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BIMESTRALE N-98 SETT/OTT 15.09.2021 UNIQUE MEDIA SRL
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EDITORIAL DIRECTOR Enrico Cammarota enrico.cammarota@uniquemedia.it
EDITOR IN CHIEF
NEW YORK - NEW ARTISTS FASHION/THE MARBLE MANTLE POSH FOR KENZO FW 21/22 PINAULT COLLECTOR’S CHOICE GREEN DESIGN AL-’ULA DESERT CHARME DIOR ICON
Luisa Micaletti luisa.micaletti@uniquemedia.it
Hēir patricia
COORDINATOR Alberto Solenghi
ART DIRECTOR
manfield
Giovanni Aponte
FASHION DIRECTOR Emily Lee
GRAPHIC DESIGN Stefania Di Bello
CONTRIBUTORS
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Alexandra Albano, Maurizio Bertera, Lavinia Elizabeth Landi, Alessio Jacona Annie Markitanis, Raffaele Marone, Claudia Ricifari, Fabrizio Rinversi, Stefano Sciuto, Antonella Tereo, Marco Torcasio.
Photographer_Raffo Marone Style_Camilla Rizzolo Mua_Federica di Dato Hair_Alfredo Cesarano
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Dress jacket MUGLER
FROM NEW YORK Anna Casotti, Enzo Barraco
FROM PARIS Alessandra Fanari
FROM LONDON Michela Dapretto
NEW YORK - NEW ARTISTS POSH FOR KENZO FW 21/22 PINAULT COLLECTOR’S CHOICE GREEN DESIGN AL-’ULA DESERT CHARME DIOR ICON
FROM ZURICH Fausto Colombo
fashion
DIGITAL Alessia Carella Marinella Cammarota Sara Anello Laura Tajoli Michele Di Pasquale
SEGRETERIA Rovena Zangrandi segreteria@uniquemedia.it
ADVERTISING adv@uniquemedia.it
STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa
DISTRIBUTION SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa”
the
marble
mantle
SCARICA "OVERLY" INQUADRA LA FOTO E SCOPRI I CONTENUTI ESCLUSIVI DELLA COPERTINA
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Photographer_Stefano Sciuto Styling_Emily Lee Video director_Giovanni Aponte Video editing_Last Glaring Gleam Makeup_Karin Borromeo at W-MManagement Hair_Manuel Sunda Photographer Assistants_Matteo Mastrogiuseppe and Giacomo Conti Stylist Assistant_Francesca Minardi Models_Diana Nimylovych at Elite Model Naomi Blanco at Independent Management Total look CHANEL
Via Bettola, 18–20092 Cinisello Balsamo
CONTACT UNIQUE MEDIA SRL
Viale Sabotino 19/2 - 20135 Milano Tel. 02 49540591
Posh è una pubblicazione bimestrale di Unique Media Srl Registrazione Tribunale di Milano n.1 del 7/01/2003. ©Unique Media srl. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. è vietata la riproduzione, seppur parziale, di testi e fotografie.
Questa rivista è stampata in parte su carta Amber Graphic Art certificata PEFC di Artic Paper
DISCOVER THE NEW OUD & SPICE
BOUTIQUE E BARBERIA | VIA GESÙ, 1 20121 MILANO | PIAZZA DI SPAGNA, 27 00187 ROMA ACQUADIPARMA.COM
IL tuo sorriso per sempre Vi sono fortune nella vita che capitano senza giustificato motivo, la mia, la nostra è stata di aver incontrato 31 anni fa Marzia Ciccola. Educata, colta, decisamente forte, sempre sorridente. Laureata in architettura aveva intrapreso la carriera giornalistica proprio con noi prima con Kult quindi con Posh di cui è stata coordinatrice per tantissimi anni. Lei fa parte di quella rara schiera di persone a cui si ha l’impressione di aver dato sempre meno di quello di cui si è preso. Aveva il dono, in un mondo di preminenti, di stare sempre un passo dietro, ma di esserci, di far sentire la sua voce, mai alta, mai un grido, per la sostanza. Allegra e con la battuta sempre pronta, dono di famiglia, ci ha accompagnato fino a quando non è inciampata in un destino ingiusto, infame. Non so a cosa serva la vita, ma so di certo che la sua è stata un esempio che ci porteremo dentro l’anima. È difficile raccontare agli estranei, a chi non l’ha conosciuta, la bellezza, i colori, la leggera intensità che la precedeva al suo arrivo. Grazie a nome di tutti i nostri collaboratori, lettori, amici per quello che ci hai dato senza mai far pesare nulla, i dolori, le delusioni. Chiedo scusa per le attenzioni dimenticate, per il tempo non dedicato, ma stai certa che il bene che ti abbiamo voluto è stato infinito e ti porteremo dentro per sempre e anche oggi guardando il cielo sappiamo che tu ci sei, sei con noi a guardare e volte guidare i nostri passi.
Ciao Marzia Enrico Cammarota Editorial Director 12
+39 02 76 20 81
Essere unici, sintesi fra tradizione e innovazione. In questo percorso Posh ti invita a visionare i contenuti esclusivi inseriti in tutti i servizi arricchiti dalla realtà aumentata. Scarica la app OVERLY, centra l'immagine del servizio con il tuo smartphone e scopri un mondo riservato solo ai lettori di Posh: WE HAVE TO HAVE A BIGGER VISION Nella foto, Maraya an architectural wonder
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Contents Contents
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ART IS POWER
“Who Made my Clothes?”:
TARIKU SHIFERAW Il lavoro di Tariku Shiferaw (1983) prendendo i titoli di brani della musica Hip-Hop, R&B, Jazz, Blues e Reggae, realizza dipinti che incarnano le esperienze e le lotte, espresse attraverso la musica, di artisti e compositori neri. Appropriandosi dei titoli delle canzoni come punti di riferimento per i suoi dipinti, le opere ereditano automaticamente riferimenti musicali, identità e storie. Shiferaw ha esposto in mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa.
LAYO BRIGHT Layo Bright (1991, Nigeria) lavora prevalentemente tra video, performance e suono. Sta seguendo la crisi dei migranti in Libia, esplorando i temi dello sfruttamento e dei centri di raccolta e detenzione dei migranti. Usando materiali come le borse Ghana-Must-Go, schiuma e stampe in cera olandese, lavora sulle identità le sofferenze degli “ultimi” e della violenza di cui sono vittime. Bright ha esposto all’Ambasciata olandese a Lagos; al Sotheby’s Institute of Art di New York; lo Skybridge Art Space, NY; e Sleep Center, NY. Bright è laureata in Legge alla Babcock University e MFA alla Parsons the New School for Design.
LUDOVIC NKOTH Il lavoro di Ludovic Nkoth (1994, Cameroun) è fortemente influenzato dagli eventi della vita che lo hanno portato a trasferirsi dalla sua casa natale del Camerun negli Stati Uniti quando aveva 13 anni. Il lavoro di Nkoth offre una visione molto personalizzata dell’Africa, partendo dalla sua storia familiare e della diaspora pre e post coloniale, con un uso del colore che suggerisce sia una passione sia un senso di scoperta. Vive e lavora a New York. Nkoth ha esposto i suoi lavori al Kunst Meran Museum, Merano e alla Galleria Luce, Torino; Anthony Gallery, Chicago; Hunter College, New York; VisArts, Rockville.
NATE LEWIS Nato e cresciuto a Beaver Falls, in Pennsylvania (1985), vive e lavora tra New York e Washington. I suoi lavori sono stati esposti a: The California African American Museum, The Studio Museum ad Harlem, The Yale Center for British Art, 21c Museum Hotels, The Armory Show, Paris Photo, Expo Chicago, Art Untitled Miami Beach. Sue opera sono nelle collezioni pubbliche del Baltimore Museum of Art, The Blanton Museum, The Studio Museum di Harlem, Grinnell College Museum of Art e 21c Museum Hotels.
black connection
ADEBUNMI GBADEBO Nata nel New Jersey (1992) vive tra Newark e Philadelphia, ha conseguito il BFA presso la School of Visual Arts, NY. Le opere di Gbadebo sono presenti nella collezione permanente dello Smithsonian National Museum of African Art, del Minneapolis Institute of Art, del Minnesota Museum of American Art e del Newark Museum of Art. Adebunmi sta collaborando con l’architetto e designer Nina Cook John, per la realizzazione di un monumento a Harriet Tubman (un’attivista statunitense che ha combattuto per l’abolizione della schiavitù) che sostituirà la statua di Cristoforo Colombo rimossa l’anno scorso a Newark in Washington Park.
Come sta cambiando il mondo dell’arte contemporanea e New York ne è ancora la capitale mondiale? Posh lo ha chiesto in esclusiva a sei tra i più importanti protagonisti della scena artistica multidisciplinare americana.
Ryan Gander I... I... I… 2019 Animatronic mouse, hole in a wall 19,4 × 24 × 28,2 cm (c) Ryan Gander / ADAGP, Paris 2021 Exhibition view, “Some Other Life, RYAN GANDER”, Esther Shipper Gallery, Berlin, 2019. Courtesy Esther Schipper. Photo Andrea Rossetti
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Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier Photo Vladimir Partalo
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Bertrand Lavier Teddy B, 2020 teddy bear 85 x 48 x 20 cm Collection of the artist © Bertrand Lavier / ADAGP, Paris 2021 Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier. Exhibition view, “Ouverture” Photo : Aurélien Mole
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David Hammons, Cultural Fusion, 2000 Wood, iron, glass, mirrors, fabrics, feathers, dryed plants, shellfish, PVC 160 x 40 x 140 cm © David Hammons Vue d’exposition “Ouverture”, Bourse de Commerce - Pinault Collection, Paris 2021 Courtesy de l’artiste et de Bourse de Commerce - Pinault Collection. Photo Aurélien Mole
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Tiziano Guardini
KEVIN CLAIBORNE
Enzo Barracco
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sguardo fiero e deciso di chi è riuscito a realizzare il proprio sogno, quello di fare il designer e di dare vita alle sue creazioni. E lo ha fatto da autodidatta: nessuna scuola, niente stage infiniti. Oggi, a soli 26 anni è il direttore creativo di Giannico, il brand di calzature che lui stesso ha fondato, e di L’Autre Chose.
applicazioni, dei cristalli, con colori forti e con queste fascette molto femminili. Oggi la donna Giannico è una donna sexy, ha un
fin da quando ero molto piccolo. Ricordo che
mood bling bling e ama divertirsi.
alle elementari già disegnavo abiti, borse.
style, dei colori, degli abbinamenti audaci. Io
Alcuni di questi elementi sono proprio caratterizzanti. Penso alle fascette, che hai
molto chiara e quindi è giusto proseguire in
strarlo al re incontrastato dello stiletto: Ma-
questa direzione. Però sì, ho voluto provare
nolo Blahnik, che lo incoraggia a proseguire
ad azzardare anche con le sneakers e sono
Il mondo produttivo non è semplice. È un po-
che agli enormi cambiamenti che ci sono stati, soprattutto con l’avvento del web e dei
portante seguire i cambiamenti della moda,
social. Come credi che possa cambiare an-
della società, senza per forza rimanere an-
cora il settore? Che futuro immagini?
corati a un’ideologia. Anche come riflesso a quanto è accaduto nell’ultimo anno e mezzo, era giusto proporre dei modelli più wea-
e trasformarle in realtà. Ci è voluto vera-
rable, ma in chiave comunque super femmi-
mente tanto, tante mail che non hanno mai
nile, come vuole essere Giannico.
ricevuto risposta, tanta caparbietà.
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38 TIZIANO GUARDINI La moda lenta e consapevole dello “stilista della natura”.
Sì, io ho vissuto grandi cambiamenti, nel mondo dello stile e soprattutto nel mondo della comunicazione. L’arrivo di Instagram ha praticamente cambiato il sistema. Ma credo sia molto difficile prevedere cosa accadrà in futuro. Soprattutto dopo la pan-
Come si pone il mondo della calzatura nei
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Tu hai vissuto e hai iniziato a interessarti alla moda nel momento di massimo splendore per il made in Italy e hai assistito an-
questo ho inserito anche degli anfibi, delle scarpe un po’ più maschili. Credo sia im-
chino più chiuso e da ragazzino con quattro
Qual è il tipo di persona al quale ti ispiri per
di fare le cose con il massimo rispetto possibile.
molto contento del risultato. Sono sempre dell’idea che bisogna sperimentare. Per
disegni in mano non è stato facile trovare qualcuno che volesse sviluppare le mie idee
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riguarda Giannico, non cerchiamo di cavalcare questo tipo di onda. Semplicemente non utilizziamo pellami esotici e cerchiamo
Credo che Giannico abbia ormai un’identità
facile.
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marketing e non sempre è così. Per quanto
to che le scarpe fossero spesso l’accessorio più interessante di un look». È così che a soli
Passare dalla teoria ai fatti però non è stato
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moda ed è secondo me un tema anche abusato. Credo che si debba parlarne con cogni-
inserito anche nelle sneakers della nuova collezione.
su quella strada.
Claudia Ricifari
qualcosa che altrimenti andrebbe sprecato. Non è semplice parlare di sostenibilità nella
rimanevo sempre molto affascinato dal fat-
16 anni ha già il suo portfolio e riesce a mo-
INTERVIEW
deriva dal mercato alimentare. Si tratta di
zione di causa, non come fosse una leva di
La passione per la calzatura è arrivata man mano, era il periodo dell’avvento dello street
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PATRICIA
giovanissimo e che lo ha reso l’enfant prodige della calzatura. Nicolò Beretta ha lo
«Ho sempre saputo che avrei voluto fare
Lavinia Elizabeth Landi
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Un talento fresco, una passione straripante che lo ha portato dritto all’obiettivo da
questo mestiere nella vita - ci racconta -
INTERVIEW BY
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32 COLLECTOR’S DESIRE La Bourse de Commerce di Parigi è il nuovo polo espositivo di François Pinault.
etica e sostenibilità
Sono sempre stato appassionato di moda
la moda lenta e consapevole
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18 NEW YORK ARTIST In esclusiva per Posh i protagonisti della scena artistica multidisciplinare americana.
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Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier - Photo Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
Nato nel 1989 è un artista concettuale multidisciplinare il cui lavoro esamina le intersezioni di identità, ambiente sociale e salute mentale all’interno dell’esperienza nera americana. Muovendosi tra collage, serigrafia, fotografia, pittura e scultura, pur usando spesso il linguaggio come materiale, Claiborne è interessato a trovare nuovi modi di guardare la storia e la sua relazione con il presente. Ha conseguito un B.S. in Matematica presso la Black College North Carolina Central University (2012), un M.S. in Higher Education presso la Syracuse University (2016), ed è attualmente al MFA Visual Arts presso la Columbia University (2021). Kevin vive e lavora ad Harlem, New York City.
PRODUCTION AND PHOTOGRAPHY BY
confronti della sempre maggiore attenzio-
le tue creazioni?
ne alla sostenibilità e all’ambiente?
Giannico negli anni ha avuto una grande
Credo che ci sia una grandissima confusio-
demia, abbiamo tutti più consapevolezza di come il futuro sia assolutamente un’incognita. È un momento veramente di confusione, in cui però possono nascere degli stimoli creativi. Ed è su questo che voglio
evoluzione. All’inizio ero molto legato a un
ne tra ciò che è sostenibile e ciò che è etico.
concentrarmi. Di sogni nel cassetto ne ho
immaginario artistico quasi estremo. Oggi
Per esempio, la pelle che viene utilizzata per
tantissimi, sono ancora molto giovane e non
ha trovato la sua nicchia nel mondo delle
il mondo della calzatura è della pelle che
voglio fermarmi qui. Stay tuned.
Dress jacket MUGLER, shoes BY FAR 45
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44 NICCOLÒ BERETTA Un talento fresco, una passione straripante che lo ha reso l’enfant prodige della calzatura.
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94 CROMATIC DIVE Posh for Kenzo: coraggiosi e indipendenti vagabondi del mondo.
50 PATRICIA MANFIELD Una style icon con la musica nel DNA. “L’eleganza? Una dose extra di sensibilità!”
scomporre
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ARTE
LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL DESERTO
deformare
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INTERWIEW BY Enrico Cammarota
contemporanea
ridefinire
Foto di sfondo, Kunsthaus Zürich, ampliamento di David Chipperfield Architects Giardino © Juliet Haller, Ufficio di urbanistica, Zurigo Nella pagina accanto, Museum für Gestaltung Zürich, poster gallery, exhibition Poster Stories, 3 March 2018 – 14 March 2020, © ZHdK Sotto, Kunstwerk, Y, Sislej Xhafa, 2011 © Zürich Tourism, Christian Beutler
A Zurigo l’arte è un elemento predominan-
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turalezza alla quotidianità pubblica. La città fa inoltre da palcoscenico al Zurich Art We-
nienti dalla propria collezione composta da
ekend che, dal 17 al 19 settembre, diventa il
1300 opere. Vi trovano sede anche galle-
prelibato antipasto ad Art Basel. Molto più di
sei e oltre 100 gallerie invitano a intrapren-
rie diventate un punto di riferimento per i
dere sorprendenti viaggi d’esplorazione. Al
collezionisti, come Francesca Pia, Hauser
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la Luma Foundation. Anche lo spazio pubblico testimonia il pregio artistico di Zuri-
integrandole
armoniosamen-
te con le strutture contemporanee, si può
go. In città è possibile visitare centinaia di
ammirare un avvincente miscuglio di arte,
lavori di artisti mondialmente affermati
attività e persone. Lo storico edificio dove
(Jean Tinguely, Niki de Saint Phall, Carsten
un tempo si produceva la tradizionale birra
Höller, Sislej Xhafa, Los Carpinteros, solo
va, che offre occasioni d’incontri, scambio di conoscenze e condivisione di esperienze per la generazione di idee e visioni creative, accogliendo artisti ed esponenti operanti in molteplici campi e favorendo gli scambi interdisciplinari e il contatto tra diverse mo-
Löwenbräu, è oggi una meta molto amata
per citarne alcuni), la cui preservazione è
dalità espressive. Il programma include più
degli estimatori d’arte. L’immenso com-
responsabilità del gruppo di lavoro Arte
di 60 sedi e 100 eventi, dedicati sia ai cultori
negli Spazi Pubblici (KiöR), che suggerisce
dell’arte contemporanea che a un pubblico
per i giovani artisti, e il Migros Museum für
come rapportarsi alle opere esistenti ga-
inesperto ma interessato a nuove stimolanti
Gegenwartskunst, punto dinamico della
rantendo che, anche in futuro, Zurigo sia
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esperienze. 159
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138 LA LEGGEREZZA DEL DESERTO Ad Al-’Ula, in Arabia Saudita, un progetto di valorizzazione basato sulla sostenibilità.
152 DISCOVER ZURIGO Moderna, raffinata, ecosostenibile. Una città sempre pronta a cavalcare le nuove tendenze.
Contents
106 DIOR MEDAILLON CHAIR Diciassette artisti e designer per reinventare la sedia icona di Christian Dior.
una rassegna artistica, l’evento è una vera e propria piattaforma culturale innovati-
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& Wirth, Gregor Staiger, Kogan Amaro e
che ha dato nuova dignità e lustro alle zone industriali
plesso ospita la Kunsthalle, ottima vetrina
DIMORE STUDIO ©VALENTIN HENNEQUIN 109
un luogo dove l’arte possa adattarsi con na-
presenta, distribuite su due piani, mostre personali e collettive nonché opere prove-
nizio del XX secolo come culla del Dadaismo, e più tardi del Costruttivismo. Oggi 50 mu-
Löwenbräukunst di Zürich-West, quartiere
LA SEDIA ICONA DI CHRISTIAN DIOR TROVA NUOVA VITA NELLE 17 VERSIONI PROPOSTE DA ALTRETTANTI ARTISTI E DESIGNER
creazione artistica contemporanea che
te. La città natale e d’elezione di tanti artisti famosi ha giocato un ruolo pioneristico all’i-
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ART IS POWER black connection
Come sta cambiando il mondo dell’arte contemporanea e New York ne è ancora la capitale mondiale? Posh lo ha chiesto in esclusiva a sei nuovi protagonisti della scena artistica multidisciplinare americana.
PRODUCTION AND PHOTOGRAPHY BY Enzo Barracco
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TARIKU SHIFERAW Il lavoro di Tariku Shiferaw (1983) prendendo i titoli di brani della musica Hip-Hop, R&B, Jazz, Blues e Reggae, realizza dipinti che incarnano le esperienze e le lotte espresse attraverso la musica, di artisti e compositori neri. Appropriandosi dei titoli delle canzoni e usandoli come punti di riferimento le sue opere ereditano automaticamente riferimenti musicali, identità e storie. Shiferaw ha esposto in mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa.
LAYO BRIGHT Layo Bright (1991, Nigeria) lavora prevalentemente tra video, performance e suono. Sta seguendo la crisi dei migranti in Libia, esplorando i temi dello sfruttamento e dei centri di raccolta e detenzione dei migranti. Usando materiali come le borse Ghana-Must-Go, schiuma e stampe in cera olandese, lavora sulle identità le sofferenze degli “ultimi” e della violenza di cui sono vittime. Bright ha esposto all’Ambasciata olandese a Lagos, al Sotheby’s Institute of Art, allo Skybridge Art Space e al Sleep Center, tutti di New York. Bright è laureata in Legge alla Babcock University e MFA alla Parsons the New School for Design.
LUDOVIC NKOTH Il lavoro di Ludovic Nkoth (1994, Camerun) è fortemente influenzato dagli eventi della vita che lo hanno portato a trasferirsi dalla sua casa natale del Camerun negli Stati Uniti quando aveva 13 anni. Il lavoro di Nkoth offre una visione molto personalizzata dell’Africa, partendo dalla sua storia familiare e della diaspora pre e post coloniale, con un uso del colore che suggerisce sia una passione sia un senso di scoperta. Vive e lavora a New York. Nkoth ha esposto i suoi lavori al Kunst Meran Museum di Merano e alla Galleria Luce di Torino, alla Anthony Gallery di Chicago e all’Hunter College di New York
NATE LEWIS Nato e cresciuto a Beaver Falls, in Pennsylvania (1985), vive e lavora tra New York e Washington. I suoi lavori sono stati esposti al California African American Museum, allo Studio Museum di Harlem, al Yale Center for British Art, a The Armory Show, al Paris Photo, all’Expo Chicago, all’Art Untitled Miami Beach. Sue opere sono nelle collezioni pubbliche del Baltimore Museum of Art, al Blanton Museum di Austin, allo Studio Museum di Harlem e al Grinnell College Museum of Art.
