Uva da tavola magazine - n. 3/2014

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Uva da Tavola L'informazione sulla viticoltura da tavola

www. u vad atavol a. com

MAGAZINE

Anno II ­ N. 3 giugno­luglio 2014

COPIA GRATUITA

T ec n i c a i rri g u a : c o s ì i m p o rt a n t e, c o sì so t t o v a l u t a t a

Bio Viticoltura valida

biodinamica,

alternativa

al

biologico e integrato

una

metodo

Salute

Mercati

Prodotti a base di uva contro le

Uva da tavola: uno sguardo ai

carie dentarie

mercati internazionali



SOMMARIO 3

Editoriale Razionalizzare l'irrigazione: la chiave per ridurre i costi e ottenere produzioni di qualità

5

Focus Tecnica

irrigua:

così

importante,

così

sottovalutata

13

Bio Viticoltura biodinamica, valida alternativa al metodo biologico e integrato

EDITORIALE Razionalizzare l’irrigazione: la chiave per ridurre i costi e ottenere produzioni di qualità

I

n questo numero abbiamo approfondito il tema dell’irrigazio­ ne, pratica che riveste importanza enorme per ottimizzare gli standard qualitativi delle produzioni ortofrutticole.

Purtroppo, in molti dei principali areali di produzione dell'uva da tavo­ la, l’irrigazione è praticata in modo molto poco razionale. Le interviste a Michele Melillo (agronomo Graper) e a Vito Pollicoro (agronomo

16

Mercati

Netafim) hanno lo scopo di inquadrare e definire l’importanza del te­

Uva da tavola: uno sguardo ai mercati internazionali

20

commessi durante questa operazione colturale. Il miglioramento della

Fisiologia

tecnica irrigua è un passaggio obbligato senza il quale non sarà possi­

Mancata fioritura nella zona terminale dei

bile produrre con gli stessi standard qualitativi già oggi raggiunti in

grappoli: le possibili cause

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ma in questione, facendo emergere alcuni degli errori più comuni

altri Stati produttori di uva da tavola. La più corretta gestione dell’irrigazione permette anche di ridurre il

Salute Prodotti a base di uva contro le carie

consumo della risorsa idrica con conseguente diminuzione sia dei costi

dentarie

aziendali che dell’impatto ambientale per il territorio. In quest’ottica va inquadrata una modalità alternativa di irrigazione,

UvadaTavola Rivista di informazione tecnico scientifica sulla viticoltura da tavola Anno II ­ Numero 3 giugno­luglio 2014 Direttore responsabile

rappresentata dall’uso di acque reflue sanificate, una pratica che ormai da diversi anni si sta sviluppando nel Mondo (la Puglia è all’avanguardia in questo ambito) le cui potenzialità sono in questo numero descritte dal dott. Alessandro Vivaldi, assegnista di ricerca presso il Di.S.A.A.T. dell’Università degli Studi di Bari – Aldo Moro.

Domenico Zagaria

Infine, un’intervista all’agronomo Concetta Gentile di Agrimeca Grape

Redazione

and Fruit Consulting per approfondire il tema della coltivazione di uva

Domenico Zagaria, Mirko Sgaramella, Giuseppe Colucci, Michelangelo Stolfa

da tavola in biodinamico, una forma di coltivazione alternativa ai tra­

Hanno collaborato a questo numero

dizionali metodi di produzione (biologico e integrato) che, in virtù del

Marina Amodio, Angela Cortigiani, Pamela Cinquepalmi, Agrimeca Grape and Fruit Consulting, Michele Melillo, Vito Pollicoro, Alessandro Vivaldi Direzione, redazione e segreteria

costante incremento della richiesta di prodotti "sostenibili" in Italia ed in Europa, potrebbe rappresentare in futuro una ulteriore opportunità commerciale per le nostre uve.

Via della Costituzione, 20 ­ 70016 Noicattaro (BA) info@uvadatavola.com Foto di copertina

Buona lettura. La Redazione

Giuseppe Sgaramella WhatsApp 345­1191456 Stampa

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w w w . u v a da t a v o l a . c o m



Focus

Tecnica irrigua: così importante, così sottovalutata L'irrigazione è un aspetto della viticoltura da tavola ancora troppo sottovalutato. Eppure il corretto apporto di acqua permette di risparmiare e, soprattutto, migliorare la qualità delle produzioni. I margini di miglioramento sono enormi.

a cura di Mirko Sgaramella

L

a gestione dell'irrigazione in viticoltura da tavola è

Lo stato dell'arte

uno tra i più importanti capitoli della pratica agrono­

Ci sono tanti modi per irrigare una coltura e non tutti sono

mica, per le implicazioni che essa ha con la qualità

corretti. Lo stesso impianto irriguo può essere indicato per

del grappolo e la sua sanità. Senza dimenticare la compo­

una situazione e molto meno per un'altra. La posta in gioco,

nente ambientale. Tuttavia l'irrigazione è anche uno degli

ovvero una sana e qualitativamente elevata produzione di uva

aspetti nei quali più alto è il grado di approssimazione e non

da tavola, è alta. Eppure molti produttori tendono a sottova­

pochi sono gli errori che, anche in aziende giovani e dinami­

lutare questo aspetto.

che, vengono compiuti in fase di realizzazione degli impianti e

“Fra le varie zone di produzione dell'uva da tavola, quella del

nella gestione degli apporti irrigui.

Sud­Est Barese è una delle aree più restìe a modificare

In questo focus sulla irrigazione in viticoltura da tavola abbia­

l'approccio all'irrigazione. Questa zona, che così tanto succes­

mo intervistato Vito Pollicoro, Agronomo e dal 2009 funziona­

so e sviluppo in viticoltura da tavola ha avuto negli anni pas­

rio tecnico­commerciale Netafim, Michele Melillo, Agronomo

sati, incontra oggi grosse difficoltà a cambiare e a modificare

libero professionista impegnato nel fornire consulenza agro­

le tecnologie irrigue”. È l'opinione di Vito Pollicoro, agronomo

nomica in campo ad aziende di uva da tavola in Italia e

e dal 2009 funzionario Netafim per diverse regioni del Sud

all'estero, e Alessandro Vivaldi, laurea in Scienze Agrarie e

Italia. Pollicoro individua le cause di questo stato nella (quasi)

Dottorato in riuso di acque reflue urbane affinate in ambiente

assenza in tutto il Sud­Est Barese di colture diverse dall'uva

mediterraneo, attualmente coinvolto in un progetto PON che

da tavola: “Nell'Arco Jonico (e anche in Sicilia) si produce uva

ha come obiettivo principale quello di studiare il riuso di

da tavola, ma anche molte altre colture in serra, tra cui pepe­

acque reflue urbane affinate in agricoltura.

roni, fragole e pomodori. In questi areali, i produttori hanno

Vigneto irrigato con ala gocciolante.

