Genetica e Reportages L’acquario per il Betta Riproduzione selettiva Filogenesi Oltre lo splendens In regalo: il poster Organizzare un campionato Layout con Betta Betta da concorso Cibi vivi Betta in Indonesia Bibliografia
Le rubriche del mese
Speciale Betta! LA RIVISTA È CLICCABILE Lo è sempre stata, mai come in questo numero speciale dedicato al Betta! Tante riviste specializzate sono… case degli specchi: non sai mai cosa stai guardando davvero! Non è il caso di Aquariophylia e oramai lo sapete bene. Le nostre politiche editoriali sono limpide, le affermazioni che leggerete nel corso di questo numero, come in tutti gli altri, sono trasparenti ed oneste. Possono essere corrette o sbagliate (tutti possono errare!) ma di certo sono sincere. Un numero speciale, però, vuole andare oltre i suoi semplici contenuti. Non potremmo mai raccontare tutto sul Betta in un solo fascicolo. Tuttavia possiamo dire tanto su questo magnifico protagonista dei nostri acquari, grazie alle risorse presenti sul web. Pertanto non abbiate timore: cliccate. Ogni volta che il cursore si trasformerà in un ditino, avrete la possibilità di esplorare risorse inimmaginabili ai tempi delle riviste cartacee. Sfruttatele appieno!
AQUARIOPHYLIA European Aquarium Hobbyist Magazine www.aquariophylia.eu Mensile di informazione per acquariofili e negozianti Autorizzazione del Tribunale di Napoli nr. 7 del 7 - 1 - 2011 Anno III numero 8 agosto 2013 Edito da Papyrus Publishing COMITATO DI REDAZIONE Valerio Zupo (Direttore Responsabile) Stefano Bertoni (Struttura web) Mariagiulia Peduzzi (Grafica & Impaginazione) Rita Colognola (Segreteria di Redazione) Masimiliano Ramboni (Web Marketing) Massimo Pagni (Revisione testi) Roberto Silverii (Coordinatore di questo numero monografico) CONSIGLIO SCIENTIFICO Dott. Rita Colognola, Dott. Francesco Denitto, Dott. Luciano Di Tizio, Dott. Matteo Grassi, Dott. Mirko Mutalipassi, Dott. Valerio Zupo RESPONSABILI DI SEZIONE Mariella Bettarini (L’Acquario in Poesia) Luigi Del Favero (Discus) Luciano Di Tizio (Acqua dolce) Mario Loffredo (Link & Argomenti Strutturanti) Lorenzo Luchetta (NonSoloAcquari) Diego Marinelli (Aquascaping) Mirko Mutalipassi (Test & Recensioni) Antonio Piccolo (Come si fa) Stefano Rossi (Acquario Marino Mediterraneo) Roberto Silverii (Anabantoidi) Luigi Storoni (Oltre il Vetro) HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO Joty Atmadjaja Silvio Arnone Carassio Aurato IppoCampo Rita Colognola Valentina Direnzo Alessandro Distefano Luciano Di Tizio Eugenio Fornasiero Matteo Grassi Mario Loffredo Diego Marinelli Marco Marsili Roberto Silverii Ilaria Tarquini Joep Van Esch Corinne Van Keulen Pubblicità e Redazione: Papyrus Wezelweide 15 - NL 2727 DK Zoetermeer - The Netherlands Tel. 0031-(0)6-48154024 e-mail: aquariophylia@gmail.com Per abbonarsi gratuitamente alla rivista e riceverla ogni mese: http://www.aquariophylia.eu Gli autori sono responsabili dei pareri espressi nei singoli articoli e questi non riflettono necessariamente l’opinione della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale, di contenuti, testi, foto o filmati pubblicati in questa rivista, salvo specifica approvazione scritta da parte della redazione. Per citare gli articoli contenuti in questa rivista usare il formato seguente: Nome dell’autore e titolo dell’articolo In: aquariophylia n., anno, pag. (www.aquariophylia.eu)
AQUARIOPHYLIA
EUROPEAN AQUARIUM HOBBYIST MAGAZINE
Anno III - n째 8 agosto 2013
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EDITORIALE QUESTO NUMERO IN BREVE LETTERE IN REDAZIONE LECTIO MAGISTRALIS: LA GENETICA DEL BETTA di Matteo Grassi UN ACQUARIO A MISURA DI BETTA di Ilaria Tarquini RIPRODUZIONE SELETTIVA: COME CREARE LA VOSTRA LINEA? di Joep Van Esch CONSIDERAZIONI SULL’EVOLUZIONE DEL GENERE BETTA di Eugenio Fornasiero REPORTAGE. TANTE BOLLICINE E... UNA GRANDE SORPRESA di Silvio Arnone LA BELLA E LA BESTIA: UNA FAVOLA VISTA DA IPPOCAMPO RECENSIONI E NOVITÀ 82 BETTIERA BOYU BG29 84 DAPHNIA MAGNA 86 TROPICAL BETTA 88 OCEAN NUTRITION BLOOD WORMS 90 TETRA AQUASAFE 92 BETTA BED LEAF HAMMOCK
94 101 104 121 122 125 130 135 138 142 150 153 158 161 164 166 168 172 176 178 186 187 191 192
OLTRE LO SPLENDENS di Marco Marsili INSERTO: IL POSTER DI BETTA CHANNOIDES a cura dell’AIB DALLE ASSOCIAZIONI L’UNIONE FA LA FORZA: ASSOCIAZIONI DI BETTOFILI IN TUTTO IL MONDO PAGINE D’ANNATA: UN ARTICOLO DEL 1948. ALLE ORIGINI DEL “COMBATTENTE SIAMESE” di Luciano Di Tizio ORGANIZZARE UN CAMPIONATO DI BETTA SPLENDENS “SHOW” di Roberto Silverii e A.I.B. LA SCHEDA DEL MESE a cura dell’AIB LA RUBRICA DEL CARASSIO IL SEGRETO DEL LAYOUT: IL GUARDIANO DEL GIARDINO di Diego Marinelli BETTA DA CONCORSO E ALTRE FORME di Valentina Direnzo e Roberto Silverii A BRACCIA APERTE: IL SITO DEL MESE TRA LEGGENDA E REALTÀ: I MITI DA SFATARE di Alessandro Distefano VORRESTE VIVERE IN UN APPARTAMENTO DI 4 M2? di Corinne Van Keulen NOTIZIE DALLA STAMPA INTERNAZIONALE a cura della redazione L’ACQUARIO IN POESIA: IPPOCAMPO CANTA PETRARCA TEST DI BANCO: I MANGIMI BLUE LINE a cura dell’A.I.B. VAI COL LINK. OGGI PARLIAMO DI... BETTA SPLENDENS a cura di Mario Loffredo GASTRONOMIA A MISURA DI BETTA: I CIBI VIVI a cura dell’A.I.B. NONSOLOACQUARI: E I BETTA VIAGGIARONO SULLE ALI DI UNA... BUSTA di Corinne Van Keulen POPOLARITÀ DEL BETTA IN INDONESIA di Joty Atmadjaja DAI NOSTRI LETTORI PER APPROFONDIRE: SPUNTI BIBLIOGRAFICI a cura di Matteo Grassi e Rita Colognola BETTA: SPLENDENS & C. IN AQUARIOPHYLIA NEL PROSSIMO NUMERO
I NOSTRI COLLABORATORI E RESPONSABILI DI SEZIONE Questa rivista si basa sul lavoro di un gruppo multidisciplinare di volenterosi che desiderano accrescere la diffusione degli acquari nel nostro paese. Possiamo affermare anzi che, in base alla struttura che abbiamo voluto imporre a questa pubblicazione, ogni responsabile di sezione abbia realizzato una sua propria rivista dedicata ad un singolo argomento. Speriamo che i loro sforzi vi siano graditi, ma attendiamo comunque da voi critiche e suggerimenti, per rendere la nostra famiglia sempre più efficiente e produttiva. Vi presentiamo dunque la squadra!
VALERIO ZUPO (Direttore Responsabile) biologo, laureato a Napoli con lode. Ha frequen- tato l’Università Livre di Bruxelles per un PhD sulle reti trofiche in fanerogame marine ed ha ricevuto un Fullbright award nel 1994. È stato coordinatore di vari progetti di ricerca e tutt’ora svolge la propria attività di ricercatore della Stazione Zoologica di Napoli, presso il laboratorio di Ecologia del Benthos di Ischia (Napoli). Da molti decenni è appassionato di acquari ed ha scritto per numerose riviste nazionali, oltre a collaborare con varie riviste divulgative internazionali. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati all’ecofisiologia dei crostacei decapodi, le reti trofiche ed i rapporti tra piante ed animali. Ha scritto 12 libri divulgativi sugli acquari, le malattie dei pesci, la fauna e la flora del mediterraneo. Nel campo degli acquari è particolarmente interessato agli aspetti ambientali, la gestione dei sistemi complessi, il filtraggio e la qualità dell’acqua, nonché le malattie dei pesci e gli acquari marini mediterranei. Ha inoltre pubblicato alcuni testi sui discus ed alcuni CD multimediali sulle malattie dei discus e sulla gestione degli acquari marini e d’acqua dolce.
STEFANO BERTONI (WebMaster), nato a Milano nel lontanissimo 1967, da sempre appassionato di Computer, ha iniziato quasi 30 anni or sono ad interassarsi di informatica con il mitico Commodore Vic 20; esperto in sistemi Dos, Windows, in reti informatiche, si è specializzato in assemblaggio di pc e configurazioni avanzate e sicurezza mediante configurazioni di firewall e proxy. Realizza per passione siti internet e portali per amici e parenti, gestisce 2 siti personali (www.1diabetico.net e www.food4diabete.com); da poco ha pubblicato due libri in vendita su Amazon dal titolo “Rimecelate” e ” Vi racconto il diabete”. Da venticinque anni, grande appassionato di acquariologia, adora allevare ciclidi nani del Sud America, è apparso su questa rivista anche come autore, vorrebbe continuare a farlo qualora trovasse nuovi spunti da proporre.
MARIELLA BETTARINI (Responsabile Sezione L’Acquario in Poesia) è nata nel 1942 a Firenze, dove vive. Dagli anni Sessanta ha collaborato a più di 150 riviste e ha pubblicato una trentina di libri di poesia, alcuni di narrativa e di saggistica. Nel 1973 ha fondato il periodico letterario “Salvo imprevisti”, che nel 1993 ha preso il titolo de “L’area di Broca”. Con Gabriella Maleti cura la Gazebo Libri. Ha tradotto scritti di Simone Weil e curato Il libro di Alice. Nel 2008 è uscita l’antologia poetica A parole – in immagini (1963-2007) e nel 2010 l’e-book Poesie per mia madre, Elda Zupo. Sulla sua poesia sono 6
state discusse due tesi di laurea. Sito personale: www.mariellabettarini.it Sito della rivista “L’area di Broca”: www.emt.it/broca Link all’e-book: http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=43
LUIGI DEL FAVERO (Autore), nato a Milano nel 1974, commercialista ma sopratutto appassionato di acquari fin dall’età della ragione. Malato di discus, cultore del rotondo pinnuto da oltre un decennio. Collabora attivamente da anni con uno dei siti tematici dedicati al discus, Mondodiscus. La malattia acquariofila, la pura passione hanno fatto sì che in salotto accanto alla Tv troneggi una piccola serra amatoriale di 2.000 litri, utilizzata come contenitore di passioni e studio dei discus.
FRANCESCO DENITTO (Autore e Consigliere di Redazione) biologo Marino, Francesco Denitto svolge attualmente attività di ricerca presso l’Università del Salento, ove ha conseguito la laurea in Scienze Biologiche ed il suo dottorato di ricerca in Ecologia Fondamentale. Subacqueo per diletto e professione, effettua studi sulla biologia delle grotte marine sommerse e sull’ecologia degli organismi planctonici, in particolare le meduse. È autore di svariate pubblicazioni scientifiche di biologia marina. Appassionato di lungo corso, è autore di numerosi articoli di acquariofilia e dedicati all’allevamento del discus. Collaboratore di riviste italiane del settore, oggi i suoi lavori sono pubblicati prevalentemente all’estero. Infatti, collabora regolarmente con le più importanti testate internazionali, tra cui lo storico Diskus Brief (Germania), la prestigiosa rivista americana Tropical Fish Hobbyist (TFH) ed alcuni magazine asiatici. È co-autore del libro “Trophy Discus” edito dall’america- na Cichlid Press. Relatore per conferenze sul “mondo acquatico”, Francesco è anche giudice di gara nei concorsi internazionali di discus, tra cui alcuni prestigiosi campionati in Europa ed in Asia. È stato fondatore del Gruppo Acquariofilo Salentino (GAS), ove riveste la carica di segretario.
LUCIANO DI TIZIO (Responsabile sezione acqua dolce & laghetto) giornalista professionista, si occupa di acquari da oltre 40 anni. Ha spaziato in tutti i settori di questo hobby, con una particolare attenzione al dolce nostrano ed all’acquario mediterraneo. È stato tra i fondatori dell’Associazione Acquariofili Abruzzese, della quale è attualmente il presidente, ed è stato per sette anni presidente dalla FIAAE, la Federazione che negli anni ‘90 del secolo scorso raggruppò tutte le allora numerose associazioni italiane di acquariofilia e di terrariofilia. Ha allevato e riprodotto pesci, anfibi e rettili ed ha condotto, da solo o con altri esperti, numerosi studi sul campo sulla piccola fauna italiana. Ha scritto oltre 1000 articoli per riviste specializzate, in Italia ed all’estero, oltre ad una dozzina di libri divulgativi. È stato a lungo membro del comitato di redazione e direttore responsabile della rivista Aquarium. Come erpetologo ha partecipato e partecipa a congressi scientifici con propri lavori ed è coautore di diverse pubblicazioni.
MARIO LOFFREDO (Responsabile sezione Link) è nato a Napoli il 9 marzo 1967 ed è cre- sciuto ad Ischia, dove è impegnato nel settore turistico. Ama profondamente il mare ed i suoi abitanti: avvicinatosi all’acquariofilia all’età di 14 anni non se ne è mai più allontanato. Per alcuni anni i suoi acquari sono stati i classici “da salotto”, ma in breve si è accorto che il suo vero interesse era rivolto più al comporta7
mento ed alla biologia delle specie allevate, piuttosto che al colore e alla bellezza. Da diversi anni ha concentrato i suoi sforzi nella riproduzione di specie marine mediterranee.
LORENZO LUCHETTA (Responsabile rubrica NonSoloAcquari) divulgatore naturalistico appassionato di piccoli mammiferi da compagnia, fauna montana, ed altri argomenti legati ad animali e piante. In merito a tali tematiche collabora con diverse riviste di settore ed ha scritto testi di cui è autore anche delle immagini. Si interessa da diversi anni come amatore di stagni naturali, acquari d’acqua dolce fredda e conchiglie.
DIEGO MARINELLI (Responsabile sezione Aquascaping) vive e lavora ad Avellino. Appassionato di fotografia naturalistica e acquariofilia, negli ultimi anni si è dedicato con successo all’aquascaping. Le sue partecipazioni ai più prestigiosi contest internazionali hanno sempre riscontrato ottimi risultati. Diego collabora come allestitore e consulente con alcuni importanti marchi internazionali, scrive articoli e guide sull’aquascaping e sulla gestione dell’acquario di piante per riviste e portali di acquariofilia, è chiamato a svolgere il ruolo di giudice in alcuni contest internazionali; le sue immagini sono usate nelle presentazioni di fiere ed eventi nel campo dell’ acquariofilia e in guide e cataloghi d’importanti aziende del settore. Diego racconta le sue esperienze sul suo sito/blog www.aquaproject.it.
MIRKO MUTALIPASSI (Responsabile sezione Test & Recensioni) nato a Napoli nel 1983, da sempre ha coltivato la passione per il mare, la subacquea e gli acquari. Dopo una parentesi di studi presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, si è laureato in Biologia delle Produzioni marine. Vanta numerose esperienze lavorative presso serre di importazione di pesci e invertebrati tropicali e collaborazioni con aziende del settore nella realizzazione di sistemi di filtraggio per acquari marini. Ha organizzato e presenziato a numerosi convegni di acquariofilia diretti principalmente ai negozianti del settore.
ANTONIO PICCOLO (Responsabile sezione Come si fa) nasce a Napoli nel 1960. I suoi interessi sono: le arti, le scienze e la tecnologia. Opera nel campo della fotografia, video e musica. Dopo numerose mostre, concerti e performance, nel 1984 termina il corso di studi laureandosi in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Si trasferisce a Londra dove lavora con il regista americano Chatt Hall. Negli anni novanta si è occupato di fotografia naturalistica, ha lavorato nel campo della pubblicità, e-commerce e documentaristica. Attualmente è docente nella scuola secondaria, collabora con varie riviste on line e continua a produrre documentari e fotografie.
MASSIMILIANO RAMBONI (Web Marketing) è un informatico che ha visto nascere i primi personal computer e ha visto quello che c’era prima di internet, molto prima della bolla del 2000. Già nel 1997 si occupava di sviluppo di siti internet e di Web Marketing; il tempo e l’esperienza lo hanno poi portato a gestire siti nei loro conte8
nuti e posizionamenti nel mercato di Internet, e allo sviluppo di offerte pubblicitarie concepite per il mondo Web. Ora insieme al Web Master di www.Aquariophylia.eu è impegnato a traghettare il sito e la rivista in una nuova fase, ricca di novità e sorprese che non mancheranno di stupirvi.
STEFANO CARLO ANDREA ROSSI (Responsabile sezione Acquario Marino Mediterraneo) geologo professionista, nato a Milano nel 1962, è cresciuto circondato da acquari domestici. Dopo una pausa post-universitaria ha messo i ramponi nel cassetto, ha ripreso ad immergersi con l’autorespiratore ed infine ad allestire acquari, con vasche di acqua dolce, di sole piante e, finalmente, ancora marine mediterranee, grazie ai gruppi incontrati sul web fino alla mailing list che evolverà in AIAM (Associazione italiana Acquario Mediterraneo, www.aiamitalia.it) di cui attualmente è presidente. L’impegno all’indipendenza, alla divulgazione e alla didattica, l’apertura al confronto ed i contatti con il mondo della ricerca sono tra gli obiettivi che considera prioritari per un’associazione di appassionati, così che un semplice hobby possa divenire anche strumento di crescita personale per tutti.
ROBERTO SILVERII (Responsabile Sezione Anabantoidei) abruzzese, è nato nel 1984 a Roma e vive da alcuni anni a Bologna, ove studia Medicina Veterinaria. La passione per l’acquariofilia nasce sin da bambino dall’amore per gli animali e matura poi con l’iscrizione all’Associazione Acquariofili Abruzzese. Grazie a Luciano Di Tizio ed Amedeo Pardi si concentra nell’allevamento di Betta splendens, e dal 2005 si dedica alle varietà di selezione. È co-fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Betta, che ha raggiunto proprio nell’ultimo anno traguardi importanti nella diffusione dell’allevamento delle varietà “show” di Betta splendens.
LUIGI STORONI (Responsabile Sezione Oltre il Vetro) L’architetto Luigi Storoni, nato a Napoli nel 1957, si è laureato con una tesi sul recupero architettonico di Pozzuoli. I suoi interessi spaziano nel campo dell’arte dalla pittura alla fotografia, dalla computer grafica alla progettazione architettonica, con particolare attenzione all’impatto ambientale e all’ecosostenibilità. Attualmente è docente di Liceo Artistico a Napoli.
SILVIO ARNONE (Autore) è un africanista ed appassionato acquariofilo. Vanta pluridecennale esperienza in ogni ambito afferente la conduzione dell’acquario, sia d’acqua dolce che marino; si è infine specializzato sulle specie africane, con particolare riguardo per i killifish. Ha soggiornato in diversi Paesi africani e nel 2009 si è trasferito definitivamente in Botswana, impegnando molto del suo tempo nell’esplorazione dei biotopi locali.
JOTY AT M A D J A J A ( A u t h o r ) graduated in in 1986 in Agriculture tehnology in the Gadjahmada University Jogjakarta Indonesia; he also studied marketing and business strategy both in Germany and Indonesia. Advisor of the Indo Betta Splendens Club, Certified Judge of the International Betta Congress since 2005; Head Judge in 9
the 1st INBS International show in 2006, he scored the world record for the highest number of fish in betta competition recorded by MURI (Indonesia World Record) with 1063 fishes. Author of two books (Panduan Lengkap Budidaya dan Perawatan Cupang Hias, Agromedia, 2008 and Panduan Lengkap Budidaya dan Perawatan Cupang Hias dan Adu, Penebar Swadaya, 2009), since 2002 he owns the Jotya Betta Gallery (http://jotyabetta.com/). JOTY ATMADJAJA (Autore) laureato in Tecnologie Agricole all’università di Jogjakarta, ha in seguito studiato marketing e strategie commerciali in Germania Indonesia. Consulente dell’Indo Betta Splendens Club, è dal 2005 giudice ufficiale IBC ed è stato giudice principale nel primo international show INBS nel 2006. Detiene il primato per il maggior numero di pesci (1063) presentati ed è autore di due libri. DAl 2009 è proprietario di Jotya Betta Gallery (http://jotyabetta.com/).
JOEP VAN ESCH ( A u t h o r ), from The Netherlands, has been breeding show bettas since 2003. His breeding program is dedicated to the breeding of shortfinned show bettas. By now his fish have won prizes at several International Betta Shows. More on his breeding program, spawns and experiences can be found on his personal website www.bettaterritory.nl. In addition he is co-founder and owner of the International Bettas4all forum (www.bettas4all.nl), organizer of several events including the annual Holland Betta Show and creator of the Bettas4all Show Standard. JOEP VAN ESCH (Autore), olandese, alleva show betta fin dal 2003 e si dedica in particolare agli show betta a pinne corte. È stato premiato più volte in occasione di manifestazioni internazionali, è co-fondatore e proprietario del Bettas4all forum (www.bettas4all.nl), organizzatore di numerosi eventi, tra i quali l’annuale Holland Betta Show ed è inoltre creatore del Betta4all Show Standard. Maggiori informazioni sono disponibili in www.bettaterritory.nl
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LA PARATA DEI BETTA La famosa parata in cui il Betta splendens dimostra quanto meritato sia il suo nome, è tanto nota da essere stata oggetto di numerosi studi sul comportamento animale e tanto bella da costituire un vero e proprio spettacolo naturale. Ma dietro tanta bellezza si nasconde anche un feroce istinto territoriale, usato malauguratamente per secoli nei combattimenti tra pesci. La parata infatti è solo la prima fase di esibizione di forza di un maschio che difende il proprio territorio di riproduzione. Due maschi contrapposti, infatti, non si limitano ad esibirsi. Dapprima estroflettono gli opercoli ed estendono i raggi delle pinne muovendosi lateralmente per mostrare le proprie dimensioni all’avversario. Ma subito dopo si lanciano aggressivamente all’attacco cercando di mordere letteralmente l’altro, sia sul corpo che sulla pinna caudale, se questi scappa, o su dorsale e anale, se risponde all’attacco. Il combattimento che ne consegue è rapido e decisamente cruento, soprattutto se effettuato nell’ambiente limitato di un acquario. In natura infatti, il maschio perdente provvederà con ogni probabilità ad allontanarsi molto prima di aver subito delle ferite significative. In uno spazio chiuso invece la lotta si protrarrà al punto in cui il dominante cercherà di eliminare l’avversario afferrandolo bocca con bocca e impedendogli di emergere a respirare, fino al punto di affogarlo. Per questo non solo va tassativamente evitato di tenere due maschi di Betta nello stesso acquario, ma se si assiste ad un tentativo di afferrarsi per la bocca tra maschio e femmina o addirittura tra due femmine è necessario separare immediatamente gli esemplari per evitare una morte certa.
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Il primo fu il Betta È con soddisfazione e orgoglio, che mi accingo a introdurre questo numero speciale sul Betta. Da tempo avevamo pianificato l’uscita di numeri tematici e questo rappresenta il primo di una serie di argomenti, non necessariamente dedicati a singole specie di pesci, che vogliamo pubblicare come contributi concreti alle tecniche in acquariofilia, da consultare anche negli anni a venire. Abbiamo iniziato con il Betta non solo per le passioni che questo pesce riesce a generare, ma anche perché, a dispetto dell’enorme numero di adepti che lo amano anche a livello associazionale, il piccolo anabantide risulta essere meno “famoso”, di pesci altolocati come i discus o d’invertebrati da acquario speciale, come le Caridina. Il numero speciale ha avuto una lunga gestazione e, probabilmente, è qualcosa in meno di quanto avevamo in mente inizialmente e qualcosa in più di quanto umanamente possibile con i pochi mezzi a disposizione, ma ci pare un buon inizio; una prima esperienza da affinare, 12
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perfezionare, migliorare ma comunque
scalare, le tecniche di selezione, l’aqua-
una bella esperienza.
scaping, la coltura delle piante, le
I numeri speciali vengono affidati al
Caridina, ecc), di farsi avanti. Saremo
coordinamento editoriale di specialisti
felici di affidare al nostro consiglio
esterni: esperti nel campo specifico che
scientifico l’esame di candidature in
vogliano cimentarsi, per un mese, nella
questo senso. Aquariophylia è di tutti e i
realizzazione di un numero di eccellen-
lettori possono diventare editori, se lo
za. Cogliamo l’occasione, anzi, per invi-
desiderano!
tare tutti coloro che abbiano sufficiente
Questo numero speciale, in particolare, è
esperienza e passione, per fare altret-
stato affidato a Roberto Silverii, che acco-
tanto con altre specie o argomenti (le
gliamo con piacere, per un mese, al coor-
malattie dei pesci, i valori dell’acqua, lo
dinamento editoriale di Aquariophylia. I 14
contenuti sono stati realizzati grazie a tutte le associazioni di bettofili italiane e straniere, che sono state contattate all’uopo. Naturalmente i nostri autorevoli autori, coloro che siete ormai abituati ad apprezzare ogni mese sulle colonne di Aquariophylia, sono stati sensibilizzati nel contempo, per produrre contributi sullo speciale argomento. Ne deriva una pubblicazione particolare, in parte classica, in parte aperta a numerosi influssi esterni. L’idea è quella di realizzare un numero che, pur mantenendo la sua struttura tipica in rubriche e articoli, sia fortemente tematico, focalizzato attorno al nostro amato Betta e che possa rappresentare, anche in futuro, un punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo piccolo grande protagonista. Ci saremo riusciti? Come premesso, si tratta di una prima esperienza che speriamo possa incontrare i favori dei nostri lettori. Attendiamo dunque i vostri commenti in positivo e in negativo, i vostri suggerimenti, affinchÊ l’esperienza dei numeri tematici, possa divenire tradizione e strumento per tutti i nostri amici acquariofili.
QUESTO NUMERO...
in breve LECTIO MAGISTRAILS: LA GENETICA DEL BETTA Seppur su basi essenzialmente pratiche, ovvero solo sporadicamente scientifiche, a partire dagli anni settanta, si è sviluppata una conoscenza approfondita delle regole che governano l’ereditarietà di colori e forme nei Betta splendens. Per sistematizzare queste conoscenze, è bene considerare due grandi famiglie di regole: quelle che determinano la forma (delle pinne) e quelle che determinano i colori del pesce. UN ACQUARIO A MISURA DI BETTA Impossibile entrare in un negozio di acquari e non rimanere affascinati dai colori e dall’eleganza nei movimenti dei Betta splendens selezionati. Tanto che, spesso, si decide di “adottarne” uno… ma come dovrebbe essere un acquario a misura di Betta? L’autrice ci accompagna nella messa a punto di un acquario dove il nostro amato pinnuto potrà vivere confortevolmente. RIPRODUZIONE SELETTIVA: COME CREARE LA VOSTRA LINEA? Chiunque può comprare pesci di qualità, ma non tutti sono in grado produrre pesci di qualità! La deposizione e l’allevamento della prima generazione, a partire da una coppia acquistata, è in genere un processo abbastanza semplice, ma in seguito l’hobbista dovrà confrontarsi con il difficile compito di scegliere i suoi riproduttori. Ma da dove cominciare partendo da una vasca piena di avannotti? L’autore ci insegna come procedere all’allevamento finalizzato all’ottenimento di una linea personale di Betta. CONSIDERAZIONI SULL’EVOLUZIONE DEL GENERE B E T TA Gli Anabantoidi erano già stati riconosciuti nel XIX secolo come un gruppo omogeneo, basandosi sulla presenza del peculiare organo chiamato ‘labirinto’. Studi più recenti hanno ampliato e approfondito le conoscenze in merito, sviluppando un’ipotesi sulla filogenesi del subordine degli Anabantoidi, e sull’evoluzione delle singolari forme di cure parentali che contraddisitingono alcune specie ad esso appartenenti. REPORTAGE TANTE BOLLICINE E… UNA GRANDE SORPRESA Questo mese il nostro reportage è in tema ma, per non ripeterci (abbiamo già esplorato il mondo Betta alcuni numeri fa con un reportage del nostro esperto viaggiatore) vi regaliamo un ampliamento di orizzonti: parleremo di altri Anabantoidi! In questo modo, pur senza abbandonare il soggetto e l’oggetto delle nostre esperienze estive, viaggeremo in compagnia dei suoi parenti più stretti. LA BELLA E LA BESTIA In mezzo a tanti articoli togati e serissimi, Ippocampo non ha resistito alla tentazione di metterci lo zampino e, ricordata una vecchia fiaba, non ha potuto fare a meno di immaginarne i personaggi sotto forma di Betta splendens. Forse si è fatto influenzare da questo numero speciale, o forse una fiaba è proprio il posto giusto per un pesce fatato... stiamo a vedere. OLTRE LO SPLENDENS In queste poche righe a disposizione andremo ad esaminare quelle che sono le alternative possi16
bili all’allevamento selettivo del Betta splendens e quindi alle categorie appena citate. Sì, perchè purtroppo la maggioranza del grande pubblico acquariofilo italiano non sa che non esistono soltanto i Betta splendens e inoltre è ancora meno comune il pensiero che lo splendens non esista soltanto nelle suddette forme di selezione. Seguiamo quindi l’autore, alla scoperta delle potenziaità offerte dalle oltre 70 specie di Betta attualmente conosciute. INSERTO DA STAMPARE E CONSERVARE: B E T TA CHANNOIDES Un numero speciale è ancora più speciale se comprende un omaggio per i nostri lettori. Ci ha pensato l’AIB, che vuole offrirvi un poster dedicato al Betta channoides, da stampare come poster, in formato cartolina da spedire agli amici, da salvare come wallpaper su pc e cellulare, insomma, un regalo da godervi in tutti i modi possibili! L’UNIONE FA LA FORZA: ASSOCIAZIONI DI BETTOFILI IN TUTTO IL MONDO Il Betta, si sa, ha ammiratori in tutto il mondo. Non c’è da stupirsi quindi, se un po’ dappertutto sono nate associazioni di appassionati; vogliamo perciò presentarvi tutte quelle delle quali siamo a conoscenza. Bettofili di tutto il mondo, unitevi! PAGINE D’ANNATA: UN ARTICOLO DEL 1948. ALLE ORIGINI DEL “COMBATTENTE SIAMESE” Sfogliando una pubblicazione periodica edita in Italia esattamente sessanta anni fa l’autore ha trovato un interessante articolo in gran parte dedicato al Combattente Siamese, un articolo che lo ha affascinato ed emozionato e che vuole quindi condividere con i lettori di “Aquariophylia”. Seguiamolo in questo viaggio a ritroso nel tempo. ORGANIZZARE UN CAMPIONATO DI B E T TA SPLENDENS “SHOW” Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito ad un’enorme crescita dell’interesse verso i Betta splendens “show”, un vero e proprio boom che ha portato numerosi appassionati di acquariofilia ad indirizzarsi verso il loro allevamento. Ma che cos’è un campionato? Come funziona? E cosa lo rende “ufficiale”? Scopriamo i segreti di queste affascinanti competizioni. LA SCHEDA DEL MESE La nostra rubrica questo mese si è fatta in quattro, anzi, in cinque! Eh sì, perché il compito di scegliere una sola specie tra le numerose che appartengono al genere Betta si è dimostrato particolarmente difficile. Perciò, tra il pubblicarle tutte e il limitarsi ad una sola, abbiamo scelto un onorevole compromesso. Le schede sono state compilate dai soci AIB, così come pure le “esperienze dirette” riportate in ciascuna di esse. LA RUBRICA DEL CARASSIO Povero Carassio, costretto dal capo a scrivere un articolo dedicato alla propria segretaria. Tanto vale scrivere bene della suocera. Eppure deve farlo, pena la riduzione ulteriore della sua magra dose di scaglie. Vediamo come se la cava e come uscirà la segretaria dalla penna graffiante del nostro imprevedibile collaboratore. I SEGRETI DEL LAYOUT. IL CUSTODE DEL GIARDINO Questo mese interrompiamo momentaneamente la nostra serie sui segreti del Layout per concentrarci sul mondo del Betta. Questo non significa che non si debba parlare di allestimenti! Il nostro autore, a sorpresa, ci presenta un caso di studio, su un acquario Layout in cui fa bella mostra di sé un Betta splendens. Altro che coppette colorate! Qui si parla di acquariofilia vera e di Betta “felici”. 17
BETTA DA CONCORSO E ALTRE FORME Capita molto spesso di osservare nei siti specializzati italiani e stranieri il termine “Show” accostato alla parola Betta. Ma cos’è un “Betta Show”? Cosa conferisce ad un esemplare la qualifica di “Show”? Vi eravate mai posti queste domande? Bene, ecco le risposte, pronte da leggere. A BRACCIA APERTE! Accogliamo siti e portali “concorrenti” che diffondono la cultura degli acquari. Continuiamo questo mese con un interessante portale dedicato agli acquari che contiene una bella sezione dedicata al Betta splendens. Troviamo giusto quindi fargli prendere il proprio spazio, in questo numero speciale, da protagonista. TRA LEGGENDA E REALTÀ: I MITI DA SFATARE Sfatiamo le leggende che perseguitano il betta e affrontiamo la realtà. Un acquario spazioso e ben curato sarà garanzia di successo: lunga vita felice per il nostro pesciolino ed enormi soddisfazioni per noi. VORRESTE VIVERE IN UN APPARTAMENTO DI 4M2? Il titolo è provocatorio e l’articolo non lo smentisce: vogliamo sottoporvi una carrellata di orrori, regolarmente presentati sul mercato per segnalarvi quello che non bisogna assolutamente utilizzare per un betta! Ci aspettiamo che i nostri lettori abbiano vera passione per il loro hobby e abbastanza buon senso per identificare da soli gli oggetti da evitare ma, nonostante questo, riteniamo utile sottoporvi questa horror-hit-parade: lasciandovi il compito di votare il vincitore, cioè, il peggiore. L’ACQUARIO IN POESIA Non poteva mancare neppure questo mese la rubrica di Mariella Bettarini. Non solo perché il suo cognome, Betta(rini) si presta ad una serie di giochi di parole che ci riportano all’argomento di questo numero, ma perché un angolo di poesia non poteva non essere presente in un numero dedicato ad un pesce tanto poetico. Avevamo aperto una sorta di tenzone tra i nostri amici poeti, alla ricerca del testo meglio calzante. Poi, non contento di essersi già intrufolato in questo numero, si è introdotto anche qui un ospite a sorpresa. TEST DI BANCO: I MANGIMI BLUE LINE Questo mese vogliamo proporre un test molto particolare, eseguito su alcuni mangimi dai soci dell’Associazione Italiana Betta. Buon appetito! OGGI PARLIAMO DI… B E T TA SPLENDENS Non poteva mancare il consueto appuntamento con siti selezionati per noi dal nostro esperto. Per conoscere meglio noi stessi e l’oggetto del nostro ardore amatoriale non c’è che da cliccare sui link che ci vengono suggeriti. Troveremo un mare di risorse da esplorare, gustare, studiare nei prossimi mesi. Buona navigazione! GASTRONOMIA A MISURA DI BETTA: I CIBI VIVI Chi di voi non apprezza un buon pranzetto, ben cucinato, magari da uno chef famoso e con ingredienti di prima scelta? Anche i Betta sono dei buongustai e meritano quindi lo stesso trattamento che vorremmo per noi stessi. Trasformiamoci dunque in chef e prepariamo dei gustosi manicaretti per i nostri amici. Certo, un po’diversi da quelli che farebbero venire l’acquolina in bocca a noi ma, del resto, De gustibus... 18
E I B E T TA VIAGGIARONO SULLE ALI DI UNA... BUSTA ! Eleganti, colorati, amati e conosciuti in tutto il mondo, come potevano sfuggire i Betta all’attenzione dei designer di francobolli? Un breve intervallo durante il quale i Betta di carta ci porteranno per un attimo intorno al mondo, per poi tornare a quelli veri, in squame e pinne, che nuotano nei nostri acquari, vivaci e curiosi del mondo che li circonda ma completamente ignari di essere oggetto di collezionismo filatelico. POPOLARITÀ DEL BETTA IN INDONESIA L’Indonesia, con oltre cinquanta specie selvatiche di Betta, rappresenta a livello mondiale l’area con il maggior numero di specie appartenenti a questo genere. È inoltre il paese nel quale è stato selezionato il Crowntail. Visitiamolo insieme alla scoperta del mercato locale di Betta. CONTRIBUTI DEI LETTORI Avevamo chiesto, come sempre, ma in modo speciale per questo specialissimo numero, di parlarci di voi, delle vostre esperienze, di contribuire insomma con la vostra presenza. Due soli lettori hanno accolto l’invito: li ringraziamo di cuore e siamo felici di presentarvi i disegni che ci hanno inviato. Quanto agli altri... dove siete? PER APPROFONDIRE: SPUNTI BIBLIOGRAFICI Una monografia non può dirsi completa senza un nutrito apparato bibliografico: strumento indispensabile per un ulteriore approfondimento dei vari aspetti che abbiamo affrontato, scoperta di argomenti che, per motivi di spazio, non sono stati esaurientemente presentati, fonte inesauribile di informazioni e di scoperte, ci permetterà di continuare a lungo il viaggio appena cominciato nel mondo di questi affascinanti abitatori di tanti acquari. B E T TA: SPLENDENS & C. IN AQUARIOHYLIA Del Betta splendens e di altre specie appartenenti allo stesso genere, naturalmente abbiamo già parlato in passato. Sarebbe quindi inutile ripeterci ripresentando articoli già disponibili. D’altra parte, per facilitarne la ricerca e la lettura, abbiamo deciso di fornire un elenco completo di quanto già pubblicato, completo dei link che vi porteranno immediatamente al numero di Aquariophylia e alla pagina desiderata. Più facile di così!
