Uva da tavola magazine - n. 4/2014

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Uva da Tavola L'informazione sulla viticoltura da tavola

www. u vad atavol a. com

MAGAZINE

Anno II 足 N. 4 settembre足ottobre 2014

COPIA GRATUITA

Es t a t e 2 0 1 4 : l o t t a n d o c o n t ro p i o g g i a e p ero n o s p o ra

L'intervista

Tecnica

Salute

Uve precoci: analisi della

Innovazioni agronomiche per

Otto buone ragioni per mangiare

stagione 2014

la massimizzazione del reddito

uva da tavola

aziendale



SOMMARIO 3

Editoriale Dopo il meteo, l'embargo russo: piove sul

Focus Estate 2014: lottando contro pioggia e peronospora

11

registrano normalmente in estate, hanno favorito il diffondersi della peronospora, patogeno non troppo frequente nei nostri areali che ha sorpreso diversi produttori. Le infezioni hanno colpito produzione e

Tecnica mizzazione del reddito aziendale

vegetazione e molte aziende agricole hanno subìto danni. In alcuni casi l'uva è risultata non commerciabile e molte piante innestate sono state duramente colpite. Il focus di questo 4° numero di Uva da Tavola Magazine non poteva

Mercati Uva da tavola: uno sguardo ai mercati internazionali

22

2014. Sono rispettivamente le perturbazioni che hanno attraversato si sono abbattute sul barese, ampiamente superiori a quelle che si

L'intervista

Innovazioni agronomiche per la massi­

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25 e 9. In questi due numeri la sintesi dell'intera annata agraria l'Italia nell'estate 2014 e in quella 2013. Le precipitazioni piovose che

Uve precoci: analisi della stagione 2014

15

Dopo il meteo, l'embargo russo: piove sul bagnato?

bagnato?

5

EDITORIALE

non essere dedicato alla peronospora. Abbiamo pensato di riportare le interessanti considerazioni che professori universitari, funzionari della Regione Puglia e agronomi di campo hanno condiviso con i produttori nell'ambito dell'incontro tenutosi a Rutigliano (Ba) il 24 luglio scorso.

Salute Otto buone ragioni per mangiare uva da tavola

Nel corso dell'evento si è provato a fare un po' di chiarezza in un contesto in cui un po' tutti, per la violenza con cui piogge ed infezioni si stavano ripetendo, sono andati in confusione.

UvadaTavola Rivista di informazione tecnico scientifica sulla viticoltura da tavola Anno II ­ Numero 4 settembre­ottobre 2014 Direttore responsabile Domenico Zagaria Redazione

Eppure, a dispetto di quella che i climatologi hanno definito una delle peggiori estati dell'ultimo secolo, la maggior parte dei produttori, nonostante tutto, è riuscita ad ottenere un prodotto di buona qualità, del tutto in linea con le produzioni degli anni precedenti. Purtroppo riuscire a produrre uve di pregio, in questo 2014, sembra non essere sufficiente. Nonostante la produzione complessiva di uva da tavola si sia rivelata più bassa rispetto allo scorso anno, molti produttori stanno ugualmente incontrando, in questi primi giorni di settembre 2014, notevole difficoltà a vendere le proprie uve. Colpa

Domenico Zagaria, Mirko Sgaramella,

anche di un mercato che, con le ritorsioni commerciali imposte dalla

Giuseppe Colucci, Michelangelo Stolfa

Russia, sembra essere diventato d'un tratto molto più ristretto

Hanno collaborato a questo numero Marina Amodio, Angela Cortigiani, Pamela Cinquepalmi

rispetto all'offerta complessiva di uva. Soprattutto la varietà Red Globe, molto richiesta in Russia, sta incontrando problemi nella commercializzazione. Le uve che non

Direzione, redazione e segreteria Via della Costituzione, 20 ­ 70016 Noicattaro (BA) info@uvadatavola.com Foto di copertina Giuseppe Sgaramella

riescono a raggiungere il mercato russo potrebbero diventare surplus di offerta sugli altri mercati, un meccanismo che spingerebbe in giù il prezzo di tutte le altre varietà. Piove sul bagnato? Staremo a vedere.

Stampa Grafica 080 ­ Modugno (BA) Reg.Tribunale di Bari n° 723/12 del 22/03/12

s eg u i c i a n c h e s u :

Buona lettura. La Redazione

w w w . u v a da t a v o l a . c o m



Focus

Estate 2014: lottando contro pioggia e perponospora Le precipitazioni abbattutesi sul barese per tutta l'estate hanno favorito lo sviluppo di peronospora, malattia poco frequente nel meridione. L'opinione di docenti universitari, funzionari della Regione e agronomi di campo per fare chiarezza su ciò che è successo.

a cura di Mirko Sgaramella

N

el corso dell’estate appena trascorsa si è registrato

surare la velocità del vento), piranometro (che misura

in Puglia (e in particolar modo nel barese) un anda­

l’intensità della radiazione solare, la temperatura e l’umidità

mento

caratte­

relativa) e il pluviometro (che simula, attraverso una carta, la

rizzato da intense precipitazioni che si sono susseguite per

bagnatura fogliare)”. I dati, memorizzati sulla scheda madre,

tutto il periodo di maggio, giugno e luglio. Si sono così create

vengono trasferiti in maniera istantanea a dispositivi come

le condizioni per lo sviluppo di peronospora che, nonostante i

computer,

continui e ripetuti interventi di difesa eseguiti dai produttori,

questione sono situate in aree vicine tra loro, ovvero una zo­

in molti casi ha causato infezioni sulla vegetazione e sui

na tardiva nell’agro di Noicattaro ed una precoce prossima

grappoli. I danni sono stati ingenti per molte aziende e tutto il

alla zona di Mola di Bari.

territorio ha accusato il colpo, sia per la compromissione dei

“I dati climatici presi in considerazione – ha continuato Anna­

vigneti che per l'aggravio dei costi di produzione.

maria Fanelli – riguardano le precipitazioni, l’umidità relativa

Per dare una risposta ai tanti dubbi sorti tra i produttori e

e la bagnatura fogliare, tre voci fondamentali per poter parla­

cercare di fare un po' di chiarezza sullo stato di confusione

re di peronospora”.

che si è venuto a creare, a fine luglio il Comune di Rutigliano

La Dott.ssa Fanelli ha ricordato che negli ultimi 20 anni una

(Ba) ha organizzato un incontro pubblico intitolato “Riflessioni

presenza importante di peronospora fu registrata solo nel

sulla peronospora della vite”, al quale hanno partecipato il

1989, anno in cui le piogge risultarono molto intense. Le pre­

prof. Franco Faretra, docente ordinario di Patologia Vegetale

cipitazioni totali nel trimestre maggio­luglio del 1989 (visibili

del Di.S.S.P.A dell'Università degli Studi di Bari, il dott. Anto­

sul sito ilmeteo.it) furono di circa 76 mm.

nio Guario, direttore dell'Osservatorio Fitosanitario della Re­

“In media, però, ogni anno in questo periodo si verificano dai

gione Puglia, il dott. Vittorio Filì, Agronomo e Presidente

20 ai 40 mm di pioggia”, ha osservato. Poi è passata ad

dell'ARPTRA, la dott.ssa Annamaria Fanelli, agronomo libero

elencare in sintesi i dati registrati nello stesso trimestre del

professionista, e Giuseppe Valenzano, assessore all'agri­

2014: “Nel solo mese di maggio 2014 a Noicattaro le stazioni

coltura del Comune di Rutigliano.

meteo hanno registrato 106 mm di pioggia con temperature

In questo numero di Uva da Tavola Megazine sono riportati

che avevano una media di 17.5°C (min 6°C e max 34°C).

climatico

fortemente

anomalo,

tablet

e

smartphone.

