Il giardino degli elefanti Discus nei siti web Valenciennea Gli acquari pubblici Idee per i regali di Natale
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LA RIVISTA È CLICCABILE Lo è sempre stata e lo sapete bene. Questo mese poi abbiamo dei click particolari che assolutamente non dovete perdervi. Provate ad esempio i magnifici filmati sugli elefanti, vero e proprio regalo natalizio per i nostri lettori da parte del nostro Silvio viaggiatore, oppure gli approfondimenti sulle recensioni dei prodotti, faccia a faccia con i produttori, o ancora i link di questo mese. L’esperienza multimediale riscalderà le vostre serata invernali. Non temete: offre aquariophylia. Ed ora, lasciandovi cliccare in Santa pace ancora una volta, non possiamo che congedarci inviandovi il nostro più caldo, tenero, affettuoso, cordiale ed ottimistico
BUON NATALE!
AQUARIOPHYLIA European Aquarium Hobbyist Magazine www.aquariophylia.eu Mensile di informazione per acquariofili e negozianti Autorizzazione del Tribunale di Napoli nr. 7 del 7 - 1 - 2011 Anno III numero 12 dicembre 2013 Edito da Papyrus Publishing COMITATO DI REDAZIONE Valerio Zupo (Direttore Responsabile) Stefano Bertoni (Struttura web) Mariagiulia Peduzzi (Grafica & Impaginazione) Rita Colognola (Segreteria di Redazione) Masimiliano Ramboni (Web Marketing) Massimo Pagni (Revisione testi) CONSIGLIO SCIENTIFICO Dott. Rita Colognola, Dott. Francesco Denitto, Dott. Luciano Di Tizio, Dott. Matteo Grassi, Dott. Mirko Mutalipassi, Dott. Valerio Zupo RESPONSABILI DI SEZIONE Mariella Bettarini (L’Acquario in Poesia) Luigi Del Favero (Discus) Luciano Di Tizio (Acqua dolce) Mario Loffredo (Link & Argomenti Strutturanti) Lorenzo Luchetta (NonSoloAcquari) Diego Marinelli (Aquascaping) Mirko Mutalipassi (Test & Recensioni) Antonio Piccolo (Come si fa) Stefano Rossi (Acquario Marino Mediterraneo) Roberto Silverii (Anabantoidi) Luigi Storoni (Oltre il Vetro) HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO Silvio Arnone Mariella Bettarini Carassio Rita Colognola Marco Gargiulo Ippocampo Luciano Di Tizio Mario Loffredo Luigi Pizzo Corinne Van Keulen Pubblicità e Redazione: Papyrus Wezelweide 15 - NL 2727 DK Zoetermeer - The Netherlands Tel. 0031-(0)6-48154024 e-mail: aquariophylia@gmail.com Per abbonarsi gratuitamente alla rivista e riceverla ogni mese: http://www.aquariophylia.eu Gli autori sono responsabili dei pareri espressi nei singoli articoli e questi non riflettono necessariamente l’opinione della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale, di contenuti, testi, foto o filmati pubblicati in questa rivista, salvo specifica approvazione scritta da parte della redazione. Per citare gli articoli contenuti in questa rivista usare il formato seguente: Nome dell’autore e titolo dell’articolo In: aquariophylia n., anno, pag. (www.aquariophylia.eu)
AQUARIOPHYLIA
EUROPEAN AQUARIUM HOBBYIST MAGAZINE
Anno III - n째 12 dicembre 2013
28
20
104
106
86 40
10
EDITORIALE
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QUESTO NUMERO IN BREVE
18
LETTERE IN REDAZIONE
20
PASSIONE LAGHETTO TERZA PARTE: L’ACQUA di Luciano Di Tizio
28
REPORTAGE. ELEFANTENTREFFEN di Silvio Arnone
40
AQUARIOPHYLIA VA A SCUOLA. ACQUARI IN CLASSE di Luigi Pizzo
48
VAI COL LINK. OGGI PARLIAMO DI... DISCUS a cura di Mario Loffredo
51 55
LA RUBRICA DEL CARASSIO RECENSIONI E NOVITÀ 56 ASKOLL PRATIKO 58 SANDER CERTIZON - 300 MG OZONE 60 LGMAQUARI REATTORE DI FITOPLANCTON 62 MATUTA TIMO SALT PURE 64 SERA BIONITRIVEC 66 TUNZE 6105
68
CROCE O DELIZIA? LO SCAVATORE di Corinne van Keulen
70
DALLE ASSOCIAZIONI
86
PESCI FUOR D’ACQUA? ACQUARIOLOGIA OGGI. Quarta parte di Rita Colognola
102
L’ACQUARIO IN POESIA. DUE ACROSTICI PER MIA MADRE di Mariella Bettarini
104
UN TUFFO, UNA FOTO di Marco Gargiulo
106
INSERTO DA STAMPARE E CONSERVARE. PESCI E POESIA: IL FASCINO DEL XVI SECOLO. Ottava parte di IppoCampo
118
ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO
I NOSTRI COLLABORATORI E RESPONSABILI DI SEZIONE Questa rivista si basa sul lavoro di un gruppo multidisciplinare di volenterosi che desiderano accrescere la diffusione degli acquari nel nostro paese. Possiamo affermare anzi che, in base alla struttura che abbiamo voluto imporre a questa pubblicazione, ogni responsabile di sezione abbia realizzato una sua propria rivista dedicata ad un singolo argomento. Speriamo che i loro sforzi vi siano graditi, ma attendiamo comunque da voi critiche e suggerimenti, per rendere la nostra famiglia sempre più efficiente e produttiva. Vi presentiamo dunque la squadra!
VALERIO ZUPO (Direttore Responsabile) biologo, laureato a Napoli con lode. Ha frequentato l’Università Livre di Bruxelles per un PhD sulle reti trofiche in fanerogame marine ed ha ricevuto un Fullbright award nel 1994. È stato coordinatore di vari progetti di ricerca e tutt’ora svolge la propria attività di ricercatore della Stazione Zoologica di Napoli, presso il laboratorio di Ecologia del Benthos di Ischia (Napoli). Da molti decenni è appassionato di acquari ed ha scritto per numerose riviste nazionali, oltre a collaborare con varie riviste divulgative internazionali. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati all’ecofisiologia dei crostacei decapodi, le reti trofiche ed i rapporti tra piante ed animali. Ha scritto 12 libri divulgativi sugli acquari, le malattie dei pesci, la fauna e la flora del mediterraneo. Nel campo degli acquari è particolarmente interessato agli aspetti ambientali, la gestione dei sistemi complessi, il filtraggio e la qualità dell’acqua, nonché le malattie dei pesci e gli acquari marini mediterranei. Ha inoltre pubblicato alcuni testi sui discus ed alcuni CD multimediali sulle malattie dei discus e sulla gestione degli acquari marini e d’acqua dolce. STEFANO BERTONI (WebMaster), nato a Milano nel lontanissimo 1967, da sempre appassionato di Computer, ha iniziato quasi 30 anni or sono ad interassarsi di informatica con il mitico Commodore Vic 20; esperto in sistemi Dos, Windows, in reti informatiche, si è specializzato in assemblaggio di pc e configurazioni avanzate e sicurezza mediante configurazioni di firewall e proxy. Realizza per passione siti internet e portali per amici e parenti, gestisce 2 siti personali (www.1diabetico.net e www.food4diabete.com); da poco ha pubblicato due libri in vendita su Amazon dal titolo “Rimecelate” e ” Vi racconto il diabete”. Da venticinque anni, grande appassionato di acquariologia, adora allevare ciclidi nani del Sud America, è apparso su questa rivista anche come autore, vorrebbe continuare a farlo qualora trovasse nuovi spunti da proporre. MARIELLA BETTARINI (Responsabile Sezione L’Acquario in Poesia) è nata nel 1942 a Firenze, dove vive. Dagli anni Sessanta ha collaborato a più di 150 riviste e ha pubblicato una trentina di libri di poesia, alcuni di narrativa e di saggistica. Nel 1973 ha fondato il periodico letterario “Salvo imprevisti”, che nel 1993 ha preso il titolo de “L’area di Broca”. Con Gabriella Maleti cura la Gazebo Libri. Ha tradotto scritti di Simone Weil e curato Il libro di Alice. Nel 2008 è uscita l’antolo6
gia poetica A parole – in immagini (1963-2007) e nel 2010 l’e-book Poesie per mia madre, Elda Zupo. Sulla sua poesia sono state discusse due tesi di laurea. Sito personale: www.mariellabettarini.it Sito della rivista “L’area di Broca”: www.emt.it/broca Link all’e-book: http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=43 FRANCESCO DENITTO (Autore e Consigliere di Redazione) biologo Marino, Francesco Denitto svolge attualmente attività di ricerca presso l’Università del Salento, ove ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche ed il suo dottorato di ricerca in Ecologia Fondamentale. Subacqueo per diletto e professione, effettua studi sulla biologia delle grotte marine sommerse e sull’ecologia degli organismi planctonici, in particolare le meduse. È autore di svariate pubblicazioni scientifiche di biologia marina. Appassionato di lungo corso, è autore di numerosi articoli di acquariofilia e dedicati all’allevamento del discus. Collaboratore di riviste italiane del settore, oggi i suoi lavori sono pubblicati prevalentemente all’estero. Infatti, collabora regolarmente con le più importanti testate internazionali, tra cui lo storico Diskus Brief (Germania), la prestigiosa rivista americana Tropical Fish Hobbyist (TFH) ed alcuni magazine asiatici. È co-autore del libro “Trophy Discus” edito dall’americana Cichlid Press. Relatore per conferenze sul “mondo acquatico”, Francesco è anche giudice di gara nei concorsi internazionali di discus, tra cui alcuni prestigiosi campionati in Europa ed in Asia. È stato fonda- tore del Gruppo Acquariofilo Salentino (GAS), ove riveste la carica di segretario. LUCIANO DI TIZIO (Responsabile sezione acqua dolce & laghetto) giornalista professionista, si occupa di acquari da oltre 40 anni. Ha spaziato in tutti i settori di questo hobby, con una particolare attenzione al dolce nostrano ed all’acquario mediterraneo. È stato tra i fondatori dell’Associazione Acquariofili Abruzzese, della quale è attualmente il presidente, ed è stato per sette anni presidente dalla FIAAE, la Federazione che negli anni ‘90 del secolo scorso raggruppò tutte le allora numerose associazioni italiane di acquariofilia e di terrariofilia. Ha allevato e riprodotto pesci, anfibi e rettili ed ha condotto, da solo o con altri esperti, numerosi studi sul campo sulla piccola fauna italiana. Ha scritto oltre 1000 articoli per riviste specializzate, in Italia ed all’estero, oltre ad una dozzina di libri divulgativi. È stato a lungo membro del comitato di redazione e direttore responsabile della rivista Aquarium. Come erpetologo ha partecipato e partecipa a congressi scientifici con propri lavori ed è coautore di diverse pubblicazioni. MARIO LOFFREDO (Responsabile sezione Link) è nato a Napoli il 9 marzo 1967 ed è cresciuto ad Ischia, dove è impegnato nel settore turistico. Ama profondamente il mare ed i suoi abitanti: avvicinatosi all’acquariofilia all’età di 14 anni non se ne è mai più allontanato. Per alcuni anni i suoi acquari sono stati i classici “da salotto”, ma in breve si è accorto che il suo vero interesse era rivolto più al comportamento ed alla biologia delle specie allevate, piuttosto che al colore e alla bellezza. Da diversi anni ha concentrato i suoi sforzi nella riproduzione di specie marine mediterranee. LORENZO LUCHETTA (Responsabile rubrica NonSoloAcquari) divulgatore naturalistico appassionato di piccoli mammiferi da compagnia, fauna montana, ed altri argomenti legati ad animali e piante. In merito a tali tematiche collabora con diverse riviste di settore ed ha scritto testi di cui è autore anche delle immagini. Si interessa da diversi anni come amatore di stagni naturali, acquari d’acqua dolce fredda e conchiglie. 7
DIEGO MARINELLI (Responsabile sezione Aquascaping) vive e lavora ad Avellino. Appassionato di fotografia naturalistica e acquariofilia, negli ultimi anni si è dedicato con successo all’aquascaping. Le sue partecipazioni ai più prestigiosi contest internazionali hanno sempre riscontrato ottimi risultati. Diego collabora come allestitore e consulente con alcuni importanti marchi internazionali, scrive articoli e guide sull’aquascaping e sulla gestione dell’acquario di piante per riviste e portali di acquariofilia, è chiamato a svolgere il ruolo di giudice in alcuni contest internazionali; le sue immagini sono usate nelle presentazioni di fiere ed eventi nel campo dell’ acquariofilia e in guide e cataloghi d’importanti aziende del settore. Diego racconta le sue esperienze sul suo sito/blog www.aquaproject.it. MIRKO MUTALIPASSI (Responsabile sezione Test & Recensioni) nato a Napoli nel 1983, da sempre ha coltivato la passione per il mare, la subacquea e gli acquari. Dopo una parentesi di studi presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, si è laureato in Biologia delle Produzioni marine. Vanta numerose esperienze lavorative presso serre di importazione di pesci e invertebrati tropicali e collaborazioni con aziende del settore nella realizzazione di sistemi di filtraggio per acquari marini. Ha organizzato e presenziato a numerosi convegni di acquariofilia diretti principalmente ai negozianti del settore. ANTONIO PICCOLO (Responsabile sezione Come si fa) nasce a Napoli nel 1960. I suoi interessi sono: le arti, le scienze e la tecnologia. Opera nel campo della fotografia, video e musica. Dopo numerose mostre, concerti e performance, nel 1984 termina il corso di studi laureandosi in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Si trasferisce a Londra dove lavora con il regista americano Chatt Hall. Negli anni novanta si è occupato di fotografia naturalistica, ha lavorato nel campo della pubblicità, e-commerce e documentaristica. Attualmente è docente nella scuola secondaria, collabora con varie riviste on line e continua a produrre documentari e fotografie. MASSIMILIANO RAMBONI (Web Marketing) è un informatico che ha visto nascere i primi personal computer e ha visto quello che c’era prima di internet, molto prima della bolla del 2000. Già nel 1997 si occupava di sviluppo di siti internet e di Web Marketing; il tempo e l’esperienza lo hanno poi portato a gestire siti nei loro contenuti e posizionamenti nel mercato di Internet, e allo sviluppo di offerte pubblicitarie concepite per il mondo Web. Ora insieme al Web Master di www.Aquariophylia.eu è impegnato a traghettare il sito e la rivista in una nuova fase, ricca di novità e sorprese che non mancheranno di stupirvi. STEFANO CARLO ANDREA ROSSI (Responsabile sezione Acquario Marino Mediterraneo) geologo professionista, nato a Milano nel 1962, è cresciuto circondato da acquari domestici. Dopo una pausa post-universitaria ha messo i ramponi nel cassetto, ha ripreso ad immergersi con l’autorespiratore ed infine ad allestire acquari, con vasche di acqua dolce, di sole piante e, finalmente, ancora marine mediterranee, grazie ai gruppi incontrati sul web fino alla mailing list che evolverà in AIAM (Associazione italiana Acquario Mediterraneo, www.aiamitalia.it) di cui attualmente è presidente. L’impegno all’indipendenza, alla divulgazione e alla didattica, l’apertura al confronto ed i contatti con il mondo della ricerca sono tra gli obiettivi che considera prioritari per un’associazione di appassionati, così che un semplice hobby possa divenire anche strumento di crescita personale per tutti. 8
ROBERTO SILVERII (Responsabile Sezione Anabantoidei) abruzzese, è nato nel 1984 a Roma e vive da alcuni anni a Bologna, ove studia Medicina Veterinaria. La passione per l’acquariofilia nasce sin da bambino dall’amore per gli animali e matura poi con l’iscrizione all’Associazione Acquariofili Abruzzese. Grazie a Luciano Di Tizio ed Amedeo Pardi si concentra nell’allevamento di Betta splendens, e dal 2005 si dedica alle varietà di selezione. È co-fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Betta, che ha raggiunto proprio nell’ultimo anno traguardi importanti nella diffusione dell’allevamento delle varietà “show” di Betta splendens. LUIGI STORONI (Responsabile Sezione Oltre il Vetro) L’architetto Luigi Storoni, nato a Napoli nel 1957, si è laureato con una tesi sul recupero architettonico di Pozzuoli. I suoi interessi spaziano nel campo dell’arte dalla pittura alla fotografia, dalla computer grafica alla progettazione architettonica, con particolare attenzione all’impatto ambientale e all’ ecosostenibilità. Attualmente è docente di Liceo Artistico a Napoli. SILVIO ARNONE (Autore) è un africanista ed appassionato acquariofilo. Vanta pluridecennale esperienza in ogni ambito afferente la conduzione dell’acquario, sia d’acqua dolce che marino; si è infine specializzato sulle specie africane, con particolare riguardo per i killifish. Ha soggiornato in diversi Paesi africani e nel 2009 si è trasferito definitivamente in Botswana, impegnando molto del suo tempo nell’esplorazione dei biotopi locali. MARCO GARGIULO (Autore) Fotografo e biologo marino quarantaduenne, condivide da bambino la passione per il mare con i suoi genitori, affermati fotosub di livello mondiale. Inizia ad immergersi con autorespiratore nell’estate del 1974 e inizia, undicenne, insieme al fratello Arturo, a scattare le prime foto subacquee. Partecipa con successo a numerose gare di fotografia in estemporanea e a concorsi nazionali ed internazionali. Dopo anni di lontananza dalle competizioni, nel 2009 fonda insieme ad amici subacquei il POSEIDON TEAM A.S.D., ricopre la carica di responsabile del settore Fotografia Subacquea e membro del Consiglio Direttivo. Ultimamente partecipa a numerosi campionati di fotosub, classificandosi al primo posto. Collabora con le riviste del settore, pubblicando articoli di biologia marina e reportage di viaggio. È webmaster, editore e moderatore del Poseidon Team A.S.D.
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In questo momento non so proprio come
Mariella Bettarini, poetessa eclettica, è
ordinare l’elenco delle persone da ringra-
riuscita a portare armonia nella durezza
ziare: in ordine alfabetico, di apparizione
della tecnologia. Grazie. Flora Palumbo,
o sparso? Rita Colognola, oltre a giocare il
artista sublime, ha dato colore alle nostre
ruolo del coordinamento editoriale, ha
poesie e alle più belle copertine (compresa
fatto da segretaria di redazione, da tra-
quella di questo numero). Grazie. Lorenzo
duttrice, da mediatrice e pubblicitaria, fra
Luchetta, sin dai primissimi numeri, ha
le altre cose. Grazie. Alessandro Palomba
curato tutto quanto non riguarda gli
fondò il nostro sito web, poi seguito dal-
acquari. Grazie. Mirko Mutalipassi, esper-
l’ottimo Stefano Bertoni. Grazie. Luciano
tissimo della tecnica, ha curato da sempre
Di Tizio, oltre ad essere un eccezionale
la nostra rubrica delle recensioni tecnolo-
partner di questa pubblicazione, ha coo-
giche. Grazie. Antonio Piccolo si è occupa-
perato con le sue opere, ha fornito consigli
to invece dei nostri filmati e della rubrica
e riveduto numeri interi della rivista.
“come si fa”. Grazie.Roberto Silveri oltre a
Grazie. Mariagiulia Peduzzi ha curato
curare la sezione Anabantidi, si è occupa-
l’impaginazione mese dopo mese sin dal
to del coordinamento del nostro unico
primo numero. Grazie. Ettore Peyrot ha
numero speciale. Grazie. Matteo Grassi è
fornito impagabili consigli, riuscendo a
stato un meraviglioso consigliere scienti-
farci scalare tutte le classifiche di inter-
fico ma anche tanto altro. Grazie. Luigi
net. Grazie. Massimo Pagni ha letto
Storoni è stato il nostro architetto preferi-
migliaia di articoli per identificare anche i
to. Grazie. Marco Gargiulo ha offerto i suoi
più piccoli errori di… “stumpa”. Grazie.
indimenticabili scatti e qualche aneddoto
Massimiliano Ramboni ha prodotto un’ef-
sfizioso. Grazie.Mi spiace, lo spazio è
ficace azione di marketing. Grazie. Mario
veramente tiranno e rischierei di annoiar-
Loffredo ha collaborato sin dal primo
vi, ma potrei continuare per ore, perché,
numero, senza mai saltarne uno e, senza
andando indietro nel tempo, dovrei rin-
di lui, la nostra unica rubrica dei link non
graziare con infinito affetto: Francesco
avrebbe potuto esistere. Grazie. Silvio
Denitto, Alessandra Larotonda, Diego
Arnone, eclettico viaggiatore, ci ha porta-
Marinelli, Christian Pedone, Luigi Del
ti ogni mese in un luogo diverso del conti-
Favero,
nente Africano rendendo Aquariophylia
Giovannoli, Tony Di Meglio, Franco
una rivista migliore. Grazie. Stefano Rossi
Savastano, Pasquale Ambrosini, Monica
ha curato in stile impeccabile la sezione
Zuccarini,
del
Papeschi,
marino
mediterraneo.
