Loredana Iafano Direttore Responsabile (loredana.iafano@vanitaonline.it)
Lifestyle Diego Ciorra (diego.ciorra@vanitaonline.it)
Lifestyle Anna Teresa Borrea (annateresa.borrea@vanitaonline.it)
Moda Simonetta Colombo (simonetta.colombo@vanitaonline.it)
Musica Gianluca Terenzi (gianluca.terenzi@vanitaonline.it)
Event & Public relations Fabrizio Spacagna (fabrizio.spacagna@vanitaonline.it)
Direttore commerciale Emiliano Iafano (emiliano.iafano@vanitaonline.it)
Graphic designer Michael Nardelli (info@immagestudio.net) Hanno collaborato: Mauro Moschitti, Manuela Valle, Giulio De Paolis, Paola Caringelli, Sara Liguori, Gilberto Pontile, Francesco Agnoletti, Nicola Altieri. Thanks to: gli psicologi clinici Giuseppe Riccetti e Maria Luisa Cervi, la preside dell’Ipsia “A. Righi” di Cassino Ina Gloria Guarrera, la professoressa Maria Ruosi, i fotografi Fabio Pinchera, Benedetto e Pina Tari. VANITA’ è un trimestrale distribuito nei migliori locali del Basso Lazio e in abbinamento con i quotidiani Cassino Oggi, Latina Oggi. Tiratura 10000 copie
Edizioni: Ass.cult. trecento via San Bartolomeo, 17 03043 Cassino / Frosinone Redazione centrale: via San Bartolomeo, 17 03043 Cassino / Frosinone tel e fax: 0776 25360 e-mail: info@vanitaonline.it Pubblicità: Pubblicittà s.a.s Tel: 339 7149939
Vanità è un prodotto pubblicitario, tutte le informazioni presenti all’ interno sono state fornite dagli inserzionisti. La collaborazione al trimestrale VANITA’ è da ritenersi del tutto gratuita e pertanto non retribuita, salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi grafici, immagini e contributi pubblicitari realizzati da Ass.cult. trecento
issue
14 Nella foto di copertina Veronica indossa un soprabito con stampa fiorata Moschino Cheap&Chic, Valeria Boutique, Cassino. Oversize e colorati. Ecco gli occhiali della stagione 2009!
GUIDE
Voglia di rosa...voglia di abiti e accessori caramellosi.
GUIDE
Sonia, modella per un giorno. Vuoi essere tu la prossima?
VANITOSA
Bimbi: aria di primavera e l’atmosfera diventa subito chic.
SHOOTING
Riflessi e movimenti sui capelli. Make up: decisamente pink!
BEAUTY
Tatoo, moda o stile di vita? Il racconto di chi ha scelto di tatuarsi.
MODA&MODI
EDITORIALE
Questa volta parliamo di erotismo.
STYLE
Dalla stagione del colore, tre stili scelti per voi.
REPORTAGE
Capo Nord. Storia di un viaggio verso le isole Svalbart.
SHOOTING
Scatti di primavera in una cittĂ in continua evoluzione.
GUIDE
La moda bambini per il tempo libero. Proposte per Lui e per Lei.
GUIDE
Voglia di denim. Torna la tendenza a zampa.
GUIDE
Pratico e versatile, scegli il blouson che fa per te.
INCONTRA
Paola Iezzi, un’ artista dalle mille sfaccettature.
HOT
Ma l’erotismo cos’è? Il pensiero dei lettori, le risposte dell’esperto.
FREE
Proposte da sfogliare, da vedere, da ascoltare.
BENESSERE
Scegliere una Spa per una pausa di relax.
FREE
Appuntamenti con l’arte, le fiere e i nuovi modi di stare insieme.
OROSCOPO
Segno per segno le previsioni di Vanità per la primavera.
INDIRIZZI
Tutto quello che avete visto su Vanità, lo troverete qui.
he ne dite questa volta di parlare di erotismo? Quando ho deciso di trattare l’argomento pensavo di avere bene in mente di cosa avessi dovuto parlare, o almeno da dove dovessi iniziare. Credevo di conoscerne la definizione. Credevo, appunto. Non avevo fatto i conti con il fatto che l’erotismo, come dimensione mentale, altro non era che il mio pensiero sul tema. E di qualcun altro. Né giusto, né sbagliato, ma solo il mio. Ho scoperto che una definizione non esiste, ma che con il contributo di molti se ne può iniziare a parlare, così come suggerito dallo psicologo clinico dottoressa Maria Luisa Cervi, dopo una lunga chiacchierata. Lo spunto? I pensieri privatissimi di amici con la voglia di raccontarsi, invitati a dire la loro attraverso Facebook. Numerosi gli interventi, molti uomini in realtà, poche le voci delle donne. Anche le amiche più vicine hanno avuto difficoltà ad affrontare l’argomento. Mi sono chiesta il perché… La nostra interlocutrice, esperta in terapia di coppia, ha azzardato delle ipotesi, ma preferisce rilevare il dato così com’è e lasciare campo libero al lettore. Una considerazione però la fa, quella che a porre la domanda è stata una donna, e che l’argomento rimanda alla seduzione… Tralasciando i dati statistici, ne è uscito fuori che i luoghi comuni hanno il sopravvento, che manca un modello erotico proprio, ma che molto si può fare. Soprattutto avviare il dialogo. Quello che ho fatto riportando in redazione la lunga chiacchierata sul tema. Leggetela a pagina 79 e continuiamo a parlarne insieme.
C
loredana iafano loredana.iafano@vanitaonline.it
Questione di stile La primavera si diverte a giocare con colori forti e brillanti. Continua a piacere il viola, ma il blu nelle sue innumerevoli sfumature lo sfida e vince. Intense e vibranti le nuove nuance: dai gialli, arancio e verdi, alla palette dei rosa, una vera sferzata di energia. Ma anche tanto bianco e nero per una nuova e impeccabile Audrey Hepburn. E questo arcobaleno di tinte ha colorato gli stili della nuova stagione. Ne abbiamo scelti tre.
Romantico: Abitini di mussola dall’aria bon ton rigorosamente bianchi come quelli proposti da Chanel o lightness sottolineati da pennellate blu (Celine). Candy: Abitini impreziositi da plissè, ricami e goffrature come quelli proposti da Dior. Leggeri e svolazzanti, con un unico comune denominatore, il colore. Decisamente caramelloso.
Orientale: Cinture da kimono, abiti di seta dalle fantasie giapponesi e tailleur pagoda con giacche dalle spalle squadrate. Le nuove Mata Hari hanno sfilato sulla passerella di Giorgio Armani Privè.
Gwyneth Paltrow, Jessica Alba e Gwen Stefani amano il denim J Brand
We love J Brand
Victoria Beckham e Penelope Cruz indossano J Brand
SBARCA IN EUROPA IL DENIM DELLE STAR DI HOLLYWOOD. A CASSINO DA SHOPPING DONNA.
Anne Hathaway, Kate Winslet e Cameron Diaz fotografate dai trendsetter
Sarà per le sue linee pulite, le tele elasticizzate e la sua impeccabile vestibilità che il famoso denim J Brand ha conquistato le star di Hollywood: da Kate Winslet ad Angelina Jolie, da Victoria Beckham a Penelope Cruz, tutte ne hanno almeno un paio nel proprio guardaroba. Per la caratteristica di esaltare senza costringere le forme femminili il denim no logo vincitore del premio “Los Angeles Fashion Awards” ha attraversato l’oceano e conquistato anche il vecchio continente, fino ad arrivare nelle nostre boutique selezionate. Da Shopping Donna a Cassino è possibile scegliere il proprio modello J Brand tra modelli basici o varianti più attuali e copiare le celebrities. Con che cosa indossarlo? Con tutto, guardate le immagini e fatevi ispirare…
IL TREND A ZAMPA Finalmente è tornato, e non con una timida apparizione. Impazza nelle vie di New York ed ora anche qui da noi il mood anni ‘70. Il denim torna a riscoprire lo stile a zampa e ad avvolgere le sinuose forme del corpo femminile. E chi meglio del marchio J Brand riesce nell’intento? Scoprite la nuova tendenza da Shopping Donna a Cassino. Jennifer Lopez e Angelina Jolie con modelli diversi ma sempre J Brand
DI SOLITO SI AMA PROGRAMMARE LE VACANZE D’INVERNO SCEGLIENDO QUALCHE ISOLA NELL’IMMENSO OCEANO INDIANO, LÌ DOVE L’ACQUA È PERENNEMENTE A
LÌ DOVE IN
29°, MA IO DECIDO DI PARTIRE IN ESTATE ED ANDARE A NORD, OLTRE IL 78° PARALLELO A METÀ STRADA TRA NORDKAPP (CAPO NORD) E IL POLO NORD, UNA STRAORDINARIA COMUNITÀ, LA GENTE VA A FARE LA SPESA CON IL FUCILE IN SPALLA: LE ISOLE SVALBARD. di Mauro Moschitti
opo un paio di settimane di viaggio tra i fiordi norvegesi, arrivo a Capo Nord a metà luglio, difficile trasmettere con parole le emozioni vissute durante quel viaggio, ma soprattutto i colori e le atmosfere, i cieli neri, i laghi ghiacciati e il mare lungo la strada che costeggia gli ultimi chilometri prima di arrivare a Nordkapp. Si corre lungo questa stradina, da un lato la terra, aspra, vegetazione bassissima, dall’altro piccole baie che si susseguono una dopo l’altra. Il mare in queste anse ha dei colori inimmaginabili: verde smeraldo e blu cupo si mischiano tra loro… si, sono proprio al confine del mondo. L’aria è gelida, il cielo nero violetto con sprazzi di sole che in questo periodo dell’anno, da aprile e sino ad agosto, non muore mai, e in più un vento costante e notevolmente teso che spazza via ogni cosa ne ostruisca il passaggio. Strane sensazioni… belle e violente, un misto di piacere e malinconia ti accarezzano l’animo, poi quando arrivi al bivio degli ultimi 13 km sembra non arrivare mai… Ma voglio godermelo tutto quest’ultimo pezzo di strada, centimetro dopo centimetro. Branchi di renne pascolano con i loro piccoli, con corna enormi e spugnose, sui prati o ai cigli della strada, incuranti delle auto e dei camper in transito. Attraversano la strada senza paura di essere investite, come se sapessero perfettamente che qui, come in tutta la Norvegia, per strada che tu sia renna, pecora o capra, hai il diritto di passaggio: guai a disturbarli gli animali, perché qui ammazzarne anche uno solo con l’auto vuol dire carcere per 15 giorni. Poi di colpo ci sei …sei arrivato, eccolo lì Nord kapp, con il suo bel mappamondone dove tutti s’accalcano e scattano la foto ricordo. Fa’ freddo, molto freddo… ma io resto in ogni caso sull’immenso piazzale che s’affaccia a strapiombo sul mare, sono qui per godermi qualcosa di straordinario: il monumento dedicato ai “Bambini del Mondo”, realizzato nel 1989 da sette bambini di nazionalità diversa a simboleggiare la cooperazione, l’amicizia, la speranza e la gioia al di là dei confini. Otto medaglioni alti quasi due metri in semicerchio a proteggere la scultura centrale: una mamma alla quale il piccolo indica fiero la sua creazione. La Norvegia è un paese straordinario anche per questo, qualsiasi altra nazione ad erigere un monumento nel suo sito più rappresentativo, avrebbe chiamato a raccolta i migliori scultori, i più grandi architetti. Qui no, qui per progettare questo straordinario monumento hanno chiamato sette bambini a rappresentare il mondo intero… insisto nel dire che da questa straordinaria nazione abbiamo solo da imparare.
