UNICUSANO
GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
«A Terni il top della professionalità: sono a disposizione di mister De Canio e del ds Pagni per lavorare al massimo e riportare la squadra dove merita»
Informazione a cura di Sport Network
LA FORZA DEI NUMERI AL SERVIZIO DELLE FERE Carmine Alessandria, nuovo match analyst e player analyst rossoverde: «Un onore poter lavorare per questa società»
Elaborare dati, valutare prestazioni e fornire un prezioso supporto sui giocatori (sia quelli da mettere in rosa che in campo) al tecnico, Luigi De Canio, e al direttore sportivo, Danilo Pagni. È cominciata l’avventura con le Fere per Carmine Alessandria, match analyst e player analyst, che sta lavorando a pieno ritmo in quella che lui stesso definisce «un’esperienza professionale altissima». Ai microfoni di Radio Cusano Campus, Alessandria ci parla del
«CONOSCO BENE LA CATEGORIA: È PIENA DI INSIDIE SERVONO UMILTÀ E GRANDE IMPEGNO» lavoro iniziato e delle sue aspettative per la prossima stagione, la prima nel club rossoverde. Carmine, per lei è una sfida importante: quali sono le sue sensazioni? «In questo momento è l’apice della mia carriera. Con tutto il rispetto per le altre piazze in cui sono stato, quando si arriva a Terni si capisce davvero di aver fatto uno step importante, entrando in un club con struttura e organizzazione altamente professionali». Che ambiente ha trovato? «Sereno, dove qualsiasi elemento che fa parte della società trasmette professionalità e voglia di far bene per riportare la squadra nei palcoscenici che merita. A par-
Carmine Alessandria, match e player analyst
tire dal presidente Ranucci, al ds Pagni e al mister De Canio: tutte figure importanti con le quali ho il piacere di collaborare. Sono a loro disposizione per un progetto ambizioso. E ripeto: altamente professionale. Spero che il prossimo anno sia
solo un “prestito” alla Lega Pro perché una squadra così, con una società e un pubblico di questo livello, merita ben altro». Cosa deve fare esattamente il match e player analyst? «Sarò a completa disposizio-
ne di De Canio e Pagni. Nella fase embrionale della stagione li affiancherò per studiare i profili idonei al progetto Ternana, sotto le loro indicazioni. Il lavoro del player analyst è fornire informazioni qualitative e quantitative sui singoli giocatori. Il mio è un lavoro di studio a 360 gradi sul giocatore, per fornire dati dai quali si capisce se è il caso di acquisirne poi le prestazioni. In futuro, quando si tornerà in campo, come match analyst dovrò studiare gli avversari, trovare le costanti tecnico-tattiche affinché la squadra e lo staff tecnico abbiano informazioni utili. Quindi studierò le nostre prestazioni per capire se la squadra sta reagendo secondo le direttive dell’allenatore. La figura del match analyst serve
ad avere sempre il termometro di ciò che succederà nel nostro campionato. Lavorare con De Canio è un onore, così come lo è poter finalmente lavorare con Pagni, con il quale ci lega un lungo rapporto di collaborazione. Darò il massimo». Che tipo di stagione si aspetta? «Conosco bene la categoria, avendo già lavorato col Monopoli. Il campionato è pieno di insidie e non c’è nulla di scontato. Dovremo dare il cento per cento a tutti i livelli. L’obiettivo si sa qual è, ma con molta umiltà dovremo calarci nella categoria. Conosco la piazza di Terni, so quanto conti il calcio qui. Ma sono sicuro che daremo tutti il massimo per un obiettivo comune».
Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca DEPRESSIONE
IPERTENSIONE
Non solo mal di testa o eruzioni cutanee. Fra i possibili effetti collaterali di alcuni farmaci di uso comune, infatti, c’è anche la depressione. Lo rivela uno studio americano pubblicato su ‘Jama’.
Il danno costante che l’ipertensione provoca nel cervello, e che può portare a forme di demenza progressiva, potrà essere individuato con molto anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi.
MANDORLE
INSONNIA
Le mandorle sono alleate della linea. Consumarle come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio aiuta a mantenere il benessere. Lo conferma l’European Journal of Clinical Nutrition.
Si calcola che nel mondo industrializzato il 25% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffra di disturbi del sonno, mentre dopo i 6 anni e fino all’adolescenza la percentuale si attesta intorno al 10-12%.
in meno rispetto all’anno precedente. Attraverso le donazioni in aferesi è stato possibile invece raccogliere quasi 830.000 chili
di plasma, indispensabile per la produzione di una serie di farmaci salvavita, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016.
FONDAZIONE NICCOLÒ CUSANO INFORMA
Oggi la Giornata Mondiale indetta dall’Oms
LA DONAZIONE DEL SANGUE È LA CONDIVISIONE DELLA VITA Essere disponibile per gli altri, donare il sangue e condividere la vita. È lo slogan scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata Mondiale del Donatore 2018, che si tiene oggi. Istituita nel 2004 in occasione del 14 giugno, data di nascita dello scopritore dei gruppi sanguigni, Karl Landsteiner, questa iniziativa – ricorda l’Avis sul suo sito - è diventata
un’occasione per sottolineare il grande valore sociale e umano di tale gesto e per ribadire l’importanza di garantire ovunque la disponibilità di donazioni gratuite, periodiche, anonime e associate. Un messaggio che la Cusano ha sottolineato più volte nella sua attività di comunicazione su queste pagine, sostenendo proprio le associazioni dei donatori e invitando i lettori
ad aderire alle varie campagne di sensibilizzazione. I DATI. Sono 112,5 i milioni
di donazioni di sangue effettuate ogni anno a livello globale e – si legge tra i numeri diffusi da Avis circa la metà di queste donazioni proviene da Paesi ad alto reddito, dove vive solo il 19% della popolazione mondiale. Nelle aree in via di sviluppo, fino al 65%
delle trasfusioni di sangue viene somministrato a bambini di età inferiore ai 5 anni mentre nelle nazioni ad alto reddito, il 76% di tutte le trasfusioni riguarda cittadini con più di 65 anni di età. Il tasso di donazione ogni mille abitanti è di 32,1 nei Paesi ad alto reddito, 14,9 in quelli a reddito medio-alto, 7,8 a reddito medio-basso e 4,6 nelle nazioni a basso reddito.
In oltre 70 Paesi, infine, più del 50% del sangue donato proviene da familiari o donatori retribuiti. IN CALO. Secondo le cifre
presentate, i donatori però lo scorso anno sono stati poco più di 1.680.000, in calo di 8.000 unità rispetto al 2016, di cui 304.000 nuovi. Il calo continua dal 2012, anno ‘di picco’ con quasi 1.740.000 donatori registrati. Il 31% è donna, e la fascia di età in cui sono più numerosi è quella 46-55 anni, il 29% del totale, e quelli tra I 36 e I 45, il 26%. Il 13% ha tra 18 e 25 anni. Nel 2017 sono state effettuate oltre tre milioni di donazioni (3.006.726 per la precisione), trentamila