ANNABELLE
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UNIQUE MEDIA SRL - BIMESTRALE 10/02/2017 FEBBRAIO/MARZO - Prezzo 10 € (Italy only)
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POSH DIRETTORE EDITORIALE Enrico Cammarota enrico.cammarota@uniquemedia.it DIRETTORE RESPONSABILE Luisa Micaletti luisa.micaletti@uniquemedia.it CORRISPONDENTI ESTERI New York Anna Casotti Zurigo Fausto Furio Colombo Londra Michela Dappretto Parigi Alessandra Fanari Pechino Manuela Lietti FASHION EDITOR Marzia Bellotti marzia.bellotti@uniquemedia.it CONTRIBUTORS Maurizio Bertera, Alessia Ferri, Giulia Lenzi, Diego Tamone, Antonella Tereo, Marco Torcasio, Giuditta Elettra Nidiaci FEMALE COVER: Photographer: Federico Barbieri Stylist: Silvia Macchioni @Cattura Make-up artist: Rossano Fasano, using MAC Cosmetics Hair stylist: Daniel Manzini @Mks Milano Model/Talent: Annabelle Belmondo @MP management Milano Location: GIOPAGANI Atelier Via Montebello 30, Milano Collezione arredamento GIOPAGANI Couture. Total look: CHANEL MALE COVER: Photographer: Stefano Guindani Collection Spring/Summer 2017 SALVATORE FERRAGAMO posh è distribuito in Italia e nei seguenti paesi: Australia, Belgio, Brasile, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo, Singapore, Taiwan, Turchia, Ungheria
ERRATA CORRIGE In riferimento alla cover uomo di posh 70: suit VERSACE In riferimento al servizio uomo di posh 70 pag. 42: orange suit ROBERTO CAVALLI In riferimento: al servizio donna di posh 70 pag. 64: black leather top: DIESEL BLACK GOLD
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posh è una pubblicazione bimestrale di
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Stampa Arti Grafiche Boccia Spa Distribuzione SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)
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NO RULES: THE NEW GENERATION
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OUTLAW MOSCOW Collezione Primavera Estate 2017
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FASHION
THANK YOU FOR SMOKING E’ DI SCENA IL VOLTO NOTTURNO DEL GUARDAROBA MASCHILE
IN UNA STAGIONE DOVE IL COLORE DELLA NOTTE REGNA SOVRANO, UN GRANDE CLASSICO DEL GUARDAROBA MASCHILE SI RIPROPONE SOTTO SEMBIANZE CHE DA LUNGO TEMPO MANCAVANO. È IL DARK A IMPORSI IN VESTE NEW BLACK E RUBA L’ATTENZIONE DELLA SCENA SOIRÉE di Alberto Corrado
A
lle otto di sera scocca l’ora dello stile. Se durante la giornata accade di mantenere una linea pratica, venendo ai patti con la malintesa praticità e la moda effimera che la vita quotidiana ci sottopone, la sera, al contrario, esige l’integrale adesione alle regole. L’ambiente formale, depositario dell’etichetta, non ammette cedimenti né sbavature: è lo stile classico, e solo quello, a dettar legge sull’abito per il gentiluomo notturno. Capita spesso di ricevere inviti per serate che prevedono la formula “Black Tie”. Di conseguenza, la Dinner Jacket è tornata ad essere un capo irrinunciabile, da tenere in considerazione. Per non commettere errori sul vocabolario da sera, la Dinner Jacket è la voce corretta che solo in Italia si chiama smoking. Letteralmente giacca da pranzo, cena. Introdotto nei primi anni del Novecento per le serate meno impegnative di quelle del “White Tie”, dall’inizio degli anni ’30 ne ha gradualmente soppiantato la funzione di abito da sera. Gli stilisti fanno notare che, per quanto formale, la Dinner Jacket non deve essere una divisa, ma deve avere dei canoni che ne regolano l’uso. Per vestire correttamente quest’abito è necessario un esercizio di stile declinato in base al proprio gusto personale. In origine questa giacca era monopetto, senza bottoni; successivamente è comparso un bottone, poi due e infine quattro, per il taglio a doppio petto. Un tempo lo smoking era in drappo di lana, ma oggi è più elegante in tessuti leggeri. I pantaloni sono realizzati della stessa stoffa e nello
TOMMY HILFIGER - Bruno Mars
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stesso colore, decorati da una sola banda di raso sui lati esterni. Con lo smoking a un petto, oppure sciallato, si può usare il panciotto o la fascia. La camicia assolutamente bianca. Se incontrate eleganti damerini che alla camicia bianca preferiscono colori pastello, non fatevi influenzare. Anche se foste l’unica “mosca bianca” sarete certamente quello vestito in modo corretto. Per quanto riguarda i tessuti, debbono essere in cotone doppio ritorto “tailored fit”, mentre le camicie rigide tendono ad avere il corpo e le maniche di batista e lo sparato di piquet. L’unica frivolezza concessa sono i gemelli, meglio quindi evitare soluzioni con camicie in cui i bottoni sono pietre preziose oppure d’oro o di platino. Meglio semplici bottoni di madreperla. Nel caso di smoking a doppiopetto che, a detta dal Duca di Windsor, è sempre parso più elegante del monopetto, il colletto della camicia deve essere normale. Nel caso di monopetto è in uso nel mondo della finanza, industria e moda, il colletto alto e duro. La farfalla sarà sempre nera in crêpe di seta opaca, di faille o di satin, ma mai in velluto. La farfalla è un grande test: non deve essere né troppo perfetta, né sottile, né larga; e il nodo non deve mai essere troppo stretto o “strizzato”. Se volete avere una farfalla perfetta, senza esitazione, provate ad ispirarvi ad alcuni grandi attori del passato, come Cary Grant in “Indiscreto” e Robert Redford in “Il Grande Gatsby”. Entrambi gli attori sono dei maestri del nodo a farfalla: se riuscirete in qualche modo RALPH LAUREN
ERMENEGILDO ZEGNA
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ISAIA
a imitarli avrete compiuto un passo avanti nell’eleganza after eight. Visto che ci siete, date un’occhiata alla disinvoltura con cui dovrebbe essere portato lo smoking. Attenzione alle scarpe, che dovranno essere ovviamente nere, ma dovranno essere con suola a filo, in pelle o vernice. Ma un paio di Oxorfd di vitello morbidissimo sono concesse. Un’altra licenza può essere l’uso delle slipper, che gli inglesi dell’alta società conoscono da sempre, almeno da quando si diffuse l’uso della giacca da sera in velluto bordeaux, blu e verde scuro. Hanno tomaia liscia, con scollatura sagomata in una mascherina che risale lievemente sul collo del piede con stemmi (o monogramma) ricamati in oro, e suola sottile con tacco basso. Per chiudere questo vero e proprio corredo, un accenno al fazzoletto da inserire nel taschino: bianco in lino, non fa una piega, ma la tendenza delle passarelle suggerisce di usarne anche di colorati, con punta che deve emergere dal bordo del taschino, detta anche “spuma”. I colori saranno quelli di tutti i giorni, anche rosso plumetis. Uno stile first class, o James Bond, determinato, preciso e sensuale, shopalcoholic con gusto, in eterno bilico tra privèe dei locali più “in” e l’intero cyberspazio è quello che sfila sulla passarella di Tom Ford. Indipendente e sensuale, ha un look impeccabile, che vede lo splendido accostamento della giacca seta e cotone con trama jaquard, pantaloni in lana e mohair grain de poudre, con particolari in gros-grain. Di una magnificenza indiscussa, ma equilibrato e discreto il look di Tommy Hilfiger, che giocando con l’intramontabile versione monopetto e solo due bottoni frontali
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consente alla giacca di seguire le linee del corpo mettendo in risalto la silhouette. Ermenegildo Zegna, invece, sceglie una giacca con vestibilità regolare, con rever a punta, spacchi laterali e chiusura a un bottone, pantaloni con pince anteriori cucite e una chiusura nascosta con gancio e occhiello. Allure da divo americano anni '40 per Ralph Lauren, che incanta con i suoi smoking di gabardine in pura lana e giacche monopetto con rever di seta per uno sparkling party. Nero d’ordinanza, elegante e intramontabile per l’“easy chic” di Giorgio Armani che veste il suo gentleman con la giacca a due bottoni, la spalla con rollino accentuato e il rever a scialle in raso. Stile sofisticato ed indiscusso per Kiton per la giacca monopetto con rever a scialle in 100% lana. Lusso rilassato, ma anche straordinariamente eccentrico e vivace, quello che inneggia Isaia, con due visioni secondo lo stile della maison: monopetto in check e doppiopetto in bianco con rever a lancia in nero. In fatto di creatività, non manca il colpo di scena con lo smoking heritage di Alessandro Michele per Gucci: semplice come quello degli anni '60, in lana mohair nero con dettagli in raso, spalle morbide e strette, ampio rever a lancia e maniche slim, con pantalone con tasche sulle cuciture e posteriori tagliate. Senza esagerazioni, calibrando passato e modernità, per non risultare messaggeri di un’identità che non ci appartiene. Che si scelga tra rigore o spontaneità, minimalismo o lusso, l’eleganza in sé non ne risente. Purchè ciascuno sia l’artefice di quelle scelte e si riconosca in ciò che indossa.
GUCCI
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EXHIBITION
STOFFA NOBILE
UN ARALDO DELL’ECCELLENZA SARTORIALE ITALIANA IN MOSTRA TRA INSTALLAZIONI, CITAZIONI, SUGGESTIONI E IRONICI GIOCHI DI OPPOSTI, HA PRESO FORMA A FIRENZE UN TRIBUTO A UNO DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI PIÙ CARISMATICI: CIRO PAONE, CUORE MENTE E ANIMA DI KITON. RISPONDE ALLE NOSTRE DOMANDE IL CURATORE ANGELO FLACCAVENTO di Marco Torcasio
Un iter immaginifico, dedicato al fondatore e Presidente Kiton, ha accolto i visitatori della mostra speciale “Due o tre cose che so di Ciro” durante Pitti Immagine Uomo 91. Sei stanze di Palazzo Gerini a Firenze dedicate ad altrettanti temi, divenuti pietre miliari nella vita di Ciro Paone, hanno raccontato il gusto, la passione, l’irresistibile dedizione al bello che hanno attraversato la vita e la carriera del Signor Kiton, in un percorso tra i valori e le motivazioni senza tempo che muovono il marchio. Leggero, toccante, poetico e surreale: un viaggio dentro il gusto e la personalità
di un uomo, usando l’abito sartoriale come cornice, pretesto e scena, e la discrezione come orizzonte di senso. L’idea di avvicinare e coinvolgere fisicamente gli spettatori, offrendo a ciascuno l’occasione di un click personale e irripetibile, si è fatta esperienza spaziale ed emozionale. Famiglia, +1, Napoli, Sartoria, Indossaggio, Qualità, questi i nomi degli spazi allestiti dal curatore ed esperto di moda Angelo Flaccavento che ci racconta della sensazione di leggerezza e di perfezione che si prova indossando una giacca Kiton, la cui unicità non è mai visibile a occhio nudo, ma si rivela nell’uso.
COME È STATA CONCEPITA QUESTA MOSTRA-TRIBUTO E COSA TI HA PORTATO A DIVENTARNE IL CURATORE?
rappresentativi della persona siano gli stessi propri del marchio e ho ideato un percorso di sei stanze dedicate ad altrettante pietre miliari nella vita di Paone.
È scaturita dall’esigenza di rendere omaggio a uno degli imprenditori simbolo d’italianità nel mondo in occasione della manifestazione che ne celebra le eccellenze: Pitti Immagine. La mia curatela è nata su commissione a seguito del successo conseguito con la mostra su Cerruti realizzata lo scorso anno. L’INTENZIONE È STATA QUELLA DI IMMORTALARE LA TESTA E IL CUORE DI UN UOMO DIETRO L’ECCELLENZA DEL PRODOTTO. ATTRAVERSO QUALI PASSAGGI?
Ho voluto rappresentare Kiton con uno stile celebrativo sì ma non tradizionale come spesso accade nell’interpretazione del modo sartoriale. Nel modo più leggero e giocoso possibile. Ho concentrato l’attenzione su Ciro e non su Kiton alla luce della serena consapevolezza che i valori 40
PERCHÉ PALAZZO GERINI A FIRENZE?
Ho concepito la mostra come un ritratto di Ciro Paone dopo aver ricavato le illuminazioni che hanno guidato la sua azienda, ma anziché trascriverli in un paragrafo, come faccio di solito, li ho radunati insieme. Per i sei valori individuati avevo bisogno di uno spazio con altrettante stanze, ma non è stato facile trovare un luogo che intrecciasse la ricchezza del sud Italia - l’opulenza fiorentina non è simile a quella napoletana - e che avesse sei stanze in sequenza. Qui è entrata in gioco la produttività del caso con la scoperta di Palazzo Gerini, che si è rivelato location ideale. Mi piace che ci sia sempre un elemento di casualità nell’elaborazione concettuale. Il resto viene di conseguenza.
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TRA TUTTI I VALORI IL PIÙ SINGOLARE È IL COSIDDETTO “PIÙ UNO”. COS’È ESATTAMENTE?
Quello fondamentale. Nella seconda stanza, in un box bianco fuori e rosso dentro, un microfono ripeteva lo slogan “il meglio del meglio +1”, formulazione linguistica che sempre sintetizza la filosofia del brand. Chiunque abbia l’ambizione riassunta da questa espressione desidera spingersi continuamente più in là. L’idea è stata allora quella di portare le persone dentro la testa del protagonista. Affinché la mostra stimolasse il più possibile tutti i sensi dello spettatore e andasse oltre il fine meramente contemplativo, abbiamo riprodotto l’odore di gesso, metallo e lana bagnata in una delle stanze e insieme a un artista del suono abbiamo creato una sinfonia composta soltanto con suoni registrati in sartoria a Napoli… L’ESIBIZIONE È RIUSCITA NEI SUOI INTENTI?
La più grande soddisfazione è stato poter sentire Ciro in persona apprezzare il lavoro realizzato. E se una persona di quella generazione ha potuto riconoscersi in un’operazione così poco ortodossa per me avrà vinto lo scopo. IL PERCORSO ESPOSITIVO HA VOLUTO SPINGERSI OLTRE LO STORYTELLING SARTORIALE. PER INSEGUIRE QUALI FINI ULTERIORI?
Per creare una mostra legata alla moda con un linguaggio diverso. La moda vista in museo è spesso congelata. Il mondo del classico poi è ulteriormente statico e tradizionale. C’era bisogno di qualcosa di interattivo e coinvolgente che ho trovato utilizzando l’abito sartoriale come pretesto di una narrazione fatta di sensazioni ed emozioni. La possibilità di indossare e provare le giacche Kiton in mostra ne è testimonianza. 30 giacche identiche in trenta taglie diverse messe in prova da due sarti per essere più precisi. SONO PREVISTE SUCCESSIVE TRASPOSIZIONI DELLA MOSTRA?
Essendo composta da installazioni site-specific si presta ad essere allestita anche altrove, trovando il luogo adatto. Per mia natura se ciò dovesse accadere cambierei qualcosa per non riproporla tale e quale. ALLA LUCE DI QUESTO EXCURSUS QUALE FUTURO ATTENDE L’AZIENDA?
Kiton è un’azienda che si evolverà in maniera naturale perché realizza un classico talmente senza tempo che non risente e non risentirà del cambiare delle mode. La cosa che mi ha più colpito è che nonostante Ciro all’epoca abbia fondato un’azienda ad personam l’abbia anche immaginata perché gli sopravvivesse, cosa che non sempre avviene nella moda italiana.
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EXHIBITION
THE ART OF SHOES L’ECLETTICA CREATIVITÀ DI MANOLO BLAHNIK IN MOSTRA
A PALAZZO MORANDO UNA RETROSPETTIVA INTERNAZIONALE CHE CELEBRA LA CARRIERA ULTRA QUARANTENNALE DELLO SHOES DESIGNER SPAGNOLO. UN VIAGGIO TRA CALZATURE ICONICHE E DISEGNI ORIGINALI, TESTIMONIANZE DI UNO STILE CHE HA CAMBIATO I CODICI DELL’ELEGANZA FEMMINILE di Alessia Ferri
Iconiche, eterne, espressione tangibile del modo di essere di anime che non si accontentano della mediocrità ma puntano al sublime. Quelle di Manolo Blahnik non sono semplici scarpe ma oggetti feticcio delle donne di tutto il mondo che oltre a sognare di indossarle, adesso hanno la possibilità di ammirarle attraverso un’esposizione unica, allestita a Palazzo Morando, museo costume, moda, immagine di Milano fino al 9 aprile. “Manolo Blahnik. The art of shoes” è una retrospettiva internazionale che racconta la carriera di uno dei designer di calzature più influenti al mondo, in grado di mutare completamente i codici dell’eleganza e della femminilità. Tacchi a spillo come prerogativa imprescindibile che se indossati possono cambiare l’immagine e la vita di una donna donandole sublimi movenze teatrali. Quasi infinite le declinazioni possibili che dalla mente passano alla carta, e poi alla realtà. Oltre 30.000 i modelli presenti nel suo archivio, uno scrigno privato dal quale grazie alla collaborazione con la curatrice della mostra Cristina Carrillo de Albornoz ne sono emersi 212; tasselli di un percorso espositivo intervallato anche da un’ottantina di schizzi originali, tra i quali quelli che hanno permesso alla giornalista di Vogue Us Diana Vreeland di scoprirlo, facendo così nascere il mito. Le scarpe scaturite in primo luogo dal mondo dell’immaginazione traggono ispirazione dalla vita stessa, che si presenta ai suoi occhi sotto forma di natura, architettura, letteratura, cinema e arte visiva, generando oggetti sensuali, suggestivi e adorabili come pochi altri accessori sanno essere. «Manolo possiede una mente inquieta e costantemente curiosa rispetto al mondo. In ogni ambito cerca di catturare ciò che ritiene essere l’essenza della bellezza, da intrecciare con influenze culturali ed emotive», racconta la curatrice, sottolineando come attraverso le scarpe dello stilista sia possibile vivere anche emozioni, passioni e il suo amore per la vita, riecheggianti in un complesso universo interiore. La mostra si compone di sei sezioni, ognuna delle quali rappresenta un fermo immagine sui temi costanti che ritornano nel suo genio creativo. L’esordio è all’insegna della
fantasia, declinata attraverso i modelli più eccentriche dai colori sgargianti e i tacchi lavorati con motivi ironici e giocosi. Tra questi, da ammirare anche quelli utilizzati all’interno del film Marie Antoinette di Sofia Coppola. Bastano pochi passi per giungere in un ambiente multiculturale dove respirare le influenze geografiche e ambientali, con scarpe ispirate a Spagna, Italia, Africa, Russia, Inghilterra e Giappone. Se la terza sezione esamina il fascino per l’arte e l’architettura, la quarta è un inno alla natura e all’intenso amore per il mondo botanico, evidente nel corso di diversi passaggi della sua carriera. Ma non sono solo le linee e le fantasie a rendere uniche le creazioni di Blahnik, anche i materiali giocano un ruolo primario, esaltati in un’apposita area che comprende una selezione di scarpe raffiguranti dettagli elaborati, invenzioni ricche e colori utilizzati. A concludere il viaggio nel mito, una finale ed ulteriore celebrazione, con i modelli realizzati per personalità influenti che hanno deciso di vestire i propri piedi con veri e propri gioielli senza tempo, da Brigitte Bardot alla fashion editor di Vogue Anna Piaggi, ad Anna Wintour. La retrospettiva omaggia l’inventiva e un mestiere eccellente dove si incrociano i confini di moda e arte, in un viaggio continuo e itinerante. Un moto dell’anima ma non solo visto che “The Art of Shoes” toccherà diversi luoghi, tutti prestigiosi e dall’importante significato per Manolo Blahnik. Se il debutto non poteva che essere nella capitale della moda e sede di numerose fabbriche calzaturiere, dopo Milano sarà il museo dell’Hermitage di San Pietroburgo ad inchinarsi al designer spagnolo che poi verrà omaggiato a Praga, casa paterna della famiglia Blahnik e al Museo Nacional de Artes Decorativas di Madrid, terra del cuore di Mr. Blahnik, per poi concludere il viaggio a Toronto. Chi vorrà varcare le soglie del sogno sarà illuminato da intuizioni straordinarie che insieme a immagini esclusive permetteranno di specchiarsi nel suo universo. La mostra è accompagnata da un libro edito da Skira - Rizzoli scritto dalla curatrice Cristina Carrillo de Albornoz. Una conversazioe con Blahnik per carpirne fino all’ultimo segreto.
