Uva da Tavola L'informazione sulla viticoltura da tavola
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MAGAZINE
Anno II N. 3 giugnoluglio 2014
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T ec n i c a i rri g u a : c o s ì i m p o rt a n t e, c o sì so t t o v a l u t a t a
Bio Viticoltura valida
biodinamica,
alternativa
al
biologico e integrato
una
metodo
Salute
Mercati
Prodotti a base di uva contro le
Uva da tavola: uno sguardo ai
carie dentarie
mercati internazionali
SOMMARIO 3
Editoriale Razionalizzare l'irrigazione: la chiave per ridurre i costi e ottenere produzioni di qualità
5
Focus Tecnica
irrigua:
così
importante,
così
sottovalutata
13
Bio Viticoltura biodinamica, valida alternativa al metodo biologico e integrato
EDITORIALE Razionalizzare l’irrigazione: la chiave per ridurre i costi e ottenere produzioni di qualità
I
n questo numero abbiamo approfondito il tema dell’irrigazio ne, pratica che riveste importanza enorme per ottimizzare gli standard qualitativi delle produzioni ortofrutticole.
Purtroppo, in molti dei principali areali di produzione dell'uva da tavo la, l’irrigazione è praticata in modo molto poco razionale. Le interviste a Michele Melillo (agronomo Graper) e a Vito Pollicoro (agronomo
16
Mercati
Netafim) hanno lo scopo di inquadrare e definire l’importanza del te
Uva da tavola: uno sguardo ai mercati internazionali
20
commessi durante questa operazione colturale. Il miglioramento della
Fisiologia
tecnica irrigua è un passaggio obbligato senza il quale non sarà possi
Mancata fioritura nella zona terminale dei
bile produrre con gli stessi standard qualitativi già oggi raggiunti in
grappoli: le possibili cause
22
ma in questione, facendo emergere alcuni degli errori più comuni
altri Stati produttori di uva da tavola. La più corretta gestione dell’irrigazione permette anche di ridurre il
Salute Prodotti a base di uva contro le carie
consumo della risorsa idrica con conseguente diminuzione sia dei costi
dentarie
aziendali che dell’impatto ambientale per il territorio. In quest’ottica va inquadrata una modalità alternativa di irrigazione,
UvadaTavola Rivista di informazione tecnico scientifica sulla viticoltura da tavola Anno II Numero 3 giugnoluglio 2014 Direttore responsabile
rappresentata dall’uso di acque reflue sanificate, una pratica che ormai da diversi anni si sta sviluppando nel Mondo (la Puglia è all’avanguardia in questo ambito) le cui potenzialità sono in questo numero descritte dal dott. Alessandro Vivaldi, assegnista di ricerca presso il Di.S.A.A.T. dell’Università degli Studi di Bari – Aldo Moro.
Domenico Zagaria
Infine, un’intervista all’agronomo Concetta Gentile di Agrimeca Grape
Redazione
and Fruit Consulting per approfondire il tema della coltivazione di uva
Domenico Zagaria, Mirko Sgaramella, Giuseppe Colucci, Michelangelo Stolfa
da tavola in biodinamico, una forma di coltivazione alternativa ai tra
Hanno collaborato a questo numero
dizionali metodi di produzione (biologico e integrato) che, in virtù del
Marina Amodio, Angela Cortigiani, Pamela Cinquepalmi, Agrimeca Grape and Fruit Consulting, Michele Melillo, Vito Pollicoro, Alessandro Vivaldi Direzione, redazione e segreteria
costante incremento della richiesta di prodotti "sostenibili" in Italia ed in Europa, potrebbe rappresentare in futuro una ulteriore opportunità commerciale per le nostre uve.
Via della Costituzione, 20 70016 Noicattaro (BA) info@uvadatavola.com Foto di copertina
Buona lettura. La Redazione
Giuseppe Sgaramella WhatsApp 3451191456 Stampa
s eg u i c i a n c h e s u :
Grafica 080 Modugno (BA) Reg.Tribunale di Bari n° 723/12 del 22/03/12
w w w . u v a da t a v o l a . c o m
Focus
Tecnica irrigua: così importante, così sottovalutata L'irrigazione è un aspetto della viticoltura da tavola ancora troppo sottovalutato. Eppure il corretto apporto di acqua permette di risparmiare e, soprattutto, migliorare la qualità delle produzioni. I margini di miglioramento sono enormi.
a cura di Mirko Sgaramella
L
a gestione dell'irrigazione in viticoltura da tavola è
Lo stato dell'arte
uno tra i più importanti capitoli della pratica agrono
Ci sono tanti modi per irrigare una coltura e non tutti sono
mica, per le implicazioni che essa ha con la qualità
corretti. Lo stesso impianto irriguo può essere indicato per
del grappolo e la sua sanità. Senza dimenticare la compo
una situazione e molto meno per un'altra. La posta in gioco,
nente ambientale. Tuttavia l'irrigazione è anche uno degli
ovvero una sana e qualitativamente elevata produzione di uva
aspetti nei quali più alto è il grado di approssimazione e non
da tavola, è alta. Eppure molti produttori tendono a sottova
pochi sono gli errori che, anche in aziende giovani e dinami
lutare questo aspetto.
che, vengono compiuti in fase di realizzazione degli impianti e
“Fra le varie zone di produzione dell'uva da tavola, quella del
nella gestione degli apporti irrigui.
SudEst Barese è una delle aree più restìe a modificare
In questo focus sulla irrigazione in viticoltura da tavola abbia
l'approccio all'irrigazione. Questa zona, che così tanto succes
mo intervistato Vito Pollicoro, Agronomo e dal 2009 funziona
so e sviluppo in viticoltura da tavola ha avuto negli anni pas
rio tecnicocommerciale Netafim, Michele Melillo, Agronomo
sati, incontra oggi grosse difficoltà a cambiare e a modificare
libero professionista impegnato nel fornire consulenza agro
le tecnologie irrigue”. È l'opinione di Vito Pollicoro, agronomo
nomica in campo ad aziende di uva da tavola in Italia e
e dal 2009 funzionario Netafim per diverse regioni del Sud
all'estero, e Alessandro Vivaldi, laurea in Scienze Agrarie e
Italia. Pollicoro individua le cause di questo stato nella (quasi)
Dottorato in riuso di acque reflue urbane affinate in ambiente
assenza in tutto il SudEst Barese di colture diverse dall'uva
mediterraneo, attualmente coinvolto in un progetto PON che
da tavola: “Nell'Arco Jonico (e anche in Sicilia) si produce uva
ha come obiettivo principale quello di studiare il riuso di
da tavola, ma anche molte altre colture in serra, tra cui pepe
acque reflue urbane affinate in agricoltura.
roni, fragole e pomodori. In questi areali, i produttori hanno
Vigneto irrigato con ala gocciolante.