D
Il giorno dopo m’imbarco subito alla volta della mia meta finale: le isole Svalbard. Da quando ho superato il circolo polare artico il sole non è più tramontato e lo ritrovo lì dove l’avevo lasciato il giorno prima, a Longyearbyen, nell’avamposto più settentrionale d’Europa, che con i suoi 1500 abitanti è la capitale delle Svalbard. La prima cosa che impari è quella di non allontanarsi dalla città, qui ogni tanto gli orsi polari si spingono tra le case in cerca di cibo e per cavarsela bisogna essere in ottima forma, fisica e soprattutto mentale. Salgo lungo la strada principale e mi godo un paesaggio che capita vedere solo tra luglio e agosto, a terra niente ghiaccio, ma erba tra i cui ciuffi esplodono timide piccole margherite. In giro non vedo anziani, forse perché qui non è neanche permesso morire: lo spesso strato di permafrost – il terreno perennemente congelato – renderebbe inutile qualsiasi sepoltura, costringendo il defunto ad un ultimo viaggio nella stiva di un aereo alla volta della terra ferma. Meglio dunque fare i bagagli prima e andarsene altrove. In città c’è un hotel con ristorante, una birreria, dei negozi dove vendono souvenir, un travel tour operator, un ferramenta, un supermercato, ma anche un cinema, la scuola, la splendida chiesa che risale al 1921, l’ospedale e un edificio che ospita una banca e l’ufficio postale. Curioso è il cartello all’ingresso dove si invitano i clienti ad entrare senza fucile. In pratica tutti i giorni si entra in questi negozi e ne bastano pochi di giorni che la monotonia diventa quotidiana. Sul lato meridionale della città, visibili tracce delle miniere di carbone, risorsa principale di questo gruppo di terre vergini. Ad estrarlo russi e norvegesi dal 1916. Faccio amicizia con alcuni del posto ed è grazie al clima sfavorevole che gli abitanti delle Svalbard sono particolarmente socievoli, anche perché nessuno vive qui da generazioni. Tranne qualche nave da crociera che sbarca turisti in estate, la presenza di estranei è dovuta alle importanti conferenze scientifiche che si svolgono in queste terre, sempre e comunque aperte al pubblico. Le Svalbard stanno vivendo una stagione felice nel campo della ricerca internazionale. E’ di questi giorni la notizia che grazie al caveau blindato scavato nel permafrost di queste isole, che le colture del mondo non potranno sparire mai più, anche se la Terra subisse le più inenarrabili catastrofi naturali o l’apocalisse nucleare, i sopravvissuti potranno comunque riprendere l’agricoltura e piantare le coltivazioni essenziali nella loro biodiversità.
Oltre 100 milioni di semi provenienti da oltre 220 paesi sono arrivati in questo caveau che ha aperto i battenti dagli inizi di febbraio. Un caveau di tunnel con diversi codici d’accesso scavato a 150 metri sotto il permafrost, a prova di esplosioni, terremoti e attacchi terroristici salverà le future colture dal riscaldamento globale. Il laboratorio è stato costruito in Norvegia perchè in caso di blackout elettrico, i preziosi semi possono sopravvivere grazie alla temperatura di -15° del permafrost: nel caveau infatti gli addetti alla catalogazione lavorano a 0° mentre i semi sono conservati in celle frigorifere intorno ai -18°, consumando molta meno energia elettrica di quanta ne sarebbe necessaria se il laboratorio fosse ad altre latitudini.
Mi dicono che più a nord verso il 79°, una volta avuto il permesso dal governatore, è possibile sbarcare e visitare il centro internazionale per la ricerca e il monitoraggio ambientale. Ottenuto il permesso salpiamo alla volta di Ny-Alesund, durante la navigazione dalla barca scorgiamo un orso polare che sembra non accorgersi di noi, ma è sempre meglio tenere le distanze: quello che può sembrare un semplice gesto di curiosità può rivelarsi fatale. Girare a Ny-Alesund vuol dire restare sulla strada segnata, non disturbare gli animali, star lontano dalle strumentazioni scientifiche sparse ovunque e soprattutto prestare attenzione agli orsi quando ci si allontana dagli edifici. Sembra assurdo ma qui vivono circa 300 persone in estate e 30 in inverno, tra i quali anche italiani. Il centro, a 6 ore da Longyearbyen, è raggiungibile in nave solo in estate e in motoslitta in inverno. L’area è sede di un osservatorio scientifico di estrema importanza sia per i geologi, sia per i meteorologi: sulla collina che si erge dietro l’abitato infatti funziona perennemente una postazione meteo tra le più importanti al mondo; tale postazione continua ad offrire dati rilevanti sulle variazioni climatiche e sull’inquinamento del pianeta. Qui è attiva dal 15 maggio 1977 la stazione artica italiana del Centro Nazionale delle Ricerche. Essa è stata dedicata al dirigibile Italia, in onore della seconda spedizione di Umberto Nobile, e opera nell’ambito della European Science Foundation e dei programmi Comunitari per lo studio dell’atmosfera polare. Le Svalbard sono un paradiso fiscale dove non serve permesso di soggiorno o di lavoro e come se non bastasse gli stipendi sono tra i più alti del mondo occidentale, mentre le tasse sono tra le più basse. Ma andare a vivere alle Svalbart è davvero così facile? Certo è che malgrado le condizioni climatiche sfavorevoli, per i cittadini di ben 34 nazionalità diverse (dopo la norvegese è quella Tailandese la comunità più numerosa) questo luogo così inospitale è una specie di terra promessa. Anche se vivere a Longyearbyen è comunque un’avventura, a termine: di solito ci si sosta circa quattro anni, il tempo necessario per mettere su una cifra interessante da investire altrove. Raggiungere queste mete, soprattutto in inverno, vuol dire avere una passione per questi posti e vederli nel loro momento più vero, quando le condizioni sono al limite dove nulla è dato all’improvvisazione ma bisogna attenersi alle regole della natura… E’ quasi fine luglio quando m’imbarco per ritornare in Norvegia alla volta di Tromso… lascio quelle isole di ghiaccio con il sogno di rivisitarle di nuovo in inverno, quando un’oscurità relativa domina da settembre fino a marzo, per poter vivere in un eterno tramonto, alzare gli occhi al cielo e ammirare per ore la straordinaria e fantastica aurora boreale.
PHOTO DOMENICO CENNAMO STYLIST ALESSANDRO FULLI MAKEUP SONIA VELENO MODEL VERONICA
Abito smanicato in seta stampata Laltramoda. In Store, Cassino
Abiti fiorati innanzitutto, per un mood romantico. E poi trench, blouson e giacche. Forme sixty e colori nuovi si fondono con un pizzico di nero. Protagonista la cittĂ e le sue evoluzioni.
Blusa in seta e collo arricciato con coulisse; gonna fantasia a doppia balza, tutto Moschino Cheap&Chic. Valeria Boutique, Cassino.
Mini abito in seta stampata con piccole ruches, Patrizia Pepe, Ex Aequo, Cassino.
Trench con manica a tre quarti arriciata; abito smanicato in jersey di cotone con profili a contrasto. Tutto Laltramoda. Spuntata con tacco in sughero Miss Sixty. In Store Cassino.
Blusa in seta stampata con micro pull Moschino Cheap&Chic. Valeria Boutique, Cassino.
Soprabito con collo ad anello Moschino Cheap&Chic. Valeria Boutique, Cassino. Nella pagina accanto trench Ralph Lauren; abito bustier a trapezio Love Moschino. Shopping Donna, Cassino.
Tailleur con giacca dal revers bicolore e pantalone a zampa John Richmond. Shopping Donna, Cassino.
Blouson con borchie e cerniera Fay. Shopping Donna, Cassino.
Effetto raso stropicciato per il trench Laltramoda, In Store, Cassino.
Abito bustier con sottogonna in tulle Paola Blu Couture , Antonella Marino, Cassino
Giacca con revers in raso goffrato Patrizia Pepe, Ex Aequo Fashion, Cassino.
oplà!
E’ arrivato il momento di vivere all’aria aperta, di correre e saltare vestendo in modo pratico e confortevole. Denim, blouson e trench innanzitutto!
Per lui: classico denim Jeckerson, Shopping Junior, Cassino.
Per lei: stropicciato skinny Pinko, Shopping Junior, Cassino.
Per il neonato: morbido denim Tru Trussardi, Soave Kids, Cassino
Per lei: trench corto con bottoni a contrasto, Gattinoni, Soave Kids, Cassino.
Per lui: effetto vintage per il Jeans Tru Trussardi, Soave Kids, Cassino.
Per lui: blouson hi-tech Fay, Shopping Junior, Cassino.
Per lei: in cotone cerato con grandi tasche Burberry, Shopping Junior, Cassino.
Per lui: in cotone con profili a contrasto Tru Trussardi, Soave Kids, Cassino.
Per lei: blouson in tessuto tecnico Pinko, Shopping Junior, Cassino.
FOTO BENEDETTO TARI
Per lei: denim delavè a zampa Tru Trussardi, Soave Kids, Cassino.
We all love jeans
I
PRIMI TIMIDI APPROCCI SI ERANO GIÀ INTRAVISTI LO SCORSO ANNO, MA È IL 2009 CHE CONSACRA IL RITORNO DEL JEANS A ZAMPA. LA PRIMAVERA INFATTI LI VUOLE A VITA ALTA E AMPI IN FONDO, IN UN LAVAGGIO INTERMEDIO PER UN PERFETTO LOOK SEVENTIES. SONO TORNATI AD ESSERE UN VERO E PROPRIO MUST HAVE.
Effetto stonewashed Replay, In Store, Cassino.
Cinquetasche a zampa DSquared2, Ex Aequeo Fashion, Cassino.
Jeans a gamba larga J Brand, Shopping Donna, Cassino. Denim chiaro delavè Pinko, Estro Fashion Outlet, Cassino.
Jeans delavè a zampa J Brand, Shopping Donna, Cassino.
Con manica a tre quarti e fibbie logate Fay, Shopping Donna, Cassino.
Intramontabile
In cotone hi-tech traspirante Museum, Estro Fashion Outlet, Cassino.
Corto multitasche con zip Talco, In Store, Cassino.
PER LA PRIMAVERA VINCE IL BLOUSON: PRATICO E VERSATILE, CON BOTTONI, ZIP E MULTITASCHE. NEL SEGNO DELL’ EASYWEAR, RIVISTO E CORRETTO.
Trapuntato con interno e profili in tessuto check Burberry, Valeria Boutique, Cassino.
Impunturato in renna con grandi bottoni DSquared2, Ex Aequo Fashion, Cassino.
SAPORE
VINTAGE PER GLI OCCHIALI
DELLA PRIMAVERA
2009. LE
LENTI SI FANNO GRANDI
’70 OPPURE A GOCCIA COSÌ LE MONTATURE TORNANO AD IMPREZIOSIRSI DI ASTE GIOIELLO, DI PIETRE E DETTAGLI CHIC. TORNA ANCHE IL COLORE: FUCSIA, VIOLA, BIANCO TINGONO LE COLLEZIONI EYEWEAR PIÙ STRAVAGANTI. E SFUMATE IN PERFETTO STILE ANNI
RIVISITATE IN CHIAVE MODERNA.
Con aste gioiello, Just Cavalli. Bianco latte con cornice DSquared2.
Incrociati con lenti fumè Tom Ford.
FOTO BENEDETTO TARI
Effetto tartaruga con logo in metallo DSquared2.
Mascherina con aste gioiello Just Cavalli.
Rettangolare total black DSquared2.
Incrociati con lenti scure Tom Ford.
Rotondi multicolor Marc Jacobs.
Ma anche di viola, lilla, fucsia e glicine. Sono queste le nuance che hanno contagiato abiti, accessori e make up, e che doneranno freschezza e vivacitĂ ai nostri armadi. Provate ad accostare sfumature diverse per un mix stiloso ed imprevedibile, lascerete tutti senza fiato.