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EVENT
PARIGI È UNA FESTA L’ULTRA-MODERNITÀ DELLE NUOVE CREAZIONI CHANEL
LA MODERNITÀ ULTRA-FEMMINILE DELLE NUOVE CREAZIONI CHANEL: ABITI DECORATI CON FILI D’ORO, RASO E VELLUTO, CRISTALLI RICAMATI, GUAINE IN TULLE PLISSETTATO E PIUME DI STRUZZO. CHANEL E IL RITZ DI PARIGI SI UNISCONO ANCORA UNA VOLTA IN UNA CELEBRAZIONE COSMOPOLITA SOTTO LA DIREZIONE GENTILE DI KARL LAGERFELD: IL MÉTIERS D’ART 16/17 #Pariscosmopolite come hashtag ufficiale di Chanel Collection des Métiers d’Art 2016/17. Karl Lagerfeld sceglie una location entrata nella storia per il suo soggiorno d’autore, ovvero il Ritz Hotel di Parigi dove per 34 anni ha abitato Mademoiselle Coco, che ospita il dna Chanel per la sfilata e diventa esclusivo luogo dell’ospitalità per celebrities, muse, amici della Maison e modelle da tutto il mondo. Il centro della Moda in una notte a Parigi: una cena e il défilé. Gli anni '40 sono in ogni dettaglio, forti e indipendenti, romantici e viziati. I ricami ricchi, le velette, le schiene scoperte. Tutto in chiave contemporanea perché a comprare questi pezzi saranno le nuove millennials, quelle con innumerevoli followers
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sui social network, che di quei mitici anni rivivono le atmosfere grazie a Kristen Stewart (grande assente della serata) in Café Society di Woody Allen. E poi fiori, portati come cappellini, ferma capelli o che sbocciano sugli abiti. Tra i primi volti del défilé lei, Lily Rose Depp, indubbiamente musa di Karl Lagerfeld da diverse stagioni, che, dopo aver giocato a biliardo nel fanta-casinò di Chanel, ha sfilato elegante e sicura tra i tavoli. Una scelta, quella del Ritz, che avviene proprio nell’anno del rinnovo completato del celebre hotel al 15 di Place Vendôme. La collezione di borse è una delle più sofisticate degli ultimi anni, tra borse a tracolla e modelli da sera in pellami pregiati dai dettagli ultra chic. Tornano
ERMENGILDO ZEGNA Pharrel Williams
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le minaudiere Chanel che richiamano la forma delle celebri bottiglie di N°5. Incantevoli nella linea di shoulder bag Chanel i modelli rossi, abbinati ai capi piÚ hot della collezione. Sfilano creazioni in satin con una fantasia a fasce intrecciate e sovrapposte in diverse sfumature della stessa nuance, borse da giorno ma anche da cocktail con serratura logata. Rilanciato il trend delle borse ricamate in lana: maxi pochette dalla forma rettangolare con patta triangolare abbellita da inserti in pelliccia bianca. Immancabili le shoulder bag dalla superficie ricamata, un classico per 46
la griffe francese. Pensate con base in pelle nera glitterata, sono state abbellite da nuove scritte ispirate a temi diversi, formate da lettere dorate che richiamano il colore della tracolla e degli altri hardware in metallo del modello. Mood deciso anche per le mini bags a forma di scatola decorate con borchie lungo la superficie. Hanno una forma piccola e compatta, una struttura rigida e sono previste principalmente in pelle di rettile a tinta unita, con fibbia in pelle al posto della serratura in metallo. chanel.com
Lily-Rose DEEP
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Photographer: Federico Barbieri
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Shirt BOTTEGA VENETA, tie CHANEL LOCATION: Piano terra GIOPAGANI Atelier CHAIR RENDEZ-VOUS Chair_Capsule Collection CHAT NOIR_ GIOPAGANI Couture TABLE SX: RENDEZ-VOUS Dining Table_Capsule Collection CHAT NOIR_ GIOPAGANI Couture STOOL DX: RENDEZ-VOUS Stool_Capsule Collection CHAT NOIR_ GIOPAGANI Couture
Dress SVETA, sabot CHANEL LOCATION: Piano terra GIOPAGANI Atelier CHAIR: RENDEZ-VOUS Chair_Capsule Collection CHAT NOIR_ in velvet rosa ed ottone, GIOPAGANI Couture
Dress BOTTEGA VENETA, skirt FENDI
Dress MOSCHINO LOCATION: Piano terra GIOPAGANI Atelier TABLE: RENDEZ-VOUS Tall table_Capsule Collection CHAT NOIR_ in Marquina Black Marble, GIOPAGANI Couture
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Long dress BYBLOS, top ANNAKIKI LOCATION: Piano terra GIOPAGANI Atelier SOFA: Modello VICIOUS Sofa_Capsule Collection SARTORIA_ GIOPAGANI Couture
Total look CHANEL LOCATION: Piano terra GIOPAGANI Atelier CHAIR: Modello BONHEUR Chair_Capsule Collection CHAT NOIR_ in velvet Petrolio, GIOPAGANI Couture.
Stylist: Silvia Macchioni @Cattura Make-up artist: Rossano Fasano, using MAC Cosmetics Hair stylist: Daniel Manzini @Mks Milano Model/Talent: Annabelle Belmondo @MP management Milano Location: GIOPAGANI Atelier Via Montebello 30, Milano Collezione arredamento GIOPAGANI Couture.
Photographer: Irina Lis Costanzo
BREEZE
Left page: Chiffon dress ALBERTA FERRETTI, Pendant and sandalias SALVATORE FERRAGAMO
In this page: Dress ELISABETTA FRANCHI Decolleté FABIO RUSCONI
Crepe dress FENDI
Jumper EMPORIO ARMANI Skirt LUISA BECCARIA Necklace ROSANTICA MILANO
Dress WINONAH Sandals ERMANNO SCERVINO Necklace ROSANTICA MILANO Minibag GEDEBE
Dress ERMANNO SCERVINO
Style: Erika Guerrisi Mua: Alessia Stefano Hair: Alina Ignatenko @Aldo Coppola Agency Using L’Oreal Professionnel Model: Marysia @Next Milan
Photographer: Stefano Guindani
STRENGTH AND GRACE
Dress ERMANNO SCERVINO
Total look CHANEL
Leather dress BOTTEGA VENETA, flowered dress SIMONA CORSELLINI per SPACE STYLE COUTURE, matelassé jacket COLMAR
Video Chiara Dynys
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Dress ERMANNO SCERVINO
Coat MAX MARA, leggings ADIDAS, sneakers O.X.S
Coat MAX MARA, leggings and bra ADIDAS, sneakers O.X.S.
Pants GENNY, t-shirt long sleeves ADIDAS
Embroidered jacket MONCLER
Hoodie ADIDAS, mini dress HERMÈS, jeans TELA GENOVA, flat shoes CASADEI
Jacket COLMAR, long dress MISSONI
Assistants: Rinaldo Sgarella, Lorenzo Baroncelli Hair & Make-Up: Giorgia Gervasio Styling: Marzia Bellotti Model: Sara Cardin, campionessa di Karate Thanks to: M 77 Gallery, via Mecenate,77 Opera sul fondo Chiara Dynys Look Afar 2016
Photographer: Stefano Guindani Project by Enrico Cammarota
MEN’S STUFF
MARCO ACHILLI,
COMMUNICATION AND MARKETING DIRECTOR ERMANNO SCERVINO
DOMENICO GALLUCCIO,
PRESS OFFICE & MEDIA DIRECTOR CHANDELIER: ECLAT DE PLOMB in vetro di Murano GIOPAGANI Couture
ENZO DOMINGO,
PRESIDENT & CEO DOMINGO COMMUNICATION CHAIR: Modello BONHEUR Chair Capsule Collection CHAT NOIR GIOPAGANI Couture Statua Idolo by Paolo Fiorellini
ANTONIO GAVAZZENI, CEO BAGUTTA
GIUSEPPE LEZZI,
CEO & CHAIRMAN M 77 GALLERY Wallpaper Toxicity by Gio Pagani for Wall&Decò
GIO PAGANI,
ARCHITECT AND DESIGNER Modello Absinthe Dining Table Capsule Collection SAINT-OUEN GIOPAGANI Couture Light ECLAT D’EAU GIOPAGANI Couture
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ROBERTO SERAFINI,
GENERAL DIRECTOR L’ORÉAL LUXE
GIANLUCA TONIOLO,
GLOBAL TRAVEL RETAIL MANAGING DIRECTOR LVMH ITALY
Assistants: Lorenzo Baroncelli, Giuliano Goidanich Make up & Hair: Margherita Fabbricatore Location: GIOPAGANI Atelier, Via Montebello 30 Milano
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BEAUTY
NOTE D’AUTORE UN VIAGGIO OLFATTIVO FRA PASSATO E FUTURO
SOLO DAGLI INGREDIENTI PIÙ PREGIATI NASCONO FRAGRANZE COSÌ IRRESISTIBILI DA ENTRARE NEL MITO: NOVITÀ ASSOLUTE E RIVISITAZIONI DI GRANDI CLASSICI TROVANO IL LORO DENOMINATORE COMUNE NELL’ACCURATA RICERCA DEI NASI PIÙ CELEBRI
ODE ALLA ROSA Ogni anno, all’inizio dell’anno, Giorgio Armani reinventa la boccetta del suo profumo da donna più iconico per celebrare una femminilità vibrante e coraggiosa, la stessa della “donna Sì”. Per l’edizione 2017 il flacone di Sì Rose Signature si veste di un delicato nastro di seta rosa incrociato sul davanti, quasi fosse il décolleté di un abito haute couture, mentre il cuore che lo sigilla evoca la purezza di una pietra preziosa. Resta invariata la fragranza, la stessa della prima edizione del 2016, in cui essenze 88
calde e femminili si uniscono a note di travolgente intensità: un doppio accordo di rosa avvolto da una scia cipriata. Nel bouquet, bergamotto e mandarino illuminano la leggera fresia e la succosa Blackcurrant Neo Jungle Essence, mentre una potente sensualità viene sprigionata dall’incontro fra la rosa di Maggio e la rosa turca; le note di fondo di assoluta di ambretta e di Vanilla Pure Jungle Essence si fondono nel tenero legno di Orcanox, intensificato da una punta di patchouli.
SOUL GREEN Velvet Collection è il nome della più pregiata collezione olfattiva di Dolce&Gabbana, che oggi si arricchisce di una nuova, elegante fragranza. Unendo accenti freschi e aromatici all’intensità del legno, Velvet Cypress mette al centro della sua piramide olfattiva il cipresso italiano. Un’essenza complessa e ricca di contrasti: in apertura si rivelano frizzanti note di cedro arricchite dai preziosi estratti naturali di bergamotto e limone, che derivano dai boschi, campi e giardini italiani;
con lo svelarsi della fragranza, si fa sempre più intenso l’aroma di foglie di cipresso verdi e terrose, per adagiarsi su un fondo intensamente aromatico. Sono i sentori della salvia Sclarea, che evocano il profumo del fieno e dell’erba secca bruciata dal sole estivo, e del cedro della Virginia, una pura nota legnosa, profonda e sottile come l’albero. Quintessenza di stile e celebrazione dell’italianità, Velvet Cypress è racchiuso nell’iconica boccetta che per l’occasione si tinge di verde. 89
COLLABORAZIONI SPECIALI I codici estetici della maison Gucci trovano la perfetta declinazione olfattiva in una nuova, inedita fragranza: Gucci Guilty Absolute. Questo profumo unico è il frutto della speciale collaborazione tra il Direttore Creativo Alessandro Michele e il celebre maître parfumeur Alberto Morillas. Per poterlo realizzare sono stati utilizzati pregiati ingredienti riscoperti nell’archivio dei Giardini Botanici Reali e note 90
intensamente avvolgenti: un accordo di cuoio Woodleather e la nota verde del Goldenwood, un nuovo estratto naturale del cipresso Nootka, intensificate da tre diversi tipi di olio patchouli e dalla freschezza erbosa del vetiver. Rivivono in forma liquida i tratti distintivi del brand: la nota di cuoio è un omaggio a uno dei materiali iconici di Gucci, il design del flacone ne richiama invece i colori e le forme caratteristici.
NEL GIARDINO DI IZIA Intimo, carnale, vivace: Izia è il nuovo profumo di Sisley che cattura l’essenza delle rose fiorite nei primi giorni di maggio, le stesse che Isabelle d’Ornano apprezzava nel suo giardino della casa di Berry. Diminutivo di Isabelle in polacco, Izia si pronuncia «Ijia» e appare come un dipinto olfattivo in cui è ritratta l’intimità di un ricordo. Il suo jus è moderno e sorprendente: il bergamotto bianco di Calabria, con tocchi di fresia e
tè, svela una luminosità e una leggerezza rafforzate dalle aldeidi, mentre il pepe rosa apporta toni agrumati e frizzanti. Ma è nel cuore della fragranza che viene sprigionata tutta l’unicità e la potenza della rosa, unita alle note fiorite di gelsomino, peonia e mughetto. Nelle note di fondo si cela invece il calore dei muschi e dei legni di cedro, trascrizione di una moderna sensualità. Una fragranza ispirata che si fa ricordare. 91
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a cura di Enrico Cammarota
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LIFE
DESTINAZIONE SKYLINE EXCLUSIVE WINTER ROOFTOP
AVVOLTI DALLE MILLE LUCI, TRA LE CROMIE DELL’EMPIRE CHE OGNI SERA NARRANO NUOVI RACCONTI E SKYLIGHT TRASFORMATI IN GIARDINI D’INVERNO, IL WINTER TIME SI ASSAPORA DAI ROOFTOP PIÙ AMATI DAI NEWYORKESI. IN UNA MANHATTAN ONIRICA di Anna Casotti
Sleep no more. È in queste parole che si può riassumere l’art de vivre di New York, la sua instancabile bellezza da scoprire, piano piano, facendosi avvolgere da un’energia che in pochi altri luoghi trova la sua effervescenza. Un’energia che si modifica nelle ore del giorno per racchiudere durante la sera la vera essenza della bellezza. Luci che si accendono e che scandiscono in un istante i profili degli edifici-simbolo, referenti iconici che si mimetizzano in una caleidoscopica visione notturna. Da osservare sorseggiando cocktail creati dai bartender più affermati, nei rooftop più ricercati, alla ricerca dei volti delle celebrities... per incontri inattesi.
Sleep no more. In these words we can resume the lifestyle of New York, its inexhaustible beauty to discover, little by little, being enveloped by an energ y which in few other places can be so exuberant. An energ y which changes during the day hours to enclose in the evening the real essence of beauty. Lights turn on and mark in a moment the profiles of the symbol-buildings, iconic referrals hidden in a kaleidoscopic night vision. All can be observed drinking cocktails created by the most popular bartenders, in the most elegant rooftops, searching for the presence of celebrities...for unexpected meetings.
ART COCKTAIL
ART COCKTAIL
Un raffinato salotto panoramico che affaccia su uno degli edifici simbolo, il Crysler Building, tra divani in pelle e sedie in vimini: al 30mo piano del boutique suite Hotel Kimberly si apre Upstairs, uno dei rooftop più eleganti della città. Tra cocktail ispirati all’universo dell’arte come l’Oh Yoko, brunch e colazioni gourmand. (145 E 50th St. - kimberlyhotel.com).
A refined panoramic salon overlooking one of the symbol buildings, the Crysler Building, between sofas in leather and chairs in wicker : on the 30th floor of the boutique suite hotel Kimberly there is Upstairs, one of the most elegant rooftops of the city. Between cocktails inspired to the art universe such as the Oh Yoko, gourmand brunch and breakfasts. (145 E 50th St - kimberlyhotel.com)
UPSTAIRS AT THE KIMBERLY
ART COCKTAIL - UPSTAIRS AT THE KIMBERLY
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UPSTAIRS AT THE KIMBERLY
MANHATTAN VIEW
MANHATTAN VIEW
Life is beautiful... Mr. Purple accoglie i suoi ospiti al 15mo piano dell’Hotel Indigo nel Lower East Side, con un panorama a 360° su New York. Mattoni a vista, tavoli in legno di recupero e un’allure dall’eleganza retro, il cocktail bar di Gerber Group cattura lo spirito vivace e artistico del LES. Progettato dallo Studio Crème Design e ispirato ai loft d’artista, lo spazio - con due terrazze e una piscina a cui fa da sfondo l’Empire State Building - mette in scena piatti iconici creati con ingredienti locali e una wine experience internazionale. Tra selezionati cocktail classici e moderni. (180 Orchard St. - mrpurplenyc.com).
Life is beautiful... Mr Purple welcomes guests on the 15th floor of the Indigo Hotel in the Lower East Side, with a full view on New York. Visible bricks, wooden recycled tables and a vintage elegant allure, the cocktail bar of Gerber Group catches the lively and artistic spirit of LES. Designed by the studio Crème design and inspired to the artist’s lofts, the space - with two terraces and a swimming-pool with the Empire State Building on the background - presents iconic dishes made with local ingredients and international wine experience. In a selection of classical and modern cocktails. (180 Orchard St – mrpurplenyc.com)
MR. PURPLE
MR. PURPLE
MANHATTAN VIEW - MR. PURPLE
PRESS LOUNGE
PRESS LOUNGE
Pareti in vetro e un panorama unico su Times Square trasformano Press Lounge - aperto sul rooftop dell’Ink48 Hotel - in un’incantevole location in cui rifugiarsi dal caos di Manhattan. Lussuoso ed esclusivo, tra cocktail stagionali e un’ampia selezione di vini haute de gamme, è tra i migliori salotti inaugurati sui tetti di New York. (653 11th Ave - thepresslounge.com).