UvadaTavola n. 3
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5
permette di sottrarre meno acqua alle falde e ridurre il consumo di fertilizzanti”.
Cos'è Graper
Il problema in concreto Graper
nasce
nel
gennaio
2014
Dello stesso avviso anche Michele Melillo, agronomo con un
dall’unione delle esperienze professio
master in viticoltura in California, oggi consulente indi
nali di due giovani agronomi pugliesi – Michele Melillo e
pendente di aziende di uva da tavola in Italia e all'estero: “La
Annamaria Fanelli – con l’obiettivo di offrire alle aziende
gestione dell'irrigazione nei nostri vigneti di uva da tavola
viticole servizi di consulenza per una gestione sostenibile e
viene effettuata in modo per così dire 'tradizionale', un
razionale.
approccio che oggi è diventato problematico. Il 90% dei nostri
Obiettivo di Graper è aiutare le aziende agricole ad:
vigneti ad uva da tavola dispone di una linea di irrigazione
• utilizzare le proprie risorse in modo più efficiente e profi
con gocciolatori, più o meno grandi, posta al centro tra le due
cuo;
file di piante”.
• offrire al consumatore finale un prodotto ad alta qualità;
Melillo spiega che questa tipologia di impianto è “figlia di un
• pianificare una produzione rispettosa del territorio e so
modo di gestire l'acqua di quando l'acqua non era molto
stenibile nel medio e lungo termine, nel rispetto del
disponibile ed i vigneti erano condotti pressoché in asciutto. Il
consumatore e delle generazioni future di agricoltori.
terreno si gestiva con frequenti arature, si poteva disporre di acqua ogni 1015 giorni e c'era la necessità di tenere le radici
sviluppato competenze nella gestione dell'irrigazione e della
quanto più in basso possibile, dove la temperatura era più
nutrizione, che hanno poi riversato in viticoltura da tavola”.
fresca e si poteva trovare una disponibilità di acqua maggiore,
Nel SudEst Barese, con i suoi migliaia di ettari di uva da ta
essendo il turno di irrigazione così lungo”.
vola quasi senza soluzione di continuità, questo scambio di
“L'agricoltura moderna – spiega Melillo – necessita di pro
conoscenze non si è verificato: “Il SudEst Barese ha difficoltà
durre quantitativi più alti e frazioni percentuali di qualità di
a modificare il proprio approccio alle tecnologie irrigue. Molte
prodotto molto più elevate, ha bisogno di una gestione di
aziende esistenti irrigano da troppo tempo sempre nello stes
versa, con un uso più frequente dell'irrigazione, con dei turni
so modo, di fatto senza alcuna evoluzione”.
irrigui più brevi e volumi d'acqua meno importanti. L'uso di
Il problema, spiega Pollicoro, non può essere sottovalutato e
alti volumi di acqua comporta degli andamenti squilibrati del
le ricadute negative legate a questo stallo della situazione so
vigneto in cui si hanno picchi di vigoria, rallentamento, poi di
no di ordine agronomico, economico e ambientale: “Gestire in
nuovo stimolo alla crescita”.
modo errato l'irrigazione significa andare incontro a squilibri
Poi definisce l'obiettivo che ogni azienda agricola di uva da
in eccesso e in difetto che si ripercuotono sulla produzione e
tavola dovrebbe porsi: “Una gestione dell'acqua più razionale,
sulla qualità del prodotto, ma significa anche aumentare i co
con dei turni irrigui più frequenti e volumi di acqua inferiori, in
sti aziendali a causa degli sprechi della risorsa idrica”. Poi c'è
modo da permettere un andamento più equilibrato della
la componente ambientale: “Gestire l'acqua in modo razionale
pianta e meno periodi di suscettibilità”.
Vigneto irrigato in subirrgazione.
6
UvadaTavola n. 3 giugnoluglio 2014
Azioni da mettere in campo
negli strati più profondi del terreno. Se invece il terreno è più
Quando si cambia il modo di gestire l'irrigazione, nasce l'esi
argilloso, questo tende a compattarsi e a formare fenomeni di
genza di un impianto irriguo totalmente diverso. Cosa fare in
asfissia che generano stress per la pianta e difficoltà di as
concreto per modernizzare la pratica irrigua? Secondo Michele
sorbire acqua e nutrienti. Le basse portate invece continua
Melillo occorre innanzitutto “spostare la linea di irrigazione più
Pollicoro permettono al produttore di distribuire l'acqua in
vicino alle radici, sulla fila. Credo di non sbagliare nel dire che
modo uniforme, riducendo gli sprechi”.
non esiste viticoltura al mondo in cui la linea di irrigazione non
Dello stesso avviso anche Michele Melillo: “l'impianto va pro
sia posta sulla fila. Siamo gli unici al mondo ad averla tra le fi
gettato tenendo conto del profilo del terreno, del tipo di varie
le”. Melillo ammette che in passato questa scelta aveva un
tà, della barbatella e del tipo di gestione irrigua che si vuole
senso “Ma adesso è necessario rivisitare tutto questo”. Poi fa
avere. Se abbiamo un terreno sciolto, sabbioso, con molto
un esempio a sostegno della propria tesi: “Pensiamo ai teli: il
scheletro, abbiamo bisogno di poter dare acqua anche ogni
5060% dei nostri vigneti ad uva da tavola è coperto da teli.
giorno”.
La linea di irrigazione cade tra i due teli dove arriva e si
Questo significa dimensionare l'impianto in modo da poter da
concentra
si
re acqua quotidianamente e soddisfare l'evapotraspirazione
aggiunge all'acqua di irrigazione. Se noi vogliamo condurre il
ogni giorno. “Servono dei volumi più ridotti, con dei goccio
vigneto e guidarlo con le nostre mani, una gestione dell'acqua
latori più piccoli, irrigazione puntuale, cioè più vicina alla
influenzata dall'evento piovoso non ha senso di esistere”. Per
pianta, e turno di irrigazione più stretto. Inutile sottolineare
questo (e per molti altri motivi) Melillo non ha dubbi: “Dobbia
che i nostri impianti, nella stragrande maggioranza dei casi,
mo posizionare la linea di irrigazione sulla fila, sotto il telo (ma
non sono progettati per fare questo”.
anche
l'evento
piovoso.