ADEBUNMI GBADEBO Nata nel New Jersey (1992) vive tra Newark e Philadelphia, ha conseguito il BFA presso la School of Visual Arts, NY. Le opere di Gbadebo sono presenti nella collezione permanente dello Smithsonian National Museum of African Art, del Minneapolis Institute of Art, del Minnesota Museum of American Art e del Newark Museum of Art. Gbadebo sta collaborando con l’architetto e designer Nina Cook John per la realizzazione di un monumento a Harriet Tubman (un’attivista statunitense che ha combattuto per l’abolizione della schiavitù) che sostituirà la statua di Cristoforo Colombo rimossa l’anno scorso da Washington Park a Newark.
KEVIN CLAIBORNE Nato nel 1989 è un artista concettuale multidisciplinare il cui lavoro esamina le intersezioni di identità, ambiente sociale e salute mentale all’interno dell’esperienza nera americana. Muovendosi tra collage, serigrafia, fotografia, pittura e scultura, Claiborne è interessato a trovare nuovi modi di guardare la storia e la sua relazione con il presente. Ha conseguito un B.S. in Matematica presso la Black College North Carolina Central University (2012), un M.S. in Higher Education presso la Syracuse University (2016), ed è attualmente al MFA Visual Arts presso la Columbia University (2021). Kevin vive e lavora ad Harlem, New York City.
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DURGA ACTIVIT Y (BABY KEEM)
Tariku Shiferaw New York è ancora capitale dell’arte contemporanea? Ci puoi raccontare una tua giornata, i quartieri che frequenti, le gal-
Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita
lerie, i ristoranti, la vita culturale e nottur-
e artistico? Quando e come hai capito che
na?
era la tua vocazione?
Sì. New York è ancora in una certa misura
Sono nato ad Addis Abeba, in Etiopia e sono
alto volume mi permetteva di sfuggire alla
cresciuto a Los Angeles. Ho sempre am-
realtà, ai problemi delle bande di quartie-
mirato mio fratello maggiore, Dagnachew,
re, al mio presente. Cercavo un’identità, e
che era abile nel disegnare rapidamente
quando finalmente l’ho trovata, la musica
figure usando una penna a sfera. Durante
è diventata un fondamentale riferimento
il mio primo anno di liceo, mi sono iscritto
culturale nella mia pratica artistica. Arti-
a un corso d’arte tenuto da Marco Elliott e
sti come Q-Tip to Louis Armstrong, Nina
Londra e Hong Kong, ma poi tutti vengono
questo ha cambiato la traiettoria della mia
Simone, Lauryn Hill, Tupac, Jay-Z, Kirk
a New York in autunno. New York è davvero
vita. Marco era un ribelle, un pensatore li-
Franklin, D’Angelo e molti altri hanno con-
diversa in ogni stagione: l’autunno è il più
bero che nessun genitore capitalista avreb-
tribuito a definire il mio approccio alla vita.
emozionante per il mondo dell’arte. Ogni
be voluto vedere vicino al proprio figlio. Io,
Quando guardo indietro, sono felice per la
galleria apre con la sua mostra più impor-
al contrario, considero una fortuna il fatto
mia formazione che ora è una fonte di forza
tante; ci sono after party e vari eventi a cui
che le nostre strade si siano incrociate. Alla
interiore.
partecipano molti artisti, professionisti
fine del mio anno da junior, ho frequentato
la capitale dell’arte. Tuttavia, il mondo è cambiato drasticamente. Negli ultimi 6-10 anni abbiamo visto le vite e le carriere degli artisti pesantemente influenzate dalle piattaforme social. Questo ha anche portato l’attenzione anche su altre città come
dell’arte e collezionisti. Vivo ad Harlem e
un programma artistico estivo chiamato
lavoro in centro. Frequento i locali del mio
CSSA (California State Summer School for
Il mondo dell’arte è sempre in grandissimo
the Arts), che mi ha dato la possibilità di
movimento, nuove correnti si affermano
proseguire a studiare arte oltre il liceo. È
tra Asia, con la Cina in particolare modo, e
stato a quel punto, a 17 anni, che ho deciso
il continente africano. Che ne pensi, segui
che è quello che avrei fatto per il resto della
qualche gruppo di artisti?
mia vita.
Il mondo dell’arte cambierà costantemen-
Tribeca, il Lower East Side e varie zone di
te e seguirà le tendenze del mercato e le
Brooklyn per vedere mostre e gallerie.
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli artisti che hanno maggiormente influito sulle tue scelte espressive?
quartiere. Il mio studio, grazie al Silver Art Projects, un’organizzazione senza scopo di lucro che supporta gli artisti emergenti fornendo loro uno spazio gratuito, è al 4 World Trade Center. Frequento Chelsea,
correnti più forti. Io però non mi sono mai veramente preoccupato delle “tendenze”. La mia arte è incentrata sulle cose che mi interessano di più, ovvero la pittura, la
Ci sono artisti italiani contemporanei che conosci e apprezzi?
Come mio fratello maggiore, mi concen-
cultura e il mondo che mi circonda. Conti-
Sfortunatamente, non conosco personal-
travo meglio in classe se scarabocchiavo
nuerò a fare quello che faccio indipenden-
mente nessun artista italiano che viva qui
sui miei quaderni. La musica sempre ad
temente dai fattori esterni.
in città.
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Layo Bright Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita e artistico? Quando e come hai capito che era la tua vocazione? POINT OF LAST SCATTER
Sono cresciuta a Lagos, in Nigeria, ultima di quattro figli. Avevo circa 19 anni quando ho capito che l’arte era la mia vocazione. L’idea dei miei familiari era che quando avessi iniziato l’università i miei interessi creativi sarebbero svaniti e mi sarei concentrata solo sullo studio. Ma non è successo. Anzi, studiare Legge non mi dava nessun piacere, la mia passione era per l’arte: la sera, dopo le lezioni, prendevo il mio cavalletto e
vori, affronto la vicenda delle deportazioni
andavo in classe a dipingere. Dopo la lau-
avvenuta in Nigeria. “Ghana Must Go” era
rea nel 2015, mi trovavo a un bivio: eserci-
un termine che si riferiva all’espulsione
tare l’avvocatura a tempo pieno (che era il
imposta ai migranti illegali (per lo più gha-
percorso previsto) o fare domanda per un
nesi) dalla Nigeria nel 1983. Oltre 2 milioni
MFA alla Parsons School of Design di New
di persone furono costrette ad andarsene
York (il mio sogno). A quel punto mi si è pre-
e per trasportare i loro averi usavano una
Ho vissuto a New York negli ultimi 5 anni,
sentata l’opportunità di fare l’assistente di
borsa in nylon. Per questo quel tipo di bor-
quindi è difficile non essere un po’ di par-
studio di Peju Alatise, uno dei principali ar-
sa è conosciuta oggi come Ghana must go
te. L’energia qui è innegabile; hai una città
tisti contemporanei in Nigeria, non potevo
bag. Vale la pena notare che quel modello
dove si radunano le persone creative più
credere alla mia fortuna, soprattutto dato
di borsa ha una varietà di altri nomi che lo
appassionate e questa è una straordinaria
che non avevo a quel tempo una formazio-
associano ai migranti di tutto il mondo. In
opportunità. Il giro delle gallerie a Chelsea
ne artistica formale. Avevo però passione,
Germania è chiamata la “Türkenkoffer”
è una must; in particolare i party di aper-
dedizione e voglia di imparare. Ho colto al
(valigia turca), negli USA la “Chinatown
tura del giovedì sera. Durante il fine setti-
volo l’opportunità e mi è piaciuto talmente
tote”, in Guyana la “Guyanese Samsonite”, e
mana, amo andare per musei. Di recente
tanto che ho deciso di andare alla Parsons
in vari altri luoghi la “Refugee Bag”.
al Brooklyn Museum ho visto The Slipstre-
giornata, i quartieri che frequenti, le gallerie, i ristoranti, la vita culturale e notturna?
am: Reflection, Resilience, and Resistance
e mi sono trasferita a New York.
in the Art of Our Time una mostra (visiIl mondo dell’arte è sempre in grandissimo
bile sino a marzo 22) molto interessante,
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli
movimento, nuove correnti si affermano
che cerca di dare spazio agli individui per
artisti che hanno maggiormente influito
tra Asia, con la Cina in particolare modo, e
trovare i loro sentimenti di paura, dolore,
sulle tue scelte espressive?
il continente africano. Che ne pensi, segui
vulnerabilità, rabbia, isolamento e dispe-
Sono sempre stata interessata a come la
qualche gruppo di artisti?
razione, così come gioia, determinazione e
storia definisce il presente e come noi nel
Ora vi sono molti più collegamenti; i social
presente stiamo facendo la storia. Mi inte-
media giocano un ruolo importante in que-
ressano i riferimenti culturali che stanno a
sto. Opere e artisti che avevano difficoltà
cavallo di questi punti. Riflettono da dove
nel trovare spazi ora sono a portata di clic.
veniamo e considerano i gesti presenti che
È emozionante avere questa visibilità. Era
un giorno saranno eredità. Uso materia-
inevitabile, ed era ora.
amore.
Ci sono artisti italiani contemporanei che conosci e apprezzi? Ho sentito parlare dei lavori di Davide Bal-
li che si collegano al mio background, alla
liano e Maurizio Cattelan. Ora vorrei ap-
mia identità e alla politica che ha plasma-
profondire la loro conoscenza, poi ho molta
to la mia educazione. Per esempio, con le
New York è ancora capitale dell’arte con-
familiarità con le opere dei maestri italiani
“Ghana must go bag” che uso nei miei la-
temporanea? Ci puoi raccontare una tua
e l’arte rinascimentale. 23
IT IS RAINING HOPE
LUDOVIC NKOTH Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita e artistico? Quando e come hai capito che era la tua vocazione? L’arte è entrata nella mia vita in tenera età, sono cresciuto in Camerun ed è lì che ho
punto di vista “occidentale” mi porta a una
iniziato a disegnare/giocare con l’idea di
continua evoluzione della mia ricerca arti-
creare. Per me non è stato solo un modo di
stica. Alcuni artisti che hanno influenzato
esprimermi, ma anche una fuga dalla mia
la mia pratica sono Jacob Lawrence, Jack
realtà. Ho iniziato a disegnare immagini di
Whitten, Lynette Yiadom-Boakye e Nor-
spazi in cui volevo scappare. Ho continuato
man Lewis.
a disegnare quando mi sono trasferito in South Carolina all’età di 13 anni, probabilmente è diventato ancora più importante allora. Da adolescente che non parlava inglese, entrare in un nuovo mondo è stata probabilmente la cosa più difficile che ho fatto fino ad oggi. Fu in quel periodo che il
gallerie di New York, quindi ogni giorno andando al lavoro vedo vetrine piene di
Il mondo dell’arte è sempre in grandissimo movimento, nuove correnti si affermano tra Asia, con la Cina in particolare modo, e il continente africano. Che ne pensi, segui qualche gruppo di artisti?
opere d’arte. Abbiamo avuto delle grandi aperture in questi ultimi mesi: New York ha sempre fame di arte. Sono un buongustaio, quindi cerco di scoprire un nuovo ristorante quasi tutte le volte che esco. Per quanto riguarda la vita notturna, ho sentito che
disegno divenne la mia lingua principale.
Penso che qualsiasi stimolo al mondo
sta tornando alla grande, ma onestamen-
Non essere in grado di comunicare con i
dell’arte sia sempre una cosa positiva,
te non mi godo la vita notturna dall’inizio
miei coetanei mi ha inevitabilmente co-
soprattutto quando proviene da gruppi
della pandemia. Mi manca una bella serata
stretto a trascorrere molto tempo da solo,
di persone che storicamente sono state
piena di balli e sono sicuro che pian piano
che ho speso principalmente lavorando
ignorate o discriminate. Ho seguito alcu-
tornerò a farlo.
sulla mia arte. È stato al liceo che grazie a
ni artisti che hanno dovuto lasciare il loro
uno dei miei professori ho iniziato a dipin-
Paese d’origine ed è incredibile vederci fi-
geree da allora non ho più smesso.
nalmente occupare questi spazi e rivendi-
Ci sono artisti italiani contemporanei che
care le nostre voci.
conosci e apprezzi? Sì, ultimamente ho seguito Maurizio Cat-
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli artisti che hanno maggiormente influito
New York è ancora capitale dell’arte con-
sulle tue scelte espressive?
temporanea? Ci puoi raccontare una tua
I miei riferimenti provengono principalmente dalle mie esperienze sia in Camerun sia negli Stati Uniti. Tendo a prendere in
giornata, i quartieri che frequenti, le gallerie, i ristoranti, la vita culturale e notturna?
prestito spesso dalla mia infanzia in Afri-
Sì, sicuramente. Il mio studio si trova a
ca. Analizzare la vita che ho vissuto lì da un
Chelsea, intorno alla maggior parte delle
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telan. Tende a provocare e mettere in discussione le norme e le idee della società in modo dissacrante. Credo che la satira a volte sia il modo migliore per iniziare conversazioni difficili e Cattelan ci invita tutti a mettere in discussione le nostre convinzioni e il mondo attraverso la sua arte.
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Nate Lewis Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita e artistico? Quando e come hai capito che CEREMONIES IN THE VALLEY
era la tua vocazione? Da ragazzo non mi interessavo assolutamente all’arte, ero un atleta. Ho iniziato a suonare il violino il mio ultimo anno di college, la prima volta che ho disegnato nella mia vita avevo 25 anni e lavoravo come infermiere in un reparto di terapia intensiva. Sono partito disegnando una linea di t-shirt poi ho provato a lavorare con la carta, ed è allora che ho iniziato a “pensare da artista”. È stato nell’autunno del 2013, che è
molto jazz. Tra gli artisti che hanno influito
avvenuta la svolta. C’era un’alchimia nella
sul mio percorso ci sono Toyin Ojih Odutola
carta che collegava alcune idee nella mia
e Julie Mehretu. Dopo aver visto il lavoro di
testa con un linguaggio visivo, un modo di
Belkis Ayon, ho iniziato a interessarmi an-
vedere il mondo. Da quel momento in poi
che ai metodi di stampa. C’è poi un artista
giornata, i quartieri che frequenti, le gal-
ho capito che quella era la mia strada. Mi
ungherese Joseph Domjan, adoro il modo in
lerie, i ristoranti, la vita culturale e nottur-
interessa l’invisibile. Il mio lavoro è gui-
cui usa il colore.
na?
dato dall’empatia e dal desiderio di com-
Penso che New York sia ancora la capitale
prendere punti di vista sfumati. Alterando
dell’arte contemporanea. Molti tra gli arti-
le fotografie, miro a sfidare le prospettive
Il mondo dell’arte è sempre in grandissimo
delle persone attraverso la distorsione e
movimento, nuove correnti si affermano
l’illusione. Trattando la carta come un or-
tra Asia, con la Cina in particolare modo, e
ganismo stesso, scolpisco modelli simili
il continente africano. Che ne pensi, segui
a tessuti cellulari ed elementi anatomici,
qualche gruppo di artisti?
consentendo di scoprire storie e modelli
Seguo molti artisti, chiunque stia facen-
che è anche il ritrovo della comunità vicino
nascosti dalle fotografie.
do un buon lavoro che sia in sintonia con
a Central Park. Le gallerie del Lower East
il mio, per esempio artisti della diaspora
Side sono le mie preferite, spesso scelgo
africana e latini. Seguo anche molti artisti
Chelsea per vedere gli spettacoli, mentre
asiatici, sono curioso e naturalmente cerco
per la musica dal vivo l’East/West Village è
sempre di essere informato su tutto quello
la zona più viva.
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli artisti che hanno maggiormente influito sulle tue scelte espressive?
sti più talentuosi la scelgono per viverci. Io vivo ad Harlem e il mio studio è nel South Bronx, dove passo la maggior parte del mio tempo. Uno dei miei ristoranti preferiti ad Harlem è il senegalese Teranga, un luogo
che accade al di fuori della mia comunità.
È la musica, nel senso più ampio possibile,
Ci sono artisti italiani contemporanei che
che più di ogni altra cosa ha influenzato le mie scelte espressive. La mia è una ricerca
New York è ancora capitale dell’arte con-
emozionale. Al momento sto ascoltando
temporanea? Ci puoi raccontare una tua
conosci e apprezzi? Federico Solmi, è un artista fenomenale. 27
Adebunmi Gbadebo si dialogare tra loro. Essendo un nigeriano-americano, è stato particolarmente bello per me vedere artisti dall’Africa ottenere il riconoscimento da tanto tempo atteso. Recentemente, viaggiando in NigePRODUCTION
ria e Bangladesh ho avuto modo di incontrare molti artisti straordinari africani e asiatici. Tra questi seguo Arinze Stanley dalla Nigeria, Omer Wasim dal Pakistan, Shiraz Bayjoo dalle Mauritius, Kopal Seth dall’India, Adriana Bustos dall’Argentina. Poi ci sono artisti statunitensi che seguo e
Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita e artistico? Quando e come hai capito che era la tua vocazione?
con il mio rapporto con la storia america-
ammiro profondamente come Bisa Butler,
na. Sto utilizzando della terra che pren-
Tariku Shiferaw, Gerald Sheffield, Kwesi
do dal True Blue Cemetery, il cimitero dei
Kwarteng, Adrienne Wheeler, Nate Lewis e
miei antenati schiavi, e con questa rea-
Anastasia Warren.
lizzo delle sculture. Quando ho iniziato a fare ricerche per questo lavoro, ho trovato molte fonti di ispirazione. In particolare,
New York è ancora capitale dell’arte contemporanea? Ci puoi raccontare una tua
È stata mia madre ad avvicinarmi all’arte.
su alcuni ceramisti neri come Dave Drake,
Avevo solo tre anni quando mi portò alla
noto anche come Dave the Potter e all’area
mia prima lezione al Newark Museum, era
di Edgefield, nella Carolina del Sud, dove
un programma cui partecipavano i bambi-
Drake, durante il suo periodo di schiavitù,
ni con i loro genitori. Mia madre è un avvo-
ha realizzato molte opere. Dave incideva
C’è stato un tempo in cui “dovevi” essere
cata, ma è stato in quei corsi che ho avuto
poesie, il suo nome e la data, sulle sue ce-
a New York. Con i social media mi sem-
modo di scoprire la sua abilità artistica, lei
ramiche in un periodo in cui saper leggere
bra che il concetto di avere un luogo fisico
ha un grandissimo talento sia nel disegno
e scrivere per uno schiavo era un reato ca-
come riferimento sia diventato obsoleto.
sia nella scultura. Qualche anno dopo ho
pitale. Mi ha molto colpito questo, non solo
Ora il mondo dell’arte è più accessibile. Il
scoperto che mio padre al college si dedi-
come atto di sfida alle leggi di allora, ma il
luogo conta meno, per buona parte dell’an-
cava alla pittura, anche se poi si è laureato
fatto che Dave rivendicasse la sua umanità
no sono stato a Filadelfia, ma questo non
in Ingegneria. Mia zia e i miei cugini sape-
scrivendo il suo nome su un oggetto frutto
ha influenzato in alcun modo il mio lavoro.
vano tutti dipingere e disegnare, ma si de-
della sua produzione intellettuale e quindi
Il mondo virtuale ormai offre le stesse op-
dicavano alle scienze e alla medicina. L’ar-
di sua proprietà, mentre allo stesso tempo
portunità ed energie creative che un tem-
te è diventata il mio modo di esprimermi,
lui stesso era proprietà di altri.
po erano quasi esclusiva di New York.
Il mondo dell’arte è sempre in grandissimo
Ci sono artisti italiani contemporanei che
movimento, nuove correnti si affermano
conosci e apprezzi?
giornata, i quartieri che frequenti, le gallerie, i ristoranti, la vita culturale e notturna?
dandomi uno spazio in una famiglia come la mia, piena di professionisti.
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli
tra Asia, con la Cina in particolare modo, e
artisti che hanno maggiormente influito
il continente africano. Che ne pensi, segui
sulle tue scelte espressive?
qualche gruppo di artisti?
Oggi sto esplorando la mia identità di nero
Con i social media e la globalizzazione è
ro spostando avanti i confini nell’arte delle
americano e questo mi porta a fare i conti
stato fantastico vedere artisti più diver-
installazioni.
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Ho un buon amico Gianluca Bianchino che è un artista multimediale italoamericano che lavora nel New Jersey e che sta davve-
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KEVIN CLAIBORNE Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita e artistico? Quando e come hai capito che era la tua vocazione? Prima del mio MFA in Visual Arts alla Columbia University, ho conseguito una laurea in matematica e un master in Higher Education alla Syracuse University e que-
il continente africano. Che ne pensi, segui qualche gruppo di artisti? Seguo molti artisti grazie a siti web come
importanti per me. La matematica è in-
Artsy, social media e il mio gruppo di ami-
torno a noi, nella natura e nella società e il
ci a New York. L’organizzazione no-profit
campo dell’istruzione superiore si occupa
ArtNoir da spazio ad artisti straordinari e
molto di sociologia. Questi due interessi
mi impressiona la qualità del loro lavoro.
si manifestano nel mio lavoro artistico in
Cerco sempre nuovi artisti che non fac-
modi sottili, sia con riferimenti a modelli
ciano necessariamente ciò che è scontato,
della condizione umana, sia affrontando
altamente commerciale o facilmente re-
temi come la discriminazione razziale e
plicabile. In più, seguo con entusiasmo il
il disagio psichico. Solo cinque anni fa ho
percorso degli artisti che frequentano la
deciso che era tempo di concentrarmi a
Black Rock Senegal (un programma multi-
tempo pieno sul mio lavoro di artista. Mi è
disciplinare fondato da Kehinde Wiley nel
mian, Sylvia’s e Cote. Amo mangiare quindi
sembrato il momento giusto e il momento
2019 che permette ad artisti internazionali
vado sempre in giro per la città alla ricerca
giusto per me e devo dire che niente come
di vivere e lavorare a Dakar per soggiorni di
di posti da provare. Fortunatamente, non
essere artista mi fa sentire più realizzato.