Walls in glass and a unique view on Times Square change Press Lounge open on the rooftop of the Ink48 Hotel - in an enchanting location where to take refuge from the chaos of Manhattan. Luxurious and exclusive, between seasonal cocktails and a wide selection of haute de gamme wines, it is among the best salons opened on the rooves of New York. (653 11th Ave., thepresslounge.com)
PRIVATE AMBIANCE
OLD AMERICAN ÉLITE ST. CLOUD
Ci sono pochi luoghi che vantano la visione sofisticata del Knickerbocker Hotel, un tempo luogo di ritrovo dell’high society americana, da F. Scott Fitzgerald a John D. Rockefeller. E il suo rooftop St. Cloud - dal nome dell’originario hotel di fine Ottocento - è il simbolo di quell’antico savoir faire rimasto impresso in ogni suo dettaglio, perfetta location da cui osservare Times Square e il suo instancabile fermento. (6 Times Square - theknickerbocker.com).
PRIVATE AMBIANCE
OLD AMERICAN ÉLITE ST. CLOUD
There are places boasting the sophisticate view of the Knickerbocker Hotel, which was once a meeting place of the high American society, such as F. Scott Fitzgerald and John D. Rockefeller...And its St. Cloud rooftop by the name of the original hotel dated to end of the 19th century, perfect location where to observe Times Square and its endless flurry. (6 Times Square - theknickerbocker.com) 95
INTIMO RIFUGIO - THE LODGE AT GALLOW GREEN
CONTEMPORARY GLAM - STK
CENTRAL PARK ALLURE
CENTRAL PARK ALLURE
Un iconico luxury hotel affacciato sul Lincoln Center da cui osservare, sospesi al 12mo piano, l’incanto dell’Upper West Side. The Empire Rooftop Bar & Lounge avvolge i sensi in un’ambience che riflette i toni caldi di Central Park, in raffinati arredi e servizi esclusivi, tra cui il top restaurant ED’S Chowder House guidato dal celebre chef Ed Brown e il suo talento culinario che si esprime in piatti gourmand. (44 West 63rd Street - empirehotelNYC.com)
An iconic luxury hotel overlooking the Lincoln Center where to observe, from the 12th floor, the enchantment of the Upper West Side. The Empire Rooftop Bar & Lounge envelopes senses in an ambience reflecting the warm tones of Central Park, in refined furniture and exclusive services, such as the top restaurant ED’S Chowder House, directed by the famous chef Ed Brown and his cooking talent expressed in gourmand dishes. (44 West 63rd Street - empirehotelNYC.com)
YACHT INSPIRATION
YACHT INSPIRATION
È sul tetto del Viceroy Central Park Hotel che il fascino di The Roof, del Gruppo Gerber, narra in ogni stagione la sua incantevole bellezza. Come sfondo i colori del parco che si mixano all’estetica del locale ispirata al mondo della nautica: la location appare come un lussuoso yacht, immersa tra immagini che ritraggono il mare e dettagli in ottone, evocazione di un’art de vivre high-end. (124 W 57th St. - theroofny.com).
On the roof of the Viceroy Central Park Hotel, the charming Roof of the Gerber Group shows in every season its stunning beauty. As background the colors of the park are mixed with the aesthetics of the building inspired to nautical world: the location seems a luxurious yacht, through images representing sea and details in brass, evocation of a high-end lifestyle. (124 W 57th St - theroofny.com)
CONTEMPORARY GLAM
CONTEMPORARY GLAM
È la steakhouse contemporanea amata dalle celebrities, tra luci teatrali e specchi fumé, opulenti sale private e un Rooftop che vanta un imperdibile panorama sul fiume Hudson. Guidata dall’Executive Chef Bradley, STK Downtown&Rooftop fonde l’energia di Manhattan in una location moderna ed esclusiva, per un’esperienza culinaria che combina fashion e glamour. (26 Little W 12 th St. - togrp.com/venue/stk-downtown).
It’s the contemporary steakhouse loved by celebrities, between theatre lights and smoke-grey mirrors, rich private halls and a Rooftop with an amazing view on the Hudson river. Directed by the Executive Chef Bradley, STK Downtown&Rooftop fuses the energy of Manhattan in a modern and exclusive location, for a cooking experience matching fashion and glamour. (26 Little W 12 th st - togrp.com/venue/stk-downtown/)
EMPIRE HOTEL ROOFTOP
THE ROOF
STK
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EMPIRE HOTEL ROOFTOP
THE ROOF
STK
EXPERIMENTAL TASTING - REFINERY ROOFTOP
EXPERIMENTAL TASTING
EXPERIMENTAL TASTING
Tra gli spazi più vivaci di Midtown, location di numerosi set fotografici, Refinery Rooftop è la punta di diamante dell’omonimo hotel, con la sua vista sullo skyline e sull’imponente Empire State Building. Destinazione amata dall’universo del fashion, i cocktail stagionali firmati Alex Ott sono inedite sperimentazioni scaturite dalla sua pluriennale expertise in biochimica. (63 W 38th St. - refineryhotelnewyork.com).
Among the most brilliant areas of Midtown, location of many photograph sets, Refinery Rooftop is the diamond point of the homonymous hotel, with its view on the skyline and the powerful Empire State Building. Destination loved by the fashion universe, the seasonal cocktails by Alex Ott are new experiments coming from his long-term expertise in biochemistry. (63 W 38th st - refineryhotelnewyork.com)
INTIMO RIFUGIO
INTIMATE REFUGE
È ispirato al fascino dei rifugi alpini The Lodge at Gallow Green all’interno del McKittrick Hotel. Con la sua emozionante vista sull’oasi newyorkese dell’High Line e sul nuovo epicentro del luxury lifestyle, Hudson Yards, se in estate il suo giardino provenzale avvolge in una dimensione idilliaca, è durante la stagione invernale che il “lodge” si trasforma in una raffinata location, tra divani e sedie drappeggiati con plaid, rami che scendono dal soffitto e una camera con scrittoio ricoperta di mappe d’epoca. (542 West 27th St., mckittrickhotel.com)
The Lodge at Gallow Green inside the McKittrick Hotel is inspired to the charm of Alpine refuges. With its suggestive view on the oasis of High Line in New York and on the new centre of luxury lifestyle, Hudson Yards, if in summer its Provencal garden envelops in an idyllic dimension, during the winter season the “lodge” changes into a refined location, between sofas and chairs covered with little comforters, branches coming from the ceilings and a room with a desk full of old maps. (542 West 27th St., mckittrickhotel.com)
THE PRIVATE CLUB
THE PRIVATE CLUB
È nel cuore del vivace Meatpacking District che i sofisticati sei piani in cui sorge il private club, Hotel & Spa Soho House svelano l’essenza della ricercatezza, tra ristoranti, Drawing Room, biblioteca, un intimo cinema e una piscina panoramica riscaldata. Nel fascino dei tramonti che trasformano lo skyline in cromie accese, l’eleganza unica della Soho House respira immersa nella vertigine della città. (29-35 9th Ave - sohohouseny.com).
In the heart of the lively Meatpacking District the sophisticate six floors where we can find the private club, hotel & spa Soho House, disclose the essence of refinement, between restaurants, club bars, Drawing Rooms, Libraries, an intimate cinema and a panoramic warm swimming-pool. In the charm of sunsets changing the skyline into bright colors, the unique elegance of Soho House can be caught in its gorumand destinations, plunged into the city’s vertigo. (29-35 9th Ave - sohohouseny.com)
REFINERY ROOFTOP
THE LODGE AT GALLOW GREEN
SOHO HOUSE
REFINERY ROOFTOP
THE LODGE AT GALLOW GREEN
SOHO HOUSE
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POSH
LIFE
FIRST CLASS STYLE
VOLO IN MINI-SUITE, COCOON O SCINTILLANTI POSTAZIONI, CERCANDO L’INCONSUETO
MINI LOUNGE RISERVATE A BORDO, POSTAZIONI OVER-SIZE, MORBIDI SOFÀ A DISPOSIZIONE, ABAT-JOUT DI DESIGN ED AMENITIES GRIFFATE. VIAGGIO AD ALTA QUOTA FRA LE ULTIME NOVITÀ DELLE MIGLIORI COMPAGNIE AEREE, QUELLE CHE SANNO ANCORA COCCOLARE. di Antonella Tereo
Le top airlines del mondo sanno (ancora) stupire. L’universo di pluripremiate tentazioni che riservano a chi cerca l’insolito è fatto di attenzioni, sorprese e brand di lusso. Basta salire a bordo per scoprirle. L’hostess ci accompagna nella zona di Prima Classe e il sogno comincia: uno sguardo intorno, da dove non arrivano brusii ma, anzi, tutto è ovattato nella sofisticata atmosfera di un volo esclusivo, anche se in fondo al velivolo i passeggeri saranno centinaia. Tutto avvolgerà la nostra permanenza, da tessuti pregiati a comodi vani, da accessori griffati a tecnologici dispositivi che divertiranno la nostra esperienza di viaggio. Senza dimenticare il food, sublime occasione per cedere alla gola e scoprire raffinate cucine, anche in alta quota.
ETIHAD
La compagnia degli Emirati Arabi Uniti mostra l’attenzione degna dei sultani. All’arrivo, la scelta della First Class si declina in Suite o Apartment (a richiesta, anche comunicanti fra loro) opzioni che sfoggiano caratteristiche uniche di una mini-camera a disposizione, quasi si fosse in boutique hotel, non a caso confermata dall’assegnazione del riconoscimento più ambito, il World’s Best First Class Airline 2016 da Skytrax. La concezione di un ambiente semi-chiuso e dedicato, dalle linee morbide e curve, dai toni bianco e noce, regalano la sensazione di vera privacy, oltre all’inconfondibile buon gusto per i materiali pregiati delle tappezzerie dei divani in vera pelle. La biancheria da letto mostra i colori del deserto e si lascia scegliere all’ospite per il suo relax la varietà di oli essenziali per profumare il morbido cuscino. Chiuse le porte scorrevoli infatti, la postazione diventa un comodo letto di quasi due metri per il Etihad
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riposo notturno e non mancano guardaroba e mini-frigo personali (su Dreamliner 787). Sui prodotti da bagno, custoditi in curate trousse, la scelta della compagnia guarda all’Europa e opta per le creme skin care per mani e viso della celebre firma ungherese più apprezzata del beauty, Omorovicza. A proposito di bellezza, poi, da non trascurare nell’Apartment – e dal gusto decisamente femminile - l’armadietto nel bagno riservato che offre uno spazio con specchio cosmetico e prodotti per il demake up. Se il viaggio si fa lungo, c’è spazio anche per socializzare nella lounge riservata a massimo sei esclusivi passeggeri della First Class. La cucina è seguita da chef che si dedicano alle preferenze degli ospiti, senza rinunce e servendo loro, presso la Suite o l’Apartment, le specialità internazionali che sono valse alla compagnia degli Emirati anche il prestigioso titolo di “World’s Best First Class Onboard Catering” proprio nel 2016.
AIRFRANCE Air France - E’ la Première (classe) quella che nella compagnia francese conquista senza pari, appena riconfigurata anche nei dettagli. Quattro in tutto le postazioni su uno dei suoi voli B777-300. Accediamo alla nostra suite di bordo dopo aver conosciuto personalmente l’equipaggio. Ci accomodiamo, mentre ci alleggeriamo utilizzando un guardaroba dedicato e numerosi vani per gli effetti personali. Le nuance sono sul grigio luminoso, soft ed elegante, a tratti dai cenni tweed su cui campeggia l’ippocampo alato, segno distintivo della compagnia. In dotazione arriva anche una trousse in cotone griffata Carita contenente prodotti del prestigioso brand, come una crema idratante per le mani, il lip balm per le labbra, una maschera rilassante per gli occhi oltra a tappi per le orecchie, pettine, mascherina e penna. Ma c’è di più: un invito in un centro per un trattamento esclusivo Carita Faubourg. A disposizione invece durante il volo, detergenti ed idratanti della maison di cosmesi francese, su una gamma di 14 varianti per tipo. Dopo quello al beauty lo sguardo torna sull’ambiente e lo spazio a
disposizione: la poltrona che ci accoglie diventa un letto lungo oltre 2 metri e largo 77 centimetri, con guanciale e piumino Sofitel My Bed. Ma in attesa del riposo, la poltrona di fronte che include la nostra postazione può anche accogliere qualcuno per due chiacchiere. Una calda coperta in rosso fuoco distoglie poi la nostra attenzione dalle nuance neutre che ci avvolgono tutt’attorno. Ad un tratto arriva una morbida pochette: come nei migliori hotel da cinque stelle ci si offre per il riposo la tenuta in cotone d’alta qualità, in abbinamento a comode ciabattine. Per addormentarci, la suite si trasforma ad effetto cocoon e si accompagna di abat-jour dal fine design sul ripiano-comodino che racchiude la nostra postazione, qualora non volessimo goderci l’infinito programma di intrattenimento sul nostro schermo da 24 pollici. Per i pasti rigorosamente à la carte, stoviglie di finissima qualità servono fino a marzo 2017 le specialità di Daniel Boulud (sui voli da New York, Los Angeles o Washington per Parigi) o alternando ogni tre mesi le tentazioni di grandi chef come Joël Robuchon, Guy Martin o Michel Roth su tutti gli altri voli a lungo raggio.
Airfrance
ALL NIPPON AIRWAYS All Nippon Airways – La destinazione si fa lontana, ma il viaggio promette bene su uno dei B777 – 300ER che dall’Europa - Francoforte o Londra – volano su Tokyo Haneda. Con la compagnia giapponese si può avere nella sua massima classe la Suide Square, una particolare cabina che assicura privacy e coccole. L’intrattenimento non manca e la tecnologia, degna dell’impero del Sol Levante, si adocchia subito: oltre al touch screen da 23 pollici abbiamo le cuffie Sony MDR-NC500D dotate della funzione di riduzione del rumore di sottofondo (fino al 99%). Il proprio spazio si configura in modo rigorosamente tech-orientale, dove legno e alluminio spiccano alla vista e al tatto. Il comfort nelle pause di relax è assicurato da un set di pantofole blu e tenuta in nuance fumo ma double-face, per il pieno rispetto delle due tonalità di bordo oltre che delle preferenze dell’ospite. E ci accompagna al sonno la più avanzata tecnologia Nishikawa Sangyo per il confortevole sedile-letto: il cuscino Angel Float® (mantiene una
forma perfetta anche quando si riposa sul fianco o in posizione supina), il piumino, il cuscinetto e le lenzuola sono del brand Tenerita. Ma è sui materassi che si pone la nostra attenzione. Molti atleti hanno apprezzato la struttura a tre strati, ideale per disperdere la pressione corporea. Curiosi sulle amenities? Tutto Samsonite in un vanity kit dalla forma identica a mini-trolley. All’interno The Ginza Cosmetics firma la lozione energizzante, l’emulsione idratante, una schiuma detergente, alcune salviette di cotone oltre a tradizionali utility da viaggio. E con il pasto le sorprese non finiscono. Sul comodo tavolino ripieghevole appare in pieno japan style l’assetto di stoviglie e per il menu, internazionale o giapponese. La firma per quanto riguarda il finest food a bordo, è the Connoisseurs, un nutrito team di chef e sommelier selezionati dalla stessa compagnia aerea che si occupa di tutto. In modo impeccabile visto che ha ottenuto anche nel 2016 e per il quarto anno consecutivo il prezioso ed ambito punteggio di 5 Stars da Skytrax. 99
EMIRATES Si vola verso gli Emirati? Il luccichio delle suite è inconfondibilmente presente e ci inebria di luce quando prendiamo posto su uno dei B777-300s della compagnia o degli AirBus 340 e 380 che conta la sua flotta. Possono arrivare a 14 le Private Suite della prestigiosissima quanto classica First Class. Ci si presentano come vere e proprie cabine con accesso scorrevole che separano la nostra esperienza di volo da quella di altri ugualmente fortunati. La regolazione dei sedili - che si trasformano in letti singoli da viaggio – sono dotati di strumentazione per il piacere del massaggio lombare e cervicale. Uno schermo di 27 pollici campeggia davanti alla postazione all’interno della nostra suite per l’enterteiment e ad ogni vano c’è una piccola scoperta, come un personal mini-bar o la mezzaluna a scomparsa che ingloba le amenities di diversi brand. Allargando lo sguardo si scorgono Emirates
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le aree riservate ai soli occupanti delle First Class che comprendono ambienti come le Shower Spa - due per velivolo - in cui è possibile sentirsi in ben più di un sontuoso bagno: una doccia con monitor da 15 pollici (che offre news aggiornate in tempo reale e film della ricchissima selezione di bordo) oltre ad asciugacapelli, prodotti di bellezza per il corpo e profumi firmati Bulgari. Se la fame ci sorprende invece, nelle lounge di bordo degli Airbus, riservate agli ospiti della First ci sono sempre champagne e canapè da gustare su due sofà e davanti a monitor da 42 pollici. Per maggiore privacy, l’alternativa è nella propria suite, dove i pasti sono raffinati e serviti sul pratico tavolo a scomparsa. Da non perdersi la vastissima selezione di premiati e prestigiosi vini da tutto il mondo scelti appositamente dai sommelier della compagnia aerea.
SINGAPORE AIRLINES Si decolla con un servizio personalizzato e la massima attenzione ai passeggeri, quelli che hanno più volte assegnato cinque stelle per questa categoria alla compagnia di Singapore sui voli a lungo raggio. L’offerta superiore della First si scinde in due e permette, oltre alla prima classe, di scegliere le Suite. La prima gode senza dubbio di ampio spazio sulle postazioni presenti sul B777-300ER, non solo in lunghezza ma anche in larghezza (89 cm), trasformando in pseudo-sofà una postazione a conchiglia decisamente super accessoriata. Le dimensioni oversize permettono qualsiasi postura voglia assumere l’ospite, sintetizzano anche l’ampio comfort che si abbina alla scelta della First Class, in cui persino i dettagli sulla loro nuance sono frutto di accurati studi che hanno portato ad un risultato ottimale sia sull’intensità che sul colore dell’illuminazione delle poltrone. Ineccepibili
poi le scelte per l’enterteinment con lo schermo LCD HD da 24 pollici con video touch screen e le cuffie Bose, oltre a porte HDMI a disposizione per i più sofisticati devices che si aggiungono alle classiche USB. Per le amenities, per lui e per lei, la firma è quella di Salvatore Ferragamo, nome italiano per un debole che hanno anche gli orientali. Le stesse scelte griffate si trovano nei prodotti a disposizione per chi opta per le Suite. Qui l’offerta parte da un ambiente a cabina, con porte scorrevoli che danno l’accesso ad una confortevolissima poltrona-letto. Se nelle poltrone della First schizza l’arancio sulle pelletterie color cioccolato, per le Suite la selezione delle nuance è più delicata e meno decisa, beige e tortora in primis. Lo spazio circostante si compone di ampi vani, schermo e dotazioni che sono concepite per chi ama viaggiare senza rinunciare a qualche sfizio.
