KULT Magazine N. 2/2020

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S R IE NA I S IO EV AR WE

#02

Protagonists

WILLOW SMITH

ISAMAYA FFRENCH

ELODIE

ELENA SALMISTRARO

MAHMOOD

COCO REBECCA EDOGAMHE

we are

Fashion

INTERVIEW

Visionaries

IL GUARDAROBA COME CULTURA LA SELEZIONE PRE FALL DIOR MEN, LE ORIGINI DEL NUOVO

DAVIDE VARENNA

L’ENFANT PRODIGE DELL’AUTOMOBILE

REBECCA COLTORTI

LA MIXED MEDIA ARTIST ITALIANA

RAVEN KWOK

L’AVANGUARDIA DIGITALE CINESE

E € 6 – P € 7 / F, B, L € 7.5 – NL € 8.5 D, A € 9 – CH Chf 7.50 / UK £ 6.5 – S Sek 75

d l r o w w e n e h T Speciale accademie

No. 2 /2020

5€ Italia

Unique Media srl – Trimestrale

30/06/2020 giugno/luglio/agosto

DOVE NASCONO I TALENTI. TUTTE LE NUOVE PROPOSTE DALLE SCUOLE DI MODA, ARTE E DESIGN.






Neil Williams - Singer and Composer Grafton Road, London NW5 - United Kingdom


baracuta.com


COLOPHON

KULT#02

AR

EV

ISIO

NA

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S

VANGUARD TALENTS CREATIVITY DESIGN FASHION MUSIC ART EXHIBITION VISIONARY WE

#02

Protagonists

WILLOW SMITH

Editorial Director Enrico Cammarota Editor-at-Large Luisa Micaletti Design Anna Casotti Music Ciro Cacciola Art Alessandro Riva Lifestyle Marco Torcasio Fashion coordinator Alessandro Iacolucci International Collaborators Anna Casotti – New York Fausto Colombo – Zurigo Alessandra Fanari – Parigi Graphic Design Stefania Di Bello Kult Magazine is published quarterly by Unique Media Srl Marzia Ciccola (Editor-in-chief) Registration at Court of Milan n. 412 of 11/06/1998 ©Unique Media Srl. All right are reserved Reproduction in whole or in part without written permission is strictly reserved

ISAMAYA FFRENCH

ELODIE

ELENA SALMISTRARO

Worldwide Distribution: Australia, Belgium, Brazil, South Korea, United Arab Emirates, Finland, Great Britain, Hong Kong, Israel, Lithuania, Malta, Holland, Singapore, Hungary

MAHMOOD

COCO REBECCA EDOGAMHE

Fashion

INTERVIEW

IL GUARDAROBA COME CULTURA LA SELEZIONE PRE FALL DIOR MEN, LE ORIGINI DEL NUOVO

DAVIDE VARENNA

L’ENFANT PRODIGE DELL’AUTOMOBILE

REBECCA COLTORTI

LA MIXED MEDIA ARTIST ITALIANA

RAVEN KWOK

L’AVANGUARDIA DIGITALE CINESE

d l r o w w e n The

Unique Media Srl Viale Sabotino 19/2 – 20137 Milano ph. +39 0249542850 adv@uniquemedia.it (advertising) segreteria@uniquemedia.it

Speciale accademie

5€ Italia

Unique Media srl – Trimestrale

DOVE NASCONO I TALENTI. TUTTE LE NUOVE PROPOSTE DALLE SCUOLE DI MODA, ARTE E DESIGN.

30/06/2020 giugno/luglio/agosto

000-000-PROVE-COVER.indd 6

29/06/20 16:57

Printed by Arti Grafiche Boccia Spa Distribution SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 – 20092 Cinisello Balsamo

In cover:

Willow Smith indossa i capi della collezione Autunno Inverno 2020 di Onitsuka Tiger Courtesy of Onitsuka Tiger WESTBROOK STAFF

Partner – Miguel Melendez | President – Brad Haugen | SVP, Head of Content – Lukas Kaiser | SVP, Operations – Dana Currier | Manager – Rolando Romero | Head of Physical Production – Dawn Manning | Supervising Producer – Mike Nussbaum | Producer – Behdad Sami | Production Coordinator – Ellie McCagg | Senior Account Manager – Lyndsay Aronson | Head of Post Production – Jeff Blank | Media Operations Manager – Jonas Dickson | Editor – Andrey Shugaev | Editor – Doug Yablun | Graphic Designer – Mollie Luria-Roberson | Post Production Supervisor – Collin East | Japan Operations – Joshua Preston | Westbrook Japan – Keita Takagi | Executive Assistant – Dani Armando CREW Photographer – Ellie Pritts | DP – Kyle McKenzie | 1st Photo Assistant – Aly Whitman | 2nd Photo Assistant – Dave Valdez | Digi Tech – Mandy Zika | Grip – Chuck Linkes | Drone Op – Josh Sharifi | Hair – Quenton Barnette | Makeup – Fiona Stiles | Stylist – Dianne Garcia | Stylist Assistant – Danasia Sutton | Taylor – Logan Neitzal | Chef – Jovan Fiddler | Chef Assistant – Taylor Sibeh | Craft Services – Anna Thane | Production Assistant – Dana Cooper

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CONTENTS

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KULT PROTAGONISTS

WILLOW SMITH, ISAMAYA FFRENCH, COCO REBECCA EDOGAMHE, ELODIE, MAHMOOD

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INTERVIEW @ REBECCA COLTORTI

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KULT presenta il giovane talento della mixed media art

INTERVIEW @ RAVEN KWOK

L’artista dell’avanguardia digitale cinese racconta la prima personale europea

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INTERVIEW @ DAVIDE VARENNA

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Abbiamo intervistato l’enfant prodige dell’automobile

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FASHION & INCLUSIVITY

TREND SPRING SUMMER 2020

Le collezioni e gli stili dell’estate

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Liam Payne, Miranda Makaroff, Billie Eilish. Le capsule speciali

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DIOR MEN

La speciale collaborazione con Shawn Stussy

SPECIALE ACCADEMIE

La scuola del futuro tra distanziamento sociale, nuovi percorsi online e numerosi incentivi economici. Ecco come sarà studiare moda, arte e comunicazione

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La NUOV g ua r d i a

Giovani e di talento. Capaci di interpretare la contemporaneitĂ . Con la loro arte hanno trovato un posto nel mondo. KULT alla scoperta dei leader del futuro: Willow Smith, Isamaya Ffrenc, Coco Rebecca Edogamhe, Elodie, Mahmood, Elena Salmistaro, Raven Kwok, Davide Varenna

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VISIONARIES

WILLOW SMITH Talento della musica e attivista combattiva, ha conquistato Jay-Z, Chanel e oggi Onitsuka Tiger che la vuole come brand ambassador

Willow è una piccola ma luminosissima stella che oggi conquista il ruolo di brand ambassador per il marchio sportivo giapponese Onitsuka Tiger. Con questa collaborazione Willow si è trovata a creare un nuovo universo del brand armonizzando il design contemporaneo di Onitsuka Tiger, in cui l’heritage e l’innovazione si uniscono al suo mondo unico. I capi, realizzati per la nuova collezione fall winter, esprimono la fusione tra pop art, moda e sportswear combinando patchwork colorati e materiali diversi.

Talento puro, è stata la prima giovane artista a firmare un contratto con l’etichetta discografica di Jay-Z. Davvero open mind, ha spesso dichiarato di odiare le etichette e ha parlato apertamente in pubblico delle sue idee sulla sessualità. Oltre ad essere la figlia del celebre attore di Hollywood Will Smith, è una ragazza combattiva e anche attivista. Insieme ai suoi fratelli Dj e Trey Smith è ambasciatrice della gioventù per il Progetto Zambi. Valori riconosciuti e appoggiati dal celebre marchio sportivo giapponese Onitsuka Tiger che la vuole come sua nuova brand ambassador: “Mi sono subito connessa alla visione di Onitsuka Tiger per la loro nuova campagna. Ho apprezzato molto il fatto che siamo stati in grado di allineare le nostre energie e creare qualcosa che promuova un’esistenza positiva in questo mondo. Sono entusiasta per il futuro del brand”. Un profilo Instagram da 4.6 milioni di follower e un nome ispirato a una delle protagoniste della celebre serie TV di fine anni Novanta “Buffy the Vampire Slayer”, a sceglierlo è stato il papà e attore Will Smith. Classe 2000 la piccola Willow ha sempre avuto ben chiaro il percorso da intraprendere nell’industria dell’intrattenimento. Nata a Los Angeles sotto il segno dello

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Scorpione, in Willow risiedono tante anime creative e versatili. Attrice, cantante e produttrice discografica statunitense a soli vent’anni la piccola di casa Smith ha conquistato il pubblico già al suo debutto nel 2007 nel film “Io sono leggenda”. L’anno seguente, grazie alla sua performance in “Kit Kittredge: An American Girl “, ha ricevuto il suo primo Young Artist Award. Oggi Willow è molto famosa come cantante, nel 2010 si avvicina alla musica e incide due singoli sotto l’etichetta di Jay-Z, Roc Nation. Il brano “Whip My Hair” è stato un successo grandioso e ha raggiunto la posizione numero 11 nella Billboard Hot 100. Giovanissima artista di fama mondiale, Willow è anche un’attivista. Condivide i suoi ideali con la comunità LGBTQ+ e appoggia il poliamore oltre a prestare supporto ai bambini orfani dello Zambia e a battersi per i pari diritti della comunità afro americana. Il progetto Zambi realizzato in collaborazione con Hasbro (la seconda azienda di giocattoli più importante al mondo dopo Mattel), la vede impegnata insieme ai fratelli nel ruolo di ambasciatrice della gioventù, fornendo assistenza ai bambini dello Zambia resi orfani dall’AIDS.

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Andrea Pompilio, Direttore Creativo di Onitsuka Tiger, anch’esso coinvolto nella direzione di questa campagna, ha detto entusiasta: “In questa progetto, abbiamo espresso la naturale bellezza e forza di Willow e l’amore per la Terra emanato dalla sua anima.” “Willow Smith è una donna con una grande umanità e un’eccellente creatività, che va oltre i limiti della Generazione Z o dei Millennials. Nel 2020, in una nuova era per gli esseri umani, come marchio sentiamo una forte affinità e siamo felici di poter collaborare con qualcuno che ha un’intelligenza e una visione unica della società oltre alla capacità di condividere messaggi a livello globale”. Ha aggiunto il team di comunicazione di Onitsuka Tiger in merito alla sua nomina per questa campagna. Inoltre, Onitsuka Tiger fa sapere che donerà una parte dei proventi della vendita di questa campagna al Fondo di Difesa e di Educazione Legale NAACP (www.naacpldf.org) per sostenere i loro sforzi nel movimento #BlackLivesMatter.

Nella foto Willow Smith con i capi della collezione fall winter 2020 di Onitsuka Tiger

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VISIONARIES

Si era ispirata a Liza Minelli in Cabaret per realizzare i beauty look della campagna Gucci per la primavera estate 19/20 e ai tacchi delle décolleté iconiche di Louboutin per la linea beau-

Isamaya

ty del marchio francese. Isamaya Ffrench è una makeup artist davvero brillante. Classe 1989, originaria di Cambridge, dopo gli studi al Chelsea College of Art e alla Central Saint Martins di Londra, inizia a lavorare nel campo artistico come bodypainter e Makeup 3D. Considerata un’artista del beauty, i suoi look sono vera arte da indossare. Il suo approccio sperimentale e di con-

Ffrench

tinua ricerca creativa sfida le norme convenzionali della bellezza tanto da conquistare brand come Yves Saint Laurent o Tom Ford. Ma anche le star internazionali come Kate Moss, Rihanna, Björk e le modelle e influencer Kendall e Kylie Jenner. Oggi la giovane visionaria del makeup conquista Burberry Beauty e Riccardo Tisci (Chief Creative Officer di Burberry): Isamaya Ffrench è la nuova Burberry Global Beauty Director. La prima campagna guidata da lei sarà rilasciata nell’autunno 2020. “L’emozione deve prevalere sull’estetica. Il mio obiettivo è superare la versione noiosa e commerciale della bellezza”. Raccontava in un’intervista sulle pagine di Madame Figaro la giovane e graffiante makeup artist.

Amata da Kate Moss, Rihanna e Björk. La giovane creativa londinese conquista Burberry Beauty e Riccardo Tisci che ne loda l’audacia.

“Ho avuto un’esperienza così meravigliosa lavorando con Burberry nell’ultimo anno e sono incredibilmente onorata di far parte del team. Riccardo ha una mente brillante ed è un leader così stimolante – mi spinge sempre in modo creativo. È un momento molto emozionante entrare a far parte dell’azienda e non vedo l’ora di mostrare al mondo su cosa stiamo lavorando!” Riccardo Tisci, dice di lei: “Per me, la britannicità ha sempre avuto questo senso dell’atteggiamento; è fiducioso, forte e anche eccentrico. Isamaya è l’ambasciatrice perfetta per interpretare la tensione classica e creativa per Burberry Beauty: è audace, oltrepassa i confini e ha una visione moderna unica. Sono così entusiasta di darle il benvenuto nella famiglia Burberry”.

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VISIONARIES

“Un’estate può cambiarti la vita”, oltre ad essere il claim della serie Tv originale Netflix che ha catturato l’animo di

Coco

un’intera classe di teenager, è anche quello che è successo alla giovane attrice che con “Summertime” ha da poco debuttato nella recitazione in ben 190 paesi nel mondo. A soli vent’anni Coco Rebecca, mamma italiana e papà senegalese, di base a Bologna, nella serie in cui esordisce come attrice ritrova al suo fianco anche Alicia Ann Edogamhe che,

Rebecca

in Summertime, interpreta Blue e, come nella vita reale, è la sorella di Coco. Una giovane donna bellissima, brava e con le idee ben chiare. Per Summertime è stata scelta tra oltre 2 mila ragazze che si sono presentate ai provini per la serie Tv girata tra Ravenna e Cesenatico. Prodotta da Cattleya per la regia di Lorenzo Spor-

Edogamhe

tiello e Francesco Lagi, la serie è liberamente ispirata all’iconico romanzo di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo”. Al centro di questa storia c’è Summer, interpretata appunto da Coco Rebecca Edogamhe, una ragazza che rifiuta di omologarsi alla massa e sogna di volare lontano ma che sa di essere il collante della sua famiglia. Al suo fianco Ale interpretato da Ludovico Tersigni (l’avete già visto in Skam Italia), che in Summertime, è un ex campione di moto, ribelle e deciso a riprendere in mano le redini della sua vita. Il loro amore sboccerà allo schiudersi dei primi ombrelloni sulla spiaggia e crescerà forte e vibrante

È la nuova stella di Netflix. Per il suo ruolo in Summertime ha vinto la concorrenza di 2 mila ragazze.

assieme al sole dell’estate. Per entrambi, le vacanze saranno un viaggio indimenticabile che li porterà lontano da quello che erano prima di conoscersi.

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Elodie Il grande momento della cantante romana. Dopo Guaranà, che ci farà ballare tutta l’estate, arriva la capsule con Puma.

Classificata seconda alla quindicesima edizione del ta-

Dopo le grandi partecipazioni a Sanremo prima con “Un’altra

lent show Amici di Maria De Filippi, nel 2017, dove ha vinto il

vita” poi con “Andromeda”, Elodie ci farà sognare tutta l’estate

premio della critica Vodafone e il premio RTL 102.5. Elodie nasce

con “Guaranà”, il nuovo inedito che sa di vita, gioia e libertà. Il

a Roma nel 1990. Cresciuta al Quartaccio, quartiere periferico

suo album “This Is Elodie” è stato un successo e lei è diventata

della Capitale, l’artista ha spesso dichiarato che le difficoltà

una delle giovani cantanti tra le più seguite, ha infatti raggiunto

l’hanno aiutata a difendersi, costruendosi magari una corazza

150 milioni di streaming totali.

per badare meglio a se stessa. La musica l’ha frequentata sin

Elodie conquista il pubblico ma anche la moda, eccola inter-

da piccola, suo papà era un musicista e artista di strada. Come

pretare la sua nuova collezione progettata con PUMA, negli

Elodie ha dichiarato in un’intervista su Vice: “Mi vergognavo del

scatti della campagna realizzata in esclusiva per AW LAB. Una

fatto che mio padre lavorasse per strada, mi sentivo giudicata.

capsule ispirata agli anni ’90. “Questa collezione ricorda i miei

Mio padre era libero, alla fine ci vuole anche coraggio. Questa

90s, gli zainetti gonfiabili trasparenti, le penne a sfera dai colori

cosa mi ha aiutato a fregarmene veramente poco di quello che

fluo che usavo per scrivere sui diari delle mie amiche. Ora sono

pensa la gente”.

passati un po’ di anni ma mi piace ancora giocare con i colo-

Sarà proprio suo papà il primo grande fan, lui la iscriverà infatti

ri e divertirmi a mixarli come quando ero bambina.” Ha detto

ad XFactor, il “No” ricevuto non le impedirà di crescere ed emer-

Elodie. Protagonista della collezione il nuovo VINYL Pack di

gere. Sarà Maria De Filippi a scoprila davvero, facendola par-

PUMA, ispirato al trend del vinile che è apparso per la pri-

tecipare al suo show di Canale 5. “Lei (Maria n.d.r) non ha mai

ma volta sulle passerelle degli anni Sessanta. Un elemento

strumentalizzato la mia storia – ha spiegato la cantante - Per

fondamentale per la creazione di abiti dalla forma avveniristica,

me è stato terapeutico, non avevo altro pensiero se non canta-

e divenuto, nei decenni successivi, sinonimo d’innovazione e di

re. Ho imparato a darmi delle regole, che non avevo mai avuto”.

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originalità.