1-3 mesi) e i giovani emergenti che usufru-
mancano mai nuovi ristoranti o bar aperti.
iscono delle borse di studio della NXTHVN
Le mie gallerie preferite al momento sono
a New York.
Regular Normal, Ross Kramer e Nicola
UNTITLED
sti due campi sono tuttora estremamente
Vassell.
Quali sono i tuoi riferimenti culturali, gli artisti che hanno maggiormente influito sulle tue scelte espressive?
New York è ancora capitale dell’arte contemporanea? Ci puoi raccontare una tua
Ci sono artisti italiani contemporanei che
giornata, i quartieri che frequenti, le galle-
conosci e apprezzi?
rie, i ristoranti, la vita culturale e notturna?
Recentemente ho seguito e apprezzato i
fluenzato dalla storia dei neri americani.
Dico che New York è la capitale del mondo,
programmi della Galleria Poggiali di Fi-
Tra gli artisti che hanno ispirato di più vo-
se mai ce ne potesse essere una. Non cre-
renze spero di visitarla durante il mio pros-
glio citare Romare Bearden, Torkwase Dy-
do però che sia la capitale dell’arte con-
simo viaggio in Italia. Non vedo l’ora di sco-
son e Roy DeCarava.
temporanea. Trascorro la maggior parte
prire altri artisti italiani.
Mi riferisco principalmente alle mie esperienze personali e alle mie dinamiche familiari, ma sono anche fortemente in-
del mio tempo ad Harlem e Soho, ma amo esplorare tutta la città. Gioco a scacchi tutIl mondo dell’arte è sempre in grandissimo
ti i giorni, fuori al parco o online. Lavoro in
movimento, nuove correnti si affermano
studio principalmente su collage e dipinti. I
Un ringraziamento a Ludovica Capobianco
tra Asia, con la Cina in particolare modo, e
ristoranti che frequento di più sono Bohe-
per il coordinamento con Kevin 31
Collector’s Desire TEXT BY Marco Torcasio
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Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre Antoine Gatier Photo Marc Domage
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LA BOURSE DE COMMERCE DI PARIGI È IL NUOVO POLO ESPOSITIVO DI FRANÇOIS PINAULT, A CAPO DEL GRUPPO KERING, CHE INCLUDE, FRA GLI ALTRI, MARCHI DEL LUSSO COME BALENCIAGA E BOTTEGA VENETA. CON OLTRE 10 MILA OPERE PINAULT È UNO DEI MAGGIORI COLLEZIONISTI DI ARTE CONTEMPORANEA AL MONDO
Tra le grandi novità del panorama culturale pa-
glierà conferenze, incontri, proiezioni, concerti,
Collector’s desire. Among the novel-
rigino del post pandemia, vi è l’inaugurazione
spettacoli, performance e eventi di varia natura.
ties of the post-pandemic Parisian
della Bourse de Commerce Pinault Collection, il
Per l’esposizione inaugurale, François Pinault
cultural scene, there is the inaugu-
tanto atteso museo di arte contemporanea del-
ha scelto di presentare le opere che chiariscono
ration of the Bourse de Commer-
la collezione Pinault, che ha aperto le sue porte
gli orientamenti della sua attività di collezioni-
ce Pinault Collection, the contem-
al 2 rue de Viarmes, nel quartiere di Les Halles,
sta, riunendo una trentina di artisti: da Urs Fi-
porary art museum of the Pinault
all’interno dell’ex Borsa di Commercio di Parigi
scher a Maurizio Cattelan, da Martial Raysse a
(da non confondere con la Borsa di Parigi Palais
collection, in the Les Halles distri-
Cindy Sherman passando per Bertrand Lavier,
Brongniart, in Place de la Bourse).
ct. With Palazzo Grassi and Punta
Philippe Parreno e Ryan Gander, solo per citar-
François Pinault è anche uno dei maggiori colle-
della Dogana in Venice, the Bourse
ne alcuni. Il titolo Ouverture si riferisce, lette-
zionisti d’arte contemporanea al mondo. La sua
de Commerce is the third perma-
ralmente, all’apertura di un nuovo capitolo del
collezione personale vanta più di 10 mila opere
nent home of the Francois Pinault
progetto della Collezione Pinault, finalizzato ad
ed è composta da pitture, sculture, fotografie e
collection that counts more than 10
avvicinare l’arte contemporanea al grande pub-
video appartenenti ai movimenti dell’Arte Po-
blico. I temi dell’impermanenza, della vanità e
vera, del Minimalismo, del Post-Minimalismo e
del tempo che passa occupano un posto centrale
della Pop-Art. Queste opere sono presentate nel
nello spazio della Rotonda e sono incarnati dal-
corso di mostre temporanee internazionali ed
lo spettacolare Untitled di Urs Fischer. L’opera è
esposte nelle due prestigiose sedi permanenti di
composta da nove sculture in cera che riprodu-
Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia.
cono a grandezza naturale il Ratto delle Sabine
La Bourse de Commerce è dunque la terza sede
di Giambologna, ma anche l’effige di un amico
permanente della sua collezione. «Grazie all’a-
dell’artista e nove sedie. Autentico monumen-
pertura di un nuova sede della mia collezione
to all’impermanenza, Untitled durerà giusto il
alla Bourse de Commerce, nel cuore di Parigi»,
tempo che servirà alle candele per consumarsi,
ha dichiarato François Pinault, «un nuovo passo
divenendo il simbolo di una distruzione creatri-
è stato fatto nella realizzazione del mio progetto
ce. Immerso nello spazio estatico della Bourse
culturale: condividere la mia passione per l’arte
de Commerce, intriso di luce proveniente dall’e-
del mio tempo col più gran numero di persone
sterno, lo spettatore è riportato alla realtà dalla
possibile». La Bourse de Commerce contempla
curiosa incursione di un topolino che spunta
un’esposizione permanente di arte contempo-
dalla sua tana, opera di Ryan Gander. Volgendo
ranea della Collezione Pinault su una superficie
lo sguardo verso l’alto, i piccioni imbalsamati di
with 284 seats. For the inaugural
espositiva di 6.800 metri quadrati ed è organiz-
Maurizio Cattelan, disseminati un po’ ovunque
exhibition, Pinault brought together
zata in sezioni tematiche e monografiche, con
lungo il perimetro della passerella, spiazzano
the works of more than thirty arti-
focus dedicati anche ai più grandi artisti della
per la loro naturalezza, smorzando l’atmosfera
sts, such as Fischer, Cattelan and
collezione. Ospita inoltre mostre temporanee,
quasi sacrale della scenografia espositiva. An-
Raysse. The exhibition setting will
nuove produzioni, spazi dedicati a una ricca
che per quanto riguarda l’allestimento, Pinault
not be permanent, but it is only the
programmazione culturale ed educativa e un
ha voluto che non fosse definitivo, ma solamente
first act of a space in continuous
auditorium sotterraneo di 284 posti che acco-
il primo atto delle presentazioni future.
transformation.
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thousand pieces and is composed of paintings, sculptures, photographs, and videos from the Arte Povera movement, Post-Minimalism, and Pop-Art. The exhibition, entitled “Ouverture”, marks the opening of a new chapter in the cultural project of the French collector, intended to bring contemporary art to the great public. 6,800 square meters, thematic and monographic sections, temporary exhibitions: these are the features of the new exhibition space of the Bourse de Commerce that will be enriched by a cultural and educational program and an auditorium
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Maurizio Cattelan Others, 2018 Vue d’exposition “Ouverture”, Bourse de Commerce - Pinault Collection, Paris, 2021 Copyright Maurizio Cattelan Courtesy de l’artiste et de Bourse de Commerce - Pinault Collection. Photo Marc Domage
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Bertrand Lavier Teddy B, 2020 teddy bear 85 x 48 x 20 cm Collection of the artist © Bertrand Lavier / ADAGP, Paris 2021 Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier. Exhibition view, “Ouverture” Photo : Aurélien Mole
Ryan Gander I... I... I… 2019 Animatronic mouse, hole in a wall 19,4 × 24 × 28,2 cm (c) Ryan Gander / ADAGP, Paris 2021 Exhibition view, “Some Other Life, RYAN GANDER”, Esther Shipper Gallery, Berlin, 2019. Courtesy Esther Schipper. Photo Andrea Rossetti
David Hammons, Cultural Fusion, 2000 Wood, iron, glass, mirrors, fabrics, feathers, dryed plants, shellfish, PVC 160 x 40 x 140 cm © David Hammons Vue d’exposition “Ouverture”, Bourse de Commerce - Pinault Collection, Paris 2021 Courtesy de l’artiste et de Bourse de Commerce - Pinault Collection. Photo Aurélien Mole
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier Photo Vladimir Partalo
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Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier - Photo Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
“Who Made my Clothes?”:
Tiziano Guardini
la moda lenta e consapevole 38
INTERVIEW BY Lavinia Elizabeth Landi
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lo stilista della natura “L’individuo appartiene al pianeta tanto quanto esso appartiene all’individuo”. Ascoltare Tiziano Guardini parlare del suo lavoro, che è anche la sua passione, vuol dire aprire gli occhi sul rapporto dell’uomo con la natura, sul significato di “sostenibilità” e di “riciclo”, sul valore della materia prima che non sarà mai scarto, sulla moda come arte e non come marketplace. Ascoltarlo vuol dire fermarsi a riflettere sulla distinzione tra i concetti di proprietà e di appartenenza.
Quando è entrato nel mondo della moda e
si può impedire un’evoluzione naturale? O
per trovarla ma poi ho avuto soddisfazione
quali sono state le sue più grandi ispirazioni?
fermare la crescita di un paio di ali? Oltre
nel 2012, quando ho fatto la mia prima espo-
all’abito ho presentato un coat fatto col nylon
sizione e ho incontrato una serie di giornali-
delle reti da pesca raccolte in mare, quindi
sti, tra cui Suzy Menkes del New York Times,
riciclato e riciclabile allo stesso tempo. An-
che mi ha recensito. Ho capito che la moda
che l’outfit stesso era rappresentativo della
doveva essere il più sostenibile possibile
dinamicità, della ciclicità della vita: formato
senza mai essere privata della parte creati-
da onde sovrapposte, leggere, che immagi-
va. Dovevo trovare un’alternativa alla seta
navo mosse da ogni singolo soffio di vento.
senza sacrificare la bellezza e l’unicità del
La modella era come una guerriera protet-
materiale, e del lavoro stesso.
Sono nato a Roma negli anni ‘80, un ambiente, e un’epoca, di forte fervore artistico e culturale. A Roma c’erano e ci sono alcune delle più grandi case di moda: Valentino e Fendi, tra gli altri. Sono cresciuto circondato da questa energia, qualcosa di irresistibile che riecheggiava continuamente nell’aria che respiravo. Volevo fare moda, ma anche la moda aspettava di incontrarmi, diciamo che ci siamo reciprocamente cercati.
trice della acque. Il tutto arricchito dal ricamo di un octopus, animale guida che protegge l’elemento dell’acqua, e da paillettes fatte
“Ecology of Mind” è il titolo della sua colle-
con gusci di molluschi e vecchi cd.
zione primavera estate 2021: cosa significa?
Qual è l’abito che preferisce? Ci parli del processo creativo nel disegnarlo. Il vestito che ho presentato al “Premio Fran-
Ci tengo a dire che Ecology of Mind è un’opera Qual è stato il capo più difficile da realizzare
aperta, anche se è stata lanciata all’interno
ma che le ha dato maggiore soddisfazione?
della primavera estate 2021 come stagionalità. È un’opera che continua a crescere, sud-
ca Sozzani, Green Carpet Fashion Award for
L’abito che ho creato nel 2018 per l’attrice
Best Emerging Designer”. È stato sicuramen-
Stefania Spampinato, conosciuta a Roma e
te l’outfit più significativo di tutto quello che
con ui è nata un’amicizia immediata. Ospite
una moda più lenta, legata a un’ “ecologia del-
avevo imparato fino a quel momento. Ho ini-
al “green carpet” durante la settimana della
la mente” perché è duratura e più consape-
ziato il mio progetto dieci anni fa, nel 2011,
moda a Milano, le ho disegnato un abito che
vole. Ora per esempio ho lanciato il capitolo
e credo di essere stato il primo in Italia ad
la raffigurava come una dea bianca, fatta di
“It’s time to dance”: tornare a ballare, ricre-
adottare un metodo completamente ecoso-
luce, un abito che potesse racchiudere l’i-
are i nostri primi e nuovi passi. Isolandoci, la
stenibile. È molto diverso da altri progetti:
dea di pesantezza e leggerezza nella stessa
pandemia ci ha in realtà permesso di ascol-
c’è ancora tanta confusione sul concetto di
silhouette. Per ricreare queste percezioni
tarci, e ora possiamo tornare a sentirci liberi,
ecosostenibilità. Per l’abito del Green Carpet
contrastanti ho usato la seta e il denim. L’ar-
dobbiamo ricominciare a sostenere la nostra
ho utilizzato una seta cruelty-free, un mate-
monizzazione di questi elementi, e il lavoro
unicità. È tempo di ballare! Il titolo “Ecology
riale organico, certificato GOTF, ad impatto
svolto per la maggior parte a distanza, sono
of Mind” si ispira a un’opera dell’antropolo-
minimo. A differenza della seta tradizionale,
stati gli aspetti più complicati della creazione.
go Gregory Bateson, scienziato insofferente verso il un rapporto frainteso, sbagliato, tra
per quanto anch’essa sia facilmente compostabile, la seta cruelty-free rispetta l’evoluzione del baco da seta fin quando si trasforma in farfalla. È importante rispettare la vita poiché ogni momento è prezioso. Come 40
divisa in capitoli, è un nuovo approccio verso
uomo e ambiente. Ora c’è bisogno di enerQuali materiali preferisce e che tipo di lega-
gia nuova. È importante creare cose nuo-
me ha con essi?
ve seguendo e ascoltando il proprio tempo.
La seta cruelty-free. Ci ho messo cinque anni
Non è una corsa alla produzione, piuttosto
41
un allineamento con la natura circostante.
quistano, anche di quelli che costano poco.
Questo è un principio fondamentale perché
Tutti i capi della collezione sono pezzi unici e
In quel caso bisogna sempre chiedersi chi
saremo noi a soffrire delle conseguenze del-
perciò acquistano valore nel tempo anziché
è che ha pagato la differenza? È importante
le nostre azioni.
perderlo. La moda è l’unico tipo di design che
insegnare il valore degli oggetti alle nuove
perde valore in meno di sei mesi perché la
generazioni, insegnare loro a trattare bene
mettiamo subito in saldo. Perché? In questo
qualsiasi capo una volta comprato e prima
modo la svalorizziamo, ma la moda è arte.
dell’acquisto capirne la natura. Sarà un capo duraturo? Sarà l’amore di una vita o l’amore
Per definire la sua moda è stata usata l’espressione “design ricostituente”. Quest’espressione è molto bella. Significa “ricostituente” di un legame tra l’uomo e gli elementi della natura, la terra e l’universo.
di una sera? Questo dovrebbe essere l’approccio all’acquisto sostenibile.
Quali scelte compie quotidianamente per migliorare il suo rapporto con la natura?
Quando ci siamo disallineati? Quando abbiamo introdotto il concetto di proprietà, per cui abbiamo iniziato a sentirci piccoli universi separati invece che parte di un singolo, grande universo, come in realtà siamo. Proprietà dovrebbe essere sinonimo di responsabilità.
Quando ho iniziato, la sostenibilità non era all’ordine del giorno, ma per me è stato natu-
Ora che c’è una grande attenzione sul tema
In una metropoli come si può mantenere un
rale pensare alla mia moda in questi termi-
dell’ecosostenibilità, cosa bisogna fare per
rapporto sano con la natura?
ni, e poi non potrei vivere in maniera diver-
distinguersi e mantenere un’impronta ori-
È possibile, anche se difficile, attraverso
sa. Uso i detersivi con enzimi naturali, cerco
ginale?
azioni di riallineamento come fare la spesa
di vivere al massimo delle mie possibilità e
al mercato vicino casa e comprare solo per
potenzialità, dall’alimentazione a chilome-
necessità. Si dice che l’armadio più sostenibile sia quello che già abbiamo. Orsola De Castro, la fondatrice del movimento Fashion Revolution e autrice del libro I vestiti che ami durano a lungo, edito da Corbaccio, dice che è un’accumulatrice perché sostenibilità vuol dire non buttare niente, non scartare, ma riparare, riutilizzare. Il movimento è nato dopo una tragedia, il crollo di una fabbrica in Bangladesh e da una domanda spontanea:
tro zero alla dieta vegetariana. Io sono cresciuto con bicchieri e piatti di plastica; non si pensava a dove potessero finire una volta buttati via. Non ti riguardava più. Adesso sto
Quando ho iniziato mi hanno definito lo “stilista della natura” perché non esisteva nient’altro di così decisamente caratterizzato nel mondo della moda. È stato difficile raccontare le ragioni di questa scelta. Spesso
cercando di ri-allinearmi con la nostra terra
mi chiedevano di un capo “ma lo posso lava-
che genera la vita e quindi genera noi.
re?”. I miei capi sono simbolo di un anello di congiunzione tra l’uomo e l’ambiente, sono
Il rispetto per la natura è il rispetto verso se
elementi ricostituenti di una natura soffe-
stessi, verso l’umanità. Che cosa significa,
rente. Mi concentro molto sui processi di la-
in termini più umanistici, riciclare?
vorazione, sulla scelta accurata dei materiali ma allo stesso tempo sono un creativo con
“who made my clothes?” (“chi ha fatto i miei
Partiamo dal presupposto che viviamo in
vestiti?”). Nei fili intrecciati di ogni abito c’è
un pianeta che non considera il concetto di
una particolare sensibilità verso la moda e il
il duro lavoro di molte persone, spesso sotto-
scarto, in origine. Ma da sempre il mondo
design, anche se vorrei sempre migliorare la
pagate, e c’è una parte di mondo che è stato
funziona così: quando si produce un oggetto,
mia originalità. L’innovazione è un caposal-
sfruttato per aumentare la produttività.
una volta usato, dovrebbe diventare di utili-
do importantissimo, insieme alla sostenibi-
Il movimento è nato per sensibilizzare le
tà per qualcun altro o qualcos’altro. Nulla va
lità. Consiglio di mantenere la mente attiva e
persone rispetto al valore dei capi che ac-
sprecato e tutto dovrebbe essere riciclabile.
il cuore aperto.
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INTERVIEW BY Claudia Ricifari
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etica e sostenibilità Un talento fresco, una passione straripante che lo ha portato dritto all’obiettivo da giovanissimo e che lo ha reso l’enfant prodige della calzatura. Nicolò Beretta ha lo sguardo fiero e deciso di chi è riuscito a realizzare il proprio sogno, quello di fare il designer e di dare vita alle sue creazioni. E lo ha fatto da autodidatta: nessuna scuola, niente stage infiniti. Oggi, a soli 26 anni, è il direttore creativo di Giannico, il brand di calzature che lui stesso ha fondato, e di L’Autre Chose.
«Ho sempre saputo che avrei voluto fare
applicazioni, dei cristalli, con colori forti e
questo mestiere nella vita - ci racconta -
con queste fascette molto femminili. Oggi
Sono sempre stato appassionato di moda
la donna Giannico è una donna sexy, ha un
fin da quando ero molto piccolo. Ricordo che
mood bling bling e ama divertirsi.
alle elementari già disegnavo abiti, borse.
deriva dal mercato alimentare. Si tratta di qualcosa che altrimenti andrebbe sprecato. Non è semplice parlare di sostenibilità nella moda ed è secondo me un tema anche abusato. Credo che si debba parlarne con cognizione di causa, non come fosse una leva di
La passione per la calzatura è arrivata man mano, era il periodo dell’avvento dello street
Alcuni di questi elementi sono proprio ca-
marketing e non sempre è così. Per quanto
style, dei colori, degli abbinamenti audaci. Io
ratterizzanti. Penso alle fascette, che hai
riguarda Giannico, non cerchiamo di ca-
rimanevo sempre molto affascinato dal fat-
inserito anche nelle sneakers della nuova
valcare questo tipo di onda. Semplicemente
to che le scarpe fossero spesso l’accessorio
collezione.
non utilizziamo pellami esotici e cerchiamo
più interessante di un look». È così che a soli
Credo che Giannico abbia ormai un’identità
16 anni ha già il suo portfolio e riesce a mo-
molto chiara e quindi è giusto proseguire in
strarlo al re incontrastato dello stiletto: Ma-
questa direzione. Però sì, ho voluto provare
nolo Blahnik, che lo incoraggia a proseguire
ad azzardare anche con le sneakers e sono
Tu hai vissuto e hai iniziato a interessarti
su quella strada.
molto contento del risultato. Sono sempre
alla moda nel momento di massimo splen-
dell’idea che bisogna sperimentare. Per
dore per il made in Italy e hai assistito an-
questo ho inserito anche degli anfibi, delle
che agli enormi cambiamenti che ci sono
scarpe un po’ più maschili. Credo sia im-
stati, soprattutto con l’avvento del web e dei
portante seguire i cambiamenti della moda,
social. Come credi che possa cambiare an-
Il mondo produttivo non è semplice. È un po-
della società, senza per forza rimanere an-
cora il settore? Che futuro immagini?
chino più chiuso e da ragazzino con quattro
corati a un’ideologia. Anche come riflesso a
disegni in mano non è stato facile trovare
quanto è accaduto nell’ultimo anno e mez-
qualcuno che volesse sviluppare le mie idee
zo, era giusto proporre dei modelli più wea-
e trasformarle in realtà. Ci è voluto vera-
rable, ma in chiave comunque super femmi-
mente tanto, tante mail che non hanno mai
nile, come vuole essere Giannico.