Le

stazioni

meteo

in

ampi stralci di questo incontro, così da permettere a quanti non hanno potuto partecipare all’evento di cogliere gli importanti concetti che in quell'occasione sono stati forniti dai vari relatori.

Estate 2014: cosa è successo La dott.ssa Annamaria Fanelli ha aperto l'incontro con un'ana­ lisi dei dati meteorologici rilevati sul territorio del sud­est ba­ rese per mezzo di stazioni meteo presenti in alcune aziende agricole. I dati a cui si è fatto riferimento sono di proprietà di Check Fruit s.r.l., riferiti ai mesi di maggio, giugno e luglio 2014, e sono stati gentilmente concessi dal dott. Carmelo Si­ gliuzzo (Responsabile di zona per Check Fruit s.r.l.). “I dati meteo – spiega la dott.ssa Fanelli – sono stati rilevati

L'incontro "Riflessioni sulla peronospora della vite" tenutosi lo scorso 24

mediante semplici stazioni composte da anemometro (per mi­

luglio a Rutigliano (Ba).

UvadaTavola ­ n. 4

settembre­ottobre 2014

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Le precipitazioni verificatesi in tale periodo hanno portato

verificate colpendo in modo durissimo molti vigneti. I danni

all’accumulo di 8900 minuti di bagnatura fogliare. L’umidità

hanno raggiunto una tale intensità al punto che diversi pro­

relativa registrata è stata del 66%, con un minimo del 17% e

duttori di uva hanno invocato lo stato di calamità naturale.

un massimo del 99%”.

Ma è lecito parlare di calamità? Questa l'opinione del Prof.

La Dott.ssa Fanelli ha poi spiegato che anche il mese di giu­

Franco Faretra: “Se la peronospora dovesse rientrare tra le

gno è stato caratterizzato da notevoli precipitazioni registrate

calamità naturali significherebbe che Veneto, Piemonte e

soltanto in 5 giorni, dal 13 al 18 giugno, con 106.8 mm di

Lombardia dovrebbero costantemente richiederla. La perono­

pioggia e temperature medie di 22°C (min 9°C e max 37°C).

spora è una malattia che tutti gli anni crea danni estrema­

“In quei 5 giorni abbiamo raggiunto 5800 minuti di bagnatura

mente importanti a latitudini più settentrionali, dove le

fogliare. Le foglie erano costantemente bagnate al 100%.

condizioni climatiche sono più umide. Non c’è nulla di ecce­

L’umidità relativa ha avuto una media del 67%, con un 25%

zionale in quello che si è verificato in Puglia, se non l’anda­

di minima e 99% di massima”.

mento meteorologico stagionale. Purtroppo abbiamo avuto un

“Nell’ultima settimana di luglio – ha continuato – sono stati

clima invernale, primaverile e di inizio estate piuttosto difficile

registrati 50 mm di pioggia, temperature medie di 23°C, (min

e il risultato è questo. I danni si sono verificati non solo su vi­

12°C e max 38.5°C), bagnatura fogliare di 2290 minuti ed

te ma anche su altre colture. Non c’è nulla di nuovo se non,

umidità relativa del 64%, con picchi del 94%.

forse, la nostra mancanza di preparazione ad affrontare un

Nella zona di Mola di Bari sono stati rilevati valori pressoché

problema che altrove è routine. I nostri viticoltori sono bra­

simili, tranne che nel mese di giugno, quando le precipitazio­

vissimi a controllare l’oidio, meno preparati ad affrontare la

ni, concentrate sempre in quei 5 giorni, hanno causato una

peronospora che è tipica di zone più settentrionali. Penso che

bagnatura fogliare mantenutasi per molto più tempo rispetto

se ci si avvalesse di fungicidi appropriati e di assistenza tecni­

a Noicattaro. (Si ricorda che il 27 Luglio, 3 giorni dopo

ca competente, probabilmente le cose potrebbero essere ge­

l'incontro, su ampie zone del Sud­Est Barese si è verificata

stite in maniera più appropriata”.

una nuova intensa precipitazione quantificabile in 70­80 mm di pioggia, n.d.r.).

Comportamento della peronospora La peronospora (Plasmopara viticola), è un patogeno obbli­

Calamità naturale: lecito chiederla?

gato che vive solo in presenza della vite e sverna in forma di

I dati meteo indicano un trimestre maggio­luglio del tutto

oospore. “Quando si vedono le macchie a mosaico poligonali a

anomalo, nel quale le sommatorie delle precipitazioni supera­

fine ciclo vegetativo della vite – ha spiegato il prof. Faretra –

no abbondantemente i 300 mm, rispetto a quelle che

verso fine agosto­settembre, con colorazioni gialle e rosse

normalmente si verificano in tale periodo (20­40 mm). C'era­

abbastanza importanti, si tratta di infezioni tardive di Plasmo­

no, quindi, tutte le condizioni necessarie per lo sviluppo di

para. All’interno di quei tessuti necrotici si differenziano le

infezioni di peronospora che, effettivamente, si sono poi

oospore, quindi avviene il processo sessuale.

Sintomi di peronospora larvata su grappoli di uva da tavola, varietà Italia.

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UvadaTavola ­ n. 4 settembre­ottobre 2014


Vigneto allagato in seguito alle abbondanti precipitazioni verificatesi nel

Oospore di Plasmopara viticola su foglie di vite.

mese di giugno.

Le oospore cadono sul terreno con le foglie, permettendo la

Efficacia dei fungicidi

sopravvivenza del fungo. Quello che sappiamo è che durante il

Nel corso dell'incontro il prof. Faretra ha anche potuto esporre

periodo invernale le oospore riescono a maturare in presenza

il proprio punto di vista riguardo la presunta riduzione di effi­

di umidità e basse temperature sufficientemente costanti nel

cacia dei prodotti fitosanitari utilizzati per il contenimento di

tempo”. Tali condizioni quest'anno non si sono verificate se

Plasmopara viticola: “I fungicidi non sono delle bacchette ma­

non forse per qualche giornata veramente molto limitata di

giche, ma solo strumenti tecnici di ausilio che non risolvono

freddo. “Quando ci sono state le prime segnalazioni di perono­

tutti i problemi. È scontato che in un’annata particolare, con

spora nel basso Salento verso fine aprile – ha continuato –

questo andamento stagionale, la presenza di malattie sia

non mi sono preoccupato, ho pensato che non ci sarebbero

abbastanza elevata anche laddove gli agrofarmaci sono stati

stati problemi perchè con l'assenza di freddo durante l'inverno

impiegati in modo appropriato. È altrettanto chiaro che non

le oospore non sarebbero riuscite a maturare. Mi sono invece

sono sempre stati in grado di contenere la malattia. Non

preoccupato quando siamo arrivati a fine maggio­inizio giugno

sappiamo cosa sarebbe successo senza fungicidi, oggi possia­

ed il tempo continuava ad essere piovoso”.

