WE ARE VISIONARIES
#03
ART P RIZE STREET
PHOTOGRAPHY
FONDAZIONE P RADA
we are
NORM
SANPIETROBURGO
Visionaries
“DENTRO LO SPECCHIO”
SILENT
REVOLUTION
PAOLO ROVERSI CHLOË SEVIGNY RENATO LEOTTA
HELL RATON
SOFIA SOLE LUCIEN SMITH
THE WEEKND ANA KRAS
MÅNESKIN
SHEPARD FAIREY ELISA MAINO
TOMMY HILFINGER LEWIS HAMILTON
FAUSTO PUGLISI
E € 6 – P € 7 / F, B, L € 7.5 – NL € 8.5 D, A € 9 – CH Chf 7.50 / UK £ 6.5 – S Sek 75
No. 3 /2020
5€ Italia
FRAlessandro EEMalossi DOM
Unique Media srl – Trimestrale 01/12/2020 NOV./DIC./GENN.
COLOPHON
WE ARE VISIONARIES
VANGUARD TALENTS CREATIVITY DESIGN FASHION MUSIC ART EXHIBITION VISIONARY #03
ART P RIZE STREET
PHOTOGRAPHY
FONDAZIONE P RADA
NORM
SANPIETROBURGO
“DENTRO LO SPECCHIO”
SILENT
REVOLUTION
PAOLO ROVERSI CHLOË SEVIGNY RENATO LEOTTA
HELL RATON
SOFIA SOLE LUCIEN SMITH
THE WEEKND ANA KRAS
MÅNESKIN
SHEPARD FAIREY ELISA MAINO
TOMMY HILFINGER LEWIS HAMILTON
FAUSTO PUGLISI
5€ Italia
FRAlessandro EEMalossi DOM
Editor-at-Large Luisa Micaletti Design Anna Casotti Music Ciro Cacciola Art Alessandro Riva Fashion coordinator Alessandro Iacolucci Stylist Rebecca Del Vita International Collaborators Anna Casotti – New York Fausto Colombo – Zurigo Alessandra Fanari – Parigi Graphic Design Stefania Di Bello Kult Magazine is published quarterly by Unique Media Srl Marzia Ciccola (Editor-in-chief) Registration at Court of Milan n. 412 of 11/06/1998 ©Unique Media Srl. All right are reserved Reproduction in whole or in part without written permission is strictly reserved Worldwide Distribution: Australia, Belgium, Brazil, South Korea, United Arab Emirates, Finland, Great Britain, Hong Kong, Israel, Lithuania, Malta, Holland, Singapore, Hungary Unique Media Srl Viale Sabotino 19/2 – 20137 Milano ph. +39 0249542850 adv@uniquemedia.it (advertising) segreteria@uniquemedia.it
Unique Media srl – Trimestrale 01/12/2020 NOV./DIC./GENN.
000-000-COVER-KULT-PROVE-OK.indd 30
Editorial Director Enrico Cammarota
30/11/20 15:03
Printed by Arti Grafiche Boccia Spa Distribution SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 – 20092 Cinisello Balsamo
A cura di Alessandro Iacolucci Starring Alessandro Malossi Photography by Alessandro Lo Faro Styling by Rebecca Del Vita Grooming Ginevra Calie ALESSANDRO MALOSSI VESTE Polo Shirt M3600 in 100% cotone con iconico Twin Tipping sul colletto e sulle maniche. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto FRED PERRY
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CONTENTS
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KULT PROTAGONISTS
Gli artisti della nuova generazione
28 MUSIC ICON
Lo speciale messaggio dedicato alla Gen.Z
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STREET ART
I luoghi più creativi
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INTERVIEW @ NORM
Lo studio grafico più cool di Zurigo
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INVICTA.IT ABBIGLIAMENTO PRODOTTO DA FACIB SPA SU LICENZA DI INVICTA SPA
CONTENTS
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INTERVIEW @ALESSANDRO MALOSSI KULT special project
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INTERVIEW @TOMMY HILFIGER + LEWIS HAMILTON
La quinta collaborazione tra moda e inclusivitÃ
58 FASHION
Collaborazioni speciali e limited edition
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KULT IN THE CITY
I progetti artistici che raccontano il talento italiano nel mondo
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A
ARMATADIMARE.COM Armata di Mare è un marchio di proprietà di Facib SpA
Tommy x Lewis Fall 2020
SU P P O RT TA L E N T
BEAUTIFUL THING Dopo aver catturato l’attenzione di personaggi come Jennifer Lopez, Tom Cruise, Zaha Hadid, Kanye West e Kim Kardashian, Gente Roma lancia la nuova campagna “In bad times beautiful things are necessary” comunicando un messaggio sociale forte e non un semplice prodotto: “La campagna dichiara Vito Addadi (fondatore di Gente) – è un inno alla valorizzazione della bellezza in ogni sua forma, secondo la personale sensibilità di ognuno. Uno speciale riconoscimento a tutti gli artisti e i creativi che, attraverso la propria interpretazione, ci donano quella bellezza e umanità quotidiana di cui abbiamo bisogno oggi più che mai”. Un invito a non dimenticarsi di quanto la “cultura del bello” sia di fondamentale importanza per nutrire lo spirito, l’anima, il cuore e la mente, allargando i nostri
orizzonti e contribuendo all’arricchimento personale di ognuno di noi. Un messaggio sociale che diviene al tempo stesso un grido di speranza e un appello di solidarietà a supporto di tutto il mondo della moda, del cinema, del teatro, della musica e dell’arte in generale, gravemente colpito dal Covid. Da qui l’idea dell’istituzione di un bando per borse di studio al quale potranno partecipare tutti i giovani creativi attivi in diversi ambiti: dalla fotografia alla grafica, sino alla musica, all’arte figurativa e alla recitazione. I ragazzi, per aggiudicarsi la borsa, dovranno presentare una creazione artistica sul tema “In bad times beautiful things are necessary”, concetto fulcro della campagna promossa da GENTE Roma. STAY TUNED.
ARE NECESSARY 54
Gente Roma lancia un programma per i talenti del futuro. Al via nei prossimi mesi l’istituzione di uno speciale bando per l’assegnazione di borse di studio rivolte a giovani creativi, che saranno chiamati a presentare una creazione sul tema promosso dalla campagna.
VISIONARIES ESPONENTI DI UNA GENERAZIONE AFFAMATA DI ESIBIZIONE P A
R
T
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IL PRESCELTO The Weeknd L’artista vincitore di tre Grammy Award è stato scelto come performer per il prossimo Haftime Show dell’iconico Pepsi Super Bowl LV The Weeknd, il giovane artista pluripremiato, esponente di un genere musicale che mixa R&B e pop, ma ancora non del tutto categorizzabile, nominato dal Time come una delle persone più influenti del 2020, è appena stato ingaggiato per lo show tra i più prestigiosi al mondo: l’iconico Halftime del Pepsi Super Bowl LV che avrà luogo nel Raymond James Stadium di Tampa, il prossimo 7 febbraio, e sarà trasmesso in diretta sulla CBS. “Siamo tutti cresciuti guardando i più grandi del mondo esibirsi per il Super Bowl e essere al loro posto rappresenta un sogno. Sono onorato e super elettrizzato di potermi esibire su questo celeberrimo palco”. Ha detto The Weekend. The Weeknd, artista multiplatino, vincitore di tre Grammy Award, è uno dei cantanti tra i più ascoltati nel mondo su Spotify (otre 51 miliardi di stream) ed è uno degli artisti presenti nella top10 della RIAA singles di tutti i tempi. Il suo album del 2020 “After Hours” è al #1 tra gli album R&B più ascoltati (seguito dal suo album del 2016 Starboy alla #2). Ha inoltre debuttato in vetta alla classifica degli album più venduti in Italia guadagnandosi il disco d’oro. La sua traccia “Blinding Lights” è stata certificata 5 volte platino dalla RIAA e ha oltrepassato ogni record di mantenimento della prima posizione nella classifica di Billboard, per oltre 46 settimane nelle classifiche radio americane. L’halftime stage è il palco tra i più famosi e prestigiosi al mondo che con poche decine di minuti di faraoniche e spettacolari esibizioni, ha lo scopo di intrattenere il pubblico durante il time break - a cavallo tra il secondo ed il terzo tempo di gioco - dalla finale del campionato della National Football League, la lega professionistica statunitense di football americano. Rimarranno per sempre iconiche le esibizioni di Prince, Madonna, Beyonce con i Coldplay e Bruno Mars, Lady Gaga, Justin Timberlake e Janet Jackson, Jennifer Lopez e Shakira. “Siamo elettrizzati di avere con noi The Weeknd a Tampa sul Pepsi Halftime Stage” ha detto Brian Rolapp, NFL Chief Media e Business Officer, “le performance dell’Halftime Show hanno una storia di eccellenza e creatività alle spalle, non vediamo l’ora di poter assistere a ciò che lui porterà al Super Bowl LV.”
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VISIONARIES
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VISIONARIES
PER SEMPRE RIBELLE, PER SEMPRE GIOVANE Chloë Sevigny
Ha 45 anni, è appena diventata madre. Eppure il suo stile eccentrico e libero sembra ancora quello degli anni ‘90. Il ruolo nella miniserie We Are Who We Are, firmata Luca Guadagnino, la riporta alle luci della ribalta
Ride spesso, a lungo e rumorosamente. È dagli anni ‘90 che Chloë Sevigny affronta il mondo con l’irriverenza di chi piace perché non si sforza affatto di piacere. Nonostante sia ormai al centro dello star system da una ventina d’anni, l’attrice e fashion designer sembra non essersene accorta e si muove con la spavalderia di una ragazzina. Per questo forse rimane la figura più adatta a raccontare il disagio giovanile: nel 1995 Kids l’aveva lanciata nel mondo del cinema, oggi We Are Who We Are - nuova serie HBO firmata Luca Guadagnino, dove interpreta il comandante Sarah Wilson - la consacra ulteriormente come una delle attrici più talentuose del momento. Una carriera costruita sull’impegno - numerosi i film minori, prima delle importanti collaborazioni con Mary Harron (American Psycho, 2000) Lars Con Trier (Dogville, 2003), David Fincher (Zodiac, 2007), Jim Jarmusch (The Dead Don’t Die, 2019) e dei numerosi premi conseguiti - e sul culto della propria personalità poco ortodossa. Chloë Sevigny è diventata un’icona di stile perché le regole dello stile non le ha mai seguite. “You know me, I dress crazy” è lo slogan con cui ha fatto apprezzare la sua visione eclettica della moda, fino a realizzare una propria linea di abbigliamento e a conquistare collaborazioni con Miu Miu, Louis Vuitton, Chloé e Kenzo. Un tempo pensava che avere un figlio invecchiasse le donne, mentre ora che è diventata madre - a 45 anni, grazie alla relazione con il gallerista Sinisa Mackovic - appare più luminosa che mai. (di D.L.)
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TRA MUSICA E SPORT Hell Raton
Il nuovo giudice di X Factor protagonista di Kappa Come Together
Classe 1990, rapper e produttore musicale, Hell Raton, giudice nell’ultima edizione di X Factor, è protagonista del coinvolgente progetto firmato Kappa Come Together, che esprime una dedica allo spirito di squadra. Hell Raton, pseudonimo di Manuel Zappadu, è nato in Sardegna, da papà sardo e mamma equadoriana. Una giovane star in grado di parlare alla Gen.Z e attento al sociale, ha infatti partecipato al torneo Spike Nations di Twitch. Una competizione tra alcune squadre nazionali che giocano per un montepremi da devolvere in beneficenza. Dopo aver trascorso l’infanzia a Quito in Equador, Manuel si divide tra l’Italia e Londra qui in particolare realizza il video musicale del suo primo singolo: “Multicultural”. Nel nuovo progetto Kappa Come Together, l’artista parla di cosa rappresenta per lui essere una squadra. Di cosa significhi giocare la stessa partita, allenarsi correndo verso la stessa porta e dividere il merito con qualcuno che fa il tifo per te. In particolare Hell Raton racconta la sua squadra, la Machete Gaming: un progetto legato agli Esports nato appena un anno fa e che ha avuto un enorme successo sui social e nella piattaforma Twitch, dove i giocatori si sfidano.
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IL VALORE DEI SIMBOLI
Shepard Fairey utilizza le sue opere e la loro forza comunicativa per farsi promotore di messaggi sociali forti, in grado di arrivare a tutti grazie all’immediatezza di un’illustrazione che diventa simbolo di libertà e necessità di comunicare quando le parole non bastano.
Shepard Fairey Nato nel 1970 a Charleston, in Carolina del Sud (USA), Shepard Fairey è uno degli street artist più noti al mondo e mente creativa del marchio Obey. Arrivato alla ribalta con un semplice adesivo raffigurante il campione di lotta libera Andrè the Giant. La consacrazione a livello internazionale arriva invece nel 2008 con il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia, diventato l’icona della campagna elettorale che ha poi portato il senatore democratico alla Casa Bianca. Per Shepard Fairey l’arte è un esperimento di fenomenologia, il suo obiettivo è risvegliare lo stupore dello spettatore nei confronti di quello che lo circonda, riaccendere l’attenzione per quello che viene dato per scontato, alzare polveroni e domande. Oggi per esempio, ha rivoluzionato per la prima volta dopo più di cento anni la copertina del Time. Il famoso magazine ha cambiato la testata inserendo la scritta VOTE e facendo illustrare la cover a Shepard Fairey.
L’illustrazione è particolarmente significativa sotto diversi punti di vista dato il particolare periodo storico in cui si colloca: il soggetto porta una bandana sul volto, un simbolo tipicamente associato a un atto di protesta, ma che ora assume anche valore di sicurezza e di rispetto per gli altri. All’interno della bandana è contenuta una seconda opera “Our hands, Our future”, un’urna elettorale che esorta al voto. In questo contesto Obey, il marchio streetwear fondato appunto da Fairey, ha realizzato quattro t-shirts caratterizzate da grafiche che incoraggiano le persone a far valere i propri diritti e a fare la differenza attraverso il proprio voto. La capsule, chiamata “Use your power Voting Pack”, fa parte di Obey Awareness, programma nato del 2007 allo scopo di supportare organizzazioni umanitarie no-profit e situazioni di emergenza in tutto il mondo. Tutti i profitti generati dalla vendita dei capi appartenenti al progetto vengono devoluti in beneficenza.
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VISIONARIES
THE FUTURE IS NOW Fausto Puglisi
Da Madonna a Chiara Ferragni, il suo stile ha conquistato le star internazionali. Ora è il nuovo consulente creativo di Roberto Cavalli
Fausto Puglisi nato in Sicilia nel 1976, ha iniziato la sua carriera come collaboratore della celebre fashion stylist Patti Wilson. Il mondo della moda e dello spettacolo iniziano a notarlo quando i suoi abiti arrivano nelle vetrine dell’iconico Maxfield, sulla West Coast californiana. La lista delle star che ha vestito a livello mondiale e di cui ha conquistato fiducia e ammirazione è praticamente infinita, si contano nomi dal calibro di Beyonce, Britney Spears, Blake Lively... indimenticabile la scalinata scesa da Belen Rodriguez al Festival di Sanremo con un suo abito indosso, come l’esibizione di Madonna agli MTV Music Awards con un suo cappotto di pelle nero, bordato di pelo. Lo stile di Fausto Puglisi e il suo senso della moda nascono da elementi lussuosi e sartoriali, sempre ricchi di applicazioni metalliche e ricami cristallini dall’effetto 3D. Di se stesso ha detto in passato: “Passo dall’ultra classico all’ultra sportivo, secondo la giornata. Amo moltissimo i gioielli, soprattutto quelli dell’oreficeria siciliana. Il mio must è la camicia, sia total black che total white”. Ora il suo universo ha conquistato la celebre maison Roberto Cavalli che lo nomina nuovo consulente creativo. Puglisi debutterà con la sua prima collezione con la maison a Gennaio 2021. Con questa nomina, tutte le funzioni di design in Roberto Cavalli saranno sotto la responsabilità di Fausto Puglisi. “Sono onorato e orgoglioso di portare avanti l’eredità di questo straordinario marchio e soprattutto, di continuare a sostenere l’immagine di glamour e raffinatezza di Roberto Cavalli. Voglio sviluppare le mie idee di inclusione, bellezza e amplificare il dialogo tra culture, diversità ed estetica moltiplicata. Questa è un’opportunità unica per scrivere un nuovo capitolo nella storia di Cavalli, continuando a celebrare l’eredità dell’artigianato e dell’eccellenza italiana”. Ha affermato Puglisi. Ennio Fontana, Direttore Generale dell’azienda, accoglie con favore la nomina del designer, che di lui dice: “Puglisi porta una ricchezza di esperienza. È un designer capace di comprendere e reinterpretare l’eredità e l’essenza di Roberto Cavalli ”.
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IL VINCITORE DI FPT SUSTAINABLE ART Renato Leotta
I suoi teli immersi nel mare mostrano il fenomeno fisico della cristallizzazione del sale, disegnando allo stesso tempo una trama sulla superficie blu e un orizzonte ideale. Con l’opera MARE l’artista vince la prima edizione del premio FPT for Sustainable Art, realizzato in collaborazione con Artissima
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Sostenibilità, innovazione e arte: Artissima in collaborazione con FPT Industrial - azienda leader nel settore dei motori industriali e brand del gruppo CNH Industrial, impegnata nella vision legata alla sostenibità e nel sostegno all’arte contemporanea - istituiscono la prima edizione del premio FPT for Sustainable Art. Riconoscimento che nasce con la volontà di selezionare, grazie al lavoro di una giuria internazionale, l’artista la cui ricerca e opere siano frutto di una filiera concettuale e di produzione virtuosa sostenibile. La giuria, composta da Marianne Dobner, curatrice presso il MUMOK di Vienna, Andrea Lissoni, direttore della Haus der Kunst di Monaco, Luca Lo Pinto, direttore del MACRO di Roma, ha individuato come vincitore del premio l’artista Renato Leotta. Artista che rivela un’attitudine unica legata all’osservazione e alla rappresentazione del paesaggio: le tracce dell’azione degli elementi naturali nelle loro diverse declinazioni e conformazioni – il mare, la terra, gli alberi e i loro frutti, l’aria, gli esseri viventi – diventano allo stesso tempo medium e soggetto, dando origine a opere in cui ambientazioni reali e ideali si fondono. “Nel mio lavoro cerco di osservare la natura attraverso un processo che non è semplice ispirazione, ma si tratta di uno scambio reciproco, è un approccio più contemplativo che progettuale”, afferma Renato Leotta, presente ad Artissima con la galleria Madragoa di Lisbona, dove ha presentato l’opera MARE nella cornice della mostra di Artissima Unplugged Stasi Frenetica presso la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Il suo
Renato Leotta - Lucifer, 2017
lavoro è un “orizzonte” appartenente alla serie di teli dalle diverse tonalità di blu che l’artista in parte immerge nel mare e lascia poi sulla spiaggia, sotto il sole, ad asciugare: il fenomeno fisico della cristallizzazione del sale disegna una trama sulla superficie blu, tracciando così un orizzonte ideale sui tessuti. Per la Giuria: “Renato Leotta ha svelato con la sua pratica artistica basata sul processo un modo poetico di stabilire un contatto tra condizioni umane e non-umane utilizzando i fenomeni naturali come strumenti di produzione dell’opera. All’apparenza minimalista, il lavoro di Leotta affronta importanti questioni ambientali senza diventare documentale: MARE presenta un nuovo approccio a un genere tradizionale come la pittura paesaggistica, reinterpretando il suo processo e trasformando il paesaggio stesso nel medium che produce la realtà”.
