Diffondiamo l’autentica cultura dell’espresso napoletano.
Garantiamo qualità, tradizione e passione che caratterizzano il nostro caffè, frutto di una sapiente lavorazione artigianale e di una selezione accurata delle migliori miscele.
Con un impegno costante verso l’eccellenza, l’innovazione e la sostenibilità, lavoriamo con dedizione affinché ogni nostra tazzina sia un’esperienza unica e memorabile per i nostri clienti.
L’EDITORIALE
di Fabio Russo
I settori Horeca e Food Service sono alle prese con due sfide cruciali: la carenza di personale qualificato e l’importanza crescente delle recensioni online. Questi temi sono diventati priorità per i gestori di ristoranti, hotel e attività di ristorazione, che devono bilanciare un servizio di qualità con la necessità di attrarre e mantenere professionisti competenti. Nel 2025, queste sfide diventeranno ancora più rilevanti.
Secondo l’Osservatorio Nazionale del Lavoro nel Turismo, nel 2023 (i datio 2024 non sono ancora disponibili), oltre il 30% delle posizioni nel settore sono rimaste vacanti, con particolare carenza di cuochi, camerieri esperti e manager di sala. La difficoltà di attrarre giovani talenti, la stagionalità del lavoro e la percezione di un settore poco valorizzato sono tra le principali cause. Questo ha messo sotto pressione le imprese, che si trovano a dover garantire elevati standard di servizio e, allo stesso tempo, reclutare professionisti in un mercato competitivo. Le soluzioni partono dalla valorizzazione delle risorse umane. Investire in formazione continua, offrire percorsi di carriera chiari e incentivare una cultura del benessere sono passi fondamentali.
Inoltre, la digitalizzazione può alleggerire il carico di lavoro, automatizzando operazioni come la gestione delle ordinazioni, riducendo così la pressione sul personale.
Le recensioni online sono diventate uno degli strumenti di marketing più potenti per le imprese Horeca. Una ricerca di Bright Local mostra che il 93% dei consumatori legge le recensioni online prima di decidere dove mangiare, e l’84% le considera affidabili come i consigli di amici. Le recensioni influenzano la reputazione dell’attività, rendendo necessaria una gestione professionale, soprattutto delle recensioni negative.
Rispondere tempestivamente e con un atteggiamento propositivo alle recensioni negative può trasformare una potenziale crisi in un’opportunità di fidelizzazione. Un’interazione educata e trasparente può migliorare la percezione dell’attività e rafforzare la relazione con i clienti. Le recensioni non solo indicano la soddisfazione del cliente, ma rappresentano anche uno strumento di marketing gratuito. Incentivare recensioni positive chiedendo ai clienti soddisfatti di condividere la loro esperienza aiuta a costruire una reputazione online solida.
Un’ottimale gestione delle recensioni e politiche efficaci per affrontare la carenza di personale costituiscono una strategia vincente. Investire nella formazione del personale per migliorare la gestione delle recensioni, insieme all’utilizzo di piattaforme digitali per monitorare e rispondere rapidamente, può attrarre nuovi clienti e migliorare la reputazione online. Allo stesso tempo, le aziende devono introdurre tecnologie per rendere il lavoro più efficiente e investire nello sviluppo professionale, migliorando così la qualità del servizio.
In conclusione, affrontare la carenza di personale e la gestione delle recensioni con un approccio strategico e innovativo è essenziale per il successo del settore Horeca nel 2025. Investire nelle persone, nelle tecnologie e nella reputazione digitale saranno le chiavi per un futuro prospero.
SOMMARIO
D’AMICO. ROBO: TRADIZIONE E INNOVAZIONE NEL SETTORE HORECA
DI MARCO PROFESSIONAL. LA NUOVA IDENTITÀ PER IL MONDO HORECA
PIZZA MON AMOUR
IL MERCATO DELLE FARINE
ZEROTTANTUNO BELLA NAPOLI. LA PIZZERIA DEI FRATELLI BALBI A CASERTA
MARGHERITA PRESENTA ARIOSA, LA NUOVA DIMENSIONE DELLA PIZZA
DANIELA MASTROBERARDINO. PRES. DELL’ASS.NE NAZ.LE DONNE DEL VINO
I PRODOTTI DI ALTA QUALITÀ INFLUENZANO LE SCELTE NEI CONSUMI FUORI CASA
SIGEP WORLD 2025
CASA OPTIMA SCHOOL
ORANFRESH PRESENTA IL NUOVO SERVIZIO DI COMODATO D’USO GRATUITO
ZUEGG PUNTA AL CANALE HORECA
CONTITAL. PACKAGING SOSTENIBILI PER IL FOOD DELIVERY E IL TAKE AWAY
HOSPITALITY 2025
VIGNA DELLE ROSE. IL WINE RESORT DI CASA SETARO
FIVE STARS COACH. LA GESTIONE DELLA REPUTAZIONE ONLINE NELL’HORECA
PIPERO. DOVE L’ALCHIMIA DELLA SQUADRA È LA CHIAVE DEL SUCCESSO
PEPSICO ITALIA. LA NUOVA BOTTIGLIA VAP DA 33CL PER L’HORECA
I PIATTI PERSONALIZZABILI DI CASOLARO HOTELLERIE
TIRRENO CT
LA SAN MARCO PRESENTA E.LUXURY MBV E MB
CAFFÈ PASCUCCI NELLE TERRE DI GENGIS KHAN
BRITA PURITY C IQ
DA LOACKER UN SECOLO DI BONTÀ. INTERVISTA CON ROBERTO DE LUCCA
JOAQUIN. L’IRPINIA DEI FINE WINES
SLOW WINE FAIR
UE: TRE BINARI PER LA CRESCITA DEL SETTORE VINICOLO NEL 2025
ANTONIO CRESCI. BARTENDER DEL WOOD COMFY BAR
PRODOTTI
COMPAGNIA ITALIANA SALI PER L’HORECA
LE NUOVE CREME PRONTE ALL’USO DI GALBANI SANTA LUCIA
IL PEANUT BUTTER DI FIORENTINI
GLI STRACREMOSI DI PALZOLA
IL NUOVO CONTORNO RUSTICO MINUTE® DI BONDUELLE FOODSERVICE
HOPLÀ CELEBRA 10 ANNI DI PRODOTTI 100% VEGETALI
Ketchup Pickle, Mayo Spicy e Ketchup Zero di heinz
TRADIZIONE E INNOVAZIONE NEL SETTORE HORECA
Un viaggio attraverso la storia e l’evoluzione del Gruppo D’Amico, protagonista del Made in Italy nella tradizione alimentare, con uno sguardo al futuro tra sostenibilità e innovazione.
Il Gruppo D’Amico , da oltre cinquant’anni specializzato nella produzione di conserve alimentari , si è sempre distinto per la sua inclinazione a portare avanti una tradizione che rispetta il territorio e la cultura italiana , evolvendosi costantemente per rispondere alle esigenze di un mercato in continua trasformazione.
Fondato nel 1968 dai fratelli Francesco e Mario D’Amico, il Gruppo ha saputo combinare la passione con l’innovazione , rafforzando la propria presenza sia in Italia, sia all’estero. Oggi, guidato dalla seconda e terza generazione della famiglia, D’Amico rappresenta un player di riferimento, presente in oltre 84 Paesi , con un legame profondo con la natura e il verde che lo contraddistingue. Questo legame trova espressione anche attraverso il claim “ Il Verde che ci unisce ” , un concetto che connette generazioni, culture e stili di
vita, incarnando i valori di passione, trasparenza, fiducia e dedizione che guidano il Gruppo fin dalle origini.
In questo scenario, si inserisce Robo , storico marchio italiano per il settore Ho.Re. Ca., acquisito da D’Amico nel 2018 a cui recentemente è stato conferito il prestigioso titolo di Marchio Storico di Interesse Nazionale dal Ministero dello Sviluppo Economico. Fondata nel 1938 nell’Oltrepò Pavese, Robo ha ampliato nel tempo il proprio assortimento, includendo, funghi, pomodori, carciofi, sughi, creme, legumi e molto altro, fino a diventare uno dei marchi più richiesti nel settore, con oltre 600 referenze distribuite in più di 80 Paesi . Robo è l’alleato prezioso e affidabile che offre a ristoratori e chef ingredienti di qualità e permette loro di creare piatti gustosi dai sapori autentici. Maria D'Amico Responsabile Marketing
La mission di Robo è scoprire, selezionare e conservare i migliori ingredienti al mondo : materie prime eccellenti, ricerca continua delle tendenze più attuali del mercato, disponibilità dei prodotti in ogni stagione, assistenza e formazione continua ai partner con soluzioni personalizzate, con la nascita nel 2021 della Robo Academy .
Per il Gruppo la sostenibilità è un valore fondamentale che si riflette in un approccio concreto alla riduzione degli sprechi, all’ottimizzazione
delle risorse e alla tutela dell’ambiente. Questo impegno si traduce anche nell’attenzione al benessere dei propri collaboratori, un elemento centrale nella filosofia aziendale, con il progetto “ P come Persone, P come Passione ”.
Nel 2023, è stata lanciata la D’Amico Academy , che promuove la crescita personale e professionale attraverso percorsi formativi e iniziative che coinvolgono i collaboratori in un contesto inclusivo e stimolante per esprimere al meglio il proprio talento.
Da oltre 40 anni, Di Marco è sinonimo di eccellenza e innovazione nel settore della panificazione , combinando tradizione e innovazione in un mix unico che ha conquistato mercati in Italia e all’estero. Fondato nel 1981, il brand è diventato un punto di riferimento grazie alla Pizzasnella e alle basi per la Pinsa Romana , due prodotti che hanno rivoluzionato il panorama culinario e ridefinito gli standard di qualità. Con un focus strategico sull’ artigianalità Made in Italy , Di Marco ha raggiunto negli anni diversi successi e oggi continua a espandere i suoi orizzonti, consolidando sempre più la sua presenza nei mercati internazionali. Ed è proprio la forte espansione a livello globale, trainata dall’apprezzamento per i prodotti autentici e di qualità, che ha spinto l’azienda a ripensare la propria visual identity per il comparto Horeca
Nasce Di Marco Professional , il nuovo brand dedicato ai professionisti della ristorazione
Con gli stessi colori e le linee essenziali di quello istituzionale, il logo Professional rappresenta una connessione tra il passato e il futuro, che sottolinea il desiderio dell’azienda di accompagnare i professionisti della ristorazione in un percorso di crescita e innovazione.
“ Portare l’eccellenza italiana nel mondo è sempre stata la nostra missione. Con Di Marco Pro -
LA NUOVA IDENTITÀ PER IL MONDO HORECA
fessional vogliamo offrire ai professionisti Horeca non solo uno strumento distintivo ma prodotti di qualità pensati per valorizzare al meglio le loro lavorazioni in cucina " racconta Corrado Di Marco, fondatore dell’omonima azienda.
Il SIGEP di Rimini è il palcoscenico ufficiale per il lancio delle novità targate Di Marco Professional: non solo il nuovo logo ma anche la nuova linea di farine , con confezioni e formati del tutto rinnovati, pensati per soddisfare le esigenze di un settore in continua evoluzione. Che si tratti di ristoranti gourmet, locali da asporto o pizzerie tradizionali, le farine Di Marco Professional offrono qualità, versatilità e performance elevate, rispondendo alle ultime tendenze del mercato.
"I l SIGEP è da sempre un punto di incontro privilegiato per i professionisti Horeca. Non vediamo l’ora di presentare le nostre novità e di condividere questa evoluzione con chi ogni giorno lavora per portare in tavola il meglio della tradizione italiana " aggiunge Corrado Di Marco.
Fa NUOVE le ri ne
per i professionisti della panificazione
Una gamma completa e rinnovata per Pinsa e Pizza Romana, con nuove confezioni e la qualità di sempre!
PIZZA MON AMOUR
Tradizionale, contemporanea o all’avanguardia si conferma uno dei pasti preferiti del fuori casa.
di Jessika Pini
Le pizzerie sono i locali di ristorazione più frequentati in Italia : secondo i dati della Guida HoReCa Italia di Cga by Nielsen IQ , sono la prima preferenza per il 74% dei frequentatori del fuori casa, seguite dai bar (65%) e dai ristoranti (64%). Ciò significa che la pizza si conferma uno dei piatti più richiesti nel Belpaese dagli italiani e dai turisti. Ogni anno, secondo un’indagine Coldiretti Ipsos , se ne sfornano circa 2,7 miliardi per oltre 15 miliardi di euro di fatturato Un indotto importante per l’industria agroalimentare, a partire dai produttori degli ingredienti principali: sono infatti destinati alle pizzerie 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.
NAPOLETANA E CONTEMPORANEA, LA DIFFERENZA È NELL’IMPASTO
Al centro dell’intramontabile successo della pizza resta la pizza napoletana “ che non ha nulla a che vedere con la cosiddetta pizza contemporanea, se non il fatto che sono nate entrambe in Campania ”, tiene a precisare Marco Leone, maestro pizzaiolo e brand ambassador dell’Associazione Verace Pizza Napoletana . “ La differenza sostanziale è nell’impasto: la vera pizza napoletana deriva da un impasto diretto, cioè i vari ingredienti (acqua, sale, farina, lievito anche lievito madre) vanno amalgamati tutti insieme, mentre la pizza contemporanea, caratterizzata da cornicioni molto pronunciati, deriva da un impasto indiretto, cioè si crea un pre fermento che lievita per alcune ore e viene poi aggiunto all’impasto finale ”. La vera pizza napoletana resta morbida e allo stesso tempo fragrante, risultato garantito con la cottura nel forno a legna , e si connota per il cornicione che si genera naturalmente per la tecnica di stesura e per il tipo di lievitazione, ma che raggiunge un volume di 2, massimo 3 cm, molto più contenuto di quelli della pizza contemporanea. È invece una vecchia idea dei maestri pizzaioli napoletani il cornicione ripieno di ricotta o di una fonduta di formaggio.
TOPPING D’AVANGUARDIA
Il disco resta tutt’oggi il primo elemento che sancisce la bontà o meno di una pizza, ma da anni questo piatto è oggetto di sperimentazioni gastronomiche, che hanno portato a un miglioramento della qualità degli ingredienti e a usare la pizza come veicolo per raccontare i prodotti dei vari territori italiani attraverso le denominazioni. Dall’ Osservatorio Pizza 2024 di CNA Agroalimentare emerge che le pizzerie che inseriscono nel menù anche pizze gourmet raggiungono una media giornaliera di 95 pizze servite contro le 88 di coloro che si attengono all’offerta tradizionale.
Negli ultimi anni abbiamo assistito anche a farciture molto provocatorie che, al termine dell’ultima edizione di Tutto Pizza , sono state così commentate dal direttore della manifestazione
fieristica Raffaele Biglietto : “ Oggi possiamo parlare di ‘pizza d’avanguardia’ per la voglia di proporre topping innovativi, che vanno oltre il gourmet, come l’uso della frutta e il fusion che rende la pizza un incontro di cucine del mondo ”. Giocare su nuove combinazioni di sapori e consistenze è dunque l’ultima sfida a cui si stanno dedicando molti pizzaioli. Ecco allora che sul disco si fanno strada creme e mousse di legumi, formaggi freschi o verdure e il mascarpone che talvolta va a sostituire la classica mozzarella.
La ricerca dell'estetica è un altro elemento fondamentale nella pizza contemporanea. Le farciture vengono presentate in modo sempre più creativo, con giochi di colori e forme che la trasformano in una vera e propria opera d'arte. Ciuffetti di crema, strisce di verdure croccanti e guarnizioni ricercate, sferificazioni, contrasti di temperature rendono ogni pizza un'esperienza nuova.
PAIRING, OPPORTUNITÀ PER I VINI
Il classico abbinamento pizza e birra resta in testa alle scelte per il 68% dei clienti, con il 40% che predilige le birre locali o nazionali e il 28% le birre importate o artigianali, ma sta crescendo anche l’interesse verso i vini, in particolare verso gli spumanti, soprattutto Prosecco, richiesti dal 23% dei frequentatori delle pizzerie (fonte CGA-Nielsen IQ 2024). La restante fetta di mercato si suddivide tra bibite e cocktail.
QUANTO COSTA LA PIZZA IN ITALIA?
Il prezzo di una pizza può variare significativamente da una città all'altra e da una pizzeria all'altra Secondo un'indagine di Altroconsumo , S assari è la città più cara , con una spesa media per pasto (pizza, bevanda, coperto e servizio) di 14,11 euro. Seguono Bolzano (13,90€), Milano (13,50€) e Venezia (13,47€). Al contrario, Livorno è la città più economica , con una media di 8,67 euro.
Diversi fattori influenzano il costo di una pizza : la località (le città turistiche e del Nord tendono ad avere prezzi più alti), il tipo di pizzeria (gourmet o tradizionali), gli ingredienti (DOP, biologici), il formato (speciali o con extra) e la stagionalità. In città turistiche come Venezia e Milano i prezzi da una pizzeria all’altra possono variare anche di svariati euro: a Venezia a secondo del locale scelto si può spendere da 10,50 a 24 euro, mentre a Milano da 8 a 19,50 euro.