L'evento
piovoso
il concetto è valido anche se il telo non è presente). Avremo più capacità di regolare l'irrigazione in funzione delle esigenze
Il bisogno di conoscenza in ambito irriguo
del nostro impianto. Qui sta la chiave di tutto”.
Il tecnico Netafim analizza il modo di operare di molti pro duttori: “Nei confronti dell'irrigazione tanti produttori hanno un
Problemi strutturali
approccio passivo, si spende con molta più facilità per altri
Nel SudEst Barese il territorio è parecchio frazionato, molti
fattori della produzione e c'è poca propensione all'utilizzo di
produttori gestiscono piccoli appezzamenti, in molti casi anche
nuove
inferiori all'ettaro. In una simile situazione il produttore non
correttamente l'impianto irriguo non si può prescindere dalle
dispone di un proprio pozzo artesiano ma fa riferimento a
esigenze della coltura e del suolo in cui si opera senza trala
consorzi, pubblici o privati, che erogano l'acqua con una
sciare il turno di irrigazione: “I tecnici che si occupano di irri
portata spesso molto superiore rispetto alle esigenze del
gazione – continua Pollicoro – sono numerosi e disponibili. Uno
singolo vigneto. In più il turno di irrigazione può essere lungo
dei miei compiti è di effettuare un sopralluogo nelle aziende
anche 10–15 giorni in alcuni periodi in cui vi è forte richiesta.
che mi contattano per fornire consigli totalmente gratuiti”.
Secondo Vito Pollicoro “Un problema di questo tipo non può
“L'obiettivo conclude Pollicoro è rispondere al bisogno di
essere gestito, né risolto. Si tratta di un vincolo strutturale che
conoscenza espresso dal produttore: Nel settore dell'irrigazio
potrebbe essere bypassato, cosa molto difficile, facendo in
ne si possono fare ancora molti passi in avanti. Ma per arriva
modo che più utenti di una data zona irrighino contempora
re a realizzare correttamente gli impianti irrigui serve un
neamente, così da ampliare la superficie verso la quale si ero
approccio culturale diverso. Questo approccio, sono sicuro,
ga l'acqua”. In questo modo si potrebbe ridurre il turno di
verrà raggiunto”.
tecnologie
nella
gestione
irrigua”.
Per
realizzare
irrigazione e la portata con cui l'acqua raggiunge un singolo vigneto. “Un'azione non impossibile ma ripeto, molto, molto complessa che certo richiederebbe tanta organizzazione”.
Gli errori più comuni Del resto anche le aziende che non risentono di questo vincolo strutturale e dispongono di un pozzo o comunque hanno facile accesso all'acqua, compiono spesso errori. “Il più comune è quello di realizzare gli impianti tutti in modo identico, senza pensare alle diverse varietà, ai diversi sesti di impianto, al di verso tipo di suolo” considera Pollicoro, che ricorda come l'uti
Cos'è la Netafim Netafim è l'azienda leader mondiale nelle soluzioni inno vative per l’irrigazione a goccia e la microirrigazione. Considerando acqua, sicurezza alimentare e terreni colti vati, l’irrigazione a goccia permette agli agricoltori di mas simizzare la produzione alimentare con il minor impatto ambientale. Dall'introduzione del primo sistema d’irrigazio
lizzo di erogatori ad elevata portata sia estremamente diffuso
ne a goccia del mondo nel 1966, Netafim ha segnato la
nei nostri vigneti: “Se il terreno è sabbioso, questi portano a
strada con lo sviluppo di prodotti affidabili, semplici e
formare un bulbo di irrigazione molto stretto che fa perdere
convenienti che aiutano gli agricoltori a raggiungere ri
molta acqua (e fertilizzanti in essa eventualmente disciolti)
sultati ottimali e sostenibii.
UvadaTavola n. 3
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7
Impianto idoneo: quando irrigo?
me fasi di accrescimento”. Ma il fenomeno è stato accentuato
Va detto che, anche dopo aver realizzato l'impianto irriguo nel
anche dalla impossibilità di gestire nel modo più opportuno gli
modo corretto, resta da capire come irrigare in concreto, co
interventi irrigui: “Abbiamo avuto – considera Melillo –
me dare acqua. “Il metodo corretto – chiarisce Melillo – non è
un'estate molto meno calda e la gestione dell'acqua in molti
entrare nel vigneto, vedere quanto è larga la macchia oppure
impianti non è stata adeguata alle condizioni stagionali”. Altri
toccare la foglia per vedere se è turgida o no. L'acqua va data
problemi sono rappresentati dalla mancanza di maturazione
in base alla capacità evapotraspirativa del vigneto. Bisogna
del legno, dalla difficoltà di maturazione dell'uva o al
capire quanta acqua sta perdendo il vigneto in base alla velo
raggiungimento
cità del vento, all'irradiazione, alla temperatura, all'umidità
croccantezza.
potenziale”. Melillo Sottolinea l'importanza di basare le pro
“Siamo davanti ad un oggettivo problema. Possiamo limitarci
prie scelte su dei dati precisi, piuttosto che su un'impressio
a prenderne atto, oppure possiamo affrontare il tutto in modo
ne: “Abbiamo bisogno di numeri per capire come irrigare. Per
propositivo, sottolineando che, quanto a riduzione dei costi, i
numeri intendo il valore dell'evapotraspirazione potenziale
margini di miglioramento sono enormi, in termini diretti
(corretta con coefficienti colturali) e, soprattutto, il quantitati
(quanta acqua si apporta, quanta elettricità si consuma) e
vo di acqua presente nel terreno a livello delle radici. Ci sono
indiretti,
innumerevoli modi per poterlo capire”.
affrontare nel corso dell'intera annata”.
