VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica
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Numero 26 - Anno 2017
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L’editoriale di Fabio Russo
Scrivo questo editoriale a poche ore dalla conclusione del SIGEP, il Salone Internazionale del Gelato, Pasticceria, Panificazione artigianale e del Caffè, dove quest'ultimo settore ha avuto un successo superiore alle aspettative, con grande partecipazione del pubblico professionale che ha affollato i due folti padiglioni, allestiti in modo dedicato alla bevanda più bevuta al mondo. Sia chiaro: nulla a che vedere con la maestosità, la completezza e la tradizione del SIC, il Salone Internazionale del Caffè che da alcuni anni viene ospitato all’interno di HOST. Ma ciò che mi ha colpito, è stata la buona organizzazione, la folla dei visitatori e l'estremo ottimismo dei partecipanti, molti dei quali player presenti anche nel canale vending. L’ampia offerta da parte delle torrefazioni di caffè porzionato, disponibile ormai nei compatibili per tutti i più diffusi sistemi, ha confermato come cialde e capsule con relative macchine stiano entrando sempre più prepotentemente nel mondo della ristorazione, diventando il mezzo privilegiato per la preparazione del caffè (e non solo) in tutte quelle attività che per consumi non raggiungono i numeri del bar tradizionale. Il porzionato, nato per l’O.C.S. e presente in maniera crescente nel canale domestico, entra in un mondo più complesso ma che offre certamente grandi prospettive di crescita e di business. È iniziato, dunque, con questa manifestazione il nuovo anno che si profila ricco di eventi, iniziative, novità tecnologiche, sviluppo di nuove nicchie di mercato e di nuove figure professionali, interessanti strumenti di collaborazione e interazione, nonché di nuove opportunità imprenditoriali. Una nota positiva che, spero, andrà a controbilanciare le problematiche legate all'attesa entrata in vigore delle nuove procedure fiscali, per le quali il 2017 sarà l’anno del rodaggio. Sebbene “i giochi siano fatti” per ciò che riguarda la trasmissione telematica dei corrispettivi, continueremo a darne puntuale informazione, tenendo contemporaneamente sotto osservazione l’evoluzione del segmento del porzionato e stringendo il focus sui nuovi mercati che si stanno profilando all’orizzonte: retail, GDE, negozi specializzati. Nuovi canali di cui parliamo già in questo numero nelle interviste con Fulvio Di Santo, direttore commerciale della Didiesse srl, e con Giovanni Iovine, amministratore delle Nutis srl. Introduciamo, inoltre, un tema che sarà al centro delle nostre attenzioni per i prossimi mesi: la Sostenibilità. Vorremmo, in questo modo, dare il nostro contributo alla divulgazione di quanto accade nel vending del nostro Paese in merito a questo argomento, sempre più sentito dagli addetti ai lavori e dai consumatori, affinché chi fa impresa in questo settore possa coglierne le più interessanti sfumature e trasformarle in opportunità commerciali.
L’EDITORIALE
SOMMARIO
di Fabio Russo pag. 5
DIDIESSE INTERVISTA CON FULVIO DI SANTO
Un importante punto di riferimento per il comparto del caffè porzionato pag. 8
DIBA 70 INTERVISTA CON G.GUAZZINI E L.MAGGIORI Una realtà del vending radicata nel territorio pag. 12
NUTIS INTERVISTA CON GIOVANNI IOVINE Le infinite golosità del Beverage pag. 16
GREFUSA
Gli snack salati al "sabor de Espana" pag. 22
CONFIDA INTERVISTA COL DOTT. MICHELE ADT I nuovi progetti di CONFIDA per il 2017 pag. 26
SIRIO VENDING
SirioBox. Tutto il Vending in un box pag. 44
EXPO VENDING SUD INTERVISTA COL DOTT. MASSIMO PENNISI pag. 46
CONFIDA GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI INTERVISTA CON ROBERTO PACE
Fare Vending con professionalità pag. 48
EVEX 2016 pag. 52
COFNOL® INTERVISTA CON L'ING. MARIO GIARDINI I nuovi scenari nel mondo del caffè pag. 54
VENDING PARIS INTERVISTA CON SYLVIE GAUDIE pag. 56
Periodico bimestrale della distribuzione automatica Anno 2017 - Numero 26 Editore
Sede: Via Benedetto Brin, 69 80142 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Direttore responsabile Francesco Ippolito Direttore editoriale Fabio Russo Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Francesco Ippolito Fabio Russo Flora Seta Serena Alfano Marcello Bartoli Sara Riballo Hueso Ciro Perrella Daniel Ros Rossete Milena Veronesi Michele Ferraro
Stampa Tipografia TETI srl - Napoli Pubblicità: inferiore al 50%
SOSTENIBILITA' Sui segnali positivi del 2016, costruire un Vending sempre più sostenibile
pag. 34
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Numero 26 - Anno 2017
“Prendersi cura dell’ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana. [...] Non si può separare l’uomo dal resto; c’è una relazione che incide in maniera reciproca, sia dell’ambiente sulla persona, sia della persona nel modo in cui tratta l’ambiente" Tratto dal discorso di Papa Francesco al Workshop "Modern Slavery and Climate Change: the Commitment of the Cities” 21/07/2015
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Un importante punto di riferimento per il comparto del caffè porzionato
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a Didiesse srl è un’azienda giovane, con poco più di 15 anni di storia alle spalle, ma già rappresenta un punto di riferimento per tutti gli operatori del comparto del caffè porzionato, sia per il segmento O.C.S. che per il canale domestico e per il più complesso mondo dell’Ho.Re.Ca. Da pochi mesi insediata in un’importante area industriale campana, Didiesse ha dato avvio a un lavoro di riprogettazione delle dinamiche aziendali, affinché la struttura interna potesse rispondere in maniera rapida ed efficace alla crescente domanda del mercato. Con Fulvio Di Santo, deus ex machina della Didiesse nonché Direttore Commerciale, parliamo di nuovi progetti ma anche degli scenari che si stanno profilando nel complesso mondo del caffè porzionato e delle macchine ad esso dedicate.