Open toe contacco in sughero Tintoretto, In Store, Cassino.
Tailleur con blusa dal grande fiocco e maniche a tre quari Oppio Fashion, Valeria Boutique, Cassino.
Stampa pitonata e fibbia a farfalla Miss Sixty, In Store, Cassino.
Sacca con manici intrecciati Fay, Shopping Donna, Cassino.
In cotone a zampa Jeckerson, Shopping Donna, Cassino.
Polo in cotone Ralph Lauren, Shopping Donna, Cassino.
Sneaker in tela e pelle Lacoste, In Store, Cassino.
Cintura in vernice con fibbia decoro Patrizia Pepe, Ex Aequo Fashion, Cassino. Tracolla corta in vernice Patrizia Pepe, Ex Aequo Fashion, Cassino. In cotone svasato sul fondo Angelo Marani, Valeria Boutique, Cassino.
Blouson con doppia abbottonatura ai polsi Patrizia Pepe, Ex Aequo Fashion, Cassino.
FOTO BENEDETTO TARI
Tuta in felpa con logo DSquared2, Ex Aequo Fashion, Cassino.
Tessuto tecnico con cintura in vita Pinko, Estro Fashion Outlet, Cassino.
Orologi in gomma colorata TooLate Aros Gioielli, Cassino.
Foto Fabio Pinchera Makeup Allison Langiano Hairstylist Stile & Immagine by david Model sonia@vanitosamodel
Invia alla nostra redazione una foto e i tuoi dati vanitosa@vanitaonline.it
Abito in tulle e corpetto laminato arricchito da ricami realizzato dalle alunne del corso Tecnico Abbigliamento e Moda con il supporto di stilisti dall’Area di professionalizzazione dell’Ipsia “A. Righi” di Cassino. Accessori: sandali in suède con plateau Islo; tracolla corta in nappa extrasoft Paravidino. Tutto Ceci Shoes, Isola del Liri. Panca in ferro Lovely Home, Cassino.
Abito stringato in taffetà e arricchito da motivo floreale, realizzato da Arianna Marchitti diplomata in Tecnico Abbigliamento e Moda presso l’Ipsia “A. Righi” di Cassino. Accessori: maxitracolla a sacchetto in suède Antonella Galasso; sandali con triplo cinturino alla caviglia Cristina Lucchi. Tutto Ceci Shoes, Isola del Liri.
Gonna in shantung e corpetto in tulle laminato dipinto a mano, realizzato da Michela Picozzi diplomata in Tecnico Abbigliamento e Moda presso l’ Ipsia “A. Righi” di Cassino. Accessori: sandalo in pelle con maxilistini Pura Lopez; borsa a sacchetto con frange Pura Lopez. Tutto Mirò Calzature, Cassino.
Gonna a palloncino e bustier in raso duchesse realizzato dalle alunne del corso Tecnico Abbigliamento e Moda con il supporto di stilisti dell’Area di professionalizzazione dell’ Ipsia “ A. Righi” di Cassino. Accessori: open toe in paglia e vernice Emporio Armani; borsa in paglia con manici in vernice Emporio Armani. Tutto Mirò Calzature, Cassino. Sedia in legno Centro Acquisti “Mille Idee”, Castrocielo. Collana e bracciali Sodini Almabijoux, Cassino.
Abito in chiffon con dettagli di paillettes realizzato dalle alunne del corso Tecnico Abbigliamento e Moda con il supporto di stilisti dell’Area di professionalizzazione dell’ Ipsia “A. Righi” di Cassino. Accessori: sandali in vernice con logo di metallo dorato Fabi femme; maxibag in vernice con anelli Antonella Galasso. Tutto Ceci Shoes, Isola del Liri.
In questa pagina da sx Andrea indossa: giacca, camicia e gilet I Pinco Pallino, pantalone Fay e mocassini Tod’s; il piccolo Samuele veste: completo Gufo, sneaker Tod’s; outfit Fay e mocassini Tod’s per Daniele. A lato, in alto da sx Andrea indossa: camicia Burberry, pantalone Jeckerson, maglioncino Tomax e mocassino Tod’s; Daniele veste: giacca Siviglia, camicia e pull Fred Perry, pantalone Jeckerson e mocassino Tod’s; outfit Simonetta e ballerine Tod’s per Cecilia. In basso outfit I Pinco Pallino e sneaker Tod’s per Lorenzo; Cecilia, Angelica e Anastasia vestono Simonetta; accessori Simonetta. Tutto Shopping Junior, Cassino. Complementi d’arredo Lovely Home, Cassino. Location Villa Grazia, Caira.
L’ispirazione arriva dagli anni ’80…Madonna, Prince, Versace, le super top model, Tina Turner: le icone di quegli anni vengono reinterpretate dagli hairstylist con ironia e leggerezza. Si spazia tra diverse linee glam dal punk chic, che predilige una donna in cui prevale un mix androgino e femminile, al fluo rock fino al romantic chic. Anche il colore è un omaggio agli stessi anni. “Non ci saranno più colori uniformi e piatti, ma solo gioco di colore” fa sapere l’ hairstylist Giovanni Barchiesi, partner Smart&Style by Kemon. “La moda capelli primavera suddivide le proposte colore in chiare, medie e scure”. Iniziamo dalle tonalità più chiare.
Diamond shampoo: rivitalizza i capelli opachi e spenti, deterge delicatamente e conferisce alla capigliatura un aspetto sano e lucente. Freestyle: gel modellante che dona lucentezza senza appesantire il capello.
Diamond cond: esalta lo splendore del colore rendendo i capelli morbidi e pettinabili.
“I biondi spaziano dal platino al dorato rame, ma la regola è sempre il movimento. Sarà d’obbligo creare giochi di colore, con l’aiuto del decolorante o l’inserimento di tonalità più scure”. Mentre per tutti coloro che prediligono i colori scuri? “Per queste tonalità c’è un cambio totale di tendenza, i colori scuri non saranno mai scurissimi. Non vedremo più i neri assoluti, ma daremo spazio ai riflessi. Quelli ramati o rossi sono i preferiti, anche perché riescono a dare intensità ad ogni taglio”. Arriviamo alle tinte medie. “Saranno le più diffuse, ma anche per loro vale la stessa regola delle tonalità precedenti: movimento. E anche qui le tonalità del rame e rosso la faranno da padrone. Giocheremo con il colore insomma”.
Il 2009 segna il tramonto del liscio in stile orientale: i capelli si portano morbidi. Protagonista della nuova stagione il movimento li vuole curatissimi e ondulati, dai boccoli morbidi e vaporosi ai riccioli fitti. Quanto alle lunghezze la tendenza non è unica, si passa dai tagli corti studiati per reinventarsi ai volumi oversize in perfetto stile anni ’80.
Carrè L’autunno lo aveva già proposto, ma la primavera lo reinventa grazie alle nuove linee morbide. Un taglio più corposo per mettere in risalto i tratti del viso, decisamente più femminile…
Corti in movimento Linee facili che si appoggiano sul viso e lo sollevano per un’allure briosa. Basta un colpo di phon e l’aiuto del gel per sentirsi sempre a posto…
NATURALMENTE
Volumi oversize Parola d’ordine: volume! Per dare corposità e pienezza alle linee medio-lunghe, torna la cotonatura e la permanente in un gioco di volumi che si gonfiano ai lati del viso… E se li avete già mossi e vaporosi tanto meglio, ma leggete i nostri consigli nel box a lato.
RICCI
Sì allo shampoo, ma con parsimonia. I capelli ricci sono particolarmente fragili e detersioni troppo frequenti rischiano di indebolirli. Mentre il sebo che si deposita sul cuoio capelluto limita l’effetto crespo delle ciocche. I prodotti più adatti? Quelli formulati con sostanze oleose, semi di lino, per esempio, che apportano nutrimento. Dopo lo shampoo, può essere utile ricorrere a una maschera nutriente, che conferisca corpo e lucentezza ai capelli. Il calore è nemico dei capelli ricci, strutturalmente più fragili. Per l’asciugatura, dunque, meglio dotare il phon dell’apposito diffusore. Per lo styling è meglio ricorrere a prodotti quali mousse da usare sulle ciocche umide prima dell’asciugatura o, in alternativa, gel con cui stropicciare le punte al termine dello styling.
La vendetta si serve… sulle unghie
Sexy Pink Il trucco di stagione adotta l’ondata pink che vede colorare di rosa abiti e accessori. Il rosa è protagonista della primavera 2009. Per esaltare gli occhi scegliete diverse sfumature pink, applicando una base di ombretto bianco, da concentrare all'interno della palpebra, e poi lasciatevi andare con l’ombretto rosa fino alla piega. Concludete applicando un ombretto viola o lilla alle estremità dell'occhio, per un effetto più intenso. Se amate l'effetto 'lolita', oltre a truccare gli occhi è utile giocare con il blush. Sceglietene uno rosa scuro, da sfumare sugli zigomi tenendo verso l'alto. Per un look da bambola perfetto sarà un ombretto rosa chiaro, da stendere su tutto l'occhio e da arricchire con abbondante mascara. Per quanto riguarda le labbra la scelta tra gloss e rossetto è personale: entrambi si sposano benissimo con un maquillage primaverile. Da non dimenticare di preparare la pelle con un leggero massaggio ed un’ottima base.
Un numero da ricordare: 483, la nuova nuance della collezione “ Bohemien Fantasy” di Chanel. Un viola grintoso, eccentrico, forse difficile da portare, ma che di certo non passerà inosservato. E poi, volete mettere il gusto di indossare uno smalto che si chiama Vendetta?
Pedicure: da oggi c’è Dr. Fish L’ultima tendenza in fatto di cura dei piedi è l’impiego di un branco di pesciolini che mangiano la pelle secca o morta con risultati strabilianti, una pratica per cui un branco di “garra rufa” di origine turca divorano calletti e pelle secca o danneggiata. Basterà immergere i piedi in una vasca contenente questi eccezionali pesciolini che, non avendo denti, aspireranno e succhieranno la pelle danneggiata. Le Fish Spa stanno sorgendo un po’ ovunque, dall’Oriente (Cina, Corea del Sud, Giappone, Malesia e Singapore) all’Europa (Belgio, Croazia, Olanda), agli Stati Uniti.
Basta mascara....... arriva l’extension L’eyelash extension, ovvero l’allungamento delle ciglia è l’ultima frontiera del make up. Proprio come si fa con i capelli. La tendenza, iniziata l’anno scorso a Los Angeles, permette di rendere le ciglia più folte e più lunghe in modo da valorizzare al massimo lo sguardo. Il trattamento è indolore ma dura novanta minuti, le estensioni sintetiche e ultraleggere infatti vengono applicate ad una ad una o a ciuffetti sulle ciglia naturali con una pinzetta e una colla ipoallergenica. Il risultato è uno sguardo alla Betty Boop, intenso e penetrante.