Singapore Airlines
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LIFE
RENDEZ VOUS FRA LE ALPI TRATTAMENTI GOURMAND E WINTER RACE DI STAGIONE
ULTIMA FUGA INVERNALE FRA LE REGINE GLAMOUROUS DELL’ALTA QUOTA. L’INVITO È PER AUDACI SNOWKITING, KERMESSE D’AUTO D’EPOCA, RITUALI WELLNESS PURIFICANTI ALLE MELE E DELIZIE IN FUNIVIA AL TRAMONTO di Antonella Tereo
ST. MORITZ, SORVOLANDO IL BERNINA
Non è da tutti la proposta che lancia lo storico Kulm Hotel St. Moritz per completare un’ottima stagione: volteggiare sopra le cime svizzere. Insieme al Grand Hotel Kronenhof di Pontresina, i due top resort della zona offrono ai propri ospiti un volo in parapendio con la guida esperta Peter Käch. Sovrastando un fantastico panorama fra le vette dell’area in piena sicurezza, lasciandosi cullare dalle spinte delle correnti ascensionali e dall’esperienza di Käch, l’emozionante momento è poi documentato da un ampio reportage fotografico che durante il volo testimonia i 30 minuti nel vuoto dei propri ospiti. Non ultima poi, l’idea dell’escursione sul Piz Bernina in elicottero che solo i clienti dei due cinque stelle possono godersi. Ma se si vuole restare con i piedi nella neve, o quasi, l’idea alternativa è quella di una lezione di snowkiting. Suggestiva, la nuova alternativa alla classica pista: stuzzica infatti la possibilità di scivolare su laghi ghiacciati e provare brividi per nuove ragioni. L’esempio che le due strutture propongono è quello di lezioni private di questa particolare disciplina con esperti professionisti, misurando le proprie abilità sul Lago Bianco e sul Lago di Silvaplana, due perle dell’Engadina che tentano i più audaci sulle loro lastre lucide.
ST. MORITZ, FLYING OVER THE BERNINA The proposal made by the historical Kulm Hotel St. Moritz to complete a great season is not for everybody: to fly over the Swiss tops. Together with the Grand Hotel Kronenhof of Pontresina, the two top resorts of the place offer to their guests a paragliding flight with the expert guide Peter Kach. Flying over a fantastic landscape between the tops of the area in full safety, being rocked by the push of updraught and by the experience of Kach, the exciting experience is then documented by a wide photographic reportage, which during the flight testifies the 30 minutes in air of the guests. Then, but not last, there is the idea of the excursion on Piz Bernina by helicopter, which can be enjoyed only by the clients of the two five stars. But if you want to stay with the feet on the snow, or almost, the alternative idea is a lesson of snowkiting. The new option to classical slopes is suggestive: in fact it gives the chance to slide on frozen lakes and to feel shivers for new reasons. The two structures propose to have private lessons of this particular discipline with expert professionals, measuring personal abilities on the Lago Bianco or the Lago di Silvaplana, two pearls of the Engadina which attract the most daring ones on their shiny surface.
SHOPPING
SHOPPING:
SANTONI, via Serlas 27. Da via Montenapoleone a Milano, la griffe di lusso di calzature e accessori raggiunge il cuore delle Alpi. santonishoes. com CASHMERE HOUSE LAMM, via Maistra 15. Un vero e proprio tempio per i filati di altissima qualità reinterpretati da una maison che risale al 1935. cashmerelamm.ch JET SET, via Maistra 28. Nelle vetrine del flagship svizzero la collezione AI 16/17 raccoglie il meglio del tatoo style della griffe. jetset.ch
SANTONI, via Serlas. From via Montenapoleone to Milan, the luxury griffe of shoes and accessories reaches the heart of the Alps santonishoes.com CACHEMIRE HOUSE LAMM, via Maistra 15. A real temple for top quality yarn, reinter preted by a masion dated to 1935. cashmerelamm.ch JET SET, via Maistra 28. In the windows of the Swiss flagship, the FW 16/17 collection includes the best tatoo style of the griffe. jetset.ch
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CORTINA D’AMPEZZO: È WOW
CORTINA D’AMPEZZO IS WOW
SHOPPING:
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Sembrano fatta apposta per gli Slons, ovvero coloro che non amano tanto sciare quanto invece godersi solo il meglio ed il bello dell’alta quota. Sono proposte wow che già dal nome dichiarano l’effetto, vera novità di questa stagione che l’Hotel Cristallo Spa e Golf riserva ai migliori clienti e che - nelle tendenze di stagione della top class in sosta nella seconda città più ricca d’Italia – merita successo. Si parte dalla possibilità di un’originale colazione in elicottero: sorvolando la cittadina, si assaggiano le delicate prelibatezze dell’Executive Chef Fabrizio Albini. Ma per chi preferisce le luci del tramonto a quelle del mattino, la scelta più glam ricade sulla cena in funivia, sofisticata proposta, anch’essa di quest’anno, della struttura a cinque stelle. In questo caso l’esperienza gourmet comprende in perfetto sunset style anche un ricco aperitivo ad alta quota che anticipa poi il raffinato menù firmato dallo stesso chef del Cristallo. L’hotel è poi partner di un altro evento in città, se i motori vi appassionano. Dal 2 al 4 marzo la WinterRace torna infatti per la sua quinta edizione e darà lustro alle 80 fuoriserie partecipanti costruite entro il 1976. Per loro sarà tempo di gareggiare, partendo dallo storico centro di Cortina - Corso Italia - e valicare 8 passi sfidando il tempo. In coda, l’ultimo giorno, sfileranno solo in gran mostra anche le prestigiose vetture della 2nd Porsche WinteRace, a chiusura della kermesse 2017.
LUCA 1959, in Corso Italia 100. Storico nome a Cortina per l’alta gioielleria: dal 1959, esclusive creazioni con perle rare. luca1959.com FALIEROSARTI, in via XXIX Maggio 10 resta un punto di riferimento per chi cerca – anche qui, dopo le grandi aperture di Milano, Firenze, Roma, Tokyo e Londra – accessori di moda unici, fra cui i celebri foulard. falierosarti.com FRANZ KRALER, corso Italia 107. Il notissimo multibrand di lusso ha introdotto alcune novità nel suo flagship di Cortina, come gli accessori Roger Vivier. franzkraler.it 104
They seem to be made just for Slons, the ones who, rather than skiing , prefer to enjoy only the best and the beauty of the high altitude. They are Wow proposals whose name tells the effect, the real novelty of this season offered by the Hotel Cristallo Spa and Golf to the best clients and which - in the seasonal trends of the top class staying in the second richest city of Italy - deserves success. There is the possibility of an original breakfast on helicopter : by flying over the city, it is possible to taste fine delicacy made by the Executive Chef Fabrizio Albini. But for who prefers the lights of sunset to the ones of the morning , the dinner on cableway is the most glamorous choice, a sophisticate proposal, of this year too, by the five stars structure. In this case the gourmet experience includes, in perfect sunset style, also a rich cocktail at high altitude, anticipating the refined menu made by the same chef of the Cristallo. The hotel is then partner of another event in the city, if you are lovers of cars. From the 2nd to the 4th March the WinterRace in fact is back for its fifth edition and will highlight the 80 off-roads vehicles included, which were made by the 1976. It will be time for them to compete, starting from the historical center of Cortina - Corso Italia - to cross 8 steps by challenging time. Then, in the last day, also the prestigious vehicles of the 2nd Porsche WinterRace will be shown in a great exhibition, to close the kermis 2017.
LUCA 1959, in Corso Italia 100. Historical name in Cortina for top jewerly: since 1959, exclusive creations with rare pearls. luca1959.com FALIEROSARTI in via XXIX Maggio 10 is still a referral for who wants – even here, after the great opening of Milan, Florence, Rome, Tokyo and London – its unique fashion accessories, among which the famous scarves. falierosarti.com FRANZ KRALER, corso Italia 107. The very famous luxury multibrand opened some new points in its flagship of Cortina, such as Roger Vivier accessories. franzkraler.it
COURMAYEUR, RELAX ALPINO
Gli amanti del benessere non possono non cogliere il fascino di un’eccezionale iniziativa pronta a coccolare pochi intenditori con l’esperienza di un rifugio di wellness, un angolo privilegiato in cui affidarsi ai soli benefici della montagna e alle suggestioni di cui è capace. È quanto riserva la nuova Personal Spa, quella dell’Hotel Auberge de La Maison (www. aubergemaison.it) ai piedi del Monte Bianco. Entro la fine della stagione più fredda è per pochi selezionati clienti l’opportunità concepita per riservare il massimo della riservatezza fra coccole e degustazioni, anche in coppia. In una baita di legni pregiati ad uso privato c’è infatti la possibilità di cogliere le virtù di un giaciglio di fieno dalle proprietà detossinanti ed energeticamente ricaricanti. Fra i più gettonati, i trattamenti e bagni alpini a base di erbe e fiori, in aggiunta a rituali purificanti coadiuvati da portentosi fagottini caldi di fieno ed erbe alpine, imbevuti in olio ed estratti officinali che eliminano le tossine e allentano le tensioni. E c’è anche l’uso di mela renetta, prodotto locale particolarmente indicato per scrub e massaggi. Una parentesi in totale privacy che si accompagnerà all’immancabile piacere di stuzzichini e bollicine, mentre fra le vette ci si potrà godere, in silenzio e relax, solo il meglio della montagna.
SHOPPING:
MONCLER, in via Roma 72 è il riferimento monomarca per la più nota azienda francese di abbigliamento sportivo di alta qualità. E a Courmayeur c’è anche il reparto enfant. moncler.com PRINCE&PRINCESS, via Roma 126. Dopo il successo della dog’s fashion boutique milanese, ha aperto da poco anche a Courmayeur lo spazio dedicato agli amici a quattro zampe più glam. princeandprincess.it FARCOZ COUTURE, in viale Monte Bianco 14 riempie di tepore le sue proposte in cachemire per lui e lei firmate dai più noti stilisti. farcozcouture.com
COURMAYEUR, ALPINE RELAX
The lovers of wellness can’t miss the charm of an exceptional initiative ready to spoil few visitors with the experience of a refuge of wellness, a privileged corner where to enjoy the unique benefits of the mountain and its sug gestions. In fact this is offered by the new Personal Spa, the one of the Hotel Auberge de La Maison (htt p://www.aubergemaison.it/) at the foot of the Monte Bianco. By the end of the coldest season few selected clients will have the opportunity conceived to reserve the maximum discretion with delights and tasting , also in couple. In fact in a mountain hut of precious woods for private use, there is the chance to take the virtues of a hay bed which has purifying and energizing properties. Among the most requested ones, there are treatments and Alpine baths with herbs and flowers, together with purifying rituals through amazing warm packs of hay and Alpine herbs, soaked in oil and officinal extracts, which remove toxins and relieve from tension. And there is also the use of rennet apple, local product which here is particularly used for scrub and massages. A break in total privacy together with the pleasure of snacks and champagne, while on the tops people can enjoy, in silence and relax, the best of the mountain.
SHOPPING
MONCLER, in via Roma 72, is the mono-brand referral for the most famous French company of high quality sport clothes. And in Courmayeaur there is also the Enfant section. moncler.com Prince&Princess, in via Roma 126. After the success of the dog’s fashion Milanese boutique, the most glamorous space dedicated to the fourlegged pets opened also in Courmayeur. princeandprincess.it Farcoz Couture, viale Monte Bianco 14, presents its warm proposals in cashmere for him and her, signed by the most famous stylists. farcozcouture.com
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LIFE
SUNSET ON THE OCEAN UNA NUOVA LOCATION IMPREZIOSISCE DINING WITH THE STARS
L’EVENTO GOURMET FIRMATO JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE SI ARRICCHISCE DI UN NUOVO SPAZIO NEL QUALE ESPRIMERSI. OLTRE AI PARADISIACI RESORT MALDIVIANI DA QUEST’ANNO GLI ESCLUSIVI GALÀ DINNER SI SVOLGERANNO ANCHE AL DIAMONDS STAR OF THE EAST DI ZANZIBAR di Enrico Cammarota
Una scia di blasone ed esclusività avvolge un appuntamento giunto con successo alla sua terza edizione: Dining With the Stars. Il percorso culinario iniziato a gennaio 2017 e che proseguirà fino al mese di aprile, vede protagonisti i piatti di quarantanove star chef dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, presentati attraverso ricercate cene gourmet ai clienti delle esclusive location dei Diamonds Hotel & Resort.
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DIAMONDS STAR OF THE EAST - ZANZIBAR Alla famiglia di Dining With The Stars, della quale fanno già parte i resort delle Maldive Athuruga e Thudufushi, si aggiunge da quest’anno il Diamonds Star of the East di Zanzibar. In un primo momento sono i colori dalle caleidoscopiche sfumature e gli inebrianti profumi delle spezie africane ad accogliere gli ospiti, solleticandone i sensi prima ancora dell’arrivo al resort più esclusivo dell’isola, fiore all’occhiello del brand Diamonds Hotels & Resorts di Planhotel Hospitality Group e affiliato alla prestigiosa catena Small Luxury Hotels of The World. Un’oasi di esclusività e bellezza, quasi una boutique hotel dove scegliere la propria soluzione ideale tra undici ville. Ognuna di esse porta il nome di un gioiello che ne sottolinea l’eccellenza espressa dal design unico firmato dall’architetto Germano Aghemo, che combina elementi e materiali della tradizione africana come il tetto in makuti, con stile italiano e comfort contemporanei. Circondate da un curatissimo e rigoglioso parco tropicale
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The family of Dining With The Stars, including by now the Maldivian resorts Arthuruga and Thudufushi, from this year is enriched by the Diamonds Star of the East of Zanzibar. At a first moment the colors of kaleidoscopic shades and the heady scents of African spices welcome the guests, by tickling their senses before arriving at the most exclusive resort of the island, pride of the Diamonds Hotels & Resorts brand of Planhotel Hospitality Group and affiliate to the prestigious chain Small Luxury Hotels of the World. An oasis of exclusivity and beauty, almost a boutique hotel where to choose the ideal solution among eleven villas. Each of them takes the name of a jewel highlighting its exclusivity expressed by the unique design by the architect Germano Aghemo, who combines elements and materials of the African tradition, such as the roof in makuti, with contemporary Italian style and comfort. Surrounded by water games and a very refined and luxuriant tropical park, they have also private swimming pool and garden, and a wide space where to enjoy the wonderful
e giochi d’acqua, si completano con piscina e giardino privati e ampio patio dove godere dei meravigliosi tramonti zanzibarini. Anche i servizi all inclusive raggiungono il massimo livello: butler service 24 ore su 24, check in personalizzato in camera, cucina gourmet, lezioni di pilates al tramonto e golf car per raggiungere la spiaggia riservata e dotata di tutti i comfort, dai lettini con asciugamani a disposizione, a bibite e spuntini direttamente sotto l’ombrellone. È possibile anche farsi preparare l’idromassaggio scegliendo tra preziosi olii essenziali, lasciarsi coccolare da uno dei trattamenti del centro benessere Diamonds la Gemma dell’Est, compiere un’immersione tra le meraviglie della barriera corallina o un corso di windsurf. Tra i fiori all’occhiello, ovviamente, la ristorazione. L’Ocean Blue Restaurant, circondato da una piscina e con una vista mozzafiato sull’oceano, offre una ricca colazione a la carte e una raffinata cucina internazionale, mentre al ristorante sulle palafitte Sea Breeze ogni desiderio culinario può essere esaudito. Un sogno da vivere a occhi aperti.
sunsets of Zanzibar. Also the all inclusive services reach the maximum level: butler service twenty-four hours a day, personalized room check in, gourmet cooking, pilates lessons at the sunset and golf car to reach the beach, which is preserved and full of all comforts, from the sun-beds provided with towels, to drinks and snacks directly under the sun-umbrella. It is also possible to have the hydro-massage, choosing among precious essential oils, with the pleasure of one of the treatments of the wellness center Diamonds the Gem of the East, immersions in the wonderful coral reef or a windsurf course. Among the prides there is obviously the catering. The Ocean Blue Restaurant, surrounded by a swimming-pool and a stunning view on the ocean, offers a rich breakfast and a refined international cooking, while at the Sea Breeze restaurant on piles each cooking desire can be fulfilled. A dream to live with eyes open.
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LIFE
DESTINATION VARSAVIA IL NUOVO MERCAT0 PER IL LUSSO
ESPLODE LA VOGLIA DI CONQUISTA DELLA CAPITALE POLACCA PER I PIÙ NOTI BRAND: ECCO DOVE E COME LA CITTA’ SI CANDIDA A DIVENTARE LA NUOVA META DELL’INTERNATIONAL LUXURY SHOPPING di Antonella Tereo
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l lusso chiama e Varsavia risponde. Sembra essere la capitale polacca la nuova e promettente risorsa europea per i grandi high profile brand che verso la città stanno volgendo con grande interesse il proprio sguardo. Le ragioni sono presto spiegate, almeno stando ad uno studio che l’Osservatorio Altagamma 2016 ha rivelato di recente sul fiorente andamento economico. Molte città come Milano o Parigi sembrano restare sulla scena senza grandi entusiasmi a confronto, e quindi c’è chi punta a inediti palcoscenici anche per testare nuovi consumer. Ma cosa sta attirando l’attenzione dei player della moda, della cosmesi e del settore lusso in generale, in particolare sulla città di Varsavia? Se sono stati minimi i contraccolpi registrati dopo la crisi del 2009 che ha inabissato mezza Europa, sono forti i margini che riserva la nazione polacca a quanti guardano oltre il presente. Un focus sui beni di lusso (fonte KMG) e le stime del prossimo futuro parlano chiaro del resto: tra i Paesi emergenti nel mondo solo la Polonia si predispone ad avere ottime cifre in futuro, basti pensare che nel 2018 si calcolano ben 1,2 milioni di persone al suo interno con elevato reddito, una ragione chiara che spiegherebbe anche la grande capacità attuale di attrarre capitali stranieri nel Paese. Un richiamo poi, quello della stabilità economica, certo utile anche per le nuove colonie delle più note griffe, sempre in cerca di mercati emergenti e in evoluzione. Ma oggi non c’è solo teoria. Un progetto già strutturato di premium retail esiste già ed è ben avviato. Non solo, ha dimostrato che – oltre ad una semplice panoramica ottimistica sul futuro della capitale - c’è chi passa all’azione, facendo convergere le proprie reali intenzioni di sviluppo su
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Three Crosses Square, fulcro di commercio da oltre duecento anni e, oggi, della luxury experience polacca. Una scommessa in parte già vinta dai fatti. Nel cuore del caratteristico centro, non a caso, hanno già aperto il loro avamposto nomi come Gucci, Louis Vuitton, Lanvin, Giorgio Armani, Jimmy Choo, Valentino, Tom Ford, Ferrari ed altri ancora. Ecco perchè il progetto Ethos (ethos-warsaw.com), questo il nome di uno dei protagonisti dello sviluppo a Varsavia, espande le proprie potenzialità. Tale progetto, curato da studi di architettura Maas Design/Chapman Taylor su iniziativa di Kulczyk Silverstein Properties (KSP), società internazionale privata di investimento e sviluppo immobiliare, ha ora la rosea prospettiva di aprire ad altri brand, anche italiani, l’opportunità di sbarcare nella capitale dell’Est e trarre il massimo dalle reali potenzialità del mercato locale. E ci sono così altri spazi da conquistare, anche in vista dell’apertura dei nuovi locali prevista il prossimo aprile: flessibili, in Three Crosses Square, ideali per hall, uffici e store con superfici di vario calibro e vetrine alte fino ad otto metri, per non porre limiti alla scena, al bello e al buon gusto insomma. Pronta a sbalordire sulla scena europea, Varsavia promette così di puntare alla grande prospettiva di riposizionare anche del comparto turistico di segmento alto (visto che gli shopping tourists rappresentano una fetta di mercato in crescita), con scelte che in fondo saranno utili anche all’haute hôtellerie già esistente sul territorio. Oltre però a vari cinque stelle tra cui spiccano quello dei gruppi AccorHotels e Marriott, si intensifica l’attenzione di altri. Come a dire che in città, nel nome del lusso, le porte sono già aperte.
