DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DESIGN E URBANISTICA RELAZIONE TIROCINIO

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DESIGN E URBANISTICA RELAZIONE TIROCINIO Nominativo del tirocinante: Pulino Gianluca Luogo e data di nascita: Sassari, 01/12/1995 N. Matricola: 50011707 Residenza: Sassari SOGGETTO OSPITANTE: Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica, Laboratorio LEAP-UNISS Alghero Palazzo del Pou Salit, Piazza Duomo, 6- 07041 Alghero (SS) Laboratorio di ricerca Tutore aziendale: Porf.ssa Silvia Serreli Periodo di tirocinio: dal 14/05/2020 al 03/07/2020

Firma dello studente

Firma tutor aziendale _________________


(due immagini del sopralluogo effettuato durante il tirocinio che inquadrano lo scenario portuale di Olbia)

Premessa

L’obiettivo del tirocinio riguarda la collaborazione all’accordo di ricerca, tra il DADU (Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica) e la regione Sardegna, al progetto INTERREG QUALIPORTI. In particolare, il progetto formativo prevedeva l’approfondimento, attraverso gli strumenti e le attrezzature del laboratorio LEAP, dei dati prodotti nelle diverse fasi del progetto e in particolare quelli relativi al partenariato e alle competenze rispetto al monitoraggio delle trasformazioni urbane nelle città portuali; Conoscere le strategie e apprendere le modalità di progettazione e programmazione in relazione ai progetti comunitari e i loro metodi di valutazione e monitoraggio ambientale.


Introduzione

Questa relazione finale documenta il mio percorso di tirocinio svolto nel Laboratorio Internazionale sul Progetto Ambientale (LEAP) che promuove e diffonde i risultati di ricerche nell’ambito del progetto della città e del territorio con particolare orientamento alla dimensione ambientale. Il gruppo di ricerca è composto da docenti, ricercatori e collaboratori, tirocinanti e dottorandi, che collaborano tra loro nelle attività didattiche e scientifiche inerenti al campo della progettazione dello spazio urbano a tutte le scale di operatività. Essendo la mia prima attività formativa professionale il mio compito, come primo approccio, era quello di apprendere le modalità di progettazione di programmi europei utilizzando le attrezzatture e strumenti del laboratorio. Ho deciso di intraprendere questo primo percorso di tirocinio presso un laboratorio di ricerca universitario proprio per conoscere quali sono le progettualità internazionali in rapporto con la pianificazione ambientale e soprattutto quali fossero i rapporti che ha l’università e la Regione, nel mio caso la RAS (Regione Autonoma della Sardegna); affascinato dai programmi europei che permettono alle regioni di avere uno strumento anche comune per contrastare qualsiasi criticità, nel mio caso Ambientale. l’obbiettivo primario era quello di farmi un’idea di quale poteva essere la mia professione dal punto di vista lavorativo, come funzionano i laboratori di ricerca universitari, chi lavora all’interno di essi e quali sono la relazione con la regione, come in qualche modo intervengono sul campo. Un altro obbiettivo era quello di conoscere le modalità pianificazione ambientale e i vari strumenti di gestione del territorio, i temi di sviluppo interregionale e la conoscenza del fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Esplicito nelle pagine successive che cosa ho imparato

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Come funziona Interreg Europe

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Cos'è il programma INTERREG Italia Francia Marittimo 2014-2020