IMPOSSIBILE ATTRIBUIRE AI TATUAGGI UN UNICO SIGNIFICATO, FORSE MEGLIO PARLARE DI ESPRESSIONE DEI SINGOLI INDIVIDUI O DI UN SINGOLO PENSIERO. di Annateresa Borrea
er alcuni la pratica del tatuaggio è un vero e proprio stile di vita, un rito dal fascino antico, altri si limitano semplicemente a seguire la moda anche se la permanenza del tatuaggio è in contraddizione con il concetto stesso di moda che, invece, è in continua evoluzione. Altri ancora vogliono ricordare una data od un evento importante, qualcuno decide di fare un tatuaggio perché gli piace e basta e c’è qualcuno che ha voglia di trasgredire. Sono molteplici i fattori che spingono una persona a farsi scrivere o disegnare qualcosa sulla pelle, sarebbe ridicolo, oltre che impossibile stare ad elencarli tutti, ma il dato di fatto è che il mondo dei tatuati è in continua espansione, inoltre secondo statistiche attendibili i tatuatori non stanno conoscendo la crisi che ultimamente affligge tutti. Disegni tribali, ritratti, scritte, stemmi, date, monogrammi, tutti neri, tutti blu, coloratissimi, la scelta è veramente ampia, oltre che assolutamente libera, e a dispetto di chi semina il terrore parlando di malattie incurabili che potrebbero essere contratte attraverso la pratica del tatuaggio, la gente è sempre più informata ed è in grado di capire se ci si può fidare o meno di un tatuatore (va anche detto che spesso gli studi dei tatuatori sono più puliti di quelli dei medici, questo anche grazie ai continui controlli a cui vengono sottoposti). Sono lontani ormai i tempi in cui i tatuaggi, assieme ai piercing, venivano considerati una pratica tribale ed è anacronistico guardare con sospetto una persona tatuata. In un certo senso questo cambiamento è avvenuto anche grazie ai mass media, che richiamano l’attenzione su di essi ed ai vip, che non perdono occasione per mostrarli con disinvoltura. In questo articolo a parlare saranno un tatuatore di Dublino e alcuni tatuati, da non sottovalutare che la scrivente stessa ha un tatuaggio.
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Michele Prezioso è nato a Napoli nel 1973, vive a Dublino da dieci anni, dove è titolare del “Dublinarttattoo” ed è, come è facile immaginare, un tatuatore. Del Temple Bar, il cuore del centro di Dublino, in cui è sito il suo negozio, ci racconta che è il luogo dove ci si reca per fare festa di notte, con pub ad ogni angolo, artisti di strada, ristoranti, gallerie d’arte, centri musicali… il classico posto che attira gente di tutte le età. Un luogo un po’ hippie, il posto migliore per avere uno studio tattoo, anche la palazzina che ospita la sua attività è molto particolare, al piano interrato c’è un negozio di musica, al pianterreno c’è un negozio di abiti usati, al primo piano c’è un coffe bar e al secondo piano il “Dublinarttattoo”. Gli abbiamo chiesto di parlarci del tipo di tatuaggi che fa e della sua clientela, ecco cosa ci ha risposto. ”Il nostro studio ha una clientela abbastanza mista, si lavora quasi sempre con appuntamento, la media può variare da 5 a 15 tattoo al giorno. Essendo in quattro a tatuare nello studio, ci dividiamo i vari stili, perché ognuno di noi è bravo e specializzato nel suo. A me piace molto lo stile orientale anche se ho iniziato a tatuare tribali maory e polinesiani, perché mi affascinava tanto il tatuaggio isolano, che ai miei occhi aveva forza e trasmetteva coraggio e in particolare la cultura degli isolani legata al tattoo. Dopo qualche anno crescendo (artisticamente parlando), mi sono avvicinato sempre più allo stile orientale perché mi trasmetteva le stesse sensazioni, essendo uno stile molto più elaborato come composizione e disegno. Mi piace anche fare ritratti per la loro difficoltà di ese-
cuzione, la cosa mi gratifica come tatuatore e la gente li apprezza”. E i tuoi collaboratori? ”Marco è con me da 5 anni, gli ho insegnato le basi del tattoo e lui ha seguito la mia strada, è bravissimo nei lavori neri, ed ha una sua clientela che lo cerca per il suo stile. Kit è il nostro jolly, è un bravissimo disegnatore e fa un po’ di tutto, anche se ha una passione per lo stile classico. Tatua da circa 4 anni. L’ultima arrivata e Roisin lei sta imparando e in questo momento fa un po’ tutto quello che le chiediamo. Ognuno di noi ha i propri clienti, cercano me per lo stile orientale, Marco per i neri e Kit si adatta un po’ a tutto”. I clienti vengono da voi con le idee chiare? A volte i clienti vengono con idee un po’ bizzarre, disegni con troppi dettagli oppure con composizioni che non funzionano, però cerchiamo sempre di far capire loro che nel tattoo la semplicità a lungo tempo è sempre più efficace. Cosa rappresentano i tatuaggi per chi li fa? Il tattoo, secondo il mio punto di vista, può rappresentare per ogni persona un momento, un’ esperienza della sua vita, trasformandola in un disegno che viene fissato per sempre sulla propria pelle. Quanti chiedono di eliminarlo ? E’ possibile? Purtroppo le persone che si pentono di aver fatto un tattoo, di solito sono state mal consigliate, o si sono affidate a qualche tatuatore alle prime armi. E comunque oggi toglierli con il laser non è difficile e si ottengono buoni risultati.
E tu che tatuaggio hai ? Mattia Mileto e Giuseppe D’Aguanno sono titolari di un’impresa di pulizie, manutenzioni e servizi alle aziende, oltre al lavoro e una lunga amicizia li accomuna una forte passione per i tatuaggi, ne hanno già alcuni e sembra che ne avranno presto di nuovi. Mileto ama in modo particolare le scritte e non gli piacciono troppo quelli che coprono tutte le braccia come se fossero una manica di una maglia. Ogni tatuaggio rappresenta un momento particolare della loro vita ed ha un significato particolare e personale, inoltre attribuiscono ai tatuaggi una funzione estetica. Francesca Nicosia ha tre tatuaggi: un’aquila, che per lei rappresenta la libertà oltre ad essere il simbolo della sua squadra di calcio… la Lazio, un sole, che per lei che è meteropatica, rappresenta la forza e un fiore maory con una farfalla che si è fatta tatuare quando è passata dalla Facoltà di Giurisprudenza a quella di Lettere. Daniela Scuro ha scelto di farsi tatuare una coccinella, un pò perchè consigliata dalla sua tatuatrice, un pò per il semplice fatto che a questo simpatico animaletto viene associato il simbolo di portafortuna. Farsi tatuare è stato un gesto molto forte, rappresenta il voler ricordare, un voler dire “ questo è per sempre”. Il tatuaggio le è stato regalato, e chissà, si chiede Daniela, se….fortuna ci sarà tra lei e la persona che l’ha omaggiata di questo segno indelebile? Fabiola Ticino lavora in un negozio di abbigliamento. Ad ottobre, insieme al suo ragazzo si è recata da un tatuatore e si è fatta scrivere sull’avanbraccio sinistro “amore rispetto sincerità’”. Ci spiega che crede che queste siano tre parole importanti e lo sono in generale, non solo in un rapporto di coppia. Parla tranquillamente del suo tattoo e di quel che rappresenta, lo mostra con disinvoltura e dice che secondo lei se si decide di farsi tatuare qualcosa bisogna mettere in preventivo che qualcuno possa chiederne il significato.
a prima volta l’ho vista salire sul palco dell’Ariston, cantare e vincere le nuove proposte con la sorella Chiara. Era il 1997. La canzone era “Amici come prima”. Non l’ho più persa di vista, incuriosita com’ero dall’evoluzione di stile che le due sorelle Iezzi avevano messo in atto nel corso degli anni. Ora Paola canta da sola. E quell’aura sofisticata, un po’ malinconica, da diva che la avvolge incarna quello che Paola è oggi. E mi incuriosisce ancora di più. Ascolto il suo ultimo lavoro, guardo il video del brano portante dell’ep Alone dove esterna tutta la sua attitudine al trasformismo e all’istante ho voglia di saperne di più. Le invio una email per concordare un’intervista. Non passano cinque minuti che sorprendentemente mi risponde. E’ fatta. La incontro in chat in un pomeriggio di sole dopo tanta pioggia. Ciao Paola, nel video di Alone vesti i panni di una sposa, una vedova, un clown, un uomo, ma chi è veramente Paola Iezzi? “Sono tante cose insieme…credo di avere al mio interno mille anime…e mi piace l’idea di essere più cose contemporaneamente. Penso che molte persone si riconoscano in questo… pur essendo una persona piuttosto coerente e fedele, sento di avere moltissime pulsioni artistiche che mi fanno sentire diversa ogni minuto. Soprattutto sul palco. Adoro il travestimento e il trasformismo che considero un’autentica forma d’arte”. Sono lontani i tempi dell’esordio, dai ritmi rock sei passata al pop, alla dance, alle sonorità latine fino alle venature soul dell’ultimo lavoro. Insieme a questo cammino musicale è evoluto anche il tuo look…qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere la Paola di oggi? “E’ un percorso che Chiara ed io abbiamo affrontato insieme e di comune accordo fino all’ultimo album “Win the game”. Siamo sempre state due inclini al cambiamento, all’ evoluzione e re-invenzione del nostro personaggio doppio. In questo non abbiamo solo seguito l’istinto, ma ci siamo fin da subito rese conto che un “personaggio” come il nostro senza un costante cambiamento avrebbe finito con lo stancare noi stesse e il pubblico. Con “Alone” ho seguito ciò che le mie personali suggestioni mi suggerivano. Sono molto appassio-
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L’artista milanese lascia libero spazio alle parole. Racconta la sua metarfosi professionale, quella personale, mettendo a nudo le mille sfaccettature della sua anima. di Loredana Iafano Foto Paolo Santambrogio
nata di immagine, quindi mi è venuto naturale lasciarmi andare senza costrizioni o regole precostituite. Ho fatto ciò che ho voluto, sia musicalmente sia dal punto di vista del look. Volevo ad ogni costo realizzare qualcosa di bello. Di oggettivamente bello ed artistico, senza alcun fine commerciale o studiato perché lo diventasse. “Alone” sono io in tutto e per tutto come mi vedo oggi…per ora…!”. Pur sempre curata nei minimi dettagli ora la tua immagine ha un’aura sofisticata e misteriosa. E’ solo questione di fotografia, di scelta, o è qualcosa che viene da dentro? “Il look, per quel che mi riguarda, parte sempre da una spinta interiore...è l’espressione di ciò che sei interiormente. Attraverso l’immagine un artista si esprime “artisticamente”, non v’è altro da aggiungere. E’ così. Se in più il discorso dell’immagine e l’arte visiva ti appassionano, allora è proprio automatico”. E’ dunque questa l’immagine che rispecchia la tua vera anima? “Come dicevo prima non credo ce ne sia una sola. So di per certo che amo il costume…l’ho sempre amato. In particolare adoro gli anni 2030-40-50 e 80! Sono le mie decadi preferite a livello di immagine. Però mi piace l’idea di essere multiforme. Donna, Uomo, Creatura, Vergine, Sposa, Clown…Questo lavoro è bello e creativo perché ti permette di essere ciò che vuoi…e per una come me che è innamorata di mille anime…è perfetto…!”. E la sorta di solitudine che caratterizza sia il brano Alone che il video è anche la tua? “Soprattutto la mia, perché quella canzone l’ho scritta di getto tutta in una notte…ero così disperata…non sapevo a chi chiedere aiuto. Mi sentivo terribilmente sola…abbandonata. Non lo ero davvero. Lo ero perché avevo paura. Volevo trovarmi in quella condizione. Avevo difficoltà a comunicare all’esterno il mio disagio, perché non sapevo più chi ero…che cosa volevo davvero. Non sapevo se mi piacevo ancora oppure no. Avevo perso i miei sogni…i miei obiettivi…Sapevo che dovevo prendere importanti decisioni e procrastinavo…e più attendevo più la paura mi soverchiava…E’ stato un momento difficile…che grazie a Dio ho superato dopo un percorso di “revisione” totale di me stessa”. Alone è una canzone che hai composto in un preciso istante della tua vita, che racconta un’ emozione molto personale, è per questo che hai deciso di cantarla da sola? “Credo proprio di si. Quel pezzo mi apparteneva in ogni piccolissima sfumatura”. Sono passati due anni da allora, in questo momento sei felice?