Metodi per quantificare l'acqua nel suolo
Corretta irrigazione per una qualità costante
Ci sono numerosi metodi per definire questo parametro. “Il
Una ottimale gestione dell'acqua permette anche di migliorare
più classico, efficiente, economico e sicuro è rappresentato
la qualità del prodotto: “Non dobbiamo continuare a pensare
dalla sonda e dalla zappa. Si scava a livello delle radici e si
e ripetere – ammonisce Melillo – che facciamo l'uva più bella
tocca il terreno. Io lo faccio spesso nelle mie aziende.
del mondo. Non è più così. Lo era una volta, forse. Ma adesso
Purtroppo non lo posso fare tante volte quanto desidero
la concezione di qualità e mutata. Non si tratta più solo di fare
perchè è un compito che deve imparare a fare l'agricoltore. Il
l'uva più bella, ma riuscire a fare l'uva più bella ogni anno. Lo
produttore giornalmente si fa una passeggiata nel vigneto,
scorso anno in Puglia ci sono state condizioni climatiche
con la sonda fa un buco nel terreno e tocca per capire quanta
impegnative e difficilissime. Un'agricoltura moderna e razio
acqua è presente. I nostri agricoltori medio piccoli (56 ha)
nale sarebbe stata ugualmente in grado di produrre uva di
possono tranquillamente mettere in atto questa procedura”.
qualità. Come fanno in Cile”.
In Italia ci si limita ad osservare la macchia che l'acqua ha
Nel Paese sudamericano quest'anno si sono eccezionalmente
formato sul terreno, si osserva la pianta, ci si affida all'espe
registrate 7 gelate, fattore che ha provocato una riduzione
rienza. Nell'eseguire queste operazioni, si commettono degli
della produzione del 30%. Si sono avute gemme cieche, race
errori: “I volumi irrigui apportati diventano troppi o troppo
mi piccoli per via della schiusura delle gemme di controcchio.
pochi, in un momento sbagliato. Se la gestione si fa alla cieca,
Il periodo di fioritura è stato prolungato e si è osservata una
senza capire quanta acqua dare, gli errori sono spropositati”.
scalarità molto forte. “È stata una situazione disastrosa
Poi ci sono strumenti come i tensiometri: “Le sonde capacitive
valuta Melillo ma i cileni sono comunque riusciti ad ottene
e gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione –
re un'uva di qualità e a commercializzare un prodotto avente
spiega Melillo – sono molto facili da controllare. Sono collegati
uno standard qualitativo in linea con quello che il Cile ha avu
alla rete e tramite un tablet si può controllare lo stato di umi
to negli altri anni. L'uva è stata bellissima ed uniforme. Se al
dità del terreno”. Il problema di questi strumenti è che sono
cliente si fornisce ogni giorno un'uva di qualità, il rapporto
sempre misurazioni puntiformi: “Per quanto omogeneo possa
commerciale tra esportatore e GDO diventa più solido”. Noi in
essere il lotto, si ha l'idea solo di un punto”. Ma quando si ini
Italia,
zia ad utilizzare questi strumenti si inizia a capire come usarli.
standardizzazione. A noi capita di offrire un anno (il 2012)
Noi siamo molto lontani da questo: “In altri contesti agricoli è
un'uva spettacolare e l'anno dopo (2013) un'uva di qualità
normale decidere il turno irriguo in base all'evapotraspirazio
decisamente inferiore. O peggio, il giorno prima un'uva
ne e in generale agli strumenti elencati. In Italia in viticoltura
eccellente e il giorno dopo uva mediocre. Questo non va be
da tavola siamo, non dico alla preistoria, ma quasi. Non
ne”.
abbiamo idea di quanta acqua dare ai nostri vigneti. Questo
La corretta gestione dell'irrigazione può aiutare l'industria ita
comporta dei problemi pesanti”.
liana dell'uva da tavola a raggiungere questo ambizioso
intesi
non
del
come
desiderato
mancati
riusciamo
a
grado
problemi
garantire
Brix
che
questo
o
l'uva
della
deve
livello
di
obiettivo: “Dobbiamo riuscire a dare ogni anno un prodotto di
Problemi della cattiva irrigazione
qualità costante. Un'agricoltura razionale fatta con metodo ci
La scorsa annata è stata molto favorevole al cracking. Tra le
aiuterà tantissimo a raggiungere questo risultato. L'irrigazione
cause c'è stata la “suscettibilità elevata dell'uva, perchè
sarà nel prossimo futuro uno di quei fattori colturali sui quali
abbiamo avuto delle temperature basse in fioritura e nelle pri
bisognerà tanto lavorare”.
8
UvadaTavola n. 3 giugnoluglio 2014
Acque reflue per uso irriguo. Si può. L'uso di acque reflue affinate per scopi irrigui è una realtà consolidata all'estero (California, Israele). Anche in Italia qualcosa si muove. La Puglia è una Regione all'avanguardia.
L
a viticoltura da tavola necessita di ingente utilizzo di
in molti altri Paesi come Australia, Cina ed India. Utilizzare le
acqua, una risorsa a cui il produttore ha accesso a
acque
reflue
urbane
affinate
per
l'irrigazione
significa
costi sempre crescenti e che, in alcuni periodi
raggiungere una serie di risultati positivi: “innanzitutto si ri
dell'anno, diventa in molti areali scarsamente disponibile. Nel
duce lo sversamento in mare di acque reflue, con ricadute
periodo estivo, quando maggiore diventa l'esigenza idrica da
positive sull'ambiente e sul turismo di un territorio. Poi c'è
parte della coltura, il turno di irrigazione in molte zone può
una maggiore disponibilità di acqua da utilizzare a fini irrigui,
arrivare a superare i 1215 giorni. Tale modalità di distribu
elemento positivo soprattutto nel periodo estivo quando, a
zione dell'acqua non è certo ottimale ed è causa di stress per
causa dell'ingente esigenza di acqua da parte di tutti i pro
la coltura: molte delle principali fisiopatie che si riscontrano
duttori, si osserva una dilatazione del turno di irrigazione”.
sulla vite (disseccamento del rachide, cracking) possono esse
Il dott. Vivaldi ricorda inoltre che nelle acque reflue urbane
re ricondotte, almeno in parte, ad un non corretto apporto
affinate sono contenuti elementi chimici nutritivi quali nitrati,
irriguo.
ammonio, fosfati, calcio, magnesio e potassio. “Sono tutti
Il dott. Gaetano Alessandro Vivaldi è attualmente coinvolto in
elementi utili alla coltura, pertanto utilizzando queste acque è
un progetto PON sul riuso in agricoltura delle acque reflue
possibile, in linea di principio, contenere l'apporto di ferti
urbane affinate. Con questa definizione si intendono, a livello
lizzanti di natura minerale”.