Nell’ultimo anno la spinta inflattiva ha accresciuto il prezzo del pasto in pizzeria del 4% rispetto a settembre 2023, + 9% rispetto a settembre 2022 e +16% rispetto a settembre 2021, anche se questo non significa necessariamente che i prezzi delle pizze siano aumentati di queste percentuali. L’ Osservatorio pizza 2024 di CNA Agroalimentare è invece andato a vedere il prezzo della Margherita , che resta la pizza più richiesta, e della Capricciosa/Quattro stagioni. Il 30% delle pizzerie del campione offre la Margherita a meno di 5 euro, il 62% tra i 5 e gli 8 euro, il 4% tra gli 8 e i 12 euro e il 4% oltre i 12 euro. Per quanto riguarda la Capricciosa/Quattro stagioni il 46% di quanti hanno partecipato all'indagine la vende tra i 5 e gli 8 euro, il 50% tra gli 8 e i 12 euro, il 4% oltre i 12 euro. Insomma, possiamo dire che la pizza è ancora un pasto per tutte le tasche.
Modalità di cottura
Frequentatori delle pizzerie
Le farine utilizzate
IL MERCATO DELLE FARINE
di Angela Petroccione
Il mercato delle farine vive una stagione di crescita e al tempo stesso di sviluppo, con un’evoluzione delle preferenze dei consumatori legate a nuovi stili di vita e ad un approccio più consapevole e informato nella scelta di questa materia prima così importante per la dieta.
A livello globale il segmento ha raggiunto una dimensione di 250,8 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 319,08 miliardi di euro nel 2030, mostrando un tasso di crescita (CAGR) del 3,5% (fonte Businesscoot).
In Italia in particolare, secondo un’indagine Doxa, il 2024 sarebbe stato caratterizzato da un incremento dell’impiego medio di farine nella preparazione delle pietanze.
Sulla base delle rilevazioni effettuate dall’istituto di ricerca, il 38% degli italiani utilizzerebbe le farine almeno una volta alla settimana , mentre il 12% le impiegherebbe quotidianamente. Una fotografia dello stato dei consumi che evidenzierebbe un’inversione di tendenza , se si pensa che lo scorso anno il 50% degli intervistati dichiarava di utilizzare le farine in media solo una volta al mese. In termini di frequenza di acquisto solo il 27% acquisterebbe farine una volta all’anno, mentre il 37% lo farebbe almeno una volta al mese.
Un dato interessante riguarda l’ ampliamento delle alternative , ovvero la varietà di farine tra le quali oggi il consumatore può scegliere. Nonostante nell’acquisto le farine di grano duro
(76%) e di grano tenero (70%) si confermino ancora quelle più popolari, si inizia a dare spazio anche alle miscele di farine (20%), alla farina di riso (18%), di grano saraceno (14%), di mais (13%), di farro (12%), di kamut (6%) e di castagne (6%). Le farine integrali , acquistate dal 66% vengono invece considerate come una categoria a sé stante. Pertanto, tra loro restano categorie principali farine di grano tenero e duro.
A guidare la scelta sarebbe poi un aspetto essenziale, il prezzo , indicato dal 63% dei consumatori come elemento determinante insieme alle attività promozionali, che per il 52% sarebbero importanti. Seguono la provenienza del prodotto (41%), le caratteristiche nutrizionali (29%) e l’effetto esercitato dall’ abitudine di acquisto (25%), mentre solo il 13% dei consumatori sarebbe interessato a provare prodotti innovativi. Le informazioni ritenute essenziali e quindi che il consumatore verifica principalmente in etichetta sono origine e luogo di trasformazione del prodotto (37%) e la miscela di ingredienti di cui è composta la farina (36%).
Andando ad esplorare gli aspetti distributivi, i canali preferiti per l’acquisto sarebbero supermercati e ipermercati per l’80% dei consumatori, mentre solo il 6% farebbe riferimento ai discount, nonostante il legame con la marca non risulti essere particolarmente forte , considerato che solo il 22% degli intervistati sarebbe in grado di indicare una specifica preferenza in termini di brand.
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Intervista di Angela Petroccione
ZEROTTANTUNO BELLA NAPOLI
LA PIZZERIA DEI FRATELLI BALBI A CASERTA
Nascere tra acqua e farina non si sceglie, accade. Decidere di farne la passione che orienta i progetti di vita è cosa ben diversa. Lo sanno bene Enzo ed Emanuele Balbi , giovani e appassionati pizzaioli di origini napoletane , 24 anni il primo, 22 il secondo. Dal 2020 portano avanti il loro sogno che ha un nome e un indirizzo: Zerottantuno Bella Napoli in Via San Carlo a Caserta
Sembrerebbe un gioco di parole ma di fatto non lo è. L’insegna della loro pizzeria richiama la matrice partenopea, atto coraggioso in terra straniera, dal momento che il cuore pulsante e operativo dell’attività è a pochi passi dalla Reggia Vanvitelliana che fu residenza dei Borbone.
Il nonno era rosticciere e pizzaiolo, ma a detta dei nipoti soprattutto un po’ alchimista, abile manipolatore di elementi e conoscitore della chimica, custode di una ricetta centenaria speciale per realizzare il disco lievitato perfetto , dall’impa -
sto altamente digeribile . Il padre è esponente della vecchia guardia, dell’antica scuola della ruota di carro, quella della stesa sottile, sostenitore delle attività ristorative dai grandi numeri.
Una dimensione, quest’ultima, non molto attrattiva per i due fratelli , che a un certo punto prendono la propria strada per fare esperienze al di fuori dell’alveo familiare. Enzo inizia a lavorare a 16 anni a Caserta in altre pizzerie, collaborazioni spesso non retribuite ma utili per arricchire il bagaglio di competenze; dai 18 ai 22 anni il cambiamento di orizzonte, due mesi in Francia, il Veneto, Venezia prima e a seguire Verona, per rientrare poi alla base, con Emanuele ad aspettarlo avendo scelto di non allontanarsi da casa. È a questo punto della storia che si inserisce il progetto di Zerottantuno Bella Napoli.
Siamo nel 2020, in periodo di piena esplosione del Covid, e il carico di incertezza che accompagna ogni esordio diventa quasi un fardello. Ma se c’è un tratto che contraddistingue Enzo ed Emanuele, due ragazzi dai caratteri diversi ma che si incastrano perfettamente, è la loro grinta ,
il piglio con cui affrontano le sfide riconoscendole come stimolo necessario per la crescita. Danno entrambi fondo a tutte le energie, si attrezzano per le consegne a domicilio, sostenuti in questo dal background familiare. Riescono così a superare innumerevoli difficoltà, trattenendo il fiato, in apnea, per diversi anni, tornando solo oggi a respirare.
Ad affiancarli ci sono le compagne : Sara che segue le attività in sala, dall’accoglienza alla cura dei clienti, e Maria Grazia che in cucina si occupa della gestione dei fritti. Tutti sono impegnati in percorsi formativi mirati ad acquisire nuove competenze utili per la propria specifica attività. Enzo ed Emanuele credono nella necessità di accrescere costantemente il livello di professionalità ma anche di dotarsi di strumenti sempre più performanti per rendere vincente il progetto di Zerottantuno Bella Napoli.
La loro idea di pizza richiede di dare spazio anche a tecniche più sofisticate per cui le dotazioni risultano essenziali. Con una recente ristrutturazione hanno inserito nuove attrezzature, realizzato una bellissima cucina a vista e sono pronti ad inaugurare un laboratorio dedicato esclusivamente agli impasti e allo stoccaggio delle merci.
L’inventiva, marcatore identitario familiare, li ha spinti, in scia alla crescita esponenziale del turismo enogastronomico, a ideare una tappa speciale dedicata ai viaggiatori in tour tra le bellezze storiche di Caserta, corsi con i quali si insegna l’arte di fare la pizza. Lo speciale progetto ha già riscosso molto successo con la partecipazione di delegazioni di curiosi provenienti da tutta Europa con in testa l’Italia, ma anche Spagna e Francia.
Venendo alle pizze, Enzo ed Emanuele utilizzano ancora oggi la ricetta ereditata dal nonno Franco : un impasto della tradizione napoletana ottenuto con prefermento lievitato a temperatura ambiente per 12 ore, che acquisisce una idrata -
zione di circa il 70%. Utilizzano pochissimo lievito , così l’impasto risulta altamente digeribile, complice anche la lievitazione che avviene nei locali con pareti di tufo.
Le materie prime selezionate in base alla stagionalità e ricercate anche oltre i confini regionali, vengono combinate con grande inventiva. La spasmodica attenzione per il loro impiego, anche da un punto di vista estetico, garantisce un risultato eccellente per gli occhi, quanto per il palato.
Per i fritti si va da proposte classiche come il Crocchè, la Palla di Riso al Ragù e le Montanarine, alla Frittatina Pasta Patate e Provola e quella con Salsiccia e Friarielli. Per i dischi lievitati si spazia dai classici come Margherita, Marinara e Capricciosa alla sezione del menù interamente dedicata ai Ripieni, per arrivare alle versioni Crunch , dove la tripla cottura, fritta, al forno statico e a legna, di cui i fratelli Balbi sono grandi interpreti, garantisce leggerezza e al tempo stesso croccantezza, con un impasto alto, ben alveolato e un gioco dei topping che si rinnova grazie ad un menù orientato, oltre che dallo spirito creativo, dalla stagionalità e da riferimenti della tradizione su cui si innestano variazioni su tema.
I dolci , prodotti rigorosamente in casa, sono curati da Emanuele che ne è un grande appassionato e trae ispirazione dalla scuola francese. In sala, Maria Grazia propone gli a bbinamenti con birra e vini , con una carta che si esprime soprattutto nel rispetto alla dimensione locale. La pizzeria ha 50 coperti e il sabato viene accettato solo il 50% delle prenotazioni per dare la possibilità di trovare posto a chi decidesse last minute di voler mangiare una pizza a Caserta.
Gusto autentico e tradizione si incontrano nel Fior di Latte Sorì. Lenta maturazione, latte locale e metodi artigianali per un’esperienza unica. Provalo su pizza e altre mille ricette.
AL MARCA 2025 MARGHERITA PRESENTA ARIOSA, LA NUOVA DIMENSIONE DELLA PIZZA
Con il brand Re Pomodoro la più grande “pizzeria” d’Italia conferma quello che è destinato a diventare la nuova icona tra le pizze surgelate del mercato retail: la pizza che non c’era, buona, artigianale, fragrante, estremamente versatile.
Margherita SpA , nota come “ La più grande pizzeria d’Italia ” grazie al suo processo artigianale unico, caratterizzato da oltre 300 pizzaioli esperti che realizzano ogni singolo prodotto manualmente, è pronta a stupire ancora. In occasione di Marca 2025 , (Bologna il 15 e 16 gennaio presso il Padiglione 29 - Stand A 22B 21 ), l’azienda presenta Ariosa , un nuovo prodotto gourmet destinato a rivoluzionare il mercato retail e a portare un’esperienza di qualità superiore ai consumatori moderni.
Sotto il brand Re Pomodoro, Ariosa rappresenta l’evoluzione della pizza , combinando innovazione, artigianalità e attenzione ai trend gastronomici contemporanei. Il risultato è un prodotto che si distingue per una base leggera e alveolata , farciture di prima qualità e un’esperienza di gusto senza precedenti , sottolineata da un packaging originale . Ariosa non è infatti solo una pizza. È il frutto di una ricerca approfondita e di un knowhow condiviso tra Margherita SpA e ProPizza, che ha unito le migliori caratteristiche dei prodotti ad alta idratazione e delle farciture gourmet delle due aziende.
I l segreto di Ariosa risiede in un impasto lavorato con tecniche d’avanguardia : una lievitazione di 48 ore e un’idratazione dell’80% donano alla pizza una struttura unica, ricca di alveoli e dalla crosta croccante, leggera e dorata.
Dalla Classica (pomodoro, mozzarella di bufala e basilico) alla Decisa (pomodoro, provola affumicata e pomodori secchi), le combinazioni garantiscono un’esplosione di sapori, rendendo Ariosa una pizza che si distingue sotto ogni aspetto, destinata a diventare la nuova icona del mercato retail. Alla vista, il formato innovativo, non convenzionale, cattura immediatamente l’attenzione. L’impasto alto, dorato e ricco di alveoli è un invito irresistibile all’assaggio. Al palato, la combinazione tra
una crosta croccante e un cuore soffice regala una texture sorprendente, offrendo una "bite experience" unica e coinvolgente al pari del crunch molto gradevole e caratterizzante.
Con Ariosa, Margherita risponde alle esigenze di un mercato sempre più orientato alla qualità e all’esperienza premium, offrendo un vantaggio competitivo per retailer e distributori. Ariosa replica di fatto l’esperienza della pizzeria abbinandola alla praticità di un prodotto pronto da gustare . Allo stesso tempo garantisce una netta differenziazione, posizionandosi come un prodotto distintivo, grazie all’innovazione della sua base e al branding accattivante.
Per retailer e distributori, rappresenta un’opportunità imperdibile per portare sugli scaffali una pizza gourmet che non c’era , caratterizzata da un packaging nuovo, accattivante, capace di attrarre l’attenzione, per poi conquistare il cuore dei consumatori.
Ariosa amplia la ricca offerta di Re Pomodoro, affiancandosi alla gamma “ Metodo Doppia Lievitazione ” e ai numerosi prodotti artigianali di Margherita.
DANIELA MASTROBERARDINO
PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE LE DONNE DEL VINO
Intervista di Angela Petroccione
Presidente, partiamo dal suo rapporto con il vino. Quando nasce la passione e come si intreccia con la sua storia familiare? Negli anni della mia giovinezza ho vissuto pensando ad un destino tracciato da una consuetudine familiare. Sono, infatti, nata e cresciuta in una famiglia che fa vino in Irpinia dalla fine del Settecento . Poi la vita prende dei percorsi inattesi ed è allora che ti accorgi che non è questione di testimone da raccogliere, ma è la tua passione e poco importa se questa tua scelta ti porterà ad affrontare difficoltà e preoccupazioni che non avevi messo in conto prima di allora. Nel 1994, a 26 anni, comincia la mia seconda vita quella che vide nascere, dalla tenuta di campagna dei miei genitori, una nuova azienda, Terredora Di Paolo . Da quel momento ho condiviso con loro e i miei fratelli questa straordinaria storia di ripartenza. Tante le sfide che abbiamo dovuto affrontare in questi poco più di trent’anni. Abbiamo scelto che il nostro progetto fosse nel nome di una donna, mia madre Dora Di Paolo , e di una filosofia ispirata alla valorizzazione del terroir e rimarcata dall’aver incluso nel nostro marchio la parola “terre”. Oggi, Terredora è proprietaria di 180 ettari, nelle zone più vocate delle docg irpine.
La sua adesione alle Donne del Vino risale alla fine degli anni ‘90. Come vede l’Associazione oggi rispetto a 30 anni fa?
Aderisco alle Donne del Vino quasi 10 anni dopo la loro fondazione. All’inizio, nella primavera del 1988, erano un gruppo di visionarie, diventate presto un esempio per altre donne, me compresa. Per tratteggiare la “rivoluzione” messa in moto, basta citare
due numeri: dopo dodici mesi le socie erano più di 100 e quest’anno abbiamo superato le 1200 , realizzando, nell’ultima decade, il raddoppio della base associativa. Le donne del vino sono infatti l’espressione della più autorevole leadership al femminile nella filiera vitivinicola.
La parità di genere è, però, ancora una lunga e faticosa strada che stiamo percorrendo . Da esempio virtuoso lavoriamo per essere forza motrice di cambiamento culturale, con occhio attento all’utilizzo di nuovi strumenti della comunicazione. È recentissima la pubblicazione di cinque puntate del podcast “Donne, Vino e Segreti” che è possibile ascoltare su Spotify, un racconto di storie di donne che hanno avuto successo in questo settore e che possono ispirare altre donne a mettersi in gioco con professionalità, coraggio, intraprendenza e voglia di farcela.
Nel dicembre 2023 arriva la presidenza, una tappa del suo percorso che aveva immaginato o una dimensione nel quale si è trovata catapultata?
Sono entrata nel consiglio direttivo agli inizi degli anni 2000, da giovane produttrice.
Sono stata poi a lungo vicepresidente, avendo modo di conoscere profondamente questa realtà. In questi oltre trentacinque anni c’è stata una
grande rivoluzione nel settore, un cambiamento enorme che ha portato grandi risultati. Tra questi la valorizzazione della figura femminile nel mondo del lavoro, anche se c’è ancora molto da fare. Aver avuto un ruolo in questo processo di cambiamento, aver visto crescere Le Donne del Vino, anno dopo anno, partecipare alle iniziative e ai progetti mi ha permesso di arrivare alla presidenza con la consapevolezza che dobbiamo far sentire la nostra voce sempre più forte e con grande senso di responsabilità.
Ci può raccontare cosa ha portato in termini di consapevolezza il cambio di prospettiva, l’aver assunto il ruolo di guida e quali sono, se ci sono state, le difficoltà e criticità da superare? Fare il timoniere implica un cambio di prospettiva e chi può negarlo. Indicare la rotta non è mai facile, ma so che coordinare, valorizzare le professionalità delle persone con cui lavoriamo è determinante.
Le mie consigliere e le delegate regionali tutte sono esemplari nel fare rete, sono un gruppo coeso, impegnato a far crescere l’associazione Sono molto orgogliosa di tutte loro come di tutte le donne del vino che stanno dando un importante contributo al cambiamento.