La storia della Didiesse è quella di un’azienda giovane che in pochi anni ha saputo compiere passi da gigante. Quali momenti ritiene siano stati determinanti nella sua evoluzione? Posso senza alcun dubbio affermare che la vera chiave del successo della Didiesse è stata la determinazione con la quale abbiamo creduto e portato avanti il nostro progetto, insieme al coraggio di rischiare in un mercato dove certo non rappresentavamo la novità assoluta. Quando abbiamo iniziato, una quindicina di anni fa, vi era-
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no player già ben radicati nel comparto delle macchine per il caffè porzionato, ma sapevamo che si poteva fare di più e meglio in un settore che presentava grandi potenzialità. Se vogliamo individuare dei momenti cardine della storia della Didiesse, direi che uno degli aspetti più importanti nella fase di start-up è stato proprio questo: aver preso spunto dalle aziende che fino a quel momento avevano fatto il mercato e su questa base portare qualcosa di nuovo, di originale. Avvalendoci di qualità estrema in termini di componentistica, abbiamo lavorato su quegli aspetti tecnici che ancora presentavano criticità, apportando le necessarie migliorie. È chiaro che, non avendo all’inizio grandi risorse da investire, la prima macchina che abbiamo lanciato sul mercato è stata penalizzata in termini di layout e di design. Ma da un punto di vista della qualità erogativa siamo riusciti sin da subito a ottenere prestazioni ottimali. Altra scelta importante nella nostra evoluzione è stata l’implementazione di collaboratori nell’area di pertinenza, la Campania. Un passo strategico che ci ha dato immediato riscontro. Mi riferisco alla scelta di partner importanti sia per quanto riguarda la parte progettuale che per i componenti. Da queste collaborazioni è nata la FROG, la macchina che ha effettivamente determinato la nostra svolta sul mercato. Da allora in poi, la nostra storia si è concentrata sulla specializzazione nella produzione di macchine per caffè in carta filtro e, devo dire, il termine specializzazione è quello che ci ha accompagnato finora e ci accompagnerà in futuro.
Questa scelta è la vostra risposta ai cambiamenti che stanno interessando il mondo del caffè porzionato? Sicuramente sì. Negli ultimi anni Il mondo del caffè porzionato è cambiato e sarà soggetto ad ulteriori cambiamenti nei prossimi anni con l’avanzare dei nuovi mercati che stanno diventando sempre di più il punto di riferimento per l’acquisto di macchine e caffè porzionato da parte dei consumatori. Mi riferisco all’e-commerce, al retail e ai negozi specializzati, nuove realtà commerciali che hanno rivoluzionato gli scenari tradizionali del comparto e messo in crisi le figure topic, in primo luogo quella del gestore.
Il futuro parte dunque da questa nuova sede? La nuova ubicazione è stata dettata da esigenze logistiche: avvicinare le sedi di Didiesse e de L’Aromatika (ndr Caffè Borbone), nostro partner storico, per accrescerne le sinergie. Da questa sede partiamo per dare avvio al nuovo percorso della Didiesse che oggi ha l’esigenza di diversificare la produzione in risposta ai vari canali distributivi nel mondo del caffè porzionato. Abbiamo iniziato ragionando soprattutto in termini di O.C.S.; oggi questo mercato ha assunto e sta assumendo una ristrutturazione, di fronte alla quale non è più possibile pensare ad un unico prodotto macchina adattabile a tutti i canali. Il successo in ambito domestico della FROG, macchina nata per gli uffici, lascerebbe pensare che una tipologia del genere sia adattabile a più esigenze di consumo. Era così fino a qualche tempo fa. Oggi l’operatore dell’O.C.S ha bisogno di una macchina più evoluta in termini di connettività e di comunicazione, che agevoli e specializzi il lavoro del gestore, ed ecco l’importanza di avere la telemetria, il Blutooth ecc. Chi usa la macchina in famiglia, invece, vuole un prodotto semplice da usare, con precise caratteristiche estetiche: bel design, colori, compattezza, servizio. Ecco perché è necessario progettare macchine pensando al canale di destinazione. Partendo da questo principio, la Didiesse intende diversificare la produzione e la nuova sede rappresenta il punto di partenza di questo nuovo percorso. Come l’avete strutturata affinché rispondesse alle nuove esigenze? Abbiamo progettato per prima cosa aree ben definite e di ampio respiro per la ricambistica e l’assistenza, comparti che valgono rispettivamente il 9% e il 6% del nostro fatturato. Non abbiamo volutamente ampliato le linee produttive, poiché la Didiesse si avvale di una partnership esterna che integra i quantitativi prodotti all’interno. L’esternalizzazione dell’assemblaggio assumerà in futuro un’importanza crescente, mentre questa sede sarà sempre più dedicata alla ricambistica e all’assistenza, oltre che alla progettazione e lo sviluppo dei prodotti. Le procedure amministrative saranno sempre più efficienti e snelle nell’ottica di ottimizzare la logistica e offrire un servizio di evasione ordini rapido e lineare.
Vuole approfondire questa interessante riflessione? Con piacere. Partiamo dal web e dall’e-commerce. Le giovani generazioni sono responsabili del grande successo degli acquisti via web, perché qui si può trovare molteplicità dell’offerta, la possibilità di confrontare brand e prezzi, reperire informazioni dettagliate, anche tecniche ed accedere ad offerte o promozioni, pagare con carta o smartphone. Queste dinamiche hanno trasformato quello che un tempo era un acquisto d’impulso in un acquisto ragionato, frutto di una scelta operata dopo aver potuto visionare, quasi in un solo colpo d’occhio, tutto quello che il mercato offre rispetto al prodotto che si cerca. E il tutto comodamente da casa. Vi è poi il retail specializzato, la GDE (Grande Distribuzione Elettrodomestici) costituito per lo più dalle grandi insegne che propongono a scaffale un’ampia varietà di modelli tra i quali il consumatore può scegliere toccando con mano. La GDE rappresenta per la Didiesse un canale interessante, dove da qualche mese è presente sia con la classica Frog nella sua infinita declinazione di colori, sia con un’offerta studiata ad hoc: la BorbonFrog. Si tratta di una confezione realizzata insieme al nostro partner L’Aromatika contenente una Frog nei colori bianco, blu o arancio e 60 cialde di Caffè Borbone. Devo dire che il riscontro è stato subito positivo.