mo valutare quello che vediamo a seguito dell’utilizzo che le

Le continue piogge hanno fatto germinare le oospore le quali,

aziende ne hanno fatto. Non sappiamo quale sarebbe stata la

oltre che nelle foglie, sono penetrate negli acini determinando

situazione in assenza di trattamenti”.

la cosiddetta peronospora larvata. Il prof. Faretra ha poi fatto

Poi ha chiarito un concetto legato alla resistenza ai fungicidi:

chiarezza sul significato di questo termine: “Quello che stiamo

“Nel caso di Plasmopara è estremamente improbabile che ci

vivendo quest’anno è la comparsa di peronospora larvata, con

sia stata acquisizione di resistenza nei confronti dei prodotti

sintomi su acini quasi sviluppati. Si parla di peronospora

fitosanitari, ma non abbiamo dati certi perché non ci siamo

larvata in quanto non sono visibili sull'acino sporificazioni simi­

mai imbattuti in questa azione di monitoraggio. Si tratta di un

li a quelle presenti sulla pagina inferiore delle foglie. Il fungo,

patogeno che causa una malattia occasionale che non tutti gli

quindi, penetra nell'acino ma non fuoriesce attraverso gli sto­

anni si manifesta sull’intero territorio pugliese, tutt’al più

mi. Infatti, quando gli acini cominciano ad essere grandi in

compare a macchie di leopardo. Distribuzione che rende tutto

termini di dimensioni non hanno più stomi e il fungo non può

sommato limitata la pressione di selezione esercitata dai

più sporificare”.

fungicidi sulle popolazioni del fungo”.

“Le piogge di metà giugno – ha osservato – sono molto proba­ bilmente la causa delle infezioni che sono avvenute in quel

I vigneti infetti e abbandonati

momento, quando gli acini avevano ancora le aperture sto­

Nel corso della serata alcuni produttori di uva da tavola pre­

matiche, ma che si sono mostrate in seguito, anche prima del

senti tra il pubblico hanno rivolto domande ai relatori. Molti

solito. Generalmente la peronospora si manifesta verso la me­

quesiti hanno riguardato il problema dei tendoni infetti e

tà di luglio o oltre, ma quest’anno, date le condizioni favorevo­

abbandonati, ritenuti da molti una fonte di infezione per i vi­

li, è comparsa sostanzialmente verso fine giugno. Si tratta di

gneti limitrofi. A questa domanda il prof. Faretra ha risposto

una malattia molto insidiosa e non compare da noi tutti gli

ricordando che per la peronospora è ormai noto che la danno­

anni. Fino a poco tempo fa aveva una periodicità in forma

sità della malattia non è legata alla quantità di inoculo iniziale,

dannosa ogni 6­7 anni in Puglia. Nelle condizioni ambientali

ma alle condizioni ambientali: “La peronospora è sempre pre­

umide e piovose che si sono verificate c’è stato l’optimum per

sente nei nostri vigneti. È chiaro che se abbiamo temperature

lo sviluppo di Plasmopara, che può avere cicli di infezioni ogni

giornaliere di 35°C si ferma tutto, ma se continua a piovere,

4­5 giorni (anche a livello di germogli). Oggi (24 luglio) però il

con elevata umidità e bagnatura fogliare, l'infezione va avanti.

fungo non è più in grado di infettare gli acini e quello che ve­

Nel caso di vigneti coperti, trovando temperature elevate e

diamo è il risultato di quanto accaduto in precedenza”.

assenza

di

bagnatura

fogliare,

UvadaTavola ­ n. 4

la

peronospora

non

si

settembre­ottobre 2014

7


I vigneti infetti e abbandonati rappresentano una fonte di inoculo importante di oidio e tignoletta, ma non di peronospora.

manifesta. Il fatto che ci siano sintomi di peronospora su

scono notevolmente sulle strategie di difesa”.

femminelle che fuoriescono dai teli è del tutto irrilevante”.

“Le variabili sono molte – ha aggiunto Faretra – e per la

“Ad oggi, 24 luglio – ha continuato Faretra – se ci fosse ino­

comparsa della peronospora è molto importante la tempesti­

culo, le spore di Plasmopara non potrebbero infettare gli acini,

vità del trattamento. Può essere determinante anche trattare

ma solo le foglie o al massimo il rachide, perché ancora di

un giorno prima o un giorno dopo”.

consistenza erbacea. I danni presenti sull’uva ormai ci sono e

Sul tema anche il dott. Filì ha aggiunto un concetto: “Voglio

non possiamo farci più nulla, ma non sono attese ulteriori

ricordare a tutti che il tendone è un impianto che di per sé si

infezioni. Tutt’al più, in caso di vigneti abbandonati, non sarei

bagna malissimo. Abbiamo macchine agricole potenti, però

preoccupato per la peronospora ma per l’oidio, perché laddo­

poi

ve c’è una situazione non controllata, ci potrebbe essere una

purtroppo, trattare a filari alternati è anche una condizione

fonte di inoculo importante del patogeno, così come di alcuni

organizzativa aziendale. I produttori sono consapevoli che

fitofagi tra cui la tignoletta”.

una parte della pianta verrà bagnata maggiormente e una

si

eseguono

trattamenti

in

modo

errato.

Spesso,

parte in misura minore. Poi magari si invertono i filari nel

L'importanza della corretta esecuzione del trattamenti

trattamento successivo. Però questo è un aspetto su cui biso­

Il dott. Antonio Guario, nel suo intervento ha sottolineato,

gna riflettere. Il tendone si bagna male perché è una struttura

invece, che un’adeguata difesa dalla peronospora (e da altre

orizzontale, noi trattiamo da sotto e non tutto si bagna bene,

avversità) la si può ottenere solo mediante una corretta ge­

lo abbiamo visto con le prove sperimentali”.

stione di tutti i fattori che influenzano la riuscita del pro­ gramma

di

difesa.

Oltre

alla

individuazione

delle

più

Il numero dei residui

opportune sostanze attive con diverse modalità di azione, da

L'incontro ha dato l'opportunità al dott. Guario di affrontare il

utilizzare nelle fasi fenologiche più idonee affinché

possano

tema del numero ridotto di residui imposto dalle varie GDO.

manifestare la loro massima efficacia, Guario ha ricordato

“Io e i colleghi – ha ricordato – abbiamo lavorato per anni e

l'importanza della metodologia di intervento: “Bisogna tratta­

siamo in trattative con la Grande Distribuzione sul fronte dei

re tutti i filari, senza alternare. Quando non è annata di pero­

residui. Ad oggi abbiamo ottenuto che tutta la GDO prenda in

nospora, chi non tratta tutti i filari non ha mai problemi,

considerazione i nostri disciplinari di produzione, quelli appro­

anche se piove. Ma se c’è la malattia bisogna essere puntuali

vati dalla Regione e redatti insieme ad organizzazioni, uni­

e precisi. Poi c'è il rispetto delle dosi per ettaro e la valutazio­

versità e tecnici. Per ogni produttore quindi, a prescindere

ne del turno tra un trattamento e l'altro. Infine è importante

dalla catena distributiva a cui il prodotto sarà conferito (salvo

utilizzare idonei volumi d'acqua: spesso si esegue una ba­

pochissime eccezioni), è importante rispettare il disciplinare.

gnatura non adeguata o il volume di acqua non è sufficiente a

Adesso stiamo lavorando per far capire alla GDO quali soni i

bagnare la pianta o il grappolo. Questi sono fattori che influi­

problemi

8

UvadaTavola ­ n. 4 settembre­ottobre 2014

attuali.