Renato Leotta - MARE, 2019 Courtesy Madragoa, Lisbon
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Gli artisti scelti da Woolrich per celebrare Without Barriers, la campagna invernale che omaggia lo spirito urban e la vita all’aria aperta. Due set immersivi, il primo contraddistinto dalla grinta della città di New York in cui è protagonista Lucien Smith e il secondo avvolto in un tranquillo scenario innevato, ispirato al Mount Hood nella costa nord-ovest del Pacifico, che vede come protagonista Ana Kras
Ana Kras
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VISIONARIES
Lucien Smith artista contemporaneo, classe 1989, pittore e regista di origini americane, vive e lavora a New York. Molte opere dell’artista sono ispirate all’interazione con la natura e ai suoi elementi come la pioggia e il ghiaccio. Smith è inoltre il fondatore di Serving The People, la piattaforma no-profit che sostiene i creativi emergenti. Ora è interprete maschile per Woolrich Without Barriers: la collezione dedicata alla nuova stagione invernale. In occasione della loro collaborazione, Woolrich e Lucien Smith, hanno deciso di donare parte del compenso dell’artista a favore di Serving The People, assicurandosi che la piattaforma abbia la possibilità di alimentare la creatività di ogni individuo, realizzando così la sua missione fondamentale. “Quando Woolrich mi ha contattato per propormi di partecipare alla campagna, la nostra missione comune di avvicinare le persone alla creatività è subito stata evidente. Without Barriers ha un significato più profondo; vi è molto di più dietro alla realizzazione di bellissime immagini e quella motivazione dovrebbe essere il motore di ogni nostra azione. Sono molto orgoglioso dei risultati raggiunti finora con Serving The People. Il mio desiderio è quello di alimentare e sviluppare e far crescere sempre più la fondazione, continuando a sostenere la creatività dei giovani artisti. È quello che voglio fare come artista ed è entusiasmante vedere marchi come Woolrich siano impegnati a portare avanti lo stesso obiettivo.” Ha affermato l’artista.
Lucien Smith
2 ARTISTI X WOOLRICH Lucien Smith e Ana Kras
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Protagonista delle creazioni femminili è invece l’artista Serba, originaria di Belgrado, Ana Kras. Poliedrica, fotografa e direttrice creativa; la carriera di Ana abbraccia i campi della moda, dell’arte e della poesia. “In qualità di artista, è per me fondamentale, la presenza di un approccio collaborativo nella realizzazione della campagna pubblicitaria e lavorare con Woolrich è sempre entusiasmante. Desidero rimanere autentica nei confronti di me stessa, della mia passione e delle mie ambizioni personali e credo che sia quello che ho davvero trovato in Woolrich. Il marchio esiste per uno scopo e una ragione. Non si tratta solo di moda, l’outwear si concentra maggiormente sullo stile di vita e sulle attività che chi lo indossa svolge. Offre comfort per godersi il freddo, il vento e la pioggia. È la magnifica sensazione che si prova quando sei là fuori in condizioni climatiche estreme e ti senti protetta, come se fossi in un caldo bozzolo accogliente”. Afferma l’artista.
VISIONARIES
POWERFUL Elisa Maino Scrittrice, tiktoker appassionata di beauty, Elisa Maino è la teenager italiana che a suon di post e pubblicazioni di libri ha conquistato la stima e la fiducia del suo pubblico che ogni giorno la segue sul web. La Mainoo, così come la conoscono tutti sui social, ha già pubblicato due libri per Rizzoli: “#Ops”, seguito poi dal secondo “Non ti scordar di me. #Ops Vol.2”. Entrambi intrisi da una narrativa leggera e fantasiosa in grado di offrire diversi spunti di riflessione ai suoi coetanei. Nata a Rovereto sotto il segno del Capricorno, già nel 2017 è stata la prima italiana a oltrepassare 1 milione i follower su Musical.ly, social dedicato alla condivisione di brevi video musicali. Tra le sue passioni c’è il mondo del beauty, Elisa ha da poco realizzato un progetto in esclusiva per Mugler e Rêve Magazine dove ha posato indossando la nuova fragranza del marchio Angel Nova. Mentre attualmente sta collaborando con il marchio di moda Jennyfer per il lancio di una sua capsule collection. Oggi Elisa, come ha raccontato nell’intervista su Rêve, consiglia alle ragazze della sua età di... “sognare in grande e di non fermarsi mai davanti alle critiche. È una frase che dicono tutti, ma nessuno poi la porta avanti realmente fino in fondo. Anche io ogni tanto ascolto delle critiche, ho paura, mi fermo, ma poi mi dico no, vai avanti, continua e lotta per i tuoi sogni e soprattutto, se non sei felice di quello che fai o di quello che sei, cambia, non accontentarti mai, cerca di essere sempre la versione migliore di te. Farlo è difficile, ma bisogna impegnarsi per poter godere di ogni singolo momento della propria vita”. Elisa indossa un total look Mugler. Per sentirsi ancora più femminile, Elisa indossa la nuova fragranza Angel Nova di Mugler. Photographer: Riccardo Apostolico Styling : Rebecca Del Vita Hairstyling: Flavio Scarfalloto @Compagnia della Bellezza using L’Oréal Pro Make-up: Cristina Isac Assistente styling: Margherita Puntoni Ph courtesy of Rêve Magazine
Con 2.6 milioni di follower su Instagram e 5.4 milioni su TikTok Elisa Maino, a soli 17 anni, è la nuova voce dei teenager italiani
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A STAR IS BORN? Sofia Sole Creativa e appassionata, il cui cuore vive nelle note delle sue canzoni. Incontriamo Sofia Sole giovane artista originaria di Milano ma dall’appeal internazionale che ha appena lanciato “Emotional”, la sua prima hit
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Il suo mito è Lady Gaga, la sua ispirazione Mark Ronson. Lo studio di registrazione la sua seconda casa! Il luogo dove è sicura di sentirsi libera! Sofia Sole si è esibita per uno dei super eventi firmati Hermès, ha conquistato i giudici dell’edizione 2019 di The Voice of Italy: Elettra Lamborghini, Gigi d’Alessio e Morgan oltre ad aver raggiunto più di 1 milione di visualizzazioni su YouTube, guadagnandosi il primo posto di tendenza per 2 giorni dopo la prima puntata dell’episodio. La sua nuova hit “Emotional” ha visto la collaborazione di Curtis Richardson e Cara Melìn, autori che rispettivamente scrivono canzoni per star dal calibro di Jennifer Lopez, Rihanna e Bob Sinclair. Giovane star made in Milan, ha studiato al Conservatorio di Musica AMDA di Los Angeles dove ha ampliato la sua visione musicale. Da ottobre 2020 è entrata nella squadra dei talent di Luigi Monti Arduini, che tra gli altri rappresenta anche Lost Frequencies. Qui ha incontrato una leggenda della house music a livello mondiale come Cece Rogers che decide di prenderla sotto la sua ala e che su Facebook ha detto di lei: “Ci sono persone che possono duplicare Nina Simone, e poi ci sono persone che possono prendere ciò che Nina Simone ha dato e metterci una parte di se stessi, ed è esattamente quello che questa ragazza ha fatto”. Sofia Sole ci racconta di “Emotional” e i sogni di una giovane donna che si divide tra musica, ballo e università, tra l’Italia e il mondo.
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VISIONARIES
Raccontaci di Emotional. Il testo di Emotional è stato scritto in collaborazione con due grandissimi autori ovvero Curtis Richardson che ha lavorato anche per Jennifer Lopez, Rihanna e tanti altri e la fantastica Charlene in arte Cara Melìn che scrive spesso per Bob Sinclair. Il brano parla dell’iniziale paura di innamorarsi e dell’emozione che risulta incontenibile davanti all’amore vero, l’amore che ti rende forte e libero. Adoro il titolo della canzone perché è una parola che mi rispecchia tantissimo, sono una ragazza molto emotiva, ho paura dell’amore però so bene che quando ci si innamora la paura svanisce e riusciamo a buttarci in un folle universo che ci rende liberi. La musica invece è stata prodotta da Cece Rogers! Per me un vero maestro, non avevo mai visto prima un uomo essere così vivo ed entusiasta grazie al suo lavoro. Lui ama veramente tanto quello che fa. Mi ha capita sin dal primo giorno ed è per questo che ha creato perfettamente una canzone a pennello per me. Come è stato lavorare con uno dei più grandi esponenti della musica house a livello mondiale come Cece Rogers? Lavorare con Cece Rogers è stato un vero onore ma soprattutto un sogno. Ha lavorato con i più grandi personaggi del mondo musicale, dalle leggende R&B fino a Whitney Houston! La particolarità di Cece è quella dell’improvvisazione, il suo talento sia musicale che canoro è veramente sconvolgente. Quando eravamo in studio gli venivano idee una dopo l’altra, sembrava di stare in un parco giochi, ridevamo, urlavamo ma soprattutto abbiamo creato delle cose veramente sorprendenti! Non vedo l’ora che esca la mia nuova canzone ovvero “Big Love”! Credo, e spero, sarà una novità grandissima nel mercato sia italiano che internazionale! È uscito un tuo videoclip, raccontacelo. Il videoclip di Emotional è stato realizzato in due luoghi che amo tantissimo. Lo studio di registrazione, che identifica i sogni di una giovane cantante, e Byblos Art Hotel Villa Amistà dove è stato fantastico ballare e cantare fra opere meravigliose e creative di tanti artisti italiani. Li l’energia ti carica in maniera incredibile. Come ti sei avvicinata al mondo della musica? Da piccola sognavi di diventare una Pop star? Da piccola sognavo di diventare una etoille in realtà, amavo e amo ancora la danza classica. La passione per la musica è nata suonando la chitarra, l’avevo iniziata come hobbie e poi ho cominciato ad accompagnarmi con la voce. Man mano ho dato sempre piu’ spazio al canto. Amo gli stumenti, adesso suono il pianoforte. Sono 6 anni che canto, studio musica e mi dedico dalla mattina alla sera a questo progetto. La verità è che ancora oggi desidero diventare una pop star e lavoro tutti i giorni per avvicinarmi sempre di piu al mio sogno. Raccontaci delle emozioni che vivi quando sei in studio di registrazione. Mi sento a casa e mi trovo in super sintonia con tutti dai fonici, agli autori ai produttori che in questo periodo, purtroppo, vedo solo via FaceTime. Quando sono in studio rendo tutto il più buio possibile, spengo tutte le luci, abbasso le persiane e faccio finta di essere in
camera mia. L’emozione è sempre incredibile e si sente molto nella voce, però credo sia anche la cosa più bella del mio timbro vocale. Auguro a me stessa di non mollare mai e di andare avanti per la mia strada qualsiasi cosa accada perché voglio passare il resto delle mie giornate in quello studio e sentirmi libera come solo li riesco ad essere. Quanto contano le piattaforme digitali per emergere? Le piattaforme digitali oggi sono tutto! Nel 2020 non si usano più i dischi di una volta, o i cd che mettevamo in macchina fino a pochi anni fa. Il digitale rende tutto più facile per chi ascolta, ma molto più competitivo per chi canta. Ci sono migliaia di artisti che ogni giorno pubblicano canzoni sulle piattaforme digitali e per questo ora la cosa più importante è essere notati. Sono molto importanti ad esempio le playlist di Spotify che possono rendere virale la canzone nell’arco di qualche settimana ed è questo il punto di forza di queste piattaforme, pero è anche tanto faticoso, e l’unico segreto per farcela è avere talento e non mollare! Quali sono i tuoi artisti di riferimento? La mia artista di riferimento da quando sono bambina è Lady Gaga. Sono ossessionata da lei come personaggio, dalla sua voce e dal suo talento come attrice. Ogni volta che la vedo o la ascolto rimango estasiata, è assurda! Con chi ti piacerebbe duettare? Nel futuro mi piacerebbe duettare con H.E.R., una delle più grandi cantanti R&B al giorno d’oggi. Mi piacerebbe lavorare con Dua Lipa, credo sia una delle cantanti pop più forti del momento e una pop star di altri tempi! Il mio grande sogno è fare una canzone con Mark Ronson, è un genio! Il posto in cui vorresti esibirti? Sarebbe bellissimo partecipare a Sanremo, però come ospite internazionale! Per il resto mi piacerebbe cantare ovunque, non credo sia importante il luogo ma più che altro il pubblico, canto per esigenza e soprattutto per trasmettere la mia anima e raccontare chi sono. Credo che la connessione fortissima tra il cantante e chi ascolta sia la cosa più bella della musica. Come considero Lady Gaga una compagna di vita, spero che anche gli altri mi prendano per mano e mi portino nel cuore, o meglio, nelle orecchie mentre stanno affrontando le loro più grandi paure o i loro giorni più belli. Cosa ti aspetti dal futuro? Vorrei un futuro pieno di musica e amore, che può sembrare banale e scontato ma vale la pena di lottare per ottenerlo. Dati gli sforzi che sto facendo oggi, spero di trovarmi tra qualche anno davanti a un grande pubblico internazionale, continuare a fare canzoni che mi raccontano senza paura e che siano in grado di emozionare gli altri dall’America alla Spagna all’Italia alla Finlandia. Non voglio essere etichettata come cantante italiana perché quello che voglio dire, voglio che lo sappiano tutti. Una cosa è certa... Non mollerò mai per ottenere quello che amo!
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ART
THE
MÃ…NESKIN
EFFECT
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MUSIC
MÅNESKIN Manifesto dell’autenticità
La band italiana più irriverente, provocatoria e carismatica degli ultimi anni, lancia un potente messaggio alla Gen.Z Damiano, Victoria, Thomas e Ethan, semplicemente i Måneskin, iniziano la loro carriera da giovanissimi con le esibizioni nelle strade di Roma. Dopo la partecipazione ad X Factor niente li ha più fermati. Con la loro carica hanno spazzato via stereotipi di genere, mescolando influenze e stili in un mix originale e unico, arrivando a collezionare con il primo tour 67 date sold out in Italia e in Europa, oltre a 14 dischi di platino e 5 dischi d’oro. A distanza di due anni dall’album di debutto “Il ballo della vita”, doppio disco di platino, i Måneskin ritornano sulla scena con un brano diretto e introspettivo: “Vent’anni.” Una canzone che diventa un messaggio carico di libertà e di voglia di lasciare il segno. Con Vent’anni i Måneskin si rivolgono alla Generazione Z cresciuta a pane e social dove l’apparenza, l’essere quello che non si è e l’hating sono spesso fonte di grande ansia. Luogo dove può capitare di sentire l’impossibilità di vivere un amore liberamente, seguendo le proprie inclinazioni, per colpa di stereotipi e pregiudizi. Un messaggio reso ancora più forte dall’immagine che accompagna il brano realizzata dal grande Oliviero Toscani che li ritrae senza filtri, nudi, per liberarsi dalle sovrastrutture. “Libertà non vuol dire essere liberi di
Foto Francis Delacroix
fare ciò che si vuole. – riflette Oliviero Toscani – Io, per esempio, mi sento libero quando sono incatenato a un progetto, perché in quel momento mi libero di tutti i miei complessi e limiti. Ecco per me essere libero è liberarsi dei complessi, non aver paura di sbagliare, di ricominciare, vuol dire di essere libero di rimettere tutto in discussione.” Scritta dai Måneskin e prodotta con Fabrizio Ferraguzzo, “Vent’anni” è una rock ballad cruda e contemporanea presentata in forma di lettera aperta in cui si intrecciano i pensieri di Damiano con quelli del suo alter ego più maturo, dando vita a un dialogo che vuole incoraggiare i ventenni. “Ho scritto quello che io stesso avrei voluto sentirmi dire da qualcuno più adulto ora che ho vent’anni” racconta il cantante. Parole rivolte ai coetanei, ma che fanno ricordare anche a chi ventenne non lo è più quanto “farà male il dubbio di non essere nessuno”, quanto a quell’età faccia paura, ma allo stesso tempo sia naturale sbagliare, spinti dal desiderio di fare qualcosa di grande perché “sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri”.