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DUBAI JUST FOR FUN LIFE
EMIRATI IN VERSIONE ADRENALINICA
PICCOLO È SEMPRE PIÙ BELLO, PERCHÉ QUASI TUTTE LE CASE PUNTANO ALLA FASCIA PREMIUM ANCHE PER CHI USA L’AUTO OGNI GIORNO. TRA MODELLI INTRAMONTABILI, NUOVE IDEE E LO SVILUPPO DELL’ELETTRICO, ECCO COME ORIENTARSI SUL MERCATO di Antonella Tereo
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Brivido ed avventura fanno rima anche con lusso a Dubai. Grandi parchi divertimento e maestosi santuari dello shopping con le migliori griffe internazionali sono solo una parte dell’offerta a segmenti più esigenti: la destinazione, nella sua veste più ricorrente nell’immaginario collettivo, si apre a target diversi e non manca di stupire con le sue proposte, sempre di portata mondiale. La continua apertura di iconici hotel cinque stelle - che si stagliano davanti alle dune del deserto circostante - ha solo ulteriormente arricchito una vocazione, in cui la parola d’ordine è stupire, esaltare l’idea di evasione, unica, anticonvenzionale e spesso esclusiva: è proprio questo il segreto di Dubai. Non si contano le mete del divertimento aperte fino ad oggi nella città e pensate per viaggiatori di ogni tipo: tra queste spopolano i nuovi bio-parchi, come il Green Plane Dubai o anche il Dubai Garden Glowm, forte del suo recente Zabel Park (dedicato all’evoluzione dei dinosauri con istallazioni artistiche dedicate al mondo animale). Ma per quanti cercano fra le oasi dell’intrattenimento più ricercate, quando è d’obbligo divertirsi c’è qualcosa di probabilmente non così urlato. Già, esiste una Dubai sotto altre spoglie. E’ quella che si appassiona alle esigenze dei veri luxury travellers, clienti che sfidano l’abitudine, evitano le masse e cercano sotto le apparenze, facendosi accompagnare nell’organizzazione del meglio da chi sa cosa sia l’essenza dell’unicità. 114
Shiver and adventure are in harmony also with luxury in Dubai. Big fun parks and majestic sanctuaries of shopping with the best international griffe are only a part of the offer to more demanding segments: destination, in its most recurring form in the collective imagination, opens to different targets and keeps amazing with always worldwide proposals. The steady opening of iconic five stars hotels - which stand in front of dunes of the surrounding desert - has just enriched a vocation, whose key word is to astonish, to exalt the idea of escape, unique, unconventional and often exclusive: it’s right this the secret of Dubai. The fun destinations open till now in the city and conceived for every kind of travellers are uncountable: among these, there are the new bio-parks, such as the Green Plane Dubai or even the Dubai Garden Glowm, proud of its recent Zabel Park (dedicated to the evolution of dinosaurs with artistic installations dedicated to the animal world). But in the most desired oasis of enterntainment, for who needs to have fun, there is probably something not so frenetic. Right, there is a Dubai in another form. It’s the one careful to the needs of the real luxury travellers, clients who challenge the habit, avoiding croud and going under the appearance, with the guide of who knows how to organize the best. The aim? the essence of uniqueness and the examples to exceed are not missing.
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SUBLIME PROSPETTIVA
Dal Fairmont The Palm, la città appare come una scoperta nella scoperta. La concezione di una struttura come quella del The Palm, la seconda del gruppo presente in città dopo Fairmont Dubai, è quella di una platea decisamente privilegiata davanti ad un palcoscenico costruito dall’uomo e proteso sul golfo arabo, Palm Jumeirah, in cui è convenzione ormai abbinare al concept dello straordinario quello di un servizio oltre ogni standard. Sono due le Presidential Suite oltre a Junior Suite e camere con viste meravigliose che compongono un’ospitalità complessiva di 381 chiavi, segno evidente della grandezza di un resort dell’operatore che accoglie quindi anche club e piscine private al suo interno, oltre a 7 ristoranti di ispirazione diversa per accontentare palati e provenienze tra i più svariati. Particolare la concezione del Fairmont Gold Lounge - in cui vige un preciso dress code - un’area in cui accedono solo gli ospiti delle stanze migliori e che richiama quel rigoroso prestigio, quell’étiquette quasi d’altri tempi, in cui lo stile fa da padrone. La struttura si propone in modo perfetto per business ed anche leisure travellers, ma è su tutti gli ospiti che ha saputo declinare un’offerta Gold, ovvero una speciale selezione di servizi privati, benefit che puntano a caratterizzare il soggiorno a seconda dei gusti dell’ospite (dal manager dedicato per ogni tipo di servizi durante la permanenza, al sistema di sveglia personalizzata in camera e così via). Una scelta che mira a fare la differenza e punta alla completa soddisfazione dell’ospite sempre con qualcosa di straordinario. 116
A SUBLIME PERSPECTIVE From Fairmont The Palm, the city looks like a discovery in the discovery. The conception of a structure like The Palm, the second one of the group present in the city after Fairmont Dubai, is of a really special audience in front of stage made by man and overlooking the Arabic gulf, Palm Jumeirah, where by now it’s conventional to match the concept of extraordinary to the one of extra - standard service. The Presidential Suite are two, beyond the Junior Suite, and rooms with wonderful views offer a total hospitality of 381 keys, evident sign of the greatness of a resort including also clubs and private swimming pools inside, beyond 7 restaurants of different inspiration to satisfy the most different tastes and origins. The conception of Fairmont Gold Lounge is particular - with a precise dress code - an area preserved to the guests of the best rooms recalling that rigorous prestige, that old fashioned étiquette, where style has the control. The structure is presented in perfect way for business and also leisure travellers, but it could declinate a Gold offer to all the guests, a special selection of private services, benefits aiming to adjust the stay on the guuest’s tastes ( from the manager dedicated for each kind of service during the stay, to the personalized alarm clock in the room and so on). A choice aiming to make the difference and pointing at the complete satisfaction of the guest always by something extraordinary.
EVASIONE E BRIVIDI A CINQUE STELLE
Le esperienze possibili sono molteplici con una simile organizzazione. L’attenzione si conferma su ogni piccola o grande esigenza del cliente, anche se chiede di evadere, divertirsi e provare nuove emozioni legate al luogo, come quella di lasciarsi affascinare dal mondo della falconeria. Il prestigioso hotel propone l’opportunità infatti di avere esperti falconieri a disposizione dei clienti che lo desiderano, per poter conoscere i segreti e il fascino di un volatile strettamente legato alla cultura locale, abile nel sorvolare i deserti circostanti e allo stesso tempo pronto a stupire per la sua bellezza. Ma se il volo volete spiccarlo voi, la scenografia di Dubai è quella ideale. Basta provarlo a bordo dei seaplanes privati che, giunti a destinazione, aggiungono adrenalina al lussuoso soggiorno. E tutto può cominciare dal decollo: è dall’acqua, di fronte al Dubai Creek, che l’emozione cresce e appaga. Raggiunta la quota si sorvola dolcemente la costa, da quella vista privilegiata cui pochi sono abituati, ammirando così le isole di The World, volteggiando sugli iconici Burj Khalifa e il Burj Al Arab o riconoscendo i profili di una città che somiglia a nessun’altra. Rigorosamente per quanti vogliono un velivolo dedicato ed esclusivo, si può vivere ciò che solo in parte si può raccontare. Tutto anche grazie anche a un servizio di concierge che segue specifiche esigenze, ininterrottamente attivo per i propri guests 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, per garantire tutt’altro che consuetudine e soddisfare ogni capriccio. Il brivido è minimo? Allora si possono organizzare i dettagli per un tuffo nel blu. Ma parliamo di quello fra cielo e mare (e con un tutor a seguito) per cogliere la possibilità del volo a corpo libero dominando lo scenario. Una richiesta insolita ma sicuramente da provare è quella infatti dello Skydive: si scoprono a vista, dall’alto - in un colpo solo acque cristalline, dune e grattacieli mozzafiato. La sfida con la gravità e con la voglia di osare si spinge sempre più avanti, in un crescendo di emozioni per chi cerca di andare oltre i cliché. Se siete invece più romantici, magari dopo la colazione in suite davanti allo skyline di Dubai, può nascere la voglia di un tour soft & slow, pieno di poesia. Senza dubbio l’ascesa di una mongolfiera che, oltre i grattacieli, sorvola il deserto è la risposta adatta a un ristrettissimo equipaggio, perché possa dominare le dorate increspature del deserto, verso cieli smisurati e per un momento della giornata al di sopra delle aspettative. La scelta di privacy che quest’attrazione offre è senza dubbio una delle sue carte vincenti, come il fascino dell’emozione a bordo del balloon. Una varietà di sensazioni del tutto particolari che una sola destinazione offre e solo un servizio impeccabile a cinque stelle può esaudire. Per appagare, coccolare oltre che divertire.
ESCAPE AND FIVE STARS SHIVERS There are many possible experiences with a similar organization. The attention focuses on each small or big request of the client, even if he asks to escape, to have fun and feel new emotions about the place, such as being caught by the world of hawking. The prestigious hotel offers the possibility to have expert falconers available to the clients on demand, to know the secrets and charm of an bird strictly close to local culture, which can fly over surrounding deserts and at the same time is ready to amaze for its beauty. But if you want to take flight, the scenery of Dubai is the ideal one. It’s possible to try it on the private seaplanes which, arrived at destination, add a surge of adrenalin to the luxurious stay. And all can start from the take-off: from water, in front of Dubai Creek, emotion grows and gives happiness. As you reach the top you can softly fly over the coast, having that special view known by few ones, admiring so the islands of The World, whirling on the iconic Burj Khalifa and Burj Al Arab or recognizing the profiles of a city similiar to any other. People who want a dedicated and exclusive ariplane can rigorously live what they can describe only in part. All also thanks to a service of concierge for specific needs, steadily active for its guests 24 hours a day and 7 days on 7, to allow something different from habit and satisfy each whim.Is shiver minimum? Then a plunge into the blue can be organized in details. But we are talking of the one between sky and sea (and with a tutor) to take the chance of a free style flight dominating the scenery. The Skydive is in fact an unusual request to try: from the top - in one time - crystal waters, dunes and stunning skyscrapers are discovered. The challenge with gravity and the will of daring is more and more pressing, in a growing of emotions for who tries to go over the cliché. If you are more romantic instead, after your breakfast in suite in front of the skyline of Dubai, you may desire a soft & slow tour, full of poetry. No doubt the rise of a hot-air balloon which, over skyscrapers, flies over the desert is the right answer to a very reduced crew, so that it could dominate the golden ripples of desert, towards immense skys and at a moment of the day over expectations. The choice of privacy offered by this attraction is no doubt part of the best, just like the fantastic emotion growing as the balloon rises up. A variety of particular sensations which can be offered only by a destination and can be realized by a perfect five stars service. To make people happy, spoiled and amused.
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LIFE
HONG KONG? NOW! FINEST FOOD, ARTE E NEW OPENING
OLTRE 100 LE NUOVE VARIETÀ DI TÈ IN QUEEN’S ROAD CENTRAL, MENTRE CRESCE LA PRIVATE DINING EXPERIENCE-MANIA FRA ARTE E CUCINA D’ECCELLENZA ED UN PLURIPREMIATO BARTENDER TEDESCO CONQUISTA LO SKY BAR PIÙ ALTO AL MONDO. di Antonella Tereo
Antico pegno della Guerra dell’Oppio ceduto dalla Cina al Regno Unito a quasi metà dell’Ottocento, oggi Hong Kong è un energico risultato di quel melting pot che ne ha favorito lo sviluppo e la vocazione ad essere la più occidentale delle città in estremo Oriente, centro vivo più verticale al mondo. Folklore, mentalità, rituali mostrano i suoi mille volti ma anche un unico slancio verso il futuro e i nuovi trends, quelli che fra arte, cucina, lusso e glamour attirano l’attenzione del mondo. Ecco allora le highlights da vivere, adesso.
Old pledge of the Opium War, left from China to the United Kingdom in about the half of 19th century, now Hong Kong is a strong result of that melting pot which allowed its development and also its vocation to be the most Western center in the Far East, the most vertical lively center in the world. Traditions, mentality, rituals show its thousands faces, but also a unique dash towards future and new trends, which catch the world’s attention between art, cooking , luxury and glamour. So here are the highlights to live now.
COSIMO’S PRIVATE KITCHEN-MANIA
COSIMO’S PRIVATE KITCHEN-MANIA
E’ già uno status quello di Dine-art, spazio in cui all’arte su tela si accosta quella del piatto preparato in un’atmosfera informale in Wong Chuk Hang e riservata a gruppi di massimo 20-24 persone. Si assapora così un’intera esperienza nella galleria d’arte di Art-Lease sorta nell’open kitchen di Cosimo Taddei, lo chef fiorentino-cosmopolita che fa tendenza insieme a questa nuova, intensa filosofia. Info: Dinearthk.com
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Dine-art is already a status, a space where art on canvas matches the art of dish made in an informal atmosphere in Wong Chuk Hang and preserved to few ones. A full experience can be tasted in the gallery of Art-Lease created in the open Kitchen of Cosimo Taddei, the Florentinecosmopolitan chef following the trend with this new deep philosophy. Info: Dinearthk.com
SKY100
SKY100
Un’icona della città e un’immancabile tappa, ideale per sognare fra le nuvole: è Sky100, la terrazza del grattacielo in Kowloon che sfida la gravità e proietta i visitatori a quasi 400 metri d’altezza sulla baia di Hong Kong. Oltre ai brividi però le serate sono cool se si approfitta della vista con un drink al cafe Amuse&Bar, mentre fra record e vertigini si colgono le più belle immagini dell’isola. E gli eventi in quota si alternano, stay tunes. Info: Sky100.com
An icon of the city and an essential step, ideal to dream on clouds without the disease of local winter : it’s sky100, the terrace of the skyscraper in Kwoloo, which challenges gravity and projects visitors to almost 400 meters of height on the bay of Hong Kong. Beyond the shivers, the evenings are cool if we want to enjoy the view with a drink at the Amuse&Bar, while we catch the best images of the island between records and vertigo. And the events at high altitude alternate. Stay tunes. Info: Sky100.com
AVENUE OF STARS
The homage to cinema celebrities crossing the local boundaries is in full restyling. A new opening is expected by the beginning of 2018 for the Avenue of stars such as Gong Li, Jackie Chan or others in the most important Asiatic Walk of Fame. The project at the moment is based on the Tsim Sha Tsui Waterfront, where till now many movies of the Eastern cinema have been shot, with the stunning skyline of Hong Kong as landscape. There are many expectations. Info: Avenueofstars.com.hk
L’omaggio ai nomi del cinema che hanno superato i confini locali è in pieno restyling. New opening prevista alla fine dell’anno prossimo per la Avenue of stars che ricorda Gong Li, Jackie Chan o altri nella più importante Walk of Fame asiatica. Il progetto per ora si articola sul Tsim Sha Tsui Waterfront, ossia dove finora hanno preso vita numerosi ciak del cinema orientale, sullo sfondo del carismatico skyline di Hong Kong. Coming soon. Info: Avenueofstars.com.hk
EVENTI DA RENAISSANCE
La scena artistica incontra l’haute hôtellerie. Il mondo di Marriott International escogita un nuovo modo per penetrare nei luoghi in cui sorge, e il Renaissance Harbour View Hong Kong non fa certo eccezione. Lo scambio è avviato: sull’isola si aprono le porte del cinque stelle ad eventi, concerti di musicisti locali emergenti, dimostrazioni di mixologia, degustazioni, mostre d’arte e tutto mentre decolla l’idea di far vivere all’ospite esperienze da local, grazie ai suggerimenti dei Renaissance Navigators, fra i servizi sempre più trendy e maggiormente richiesti. Info: Renaissance-hotels.marriott.com
AVENUE OF STARS
RENAISSANCE EVENTS
The local artistic scene meets the haute hotellerie, so the luxury brand by Marriott International, Renaissance, tries a new strategy to reach the places chosen for the five stars of the chain. And the Renaissance Harbour Hong Kong is not an exception: the exchange started, on the Eastern island the doors of the prestigious structure open also to events with local emergent musicians, mixology shows, tasting, art exhibitions and more, all with the increasing idea of offering to the guest experiences like a locals, thanks to the suggestions of the Renaissance Navigators, among the trendiest services required by selected clients. Info: Renaissance-hotels.marriott.com
Victoria Harbour
ERMENGILDO ZEGNA
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Ozone
TEA & CO.
La collezione privata di Dr. Lo Kwee-seong degli anni ’80 rende sempre unico il Flagstaff House Museum of Tea Ware che raccoglie oltre 600 fra tazze e teiere, dalla dinastia Tang (VII secolo) a quelle degli anni ’80. Ogni sabato mattina al museo si assiste poi ad una lezione per scoprire come preparare la bevanda millenaria, una tappa d’obbligo per i cultori. Dopo il lungo restyling, nei pressi è finalmente tutto pronto alla tea house LockCha, di Queen’s Road Central per scegliere una varietà da sorseggiare fra più di 100 proposte. E se lo shopping chiama, uno fra i brand più noti come TWG Tea risponde, con una selezione pregiata di blend in Harbour City. Info: Hk.art.museum
NEW EST ART GENERATION
The private collection by Dr. Lo Kwee-seong of the 80’s makes always unique the Flagstaff House Museum of Tea Ware, including over 600 cups and tea-pots, from the Tang dynasty (seventh century) to the ones of the 80’s. Every saturady morning there is a lesson to discover how to prepare the millenary drink and lovers should not miss this step. After the long restyling , around everything is ready at the tea house LockCha of Queen’s Road Central, to choose a variety to sip among more than 100 proposals. And if the elite shopping calls, one of the most famous brands, such as TW Tea, answers with a precious selection of blend in Harbour City. Info: Hk.art.museum
NEW EST ART GENERATION
L’appuntamento annuale di Art Basel è solo la punta di diamante che fa brillare Hong Kong sulla scena internazionale di settore. Galleristi e critici d’arte da tutto il mondo si danno appuntamento sull’isola per scoprire talenti che stanno emergendo fra istallazioni, design, cinema e pittura. E se lo showcase omaggia la città asiatica, questa restituisce lustro a chi la sceglie. Non a caso uno dei più noti galleristi italiani, Massimo De Carlo, dopo Milano e Londra ha aperto qui il suo avanposto orientale. Info: Massimodecarlo.com
The appointment for 2017 is from the 23rd to the 25th March, but Art Basel is just the tip of a diamond making Hong Kong shine on the international scene. Art gallery managers and critics from all over the world meet on the island to find talents emerging between installations, design, cinema and painting. And if the showcase gives homage to the Asiatic city, this gives back prestige to who chooses it. In fact one of the most famous Italian managers of art gallery, Massimo De Carlo, after Milan and London opened his Eastern avant-place here. Info: Massimodecarlo.com
OZONE AD ALTA QUOTA
OZONE AT HIGH ALTITUDE
Resta imbattuto e sempre trendy il bar più in alto al mondo (118esimo piano) che la città gelosamente custodisce. È l’Ozone - nome decisamente appropriato finché un altro bar non supererà anche quella flebile fascia 120
TEA & CO.