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VISIONARIES

Mahmood

Ventotto anni e un mix di influenze sardo egiziane che ne hanno scolpito l’essenza. Nato e cresciuto nella periferia milanese di Gratosoglio, ha iniziato a studiare canto fin da piccolo. Il nome d’arte è un gioco di parole tra il cognome (Mahmoud) e l’espressione inglese my mood (“il mio stato d’animo”), che rappresenta il suo progetto di portare la sua storia personale all’interno dei pezzi. Dopo la maturità al liceo linguistico, frequenta il CPM Music Institute-Centro Professione Musica di Milano, dove ha incontrato Andrea Rodini, suo insegnante e primo manager. Mahmood arriva al successo nel 2019 con la partecipazione al Festival di Sanremo dove ha presentato il brano “Soldi”. Canzone con cui si è classificato secondo all’Eurovision Song Contest dello stesso anno. Un ragazzo giovane e tenace che collaborando con Kappa diventa il perfetto portavoce della Generazione Z: quella che crede nel valore dell’amicizia, della famiglia e dello sport, dove è l’unione a fare la forza. L’artista rappresenta il simbolo di un sogno targato Kappa: riqualificare il campetto da gioco di Gratosoglio, vicino la scuola media frequentata dal cantante. Oggi che abbiamo capito cosa significa stare lontani, che abbiamo scoperto una realtà diversa da quella che conoscevamo e che abbiamo anche capito cosa voglia dire sentirsi più vicini e sognare un nuovo domani, Kappa e Mahmood lavorano insieme per raccontare che la distanza non si misura, che è possibile stare insieme senza toccarci, aspettando un domani dove ci ritroveremo spalla a spalla... come nel famoso logo del brand. Un concetto che trova posto nella campagna digital del marchio dove lo sport è un “Way of life” che è in grado di farci affrontare la vita con forza e semplicità. Essere grato dei traguardi e anche dei sacrifici, dei piccoli momenti di felicità che apprezziamo sempre di più quando le cose non vanno come speravamo. Valori cari anche a Mahmood che ne è il protagonista. Mahmood diventa così il narratore di uno storytelling emozionale e autentico, racconta cosa significa nascere in un quartiere e non lasciarlo mai per davvero, anche quando arriva il successo. Ci racconta come la distanza non sia un’unità di misura reale, perché dipende sempre dall’abilità di sentirsi parte della stessa squadra. La campagna realizzata con Kappa segue le vicende di 5 ragazzi nel quartiere, accompagnati dalla voce e dall’esperienza di Alessandro (Mahmood). Alla regia Attilio Cusani, regista che ha firmato tutti i suoi videoclip, mentre alla fotografia il brand si affida di nuovo allo sguardo di Walter Coppola, che aveva già firmato campagna di successo dello scorso anno.

Il giovane cantante partecipa al progetto di Kappa e diventa portavoce delle Generazione Z. In arrivo la riqualificazione del campetto di Gratosoglio.

Come spiegano da Kappa, “Il brand ha creduto così tanto in questo concept da non fermarsi solo ad immaginare un futuro insieme, ma scendendo in campo per renderlo realtà. Kappa, insieme al Comune di Milano, è impegnato nella riqualificazione di un intero campetto polifunzionale adiacente alla scuola media di Mahmood, che sarà donato al quartiere di Gratosoglio e alla sua comunità, per scrivere un nuovo inizio non appena questo momento difficile sarà segnato dalla parola fine”.

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TESTIMONAIL

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VISIONARIES

Nella foto a sinistra, Elena Salmistraro per Mooi Carpet, collezione Space Escape.

Il design

In basso un ritratto di Elena Salmistraro.

sia un lavoro “pop” ma con un substrato concettuale molto forte. La collezione di tappeti per MOOI Carpets si intitola non a caso Space Escape: è il racconto dell’ignoto, di tutto ciò che si disvela oltre la nostra atmosfera. È un sogno che parte con

come poesia

Metropolis, passa per Kubrick e George Lucas, si nutre dell’energia di David Bowie e dei Kraftwerk per arrivare a Mars-one e ad altri viaggi lontanissimi. Con i tappeti Space Escape la Salmistraro fugge dallo spazio conosciuto, quello euclideo, fatto di assi, di matematica e geometria, fatto di rapporti e sezioni, di saggezza e razionalità, a favore di uno spazio più fluido, più naturale nel senso etimologico del termine, più caotico e complesso, più colmo e coinvolgente. Un messaggio che può essere letto come la fuga dalla routi-

Elena Salmistraro è una delle designer e artiste più promettenti del panorama italiano. I suoi progetti mixano ironia e colore, poesia e gioco. Belli, tanto da conquistare marchi come Alessi, Bosa e MOOI Carpets per cui realizza la nuova collezione

ne quotidiana verso un ignoto carico di energia. Citazioni, sovrapposizioni complesse, seguono uno schema naturalmente amorfo, per generare nuove immagini, nuove non-forme, nuove ipotesi agglomerative, assimilabili alle colonie batteriche, a esseri alieni, a nuove primordiali forme di vita. Elena Salmistraro, milanese, si laurea in Industrial Design al Politecnico e subito fonda il suo studio. Il suo desiderio era quello di frequentare l’Accademia di Brera «perché mi sono

by Marzia Ciccola

Dalla sua mano nascono oggetti giocosi, colorati, ironici, onirici ma concettuali. Che siano progetti per Alessi, oggetti per Bosa, come la collezione di vasi in ceramica Primates o la scultura di Mickey Mouse, le piastrelle e i tavoli da caffé per Lithea, piuttosto che le sedute in rattan intrecciato per Bottega Intreccio o gli ultimi tappeti per MOOI, ogni oggetto nasconde un’attenta e importante ricerca estetica e di concetto. Ed è proprio nella collezione per Mooi Carpets che la filosofia creativa di Elena Salmistraro, designer artista che si muove tra disegno industriale e artigianato, si esprime in tutta la sua stravaganza e potenza comunicativa, spiegando come il suo

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VISIONARIES

sempre sentita attratta dall’arte, mi sono sempre vista meno “funzionale” e più artista. Ma quando ho sviluppato i miei primi prodotti, seguendo la mia attitudine, mi sono accorta che piacevano, ed è stato fantastico». Quella del designer artista in effetti è una figura che sta tornando molto alla ribalta, sempre più apprezzata e ricercata, basta pensare a Martino Gamper o ad Atelier Van Lieshout tra le firme più note, o, andando indietro nel tempo, a figure come quelle di Bruno Munari o Alessandro Mendini. Elena Salmistraro lavora per diverse aziende di settore, tra cui Alessi, Bosa, Seletti, Cc-Tapis, De Castelli, B-Line, Bitossi Home, Yoox, Mogg, Lithea etc. e collabora anche con gallerie d’arte e design come Dilmos, Rossana Orlandi, Camp Design, Subalterno1 e Secondome. Le sue creazioni sono frutto di un mix di arte e design, di attenzione al dettaglio, di ricerca di armonia di forme e poesia. La ricerca del linguaggio espressivo dell’oggetto, che può affascinare le persone evocando emozioni, è una priorità del suo lavoro. I suoi progetti sono stati selezionati per alcune tra le più importanti esposizioni, nel 2017 viene nominata Ambasciatore del Design Italiano nel Mondo, in occasione della giornata mondiale dedicata al design italiano “Italian Design Day”, vince il premio Miglior Esordiente del “Salone del Mobile Milano Award” e nel 2019 è stata nominata da AD France e da AD Germany come una delle 100 designer dell’anno. Nella pagina a sinistra, in alto: Insieme Most Illustrious Bosa Ceramiche Elena Salmistraro. In basso: Reptilian Elena Salmistraro for Moooi carpets.

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In questa pagina, Collezione Primates di vasi in ceramica per Bosa.

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VISIONARIES

lavori mi piace inserire di tutto, soprattutto dettagli pittorici ed elementi scansionati. Gli artwork nascono da un mix di hand-made e grafica.

CREATIVE

In che modo approcciano le persone al tuo lavoro? Molte volte i clienti o i fotografi mi contattano perché al loro progetto manca qualcosa, un tocco che dia personalità agli scatti. Non fanno direttamente riferimento al collage. Immagino che si aspettino un intervento grafico/artistico che li stupisca, senza dover per forza dare un’etichetta al mio lavoro.

MIND KULT da sempre è al fianco dei giovani talenti e dei creativi visionari. Uno scouting continuo che oggi ci porta a presentarvi Rebecca Coltorti, la mixed media artist di Spoleto che ha conquistato anche Adidas

Come è avvenuto l’avvicinamento al collage? Durante le scuole superiori ho iniziato a dilettarmi nel ritrarre a matita, scegliendo soprattutto soggetti femminili. Di pari passo portavo avanti la mia passione per la grafica. L’approccio al mondo del collage è avvenuto quando ho capito che avrei dovuto mixare tutti questi elementi: il disegno/pittura, la grafica e la mia propensione a lavorare su modelle. Quali sono i tuoi strumenti del mestiere e quali tecniche particolari usi? Lo strumento che uso principalmente è Photoshop, dove creo le composizioni e con cui avviene il 90% della lavorazione. Non ho un approccio analogico al collage perché non mi dà abbastanza libertà di sperimentare, ma ricreo spesso alcune parti di artwork a mano così da poterne poi prendere la matericità, le texture, le ombre. Gli elementi stessi possono essere scansioni di magazine o foto che stampo. Mi piace che la linea tra digitale e analogico non sia definita. Qual è stato il tuo percorso? Sin da piccola ho avuto la propensione al disegno e alla pittura. Ho frequentato la sezione scenografia dell’Istituto d’Arte della mia città, Spoleto. Successivamente ho intrapreso un corso

by Alessandro Iacolucci

Tra i suoi punti di riferimento c’è l’artista inglese Quentin Jones. Non rinuncerebbe mai alla musica. È legatissima alla sua città natale e un grazie lo deve alla sua famiglia che ha sempre supportato la sua vena artistica. Classe 1995, nata a Spoleto, in Umbria, Rebecca Coltorti è la mixed media artist che nonostante sia lontana da Milano e dalle più alte industrie di media, comunicazione e moda grazie a talento, gusto e una matrice innata per la sperimentazione, ha conquistato i brand del fashion. Come? Anche se lei definisce il suo rapporto con loro “distaccato”, è con i social che ha potuto avere tanta visibilità. Noi l’abbiamo scoperta proprio lì. Il suo profilo Instagram (rebeccacoltorti_art), conta circa 15 mila follower e come un portfolio, raccoglie tantissimi dei suoi progetti. In cosa consiste il suo lavoro? Mescolare le tecniche tradizionali del disegno a quelle digitali. Il risultato finale è qualcosa di audace e accattivante. Ora ci racconta i suoi segreti del mestiere. Come definisci e in cosa consiste la tua arte? La mia arte rientra nel mondo del Collage. Mi definisco una mixed media artist, perché non lavoro solo con la carta e in maniera prettamente analogica, né solo in digitale. Nei miei

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All artwork by Rebecca Coltorti

VISIONARIES

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VISIONARIES

triennale di Graphic Design che però non ho portato a termine per potermi concentrare su quello che poi è diventato il mio percorso lavorativo. Poi è arrivata la moda... L’introduzione nel mondo della moda è avvenuta in maniera naturale, quasi inconsapevole, postando i miei lavori su Instagram e iniziando poi a ricevere le prime attenzioni. Secondo te oggi è difficile inserirsi e avere successo nel mondo artistico? Prima di tutto va definito esattamente il concetto di successo, che è personale e che può quindi variare da persona a persona. Detto questo, nel senso ampio della parola, sì credo sia difficile. Perché la competizione è ovunque ed è spietata, di conseguenza emergere può essere un processo lungo e non senza ostacoli.

La mia arte rientra nel mondo del Collage. Mi definisco una

mixed media artist, perché non lavoro solo con la carta e in

maniera prettamente analogica, né solo in digitale.

Qual è il tuo rapporto con i social? Non mi piace il dover sottostare a determinate regole per avere ‘il loro favore’. Dover postare frequentemente, a certi orari, sperare di prendere più like possibili nella prima mezz’ora... Sono dinamiche che non voglio influenzino il mio modo di lavorare. I tempi di creazione dei miei artwork devono essere dettati dalla mia creatività, non da un algoritmo. Quindi lo definirei un rapporto distaccato.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento? Sicuramente Quentin Jones, un’illustratrice, fotografa e filmmaker inglese. Ricordo che quando scoprii i suoi lavori pensai: se questo è un lavoro, io lo voglio fare. È stata ed è tutt’ora la mia fonte di ispirazione artistica principale.

Indicaci tre profili che dovremmo seguire assolutamente su Instagram e perché. Fabio Bozzetti (@fabiobozzetti), fotografo con cui ho collaborato molte volte e che è stato uno dei primi a credere nel mio lavoro. Erik Windowski (@erik.windowski) che crea clip pazzesche e Suffo Moncloa (@suffomoncloa) altro fotografo che amo.

Hai collaborato con diversi brand. Come sei entrata in contatto con loro? Essendo totalmente estranea al mondo della moda e abitando anche lontano da Milano, dove tutto si svolge, entrare in contatto con nuovi clienti può essere complicato. Devo dire che nel mio caso il passaparola e Instagram sono una combinazione fondamentale per far sì che il mio lavoro venga notato dai marchi o dalle agenzie.

Senti di dover ringraziare qualcuno per il tuo successo? I miei genitori, in particolar modo mia madre. Se non mi avesse supportato in tutti i modi in cui si può supportare una persona, probabilmente ora non sarei qui a rispondere a queste domande.

Qual è stato il progetto che ti ha dato più soddisfazione? Sicuramente la collaborazione con adidas Originals dello scorso anno. Mi hanno dato l’opportunità di tenere una mostra nel loro flagship store a Milano e di creare un artwork ad hoc . È stata la mia prima mostra. Vedere i miei lavori uscire da uno schermo e diventare anche oltre due metri di altezza è stato davvero emozionante.

Qual è la scuola migliore per chi intende studiare arte? Non esiste una risposta universale. Penso dipenda tutto dal ramo artistico di interesse. Nel mio caso avere avuto una preparazione sia tradizionale che grafica è stato di grandissimo aiuto.

Qual è la tua opinione sul futuro della moda? L’emergenza sanitaria (causata dalla comparsa del Covid-19 n.d.r.) ha avuto delle ripercussioni importanti sul settore della moda, rendendolo uno dei campi tra i più colpiti. Questo porterà sicuramente a ripensare o quantomeno rinnovare alcuni aspetti, puntando l’attenzione su temi sensibili (e già noti) come ad esempio la sostenibilità.

A cosa non rinunceresti mai? La musica. Devo costantemente avere musica nelle orecchie. Una cosa che ricordi con affetto? Una vacanza con mio padre in Sardegna, parecchi anni fa, quando ero una ancora una ragazzina. Ho tanti ricordi su cui ancora ridiamo e averli condivisi con lui li rende speciali.

Quale consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere la tua stessa strada? Direi di non farsi intimidire. In un momento storico come questo dove tutti hanno a disposizione una vetrina - ovvero i social - e venendo quindi bombardati da immagini, la competizione può opprimere a tal punto da farti mollare subito. Il mio consiglio è di perseverare, continuare a creare, qualsiasi sia l’ambito d’interesse e soprattutto non mettersi costantemente a paragone con i risultati altrui.

Il tuo posto preferito? Vale dire la mia città, Spoleto! Il primo luogo da consigliare che mi viene in mente è sicuramente Piazza del Duomo. È il mio posto preferito, dove vado quando ho bisogno di liberare la mente, lo considero magico. Per il resto Spoleto è tutta da visitare: la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri e il Teatro Romano.

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TA L E N TS F R O M W E B

Giovani donne che usano i social per veicolare la loro passione per il mondo della moda e del beauty da conoscere assolutamente! Tra loro anche chi è impegnato nell’imprenditoria e chi nel sociale combatte il bullismo sensibilizzando l’opinione pubblica, ecco Roxy Horner, Suede Brooks e Jennifer Mcking.

Special Thanks to: Lucy Pilz and Caroline Gledhill, Premier Artists

STAY tuned! Roxy Horner

Sul web e sui social c’è di tutto. Forse a volte troppo, stavolta però siamo rimasti colpiti da tre giovani ragazze di successo, capaci di ispirare un leitmotiv positivo

Roxy Horner è una modella britannica che ha un ampio seguito social. Considerata un’icona per altre giovani donne interessate alla bellezza e alla moda e praticamente talent scout per aspiranti modelle. Ha lavorato per marchi come Face Gym, Little Mistress, Superdry, Boohoo, Boux Avenue, Soft Paris, Quiz.

Professione: modella Instagram: @roxyhorner Segni particolari: beauty addicted

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TA L E N TS F R O M W E B

Jennifer Mcking

Follower

71,5k

Stilista e imprenditrice Jennifer Mcking è la nuova it-girl di Londra, che sta dominando la scena dello streetstyle. Con un seguito social in costante crescita, Jennifer è anche una promettente skateboarder che ha affascinato il pubblico con il suo senso della moda diventando musa ispiratrice di marchi tra cui: Nicholas Kirkwood, Iceberg, Nicopanda, Timberland, Nike, Adidas, Moose Knuckles e molti altri.

Suede Brooks

Professione: Youtuber Instagram: @suedebrooks Segni particolari: attivista anti-bullismo

Fenomeno digital da oltre 1 milione di visualizzazioni, a soli 18 anni Suede Brooks estende il suo messaggio di positività attraverso l’attivismo anti-bullismo. A scuola era una giovane vittima, a 12 anni trova rifugio nella comunità di YouTube e da allora si impegna a ispirare gentilezza sia online che offline. Attraverso i suoi video, incentrati su moda e beauty, Suede è stata in grado di ricostruire la sua autostima e ha rapidamente accumulato un seguito di tantissimi fan. Il suo atteggiamento positivo ha conquistato marchi come Adidas, Sephora, Marc Jacobs e Lexus, con cui è riuscita a lavorare.