In questa sezione riceviamo le vostre lettere e rispondiamo sia sulla rivista sia per e-mail. Potete scrivere semplicemente collegandovi al nostro sito web (www.aquariophylia.it) ed utilizzando l’apposito spazio lettere. Ovviamente sono accettate anche lettere ricevute per posta normale, ma in questo caso i tempi di risposta sono molto più lunghi. Nei primi numeri la rubrica avrà l’aspetto che osservate, semplice e classico. In futuro, anche grazie ai vostri contributi, cercheremo di rendere le risposte sempre più “interattive” in modo che possiate contare sul parere di vari esperti per la risoluzione dei problemi sottoposti alla redazione.
www.aquariophylia.it
BETTA… ALLE PRIME ARMI Salve. Ho scoperto la vostra rivista in rete mentre cercavo notizie su un pesce e credo che ho trovato le persone giuste per darmi un consiglio importante. Sono entrata per caso in un negozio di acquari insieme a mia figlia e sono rimasta affascinata da quei pesciolini blu con le pinne lunghissime. Il negoziante ha detto che si chiama Betta e mi ha consigliato di tenerlo in una vasca bassa senza filtro, perché deve stare da solo altrimenti litiga con gli altri pesci. Per questo ci ha regalato una vaschetta in plastica da tartarughe ed ha consigliato di riempirla con due o tre centimetri d’acqua. Io cambio l’acqua tutte le sere e poi aggiungo un pizzico di mangime ma il pesce sin dall’inizio mi pare poco reattivo e ora si trova su un fianco. Secondo me non sta bene anche perché è tutto coperto di macchioline bianche. Siccome ci siamo molto affezionati in famiglia a questa piccola mascotte, potete indicarci un sistema per farlo vivere bene? Vi ringraziamo per la risposta che vorrete darci. Dany88 20
Ci spiace doverlo dire, ma il suo negoziante
quindi dedurne che il pesce è in condizioni d’i-
non le ha fatto un gran regalo. Un pesce come
potermia. Questo potrebbe aver prodotto la
un Betta è un essere vivente, non un pupazzet-
comparsa di tipici puntini bianchi, della gran-
to da tenere in bella vista in cucina. Pertanto
dezza di una punta di spillo: Ichthyophtyrius.
non potrà essere maltrattato più di tanto, a
Questa malattia colpisce pesci sottoposti a
meno che non lo si voglia vedere morire.
condizioni di ipotermia o a sbalzi di temperatu-
Questo è il suo particolare modo di punire i
ra (e il suo ospite è stato sottoposto probabil-
nostri errori.
mente a entrambe le sollecitazioni). Riteniamo
Cominciamo dall’inizio. Il Betta splendens (rite-
poi che nella piccola vaschetta, alla quale lei
niamo che di questo lei stesse scrivendo) è un
aggiunge regolarmente del cibo, si verifichino
pesce tropicale molto sensibile, che richiede
condizioni d’inquinamento organico alla base
condizioni ambientali stabili. Se un comune
di malattie batteriche e questo potrebbe spie-
pesce rosso riesce a sopportare i cambi d’ac-
gare le macchie di cui parla. In definitiva, quel
qua giornalieri per qualche mese (ma ciò non
pesce non avrà alcuna speranza di sopravvi-
significa che ami vivere in quelle condizioni!),
venza in quelle condizioni estreme. Le consi-
un Betta non potrà, a causa di una serie di
gliamo di recarsi presso un (diverso) negozio di
motivazioni fisiologiche. Inoltre questo pesce
acquari, esporre il problema e farsi consigliare
necessita di acqua tropicale, a una temperatu-
sull’acquisto di un piccolo acquario tropicale
ra di 24-26 °C. Al momento in cui lei ci scrive,
d’acqua dolce. Le costerà molto poco e garan-
non riteniamo che questa temperatura possa
tirà al suo ospite, dopo le cure del caso, un
caratterizzare il suo appartamento e dobbiamo
lungo periodo di vita in condizioni ottimali.
21
22
23
BETTA IN ACQUARIO
sia staccata o se ha ripreso il suo colore...
Buongiorno a tutti, è la prima volta che scri-
Ora il pesce sembra stia benissimo, ha
vo nel forum e saluto tutti. Vorrei porre una
ripreso il suo bell’aspetto, ma sarei curioso
domanda a tutti gli esperti. Io sono neofita,
di sapere se ha avuto una malattia o se è
in quanto l’aquario ce l’ho solo da 8 mesi
tutto normale.
circa. 120 litri, acqua dolce, con guppy,
Grazie in anticipo a tutti i risponditori.
neon e altri, di cui non conosco neanche il
Ainstein
nome, per un totale di una trentina di pesci (tutti di taglia piccola come i neon).
RISPONDE UN ESPERTO DELLA REDAZIONE
Recentemente,
Ciao
al
pesce
combattente
(unico esemplare in vasca) tutto blu, pian
Innanzitutto sarebbe una buona cosa cono-
piano gli è venuta la chioma sulla schiena
scere il nome esatto dei 30 pesci che hai nel
tutta bianca e poi pian piano è sparita, nel
120 litri. Inoltre sarebbe opportuno conoscere i
giro di un paio di settimane circa.
valori della tua acqua e la tecnica utilizzata.
Adesso non ho capito se la parte bianca si
Diciamo che, oltre alla patologia riscontrata, ci 24
sono alcune incompatibilità: il Betta può attac-
cilidi sono pesci di acqua dura, mentre i cara-
care le code dei Guppy ed entrambi hanno
cidi come i neon sono pesci che vivono in
richieste di acqua leggermente più dura (i
acque molto acide, in cui il pH scende sotto il
Poecilidi in particolare), rispetto a quanto vor-
6. Per quel che riguarda il Betta, che oltre ad
rebbero i neon da te allevati. Non so la chioma
aver bisogno di acqua abbastanza ferma, è
alla quale ti riferisci cosa possa essere, poiché
cmq un pesce molto soggetto a batteriosi delle
in mancanza di una foto, diviene difficile dare
pinne quando le condizioni dell’acqua non
un giudizio. Così su due piedi mi vengono
sono ottimali, io consiglio di tenerlo a un pH fra
alcune ipotesi: 1) la chioma era tipo muffa? 2)
6,5 e 7 e quindi l’acqua di rete non è proprio l’i-
è una parte della pinna che si è sbiancata? 3)
deale per lui. Puoi usare anche qualche foglia
erano macchie cutanee bianche o bianche con
di catappa per ridurre la carica batterica,
alcune ulcere rossicce? Resto in attesa
anche se avendo un’acqua dura, l’effetto acidi-
Saluti
ficante della catappa è nullo.
Mirko Mutalipassi
Superjeko1983
CONTINUA UN LETTORE
COMPLETA LA REDAZIONE
Ciao, innanzitutto come ha scritto Mirko, hai
Anche in questo caso dobbiamo concordare
pesci poco compatibili fra loro in quanto i poe-
con i pareri precedenti: gli acquari “fritto
25
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27
misto”, possono produrre problemi d’incompatibilità che si traducono poi in malfunzionamenti. Per quanto riguarda la strana manifestazione, probabilmente patologica, mostrata dal Betta, è probabile che si sia trattato di una infezione da micobatteri, poi rientrata. In questo caso si deve comunque considerare che tali parassiti derivano da un eccesso di materiali organici in soluzione. Consigliamo di verificare bene la concentrazione d’inquinanti (ammoniaca, nitriti) e di controllare bene le funzionalità dell’impianto filtrante. soprattutto quando la temperatura sia elevata e il contenuto in ossigeno basso. Ciò spiegheBETTA DA INFERMERIA
rebbe anche i sintomi a carico dei poecilidi,
Ho un acquario di comunità da 60 litri, in cui
che appaiono comunque sostenute da batteri
tengo una ventina di lebistes, vari pulitori,
presenti normalmente in acque inquinate e
dei pesci zebra e un Betta maschio. Tutto è
poco ossigenate. La malattia degli anabantidi
andato benissimo sino a pochi mesi fa ma
è dovuta ad un notevole ingrossamento del
da qualche tempo i lebistes cominciano a
fegato e di altri organi interni, che fanno appa-
morire. Si fermano a lungo a galla e poi si
rire l’addome rigonfio, con relativo sollevamen-
ricoprono di patine biancastre, soprattutto
to delle scaglie. Per risolvere il problema
le femmine. Quello che mi preoccupa di più,
dovremo procedere per gradi. Innanzitutto,
però, è il maschio di Betta. Sta sempre
suggeriamo di sostituire gran parte dell’acqua
fermo in un angolo e gli si è gonfiata la pan-
presente nell’acquario per diluire i nutrienti in
cia.
eccesso. Sarà poi necessario aggiungere un
Adesso sembra proprio un palloncino e si
prodotto antibatterico all’acqua, per curare la
sono pure sollevate le scaglie. Le pinne
sintomatologia acuta.
sembrano a posto ma il pesce è affannato.
Dopo una settimana, abbassando la tempera-
Ditemi cosa posso fare per salvarlo.
tura, converrà effettuare un ulteriore cambio
Saluti
d’acqua e somministrare delle vitamine.
Fontinalis88
Affinché i risultati siano durevoli, però, sarà indispensabile verificare e potenziare l’efficien-
Tutte le manifestazioni citate dal lettore, fanno
za dell’impianto filtrante, affinché l’acqua sia
pensare a una malattia batterica, probabilmen-
sempre pulita e priva di nutrienti in eccesso
te dovuta a eccessivo inquinamento dell’ac-
disciolti. In alternativa, bisognerà effettuare
qua. Purtroppo il lettore non offre alcuna indi-
cambi dell’acqua molto frequenti, in modo da
cazione in merito all’impianto filtrante e ai valo-
ottenere lo stesso risultato dovuto in gran
ri dell’acqua ma saremmo portati a pensare, in
parte al sovrappopolamento della vasca e,
base ai sintomi, a una malattia tipica degli ana-
probabilmente, a somministrazioni troppo
bantidi, che si manifesta in acque inquinate,
generose di mangime. 28
Lectio
Magistrails:
Betta splendens Crowntail multicolor 30
La genetica del Betta 31
di Matteo Grassi a scoperta, dapprima solo empirica e poi
storia dell’uomo, tempi e modalità in cui i
scientifica, dei meccanismi che governa-
nostri antenati hanno esplorato e popolato i
no il processo di evoluzione delle specie, è
diversi continenti, o fenomeni difficili anche
senza dubbio una delle cose che, più di ogni
solo da immaginare, come l’incontro tra diver-
altra, ha influenzato lo sviluppo della civiltà e
se specie di nostri predecessori o l’estinzione
forse la sopravvivenza stessa dell’uomo da
di alcune di esse. Forse, lo stesso innato desi-
diecimila anni a questa parte. Per il 95% di
derio di comprendere questi meccanismi che
questo tempo, è stato solo uno sviluppo pra-
migliaia di anni fa muoveva i primi agricoltori,
tico attraverso la selezione di animali e vege-
rende attraente ancora oggi, per molti appas-
tali da destinare alla coltivazione e all’alleva-
sionati di acquariofilia, un pesce come il Betta
mento e lo sviluppo selettivo di specie, che
splendens, con il quale è possibile cimentarsi
in natura non si sarebbero mai manifestate
direttamente nell’allevamento selettivo e
(dal grano al mais, dai cani a pecore e muc-
vedere le leggi di Mendel all’opera.
che). In tempi molto più recenti, lo studio del
Seppur su basi essenzialmente pratiche,
DNA e la biologia molecolare hanno raggiun-
ovvero solo sporadicamente scientifiche, a
to livelli di sofisticazione tale che, mappando
partire dagli anni settanta, si è sviluppata una
il genoma di differenti popolazioni umane, è
conoscenza approfondita delle regole che
addirittura possibile ricostruire interi pezzi di
governano l’ereditarietà di colori e forme nei
L
Betta splendens forma selvatica 32
Betta splendens. Il lavoro pionieristico di
vole ai più frivoli: il “gene” delle pinne lunghe
americani come Gene Lucas, Leo Buss, Jim
è dominante.
Sonnier e, più di recente, di europei come l’olandese Joep van Esch, ha permesso di
I BETTA HALFMOON
tracciare queste regole e identificarne molte
La forma halfmoon, di grande simmetria e
di stabili e riproducibili, seguendo le sempli-
con la caudale che si apre a mezzaluna sfog-
ci leggi di Mendel sui caratteri dominanti e
giando un angolo di 180°, non è purtroppo
recessivi. Per sistematizzare queste cono-
governata da una genetica altrettanto sem-
scenze, è bene considerare due grandi fami-
plice e nemmeno pienamente compresa sul
glie di regole: quelle che determinano la
piano pratico. Ma volendo ridurre la cosa
forma (delle pinne) e quelle che determinano
all’osso, possiamo dire che per ottenere un
i colori del pesce.
Betta halfmoon sono necessarie, almeno, due grandi mutazioni. La prima è quella delle pinne lunghe, la seconda è quella che comporta la ramificazione dei raggi della cauda-
GENETICA DELLE FORME
le. In un pesce selvatico, i raggi della caudale non presentano biforcazioni o, al massimo,
IL GENE DELLE PINNE LUNGHE
possono avere un solo livello di ramificazioni
Per quanto riguarda la genetica delle forme,
che accentuano l’ampiezza e la rotondità
il primo e basilare carattere, è il cosiddetto
della pinna. In un Betta halfmoon invece, una
gene delle pinne lunghe (long fin). Com’è
particolare mutazione fa sì che si aprano due
noto, la forma selvatica originaria del Betta
o tre livelli di ramificazioni successive, in
splendens, presenta pinne corte e regolari,
modo che la caudale raggiunga l’ampiezza
come in qualsiasi altro anabantide. Ma già i
necessaria ad aprirsi come un ventaglio. È
primi Betta splendens importati in occidente
per questo e non per l’aumento della mem-
all’inizio del novecento, avevano pinne a velo
brana o del numero di raggi, che si ottengo-
estremamente lunghe, frutto di un’accurata
no le forme incredibili che si possono osser-
selezione da parte degli allevatori thailande-
vare nei concorsi internazionali. Queste rami-
si. La mutazione che causa l’allungamento
ficazioni hanno, però, anche uno spiacevole
delle pinne si comporta come un carattere
lato negativo: una selezione troppo spinta,
dominante, per cui l’accoppiamento di un
ottenuta incrociando tra loro esemplari sem-
genitore con le pinne a velo e un genitore
pre più ramificati, porta a pinne estreme,
con le pinne corte, determina prole con
chiamate rosetail, in cui l’eccessivo numero
pinne lunghe e a velo. La presenza di
di ramificazioni porta a una vera e propria
entrambe le eredità nel corredo genetico,
deformazione della pinna caudale, che perde
può fare riemergere, nelle generazioni suc-
simmetria e forza, oltre a diventare pratica-
cessive, il carattere delle pinne corte, seppur
mente inutilizzabile per il malcapitato pesce.
con probabilità che non seguono le leggi di
Ottenere quindi dei bei Betta halfmoon non è
Mendel in maniera precisa. Per chi si appre-
facile e richiede molta attenzione e scelte
sta alle prime riproduzioni, vale comunque
ponderate. Inoltre, affinché il pesce possa
un principio pratico particolarmente favore-
aprire al meglio la propria pinna caudale, è 33
Betta splendens Doubletail opaque white 34
35
Betta splendens doubletail turquoise
necessario avere un peduncolo robusto e dei
Plakat e Halfmoon shortfin o Symmetrical e
raggi altrettanto robusti e dritti. Anche la qua-
Asymmetrical Halfmoon Plakat).
lità dell’alimentazione e dell’acqua in cui il pesce è cresciuto hanno quindi un ruolo
LA MUTAZIONE CROWNTAIL
importante nel risultato finale. È importante
Spesso capitava, già negli anni settanta, di
ricordare che l’apertura a mezza-luna si può
ottenere degli esemplari la cui pinna caudale
ottenere anche in assenza delle pinne lunghe.
presentasse un bordo frastagliato, in cui le
È così che nascono gli Halfmoon a pinne
punte dei raggi spuntavano leggermente
corte nelle diverse classificazioni (Show
dalla membrana. Questo carattere è stato
LA TEORIA DEI QUATTRO STRATI NEI COLORI DEI BETTA
36
Matrici di Punnet per l’accoppiamento di Betta Cambodian. Portatore è un esemplare eterozigote per la mutazione Cambodian che non presenta la mutazione ma ha un aspetto bruno normale. Non Portatore è un esemplare omozigote dominante, ovvero che non presenta la mutazione e non la trasmette. Cambodian è un esemplare omozigote recessivo che presenta la mutazione e quindi il corpo chiaro
Matrici di Punnet per l’accoppiamento di Betta iridescenti (Royal Blue, Turchese, Steel Blue)
Schema riepilogativo dei principali colori e pattern nei Betta Splendens
37
Betta splendens Halfmoon yellow-black 38
39
accuratamente selezionato e sviluppato,
delle forme di transizione chiamate gergal-
secondo metodi tenuti ben segreti, dagli alle-
mente combo-tail.
vatori indonesiani, che, meno di una decina di anni fa, hanno ottenuto i cosiddetti
LA CODA DOPPIA
Crowntail. Questa mutazione ha un carattere
Per ultimo vale la pena accennare alla muta-
codominante, per cui resta stabile solo incro-
zione della coda doppia. Un carattere che si
ciando esemplari che presentano lo stesso
presenta anche in specie diverse dai Betta
aspetto. Negli altri casi, il fenotipo si presen-
determinato da un cosiddetto “difetto di ven-
ta in maniera parziale, come una leggera
tralizzazione�. Gli esemplari omozigoti reces-
riduzione della membrana, dando luogo a
sivi, presentano una pinna caudale divisa in
Betta splendens Show Plakat yellow dragon
Betta splendens Show Plakat Black dragon
Betta splendens Show Plakat red dragon
Betta splendens Show Plakat mustard gas
Betta splendens Show Plakat steel blue
Betta splendens Show Plakat turquoise 40
due lobi simmetrici e una dorsale estrema-
ni principali, tre delle quali seguono le leggi
mente allungata e simile alla pinna anale. Si
di Mendel. La prima è il ben noto albinismo,
tratta di una mutazione da maneggiare con
che nei Betta è scarsamente studiato, poiché
cura, perché può portare delle deformità ere-
gli esemplari veramente albini risultano prati-
ditarie ma, usata accoppiando solo esempla-
camente impossibili da riprodurre e sono
ri portatori (eterozigoti), aiuta a ottenere pinne
probabilmente portatori di cecità precoce. Le
dorsali di grande bellezza e portamento.
altre sono mutazioni a carattere recessivo, nelle quali cioè, il carattere mutato si manife-
GENETICA DEI COLORI
sta solo se entrambi i geni forniti dai genito-
Passando ai colori, è necessario premettere
ri, sono portatori della mutazione (ovvero se i
che il colore naturale dei Betta risponde a
soggetti che li ereditano sono omozigoti
criteri che non hanno a che vedere con l’e-
recessivi). La più nota è la mutazione cambo-
stetica e i concorsi, se non in minima parte,
dian che determina la scomparsa dei pig-
ovvero per assecondare le pratiche di cor-
menti bruni dal corpo; seguono la mutazione
teggiamento. Sott’acqua, però, è più impor-
blond che determina una riduzione della
tante usare il colore come strumento di
melanina e quindi un aspetto chiaro, gialla-
comunicazione, piuttosto che per bellezza,
stro e la mutazione melano, in cui l’addensa-
almeno tra organismi che non emettono
mento di melanina determina un colore nero
suoni articolati! Non è un caso che i pesci
profondo e compatto. Mutazione quest’ulti-
adottino ben due meccanismi di gestione del
ma di aspetto straordinario, ma che purtrop-
colore: i pigmenti, cioè cellule che manifesta-
po è associata indissolubilmente a una forma
no un colore assorbendo diverse lunghezze
di sterilità femminile: le uova di femmine
d’onda della luce (come la melanina negli
omozigoti di tipo “melano” non arrivano mai
uomini) e gli iridociti, cioè cellule dotate di
alla schiusa. Le regole di ereditarietà di que-
strutture cristalline che riflettono la luce,
ste mutazioni sono facilmente schematizza-
generando colori iridescenti. Questa peculia-
bili con una matrice di Punnet (*), come si
rità fa sì che la colorazione dei Betta sia il
usa per le leggi di Mendel.
risultato di più strati di pigmenti e iridociti, ognuno specializzato in un singolo colore di
LO STRATO ROSSO
base. È per questo che fin dagli anni ’50, l’a-
Lo strato nero non definisce da solo il colore
mericano H. M. Wallbrunn ha spiegato i par-
finale di un individuo. Sopra di esso, infatti, si
ticolari colori ottenuti dagli allevatori thailan-
manifestano vari pigmenti dalla caratteristica
desi, attraverso la teoria degli strati.
colorazione rossastra: pterine e carotenoidi che con le loro diverse mutazioni, permetto-
LA TEORIA DEGLI STRATI
no di ottenere un fantastico rosso, ovvero la
Secondo questa teoria, lo strato più profon-
sua completa assenza o la sua mutazione in
do di colorazione dei Betta è lo strato nero,
arancio e giallo. Ecco quindi che un esem-
in cui si colloca la melanina, un pigmento la
plare a fondo bruno (cioè non cambodian) e
cui maggiore o minore presenza, determina
portatore di una mutazione che genera l’e-
un colore bruno più o meno scuro. Di questo
stensione del rosso su tutto il corpo, si pre-
strato sono conosciute ben quattro mutazio-
senterà di un affascinante e compatto rosso. 41
È l’effetto di una mutazione a carattere domi-
nome Oliver Gulley circa cinquant’anni fa,
nante, chiamata appunto rosso esteso
agisce prevalentemente sui pigmenti degli
(extended red), che è all’origine di alcuni
strati profondi, melanina in particolare, gene-
degli esemplari più vistosi di Betta con le
rando un aspetto a chiazze, che può anche
pinne a velo che si possono osservare in
modificarsi durante la vita del pesce. Oltre ad
commercio. Molte altre mutazioni dello stra-
essere molto usata per ottenere colorazioni
to rosso, permettono di ottenerne la scom-
variegate con pattern esotici, questa muta-
parsa totale, ovvero la presenza di pinne dal
zione ha un ruolo determinante nel favorire il
colore variegato, come nei cosiddetti red
colore cosiddetto butterfly, che abbiamo
butterfly: esemplari in cui le pinne presenta-
descritto parlando del rosso e che può esse-
no due bande equispaziate, una rossa verso
re ottenuto, con alterni successi, anche su
il corpo e una bianca all’esterno.
esemplari blu. Un’altra mutazione scoperta in America una quarantina di anni fa, è la
LO STRATO BLU
mutazione opaque, che agisce sugli iridociti,
Ultimo e più esterno degli strati di colore è lo
con un’alterazione della struttura dei cristalli
strato iridescente, generato da quelle strut-
che li rende bianchi, neutri e opachi. In
ture cristalline che riflettono la luce e deter-
assenza di pigmenti rossi o melanina (a
minano le colorazioni azzurre o blu, di cui si
seguito della combinazione di mutazioni
parlava poc’anzi. La più celebre mutazione di
cambodian e non red), la mutazione opaque
questo strato è la cosiddetta mutazione blu
è responsabile di esemplari perfettamente
acciaio (steel blue): un bell’esempio di muta-
bianchi di rara bellezza.
zione mendeliana semidominante, in cui gli
Più di recente in Thailandia si sono ottenute le
esemplari omozigoti del primo tipo hanno
mutazioni metallica e dragon che, oltre ad apri-
colore blu acciaio, gli omozigoti dell’altro tipo
re la strada a nuove combinazioni di colore
un colore turchese e gli eterozigoti, un blu
come il rame (copper), hanno dato il la alla
oltremare chiamato royal blue. Cimentarsi
ricerca di numerose nuove combinazioni di
con esemplari blu permette di vedere all’o-
colori metallizzati, spesso incrociati con il nero,
pera questa mutazione e prevedere con pre-
per ovviare ai limiti della mutazione melano.
cisione la probabilità di ottenere ciascuno dei
Combinando diverse di queste mutazioni è
tre colori, in base al colore dei genitori.
possibile oggi, spesso con un significativo grado di stabilità, ottenere anche disegni
MUTAZIONI PIÙ RECENTI
bicolori e multicolori che, quando funzionano
Nel corso degli anni sia gli allevatori occiden-
al meglio, acquistano delle denominazioni
tali sia quelli asiatici, hanno ottenuto nume-
caratteristiche e diventano di uso comune: è
rose nuove mutazioni, in particolare nello
il caso dei mustard gas, esemplari con il
strato iridescente, ma non solo. La prima e
corpo blu o nero e le pinne gialle, a seguito
più significativa di queste mutazioni, è la
di una particolare mutazione dello strato
mutazione marble, le cui caratteristiche non
rosso. Oppure di lavender e salamander, in
possono essere descritte con le leggi di
cui il corpo presenta una limitata ma unifor-
Mendel. Questa complessa mutazione, sco-
me iridescenza, sovrapposta in maniera
perta pare da un ergastolano americano di
armoniosa al rosso o a un fenotipo cambo42
Betta splendens Halfmoon opaque white
Betta splendens Halfmoon salamander
Betta splendens Halfmoon Cambodian red
Betta splendens Halfmoon royal blue
dian. Le possibilità appaiono quasi illimitate.
massimo splendore, nella speranza che nes-
Ma esistono ancora molti allevatori, soprattut-
suno di questi piccoli capolavori naturali, sia
to in America ed Europa, che restano forte-
perduto o alterato artificialmente. Le opzioni
mente ancorati ai tradizionali rossi o blu che
sono davvero numerose, e il piacere maggio-
spopolavano prima della scoperta di questi
re sarà scoprire che non si possono ottenere
nuovi colori. A loro, tocca il compito di impe-
risultati da soli ma occorre avere degli amici
gnarsi per mantenere inalterati i risultati rag-
con cui scambiare esemplari e riproduttori,
giunti in tanti anni nel selezionare al meglio
per moltiplicare gli effetti del lavoro di selezio-
quelle tonalità solide senza difetti e al loro
ne e arrivare così, insieme, all’obiettivo.
(*) Una semplice descrizione della matrice di Punnett si può trovare in: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrato_di_Punnett Un esempio più approfondito è disponibile in: http://www.biology.arizona.edu/mendelian_genetics/problem_sets/dihybrid_cross/03t.html 43
Un Crowntail blu 44
Un acquario a misura di Betta di Ilaria Tarquini Impossibile entrare in un negozio di acquari e
circostanza consente la convivenza tra più fem-
non rimanere affascinati dai colori e dall’elegan-
mine, a patto che vi sia sufficiente spazio e
za nei movimenti dei Betta splendens seleziona-
nascondigli.
ti. Tanto che, spesso, si decide di “adottarne”
Infine vi è un terzo abbinamento per ammirare
uno ma… come dovrebbe essere un acquario a
questo stupendo pesce, ossia un maschio con
misura di Betta?
una o più femmine. Il corteggiamento del
Innanzitutto è necessaria una precisazione: in
maschio è molto insistente nei confronti della (o
questo articolo parlo di Betta splendens selezio-
delle) partner, concretizzandosi in inseguimenti,
nati, le cui esigenze e il cui comportamento, dif-
parate e spesso anche morsi. Per questo la con-
feriscono non poco dai non selezionati. Bisogna
vivenza tra i due sessi sarà possibile solo se si
tenere presente che i maschi delle varietà sele-
avrà a disposizione un acquario sufficientemente
zionate di questa specie, sono caratterizzati da
ampio e dotato di una fitta vegetazione, che
una spiccata aggressività nei confronti dei con-
garantisca alle femmine dei ripari sicuri.
specifici dello stesso sesso, per cui è impossibi-
Da questa breve trattazione, risulta evidente che
le tenere due o più maschi in un unico acquario,
possiamo scegliere fra tre diverse modalità per
per quanto grande sia, finirebbero con l’ingag-
allevare il Betta splendens selezionato. Passiamo
giare una lotta all’ultimo sangue. Potrà essere
dunque a indicare delle linee guida per le diverse
ospitato un solo maschio per ogni acquario.
opzioni.
Anche le femmine mostrano un carattere forte,
Un singolo maschio potrà essere ospitato in un
non di rado si assiste a delle scaramucce tra loro
acquario dai 30 litri lordi in su, mentre per una
e alla presenza di una dominante sulle altre. Tale
coppia (maschio più femmina) o un trio (maschio 45
Un magnifico Betta varietĂ â€œcopperâ€? si mostra al centro di una vasca arredata
Una giovane femmina di Betta
46
Un maschio di Betta sale in superficie per “ingoiare” la sua bollicina d’aria
47
più 2 femmine), sono necessari almeno 60 litri
digli, che arrivano anche sino alla superficie, ove
lordi. Più l’acquario è ampio, più femmine potre-
i Betta sono soliti prendere boccate d’aria e
mo inserire, considerando almeno 20 litri per
costruire il proprio nido di bolle. La folta vegeta-
ogni esemplare.
zione svolgerà anche una funzione di attenuazio-
Tenendo a mente i tratti caratteriali sopra citati e
ne dell’illuminazione, la quale con questa specie
la tendenza di questa che, a differenza di altre
non dovrebbe mai essere intensa, così com’è
specie, prova ad insinuarsi tra la vegetazione e
preferibile un fondo scuro per evitare fastidiosi
addirittura sostare su di essa, è evidente che la
riverberi.
parola d’ordine per un allestimento ottimale è
Risulteranno efficaci in tal senso e molto apprez-
“una buona piantumazione”. La vegetazione
zate dai nostri pinnuti, anche le piante galleg-
dovrebbe essere tale da creare una vera e pro-
gianti, che non dovrebbero mai mancare in un
pria giungla sommersa, con gli steli che tagliano
acquario dedicato agli anabantidi. I Betta, spe-
la visuale dei pesci, così da non essere costan-
cialmente i più anziani, hanno l’abitudine di
temente a vista tra di loro, fitti per fornire nascon-
sostare, per un breve riposo, poggiati sul fondo 48
Un bel maschio di Betta in atteggiamento di parata
Immancabile è un accorgimento strutturale dell’acquario: il coperchio. Questi pesci, oltre ad essere abili saltatori, hanno anche l’abitudine di salire in superficie per prendere boccate d’aria, essendo dotati di un particolare organo, il labirinto, che consente loro di respirare ossigeno direttamente dall’atmosfera. La copertura della vasca avrà, perciò, la duplice funzione di evitare che i Betta saltino fuori e di mantenere caldo lo strato d’aria al di sopra della superficie dell’acqua, onde evitare infezioni alle vie respiratorie del pesce conseguenti all’inalazione di aria fredda. Infine vogliamo produrre una nota sulla possibile convivenza tra Betta selezionati e altri animali. Il nostro beniamino non è un pesce aggressivo nei confronti delle altre specie, purché non abbiano dimensioni talmente contenute da costituire una possibile preda, pesci di 2 cm risultano già idonei. Dalla mia esperienza, ho però costatato che la condivisione di uno spazio ridotto (30 litri) con altri piccoli pesci, rende spesso il Betta irrequieto e infastidito, non di rado lo si vedrà andare in parata nei confronti dei coinquilini. Non si tratta di un dogma: molto dipende dal carattere del singolo esemplare ma, personalmente, consiglio o su piante; quindi, volendo far loro cosa gradi-
un acquario di comunità solo dai 40 litri in su e
ta, potremmo predisporre vegetazione a foglia
comunque mai affollato.
larga e/o cuscini di muschio. L’allestimento potrà
L’abbinamento con le caridine il più delle volte
essere arricchito e reso più naturale, con l’ag-
finisce con la visione di questi piccoli crostacei in
giunta di radici, pigne di ontano e foglie di catap-
bocca al Betta. Qualche chance in più l’hanno le
pa, quercia o castagno, tutti materiali che done-
caridine di grandi dimensioni, come ad esempio
ranno all’acqua un colore ambrato e contribui-
le japonica, i cui lunghi baffi attirano comunque
ranno ad acidificarla.
l’attenzione del nostro pinnuto, che prima o poi
Per quanto riguarda i parametri dell’acqua, i
assesta un morso. Io mi sento di sconsigliare la
Betta selezionati si sono adattati a vivere in un
convivenza tra Betta e caridine.
range abbastanza ampio:
Con queste semplici accortezze fornirete ai
6,5 < PH < 7,5
vostri Betta splendens selezionati un ambiente
Acqua tenera o a durezza media.
confortevole, e loro vi ripagheranno mostrando al
Temperatura tra 24 e 27 °C.
meglio i loro colori e la loro vivacità. 49
Questo maschio è intento a riparare il proprio nido di bollicine mentre sorveglia le uova già deposte
Il tipico “abbraccio” di una coppia di Betta al momento della deposizione
50
Una femmina esplora lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente poco prima della deposizione, sorvegliata a breve distanza dal maschio
Un nido di Betta prodotto tra le foglie di una pianta galleggiante. Si nota la presenza di piccole uova bianche tra le bollicine dâ&#x20AC;&#x2122;aria
Il momento dellâ&#x20AC;&#x2122;accoppiamento ripreso in un acquario aperto con piante galleggianti
51
SELECTIVE
RIPRODUZIONE
BREEDING:
SELETTIVA:
how come to create creare your own la vostra line? linea? by Joep van Esch
di Joep van Esch
By means of the selective
Per mezzo degli incroci
breeding hobbyists try to
selettivi gli hobbisti cerca-
fix certain traits in their
no di fissare determinate
lines. But how do you start
caratteristiche nelle loro
to create your own line? With this article I tried to
linee: ma come si comincia a creare una linea
answer this question based on my personal
personale? In quest’articolo, cercherò di rispon-
thoughts and experiences.
dere a questa domanda, in base alle mie personali opinioni ed esperienze.
Additional note: In the examples 1, 2 and 3 you will find several codes that I use to log my
Nota: Negli esempi 1, 2 e 3 si trovano diversi
spawns. This serves to make it easier to check
codici che uso per identificare le uova, allo scopo
the background of the fish bred in my fish room.
di controllare più facilmente le origini dei pesci
The spawning code is composed out of: (I) BT
nati nelle mie vasche. Il codice è così composto:
(Betta Territory) and (II) The spawning-date
(I) BT (Betta Territory) e (II) la data di deposizione
(day/month/year). A more detailed log of these
(giorno/mese/anno). Maggiori dettagli al riguardo
spawns can be viewed at my personal website
si possono trovare nel mio sito personale,
(www.bettaterritory.nl) by selecting “Spawn-log”
www.bettaterritory.nl, alla voce “spawn-log” pre-
in the menu.
sente nel menu.
Everybody can buy quality fish, but not
Chiunque può comprare pesci di qualità, ma non
everybody can breed quality fish! The spawning
tutti sono in grado produrre pesci di qualità! La
process and raising the first generation out of a
deposizione e l’allevamento della prima genera-
purchased pair is often fairly easy but then the
zione, a partire da una coppia acquistata, è in
hobbyist will stand for the difficult task to choose
genere un processo abbastanza semplice, ma in 52
his/her own future breeders. But where do you start from grow-out tank full with fry? Usually the real breeders will stand up from the crowd as they are able to at least maintain or improve the quality of the line they initially acquired. Improving a line usually also means outcrossing to fish from another line in order to bring in the new desired traits you want to fix in the generations to come. At this moment people actually are creating their own unique line. But how do you successfully create your own line? The answer to this question is not easy as there are multiple ways to achieve this goal. Each breeder has to find The method(s) which suits him/her best. Creating
An example of a desirable trait easy to spot at a young age is a broad-based dorsal , as in this young male (7 weeks old)
your own line is actually nothing more than a puzzle in which we try to combine the right pieces in order to come closer to our goal(s).
Una caratteristica facilmente individuabile in esemplari giovani è la dorsale ampia, come nel giovane maschio di 7 settimane qui raffigurato
Based on my own experiences, I summarized a few important points which may help you in the process of developing your own line of bettas: Focus: When you start working on your own line
seguito l’hobbista dovrà confrontarsi con il diffici-
it is important to keep in mind that the term “line”
le compito di scegliere i suoi riproduttori. Ma da
is not the equivalent of just performing one
dove cominciare partendo da una vasca piena di
spawn but of a complex breeding program in
avannotti? Il vero allevatore, in genere, si distin-
which closely related animals are interbred in
guerà dalla massa per essere in grado di miglio-
order to fix certain desired characteristics. This
rare, o come minimo di mantenere, le qualità
implies that you will need several tanks and
della linea di partenza. Migliorare una linea di
multiple jars in order to maintain a healthy line.
solito significa anche incrociarla con pesci
With the broad choice of color and finnage
appartenenti a una linea diversa, per trasmettere
varieties we have within the betta-scene,
alle generazioni successive la caratteristica che
keeping focused is not always an easy thing to
s’intende fissare. A questo punto si sta realmen-
do. New hobbyists often underestimate the time
te creando la propria, unica, linea. Ma come
it takes to breed and maintain a quality line of
crearla con successo? La risposta non è facile,
bettas. In their enthusiasm, they are easily
perché esistono vie diverse per raggiungere lo
tempted to purchase several color and finnage
scopo. Ogni allevatore deve trovare il metodo
varieties to start with. By the time that they
che meglio lo soddisfa. Creare la vostra linea,
realize that they do not have the space and lack
non è altro che un rompicapo nel quale si cerca
the time to raise all these youngsters it is often
di combinare correttamente i pezzi, per raggiun-
too late. Because the new hobbyist is
gere il risultato voluto. 53
overwhelmed by the amount of work, he/she is
In base alla mia esperienza, riassumo pochi punti
not able to give the fish the necessary care. This
importanti che possono essere utili nel processo
will negatively influence the outgrowth and the
di selezione di una linea personale di betta.
health of the fish. Sick fish and disappointing results are often the cause of the fact that many
Messa a fuoco dell’obbiettivo: Quando si
promising new hobbyists quit our hobby.
comincia a lavorare a una nuova varietà, è
In the long run it therefore might be better to keep
importante tener presente che questo non si rife-
your focus. With respect to color, a good solution
risce a una singola riproduzione ma a un com-
to keep diversity in your fish room with only a
plesso programma riproduttivo, durante il quale
limited amount of fish, is to work on color varieties
animali imparentati vengono fatti accoppiare per
which can be easily combined. Some examples
poter fissare, nella prole, alcune caratteristiche
are for instance red, orange and yellows or the
desiderate. Questo significa che sarà necessario
iridescent colors (turquoise, steel blue and royal
usare numerose vasche e contenitori per mante-
blue) in combination with melano black, black lace
nere linee sane. Data l’ampia gamma di colori e
and/or the metallic trait. With respect to finnage
pinnaggio disponibili per il betta, focalizzare la
also several varieties can be combined. Some
propria scelta non è sempre facile. I nuovi
examples are for instance the halfmoon, doubletail
appassionati spesso sottostimano il tempo
and crowntail traits which can be combined with
necessario ad allevare e mantenere una linea di
both long- and shortfinned bettas.
qualità di betta. Nel loro entusiasmo, si lasciano facilmente tentare dall’acquisto di diverse varietà
Strict selection: The size of a single spawn can
di colore e di pinnaggio per cominciare. Quando
range from a few fry up to several hundreds of
si rendono conto di non avere lo spazio e il
youngsters. Among these youngsters you
tempo necessario per allevare tutti i piccoli, spesso è troppo tardi. A causa del lavoro ecces-
Also some less desirable tract, as extreme rosetail, can be spotted in young fishes: copper/gold rosetail (6 weeks old)
sivo dal quale si troverà sommerso, il neofita non riuscirà ad offrire ai pesci le cure necessarie. Questo influenzerà negativamente la crescita e la
Anche alcune carattteristiche meno desiderabili, quali rosetail estremi, sono identificabili nei giovani: qui raffigurato un rosetail copper/gold di 6 settimane
salute degli animali. Pesci malati e risultati deludenti sono spesso la causa del fatto che molti promettenti appassionati abbandonano il loro hobby. A lungo termine è perciò meglio mantenersi fedeli al proprio obiettivo. Riguardo al colore, una buona soluzione per mantenere la diversità nel vostro allevamento con pochi esemplari, è quella di lavorare con varietà di colore che possono essere facilmente mescolate. Alcuni esempi sono rosso, arancio e sfumature di giallo, oppure i colori iridescenti (turquoise, steel blue e royal blu) in combinazione con melano black, black lace e/o a riflessi metallici. Anche per quan54
usually will only find a few fish showing (some of)
to riguarda il pinnaggio è possibile combinare
the desired characteristics you are looking for.
diverse varietà. Alcuni esempi sono halfmoon,
Selection definitely is not easy. Some lines will
doubletail e crowntail, che possono essere
show their quality already at a young age
accoppiati a betta con pinne sia lunghe sia corte.
whereas other lines need more time to develop this. Keep in mind that outcrossing also can
Stretta selezione: Una singola deposizione può
influence the way a certain line develops.
variare da pochi avannotti a diverse centinaia di
By working with your lines you will also train the
piccoli. Tra questi, solitamente si troveranno solo
eye to spot certain positive but also negative
pochi esemplari che mostrano (alcuni) dei carat-
characteristics. An example of a desirable trait
teri desiderati. La selezione è decisamente diffi-
which is easy to spot at a young age is a broad-
cile. Alcune linee mostrano le loro caratteristiche
based dorsal, whereas less desirable traits are for
precocemente, mentre altre linee necessitano di
instance extreme rosetail features or a crooked
più tempo. Bisogna inoltre tenere presente che
spine. By selecting maximally 4-8 fish per spawn
anche gli accoppiamenti incrociati possono
showing (some of) these desired characteristics
influenzare il modo di sviluppo di una linea.
you will force yourself to only keep the (top) fish to
Lavorando con le vostre linee, eserciterete l’oc-
work further with. In the more inbred lines, where
chio a individuare alcune caratteristiche positive,
the desired traits have been more fixed, the
ma anche quelle negative.
selection will get more and more difficult. In time,
Un esempio di un carattere facilmente identifica-
you will notice that as your line improves, your
bile in un giovane è la dorsale con la base ampia,
goals also will be adjusted again to an even higher
mentre caratteristiche meno desiderabili sono ad
standard. Strict selection not only increases the
esempio una coda rosetail estrema o un dorso
probability that certain desired characteristics will
deforme. Selezionando per ogni riproduzione un
be fixed in your line, but also mean less work in
massimo di 4-8 pesci che mostrano (alcune)
maintaining all those jars with fish you will not use
delle caratteristiche desiderate, obbligherete voi
for your future breeding program.
stessi a mantenere solamente i pesci migliori, con i quali continuare a lavorare. Nelle linee più
Work with your fish: As mentioned before, it is
selezionate, nelle quali le caratteristiche deside-
very easy to purchase new fish but usually a
rate sono più stabili, la selezione sarà progressi-
breeder gets more satisfaction from working with
vamente più difficile.
the fish that he/she has bred him/herself.