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M AU RS TI C
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MUSIC
VENT’ANNI e c’ho vent’anni perciò non ti stupire se dal niente faccio drammi ho paura di lasciare al mondo soltanto denaro che il mio nome scompaia, tra quelli di tutti gli altri ma c’ho solo vent’anni e già chiedo perdono per gli sbagli che ho commesso ma la strada è più dura quando stai puntando al cielo quindi scegli le cose che sono davvero importanti scegli amore o diamanti, demoni e santi sarai pronto per lottare oppure andrai via e darai la colpa agli altri o la colpa sarà tua correrai diretto al sole oppure verso il buio sarai pronto per lottare per cercare sempre la libertà e andare un passo più avanti, essere sempre vero spiegare cosa è il colore a chi vede bianco e nero andare un passo più avanti essere sempre vero e prometti domani a tutti parlerai di me e anche se ho solo vent’anni dovrò correre
Foto Francis Delacroix
e c’ho vent’anni e non mi frega un cazzo, c’ho zero da dimostrarvi non sono come voi che date l’anima al denaro dagli occhi di chi è puro siete solo dei codardi e andare un passo più avanti, essere sempre vero spiegare cosa è il colore a chi vede bianco e nero andare un passo più avanti essere sempre vero e prometti domani a tutti parlerai di me e anche se ho solo vent’anni dovrò correre… per me sarai pronto per lottare oppure andrai via e darai la colpa agli altri o la colpa sarà tua correrai diretto al sole oppure verso il buio sarai pronto per lottare per cercare sempre la libertà e c’hai vent’anni ti sto scrivendo adesso prima che sia troppo tardi e farà il male il dubbio di non essere nessuno sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri ma c’hai solo vent’anni
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INTERVIEW
Robert Frank, White Tower, New York 1948 © Andrea Frank Foundation; courtesy Pace/ MacGill Gallery, New York Sotto, Maciej Dakowicz, Untitled, from the series Cardiff After Dark, 2005–2011 © Maciej Dakowicz
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ON THE ROAD STREET PHOTOGRAPHY ... Entrare in sintonia con la vita. Percepirne gli umori, le sfumature e l’intensità. Per poi rappresentarla in uno scatto, dopo averla assorbita, interpretata e fatta propria. È l’obiettivo della street photography, genere fotografico dall’appeal inarrestabile. Due mostre di caratura internazionale ne testimoniamo il valore artistico di Fausto Colombo
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PHOTOGRAPHY
Il suo concetto rimane per molti inafferrabile. Ma che cos’è esattamente la fotografia di strada? Chiedetelo a dieci diverse persone e state pur certi di ottenere dieci differenti risposte, sostenute da immagini che spaziano da quelle che avrebbe potuto scattare un robot a quelle che, dopo un processo fotografico creativo, si trasformano in fotografie dal significato trascendente alla scena originale. Oltre a rifiutare definizioni che la imprigionerebbero, la street photography non accetta stilemi, regole e giustificazioni. Sicuramente cattura istantanee del quotidiano, pone l’attenzione sull’ordinario e sullo straordinario della realtà che ci circonda, ferma immagini, presenti ma impercettibili a un occhio distratto, che spontaneamente raccontano i cambiamenti sociali, l’estetica contemporanea e il mondo in cui ci muoviamo ogni giorno. Il termine fotografia di strada fa già pensare di per sé a qualcosa di legato indissolubilmente alle strade delle metropoli e periferie americane, dove videro luce movimenti come la street art, il graffitismo o la break dance. Tuttavia la fotografia di strada vanta una lunga tradizione anche qui in Europa, basti pensare che uno dei nomi più famosi del reportage e della fotografia realistica prestata alla strada è quello di Henri Cartier-Bresson, fotografo francese considerato il padre del fotogiornalismo moderno e del life reportage. È grazie a lui se la street photography ha innegabilmente consolidato il rapporto tra arte e fotografia. L’avvento infine del digitale, unito alla crescita esponenziale della condivisione di foto tramite Instagram, ha gradualmente ampliato la consapevolezza del genere e di coloro che praticano la fotografia di strada. Documentaristi, artisti e narratori visivi, i fotografi di strada usano la loro peculiare prospettiva per realizzare artisticamente immagini straordinarie di scene quotidiane altrimenti ordinarie. A questi splendidi flâneur sono dedicati due eventi culturali da non perdere.
STREET. LIFE. PHOTOGRAPHY. SEVEN DECADES OF STREET PHOTOGRAPHY
La monumentale mostra organizzata dal Fotomuseum Winterthur, a pochi minuti da Zurigo, ospita più di 200 opere realizzate da 37 fotografi di fama internazionale negli ultimi 70 anni. Scatti che presentando le molteplici prospettive sulla vita urbana, palesano l’arte nel fotografare la città e le sue strade. Come è cambiato lo sguardo del fotografo sulla città e i suoi abitanti nel corso del tempo? In che misura la nostra comprensione dello spazio pubblico e privato e il nostro rapporto con l’ambiente urbano ha influito nelle loro opere? Come si è modificata la percezione visiva della città e conseguentemente l’evoluzione della street photography? In questa esposizione, curata da Sabine Schnakenberg del Deichtorhallen Hamburg, fotografi contemporanei del calibro di Maciej Dakowicz, Loredana Nemes, Jenny Odell e Harri Pälviranta sono accostati alle posizioni storiche di Diane Arbus, Lee Friedlander, William Klein, Harry Callahan e Lisette Model. Un confronto temporale che permette di apprezzare le tendenze chiave e gli importanti sviluppi tecnici, concettuali ed estetici. La mostra si sviluppa su cinque caleidoscopiche sezioni dai differenti approcci tematici, rivelando connessioni sorprendenti e a volte strane. In Street Life, la strada diventa palcoscenico e lo spazio urbano si trasforma in scenografia; i singoli passanti o i gruppi di persone diventano parte del teatro messo in scena in queste fotografie che spaziano da istantanee fugaci a studi approfonditi. Crashes contestualizza immagini di incidenti, atti di violenza, conflitti e cambiamenti sociali o disordini; qui i confini tra finzione e realtà apparente si confondono: cosa è reale e cosa invece viene messo in scena? Public Transfer guarda agli spazi del trasporto pubblico come a un inquieto campo liminale del comportamento umano, dove gran parte della vita urbana si svolge tra la sfera privata e quella pubblica. L’anonimato delle metropoli e la perdita di prossimità sociale sono affrontati in Anonimity, che esplora questo fenomeno sia attraverso le persone fotografate, sia analizzando il ruolo dei fotografi. Alienation confronta e contrappone i diversi approcci ai temi della dissociazione e della distanza negli spazi urbani. “Documentare lo spazio pubblico pone domande complesse”, afferma Nadine Wietlisbach, direttrice del Fotomuseum Winterthur. “Chi osserva chi e quanto sono voyeuristiche le nostre azioni? Cosa significano i meccanismi di sorveglianza nello spazio urbano? Quali affermazioni - intenzionali o involontarie - si manifestano in queste immagini?”. Domande esplorate nello spazio espositivo, e nel ricco programma di eventi, dove le visite guidate orientate al dialogo con i partecipanti e le conversazioni con gli artisti e gli esperti, offrono uno sguardo sulla diversità e la complessità della fotografia di strada, evidenziando al contempo gli ostacoli che quest’o genere fotografico può incontrare. In alto, Melanie Einzig, Teletransport, 1999, from the series NYC Street Photos, 1997–2007 A fianco, Axel Schön, Untitled, 1993, from the series Feuer, Novgorod, 1993 © Axel Schön
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A sinistra, Philip-Lorca diCorcia , Marylin, 28 Years Old, Las Vegas, Nevada, 30$, 1990–1992 © Philip-Lorca diCorcia / Courtesy of Sprüth Magers and 303 Gallery sotto, Melanie Einzig, First Avenue, 2004, from the series NYC Street Photos, 1997–2007 © Melanie Einzig
Sopra, Loredana Nemes, E005, Paris, April, 2005, from the series Underground, 2005–2006 © Loredana Nemes Sotto, Robert Frank, Parade – Hoboken, New Jersey, 1955 © Andrea Frank Foundation; courtesy Pace/MacGill Gallery, New York.jpg
ROBERT FRANK – MEMORIES
Scomparso il 9 settembre 2019 all’età di 94 anni, Robert Frank, zurighese di nascita, è riconosciuto come uno fotografi più significativi dei nostri tempi. Come nessun altro, ha ampliato i confini della fotografia nel corso dei decenni e ne ha esplorato il potenziale narrativo. Il suo libro The Americans, pubblicato nel 1958, è probabilmente l’album fotografico più significativo del 20° secolo. Come una specie di roadmovie fotografico, tratteggia un profilo tetro di una società che all’epoca impressionò l’America intera. Da quel momento la fotografia mondiale non fu più la stessa. Composizioni off-kilter, figure tagliate e movimenti sfumati segnano un nuovo stile fotografico che oscilla tra documentazione e narrazione, tutt’ora tra i più imitati di sempre. Robert Frank fu sostanzialmente il primo vero street photographer della storia. EppureThe Americans non è stato un colpo di genio spontaneo. Già nelle opere giovanili si scorgono anticipazioni e storie secondarie in stretto legame con i temi e le immagini del suo leggendario libro. La Fotostiftung Schweiz, la Fondazione Svizzera per la Fotografia che col dirimpettaio Fotomuseum Winterthur costituisce il più importante polo museale fotografico elvetico, dispone di una collezione di lavori poco noti, molti dei quali donazioni dell’artista, in cui si può seguire il consolidamento dello stile soggettivo di Frank. Al centro dell’esposizione, curata da Martin Gasser, c’è la forza narrativa del linguaggio fotografico di Frank, sviluppatasi contro tutte le convenzioni e vedendosi riconosciuta a livello internazionale quando egli si era già congedato dalla fotografia per dedicarsi al media cinematografico.
Tutte le immagini: Courtesy Fotomuseum Winterthur e Fotostiftung Schweiz
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Street. Life. Photography. Seven Decades of Street Photography fino al 10 gennaio 2021 Fotomuseum Winterthur Grüzenstrasse 44+45 8400 Winterthur ZH www.fotomuseum.ch Robert Frank – Memories fino al 10 gennaio 2021 Fotostiftung Schweiz Grüzenstrasse 45 8400 Winterthur ZH
ART
NORM
È lo studio grafico più cool di Zurigo. Qui tre straordinari artigiani sperimentano la libertà creativa, spingendo il design verso i suoi limiti più estremi. Un libro e una mostra itinerante ne celebrano ora 20 anni di attività, costellati da produzioni avanguardiste. Nuovo logo della Triennale di Milano compreso di Fausto Colombo
Da sinistra Manuel Krebs, Ludovic Varone e Dimitri Bruni @ Pierre Kellenberger
Per l’agenzia grafica NORM il nome è tutto un programma. I concetti visivi formulati con maniacale precisione dai suoi tre grafici, seguono rigide regole di design. A Dimitri Bruni, Manuel Krebs e Ludovic Varone piace da matti maneggiare i fondamentali della grafica. Griglie, proporzioni e modularità sono alla base delle loro creazioni tipografiche, editoriali e del corporate design. In vent’anni di attività, questo dinamico trio ha lavorato per clienti prestigiosi quali il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra, il Louvre di Parigi o la Triennale di Milano, di cui hanno progettato l’attuale identità visiva. Artisti contemporanei del calibro di Simon Starling, Shirana Shahbazi o Fischli/Weiss si sono rivolti a loro per farsi confezionare pubblicazioni e cataloghi. Sono inoltre artefici di numerosi caratteri tipografici apprezzati a livello internazionale e utilizzati da marchi come Omega, Swatch o l’aeroporto di Colonia-Bonn. In occasione del ventesimo anniversario dello studio, la pubblicazione del monumentale volume Norm: Dimension of Two e l’allestimento della loro prima mostra museale Norm – I’ts not complicated, a cui s’ispira, rivelano in modo esaustivo i progetti di ricerca dei tre grafici impegnati a sondare i limiti della creazione visiva. Se a prima vista il lavoro di NORM può sembrare complesso, la sua esplorazione ci permette di unirci ai suoi designer nell’esercizio della curiosità, scoprendo la logica che governa il mondo (grafico)
che ci circonda. Abbiamo incontrato Dimitri, Manuel e Ludovic nel loro studio di Zurigo e ci hanno rassicurato che, tutto sommato, “non è complicato”. Chiamandovi NORM avete in qualche modo reagito alla tendenza del “liberi tutti”, molto popolare all’epoca in cui avete aperto il vostro studio nel 1999. Quali sono le regole e i principi che ancora oggi definiscono e ispirano i vostri progetti? Esattamente. Abbiamo studiato in una scuola molto piccola di Bienne, non lontano da Berna, quando ancora non esisteva l’attuale sistema che ordina gli istituti superiori. Abbiamo perciò avuto diversi professori per il disegno, per la pittura, per la grafica, per la teoria, completando i nostri studi nel 1996. Dopodiché abbiamo iniziato a lavorare su commissione per diverse aziende, finché tre anni dopo abbiamo avviato NORM, definendo immediatamente il nostro obiettivo: non seguire le tendenze alla moda del graphic design dell’epoca, ma piuttosto tornare a un certo senso di “normalità”; la rivista Ray Gun di David Carson era un tipico esempio di “anything goes” nel graphic design di vent’anni fa. Volevamo partire dalle basi e avere la nostra libertà nel sviluppare le regole con cui creare il design. Come una dichiarazione d’intenti: si decide come si vuole lavorare e poi si
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seguono sempre queste guide. Eravamo interessati a fare un lavoro che fosse basilare e semplice ma al tempo stesso anche radicale, utilizzando idee e concetti normativi. 21 anni dopo quel modo di pensare non è cambiato, anzi siamo diventati ancora più radicali nell’approccio a un progetto. Stabilire sin dall’inizio regole e restrizioni, ripetute costantemente nel corso degli anni, permette di raggiungere un nuovo obiettivo in maniera più rapida ed efficace. Rendendoci a volte addirittura più liberi. La “carta bianca” non fa per noi.
La mostra Norm – It’s not complicated spiega in modo approfondito e matematico le leggi e gli elementi fondamentali della grafica, l’aspetto artistico quando entra in gioco? Prima di rispondere è necessaria una spiegazione sul perché di questa mostra. Quando aprimmo il nostro studio non avevamo ancora clienti, o meglio non avevamo proprio nulla. Nel corso degli anni abbiamo costruito un’attività partendo da progetti su commissione arrivando a essere riconosciuti come “problem solver”, “solution finders” e grafici affermati. Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di riflette sugli elementi con cui lavoriamo – caratteri tipografici, immagini, forme – decidendo di pubblicare il nostro primo libro Norm: Introduction a loro dedicato. Non si tratta di un progetto commissionatoci da una casa editrice, ma di un libro realizzato fondamentalmente per noi stessi, per porci domande su ciò che praticamente facciamo. Ne è seguito un secondo volume Norm: The Things, dove trattiamo di argomenti come l’alfabeto latino. Sapevamo di voler completare la nostra trilogia con Norm: Dimension of Two, che il Museum für Gestaltung di Zurigo ha reso possibile sia come libro che come esposizione. Ora, per tornare alla domanda, in questa mostra non sono esposte opere di graphic
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Norm
In che modo il vostro lavoro esemplifica in modo specifico i concetti e i principi fondamentali del design svizzero? Non prendiamo troppo sul serio il concetto di “design svizzero”, dopotutto si è evoluto nel corso degli anni e in determinati periodi. Ci piace piuttosto pensare al design svizzero come a un qualcosa di “cool”, di popolare in tutto il mondo e di buona qualità, come un orologio svizzero. Inoltre non è strettamente riservato agli artisti svizzeri: avendo sviluppato con il Museum für Gestaltung di Zurigo un progetto sull’azienda farmaceutica Ciba-Geigy, abbiamo notato che a volte il loro ufficio americano sia riuscito a creare, con la qualità del “design svizzero”, pezzi ludici ed emozionanti di maggior successo rispetto ai loro colleghi della casa madre a Basilea. Ci sono molti elementi che possono essere utilizzati per definire il design svizzero, come la funzionalità, che per noi è importante quanto l’estetica, o altri aspetti soggettivi di un prodotto finale. Sentiamo un’affinità con queste qualità e le utilizziamo per i nostri approcci. Riteniamo sia sempre importante “ridefinire” i concetti, piuttosto che limitarsi a copiarli. In un certo senso, tutto è già stato realizzato, quindi è necessario rimanere concentrati su ciò che si sta cercando di fare con uno specifico progetto per capire come si possano manipolare gli elementi standard e avvicinarsi a un lavoro con la propria visione. È importante essere seri nell’utilizzazione di questi elementi, senza però voler essere “più cattolici del Papa”: manteniamo un certo senso di flessibilità su come applicare questi principi e creare qualcosa di nuovo, ma ovviamente il patrimonio esiste e ne siamo influenzati.
Norm Vista dell’esposizione Norm - It’s not complicated © Pierre Kellenberger
design commissionateci; a essere presentati sono invece i dettagli della metodologia nell’approccio a un progetto e gli elementi fondamentali da noi utilizzati. Dove entra in gioco l’aspetto artistico? È buffo, a volte la gente non ci ritiene grafici perché ciò che produciamo secondo loro è arte. Con un nostro amico, curatore al Centre Pompidou di Parigi, abbiamo discusso su cosa può definirsi arte o artigianato; secondo lui la domanda corretta da porre è se l’opera sia buona o brutta. Siamo convinti dell’importanza di fare le cose seriamente e il materiale esposto nella mostra è decisamente serio. Trasformare il libro in un formato espositivo ha rappresentato una sfida notevole, confermando quello che noi pensiamo di essere: artigiani e non artisti. A quale particolare pubblico è dedicata la mostra e cosa sperate che i visitatori possano portarsi a casa? Non abbiamo concepito la mostra con in mente un pubblico specifico. Abbiamo realizzato questo progetto essenzialmente per noi stessi in relazione ai contenuti presentati. Rispetto alle normali attività proposte dal museo, la nostra esposizione può essere percepita come “astratta” e un po’ “complicata”. Ma sin dall’inizio il Museo del Design di Zurigo ci hanno suggerito come primo obiettivo di rendere il materiale presentato accessibile a tutti. Non è così semplice, considerato che la caratteristica primaria della mostra sia quella di attenersi il più vicino possibile al nostro concetto e intento originario. Visitando un’esposizione d’arte
non vi sono dubbi su ciò che lo spettatore osservi, non ci si attende nemmeno che l’artista spieghi il suo lavoro al visitatore. Nel nostro caso, NORM presenta gli strumenti che quotidianamente utilizza nella creazione di lavori di graphic design, ecco che allora una discreta quantità di spiegazioni risulta inevitabile; ovviamente non ci siamo messi a spiegare tutto. Alcuni lavori sono indiscutibilmente astratti, esigendo dal visitatore un investimento cognitivo per essere compresi. L’esposizione può essere visitata in due modi: scavando in profondità, con l’annessa lettura delle 512 pagine del libro, o limitandosi a godere dell’intrattenimento assicurato. Grazie alla forte presentazione visuale, giocata su elementi compatti, basici e in bianco e nero, l’esperienza è garantita in ambedue i casi. Saremmo contenti se un visitatore voglia approfondire un’opera o il concetto spiegato, ma saremmo altrettanto soddisfatti se lo spettatore si limitasse a trasformare la visita al museo in un’esperienza puramente visiva. Per rispondere in maniera più precisa possiamo tirare in ballo l’influenza del design. Si tratta di un campo enorme e complesso i cui fattori vanno al di là del semplice cambio di un colore. Speriamo che il visitatore senza familiarità con il graphic design possa comunque rimanere impressionato da quanti siano gli aspetti da considerare per realizzare un lavoro. Ci sono molte domande che lo spettatore può porsi, e molte informazioni possono essere coinvolte in questo processo, così da poterlo avvicinare in modo serio.