Grazie. 10
Maurizio
Febo
Quarta,
Lumare,
Federica
Livia
Cristiano
Ferrigno,
Geppy
Apuleo, Paolo Busonera, Alessandro Falco, Antonio Gioia, Isaia Rosica e tantissimi altri amici che, senza chiedere nulla, hanno dato tantissimo. Grazie di cuore a tutti quelli che ho ricordato e, soprattutto, a tutti coloro che non sono stati nominati e sono tanti. Nel corso dei suoi tre anni Aquariophylia ha regalato ai suoi lettori trentadue fascicoli mensili di più di cento pagine, un libro di favole, un fascicolo speciale dedicato al Betta, tantissimi inserti stampabili sul marino Mediterraneo, un libro antico da collezionare, una app per leggere la rivista su
z
ipad, decine di filmati specializzati
per
il
nostro canale youtube, numerosi podcast per
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ascoltare la rivista mentre siete in viaggio e tanto, tanto altro. Abbiamo fatto da tramite per le attività di tantissime associazioni, che ringraziamo per la loro costante cooperazione. Abbiamo recensito centinaia di prodotti e novità, ricercandole nelle fiere di mezzo mondo. Siamo stanchi. Il punto critico è proprio questo. Siamo in debito di riconoscenza nei confronti di troppe persone e non ci sentiamo più di continuare in questo modo. Questo è l’ultimo numero di
Aquariophylia. Certo potremmo continuare. Continuare a chiedere ai collaboratori di lavorare senza remunerazione, ai fotografi di produrre senza ricevere nulla, agli
autori di scrivere… gratis. Non sarebbe
Abbiamo prodotto una pubblicazione
giusto però. Di tutto il lavoro fatto, teso a
divulgativa e, tuttavia, di qualità scientifi-
creare movimento nel nostro mercato
ca, la quale con pochissime eccezioni, ha
specializzato, si sono avvalsi certo i letto-
conservato elevati standard qualitativi,
ri, che ringraziamo, essendo i nostri unici
meravigliando i più per la costanza delle
padroni ma anche i produttori.
sue caratteristiche. No certo, non abbia-
Ovviamente ringraziamo gli sponsor che
mo proprio alcun rimpianto e, per giunta,
hanno voluto regalare ai nostri lettori
ci siamo divertiti (e si vede!). Però non
questa pubblicazione, sobbarcandosi le
potremmo continuare a fare questo gioco
spese
impaginarla:
al massacro, in cui noi lavoriamo per gli
AquaUno e Teco innanzitutto e poi CIA,
hobbisti e tanti operatori commerciali
Seachem e tutti gli altri che hanno credu-
stanno a guardare. Serve assolutamente
to in questo progetto. Grazie.
un’organizzazione produttiva più efficace
Non è un momento triste per noi tutti che
per rendere completo questo prodotto.
abbiamo cooperato, anzi, è il momento
Dunque siamo… felici di annunciare che
della resa dei conti e tutto spinge a essere
Aquariophylia, da questo mese, è sospesa.
soddisfatti. Abbiamo appagato le aspetta-
Non significa che sia chiusa per sempre!
tive di migliaia di lettori che fedelmente,
Potremmo riconsiderare la sua pubblica-
ogni mese, ci hanno seguito e ringraziato.
zione nel caso in cui si creino le condizio-
necessarie
per
12
ni adeguate per produrre almeno una
grazie al contributo di tanti motivati col-
remunerazione minima dei nostri autori e
laboratori. Tutta la nostra attenzione è
collaboratori. Siamo aperti a tutte le pos-
sempre stata volta alla qualità del prodot-
sibilità. Ma dovrebbe apparire chiaro a
to, al suo sapore naturale e al tempo stes-
tutti che non potremmo continuare per
so canonicamente perfetto. Tutto il resto
sempre, a produrre una pubblicazione
era secondario. La motivazione, insom-
professionale senza la minima copertura
ma, stava nel prodotto, non negli eventua-
economica.
li profitti, come ormai tutti voi ben sapete.
Pertanto vi invitiamo sul nostro sito web,
Tuttavia, dopo tre anni di attività, bisogna
che rimane aperto.
ammettere che una maggiore attenzione
Attraverso il portale di Aquariophylia
ai profitti - i piccoli introiti necessari per far funzionare la macchina produttiva -
z SEGUI IL LINK CLICCA QUI!
avrebbe permesso probabilmente di conti-
www.aquariophylia.eu
nuare a distribuire un prodotto unico nel suo genere.
potrete continuare a produr-
Non tutto è perduto, però, perché la
re una comunità viva, scambiare
sospensione che inizia con questo nume-
informazioni, eventualmente discutere
ro, è propedeutica a un’integrale riorga-
del futuro della rivista perché lo rammen-
nizzazione aziendale che potrà permet-
tiamo ancora una volta: è vostra!
terci di migliorare, come previsto dal
Potrete richiedere e offrire suggerimenti,
nostro DNA. È nostra ferma intenzione
ma anche trovare ogni mese piccole sor-
integrare in questa impresa persone capa-
prese che, speriamo, riusciremo comun-
ci, accese come noi dal fuoco della passio-
que a regalare. Non vi offriremo più una
ne, che sappiano valorizzare l’azione della
rivista completa però, se non riusciremo a
rivista, permettendo di condurla in modo
farla funzionare in modo adeguato. Avete
impeccabile. Nulla cambierà negli intenti
delle idee? Mettetele in campo discuten-
e nella nostra “mission”. Cambierà solo il
done sul sito web della rivista.
modo di gestire un’attività che, pur volen-
…E chissà che tra qualche mese non si
do rimanere fondata sulla pura passione,
possa riprendere la diffusione di questo
possa intraprendere concretezza e stabi-
mensile, più forte e più bello grazie anche
lità. Restate collegati, dunque, attraverso
al vostro contributo di idee. Non vi dicia-
il nostro sito, perché è probabile che pos-
mo addio, dunque, ma arrivederci, con la
siate assistere alla più straordinaria delle
certezza che ci re-incontreremo subito sul
trasformazioni (in meglio... Non temete!
portale.
D’altra parte riteniamo di non avervi mai
Abbiamo sino a oggi votato la nostra pas-
delusi, né vogliamo cominciare a farlo) in
sione, alla creazione di un prodotto di
tempi relativamente brevi.
eccellenza, in grado di stimolare le atti-
Insomma, per dirla con gli autori anglo-
vità creative di migliaia di appassionati,
sassoni... Stay tuned! 13
QUESTO NUMERO...
in breve
Elefantentreffen. Mollati gli ormeggi, Bravo descrive il luogo: navighiamo sul Chobe River all’interno dell’omonimo parco, la sponda del fiume di fronte a noi è Namibia (si, il dito di Caprivi esiste sul serio) e non fa parte del Chobe National Park. Apprendiamo i dettagli di una storia che avevamo già sentita: al centro del fiume vi è un’isola a lungo contesa fra Botswana e Namibia, quando finalmente venne assegnata al Botswana da un arbitrato internazionale, l’evento fu ufficializzato issando la bandiera. Il governo namibiano aveva però accettato la decisione malvolentieri e i dispetti non mancavano; venne considerato particolarmente irriverente, il fatto che “ignoti” facessero regolarmente sparire la bandiera ogni notte. Un reportage fantastico nella terra degli elefanti. In esclusiva per Aquariophylia dal nostro corrispondente giramondo! Acquario in classe. Negli ultimi anni si sono viste nascere sempre più iniziative con lo scopo di sensibilizzare i giovani nei confronti della natura e di stimolare il rispetto per quest’ultima. Nella passata legislatura è stata depositata una proposta di legge sull’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole. Questo progetto nasce con l’intenzione di promuovere la consapevolezza rispetto a temi ecologici e ambientali insieme ai maestri e i professori, di lettere e di scienze, di geografia e di economia, cercando di ridurre il rischio che tale insegnamento abbia un impatto solo superficiale nei ragazzi. Siamo sicuri, quindi, che accompagnare temi di biologia, chimica, ecologia, etologia e ambiente con la creazione di un acquario sia un modo più incisivo e perché no anche divertente, per affrontare queste materie. Oggi parliamo di … discus. Tra i tanti ciclidi in grado di generare passioni anche nei cuori meno vicini al mondo naturale, il discus è certo un pesce molto peculiare. Innanzitutto è 14
z
caratterizzato da una forma e da colori che lo rendono semplicemente affascinante. È inoltre
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dotato di un’etologia complessa, che lo rende quasi umano nelle sue manifestazioni caratteriali. Qualcuno ritiene che si tratti di una specie destinata solo a super-esperti, avendo esigenze così complesse, da renderlo difficilissimo da allevare. In realtà gli esemplari da allevamento non necessitano di un ambiente molto diverso da quello di un… guppy, anche se, come qualsiasi altra specie, i discus meritano rispetto e cautela. Imparando ad allevarli impariamo a rispettare qualsiasi organismo acquatico. Va l e n c i e n n e a . L’abitudine di scavare una tana è comune a diversi gobidi e questo rende queste specie, ospiti particolarmente attraenti in acquario per alcuni acquariofili e temutissime per altri: dipende da che tipo di acquario si desidera. Un pesciolino che mette continuamente a soqquadro la sabbia, senza nessun riguardo per quello che incontra sul suo cammino, può essere uno spettacolo che non stanca mai, oppure un incubo a occhi aperti. Bisogna
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inoltre tenere presente che alcune specie hanno bisogno di spazi notevoli, muovendosi abitualmente a distanze di circa un metro dalla tana e che non è quindi possibile allevarle in piccoli acquari. Un tuffo, una foto. Il mare è calmo e l’acqua sembra limpida, dopo alcuni giorni trascorsi dalle intense piogge, la serata è tranquilla e non fredda. Ci si veste rapidamente e ci si immerge subito, provando a restare uniti per il maggior tempo possibile dal contatto visivo delle lampade. Il nostro fotografo ha optato per il 60 micro Nikkor sulla Isotta D800 ma questa volta ha montato, per testarlo, anche il nuovo AV100 di Isotecnic, accoppiato con un Inon Z240 con uno snoot artigianale. Ecco un altro scatto magistrale! Pesci e poesia, il fascino del XVI secolo. Continua la nostra raccolta di pagine del libro antico. E adesso, chiusura o no, non è una scusa per scansare la fatica, ecco quindi l’ospite d’onore di questo mese, presentatoci a pagina 85 da Boussuet, sotto il nome di xiphia. Xiphias gladius Linneo 1758, teleosteo appartenente all’ordine dei Perciformi, famiglia degli Xiphiidi, è una specie pelagica distribuita in acque temperate. Migratrice, passa l’estate in acque più fredde e torna verso acque calde in inverno. Analisi del DNA hanno dimostrato bassi livelli di scambi genetici tra popolazioni mediterranee e atlantiche. La riproduzione ha luogo in primavera, nel Mar dei Sargassi. Specie predatrice, si nutre principalmente di pesci, ma anche di crostacei. Pesci fuor d’acqua. Anche per gli acquari pubblici lo stile di presentazione e l’estetica si evolvono: le tecnologie attuali e l’uso di acrilico in sostituzione delle lastre di vetro, permettono inoltre presentazioni sempre più fantasiose e si è quindi passati dalle classiche vasche ottocentesche, allineate lungo le pareti della sala destinata all’esposizione, ai “tunnel”, ormai molto frequenti, che permettono di passare all’interno di vasche gigantesche, fino a presentazioni a dir poco strabilianti, come l’AquaDom di Berlino, all’interno del quale si sale in ascensore. 16
In questa sezione riceviamo le vostre lettere e rispondiamo sia sulla rivista sia per e-mail. Potete scrivere semplicemente collegandovi al nostro sito web (www.aquariophylia.it) ed utilizzando l’apposito spazio lettere. Ovviamente sono accettate anche lettere ricevute per posta normale, ma in questo caso i tempi di risposta sono molto più lunghi. Nei primi numeri la rubrica avrà l’aspetto che osservate, semplice e classico. In futuro, anche grazie ai vostri contributi, cercheremo di rendere le risposte sempre più “interattive” in modo che possiate contare sul parere di vari esperti per la risoluzione dei problemi sottoposti alla redazione.
www.aquariophylia.it Questo mese preferiamo non pubblicare la consueta rubrica delle lettere. Dopo questo numero dovremo abituarci a riunirci sul sito web, dove potremo reperire consigli e suggerimenti, proprio come nelle lettere che pubblichiamo ogni mese sulla rivista. Quindi, cominciamo da subito a visitare il forum, per leggere le lettere di tanti amici che potremo aiutare, eventualmente, con le nostre idee.
Basta cliccare su: http://www.aquariophylia.eu/?page_id=375.
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Se siete già iscritti, basterà fare il log-in per entrare in contatto con i vostri nuovi amici. Abituiamoci subito dunque: il tempo che avremmo dedicato alle lettere, lo utilizzeremo per visitare il forum. 18
19
Un angolo delle sorgenti di Capo Pescara, a Popoli, in Abruzzo: le acque dei fiumi appartengono al demanio e non si possono prelevare se non autorizzati. In questo caso, in piÚ, siamo nel cuore di una riserva per cui ogni prelievo è vietato 20
PASSIONE L AGHE TT O di Luciano Di Tizio
21
Terza parte:
L’acqua Un grosso acquario contiene alcune centinaia di litri d’acqua, un piccolo laghetto ne contiene spesso di più. Riempire un invaso, è dunque un’operazione assai più complessa, a cominciare dalle quantità in gioco, di quanto non appaia a prima vista. Dobbiamo chiarire, dove possiamo attingere il liquido che ci serve e, insieme, dobbiamo preoccuparci di fare le scelte giuste per avere un ambiente sommerso adatto alla coltivazione delle piante e all’allevamento dei pesci.
fortuna di avere a portata di mano semplicemente girando la manopola di un rubinetto. Una scelta teoricamente ottimale, ma soltanto teoricamente. Nella realtà dei fatti, l’acqua erogata dagli acquedotti italiani è sì potabile ma di solito disinfettata con generose dosi di cloro, in percentuali tali da consentirci di avvertirne gusto e odore ma da non dare alcun problema, salvo a chi abbia una particolare sensibilità verso questo elemento. Ebbene i pesci sono molto più sensibili di noi al cloro: un’eccessiva percentuale disciolta nell’acqua, può provocare problemi seri ed essere, per loro, persino mortale. Se usiamo l’acqua di rubinetto, dovremo prendere alcune precauzioni. Poiché il cloro si dissocia facilmente, è buona norma versare l’acqua facendola “agitare” quanto più possibile, ad esempio lasciandola cadere dall’alto e/o impiegando una certa pressione nel getto. Per precauzione si può anche, dopo aver colmato l’invaso, attivare pompe e filtri e comunque attendere qualche giorno prima di immettere piante e pesci. Ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare prodotti specifici atti a eliminare il cloro, spesso utilizzati in acquariofilia. Con i volumi d’acqua previsti in un laghetto, una tale scelta può risultare tuttavia abbastanza costosa. Il problema del costo può esserci, in verità, anche per la bolletta idrica, visto che ormai le tariffe in vigore in varie parti d’Italia, sono a livelli tutt’altro che modesti. Ci consola il fatto che, come che sia, il laghetto dobbiamo comunque riempirlo una sola volta. Ci consentirebbe di risparmiare notevolmente sui
C’È ACQUA E ACQUA: RIEMPIAMO IL LAGHETTO La soluzione più ovvia, quella che a chiunque viene per prima in mente, è quella di riempire il laghetto con l’acqua potabile, che abbiamo la
L’acqua “di rubinetto”, quella potabile erogata dagli acquedotti cittadini, finisce con l’essere quasi sempre quella usata per riempire il laghetto 22
In alternativa, in campagna e nelle periferie urbane, ci sono pozzetti utilizzabili, previa autorizzazione se non ne siamo noi stessi i titolari del servizio, per prelevare acqua distribuita dai consorzi di bonifica ra, se non inquinata, è perfetta per i nostri scopi. Occorre però tenere conto delle norme di legge, oltre che delle norme e dei regolamenti locali. L’acqua, almeno per il momento, è patrimonio pubblico ma questo non vuol dire affatto che sia “di tutti”. Per non violare la legge sarà opportuno informarsi localmente presso gli enti locali e le autorità di bacino. Un’ultima possibilità può essere quella di far ricorso all’acqua piovana, che chiunque può liberamente raccogliere e utilizzare. Fino a qualche decennio or sono, come potete ancora leggere in vecchi libri del settore, la si consigliava anche per l’acquario tropicale. L’acqua piovana, però, è acida, oggi più che in passato e purtrop-
costi, l’uso, là dove disponibile, dell’acqua d’irrigazione, abitualmente pagata a forfait e a tariffe decisamente inferiori rispetto a quella potabile. Questo tipo di rifornimento idrico è disponibile di solito in campagna ma anche nei piccoli centri abitati e nelle periferie delle grandi città, spesso raggiunte dalle reti dei consorzi di bonifica o da altre analoghe strutture. In questi casi l’acqua è prelevata direttamente da corsi o invasi naturali e trasportata nei campi attraverso una rete di canali, oggi spesso sostituiti da condotte sotterranee che affiorano, ogni tot metri, attraverso appositi pozzetti. Quest’acqua non subisce alcun trattamento preventivo e quindi non c’è cloro né altri disinfettanti. Un’acqua teoricamente perfetta per il nostro laghetto, se il corpo idrico di provenienza non ha problemi di inquinamento, il che oggi è purtroppo abbastanza inconsueto! Dovremo regolarci caso per caso. Stesso discorso per chi abbia la possibilità di “servirsi” direttamente da torrenti, fiumi, laghi, stagni, risorgive, ecc. L’acqua prelevata in natu-
po, spesso, anche carica di inquinanti. Decidete voi se rischiare o meno. A conti fatti nella gran parte dei casi, converrà affidarsi comunque al rubinetto di casa. Prima di sistemare le piante e immettere i pesci, dovremo tuttavia essere certi che l’acqua sia davvero adatta allo scopo… 23
Le cascate di San Giovanni, a Bocca di Valle, nel Parco Nazionale della Majella. Uno spettacolo da ammirare 24
Cominciamo dalla temperatura dell’acqua: le piante e i pesci normalmente allevati nel laghetto, sono perfettamente adattati alle nostre condizioni ambientali e abbiamo già osservato che le specie tropicali le potremo allevare all’aperto solo in estate, per una “vacanza”, che sarà quasi certamente preziosa per il loro benessere. Del resto non ci sono alternative: riscaldare l’acqua in un laghetto da giardino, richiederebbe un dispendio energetico enorme, con costi decisa-
C’È ACQUA E ACQUA: LE COSE DI CUI TENERE CONTO Si è già notato che dei prodotti chimici anti-cloro, possiamo, volendo, tranquillamente fare a meno. Lo stesso discorso si può fare per i biocondizionatori: non sono indispensabili. L’impiego di un buon prodotto, al momento del primo allestimento e anche nei rabbocchi per compensare l’evaporazione e/o nei cambi parziali, è tuttavia una pratica che mi sento tranquillamente di conUn tempo comunissimi tra i campi, oggi un po’ meno frequenti, i canali di distribuzione dell’acqua da irrigazione: un’altra ottima fonte di rifornimento per il laghetto
sigliare. Abbiamo, è vero, a che fare con pesci in linea di massima robusti e adattabili, come certamente sono le koi, i pesci rossi e le altre specie nostrane ma aiutarli a star meglio non è di sicuro una cattiva abitudine, anzi… Se poi vogliamo allevare nel laghetto le più delicate varietà eteromorfe del carassio dorato o, in estate, pesci tropicali “in vacanza”, il biocondizionatore diventerà ancora più consigliabile. C’è ancora da affrontare il discorso dei valori chimico-fisici dell’acqua. Pur non volendo trasformarci in maniaci della provetta, qualche minimo concetto di base dobbiamo acquisirlo.
mente impegnativi. Si possono comunque prendere delle precauzioni per attutire le conseguenze del freddo: allestire laghetti con una profondità, almeno in alcuni punti, non inferiore ai 5060 cm, consentirà ai pesci di rifugiarsi in profondità in caso di freddo intenso e preoccuparsi, al momento del primo allestimento, che la temperatura si stabilizzi con quella ambientale, prima di introdurre gli animali. Bisogna tenere conto anche della trasparenza. Un’acqua “sana”, senza eccessiva proliferazione di alghe e senza processi biologici in atto, deve essere appunto trasparente, cosa che si 25
mentre al contrario una prevalenza di ioni OH- si ha in acqua basica (pH superiore a 7). Le acque presenti in natura in Italia sono quasi sempre neutre o leggermente basiche (pH tra 7 e 7,5). Una misurazione in fase di allestimento e verifiche ogni due mesi, saranno certamente sufficienti. Trasparenza, durezza e pH, ci danno informazioni di base sulle condizioni generali dell’acqua. A noi occorre però sapere anche qualcosa in più, in particolare sulla eventuale presenza di inquinanti: il controllo di base, da effettuare almeno una volta al mese, è quello della eventuale
può ottenere sia con un efficiente impianto di filtraggio, sia con una ricca presenza di piante. Nell’uno e nell’altro caso, un numero di pesci non eccessivo e cambi periodici di parte dell’acqua, con la contemporanea rimozione dello sporco grossolano, aiutano moltissimo. Importante anche la durezza, che indica la presenza di sali disciolti nell’acqua. La durezza totale, indicata dalla sigla GH, è quella determinata da sali soprattutto di calcio e magnesio. Quella temporanea o carbonatica (KH) è determinata dai carbonati e si elimina con la semplice ebollizione. Quella permanente è data infine da solfati e cloruri. La durezza si misura con gli stessi kit a viraggio di colore, a disposizione per l’acquario. Per il laghetto basterà misurare il KH, al momento del primo allestimento e poi, per controllo, più o meno una volta al mese. Tra le varie possibili scale di misurazione per la durezza, in acquariofilia si è affermato l’uso di quella in gradi tedeschi, indicati dalla sigla °d. Un grado tedesco corrisponde a 10 mg di monossido di calcio in un litro d’acqua. Più è alto il numero risultante dalla misurazione, più l’acqua è “dura”. Numeri bassi indicano al contrario un’acqua “tenera”. In Italia, le acque naturali sono di norma mediamente dure. Per il nostro laghetto andrà benissimo un valore KH tra 10 e 15 °d, con tranquilla tolleranza anche per qualche grado in più. Discorso analogo per il valore pH che indica la concentrazione idrogenionica, cioè la concentrazione nell’acqua degli ioni H+ e OH-, o meglio il rapporto tra la quantità degli uni e degli altri. Una situazione di equilibrio prevede la presenza di entrambi nella stessa quantità (10-7) e dà un valore di pH pari a 7. La prevalenza di ioni H+ determina acidità dell’acqua (pH inferiore a 7),
Qualunque sia la fonte scelta, l’importante è che il laghetto assuma presto un aspetto naturale e in tal senso la rana che ha scelto il nostro specchio d’acqua, è la migliore testimonianza di successo 26
presenza di nitrati. Valori bassi e costanti nel tempo indicano un sufficiente funzionamento del filtro o, comunque, in assenza di attrezzature per la depurazione, un discreto equilibrio biologico. Se tendono ad aumentare, occorrerà intervenire in fretta, cambiando parte dell’acqua e, nel laghetto “tecnologico” controllando l’efficienza degli impianti, in quello “naturale” aumentando le piante e diminuendo i pesci. Ci fermiamo qui. Nel prossimo appuntamento, tra un mese, avremmo dovuto cominciare a parlare di piante, anche se in verità qualcosa sull’argomento è già stato detto (abbiamo pubblicato
un articolo su ninfee e fior di loto su Aquariophylia 11/2011, pp. 94-103). Avremmo dovuto, perché in realtà la rivista per ora si ferma. Una pausa di riflessione determinata da un mercato poco attento all’informazione. L’augurio è che possa essere una breve sosta e che possiamo ritrovarci prima o poi tutti insieme sulla pagine della nostra rivista. Se così non fosse, saprò comunque che è stato bello provarci e lo dico con sincera gratitudine per Valerio e Rita che di Aquariophylia sono stati l’anima e il motore. A presto…
27
Reportage
Elefantentreffen di Silvio Arnone Lusaka – Zambia, Chobe National Park,
tenza, oppure di ritrovarsi imbarcati su un giocat-
Kasane – Botswana, 24 luglio 2013
tolo ove è impossibile perfino camminare ritti. L’alternativa è South African Airways. Orrore!