Col tempo, vi accorgerete che, man mano che la
Working with your own fish also has a big
vostra linea migliora, anche i vostri obiettivi
advantage as you will get to know the genetic
saranno progressivamente modificati, orientan-
potential of your line. The genetic background of
dosi verso uno standard più alto. La stretta sele-
newly purchased fish often is a mystery. It can be
zione non solo aumenta la probabilità che deter-
very difficult to retrieve information about the
minate caratteristiche vengano fissate nella
background of a certain fish or line due to the
vostra linea, ma significa anche meno lavoro nel
fact that often the breeder is unknown, the
mantenere tutti i recipienti con pesci che non
communication with the breeder/seller is difficult
userete nel proseguimento del vostro program-
or that the breeder does not keep a detailed
ma di allevamento. 55
Example 1: This example shows how I personally started my metallic HM PK line. In 2004 I purchased a longfinned copper HM pair (Siamimbellis, Thailand) which gave me a nice longfinned copper HM male in the F1 generation (BT240404). The copper HM male was also crossed to a longfinned metallic blue female (Magicbetta, Belgium) which was a F1 offspring of a green HM pair (Bluebetta, Thailand). First, a blue metallic female of this spawn (BT040904) was crossed to the copper HM male (BT240404) which gave me a platinum/pastel transitional PK (BT220105A). Secondly a platinum white sister (BT040904) was crossed to a blue marble HM PK male (Ploybettas, Thailand) which gave me a broad dorsaled blue female (BT200205). In may 2005 I then crossed the platinum pastel transitional PK (BT220105A) and metallic blue female (BT210505), and my first quality HM PKs were born (BT210505)! Esempio 1 - Questo esempio mostra come ho dato avvio personalmente alla mia linea HM PK metallica. Nel 2004 ho acquistato una coppia HM copper a pinna lunga (Siamimbellis, Thailand), dalla quale ho ottenuto un bel maschio HM copper a pinna lunga nella prima generazione (BT240404). Il maschio HM è stato anche incrociato con una femmina a pinna lunga metallic blue (Magicbetta, Belgio), che apparteneva alla prima generazione di una coppia HM green (Bluebetta, Thailandia). All’inizio una femmina metallic blue di questo incrocio (BT040904), è stata incrociata con il maschio HM copper (BT040404), ottenendo un forma di transizione PK platinum/pastel (BT220105A). In secondo luogo una sorella platinum white (BT040904), è stata incrociata con un maschio blue marble HM PK (Ploybettas, Thailandia), ottenendo una femmina blu a dorso largo (BT200205). Nel maggio 2005 ho poi incrociato il maschio di transizione platinum/pastel PK (BT220105A) e la femmina metallic blue (BT210505) e sono nati i miei primi HM PK di qualità (BT210505)!
56
Example 2: This example shows how I personally started my red HM PK line. In 2007 I got a red HM male (Siamimbellis, Thailand) which I crossed to a red traditional PK female (bred by Daniella Vereeken, Belgium) The F1 offspring (BT060507) showed a very good red color with finnage between that of a veiltail and delta. Before I could select my future breeders the offspring spawned several times at an age of 2.5 months in the grow-out. This F2 generation (BTXX0707) brought a few PK males with extremely long anal finnage but good shaped dorsal and caudal finnage. One of these F2 males was crossed to a sibling sister to obtain the F3 generation (BT030408). The same F2 male was also crossed to a PK female which was the result of a red HM PK pair (Satornbetta, Thailand) to create a related line (BT100208). Esempio 2 - Questo esempio mostra come ho originato la mia linea red HM PK. Nel 2007 ho incrociato un maschio HM red (Siamibellis, Thailandia), con un tradizionale PK red (allevato da Daniella Vereeken, Belgio). La prole F1 (BT060507) mostrava un ottimo colore rosso e pinnaggio intermedio, tra pinne a velo e delta. Prima che io potessi selezionare i miei futuri riproduttori, i nuovi nati deposero più volte, all’età di 2 mesi e mezzo, nella vasca di accrescimento. Questa F2 (BTXX0707) fruttò pochi maschi PK con pinne anali estremamente lunghe e pinne dorsali e code ben conformate. Uno di questi maschi F2 è stato fatto incrociare a una femmina sua sorella, per ottenere la generazione F3 (BT030408). Lo stesso maschio F2 è stato anche incrociato con una femmina PK derivante da una coppia HM PK (Satornbetta, Thailandia), per creare una linea correlata (BT100208).
57
Example 3: Example 1 nicely showed how I started to work on my darkbodied metallic HMPK line. In 2007 I wanted to experiment a bit with “dragons” in order to improve the metallic iridescence of my own line. Off course I would have preferred to experiment with a dark bodied HM PK dragon but as I was not able to purchase such fish I had to look for other options. At a show in Hannover, Germany I managed to purchase a yellow dragon traditional PK female (Dong, Thailand) which was crossed to a silver copper HM PK (Banleangbettas, Thailand). The silver copper HM PK male (Banleangbettas, Thailand) was also crossed to a royal blue HM PK female (BT290906B) from my own line. The offspring of BT170307 was homogeneously copper/red bicolor with a very thick iridescent layer. Their finnage was ranging from transitional PK towards a more symmetrical HM PK type. I decided to cross young female from this spawn to two brothers, one a more transitional PK (F2, BT050807) and a more symmetrical one (F2, BT171007A). Although I expected more from BT171007A, I was surprised to see that BT050807 gave me much better balanced fish with promising finnage. BT171007A was nice, but nothing special and unfortunately several extreme rosetails popped up which were culled (indicated with the red cross). The more symmetrical brother was also crossed to a metallic blue half sister from BT010407 which resulted in (BT271107) offspring with an impressive thick iridescent color and promising finnage. With this example I wanted to illustrate that it is still possible to achieve your goals by working with the building blocks that are available and by creating multiple options. Esempio 3 - Nel primo esempio ho illustrato come ho cominciato a lavorare alla mia linea metallica di colore scuro HM PK. Nel 2007 volevo sperimentare un po’ con i “dragons”,
58
per aumentare l’iridescenza metallica della mia linea. Naturalmente avrei preferito sperimentare con un dragon HM PK dal corpo scuro ma, non riuscendo a procurarmene uno, ho dovuto cercare altre possibilità. Durante uno show ad Hannover, in Germania, sono riuscito ad acquistare una femmina dragon yellow tradizionale (Dong, Thailand), incrociata con un silver copper HM PK (Banleanbetta, Thailand). Lo stesso maschio è stato inoltre incrociato con una femmina royal blue HM PK (BT290906B) della mia linea personale. La prole, BT170307, era omogeneamente bicolore copper/red, con uno spesso strato iridescente. Il pinnaggio andava da PK di transizione, fino a un più simmetrico HM PK. Decisi di incrociare una giovane femmina di questa nidiata, a due fratelli PK, uno più di transizione (F2, BT050807), l’altro più simmetrico (F2, BT171007A). Benché mi aspettassi di più dal BT171007A, rimasi sorpreso nel vedere che il BT050807, dava origine a esemplari molto più bilanciati, con un pinnaggio promettente. Il BT171007A non era male, ma niente di speciale e sfortunatamente apparvero numerosi rosetail estremi, che venivano regolarmente eliminati (indicati nella figura con la croce rossa). Gli esemplari più simmetrici sono stati fatti a loro volta accoppiare con una sorellastra metallic blue BT010407, risultando in prole BT271107 dall’iridescenza notevole e pinnaggio promettente. Con questo esempio, desidero illustrare come sia possibile raggiungere lo scopo prefissato, utilizzando il materiale a disposizione e creando opzioni multiple.
record of his/her lines. Some characteristics are
Lavorate con i vostri esemplari: Come già
easily spotted in the phenotype of your fish but
detto, è estremamente semplice comprare
your fish also might be a carrier of several other
nuovi pesci, ma generalmente un allevatore rica-
traits which are not visible in the phenotype. It
va più soddisfazione dal lavoro fatto con quelli
sometimes can take multiple generations in
allevati personalmente. Lavorare con esemplari
order to find out what traits are hidden within a
propri presenta anche il notevole vantaggio di
certain line. (See example 1)
conoscere i potenziali genetici della propria linea. La genetica dei pesci appena acquistati,
Create multiple options: In order to achieve a
spesso, è un mistero. Può essere molto difficile
certain goal, either finnage or color wise, you often
ottenere informazioni circa un determinato
need a few years of work. You will notice that not
esemplare o una determinata linea, perché
all spawns will bring you the results you where
spesso l’allevatore è sconosciuto, le comunica-
hoping for. Of course the easiest way to improve
zioni con l’allevatore/venditore possono essere
your line is to purchase new fish but you will see
difficili o l’allevatore può non aver tenuto note
that this is not always necessary. With only a few
accurate delle sue linee. Alcune caratteristiche
fish it is possible to create multiple options which
sono facilmente visibili nel fenotipo, ma un indi-
enable you to improve your lines for at least a year
viduo può anche essere portatore di numerosi
without the need to buy new stock. Example 1
caratteri non manifesti. A volte ci vogliono diver-
and 2, but also example 3, show fish which where
se generazioni, per scoprire i caratteri nascosti
bred in my own fishroom by using the stock
in una linea. (Esempio 1)
available and creating multiple options in a timeCreate opzioni multiple: Per raggiungere un
span of about one year. (See example 2)
determinato obiettivo, sia di colore sia di pinnagUse the building-blocks which are available:
gio, sono spesso necessari alcuni anni di lavoro.
It is not always possible to purchase the fish you
Noterete che non tutte le riproduzioni daranno i 59
would like to reach your goals with. Keep in mind
risultati sperati. Naturalmente il modo più sempli-
that there are more ways to reach your goal. It is
ce per migliorare la vostra linea è comprare nuovi
perfectly possible to reach your goal by working
pesci, ma scoprirete che questo non è sempre
with fish showing only a few of the desired
necessario. Con pochi esemplari è possibile
characteristics.
to
creare opzioni multiple, che vi permetteranno di
compromise by going one step back in order to
migliorare le vostre linee per almeno un anno,
go a few forward in the long run. This often might
senza necessità di nuovi acquisti. Gli esempi for-
take a bit longer but the satisfaction will be much
niti sono basati su pesci del mio allevamento,
greater when you finally succeed to reach your
partendo dallo stock disponibile e creando
goal. (See example 3).
opzioni multiple nell’arco di circa un anno.
Sometimes
we
have
(Esempio 2). Do not breed your fish too young: The first bettas being able to reach a 180 degree spread
Usate il “materiale da costruzione” disponi-
were bred by Guy Delaval. The CHENMASWIL
bile: Non è sempre possibile acquistare i pesci
team (Laurent Chenot, Rajiv Massilamoni and
che vorreste, per raggiungere i vostri obiettivi.
Jeff Wilson) then further perfected these fish to
Ricordate che esistono più vie per raggiungere il
what we nowadays call the halfmoon. In their
vostro scopo. È perfettamente possibile ottenere
breeding program they were aiming for vital fish
i risultati voluti, lavorando con pesci che mostra-
which where able to hold their finnage and
no solo alcune delle caratteristiche desiderate. A
balance throughout their lives. These selection
volte bisogna accettare compromessi e fare un
procedures became less strict as the halfmoon
passo indietro, per poter poi avanzare nel lungo
trait became more and more spread around the
termine.
world. Many breeders wanted to get quick
Questo può richiedere più tempo, ma la soddi-
results and started breeding their fish at younger
sfazione di raggiungere l’obiettivo desiderato
ages paying less attention to these selection
sarà maggiore. (Esempio 3).
procedures. This resulted in the fact that we nowadays often see fish reach their peak at 3-4
Non fate riprodurre i vostri esemplari quan-
months of age, whereas they are not able to hold
do sono troppo giovani: I primi betta a mostra-
their finnage anymore and often loose vitality at
re un’espansione di 180 gradi sono stati allevati
an age of >6 months. At this stage it is often
da Guy Delaval. Il team CHENMASWIL (Laurent
nearly impossible to breed these fish anymore.
Chenot, Rajiv Massilamoni e Jeff Wilson) in
Bettas already can be sexually active at a young
seguito perfezionò questa varietà, ottenendo
age. Several breeders have encountered
quelle oggi note come halfmoon. Nel loro pro-
youngsters spawning in the grow-out tank at an
gramma selettivo, puntavano all’ottenimento di
age of 2-3 months of age, but does this mean
pesci vitali, capaci di sostenere il pinnaggio e
we should breed our fish at a young age?
ben bilanciati per tutto il periodo di vita. Queste
Although our fish are growing throughout their
procedure selettive sono diventate meno restrit-
whole life most of them usually are reasonably
tive, man mano che gli halfmoon si sono diffusi in
developed around at 5-6 months of age. Certain
tutto il mondo. Molti allevatori volevano risultati
important characteristics, both positive and
rapidi e hanno cominciato a far riprodurre esem60
Based on his unbalanced overall appearance and bumpy topline, the royal blue mask HM PK male (Dennis Tan, Singapore) would not be the first choice to work with for many hobbyists A causa del suo aspetto generale poco equilibrato e la linea dorsale irregolare, questo maschio royal blue mask HM PK (Dennis Tan, Singapore) non sarebbe una scelta ovvia
plari giovani, ponendo meno attenzione alle procedure di selezione. Il risultato è stato che adesso capita frequentemente di vedere pesci che raggiungono un picco verso 3-4 mesi di età, ma negative, are not visible in young fish but only
in seguito non sono più in grado di sostenere il
appear when a fish reaches maturity. Some
pinnaggio e spesso perdono vitalità dopo i sei
examples are for instance vitality, overall balance,
mesi. A questo punto è praticamente impossibi-
fin curling, ability to hold their finnage,
le riprodurre ulteriormente questi esemplari.
susceptibility and resistance for disease, rosetail
Parecchi allevatori hanno rilevato giovani di 2 o 3
influence, etc. So it is important to keep in mind
mesi riprodursi nelle vasche di accrescimento,
that when breeding fish at a young stage, there
ma questo significa forse che dovremmo far
is
important
riprodurre i nostri esemplari in giovane età?
characteristics you might not want to fix in your
Benché i nostri pesci continuino a crescere per
line. Another important issue which comes up
tutta la vita, la maggior parte sono ragionevol-
with breeding fish at a younger age is the fact
mente sviluppati a un’età di circa 5-6 mesi.
that the peak of these fish will also be at a
Alcune caratteristiche importanti, sia positive sia
younger age. The key to change this lies with the
negative, non sono visibili nei giovani, ma solo al
hobbyists themselves but keep in mind that this
raggiungimento della maturità. Alcuni esempi
probably will need a few generations.
sono vitalità, equilibrio generale, curvatura delle
a
risk
to
overlook
certain
pinne, capacità di sostenere il pinnaggio, suscetDo not plan ahead too far, observe: Breeding
tibilità e resistenza alle malattie, influenza del
closely related fish is often used to fix certain
carattere rosetail e così via. Perciò è importante
traits in a line. A few examples of such crosses
tenere presente che se si fanno riprodurre esem-
are for instance brother x sister, father x
plari giovani, c’è il rischio di lasciarsi sfuggire
daughter, mother x son, nephew x niece, etc.
caratteristiche importanti che non si desiderano
Here it is important to realize that there is no fixed
fissare nella nostra linea. Un altro fattore impor-
program which will always ensure a successful
tante da ricordare, è che se si fanno riprodurre
outcome. Most hobbyists will have a certain
esemplari giovani, probabilmente questi raggiun-
approach in mind when they are starting to
geranno il picco precocemente. La chiave di
develop their own line. During the process most
questi cambiamenti è nelle mani dell’allevatore, 61
ma non bisogna dimenticare che in tutta probabilità saranno necessarie alcune generazioni. Non pianificate troppo a lungo termine, osservate: incrociare esemplari strettamente imparentati è una tecnica usata spesso per stabilizzare determinati caratteri in una linea. Alcuni esempi di questi incroci sono, ad esempio, fratello x sorella, padre x figlia, madre x figlio, cugino x cugina, ecc. È importante rendersi conto che non esiste un programma prestabilito che possa garantire sempre il successo. Molti hobbi-
One of the best females I had bred so far, a royal blue mask HM PK, (BT290906B) frome the male depicted in the previous photograph and a royal blue HM PK female of my own line
sti avranno in mente un determinato approccio quando cominciano a selezionare una linea personale; durante il processo molti di loro si accorgeranno che alcune cose non andranno come
Uno dei migliori esemplari da me ottenuti fino ad ora, una femmina royal blue mask HM PK (BT290906B) risultante dall’incrocio del maschio della figura precedente con una royal blue HM PK della mia linea
sperato e che dovranno quindi prendere una strada alternativa per raggiungere il loro obiettivo. L’osservazione gioca un ruolo importante a questo riguardo, poiché per ogni generazione,
breeders will experience that certain things will
bisognerà selezionare quegli esemplari che
not always go the way they have planned and
mostrano i caratteri sui quali si vuole lavorare
that they might have to take another route to
ulteriormente.
reach their goal. Observation here plays an important role, as in each generation you will
Fidatevi del background genetico: Bisogna
have to select those fish showing the traits you
ricordare che un pesce da show non è necessa-
would like to work further with.
riamente un buon riproduttore, e che un buon riproduttore non è necessariamente un buon
Trust the genetic background: Keep in mind
esemplare da show. Il fenotipo non dice sempre
that a show fish is not always a good breeder,
qualcosa del genotipo. Un bell’esemplare può
and a breeder does not always have to be a
essere l’unico di una numerosa nidiata, mentre ci
good show fish. The phenotype does not always
si possono aspettare risultati migliori da individui,
say something about the genotype. A good
fenotipicamente meno belli, di linee di qualità,
looking fish can also be that one top fish from a
nelle quali alcune importanti caratteristiche sono
big spawn whereas better results are to be
state stabilizzate nel corso di numerose genera-
expected from a phenotypically less beautiful fish
zioni. Bisogna inoltre tener presente, che il feno-
from a quality line where some important
tipo non è determinato esclusivamente su base
characteristics have been fixed through several
genetica, ma contribuiscono anche fattori
generations. We have to keep in mind here that
ambientali, quali qualità dell’acqua, temperatura,
the phenotype is not determined by genetics
alimentazione e molti altri. È certamente consi62
only but also by environmental factors such as
gliabile, chiedere più informazioni riguardo al
water quality, temperature, food, and more. Of
background di un esemplare al momento del-
course it is always smart to ask the breeder for
l’acquisto, ma sfortunatamente questo non è
some more information about the background of
sempre possibile. In questi casi l’unica possibilità
the fish you purchased but unfortunately this is
per avere una risposta, è lavorare con l’esempla-
not always possible. In such case the only way
re. Basandosi sull’aspetto generale poco bilan-
to find out is to work with the fish.
ciato e la linea dorsale irregolare, il maschio royal
Based on his unbalanced overall appearance
blue mask HM PK, per molti hobbisti non sareb-
and bumpy topline, the royal blue mask HM PK
be la prima scelta col quale lavorare. Ho acqui-
male would not be the first choice to work with
stato questo maschio nel 2006, al primo
for many hobbyists. I purchased this male at the
Bettashow di Amsterdam, Olanda. Benché dal-
first Bettas4all Show in 2006 in Amsterdam, the
l’altra parte del mondo, avevo seguito sui forum
Netherlands. Although on the other side of the
con grande interesse lo sviluppo di questa linea
world, I had been following the development of
di Dennis Tan. Mi faceva molto piacere sapere
this line by Dennis Tan with great interest on the
che intendeva presentare alcuni esemplari al
forums. I was very happy to hear that he also
nostro show. Sfortunatamente, la maggior parte
wanted to enter some fish to our show.
degli esemplari non sopravvisse a causa di pro-
Unfortunately, most fish did not make it due to
blemi durante il trasporto e questo era il solo
problems with the shipment and this was the
maschio rimasto della linea che volevo a tutti i
only male left of the line I so badly wanted to
costi incrociare con la mia. Decisi quindi di fidar-
cross into my own line. I decided to trust the
mi del background genetico di questo pesce e lo
genetic background of this guy and crossed him
incrociai con una femmina royal blue HM PK
with a royal blue HM PK female of my own line.
della mia linea. Il risultato è stato una delle miglio-
The result was one of the best females I had
ri femmine che io abbia allevato fino ad ora. La
bred so far. This royal blue HM PK female is also
stessa femmina è riprodotta anche nelle immagi-
depicted in example 3.
ni dell’esempio 3.
We all want to reach our goals as quick as
Noi tutti vogliamo raggiungere i nostri obiettivi al
possible but usually this will need several
più presto possibile, ma normalmente sono
generations. Several generations, means several
necessarie diverse generazioni. Questo significa
years of work and this will require a lot of
diversi anni di lavoro e molta pazienza, cosa non
patience which is not always easy, but it is
sempre facile, ma ne vale certamente la pena.
definitely worthwhile. I hope this article will
Spero che quest’articolo, incoraggerà gli appas-
encourage hobbyists to work with their fish in
sionati a lavorare con i loro esemplari per scopri-
order to find out what is hidden in their genetics.
re che cosa si nasconde nel patrimonio genetico
While doing this, do not be afraid to cross
di questi ultimi. Facendo questo, non abbiate
different colors and finnage types. Finally, I will
timore di incrociare colori e pinnaggi differenti.
end with one of the most important points when
Infine, voglio concludere con uno degli aspetti
breeding bettas:
più importanti nell’allevamento dei betta:
Enjoy your hobby!
Divertitevi con il vostro hobby! 63
Considerazioni sullâ&#x20AC;&#x2122;evoluzione del genere
Betta
Primo piano di Betta splendens Show Plakat steel blue in parata 64
a cura dell’Aib Una delle ricchezze maggiori dell’acquariofilia è la varietà di discipline e conoscenze, che l’appassionato può incontrare avvicinandosi a questo mondo. Tra queste la biologia, comprendente tanti diversi rami, ha un posto di primo piano. Quale altro hobby fornisce l’occasione di leggere, di tanto in tanto, qualche articolo scientifico, trovando spunti e informazioni utili per sviluppare la propria passione? Nel caso dei Betta è possibile trovare diversi generi di lavori, da quelli riguardanti la tassonomia e l’identificazione di nuove specie (solo nell’ultimo anno ne sono state descritte due nuove),
fino a quelli correlati all’evoluzione della specie. Proprio tra questi ultimi i Betta, o meglio la loro famiglia allargata, costituita dagli anabantoidi, forniscono da tempo una ricca materia di studio, che negli ultimi anni è diventata campo di lavoro per la filogenetica: la branca della biologia che punta a ricostruire gli alberi evolutivi delle diverse specie viventi, attraverso lo studio degli elementi comuni del codice genetico. La speciazione è il processo in base al quale nuove specie si formano differenziandosi o sostituendosi a quelle preesistenti. La selezione naturale, in base alla quale sono avvantaggiati, hanno
a quelli relativi al comportamento e all’etologia,
cioè più probabilità di essere trasmessi alla prole,
Albero filogenetico semplificato delle famiglie e generi appartenenti al sottordine Anabantoidea e sintesi del comportamento riproduttivo. Lo schema qui presentato vuole solo suggerire il processo di separazione dei generi di interesse, la lunghezza dei “rami” non è quindi proporzionale ai tempi di divergenza. Per un’analisi dettagliata a livello specifico e uno studio dei tempi di divergenza corrispondenti si rimanda a Rüber et al., 2006
65
Betta channoides mentre incuba le uova, visibili in trasparenza nella sacca orale
dei caratteri di volta in volta più adatti alle condizioni ambientali alle quali è esposta una determinata popolazione e la deriva genetica, cioè la modifica casuale di caratteri non sottoposti a pressione selettiva, sono tra gli elementi trainanti della speciazione. Diversi fattori possono determinare l’insorgenza di nuove specie da una popolazione ancestrale originaria, che molto spesso è estinta e viene studiata tramite l’esame di fossili e confronto, su basi genetiche e/o morfologiche, con le popolazioni più recenti. Tra questi meccanismi per i pesci d’acqua dolce, il più semplice da comprendere è la speciazione allopatrica, determinata dalla formazione di nuove barriere geografiche, come può essere la divisione di un bacino idrografico (che limiti l’areale di distribuzione di una determinata specie, o lo frammenti), portando così alla formazione di popolazioni isolate tra di loro. Le popolazioni così separate, perdendo la possibilità di incrociarsi a causa della sopravvenuta barriera, possono avviarsi verso cammini evolutivi diversi, dovuti alla casuale differenza nella composizione del
pool genetico degli individui, componenti la popolazione che si è trovata isolata, o a differenze ambientali che ne influenzeranno il destino. È possibile immaginare che un processo simile, possa avvenire a causa del cambiamento del corso di un fiume e/o della comparsa di dighe naturali, che portino alla formazione di nuovi laghi. Non sempre i processi di speciazione avvengono a causa di cambiamenti così drastici dell’ambiente. Gran parte dei processi di speciazione sono graduali e sono determinati da altri fenomeni, come la creazione di sottopopolazioni che hanno un areale di distribuzione solo in parte interconnesso ovvero per l’insorgenza di una criptospecie che, pur abitando la stessa regione, non è più interfeconda con la specie originaria. Lo studio dei fenomeni di speciazione si basa sempre di più sulle tecniche di biologia molecolare che studiano il DNA e consentono di misurare in modo assai preciso le relazioni esistenti tra specie diverse. Le differenze che si riscontrano a livello del DNA studiando due specie diverse, infatti, permettono di calcolare non solo di 66
Col nome di Labirintidi si indicano quei pesci caratterizzati dalla presenza di un organo respiratorio supplementare, detto labirinto, che consente a questi animali l’utilizzazione di ossigeno atmosferico per la respirazione. Questo termine, benché di uso frequente, non corrisponde ad una riconosciuta entità tassonomica e viene comunemente impiegato per indicare i sottordini Anabantoidea e Channoidea, appartenenti all’ordine dei Perciformi. Viene inoltre spesso usato impropriamente il termine Anabantidi (famiglia alla quale non appartengono il Betta ed altri generi affini, appartenenti invece alla famiglia Osphronemidae). Benché scorretto dal punto di vista delle attuali conoscenze sistematiche, abbiamo preferito lasciare il temine “Anabantidi” nella maggior parte dei casi, perché il più conosciuto ed usato dagli acquariofili; l’aggiunta ripetitiva della corretta attribuzione avrebbe d’altra parte appesantito inutilmente la lettura. La terminologia corretta dovrebbe essere “Anabantoidi” quando si fa riferimento al sottordine nel suo insieme, e “Osphronemidae” quando ci si riferisce esclusivamente alla famiglia alla quale appartiene il genere Betta. Per una visione aggiornata della tassonomia degli Anabantoidi si rimanda alla Fig. 1 dell’articolo Considerazioni sull’evoluzione del genere Betta, pubblicato in questo numero. “quanto” esse si differenziano, ma anche quanto tempo è passato da quando appartenevano a un’unica specie. Lo studio delle corrispondenze e differenziazioni nel DNA consente di costruire precisi alberi filogenetici che, come un albero genealogico, permettono di ripercorrere la storia evolutiva di una specie. In questa rappresenta-
zione, un progenitore comune costituisce la base dell’albero da cui partono diverse linee di discendenza fino ad arrivare alle specie esistenti. Il progenitore più antico o ancestrale costituisce il tronco dell’albero, ciascuna biforcazione rappresenta l’antenato comune di due o più discendenti e la lunghezza delle ramificazioni
Betta splendens Show Plakat turquoise maschio cura il nido con i piccoli appena nati
67
Nido di bolle di Betta splendens pieno di uova
rappresenta il tempo che intercorre tra la separa-
Helostoma) e Osphronemidae. Sulla base delle differenze genetiche è possibile ipotizzare i tempi di divergenza dei singoli generi e specie da un antenato comune: questi studi indicano che la separazione di Betta, Trichogaster e Colisa da un antenato comune risale a circa 33 milioni di anni fa. A metà dell’Oligocene (28 milioni di anni fa), i Betta sembrano essersi differenziati da Macropodus e Trichopsis. All’interno del genere Betta le specie più antiche sembrano essere macrostoma (20 milioni di anni fa), unimaculata e splendens. Per quanto riguarda B. smaragdina e B. imbellis, non è stato possibile calcolare quando queste specie si siano separate da B. splendens, ma sulla base delle analogie morfologiche e della facilità con la quale si possono ottenere degli ibridi, anche in natura, si può supporre che le distanze temporali che le dividono da B. splendens siano alquanto ridotte.
zione di due specie da un antenato comune. Sebbene queste tecniche siano indirette, consentono di ricostruire con una buona precisione i tempi e modi in cui diverse popolazioni si sono evolute in specie autonome. Ulteriori dati paleontologici, biochimici e anatomici consentono di rafforzare le ipotesi e sviluppare un quadro più ampio di molti aspetti della storia dell’evoluzione. FILOGENESI Gli anabantoidi erano già stati riconosciuti nel XIX secolo come un gruppo omogeneo, basandosi sulla presenza del peculiare organo chiamato ‘labirinto’. Le prime ipotesi sull’evoluzione degli anabantoidi sviluppate in questo modo risalgono a circa trent’anni fa, quando Lauder e Liem (1983) li suddivisero in cinque famiglie, una delle quali (Osphronemidae) fu in seguito suddivisa in più sottofamiglie (Britz, 1995). Due studi più recenti (Rüber et al., 2004 e Rüber et al., 2006) hanno ampliato e approfondito questa classificazione, sviluppando un’ipotesi evolutiva completa per la maggior parte del subordine degli Anabantoidei, da loro suddivisi nelle tre famiglie: Anabantidae, Helostomatidae
CURE PARENTALI Un argomento che ha affascinato scienziati e allevatori è sicuramente la presenza di cure parentali tra Betta e i labirintidi in generale. L’analisi filogenetica combinata a quella comportamentale permette di studiare l’evoluzione delle differenti forme di cure parentali presentate dagli
(comprendente l’unica specie del genere 68
anabantoidi. In un elegante studio della filogene-
pesci non sono ancora conosciuti. Manca, infat-
si e dell’evoluzione comportamentale di questi
ti, un’analisi filogenetica dettagliata di tutti i com-
organismi, Rüber et al. (2006) ipotizzano che la
ponenti del genere Betta. Inoltre, la descrizione
condizione ancestrale (plesiomorfica) era di
delle aree geografiche delle diverse popolazioni è
assenza di cure parentali e che queste si sono
soltanto abbozzata e la distruzione degli habitat
sviluppate indipendentemente in tre occasioni. In
naturali non facilita il compito. La scoperta e la
particolare nel genere Betta, che presenta sia
descrizione recente di nuove specie fa pensare
costruttori di nidi sia incubatori orali, questi auto-
che esistano ancora specie e sottopopolazioni
ri discutono quale dei due caratteri possa esse-
sconosciute. Rispetto ad altri pesci è sicuramente
re considerato come la condizione ancestrale.
notevole l’interesse degli allevatori amatoriali locali
Le ipotesi che spiegherebbero questi cambia-
ed europei, e la creazione di organizzazioni che,
menti comportamentali nella cura della prole
come l’Associazione Italiana Betta (AIB), hanno lo
sono numerose e coincidono con il cambiamen-
scopo di conservare e promuovere la diversità di
to della dimensione delle uova (più grandi tra gli
questi affascinanti pesci, contribuisce a preserva-
incubatori orali) e con il cambiamento considere-
re le popolazioni a rischio di estinzione.
vole della dimensione dei piccoli al momento del nuoto libero (con una massa spesso 10-20 volte
BIBLIOGRAFIA:
maggiore al momento del nuoto libero negli incu-
Lauder, G. V., and K. F. Liem. The evolution and interrelation-ships of the actinopterygian ?shes. Bull. Mus. Comp. Zool. 1983, 150: 95–197. Britz, R. Zur phylogenetischen Systematik der Anabantoidei (Teleostei, Percomorpha) unter Berücksichtigung der Stellung des Genus Luciocephalus. Morphologische und ethologische Unter-suchungen. PhD Thesis, Universität Tübingen, Tübingen, Germany, 1995. Rüber, L., Britz, R., Tan, H., Ng, P., & Zardoya, R. Evolution of mouthbrooding and life-history correlates in the fighting fish genus Betta. Evolution, 2004 Apr; 58(4): 799-813. Rüber, L., Britz, R., & Zardoya, R. Molecular phylogenetics and evolutionary diversification of labyrinth fishes. Systematic biology, 2006 Jun; 55(3): 374-97. Jamsari, A. F. J., Noraznita, S., N, S. A. M., Lim, T. Y., Sains, U., & Studies, C. Phylogenetics of Malasyan Betta bubblenest brooders based on 16s rRNA. Proceedings of the 8th Malaysia Congress on Genetics, 4-6 August 2009, Genting Highlands, Malaysia: 257-261 Monvises, A., Nuangsaeng, B., Sriwattanarothai, N., & Panijpan, B. The Siamese fighting fish: Well-known generally but little-known scientifically. ScienceAsia 35 (2009): 8-16 Rüber, L. Labyrinth fishes (Anabantoidei). pp. 344347 In: The timetree of life S.B. Hdges and S. Kumar Eds, Oxford University Press, 20
batori orali). Se da un lato i piccoli degli incubatori orali sembrerebbero essere avvantaggiati per dimensione al momento del nuoto libero, i costruttori di nido hanno numerosi punti di forza che derivano dal limitato impiego di risorse e di tempo dei riproduttori (3-4 giorni nei quali i maschi non si cibano, contro i 14-25 gg degli incubatori orali) e dal notevole numero di piccoli (50-1000 contro i 10-50 degli incubatori orali). Con molta probabilità le differenze ambientali di corrente e di microfauna, oltre che la pressione dei predatori (sia per i genitori occupati nel mantenimento della prole che per i piccoli durante lo svezzamento) hanno determinato queste differenze tra i Betta. In generale appare plausibile che acque più mosse abbiano favorito l’incubazione orale (o la costruzione di nidi sommersi tra le foglie) mentre acque più stagnanti hanno permesso di tornare (o mantenere) ai vantaggi del nido di bolle. Un accurato studio dell’evoluzione delle cure parentali negli anabantoidi è stato condotto da Rüber et al. (2004) Se da un lato si sta iniziando a capire quali siano gli anabantoidi più vicini al genere Betta, appare chiaro che molti particolari riguardo a questi 69
Tante bollicine e...
una grande sorpresa (Colisa labiosa, Colisa lalia, Macropodus opercris, Trichogaster leeri)
di Silvio Arnone anche a creare una zona completamente emersa con igrofite varie otteniamo il massimo. In un simile ambiente sarà sufficiente dotarsi di un piccolo filtro interno ad azione meccanica, certi che le piante provvederanno a rendere l’acqua sana e pulita; dovremo solo preoccuparci di fornire adeguata illuminazione. Queste sono ovviamente le condizioni ottimali e se la vasca in questione è riservata a una sola coppia, questa sarà in condizione di riprodursi senza accorgimenti particolari da parte nostra; è comunque esperienza diffusa, ospitare una coppia di Trichogaster o Colisa (per esempio) in un acquario comune, in questo caso non godremo appieno dello splendore che i nostri ospiti possono offrirci e men che mai potremo assistere alla riproduzione. Che fare se non possiamo allestire una vasca specifica e desideriamo che i nostri ospiti si riproducano? - Non è difficile! - Tanti anni addietro mi son ritrovato in queste condizioni, vi racconto cosa è successo.
