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MARCO ALOISI
Indice
VALERIO D’URSO P.11
MADEINMEDI FASHION FILM P.33
DIANA VREELAND P.23
MARCO ALOISI ALESSANDRO GRUTTADAURIA P.27
P.37
www.harim.it
Valerio D’Urso
FOTOGRAFO PROFESSIONISTA DI MADEINMEDI
By Angelica Grittani
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ollaborare come assistenti con fotografi affermati, lavorare in team, conoscere le problematiche della fotografia: sono solo alcuni degli spunti che ci ha dato Valerio D’Urso, rinomato fotografo di moda siciliano. Bisognerebbe iniziare con il lavoro “a bottega”, seguendo un fotografo in ogni fase creativa e conoscere da vicino la realtà della fotografia, per capire i segreti e le dinamiche professionali. L’esperienza in questo campo è necessaria per affrontare in maniera positiva il lavoro. Tra l’esperienza artistica di un fotografo, il suo stile, la sua iconografia e i suoi lavori, e il committente, le riviste e gli editoriali che hanno delle richieste precise e delle linee da rispettare, dove converge la creatività? In quale punto s’incontrano il linguaggio fotografico e la realtà editoriale? Valerio D’Urso collabora come fotografo con la rivista I Love Sicilia, un magazine legato alla Sicilia che parla di cultura, di spettacolo e di moda. Attraverso le sue foto Valerio riesce a comunicare il suo amore per questa terra e ad ogni shooting cerca di adattare lo styling al territorio, per contestualizzare gli abiti alla location.
Sei un fotografo professionista di ritratti, reportage e moda. Parlaci di come e perché ti sei avvicinato alla fotografia di moda. La fotografia di moda è entrata a far parte del mio vissuto perché nel 1994 mi sono trasferito a Milano, la patria della moda, e lì ho iniziato a collaborare con alcuni studi fotografici a noleggio, dove ero responsabile dell’equipment e facevo da assistente a vari fotografi. In questo periodo ho lavorato per campagne pubblicitarie e di comunicazione, soprattutto nel mondo del fashion. Mi sono avvicinato sempre in questo periodo all’Umanitaria scuola di Milano, istituzione storica attiva soprattutto nella formazione per le arti e i mestieri. Ho avuto modo di collaborare con alcune riviste locali come Pig Magazine, Urban e Rodeo Magazine dove mi occupavo di cool-hunting e anche di street photography. Inoltre, mi sono occupato di scouting per alcune agenzie di Milano che si occupavano di pre-produzione e ricerca di location. Che differenze ci sono nella fotografia di oggi rispetto a ieri? Oggi l’approccio alla fotografia è cambiato: prima era necessario fare molta pratica, anche come assistenti a fotografi, per conoscere le tecniche, i tempi di posa, le luci, il rapporto con il soggetto, si usavano ancora i rullini e si decideva il formato della foto. Tutto era importante per imparare, quindi si apprendeva prima la tecnica e poi si facevano le foto, mentre oggi con l’arrivo delle macchine digitali è tutto cambiato, non importa più conoscere la teoria, chiunque si può cimentare a scattare foto in digitale, con le mille funzioni che ci sono. Ormai è tutto destinato alla post-produzione. Le info-grafiche per esempio hanno modificato tutto il lavoro dei fotografi, offrendo molto più spazio alla grafica. Così le copertine e i servizi fotografici sono lavorati in post-produzione, per inserire titoli e altri abbellimenti alle foto e agli articoli. Inoltre la figura dell’assistente si è andata perdendo, oggi ci si propone direttamente come fotografi e si cerca di farsi conoscere.