UvadaTavola ­ n. 3

giugno­luglio 2014

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permette di sottrarre meno acqua alle falde e ridurre il consumo di fertilizzanti”.

Cos'è Graper

Il problema in concreto Graper

nasce

nel

gennaio

2014

Dello stesso avviso anche Michele Melillo, agronomo con un

dall’unione delle esperienze professio­

master in viticoltura in California, oggi consulente indi­

nali di due giovani agronomi pugliesi – Michele Melillo e

pendente di aziende di uva da tavola in Italia e all'estero: “La

Annamaria Fanelli – con l’obiettivo di offrire alle aziende

gestione dell'irrigazione nei nostri vigneti di uva da tavola

viticole servizi di consulenza per una gestione sostenibile e

viene effettuata in modo per così dire 'tradizionale', un

razionale.

approccio che oggi è diventato problematico. Il 90% dei nostri

Obiettivo di Graper è aiutare le aziende agricole ad:

vigneti ad uva da tavola dispone di una linea di irrigazione

• utilizzare le proprie risorse in modo più efficiente e profi­

con gocciolatori, più o meno grandi, posta al centro tra le due

cuo;

file di piante”.

• offrire al consumatore finale un prodotto ad alta qualità;

Melillo spiega che questa tipologia di impianto è “figlia di un

• pianificare una produzione rispettosa del territorio e so­

modo di gestire l'acqua di quando l'acqua non era molto

stenibile nel medio e lungo termine, nel rispetto del

disponibile ed i vigneti erano condotti pressoché in asciutto. Il

consumatore e delle generazioni future di agricoltori.

terreno si gestiva con frequenti arature, si poteva disporre di acqua ogni 10­15 giorni e c'era la necessità di tenere le radici

sviluppato competenze nella gestione dell'irrigazione e della

quanto più in basso possibile, dove la temperatura era più

nutrizione, che hanno poi riversato in viticoltura da tavola”.

fresca e si poteva trovare una disponibilità di acqua maggiore,

Nel Sud­Est Barese, con i suoi migliaia di ettari di uva da ta­

essendo il turno di irrigazione così lungo”.

vola quasi senza soluzione di continuità, questo scambio di

“L'agricoltura moderna – spiega Melillo – necessita di pro­

conoscenze non si è verificato: “Il Sud­Est Barese ha difficoltà

durre quantitativi più alti e frazioni percentuali di qualità di

a modificare il proprio approccio alle tecnologie irrigue. Molte

prodotto molto più elevate, ha bisogno di una gestione di­

aziende esistenti irrigano da troppo tempo sempre nello stes­

versa, con un uso più frequente dell'irrigazione, con dei turni

so modo, di fatto senza alcuna evoluzione”.

irrigui più brevi e volumi d'acqua meno importanti. L'uso di

Il problema, spiega Pollicoro, non può essere sottovalutato e

alti volumi di acqua comporta degli andamenti squilibrati del

le ricadute negative legate a questo stallo della situazione so­

vigneto in cui si hanno picchi di vigoria, rallentamento, poi di

no di ordine agronomico, economico e ambientale: “Gestire in

nuovo stimolo alla crescita”.

modo errato l'irrigazione significa andare incontro a squilibri

Poi definisce l'obiettivo che ogni azienda agricola di uva da

in eccesso e in difetto che si ripercuotono sulla produzione e

tavola dovrebbe porsi: “Una gestione dell'acqua più razionale,

sulla qualità del prodotto, ma significa anche aumentare i co­

con dei turni irrigui più frequenti e volumi di acqua inferiori, in

sti aziendali a causa degli sprechi della risorsa idrica”. Poi c'è

modo da permettere un andamento più equilibrato della

la componente ambientale: “Gestire l'acqua in modo razionale

pianta e meno periodi di suscettibilità”.

Vigneto irrigato in subirrgazione.

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UvadaTavola ­ n. 3 giugno­luglio 2014


Azioni da mettere in campo

negli strati più profondi del terreno. Se invece il terreno è più

Quando si cambia il modo di gestire l'irrigazione, nasce l'esi­

argilloso, questo tende a compattarsi e a formare fenomeni di

genza di un impianto irriguo totalmente diverso. Cosa fare in

asfissia che generano stress per la pianta e difficoltà di as­

concreto per modernizzare la pratica irrigua? Secondo Michele

sorbire acqua e nutrienti. Le basse portate invece ­ continua

Melillo occorre innanzitutto “spostare la linea di irrigazione più

Pollicoro ­ permettono al produttore di distribuire l'acqua in

vicino alle radici, sulla fila. Credo di non sbagliare nel dire che

modo uniforme, riducendo gli sprechi”.

non esiste viticoltura al mondo in cui la linea di irrigazione non

Dello stesso avviso anche Michele Melillo: “l'impianto va pro­

sia posta sulla fila. Siamo gli unici al mondo ad averla tra le fi­

gettato tenendo conto del profilo del terreno, del tipo di varie­

le”. Melillo ammette che in passato questa scelta aveva un

tà, della barbatella e del tipo di gestione irrigua che si vuole

senso “Ma adesso è necessario rivisitare tutto questo”. Poi fa

avere. Se abbiamo un terreno sciolto, sabbioso, con molto

un esempio a sostegno della propria tesi: “Pensiamo ai teli: il

scheletro, abbiamo bisogno di poter dare acqua anche ogni

50­60% dei nostri vigneti ad uva da tavola è coperto da teli.

giorno”.

La linea di irrigazione cade tra i due teli dove arriva e si

Questo significa dimensionare l'impianto in modo da poter da­

concentra

si

re acqua quotidianamente e soddisfare l'evapotraspirazione

aggiunge all'acqua di irrigazione. Se noi vogliamo condurre il

ogni giorno. “Servono dei volumi più ridotti, con dei goccio­

vigneto e guidarlo con le nostre mani, una gestione dell'acqua

latori più piccoli, irrigazione puntuale, cioè più vicina alla

influenzata dall'evento piovoso non ha senso di esistere”. Per

pianta, e turno di irrigazione più stretto. Inutile sottolineare

questo (e per molti altri motivi) Melillo non ha dubbi: “Dobbia­

che i nostri impianti, nella stragrande maggioranza dei casi,

mo posizionare la linea di irrigazione sulla fila, sotto il telo (ma

non sono progettati per fare questo”.

anche

l'evento

piovoso.