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L’Archivio è l’opera imprescindibile dell’intera mostra. È strabiliante, e tutt’alto che “non complicato”, osservare questo Archivio dal fascino ipnotico. Va preso alla lettera o interpretato come metafora? Il voler racchiudere in una biblioteca tutte le immagini possibili nasce dalla necessità di definire cosa sia un’immagine, e il significato della sua completezza. Scartando l’opzione che le immagini possano essere infinite, ci siamo messi a lavorare utilizzando le immagini con la più bassa risoluzione possibile per infine calcolare il risultato finale in termini di volume. Astrazione allo stato puro. Ci siamo anche divertiti nel costruire sistemi atti a quantificare tutte le possibilità date dai pixel che compongono una singola immagine. Creare questo particolare progetto ci ha reso consapevoli dell’esistenza di lettere o immagini mai viste prima. In questo senso il concetto di metafora calza a pennello. L’Archivio è probabilmente l’unica postazione della mostra con una lunga storia alle spalle che abbraccia anche la filosofia, ma sempre ricondotta in un contesto matematico. Per gli appassionati di numeri: l’Archivio completo, che contiene solo immagini esistenti, misura 30 sexvigintillion megaparsec al cubo!
i parametri definiti dal nostro precedente lavoro, utilizzando ad esempio il medesimo carattere tipografico. Crediamo nei numeri. Sperimentiamo in continuazione, fino ad ottenere il miglior risultato possibile. Il processo creativo non è caratterizzato da “colpi di genio” ma più semplicemente dettato dal nostro metodo lavorativo. È anche lo stile della nostra collaborazione. Nonostante la matematica ci permetterebbe di ripartirci equamente i tre stadi di un progetto, l’istinto di NORM prevale, così che idea, sviluppo e realizzazione vengano affrontati da tutti e tre insieme. Un metodo applicabile anche a un progetto commissionatovi dal cliente, oppure lavorate inizialmente a tre idee differenti fra loro? Parliamo sempre e di tutto insieme, nessuno di noi è responsabile in prima persona di uno specifico progetto. Lo sviluppo di quest’ultimo rappresenta la fase più interessante dell’intero processo creativo, a cui ovviamente ci dedichiamo a sei mani. Poi, per ragioni pratiche, è solo uno dei tre a dedicarsi più attivamente al progetto; è colui che ne acquisisce la visione globale, che ne conosce le criticità e che
In che modo Dimitri, Ludovic e Manuel collaborano assieme? Siamo semplicemente tre persone che lavorano insieme per l’azienda chiamata NORM. Non è la nostra individualità a essere rilevante, ma piuttosto l’obiettivo comune verso il nostro studio grafico. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato alcune strategie per lavorare insieme, tanto da diventare i giudici più severi del nostro stesso lavoro. Se all’inizio erano solo Dimitri e Manuel a decidere, con l’arrivo di Ludovic, cinque anni dopo, il processo decisionale è ovviamente mutato. Sono ormai 16 anni che lavoriamo assieme, conseguentemente molti aspetti della nostra professione non hanno più bisogno di essere discussi. Ci vengono anche in aiuto Norm
Tutte le immagini: Courtesy NORM, Museum für Gestaltung Zürich e Triennale Milano Si ringrazia per la collaborazione: Leona Veronesi, Francesca Raimondi e Christopher Hux
Norm
“Volevamo partire dalle basi e avere la nostra libertà nello sviluppare le regole con cui creare il design. Come una dichiarazione d’intenti: si decide come si vuole lavorare e poi si seguono sempre “queste guide”
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ART
ha il compito di guidare gli altri due membri del team alla soluzione collettiva delle problematiche. Nonostante la guida sia unica e ben definita, discutiamo senza sosta, rivolgendoci numerose domante, ciascuno commentando e giudicando le proposte altrui. Un processo che può abbreviarsi notevolmente quando il progetto è sin dal suo inizio chiaramente definito, ciò ci permette di muoverci più velocemente verso la fase finale. Quanto incidono i “desideri” del cliente sul vostro processo creativo? Come abbiamo avuto modo si sottolineare lavoriamo senza attendere “illuminazioni” creative. Crediamo fortemente nella collaborazione coi nostri clienti e la loro influenza sul risultato finale può essere enorme; un motivo per cui da subito chiediamo ai nostri clienti i loro input. Confidiamo che i nostri clienti conoscano già come NORM lavori, così da sentirsi a proprio agio con il tipo di coinvolgimento attivo loro richiesto. L’idea non è di lavorare per i clienti, ma con i clienti. A volte ci formulano richieste specifiche, contando di poter far affidamento sulla nostra esperienza; altre volte ci chiedono espressamente di essere coinvolti nel processo creativo. Creare caratteri tipografici è una delle numerose attività che contraddistingue NORM. Un’operazione complessa dove entrano in gioco fattori come il fascino per questa forma artistica, la nascita di un segno prima inesistente, la progettazione di un nuovo carattere tipografico, la sfida per realizzarne uno che sia veramente buono e di successo... Cercheremo di essere concisi. La progettazione di carattere tipografici ci veniva insegnata già a scuola. Siamo sempre stati interessati al carattere tipografico poiché siamo convinti sia il cuore dell’intera progettazione grafica. L’epoca dei nostri studi coincise con l’inizio della digitalizzazione e della generazione di caratteri tipografici con programmi come Fontographer, che permetteva di editare il proprio font digitale. Nella realizzazione di un volantino o di un poster da noi progettato, siamo sempre partiti dalla creazione del nostro univoco carattere tipografico utile al testo; solo dopo ci dedicavamo agli altri aspetti del design grafico. Questo concetto non ci ha più abbandonato e tutt’ora è il nostro primo e più importante strumento con cui iniziamo qualsiasi nuovo lavoro. A dire il vero NORM non può vantare d’aver creato molti caratteri tipografici, ma sicuramente può affermare di averli creati al suo interno, sono a tutti gli effetti i suoi e volentieri vengono riutilizzati. Alcuni detrattori potrebbero affermare che “beh, tutti i progetti creati da NORM si assomigliano fra loro”; non siamo d’accordo: dipende da come e in quale contesto lo si usa! I nostri font LL Simple e LL Replica sono stati utilizzati per molti anni, ma gli eterogenei progetti in cui sono stati utilizzati non li rendono ripetitivi. Attualmente stiamo discutendo su come creare il prossimo font, certi della sua trasformazione nello strumento che accompagnerà i nostri prossimi cinque o dieci anni d’attività. In definitiva creare caratteri tipografici ci gratifica e soddisfa le nostre esigenze; purtroppo è un’attività che implica per noi 2-3 anni di lavoro impedendoci di dedicarle, più frequentemente, la cura necessaria. Vendiamo i nostri caratteri tipografici attraverso la “fonteria” lineto. com. Non pubblichiamo mai un carattere tipografico con l’intento di venderne la licenza, né per seguire la moda grafica del momento; lo intendiamo per essere usato prima nei nostri lavori e la vendita della sua licenza è un qualcosa in più, comunque parte integrante del nostro piano business. A licenza venduta non abbiamo il controllo su come l’acquirente lo andrà a utilizzare. Siamo spesso testimoni inermi di pessimi risultati, ma ogni tanto è bello assaporare quel senso di soddisfazione nel vedere un bel prodotto o progetto finale in cui sia stato utilizzato un nostro carattere tipografico. Il più recente è il libro Segni Migranti
dell’artista e fotografo Mario Cresci, in cui la traccia grafica del segno-disegno convive con la realtà storica della condizione umana. Ce lo ha regalato il grafico Paolo Angelini, che per il concetto editoriale ha scelto il nostro LL Riforma. NORM l’anno scorso si è visto attribuire la progettazione dell’attuale identità visiva della Triennale di Milano, nuovo logo incluso. Come siete riusciti a ottenere un così prestigioso riconoscimento? La Triennale di Milano avviò nell’ottobre 2018, una procedura per assegnare la progettazione di un nuovo sistema di identità visiva il cui scopo era quello di favorire una comunicazione coerente e uniforme dell’istituzione e della sua programmazione culturale. Consapevoli del valore istituzionale di questa opportunità, inviammo la nostra candidatura, descrivendo il nostro studio e allegando alcuni progetti realizzati. A candidatura accolta, fece seguito la richiesta ufficiale delle nostre proposte. Proposte che alla fine di un’attenta selezione sono state scelte dalla commissione giudicatrice, che ci ha di fatto attribuito la progettazione dell’identità visiva della Triennale. Non limitandoci al solo logo, ci siamo dedicati alla creazione e affinamento del senso di identità del museo oltre all’individuazione di una grafica in grado di collegare le attività dei differenti settori dell’istituzione. Prima del nostro logo ci sono stati quelli di Italo Lupi e Pierluigi Cerri, che negli ultimi decenni hanno plasmato l’identità pubblica della Triennale di Milano. Sono state le loro idee a convincerci dell’importanza di mantenere la lettera T, seppur trasformata con tre linee e tre aste, come elemento primario dell’intero progetto. Il cui aspetto tecnico è sottolineato dalla griglia estremamente razionale su cui è disegnata la T originale, tutt’ora garante del legame con la storia e l’evoluzione del marchio. Concepito partendo dal nostro carattere LL Riforma, il progetto è stato presentato ai responsabili istituzionali, con cui si è instaurata da subito un’ottima collaborazione. Li abbiamo pure convinti a ridurre lo storico nome La Triennale di Milano, nel più breve e immediato Triennale Milano. Senza difficoltà abbiamo presentato le numerose gabbie grafiche destinate ai dipartimenti della Triennale, come architettura, design, teatro, ecc. Spiegando di voler creare con la T un elemento grafico che, oltre a soddisfare l’esigenza di un nuovo logo, fosse in grado di diventare presenza attiva nell’immagine coordinata dell’istituzione, allontanandosi dall’angolo in cui era stato finora relegato. Il legame che unisce NORM all’Italia è arricchito dalla fortuita scoperta di un carattere tipografico abbandonato. Di cosa si tratta esattamente? Durante il nostro viaggio attraverso il nord Italia nell’estate del 2011, abbiamo visitato una piccola libreria di seconda mano tra Modena e Milano. Vi abbiamo scoperto una pila di libri dedicati al design grafico, un paio di esemplari di caratteri tipografici italiani e un set quasi completo dell’Enciclopedia della stampa. Una volta tornati a casa, abbiamo notato una busta inserita tra l’Aggiornamento n.9 (Immagine coordinata) e il n.12 (Schemario d’impaginazione). Al suo interno quattro custodie di plastica contenenti quattordici diapositive in pellicola a colori 35mm e una nota dattiloscritta. Guardando le immagini e leggendo la nota, ci è apparso chiaro che le dia documentavano un elaborato progetto di corporate design per un’azienda italiana di nome Italcore. Così ebbe inizio la ricostruzione un carattere tipografico abbandonato, recuperato, restaurato, riqualificato e che abbiamo chiamato LL Riforma. Quali saranno i prossimi progetti di NORM? In questo periodo siamo impegnati su più fronti: dai progetti editoriali disegnati per numerosi libri, alla collaborazione col CCA, il Canadian Center for Architecture di Montreal, passando per lo studio della segnaletica destinata a un nuovo edificio che verrà costruito a Zurigo. Infine stiamo pianificando la progettazione del nostro nuovo carattere tipografico.
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TECHNOLOGY
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Hollywood a casa tua
PANASONIC
Panasonic presenta i nuovi TV OLED 2020 con una qualità d’immagine grandiosa, frutto della combinazione tra la precisione tecnologica dell’azienda e le abilità del colorista Stefan Sonnenfeld, uno dei pochi artisti al mondo che ha saputo usare con maestria la tecnica del color grading per raccontare storie e trasmettere emozioni. Collaboratore di fiducia di alcuni tra i migliori registi al mondo, ha lavorato ai film più acclamati dell’ultimo decennio, tra cui A Star is Born, Wonder Woman, L’uomo d’acciaio, Star Wars: il risveglio della forza, Jurassic World e molti altri. Come molti famosi coloristi, utilizza i grandi schermi OLED di Panasonic come monitor di riferimento professionale nel suo lavoro quotidiano.
APPLE
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Il nuovo smartphone Galaxy A42 5G
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Tecnologia al polso
SAMSUNG
Samsung arricchisce ulteriormente la gamma di prodotti Galaxy A e rende disponibile la connettività 5G a un prezzo accessibile. Il dispositivo è dotato di tutte le innovazioni essenziali che caratterizzano la famosa serie, come la quadrupla fotocamera, il display Infinity-U e la batteria a lunga durata. “Siamo lieti di annunciare lo smartphone 5G più economico mai realizzato da Samsung. Galaxy A42 5G unisce caratteristiche e innovazioni avanzate con la connettività super veloce del 5G. È un esempio del nostro impegno per fornire la connettività di nuova generazione a sempre più persone”, ha dichiarato Paolo Bagnoli, Head of Marketing della divisione telefonia della divisione Telefonia di Samsung Electronics Italia. Disponibile a partire da 369,90€, online su Samsung.com e in esclusiva per Vodafone, in tre differenti colorazioni: Prism Dot Black, Prism Dot White e Prism Dot Gray.
La casa di Cupertino presenta i nuovi Apple Watch Series 6 con Livelli O2, una funzione rivoluzionaria che offre agli utenti ancora più informazioni sul loro stato di salute generale. Importanti miglioramenti anche dal punto di vista hardware, come un System in Package (SiP) S6 più veloce e un altimetro always-on di ultima generazione. Inoltre watchOS 7 introduce il monitoraggio del sonno, il rilevamento automatico del lavaggio mani, nuovi tipi di allenamento e la possibilità di selezionare e condividere i quadranti dell’orologio, incoraggiando le persone a muoversi di più, a rimanere in contatto e a gestire meglio la propria salute in modi del tutto nuovi. Apple Watch Series 6 è disponibile in un’ampia gamma di materiali, e colori: per la prima volta il blu si aggiunge all’argento, al grigio siderale e all’alluminio color oro come opzione per la cassa dell’orologio, insieme ad un Apple Watch (PRODUCT) RED con cinturini in pendant rosso accesso. Tra i modelli particolari: Apple Watch Nike e Apple Watch Hermès. Prezzi a partire da: €439 per la versione GPS e da €539 per la versione GPS + Cellular.
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MUSIC
È sicuramente il teddy bear tra i più famosi al mondo. Da quando Jeremy Scott lo ha reinventato per Moschino assieme al claim d’ispirazione quasi dadaista “This is not a Moschino toy”, è diventato uno degli oggetti tra i più desiderati dal pubblico. Già novità del 2018 in occasione del Salone del Mobile, ora Kartell ne riedita l’essenza in una versione nuova e completamente gold lanciando la lampada: Toy, design Moschino by Jeremy Scott, contraddistinto dalla brillante finitura oro metallizzato che va ad arricchire l’appeal glamour dell’iconico orsetto. La nuova versione si inserisce nella linea lighting di Kartell, offrendo un nuovo elemento di grande impatto estetico, capace di personalizzare diversi ambienti.
L’orsetto di
MOSCHINO diventa gold
KARTELL LANCIA LA NUOVA LAMPADA TOY, DESIGN MOSCHINO BY JEREMY SCOTT
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UPSIDE DOWN
CON ALESSANDRO MALOSSI QUELLO CHE È NON È CIÒ CHE SEMBRA... “PARTE TUTTO DALLA MIA CONTINUA
ESIGENZA DI STORPIARE LA REALTÀ, LA MIA VISIONE DEL MONDO È SEMPRE STATA ANTI CONVENZIONALE. DOVE UNA PERSONA VEDE UN SEMPLICE OCCHIO IO VEDO LA BASE PER DARE VITA A QUALCOSA DI DIVERSO, INNATURALE. IL SUCCO DI QUESTO LAVORO È CHE AMO CREARE QUALCOSA DI INESISTENTE CON ELEMENTI CHE INVECE LO SONO, UTILIZZANDOLI POI PER DARE MESSAGGI SUBLIMINALI”. ALESSANDRO RAPPRESENTA LA NUOVA GENERAZIONE DI CREATIVI CHE KULT HA SCELTO PER INTERPRETARE QUESTO NUOVO NUMERO ISPIRATO ALLA LIBERTÀ. COINVOLGENDO UN BRAND COME FRED PERRY CHE DA SEMPRE NELLA SUA MISSION SOSTIENE L’ARTE E GLI ARTISTI EMERGENTI. A cura di Alessandro Iacolucci
Starring Alessandro Malossi Photography by Alessandro Lo Faro Styling by Rebecca Del Vita Grooming Ginevra Calie
Iconica giacca in tricot lucido e Track Tape con logo Laurel Wreath sulle maniche. Zip smaltate e tasche laterali. Pantalone in misto cotone con Track Tape laterali, elastico in vita con coulisse per la regolazione personalizzata e logo Laurel Wreath ricamato. Tutto FRED PERRY
ALESSANDRO MALOSSI VESTE FRED PERRY
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NEW
ILLUSTRATION IMP ULSIVE WORK GO!
ITALIAN
MAN
YOUNG
TALENT YO!
STREET
NOAH ARTWORK
THINK ARTIST
S L A IM
AN
Alessandro MALOSSI
LIFE
2020
DREAM
E
CR
TY
VI I T A
PASSIONS
LIKE
FRESH
KOALA
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TOP!
ART
KULT incontra Alessandro Malossi, giovane artista classe 1993, originario di Bologna, che per lavoro si divide tra Milano, Spagna e Svizzera. All’attivo una grande esposizione intitolata NOAH e un contratto con la IMAGO ART GALLERY di Lugano. Il suo universo creativo è basato sulla distorsione della realtà, in grado di offrire diversi punti di vista. Con le sue creazioni digitali ha conquistato il mondo della moda e quello dei social.