Cosa ti ha spinto a continuare con la fotografia di moda? Cosa ti piace di più? Mi piace il progetto comune e il lavoro in team, la possibilità di dar spazio alla propria creatività seguendo le linee guida del cliente. Il lavoro in team è la caratteristica più importante, perché ogni fase del lavoro dipende da quella successiva e il risultato finale è dato dalla collaborazione di più figure professionali. Hai partecipato come fotografo ufficiale dell’evento MadeinMedi che si è tenuto a Taormina a giugno. Come si documenta al meglio un evento/sfilata come questo? Mi sono occupato della parte relativa all’evento e alle foto della sfilata. È un lavoro che include molta tecnica, in quanto la fotocamera dev’essere impostata sull’altezza della modella, centrata sulla sua figura, anche la posizione del treppiedi è importante e poi c’è il discorso legato alla post-produzione. È un lavoro molto lungo e un po’ ripetitivo ma fondamentale per documentare una sfilata! Ho conosciuto da vicino i ragazzi che studiano all’Accademia Euromediterranea perché ho lavorato come docente di master, insegnando Fashion Photography e so come queste foto siano fondamentali per crearsi un lookbook e avere una documentazione del loro lavoro. Sfilate, fashion shooting, editoriali, ecc., come cambia l’obiettivo del fotografo nei diversi set? E dove si può esprimere al meglio? I redazionali sicuramente ti danno la possibilità di tirare fuori il meglio di te ma sono sempre legati alla linea editoriale e alle richieste del committente. In questi casi l’obiettivo è quello di riuscire a interpretare al meglio ciò che ti viene richiesto. Secondo me la libertà massima di espressione è quando il fotografo riesce a organizzare i propri set privatamente e da free lance realizza alcuni shooting in cui si vede chiaramente il suo stile artistico. È importante costruirsi un proprio stile, che sia riconoscibile nei lavori e nelle foto, sebbene non sia facile perché oggi è il marketing che tende a dare una precisa linea editoriale, legata più a dinamiche commerciali che non meramente artistiche. Ci sono alcuni fotografi che sono molto gettonati quando ci sono delle campagne pubblicitarie importanti, per la loro bravura e per il loro richiamo mediatico.
Ti senti di dare qualche consiglio a chi vorrebbe intraprendere il tuo mestiere? Penso che per cominciare sia innanzitutto necessario conoscere le regole, la parte tecnica per avere le basi da cui partire e credo che sia importante poter collaborare con altri fotografi, assistendoli e carpendo le loro tecniche di lavoro. Sebbene esistano scuole e corsi di fotografia, la collaborazione con altri fotografi più esperti è essenziale, per capire come relazionarsi con il soggetto ma anche con il cliente. Non basta saper scattare, ci sono tanti altri aspetti da approfondire, perché dietro a ogni foto c’è un lavoro di team e di esperienza che va oltre l’aspetto tecnico.
DIANA VREELAND By Cristina Giannini
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el 2013 è uscito un film documentario su uno dei personaggi più famosi del mondo della moda, colei che è riuscita negli anni a stravolgere completamente le regole del fashion sytem. Di chi si tratta? Di Diana Vreeland, una donna eccentrica e dalle mille idee, alla continua ricerca della fantasia liberatrice che lei stessa chiamava “Pizzazz”, in possesso di una fantasia caratterizzata da tante sfaccettature, spesso provocatrice ed esuberante. Il titolo è“Diana Vreeland- L’imperatrice della moda”, diretto da Lisa Immordino Vreeland. Il film raccoglie numerose interviste, testimonianze e filmati che la ritraggono nella sua vita quotidiana o nel mondo del lavoro e immagini indelebili nel mondo della moda. L’intento è di voler raccontare la vita di una donna di carattere, fin da piccola bistrattata da tutti, famiglia compresa, ma che con gli anni ha saputo mantener salde le sue idee arrivando a dirigere prima Harper’s Bazaar, poi Vogue America e successivamente diventando consulente del Costume Istitute del Metropolitan Museum of Art di New York. Un personaggio carismatico, con una mente sempre in movimento, capace di trarre ispirazione dalle sue ossessioni, desideri e sogni, dando vita a precise idee di stile. Sapeva giocare con maestria l’arma dell’interpretazione, traeva spunto da ogni singolo elemento che la circondava, rendendolo suo con tocchi eccentrici. Ha saputo rivoluzionare le regole del mondo del giornalismo e della moda: fu la prima a lanciare le attrici come modelle, amava l’artificio e la chirurgia plastica, esaltava la volgarità e riteneva il cattivo gusto la spruzzatina di peperoncino in più per arricchire la vita di ogni giorno. Aveva dei pensieri peculiari, che furono il suo punto di forza e che con gli anni divennero essenziali per il suo pubblico, il quale non sapeva più fare a meno dei suoi consigli. Insomma, una donna della quale si deve conoscere la storia per capire le origini della moda attuale, una moda che, come diceva lei, non si impara ma si deve avere nel sangue.
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Alessandro Gruttadauria By Emanuela Amy Rossi
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i chiama Alessandro Gruttadauria, è di Catania, una laurea in farmacia e un passato da cantautore. Oggi è un fotografo fashion determinato a realizzare i propri sogni.
