II L’Italia in guerra
26 APRILE 1915 TRATTATO DI LONDRA: IN GUERRA CON L’INTESA DAL 25 MAGGIO Carattere non difensivo del conflitto (nonostante la propaganda)
NEUTRALISTI La maggioranza del paese contraria e indifferente Neutralisti: Giolitti (Italia impreparata – sfiducia nel popolo e nei generali) Si può ottenere “parecchio”. Psi (l’unico partito dell’Internazionale a votare conto crediti di guerra). Molti i distinguo e i distacchi. Cattolici (l’Austria è nazione cattolica, baluardo contro pressioni panslaviste – la guerra favorirebbe una modernità atea). Opposizione cattolica ben presto rientrata
INTERVENTISTI
Nella maggior parte opzione per L’Intesa Irredentisti … Cesare Battisti Inter ventisti democratici (L. Bissolati, G. Salvemini …) (completamento processo di unificazione nazionale e di regime democratico Sindacalisti rivoluzionari (guerra come inizio di sgretolamento dell’antico regime) Liberali conser vatori (Corradini, Salandra, Sonnino … tradizione risorgimentale – incremento della potenza italiana nell’Adriatico e per acquisizione di colonie Intellettuali della Voce … Lacerba Seguaci dell’idealismo militante di Giovanni Gentile (guerra per consolidare unificazione nazionale nelle coscienze) Mussolini (distacco dal Psi e fondazione del Popolo d’Italia) Aspetto unificante: l’avversione nei confronti di Giolitti (responsabile della corruzione politica e morale dell’Italietta)
LE “RADIOSE GIORNATE” DEL MAGGIO 1915 4 maggio il governo denuncia la Triplice Alleanza e chiusura ad a ogni trattativa con L’intesa (era stato già stipulato il trattato di Londra) Giolitti: i trattati possono decadere se rifiutati dal parlamento (300 deputati consegnano biglietto da visita presso l’abitazione di Giolitti) 15 maggio Salandra si dimette. Il re rifiuta le dimissioni Assalto al palazzo di Montecitorio D’Annunzio : “col bastone e col ceffone” Mussolini sul Popolo d’Italia: parlamento “bubbone pestifero” Maggioranza dei deputati approva il trattato. Fu la rassegnazione della maggioranza
IL FRONTE ITALIANO
TRINCEE  Tre linee di fossati 1a linea: sacchetti di terra – filo spinato – postazioni di mitragliatrici 2a linea: trincee di supporto. Truppe in attesa di andare in prima linea 3a linea: truppe di riserva vicino alle retrovie (dove posti di medicazione, ospedaletti, magazzini, ecc) Serie di cunicoli che collegavano le trincee e le retrovie Vi erano grotte rafforzate per il riposo e per riparo sotto i bombardamenti Guerra di posizione era una enorme assedio Guerra industriale (Materialkrieg), catena di montaggio della distruzione
SCHEMA DELLE BATTAGLIE Colpi d’artiglieria per ore o per giorni Attacco di fanteria ad ondate successive Lotta corpo a corpo La morte nel 70% dei casi da artiglieria Importante la precisione dei colpi d’artiglieria Spesso casi di fuoco amico (es. coline di Selz) Limiti ed inevitabilità degli attacchi nella guerra di logoramento. Difficile unità delle divisioni (artiglieria e fanteria non possono procedere assieme) e di mantenimento dei rifornimenti. Non completo sviluppo della rete ferroviaria.
IL PIANO DI GUERRA DI CADORNA Cadorna capo di Stato Maggiore il 27 luglio 1914: “azione offensiva … primato dell’energia morale dei combattenti” Fronte italiano dallo Stelvio al mare (circa seicento chilometri). Importanza del Carso Durante la guerra 900 denunce di diserzione (circa la metà emigrati) Rigida normativa cadorniana sulla diserzione Le spallate di Cadorna. Battaglie dell’Isonzo: nelle prime quattro del 1915 66.000 morti e 180.000 feriti e senza esiti.
LA STRAFEXPEDITION 14 maggio – 6 giugno 1916 attacco dal trentino. Disorganizzazione e personalismi nei comandi italiani Esaurimento dell’offensiva austriaca Prove generali di Caporetto
STRAFEXPEDITION (SPEDIZIONE PUNITIVA)
27 agosto 1916 L’Italia dichiara guerra alla Germania Settembre - novembre 1916 altre tre battaglie dell’Isonzo (circa 160.000 tra morti e feriti, altrettanti di parte austroungarica) Da allora non vi saranno mutamenti fino al tardo 1917
IL FRONTE ITALIANO ALLA FINE DEL 1916
LA GUERRA PRIMA DI CAPORETTO Decima battaglia (maggio 1917) con 37.000 morti, 43.000 feriti e 23.500 prigionieri Giugno insuccesso dell’Ortigara. Persi 25.000 uomini Agosto – settembre 1917. Undicesima battaglia dell’Isonzo, o della Bainsizza. Prima vittoria e posizione politica di Cadorna rafforzata.
IL FRONTE ITALIANO ALLA FINE DI AGOSTO 1917
IL FRONTE INTERNO Egemonia politica del capo di Stato Maggiore Autorità militare anche sui civili Ovunque metodi dittatoriali Mobilitazione dei civili Militarizzazione dell’economia Requisizioni di generi alimentari Restrizione dei consumi (il pane di guerra) Controllo del dissenso e del disfattismo (ad es. uso del confino politico)
CAPORETTO Notte 23 – 24 ottobre breve ma intensissimo fuoco di artiglieria. Uso di gas. Nebbia S. M. conosceva con buona precisione i piani del nemico ma non credeva razionale un attacco in quelle condizioni Presenza di 9 divisioni tedesche. Tecnica d’assalto nuovo 27 ottobre ordinata la ritirata al Tagliamento (pioggia torrenziale) 350.000 sbandati. Occupazione feroce e popolazione alla fame. Perdite italiane (10.000 morti, 29.000 feriti, 290.000 prigionieri). Grandi quantitativi di armamenti. Poco meno di 500.000 profughi 2 novembre il nemico oltre il Tagliamento La linea del Piave
LA BATTAGLIA DI CAPORETTO
IL GIUDIZIO SU CAPORETTO Leonida Bissolati: è la fine della guerra Malaparte: i santi maledetti Dimissioni del governo Boselli e formazione di governo di unità nazionale (Cadorna sostituito con il generale Armando Diaz): Cadorna soldati “vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente arresisi”, a causa della propaganda disfattista Comportamento demenziale dei comandi
Disonorare Cadorna?