Giacca in velluto a coste, con tasche laterali e cappuccio con coulisse per la regolazione personalizzata. Polsini elasticizzati per prevenire l’esposizione al freddo e logo Laurel Wreath sul petto. Short in 100% cotone con tasche laterali a filetto. Sneakers in pelle con suola in gomma vulcanizzata. Logo Laurel Wreath ricamato sul lato e stampato sul tallone e sulla linguetta. Tutto FRED PERRY
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COVER STORY
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LA PRIMA DOMANDA È D’OBBLIGO… COME HAI PASSATO LO SCORSO LOCKDOWN? L’ho passato in compagnia del mio migliore amico e coinquilino. Oltre ad essermi scoperto un discreto cuoco ed aver visto tutti i film e serie tv che le piattaforme di streaming potessero offrire, ho avuto tanto tempo da poter dedicare alla scoperta di nuove ispirazioni per la mia arte, avendo modo così di creare contenuti verso i quali forse prima non mi sarei spinto. PER ESEMPIO LA CREAZIONE DELLA PAGINA INSTAGRAM “PLEASETALKTOMYHAND”? Esatto, durante il lockdown creai un post per il mio profilo personale, scrivendo una frase provocatoria sul palmo della mia mano, qualche giorno dopo iniziai a pensare che questo modo di comunicare potesse dare vita ad un nuovo progetto, qualcosa di estremamente attuale visto che il tatto e le mani stesse erano appena diventati un pericolo, un tramite per la diffusione del Covid-19. Decisi di aprire il profilo ed iniziai a postare una frase al giorno e da lì, come con tutto, non mi sono più fermato. LA TUA ARTE MISCHIA L’UNIVERSO ANIMALE AI LOGHI DEI MARCHI DI MODA O AD ALCUNI ITEMS ICONICI COME LE SNEAKERS… COME NASCONO QUESTE CONTAMINAZIONI? Questo metodo, come la maggior parte delle mie creazioni, è nato dal nulla, per caso, sperimentando. Sono una persona abbastanza impulsiva e se vedo qualcosa che immediatamente mi apre una visione artistica, mollo tutto quello che sto facendo ed inizio a creare. È successo esattamente questo quando ho iniziato a dare vita alle mie opere. Stavo visitando online dei siti di sneaker ed il mio sfondo del desktop era un’elefante, mi comparvero davanti queste scarpe con colore di base grigio e nella mia testa iniziai a vedere l’animale ricoperto da esse, da lì è partita l’idea di queste particolari composizioni. COSA C’È DIETRO LO SCOMPORRE CORPI UMANI E MESCOLARLI A UN UNIVERSO FANTASTICO FATTO DI ESSERI IBRIDI E IMMAGINIFICI? Parte tutto dalla mia continua esigenza di storpiare la realtà, la mia visione del mondo è sempre stata anti convenzionale. Dove una persona vede un semplice occhio io vedo la base per dare vita a qualcosa di diverso, innaturale. Il succo di questo lavoro è che amo creare qualcosa di inesistente con elementi che invece lo sono, utilizzandoli poi per dare messaggi subliminali. SECONDO TE LA FANTASIA È UN LUOGO MIGLIORE DELLA REALTÀ? Fantasia e realtà hanno in comune solo una cosa: in entrambe esiste un lato positivo ed un lato negativo, però una senza l’altra non potrebbe esistere. Quante volte creiamo uno scenario immaginario per sfuggire dalla realtà, per poi renderci conto che è solo una perdita di tempo? Quante volte invece è la fantasia a salvarci da una realtà che è fin troppo difficile? Con questi presupposti dico che sono ancora alla ricerca della risposta definitiva a questa domanda. SEI UN GIOVANE ARTISTA CHE STA TROVANDO IL SUO SPAZIO NEL MONDO. QUAL È STATO IL TUO PERCORSO E QUALI SONO I TUOI STRUMENTI PER EMERGERE? Ho studiato arte fin da piccolo. Ho sempre saputo che questo sarebbe stato il contributo che avrei potuto portare al mondo, non mi sono mai visto in nessun’altra posizione rispetto a quella in cui sono ora. Sicuramente sono stato molto fortunato, esistono artisti eccezionali che non riescono a far emergere la loro arte come si meriterebbero, ma si sà, la fortuna, senza studio ed ambizione, non è niente. Ho preso tante porte in faccia, e tutt’ora le prendo, ma è grazie a queste che sono riuscito ad arrivare dove sono oggi, che, per una persona come me, è niente, ho tantissimi progetti da voler realizzare per affermarmi ogni giorno di più. Sogno sempre in grande, fin da bambino, so cosa voglio e lotto per prendermelo, un lato caratteriale che mi ha sicuramente aiutato fino ad oggi è la perseveranza, parola chiave di tutto il mio universo. QUAL È STATO IL LAVORO ARTISTICO CHE TI HA DATO PIÙ SODDISFAZIONE? Sicuramente la mia prima serie NOAH, esposta a Madrid, è stata quella che mi ha dato l’opportunità di fare un salto da semplice digital artist illustratore ad artista e grazie alla quale sono stato notato da Imago Art Gallery che ha deciso di rappresentarmi. GUARDANDO IL TUO INSTAGRAM SI DIREBBE CHE NEI TUOI PROGETTI C’È TANTA VERITÀ MA ANCHE TANTA IRONIA… QUAL È IL MESSAGGIO CHE DEDICHI AL TUO PUBBLICO? Amo utilizzare le mie creazioni per dare spunti di riflessione, l’unico file rouge che lega i miei lavori è l’attualità. Non c’è un messaggio generico ma un invito a guardare le cose da un punto di vista differente.
Polo Shirt M3600 in 100% cotone con iconico Twin Tipping sul colletto e sulle maniche. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. FRED PERRY
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Giacca con motivo check, cappuccio e tasche laterali con patta. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Polo Shirt M3600 in 100% cotone con iconico Twin Tipping sul colletto e sulle maniche. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Pantalone in 100% cotone con tasche laterali e posteriori a filetto. Sneakers in pelle con linguetta e tallone a contrasto e logo Laurel Wreath ricamato sul lato. Tutto FRED PERRY
Bomber jacket in velluto con logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Polo Shirt M3600 in 100% cotone con iconico Twin Tipping sul colletto e sulle maniche. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Pantalone in misto cotone con Track Tape laterali, elastico in vita con coulisse per la regolazione personalizzata e logo Laurel Wreath ricamato. Sneakers in pelle con suola in gomma vulcanizzata. Logo Laurel Wreath ricamato sul lato e stampato sul tallone e sulla linguetta. Tutto FRED PERRY
Polo Shirt M3600 in 100% cotone con iconico Twin Tipping sul colletto e sulle maniche. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Pantaloni in misto lana con motivo tartan. Mocassini con tomaia in vera pelle, design con mappine e linguetta sul tallone con logo Laurel Wreath. Tutto FRED PERRY
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Bomber jacket con tasche laterali con patta e tasca sulla manica con zip. Stampe grafiche e applicazioni con Logo Laurel Wreath. FRED PERRY
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HAI COLLABORATO CON TANTISSIMI BRAND DELLA MODA, COME SEI ENTRATO IN CONTATTO CON LORO? Quattro anni fa decisi di iniziare a dipingere su dei capi, sia per divertimento, che per curiosità. Avevo in casa una giacca Levi’s e decisi di usarla come prima tela per questo esperimento che non sapevo sarebbe poi diventato a tutti gli effetti un progetto. Quando postai la foto sui social taggai il brand inconsapevole del fatto che mi avrebbero notato, ma così avvenne. Ero piccolo ed alle prime armi, per me fu un grande successo anche solo ricevere dei complimenti da loro, ma ancora di più quando mi chiesero di collaborare per la creazione di una decina di capi da esporre a 10 Corso Como in occasione di un evento di Franca Sozzani. Altri brand videro i miei lavori con Levi’s e decisero di contattarmi per creare qualcosa insieme. Un progetto molto importante l’ho realizzato con Hogan, il marchio notò la mia serie “Noah” e mi chiese di creare 8 artworks nel medesimo stile per il lancio di una loro campagna. HAI APPENA CREATO L’ARTWORK PER IL PRIMO SINGOLO DI ARON PIPER, LA STAR DI ELITE CHE ORA PROCEDE COME CANTANTE. COME È STATO REALIZZARE QUESTO LAVORO? La conoscenza ha avuto luogo in maniera indiretta, durante la mia mostra a Madrid conobbi una Pr del luogo con cui strinsi amicizia, successivamente, lei fece vedere i miei lavori ad Aron. Dopo qualche giorno mi contattò chiedendomi se avessi voglia di aiutarlo per la creazione della copertina del suo primo singolo. Lavorare con lui è stato molto naturale. Mi lasciò fin da subito carta bianca, fidandosi del mio gusto artistico e dandomi modo di utilizzare il mio stile adattandolo a quella che era la sua richiesta. Il progetto si fonda su una rosa composta interamente da iPhone. TI SEI SPESO ANCHE PER ALCUNE CAUSE A SCOPO DI BENEFICENZA, CE NE VUOI PARLARE? Sono sempre stato molto attento all’ambiente e al modo in cui la società odierna è per la maggior parte non curante di esso. A seguito degli incendi in Australia e del tristissimo episodio che vide la morte di migliaia di koala sentii il bisogno di fare qualcosa, seppur nel mio piccolo. Decisi di creare così un’opera, con il mio stile rappresentativo, mettendola poi all’asta e devolvendo il ricavato al WWF. UNA COSA CHE PROPRIO NON SOPPORTI? Non sopporto la falsa modestia. Amo le persone obbiettive, nel bene e nel male, credo che sia giusto che ognuno di noi riconosca i propri limiti ma soprattutto le proprie doti nel caso in cui ci siano, ma sempre con la dovuta umiltà. A COSA INVECE NON POTRESTI MAI RINUNCIARE? Non potrei mai rinunciare alle persone a me più care, per quanto ami essere indipendente e per quanto io sia sicuro di me stesso, ho sempre bisogno di avere dei pareri sinceri e delle spalle su cui appoggiarmi. Cose che solo persone fidate possono darti. QUALI SONO I LUOGHI CHE PIÙ TI RAPPRESENTANO? Sono una persona che si sposta molto e che per quanto sia affezionato a determinati posti, difficilmente mi lego ai luoghi. Mi viene più facile parlare delle mie città, che rappresentano le 2 fasi della mia vita: Bologna e Milano. La prima è quella nella quale sono cresciuto e nella quale ho iniziato il mio approccio al mondo dell’arte, è e sarà sempre casa mia, è il posto dove risiedono i miei più grandi affetti e dove so che posso sempre trovare un amico che mi accolga. Milano invece rappresenta la svolta, quella che mi ha permesso di fare quel salto di qualità e che mi ha aiutato a trasformare la mia passione in un lavoro, dandomi a sua volta nuove amicizie e nuove famiglie. TUTTI I TUOI TATUAGGI… OGNUNO RACCONTA UNA STORIA? CE NE È UNA CHE VUOI CONDIVIDERE CON NOI? Non tutti i miei tatuaggi raccontano una storia in realtà, alcuni sono puramente estetici ed altri sono stati fatti in particolari momenti di impulsività. Il tatuaggio a cui sono più legato però è sicuramente la scritta “perseverare”, che, come dicevamo prima, è la parola chiave della mia vita e sicuramente l’aggettivo che più di tutti mi descrive. COSA TI AUGURI PER IL FUTURO? Potrebbe sembrare banale, ma è il più sincero di tutti: mi auguro di poter continuare a lavorare con la mia passione, perché credo non esista cosa migliore di poter vivere attraverso ciò che si ama fare. NUOVI PROGETTI IN PROGRAMMA? In questo momento, ogni progetto è in stand by. Alcuni dei miei lavori saranno esposti per i prossimi mesi presso la mostra collettiva “Dialogues” alla Imago Art Gallery, poi più avanti, sempre con questa galleria, terrò una mostra personale presso l’hotel The View di Lugano. Non vedo l’ora di tornare alla normalità, ho in programma di ricominciare a partecipare a fiere nazionali ed internazionali.
Bomber jacket con tasche laterali con patta e tasca sulla manica con zip. Stampe grafiche e applicazioni con Logo Laurel Wreath. T-shirt in 100% cotone con stampe e applicazioni. Logo Laurel Wreath ricamato sul petto. Pantalone in misto cotone con Track Tape laterali, elastico in vita con coulisse per la regolazione personalizzata e logo Laurel Wreath ricamato. Tutto FRED PERRY
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Tommy x Lewis Fall 2020
WASTE NOTHING
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TOMMY HILFIGER E IL CAMPIONE DI FORMULA UNO LEWIS HAMILTON RACCONTANO LA LORO QUINTA COLLABORAZIONE Sei volte campione del mondo in Formula Uno e ambasciatore globale di Tommy Hilfiger realizza la quinta collaborazione con il marchio seguendo il filone dell’eco-sostenibilità e dell’inclusività. Lewis Hamilton, trentacinque anni di origini britanniche, è il pilota che ha ottenuto più vittorie, podi e pole position nella storia della competizione. Per questa nuova partnership che non spreca nulla e accoglie tutti, Hamilton e Tommy Hilfiger decidono di incorporare denim riciclato al 100%, cotone organico e materiali riciclati post-consumo. Spiccano i pezzi di genere neutro, che celebrano la filosofia “Style for All”. “La nostra quinta collaborazione continua a sostenere le cause più importanti per noi”, ha affermato Tommy Hilfiger. “Nelle ultime cinque stagioni, ho adorato lavorare con Tommy - dice Hamilton - per superare i limiti, correre rischi creativi e catturare il mio personale senso dello stile nei nostri modelli. La nostra nuova collezione incarna tutto ciò che rappresentiamo - dall’autentica espressione di sé all’inclusività e alla sostenibilità. Non potremmo essere più orgogliosi di ciò che abbiamo creato insieme “. Questa è la tua quinta collezione TommyXLewis. Come continuano ad evolversi le tue collezioni? T.H.: La nostra collaborazione continua ad evolversi nel modo in cui sosteniamo le cause più importanti per noi. Sappiamo in cosa crediamo e cosa rappresentiamo. Durante la progettazione, ci atteniamo a queste convinzioni in ogni fase del processo creativo. Per l’autunno 2020, abbiamo trovato nuovi modi per incarnare la nostra sostenibilità e il nostro obiettivo “Style for All”. Si tratta di incorporare ciò che è più importante per noi, rimanendo fedeli al nostro classico DNA cool americano. L.H.: Ogni stagione è importante migliorare ulteriormente la nostra missione di sostenibilità. Per questa collezione abbiamo posto un’attenzione ancora maggiore su denim riciclato al 100%, cotone organico e riciclaggio post-consumo. Abbiamo anche continuato a sviluppare il nostro concetto di collezione inclusiva, per tutti. Siamo davvero orgogliosi dei passi che abbiamo intrapreso e di ciò che abbiamo raggiunto fino a questo momento, mantenendo il nostro impegno per la sostenibilità e l’inclusività al centro di tutto ciò che facciamo. Cosa c’è di diverso in questa stagione? T.H.: Come marchio, abbiamo sempre lavorato duramente per diffondere positività e ottimismo in tutto ciò che facciamo. Ma in questa stagione abbiamo lanciato un messaggio più significativo che mai: creare unità. Vogliamo che i nostri fan si uniscano per le cause in cui credono e condividano questo messaggio di speranza con il mondo ogni volta che indossano i nostri modelli. L.H.: Abbiamo adottato un approccio diverso al modo in cui abbiamo combinato tagli classici e materiali moderni. Abbiamo anche raggiunto un nuovo
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equilibrio tra onorare il patrimonio del marchio e allo stesso tempo abbracciare lo street style contemporaneo, reinventando iconici pezzi d’archivio. Cosa ti ha insegnato la crisi globale in corso? T.H.: Che ogni blocco stradale è in realtà solo un’opportunità per cambiare direzione. Adesso è il momento di riconsiderare il percorso che stiamo facendo. Dobbiamo fermarci e chiederci: cosa conta davvero? A quali parti del passato vale la pena tornare? Credo che l’industria della moda e il mondo intero si trasformeranno completamente a seguito di questa crisi, e in meglio. L.H.: Prima della pandemia, ero costantemente in movimento. La mia vita ruotava intorno alla velocità e all’essere il più veloce del mondo. Ma la crisi mi ha costretto a rallentare. Mi ha aperto gli occhi su quanto sia importante prendersi del tempo per se stessi. Mi ha ricordato che esiste una cosa come muoversi troppo velocemente e a volte dobbiamo tutti fermarci, rallentare e fare il punto della situazione. Da dove hai preso ispirazione in questa stagione? T.H.: Sono sempre così ispirato dai nostri fan. Sono la forza trainante del marchio e al centro di tutto ciò che facciamo. È nostro compito vedere dove sono diretti e incontrarli in un punto preciso. È fantastico entrare in contatto e interagire con loro utilizzando i social media. Abbiamo così tanti modi per comunicare con i nostri fan e il contenuto che creano mi fornisce ispirazione quotidiana. L.H.: La mia ispirazione viene dall’essere qualcuno che ha amore e apprezzamento per la moda e lo stile individuale, ma che è sempre in movimento. Volevo progettare pezzi che potessero viaggiare in tutto il mondo e funzionare indipendentemente da dove vengono indossati. La collezione Autunno 2020 è davvero versatile in quanto trascende le tendenze locali e mantiene un fascino globale. Quali temi sono presenti nella collezione? T.H.: È un invito all’azione, a lavorare insieme per la pace. Il messaggio di “creare unità” è semplice, potente e più rilevante che mai. L.H.: Il tema della fedeltà è centrale. La lealtà è sempre stata importante per me, l’ho persino tatuata sul braccio, quindi è davvero speciale poter incorporare un messaggio che mi sta a cuore. Volevamo continuare a ispirare i nostri fan a rimanere fedeli a ciò che sono, alle persone che amano e alle cause che supportano. Cosa significa per te “unità”? T.H.: Il marchio ha radici profondamente americane e una nostra potente espressione è: “uniti resistiamo”. Questo è un messaggio così importante per il tempo in cui viviamo, non solo per gli americani, ma per tutti.