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Cosa facevi prima di diventare fotografo? Prima di diventare fotografo ho iniziato come cantautore. In quel periodo riuscivo ad esprimere meglio le mie emozioni con le parole, poi, con la maturità, ho trovato la mia forma di espressione nella fotografia, attraverso le immagini. Ho iniziato a fotografare la strada e la gente che la vive, perché proprio qui trovo l’essenza della vita. Qual è la tecnica fotografica che ti contraddistingue maggiormente? La tecnica fotografica che mi contraddistingue è la ricerca di forme geometriche: presto attenzione alle strutture dei soggetti e degli oggetti che mi circondano e ai giochi di immagine che si vengono a formare tra luce e ombre. Con il tempo, però, ho sentito la necessità di approcciarmi ad un altro tipo di tecnica fotografica, che mi ha sempre affascinato, ma con grande umiltà non avevo mai avuto il coraggio di affrontare: la fotografia fashion. Ammetto che mi è sempre piaciuto ciò che è bello, quindi adoro la scelta delle modelle e della location ricercata. Grazie all’ Accademia Mediterranea, dove ho ottenuto un master in Fashion Photography, la passione si è trasformata in un lavoro. Mi rendo conto di essere agli inizi, ma spero di poter continuare in questo settore perché mi affascina. Chi sono i tuoi riferimenti artistici? I miei riferimenti artistici e stilistici nonché tecnici sono Giovanni Gastel e Giampaolo Sgura, due grandi fotografi contemporanei che si dedicano al fashion. Quali sono, secondo te, le capacità che deve avere un fotografo, durante un servizio per una sfilata di moda? La dote necessaria per fotografare delle sfilate è la velocità di esecuzione e scatti continui che possano assicurare la riuscita di un buon lavoro. Prontezza e tanta pazienza. La sfilata dura davvero poco e bisogna immortalare ogni dettaglio: qual è la tua strategia? Di solito inizio a fotografare, con uno zoom aperto, i dettagli del vestito poi passo al racconto della sfilata. Il tutto viene concluso con un bel primo piano della modella. Quali sono i trucchi per la buona riuscita di un servizio fotografico di una sfilata? Sicuramente riuscire a prendere il posto migliore per posizionare il proprio treppiede e avere una buona prontezza nel riuscire a cogliere l’espressione e la posizione migliore della modella. Cosa consiglieresti ad un fotografo di moda? Consiglierei di avere tenacia e di migliorare sempre più la propria fotografia perché non si finisce mai di imparare. Direi di portare avanti i propri desideri e lottare per essi. Prima o poi si viene ripagati. Qual è il tuo sogno nel cassetto? Diventare un fotografo fashion famoso a livello internazionale e avere moltissime foto in copertina sui magazine più importanti (Vain può essere il primo).
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FASHION FILM AL MADEINMEDI By Rossella Scalzo
l Madeinmedi, la settimana della moda e del design mediterraneo che si è svolto dal 2 all’8 Giugno 2014 a Taormina, ha visto protagonisti giovani fashion designer e creativi accomunati dagli studi presso l’Harim, l’Accademia Euromediterranea. Obiettivi dell’evento che regolarmente ogni anno si svolge con grande successo sono quelli di valorizzare la formazione e la professionalità presente nel bacino del mediterraneo, favorire lo sviluppo di marchi e creativi emergenti. Inoltre si vuole sviluppare l’Alta formazione, affermare il ruolo del Mediterraneo all’interno del sistema moda internazionale ma anche stabilire delle sinergie tra le diverse componenti della filiera moda. Per quest’ultimo obiettivo sono stati realizzati in occasione del Madeimedi, due fashion film proiettati durante le serate dei défilé svoltesi nel Teatro Antico di Taormina. Nell’era del web 2.0 il fashion film diviene il modo più efficace e contemporaneo per permettere ai fashion designer di presentare le loro creazioni in un metodo nuovo e moderno, attraverso una nuova forma di comunicazione che si adegua alle nuove tecnologie e si mantiene al passo con i tempi. Il fashion film comunica qualcosa, diventa quindi un progetto formato da vari passaggi, come la stesura della storia, lo sviluppo della sceneggiatura, le riprese e il montaggio video, che prevede la collaborazione di molte figure creative oltre il fashion designer, come la modella, il makeup e l’hairstyle artist, ma anche un video maker, tutti creativi che utilizzano le proprie professionalità per realizzare un progetto con un fine comune. Il primo fashion film realizzato in occasione del Madeinmedi 2014 è stato girato il 26 Maggio e presentato il 6 Giugno durante il défilé Harim nella serata del 6 Giugno. La giovane fashion designer che si è imbattuta in questo nuovo progetto è Carlotta Cosentino che ha realizzato “Anxiety”. Il suo obiettivo è stato quello di fare comprendere in pochi minuti l’essenza della sua collezione attraverso un racconto di movimenti. La sua collezione si ispira al sentimento dell’uomo di fronte a catastrofi naturali, e in particolar modo alla figura della donna vulcano, una donna energica e coraggiosa nello stesso tempo.