L'evento

piovoso

il concetto è valido anche se il telo non è presente). Avremo più capacità di regolare l'irrigazione in funzione delle esigenze

Il bisogno di conoscenza in ambito irriguo

del nostro impianto. Qui sta la chiave di tutto”.

Il tecnico Netafim analizza il modo di operare di molti pro­ duttori: “Nei confronti dell'irrigazione tanti produttori hanno un

Problemi strutturali

approccio passivo, si spende con molta più facilità per altri

Nel Sud­Est Barese il territorio è parecchio frazionato, molti

fattori della produzione e c'è poca propensione all'utilizzo di

produttori gestiscono piccoli appezzamenti, in molti casi anche

nuove

inferiori all'ettaro. In una simile situazione il produttore non

correttamente l'impianto irriguo non si può prescindere dalle

dispone di un proprio pozzo artesiano ma fa riferimento a

esigenze della coltura e del suolo in cui si opera senza trala­

consorzi, pubblici o privati, che erogano l'acqua con una

sciare il turno di irrigazione: “I tecnici che si occupano di irri­

portata spesso molto superiore rispetto alle esigenze del

gazione – continua Pollicoro – sono numerosi e disponibili. Uno

singolo vigneto. In più il turno di irrigazione può essere lungo

dei miei compiti è di effettuare un sopralluogo nelle aziende

anche 10–15 giorni in alcuni periodi in cui vi è forte richiesta.

che mi contattano per fornire consigli totalmente gratuiti”.

Secondo Vito Pollicoro “Un problema di questo tipo non può

“L'obiettivo ­ conclude Pollicoro ­ è rispondere al bisogno di

essere gestito, né risolto. Si tratta di un vincolo strutturale che

conoscenza espresso dal produttore: Nel settore dell'irrigazio­

potrebbe essere by­passato, cosa molto difficile, facendo in

ne si possono fare ancora molti passi in avanti. Ma per arriva­

modo che più utenti di una data zona irrighino contempora­

re a realizzare correttamente gli impianti irrigui serve un

neamente, così da ampliare la superficie verso la quale si ero­

approccio culturale diverso. Questo approccio, sono sicuro,

ga l'acqua”. In questo modo si potrebbe ridurre il turno di

verrà raggiunto”.

tecnologie

nella

gestione

irrigua”.

Per

realizzare

irrigazione e la portata con cui l'acqua raggiunge un singolo vigneto. “Un'azione non impossibile ma ripeto, molto, molto complessa che certo richiederebbe tanta organizzazione”.

Gli errori più comuni Del resto anche le aziende che non risentono di questo vincolo strutturale e dispongono di un pozzo o comunque hanno facile accesso all'acqua, compiono spesso errori. “Il più comune è quello di realizzare gli impianti tutti in modo identico, senza pensare alle diverse varietà, ai diversi sesti di impianto, al di­ verso tipo di suolo” considera Pollicoro, che ricorda come l'uti­

Cos'è la Netafim Netafim è l'azienda leader mondiale nelle soluzioni inno­ vative per l’irrigazione a goccia e la micro­irrigazione. Considerando acqua, sicurezza alimentare e terreni colti­ vati, l’irrigazione a goccia permette agli agricoltori di mas­ simizzare la produzione alimentare con il minor impatto ambientale. Dall'introduzione del primo sistema d’irrigazio­

lizzo di erogatori ad elevata portata sia estremamente diffuso

ne a goccia del mondo nel 1966, Netafim ha segnato la

nei nostri vigneti: “Se il terreno è sabbioso, questi portano a

strada con lo sviluppo di prodotti affidabili, semplici e

formare un bulbo di irrigazione molto stretto che fa perdere

convenienti che aiutano gli agricoltori a raggiungere ri­

molta acqua (e fertilizzanti in essa eventualmente disciolti)

sultati ottimali e sostenibii.

UvadaTavola ­ n. 3

giugno­luglio 2014

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Impianto idoneo: quando irrigo?

me fasi di accrescimento”. Ma il fenomeno è stato accentuato

Va detto che, anche dopo aver realizzato l'impianto irriguo nel

anche dalla impossibilità di gestire nel modo più opportuno gli

modo corretto, resta da capire come irrigare in concreto, co­

interventi irrigui: “Abbiamo avuto – considera Melillo –

me dare acqua. “Il metodo corretto – chiarisce Melillo – non è

un'estate molto meno calda e la gestione dell'acqua in molti

entrare nel vigneto, vedere quanto è larga la macchia oppure

impianti non è stata adeguata alle condizioni stagionali”. Altri

toccare la foglia per vedere se è turgida o no. L'acqua va data

problemi sono rappresentati dalla mancanza di maturazione

in base alla capacità evapotraspirativa del vigneto. Bisogna

del legno, dalla difficoltà di maturazione dell'uva o al

capire quanta acqua sta perdendo il vigneto in base alla velo­

raggiungimento

cità del vento, all'irradiazione, alla temperatura, all'umidità

croccantezza.

potenziale”. Melillo Sottolinea l'importanza di basare le pro­

“Siamo davanti ad un oggettivo problema. Possiamo limitarci

prie scelte su dei dati precisi, piuttosto che su un'impressio­

a prenderne atto, oppure possiamo affrontare il tutto in modo

ne: “Abbiamo bisogno di numeri per capire come irrigare. Per

propositivo, sottolineando che, quanto a riduzione dei costi, i

numeri intendo il valore dell'evapotraspirazione potenziale

margini di miglioramento sono enormi, in termini diretti

(corretta con coefficienti colturali) e, soprattutto, il quantitati­

(quanta acqua si apporta, quanta elettricità si consuma) e

vo di acqua presente nel terreno a livello delle radici. Ci sono

indiretti,

innumerevoli modi per poterlo capire”.

affrontare nel corso dell'intera annata”.