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L.H.: Per me, unità significa riconoscere tutti i pezzi di un ingranaggio che lavorano insieme per creare qualcosa di eccezionale, che si tratti della mia famiglia e dei miei amici che mi supportano, del mio team di F1 che lavora dietro le quinte o delle parti ingegnerizzate della mia macchina da corsa. Raggiungere la grandezza è possibile solo quando siamo uniti e lavoriamo per un obiettivo condiviso. Quali tre parole useresti per descrivere la collezione? T.H.: Audace. Moderno. Versatile. L.H.: Potente. Audace. Rinfrescante. Che ruolo gioca il comfort nella collezione? T.H.: Negli ultimi anni, c’è stato un grande cambiamento verso un abbigliamento quotidiano più confortevole, dall’athleisure al pigiama da giorno. Ultimamente, abbiamo visto un’enfasi ancora maggiore sul comfort. La collezione rappresenta il perfetto equilibrio tra comfort casual e assolutamente cool. L.H.: Oltre a creare una collezione che offrisse il massimo comfort fisico, era importante per me e Tommy disegnare pezzi in cui tutti potessero sentirsi a proprio agio. La collezione è ridotta all’essenziale. Si tratta di essere autenticamente e comodamente te stesso. Qual è il tuo pezzo preferito della collezione? T.H.: Adoro la giacca di jeans con la nostra bandiera oversize TommyXLewis sul retro. Il denim rappresenta dove tutto è iniziato per me. È incredibile vedere come continua ad evolversi e a svolgere un ruolo centrale per il marchio negli ultimi 35 anni. L.H.: Sono sempre molto orgoglioso dei pezzi che fanno i più grandi passi in avanti in termini di sostenibilità. I capispalla di questa collezione hanno portato le cose a un livello superiore su questo fronte, poiché sono caratterizzati da quasi l’80% di materiali sostenibili. Adoro in particolare il bomber 3 in 1 composto da un piumino riciclato e il piumino-parka reversibile. Entrambi molto eleganti, dal minore impatto possibile sul pianeta.
58 di Alessandro Iacolucci
Un guardaroba composto da uniformi contemporanee, ispirato ai gusti della Gen.Z e all’eco-fashion. Abbiamo selezionato alcune delle collezioni nate da collaborazioni tra artisti e designer più all’avanguardia del momento, in grado di leggere i desideri di una community alla ricerca di unicità.
FASHION NEVER DIE
FASHION
Uno dei capitoli più importanti per Maison Margiela “Recicla”
John Galliano, il direttore creativo di Maison Margiela, reinterpreta il concetto di Replica introdotto dal marchio nel 1994 usato per definire la riproduzione fedele di pezzi vintage all’interno delle collezioni del brand, e dà vita a Recicla: il nuovo progetto continuativo che riprende la terminologia del riutilizzo. Rappresentando così la posizione di Maison Margiela sui temi di recycling, upcycling e sostenibilità. Ciascun elemento Recicla è un autentico articolo vintage selezionato personalmente da John Galliano, a cui viene data una seconda vita. Restaurato e ricondizionato come capo o accessorio in edizione limitata e destinato alla vendita. Ogni pezzo Recicla è identificato da un’etichetta bianca che ne specifica l’edizione limitata, la provenienza e il periodo. Tra i capi, compaiono autentici pezzi vintage nei rispettivi
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tessuti originali, dai cappotti tagliati fino a diventare lunghi colli agli abiti costituiti dall’assemblamento di diversi indumenti. Mentre, tra gli accessori spuntano borse di vimini vintage risalenti agli anni ‘30 e ai ’70, restaurate e trasformate attraverso processi di restaurazione e riuso. A queste si aggiungono le ormai iconiche borse Recicla 5AC e gli stivaletti Recicla Tabi creati a partire dal recupero e riutilizzo di pelli pregiate. Il concetto di Recicla, inaugurato dapprima nella linea Artisanal è ora accolto nel ready-to-wear disponibile nelle boutique.
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La nuova limited edition di 37 prodotti ecologici di Bally “Peak Outlook”
Bally presenta la collezione in edizione limitata di 37 prodotti ecologici e coinvolge l’attivista ambientale Michel Comte, per sensibilizzare il pubblico sul critico impatto del riscaldamento globale. Prodotti il cui ricavato verrà devoluto al 100% in favore della Fondazione Bally Peak Outlook, la cui missione è salvaguardare le catene montuose più fragili del mondo, richiamando l’attenzione sugli ambienti alpini a rischio, attivando diverse iniziative come per esempio le spedizioni ecologiche ai campi base di otto monti dell’Himalaya con un’altezza minima di 8.000 metri, compreso l’Everest, o il costruire nuovi sentieri sostenibili per accedere alla vetta del Monte Kilimanjaro in Tanzania.
ha trascorso un intero anno nel 1986. “Ho davvero iniziato a vedere il declino incredibilmente rapido dei ghiacciai, penso che la consapevolezza collettiva unita agli sforzi sinergici delle persone sarà ciò che davvero porterà il cambiamento.” Il lancio della capsule Bally Peak Outlook coincide inoltre con la pubblicazione del primo Report sulla Sostenibilità del brand e con l’anniversario dell’adesione al Fashion Pact, di cui Bally è firmataria, unendosi ai leader di settore nell’impegno cruciale per creare un futuro più sostenibile. Infatti, entro il 2050, l’azienda mira a ridurre a zero le emissioni di carbonio.
La campagna per la capsule Bally Peak Outlook è stata scattata dall’attivista ambientale e artista svizzero, appunto Michel Comte, sullo sfondo del ghiacciaio svizzero del Rodano, vicino al Passo della Furka.
La capsule comprende accessori ispirati al mondo dell’arrampicata come braccialetti, cinture e portachiavi, una coperta che riporta la stampa di un poster d’archivio Bally, berretti, guanti, sciarpe e calzini, tutti realizzati con tessuti ecosostenibili.
“Le Alpi sono uno dei luoghi più magici del mondo”, afferma Comte. “C’è questo tipo di serenità in montagna... tutto può succedere in qualsiasi momento perché la natura è estremamente potente.” Il nonno di Comte è stato uno dei primi aviatori, il che gli ha permesso di studiare i ghiacciai alpini dall’alto fin da giovane. È stato anche uno scalatore, non solo delle Alpi svizzere, ma anche dell’Himalaya, dove
Sono presenti anche zaini, marsupi e uno stivale Curling con una speciale suola Vibram ridisegnato con una costruzione riciclata. Completano la collezione le borracce in alluminio prive di BPA in collaborazione con Sigg prodotte in Svizzera, e un set compatto da cucina in titanio, tazze e caffettiere in acciaio inossidabile in collaborazione con Snow Peak prodotte in Giappone.
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La nuova collaborazione Desigual x Ecoalf Ecofriendly
Sneaker nate reciclando bottiglie di plastica e capi ripensati secondo il tema zero sprechi, riproposti dalla scorsa collezione invernale. In un mondo che ci chiede di consumare meno e meglio e in un pianeta inquinato anche dall’errato smaltimento dei rifiuti, soprattutto quelli derivati dalla plastica, Desigual e Ecoalf mettono in campo una bella iniziativa legata all’upcycling che risponde al motto: «Dove il mondo vede rifiuti, noi vediamo un’opportunità, vediamo creatività». Un tema evergreen e mai stato così sentito come oggi, l’eco fashion fa ogni giorno passi avanti e, come nel caso di Desigual ed Ecoalf, non esclude il riuso. 100 unità in edizione limitata riproposte dalla collezione classica della FW19. La nuova collaborazione tra Desigual ed Ecoalf nasce da un’unica domanda, ovvero: “Come trovare il modo più Desigual di creare una collezione nuova nel rispetto dell’ambiente e improntata al riutilizzo di quanto creato in passato? Mixando capi già realizzati”. E
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allora ecco il cappotto lungo: rethink, con cappuccio estraibile. Realizzato in poliestere riciclato, si adatta allo stile di vita urban grazie alla sua qualità e al comfort realizzato con fibre riciclate e sostenibili. Protagonisti anche, la giacca corta realizzata con materiali riciclati e due cappucci staccabili e intercambiabili. Uno è realizzato con jeans usati e di fattura artigianale, del quale non ne esistono due uguali. In più, un cappuccio imbottito coordinato con il resto del cappotto. Tra gli accessori, il bob double-face: il primo cappello 2 in 1 ideato da Ecoalf in esclusiva per Desigual. 2 zaini, uno nero e uno blu: pratici, leggeri e resistenti all’acqua. Prodotti usando una percentuale di poliestere riciclato proveniente da bottiglie e ridotto il consumo di acqua.
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La sesta collaborazione Stone Island + Supreme Stile handcraft Tra i capi: il Parka realizzato in pelle nappata di montone rasato, con l’esterno verniciato a mano e poi lucidata dove, sul dorso, spunta la celebre Rosa dei Venti brandizzata insieme a Supreme. Non mancano le proposte che completano l’intero guardaroba come il pantalone cargo Paintball Camouflage in nylon ultra battuto e trapuntato. Le t-shirt in jersey di cotone e un cappellino da pescatore in velluto di cotone 500 righe. Felpa e bermuda cargo in cotone smerigliato fuori e garzato
dentro: la versione bianca è stampata a pigmenti con un motivo d’archivio Stone Island a righe. Quella nera presenta una stampa a corrosione del medesimo motivo. Tra gli accessori il passamontagna in maglia 100% cotone. Ma anche i nuovi occhiali Baruffaldi Rek Goggles realizzati in esclusiva per questa collaborazione. La versione nera presenta una montatura in poliuretano con lenti in policarbonato. La versione bianca ha una montatura in policarbonato verniciato luminescente.
Una collezione pensata per affrontare l’inverno con il massimo dello stile: Stone Island e l’iconico skate brand Supreme, lanciano la loro sesta collaborazione. Grande protagonista l’universo dell’outwear che qui viene interpretato con tessuti in velluto a coste e speciali tinture realizzate a mano. Non solo, protagonista negli scatti della collezione anche il giovane rapper brittanico Slowthai... 64
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Tra cultura contemporanea e influenze musicali Colmar A.G.E. 66
“La capsule Vision of Super x Colmar A.G.E. colpisce il cuore underground di chi ama la cultura trap, street e contemporanea.”
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Ispirata alla cultura contemporanea, in particolar modo allo street style e alle influenze della musica trap e rap: la nuova collezione Colmar - nell’ambito del progetto A.G.E. - vede la collaborazione di Vision of Super, uno dei marchi tra i più amati dalla Gen.Z. Protagonista una collezione total look che svela sei delle iconiche giacche Colmar rieditate con le grafiche delle fiamme, simboli che hanno fatto il successo di Vision of Super, il giovane brand nato nel 2018 dall’idea di Dario Pozzi. “Con questa nuova collaborazione abbiamo voluto esplorare un mondo di giovanissimi più street e underground” – ha detto Giulio Colombo, CEO Colmar con delega al prodotto – “Colmar è un’azienda con una storia quasi centenaria, un forte Dna e un heritage importante, per noi è stato estremamente interessante e stimolante lavorare su un progetto a quattro mani con un brand giovane e nuovo come Vision of Super, dando vita a una collezione che rispecchia il perfetto equilibrio tra expertise e freschezza”. Ma non solo… per questa occasione Colmar e Vision of Super hanno realizzato un progetto fotografico digitale curato dal fotografo Paolo Santambrogio, in collaborazione con Istituto Marangoni di Milano, coinvolgendo tre studenti neo diplomati in Styling & Creative Direction: Cecilia Rossini, Gianluca Sacchetti, e Valentina Volpe.
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FASHION
L’artista berlinese Patrick Mason lavora con Ray-Ban Studios per una capsule speciale
Limited Edition
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Soli 100 pezzi realizzati a mano in Italia, disponibili presso il Dover Street Market di Londra, su ray-ban.com e nei flagship store del marchio. Il brand realizza un nuovo modello di occhiali da sole in edizione speciale e limitata, destinato per la prima volta al segmento di alta gamma. Patrick Mason è una delle personalità artistiche della nascente avanguardia berlinese, ora protagonista dell’esclusivo lancio firmato Ray-Ban Studios. Nato e cresciuto in Baviera, nel sud della Germania, Mason è anche tra i club kid più influenti, alimentato da un’energia infinita. Da sempre in prima linea sulla scena berlinese nei campi dell’arte, della moda, della musica dance e dell’ambiente LGBT, è un performer che, sia nelle sue esibizioni individuali alla console sia come parte del duo musicale SRVD, vanta una presenza scenica elettrizzante. La sua musica ha conquistato l’apprezzamento dei massimi esponenti della house e della techno, tra cui Sven Väth. Per questa nuova creazione - primo prodotto personalizzato realizzato in esclusiva per il brand - Mason guarda all’oblio e all’universo come punto di partenza, alimenta forze contrapposte, che plasmano una montatura dall’effetto ambivalente, con la parte superiore nero ossidiana e la parte inferiore ambrata, fuse da un elemento fluosensibile ai raggi UV presente nel mezzo.
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FASHION
Il nuovo capitolo Danilo Paura x Diadora Basket inspiration
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Giovane creativo italiano e icona del mondo streetwear sartoriale, Danilo Paura, dopo il successo dello scorso anno bissa la collaborazione realizzata con Diadora. Paura si ispira questa volta al mondo del basket italiano degli anni’70 e ’80, reinterpretando le uniformi dei 3 team italiani più rilevanti del periodo (Milano, Roma e Venezia), dando vita ad una capsule di abbigliamento e sneakers Made In Italy che rimanda agli elementi grafici del tempo: un viaggio metaforico nel Bel Paese e nella sua manifattura più esclusiva e storica. Spicca la nuova versione della divisa da coach: se prima era composta da una hoodie, una felpa girocollo ed un pantalone in cotone spazzolato 420gr nel colore grigio, l’alternativa contemporanea è composta da una crewneck e una tee garment dyed, e un pantalone chino con vestibilità relax. Tre set monocolore, uno per città, con grafiche tono su tono che rimandano ad un’estetica college dal sapore vintage. Capi versatili e realizzati in 100% cotone per un comfort completo. Capitolo a parte l’iconica sneaker Milano Basket creata nel 1984 da Diadora appositamente per la squadra di basket meneghina, celebre per aver scritto alcune delle pagine più importanti della storia della pallacanestro italiana. Proposta in versione low con tomaia in pelle pieno fiore e dettagli in pelle con effetto pelo di cavallino. Non mancano anche le varianti dedicate al team di Roma: bianca con dettagli rossi, e al team di Venezia: bianca con dettagli beige.
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Una capsule magnetica, in grado di testimoniare l’incontro di due universi alla ricerca dell’unicità nel panorama maschile.
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FASHION
Fear of God x Ermenegildo Zegna Informal Luxury La contaminazione creativa di Jerry Lorenzo – fondatore e direttore creativo del brand di luxury streetwear Fear of God – incontra la volontà di Alessandro Sartori, direttore artistico di Ermenegildo Zegna, di collaborare a un progetto comune con l’obiettivo di individuare e percorrere una nuova via dell’eleganza maschile. Un dialogo tra tradizione e contemporaneità, autenticità e craftmanship, che non rinuncia alla ricerca costante di tessuti e materiali di altissima qualità. “Attraverso l’esplorazione di nuovi territori e la sperimentazione abbiamo voluto instaurare un dialogo con le nuove generazioni. Questa collaborazione da un lato esalta il tailoring, la sua tradizione e i suoi valori, dall’altro conferisce al mondo sartoriale un’attitude dal mood easy wear. Fedeli a questo nuovo approccio abbiamo creato una nuova grammatica di stile destinata ai più giovani”, dice Alessandro Sartori, Artistic Director di Zegna. L’idea creativa di Jerry Lorenzo, impostata sulla necessità di elevare capi semplici dando più importanza al messaggio piuttosto che al prodotto, vede protagoniste alcune delle sue passioni personali come l’hip-hop, il grunge, il basket e il vintage. Attitudini che nel corso della sua carriera portano il designer a lavorare con artisti come Justin Bieber e Jay Z. “Con la collezione Fear of God exclusively for Ermenegildo Zegna abbiamo fuso il nuovo leisurewear americano con l’heritage di Zegna. Questa armonia nata da due mondi così apparentemente lontani e distanti per noi rappresenta un vocabolario completamente nuovo, una nuova prospettiva che ci appartiene in maniera esclusiva” afferma Jerry Lorenzo, fondatore di Fear of God.
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FASHION
Le reti da pesca abbandonate nel mare, diventano per Berwich un tessuto performante “Spiaggia Tech” Da sempre attento all’eco-sostenibilità, Berwich introduce un tessuto il cui filo in nylon deriva dalla rigenerazione di materiali di scarto come le reti da pesca abbandonate o perse nel mare. Si tratta di un tessuto accoppiato tono su tono dall’elevato contenuto tecnologico, capace di garantire prestazioni uniche. Vivace e compatto, estremamente avvolgente, veste perfettamente le forme mantenendole, garantendo comfort e libertà di movimento. Inoltre questo particolare tessuto protegge dai raggi UV ed è resistente al pilling (formazione di pallini). In particolare Berwich presenta per l’uomo il modello “Spiaggia Tech”: versatile dall’aspetto classico, con coulisse in vita, tasche America sul davanti, singolo filetto sul retro ed una tasca con zip invisibile nel fianco.
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Ipnotici grafismi Marni La collezione uomo di Marni presenta una serie di stampe colorate e caratterizzate da motivi geometrici come strisce, pois e cuori, riprodotti su camicie oversize, pantaloni, t-shirt e borse shopping… Francesco Risso, direttore creativo del marchio, pensa a un guardaroba sartoriale, studiato e rifinito, dove quello che appare non è affatto ciò che sembra. Abrasioni, tagli, scoloriture... Gli abiti sono costruiti seguendo il filone della frammentazione. Un guardaroba che ha il gusto di un’uniforme coreografica che rilegge gli archetipi vestimentari lasciando spazio alla sperimentazione e all’ibridismo. Tutto sembra apparentemente troppo lungo, troppo largo e troppo corto. Tra i capi: cappotti bisecati. Marsine antitetiche, giacche giustapposte. Maglie e camicie risicate. Pantaloni dilatati. Collezione presentata con uno show realizzato da Marni in collaborazione con l’artista Michele Rizzo. Un’abile performance coreografica che ha messo in evidenza la percezione dell’abito come persistenza della memoria.