legislativo, il mix di acque di scarico domestiche e industriali nonché quelle di raccolta derivanti dalle precipitazioni. “Un
Contenere l'intrusione delle acque marine
istante prima di arrivare in mare – ci spiega il dott. Vivaldi –
Questa tecnologia permette inoltre di frenare e, in alcuni casi
queste acque reflue vengono inviate in un impianto di affina
ridurre, il problema dell'intrusione delle acque marine nelle
mento dove subiscono una serie di operazioni volte alla elimi
falde prossime alla costa: “in questo ambito ci si può spingere
nazione
fino a livelli impensabili – spiega Vivaldi – In California ci sono
di
molecole
chimiche
tossiche
e
microrganismi
patogeni. Questa operazione è detta affinamento.
impianti che, dopo aver affinato l'acqua, ripompano que
I primi a sviluppare questa tecnologia sono stati, negli anni
st'acqua nelle falde così da spingere fuori da esse l'acqua ma
'70, California e Israele, ma oggi questi impianti sono diffusi
rina”.
Particolare dell’impianto di affinamento di acque reflue urbane per il riuso in agricoltura di Trinitapoli (BT).
10
UvadaTavola n. 3 giugnoluglio 2014
spettano quanto previsto dalla legge circa il contenuto di mi crorganismi. I carboni attivi ci permettono di fare un grosso passo avanti circa il superamento del problema degli inqui nanti chimici tossici. Questa tecnologia è oggi matura per es sere utilizzata su larga scala. Ma è necessario monitorare in modo completo e continuo gli impianti di affinamento”.
Lo stato dell'arte in Italia In Puglia esistono 6 impianti di affinamento delle acque reflue urbane, le cui acque sono già ad oggi utilizzate per fini irrigui. Gli impianti si trovano quasi tutti in provincia di Brindisi, Ta ranto e Lecce. Campo sperimentale di nettarine irrigato con acque reflue urbane affinate.
Numeri che pongono la Regione Puglia all'avanguardia ri spetto a questa tecnologia. La politica regionale ha creduto
Aspetti negativi del processo: incremento dei sali nei
molto nel riuso delle acque reflue urbane. “Il territorio
suoli
pugliese è soggetto a basse precipitazioni – ricorda il dott. Vi
Il dott. Vivaldi non manca di sottolineare gli aspetti negativi collegati all'uso di acque reflue affinate per l'irrigazione. “Nella Napa Valley (California), dove ci sono suoli irrigati da ormai un decennio con questo tipo di acque, il contenuto di sali è piuttosto elevato”. L'errore commesso, ci spiega il dott. Vivaldi, è stato quello di aver considerato le acque reflue affinate come se fossero
valdi ed è sempre più esposto a fenomeni climatici estremi. È per questa instabilità climatica che ritengo si stia agendo correttamente puntando sul riuso delle acque reflue. Anche perché – conclude – la Puglia è una Regione vocata sia all'agricoltura che al turismo”.
Acque reflue: i vantaggi per l'economia dell'azienda
acque convenzionali. Ma non è così. Irrigando con le acque
agraria
reflue affinate si apportano nutrienti al terreno. Se non si tie
Primo: possibilità di disporre di acqua per irrigazione in
ne conto di questo e si continua a fertirrigare come sempre,
qualunque momento;
c'è il rischio di incorrere in un eccessivo accumulo di elementi
Secondo: le acque reflue affinate hanno un valore nutri
nutritivi nel suolo. “Se si utilizzano le acque reflue affinate per
zionale che consente al produttore di risparmiare sulle
irrigare – continua – il monitoraggio delle acque e dei suoli è
concimazioni;
importantissimo per non incorrere in un peggioramento delle
Terzo: l'ambiente è meno inquinato perché vi è minore
caratteristiche delle produzioni.
utilizzo di concimi e le acque reflue non vengono riversate in mare, un elemento sfruttabile in termini di immagine al
Aspetti igienicosanitari e inquinanti
momento della commercializzazione del prodotto.
E poi c'è il capitolo degli inquinanti emergenti. Su questo te ma non ci sono ancora risposte certe. I carboni attivi abbatto no una elevata percentuale del carico di inquinanti e in molti ci stanno lavorando. Nonostante questi aspetti indesiderati, il parere del dott. Vivaldi è netto circa l'utilità degli impianti di affinamento delle acque reflue urbane: “queste acque ri
Per informazioni: Dott. Gaetano Alessandro Vivaldi gaetano.vivaldi@uniba.it
Bio
Viticoltura biodinamica, una valida alternativa al metodo biologico e integrato A fronte della forte richiesta da parte della GDO di prodotti "sostenibili", i metodi di produzione biodinamica potrebbero rappresentare un’alternativa concreta ai più comuni schemi produttivi.
a cura di Domenico Zagaria
U
n’attenta e serena riflessione su ciò che oggi è ri
namico. In molti contesti, le aziende biologiche si limitano
chiesto
soltanto a sostituire i prodotti convenzionali per la fertilizza
dalla
metterebbe
Grande facilmente
Distribuzione in
Organizzata
evidenza
che
sono
zione e la difesa con altri prodotti
ammessi
in agricoltura
sempre più ricercati i prodotti che soddisfino i requisiti di so
biologica, senza attuare tutte quelle pratiche agronomiche
stenibilità ambientale, con particolare riferimento ai tratta
fondamentali e necessarie per la buona riuscita del metodo.
menti fitosanitari ed ai loro residui nell'ambiente e sul
È pienamente applicabile il metodo biodinamico alla vi
prodotto che arriva al consumatore finale. La domanda di tali
ticoltura da tavola?
prodotti è in forte espansione e gode di una crescita che
Il metodo prevede la creazione di un organismo agricolo
sembra al riparo dai venti di crisi. Quando si credeva che le
completamente autosufficiente, cosa molto lontana dalle no
produzioni realizzate nell’ambito dei programmi integrati
stre realtà aziendali, prive di allevamenti e che hanno, nella
avrebbero assicurato un futuro roseo agli operatori, la richie
maggior parte dei casi, ordinamento monocolturale. In ogni
sta di mercato si era già spostata, implicando così l’adozione
modo questa condizione può essere recuperata utilizzando il
di altri schemi produttivi. Tra questi, oltre all'ormai consoli
"500 preparato" che è stato messo a punto da Alex Podolins
data agricoltura biologica, emergono i metodi di produzione
ky in Australia oltre 50 anni fa. Questo consente l'uso corretto
biodinamica.