Metodi per quantificare l'acqua nel suolo

Corretta irrigazione per una qualità costante

Ci sono numerosi metodi per definire questo parametro. “Il

Una ottimale gestione dell'acqua permette anche di migliorare

più classico, efficiente, economico e sicuro è rappresentato

la qualità del prodotto: “Non dobbiamo continuare a pensare

dalla sonda e dalla zappa. Si scava a livello delle radici e si

e ripetere – ammonisce Melillo – che facciamo l'uva più bella

tocca il terreno. Io lo faccio spesso nelle mie aziende.

del mondo. Non è più così. Lo era una volta, forse. Ma adesso

Purtroppo non lo posso fare tante volte quanto desidero

la concezione di qualità e mutata. Non si tratta più solo di fare

perchè è un compito che deve imparare a fare l'agricoltore. Il

l'uva più bella, ma riuscire a fare l'uva più bella ogni anno. Lo

produttore giornalmente si fa una passeggiata nel vigneto,

scorso anno in Puglia ci sono state condizioni climatiche

con la sonda fa un buco nel terreno e tocca per capire quanta

impegnative e difficilissime. Un'agricoltura moderna e razio­

acqua è presente. I nostri agricoltori medio piccoli (5­6 ha)

nale sarebbe stata ugualmente in grado di produrre uva di

possono tranquillamente mettere in atto questa procedura”.

qualità. Come fanno in Cile”.

In Italia ci si limita ad osservare la macchia che l'acqua ha

Nel Paese sudamericano quest'anno si sono eccezionalmente

formato sul terreno, si osserva la pianta, ci si affida all'espe­

registrate 7 gelate, fattore che ha provocato una riduzione

rienza. Nell'eseguire queste operazioni, si commettono degli

della produzione del 30%. Si sono avute gemme cieche, race­

errori: “I volumi irrigui apportati diventano troppi o troppo

mi piccoli per via della schiusura delle gemme di controcchio.

pochi, in un momento sbagliato. Se la gestione si fa alla cieca,

Il periodo di fioritura è stato prolungato e si è osservata una

senza capire quanta acqua dare, gli errori sono spropositati”.

scalarità molto forte. “È stata una situazione disastrosa

Poi ci sono strumenti come i tensiometri: “Le sonde capacitive

­ valuta Melillo ­ ma i cileni sono comunque riusciti ad ottene­

e gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione –

re un'uva di qualità e a commercializzare un prodotto avente

spiega Melillo – sono molto facili da controllare. Sono collegati

uno standard qualitativo in linea con quello che il Cile ha avu­

alla rete e tramite un tablet si può controllare lo stato di umi­

to negli altri anni. L'uva è stata bellissima ed uniforme. Se al

dità del terreno”. Il problema di questi strumenti è che sono

cliente si fornisce ogni giorno un'uva di qualità, il rapporto

sempre misurazioni puntiformi: “Per quanto omogeneo possa

commerciale tra esportatore e GDO diventa più solido”. Noi in

essere il lotto, si ha l'idea solo di un punto”. Ma quando si ini­

Italia,

zia ad utilizzare questi strumenti si inizia a capire come usarli.

standardizzazione. A noi capita di offrire un anno (il 2012)

Noi siamo molto lontani da questo: “In altri contesti agricoli è

un'uva spettacolare e l'anno dopo (2013) un'uva di qualità

normale decidere il turno irriguo in base all'evapotraspirazio­

decisamente inferiore. O peggio, il giorno prima un'uva

ne e in generale agli strumenti elencati. In Italia in viticoltura

eccellente e il giorno dopo uva mediocre. Questo non va be­

da tavola siamo, non dico alla preistoria, ma quasi. Non

ne”.

abbiamo idea di quanta acqua dare ai nostri vigneti. Questo

La corretta gestione dell'irrigazione può aiutare l'industria ita­

comporta dei problemi pesanti”.

liana dell'uva da tavola a raggiungere questo ambizioso

intesi

non

del

come

desiderato

mancati

riusciamo

a

grado

problemi

garantire

Brix

che

questo

o

l'uva

della

deve

livello

di

obiettivo: “Dobbiamo riuscire a dare ogni anno un prodotto di

Problemi della cattiva irrigazione

qualità costante. Un'agricoltura razionale fatta con metodo ci

La scorsa annata è stata molto favorevole al cracking. Tra le

aiuterà tantissimo a raggiungere questo risultato. L'irrigazione

cause c'è stata la “suscettibilità elevata dell'uva, perchè

sarà nel prossimo futuro uno di quei fattori colturali sui quali

abbiamo avuto delle temperature basse in fioritura e nelle pri­

bisognerà tanto lavorare”.

8

UvadaTavola ­ n. 3 giugno­luglio 2014



Acque reflue per uso irriguo. Si può. L'uso di acque reflue affinate per scopi irrigui è una realtà consolidata all'estero (California, Israele). Anche in Italia qualcosa si muove. La Puglia è una Regione all'avanguardia.

L

a viticoltura da tavola necessita di ingente utilizzo di

in molti altri Paesi come Australia, Cina ed India. Utilizzare le

acqua, una risorsa a cui il produttore ha accesso a

acque

reflue

urbane

affinate

per

l'irrigazione

significa

costi sempre crescenti e che, in alcuni periodi

raggiungere una serie di risultati positivi: “innanzitutto si ri­

dell'anno, diventa in molti areali scarsamente disponibile. Nel

duce lo sversamento in mare di acque reflue, con ricadute

periodo estivo, quando maggiore diventa l'esigenza idrica da

positive sull'ambiente e sul turismo di un territorio. Poi c'è

parte della coltura, il turno di irrigazione in molte zone può

una maggiore disponibilità di acqua da utilizzare a fini irrigui,

arrivare a superare i 12­15 giorni. Tale modalità di distribu­

elemento positivo soprattutto nel periodo estivo quando, a

zione dell'acqua non è certo ottimale ed è causa di stress per

causa dell'ingente esigenza di acqua da parte di tutti i pro­

la coltura: molte delle principali fisiopatie che si riscontrano

duttori, si osserva una dilatazione del turno di irrigazione”.

sulla vite (disseccamento del rachide, cracking) possono esse­

Il dott. Vivaldi ricorda inoltre che nelle acque reflue urbane

re ricondotte, almeno in parte, ad un non corretto apporto

affinate sono contenuti elementi chimici nutritivi quali nitrati,

irriguo.

ammonio, fosfati, calcio, magnesio e potassio. “Sono tutti

Il dott. Gaetano Alessandro Vivaldi è attualmente coinvolto in

elementi utili alla coltura, pertanto utilizzando queste acque è

un progetto PON sul riuso in agricoltura delle acque reflue

possibile, in linea di principio, contenere l'apporto di ferti­

urbane affinate. Con questa definizione si intendono, a livello

lizzanti di natura minerale”.