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Girls on fire

Follower 942k

Professione: stilista Instagram: @jennifermcking_ Segni particolari: skateboarder

KULT / JUNE / JULY / AUGUST


INTERVIEW

È considerato l’artista emergente dell’avanguardia digitale cinese. Le sue opere immersive esplorano la spettacolare estetica generata dagli algoritmi. In esclusiva abbiamo incontrato Raven Kwok al MuDA di Zurigo, il museo dedicato alle immagini numeriche che ospita il suo ipnotico debutto europeo by Fausto Colombo

Digital Dreamer Raven Kwok nell’immersivo 189D3 © Digital Arts Association

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Code is poetry! È il motto con cui il trentunenne Raven Kwok, all’anagrafe Ruiwen Guo, fa emergere creatività da una stringa di codice. Animato da spirito di ricerca sempre in bilico tra immaginazione e realtà, nella sua mente il “code” diventa forma, prendendo vita in immagini alterate, che a loro volta plasmano nuove rappresentazioni dello spazio e della materia.

in grado di raggiungere fisicamente Zurigo a causa della crisi pandemica causata dal COVID-19 e conseguentemente avessi dovuto presenziare online al vernissage. Fortunatamente tutto è filato liscio, sono arrivato a Zurigo come da programma e il posticipo dell’apertura mi ha permesso di avere tempo sia per preparare personalmente l’allestimento della mostra che per implementare alcune nuove funzionalità per i lavori esposti. Cosa vedrà il pubblico che visiterà questa mostra? La maggior parte dei lavori esposti sono stati rielaborati e adattati rispetto alle versioni originali. Per alcuni si tratta di piccole variazioni per meglio adattarsi allo spazio espositivo, per altri sono ottimizzazioni più complete per migliorarne notevolmente l’esperienza. Autotroph.OBJ può essere considerato un pezzo nuovo di zecca, anche se deriva da una precedente

Nato a Shanghai e considerato l’enfant prodige della scena artistica digitale cinese, è l’ideatore di straordinari script in grado di generare composizioni dinamiche di grande impatto visivo. Esposte e proiettate dai più importanti festival dedicati all’arte e alla cultura digitale, come l’Ars Electronica di Linz, il FIBER di Amsterdam, il Resonate di Belgrado o il FILE brasiliano. Osservando da vicino i suoi lavori artistici, tornano alla mente frammenti di letture sull’integrazione tra umanità e intelligenza artificiale. Non è un caso che il suo Master of Fine Arts sia stato conseguito al prestigioso Rensselaer Polytechnic Institute, la più antica università tecnologica di lingua inglese con sede nello stato di New York. L’interesse artistico di Raven Kwok si concentra principalmente sull’esplorazione dell’estetica visiva delle immagini generate tramite algoritmi informatici e sui software utilizzati in questo processo creativo. Un’attitudine che ha convinto il MuDA, lo spazio museale zurighese dove viene esposta l’avanguardia digitale internazionale, a dedicargli la prima mostra personale a livello europeo. Una costellazione d’installazioni immersive e giocose popolate da creature fantastiche. Il risultato è una sinfonia visiva coinvolgente e ipnotica, che avvolge lo spettatore da ogni lato e lo trasporta, anche grazie alla sbalorditiva colonna sonora, in un universo parallelo fatto solo di forme e colori.

versione digitale. Rule 110 è proiettato su tre schermi come allo Shenzhen New Media Art Festival, ma ne ho modificato le matrici di proiezione per un’esperienza più coinvolgente. 1194D è praticamente invariato. Di 189D3, ho cambiato la sua struttura centrale passando da un sistema di coordinate polari 2D a uno con coordinate sferiche 3D e tutti i parametri dimensionali corrispondono esattamente alla misura fisica dello spazio cubico del MuDA. Doge Chorus può essere considerato come nuovo nonostante fu iniziato come una dimostrazione di tracciamento prospettico già ai tempi dell’università, ne ho progettato una nuova installazione fisica, integrandola con un sensore Leap Motion che permette al pubblico di interagire con le mani. Per Portal 1.0 ho apportato alcuni miglioramenti, aggiungendo una seconda modalità giocatore, oltre all’utilizzo di joystick per un’esperienza più simile a quella di un videogioco. Big Brothers Are Watching You è rimasto tale e quale. Molte tue opere sono state esposte su grande scala in tutto il mondo. Qual è stata la sfida per adattarle al MuDA? C’è sempre molta attenzione su come utilizzare al meglio la venue che ospita le mie installazioni. Uno dei vantaggi dell’arte digitale è l’intrinseca flessibilità che permette di adattarla facilmente allo spazio fisico in cui viene esposta. A volte diventi pazzo, altre volte devi scendere a compromessi, ma la sfida non è necessariamente rapportata alle dimensioni dello

Questa è la tua prima mostra personale in Europa. Perché hai scelto di esporre i tuoi lavori al MuDA di Zurigo? Christian Etter, direttore di Museum of Digital Art, mi ha inviato l’anno scorso una mail di presentazione invitandomi a fare una mostra personale nei sui spazi. A quel tempo il mese di febbraio 2020 risultava libero da impegni nella mia agenda, inoltre non avevo ancora fatto una mostra personale in Europa. Pertanto ho accettato volentieri l’invito e ho iniziato a preparare tutti i lavori intorno a ottobre. Abbiamo rimandato l’inaugurazione di un paio di settimane nel caso non fossi stato

spazio, ma più alla creatività. Ovviamente un oggetto più grande restituisce un impatto più forte. Ma come si può presentare lo stesso pezzo all’interno di alcuni vincoli, liberando comunque il suo potere? Questa è la vera scommessa. Come interagisce il tuo pubblico con le tue installazioni? A parte Autotroph.OBJ e le video installazioni negli spazi cubici, tutti i lavori sono interattivi. Per Big Brothers Are Watching You, il software OpenCV è utilizzato per tracciare i volti degli spettatori che, in cambio, rendono tutti gli “Occhi” reattivi. Per Derivations, l’accessorio Kinect è usato per tracciare i movimenti del pubblico trasformandone i contorni che consistono in una serie di vertici. Questi vertici servono sia come emettitori, sia per creare turbolenze nel sistema di particelle.

N . #02

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KULT / JUNE / JULY / AUGUST


INTERVIEW

Per Doge Chorus, il rilevatore di movimento Leap Motion è utilizzato per far interagire il pubblico con le mani. Abbastanza auto esplicativa è infine la configurazione da videogioco della console con due joystick, utilizzata per Portal 1.0. Nella tua biografia racconti di esserti ispirato ad artisti digitali come Yugo Nakamura ed Eric Jordan. Cosa ti ha particolarmente interessato delle loro opere? Ero ancora un ragazzino per cui non mi rendevo conto di cosa mi interessasse in particolare delle loro opere. Ma ricordo come se fosse oggi la prima impressione che ebbi quando vidi per la prima volta i loro lavori: ero completamente sbalordito. A quel tempo ero in grado di animare a mano solo un gruppo Autotroph, Dong Gallery Taipei, Taipei City, ROC (Taiwan)

di forme disegnando una serie di percorsi di movimento. Quindi l’autonomia, la reattività e la quasi auto-organizzazione nei loro lavori erano per me inconcepibili, quasi magici. Ma sapevo di voler fare cose belle come le loro e quel pensiero mi ha portato fin dove sono ora. Gran parte del tuo lavoro si basa sul cosiddetto “albero k-dimensionale”. Come descriveresti questa “struttura dei dati” a un principiante e come si applica alla creazione dei tuoi progetti artistici? Non sono sicuro di poterlo spiegare in modo comprensibile a un non esperto di scienze informatiche senza fare un disegno, ma ci provo lo stesso. Pensiamo a un rettangolo. Lo si può dividere in due piccoli rettangoli, orizzontalmente o verticalmente. Ora questa suddivisione può essere applicata all’infinito ai rettangoli ottenuti in unità ancora più piccole. Ogni divisione, che la si faccia in verticale o in orizzontale, dipende dal livello, pari o dispari, della funzione ricorsiva corrispondente. Questa struttura di dati è ampiamente utilizzata nelle ricerche scientifiche, ma per me rappresenta un grande potenziale estetico. Posso applicare il suo principio su molte delle mie geometrie create in modo procedurale, integrando parametri ancora più modificabili, per poi generare tonnellate di risultati interessanti. Recentemente ho anche sperimentato la struttura “k-d tree” con superficie non euclidea, la cosiddetta metageometria, ac-

1194D (2013 – 2017) © Digital Arts Association

crescendone la complessità. Hai affermato di guardare ai meccanismi biologici per poi tradurli in codice. Puoi spiegarci questo concetto? Nasce ai tempi in cui frequentavo il liceo. Ma prima un po’ di background. Gli studenti delle scuole superiori in Cina sono tenuti a sostenere un esame di ammissione unificato prima di poter fare domanda per l’ingresso all’università. Le regole variano a seconda della città o della provincia in cui si abita. A Shanghai si può scegliere fra fisica, chimica o biologia se si segue l’indirizzo scientifico, indipendentemente dal corso di laurea che si intende frequentare. Almeno è stato così nel 2007, quando scelsi biologia per due motivi principali: uno perché sono bravo, e due perché i testi di biologia sono ricchi di bellissime illustrazioni scientifiche. La più impressionante è quella che mostra la microstruttura delle cellule della punta della cipolla, per spiegare

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N . #02

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KULT / JUNE / JULY / AUGUST 189D3 (2019 – 2020) © Digital Arts Association

Autotroph.OBJ (2016 – 2020) © Digital Arts Association


INTERVIEW

il processo di mitosi. Credo che il motivo per cui sono rimasto

costituito da una stanza a forma di cubo e da proiettori video,

così affascinato sia da ricercarsi nel modo in cui viene disegna-

da tre a sei, diretti sui suoi lati corrispondenti. Il nome è anche

ta l’equilibrata combinazione di ordine e caos. Ci sono gruppi di

un riferimento al Mito della caverna di Platone, dove il filosofo

cellule allineate in modo ordinato con dimensioni simili, tutte

contemplava la percezione, la realtà e l’illusione. Abbiamo usa-

con un nucleo completo, oppure sezioni completamente diffe-

to il sistema di motion capture Vicon per tracciare la posizione

renti costituite da cellule che hanno raggiunto diversi stadi di

della testa e il movimento del pubblico, per poi calcolare la pro-

mitosi, dal visibile fuso allungato. Tutto ciò ha avuto una certa

spettiva e conseguentemente rendere tutto in immagini. Quel-

risonanza con il mio senso estetico e da quel momento mi è ri-

la esposta al MuDA è una configurazione CAVE a tre pareti. De-

masto impresso. Molti dei miei lavori si sono ispirati anche alla

cisamente differente dal più popolare sviluppo di realtà virtuale

microstruttura in natura, uno su tutti Autotroph.OBJ esposto

che oggigiorno è proposto dalle cuffie e caschi Oculus o Vive.

qui al MuDA. Autotroph.OBJ è il risultato ottenuto dalla trasformazione Quali software utilizzi per creare le tue opere digitali? Si

di un algoritmo alla base di una precedente opera digitale

tratta di procedure costose?

in un oggetto fisicamente tangibile. Hai intenzione di continuare a esplorare questo genere di transizione?

Ho iniziato come animatore Flash. Poi, da autodidatta, ho cominciato a programmare dopo che ActionScript 2.0 è

Il processo creativo di Autotroph.OBJ è piuttosto diver-

stato integrato come potente strumento in Flash. Sono stato

tente. Ho rivisto il metodo di disegno originale per esportare

introdotto a Processing intorno al 2009 e in seguito è diventato

una serie di percorsi attraverso lo Scalable Vector Graphics, un

lo strumento dominante per il mio processo creativo. Si tratta

particolare formato che è in grado di visualizzare oggetti di gra-

di un linguaggio di programmazione che consente di svilup-

fica vettoriale e quindi di salvare immagini in modo che siano

pare diverse applicazioni come giochi, animazioni, contenuti

ingrandibili e rimpicciolibili a piacere, senza perdere in risolu-

interattivi e opere d’arte generativa. È stato avviato da Casey

zione grafica. Il risultato ottenuto è stato poi inciso sui pannelli

Reas e Ben Fry, due incredibili artisti, educatori e informatici,

di vetro acrilico. L’impostazione dell’illuminazione è avvenuta

che hanno preso ispirazione dal Design By Numbers di John

in modo del tutto casuale quando ho mosso inconsciamente il

Maeda. La procedura è ben lungi dall’essere costosa, dato che

braccio mentre tenevo in mano una fonte di luce, notando un

Processing è un linguaggio di programmazione open source

intrigante motivo animato. Christian Etter e Roman Gonser,

gratuito e dall’ambiente di sviluppo integrato popolato da una

che ha curato l’intero allestimento della mostra, ne hanno ge-

comunità enorme che anima la discussione su questioni tec-

stito la produzione, rivelatasi molto meglio di quanto mi aspet-

niche e promuove la condivisione della creatività in generale.

tassi. Quindi sì, questa è sicuramente una delle direzioni che sto esplorando per i progetti futuri. Da una prospettiva pret-

Alcune delle applicazioni pratiche del tuo lavoro includono

tamente pragmatica, il passaggio a un oggetto che si può toc-

la creazione di originalissimi caratteri tipografici e d’inu-

care con mano potrebbe aiutare la vendita di un’opera creata

suali orologi e cronometri. Potresti immaginare di poter

digitalmente, dato che la scultura ottenuta è decisamente più

sviluppare altre applicazioni pratiche?

commerciabile e collezionabile.

Dipende da cosa s’intende per “pratico”. Time++, esposto nel distretto Minhang di Shanghai, funziona a tutti gli ef-

Collabori spesso con autori di musica elettronica. Sono

fetti come un orologio, ma il pubblico lo viene a visitare non

loro ad orchestrare le tue creazioni digitali o sei tu a coreo-

per la sua funzionalità ma per fotografarne l’effetto ipnotico.

grafare le loro composizioni?

Dare un’occhiata all’orologio da polso o al cellulare è un modo

Dipende. Se si tratta di un video dove la musica è già

molto più efficiente e pratico per sapere che ore sono, rispetto

presente, mi limito a coreografarla attivando differenti modelli

all’installazione che si sviluppa su quattro gigantesche pareti a

algoritmici. Altre volte è più uno sforzo collaborativo, nel qual

LED. Se si intende invece realizzare oggetti che possano vivere

caso si lavora insieme e reciprocamente creiamo il pezzo. Il

anche al di fuori di un museo o di una galleria d’arte, molte cre-

processo creativo è piuttosto parallelo. Ripercorriamo assieme

azioni, per la natura intrinseca del processo generativo, pos-

il tema di base, il tempo, le sezioni e l’elemento visivo, ma lavo-

sono essere trattate come algoritmi e dati che, combinati ad

riamo separatamente. Non pesto i piedi a nessuno imponendo

altri media, si trasformano in forme artistiche applicate, come

la mia idea al loro sforzo creativo. Per la parte visiva apprez-

la tipografia, l’identità visiva, il tessile, l’applicazione mobile, il

zo avere la completa libertà per raggiungere i miei obiettivi e

gioco, i gioielli, ecc. Le opzioni sono illimitate.

il musicista dovrebbe godere della stessa libertà. Potrebbero esserci dei compromessi da entrambe le parti, ma in definitiva

Ti sei mai avventurato con le tue opere nel regno della re-

non dovremmo interferire per la maggior parte del tempo col

altà virtuale? È un aspetto che ti interessa come artista?

processo dell’altro.

Quando ancora lavoravo come assistente di ricerca alla scuola di specializzazione ho utilizzato il Cave Automatic Vir-

Il lavoro Facial Mapping, che hai mostrato nel corso del talk

tual Environment, un ambiente per la realtà virtuale immersiva

organizzato prima del vernissage, solleva alcune proble-

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Portal 1.0 (2014 – 2020) © Digital Arts Association

Big Brothers Are Watching You (2014 – 2019) © Digital Arts Association

N . #02

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KULT / JUNE / JULY / AUGUST


INTERVIEW

matiche di privacy legati alla tecnologia utilizzata per il riconoscimento facciale. Devi considerare questioni legate alla sicurezza ogni qualvolta crei lavori basati su questa tecnica? L’esperimento “k-d tree” con la mappatura facciale durante il talk non era inteso a sollevare problemi inerenti alla privacy. In effetti si tratta di una tecnica che uso spesso per giocare con molte delle immagini generate in modo procedurale e da me create. Per quanto riguarda Big Brothers Are Watching You esposta al MuDA, questa video installazione mette in discussione la sorveglianza effettuata da molti giganti della tecnologia e dai governi. Tuttavia non mi preoccupa la questione della sicurezza del pezzo in sé, in quanto non registra i dati delle caratteristiche facciali del pubblico. Nonostante gli occhi inquietanti, l’opera in sé è abbastanza pura e innocente. Come artista hai mai avvertito il controllo della censura del

Ci puoi raccontare della scena artistica di Shanghai? Ci

governo cinese sulla tua carriera?

sono particolari luoghi ed eventi che frequenti?