Attualmente,

alla

Grande

Distribuzione


italiana non interessano i residui, se non per alcuni prodotti.

Botritys sul nostro territorio, ci accorgiamo che si stanno

Siamo fermi, invece, nelle trattative con le GDO tedesche, che

combinando degli sfaceli tecnici, perché gli agricoltori sono

ci danno ancora del filo da torcere, ma siamo già sui tavoli del

costretti ad utilizzare sempre le stesse molecole dall'inizio alla

Ministero per discutere della faccenda e sicuramente qualche

fine del programma di protezione. Cosa che è contro lo stesso

risultato lo otterremo anche in questo caso. Credo che que­

concetto di difesa integrata che l'Unione europea ci richiede

st'anno, per tutto quello che si è verificato, non sarà possibile

con la Direttiva 128 sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanita­

da parte di nessuno, a meno che non vendiamo uva marcia,

ri. In tale Direttiva c'è scritto che bisogna adottare strategie

rispettare la regola del numero di residui”.

antiresistenza, alternando le sostanze attive con i diversi

“La protezione delle piante – ha aggiunto il prof. Faretra – è

meccanismi di azione. Invece, la Grande Distribuzione Orga­

un fatto serio, c'è una responsabilità economica dell'imprendi­

nizzata ci chiede esattamente il contrario. Quello del numero

tore che deve tenere in attivo la propria azienda, ma c'è

dei residui è solo uno specchietto per le allodole con finalità

anche

commerciali che sta causando seri problemi per l'insorgere di

una

responsabilità

sociale,

in

quanto

l'impatto

ambientale e sulla salute umana sono fattori importanti. Pro­

resistenze”.

prio per questo dobbiamo mettere le cose in mano a chi ha competenze per potersi esprimere. Noi ci possiamo improvvi­

Conclusioni

sare tossicologi o ecotossicologi, ma non risolviamo nulla.

Eccessivà piovosità, errato utilizzo dei prodotti fitosanitari,

Abbiamo i migliori esperti che valutano le modalità di impiego

mancata tempestività e inadeguata modalità di esecuzione dei

dei prodotti fitosanitari, i residui massimi ammessi, gli

trattamenti,

intervalli di sicurezza e tutti i parametri connessi all’impiego

nell’affrontare il problema da parte di produttori e tecnici, po­

dei controlli fitosanitari. Facciamo fare a loro questo lavoro.

trebbero

C'è l'EFSA (European Food Safety Authority), che ha sede a

comparsa della peronospora nei vigneti ad uva da tavola

Parma ed è l'autorità europea per la sicurezza alimentare.

pugliesi. “È importante – ha concluso Vittorio Filì – sedersi a

Ebbene, questo ente non ha ancora espresso un parere sulla

tavolino e analizzare con i propri tecnici ciò che è accaduto.

presenza contemporanea di più residui all'interno di matrici

L’assistenza tecnica è fondamentale, abbiamo dei livelli di co­

alimentari. Se consideriamo quello che sta succedendo con

noscenza altissimi e superiori che in altre parti d’Italia”.

ma

essere

soprattutto stati

tutti

insufficiente fattori

preparazione

determinanti

per

la



L'intervista

Uve precoci: analisi della stagione 2014 Intervista a Lorenzo Diomede (Agri Lo. Di.), Lorenzo Saponaro (produttore di uva) e Tonino Melillo (Agrimeca). a cura di Domenico Zagaria

C

on il sopraggiungere del mese di settembre la

È importante sottolineare che per produrre uva di qualità bi­

commercializzazione delle uve precoci è da conside­

sogna sostenere molte spese. Quest’anno per la Vittoria ci

rarsi pressoché conclusa. Il 2014 è stato per tali va­

sono stati costi elevati legati al lavoro di diradamento degli

rietà sicuramente un'annata da ricordare sia per l'andamento

acini o “acinino” ed ai numerosi trattamenti effettuati a causa

climatico anomalo sia per le problematiche che ne sono deri­

delle condizioni climatiche eccessivamente piovose che si so­

vate. Uva da Tavola Magazine ha raccolto il punto di vista di

no registrate. Inoltre, durante le operazioni di raccolta si è

un produttore­esportatore di uva da tavola, di un viticoltore e

constatata la presenza di acini spaccati, la cosiddetta “mezza

di un tecnico per fare il resoconto della stagione ormai giunta

luna”. Si sono verificati anche problemi legati al colore ed al

al termine.

grado zuccherino. Questo ha creato difficoltà per la vendita in alcuni mercati come quello francese, ma anche lo stesso

Lorenzo Diomede (Agri Lo.Di.): stagione positiva per le

mercato interno, i quali preferiscono un prodotto colorato e

uve precoci nonostante gli elevati costi di produzione

ben maturo. Caratteristiche che invece la Sicilia aveva, tant’è

La stagione delle uve precoci quest’anno ha avuto un anda­

che ha concluso la campagna della Vittoria in anticipo rispetto

mento variabile. Nel complesso, però, possiamo dire che è

agli scorsi anni, lasciando spazio alle nostre uve.

andata bene – ha dichiarato Lorenzo Diomede, titolare

Nel sud­est barese, però, a causa delle problematiche legate

dell’azienda Agri Lo.Di. Le uve precoci hanno sempre il loro

alle basse temperature ed alle piogge verificatesi anche a fine

valore, nonostante gli elevati costi per produrle. Il problema

agosto, in alcuni casi l'uva Vittoria non riusciva a prendere

della varietà Vittoria riguarda i tempi, in quanto l'ideale sa­

colore. La stagione delle uve senza semi, invece, quest’anno è

rebbe stato chiudere la campagna entro la settimana succes­

stata positiva, anche grazie alle produzioni inferiori di altri

siva a ferragosto per evitare l’insorgere di problemi come

paesi che hanno fatto lievitare i prezzi sui mercati.

l’acino molle. L’uva Italia, in ritardo con la maturazione, ha lasciato più spa­ zio alla vendita della Vittoria sui mercati. Infatti, rispetto allo

Il viticoltore: uva esteticamente perfetta ma non dal

scorso anno ci sono state meno contestazioni grazie alla mi­

punto di vista organoloettico

nore presenza di uve sul mercato.