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Tra sport e vita all’aria aperta La Martina presenta Snow Polo
I nuovi must have invernali di La Martina comprendono i piumini dal gusto sportivo ma elegante al tempo stesso.Pensati per essere indossati durante un weekend di relax in montagna, così come per affrontare il freddo in città. Capi ricchi di dettagli ricercati, ne sono un esempio i nomi delle mete alpine più famose ricamati sul retro degli outerwear maschili, tra cui due piumini ed un parka dall’impronta sportswear. Oltre ad una speciale proposta di maglieria ricche di grafiche fantasiose. Lucentezze metalliche caratterizzano invece la puffer jacket pensata per la donna, un capo dal tocco glam e femminile. Non mancano le proposte di accessori: per lui, due modelli di sneakers high-top in morbida pelle, mentre per lei un polacco con suola roccia in EVA, perfetto per affrontare anche le temperature più fredde. Completano la collezione dedicata all’universo maschile uno zaino tecnico ed un borsone da viaggio, mentre per la donna spiccano una borsa a tracolla ed uno zaino, entrambi in pelle.
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Jonathan Anderson, il direttore creativo di LOEWE, racconta la nuova collezione del marchio ispirata alle opere del grande artista ceramista Ken Price, nato negli anni ’30 in America e affermatosi all’inizio degli anni ’60 nell’ambiente leggendario della Ferus Gallery. Le opere coloratissime di Price - sculture di ceramica in scala ridotta - sono ricche di riferimenti alle maioliche messicane, alle ceramiche popolari tradizionali e alla fusione tra arte e artigianato della scuola Bauhaus. Anderson si lascia ispirare da una serie composta da venti piatti di ceramica dipinti a mano che Price ha creato per il ristorante La Palme, a Newport Beach, all’inizio degli anni ’80. Anderson racconta in una nota: “In termini stilistici mi hanno ispirato particolarmente le due serie LA con i loro paesaggi assolati, i colori brillanti e le palme: la collezione è gioiosa e rilassata, con volumi ampi e pantaloni culotte che catturano lo spirito casual di Los Angeles. I disegni colorati di Ken Price si ritrovano, come stampe, sulle gonne di seta, le felpe e le t-shirt, ma anche sui pantaloni di denim trattato, le gonne con coulisse e le camicie. Gli stessi motivi si trasformano in intarsi nei cardigan di cashmere e nei maglioni. Felpe con il cappuccio, giubbotti, foulard in twill di seta, sciarpe di lana mohair e sciarpe di lana spessa completano l’offerta di capi ed accessori”.
La capsule LOEWE ispirata al ceramista Ken Price Libertà totale 79
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Onitsuka Tiger collabora con l’artista Brian Kenny Tra sport, heritage e innovazione
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Il marchio giapponese, guidato dal direttore creativo italiano Andrea Pompilio, presenta capi che mescolano elementi moderni, tecnici e attraenti tessuti.
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Tra i materiali utilizzati spicca il nylon lucido simile al velluto caratterizzato da un gusto sportivo ed elegante. Per le calzature, gli ultimi modelli combinano elementi d’archivio di Onitsuka Tiger ad un design contemporaneo: la DENTIGRE BOOT unisce il design classico dello stivale e una tomaia con materiali misti ad una suola di forte impatto. La BIG LOGO TRAINER 2.0 MT è un ibrido, realizzato con tomaia ispirata alle scarpe da corsa vintage. La collezione comprende oggetti realizzati in collaborazione con l’artista Brian Kenny: presenti pantaloni patchwork su cui il motivo numerico evoca la cultura pop e scarpe che mescolano materiali colorati. Kenny, nato in Germania ma basato a New York, nelle sue creazioni utilizza una serie di mezzi tra cui: pittura, video e performance. Le sue opere riflettono i suoi stati mentali che includono i temi della sua identità, spostando le percezioni della società su genere, sessualità e politica.
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The new era Tatras
Il giovane creativo Jordan Fresher, fondatore del marchio di streetwer Riot Hill, collabora alla nuova visione creativa di Tatras. Fresher trae ispirazione dal design dalle uniformi militari svizzere e dalla moderna architettura giapponese, l’intento è quello di produrre una collezione funzionale dal mood industriale. Spiccano gilet dell’aeronautica militare statunitense e giapponese. Completi in denim giapponese, pantaloni cargo da lavoro e giacche da sci oversize realizzate solo con cordura italiana. Secondo Masanaka Sakao, direttore creativo e fondatore di Tatras: “Trovo sempre conforto nelle collaborazioni con designer più giovani”. Per Tatras questo mix culturale intende offrire un approccio coinvolgente al design, fondendo elementi di artigianato e una visione artistica rigorosa.
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Controculture, stile urban e underground… Jordan Fresher presta la sua visione artistica alla tecnica innovativa di Tatras, l’iconico brand dell’outwear.
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Pino Lerario scrive il futuro di Tagliatore Tra rigore ed eclettismo 84
Il brand Made in Italy mette in campo nuovi pattern d’autore per una collezione che strizza l’occhio agli anni ’80 e ’90: protagonista l’evoluzione della giacca con le spalline. Nel nuovo guardaroba, Tagliatore presenta un set di reinterpretazioni come la vestaglia da camera, realizzata in puro cachemire e cappotti che si allungano fino al ginocchio e anche più giù, in grado di fondere eleganza e stile casual. Per Pino Lerario, direttore creativo del marchio, il check diventa un mix perfetto tra colori della terra e colori vitaminici, rappresentato dal nuovo tessuto esclusivo in color coccio, creato dall’armonia tra arancio e marrone, insieme al giallo caldo e al rosso. In questa collezione, i nuovi capi in pelle di lavorazione hand made, trovano la loro massima espressione nella giacca aerografata a mano. Non mancano le contaminazioni sportswear rappresentate da felpe e sneakers in pelle. Una collezione che celebra tessuti, forme e dettagli in pieno equilibrio tra tradizione e innovazione.
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C.P. Company e Gore-Tex insieme per la loro prima collaborazione Eccellenze dello sporstwear
Capi pratici e innovativi arricchiscono l’iconica linea Urban Protection di C.P Company che, per questa speciale collaborazione, lavora fianco a fianco a GORE-TEX. La famosa giacca Metropolis e le nuove sweatshirts sono progettate e sviluppate per l’uso quotidiano nelle città in continua evoluzione. Nel guardaroba spiccano capi strutturati ad alte prestazioni in grado di combinare protezione dalle intemperie e un altissimo isolamento termico, come la versione rivisitata della giacca comparsa per la prima volta nel 1998 nella linea originale Urban Protection e dotata di una mascherina completamente incorporata. Lo stile urban utility è sviluppato in diversi temi, per esempio sul davanti della giacca è applicato un dettaglio con portatessere, mentre un cappuccio integrale e la doppia chiusura con cerniera, assicurano una vestibilità protettiva e versatile. Compaiono nella collezione tre felpe, tutte con i loghi C.P. Company e GORE-TEX INFINIUM™.
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Il marchio veneto del jeans sartoriale reinventa il suo stile Denim Lovers
Con il suo stile eclettico intriso della passione per i tessuti giapponesi e per il vintage d’autore, l’imprenditore e stilista Alessandro Squarzi - che tra le sue qualità potrebbe vantare anche quella di Influencer aggiunge il tocco autentico all’identità di Tramarossa, il brand Made in Veneto nato nel 1967 per mano di Urbano Chemello: il sarto vicentino che si pose l’obiettivo di creare il primo jeans sartoriale confezionato solo con denim cimosati. La collaborazione tra Tramarossa
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e Alessandro Squarzi, nasce da un pensiero comune e da una profonda conoscenza della storia del denim mondiale, associata alla passione per il Made In Italy e ad influenze globali. Alessandro Squarzi ha ideato una collezione esclusiva, un total look contemporaneo con capi realizzati in Denim Kuroki ed accessori ridisegnati da lui con il supporto di Paolo Chemello, Direttore Creativo di Tramarossa.
Tra artigianalità e patrimonio made in Italy AVRIL 8790 Avril 8790, giovane marchio nato nel 2018 dall’incontro dei designer Maria Elena Sanarelli e Francesco Menci, che nel logo fonde le loro due rispettive date di nascita, e impostato sul gender fluid, propone nella sua collezione maglieria sperimentale e sofisticata in cui il mondo dell’arte si contamina a suggestioni urban-folk. Il risultato è un’estetica futurista, riconoscibile grazie a fantasie astratte e psichedeliche dal forte impatto cromatico. La collezione invernale guarda a un luogo immaginario, fatto di ghiaccio e di boschi innevati, interpretato con lo sguardo visionario e surreale dell’arte contemporanea. Le geometrie e i grafismi, da sempre segni distintivi ed inconfondibili dello stile del brand, si mixano all’animalier rivisitato con un chiaro rimando alle forme geometriche dell’astrattismo, simbolo di una realtà non realtà. E ancora, pullover, maxipull, cardigans e coat genderless in jaquard grafici e aran ricamati, realizzati in Alpaca baby Suri, mista a Cashmere, Cash30 e Lana Extrafine.
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ACCESSORIES
Ispirato agli amanti delle sfide Hugo Boss Watches
La collezione di Hugo Boss watches rende protagonisti materiali innovativi, design ricercato e dallo spirito frizzante. Orologi in grado di riflettere un nuovo concetto di lifestyle capace di oltrepassare i confini e le culture. La collezione #CHASE, audace e multifunzionale, declina l’orologio in una calda tonalità di marrone, capace di dare un tocco unico alla cassa come al cinturino in pelle. Finito dal logo in basso rilievo. Tra le sue particolarità, il quadrante, realizzato con texture geometrica, include un indicatore del giorno della settimana che inizia di venerdì... a sottolineare lo spirito libero che è nel DNA del marchio.
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Super groovy Moscot Moscot, l’iconico brand newyorkese di eyewear, introduce la collezione di occhiali da sole e da vista disegnata nel Lower East Side da Zack Moscot, 5ª generazione e Chief Design Officer del marchio. Modelli ispirati alle vibranti emozioni degli anni ’70 che trovano la loro massima espressione nei modelli Hazel e Shindig. Protagoniste silhouette squadrate e super groovy che ci riportano alle atmosfere vintage dell’effervescente quartiere di Manhattan. Montature che diventano ancora più uniche con la personalizzazione esclusiva delle lenti grazie alle Custom Made Tint ™ Lens. Oltre 20 colorazioni ispirate al centro cittadino di New York con Brodway, Big Apple e Citylight, all’amore per la musica con Woodstock Orange e Mellow Yellow e ad alcuni dei luoghi più iconici degli USA.
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ACCESSORIES
SNEAKERS New obsession DIOR LANCIA LE NUOVE B27 Dopo aver mandato in tilt gli sneakers addicted con la bellissima Air Dior, realizzata in collaborazione con Jordan Brand, e diventata già un’icona, arriva in store la nuova release che esprime lo spirito sportivo amato dal direttore creativo delle collezioni uomo del marchio, Mr. Kim Jones. Le nuove sneaker B27 sono realizzate in due versioni: high top e low, e tre colorway iper accattivanti. Ispirate dai look vintage delle scarpe da tennis degli anni ’80 e all’universo dello skateboard. Le B27 sono caratterizzate da una finitura multimateriale che combina pelle di vitello liscia e nabuk con il jacquard Dior Oblique o il Dior Oblique Galaxy – in pelle traforata – disegnata già per la collezione uomo Primavera 2021. La lavorazione della pelle, dalla tintura dei bordi alle impunture, insieme a ogni fase del processo di produzione, riflette l’eccezionale savoir-faire delle maestranze dei laboratori italiani della Maison. Risultato di un sofisticato assemblaggio: gli intarsi della scarpa vengono combinati e stratificati per creare un effetto tridimensionale unico. La minuziosa attenzione ai dettagli è testimoniata dagli occhielli modellati sull’iconico logo “CD”, e dal nome “DIOR” impresso sul tallone e inscritto sulla suola.
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Le Coq Sportif x Jean André DALLA PRIMA COLLABORAZIONE TRA LE COQ SPORTIF E LO SHOP DEI TATUAGGI TRA I PIÙ FAMOSI DELLA FRANCIA: BONJOURTATTOOCLUB, NASCE LA VERSIONE INEDITA DELLA SNEAKER LCS R1000
Realizzata in collaborazione con il designer francese Jean André, tatuatore del celebre BonjourTattooClub e famoso per i suoi cuori intrecciati da una parola, la nuova sneaker di Le Coq Sportif si ispira al tema e alla dualità “Amore Morte”. Due modelli monocromatici in bianco e nero. Entrambi portano la firma del designer con l’emblematico cuore “Bonjour” sul lato sinistro di ogni paio, in riferimento al suo salone di tatuaggi situato nel cuore del 18° arrondisse-
ment a Parigi. La soletta riporta una delle opere di Jean André. Sulla suola destra c’è il nome del designer, sulla suola sinistra il nome del marchio francese. Inoltre Jean André ha realizzato in esclusiva sei patch di sei disegni che possono essere posizionate sulla linguetta. Per queste due paia, prodotte in Francia, è prevista una nuova scatola bianca o nera con totebag, entrambe personalizzate dal lavoro del designer.
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FASHION
Versace TRA HERITAGE E MODERNITÀ
Versace lancia la nuova sneaker Trigreca. Scarpa nata dall’iconico motivo geometrico a Greca creato da un’unica linea ininterrotta che nell’antica Grecia era presente su templi, rappresentazioni di labirinti, palazzi e ceramiche. Eelemento utilizzato per la prima volta da Versace nella collezione Autunno-Inverno 1988 come richiamo alla Magna Grecia. Simbolo dell’infinito e dell’unità, la Greca, è da sempre parte dell’universo del marchio. Il motivo decora tre parti della Trigreca: la suola, il lato e la striscia decorativa sulla parte superiore. Spiccano le coordinate geografiche di Milano stampate sulla sneaker come richiamo alla localizzazione dell’HQ di Versace. Un’altra iconica firma del brand è la testa di Medusa, qui realizzata in 3D e posizionata sotto la suola.
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ACCESSORIES
Palm Angels x Clarks Originals IL DESERTO NON È MAI STATO COSÌ VIVO La nuova collaborazione in esclusiva Palm Angels x Clarks Originals si ispira al West Americano, tema che ricorre anche nella collezione Palm Angels Autunno/Inverno 2020/21, il cui direttore creativo, Francesco Ragazzi, ha reinterpretato l’iconico Desert Boot di Clarks, proponendo lo storico modello in due colori differenti – sabbia e nero – impressi con il logo Palm Angels a contrasto. Protagonista l’edizione limitata del desert boot, realizzata in occasione del 70esimo anniversario del modello creato da Clarks, un’icona rimasta intoccata dal suo esordio nel 1950. Il boot è realizzato utilizzando la suola in crepe natural, firma di Clarks Originals, e il camoscio più morbido proveniente dalla storica conceria britannica Charles F. Stead.
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CITIES
I PROGETTI ARTISTICI TRA VENEZIA, MILANO, TEXAS, SAN PIETROBURGO E RAVENNA CHE ESALTANO L’ESTRO ITALIANO NEL MONDO
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ART LOVERS
LAMBORGHINI “With Italy, For Italy” per valorizzare il nostro Paese Un progetto fotografico che celebra le bellezze dell’Italia esaltandone le qualità e l’identità competitiva attraverso le sue venti Regioni. di Alfonso Rizzo “With Italy, For Italy – 21 views for a new drive” di Automobili Lamborghini vuole dare un impulso all’Italia dopo l’emergenza Covid-19. Storie e luoghi italiani da Nord a Sud sono stati raccontati in un affresco di ventuno visioni interpretate da venti tra i maggiori talenti della fotografia italiana curati da Letizia Battaglia che ha anche contribuito con una speciale interpretazione della sua città, Palermo. Un’iniziativa tesa ad esaltare un patrimonio identitario unico al mondo impregnato di arte, storia, bellezze naturali e architettoniche. Italia terra di eccellenze, talento, estro, ricerca estetica e innovazione, come il marchio del Toro. Gli artisti sono stati chiamati a interpretare l’ethos, l’unicità e l’eccellenza delle 20 Regioni italiane insieme a venti Lamborghini per produrre un libro edito da Skira e una mostra che sarà inaugurata una volta terminata l’emergenza Covid-19. Katia Bassi, Chief Marketing & Communication Officer di Automobili Lamborghini, commenta: “Per noi “With Italy, For Italy” è un progetto di grande
valore culturale e sociale. Veniamo da un periodo di emergenza dove l’Italia ha dovuto affrontare una grave crisi e sarà costretta a confrontarsi con sfide importanti. In questo contesto abbiamo sentito una forte responsabilità e deciso di mettere al servizio del Paese la forza del nostro Brand, icona del Made in Italy, e la potenza dei nostri canali di comunicazione, per contribuire attraverso il talento di artisti italiani a valorizzare l’Italia a livello globale. Questo è il nostro atto di amore e gratitudine per il nostro Paese. Un’iniziativa che rappresenta un manifesto di qualità, eccellenza e valore che solo l’Italia riesce a sintetizzare. La responsabilità sociale è parte del nostro modo di fare impresa. Lo abbiamo dimostrato in fase di emergenza quando abbiamo convertito la produzione per realizzare mascherine e visiere protettive e lo facciamo adesso per diffondere quanto di unico e straordinario racchiude l’Italia e di cui andare fieri. E se dovessero nascere altre occasioni, continueremo a farlo”.
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NEW PROJECT
Fondazione Prada Milan venue - Photo Bas Princen
fondazione prada Human Brains
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Fondazione Prada mette in campo arte e scienza per indagare la contemporaneità, studiando il cervello
Si chiama Human Brains ed è il nuovo programma di mostre, convegni, incontri pubblici e attività editoriali, previsto tra novembre 2020 e novembre 2022, messo in campo da Fondazione Prada per sperimentare nuove modalità di collaborazione e dialogo tra scienziati e altri studiosi con l’obiettivo di testare formati innovativi di comunicazione verso un pubblico eterogeneo e internazionale. Il primo step è partito dal convegno online “Culture and Consciousness”, strutturato in cinque discussioni quotidiane focalizzate sullo studio della coscienza nell’ambito delle neuroscienze, sul sito web della Fondazione. Il secondo capitolo di “Human Brains”, in programma per l’autunno 2021 nella sede di Milano di Fondazione Prada, sarà un convegno internazionale integrato da un progetto espositivo. Obiettivo del convegno è mettere a confronto alcuni dei più prestigiosi istituti internazionali di neuroscienze. Le malattie neurodegenerative non beneficiano ancora di terapie in grado di influenzarne in modo significativo l’evoluzione ed è importante un concorso strategico e coordinato di vari stakeholders e il contributo di innovazioni in ambito tecnologico e metodologico. In fine, nel 2022, in occasione della Biennale Arte, la sede di Fondazione Prada a Venezia ospiterà un progetto espositivo interamente dedicato allo studio del cervello che segnerà la terza tappa del progetto “Human Brains”. La mostra, curata da Udo Kittelmann in dialogo con il comitato scientifico, rappresenterà un tentativo di tradurre in una forma espositiva immersiva la storia dello studio del pensiero umano e lo stato attuale delle ricerche scientifiche.