“La felicità è uno stato non permanente. Grazie a Dio. Sennò non la avvertiremmo quando c’è. Sono serena e ho riacquisito una direzione. Ho ripreso in mano, più forte di prima e, con maggiore coscienza, le briglie della mia vita. In fondo credo che il significato dell’esistenza sia proprio questo…nel comprenderne ogni giorno il senso…apprezzare ciò che si ha…e lottare per ciò che si desidera”. Il tuo stato attuale è frutto del tormento interiore? Come lo hai affrontato per rinascere? “Questa forma di felicità che oggi io chiamo “maggiore consapevolezza”, “serenità”, “innamoramento di me stessa” è avvenuto in seguito ad un grande dolore affrontato in modo lento e consapevole. Un percorso di analisi profonda nel quale mi “sono fatta a pezzi”. Naturalmente mi sono fatta aiutare da un’analista. Ho chiesto aiuto perché credo che da sola non ne sarei stata capace. E dopo questa esperienza, consiglio a tutte le persone che attraversano un momento di crisi profonda o depressione di rivolgersi a un esperto del settore…a qualcuno che sia in grado di mostrarti altre porzioni di realtà che noi, per paura, spesso, non riusciamo a vedere di noi stessi”. “Io mi perdono”: cosa hai dovuto perdonare a te stessa? “Sono abbastanza severa con me stessa…specie nelle relazioni con gli altri. Tendo ad essere perfezionista e questo spesso è un limite enorme, perché non ti concedi fallimenti o cedimenti. Il fatto è che a volte, quando una cosa non va, e tu non hai altri mezzi per farla andare…è meglio “lasciarla semplicemente andare”… Mollare la presa, come dicono gli alpinisti. Non intestardirsi, non insistere. Se una cosa non funziona, per quanto la giri, è meglio accettare la cosa, prima di autodistruggersi o distruggere l’altro. Ci vuole rispetto e amore per se stessi. Solo in seguito puoi donare vero amore a chi ti sta di fianco”. Tornando al tuo look, sei così anche nella vita di tutti i giorni? “Direi che mi piace essere curata, ma sono una persona estremamente semplice. Spesso vado in giro quasi struccata, con un look molto casual, ogni tanto mi concedo un rossetto rosso, perché proprio mi piace. Ma la maggior parte delle volte sono assolutamente under statement! Per me la cura dell’immagine riguarda la performance artistica soprattutto! Ti dirò che non sono né una maniaca dello shopping, né del parrucchiere. Nella vita di tutti i giorni mi faccio da sola sia manicure sia i capelli. Sistemo la mia casa. Mi piace fare cose che mi tengano legata alla vita e al quotidiano. Mi fanno sentire bella e viva. Il palco è un’altra dimensione”. Di tutto ciò che hai nell’armadio, di cosa non faresti mai a meno?
“Delle mie scarpe di Saint Laurent altisssssssime, del mio balconcino nero di Agent Provocateur e degli abiti del mio amico stilista Francesco Scognamiglio. Con le sue cose addosso io mi sento una diva tipo Greta Garbo o Rita Hayworth. Adoro!”. In due parole: Paola e l’amicizia… “Un valore che ha una grande importanza. Gli amici sono pochi…ma buoni”. Paola e l’amore… “Il valore più importante. Ma deve essere riscoperto. Bisogna lentamente riscoprire se stessi, e l’amore e il rispetto per se stessi, solo allora si è pronti e maturi per donare vero amore agli altri”. Paola e il tempo che passa… “Ahimè quello passa e non ci si puo’ fare nulla…la cosa che mi piace davvero è che divento più sana, più saggia. In tutto. Per tutto il resto cerco di trattarmi bene…e…funziona alla grande!!!”. Paola e Chiara… “Due grandi donne e due sorelle del cuore!”. Cosa ci dobbiamo aspettare nel futuro di Paola? “Non lo so davvero. Spero solo cose belle!”.
Erotismo.
Di cosa stiamo parlando?
Una domenica pomeriggio riscaldata dal primo sole di primavera siamo stati a casa della dottoressa Maria Luisa Cervi per parlare di erotismo. Di quello raccontato dai nostri amici. Di quello maschile che le donne non conoscono. Di quello vissuto attraverso i pregiudizi. E di quello da vivere….se solo ci lasciassimo andare alla scoperta dell’altro. di Loredana Iafano
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onfusi, disorientati, i maschi vivono la sessualità intrisa di luoghi comuni. “ Non si sentono all’altezza, si vedono frettolosi e con una sessualità localizzata”, spiega la dottoressa Maria Luisa Cervi, psicologo clinico, dopo aver letto il pensiero di un campione consistente di amici ai quali, attraverso il più numeroso dei social network Facebook, avevamo posto la seguente domanda: “Cosa non sanno le donne dell’ erotismo maschile?”. Tra le risposte pervenute abbiamo scelto quelle che ai nostri occhi sembravano toccare dimensioni diverse, salvo scoprire in seguito che la maggior parte ha invece più di qualcosa in comune: l’ assenza di un proprio modello erotico e l’adeguamento ad un luogo comune. Non solo. Pochi si sono espressi e sono consapevoli di ciò di cui si discute. Eccole...
Giuseppe 46 anni “A proposito di cosa non sanno le donne dell’erotismo maschile, la prima cosa che mi viene in mente è che dipende dal tipo di uomo. Non tutti sono come le donne pensano, alcuni perfettamente uomini, senza avere alcuna tendenza verso il proprio sesso hanno una parte femminile da scoprire, per la maggior parte difficile da accettare. La realtà pone donna e uomo sempre più sullo stesso piano e secondo me ci sarebbe tanto da dire e da scoprire, anche sessualmente, se ci fosse la volontà di scoprirsi veramente. Senza insistere a ricoprire ruoli prestabiliti e aspettative obbligate. Esempio: gli uomini dovrebbero provare ad uscire dal letto portandosi con se l’ardore e la passione non consumata, insomma senza per forza “scaricare le batterie”.
“I luoghi comuni hanno il sopravvento: l’uomo è inadeguato e deve essere punito. Ma quanto è faticosa la relazione con le donne!”. Non per sacrificarsi o altro, ma per godere semplicemente del piacere della compagna e conservare le energie. Ci si chiederà che motivo c’è ? Il motivo è che la maggior parte degli uomini appena scaricata la materia liquida che stimola l’unico neurone che hanno istintivamente darebbero un calcio nel culo alla donna che hanno vicino, altro che il classico e ipocrita “ti è piaciuto?”. Mentre per una donna è l’inizio di un secondo viaggio. Insomma sempre confrontarsi con la donna che a volte rimane all’asciutto, non raggiunge il tanto declamato e osannato orgasmo, e avendone tanti c’ è sempre da imparare, piuttosto che ripetersi monotoni nel rilasciare sempre lo stesso liquido, sempre allo stesso modo, e a volte troppo in fretta! E se questo non è una iniziativa dell’uomo, fatelo voi donne. Sul più bello...zac, via niente da fare, soffrire e aspettare. Funziona!“.
Giampiero 40 anni “Le nipotine di Eva non posseggono un’ignoranza, nel senso strettamente etimologico del termine, di quello che è l’erotismo maschile ma tendono per lo più a “reagire” in maniera paritaria all’ignoranza abissale che noi uomini abbiamo del loro, di erotismo. Una sorta di “vendetta inconscia” che, con la complicità di una sessualità letterariamente più localizzata per noi maschietti, viene messa in atto quando l’unico messaggio che tirannicamente lanciamo col nostro corpo è quello “geograficamente definito” dell’erezione. In buona sostanza la donna non ha il tempo di scoprire per quali canali “alternativi” possa passare il piacere maschile perché generalmente (non s’ incazzi chi sente di rappresentare un’eccezione) quel tempo noi non glielo offriamo. E non è solo la tempistica biologica a “condannare” la sontuosa anticamera del sesso ma anche, qualche volta, quella contingente. La verità è che di tempo per apprezzare la preparazione prima ancora del manicaretto pare non ce ne sia più. Noi maschietti abbiamo bisogno magari solo di un ennesimo scalpo da appendere nelle nostre loquaci serate fra amici, e questo esclude il piacere di carpire quella singola scintilla di calore quando, per esempio, la tua lei accavalla le gambe in pubblico, e le femminuccie finiscono per adeguarsi moge all’andazzo. Il peccato non è ignorarlo, l’erotismo, ma non riscoprirlo. Chi interrompe la ricerca è un potenziale tradito ma non sa di aver tradito lui per primo”.
“Al di là dei luoghi comuni Giampiero vede l’erotismo come scoperta. La dimensione erotica è un processo di conoscenza dell’altro che ha bisogno di tempo ed esperienze comuni”.
Maurizio 40 anni
“I sensi non sono scollegati dalla dimensione intellettiva, impossibile non metterci la testa. Per cui la fisicità non deve essere vista come un sottoprodotto nell’incontro con l’ altro”. Pierfrancesco 45 anni “Se la cosa potesse esaurirsi con una battuta mi verrebbe allora da dire che a mio avviso le donne, o meglio alcune donne, non hanno chiaro il fatto che l’erotismo maschile è fortemente influenzato dalla corporeità, e che la fantasia, nell’immaginario dell’uomo si pone in rapporto teleologico rispetto a questa (al raggiungimento di un piacere corporeo). In altre parole la fantasia è, per l’uomo, uno degli strumenti sottesi al raggiungimento di sensazioni fortemente improntate dai sensi i quali sono per l’uomo i neurotrasmettitori dominati del piacere. Mi sembra invece di intuire che nella donna la fantasia si rivolga più verso la riconduzione della corporeità in un contesto affettivo. Concludendo mentre per l’uomo la fantasia è uno strumento rivolto al raggiungimento di un piacere derivante dai sensi, e che solo i sensi riescono a procurare, la donna invece utilizza i sensi (ed in questo è molto più attrezzata) per raggiungere una condizione fantastica, vale a dire quella di essere l’oggetto costante del desiderio dell’uomo, in questo ella trova il suo appagamento, ed è per questo che ogni uomo crede ancora oggi alla santità della donna”.
“L’erotismo, a mio umile avviso, è una malattia benefica che prende il cervello e propaga i suoi sommovimenti a tutte le cellule del corpo. E’ una patologia che non si trasmette, non si misura, ma, al contrario, è congenita dalla nascita. Ognuno di noi la recepisce in maniera diversa a seconda della partner. L’erotismo non è solo una questione fisica ma status mentale. La maggior parte degli uomini, sempre a mio avviso, si accontentano di poco o nulla. Siamo semplici, quasi scontati. Ci mascheriamo dietro una raffinatezza, solo a parole ma, di fatto, l’erotismo si manifesta in una rudimentale situazione, quasi banale. Nella mia umile esperienza, trovo che le donne (parlo della maggioranza, sia come uomini che come donne) siano notevolmente più evolute ed attente ai particolari. Quando ci si abitua poi al partner, magari, per evitare la ripetitività delle situazioni, magari si lavora di fantasia, allora magari ci si aderge a saccenti del sesso e dell’erotismo. Spesso si parla tanto per parlare, ma di fatto, quando madre natura decide d’accordo con la chimica, tutte le teorie sull’erotismo, vanno a farsi friggere”.