It is still unbroken - and always trendy - the highest bar in the world (118th floor) which is kept with care by the city. It is Ozone - name which is rightly appropriate until another bar will beat even that fleeble section
Time Tunnel
- che sorge sulla terrazza del Ritz-Carlton in Kowloon. Ogni cocktail è d’eccezione e fa il paio con il record, senza sconvolgere però più di tanto un ragionevole budget. Con musica, chili e tapas in versione asiatica, la serata scivola in compagnia, sopra o quasi lo skyline. Al suo avvio, e fino a due anni fa, il merito era anche del mixologist bar manager italiano Pietro Didio, ora al Bulgari Hotel Resort di Ginza, il più esclusivo e lussuoso quartiere della capitale nipponica. Info: Ritzcarlton.com
- rising on the terrace of the Ritz-Carlton in Kowloon. Each cocktail is exceptional and matches the record of the place. With chili-out and tapas music in Asiatic version, the evening gets to an international atmosphere, over the skyline. At its launch and till two years ago, that was thanks to the mixologist-bar’s Italian manager Pietro Didio, now at the court of the the Bulgari Hotel Resort by Ginza, in the Japanese capital. Info: Bauhinia-florist.com.hk
TRENDY NAILS
TRENDY NAILS
Nel panorama variegato delle mode giungono dall’isola, senza dubbio c’è anche la nail-art. E qualche sorpresa non manca: le french sono scure ed è il turno delle decorazioni in rilievo, volumi e luminose novità per tutti i giorni. Spiccano quindi strass e Swarowski, con tonalità a contrasto e declinazioni pastello che si fondono con mosaici e cristalli dalle forme geometriche. Per le fashionistas la sfida sulle punte delle dita è tutta sui piccoli accessori. Dove andare per provarle? Nella migliore day Spa della città: Flawless, in Wyndham Street. Info: Flawless.hk.com
FIORI & CAFFÈ BAUNIHIA
Inebriante come poche città al mondo, Hong Kong sorprende anche per le novità che non ti aspetti fra edifici, neon e traffico urbano. Non si può chiamare solo coffee shop il Cafè Baunhia, aperto dallo scorso gennaio, un tocco di brio fiorito in New Street Market, dove un caffè sorride sempre. Lo stile shabby chic è delizioso e le sperimentazioni fra fiori e golosità obbligano al relax. Ed è già un successo. Info: Bauhinia-florist.com.hk
In the variegated landscape of the island’s trends, there is no doubt the nail-art. And there are even some sur prises: the French are dark and it’s the turn of decorations in relief, volumes and shiny new things for daily life. So here are rhinestones and Swarowski, with contrasting tones and pastel declinations mixed with mosaic and crystal in geometric shapes. For the fashionsitas the challenge is all on small applied accessories. Where can we go to find them? In one of the best day-Spa of the city: Flawless, in Wyndham Street. Info: Flawless.hk.com
FLOWERS & CAFÈ BAUNIHIA
Enchanting like few cities in the world, Hong Kong amazes also for new unexpected items, between buildings, neon and urban traffic. Cafè Bauhinia is much more than a coffee shop and just shabby chic . It has already given a touch of flower vitality to New Street Market, in Sheung Wan, ideal for a coffee always smiling (let’s observe the cup’s surface), the almost Provencal style is charmant and marvellous while the experiments, with flowers and delicious tasting , are for few ones. And it is already a success. Info: Cafebauhinia.com 121
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a cura di Enrico Cammarota
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TOYS
TIME IS FUSION INTERVISTA AL CEO HUBLOT RICARDO GUADALUPE
ALLA COSTANTE RICERCA DI NUOVE SFIDE DA INTRAPRENDERE, IL BRAND SVIZZERO PRESENTA BIG BANG SUGAR SKULL, UNA CAPSULE COLLECTION DI OROLOGI IN COLLABORAZIONE CON AK SKI DOVE L’ICONICO TESCHIO È ADDOLCITO DAL PIZZO DI SAN GALLO di Alessia Ferri
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o sguardo fiero e sereno di chi possiede la consapevolezza di essere alla guida di un grande gruppo, che fa dell’eccellenza il proprio marchio di fabbrica e dell’esclusività il punto più alto da perseguire. Ricardo Guadalupe, 51 anni, è l’attuale CEO di Hublot, brand svizzero di alta orologeria dall’expertise unica, fondato quarant’anni fa grazie all’intuizione di Carlo Crocco che volle dar vita ad un marchio in grado di distinguersi vestendo un’identità nuova e ben chiara. Musa ispiratrice quella ricerca del bello e del mai visto che uscendo da canoni classici conduce a un’innovazione sussurrata, delicata ma allo stesso tempo incisiva, che passa attraverso l’arte della fusione, la combinazione di materiali diversi tra loro, come oro e gomma naturale. Una tecnica generatrice di orologi che uniscono tradizione e innovazione e misurano il tempo scandendolo, dando ad esso il ritmo della contemporaneità. Un cammino che corre veloce, sempre pronto ad intraprendere nuove sfide a fianco di generazioni vincenti di uomini e donne con qualcosa in più. Come Ricardo Guadalupe, guida energica ed energizzante di un team sempre in movimento, che dalle innevate vette svizzere presenta un nuovo progetto dove l’esclusività degli orologi Hublot si sposa con la perfezione tecnica degli sci AK SKI.
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The glad and proud look of who is aware of being the leader of a great group, making the brand of factory as excellence and the highest point to reach as exclusivity. Ricardo Guadalupe, 51 years old, is the present CEO of Hublot, Swiss brand of high watch-making of unique expertise, founded forty years ago thanks to the intuition of Carlo Crocco, who wanted to produce a brand distinguishable through a new and clear identity. The source of inspiration was the reserach for beauty and unusual, which out of the classical principles leads to a whispered innovation, delicate but at the same time incisive, passing through the art of fusion, the combination of different materials, such as gold and natural rubber. A technique to make watches, which could unify tradition and innovation and measure time by marking it, giving it the rhythm of contemporaneity. A route running fast, always ready to take up new challenges at the side of winning generations of men and women with something more. Just like Ricardo Guadalupe, strong and energizing leader of a team in steady movement, who from the white Swiss tops presents a new project where the exclusivity of HUBLOT watches matches the technical perfection of AK SKI skis.
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RICARDO GUADALUPE BY FRED MERZ
COME È NATA LA COLLABORAZIONE CON AK SKI?
Francesca Kuonen e suo fratello Marco, titolari di un’azienda che produce sci d’alto livello e dal design unico, tempo fa hanno acquistato alcuni nostri orologi ed essendosene innamorati hanno iniziato a cullare l’idea di collaborare con Hublot, così si sono messi in contatto con noi. Alla loro chiamata abbiamo risposto con interesse perché le nuove opportunità ci entusiasmano sempre e una volta conosciuti non abbiamo avuto il minimo dubbio sulla possibilità di intraprendere un percorso comune. Quelli che ci siamo trovati davanti, infatti, sono giovani imprenditori, dinamici ed energici con una gran voglia di fare. Non è stata un’operazione di marketing studiata, dunque a portarci a questo risultato, ma un’iniziale semplice casualità tramutatasi in realtà dopo aver notato in loro uno spirito che si rispecchia nel nostro. CHI SONO GLI UOMINI E LE DONNE HUBLOT?
Sono giovani desiderosi di farsi largo nella vita, che sognano libertà e indipendenza. La nostra clientela si compone per circa l’ottanta per cento di persone dai 30 ai 50 anni, tutte portatrici di storie diverse ma accumunate dalla dinamicità e dalla freschezza di spirito. Certo, si tratta di uomini e donne dalla disponibilità economica rilevante ma non appartenenti alla cerchia elitaria di un tempo, composta da banchieri o professionisti arroccati nel loro mondo e nelle loro stesse ricchezze. Sono, invece, in buona parte imprenditori moderni, spesso partiti da zero, alla ricerca di qualcosa di originale e amanti di design, moda, auto e accessori ricercati ed esclusivi. 126
H ow was the cooperation with AK SKI created ? Francesca Kuonen and her brother Marco, owners of the company producing skis of high level and of unique design, time ago acquired some of our watches and, as they loved them, they desired to cooperate with Hublot and so they contacted us. At their call we answererd with interest, as new chances always excite us and once we met we had no doubt about the possibility to follow a common route. We had in front of us, in fact, young, strong and dynamic entrepreneurs with a great will of action. It was not a studied marketing operation, to take us to this result, but a simple initial casualness changed into reality, after catching in them a spirit reflected into ours. W ho are H ublot men and women ? They are young who want to live their life with a dream of freedom and independence. Our guests are about 80% people from 30 to 50 years old, all with different stories but with a common dynamism and freshness of spirit. Of course they are men and women with good economic possibility, but not belonging to the elite circle of once, composed of professionals and bankers closed in their world and wealth. Instead they are mostly modern entrepreneurs, often starting from zero, searching for something original and creative, lovers of design, fashion, cars and precious and exclusive accessories.
COME I NUOVI BIG BANG SUGAR SKULL
L ike the new B ig B ang S ugar S kulls Right. Thought for him and her, they have skull as theme, one of the most recurring symbols in the history, which often comes back, as it is appreciated in every declination. In this case, still keeping its peculiarities, we decided to sweeten lightly it by matching it to fine blue or hot pink San Gallo lace from the Swiss maison Bischoff, worked in patterns inspired to the arabesque footprints of the skiers. The man cobalt blue version is made of fifty watches with 44 mm watchcase in opaque black ceramic with mechanical chronographic movement and automatic charge. The skull is designed on the face and its patterns are engraved on the bezel and set in relief on the bracelet in calf leather sewn on natural rubber. In the chronograph, small seconds and minutes evoke artfully the skull’s look. In the hot pink watch, in fifty samples too, the craft masters realized embroidery in silk organza. Overlapped layers of fiber fixed by clear resin on a base of carbon material give the illusion of depth and the fine texture to keep the skull in San Gallo lace, which from the heart of the face spreads to the bezel in ceramic and to the bracelet in pink natural rubber. In the 41 mm watchcase time is marked by twelve hands of black diamonds.
CHI ACQUISTA QUESTI MODELLI SI ASSICURA UN’ESPERIENZA
W ho acquires these models gains an experience Sure, who decides to acquire a Big Bang Sugar Skull gets also a pair of AK SKI skis, which take the same design on the surface. This brand revolutionized the world of winter sports, as the first producer to use
Esatto. Pensati per lui e per lei, hanno come tema il teschio, uno dei simboli più ricorrenti nella storia, che ritorna spesso perché apprezzato sotto ogni declinazione. In questo caso, pur mantenendone le caratteristiche, abbiamo deciso di addolcirlo leggermente abbinandolo al fine merletto di San Gallo blu o fluo pink della maison svizzera Bischoff, lavorato con motivi che si ispirano alle orme arabesche lasciate dagli sciatori. La versione blu cobalto da uomo si compone di cinquanta orologi con cassa 44mm in ceramica nera opaca che ospita un movimento cronografico meccanico a carica automatica. Il teschio è disegnato sul quadrante e i suoi motivi sono incisi sulla lunetta e impressi a rilievo sul cinturino in pelle di vitello cucito su caucciù. Nel cronografo, secondi e minuti evocano maliziosamente lo sguardo del teschio. Sull’orologio hot pink, anch’esso in cinquanta esemplari, i maestri artigiani hanno realizzato i ricami in organza di seta. Strati sovrapposti di fibra fissati con resina trasparente su una base di tessuto di carbonio donano l’illusione della profondità e la finezza necessaria per accogliere il teschio in pizzo di San Gallo che dal cuore del quadrante si estende fino alla lunetta in ceramica e al cinturino in caucciù rosa. Nella cassa di 41mm il tempo è scandito da dodici indici di diamanti neri. Sì, chi decide di regalarsi un Big Bang Sugar Skull riceve anche un paio di sci AK SKI che riportano sulla superficie la stessa fantasia. Questo brand ha rivoluzionato il mondo degli sport invernali in quanto primo
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produttore a usare il caucciù per gli sci, un materiale che è anche parte dello spirito pioneristico di Hublot e che unisce idealmente il destino di queste due maison divenute ormai partner. Tuttavia il nostro mestiere è vendere orologi, non accessori per la montagna, per questo abbiamo deciso di non dividere i due oggetti ma di proporli in un’unica soluzione. Una modalità di vendita che abbiamo utilizzato anche altre volte, ad esempio associando agli occhiali di Italia Independent l’orologio Big Bang Unico Italia Independent. IL LANCIO DI QUESTI OROLOGI È AVVENUTO A ZERMAT. SI TRATTA DI UN’OPERAZIONE FORTEMENTE LEGATA ALLA MONTAGNA, PERCHÉ QUESTA SCELTA?
Oltre alla presentazione ad alta quota, la capsule collection è in vendita esclusivamente nelle boutique Hublot di location ricercate come Gstaad, Courchevel e Zermatt, proprio perchè vogliamo rimarcare ancora di più la validità della collaborazione con AK SKI e sottolineare la nostra vocazione sportiva. Con un Big Bang Sugar Skull al polso e gli sci ai piedi si possono raggiungere le vette prendendo gli impianti di risalita di Zermatt sponsorizzati da Hublot e l’Hublot Express per le piste di Gant – Blauherd, oppure passeggiare tra le boutique chalet. NEGLI ANNI AVETE COLLABORATO SPESSO CON IL MONDO DELLO SPORT. TRA GLI ALTRI, SIETE STATI PARTNER UFFICIALI DEGLI EUROPEI DI CALCIO 2016 E SIETE ATTUALMENTE OFFICIAL TIMEKEE128
natural rubber for the skis, a material which is also part of Hublot’s pioneering spirit and unifies ideally the destiny of these two maison become by now partners. Anyway our trade is to sell watches, not mountain accessories, so we decided not to divide the two items but to propose them in a unique solution. A mode of selling we used also other times, for example matching to the Italia Independent glasses the Big Bang Unico Italia Independent watch. T hese
watches were launched at Z ermat . I t is an operation strictly based on the mountain , why this choice ?
Beyond the presentation at high top, the capsule collection is for sale exclusively in the Hublot boutique of fine locations such as Gstaad, Courchevel, Zermatt, just as we want to highlight even more the validity of the cooperation with AK SKI and our sport vocation. With a Big Bang Sugar Skull at the wrist and the skis at the feet we can reach the tops by taking the climbing facilities of Zermatt, sponsored by Hublot, and the Hublot Express for the Gant - Blauherd slopes, or we could walk through the chalet boutique.
I n the years you often cooperated with sport world . A mong the others you were official partners of the E uropean football championship 2016 and you are now O fficial T imekeeper of J uventus and N ew Y ork G iants . T herefore
PER DI JUVENTUS E NEW YORK GIANTS. SI TRATTA DI UNA STRATEGIA BEN PRECISA DUNQUE.
Sì perché crediamo che lo sport rappresenti uno dei veicoli in grado di mandare i migliori messaggi. Riuscire ad essere sempre a fianco dei campioni del momento per noi è un prestigioso traguardo. UNA DELLE PARTNERSHIP PIÙ IMPORTANTI ALL’ATTIVO È QUELLA CON IL MARCHIO FERRARI, PERCHÈ AVETE DECISO DI ACCOSTARVI A QUESTA ECCELLENZA ITALIANA?
Ferrari e il nome più forte nel mondo nel lusso a qualunque latitudine, tutti i bambini conoscono le auto Ferrari e sognano un giorno di poterne guidare una. Esserne al fianco ci conferisce prestigio e valore ed è un ottimo modo per farci conoscere e indurre la gente a pensare a Hublot come a un brand altrettanto vincente. Questa collaborazione ci ha permesso di portare avanti diverse iniziative di successo come la realizzazione degli orologi Big Bang Ferrari Unico che hanno avuto un ottimo riscontro in termini di vendite. COSA C’È NELL’AGENDA 2017 DI HUBLOT?
Il lancio di nuovi prodotti e l’allestimento di prestigiose iniziative tra le quali un grande evento in occasione proprio del settantesimo anniversario del marchio. Ferrari. Il resto è top secret.
it ’ s a precise strategy .
Sure, as we think that sport represents one of the vehicles which can send the best messages. To always be at the side of present champions is a great aim to us. O ne of the most important active partnership is the one with F errari brand , why did you decide to approach this I talian excellence ? Ferrari is the strongest brand in luxury world at any latitude, all children know Ferrari cars and dream to drive one of them. To be close to this brand gives us prestige and value and it is a great way to become notorious and induce people to consider HUBLOT as a winning brand as well. This cooperation allowed us to take on different successful initiatives, as the realization of the Big Bang Ferrari Unico watches, which had a good sale income. W hat is planned in the 2017 HUBLOT diary ? The launch of new products and the organization of prestigious initiatives, among which a great event just in the occasion of the seventieth anniversary of Ferrari brand. The rest is top secret.