legislativo, il mix di acque di scarico domestiche e industriali nonché quelle di raccolta derivanti dalle precipitazioni. “Un

Contenere l'intrusione delle acque marine

istante prima di arrivare in mare – ci spiega il dott. Vivaldi –

Questa tecnologia permette inoltre di frenare e, in alcuni casi

queste acque reflue vengono inviate in un impianto di affina­

ridurre, il problema dell'intrusione delle acque marine nelle

mento dove subiscono una serie di operazioni volte alla elimi­

falde prossime alla costa: “in questo ambito ci si può spingere

nazione

fino a livelli impensabili – spiega Vivaldi – In California ci sono

di

molecole

chimiche

tossiche

e

microrganismi

patogeni. Questa operazione è detta affinamento.

impianti che, dopo aver affinato l'acqua, ripompano que­

I primi a sviluppare questa tecnologia sono stati, negli anni

st'acqua nelle falde così da spingere fuori da esse l'acqua ma­

'70, California e Israele, ma oggi questi impianti sono diffusi

rina”.

Particolare dell’impianto di affinamento di acque reflue urbane per il riuso in agricoltura di Trinitapoli (BT).

10

UvadaTavola ­ n. 3 giugno­luglio 2014


spettano quanto previsto dalla legge circa il contenuto di mi­ crorganismi. I carboni attivi ci permettono di fare un grosso passo avanti circa il superamento del problema degli inqui­ nanti chimici tossici. Questa tecnologia è oggi matura per es­ sere utilizzata su larga scala. Ma è necessario monitorare in modo completo e continuo gli impianti di affinamento”.

Lo stato dell'arte in Italia In Puglia esistono 6 impianti di affinamento delle acque reflue urbane, le cui acque sono già ad oggi utilizzate per fini irrigui. Gli impianti si trovano quasi tutti in provincia di Brindisi, Ta­ ranto e Lecce. Campo sperimentale di nettarine irrigato con acque reflue urbane affinate.

Numeri che pongono la Regione Puglia all'avanguardia ri­ spetto a questa tecnologia. La politica regionale ha creduto

Aspetti negativi del processo: incremento dei sali nei

molto nel riuso delle acque reflue urbane. “Il territorio

suoli

pugliese è soggetto a basse precipitazioni – ricorda il dott. Vi­

Il dott. Vivaldi non manca di sottolineare gli aspetti negativi collegati all'uso di acque reflue affinate per l'irrigazione. “Nella Napa Valley (California), dove ci sono suoli irrigati da ormai un decennio con questo tipo di acque, il contenuto di sali è piuttosto elevato”. L'errore commesso, ci spiega il dott. Vivaldi, è stato quello di aver considerato le acque reflue affinate come se fossero

valdi ­ ed è sempre più esposto a fenomeni climatici estremi. È per questa instabilità climatica che ritengo si stia agendo correttamente puntando sul riuso delle acque reflue. Anche perché – conclude – la Puglia è una Regione vocata sia all'agricoltura che al turismo”.

Acque reflue: i vantaggi per l'economia dell'azienda

acque convenzionali. Ma non è così. Irrigando con le acque

agraria

reflue affinate si apportano nutrienti al terreno. Se non si tie­

Primo: possibilità di disporre di acqua per irrigazione in

ne conto di questo e si continua a fertirrigare come sempre,

qualunque momento;

c'è il rischio di incorrere in un eccessivo accumulo di elementi

Secondo: le acque reflue affinate hanno un valore nutri­

nutritivi nel suolo. “Se si utilizzano le acque reflue affinate per

zionale che consente al produttore di risparmiare sulle

irrigare – continua – il monitoraggio delle acque e dei suoli è

concimazioni;

importantissimo per non incorrere in un peggioramento delle

Terzo: l'ambiente è meno inquinato perché vi è minore

caratteristiche delle produzioni.

utilizzo di concimi e le acque reflue non vengono riversate in mare, un elemento sfruttabile in termini di immagine al

Aspetti igienico­sanitari e inquinanti

momento della commercializzazione del prodotto.

E poi c'è il capitolo degli inquinanti emergenti. Su questo te­ ma non ci sono ancora risposte certe. I carboni attivi abbatto­ no una elevata percentuale del carico di inquinanti e in molti ci stanno lavorando. Nonostante questi aspetti indesiderati, il parere del dott. Vivaldi è netto circa l'utilità degli impianti di affinamento delle acque reflue urbane: “queste acque ri­

Per informazioni: Dott. Gaetano Alessandro Vivaldi gaetano.vivaldi@uniba.it



Bio

Viticoltura biodinamica, una valida alternativa al metodo biologico e integrato A fronte della forte richiesta da parte della GDO di prodotti "sostenibili", i metodi di produzione biodinamica potrebbero rappresentare un’alternativa concreta ai più comuni schemi produttivi.

a cura di Domenico Zagaria

U

n’attenta e serena riflessione su ciò che oggi è ri­

namico. In molti contesti, le aziende biologiche si limitano

chiesto

soltanto a sostituire i prodotti convenzionali per la fertilizza­

dalla

metterebbe

Grande facilmente

Distribuzione in

Organizzata

evidenza

che

sono

zione e la difesa con altri prodotti

ammessi

in agricoltura

sempre più ricercati i prodotti che soddisfino i requisiti di so­

biologica, senza attuare tutte quelle pratiche agronomiche

stenibilità ambientale, con particolare riferimento ai tratta­

fondamentali e necessarie per la buona riuscita del metodo.

menti fitosanitari ed ai loro residui nell'ambiente e sul

È pienamente applicabile il metodo biodinamico alla vi­

prodotto che arriva al consumatore finale. La domanda di tali

ticoltura da tavola?

prodotti è in forte espansione e gode di una crescita che

Il metodo prevede la creazione di un organismo agricolo

sembra al riparo dai venti di crisi. Quando si credeva che le

completamente autosufficiente, cosa molto lontana dalle no­

produzioni realizzate nell’ambito dei programmi integrati

stre realtà aziendali, prive di allevamenti e che hanno, nella

avrebbero assicurato un futuro roseo agli operatori, la richie­

maggior parte dei casi, ordinamento monocolturale. In ogni

sta di mercato si era già spostata, implicando così l’adozione

modo questa condizione può essere recuperata utilizzando il

di altri schemi produttivi. Tra questi, oltre all'ormai consoli­

"500 preparato" che è stato messo a punto da Alex Podolins­

data agricoltura biologica, emergono i metodi di produzione

ky in Australia oltre 50 anni fa. Questo consente l'uso corretto

biodinamica.