Reportage Questo mese il nostro reportage è in tema ma, per non ripeterci (abbiamo già esplorato il mondo Betta alcuni numeri fa con un reportage del nostro esperto viaggiatore) vi regaliamo un ampliamento di orizzonti: parleremo di altri Anabantoidi! In questo modo, pur senza abbandonare il soggetto e l’oggetto delle nostre esperienze estive, viaggeremo in compagnia dei suoi parenti più stretti. Lusaka – Zambia 10 luglio 2013 In pratica tutti i membri della famiglia degli Anabantidi sono affascinanti e offrono il meglio di se stessi quando sono ospitati in una vasca lunga almeno un metro e allestita con zona emersa, ovvero riempiendola per almeno venti centimetri e lasciando il resto dominio delle piante galleggianti o semi-emerse. Se riusciamo 70
Esempio di vasca con zona emersa. La stessa è sistemata in una scaffalatura metallica al fine di poter chiudere con una zanzariera la zona emersa quando non siamo di fronte all’acquario, accorgimento indispensabile per evitare di ritrovarsi i pesci stecchiti sul pavimento di casa
trovare un assortimento di cadaveri e invece, sollevata l’appannata lastra di plexiglass, mi sono ritrovato di fronte a una miriade di puntini neri diffusi in entrambe le tinozze. Erano nati, impossibile contarli, erano davvero tanti e i genitori nuotavano in giro senza predarli! Oramai era necessario riuscire a nutrirli. Non sapevo da quanti giorni erano nati. Nuotavano però liberamente, quindi era il caso d’iniziare ad alimentarli. Tolsi i genitori e preparai lo schiuditoio per l’Artemia salina, per buona misura andai anche a comprare del mangime liquido per avannotti (Liquifry rosso). Ebbi delle perdite dovute, immagino, al sovraffollamento, molti avannotti di entrambe le coppie crebbero però sani e robusti. Grandicelli, li portai dal mio negoziante di fiducia, ottenendo in cambio del mangime. Esperienza analoga anche con la deliziosa Colisa lalia e il superbo Macropodus opercularis. Sempre alle prese con il problema dello spazio, sia pure non molto convinto, sistemai nel perio-
Allora titolare di un solo acquario comune (sia pur grande, 320 litri) avevo comprato una splendida coppia di Trichogaster leeri e un’altrettanto splendida coppia di Colisa labiosa. Desideravo ottenere dei piccoli e volli fare un tentativo: riempii d’acqua due comunissime bacinelle da bucato, capienti all’incirca venti litri e aggiunsi in ognuna un riscaldatore e un filtrino caricato con fibra sintetica azionato da un aereatore e completai l’opera coprendo le tinozze con una lastra di plexiglass trasparente. Le due coppie avevano adesso a disposizione un ambiente privato, sia pur spartano. La temperatura era regolata sui 28 °C e, a parte questo, l’unico accorgimento speciale riguardava l’alimentazione: somministrazioni abbondanti di liofilizzati di vario tipo e mangime in scaglie (a quel tempo i mangimi surgelati non esistevano ancora e cibo vivo non ne avevo). Dovetti partire all’improvviso per lavoro e mancai da casa per una settimana, al ritorno, sorpresa: aprii la porta dello stanzino/serra col timore di 71
Esempio di vasca con piante semiemerse do estivo in una vasca capiente poco più di 60 litri, una coppia di Colisa lalia e una di Macropodus opercularis; non vi era riscaldatore e il filtro laterale a tre scomparti era caricato con tubetti di ceramica e fibra sintetica, azionato da una gloriosa pompa Eheim 281. Per agevolare la formazione del nido, sistemai a pelo dell’acqua due contenitori per alimenti ai quali avevo tagliato il fondo, all’interno degli stessi posi un ciuffetto di fibra sintetica verde e atte-
si. Nel volgere di pochi giorni le due coppie costruirono il nido e giunsero alla deposizione, senza che il ristretto spazio a disposizione fosse motivo di litigi o peggio. Ottenni avannotti da entrambe le coppie; contentissimo, li prelevai quando vidi che cominciavano a nuotare (all’interno dei confini del contenitore/nido, il cui bordo inferiore era immerso per un paio di centimetri), ponendoli in una vaschetta ove crebbero felici e contenti. Ebbi nuovamente prova, che da coppie sane e robuste non è difficile ottenere dei piccoli, anche in condizioni non ottimali. Ecco cosa è importante verificare quando andiamo a comprare nuovi ospiti per le nostre vasche: nel caso dei soggetti citati (ma vale per tutti), dobbiamo verificare che i colori siano brillanti, gli occhi devono essere regolari, il corpo deve presentare le dovute “rotondità” e il nuoto dev’essere regolare. Vale in particolare per Trichogaster leeri e per Colisa lalia, spesso (purtroppo) provenienti da allevatori poco scrupolosi, che mettono in commercio soggetti deboli, destinati a una prematura dipartita e non idonei alla riproduzione.
Supporto per la riproduzione di Colisa lalia. S’intravedono il nido di bolle ed il secondo supporto per Macropodus opercularis
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tt
La Bella e la Bestia Nuotando lungo la riva e affiorando ogni tanto per vedere cosa succedeva lì fuori, vide ad un tratto dei piccoli fiori coloratissimi che sembrava volessero specchiarsi nell’acqua
Cari lettori-bambini, in mezzo a tanti articoli togati e serissimi, mi è venuta la voglia irresistibile di aggiungere qualcosa di più leggibile, dedicandola proprio a voi. Ho ricordato una vecchia fiaba e, chissà perché, non ho potuto fare a meno di immaginarne i personaggi sotto forma di Betta splendens. Forse mi sono fatto influenzare da questo numero speciale, o forse una fiaba è proprio il posto giusto per un pesce fatato... chi lo sa... Aspetto i vostri commenti a questo riguardo.Buona lettura! Vostro affezionatissimo IppoCampo P.S. La presenza di adulti è tollerata in queste pagine, ma solo di quelli che sanno tornare bambini.
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C’era una volta, molto, molto tempo fa,
farò mai più. Non solo, nuoterò lontano da qui e non mi farò vedere mai più da queste parti.” Ma il mostro non volle sentire ragioni: “Non se ne parla nemmeno, chissà quali altri danni potresti fare: resterai qui, mia prigioniera, per sempre!”. Il piccolo (piccolissimo!) recipiente venne posato con malagrazia su un tavolo e la povera betta rimase sola. I giorni passavano lenti, solitari, tutti uguali e l’unica distrazione della povera reclusa, era la visita quotidiana del gigante che veniva regolarmente a portarle qualcosa da mangiare e a cambiare l’acqua. Lentamente, visto che il mostro non sembrava volerle fare del male, la paura venne sostituita dalla curiosità e mille domande cominciarono ad affacciarsi alla mente della prigioniera: “Perché si è infuriato tanto per un paio di fiori? Mentre venivamo qui, ne ho visti tanti altri, che differenza potevano fare un paio in più o in meno? Perché mi ha portato qui, avrebbe potuto uccidermi, o cacciarmi. Perché si preoccupa di portarmi da mangiare e cura che l’acqua in cui vivo sia sempre fresca e pulita? Perché a volte mi
in un paese molto, molto lontano, una bellissima pesciolina, una giovane Betta. Vivace e curiosissima, metteva il suo grazioso musetto dappertutto, cacciandosi spesso nei guai, finché una volta riuscì a cacciarsi in un guaio più grosso del solito. Nuotando lungo la riva e affiorando ogni tanto per vedere cosa succedeva lì fuori, vide ad un tratto dei piccoli fiori coloratissimi che sembrava volessero specchiarsi nell’acqua. Affascinata, si avvicinò a guardarli e, dopo averli ammirati a lungo, fu presa dal desiderio irresistibile di portarli con sé. Senza pensarci due volte, cominciò a mordicchiare i gambi delicati per staccare i fiori. All’improvviso, un’ombra oscurò il sole e un essere enorme, mostruoso, comparve sulla riva. Il gigante non aveva pinne né coda, ma quattro lunghe e stranissime appendici, due delle quali, quelle inferiori, gli servivano per spostarsi, mentre le altre due, situate più in alto, sembravano agitarsi senza scopo. La testa era orribile, con una grande bocca, due occhi enormi e, sulla cima, degli strani filamenti che ondeggiavano minacciosamente. Ma la cosa più spaventosa, era la voce tonante della bestia che, evidentemente furibonda, si rivolse alla piccola betta paralizzata dalla paura: “Come osi? Come osi, piccolo, insignificante, disgustoso essere acquatico, come osi strappare i fiori del mio giardino? Non sai che posso schiacciarti senza sforzo tra due dita? Come osi sfidarmi? La punizione sarà terribile, t’impedirò per sempre di danneggiare i miei fiori!”. Nello stesso istante, la malcapitata pesciolina si trovò prigioniera in un piccolo recipiente di vetro, che venne sollevato all’altezza degli occhiacci orrendi del gigante. “Nessuno potrà liberarti”, concluse il mostro. La piccola ritrovò abbastanza fiato da implorare: “Ti prego, rimettimi in acqua, non volevo fare nulla di male! Non sapevo che i fiori fossero i tuoi, non intendevo rubare nulla. Sono così belli, pensavo di poterne cogliere qualcuno per portarlo con me. Liberami ti prego, prometto che non lo
All’improvviso, un’ombra oscurò il sole e un essere enorme, mostruoso, comparve sulla riva 75
presa e di esitazione, la risposta arrivò, inattesa e sorprendente: “Chi sono? Ti stupirebbe davvero saperlo! Hai ragione a dire che sono triste, ma sono stato io stesso la causa di tutto quello che mi è successo, non posso prendermela con nessun altro. Sono prigioniero anch’io, in modo molto più crudele di quanto non lo sia tu e nulla ormai può liberarmi”. Dopo un attimo di silenzio la pesciolina disse piano: “Non vuoi raccontarmi la tua storia? In fondo con me non sei stato malvagio. A volte mi chiedo se non mi tieni qui solo per avere compagnia. Non credo di poterti aiutare, ma ti ascolterò volentieri”. “Molto tempo fa” - cominciò a raccontare il gigante - “non avevo quest’aspetto mostruoso, ero, come te, un pesce. Anch’io ero un Betta, un vero combattente e come ne ero fiero! Le pinne e la coda erano armoniose e perfettamente sviluppate, i miei colori smaglianti! Avevo però un pessimo carattere: orgoglioso, vanitoso, sprezzante. Convinto di essere il migliore e il più forte, non mi curavo degli altri e li trattavo malissimo. Quando combattevamo tra giovani, non mi bastava che il mio avversario si allontanasse
“...resterai qui, mia prigioniera, per sempre!”. Il piccolo (piccolissimo!) recipiente venne posato con malagrazia su un tavolo e la povera betta rimase sola guarda con una strana espressione, quasi di rimpianto? Ieri sono sicura che stava per parlarmi, poi ha rinunciato: cosa voleva dirmi?”. Naturalmente non era possibile trovare risposta a questi interrogativi: scoprire cosa passa per la mente di uno sconosciuto (e a volte anche di chi si crede di conoscere), non è mai facile, figuriamoci poi se si tratta di un orrendo bestione e, per giunta, si è rinchiusi in una specie di barattolo! Farsi delle domande però, aiutava la piccola betta a passare il tempo, fantasticando e immaginando le ragioni più stravaganti per il singolare comportamento del suo carceriere. Un giorno, allontanandosi dopo aver portato come al solito da mangiare alla sua prigioniera, il gigante dimenticò di chiudere la porta alle sue spalle e la pesciolina lo sentì (ne era sicura!) sospirare e poi piangere sconsolatamente. Curiosità e compassione le fecero trovare il coraggio di rivolgere la parola al mostro quando, il giorno successivo, venne a portarle degli insetti particolarmente succulenti: “Chi sei veramente? Perché mi tieni qui? È veramente solo perché volevo cogliere quei fiori o hai altre ragioni? All’inizio ero terrorizzata, ma ora... non so, a volte non sembri crudele come credevo, solo triste...”. Immediatamente pensò: “Che cosa ho fatto? Cosa mi è venuto in mente di parlargli così? Stavolta non me la cavo davvero...”. Con suo enorme stupore, invece, dopo un attimo di sor-
...il gigante prese il barattolo e, delicatamente, liberò in acqua la piccola betta, mormorando “Perdonami...”
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In quell’istante il gigante scomparve ed ecco al suo posto uno splendido Betta! temendo il momento in cui li vedrò appassire. Tu volevi strapparli, ma che importanza ha: non potevi saperlo e poi, è solo questione di tempo. L’autunno è vicino e i petali cominciano già ad ingiallire... Ti ho tenuto qui perché speravo che avresti potuto rompere l’incantesimo, ma come potresti avere della riconoscenza per chi ti tiene prigioniera? Non è certo stato un atto di compassione il mio.” Così dicendo il gigante prese il barattolo e, delicatamente, liberò in acqua la piccola betta, mormorando “Perdonami...”. La pesciolina però, commossa, saltò sull’erba gridandogli “No, aspetta. Non voglio abbandonarti, portami con te!”. In quell’istante il gigante scomparve ed ecco al suo posto uno splendido Betta! I due saltarono in acqua, felici e nuotarono via insieme.
riconoscendo la mia superiorità, ma lo inseguivo strappandogli crudelmente le pinne. Quante volte mi è stato detto che un vero combattente si comporta cavallerescamente con l’avversario sconfitto, che non siamo spietati assassini. Inorgoglito dalla mia forza e dal mio successo, ho cominciato a cacciare chiunque si avvicinasse, non solo altri combattenti ma anche altri pesci, piccoli invertebrati, chiunque... non avevo pietà per nessuno. In breve, rimasi completamente solo e... stupidamente soddisfatto. Un giorno si avvicinò una piccola betta, giovane e curiosa come te. Con la mia solita violenza, la aggredii e stavo per cacciarla in malo modo quando, improvvisamente, si trasformò in un pesce magnifico e gigantesco che, furibondo, mi urlò: “Sei la vergogna della tua specie! Sono il mago di queste acque e ti punirò terribilmente!”. Immediatamente mi ritrovai trasformato come vedi, un gigante, un mostro un... un... un uomo!! Terrorizzato, piansi e implorai, ma inutilmente. Infine il mago mi concesse solo una possibilità, ma alquanto remota! Piantò sulla riva i fiori che tu volevi cogliere e prima di scomparire mi disse: “Se prima che questi fiori appassiscano, sarai riuscito a trattare qualcuno con compassione, conquistandone l’affetto, tornerai a essere quello di prima, altrimenti la trasformazione sarà irreversibile”. Da allora ogni giorno guardo i fiori,
L’ultima volta che li ho visti, lui era indaffaratissimo a preparare un magnifico nido di bolle e lei gli diceva di sbrigarsi, perché non vedeva l’ora di liberarsi di tutte quelle uova, bisognava preparare la lista dei nomi che avrebbero dato ai numerosissimi piccolini e decidere chi invitare alla festa che avrebbero organizzato per presentare gli avannotti ai numerosi parenti e insomma c’era un sacco da fare e lui era lì a perder tempo e quella bolla in alto a destra era storta e doveva proprio fare tutto lei... Insomma... vissero felici e contenti. 77
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E... vissero felici e contenti
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http://www.aquariophylia.eu/link/zoomed.php Video:http://www.youtube.com/watch?v=2ExXIvjjkPM
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA accessori
Hammock Betta Bed Leaf:
un letto per il Betta
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Il Betta splendens è un pesce che proviene dal sud est asiatico e in particolare da piccoli stagni ricchi di vegetazione: in natura, la vegetazione è fondamentale per tale organismo, in quanto in essa trova non soltanto rifugio ma rappresenta un ambiente dove poter cacciare piccoli insetti e crostacei di cui sono ghiotti. Non sempre però il nostro “combattente” è ospitato in acquari adeguati e ricchi di vegetazione: ciò può rappresentare una fonte di stress per il nostro ospite. In particolare, la presenza di rifugi è fondamentale per donare ai nostri ospiti un senso di sicurezza e per la divisione dei territori con altri organismi, o con eventuali esemplari femminili ospitati. Bisogna essere chiari: il nostro consiglio è in ogni caso di scegliere piante vere a tale scopo, che possano aiutare anche nella gestione dell’acquario stesso. Esistono alcuni prodotti alternativi, che permettono di simulare dei piccoli refugi per i nostri labirintidi e che possono essere comunque utilizzati anche in acquari completamente erborati. Parliamo, ad esempio, del Betta Bed Leaf: il prodotto consiste in una foglia in materiale sintetico, che può essere ancorata mediante una piccola ventosa in silicone al vetro del nostro acquario. Il prodotto ha la funzione di offrire un vero e proprio “letto” sul quale il Betta possa appoggiarsi durante i suoi “faticosi” movimenti, anche a causa del carattere sormione che caratterizza questa specie di pesci tropicali. Il prodotto risulta, a nostro avviso, semplice ed efficace: effettivamente è un comportamento comune del pesce combattente, quello di rifugiarsi all’interno delle piante a foglia larga per riposarsi e, onestamente, può essere una carina aggiunta a un acquario erboratoa e persino per un acquario poco o per nulla piantumato. Secondo alcuni forum di acquariofili il problema grande si rivela però nel tempo, quando l’anima centrale, in ferro, che supporterebbe la foglia plastica, inizia inevitabilmente ad arrugginire trasferendo, in acquario, discrete dosi di ossidi metallici. Per la verità su questo punto non abbiamo dati diretti e ci basiamo esclusivamente sulle discussioni di alcuni gruppi di acquariofili. Sarà vero che la foglia ha un’anima metallica? Toccandola appare essere costruita totalmente in plastica ma non c’è stato tempo, ovviamente, per prove di lunga durata che possano garantire risultati su questo punto. Pertanto lasciamo l’onere della prova ai lettori stes-
una simpatica aggiunta alla vostra bettiera
possibili effetti tossici causati dal rilascio di ossidi ferrosi in acquario?
si: se qualcuno di voi ha provato il “lettino” per Betta abbastanza a lungo da garantire risultati certi è pregato di scriverci per dirci se davvero col tempo la plastica lascia allo scoperto un’anima ferrosa. Se non lo avete ancora fatto, invece, provatelo per noi (si tratta di un prodotto molto economico) e comunicate le vostre impressioni agli altri acquariofili attraverso questa rivista. In realtà, se si trattasse davvero di ferro ci sarebbe ancora da sperare in un risultato positivo in acquari erborati ma il tutto, a questo punto diviene incerto. Lasciamo dunque a voi la possibilità di dire l’ultima parola su questo prodotto. Da parte nostra lo abbiamo trovato delizioso, andando incontro alle esigenze etologiche di un pesce dal carattere particolare ed offrendo sicurezza e riposo al nostro amico combattente.
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acquari
http://www.aquariophylia.eu/link/boyu.php
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA
Boyu Bg29: piccolo acquario, bettiera o prigione? 84
Il commercio di esemplari appartenenti al genere Betta, detti genericamente “pesce combattente”, è da secoli una delle passioni dell’uomo. Il Betta splendens e le specie strettamente imparentate, sono state, negli anni, selezionate e re incrociate al fine di ottenere pesci sempre più belli e dalle caratteristiche sempre più particolari. Il Betta splendens e molte specie strettamente imparentate, sono originarie del sud-est asiatico
piccolo sistema per l’allevamento della fauna spontanea dei nostri acquari
e in particolare di aree ad acque lente, che possono divenire in alcune stagioni del tutto, o in parte, prive di ossigeno. L’adattamento a tali ambienti delle specie appartenenti alla famiglia Anabantidae, ha portato allo sviluppo di sistemi di respirazione aerea: il pesce respira aria grazie a un particolare organo detto labirinto, che può
non è presente un adeguato sistema di filtraggio. Per nulla adatto a un Betta.
lontanamente (molto lontanamente) essere equiparato a un polmone ed è formato da numerose lamelle poste al di sopra degli archi branchiali. Tali adattamenti ambientali l’hanno reso un pesce decisamente resistente, capace di affrontare numerose avversità e, in taluni casi, anche il parziale prosciugamento dei bacini in cui vive. L’uomo ha per secoli sfruttato tale caratteristica, detenendo gli Anabantidi in acquari piccolissimi, ambienti angusti ove il malcapitato pesciolino aveva difficoltà anche soltanto a nuotare. Il commercio moderno su larga scala ha accentuato tale detenzione: alcune serre e negozi
che tale acquario non è utile all’allevamento di
hanno, per motivi di spazio, costruito bettiere
esemplari di Labirintidi. L’acquario è in sé molto
dalla capienza di pochi litri, al fine di detenere
interessante. Disegnato per essere posato sulla
separatamente numerosi esemplari di maschio
scrivania, con una dimensione totale di 290 mm
di Betta splendens.
x 116 mm x 198 mm, presenta lateralmente un
Se tale allevamento può essere discutibile in un
piccolo orologio digitale che affianca l’acquario
negozio, l’allevamento casalingo di tale organi-
vero e proprio, le cui dimensioni sono: 180 mm x
smo in acquari dal litraggio ridotto, è e deve
100 mm x 100 mm, per un litraggio totale di circa
essere, fortemente limitato.
2 litri. La lampadina integrata ha un consumo
L’utilizzo di acquari, come il Boyu Bg29, non
molto ridotto e permette anche di far crescere
deve essere vietato. Tali acquari possono essere
qualche piantina poco esigente.
utilizzati per ricreare un piccolo ambiente ove far
Un interessante sistema, in definitiva, che non è
sviluppare la microfauna che è presente in ogni
però per niente adatto all’allevamento di un
nostro acquario. Andrebbero convinti gli utenti
Betta. 85
cibo vivo
http://it.wikipedia.org/wiki/Daphnia
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA
Daphnia magna: una coltura per tutti i gusti 86
L’allevamento e l’utilizzo di cibo vivo per i nostri pesci è, e continuerà a essere, il miglior modo per accogliere un pesciolino nel nostro acquario casalingo e integrare la sua dieta basata su mangime in scaglia o granulato. L’utilizzo di Artemia salina è sicuramente il più diffuso, ma esistono altri organismi che possono essere facilmente coltivati in casa e che, al con-
facile allevamento, veloce riproduzione, buone caratteristiche nutrizionali. Molto appetibile.
trario di Artemia salina, sono nativi di ambienti d’acqua dolce. Un esempio calzante è la Daphnia magna, un piccolo crostaceo dell’ordine Cladocera la cui riproduzione è veramente semplice e non ruberà molto tempo né fatica. La Daphnia, infatti, è un filtratore grande pochi millimetri che vive in stagni e ruscelli. In modo
bisognerà avviare 2 o 3 colture parallele
non dissimile da Artemia salina, filtra minuscoli organismi presenti nelle acque e si riproduce a ritmi elevati: le femmine possono accoppiarsi con un maschio oppure produrre uova senza la necessità di quest’ultimo, per processi detti di partenogenesi. Una larva appena schiusa raggiunge la maturità a circa 2 settimane di vita e ogni femmina produce dalle 50 alle 200 uova. Tale dato lascia ben comprendere le capacità riproduttive della specie. Nelle giuste condizioni, inoltre, le femmine sono perennemente fertili, dato questo che le
una corsa al cibo come non avrete mai visto fare
rende organismi perfetti per i nostri scopi.
ai vostri pesci prima di allora: lo stimolo alla pre-
Si alimentano di fitoplancton e, all’occorrenza, di
dazione dato dai piccoli organismi in movimento,
lievito e di altri microorganismi. La coltura casa-
non può essere nemmeno lontanamente para-
linga può essere gestita con un piccolo filtro ad
gonato a quanto avviene con gli immobili mangi-
aria, piccole dosi di lievito o alcune gocce di
mi secchi. Infine la Daphnia è un utile alimento
latte. Quando, dopo alcuni giorni, la coltura tor-
anche per gli avannotti di numerose specie, in
nerà limpida, sarà arrivato il momento di dosare
particolare di Betta Splendens.
nuovo alimento alle nostre piccole Daphnie. Molti importante è inoltre filtrare questi organismi
Un piccolo esempio da youtube:
prima di dosarli in acquario, al fine di eliminare il
https://www.youtube.com/watch?v=I7nsYYFak3E
liquido di coltura. Il dosaggio delle dafnie in acquario darà vita ad 87
http://www.aquariophylia.eu/link/tropical.php
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA mangimi
Tropical Betta:
leccornie a portata di Betta
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L’alimentazione del Betta splendens in natura è sicuramente ricca di larve di insetti e crostacei che riesce a reperire nelle risaie. Nonostante sia un animale che accetta un po’ tutte le tipologie di cibo, un bravo allevatore dovrebbe rispettare quelle che sono le
mangime completo per Betta, contiene larve di insetti e crostacei liofilizzati
necessità nutrizionali dell’animale allevato. La Tropical ha sviluppato un mangime dedicato in scaglie cui ha aggiunto larve di Chironomidi e krill liofilizzato. L’utilizzo di mangimi liofilizzati piuttosto che congelati
si degrada rapidamente dopo l’apertura della confezione
permette di controllare l’accumulo di composti azotati: spesso ciò si traduce in una riduzione dell’appetibilità del mangime. Il test da noi svolto su alcuni esemplari maschi di Betta splendens ha dato, al contrario, eccellenti risultati per quanto riguarda l’appetibilità e, viste le caratteristiche del mangime, ipotizziamo possa dare eccellenti risultati sotto un aspetto più strettamente nutritivo nel lungo periodo. Il mangime, oltre ad essere arricchito in vitamine e in sali minerali, presenta una discreta quantità di sostanze del gruppo dei carotenoidi, che aiutano l’espressione delle colora-
opportuno acquistare i flaconi in relazione
zioni negli animali allevati.
all’utilizzo che se ne fa: è importante infatti
Il prodotto è commercializzato in due forma-
evitare di utilizzare mangimi troppo vecchi e
ti, da 75 millilitri e da 150 millilitri, in base
aperti da troppo, tempo pena il peggiora-
soprattutto alla quantità di animali allevati. È
mento delle qualità del mangime stesso. 89
alimenti
http://www.aquariophylia.eu/link/ocean.php
e novitĂ
RECENSIONI
CATEGORIA
Ocean nutrition Bloodworms: surgelati, interi, praticamente vivi 90
Ocean Nutrition è un marchio molto noto tra gli appassionati di Betta, per aver commercializzato da molti anni Atison’s Betta pro, un mangime granulare che è stato a lungo considerato il top per l’allevamento dei Betta splendens selezionati. Sul fronte dei granulari va però detto che in Italia abbiamo dei marchi specializzati in mangimi di qualità, che hanno sfornato negli ultimi anni dei prodotti di alto livello, in grado di competere e anche battere, il famoso Atison’s. Gli allevatori di oggi che partecipano ai concorsi, non si basano però su un alimento granulare di base, ma variano in maniera consistente la dieta secondo almeno due direttrici. Innanzitutto adottano granulari diversi in funzione dell’età degli esemplari o della stagione riproduttiva: ad esempio più proteici e a granularità fine, per far crescere gli esemplari sub-adulti, meno proteici e a grana grossa, facili da dosare, per gli adulti. Inoltre usano molte alternative al granulare, dal vivo al surgelato, utili sia per svezzare i piccoli, sia per curare disturbi come le infiammazioni alla vescica natatoria che possono presentarsi nei primi mesi di vita, sia, in generale, per un miglior stato di salute e una migliore predisposizione all’accoppiamento e alla riproduzione. Se per il vivo le ricette devono essere necessariamente casalinghe, per il surgelato esistono soluzioni interessanti che vanno dall’Artemia al Chironomus. In quest’ambito, i bloodworms di Ocean Nutrition si collocano all’estremità superiore nella scala delle dimensioni adatte ai Betta splendens. I singoli bloodworm sono infatti piuttosto grandi, lunghi alcuni millimetri. Il marchio è una garanzia di qualità, sia nella pulizia e preparazione, sia nella gestione della catena del freddo, elemento essenziale per garantire un buon surgelato. Il packaging prevede i classici cubetti, che possono essere tagliati con una lametta e scongelati solo in parti per chi ha pochi esemplari da nutrire, o utilizzati per intero da chi alleva qualche decina di Betta splendens contemporaneamente. Una volta scongelati, i singoli worms si prensentano perfettamente integri anche nei loro dettagli anatomici e compatti, somministrabili agevolmente uno a uno con una pinzetta, senza che si rompano e che lascino uscire liquido. Il preparato alla base è costituito esclusivamente di bloodworms, acqua e gomma di guar (E412), un tipico addensante naturale, necessario solo per la lavorazione a cubetti, usato anche nell’industria alimentare per l’uomo. Naturalmente si trat-
qualità di preparazione e consistenza una volta scongelato. Taglio adatto a un dosaggio preciso, molto apprezzato dai pesci adulti e nella preparazione dei riproduttori all’accoppiamento
forte contenuto proteico, da alternare con cibi meno carichi per ottenere un’alimentazione corretta. Non adatto a Betta sub-adulti o a specie di piccole dimensioni (es. Betta albimarginata o inferiori)
ta di un cibo estremamente ricco di proteine e pigmenti naturali. Fornito senza eccessi, alternandolo a cibi meno proteici come surgelati a base di artemia, o granulari con percentuali di proteine inferiori al 60%, questo mangime sarà una piacevole festa per i Betta, un po’ come una bella bistecca alla brace per noi uomini, anche per merito delle dimensioni, che permettono di dare uno o due singoli worm interi al Betta, invece di un informe nugolo di granuli. Per chi inoltre alleva Betta di specie diverse dallo splendens e di dimensioni maggiori come Betta unimaculata, simplex, shalleri etc…, quest’alimento di grosso taglio è un vero e proprio “must have”. Da non usare invece per esemplari di piccola taglia e subadulti, sotto i 3 cm di lunghezza. 91
integratori
http://www.aquariophylia.eu/link/tetra.php
e novità
RECENSIONI
CATEGORIA
Tetra Aquasafe: per un’acqua a prova di Betta 92
I processi di osmosi inversa permettono di ottenere un’acqua pura, con una conducibilità prossima allo zero, utilissima per chi alleva pesci provenienti, in generale, dall’areale amazzonico. Molte altre specie vivono, al contrario, in aree meno estreme, dove le conducibilità sono biocondizionatore ricco di acidi umici
più elevate e dove, di conseguenza, anche il pH si avvicina o supera la neutralità. Molte aree del sud est asiatico hanno tali caratteristiche: un’acqua morbida, con un GH di circa 8°, un KH di circa 6° e un pH in un range compreso tra 6,8 e 7,4.
non sovradosare ed evitare di versare in acquario eventuali residui colloidali
Molti acquariofili utilizzano sali specifici, in aggiunta alla sola osmosi. Altri invece sono soliti miscelare l’acqua del proprio sistema idrico casalingo con l’acqua di osmosi, al fine di raggiungere i valori di durezza summenzionati. L’utilizzo di acqua di rubinetto richiede alcuni trattamenti preventivi: è infatti necessario eliminare il cloro disciolto nelle acque del sistema idrico. Il cloro ha la funzione di proteggere le acque da eventuali proliferazioni pericolose per la salute umana ma, al contempo,
amici acquatici e alcune vitamine e sostanze
risulta pericoloso per i nostri pesci. Il cloro
antistress.
può essere facilmente allontanato grazie ad
Il Tetra Aquasafe svolge proprio questa fun-
una intensa areazione per alcune ore, oppu-
zione: con un dosaggio di 5 millilitri ogni 5 litri
re (ove proprio si abbia tanta fretta!) si può
di acqua, permette un cambio d’acqua sicu-
scegliere di utilizzare un buon biocondiziona-
ro ed elimina rapidamente il cloro.
tore. Questo non soltanto cattura istantanea-
Importante è agitare bene il prodotto prima
mente il cloro e i metalli pesanti, ma aggiun-
dell’uso, non sovradosare ed evitare di prele-
ge alle acque del cambio alcuni acidi umici
vare eventuali residui colloidali presenti, che
utili per la protezione delle mucose dei nostri
inevitabilmente si formeranno. 93
Betta simplex, avannotto
Oltre lo splendens
Betta simplex, subadulto 94
di Marco Marsili
P
lakat, Crowntail, Veiltail, Doubletail o
hobby, costituisce l’alternativa all’allevamento
Halfmoon? Nessuno di questi!
selettivo.
Nelle poche righe che seguono andremo ad
Allo stato dell’arte ci sono più di 70 specie di
esaminare quelle che sono le alternative possi-
Betta descritte e sono forse altrettante, se non
bili all’allevamento selettivo del Betta splen-
di più, quelle che devono ancora essere stu-
dens e quindi alle categorie appena citate. Sì,
diate e catalogate.
perché purtroppo il grande pubblico acquario-
Come accade per tante altre famiglie/specie,
filo italiano non sa che non esistono soltanto i
anche per i Betta è uso raggruppare le specie
Betta splendens ed, inoltre, è ancora meno
in “complessi”:
comune il pensiero che lo splendens non esi-
Complesso akarensis
sta soltanto nelle suddette forme di selezione.
Betta akarensis
Con il passare del tempo e la continua richie-
Betta antoni
sta del mercato, infatti, è andata sempre meno
Betta aurigans
di moda l’idea di avvicinarsi all’animale da un
Betta balunga
punto di vista naturalistico, lasciando invece
Betta chini
spazio al mero fine estetico dell’acquisto del
Betta ibanorum
pesciolino rosa o blu, piuttosto che quello gial-
Betta obscura
lo o nero. Tutto questo ha contribuito a far sì
Betta pinguis
che ci si dimenticasse da dove questi pesci provengono, quali siano le loro abitudini ali-
Complesso albimarginata
mentari, in che ambiente si siano sviluppati e
Betta albimarginata
per quale motivo quindi si siano evoluti nella
Betta channoides
loro forma ancestrale, che, a conti fatti, non ha niente da invidiare, nemmeno esteticamente
Complesso anabatoides
parlando, a tutti i pesci che vediamo esposti di
Betta anabatoides
solito nei negozi.
Betta midas
Motivo di quest’articolo, quindi, e del progetto di mantenimento delle specie selvatiche pro-
Complesso bellica
mosso dall’Associazione Italiana Betta, è quel-
Betta bellica
lo di:
Betta simorum
- In primis, sensibilizzare il lettore verso una tipologia di allevamento quanto più naturale
Complesso coccina
possibile, volto a un atteggiamento proattivo
Betta brownorum
nei confronti di un problema, quello dell’antro-
Betta burdigala
pizzazione dei biotopi di origine dei labirintidi,
Betta coccina
che ormai è impossibile non tenere in conside-
Betta livida
razione;
Betta miniopinna
- In secundis, quello di cercare di risvegliare un
Betta persephone
interesse verso quella che di fatto, in questo
Betta rutilans 95
Betta tussyae
Complesso pugnax
Betta splendens
Betta uberis
Betta apollon
Betta stiktos
Betta breviobesus Complesso dimidiata
Betta cracens
Complesso unimaculata
Betta dimidiata
Betta enisae
Betta compuncta
Betta krataios
Betta ferox
Betta gladiator
Betta fusca
Betta ideii
Complesso edithae
Betta kuehnei
Betta macrostoma
Betta edithae
Betta lehi
Betta ocellata
Betta pallida
Betta pallifina
Complesso rubra
Betta prima
Betta patoti
Betta dennisyongi
Betta pugnax
Betta unimaculata
Betta foerschi
Betta pulchra
Betta mandor
Betta raja
Complesso waseri
Betta rubra
Betta schalleri
Betta chloropharynx
Betta strohi
Betta stigmosa
Betta hipposideros Betta pardalotos
Complesso picta
Complesso splendens:
Betta pi
Betta falx
Betta imbellis
Betta renata
Betta picta
Betta mahachaiensis
Betta spilotogena
Betta simplex
Betta siamorientalis
Betta tomi
Betta taeniata
Betta smaragdina
Betta waseri
Coppia di Betta channoides in accoppiamento: dopo lâ&#x20AC;&#x2122;abbraccio, la femmina recupera le uova fecondate, per poi passarle al maschio una a una 96
Betta macrostoma femmina
Betta macrostoma maschio
Come potete costatare sono davvero tante,
classificazione che è bene definire in sede di
tutte diverse e tutte con delle caratteristiche
analisi, ed è quella relativa non solo al genere
distintive, colori e forme, che valgono davvero
(Betta) e alla specie (ad esempio unimaculata o
la pena di essere allevate e studiate.
splendens), ma anche al luogo di ritrovamento
Alcune di queste fanno parte dell’hobby da
del ceppo genetico cui l’animale fa riferimento.
centinaia di anni, il Betta pugnax ad esempio,
Infatti, sebbene facenti capo alla stessa spe-
è stato descritto nel lontano 1849, mentre altre
cie, non è insolito trovare molte piccole diffe-
specie sono recentissime, come Betta siamo-
renze anche tra esemplari raccolti in natura a
rientalis, B. mahachaiensis e B. dennisyongi,
pochi chilometri di distanza gli uni dagli altri;
tutte descritte negli anni 2012 e 2013.
questo perché ciascuna popolazione si adatta
Come detto, poi, oltre a queste ci sono ancora
a un differente biotopo ed evolve in maniera
tantissime specie che sono studiate mentre
completamente diversa da un’altra, che maga-
vengono scritte queste poche righe, e molte
ri vive in una pozza a 40 km di distanza.
altre ancora devono essere scoperte.
Questa biodiversità costituisce un vero e pro-
Oltre a quanto già detto, esiste una ulteriore
prio tesoro che ciascun allevatore, nel suo pic-
Betta channoides maschio con la sacca orale piena di uova
Betta channoides femmina in livrea riproduttiva 97
hanno un rapporto atavico e molto stretto con
Betta smaragdina femmine in parata
la superficie di acque stagnanti, con fittissima vegetazione. In questi luoghi, i pesci sono capaci di produrre quello che molti allevatori di Betta splendens di selezione hanno già visto e che, in gergo, è chiamato “nido di bolle”, ovvero un agglomerato di bolle d’aria rivestite da una patina mucosa, che è in grado di mantenerle integre e renderle appiccicose, in modo da poter formare una sorta di supporto, al quale ancorare le uova e, successivamente, una volta che queste si saranno schiuse, gli
Betta smaragdina, maschio cura il nido con la prole
avannotti di pochi giorni, fino a che questi ultimi non saranno in grado di nuotare liberamente. Per quanto riguarda invece gli “incubatori orali”, fanno parte di questa categoria le specie di Betta che abitano luoghi con corrente più marcata, anche se non eccessiva, e solitamente più spogli, se paragonati ai biotopi d’origine delle specie appartenenti alla categoria dei “costruttori di nido”. Mentre nel primo caso vengono infatti deposte tantissime uova, affidando la prosecuzione della specie alla probabilità che almeno una piccola parte degli avan-
colo, può aiutare a preservare, ragion per cui è
notti si salvi tra la vegetazione, in questo grup-
necessario mantenere ben distinte le diverse
po di specie sono deposte e fecondate molte
popolazioni anche all’interno dell’hobby.
meno uova, che sono poi letteralmente “cova-
Tale ulteriore classificazione è solitamente
te” dal maschio, il quale, una volta che le ha
espressa con un “location code” associato alla
fecondate, le raccoglie in bocca per un perio-
specie e solitamente espresso tra doppi apici.
do che va dai 7 fino ai 30 (!) giorni, secondo la
Per fare un esempio possiamo trovare i Betta
specie. Durante tutto l’arco di tempo interes-
patoti “Pusrehut” piuttosto che i Betta Patoti
sato all’incubazione il maschio non è in grado
“Badak”.
di mangiare nulla, per cui solitamente resta
Parlando sempre di possibili classificazioni
confinato in un posto sicuro e riparato in cui
all’interno del genere Betta, va evidenziato
svolgere il suo ruolo protettivo. Al riguardo, un
anche un criterio di raggruppamento delle
paio di curiosità degne di nota: in alcune spe-
varie specie, che è frequente trovare sia in let-
cie i maschi raccolgono le uova in bocca non
teratura sia nei vari portali on-line. Tale criterio
appena le hanno fecondate nel classico
si basa sulla strategia riproduttiva e considera
“abbraccio” tipico degli anabantidi, in altre
due grandi gruppi: gli “incubatori orali” e i
invece è la femmina che si occupa di ciò e in
“costruttori di nido”. Alla categoria “costruttori
seguito, ponendosi esattamente di fronte al
di nido” appartengono quelle specie che
partner, le sputa, aspettando che quest’ultimo 98
Coppia di Betta macrostoma in atteggiamento riproduttivo
le raccolga in bocca “al volo”. È uno dei
mente paragonabili a quelle viste nell’alleva-
momenti più affascinanti cui un allevatore di
mento dei ciclidi.