La GDE, dunque, è un partner col quale stringere collaborazioni importanti, anche alla luce della capacità di garantire un servizio post-vendita. Mi ricollego, quindi, al discorso precedente: la nuova sede della Didiesse si pone l’obiettivo di fornire servizio di assistenza a questi nuovi partner, rappresentando per essi un punto di riferimento stabile ed affidabile. Se il consumatore ha un problema alla macchina, deve sapere a chi rivolgersi e deve poter contare sulla risoluzione del problema. La nostra area preposta, insieme al magazzino ricambi automatizzato rispondono a quest’esigenza. Vi è poi un terzo canale, quello dei negozi specializzati nella vendita di macchine per il caffè porzionato e relativi prodotti di consumo, una realtà che in Italia ha raggiunto quota circa 2.500 punti vendita. Qui il consumatore ha un doppio vantaggio: prendere la macchina in comodato o acquistarla, potendo scegliere il caffè che preferisce. Secondo le statistiche, solo un 20% sceglie il comodato, un’esigua percentuale che dimostra come il consumatore voglia svincolarsi dal comodato per poter acquistare i brand di caffè preferiti e la macchina che, per prestazioni o design, meglio risponde alle sue esigenze. Credo che questa categoria abbia grandi prospettive di sviluppo poiché riesce, a differenza della GDE, ad instaurare un rapporto più diretto e personale col consumatore non solo all’atto della vendita ma, cosa più importante, per l’assistenza successiva e la tempistica nella risoluzione dei problemi.
Vending e Ho.Re.Ca. Qual è la sua opinione su questi due mercati? Il Vending sta cambiando molto per quanto riguarda l’automatico in senso stretto. Non è più l’isola felice di una volta: oggi richiede grossi investimenti da parte dei gestori e non tutti possono permetterselo o hanno il coraggio di farlo. Questa situazione porta ad una selezione naturale che ha come conseguenza la formazione di mega gruppi, i quali assorbono le piccole e medie entità, cambiando completamente gli scenari del settore. L’Ho.Re.Ca., invece, resta una grandissima opportunità: il pub piuttosto che la tavola calda, la piccola trattoria o l’agriturismo e il bed&breakfast sono ambiti in crescita. Questi locali non sviluppano i numeri di un bar vero e proprio e non hanno un addetto professionale alla preparazione del caffè, occorre proporre macchine che a fronte della semplicità di utilizzo diano un buon risultato in tazza. Per questo canale, Didiesse da circa un anno ha messo sul mercato la Superprofessional in due versioni: una a cialda e una con porzionato a FAP. Dotate di due braccetti autonomi e con possibilità di attacco idrico, sono macchine capaci di lavorare con due cialde o due capsule insieme o con capsula bidose, o anche con braccetto per il macinato. Questa è la nostra sfida per il mercato dell’Ho.Re.Ca. nei prossimi anni, sfida che mira a rendere la Superprofessional la macchina per la piccola ristorazione del futuro: connessa, in grado di comunicare e, allo stesso, tempo dalle grandi performance.
Tutto questo ha determinato la crisi della figura del gestore. Secondo lei, in che modo questi deve rispondere? Il gestore è spaventato dai nuovi player che avanzano e difficilmente riesce ad investire. Per poter eventualmente riprendersi una quota di mercato, deve puntare su una forte specializzazione e professionalità. Noi, come produttori, abbiamo una grossa responsabilità cioè quella di proporre attrezzature più evolute, e mi riferisco ad alternative al caffè e inoltre a un distributore di monoporzionato a integrazione della macchina, per risolvere la problematica del credito, allargando l’offerta al cliente. Tutto questo deve essere supportato da un sistema di connettività che migliori il rapporto tra gestore e cliente.
La FROG è il vostro fiore all’occhiello, la macchina che vi rappresenta in toto. Avete nuovi progetti su questo fortunato modello? Ha detto giusto: la FROG è per me la macchina del cuore, ma non tanto per il suo successo, ma perché si tratta di una scommessa vinta, frutto di un progetto ambizioso e rischioso che nel tempo ci ha dato ragione. A oggi possiamo tranquillamente definirci dei precursori per il design innovativo, da cui poi altri produttori hanno preso spunto. Nel 2016 abbiamo raggiunto numeri importanti di produzione della FROG: circa 12.000 esemplari al mese. Questo ci ha spinto a migliorarla nel tempo, cosa che continueremo a fare, a proporne versioni particolari come la
Versione Cialda
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Versione Capsula
Arancia Collection
recente FROG Collection con una grafica accattivante e moderna, di cui produciamo solo una serie limitata di 500 unità per tipo. Concludiamo questa nostra intervista dando uno sguardo ai progetti futuri? La vera scommessa della Didiesse per il futuro è il potenziamento della specializzazione nelle macchine in cialde. A mio avviso, la cialda nei prossimi anni ha la possibilità di recuperare molte quote di mercato nei confronti dei sistemi a capsula. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se si riusciranno a superare alcune difficoltà. Prima di tutto il costo macchina, che dovrà essere ridotto di un 30% per essere competitivo rispetto alla media prezzo degli altri sistemi. Poi bisognerà intervenire sul layout: occorrerà portare sul mercato una macchina compatta, moderna, dal design accattivante e dinamica, bisognerà inoltre semplificare l’utilizzo della stessa abbandonando un sistema di leveraggio, che crea non pochi problemi all’utilizzatore. Così bisognerà intervenire sull’asportazione manuale delle cialde rendendola automatizzata. Alla luce di queste considerazioni stiamo progettando una nuova macchina a cialda che non vuole sostituire la Frog ma affiancarla, e che abbia tutti i requisiti sopra elencati. Sarà una dura scommessa, ma siamo pronti a metterci in gioco come sempre abbiamo fatto.
Blu Pitonato
Gocce
Pace
Racing
Approfitto di questa intervista per ringraziare tutti i nostri clienti, amici che negli anni ci hanno dato fiducia.
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Las Vegas
Una realtà del vending radicata nel territorio
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ltre 40 anni di attività di ristorazione fanno della Diba 70 una delle società più accreditate nel panorama della Distribuzione Automatica italiana. Ben radicata nel territorio in cui ha sede – la Toscana e il Senese – la Diba 70 si distingue non solo per la qualità del prodotto e del servizio, ma anche per aver sviluppato buone pratiche aziendali che vanno dal welfare nei confronti dei dipendenti e dei clienti all’attenzione verso l’ambiente, fino alla sostegno sociale. Approfondiamo questi aspetti con i due amministratori Claudio Guazzini e Leonardo Maggiori che simpaticamente si alternano nelle risposte.