Passare dalla teoria ai fatti però non è stato facile.
ricevuto risposta, tanta caparbietà.
di fare le cose con il massimo rispetto possibile.
Sì, io ho vissuto grandi cambiamenti, nel mondo dello stile e soprattutto nel mondo della comunicazione. L’arrivo di Instagram ha praticamente cambiato il sistema. Ma credo sia molto difficile prevedere cosa accadrà in futuro. Soprattutto dopo la pan-
Come si pone il mondo della calzatura nei
demia, abbiamo tutti più consapevolezza di come il futuro sia assolutamente un’in-
Qual è il tipo di persona al quale ti ispiri per
confronti della sempre maggiore attenzio-
le tue creazioni?
ne alla sostenibilità e all’ambiente?
Giannico negli anni ha avuto una grande
Credo che ci sia una grandissima confusio-
stimoli creativi. Ed è su questo che voglio
evoluzione. All’inizio ero molto legato a un
ne tra ciò che è sostenibile e ciò che è etico.
concentrarmi. Di sogni nel cassetto ne ho
immaginario artistico quasi estremo. Oggi
Per esempio, la pelle che viene utilizzata per
tantissimi, sono ancora molto giovane e non
ha trovato la sua nicchia nel mondo delle
il mondo della calzatura è della pelle che
voglio fermarmi qui. Stay tuned.
cognita. È un momento veramente di confusione, in cui però possono nascere degli
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Showroom: Via Fatebenefratelli, 18 - 20121, Milano +39 02 24169944 - HQ: Via Isei, 30 - 47521, Cesena (FC) +39 0547 28362
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Protagonist Beauty
Luisa Micaletti
Beauty
A CURA DI
Beauty
Protagonist
Protagonist 1
In arte Hēir
Photographer_Raffo Marone / Style_Camilla Rizzolo Mua_Federica di Dato / Hair_Alfredo Cesarano / Text_Marco Torcasio
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ci sorprende mettendo a segno un nuovo statement: “L’eleganza? Una dose extra di sensibilità”.
Patricia Manfield,
cantautrice
based in london,
è una style icon con la musica nel DNA.
Oggi torna a dar voce al proprio talento
con Un nuovo SINGOLO in rotazione
su tutte le principali
piattaforme di streaming
PATRICIA Dress jacket MUGLER, shoes BY FAR 52
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TOTAL LOOK MIU MIU
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È nata a Chișinău, nella Repubblica di Moldavia,
un brano, Get Down Dance, ispirato all’omonima
Known as Hēir. Born in Chisinau
ma vive a Londra, sua città elettiva. In Italia ha
serie Netflix Get Down.
(Moldova), but Londoner by adop-
trascorso gran parte dell’adolescenza e lungo un
tion, Patricia Manfield, is a born
road trip ideale confessa che amerebbe diriger-
“It’s all good until it isn’t” è il primo singolo dato
traveller. Daughter of musicians,
si verso il Sud America, caldo e passionale. Per
alle stampe dopo mesi d’attesa. Ed è Patricia in
she follows her parents on Europe-
Patricia Manfield il mondo è quel luogo assurdo
arte Hēir in persona a raccontaci genesi e anima
an tours and begins studying violin
del brano: «Il mio executive producer Joe mi ha
and piano at the age of 8. After the
fatto ascoltare la traccia l’anno scorso. Sin dai
classical high school diploma in
primi ascolti ho capito che avrei potuto scriverci
Naples, she graduated in Fashion
sopra qualcosa d’importante per me. L’abbiamo
Management at Marangoni in Mi-
sempre considerato un pezzo apri fila di questa
lan. But it is in 2018 in London that
mia nuova era musicale, motivo per cui ho deci-
her dream comes true: to pursue a
so di pubblicarlo ufficialmente come release. Le
musical career. After some covers
iniziato ad avvicinarsi alla musica, prendendo le
intro degli album dei miei artisti preferiti sono
released under the stage name
prime lezioni di pianoforte e violino. Poi il tra-
sempre molto speciali, ma non vengono mai
“Hēir”, there are the first official
sferimento a Napoli, dopo il divorzio dei suoi, e
utilizzate come singoli, io però ho deciso di far
singles “Threads”, “Love Song” and
un accenno di stabilità. Il diploma al liceo clas-
emergere ciò che amo. Il pezzo mi rappresenta
“Soundtrack”, and the release of
sico, gli studi universitari a Milano, la laurea in
molto, tra cambi di bpm, sovrapposizioni di ar-
her first EP, “Daddy Issues”, in Mar-
Impresa e Management della Moda alla Maran-
monie e messaggi nascosti».
ch 2020. “It’s all good until it isn’t”
e perfetto al contempo in cui le influenze culturali e le contaminazioni creative non conoscono confini. Viaggiare è parte del suo DNA. Già da bambina ha seguito i genitori - entrambi musicisti - in giro per l’Europa nelle loro tournée. Ciò l’ha portata non solo a cambiare diverse scuole internazionali, ma anche a frequentare i più importanti teatri europei. All’età di otto anni ha
is the first single in months. Hēir
goni. Nel 2018 la svolta: il trasferimento a Londra per rincorrere finalmente la sua ambizione
L’ultimissima release è invece “Nobody wants
explains: «My executive producer
più sincera, una carriera artistica nella musica.
me” (Epic Records Italy/Sony Music Italy) un pez-
Joe made me listen to the track and
Sognava di diventare cantante Patricia e oggi
zo che concede più spazio alle fragilità. «Si tratta
I immediately realized that I could
può dire di avercela fatta, grazie a tanta deter-
di una collaborazione con Fudasca (al secolo Si-
write something important to me
mone Eleuteri, ndr), producer italiano che stimo
on it». The latest release “Nobody
molto anche come artista. La canzone espone un
wants me” instead gives more spa-
interrogativo chiaro: tutti mi vogliono, ma dav-
ce to fragility. «It is a collaboration
vero mi vogliono per come sono fatta veramen-
with Fudasca (aka Simone Eleu-
te?». Legittimo punto di domanda per un’artista
teri, ed), which raises a question:
che pur nutrendosi di comunicazione a mezzo
everyone wants me, but do they re-
social, non ha paura di esporsi e interrogarsi -
ally want me for how I really am?».
con eleganza - sulle dinamiche preordinate della
A legitimate question mark for an
del 2020. Tuttavia a causa della situazione pan-
popolarità. E a proposito di eleganza, le chiedia-
artist who is not afraid to question
demica globale al disco prodotto da Sony non è
mo cosa sia per lei mentre posa per noi a suo agio
herself - with elegance - on the
seguito alcun tour promozionale. Poco male per
tra setting sperimentali almeno quanto i suoi
dynamics of popularity. But what
un prodotto discografico che a oggi conta circa 2
pezzi. «Sta nella bontà d’animo e nel rispetto ver-
is elegance for Heir? «It’s that ex-
milioni di stream in rete. In “Daddy Issues” tro-
so gli altri. È quella dose extra di sensibilità che
tra dose of sensitivity that allows
va spazio anche una grande passione di Patricia:
mi consente ogni giorno di scrivere e produrre la
me to write and produce my music
quella per le serie TV. Infatti, nell’EP è presente
mia musica».
every day».
minazione e un talento giovane e ancora tutto da coltivare. Hēir è il suo nome d’arte e dopo le prime cover diffuse in rete (Bitch Better Have My Money di Rihanna è quella che ha riscosso più consensi) ecco i primi singoli ufficiali “Threads”, “Love Song” e “Soundtrack” prodotti dai gemelli Jeeves e Joe alias KXNGS. I tempi sono diventati sempre più maturi per la release del suo primo EP, “Daddy Issues”, che ha visto la luce a marzo
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Dress STELLA MCCARTNEY
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Light in a bottle
ELIE SAAB Le Parfum Lumière 58
INTERVIEW BY Alessandra Fanari
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Francis Kurkdjian
Elie Saab rinnova la collaborazione con
blocco di ghiaccio. La forma traduce perfet-
Quindi come avete definito gli elementi di-
Francis Kurkdjian e lancia Parfum Lumière,
tamente la sua visione, il suo approccio della
stintivi di Parfum Lumière?
una fragranza che cattura la luce di un’alba
forma molto geometrico, “sleek”, ma dove c’è
mediterranea.
sempre anche qualcosa d’esplosivo, sensuale.
La creatività olfattiva di Kurkdjian entra
Mi riconosco in questo approccio, anche se in
nell’universo di Elie Saab sviluppandosi
un modo diverso.
in una trama di associazioni. Note florali e no in una composizione olfattiva calibrata
Il suo universo è il profumo. Come proietta la
e “sur-mesure” in cui si definisce l’universo
sua creatività olfattiva in quello della moda?
il dettaglio di un savoir-faire unico e inconfondibile.
La luce è il tema essenziale di questa com-
le, in questo caso il tema floreale doveva trasmettere luminosità. Una luminosità specifica che è quella del Libano: solare, ma anche allegra, gioiosa, come la gente di questo Pa-
fruttate, di solare freschezza si traspongo-
Elie Saab, la sua visione della femminilità,
Nell’universo di Elie Saab il fiore è essenzia-
ese, che, nonostante la guerra, nelle strade esprime comunque una vera gioia di vivere. Questo ci ha portato verso fiori solari e me-
Capire le affinità è molto importante. Quando
diterranei. Per entrare nei dettagli, avrei po-
lavoro per degli stilisti devo capirne l’univer-
tuto utilizzare il fiore di Tiarè che ha queste
so e poi trovare una base di convergenza, quel
caratteristiche, ma sente il Monoï (un olio co-
piccolo punto d’incontro su cui creare qual-
smetico che si ottiene facendo macerare i fiori
cosa.
di tiarè in olio di cocco - ndr) e fa pensare alla
posizione. Ha ricevuto delle indicazioni
spiaggia che però non corrisponde alla “don-
particolari da parte di Elie Saab ?
na Elie Saab”, una donna urbana. Quindi l’ho
Ci conosciamo molto bene, abbiamo già lavorato insieme, c’è una relazione di grande
Quali elementi specifici del linguaggio di
scartato scegliendo il gelsomino, il fiore d’a-
Elie Saab ha utilizzato per creare la fragranza?
rancio. C’è anche un po’ di tuberosa che legama con altri elementi. Poi ho cercato di dare
fiducia. Il modo in cui ho lavorato è lo stesso
Il suo savoir-faire, il modo unico in cui la sua
di quando penso ai miei profumi, la sola dif-
tecnica sartoriale si traduce nel vestito, nella
ferenza è che l’ispirazione è arrivata anche
scelta del tessuto, dei colori.
dal lavoro di Elie Saab, dalla sua visione della
La trasparenza è una costante nell’universo
donna. La luce poi è parte delle mie referen-
di Elie Saab e ne rivela l’unicità, il modo uni-
ze, mi piace molto e in più il mio nome in per-
co in cui nei suoi ateliers si lavora il ricamo.
siano significa proprio “luce”. Mi piacciono
È una tecnica specifica diversa, per esempio,
gli artisti che lavorano sulla luce, le installa-
da quella di Lesage.
zioni di Olafur Eliasson, James Turrell o Dan
Un altro elemento su cui ho lavorato sono i
Flavin. Sulla luce ho declinato gli elementi
tessuti. C’è un ricorrenza dell’organza, del
Si può pensare al limone, ma c’è troppa aci-
chiave di Elie Saab.
satin di seta e ognuno di questi ha una palette
dità, il bergamotto è meglio, ma il manda-
di colori specifica.
rino ancora di più perché apporta una nota
della freschezza per elevare le note solari e dare una sorta di verticalità alla composizione, questo perché la silhouette Elie Saab é dominata dalla verticalità.
Che elemento può definire una freschezza solare?
Tutti questi elementi definiscono un atmo-
zuccherata, più dolce. E quindi nelle note di
Come definirebbe la collaborazione con Elie
sfera, un paesaggio, una specie di “moodbo-
testa si ritrova il mandarino.
Saab?
ard” emozionale, diverso per ogni profumo,
È un “moodboard” olfattivo in cui si devono
Un dialogo, una conversazione artistica tra
perché ogni volta si cerca di catturare un’e-
mettere delle immagini. Nel profumo, gli
due modi di pensare che s’incontrano e si
mozione specifica.
ingredienti contribuiscono a determinare
esprimono nella realizzazione di un prodot-
Una volta definito quello che “sentiamo” lo si
un paesaggio emozionale. L’idea è sempre di
to. Per esempio nel design del flacone, che è
trasforma in ingredienti, e questo è relativa-
ritrasmettere un’emozione legata al corpo,
rimasto quello di dieci anni fa, ispirato da un
mente facile, anche se laborioso.
all’allure di una silhouette. 61
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h
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INTERVIEW BY Luisa Micaletti
Londra e Amsterdam hanno forgiato il
Beauté e la sua ricerca continua verso
Nelle due capitali europee in cui hai vissu-
suo approccio culturale alla bellezza. È
una qualità senza compromessi lo rende
to arte e moda dialogano incessantemen-
Benjamin Puckey il nuovo Global Color
partner ideale per questo brand del lusso.
te. Lavorare con la moda ti ha dato inoltre
Director del make-up Clé de Peau Be-
«Credo che la vera bellezza sia il risultato di
la possibilità di essere continuamente in
auté. Look luminosi, collezioni inedite e
quanto ci si possa sentire bene con se stes-
viaggio. Hai conosciuto anche Milano?
spettacolari visioni del colore si appre-
si, e questo si riflette all’esterno. Questo
Cosa ti colpisce in particolare di questa
stano a raccontare una nuova era esteti-
concetto è esattamente in linea con l’idea
città?
di Clé de Peau Beauté che ritiene le donne
Sono stato a Milano molte volte nel corso
belle per la loro innata forza e radiosità, ed
degli anni per la settimana della moda e
è questa la sostanza che caratterizza il loro
per realizzare tantissimi servizi fotografi-
stile. Lavorare con persone visionarie mi
ci. Amo visitare Milano, perché è una città
sterdam, Puckey è dotato di un talento in-
ispira e tira fuori il meglio di me in questo
così elegante. I milanesi conoscono e in-
confondibile, maturato tra la passione per
lavoro. Il colore è poesia e il colore racconta
terpretano perfettamente la moda e sono
l’arte ela moda, che hanno forgiato il suo
una storia, sono entusiasta di vedere dove
molto attenti al loro stile, cosa che trovo
approccio concettuale al make-up. Il suo
ci porterà questa storia». Ma non è tut-
decisamente stimolante. Mi piace parec-
segno distintivo nell’esaltare la bellezza
to. L’abbiamo raggiunto perché volevamo
chio fare acquisti lungo le vie dello shop-
naturale si sposa perfettamente con l’e-
saper di più della sua squisita sensibilità
ping perché per me i marchi italiani sono
leganza estetica e lussuosa di Clé de Peau
estetica…
un must.
ca, più che mai sofisticata, ma estremamente sincera.
Nato a Londra e trasferitosi poi ad Am-
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n
t
Oggi i make-up artist e le modelle utilizza-
Alla luce della nomina a Global Color Direc-
della pelle tipici di Clé de Peau Beauté, in
no Instagram come portfolio.
tor per Clé de Peau, il tuo concetto di bellezza
modo che le donne possano vivere un’espe-
Cos’è cambiato rispetto al passato?
coincide con quello del marchio?
rienza skincare con un effetto make-up.
Non mi dispiace che Instagram abbia preso
È interessante notare come il mio concetto di
Ciò consente anche ai colori e alle nuance
il posto dei vecchi libri-portfolio, pesan-
bellezza fosse allineato con Clé de Peau Beau-
di armonizzarsi perfettamente con le lab-
ti da portare in giro e costosi da spedire
té già da prima, motivo per cui questa colla-
bra e la pelle.
ai diversi clienti. È un un grande cambia-
borazione oggi è ancor più organica. Sono un
mento anche per i make-up artist, ora che
grande sostenitore della bellezza naturale e
le riviste non hanno più lo stesso potere
preferisco siano i colori ad armonizzarsi con
Ogni rossetto deve possedere tre qualità
d’un tempo sulle carriere dei truccatori.
la pelle anziché il contrario.
ritenute fondamentali, quali sono?
Quando ho iniziato a muovere i primi passi in questo mondo, tutto girava attorno ai magazine cui era deputato il potere di decretare lo status di truccatore. In un certo
La nuova collezione di rossetti Clé de Peau Quali sono le variabili che contano di più nello sviluppo delle collezioni make-up?
senso Instagram ha democraticizzato la
Ogni step
del processo creativo è impor-
make-up Industry perché ora molti arti-
tante, perché un prodotto eccellente è com-
sti che non hanno mai lavorato nel settore
posto a ben guardare da molteplici elementi.
della moda sono in grado di ritagliarsi una
Un rossetto dal colore perfetto, ad esempio,
carriera pubblicando i loro lavori in rete e
senza gli ingredienti, la formula o il packaging
creando un seguito fedele che a sua volta li
giusti non riscuoterebbe lo stesso successo.
rende influenti. Tuttavia ci sono parecchi truccatori che hanno carriere nel settore
Beauté è disponibile in uno spettro di trenta tonalità e quattro shades, tutte progettate per offrire le qualità di un rossetto che duri nel tempo: un finish vivido, una vestibilità comoda e un’idratazione senza pari.
Ogni colore è uno stato d’animo. È poesia. Che tipo di storia senti di voler raccontare con il tocco delle tue dita?
La nuova linea di rossetti nasce per risponde-
Voglio raccontare una storia di bellezza e
re ad alcune esigenze specifiche delle donne?
armonia. Voglio che i colori che creo ispi-
sui social media non è sempre sintomatica
Abbiamo fatto sì che la collezione di lipstick
rino e permettano alle donne di esaltare la
di una carriera di successo.
continuasse a osservare i benefici della cura
loro bellezza unica.
della moda senza un grande seguito su Instagram, viceversa una grande popolarità
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beauty is a choice
Lagalene INTERVIEW BY Marco Torcasio
Questo servizio ha dei contenuti esclusivi, scarica la app OVERLY e inquadra la foto dove trovi l’icona AR POSH 64
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consapevolezza e ricerca del bello Il futuro della cosmesi passa dal pensiero positivo. Filosofia olistica, ingredienti naturali, profumazioni aroma-terapiche distensive e sostenibilità sono al centro di un nuovo modo di raccontare la bellezza. Una vera e propria svolta come spiega a Posh Francesco Arculeo, founder e CEO del nuovo brand di cui tutti parlano, Lagalene Milano Francesco Arculeo è la mente dietro Laga-
basso peso molecolare e a massima concen-
per esempio abbiamo una sezione “blog”
lene Milano, nuova realtà dermo-cosmetica
trazione (caratteristiche di tutti i prodotti
dalla doppia anima. Da un lato diamo in-
che mette il benessere dell’individuo al cen-
Lagalene). E ancora centella asiatica, rusco e
formazioni e consigli dal taglio cosmetico.
tro del proprio storytelling. Non solo la men-
ippocastano. Il flacone ha un roller che evita
Dall’altro parliamo di lifestyle tra arte, moda
te, Francesco è anche il cuore e l’anima di
la contaminazione e lo spreco del prodotto. Il
e sport. Coinvolgeremo una campiones-
tutto il progetto che si sta sempre più affer-
vetro ultra blue (infinitamente riciclabile) lo
sa olimpionica, per discutere di disciplina
mando sul mercato internazionale. “Il brand
protegge dall’esposizione ai raggi UV.
e mindset e una docente universitaria per parlare di olfatto. Si tratta di uno storytelling
incarna il mio amore per i classici, il mio essere borbonico in quanto per metà siciliano e per metà spagnolo. Voglio raccontare la parte più prospera del sud Italia, quella che crede nella forza del cambiamento, smarcandosi da un immobilismo vecchio stile”.
Da dove trae origine il nome del brand? Ci siamo ispirati alla Galena, un minerale da cui si estraggono sia il piombo sia l’argento. Ha una forma cubica, con le estremità frastagliate, e proprio da questa forma, a prima vista spigolosa, ma elegante, nasce il logo
che affianca l’identità beauty della marca e segue con un atteggiamento sostenibile e consapevole la ricerca del bello. La bellezza oggi sta cambiando volto per abbracciare - al grido “inclusività” - canoni estetici non più preordinati. Cosa ne pensa?
Cos’è Lagalene Milano?
Lagalene. In più, data la nostra passione per
È un progetto di consapevolezza. Nasce da
la mitologia greca, abbiamo deciso di pren-
Non sono forse quelli che noi consideria-
un forte desiderio di conoscenza verso tut-
dere ispirazione dalla ninfa marina Galena,
mo difetti che ci rendono speciali, unici?
to ciò che mettiamo a contatto con la nostra
divenuta in seguito la dea del “mare calmo”.
È importante accettarsi anche imperfetti,
pelle. La cosmesi mainstream investe molto
Ma cos’è la cura del corpo e dell’animo sen-
soprattutto, perché imperfetti. Prendiamo
nel marketing, ma rischia di perdere di vi-
za la medicina? Così ci siamo ispirati anche
per esempio Chantelle Brown-Young, co-
sta la qualità del prodotto. Lagalene punta
a Galeno di Pergamo, padre della medicina
nosciuta anche con il nome Winnie Harlow.
invece alla ricerca della sostanza. Per farlo
occidentale. Dal suo nome deriva la galenica,
È riuscita a esaudire il suo sogno di bambi-
lavoriamo per sottrazione, eliminiamo cioè
l’arte di preparare composti farmaceutici in
na diventando una top model, contesa dalle
le ridondanze, ciò che non è utile, le bugie. Ci
farmacia.
più grandi case di moda nonostante all’età di quattro anni le sia stata diagnosticata una
fondiamo sulla verità scientifica di principi attivi altamente concentrati, naturali, per
Ci spiega il claim “Holistic Beauty”?
una skincare semplice, ma in chiave luxury.