Betta possa assistere. Garantito!
Qualora il lettore sia interessato e abbia inten-
Altra curiosità invece è quella che riguarda le
zione di allevare una delle suddette specie,
uova che il maschio porta in bocca. Non sem-
con particolare riferimento a un determinato
pre ovviamente sono tutte fecondate e in alcu-
“location code”, bisogna sempre tenere a
ne specie il maschio utilizza queste ultime
mente, che non solo la vasca deve essere ade-
(quelle non fecondate) per alimentarsi, riuscen-
guatamente dimensionata, ma anche adegua-
do ovviamente a distinguerle da quelle in cui si
tamente allestita.
stanno sviluppando gli avannotti. In altre spe-
L’allevamento non a scopo di selezione, non
cie, invece, vengono semplicemente espulse,
ha come obiettivo un massimo della fitness
o dalle branchie o dalla bocca. Nel primo caso
riproduttiva, quindi non c’è bisogno di isolare i
si parla in gergo di “feeding eggs”.
riproduttori, perché così facendo si andrebbe
Al termine dell’incubazione i piccoli vengono
incontro a seri problemi di sovraffollamento in
sputati e sono in grado di nuotare liberamente,
poco tempo, ragion per cui la vasca deve
avendo già assorbito il sacco vitellino e asso-
essere progettata per ospitare una colonia
migliano ai classici avannotti dei più comuni
d’individui della stessa specie (mai ibridare!),
poecilidi ovovivipari che tante volte si vedono
correttamente bilanciati in sex ratio. La regola
nei negozi. In questo caso, quindi, il prosieguo
generale, infatti, vuole che ci siano più maschi
della specie è affidato meno al caso o agli alti
che femmine per gli incubatori orali, poiché, in
numeri di avannotti e molto di più alle cure
queste specie, il maschio è sottoposto a lunghi
parentali, anche se queste non sono minima-
periodi di digiuno e con due incubazioni con99
per abbassare conducibilità e pH dell’acqua e,
Betta burdigala, maschio
in questo caso, la buona e vecchia torba di sfagno, fungerà da aiutante principale. Altro capitolo importantissimo è quello legato all’alimentazione. Impossibile pensare di allevare questi animali soltanto somministrando cibo secco o liofilizzato; per forza di cose è necessario ricorrere a colture di cibo vivo, o al massimo del buon surgelato. In dipendenza della specie si possono somministrare grilli, lombrichi, camole della farina e del miele, chironomidi, artemie adulte e/o naupli, krill, tubifex, californian blackworms, Hyalella azteca, dafnie, moine e chi più ne ha più ne metta, ricordando che una buona dieta è sempre varia. secutive, si rischia ben presto che questo
In conclusione, la scelta su una possibile spe-
muoia di stenti. Avendo più di un maschio per
cie, può dipendere sia dai gusti personali, sia
ciascuna femmina, si fa in modo che queste
dal grado di esperienza in campo acquariofilo
possano scegliere il partner a turno, lasciando
che il lettore ha maturato. Ci sono specie dav-
ai poveri maschi il tempo di rifiatare un po’.
vero facili e bellissime; altre ancora sono altret-
Per i costruttori di nido, la sex ratio solitamen-
tanto belle ma più complicate, per via della
te prevede una maggioranza di femmine o, al
chimica dell’acqua necessaria al corretto alle-
più, un egual numero tra maschi e femmine.
vamento; altre ancora hanno bisogno di tem-
Per quanto riguarda l’allestimento della vasca,
perature troppo alte o troppo basse e altre
occorrerà preferire delle barriere visive lungo
hanno bisogno di allevamento di cibo vivo, non
tutta l’altezza della colonna d’acqua, con un
proprio adatto a essere ospitato in casa.
occhio di riguardo per il livello superficiale per
In base a tutti questi fattori, la scelta può rica-
vasche destinate ai “costruttori di nido” e con
dere su una specie o su un’altra, oppure su
più attenzione al livello medio basso per gli
una popolazione (associata a un determinato
“incubatori orali”. L’illuminazione non dovrà
“location code”), piuttosto che su un’altra, ma
mai essere troppo intensa, perché i pesci non
alla base di tutto ci deve essere l’interesse vivo
sono abituati ai riflettori da stadio delle vasche
dell’allevatore a mantenere e diffondere, nel-
tipo quelle allestite da T. Amano; occorrerà
l’hobby, la specie in maniera corretta ed etica-
invece utilizzare molto spesso alcuni oggetti
mente valida, così da non andare più a intac-
d’arredo come schermo contro la luce diretta,
care le popolazioni che abitano i biotopi d’ori-
ad esempio dei legni, piante galleggianti e
gine. Infatti questi ultimi, al giorno d’oggi, subi-
foglie secche.
scono non solo l’influenza della pesca indiscri-
La chimica dell’acqua dovrà ovviamente varia-
minata ai fini commerciali degli animali che li
re a seconda della specie ospitata, quindi si
popolano, ma anche la distruzione che è con-
potrà benissimo utilizzare soltanto acqua di
seguenza dell’antropizzazione sempre cre-
rubinetto,
scente e che, fra qualche anno, ci farà perdere
opportunamente
condizionata,
dei veri e propri gioielli della natura. oppure sarà obbligatorio munirsi di strumenti 100
Un numero speciale è ancora più… speciale se comprende un omaggio per i nostri lettori. Ci ha pensato l’AIB, che offre un poster dedicato al Betta channoides, da stampare come tale in grande formato, oppure in formato cartolina da spedire agli amici, da salvare come wallpaper su PC e cellulare. Insomma, un regalo da godervi in tutti i modi possibili!
Ed ecco una breve presentazione della star raffigurata nel poster: Betta channoides Luogo di provenienza: Kalimatan Timur(Borneo Orientale), INDONESIA. Complesso di apparteneza: Albimarginata. Stato in natura: Non compromesso. Dimensioni: Circa 5 cm. Habitat: “Blackwater”, Ph=4-6,5,Temperatura 21-30°. Vasca: 50L (Trio 2M/1F). Alimentazione: Surgelato e vivo, raramente accetta il secco. Riproduzione: Incubatore orale di tipo paterno. Esperienza diretta di alcuni soci AIB Da sempre appassionato di Betta incubatori orali, i Betta channoides mi hanno sempre affascinato per la loro livrea, inoltre le loro dimensioni ridotte, mi hanno dato la possibilità di allestire più vasche a loro dedicate. Sono entrato in possesso di una coppia nell’inverno 2011, mi aspettavo di dover tribolare per riuscire a vedere un accoppiamento, invece nel giro di un paio di mesi, fornendo le condizioni ambientali ottimali, ho osservato l’accoppiamento 3 volte e sono riuscito ad accrescere una quarantina di avannotti. Consiglio a chi volesse allevarli, di tenerli ad una temperatura massima di 26°C . Note: B.channoides e B.albimarginata assieme costituiscono il complesso Albimarginata. Questo betta è stato scoperto nel 1994. Il suo nome significa (dal latino): “simile ad un Channa”.
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Inserto da stampare e conservare
Betta channoides
Inserto da stampare e conservare
Inserto da stampare e conservare
In questa sezione diamo voce a tutte le associazioni acquariofile che vorranno partecipare alla vita della rivista. Non ci sono regole (a parte la legislazione vigente!) perché si tratta di spazi autogestiti. Ogni associazione dunque è libera di inviare ogni mese “la propria rivista”, fatta proprio come vorrebbe. Potrà servire alla campagna associativa, a pubblicizzare la prossima mostra di acquari, a tenere piccoli corsi di acquariofilia o semplicemente a mostrare la foto del socio del mese. Per noi l’importante è dare voce alle associazioni acquariofile, per creare una rete fitta di contatti tra gli acquariofili italiani. E saremo dunque fieri di partecipare a questa missione, anche semplicemente facendo da tramite tra associazioni e lettori. Per ora il numero di associazioni acquariofile che partecipano all’iniziativa potrà essere ancora piccolo. Ma contiamo sul vostro spirito “imprenditoriale” per invadere la rivista con una valanga di notizie dalle associazioni. Forza: è giunto il momento di partecipare, di espandersi, di cooperare!
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A.I.K. - ASSOCIAZIONE ITALIANA KILLIFISH Finalmente è uscito il bollettino 3-4 2013, anche questo con moltissime novità! Iscrivetevi ad AIK per poterlo leggere o mandate una email a info@aik.it per richiedere un vecchio numero! L’ appuntamento PETS FESTIVAL http://www.petsfestival.it/ di Piacenza si avvicina (7-8 Settembre), ricordatevi di prenotare il cibo e se vi interessano killifish particolari mandate la richiesta, sempre a info@aik.it, entro il 10 Agosto così da poterli far arrivare (o almeno provarci). Speriamo di vederci numerosi a Piacenza! A presto Stefano Valdesalici & AIK team
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A.I.B. - ASSOCIAZIONE ITALIANA BETTA Le attività dell’Associazione proseguono e si intensificano, come ogni anno a ridosso dell’estate e anche la redazione di Aquariophylia se ne è accorta, visto il ritardo enorme con cui abbiamo inviato i nostri contributi per questo fantastico numero monografico! Dopo il terzo Italian Betta Show, tenutosi a Maggio, una delegazione speciale di AIB composta da un solo socio (!) ma da molti pesci, ha partecipato al tradizionalissimo Swiss Betta Show che si tiene ogni anno a Cernier, raccogliendo altri premi per i nostri colori nazionali. Come era già avvenuto a inizio anno nel terzo Betta Freaks Show in Germania e nel 9° concorso internazionale KFF di Friedrichshafen, anche questa volta siamo riusciti a partecipare in tanti pur non andando fisicamente al concorso, grazie alla dedizione ora di un socio, ora di un amico straniero. Infatti, nonostante quello che alcuni maliziosamente pen-
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sano, non servono soldi per partecipare e vincere ai concorsi internazionali, ma solo passione e impegno, perché anche chi non può presenziare di persona, pagandosi treno e pernottamento, può trovare attraverso AIB qualcuno disposto a stabulare, curare e portare con attenzione i suoi pesci allo show! Certamente però partecipare di persona è più bello. È per questo che a settembre organizzeremo in via eccezionale un secondo show internazionale a Piacenza, nell’ambito di PetsFestival, sia per aumentare le occasioni di incontro tra soci e appassionati, sia per dare un segno tangibile di riconoscenza agli organizzatori di questa fiera, che si trasforma dopo due anni di AcquaBeach a Cesena e costituisce ormai un punto di incontro fisso per le associazioni acquariofile, all’interno di un evento di dimensioni e qualità professionale. Lo stand AIB sarà ancora più grande e rinnovato rispetto allo scorso anno, accompagnando i visitatori in un percorso che va dai Betta da concorso alle specie naturali in vasche appositamente allestite per loro. Tra gli ospiti stranieri ci saranno Rajiv Masillamoni, Joachim Menz e Josip Kevari. Sul nostro forum, sempre attivo nonostante la stagione vacanziera, si parla di accoppiamenti di Over Halfmoon, Plakat e Crowntail, di come gestire vasche con pH basso per particolari specie di Betta e di idee ed accorgimenti per l’acquariofilia in estate. Venite a visitarci su Internet (www.aibetta.it e www.bettaforum.it) o alla fiera di Piacenza nel primo fine settimana di Settembre. E non dimenticatevi che una rappresentativa di AIB sarà presente anche all’Holland Betta Show di Arcen dal 15 al 18 Agosto!
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BETTAITALIA Un caloroso saluto ai lettori di Aquariophylia! Per prima cosa, come sempre vogliamo ricordarvi i nostri link dove potrete seguirci: Il nostro sito internet, BettaItalia.it : http://www.bettaitalia.it Il nostro forum: www.bettaitalia.it/bettaforum Il nostro canale Video su YouTube: http://www.youtube.com/BettaItaliaVideo La nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/BettaItalia.it Il nostro profilo Facebook: http://www.facebook.com/betta.italia La nostra e-mail: info@bettaitalia.it Sul nostro forum stiamo organizzando l’ennesimo import dagli allevamenti asiatici, l’import sarà effettuato a fine Agosto o inizi Settembre, al momento si possono vedere le foto degli esemplari disponibili e ordinarli.
Betta splendens – L’esperto risponde Anche questo mese, nell’ambito di questa piccola rubrica, vogliamo selezionare, tra i tanti messaggi ricevuti, uno tra i più significativi, la cui risposta crediamo possa essere d’interesse per tutti gli appassionati di betta. (domanda ricevuta via e-mail) Cristian da Taranto chiede : Salve, sto cercando di riprodurre per la prima volta una coppia di Betta, come faccio a capire quando la femmina è pronta per accoppiarsi ed è piena di uova?
Immagini: alcune delle numerose foto inviate dai nostri utenti e visibili nel nostro forum
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La risposta del nostro Esperto: Ciao Cristian, è importante liberare la femmina nel momento giusto, cioè proprio quando è pronta per accoppiarsi, cosi da evitargli stress a causa dell’aggressività del maschio. Per prima cosa, un chiaro segno che è piena di uova è una pancia bella piena, altro segno è l’evidenza della papilla genitale. Nelle femmine gravide la papilla genitale è molto più evidente e leggermente fuoriuscente; altro segno sono le bande verticali, ma queste, essendo chiare, si vedono di solito solo in femmine di colorazione scura e non sono da prendere come un chiaro segno di disponibilità all’accoppiamento, perché fanno parte del loro linguaggio del corpo, quindi hanno anche altri significati. Una femmina pronta ad accoppiarsi, cercherà di insistere per stare sotto il nido con il maschio, cercando di andarci più volte e sotto il nido aprirà le pinne. Tutto poi dipende dal carattere del maschio. Consigliamo sempre di lasciare almeno 5 giorni la femmina a vista del maschio, per andare sul sicuro.
Sul nostro forum, nella sezione Mercatino, sono sempre disponibili inoculi di mangime vivo per i Betta, come dafnie, ostracodi, grindal, anguillole dell’aceto, cyclops, microworms e innesti di piante e muschi. Dal 15/06/2013 al 15/07/2013, si è tenuta sul nostro forum, l’ormai consueta esposizione fotografica mensile, con ben 41 foto esposte dai nostri utenti. Siamo felici di farvene vedere qualcuna, per vedere tutte le altre vi aspettiamo sul nostro forum.
Vi ricordiamo il 1° Internatinal Betta Show Italiano Ambi/IBC che noi stiamo sostenendo a pieno, si svolgerà dal 27 al 29 Settembre durante la grande manifestazione NapoliAquatica 2013; sarà il primo campionato di Show Betta in Italia con giudici non Europei ma Asiatici, in più stiamo avendo richieste di partecipazione non solo da allevatori Europei e Asiatici, ma per la prima volta anche dal continente Americano e non solo. Insomma una grande e vera manifestazione internazionale da non perdere! Da BettaItalia.it un caloroso e arrivederci al prossimo numero di Aquariophylia
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WWW.BETTAS4ALL.NL THE INTERNATIONAL BETTA FORUM FOR HOBBYISTS BY HOBBYISTS
Bettas4all.nl was started in September 2004 in order to bring Betta hobbyists together from all over the world to share knowledge and experience with respect to the keeping, breeding and showing of (show) bettas. The Bettas4all forum is internationally known because of the following characteristics: International: To promote the international aspect of the forum the language of our forum is english. By almost all continents (except antartica) are represented on our forum and we are internationally appreciated by many betta hobbyists, clubs and other forums. Proffesionality: The Bettas4all forum is managed and supervised by an international team of dedicated and experienced hobbyists, the â&#x20AC;&#x153;Bettas4all Advisorsâ&#x20AC;?. Respect: The Bettas4all forum has a friendly atmosphere where members respect each others opinion. Informative: The Bettas4all forum provides you will all the information you need with respect to keeping, breeding and exhibiting show bettas. - Quality: Information on a high level and good quality. - Speed: Quick response to your questions and reactions. In the past years the Bettas4all forum has been very active to promote the beautiful Betta hobby in the Europe by organizing several (inter)national events.
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A report of these events can be viewed here: www.hollandbettashow.com/bettas4all-events Bettas4all has developed its own show standard in order to promote vital, healthy, balanced show Bettas at our events. The Bettas4all standard can be viewed in the “Show standards” section on our forum or at our showwebsite using the following address: www.hollandbettashow.com/bettas4all-standard We like to make clear that Bettas4all does not support and refrains itself from the practice of fighting Bettas and has a no tolerance policy against the actual practice of fighting. BEWARE, THE “BETTA-VIRUS” IS OUT THERE! We hope to welcome you on our forum or at one of our events. The Bettas4all Team
WWW.BETTAS4ALL.NL BETTAS4ALL - FORUM INTERNAZIONALE BETTA IL FORUM INTERNAZIONALE DEGLI HOBBISTI PER GLI HOBBISTI Bettas4all è nato nel settembre del 2004, con lo scopo di riunire appassionati di betta di tutto il mondo, per condividere conoscenze ed esperienze relative al mantenimento, allevamento ed esibizione dei (show) betta. Il forum è conosciuto internazionalmente grazie alle seguenti caratteristiche: Internazionalità: per promuovere l’aspetto internazionale del forum, la lingua utilizzata è l’inglese. Praticamente tutti i continenti (ad eccezione dell’Antartide) sono rappresentati nel nostro forum, che è apprezzato da molti appassionati, associazioni e altri forum di tutto il mondo. Professionalità: il forum Bettas4all è gestito e supervisionato da un team internazionale di esperti hobbisti, i “consiglieri di Bettas4all”. Rispetto: il forum Bettas4all è caratterizzato dall’atmosfera amichevole e dal rispetto reciproco dei soci per le opinioni altrui. Informazione: il forum Bettas4all fornisce tutte le informazioni necessarie al mantenimento, allevamento ed esibizione degli show betta. - Qualità: le informazioni offerte sono di alto livello e buona qualità. - Velocità: le domande poste ricevono una risposta in tempi brevi. Negli anni passati, il forum Bettas4all è stato molto attivo nel promuovere la bettofilia in Europa, organizzando numerosi eventi internazionali. Per una completa panoramica di queste manifestazioni, seguire il link: www.hollandbettashow.com/bettas4all-events. Allo scopo di promuovere betta show vitali, sani e bilanciati, Bettas4all ha sviluppato i propri standard per le sue manifestazioni; questi si trovano nella sezione: Show standard” del forum www.hollandbettashow.com/bettas4all-standard. Vogliamo infine sottolineare, che Bettas4all non sostiene e non partecipa alla pratica dei combattimenti fra Betta e non ha una politica di tolleranza nei confronti di tale pratica. ATTENZIONE: IL “VIRUS-BETTA” È IN AGGUATO! Speriamo di potervi accogliere nel nostro forum o a una delle nostre manifestazioni. Il team di Bettas4all
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THE BETTA FREAKS by Boris Weber-Schwartz Translation: Marion Fleischer
The Betta Freaks are a casual association of Siamese fighting fish enthusiasts, who have a keen interest in the care and breeding of Siamese fighting fish derivatives and wild species. Boris Weber-Schwartz and Silvio Westphal came up with the idea of the Betta Freaks in summer 2010. We organized our first casual meeting in July 2010 and were very surprised about the success with 15 participants. Since then we regularly organize meetings to exchange experiences and fish in various locations around NRW. In 2011 we were asked if we would be interested in organizing a Siamese fighting fish show during the spring meeting of the *International Association for Labyrithfish* in April 2012. We agreed spontaneously without having any idea of how much work it would be. The show catered for 150 Bettas, within a few days 75% of the tanks were booked. This success surprised us but it also motivated us a lot.... This is how the first Siamese fighting fish show happened. In September 2012 we organized another second show associated with the Aqua Discus days in Dortmund, which also was very successful. We increased the shelf capacity so we could cater for 200 fish. Our third show was in association with the Interkoi in April 2013 in Rheinberg. Over a period of time, a show organization committee has been formed of which Silvio Westphal, Marion Fleischer, Sebastian Drewniak and Boris Weber-Schwartz are part of. We always work closely with the Betta4All Team from the Netherlands at the shows and organize the shows to the Betta4All Standard.
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Our Betta Freaks forum (www.betta-freaks-forum.de) went online in February 2012. With our various engagements we would like to widen the interest into our lovely hobby and meet new people. It is of utmost importance that the fun part of the hobby always comes first. We are looking forward to the coming meetings and shows. You will find all the information in our forum. Every user and new member is most welcome.
THE BETTA FREAKS Boris Weber-Schwartz Traduzione dal tedesco: Marion Fleischer Traduzione dall’inglese Rita Colognola I Betta Freaks sono un’associazione di appassionati del pesce combattente, con un vivo interesse per l’allevamento e la riproduzione del combattente del Siam e di specie selvatiche. L’idea è partita nell’estate del 2010 da Boris Weber Schwartz e Silvio Westphal. Il primo incontro è stato organizzato nel luglio 2010 e, con nostra sorpresa, si rivelò un successo: 15 partecipanti. Da allora organizziamo regolarmente delle riunioni, in varie località, per scambiarci esperienze e pesci. Nel 2011 ci è stato chiesto se saremmo stati interessati a organizzare una mostra di pesci combattenti durante la riunione primaverile dell’International Association for Labyrithfish, che si sarebbe tenuta nell’aprile del 2012. Accettammo d’impulso, senza avere idea di quanto lavoro questo avrebbe rappresentato. La mostra poteva ospitare 150 Betta ed entro pochi giorni il 75% delle vasche erano già prenotate. Il successo ci sorprese, ma contribuì a motivarci ancora di più... ed è così che fu organizzato il primo betta show. Nel settembre 2012 abbiamo organizzato un secondo show, durante la manifestazione Aqua Discus a Dortmund, coronata anche questa volta dal successo. In quest’occasione abbiamo ampliato la capacità dello stand, potendo ospitare 200 pesci. Il nostro terzo show si è svolto nell’aprile 2013 a Rheinberg. Nel frattempo si è formata una commissione organizzativa per gli show, composta da Silvio Westphal, Marion Fleischer, Sebastian Drewniak e Boris Weber-Schwartz. Lavoriamo sempre in stretta collaborazione con l’associazione olandese Bettas4all, applicando gli stessi standard nei nostri show. Il nostro forum (www.betta-freaks-forum.de) è stato inaugurato nel febbraio 2012. È nostro desiderio ampliare i nostri interesse e incontrare altri appassionati. È estremamente importante che il divertimento che si ricava da questo hobby, sia sempre in primo piano. Aspettiamo con piacere i prossimi incontri e le prossime manifestazioni. Troverete tutte le informazioni rilevanti nel nostro sito e diamo, fin d’ora, un caloroso benvenuto a tutti i nuovi utenti e ai nuovi soci. 113
ASSOCIAZIONE ACQUARIOFILA “GOCCIA BLU CAMPANIA” L’associazione L’associazione nasce ufficialmente nel 2012 da un affiatato gruppo di acquariofili napoletani, che si riunivano ufficiosamente già da diversi anni. La passione e la dedizione per questo hobby ha permesso la creazione di un gruppo di lavoro affiatato ed eterogeneo, composto da persone che, dopo anni di sacrifici, hanno sentito la necessità di approfondire e ricercare risposte e nuove soluzioni, alle problematiche classiche legate all’acquariofilia. L’evoluzione naturale del semplice scambio di esperienze è stata la mutua assistenza tra gli associati. Sviluppatasi inizialmente su campi molto pratici, la mutua assistenza all’interno dell’associazione ha visto la condivisione di attrezzature in caso di necessità, la visita dell’associazione a casa dei soci al fine di risolvere problematiche insorte e l’accoglienza di pesci e coralli in difficoltà che son stati affidati, temporaneamente, agli acquariofili più capaci e con vasche più stabili per cure e/o recupero. I nuovi associati hanno goduto di una guida sicura nel nuovo hobby, una guida che permettesse di ottenere buoni risultati grazie, innanzitutto, a una formazione teorico/pratica approfondita sulle dinamiche in acquario, ma anche grazie a consigli su come spendere in modo oculato i propri risparmi e alla semplice condivisione di un problema, cosa che ne allevia già da sé la gravità.
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L’interesse associativo non si è quindi fermato al contesto legato all’acquariofilia ma si è anche orientato ad attività di pesca, di formazione ecologica, di visite subacquee in mare, al fine di sensibilizzare gli associati (e non) alle meraviglie e alla protezione dell’ambiente marino. Il background L’associazione nasce sulla scia delle Goccia Blu Toscana e Veneto già presenti in Italia, che si son affermati negli ultimi anni come centri di diffusione di cultura e conoscenze acquariofile. Con questi presupposti abbiamo voluto ufficializzare il nostro gruppo creando quest’associazione (No profit) di promozione culturale, con il fine di diffondere sia la cultura dell’acquariofilia consapevole, sia la cultura della protezione e conoscenza degli ambienti acquatici, dell’ecologia, della fisiologia e di tutto ciò che circonda l’acquariofilia propriamente detta. La presenza di biologi marini, di veterinari, di subacquei, pescatori e semplici appassionati ha permesso la creazione dell’associazione così come la vediamo oggi e la sua espasione nella provincia napoletana. Le attività L’associazione organizza riunioni ed eventi mensili a tema, ove è possibile discutere, confrontarsi e sottoporre tematiche, che sono poi analizzate e trattate dai soci. Attività di pesca sono organizzate durante la stagione primaverile e autunnale e, in questi periodi, sono organizzate anche attività di subacquea per chi, dei soci, fosse già in possesso di un brevetto Open Water o superiore. Per chi non fosse già in possesso di un brevetto, si organizzano corsi appositi; nessuno è mai lasciato indietro. L’associazione partecipa alle maggiori fiere ed eventi del settore, mantenendo con fierezza la propria identità di ASSOCIAZIONE NO PROFIT. I nostri bilanci economici sono disponibili online per tutti i soci, così come i nostri regolamenti interni e il nostro statuto sociale, visibile a tutti. 115
LA CIL/IBSC COMMUNAUTÉ INTERNATIONALE POUR LES LABYRINTHIDÉS / INTERNATIONAL BETTA SPLENDENS CLUB La CIL/IBSC est née de la fusion de la Communauté Internationale pour les Labyrinthidés
-
C.I.L.,
et
de
l’International Betta Splendens Club - I.B.S.C. Elle est un groupement international d’aquariophiles qui ont pour but l’élevage, la reproduction et la conservation des poissons à labyrinthe. Elle existe depuis le 27 janvier 1979 comme branche française de l’Internationale Gemeinschaft für Labyrinthfische (IGL). La C.I.L. – I.B.S.C. a pour objectif de diffuser dans la mesure de ses disponibilités des espèces rares, très souvent hors commerce, à ses adhérents, pour qu’ils en assurent la conservation: Betta (constructeurs de nid de bulles et incubateurs bucaux), grouamis (Trichogaster et Colisa), Gouramis chocolats (Sphaericthys), Trichopsis, Macropodus, Parosphromenus, Channa, Dario et Badis, Belontia, Ctenops, Ctenopoma, Microctenopoma... Ces élevages et reproductions font ensuite l’objet d’articles et de descriptions qui sont comparés entre éleveurs des différents pays et diffusés dans la revue associative de la C.I.L. I.B.S.C., “Le Macropode”. En tant qu’adhérent, tous les deux mois vous parviendra la revue éditée en langue française. Au moins deux fois par an, une rencontre avec une bourse d’échange est précédée de conférences. Au cours de ces rencontres sont organisés des concours de Betta splendens de sélection “show Betta” avec différentes catégories (formes, couleurs, sexes...) Les adhérents de chaque nationalité organisent des rencontres similaires. Les contacts rapprochés entre l’AAGB, l’AAI, l’IBC, l’EAC, et l’IGL permettent l’échange d’information. Le prochain congrès aura lieu les 28 et 29 septembre 2013 à Blois. Inscription prochainement disponible sur http://www.cil-ibsc.fr/index.php
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La CIL/IBSC è nata dalla fusione della Comunità Internazionale per i Labirintidi (CIL), con il Club Internazionale Betta splendens (IBSC). Si tratta di un’associazione internazionale di acquariofili avente come scopo allevamento, riproduzione e conservazione di labirintidi; è stata fondata il 27 gennaio 1979, come sezione francese dell’Internationale Gemeinschaft für Labyrinthfische (IGL). La C.I.L. – I.B.S.C. ha come scopo, entro i limiti delle sue disponibilità, di diffondere tra i suoi soci specie rare, spesso non disponibili in commercio, per assicurarne la conservazione: Betta (costruttori di nidi di bolle e incubatori orali), gruami (Trichogaster et Colisa), gurami cioccolato (Sphaericthys), Trichopsis, Macropodus, Parosphromenus, Channa, Dario et Badis, Belontia, Ctenops, Ctenopoma, Microctenopoma... Tali allevamenti e riproduzioni formano, in seguito, l’oggetto di articoli e descrizioni, che sono messi a confronto tra allevatori di diversi paesi e diffusi tramite la rivista associativa della CIL, “Le Macropode”. Tutti i soci ricevono ogni due mesi questa rivista, pubblicata in francese. Almeno due volte l’anno viene organizzato un incontro di scambi, preceduti da conferenze. Durante tali incontri, sono inoltre organizzati concorsi di Betta splendens “show Betta”, divisi in diverse categorie (per forme, colori, sesso...). Gli associati di qualunque nazionalità organizzano incontri simili. Gli stretti rapporti esistenti tra AAGB, AAI, IBC, EAC e IGL permettono lo scambio d’informazioni. Il prossimo congresso si terrà a Blois il 28 e 29 settembre 2013. Per iscriversi: http://www.cil-ibsc.fr/index.php
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MAREVIVO COMUNICATO STAMPA Spiagge libere dai mozziconi con la campagna “Ma il mare non vale una cicca?” Il 3 e 4 agosto, grazie all’iniziativa di Marevivo, saranno distribuiti su oltre 400 spiagge italiane 100 mila posacenere tascabili: un gesto di responsabilità per proteggere i nostri litorali. Testimonial d’eccezione l’attore Cesare Bocci Roma, 23 luglio 2013 – Una fila di mozziconi lunga come oltre 83mila auto, che coprono senza soluzione di continuità la distanza Roma-Bologna, sono state raccolte e risparmiate al mare e alla spiaggia con la campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, giunta, quest’anno, alla quinta edizione consecutiva. Posare la cicca nel posacenere piuttosto che abbandonarla sulla sabbia è un gesto semplice per risparmiare ai nostri mari anni di inquinamento: basti pensare che vanno da uno a cinque quelli necessari a smaltire un singolo mozzicone di sigaretta. Anche quest’anno saranno 100 mila i posacenere - tascabili, lavabili e riutilizzabili - distribuiti in occasione della quinta edizione della campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, promossa da Marevivo, in collaborazione con JT International SA (JTI) e realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Corpo delle Capitanerie di Porto e il supporto del SIB – Sindacato Italiano Balneari. Testimonial dell’edizione di quest’anno Cesare Bocci, l’attore di cinema e teatro, che ha riscosso grande successo nel ruolo di Mimì Augello ne ‘Il Commissario Montalbano’. I mille volontari, guidati dall’associazione Marevivo, saranno all’opera lungo gli oltre 8 mila Km di coste italiane il weekend del 3 e 4 agosto per sensibilizzare i bagnanti di oltre 400 spiagge italiane. I 100mila posacenere saranno accompagnati da un opuscolo informativo sui tempi di degrado in mare di alcuni oggetti che fanno parte della vita di tutti i giorni, tra cui lattine, accendini, bottiglie di vetro e di plastica. Stimando circa 6 cicche per ogni posacenere, l’iniziativa eviterà che sulla battigia o in acqua finiscano 600.000 filtri al giorno. L’effetto complessivo delle quattro edizioni passate ha portato, infatti, a quasi dieci milioni di cicche risparmiate finora al mare e alla spiaggia (dato ottenuto calcolando un consumo medio di 12,7 sigarette per fumatore - dati Istituto Superiore Sanità). Utilizzare il posacenere portatile per la raccolta di mozziconi vuol dire anche ridurre i fattori di rischio per la sopravvivenza di cetacei, tartarughe, uccelli marini e pesci che popolano i nostri mari, già messi in pericolo dalle migliaia di rifiuti di vario genere abbandonati ogni anno. La campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, partita nel 2009, negli anni ha visto crescere
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notevolmente il numero delle spiagge e delle aree marine protette coinvolte, isole comprese. Per la quinta edizione spicca la collaborazione e la partecipazione attiva di diversi Comuni, che si sono fatti promotori dell’iniziativa sul proprio territorio. In Italia, con un totale di 10,6 milioni di fumatori attivi nel 2012 (Dati ISS 2012), un comportamento attento all’ambiente può generare un effetto positivo a catena: se stimiamo che un fumatore medio usi regolarmente il posacenere, riutilizzandolo una volta svuotato, ben 1,2 milioni di sigarette troverebbero posto ogni giorno tra i rifiuti anziché in spiaggia o per le strade delle città.
“Il mare è un elemento fondamentale per la vita dell’uomo. Per questo dobbiamo proteggerlo non solo con serie e costanti politiche di tutela ma anche cercando di promuovere la normalità di piccoli gesti che possono costituire un grande aiuto nella conservazione di un bene così prezioso. Non posso quindi che appoggiare con grande convinzione questa campagna di Marevivo in quanto si pone un obiettivo tanto preciso quanto fondamentale: promuovere nei cittadini comportamenti consapevoli ed eco-sostenibili nella gestione e cura del nostro ambiente di vita, qualunque esso sia, mare compreso. Piccole singole azioni per ottenere un grande risultato collettivo”, ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
“Marevivo da sempre porta avanti campagne per promuovere comportamenti sostenibili – spiega Carmen di Penta, direttore generale dell’associazione ambientalista – e ‘Ma il mare non vale una cicca?’ fa proprio questo, cioè ricorda a tutti quanto sia cruciale il ruolo di ciascuno per la tutela dell’ambiente e in particolare del mare. Siamo arrivati ad oltre 400 spiagge coinvolte e riceviamo sempre più richieste di adesione da parte di Comuni, proloco e associazioni sul territorio, formate soprattutto da giovani: per noi è un segnale molto importante. Ad ogni edizione, nonostante migliaia di volontari, di posacenere distribuiti e un impegno crescente, torniamo a chiedere a voce alta: MA IL MARE NON VALE UNA CICCA?”
“Tutti dobbiamo assumere comportamenti rispettosi dell’ecosistema e per ottenere questo risultato basta partire dai piccoli gesti quotidiani. Per questo l’iniziativa ‘Ma il mare non vale una cicca?’ è così importante, e siamo lieti di essere partner di Marevivo per la quinta edizione consecutiva. La distribuzione di posacenere tascabili è un’attività che JTI svolge durante tutto l’anno, sia nelle località turistiche che nelle principali città italiane, per contribuire a sensibilizzare i
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fumatori sulla tutela dell’ambiente che ci circonda. Fino ad oggi abbiamo distribuito circa 4 milioni di posacenere tascabili, e intendiamo sviluppare ulteriormente questo programma”, ha dichiarato PierCarlo Alessiani, Presidente e Amministratore Delegato di JT International Italia.
“Sono certo che nessuno di noi butterebbe mai un mozzicone di sigaretta nel proprio salotto o a casa di amici, eppure a troppa gente viene spontaneo lasciare le cicche per strada, un gesto che in estate si trasforma con altrettanta naturalezza nell’abbandonarle sulla spiaggia. Per questo motivo ho aderito alla campagna ‘Ma il mare non vale una cicca?’, perché promuove un gesto semplice che può fare una grande differenza, per il mare ma in fondo per noi stessi. Perché il mare siamo noi ed è di tutti.” - ha commentato l’attore Cesare Bocci.
La campagna in sintesi: oltre 400 spiagge coinvolte 3 e 4 agosto date dell’iniziativa 100.000 posacenere tascabili distribuiti 1.000 volontari impegnati nella campagna 1,2 milioni mozziconi raccolti nei posacenere tascabili
NB. La cartella stampa digitale (con video, foto, infografiche) è consultabile e scaricabile su: http://mailmarenonvaleunacicca2013.it/
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L’UNIONE FA LA FORZA: ASSOCIAZIONI DI BETTOFILI IN TUTTO IL MONDO Il Betta, si sa, ha ammiratori in tutto il mondo. Non c’è da stupirsi quindi, se un po’ dappertutto sono nate associazioni di appassionati; vogliamo perciò presentarvi tutte quelle delle quali siamo a conoscenza. Bettofili di tutto il mondo, unitevi! International Betta Congress www.ibcbettas.org Forum Bettas4all www.bettas4all.nl Bettaterritory www.bettaterritory.nl European Halfmoon Betta Breeders Club www.ehbbc.eu Bettysplendens www.bettysplendens.com Il sito di Jim Sonnier www.bettas-jimsonnier.com Anabantoid Association of Great Britain http://www.aagb.org/ Forum JuraBetta www.betta-forum.net/forum Communauté Internationale Labyrinthidés/International Betta splendens Club www.cil-ibsc.fr Forum BettaFrance http://bettafrance.free.fr/forum/ Internationale Gemeinschaft Fur Labyrinthfische http://joomla.igl-home.de Kampffischfreunde http://www.kampffischfreunde.de/ Das Betta Freaks http://www.betta-freaks-forum.de/ Betta Svijet http://bettasvijet.com/web/ Territorio Betta http://www.territoriobetta.org/forum/index.php Betta Portugal http://www.bettaportugal.com/ BettaClub Romania http://www.bettaclub.ro/
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Pagine d’annata: un articolo del 1948.
Alle origini del “Combattente siamese” di Luciano Di Tizio Concorsi, varietà d’una bellezza mozzafiato, alle-
infatti, pochi anni dopo la conclusione del secon-
vatori perfezionisti che lavorano in impianti sem-
do conflitto mondiale e ci offre spunti davvero
pre più efficienti… Betta splendens è certamen-
interessanti. Il testo, com’è ovvio che sia, è in
te tutto questo, ma è anche tuttora quel magni-
gran parte dedicato a Betta splendens: “Per la
fico pesciolino capace di accendere la fantasia
maggior parte degli acquariofili odierni (ndr: quelli
dell’osservatore occasionale e, magari, di con-
del 1948!), il nome Betta è sinonimo del vistoso
quistare col suo fascino nuovi adepti, facendo
Combattente Siamese, dalle pinne lunghe e alle-
avvicinare all’acquariofilia persino chi mai e poi
vato artificialmente, il Betta splendens, noto dap-
mai, avrebbe pensato di lasciarsi affascinare da
pertutto per la sua incredibile varietà di smaglian-
una scatola di vetro. Ma è sempre stato così?
ti colori, per le sue qualità pugnaci e per le assi-
Sfogliando una pubblicazione periodica edita in
due cure parentali del maschio”.
