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Alla Velier manca un rum. Il mio sogno è avere il Bally, che ho nel cuore dai miei primi viaggi nei Caraibi, quando ero ancora alla Spirit ed ero rimasto folgorato da questo rum eccezionale. Compravo all’aeroporto di Fort-de-France una bottiglia di Bally per me, anche se questa cosa era un po’ come un tradimento al mio Saint James. Però comprare questo rum ancora introvabile in Italia era più forte di me. All’epoca Bally era ancora l’unico a millesimare regolarmente i suoi rum, cioè a segnalare l’anno di produzione sulle bottiglie. Ogni anno, compro una bottiglia di un millesimo diverso, iniziando una mia prima piccola collezione di Bally. Mi metto quindi alla sua ricerca. Cerco di contattare la Bally, ma negli anni Ottanta la distilleria era stata chiusa e gli alambicchi trasferiti alla Clement. Provo a contattare telefonicamente il numero in mio possesso, ma senza risultati. Benito Cuppari mi dice che conosce molto bene il vecchio Jean Bally, e che quindi avrebbe parlato con lui. Dopo qualche mese mi porta anche una bottiglia in ufficio. Ma il tempo passa e non riesco a mettermi in contatto con la Bally. E dunque la Velier rimane ancora senza rum, in parte perché volevo solo il mio Bally, anche perché il 25
Alla ricerca del Bally