Lo Zambia confina col Botswana, da Gaborone
Significherebbe volare in South Africa per prende-
possiamo arrivare a Lusaka con l’aeroplano.
re la coincidenza. Ciò implica il dover subire i cro-
Escludendo il noleggio di un Piper occorre utiliz-
nici disservizi dell’aeroporto di Johannesburg,
zare un normale volo di linea e qui casca l’asino.
come rimediare? Semplice, partendo in automo-
Air Botswana è a dir poco inaffidabile, si rischia
bile! Nel caso specifico si unisce l’utile al dilettevo-
di trovare il volo cancellato al momento della par-
le, considerando la selvaggia bellezza del territorio
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Chobe National Park - Kasane Elefante che nuota
z 28
Kasane map
Kubu Lodge depliant
attraversato. Unica accortezza, partire “con
Lunedì 6 maggio 2013, partenza da Gaborone
comodo” alle due di notte da Gaborone.
alle ore 06,55, il contachilometri segna Km
L’orario capestro s’impone per arrivare a Kasane in
146.907.
tempo per godere le bellezze del Chobe National
Di notte la strada è libera e l’unico avvenimento
Park e varcare il confine la mattina seguente.
di rilievo è l’incontro con il treno a un passaggio
È l’unico inconveniente, conosco già il territorio
a livello (sono tutti senza barriere), meno male
attraversato ma anche non conoscendolo non è
che le due lucine rosse lampeggianti hanno
particolarmente attraente quindi non si perde
attratto la mia attenzione, mai visto prima un
niente.
treno in Botswana! 29
Elefanti in acqua al calar del sole
30
Ippopotami al sole
31
Coccodrillo Alle 7,30 siamo a Francistown, sostando solo
la strada flemmatici, pare sappiano che nessuno
per far rifornimento, sarebbe l’ora giusta per far
oserebbe sbarrargli il passo. Ci fermiamo in con-
colazione ma teniamo duro fino a Nata, che è un
templazione, il capofila si volta un attimo a guar-
bel posto e merita una sosta, sia pur breve.
darci e riprende tranquillo il cammino seguito
Ecco, superata Francistown, il panorama diviene
dagli altri.
interessante e occorre pure guidare con atten-
Altri incontri si susseguono più volte lungo la
zione, perché non è escluso che animali selvatici
strada: babbuini, facoceri, gazzelle e noi in
sbuchino all’improvviso sulla strada; nei pressi di
mezzo, tra l’azzurro del cielo e il verde della
Pandamatenga, eccoli! - Tre elefanti attraversano
savana. Arriviamo a Kasane poco dopo le dodi32
ci. Abbiamo percorso 904 Km, ci fermiamo al
bar, una piacevole sorpresa, una Coca-Cola fre-
Kubu Lodge, sulla riva del fiume.
sca ci voleva proprio.
È davvero un bel posto. Lasciati i bagagli, il mio
Mollati gli ormeggi, Bravo descrive il luogo: navi-
primo pensiero è avvicinarmi al fiume, vi è un
ghiamo sul Chobe River all’interno dell’omonimo
pontile basso che s’inoltra nell’acqua: vedo
parco, la sponda del fiume di fronte a noi è
numerosi branchi di piccoli pesci nuotare nell’ac-
Namibia (si, il dito di Caprivi esiste sul serio) e
qua limpida... mai lasciare il retino a casa, mai! -
non fa parte del Chobe National Park. Apprendo
Non dovessimo ripartire l’indomani, passerem-
i dettagli di una storia che avevo già sentito: al
mo la giornata nel giardino del lodge ma il tempo
centro del fiume vi è un’isola a lungo contesa fra
è tiranno e decidiamo il da farsi: le prime opzioni
Botswana e Namibia, quando finalmente fu
sono una visita al Chobe National Park, oppure
assegnata al Botswana da un arbitrato interna-
una mini-crociera sul fiume.
zionale, l’evento venne ufficializzato issando la
Optiamo per la seconda.
bandiera. Il governo namibiano aveva però
È lo stesso lodge che offre il servizio, un pulmino
accettato la decisione malvolentieri e i dispetti
ci accompagna all’imbarcadero, dove il coman-
non mancavano; venne considerato particolar-
dante-guida-marinaio-timoniere Bravo ci aspet-
mente irriverente il fatto che “ignoti” facessero
ta. La barca panoramica è comoda e il servizio
regolarmente sparire la bandiera ogni notte.
Branco di elefanti all’abbeverata
33
34
Il Chobe River visto dal giardino del Kubu Lodge 35
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Chobe National Park - Kasane Branco di elefanti
z Non durò molto: il governo del Botswana pose
perennemente in villeggiatura in un luogo così
rimedio all’inconveniente inviando in loco un
ameno, hanno posto fine all’irritante evento, la
cospicuo numero di soldati i quali, contentissimi
bandiera non è mai più sparita.
di prestare servizio e di trovarsi allo stesso tempo
Val la pena notare che più che un’isola, è una
36
Elefante a bagno intento a banchettare fra le erbe dell’isola
The bull secca del fiume, quando il livello dell’acqua è basso si può raggiungere anche a piedi, in periodo di piena è un trionfo di erbe galleggianti, di terraferma neanche l’ombra e gli elefanti considerano il luogo, il proprio ristorante preferito, disposti perfino a nuotare per raggiungerlo. La storia fa da sottofondo alla navigazione, finché si giunge nel pieno del territorio del parco: la riva del fiume è popolata dai coccodrilli che beati si godono il sole, a ragionevole distanza, un branco di bufali ha portato i piccoli a fare il bagnetto e a far conoscenza con gli ippopotami, che tanto socievoli non sono ma almeno non protestano. C’è posto per tutti: babbuini, gazzelle, zebre, 37
varani e tanti altri in cerca di acqua fresca. Gli elefanti dominano la scena, nel punto da loro scelto nessun altro si avventura. È un trionfo di madri con i piccoli, giovani che alternano una bevuta ad amichevoli baruffe. Poi, il capobranco. The Bull è l’incontrastato signore, beve più a monte di tutti, dove gli alberi sono più alti e l’ombra più fitta. Inconfondibile: le sue zanne sono incomparabili, il manto è più scuro ed è il più massiccio e poderoso di tutti. Anche amichevole verrebbe da dire, eravamo tutti intenti a guardare alla nostra sinistra il branco, quando, non so perché, mi son voltato a guardare verso destra: era lì, a due passi dalla barca, a osservar curioso l’esotico gruppo d’inattesi visitatori, intenti a scattare fotografie. Hello Bull! Saremmo rimasti per molto se il comandante Bravo non si fosse accorto che un altro elefante aveva lasciato l’isola per tornare alla terraferma. Una breve manovra ci porta vicini all’inusuale nuotatore: avanza imponente, mantenendo la proboscide in alto per respirare, emerge vicino la riva indugiando nell’acqua, di fronte ad un gruppo di babbuini intenti come noi a godersi lo spettacolo. Il sole cala, lentamente torniamo alla base ammirando il panorama che si tinge di rosso.
Nota dell’autore: Tutte le fotografie sono state da me realizzate. La foto a pag. 29 (Kasane map) è stata ricavata dal depliant della stessa pagina. I due video dell’articolo, ovvero Chobe National Park - Kasane - Elefante che nuota (pag. 28) e Chobe National Park - Kasane - Branco di elefanti (pag. 36) sono stati da me realizzati. Silvio Arnone
38
Tramonto sul Chobe River 39
Con questo mese avevamo in programma di iniziare una nuova rubrica destinata ad insegnanti e studenti delle scuole medie inferiori e superiori. In pratica, l’idea era quella di realizzare un acquario nella nostra classe utilizzando il minimo di fondi necessari. Vi proponiamo comunque l’idea, che potremo continuare con la ripresa delle nostre attività, speriamo presto. Inizieremo dai rudimenti ma riusciremo, passo dopo passo, a fare esperienze educative. Ogni mese potremo frequentare il laboratorio per affrontare un argomento diverso: le caratteristiche chimiche dell’acqua, gli inquinanti, i nutrienti, gli equilibri ecologici, rudimenti di zoologia e di botanica, alcuni concetti di fisica. Al termine di ogni lezione, potremo effettuare un test, una ricerca, un esercizio per fissare bene i concetti appresi. Ammesso che la visione di pesci e piante in un acquario non siano stati sufficienti ad imprimere indelebilmente, nella mente degli studenti, quanto mostrato dal docente.
Nell’allestire un acquario inizieremo dagli ambienti più semplici e facili da spiegare 40
Acquario in classe di Luigi Pizzo Negli ultimi anni si sono viste nascere sempre più
comprensione d’innumerevoli fenomeni si fon-
iniziative, con lo scopo di sensibilizzare i giovani
derà con il mondo delle emozioni: si potrà così
nei confronti della natura e di stimolare il rispetto
apprendere progettando, preparando, manipo-
per quest’ultima. Nella passata legislatura, è
lando, interagendo e sperimentando, usando,
stata depositata una proposta di legge sull’intro-
così, sia la mente sia il corpo. Lo studio per molti
duzione dell’educazione ambientale nelle scuole.
ragazzi, se non, per tutti, è una grande fatica, se
Questo progetto, nasce con l’intenzione di pro-
non si coglie l’elemento di piacere che c’è in
muovere la consapevolezza rispetto a temi eco-
esso. La scuola può, così, diventare un’espe-
logici e ambientali insieme ai maestri e ai profes-
rienza attiva, riuscendo a coniugare l’apprendi-
sori, di lettere e di scienze, di geografia e di eco-
mento con il piacere; lo sperimentare, l’osserva-
nomia, cercando di ridurre il rischio che tale inse-
re, il modificare e il creare dell’alunno, che può
gnamento abbia un impatto solo superficiale nei
trovare gratificazione concreta con il prodotto del
ragazzi. Siamo sicuri, quindi, che accompagnare
lavoro svolto.
temi di biologia, chimica, ecologia, etologia e ambiente con la creazione di un acquario, sia un
La creazione di un acquario vi condurrà sicura-
modo più incisivo e, perché no, anche diverten-
mente in un mondo affascinante e pieno di sor-
te, per affrontare queste materie. Insegnamenti
prese e vi porterà tante soddisfazioni: “il tuo
di questo genere, tuttora prevalentemente
acquario andrà tanto meglio, o mio lettore, quan-
astratti, possono così materializzarsi in aula. La
to più tu ci baderai. Tienilo nella stanza dove suoli 41
Un acquario completo può essere un buon punto di partenza passare il maggior tuo tempo e guardavi soven-
devi forse tenere in conto di tuo grande benefat-
te; vedrai scene ora gaie ora terribili, che ti
tore?”.
daranno un ben più grande diletto delle scene di
Così scriveva, nell’epilogo del primo volumetto
commedia, che in teatro ti regalano una più alta
acquariologico italiano, il celebre zoologo, il prof.
dose di quella noia che cerchi di fuggire andan-
Michele Lessona nel 1862.
dovi.
Per scegliere quale ambiente vorremmo ripro-
Guardalo di buon mattino, guardalo durante il
durre nel nostro acquario scolastico, dovremmo
giorno, guardalo la sera, mettendovi improvvisa-
innanzitutto valutare il livello della nostra espe-
mente un lume dietro e svegliando in sussulto i
rienza. Meglio iniziare da vasche semplici, con
suoi abitanti: sempre vedrai cose nuove e mera-
animali e piante robuste. Ospitare solo animali
vigliose; senza che io te lo dica, tu un giorno
adatti alle condizioni di temperatura e spazio che
incomincerai a disegnare animali e scrivere le tue
vogliamo realizzare. Fare un acquario, vuol dire
osservazioni: avrai fatto un bel libro, te ne assicu-
ricreare un piccolo ecosistema funzionante. Per
ro. Se invece di essere un lettore tu sei una let-
fare questo è necessario disporre di un po’ di
trice, tanto più caldamente ti faccio questa rac-
tempo, avere alcune conoscenze di ecologia,
comandazione. A ogni modo, Lettrice o Lettore,
etologia, biologia e chimica e possedere capa-
io ti ho insegnato una maniera di passare dilette-
cità di osservazione e misura.
volmente parecchie ore della tua vita. Non mi
Un ecosistema è una porzione di biosfera delimi42
Alcune specie sono pi첫 complesse ma permetteranno di spiegare importanti concetti di etologia, zoologia e fisiologia 43
Con la giusta tecnologia si può allevare praticamente di tutto
equilibri ricreati. L’ambiente così riprodotto artificialmente
è
chiamato
“mesocosmo”.
Quest’ambizioso obiettivo può essere raggiunto sempre più facilmente, anche grazie alla tecnologia e al bagaglio di esperienze accumulato negli ultimi decenni da acquariofili di tutto il mondo e da ricercatori che, sempre più spesso, ricorrono all’utilizzo di mesocosmi, come strumento sperimentale per l’osservazione e lo studio di molteplici fenomeni. Allestire un acquario significa quindi ricreare, in un ambiente artificiale e chiuso, il complesso sistema di scambi biologici e chimici, sul quale si intreccia e si sviluppa, la vita di molti organismi acquatici. Cercheremo, quindi, di ricostruire questo ecosistema, utilizzando risorse talvolta naturali e talvolta non. Oltre all’utilizzazione di elementi forniti dalla natura come: il fondo, che fa
tata naturalmente, cioè l’insieme di organismi che interagiscono tra loro e con l’ambiente che li circonda. Ogni ecosistema è costituito da una comunità di organismi, animali e vegetali, ed elementi non viventi con i quali si vengono a creare delle interazioni in equilibrio dinamico. In un acquario viene riprodotto in miniatura uno degli ambienti naturali con qualche differenza: non ci sono scambi con l’ambiente esterno (ad eccezione per esempio del mangime, che periodicamente verrà inserito nell’acquario) e non esiste la figura del predatore, che potrebbe alterare gli
Spiegheremo agli studenti nel dettaglio il funzionamento di un filtro ed impareremo concetti di ecologia 44
Verifica Siamo al primo numero ma questo non significa che non si possano già attivare le prime attività sull’argomento. Cari studenti, questo mese l’argomento era generico e tale sarà la nostra ricerca. Il vostro scopo, dunque, sarà quello di raccogliere notizie su riviste, internet, libri, giornali. L’argomento è l’acquario e la ricerca dovrà essere strutturata come segue: L’acquario - Storia - Componenti di base e tecnologia - Tipi di acquario - Mesocosmi - Microcosmi Poi continuate con argomenti a vostra scelta, sullo stesso tema.
Buon lavoro!
da supporto alle radici delle piante e funge da
scenze acquisite. La costruzione dell’acquario
habitat per i microrganismi importanti per ottene-
non va intesa, quindi, come un lavoro estempo-
re un perfetto equilibrio biologico, le piante,
raneo ma come l’inizio di un’attività duratura e l’i-
capaci di consumare i nitrati e di offrire ossigeno,
nizio di un percorso didattico, che abbraccia
saranno necessari alcuni accessori per mante-
varie materie.
nere stabile la qualità dell’acqua, fondamentale
Cosa occorrerà, quindi, per iniziare a creare que-
per la sopravvivenza della fauna e della flora
sta piccola parte di mondo acquatico? Anche se
acquatica (filtro, areatore, impianto di illuminazio-
è possibile realizzare la vasca “artigianalmente”,
ne, termoregolatore, termometro).
la sua costruzione aggiunge inutili difficoltà al
L’acquario è un importante mezzo di comunica-
progetto, poiché non è determinante per il senso
zione e di connessione con il mondo naturale
dell’esperienza formativa. Meglio acquistare una
attraverso il quale si possono svolgere infiniti
vasca già pronta (80 litri potrebbe andar bene
studi e osservazioni. Cercheremo di realizzarlo in
ma forse più grande, per essere visibile contem-
tempi diversi e gradualmente, dando così la pos-
poraneamente da un gruppo numeroso di stu-
sibilità di alternare fasi didattiche e preparatorie,
denti). L’esperienza, che si protrarrà per parecchi
a fasi in cui si possono “concretizzare” le cono-
mesi, si limiterà quindi ad allestirla e a popolarla. 45
Un acquario d’acqua dolce ben equilibrato potrà rappresentare una fantastica palestra didattica Potremo optare per un acquario completo, facil-
per ora, diremo che sotto il fondo devono esse-
mente reperibile in un negozio di animali dome-
re presenti le sostanze organiche e inorganiche
stici o presso un grossista, in grado di soddisfa-
che permettono alla vegetazione di affondare le
re le esigenze della scuola. Sceglieremo un
radici e nutrirsi.
acquario solido, munito di filtro, termoriscaldato-
Naturalmente dovrà essere presente un filtro. Si
re, impianto di illuminazione ben collaudato
tratta di un apparato che simula l’azione degli
(secondo le norme della Comunità Europea) e di
organismi degradatori presenti in natura. Vari
un supporto, generalmente in legno, che lo
gruppi di microorganismi, in sequenza, produco-
sostenga bene e che non crolli alla prima spinta
no la degradazione della materia organica e la
di uno studente più vispo!
trasformazione dell’ammoniaca in nitriti e poi in
Procederemo quindi alla realizzazione del fondo,
nitrati. Potremo fare esperienze entusiasmanti in
che dovrà somigliare a quello di un ambiente
questo senso, mettendo in evidenza, con prove
naturale. Nei prossimi numeri potremo approfon-
chimiche, la presenza di popolazioni diverse di
dire l’argomento con esperienze didattiche ma,
batteri nel tempo. 46
L’acqua in natura non è mai ferma e potremo
conosciamo bene le difficoltà!): un distributore di
considerare delle pompe di circolazione, per pro-
anidride carbonica, termometri, kit per la misura-
durre correnti unidirezionali, proprio come avvie-
zione di pH, durezza e nitriti, ecc.
ne in alcuni ambienti naturali. Azione simile è
Ma queste cose le prenderemo in considerazio-
svolta dall’aeratore, che mediante una pietra
ne nei prossimi numeri. Ogni mese avremo
porosa, porta in superficie gli strati d’acqua più
modo di fare insieme delle esperienze divertenti
profondi, creando un intenso scambio gassoso
e molto istruttive, passando dalla chimica alla
tra acqua e atmosfera.
