I portainnesti micropropagati nella moderna viticoltura

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I portainnesti micropropagati

nella moderna viticoltura

Dott Oriano Navacchi www.vitroplant.it


La micropropagazione ďƒźVitroplant si occupa dal 1980 di micropropagazione su scala industriale di piante da frutto in particolare di portainnesti. ďƒźNel 2014 il laboratorio di micropropagazione ha prodotto 18 milioni di piantine.

Portainnesti drupace: la specialitĂ della produzione Vitroplant


Cos’è la micropropagazione? La micropropagazione è una tecnica per produrre piante in completa sterilità. Utilizza substrati artificiali addizionati di elementi nutritivi e fitoregolatori per stimolare la velocità di moltiplicazione.

La sterilità caratterizza la micropropagazione


Le fasi della micropropagazione Il processo di micropropagazione si può distinguere nelle seguenti fasi: Selezione e conservazione della pianta madre. Immissione “in vitro” Moltiplicazione Radicazione Ambientamento Sala di crescita del materiale in vitro.


Selezione e conservazione della pianta madre Normalmente è una pianta selezionata sana e mantenuta in serra screen che diventerà capostipite di una linea di piante tutte perfettamente uguali.  Nella propagazione tradizionale nei campi di piante madri e difficile garantire l’isolamento.


Immissione “in vitro”: Questa fase prevede la raccolta del materiale, la sterilizzazione la messa in coltura.

 La coltura parte da germogli in attiva vegetazione. Il periodo ottimale per l’immissione in vitro è la primavera, momento in cui i giovani germogli sono meno infestati da contaminanti.

Espianto delle gemme per l’immissione in vitro.


Sterilizzazione Le piante sono contaminate esternamente da microorganismi ed in particolare funghi e batteri.  Questi possono trovare nel terreno di coltura, ricco di saccarosio, un ambiente ideale per il loro sviluppo.  Per questo motivo il materiale vegetale può essere coltivato “in vitro” solo dopo essere stato sterilizzato.

Tutte le operazioni del processo produttivo della micropropagazione sono effettuate in sterilità.


Le fasi iniziali della coltura in vitro ďƒźLa sterilizzazione di superficie si effettua con sostanze ad azione antibatterica e antifungina. ďƒźDal germoglio immesso in vitro per proliferazione delle gemme ascellari si otterranno altri germogli che andranno a costituire la massa critica dei germogli di tutto il processo di moltiplicazione in vitro.

Espianto prima e dopo l’immissione in vitro.


Moltiplicazione In questa fase viene stimolato il rapido accrescimento dei germogli e lo sviluppo delle gemme ascellari allo scopo di incrementare il numero delle piante. Quando i germogli vengono posti nuovamente a proliferare, il passaggio su un nuovo substrato prende il nome di “subcoltura” Attraverso le subcolture si possono ottenere un numero straordinariamente alto di germogli.

Germogli in vitro in fase di moltiplicazione.


Radicazione Il substrato utilizzato è lo stesso adottato per la fase di proliferazione dove però le auxine sostituiscono le citochinine.

 I singoli germogli saranno stimolati a produrre radici o primordi radicali. Piante radicate pronte per essere trapiantate.


Acclimatamento I germogli radicati “in vitro” dopo il trasferimento “in vivo”, sopravvivono a spese delle sostanze di riserva.

Quando le nuove foglie e le nuove radici diventano efficienti la pianta diventa autonoma per quanto riguarda il proprio equilibrio energetico. Serra nella fase iniziale dell’ambientamento.


Crescita in serra Le piante vengono trasferite in serre dotate di impianto di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione. Tutte queste operazioni servono per mantenere un elevato grado di umidità nell’ambiente.

Giovani piantine in ambientamento


Indurimento Trascorso circa un mese è possibile togliere le piantine dalla serra e posizionarle in ambiente esterno a luminosità controllata (ombraio).

Questa operazione ha lo scopo di facilitare l’irrobustimento delle piante per renderle idonee al trapianto in pieno campo. Ombraio per l’indurimento delle giovani piantine.


Le tipologie di prodotto: ďƒź Le piante normalmente vengono ambientate in contenitori alveolari da 60 fori da 125 cc cadauno della dimesione di 30x 60 cm. ďƒź Successivamente possono essere reinvasate in alveoli di dimensioni maggiori, in vasi singoli o essere trasferite in pieno campo.

Piante reinvasate in contenitore alveolare da 28 fori 400 cc.


Le piante fuori suolo

ďƒźLe piante prodotte con questa tecnica vengono allevate in vaso fuori suolo: per questo motivo l’apparati radicale si presenta perfettamente integro ed esente da patogeni.

Apparato radicale di pianta di 1103 Paulsen a 90 giorni dal reinvaso in alveolo da 400 cc.