Come sta evolvendo il ruolo delle donne nel mondo del vino e a quali cambiamenti ha assistito in questi due anni di mandato? Partirei da una premessa. Sono pochi i dati raccolti sulle donne e il vino in Italia, ma posso affermare con certezza che l'aumento del numero e del ruolo delle donne ha avuto un effetto molto positivo nel comparto enologico Lo stile di comando delle donne è più corale ed è in questo più moderno. È orientato all’accoglienza, alla diversificazione e alla sostenibilità, con una loro maggiore capacità di valorizzare il prodotto agricolo. Aggiungerei che Nomisma nel 2022, nel rilevamento Wine Monitor “Viaggio nell’Italia del vino”, forniva un’indicazione più
dettagliata della presenza femminile nelle imprese italiane del vino. In vigna e in cantina la loro presenza è del 14%, mentre sono l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti. Con la consapevolezza che la partecipazione delle donne cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina al consumatore , siamo impegnate in tutta una serie di progetti, continuando quelli già in essere e avviandone di nuovi. Sempre attive, per favorire quel cambiamento culturale e far crescere una società imperniata sulla parità di genere e sulla valorizzazione del merito e delle diversità, con particolare riguardo al mondo del lavoro.
Nel complesso scenario che caratterizza il settore vitivinicolo a livello globale quanto e come può incidere il “fare cultura del vino” e qual è l’impegno in tal senso dell’associazione?
Siamo da sempre impegnate nella promozione della cultura del vino e del bere consapevole. Abbiamo puntato sul consumo del vino quale espressione di uno stile di vita, che non è solo saldamente ancorato ai dettami della dieta mediterranea, ma è condivisione, socialità . Promuoviamo una dimensione di consumo che soddisfa aspetti edonistici che vanno oltre l’aspetto sensoriale in senso stretto, raccontando il mondo racchiuso in una bottiglia di vino. L’Italia, con un patrimonio ampelografico come nessun altro grande paese produttore , ha una ricchezza di biodiversità, che valorizza la specificità dei territori e delle comunità che ci vivono, un unicum straordinario di storia, tradizioni e innovazioni. Le nostre iniziative non dimenticano mai tutte queste nostre radici.
Qual è il contributo più grande che le giovani generazioni al femminile stanno portando al mondo del vino?
Siamo molto orgogliose di avere un bel numero di giovani donne del vino in tantissime regioni. Sono ottime professioniste che ci aiutano a rinnovarci . Mantenere il loro passo non è un impegno secondario. I consumi stanno cambiando e dare spazio a chi viene dopo di noi significa avere familiarità con i nuovi codici di comunicazione, cogliere nuovi trend di consumo. Solo così renderemo le nostre aziende resilienti ai grandi cambiamenti che attraversano il mondo del vino.
I l 2024 per le Donne del Vino è stato l’anno della cultura. Quale sarà il focus per il 2025?
La cultura è l’insieme dei valori che ci rappresenta
ed è stato entusiasmante vedere quanto questo tema di confronto sia stato apprezzato e declinato con le differenti sensibilità, riappropriandoci sempre e comunque delle nostre radici. È la consapevolezza di noi, del nostro mondo che ci può consentire di guardare al futuro e l’innovazione è la naturale evoluzione per superare le sfide del presente .
Come vede l’associazione da qui a dieci anni e quali gli obiettivi a cui puntare?
Confido che fra dieci anni potremo parlare del raggiungimento della parità di genere nel mondo del vino . Sono certa che Le Donne del Vino saranno sempre protagoniste, dando voce alle istanze delle tante donne che vi lavorano e che continueranno a valorizzare con il loro contributo questo settore.
I PRODOTTI DI ALTA QUALITÀ INFLUENZANO LA SCELTA DEI CONSUMI FUORI CASA
Secondo l’ Italy On Premise Consumer Pulse Report redatto da CGA by NIQ – rapporto che fornisce un’istantanea del canale e dei consumatori che frequentano bar e ristoranti nel Bel Paese - i consumi italiani stanno virando verso prodotti di qualità superiore . Guardando al contesto generale, nel mese di settembre le visite degli italiani ai locali sono rimaste invariate sia rispetto ad agosto sia se confrontate all'anno precedente. Nell’arco della settimana, il sabato continua ad essere il giorno che registra l’affluenza maggiore , mentre le fasce orarie di punta coincidono con il momento dell’aperitivo e il dopocena. In merito ai prodotti consumati, la birra, i drink da aperitivo, il vino, insieme a bevande calde e analcoliche, restano le scelte più popolari . Diversamente, i cocktail sono ora ordinati in quantità minori rispetto al passato, mentre i RTD (Ready-To-Drink , le bevande pronte da bere) continuano a riscuotere successo dovuto soprattutto alla loro qualità.
A causa del recente spostamento delle scelte dei consumatori italiani, oggi più propensi ad acquistare prodotti di qualità, CGA by NIQ ha analizzato questo elemento cruciale, focalizzandosi sui comportamenti dei consumatori e le tendenze alla premiumizzazione.
Nello specifico, alla domanda su quali caratteristiche permettano a un drink di essere definito premium, oltre la metà dei consumatori ha citato la qualità, un terzo ha parlato di preparazione esperta e quasi un terzo ha fatto riferimento all'unicità dell’offerta del locale, data per esempio dai cocktail d'autore.
Inoltre, quasi la metà dei consumatori è più incline a scegliere bevande di qualità superiore nei bar notturni (48%) e nei ristoranti (43%). In particolare le occasioni speciali (46%) e l'aperitivo (31%) sono ritenuti momenti in cui i consumatori sono più propensi a scegliere prodotti di qualità superiore.
CGA by NIQ (NielsenIQ) è la principale società di consulenza per la misurazione, l'analisi e la ricerca nel settore On Premise che favorisce la crescita dei brand di cibo e bevande di maggior successo al mondo. Con oltre 30 anni di esperienza e i miglior i risultati di ricerca, dati e analisi, CGA by NIQ è in una posizione unica per aiutare le aziende del settore On Premise a svilu ppare strategie vincenti per la crescita. CGA by NIQ collabora con fornitori di alimenti e bevande, proprietari di brand di consumo, grossisti, enti governativi e distributori per pub, bar e ristoranti proteggendo e plasmando il futuro dell'esperienza On Premise. La sua missione è analizzare dati sui comportamenti del settore e offrire insight di esperti per offrire ai brand un vantag gio competitivo e garantire che il mercato che amiamo sia il più vivace possibile. CGA by NIQ
Ciò che rende un posizionamento premium è dato da un'attenta elaborazione di strategie per attirare l’attenzione sulla bevanda e per proporre allettanti esperienze di abbinamento al cibo: i consumatori cercano prove tangibili dello status attraverso la qualità, l'innovazione e la narrazione
I dati contenuti all’interno del report di CGA by NIQ suggeriscono agli operatori del settore di perfezionare la loro strategia concentrandosi sull'educazione dei consumatori al valore dei prodotti premium, sia per rispondere alla domanda emergente, sia per incrementare le vendite.
“L’On Premise continua a essere un terreno fertile per costruire la brand equity e fidelizzare i consumatori. È fondamentale tenere presente che la premiumizzazione non riguarda esclusivamente il prezzo, ma implica anche la creazione di esperienze eccezionali che giustifichino l'investimento da parte dei consumatori. In un contesto in cui gli italiani mostrano un crescente interesse per nuove categorie di bevande e offerte distintive, si presenta un'enorme opportunità di innovazione e, di conseguenza, di massimizzazione delle vendite.” ha dichiarato Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager Italia.
SIGEP WORLD 2025
Eccellenza e Internazionalità per il Foodservice
L’edizione 2025 di Sigep World - The World Expo for Foodservice Excellence , organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) , si prepara a consolidare il proprio ruolo di riferimento globale per l’industria del foodservice. In programma alla Fiera di Rimini dal 18 al 22 gennaio 2025 , l’evento offrirà un focus su cinque grandi filiere: gelato , da sempre al centro della manifestazione, pastry & chocolate , coffee , bakery e, grande novità di questa edizione, pizza .
La manifestazione è cresciuta fino a raggiungere 138.000 metri quadri, con l’aggiunta di due nuovi padiglioni dedicati proprio alla grande filiera della pizza e all’ampliamento dell’offerta merceologica ed espositiva con forni, farine, topping e attrezzature per pizzerie e catene, che conferma Sigep World il faro in tutto il mondo per l’industria del foodservice a 360°.
INTERNAZIONALITÀ E NETWORKING
Sigep World 2025 ospiterà espositori da 33 Paesi , provenienti principalmente, oltre che dall’Italia, da Germania, Spagna, Cina, Francia, Turchia, Belgio, Polonia e Stati Uniti, paesi cruciali per lo sviluppo delle relazioni di business nelle 5 community rappresentate in fiera.
La spinta internazionale sarà ancora più importante ed evidente attraverso i programmi strategici di business matching: oltre 520 buyer da 79 paesi , tra cui Stati Uniti, India, Canada, Brasile, Turchia e Cina hanno già aderito al Top Buyers’ Program organizzato per favorire l’incontro in fiera tra domanda e offerta. I profili sono altamente diversificati e rappresentano i principali attori del Foodservice : il 34% proviene da catene – come gelaterie, ristoranti, quick service restaurant, pasticcerie, coffee shop, bakery, pizzerie e catene di hotel – mentre il 28% è composto da produttori e laboratori artigianali. Completano la platea il 20% di importatori, il 14% di distributori e grossisti e il 4% di rappresentanti della GDO e della ristorazione collettiva.
A questi si aggiungono più di 2.500 buyer europei da Spagna, Germania, Francia, Romania, Grecia e Regno Unito, ai quali è stato destinato il Premium Program.
Una grande novità sul fronte internazionale è rappresentata dal progetto Guest Country : a partire da questa edizione ogni anno Sigep World accenderà i riflettori su un paese specifico. Il Guest Country 2025 è l’Arabia Saudita , un mercato di grandi potenzialità che sta compiendo significa -
tivi progressi nel settore del turismo e dell'ospitalità, grazie ad enormi investimenti, cercando di posizionarsi come una destinazione turistica internazionale.
FOCUS SU SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE
Sigep World 2025 darà ampio spazio alla sostenibilità con il nuovo Sustainability District , dedicato alla promozione di pratiche sostenibili lungo le filiere del caffè e del cacao . Paesi d'origine come Ecuador, Costa Rica, El Salvador, Venezuela, Colombia, Etiopia, Tanzania, Uganda, Costa d'Avorio e Kenya presenteranno le loro eccellenze, favorendo relazioni etiche e sostenibili. L ’innovazione tecnologica attraverserà ogni filiera, facendo dell’expo una vetrina privilegiata per scoprire le ultime tendenze e soluzioni innovative che stanno trasformando il mondo del foodservice globale. Le tecnologie per il foodservice saranno infatti protagoniste grazie alle partnership con le principali associazioni del settore e all’esposizione delle più recenti innovazioni in termini di macchinari e attrezzature, dalla gelateria alla ristorazione. In questo contesto si inserisce il concept “ Taste of Tomorrow ”, che combina tecnologia e bioarchitettura per reinventare gli spazi della ristorazione sostenibile.
Anche in questa edizione, i padiglioni della Fiera ospiteranno competizioni di portata nazionale e internazionale, tra cui il Campionato Italiano di
Pasticceria, Pizza Senza Frontiere - World Pizza Champions Games, Bread in the City - Bakery World Cup e la Gelato Europe Cup Spazio anche a oltre 40 eventi internazionali , tra talk - tra cui Sigep Vision , l’Osservatorio globale sulle tendenze del foodservice, che offrirà approfondimenti sulle evoluzioni del mercato - e concorsi che coinvolgono 60 speaker autorevoli provenienti dall’industria Out-of-Home.
Sigep World 2025 si conferma quindi un appuntamento imperdibile per professionisti e aziende che vogliono anticipare le tendenze e consolidare la propria presenza sul mercato: l’eccellenza del settore foodservice si dà appuntamento a Rimini.
Nata nel 2005 come International School of Gelato , si è subito distinta nel panorama formativo per il suo approccio estremamente innovativo: la prima nel settore ad aver introdotto il metodo didattico ‘one to one’ con classi ristrette (massimo 12 studenti) e postazioni individuali completamente attrezzate per mettere subito in pratica ciò che viene spiegato dal docente.
Nel 2020 si evolve in Casa Optima SchoolAlta formazione in Sweet Arts & Innovation , un polo formativo d’eccellenza, punto di riferimento a livello internazionale per chi desidera formarsi nell’arte della Gelateria, Pasticceria, Decorazioni e Beverage.
Una realtà che oggi è in grado di formare oltre 700 professionisti ogni anno attraverso un servizio di alta qualità, un team di 40 docenti dall’esperienza internazionale e corsi teorici e pratici strutturati su più livelli e aree tematiche, rivolti sia a chi vuole intraprendere il mestiere dell’artigiano gelatiere, pasticciere o bartender, sia al professionista che desideri evolversi.
I corsi, attivi tutto l’anno, si svolgono nelle 13 sedi di Casa Optima School (Italia, Germania, Ungheria, Rep. Ceca, Brasile, USA, Cile, Messico, UAE, Cina e la nuovissima sede in Portogallo), dove i corsi sono tenuti sia in lingua locale, per far si che la formazione sia efficace e accessibile a tutti , sia in lingua inglese, per permettere ai corsisti non solo di imparare l’arte del gelato italiano, ma anche di viaggiare e di rendere ogni sede un luogo d’incontro tra allievi di varie Nazioni, luoghi accoglienti e stimolanti in cui imparare dai maestri e lasciarsi ispirare dalle esperienze degli altri partecipanti.
Il calendario corsi è solitamente composto da corsi base, avanzati, tematici e di business . I professionisti possono aggiornarsi per differenziare la propria offerta con creazioni uniche e di alta qualità, mentre i nuovi talenti hanno l’opportunità di acquisire le competenze necessarie per farsi strada nel mondo delle Sweet Arts.
Se L’ ABC del Gelato è il corso di primo livello dedicato al mondo del gelato, rivolto a tutti coloro che vogliono iniziare un percorso professionale in questo bellissimo settore, con l’ Arte del Gelato si sale al livello successivo per approfondire le proprie conoscenze tecniche. A tutti i gelatieri innamorati del proprio lavoro, che vogliono sperimentare nuove ricette da offrire alla loro clientela, è rivolto infine il Master del Gelato
Con Classici in evoluzione (1° livello) e I Trend della pasticceria (2° livello) si entra nel vivo della pasticceria del gelatiere, per aggiornarsi su nuove tecniche di produzione e presentazione e arricchire la proposta in vetrina.
ORANFRESH® PRESENTA IL NUOVO SERVIZIO DI COMODATO D’USO GRATUITO
Dal 1987 Oranfresh® sviluppa e produce una linea esclusiva di spremiagrumi automatici , con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda di alimenti sani e succhi naturali per i settori Vending, Retail/GDO e Horeca , utilizzando le tecnologie e i processi più innovativi.
L’azienda - con stabilimenti produttivi, uffici e centro Ricerca & Sviluppo nell’area industriale dell’ Etna Valley, a Catania - esporta in oltre 60 paesi nel mondo, tra cui Cina, USA, Australia, Paesi del Nord Europa, Medio ed Estremo Oriente e naturalmente Italia, dove le macchine Oranfresh® sono presenti da più di quindici anni nei più celebri punti ristoro come i punti vendita del gruppo MyChef e i locali Starbucks.
Oranfresh® presenta il servizio di fornitura di spremiagrumi in comodato d’uso abbinato alla vendita di arance, attivo in tutto il territorio italiano.
I vantaggi del comodato d’uso gratuito sono :
• Nessun investimento iniziale per l’acquisto del macchinario.
• Fornitura costante di arance di ottima qualità, disponibili 12 mesi l’anno, provenienza Italia/Europa nel periodo invernale ed extra UE nel periodo estivo. Arance fresche, dal calibro e brix ratio (rapporto dolcezza) idonei alla spremitura.
• Fornitura del migliore spremiagrumi professionale prodotto da Oranfresh, il modello Orangenius (prezzo di listino 3900€), ad un canone mensile fisso di soli 30 euro. Assistenza tecnica e/o sostituzione della macchina in caso di guasti entro 24/36 ore.
• Consegna delle arance direttamente sul punto vendita in tutta Italia .
• Minimo volume di acquisto di soli 180kg di arance al mese, pari a 3 cassette da 15kg a settimana, che corrispondono ad un minimo di sole 12 spremute al giorno per punto vendita.
Per maggiori informazioni, per ricevere una tabella di calcolo dei costi/ricavi e avere una chiara idea sui profitti, contatta Oranfresh® a info@oranfresh.com
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PUNTA AL CANALE HORECA CON UNA NUOVA GAMMA DI MASTELLI E LA LINEA SKIPPER SENZA
L'azienda italiana con sede a Verona lancia una nuova gamma di mastelli di confettura e potenzia le linee Skipper bar senza zuccheri aggiunti e Zuegg bar.
Zuegg , storica azienda italiana che dal 1890 fa della frutta la propria passione e leader in Italia nel segmento confetture e secondo player nei succhi, continua ad accrescere il suo ruolo distributivo anche nel canale Horeca . Da sempre in prima linea nel declinare i trend emergenti nel settore delle confetture e dei succhi, l’azienda è costantemente impegnata nel rinnovare il proprio portfolio prodotti per allinearlo ai trend e alle esigenze nutrizionali dei consumatori e alle varie occasioni di consumo.
Nel mondo confetture Zuegg è sinonimo di qualità superiore , gusto unico, continua ricerca ed innovazione.