dei preparati da cumulo e risolve il problema di approvvigio­

Per saperne di più, abbiamo intervistato la Dott.ssa Concetta

namento di elevate quantità di letame di buona qualità. Un

Gentile di Agrimeca Grape and Fruit Consulting, esperta in

altro problema pratico è la presenza dei teli nelle aziende di

metodi di produzione biologica e biodinamica.

uva da tavola. Questi non permettono una uniforme bagnatu­ ra del terreno durante la pioggia e così risulta difficoltosa

Quali sono i principi generali dell'agricoltura biodinami­

l'erogazione del preparato 500 , che va fatta con terreno umi­

ca e che differenza c’è tra metodo biodinamico e meto­

do. Di conseguenza l'erogazione di tale preparato viene fatta

do biologico?

dopo piogge intense capaci di bagnare quasi in maniera uni­

Il metodo biodinamico è stato proposto da Rudolf Steiner ne­

forme il terreno nonostante la presenza dei teli, oppure si ri­

gli anni ‘20 e si è raffinato grazie alle continue ricerche che

corre ad una bagnatura del terreno tramite particolari

ancora oggi vengono condotte. Tra i metodi alternativi

impianti di irrigazione o, in casi estremi, tramite meccanizza­

all'agricoltura convenzionale a mio parere è quello che proba­

zione. I teli possono essere scomodi anche per l'erogazione

bilmente, al momento, risulta essere più efficiente. Consente

del preparato 501 fogliare, ma anche in questo caso, nella

di avere produzioni di alta qualità

pratica, questo problema viene superato

e rese soddisfacenti. Le

.

differenze sostanziali con l'agricoltura biologica risiedono

Ci sono attualmente in Italia aziende che producono

nell'utilizzo dei preparati, che si dividono in

uva da tavola biodinamica?

“preparati da

spruzzo” e “preparati da cumulo”. Dal punto di vista agrono­

Certo. Anche in Puglia abbiamo diverse realtà (vedi articolo

mico, l'utilizzo di questi preparati crea notevoli miglioramenti

pubblicato su Uva da Tavola Magazine n.2/2013 e sul nostro

rispetto all'agricoltura biologica a livello dello sviluppo radicale

sito www.uvadatavola.com alla sezione biodinamico, n.d.r.)

della pianta e della vitalità del suolo. Ho detto differenze so­

Esiste un mercato che riconosce il giusto prezzo al pro­

stanziali perché nessuno vieta all'agricoltore biologico di fare

dotto biodinamico?

concimazioni verdi, inerbimenti, lavorazioni non distruttive del

I prodotti biodinamici si collocano ancora all'interno di mercati

terreno e altre operazioni colturali usate sopratutto in biodi­

e filiere di nicchia italiane ed estere. UvadaTavola ­ n. 3

giugno­luglio 2014

13


Anche per l'uva da tavola è la stessa cosa. In ogni modo,

esempio

l'inserimento del prodotto biodinamico su questi mercati sicu­

spontaneo o controllato ad azione mirata, l’attenta gestione

l’utilizzo

di

ramente riconosce al produttore il giusto prezzo per il pro­

delle lavorazioni del terreno, ecc... Lo scopo è quello di

dotto.

controllare a monte la presenza di eventuali patogeni ed

Quali sono i primi passi che deve compiere un pro­

insetti, per ridurre sempre più l'uso di prodotti insetticidi e

duttore che intende convertire in biodinamico il proprio

fungicidi consentiti all'interno dei due metodi di coltivazione.

vigneto? Che differenze ci sono con la conversione in

Questo lavoro è comune sia all'agricoltore biologico che a

biologico?

quello biodinamico.

Sicuramente, per la conversione in biodinamico, il primo pas­

Nel metodo biodinamico si dovranno usare, come già detto, i

so che il produttore deve fare è quello di documentarsi molto

preparati, che determinano nette differenze tra un metodo e

bene su quello che si accinge a fare, in maniera tale da

l'altro.

raggiungere una salda convinzione personale che gli consenti­

riormente perfezionarsi raggiungendo livelli sempre più alti, in

rà, a seconda dei casi, di poter rivedere, modificare o stra­

quanto la biodinamica è più complessa e articolata rispetto

volgere alcuni dei punti fermi con i quali ha lavorato per tanti

all'agricoltura biologica.

anni. Inoltre, è di fondamentale importanza che il produttore

Quali sono i pregi dell’uva da tavola biodinamica ri­

si confronti o si faccia aiutare da un tecnico specializzato.

spetto a quella prodotta con metodi di agricoltura inte­

Mentre nel convenzionale i danni da improvvisazione possono

grata?

essere recuperati abbastanza facilmente con la chimica, nel

Sicuramente l’uva prodotta col metodo biodinamico è più sa­

biodinamico i danni causati da improvvisazioni sono diffi­

na e genuina, priva di residui, più nutriente, a più alta qualità

cilmente recuperabili e deleteri. In ogni modo, anche se la

organolettica

strada può essere un po’ più difficoltosa, sicuramente le

conservabilità. Requisiti, questi, sempre più richiesti dal

soddisfazioni sono molte e maggiori. Chiusa questa piccola e

consumatore.

L'agricoltore

e

compost,

il

biodinamico,

gustativa,

più

sovescio,

inoltre,

digeribile

l’inerbimento

potrebbe

e

a

ulte­

maggiore

fondamentale parentesi, dal punto di vista tecnico i primi pas­ si per la conversione di un'azienda sia in biologico che in bio­

Concetta Gentile

dinamico sono più o meno gli stessi. Si parte dall'applicazione

Agrimeca Grape and Fruit Consulting

di pratiche agricole comuni ad entrambi i metodi, come ad

c.gentile@agrimeca.eu



Mercati

Uva da Tavola: uno sguardo ai mercati internazionali

I

circa

In Cile, la stagione 2014 dell’uva da tavola ha fatto registrare

170.000 tonnellate di uva da tavola, per un valore di

un anticipo di circa 10­14 giorni rispetto al calendario della

500 milioni di dollari. A seguito dell’accordo di libero

passata campagna. Anche i tempi necessari alla raccolta si

scambio con la Cina, produttori ed esportatori peruviani di

sono ridotti significativamente, lasciando ai coltivatori una fi­

uva potranno esportare i loro prodotti sul mercato asiatico

nestra di appena 10 giorni. Nonostante questo, secondo l’ulti­

senza il pagamento di tariffe doganali.