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VIRILE FEMMINILITÀ I 40 ANNI DEL ROYAL OAK LADY DI AUDEMARS PIGUET
REINTERPRETATO DA UNA DONNA, PER LE DONNE. OGGI COSÌ COME NEL 1976 LA MANIFATTURA DI LE BRASSUS SI AFFIDA ALLA SENSIBILITÀ FEMMINILE PER PERPETUARE IL SUCCESSO DI UN OROLOGIO-ICONA. SOFISTICATO, RAFFINATO, ELEGANTEMENTE MASCOLINO di Diego Tamone
Il XX secolo ha visto interi decenni vivere letteralmente proiettati nel futuro. Se non proprio con i fatti, quanto meno con l’immaginazione. Decadi inchiodate nell’attualità da un’incontestabile data stampata sul calendario in cui però, l’accontentarsi del presente, così reale, tangibile e quindi privo del brivido di inaspettate sorprese, non era considerato più sufficiente, o soddisfacente. E allora si azzardava, si viaggiava di fantasia, ci si muoveva idealmente sempre un po’ più avanti, cercando di anticipare, di prevedere se non addirittura di vivere il futuro. Nel cinema così come nella letteratura, nel design e nella tecnologia, spostare costantemente in là l’orizzonte del tempo si rivela così, spesso, una chiave del successo. Persino il conservativo settore dell’orologeria, pur dovendo tener fede alla sua rinomata puntualità e precisione, cerca ove possibile di intercettare le correnti più avanguardiste, specialmente in fatto di stile e di materiali. Il primo Royal Oak, all’inizio degli Anni 70, nasce così, sotto questa spinta. Grande, mascolino, spigoloso come non mai, e soprattutto in acciaio, le métal du 20ème siècle. Avveniristico e per questo dirompente. Audace per genetica, sfrontato per vocazione, al punto che nel 1976, quattro anni dopo la sua nascita, Audemars Piguet non si accontenta e, azzardo nell’azzardo, chiede alla designer Jacqueline Dimier, da poco assunta, di compiere un sacrilegio. Mettere mano al progetto originario del maestro Gérald Genta per ricavarne una versione da donna. Dalle linee ingentilite, naturalmente. Dalle dimensioni ridotte, naturalmente. Ma dal carattere e dall’estetica tassativamente immutati. Così, tra un lavoro di pantografo e un tocco di sensibilità tecnico/ artistica di quella che, ancora oggi, resta una delle rarissime creative del mondo delle lancette, il Royal Oak “lady” prende forma nella dimensione da 29 mm. E immediatamente si cristallizza in una sorta di dima. Le mythe se conjugue aussi au féminin, recita al tempo la manifattura di Le
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The twentieth century saw whole decades living literally projected in the future. If not in the action, at least through imagination. Decades fixed in the present by an incontestable date printed on the calendar, where the happiness for present, so real, tangible but without the shiver of unexpected sur prises, was considered no more enough, or satisfying. So people dared, traveled through imagination, ideally moved forward, trying to anticipate, to foresee if not live the future. In cinema as in literature, design and technology, to steadily move the horizon of time is often a key for success. Even the conservative section of watch-making , although it should be faithful to its famous punctuality and precision, tries where possible to catch the most avant-garde trends, especially about style and materials. The first Royal Oak is created by this pressure at the beginning of the 70’s. Big , masculine, shar p as never, and most of all in steel, le métal du 20éme siécle. Futuristic and so sensational. Daring for genetics, impudent for vocation, so that in 1976, four years after its creation, Audemars Piguet feels not satisfied and, to risk in the risk, asks the designer Jacqueline Dimier, just engaged, to commit a sacrilege. To work on the original project of the master Gérald Genta to get a female version. With gentle lines, naturally. With reduced dimensions, naturally. But keeping rigorously the same personality and aesthetics. So between a pantograph work and a touch of technical/artistic sensitivity of who, till today, is one of the most exceptional creative of watch world, the Royal Oak “lady” takes form in the 29 mm dimension. And immediately after crystallizes in a sort of template. Le mythe se conjungue aussi au féminin, Le Brassus manufacture claims. More than a self-celebration, a synthesis of the realization of a won bet, which would have been made by few ones, at least at the beginning , sure to have a reasonable safety limit. Since then the Royal Oak never turns back. It evolves in gold and gold/steel in the ‘78, it shows the first diamonds on
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Carolina Bucci e Jacqueline Dimier
Brassus. Più che un’autocelebrazione, la sintesi della presa di coscienza di una scommessa vinta sulla quale in pochi, almeno all’inizio, avrebbero puntato sicuri di godere di un ragionevole margine di sicurezza. Da lì in poi il Royal Oak non si guarda più indietro. Si evolve in oro e in oro/acciaio nel ‘78, sfoggia i primi diamanti sull’esterno della lunetta, si presenta in versione “alta gioielleria” nel 1983. Adotta movimenti al quarzo, gioca con i colori di pietre e quadranti, nel 1997 si rimpicciolisce addirittura fino a 20 mm nella sua interpretazione Mini. Arriva persino a seguire le mode concedendosi, nel 2005, arditi cinturini ricamati o in versione Tuxedo, da abbinare magari con la collezione di bijoux dalle linee ottagonali nata nel frattempo per assecondare un successo divenuto ormai dilagante. Curiosamente però anche chi è abituato a viaggiare sempre “avanti tutta” ogni tanto finisce col guardarsi indietro. Ed è così anche per il Royal Oak Lady, giunto nel frattempo al suo 40esimo anniversario. Dopo un passato all’inseguimento del futuro, ecco un futuro alla riscoperta del passato. Un ideale loop temporale capace, al netto della contraddizione, di racchiudere in un arco di 4 decenni esatti tutta l’essenza di un orologio da sempre concepito per eludere le convenzioni. Aperto e chiuso in prima persona, e a quattro mani, da due figure femminili chiamate, oggi così come un tempo, a misurarsi e a confrontarsi con un oggetto, paradossalmente, sempre destinato ad accompagnarsi all’invito “non toccare”. Perché pressoché perfetto, bello così, in una parola, definitivo. Ma davanti al talento, come successo con Jacqueline Dimier, si è pronti a fare eccezione. Così il nuovo Royal Oak Frosted Gold nasce oggi dall’intuito e dal bagaglio artistico di 132
the external bezel, it is presented in “high jewelry” version in 1983. It takes quartz movements, it plays with colors of stones and faces, in 1997 it becomes smaller to 20 mm in its Mini inter pretation. It even follows fashion including , in 2005, bold embroidered bracelets or in Tuxedo version, to match the collection of costume jewelry in octagonal lines, created in the meantime to confirm a success become widespread by now. Curiously also who usually travels “speed ahead” sometimes turns back. And it is like that also for the Royal Oak lady, which got now to its 40th anniversary. After a past chasing the future, here is a future rediscovering past. An ideal time loop which, in a clear contradiction, can enclose in a period of 4 decades all the essence of a watch always conceived to evade conventions. Open and closed in first person, and with four hands, by two female figures called, now like once, to measure and compare themselves to an item, paradoxically, always bound to present the invitation “don’t touch”. Because it’s just perfect, beautiful like that, in a word, definitive. But in front of talent, as it happened to Jacqueline Dimier, there is the exception. So the new Royal Oak Frosted Gold comes from the intuition and the artistic baggage of Carolina Bucci: studies in New York (Fine Arts and Design of Jewelry) and training in Florence. Where she started to apply to her creations the old goldsmith’s art making pieces reinter preted through a contemporary approach but marked by tradition. For example, thanks to the old Florentine art of hammering or diamond-tooling , by engraving the surface of precious metal through manual tools with diamond points, so to get a finish, at touch, similar to silk, and at sight, full of brilliance comparable only to the effect of a full pavé setting.
Carolina Bucci: studi a New York (Belle Arti e Design del Gioiello) e formazione a Firenze dove ha iniziato ad applicare alle sue creazioni le antiche tecniche orafe gigliate dando vita a pezzi reinterpretati con approccio contemporaneo ma contraddistinti dall’impronta della tradizione. Grazie per esempio all’antica arte fiorentina della martellatura o diamantatura, realizzata incidendo la superficie del metallo prezioso con strumenti manuali dalla punta di diamante fino a ottenere una finitura, al tatto, simile alla seta, e alla vista, dotata di una scintillante lucentezza in grado di emulare l’effetto che solo un’incastonatura full pavé è capace di assicurare. Un mestiere d’arte trasmesso nei suoi segreti agli artigiani di Le Brassus che lo hanno applicato al bracciale e alla lunetta del Frosted Gold conferendo al modello un fascino e una riconoscibilità unici anche da lontano. “Quando penso ai miei gioielli – confida Carolina Bucci – penso sia a chi li indosserà sia a chi li vedrà indossati. Trattando la finitura dell’oro con questo effetto diamantato non si aggiunge né si sottrae nulla all’orologio, ci si limita a modificare la superficie dell’oro affinché brilli alla luce. In questo modo l’orologio assume un aspetto completamente nuovo e molto incisivo”. Esercizio di stile che in Audemars Piguet hanno voluto declinare in oro bianco e in oro rosa, ma anche applicare andando incontro a due gusti ben distinti. Uno più maschio, assecondato con referenze dotate di cassa da 37 mm e movimento meccanico automatico. Uno più raffinato, soddisfatto nelle dimensioni da 33 mm e con l’adozione di un movimento al quarzo. Sempre e comunque 100% femminile e dal carattere virile. In sintesi, sempre e comunque Royal Oak.
A trade of art inherited in its secrets by the artisans of Le Brassus, who applied it to the bracelet and the bezel of the Frosted Gold, making the model uniquely charming and recognizable even from far. “When I think of my jewels – Carolina Bucci says – I consider both who will wear them and who will see them worn. Giving to the gold finish this diamond effect, nothing changes in the watch, but the surface of gold is made more brilliant at the lights. In this way the watch gets a fully new and very incisive look”. A practice of style which in Audemars Piguet declines in white and rose gold, but which is also applied to satisfy two different tastes. One more masculine, with a watch-case of 37 mm and an automatic mechanic movement. One more refined, in the dimension of 33 mm and a quartz movement. Always and anyway 100% feminine and with virile personality. In synthesis, always and anyway Royal Oak. 133
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RIVA EXPERIENCE LO SPETTACOLO DI UNA MAGIA DA VIVERE A PELO D’ACQUA
C’È UN MOTIVO IN PIÙ PER VISITARE VENEZIA: “IL DOGE”, ESEMPLARE UNICO DI AQUARIVA SUPER, CAPOLAVORO D’ITALIANITÀ, NATO PER IMPREZIOSIRE L’OFFERTA ESCLUSIVA DEL GRITTI PALACE, TRA GLI HOTEL PIÙ CELEBRI AL MONDO E PARTE DEL BRAND THE LUXURY COLLECTION DI STARWOOD di Marco Torcasio
Il prestigioso marchio italiano di imbarcazioni di lusso Riva, in collaborazione con il Gritti Palace, hotel Luxury Collection a Venezia, regala la possibilità esclusiva di incontrare gli scorci più belli della laguna e di godere del suggestivo punto di vista “via mare” a bordo del nuovo motoscafo, battezzato Il Doge. Per i clienti alla ricerca di un’esperienza privata è possibile noleggiarlo secondo diverse modalità orarie, in occasione di questa inedita partnership sono state organizzare escursioni speciali, studiate per chi desidera scoprire l’arte e la natura della laguna veneziana a bordo de Il Doge. La scenografica Riva Lounge del Gritti Palace è la base di partenza per tutte le gite. Affacciata sul Canal Grande, l’esclusiva terrazza è ispirata al mito della nautica e realizzata con arredi ed essenze in perfetto stile Riva. Con spettacolare vista sulla basilica barocca di Santa Maria della Salute, la Lounge è un ideale prolungamento all’aperto del Bar Longhi, lo storico ritrovo del Gritti Palace dove si possono sorseggiare i migliori cocktail di Venezia. Destinato a diventare un’imbarcazione di culto, seguendo le orme di altre leggende Riva che in questi decenni hanno incantato Venezia, “Il Doge” è, a tutti gli effetti, un pezzo unico. I loghi
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Gritti Palace e The Luxury Collection, oltre a essere presenti sulle fiancate dell’imbarcazione, sono infatti ricamati in Charcoal Grey sul prendisole bianco a poppa e in bianco, tono su tono, nella parte posteriore del sedile pilota. A queste pregiate cuciture su pelle si affiancano, infine, le bandierine col logo dell’hotel a poppa e a prua del motoscafo. Nato dalla matita del designer Mauro Micheli, fondatore assieme a Sergio Beretta di Officina Italiana Design, lo studio che disegna in esclusiva tutte le imbarcazioni del brand, Aquariva Super ammalia per le linee morbide ed eleganti. Le pregiate essenze della coperta - mogano intarsiato in acero - lavorate ad arte insieme alle preziose rifiniture in pelle, esaltano il piacere della navigazione offrendo allo stesso tempo emozioni e comfort impareggiabili. E come un bellissimo bolide che sfila in passerella, “Il Doge” è equipaggiato con la motorizzazione tradizionale di ogni Aquariva Super: due motori YANMAR 8 LV, dalla potenza 370 mhp. Per concedersi il lusso di ammirare Venezia e la sua Laguna a bordo di un gioiello della nautica capace di navigare ad un’andatura di crociera di 36 nodi e raggiungere la velocità massima di 41,5 nodi.
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CAR
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CITY LE AUTOMOBILI AL TOP PER “NAVIGARE” NEL MARE URBANO
Piccolo è sempre più bello, per questo quasi tutte le Case puntano alla fascia premium anche per chi usa l’auto ogni giorno. Tra modelli intramontabili, nuove idee e lo sviluppo dell’elettrico, ecco come orientarsi sul mercato di Maurizio Bertera
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Mercedes Classe A
Renault
C’era una volta la city-car: agile grazie alle piccole dimensioni, semplice nella forma e spaziosa quanto basta (visti i ridotti spostamenti), “spartana” per mantenere il prezzo competitivo. Abbiamo usato il passato ma in realtà esistono ancora modelli impostati su questa filosofia, costruiti in Paesi dove la manodopera costa poco (o molto poco) e per un pubblico che all’auto chiede il minimo indispensabile. tuttavia il fenomeno dell’ultimo ventennio è stato lo sviluppo delle city-car premium, che da un lato regalano prestigio alle Case ma al tempo stesso fanno volume: l’Italia è uno dei Paesi europeo dove i segmenti A e B – quelli appunto delle vetture più piccole – hanno il maggior peso: nel 2016, ben il 44% sul totale. E se la maggior parte dei modelli appartiene alla ‘normalità’, il meglio è rappresentato da quelle vetture dove tecnologia, design e dotazioni ne fanno delle piccole ammiraglie, “cittadine” di lusso, gioiellini a quattro ruote. Fate vobis, ma la sostanza non cambia come è evidente 138
che gli ultimi anni abbiano creato un filone nel filone, dando all’ibrido o all’elettrico puro uno spazio in crescita, in Italia è ancora limitato, per tante ragioni, ma che all’estero sta diventando importante. Da noi è questione di tempo. Partiamo nella nostra rassegna però dai modelli con propulsione “tradizionale”, utilizzabili serenamente anche per la gita fuori porta o un week-end, magari non in quattro. Ma per una coppia, non ci sono problemi. Prendiamo la nuova Audi Q2: ora che l’hanno equipaggiata pure con il 2.0 litri TDI da 150 o 190 Cv abbinato al cambio S tronic - a doppia frizione, di nuova concezione - e alla raffinata trazione quattro, la nuova Q2 è diventata una delle vetture top dell’anno. Nata per segnare l’esordio di Audi nel segmento B (quello dove l’offerta è più vivace che mai), ha subito riscosso il favore di pubblico e critica, in virtù di una elevatissima qualità generale. Per realizzarla, la Casa di Ingolstadt ha messo a frutto tutta l’esperienza guadagnata nel settore
Smart forfour
Nuova VW e-up
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delle crossover. La Q2 infatti è compatta solo nelle dimensioni, visto che sotto il profilo della tecnologia ha poco o nulla da invidiare alle sorelle di stazza più imponente, e ha un design di grande effetto come la Classe A Mercedes che si è conquistata un posto al sole, puntando su motorizzazioni fuori dal comune. È una ‘cittadina’ grintosa, con colorazioni che richiamano immediatamente l’occhio: gamma ampia, tra diesel e benzina, trazione integrale o anteriore e una versione pazzesca, che fa entusiasmare gli appassionati: A45 AMG dove l’acronimo sta per reparto preparazione di Mercedes-Benz. Una bomba da 360 Cv che viene autolimitata a 250 km/h di velocità. La MINI ha i suoi fedelissimi come adepti: quest’anno debutterà la JWC sulla Countryman: non la vedremo a Ginevra, come appariva probabile, ma si scoprirà dal vivo solo al Salone di Shanghai per raggiungere le concessionarie dalla primavera. Il trasferimento di soluzioni tecniche dalle altre John Cooper Works
dell’attuale famiglia MINI è completo, a partire dal motore turbo benzina 2 litri, proseguendo con l’assetto ritagliato per offrire una dinamica di marcia più decisa e supportato dal MINI Driving Modes di serie. Il selettore potrà spostarsi tra Sport, MID e Green, tre modalità d’uso che influenzeranno la risposta del motore, il sound dello scarico, la rigidità degli ammortizzatori e, se presente, il cambio automatico Steptronic 8 rapporti. Nell’offerta di Suv e crossover dei segmenti inferiori, c’è ora la Toyota CHR che si trova nella fascia di mercato della Nissan Qashqai, Renault Kadajar e Seat Ateca. Gli stilisti della casa giapponese hanno disegnato una vettura dallo stile molto elaborato che abbina la praticità di una cinque porte a linee ispirate ad una coupé: le maniglie posteriori si trovano in posizione molto rialzata e il lunotto assume un’inclinazione accentuata. Questo approccio si riflette nell’abitacolo, le cui forme sono altrettanto elaborate, con lo schermo del sistema multimediale che svet139
ta al centro della plancia e un profilo azzurro che attraversa per intero il cruscotto. E la Smart? Perché non la ForFour, e non solo per le due porte in più… Le sue frecce all’arco sono interessanti, a partire dall’originalità stilistica, ripresa pari pari dalla ForTwo. Il muso presenta gli stessi fari con luci diurne a led (con tanto di funzione “welcome”, ovvero che pulsano quando si apre l’auto e ci si appresta a salire), la griglia con fori esagonali, le forme sinuose e morbide che raccordano paraurti e passaruota. L’abitacolo è cool e davvero spazioso. Sull’altro fronte, l’ibrido e l’elettrico, con modelli di personalità, sempre più curati e con autonomie in crescita. Perfette per un utilizzo quotidiano e regolare, si prestano anche al fuori porta a breve raggio, impensabile sino a pochi anni fa. I 140
modelli meno recenti tengono botta come la I3 che Bmw, sempre attuale anche se al debutto tre anni fa. Disponibile anche nella versione Range Extender, grazie ad un piccolo motore endotermico che ricarica le batterie, ha uno scatto bruciante in accelerazione – aspetto comune alle elettriche migliori – e dimensioni che la rendono ideale in città. Concetto simile (e tra l’altro stessa età anagrafica) per la Volkswagen e-Up caratterizzata da dimensioni estremamente compatte, quattro posti ed un’autonomia di ben 160 chilometri. Sono auto dove un pieno d’energia si paga poco più di 3 euro, e con un costo di gestione poco superiore a quello di un litro di benzina, si percorrono quasi 100 km. L’elettrica più venduta al mondo è la Nissan Leaf: non è questione di prezzo o di
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potenza (neppure di bellezza, le ultime elettriche sono curate quanto le altre vetture) ma di autonomia: la Casa giapponese – come le altre – è impegnata nella realizzazione di batterie sempre più capienti, in modo da limitare le ore di ricarica. L’ultima generazione di Leaf le ha capaci di immagazzinare 30 kWh di energia invece dei precedenti 24. Secondo Nissan, dovrebbe passare così dall’autonomia omologata (ciclo Nedc) di 199 km a 250 km con un pieno, diventando seria alternativa a una vettura con motore a combustione interna per milioni di guidatori. Va in questa precisa direzione pure la Zoe, che sarà una delle protagoniste del mercato. L’ultima versione di Renault garantisce 400 km di autonomia NEDC, che significano 300 km su strada: un’autonomia interessante,
dovuta anche qui al lavoro fatto sulle batterie: le Z.E. 40 sono più piccole della serie precedente, ma con capacità doppia e si differenziano tra loro per durata e velocità della ricarica, possibile sia attraverso la presa di corrente casalinga (che, nel caso, occorre aumentare ad almeno 5kW/h) sia alle colonnine di ricarica, normali e rapide. La Zoe unisce la guidabilità da city car a un livello di sicurezza sopra la media. L’abitacolo è spazioso, curato, senza esercizi di stile; il cruscotto è intuitivo e chiaro, i colori non disturbano mai - ed è possibile selezionare diverse fantasie- le indicazioni essenziali. Al centro della plancia c’è uno schermo piatto grande e con un software semplice e immediato: questa sì che è una ‘cittadina’ del mondo, sempre connessa con il mondo. 141
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QUEENS REGINE A QUATTRO RUOTE L’auto è in ripresa, le Case spingono forte sull’acceleratore. Così nel primo semestre, dove la vetrina sarà Ginevra, arriveranno nuovi modelli di ogni dimensione, fascia e tipologia. Ecco in anteprima quali saranno da copertina. di Maurizio Bertera
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Che l’auto sia in ripresa (leggera in alcuni Paesi e potente in altri) è un dato indiscusso. E le Case lo dimostrano perché tra lanci di modelli inediti, restyling o model year e nuove serie si fatica a seguire il mercato. Per non parlare poi dello sforzo assoluto di creare le ‘nicchie’ o meglio le ‘nicchie delle nicchie’, per strappare quel migliaio di vetture in più che tuttavia nel settore premium fa la differenza, nel prestigio e anche nel fatturato annuale. Da qui si spiega perché anche nel 2017 assisteremo a una pioggia di novità, che nel primo semestre avranno come vetrina il Salone di Ginevra (9-19 marzo). In Svizzera, ci sarà naturalmente di tutto: dalle microcar alle Rolls Royce, la normalità e il sogno che quando è ‘intenso’ regala maggiori emozioni. E in cima al sogno, neppure scalfito dal mezzo disastro in F1 nella passata stagione, c’è la Ferrari. Archiviata la Ferrari Aperta (talmente da sogno che i 209 esemplari erano venduti prima del vernissage parigino), è tempo della F12 M dove la lettera sta per Modificata e l’obiettivo è quello di mandare in pensione la Berlinetta. Le
ipotesi più probabili vedono l’adozione di alcuni degli interventi applicati alla F12 Tour de France di un anno fa come aumento di potenza, quattro ruote sterzanti, nuovo cambio doppia frizione a sette rapporti e qualche affinamento aerodinamico. Per la cronaca, il motore attuale della Berlinetta è il V12 6.3 aspirato da 731 Cv e non è certo che la F12 M arrivi ai 770 Cv della F12 TdF. In ogni caso, farà rumore…non solo per la cavalleria. È tutta svelata invece la Aventador S, gioiello Lamborghini per ora coupé ma con la roadster in via di preparazione. Rispetto al modello che sostituisce (LP700-4), la trazione integrale è rimasta, insieme al cambio ISR a sette marce, mentre il V12 6.5 litri aspirato raggiunge ora una potenza di 740 CV e 690 Nm grazie agli interventi sul sistema di fasatura variabile VVT e su quello di aspirazione VIS. Così si toccano i 100 km/h da fermo in 2,9 secondi e i 350 km/h di velocità massima. Applausi alle super sportive italiane e tanti complimenti alle Case tedesche, in prima fila sul fronte comfort, stile e prestazioni come confermano le novità. Prendiamo Bmw
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Classe E Mercedes
che ‘sforna’ la nuova Serie 5. Si potrebbe dire basta il numero, ma la Casa tedesca ovviamente ha fatto il massimo possibile. Quindi ecco un design evoluto, marcatamente sportivo, che modifica sostanzialmente il vecchio stile, specialmente per quanto riguarda il frontale. Indipendentemente dalle versioni, con quelle più prestazionali che avranno una caratterizzazione stilistica ulteriore, l’impianto generale va verso il dinamismo, aiutato da un alleggerimento di 100 kg. In configurazione chiusa, il Cx raggiunge il valore di 0,22, il migliore nel segmento. Totale la dotazione di sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia e quattro motorizzazioni, tutte turbo per iniziare la carriera: due benzina e due diesel. E se Bmw crede ancora alle ‘berlinone’, Mercedes-Benz va oltre e vuole che la Classe E SW sia una delle vetture dell’anno. Un concentrato di tecnologa che spinge i magazine tedeschi a battezzarla come “la station-wagon più intelligente che la Casa abbia mai costruito”. E visto che gli altri modelli erano tutt’altro che “scemi”, dalla nuova Classe E ci si aspetta davvero tanto, senza dover arrivare al top di gamma, la famosa AMG E 43 4matic. Quest’ultima ha
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un “piccolo” (per la tradizione AMG) V6 biturbo da 3,0 litri e 401 Cv, cambio automatico 9G-Tronic con tempi di innesto più brevi, trazione integrale Performance AMG e assetto sportivo indipendente. Da urlo. Ma non per forza il bello deve essere grande. Una delle premium più attese della stagione è la Lexus IS, ancora più elegante nel restyling 2017 che salta all’occhio già dal fascione anteriore che ora integra gruppi ottici e nuovi fari dalla forma leggermente diversa. Rinnovato è anche il design della griglia anteriore, ora in tinta scura cromata, così come quello del paraurti dotato di prese d’aria cresciute nelle dimensioni. Sulla coda spiccano i nuovi fanali dalla forma rettangolare e i terminali di scarico con le finiture cromate. La motorizzazione è ibrida nelle versione 300h che utilizza il quattro cilindri benzina di 2.5 litri, abbinato al propulsore elettrico. Per chi vuole invece maggiore sportività c’è la potente Lexus IS RC F con il quattro cilindri turbo di 2.0 litri: 241 Cv di potenza, gestita facilmente dal cambio automatico a 8 rapporti. Tanta classe e tanto divertimento.