Nel mondo succhi, Skipper si qualifica come il brand senza zuccheri con la migliore frutta al mondo
Per il 2025, l’azienda ha un duplice obiettivo nel canale horeca : aumentare in maniera decisa la presenza nel comparto alberghiero con le
ZUCCHERI AGGIUNTI
confetture e continuare a cavalcare il trend del senza zuccheri . In questa direzione nel 2025 nel canale horeca Zuegg lancerà delle novità in tutti i formati : grande, standard e piccolo formato
Nel grande formato (>1kg) sarà lanciata una nuova gamma di mastelli da 1,3kg . Si tratterà di 3 referenze di confettura extra nei gusti albicocca - fragola - ciliegia ; un prodotto di qualità con il 50% di frutta pensato per la farcitura di brioche ed altri alimenti dolci.
“Nel 2024 abbiamo lanciato il mastello da 1,3kg di confettura extra di albicocca in esclusiva per un grande player nazionale con cui abbiamo ottenuto ottimi risultati. Sono proprio questi risultati a averci spinto ad estendere la gamma con due nuove referenze e a dotare l’intera gamma di un tappo dosatore per agevolare la farcitura di brioche.” - racconta Andrea Signorini, Direttore commerciale Zuegg Spa . Il tappo dosatore sarà proposto anche nel formato standard (< 1kg), accompagnerà infatti l a
linea La Pasticcera da 700g . In questo caso, il prodotto - una confettura con il 38% di frutta pensato per il banco delle colazioni delle strut ture alberghiere
Nel piccolo formato saranno lanciate due referen ze di cartoni da 90 pezzi di monoporzioni di con fettura extra nei gusti albicocca e fragola ed cartone mix da 90 pezz i di monoporzioni di con fettura extra nei gusti albicocca e fragola e ciliegia. Inoltre, per rispondere alla sempre più crescente richiesta di prodotti a ridotto contenuto di zuc cheri, Zuegg lancerà una referenza di cartone mix da 90 pezzi di monoporzioni di confettura zero zuccheri aggiunti nei gusti albicocca e fra gola e frutti di bosco.
Nel mercato succhi sarà lanciata una nuova re ferenza - multifrutti - di succhi Skipper Senza Zuccheri Aggiunti per completare l’assortimento della gamma Senza Zuccheri Aggiunti bar 200ml portandola a quota 14 sku’s.
Skipper Senza Zuccheri Aggiunti si caratterizza per un’alta percentuale di frutta, pari al 60%, l’assenza di zuccheri aggiunti e tutto il gusto autentico della frutta. La linea utilizza solo 100% ingredienti di origine naturale , è priva di aromi artificiali e presenta il valore più basso di zuccheri per 100ml di prodotto.
Per quanto riguarda l’offerta Zuegg bar con zucchero , il 2024 ha visto il lancio del nuovo gusto Frutti tropicali e la reintroduzione del 100% succo nelle referenze 100% ananas, 100% arancia e 100% mela limpida . Le note distintive di Zuegg Bar sono le ricette di altissima qualità, frutto dell’impegno e dell’esperienza Zuegg, l’utilizzo di 100% ingredienti di origine naturale e l’ assenza di coloranti e aromi artificiali
“Zuegg crede fortemente nelle potenzialità del mercato horeca, per il quale continuiamo a sviluppare nuovi prodotti ad hoc. Nello specifico, nel 2024 abbiamo differenziato in maniera netta l’offerta per il bar nel formato vetro
in esclusiva per il canale una linea litro a marchio Zuegg. Infine, abbiamo anche lanciato un Mastello Zuegg di confettura extra con un’alta qualità. Il 2025 sarà un anno ricco di sfide importanti, vogliamo continuare ad investire a 360° nel canale away from home.” - commenta Andrea Signorini.
Con l’intento di aumentare la penetrazione del marchio sugli scaffali, nei bar, nelle famiglie e rafforzare la relazione con i consumatori, Zuegg porta avanti un continuo processo innovativo in diverse direzioni: dallo sviluppo di prodotti con profili nutrizionali specifici, come ‘senza zuccheri aggiunti’, all’esplorazione di nuove proposte in grado di elevare e conferire unicità al profilo qualitativo dei prodotti Zuegg; dallo studio di tecnologie innovative finalizzate a preservare la qualità della frutta selezionata ed esaltare le caratteristiche sensoriali dei prodotti all’implementazione di tecnologie di processo e l'uso di materiali di packaging sempre più sostenibili
Allo stesso tempo, resta forte il desiderio di espandere la presenza nei mercati esteri , e di incrementare la base trattanti in Gdo.
CONTITAL PROPONE PACKAGING SOSTENIBILI
PER IL FOOD DELIVERY E IL TAKE-AWAY
Da soluzione temporanea a nuovo canale di vendita stabile e strategico, il food delivery sembra essere ormai diventato un modello di vendita fondamentale per diverse attività commerciali. Se da una parte, infatti, gli italiani hanno ridotto le proprie uscite serali, dall’altra, non rinunciano a gustare piatti prelibati preparati da esperti del settore. Di conseguenza, la consegna a domicilio e il take-away continuano a essere cruciali per il mondo della ristorazione che, ormai, deve far fronte a un mercato che non sembra arrestarsi.
Proporre ingredienti di qualità e ricette sopraffine non sembra, però, essere sufficiente per
soddisfare le nuove generazioni alla ricerca di esperienze gustative indimenticabili che, al contempo, non vadano in contrasto con i principi che perseguono. Oggigiorno, quindi, il settore ristorativo è chiamato a fronteggiare una duplice sfida: introdurre nuove tendenze alimentari per conquistare un pubblico dal palato esigente, e rispondere all’imperativo della sostenibilità , utilizzando packaging che possano essere approvati da consumatori responsabili e consapevoli.
Contital , azienda leader nel settore del food packaging , attenta alle nuove esigenze di mer -
cato, investe costantemente in soluzioni innovative con l’obiettivo di ottimizzare la qualità del servizio e l’efficienza ecologica . Come conseguenza della crescente domanda di soluzioni riciclabili, unita alla necessità di garantire la qualità dei cibi durante il trasporto, l’azienda ha ampliato la propria gamma di packaging alimentare, dedicata al mondo del food delivery e del take-away.
La linea Smoothwall è progettata per rispondere perfettamente alle necessità dei buyer e dei consumatori moderni. Realizzati in alluminio nudo o laccato , questi contenitori extra rigidi sono la scelta ideale per il confezionamento e il trasporto di una vasta gamma di cibi, garantendo una protezione ottimale e di lunga durata grazie a pratiche chiusure in materiale riciclabile. Inoltre, le vaschette Smoothwall possono essere riposte in frigorifero e in freezer , per conservare o congelare gli alimenti, e sono adatte al forno tradizionale o microonde , per riscaldare i piatti pronti.
Questa gamma include anche i contenitori Eclipse in alluminio laccato nero-oro . Perfetta per il food delivery grazie alla chiusura con specifici coperchi, la linea è progettata per preservare il gusto e l’aroma degli alimenti, permettendo che arrivino freschi e pronti al consumo. Oltre alla funzionalità, le vaschette Eclipse rispondono anche a una crescente richiesta di estetica e packaging premium . Infatti, il loro aspetto elegante e moderno le rende particolarmente adatte
a prodotti di alta gamma , come preparazioni ricercate e piatti gourmet, destinati a un pubblico esigente e attento alla qualità del prodotto. Essendo in alluminio, entrambe le gamme sono riciclabili al 100% e all’infinito , a riprova del lavoro costante che Contital svolge per ridurre l’impatto ambientale dei propri packaging attraverso progetti di ammodernamento, tecnologie innovative, ottimizzazione delle risorse e un programma di monitoraggio continuo. La sostenibilità non è solo una parola d’ordine, ma una vera e propria strategia che guida ogni fase del processo produttivo aziendale.
HOSPITALITY 2025
UN’OFFERTA COMPLETA E
UN’ESPERIENZA A 360 GRADI PER LA COMMUNITY HORECA.
Grande attesa per la 49a edizione di Hospitality –Il Salone dell’Accoglienza che dal 3 al 6 febbraio 2025 riunirà il mondo dell’ospitalità e della ristorazione al quartiere fieristico di Riva del Garda La manifestazione internazionale di riferimento in Italia per il settore HoReCa si preannuncia davvero unica per la varietà della proposta espositiva e la qualità dei contenuti.
Con oltre 800 aziende che abbracciano tutti i segmenti del comparto, l’offerta è suddivisa nelle quattro aree tematiche (Beverage, Contract & Wellness, Food & Equipment e Renovation & Tech) a cui si aggiungono le tre aree speciali dedicate alla birra artigianale ( Solobirra ), all’arte della miscelazione (RPM – Riva Pianeta Mixology ) e all’enoturismo ( Spazio Vignaiolo ) che animeranno il padiglione B4 fino a mercoledì 5 febbraio.
Tra le novità del 2025 H EXPERIENCE , il format dedicato alle iniziative esperienziali pensate per
offrire momenti unici e coinvolgenti ai visitatori, che comprende DI OGNUNO , lo spazio immersivo con focus sull’accessibilità, sviluppato in collaborazione con Village for all – V4A e Lombardini22, che quest’anno indagherà la Sala Colazione Inclusiva offrendo suggerimenti e soluzioni pratiche su come soddisfare al meglio le esigenze di tutti.
H EXPERIENCE include anche The Spirits Escape , la grande novità dell’area RPM, un’esperienza multisensoriale che vedrà bartender e professionisti di ristorazione e hôtellerie cimentarsi nella sperimentazione di cocktail innovativi guidati da esperti mixologist... reali e virtuali.
A Hospitality 2025 sarà anche possibile esplorare le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale nell'area AI Playground, uno spazio interattivo con soluzioni AI based. E per dare forma e carattere agli spazi e renderli accoglienti sarà ospitata una Mostra di design a cura di ADI-VTAA con fo -
cus sulla ristorazione outdoor. In fiera, molte occasioni di networking con buyer nazionali ed internazionali e opportunità di formazione con gli appuntamenti di Hospitality Academy e gli incontri di aggiornamento professionale che si alterneranno sul main stage e sui palchi delle 8 arene tematiche.
Non mancheranno degustazioni, cooking show e concorsi come l’ Horeca Social Stars , il Best Wine Hospitality Manager e la competition Startup for Hospitality .
La Food Arena ospiterà il contest "Mistery Box 2025" , uno scontro fra team con ingredienti a sorpresa della tradizione italiana, e sarà il palcoscenico sul quale l'Unione Regionale Cuochi TrentinoAlto Adige, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, premierà la migliore Lady Chef 2025 , oltre che per le iniziative formative di NIC in School per gli studenti degli Istituti Alberghieri che si sfideranno anche in un Cooking Quiz
Intervista di Angela Petroccione
VIGNA DELLE ROSE
IL
WINE RESORT DI CASA SETARO ALLE PENDICI DEL VESUVIO
Nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, tra filari di caprettone, piedirosso, falanghina e aglianico che affondano le radici nei suoli vulcanici, sorge Vigna delle Rose, il neonato Wine Resort di Casa Setaro , realtà vitivinicola situata a Trecase, in provincia di Napoli.
Sei ettari di vigneti con vista mozzafiato sul Golfo partenopeo. Punta Campanella, la Penisola Sorrentina, Ischia e Capri sono l’ambientazione naturale in cui sono calate le unità di questo albergo diffuso, dislocate in diversi immobili , anticamente parte integrante della tenuta agricola, e progressivamente riportati in vita, recuperati e ristrutturati per consentirne la nuova destinazione.
Un progetto che il patron della cantina Massimo Setaro aveva immaginato insieme alla moglie Mariarosaria già venti anni fa, dal primo momento in cui avevano messo piede in queste terre. Un sogno che ha preso corpo, anno dopo anno,
andandosi ad integrare in un disegno più ampio legato alla loro visione e al rapporto profondo con il territorio.
In un’area tutelata come Parco Naturale per la sua biodiversità e per la fertilità dei suoli , lo spirito non poteva essere che quello della valo -
rizzazione del paesaggio, della bellezza e potenzialità di questi spazi individuando un modello di ospitalità non invasivo, rispettoso dell’ambiente , che consentisse agli ospiti di calarsi in questo contesto e viverlo appieno andandone a scoprire anche la storia.
Un richiamo forte alla tradizione e ai luoghi è infatti quello che il nome stesso del wine resort racchiude: le rose rappresentano un simbolo del -
la Pompei dell’epoca romana, ornamento delle antiche domus, utilizzate in cucina per aromatizzare il vino ma anche per la preparazione di ricette mediche, di profumi e unguenti.
Se ne possono incrociare molti esemplari in vigna, sentinelle dello stato di equilibrio dell’ecosistema e dono della natura che aggiunge bellezza a bellezza.
Vigna delle Rose è composta da quattro unità abitative , distanziate l’una dall’altra, cui si aggiunge una suite che dà direttamente su un vigneto , dotata di vasca idromassaggio e di terrazzino privato.
A disposizione di tutti gli ospiti una piscina con vista Vesuvio e un ristorante, il Rooftop con vista sul Golfo di Napoli . E ancora la “ Sala delle botti ” dedicata alla degustazione delle etichette di Casa Setaro con un wine shop per la vendita di vini, specialità gastronomiche e libri sulle eccellenze vesuviane. Trait d’union tra i vari outlet è la “ Piazza delle Rose ” un anfiteatro dove vengono ospitati eventi, spettacoli e concerti, creando un legame tra cultura e divertimento.
Quello proposto da Vigna delle Rose è un soggiorno all’insegna del comfort, del relax e della quiete , a scandire le giornate sono tempi lenti che consentono di assaporare le atmosfere agresti. Tra le attività proposte la possibilità di partecipare a cooking class, corsi di preparazione della pizza, percorsi di degustazione di vini, passeggiate nella vigna coltivata in biologico e “blind tasting”, degustazioni delle specialità del ristorante ed escursioni per esplorare i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio e i vicini scavi archeologici.
Il ristorante di Vigna delle Rose è guidato dallo chef Pierpaolo Giorgio coadiuvato in sala da
Valerio Coppola, sommelier di vini, birre e abile mixologist. La cucina è fatta di sfumature e percorsi che rompono gli schemi, mantenendo sempre come riferimento la cucina campana e in particolare quella partenopea. Spazio alla stagionalità, a numerosi presidi slow food e alla concretezza con una tradizione sempre presente. Lo dimostra la scelta dei cavalli di battaglia: ragù e genovese . Il tutto in linea con l’approccio che ha sempre contraddistinto le scelte della famiglia Setaro, convinta che i prodotti genuini e di qualità siano prerequisito di quella buona cucina che può contribuire ad interpretare e narrare l’identità e la storia di un luogo.
FIVE.STARS.COACH
Nel panorama digitale odierno, la gestione della reputazione online è cruciale per qualsiasi attività, in particolare per quelle nel settore Horeca , come hotel, ristoranti e caffè. I consumatori si affidano sempre più alle recensioni online per prendere decisioni di acquisto o di soggiorno, e la percezione di un'attività può essere fortemente influenzata da ciò che viene detto su di essa. Five Stars Coach si propone come una soluzione innovativa e pratica per aiutare gli operatori del settore a affrontare le sfide legate alla gestione delle recensioni e dei feedback dei clienti. Questo strumento non solo semplifica la raccolta delle recensioni, ma offre anche la possibilità di trasformare i commenti negativi in occasioni di miglioramento e crescita.
COME FUNZIONA FIVE STARS COACH
Five Stars Coach è progettato per semplificare e ottimizzare il processo di gestione delle recensioni online, con una serie di funzionalità pensate appositamente per chi lavora nel settore Horeca. Ecco come funziona:
1. Richiesta Automatica di Feedback : Five Stars Coach facilita la richiesta di recensioni tramite diverse modalità. Può essere utilizzato un supporto NFC, che consente al cliente di lasciare un feedback con un semplice tocco sul proprio cellulare, sia al tavolo che alla cassa. In alternativa, le recensioni possono essere richieste tramite SMS, email, WhatsApp o
direttamente dal sito web dell'attività.
2. Raccolta delle Recensioni : Questo strumento raccoglie recensioni provenienti da numerosi portali, tra cui Google, TripAdvisor, Facebook, Amazon, Booking, Yelp e altri, centralizzando tutte le opinioni in un unico posto. Questo permette agli operatori di visualizzare facilmente la propria reputazione online.
3. Analisi delle Recensioni : Five Stars Coach non si limita alla semplice raccolta delle recensioni, ma fornisce strumenti avanzati per l'analisi e la categorizzazione dei feedback. In questo modo, è possibile identificare tendenze, punti di forza e aree da migliorare, facilitando un’azione mirata.
4. Risposta Automatica alle Recensioni : Un vantaggio importante di Five Stars Coach è la possibilità di rispondere automaticamente alle recensioni. Il sistema consente di scrivere risposte personalizzate o di utilizzare risposte predefinite, garantendo che ogni commento, positivo o negativo che sia, riceva un'attenzione adeguata.
5. Promozione delle Esperienze Positive : Five Stars Coach permette di promuovere automaticamente le recensioni più favorevoli sui canali social come Facebook e Instagram, nonché sul sito web dell’attività. In questo modo, le esperienze positive dei clienti vengono trasformate in opportunità di marketing, attraverso post e video che attirano l'attenzione di nuovi potenziali clienti.
6. Formazione del Personale : Five Stars Coach include anche una componente di formazione, fornendo materiali e sessioni per sensibilizzare il personale sull'importanza delle recensioni online e su come migliorare l’esperienza complessiva del cliente.
