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DELL’EYEWEAR SPECIALIST

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I.M.: Avete recentemente festeggiato il 30° anniversario della collaborazione con Calvin Klein con una capsule collection. Questo brand ha rappresentato per Marchon la chiave di svolta del suo futuro. Da quegli anni il vostro portafoglio nel settore Moda si è ampliato esponenzialmente. Come conciliate questa doppia personalità (Moda e benessere no-profit)?

T.B: Dobbiamo a Calvin Klein lo sviluppo della nostra attività di licensing. Calvin Klein e Marchon hanno iniziato la loro partnership di licenza nel 1992. All’epoca, l’idea che un marchio di moda concedesse in licenza il proprio nome per gli occhiali era un concetto del tutto nuovo. Gli occhiali di Calvin Klein ebbero un successo immediato e da allora è rimasto uno dei marchi di occhiali più apprezzati. Grazie al debutto con questo Brand Marchon Eyewear è ora parte integrante dell’industria del fashion, in stretta collaborazione con molti designer e alcuni tra i principali marchi fashion, lifestyle e tecnici. Non abbiamo problemi a far convivere ed equilibrare le nostre molteplici personalità anche perché tra i nostri focus potete trovare: fornire il miglior servizio e generare valore per tutti i nostri clienti e professionisti nel campo dell’ottica, essere il partner preferito dai nostri licenziatari e fornitori, essere il miglior datore di lavoro per i nostri collaboratori e le comunità in cui vivono.

I.M.: Ricordo ancora, negli anni 90, la grande festa di inaugurazione della vostra prima sede in Veneto con il compianto Al Berg (cofondatore di Marchon Eyewear nel 1983 e CEO per 20 anni). Quanto l’azienda si “sente italiana”? Il Made in Italy della produzione vi ha dato “una marcia in più”?

T.B. : La nostra “anima” è sicuramente italiana. Marchon è una società nata e basata negli USA e degli USA ha la serietà e lo scopo aziendale ma i collegamenti con la Moda, la cultura e ciò che ci serve per saper reinterpretare il DNA dei Brand che ci affidano le loro collezioni ci arrivano dall’Italia, così come le capacità produttive che derivano dal know-how che l’Italia ci ha offerto e di questo ne siamo consci e fieri.

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