La qualità delle uve precoci nella stagione 2014 – ha os­

Le primizie, quelle uve che si tagliano fino a fine luglio, sono

servato Lorenzo Saponaro, produttore di uve da tavola

andate bene, non ci sono stati grossi problemi. Le difficoltà

con e senza semi – non è paragonabile a quella degli altri

sono nate successivamente, quando queste produzioni si sono

anni. A causa delle abbondanti precipitazioni e della carenza

accavallate con le uve prodotte nell’entroterra barese.

di giornate di sole, abbiamo ottenuto un prodotto estetica­ mente quasi perfetto, ma non dal punto di vista organolettico. Il mese di marzo era paragonabile climaticamente ad agosto, sembrava quasi che quest’anno l’uva dovesse essere raccolta già verso fine maggio­inizio giugno. Poi, purtroppo, il clima è cambiato in maniera catastrofica per la viticoltura e per tutto il settore agricolo. Nei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio abbiamo avuto temperature assolutamente non in linea con quelle del periodo e tanta pioggia. Faccio questo mestiere da 42 anni e per 41 anni ho sempre irrigato i vigneti. Que­ st’anno, al contrario, ho dovuto togliere l’acqua da sotto i tendoni con l’uso di idrovore, in quanto allagati. In questa stagione, inoltre, ci sono stati maggiori costi di pro­

Uva da tavola raccolta e confezionata dall'azienda Agri Lo. Di.

duzione a causa delle condizioni climatiche avverse. UvadaTavola ­ n. 4

settembre­ottobre 2014

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Cos'è Agrimeca Grape and Fruit Consulting Agrimeca Grape and Fruit Consulting è una società di servizi che opera nel campo della consulenza tecnica in agricoltura sia a li­ vello nazionale che internazionale. L'assistenza tecnica offerta da Agrimeca ha lo scopo di accompagnare le aziende agricole in uno sviluppo coe­ rente con le vocazionalità del territorio, nel pieno rispetto Le grandinate verificatesi durante l'estate hanno messo a dura prova le

dell'ambiente e della salute dell'uomo. Il gruppo si avvale

reti e le strutture dei vigneti.

di tecnici specializzati in materia di produzioni biologiche ed integrate nei diversi settori della viticoltura, frutticoltu­

Per quanto riguarda la varietà Vittoria abbiamo avuto costi superiori

sia

fitosanitari.

La

per

l’acinellatura

vegetazione

che

che

per

i

fuoriusciva

trattamenti dai

tendoni

mostrava infezioni di peronospora, mentre all’interno del vi­ gneto la forma larvata si è manifestata solo su qualche

ra, agrumicoltura ed olivicoltura. In una realtà agricola fortemente frammentata e varie­ gata, Agrimeca offre un servizio di consulenza a 360° co­ me strumento di crescita e salvaguardia del territorio.

grappolo che purtroppo si è bagnato, ma si trattava di una

alle condizioni climatiche avverse verificatesi durante le fasi di

percentuale di danno insignificante.

fioritura e di maturazione delle uve, hanno influenzato

Per quanto riguarda problemi di disseccamento e di spacco

negativamente la qualità finale del prodotto.

fortunatamente non ne ho avuti. Le grandinate, invece, mi

Inoltre, cosa mai vista, quest’anno anche la Vittoria è andata

hanno solo sfiorato: i teli e le reti hanno retto e siamo riusciti

incontro a “browning” (o imbrunimento), difetto estetico che

a proteggere il prodotto. Purtroppo ci sono state zone dove la

frequentemente si manifesta su altre varietà a bacca bianca.

grandine ha causato gravi danni sia alle strutture che alle

Nelle fasi finali si sono registrati anche problemi di dissecca­

produzioni.

mento del rachide.

In definitiva posso dire che, nonostante i maggiori costi di

Nel periodo fine luglio­inizio agosto c’è stata un importante

produzione e la conseguente riduzione degli utili rispetto agli

richiesta di uve rosse e nere. Questo potrebbe essere legato

scorsi anni, la campagna delle uve precoci per me si è chiusa

al fatto che il Ramadan è capitato in quel periodo. È

in maniera positiva. Considerando l’andamento della stagione

importante, quindi, porre attenzione anche a questi aspetti

– ha concluso Saponaro – posso ritenermi fortunato.

legati ai mercati esteri. Quello che si è constatato è una continua disaffezione dei mercati europei all’uva italiana, non

Il tecnico: stagione difficoltosa per le uve precoci con

riusciamo più ad intercettare le esigenze del mercato. Sono

semi, bene le apirene

veramente in pochi ad aver capito che bisogna lavorare sulla

Per la varietà Vittoria si è avuto un andamento produttivo

qualità. Ci sono dei parametri minimi che un’uva di qualità

altalenante fortemente legato al clima ed alle piogge continue

deve avere e che dobbiamo rispettare, altrimenti non ci

– ha dichiarato Tonino Melillo, tecnico di Agrimeca Grape

distinguiamo e diventiamo produttori di un’uva qualsiasi.

and Fruit Consulting – la qualità delle uve non è stata ecce­

Interessante è stata la dinamicità delle nuove varietà apirene

zionale e questo si è fatto sentire sui mercati, soprattutto per

che hanno destato interesse ed aspettative nonostante la

quanto riguarda i prezzi. L’uva ha avuto difficoltà a prendere

confusione che attualmente regna tra i produttori. Da sottoli­

colore, peso e grado zuccherino. Quasi tutte le aziende,

neare anche il forte appeal che hanno avuto le uve biologiche

infatti, hanno prodotto meno di quanto ci si aspettasse.

sui mercati interni ed esteri.

Per quanto riguarda le uve senza semi, la Superior seedless e

Anche l’embargo russo ha fatto la sua parte. Finora chi ha so­

le altre apirene precoci hanno registrato un buon andamento

stenuto la domanda è stato esclusivamente il mercato

nelle vendite grazie anche alla Spagna che ha esaurito con

interno, mentre quello estero sta procedendo ancora a rilento.

anticipo la sua offerta, mentre la Grecia ha iniziato con ri­

Infine il problema dei residui: a causa delle condizioni climati­

tardo. Pertanto si è creato un vuoto commerciale nel quale il

che eccessivamente piovose ed alle relative difficoltà legate al

mercato italiano si è inserito in maniera importante.

contenimento delle malattie, peronospora in primis, le uve

Verso il termine della stagione delle uve precoci si sono verifi­

contenevano (e contengono) un elevato numero di residui. In

cati problemi di cracking sia nella zona terminale dell’acino

alcuni casi ne sono stati rilevati anche più di dieci. Ciò ha

che in prossimità del peduncolo (in gergo conosciuto come

causato problemi di commercializzazione con la GDO, in

“mezza luna” o “cerchietto”). Tali fenomeni, legati fortemente

particolare quella tedesca.

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UvadaTavola ­ n. 4 settembre­ottobre 2014



SERENADE MAX La protezione naturale che non lascia traccia!

L’offerta di prodotti innovativi di Bayer CropScience comprende soluzioni naturali che permettono un’integrazione nelle linee di difesa con il fine di garantire una produzione di qualità, rispettando i parametri di salubrità richiesti dalla grande distribuzione e dal consumatore finale.