mo bollettino ODEPA, le esportazioni di uva cilena hanno

l

Perù

esporterà

nella

stagione

2013­2014

registrato un calo del 3,4%, causato principalmente alle ge­ Nelle passate settimane sono arrivate in Giappone ed in Corea

late di settembre.

del Sud le prima spedizioni di uva da tavola dall’Australia, che segneranno un nuovo importante traguardo per il settore

In Sudafrica, secondo quanto riportato in un rapporto del

viticolo dello stato di Victoria. Grazie agli accordi di libero

Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), le

scambio con Corea del Sud e Giappone, è prevista la riduzio­

esportazioni di uva nel 2014 sono diminuite del 7%. L’Europa

ne delle tariffe di importazione. L’introduzione delle uve au­

resta il più grande mercato per il Sudafrica, con il 79% del

straliane nei paesi asiatici sarà associata a campagne di

totale delle esportazioni di uva da tavola.

promozione in vari supermercati. Le condizioni di caldo­secco verificatesi nei primi mesi Molti produttori della Coachella Valley (California) hanno co­

dell’anno in Brasile hanno causato problemi ai produttori

minciato la raccolta di uva con circa due settimane di anticipo

brasiliani di uva da tavola, che hanno subìto danni alle piante

rispetto alla passata stagione, grazie alla mancanza di piogge

e perdite in termini di produzione e qualità.

invernali e freddo. Un recente rapporto dipinge l’industria dell’uva da tavola californiana come un business consolidato

A causa di un innalzamento delle temperature improvviso, si è

in cui l’innovazione varietale ne consente il rafforzamento a li­

conclusa con anticipo la stagione dell’uva da tavola in India.

vello globale. Secondo le previsioni, nei prossimi 5 anni l’indu­

Le elevate temperature (38­40°C) registrate hanno causato

stria dell’uva da tavola della California dovrebbe raggiungere

un aumento del tenore zuccherino che ha provocato la caduta

un fatturato di circa 3 miliardi di dollari. Per quanto riguarda

degli acini e conseguente riduzione della qualità del prodotto.

gli aspetti legati al marketing, è aumentata la disponibilità di

Molti viticoltori sono stati costretti ad interrompere le opera­

fondi promozionali per creare nuove campagne pubblicitarie in

zioni di raccolta. Diversi container di uva da tavola indiana

tutto il mondo per rafforzare l’immagine della viticoltura cali­

hanno raggiunto l’Europa e i mercati mediorientali ed asiatici.

forniana. In Egitto, grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli ed A causa delle forti piogge e dei venti che si sono abbattuti

alla buona domanda da parte del mercato, questa stagione

sull’Argentina, l’export di uva da tavola ha subìto un forte

potrebbe essere molto positiva per l’uva da tavola. A seguito

calo. Si stima che sono meno di 10 milioni i chili di uva partiti

di una rapida fine della fornitura di uve indiane, l’Egitto sta

verso i mercati esteri. Nella stagione 2012­2013, sempre a

riempiendo lo spazio liberatosi sui mercati europei, con la

causa delle condizioni climatiche poco favorevoli, erano state

possibilità di conquistare un’ampia fetta di quelli asiatici, dove

esportati 22 milioni di chili, cifra ben lontana dai 40 milioni

gli esportatori vedono grandi opportunità per la crescita futu­

della campagna 2010­2011. Si è trattato dell’ennesimo duro

ra, in particolare in Cina con la quale sono in corso negoziati

colpo subìto soprattutto dalle centinaia di piccoli produttori

per consentire ai fornitori di uve egiziane accesso diretto al

che speravano di beneficiare dei buoni prezzi presenti sui

mercato.

mercati esteri. Infine, le temperature favorevoli verificatesi in Spagna du­ Secondo l’Unione degli Esportatori Turchi di Frutta e Verdura

rante la fioritura delle varietà precoci di uva, hanno anticipato

(TYMSIB), l’export di frutta dalla Turchia è aumentato del

la campagna di circa 15 giorni rispetto all'anno scorso. La

16% tra il 2012 e il 2013, per un valore di 708,5 milioni di

raccolta dovrebbe avere inizio durante l'ultima decade di giu­

dollari. L’utile realizzato con l’export di uva è aumentato del

gno.

15%, risultato che la rende il frutto più esportato nel paese.

16

UvadaTavola ­ n. 3 giugno­luglio 2014

www.uvadatavola.com




Due appuntamenti da non perdere La Linea diserbi di Belchim Crop Protection offre strumenti risolutivi per il diserbo del

sottofila della vite, pratica strategica soprattutto per chi produce uva da tavola.

L

inerbimento degli interfilari della vite, ormai è asso­

'

dato, può portare diversi benefici al suolo, alla coltura e quindi ai produttori, specialmente se gestito con

oculatezza quanto a essenze vegetali e tempistiche di sfalci e sovesci. Sotto le fila, invece, di erbe è bene non ve ne siano, né di utili, né di infestanti. Sebbene le lavorazioni meccaniche siano di ausilio in tal senso, esse presentano alcuni limiti tecnici. Il primo è quello di non controllare le malerbe nate intorno al piede delle piante, vicino al quale è bene infatti non arrivare. Il secondo limite è di ordine temporale, dato che le fresature non posso­ no esercitare alcun controllo sulle infestanti nate subito dopo la lavorazione, obbligando alla frequente ripetizione della me­ desima. La perfezione sotto la fila si può quindi ottenere, in termini di pulizia, solo adottando diserbanti efficaci e dal comportamento fra loro complementare e Belchim Crop Protection ha nel proprio catalogo due strumenti che ri­ spondono esattamente a questi requisiti.

no due: nell’ultimo scorcio dell’invernoe in estate. L’intervento di fine inverno va effettuato prima della ripresa vegetativa della vite, in modo da condizionare da subito la flora infe­ stante e assicurare in tal modo l’ottimale pulizia del terreno per l’intera durata del ciclo colturale. L’applicazione può esse­ re ovviamente effettuata a pieno campo, oppure, come su esposto, solo sulla fila. In questo secondo caso si ottiene un controllo circoscritto delle infestanti e l’azione della soluzione erbicida può essere integrata da operazioni di inerbimento, trinciatura e lavorazioni meccaniche dell’interfila. La soluzione ideale per questo tipo di applicazioni è rappresentata da Chikara 25 WG a dosi comprese fra 60 e 80 g/ha, da misce­ larsi a formulati contenenti glifosate in modo da controllare in maniera sinergica e complementare le malerbe già emerse al momento dell’applicazione e lasciare in più al Chikara 25 attraverso

un’eccellente

attività

soddisfa­

cente del terreno per l’intera stagione.