In apertura, René Magritte (1898-1967) La reproduction interdite, 1937 Rotterdam, Museum Boijmans van Beuningen Olio su tela / Oil on canvas, cm. 81 x 65 © 2020. Photothèque R. Magritte /Adagp Images, Paris, / SCALA, Firenze © RENE MAGRITTE, by SIAE 2020
In alto, Hippocampal formation Courtesy of Gyuri Buzsaki, MD, PhD, Rutgers University. In fianco, Fondazione Prada - HUMAN BRAINS - Culture and Consciousness
Come afferma Miuccia Prada, Presidente della Fondazione: “Ho pensato a questo progetto per anni e ora siamo pronti a impegnarci in questa direzione, grazie al sostegno di un gruppo di filosofi, scienziati e ricercatori che formano il Comitato scientifico di ‘Human Brains’. Durante i venticinque anni di attività di Fondazione Prada ho sempre voluto lavorare su questioni rilevanti della cultura contemporanea. Questo progetto dedicato alle neuroscienze è forse tra i più importanti concepiti finora. Per un’istituzione come Fondazione Prada nata da un interesse per le arti visive, occuparsi di scienza è una sfida, in quanto dovrà dare voce e forma alle idee dei ricercatori. Il dialogo che si concretizza in ‘Human Brains’ sottolinea l’importanza della collaborazione nel dare valore e diffondere discipline e ricerche fondamentali per il nostro presente.” Questo nuovo progetto di Fondazione Prada è il risultato di una complessa ricerca sviluppata in collaborazione con un comitato scientifico, presieduto da Giancarlo Comi e costituito da ricercatori, medici, psicologi, linguisti, filosofi, divulgatori e curatori come Jubin Abutalebi, Massimo Cacciari, Viviana Kasam, Udo Kittelmann, Andrea Moro e Daniela Perani. L’ambito dell’esplorazione sarà molto ampio e investirà vari campi: dalla neurobiologia alla filosofia, dalla psicologia alla neurochimica, dalla linguistica all’intelligenza artificiale fino alla robotica. Il cervello sarà analizzato da un punto di vista anatomo-funzionale, ma una grande attenzione sarà dedicata anche all’invecchiamento del cervello e alle malattie neurodegenerative.
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ART
LA CREATIVITÀ SI PREMIA A VENEZIA
ARTE LAGUNA PRIZE Torna anche quest’anno, in mezzo a mille difficoltà imposte da pandemia e restrizioni, il Premio Arte Laguna, il prestigioso concorso tra i più influenti al mondo dedicato agli artisti e designer emergenti 100
Ph Nicola D’Orta
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ART
Nonostante il Corona virus, in questi mesi l’organizzazione DI ARTE LAGUNA PRIZE non si è mai fermata. LA RASSEGNA COMPIE 15 ANNI e, dal 13 marzo al 5 aprile 2021, festeggerà questo importante traguardo con una doppia mostra negli iconici spazi dell’Arsenale Nord di Venezia, dove verranno allestite 240 opere provenienti da tutto il mondo in 4.000 mq di spazio espositivo.
Arte Laguna Prize offre l’opportunità di unirsi all’enorme rete di collaborazioni in tutto il mondo, esporre nella location mozzafiato dell’Arsenale di Venezia a marzo 2021 (insieme ai finalisti della 14° edizione), vincere premi in denaro e molto altro. Per partecipare al concorso bisogna accedere al portale artelaguna.world e creare la propria area riservata. Gli Artisti possono iscriversi entro il 16 dicembre utilizzando una delle modalità previste dal bando. Tutti gli artisti che si iscrivono ad Arte Laguna Prize avranno visibilità gratuita nella piattaforma online Arte Laguna World e avranno l’occasione di entrare in contatto diretto con collezionisti e amanti dell’arte. Ph Maila Bertoli
Arte Laguna Prize è uno dei concorsi per artisti emergenti tra i più importanti al mondo. In tutti questi anni ha ricevuto due medaglie dal Presidente della Repubblica Italiana ed è patrocinato dal Ministero degli Esteri, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione del Veneto, Comune di Venezia, Università Cà Foscari di Venezia, Istituto Europeo di Design. Tutti i lavori degli artisi candidati saranno valutati dalla giuria di esperti, la quale decreterà i nomi dei finalisti che esporranno all’Arsenale di Venezia e i tre vincitori assoluti che riceveranno dei premi in denaro di 10.000 € ciascuno. Tra le novità della 15^ edizione spicca l’Advisory Council, il “comitato d’onore”, di supporto alla
Ph Giacomo Di Lillo
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giuria, composto da personalità di rilievo provenienti da diversi ambiti e accomunati da una profonda esperienza nel campo dell’arte a livello globale. Le opere dei candidati verranno valutate dai giurati tenendo in considerazione le caratteristiche dell’arte internazionale contemporanea e dei vari filoni artistici e secondo criteri qualitativi, di ricerca e di capacità tecnica. La giuria effettuerà la prima selezione individuando 200 o più artisti che saranno ammessi alla seconda selezione in seguito alla quale verranno decretati gli artisti finalisti che esporranno alla mostra collettiva presso l’Arsenale Nord di Venezia dal 13 marzo al 5 aprile 2021. I vincitori di tutti gli altri premi in palio verranno selezionati da ciascun partner. I risultati delle selezioni verranno annunciati on-line nel sito premioartelaguna.it. La proclamazione dei vincitori assoluti e di tutti i premi avverrà in occasione dell’inaugurazione della mostra dei finalisti. L’allestimento e l’organizzazione della mostra saranno a cura di Arte Laguna srl e dell’Associazione Culturale MoCA.
LA GIURIA
La giuria internazionale cambia ad ogni edizione in modo da avere sempre nuovi punti di vista e
Ph Valeriia Safiulina
offrire una panoramica sull’arte contemporanea a 360°. Quest’anno la giuria è composta da importanti curatori e direttori di musei operanti in diversi paesi. Bénédicte Alliot (Francia), Direttrice Generale di Cité Internationale Des Arts di Parigi - Nathalie Angles (Stati Uniti), Fondatrice e direttore esecutivo di Residency Unlimited - Lorenzo Balbi (Italia), Direttore artistico presso MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna - Marcus Fairs (Regno Unito) Fondatore e capo-redattore di Dezeen - Matteo Galbiati (Italia), Critico e curatore d’arte - Sophie Goltz (Singapore e Austria), Curatrice e docente Toshiyuki Kita (Giappone), Designer giapponese vincitore del Premio ADI Compasso d’Oro alla Carriera - Beate Reifenscheid (Germania), Direttrice del Ludwig Museum di Coblenza e Presidente di ICOM Germania.
ADVISORY COUNCIL
Igor Zanti (Italia), Curatore e critico d’arte, direttore di IED Firenze. Abhishek Basu (India), Amministratore delegato di Basu Foundation Calcutta. Principessa Alia Al-Senussi (Libia), Senior Advisor del Ministero della Cultura, Arabia Saudita. Krist Gruijthuijsen (Germania), Direttore presso KW Institute for Contemporary Art, Berlino. Mary
Ph Giacomo Di Lillo
Moshe Vollach - 31 cubes
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Elizabeth Klein (Stati Uniti), Direttore finanziario e operativo di Family Office, New York. Shaan Kundomal (Mauritius), Amministratore delegato di Capital Horizon, Mauritius. Igor Rusek (Svizzera), Membro del consiglio di amministrazione di ATAG Family Office, Basilea. Richard Frerejean Taittinger (Stati Uniti e Francia), Fondatore e Direttore di Richard Taittinger Gallery New York e co-fondatore di Champagne Frerejean Freres in Avize, Francia. Joachim Pflieger (Francia), Direttore generale di Fondation Fiminco, Romainville.
TRA I PREMI A DISPOSIZIONE ANCHE 1 PREMIO SOSTENIBILITÀ E ARTE: Contarina spa di Treviso (Italia) premierà con 3.000 euro il progetto che saprà valorizzare al meglio le strategie di Riuso, Riduco, Riciclo (RRR) e il loro impatto positivo sulla natura e sulla vita dei cittadini.
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Carolina Ciuccio_RIFLESSIONI CONVERGENTI
DENTRO
LO SPECCHIO
A San Pietroburgo la mostra che promuove la cultura italiana all’estero: “Dentro lo specchio”. Collettiva internazionale a cui partecipano diciotto artisti italiani
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ART/ PHOTOGRAPHY
“Nella visione artistica lo specchio diventa simbolo di introspezione e di divinazione, mostra il mondo riflesso, cambia la percezione delle cose, si appropria di immagini, forme e colori, assume il potere di trasformare l’inganno in realtà e le verità terrene in illusioni”.
Fabio Bianco_Versailles
Una grande mostra internazionale organizzata dal Museo d’Arte del XX e XXI di San Pietroburgo, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura della stessa città, rende protagonisti diciotto artisti italiani, selezionati a cura di una commissione di esperti proveniente da tutto il territorio nazionale, che delineano uno spaccato della scena creativa contemporanea italiana: Luisa Albert, Laura Ambrosi, Silvia Beccaria, Giulia Berra, Fabio Bianco, Carolina Ciuccio, Penelope Chiara Cocchi, Cristiana Fasano, Stefania Fersini, Sergio Illuminato, Dario Imbò, Massimo Marchioro, Giuseppe Modica, Giulia Nelli, Gonzalo Orquin, Elisa Sighicelli, Luisa Valentini, Gabriele Zago. Coordinamento a cura di Afrodite Oikonomidou. La mostra “Dentro lo specchio” è uno degli eventi di punta nel programma annuale del MISP, che ha scelto appunto lo specchio e il riflesso come concetto intorno al quale sviluppare il progetto espositivo. Il titolo dell’esposizione allude alla natura misteriosa e metafisica del “vetro che guarda”, usato per aprire il velo del tempo per indagare passato e futuro. In tutto sono stati selezionati centrotrenta artisti contemporanei (provenienti da Russia, Italia, Francia, Spagna, USA, Grecia, Israele, Cipro, Rep. Ceca). Nei tre piani dello spazio espositivo del Museo, le straordinarie opere pittoriche dei maestri storici dell’Arte di San Pietroburgo, come Andrey Goncharov, Yury Vasnetsov, Aleksandr Vedernikov e Mikhail Demidov, dialogheranno con le affascinanti creazioni, lavori sperimentali e installazioni concettuali della nuova generazione di artisti.
Dentro lo specchio Museo d’Arte del XX e XXI secolo di San Pietroburgo Fino al 31 Gennaio 2021
Stefania Fersini_catalogue photo
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Massimo Marchioro_Ritrovandosi
EXHIBITION
IN TEXAS IL DISEGNO ITALIANO DEL VENTESIMO SECOLO Menil Drawing Institute, exterior evening view. Photo by Richard Barnes
Da Lucio Fontana a Giorgio de Chirico: un grande omaggio al disegno artistico italiano realizzato dal Menil Drawing Institute in collaborazione con Collezione Ramo. Insieme presentano “Silent Revolutions: Italian Drawings from the Twentieth Century” Il disegno è stata l’officina in cui gli artisti italiani hanno avuto la libertà di sperimentare una vasta gamma di materiali e tecniche per la creazione di nuovi concetti e linguaggi. Col disegno, l’arte italiana del Secolo scorso si è confrontata con i grandi temi della storia e del mito, del linguaggio e della soggettività, del corpo, della città moderna, dello spazio e dell’astrazione. «Silent Revolutions mette in luce il ruolo essenziale e poliedrico, ma spesso trascurato, che il disegno ha avuto durante un periodo straordinariamente creativo dell’arte italiana. Non vediamo l’ora di condividere questi unici e preziosi disegni della Collezione Ramo con i nostri visitatori», spiega Rebecca Rabinow, direttrice della Menil Collection. Il Drawing Institute, prestigioso polo museale fondato da John e Dominique de Menil a Houston, in Texas, è tra le istituzioni dedicate alla ricerca appositamente progettata per preservare ed esporre i disegni nelle condizioni di luce, umidità e temperatura ideali per la loro conservazione.
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La mostra Silent Revolutions: Italian Drawings from the Twentieth Century si presenta come eccezionale raccolta interamente dedicata a opere su carta del Ventesimo secolo italiano, ricca di oltre seicento disegni, tra collage, acquerelli, gouache e pastelli che presenta per la prima volta negli Stati Uniti 68 disegni della Collezione Ramo, tra i quali opere di Afro, Mirella Bentivoglio, Alighiero Boetti, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Domenico Gnoli, Jannis Kounellis e Carol Rama, accompagnati da alcuni disegni di artisti italiani provenienti dalla Menil Collection. La mostra è organizzata da Edouard Kopp, chief curator presso il Menil Drawing Institute, e da Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo con il patrocinio e il sostegno dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti e del Consolato Generale d’Italia a Houston. Edouard Kopp, co-curatore della mostra, dichiara: «Silent Revolutions mette in luce un periodo dell’arte
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italiana che, tranne forse per pochi movimenti e artisti selezionati, non è ben noto negli Stati Uniti. Durante questo periodo, gli artisti hanno aperto nuove strade estetiche con un vertiginoso senso di creatività, in particolare nel campo del disegno. Per gli artisti italiani del Novecento, il disegno si è rivelato non solo un potente strumento creativo e un versatile mezzo espressivo, ma anche un luogo di vivaci e rivoluzionari dialoghi tra forma e materia, tradizione e innovazione, figurazione e astrazione, locale e universale». «È la prima volta che una collezione italiana viene ospitata in un’istituzione americana di tale autorevolezza. È un grande onore per Collezione Ramo non solo essere invitata nel più importante museo del mondo per il Disegno, ma anche prendere parte a una splendida storia di collezionismo europeo in America, profondamente segnata dalla fede nella pace, dal bisogno di spiritualità e dall’impegno per i diritti civili. Ideali che oggi sono imprescindibili e di estrema attualità» afferma la co-curatrice Irina Zucca Alessandrelli.
Silent Revolutions: Italian Drawings from the Twentieth Century Fino al 11 aprile 2021 Menil Drawing Institute, Houston, Texas 1230_magnelli composizione_1936
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Naomi, Paris 1997 (for Vogue Italia) © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
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LA MO
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A RAVENNA LA GRANDE MOSTRA CHE RENDE OMAGGIO A PAOLO ROVERSI Autore dell’edizione 2020 del Calendario Pirelli, ha immortalato le celebrità internazionali tra le più amate e pubblicato sulle più autorevoli riviste di moda... Paolo Roversi è uno dei più grandi fotografi, famoso in tutto il mondo per i suoi ritratti intensi e intimi e per lo stile classico del suo linguaggio. A lui, che è ravennate, al suo magico universo creativo, il MAR di Ravenna dedica l’esposizione “Paolo Roversi - Studio Luce”, realizzata con il prezioso contributo di Christian Dior Couture, Dauphin e Pirelli. “Paolo Roversi - Studio Luce” costituisce un’occasione unica per conoscere a fondo le immagini e l’immaginario dell’artista la cui carriera da professionista è iniziata nel 1970 con un incarico da fotoreporter, per rivolgere poi, in un secondo momento, i suoi interessi al mondo della moda. Centrale nel lavoro di Roversi lo studio, per lui uno spazio dalla duplice connotazione: da una parte infatti è un luogo fisico, un teatro essenziale e scarno dove mettere in scena i propri sogni e desideri; dall’altra è un luogo della mente, una sorta di contesto rituale che apre le porte ad una dimensione alternativa, la cui chiave è, da sempre, la luce.
Self portrait, Paris 2011 © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
A GRANDE OSTRA 111
ART/ PHOTOGRAPHY
Light, Paris 2002 © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
Natalia, Paris 2003 (for Egoïste) © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
Kate, New York 1993 (for Harper’s Bazaar) © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
In omaggio al settecentesimo anniversario della morte di Dante, è presente un’ampia selezione di scatti provenienti direttamente dall’archivio di Roversi che celebrano e reinventano la figura della musa, la Beatrice cantata dal Poeta nella Divina Commedia, qui interpretata in chiave contemporanea da donne leggendarie come Kate Moss, Naomi Campbell e Rihanna.
Sara Grace, Paris 2018 (for Dazed) © Paolo Roversi; courtesy Pace Gallery
La mostra, a cura di Chiara Bardelli Nonino con le scenografie di Jean–Hugues de Chatillon - visitabile fino al fino al 10 gennaio 2021 - è pensata come un ritorno alle origini. Ad aprire il percorso, le prime fotografie di moda e i ritratti di amici e artisti come Robert Frank e Peter Lindbergh che si alternano a still life di sgabelli raccolti in strada e immagini che ritraggono la Deardorff, macchina fotografica con cui Roversi scatta da sempre. Una selezione del calendario Pirelli 2020 e una serie di scatti di moda inediti, esposti qui per la prima volta, frutto del lavoro decennale per brand come DIOR o COMME des GARÇONS.
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WE ARE VISIONARIES
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ART P RIZE STREET
PHOTOGRAPHY
FONDAZIONE P RADA
we are
NORM
SANPIETROBURGO
Visionaries
“DENTRO LO SPECCHIO”
SILENT
REVOLUTION
PAOLO ROVERSI CHLOË SEVIGNY RENATO LEOTTA
HELL RATON
SOFIA SOLE LUCIEN SMITH
THE WEEKND ANA KRAS
MÅNESKIN
SHEPARD FAIREY ELISA MAINO
TOMMY HILFINGER LEWIS HAMILTON
FAUSTO PUGLISI
E € 6 – P € 7 / F, B, L € 7.5 – NL € 8.5 D, A € 9 – CH Chf 7.50 / UK £ 6.5 – S Sek 75
No. 3 /2020
5€ Italia
FRAlessandro EEMalossi DOM
Unique Media srl – Trimestrale 01/12/2020 NOV./DIC./GENN.