L'IMPORTANZA DELLA GESTIONE DELLE RECENSIONI NEL SETTORE HORECA
Nel settore Horeca, la gestione delle recensioni è fondamentale per diversi motivi. In un'era in cui la maggior parte dei consumatori si affida alle recensioni online per prendere decisioni, una buona reputazione può fare la differenza
Rendi semplice la raccolta delle recensioni
recensioni sono così importanti:
Francesco Grandi
Selezione di primi piatti top !!! Personale sempre attento...
1. Influenza sulle Decisioni di Acquisto : Le recensioni online influenzano notevolmente la scelta dei consumatori. Più del 80% dei clienti legge le recensioni prima di prenotare un hotel o scegliere un ristorante. Un feedback positivo può essere determinante per attrarre nuovi clienti, mentre una reputazione negativa può allontanarli.
2. Protezione della Reputazione : Raccogliere i feedback direttamente in loco o subito dopo un acquisto aiuta a monitorare e controllare la reputazione online, riducendo il rischio di recensioni false o ingiuste. Inoltre, consente di intercettare eventuali malcontenti prima che si traducano in recensioni negative pubbliche.
3. Feedback per il Miglioramento : Le recensioni rappresentano una fonte diretta di feedback da parte dei clienti. Possono fornire informazioni preziose per migliorare il servizio, l’offerta e l’esperienza complessiva. Per esempio, se un ristorante riceve critiche sulla lentezza del servizio, può lavorare per risolvere il problema e migliorare l’efficienza.
4. Opportunità di Interazione : Rispondere alle recensioni, sia positive che negative, permette di stabilire un dialogo con i clienti. Una risposta adeguata a una critica può dimostrare l’impegno dell’azienda nella soddisfazione del cliente, trasformando un feedback negativo in
recensioni contribuisce anche al miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca. Più recensioni positive un’attività riceve, maggiore sarà la sua visibilità online, aumentando le possibilità di essere trovata da nuovi clienti.
6. Fiducia e Passaparola : Le recensioni autentiche e positive costruiscono un legame di fiducia tra l’attività e i clienti. Nel settore Horeca, la fiducia è essenziale, e una solida reputazione online può contribuire a generare passaparola positivo.
LE FUNZIONALITÀ DI FIVE STARS COACH
Five Stars Coach si distingue per la sua semplicità d’uso e l'efficacia nel gestire le recensioni online. Ecco alcune delle principali caratteristiche che lo rendono un alleato indispensabile per chi lavora nel settore Horeca:
1. Raccolta Feedback Multicanale : Five Stars Coach permette di richiedere recensioni in modo rapido e semplice tramite supporti NFC, SMS, email, WhatsApp e il sito web dell’attività, offrendo diverse modalità per raccogliere i feedback dei clienti.
2. Centralizzazione delle Recensioni : Tutte le recensioni vengono centralizzate in un’unica piattaforma, risparmiando tempo e migliorando la visibilità generale dell’attività.
3. Dashboard Intuitiva : La dashboard di Five Stars Coach è progettata per essere facile da usare,
Tutti i canali digitali disponibili in unico punto per diventare leader nel settore.
consentendo agli operatori di visualizzare in tempo reale le recensioni e monitorare le tendenze, facilitando decisioni informate.
4. Analisi Dati Avanzata : Il sistema è in grado di analizzare le recensioni e identificare temi ricorrenti, come elogi per il personale o critiche al cibo. Questo aiuta a capire meglio le aree di miglioramento.
5. Automazione delle Risposte : Five Stars Coach permette di automatizzare le risposte alle recensioni più comuni, risparmiando tempo e garantendo una gestione costante delle interazioni con i clienti.
6. Report Dettagliati : Il sistema offre report che mostrano come le recensioni cambiano nel tempo, fornendo indicazioni utili per migliorare ulteriormente la reputazione online.
I VANTAGGI DI UTILIZZARE FIVE STARS COACH
• Fidelizzazione dei Clienti : La gestione attiva delle recensioni aiuta a mantenere un buon rapporto con i clienti, aumentando la loro fedeltà.
• Decisioni Basate su Dati : Grazie ai report e alle analisi delle recensioni, gli operatori possono prendere decisioni più informate per migliorare i loro servizi.
CONCLUSIONE
Adottare Five Stars Coach porta numerosi benefici alle attività nel settore Horeca, in particolare:
• Miglioramento della Reputazione Online : La facilità di richiesta di recensioni e la possibilità di rispondere prontamente ai feedback positivi e negativi aiuta a costruire una reputazione solida.
Selezione di prodotti di qualità e personale top.
• Aumento della Fiducia dei Clienti positive contribuiscono a creare un’immagine trasparente e autentica, migliorando la fiducia dei consumatori.
• Visibilità Online Aumentata positive aumentano la visibilità sui motori di ricerca, attirando nuovi clienti.
In un’epoca in cui la reputazione online è fondamentale, Five Stars Coach rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore Horeca . Grazie alle sue funzionalità avanzate e alla facilità d’uso, questo strumento permette agli operatori di gestire in modo efficace le recensioni, migliorando la loro visibilità , costruendo fiducia con i clienti e creando opportunità di crescita. Investire in Five Stars Coach significa non solo migliorare la gestione della reputazione online, ma anche utilizzare le recensioni come uno strumento strategico per ottenere successo nel
Grazie ai nostri supporti Il cliente con un tocco lascierà il suo feedback
Il sapore naturale della frutta. .
PIPERO
DOVE L’ALCHIMIA DELLA SQUADRA È LA CHIAVE DEL SUCCESSO
Intervista di Angela Petroccione
Quando si parla di alta ristorazione si è portati, un po’ per abitudine, un po’ per cultura, a ricondurre il successo di un progetto all’estro e alle doti di un'unica figura, sebbene l’assegnazione dei riconoscimenti da parte delle guide vada sempre alle strutture intese nel loro insieme. È un assunto ormai consolidato, difficile da scardinare, lo confermano gli onori e le glorie che toccano, anche nella comunicazione, essenzialmente agli chef.
Eppure ci sono eccezioni che confermano la regola. Il ristorante Pipero è una di quelle, a partire dal fatto che porta il nome della proprietà , dato inusuale considerato che è sempre più prassi riservare la firma sull’insegna a chi guida le cucine.
Varcando la soglia dello stellato nel cuore della capitale , di fronte alla chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta dai romani come Chiesa Nuova, si comprende come il principio qui sia rovesciato così come il luogo comune, a ricordare
e sottolineare che l’esperienza non è solo frutto del “cosa” si porta in tavola ma anche del “come” ciò avviene, di quel perfetto equilibrio tra sala e cucina e di quelle atmosfere che possono essere figlie dell’alchimia di un team perfettamente affiatato , in questo caso un trio, che risponde ai nomi del patron Alessandro Pipero , dello chef Ciro Scamardella e del direttore e maître sommelier Achille Sardiello
Alessandro , classe 1974, noto come il restaurant manager che in Italia ha rivoluzionato l’accoglienza, oltre ad essere il patron è il regista di quella sala di cui è appassionato fin dai tempi della scuola alberghiera. Le sue prime esperienze al St. Regis di Roma e al Labico con Antonello Colonna sono stati trampolino per intraprendere il progetto del Pipero, con la prima sede ad Albano Laziale (2007-2011), poi presso l’Hotel Rex (2011-2017) per arrivare nel 2017 in pieno centro a Roma.
Ciro , 36 anni, bacolese d’origine, romano d'adozione, è lo chef dal 2018 , formatosi tra Italia e Spagna, con maestri come Paolo Barrale, Antonino Cannavacciuolo, Martin Berasategui, Anthony Genovese e Roy Caceres, protagonista di serie televisive e quindi avvezzo alla ribalta, è un viaggiatore ed esploratore compulsivo convinto che creatività e identità siano figlie di un percorso solido ed in continua evoluzione.
Achille , casertano, classe 1981, dai primi anni 2000 lavora al fianco di Alessandro, sommelier di cui tutti riconoscono eleganza e professionalità , ma soprattutto direttore della struttura che dietro le quinte muove le fila perché tutto funzio -
ni perfettamente, attento e acuto osservatore dalla grande memoria e dall’innata discrezione che rende la sua presenza in sala quasi eterea.
"Il ristorante prende il mio nome. Quando lo abbiamo aperto - racconta Pipero - con me c’era Achille, con cui ormai siamo una coppia di fatto. Sei anni fa è arrivato Ciro. Abbiamo subito legato, tra noi tre c’è subito stata chimica nonostante i nostri caratteri siano completamente diversi. Dico sempre che io sono Word, Ciro è Excel, Achille è Powerpoint, il folle, il meticoloso e il boss (perché alla fine è Achille che comanda). Ci lega la grande passione per questo lavoro che in tre ovviamen -
te si potenzia e anche il fatto che abbiamo una vita piena e felice anche fuori di qui. Come diceva Brillant Savarin nel suo libro la “Fisiologia del gusto” il nostro è un lavoro serio fatto allegramente e non un lavoro allegro fatto seriamente."
Perfetto padrone di casa, concreto quanto divertente, Alessandro è riconosciuto come il più empatico e giocherellone che vive l’idea di accoglienza a modo suo, mettendo al centro rigore, precisione ma anche calore e atmosfere soft “Non prende mai le cose sul serio” - dice Sardiello che con lui lavora dai tempi di Colonna - e ha il grande dono dell’empatia che conquista tutti”. “È geniale, un sognatore come me - aggiunge Scamardella - vulcanico, non smette mai di parlare e di interagire con i nostri ospiti. Mi ha insegnato che l’abilità di un cuoco non si misura solo al di qua del pass ma può andare ben oltre, fino a costruire un dialogo importante con chi sceglie di vivere un’esperienza qui al Pipero.”
A sentir loro nonostante le profonde differenze caratteriali sono riusciti ad incastrarsi perfettamente perché c’è grande affinit à. “Ciro è una persona eclettica, che sa e vuole stare al centro dell’attenzione, super informato, sempre in giro
a scoprire cose, un grande comunicatore” spiega Sardiello, e Pipero rincara la dose: “è il re della cucina, il secchione del gruppo, meticoloso, che deve avere tutto sotto controllo”.
Ma senza Sardiello sembra proprio che il tempio del gusto non potrebbe girare. “Achille è il super io che vorrei diventare - spiega Scamardella - la persona che ti fa capire quanto le parole siano importanti. Se Alessandro ne fa un uso smoderato, Achille ne sceglie pochissime e le pronuncia nel momento giusto e con il tono giusto." "È il vero boss - aggiunge Pipero - tuttofare, dalla cantina alle buste paga, quello meno mediatico ma di fatto comanda lui.”
'Ago della bilancia', come si autodefinisce, che mette d’accordo chef e patron e che, sempre a suo dire, spesso li riporta alla realtà: “quando li vedo che stanno per salire sul piedistallo ricordo loro che siamo chef e camerieri, nulla di più.”
Alla base del loro successo che rende l’esperienza al Pipero unica e irripetibile c’è il grande reciproco rispetto e l’apertura al confronto su tutto e se gli si chiede oggi cosa cambierebbero di questo progetto la risposta, per tutti e tre, è una sola: sicuramente non la squadra.
LA NUOVA BOTTIGLIA VAP DA 33CL
Un formato esclusivo per il canale Horeca
“Il mondo del food & beverage è in continua evoluzione, ma ci sono abitudini di consumo che restano solide, radicate nelle tradizioni culturali di un territorio. È proprio per capitalizzare una di queste tradizioni - dichiara Guido Pocobelli responsabile di progetto per la IBG società benefit di imbottigliamento per PepsiCO Italia - che abbiamo deciso di lanciare la bottiglia VAP da 33cl, nei gusti Regular e Zero , come formato strategico dedicato esclusivamente al canale “horeca” per i bar, le pizzerie e i ristoranti”.
rispondere alle esigenze specifiche dei consumatori . In questo contesto, la bottiglia VAP da 33cl si inserisce come una proposta premium , pensata per accrescere il valore percepito della marca nei luoghi dove le esperienze di consumo sono più autentiche.
La nuova bottiglia VAP da 33cl rappresenta un punto di svolta nella strategia di Pepsi per il mercato dei consumi fuori casa Il formato, elegante e funzionale, è progettato per valorizzare il marchio e offrire una soluzione perfetta per i consumatori che amano vivere l’esperienza Pepsi, che preferiscono vivere fuori casa la convivialità tipica dei bar e delle pizzerie.
Bar e Pizzerie , infatti, sono la priorità distributiva che PepsiCo Italia si è data, perché rappresentano un punto di riferimento essenziale per i consumi fuori casa, un ecosistema che privilegia prodotti di alta qualità e formati che sappiano
Da sempre, in particolare nel Sud Italia la cultura della Pepsi è particolarmente radicata. Qui, il rito di consumare una Pepsi - accompagnata da una pizza o durante un momento di relax al bar - è parte integrante della quotidianità. Nel coniugare tradizione e innovazione, la bottiglia da 33cl si propone di rafforzare questa abitudine, offrendo un formato che unisce praticità e stile , ideale sia per il consumo immediato, sia per essere portata a casa.
L’obiettivo è massimizzare il valore della marca , consolidare le abitudini di consumo, profondamente italiana, di condividere momenti autentici con una bevanda iconica come Pepsi.
Pepsi punta non solo a consolidare la sua presenza nel mercato, ma anche a rafforzare il legame emotivo con i consumatori . Per raggiungere questo ambizioso obiettivo e accompagnare il lancio della nuova bottiglia VAP da 33cl, l’azien -
da ha messo in campo un piano commerciale strutturato e ambizioso . Tutto è stato studiato per offrire un supporto concreto sia ai partner distributivi, sia ai punti vendita, con l’obiettivo di massimizzare la creazione della domanda e assicurare un’esperienza di consumo di alta qualità per i consumatori.
Le leve strategiche su cui PepsiCo Italia ha incentrato il piano, coprono sia la distribuzione a sell-in che quella a sell-out ed anche le rotazioni di prodotto nel punto vendita L’approccio, infatti, prevede l’impiego di una combinazione efficace di queste leve.
Tra le iniziative principali possiamo menzionare:
• Sconti canvass mirati a sostenere la marginalità attesa e la creazione di valore dei partner della distribuzione.
• Incentivazioni per gli agenti e venditori, pensati per stimolare l’entusiasmo e la determinazione delle persone coinvolte nel progetto.
• Materiali punto vendita sia funzionali per il servizio, sia pensati per garantire una visibilità di prodotto integrata nei punti vendita che per ottimizzare le rotazioni.
• Strumenti di fidelizzazione che favoriscano un legame a lungo termine tra i clienti e la marca.
Inoltre, il progetto include l’intervento di un team di Brand Ambassador, formato da giovani entusiasti che lavoreranno fianco a fianco con i partner sul territorio, offrendo consulenza e supporto operativo per garantire il massimo
impatto delle attività.
Ma PepsiCo Italia non si è fermata qui: per portare questo progetto a un livello superiore, ha stretto una partnership strategica con una società innovativa di marketing digitale . Questo accordo consente di offrire ai punti vendita più rilevanti un supporto unico per aiutarli a gestire la loro comunicazione sui social media. Attraverso strumenti creativi e strategie personalizzate, il piano marketing dedicato al progetto aiuta i partner di PepsiCo Italia a raggiungere i consumatori in modo originale, efficace ed efficiente , sfruttando le potenzialità dei canali digitali per attrarre nuovi clienti.
In conclusione, il lancio della bottiglia VAP da 33cl è più di una semplice novità di prodotto: è un segnale forte di come Pepsi sappia ascoltare e rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione , senza mai perdere di vista l’importanza delle tradizioni locali. La combinazione di leve tradizionali e strumenti digitali innovativi testimonia la volontà di PepsiCo Italia di crescere insieme ai suoi partner, garantendo loro tutti gli strumenti necessari per avere successo!
I PIATTI PERSONALIZZABILI DI CASOLARO
Dare forma a un’idea inespressa per raccontare
l’identità di un ristorante, imprimendola su porcellana
di Roberta Raja
Porcellane uniche e resistenti , capaci di trasmettere valori e storie ancor prima di incorniciare una pietanza. Ecco il servizio di punta di Casolaro , l’azienda napoletana che, con oltre 150 anni di storia al servizio dell’HoReCa, è un punto di riferimento nel settore.
Raccontare la propria storia, imprimendo un’idea che catturi l’attenzione e rifletta la filosofia del proprio locale, è una sfida complessa per chiunque si occupi di ristorazione. Casolaro Hotellerie trasforma questa sfida in un’opportunità , grazie alla sua lunga esperienza e alla capacità unica di creare soluzioni su misura. Un esempio
perfetto di questa missione sono le porcellane personalizzabili , che permettono ai clienti di concretizzare i propri desideri e trasformare le proprie idee in realtà. Non a caso, il claim dell’azienda è: “ You think, Casolaro inks ” . Casolaro non è un semplice fornitore di attrezzature per il settore HoReCa, ma un partner affidabile, capace di dare forma alle aspirazioni dei propri clienti.
Ogni piatto personalizzato nasce dal dialogo, dalla volontà di interpretare e tradurre un’idea, anche abbozzata, in un prodotto che racconta l’identità del locale . Dai decori sviluppati su richiesta fino alla consulenza creativa, pensata per
chi non ha ancora un’idea chiara, Casolaro offre un servizio che va oltre la semplice personalizzazione: il reparto grafico dell’azienda progetta decorazioni ex novo , interpretando le esigenze specifiche dei professionisti del settore. Non si tratta solo di estetica, ma di “ comunicare i valori prima ancora di servire una pietanza ”. Questo è il mantra che guida i servizi di consulenza one-to-one.