dei preparati da cumulo e risolve il problema di approvvigio
Per saperne di più, abbiamo intervistato la Dott.ssa Concetta
namento di elevate quantità di letame di buona qualità. Un
Gentile di Agrimeca Grape and Fruit Consulting, esperta in
altro problema pratico è la presenza dei teli nelle aziende di
metodi di produzione biologica e biodinamica.
uva da tavola. Questi non permettono una uniforme bagnatu ra del terreno durante la pioggia e così risulta difficoltosa
Quali sono i principi generali dell'agricoltura biodinami
l'erogazione del preparato 500 , che va fatta con terreno umi
ca e che differenza c’è tra metodo biodinamico e meto
do. Di conseguenza l'erogazione di tale preparato viene fatta
do biologico?
dopo piogge intense capaci di bagnare quasi in maniera uni
Il metodo biodinamico è stato proposto da Rudolf Steiner ne
forme il terreno nonostante la presenza dei teli, oppure si ri
gli anni ‘20 e si è raffinato grazie alle continue ricerche che
corre ad una bagnatura del terreno tramite particolari
ancora oggi vengono condotte. Tra i metodi alternativi
impianti di irrigazione o, in casi estremi, tramite meccanizza
all'agricoltura convenzionale a mio parere è quello che proba
zione. I teli possono essere scomodi anche per l'erogazione
bilmente, al momento, risulta essere più efficiente. Consente
del preparato 501 fogliare, ma anche in questo caso, nella
di avere produzioni di alta qualità
pratica, questo problema viene superato
e rese soddisfacenti. Le
.
differenze sostanziali con l'agricoltura biologica risiedono
Ci sono attualmente in Italia aziende che producono
nell'utilizzo dei preparati, che si dividono in
uva da tavola biodinamica?
“preparati da
spruzzo” e “preparati da cumulo”. Dal punto di vista agrono
Certo. Anche in Puglia abbiamo diverse realtà (vedi articolo
mico, l'utilizzo di questi preparati crea notevoli miglioramenti
pubblicato su Uva da Tavola Magazine n.2/2013 e sul nostro
rispetto all'agricoltura biologica a livello dello sviluppo radicale
sito www.uvadatavola.com alla sezione biodinamico, n.d.r.)
della pianta e della vitalità del suolo. Ho detto differenze so
Esiste un mercato che riconosce il giusto prezzo al pro
stanziali perché nessuno vieta all'agricoltore biologico di fare
dotto biodinamico?
concimazioni verdi, inerbimenti, lavorazioni non distruttive del
I prodotti biodinamici si collocano ancora all'interno di mercati
terreno e altre operazioni colturali usate sopratutto in biodi
e filiere di nicchia italiane ed estere. UvadaTavola n. 3
giugnoluglio 2014
13
Anche per l'uva da tavola è la stessa cosa. In ogni modo,
esempio
l'inserimento del prodotto biodinamico su questi mercati sicu
spontaneo o controllato ad azione mirata, l’attenta gestione
l’utilizzo
di
ramente riconosce al produttore il giusto prezzo per il pro
delle lavorazioni del terreno, ecc... Lo scopo è quello di
dotto.
controllare a monte la presenza di eventuali patogeni ed
Quali sono i primi passi che deve compiere un pro
insetti, per ridurre sempre più l'uso di prodotti insetticidi e
duttore che intende convertire in biodinamico il proprio
fungicidi consentiti all'interno dei due metodi di coltivazione.
vigneto? Che differenze ci sono con la conversione in
Questo lavoro è comune sia all'agricoltore biologico che a
biologico?
quello biodinamico.
Sicuramente, per la conversione in biodinamico, il primo pas
Nel metodo biodinamico si dovranno usare, come già detto, i
so che il produttore deve fare è quello di documentarsi molto
preparati, che determinano nette differenze tra un metodo e
bene su quello che si accinge a fare, in maniera tale da
l'altro.
raggiungere una salda convinzione personale che gli consenti
riormente perfezionarsi raggiungendo livelli sempre più alti, in
rà, a seconda dei casi, di poter rivedere, modificare o stra
quanto la biodinamica è più complessa e articolata rispetto
volgere alcuni dei punti fermi con i quali ha lavorato per tanti
all'agricoltura biologica.
anni. Inoltre, è di fondamentale importanza che il produttore
Quali sono i pregi dell’uva da tavola biodinamica ri
si confronti o si faccia aiutare da un tecnico specializzato.
spetto a quella prodotta con metodi di agricoltura inte
Mentre nel convenzionale i danni da improvvisazione possono
grata?
essere recuperati abbastanza facilmente con la chimica, nel
Sicuramente l’uva prodotta col metodo biodinamico è più sa
biodinamico i danni causati da improvvisazioni sono diffi
na e genuina, priva di residui, più nutriente, a più alta qualità
cilmente recuperabili e deleteri. In ogni modo, anche se la
organolettica
strada può essere un po’ più difficoltosa, sicuramente le
conservabilità. Requisiti, questi, sempre più richiesti dal
soddisfazioni sono molte e maggiori. Chiusa questa piccola e
consumatore.
L'agricoltore
e
compost,
il
biodinamico,
gustativa,
più
sovescio,
inoltre,
digeribile
l’inerbimento
potrebbe
e
a
ulte
maggiore
fondamentale parentesi, dal punto di vista tecnico i primi pas si per la conversione di un'azienda sia in biologico che in bio
Concetta Gentile
dinamico sono più o meno gli stessi. Si parte dall'applicazione
Agrimeca Grape and Fruit Consulting
di pratiche agricole comuni ad entrambi i metodi, come ad
c.gentile@agrimeca.eu
Mercati
Uva da Tavola: uno sguardo ai mercati internazionali
I
circa
In Cile, la stagione 2014 dell’uva da tavola ha fatto registrare
170.000 tonnellate di uva da tavola, per un valore di
un anticipo di circa 1014 giorni rispetto al calendario della
500 milioni di dollari. A seguito dell’accordo di libero
passata campagna. Anche i tempi necessari alla raccolta si
scambio con la Cina, produttori ed esportatori peruviani di
sono ridotti significativamente, lasciando ai coltivatori una fi
uva potranno esportare i loro prodotti sul mercato asiatico
nestra di appena 10 giorni. Nonostante questo, secondo l’ulti
senza il pagamento di tariffe doganali.