Più che compagnia di gestione, la Diba 70 è una società di ristorazione presente in tutti i canali del fuori casa e, con la linea domestica, anche in ambito privato. In che modo la vostra attività si è diffusa così capillarmente? È stato Stelio Maggiori, scomparso nel 2013, a fondare a San Gimignano l'omonima ditta il 14 settembre 1973, iniziando un po' per gioco nei primi anni '70, da pioniere di zona, a installare i primi distributori automatici di caffè e bevande calde negli ospedali di San Gimignano e Colle di Val d’Elsa. Gli anni '70 e '80 si rivelarono poi molto promettenti per l’economia italiana e per un settore giovane come quello del Vending. Lo scenario societario e professionale cambiò significativamente nel 1992 quando Stelio diventò socio del genero Claudio Guazzini. Insieme promossero la commercializzazione dei nuovissimi sistemi in cialda Illy e Lavazza, scelta che molte altre aziende del settore avevano sottovalutato. Pur mantenendo nell’organigramma una forte impronta familiare, Diba 70 è divenuta col tempo un'organizzazione flessibile, moderna e competitiva. Sul finire degli anni '90 è entrato in società anche il figlio di Stelio, Leonardo Maggiori e col suo ulteriore apporto l’azienda è cresciuta professionalmente con nuove assunzioni e acquisizioni di mercato, fino ad arrivare ai giorni nostri. Da segnalare in questo cammino la nuova e moderna struttura aziendale inaugurata nel 2006 e il punto vendita al dettaglio. Fondamentale la scelta di proporre con i propri distributori, ancora una volta in anticipo rispetto ai tempi, i prodotti freschi 0/4°, i prodotti salutari senza zucchero, quelli da agricoltura biologica, per celiaci e di produzione equo solidale. Nel 2013 l'azienda ha festeggiato il 40° anno di attività con l'apertura del nuovo punto vendita Diba70 Shop. Tante le novità, come le dolci passioni firmate Venchi, Flamigni, Caffarel e un’ampia scelta di prodotti e offerte speciali per la casa, l'ufficio, l'azienda e il variegato mondo dell'Ho.Re.Ca.
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Leonardo Maggiori e Claudio Guazzini Com’è attualmente organizzata la struttura? La nostra sede è a San Gimignano. Qui abbiamo anche uno shop dove oltre alla tradizionale vendita di prodotti di caffetteria proponiamo brand prestigiosi come: cioccolate Venchi e Caffarel, wafer Babbi, lievitati della Flamigni, miele e marmellate biologiche della Brezzo e molto altro ancora. In azienda siamo in 16 tra operatori addetti al rifornimento e consegna, impiegati in uffico e tecnici, oltre a due figure commerciali, una delle quali specializzata proprio nel servizio di customer care verso i clienti. Ogni operatore gestisce in maniera ottimizzata una specifica zona geografica. I nostri tecnici predispongono settimanalmente le loro attività e i nostri commerciali effettuano anche un servizio programmato di cortesia e valutazione della soddisfazione del cliente. Nella vostra filosofia aziendale vi è una spiccata tendenza alla valorizzazione delle risorse umane. Ci illustra questo aspetto? Consideriamo questo un aspetto centrale per un'azienda che voglia porsi all'avanguardia. Nello specifico, attraverso un insieme di parametri condivisi e integrati in un regolamento aziendale, valutiamo e premiamo il rendimento di ciascuno dei nostri collaboratori. Parallelamente, programmiamo continuamente attività formative individuali e di gruppo, come il recente Cooking Challenge tra i collaboratori dell'azienda, nel duplice obiettivo di fare squadra, aumentare il senso di identità e appartenenza e, ovviamente, di accrescere le conoscenze e la preparazione di ciascun collaboratore. Diba 70 ha adottato un codice etico, linee di condotta e protocolli che ogni collaboratore, compresi i vertici azien-
dali, è tenuto a rispettare al fine di garantire servizi di ottima qualità. Vending e Consumatore. Quanto è cambiato questo rapporto nei 40 anni della vostra esperienza e come sta ancora cambiando oggi? Nel corso degli anni gli utenti sono diventati più esigenti rispetto all'efficienza e alle tecnologie adottate, ma il vero cambiamento è relativo all'affinazione dei gusti e delle aspettative di salubrità dei prodotti alimentari consumati. La nuova frontiera riguarda i prodotti salutari senza zucchero, quelli da agricoltura biologica, per celiaci o di produzione equo solidale. Il Vending e le altre categorie sono chiamate a porre un'attenzione particolare al gusto e parallelamente alla bontà dei prodotti commercializzati. Diba 70 ha deciso di orientare sempre più la propria attività alla soddisfazione e tutela dei propri clienti, dando ascolto alle richieste che possono favorire un miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi, attraverso visite, questionari di soddisfazione e controlli periodici dei distributori. Quanto conta il rapporto col territorio per un’azienda che svolge la sua attività prevalentemente on the road? Diba70 investe molte energie nel proprio territorio promuovendo in prima persona, o in sinergia con le varie associazioni locali, iniziative e eventi che spaziano dal sociale al culturale e al mondo sportivo.