Infatti, attraverso la personalizzazione delle porcellane, ristoranti e pizzerie possono trasformare i propri piatti in strumenti di branding , con design unici, sempre originali e lontani dall’omologazione.
Ma c’è di più: i piatti in porcellana Landhaus si distinguono per la loro alta resistenza , in grado di sopportare urti e lavaggi continui, garantendo una lunga durata nel tempo. Ogni pezzo, unico nel suo genere, è il risultato di una lunga esperienza artigianale unita all’innovazione tecnologica.
Negli anni, l’azienda ha sviluppato un moderno e competente reparto grafico e un laboratorio di decorazione, dotato di un nuovissimo forno a tunnel e macchinari all’avanguardia . Queste attrezzature garantiscono risultati di alta precisione e qualità nella realizzazione di decorazioni originali, dalle più minimal a quelle più articolate.
Una vera arte, quella delle personalizzazioni su porcellana, che Casolaro padroneggia da oltre
80 anni. Ma la storia aziendale è ben più lunga: infatti, nasce 150 anni fa, nel 1868, come una piccola vetreria nel cuore di Napoli. La trasformazione di Casolaro, da attività artigianale a realtà di riferimento nel settore HoReCa, è il risultato di una visione imprenditoriale che si è consolidata nel dopoguerra con Vittorio Casolaro e che non ha mai smesso di evolversi
Nel corso degli anni, l’azienda ha ampliato le sue competenze e i suoi spazi: dal trasferimento negli anni ‘70 a Doganella, quartiere del centro di Napoli, fino all’ attuale sede al CIS di Nola , dove ha abbracciato l’innovazione logistica e ampliato i propri spazi espositivi. Oggi, Casolaro è una realtà di riferimento nel settore HoReCa, con oltre 8000 metri quadrati di showroom e un assortimento di 85.000 referenze , di cui 25.000 sempre disponibili.
Giunta alla quinta generazione, continua a distinguersi per affidabilità, trasparenza e un rapporto autentico con i propri clienti. Ogni progetto non si limita a soddisfare una richiesta, ma diventa un legame, grazie a un’assistenza continua e a una consulenza che crea storie uniche. Questa capacità di unire radici solide e visione contemporanea racconta una filosofia che ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo un equilibrio tra il rispetto delle proprie origini e il desiderio di stare al passo con i tempi, con passione, creativi tà e la volontà di fare e sempre meglio.
Torna dal 23 al 26 febbraio 2025 , nei padiglioni di Carrarafiere , Tirreno C.T. , appuntamento imperdibile per gli operatori della ristorazione e dell’ospitalità che con il nuovo anno raggiunge la sua 45° edizione. Un appuntamento che nel panorama delle mostre italiane è riconosciuto come uno dei più importanti di incontro e confronto dell’ospitalità e anche l’evento 2025 sarà caratterizzato dalla presenza dei principali player del settore. A rendere importante il salone apuano sono sicuramente i numeri. Nei padiglioni di Carrara Fiere sono attesi circa 500 espositori in rappresentanza di più di quasi mille marchi commerciali. Punto di forza di Tirreno C.T. sarà naturalmente la grande affluenza di operatori del settore tra ristoratori, titolari di bar e strutture ricettive di vario genere che ogni anno affollano i padiglioni della fiera.
Tirreno C.T. è anche un momento di presentazione, degustazione, approfondimento. Si va dal pane alla pizza, dai prodotti lavorati e semilavorati per la cucina alle forniture alberghiere , passando per la gelateria e la pasticceria e naturalmente il settore wine and beverage Insieme a Tirreno C.T., Balnearia , con le ultime novità per il mondo dell’accoglienza in spiaggia.
Torneranno per il 2025 anche i grandi concorsi promossi in fiera dalle principali associazioni di categoria. L’inedito Pentathlon della Cucina e per il secondo anno anche il Triathlon del Microonde , gare tra chef e commis di cucina da tutto il mondo per la preparazione di piatti e ricette è ormai un punto di riferimento che richiama in fiera professionisti di grande caratura. Non mancheranno poi gare tra pasticceri, gelatieri e panettieri con la Federazione internazionale Pasticceria Gelateria e Cioccolateria , o quelle tra pizzaioli e panettieri.
E·LUXURY
Quando il caffè incontra il design
E.LUXURY non è solo una macchina per il caffè espresso, ma un simbolo di innovazione e raffinatezza, capace di coniugare i più avanzati standard tecnologici con un design unico e distintivo. La sua carrozzeria in vetro temperato, unica nel suo genere, mette in risalto ogni dettaglio tecnico e l’accuratezza artigianale, creando un connubio perfetto tra funzionalità e stile. Scoprila >
E.LUXURY MBV e MB
La nuova frontiera delle macchine per caffè espresso professionali
La San Marco continua a ridefinire gli standard nel mondo delle macchine per caffè espresso professionali con il recente lancio del modello E.LUXURY , una linea che coniuga tecnologia avanzata, design unico e innovativo e un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla personalizzazione .
"Con la serie E.LUXURY, abbiamo voluto creare una macchina che non fosse solo uno strumento di lavoro, ma anche un elemento distintivo per i professionisti del caffè. La combinazione di tecnologie avanzate, materiali pregiati e un’estetica senza pari rappresenta il nostro impegno per offrire un’esperienza unica sia al barista che al cliente," dichiara Roberto Nocera, direttore generale de La San Marco
TECNOLOGIA E PRECISIONE AL SERVIZIO DEL GUSTO
Il cuore della E.LUXURY risiede nella tecnologia Multi Boiler MBV , che garantisce un controllo
elettronico estremamente preciso di temperatura e pressione per ogni gruppo di erogazione. Questa soluzione consente ai baristi di personalizzare i profili di estrazione , esaltando al massimo le caratteristiche organolettiche di ogni varietà di caffè. Il sistema di regolazione elettronica della temperatura delle caldaie acqua e vapore, integrato con display touch intuitivi , facilita infine l'operatività e l'efficienza.
TRASPARENZA E DESIGN SENZA COMPROMESSI
La carrozzeria in vetro temperato rende questa macchina una vera e propria opera d’arte, unica sul mercato. Le trasparenze non sono solo una raffinata scelta di design, ma offrono anche una finestra privilegiata sulla disposizione razionale dei componenti interni, assemblati con precisione e cura artigianale. L' illuminazione LED RGB integrata consente inoltre una personalizzazione cromatica dalle molteplici combinazioni, che trasforma ogni macchina in un pezzo unico che si adatta con stile e personalità a qualsiasi ambiente.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Oltre all’estetica e alla tecnologia, la E.LUXURY guarda al futuro con una particolare attenzione alla sostenibilità. L’utilizzo di materiali durevoli e di alta qualità , come l’alluminio anodizzato e il vetro temperato, insieme a un’ efficienza energetica ottimizzata , contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale e a prolungare la vita utile della macchina.
"La E.LUXURY non è solo una macchina per caffè: è una dichiarazione di stile e qualità, un simbolo dell'eccellenza italiana che si evolve con i tempi, capace di coniugare i più avanzati standard tecnologici con un design unico e distintivo," conclude Marzia Pinto, marketing manager de La San Marco
NELLE TERRE DI GENGIS KHAN Un nuovo capitolo per il format Caffe Pascucci
L’eccellenza italiana del caffè conquista una nuova frontiera. Il prestigioso marchio Caffè Pascucci , fondato in Italia nel 1883, si appresta ad aprire il suo primo punto vendita ad Ulan Bator, in Mongolia , segnando una pietra miliare nella sua espansione globale.
La nuova apertura è resa possibile grazie alla collaborazione con il partner locale Yuna Gurun , già attivo in Mongolia nel settore della ristorazione e del catering.
Con una storia di oltre 140 anni, Caffè Pascucci rappresenta una tradizione consolidata nel panorama del caffè italiano, sinonimo di qualità e passione
L'apertura del primo locale in Mongolia non è solo un evento significativo per l'azienda, ma anche una celebrazione dell'incontro tra culture , dove il caffè diventa un linguaggio universale.
UN FORMAT DEDICATO AGLI AMANTI DEL CAFFÈ
Il nuovo locale Caffè Pascucci nella capitale mongola è concepito per offrire un'esperienza autentica e immersiva, fedele alla tradizione italiana. Il menu spazia dai classici intramontabili come espresso e cappuccino, fino a ricette creative a base di caffè che soddisfano i palati più curiosi. Ma non solo: il format include anche una selezione di prodotti alimentari ispirati al mondo del caffè , come torte artigianali, panini gourmet e altre delizie pensate per accompagnare una tazza di caffè.
UN LUOGO D'INCONTRO E DI SCOPERTA
L'apertura del primo punto vendita in Mongolia si propone di diventare un punto di riferimento per gli amanti del caffè, offrendo un ambiente accogliente e sofisticato , ideale per rilassarsi o lavorare. La location, curata nei minimi dettagli,
riflette l’eleganza e lo stile tipici del design italiano, creando un’atmosfera che invita i clienti a scoprire il piacere del caffè fatto a regola d’arte.
ESPANSIONE E VISIONE INTERNAZIONALE
Con questo importante debutto, Caffè Pascucci dimostra ancora una volta la propria capacità di adattarsi ai mercati internazionali , mantenendo intatta la propria identità L’azienda, già presente in numerosi Paesi del mondo, continua a crescere grazie a un mix vincente di tradizione, innovazione e attenzione alle esigenze locali.
“Siamo entusiasti di portare il nostro caffè in Mongolia, un paese ricco di cultura e con una crescente passione per il caffè di qualità. Questo passo rappresenta non solo un’opportunità di espansione, ma anche un modo per condividere la nostra storia e i nostri valori con un nuovo pubblico,” ha dichiarato Mario Pascucci, CEO dell'omonima azienda.
UN FUTURO RICCO DI OPPORTUNITÀ
L’arrivo di Caffè Pascucci ad Ulan Bator apre le porte a nuove possibilità per l’azienda e per i consumatori locali, creando un ponte tra la tradizione italiana e le aspettative di un mercato in evoluzione . Questo primo punto vendita segna l’inizio di una nuova avventura, dove la cultura del caffè continua a essere il cuore pulsante di un progetto che guarda al futuro con ottimismo e determinazione. Con la sua storia secolare, il suo impegno per la qualità e la capacità di innovare, Caffè Pascucci conferma ancora una volta il proprio ruolo di ambasciatore del caffè italiano nel mondo
Come si crea una tazza di caffè equilibrata?
Richiede abilità, conoscenza, esperienza e un pizzico di intuizione. L'acqua di rete è il punto di partenza per preparare un caffè delizioso, tuttavia, non esiste acqua chimicamente pura in natura
L'acqua è conosciuta come un solvente universale perché è in grado di dissolvere una vasta gamma di altre sostanze. Quando l'acqua delle precipitazioni filtra attraverso il terreno, raccoglie altri atomi e molecole lungo il percorso.
Quindi l'acqua che incontriamo nella nostra quotidianità (oceani, laghi, fiumi, falde acquifere e acqua del rubinetto, ecc.) contiene inevitabilmente una miscela di minerali e sostanze chimiche , e la sua composizione – e quindi le sue proprietà - varia da luogo a luogo.
Altre sostanze disciolte nell'acqua possono causare problemi tecnici alle macchine da caffè (ad esempio, lasciando depositi di calcare o di gesso ) e appiattire o alterare i flavors del caffè preparato con acqua che li contiene.
Per realizzare una tazza di caffè impeccabile dal sapore armonico e bilanciato, è anche molto importante evitare alcune sostanze come il cloro e
SE SMETTESSI DI UTILIZZARE UN FILTRO PER L'ACQUA, COME CAMBIEREBBE IL SAPORE DEL MIO CAFFÈ?
le sostanze organiche e regolare la mineralità dell’acqua, scegliendo un contenuto bilanciato dei sali “buoni”.
Quale è l’impatto principale dell’acqua su una buona estrazione?
Le principali interazioni sono:
• Gusto : i diversi sali minerali contenuti in acqua giocano un ruolo fondamentale nel bilanciamento tra amarezza, acidità e dolcezza in tazza
• Mouthfeel : la mineralità dell’acqua avrà un’influenza sull’astringenza o l’aftertaste del mio caffè. Anche le sostanze disinfettanti, come il cloro utilizzato per rendere l’acqua potabile, lavorano in ossidazione del caffè creando un mouthfeel poco piacevole.
• Olfatto : sostanze organiche e disinfettanti impattano moltissimo sulla percezione aromatica.
Ecco perché la regola per una buona interazione è sempre bilanciare (i sali minerali) ed eliminare (cloro e composti organici)!
PURITY C iQ
LA RIVOLUZIONE DELLA FILTRAZIONE DELL’ACQUA CHE DIVENTA SMART
DA LOACKER UN SECOLO DI BONTÀ
Loacker celebra nel 1925 i suoi primi cento anni di storia, caratterizzati da una progressiva evoluzione che ne fa un brand leader in Italia e nel mondo. Abbiamo ripercorso questo lungo cammino con il Roberto De Lucca, Head of Marketing Italy , puntando lo sguardo anche ai progetti futuri.
Quali sono stati i momenti più importanti di questo secolo di attività?
Loacker nasce nel 1925 quando Alfons Loacker apre a Bolzano una pasticceria artigianale. Saranno poi i figli Armin e Christine a raccogliere il testimone e a convertire l’attività da artigianale a industriale . Il primo evento importante di questo passaggio è del 1974 , quando la produzione viene spostata a mille metri di altezza , in un luogo incontaminato, con l’obiettivo di improntare l’attività sul rispetto dell’ambiente. Già allora, il concetto di sostenibilità rappresenta un asset prioritario per Loacker . Pensa che dal 1981 lo stabilimento ha iniziato a sfruttare il calore emanato dai forni per scaldare l’intero stabilimento, cercando in questo modo di risparmiare e non disperdere energia nell’ambiente. Una scelta che distingueva Loacker da tutte le attività industriali
dell'epoca. Da qui è partito un processo di qualità che è cresciuto negli anni, parallelamente con l’introduzione di tecnologie sempre più evolute.
Qual è stato il passo successivo?
Dopo dieci anni dal trasferimento, nel 1984 c’è stato un primo ampliamento della produzione e, contemporaneamente, è iniziata l'era degli gnometti Loacker , ambasciatori del marchio in Italia, protagonisti della comunicazione del brand. Nate in maniera un po’ artigianale, queste iconiche figure dei boschi saranno poi perfezionate dalla matita di Guido De Maria , un famoso fumettista italiano, e diventeranno parte di un trend dell’epoca, cioè la comunicazione in TV sotto forma di cartoon , una moda seguita anche da altri brand.
Su cosa era incentrata la comunicazione?
Sulle caratteristiche del prodotto in sé: la fragranza , che non aveva eguali, e il connubio tra il wafer e la crema Napolitaner , due elementi che rappresentavano già all'epoca un vantaggio competitivo importantissimo. Il connubio di questi due elementi ha fatto il successo dell'azienda, insieme al packaging che riusciva a mantenere al massimo queste caratteristiche del prodotto.
Da dove nasce il termine Napolitaner e che significato ha?
La parola Napolitaner deriva dall'origine delle nostre nocciole che provengono, appunto, dalla Campania , dall'avellinese per la precisione, ma anche da Capranica, una zona tra Lazio e Campania. È qui, e in altre zone di Italia, che selezioniamo le nostre nocciole, grazie ad un programma avviato con selezionati agricoltori italiani per assicurarci nocciole di qualità . Questo ci ha per -
messo di recuperare dei terreni incolti, che non erano a reddito, riuscendo a mantenere anche la biodiversità , evitando di ricorrere a una coltivazione di tipo intensivo.
Sempre in Italia nel 2019 abbiamo dato vita a “ Dolomites Milk ", l’impianto di essiccazione del latte inaugurato insieme a Brimi , tra le principali realtà nazionali di prodotti lattiero caseari. Lì produciamo soprattutto latte scremato in polvere, latte intero in polvere e siero di latte in polvere partendo da latte e siero di latte provenienti principalmente da mucche che vivono sulle Alpi, alimentate con mangimi NON OGM .
Torniamo un attimo alla storia. Cos’altro accade negli anni ‘80/90?
Negli anni ’80 il marchio aveva già iniziato ad espandersi anche all' estero , soprattutto nei mercati mediorientali , dove la crescita è molto più lenta. Ma grazie al rafforzamento delle relazioni commerciali e al fatto che si fosse iniziato molto presto, si è riusciti a far crescere il brand in maniera importante, soprattutto con l’entrata in azienda della terza generazione negli anni ’90 con Martin Loacker, Andreas Loacker e Ulrich Zuenelli
Qual è stato il loro contributo?
Sono entrati nell'azienda con ruoli diversi e ben distinti: chi più legato agli aspetti commerciali e chi più legato agli aspetti di innovazione e produ -
zione. Con loro si realizza nel 1999 la costruzione del secondo stabilimento Loacker nel Tirolo orientale, ad Heinfels e, nel 2007, del primo Loacker Cafè nel Designer Outlet del Brennero.
Siamo arrivati così al giro di boa dei 100 anni. In che modo intendete celebrare questa importante ricorrenza?