mo bollettino ODEPA, le esportazioni di uva cilena hanno
l
Perù
esporterà
nella
stagione
20132014
registrato un calo del 3,4%, causato principalmente alle ge Nelle passate settimane sono arrivate in Giappone ed in Corea
late di settembre.
del Sud le prima spedizioni di uva da tavola dall’Australia, che segneranno un nuovo importante traguardo per il settore
In Sudafrica, secondo quanto riportato in un rapporto del
viticolo dello stato di Victoria. Grazie agli accordi di libero
Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), le
scambio con Corea del Sud e Giappone, è prevista la riduzio
esportazioni di uva nel 2014 sono diminuite del 7%. L’Europa
ne delle tariffe di importazione. L’introduzione delle uve au
resta il più grande mercato per il Sudafrica, con il 79% del
straliane nei paesi asiatici sarà associata a campagne di
totale delle esportazioni di uva da tavola.
promozione in vari supermercati. Le condizioni di caldosecco verificatesi nei primi mesi Molti produttori della Coachella Valley (California) hanno co
dell’anno in Brasile hanno causato problemi ai produttori
minciato la raccolta di uva con circa due settimane di anticipo
brasiliani di uva da tavola, che hanno subìto danni alle piante
rispetto alla passata stagione, grazie alla mancanza di piogge
e perdite in termini di produzione e qualità.
invernali e freddo. Un recente rapporto dipinge l’industria dell’uva da tavola californiana come un business consolidato
A causa di un innalzamento delle temperature improvviso, si è
in cui l’innovazione varietale ne consente il rafforzamento a li
conclusa con anticipo la stagione dell’uva da tavola in India.
vello globale. Secondo le previsioni, nei prossimi 5 anni l’indu
Le elevate temperature (3840°C) registrate hanno causato
stria dell’uva da tavola della California dovrebbe raggiungere
un aumento del tenore zuccherino che ha provocato la caduta
un fatturato di circa 3 miliardi di dollari. Per quanto riguarda
degli acini e conseguente riduzione della qualità del prodotto.
gli aspetti legati al marketing, è aumentata la disponibilità di
Molti viticoltori sono stati costretti ad interrompere le opera
fondi promozionali per creare nuove campagne pubblicitarie in
zioni di raccolta. Diversi container di uva da tavola indiana
tutto il mondo per rafforzare l’immagine della viticoltura cali
hanno raggiunto l’Europa e i mercati mediorientali ed asiatici.
forniana. In Egitto, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli ed A causa delle forti piogge e dei venti che si sono abbattuti
alla buona domanda da parte del mercato, questa stagione
sull’Argentina, l’export di uva da tavola ha subìto un forte
potrebbe essere molto positiva per l’uva da tavola. A seguito
calo. Si stima che sono meno di 10 milioni i chili di uva partiti
di una rapida fine della fornitura di uve indiane, l’Egitto sta
verso i mercati esteri. Nella stagione 20122013, sempre a
riempiendo lo spazio liberatosi sui mercati europei, con la
causa delle condizioni climatiche poco favorevoli, erano state
possibilità di conquistare un’ampia fetta di quelli asiatici, dove
esportati 22 milioni di chili, cifra ben lontana dai 40 milioni
gli esportatori vedono grandi opportunità per la crescita futu
della campagna 20102011. Si è trattato dell’ennesimo duro
ra, in particolare in Cina con la quale sono in corso negoziati
colpo subìto soprattutto dalle centinaia di piccoli produttori
per consentire ai fornitori di uve egiziane accesso diretto al
che speravano di beneficiare dei buoni prezzi presenti sui
mercato.
mercati esteri. Infine, le temperature favorevoli verificatesi in Spagna du Secondo l’Unione degli Esportatori Turchi di Frutta e Verdura
rante la fioritura delle varietà precoci di uva, hanno anticipato
(TYMSIB), l’export di frutta dalla Turchia è aumentato del
la campagna di circa 15 giorni rispetto all'anno scorso. La
16% tra il 2012 e il 2013, per un valore di 708,5 milioni di
raccolta dovrebbe avere inizio durante l'ultima decade di giu
dollari. L’utile realizzato con l’export di uva è aumentato del
gno.
15%, risultato che la rende il frutto più esportato nel paese.
16
UvadaTavola n. 3 giugnoluglio 2014
www.uvadatavola.com
Due appuntamenti da non perdere La Linea diserbi di Belchim Crop Protection offre strumenti risolutivi per il diserbo del
sottofila della vite, pratica strategica soprattutto per chi produce uva da tavola.
L
inerbimento degli interfilari della vite, ormai è asso
'
dato, può portare diversi benefici al suolo, alla coltura e quindi ai produttori, specialmente se gestito con
oculatezza quanto a essenze vegetali e tempistiche di sfalci e sovesci. Sotto le fila, invece, di erbe è bene non ve ne siano, né di utili, né di infestanti. Sebbene le lavorazioni meccaniche siano di ausilio in tal senso, esse presentano alcuni limiti tecnici. Il primo è quello di non controllare le malerbe nate intorno al piede delle piante, vicino al quale è bene infatti non arrivare. Il secondo limite è di ordine temporale, dato che le fresature non posso no esercitare alcun controllo sulle infestanti nate subito dopo la lavorazione, obbligando alla frequente ripetizione della me desima. La perfezione sotto la fila si può quindi ottenere, in termini di pulizia, solo adottando diserbanti efficaci e dal comportamento fra loro complementare e Belchim Crop Protection ha nel proprio catalogo due strumenti che ri spondono esattamente a questi requisiti.
no due: nell’ultimo scorcio dell’invernoe in estate. L’intervento di fine inverno va effettuato prima della ripresa vegetativa della vite, in modo da condizionare da subito la flora infe stante e assicurare in tal modo l’ottimale pulizia del terreno per l’intera durata del ciclo colturale. L’applicazione può esse re ovviamente effettuata a pieno campo, oppure, come su esposto, solo sulla fila. In questo secondo caso si ottiene un controllo circoscritto delle infestanti e l’azione della soluzione erbicida può essere integrata da operazioni di inerbimento, trinciatura e lavorazioni meccaniche dell’interfila. La soluzione ideale per questo tipo di applicazioni è rappresentata da Chikara 25 WG a dosi comprese fra 60 e 80 g/ha, da misce larsi a formulati contenenti glifosate in modo da controllare in maniera sinergica e complementare le malerbe già emerse al momento dell’applicazione e lasciare in più al Chikara 25 attraverso
un’eccellente
attività
soddisfa
cente del terreno per l’intera stagione.