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MILANO MOST WANTED L’INCANTO DELLE NEW OPENING CHE DEBUTTANO IN CITTÀ
L’INCONFONDIBILE AZZURRO TIFFANY COLORA PIAZZA DUOMO CON UNA NUOVA BOUTIQUE NEL SEGNO DELL’ELEGANZA. MA LA CITTÀ RISPLENDE DI ULTERIORI SUGGESTIONI GRAZIE AL PRIMO MONOBRAND STORE ITALIANO DI ISSEY MIYAKE, ALLA POETICA OLFATTIVA AMOUAGE E AL CONTEMPORARY-CHIC DI FIFTY HOUSE di Marco Torcasio
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FUTURISTICO MIYAKE
Tiffany & Co. annuncia l’apertura di una boutique a Milano nella storica Piazza Duomo per la prossima primavera. Marc Jacheet, Presidente EMEA di Tiffany & Co., dichiara: «Aprire un ulteriore negozio in questa città di fama internazionale e capitale del lusso, dove siamo presenti dal 1989, sottolinea l’importanza del mercato italiano e la nostra volontà di continuare a proporre lo stile e l’innata eleganza dei gioielli Tiffany & Co». Il palazzo destinato ad accogliere la nuova boutique con vista su Piazza Duomo è stato realizzato attorno al 1870 e fa parte della storia di Milano. La nuova boutique, su due livelli, offrirà a milanesi e non la possibilità di vivere una shopping experience unica e indimenticabile. I visitatori italiani e stranieri potranno ammirare lussuosi elementi di design in un’atmosfera architettonica irripetibile che riflette la tradizione di Tiffany & Co., da oltre 175 anni sinonimo di qualità ed eccellenza nel design. Tiffany & Co. ha aperto la sua prima boutique in Italia nel 1989 e questo negozio è il decimo in Italia e il terzo nella città di Milano, dove Tiffany & Co. è già presente con il flagship store di via della Spiga e lo store-in-store all’interno di Excelsior in Galleria del Corso 4. Tiffany & Co. è inoltre presente nelle città di Roma, Verona, Venezia, Firenze e Bologna.
Il primo flagship store Issey Miyake in Italia è finalmente realtà. Il negozio si appresta a sorprendere Milano in uno dei suoi edifici storici, Palazzo Reina, nel cuore pulsante del Quadrilatero. Costruito tra il 1826 e il 1831 dalla famiglia Reina, lo stabile passò nelle mani del Comune nel 1921 e nel 2014 una società immobiliare lo acquistò dando il via a un fedele restauro nel rispetto dell’importanza storica dell’immobile. Issey Miyake è orgoglioso di esserne il primo occupante. Il progetto dell’interior è curato da Tokujin Yoshioka e ospiterà tutte le linee principali della griffe, dall’abbigliamento agli accessori: Issey Miyake, Issey Miyake Men, Pleats Please, Homme Plissé, Bao Bao e 1325 Issey Miyake. Il grande contributo innovativo del designer all’universo moda ha saputo fondere la cultura orientale a quella occidentale, applicando tecnologie all’avanguardia in un connubio di minimalismo e hi-tech, e questo store vuole esserne ulteriore testimonianza. Impossibile limitarne la personalità in una semplice definizione. «La vocazione internazionale e la sua reputazione indiscussa nel design hanno reso Milano una scelta naturale per il nostro primo flagship store in Italia. Siamo lieti di inaugurare questo bellissimo spazio», afferma Masakatsu Nagatani, Presidente Issey Miyake.
TIFFANY & CO. Piazza Duomo
ISSEY MIYAKE Via Bagutta
LA DIMORA DEL LUSSO BOHEMIEN
NUOVA STELLA DI BRERA
L’ultima delle residenze esclusive a Milano è Fifty House, all’interno di un edificio residenziale storico, noto per essere stato in passato un antico collegio. La struttura, che verrà ufficialmente inaugurata in primavera, è definita da un design eccentrico e non convenzionale che ne fa una destinazione ideale per viaggiatori che cercano di connettersi con l’autenticità della capitale della moda e viverne le mille sfaccettature. Offrendo spazi sofisticati, ma sempre accoglienti, con una dinamica quasi teatrale, Fifty House si compone di cinquanta camere e suite, di un attico adibito a giardino pensile, un lounge bar e un giardino d’inverno in vetro sopra il ristorante gastronomico. L’interior è stato sviluppato in collaborazione con il noto marchio italiano Driade, con l’intento di creare una casa bohemien in centro città. Contrasti cromatici, un camino nero, dipinti eccentrici e l’illuminazione creativa sono integrati da complementi floreali, libri e altri oggetti artistici. Massimiliano Perversi, Direttore dello Sviluppo del Gruppo LHM, commenta: «Fifty House Milano è un nuovo punto di riferimento in città. La posizione privilegiata della storica location, in partnership con marchi del design di lusso, delinea orizzonti insoliti che incontrano l’arte contemporanea, l’alta gastronomia e l’eccellenza dei servizi».
Agli altri 19 flagshipstore aperti worldwide, da Londra a Dubai passando per Roma capitale, si affianca il monomarca Amouage in Brera a Milano. I 33 mq di via Fiori Chiari mantengono lo stile e il design caratteristici: un approccio sofisticato e contemporaneo, un meltinpot esclusivo d’arredamenti che lo rendono capace di dialogare con paesi e culture diversi. A firmare il progetto è il Direttore Creativo Christopher Chong, visionario dall’animo raffinato che segue un approccio olistico a tutto tondo, dall’ispirazione al racconto della storia che accompagna i progetti olfattivi fino ad arrivare alla consumer experience negli store. Appassionato d’arte, di musica, soprattutto nel genere dell’Opera, e di letteratura, Chong racconta Amouage alternando sempre note emozionali e scelte estetiche esclusive. Il negozio di Milano sceglie arredi in Corian impreziositi da intrecci jacquard che simboleggiano il marchio, in un contesto di toni caldi, a volte sapientemente specchiati. Il cliente viene coinvolto in un’esperienza piena, invasiva, che provoca un alternarsi di emozioni attraverso la grande narrativa Amouage e i suoi esclusivi percorsi olfattivi. Il monomarca propone tutte le fragranze Amouage, comprese le ultime novità Myths, Lilac Love and Bracken e i progetti speciali in edizione limitata.
FIFTY HOUSE BOUTIQUE HOTEL Via Cellini
AMOUAGE Via Fiori Chiari 149
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ORIENTAL EXPRESS TUTTO IL FASCINO DEL ‘MANDARIN’, IL NUOVO MUST DI MILANO
NON È IL SOLITO CINQUE STELLE NEL CENTRO DELLA CITTÀ. MA UN PICCOLO MONDO DI RAFFINATEZZA (E TANTA PASSIONE) DOVE IL QUOTATISSIMO RISTORANTE SETA E IL BAR & BISTROT OFFRONO ESPERIENZE SEMPRE ALL’ALTEZZA. di Maurizio Bertera
Era prevedibile, ma non così in poco tempo. Quella del Mandarin Oriental Milano è la case history degli ultimi anni, perché il nuovo cinque stelle oltre a essere divenuto uno dei più raffinati ‘meeting point’ della città, è arrivato ai vertici della ristorazione - in soli 18 mesi - grazie al Seta: doppia Stella Michelin, quattro Cappelli dell’Espresso e 92/100 per il Gambero Rosso. Un exploit che incrociando le tre valutazioni ne fa senza dubbio la prima tavola di Milano e l’11a in Italia. Ma non è solo questo: in via Andegari 9 – piccola via del centro – c’è una realtà (meravigliosamente) complessa e ben articolata, un boutique hotel (non enorme, ha 73 camere e 31 suite) che insieme ai servizi classici di un luxury hotel – a partire dalla Spa e dalle sale per eventi sino all’organizzazione di meeting e a un perfetto servizio – ha messo al centro il food & beverage. C’è stato un incredibile lavoro a monte, durato dieci mesi, da parte di due persone di esperienza quali Alberto Tasinato (restaurant manager e ora F&B manager) e Antonio Guida, executive chef: insieme guidano – in perfetta armonia, anche questo è un punto di forza – una ‘corazzata’ che deve occuparsi del Seta, del Bar & Bistrot (sempre più gettonato), del Room Service, delle colazioni e dei banchetti che anche se per un massimo di 60 persone non sono una passeggiata. Quattro le cucine, per una metratura totale vicina ai 700 mq, con quella dedicata al Room Service e allo staff che impressiona per ampiezza e organizzazione nella stessa misura di quella per il Seta. Ma ci sono due numeri che impressionano – almeno per noi – più degli altri: 42 persone in cucina e 45 in sala, in pratica con i due ‘capi supremi’ sfioriamo il fatidico muro dei cento addetti. Eppure la ‘macchina’ è girata subito benissimo per una scelta precisa, simile a quella di chi deve creare una squadra sportiva al
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It was foreseeable, but not in such a little time. The Mandarin Oriental Milan is the case history of the last years, as the new five stars became not only one of the most refined ‘meeting points’ of the city, but it reached the top of catering – in just 18 months – thanks to Seta: double Star Michelin, four Hats of the Espresso and 92/100 for the Gambero Rosso. An exploit that, through the three valuations, makes it the first table in Milan and the 11th one in Italy. But that’s not enough: in via Andegari 9 – a small street of the center – there is a (wonderfully) complex and articulated reality, a boutique hotel (not huge, it has 73 rooms and 31 suite), which together with the classical services of a luxury hotel – from the Spa and the halls for events to the organization of meetings and a perfect service – put the food & beverage at the center. An incredible work has been made on it, for about ten months, directed by two experienced individuals such as Alberto Tasinato (restaurant manager and now F&B manager) and Antonio Guida, executive chef: they lead in perfect harmony, also this one is a point of strength – a ‘battleship’ which has to cope with the Seta, the Bar & Bistrot (being more and more popular), the Room Service, breakfasts and banquets which, even if for a maximum of 60 individuals, are not so easy. There are four kitchens, for a total measurement of about 700 square meters, with the one dedicated to the Room Service and to the staff, which is stunning for its wideness and organization just like in the Seta. But two numbers shock – at least in our opinion – more than the others: 42 individuals in the kitchen and 45 in the hall, practically with the two “supreme leaders” we are close to the fateful limit of one hundred insiders in charge. Anyway the “machine” is soon used very well for an exact choice, just like who must
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24 - 26 MARCH 2017
FOR DETAILS VISIT
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top: partire con un nucleo esperto, già capace di lavorare insieme. Basti pensare che Guida si è portato sette persone della brigata all’Hotel il Pellicano di Porto Ercole (altro cinque stelle con il ristorante bistellato Michelin), partendo da collaboratori storici quali il sous-chef Federico Dell’Omarino e il pastry-chef Nicola Di Lena. «Non era questione di avere le spalle coperte ma di condividere l’ambizione di tornare prima possibile al vertice in Italia», spiega lo chef salentino. In parte, anche Tasinato ha seguito lo stesso concetto: si è portato in via Andegari quattro persone di fiducia e ha svolto una selezione epocale con almeno 200 colloqui per creare un ‘meccanismo’ che sta funzionando. «Oggi, il rapporto con il cliente, senza retorica, deve essere l’unico obiettivo di un servizio. All’interno dei corretti standard internazionali, noi cerchiamo di personalizzare il servizio, conoscendo sempre di più la clientela e mettendola a proprio agio. In fondo, deve essere così: è che forse si era persa l’abitudine». Il Mandarin Bar & Bistrot è il cuore della struttura, con pareti e pavimenti rivestiti in mosaico di marmi bianchi e neri. Offre un’atmosfera rilassata, in tre ambienti: il bar & bistrot vero e proprio, la lounge interna e la corte esterna, con divani, tavoli, cabanas, luci soffuse. E’ aperto tutti i giorni dalle otto con chiusura all’una di notte (domenica, lunedì e martedì) o alle due (da mercoledì a sabato compresi). Il menu offre un mix di piatti italiani e regionali, insalate, sandwich tradizionali reinterpretati in chiave moderna. Le serate si caratterizzano da due momenti, l’aperitivo e l’after dinner: alle 18 le luci si abbassano, la musica riscalda l’ambiente e i mixologist aggiungono spesso un ‘twist’ orientale ai classici cocktail. Dopo cena c’è spazio anche per un’attenta selezione di distillati. Salvo sabato a pranzo e domenica, ci si può sedere a uno degli ambiti tavoli del Seta, ristorante di grande eleganza che si avvale anch’esso – in stagione - della corte interna. Qui è il menu a parlare: piatti raffinati quanto immediati dove il meglio dei prodotti italiani viene interpretato in modo impeccabile. C’è tanto Sud, terra cara allo chef, ma anche tecnica francese – è stato il miglior allievo di Pierre Gagnaire - e ispirazioni toscane come lombarde. Una cucina complessa ma che conquista subito, esaltata da una cantina all’altezza di un due stelle Michelin e del gruppo Mandarin Oriental. Tutto al massimo livello, tutto espressione di professionalità e passione. Ma colpisce un altro aspetto: non si avverte la minima sensazione che qui ci si culli sugli allori.
create a sport top team: to start from an expert center, already able to work together. Let’s consider that Guida took seven members of the staff to the Hotel “Il Pellicano” of Porto Ercole (another five stars with the two stars Michelin restaurant), starting from historical coworkers such as the sous-chef Federico Dell’Omarino and the pastry-chef Nicola Di Lena. “It was not to be well covered but to share the ambition of coming as soon as possible to the top in Italy”, the chef from Salento claims. In part, also Tasinato followed the same concept: he took to via Andegari four reliable individuals and made an epochal selection through at least 200 meetings to create a ‘mechanism’ that is well working. “Today, the relationship with clients, with no rhetoric, must be the unique aim of a service. Inside the right international standards, we try to personalize the service, growing our knowledge of clients and making feel them at their ease. In the end, it should be like that: and maybe we lost the habit”. Mandarin Bar & Bistrot is the heart of the structure, with walls and floors covered in a mosaic of black and white marbles. It offers a relaxed atmosphere, in three environments: the real bar & bistrot, the interior lounge and the external court, with sofas, tables, cabanas, soft lights. It is open everyday from eight to one in the night (on Sunday, Monday and Tuesday) or until two o’clock (from Wednesday to Saturday included). The menu presents a mix of Italian and regional dishes, salads, traditional sandwiches being reinter preted in modern key by Antonio Guida. The evenings are made of two moments, the cocktail and the after dinner : at six o’clock pm lights are dimmed, music warms up the environment and mixologists often add an Eastern ‘twist’ to the classical cocktails. After dinner, there is time also for a careful selection of distillates. Except for the the Saturday lunch and the Sunday, clients can sit at one of the desired tables of Seta, restaurant of great elegance, which has its interior court too – in season. Here the menu talks: refined and immediate dishes, where the best of Italian products is inter preted in perfect way. There is a lot of South, land dear to the chef, but also French technique – he was the best trainee of Pierre Gagnaire – and Tuscan and Lombard inspirations. A complex cooking which soon conquers, exalted by a cellar at the level of a two stars Michelin and of the Mandarin Oriental group. All at the highest level, expressing professionalism and passion. But there is another amazing aspect: never the minimum suspect that here someone rests on his laurels. 153