botanica e dalla zoologia alla fisica. Ogni volta
Il termoriscaldatore, invece, serve per conserva-
che aggiungeremo un accessorio, potremo
re stabilmente elevata la temperatura dell’acqua:
affrontare definiti set di esercizi e verificare i pro-
gli organismi acquatici sono pecilotermi e impa-
gressi fatti. Al termine del “corso” avremo impa-
reremo, con esperienze dirette, che hanno biso-
rato moltissimo ma, soprattutto, avremo realiz-
gno di un ambiente a temperatura costante.
zato un magnifico acquario a scuola. Cominciate
Ovviamente, avremo bisogno di un sistema d’il-
a verificare le piccole disponibilità economiche
luminazione che simuli la presenza di radiazioni
della scuola, dunque, perché dal mese prossimo
solari e di altre piccole cose che potremo acqui-
si comincia!
stare via facendo (con i pochi fondi della scuola, Un acquario deve essere anche un ausilio ludico, da usare per imparare divertendosi
47
vai col...
ww w
link! a cura di Mario Loffredo In questa rubrica prendiamo in considerazione ogni mese un argomento di base, per guidarvi nella perfetta
comprensione dei
principi e
delle tecniche che ogni buon acquariofilo dovrebbe conoscere. Oramai la
rete offre una vasta gamma di notizie in proposito e non è necessario, dunque, che Aquariophylia predisponga articoli specifici in merito. La rete, però, contiene anche tante notizie errate, non essendo verificate in alcun
esperto della rivista si prenderà cura di leggere ed esplorare suggerendo solo pagine corrette o, perlomeno… non totalmente scorrette! In tal modo potrete godere di una navigazione “sicura”, sfruttando le recensioni proposte ogni mese. Vi modo. Per questo motivo un
proporremo pagine in varie lingue, per assecondare le vostre preferenze, indicate dalle
bandierine
al fianco di ogni link, per assecondare le
vostre preferenze. Accetteremo ovviamente con grande piacere anche i vostri
suggerimenti:
se avete trovato una pagina particolarmente
interessante, inviateci un riferimento e saremo felici di valutarla ed eventualmente recensirla. 48
Oggi parliamo di… DISCUS Beh, non è certo la prima volta che ne parliamo… non sarà neppure l’ultima, speriamo. Però vogliamo chiudere quest’anno in bellezza parlandovi del re degli acquari attraverso i nostri link. Tra i tanti ciclidi in grado di generare passioni anche nei cuori meno vicini al mondo naturale, il discus è certo un pesce molto peculiare. Innanzitutto è caratterizzato da una forma e da colori che lo rendono semplicemente affascinante. È inoltre dotato di una etologia complessa, che lo rende quasi umano nelle sue manifestazioni caratteriali. Qualcuno ritiene che si tratti di una
49
specie destinata solo a super-esperti, avendo esigenze così complesse da renderlo difficilissimo da allevare. In realtà gli esemplari da allevamento non necessitano di un ambiente molto diverso da quello di un… guppy, anche se come qualsiasi altra specie i discus meritano rispetto e cautela. Imparando ad allevarli impariamo a rispettare qualsiasi organismo acquatico. Le parole però sarebbero insufficienti a spiegare il suo fascino e le meravigliose esperienze che potrà donarci. Insomma, cliccate sui link e… non meravigliatevi dei risultati! http://www.acquaportal.it/Articoli/Dolce/Pesci/speciale_discus/ http://www.hobbydiscus.com/ http://www.mondodiscus.com/
z
http://www.sgdiscus.com/ http://www.discusitalia.it/
SEGUI IL LINK CLICCA QUI!
http://www.maniadiscus.com/ http://www.acquariomania.eu/Articoli/Articoli/allevare-i-discus.html http://www.superhigroup.com/approfondimenti/discus.html http://www.acquariofilando.it/riproduzione-discus-in-comunita/
http://www.fishlore.com/fishforum/discus-fish/11955-discus-care-sheet.html http://www.welshdiscusfish.co.uk/ http://aquaticconcepts.thekrib.com/Articles/PAM_Discus.htm http://en.wikipedia.org/wiki/Discus_(fish) http://www.discusstudio.com/tips.html
! k n i l
http://mat23811.hubpages.com/hub/How-To-Sucessfully-Care-For-Discus-Fish
http://www.clcdiscus.com/discus-fish-care/caring-for-your-discus/fish-tank-setup-size/ http://www.discushatchery.com/discustankmates.html
http://europadiscuscenter.de/ http://diskusfische.biz/
http://www.aquatop-aachen.de/de/suesswasseraquaristik/diskus-abteilung/diskusfische.html http://www.diskus-halten.de/
http://www.diskus-wissen.de/tag/haltung/
http://www.assw2006.de/zierfische/der-diskus-im-aquarium/ http://www.harald-hecke.de/
http://www.harald-hecke.de/1zucht.htm http://www.diskuszucht-gosewehr.de/
50
di Carassio Aurato Forse alcuni di voi non mi conoscono... Ebbene sì! Sono proprio un pesce, e allora?
Non c’è niente da fare… dovevo aspettare l’ultimo numero di Aquariophylia per cominciare ad apprezzare il capo. Ebbene lo confesso: non l’avevo mai stimato abbastanza. Questo tipetto strano, a volte insicuro, a volte Sottuttoio. No, detto fuori dai denti non lo consideravo interessante, se non per la possibilità che mi offrisse, ogni tanto, una scaglia di quello buono. Negli ultimi giorni, però, l’ho visto sotto una nuova luce. Dovete sapere che con l’approssimarsi del Natale, qui in redazione, c’è stata tanta gente in visita. Gente festosa, penserete voi, convenuta per portare auguri e candele in questi giorni ricordevoli. Invece no! Erano tutti tristi, lacrimosi, seccati, arrabbiati e scontenti. Pareva di essere in tempo di Quaresima, piuttosto che di Natività. Erano autori, fotografi, redattori, segretari, registi, web-masters, impaginatori e 51
gente rozza di redazione, che evidente-
cos’abbiamo mai da attribuirci? Ci
mente aveva ricevuto il fatidico messag-
siamo concentrati sull’eccellenza del
gio: Aquariophylia sospende le trasmis-
prodotto, più che sui ricavi, come dice
sioni a partire da dicembre. Strano che
lui. E allora?
fossero tanto amareggiati, visto che gua-
Messa su questo piano, devo dire, appa-
dagnavano, più o meno, quanto me: un
re convincente. Ma era proprio lui a con-
fico secco per mese. Ma la gente è strana
vincere,
e non starò a ragionare un minuto di più
Insomma, a me il concetto è piaciuto.
su quest’argomento. Quello che mi
…Ed anche ai misogini, che hanno
preme raccontare è altro.
cominciato a urlarsi l’un l’altro “Buon
La gente, dicevo, era tutta triste e scon-
Natale, Buon Natale!”. Pareva di essere
solata e ciondolava in redazione come
nel centro del film di Frank Capra sulla
un esercito di zombi. A questo punto
“Vita Meravigliosa”. Lo confesso, è stato
passa il capo radioso come non mai, con
bello anche per me e forse, non ne sono
un sorriso che arriva alle orecchie.
certo, ho anche emesso una lacrimuccia,
Cos’avrà mai da ridacchiare quel furbet-
subito dissoltasi nella soluzione dal pH
to? Dovrebbe essere il più triste di tutti.
acidulo. Ma sarà vero?
A un certo punto si rivolge all’esercito
Beh, a ben pensarci non ha affatto
dei mogi e dichiara tutta la sua soddisfa-
torto.Tutto passa, tutto scorre (Panta
zione. Sarà ubriaco o completamente
Rei, come diceva il mio idraulico) ma i
impazzito? No, lui insiste.Dice di essere
tre anni di Aquariophylia rimarranno
soddisfatto perché Aquariophylia è stata
nella storia. Sono tanti gli appassionati
un successo di pubblico e di prodotto.
che hanno provveduto a stampare in
Abbiamo lavorato duro e sodo, ce l’ab-
proprio tutti i numeri pubblicati sino a
biamo messa tutta e i risultati si vedono.
oggi e sono innumerevoli, coloro che ci
Tre anni di puro successo, con il numero
hanno scritto per comunicarci i loro
di abbonati che continua a salire, artico-
complimenti. Quindi, ora lo dico anch’io,
li che coprono tutto lo scibile acquariofi-
perché mai dovremmo essere tristi?
lo, sempre diversi, sempre entusiasman-
Siamo stati rallentati da qualche diffi-
ti. Abbiamo pubblicato libri, articoli e fil-
coltà economica, dovuta alla scarsa lun-
mati e siamo tutti soddisfatti dei risulta-
gimiranza di alcuni sponsor ma certo
ti, in primis i lettori. Quindi, conclude,
non siamo stati mai battuti. Anche se 52
con
la
sua
convinzione.
Aquariophylia non dovesse mai più
Facciamolo diventare il nostro quartier
riprendere le pubblicazioni (speriamo
generale per la rinascita. Date consigli,
vivamente che non vada a finire così),
pareri, suggerimenti. Il capo lo ripete
rappresenterà comunque una realtà
spesso:
indelebile per tutti quelli che hanno col-
Dimostrate di essere buoni padroni e
laborato, scambiato, letto o semplice-
provate a trovare soluzioni. Servono
mente sfogliato. Quindi eccoci qui tutti
fondi per far funzionare la rivista. Come
contenti, dritti e orgogliosi di aver parte-
possiamo reperirli e riaprire i battenti
cipato. Un giorno potrò dire ai miei
alla grande? Dai, lavoriamoci tutti insie-
(numerosi) avannotti: “Io c’ero”.
me
Come dicevo, però, io non credo affatto
L’unione fa la forza e tutti insieme
che questa sia la fine. Credo piuttosto
siamo, certo, fortissimi. Allora vi atten-
che sia l’inizio di un periodo migliore,
do compatti sul sito web di aquariophy-
ancora più produttivo e costruttivo.
lia.eu. Incontriamoci sul forum e scam-
Il capo in primis e tutti gli altri in secun-
biamo le nostre idee sino a trovare delle
dis, terzis, quartiis… (va bene così, ora
concrete soluzioni operative.
ricomponiti e prova a continuare.
Ora però devo andare anch’io. Sto svuo-
N.d.R.), stanno intrattenendo rapporti
tando la mia vasca e ci sono tantissime
con personaggi molto importanti, in
cianfrusaglie che ho accumulato negli
grado di fare la differenza. Quindi sono
ultimi tre anni e che non ho ancora ripo-
certo che dalle ceneri della rivista, pro-
sto nelle scatole di cartone.
prio come un’Araba Fenice, nascerà una
Non potrei congedarmi da voi, però,
realtà ancora più grande.
senza avervi comunicato ancora una
Non vi consiglio di aspettare, però, ma
volta, con affetto, stima e gratitudine, i
piuttosto di partecipare. Conosco i miei
miei più caldi, allegri, amorevoli auguri
polli e se tanto mi dà tanto, credo che il
di Buon Natale.
capo si aspetti un sacco di solidarietà da
Arrivederci presto
la
rivista
attorno
a
è
solo
questo
argomento.
parte vostra. Lo sapete oramai, non lavora per il profitto. Quindi se non vi
Vostro, commosso ma sincero
sente vicini, soprattutto ora, finisce che
Carassio
si stufa e manda tutto a carte quarantotto. Dunque tornate spesso sul sito web. 53
vostra.
55
INFO: http://aquarium.askoll.com/it/acquari-e-accessori/sistemi-filtranti/pratiko
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA filtri e pompe
Askoll pratiko: esterno, con gusto
z
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56
Il filtro è il cuore del sistema filtrante, specialmente in acqua dolce. Permette la trasformazione delle sostanze azotate, pericolose per i nostri ospiti e assicura il movimento dell’acqua nel nostro acquario. I filtri esterni hanno il grande vantaggio di non occupare prezioso spazio in acquario e di essere, al contempo, poco visibili e decisamente poco rumorosi.
Affidabile, di buona qualità e oramai collaudato
La Askoll ha in produzione oramai da anni il proprio filtro esterno che ha, ad oggi, fatto la storia dei filtri ad uso hobbistico: stiamo parlando del famoso filtro Askoll Pratiko. Il filtro è disponibile in varie versioni: il Pratiko 100, più piccolo, destina-
In caso di occlusione può ridursi l’efficienza di filtraggio
to per acquari fino a 100 litri, fino ad arrivare al Pratiko 400, per acquari decisamente più grandi, fino a 400 litri. È un filtro esterno di forma squadrata che permette un filtraggio meccanico, chimico e biologico. È organizzato in cestelli, con grandi spugne posizionate verticalmente in un apposito pannello scorrevole. Tubetti di ceramica vacuolata e carbone possono essere inseriti comodamente nei cestelli attraverso i quali l’acqua, prefiltrata meccanicamente dalle spugne, raggiunge la pompa e ritorna in vasca. Il filtro è silenziosissimo: anche di notte il rumore è impercettibile. È dotato di clip laterali, robuste, che permettono
oramai completamente occluse dalla sporcizia.
una chiusura ermetica della testata al corpo del
Questo è sia un pregio sia un difetto: difatti un fil-
filtro grazie ad una guarnizione a compressione
tro con materiali filtranti occlusi non è un filtro che
dedicata. È poco incline a rompersi: possediamo
funziona al suo optimum poiché il flusso d’acqua
un esemplare di Pratiko 200 da circa 6 anni e
seguirà strade alternative all’interno del filtro, sal-
non ha mai presentato problemi.
tando del tutto uno o più cestelli. Pertanto con-
È un filtro che richiede poca manutenzione, con-
sigliamo di pulire le spugne del filtro almeno una
tinuando a funzionare anche se le spugne sono
volta ogni 3 o 4 mesi. 57
accessori
INFO: http://www.aqua-sander.de/en/products/ozonizers.html
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA
Sander certizon:
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cristallina con precauzione 58
L’acquariofilia è un hobby che permette differenti approcci e punti di vista, e nel contempo consente all’appassionato una profonda personalizzazione della gestione del proprio acquario. Le attrezzature sono, in questo caso, vitali: non si può oramai pensare di gestire organismi così complessi, come ad esempio pesci e crostacei, senza l’utilizzo di una certa quantità di “tecnica” Alta qualità, in titanio, capace di produrre elevate concentrazioni di ozono
dedicata e specifica. Tra le tante attrezzature utilizzate l’ozonizzatore non è sicuramente tra le più diffuse: pericoloso per gli organismi acquatici e per l’uomo, è un accessorio che deve essere maneggiato soltanto da mani esperte. L’ozono è infatti una molecola ossidante, aggressiva e pericolosa. Bisogna
L’utilizzo dello stesso deve essere valutato attentamente
puntualizzare che, come spesso accade, è la dose che fa il veleno: in piccole quantità, accuratamente dosato, l’ozono può essere un utile aiuto alla gestione quotidiana di un acquario. Uno dei migliori ozonizzatori sul mercato è il Sander Certizon. Sander è una società storica che non richiede presentazioni, il proprio prodotto rappresenta un ozonizzatore di fascia alta, distribuito in differenti versioni: si va dal C25 che ha una produzione oraria di 25 milligrammi di ozono, al C300 con una produzione oraria di 300 milligrammi di ozono. Tutti i modelli sono costrui-
acquario, richiede a nostro parere un controller
ti con elettrodi in ceramica e alluminio completa-
specifico di coefficiente redox. Tale controller ha
mente sostituibili.
la funzione di accendere e spegnere l’ozonizza-
La somministrazione di ozono aumenta notevol-
tore al fine di stabilizzare il coefficiente di ossido-
mente la concentrazione di ossigeno disciolto in
riduzione sul valore desiderato.
acquario, migliora la schiumazione e ossida alcu-
In acqua dolce l’ozono tende a non legarsi ad
ne molecole azotate. Rende inoltre l’acqua vera-
alcuna molecola e pertanto è solitamente neces-
mente cristallina eliminando molte molecole
saria una dose inferiore di ozono per ottenere lo
“ingiallenti” presenti in acquario, uccide i patoge-
stesso effetto. Per ottimizzare l’immissione di
ni e può quindi essere utilizzato in caso di malat-
ozono in acquario consigliamo inoltre l’utilizzo di
tie per la disinfezione e la sterilizzazione.
una “camera di contatto” o di un sistema di
È uno strumento che, per il normale utilizzo in
micronizzazione specifico. 59
accessori
INFO: http://www.lgmaquari.it/ita/pages/display/home
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA
LGMAquari Reattore
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di Fitoplancton: pollice verde per coltivatori planctonici 60
L’utilizzo di microalghe nella gestione dei nostri acquari marini permette da un lato di alimentare un gran numero di organismi filtratori come molluschi bivalvi, spugne, alcuni coralli, spirografi, dall’altro di contenere la concentrazione di sostanze azotate in acquario. La diffusione di tali microalghe (fitoplancton) nel circuito commerciale è sicuramente sintomo di
Compatto, completo di illuminazione a basso voltaggio, per alghe marine o d’acqua dolce
una migliorata conoscenza non soltanto delle tecniche di gestione dei nostri acquari ma anche degli ambienti marini naturali e, al contempo, il riconoscimento dell’importanza di tali organismi nelle “catene alimentari” (più esattamente reti trofiche). Sono quindi importantissimi anche nei nostri acquari e diviene importantissimo poter
Quantità e costi lo rendono adatto ad acquariofili navigati ed acquari medio/grandi
accedere ad una fonte continua di tali organismi per l’alimentazione del nostro acquario. Una delle soluzioni, come già accennato, è rifornirsi di alghe VIVE dal nostro negoziante di zona, un’ altro è di “fabbricarsi” da sè il prodotto in base alle proprie esigenze. A tal fine è necessario procurarsi o costruirsi un reattore di fitoplancton: questo non è altro che un cilindro al cui interno sono allevate le suddette alghe; il cilindro è provvisto di un sistema di illuminazione interno o esterno e di un sistema di areazione. Particolare attenzione ha suscitato all’ultima edizione di Napoli Aquatica il reattore di fitoplancton
lampada a LED, Cree, da 9 watt, la cui luce viene
prodotto dalla LGMAquari. È questo un reattore
immessa all’interno del cilindro tramite un cilindro
cilindrico dalla capienza di circa 9 litri provvisto di
(pieno) di plexiglass che permette la trasmissio-
valvola di raccolta del liquido di coltura, di immis-
ne luminosa. Questa innovativa tecnica di illumi-
sione dell’aria e di un sistema di illuminazione
nazione permette di aumentare la quantità di
molto particolare.
luce che realmente penetra in acquario poichè il
Questo infatti è progettato per lavorare a bassa
cilindro è studiato per entrare per alcuni centri-
tensione di corrente, circa 12 volts, in accordo
metri all’interno del liquido di coltura, eliminando
con le ultime direttive europee in fatto di sicurez-
di fatto l’effetto di riflessione della superficie del
za. In questo caso, infatti, lavorando con acqua
liquido.
marina, è necessario prestare sempre massima
Esiste inoltre un reattore più piccolo, prodotto
attenzione all’isolamento di tutti i componenti
dalla stessa società, con capienza di circa 3
elettrici impiegati. L’illuminazione è data da una
litri. 61
integratori
Matuta TIMO salt pure:
INFO: http://www.matuta.de/it/Metodo-HW-Balling/TIMO-salt-pure—240.html
e novità
RECENSIONI
CATEGORIA
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indispensabile metodo Balling 62
Il sistema Balling è oramai diffuso anche nel nostro paese. È un sistema di gestione di acquari di barriera che non fa uso del reattore di calcio: questo è infatti sostituito da una serie di pompe dosometriche che aggiungono quotidianamente piccole quantità di liquidi precedentemente preparati. Questi liquidi non sono altro che soluzioni Privo di cloruro di sodio, fondamentale per il ribilanciamento ionico
di calcio, magnesio, carbonati, stronzio, oligoelementi ecc. a diversa concentrazione. I vantaggi di questo metodo sono molti: innanzitutto si elimina il reattore di calcio, strumento non utilizzabile in piccoli acquari sprovvisti di sump; in secondo luogo, si evita l’immissione, in un piccolo mesocosmo come un nanoreef, di acqua marina a pH (più) acido che può essere fonte di
Deve essere dosato con attenzione
instabilità del sistema; infine, permette una gestione molto oculata degli elementi da somministrare, permettendo di dosare finemente la quantità di ogni singolo elemento. La problematica maggiore di questo metodo è relativa all’accumulo di due ioni, il cloruro e il sodio, all’interno del nostro acquario, ioni che provengono dai sali utilizzati come integrazione (cloruro di calcio, cloruro di magnesio, bicarbonato di sodio). A questo proposito, si è soliti aggiungere alle varie integrazioni anche un sale specifico, privo di cloruro di sodio, che permette di ribilanciare l’equilibrio ionico in acquario. La
litro di integratore dosato si dosa una pari quan-
Matuta, società operante sul mercato tedesco,
tità di soluzione contenente il Timo salt. Le pic-
produce un sale senza cloruro di sodio, il “TIMO
cole quantità di acqua marina arricchita così
salt pure”.
aggiunta quotidianamente dovranno poi essere
L’utilizzo è molto semplice: si sciolgono 25 gram-
tenute in considerazione al momento del cam-
mi/litro di sale in acqua osmotica; per ogni deci-
bio, utilizzando acqua a densità inferiore.