Aspetti legislativi  La legislazione in materia di micropropagazione della vite in Italia per il momento fa riferimento al decreto del 22 dicembre 1997 che stabilisce un protocollo tecnico per la micropropagazione di materiali di moltiplicazione di varietà portainnesto della vite.  L’utilizzo della tecnica di micropropagazione e attualmente consentito per la produzione di materiali della categoria “ base”.


Categoria BASE cartellino bianco


I portainnesti in produzione

Vitroplant produce portainnesti micropropagati della categoria base per il Nucleo dell’Emilia Romagna e per costitutori privati. (AMPELOS, ENOTRIA,‌)


I portainnesti in produzione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

140 R Fedit 105 ESAVE Berlandieri x rupestris 1103 Paulsen Ampelos 3 Berlandieri x rupestris SO 4 Ampelos 1 Berlandieri x riparia 110 Richter Ampelos 2 Berlandieri x rupestris 1103 Paulsen Ampelos 3 Berlandieri x rupestris Kober 5 BB Ampelos CNT Berlandieri x riparia GOLIA Fedit 106 ESAVE Castel 15.612 x Rup Du Lot Pirovano Molto vigoroso e adatto al ristoppio dopo 140R 8. RAMESY Vitis champini Resistente ai nematodi galligeni e mediamente resistente a (Xiphinema index) adatto al ristoppio dopo 140 R. 9. FREEDOM 1613 (Solonis Othello) x Dogridge Molto vigoroso resistente ai nematodi (Xiphinema index) e adatto al ristoppio dopo 140 R


1103 Paulsen  1103 P - Appartenente al gruppo delle selezioni del Paulsen, resiste bene alla siccità e al calcare (fino al 18-20%). Caratterizzato da un’elevata vigoria, si adatta bene a terreni argillosi, compatti e salini. Ritarda la maturazione ed assorbe molto il Mg. E’ il portinnesto più diffuso in Italia.


1103 Paulsen


Piante in alveolo da 28 fori


140 Ruggeri  140 R- Ottenuto da Antonio Ruggeri, è caratterizzato da un’ottima resistenza al calcare (fino al 40%) e alla siccità. Adattabile ai terreni argillosi e acidi soffre l’eccessiva compattezza del terreno, specie nei primi anni di impianto. Sensibile ai nematodi e all’Agrobacterium tumefaciens


140 RUGGERI


140R piante in alveolo da 28 fori

140R


GOLIA ďƒź Portinnesto creato da Alberto Pirovano dall’incrocio CASTEL 156-12 X RUPESTRIS DU LOT viene utilizzato in terreni argillosi, mediamente clorosanti. Grazie alla sua forte vigoria, viene impiegato per sostituire le fallanze nei vigneti. Adatto al ristoppio dopo 140R.


Golia in alveolo da 28 fori



portainnesti in sperimentazione Ramsey : una selezione naturale di Vitis Champinii ottenuta in Texas nel 1900. Un portainnesto che conferisce alla vite una elevata vigoria e produttivitĂ . Ha una ottima resistenza alla siccitĂ e alla salinitĂ e buona tolleranza dei nematodi. Molto diffuso in in Sudafrica e Australia su terreni poveri e siccitosi. Per la sua elevata vigoria e per essere nuova specie (Vitis champinii) diversa da quelle utilizzate comunemente in Italia si adatta bene nei reimpianti per contrastare in fenomeno della stanchezza.


portainnesti in sperimentazione ďƒź Freedom ibrido complesso 1613 (Solonis Othello) x Dogridge Molto vigoroso e molto resistente resistente ai nematodi galligeni e (Xiphinema index) adatto al ristoppio dopo 140 R. Rispetto a Ramsey e meno resistente alla siccitĂ e salinitĂ . Sembra moderatamente resistente a fillossera.


La fisiologia della pianta micropropagata ďƒź La pianta micropropagata è fisiologicamente simile alla pianta da seme. ďƒź Per questo motivo ha un apparato radicale molto sviluppato e un vigore vegetativo superiore alla piante ottenute con i sistemi tradizionali. ďƒź Il vigore vegetativo diventa molto importante quando si deve compensare la minore vigoria dovuta alla stanchezza del terreno nei reimpianti. .


Materiale iniziale in screen ďƒź Con la micropropagazione posso ottenere grandi quantitĂ di piantine partendo anche da una sola pianta madre mantenuta in serra screenhouse perfettamente isolata e controllata. ďƒź Conservare le piante madri in pieno campo isolate ed esenti da patogeni diventa ogni giorno piĂš difficile.


Maggiori garanzie sanitarie ďƒź Con la micropropagazione è possibile mantenere in completo isolamento in laboratorio e serra le piantine per tutta la durata del ciclo produttivo.

Portainnesto micropropagato in serra


Conclusioni ďƒźLa micropropagazione dei portainnesti permette di rendere disponibili per i viticoltori rapidamente materiale vivaistico di qualitĂ . ďƒźConsente di diffondere nuovi portainnesti che diventeranno sempre piĂš importanti per fare fronte alle problematiche alle quali il viticoltore e quotidianamente sottoposto.


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