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Il territorio è anche tessuto sociale, un ambito che vi vede impegnati in molteplici iniziative. Ce ne parla? Per Diba 70 le preoccupazioni di natura etica sono fondamentali all’interno della visione strategica d’impresa. La responsabilità sociale d’impresa per l'impatto delle proprie attività in chiave di sviluppo sostenibile persegue obiettivi fondanti di salute, competitività, occupazione, coesione sociale e protezione dell’ambiente. Tra le attività di CSR la costante ricerca di prodotti di qualità e marchi affidabili, la sicurezza alimentare, l'innovazione tecnologica continua. Particolare attenzione è dedicata all’ambiente, alla tutela dei propri stakeholders, alle risorse umane interne, alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, all'informazione e formazione dei propri collaboratori. Da anni cerchiamo di valorizzare alcune iniziative meritevoli nel territorio in cui operiamo. Abbiamo collaborato alla realizzazione di progetti rivolti al mondo scolastico insieme all'Associazione Autismo Siena Piccolo Principe per dare visibilità a un disagio così complesso e diffuso. Stiamo dando seguito ad una molteplicità di iniziative, principalmente rivolte al modo dei più giovani, con associazioni del territorio. Diba 70 è lieta di contribuire alle attività della Fondazione Territori Sociali Alta Val d’Elsa. L'ente gestisce i servizi sociali per conto dei Comuni di Casole d'Elsa, Colle Val d'Elsa, Poggibonsi, Radicondoli e San Gimignano. Un paio di volte all'anno apriamo le porte della nostra
A destra Massimo Provvedi, "Miglior Operatore 2015" per la categoria Distributori Automatici, secondo i risultati dei questionari di soddisfazione compilati dai clienti della Diba70 in riferimento ai servizi ricevuti nel 2015
azienda al pubblico organizzando eventi ludico/divulgativi per ragazzi con presentazioni di libri, attività musicali, gare sportive. L'ultima ha riguardato dei laboratori di astronomia e di costruzione. Torniamo all’attività in senso stretto. Con l'obbligo della trasmissione telematica dei corrispettivi il vending sta entrando in una nuova era fiscale. Siete pronti? Direi che ci siamo, mancano naturalmente gli ultimi dettagli e ovviamente le concrete verifiche sul campo che a questo punto attendiamo con curiosità.
Secondo lei, il nuovo sistema modificherà gli equilibri del settore e come cambierà la distribuzione automatica nei prossimi anni? I soggetti attivi del settore dovranno inevitabilmente professionalizzarsi ed emanciparsi da una certa latitanza nell'offrire servizi qualificati. Tale appuntamento mi auguro possa servire da volano per dare una scossa significativa alla categoria fino ad oggi orientata in atteggiamenti e pratiche consolidate che hanno contribuito a svilire un settore prezioso e florido come quello del Vending.
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Gli interni del Punto Vendita Diba 70 Shop
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Le infinite golosità del Beverage
a storia della Nutis e quella del brand Caffè Barbaro sono strettamente legate e fanno capo ad una piccola torrefazione fondata nel 1956 in provincia di Napoli dal giovane e intraprendente Giuseppe Iovine. Da allora, la piccola impresa artigianale si è evoluta in una realtà industriale affermata in Italia e all’estero non solo nella produzione di caffè, ma in un’ampia e differenziata offerta in grado di soddisfare più canali: dalla GDO all’Ho. Re.Ca. al Vending. A condurla oggi la seconda generazione, rappresentata dall’amministratore Gianni Iovine, che siamo andati ad intervistare nel nuovo stabilimento da poco inaugurato.
Innanzi tutto, complimenti per il nuovo stabilimento che, immaginiamo, risponde a nuove esigenze dettate dalla crescita dell’azienda. Come siete arrivati a queste dimensioni? Nutis nasce nel 1956 come torrefazione artigianale che destinava la sua produzione prevalentemente ai bar. Andò avanti così per molti anni, finché comprendemmo che il business del mondo del caffè stava virando verso il monoporzionato per la semplicità del processo di erogazione che diventava accessibile a tutti e non era più appannaggio solo degli operatori professionali. Una macchina per il caffè essenziale – mi riferisco ai primi modelli comparsi sul mercato – e una compressa di caffè consentivano e consentono a chiunque di ottenere un buon espresso a casa come in ufficio. Questa è stata la rivoluzione del mondo dell’espresso in Italia ma soprattutto all’estero. Di fronte a questo fenomeno, abbiamo avviato la nostra trasformazione, trasferendo il know how acquisito in anni di lavoro nel canale bar a questo nuovo segmento che si stava profilando e che mostrava grandi potenzialità di sviluppo. Il tempo ci ha dato ragione, al punto che è sta-
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to necessario realizzare una struttura che, per efficienza e modernità, rispondesse alle nuove esigenze. Soffermiamoci un attimo sul canale bar. Bisogna dire che il portafoglio prodotti che proponete per questo specifico settore è davvero ampio e variegato. Sì, è vero! Oltre al caffè vantiamo un’importante gamma di solubili per il consumo bar/hotellerie, che si è via via ampliata in risposta alle richieste del mercato e dei consumatori, come ad esempio la crema di caffè e la granita d’estate e il ginseng d’inverno, un prodotto che ha addirittura superato i consumi del decaffeinato. Compreso che tutto questo funzionava molto bene nei bar, abbiamo trasportato questa tipologia di prodotti nel mondo del monoporzionato, offrendo ai consumatori la possi-
bilità di prepararsi da soli un’ampia gamma di bevande che fino a poco tempo prima era inimmaginabile consumare a casa. Oggi poi la tecnologia mette a disposizione macchine per uso O.C.S. e domestico sempre più evolute, semplificando ulteriormente i processi di preparazione di tutte le bevande e non solo l’espresso.
E per il vending? Per il vending tradizionale, e quindi il caffè in grani, abbiamo cercato di calibrare miscele che dessero un buon risultato in tazza con un prezzo adeguato. Facciamo molta attenzione alla qualità dei grani per evitare che il gestore abbia problemi con le macchine, riuscendo in ogni caso a mantenere un prezzo aggressivo. Devo dire purtroppo che, come l’Ho.Re.Ca. anche il mondo delle vending machine sta cambiando e si sta chiudendo sempre di più, diventando appannaggio di poche torrefazioni. Ritagliarsi un proprio spazio all’interno di queste dinamiche in un certo senso già costruite, significherebbe investire risorse per togliere quote di mercato ai competitor, cosa che rientra nelle normali logiche del business. Noi, piuttosto che muoverci in questa direzione, preferiamo sviluppare nuovi mercati che diano maggiori opportunità di crescita. Si riferisce al monoporzionato? Sì, certo! Quest’intuizione non è stata una nostra invenzione, ma di qualcun altro che alcuni decenni fa ha aperto nuove prospettive nel mondo del caffè, lanciando nel mercato macchinette e prodotti. Noi abbiamo colto quest’intuizione, seguendone la scia. Come altri, anche noi abbiamo cominciato con la produ-
zione di cialde alla quale è seguita quella delle capsule quando si sono aperti i mercati: la compatibile EP, poi Nespresso*, A Modo Mio* e Dolce Gusto*. Stiamo per avviare la produzione della compatibile Uno System* di Illy e Kimbo e della Bialetti*. Tengo a sottolineare che non basta realizzare un compatibile, è necessario che esso funzioni tecnicamente, non crei problemi con le macchine presenti sul mercato e, per questo motivo, abbiamo sviluppato un know how adeguato, in grado di individuare eventuali disfunzioni ed applicare i correttivi tecnici che ottimizzino il prodotto.