La maggior parte delle mie opere sono considerate delle

Complicato rispondere a questa domanda. Pur essen-

“caramelle” per gli occhi, che non hanno quasi nulla a che fare

do nato a Shanghai, non ci ho trascorso molto tempo negli ul-

con la politica e l’ideologia. Pertanto la censura non è un proble-

timi anni, se non per realizzare solo alcuni progetti. Fra il 2012

ma quando si tratta di pubblicarle e di esporle. Tuttavia mi sen-

e il 2019 ho vissuto prevalentemente negli Stati Uniti per via

to frustrato quando per i miei esperimenti e le mie opere devo

dei miei studi universitari e lì mi sono laureato. Dal mio pun-

forzatamente fare lunghe ricerche tecniche basate sull’uso di In-

to di vista posso comunque affermare che la scena artistica di

ternet. Anche la pubblicazione di un post su Twitter o Facebook

Shanghai è piuttosto compartimentalizzata. Gli artisti digita-

può risultare molto lenta attraverso un servizio VPN, necessario

li locali non sono ben rappresentati da musei e gallerie d’arte

a bypassare il controllo cinese sulla rete. Per altri artisti il signifi-

contemporanea ed è piuttosto nei limitati contesti di eventi e

cato della censura può variare in relazione all’argomento dei loro

performance che riescono ad avere un po’ di visibilità. In ter-

lavori. Operare in clandestinità potrebbe essere l’unica opzione

mini di sostegno economico, non ci sono molti finanziamenti o

per gli artisti che criticano apertamente il governo o propongono

sponsorizzazioni disponibili. È solo attraverso la realizzazione

un’idea controcorrente. Ma per coloro che non discutono molto

di opere commerciali a contratto o la concessione di licenze

di politica, l’impatto è insignificante, almeno per le mostre pub-

per l’utilizzazione delle loro opere a scopo di lucro che gli artisti

bliche sul territorio nazionale.

digitali possono guadagnare qualcosa. I miei progetti esposti a Shanghai sono per lo più commissionati da famosi brand e società immobiliari. Tuttavia non sono ancora riuscito ad organizzare un’ufficiale mostra personale nella mia città natale. Quali progetti ti attendono ora? Vorrei concentrarmi nel colmare il divario che intercorre tra “dati intangibili / struttura algoritmica” e “oggetto fisico materico”, così da trasformare la maggior parte delle mie precedenti creazioni in qualcosa che vada oltre la grafica digitale proiettata su di uno schermo. Ma anche la scultura cinetica/ meccanica è una direzione che vorrei esplorare. Tutte le immagini: Courtesy MuDA e Raven Kwok Si ringrazia per la collaborazione: Caroline Hirt e Christian Hetter (MuDA) e Christopher Hux RAVEN KWOK MuDA – Museum of Digital Art Pfingstweidstrasse 101 8005 Zürich www.muda.co www.ravenkwok.com

Foto a fianco, time++ © Raven Kwok

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CONTEMPORARY ART

MM_Potential_Worlds_1_AlQuadiri_ Monira Al Qadiri, OR–BIT 1, 2016; Spectrum 1, 2016, Courtesy the artist, Foto: Lorenzo Pusterla

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CONTEMPORARY ART

sorprendente, ha rivendicato vite e sostentamento di un vasto numero di persone di differenti nazionalità, etnie e back-

HUMAN

ground socio-economico. “Il principale filo conduttore che collega queste notizie apparentemente separate fra loro, è da ricercarsi nelle interazioni dell’uomo con l’ambiente e le altre specie viventi, dinamiche che, attraverso meccanismi vecchi e nuovi, sono state accelerate, raggiungendo livelli mai visti prima”. Ad affermarlo sono Heike Munder e Suad Garayeva-Maleki, co-curatrici di Potential Worlds un

NATURE

copioso dittico di mostre che esplorano il rapporto tra l’uomo e la natura. “Mentre rimaniamo e diventiamo sempre più i principali responsabili del cambiamento climatico e delle calamità naturali a esso associate, è tuttavia presente una grande spinta verso una nuova consapevolezza per un’azione immediata atta ad affrontare queste problematiche

Come gestire le rovine dell’Antropocene? Quali potenzialità si liberano quando l’uomo e la natura si incontrano e si alleano? Quale ruolo può svolgere l’arte come esperimento tecnologico, scientifico e sociale? A questi quesiti tenta di rispondere Potential Worlds, la monumentale mostra euroasiatica che ci accompagnerà fino al 2021. Dimostrando come gli artisti lavorino a una coscienza sociale che coinvolga tutti gli esseri viventi

e inventare nuovi modelli di sopravvivenza. L’arte apre la strada all’emergere di nuovi pensieri ed è necessaria, ora più che mai, per sfidare la nostra preesistente comprensione dell’essere-nel-mondo”, concetto che il filosofo tedesco Martin Heidegerr sviluppò già nel 1927. Rispettivamente direttrici del Migros Museum per l’arte contemporanea di Zurigo e dello YARAT Contemporary Art Space di Baku in Azerbaigian, Munder e Garayeva-Maleki hanno invitato nei loro rino-

by Fausto Colombo

Li abbiamo aspettati con trepidazione, augurandoci si trasformassero nei “Roaring Twenties” del nuovo secolo. Ma l’attesa è stata vana. Invece dell’ottimismo che contraddistinse quel particolare decennio del Novecento, gli anni Venti appena iniziati hanno inanellato una serie di eventi inimmaginabili, che ben figurerebbero come soggetto della sceneggiatura di un film apocalittico. L’ondata di incendi in Australia che hanno causato la morte stimata di un miliardo di animali, l’invasione delle locuste che hanno devastato le coltivazioni agricole dell’Africa orientale e il picco di 18°C registrati a febbraio sulla penisola antartica continentale, sono solo alcuni dei disastri legati, secondo gli esperti, al riscaldamento globale. Sono seguiti a ruota l’innalzamento dei prezzi delle materie prime, conseguenza diretta delle guerre che affliggono i territori dove sono localizzate le zone di estrazione più redditizie, e il virus COVID-19 che, diffondendosi da un paese all’altro a velocità

N . #02

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Potential Worlds 1 Reena Saini Kallat, Siamese Trees, 2018-19. Cavi elettrici, metallo, platino. Dettaglio foto: Fausto Colombo, su gentile concessione di Migros Museum für Gegenwartskunst

KULT / JUNE / JULY / AUGUST


CONTEMPORARY ART

mati spazi di livello internazionale, una serie di artisti contemporanei che, attraverso analisi critiche, riflessioni profonde e soluzioni immaginative, presentano nuove forme di esistenza e di “worlding” per un futuro possibile; declinate in due mostre distinte, ma legate dall’inseparabile relazione tra gli esseri umani e la natura. In Potential Worlds 1: Planetary Memories le opere esposte evidenziano le conseguenze per l’ambiente e per le strutture sociali, mettendo in discussione i concetti delle scienze naturali sviluppatisi nel corso dell’appropriazione delle risorse naturali da parte dell’uomo e finalizzata alla ricerca del potere. I lavori presentati fanno luce anche sulle storie e su un possibile futuro della rete di relazioni tra l’uomo e la natura, stimolando la ricerca di riflessioni attraverso le seguenti domande: Come percepiamo la natura con i nostri sensi e quali sono i mezzi per poterla descrivere? Come possiamo essere all’altezza delle nostre responsabilità per il pianeta? Come pensiamo di poter coesistere su di esso? Su questi quesiti si baserà Potential Worlds 2: Eco-Fictions, la seconda parte della mostra che condurrà un’esplorazione speculativa di nuove forme di vita e di comunità e dei ruoli in costante mutamento che l’uomo gioca in un’epoca di tecnologie post-umane all’avanguardia che consentono di riconvertirsi e di convivere. Insomma, l’arte contemporanea è indubbiamente sempre più

Potential Worlds 1 – 7 Maria Thereza Alves, Seeds of Change: New York–A Botany of Colonization, 2017. Acquarello su carta. Foto: Fausto Colombo, su gentile concessione di Migros Museum für Gegenwartskunst

interessata al fenomeno del cambiamento climatico e l’obiettivo potrebbe essere dei più nobili: sensibilizzare i cittadini verso un problema complesso e attuale, la cui comprensione è fondamentale per la vita stessa dell’umanità.

MM_Potential_Worlds_1_AlQuadiri_2_ Monira Al Qadiri, Divine Memory, 2019, Videostill, Courtesy the artist

Potential Worlds 1: Planetary Memories – KULT’s choice L’appropriazione e la distruzione dell’ambiente naturale sono tematiche ricorrenti della mostra. Le opere esposte intraprendono un’acuta critica di queste dinamiche indicando potenziali vie di resistenza. Una delle principali preoccupazioni è lo sfruttamento delle risorse naturali. La kuwaitiana Monira Al Qadiri studia l’impatto dell’industria petrolifera sulla cultura dei paesi del Golfo Persico. Le sue astrazioni scultoree, ispirate alle teste di trivellazione, visualizzano il trasferimento forzato delle attività dei pescatori di perle in quel mare a causa delle installazioni petrolifere. Al pari delle risorse naturali sfruttate per la produzione di energia, anche l’impatto ecologico dell’agricoltura è un peculiare argomento dell’esposizione. Il belga Mishka Henner visualizza con le sue stampe l’impatto dell’architettura industriale e dell’estrazione delle risorse. Basate su fotografie satellitari, che l’artista ha trovato online, esse mostrano campi petroliferi e vasti recinti d’ingrasso per bestiame. Opere che riecheggiano dipinti astratti, quanto astratte e inconcepibili sono diventate

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Potential Worlds 1 Mishka Henner, Coronado Feeders, Dalhart, Texas, 2012. Dettaglio foto: Fausto Colombo, su gentile concessione di Migros Museum für Gegenwartskunst

intero in un’unica rete, rivela quanto questi percorsi siano identici alle rotte solcate dalle navi utilizzate per la tratta degli schiavi. L’artista getta così una luce su storia e geografia delle infrastrutture tecnologiche che estendendosi sul pianeta ne diventano parte inscindibile. Quali siano le conseguenze a lungo termine della massiva presenza umana sulla Terra è il quesito che riecheggia per tutta la mostra. La kazaka Almagul Menlibayeva alterna le immagini del rapido sviluppo urbano della capitale Nur-Sultan, già Astana, con quelle del cosmodromo di Baikonur. Lo spazioporto e i razzi che da lì si sollevano, generano detriti estremamente pericolosi per l’ambiente. Concependo un linguaggio visivo futuristico, l’artista esamina l’inquinamento generato dall’astronautica, ipotizzando per il futuro un pianeta invivibile, rovinato dalle strutture edificate dagli uomini. “It matters what stories tell stories. It matters what thoughts think thoughts. It matters what worlds world worlds.” Donna Haraway & Marilyn le dimensioni dell’agricoltura e dell’uso industriale

Strathern

del suolo. I lavori artistici in mostra s’interrogano anche sui

Si ringrazia per la collaborazione: René Müller

modi per raccogliere e diffondere la conoscenza della natura quando l’uomo si crede in una posi-

POTENTIAL WORLDS 1: Planetary Memories

zione di dominio. La gabbia dell’installazione The

(fino all’11 ottobre 2020)

Library for the Birds of Zürich dello statunitense

POTENTIAL WORLDS 2: Eco-Fictions

Mark Dion ospita diversi libri di ornitologia, stru-

(24.10.2020 – 21.02.2021)

menti per la caccia agli uccelli e fringuelli zebrati e

Migros Museum für Gegenwartskunst

canarini che vi scorrazzano. Le storie della scienza

Limmatstrasse 270

naturale e del dominio umano sugli animali s’intrec-

8005 Zürich

ciano indissolubilmente, rivelando l’intento dell’ar-

www.migrosmuseum.ch

tista di fare dono ai volatili ospitati nella gabbia del sapere che l’uomo ha accumulato su essi.

POTENTIAL WORLDS 1: Planetary Memories (13.11.2020 – 21.02.2020 TBC)

N . #02

L’esposizione solleva altresì la questione di quan-

POTENTIAL WORLDS 2: Eco-Fictions

to la natura abbia da ridire sull’uomo. La francese

(19.03.2021 – 13.06.2021 TBC)

Tabita Rezaire concepisce l’oceano come deposito

YARAT Contemporary Art Space

di memorie delle azioni umane. Il video Deep Down

Bayil District (National Flag Square)

Tidal, seguendo il cablaggio dei cavi sottomarini

Baku, Azerbaijan, AZ1003

posati sui fondali oceanici per connettere il mondo

www.yarat.az

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KULT / JUNE / JULY / AUGUST


T o r n a n o g l i a p p u n ta m e n t i con l'arte a Milano

dove eravamo rimasti?

WHERE?

Nel pieno della Fase 2, quella in cui la diffusione della pandemia globale sembra lasciarci un po’ di respiro dalla sua morsa restrittiva, e nel pieno rispetto delle ordinanze governative, tornano a riaprire i musei tra i più amati di Milano. Fondazione Prada, Pirelli HangarBicocca e Armani/ Silos. Ricominciare prendendosi del tempo per la cultura non è mai una brutta idea! Ecco gli appuntamenti in corso...

Fondazione Prada Riaprono le porte della sede di Milano. Gli spazi espositivi saranno aperti al pubblico dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 19. Il percorso di visita sarà costituito dalle tre mostre temporanee “K”, “The Porcelain Room” e “Storytelling”. Fondazione Prada fa sapere che negli spazi interni ed esterni della struttura saranno disposte tutte le misure igienico-sanitarie e di sicurezza necessarie per preservare la salute del pubblico e del personale e garantire un’esperienza di visita piacevole e serena. L’ingresso è contingentato e richiede l’acquisto del biglietto online. Riaprono anche Bar Luce e Ristorante Torre dalle 10 alle 19 il primo e dalle 18 alle

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23 il secondo. Dopo l’interruzione delle attività dovuta all’emergenza sanitaria, il programma espositivo della sede di Milano subirà alcune variazioni. “K”, un progetto che esplora l’universo letterario di Franz Kafka attraverso i lavori di Martin Kippenberger, Orson Welles e Tangerine Dream, sarà esteso fino al 25 ottobre 2020. Le mostre “The Porcelain Room”, una ricerca sul contesto storico, la finalità e l’impatto delle porcellane cinesi da esportazione, e “Storytelling”, una personale dedicata all’artista Liu Ye, saranno prolungate fino al 10 gennaio 2021. La sede di Ca’ Corner della Regina a Venezia e Osservatorio a Milano riapriranno al pubblico nel 2021.


EXHIBITION

city of MILAN

Pirelli HangarBicocca Prorogata fino al 10 gennaio 2021 la mostra di Trisha Baga che convivrà con la mostra di Cerith Wyn Evans e successivamente con quella dell’artista Chen Zhen. I visitatori avranno quindi la possibilità di riammirare nello spazio delle Navate la mostra “....the Illuminating Gas” di Cerith Wyn Evans (Llanelli, Galles, Regno Unito, 1958) e nello spazio dello Shed “the eye, the eye and the ear” di Trisha Baga (Venice, Florida, 1985). Oltre all’installazione permanente de I Sette Palazzi Celesti 2004-2015 di Anselm Kiefer (Donaueschingen, Germania, 1945). Rafforzando l’impegno a rendere l’arte aperta e accessibile, Pirelli HangarBicocca continua a garantire la gratuità dell’ingresso. Tra le numerose nuove proposte rientrano le visite guidate in streaming realizzate dai

mediatori di Pirelli HangarBicocca attraverso le Street View a 360° della piattaforma Google Arts & Culture. È online sul profilo Spotify il progetto #Playlists, con i consigli musicali di artisti, curatori e pensatori, e sui canali social il progetto Hangar Voices, una selezione di pensieri, idee e spunti di riflessione attraverso i contributi di artisti, filosofi, critici e curatori che negli ultimi dieci anni sono stati protagonisti dei progetti espositivi e culturali di Pirelli HangarBicocca. Online i Kids Live: dedicati ai bambini da 7 a 10 anni e condotti in tempo reale dall’artista Marcella Vanzo. Nell’ambito di #ArtToTheKids, è presente una proposta realizzata dall’artista Alice Ronchi, sei disegni su cui è possibile intervenire con colori e materiali per creare un’opera d’arte unica.

Armani/Silos Giorgio Armani annuncia la riapertura degli spazi al pubblico - ogni sabato e domenica, dalle 11.00 alle 19.00 - con “Heimat. A Sense of Belonging”, l’esposizione dedicata a Peter Lindbergh la cui durata è stata prorogata fino al 10 gennaio 2021. Incentrata sugli aspetti peculiari del lavoro di Lindbergh, la mo-

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stra si sviluppa in tre sezioni: The Naked Truth, Heimat e The Modern Heroine. Aperta la collezione permanente con il lavoro creativo di Giorgio Armani dal 1980 a oggi. L’accesso alle postazioni di ricerca dell’archivio digitale avverrà su richiesta. Sarà possibile visitare Armani/Silos con prenotazione obbliga-

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toria e acquisto consigliato del biglietto tramite call center al numero +39 02 91630010 oppure online sul sito armanisilos.com. La struttura precisa che la riapertura degli spazi espositivi e del bookshop avverrà adottando tutte le misure cautelative disposte dalle autorità competenti.

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VISIONARIES

DAVIDE VARENNA, THE YOUNG TOUCH Un designer milanese alla ribalta nel mondo dell’auto: a 31 anni, ha già firmato concept car e modelli di serie. Tenetelo d’occhio by Maurizio Bertera

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CAR

Dal Politecnico della Bovisa al design center di Hyundai, in Germania. La storia e le curiosità di un giovane italiano, in carriera, che sta progettando le vetture del futuro ma vorrebbe tornare subito agli Anni ‘60 e ’70, «quando insegnavamo lo stile automobilistico a tutti» Più che enfant prodige è un simpatico “secchione”. «Fis-

me regole a cui sottostare, tecniche e soprattutto di sicurezza. Per

sato con le automobiline. Alle elementari, tutti disegnavano case,

due settimane si fanno schizzi in libertà, a mano libera o al compu-

animali e genitori: io sempre “qualcosa” con quattro ruote. Solo

ter, ma poi devi saper dialogare - capendone - con tutti: ingegneri,

dopo, ho scoperto che poteva diventare una professione». Gli

carrozzieri, esperti di industrializzazione e di marketing… L’auto è

italiani sono bravi nel design, o quantomeno vantano un tocco

un prodotto bellissimo ma complicato. Chieda a chiunque di noi

diverso. Davide Varenna, milanese di zona Solari, a soli 31 anni

quale modello vorrebbero disegnare e sa cosa le risponderanno?

ha mostrato di averlo davvero. Da sette anni fa parte del Design

Un’auto sportiva degli anni ’60 e ’70, possibilmente italiana.

Center europeo Hyundai: nel 2019, ha “firmato” l’i10, una della ci-

Pure lei, immagino…

ty-car più interessanti in circolazione. È diventato personaggio da

La mia auto preferita, che guido tuttora, è l’Alfa Junior 1300 del

copertina: come tutti quelli che nascono sotto la Madonnina ne è

’69, firmata da Giorgetto Giugiaro per Bertone. Ha già capito: era-

consapevole (e moderatamente felice). Ma sa che deve mangiare

no gli anni in cui l’Italia faceva scuola nel mondo. Non è più così da

ancora tante “michette” per entrare nel gotha dello stile automo-

tempo, purtroppo. Se non fosse saltato in marzo il Salone di Gine-

bilistico. Intanto segnatevi il nome.

vra, Hyundai avrebbe esposto cinque modelli tra novità assolute e restyling. Forse nei prossimi anni, FCA lancerà un sacco di auto

Davide, la possiamo iscrivere d’ufficio al gruppo dei giovani

nuove ma nell’ultimo decennio si è vista pochissimo. Tutto qui.

italiani in fuga?

Lavora a Russelheim, vive a Magonza. Come si trova? Torna a

Il discorso è più articolato, credo valga per molti neo-laureati.

Milano?

Quando ho finito il triennio al Politecnico in Design del Prodotto -

Magonza è una città piacevolissima, ricca di universitari. Si vive

esperienza fondamentale, ottima perché ho appreso tutte le basi

bene, ma vengo a Milano una volta al mese. Adesso mi piace tan-

- mi sono trovato davanti un bivio per seguire la vocazione: fare

tissimo, da ragazzo meno.

un master in Trasportation e Design nella mia città o trasferirmi

Passioni, oltre l’auto d’epoca?

in Germania, a Pforzheim, dove c’è un’università quotatissima.