Serenade Max è un prodotto naturale a base di Bacillus subtilis ceppo QST 71 3. Questo batterio è particolarmente attivo nel controllo di botrite, sclerotinia e delle batteriosi di vite, frutta e orticole. Grazie al suo meccanismo d’azione molteplice, Serenade Max garantisce un’azione su più fronti, come le tessere di un puzzle. Infatti, grazie alla formazione di composti naturali di fermentazione (lipopeptidi) e alla proliferazione del batterio sugli organi trattati, garantisce: • Azione antifungina diretta, i lipopeptidi creano delle soluzioni di continuità della membrana e portano alla morte la cellula fungina. • Azione antibatterica diretta, con attività di 3 diverse classi di prodotti naturali. • Stimolazione delle difese della pianta, mediante induzione di resistenza con effetto sistemico. • Creazione da parte del Bacillus di una barriera contro le cellule del patogeno, instaurando contro esso una competizione trofico-spaziale.

Serenade Max è un prodotto di contatto, che va applicato in condizioni preventive, al fine di esaltarne le caratteristiche. Inoltre, può essere utilizzato da solo o in alternanza con altri prodotti, in un programma di difesa integrata. VANTAGGI • Prodotto biologico, l’efficacia che risponde alle richieste del consumatore • Ideale nelle strategie di lotta integrata, grazie alla sua flessibilità di utilizzo • Ammesso in agricoltura biologica • Miscibile con fungicidi e insetticidi SCHEDA TECNICA Composizione: Bacillus subtilis QST71 3 1 5,67% Formulazione: Polvere bagnabile Registrazione: N. 1 2628 del 20.04.2005 Confezione: 1 Kg e 5 Kg


Tecnica

Innovazioni agronomiche per la massimizzazione del reddito aziendale

N

egli ultimi anni il comparto produttivo dell’uva da

produzione del prodotto richiesto dal mercato (uve seedless)

tavola italiano ha attraversato una forte crisi eco­

e nel contempo ridurre i costi di produzione per garantire un

nomica, generata in primo luogo da una riduzione

reddito soddisfacente alle aziende agricole. A prescindere

della domanda di acquisto da parte dei paesi tradizionalmente

dalla varietà coltivata, l’adozione di talune tecniche agrono­

consumatori del prodotto italiano, accompagnata da un

miche e di innovazioni strutturali, peraltro necessarie per ga­

abbassamento del prezzo medio pagato al produttore.

rantire una buona produttività di alcune varietà seedless,

La naturale risposta a tale situazione sarebbe una maggiore

sono indispensabili per il mantenimento della sostenibilità

diversificazione dei paesi d’esportazione, molti dei quali, però

economica dell’azienda agricola.

richiedono uve preferibilmente seedless, con caratteristiche

Il primo passo è la microzonazione dell’azienda agricola, bi­

(colore della bacca, grossezza dell’acino e della bacca) diverse

sogna assecondare le esigenze pedoclimatiche della varietà

da quelle che caratterizzano la produzione italiana. In tali

che si intende coltivare, per esaltarne le performance (e

mercati i principali concorrenti sono paesi quali Spagna, Gre­

quindi il rendimento economico) e nel contempo contenere i

cia, Paesi del Nord Africa e Turchia, i quali propongono pro­

costi di gestione. Il secondo passo importante nella realizza­

dotti ad un costo inferiore rispetto a quello italiano.

zione di un vigneto è la scelta della forma di allevamento da

Per risultare concorrenziali oggi, non potendo agire sul prezzo

adottare. Il tendone tradizionale, che da un punto di vista

di vendita del prodotto (considerata la grande disponibilità

agronomico e fisiologico garantisce la massima efficienza delle

d’offerta, il prezzo è determinato dal mercato e non dal

piante, oggi presenta un grosso limite legato agli elevati costi

mondo produttivo), bisogna in prima analisi orientarsi nella

di manodopera per tutti gli interventi di gestione verde della

Immagine 1: forma a Y tradizionale con strutture portanti in legno e ferro.

UvadaTavola ­ n. 4

settembre­ottobre 2014

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pianta e di manipolazione dell’uva. Al tendone si è quindi

verde eliminando gli interventi cesori in inverno. Tale tecnica

affiancata la forma di allevamento a Y, peraltro largamente

consiste nella rimozione dell’apice vegetativo (spuntatura)

diffusa nei maggiori paesi produttori di uva da tavola (USA,

della lunghezza di 2­3 cm. Alla prima spuntatura, in funzione

Sud Africa, etc.), che presenta il grande vantaggio di poter

della varietà e del vigore del vigneto, può seguire una

manipolare l’uva da terra e di ridurre sostanzialmente

spuntatura

l’intensità e l’incidenza economica degli interventi in verde

nell’anno di allevamento le 4 branche della pianta, senza

(defogliazioni,

di

arrecare alcun taglio o ferita permanente al fusto della stessa.

allevamento a Y, se ben realizzata (ampiezza dell’angolo,

Anche la potatura di produzione, specialmente nella coltiva­

lunghezza

zione di

delle

condizionamento, ali

e

altezza

etc.). da

terra

La

forma

dell’angolo

di

delle

femminelle,

ottenendo,

in

tal

modo,

varietà seedless, risulta notevolmente modificata.

intersezione) garantisce alla pianta un’efficienza pari al

Alla tradizionale potatura a 4 capi a frutto si affiancano nuove

tendone. La realizzazione della Y, costituita da strutture

tecniche di potatura, che nelle varietà poco fertili prevedono

portanti in legno e ferro, come avviene nei paesi dove viene

di lasciare un elevato numero di gemme (100­150) distribuite

tradizionalmente

però

su un numero variabile di capi a frutto (8­12), mentre nelle

notevoli costi per l’acquisto degli elementi strutturali, mentre

varietà più fertili possono prevedere la potatura a cordone

realizzando la Y in strutture a tendone (immagine 2) il costo è

speronato con un conseguente notevole contenimento dei co­

inferiore anche rispetto a quello per la realizzazione di un

sti.

tendone tradizionale.

Una volta realizzato il vigneto, gli altri fattori produttivi su cui

Tra i vantaggi della forma di allevamento a Y è da considerare

agire in una moderna viticoltura da tavola, sono la gestione

la notevole distanza della vegetazione e dell’uva dal telo di

del suolo, dell’irrigazione e della nutrizione.

copertura, che consente un’importante riduzione degli stress

La gestione del terreno era, fino a poco tempo fa, unicamente

termici. Attraverso tale forma di allevamento è pertanto

incentrata

possibile la messa in posa dei teli al germogliamento senza la

affermate nuove tecniche, ovvero l’inerbimento, il diserbo e la

necessità di rimuoverli durante la stagione vegetativa, anche

pacciamatura, che, laddove le condizioni pedoclimatiche lo

per le varietà tardive.

permettono, consentono un notevole risparmio di costi e ga­

Nell’ottica di una nuova gestione agronomica del vigneto di

rantiscono la conservazione del suolo e della sua fertilità.

uva da tavola, anche le tecniche di potatura di allevamento e

Una corretta gestione del suolo, infatti, non deve avere come

di produzione risultano modificate.

unico obiettivo il controllo delle erbe infestanti, ma deve es­

L’allevamento della pianta avviene attraverso interventi in

sere vista come un mezzo per conservare e migliorare le

adottata

(immagine

1),

comporta

Immagine 2: forma di allevamento a Y in struttura a tendone.

