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UNICUSANO

MARTEDÌ 3 LUGLIO 2018

TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana

Scuola Lazio, poi Salerno, Pistoia e Viterbo: ha saputo gettarsi alle spalle un brutto infortunio, tornando a essere uno dei migliori della categoria

Informazione a cura di Sport Network

BENVENUTO IANNARILLI STOFFA DA NUMERO UNO Ufficializzato l’acquisto del portiere della Viterbese: in rossoverde fino al 2020 Esperienza, carattere e qualità: con questo colpo il ds Pagni blinda il reparto

La nuova Ternana riparte dal numero uno. Dopo il ritorno di Lito Fazio, arriva una nuova ufficialità da via della Bardesca; e che colpo, visto che il nome del nuovo portiere rossoverde compariva in cima alla lista degli operatori di mercato di molte squadre di serie B. E invece Antony Iannarilli, classe 1990, ha firmato un biennale con le Fere, che scadrà il 30 giugno 2020. Un tassello importante nello scacchiere del direttore sportivo Danilo Pagni e di mister Luigi De Canio, che si affidano a un nome di livello, blindando il reparto. L’ufficialità è arrivata verso le 18.30 di ieri con questa nota: «La Ternana Calcio comunica di aver ingaggiato il portiere classe ’90 Antony Iannarilli. L’estremo difensore di Alatri nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della Viterbese Castrense e si è legato alla Società rossoverde fino al 30 giugno 2020».

Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca

Antony Iannarilli ha firmato un biennale con le Fere

CARRIERA. Scuola Lazio,

Iannarilli ha collezionato qualche panchina in biancoceleste a inizio carriera per poi passare a Salerno, Gubbio, Pistoiese e infine Viterbese, dove ha giocato fino alla passata stagione. In mezzo, un terribile incidente (gli dovettero asportare la milza dopo un intervento in gioco pericoloso nella gara tra Borgo a Buggiano e Salernitana nel 2013) e una grande rinascita, fino ad arrivare a essere tra i numeri uno top della Lega Pro. Inoltre,

Iannarilli in azione con la maglia della Viterbese nella stagione passata

un gol storico segnato con il Gubbio (nel 2015) contro il Grosseto con un colpo di testa da centravanti puro. Insomma, un repertorio più che completo, ma soprattutto tanta affidabilità, esperienza e ottime capacità praticamente in ogni specialità: piazzamento, uscite, reattività. Chi lo ha allenato o ci ha giocato insieme lo dipinge un ragazzo sereno con un ottimo carattere e un grande temperamento, che gli ha permesso di superare i momenti difficili e rilanciare la sua carriera. Lo ha di certo aiutato – a inizio carriera – aver lavorato fianco a fianco con Muslera, ai tempi in

TUMORE

SMOG

Avere alti livelli di vitamina D nel sangue protegge contro il tumore più comune in Italia, quello del colon-retto. La conferma di questa importante funzione di scudo protettivo è uno studio internazionale nato dalla collaborazione di ricercatori europei, americani e asiatici.

Vivere in zone con l’aria inquinata aumenta il rischio di diabete, al punto che il 14% dei casi che si verificano nel mondo potrebbe essere legato a questa causa. Lo afferma uno studio della Washington University di Saint Louis pubblicato da Lancet Planetary Health.

cui giocava nella Lazio. Il portiere dell’Uruguay, che si appresta a vivere l’avventura mondiale dei quarti di finale contro la Francia, ha insegnato molto ad Antony, come lui stesso ha ammesso più volte parlando del suo passato.

no lavorando alacremente alla composizione della rosa all’insegna del motto più volte ripetuto dal ds Pagni e dalla dirigenza: fare e non dire. Per ora sono arrivati due colpi d’eccezione come quello di Iannarilli e di Fazio. Nella strategia silente del ds rossoverde, c’è da giurarlo, ci sono molte altre sorprese che i tifosi rossoverdi non vedono l’ora di scoprire.

STRATEGIA. L’annuncio ufficiale di ieri, dunque, si inserisce nella strategia di mercato delle Fere, che stan-

I NUMERI

La patologia segue un gradiente decrescente da Sud a Nord

DIABETE E CITTÀ, ESISTE UN LEGAME ECCO PERCHÉ SERVE PREVENZIONE Nel nostro paese le persone con diabete sono 3,27 milioni e il 52 per cento risiede nelle 14 Città metropolitane. Per questo lo studio del legame fra diabete e città e la promozione di iniziative per salvaguardare la salute e prevenire la malattia diventa sempre più importante. In Italia, secondo le elaborazioni di Health City Institute su dati Istat, il 36 per cento della popolazione risiede nelle 14 Città Metropolitane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Paler-

mo, Bari, Catania, Firenze, Bologna, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria e Cagliari. I dati provenienti dalle metropoli più popolose indicano che la percentuale di cittadini con diabete segue un gradiente decrescente da Sud a Nord: a Napoli ci sono quasi 209 mila persone con diabete, ovvero il 6,7 degli abitanti; a Roma, la situazione migliora di poco, con il 6,6 per cento dei residenti nella città e nell’area metropolitana (oltre 286 mila perso-

ne) che dichiarano di avere il diabete. Con la più alta percentuale di persone con diabete è Torino con oltre 120 mila persone con diabete, che rappresentano il 5,2 per cento dei residenti. Nel Nord Italia, però, la città con il maggior numero di persone con diabete in termini assoluti è Milano: 144 mila persone, ovvero il 4,5 per cento dei residenti della città e dell’area metropolitana. «Nelle città aderenti al programma Cities Changing Diabe-

tes i ricercatori si impegnano a individuare le aree di vulnerabilità, i bisogni insoddisfatti delle persone con diabete e identificare le politiche di prevenzione più adatte e come migliorare la rete di assistenza. Il tutto nella piena collaborazione tra le diverse parti coinvolte», spiega Andrea Lenzi, presidente del Comitato di Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri e presidente dell’Heal-

th City Institute, organismo che coordina il progetto in Italia. «L’obiettivo del programma è quello di creare un movimento unitario in grado di stimolare, a livello internazionale e nazionale, i decisori politici a considerare prioritario l’urban diabetes, il fenomeno che vede le città protagoniste del crescente aumento del numero di persone con diabete e quindi in prima linea nella lotta alla malattia», conclude il presidente del Comitato.


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