Attraverso le profumazioni è possibile stimolare l’olfatto, il senso collegato a filo di-
Cosa rende i vostri prodotti così speciali?
retto con l’Amigdala, zona del cervello in cui
La nostra musa è la natura. Di conseguen-
nascono le emozioni. Associare il benessere
za i nostri prodotti hanno una percentuale
olfattivo alla cosmesi costituisce un’inno-
di naturalezza che supera il 99%. Si tratta di soin “multi-purpose”, perfetti per viso, collo, contorno occhi e décolleté, ad azione rimpolpante, drenante e anti-age. La formula contempla principi attivi che assolvono diverse funzioni pur rimanendo sinergici tra loro. Olio essenziale di canapa indiana e Hyalomatrix sono due degli ingredienti innovativi che compongono l’Ultra Intensive Care Treatment, prodotto iconico della gamma. C’è poi l’acido ialuronico reticolato a 66
vazione che abbiamo deciso di racchiudere
grave forma di vitiligine. Non si è arresa, ha capito il suo potenziale, la sua bellezza speciale, unica, ed è diventata un simbolo, dimostrando che la vera bellezza è la nostra diversità. Una cosa che la rende orgoglioso?
e proteggere in un copyright a livello euro-
Aver messo in piedi un crowdfunding di suc-
peo che recita: “Sistema integrato innovativo
cesso (che prosegue tutt’ora) che ci ha per-
di produzione di essenze naturali ad azione
messo di lanciare un fondo per progetti di
cosmetica e psicoterapica, con utilizzo di pro-
sviluppo al sud...
dotti naturali con caratteristiche nutraceutiche, cosmeceutiche e antiossidanti”. In che modo un brand cosmetico può toccare tematiche non prettamente estetiche? Creando una community. Su lagalene.com
Le prospettive per il marchio Lagalene? Saremo al prossimo Expo di Dubai, per aprirci a nuovi mercati, intrecciare relazioni e intercettare nuovi clienti che condividano il nostro approccio olistico alla vita.
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Niente più limiti
IL LUSSO E L’ELEGANZA DI MAISON ICONICHE COME VALENTINO, GUERLAIN, BYREDO SI TRADUCONO IN ESCLUSIVI ARTICOLI BEAUTY DELUXE, DEDICATI A LABBRA, OCCHI E VISO PER UNA BELLEZZA LIBERA DAGLI SCHEMI. A COLPIRE E SEDURRE È, INNANZITUTTO, IL PACKAGING LUXURY E ACCATTIVANTE, MA SONO LE CONNESSIONI CON LE TEMATICHE DEL MOMENTO
TEXT BY Marco Torcasio
photo courtesy Valentino Beauty
(#BODYPOSITIVITY, #INCLUSIVITY, GREEN) A FARE LA DIFFERENZA.
Quando la linea Fenty Beauty di Rihanna
nel nostro piccolo. Si parla quindi di #bo-
tore respinte. I prodotti multiuso, come il
venne annunciata a settembre 2017, era-
dypositive (soprattutto nell’industria della
Colour Stick, invitano chi lo indossa a sce-
vamo già pienamente consapevoli del fatto
moda) grazie alla apertura verso modelle
gliere il modo in cui saranno indossati, sia
che avrebbe segnato l’inizio di un cambia-
che si allontanano da ideali irrealizzabili e
su occhi, labbra o guance, e riflettere l’idea
mento radicale. Con quel suo video promo-
vecchi preconcetti estetici, basti pensare
di bellezza soggettiva al centro del mar-
zionale così sexy da non passare inosser-
ad Ashley Graham e alla sua presenza sulle
chio. La caratteristica ricerca della per-
vato, con protagonista Rihanna e un cast
passerelle. Pioniere della lotta al #body-
fezione di Byredo si riflette nel packaging
decisamente rappresentativo della nostra
shaming nel mondo del beauty è il marchio
totemico di ogni prodotto, progettato da
società, formato da nomi quali Slick Wo-
Kylie Cosmetics, fondato da Kylie Jenner.
Gorham, che diventa oggetto del desiderio,
ods, Duckie Thot, Paloma Elsesser e Halima
da possedere e indossare. L’estetica futu-
Aden, era chiaro che Fenty avrebbe soste-
ristica è riecheggiata nella composizione
nuto e promosso un messaggio di diversità
«La bellezza è direttamente collegata
e inclusione nell’industria della bellezza
all’intensità dei nostri sentimenti: più sia-
come mai era accaduto prima. Fuori da
mo connessi al nostro vero io, più appare
Harvey Nichols, il grande magazzino lon-
e risplende all’esterno. La bellezza di Va-
dinese che vendeva il marchio in esclusiva
lentino è per sognatrici e sognatori». Con
per la Gran Bretagna, centinaia di persone
queste parole il Direttore Creativo della
diate. Progettato per l’applicazione istin-
maison, Pierpaolo Piccioli, ha lanciato l’e-
tiva piuttosto che per tutorial prescrittivi,
sordio nel make-up di Valentino Beauty.
questo è un trucco che vive, si muove e re-
Inclusività e libertà di espressione sono
spira con chi lo indossa. «Questa è la mani-
alla base della collezione, che sceglie colori
festazione visiva della bellezza per Byredo,
audaci per invitare le persone a esprimere
diversa dalla norma come il nostro approc-
sé stesse. La campagna dal motto “Coutu-
cio al profumo. Quando ho iniziato a guar-
re make-up begins with you” è stata curata
dare davvero il mondo della bellezza, l’ho
da Pierpaolo Piccioli ed è stata lanciata a
trovato per la maggior parte conservatore
fine maggio. Sedici modelle e modelli, tra
e convenzionale. Ho pensato: possiamo
cui Mariacarla Boscono e la figlia di Pic-
farlo, e possiamo farlo in modo diverso. In
cioli, Benedetta, danzano e giocano con la
definitiva, la bellezza è soggettiva e Byredo
camera, mostrando i pezzi della collezione
Makeup riflette questo». Ha dichiarato Ben
make-up. Eyeliner scenografici, sguardi
Gorham, Fondatore & Direttore Creativo
accesi e labbra scarlatte esaltano le pecu-
Byredo.
in fila ne davano riprova. Ovviamente, anche gli utenti della rete andarono in fibrillazione, tant’è che il fenomeno nel tempo è stato ribattezzato “effetto Fenty”. Un fenomeno dal carattere così rivoluzionario da aver conseguentemente spinto il mercato della cosmesi a ridefinire i suoi obbiettivi abbracciando nuove ideologie, come l’autenticità, l’unicità e la libertà di scelta. Al netto di questa storica apertura, oggi il make-up non serve più a coprire imperfezioni e insicurezze, ma piuttosto, a ridisegnare i confini della propria personalità. Allo stesso modo, il fenomeno del “no make up make up” è diventato sempre più forte, arrivando in alcuni casi persino al rifiuto completo del trucco, mutando così in una filosofia - già abbracciata da alcune star, come Alicia Keys e Cameron Diaz - che trova conferma in sempre più donne. Tra i traguardi più grandi dell’ultimo decennio c’è sicuramente la completa apertura e inclusione da parte dei brand beauty a ogni tipo di bellezza e personalità: un nuovo modo di vedere il make-up, che abbandona le regole
liarità e lo stile personale di ciascuna/o. La linea vuole, infatti, celebrare l’unicità di ogni persona. La collezione make-up Valentino Beauty comprende 12 prodotti in oltre 100 nuance, studiati insieme ai labo-
dei cosmetici: mentre il trucco è composto in modo dominante da ingredienti clean e naturali, le prestazioni e la tecnologia dei prodotti sono state meticolosamente stu-
In altri termini “non ci sono più limiti, niente è più impossibile” per dirla con le parole di Violette, Creative Director of Make-Up Guerlain. Nonostante la giovane età,
ratori L’Oréal. Annunciati a inizio estate,
si è ritagliata il proprio spazio nel mondo
ora sono ufficialmente disponibili sul sito
del make-up. E da francese si è fatta subi-
valentino-beauty.it. L’articolo più prezioso
to apprezzare anche negli Stati Uniti, po-
e originale della collezione è una meravi-
chi mesi dopo essersi trasferita d’impulso,
gliosa mini clutch gioiello, che comprende
nel 2015, (è nata sotto il segno dell’Ariete, il
una cipria e un rossetto.
che spiega la sua tenacia e il suo amore per il rischio). Dall’inizio della sua carriera ha
prestabilite. Uno studio promosso da Focus
Ulteriore approccio rivoluzionario e ico-
Management sostiene che «l’80% degli ita-
noclasta alla bellezza è quello del luxury
liani preferisce brand attenti alla diversità
brand Byredo. Lavorando a stretto contatto
(in senso ampio) e afferma che le marche
e in collaborazione, Ben Gorham e Isamaya
considerate “inclusive” riescono a ottene-
Ffrench hanno sviluppato un nuovo ap-
re fino al 16,7% in più di gradimento». Allo
proccio al trucco, ponendo saldamente la
stesso tempo, negli ultimi anni si è sem-
soggettività di chi lo indossa al centro del
vità spontanea, la sensibilità e l’amore per
pre più parlato di #bodyshaming e di come
loro processo creativo. I confini di genere e
l’arte è pronta a scrivere un nuovo capitolo
combatterlo: sia nelle grandi industrie che
identità sono confutati; convenzioni di set-
della bellezza in coppia con Guerlain.
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collaborato con i maggiori brand del settore (con Dior come Make-up Designer e, più recentemente, con Estée Lauder, dove ha ricoperto l’incarico di Global Beauty Director a soli 33 anni). E con la sua creati-
photo courtesy Byredo
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photo courtesy Byredo
Fashion
Fashion
Fashion
Fashion
Fashion Fashion
SHE RAN her fingers along
the marble
MANTLE Photographer_Stefano Sciuto
Il servizio è stato realizzato all’interno della Cava Arabescato Corchia di Levignani (LU): 70 km di gallerie e pozzi con 1.200 metri di dislivello massimo. Un ringraziamento particolare a Fabrizio Palla di Savema, società proprietaria della cava.
Sinistra total look ALBERTA FERRETTI , destra total look PRADA
Total look ALBERTA FERRETTI
Sinistra total look ALBERTA FERRETTI, destra PRADA
Total look PRADA
Total look CHANEL
Total look CHANEL
In queste pagine, total look e shoes HERMÈS
In queste pagine, total look MICHAEL KORS
In queste pagine, giacca e pantaloni TRUSSARDI, shoes DIOR
Total look VERSACE
Total look DIOR
In queste pagine, total look GENNY
In queste pagine, total look ROBERTO CAVALLI
Styling_Emily Lee Video director_Giovanni Aponte Video editing_Last Glaring Gleam Makeup_Karin Borromeo at W-MManagement Hair_Manuel Sunda Photographer Assistants_Matteo Mastrogiuseppe and Giacomo Conti Stylist Assistant_Francesca Minardi Models_Diana Nimylovych at Elite Model
Naomi Blanco at Independent Management
CHROMATIC DIVE CHROMATIC DIVE CHROMATIC DIVE
Photographer_Stefano Sciuto
POSH
KENZO
Coraggiosi e indipendenti vagabondi del mondo. Corrono, danzano e festeggiano nelle loro armature di tessuti preziosi. La gioia e il brivido dell’inaspettato e inesplorato. Un viscerale desiderio di vivere. Un viscerale desiderio di libertà. Questo servizio ha dei contenuti esclusivi, scarica la app OVERLY e inquadra la foto dove trovi l’icona AR POSH
Styling_Emily Lee Video director_Giovanni Aponte Video editing_Last Glaring Gleam Grooming_Matteo Bartolini at Freelancer Using Hanacure, Balmain Hair Couture Photographer Assistant_Matteo Mastrogiuseppe Stylist Assistant_Francesca Minardi Models_Oleksander Kuborskyi at Wonderwall Tahir Ndiaye at Independent Management Location Manager_Martin Weston
Design
A CURA DI Enrico Cammarota
Design
Design
Design
Design
Design 2
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JOY DE ROHAN CHABOT ©Marion Berrin
PIERRE YOVANOVITCH ©Marion Berrin
ATANG TSHIKARE ©Ayesha Kazim
SEUNGJIN YANG ©Sungmin Kim
TEXT BY Alexandra Albano
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MARTINO GAMPER ©Valentin Hennequin
KHALED EL MAYS ©Tanya Traboulsi
LINDE FREYA TANGELDER ©Marion Berrin
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NENDO ©Yuto Kudo
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scomporre deformare ridefinire LA SEDIA ICONA DI CHRISTIAN DIOR TROVA NUOVA VITA NELLE 17 VERSIONI PROPOSTE DA ALTRETTANTI ARTISTI E DESIGNER 108
DIMORE STUDIO ©VALENTIN HENNEQUIN 109
DIMORE STUDIO ©VALENTIN HENNEQUIN
JINYEONG YEON ©Sungmin Kim
CONSTANCE GUISSET ©Marion Berrin
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TOKUJIN YOSHIOKA ©Yuto Kudo
SAM BARON ©MARION BERRIN
NACHO CARBONELL ©Nick Van Tiem
INDIA MAHDAVI©Marion Berrin
MA YANSONG ©Ken Ngan PIERRE CHARPIN ©Marion Berrin
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UN SIMBOLO PER CHRISTIAN DIOR: PARIGINA, SOBRIA, SEMPLICE E CLASSICA. INCONFONDIBILE, CON L’OVALE SORMONTATO DA UN FIOCCO FONTANGES
In pieno stile Luigi XVI, emblema di un tempo
in prestigiosi musei tra cui il MoMA di New York,
Reinventing medallion chair. In
lontano, la classica sedia a medaglione famosa
il MAD di Parigi e il V&A di Londra l’hanno re-im-
full Louis XVI style, the classic
per la sua sobrietà ed essenzialità, torna oggi più
maginata e ri-disegnata esasperandone in alcuni
medallion chair, known for its so-
contemporanea che mai. In perfetto stile “pa-
casi le forme, in altri scomponendola, deforman-
briety and essentiality, returns
risienne”, tanto amata da Christian Dior, rivive
dola e ridefinendola. Così diventa pura magia nella
today more contemporary than
oggi diciassette nuove vite. Tanti infatti sono
versione che ha un solo profilo di resina metallica
ever. Since the 1940s, the Medal-
gli artisti, provenienti da ogni parte del mondo
nera con la seduta a specchio immaginata da Pier-
lion Chair, surmounted by a Fon-
che la Maison francese ha invitato a un eserci-
re Charpin, scultorea e con una nuova funzione
tanges bow, has been a symbol of
zio di stile con il fine di reinterpretare, ognuno
quella di Khaled El Mays, pieghevole nella pro-
Christian Dior's atelier. The
con la sua spiccata personalità, questa iconica
posta di Constance Guisset, multiculturale, fatta
unmistakable oval also appeared
seduta. Scelta da Dior per rappresentare simbo-
di grandi contrasti e realizzata con una tecnica
on the bottles and caskets of histo-
licamente sin dalla fondazione la Maison, Me-
all’uncinetto quella di India Mahdavi. E ancora, in-
ric perfumes and also in the furni-
dallion Chair ha accompagnato lo stilista anche
vita a sognare e gioca con trasparenze e rilievi la
shings. Stuffed and covered in toi-
nelle sue rivoluzionarie sfilate durante le quali
Medallion immaginata da Tokujin Yoshioka men-
le de Jouy fabric, it was used to sit
faceva accomodare proprio lì tutti i suoi ospiti.
tre l’artista Nendo la fa fluttuare proponendola in
guests at fashion shows in the first
L’inconfondibile ovale, sormontato da un fioc-
una versione ottenuta con due lastre di vetro tem-
Dior boutique in Paris, inaugurated
co Fontanges, è apparso diventando una sorta
perato e sorprende e cattura il visitatore quella vi-
in 1947. Characterized by a &quo-
di “citazione” sin dagli anni quaranta anche in
sionaria di Ma Yansong, realizzata in poliuretano
t;Parisian" allure, the Medal-
molte altre proposte dell’atelier. Era sui flaconi
in 3D che sembra davvero fluttuare.Tra gli artisti
lion Chair relives today seventeen
e sui cofanetti degli storici profumi come “Dio-
presenti anche Sam Baron, Nacho Carbonell, Mar-
new lives, as many as the most in-
rama” e “Diorissimo” e anche negli arredi, come
tino Gamper, Joy de Rohan Chabot, Dimorestudio,
fluential artists and designers that
nella Medallion Chairs impagliate e rivestite in
Linde Freya Tangelder, Atang Tshikare, Jinyeong
the French Maison has invited to
tela Jouy esposte all’interno della primissima
Yeon, Seungjin Yang e Pierre Yovanovitch. Un pro-
reinterpret and redesign this ico-
boutique Dior di Parigi, inaugurata dallo stes-
getto ambizioso che ha visto affermati designer of-
nic seat. An ambitious project that
so stilista-fondatore nel 1947. Oggi, chiamati a
frire la loro inedita visione artistica per una seduta
offers an unprecedented vision for
reinterpretare questa seduta, artisti e designer
che è la storia dell’arredo, della moda e oggi anche
a chair that represents the history
tra i più influenti al mondo che hanno esposto
del design.
of fashion and design.
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PIERRE CHARPIN ©Marion Berrin
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PER LE ICONE DEL DESIGN TEXT BY Alexandra Albano
Oggetti creati da firme prestigiose che trovano una nuova vita. Divani, lampade, poltrone e complementi che hanno rappresentato, e continuano a farlo, il periodo d’oro del design per la casa ma che, per il benessere del pianeta, vengono ripensati nella loro essenza, partendo dai materiali fino ad arrivare al ciclo produttivo.
IL classico È SOSTENIBILE Simbolo da oltre cinquant’anni della storica Kartell i “Componibili Bio” si presentano oggi in una nuova versione. Progettati nel 1967 in ABS si attualizzano grazie a un rivoluzionario materiale sostenibile, n biopolimero composto da materie prime derivate da fonti rinnovabili, di provenienza agricola, non OGM, non destinati alla catena alimentare. Un oggetto d’arredo dal design intramontabile che sposa in pieno il manifesto “Kartell loves the planet” e che risponde a pieni voti ad alcuni punti contenuti nelle direttive dell’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il componibile è disponibile con struttura fissa a tre elementi non sovrapponibile, con diametro da 32 cm e nella finitura mat effetto soft touch color verde, rosa, panna o giallo.
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kartell
componibili bio
pausania artemide Artemide, mai come in questi ultimi anni “The Human & Responsible Light” e attenta alla sostenibilità, ha messo in produzione la nuova versione eco di “Pausania”, l’iconica lampada ministeriale da tavolo disegnata da Ettore Sottsass e oggi modernizzata grazie alla versione a LED TW a luce bianca variabile. In metacrilato e ottone. Per una lunga durata e un basso consumo di energia.
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B&B
camaleonda
Ritorna dopo oltre 50 anni in una veste con-
fatti si compone di strati costituiti da materiali
temporanea, con nuove soluzioni sostenibili,
riciclati o riciclabili assemblati tra loro e poggia
“Camaleonda”, il sistema di sedute disegnato da
su una serie di piedini in legno di faggio certifi-
Mario Bellini per B&B Italia. Un divano iconico, dinamico e dalla modularità infinita che oggi cambia in parte veste. Pur mantenendo immutata l’estetica, le dimensioni del modulo di seduta, lo schienale, il bracciolo, l’imbottitura in po-
cato FSC®. L’interno del divano, grazie a molteplici scelte ingegneristiche, è disassemblabile e quindi riciclabile mentre l’imbottitura è protetta da un rivestimento removibile in bra di polieste-
liuretano che forma l’intramontabile capitonné
re riciclata, tessuto sintetico 100% riciclabile e
e il sistema d’uso nella versione contemporanea
ottenuto da PET riciclato, lo stesso materiale con
vede ripensato il suo interno. “Camaleonda” in-
cui sono realizzate le bottiglie in plastica. 117
ph. Valentina Sommariva
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zanotta
sacco goes green
In edizione limitata e numerata, identico nell’estetica, ma rinnovato nella sostanza, il “Sacco” versione “Goes Green” di Zanotta. Disegnata nel 1968 da un gruppo di giovani architetti e messo in produzione un anno dopo, oggi questa seduta è entrata a pieni voti nell’ecodesign. La versione contemporanea ha infatti un involucro in ECONYL®, un filo di nylon 100% riciclato ottenuto dal recupero dai fondali marini di reti da pesca e rifiuti plastici che vengono rigenerati. Per l’imbottitura si sono utilizzate le microsfere di BioFoam®, una bioplastica biodegradabile e compostabile ottenuta dalla canna da zucchero. Il rivestimento disegnato da Pierre Charpin e disponibile in giallo, rosso e blu.
cassina
SORIANA
Inedite combinazioni di nuance di colori e rinno-
liuretano che è stata sostituita da più serie di sac-
vati ed ecosostenibili materiali per la riedizione
che riempite da microsfere di BioFoam®, la prima
della poltrona e del divano Soriana, by Cassina. Un
schiuma brevettata con una base organica com-
capolavoro del design italiano, progettato nel 1969
posta da biopolimeri ricavati da risorse naturali,
che porta la firma di Afra e Tobia Scarpa e che ha
quindi compostato industrialmente. L’imbottitura,
vinto il Compasso d’Oro un anno dopo. La scelta
utilizzata anche per l’imbottitura della fodera, è in
dell’azienda di rieditare questo pezzo è stata det-
fibra soffiata con PET riciclato e proviene da Plastic
tata dalla volontà di recuperare dai propri archivi
Bank®. Grazie al materiale e alla scelta di coinvol-
un cult intramontabile per rimetterlo in produzio-
gere le comunità locali la plastica utilizzata viene
ne con una maggiore attenzione all’ impatto am-
raccolta prima che finisca, inquinando, in mare. Il
bientale. Caratterizzata da un rivestimento fissato
progetto nasce dalla ricerca di Cassina LAB, la col-
da una grande morsa metallica cromata Soriana,
laborazione tra il Centro di Ricerche e Sviluppo di
nella versione 2021 ha la struttura realizzata in po-
Cassina e Poli.design del Politecnico di Milano. 119
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L’orologio amato da Andy Wharol ha sposato la
to dal cinturino Altstrap, realizzato in materiale
causa dell’ecosostenibilità. Con il nuovo Tank
per il 40 per cento di origine vegetale, prodotto a
Must in acciaio Cartier coglie le tendenze del
partire da scarti di mele coltivate per l’industria
2021 applicando una soluzione originale, alter-
agroalimentare in Svizzera, Germania e Italia. Il
nativa al quarzo tradizionale, basata sul princi-
processo di fabbricazione rappresenta un signifi-
pio fotovoltaico. La realizzazione del movimento
cativo passo avanti nella tutela dell’ambiente, con
SolarBeatTM, rivoluzionario cuore pulsante del
un’impronta di carbonio che si riduce a un sesto,
Tank Must ha richiesto al team di sviluppo ben
un risparmio d’acqua (fino a 10 litri) e di energia
due anni di lavoro. Senza modificarne la grafica i
(fino a 7 megajoule, ovvero 200 ricariche per smar-
numeri romani sono perforati in modo invisibile
tphone all’incirca), rispetto alla realizzazione di un
per consentire all’energia solare di raggiungere
cinturino in pelle di vitello. È stato privilegiato un
le minuscole cellule fotovoltaiche nascoste sotto
approccio locale a livello europeo: coltivazione di
al quadrante stesso, al fine di alimentare l’oscil-
mele e recupero degli scarti in Europa, sito di pro-
latore al quarzo. Questo movimento, chiama-
duzione del materiale in Italia, produttore dei cin-
to SolarBeat, è testato per durare circa 16 anni;
turini in Portogallo, assemblaggio con l’orologio in
Il profilo “eco” dell’orologio, poi, è conferma-
Svizzera.