Italia esattamente sessanta anni fa, ho trovato un
All’epoca dei Betta non si sapeva tantissimo,
interessante articolo in gran parte dedicato al
anche se la prima importazione in Europa di cui
Combattente Siamese, un articolo che mi ha
si ha notizia risale nientemeno al 1892, in
affascinato ed emozionato e che volentieri condivido con i lettori di “Aquariophylia”. La rivista è “Acquario Bollettino dell’Associazione Italiana Acquariofili”. Al genere Betta è dedicata la seconda parte dell’articolo “I Pesci dell’Ordine Labirinthici” (scritto proprio così, col “th”), firmato da Frederick H. Stoye, pubblicata alle pagine 110-113 (la numerazione era annuale) del numero 6, anno IV, novembre-dicembre 1953 del bimestrale. Non si trattava tuttavia di un inedito ma della traduzione di un testo già apparso sul numero di novembre 1948, sull’Aquarium Journal, il che sposta ancor più all’indietro l’orologio del tempo. L’articolo è stato composto, 122
ridotto. Eppure, nonostante i problemi, la rivista bimestrale, nata nel 1949 (il numero 1 è del maggio-giugno di quell’anno), è andata avanti con discreta regolarità sino a tutto il 1952, ha sospeso le pubblicazioni nel 1953 e le ha riprese nel 1954 quando, a fine anno, con un numero unico luglio-dicembre (anno V numero 4), ha ammainato definitivamente la sua bandiera “per insormontabili problemi di carattere economico”. Ma torniamo al Betta e quel che ci racconta Stoye dalle pagine ormai ingiallite di una storica rivista. La descrizione del pesce selvatico, che sino agli anni ‘60 del secolo scorso era ancora possibile trovare in commercio, è quella “classica”, che ci racconta di un pesce decisamente Francia. Stoye nel suo lavoro, propone un po’
diverso dalle attuali forme di allevamento. “La
uno stato dell’arte delle conoscenze acquisite e
colorazione fondamentale di tutte le forme selva-
divulga informazioni preziose per gli acquariofili di
tiche, ordinariamente, è – scrive l’autore – piutto-
allora e oggi anche per noi, che cerchiamo di
sto smorta, consistendo principalmente di mar-
proporvi in qualche modo un… salto all’indietro
roni, marroni rossastri, oliva e verde oliva”.
nel tempo.
All’origine delle varietà d’allevamento c’è, secon-
Gli ultimi anni ’40 e i primi anni ’50 del secolo
do Stoye, l’antica passione per le scommesse
scorso, non sono in fondo lontanissimi: una set-
degli asiatici: “Per molti anni prima del 1850, i
tantina d’anni sarebbero un’inezia in qualsiasi
pesci selvatici erano usati per i combattimenti nel
altra epoca storica, ma non nella nostra!
Siam. Durante gli ultimi 90 o 100 anni, sono stati
Settant’anni fa si viveva, infatti, in un mondo
riprodotti in cattività sempre in numero maggiore
profondamente diverso dal nostro: ad esempio
per questo scopo e i ceppi sono stati migliorati
non esisteva internet e, anzi, in Italia non esiste-
con la selezione”. Il carattere ricercato allora
va neppure la tv; l’analfabetismo era un proble-
dagli allevatori era, dunque, principalmente l’ag-
ma di rilievo, i giornali erano pochi e le pubblica-
gressività e, non a caso, Stoye racconta che lo
zioni periodiche ancor meno. Le possibilità di
spirito combattivo “varia considerevolmente nelle
avere informazioni dai siti di origine, erano legate
diverse specie” ma “in una almeno (…) è stato
quasi esclusivamente ai viaggi di coraggiosi
fortemente sviluppato in cattività”. Le pinne più
“esploratori” e le notizie che circolavano tra gli
grandi e la colorazione più intensa sono stati
acquariofili arrivavano dai pochi, pochissimi
dunque all’inizio più che altro un aspetto collate-
negozi (presenti quasi solo nelle grandi città) e
rale nella selezione ma via via (particolarmente
dai coraggiosi pionieri che tra mille difficoltà,
dal 1900 circa), colori e forma del corpo hanno
stampavano riviste specializzate in varie parti del
avuto il loro peso, in parallelo con lo sviluppo, in
mondo. In Italia “Acquario” era sola ma la man-
America e in Europa, di un mercato acquariofilo
canza di concorrenza non bastava certo a com-
che cominciava a essere interessante.
pensare un bacino di potenziali lettori veramente
“Fino al 1925 circa, la forma selvatica a pinne 123
La “scoperta” degli incubatori orali “Due tipi di abitudini riproduttive – scrive Frederick H. Stoye occupandosi del Genere Betta nel suo articolo del 1948 - sono state osservate in acquario: 1) quella normale degli anabantidi, nella quale il maschio costruisce un nido di bolle alla superficie e guarda e cura le uova e le larve, e 2) uno strano (sic!) allevamento orale (…), che si è sviluppato apparentemente nelle acque correnti che costituiscono l’habitat di alcune specie di Betta”.
corte era la sola conosciuta dagli acquariofili
tecnologia, erano del resto tutt’altro che degli
americani ed Europei. Negli ultimi mesi di tale
sprovveduti. Per l’alimentazione, Stoye consiglia-
anno o nei primi del 1926, Betta dal corpo color
va ad esempio cibo vivo e in particolare lombri-
crema con enormi pinne rosse giunsero in
chi tritati e larve di zanzara “per portare a punto
Germania. Erano state acquistate da commer-
i riproduttori”. Provateci e vedrete che una tale
cianti cinesi a Singapore”, che evidentemente
alimentazione funziona, eccome!, anche oggi.
cominciava ad affermarsi già allora come leader
Riguardo alla temperatura avevano, invece, pur
nel commercio mondiale. In ogni caso Stoye ci
in assenza di studi specifici, perfettamente capi-
informa, pur se in forma dubitativa, che questa
to come questo fattore abbia una incidenza rile-
varietà (crema con pinne rosse) era stata selezio-
vante sulla colorazione (“tenuto a temperature
nata nell’Indocina francese (Cambogia).
fresche il maschio è colorato piuttosto in modo
Due spedizioni di “Betta coda a vela”, nome
scialbo”) e sulla longevità: “La vita media della
inventato dagli americani, arrivarono invece a
Betta splendens è di due anni in natura e in cat-
San Francisco rispettivamente dalla Cocincina e
tività, con temperatura da 24° a 30°C. Se man-
dal Siam. Tra questi pesci alcuni esemplari scuri
tenuta a temperature da 20° a 23,5°C qualche
e altri color crema. Questi ultimi furono battezza-
esemplare raggiunge i quattro anni”. Può anche
ti dall’importatore come Betta cambodia ma l’it-
fare impressione ma una rivista del 1948, tutto
tiologo George S. Myers, chiarì che si trattava di
sommato, ha ancora qualcosa da insegnarci…
una varietà, una delle prime codificate, dello splendens. Il nome Cambogia rimase tuttavia
Ringraziamenti
appiccicato come etichetta commerciale “per gli
La mia particolare gratitudine va al giovane
esemplari color carnicino di ogni gradazione”.
acquariofilo e fotoreporter Alessandro Falco che,
La passione cresceva e con esse le importazio-
venuto in possesso dell’intera collezione di
ni, con colorazioni a volte sorprendenti. Stoye
“Acquario”, me ne ha fatto dono, integrando le
racconta meravigliato come lui stesso abbia
poche copie sparse che già avevo nella mia
visto “in una spedizione, circa trenta differenti
biblioteca;
sfumature e combinazioni di colore”. Da pesci di
Paccagnella (si scrive con la h tra le t e la e,
tal fatta si ottennero presto “pesci azzurri, verdi o
come immancabilmente faceva notare ogni volta
rossi, dal corpo scuro e dalle pinne lunghe”. Era
che qualcuno sbagliava il suo nome), che molti
insomma iniziata l’era moderna anche per il
anni fa mi ha procurato splendidi Betta; all’amico
Combattente Siamese. Gli acquariofili che ope-
Giampiero Cannata, che del Combattente ha
ravano nella prima metà del secolo scorso, pur
fatto un punto di riferimento con una passione
non potendo disporre dei ritrovati della moderna
che non teme confronti. 124
all’indimenticabile
Werther
Organizzare un campionato di B e t t a s p l e n d e n s “show” di Roberto Silverii - Associazione Italiana Betta Negli ultimi tre anni, in Italia, abbiamo assistito a un’enorme crescita dell’interesse verso i Betta splendens “show”, un vero e proprio boom, che ha portato numerosi appassionati di acquariofilia a indirizzarsi verso il loro allevamento. Di conseguenza sono iniziate anche le prime piccole
esposizioni, fino ad arrivare a veri e propri campionati ufficiali. Ma che cos’è un campionato? Come funziona? E cosa lo rende “ufficiale”? Per rispondere a queste domande, dobbiamo innanzitutto fare un ripasso di storia: nel 1963
Gli espositori al I Italian Betta Show (Ranco - giugno 2011)Gli espositori al I Italian Betta Show (Ranco - giugno 2011)
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Meraviglioso Show Plakat melano, una delle rarità viste al I Italian Betta Show
avere uno standard unico e universalmente riconosciuto: purtroppo (o per fortuna!), esistono differenze fondamentali nelle diverse filosofie di gestione e di allevamento selettivo, che rendono quest’operazione impossibile. Inoltre i risultati ottenuti nei campionati dove è adottato un certo tipo di standard, non sono riconosciuti negli altri campionati. Ad esempio, l’IBC conteggia i punti ottenuti da ogni allevatore a seconda dei premi ricevuti, nell’arco di un anno, per stilare la classifica dei migliori 10 di ogni continente. In questo conteggio, sono validi solo i risultati ottenuti nei campionati IBC.
nasce negli USA l’International Betta Congress, l’associazione che si pone come obiettivo di redigere gli standard di giudizio per i campionati e formare i giudici. Inizia così un lungo e faticoso lavoro che porterà, anno dopo anno, alla creazione degli attuali standard IBC per i Betta “show”. Parallelamente a questi standard, più recentemente, sono stati sviluppati altri standard, soprattutto in Europa e Asia: è il caso, nel nostro continente, degli standard Bettas4all (Olanda) e CIL-IBSC (Francia). Senza entrare troppo nel merito, diremo che per numerosi aspetti questi standard si somigliano molto, anche se esistono differenze peculiari e fondamentali, che riflettono le diverse filosofie presenti nell’allevamento selettivo. L’esempio più significativo e molto probabilmente più conosciuto, è quello dei “rosetail”: negli standard IBC, una ramificazione eccessiva delle pinne non viene penalizzata come negli standard Bettas4all, dove al pari di apertura delle pinne, sono preferiti i pesci con ramificazioni meno numerose e quindi dall’aspetto più compatto e bilanciato. Verrebbe da chiedersi se ha senso tenere questi standard separati e non provare a “fonderli”, per
Primo passo nell’organizzazione di un campionato: scegliere quali standard adottare per il giudizio dei pesci in concorso. I giudici IBC è, fino ad ora, l’unica associazione che prevede dei giudici ufficiali e un percorso di apprendistato per formarli: gli “apprendisti” devono, infatti, partecipare a due seminari tenuti da giudici riconosciuti, giudicare sotto la loro supervisione in almeno tre campionati IBC e passare un test scritto e uno pratico. Questo permette di 126
pionati sia IBC sia Bettas4ll, voglio precisare che nel totale spirito di passione e condivisione, i giudici non ricevono e non pretendono nessun compenso, nonostante spesso debbano viaggiare da una parte all’altra dell’Europa.
avere dei giudici che conoscono alla perfezione lo standard e che hanno già acquisito un buon livello di esperienza. Lo standard IBC contempla anche la figura del giudice principale o “Main Judge”, che ha il ruolo di coordinare il lavoro di tutti gli altri giudici e di decidere in caso si vengano a creare delle controversie. Sono gli organizzatori del campionato a scegliere il Main Judge, solitamente tra i giudici disponibili con più esperienza. Gli altri standard, invece, prevedono la partecipazione, in qualità di giudice, degli allevatori con più esperienza, scelti direttamente dagli organizzatori: si tratta, di solito, di persone che hanno contribuito direttamente allo sviluppo dello standard e che quindi lo conoscono profondamente. Il denominatore comune che garantisce la regolarità di questi campionati è che, qualsiasi standard sia adottato, i giudici non possono valutare le classi in cui sono iscritti i proprio pesci in concorso. Ovviamente se un giudice non partecipa al concorso, può valutare, almeno ipoteticamente, tutte le classi di giudizio. Avendo esperienza nell’organizzazione di campionati ufficiali IBC e nella partecipazione di cam-
Secondo passo nell’organizzazione di un campionato: reclutare un team di giudici; naturalmente, un maggior numero di giudici snellisce e velocizza il già lungo lavoro di giudizio Le regole principali Anche il regolamento è fondamentalmente lo stesso in tutte le tipologie di campionato. La regola principale è quella di poter partecipare solo ed esclusivamente, con pesci nati e cresciuti nel proprio allevamento: è vietato quindi esporre pesci acquistati da altri allevatori o in negozio, pena l’esclusione dal concorso. Spesso, molte persone, si chiedono come si possa essere sicuri che una persona abbia allevato quei pesci e non li abbia comprati... un modo non c’è, si confida nell’onestà delle persone e nel fatto che conoscendosi un po’ tutti all’interno del circuito europeo, si preferisca una sana e amichevole
Un momento della vendita degli esemplari vincitori al I Italian Betta Show
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Espositore con vasche biotopo dove sono state ospitate le specie non selezionate al III Italian Betta Show (Ranco - maggio 2013) vaschette. Dei separé di plastica, cartone o altro materiale, sono sempre presenti tra le vaschette, per impedire ai pesci di stressarsi andando continuamente in parata: verranno rimossi solo durante i pochi minuti di durata del giudizio o durante l’esposizione per osservare il Betta in tutto il suo splendore. La temperatura dell’acqua è davvero fondamentale: sappiamo bene che i Betta vivono a temperature piuttosto alte, quindi bisogna garantire, tramite riscaldamento ambientale o cavetti/tappetini riscaldanti, almeno 24-25 °C, anche perché con temperature più basse, i Betta difficilmente andranno in parata, rendendo impossibile il giudizio... un vero disastro per un campionato!
competizione, alla voglia di portare a casa un attestato. Molto importanti sono anche le dimensioni dei Betta che vengono esposti, infatti in tutte le tipologie di campionato, esistono misure minime che in genere si attestano sui 3,8 cm per i maschi e 3,2 cm per le femmine. Bisogna anche ricordarsi che è vietato inserire qualsiasi sostanza colorante (biocondizionatori, medicinali, foglie di Terminalia catappa ecc.) nelle vaschette in cui verranno esposti i pesci, per non falsare i colori durante il giudizio. Trattandosi di vaschette di pochi litri (ricordiamo che l’esposizione dura al massimo 3 giorni), è sempre consigliato non alimentare i pesci 24-48 ore prima del campionato ed è vietato farlo durante: in questo modo si eviterà di inquinare l’acqua preservando così la salute dei pesci.
Opportunità per chi inizia! Se state iniziando ad allevare Betta splendens “show”, non potete fare investimento migliore che recarvi a un campionato ufficiale: non importa quali sono gli standard, troverete sempre degli allevatori disposti a condividere con voi i loro trucchi, segreti e riempirvi di consigli. Inoltre avrete l’opportunità di acquistare pesci stupendi
Il benessere degli animali È di primaria importanza garantire ai Betta il benessere e l’assenza di stress durante tutta la manifestazione. A questo scopo si consigliano luci non troppo forti e un coperchio che chiuda le 128
a prezzi davvero competitivi e, cosa più importante, parlando con l’allevatore, potrete conoscere il “background” genetico dei pesci che acquistate.
ni alle esigenze di questi meravigliosi animali. In Francia invece, grazie a CIL-IBSC, le esposizioni didattiche accompagnano regolarmente i campionati di Betta splendens “show”, ormai da diversi anni.
E i Betta non selezionati? In tutti i campionati IBC, ai Betta non selezionati (chiamati impropriamente “wild” o “selvatici”), è riservato solitamente un ruolo molto marginale. Esiste anche per loro una sorta di standard di giudizio, ma è estremamente difficile giudicare, in una stessa classe, specie completamente diverse tra loro. L’Italia (con l’Associazione Italiana Betta), è stata la prima in Europa, all’interno del circuito IBC, a inserire nel campionato anche le specie non selezionate. Tuttavia, dopo i primi due campionati IBC, si è preferita una esposizione didattica in vasche biotopo, molto più conso-
Lo sapevate che...? In Italia si sono tenuti i primi campionati di Betta in tempi non sospetti! Infatti già nella seconda metà degli anni ’90, l’Associazione Acquariofili Abruzzese organizzava, all’interno delle periodiche mostre di acquari, anche dei campionati di Betta; per provare di essere gli allevatori degli esemplari esposti, i soci AAA, veri e propri pionieri della bettofilia italiana, introdussero la regola (di ispirazione “ornitologica”), di dover esporre quattro maschi uguali provenienti da una stessa nidiata.
Il team di giudici e apprendisti IBC al lavoro durante il giudizio al 9° KFF Betta show (Friedrichshafen - marzo 2013)
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LE SCHEDE La nostra rubrica questo mese si è fatta in quattro, anzi, in cinque! Eh sì, perché il compito di scegliere una sola specie tra le numerose che appartengono al genere Betta, si è dimostrato particolarmente difficile. Perciò, tra il pubblicarle tutte e il limitarsi a una sola, abbiamo scelto un onorevole compromesso. Le schede sono state compilate dai soci AIB, così come pure le “esperienze dirette” riportate in ciascuna di esse.
Betta Macrostoma "Bellezza del brunei" Luogo di provenienza: Brunei Darussalam, Sarawak. Complesso di appartenenza: Unimaculata. Stato in natura: Compromesso, Vulnerable D2 (IUCN red list). Dimensioni: Circa 11 cm. Habitat: "Blackwater", pH 4-6, Temperatura 20-25 °C. Vasca: 80L(coppia adulta). Alimentazione: Surgelato e vivo. Riproduzione: Incubatore orale di tipo paterno. Esperienza Diretta Questo magnifico anabantide, considerato il Re dei betta incubatori orali, è arrivato nella sua nuova dimora (dopo un lungo viaggio durato molti giorni), a Marzo 2012. Qualche mese dopo ho assistito alla riproduzione, dopo 21 giorni d’incubazione ci fu il rilascio dei piccoli. Questo pesce non è consigliato ai neofiti, sia per la difficoltà dell'allevamento, sia per il suo stato in natura. Anche questa riproduzione è titolata AIB. Note: Il sultano del Brunei ha vietato l'esportazione della specie. Il nome Macrostoma significa: “pesce dalla bocca enorme” (macro= enorme, stoma=bocca).
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E DEL MESE Betta mahachaiensis “Samut Sakhon” Luogo di provenienza: Costa della Thailandia centrale, Maha chai. Complesso di appartenenza: sp."Mahachai". Stato in natura: Non compromesso. Dimensioni: circa 6 cm. Habitat: Acqua salmastra/paludi costiere, pH 7-8,5, Temperatura 22-28 °C. Vasca: 50L (coppia adulta). Alimentazione: Surgelato e vivo, raramente accetta il secco. Riproduzione: "bubble-nester", nido di bolle. Esperienza Diretta Sono venuto in possesso di questi affascinanti pesci, quasi per caso, nel Settembre 2011. Il tempo passava e la speranza di riprodurli si affievoliva sempre più, quando un giorno, di ritorno dal lavoro, vidi che si stavano accoppiando davanti ai miei occhi!!! Dopo tutte le soddisfazioni che mi hanno dato, vi posso assicurare che non cambierei minimamente questi pesci con nessun altro! Il B. mahachaiensis predilige acque "vecchie" e ben mature, è molto importante ricordarsi che vivono in acque ricche di sali. Note: il B. mahachaiensis è stato da poco riconosciuto ufficialmente come specie a sé stante e prende il nome dal suo luogo di origine (regione a nord-est della Thailandia). In natura sono considerati in pericolo per svariati motivi, il principale dei quali è l’antropizzazione nelle regioni limitrofe alla capitale Bangkok che, essendo in continua espansione, mette a rischio l'habitat di questo Betta.
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LE SCHEDE Betta simplex Luogo di provenienza: Krabi, Thailandia del sud. Complesso di appartenenza: Picta. Stato in natura: Compromesso, Critically Endangered (IUCN red list) Dimensioni: 4,5-6 cm Habitat: pH 7-8, temperatura 20-25 °C Vasca: 40L (Trio 2M/1F), 80L per un gruppo. Alimentazione: Surgelato e vivo, quando si ambienta accetta il secco. Riproduzione: Incubatore orale di tipo paterno. Esperienza Diretta Questo meraviglioso pesce fu il mio primo "Betta incubatore orale", la sua colorazione unita alla sua tranquillità, hanno fatto sì che arrivasse a casa mia. Dopo non molto, stavo già festeggiando l'arrivo di nuovi piccoli da sfamare. È un grande onore riprodurre un pesce seriamente in pericolo in natura... non è per niente un pesce difficile da allevare, né tantomeno da riprodurre; potrebbe essere adatto a chi volesse entrare nel mondo dei Betta incubatori orali, ricordando però che in natura è a rischio estinzione. Note generali: In natura, l'acqua è molto chiara e ha un caratteristico azzurro/verde, a causa dell’elevata percentuale di carbonato di calcio disciolto. È stato descritto solo nel 1994.
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E DEL MESE Betta smaragdina Luogo di provenienza: Korat, Thailandia Complesso di appartenenza: Splendens. Stato in natura: Non compromesso. Dimensioni: Circa 3-4,5 cm. Habitat: pH 6,5-7, Temperatura 23-28 °C. Vasca: 50L per una coppia. Alimentazione: Surgelato e vivo. Riproduzione: Costruttore di nido. Esperienza Diretta Dopo una lunga ricerca, sono entrato in possesso della mia prima coppia di questa magnifica specie, quasi per caso, in un garden a Pavia, che li aveva importati in occasione di una manifestazione a titolo divulgativo, targata AIB. La coppia, dapprima molto schiva e spaventata, ha dimostrato di gradire molto la nuova sistemazione tant'è che a distanza di pochissimi giorni il maschio cominciò a costruire il caratteristico nido di bolle, ma mai avrei immaginato che in completa autonomia lui e la femmina si fossero già accoppiati. Quando mi accorsi del fatto, i piccoli erano già nati e il maschio li curava amorevolmente; fu allora che decisi di togliere la femmina e, una volta autonomi i moltissimi piccoli, anche il maschio, per spostarli entrambi in un'altra vasca, al fine di crescere i piccoli più comodamente. Concludo dicendo che mai avrei pensato che questo pesciolino, che tanto desideravo, potesse dare così tante soddisfazioni e in così poco tempo, un’esperienza che consiglio a tutti!
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LE SCHEDE DEL MESE Betta uberis Luogo di provenienza: Borneo, Indonesia, Kalimantan Tengah (Central Kalimantan) Bacino dell’Arut. Complesso di appartenenza: Coccina. Stato in natura: Non compromesso. Dimensioni: circa 4 - 5 cm. Habitat: "Blackwater", pH 4-6, Temperatura 22 -27 °C. Vasca: 40L (coppia adulta). Alimentazione: surgelato e vivo di piccole dimensioni. Riproduzione:"bubble-nester", nido di bolle. Esperienza Diretta Sono entrato in possesso di un piccolo gruppo (3 coppie) di questi meravigliosi Betta, a una fiera in Germania. Nonostante fossero nati in cattività, i pesci si sono sempre dimostrati molto timidi e ho potuto osservarli in tranquillità solo dopo una decina di giorni dall’ambientamento. La convivenza in vasche grandi e ricche di nascondigli non è problematica, se tenuti in gruppo, consiglio di inserire diversi porta-rullini di colore scuro in punti diversi della vasca, così da facilitare la spartizione del territorio da parte dei maschi. Note: A differenza di altri, i Betta "bubble-nester" gli appartenenti al complesso "coccina", tra cui il nostro B. uberis, durante la riproduzione creano un nido di bolle sommerso ed è possibile assistere a un'incubazione orale degli avannotti, da parte del padre.
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di Carassio Aurato Forse alcuni di voi non mi conoscono... Ebbene sì! Sono proprio un pesce, e allora?
Guardate un pochino cosa mi tocca fare: il panegirico della mia segretaria. Qualche mese fa il capo mi chiama nel suo ufficio. Io arrivo sudato e trafelato come sempre, temendo la sgridata di rito. Lui invece tranquillo, i piedi nudi sulla tastiera del suo Mac, mi accoglie con un sorriso e mi dice che vuole realizzare dei numeri magici. “Magici?”, ripeto io... Lui comincia a urlare come un ossesso e comprendo la dura verità. Aveva detto tematici ma io ho spesso l’acqua nelle orecchie e avevo confuso il senso. Bene, numeri tematici. Sembra una cosa facile e interessante. Poi mi svela l’argomento del primo numero ed io sono pronto a svenire. Betta! Sarebbe stato più facile realizzare un numero magico allora. Mettetevi un poco nei miei panni. Come si fa a scrivere un articolo dedicato alla propria segre135
taria? Tanto vale scrivere bene della
tini alla sua bella. Quando tornava a
suocera. Eppure devo farlo, pena la ridu-
casa e trovava la povera Betta intenta
zione ulteriore della mia magra dose di
alle faccende domestiche, non ci pen-
scaglie (dicono di farlo per la mia salute,
sava due volte a trascinarla sotto il
col colesterolo che sale e i prezzi delle
nido. Quando la giovane (e allora bella)
farine di pesce che oscillano).
Betta era consenziente, il tutto si com-
E allora ho pensato di raccontarvi
pletava con un paio di abbracci e una
delle storie. Di storie sulla mia segreta-
serie di nuotate danzanti. Quando la
ria ne ho tante e le racconto spesso agli
poverina aveva mal di testa, erano
amici, tra i fumi dell’alcol, al termine
botte da orbi. Più volte la poverina ha
di cenette domenicali a base di granuli
trovato
e liofilizzati freschi. Anzi, ripensando-
Vallisneria, ma che spavento!
ci, non saprei da che parte cominciare!
A sentire le sue storie, devo confessa-
Betta è un po’ vecchia e bisbetica ma
re, io credo che non sarei mai stato in
non è sempre stata così. Da giovane
grado di fidanzarmi con un Betta
aveva un marito (anzi, ne ha avuto più
maschio, ammesso di essere nato
di uno) molto focoso. Non so se sia lei a
Betta femmina (ma che contorsionismi
cercare maschi aggressivi o i maschi a
mentali vado a farmi? Evidentemente
trovare lei, ma devo dire che sono sem-
ho proprio difficoltà a scrivere per que-
pre rimasto un po’ sorpreso del suo
sto numero speciale). Voglio dire che
comportamento, certo non in linea con
l’idea di fidanzarmi con un tipo bavoso,
la calma serafica che dimostra duran-
che alla prima occasione mena da orbi,
te il lavoro in redazione.
è veramente poco allettante. Già, per-
Più volte è arrivata in redazione con
ché i Betta maschi sono abbastanza
un occhio nero e le pinne sfilacciate.
bavosi e producono muchi e bolle quan-
All’inizio evitava di parlarne, poi, con-
do sono eccitati. Puah, che schifo!
fidandosi con me, confessava che era
Eppure questi bellimbusti piacciono
stato il giovane marito in preda ad una
alle femmine della loro specie. Betta,
crisi di gelosia. Insomma, il tipetto non
ad esempio, ha sempre parlato male
era certo uno che porta rose e cioccola-
del caratteraccio del proprio marito, 136
riparo
in
boschetti
di
ma sotto sotto non avrebbe accettato
queste strane abitudini da Conte
nulla di meno. Io ad esempio ho tenta-
Ugolino. Abbandoniamo i nostri pargo-
to varie volte di conquistarla quando
li al loro destino e basta. Mi pare molto
era giovane (oggi, certo, non ci pense-
più... umano.
rei neppure), ma mi ha sempre fatto
Al di là degli affetti, comunque, Betta è
capire che io ero troppo poco “focoso”
una persona molto riflessiva. Non è
per i suoi gusti. Mi diceva cose del tipo
come quelli che nuotano tutto il giorno
“Sai Carassio, tu sei un buono, saresti il
in alto e in basso, ciondolando senza
marito perfetto, ma io sono strana e
sapere bene cosa fare. Lei si muove
m’innamoro solo di tipi violenti”. Era
sempre circospetta, anche in redazio-
come dirmi “Sai fringuellino, non mi ti
ne. Talvolta si ferma, si piega un po’ su
filo neppure un po’!”.
un lato e fissa per cinque minuti una
Altra cosa che mi ha sempre stupito di
lumachina. Quando la incontro in que-
Betta, è il suo comportamento partico-
ste pose plastiche, spesso le batto una
lare con i figli. Ancora oggi dimostra
pinna sulla spalla e lei si risveglia dal
un rapporto di odio-amore. Talvolta,
torpore, scusandosi per essere rimasta
quando i piccoli uscivano dal nido, li ha
assorta così a lungo. Non mi ha mai
allevati con dedizione totale. Altre
voluto confessare a cosa pensi in que-
volte ha tentato di sbranarli, sotto gli
ste circostanze, ma certo deve essere
occhi del padre. Essendo quest’ultimo
una persona molto intelligente e rifles-
un tipino poco raccomandabile, potete
siva. Per questo è stata scelta come
immaginare come l’abbia ridotta in
segretaria.
questi casi. Talvolta è arrivata in reda-
In fondo è anche carina, con le sue pin-
zione in fin di vita. Ma dice che non è
nette tagliate corte. Certo, meno esibi-
colpa sua, che ha sentito un istinto
zionista del suo uomo, che porta pinne
irrefrenabile, che non si rammenta
lunghe e ciglia finte. Dev’essere pro-
neppure di cosa abbia fatto. Insomma,
prio una brava moglie, anche se è sem-
credo che sia normale per quelli della
pre difficile penetrare l’animo di una
sua specie, ma personalmente non
femmina.
condivido. Noi Carassi non abbiamo 137
IL CUSTODE DEL GIARDINO di Diego Marinelli I segreti del Layout Questo mese interrompiamo momentaneamente la nostra serie sui segreti del Layout, per concentrarci sul mondo del Betta. Questo non significa che non si debba parlare di allestimenti! Il nostro autore, a sorpresa, ci presenta un caso di studio, su un acquario Layout in cui fa bella mostra di sé un Betta splendens. Altro che coppette colorate! Qui si parla di acquariofilia vera e di Betta “felici”.
Queste foto sono state scattate presso il negozio Mondonatura acquari sito a Napoli in via Caldieri, durante la manifestazione “Acquari e Ritratti”. Il mio compito era quello di mostrare le tecniche e gli accorgimenti necessari, per ottenere una buona foto di un Acquario di piante. Gli Aquascape, essendo paesaggi sommersi, hanno la presunzione di sollecitare la fantasia dell’osservatore, di evocare scenari immaginari e di trasmettere piacevoli sensazioni estetiche. 138
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Solitamente, prima di scattare una foto che li ritrae, mi fermo qualche minuto a osservare e â&#x20AC;&#x153;subireâ&#x20AC;? la scena che rappresentano, alla ricerca di uno spunto, di qualcosa che mâ&#x20AC;&#x2122;indichi il modo migliore per ottenere delle immagini, che ne evidenziano al meglio le caratteristiche. Ebbene, mentre osservavo attentamente questa nuova creazione di Rosario Tommasone, compare, da dietro un cespuglio, un esemplare di Betta splendens. Allâ&#x20AC;&#x2122;inizio accolsi la presenza con un certo stupore (in genere si ritiene che i betta non siano pesci indicati per questo genere di acquari, non per altro, per la loro dimensione, che influenza senza dubbio le proporzioni assegnate al layout), ma poi, restando a osservare per qualche minuto, mi convinsi che non era proprio un cattivo abbinamento, anzi, il paesaggio sommerso subiva un cambiamento e la scena esprimeva uno strano ma elegante fascino. Con il suo movimento lento e autoritario, sicuramente elegante, il Betta mostrava di essere il padrone di
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casa, esprimendo il suo tipico carattere â&#x20AC;&#x153;territorialeâ&#x20AC;?. La sua livrea luccicante e colorata risaltava in modo prepotente tra le sfumature verdi delle piante acquatiche. Alla fine, non potei far altro che complimentarmi con Rosario per la scelta di dare un custode al suo splendido giardino sommerso. Si ringrazia Rosario Tommasone di Mondonatura, per aver realizzato lâ&#x20AC;&#x2122;acquario oggetto del presente contributo.
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Betta da concorso e altre forme di Valentina Direnzo e Roberto Silverii Capita molto spesso di osservare, nei siti specia-
o meno, all’ideale descritto nello standard.
lizzati italiani e stranieri il termine “Show”, acco-
La domesticazione di Betta splendens è impos-
stato alla parola “Betta”. Ma cos’è un “Betta
sibile da datare, sappiamo per certo, però, che
Show”? Che cosa conferisce a un esemplare la
nel sud-est asiatico, i Betta venivano allevati già
qualifica di “Show”?
nel XIV-XV secolo.
Verrebbe da pensare che gli esemplari “show”
La loro particolare indole e la facilità con cui si ripro-
siano i soli a essere ammessi nei campionati, ma
ducono anche in cattività, hanno portato gli appas-
nei campionati (di qualunque standard si parli),
sionati a iniziare una vera e propria selezione, al fine
non esiste nessuna “selezione all’ingresso”, gli
di ottenere esemplari sempre più adatti ai combat-
allevatori sono liberi di portare i loro pesci, al
timenti. Questa (per noi occidentali deprecabile) tra-
massimo... non vinceranno nulla!
dizione, ha in Tailandia radici molto profonde, tanto
Sfatiamo quindi un mito: si tratta semplicemente
che, nel 1800, i combattimenti erano addirittura
di una convenzione, sicuramente comoda per la
regolamentati. Questi esemplari, oggi chiamati
brevità, ma altrettanto generica e imprecisa.
Fighter, hanno subito una selezione totalmente
Quando diciamo “Betta Show”, ci riferiamo alle
opposta a quella che si cerca di ottenere attual-
varietà di Betta splendens più recentemente
mente con gli esemplari ornamentali: sono, infatti,
selezionate (scartando impietosamente quelle
pesci più grandi, robusti, con le pinne molto corte
che hanno fatto la storia dei Betta e dei concor-
(nei combattimenti offrono punti “di presa” per l’av-
si internazionali), la dicitura corretta invece è, ad
versario) ed eccezionalmente aggressivi.
esempio: Betta splendens var. Halfmoon, o, più
La prima testimonianza di una mutazione a pinne
semplicemente, Betta “Halfmoon”.
lunghe risale alla fine del 1800. Non si tratta di
Non fatevi ingannare dagli improvvisati e spietati
una selezione voluta, ma di una mutazione
giudici della rete: dire che un esemplare di Betta
casuale avvenuta negli allevamenti. Il mercato dei
“non è show”, non significa niente. Esistono le
Betta “ornamentali” era, infatti, inesistente. I
varietà di selezione e la loro descrizione e i pesci
pesci in questione presentavano le pinne più lun-
vanno valutati proprio in base alla loro vicinanza,
ghe del normale, in particolar modo la pinna 142
anale e la caudale. Questi Betta arrivarono in
le, con i primi raggi superiore e inferiore della cau-
occidente pochi anni più tardi e da lì iniziò il loro
dale aperti, a formare un angolo di 180°.
allevamento con scopo puramente estetico.
Questa varietà venne alla luce più di 25 anni fa,
Oggi e nei decenni scorsi, la varietà più comune,
grazie al grande lavoro di tre allevatori: Rajiv
per intenderci quella che si trova facilmente nei
Massillamoni, Laurent Chenot e Jeff Wilson. Il
petshop, è la varietà VeilTail o VT. Il Betta presen-
frutto del lavoro di questa “joint venture” svizze-
ta un pinnaggio molto fluente, con pinne che
ro-franco-americana, fu presentato alla conven-
ricadono verso il basso come fossero veli, in par-
tion annuale IBC nel 1991, dove ricevette, però
ticolare la pinna caudale ricorda molto una coda
un’accoglienza piuttosto fredda e, per un paio di
di cavallo; questa varietà ha avuto il suo picco
anni, fu “snobbato” dai giudici che continuavano
massimo di allevamento tra gli anni ’60 e ’90,
a preferire i VeilTail e i RoundTail, molto simili ai
quando era l’unica presente nei campionati inter-
VT, in cui la pinna caudale è più corta e decisa-
nazionali e ha rappresentato la base di partenza
mente rotondeggiante.
per la selezione delle varietà più moderne.
Per fortuna, la bellezza innata di quegli esemplari,
Una delle più apprezzate al mondo, spesso diffi-
riuscì a farsi strada tra gli appassionati e gli alleva-
cile da trovare in Italia e in Europa, se non grazie
tori, vincendo nella convention annuale IBC di
ad allevatori appassionati o tramite associazioni
Tampa (Florida) nel 1993 e finendo sulle copertine
dedicate alla specie, è la varietà HalfMoon o HM.
di riviste specializzate; nel giro di pochi anni i Betta
I Betta splendens var. Halfmoon presentano un
Halfmoon, soppiantarono completamente i VeilTail
pinnaggio simmetrico, la loro sagoma, nello stan-
e i RoundTail nei campionati ufficiali e, di conse-
dard IBC, viene racchiusa idealmente all’interno
guenza, anche gli allevatori asiatici furono costret-
di un cerchio perfetto, testa esclusa. Al contrario
ti a rivedere le proprie strategie selettive.
dei VT, gli HM non hanno le pinne che ricadono
Quando si parla di HM, non si possono dimenti-
verso il basso, ma durante la parata tendono a
care anche i Delta, Super Delta, i Rose Tail e
essere ben dritte e spiegate a partire dalla dorsa-
Feather Tail.