quindi

ideale sia per gli impianti più maturi, sia

Appare

per quelli più giovani che abbiano superato i 3 anni. Spe­ cialmente in questo secondo caso, visto il tipo di struttura che

Sostanzialmente, i momenti in cui intervenire nel sottofila so­

WG,

pulizia

residuale

di

pre­

emergenza, il controllo totale delle nuove emergenze con una forte azione devitalizzante sui semi delle malerbe presenti nel suolo. Tale miscela può rivelarsi risolutiva, assicurando una

il tendone sta progressivamente assumendo, come pure per gli impianti irrigui posti per lo più a terra, il diserbo con Chikara 25 WG e glifosate rappresenta la soluzione ideale, anche nell’ottica di ottimizzare la gestione delle risorse aziendali.

La seconda

finestra temporale utile è il diserbo estivo, qui

scende in campo un giocatore diverso, ovvero Spotlight Plus, emulsione acqua­olio a base di carfentrazone etile. Diserbante non residuale, agisce esclusivamente per contatto e assicura il controllo rapido delle infestanti dicotiledoni.

Indipendentemente dal tipo di intervento prescelto, il risultato su cui può contare il viticoltore è la completa pulizia del terre­ no dalle malerbe per l’intero ciclo colturale, grazie al controllo eccellente di tutte le infestanti mono e dicotiledoni, incluse le più difficili, come per esempio Malva silvestris, Coniza cana­ densis, Acetosella e Lolium.


Fisiologia

Mancata fioritura nella zona terminale dei grappoli: le possibili cause

I

n diversi vigneti ad uva da tavola si sta osservando una sintomatologia anomala sui grappoli in fase di accresci­ mento. Nella zona terminale del grappolo, infatti,

sembrerebbe non essere avvenuta la fecondazione per il mancato distaccamento delle caliptre (vedi foto a lato). Tale fenomeno potrebbe essere stato causato dalle condizioni cli­ matiche avverse, caratterizzate da elevata umidità, nebbie ed incessanti

precipitazioni

verificatesi

durante

il

mese

di

maggio. Oltre ad aver portato ad una più pressante gestione dei trattamenti fitosanitari, indispensabili per preservare le produzioni da alcune malattie, peronospora ed escoriosi in primis, l’andamento climatico anomalo potrebbe essere alla base del problema. Il sintomo, infatti sembra essere più fre­ quente sulla varietà Italia coperta con film plastici, che nel periodo critico era in piena fase di fioritura. È noto che un’eccessiva piovosità e temperature basse possono causare un allungamento del periodo di fioritura, col rischio che la fe­ condazione non avvenga (il fiore rimane chiuso) e che il polli­

fase finale del processo, comportando la mancata impollina­ zione dell’ultima porzione del grappolo.

ne si dilavi o si agglomeri. Inoltre, considerando che sul grappolo la fioritura avviene in modo scalare (inizia nella

AGRIMECA

parte centrale e di seguito interessa la zona basale, le ali e la

Grape and Fruit Consulting srl

zona terminale), con molta probabilità le condizioni di elevata

Via D. Elefante, 17 ­ 70018 Turi (BA)

umidità accumulatasi nei tendoni chiusi “a serra” (con teli

Tel/Fax +39 080 4514162

laterali abbassati) potrebbero essersi verificate proprio nella

www.agrimeca.eu

.

Arius Attività biologica e caratteristiche del formulato ­ forte affinità alle cere ­ resistenza al dilavamento ­ effetto di redistribuzione per tensione di vapore anche su tessuti non irrorati ­ inibizione della germinazione delle spore ­ eccellente protezione preventiva sui grappoli in accrescimento ­ meccanismo di azione specifico ­ effetto caricamento nella successione dei trattamenti ALLEGAGIONE

PRE­CHIUSURA

INVAIATURA



Salute

Prodotti a base di uva contro le carie dentarie

L

estratto dei semi di uva rossa, così come il vino rosso

re la crescita batterica, gli scienziati spagnoli hanno deciso di

alcolico e non­alcolico, sono risultati efficaci nel pre­

testarli per la prima volta in condizioni realistiche. Hanno così

venire le malattie dentali (carie ecc.) e parodontali

allevato colture di batteri responsabili delle malattie dentali.

(come le malattie gengivali). Lo hanno scoperto i ricercatori

Hanno atteso che questi creassero un biofilm e li hanno

spagnoli dell’Instituto de Investigación en Ciencias de la Ali­

immersi per un paio di minuti in diversi tipi di liquidi: vino

mentación (CIAL), che hanno testato gli effetti di questi pro­

rosso, vino rosso senza alcol, vino rosso arricchito con

dotti sui batteri presenti nel cavo orale. La dott.ssa M. Victoria

estratto di semi d’uva e acqua con il 12% di etanolo, per

Moreno­Arribas ricorda che le malattie dentali sono estrema­

confrontarne i relativi effetti.

mente comuni in tutto il mondo. Tra queste, la più diffusa è la

I risultati dello studio, pubblicati sull’ACS Journal of Agricultu­

carie, ma la malattia parodontale e la perdita dei denti sono

ral and Food Chemistry, mostrano che il vino rosso, con o

altrettanto influenti. Tutte insieme, interessano dal 60 al 90%

senza alcol, e il vino con l’estratto di semi d’uva sono stati i

della popolazione mondiale. La lotta contro queste malattie

più efficaci nell’eliminare i batteri.

avviene tutta in bocca, laddove si formano intere colonie di

A conclusione dello studio, si evidenzia l’effetto antibatterico

batteri che, nel caso di cattiva igiene (ma non sempre), si

dell’uva rossa e dei suoi componenti per uso esterno e di un

aggregano e formano il cosiddetto biofilm più difficile da de­

loro possibile utilizzo per la produzione di rimedi per l’igiene

bellare. La placca che si forma sui denti e l’acido prodotto dai

orale che siano efficaci nel combattere i batteri, prevenire le

batteri corrodono lo smalto e provocno la carie. Partendo dai

malattie dentali e gengivali, con ridotti o nulli effetti collate­

risultati di precedenti ricerche che dimostravano come i poli­

rali.

'

fenoli contenuti nell’uva e i relativi estratti potessero rallenta­

www.uvadatavola.com




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