Siamo partiti con una importante campagna pubblicitaria già da settembre scorso ,“ La bontà è una scelta ribelle ”. Un concetto che è insito in Loacker, come dimostrano le tante azioni compiute dall’azienda nel corso di questi cento anni, a
partire dalla scelta di produrre a mille metri di altezza, quando tutti si stabilivano nelle aree industriali. Anche questa è stata una ribellione per produrre bontà e qualità in un luogo incontaminato . Non dimentichiamo che parliamo degli anni ’70, quando nessuno trattava ancora il concetto di sostenibilità, e nei prossimi anni continueremo a investire in questa direzione e in particolar modo in progetti di filiera sostenibile , con nuovi obiettivi che annunceremo nei prossimi anni. Quindi, la nostra campagna si fonda tutta sull’idea che ribellarsi significa agire controcorrente per produrre cose buone , riferendoci nel caso di Loacker alla bontà e alla qualità dei suoi prodotti. Questa campagna vede l’alternarsi di soggetti creativi che illustrano le caratteristiche positive dei nostri prodotti, ovvero l'assenza di conservanti , coloranti , aromi artificiali e OGM . E siccome solo l'esperienza può confermare quanto i nostri testimonial andranno a raccontare, abbiamo voluto attivare angoli di degustazione all’interno di eventi , come la Deejay Ten di Milano , la corsa amatoriale organizzata da Radio DJ, a cui seguiranno altre tappe nel 2025. All’interno degli stand Loacker facciamo assaggiare il prodotto, accompagnando la degustazione con attività interattive con i consumatori , in modo da coinvolgerli in una vera e propria esperienza sensoriale e di gusto. Ma non finisce qui. A queste attività si aggiunge un concorso e una raccolta punti con
dei premi per i nostri consumatori. Gli investimenti di questo semestre relativi al piano di comunicazione hanno superato del 40% quelli fatti negli anni scorsi.
Nell’immaginario collettivo, Loacker si associa al wafer, ma l’azienda produce anche altro. Ne parliamo?
In realtà, la maggior parte dei nostri prodotti si basa sulla tecnologia del wafer e, quando il wafer non c’è, la caratteristica distintiva è la crema Insomma, i prodotti Loacker o hanno il wafer o hanno la crema, da qui non si scappa. Ad ogni modo, per rimanere nella tipologia del wafer, oltre al classico abbiamo i wafer ricoperti , la pasticceria d'alta gamma e il classico biscotto da thè , quello che si consuma quando ci si intrattiene con ospiti. Questi però sono presenti esclusivamente in GDO e nel canale tradizionale e non nel Vending, nell’Horeca e nel Foodservice. Poi abbiamo gli snack ricoperti composti da wafer e crema, ad esempio al latte, e ricoperti di cioccolato, le tavolette di cioccolato, le praline, le Rose of the Dolomites e le creme spalmabili.
Inoltre, tre anni fa abbiamo lanciato una linea dedicata al mondo del benessere , destinata a chi desidera un basso apporto calorico ma non vuole rinunciare al gusto. Mi riferisco a prodotti multicereali e prodotti con meno zuccheri . In questi ultimi, lo zucchero tradizionale non viene sostituito da dolcificanti artificiali, ma da un estratto di
fibra di cicoria . Questa linea l’abbiamo proposta anche nel fuori casa nel formato snack . Un altro punto di forza di questi prodotti è il packaging riciclabile nella carta , sicuramente più rispettoso dell’ambiente e in grado comunque di mantenere a lungo la fragranza del prodotto.
Recentemente, infine, abbiamo rilanciato una linea di prodotti di wafer ricoperti , che fino all'anno scorso si chiamava Chocolat e che da quest'anno cambia nome in Chocolaterie , una scelta che vuole evidenziare la caratteristica di premiumness del prodotto stesso, come si evince anche dal design che è stato rivisitato in maniera più ricercata ed elegante. Della linea Chocolaterie abbiamo anche il formato Vending da 17,5 grammi .
Abbiamo parlato della qualità delle nocciole e del latte, ma anche per quanto riguarda il cacao, Loacker si distingue per la qualità e non solo. Ce ne parli?
Utilizziamo un cacao pregiato che proviene dai nostri programmi di filiera sostenibile in Ecuador e Costa d'Avorio . Una scelta che è parte delle tante iniziative di Loacker legate alla responsabilità ambientale e sociale, sia a livello nazionale che a livello internazionale. Abbiamo parlato prima dei noccioleti italiani , che è un progetto partito nel 2011 quando abbiamo iniziato con la coltivazione in due nostre aziende agricole in Toscana, la tenuta Corte Migliorina ad Orbetello e la tenuta
Colle Lungo a Roccastrada . Qui abbiamo iniziato a coltivare le nostre nocciole con metodi di irrigazione molto attenti al risparmio idrico , usando una tecnologia particolare che è la sub irrigazione a goccia . Ciò vuol dire che tutta l'acqua è gestita a livello centrale, dove riusciamo a capire quando la pianta ha bisogno di acqua in base all’umidità del terreno, rilevata da uno specifico sensore. Stabilita la quantità di acqua necessaria per quel terreno, le gocce vengono sub irrigate in modo da non sprecarne nemmeno una.
Inoltre, queste tenute hanno assoluta autonomia energetica grazie agli impianti fotovoltaici che abbiamo realizzato.
E a livello sociale?
Anche da questo punto di vista abbiamo aiutato il territorio collaborando con i coltivatori locali, ai quali abbiamo fornito l'expertise sulla coltivazione di nocciole , di come si garantisce la biodiversità della zona in cui lavorano, dei metodi di irrigazione, e così via. All'estero abbiamo attivato altri programmi di sostenibilità . Per esempio,
in Madagascar per la coltivazione della vaniglia , dove abbiamo collaborato con i coltivatori locali, fornendogli assistenza sulle tecnologie per migliorare la qualità e contribuendo al loro benessere, sia finanziariamente, che attraverso l’attivazione di progetti sociali . Stessa cosa in Ecuador e in Costa d'Avorio attraverso il programma di sostenibilità Cocoa Farming Program , sviluppato con la collaborazione di società internazionali.
In attesa dei dati definitivi 2024, con quale fatturato avete chiuso il 2023?
Nel 2023 il fatturato del gruppo è stato 435 milioni di euro , cifra che comprende non solo il fatturato generato da Loacker, ma anche quello generato dalla distribuzione di referenze di altri brand come Twinings , leader di mercato nella categoria degli infusi, o D’Arbo , azienda di Domodossola che produce confetture e tanti altri brand, grazie ai quali stiamo crescendo moltissimo nel fuori casa. Un canale in cui stiamo crescendo particolarmente, a doppia cifra, è il Vending che ci sta dando veramente delle soddisfazioni importanti
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di Angela Petroccione
JOAQUIN – L’IRPINIA DEI FINE WINES
Joaquin è una sfida che ha inizio nel 1999 quando Raffaele Pagano, quarta generazione di una famiglia di imprenditori storicamente impegnati nell’industria del vino , decide di allontanarsi dalla terra di origine, il vesuviano, eleggendo l’Irpinia come culla per la produzione di suoi vini. Una scelta non casuale dal momento che nell’area sono presenti 3 tra le più importanti DOCG nazionali, la Fiano di Avellino DOCG , la Taurasi DOCG e la Greco di Tufo DOCG
“Il mio percorso in Irpinia è frutto di un disagio personale nella relazione con la mia famiglia - spiega Pagano - emerso perché un giorno, nell’ambito di un confronto sulle scelte aziendali, mi permisi di dire che per i vini bianchi avremmo potuto attendere un po’ per uscire sul mercato. Mi fecero capire che le mie idee erano distorte e potevo dedicarmi ad altro nella vita. Mi resi conto che con loro non stavo più bene. Avevo di fatto due strade per uscire da San Marzano e continuare a fare vino: il Cilento, dove parte della mia famiglia si era insediata aprendo alberghi, e il beneventano con cui avevamo rapporti di lavoro da sempre. Alla fine avevo voglia di misurarmi con quelli che all’epoca iniziavano ad essere i vini delle grandi cantine di qualità, dei grandi nomi, dal Piemonte
alla Toscana, e ho scelto l’Irpinia perché era l’unica realtà in Campania ad esprimersi su questi livelli con etichette come Vigna d’Angelo di Mastroberardino .”
Alla base del progetto, dunque, la consapevolezza del potenziale di queste terre e la possibilità di dare spazio alla valorizzazione di autoctoni come Fiano e Aglianico esaltandone le caratteristiche, in particolare il potenziale evolutivo, attraverso lunghi periodi di affinamento.
“Appena arrivato mi sono innamorato delle atmosfere grigie che ricordano l’Irlanda, delle grandi escursioni che tanto fanno bene alle vigne. Era la prima volta che la mia famiglia metteva radici in Irpinia e per quanto mi abbiano lasciato solo nella realizzazione del progetto, in questa operazione finanziariamente c’erano comunque, e per me è stato importante anche per dare corpo immediatamente all’idea”.
La chiarezza degli obiettivi portò in pochi mesi dalla fondazione dell’azienda alla costruzione di una Cantina di 1200 mq nel comune di Montefalcione , mentre l’headquarter venne individuato in quella che sarebbe diventata “Villa Joaquin” a Lapio
“Il nome Joaquin è stato scelto perché fosse di -
retta e immediata identificazione di un marchio, slegato dal riferimento alle persone, agli uomini, che per me sono solo dei traghettatori, perché ho sempre considerato i nostri vini come qualcosa che sarebbe andato ben oltre chi li aveva pensati , anche in relazione al tempo, quello passato, delle vigne vecchie da cui sarebbero nati, e quello futuro del lungo riposo a cui sarebbero stati sottoposti.”
Non avendo proprietà ereditarie il team di Joaquin operò da subito come una squadra di “vineyard hunter” alla costante ricerca di vigneti , un’impresa da allora mai abbandonata e sempre impegnativa nell’alveo di un territorio complesso dove la parcellizzazione è condizione consolidata.
“ Ero in continua esplorazione, salivo in auto, mi perdevo tra le colline e così iniziai ad entrare in confidenza con queste terre, classificandole angolo per angolo, scoprendone l’unicità e le potenzialità ed entrando in rapporto con chi le vive quotidianamente, comprendendo che l’agricoltura di qualità passa attraverso una relazione antropologica con il villaggio di appartenenza . Ho iniziato a pensare in termini di parcelle, in stile Borgogna, dove l’identità forte non è sancita da analisi sui suoli o carotaggi ma dall’attaccamento alla terra delle famiglie locali con le quali bisogna instaurare un rapporto fiduciario forte .”
L'azienda oggi opera su singoli appezzamenti, anche inferiori all’ettaro, con proprietà a Lapio e Taurasi , vinificandoli separatamente per dare voce ad una vasta gamma di sfumature e di espressioni che si distinguono da un comune all'altro di questo territorio.
“La differenziazione che c’è tra zone come Lapio, Tufo e Taurasi e l’identificazione delle stesse con Fiano, Greco e Aglianico nasce da una propensione alla mobilità della popolazione molto bassa più che da una scelta ragionata ed ha goduto del sostegno di personaggi come Marc De Grazia che ne ha favorito il posizionamento e la vendita a livello internazionale. Il vero salto, la discontinuità rispetto al passato si è avuta quando sono arrivati gli investitori da fuori, e mi ci metto anche io, ed hanno portato una nuova visione legata ad esperienze anche internazionali di cui il territorio aveva assolutamente bisogno. Oggi si parla di nuove generazioni che studiano viticoltura ed enologia come step evolutivo del tessuto produttivo, ma quello che ancora manca è una cultura palatale diffusa che consenta di spingere verso nuove interpretazioni, identitarie ma al tempo stesso contemporanee. E su questo c’è ancora ampio margine di miglioramento.”
La prima vendemmia è datata 2006 con la prima etichetta, "IVIAGGI" rappresentata da un Aglianico vinificato in bianco, mentre al 2007 risale la prima vendemmia del Fiano, imbottigliato
sotto l'iconica etichetta arancio JQN203 , che in seguito, nel 2011, è stata rinominata " Joaquin Piante a Lapio " in omaggio al bosco che si erge dietro il vigneto, a cui è dedicato il vino.
“Quando individuammo come prima uscita un aglianico vinificato in bianco in qualche modo ci posizionammo e fu un po’ un azzardo per due motivi, da un lato perché le soluzioni di questo tipo sono pratiche enologiche per addetti ai lavori in senso stretto, quindi alzano l’asticella, dall’altro perché ci andavamo a confrontare con uno dei prodotti di punta di Matroberardino, il Plinius (quello che poi è diventato il Nero a Metà). A ciò si aggiunse la scelta di etichette tutte uguali e criptiche , contro ogni logica commerciale, con una comunicazione molto alla francese, e le uscite in ritardo e sfalsate nel tempo rispetto alle annate che ponevano il nostro percorso al di fuori di ogni canone. Ma eravamo consapevoli di cosa volevamo rappresentare nel panorama irpino e le nostre scelte sono state assolutamente coerenti rispetto all’idea.”
La prima annata del Taurasi Riserva è stata la 2009, e fino ad oggi ne sono state rilasciate solo altre tre, 2010, 2014 e 2015. L'etichetta di maggior pregio e che più rappresenta l’identità di Joaquin è il Taurasi Riserva Venerabile Confraternita della Buona Morte . La prima produzione, datata 2009, è stata resa disponibile sul mercato solo nel 2019, quando è stata inclusa nel
catalogo Aste Vini Bolaffi 2018 Questo Taurasi rappresenta il primo caso nel territorio campano di vendita en primeur. I clienti che ne richiedono l'assegnazione ottengono un Certificato di Proprietà due anni prima della sua effettiva distribuzione.
Nel corso degli anni, l'Azienda con la sua produzione di 33.000 bottiglie ha sviluppato e consolidato una reputazione di alto livello nel settore, unica in Irpinia a posizionarsi nel segmento dei vini di lusso con molte edizioni speciali prodotte che nel tempo sono diventate sempre più ricercate dai collezionisti.
"Siamo entrati nel mondo dei fine wines grazie ad un articolo di Enzo Biagi , Aeronautica senza aereobasi. Parlava di aerei a decollo verticale che non rendevano più necessari gli aeroporti. È stato per me fonte di ispirazione per costruire un progetto di vini di qualità che trasformasse in opportunità la mancanza di ettari ed ettari di vigneti. Ingegnarsi per decollare in modo verticale: in Joaquin lo abbiamo fatto.”
4 a edizione
Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food , alla Slow Wine Fair sono attesi circa 1.000 cantine , oltre 5.000 etichette , e 300 buyer , grazie al supporto di ICE e del MAECI, e alla contemporaneità con SANA Food , il nuovo format di BolognaFiere sulla sana alimentazione fuori casa.
Tornano le masterclass e i convegni , quest’anno sulla sostenibilità della filiera del vino . Il tema è sviluppato anche nell’area espositiva con tecnologie, impianti e servizi innovativi.
Tra le new entry, i sidri , che affiancano Spirits e Mixology nell’area della 5a Fiera dell’Amaro d’Italia di Amaroteca e ANAD I, gli Specialty Coffee, con i top roaster della Slow Food Coffee Coalition , e la migliore selezione di amari tra le categorie del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow
Slow Wine Fair è un evento b2b per i professionisti dell'Horeca e della GDO interessati a vini di alta qualità, ma domenica 23 porte aperte anche ai wine lover.
LA FIERA INTERNAZIONALE DEL VINO BUONO, PULITO E GIUSTO
Dal 23 al 25 febbraio 2025 a BolognaFiere
UE: TRE BINARI PER LA CRESCITA DEL SETTORE VINICOLO NEL 2025
Il piano elaborato dall’UE per rilanciare il comparto vitivinicolo definisce tre binari su cui incanalare la crescita nel 2025: adattamento al cambiamento climatico, reattività alle tendenze del mercato, rafforzamento della competitività nell’export.
Un piano per affrontare la complessità dello scenario del settore vitivinicolo individuando i binari su cui incanalare e sostenere la crescita: da qui riparte l’Unione Europea dopo l’incontro del 16 dicembre a Bruxelles con le rappresentanze della filiera, in vista della chiusura di un anno che ha evidenziato numerose criticità e nell’incombenza di un 2025 rispetto al quale è necessario mettere in campo misure e interventi volti a superare gli ostacoli
Calo dei consumi a livello locale e globale, ridimensionamento del potere di spesa dei consumatori, evoluzione di gusti e preferenze nell’ambito della affermazione di nuovi stili di vita improntati a salutismo e cura del benessere unitamente agli impatti del climate change sono i principali elementi rispetto ai quali per l’UE sono necessarie azioni concrete in grado di arginare gli effetti che penalizzano il settore.
Tre le direttrici su cui secondo l’UE andrebbero innestati interventi significativi ed impattanti sulle dinamiche di mercato.
In primis l’adattamento al cambiamento climatico che sempre più si configura come una sfida per il settore andando ad incidere anche sul profilo di rischio dell’attività imprenditoriale. La crescente variabilità e imprevedibilità dell’andamento delle stagioni richiederebbe secondo il piano UE un nuovo approccio anche in termini di risk management, con l’introduzione di strumenti che possano rispondere all’attuale scenario , schemi assicurativi ampliati per coprire perdite derivanti da eventi metereologici estremi, sostenuti da meccanismi di riassicurazione in carico alla Comunità Europea, in grado di aiutare i produttori a ridimensionare il rischio in modo efficace.
A ciò si aggiungerebbero gli interventi volti a potenziare e concretare un approccio sostenibile alla viticoltura con finanziamenti mirati per
la ristrutturazione dei vigneti, l’introduzione di vitigni resistenti e di nuove tecnologie per la gestione agronomica.
Secondo piano di intervento quello relativo alle nuove tendenze del mercato rispetto alle quali è fondamentale dare risposte coerenti e concrete. Qui il tema centrale resterebbe quello dei vini a basso contenuto alcolico di cui l’Unione Europea intende incoraggiare la produzione e la commercializzazione anche andando a rimodulare la normativa di riferimento.