Femmina Betta “Show Plakat”
143
Betta “CrownTail Plakat” 144
I Delta o i Super Delta, sono in realtà una variazione degli HM, o meglio i loro predecessori. Selezionando dai VeilTail in base ad un’apertura della pinna caudale sempre maggiore, si sono ottenuti prima i Delta, che hanno un’apertura inferiore ai 170° e poi i Super Delta, con un’apertura compresa tra i 170 e i 179°. La “scorciatoia”, adottata soprattutto dagli allevatori asiatici, in questi anni, per ottenere dei Betta splendens Halfmoon con un’apertura sempre maggiore della pinna caudale, è stata quella di riprodurre pesci con una ramificazione delle pinne sempre maggiore. Per capirci meglio: i raggi che originano direttamente dal peduncolo caudale sono detti raggi “primari”, questi poi si biforcano dando origine ognuno a una coppia di raggi “secondari”, che a sua volta si biforcano in una coppia di raggi “terziari” e per finire ogni raggio terziario darà origine a due raggi “quaternari”. In questo modo, da ogni raggio primario si otterranno 8 raggi quaternari. Un Halfmoon che raggiunge un’apertura di 180° con questo tipo di ramificazione, è assolutamente da preferirsi: l’aspetto di questi pesci sarà molto equilibrato e compatto, le pinne non saranno esageratamente lunghe e, di conseguenza, il nostro beniamino non avrà problemi di nuoto. Tuttavia negli ultimi anni, allo scopo di ottenere pesci giovanissimi (addirittura 3 mesi) con un’apertura a 180° (e quindi vendibili come Halfmoon), sono stati selezionati pesci con un numero di raggi quaternari sempre maggiore. Il risultato è disastroso: questi Betta sembrano Halfmoon perfetti a un’età di 3-4 mesi (dei veri e propri Halfmoon in miniatu145
Betta “Halfmoon”: aumentando le ramificazioni nella caudale, questa tende a perdere il bordo “netto”
Betta “Halfmoon”: si noti come nonostante le ottime forme, la ramificazione della caudale sia eccessiva
ra), ma col passare del tempo le pinne aumenta-
dei RT, dove le ramificazioni prendono origine non
no la loro ramificazione e la loro lunghezza,
solo al termine, ma su tutta la lunghezza dei raggi
diventano vaporose e ingombranti e anche
terziari e quaternari. Questa particolarità è quasi
quando il pesce è in parata, non riesce ad aprire
sempre accompagnata da un’irregolare distribu-
perfettamente la coda. È così che si è arrivati ai
zione delle scaglie e da altre deformazioni.
così detti Rose Tail. Ancora oggi si discute molto
Il dibattito sui RoseTail e FeatherTail continua
sull’utilizzo, nell’allevamento di selezione, di
ormai da qualche anno e, molto probabilmente,
esemplari che presentano questa conformazio-
non avrà mai una fine; l’opinione di chi scrive è
ne: una maggiore ramificazione, infatti, compor-
che bisogna sempre tener conto prima di tutto
ta anche maggiori difficoltà di movimento, inoltre
della salute dell’animale e poi dell’estetica, per
la membrana molto abbondante tra i raggi, ripie-
cui invitiamo i lettori a evitare queste ultime
gandosi su se stessa, è particolarmente esposta
varietà descritte, anche se, a un occhio inesper-
al rischio di batteriosi. Non per ultimo, con il
to, possano sembrare particolarmente attraenti.
tempo, un pinnaggio così pesante andrà spesso
Molto popolare è anche la varietà Crown Tail o
incontro a deformazioni e arricciamenti, poiché
CT, ottenuta da allevatori indonesiani nel corso
non sempre i raggi
degli anni ’90. Il Betta, in questo caso, presenta
saranno così robusti
le pinne con la membrana tra i raggi molto ridot-
da sostenerla.
ta, così da far sembrare la coda, una corona,
Quando si parla di
caratteristica che l’ha resa subito molto partico-
RoseTail, non si può
lare e affascinante, tanto da diventare più facil-
non parlare anche di
mente reperibile anche in Italia. Per gli standard,
Feather Tail, un’ulte-
è importante sapere che oltre ad una buona
riore estremizzazione
forma, il pesce deve presentare una riduzione
Rappresentazione schematica e semplificata dei raggi che costituiscono la pinna caudale: raggi primari (rosso), raggi secondari (blu), raggi terziari (arancio) e raggi quaternari (verdi) nella loro conformazione ideale 146
della membrana quanto più vicina possibile al
rata dall’uomo: c’è una grossa differenza tutta-
50% della lunghezza totale dei raggi delle pinne.
via, tra gli originali Fighters e gli esemplari da
Negli ultimi tempi, la varietà CT è stata sottopo-
concorso allevati oggi.
sta a nuove selezioni, che tuttavia non sono
I Plakat sono allevati e apprezzati in tutto il
ancora molto stabili; è il caso dei CT “double
mondo, in particolare in Europa e Asia, mentre
ray”, dove a sporgere dalla membrana, sono due
sembrano riscuotere meno successo in Nord
coppie di raggi secondari per ogni raggio prima-
America. Diffidate da chi definisce i plakat, una
rio e dei CT “double double ray” dove la mem-
varietà “da principianti”, solo chi non li ha mai
brana, invece, arriva fino alla prima ramificazione,
allevati può lasciarsi andare a dichiarazioni così
lasciando sporgere così i raggi secondari e ter-
superficiali. Se è vero che questi pesci sono
ziari. L’ultima varietà tra i CT è quella dei CT
meno esposti a batteriosi delle pinne, allevare un
“Baloon”, dove la membrana tra i raggi è partico-
Plakat perfetto, è altrettanto difficile che allevare
larmente abbondante, tanto da formare, in para-
Halfmoon o CrownTail. Attualmente esistono tre
ta, delle vere e proprie sacche che gonfiandosi
diverse varietà di Plakat universalmente ricono-
sembrano quasi dei palloncini. Negli ultimi 2-3
sciute dalla maggior parte degli standard, anche
anni, abbiamo assistito a un interesse sempre
se con nomi leggermente diversi. Traditional
maggiore degli allevatori, soprattutto europei e
Plakat: sicuramente la varietà più antica e quella
asiatici, per la varietà a pinne corte dei CT, i
che assomiglia di più al Betta splendens nella
CrownTail Plakat. Questa varietà, però, non pre-
sua forma naturale. Il corpo è forte e slanciato, la
senta ancora degli standard di riferimento.
pinna dorsale è piccola e rotonda, la coda ha
I Betta Plakat, ovvero i Betta a pinne corte, sono,
forma di cuore (o di picca), più o meno accen-
come abbiamo già detto, la prima selezione ope-
tuata. La pinna anale ha forma di trapezio scale-
Betta “DoubleTail Plakat” 147
Betta “Halfmoon” si noti la differenza nel numero di ramificazioni nella caudale, a pari di apertura della stessa
che meglio rende l’idea di questo Plakat, tanto meraviglioso quanto difficile da ottenere: Halfmoon a pinne corte. Immaginate quindi un Halfmoon in cui tutte le pinne dispari vengano accorciate della metà. La caudale resta una D perfetta, anche se più piccola, la pinna anale ha la stessa lunghezza del raggio inferiore della caudale. Per la dorsale vale altrettanto, tutte le pinne devono essere di lunghezza uguale, per fornire al Betta un aspetto estremamente imponente e bilanciato. La differenza principale con lo standard Bettas4all è che, in questo caso, si prevede un Betta totalmente simmetrico, quindi con una dorsale allungata che sia il riflesso della anale. In realtà le differenze non sono sempre così nette, molto spesso s’incontrano esemplari che sono a metà strada tra l’una e l’altra forma: sono definiti “Transitional Plakat”, ovvero Plakat “di transizione”, di “tipo 1”, se la forma è intermedia no, con il margine anteriore corto che degrada
tra un Traditional Plakat e uno Show Plakat (o
velocemente verso la parte posteriore, terminan-
Asymmetrical Plakat) e di “tipo 2” se la forma è
do con il margine posteriore lungo più del dop-
intermedia tra uno Show Plakat e un Halfmoon
pio della parte inferiore della pinna caudale. Della
Shortfin (o tra un Asymmetrical Plakat e un
stessa lunghezza devono essere anche le due
Symmetrical Plakat).
pinne ventrali. Show Plakat (IBC standard) o
Abbiamo deciso di trattare, per ultima, la varietà
Asymmetrical Plakat (Bettas4all standard): parlia-
Double Tail, in quanto si tratta, più che di una
mo forse della varietà più allevate nel mondo,
varietà, di una mutazione che può verificarsi su
insieme agli Halfmoon. Come in questi ultimi, la
tutte le altre forme. È stata la seconda, dopo i
caudale deve avere la forma di una “D” perfetta,
VeilTail, ad apparire spontaneamente: i Betta DT
con i due angoli netti e i primi raggi della cauda-
presentano la caudale divisa a metà, da qui
le lunghi e dritti. La pinna dorsale è più ampia e
“doppia coda” (quindi nonostante il nome, la
la anale leggermente più corta e compatta. La
coda è sempre una ma divisa in due lobi).
lunghezza del margine posteriore deve essere
Questa mutazione si accompagna a un’altra
esattamente il doppio di quella del raggio inferio-
peculiarità, ovvero uno spiccato aumento della
re della caudale e lo stesso vale per le pinne ven-
lunghezza della pinna dorsale, che idealmente
trali. Halfmoon Shortfin (IBC standard) o
deve essere pari a quella dell’anale. Se traccia-
Symmetrical Plakat (Bettas4all standard); la defi-
mo una linea dalla bocca del Betta fino al pedun-
nizione data dagli standard IBC, è forse quella
colo caudale, questa nel Betta DoubleTail perfet148
to, lo divide in due metà perfettamente specula-
Big Ears, poi, è facilmente trasmissibile alle gene-
ri! La mutazione DoubleTail è legata a un gene
razioni future, per cui è solo questione di tempo e
recessivo, si manifesta quindi solo quando pre-
sicuramente osserveremo le “grandi orecchie” su
sente in omozigosi e può essere applicata a
tutte - o quasi - le altre varietà.
qualsiasi delle altre varietà: potremo così avere
La trattazione di tutte le varietà apparse negli
Halfmoon Doubletail (quelli ora universalmente
allevamenti richiederebbe ulteriore tempo, ma
riconosciuti come DoubleTail), VeilTail DT, Plakat
abbiamo preferito evitare di parlare di quelle
DT ecc. Il gene, presente in eterozigosi, ha inve-
forme che prevedono malformazioni molto evi-
ce l’effetto di allungare sensibilmente la pinna
denti e assolutamente menomanti per l’animale,
dorsale, permettendo quindi di distinguere un
come quei Betta con il corpo cortissimo o con
esemplare “DoubleTail-geno”, da uno che non
deviazioni della spina dorsale. Come detto in
ha il gene Doubletail.
precedenza, dobbiamo mettere al primo posto
L’ultima novità: i Big Ears o Dumbo. Anche questa
nell’allevamento selettivo, il benessere e la salu-
varietà è oggetto di discussioni, dal momento che
te degli animali, ponendoci dei limiti invalicabili. È
i Betta in questione hanno delle pettorali davvero
impossibile chiederlo a chi dell’allevamento dei
enormi, oltre il doppio della grandezza della loro
Betta fa il proprio sostentamento quotidiano e
testa. Questo può impedire loro di muoversi age-
cerca quindi ogni giorno di creare novità interes-
volmente, essendo le pettorali fondamentali nel
santi per il mercato, è invece d’obbligo chiederlo
nuoto. Per fortuna, se nel complesso il pesce è
agli appassionati: solo con una rivoluzione “dal
sano e ha un pinnaggio equilibrato, non sembra
basso”, potremo arrivare a modificare anche il
risentirne ed è una varietà che sta prendendo
comportamento di chi alleva i nostri beniamini
piede molto velocemente. Il gene (o set di geni)
per lavoro.
Betta “Traditional Plakat”
Betta “Halfmoon Shortfin”
Betta “Show Plakat”
149
A BRACCI Accogliamo siti e portali “concorrenti” che diffondono la cultura degli acquari Come rammenterete, abbiamo pubblicato qualche mese fa una rubrica “link” dedicata ai siti e ai portali che si occupano di acquariofilia. Ovviamente non avevamo velleità di completezza, ma volevamo con sincerità dare spazio a tante realtà del web, che contribuiscono attivamente alla diffusione della cultura acquariofila. Ovviamente questo ha prodotto reazioni positive in chi è stato citato, meno entusiastiche in coloro che non sono stati inseriti nella nostra “lista” dei siti consigliati. Eppure esistono tantissimi portali che producono effetti eccellenti, lavorando con serietà sui nostri stessi argomenti. Qualcuno ritiene che siamo “in concorrenza”. Il nostro punto di vista è diverso e i nostri lettori lo conoscono perfettamente: fare gruppo permette di essere più incisivi, per creare spazi adeguati a tutti coloro che partecipano alla nostra attività con intenzioni costruttive. Per questo motivo abbiamo deciso di far partire, lo scorso mese, una nuova rubrica, dedicata a tutti quelli che vorranno riempirla! Similmente al servizio offerto alle associazioni acquariofile, che possono contare su uno spazio gratuito ogni mese, messo a loro disposizione per diffondere le attività e le novità sul loro territorio, offriremo ogni mese uno spazio a un sito o un portale, che vorrà riempirlo per mostrare quanto offerto nel proprio www. Ancora una volta, in questo modo, Aquariophylia si presterà a creare relazioni utili tra associazioni, siti web e privati, allo scopo di produrre un network adeguato a diffondere la cultura degli acquari in ogni casa. Continuiamo, questo mese, con un interessante portale dedicato agli acquari che contiene una bella sezione dedicata al Betta splendens. Troviamo giusto quindi fargli prendere il proprio spazio, in questo numero speciale, da protagonista. Attendiamo naturalmente proposte di partecipazione per il prossimo numero!
150
A APERTE! AQUA EXPERIENCE: UN SITO CURATO http://www.aquaexperience.it/index.php?option=com_content&view=article&id=56
Il sito è dedicato ad acquari di tutti i tipi, con un approccio quasi da rivista. Contiene, infatti, articoli ben confezionati sugli argomenti piÚ disparati, ma anche interviste a vari personaggi del mondo degli acquari, reportage su mostre e fiere, sondaggi, articoli tecnici e di
151
approfondimento. Non mancano delle schede ben realizzate e alcune interessanti risorse on line, come il calcolatore della quantità di CO2 e di altri valori dell’acqua. In complesso, il sito è molto ben curato e i contenuti appaiono rigorosi. Volendo proprio trovare un difetto… in effetti… manca un banner che rimandi ad Aquariophylia! Ma nessuno è perfetto.
152
Tra leggenda e realtà:
i miti da sfatare di Alessandro Distefano Le leggende sono fatti reali mischiati alla fantasia.
Mi piacerebbe dirvi di no. Purtroppo non è così,
Purtroppo ogni scienza naturalistica è un pozzo
anzi il fatto che sia una specie robusta, peggiora
insondabile di leggende. Perché dico questo?
la situazione. Questa è una breve raccolta di
Semplice: ogni essere vivente cerca di sopravvi-
alcune delle domande che appaiono più fre-
vere in qualsiasi condizione, ma il fatto che
quentemente nei forum italiani.
sopravvivano, non significa che quelle condizioni critiche siano il modo in cui debbano vivere nor-
In casa ho 22 °C di temperatura (per esem-
malmente.
pio), posso fare a meno di riscaldatore ter-
…E la domanda sorge spontanea: ci sono luoghi
mostatato e coperchio?
comuni o leggende sui Betta?
Assolutamente no! Il Betta è un pesce tropicale,
153
abituato a temperature dai 25 ai 30 °C in un
I
luogo dove gli sbalzi di temperatura sono quasi
qualunque cosa si muova.
del tutto inesistenti!
I Betta splendens (soprattutto i maschi), sono
Provate a pensare: ad esempio 22 °C di temper-
territoriali, quindi è vero in parte.
atura rimarranno costanti quando sono accesi i
Se decidete di tenerne uno in vasca, è bene che
termosifoni di giorno e, invece, di notte?
v’informiate sulle possibili specie idonee a ques-
Con il riscaldatore termostatato la temperatura è
ta convivenza. Non sono molte, ma esistono.
costante 24 ore al giorno e se l’acqua misura un
Evitate di acquistare, come molti fanno, guppy e
grado al di sotto di quella impostata, non si
caridine; sono specie pacifiche che facilmente
accende e non consuma corrente, ma allo stes-
risvegliano gli istinti predatori del nostro Betta.
Betta
sono
aggressivi
e
uccidono
so tempo è in grado di ripristinare rapidamente la perdita di calore, evitando così pericolosi sbalzi
I Betta mangiano le antenne dell’ampullarie.
di temperatura.
È vero solo in parte.
Il coperchio poi è fondamentale per 3 aspetti:
Il Betta ha un forte istinto predatorio e, molto
evita che il Betta salti fuori dalla vasca, mantiene
spesso, lo osserviamo puntare una piccola
un calore costante fino in superficie e, soprattut-
lumachina che cammina sul vetro davanti al suo
to, mantiene un alto tasso d’umidità in modo che
naso. Per lui è anche fonte di nutrimento e capi-
il Betta, salendo a respirare, non si ammali.
ta frequentemente che le attacchi per cibarsene. Le ampullarie adulte però, sono un tantino fuori
Il Betta riesce a vivere anche in un bicchiere
della sua portata.
d’acqua?
Sfatiamo le leggende che perseguitano il betta e affrontiamo la realtà. Un acquario spazioso e ben curato sarà garanzia di successo: lunga vita felice per il nostro pesciolino ed enormi soddisfazioni per noi
Questa è un’infamia che perseguita il Betta da sempre. Il Betta si è evoluto in modo tale da essere in grado di respirare ossigeno atmosferico, però il fatto che riesca a respirare e a mangiare in poco spazio per tanto tempo, non significa che stia in realtà vivendo bene. In natura, nella stagione secca, il Betta sopravvive respirando ossigeno atmosferico nel fango, ma è una condizione che per sua fortuna dura poco. Per cui basta Betta nei bicchieri o in piccolissimi contenitori da un paio di litri! Diamo al nostro Betta una dimora degna di questo nome. Gli prendo una compagna perché altrimenti si sente solo. Il Betta è un pesce territoriale, non è gregario. Ogni Betta ha un forte istinto riproduttivo, per sua natura non tollera la convivenza con esemplari della propria specie, se non ai fini dell’accoppiamento e una compagna non pronta, non è altro che un intruso da scacciare via a tutti i costi. 154
Posso tenere il Betta dentro un vaso se sopra
Betta
halfmoon,
crowtail,
plakat,
non
metto una pianta, in modo tale che dalle radi-
selezionati e selvatici… che differenza c’è?
ci prenda ossigeno e le sue deiezioni
“Halfmoon”, “crowntail”, “show plakat” ecc.
concimino la pianta?
sono varietà, appartenenti sempre e comunque
Assolutamente no! Il povero Betta finirà sì per
alla stessa specie: Betta splendens! Le diverse
concimare la piantina, ma da morto. Nel vaso, la
varietà sono state ottenute nel corso di decenni
pianta occuperà tutta la superficie dell’acqua, a
di selezione, a partire dai Betta splendens non
discapito del pesciolino che se ne starà in poche
selezionati.
gocce. Inoltre i volumi di acqua in un vaso, non
Per “non selezionati”, quindi, intendiamo esem-
sono quelli ottimali per lasciarci vivere un pesce.
plari nelle loro forma e colori originali, come potremmo trovarli in natura. Mentre per “selvati-
Prendo un 500 litri e ci metto più maschi
ci”, intendiamo pesci, sempre nella loro forma
insieme!
originale, ma prelevati direttamente in natura.
I Betta vivono in risaie, dove l’acqua arriva al massimo a una quarantina di centimetri d’altez-
Il Betta viola!
za, ma si estende per km. Questo fa sì che
La genetica dei Betta è davvero molto comp-
ognuno abbia il proprio territorio e non si incontri
lessa e ogni giorno ci s’imbatte in neofiti convin-
con l’altro.
ti di poter ottenere colori particolari, come se si
Nonostante in commercio possano trovarsi
avesse a che fare con la risoluzione di una sem-
vasche ampie costruite anche artigianalmente, è
plice addizione. Purtroppo nei Betta, 2+2 non fa
da escludersi che un simile fenomeno accada in
4! Ad esempio, non possiamo ottenere un Betta
cattività. Per cui ricordate bene, mai più di un
viola, accoppiando un Betta blu con uno rosso.
maschio per vasca, qualunque sia il volume.
Da questo incrocio avremo sicuramente dei multicolor, ovvero degli esemplari di colore blu sporchi di rosso, ma mai un miscuglio uniforme dei due colori. O ancora, incrociando un Betta bianco con uno rosso, non avremo un Betta rosa… E via dicendo. Questo perché, nel Betta, ci sono più cellule specializzate e ben quattro strati di cellule, che concorrono nel definire quello che è il colore finale, ovvero quello che noi vediamo. Questi non sono che alcuni dei luoghi comuni e delle leggende che maggiormente attecchiscono su chi, da neofita, si avvicina a questo hobby e in particolare al Betta splendens. L’unico modo per evitare questi errori grossolani è informarsi sempre prima di procedere all’acquisto di un qualsiasi essere vivente, per essere poi pronti e sicuri, d’offrir loro una vita davvero degna d’essere vissuta! 155
156
157
Vorreste vivere in un appartamento di
2 4m ?
di Corinne Van Keulen È stato ripetuto fino alla noia: i Betta, come qua-
in questo caso come minimo acqua di buona
lunque altro essere vivente, hanno bisogno di
qualità e a temperatura adeguata.
spazio sufficiente e condizioni ambientali adatte,
Nonostante questo, sono continuamente proposte nelle fiere, nei negozi specializzati e nei webshop, soluzioni sempre più pazzesche e inadeguate alla vita, appena decorosa, dello sfortunato ospite. Il Betta è senz’altro di poche esigenze, se confrontato con altri pesci da acquario decisamente più sensibili ai fattori ambientali, ma è necessario rispettare delle condizioni, sia pur minime, per garantirne il benessere. Vogliamo quindi sottoporvi una carrellata di orrori, regolarmente presentati sul mercato, per segnalarvi quello che non bisogna assolutamente utilizzare per un betta! Ci aspettiamo che i nostri lettori abbiano vera passione per il loro hobby e abbastanza buon senso per identificare da soli gli oggetti da evitare ma, nonostante questo, riteniamo utile sottoporvi questa horror-hitparade: lasciandovi il compito di votare il vincitore, cioè, il peggiore. 158
1 http://affordablepetsolutions.com/betta-product.html In questo sito vengono presentati contenitori (non sapremmo come altro definirli, certamente non acquari), di varie forme (sferici, cilindrici ecc.) senz’altro decorativi, se usati per riempirli di biglie di vetro, o di conchiglie, o di sabbia colorata o cos’altro vi suggerirà la fantasia, ma che non riusciamo a riconciliare con l’idea della presenza, al loro interno, di un essere vivente più grande di... una dafnia. Sono forniti senza filtro, senza riscaldatore, illuminazione led alimentata a batterie AA, capacità compresa tra il 1/2 gallone (1.9 l) e 2,5 galloni (9.5 l). Il modello da 1/2 gallone è fornito di separatore per poter ospitare 2 betta, dimezzando così ulteriormente lo spazio a disposizione. Vengono offerti altri prodotti, tra i quali condizionatori d’acqua, medicinali e un libro su come prendersi cura dei betta (!), ma la voglia di proseguire lo shopping ci è passata.
2
-
http://www.zoomed.com/db/products/Search.php?SearchID=15&DatabaseID=2&Produ ctCategory=Betta%20Products&Heading=Aquarium&Search.x=24&Search.y=20 Offrono diversi accessori, due soli modelli di “vasche”, da 1 e 2 galloni, rispettivamente (3,8 e 7,6 l). Anche in questo caso il ‘kit’ non comprende accessori, evidentemente ritenuti superflui, quali filtro e riscaldatore (del resto, si possono aggiungere, ma riducendo ancora lo spazio disponibile), in compenso è possibile scegliere tra un’ampia gamma di colori.
159
3 http://www.darwinshop.it/shop/fino-a-50-cm/1944-blubios-mini-acquario-betty.html
4 http://www.iltucanopet.com/home/details/1944/1328/acquari/acquari-completi/fino-a50-cm/blubios-mini-acquario-betty Entrambi propongono un miracolo di miniaturizzazione: in 21 x 11 x 20 cm (capacità 1,5 l) troviamo: portapenne da tavolo, orologio a cristalli liquidi, contenitore per betta, fornito d’illuminazione LED, filtraggio sotto sabbia, pompa di ricircolo completa di rubinetto decorativo e piantine artificiali. Apparentemente non disponibile al momento ma, ohimè, l’abbiamo visto in diversi altri negozi.
5 http://casaarredamento.mall.askjot.com/s/mini-acquario/Acquari_20755 Vari accessori, più un riassunto di quanto visto fino a ora, con gli “acquari da scrivania” (il portapenne già descritto) in diverse varianti, la boccia già presentata all’inizio, ecc. In uno dei ‘prodotti’ rappresentati (selezionandolo si viene ridiretti a ebay) sono raffigurati, inevitabili compagni di sventura del betta, due pesci rossi.
Ci fermiamo qui, ci sembra più che abbastanza. Nulla vieta di comprare questi oggetti, se proprio qualcuno trova il design accattivante, ma, per favore, qualunque uso ne facciate, non pensate neanche per un momento di usarli come acquari.
160
Notizie dalla stampa internazionale Sono tante le riviste ed i portali che si occupano o si sono occupati di Betta ma senza dubbio una nota particolare va fatta per Tropical Fish Hobbyist, una delle riviste più antiche e più serie presenti nel mercato internazionale. Con un taglio assolutamente scientifico tratta argomenti di acquariofilia adeguando il livello di comprensibilità al grande pubblico. Esaminiamo insieme gli articoli pubblicati negli ultimi anni ed eventualmente andiamo a leggerli direttamente sul sito web (http://www.tfhmagazine.com), dopo esserci registrati. Buona Lettura!
1.
Betta splendens | Freshwater | Species Profiles | TFH ... ... Fish of the Month Issue: September 2006. Betta splendens. ... Back to Top. Site ‘Breadcrumb’ Navigation: ... 48k - 18 Jul 2013
2.
Magnificent Bettas | Freshwater | Feature Articles | TFH ... ... The original betta in the hobby, Betta splendens, is available in an extreme variety of cultivated colors and fin types. In their native country of Thailand ... 55k - 18 Jul 2013
3.
A Noisy Tankmate from the Island of Koh Samui, Thailand | ... ... Language and Environment. Pla kat means “biting fish,” and is the common Thai name of the Siamese fighting fish Betta splendens . However, it is ... 61k - 18 Jul 2013
4.
Better Betta-Keeping | Details | Articles | TFH Magazine ... The fish that the young man purchased was a Betta splendens, more commonly known as simply the “betta” or “Siamese fighting fish.&rdquo ... 58k - 18 Jul 2013
5.
Splendid Bettas (Full Article) | Details | Articles | TFH ... ... These fish are known as plakat or plakad bettas. The initial fish used may have been Betta splendens, B. smaragdina, or B. imbellis, but over time all of these ... 67k - 18 Jul 2013 161
6.
Species Profiles | Freshwater | Tropical Fish Hobbyist ... ... Betta splendens It is no exaggeration to say that bettas have been bred in every color and in many combinations ... Describer: Regan 1910. ... 49k
7.
Adding Color to the Freshwater Aquarium: Going Green (Full ... ... The ultra-rare green betta wears a dark mantle that shimmers. ... Should one of the green wonders catch your eye, you should know a few things ... 59k - 18 Jul 2013
8.
Fish Selection & Stocking Guide | Aquarium Basics | Tropical ... ... to the extreme when spawning, or as with the male Siamese fighting fish Betta splendens, when confronted with another male of their own kind. Still others ... 63k - 18 Jul 2013 162
9.
Top 10 for the 10-Gallon Tank | Details | Articles | TFH ... ... to listen for! Alternatives to sparkling gouramis include honey gouramis Trichogaster chuna and female Siamese fighting fish Betta splendens. Dwarf gouramis ... 60k - 18 Jul 2013
10.
1990-2000 | Article Indexes | Inside TFH Magazine | Tropical ... ... Bettas, Starting Out Right With, September 92. Beyond splendens: The Betta coccina Group, April 98. ... 101k - 18 Jul 2013
11.
Hobbyist Profile: Mike Hellweg - TFH Magazine BlogHobbyist ... ... Betta channoides in Mike Hellweg’s fishroom; unlike the ubiquitous hobby betta B. splendens, B. channoides is a mouthbrooder. ... 65k
12.
TFH Magazine :: 1990-2000 Articles ... Oct-90. Bettas, Starting Out Right With, Sep-92. Beyond Splendens: The Betta coccina Group, Apr-98. BIG ... 101k - 29 Sep 2010
13.
Craig Sernotti Archives - TFH Magazine BlogCraig Sernotti ... ... Betta channoides in Mike Hellweg’s fishroom; unlike the ubiquitous hobby betta B. splendens, B. channoides is a mouthbrooder. ... 46k
14.
Mike Hellweg Archives - Page 2 of 2 - TFH Magazine ... ... Betta channoides in Mike Hellweg’s fishroom; unlike the ubiquitous hobby betta B. splendens, B. channoides is a mouthbrooder. ... 101k
15.
Breeder’s Challenge Archives - Page 3 of 3 - TFH Magazine ... ... Betta channoides in Mike Hellweg’s fishroom; unlike the ubiquitous hobby betta B. splendens, B. channoides is a mouthbrooder. ... 101k
16.
Magnificent Bettas | Details | Articles | TFH Magazine ... The original betta in the hobby, Betta splendens, is available in an extreme variety of cultivated colors and fin types. In their native country of Thailand ... 54k - 18 Jul 2013
17.
Betta patoti, the Tiger Betta | Details | Articles | TFH ... ... the tiger betta belongs to the same genus as the popular Siamese fighting fish Betta splendens, it is a very different fish both in looks and natural history ... 54k - 18 Jul 2013
18.
After the Monsoon: Fish of the Emerald Forests of Thailand ... ... ignores the Betta imbellis that live naturally all around his property since theyare not pugnacious enough; only his coveted B. splendens champions from ... 69k - 18 Jul 2013 163
Aquariophylia in… poesia Non poteva mancare neppure questo mese la rubrica di Mariella Bettarini. Non solo perché il suo cognome, Betta(rini) si presta ad una serie di giochi di parole che ci riportano all’argomento di questo numero (come ella stessa, acutamente, suggerisce), ma perché un angolo di poesia non poteva non essere presente in un numero dedicato ad un pesce tanto poetico. Avevamo aperto una sorta di tenzone tra i nostri amici poeti, alla ricerca del testo meglio calzante. Poi si è introdotto un ospite a sorpresa. Poco male: la poesia, se è poesia, quando è poesia, è sempre poesia! O no?
Betta splendens Chiare, fresche et dolci acque,
il coperchio si scopra
ove le belle pinne
e al trepidante sguardo, ignuda,
muove colui di bei colori adorno;
la covata ora appaia.
gentil ramo ove piacque
Ed alla vista improvvisa
(con sospir’ mi rimembra)
di avannotti splendenti
a lui con grazia di nuotare attorno;
il cor or si rallegri.
herba et fior che la coda
Oh magici momenti,
leggiadra ricoverse
che provar può soltanto
nell’angelico nuoto;
chi con amore e con pazienza aspetta,
aere sacro, sereno,
nel suo cor trepidando,
di picciol bolle, già di muco asperse:
il riprodursi magico del Betta!
date udïenza insieme a le gioiose mie parole extreme.
Disegno di Flora Palumbo Betta, il maschio Acrilico su cartoncino 15x18 http://www.florapalumbo.com Contatto: 349 - 0836387 flographic@yahoo.it http:/ florapalumbo.wix.com/florapalumbo
Sarà pur mio destino e ‘l cielo in ciò s’adopra, che le deposte uova in questo nido schiuda? il momento è vicino! 164
IPPO CAMPO CANTA PETRARCA SSSH! ZITTI PER FAVORE. NON DITE A NESSUNO CHE SONO QUI. SE SI ACCORGONO CHE MI SONO INTRUFOLATO BEN DUE VOLTE, IO, PICCOLO TELEOSTEO MARINO, IN UN NUMERO DEDICATO A UN PESCE D’ACQUA DOLCE, È LA VOLTA CHE MI LICENZIANO SENZA PIETÀ! MA NON HO RESISTITO, LA TENTAZIONE È STATA TROPPO FORTE E L’OCCASIONE TROPPO BELLA PER PERDERLA; PERCIÒ ECCOMI QUI, NEI PANNI DEL SOMMO POETA, A DARVI LA VERSIONE CHE LUI STESSO AVREBBE SCRITTO, SE AVESSE SAPUTO DELL’ESISTENZA DEL BETTA. PETRARCHESCAMENTE VOSTRO, IPPOCAMPO
(HO DETTO DEL BETTA, NON DI BETTA LA SEGRETARIA... LO SO CHE NON È LA MIA RUBRICA, MA LA RESPONSABILE DI SEZIONE, MOLTO PIÙ SIMPATICA DI TUTTI GLI ALTRI MEMBRI DELLA REDAZIONE, HA CHIUSO UN OCCHIO... VA BENE, NON SONO UN POETA, MA SOLO STAVOLTA, DAI, PER FAVORE...)
165
TEST DI BANCO
I mangimi Blue Line A cura dell’Associazione Italiana Betta Questo mese vogliamo proporre un test molto particolare, eseguito su alcuni mangimi da soci dell’Associazione Italiana Betta. I MANGIMI SONO I SEGUENTI: Basic Advanced 58 Marine & Discus 58 Elite 58 Artemia Grains 12 – 35 Il grade 58 è caratterizzato da una pezzatura medio-grande, ideale quindi per sub-adulti e adulti. Abbiamo testato i mangimi Basic Advanced, Marine & Discus ed Elite nel mantenimento quotidiano, per preparare l’allevamento di esemplari adulti e nella crescita di subadulti. In particolare, Basic Advanced ha una percentuale di proteine altissima. In caso di riproduzione, è consigliabile usarlo per condizionare i riproduttori, proponendo oltre al surgelato questo mangime particolare. I “grade 12” e “ grade 35” sono, invece, rispettivamente, una polvere e un micro-granulato. A causa delle dimensioni contenute dei granuli, sono adatti per svezzare i giovani pesci, anticipando il passaggio dal vivo al secco. I contenuti di ciascun prodotto, come dichiarati dal produttore, sono riportati in tabella.
166
Abbiamo utilizzato i tre mangimi per adulti, alternandoli per un periodo di 3 mesi. Data la loro composizione, alternare i tre prodotti ci è sembrata l’idea migliore, in quanto Basic Advanced contiene una percentuale estremamente elevata di proteine, ma una percentuale minore (anche se di Qualità degli ingredienti; Possibilità di scegliere la granulometria giusta; Artemia grains ha una resa ottima nello svezzamento dei piccoli
poco) di grassi, rispetto a Elite e Marine & Discus. Secondo la nostra personale esperienza, il prodotto migliore per l’allevamento è ELITE, che si potrebbe alternare al Basic Advanced per preparare le riproduzioni. A tal proposito, confermiamo quanto inizialmente sospettato, ovvero che Basic Advanced si presti in modo eccellente nella preparazione dei riproduttori e tutte le coppie nutrite con quest’alimento si
Politica di prezzo molto rigorosa, praticamente impossibile trovarli in offerta o scontati
sono riprodotte con successo. Per i pesci adulti forse sarebbe meglio puntare sulla pezzatura 81. Diverso il discorso per l’Artemia Grains: la pezzatura 12 non è utilizzabile, in quanto gli avannotti sono estremamente esigenti e, nel primo mese di vita, mangiano solo il cibo vivo. Dopo il primo mese di allevamento, invece, riescono a ingerire tranquilla-
splendens, punteremmo su: Elite 81, Artemia Grains 81 e Basic Advanced 81 per gli adulti (i primi due per il mantenimento, il terzo per la ripromente il “35”. Prodotto a nostro parere ecceziona-
duzione), Elite 58 e Artemia Grains 58 per i suba-
le, che personalmente ci sentiremmo di raccoman-
dulti, Artemia grains 35 per gli avannotti dai 30-
dare in pezzature anche più elevate, per gli adulti.
40 giorni in su. In alternativa, si possono elimina-
Probabilmente, infatti, la composizione e gli
re i mangimi con pezzatura 81, sostituendoli con
ingredienti sono molto simili al notissimo “Atison
la pezzatura 58.
Betta Pro” della Ocean Nutrition, che quasi tutti
Utilizziamo Basic Advanced, Elite 58 e Marine &
gli allevatori di Betta utilizzano.
Discus, anche nell’alimentazione di B. macrosto-
Quindi riassumendo, se dovessimo creare una
ma (F3 di allevamento, non di cattura) e anche
linea personalizzata di mangimi per Betta
questi pesci mostrano di gradire l’alimento.
Info: http://www.blue-co.it/prodotti.php 167
vai col...
ww w
link! a cura di Mario Loffredo In questa rubrica prendiamo in considerazione ogni mese un argomento di base, per guidarvi nella perfetta
comprensione dei
principi e
delle tecniche che ogni buon acquariofilo dovrebbe conoscere. Oramai la
rete offre una vasta gamma di notizie in proposito e non è necessario, dunque, che Aquariophylia predisponga articoli specifici in merito. La rete, però, contiene anche tante notizie errate, non essendo verificate in alcun
esperto della rivista si prenderà cura di leggere ed esplorare suggerendo solo pagine corrette o, perlomeno… non totalmente scorrette! In tal modo potrete godere di una navigazione “sicura”, sfruttando le recensioni proposte ogni mese. Vi modo. Per questo motivo un
proporremo pagine in varie lingue, per assecondare le vostre preferenze, indicate dalle
bandierine
al fianco di ogni link, per assecondare le
vostre preferenze. Accetteremo ovviamente con grande piacere anche i vostri
suggerimenti:
se avete trovato una pagina particolarmente
interessante, inviateci un riferimento e saremo felici di valutarla ed eventualmente recensirla. 168
Oggi parliamo di…
BETTA SPLENDENS Betta, pesce combattente, Combattente siamese o come altro preferite appellarlo: è questo l’argomento di questo numero speciale e sarebbe riduttivo, dunque, offrire qui delle descrizioni generiche. Possiamo solo rammentare che si tratta di uno dei protagonisti più controversi dell’acquario tropicale d’acqua dolce. Mantenuto in minuscole coppette prive di filtraggio, o allevato in grossi acquari di comunità, con poche possibilità di riprodursi. Tenuto in vita solo per permettere scommesse violente sui combattimenti tra maschi, o mostrato in negozio, come un animale di plastica, per essere maltrattato in contenitori che non possono essere chiamati acquari. Eppure, in tanti casi, amato alla follia, tanto da essere selezionato, coccola-
169
to, riprodotto in generazioni successive dai suoi estimatori. Che tipo di allevatore vogliamo essere? Per conoscere meglio noi stessi e l’oggetto del nostro ardore amatoriale, non c’è che da cliccare sui link che seguono. Troveremo un mare di risorse da esplorare, gustare, studiare nei prossimi mesi. Buona navigazione!
http://aquadreams.altervista.org/AllevamentoBettaSplendens.html http://www.aquaexperience.it/index.php?option=com_content&view=article&id=56 http://acquariofiliaconsapevole.it/pesci_betta_splendens http://www.acquaportal.it/Articoli/Dolce/Pesci/speciale_betta/ http://www.bettaportal.net/tag/betta-splendens/ http://www.natura-amica.it/1/il_betta_splendens_varieta_ed_allevamento_7420288.html http://acquagliari.wordpress.com/2012/08/22/betta-splendens-esperienza-di-riproduzione/ http://www.mondisommersi.com/acquario-d-acqua-dolce-nuovi-arrivi/24-il-betta-splendens.html http://allevatoridipassioni.forumfree.it/?t=53740160
http://en.wikipedia.org/wiki/Siamese_fighting_fish http://bettysplendens.com/articles/home.imp http://www.seriouslyfish.com/species/betta-splendens/ http://www.ibcbettas.org/smp/species/splendens.html http://bettasplendeninfo.blogspot.it/2009/03/betta-splenden-tank-mates.html http://www.fishtanksandponds.co.uk/livestock/betta-splendens.html http://www.bettysplendens.com/articles/catview.imp?catid=854 http://worldofbettas.onediscussion.net/t6-breeding-betta-splendens http://bettafishawarenessday.blogspot.it/2012/09/betta-splendens-tail-types-article.html
http://www.masterfisch.de/45-suesswasser-labyrinthfische?gclid=CJGxk_3Mk7cCFche3god4Q0A8g http://www.mybettasplendens.de/ http://honey-betta.de/BettaSplendens.html http://www.zierfischverzeichnis.de/klassen/pisces/perciformes/anabantoidei/betta_splendens.htm http://www.kampffischnet.de/index.php?option=com_content&view=article&id=73&Itemid=160 http://www.r-haemmerle.de/sites/kampffisch.htm http://www.mybettasplendens.de/bettaarten.html http://www.bee-point.de/bettas.html
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GASTRONOMIA A M I CIB a cura di AIB Chi di voi non apprezza un buon pranzetto, ben cucinato, magari da uno chef famoso e con ingredienti di prima scelta? Anche i Betta sono dei buongustai e meritano quindi lo stesso trattamento che vorremmo per noi stessi. Trasformiamoci dunque in chef e prepariamo dei gustosi manicaretti per i nostri amici. Certo, un po’ diversi da quelli che sembrano gustosi a noi ma, del resto, De gustibus...