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TEXT BY Fabrizio Rinversi
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RoGuiltlessPlastic
riciclo architetture eco sostenibilità economia circolare. il talento dei designer per progettare
il futuro 122
TEXT BY
PHOTOS BY
Alexandra Albano
Marco Menghi
riuso e upcycling
diventano “arte” VILLAGE Trashformation Riciclo, economia circolare, nuove architettu-
re i designer, le università, le istituzioni e le azien-
re eco e design sostenibile. Questi i diktat della
de che con i propri Progetti e Ricerche Tecnologi-
terza edizione del progetto internazionale “Ro-
che generati dal re-Waste hanno dato vita a una
GuiltlessPlastic” dedicata al design sostenibile e
nuova economia circolare responsabile. In exhi-
presentata durante la settimana del design mi-
bit anche i progetti finalisti del Ro Plastic Prize
lanese al Museo della Scienza e della Tecnologia
2021, challenge internazionale di re-Waste desi-
Leonardo da Vinci con tre site exhibition. Nei
gn rivolta ai creativi di tutto il mondo. Divisa in tre
due Giardini dei Chiostri, un emblematico “Tra-
categorie, è stata vinta per la sezione “Emotion on
shformation Village” ha ospitato un’esposizione
Communication” da Maria Koijck per THIS IS THE
di elementi architettonici e non solo, provenienti
WASTE OF ONE OPERATION, MY OPERATION,
unicamente da materiali di scarto. Un centinaio
per la sezione “Responsible Innovation Project”
di opere che hanno reinterpretato in maniera
da Tom Meades per GOMI SPEAKER e per la cate-
molto personale il tema del riuso. Un “villaggio
goria “Urban and Public Furniture Design” Alvaro
visionario dedicato a design, architettura, arte,
Catalan De Ocon con PLASTIC RIVERS. Nell’anti-
tecnologia, sport e musica”, come lo descrive la
co Refettorio del complesso, la Sala del Cenacolo,
stessa Rossana Orlandi, ideatrice di questa terza
infine, il “Food Market”, curato da Livia Pomodoro,
edizione con la figlia Nicoletta Orlandi Brugnoni.
prima cattedra Unesco sul Diritto al Cibo presso
Un villaggio, su piccola scala, che ha visto coin-
l’Università Statale di Milano, con partner uffi-
volti nomi di fama internazionale dell’architet-
ciale Esselunga, ha ospitato molti progetti pensati
tura che si sono cimentati con le infinite possibi-
per contrastare lo spreco alimentare e realizzati
lità dell’upcycle attraverso l’utilizzo di materiali
da aziende e associazioni.
di re-Waste. La mostra, che ha ospitato campagne pubblicitarie oltre a oggetti e mobili tra cui alcuni destinati alla sezione di arredo pubblico, è nata con il fine di sviluppare progetti ecologici e di economia circolare utilizzando materiali riciclabili o riciclati. Strutture e arredi realizzati con i fusti di birra a fine vita, progetti di edifici dell’architetto Anders Lendager che utilizza esclusivamente i rifiuti e, ancora, arredi del quotidiano, come le sedute realizzate in plastica riciclata stampata in 3D del gruppo ateniese BlueCycle. I chiostri olivetani cinquecenteschi hanno ospitato poi la “Hall of Waste” per celebra-
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Tra memoria e creatività TEXT BY Lavinia Elizabeth Landi
border crossing house
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SIMONE SUBISSATI E LA SUA “CASA DI CONFINE”
Simone Subissati parla di architettura con gli occhi socchiusi, in un coinvolgente stato di riflessione, come se pesasse le parole. Siamo a Ravenna, nel giardino del Museo Arcivescovile, immersi nel profumo di una pianta di lavanda e il ronzio delle api; stiamo parlando di architettura, quella che unisce l’uomo con la natura e non lo separa, quella che non fa prevalere il benessere dell’uno o dell’altro, ma che li combina, in perfetta armonia, in semplici costruzioni aperte al confronto. Il progetto “Border Crossing House” o “Casa di Confine” di Simone Subissati, architetto di Ancona, è stato selezionato da Alessandro Melis, curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, tra le dieci “Italian Best Practice”. Nei pressi di Polverigi, in uno spazio atemporale, tra le montagne e il mare, tra le colline e la città, combina la tradizione dell’edilizia agricola marchigiana con elementi innovativi, unici e inaspettati. Riducendo al minimo gli impianti meccanici e massimizzando lo scambio tra struttura e ambiente, il suo progetto è il manifesto di un nuovo modo di vivere.
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Cos’è per lei l’architettura?
abituando sempre più a vivere isolato e protetto
Ciò che distingue l’architettura da un oggetto di
in microclimi artificiali, dove regna l’aria condi-
edilizia, è il significato. Si fa architettura quan-
zionata, le ventilazioni forzate e una luce non na-
do ciò che si realizza ha un contenuto e se ne è
turale. La mancanza degli elementi è diventata la
consapevoli. Non è realizzare qualcosa per una
normalità. Nel mio progetto la “Casa di Confine”
funzione: è progettare, ragionare e lavorare con
ho ridotto al minimo gli impianti meccanici, per
significato.
esempio non c’è l’aria condizionata. Ho voluto ricreare il più possibile l’esperienza del rifugio,
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E il legame tra uomo e natura?
che è il motivo archetipico per cui è nata la casa:
Dovremmo essere educati a sentirci più legati
per isolarsi e rifugiarsi. Si può dire che la Casa di
agli elementi. La vita contemporanea ci ha por-
Confine sia stata progettata per favorire la con-
tati a ritirarci un po’ dalla natura. L’uomo si sta
templazione.
La casa è su una collina e la vista dà sulla città da un lato e sulla campagna dall’altro. In che modo l’ambiente esterno riflette l’interno della casa? Una delle definizioni che ho attribuito al mio progetto è “porta nel paesaggio”, ossia la comunicazione con la comunità. Le terrazze, i balconi, i pergolati sono tutti elementi di filtro tra l’esterno e l’interno. Nel mio progetto c’è tutto: è una casa “soglia”, una soglia da attraversare e che si fa attraversare, in cui si ha sempre la sensazione di essere tra dentro e fuori. Ho voluto ampliare le possibilità di soggiornare, di relazionarsi. Volevo qualcosa che assomigliasse a un giardino ma che fosse al primo piano, a una terrazza che in realtà fosse chiusa. Gli spazi interni della Casa di Confine sono belli e di godimento in particolari fasi dell’anno e della vita. Gli elementi naturali entrano in casa: il sole entra dove deve entrare, così come la pioggia; è una casa realmente aperta. Generalmente i confini dividono, nella sua interpretazione invece possono significare unione. Nella Casa di Confine si ha la sensazione di essere attraversati da un ideale flusso di energia che non trova ostacoli, che arriva da due ambienti climatici diversi: dai monti Sibillini verso il mare e viceversa. Il prototipo moderno della casa di lusso è una casa chiusa, per esempio una glasshouse, per cui l’unico senso ad essere stimolato è la vista. Questa chiusura parte da una recinzione, che dà un senso di reclusione rispetto all’intorno, alla comunità, mentre nella Casa di Confine non ci sono recinzioni che separano due proprietà diverse, non c’è nulla che divida la proprietà agricola dal giardino privato. Si tratta di una scelta unica e
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NELLA MIA CASA DI CONFINE HAI SEMPRE LA SENSAZIONE DI ESSERE TRA “DENTRO E FUORI”
forte, coraggiosa per l’Europa. Una parte dell’area
clude ma che fa respirare, come un diaframma.
verde del giardino privato è stata seminata con graminacee decorative per proseguire idealmen-
Quant’è importante la memoria storica nelle costru-
te il campo e farlo entrare nella proprietà fino ad
zioni di oggi?
abbracciare la casa stessa, proprio perché la casa
Nel mio modo di progettare c’è sicuramente la paro-
diventi il segno del paesaggio, un ponte, qualcosa
la “memoria”, come c’è “sperimentazione”, “natura” e
che unisca l’area destinata alla vita domestica alla
“gioco”; ognuna di queste può essere approfondita. La
zona produttiva agricola, o più simbolicamente
parola memoria è sicuramente associata al concet-
alla natura. La Casa di Confine è un corpo lungo e
to di “genius loci”, una locuzione latina che rimanda
stretto che riprende la tipologia delle case rurali
allo spirito del luogo. Il genius loci va cercato, non si
marchigiane, costruite in lungo man mano che il
può non fare i conti con la storia, come non si può non
contadino necessitava di più spazio. Visivamen-
sperimentare e innovare per lasciare un segno nella
te è un volume importante, che sembra imporsi
contemporaneità. C’è bisogno di entrambe le sponde:
come un confine, in realtà si tratta di un volume
la contemporaneità deve includere la memoria e la
spezzato, attraversabile, un volume che non oc-
creatività. 135
e
s
l
i
e
c
g
u
a
r
n
e
z
t
e
z
a
Lo stile, i materiali, la cura artigianale e la ricerca tecnologica nella realizzazione di oggetti per la security home rendono Agresti un nome esclusivo dell’eccellenza italiana hand made.
136
Da oltre 70 anni Agresti è leader nella
esperte mani degli artigiani di Agresti.
bicchieri in cristallo, multi giochi, scatole
realizzazione di casseforti nascoste in
Dalle origini a oggi, è la continua ricerca
per sigari con umidificatori, scatole per
raffinati armadi in legno. Nessun’altra
tecnologica di soluzioni innovative, con
collezionare penne e orologi, per ognuna
azienda al mondo offre questa combina-
l’attenzione meticolosa ai dettagli, dove
di queste creazioni nei laboratori di Agre-
zione di sicurezza ed eleganza. Il mar-
tradizione e stile italiano si incontrano
sti vengono utilizzati i materiali migliori.
chio, che nasce come pelletteria, si è spe-
in un connubio perfetto, ad aver portato
Dai metalli ai pellami, dai cristalli al ca-
cializzato poi nella produzione di mobili
l’azienda fiorentina ai vertici mondiali
moscio, dalle pietre all’ottone, tutto viene
blindati, realizzati ad hoc, per ambienti di
nel suo settore. Tutti i prodotti Agresti
artigianalmente lavorato rigorosamente
pregio, seguendo le esigenze e i gusti del
sono rivestiti con materiali pregiati sia
a basso impatto ambientale. Una realtà
cliente. Casseforti, cassettoni, mobili di
esternamente sia internamente. Armadi
unica sul mercato mondiale, a conferma
pregio, tutti sapientemente lavorati dalle
con cassaforti, sofisticati mobili bar con
dell’eccellenza del made in Italy.
Travel
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A CURA DI Enrico Cammarota
Travel
LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL DESERTO INTERVIEW BY Enrico Cammarota
138
139
Il resort Sharaan progettato dall’archistar Jean Nouvel.
Arabia felix La regione di Al-’Ula, un angolo dell’Arabia Saudita dove un tempo passava la Via dell’incenso, custodisce affascinanti testimonianze di antiche civiltà. Dai Nabatei ai Romani, dalla dominazione ottomana e al moderno periodo islamico, Al-’Ula è un incredibile viaggio nella storia reso oggi possibile da un ambizioso programma di sviluppo turistico. Un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale basato su un principio cardine: la sostenibilità.
Un crocevia di antiche civiltà, un racconto che si
Management Officer della Royal Commission
The sustainable lightness of the
snoda tra i vicoli della Città Vecchia e si modella
for Al-’Ula.
desert. Saudi Arabia, a crossroads
come la sabbia del deserto che lo circonda. L’A-
of ancient civilizations, is today at
rabia Saudita rievoca il remoto e il misterioso,
In Arabia Saudita è partito un progetto impor-
the center of an innovative project
ed è ora epicentro di innovative trasformazioni:
tante di valorizzazione del patrimonio cultura-
to enhance the cultural and natu-
sostenibilità, design, lusso e avventura richia-
le e naturale, per mostrare al mondo un luogo
ral heritage which, by focusing on
mano i viaggiatori in una nuova meta, la regione
meraviglioso ancora poco noto. Nel dettaglio di
sustainability, design, luxury and
saudita di Al-’Ula. A presentarla ai lettori di Posh
cosa si tratta?
adventure, aims to make interna-
è Phillip Jones, Chief Destination Marketing and
Nel contesto della recente apertura al turismo
tional tourists discover a wonderful
140
141
La regione di Al-’Ula, un angolo dell’Arabia Saudita dove un tempo passava la Via dell’incenso, custodisce affascinanti testimonianze di antiche civiltà.
142
143
dell’Arabia Saudita, Al-’Ula è una destinazione
agli obiettivi della Vision 2030 dell’Arabia Saudi-
and still unknown place. The region
emergente situata nel nord-ovest del Regno che
ta. La rigenerazione di Al-’Ula è inoltre sostenuta
concerned is in particular Al-‘U-
è offre un immenso patrimonio culturale e na-
da una strategia per rendere nuovamente fertile
la, located in the northwest of the
turalistico. Al-’Ula vanta una storia che ha avuto
il terreno e invertire quindi il processo di deser-
Saudi Kingdom, which counts over
inizio oltre 200 mila anni fa e non vediamo l’o-
tificazione dell’area.
200,000 years of history and many UNESCO sites, such as the historic
ra di accogliere visitatori dal mondo in luoghi
city of Hegra. The first Masterplan -
come Hegra – primo sito Patrimonio Mondiale UNESCO dell’Arabia Saudita –, l’antico Regno
Come diversificherete l’offerta turistica?
explains to the readers of Posh Phil-
di Dadan, la biblioteca a cielo aperto di Jabal Ik-
I viaggiatori troveranno soluzioni di alto livello,
lip Jones, Chief Destination Marke-
mah con le sue incisioni rupestri, o la Old Town
garantite dalla presenza di prestigiosi marchi
ting and Management Officer of the
di AlUla”.
internazionali come Accor, Aman, Banyan Tree e Habitas; gli ultimi due apriranno entro pochi
La regione di Al-’Ula è una zona storica considerata un museo a cielo aperto, ricca di opportunità naturali e culturali. Quali sono i piani di sviluppo?
mesi. Ad Al-’Ula sorgerà una struttura che sarà a tutti gli effetti la “prima mondiale” dell’architettura contestuale, lo Sharaan Resort progettato dall’archistar Jean Nouvel. Situato nel profondo della Sharaan Nature Reserve, il progetto at-
Il primo Masterplan per Al-’Ula prevede lo svi-
tinge dalle vicine meraviglie nabatee di Hegra e
luppo di 5 poli, o quartieri, distinti tra loro e col-
l’eredità storica di 2.000 anni è stata ripresa da
legati da un’area lunga 20 km denominata “Uadi
Jean Nouvel, vincitore del Pritzker Prize. Il resort
dell’Ospitalità”. I cinque poli sono: la Old Town di
sarà scolpito all’interno nella roccia e porterà
Al-’Ula, Dadan, Jabal Ikmah, Nabataean Horizon
i visitatori in un intenso viaggio sensoriale ed
e la Città storica di Hegra. Nel 2023, con il com-
emotivo nel tempo, inaugurando una nuova era
pletamento della prima fase del Masterplan, sa-
del design in cui ogni dettaglio futuro raccon-
ranno pronte 5 mila nuove camere in strutture
terà la storia di un paesaggio passato.
ricettive e ciascun polo offrirà un’accoglienza diversificata e pensata su misura del viaggiatore: l’offerte prevede hotel, resort ecoturistici, lodge di lusso e fattorie scavate nella roccia arenaria dei canyon. L’obiettivo è di 9.400 nuove camere entro il 2035.
Royal Commission for Al-’Ula - provides for the development of 5 tourist centers, connected by a 20 km long area called “Hospitality Wadi”, each of which will offer a diversified and tailor-made welcome with hotels, eco-tourism resorts, luxury lodges and farms carved into the sandstone rock of the canyons with an initial capacity of 5,000 rooms, which will become 9,400 by 2035. Al-’Ula is a symbol of the Saudi commitment focused on indicating a model of sustainable cultural tourism which in the “Vision 2030” will work for the development of geothermal energy and on the inver-
Ad Al-’Ula si trova anche un elemento di creatività italiana: Maraya, il centro culturale disegnato da Giò Forma. Come viene utilizzato e quali eventi può ospitare?
sion of the desertification process in the area. Travelers will find high standard hotels, guaranteed by international brands such as Accor, Banyan Tree
La creatività italiana è molto apprezzata in Ara-
and Habitas, including the Sharaan
bia Saudita, come nel resto del mondo, e in queUn turismo sostenibile e responsabile. Come in-
Resort designed by the star archi-
sto caso ha concepito un edificio meraviglioso
tendete muovervi?
tect Jean Nouvel, winner of the Pri-
che si fonde perfettamente con il contesto na-
tzker Architecture Prize. Located in
Al-’Ula è simbolo dell’impegno saudita volto a
turalistico circostante. Maraya è un progetto
the Sharaan Nature Reserve, the re-
indicare un modello di turismo culturale soste-
polifunzionale per eventi e concerti ad Al-’Ula
sort will be carved into the rock and
nibile, con una visione e un programma svilup-
che è stato disegnato dallo studio milanese Giò
will lead visitors on an intense and
pato insieme alle comunità internazionali e lo-
Forma e dal 2020 è inserito nel Guinness dei
emotional journey through time,
cali. La sostenibilità è uno dei principi fondanti
Primati come l’edificio a specchi più grande del
ushering in a new era of design whe-
della nostra visione per lo sviluppo di Al-’Ula. In
mondo. La struttura è stata disegnata per inte-
re every future detail will tell the
linea con questo impegno, investiamo in pro-
grarsi con lo spettacolare contesto naturalistico
story of an ancient landscape.
getti per la fornitura di energia geotermica so-
in cui si trova ed è in grado di accogliere fino a
Italian creativity will be represen-
stenibile nella regione, garantendo un futuro
550 ospiti. Maraya ha già ospitato eventi di gran-
ted by the multi-purpose building
energetico sostenibile per la nostra comunità,
de rilievo internazionale come per esempio la
“Maraya”, designed by the Milanese
migliorando la qualità della vita e contribuendo
prima Conferenza del Premi Nobel di Hegra e il
studio Giò Forma, a cultural cen-
144
145
146
festival Winter at Tantora, che ha visto esibirsi
il team di GreenEDGE Cycling condivide la no-
ter for events and concerts that in
sul suo palco artisti di rilievo mondiale tra cui
stra stessa sensibilità nei confronti dell’ambie-
2020 entered in the Guinness Book
Andrea Bocelli.
te ed entrambe le realtà promuovono i benefici
of World Records as the largest mir-
dello sport, sostenendo in particolare lo svilup-
rored building in the World. The bu-
po dello sport femminile. Siamo entusiasti di
ilding, integrated in the spectacular
Avventura e relax a misura di viaggiatori?
lavorare con il team appassionato di GreenEDGE
naturalistic context, can host up to
Al-’Ula è un punto di riferimento per cultura,
Cycling.
550 guests. It has already hosted important international events, such
arte, natura e avventura. Gli amanti dell’avventura troveranno trekking panoramici, da per-
as the Conference for Nobel LaureaIn tema di ciclismo, avete investito molto anche
tes and the festival “Winter at Tanto-
sulle infrastrutture: dalle piste ciclabili ai per-
ra”. Adventure lovers will find scenic
corsi panoramici per le mountain bike.
treks, on foot, by mountain bike or
le canyon partendo dalla cima di una montagna
“Sì, abbiamo già alcune infrastrutture e ne stia-
on horseback as well, as a Bike Park
vulcanica e che ha già riscosso grande successo.
mo sviluppando altre. Siamo sicuri di avere tutte
and a Zipline along an enchanting
Coloro che ricercano esperienze di puro relax
le caratteristiche per diventare una destinazio-
canyon starting from the top of a
potranno contemplare le stelle, in compagnia
ne turistica di riferimento per gli appassionati. Il
volcanic mountain. Wellness lovers
di esperti, da un autentico campo beduino nel
ciclismo è uno sport di alto livello e offre un’op-
can relax by strolling in the oasis
deserto, esplorare la bellissima oasi a piedi, in
portunità preziosa per comunicare l’esperienza
and enjoying activities such as ob-
bicicletta o a cavallo, partecipare ai laborato-
premium di AlUla e i nostri sforzi per rendere la
servations of astronomical objects
ri di artigianato e immergersi nello stile di vita
destinazione all’avanguardia per le future gene-
and craft workshops, yoga or sound
del Regno Nabateo con spettacoli teatrali e wor-
razioni di visitatori”.
therapy sessions.
correre a piedi, in mountain bike o a cavallo oltre a un Bike Park – un’adrenalinica pista per biciclette – e una Zipline che percorre un incantevo-
kshop. Al-’Ula sta diventando una destinazione
“GreenEDGE Cycling will be our Of-
importante anche per il benessere. Tra le nuove
ficial Partner until 2023” - explains
esperienze introdotte vi sono yoga nell’oasi, i
Al-’Ula è una destinazione emergente che vanta
Phillip Jones - “because it shares
tamburi tribali nei pressi dell’affascinante Ele-
già molti collegamenti con il mondo dello sport:
our same sensitivity towards the
phant Rock e sessioni di sound therapy in uno
dalla corsa e l’eco-trail ai motorsport al polo. In
environment and the advantages
studio realizzato appositamente in un canyon.