*I marchi citati non appartengono alla Nutis srl né ad aziende ad essa collegate
Cosa propone invece la Nutis al settore Ho.Re.Ca.? Per l’Ho.Re.Ca. proponiamo principalmente la linea di caffè in grani con diverse miscele e gradi di tostatura, oltre all’ampia gamma di solubili di cui parlavamo prima. Da un punto di vista commerciale, per il canale Ho.Re.Ca. abbiamo sviluppato una rete di rivenditori/concessionari, alcuni dei quali in esclusiva, e ci serviamo di grossisti tradizionali multiprodotto già inseriti nel canale. Abbiamo scelto di non fornire servizi (comodato, apparecchiature, assistenza, ecc.) avendo voluto concentrare le nostre forze e i nostri sforzi sul prodotto e lasciando che del servizio si occupassero rivenditori e concessionari.
Parliamo logicamente di caffè. E gli altri prodotti compatibili? Naturalmente non ci siamo fermati al caffè ma, perseguendo la nostra filosofia che ci spinge verso il nuovo, il non esplorato, abbiamo allargato la gamma con i caffè aromatizzati e tutti i solubili, fino a proporre referenze legate al mondo del benessere come tè e tisane e una linea bio, oggi di grande tendenza. Per la linea biologica abbiamo studiato un packaging ad hoc con confezioni costituite da pochi pezzi in modo che il consumatore sia più invogliato all’acquisto e all’assortimento. Torniamo agli aromatizzati che rispondono perfettamente al vostro claim “infinita varietà”. Sono davvero tanti! Abbiamo iniziato ad esplorare il mercato degli aromatizzati una quindicina di anni fa, creando il caffè alla nocciola. Poi abbiamo ampliato la gamma con un’infinità di gusti, tra i pochi in Italia specializzati nella produzione di bevande così particolari e di nicchia. E poi, proprio per la lunga esperienza accumulata in questa tipologia di prodotto, siamo anche quelli che riescono ad offrire un livello qualitativo importante. Sono gusti particolari e la qualità è importante per fidelizzare il consumatore. I feedback che regolarmente riceviamo ci riconoscono questa qualità. Quanto conta per voi il rapporto qualità/prezzo? È fondamentale! Le risorse economiche del consumatore si riducono sempre di più ed occorre adeguare l’offerta in base alle sue disponibilità, consentendogli però di provare e magari scegliere e ordinare i prodotti che più lo attraggono. In questo senso, oltre ad un prezzo adeguato, è importante presentare piccole confezioni che comportano una minima spesa. Le statistiche dicono (e l’esperienza lo conferma) che il consumatore preferisce tornare più frequentemente sul punto vendita, facendo minimi acquisti, piuttosto che ragionare in termini di scorte che implicano spese più importanti che mal si conciliano con la gestione di un budget mensile entro il quale il consumatore deve muoversi. E questo vale soprattutto per il canale domestico. Il mercato del porzionato sta cambiando, sottraendo quote sempre maggiori al gestore. Qual è la sua visione ?
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Il mercato si suddivide in 3 filoni. Il primo è quello del negozio specializzato, in molti casi legato alla figura del gestore. Spesso, infatti, i gestori aprono anche negozi, non portano più il caffè a domicilio ma lasciano che sia il consumatore a raggiungere il punto vendita e fare i propri acquisti potendo “toccare con mano” se non addirittura assaggiare il prodotto. Il consumatore ne riceve maggiore soddisfazione, poiché ha concluso il suo acquisto con la consapevolezza di quello che porta a casa. Credo che questo canale distributivo, oggi in evoluzione, troverà nei prossimi anni il suo assestamento. Il secondo filone è l’e-commerce. La gente preferisce scegliere da casa, confrontare i prezzi tra la molteplicità delle offerte che trova in rete. È un mercato che cresce a due cifre e, secondo me, continuerà a crescere a questo ritmo. Il terzo filone, che sta esplodendo, è quello della DM, quindi il retail, le catene di supermercati, i rivenditori alimentari ecc. che stanno inserendo all’interno dei punti vendita un
E l’estero? Il mercato estero è un’immensa opportunità per tutte le imprese perché sviluppa numeri che in Italia ci sognamo! Consideriamo che il mercato mondiale del caffè non è l’espresso ma il caffè all’americana, nel bicchierone. Ebbene, anche i consumatori esteri si affacciano all’espresso e lo apprezzano. Per loro rappresenta un prodotto diverso dal caffè, ma lo considerano prodotto italiano, un simbolo del made in Italy e, proprio per questa connotazione, è molto richiesto. Come siete strutturati per quanto riguarda la distribuzione? Per quanto riguarda i negozi, abbiamo una piattaforma web che supportiamo anche attraverso i social media come Facebook, Twitter, Instagram. Queste sono le nostre vetrine e il canale attraverso il quale facciamo marketing, comunichiamo la nostra esistenza a chi non ci conosce ancora o, per i clienti acquisiti, lanciamo le nostre novità e le nostre promozioni. Questo è il nostro canale diretto. Per quanto riguarda i concessionari e i rivenditori, questi
sono ulteriori piattaforme, costituendo un importante canale distributivo. Diverso è il retail per il quale abbiamo due responsabili di area, uno per il Nord e uno per il Sud, due realtà geografiche e commerciali diverse: a Nord esiste la vera distribuzione organizzata con piattaforme che servono centinaia di punti vendita; il Sud è, invece, più frazionato ed il mercato è diviso in tanti piccoli utenti. Ad affiancare i due responsabili di area vi è tutta una serie di agenti che seguono i clienti. Il mercato estero, invece, lo seguiamo dall’interno con un responsabile preposto a questo importante ruolo. Progetti? Come anticipato, partiamo a giorni con la produzione dei compatibili Uno System* e Bialetti* per i quali abbiamo già un’enorme quantità di richieste. Attendiamo la consegna di un nuovo macchinario per la produzione dei compatibili Caffitaly*, l’unico che mancava per completare la gamma. Per il packaging abbiamo inserito nel nostro processo di produzione macchinari per il confezionamento di piccole pezzature: da 5 a 10 unità di prodotto. Ma siamo ancora in una fase di assestamento nella nuova struttura. Appena ci saremo stabilizzati, potremo dedicarci con maggiore serenità a nuove idee e nuovi progetti. Con l’entusiasmo e la grinta che ci contraddistinguono da sempre. Vending News® - Riproduzione riservata
*I marchi citati non appartengono alla Nutis srl né ad aziende ad essa collegate
reparto dedicato al mondo del porzionato. Negli ultimissimi mesi sto addirittura verificando che anche i rivenditori di elettrodomestici aprono al loro interno corner dedicati al monoporzionato. Credo che questi siano i mercati in crescita nei prossimi anni.