Per approfondimenti riguardanti il metodo Balling è possibile visitare il sito: http://www.matuta.de/media/products/0836326001360522371.pdf Per info riguardanti il sale: http://www.matuta.de/it/Metodo-HW-Balling/TIMO-salt-pure—240.html 63
INFO: http://www.sera.de/it/prodotti/in_category/batteri-filtranti-e-depuranti-1804/product/sera-bio-nitrivec.html
e novità
RECENSIONI
CATEGORIA attivatore batterico
Sera bionitrivec:
64
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il filtro parte… in quarta!
Tutti i nostri acquari si basano su sistemi biologici complessi che, per lavorare al meglio, richiedono un certo grado di “maturazione”. La maturazione rappresenta quindi una fase fondamentale di ogni acquario casalingo e, al contempo, è Batteri vivi e attivi già adesi al substrato formato di pietra vulcanica. Questa è a sua volta in grado di catturare ammoniaca.
la prima sfida per l’acquariofilo neofita mettendone spesso alla prova la pazienza. L’utilizzo di un buon attivatore batterico permette di ottimizzare la maturazione del nostro acquario eliminando fastidiosi fenomeni di proliferazioni algali o cattivi odori provenienti dall’acquario.
Agitare bene il prodotto prima dell’uso.
Il Sera bionitrivec è un prodotto innovativo: è difatti un prodotto più elaborato, che unisce le caratteristiche degli attivatori batterici ad alcune proprietà delle zeoliti. La grande novità risiede nell’aver ancorato i batteri aerobi, capaci di ossidare le sostanze azotate, ad un substrato minerale con funzione di setaccio molecolare. Tali pietre vulcaniche, infatti, da un lato rilasciano potassio, magnesio e calcio, ioni importanti per il benessere animale, dall’altro “catturano” ammo-
tare bene il prodotto prima dell’uso per dare
niaca, aiutando l’attività dei batteri aerobi. Le
modo alle particelle di pietra vulcanica, visibili ad
caratteristiche proprie di questo prodotto lo ren-
occhio nudo, di distribuirsi nel contenitore. È
dono quindi capace di modificare nel breve
consigliabile inoltre di valutare sempre le concen-
periodo le proprietà chimiche dell’acqua del
trazioni di composti azotati nel vostro acquario al
nostro acquario, rendendola di fatto compatibile
fine di conoscerne lo stato esatto di maturazione
con la vita e indirizzando la maturazione nella
e quello delle vostre popolazioni batteriche resi-
giusta direzione. Importante avvertenza è di agi-
denti. 65
http://www.tunze.com/149.html?&L=3&C=IT&user_tunzeprod_pi1%5 Bpredid%5D=-infoxunter064
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA accessori
Tunze 6105:
66
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godere di tanta potenza
Il movimento è, insieme alla luce, parametro fondamentale per la salute di un acquario marino di barriera. La definizione del giusto movimento non è mai semplice: pompe troppo o troppo poco potenti possono fare la differenza e possono anche, in casi estremi, danneggiare gli animali Adattabile, elettronica, programmabile da pc, doppio carter per flussi diversificati.
allevati. Qualche mese fa recensimmo una delle ultime arrivate, la Tunze 6095, una nanoturbelle dalle grandi prestazioni. Oggi invece vorremmo soffermarci sulla sorella maggiore, la Tunze 6105,
Richiede un controller specifico per funzionare al meglio
costruita con le stesse tecnologie per acquari dalle dimensioni maggiori. Presenta infatti gli stessi smorzatori di vibrazioni alla base della pompa e lo stesso diametro di uscita. Ha dimensioni maggiori (90 millimetri di diametro per il corpo pompa) e sviluppa a 24v una portata di circa 13.000 l/h. È a nostro parere destinata ad acquari di barriera, popolati da SPS, dalla capienza di circa 1000 litri, che diventano molti di più se si allevano solo pesci o
aggiunto per quanto riguarda sicurezza e durata
molli/LPS.
nel tempo.
Di serie vi è poi un secondo “carter” anteriore da
È una pompa elettronica e pertanto richiede un
63 mm di diametro che permette di ottenere
controller apposito TUNZE, programmabile
dalla pompa un flusso d’acqua più ampio e deli-
manualmente o via USB. Senza controller la
cato. Il risultato è, con questo secondo “carter”,
pompa lavorerà sempre in modalità fissa, anche
una pompa potente, adatta a svariati usi e con-
se con la sostituzione dei jumper sull’alimentato-
sigliata per una grande varietà differente di
re sarà possibile variarne manualmente l’inten-
acquari. Il prodotto poi è tutto prodotto in
sità di esercizio. Infine, assistenza TUNZE è sicu-
Europa, dato da non sottovalutare, valore
rezza. 67
Croce o delizia? Lo scavatore di Corinne Van Keulen Qualche tempo fa mi trovavo all’Artis (abbreviazio-
capitato di poterne osservare uno dal vivo. Per
ne di Natura Artis Magistra), così si chiama lo zoo
niente intimidito dalla mia presenza, ha continua-
di Amsterdam e, naturalmente, sono andata a
to imperterrito a occuparsi delle sue faccende,
visitare l’acquario. La storia dello zoo e del suo
dello scavo, cioè, di una tana. Favorita dalla
acquario è di estremo interesse: nato, infatti, non
mancanza di altri visitatori (si avvicinava l’ora
come luogo di svago ma come società estrema-
della chiusura ed ero praticamente rimasta sola),
mente esclusiva e dedicata allo studio, solo più
ho potuto non solo osservarlo comodamente ma
tardi è stato aperto al pubblico. Ma questa è una
anche riprenderlo per qualche minuto, prima di
storia che merita di essere raccontata per esteso
essere messa cortesemente alla porta da un
e la tengo da parte per una prossima occasione.
guardiano, giustamente ansioso di chiudere tutto
L’oggetto della mia attenzione è. in questo
per tornarsene a casa.
momento. un pesciolino scoperto casualmente
L’abitudine di scavare una tana è comune a
durante la mia visita all’acquario. Si tratta di un
diversi gobidi e questo rende queste specie,
piccolo gobide, probabilmente appartenente al
ospiti particolarmente attraenti in acquario per
genere Valenciennea; pur conoscendo le abitudi-
alcuni acquariofili e temutissime per altri: dipen-
ni di questi affascinanti animali, non mi era mai
de dal tipo di acquario che si desidera. Un 68
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Ecco il filmato girato dall’autrice nell’acquario dell’Artis!
pesciolino che mette continuamente a soqqua-
http://www.reefkeeping.com/issues/2003-
dro la sabbia, senza nessun riguardo per quello
09/hcs3/.
che incontra sul suo cammino, può essere uno
Altro comportamento estremamente interessante
spettacolo che non stanca mai, oppure un incu-
da parte di alcuni gobidi scavatori è il rapporto
bo a occhi aperti. Bisogna inoltre tenere presen-
simbiontico sviluppato con dei piccoli crostacei,
te che alcune specie hanno bisogno di spazi
con i quali dividono la tana. Anche a questo
notevoli, muovendosi abitualmente a distanze di
riguardo suggerisco la lettura del seguente artico-
circa un metro dalla tana e che non è quindi pos-
lo, pubblicato dalla rivista Practical fishkeeping:
sibile allevarle in piccoli acquari. Per maggiori
http://www.practicalfishkeeping.co.uk/content.p
informazioni a questo riguardo, rimando al link
hp?sid=5250
seguente, dove vengono esaminate in dettaglio
Infine, vi propongo il filmato da me girato nell’ac-
le esigenze di alcune Valenciennea e le caratteri-
quario dell’Artis, perché possiate godere dell’af-
stiche che le rendono un sogno o un incubo, a
fascinante spettacolo offerto da questo piccolo
seconda dei gusti:
ingegnere. 69
In questa sezione diamo voce a tutte le associazioni acquariofile che vorranno partecipare alla vita della rivista. Non ci sono regole (a parte la legislazione vigente!) perché si tratta di spazi autogestiti. Ogni associazione dunque è libera di inviare ogni mese “la propria rivista”, fatta proprio come vorrebbe. Potrà servire alla campagna associativa, a pubblicizzare la prossima mostra di acquari, a tenere piccoli corsi di acquariofilia o semplicemente a mostrare la foto del socio del mese. Per noi l’importante è dare voce alle associazioni acquariofile, per creare una rete fitta di contatti tra gli acquariofili italiani. E saremo dunque fieri di partecipare a questa missione, anche semplicemente facendo da tramite tra associazioni e lettori. Per ora il numero di associazioni acquariofile che partecipano all’iniziativa potrà essere ancora piccolo. Ma contiamo sul vostro spirito “imprenditoriale” per invadere la rivista con una valanga di notizie dalle associazioni. Forza: è giunto il momento di partecipare, di espandersi, di cooperare!
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AIK ASSOCIAZIONE ITALIANA KILLIFISH AIK 2013 Nel corso dell’anno appena passato, a parte i successi negli eventi organizzati, abbiamo trovato anche nuovi soci veramente attivi. E’ questo quello che serve all’associazione: persone che abbiano voglia di fare! Speriamo per il prossimo anno di trovarne altri e di poter continuare a crescere nella diffusione della conoscenza di questi incredibili pesci. I killifish sono veramente incredibili, le ultime ricerche hanno dimostrato che il vertebrato che raggiunge la maturità sessuale in meno tempo è Nothobranchius kadleci con soli 17 giorni e 31 mm di lunghezza standard (al secondo posto Nothobranchius furzeri a 18 giorni e 32 mm di lunghezza standard. Abbiamo già fissato le date per il 22mo congresso AIK che si svolgerà probabilmente ad Albinea (RE) il 7 e 8 Giugno 2014. Quest’anno abbiamo spostato di alcune settimane in avanti le date del congresso per agevolarci e agevolare gli amici stranieri. Vi auguro delle buone feste e BELLISSIMO 2014!!! Stefano Valdesalici
Nothobranchius furzeri, foto di Stefano Valdesalici
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BETTAITALIA Un caloroso saluto ai lettori di Aquariophylia, ai quali auguriamo un Buon 2014! Per prima cosa, come sempre, vogliamo ricordarvi i nostri link dove potrete seguirci: Il nostro sito internet, BettaItalia.it : http://www.bettaitalia.it Il nostro forum: www.bettaitalia.it/bettaforum Il nostro canale Video su YouTube: http://www.youtube.com/BettaItaliaVideo La nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/BettaItalia.it Il nostro profilo Facebook: http://www.facebook.com/betta.italia La nostra e-mail: info@bettaitalia.it ACQUARI SHOW Questo mese, dedicheremo questo nostro spazio per farvi un piccolo reportage sul nostro primo evento. BettaItalia.it ha già organizzato, negli anni, varie esposizioni e seminari come ospite in eventi di associazioni, questa volta invece abbiamo organizzato la nostra prima mostra di acquariofilia ed esposizione di Show Betta, completamente organizzata da noi, in collaborazione con associazioni, negozi e aziende del settore. Acquari Show è stata la prima edizione di una piccola mostra di acquari, rettili e anfibi; si è tenuta il 23 e il 24 novembre 2013 in un piccolo paese in provincia di Lecce, Monteroni di Lecce. L’affluenza è stata oltre ogni previsione, essendo la prima edizione ed essendo una piccola mostra di certo non ci aspettavamo un’affluenza cosi grande, di certo è stato l’inizio di qualcosa che crescerà di anno in anno. Già per l’edizione 2014, abbiamo intenzione di fare anche un campionato di Show Betta IBC in grande stile. La critica è stata molto positiva, tutti ci dicevano: piccola ma ben organizzata, un nuovo modo di fare mostre di acquariofilia. All’interno della mostra, c’è stata un’esposizione di Show Guppy a cura del S.A.C. e un’esposizione di fantastici Show Betta a cura di BettaItalia.it, con 3 Betta di AMBI. Non sono mancati i tanti biotopi a cura dei vari espositori presenti, che elenchiamo di seguito, e a cui
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vanno i nostri ringraziamenti per aver partecipato: Il Gruppo Acquariofilo Salentino che ha esposto 3 bellissimi acquari con biotopo Sud Americano.
Il negozio Atlantide (Copertino) che ha allestito un bellissimo acquario di carpe.
Il negozio Tropical Point (Lecce) che ha allestito 2 splendidi acquari Askoll Pure, Gianni Mazzotta è stato veramente un maestro ad allestire i suoi acquari.
Il negozio Il Re Leone (Galatone) che ha esposto un bellissimo acquario di circa 300 litri con grossi pesci rossi.
Il negozio Animali d’Autore (Monteroni di Lecce), che ha esposto vari rettili e anfibi che hanno attirato molto l’attenzione dei visitatori.
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Un ringraziamento speciale al Salento Aquarium Club e in particolare al suo presidente Salvatore Greco, che oltre che aver esposto dei bellissimi Show Guppy, ci ha anche aiutato nell’allestimento dell’esposizione di Show Betta.
Per concludere, un ringraziamento va ai 3 sponsor che hanno permesso la realizzazione di questo evento: Pink House (Monteroni) http://www.pinkhousepetshop.it/ Terracquario www.terracquario.com Seachem http://www.seachem.it/ E per finire, un ringraziamento speciale al Comune di Monteroni di Lecce, che ci ha permesso di realizzare questo evento. Come abbiamo detto in cantiere ci sono grandi progetti, cosi da far crescere questo evento che è solo al suo inizio. La prossima edizione, potrebbe tenersi già nella primavera del 2014 ma ancora per dire una data precisa è presto. DAL NOSTRO FORUM Vi informiamo che dal 15/01/14 fino al 15/02/14, si terrà la prima esposizione fotografica del 2014 sul nostro forum, quindi vi invitiamo a partecipare. Vi ricordiamo che sul nostro forum si stanno formando dei gruppi regionali, ai quali abbiamo dedicato delle sezioni. Da BettaItalia.it un caloroso arrivederci al prossimo numero di Aquariophylia
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CAEB CLUB ACQUARIOLOGICO ERPETOLOGICO BARESE Dopo aver concluso positivamente un anno ricco di impegni, il Direttivo del CAEB è già al lavoro per definire il calendario delle attività 2014, che partiranno immediatamente a gennaio, con l’allestimento dello stand in occasione del Campionato Mondiale di Ornitologia e proseguiranno con la definizione degli otto incontri previsti per l’ormai tradizionale Corso CAEB di divulgazione acquariologica, erpetologia ed entomologica, sempre più conosciuto e apprezzato non solo dagli acquariofili ma anche dagli studenti delle facoltà scientifiche dell’università di Bari. In occasione dell’ultimo incontro prenatalizio, si è deciso di confermare, anche per l’anno 2014, la quota d’iscrizione in 10?, che consentirà ai Soci in regola con i pagamenti, di poter usufruire di vantaggiose condizioni d’acquisto presso negozi e aziende del settore, con le quali l’associazione ha instaurato un proficuo rapporto di sostegno e collaborazione. Anche quest’anno si è proceduto a premiare i Soci che si sono maggiormente distinti per impegno e disponibilità: le targhe ricordo sono state consegnate ai soci Emanuele Monno e Giuseppe Micunco. Per maggiori informazioni sulle attività associative, si consiglia di visitare il sito web www.caeb.eu, attualmente aggiornato e reso più accattivante, con l’inserimento di articoli inerenti l’acquariologia e l’erpetologia e la sezione relativa alle opportunità formative e lavorative. Non ci resta, quindi, che formulare gli auguri più fervidi a tutti i lettori della rivista, sperando di poterli incontrare numerosi in occasione delle prossime iniziative dell’associazione.
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GAS GRUPPO ACQUARIOFILO SALENTINO Editoriale G.A.S. 2013 Care Amiche, cari Amici, un altro anno è passato in compagnia del G.A.S.. Il 2013 è stato caratterizzato da un’intensa attività associativa, che ha impegnato i soci e simpatizzanti dell’associazione salentina, con la realizzazione d’importanti eventi di grande successo. Primo fra tutti, è stato “Salento Acquari” giunto alla sua nona edizione; la manifestazione ufficiale del Gruppo Acquariofilo Salentino che, lo ricordiamo, ha visto luce, per la prima volta, nel periodo natalizio dell’anno 2000, pochi mesi dopo la fondazione della stessa associazione. Da allora, i soci del G.A.S., hanno avuto la costanza e la determinazione di proseguire l’avventura iniziata in sordina e che ha consentito, anno dopo anno, di far conoscere e apprezzare l’associazione, non solo in ambito regionale ma anche a livello nazionale e oltre i confini italici. Quella di quest’anno, che ha beneficiato dell’importante collaborazione con l’Associazione Italiana Ciclidofili (A.I.C.), ha registrato un notevole successo, accogliendo, in quattro giorni, ben oltre i 15.000 visitatori giunti da ogni parte d’Italia. L’associazione ha poi voluto presenziare anche ad altri eventi associativi organizzati in ambito regionale, come la terza edizione di “Acquariofila Due Mari”, la mostra annuale organizzata dagli amici del Gruppo Acquariofilo Tarantino (G.A.T.), e la mostra denominata “Acquari Show”, svoltasi di recente nel Comune salentino di Monteroni di Lecce. Non sono poi mancate le serate tematiche, organizzate presso la sede sociale del gruppo. Tra le più seguite, ricordiamo quella organizzata in collaborazione con l’associazione naturalistica “Salento Sommerso” e intitolata “I colori del Mediterraneo”. Una conferenza interamente dedicata alla scoperta degli organismi che popolano il nostro mare, molti dei quali possono essere allevati senza grossi problemi in acquario. Le splendide foto realizzate dagli amici subacquei, hanno lasciato senza fiato i numerosi partecipanti alla serata. Per riassumere le attività del gruppo svolte durante l’anno appena concluso, il G.A.S., anche quest’anno, pubblica sul proprio sito l’Annuario G.A.S. 2013 in formato pdf, per un’agevole lettura per tablet e smartphone. Il volume raccoglie gli articoli pubblicati nell’anno solare sul nostro sito ufficiale www.gas-online.org. A essi si aggiungono un paio d’inediti in anteprima, che saranno messi “in chiaro” solo nel corso del nuovo anno. Per tutti coloro che volessero sfogliare l’Annuario 2013, sarà sufficiente entrare nella “AREA DOWNLOAD” dell’home page e scaricare gratuitamente il file; o, più semplicemente, leggerlo direttamente dal nostro sito, cliccando sulla copertina dell’Annuario qui in allegato.
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L’invito è sempre lo stesso: continuate a seguirci “virtualmente” attraverso il nostro sito internet – visitato nell’ultimo anno da oltre 50.000 utenti e sulla nostra pagina facebook, seguita ormai da migliaia di amici da tutto il mondo. Saremo altresì felici, di avervi “fisicamente” tra noi nel corso delle numerose attività in cantiere e che vedranno luce nel corso del prossimo anno solare. Buona lettura e soprattutto, l’augurio di un Sereno e Felice 2014! I soci G.A.S.
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MAREVIVO
Comunicato stampa 17 dicembre 2013 SOS DELFINI’: QUESTA SERA A ROMA ANTEPRIMA DI “BLACKFISH” ‘S SU INIZIATIVA DI LAV E MAREVIVO. FILM-EVENTO SULLA NATURA CHE SI RIBELLA ALLA FORZATA CATTIVITA’ DEI CETACEI LA TESTIMONIANZA DI ERRI DE LUCA: “RINCHIUDERE I FRATELLI DEL MARE NEI DELFINARI E’ VERA PRIGIONIA” La natura si ribella quando l’uomo ne supera i limiti e può arrivare a uccidere. E’ questo il filo conduttore del film-evento Blackfish, oggi in anteprima a Roma, dopo aver fatto tappa a Milano, su iniziativa di LAV e Marevivo, nell’ambito della campagna nazionale SOS DELFINI, che svela i retroscena della cattività dei mammiferi marini e ne denuncia contraddizioni e violazioni delle norme. Il film della regista Gabriela Cowperthwaite, prodotto da Magnolia Pictures con la CNN Films e la Our turn productions, in gara all’ultimo Sundance Festival, narra la storia di Tilikum, orca in cattività coinvolta nella morte di tre persone. L’ultima uccisione, nel Sea World di Orlando, in Florida, è avvenuta in diretta nel 2010, durante uno degli spettacoli. Questo docu-film ha già riscosso un grandissimo successo negli Stati Uniti e ottenuto il sostegno di importanti testimonial, come Ewan Mc Gregor, senza contare che il numero delle visite nei parchi acquatici è crollato del 30%. A Roma la proiezione del film, in lingua originale con sottotitoli, si terrà, con il contributo di Novamont, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, durante una serata in cui lo scrittore Erri De Luca, con una video intervista sui nodi della campagna ‘SOS Delfini’, racconterà come è stato il nuoto libero di un delfino, incontrato per caso nel mare
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greco, a dargli l’ispirazione per il suo ultimo libro, “Storia di Irene”, del quale l’attrice Mita Medici leggerà un brano. In onda anche la testimonianza di Samantha Berg, una delle addestratrici che ha lavorato proprio con Tilikum. Protagonista del film, Samantha sottolinea la mancanza di etica dell’industria commerciale che usa i mammiferi marini e come la stessa sicurezza degli addestratori, sia messa in pericolo a causa di discutibili spettacoli con questi cetacei. Leggi la sua intervista.