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Qualiporti

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Metodologia

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Formazione


Come funziona Interreg Europe Interreg Europe coinvolge i governi regionali e locali di tutta l'Europa per lo sviluppo di azioni e politiche migliori che puntano sull'innovazione. Creando opportunità di condivisone di soluzioni che mirano a garantire investimenti pubblici, portino un impatto integrativo e sostenibile per il benessere comune e del luogo. Lo strumento mira ad ottenere il massimo rendimento dai 359 mln di euro finanziati dal fondo Europeo di sviluppo regionale FESR per il periodo 2014-2020. I beneficiari Le autorità pubbliche investimenti locali regionali e nazionali. Autorità di gestione e organismi intermedi-sono quelli incaricati dei programmi di investimento della crescita e dell'occupazione o della cooperazione territoriale europea. Agenzie, istituti di ricerca, organizzazioni tematiche e senza fine di lucro. Cosa sostiene Ricerca e innovazione competitività delle PMI, economia a basse emissioni, ambiente ed efficienza delle risorse. I progetti di cooperazione interregionale Attraverso i progetti di cooperazione interregionale, i partners dovranno identificare un interesse comune per poi lavorare, appunto in cooperazione per dai 3 ai 5 anni, condividendo esperienze, idee e know-how. Ogni regione partner deve produrre un piano di azione, creare un gruppo di stakeholder.

Cos'è il programma Interreg Italia Francia Marittimo 2014-2020 Il programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 tratta di cooperazione territoriale Europea, fondato su priorità individuate dalla STRATEGIA EUROPA 2020; affronta le problematiche delle aree costiere, ma anche delle zone interne. La collaborazione tra i territori di due Stati Membri (Francia e Italia): la Corsica (Haute-Corse e Corse du Sud), la Sardegna (province di Sassari, Nuoro, Cagliari, Oristano, Olbia-Tempio, Ogliastra. Medio-Campidano, Carnomia-Iglesias), la Liguria (province di Imperia, Savona, Genova, La Spezia) e le 5 province della costa Toscana (Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto), alle quali si sono aggiunti i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var, situati nella Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur (PACA); ha come obiettivo principale quello di contribuire a rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra i territori partecipanti e a rendere lo spazio di cooperazione una zona competitiva, inclusiva e sostenibile nel panorama europeo e mediterraneo.


QUALIPORTI

La qualità delle acque marine dei porti è condizionata dalla attività che necessariamente producono scarti, rifiuti e in generale inquinamento delle parti a terra e soprattutto delle acque marine. Il progetto QUALIPORTI si concentra sulla qualità delle acque all’interno delle infrastrutture portuali localizzate in contiguità ai contesti urbani e caratterizzate da una molteplicità di funzioni. L’attività di monitoraggio e disinquinamento all’interno dei porti è ormai una procedura costante e frequente, molto meno frequentemente è stato invece affrontato il problema relativo a sostanze inquinanti provenienti dall’esterno della struttura del porto, e cioè da tutte quelle attività antropiche che producono residui che, seppur smaltiti in maniera corretta possono determinare situazioni di inquinamento sia perché le acque reflue arrivano comunque in mare, sia a causa di guasti o disattenzioni che, seppur di modeste intensità, determinano situazioni pericolose di inquinamento anche all’interno della struttura portuale Il progetto QUALIPORTI si concentra certamente sulle azioni necessarie per intervenire sull’inquinamento delle acque marine portuali causato dalle attività direttamente collegabile al porto e amplia lo studio delle cause dell’inquinamento ad un’area più ampia di quella definita dal porto per individuare le attività o i soggetti che possono influenzare le acque marine portuali. In numerosi casi si è rilevata nell’immediata prossimità dei porti la presenza di aree di pregio ambientale, o produttive marine, che possono trarre beneficio dalle azioni di riduzione o soppressione dell’inquinamento delle acque, fornendo così un valore aggiunto al progetto QUALIPORTI. L’accordo di ricerca curato dal DADU e il laboratorio LEAP è finalizzato ad analizzare i quattro porti campione localizzati nelle città di Ajaccio, Porto Ferraio, Savona, Olbia. Il partenariato QUALIPORTI, costituito da istituzioni competenti nella gestione dei porti turistici, si impegna attraverso la realizzazione di questo progetto, a studiare e analizzare le acque dei porti interessati in particolare per definire con precisione il tipo di inquinanti presenti, i loro contenuti e le loro origini. La realizzazione di questa prima fase consentirà lo scambio e il trasferimento di pratiche tra i partner, integrati alla governance dei porti turistici. Sulla base di questi rapporti di situazione, i partners prevedono di definire orientamenti strategici per l'attuazione di una forma concentrata di governance locale specifica per ciascun porto, nel quadro di un approccio partecipativo attuato a livello locale (coinvolgimento dei vari attori identificati nelle fasi di studio, come aventi impatto nelle qualità delle acque). Successivamente attuare un piano di azione congiunto per la riduzione ed eliminazione dei reflui. Ogni partner gestendo i porti turistici svolge anche delle azioni pilota, coerenti con il piano di azione comune, utilizzando sistemi digitali per garantire la gestione e l'informazione sulla qualità dell'acqua con l'obbiettivo della trasferibilità del progetto verrà anche costituito un sistema per la valutazione delle acque portuali.