16

UvadaTavola ­ n. 4 settembre­ottobre 2014

sulla

lavorazione

meccanica.

Oggi,

si

sono


proprietà fisiche e del suolo, migliorare l’accumulo e la

La nutrizione della pianta è un altro aspetto che meriterebbe

conservazione delle risorse idriche, ridurre l’erosione dei

una lunga disamina. Il fertilizzante è una materia prima molto

terreni e promuoverne la biodiversità.

costosa, il cui utilizzo va commisurato alle reali necessità della

L’inerbimento comporta una netta diminuzione delle azioni di

pianta e, in un ottica di contenimento dei costi e di migliora­

disturbo meccanico del terreno, con conseguente salvaguardia

mento della sostenibilità ambientale, non può essere gestito

della struttura e della fertilità del suolo, grazie anche agli

in maniera empirica e grossolana. In tal senso l’efficiente ge­

effetti favorevoli esercitati dal continuo apporto di sostanza

stione della fertirrigazione e l’utilizzo di sistemi alternativi alle

organica, derivante dal periodico sfalcio della vegetazione

tradizionali tecniche di fertilizzazione, come ad esempio la

erbacea.

preparazioni di soluzioni madri e le somministrazioni continue

Nei terreni inerbiti vi è inoltre una maggiore densità, rispetto

e modulate durante il ciclo vegetativo in funzione dello stadio

ai terreni lavorati o diserbati, di microfauna tellurica utile

fenologico della pianta, consentono di ottenere risultati pro­

(lombrichi, insetti, micorrize e altri micorganismi), che contri­

duttivi di alto livello con evidente risparmio economico per

buisce all’aumento della dotazione in humus e della porosità

l’azienda.

del suolo, quindi indirettamente favorisce la formazione delle

In conclusione, è possibile affermare che l’azienda agricola

riserve idriche, e migliora la capacità di scambio cationico,

produttrice di uva da tavola è un sistema in equilibrio dinami­

con

elementi

co e, come per il vigneto, non è possibile modificare un fatto­

nutritivi. Infine, da un punto di vista gestionale, è una solu­

re produttivo, sia esso la varietà coltivata o la forma di

zione meno costosa rispetto alle lavorazioni. Si ha, infatti, un

allevamento, senza necessariamente modificare tutti gli altri

abbassamento dei tempi di lavoro soprattutto perché il taglio

fattori e processi produttivi.

dell’erba è più rapido delle tradizionali lavorazioni.

Per una viticoltura da tavola economicamente sostenibile,

Un altro aspetto che influisce in maniera significativa sui costi

oggi, c’è la necessità di andare a riconsiderare quei capi saldi

aziendali, è la gestione dell’irrigazione. Lo stress idrico

che negli anni '80 hanno permesso alla produzione italiana di

indubbiamente rallenta la crescita e lo sviluppo dei diversi

raggiungere una redditività elevata, ma che oggi, sempre più

organi della pianta. Nelle fasi di attiva crescita, sia dei germo­

spesso, rappresentano un freno per la rinascita del comparto

gli che degli acini, uno stress idrico può causare una riduzione

produttivo.

un

conseguente

minor

dilavamento

degli

dell’accrescimento e dell’accumulo degli zuccheri nell’acino, con ripercussioni sulla maturazione dei frutti.

Pietro Scafidi

Risulta quindi necessario fornire un apporto adeguato di

Lillo Carmina

acqua alla pianta, cercando però di non sprecare la risorsa,

Antonio Mastropirro

per una riduzione dei costi e per una maggiore sostenibilità

Agriproject group srl

ambientale, aspetto quest’ultimo sempre di maggiore interes­ se nelle politiche agricole della comunità europea. A tale sco­ po, i tradizionali sistemi irrigui hanno subito delle modifiche volte a concentrare l’apporto irriguo al “piede” della pianta, consentendo un risparmio di acqua e una maggiore efficienza nell’utilizzo. Sono così stati messi a punto nuovi metodi di irri­ gazione, peraltro largamente già utilizzati su altre colture, co­ me l’irrigazione sulla fila con ali gocciolanti auto compensanti e la subirrigazione



Mercati

Uva da Tavola: uno sguardo ai mercati internazionali

B

ilancio positivo, ma in calo rispetto alla passata sta­

scorso anno. La stessa fonte ha dichiarato che durante

gione, per l'export dell'uva da tavola di origine cile­

l'attuale stagione la superficie coltivata ad uva da tavola ha

na. A metà luglio il Cile ha completato le spedizioni

raggiunto gli 11.000 ettari, di cui 6.500 ettari sono irrigati e

di 91.700.000 box di uva da tavola (725.000 tonnellate), vo­

4.500 ettari a secco. I vigneti sono ripartiti tra i governatorati

lume però inferiore del 16% rispetto allo stesso trimestre

di Ben Arous, Nabeul, Bizerte, Manouba e Sidi Bouzid.

della stagione precedente. Fino ad oggi gli Stati Uniti hanno rappresentato la destinazione principale delle uve cilene, con

L’embargo russo sta portando enormi vantaggi alla Turchia,

il 44% del totale pari a 38,5 milioni di box, con un calo del

esclusa dal blocco di Mosca. Subito dopo l’attuazione del

19% rispetto alla stessa settimana del 2013. Il secondo

provvedimento voluto da Putin, il Paese turco, già prima

mercato più grande per l’uva cilena è l’Estremo Oriente, in cui

importante fornitore di ortofrutta della Russia, ha iniziato a

giunge il 23% delle esportazioni totali (20,8 milioni di box), in

registrare vendite in netto aumento: gli esportatori turchi

calo del 7% rispetto allo scorso anno.

infatti si aspettano un incremento delle esportazioni verso la Russia di circa il 20­40%. Il presidente dell’Associazione

Si stima che la produzione di uva da tavola in Perù aumente­

esportatori del Mediterraneo occidentale ha dichiarato che le

rà di circa l’8%, raggiungendo le 470.000 tonnellate grazie

spedizioni potranno raddoppiare se si preparerà un piano

alla maggiore superficie coltivata ed alle rese più elevate. Ne­

programmato e ben studiato per le esportazioni future.

gli ultimi anni l’aumento delle aree coltivate ha riguardato la Regione di Piura, dove gli imprenditori hanno sfruttato la fine­

Quasi quattro anni dopo essere state rifiutate dall’UE a causa

stra di esportazione tra ottobre a dicembre. Tuttavia, l’au­

dei livelli eccessivi di residui di agrofarmaci, le uve provenienti

mento della produzione di Piura negli ultimi anni non è stata

dall'India hanno ritrovato il favore degli acquirenti europei.

accompagnata in egual misura dall’aumento della capacità di

Nella stagione 2014 le spedizioni indiane hanno raggiunto una

trasformazione (confezionamento e raffreddamento).

cifra record: circa 19,2 milioni di tonnellate di uva sono state esportate dai commercianti indiani in 94 paesi, di cui Europa e

Il settore dell’uva da tavola in California è in continua cresci­

Regno Unito rappresentano la quota maggiore con 65.000

ta grazie anche alle abbondanti produzioni di qualità che

tonnellate in più. L’anno scorso le esportazioni totali erano

hanno caratterizzato questa stagione. La California Table Gra­

state di circa 17,2 milioni di tonnellate. I nuovi mercati come

pe Commission ha dichiarato che è prevista una raccolta di

Russia e Cina hanno portato ad una crescita complessiva delle

100,8 milioni di box da 8,5 kg, rispetto ai 97,4 milioni della

esportazioni

stagione 2011. Negli anni ’70, invece, si raggiungevano "solo"

raddoppiare rispetto all’anno precedente e, da febbraio 2015

i 20 milioni di box.

in poi, l’uva indiana potrà trovare anche acquirenti in Giappo­

di

uva.