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La serata sarà l’occasione anche per abbattere simbolicamente, pezzo dopo pezzo, un muro composto da 300 mattoncini che celano l’immagine di un branco di delfini che nuotano nell’immensità del mare. “La libertà è un dono anche per i delfini”, è la frase riportata sul mattoncino che, con una libera donazione, ciascun partecipante può portare via con sé, contribuendo così a sostenere uno degli obiettivi della campagna, ovvero la realizzazione del progetto “un rifugio per i delfini”. “Blackfish è un importante momento di riflessione su tutte le strutture che usano animali negli spettacoli acquatici, come testimoniato dalla nostra c a m p a g n a SOSDELFINI - dichiarano LAV e Marevivo - Il film offre uno spaccato realistico di un’attualità drammatica, che le istituzioni e il pubblico, devono conoscere: la mancanza di etica dell’industria, che usa questi mammiferi e i rischi per animali e addestratori, impongono di mettere fine a questi zoo d’acqua. Gli studi confermano che i tassi di mortalità dei cetacei in natura, sono sensibilmente inferiori, circa la metà, a quelli che si riscontrano in cattività, per le orche e per i delfini tursiopi. Preoccupante sia la mortalità dei piccoli, sia il numero decrescente di mammiferi marini maschi disponibili per la riproduzione in cattività, con possibili implicazioni per la futura crescita della popolazione in cattività. In alcune parti del mondo, sono tuttora in corso catture dall´ambiente naturale, per alimentare la discutibile “industria” mondiale dei delfinari.” Se il numero degli “zoo d’acqua” dell´UE resterà inalterato o aumenterà, potranno rendersi necessarie, ulteriori importazioni di orche e delfini prelevati dall´ambiente naturale. Tali catture possono costituire, peraltro, una grave minaccia per le popolazioni di cetacei che vivono in natura. I dati commerciali indicano che, fra il 1979 e il 2008, sono stati importati 285 cetacei vivi nell´UE, nonostante il divieto di cui al Regolamento (CE) n.338/97 (CITES), sull´importazione di cetacei nell´UE a fini prevalentemente commerciali. La drammatica realtà degli “zoo d’acqua” in Italia e nell’Unione Europea, è documentata da LAV e Marevivo in un Rapporto presentato un mese fa in Senato: le inadempienze dell’Italia rispetto alla specifica Direttiva UE, sono tali da richiedere l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Governo. Ufficio Stampa LAV 06 4461325 - 339 1742586 www.lav.it Ufficio Stampa Marevivo tel. 06 3222565 - 338 1090669 www.marevivo.it
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INTERVISTA A SAMANTHA BERG S a m a n t h a B e r g ha lavorato come istruttore di mammiferi marini per il delfinario SeaWorld in Florida per 3 anni e mezzo, dopo aver conseguito il suo diploma di laurea specialistica in Scienza del mondo Animale. Con noi a Milano, ha recentemente partecipato all’anteprima nazionale di “Blackfish”: il film-documentario di cui è protagonista, che ha già commosso milioni di spettatori negli Stati Uniti e sta riscuotendo grande successo anche in Europa, svelando l’amara realtà della cattività dei cetacei negli zoo d’acqua. Nel delfinario di Seaworld, chiamato Orlando Park, Samantha lavorava nell’area chiamata “Shamu Stadium”, proprio quando l’Orca Tilikum, protagonista del film “Blackfish”, con le sue aggressioni purtroppo mortali, arrivò da un altro delfinario nel Pacifico chiamato Sealand. Samantha, che ha poi cambiato lavoro, attraverso questo commovente e drammatico film-documentario della regista Gabriela Cowperthwaite, vuole raccontarci quanto sia insensato imprigionare dei grandi cetacei e costringerli a discutibili esibizioni e quanto questo possa essere fonte di stress, sofferenze e pericoli. Question: How long did you work as a trainer at SeaWorld (Florida) or in other similar facilities? Per quanto tempo hai lavorato a Seaworld (Florida) o in altre strutture simili? Samantha Berg: I worked as an animals’ trainer at SeaWorld of Florida from February of 1990August of 1993 - at total of 3 and a half years Ho lavorato come addestratore di orche e altri animali marini a Seaworld dal febbraio 1990 ad agosto 1993, per un totale di 3 anni e mezzo. Question: Would a trainer need to hold a specific specialization for working in facilities keeping orcas and other marine mammals in captivity? E’ necessario che un addestratore abbia ottenuto una specializzazione, per lavorare in strutture che detengono orche e altri mammiferi marini? Samantha Berg: Not necessarily. The minimum requirements for a trainer at SeaWorld at the time I was hired was that the person have a high school degree, be CPR certified, SCUBA certified and be a strong swimmer and physically fit. They preferred to have someone with a college degree, but many people were hired who did not have one, and during the time I was employed at Seaworld it was still possible to work your way up in the company from other positions in the park and get a job in the animal training department without a college degree. When I applied for the job in January of 1990, I had recently graduated from Cornell University in Ithaca, NY with a Bachelor of Science Degree in Animal Science (pre-veterinary studies) and several of my colleagues had degrees in disciplines ranging from marine science to psychology - but it was definitely not a requirement for the job. Things may be different now. Of course the other most important qualification for being a killer whale trainer was that you have a very positive, upbeat personality and look good in a wetsuit. Non necessariamente. Nel periodo in cui sono stata assunta a Seaworld, la specializzazione 81
necessaria era un diploma di studi superiori, poteva essere un diploma in studi clinici e SCUBA e anche avere abilità a nuotare ed essere in una buona forma fisica. A quel tempo era possibile che personale con altre posizioni nella struttura, potesse diventare un addestratore, anche senza un diploma di scuola superiore. Al tempo in cui sono stata assunta, nel 1990, avevo appena ottenuto il mio diploma in Scienza del mondo Animale (studi che precedono una possibile laurea in Veterinaria) all’Università Ithaca di New York e altri miei colleghi avevano delle qualifiche varie in Scienza marina o Psicologia. A quel tempo, comunque, non era un prerequisito per svolgere questo lavoro. Comunque la caratteristica principale per diventare addestratore di orche, era quella di avere una personalità positiva e determinata e avere un bel look in costume. Question: Why did you decide to become a trainer? Perché hai deciso di diventare addestratrice? Samantha Berg: After getting my Animal Science degree and working in the Cornell Veterinary school bacteriology laboratory for 3 and a half years while I was in college, I was somewhat disillusioned with the idea of being a veterinarian. I thought many of the vets I met were overworked and underpaid and relatively unhappy - so I thought it might be better to work with animals in a different setting. I remembered back to when I was a young child, and my dream was to either swim with dolphins or work with big cats - so decided to send my resume (CV) to every Marine Park and Aquarium in the US that had dolphins or killer whales and I got an interview with SeaWorld of Florida. So, that’s where it started for me. Dopo aver ottenuto il mio diploma specialistico in Scienza del mondo Animale e aver lavorato alla Scuola di specializzazione veterinaria nel laboratorio di batteriologia per tre anni e mezzo, ero disillusa dalla possibilità di diventare veterinario. I vari veterinari che avevo incontrato, non erano molto felici del loro lavoro ed erano remunerati poco, quindi ho deciso di fare qualcosa di completamente diverso. Quando ero piccola sognavo di nuotare con i delfini, o di avere un lavoro che mi permettesse di stare a contatto con i grandi felini, quindi ho deciso di inviare il mio curriculum a tutti i parchi di divertimento acquatici degli Stati Uniti e sono stata poi assunta da SeaWorld in Florida. Questions: Was your personal safer put at risk while working with the orcas? Pensi che la tua sicurezza personale sia stata messa a rischio mentre lavoravi con le orche? Samantha Berg: That’s a complicated question because I now believe that it is simply not safe to put trainers in the water with killer whales in captivity due to the levels of frustration and stress that these animals experience from being in an unnatural environment. So, although I never personally felt that my life was in danger while I was working as an animal trainer, it’s only because I didn’t actually know the facts about how captivity affects animals as intelligent as whales, dolphins, sea lions, walruses etc. I definitely too my share of bumps and bruises because the job is very physical, but many of my injuries were simply due to the nature of the job and not necessarily caused by animal interactions. Although I did get several otter bites while I was working at the Sea Lion and Otter stadium. I definitely too my share of bumps and bruises because the job is very physical, but many of my injuries were simply due to the nature of the job and not necessarily caused by animal interactions. Although I did get several otter bites while I was working at the Sea Lion and Otter stadium
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É una domanda complicata, perché oggi ritengo che non sia sicuro mettere degli addestratori nell’acqua con le orche, visto il livello di frustrazione e stress di questi animali, costretti a vivere in un ambiente non naturale. A quei tempi non pensavo che la mia vita potesse essere a rischio, solamente perché non sapevo molto di quanto la cattività possa incidere su degli animali così intelligenti come le balene, i delfini, i leoni marini e i trichechi. Anche io ho la mia parte di lividi e ferite, dovute soprattutto al fatto che il mio lavoro era molto “fisico”, quindi non necessariamente causate dall’interazione con gli animali. Ma sono stata morsa più volte, quando lavoravo nella zona delle otarie e dei leoni marini. Question : Can you tell us about the accidents you experienced when working with orcas in captivity? Hai avuto degli incidenti quando lavoravi con le orche? Samantha Berg: I did not personally experience any accidents while working with the orcas and this is only because I was at the killer whale stadium for only a year and while I spent time in the water with the orcas, I did not do the “hot dog” behavior like being tossed off the whales nose (rostrum) that you used to see in the shows. However, what I saw at SeaWorld was that the longer time one spent as killer whale trainer and the more time a person spends in the water with the animals the chances of some injury or aggressive act expand exponentially. I didn’t know a single senior trainer who had not had some sort of “close call” with the orcas. For a list of documented aggressive acts between orcas and humans, you can go to www.orcahome.de and you will see it on their website. Personalmente non ho avuto degli incidenti con le orche ma questo solamente perché sono stata nella zona orche solo per un anno e, quando mi trovavo sott’acqua con loro, non ho mai fatto delle acrobazie tali da farmi spingere fuori dall’acqua dagli animali. Più tempo l’addestratore passa con le orche, più aumentano esponenzialmente le possibilità di incidenti o di atti agressivi delle orche. Non conosco neanche un addestratore che non abbia avuto un incontro ravvicinato, rischioso con le orche. La lista di atti aggressivi tra orche e umani, è documentato su vari siti, tra cui www.orcahome.de Question: Orca is commonly defined as a killer, do you think this definition is correct or is it just a prejudice? L’Orca è definita comunemente “assassina”, pensi che questa definizione sia corretta o ci siano dei pregiudizi? Samantha Berg: The name “killer whale” comes from the fact that orca were observed killing other whales in the wild. You can google this as well. Orcas were described as “Whale Killers” by Spanish observers and when the name got translated to English the words were transposed to “killer whale” However, there are many types of killer whales in the wild, transients, residents, Icelandic, New Zealand, Southern Residents, Northern Residents etc. etc. All of these whales types are considered difference subspecies. They speak different languages, hunt different prey and display very different behaviors. Not to mention, every whale is an individual - so I would never characterize any individual whale as a “killer”. However, in the wild these animals are perfectly capable of killing prey larger or smaller than themselves, including sharks, seals, polar bear cups, beluga whales and other whales. The fact that more people have not been injured or killed by captive killer whales is a testament to the animals intelligence and restraint
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given the frustration they experience on a daily basis in captivity. It’s important to note that no one has ever been killed by a killer whale in the wild, however, 4 people have been killed by captive orcas - 3 by Tilikum and 1 by Keto, since we started putting orca in captivity. Le orche vengono definite “balene killer”, per il fatto che possono uccidere altre specie di balene. Questa definizione è stata data da alcuni osservatori spagnoli che le avevavo definite, in lingua spagnola, “assassine di balene” ma con la traduzione in inglese, questa definizione è stata cambiata con “balena assassina”. Negli oceani, ci sono moltissime sottospecie di orche differenti tra di loro (orche della Nuova Zelanda, dell’Islanda dei mari del Nord e altre). Inoltre, ogni specifica orca, è un individuo a sè stante e comunque io non definirei mai un’orca come “assassina”. Questi animali parlano tra loro lingue differenti, mostrano comportamenti differenti e cacciano differenti prede. In natura le orche possono cacciare delle prede che sono più grandi o più piccole della propria stazza, come gli orsi polari, le foche e altri tipi di balene. Il fatto che sempre più persone siano state ferite o uccise dalle orche in cattività, dimostra semplicemente che questi animali sono soggetti, ogni giorno, ad un alto tasso di frustrazione. E’ importante notare che nessun umano è mai stato ucciso da un orca libera in natura, mentre dal momento in cui abbiamo cominciato a metterle in cattività, tre persone sono state uccise dall’orca Tilikum e una da Keto. Question: Do you believe trainers are aware of the suffering of orcas and other mammals in captivity? Pensi che gli addestratori siano consapevoli della sofferenza delle orche e degli altri mammiferi marini in cattività? Samantha Berg: Also a great question, but you ‘d have to ask the individual trainers. When I was a trainer I believed that some of the animals seemed to enjoy interacting with the trainers. Now I of course know better and the more I learn about the social complexity of dolphins and whales and about their natural history and behavior in the wild, the more I am certain that they suffer immensely in captivity. Unfortunately, they are unable to express this frustration and suffering directly and they are only able to let us know they are miserable by refusing to perform, showing aggression towards trainers or other animals, completely dissociating or simply by succumbing to illness and death due to the daily stress they are under. I think it’s very clear that there are many animal species that simply do not thrive in captivity because we cannot meet their social or spatial or nutritional needs no matter how much money we have or how much effort we put into designing state of the art facilities. Animals such as killer whales, dolphins, belugas, false killer whales, sea lions, walruses, elephants, bear, big cats and great apes DO NOT belong in captivity any more than humans do. É un’ottima domanda ma va rivolta ad ogni addestratore a livello individuale. Quando ero un’addestratrice, pensavo che alcuni animali si divertissero ad interagire con gli addestratori. Adesso, invece, ho una conoscenza più ampia e più apprendo sulla complessità sociale delle comunità di delfini e orche e del loro comportamento ed evoluzione naturali, più sono certa del fatto che soffrano immensamente, quando detenute in cattività. Sfortunatamente non sono in grado di esprimere la frustrazione e la sofferenza direttamente e sono solo in grado di farci sapere che sono infelici, rifiutando di eseguire performances o mostrando aggressività verso gli addestratori o altri animali, oppure dissociandosi completamente o lasciandosi andare alla malattia o alla morte, a causa della stress quotidiano. Penso sia molto chiaro: ci sono molte
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specie animali, che non si adattano alla cattività perché non siamo in grado di soddisfare le loro esigenze sociali, di spazio o nutrizionali, non importa quanti soldi investiamo o quanto impegno mettiamo nel progettare gli impianti. Animali come orche, delfini, beluga, balene orche, leoni marini, trichechi, elefanti, orsi, grandi felini e le grandi scimmie, non «appartengono» alla cattività, non più degli stessi esseri umani. Question: Do you think the general public is aware of such suffering? Pensi che il pubblico sia consapevole della sofferenza delle orche? Samantha Berg: No, up until recently I don’t think the general public was aware - but now with the popularity of the movie “Blackfish” and the book “Death at SeaWorld’ the word is getting out and places like SeaWorld are no longer in control of the message no matter how much PR spin they try to put on the situation. CNN (TV station in the US) broadcasted “Blackfish” 8 times over two weeks and the first broadcast was seen by over 1.4 million people. The movie is playing to sell-out crowds all over the EU. I think the general public is finally waking up now that they are being exposed to the truth. No. Fino ad oggi non credo che il pubblico ne sia stato consapevole. Ma adesso con il film “Blackfish” e il libro “Morte a SeaWorld”, il messaggio sta passando e posti come SeaWorld, non sono più in grado di controllare i messaggi su questa tematica, non importa quanti sforzi di pubbliche relazioni possano fare. La rete televisiva Americana CNN, ha mandato in onda “Blackfish” 8 volte in due settimane di tempo e la prima volta il film è stato visto da 1,4 milioni di persone. Il Film è di grande successo anche nell’Unione Europea. Penso che il pubblico si stia sensibilizzando su questo argomento, dal momento che possono vedere la realtà di questi contesti. Question: Would you take your children or family to see orcas in captivity at SeaWorld or other similar facilities today? Porteresti dei bambini o la tua famiglia a vedere le orche in cattività a SeaWorld (Florida) o in altri centri simili? Samantha Berg: No I would never take children to a Marine Park like SeaWorld. (BTW, they should be called “Marine Circuses” because that’s what they are.) The best place to see these animals is in the wild. We should phase out the captive breeding programs and the exploitative shows, stop capturing animals from the wild and at least get the captive animals into an ocean sanctuary situation (like a sea pen) where they can experience the ocean and not be forced to perform, but if they need their health to be monitored by humans this can still be done in a sanctuary setting. No. Non porterei mai dei bambini ai Parchi Marini di SeaWorld (tra l’altro credo che dovrebbero chiamarsi “circhi marini”, perché è questo che sono). Il posto migliore per vedere questi animali, è nel loro ambiente naturale. Dobbiamo eliminare i programmi di riproduzione in cattività e lo sfruttamento degli animali negli show; dobbiamo fermare le catture di questi animali nell’ambiente naturale e reintrodurre i cetacei che vengono dalla cattività, in un’area-santuario delimitata, perché possano vivere nell’oceano e non essere costretti a performance in un’area marina ristretta, dove sia possibile per noi umani monitorare il loro stato di salute.
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Pesci fuor d’acqua? Acquariologia oggi di Rita Colognola - quarta parte Acquari pubblici
musei e laboratori, per avvicinarsi alla maggiore
“Una decade dopo la pubblicazione de L’origine
arena dell’evoluzione: il mare. Convinto che i
della specie, la fruttuosa influenza delle nuove
grandi interrogativi della biologia, tra i quali la
idee, ha portato non solo nuovo spirito nell’inse-
teoria della selezione naturale, possano trovare
gnamento e reso i laboratori biologici una parte
una risposta più rapida e soddisfacente ai bordi
indispensabile dell’attrezzatura universitaria ma
del mare che in qualunque altro luogo, un giova-
ha anche portato i ricercatori ad allontanarsi da
ne entusiasta, fresco di studi ai laboratori di
Alcuni acquari pubblici hanno scelto di mantenere una presentazione “tradizionale”, mentre altri preferiscono sfruttare appieno le possibilità offerte da nuovi materiali. Nelle foto: 1 Amsterdam; 2 Genova; 3 Berliano Sealife; 4 Berlino Aquadom
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2 Jena, si è messo all’opera per creare e attrezza-
europee, per la fondazione dei suoi istituti di
re, un grande osservatorio marino sulle coste del
ricerca in America (altri tempi...).
Mediterraneo. Altri lo avevano preceduto, ma
Molti dei laboratori di ricerca, soprattutto riguar-
nessuno ha così chiaramente riconosciuto il suo
danti la biologia marina, sono nati, appunto, con
debito a Darwin.”.
scopi di ricerca.
Il nome del giovane entusiasta era Anton Dhorn
In precedenza in diverse città (Londra nel 1853 e
e l’istituto da lui creato la Stazione Zoologica di
in seguito Parigi, Berlino e New York) avevano
Napoli. Tra le primissime, se non la prima, nel
aperto degli acquari pubblici, a volte, come nel
suo genere, la Stazione Zoologica è servita da
caso di Parigi, come attrazione in più in occasio-
esempio e modello per una quantità di altri istitu-
ne dell’esposizione universale ma queste
ti simili, fioriti tra la fine del’800 e i primi del ‘900
“mostre”, non erano niente di più che il corri-
in Europa e in America. L’estratto presentato,
spondente acquatico di un giardino zoologico
liberamente tradotto, è dall’introduzione della
(passati da serragli privati per i pochi che se li
relazione di Charles Arwood Kofoid, relativa alla
potevano permettere, a giardini aperti al pubbli-
sua visita effettuata nel 1908 e 1909 alle princi-
co), nati dal desiderio di mostrare le meraviglie di
pali stazioni biologiche europee, pubblicata a
un mondo fino a quel momento nascosto.
Washington nel 1910 su richiesta del Bureau of
Le stazioni biologiche, invece, nascono dalla
Education, desideroso di ispirarsi alle esperienze
volontà di studiare scientificamente, con tutti i 87
3 mezzi a disposizione e mettendone a punto di
Anche il modo di presentare gli organismi acqua-
nuovi adatti allo scopo, l’ambiente marino. Ben
tici è drasticamente cambiato nel tempo: rimasto
presto però, se non direttamente alla loro fonda-
il tentativo di rendere spettacolare la presentazio-
zione, i due obiettivi si fondono e alle stazioni di
ne, si cerca, però, negli acquari pubblici moder-
ricerca viene associato un acquario aperto al
ni, di riprodurre fedelmente biotopi naturali.
pubblico. Basti ricordare la già citata Stazione
L’acquario dell’Artis, giardino zoologico di
Zoologica di Napoli.
