UNICUSANO
martedì 20 marzo 2018
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
Informazione a cura di Sport Network
Metodi di allenamento, nuovi carichi e psicologia: a Radio Cusano Campus la testimonianza dell’esperto arrivato a Terni con il tecnico rossoverde
ecco come cambiano le sedute delle fere
Il preparatore atletico Giovanni Petralia: «Abbiamo ancora tempo per risollevarci Conosco bene De Canio: non mollerà di un centimetro fino all’ultima giornata»
Da meno di un mese il professor Giovanni Petralia ha assunto il ruolo di preparatore atletico dell’Unicusano Ternana, chiamato direttamente da Luigi De Canio, che aveva conosciuto a Catania. Al fianco dell’allenatore, e insieme al resto dello staff, Petralia tornerà al lavoro oggi per preparare la sfida di sabato con il Frosinone e il rush finale delle Fere: «Nessuno di noi mollerà di un centimetro fino all’ultima giornata», assicura ai microfoni di Radio Cusano Campus Petralia che, oltre all’esperienza nella sua Catania, vanta trascorsi anche nell’Udinese e nel Parma. Professor Petralia, lei è arrivato “in corsa” a Terni. Come si imposta il lavoro in questi casi? «Naturalmente, il preparatore atletico non è una figura a sé stante ma si rapporta costantemente con il resto dello staff. Ogni decisione è condivisa e l’ultima parola spetta sempre all’allenatore. Noi siamo arrivati il 23 febbraio, che era giovedì, e abbiamo avuto tre partite consecutive in sette giorni con Bari, Venezia e Cremonese, praticamente senza avere la possibilità di fare un allenamento. Dalla settimana successiva, abbiamo finalmente potuto stilare il nostro programma di lavoro per cercare di migliorare determinate caratteristiche. In queste ul-
Favalli in azione contro la Cremonese. Sotto, Luigi De Canio Stefano Principi
time due settimane abbiamo lavorato bene e i ragazzi hanno assimilato il nuovo modo di lavorare». Il cambiamento tecnico che tipo di impegno richiede ai giocatori? «Ogni staff ha i suoi metodi. Da un punto di vista fisico, c’è sempre la necessità di un adattamento ai nuovi carichi di lavoro. Non a caso abbiamo fatto due doppi allenamenti durante la settimana e l’approccio dei giocatori è stato molto positivo sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista fisico».
L’aspetto psicologico può influenzare quello fisico? «È difficile dire in quale percentuale l’aspetto mentale incida sulle prestazioni fisiche e sull’intensità in campo. Ma è chiaro che questo incida anche ad alti livelli. Quando sei in una situazione come la nostra, bisogna essere bravi a scrollarsi di dosso ogni timore». Qual è la condizione fisica della squadra, in vista del rush finale? «Da preparatore atletico ho sempre sostenuto che la prestazione fisica del presente non è frut-
Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca
to del lavoro dell’ultima settimana, ma, come minimo, delle 4-6 settimane precedenti. Per uno scadimento di forma possono bastare 3-4 settimane, ma per avere un incremento della condizione devi poter lavorare dalle 4 alle 6 settimane. Noi, praticamente, siamo al lavoro da due settimane e quindi potremo vedere i frutti del nostro lavoro solo tra qualche tempo».
SETTICEMIA
CATARATTA
Che rapporto ha con il mister e qual è lo spirito dello staff in questo momento di difficoltà? «Ci siamo conosciuti nella sua parentesi a Catania, poi abbiamo mantenuto i contatti e sono stato felice di accettare la sua chiamata qui a Terni. Posso assicurare che all’interno dello staff nessuno ha e avrà intenzione di mollare un solo centimetro fino all’ultima partita di campionato, al di là della posizione in classifica. Conosco molto bene De Canio e sono sicuro che fino all’ultimo giorno non mollerà. Se il mister dovesse accorgersi che qualcuno ha mollato, lo escluderà dal gruppo. Ci sono ancora due mesi di campionato, non sono tanti ma non sono neanche pochi. C’è tutto il tempo per potersi risollevare e fare un finale di campionato dignitoso e importante».