“Gli uomini hanno una rappresentazione delle donne tutta al maschile. Le vedono migliori e sulla base di ciò costruiscono la relazione, ma da questa si fanno fuorii”. Alessandro 44 anni “Le donne, forse per la loro ipersensibilità e l’acuto sesto senso, conosco molto meglio gli uomini rispetto a come noi conosciamo le donne. Forse i maggiori problemi riguardano il linguaggio verbale. Una cosa che non hanno capito a livello erotico? Che a noi ci manda totalmente fuori di testa il fatto di sentirci desiderati. Le donne passano troppo tempo a pensare a come essere desiderate, e non a come desiderarci”. Danilo 26 anni “A mio modesto parere credo che la maggior parte delle donne non sappia che il proprio uomo la vorrebbe più aperta mentalmente sotto l’aspetto sessuale. Molte ragazze/donne forse anche per una forma di timidezza/imbarazzo non si lasciano andare a situazioni intriganti e trasgressive che al mondo maschile piacciono ed eccitano molto”.
Matteo 25 anni “Io penso che le donne non sappiano o comunque non prendano in considerazione il fatto che anche noi uomini abbiamo i punti sensibili, i punti g; anche per noi il sesso e l’ erotismo sono una cosa composta da più cose, più complessa di quanto esse pensino. Come per la donna ogni uomo ha dei punti sensibili: l’ orecchio, il collo, la schiena. La cosa è personale. Quando dico composta da più cose, intendo dire che le donne pensano che a noi uomini piace fare tutto e in fretta, ed è proprio lì che si sbagliano perché anche per noi i preliminari sono fondamentali”.
Valerio 37 anni “Io credo che quello che si pensa realmente si esterna solo quando si presenta, non si condivide mai con gli altri, si viaggia su una dimensione propria dove i pensieri sconfinano. Raggiungere queste emozioni è dono che appartiene a pochi eletti perché come lo concepisco io l’erotismo, è la massima espressione dell’uomo”.
“Per Valerio l’erotismo è un processo esplorativo ed il gusto sta proprio nel non arrivare mai a conoscere. Il fatto che non evidenzii la differenza tra uomo e donna lo porta ad andare oltre, verso il non conosciuto. La strada intrapresa è quella giusta”.
Allora dottoressa Cervi qual è il pensiero comune di erotismo? “C’è grande confusione, manca la consapevolezza di erotismo e di un proprio modello erotico. Gli uomini non si sentono all’altezza, sembra che ognuno si voglia uniformare ad un modello che idealizzi la donna e descriva i maschi predatori. Fanno fantasie sul pensiero delle donne che li vedrebbe accontentarsi di poco o nulla, scontati e frettolosi, mentre le donne vengono viste come più attente ai particolari, più evolute, sensibili, timide e sante. Sono luoghi comuni. Come la scissione tra i due sessi che attribuisce agli uomini la dimensione corporea, vista però come disdicevole, mentre riconduce alle donne l’affettività, più elevata. E’ un luogo comune anche questo, la differenza sta solo nell’uso che se ne fa perché i sensi non sono scollegati dalla dimensione intellettiva. Gli organi percettivi non sono automatici, ma ogni percezione è frutto della costruzione mentale, è impossibile non metterci la testa. La fisicità, quindi, assolutamente non è un sottoprodotto nell’incontro con l’altro”. E’ possibile sfatare questi luoghi comuni? “Non è semplice in quanto spesso si diffida di sé mentre ci si fida degli altri, come dire meglio mettersi in luoghi comuni, in schemi dati che realizzare un proprio pensiero. Non c’ è una soluzione se non iniziare a inserirsi in un dialogo dove ognuno può portare il suo contributo a patto che si usi la propria testa. Ma fin quando non si esce fuori dalla dimensione maschio-femmina e non ci si inizia a vedere come persone si continuerà ad avere pregiudizi (luoghi comuni) e a non godere dell’erotismo”. Ecco, possiamo provare noi a dare una definizione di erotismo? “E come si fa? L’erotismo è un’invenzione culturale, ciascuno di noi ci mette nella definizione tutto quello che vuole, a partire dal sesso veloce al piacere di stare insieme senza incontro sessuale. E’ l’espressione di una relazione, al pari di qualsiasi altro mezzo di comunicazione e di scambio”. Erotismo e sesso sono la stessa cosa dunque? “Cominciamo con il dire che le parole non sono sufficienti a spiegare le emozioni, sono talmente tante le sfumature da non poter essere racchiuse in una sola parola… da questo possiamo affermare che anche il sesso è una dimensione della relazione, che sia uno scambio di solo sesso o qualcosa di più complesso sempre di relazione si tratta. Anche in un rapporto di pochi minuti i partner hanno un’idea comune della sessualità”. Diceva che l’erotismo è espressione della relazione. “Si, esatto. Al pari del linguaggio è un mezzo di scambio. Ognuno di noi ha il proprio modello dove ad interagire sono consapevolezza ed inconsapevolezza. Nella dimensione sessuale adulta, l’altro, visto come oggetto e soggetto, è utile nella ricerca del piacere reciproco: io sono consapevole di essere l’oggetto e il soggetto di cui l’altro ha bisogno e di cui io ho bisogno. Con l’altro e attraverso l’altro raggiungo il piacere”. Perché c’è molta insoddisfazione nelle relazioni? “L’insoddisfazione deriva dall’incapacità di pensarsi come soggetti attivi nella relazione. La colpa non va attribuita all’altro o a se stessi perché inadeguati, frettolosi e scontati, ma alla propria incapacità di esistere come soggetti. Nello scambio con l’altro vanno proposti i propri desideri in uno scambio continuo di ruoli e anche quando si delega l’altro, per non ritrovarsi poi delusi, ci si deve porre sempre in una dimensione attiva. Così tutto diventa un gioco”. Un gioco? “Si, un progetto comune di esplorazione dove una volta scelto di attivare i canali di conoscenza si scopre l’altro attraverso la scoperta di sé. Cioè ciò che io imparo da te, imparo di me ed è a questo punto che avviene lo scambio”. Può fare un esempio di canale di conoscenza? “Il linguaggio ad esempio. E se non si ha una lingua comune ci si impegna a cercarla insieme attraverso il divertimento o addirittura si può inventare. Tutto ciò comporta un duro lavoro, ma non c’è altra soluzione o esploriamo o esistiamo, senza la fatica dell’esplorazione, attraverso i pregiudizi, che in fondo altro non sono che la conoscenza non verificata”.
Le donne e la trappola dell’erotismo La stessa domanda è stata rivolta anche alle donne, sempre attraverso lo stesso social network, ma con grande sorpresa le risposte non sono state così numerose come quelle degli uomini. “Si possono fare ipotesi - azzarda la dottoressa Maria Luisa Cervi - ma sarebbe meglio rilevare il dato così com’è e lasciare campo libero al lettore. Da considerare il fatto che, a porre la domanda è stata una donna, e che l’argomento rimanda alla seduzione…”. Ed eccole di seguito alcune tra le riflessioni scelte e i pensieri tradotti in versi. Paola 50 anni “Cosa non conoscono gli uomini dell’erotismo femminile? Particolare il quesito, perché la risposta attiene all’insoddisfazione che una donna prova con il partner all’interno della coppia. Alla mia età, dopo aver condiviso una vita con un uomo, conosci ogni dettaglio del suo corpo e tutti i suoi desideri, anche lui se ama e rispetta la propria donna conosce le stesse cose, in maniera assolutamente reciproca. Facemmo un ragionamento qualche tempo fa con mio marito, gli raccontai di una donna che sentiva troppo pressante il bisogno di sesso quotidiano del coniuge. Questa pressione non l’ ho mai avvertita, mi sono chiesta se il mio partner non provasse abbastanza desiderio. Ho avuto una risposta così logica da ammutolire. Mi spiegò che il grado di cultura era importante, (inizialmente non trovavo una logica in quest’argomentazione), se il grado d’ istruzione è alto, anche il lavoro professionale gratifica e soddisfa, tanto, a volte, da riempire la giornata totalmente. Un lavoratore con una mansione più manuale e umile, magari che lavora otto ore sotto il sole, quando torna a casa ha bisogno di gratificarsi con la propria donna, giacché il lavoro gli regala meno soddisfazioni e molti oneri. Perciò ecco giustificata la quantità rispetto alla qualità, un bisogno quotidiano di sfogo lascia poco all’inventiva e va più nella conclusione del piacere immediato. La qualità cerca nel bisogno reciproco di soddisfare l’erotismo, la ricerca lenta del benessere della passione, perché questa si nutra di un piacere in crescendo fino a raggiungere l’estasi. Se un uomo non conosce l’erotismo di una donna è perché ne ha poca confidenza, perché non sa aspettare i tempi giusti, perché sono sempre più tentati di soddisfare se stessi, in ultima analisi il mondo è popolato da tanti uomini affetti da “eiaculatio precox”!!!”.
“L’erotismo è visto come una trappola, le donne si vedono vittime designate senza via d’uscita, intrappolate dall’erotismo maschile. Non si sentono in grado di fare proposte, delegano e si propongono come oggetti. La delusione è scontata. La soluzione è iniziare ad esplorare e a tradurre le proprie fantasie in realtà”.
Angela 21 anni “Perché ogni volta che ci sfiorate, perché basta un soffio del vostro respiro sul nostro collo, il vostro ombelico proprio li quasi ad indicarci la via, i vostri capelli spettinati e voi che non ci fate più caso, la vostra pelle che profuma di voi e poi di noi, e ora di noi mescolati insieme. E le vostre mani che percorrono e ripercorrono le strade dei nostri corpi, abbracciarvi cosi stretti da sentire i vostri battiti aumentare...e aumentare perché sappiamo che ci desiderate ora. Lo sentiamo. E non è forse questo il momento più bello, questa mescolanza di corpi e menti che forma quel vortice che è la passione. E ora che forse come non mai uomo e donna cosi in sintonia...quando quel momento che vorremmo non finisse mai e che invece non fa che farci sprofondare nell’ amarezza di quel ricordo, che a quanto pare lui ha già dimenticato. Beh, sempre meglio che chiedersi se lui abbia vissuto o no quei momenti con così tanto coinvolgimento. E se abbiamo ancora non svelati alcuni misteri ebbene che rimangano così perché nonostante tutto, sappiamo per certo che ci cadremo ancora in questa trappola, e poi di nuovo ancora e ancora. E allora poi più nulla avrebbe senso”.
Nuvole parlanti DOVE VA A PRESIDENTE!
FINIRE
IL
Obama è diventato anche una stella dei comics. Già durante la campagna elettorale, si erano verificati inediti casi di endorsement tra i fumettisti USA, che non esitavano a far incontrare Barak con i protagonisti delle proprie strisce, come in Savage Dragon; l’apice l’ha però ottenuto il colosso Marvel quando ha dato alle stampe Amazing Spiderman 583 in cui in una breve storiella d’appendice l’arrampicamuri più famoso del mondo salva il neo presidente durante la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca. File e file di curiosi fuori dai comics-shop per accaparrarsi una copia da collezione, e il risultato finale è che l’albo è andato esaurito ben 5 volte, raggiungendo vendite da capogiro.
SUPEREROI
AL SAPOR DI
CURRY
Naif Al-Mutawa, businessman kuwaitiano, sfata il tabù che i supereroi debbano essere una prerogativa americana o tuttalpiù europea, e si lancia nel mercato dei fumetti e delle serie animate con The 99, che nell’area del Golfo ha già venduto mezzo milione di copie e si appresta a sbarcare nei mercati europei. Ispirati ai più celebri eroi statunitensi, i protagonisti della serie sono ragazzi e ragazze musulmani di diversa estrazione sociale, impegnati nella ricerca di 99 pietre magiche in grado di conferire capacità straordinarie. 99 come gli attributi di Dio elencati nel Corano. Il progetto ha l’obiettivo di proporre ai giovani musulmani dei modelli positivi, lontani da Saddam o dal fondamentalismo.