Gli snack salati al "sabor de España" La storia Grefusa è un'azienda spagnola familiare con più di 80 anni di storia, specializzata nella produzione di frutta secca e snack ai cereali. Il suo obiettivo è dare piacere e sorprendere costantemente i consumatori con proposte piacevoli per il palato e buone perché vengono elaborate con i migliori ingredienti e processi di fabbricazione. L'innovazione e la nutrizione formano parte dei valori chiave dell'impresa e sono presenti in tutti i prodotti che realizza. Da più di 10 anni mantiene un forte impegno per la nutrizione, presta attenzione alle materie prime, alla selezione degli ingredienti (utilizza ad esempio solo olio di oliva e di girasole), ai processi di elaborazione, alla freschezza dei prodotti e all'informazione per il consumatore. Frutto di questo compromesso, Grefusa ha ottenuto nel 2015 il Premio Alimento de España, che il governo spagnolo assegna alle aziende per le buone pratiche e per il loro contributo alla crescita del marchio spagnolo. Molto consolidata nel mercato spagnolo, Grefusa è leader nell'innovazione e scommette apertamente sullo snack salutare. In questa direzione, Snatt's è il marchio rappresentativo dei suoi prodotti da forno e il biglietto da visita dell'Azienda nel mercato internazionale.
I numeri Nel 2015 Grefusa ha raggiunto un fatturato di 96.250.000,00 euro e per il 2016 si attende cifre molto positive. Nel 2015 è cresciuta del 32% nelle vendite e nel 2016, in mancanza di una revisione contabile e di una pubblicazione ufficiale delle cifre, ci si aspetta di superare questo dato di incremento. Sempre pronta a scommettere sulla crescita dell'azienda, tutta la squadra Grefusa lavora per raggiungere questo
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obiettivo, per dare sostegno e potenziare lo sviluppo. In questi ultimi anni è stato necessario assumere nuovo personale, fino a incrementare l'organico del 6%, giungendo a un totale di 586 lavoratori. Inoltre, l'Azienda ha investito più di 4.000.000,00 di euro in sviluppo e per apportare migliorie ai processi operativi, alla sicurezza alimentare e alla tecnologia allo scopo di dare supporto alla strategia di crescita prefissata.
I mercati L'internazionalizzazione è per Grefusa una delle scommesse strategiche, una grande sfida che richiede concentrazione e investimento. Da quando ha iniziato il suo processo di internazionalizzazione, l'obiettivo di Grefusa è stato quello di raggiungere principalmente i paesi dell'Unione Europea, esportando prodotti elaborati nei siti produttivi centrali in Spagna: Alzira (Valencia) e Aldeamayor (Valladolid). Per Grefusa, l'Italia è uno dei paesi più importanti nel mercato internazionale; è un paese dove sta investendo e scommettendo principalmente col marchio Snatt's, snack salutari al forno, le cui vendite hanno mostrato una tendenza positiva sin dal 2011 moltiplicando per 5 il fatturato. Grefusa intende continuare il suo percorso verso l'internazionalizzazione rafforzandosi in Italia, Germania e nell'UE,
dal momento che sono mercati che offrono grandi opportunità e costituiscono una sfida per l'azienda. Allo stesso tempo, si apre alla possibilità di stabilire partnership con altre aziende per continuare ad introdursi nel mercato internazionale.
Il canale vending Presente anche nell'Ho.Re.Ca. e nella Grande Distribuzione Alimentare (GDA), il canale della distribuzione automatica rappresenta per Grefusa quello più importante nel mercato italiano. Intuendo che il canale vending, per sua propria natura, è perfettamente in linea con un prodotto di impulso come quello realizzato da Grefusa, l'azienda ha deciso di scommettere su di esso, come parte del suo sviluppo in Italia. A partire dall'accordo siglato nel 2011 con Dispensa Zaniboni, Grefusa ha iniziato a sviluppare prodotti cercando di adattarli a questo canale.
La partnership con Dispensa Zaniboni
La collaborazione con Dispensa Zaniboni iniziò 7 anni fa in Germania in occasione della fiera del settore dell'alimentazione ISM. Qui Grefusa presentò i Mini Bastoncini, che all'inizio non si adattavano al mercato italiano. Cominciò da qui la discussione sulle potenzialità di questo mercato e su come l'azienda avrebbe potuto adattarvi i suoi prodotti. All'inizio, molti erano i dubbi sul funzionamento degli snack Grefusa nel mercato italiano, dal momento che esisteva molta concorrenza di prodotti al forno analoghi. Oggi l'azienda può considerarsi orgogliosa dal momento che i suoi prodotti hanno ricevuto un'ottima accoglienza tra i consumatori italiani. I primi snack inseriti furono gli Snatt's Bastoncini Pipas, poi i Bocaditos e i Minibocaditos. Dispensa Zaniboni è un partner eccellente per Grefusa, dal momento che la sua filosofia del lavoro è perfettamente in linea con quella dell'azienda spagnola: Zaniboni non vuole soltanto cercare dei prodotti stranieri per venderli nel mercato italiano e Grefusa non vuole semplicemente un distributore per vendere i suoi prodotti. Per entrambi, l'obiettivo comune è sviluppare il mercato dei prodotti Grefusa, pensando a medio e a lungo termine e sempre cercando di capire e soddisfare le necessità e i desideri del consumatore italiano.