Il calcio: ero malato da ragazzino, giocavo spesso e ora faccio solo

Prendono solo sette laureati per ogni semestre, con centinaia di

il tifoso della prima squadra della mia città (ndr, il Milan). Poi, da

richieste: avevo passato la selezione, ho accettato. Ma a parità di

bravo italiano all’estero, mi diletto ai fornelli ma forse è meglio

proposta, sarei rimasto a casa.

vagare per ristoranti. Sono riuscito a trovare un tavolo all’Osteria

Un concetto valido per tutti gli emigranti “intellettuali”? Non

Francescana, utilizzando 8 computer contemporaneamente, per

si parte per soldi?

la prenotazione. Massimo Bottura è un genio, lo scriva.

Penso proprio di no. Si parte perché all’estero credono nei giova-

Dicono che i suoi coetanei non amino più le macchine. Cosa

ni. Dopo tre anni di lavoro alla Hyundai mi hanno fatto disegnare

ne pensa?

la Genesis New York, concept esposta ai saloni. Avevo 27 anni, in

In effetti, viviamo un’era dove l’auto viene vista come un problema

Italia si è considerati bambini. Chi guida un gruppo, da noi ha la

per i costi e la gestione ma soprattutto appare come un ‘nemico’.

preoccupazione di impedire la crescita dei giovani, per la paura

Non come una passione, la mia e di quelli che adorano ancora il

che gli rubino quel posto che ha faticosamente conquistato. Tutto

rombo del motore, tanto da far sembrare strana la silenziosità di

qui.

una vettura elettrica.

Forse si sono fidati per il suo talento. Non è scontato per tutti.

Quindi, come ne usciamo?

Il talento conta, tantissimo. Per me ancora di più il gusto per il

L’auto va svecchiata ancora molto. In un’era dove i giovani sono

bello che, al di là del luogo comune, un italiano in genere assorbe

digitali al cento per cento, viene percepita come obsoleta quin-

in modo naturale. Poi devi avere il piacere di ricercare sempre l’in-

di la componente tecnologica deve crescere esponenzialmente.

venzione, l’avanguardia. Detto questo, il fatto di essere “italiano”

Provoco, ma dovrebbe diventare uno smartphone o un tablet con

non basta: siamo apprezzati sicuramente, ma la conoscenza è

quattro ruote: ovviamente non è lavoro semplice, anzi. Ma sarebbe

sempre più condivisa e lo stile automobilistico si sta un po’ uni-

il passaggio decisivo e tutte le Case ci stanno lavorando, in modo

ficando. Nei centri stile della Case, lavorano insieme persone di

diverso.

decine di Paesi.

Senza problemi di budget e senza dover sottostare alle mille

Il ragazzo appassionato che vuole diventare designer di auto

regole, quale auto vorrebbe disegnare?

cosa ignora?

Una super sportiva, capace di emozionare al massimo, con un gran

Che a differenza di altri settori, penso all’arredamento, ha tantissi-

bel motore a benzina. L’ibrido, magari, lo mettiamo nel restyling.

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CLASSE E POTENZA Look ancora più aggressivo e prestazioni d’eccellenza per la nuova generazione della sportiva tedesca. BMW Serie 2 Gran Coupé by Maurizio Bertera

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Basata sull’ultima Serie 1, è una coupé nata per emozionare e viaggiare comodi, grazie a un equipaggiamento di livello, a partire da infotainment e sicurezza. Tre motorizzazioni: difficile resistere alla M235I xDrive, con 306 Cv sotto al cofano e la trazione integrale. Il fascino della più cattiva nella piccola gamma della nuova BMW Serie 2 Gran Coupè è assolutamente accattivante. Non che la 220d a gasolio da 190 Cv o la 218i a benzina da 140 Cv deludano le attese: le abbiamo provate sul lungo percorso misto tra Lisbona e la costa atlantica, regno dei surfisti: soprattutto in versione M Sport, rendono piacevole la guida, mostrandosi sempre reattive e lineari nell’erogazione, capaci di allunghi importanti sulle highway portoghesi dove raramente ci sono dei limiti di velocità. Ma la 235i xDrive resta il top per chi ama le vetture sportive, basandosi sul più potente 4 cilindri turbo 2.0 litri realizzato dalla Casa tedesca: 306 Cv e 450 Nm di coppia a l’assenza delle cornici attorno ai finestrini: soluzione elegante che si ritrova anche nelle Serie 4 e Serie 8 Gran Coupé. L’abitacolo non difetta di spazio, offre sedute molto comode e mostra materiali di qualità. Il cruscotto è il Live Cockpit Professional: di serie si trova quello parzialmente digitale, con schermo di 5,7” mentre quello da 10,3” è optional. Non male il baule, che offre 50 litri di capacità in più rispetto alla Serie 1, perché sfrutta bene i 21 cm aggiunti in lunghezza alla Serie 2. A parte la M235i xDrive, proposta in un unico allestimento, tutte le altre propongono quelli classici BMW ossia Advantage, Business Advantage, Sport, Luxury e M Sport. I prezzi: 218i da 32.000 euro; 216d da 34.000 euro; 220d da 41.500 euro; M235i xDrive 53.500 euro. In arrivo già un’altra motorizzazione: la 216d, con un 1.5 a gasolio da 116 Cv.

1.750 giri, gestiti dall’eccellente cambio automatico e che scaricano tutta l’energia attraverso la trazione integrale. All’occorrenza, il sistema sposta sino al 60% della motricità sul retrotreno e,

Il tocco in più? Il bel sound del motore viene generato elettronicamente. Ma saperlo, non toglie assolutamente il piacere di ‘cercare il rombo’ appena possibile.

insieme alla prontezza del servosterzo e al differenziale Torsen piazzato sull’avantreno genera la sensazione di totale controllo e divertimento, anche spingendo l’auto al limite che è fissato automaticamente a 250 km/h. E in accelerazione impressiona, al di là dei 4,9 secondi nel passaggio 0-100 km/h. La primavera 2020 ha portato quindi il rinnovo della Serie 2, la più venduta coupè in Italia di Bmw che sulla tipologia può vantare anche la Serie 4, la Serie 6 GT e la Serie 8. A parte la Serie 6, tutti gli altri modelli hanno la configurazione Coupé a due porte e la Gran Coupé a quattro porte. La nuova generazione della Serie 2 è ispirata alla Serie 1: sia tecnicamente (a partire dall’adozione della trazione anteriore, salvo la M235i che appunto monta la trazione integrale xDrive) che esteticamente. Per noi, sono riusciti meglio il frontale - dove la mascherina ancora più larga e i fari resi più sottili regalano un’ulteriore dose di grinta - come il profilo, maggiormente filante rispetto al posteriore, forse troppo elaborato anche se esalta la larghezza dell’insieme. Tra i dettagli che fanno la differenza, c’è

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KULT MAGAZINE INTRODUCING Lacoste Tat r a s Moose Knuckles Colmar Originals Fr ed Per ry C a lv i n K l e i n Canada Goose a r e n a x D o l ly N o i r e Marni Givenchy Pa lm A n g els Coach Dior

IL GUARDAROBA COME CULTURA Contaminazioni, collaborazioni artistiche e viaggi psichedelici che suggeriscono inclusione e riconnessione con la natura. Scopriamo le collezioni dell’estate e di quelle per l’inverno che verrà.


Mix

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Le collezioni dell’estate guardano alla contaminazione creativa e alla diversità, viste come un elemento di unione e cultura. by Alessandro Iacolucci

Lacoste Un viaggio alle Serres d’Auteuil La sfilata Lacoste Primavera Estate 2020 segna un ritorno a Roland Garros, la casa spirituale del tennis francese e del terreno di René Lacoste. La collezione, progettata dalla direttrice creativa Louise Trotter, celebra sport, patrimonio e stile. Riflettendo sulle icone inaspettate della storia del marchio, Trotter continua a sfidare la tradizione con verve contemporanea. Gli originali capi da tennis e da golf vengono rielaborati. La polo piqué, icona Lacoste dal 1927, viene reinventata con un design moderno, proporzioni quadrate e dettagli di pelle e maglia. In pieno stile Art Deco spiccano il monogramma a “L” all-over e il coccodrillo realizzato da Robert George nel 1926. Inoltre per questa collezione Lacoste ha collaborato con due designer britanniche, infatti, le sneaker hand made sono state realizzate da Helen Kirkum. Mentre, Rosh Mahtani, trasformando il simbolo della casa in un totem ricordo, realizza bracciali e pendenti.

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TAT R A S Tutti gli artisti della vita Il pro skater Boo Johnson è il volto della collezione TATRAS SS20 e della campagna scattata dal celebre fotografo Marcelo Krasilcic. Il marchio giapponese distribuito a livello internazionale - conta sei boutique in Giappone e un flagship in Via Della Spiga a Milano - esplora stagione dopo stagione l’intersezione di Street, Sport e High Fashion. Le recenti campagne hanno visto la collaborazione di personaggi come Chloe Sevigny, Luka Sabbat, Steve Aoki, Duckie Thot ma anche la medaglia d’oro olimpica per lo snowboard Louie Vito e gli skateboarder professionisti Braydon Szafranski, Steve Berra e Karen Jonz. Al nuovo progetto della Spring Summer 20 di Tatras hanno preso parte i breakdancers emergenti di Harlem. Disegnata da John Moore, stilista di Alicia Keys, la collezione presenta trench in nylon, bomber in poliammide e giubbotti trapuntati, abbinati a tessuti tecnici ad alte prestazioni. Spiccano le stampe realizzate dall’artista Nick Walker.

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Moose Knuckles Un rodeo tra le onde delle Hawaii Al centro della nuova campagna realizzata per la collezione Spring Summer di Moose Knuckles c’è il ventiduenne dai capelli rosa Evan Mock. Skater, modello, serfista e vera calamita per le fashion houses. Dopo aver collaborato con Saint Laurent, Paco Rabanne, Calvin Klein arriva per lui il momento della nuova avventura insieme al brand canadese dei luxury outwear. Evan è infatti protagonista di “Surf Rodeo”, la campagna dedicata alla primavera estate 2020 di Moose Knuckles. La collezione dalla forte influenza country, è declinata in una palette ispirata alle praterie canadesi che includono nuove grafiche: dai ferri di cavallo al claim “Eat Your Greens Broccoli”. Le bandane con il logo Moose Knuckles - elaborato in stile Paisley - completano i look. Tra gli accessori spiccano i nuovi stivali da cowboy personalizzati e fatti a mano in pitone e canguro con disegni intarsiati, realizzati dall’Alberta Boot Company.

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Sul set, insieme a Evan, anche il fratello Alika Mock, la modella Melrose Boyer e il surfista Milia Murphy. Scattata alle Hawaii, la campagna mixa l’estetica della cultura Western e la sensibilità urban che caratterizzano la collezione Primavera/Estate 2020 del marchio. Alla Fotografia Alana Spencer, sorella di Evan e Alika Mock. Alla direzione creativa l’hawaiano Taylor Okata. La campagna si concentra sull’importanza della famiglia, e celebra la storia e la cultura condivisa da Canada e Hawaii. Lo storyline racconta la vita hawaiana attraverso il viaggio di un gruppo di amici che si muovono tra un bellissimo allevamento di cavalli a un falò in spiaggia, per terminare con una sessione di surf al tramonto.

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Colmar Originals Sperimentazioni e mood Utility Capi che rappresentano la massima espressione dello sportswear, realizzati seguendo il tema Utility e reinterpretando l’heritage anni 70. Nati dalla linea Research SS 2020, i nuovi capi Colmar Originals rendono protagonisti gli accessori e le loro molteplici possibilità di essere indossati. I leitmotiv affondano le radici nei valori più positivi dello sport, declinati in linee, materiali e fit che derivano dal DNA di un’azienda iconica e dalla storia quasi centenaria come quella di Colmar, arrivata oggi alla quarta generazione. La collezione Research uomo Spring Summer 2020 è progettata per avere un impatto positivo sul pianeta – realizzata con materiali circolari e tessuti sostenibili. Viene dato ampio spazio al colore: dal rosso al giallo. Dal verde e al blu. Nuance a cui viene affiancato l’argento con nastri multicolor a contrasto. Una collezione dall’appeal sperimentale, caratteristica fondamentale per Colmar Originals.

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Fr ed Per ry Meets Japan La stilista Akane Hasai, fondatrice del brand giapponese di abbigliamento da donna Akane Utsunomiya, gioca con pattern e forme per creare una mini capsule di 5 pezzi in collaborazione con Fred Perry. Alla iconica Polo Shirt con twin-taping, dalla vestibilità oversize, la designer applica una stampa Tie-Dye (la tecnica di tintura a nodo che non permette al tessuto di assorbire il colore in modo uniforme), dai toni tenui e mimetici, oltre a un inserto intrecciato sul retro. “Ho incorporato l’elemento culturale del Tie-Dye perché l’ho ritenuto adatto a una collezione ispirata alla cultura punk britannica”, ha sottolineato la designer. La stessa stampa è replicata sulla T-shirt in jersey. Le culottes, con dettagli tape lungo la gamba, permettono ad Akane di sperimentare le silhouette, mentre la giacca, ispirata al modello Harrington, si chiude sovrapponendosi davanti. Audace la stampa a quadri che viene presentata come risultato dell’unione tra Oriente e Occidente.

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C a lv i n K l e i n Una celebrazione della sicurezza e dell’amore per se stessi

Justin Bieber, Maluma e SZA, il rapper Lil Nas X, la modella e attrice Hunter Schafer, la modella e influenCalvin Klein. Attento all’inclusione e alla celebrazione della diversità, il marchio si circonda di un cast stellare scelto per l’inclinazione di mettersi a nudo di fronte al mondo e per la capacità di saper veicolare un grande messaggio. Scattata da Mario Sorrenti, e accompagnata dal video a cura di Bardia Zeinali, la campagna dal sapore surreale, mixa emozioni autentiche con la voglia di rappresentare la fiducia in se stessi. Una vera ode all’espressione della propria personalità: in ogni set realizzato per Calvin Klein Jeans e Underwear, il protagonista è immortalato nel proprio mondo iperbolico, con elementi ridotti all’essenza del brand utili a veicolare il messaggio finale: “DEAL WITH IT”.

LIL NAS X

KENDALL JENNER

cer Kendall Jenner e il cantautore e attore Lay Zhang. Sono tutti protagonisti del nuovo progetto firmato

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MALUMA

SZA

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HUNTER SCHAFER

LAY ZHANG

JUSTIN BIEBER

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Canada Goose Un nuovo capitolo In ogni collezione di Canada Goose è intessuta la conoscenza delle esigenze di chi vive nell’Artico. Oggi però, partendo dai luoghi più freddi al mondo e arrivando alle capitali della moda, il marchio realizza la prima collezione dall’impronta springwear: BRANTA. Si tratta di una capsule collection stagionale basata sul concetto di esplorazione e un’estetica focalizzata sul mondo della natura. Ispirata da “The Art of Light”, la limited edition di Canada Goose è stata realizzata in collaborazione con James Clar, artista di Brooklyn, celebre per le sue innovative esplorazioni dell’intersezione tra tecnologia e umanità. Composta da cinque capi in cui i simboli del marchio sono stati reinventati per fondere arte e scienza. La lunghezza tra le strisce riflettenti presenti sui capi si ispirano per esempio alla lunghezza d’onda dello spettro elettromagnetico della luce. I capi della collezione sono resistenti all’acqua e al vento. Rinforzati nei punti strategici per una maggiore resistenza. Sono inoltre molto leggeri, tanto da poter essere riposti facilmente in uno zaino.

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a r e n a x D o l ly N o i r e Black passion Il DNA sportivo incontra lo streetwear. Due brand iconici nei loro campi lavorano su un terreno da gioco comune per una speciale collezione dal sapore urban e dai toni dark. Ecco la prima collaborazione tra arena e Dolly Noire il marchio Made in Milan nato ufficialmente nel 2013, dall’idea di quattro amici della periferia milanese, amanti dello streetwear e della diversità. Il nome del brand infatti è ispirato al primo essere vivente clonato: la pecora Dolly. Simbolo di replicazione, perfezione e omologazione, in questo caso, lascia emergere la sua anima nera che non vuol dire essere i peggiori, ma avere il coraggio di creare, fare ed essere la differenza. La collezione realizzata con arena è un inno agli anni Novanta. Protagonisti shorts stripes pants dal loose fit, tipicamente nineties, a cui viene accostato il classico dettaglio della banda laterale logata a contrasto che non segue l’intera figura ma si interrompe creando un effetto ottico originale. Si aggiungono jacket e canotte dai volumi over e t-shirt slim fit arricchite dal nuovo maxi logo per uno stile contemporaneo e sporty. Immancabile anche la linea swimwear composta da brief, cap e boxer che mixa stampe coloratissime dal sapore orientale a tessuti tecnici di altissima qualità.

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Cool People

London escape L i a m P ay n e n e g l i s c at t i d i T o m C r a i g p e r l a n u o va c a p s u l e c o n H U G O Sguardo sicuro, dritto in camera. Postura fiera come quella di un pugile al centro di un ring, mentre i giochi di luci e ombre gli scolpiscono il volto e il corpo, mostrando tutto il suo sex appeal. Idolo delle teenager, pop star britannica ed ex One Direction, Liam Payne torna protagonista negli scatti di Tom

Cool Dresses

Craig che lo vedono posare su un rooftop abbandonato nel cuore di Londra, per la nuova collezione HUGO. Una capsule di capi sportivi in una palette di colori che comprende il nero, bianco, blu e rosso. Arrivato al successo nel 2010 grazie alla partecipazione alla versione inglese di X-Factor. Aveva appena 17 anni quando si presentò all’audizione con la cover di “Cry me a river” di Justin Timberlake. Non riuscì a qualificarsi per i Bootcamp ma

Liam Payne, Miranda Makaroff e Billie Eilish. Artisti graffianti alle prese con le loro capsul fashion

i giudici ebbero l’ idea di unire lui e altri quattro giovani talenti eliminati in precedenza: Niall Horan, Louis Tomlinson, Harry Styles e Zayn Malik, in modo da farli partecipare sotto la categoria “Gruppi”. Nascevano così gli One Direction che insieme raggiunsero un grandissimo successo in tutto il mondo. Nel 2016 la svolta da solista e nuovi Ep. La nuova collezione HUGO di cui è protagonista presenta un motivo chevron ispirato a un tatuaggio sul braccio destro dell’artista - ambasciatore globale del marchio - e la scritta “HUGO93.LP”, ispirata all’anno di nascita di Liam ricamata su tutti i 14 pezzi della linea.