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Carlotta ha previsto la progettazione di 6 capi ma ne ha realizzato uno solo, protagonista assoluto del fashion film, che è stato presentato anche in passerella successivamente alla proiezione del fashion film. Questo si concentra tutto sulla figura di Debora, la modella dell’agenzia Castdiva che Carlotta ha deciso di trasformare totalmente cambiandole colore ai capelli e coprendo con il makeup le sopracciglia. Il fashion film è molto dinamico ed è concentrato totalmente sulle interazioni che la modella deve compiere con una serie di effetti speciali, come sabbia, polvere, fumo e giochi di luce, nonché il colore che cade sul volto della modella. L’abito della collezione di Carlotta le avvolge il corpo con delle fasce nere e di cui lei dovrà liberarsi. Ciascun elemento del filmato non si trova per caso, ma ha una sua particolarità e un suo significato, esterno o interiore, di stile o d’animo, che portano al mood dell’intero progetto: le catastrofi naturali e il sentimento dell’uomo dinnanzi a tali potenze. Un altro fashion designer dell’Accademia Euromediterranea ha deciso di partecipare al Madeinmedi 2014 con questo nuovo progetto innovativo realizzando il fashion film firmato YKK “Ekdysis”. Valentino Fiammetta ha basato il suo lavoro sull’idea di trasformazione intesa come molteplici nature di un unico elemento. Il fashion film, girato il 2 Giugno e presentato in entrambe le serate dei défilé del 6 e del 7 Giugno al Teatro Antico, parte con lo scenario mediterraneo delle viuzze di Taormina, ma con un repentino passaggio sposta la sua scena in uno studio medico asettico e freddo, che coincide con il cambio di styling di entrambe le scene di Elisa, la modella dell’agenzia Castdiva che ha prestato la sua immagine. Traendo ispirazione dal film “La pelle che abito” del regista spagnolo Pedro Almòdavar, in cui un chirurgo, protagonista del film, ossessionato dal corpo di una ragazza sperimenta su di lei un prototipo di pelle resistentissima mutando così il suo corpo, Valentino realizza un capo unico sul corpo di una modella, aggiungendo dei pezzi fino a realizzare un nuovo abito, presentato anch’esso poi sulle passerelle delle sfilate. Il fashion film comunica un senso di movimento, un continuo rinnovamento così come avviene quando ogni individuo aggiunge alla propria vita un pezzo nuovo giorno dopo giorno fino ad avere una costruzione completa della propria esperienza, spesso cambiando secondo quelli che sono i propri interessi o secondo la società.