Metodologia

La metodologia sta nell’individuare il contesto di riferimento, cioè quella porzione di territorio costiero/marino nella quale la presenza delle attività antropiche, residenziali, produttive, di collegamento, ecc. producono sostanze e reflui inquinanti che, a causa dei venti e delle correnti marine, possono determinare o contribuire a determinare inquinamento nelle acque interne del porto. Tale porzione di territorio, subisce direttamente gli effetti negativi derivanti dall’azione inquinanti determinate dalle attività che si svolgono all'interno delle infrastrutture portuali. La dimensione del contesto territoriale di riferimento è dunque determinata dallo sviluppo di queste attività antropiche in relazione al porto, oggetto di studio attraverso le correnti aero marine, per cui l'ambito da analizzare può tenere conto, ad esempio del bacino idrografico, o di più bacini idrografici, interessanti l'area portuale.

Analizzando il contesto di riferimento, lo studio si concentra sul porto e sulle attività che nel porto si svolgono senza trascurare quelle localizzate nelle aree a terra di carattere commerciale e industriale.

Successivamente si compila il questionario, un documento nel quale vengono raccolti i dati necessari per definire ed analizzare il contesto territoriale di riferimento e individuare gli elementi e gli attori che nel proseguo del progetto QUALIPORTI diventeranno gli elementi sui quali agire per raggiungere il fine che il progetto si pone, cioè eliminare o ridurre drasticamente l'inquinamento nelle acque portuali Nella fase iniziale l'obbiettivo del questionario è quello di raccogliere informazioni sulle attività e sui soggetti attori quanto più complete ed esaustive possibili in modo da avere già in questa fase un’idea sui punti maggiormente critici sui quali intervenire in seguito. Com'è organizzato il questionario. -Informazioni di carattere generale - Analisi del contesto territoriale di riferimento - Analisi delle attività presenti e delle qualità delle acque nel contesto territoriale di riferimento - Analisi del porto.


Competenze acquisite all’interno del tirocinio e compiti svolti all’interno del laboratorio

Durante il periodo del tirocinio all’interno del laboratorio di ricerca universitario LEAP, ho maturato la capacità di progettare all’interno di un programma europeo (di dimensione complessa) perciò imparato a capire quali sono le diverse dimensioni di progetto, quindi come funzionano, quali sono le relazioni tra enti territoriali, come la Regione Sardegna (RAS), che è in questo caso promotore del progetto. In qualche modo son riuscito a collaborare all’interno del progetto, in una prima fase, studiando i fattori e la qualità delle acque marine, concepito come nei diversi contesti questi fattori siano fortemente condizionati da molteplici attività, poi successivamente, nella fase di compilazione del questionario, mi sono occupato di realizzare un database in Excel per verificare la completezza del questionario stesso. Ho raccolto del materiale fotografico del golfo interno ed esterno di Olbia nel sopralluogo che ho fatto, i vari punti critici del progetto e le aree del porto e la sua zona industriale.


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