Arabia Saudita si correrà anche il Gran Premio
of sport, supporting in particular
di Formula Uno, a novembre. Avete altri proget-
the development of women’s sport.
ti?
We are investing in cycle paths
Avete anche scelto una partnership con GreenEDGE Cycling.
“Ospiteremo una vasta gamma di eventi in tutti i settori, dall’arte alla musica e, naturalmente, lo
Sì, è una collaborazione iniziata con l’ultimo
sport. Il nostro programma di eventi e le tipolo-
Tour de France e GreenEdge Cycling, conosciuta
gie di sport che scegliamo di ospitare nella de-
come Team BikeExchange, sarà il nostro Part-
stinazione sono tutti accuratamente selezionati
ner Ufficiale fino a dicembre 2023 per il Cycling
in base alla loro capacità di mettere in mostra e
WorldTour maschile e femminile. È una part-
amplificare le nostre risorse naturali che inclu-
nership che porterà vantaggi reciproci, tra cui la
dono vasti deserti, splendide catene montuose,
realizzazione di un cycling camp.
canyon e valli. A breve annunceremo la nostra gamma completa di eventi, sia per spettatori sia
Al-’Ula e GreenEDGE, com’è nata l’idea della col-
and mountain bike routes to become a reference tourist destination. Cycling is a top-level sport and represents a significant opportunity to become a key destination for future generations of visitors. We will host great cultural and sport events that can enrich our natural resources, our deserts, mountain ranges, canyons”.
per partecipanti.
laborazione? Sin dai primi contatti, l’affinità tra i due partner è stata molto forte. Per Al-’Ula si tratta di stimo-
È entrato a far parte della Royal Commission per AlUla nel 2019. Ci parli della sua esperienza.
lare l’interesse per una destinazione che fino a
Per me e il mio team è un onore e un privilegio
oggi è stata chiusa al turismo internazionale e
lavorare per una destinazione così ricca di sto-
che punta sulla salvaguardia del paesaggio na-
ria. Abbiamo l’opportunità di mettere le nostre
turale e del patrimonio culturale, sostenendo
competenze al servizio della popolazione di
gli eco-sistemi, la fauna selvatica e sviluppando
Al-’Ula per uno sviluppo consapevole e un futu-
esperienze turistiche sostenibili. Sappiamo che
ro sostenibile. 147
SUITE WINE RESORT TEXT BY Antonella Tereo
DALLE PENDICI DEL VULCANO PIÙ ALTO D’EUROPA ALLE MAISON DEL VERONESE, ALCUNI RAFFINATI WINE RESORT D’ITALIA RINNOVANO LA MIGLIORE OSPITALITÀ CON UNO CHARME INCONFONDIBILE.
150
Tenuta di Fessina - rovittello (catania)
sotto il vulcano Il punto di forza è il mix di arte e design diretto
- in estrema sintesi - l’attenzione all’accoglien-
da Silvia Maestrelli, ideatrice di un progetto nato
za e al particolare unico. Proprio questa forte
lontano nel tempo, ma ormai frutto di una pas-
identità affiora dagli ambienti che sorgono su un
sione quotidiana verso la migliore accoglienza.
impianto originario unico – il Palmento, cuore
Dalla Toscana, la proprietaria ha infatti messo
antico delle vinificazioni – cui si richiamano i
ormai radici sull’isola, facendo della sua ospita-
colori di coccio pesto-rossastro delle vendem-
lità un valore aggiunto della tenuta, già impre-
mie del passato, tra dettagli che si fondono con
ziosita dal contesto di filari che caratterizzano
le tonalità tipiche della pietra lavica. Proprio sul
il piccolo wine resort a conduzione famigliare.
Palmento s’insediano altre tre suites, Viddira-
Dei viaggi e delle ispirazioni di Silvia, la Tenuta
mi, Litturina e Istenna che non mancano di stu-
di Fessina raccoglie le tracce migliori: gioielli di
pire, in un contesto anch’esso raffinato quanto
antiquariato e modernariato in camere-scrigni
essenziale nell’estetica e nel concept, dove less
che raccontano il suo “gusto di casa”. All’ombra
is more ha un senso vero. La prima soluzione si
dell’Etna, sei alloggi diversi fra loro oggi ripor-
sviluppa generosa su un unico piano, le ultime
tano ad altri luoghi e rivelano di essi l’essenza:
due si estendono come loft, ma le accomuna tut-
le maioliche antiche e originali di Caltagirone
te “quella pietra”, scura, naturale ed un tempo
nella sala da bagno, la mobilia di famiglia per
rovente, con le vetrate che si aprono sulla corte,
la zona notte o i pregiati tessuti lavorati a mano
sui vigneti e sulla regina: la montagna-vulcano.
che ricorrono fra i dettagli degli ambienti comu-
E l’atmosfera resta autentica, senza mostrare i
ni. Tutti raccontano una storia lunga, ma anche
suoi confini fra presente e passato. 151
Villa Cordevigo - cavaion veronese (verona)
new renaissance Lorenza Delibori, Maître de Maison di Villa Cor-
charme cromatico degli ambienti, tra il corallo
devigo (già Relais & Châteaux), ci svela quasi in
ed il verde antico che catturano lo sguardo im-
anteprima le due nuovissime suite realizzate dal
prigionando nei dettagli uno stile classico ma
padre Tiziano e inaugurate proprio nella sta-
oggi rivisitato. Resta funzionale la disposizione
gione migliore per i vigneti Villabella, l’azienda
su due livelli, il pregiato il pavimento in semina-
vinicola che abbraccia la struttura. Scopriamo
to veneziano che riporta ai nobili rivestimenti
così Astolfo e Gaudenzia, rispettivamente di 60
in uso nei palazzi della Serenissima ed i marmi
e 70 metri quadri, suite che godono entrambe
bianchi e rossi o verdi della sala da bagno. «Le
della riservatezza di una delle ali laterali di villa
nostre scelte – ha spiegato la Maître de Maison
padronale originale, risalente al Rinascimento.
- per quel che riguarda l’arredo e i tessuti sono
Sono entrambe un omaggio ai due antichi pro-
state fatte per creare un ambiente elegante e
prietari di cui si è ritrovata memoria. A caratte-
classico, in cui la pregiata manualità dei nostri
rizzare le due soluzioni più recenti e più ricer-
artigiani intagliatori, decoratori, pittori, tappez-
cate nell’oasi vinicola che esalta soprattutto il
zieri contribuisce a donare alle stanze la sensa-
Bardolino classico, c’è innanzitutto il rinnovato
zione di essere in un luogo senza tempo».
152
Le Fontanelle - Castelnuovo Berardenga (SIENA)
chiantishire con vista Un contesto unico circonda la dimora nel sene-
ovvero Giuseppina Bolfo, nonna di Nicola, colei
se che conta sette secoli di storia. La profonda
che avviò l’accoglienza di livello in questa casa,
matrice toscana resta anche nel suo restauro ri-
con un’arte fedele al culto dell’ospite. “Ci piace
spettoso dell’autenticità nei dettagli décor. Pho-
riuscire ad accontentare i nostri ospiti per ogni
ebe Farolfi e Nicola Vercellotti sono alla guida
loro esigenza, anche per un transfer in elicottero
della struttura che si dice nata da alcune fonti
fino all’hotel [che dispone di un proprio eliporto,
d’acqua nell’Ottocento e che oggi si compone di
n.d.r.], per una cena dedicata sulla nostra terraz-
junior suite e suite che sono vere residenze, pri-
za panoramica – ci racconta Phoebe - accompa-
vate quanto generose. Un grande giardino esclu-
gnata dalla dolce melodia di un pianista”. Si de-
sivo che affaccia sulla campagna del Chianti
gustano le migliori annate di Chianti ma anche
è quello della richiestissima suite 7, mentre la
di champagne negli spazi del Lounge Bar men-
suite 34 è quella che è stata restaurata più di re-
tre, all’orizzonte c’è il progetto della Braceria, un
cente, assieme alla Villa al Mandorlo, pertinen-
locale sul tetto della struttura per quegli ospiti
za della proprietà che segue in nuova veste uno
che apprezzano la scelta di carni di altissimo li-
stile rural-chic. Un gusto nato da La Signorina,
vello davanti a una magnifica vista sui vigneti. 153
DISCOVER TEXT BY
Secondo il Financial Times è “la città dei
sua spiccata sensibilità verso i temi ecologici.
Fausto Colombo
banchieri e degli artisti”. Un’affermazione
Non c’è da stupirsi quindi vedere Zurigo oc-
quanto mai azzeccata, visto che a Zurigo le
cupare regolarmente le prime posizioni nelle
persone che lavorano nell’industria creativa
classifiche mondiali sulla qualità della vita. Da
sono addirittura più numerose di quelle che
decenni infatti la città sulla Limmat persegue
operano nel settore bancario. Nonostante
una politica ambientale progressista, forte del
sia considerata una potente piazza finanzia-
sostegno dei suoi cittadini, che hanno optato
ria, il capoluogo dell’omonimo cantone offre
per un percorso coraggioso. Sempre più co-
preziosi tesori che nulla hanno a che vedere
smopoliti, più globalizzati, più digitalizzati, gli
con quelli custoditi nei suoi caveau bancari.
zurighesi hanno anche fortemente scommes-
Dal centro storico ai quartieri post-industriali, il quotidiano urbano scorre in sintonia con la natura che lo attraversa; una simbiosi che ha reso Zurigo una delle città più ecosostenibili d’Europa. Grazie a fattori tipicamente green, come il consumo di energia,
so sulla cultura creativa. Dal design all’architettura, passando per l’arte contemporanea, Zurigo si è trasformata in un attrattivo hub per una miriade di professionisti, che insieme contribuiscono a farne una piccola metropoli vibrante e dinamica.
l’uso di rinnovabili, il tasso di compostaggio, le emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria, ma soprattutto anche grazie alla
154
zurigo
MODERNA, RAFFINATA, ECOSOSTENIBILE. IN POCHISSIMO SPAZIO LA PIÙ GRANDE CITTÀ SVIZZERA COMBINA UNA VIVACE VITA URBANA CON IDILLIACI PAESAGGI NATURALI. UN BINOMIO CHE HA CONTRIBUITO ALLA NASCITA DI UN SCENA CREATIVA IN CONTINUO FERMENTO. SEMPRE PRONTA A CAVALCARE NUOVE TENDENZE: DAL DESIGN, ALL’ARTE CONTEMPORANEA, ALL’ARCHITETTURA.
Ramp, Pavillon Le Corbusier, 2019, Zurich,155 © ZHdK
DESIGN
La produzione creativa zurighese può essere riassunta col motto “If you can make it, you can make it anywhere”. Istituzioni leggendarie, un’atmosfera stimolante e influssi internazionali: non è un caso che la città venga considerata un centro di competenza per il design. E quello zurighese è di casa in tutto il mondo. Non importa dove ci si trovi: manifesti, loghi e cartelli in Helvetica non sono mai lontani. Il successo internazionale di questo font è indissolubilmente legato all’estetica dello Swiss Style plasmato sin dagli anni ‘50 dagli studenti dell’Istituto Superiore d’Arte di Zurigo (ZHdK). Per molti versi, lo Swiss Style è sinonimo di Zurich Style. Dopotutto quasi un quarto di tutti i creativi svizzeri lavora nel Canton Zurigo, mentre il suo capoluogo ospita una propria Design Biennale. Conclusasi agli inizi di settembre, la terza edizione, intitolata CLASH, ha messo in scena in luoghi insoliti, come il vecchio giardino botanico, risposte sensoriali a domande futuristiche su tematiche come l’upcycling, il design algoritmico, i mondi animali digitali, la protezione dei dati e la realtà virtuale. Una manifestazione all’insegna delle scoperte, della ricerca e della sperimentazione, che da ora appuntamento al 2023. Tappa irrinunciabile per approfondire la conoscenza dello stile zurighese è il Museum für Gestaltung che, sviluppandosi su tre sedi, fra cui il rinnovato Pavillon Le Corbusier, è l’unica istituzione svizzera a collezionare, sin dal 1875, oggetti quotidiani e artistici della cultura del design. Le sue quattro collezioni (design, grafica, arte applicata e cartellonistica) rivestono un’importanza internazionale, rappresentando, con oltre mezzo milione d’oggetti, dalla macchina da scrivere Hermes-Baby al barattolo di marmellata Hero, una preziosa testimonianza dell’evoluzione di tutto ciò che è bello, dall’era dell’industrializzazione a oggi. Il connubio tra qualità elvetica e il senso per il design zurighese riscuote grande successo anche nel campo del fashion. Le idee di astri nascenti quali Julian Zigerli e Julia Seemann sono talmente sensazionali che persino superstar del calibro di Rihanna, Taylor Swift e Kylie Jenner le hanno indossate. Anche lontano dalle passerelle le firme zurighesi entusiasmano gli appassionati di moda di tutto il mondo, come le borse Freitag (inserite persino nella collezione di design del MoMA di New York), i tappeti Schönstaub, le calzature eleganti Majordome, lo streetwear Alprausch o gli outfit per lo yoga Lola/Fred.
“Infinity”, Ortreport. Photo Design Biennale Zurich
156
Chimney pipe, Pavillon Le Corbusier, 2014, Zurich, © Georg Aerni
Façade with enamel panels, Pavillon Le Corbusier, 2014, Zurich, © Georg Aerni
Museum für Gestaltung Zürich, Ausstellungsstrasse, hall, 2017, © Georg Aerni
157
ARTE
contemporanea Foto di sfondo, Kunsthaus Zürich, ampliamento di David Chipperfield Architects Giardino © Juliet Haller, Ufficio di urbanistica, Zurigo Nella pagina accanto, Museum für Gestaltung Zürich, poster gallery, exhibition Poster Stories, 3 March 2018 – 14 March 2020, © ZHdK Sotto, Kunstwerk, Y, Sislej Xhafa, 2011 © Zürich Tourism, Christian Beutler
158
A Zurigo l’arte è un elemento predominante.
ser & Wirth, Gregor Staiger, Kogan Amaro
Art Basel. Molto più di una rassegna artisti-
e la Luma Foundation. Anche lo spazio pub-
ca, l’evento è una vera e propria piattaforma
blico testimonia il pregio artistico di Zurigo.
culturale innovativa, che offre occasioni
In città è possibile visitare centinaia di la-
d’incontri, scambio di conoscenze e condi-
vori di artisti affermati (Jean Tinguely, Niki
visione di esperienze per la generazione di
de Saint Phall, Carsten Höller, Sislej Xhafa,
idee e visioni creative, accogliendo artisti
Los Carpinteros, solo per citarne alcuni),
ed esponenti operanti in molteplici campi
la cui tutela è responsabilità del gruppo di
e favorendo gli scambi interdisciplinari e
trina per i giovani artisti, e il Migros Museum
lavoro Arte negli Spazi Pubblici (KiöR), che
il contatto tra diverse modalità espressive.
für Gegenwartskunst che presenta mostre
suggerisce come rapportarsi alle opere
Il programma include più di 60 sedi e 100
personali e collettive. Vi trovano sede anche
esistenti. La città fa inoltre da palcosceni-
eventi, dedicati sia ai cultori dell’arte con-
gallerie diventate un punto di riferimento
co al Zurich Art Weekend che, dal 17 al 19
temporanea sia a un pubblico inesperto, ma
per i collezionisti, come Francesca Pia, Hau-
settembre, diventa il prelibato antipasto ad
interessato a nuove stimolanti esperienze.
Oggi 50 musei e oltre 100 gallerie invitano a intraprendere sorprendenti viaggi d’esplorazione. Al Löwenbräukunst di Zürich-West si può ammirare un avvincente mix di arte, attività e persone. Lo storico edificio dove un tempo si produceva la birra Löwenbräu, è oggi una meta molto amata. L’immenso complesso ospita la Kunsthalle, ottima ve-
159
ARCHItettura Anche in fatto di architettura, Zurigo è un
e che serve come “Living Lab per l’edilizia so-
crocevia di uno degli export culturali più im-
stenibile” permettendo di sviluppare, dimo-
portanti della Svizzera. Da icone quali Sophie
strare e ottimizzare nuovi materiali, compo-
Täuber-Arp, Max Frisch, Herzog & de Meuron,
nenti e sistemi innovativi in condizioni reali.
René Burri o Santiago Calatrava, ai nuovi astri
Grazie al suo design altamente flessibile, che
nascenti, tutti i protagonisti del settore sono
permette lo scambio di intere unità abitative/
passati dall’ETH di Zurigo che, nel 1855, fu la
di lavoro o anche di interi piani in modalità
prima scuola elvetica a proporre la facoltà di
“plug-and-play”, l’edificio cambia costante-
architettura. Stupisce poco che anche molte
mente volto, affrontando i temi “caldi” del
delle nuove costruzioni più entusiasmanti di
momento. Insieme all’unità abitativa DFAB
Zurigo siano state progettate da ex allievi del
House, questo progetto all’avanguardia è stato
famoso Politecnico. Ne è un esempio l’esten-
selezionato dalla 17ma Mostra Internazionale
sione del Landesmuseum, il Museo Nazionale
di Architettura di Venezia dove sarà visibile
Svizzero, realizzata da Christ & Gantenbein.
fino al 21 novembre negli spazi dell’Arsenale.
“Espressionismo razionale” viene definito lo
Naturalmente, Zurigo ospita anche edifici di
stile dell’ampliamento del castello delle fiabe,
archistar che non hanno frequentato l’ETH:
tanto imponente quanto fantasioso. Un’an-
la nuova ala dell’hotel The Dolder Grand di
ti-grandezza tipica dell’ETH che si ritrova an-
Norman Foster, le rinnovate Terme di Baden
che nella Prime Tower dello studio zurighese
a opera di Mario Botta o, presso l’aeroporto di
Gigon/Guyer, il gigantesco edificio vestito di
Zurigo, il nuovissimo complesso The Circle del
Dall’alto a sinistra, The Circle © Flughafen Zürich AG
vetro, discreto e maestoso al tempo stesso.
giapponese Riken Yamamoto, caratterizzato
Provenienti dalla prestigiosa istituzione an-
da un fabbisogno energetico molto basso e da
A fianco, DFAB HOUSE stands on the upper floor of the NEST building. Photo: Roman Keller
che Gramazio Kohler Architects, dinamico
un significativo utilizzo di energie rinnova-
duo d’architetti artefici di NEST, edificio che
bili. Un elenco prestigioso che dal 9 ottobre si
ospita la foresteria accademica e gli uffici spe-
arricchirà dell’Extension progettato dal londi-
rimentali dei Laboratori federali svizzeri per
nese David Chipperfield, considerato uno dei
la scienza e la tecnologia dei materiali (EMPA)
principali architetti museali del mondo, e che
Sotto, i nuovi spazi espositivi del Museo nazionale Zurigo con vista sul Parco Platzspitz. © Museo nazionale svizzero
160
trasformerà il Kunsthaus nel museo d’arte più
inaugurata la mostra Earth Beats, un appel-
vasto della Svizzera. Grazie a soluzioni inno-
lo degli artisti contemporanei a preservare
vative, il fabbisogno energetico complessivo
il nostro pianeta e le sue risorse naturali per
per la costruzione e il funzionamento di que-
le generazioni future. Con la curatela di San-
sto “parallelepipedo inondato di luce” è stato
dra Gianfreda e Cathérine Hug, l’esposizione
ridotto a un livello di gran lunga inferiore ri-
affronta l’attualissimo tema del cambiamen-
spetto a quello di altri musei. Il risultato è una
to climatico, i cui effetti si manifestano sia in
forma esteticamente elegante che conferisce
natura che nella vita quotidiana, esplorando
un punto di riferimento e un enorme fascino
l’impegno degli artisti con il pianeta blu, in-
all’idea di museo per il ventunesimo secolo.
corniciato dalla nostra consapevolezza della
Contemporaneamente alla sua apertura verrà
sua fragilità.
161
Barbara Seiler Gallery, Installation view, Le Milieu est bleu, Ulla von Brandenburg, Palais de Tokyo, 21/2/2020 – 3/1/ 2021. Aurélien Mole. Courtesy Zurich Art Weekend
Otto Morach, Fabrikbau, 1917 Oil on canvas, 100 x 80 cm Kunsthaus Zürich, Donated by the McCormick-Fonds, 1920 © Nachlass Otto Morach. Dalla mostra Earth Beats Courtasy Kunsthaus Zürich
EVENT
Walter De Maria, The 2000 Sculpture, 1992, Plaster and hydrocal, Walter A. Bechtler Stiftung© Estate of Walter De Maria, Photos: Nic Tenwiggenhorn. Courtesy Zurich Art Weekend e Kunsthaus Zürich
17° Zurich Film Festival (sino al 3 ottobre) È la più grande manifestazione cinematografica dove si parla tedesco dopo Berlino. Qui il glamour della settima arte sfila sul tappeto rigorosamente verde, testimoniando la sensibilità di questo festival alle tematiche ambientali. “Fall in love with movies” è il motto di un’edizione che assegna a Paolo Sorrentino il “Tribute Award” in occasione del suo nuovo film È stata la mano di Dio. zff.com
Open Haus Zürich (2-3 ottobre) Un evento urbano davvero speciale: edifici storici e moderni aprono le loro porte al pubblico per il weekend. I visitatori hanno l’opportunità di curiosare dietro le facciate d’importanti opere architettoniche e scoprire da vicino come si vive e lavora Zurigo. Sono circa 80 fra case private, teatri, chiese, musei, uffici, studi, officine e scuole a cui si può accedere liberamente o con una visita guidata. openhouse-zuerich.org
162
Sonia Kacem, Loulou, Installation view Mamco, Geneva, 2014. Photo: Annik Wetter. Courtesy Museum Haus Konstruktiv
TS
Zurich Art Prize 2021 (27 ottobre) Patrocinato dal Museum Haus Konstruktiv, è il prestigioso riconoscimento internazionale assegnato a un artista contemporaneo meritevole di aver contribuito ad ampliare la prospettiva dell’arte costruttivista e concreta. Quest’anno la giuria ha espresso il suo entusiasmo per l’esame transculturale e transdisciplinare dell’astrazione geometrica di Sonia Kacem. All’artista svizzera-tunisina l’istituzione zurighese dedicherà una mostra personale dal 28 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022. hauskonstruktiv.ch
DA Z - Digital Art Festival Zurich (27-31 ottobre) Per cinque giorni, note istituzioni artistiche, come il Museo di arti figurative o il club della musica jazz Moods, si trasformano in palcoscenici per l’arte digitale e i nuovi media in tutte le sue forme.