Infine il sostegno per migliorare quella competitività nell’export messa a dura prova dalle crisi geopolitiche internazionali e dal cambiamento nelle preferenze di consumatori. L’idea in questo caso sarebbe quella di sviluppare programmi di promozione più mirati e soluzioni a sostegno dei piccoli produttori al fine di rimuovere le barriere all’ingresso in nuovi mercati.
Rispetto al calo dei consumi e allo squilibrio tra domanda e offerta per l’UE il riallineamento potrebbe passare attraverso politiche di espianto, con incentivi finanziari ai produttori per rimuovere vigneti in quelle aree in cui l’eccedenza di uve è sistematica, sempre salvaguardando le aree e i filari ad elevato valore culturale, ambientale e paesaggistico.
ANTONIO CRESCI
BARTENDER DEL WOOD COMFY BAR
Intervista di Angela Petroccione
Classe 1996, nato a Praia a Mare e cresciuto a Tortona, Antonio Cresci ha coltivato la sua passione per la mixology fin da ragazzino . Aveva appena 13 anni quando ha iniziato a sperimentare le vie della miscelazione, rimanendo da subito affascinato. Da allora, non ha mai abbandonato la ricerca e la pratica, guidato nell’esercizio quotidiano dalla sua innata curiosità.
Si è trasferito a Napoli nel 2015 e collaborazioni nel mondo della ristorazione, dove ha curato la parte bar, gli hanno consentito di consolidare esperienze. A febbraio del 2024, la possibilità di guidare a Chiaia, nel cuore della Napoli bene, una nuova apertura, il Wood Comfy Bar , spin off del Wood Beach Bar di Pozzuoli, un locale dalla veste friendly ma elegante, in stile speakeasy, dove ha potuto finalmente esprimere tecnica, creatività e carattere.
Negli ultimi mesi ha raccolto anche ottimi risultati nelle competizioni : primo classificato per la Speed&Taste challenge di Mixology Experience di Reggio Emilia e gradino più alto del podio per il Team Alpestre - OnestiGroup alla 9ª edizione di Baritalia Cocktail Competition, tenutasi allo Skyway Monte Bianco di Courmayeur.
Antonio come nasce la tua avventura al Wood Comfy Bar?
Nel febbraio del 2024 sono stato contattato dalla proprietà. All’epoca lavoravo in un’altra struttura dove però sentivo di non riuscire ad esprimermi al massimo. Quando ho avuto modo di comprendere le potenzialità del progetto del Wood ho capito che era proprio quello che faceva per me e ho colto subito l’invito.
A convincermi è stato l’approccio dei titolari, sempre presenti e propositivi ma disponibili a lasciarmi ampio margine nelle scelte e nell’organizzazione del lavoro. Era quello di cui avevo bisogno per mettermi alla prova e dimostrare quanto imparato fino a quel momento.
Cosa ti guida nella creazione dei tuoi cocktail?
Mi piace giocare sui contrasti, di sapori ma anche di colori, creare drink che mutano nel corso
della bevuta , anche servendo delle componenti separatamente e lasciando che si passi da sensazioni di dolcezza e freschezza a quelle che incorporano anche la parte amara. È un po’ una metafora dell’imprevedibilità della vita in cui tutto può cambiare da un momento all’altro.
Come sono strutturate le tue drink list?
Alla base c’è sempre una specifica ispirazione, un filo conduttore intorno al quale si costruisce un racconto che è motivo anche di dialogo con i nostri ospiti, cosa alla quale teniamo particolarmente. La scelta è quella di non superare gli 8 cocktail , numero secondo me perfetto, che consente di abbracciare tutte le tipologie di distillati, rum, vodka, tequila, gin, whisky, dando però una sorta di binario al cliente che non si perde tra i rivoli di mille scelte.
La prima drink list con cui siamo partiti aveva come tema centrale le sette meraviglie del mondo e ancora oggi ci sono clienti che ci chiedono alcuni di quei signature; la seconda è stata incentrata sulla città di Napoli , quindi sui suoi luoghi topici, le sue atmosfere, le tradizioni, dal Borgo di Sant’Antonio ai Quartieri Spagnoli, dal Duomo all’aeroporto di Capodichino e al Vesu -
vio, passando per Ischia, Procida e Capri, parentesi per introdurre una Margarita Experience declinata secondo i distinti caratteri delle tre isole.
Quella attuale invece è dedicata all’introspezione , un percorso tra le fasi della vita e gli stati d’animo che le pervadono: ribellione, amore, gioia, ansia, euforia, malinconia e speranza. L’obiettivo è quello di porre l’accento su questioni intimistiche che aprono alla condivisione e allo scambio con i nostri ospiti.
Qual è il cocktail dell’ultima drink list che ti rappresenta di più?
Sono due in verità, quello sulla spensieratezza che fa riferimento all’età infantile e quello sulla felicità . Il cocktail sulla spensieratezza, servito in coppetta, è realizzato con vodka Ketel one infusa alla nocciola, sciroppo al caramello salato, spuma di panna aromatizzata al cacao. È un signature che riporta alla mente i ricordi di pomeriggi passati a giocare e le merende al cioccolato preparate dalla mamma quando venivano a casa gli amici. La spuma di panna richiama la morbidezza di un tempo in cui la vita era leggera e illimitata, piena. Quello sulla felicità, che riguarda gli affetti, è realizzato con Rum Paranumes infuso ai funghi porcini, succo di bergamotto, sciroppo di brodo vegetale spicy, Monkey Shoulder Smokey lavato all’olio di tartufo. È un ricordo delle domeniche passate in famiglia a casa di mia nonna, custode della tradizione in cucina con le sue tagliatelle ai funghi, momenti e ricordi preziosi che infondono gioia che mi fa piacere condividere.
Nelle ultime competizioni sei riuscito molto bene, cosa ti ispira quando gareggi?
L’esito non dipende ovviamente solo da concentrazione, tecnica, esperienza ma da tanti fattori contingenti, non sempre prevedibili. Intanto la musica gioca per me un ruolo fondamentale , le cuffie sono l’ultima cosa da cui mi separo, il pezzo che ascolti un attimo prima di iniziare una gara può fare la differenza.
L'OFFERTA DI COMPAGNIA ITALIANA SALI
PER IL MONDO HORECA
Compagnia Italiana Sali , leader nella produzione di sale marino pregiato , ha sviluppato una linea di prodotti dedicata al settore Horeca, offrendo soluzioni in grado di combinare qualità made in Italy, innovazione e sostenibilità. La gamma per l’Horeca propone innanzitutto il sale 100% marino nella versione classica che, proveniente direttamente dal mare, e in quella iodata, nei formati finissimo, fine, grosso e nelle pratiche bustine monouso e monodose da 1 grammo Quest'ultimo formato risulta l'ideale per bar, mense e ristorazione collettiva poiché capace di garantire igiene ed evitare ogni spreco. A questa selezione si aggiungono i Fior di Sale di Camargue e di Sant’Antioco , sali integrali, integri e puri, senza raffinazione che ne alteri la naturalità, raccolti, vagliati e confezionati, per essere portati dalla salina direttamente alla tavola. I cristalli di granulometria media rendono il Fior di Sale perfetto per essere macinato o pizzicato a crudo o a fine cottura su ogni ricetta. L’ integrale rosa dell’Himalaya della linea Gourmet , nei formati grosso e fino è pensato, invece, per quanti puntano a ricette più raffinate e a una cucina sperimentale, innovativa, che osa, buona da mangiare e bella da vedere. Risulta inoltre ideale per esaltare gli aromi dei piatti. Chiudono la proposta l’ astuccio da 1 kg di Bicarbonato di sodio alimentare , puro, unico e tradizionale, fondamentale per garantire igiene e pulizia in cucina, e, infine, le pastiglie di sale purissimo della Linea Cristal che, grazie al lento scioglimento, permettono un’azione più efficace e rigenerante per l’addolcimento dell’acqua.
LE NUOVE CREME PRONTE ALL’USO DI GALBANI SANTA LUCIA
Galbani Santa Lucia , marchio storico di Galbani e parte di Lactalis Italia, presenta Tiramisù Perfetto e Cheesecake Perfetta , le innovative creme dolci pronte all’uso che trasformano la preparazione dei dessert in un’esperienza semplice e veloce, con gusto e qualità garantiti. Queste nuove proposte rappresentano una vera rivoluzione per chi desidera creare in pochi minuti dessert buoni, perfetti per ogni occasione. Tiramisù Perfetto è una crema al mascarpone realizzata con uova e zucchero , dalla consistenza cremosa e dal sapore dolce e intenso, perfetta per ricreare il dolce italiano più apprezzato di sempre in pochi semplici passaggi. Cheesecake Perfetta , invece, è una crema dolce alla ricotta dalla consistenza soffice e leggera e dal gusto fresco di latte, che si adatta perfettamente a preparazioni tradizionali o reinterpretazioni creative.
La praticità delle creme è garantita dal formato con beccuccio dosatore richiudibile , pensato per mantenere il prodotto fresco e renderlo facilissimo da usare. Ideale per realizzare circa 3-4 porzioni di tiramisù o numerose monoporzioni, il pack consente di dosare il prodotto con precisione e di conservare al meglio la crema rimanente. La preparazione dei dolci diventa quindi semplicissima: è sufficiente spremere la crema sulla base desiderata, decorare a piacimento e servire.
IL PEANUT BUTTER DI FIORENTINI
Fiorentini , azienda nota per gallette e snackini, investe sull’ampliamento della gamma con nuovi formati adatti al consumo fuoricasa, in particolare vending e horeca
In particolare per il settore Horeca, l’azienda continua a investire sul peanut butter , ovvero la sua versione all’italiana del burro di arachidi , che in pochi anni l’ha resa leader di mercato a valore e a volume della categoria. La crema spalmabile monoingrediente 100% arachidi debutta ora in pratiche vaschette monodose da 20 grammi , perfette per la prima colazione negli hotel . La crema di noccioline Fiorentini è sana perché contiene solo arachidi tostate e macinate , che formano una golosa e densa crema, perfetta da spalmare su pane o fette biscottate, per guarnire lo yogurt o con la frutta fresca, ma anche da abbinare a una colazione salata, con la sua delicata sapidità. Priva di olio di palma, grassi idrogenati e zuccheri aggiunti, peanut butter Fiorentini è una crema spalmabile dalla ricetta “pulita”, frutto di un processo produttivo estremamente semplice, con un unico ingrediente, e dal profilo nutrizionale virtuoso: tante proteine, molte fibre, pochi grassi, pochi zuccheri e tanto sapore!
GLI STRACREMOSI DI PALZOLA IN CONFEZIONE SQUEEZE
Palzola , azienda casearia tra le eccellenze nella produzione artigianale di Gorgonzola DOP, presenta gli Stracremosi, gorgonzola in versione cremosa in una nuova e pratica confezione squeeze da 250 grammi . Questi formaggi spalmabili, realizzati con il 72% di Gorgonzola e arricchiti con panna nobile Elena , sono disponibili nelle varianti al gorgonzola dolce, al tartufo e al peperoncino, e offrono tutto il sapore dell’eccellenza Palzola in un formato ideale per arricchire ogni ricetta : perfetti per condire la pasta, aggiungere una nota di cremosità a crostini e panini o dare un tocco di originalità a pizze e finger food.
Gli Stracremosi sono senza glutine , per un gusto che abbraccia anche le esigenze alimentari dei celiaci e sono disponibili nelle versioni: Crema al Gorgonzola Dop : la delicatezza del Gorgonzola, morbido e dal gusto equilibrato; Crema Paltufa : al tartufo per un tocco gourmet dedicato a chi ama sapori intensi e sofisticati; Crema Palfuoco : al peperoncino per una nota vivace e piccante, perfetta per dare carattere a ogni piatto.
CONTORNO RUSTICO MINUTE®
DI BONDUELLE FOOD SERVICE
Bonduelle Food Service , la divisione del Gruppo Bonduelle specializzata nell’offerta di soluzioni vegetali per il canale del Fuori Casa , presenta il nuovo Contorno Rustico Minute ®, il mix croccante, equilibrato e gustoso con fagiolini, patate, carote e cipolla, che arricchisce la gamma di Contorni Minute®. Grazie alla tecnologia brevettata Minute® , il prodotto è cotto al vapore e surgelato al naturale entro 24 ore dalla raccolta con tecnologia IQF (Individually Quick Frozen), che ne preserva al massimo le proprietà organolettiche, garantendo al contempo un’ottima resa. Questo processo permette di evitare il rilascio d’acqua e la perdita di peso durante la cottura, offrendo così una soluzione pratica e di alta qualità. Pronto in pochi minuti il Contorno Rustico Minute® mantiene inalterate le qualità organolettiche, nutrizionali ed estetiche. Disponibile in confezioni da 4 buste da 2,5 kg ciascuna , è l’ideale per arricchire il menù con un contorno sempre gustoso e versatile.
HOPLÀ CELEBRA 10 ANNI DI PRODOTTI 100% VEGETALI
La linea 100% vegetale di Hoplà compie dieci anni . La sua nascita, infatti, risale al 2014, quando il brand iconico del preparato da montare a base vegetale ha lanciato una gamma interamente dedicata a chi, per motivi di salute o di scelta, preferisce non assumere prodotti a base di latte, senza rinunciare al piacere palatale che viene tradizionalmente associato alle tradizionali panne.
In questo decennio Hoplà, quale marchio di riferimento nel mercato delle alternative a base vegetale alle panne, ha cavalcato i trend di consumo emergenti per andare incontro alle richieste dei consumatori di oggi, non solo più intolleranti al lattosio e/o vegani, ma anche flexitariani e attenti alla sostenibilità dei prodotti alimentari. Grazie
al continuo lavoro di ricerca e innovazione, infatti, nel 2020 Hoplà lanciava la linea Veg&Bio con Cucina e Besciamella , prodotti allergen free e biologici dedicati al mondo salato, in affiancamento alla linea Hoplà Idee di Soia , che includeva già la Spray , la Montare e la Bevanda di Soia
Nell’ultimo anno l’offerta 100% vegetale di Hoplà si è ulteriormente rinnovata con un unico marchio Hoplà Idee Veg , accompagnato da una nuova grafica moderna e colorata, per trasmettere in modo più fresco l’eccellente qualità che negli anni ha sempre soddisfatto i propri consumatori, garantendo versatilità, facilità di utilizzo e risultati impeccabili.
Il fiore all’occhiello della gamma è Hoplà Idee Veg Da Montare , nei due formati da 200ml e 500ml, che ha un trend di crescita a volume del +6% e che nel 2023 ha raggiunto oltre 1.000.000 di pezzi venduti in tutti i canali.
La linea Hoplà Idee Veg, rispondendo appieno ai trend di mercato, contribuisce quindi ai grandi risultati del brand Hoplà, leader di mercato nel segmento che include panne tradizionali a lunga conservazione da montare e alternative vegetali, con una quota a volume del 67% (base dati Circana progressivo ottobre 2024 tot Italia IPER+SUPER+LSP).
KETCHUP PICKLE, MAYO SPICY
E KETCHUP
ZERO DI HEINZ
Heinz lancia tre nuove salse: Ketchup Pickle, Mayo Spicy e Ketchup Zero , per arricchire l’esperienza culinaria con sapori originali e innovativi in formato 220 ml , ciascuna abbinata a piatti studiati per esaltarne il gusto unico. Queste nuove salse promettono di trasformare ogni boccone in un’esperienza ricca di sapore e originalità, perfetta per chi ama sperimentare in cucina!
Ketchup Pickle è la versione del classico tomato ketchup arricchita dal sapore rinfrescante e piacevolmente acidulo dei cetriolini Mayo Spicy porta una ventata di esotismo grazie alla nota piccante della Sriracha , il famoso condimento thailandese a base di peperoncino. Infine, il formato ridotto da 220 ml dell'amatissimo Tomato Ketchup Zero è la scelta healthy che non sacrifica il gusto.
Periodico di informazione dell'Ho.Re.Ca. supplemento di www.horecanews.it
Numero 6 - Dic 2024- Gen/Feb 2025
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IL VALORE DEL BIOLOGICO
La natura offre già tutto e in abbondanza bisogna solo saper cogliere ciò che ci serve senza sprecare nulla
RISERVA PREMIUM BIO DOLCE . EQUILIBRATO . ELEGANTE
Questa miscela è dedicata ad Alberto Pascucci, alla sua predilezione per i sapori essenziali, naturali e primitivi.
Tazze di caffè nelle quali, grazie alla scelta delle origini e ad una tostatura dedicata, l’acidità aromatica fonde, prende corpo e assume ricche note di cioccolato fondente. Tutti provenienti da coltivazione biologica certificata, i caffè che compongono questo prodotto fanno parte di progetti sociali volti al miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori, alla loro formazione agricola ed alla condivisione di obiettivi a lungo termine.
ORIGINE : Colombia Arhuaco, Guatemala Adisque ed El Bosque, India del Wayanad, Messico del Chiapas.
Coltivazione in regime di agricoltura biologica
LAVORAZIONE : raccolti e trattati con metodo naturale e lavato.
CAFFEINA : 1,81%
TOSTATURA :
FORZA : leggermente forte
Note : Una tazza molto pulita ed elegante nella quale si denota un perfetto equilibrio tra le note di cioccolato fondente, cacao amaro, tostato, frutti rossi molto maturi, fiori freschi e frutti tropicali.
info@pascucci.it / www.pascucci.it