Amsterdam, spinge il realismo fino alla riprodu-
A questo doppio obiettivo, di ricerca e d’intratte-
zione, in spaccato, di uno dei canali cittadini,
nimento, si sono aggiunte in alcuni dei moderni
completo di automobile parcheggiata e rottami
acquari pubblici, una funzione didattica e un
sul fondo, al Sea-life di Berlino, viene presentato
ruolo attivo nella conservazione delle specie, tra-
uno spaccato di un porto e in quello di Londra è
mite studio, riproduzione e allevamento in catti-
presentata una storia del Tamigi.
vità, di specie a rischio.
Anche per gli acquari pubblici lo stile di presen88
zione estremamente tradizionale nella galleria principale, con un paio di aggiunte più “moderne” nelle due gallerie più piccole. Altri acquari, come quello del principato di Monaco, hanno subito una profonda ristrutturazione per andare incontro al gusto. Alcuni degli acquari, non solo pubblici ma anche in hotel o di produzione industriale, più stravaganti per forma o dimensione, sono riportati nel sito most extreme aquariums in the world (http://list25.com/the-25most-extreme-aquariums-in-theworld/) e la maggior parte dei 25 acquari selezionati, meritano di essere visti, almeno in fotografia. Divagazioni estetiche e strutturali a parte, si nota, comunque, una tendenza anche negli acquari pubblici
4
a istruire, divulgando le informazioni corrette, oltre che a divertire i visitatori.
tazione e l’estetica si evolvono: le tecnologie
Si tende inoltre anche a educare il pubblico.
attuali e l’uso di acrilico in sostituzione delle
Nell’acquario del Burger’s zoo (Arnhem, Olanda),
lastre di vetro, permettono, inoltre, presentazioni
ad esempio, all’uscita dell’acquario viene pre-
sempre più fantasiose e si è quindi passati dalle
sentata una “bancarella”, contenente vari souve-
classiche vasche ottocentesche allineate lungo
nir di origine animale, la cui esportazione è vieta-
le pareti della sala destinata all’esposizione, ai
ta dai paesi di origine e che sono stati sequestra-
“tunnel”, ormai molto frequenti, che permettono
ti dalla dogana olandese.
di passare “all’interno” di vasche gigantesche,
Non bisogna però credere in un quadro troppo
fino a presentazioni a dir poco strabilianti come
idilliaco degli acquari pubblici attuali: se alcuni
l’AquaDom di Berlino, all’interno del quale si sale
sono ancora effettivamente abbinati a istituti di
in ascensore.
ricerca, la maggior parte sono però a scopo
L’acquario della Stazione Zoologica di Napoli, è
squisitamente commerciale e, benché in princi-
l’unico ad aver conservato inalterata la struttura
pio attenti (nel loro stesso interesse) al benesse-
di origine. L’acquario dell’Artis (giardino zoologi-
re degli organismi ospitati e coinvolti a vari livelli
co di Amsterdam), ha conservato una presenta-
nella ricerca scientifica, non sono esenti dal for89
L’acquario di Berlino come si presentava negli anni ‘20 del secolo scorso e, sotto, la copertina della guida corrispondente nire informazioni non del tutto corrette, o dallo sfruttamento, a volte criticabile, di alcune specie. Tipico, per quanto riguarda le informazioni errate, l’atteggiamento di molti acquari pubblici (soprattutto italiani), nei quali viene proibito l’uso del flash “perché dà fastidio agli animali”. Con poche eccezioni, non c’è niente che giustifichi quest’atteggiamento: se un lampo di luce improvvisa dovesse disturbare i pesci, pochi sopravvivrebbero allo stress di un ambiente dove, soprattutto in acque relativamente superficiali, i raggi di sole, il movimento dell’acqua e le superfici riflettenti, rendono questa esperienza abituale. Provate a fare l’esperimento la prima volta che vi trovate vicino a un acquario: fate una foto con il flash. A parte la necessità di disporre il flash a un’angolazione adeguata o, se non può essere rimosso dalla macchina fotografica, di usare un diffusore, per evitare che la foto risultante mostri un enorme riflesso sul vetro, a parte 90
dunque, questo problema che riguarda il foto-
In Italia esistono associazioni, dedicate al Betta
grafo e non il soggetto della foto, i pesci, non
splendens, ai discus, ai killifish, ai ciclidi, all’ac-
solo non daranno alcun segno di disagio ma
quario marino e moltissime altre. Un elenco com-
continueranno indisturbati nelle loro faccende,
pleto sarebbe in questa sede impossibile, oltre
non considerando voi e il vostro flash, degni della
ad andare oltre gli scopi presenti; si rimanda
minima attenzione (sconsigliato ai fotografi dal-
quindi a un sito internet che riporta, divise per
l’ego sensibile, che desiderano attirare l’attenzio-
regione, le associazioni attualmente attive in Italia
ne del loro modello).
(http://www.aquariogest.it/index.php?rub=asso-
Il secondo problema riguarda l’uso fatto di alcu-
ciazioni-acquariofilia).
ne specie a scopo di spettacolo. Un esempio i
Per chiunque voglia cominciare, rappresentano
delfinari, non raramente abbinati agli acquari e
un ottimo mezzo, un punto di riferimento affida-
disapprovati da alcuni specialisti. Ad esempio
bile, un’opportunità d’incontro e di scambio di
Ric O’Barry, ex addestratore del delfino Flipper e
pareri e, in molti casi, di organismi da allevare.
passato in seguito allo studio e alla protezione di
Molte associazioni, organizzano periodicamente
questi animali, nel documentario The Cove (The
manifestazioni quali concorsi o partecipazioni a
Cove, la baia dove muoiono i delfini, regia di
eventi più generali; spesso, ma non tutte, hanno
Louie Psihoyos, Oscar per il documentario
un sito internet e alcune offrono delle pubblica-
2010), oltre a denunciare il massacro di delfini in
zioni online con frequenza più o meno regolare.
Giappone, critica aspramente l’abitudine di alcu-
Alcune associazioni in altri paesi hanno, anche
ni acquari pubblici, di usare questi mammiferi a
pubblicazioni a stampa, mensili o trimestrali.
scopo di spettacolo e ne consiglia il boicottag-
Le associazioni sono in un certo senso l’anima e
gio, evitandone la visita. Può essere un punto di
la forza motrice dell’acquariofilia moderna, che
vista estremo ma è da tenere in considerazione
senza di loro sarebbe impoverita e degradata a
e consiglio senz’altro la visione del film per trarre
un hobby solitario.
le vostre conclusioni.
Come in molti altri aspetti della vita, sono lo
Anche per gli acquari pubblici, come per quelli
scambio di opinioni ed esperienze e il confronto
domestici, non mancano polemiche riguardanti la
con gli altri, che permettono di crescere e miglio-
loro vera utilità e l’opportunità della loro esistenza.
rare. In altri paesi, ad esempio in Olanda e in Belgio,
Associazioni
questo desiderio di scambio e di interazione, ha
Un hobby è bello quando si può condividere con
portato alla formazione di un’associazione di
altri la propria passione; inoltre per il principiante
associazioni. Una specie di superassociazione,
è necessario ricorrere a consigli e suggerimenti.
insomma, della quale fanno parte tutte le asso-
Quale forma migliore di incontro e cooperazione
ciazioni specializzate.
dunque, che un’associazione di persone anima-
Entrambe le associazioni (BBAT - Belgische
te da uno stesso interesse?
Bond voor Aquarium en Terrariumhouders, asso-
Esistono difatti numerosissime associazioni,
ciazione belga di aquariofili e terrariofili e NBAT -
ognuna specializzata in uno o più aspetti dell’ac-
Nederlandse Bond Aqua Terra, associazione
quariofilia.
olandese acqua e terra), contano numerose 91
associazioni affiliate (oltre un centinaio per il
ni. Riviste stampate si trovano un po’in tutti i
NBAT) ed entrambe pubblicano una rivista a
paesi e alcune, come l’autorevole Tropical Fish
stampa mensile.
Hobbist Magazine, hanno scelto di ‘sdoppiarsi’,
Aquarium wereld, dell’associazione belga, è
offrendo sia un’edizione cartacea, sia una versio-
una pubblicazione in piccolo formato (A5), di
ne digitale ma c’è una tendenza sempre maggio-
una quarantina di pagine, mentre la pubblica-
re alla pubblicazione online. Questo permette
zione olandese, Het Aquarium, è di formato più
naturalmente di abbattere i costi di produzione
grande (A4), anch’essa di una quarantina di
ed elimina il rischio degli invenduti e il problema
pagine. Gli articoli presentati sono in genere di
dell’archiviazione ma, in fondo, toglie anche
alto livello.
molto fascino alla lettura. Il vantaggio più evidente dell’informazione elet-
Informazione
tronica è, naturalmente, l’immediatezza: se serve
L’acquariologia moderna è caratterizzata, come
un’informazione, basta accendere il computer,
molti altri aspetti della nostra vita quotidiana, dai
procedere a una ricerca veloce e in pochi secon-
mezzi utilizzati per l’informazione.
di, a patto di saper impostare una ricerca, si
Dai libri e riviste stampati, si è entrati nell’epoca
ottiene la risposta desiderata. Non si è più dipen-
dell’informazione multimediale.
denti dagli orari di apertura di edicole, librerie,
Alcuni periodici di settore sono ancora pubblica-
biblioteche e negozi specializzati.
ti in forma stampata, alcuni anche da associazio-
La soluzione di ogni problema a portata di
Alcuni acquari cercano di educare il pubblico
92
mano? Sì e No. Se internet offre indubbiamente
blema e con molta fortuna deciderà di comuni-
una risposta veloce a molte domande, resta il
carlo al resto del mondo. Nel caso migliore, quin-
problema di controllare l’affidabilità di queste
di, si troveranno in rete due informazioni contrad-
risposte. Anche in libri e riviste stampate, si tro-
dittorie, solo una delle quali è corretta ma solo
vano inesattezze e punti di vista almeno opinabili
molto difficilmente un principiante riuscirà a deci-
ma la facilità di trasmettere informazioni attraver-
dere quale delle due accettare. Questo nel caso
so siti, blog, pubblicazioni online, spesso senza
fortunato di un errore involontario.
nessun controllo, aumenta il rischio di incappare
Ma ci si può anche imbattere in testi che presen-
in affermazioni che rappresentano punti di vista
tano punti di vista del tutto personali (e a volte
personali e che non andrebbero assolutamente
opinabili) come verità assolute e senza possibili
prese per verità rivelate.
alternative. Se il tono è abbastanza deciso, qual-
Un fenomeno estremamente frequente è la diffu-
cuno ci crederà sicuramente e, procedendo
sione a macchia d’olio di un errore o inesattezza,
senza nessun senso critico, correrà incontro al
pubblicato per la prima volta, appunto, per erro-
disastro. Il rischio, oltre a quello evidente di pro-
re (di battitura o di distrazione o per qualunque
vocare disagio e morte ad animali che potevano
altra ragione, o corretto in principio ma erronea-
invece essere allevati senza difficoltà o, al contra-
mente interpretato), ripreso senza la minima ana-
rio, che non si sarebbe mai dovuto tentare di
lisi critica da qualcun altro e riportato in un altro
allevare in determinate condizioni, è quello dello
sito e così via. Provate a cercare su Google la
scoraggiamento di chi, dopo un paio di fallimen-
biografia di un personaggio famoso. C’è un’altis-
ti, si convince di essere un incapace e rinuncia a
sima probabilità di trovare una frase in particola-
un hobby che può dare enormi soddisfazioni.
re, ripetuta senza la minima alterazione in dozzi-
Bisogna inoltre tener presente che molti siti,
ne di siti diversi: se nel testo di origine era pre-
blog, forum e portali, si autodefiniscono “rivista”
sente un errore, per esempio nell’ortografia del
o “magazine”. Questa definizione è scorretta e
nome o nella data o nel luogo di nascita, questo
fuorviante: una rivista è caratterizzata dalla rego-
sarà stato moltiplicato e replicato tante di quelle
lare periodicità di pubblicazione, dalla presenza
volte, senza controllare la veridicità dei dati ripor-
di un direttore responsabile e di un consiglio di
tati e avrà raggiunto tanti lettori, da renderne la
redazione e dalla pubblicazione di articoli origina-
correzione quasi impossibile. In fondo, credere
li. Riviste che rispondono a una serie di requisiti,
che qualcuno sia nato un giorno prima o un gior-
vengono registrate presso un tribunale e posso-
no dopo, difficilmente può recare un grosso
no richiedere un numero ISSN, codice interna-
danno ma se invece si tratta delle specifiche
zionale che identifica i periodici, corrispondente
necessarie all’allevamento di un pesce in acqua-
all’ISBN utilizzato per i libri. In tutti gli altri casi si
rio, l’errore può rivelarsi fatale. È vero che in que-
tratta semplicemente di articoli occasionali pub-
sto caso, contrariamente all’esempio preceden-
blicati in rete.
te, qualcuno si scontrerà con il problema e,
L’acquariologia moderna dunque, è aiutata o, al
magari dopo aver involontariamente perso più di
contrario, penalizzata, dall’enorme disponibilità
un esemplare, comincerà a chiedersi cosa non
di informazione?
funziona; con un po’di fortuna individuerà il pro-
Dipende, come spesso accade, dalle modalità di 93
Molte associazioni straniere pubblicano anche periodici dedicati agli specifici campi di interesse uso: è imprudente credere a qualunque cosa
Internet, inoltre, è una specie di gigantesco pas-
solo perché “è su internet”. Applicare il senso cri-
saparola: una volta individuata una fonte d’infor-
tico è dunque più indispensabile che mai: è
mazione affidabile, fidatevi dei link consigliati,
importante confrontare pareri diversi, provenienti
senza però mai perdere il senso critico: anche i
da fonti diverse. Questo, proprio in internet, è a
migliori possono essere vittime di una svista o di
volte relativamente facile, perché determinate
un errore.
affermazioni sono semplicemente copiate e ripe-
Concludendo, l’enormità di informazione è
tute senza cambiare neanche una virgola. È
senz’altro un vantaggio, a patto di non farsi
ovvio, in questi casi, che non stiamo consultan-
accecare al punto di prendere tutto per oro cola-
do fonti diverse ma solo siti diversi che riportano
to e, al contrario, di non farsi terrorizzare dalle
una stessa informazione.
differenze di opinioni, fino ad arrivare alla paralisi.
È inoltre buona norma, cercare fonti che abbiano
L’acquariologia è, come dicevamo, uno studio e
almeno una minima forma di controllo sul pubbli-
in quanto tale suscettibile di modifiche e miglio-
cato: ad esempio, scegliete, per quanto possibi-
ramenti. Inoltre non dimentichiamo che non
le, riviste che non accettano qualunque cosa per
abbiamo a che fare con una scienza esatta.
la pubblicazione ma che sottopongano gli articoli
Tutto aleatorio quindi? Non del tutto: scegliamo
ad un consiglio scientifico o a un consiglio di
una fonte affidabile e poi “aggiustiamo il tiro”,
redazione.
secondo le nostre esperienze personali. 94
In bibliografia, sono indicati una serie di siti, por-
siti diversi, secondo le esigenze, senza muoversi
tali e riviste online.
di casa. Non si è vincolati dalla presenza, nelle
Al di là dell’informatica, validissima fonte di sug-
vicinanze, di un negozio specializzato ma con un
gerimenti e consigli, rimangono le persone che
po’ di pazienza si riesce a trovare veramente
hanno già accumulato esperienza: negozianti
tutto quello che si vuole. A patto di sapere cosa
esperti e forme associative hanno, in questo, un
si vuole. Manca in questo caso il contatto perso-
ruolo di primo piano.
nale con il fornitore, al quale rivolgersi in caso di dubbi o problemi. Alcuni fornitori online, cercano
Distribuzione
di ovviare all’inconveniente offrendo, anche dopo
In un certo senso vale, per la distribuzione, quel-
la vendita, un servizio di assistenza, ovviamente
lo che si è detto per l’informazione: da una distri-
online anche quello: non pensate di poter spedi-
buzione affidata a pochi negozi specializzati, si è
re un campione d’acqua per sapere se tutti i
passati alla presenza di prodotti in supermercati
valori sono corretti ma spesso un aiuto valido in
e, soprattutto, acquistabili tramite webshops.
caso di dubbi di carattere tecnico.
Una maggiore facilità di reperimento e un
E arriviamo al metodo di distribuzione più tradi-
abbattimento dei prezzi? Non veramente.
zionale: il negozio specializzato, possibilmente
Come sempre vantaggi e svantaggi; cerchiamo
sotto casa. Il vantaggio maggiore offerto in que-
di analizzarli.
sto caso, oltre al fatto che l’acquisto è immedia-
Cominciamo dalla vendita affidata alla grande
to e non dobbiamo aspettare i tempi di conse-
distribuzione: prezzi in genere più contenuti,
gna legati all’acquisto in rete, è rappresentato
qualità inferiore a quella degli articoli offerti nei
dall’esperienza e dalla disponibilità del negozian-
negozi specializzati ma non sempre così inferio-
te. Poter contare su un consiglio esperto, può
re da giustificare la differenza di prezzo. Un buon
rappresentare la differenza tra un’esperienza
affare dunque? Non sempre. Il rovescio della
ricca di soddisfazioni e un deludente quanto
medaglia è rappresentato dall’offerta limitata (in
inspiegabile fallimento.
genere pochi modelli di acquari o accessori sono
L’offerta rischia, però, di essere più limitata di
disponibili) e dall’assistenza inesistente dopo
quella online e il negoziante deve essere (per for-
l’acquisto. In parole povere: accontentatevi di
tuna molti lo sono), veramente esperto e affida-
quello che trovate e poi arrangiatevi da soli. Da
bile.
evitare a tutti i costi? Non necessariamente. Se
La formula magica dunque non esiste; anche
non si hanno troppe esigenze, si sa esattamente
stavolta bisogna ricorrere al buon senso e valu-
quello che si vuole e si può contare sull’aiuto di
tare caso per caso, con un minimo di flessibilità,
un amico esperto, si può certo comprare al
cercando di sfruttare al meglio tutte le opportu-
supermercato senza problemi. Resta da chieder-
nità disponibili.
si se una persona con le caratteristiche descritte si accontenta dell’offerta del supermercato, o
Fiere e mostre-mercato
cerca qualcosa di più.
Un fenomeno degli ultimi anni è il moltiplicarsi di
La vendita via internet. Qui la scelta è veramente
mostre-mercato, fiere e manifestazioni varie,
illimitata e si possono comprare articoli diversi da
centrate sul tema più generale degli animali 95
Molte le riviste ancora pubblicate in forma tradizionale
domestici e a volte specificamente dedicati all’acquariofilia. Alcune di queste manifestazioni, si rivolgono esclusivamente agli ‘addetti ai lavori’ o, come dicono gli organizzatori, agli operatori di settore; non è in genere consentita la vendita dei prodotti esposti e hanno lo scopo di presentare, ai rivenditori, le novità che le ditte produttrici desiderano lanciare sul mercato. Il pubblico non è ammesso e per conoscere le ultime novità, dovrà affidarsi alla stampa specializzata e ai fornitori (negozianti o web) che, dopo averne preso visione in fiera, decideranno quali novità proporre ai loro clienti. Altre manifestazioni invece, sono aperte a chiunque e permettono, anzi, incoraggiano, l’acquisto dei prodotti presentati. Molto spesso a queste manifestazioni, sono abbinate gare (spesso 96
Parlando di riviste in formato elettronico, non poteva certo mancare Aquariophylia
Cerchiamo quindi di seguire una linea di condotta semplice: non tutte le enormi possibilità offerte in questo momento, sono indispensabili per avviare un acquario e goderne senza problemi. I raffinatissimi sistemi computerizzati di controllo a distanza dei parametri dell’acqua, o di generazione di onde o molti altri esempi, sono strumenti straordinariamente utili, se abbiamo tempo e voglia di giocare con un computer anche per controllare l’acquario, ma dei quali si può senz’altro fare a meno. L’approccio forse più sicuro, è di cominciare in maniera semplice, con specie poco esigenti che possano perdonarci gli inevitabili errori iniziali e con attrezzature di facile gestione. Poi, man mano che cresce l’esperienza, cresce anche la voglia di fare esperimenti e ci si può sbizzarrire dedicate a betta o discus, ultimamente caridine
come si vuole. Ma è inutile partire con impianti
e aquascaping), alle quali può, almeno teorica-
costosissimi dei quali non capiamo il principio di
mente, partecipare chiunque. In genere i concor-
funzionamento e specie delicatissime che non
renti sono hobbisti esperti e, molto spesso,
tollerano la minima variazione ambientale, per
membri di associazioni specializzate.
poi buttare tutto al primo insuccesso. In parole povere, non facciamoci abbagliare dal-
Conclusioni
l’eccesso di offerta ma sfruttiamola al meglio per
Avendo fin qui fornito un quadro generale, pos-
trovare quello che veramente risponde alle
siamo adesso tentare di riassumere la situazione
nostre esigenze.
attuale dell’acquariologia. In poche parole, è caratterizzata da un’enorme
E per finire:
offerta, di prodotti, di tecnologie, di informazioni
Dimenticate tutto quello che è stato detto e
e anche di specie, una volta ritenute difficili se
cominciate in modo semplice, seguendo due
non impossibili da allevare in casa.
sole regole:
Tutto, o quasi tutto, sembra quindi possibile. Ma
- primo: agite sempre con il massimo rispetto
l’eccesso rischia di spaventare, anziché incorag-
per gli organismi che volete allevare e pensate al
giare, chi vuole avvicinarsi all’acquariofilia, per-
loro benessere
ché la scelta è difficile e può disorientare.