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TESTIMONIAL

Il sapore della libertà ' E va N u d a ' , l a s p e c i a l e c o l l e z i o n e d i M i r a n d a Makaroff x Desigual “Eva non era una peccatrice: era libera e ci ha insegnato cos’è il piacere”. Con questa riflessione nasce “Eva nuda”, la collezione piena di vita, di colori brillanti e dal taglio anni Settanta, realizzata dalla collaborazione tra Desigual e l’illustratrice spagnola Miranda Makaroff, un vero personaggio poliedrico. Blogger, stilista, attrice e dj che, ispirandosi all’amore infinito per il piacere, disegna una collezione senza pregiudizi. Un invito ad essere liberi. Libertà sessuale, amorosa, di movimento e, soprattutto, di espressione. La collezione Eva Nuda si ispira alla donna e alla natura afrodisiaca. Lo storyline inizia durante una vacanza a Ibiza in comunione con la natura, dove

Due super star per UNIQLO

Miranda si è fatta guidare dallo stimolo selvaggio. In quell’istante, la sua immaginazione e i colori hanno spiccato il volo per di-

U T B i l l i e E i l i s h x Ta k a s h i M u r a k a m i : l a n u o va espressione artistica del marchio

segnare queste situazioni con un messaggio: “siamo liberi”. Nella capsule dall’appeal sostenibile di Desigual, Miranda elabora collage che raccontano storie di donne e dei loro piaceri. Il

Ha conquistato il suo pubblico affrontando temi legati all’ado-

cotone biologico e il tessuto EcoVero sono i materiali principali

lescenza di giovani tormentati. Il sodalizio con il fratello l’ha

di questa collezione, protagonisti: pantaloni culotte di diversi

portata a conquistare il panorama musicale ma non solo. La

tessuti, più rigidi o in cotone, top in diverse tecniche, come il

sua esuberanza ha catturato la moda. Billie Eilish ribelle,

plissettato o a coste sottili, giacche crop colorate, magliette in

tosta e risoluta, a 19 anni ha conquistato un doppio pla-

cotone con diversi elementi o camicie morbide stampate.

tino per WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? L’album più venduto del 2019 e il più grande debutto nordamericano del decennio. Con “No time to die”, ha realizzato la colonna sonora per l’ultimo capitolo di 007. Grazie all’amicizia nata su Instagram tra lei e l’artista Takashi Murakami, Billie Eilish è anche protagonista della speciale collezione di abbigliamento UNIQLO. “Due dei più influenti artisti mondiali collaborano insieme per creare una nuova espressione d’arte destinata a tutti”. Afferma John C Jay, President of Global Creative di UNIQLO. Billie Eilish già a 11 anni scriveva i suoi testi ispirandosi al fratello Finneas O’Connell, che componeva brani con la sua band. Il salto grandioso? Su Spotify. Nel 2016 la giovane cantante pubblica sulla piattaforma il singolo “Ocean Eyes” che diventerà subito virale. Sarà invece “Bad Guy” a sancirla nel firmamento delle performer. Con questa canzone Billie entra al numero uno della Billboard Hot 100, diventando la prima artista nata negli anni duemila ad aver registrato questo risultato. Per il video del suo brano “You Should See Me in a Crown”, Billie collabora con Murakami. I due si conoscono su Instagram e insieme disegnano le idee di Billie con uno stile inimitabile. Il video ha ottenuto più di 68 milioni di visualizzazioni su YouTube. La collezione d’abbigliamento che li vede lavorare di nuovo insieme per UNIQLO, si compone di grafiche contemporanee, uniche. Mixano il simbolo di Billie Eilish, il Blohsh, e gli iconici fiori di Murakami. I design includono anche un collage delle foto di Eilish, uno schizzo preso dal suo video musicale e un logo UT di Billie Eilish.

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Ferma, taglia, riavvolgi, incolla. Marni

Marni guarda agli opposti, avvicina epoche e stili distanti, decostruendo e ricostruendo memorie. Protagonista della collezione Pre Fall l’incontro / scontro tra minimalismo e massimalismo. Maschile e femminile e l’avvcinamento della Beat Generation all’indulgenza degli anni Venti. Il risultato è un repertorio di oggetti rinnovati, dalle forme ibride. Mix di frammenti antitetici - tracce di trench, giacche da motociclista e peacoat - sono incollate in capispalla voluminosi. Le silhouette fluide sono decadenti ma sobrie. Stole di shearling avvolgono le spalle, dando un twist agli abiti allungati che si allargano delicatamente sul fondo e sono ricolmi di stampe decise: fiori manipolati, cerchi, boules scarabocchiate.Le tracce del tempo vengono rielaborate in chiave quasi permanente, ecco dunque stropicciature, parti mancanti e inserti recuperati. I trench sono indossati sopra il pigiama, suggerendo ulteriori collisioni: domestico contro pubblico, alto contro basso.

EMOZIONI

STYLE Coach, Givenchy, Palm Angels e Marni. La selezione KULT sulle anteprime da indossare il prossimo autunno inverno. Tutto gira attorno al comfort e alla riscoperta di un legame con gli elementi della natura.

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Tra mitologia e movimento Givenchy

La collezione invernale Givenchy presentata con un lookbook e un video co-diretto da Sam Rock e Gregoire Dyer, mostra i modelli in un ambiente inaspettato che mixa i simboli dell’architettura e dell’acqua, creando una nuova immagine del paradiso. Girati da angoli dinamici, ina-

spettati e illuminati da luce naturale, i modelli si muovono con sicurezza attraverso arcate di cemento e cortili angolari. Materiali e volumi fluttuanti della collezione si animano e si mostrano in balia del vento. Spiccano colori tenui, stampe floreali scure, forme ispirate al surf e pieghe sensuali evocando il flusso del tempo con un cenno all’isola perduta di Atlantide. I riflessi sull’acqua e il cielo blu ricordano la necessità universale di riconnettersi con la natura.

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La cultura americana di Francesco Ragazzi Pa lm A n g els

La cultura americana è un paesaggio sconfinato per il fondatore e direttore creativo di Palm Angels, Francesco Ragazzi. Su quei territori trova continuamente segni, tropi e persino cliché da guardare e reinterpretare. Per la nuova collezione Ragazzi si lascia ispirare dall’Ovest americano: montagne rocciose, canyon, sole abbagliante, deserti. Tutto ha il sapore della (ri)scoperta del piacere di essere immerso nella natura e nella cultura, assaporando i colori, le trame e persino la polvere;

meravigliandosi di fronte al tramonto. La frenesia della città e l’efficienza performante dell’abbigliamento tecnico sono lontane da qui. Vengono alla ribalta l’artigianato e un mood che Palm Angels, in una sola parola, rinomina “folk”, il che significa capi un po’ fuori dagli schemi. Spuntano macchie artistiche sulle giacche di shearling. Il pigiama sostituisce le tute e i plaid sostituiscono i cappotti, mentre tutto è radicato su grosse scarpe da skater.

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Vivere outdoor Coach

Silhouette sportive quasi di impronta outdoor, create ispirandosi all’archivio Coach, per suggerire una vita all’aria aperta. Chambray rilassato, valorizzato dal motivo Signature, quello iconico della maison. Poncho e giacche a vento funzionali, arricchiti da dettagli in pelle e chiusura hardware turnlock. Tra le novità spiccano la versione del motivo signature nei colori arcobaleno su magliette e cappelli, mentre tra gli accessori le sneakers Coach CitySole e la borsa Hutton.

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Interpretazione della giovinezza, vitalità e scoperta, già dal 1947 erano la base portante del New Look di Christian Dior. Una prospettiva di un viaggio americano che ritroviamo oggi in chiave ultra contemporanea grazie alla collezione invernale di Dior Men. Per l’occasione Kim Jones lavora con l’artista e designer californiano Shawn Stussy

Tutte le foto Dior Men’s Fall 2020 Courtesy of Christian Dior

LO SPIRITO DEL NUOVO Dior

uomo 2020

“I want to shock the world with Dior” recitano gli slogan sul-

e fondatore dell’omonimo marchio d’abbigliamento, Shawn

le maglie della collezione uomo realizzata da Kim Jones, il di-

Stussy - mescola ispirazioni ed ere diverse, celebra l’influenza

rettore creativo di Dior men che si è lasciato trasportare dallo

creativa delle controculture e dell’abbigliamento sportivo nel

spirito rinascimentale che nel Dopoguerra aveva conquistato

segno artigianale della Maison.

Christian Dior. Una voglia di rinascita ma soprattutto voglia di leggere e interpretare la società contemporanea, dandogli

Sugli abiti spiccano ricami, perline e accostamenti di materiali

nuove speranze tramite la creazione di abiti in grado di segnare

di diversa natura che enfatizzano il savoir-faire Dior e diven-

un nuovo inizio. La collezione invernale 2020 immaginata da

tano tributi alla haute couture e a tutto il suo patrimonio. Sui

Kim Jones per l’uomo Dior - presentata con un fantastico show

capi sono protagoniste combinazioni psichedeliche che creano

a Miami realizzato in collaborazione con l’ex produttore di ska-

un’estetica in grado di rimandare a una moltitudine di influen-

terboard californiano, oggi icona indiscussa dello streetwear

ze. Ci sono le giacche fluide dall’appeal sportivo con i bottoni

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cuciti a mano, che sembrano quasi ricordare le Bar Jacket di Chez Dior. Tra gli accessori conquista la scena la versione in edizione limitata della Saddle Bag. Ma anche i Bob francesi portati alla marinaresca disegnati da Stephen Jones, uno dei più importanti modisti britannici, impreziositi da fiori fiammeggianti. Collezione che segna ancora di più l’avvicinamento al mondo sporty (da sempre caposaldo della moda americana), con la prima collaborazione con Jordan Brand e il lancio della sneaker Air Jordan I Dior. LA NUOVA COLLEZIONE UOMO DIOR CELEBRA LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO, CREAZIONE E SPIRITO. L’animalier all’interno del guardaroba maschile è sdoganato da tempo. Ma le stampe pitone qui inventano armonie inaspettate e mostrano la vividezza di una terra fertile. Colori intensi, luminosi che vanno dal rosso hibiscus, al blu pacifico, poi ancora zafferano e pastello. Palette che riflettono l’architettura art deco della spiaggia di Miami. A cui viene affiancato un motivo tutti-frutti con la tela Dior oblique. Lo spirito è gioioso e leggero. In tutta la collezione si respira il senso di un link artistico continuo che dal mood, alla realizzazione dei capi fino alla loro presentazione appare come un’ode all’animo di monsieur Dior: gallerista, prima di diventare couturier. Link attivato con l’invito di Kim Jones all’artista e designer Shawn Stussy che si inserisce nell’intersezione della controcoltura e nel mondo creativo del surf in grado di immaginare il logo Dior in uno stile graffiti come un tramonto. Una visione omnicomprensiva che non taglia fuori neanche il mondo dei gioielli, realizzati per Dior dalla jewellery designer Yoon Ahn.

N . #02

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KULT / JUNE / JULY / AUGUST


SPECIALE ACCADEMIE


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KULT MAGAZINE INTRODUCING

Accademia Costume & Moda IED - Istituto Europeo di Design IUAD -Accademia della moda Istituto Secoli Polimoda NABA Istituto Marangoni Domus Academy Istituto Modartech

SMART SCHOOL Tra distanziamento sociale e un avvento tecnologico senza precedenti, ecco come sarà il nuovo panorama dell’istruzione nella moda, nell’arte e nel design. Insieme a piani economici per andare incontro alle esigenze di famiglie e studenti.


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Nella foto il progetto di Arianna Irato di Accademia Costume & Moda, presentato allo Show Talents 2020

La scuola Ecco come sarĂ studiare nelle accademie di moda e arte nel post pandemia globale

DEL FUTURO by Alessandro Iacolucci


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Quale scenario si va a delineare per l’istruzione accademica dopo uno stop complessivo di 7 mesi per le scuole di ogni ordine e grado? Lo abbiamo chiesto agli istituti che preparano i giovani al mondo del lavoro nei campi della moda e dell’arte. Tra ri-organizzazione, distanziamento sociale e una svolta digitale senza precedenti, che in prima battuta ha visto protagonisti open day e giornate di orientamento online, ecco le risposte.

dialogo tramite email, whatsapp e telefono con la nostra comunità italiana e internazionale (25%) e stiamo agendo nella salvaguardia totale delle loro persone, con la speranza che si possa tornare presto ad aprire le porte della nostra casa, l’Accademia, e massimizzare così l’esperienza culturale dei nostri ragazzi”. Afferma Lanzara.

La svolta tecnologica di Accademia Costume & Moda La didattica on line si è tradotta in 10 corsi di studio a distanza. Si tratta dei due trienni “Costume e Moda” e “Comunicazione di Moda: Fashion Editor, Styling & Communication”;

ROMA

Merchandising), un Corso di Alta Formazione in Design Moda

Accademia Costume & Moda

sori”, “Creative Knitwear Design”, “Fabrics Innovation Design”,

Via della Rondinella 2

oltre a il “Foundation Course”. Un Corso Intensivo (Visual e 5 Master (“Alta Moda, Fashion Design”, “Design degli Acces“L’Arte e il Mestiere del Costumista”). L’Accademia ci dice che grazie all’aiuto della tecnologia, le le-

Una vera istituzione della formazione fondata a Roma

zioni a distanza registrano una partecipazione pari al 98% degli

nel 1964 da Rosana Pistolese, Accademia Costume & Moda

studenti e impiegano circa 50 docenti. I corsi hanno un approc-

oggi è considerata a pari merito tra le prime 3 scuole di moda

cio di base teorico, unito però a una metodologia laboratoriale

del mondo per le categorie «Undergraduate Fashion Design» e

e più pratica, attraverso la condivisione e la correzione imme-

«Graduate Fashion Design» secondo la classifica del settore a

diata e in tempo reale delle esercitazioni. Le lezioni permettono

livello mondiale redatta da The Business of Fashion (BoF) che

anche agli studenti all’estero (provenienti da Brasile, India, Ger-

l’ha nominata «The Best Fashion Schools in the World 2019».

mania fra i tanti), di partecipare alla vita di Accademia e sentirsi

Inclusa, inoltre, tra le 25 scuole di moda più importanti al mon-

coinvolti nell’esperienza didattica.

do nello studio pubblicato nel 2019 da Fashionista.com, come “The Top 25 Fashion Schools in the World: 2019”. Accademia

Online anche gli “Industry Projects”, uno dei punti di

che tra i suoi ex studenti vanta nomi come Manlio Rocchet-

forza dell’offerta formativa di Accademia Costume & Moda, che

ti (Premio Oscar 1990), Isabella Rossellini e i creativi Frida

vede coinvolte aziende e brand come: Moncler, Vans, Slowear

Giannini e Alessandro Michele.

e Transmissions. Il Museo Cristobal Balenciaga. E ancora: Crisden, Rodo, Salvatore Ferragamo (con gli studenti del Master

Per Lupo Lanzara, Vice Presidente di Accademia

in Design degli Accessori) e Jackytex, Marni, oltre al concorso

Costume & Moda e nipote della fondatrice, l’accademia è

Woolmark Performance Challenge. Numerose anche le atti-

una famiglia, l’accademia è casa. È il luogo dove confrontar-

vità parallele alla didattica di approfondimento a disposizione

si, crescere, seguire le lezioni e i laboratori, intrattenersi per

degli studenti. La Biblioteca-Emeroteca, con circa 4.500 vo-

studiare fino a sera e dove fermarsi a leggere in biblioteca per

lumi monografici e più di 12.000 numeri di riviste, segnala pe-

ore. Una condizione che desidera mantenere anche nel post

riodicamente, attraverso la newsletter, mostre on line oltre agli

pandemia, mettendo a disposizione degli studenti tutti gli stru-

archivi aperti e consultabili, offrendo un servizio di consulenza

menti necessari a coltivare il loro talento. “Abbiamo lavorato

a distanza. L’Accademia, infatti, ha creato un interessante pa-

alacremente affinché i nostri studenti potessero accedere

linsesto di talk e conversazioni con importanti figure chiave

alla formazione a distanza, ci siamo dovuti adattare alle dif-

del mondo moda: capitani d’azienda, direttori creativi, stylist,

ficoltà che stiamo tutti vivendo, una nuova sfida che forse

influencer, consulenti presenti con webinar e dirette Instagram,

porterà ulteriori opportunità nel futuro. Siamo in continuo

con i quali sarà possibile confrontarsi online.


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“18 anni interamente dedicati, il mio progetto di vita è la formazione. Certo non è facile evolvere verso una nuova sfida, ma come ho sempre detto agli studenti, non si deve mai smettere di crescere, rinnovarsi sempre. Sono onorata di entrare a fare parte della “famiglia” Accademia Costume & Moda condividendone fortemente l’approccio didattico e l’esperienza formativa. Ringrazio Lupo e Furio per la fiducia accordata per questa importante responsabilità. Milano è la mia città, è la città che amo e che mi ha dato tantissimo. Avere l’opportunità di questo progetto a Milano nel rispetto dei valori di Accademia e della sua identità, è entusiasmante. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con tutta la squadra e naturalmente con Barbara ed Adrien che conosco da molti anni, nella creazione di una esperienza didattica che possa supportare la prossima generazione di studenti”. Dichiara Sara Azzone.

Nella foto a sinistra, Lupa Lanzara. Vice Presidente di Accademia Costume & Moda

Una nuova sede a Milano Accademia Costume & Moda approda a Milano con l’apertura di una nuova sede in via Fogazzaro 23 a pochi passi da piazza Cinque Giornate e corso di Porta Vittoria. Uno spazio industriale riconvertito con materiali eco-sostenibili nel rispetto dell’architettura originale; progettato da Studio Kami Architects. Una grande sede che conta 420mq di aree comuni, 350 mq di aule, un’aula magna, 2 Styling Lab, spazi interni flessibili, aree dedicate a video installazioni e teche espositive. La scuola, diretta da Sara Azzone, è focalizzata sulle aree della Comunicazione e del Design Management per la Moda e lo Spettacolo, le attività di formazione avranno inizio con l’anno accademico 2020/21. A fianco della Azzone ci saranno Barbara Trebitsch per la programmazione, Adrien Roberts per le attività di internazionalizzazione, Furio Francini per la gestione e Amministratore Delegato. Il percorso formativo prevede due percorsi Triennali uno in Fashion Design Management e l’altro in Fashion Editor, Styling & Communication, oltre a Master di 1 anno e Corsi di Specializzazione Full-Time e Part-Time.

