UNICUSANO
VENERDÌ 20 APRILE 2018
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
Nel 2000, alla guida dell’Udinese, l’attuale allenatore delle Fere sbancò il terreno del Curi con un clamoroso cinque a zero
Informazione a cura di Sport Network
DE CANIO E BREDA SFIDA TRA STRATEGHI Domenica il derby tra Perugia e Unicusano Ternana: per i due tecnici è il secondo faccia a faccia in carriera. I numeri sono per il materano
Non c’è di certo bisogno di trovare significati aggiuntivi alla gara di domenica prossima. Un derby, tre punti pesanti in palio per entrambe le squadre, una rivalità che arriva al 92esimo capitolo della sua storia, la voglia di riscatto deli rossoverdi dopo il pari-beffa dell’andata, maturato con un rigore generoso al termine della gara. E, in più, la sfida in panchina tra due tecnici ai quali la serie B va probabilmente stretta, Luigi De Canio e Roberto Breda. Nonostante una carriera fatta di numeri importanti, i due si ritrovano di fronte appena per la seconda volta. La prima sorrise al tecnico delle Fere, al tempo alla guida del Lecce: era la stagione 2009-10 e i salentini si imposero per 4-2 sulla Reggina, guidata proprio da Breda, trascinati da uno scatenato Marilungo, autore di tre gol. BILANCIO. Fin qui, dunque,
il bilancio del confronto tra i due tecnici, che sabato vivrà il suo secondo atto. Per De Canio, però, il Perugia è un avversario di lungo corso, contro il quale ha una tradizione positiva. Ve-
Gigi De Canio, 60 anni, tecnico dei rossoverdi
STEFANO PRINCIPI
diamola. Si comincia nel 1997-98, quando arriva un ko: il tecnico lucano è sulla panchina della Lucchese e la sua squadra viene piegata da una rete di Materazzi, che meno di dieci anni più tardi diventerà campione del mondo. Nella gara di ritorno di quel campionato, a Lucca finisce invece senza reti. Clamoroso il successo colto dall’Udinese guidato da De Canio a gennaio del 2000: cinque reti al Curi con Sottil, Manfredini, Fiore e Jorgensen a segno, oltre a un autogol di Calori. Al ritorno, altro dispiacere per i biancorossi, visto che i friulani regolano la pratica con un 2-1, frutto dei gol di Warley e Margiotta. Le strade del Perugia e di De Canio si incontrano nuovamente il 7 gennaio del 2001 (3-1 per gli umbri al Curi) e, infine, il 2 febbraio 2003 al Granillo: De Canio guida la Reggina e liquida il Perugia per 3-1 grazie al suo attacco esplosivo, con Di Michele, Cozza e Bonazzoli. Il bilancio, dunque, in sei gare è di tre vittorie per il materano, due perugine e un pareggio con una media punti di De Canio di 1,67 a partita.
Roberto Breda, 48 anni, allenatore del Perugia LAPRESSE AVVERSARIO. Breda, che ha guidato la Ternana nel 2015-16, ha disputato i due derby umbri in rossoverde, riportando due sconfitte di misura. Ora che siede sulla panchina opposta, è interessante dare un’occhiata al suo score personale contro le Fere. Anche in questo caso i precedenti sono sei, ma stavolta – a differenza di De Canio – il saldo è in negativo, visto che Breda ha vinto in una sola occasione, a fronte di due sconfitte e tre pareggi (l’ultimo all’andata). L’unico successo è arrivato quando guidava il Latina
nel 2014 mentre i due ko sono arrivati sempre con i nerazzurri e con il Virtus Entella. Domenica il settimo atto del confronto con il suo passato: per le Fere la speranza è che non si in-
verta il trend, poiché un risultato positivo al Curi rafforzerebbe la corsa verso la salvezza e sarebbe un’iniezione di morale e fiducia enorme per l’Unicusano Ternana.
Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca LOMBARDIA
ANTIDEPRESSIVI
Sono 63.700 i nuovi casi di cancro stimati in Lombardia nel 2017, quasi 175 al giorno, che hanno colpito 33.150 uomini e 30.550 donne. Il tumore con maggiore diffusione è la neoplasie al seno.
Farmaci antidepressivi, continua la crescita dei consumi in Italia: nel 2016 sono arrivati a toccare le 39,87 dosi giornaliere ogni mille abitanti (nell'anno precedente erano state 39,6).
SIGARETTE
PANCREAS
Più sigarette si fumano prima dei 50 anni e più aumenta il rischio di avere un ictus per gli uomini: le probabilità crescono dell'88% rispetto a quelli che non hanno mai fumato.
I pazienti che vengono operati per un cancro al pancreas hanno chance di sopravvivenza da 2 a 4 volte maggiori se la chemioterapia viene eseguita prima dell'intervento chirurgico.
RADIO CUSANO CAMPUS
Il presidente dell'Opes, Marco Perissa, lo ha presentato a "Sport Academy"
OGGI IL IV PREMIO CITTÀ DI ROMA CON IL SOSTEGNO DELLA CUSANO Lo sport come uno strumento di formazione e con un forte valore sociale. La missione di Opes, l’Organizzazione per l’educazione allo sport, è molto chiara e oggi, a Roma, sarà sostenuta anche dall’Università Niccolò Cusano, che ha deciso di dare il proprio contributo alla quarta edizione del Premio Città di Roma. «Il Premio, in realtà, è nato cinque anni fa – ha spiegato il presidente di Opes, Marco Perissa, ai microfoni di Radio Cusano durante la trasmissione “Sport Academy” – ma le edizioni ufficiali sono quattro. Vengono premiati un uomo e una donna, cittadini di Roma, che si sono contraddistinti nella loro attività istituzionale o nella loro carriera sportiva per una parti-
colare attenzione alle dinamiche sociali. È stato inaugurato dal presidente del Coni Malagò e si tiene tutti gli anni intorno al 21 aprile, il Natale di Roma, e vede la partecipazione di studenti, del mondo federale e chiaramente dei premiati, che quest'anno sono Andrea Montemurro e a Simona Quadarella». LE ATTIVITÀ. Il presidente Perissa va a fondo sul tipo di attività svolta dall’Opes: «Siamo un ente nazionale di terzo settore, riconosciuto dal Coni come ente di promozione sportiva. Lavoriamo anche in ambito scolastico, con un riconoscimento del Miur come ente di formazione, e come associazione di promozione sociale grazie quello del
Ministero del Welfare. Siamo impegnati anche nel campo del servizio civile, grazie a al riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri».
IL VALORE DELLO SPORT. «Il
terzo settore – ha continuato Perissa - è un ambito in cui lo Stato deroga alcune competenze alle associazioni di volontariato, o co-
munque no profit, per soddisfare quei bisogni dei cittadini che probabilmente non sarebbero soddisfatti. In questo, lo sport ha un ruolo particolare per il suo valore educativo per i giovani e la responsabilità di ordinaria gestione della società civile. Mette in campo il suo potenzialità proprio dove lo Stato fatica ad arrivare, come le periferie delle grandi città e le scuole. A livello scolastico c’è maggiore necessità di impegno, perché in Italia il mondo dello sport e dell’educazione non dialogano in modo strutturato. Per fortuna, ora c’è il presidente Malagò che sta dedicando molto dell’attività del Coni all’ambito scolastico». E quindi l’Opes lavora per colmare questa lacuna: «Noi proviamo a ripianare queste carenze strutturali, rivolgendoci agli studenti delle scuole superiori o delle università, offrendo un’offerta sportiva, che non sia semplicemente agonistica e con particolare attenzione agli sport mediaticamente meno conosciuti ma che hanno un valore straordinario».