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LE NOVITÀPRINCIPALI DELL’ADR 2023

quantità esatta di rifiuti trasportati (l’indicazione è obbligatoria per il DdT previsto dal cap.5.4.1.1.1.f), tale quantità può essere stimata per le seguenti condizioni:

• imballaggi: al DdT deve essere aggiunta una lista degli imballaggi che ne specifichi il tipo ed il volume nominale

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• contenitori: la stima si basa sul loro volume nominale e su altre informazioni come, ad esempio, il tipo di rifiuto, la densità media, il tasso di riempimento;

• cisterne di rifiuti sottovuoto: la stima è fornita dallo speditore o dagli equipaggiamenti di servizio.

La stima quantitativa non è invece consentita:

• nei casi di esenzione quando la quantità è essenziale

• rifiuti contenenti materie radioattive (classe 7), esplosive (classe 1), gas (classe 2), esplosivi liquidi desensibilizzati (classe 3), materie autoreattive ed esplosivi solidi desensibilizzati (classe 4.1), materie piroforiche (classe 4.2), perossidi organici (classe 5.1), materie tossiche gruppo imballaggio I per inalazione (classe 6.1), materie infettive (classe 6.2) e materie che sviluppano gas infiammabili a contatto con l’acqua (classe 4.3)

• cisterne

Nei casi consentiti, il DdT deve essere integrato nel campo annotazioni della dicitura: «quantità stimata in conformità al 5.4.1.1.3.2».

LISTA MERCI PERICOLOSE (CAP. 3.2)

• È stato eliminato il numero UN 1169 (estratti aromatici liquidi)

• il UN 1891 (bromuro di etile) è stato assegnato alla classe 3 e non più alla classe di pericolo 6.1. Il trasporto di questa sostanza richiede etichette modello 3 + 6.1

• è stato introdotto l’UN 3550 cobalto diidrossido in polvere assegnato alla classe 6.1.

IMBALLAGGI DISMESSI VUOTI

NON RIPULITI (CAP. 7.3.3)

È stata introdotta la possibilità di trasportare detti imballaggi (UN 3509) alla rinfusa anche in veicoli telonati, containers telonati o container per il trasporto alla rinfusa telonati.

EQUIPAGGIAMENTO

DELLE CISTERNE (CAP 6.8)

Le cisterne destinate al trasporto di gas liquefatti infiammabili (non obbligatorio per quelle destinate a gas compressi, liquefatti non infiammabili) devono essere equipaggiate con valvole di sicurezza. Tali cisterne devono disporre del marchio contenente le lettere SV, che devono essere indelebili e rimanere visibili dopo un incendio della durata di 15 minuti. Il marchio deve essere apposto su entrambi i lati e sul retro delle cisterne fisse e sui 4 lati per quelle smontabili e contenitori cisterna.

SISTEMI DI ESTINZIONE

AUTOMATICA (CAP 9.7.9)

I seguenti veicoli:

• FL che trasportano gas infiammabili compressi e liquefatti con codice di classificazione F

• FL che trasportano liquidi infiammabili di gruppo imballaggio I o II

• EX-III dovranno disporre di sistemi automatici di estinzione incendi per il compartimento in cui si trova il motore e protezione termiche in grado di mitigare la propagazione di un incendio originate da tutte le ruote.

Cisono tre cose che storicamente mettono d’accordo il variegato e frammentario mondo dell’autotrasporto nazionale: il Sistri, che non c’è più; il contributo ART, che c’è ancora; il prezzo del gasolio, che c’è sempre. Certo, ci sono mille altri problemi: dalla pubblicazione dei costi di riferimento, ai divieti unilaterali di Austria e Tirolo lungo l’asse del Brennero, dai tempi di pagamento, alle attese al carico e scarico, ma soprattutto dopo il clamoroso balzo in avanti del prezzo del carburante è il tema del gasolio a fare da traino, perché accomuna nella protesta l’intera filiera. Per questo, quando Amedeo Genedani, presidente di Confartigiano Trasporti ha detto chiaro e tondo che «è arrivato il momento di tramutare le

Ancora mancano le procedure per erogare i 200 milioni del quarto trimestre 2022 e gli 85 del decreto Aiuti. Un ritardo causato da un decreto scritto male.

E le erogazioni dei 500 milioni si sono interrotte per un ricorso del conto proprio al TAR del Lazio.

E le associazioni protestano promesse in fatti concreti per l’attuazione di tutto quanto abbiamo richiesto ed era stato recepito dal governo», ha messo al primo posto il caro gasolio e quei 285 milioni (circa) che il governo si è impegnato a erogare alle imprese per contrastare il balzo dei prezzi e di cui sembrano essersi perse le tracce

Per cui, Genedani, manifestando la sua «insoddisfazione» per lo stato di cose, ha elencato puntigliosamente quel che è «fondamentale» fare:

1. istituire il credito d’imposta per la fruizione dei 200 milioni da destinare alle imprese di trasporto merci conto terzi;

2. recuperare gli 85 milioni stanziati dal decreto Aiuti ter, che tra l’altro dovevano essere utilizzati per consentire lo sblocco di circa 1600 istanze presentate a valere sul fondo di circa 500 milioni e rimaste incagliate a seguito di una sentenza del Tar Lazio;

3. utilizzare il residuo di circa 25 milioni del precedente credito d’imposta istituito per mitigare gli effetti del caro gasolio nel primo trimestre 2022;

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