quindi
ideale sia per gli impianti più maturi, sia
Appare
per quelli più giovani che abbiano superato i 3 anni. Spe cialmente in questo secondo caso, visto il tipo di struttura che
Sostanzialmente, i momenti in cui intervenire nel sottofila so
WG,
pulizia
residuale
di
pre
emergenza, il controllo totale delle nuove emergenze con una forte azione devitalizzante sui semi delle malerbe presenti nel suolo. Tale miscela può rivelarsi risolutiva, assicurando una
il tendone sta progressivamente assumendo, come pure per gli impianti irrigui posti per lo più a terra, il diserbo con Chikara 25 WG e glifosate rappresenta la soluzione ideale, anche nell’ottica di ottimizzare la gestione delle risorse aziendali.
La seconda
finestra temporale utile è il diserbo estivo, qui
scende in campo un giocatore diverso, ovvero Spotlight Plus, emulsione acquaolio a base di carfentrazone etile. Diserbante non residuale, agisce esclusivamente per contatto e assicura il controllo rapido delle infestanti dicotiledoni.
Indipendentemente dal tipo di intervento prescelto, il risultato su cui può contare il viticoltore è la completa pulizia del terre no dalle malerbe per l’intero ciclo colturale, grazie al controllo eccellente di tutte le infestanti mono e dicotiledoni, incluse le più difficili, come per esempio Malva silvestris, Coniza cana densis, Acetosella e Lolium.
Fisiologia
Mancata fioritura nella zona terminale dei grappoli: le possibili cause
I
n diversi vigneti ad uva da tavola si sta osservando una sintomatologia anomala sui grappoli in fase di accresci mento. Nella zona terminale del grappolo, infatti,
sembrerebbe non essere avvenuta la fecondazione per il mancato distaccamento delle caliptre (vedi foto a lato). Tale fenomeno potrebbe essere stato causato dalle condizioni cli matiche avverse, caratterizzate da elevata umidità, nebbie ed incessanti
precipitazioni
verificatesi
durante
il
mese
di
maggio. Oltre ad aver portato ad una più pressante gestione dei trattamenti fitosanitari, indispensabili per preservare le produzioni da alcune malattie, peronospora ed escoriosi in primis, l’andamento climatico anomalo potrebbe essere alla base del problema. Il sintomo, infatti sembra essere più fre quente sulla varietà Italia coperta con film plastici, che nel periodo critico era in piena fase di fioritura. È noto che un’eccessiva piovosità e temperature basse possono causare un allungamento del periodo di fioritura, col rischio che la fe condazione non avvenga (il fiore rimane chiuso) e che il polli
fase finale del processo, comportando la mancata impollina zione dell’ultima porzione del grappolo.
ne si dilavi o si agglomeri. Inoltre, considerando che sul grappolo la fioritura avviene in modo scalare (inizia nella
AGRIMECA
parte centrale e di seguito interessa la zona basale, le ali e la
Grape and Fruit Consulting srl
zona terminale), con molta probabilità le condizioni di elevata
Via D. Elefante, 17 70018 Turi (BA)
umidità accumulatasi nei tendoni chiusi “a serra” (con teli
Tel/Fax +39 080 4514162
laterali abbassati) potrebbero essersi verificate proprio nella
www.agrimeca.eu
.
Arius Attività biologica e caratteristiche del formulato forte affinità alle cere resistenza al dilavamento effetto di redistribuzione per tensione di vapore anche su tessuti non irrorati inibizione della germinazione delle spore eccellente protezione preventiva sui grappoli in accrescimento meccanismo di azione specifico effetto caricamento nella successione dei trattamenti ALLEGAGIONE
PRECHIUSURA
INVAIATURA
Salute
Prodotti a base di uva contro le carie dentarie
L
estratto dei semi di uva rossa, così come il vino rosso
re la crescita batterica, gli scienziati spagnoli hanno deciso di
alcolico e nonalcolico, sono risultati efficaci nel pre
testarli per la prima volta in condizioni realistiche. Hanno così
venire le malattie dentali (carie ecc.) e parodontali
allevato colture di batteri responsabili delle malattie dentali.
(come le malattie gengivali). Lo hanno scoperto i ricercatori
Hanno atteso che questi creassero un biofilm e li hanno
spagnoli dell’Instituto de Investigación en Ciencias de la Ali
immersi per un paio di minuti in diversi tipi di liquidi: vino
mentación (CIAL), che hanno testato gli effetti di questi pro
rosso, vino rosso senza alcol, vino rosso arricchito con
dotti sui batteri presenti nel cavo orale. La dott.ssa M. Victoria
estratto di semi d’uva e acqua con il 12% di etanolo, per
MorenoArribas ricorda che le malattie dentali sono estrema
confrontarne i relativi effetti.
mente comuni in tutto il mondo. Tra queste, la più diffusa è la
I risultati dello studio, pubblicati sull’ACS Journal of Agricultu
carie, ma la malattia parodontale e la perdita dei denti sono
ral and Food Chemistry, mostrano che il vino rosso, con o
altrettanto influenti. Tutte insieme, interessano dal 60 al 90%
senza alcol, e il vino con l’estratto di semi d’uva sono stati i
della popolazione mondiale. La lotta contro queste malattie
più efficaci nell’eliminare i batteri.
avviene tutta in bocca, laddove si formano intere colonie di
A conclusione dello studio, si evidenzia l’effetto antibatterico
batteri che, nel caso di cattiva igiene (ma non sempre), si
dell’uva rossa e dei suoi componenti per uso esterno e di un
aggregano e formano il cosiddetto biofilm più difficile da de
loro possibile utilizzo per la produzione di rimedi per l’igiene
bellare. La placca che si forma sui denti e l’acido prodotto dai
orale che siano efficaci nel combattere i batteri, prevenire le
batteri corrodono lo smalto e provocno la carie. Partendo dai
malattie dentali e gengivali, con ridotti o nulli effetti collate
risultati di precedenti ricerche che dimostravano come i poli
rali.
'
fenoli contenuti nell’uva e i relativi estratti potessero rallenta
www.uvadatavola.com