Quest’anno

i

volumi

potrebbero

ne. Con una superficie di 49.000 ettari di vigneti ed una produzio­ ne annua che raggiunge le 230.000 tonnellate, il Marocco è

L’Afghanistan sta ricostruendo i suoi legami commerciali,

considerato ancora un piccolo produttore di uva rispetto al

dopo decenni di conflitti che hanno lasciato le infrastrutture

volume annuale mondiale di prodotto destinato al consumo

del paese distrutte. L’incremento dell’export di uve afgane in

fresco. Tuttavia, nel paese si stanno attuando numerosi pro­

India e negli Emirati Arabi Uniti è il segnale che il paese

getti per sviluppare il settore all’interno dell’iniziativa “Plan

orientale sta ricostruendo attivamente i suoi rapporti coi

Maroc Vert” (Piano Marocco Verde). Si prevede che entro il

mercati di tutto il mondo. Con il supporto del Programma di

2020 la superficie coltivata verrà incrementata di 1.000 ettari

Marketing e Commercio Ortofrutticolo della USAID (CHAMP),

a Meknès­Tafilalt, consentendo alla ragione marocchina di

sarà possibile effettuare lo stoccaggio a freddo dei prodotti

produrre 40.500 tonnellate di uva.

frutticoli nelle infrastrutture predisposte e spedire via terra i prodotti refrigerati. Questo consentirà agli operatori del

Secondo le previsioni del Ministero dell’Agricoltura, la produ­

settore di spedire le famose uve da tavola dell’Afghanistan

zione di uva da tavola in Tunisia nella stagione 2013­2014

verso i nuovi mercati, via Pakistan.

raggiungerà le 137.000 tonnellate contro le 132.000 dello

www.uvadatavola.com

UvadaTavola ­ n. 4

settembre­ottobre 2014

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Ricerca

Effetto dell’estratto di foglie di vite sull’imbrunimento dei prodotti di IV gamma

U

n recente studio, condotto in Turchia dal ricercatore

I test in vitro, effettuati con l’estratto fresco e l’estratto

Arzu Altunkaya del Dipartimento di “Food Enginee­

termizzato a 100° per 15 minuti, hanno dimostrato l’effetto

ring” presso la Yüzüncü Yıl University, ha valutato

inibitorio dell’EFV. In modo particolare, l’estratto di foglie di

l’effetto inibitorio dell’estratto di foglie di vite (EFV) sulla poli­

vite termizzato è risultato più efficace di quello fresco.

fenolossidasi, enzima presente nei vegetali (e in alcuni tessuti

È stata testata anche l’efficacia dell’EFV in sinergia con l’acido

animali) che provoca l’ossidazione delle sostanze con struttu­

ascorbico. L’azione dei due composti ha avuto un effetto ini­

ra fenolica. Il risultato dell’azione enzimatica ha un impatto negativo sulle qualità nutrizionali, organolettiche e funzionali dei prodotti ortofrutticoli, che vanno incontro ad imbruni­ mento e rammollimento dei tessuti, con sviluppo di cattivi odori (all’interno della confezione). Più precisamente lo studio si è concentrato sull’utilizzo dell’EFV sulla polifenolossidasi per prevenire sia l’imbruni­ mento enzimatico dei tessuti, sia la degradazione dei compo­ sti

fenolici

nella

conservazione.

lattuga

di

IV

gamma

durante

la

bitorio sulla polifenolossidasi ed ha permesso di preservare i composti fenolici, come l’acido protocatechico, l’acido cloro­ genico, l’acido p­cumarico, l’acido ferulico e l’acido caffeico, rilevati nella lattuga. Data la sua atossicità, il basso costo e l’origine naturale, l’EFV potrebbe essere impiegato come composto antiossidante alternativo

agli

additivi

chimici

attualmente

impiegati

nell’industria di IV gamma. www.uvadatavola.com



Salute

Otto buoni ragioni per mangiare uva da tavola

'

L

uva da tavola è un frutto estremamente popolare in

danti come la luteina e la zeaxantina, riduce il rischio di de­

tutti i paesi del mondo. In termini di benefìci per la

generazione maculare legata all’età.

salute, è risaputo che contiene un’elevata quantità di

5. Cura dalla costipazione. L’uva è ricca di fibre che favori­

vitamine e antiossidanti. Di seguito, alcuni buoni motivi per

scono il corretto movimento intestinale. Anche se non si soffre

cui si dovrebbe includere l’uva da tavola nella propria dieta.

di costipazione, mangiare uva garantirà la salute dell’apparato

1. Previene le malattie cardiache. Sempre più giovani

digerente.

soffrono di malattie cardiache al giorno d’oggi. L’uva è ricca di

6. Mantiene più giovani. Quando si invecchia, la pelle soffre

fibre, polifenoli e flavonoidi che riducono le probabilità di

dei danni causati dai radicali liberi. Anche se non vi è alcun

occlusione arteriosa a causa del colesterolo cattivo.

modo per prevenire questo processo, i molti antiossidanti

2. Aiuta a perdere peso. Come il cetriolo o la zucca, anche

presenti nell’uva aiutano a ridurlo.

l’uva è una buona opzione per coloro che cercano di dimagri­

7. Buona per i diabetici. Molte varietà di uva hanno un sa­

re. Una porzione di 100 grammi di uva contiene solo 67 calo­

pore dolce ma un basso indice glicemico e questo le rende

rie e, poiché il frutto è ricco di acqua e fibre, aumenta il senso

adatte per l’alimentazione dei diabetici. Secondo un recente

di sazietà e riduce il senso di fame per un lungo periodo.

studio, l’uva può anche migliore il funzionamento delle cellule

3. Previene il cancro. L’uva contiene molti antiossidanti con

beta che producono insulina.

proprietà antinfiammatorie che la rendono ottima per la pre­

8. Aiuta ad eliminare le tossine. L’80% dell’acino è costi­

venzione del cancro. Gli antiossidanti come miricetina e

tuito da acqua che aiuta ad eliminare le tossine dall’organi­

quercetina impediscono ai radicali liberi di causare danni alle

smo. Inoltre, le persone che trascorrono molto tempo al sole

cellule.

dovrebbero consumare uva per mantenersi idratati e preveni­

4. Buona per la salute degli occhi. L’uva, ricca di antiossi­

re la perdita di sali minerali attraverso il sudore.




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