UNICUSANO
SABATO 26 MAGGIO 2018
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
L’ultima apparizione in serie C per l’allenatore dell’Unicusano Ternana fu alla guida degli emiliani poco più di vent’anni fa. Ecco come andò
Informazione a cura di Sport Network
DE CANIO UN CAMMINO SULLE ORME DI RADICE Nel 1996-97 il tecnico rossoverde portò il Carpi a un soffio dalla prima volta in B. Il collega Gigi il rivale nella stagione
Sono passati oltre vent’anni dalla sua ultima apparizione in serie C. Così, quello che attende Gigi De Canio nella prossima stagione, è un ritorno vintage. Guai a definirlo un passo indietro, però, anche al netto della retrocessione dell’Unicusano Ternana sul campo. Perché la scelta effettuata dal tecnico al momento del suo arrivo in Umbria era stata chiara: dare tutto per la salvezza ma con la ferma volontà di restare in ogni caso a Terni per far partire un progetto pluriennale. Quindi, maniche rimboccate e pronti a lavorare sia per il ritorno in B sia per gettare le fondamenta per un futuro solido. È cambiata la categoria da quando l’allenatore lucano l’ha abbandonata per trovare collocazione più in alto. È cambiata anche solo nominalmente, visto che in sua assenza si è chiamata Lega Pro. Oggi è tornata alla sua forma a lettera unica, uniformandosi al sistema a livelli unici di A e B.
Gigi De Canio, tecnico dell’Unicusano Ternana STEFANO PRINCIPI VENT’ANNI FA. Era il 199697 quando De Canio, alla guida del Carpi, disputò la sua ultima C (la prima con
l’apertura ai calciatori stranieri, tre per squadra). E fu un’eccellente stagione per gli emiliani. I biancorossi,
inseriti nel girone A, non partivano tra i favoriti né per la promozione né per i play off: le candidate più
accreditate erano Como, Modena e Alessandria. Il campionato, però, riservò grandi sorprese e furono Treviso, Brescello e appunto Carpi a fare da battistrada per tutto il calendario. Nella rosa di De Canio c’erano Masitto e Lunardon, Enrico Sala e Stefano Lorenzi (oggi punto fermo dello staff tecnico giovanile dell’Atalanta) e Ciro Caruso; e fino a gennaio, prima che il presidente Saltini iniziasse a smobilitare, c’erano anche Pivotto e il futuro campione del mondo Marco Materazzi. Nonostante le due gravi perdite nel reparto difensivo, il tecnico riuscì a portare per la prima volta il Carpi a un passo dalla serie B. Conquistò, infatti, per la prima volta i play off, sconfisse il Saronno nella doppia semifinale (1-0 fuori casa, 3-0 il ritorno in Emilia) e poi si arrese nella sfida decisiva, sul semi-neutro di Ferrara, al Monza di Gigi Radice con il punteggio di 3-2. La stagione 199697 spinse poi De Canio a Lucca, per l’esordio in B, a dimostrazione dell’otti-
Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca
NEURONI
INVECCHIAMENTO
Mappati da uno scienziato italiano i circuiti che ci rendono elastici consentendoci di cambiare un comportamento per adattarci all’ambiente: sono gli “interneuroni colinergici”, che funzionano da interruttori per disattivare comportamenti abituali.
Invecchiare non significa necessariamente diventare deboli e fragili, anzi basta solo po’ di esercizio per aiutare a mantenere la massa muscolare e la forza. Lo rileva una ricerca dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, pubblicata sulla rivista GeroScience.
mo lavoro svolto a Carpi.
sa età che ha oggi De Canio. Chissà che questa non possa essere la prima pagina del racconto della prossima stagione dell’Unicusano Ternana, da concludere poi con un «e come successe a “Occhi di ghiaccio”, anche De Canio ritornò immediatamente tra i cadetti».
COME RADICE. È suggestivo il fatto che in quella finale, oltre vent’anni fa, l’attuale tecnico dei rossoverdi incontrò proprio Radice, Gigi come lui, che aveva rimesso piede eccezionalmente in C dopo tre decenni di assenza e quasi alla stes-
LA CAMPAGNA SOLIDALE
Da domani al 17 giugno si può sostenere la Onlus che aiuta i bambini nati con malformazioni al volto
totale di 21.319 prestazioni multidisciplinari erogate e 1.033 interventi chirurgici eseguiti. Numeri che spingono la Fondazione Operation Smile Italia Onlus a intensificare le attività, al fine di curare, anche grazie al supporto di contributi solidali, un numero sempre maggiore di bambini anche in Italia.
UN SMS VALE UN SORRISO CON “OPERATION SMILE” In Italia si registrano ogni anno circa 600 nuovi casi di palatoschisi, labiopalatoschisi o labioschisi, malformazioni al volto che, nei primi giorni di vita di un bambino, provocano problemi di suzione, di linguaggio e difficoltà a mangiare nella crescita, oltre a problemi respiratori nei casi più gravi. Su 485mila nuovi nati in Italia, significa un bambino ogni 800. Il trattamento corretto di queste patologie richiede l’intervento di più specialisti che seguano il bambino dalla prima infanzia fino alla fine della fase di sviluppo. Fondazione Operation Smile Italia Onlus, attiva da quasi 20 anni nel trattamento di patologie congenite cranio-maxillo-facciali con ol-
tre 100 volontari medici, infermieri e operatori sanitari, per potenziare le risorse destinate al trattamento di malattie serie e invalidanti come la palatoschisi, la labiopalatoschisi e la labioschisi, comunemente nota come labbro leporino, lancia la campagna sms solidale “Smile House in Italia – Dona una vita di Sorrisi”, che sarà attiva da domani, 27 maggio, fino al 17 giugno. Con un sms o una chiamata al numero solidale 45586 sarà possibile, attraverso una donazione di 2,5 o 10 euro, contribuire a cambiare la vita di un bambino nato con malformazioni al volto. IL CONTRIBUTO. I fondi rac-
colti attraverso la campagna permetteranno di potenziare i servizi e le attivi-
tà delle Smile House dell’Ospedale San Paolo di Milano e dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, centri multi-specialistici per il trattamento delle patologie congenite cranio-maxillo-facciali nati all’interno dei due ospedali pubblici, garantendo gratuitamente ai piccoli pazienti e alle loro famiglie importanti servizi come lo screening prenatale, l’assistenza alla nascita, cure prechirurgiche e chirurgiche, consulenza nell’allattamento, trattamenti odontoiatrici, assistenza logopedi-
INSIEME ALLA MARINA. In
ca e assistenza psicologica. Nella sola Smile House dell’Ospedale San Paolo di
Milano, da ottobre 2011 a dicembre 2017, si sono recati 13.333 pazienti, per un
Italia la Fondazione Operation Smile Italia Onlus collabora dal 2013 anche con la Marina Militare, organizzando ogni anno quattro o cinque weekend clinic, per accogliere a bordo della portaerei Cavour, dotata di due sale operatorie attrezzate, di terapia intensiva e di una sala degenza, i pazienti e i loro familiari, con l’obiettivo di aiutare i bambini e gli adulti affetti da labiopalatoschisi e da malformazioni, o esiti di malformazioni, della testa e del collo. Ad oggi sono stati realizzati 14 weekend clinic, nell’ambito dei quali sono stati effettuati 73 trattamenti chirurgici e 151 tra controlli e valutazioni.