UN
MITO TUTTO ITALIANO
Una delle grandi eccellenze del nostro paese? Se avete pensato subito al rude cowboy con la camicia gialla vi siete avvicinati molto ma non avete centrato il bersaglio. Come Tex non c’è nessuno ripubblica una lunga intervista che Franco Busatta realizzò anni fa con il grande Sergio Bonelli, editore di lungo corso e padre putativo non solo del leggendario sceriffo ma anche di Dylan Dog, Nathan Never e gli altri eroi di carta che in tanti decenni hanno rappresentato il meglio della nostra produzione disegnata. Un libro naturalmente ricco di illustrazioni, aneddoti e che ci permette di dare un’occhiata dietro le scene della Sergio Bonelli Editore, per comprendere scelte ed intuizioni grazie alle quali il fumetto popolare italiano si è elevato a vera arte.
DOVE
VA A FINIRE IL MIO
FUMETTO...AL
LOUVRE!
Le petit dessein. Il piccolo disegno, ma anche il piccolo progetto. E’ il titolo della mostra programmata al museo parigino. Saranno esposte le tavole realizzate da quattro disegnatori d’oltralpe per un progetto nato dalla collaborazione tra il Louvre e la casa editrice Futuropolis; agli autori, Nicolas de Crécy, Marc-Antoine Mathieu, Eric Liberge e Bernar Yslaire, è stato chiesto di ispirarsi al fascino del Museo, ad una delle sue opere o ad un intero padiglione per ideare delle storie a fumetti inedite. Naturale la scelta di promuovere l’evento reinterpretando l’icona delle icone dipinte, la Gioconda! Indubbiamente da visitare se ci si trova nei pressi della Senna, mettendo in conto la fila interminabile all’ingresso.
LE TRIBOLAZIONI DI UNA CASSIE-
COME DIVENTARE BUONI, di Nick Hornby, 2007, pag. 292, edizioni TEA Katie Karr non ha dubbi sulla sua integrità morale: è un medico ed aiuta il prossimo, ha educato i propri figli secondo solidi principi e detesta suo marito, polemico scrittore che gestisce una rubrica in cui spara a zero su chiunque. Ma arriva il giorno in cui anche questa sicurezza inizia a vacillare. Hornby firma un romanzo che spiazza i suoi lettori. Ma siamo davvero brave persone? O dietro i discorsi di giustizia e pietà verso i più sfortunati nascondiamo solo un sano egoismo borghese? Dedicato, naturalmente, a chi crede di essere troppo buono!
TUTTALPIÙ
MUOIO, di Filippo Timi ed Edoardo Albinati, 2006, pag. 454, Fandango Libri
Filo nasce un po’ zoppo, un po’ cieco, un po’ troppo grasso e un po’ troppo frocio. Nasce in uno di quei paesini umbri dove la vita frenetica dei nostri giorni passa solo sui canali televisivi. Filo lotta con tutta la sua energia per abbandonare una vita di stenti e diventare qualcuno. Filo è oggi uno dei più apprezzati attori di teatro italiani, ed è al suo terzo libro. Tuttalpiù muoio è la sua prima prova, intensa, viscerale come il dialetto umbro che a volte si inserisce nelle pagine. Dedicato a chi lotta per farsi accettare dagli altri.
RA AL SUPERMARKET, Anna Sam, 2009, pag. 177, Corbaccio
A chi pensa di essere troppo buono o a chi lotta per farsi accettare dagli altri. A chi cerca letture che sazino lo spirito e stimolino l’appetito.
In Francia l’ex cassiera Anna Sam è balzata in cima alle classifiche di vendita di libri con questo diario semiserio dedicato al suo vecchio impiego: mettendo a frutto i suoi studi umanistici, ed utilizzando la cassa come punto d’osservazione, la Sam raccoglie aneddoti e riflessioni sulle diverse tipologie di clienti. Tra umorismo e brevità tipici dei blog moderni, ecco un piccolo abbecedario su come siamo mentre facciamo la spesa. Dedicato a chi considera la cassiera, a torto, poco più di un soprammobile.
ESTASI CULINARIE, Barbery Muriel, 2008, pag. 145, Edizioni E/0 Grazie al record di vendite ottenuto da “l’eleganza del riccio”, arriva sugli scaffali una nuova edizione del romanzo d’esordio di Barbery Muriel. Chi ha letto il suo bestseller vi ritroverà ambientazioni note. Qui ritroviamo monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo; ora che la vita lo sta abbandonando, vorrebbe assaporare per un’ ultima volta il sapore supremo. Attraverso le pagine, scivoliamo indietro nel tempo ripercorrendo la carriera che lo portò a diventare giudice finale delle sorti di ogni chef. Dedicato a chi cerca letture che sazino lo spirito e stimolino l’appetito.
Infinitamente donne…di Patrizia Romano-Anna De Santis-Nazzarena Ficociello – Aletti Editore euro 13,00.
Tramonto arrossito di David Alcova distribuito in rete davidalcova.com euro 10,00.
Leggere per elevarsi, per dimenticare, per ricordare...E’ l’obiettivo che si raggiunge immergendosi nella lettura della raccolta di poesie Infinitamente donne. Scorrendo le pagine e soffermandosi sui versi pubblicati “si spiccano voli pindarici, tra immaginarie scene amorose ed amori vissuti, desiderati, sognati. E al centro di tutte queste emozioni si erge assoluto l’amore libero, senza confini, senza limiti, da vivere in fretta...”.
E’ la terza raccolta di questo giovane scrittore che ama viaggiare attraverso il pensiero. Già dalle prime pagine i versi lasciano subito intendere quel tanto di trascendenza vista con gli occhi innocenti di uno scrittore che coglie tutti i significati delle parole facendo della sua poesia un’arte libera e allo stesso tempo ascetica di metafore inconsce e spirituali. Tramonto arrossito illude una realtà ancora vergine ma pronta a fiorire.
Anche un film può stimolare l’amicizia Un film fa riemergere la propria storia personale e la scelta del titolo può aprire porte fino ad allora sconosciute. Esplorare l’effetto che produce aiuta a rispondere alle domande della vita. Dal libro di Silvia Adela Kohan “Come coccolarsi con libri e film” abbiamo scelto alcuni titoli che trattano un sentimento da valorizzare: l’amicizia. Perché come afferma l’autrice: “ l’amicizia incoraggia l’anima e stimola il cuore”.
Donne-Waiting to Exhale di Forest Whitaker Quattro donne, colte, laureate, gentili, attraenti cercano quei quattro uomini che non riescono a trovare perché s’imbattono sempre in codardi, bugiardi, immaturi, incapaci di impegnarsi, egoisti, frustrati, irresponsabili e insopportabili. Trovano così sollievo nella complicità quotidiana. Per quelle donne che non trovano l’uomo dei loro sogni, ma si divertono ugualmente con le amiche.
Il bacio della donna ragno di Hector Babenco Due prigionieri reclusi nella stessa cella di una prigione di Buenos Aires dialogano. Uno parla, l’altro ascolta. Martin racconta vecchi melodrammi cinematografici, Valentin ascolta per alleviare il dolore delle torture alle quali è sottoposto. Nonostante l’inverosimiglianza della narrazione i due riescono a comprendersi profondamente. Arrivare ad essere un’amica sempre più attenta e leale aiuta ad essere se stessi in qualsiasi circostanza.
Lost in traslation di Sofia Coppola E’ la storia di una profonda amicizia tra un attore americano e una giovane moglie che accompagna il marito fotografo. Si conoscono nell’ hotel in cui alloggiano. Entrambi in crisi con il proprio partner, da estranei diventano complici lasciandosi andare ad un incontro che li redimerà. Per tutte colore che attraversano un periodo di insoddisfazione la parola d’ordine è non isolarsi. Tenere gli occhi aperti permette di trovare qualcuno che condivida lo stesso sguardo sul mondo.
Racconto d’autunno di Eric Rohmer Nella campagna francese vivono due quarantacinquenni vitali e attraenti: Magali, vedova e molto sola, e Isabelle sposata da ventiquattro anni e impegnata a cercare un marito per l’amica. Il rapporto tra le due donne, la tenerezza che emana e l’umorismo che condividono sono gli ingredienti di questo film che esamina il mistero dei rapporti umani. Per tutte coloro che non sanno ancora quanto si adopera un’amica nella tua storia d’amore.
Chi ha detto che al benessere si accompagna sempre la noia? Ecco 3 proposte per rimettersi in sesto e divertirsi. Palazzo Arzaga Hotel SPA & Golf Resort si trova a soli 30 minuti da Verona, dove tra un massaggio e l’altro potrete visitare la splendida Arena e la romantica casa di Giulietta. Tra il Lago di Garda e le Prealpi. Tra i più eleganti ed attraenti resort d’Italia e d’Europa, offre vacanze all’insegna del benessere, della cucina più raffinata e del golf, praticabile 365 giorni l’anno grazie al clima mite. Il centro benessere offre i più svariati ed innovativi trattamenti (viso e corpo) e la sensazione di benessere è prolungata dall’eleganza dell’hotel. Da concedersi assolutamente una passeggiata nella vicinissima Gardone dove potrete ammirare il “Vittoriale degli Italiani” ed una giornata a Gardaland ed ai Movie Studios.
Relax e Benessere, a Nova Yardinia, il polo turistico integrato di Marina di Castellaneta (TA) con il Grand Hotel Kalidria & Thalasso SPA, uno scrigno verde che si apre ad anfiteatro verso il profumato bosco di Pini d’aleppo. Kalidria è un’ esclusiva Thalasso SPA. Al suo interno trovano spazio piscine e percorsi con acqua di mare, piscina esterna con acqua di mare, 12 cabine con vasca per idro-cromoterapia, area relax e massoterapia con hammam, saune e docce scozzesi, tisaneria, sala meditazione, 14 cabine per tecniche di massaggio e rilassamento. Palestra attrezzata per il fitness e il cardio fitness, 19 cabine per trattamenti di estetica applicata viso e corpo,15 cabine per impacchi con alghe marine e per massaggi sotto effusione, solarium estetico e terapeutico, coiffeur, salotto cosmetico. Partendo da Kalidria si aprono itinerari di visita di vario tipo, con siti d’eccezione: i Sassi di Matera e i Trulli di Alberobello, patrimonio Unesco, Taranto (dove è consigliato prendere parte alla “Notte della Taranta”) e Metaponto, culle della civiltà magno greca, le città barocche di Lecce e Martina Franca; spettacolare il fascino offerto dai resti della civiltà rupestre, con le gravine di Mottola, Massafra, Ginosa e Laterza.
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Massaggio Ayurvedico Abyangam Trattamento, nato in India nella notte dei tempi, agisce su tre livelli. Livello fisico, migliora l’elasticità dei muscoli, aumenta la flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni, stimola la circolazione sanguigna e linfatica. Livello psichico, riappacifica la mente, la calma e la distende favorendo così il sonno, previene e corregge gli squilibri del sistema nervoso. Livello spirituale, ci si potrà sentire calmi, sereni, in sintonia con se stessi. Massaggio Pietre Chakra Preziose Questa tecnica dona al corpo una diffusa sensazione di libertà e leggerezza, favorisce l’armonia tra la percezione di sé e della propria struttura corporea. Risveglia la fiducia nell’amore, stimola la profondità dei sentimenti, esprime l’energia della chiarezza. Massaggio alla cannella Ha un’azione stimolante sul corpo e sulla mente. Lenisce i disturbi dell’apparato motorio come reumatismi o artriti. L’olio alla cannella ha proprietà antisettica, antirughe e antismagliature a livello cutaneo, ed effetto decontratturante a livello muscolare.