Nella foto il progetto di Alice Piscedda di Accademia Costume & Moda, presentato allo Show Talents 2020.


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Nella foto il progetto di Giulio D’arpino di Accademia Costume & Moda, presentato allo Show Talents 2020


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Milano IED Istituto Europeo di Design Via Pompeo Leoni 3 Da settembre IED è pronto a riprendere l’anno accademico 2020/21 con una didattica in modalità FAD (formazione a distanza), integrata ad attività in presenza dove possibile e nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza personale. IED estende il servizio di Render Farm e di laboratori virtuali tramite una ridefinizione degli spazi delle sedi e della loro modalità di impiego. Le iniziative adottate dall’Istituto Europeo di Design vanno ad integrare quanto attivato per la Smart School, agendo su due fronti: da una parte assicurare a tutti gli studenti di completare i rispettivi percorsi di studio senza ritardi e carenze, integrando anche quelle attività tipiche di una scuola del fare che richiedono accesso a laboratori e l’utilizzo di software e attrezzature proprie del corso; dall’altra mettere a disposizione delle famiglie colpite dalla crisi un piano di aiuti economici, volto a sostenere il percorso di studi dei figli. “L’impegno principale di IED, soprattutto in questo particolare momento, è di continuare a garantire che tutti gli studenti abbiano le medesime opportunità e regole in un momento che ha contribuito a costruire divari, rispettando le differenze tra i corsi. Dichiara Riccardo Balbo, Direttore Accademico IED. Tutti i nostri studenti saranno messi nelle condizioni di diplomarsi nei tempi stabiliti e con i requisiti formativi definiti. I servizi di job placement e career service non soltanto saranno garantiti

come ogni anno, ma saranno al fianco dei nostri neo diplomati per raccontare ai loro futuri interlocutori il modo con cui questi giovani, con maturità e senso di responsabilità, hanno saputo adattarsi ad una situazione inaspettata e difficile”.

Il sistema Render Farm di IED Il potente sistema Render Farm fornisce agli studenti la possibilità di affidare in esterno la parte finale di rendering, che richiederebbe una potenza di calcolo non disponibile da un dispositivo standard in uso da casa. Al servizio di Render Farm si aggiunge quello di laboratori virtuali, che permette di collegarsi da un qualsiasi device personale ad una delle macchine presenti nei laboratori IED o nel cloud, sfruttandone così la potenza e tutto l’impianto di software disponibile, senza dover installare nulla sul proprio dispositivo. A questi due servizi si aggiunge poi la possibilità di poter prendere in prestito dalle sedi materiali e attrezzature specifici di corso, il poter accedere a servizi di lavorazioni in esterno, come ad esempio per il corso di design del gioiello, e avere la possibilità di accesso - in maniera contingentata secondo orari prestabiliti e turnazioni - ad alcuni laboratori delle sedi, come ad esempio la sala registrazioni per i corsi di sound design. Per seguire le disposizioni del Governo in materia di sicurezza sanitaria, le tesi saranno discusse da remoto. Inoltre, per garantire che tutti gli studenti si possano diplomare nei tempi stabiliti, la sessione estiva ordinaria si aprirà il 13 luglio allungandosi, con una pausa ad agosto, fino al 30 settembre. “Oggi sentiamo forte la necessità non solo di assicurare il completamento


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dell’anno accademico da remoto dei nostri diplomandi - afferma Emanuele Soldini, Direttore IED Italia - ma anche di garantire ai ragazzi di primo e secondo anno il proseguimento dei loro percorsi, affinché nessuno debba trovarsi nella situazione di dover abbondare gli studi. Siamo consapevoli delle difficoltà che le famiglie potrebbero trovarsi a fronteggiare in questo delicato momento, per queste ragioni abbiamo previsto un programma di aiuti finanziari per sostenerle”.

Il supporto economico per garantire un’adeguata istruzione Grazie alla collaborazione con l’Istituto Pro-family del gruppo bancario BPM, IED darà la possibilità di accedere ad un finanziamento a tasso zero esteso da sei a dieci mesi, il cui onere finanziario costituito dagli interessi sarà totalmente a carico dell’Istituto. Sono previste per gli studenti riduzioni sulla retta di frequenza in caso di difficoltà economica familiare certificabile, dovuta all’emergenza COVID-19. Inoltre per tutti gli studenti è prevista un’agevolazione economica in caso di re-iscrizione entro il 30 giugno, valida anche in caso di sottoscrizione del finanziamento a tasso zero. Per gli studenti che si iscrivono al primo anno, sono previste invece agevolazioni sulle iscrizioni anticipate, come lo sconto Early Bird, il finanziamento a tasso zero e un bando di borse studio dedicato a studenti meritevoli, sempre a supporto delle famiglie più in difficoltà.

Nella pagina a sinistra la sala posa di IED Milano. In questa pagina interni di IED Milano.


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Milano IUAD Accademia della moda Via Copernico 3

IUAD Accademia della Moda nasce negli anni Sessanta, da un’idea del mastro sarto Domenico Lettieri, il quale, con la volontà di portare nuova linfa all’arte della sartoria napoletana, fonda il primo nucleo di Accademia e brevetta un metodo per la modellistica industriale in grado di avvicinare la sartorialità alle esigenze dell’industria dell’abbigliamento. Con la stessa ispirazione, ancora oggi, IUAD prepara gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro da professionisti, grazie a piani di studio avanzati, creati in collaborazione con le aziende e a partire dalle esigenze del mercato. Da più di cinquant’anni IUAD Accademia della Moda opera nel campo della formazione proponendo una vasta gamma di percorsi formativi nelle discipline della moda e del design riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca tra le Istituzioni AFAM per tutti i percorsi Triennali di I Livello, i Master e i Bienni Specialistici di II livello. La sede milanese di IUAD Accademia della Moda, inaugurata nel 2017 in uno storico edificio nei pressi della Stazione Centrale, si fa portatrice dell’incontro tra la tradizione e il design innovativo. IUAD Accademia della moda ha saputo far fronte all’emergenza COVID-19, mettendo in rete i docenti e i ragazzi delle sedi di Milano e Napoli e continuando a garantire, tramite la formazione a distanza, tutte le proprie attività didattiche. Attraverso la piattaforma Gsuite di Google è stato possibile offrire agli studenti ogni tipo di supporto virtuale per garantire la continuità del lavoro, assicurare tutto il supporto necessario e non perdere preziose ore di lezione. Persino le attività laboratoriali come la confezione, la modellistica e la progettazione dei corsi di fashion, graphic ed interior design, sono proseguite senza interruzioni, permettendo così agli Nella foto un progetto di Alessandra Biondillo e Malda Falco di IUAD Accademia della moda.


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Nella foto un progetto di Luca Di Fusco di IUAD Accademia della moda.

Le agevolazioni economiche di IUAD Accademia della Moda Per rispondere alla situazione di emergenza legata al COVID-19, IUAD ha intensificato le agevolazioni all’iscrizione attraverso 3 contest per l’assegnazione di borse di studio e la relativa pubblicazione dei vincitori sul magazine De. style, il book trend dell’accademia. L’assegnazione di borse studenti di colmare la distanza dovuta al

di studio per i corsi triennali dedicate ai Diplomati 2020; 2

lockdown e di non perdere il contatto con

contest GOOD IDEA, per l’iscrizione ai corsi specialistici e

l’anima più concreta degli insegnamenti. Le Virtual Conversation con figure di spicco nel mondo del design, come, Simone Guidarelli, celebre stylist e Fashion Editor e il giovane e già affermato designer Leonardo Talarico, permettono di mantenere una relazione diretta tra gli studenti e i grandi professionisti di ogni settore. Durante il distanziamento sociale causato dalla pandemia e per mantenere i contatti con gli aspiranti studenti, IUAD ha istituito i VIRTUAL OPEN DAY, eventi live in cui i partecipanti hanno appreso tutte le informazioni utili sui corsi e le modalità di iscrizione grazie all’interazione con docenti, studenti e orientatori e il programma di digital guidance ONE TO ONE ONLINE, attraverso il quale IUAD ha offerto un servizio di orientamento dedicato ai numerosi interessati a conoscere la realtà dell’Accademia.

agevolazioni finanziarie come “Per Merito”, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Cosa aspettarsi da Settembre Come sottolinea la scuola, IUAD Accademia della Moda, seppur riaprendo le porte dei propri laboratori con accesso regolato, nel rispetto norme di sicurezza e dei protocolli sanitari prescritti dal Ministero della Salute, manterrà attive tutte le attività didattiche teorico-culturali tramite l’ormai consolidata e apprezzata formazione a distanza. Anche nel corso del prossimo anno proseguiranno le Virtual Conversation a beneficio dei nostri studenti. IUAD ha puntato e punterà sulla creazione di un vero e proprio piano di formazione e informazione a distanza che permetta non solo ai ragazzi ma anche alle famiglie di interagire e informarsi. IUAD ci dice che che anche le modalità di orientamento e Open Day Virtuale, rivelatesi estremamente efficaci durante l’emergenza, verranno mantenute, soprattutto a vantaggio dei futuri studenti stranieri e fuori sede, che normalmente sono costretti a pianificare visite e colloqui in sede con largo anticipo. In particolare, gli orientamenti personalizzati renderanno possibile visionare materiali digitali, piani di studio, progetti, video di sfilate ed eventi, oltre alla possibilità di interagire.


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Milano Istituto Secoli V.le Vittorio Veneto 18/A

Un’esperienza nuova, contemporanea che ha modificato e arricchito le modalità di insegnamento e quelle di apprendimento… Per Caterina Di Giacomo (Direzione Didattica Istituo Secoli), “l’unico aspetto che cambia è il rapporto umano con i colleghi e gli studenti, un rapporto che a prima vista potrebbe sembrare più freddo dietro lo schermo di un computer ma che in realtà è in continuo miglioramento e sta diventando sempre più stretto e confidenziale. Il primo lavoro, per adattare la didattica, è stato quello di selezionare e vagliare attentamente gli argomenti e le materie che potevano essere fruibili mantenendo lo stesso standard qualitativo. Di enorme importanza la piattaforma digitale adottata, a mio avviso la migliore esistente, per gestire la formazione a distanza che non si deve ridurre a lezioni on demand o in streaming: il docente deve poter assegnare compiti ed esercizi, valutarli e dare feed back strutturati”. Istituto Secoli debutta così nel mondo dei corsi online, con l’introduzione di percorsi formativi come: Modellistica CAD – Modaris Expert Lectra e Fondamenti di Modellistica - Modellistica Donna. L’offerta formativa dell’Istituto diventa ancora più contemporanea ed in grado di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più orientato ad una nuova tipologia di didattica che possa integrare quella tradizionale. “Per gestire al meglio la problematica oggettiva dettata dall’emergenza sanitaria di questi giorni, abbiamo integrato in ciascun percorso formativo strumenti e modalità di studio nuove e fruibili da remoto.” Commenta Matteo Secoli – Presidente dell’Istituto. Attraverso la piattaforma di e-learning, gli alunni potranno vivere la classe in modalità ‘virtuale’ continuando a mantenere un rapporto culturale ed umano con professori e compagni. Ogni studente avrà a disposizione lezioni live, conference call di approfondi-


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mento ed attività di tutoring per il confronto e la revisione di progetti e tesi, oltre a dispense e contenuti video di spiegazione ed esercitazioni. Questo è solo l’inizio: è infatti in fase di sviluppo l’idea di integrare un calendario di e-meeting per favorire l’incontro via web tra i ragazzi e protagonisti del settore moda che illustreranno le loro esperienze dirette sul campo”. Conclude Matteo Secoli. “Il nostro Staff e il Corpo Docenti è in questi giorni in prima linea per organizzare in tempi rapidi il nuovo servizio formativo di e-learning. In questo momento difficile, garantire ai nostri allievi continuità didattica rappresenta per noi una priorità.”

In queste pagine foto courtesy of Istituto Secoli.


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Polimoda backstage ph. Federica Fioravanti

FIRENZE POLIMODA Via Curtatone, 1 Un investimento senza precedenti per l’istituto presieduto da Ferruccio Ferragamo, oggi ritenuto uno dei migliori al mondo nella formazione per la moda e il lusso, che negli ultimi anni ha registrato una importante crescita in termini di studenti, notorietà e dimensioni. Polimoda conta oltre 2.300 studenti, il 70% dei quali viene dall’estero e sceglie di studiare in Italia grazie alla qualità della sua offerta formativa, un corpo docenti composto da professionisti provenienti dall’industria, e partnership per i corsi con i più grandi nomi della moda. Da Gucci a LVMH a Salvatore Ferragamo, Valentino e Missoni, solo per citarne alcuni. Tre le sedi nel cuore di Firenze e del distretto produttivo del Made in Italy, con laboratori equipaggiati in modo professionale, tra cui il nuovo campus di Manifattura Tabacchi inaugurato a gennaio.

Con il nuovo piano di borse di studio tutto questo sarà reso accessibile ai giovani più meritevoli di Firenze, dell’Italia e del mondo. “Polimoda non si è mai fermato, anche mentre le scuole sono chiuse, perché ora più che mai il nostro contributo è importante. Importante per dare un futuro ai giovani, ma anche per la ripresa del settore moda” afferma il direttore, Danilo Venturi. “La moda dopo il Covid-19 dovrà affrontare grandi cambiamenti, perché nel frattempo è cambiata la società e sono cambiati i consumatori. Dovrà puntare sulla qualità, ripensare il retail – ora che tutti si sono abituati a comprare online - e rivedere processi e comunicazione, con le differenze di genere e di stagione sempre più sfumate. Come sempre nei momenti di crisi, la moda dovrà guidare quel tipo d’innovazione che non si limita a creare nuovi prodotti, ma che inventa nuovi modi di crearli. In questo processo serviranno nuove risorse, tanto fisiche quanto creative, e qui faremo la nostra parte mettendo in connessione domanda e offerta di lavoro”.


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Investire nella digitalizzazione e scommettere sul futuro. “Abbiamo affrontato questo momento di difficoltà portando tutte le nostre attività online per continuare a stare vicini ai nostri studenti” aggiunge il direttore Venturi. “Sappiamo che purtroppo dopo l’emergenza sanitaria ci sarà quella economica, la quale richiederà uno sforzo da parte di tutti per rimettere in piedi il Sistema Paese. La scuola è uno dei fondamenti della società e con questo piano di borse di studio vogliamo fare la nostra parte”.

Oltre 2 milioni di euro destinati alle borse di studio per il prossimo anno accademico da Polimoda. Duecentodieci borse di studio al 50% per i nuovi corsi Associate, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, ognuna del valore di 7.000 euro annui, per un totale complessivo di 1.470.000 euro messi a disposizione dall’Istituto solo per l’anno 2020/2021, per sostenere le famiglie, aiutare i giovani talenti italiani e quindi rilanciare il settore moda dopo la crisi. “Sappiamo che in questo momento tante famiglie italiane saranno in difficoltà e vogliamo dare il nostro contributo al Sistema Italia” ha sottolineato il presidente Ferruccio Ferragamo. “Questo consentirà ai giovani più meritevoli di avere accesso alla migliore formazione, studiata per un inserimento efficace nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, garantiremo alle aziende nel momento della ripresa di avere nuove risorse preparate con tutte le competenze richieste dal settore. Siamo i primi a fare questo investimento, ma spero non i soli. Siamo aperti a collaborare con enti pubblici e aziende private per proseguire in questa direzione”.

In questa pagina, foto in alto Polimoda manifattura tabacci ph. Serena Gallorini

Polimoda backstage ph. Federica Fioravanti

Riprendono inoltre le attività pratiche che non erano possibili online, perché necessitano di materiali e strumentazioni che solo laboratori di tipo professionale possono garantire, quindi sospese dopo la chiusura delle scuole stabilita dal governo italiano a seguito dell’emergenza Covid-19. I primi a rientrare saranno gli studenti dell’ultimo anno, così da poter riprendere il lavoro sulle proprie collezioni in vista delle presentazioni finali che, come spiega lo stesso Venturi: “sono state rimandate ma che certamente si terranno dal vivo appena sarà possibile, perché non ci sono opzioni virtuali che possano sostituire il valore formativo di un fashion show per gli studenti di moda”. La riapertura e la ripartenza dei corsi sarà quindi graduale in funzione anche del rientro in Italia di tutti gli studenti stranieri, che ricordiamo rappresentano il 70% degli studenti Polimoda.


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The Best Of NABA, project by Xhuljano Malaj - ph. Luca Sorrentino


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Puntare su partecipazione e innovazione per una formazione a distanza di valore. Ecco l’e-learning secondo le scuole di Galileo Global Education Itala (GGE Italia): Naba, Istituto Marangoni, Domus Academy. Di fronte alla chiusura delle Università, stabilita dalle autorità competenti in tutta Italia per contenere la diffusione del coronavirus COVID-19, le scuole di moda, arte e design di GGE Italia hanno risposto con prontezza e determinazione per garantire agli oltre 7.000 studenti la possibilità di continuare, senza interruzioni, il proprio percorso di formazione. Grazie ad una rapida riorganizzazione della didattica e all’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, è stato possibile implementare progetti didattici innovativi ed efficaci, in grado di assicurare continuità sia alle lezioni sia alle sessioni d’esami. “Le Scuole di GGE Italia stanno affrontando questo momento particolarmente critico in maniera attiva ed efficace, assicurando agli studenti tutto il supporto necessario e i migliori strumenti non solo per continuare il percorso didattico, ma anche per diventare attivi protagonisti di una digital transformation che inevitabilmente sta coinvolgendo e rimodellando anche il sistema dell’alta formazione.” Commenta Roberto Riccio, CEO di GGE Italia: “L’E-learning, implementato per necessità dalle tre scuole, sta diventando una nuova e interessante opportunità di scambio, interazione e partecipazione, che sicuramente lascerà il segno e promuoverà nuovi modi di concepire la didattica anche in futuro.”