Microworms Panagrellus redivivus Allevamento: i microworms sono dei piccoli nematodi dalle dimensioni di 2-3 mm di lunghezza e 0,1-0,2 di larghezza, di colore bianco-trasparente. Rappresentano un’ottima alternativa per alimentare gli avannotti appena nati. Si riproducono molto velocemente, basti pensare che una femmina partorisce dai 20 ai 50 piccoli ogni due giorni e che i piccoli, raggiungono la maturità sessuale circa al quarto giorno di vita. La temperatura ideale è compresa tra i 18 e i 30 °C. I microworms si nutrono di lieviti e batteri che crescono su cereali o farine. Terreno di coltura: utilizziamo un recipiente a uso alimentare, gli ingredienti per il terreno di coltura sono: -farina integrale Microworm -farina di tipo “00” -crusca -lievito di birra -acqua. Mescoliamo gli ingredienti fino a ottenere un composto cremoso e omogeneo. Per somministrarli ai nostri avannotti, prelevare i microworms presenti lungo le pareti del contenitore, con una spatolina o un pennellino. Importante non prelevare il terreno di coltura perché è molto inquinante in acqua. Difficoltà di allevamento: Facile
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MISURA DI BETTA: I VIVI Bananaworms Panagrellus nepenthicola Allevamento: molto simili ai microworms, ma di minori dimensioni, 1-1,5 mm. e di colore biancastro. Sono molto semplici e molto prolifici, preferiscono luoghi bui, ma tollerano anche la luce non diretta. La temperatura ideale è tra i 22 e 30 °C. Il loro ciclo vitale è circa di 35 giorni; ogni femmina produce circa 60 piccoli ogni quattro giorni. In acquario vivono circa 24 ore e questo li rende un ottimo cibo, poiché continueranno a incuriosire i piccoli avannotti attratti dal cibo in movimento. Sono adatti per tutti gli avannotti di piccole dimensioni nei loro primi giorni di vita, una vaschetta di gelato, basta per alimentare 300 avannotti, quattro volte al giorno. Terreno: contenitore con coperchio e impasto simile a quello dei microworms, quindi: - farina integrale - lievito di birra - crusca - una banana matura - acqua. Il composto deve risultare di consistenza simile allo yogurt. Una volta inserito lo starter sarà possibile Anche i Betta sono dei buongustai e iniziare a prelevare dopo 3-4 giorni. apprezzerano i cibi vivi che allevereRinnovare il terreno dopo tre settimane. te per loro Per somministrarli, prelevare con una spatolina o un pennellino una piccola parte della colonia che sale sulle pareti del contenitore. Difficoltà di allevamento: Facile
Tubifex Tubifex tubifex Allevamento: vermi appartenenti al Phylum degli Anellidi, di colore rosso bruno, arrivano a una lunghezza di poco superiore ai 3 cm e hanno un corpo sottile. Sono autoctoni di fiumi e laghi, dove le acque non sono particolarmente pulite e per questo spesso vengono indicati come “ Vermi Dei Liquami”. Per questo motivo, il loro allevamento e, soprattutto, la loro somministrazione, deve essere oculata. Bisogna fare attenzione a non introdurre nelle vasche patogeni o agenti inquinanti, che possano poi causare seri danni ai nostri pesci. Di solito è buona prassi cambiare loro l’acqua molto spesso nei primi giorni, in modo che eliminino tutte le sostanze accumulate durante la loro vita in corsi d’acqua inquinati.
173
GASTRONOMIA A M I CIB Terreno: contenitore basso e ampio in cui mettere: Tubifex - Semplice substrato per acquari a grana fine, - 10/20 cm d’acqua matura Questi vermi amano vivere rintanati nel substrato per 3/4 della loro lunghezza. Alimentarli non comporta molte difficoltà, poiché in natura possono cibarsi di carcasse di pesci morti. Ovviamente in allevamento potremo dar loro anche del comunissimo cibo per pesci, o pezzettini di carne. Per la somministrazione, prelevarli con una siringa e tagliuzzarli fino a raggiungere la grandezza adatta per le dimensioni dei pesci che vogliamo nutrire. È bene non utilizzarli spesso come cibo, ma alternarli ad altro, in quanto ricchi di grassi. Informazioni nutrizionali: 48% proteine, 20% grassi, fibre e minerali; ottimi per i giovani Betta in accrescimento. Difficoltà di allevamento: Media
Chironomus rossi o Bloodworms Chironomus spp. Allevamento: sono larve di zanzara dal caratteristico colore rosso sangue appunto “bloodworms”. Sono molto appetibili per tutte le specie di pesci e anfibi, sia in natura sia in cattività. Possiamo trovarli in pozze e piccoli corsi d’acqua, tendono a stazionare sul fondo e differiscono dalle larve della zanzara comune (nere), che invece stazionano in superficie. Da adulta, la zanzara rossa non punge. Insieme alle artemie adulte, sono comunemente reperibili surgelate nei negozi del settore. Terreno: contenitore da una decina di litri, con acqua matura e piantine galleggianti da collocare in luoghi aperti (giardini, balconi, terrazzi), per permettere alle zanzare di deporvi le uova. Anche qui, se prelevate in natura, prima della somministrazione, cambiare loro l’acqua diverse volte, per eliminare possibili patogeni e sostanze nocive presenti. Prelevarli quindi con una siringa e darli in pasto ai nostri beniamini. Da alternare ad altro cibo, perché hanno un’alta percentuale di grassi. Attenzione, se acquistate le larve vive, somministrarle entro 15 giorni. Informazioni nutrizionali: 53% proteine, 10% grassi, minerali; ottimi per preparare i pesci alla riproduzione. Difficoltà di allevamento: Facile
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MISURA DI BETTA: I VIVI Chironomus bianchi o White worms Chaoborus crystallinus Allevamento: non si tratta in realtà di un chironomide ma di un moscerino abbastanza comune. Non è solitamente allevato, ci si limita al mantenimento in frigorifero in un contenitore riempito a metà con acqua. Viene anche conservato all’asciutto avvolto all’interno di carta inumidita, sempre in frigorifero, dove resiste per circa 15 giorni. Informazioni nutrizionali: 10% proteine, 3% grassi, minerali; ottimi per preparare i pesci alla riproduzione. Difficoltà di allevamento: Facile
Chironomus white
Concludiamo questa rapida carrellata dedicata ai nostri gourmet acquatici, ricordandovi che altri cibi vivi, adatti ai Betta, sono già stati trattati nelle pagine di Aquariophylia. Per risparmiarvi la fatica della ricerca, riportiamo le specie trattate e il relativo link. Il pranzo è servito! - Le anguillole dell’aceto (di Alessandro Falco) 2011 n. 3 pag. 86-89, http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_maggio_2011_bis/87 - Artemia salina (di Alessandro Falco) Aquariophylia, 2011 n. 4, pag. 28-33, http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_4_maggio_2011/29 - Dafnie (di Alessandro Falco) Aquariophylia, 2011 n. 5, pag. 70-73, http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_5/71 - Vermi bianchi (di Alberto Solenne) Aquariophylia, 2012 n. 3 pag. 63-65 (prima parte), http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_3_2/63 Aquariophylia, 2012 n. 4, pag. 114-116 (seconda parte), http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_4_2/115
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E i Betta viaggiarono sulle ali di una...
busta! di Corinne Van Keulen Eleganti, colorati, amati e conosciuti in tutto il mondo, come potevano sfuggire i Betta all’attenzione dei designer di francobolli? Una rapida ricerca ha rivelato un risultato inatteso: nella filatelia internazionale, i più rappresentati in assoluto tra gli organismi acquatici, sono i pesci marini tropicali, ma tra i pesci di acqua dolce il primo posto, sembra vivacemente conteso tra i pesci rossi e i pesci combattenti. I paesi che hanno riprodotto il Betta nei loro Un francobollo “personalizzato”, chissà se l’autore ci leggerà?
francobolli inoltre, non sono, come ci si potrebbe aspettare, solo i paesi di origine di questi
esempio, Ungheria, Cecoslovacchia, Mongolia,
simpatici pinnuti ma anche molti altri quali, ad
Madagascar e molti altri.
La serie malese della quale fa parte il nostro betta è dedicata ai pesci d’acquario
Numerosi i francobolli dedicati ai Betta in Thailandia, Cambogia e Vietnam. L’esempio forse più simpatico è rappresentato da un francobollo olandese. Esiste da alcuni anni in Olanda, la possibilità di far stampare francobolli personalizzati: si spedisce via internet l’apposito buono d’ordine alle poste olandesi (postNL) con l’immagine che si desidera far riprodurre e si ricevono a casa i francobolli 176
Undici specie di Betta vengono presentate in questa serie cambogiana
A cosa pensa il gatto dell’Azerbaigian?
Quattro varietà di Betta splendens
(gommati o autoadesivi, a scelta), in fogli da 10
Tornando ai francobolli “ufficiali”, la scelta di
o rotoli da 100. Naturalmente nessuna cataloga-
riprodurre un Betta può essere dettata da varie
zione sistematica è possibile per questi franco-
ragioni.
bolli “personali”, ma nulla sfugge ai collezioni-
Il Betta splendens cubano, ad esempio, fa parte di
sti e alcuni esemplari cominciano quindi a cir-
una serie pubblicata nel 1977 e dedicata al
colare sul mercato. Immaginati in origine per
Acuario de Parque Lenin; situato in prossimità
affrancare corrispondenza in particolari circo-
della capitale e inaugurato nel 1972, il parco ospi-
stanze, rendendone l’oggetto riconoscibile già
ta, oltre all’acquario, numerose altre attrazioni.
dalla busta (matrimoni, feste di compleanno,
Il francobollo pubblicato in Mongolia, invece, è
auguri di Natale ecc.), la fantasia ha avuto libe-
compreso in una serie di pesci d’acquario, tema
ro corso e si possono quindi far riprodurre
comune a numerose serie di altri paesi.
immagini che raccontano una storia, o svelano il
Una serie pubblicata nel 2002 in Azerbaigian è
carattere dello scrivente (per esempio, la sua
composta da sei francobolli stampati su un
passione per i Betta). È così, curiosando in rete
unico foglio, sul quale è spiritosamente disegna-
alla ricerca di Betta postali, che mi sono imbat-
to un gatto dall’aria molto interessata ai sogget-
tuta in uno di questi francobolli personalizzati:
ti raffigurati.
non potevo certamente resistere alla tentazione
Molto bella anche una serie pubblicata in
di presentarvelo.
Malesia nel 2003 e raffigurante 4 diverse varietà di B. splendens.
La serie cubana pubblicata nel 1977 è dedicata al Acuario de Parque Lenin
Benché la specie più frequente sia il Betta splendens, non mancano tirature dedicate ad altre specie, come una bellissima serie cambogiana di sei francobolli, nei quali sono illustrati 11 diversi rappresentanti del genere Betta. Dopo questo breve intervallo, durante il quale i Betta ci hanno portato per un attimo intorno al mondo, torniamo a quelli veri, in squame e pinne, che nuotano nei nostri acquari, vivaci e curiosi del mondo che li circonda ma completamente ignari di essere oggetto di collezionismo filatelico. 177
Betta Popularity in Indonesia
Popolarità del Betta in Indonesia Betta albimarginata
by/di Joty Atmadjaja Indonesia hosts more than 50 wild Betta species: the largest betta sources in the world. However Betta splendens hybrid was introduced in this country in early 1900 only, by Thai breeders. The tropical climate and the environment, similar to that of their native
L’Indonesia, con oltre cinquanta specie selvatiche di Betta, rappresenta a livello mondiale l’area con il maggior numero di specie appartenenti a questo genere. Nonostante questo, ibridi di Betta splendens sono stati introdotti solo agli inizi del ‘900 da allevatori tailan178
country, made it easy to adapt and reproduce in Indonesia. In the beginning Betta hobbyists in Indonesia where especially interested in the fight between the male fishes and for this reason Indonesian hobbysts are generally men, with girls and woman hardly participating.
desi. Le similarità climatiche e ambientali hanno permesso un facile adattamento della specie in Indonesia. Inizialmente i betta venivano allevati per farli combattere, facendone un hobby quasi completamente maschile, con una partecipazione del tutto trascurabile di donne e ragazze, meno portate a questo tipo di “divertimento”. Verso la metà degli anni ’90, hanno cominciato a diffondersi le gare di show betta, nelle quali i pesci sono esibiti e giudicati esclusivamente in base a criteri estetici. I primi concorsi non prevedevano una divisione in categorie in base alla colorazione o alla forma delle pinne e il vincitore era scelto in base alla bellezza dell’esemplare, relativamente al colore e all’aspetto generale. Scopo di questi concorsi, era incoraggiare l’allevamento dei betta per la loro bellezza e non come animali da combattimento. Una volta applicata una divisione in categorie basate sui colori e sulla forma delle pinne, i betta offrono uno spettacolo vivace e gradevolissimo. Nel 1996 la varietà crowntail è stata introdotta da Ahmad Yusuf, di Jakarta, in occasione di un betta show, suscitando lo stupore e l’ammirazione per la forma peculiare della coda. La nuova
In the mid-1990’s came in fashion the “betta contest”, where the fishes are judged on the basis of their aesthetic qualities. The first betta show did not include different classes or categories of color or finnage. The winning betta fish was judged on the basis of his beauty, considering his color and general bearing. The show was meant to encourage people to keep a betta fish for his ornamental quality instead of his fighting behaviour. When divided and exhibited in categories based on colors and fins shape, Bettas make a lively and pleasent show. In the 1996 Ahmad Yusuf from Jakarta introduced the crowntail variety during a Betta show and amazed people by the unique tail shape of his fishes. This new kind of tail won the prize and eversince crowntails represent one of the most exhibited categories, judged also on the basis of Betta foerschi
179
Betta pulchra
their color and even of the size (large for the senior and small for the junior fishes), in every betta show. Crowntail became also very appreciate variety abroad. In 2000 Henry Gunawan exhibited crowntail in the circuit of the International Betta Congress (IBC) in the United States, obtainig an overwhelming response and winning the prize. He named this variety Crowntail betta, because the shape of the tail reminds of a royal crown. In later years Indonesian crowntail emerged with a very charming cross-shaped tail. The cross ray
varietà risultò vincitrice e da allora è immancabilmente presente ai concorsi, dove è giudicata, oltre che per la forma, anche per il colore e per le dimensioni della coda. Ben presto i crowntail sono stati apprezzati anche all’estero e nel 2000 sono stati esibiti da Henry Gunawan negli Stati Uniti, in occasione delle mostre IBC (International Betta Congress), dove hanno ottenuto un successo travolgente classificandosi tra i vincitori. Il nome dato a questa varietà deriva dalla forma della coda, che ricorda una corona reale. In
Betta patoti
180
is very rare and cannot be genetically inherited. Because of his rarity and beauty, the crossed ray crowntail earned the name of King Crowntail. King Crowntail price can reach millions of Indonesian Rupiah even for an individual without show qualities. At that time a crowntail fever hit the United States and other contries in the world, with prices ranging from a minimum of USD 100.00 per fish, up to USD 700; the highest price was scored by a yellow crowntail belonging to Henry Gunawan (better known in the U.S. as Henry Yin) in the internet fish auction site aquabid.com. The name of Henry Yin represents a trade mark for quality crowntail. Betta popularity actually have not decreased even though other species of fish are popping up. Betta is still lively and intensively shown in almost all cities in Indonesia. Clubs and groups were growing like mushrooms in the rainy season. As more and more betta enthusiasts joined the party, also betta shows became more frequent. In Jakarta there are no less than 4 betta clubs generally winnars in local, national and international betta shows. Article about Bettas can be regularly found in each issue of Indonesian magazines devoted to pets.
1
Picture 1, 2, 3: The jury at work in a Betta show competition Immagini 1, 2, 3: La giuria al lavoro in occasione di una gara di betta show
seguito, i crowntail indonesiani hanno dato origine a esemplari caratterizzati da un’affascinante coda con le estremità dei raggi ricurvi, che si sovrappongano, incrociandosi. Tale variante è molto rara e non è ereditaria; per la loro rarità e bellezza, esemplari portatori di questa caratteristica, sono definiti King Crowntail. Il prezzo di questi esemplari può raggiungere milioni di rupie indonesiane (1 euro = 12,918 rupie), persino per individui senza attributi adatti agli show. Una vera frenesia esplose negli Stati Uniti e in altri paesi, con prezzi compresi da un minimo di 100 $, fino al prezzo record di 700 $, raggiunto da un crowntail giallo appartenente a Henry Gunawan (conosciuto negli Stati Uniti come Henry Yin), in occasione di un’asta tenuta dal sito aquabid.com. Il nome di Henry Gunawan rappresenta un marchio di garanzia per i crowntail. La popolarità del betta rimane costante e nonostante la comparsa di altre specie sul mercato, è sempre oggetto di un vivace interesse. Club e associazioni dedicate sorgono come funghi nella stagione delle piogge e con l’aumentare degli appassionati, sono organizzate sempre più manifestazioni dedicate agli show betta. Solamente a Jakarta, ci sono almeno quattro
Indonesia turned out to be the second biggest betta exporter after Thailand. If Singapore is famous for betta fighter, where however this 2
181
club, che abitualmente si classificano ai primi posti in show a livello locale, nazionale e internazionale. Articoli riguardanti i betta sono regolarmente pubblicati in tutti i periodici dedicati agli animali domestici. L’Indonesia è al secondo posto, dopo la Tailandia, per l’esportazione di betta: mentre Singapore è ben nota per i betta da combattimento (mercato comunque in declino), Indonesia e Tailandia sono ben note per gli show betta. L’Indonesia è particolarmente rinomata per i crowntail, mentre in Tailandia vengono allevate diverse varietà di short fin e halfmoon; i betta tailandesi si presentano in diverse varianti cromatiche, tra le altre a sfumature metalliche, arancione, verde, blu e opaque dragon, tutte molto apprezzate.
3
market is now less developed than it was used to be, Indonesia and Thailand are known for show bettas. Indonesia is famous for crowntails, while in Thailand are breeded various kinds of short fin and halfmoon. Thai betta are very varied in color, such as metallic colors, orange, green, blue, and color scales opaque dragon, very appreciated in the market.
Spesso gli allevatori indonesiani sono confusi con quelli tailandesi, produttori di varietà superiori e che presentano interessanti varietà di colore. Il problema, secondo il parere di alcuni osservatori, è che il governo tailandese è più
Until now Indonesian betta breeders are still mixed up with lunge Thailand breeder producing superior strains with a very interesting color
Female of Betta channoides of a paler colour Le femmine di Betta channoides hanno una colorazione più pallida
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variations. The problem, according to some betta observers, is that the Thailand Government pays more attention to the betta fish farmers. The King of Thailand strongly supports the development of agriculture and agribusiness in the this country. On the contrary, betta breeders in Indonesia are unorganized, and the government support is still very low; all considered it is thus very difficult to be able to produce new strains. It is a tragic situation when opposed to the Thailand’s one, where the possibility exists to produce superior strains. In a future Thailand can be able to produce very good crowntail with new colors and more interesting color combination, outdoing the present Indonesian supremacy in this field. Thailand and Indonesian bettas are still considered as ‘king’ bettas both in Asian and international markets. Other southeast Asian countries such as Malaysia, Cambodia and Vietnam, are still ‘followers’; they also produce good quality bettas, but they cannot be considered as a threat in the market.
coinvolto nell’allevamento dei betta. Il re della Tailandia supporta attivamente lo sviluppo dell’agricoltura e di attività assimilate, mentre gli allevatori indonesiani non sono organizzati e ricevono scarso appoggio dal loro governo. In queste condizioni, la produzione di nuove varietà è difficoltosa e la situazione è drammatica, se confrontata con quella tailandese, dove è possibile la produzione di varietà di qualità superiore. In futuro, la Tailandia potrebbe essere in grado di offrire begli esemplari di crowntail, con colori nuovi e combinazioni cromatiche interessanti, sorpassando così l’Indonesia anche in questo campo. Tailandia e Indonesia sono considerate le ‘regine’ nel campo dell’allevamento dei betta, sia nel mercato asiatico sia in quello internazionale. Altri paesi produttori del sudest asiatico sono Malesia, Cambogia e Vietnam ma, benché offrano betta di qualità, sono ancora indietro e non rappresentano una seria minaccia commerciale. L’Indonesia ha anche la grossa potenzialità dei betta selvatici, benché questo mercato non sia
Male of Betta channoides are more brightly coloured I maschi di Betta channoides sono vivacemente colorati
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Crowntail
Crowntail
Indonesia also has the potential of wild betta, that it is not yet developed, even though many Indonesian wild betta species are still unnamed and in need of taxonomical studies. Wild bettas will greatly assist Indonesia in its competition
ancora molto sviluppato, nonostante la presenza di numerose specie, molte delle quali ancora non descritte. I betta selvatici potrebbero essere di grande aiuto nella concorrenza nei confronti della Tailandia, a condizione che gli allevatori
Betta channoides males coexist peacefully I maschi di Betta channoides convivono pacificamente
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“King” Crowntail
againts Thailand, as long as Indonesian breeders and hobbyists care and breed them. Regularly promote and show the wild betta in every betta show also is of primary importance in this respect.
s’impegnino seriamente in questo campo. Di enorme importanza a questo riguardo, è anche promuovere le forme selvatiche e presentarle regolarmente in occasione dei betta show.
Betta simorum
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Disegno eseguito da Mattia Celi a 19 anni
CONTRIBUTI DEI LETTORI Avevamo chiesto, come sempre, ma in modo speciale per questo specialissimo numero, di parlarci di voi, delle vostre esperienze, di contribuire insomma con la vostra presenza. Due soli lettori hanno accolto lâ&#x20AC;&#x2122;invito: li ringraziamo di cuore e siamo felici di presentarvi i disegni che ci hanno inviato. Quanto agli altri... dove siete?
Disegno di Nicola Pirocco 186
Per approfondire: spunti bibliografici A cura di Matteo Grassi e Rita Colognola Una monografia non può dirsi completa, senza un nutrito apparato bibliografico: strumento indispensabile per un ulteriore approfondimento dei vari aspetti che abbiamo affrontato, scoperta di argomenti che, per motivi di spazio, non sono stati esaurientemente presentati, fonte inesauribile d’informazioni e di scoperte, ci permetterà di continuare a lungo il viaggio appena cominciato nel mondo di questi affascinanti abitatori di tanti acquari. La lista qui presentata è solo una sintesi (sarebbe infatti impossibile riportare tutto quello che è stato scritto sui Betta) e viene proposta come solido punto di partenza per approfondimenti futuri. Alcuni titoli sono per principianti o addirittura per ragazzi che si avvicinano a questo hobby, altri sono estremamente specialistici, insomma, di tutto e per tutti. La scelta dell’ordine cronologico, infine, è un tentativo di mostrare l’evoluzione dell’approccio allo studio dei Betta nell’arco di un secolo. Molti dei titoli riportati non sono più disponibili, altri sono facilmente reperibili in libreria e internet ma, anche per quelli esauriti e apparentemente introvabili, non bisogna scoraggiarsi: con un po’ di pazienza, prima o poi, una copia compare sul mercato, aggiungendo il piacere della ricerca e della scoperta a quello della lettura. Buona fortuna! FABRE-DOMERGUE Le petit combattant d’Indo-Chine: betta splendens In: La Nature Revue des sciences et de leurs applications aux arts et à l’industrie n. 2140 Masson, 1914, Supplément Myron GORDON Siamese fighting fish: a guide to the breeding of the Siamese fighting fish, Betta splendens. T.F.H. Publications; South Coast Aquantic Nurseries, Jersey City, NJ 1956 W. L. WHITERN Beautiful Bettas T. F. H. Publications, Jersey City, NJ 1962 Alessandro MASETTI ZANNINI Betta splendens In: L’Acquario, Edagricole, 1967 pp. 44-46 M. J. A SIMPSON The display of the Siamese fighting fish, Betta splendens Animal behaviour monographs, Baillière, Tindall & Cassell, 1968. Walt MAURUS The Betta splendens a breeder’s primer Aqua Engineers, Orton Ville, Michigan, 1970 Giulio SONZINI Betta splendens In: L’Acquario, De Vecchi, 1970, pp. 72-73 D. E. KELLER and D. S. POSTER Effects of Psychoactive Drugs on Stereotyped Aggressive Behavior of Betta-Splendens American Zoologist, 1970 n. 10(3), p. 288. G. BORGHI Come nasce il pesce combattente Acquario e natura, 1971 n. 2, p. 40 187
D. MINTZ Effect of P Chlorophenyl Alanine on Aggressive Behavior in Siamese Fighting Fish BettaSplendens American Zoologist, 1972, n. 12(4), p. 676 Douglas GOHM Betta splendens In: Pesci d’acquario Mondadori, 1972, p. 113 M. MANDICI Ho riprodotto il Betta splendens Aquarium, 1973 n. 1, p. 285 M. L. LOBB and G. McCAIN Major Procedural Differences in Aggression between Mutually Viewing and Mutually Caged Betta-Splendens American Zoologist, 1974, n. 14(4), p.1268 W. BAHER, H.J, MAYLAND Betta splendens In: L’Acquario d’acqua dolce, Bietti, 1974, pp. 134-136 G. Piero CANNATA e F. CANNATA Riproduzione di Betta splendens Aquarium, 1976 n. 1, p. 14 G. Piero CANNATA Ancora a proposito di Betta splendens Aquarium, 1976 n. 4, p. 266 G. Piero CANNATA La mia bettiera Aquarium, 1977 n. 2, p. 126 Rude ZUKAL Un “nuovo” pesce combattente: Betta imbellis? Aquarium, 1977 n. 10, p. 638 J. ACOSTA; GÓMEZ-JARABO, G.; ORTEGA, J.; ESPINOSA, L.; RODRÍGUEZ SANABRA, F. Conducta en laberinto del Betta splendens por acción de la B-fenil-isopropil-amina sulfato Universidad Autónoma de Madrid, Revista de Psicología Genral y Apilcada. Instituto de Orentación Educativa y Profesoinal de MadridMADRID 1980, vol. 165 n. 35 J.P.C. DE BRUIN Telencephalic functions in the behaviour of the Siamese Fighting Fish, Betta splendens Regan (Pisces, Anabantidae) Thesis, 1977, 175 pages G. Piero CANNATA Cure parentali nella femmina di Betta splendens Aquarium, 1980 n. 4, p. 222 Hans Joachim RICHTER Betta splendens In: Riproduzione senza problemi dei pesci d’acquario Primaris, 1981, pp. 67-69 Hans Joachim RICHTER Betta unimaculata - un nuovo pesce combattente Aquarium, 1981 n. 10, p. 540 Van Den NIEUWENHUIZEN Betta pugnax in natura e in acquario. Prima parte Aquarium, 1981 n. 12, p. 663 Van Den NIEUWENHUIZEN Betta pugnax in natura e in acquario. Seconda parte Aquarium, 1982 n. 1, p. 6 Enzo BITONTE Betta In I primi pesci, Olimpia, 1982, pp. 141-167 Alessandro ZOCCHI Ipotesi su alcuni comportamenti di una coppia di Betta splendens Aquarium, 1982 n. 1, p. 32 Van Den NIEUWENHUIZEN Betta pugnax in natura e in acquario. Terza parte Aquarium, 1982 n. 2, p. 101 H. De JONG, W. PACCAGNELLA Betta In: I 101 protagonisti dell’acquario Primaris, 1983, pp. 55-60 Luciano Di TIZIO Diario di una riproduzione ottenuta con una coppia di Betta splendens nel 1977 Acquario natura in casa, 1983, n. 7-8, p. 56 Luciano GALLI Allevamento e riproduzione dei pesci labirintici Aquarium, 1984 n. 4, p. 166 Luciano GALLI La tecnica e la chimica - Una vasca per pesci labirintici Aquarium, 1984 n. 4, p. 172 Jürgen GANZER und u.a. Das Kampfverhalten der Männchen von Betta splendens Regan., (Pisces, Belontiidae): Eine etho-physiologische Studie Fortschritte der Verhaltenforschung Beihefte zur Zeitschrift für Tierpsychologie, No. 26, Berlin, Parey, 1984 Sue LIEBERTRAU Il mistero del Betta nero Acquario natura in casa, 1985 n. 1, p. 56 Walt MAURUS Bettas A complete introduction T.F.H Publications, 1986 W. L. WHITERN Beginner’s Guide to Bettas T F H Publications, Neptune City NJ 1986 188
Il più antico e il più recente dei titoli selezionati
Jorg VIERKE Bettas, Gouramis and Other Anabantoids Neptune, N.Y.: TFH Pub. Inc. 1988 P.M. BRONSTEIN The Priming and Retention of Agonistic Motivation in Male Siamese Fighting Fish, Betta Splendens Animal Behaviour, 1989, n. 37(1), p. 165-166 Tiziano STORAI Betta splendens Aquarium, 1989 n. 7-8, supplemento Van Den NIEUWENHUIZEN Esperienze con Betta unimaculata Prima parte Aquarium, 1989 n. 10, p. 578 Van Den NIEUWENHUIZEN Esperienze con Betta unimaculata Seconda parte Aquarium, 1989 n. 11, p. 671 G. Piero CANNATA Betta splendens in aula Aquarium, 1990 n. 2, p. 115 (Redazione ) Il pesce del mese: Betta splendens Aquarium, 1990 n. 11, p. 716 G. Piero CANNATA Lemma minor il “paria” tra i vegetali Aquarium, 1990 n. 12, p. 820 Rocco ERRA Un filtro per acquari da riva Aquarium, 1990 n. 12, p. 831 G. Piero CANNATA Betta splendens Video del Gruppo Acquariofilo Umbro, 1991 Horst LINKE Les Anabantoïdes Tetra France, 1992 Dieter VOGT Betta macrostoma Aquarium, 1992 n. 7-8, p. 18 G. Piero CANNATA Betta splendens - 20 anni di esperienze Aquarium, 1993 n. 9, p. 52 Peter KOPPENAER Betta bellica - Non il solito combattente Aquarium, 1993 n. 11, p. 33 Horst LINKE Betta in bottiglia - Curiosità su una vecchia conoscenza Aquarium 1994 n 4, p. 14 Horst LINKE I combattenti rossi - Presentazione di alcune nuove specie di Betta Aquarium, 1994 n. 9, p. 17 Dieter VOGT Considerazioni sugli ambienti di vita di Betta coccina - brownorum Aquarium, 1994 n. 9, p. 24 Lorenzo MARCUCCI Una bettiera... Da mostra Aquarium, 1994 n. 11, p. 51 Rolf GEISLER Quasi incredibile - una specie di pesce combattente vive a pH 3,5 Aquarium oggi, 1994 n. 4, p. 14 Jurgen HERBST I carotenoidi nel mangime dei pesci Aquarium oggi, 1996 n. 1, p. 59 189
Horst LINKE Esotismo thailandese - Il pesce combattente del Siam Betta splendens Aquarium oggi, 1996 n. 2, p. 21 Gene WOLFSHEIMER The Guide to Owning Siamese fighting fish T.F.H Publications incorporated, 1996 Frank SCHÄFER Aqualog, all Labyrinths Verlag A.C.S GmbH, 1997 Luciano Di TIZIO Parliamo del combattente - le nozioni di base 1° parte Bollettino A.A.A., 1998 n. 39, p. 4 Luciano Di TIZIO Parliamo del combattente - La riproduzione 2° parte Bollettino A.A.A,. 1998 n. 40, p. 7 Luciano Di TIZIO Parliamo del combattente - Un allevamento selettivo 3° parte Bollettino A.A.A., 1998 n. 41, p. 7 Luciano Di TIZIO Parliamo del combattente - Riproduzione selettiva 4° parte Bollettino A.A.A., 1998 n. 42, p. 7 Luciano Di TIZIO e Amedeo PARDI Parliamo del combattente - Conclusioni e codici per l’identificazione Bollettino A.A.A., 1998 n. 43, p. 11 Renato Di LORETO Parliamo del combattente - Betta e barattoli: storia di un equivoco Bollettino A.A.A., 1998 n. 44, p. 11 P.M. MABEE, P. M., D. S. CUA, S. B. BARLOLW and J. V. HELVIK Morphology of the Hatching Glands in Betta splendens (Teleostei: Perciformes) Copeia, 1998(4), p. 1021-1026. Luciano Di TIZIO I Betta Le guide di Aquarium, Primaris, 2000 Elena GABOARDI Betta splendens gladiatore d’acqua dolce Il mio acquario, 2001 n. 29, p. 18 Michael SCHEEPP Pesci combattenti… pacifici - Betta imbellis dell’isola thailandese di Ko Samui Aquarium, 2003 n. 1, p. 50 Hans Georg EVERS Una star sottovalutata - Betta albimarginata Aquarium oggi, 2003 n, 1, p. 10 Luciano Di TIZIO ABC su Betta splendens Aquarium, 2004 n. 4, p. 12 Horst LINKE Quattro Betta del complesso “foerschi - strohi” Aquarium, 2004 n. 5, p. 20 G. Piero CANNATA 40 anni come allevatore e appassionato di Betta splendens Aquarium, 2004 n. 9, p. 40 Alessandro MANCINI Combattente, un mito (riveduto e corretto) a cavallo di tre secoli Il mio acquario, 2004 n. 66, p. 16 Robert J. GOLDSTEIN The Betta Handbook New York, Barron’s Educational series, 2004 Victoria Parnell The new Betta Thimble Publishing, 2005 Marcus SONG Caring for Betta fish: an insider’s guide Spring water publishing, 2006 Gene WOLFSHEIMER El luchador de Siam / Siamese Fighting Fish: Betta Splendens Manuales Del Acuario / Aquarium Manuals Hispano Europea, 2006. Horst LINKE Nuovo: dalla Cambogia Betta stiktos - il combattente verde a pois Aquarium oggi, 2007 n. 2, p. 61 Horst LINKE Combattenti pinne a velo di gran classe Aquarium oggi, 2007 n. 3, p. 14 Horst LINKE Betta rubra - un pesce fantomatico diventa realtà Aquarium oggi, 2008 n. 2, p. 39 Marc MAURIN Le combattant Betta splendens Editions Animalia, 2008 Fabienne et Olivier MAILLARD, Alexandre REYNAUD Show Betta Editions Dare Design, 2009 Peter BÄRWALD Kampffisch-Fibel - Faszination Betta splendens Daehne Verlag, 2012 190
Betta: splendens & C. in Aquariophylia Del Betta splendens e di altre specie appartenenti allo stesso genere, naturalmente abbiamo già parlato in passato. Sarebbe quindi inutile ripeterci, ripresentando articoli già disponibili. D’altra parte, per facilitarne la ricerca e la lettura, abbiamo deciso di fornire un elenco completo di quanto già pubblicato, integrato dei link che vi porteranno immediatamente al numero di Aquariophylia e alla pagina desiderata. Più facile di così! Luciano Di TIZIO Betta splendens: i soliti noti Aquariophylia 2011 n. 02, pag. 72-82 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_2_2011/73 Matteo GRASSI e Roberto SILVERII Betta show, istruzioni per l’uso Aquariophylia 2011 n. 06/07 pag. 36-42 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_6-7_2011/37 Matteo GRASSI Betta splendens in concorso Aquariophylia 2011 n. 08 pag. 126-131 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_8_2011/127 Massimo BUTERA Betta splendens guida all’adozione consapevole Aquariophylia 2012 n. 02, pag. 84-89 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_2_2/85 Roberto SILVERII Betta simplex, l’affascinante incubatore orale Aquariophylia 2012 n. 03 pag. 50-59 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_3_2/51 Silvio ARNONE Betta splendens, una riproduzione naturale Aquariophylia 2012 m. 06 pag. 170-177 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_6_2/171 Joep Van ESCH Prendetevi cura del vostro Betta splendens Aquariophylia 2012 n. 06 pag. 76-83 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_6_2/77 Alberto MONTALBETTI Una nuova specie di pesce combattente, il Betta mahachaiensis Aquariophylia 2012 n. 12, pag. 26-35 http://issuu.com/valzupo/docs/aquariophylia_dicembre/27 Oltre agli articoli citati, sono state pubblicate sotto forma d’inserto, per gentile concessione dell’autore, due favole e una storia del Betta splendens: Matteo GRASSI I pesci di Pakpao Inserto, Aquariophylia 2011 n. 11 (questo titolo può essere acquistato presso http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=556270.) Matteo GRASSI Pakpao e il pesce smeraldino Inserto, Aquariophylia 2012 n. 01 Matteo GRASSI Il suo nome thai è Pla Kat: la storia del Betta splendens Inserto, Aquariophylia 2012 n. 02
La lista degli articoli pubblicati su Aquariophylia non è stata inserita nella bibliografia per motivi pratici: sono infatti gli unici ad essere corredati del link che permette l’accesso diretto al titolo desiderato. 191
NEL PROSSIMO NUMERO...
in breve Ovviamente stiamo lavorando alacremente al prossimo numero, per voi, come sempre. Sarebbe quasi fuorviante però anticiparvi ora la ricca selezione di argomenti, al termine di questa monografia dedicata al Betta. Ovviamente continuerà la serie sul landscape e riprenderemo ad offrire tuffi, foto e reportage da continenti lontani. Ma per sapere esattamente cosa potrete godere dovrete, almeno per questa volta, attendere un mese intero. Siamo certi che non vi annoierete: il Betta vi terrà compagnia quest’anno, sotto l’ombrellone, se avrete cura di trasferire questo file sul vostro tablet. Buone vacanze!
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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO Si conclude, così questo numero speciale dedicato a un nobile combattente. Abbiamo provato a dare un’idea di vari aspetti che interessano il mondo del Betta, pur non pretendendo, ovviamente, di aver esaurito l’argomento. Questo non è un libro, infatti: è solo un numero monotematico! Quindi non vi meravigliate se argomenti che vi sareste attesi di trovare, non erano offerti: li troverete probabilmente in rete, utilizzando anche le risorse e i link, offerti in questo numero estivo della rivista. Questo, anzi, è un punto che dovremmo ricordare ogni mese. Aquariophylia è una rivista e vi porta ogni mese al centro della notizia, fornendo stimoli di passione e informazioni sulle mode, i reportage, tutto quanto fa acquariofilia oggi. Nel prossimo numero, infatti, con un inizio di fresco autunnale, riprenderemo le consuete rubriche e ricominceremo a illuminare il mondo degli acquari a tutto campo. Non mancate di riferirlo ai vostri amici e conoscenti, inviando loro un messaggio di posta elettronica, ora: abbiamo bisogno del vostro contributo per vivere!