Il fashion designer per questo progetto ha avuto l’occasione di esser scelto per una collaborazione con uno sponsor d’eccezione del Madeinmedi. YKK, acronimo di Yoshida Kogyo KabushikiKaisha, è il gruppo leader mondiale degli accessori da chiusura a cerniera, che quest’anno ha sostenuto la creatività dei giovani talenti dell’Accademia Euromediterranea. Per tutti i giovani fashion designer, infatti, YKK ha messo a disposizione i suoi prodotti per la realizzazione delle collezioni che hanno sfilato sulle passerelle del Madeinmedi 2014, tra cui cerniere, prodotti tessili e plastica, bottoni a pressione e altre minuterie metalliche. Inoltre, ha creduto nel progetto del fashion designer Valentino Fiammetta e gli ha offerto l’opportunità di realizzare il suo fashion film. Un perfetto incontro tra moda, creatività e arte. E’ questa l’essenza di entrambi i fashion film, un essenza che ha sorpreso e stupito nel migliore dei modi. E’ possibile visionare i fashion film su canale youtube dell’ Harim Accademia Euromediterranea e ai seguenti indirizzi: “Anxiety”: HYPERLINK “http://youtu.be/ UFTfGboHlLM”http://youtu.be/UFTfGboHlLM ( credits: Fashion Designer & Stylist: Carlotta Cosentino; Video: Loosendogs ; Producer: Marco Aloisi; Creative Director: Giulia Calà; Models: Debora I. by Castdiva; Make-Up/HairStyling: Mary & Giovanni by New Generation ); “Ekdysis”: HYPERLINK “http://youtu.be/ StJ4zdiEkF4”http://youtu.be/StJ4zdiEkF4 (credits: Fashion Designer: Valentino Fiammetta; Creative Director: Giulia Calà; Styling Assistants: Cinzia Incorvaia & Andrea Franco; Producer: Marco Aloisi; Model: Elisa C. by Castdiva; Video: Loosendogs; MakeUp/Hair-Styling: Mary & Giovanni by New Generation )
Marco Aloisi
Produttore MadeinMedi (Taormina, 2-8 Giugno 2014) By Angelica Grittani
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arco Aloisi ci spiega come nasce un evento di moda e come si organizza una manifestazione importante nel settore moda. La mission del MadeinMedi, come dice è quella di “accorciare un po’ l’Italia”, di creare un piccolo bacino di moda anche in Sicilia, una regione che ha tanti talenti su cui puntare e un interesse verso la moda che ha portato molto stilisti a recarsi in altre città e a puntare su altri poli della moda, come Milano o Roma. Scegliendo la location di Taormina il desiderio è quello di creare un terzo polo in Italia, che abbia una veduta sul Mediterraneo e sul Sud, proprio perché a livello strategico la Sicilia è agevolata, si trova al centro del bacino del Mar Mediterraneo e la cultura ci dimostra come le diverse influenze nel corso dei secoli l’abbiano resa un prezioso snodo culturale e commerciale. L’Accademia Euromediterranea a Catania è un esempio palese di come questa regione abbia tutte le qualità necessarie per mostrare le capacità innovative e la creatività dei suoi stilisti, dei giovani che desiderano puntare sulla moda per fare carriera ed emergere in questo settore. Con una sede dislocata anche a Tripoli, l’Accademia si erge a punto di riferimento quasi obbligato per la moda nel Mediterraneo, crocevia di culture diverse e aspettative riguardo alla moda e al design che hanno un impatto sempre più forte sul benessere delle persone.
Come nasce un evento di moda come il MadeinMedi? Il MadeinMedi inizia nel 2005 e come ogni progetto ha una storia lunga e nasce da un bisogno: quest’evento è stato ideato partendo dalla necessità di creare un piccolo sistema moda siciliano, perché attraverso l’Harim - Accademia Euromediterranea sentivamo l’esigenza di dare maggiore visibilità a questi giovani talenti, sia a livello nazionale che internazionale. Per cui ogni anno si ripete quest’evento che ha un obiettivo di reale interesse verso la moda e i giovani stilisti emergenti. Dal 2005 siamo passati da una fase di sperimentazione, durante la quale il “prodotto/ evento” è stato collaudato ed ora da quasi dieci anni portiamo avanti il nostro progetto con buoni risultati di sviluppo e di crescita. Per l’edizione 2014 abbiamo avuto anche dei partner importanti a sponsorizzare l’evento come L’Oreal Professional, YKK, la Camera Italiana Buyer Moda e White Milano, mentre a livello istituzionale il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Sicilia hanno sostenuto l’evento. “Una settimana all’insegna dell’arte, della moda, della formazione e della professionalità” (dal sito HYPERLINK “http://www.madeinmedi.org” www. madeinmedi.org). Come si riesce a gestire tutto e mettere in contatto diverse realtà creative? Il progetto si avvale di molti collaboratori e di professionisti che nel corso degli anni hanno reso quest’evento un appuntamento d’interesse nazionale. Per questo è importante che ci sia un gruppo di lavoro ben amalgamato, che negli anni ha dato prova di essere cresciuto e di lavorare sempre al massimo. Il lavoro del backstage è fondamentale e ogni anno ci arrivano tantissime richieste di collaborazione (dal sito MadeinMedi si può inviare il curriculum per lavorare durante l’evento come make-up artist, stylist, modelli, fotografi, driver, hostess, ndr.) Oltre a celebrare i nuovi talenti dell’Harim -Accademia EuroMediterranea, l’evento celebra il Mediterraneo e la sua cultura, che si dimostra anche attraverso la moda e i costumi. Con il pay-off del MadeinMedi “Differences make the difference”, volevamo proprio presentare una moda diversa e celebrare quelle differenze che ci sono anche a livello di costumi e di moda nel