- secondo: divertitevi! 97
B I B L I O G R A F I A* DEFINIZIONE http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/a/acquariologia.aspx STORIA Howard Norfolk Original to Aquarticles: Aquariums and Public Aquariums in Mid-Victorian Times http://www.aquarticles.com/articles/literature/Norfolk_Victorian_History.html La storia dell’acquariofilia http://mahengechromis.blogspot.nl/2010/10/la-storia-dellacquariofilia.html Vintage tanks http://www.joanbogart.com/vintage-fish-tanks.html http://mahengechromis.blogspot.nl/2010/10/la-storia-dellacquariofilia.html http://www.acquariforum.com/forum/showthread.php?t=31747 http://books.google.nl/books?id=ufkAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r& cad=0#v=onepage&q&f=false http://www.joanbogart.com/vintage-fish-tanks.html Bernd Brunner The Ocean at home: an illustrated history of the aquarium University of Chicago Press, 2011 EVOLUZIONE DEGLI ACCESSORI http://www.reefkeeping.com/issues/2004-09/rv/feature/ http://www.youtube.com/watch?v=S8E4I4X9E3k http://www.alloddballaquatics.com/vintage-aquarium-products-1.html (per i collezionisti!) ACQUARI BIOTOPO http://www.google.nl/imgres?imgurl=http://www.acquariodolce.it/forum/download/file.php%3Fid%3D60 12%26t%3D1&imgrefurl=http://www.acquariodolce.it/forum/il-biotopo-in-acquario-ma-che-cos-e-unbiotopot4563.html&usg=__PxTnYzeZuNPTVIGrT0_mgaMeZ8=&h=263&w=350&sz=46&hl=en&start =18&sig2=EpfbKbA7b4dc_8pFGTiLQ&zoom=1&tbnid=0GdvaBhpuAEeZM:&tbnh=90&tbnw=120&ei =b657UbSfAcrD0QXlwYDQCQ&prev=/search%3Fq%3D%2522acquari%2Bbiotopo%2522%2Brio %2Bdelle%2Bamazzoni%26hl%3DenNL%26gbv%3D2%26nfpr%3D1%26tbm%3Disch&itbs=1&s a=X&ved=0CFAQrQMwEQ http://www.google.nl/imgres?imgurl=http://www.acquariodolce.it/forum/download/file.php%3Fid%3D6018 %26t%3D1&imgrefurl=http://www.acquariodolce.it/forum/il-biotopo-in-acquario-ma-che-cos-e-un-biotopot4563.html&usg=__qRPoDoDG8rhJjthOLkmwc3gPXvs=&h=263&w=350&sz=36&hl=en&start=41&sig2=DtTXyL15YksXXYauPnFrQ&zoom=1&tbnid=UfXNvOPFATN_vM:&tbnh=90&tbnw=120&ei=xrB7UZa2IeS40QWN_I HIDQ&prev=/search%3Fq%3D%2522acquari%2Bbiotopo%2522%2Brio%2Bdelle%2Bamazzoni %26start%3D40%26sa%3DN%26hl%3DenNL%26gbv%3D2%26nfpr%3D1%26tbm%3Disch&itb s=1&sa=X&ved=0CCwQrQMwADgo http://aquaexperience.blogspot.nl/2009/07/acquario-biotopo-ticino.html http://www.acquariodolce.it/forum/acquario-biotopo-dedicato-al-fiume-ticino-t8230.html Andrea Prodan Un acquario biotopo, il golfo di Trieste Aquariophylia, 2011 n. 5, pp.26-33 (www.aquariophylia.eu) http://acquariofiliaconsapevole.it/biotopi_europa http://www.aquapressbleher.com/index.php?option=com_search&searchword=phraya&lang=it&Ite mid=
98
AQUASCAPING http://fish-etc.com/aquascaping-main/aquascaping-a-planted-aquarium http://www.pbase.com/plantella http://www.freshwateraquariumplants.com/aquascapingprinc/aquascaping101.html Oliver Knott / Chris Lukhaup Aquascaping - Aquarienlandschaften gestalten 2013, prima edizione SELEZIONE e CONCORSI http://ibcbettas.org/ http://www.fanatik-discus.fr/en/category/discus-show/ CITES http://www.cites.org/eng/resources/species.html ACQUARI PUBBLICI Un elenco degli acquari pubblici in Italia, divisi per regione, si trova al seguente indirizzo: http://www.aquariogest.it/index.php?rub=acquari-pubblici TOP 25 http://list25.com/the-25-most-extreme-aquariums-in-the-world/ ASSOCIAZIONI Un elenco delle aassociazioni italiane, divise per regione, si trova al seguente indirizzo: http://www.aquariogest.it/index.php?rub=associazioni-acquariofilia INFORMAZIONE Riviste a stampa Aktuelle Süßwasserpraxis aquaristik Dähne Verlag, Ettlingen, ISSN 1863-1282 Aqua Journal of Ichthyology and Aquatic Biology Aquapress, Pavia, ISSN 0945-9871 Aquaristik Fachmagazin Tetra Verlag GmbH, Berlin-Velten, ISSN 1437-4854 Aquarium wereld BBAT, Marke, ISSN 1372-6501 periodico dell’associazione belga BBAT Cerianthus periodico dell’associazione omonima, Olanda Coralli Editore Nuovi Orizzonti, Orvaro (Udine) (http://www.nuoviorizzontisrl.com/) Discusvriend magazine trimestrale dell’associazione olandese Discus Het Aquarium, tijdschrift voor vivaristiek Nederlandse Bond Aqua Terra, Hilversum ISBN 0003-729 X Il mio acquario Sered edizioni, Roma (www.ilmioacquario.net) L’Aquarium à la maison LR Presse SARL, Auray, (http://www.aquariumalamaison.com) Tropical Fish Hobbist magazine (anche online: http://www.tfhmagazine.com/) Riviste online http://www.adana.co.jp/en/aj/index.php http://www.amazonasmagazine.com/ http://www.aquariophylia.eu http://www.advancedaquarist.com/magazine http://www.coralmagazine.com/ http://www.fishchannel.com/fish-magazines/aquarium-fish-international/default.aspx h http://www.practicalfishkeeping.co.uk/magazine.php
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http://redfishmagazine.com.au/ http://www.tfhmagazine.com/ Portali: http://www.acquaportal.it/ http://www.acquariofiliaitalia.it/ http://acquariofiliaconsapevole.it/varie_links http://www.acquariomania.eu/ http://www.acquarionline.it/acquari/ http://www.h2oacquariofilia.it/ http://www.pagurus.it/ http://www.nanoreef.it/ https://plus.google.com/102937816420380579992/posts http://www.nanofish.it/portal/ http://www.acquariolife.it/ http://reef.acquariomarino.net/ http://www.mondodiscus.com/discus/it/articoli-mondoacquario/acquario.html http://www.piranhaportal.net/ http://www.aiam.info/05/link_acquagen.htm http://www.projectaquarium.com/ http://fish.mongabay.com/ http://www.loaches.com/ http://www.seriouslyfish.com/ http://www.aqualog.de/ http://showcase.aquatic-gardeners.org/ http://www.thekrib.com/ http://www.reefcentral.com/ http://www.wetwebmedia.com/ http://www.aquahobby.com/ http://www.reefs.org/ http://www.nano-reef.com/ http://www.deters-ing.de/ http://www.welse.net/ http://www.zierfischverzeichnis.de/ http://www.l-welse.com/ http://www.caridinajaponica.de/ http://guppy-online.com/guppy/ http://www.einrichtungsbeispiele.de/ http://www.aquanet.de/ http://www.aquamax.de/ http://www.wirbellose.de/ http://www.aquarium-kosmos.de/ http://www.maccus.de/ http://forum.aquarienfotografie.net/ http://www.ujaswelt.de/aquaristik/
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FIERE - MANIFESTAZIONI http://www.aquarama.com.sg/ http://www.interzoo.com/en http://www.zoomark.it/ http://www.acquarionatura.it/index.php?lang=it http://www.napoliaquatica.com/en/ http://www.gas-online.org/2013/01/salento-acquari-2013/ http://www.aibetta.it/show/public/public/viewstatic/staticPage/regolamento V Trinacria Betta Show: http://facebook.com/groups/siciliabettaclub/ http://www.hollandkoishow.nl/content/ http://www.hollandbettashow.com/?lang=nl http://www.british-discus-show.com/ http://www.iberiandiscusshow.com/ FILMOGRAFIA Ric O’Barry, The Cove, la baia dove muoiono i delfini, regia di Louie Psihoyos, Oscar per il documentario 2010. Distribuito in Italia da Feltrinelli Real Cinema
A P P E N D I C E* CORSI Corso di acquariologia organizzato dall’Università di Siena http://www.acquario-posidonia.com/posidonia/modulo_di_acquariologia.htm Corso di Aquariologia organizzato dalla facoltò di veterinaria della facoltà di Bari. http://corsi.unibo.it/Laurea/acquacoltura/Documents/Programma%20Corso%20di%20Acquariologia.pdf Corso di Aquariologia http://www.orsaconsulting.it/index.php/news/152-corsi-di-acquariologia ARTICOLI da VECCHIE RIVISTE http://www.guidopicchetti.it/articoli_pubbl/Aquarium/AQM_8002_Slam_01.htm http://www.guidopicchetti.it/articoli_pubbl/Aquarium/AQM_8002_Slam_02.htm (e-)LIBRI e PUBBLICAZIONI https://itunes.apple.com/it/artist/valerio-zupo/id507311507?mt=11 http://www.pianetablu.info/disponibilita/pubblicazioni_dolce.htm http://www.ilmare.com/cat/acquariologia-acqua-dolce.php http://acquariofilo.wordpress.com/tag/acquariologia/ LEGISLAZIONE http://www.ordiniveterinaripiemonte.it/rivista/07n03/pdf/08.pdf MARKETING http://www.slideshare.net/federicavalentini/azienda-settore-acquariologia1macroanalisiversioneslideshare * La presenta lista offre solo degli spunti: non ha nessuna pretesa di completezza ma vuole essere un punto di partenza per ulteriori ricerche
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Aquariophylia in... poesia Anche questo mese la nostra poetessa è protagonista della rubrica, con due bellissimi testi poetici, acrostici, per l’appunto, che siamo certi saprete leggere in modo opportuno, come fossero parole crociate, facendo combaciare le iniziali dei ogni verso. Si tratta di due teneri messaggi d’amore destinati alla sua mamma, ma anche a tutte le mamme del mondo, perché Natale significa nascita di una nuova meravigliosa vita, e questo ci riporta al grembo materno, amorevole, sicuro, eterno pur nella sua terrena caducità. E allora… Buon Natale a tutti!
DUE ACROSTICI PER MIA MADRE, ELDA ZUPO (1913-2003) (per il centenario della nascita)
di Mariella Bettarini I Madre di te munifica Auto-allietante i tuoi decenni (Mirevoli – cantanti) Madre che regni nei familiari territori A noi adiacenti come fossero Mozambico o Uganda E ubiqua là vivessi la tua Limpida storia lineare Dotata tu di sensibili antenne ultrasensibili Attorno ad una piccola testa pensosa familiare II Ma quella testa ne produce di vivo Amore - di potente pietà (nel luogo ch’ami definire “cuore”) Miscelati a tue curiosità giovanili loquaci Mentre rimesti un brodo e osservi che Al mondo mancano dedizioni passioni Eletti sentimenti ch’abbiano potere Largo d’eternarsi nel principe dei modi: Disfacendo dolori Amore dando – diffondendolo fuori. 102
Primo concorso di poesia “Aquariophylia” Aquariophylia istituisce il primo concorso di poesia dedicata agli acquari. Provate a produrre un testo poetico, breve o approfondito che sia, e ad inviarlo alla redazione (aquariophylia@gmail.com). Una giuria composta da esperti della redazione indicherà, ad insindacabile giudizio, i testi che meritano la pubblicazione sulla rivista. Potrete così vedere la vostra poesia pubblicata e chissà che questo non sia l’inizio di una fantastica carriera editoriale! Attendiamo dunque i vostri scritti: non siate timidi! Disegno di Flora Palumbo Babbo Tetraodon Acrilico 20x30
Contatto: 349/0836387 flographic@yahoo.it http:/ florapalumbo.wix.com/florapalumbo
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Un tuffo, una foto a cura di Marco Gargiulo Continuiamo con questa rubrica che ci auguriamo apprezzerete. Un campione di fotografia subacquea ci racconta ogni mese, in modo sintetico, una sua esperienza inebriante. Lo fa con poche parole e con un bello scatto perché… una foto vale più di mille parole. Ci conduce così nelle profondità sottomarine che tanto spesso proviamo a riprodurre nei nostri acquari domestici. Potremo così ottenere spunti interessanti per i nostri layout marini ma anche prendere parte, virtualmente, a piccole avventure costiere. Il piatto forte resta la foto, prezioso omaggio di colui che sa farci sognare con un semplice… click!
L’unico modo per raddrizzare una giornata “storta” è spararsi una bella immersione notturna! Allora passo a prendere l’amico Fabio Russo, sono sotto casa sua alle 19:30, diretti alla spiaggia Caterina per un tuffo in grande relax. Il mare è calmo e l’acqua sembra limpida, dopo alcuni giorni trascorsi dalle intense piogge, la serata è tranquilla e non fredda. Ci vestiamo rapidamente e ci immergiamo subito, provando a restare uniti per il maggior tempo possibile dal contatto visivo delle nostre lampade. Ho optato per il 60 micro nikkor sulla mia Isotta D800 ma questa volta ho montato, per testarlo, anche il nuovo AV100 di Isotecnic accoppiato con un Inon Z240 con uno snoot artigianale. Abbiamo girovagato nel basso fondale per oltre 150 minuti, fin quando, esausti, risaliamo in superficie. La serata non è stata particolarmente esaltante, ma ci ha regalato comunque qualche sorpresa … due mazzancolle ed un pesce ago. Tutto sommato non male per una giornata iniziata male! 104
Pesce ago (Syngnathus sp.) A rigor di logica questa scheda dovrebbe scriverla Ippocampo, visto che appartiene, come il pesce ago della nostra foto, alla famiglia dei Syngnathidae. Ma il nostro imprevedibile e incontrollabile collaboratore, offesissimo per l’annunciata sospensione della pubblicazione, ha scritto il suo ultimo pezzo ed è corso a rifugiarsi in biblioteca. Eccoci dunque a fare il suo lavoro. La famiglia Syngnathidae Linneo 1758, comprende i cavallucci di mare e i pesci ago, per un totale di 299 specie. Per la maggior parte marini, comprendono anche alcune specie di acqua salmastra e dolce e si trovano generalmente in acque temperate e tropicali. Specie tipo del genere Syngnathus è il S. acus, distribuito anche in Mediterraneo e spesso associato alle praterie di Zostera. Il Syngnathus typhle, spesso chiamato pesce ago cavallino, è distribuito nel Mediterraneo, in acque costiere fino a - 20 m. nelle praterie di Posidonia e Zostera. Entrambe le specie, come molti altri rappresentanti di questa famiglia, sono ovovivipari, le femmine depongono le uova nel “marsupio” paterno, dove rimangono fino alla schiusa. Tra le fanerogame marine questi pesci si tengono di solito in posizione verticale, mimetizzandosi con il fogliame. Per maggiori informazioni rimandiamo a:
http://www.colapisci.it/PescItalia/pisces/Syngnathiformi/Singnatidi/pesceago.htm
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Inserto da stampa Pesci e poesia, il fascino del XVI secolo Ottava parte
tra la Posidonia (come se fosse così facile):
a cura di IppoCampo
bene, non potrebbe fare lo stesso il resto della redazione? È vero che noi ippocampi siamo privilegiati perché non dobbiamo pagare affitto, bolletta della luce e del gas, riscalda-
Non è possibile! Vatti a fidare degli esseri
mento, bollo dell’automobile, benzina, tasse e
umani! Promettono mari e monti, ti fanno
non so cos’altro di tutte quelle assurdità con
cominciare un lavoro che dovrebbe durare
le quali gli esseri umani sono riusciti a compli-
ancora per mesi e poi, cosa fanno? Decidono
carsi la vita, ma, insomma, non mi sembra una
di chiudere! Adesso come faccio io a farvi
scusa sufficiente.Vero che ormai in redazione
avere le oltre 250 pagine ancora mancanti del
si cammina al buio (è un pezzo che ci hanno
fantastico libro che avevo trovato apposta per
tolto la corrente elettrica) cercando di non
voi? E con quale scusa, poi, si decide di
inciampare nei secchi disseminati un po’ dap-
sospendere la pubblicazione? Perché non
pertutto (la pioggia, sapete, il tetto avrebbe
abbiamo un centesimo! Roba da matti, anzi,
bisogno di qualche lavoretto, roba da poco
roba da umani, ecco. Io non vengo pagato, con
ma, insomma, piove in redazione), che per
la scusa che tanto un ippocampo può cavarse-
usare i laptop ci disperdiamo nelle zone forni-
la da solo, per nutrirsi basta una passeggiatina
te di wifi gratuito o cerchiamo di usare a sbafo
Inserto da stampa 106
are e conservare quello dei vicini, che per comunicare usiamo
E adesso, chiusura o no, non è una scusa per
solo segnali di fumo (è da un po’ che non si
scansare la fatica, ecco quindi l’ospite d’onore
paga il telefono) e che all’ora dei pasti (altrui)
di questo mese, presentatoci a pagina 85 da
Carassio, Betta e io ci nascondiamo in angoli
Boussuet sotto il nome di xiphia.
inaccessibili (apparteniamo a specie notoria-
Xiphias gladius Linneo 1758, teleosteo appar-
mente poco commestibili, ma non si sa mai...),
tenente all’ordine dei Perciformi, famiglia degi
ma, insomma, è proprio il caso di veder la
Xiphiidi, è una specie pelagica distribuita in
situazione così drammatica da abbandonare
acque temperate. Migratrice, passa l’estate in
l’impresa? Certo è che autori e fotografi
acque più fredde e torna verso acque calde in
avrebbero il diritto di essere pagati per il lavo-
inverno. Analisi del DNA hanno dimostrato
ro che fanno, per non parlare di tutti gli altri,
bassi livelli di scambi genetici tra popolazioni
ma cosa si può fare? Da veri esseri umani si
mediterranee ed atlantiche. La riproduzione
sono fatti prendere dallo sconforto e hanno
ha luogo in primavera, nel Mar dei Sargassi.
deciso di rinunciare. Ma io, piccolo ippocampo
Specie predatrice, si nutre principalmente di
ostinato, non mi rassegno all’idea e quindi vi
pesci, ma anche di crostacei.
chiedo (non a voi lettori, umani come gli altri,
Raggiunge in media i 3 metri di lunghezza (non
ma a tutti i magnifici ospiti dei vostri acquari):
esattamente un pesce d’acquario). Come la
cosa fareste? Se avete una sola idea in grado
maggior parte dei pesci di grandi dimensioni,
di salvare la vostra rivista è il momento di
può accumulare notevoli quantità di mercurio
farlo sapere, non credo che ci saranno altre
nelle sue carni.
occasioni. Insomma, fatevi avanti, fateci sapere
Che altro dire? Pensate a tutte le specie delle
cosa ne pensate, proponete soluzioni se ne
quali non avrò più occasione di parlarvi...
avete. Altrimenti, be’, io torno a tuffarmi in
E adesso, scusate, vado a fare le valige.
biblioteca tra i miei amatissimi libri però, ecco,
IppoCampo
devo confessarlo: mi mancherete!
are e conservare 107
ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO Certo, arrivederci… perché un progetto sostenuto da tanti affettuosi lettori non può morire. Senza dubbio il numero successivo di aquariophylia non sarà pubblicato il prossimo mese, ma questo non deve gettarvi nella disperazione. Faremo del nostro meglio per non deludere le vostre aspettative e presto, molto presto, potremmo tornare ad accompagnare le vostre esperienze acquariofile. Godere della considerazione di tanti lettori è stato un privilegio impagabile e non vorremmo certo privarcene. Vi abbiamo indirizzati, consigliati, coccolati e ci avete ripagato con infinita stima ed affetto. Non lo dimenticheremo. Un ultimo consiglio vogliamo dare prima di congedarci: riflettete con la vostra testa e non lasciatevi abbindolare da coloro che “sembrano” esperti. Le tentazioni sono tante, specialmente quando non si è molto esperti, ma la verità è sempre sotto i vostri occhi: basta saperla vedere. Esistono realtà pure e sincere -basta sfogliare le pagine dei nostri sponsor- così come esistono innumerevoli piccoli imbrogli. Guardare la realtà con occhi attenti evitando gli eccessi di fiducia così come una sovrabbondante diffidenza, ragionare con la vostra testa e costruire basandosi su solide conoscenze scientifiche, vi porterà certo molto lontano. Lì ci incontreremo nuovamente!