Nella splendida cittadina di Chianciano Terme, nel cuore della Toscana, in posizione panoramica sul magnifico paesaggio Umbro-Toscano, l’ Hotel Miralaghi offre ai suoi ospiti una calda atmosfera e un ambiente elegante e confortevole. L’ Hotel Miralaghi è collocato in prossimità delle terme, vicinissimo alla sorgente di Sant’Elena, al Centro Polisportivo Olympus, (Piscina olimpionica, palestra, centro benessere) e al Parco Verde per percorsi salute. Modernamente ristrutturato, l’ Hotel Miralaghi di Chianciano dispone di camere dotate di ogni comfort. L’ hotel dispone di sala bar, terrazza solarium, autorimessa privata e a richiesta, servizio di trasporto clienti. Di alta qualità e particolarmente curata è la cucina, attenta ai sapori della buona tradizione toscana, spesso rivisitata con creatività, e fantasia privilegiando l’uso dei sani prodotti naturali. Da Chianciano, inoltre, sono facilmente raggiungibili le più belle città toscane ricche oltre che di musei, di locali notturni all’avanguardia.
Tempo di Primavera Dopo il torpore invernale è ora di svegliarsi e rimettersi in moto, ci sono troppe cose da vedere, fare e condividere con gli altri! E se cercate consigli su dove iniziare, abbiamo preparato per voi un mini compendio di idee primaverili che vi condurranno dritti fino all'Estate. di Diego Ciorra
Fierissimamente! Per essere aggiornati sulle novità che provengono dal resto del mondo, ma anche per fare acquisti o addirittura provare gratuitamente prodotti e servizi di ogni genere, il modo più veloce è visitare una fiera del settore. In questo modo si può abbinare il piacere di una visita in città con l'utilità di curiosare tra stand ed espositori; e se non sapete da dove iniziare, non vi preoccupate: vi forniamo un mini calendario con le manifestazioni più interessanti in programma fino a Giugno a cominciare da... > Expolevante - fiera internazionale per il tempo libero, sport, turismo e vacanze. Bari, 16-19 Aprile; > Salone internazione del mobile di Milano - 48° edizione nazionale presso Fieramilano, 22-27 Aprile; > 73° mostra mercato internazionale dell'artigianato esposizione e vendita d'artigianato nazionale ed estero. Firenze, dal 25 Aprile al 03 Maggio; > Riminiwellness - fitness, benessere e sport on stage. Rimini, 14-17 Maggio.
In Mostra
Viviana Faiola, esponente di punta della corrente artistica del Transvisionismo sarà protagonista con le sue opere a Palermo. Dopo il successo riportato a Catania nel mese di gennaio l’artista cassinate esporrà le sue tele presso la Loggia dei giardini del Palazzo Reale nel capoluogo siciliano. Raggiante per questo meritato riconoscimento Viviana Faiola parla così della terra che la ospiterà: “Non posso non capire perché la terra di Sicilia sia così ben attenta all’arte, semplicemente perché la bellezza della natura si coniuga con la bellezza che la mano dell’uomo è stato capace di inventare”. Ospiti della mostra Barbara Bouchet e Maria Mantenga.
Il percorso del combattente Camminando per strada siete stati improvvisamente superati da giovani che saltavano da un muretto all'altro con l'agilità di una cavalletta prima di arrampicarsi su un tetto? State tranquilli. Non è in corso un'invasione ninja ma più probabilmente anche nella vostra città ha preso piede il Parkour. Parliamo di una disciplina metropolitana nata in Francia negli anni '80, che insegna ad utilizzare gli spazi architettonici per muoversi nell'ambiente con maggiore efficacia e rapidità; sviluppatasi come esercizio militare, il Parkour piace per il significato che i suoi movimenti acrobatici sottendono: così come qualsiasi ostacolo può rivelarsi un punto d'appoggio da sfruttare a proprio vantaggio, anche nella vita quotidiana non bisogna mai arrendersi davanti ad una difficoltà. Soprattutto per questo insegnamento di fondo le evoluzioni urbane dei traceur sono diventate un manifesto contro i disagi causati dalle barriere architettoniche. Attività fisica, filosofia affine ad un'arte orientale ed impegno sociale, ecco perché il Parkour potrebbe diventare uno degli sport del futuro. Sul portale www.parkour.it è possibile soddisfare tutte le curiosità, verificare se è nato un gruppo di praticanti anche nella propria città e, se non ve la sentite di provare direttamente per strada, trovare palestre in cui allenarsi ed apprendere i rudimenti della disciplina.
Pesce crudo ma bollente Il sushi ha smesso di essere considerato una prelibatezza esclusiva, ora che anche in pescheria o al supermercato è possibile acquistare pratiche vaschette take away che contengono un buon assortimento di natou, maguro o tamago, da gustare comodamente in casa. Addirittura sempre più italiani si cimentano personalmente nella preparazione dei bocconcini di pesce crudo, non è difficile cercando le ricette su internet o dietro le confezioni della Philadelphia. Ma invece di arrendersi e diventare demodè, l'arte di gustare il sushi continua piuttosto ad affascinare con trend nuovi e, a volte, estremamente intriganti. Nyotaimori, o naked sushi, è il nome con cui si riferisce alll'inconsueta tecnica di servire questo cibo sul corpo di modelle...nude! Nonostante i timori degli igienisti convinti, infondati se si crede alle mille accortezze che le bellezze in questione adottano per prepararsi al ruolo, la moda ha preso piede nei club in degli Stati Uniti, ed inizia a diffondersi anche in Italia, per ora soltanto in locali très chic come il Playboy Night Club di Rimini. Nulla vieta però di sperimentare tra le mura domestiche, magari per fare una sorpresa al partner come Samantha in Sex&thecity. Il sushi è un cibo fresco e leggero, ideale per la Primavera, che è anche la stagione del risveglio dei sensi, quindi...
A teatro imprò-vvisamente... Imprò è lo spettacolo teatrale più rappresentato d'Italia. Fa ridere, piangere, stupisce e soprattutto vi rende protagonisti! Due squadre si affrontano sul palco improvvisando. Cosa? Questo lo decide il pubblico in sala, concorrendo con un notaio sulla scena a stabilire temi, categorie e punteggi da assegnare agli sfidanti. Insomma, la barriera tra palco e platea viene abbattuto e gli spettatori diventano parte attiva della rappresentazione, con esiti sorprendenti. Se siete amanti del teatro classico e non avete mai provato questo genere di esperimento, o se non volete ammetterlo, ma il teatro vi ha sempre annoiato, Imprò sarà una piacevole novità; Verbavolant, la scuola di improvvisazione teatrale romana, vi aspetta per una delle prossime date della competizione Scriptamanent (tutte le informazioni sul sito www.verbavolant.roma.it), pronti ad essere strappati dalle poltrone per essere coinvolti nell'azione. La scuola è inoltre portavoce di una lodevole iniziativa in collaborazione con i centri trasfuzionali dei maggiori ospedali della capitale, chiunque si rechi a donare il sangue in uno dei centri aderenti riceverà biglietti omaggio per lo spettacolo successivo. Il messaggio è chiaro: il teatro è arte, il teatro è vita. E Imprò è alla ricerca di un pubblico attivo su entrambi i palchi.
Weekend col morto (finto) Un suggestivo borgo nella campagna toscana, un fine settimana da trascorrere in un elegante castello medievale, e un delitto misterioso... Sembrano gli elementi base della trama di un libro giallo, ma questa volta i protagonisti dell'avventura sarete voi in prima persona. In una formula che unisce all'interattività dei giochi di ruolo una cornice degna di un soggiorno in una spa, ecco “La torre dei misteri” della Compagnia delle ombre, un gruppo di professionisti specializzati in format altamente creativi come spy game, mistery tour o cene con delitto. Sceneggiati con cura minuziosa, messi in scena con passione e spettacolarità, gli eventi organizzati dalla Compagnia sono rivolti a comitive o aziende, e hanno l'obiettivo di stimolare e sfidare le abilità dei partecipanti, per un divertimento originale ed intelligente. Sul sito www.compagniadelleombre.it è disponibile il calendario con gli eventi organizzati mese per mese, e sono inoltre specificati i riferimenti da contattare per prenotarsi, i posti disponibili per i singoli appuntamenti sono sempre limitati per consentire un coinvolgimento totale. E voi, non avevate in programma un weekend fuori città per questa Primavera?
ARIETE (21 Marzo - 20 Aprile) Nell’ambiente delle amicizie, regnerete incontrastati. Però, nell’esagerazione, forte sarà il rischio di rendervi antipatici. Spostate l’interesse sulla carriera ma attenzione ad un vostro atteggiamento di insensibilità che certamente non vi aiuterà. TORO (21 Aprile - 20 Maggio) La nuova stagione concluderà il periodo economico negativo. I problemi svaniranno e non mancheranno riunioni allietate da ottime cene. Occupate il vostro tempo ad organizzare incontri, ad approfondire rapporti e adoperarvi in iniziative per curare al meglio le amicizie. GEMELLI (21 Maggio - 21 Giugno) Non sopporterete niente e nessuno. Il periodo non sarà affatto tranquillo, la salute e un lieve disaccordo con i parenti metteranno a dura prova la vostra stabilità nervosa. Ad appesantire la situazione saranno le gratuite calunnie di cui sarete oggetto. CANCRO (22 Giugno - 22 Luglio) Vi farete coccolare dall’amore della casa e della famiglia. Vi sentirete emotivi, spontanei e non vi andrà di fare nulla, il bello sarà che tutti vi apprezzeranno per la dolcezza che esprimerete e con la vostra timidezza offrirete un’immagine rassicurante e tenera. LEONE (23 Luglio - 23 Agosto) Sarete attratti da una vita da vivere nell’agiatezza. Vi toglierete soddisfazioni molto costose e nello stesso tempo metterete su progetti importanti. Quelli già impiantati si concretizzeranno in un grande successo economico. VERGINE (24 Agosto - 23 Settembre) Concederete molto poco del vostro affetto in famiglia e i rapporti con i componenti saranno pungenti. Ma il vostro impegno nelle faccende quotidiane, verso i mesi estivi, migliorerà, raccogliendo il beneplacito soprattutto dai fratelli, sorelle, mogli, mariti. BILANCIA (24 Settembre - 23 Ottobre) Continuerete ad interessarvi di arte sotto il profilo più squisitamente del gusto. Il piacere si allargherà alle cose raffinate. A questa armonia si combinerà anche quella dell’equilibrio sentimentale. L’amore lo vivrete lasciandolo scorrere nel quotidiano privo di passionalità. SCORPIONE (24 Ottobre - 22 Novembre) Con la nuova stagione le noie nel lavoro termineranno e ritornerete ad un clima distensivo. Ciò che vi impegnerà di più, invece, sarà la forte passione che metterete per manifestare la vostra immaginazione personale. L’amore per il rischio non vi risparmierà azzardi. SAGITTARIO (23 Novembre - 21 Dicembre) Penserete che sia giunto il momento di cambiare tipo di attività. Sarete interessati ai lavori liberi: cambiamenti di luogo per portare aria nuova e nuovi orientamenti professionali. Dovrete tenere sotto controllo la salute, fate molta attenzione a tavola. CAPRICORNO (22 Dicembre - 20 Gennaio) La vostra vita matrimoniale e di coppia rappresenterà per voi sano esempio di stabilità e serietà. Il rapporto avrà solide basi sorrette da passione. Lo stesso rapporto si estenderà anche fra soci in affari, collaboratori e concorrenti. ACQUARIO (21 Gennaio - 18/19 Febbraio) Metterete in risalto le vostre qualità morali e verrete apprezzati per la sicura riuscita di qualche vostro progetto sociale. Potrebbero giungervi delle buone notizie per quanto riguarda le eredità che vi risolleveranno da una condizione stancante.. PESCI (19/20 Febbraio - 20 Marzo) Sarà un periodo di confusione e noie professionali che si alterneranno a buoni momenti di creatività e sensibilità nel lavoro. La volontà sarà soggetta agli stati d’animo, senza ambizioni materiali. Avrete bisogno dell’entusiasmo.
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