Mediterraneo, invitando alcuni stilisti stranieri a sfilare all’evento e abbiamo introdotto anche un momento di folclore che ha voluto dare visibilità alle tradizioni mediterranee che a livello mondiale si stanno un po’ perdendo. Inoltre i paesi del Mediterraneo sono da sempre un punto di riferimento per gli stilisti europei che si recano nei Suk dei paesi arabi per scovare le meravigliose idee che nascono dall’abilità dei maestri artigiani, come gli accessori e i tessuti, realizzati a mano con tecniche sempre più difficili da imparare. Il nostro obiettivo è quello di mostrare una moda nazionale per un pubblico internazionale e di ridare splendore alla Sicilia che già in passato era stata un punto commerciale importante per i tessuti che poi arrivarono in Europa. La nostra Fashion Week vuole proprio mostrarsi diversa e unica, con un forte background culturale che caratterizza il Sud Italia e tutto il Mediterraneo. Come avete gestito la parte organizzativa? Quanto tempo ci vuole per prepararsi a un evento di questa natura? Iniziamo a organizzare l’evento dell’anno successivo sin dal giorno dopo che si conclude la kermesse. Un evento di questo tipo coinvolge molte persone e tanto tempo per organizzare tutto, almeno 6 mesi prima iniziamo a dare vita all’evento. La settimana della moda in effetti è un manierismo, perché non è altro che la somma del lavoro di un anno intero per noi! Personalmente, oltre a essere produttore dell’evento, mi occupo anche della regia delle sfilate e quindi vedo lo spettacolo stando dietro le quinte. Quest’anno l’evento non si è svolto a Noto come gli scorsi anni ma nella cornice magnifica di Taormina. Questo cambio di location quanto ha contribuito a creare maggiori aspettative? A Noto abbiamo organizzato una sfilata “on the road”, nella cornice del duomo di Noto che è Patrimonio dell’UNESCO e la forza espressiva era notevole. Spostandoci a Taormina, città del cinema e della cultura, abbiamo istituzionalizzato l’evento, rendendolo così più internazionale e offrendo maggiore visibilità agli ospiti e agli stilisti. Una passerella per il futuro. I giovani che si diplomano all’Accademia e sfilano al MadeinMedi hanno sicuramente già in mano tanta conoscenza e professionalità. Dove faranno poi le loro esperienze di stage? Ascoltiamo molto i ragazzi e le loro esigenze: il nostro ufficio stage si occupa di scegliere insieme ai ragazzi le aziende dove fare il loro progetto formativo, molto importante per mettere in pratica le loro capacità e per crescere professionalmente. Possono andare all’estero oppure decidere di rimanere in Sicilia, noi sosteniamo le scelte che fanno e restiamo un punto di riferimento anche negli anni a seguire.
Credits Modelle by Castdiva Aleksandra Sandra Lidia C. & Lorena Laura Debora I. Elisa C. Chiara Foto Backstage: Michele Maccarone e Alessandro Gruttadauria, Nadine e Sandra Fotografo passerella: Valerio D’Urso - VDF More Credits Antonio Attisano Tiina Arzu Kaprol Aleksandra Enelin Leyre Valiente Elena N. Grazia Silvia Erika AlÏ Noemi Licciardello: Enelin Giulia Ferrara Lorena.
Creativity Creativi organizzano e documentano un momento magico e breve. Professionalità nell’organizzare un evento unico e nel documentare al meglio gli attimi importanti.
“La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento.” Henri Cartier-Bresson Per organizzare un evento, che sia una sfilata di moda, la presentazione di una nuova collezione, il lancio di un nuovo prodotto o l’ inaugurazione di una mostra dove presentare le proprie creazioni, occorre passione, ingegno, creatività e fatica. Si possono impiegare mesi per fare in modo che tutto si svolga alla perfezione. La preparazione di un evento è fatta di tappe importanti che devono essere documentate come momenti salienti dell’evento stesso. Le riprese video e le fotografie aiutano a immortalare tutti i passaggi di backstage e sono importanti successivamente sia per godere appieno del risultato finale sia perché arricchiscono tutto quello che è il bagaglio dei ricordi connessi all’evento stesso.
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