UNICUSANO
mercoledì 14 marzo 2018
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
Informazione a cura di Sport Network
Dalle giovanili al ruolo di allenatore in seconda: a Radio Cusano Campus il tecnico racconta la sua nuova esperienza in vista del match contro Cosmi
brevi: «con de canio possiamo crescere» Il vice dei rossoverdi: «Sono stato un suo calciatore, ora mi ha voluto in panchina Ad Ascoli sarà una sfida fondamentale, scenderemo in campo per fare la partita»
Ascoli-Unicusano Ternana, da un certo punto di vista, è la partita di Ezio Brevi. Il vice di De Canio conosce bene anche Serse Cosmi. Correva l’anno 2004-05 quando al Genoa, in serie B, il calciatore Ezio Brevi iniziò in rossoblù la stagione con De Canio e la continuò con l’attuale tecnico dell’Ascoli. Ora che, dopo l’esperienza nelle giovanili rossoverdi, per Brevi è iniziata l’avventura sulla panchina della prima squadra, il pensiero corre a quei tempi, come racconta in un’intervista a Radio Cusano Campus.
gliare il meno possibile. Facemmo il ritiro insieme, poi venne sostituito da Cosmi. Era il Genoa di Stellone e Milito». Dal punto di vista tecnico, quali sono le differenze maggiori nell’allenare la prima squadra? «La cosa che fa effetto è vedere il ritmo e la qualità dell’allenamento. Hanno una capacità di assorbimento e di lettura delle situazioni sensibilmente più veloce. La squadra, comunque, deve vivere questa fase come un momento di crescita partendo dal presupposto che il mister sta dando segnali precisi a ogni reparto».
Mister, come sta vivendo questo salto doppio dall’Under 17 alla prima squadra? «Sia con il settore giovanile sia con la Primavera, ho vissuto un’esperienza entusiasmante. Ho conosciuto tanti ragazzi e ho apprezzato tantissimo il mondo del settore giovanile. Po De Canio mi ha chiesto la disponibilità e ho accettato questo incarico». Perché De Canio ha pensato a lei? «Appena arrivato, il mister mi ha voluto al suo fianco. L’ho avuto come allenatore al Genoa e aveva bisogno di persone che conoscessero il suo modo di porsi e di fare calcio. Conosco il profilo umano e i principi di De Canio. Da calciatore mi ha portato a una crescita continua e mi ha insegnato a sba-
Ezio Brevi con Luigi De Canio stefano principi
Che ruolo ha negli allenamenti? Che tipo di supporto le richiede l’allenatore? «Il mister è una persona che ascolta i consigli e poi decide. Ho il ruolo di collaboratore tecnico: lui mi interpella e ascolta soprattutto come ex calciatore. Per il percorso
che ho avuto, si confronta con me per le situazioni di gioco cercando il punto di vista del calciatore». Quali sono le insidie della trasferta di sabato ad Ascoli? «Troveremo un ambiente in cerca di riscatto. Tireranno fuori tutta la loro rabbia sportiva e sicuramente la loro prestazione non sarà “normale”. Noi dobbiamo entrare in campo per fare la partita». Quali aspetti in comune hanno De Canio e Cosmi? «Sono due allenatori che fanno della motivazione un componente fondamentale. Arrivano da esperienze importanti ed entrambi hanno allenato giocatori di alto livello. Sono accomunati dalla loro capacità di entrare nella psicologia dei giocatori. Se devo trovare una differenza, De Canio è un allenatore estremamente attento al particolare, che, per fare un esempio, arriva anche a correggere la postura degli atleti. Cosmi punta tutto sulla mentalità». Come saluterà Cosmi? «Lo saluterò come quando ci incontriamo qui in Umbria: io vivo a Spoleto e lui a Perugia e in qualche occasione capita di incontrarci. Ho un ricordo bellissimo di quella stagione al Genoa, però sabato dobbiamo pensare a fare noi la partita».
Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca Robotica
Infettivologia
Sa difendersi come un guerriero, sollevando lo scudo ogni volta che si avvicina una minaccia. Sa manipolare gli oggetti, resistendo a spinte e trattenute. Ha davvero i riflessi pronti, il primo robot umanoide dotato di un cervelletto artificiale: capace di apprendere dall’interazione con l’ambiente per poi reagire agli stimoli esterni, è stato sviluppato dall’Università di Pavia e dal Politecnico di Milano nell’ambito dello Human Brain Project, il grande progetto di ricerca europeo sul cervello umano finanziato con 1,2 miliardi di euro fino al 2023.
È dall’Africa che nascono le principali emergenze infettive, come tra l’altro hanno dimostrato le epidemie recenti, da Ebola al virus Mers. Per una risposta efficace è nato il consorzio Pandora ID-Net, che coinvolge 17 istituzioni africane e nove istituzioni europee di Regno Unito, Italia, Germania e Francia e che vede il nostro paese tra i coordinatori. L’annuncio del consorzio è stato dato ad Addis Abeba nel corso della conferenza internazionale per le infezioni emergenti organizzata dal Centro Africano per il controllo delle malattie.
a radio cusano campus
Dopo il ritiro e la nascita di Maya, Cagnotto racconta come è cambiata la sua vita
mamma tania: «nel futuro mi piacerebbe allenare» «Mi fa ancora impressione dire “mamma”,mi devo abituare. Ogni tanto la guardo e dico: “è mia figlia?”. è bello, mi diverto, cerco di essere una mamma tranquilla, non ansiosa e provo a non annullarmi e fare le cose che piacciono anche a me. Ovviamente comanda lei». Un’inedita Tania Cagnotto si confida ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso dell’approfondimento Sport Academy. Diventata mamma di Maya
meno di due mesi fa, Tania racconta: «Non immaginavo di potermi occupare 24 ore su 24 di un esserino così piccolo. Invece tutto mi viene naturale». I TUFFI. Nonostante il ritiro annunciato l’anno scorso e il nuovo ruolo di mamma la impegni h24, Tania non chiude del tutto la porta al mondo delle competizioni. In particolare, Tania parla del suo legame con Francesca Dallapé, anche lei mam-
ma, con la quale ha conquistato la medaglia d’argento nel trampolino sincro in coppia alle Olimpiadi di Rio: «Francesca l’ho sentita tanto prima del parto perché mi immedesimavo in lei visto che siamo simili fisicamente. Infatti tutte e due abbiamo partorito in acqua in due ore e mezza. Ci conosciamo dall’età di sei-sette anni, abbiamo condiviso tutto. Francesca vorrebbe che condividessimo ancora dei momenti
sportivi. Per il momento – prosegue Tania – ho messo da parte il trampolino, è difficile concentrarmi su altro. Francesca mi dice sempre che prima o poi la piscina mi mancherà. Sicuramente ricomincerò ad allenarmi per rimanere in forma, poi si vedrà». Mai dire mai quindi: «Dipende da quanto mi martella la mia amica. è partita in quarta, sogna di partecipare alle Olimpiadi da mamme e mi ha detto che non molla finché non
Tania Cagnotto è diventata mamma alla fine di gennaio
pronuncio un “no” deciso e irrevocabile». In ogni caso, Tania resta attaccata al suo mondo. Cosa ti piacerebbe fare in futuro? «Sicura-
mente restare nell’ambito sportivo, trasmettere quello che ho imparato negli anni ai più giovani. Vorrei dare una mano ai tuffi perché è
uno sport ancora poco conosciuto e povero. Mi piacerebbe – conclude l’azzurra a Radio Cusano Campus – dare un contributo».