Simone Leigh photographed in her studio, 2020. © Simone Leigh. Courtesy the artist and Hauser & Wirth; Photo: Shaniqwa Jarvis. Courtesy Zurich Art Weekend
Il programma prevede mostre, installazioni, interventi, videoproiezioni, performance, concerti e dibattiti, con l’obiettivo di unire la massima qualità artistica alla discussione sugli sviluppi sociali globali e all’impatto della digitalizzazione sul nostro quotidiano. da-z.net Cornelia Hesse-Honegger, Scentless Plant Bug from Würen- lingen, Canton Aargau, across from the Paul Scherrer Institut, 1989 Pencil and watercolour on paper, 42 x 29.7 cm © 2021, ProLitteris, Zurich. Dalla mostra Earth Beats Courtasy Kunsthaus Zürich
Kunsthalle Zürich, Sommer des Zögerns, 2020. © Courtesy: Zurich Art Weekend. Photo: Urs Westermann.
Blickfang (19-21 novembre) Per celebrare la sua 25a edizione, il salone internazionale del design indipendente torna nel recentemente rinnovato e sostenibile Centro Congressi di Zurigo sul lungo lago. Riuniti in un concept completamente nuovo, sono 180 gli espositori provenienti da tutto il mondo per presentare abbigliamento, accessori, gioielli e arredamento dal gusto innovativo e contemporaneo. Un’occasione unica che permette ai visitatori d’incontrare personalmente i protagonisti della scena creativa.
Trovi una selezione degli indirizzi più cool di Zurigo per lo shopping, i ristoranti e gli alberghi sul sito Posh.it
blickfang.com 163
Granturismo a emissioni zero TEXT BY
Alessio Jacona
audi RS e-tron GT Test drive tra Milano e Forte dei Marmi su un auto a elettroni, veloce come un RS e comoda come una Granturismo. Una perfetta sintesi tra bellezza e funzionalità che racconta il futuro della mobilità a zero emissioni. Giù il pedale: i 646 cavalli erogati dalla RS
suoi 472 chilometri di autonomia nel ciclo
e-tron GT in modalità Boost, con 830 Nm
WLTP, è anche un’auto elettrica versatile,
di coppia, ti tolgono il fiato e schiacciano
con cui è possibile viaggiare comodi co-
contro lo schienale, mentre in 3,3 secondi
prendo lunghe distanze a zero emissioni.
si raggiungono i 100 chilometri orari. Su
L’anticipo di un futuro che presto sarà alla
il pedale: subito il sistema inizia a recupe-
portata di tutti.
rare preziosa energia e, se poi si frena con decisione, freni elettrici e meccanici lavorano insieme aggredendo i dischi rivestiti in carburo di tungsteno, per arrestare l’auto mentre il sistema genera un picco di 265 kW di potenza elettrica nella ricarica. Più delle monoposto di Formula E. Con Milano ancora alle spalle, il tempo di imboccare l’autostrada e già ho potuto apprezzare molto di ciò che rende unica la “Audi più potente di sempre”.
Il design segue la funzione Un linguaggio formale rinnovato, che coniuga necessità estetiche e funzionali, contraddistingue la nuova Audi, nelle due versioni e-tron GT e RS e-tron GT, con linee tese, svasature ardite che spingono al limi-
Per il ritorno, invece, ho scelto l’itinerario
te la capacità e le tecnologie produttive del
più lungo e che includeva una ricarica IO-
costruttore, ne sfidano la maestria nel mo-
NITY ad alta potenza vicino Piacenza. Per
dellare il metallo della carrozzeria. Curve
scaricare l’auto tanto da rendere neces-
muscolari che fuori parlano di prestazioni,
saria una sosta, affronto un tragitto che
mentre recuperano ampio spazio dentro,
include almeno 150 chilometri di curve
nel nome dell’abitabilità e del comfort. Il
lungo stradine di montagna deserte, su
sistema di propulsione elettrica, batteria
fino al Passo di Cento Croci e poi, ancora,
compresa, occupa spazi ridotti e consente
dentro paesini e frazioni dai nomi sugge-
di tenere l’auto bassa, filante, di caratteriz-
stivi come Caboara, Sambuceto o Farfana-
zarla con sbalzi corti.
ra. E’ stato lì, attraversando boschi avvolti
Nella versione in prova con pacchetto look
Mi guardo intorno: sono circondato da Suv
nel silenzio, scivolando agilmente su buche
e camion che fanno sembrare la RS e-tron
puntualmente copiate dalle sospensioni
GT ancora più bassa di quanto già non sia,
pneumatiche adattive a tripla camera, che
eppure nulla dell’abitacolo sembra essere
ho potuto apprezzare davvero la RS e-tron
stato sacrificato sull’altare delle perfor-
GT: assaporare la spinta e la reattività dei
mance: avvolto nel sedile sportivo con re-
due motori sincroni, anteriore e posterio-
golazione elettrica a 18 vie, intorno a me
re, a magneti permanenti; l’erogazione
ho tutto lo spazio che voglio, per un totale
fulminea mediata anche da una inusuale
di 5 posti comodi che sembrano gridare in
trasmissione a due velocità; la ripartizione
coro “Granturismo”. Davanti a me, la plan-
dei pesi 50:50 tra avantreno e retrotreno,
cia dell’astronave RS e-tron GT, costruita
che abbassa il baricentro di 2 centimetri ri-
intorno a due display di grandi dimensioni:
spetto all’altra grande sportiva Audi, l’R8. E
l’Audi virtual cockpit plus da 12,3 pollici e il
poi, ancora, l’efficacia dello sterzo integra-
display MMI touch da 10,1 pollici, al centro
le, che influisce anche sulle ruote posterio-
della console, animato dall’infotainment
ri, e della trazione Quattro elettrica, 5 volte
di terza generazione MIB3. Ogni funzione,
più veloce di quella meccanica nel distri-
dalla radio all’assetto dell’auto alla mo-
contempo sportiva ed elettrica, e quindi ha
buire la coppia dove serve e quando serve.
il doppio delle ragioni (prestazioni e rispar-
Tutto cospira affinché un normale guida-
mio dell’energia) per opporre meno resi-
tore possa sentirsi un pilota e godere di un
stenza all’aria possibile. Un risultato reso
mezzo potentissimo in piena sicurezza. E
possibile anche dalle (stupende) prese d’aria
quando poi arriva il momento di ricarica-
adattive, dallo spoiler estraibile posteriore,
re, si rimane a bocca aperta: l’approvvigio-
dal sottoscocca carenato e dall’estrattore.
namento a 270 kW/h in corrente continua
La nuova Coupé a quattro porte di Audi non
restituisce 100 chilometri di autonomia in
è solo una potentissima auto elettrica, ma
appena 5 minuti, mettendomi in condizio-
anche la pietra miliare di un percorso di
ne di proseguire e terminare il mio viaggio
trasformazione radicale che Audi ha intra-
prima ancora che abbia finito di sgranchir-
preso da tempo, che punta a realizzare la
mi le gambe.
vera mobilità a zero emissioni e che riser-
dalità di guida, è facilmente accessibile, mentre l’interazione è semplificata dalle interfacce touch e vocale, c’è anche l’head-up display. E’ qui il vero inizio di una rappresentazione in due atti che potremmo intitolare, rispettivamente, “l’andata” e “il ritorno”: la prima è servita a conoscere l’auto, godersi i panorami dell’Appennino Tosco-Emiliano per il passo della Cisa e percorrere 250 chilometri, arrivando a destinazione ancora con oltre 90 chilometri di riserva. La conferma che l’RS e-tron GT, nonostante le prestazioni al top, con i
nero esteso, il total black la fa da padrone sull’ampio single frame, così come sulla parte inferiore del paraurti, sull’estrattore e sui quattro anelli Audi. Belle anche le finiture in carbonio che, insieme agli splendidi proiettori LED tridimensionali con abbaglianti laser, contribuiscono a far sembrare l’auto un’elegante pantera in agguato, sintesi di potenza ed eleganza che cattura lo sguardo. La bellezza poi sposa l’utile: ogni linea impressa nelle lamiere, dal lungo cofano al tetto che ridiscende veloce verso la coda sfilata a spiovente, è finalizzata all’alta efficienza aerodinamica. Lo conferma il CX pari a 0,24, ideale per un’auto che è al
verà ancora molte sorprese.
Muscolare, quasi aggressiva con le sue linee tese e il profilo basso e filante, l’estetica della nuova full electric è una perfetta sintesi tra bellezza e funzionalità.
WHY200 the new route TEXT BY Murizio Bertera
cristallo, carbonio e acciaio Il nuovo 27 metri di Wally è già un riferimento per i superyacht: spazio, comfort, prestazioni. Firmato da un duo di valore, Bernardo Zuccon e Luca Bassani, ha un design modernissimo e soluzioni tecniche di avanguardia. Ecco i suoi segreti
Iconico, ancora prima di essere varato, il
veloci, ma inevitabilmente contenuti negli
Luca Bassani, fondatore e chief designer di
nuovo Why200 in costruzione presso Fer-
spazi. Non stupisce che il progetto sia stato
Wally, società che due anni è entrata in Fer-
retti Group segna un passaggio storico. Per
sviluppato dal design team Wally guidato da
retti Group. A Bassani si deve la rivoluzione
la prima volta il comfort e lo spazio di uno
Luca Bassani, insieme a Ferretti Group En-
nella vela, iniziata nel 1994, con barche lun-
yacht dislocante di grandi dimensioni si ab-
gineering Department. Tra i collaboratori ci
ghe anche 25 metri, ma gestibili da una per-
binerà alla velocità di una barca semi-dislo-
sono lo studio francese Laurent Giles NA per
sona grazie a manovre automatizzate come
cante. Il Why200 ha 200 tonnellate di stazza
l’architettura navale e lo Studio Andrea Val-
la realizzazione di yacht a motore avveniri-
lorda e una lunghezza di costruzione che
licelli & C. per l’interior design. “Come tutte
stici come il 118 WallyPower e ancora spet-
consente di immatricolarlo come imbarca-
le barche Wally, che da 25 anni precorrono
tacolari open quale il Wally 45 considerato
zione sotto i 24 metri di lunghezza alla linea
tempi e mode stabilendo nuovi parametri
il tender-cult. Progetti di design puro, con
di carico – mentre la lunghezza fuori tutto
nel design nautico, anche il Why200 por-
spazi enormi da godere, anche en plein air: il
è di 27 metri e la larghezza massima sfiora
ta scolpito nel suo Dna il fattore sorpresa.
“motoscafone” bianco per le feste in mare di
gli 8 metri – ma offre il piacere di uno yacht
“Esprime tutta la forza innovatrice attra-
Gianluca Vacchi è un Wally Power di 22 me-
dislocante di misura più grande. Ancora
verso elementi architettonici inediti, che
tri. Tecnicamente, l’aspetto più interessante
più semplicemente, si colloca tra gli yacht
rappresentano una rottura con il passato e
di Why200 è la carena rivoluzionaria e alta-
voluminosi, ma più lenti e quelli plananti,
i cliché tipici di uno yacht a motore”, spiega
mente performante testata in vasca navale 169
e, come per tutti gli scafi Wally, capace di
ta alta 4,7 metri, ospita una strepitosa suite
gio enorme, capace di ospitare anche un jet
tagliare le onde senza picchiare riducendo
padronale di 37 mq a strapiombo sul mare,
tender di quattro metri. La prima unità, che
così al massimo il beccheggio. Nel caso del-
con vista ininterrotta a 270 gradi sull’oriz-
sfoggerà un esclusivo colore “Wally Silver”,
la prima unità sarà spinta da 4 Volvo Penta
zonte. Inoltre, questa cabina ha un livello di
ha il layout a quattro cabine per otto ospiti e
D-13 Ips 1350 da 1000 Cv ciascuno. Grazie a
silenziosità eccezionale grazie ad un layout
cinque uomini di equipaggio la master con
queste caratteristiche, Why200 riesce a na-
che prevede il posizionamento della sala
due bagni separati nel main, una Vip e due
vigare a qualsiasi velocità (quella massima è
macchine all’estremità opposta della barca.
ospiti nel lower deck. Novità assoluta è la
di 23 nodi) mantenendo un assetto orizzon-
Di grande impatto visivo anche l’upper deck,
scenografica scala in carbonio laminata in
tale senza mai mutare il comfort degli ospiti
contraddistinto dall’avveniristico cupoli-
un unico pezzo che, oltre ad avere una fun-
a bordo: un unicum per barche semi dislo-
no in vetro e carbonio, segno distintivo che
zione portante, collega i tre ponti con estre-
canti veloci. Inoltre la sua larghezza, unita
riecheggia, nell’estetica pulita e angolare, i
ma leggerezza e rende superflue le paratie
alle pinne stabilizzatrici e ai due Seakeeper,
Wallypower. Sempre sul ponte superiore, il
nell’enorme open space di 61 mq, arricchito
assicura una stabilità superiore rispetto agli
top allungato e strutturale senza montanti è
da una cucina show-cooking. Per il mobilio è
scafi convenzionali. Altra peculiarità: sarà
un capolavoro di design e ingegneria per le
stato scelto il teak a poro aperto e sempre in
anche una barca 5G a controllo domotico
sue eccezionali doti di stabilità e robustez-
teak sono i camminamenti dei due saloni e
dove gli ospiti potranno comodamente ge-
za. Le murate abbattibili del beach club, non
del corridoio del ponte inferiore: davvero un
stire tutti gli impianti audio/video tramite
solo consentono l’accesso al mare su tre lati
grande prodotto italiano. Oltre che un nuovo
device mobili, sia all’esterno sia all’interno
secondo un concept radicalmente innovati-
inizio per la nautica.
dell’imbarcazione e controllare – grazie al
vo, ma ne espandono l’area vivibile sino a 32
sistema integrato della Naviop – anche i dati
mq, facendone una vera e propria terrazza
relativi alla navigazione, tenendo costan-
sull’acqua che, per dimensioni e caratteri-
temente sotto controllo l’avanzamento e i
stiche, non teme concorrenti neanche tra gli
parametri dello yacht. I rendering lasciano
yacht di taglia superiore. Inoltre, Why200
a bocca aperta. La spettacolare prua vetra-
vanta due garage con una capacità di stivag-
170
Il nuovo Why200 ha un design avveniristico, di grande impatto visivo, come l’upper deck contraddistinto da un cupolino in vetro e carbonio.
171
172
la sfida continua di lexus
lusso e user experience Il debutto della concept car LF-Z Electrified: fonde tradizione e innovazione e affianca al guidatore uno strumento in grado di offrire un’esperienza di guida personalizzata. In attesa della svolta definitiva con l’idrogeno
INTERVIEW BY Enrico Cammarota
173
Tradizione e innovazione. La Concept car LF - Z Electrifield è frutto di un grande lavoro di riconfigurazione di alcuni stilemi storici di Lexus.
Sostenibilità, design, affidabilità e user
che è partita da un grande lavoro di riconfi-
experience. Sono queste le linee guida su
gurazione di alcuni stilemi storici. Tra le sue
cui è impegnato Maurizio Perinetti, diretto-
particolarità c’è lo human centric, uno stru-
re della divisione Lexus Italia. Sviluppare le
mento in grado di offrire un’esperienza di
strategie di crescita del brand premium del
guida personalizzata. Guidare quest’auto è
gruppo Toyota, prestando particolare atten-
come trovarsi all’interno di una cabina pri-
zione a tutto ciò che ha sempre caratterizza-
vata, contraddistinta da design estremo.
to Lexus.
Lusso vuol dire distinguersi, non per il puro
Anticipare e innovare sono i due punti focali della nostra strategia. Le nostre soluzioni sono arrivate prima di altri competitor prevedendo subito quali sarebbero state le esigenze dei clienti. La tecnologia è lo strumento più importante che ci distingue insieme all’affidabilità. Quando abbiamo deciso di
Quali sono stati i passi che vi hanno portato Cos’è per lei il lusso?
Come riuscite a rimanere competitivi?
a essere tra i pionieri delle automobili elettriche?
piacere di farlo, ma spingersi alla costante
La prima idea di motore ibrido risale al 1994,
ricerca di un livello di soddisfazione sempre
messo a punto poi nel 1997 con la creazio-
più alto.
ne della Toyota Prius che ha rappresentato
entrare nel mercato dell’elettrico siamo riusciti a offrire una garanzia di 10 anni sulle batterie. Non abbiamo avuto bisogno di sgomitare tra i competitor, l’affidabilità del nostro prodotto è tangibile.
il primo prodotto ibrido messo sul mercato
Ci parli del profilo di un appassionato di mo-
dal marchio. In tutti questi anni abbiamo
tori Lexus e di come la nuova generazione di
analizzato e sviluppato tantissime fasi, oggi
acquirenti approccia all’auto elettrica.
infatti siamo alla quarta generazione di mo-
A mio avviso non è il cliente a cambiare,
torizzazione ibrida. Lexus, il brand premium
ma è il comparto automotive che ha dovu-
della casa automobilistica, ha visto la sua
to configurarsi alle nuove normative di un
La concept car presentata è davvero impres-
prima ibrida con la nascita della Rx. Ora la
settore che nel tempo è rimasto fermo sulle
sionante, fonde tradizione e innovazione,
ricerca ci ha condotti verso i motori plug-in
proprie posizioni. Oggi c’è una circolazione
presenta equilibrio di forme e un dettame
hybrid, ma le vetture a idrogeno rappresen-
di informazioni diversa rispetto al passato,
stilistico nuovo rispetto alle altre auto in
teranno l’ultima frontiera dell’elettrifica-
le versioni digitali di ogni tipo di canale - dai
commercio. È una vera evoluzione di design
zione.
social ai blog alla carta stampata - modifi-
Il debutto della concept car LF-Z Electrified, anticipa la nuova sfida nel mondo Lexus: entro il 2025 il marchio lancerà in totale 20 nuovi modelli di auto.
174
cano il profilo del cliente. La nostra nuova
ni altamente innovative. Quest’anno abbia-
emette solamente vapore acqueo assoluta-
UX elettrica abbraccia le persone che sono
mo ricevuto oltre 2 mila proposte da 66 Pa-
mente innocuo per l’ambiente, ma ci sono
interessate ai nuovi trend e al loro utilizzo
esi, tra queste sceglieremo i vincitori finali a
ancora molti passi da fare.
innovativo. Saremo in grado di offrire solu-
cui saranno date delle opportunità concrete.
zioni di mobilità diversa “a lungo termine” o Quanto ci vorrà affinché in strada possano
“a gettone”, due filoni che incontrano le esi-
circolare solo auto elettriche?
genze dei più giovani che non valutano più la
L’Italia che ruolo ha nella svolta elettrica
prestazione pura di un’automobile, ma guar-
dell’automobile?
dano invece a strumenti che mediamente
Il nostro Paese non ha guidato la cordata
tato dei buoni frutti, certo il rinnovo di un
non hanno mai fatto parte di questo settore.
elettrica, ma, soprattutto negli ultimi anni,
parco auto circolante non si fa nel giro di 3
Uno su tutti è l’infotainment che, se prima
si sta muovendo bene nella creazione di vet-
o 5 anni. Una volta raggiunto il 50 per cento
era considerato un plus, oggi viene richiesto
ture elettriche in grado di conquistare ampie
di auto elettriche saremo a buon punto. Bi-
come elemento fondamentale. Stessa cosa
quote di mercato. Credo che ci sia bisogno
sogna considerare molti elementi tra cui il
vale per la user experience… Tutti vogliono
di maggiori investimenti in infrastrutture
ciclo di vita di un’automobile classica (oltre
essere sempre connessi, anche in auto.
come per esempio le colonnine per la ricari-
10 anni) e il sistema delle infrastrutture.
Gli incentivi degli ultimi tempi hanno por-
ca. Per quanto riguarda Lexus invece, il marDesign e scouting di giovani talenti. Lexus è molto legata a questi due aspetti.
chio è stato sicuramente artefice di questo processo. Già dal 2012 offriamo vetture elet-
Ama le sfide non solo nel lavoro…
triche al 100 per cento. In generale sono con-
Sono uno sportivo, pratico il windsurf, una
Per Lexus il design è fondamentale perché la
vinto che bisogna chiedersi quanto vogliamo
disciplina che libera la mente e che mi aiuta
sua interpretazione deve essere funzionale
spingerci oltre nell’elettrificazione, ovvero:
a stare a contatto con la natura. In generale
e in grado di suscitare emozioni. Da anni
“L’ibrido è sufficiente, oppure si devono var-
non cerco mai la soluzione più facile e credo
abbiamo lanciato il Lexus Design Award che
care i confini della batteria?”. Credo che la
che il settore dell’automotive si sia chiuso
permette ai creativi di tutto il mondo di met-
svolta a idrogeno sia il vero punto di arrivo
molto in se stesso, e invece dobbiamo coglie-
tersi alla prova, interpretando una possibile
di una società sostenibile. Questo tipo di ali-
re opportunità che potrebbero non tornare
risposta alle esigenze dei clienti con soluzio-
mentazione funziona come quella elettrica:
mai più. 175
agresti.com
rcu.gov.sa
byredo.com
audi.it
simonesubissati.it
dior.com
pinaultcollection.com bebitalia.com
cledepeau-beaute.com
cassina.com zanotta.it
artemide.com
kartell.com
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1
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manfield
10 €
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