In alto, The Best Of NABA, project by Eva Fiorucci ph. Luca Sorrentin

In basso, The Best Of NABA fashion show per Altaroma


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Milano/ROMA NABA

Via Carlo Darwin, 20 (MI) - Via Ostiense, 92 (RM) Nei suoi due campus di Milano e Roma, con un totale di 4.000 studenti, di cui il 33% internazionali, ha in attivo, da circa tre anni, una didattica consolidata gestita anche da remoto. Attraverso una strategia di distant learning come Blackboard, noto sistema tecnologico di gestione dell’apprendimento, la scuola gestiva già abitualmente il 10% delle attività didattiche. Avere un’infrastruttura già pronta, oltre a docenti abituati al suo utilizzo, ha permesso immediatamente di passare alla modalità remota per il 100% delle lezioni, garantendo continuità didattica. Inoltre, per garantire contestualmente una risposta alle esigenze degli studenti in questo particolare frangente, NABA ha istituito diverse modalità di supporto: il Direttore Guido Tattoni, ha avviato un dialogo immediato attraverso l’attivazione di tre webinar dedicati agli studenti italiani, internazionali e ai docenti, per rispondere a domande e dubbi. In aggiunta, è stato attivato un servizio telefonico dedicato agli studenti per venire incontro alle loro necessità didattiche e orientarli nella gestione di ogni possibile scenario. NABA prevede l’implementazione di una piattaforma a distanza per gli allievi che desiderassero accedere a una modalità completamente telematica per la discussione del progetto finale di tesi. La scuola mette a disposizione borse di studio, che saranno assegnate in base alla valutazione del portfolio dei candidati da parte del Course Leader del corso di interesse, sono in totale 40, di cui 20 a disposizione degli studenti italiani a parziale copertura della retta di frequenza (una al 60%, cinque al 40%, quattordici al 20%), e 20 dedicate agli studenti internazionali che potranno usufruire di una copertura del 25% della retta di frequenza. Destinate a candidati in possesso di una Laurea Triennale o di un Diploma Accademico di Primo Livello, o in attesa di conseguire tale titolo entro l’ultima sessione dell’A.A. 2019/2020. Nel caso di studenti internazionali si richiede anche una conoscenza della lingua italiana/inglese pari al livello B1, secondo quanto stabilito dal Quadro Comune Europeo; se nel percorso di studi scelto sono presenti corsi in inglese, anche per gli studenti italiani è un prerequisito fondamentale essere in possesso di un certificato relativo alla conoscenza della lingua inglese di livello B1. Gli studenti internazionali possono presentare la propria entro il 19 giugno 2020, mentre gli studenti italiani potranno presentarla entro l’8 luglio 2020.

Le borse di studio consentono l’accesso anche ai 3 nuovi Bienni Specialistici che arricchiranno l’offerta formativa postgraduate NABA a partire dall’anno accademico 2020/21. Si tratta di corsi rivolti a studenti che desiderano completare la propria carriera accademica per meglio interpretare le nuove esigenze della società contemporanea ed esplorare i possibili scenari delle professioni attuali e future grazie all’alternarsi dell’insegnamento di discipline teoriche con un intenso lavoro progettuale. In particolare: l’Area Design si arricchirà del Biennio in Design - Social Design orientato alla definizione di strategie di sviluppo sociale, in grado di incrociare la metodologia di lavoro del design con la capacità di operare nell’ambito di iniziative a carattere sociale, culturale e politico, valorizzando sia le risorse umane che quelle naturali e producendo innovazione sostenibile. Mentre il Biennio in Design - Product Design si evolve in Design - Product and Service Design pensato per una produzione socialmente responsabile con una dimensione “smart” di integrazione con la rete dei servizi online e delle intelligenze artificiali. Gli studenti saranno preparati per diventare professionisti, analizzando gli scenari e progettando o riprogettando oggetti e servizi attraverso lo sviluppo di un rapporto fisico ed esperienziale con essi. All’Area Media, New Technologies and Set Design si aggiungerà, invece, il Biennio Specialistico in Nuove Tecnologie dell’Arte, che insieme al Triennio in Media Design e Arti Multimediali e a quello in Creative Technologies, esplorerà la complessità di un mondo gestito e interpretato da Deep Learning, Data Visualization, Biodata e Intelligenza Artificiale, attraverso l’espressione creativa di media sperimentali e nuove tecnologie. Il programma pone le basi pratiche e teoriche per innovative modalità artistico espressive di restituzione della realtà nella produzione audiovisiva, rese possibili dall’uso di Creative Coding, Human-Computer Interaction, X-Reality, Interaction Design, Visual e Sound Design generativo.


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A sinistra un ritratto di Guido Tattoni, direttore NABA.

The Best Of NABA, project by Xin Lin ph. Luca Sorrentino

“In linea con le recenti disposizioni ministeriali che raccomandano e incoraggiano una didattica blended, NABA sta elaborando una strategia che permetta di sfruttare al massimo le opportunità di incontro in presenza per le applicazioni laboratoriali come lavorazioni di materiali, produzione di elaborati, attività di prototipazione e in generale tutte quelle attività che richiedono l’utilizzo di macchinari speciali. Anche in vista del nuovo anno accademico, grazie ai 20.000 mq complessivi dei due campus di Milano e Roma, NABA ha pianificato e si appresta a realizzare importanti interventi strutturali per adattare i campus a una nuova forma di frequentazione, in sicurezza, che vede i laboratori al centro delle attività degli studenti. Allo stesso tempo, l’Accademia lavora anche al suo ecosistema digitale: il progetto è quello di rendere la piattaforma utilizzata per le attività in remoto più adatta alla creatività e agli utilizzi progettuali. L’ambizione è quella di avere a disposizione una serie di strumenti integrati che permettono di svolgere agilmente attività come il brainstorming, lo sketching e la revisione, per garantire la carriera accademica degli studenti ovunque si trovino”. Dichiara Guido Tattoni, Direttore NABA


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Istituto Marangoni Via Pietro Verri, 4 Milano

Le tre sedi italiane contano 2.750 studenti, di cui il 70% proveniente dall’estero, l’approccio didattico adottato prevede una integrazione tra sessioni on line e studio individuale. Già i due training center di Shanghai e Shenzhen hanno attivato da diverso tempo un piano di formazione a distanza attraverso la piattaforma Zoom Cloud Meetings, per poter procedere con il programma didattico. Per ottimizzare l’avvio delle lezioni telematiche, i docenti e gli studenti di Istituto Marangoni hanno seguito i tutorial

Ph: Istituto Marangoni

di software come Zoom o Google Drive, utili per condividere in tempo reale i contenuti di supporto alle lezioni. Gli studenti, inoltre, avranno la possibilità di utilizzare anche da remoto alcuni tool, come i programmi per la modellazione 3D in ambito moda e design. Per quanto riguarda i laboratori, un docente sarà di supporto agli allievi in streaming per stampare in 3D prototipi e modelli. Sempre in modalità telematica, continueranno i rapporti con le aziende, con cui Istituto Marangoni organizza molteplici progetti didattici nel corso dell’anno.


0093 SCHOOL PROJECT

Domus Academy Via Carlo Darwin, 20 Milano

Per i suoi 400 studenti, Domus Academy, a partire dal 2 marzo scorso, ha trasferito online tutte le attività didattiche degli 11 corsi master, attraverso la piattaforma di e-learning Blackboard. Le lezioni si tengono all’interno delle aule o da remoto con gli strumenti più innovativi per garantire qualità e facilità d’uso. Tutte le sessioni sono state erogate in modalità live per garantire una interazione con il docente in tempo reale e consentire la possibilità di revisioni di progetto e teamwork, che sono alla base della metodologia didattica della scuola. Durante la prima settimana, sono state programmate 67 sessioni online individuali, tra cui i lanci di otto workshop in collaborazione con brand di rilievo italiani e internazionali, tra cui Slowear, Christie’s, Rotaliana, la ONG internazionale ActionAid e AKQA. Anche le aziende hanno partecipato da remoto, connettendosi attraverso la piattaforma di e-learning di Domus Academy per interagire direttamente con gli studenti. Abbiamo raggiunto

Nella foto, Fabio Siddu, direttore Domus Academy

Fabio Siddu, direttore Domus Academy Quali strumenti fondamentali Domus Academy ha messo a disposizione degli studenti nel periodo del lockdown? Grazie ad una rapida riorganizzazione della didattica e all’utilizzo tempestivo di una piattaforma di online learning, è stato possibile assicurare la continuità sia alle lezioni sia alle sessioni d’esami, consentendo così agli studenti di non interrompere il

Si può parlare di una nuova era del mondo dell’istruzione?

proprio percorso di studi e di terminare con successo il proprio

Sì, la pandemia ha costretto tutti a un rapido processo di alfa-

Master nei tempi prestabiliti. Tutte le sessioni sono state ero-

betizzazione digitale, abbiamo imparato che si possono trovare

gate in modalità live per garantire interazione con il docente in

nuove soluzioni a nuovi problemi, con creatività, intelligenza

tempo reale e consentire la possibilità di revisioni di progetto e

e con l’ausilio della tecnologia ovviamente, proprio come un

teamwork, che sono alla base della metodologia didattica della

designer deve saper fare nel suo lavoro. In questo contesto gli

scuola. Il campus ha poi riaperto le porte a fine maggio seguen-

studenti di Domus Academy sono privilegiati perché la metodo-

do scrupolosamente le normative vigenti in materia di sicurez-

logia della scuola basata da sempre sul problem-setting forni-

za, quindi l’accesso alla scuola era contingentato, ma, previa

sce i tool e il mindset agli studenti per muoversi in contesti non

prenotazione, la libreria, i laboratori e altri spazi comuni erano

convenzionali, esattamente come quello attuale.

nuovamente accessibili, mantenendo misure di distanziamento sociale e utilizzando mascherine, guanti e gel igienizzante distribuiti nella scuola.

Quali borse di studio o piani economici agevolati ha considerato Domus Academy per gli studenti e in quali modalità si può accedere?

A partire da settembre come sarà organizzata la didattica?

Vogliamo lanciare un segnale forte, in un momento di difficoltà generale, a sostegno del talento dei giovani intenzionati ad

A settembre inizierà la fase 3, sappiamo che dovremo ancora

intraprendere una carriera nel mondo della moda, del design,

mantenere determinate misure di sicurezza preventive. Gli stu-

dell’experience e del business design con la giusta preparazio-

denti saranno probabilmente suddivisi in gruppi di lavoro più

ne. Frequentare Domus Academy significa vivere un’esperien-

piccoli e la didattica sarà mista, con lezioni online ma workshop

za internazionale unica e di altissimo valore formativo senza la

e progetti in modalità frontale, finché la situazione non consen-

necessità di trasferirsi all’estero. Per sostenere questo impe-

tirà un definitivo ritorno alla normalità: non abbiamo infatti in-

gno abbiamo lanciato 50 borse di studio per i Master in parten-

tenzione di snaturare il nostro DNA di scuola-laboratorio e di

za il prossimo ottobre. (Per informazioni competition.domusa-

proporre un’offerta di e-learning.

cademy.com).


0094 SCHOOL PROJECT

Pontedera Istituto Modartech Viale Rinaldo Piaggio, 7 L’Istituto Modartech è la scuola di alta formazione autorizzata dal MIUR al rilascio di diplomi accademici equivalenti alla laurea breve, con sede nel cuore della Toscana, un territorio riconosciuto in tutto il mondo per il Made in Italy, oggi al centro di un distretto dell’industria 4.0. La scuola mette a disposizione dei giovani talenti 40mila euro di borse di studio destinate agli under26 per frequentare i corsi post diploma in area moda e comunicazione in partenza a ottobre 2020. Grazie alle borse di studio sarà possibile accedere al Corso Post Diploma triennale in Fashion Design che permette di conseguire il Diploma Accademico di Primo Livello, allineato agli standard universitari internazionali e al Corso Post Diploma triennale in Communication Design, che permette di formare professionisti nella comunicazione sviluppando competenze visive, digitali e creative.

Alessandro Bertini, Direttore dell’Istituto Modartech, ci racconta il panorama delle nuove opportunità. Quali sono i corsi attivati a distanza da Modartech? Stiamo lanciando una serie di corsi online nelle aree creative e tecniche per coloro che vogliono avvicinarsi o accrescere il proprio bagaglio culturale e professionale nelle aree della Moda e Comunicazione. Le proposte spaziano dalla sostenibilità della moda, all’illustrazione digitale fino al textile design, passando a corsi più tecnici come disegno in piatto, modellistica, CAD nelle aree abbigliamento, calzature e borse. Completa l’offerta formativa la didattica legata all’area comunicazione: dall’identità visiva alla costruzione di un brand, dallo sviluppo di un’infografica alle tecniche di grafica e video editing. Abbiamo sviluppato un programma di didattica a distanza utile ad acquisire competenze introduttive o propedeutiche a studi più approfonditi, ma anche competenze avanzate e specialistiche, da integrare con lezioni teorico-pratiche e programmi tematici.


0095 SCHOOL PROJECT

In che modo uno studente può accedervi? L’approccio è completamente digitale e accessibile dal proprio computer ovunque ci si trovi, con la possibilità di acquistare direttamente online. La formazione si basa su lezioni in remoto, condivisione di materiali documentali e multimediali, aggiornamenti in streaming, contatti e interazioni virtuali con i docenti sempre live. Si tratta di un’esperienza formativa nuova, che fa leva su una diversa modalità di apprendimento, comunicazione e interazione professionale. Fermo restando il supporto di Istituto Modartech per consigliare gli studenti e indirizzarli verso il percorso più idoneo a rispondere a esigenze, attitudini

Uno studente interessato a frequentare i corsi online incorre in un costo maggiore o inferiore rispetto alla classica modalità di frequenza in aula? I corsi online rappresentano una proposta formativa alternati-

e obiettivi personali.

va, ma non sostitutiva di quelli in presenza. Come Istituto Mo-

Su quali piattaforme avete fatto affidamento per i corsi

ed è proprio per questo che i corsi online sono stati strutturati

online? Nel corso degli anni abbiamo sperimentato diverse piattaforme. Il lockdown ha solo accelerato una strada già intrapresa, spingendoci ad affidarci a strutture e soluzioni di e-learning tra le più avanzate, per trasferire la didattica dalle aule reali a quelle virtuali, nel giro di pochi giorni.

dartech crediamo molto nell’approccio laboratoriale e pratico per rappresentare una formazione introduttiva o di approfondimento, anche personalizzato. I costi sono definiti in funzione del numero di ore e della tipologia di corso scelto. Come saranno strutturate le attività che richiedono la presenza in laboratorio? Il periodo di lockdown ci ha convinti ancora di più rispetto alla necessità di un approccio laboratoriale e professionalizzante che permetta di vivere esperienze pratiche e concrete agli studenti. I corsi online si basano su aspetti molto importanti per Modartech quali docenti qualificati, professionisti del settore, utilizzo di materiali multimediali, pratica, interazioni ed esercitazioni live. Con la possibilità di ricevere consigli, linee guida e suggerimenti personalizzati sui propri lavori. L’evoluzione successiva sarà proprio quella di realizzare programmi integrativi: la formazione online sarà completata attraverso un’esperienza laboratoriale presso la nostra sede di Pontedera, in modo da mettere in pratica conoscenze acquisite e spirito creativo. In merito alla digitalizzazione. Che tipo di investimenti a lungo termine avete attivato per fronteggiare l’emergenza Coronavirus ma anche per far evolvere la vostra istituzione? Istituto Modartech ha sempre creduto nell’innovazione tecnologica: in questo periodo abbiamo investito ulteriormente in piattaforme, progetti di ricerca per la digitalizzazione, creazione di materiali quali videotutorial, virtual presentation. Nel periodo di lockdown abbiamo realizzato virtual open day, dando così la possibilità a tanti giovani di tutta Italia di conoscerci e orientarsi nelle discipline creative. Stiamo inoltre organizzando un Virtual Career Day, un’opportunità unica per i nostri studenti per conoscere e incontrare, seppur in modalità digitale, i responsabili delle risorse umane di grandi brand della moda, agenzie pubblicitarie e talent manager.


0096 SCHOOL PROJECT

capacità artigianale del saper fare, che contraddistingue il bello e ben fatto del “Made in Italy” e delle produzioni presenti in Toscana, con l’innovazione tecnologica. Una caratterizzazione che ha da sempre contraddistinto l’Istituto, sin dalla sua fondazione e che possiamo ritrovare nel nome stesso Modartech (moda, artigianalità, tecnologia). E che ha portato nel corso degli anni ad ampliare una rete di connessioni con i distretti produttivi del territorio: oggi sono circa 600 le aziende con cui Istituto Modartech sviluppa progetti, stage formativi, collaborazioni che fruttano spesso contratti di lavoro per gli studenti, al termine del percorso di studi.

Nella foto Alessandro Bertini, direttore di Istituto Modartech.

Come si delinea il modello per la formazione del futuro? La formazione del futuro si sta delineando come una formazione blended, che affianca l’apprendimento tradizionale e laboratoriale a una formazione a distanza. A mio avviso la formazione remota dovrà essere calibrata in percentuali diverse in funzione alla tipologia dei moduli didattici, per raggiungere un corretto equilibrio ed obiettivi didattici. Le attività online possono inoltre rappresentare una modalità per accedere alle discipline creative, scoprire le aree di interesse, per poi proseguire in una formazione completa nel mondo fashion, attraverso corsi strutturati come il corso in Fashion Design di Istituto Modartech, che prevedere il rilascio del Diploma Accademico di I livello, equiparato dal MIUR alla laurea breve. Che tipo di nuove figure professionali legate alla moda prenderanno il largo nei prossimi anni? Questa accelerazione verso la tecnologia sta spingendo sempre più verso figure professionali che sapranno utilizzare la strumentazione digitale e saranno in grado di integrare la

Tutte le foto courtesty of Istituto Modartech.



S R IE NA I S IO EV AR WE

#02

Protagonists

WILLOW SMITH

ISAMAYA FFRENCH

ELODIE

ELENA SALMISTRARO

MAHMOOD

COCO REBECCA EDOGAMHE

we are

Fashion

INTERVIEW

Visionaries

IL GUARDAROBA COME CULTURA LA SELEZIONE PRE FALL DIOR MEN, LE ORIGINI DEL NUOVO

DAVIDE VARENNA

L’ENFANT PRODIGE DELL’AUTOMOBILE

REBECCA COLTORTI

LA MIXED MEDIA ARTIST ITALIANA

RAVEN KWOK

L’AVANGUARDIA DIGITALE CINESE

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d l r o w w e n e h T Speciale accademie

No. 2 /2020

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Unique Media srl – Trimestrale

30/06/2020 giugno/luglio/agosto

DOVE NASCONO I TALENTI. TUTTE LE NUOVE PROPOSTE DALLE SCUOLE DI MODA, ARTE E DESIGN.


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