Dall’analisi di una sola goccia di sangue diventa possibile diagnosticare la setticemia, la pericolosa reazione immunitaria dovuta a una grave infezione estesa a tutto l’organismo. Descritto sulla rivista Nature Biomedical Engineering, il test è economico e rapido, in quanto dà risposte in poche ore, ed è stato sviluppato da Daniel Irimia, del Massachusetts General Hospital di Boston. Il risultato arriva da uno studio preliminare condotto su 42 individui; il test si basa su un apparecchietto che contiene un labirinto di microscopici canali sui quali viene colata la goccia di sangue.
Cellule staminali per curare la cataratta nei bambini. È l’ultima frontiera della scienza che le ha utilizzate per produrre un cristallino da sostituire con quello malato. A mettere a punto la tecnica i ricercatori della Western Sydney University, guidati dallo specialista in staminali Michael O’Connor, secondo cui sarà possibile coltivare in laboratorio decine di migliaia di microlenti. La procedura potrà avere applicazioni per i neonati con cataratte. «Sarà possibile trapiantare in un paziente una cellula del cristallino, che potrà crescere fino a formare una nuova lente».
no trattati nel seminario che Andes, l’Associazione nazionale delegati alla sicurezza, organizza il prossimo 27 marzo a Udine, allo stadio Friuli. L’evento, che si svolgerà nell’ambito del-
la partita Italia-Repubblica Ceca Under 19, ospitato dalla Figc, vedrà confrontarsi diversi esponenti del mondo calcistico nazionale, tra cui anche Francesco Ghirelli, segretario generale della Lega Pro, oltre ai delegati per la sicurezza e agli Slo, i segretari generali e sportivi di tutta Italia e di realtà straniere (sarà ospite una delegazione svizzera). Durante i lavori saranno presentati i risultati dell’indagine a livello nazionale commissionata da Andes sulla figura dello steward a dieci anni dalla sua introduzione e realizzata dallo studio del professor Antonio Zuliani. Con il dottor Ghirelli, inoltre, sarà analizzato il progetto “3P Patto – Partecipazione – Passione”, che la Lega Pro sta promuovendo per cercare sempre più l’inclusione dei tifosi negli stadi. Maggiori informazioni sul sito www.associazioneandes.it
il 27 marzo seminario a udine
Ferruccio Taroni, presidente dell’Andes: «è una figura che richiede aggiornamento»
formazione e confronto così crescono gli steward L’Andes (Associazione nazionale delegati alla sicurezza) forma, aggiorna e mette a confronto gli steward degli stadi, da dieci anni diventati una realtà anche in Italia. Ferruccio Taroni, presidente dell’Andes, è intervenuto a Radio Cusano Campus, durante l’approfondimento Sport Academy, per parlare della figura dello steward, che ha assunto un’importanza crescente nel garantire la sicurezza e la fruizione
dello spettacolo dagli spalti: «Quando ci si è accorti che la violenza negli stadi non poteva essere gestita solo dalla polizia, le società, sul modello inglese e di altri Paese, hanno cominciato a organizzarsi per proporre un personale di sicurezza che nono fosse visto come in contrapposizione ai tifosi, ma quasi parte di loro. Spesso, gli scontri sugli spalti nascevano dalla volontà stessa di far intervenire la poli-
zia con la repressione, per guadagnare visibilità e cavalcarla. Noi cerchiamo di “spegnere” i singoli diverbi che spesso si scatenano nelle curve calmando gli animi, evitando di attirare troppo l’attenzione perché spesso la visibilità è controproducente». L’ASSOCIAZIONE. L’Andes, autonomamente, si è incaricata di accrescere il livello di professionalità dei delegati alla sicurezza: «Devo
dire con orgoglio – spiega Taroni – che ci siamo posti l’obiettivo di fornire continui aggiornamenti e stimoli a una figura che difficilmente potrebbe crescere professionalmente solo attraverso la pratica, perché ovviamente non parliamo di un lavoro quotidiano. Il confronto tra colleghi, anche stranieri, per noi è una ricchezza e un fattore di miglioramento». seminario Chi sono i nuovi
steward dopo la riforma del Codice di Giustizia Sportiva e una prima stesura del codice etico, documento che tutte le società sportive devono produrre. Sono questi i temi principali che verran-