Il primo prodotto che Dispensa Zanboni iniziò a vendere furono i Bocaditos di Alba dato che in quel momento era una referenza che Grefusa aveva adattato al canale della distribuzione automatica. Successivamente, introdusse nel mercato italiano gli Snatt's Bastoncini Pipas da 40 gr. Al giorno d'oggi i prodotti più venduti sono i Bastoncini, seguiti dai Mini Bocaditos. Nel 2015 sono stati introdotti con successo i Natuchips del marchio Snatt's, così saporiti e croccanti come le patate fritte classiche ma con un 50% in meno di grassi. A base di cereali e soja, dispongono di un'ampia gamma di deliziosi sapori.
Innovazione e packaging Grefusa innova tanto nei prodotti come nei processi di elaborazione, vivendo l'innovazione come una costante e ciò è qualcosa di innato, che fa parte del suo DNA, uno dei valori più importanti. L'azienda lancia ogni anno nuovi prodotti, una costante mantenuta sin dalle origini e divenuta un valore consolidato con la seconda generazione familiare, guidata da Alfredo Gregori. Tutto lo staff di Grefusa lavora per lanciare nel mercato tra le 12 e le 15 proposte nuove ogni anno con l'obiettivo di sorprendere e far gustare ai consumatori prodotti di qualità, nuovi e innovatori, mantenendo sempre fede al compromesso nutrizionale. Altrettanto importante per Grefusa è il design della confezione e dell'imballaggio, una parte essenziale dell'innovazione e della strategia aziendale. Nel definire nuovi packaging, Grefusa persegue obiettivi come il miglioramento nel conservare la qualità dell'alimento rispetto agli agenti esterni; offrire al consumatore dei formati che si adattino a diversi momenti di consumo o che siano un mezzo di comunicazione con il consumatore.
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Il consumatore L'innovazione in Grefusa è sempre guidata e ispirata dalle tendenze e dai gusti dei consumatori che l'azienda ascolta attentamente attraverso vari punti di contatto. I social network sono un canale più informale e diretto che permettono di conoscere in modo molto più istantaneo e veloce le attese dei consumatori.
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Per il consumatore i piccoli snack sono un momento di gioia e piacere da condividere, un momento di socializzazione e convivialità. Per questo motivo il sapore è molto importante, così come l'innovazione e la varietà. Su questo incidono anche altri fattori, quali l'atteggiamento verso i valori nutrizionali e gli stili di vita, fattori variabili che incidono sulle abitudini alimentari dei consumatori. In risposta a queste esigenze, nel 2007 Grefusa lanciò nel mercato un prodotto spagnolo al 100%: gli Snatt's al forno, che rispondono chiaramente alle attuali tendenze del mercato e di un consumatore che si preoccupa di più della sua alimentazione e della necessità che sia compatibile con una dieta equilibrata. Per i suoi prodotti Grefusa non usa olio di palma ma solo olio di oliva e girasole, facendo attenzione alle materie prime, alla selezione degli ingredienti, ai processi di elaborazione, alla freschezza dei prodotti e alle informazioni per il consumatore. Le tre chiavi del compromesso nutrizionale di Grefusa sono: frutta secca e/o cereali, ingredienti base di tutti i suoi prodotti; utilizzo al 100% di olio di oliva e girasole; nessun conservante né coloranti artificiali.
I progetti per il 2017 L'obiettivo di Grefusa è di continuare sul piano di espansione valutando opzioni tanto a livello nazionale che internazionale. La principale scommessa internazionale per il 2017 è Snatt's, il marchio di cereali al forno. Questo obiettivo internazionale si realizzerà in mercati chiave che l'azienda vuole continuare ad esplorare e in cui intende introdurre il marchio: Italia, Germania e l'Unione Europea rappresentano una grande opportunità.
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Particolare cura viene posta alla grafica: l'immagine del prodotto non solo deve essere ben visibile, ma deve anche attirare l'attenzione. Inoltre, l'azienda fa in modo che la confezione riduca sempre di più il suo impatto ambientale nel suo ciclo di vita, con confezioni che abbiano una dimensione minima, adeguata alla quantità del prodotto, riducendo così il materiale utilizzato per garantire le proprietà di contenimento e di barriera. Grefusa studia come rendere più efficace ed efficiente l'uso di materiali rinnovabili, riciclabili e biodegradabili e porta avanti ricerche per individuare confezioni che conservino più a lungo il prodotto nel tempo. Il packaging, inoltre, deve svolgere un'altra importante funzione: essere un mezzo di comunicazione con il consumatore, una finestra tra il prodotto e Grefusa, poiché il packaging è sempre di più una piattaforma che conduce il consumatore verso il marchio, attraverso la sua pagina web, informazioni supplementari, video, promozioni, giochi, ecc. Una parte degli investimenti è destinata a nuove macchine per realizzare confezioni innovative che rispondano alle richieste dei consumatori, in base alle quali vengono apportate molte proposte e modifiche nei disegni delle confezioni.
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I nuovi progetti CONFIDA per il 2017
Ampliamento dei servizi, formazione, sostenibilità e digitale
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a fine giugno 2016 Michele Adt è il nuovo direttore di CONFIDA, un manager con una pregressa esperienza nel marketing e nelle relazioni pubbliche e istituzionali; esperienza che lo ha portato a confrontarsi con associazioni di categoria, istituzioni ed enti. Le pubbliche relazioni sono, quindi, un campo in cui Michele Adt si muove agevolmente, il che fa di lui una figura professionale chiave nel lavoro associativo nei confronti degli stakeholder e delle istituzioni. La sua esperienza nel marketing, inoltre, risulta indispensabile per creare nuovi servizi e attività per l’associazione e promuoverli, attraendo di conseguenza nuovi associati. Michele Adt sembra essere, dunque, l’uomo giusto al posto giusto e la persona più adatta per illustrare i progetti che l’associazione porterà avanti nel 2017.
Dottor Adt, com’è stato il suo impatto col mondo del vending e con gli imprenditori del settore? Direi molto positivo. L’estate scorsa, appena entrato a far parte di CONFIDA, ho visitato alcune aziende associate e sono rimasto da subito colpito positivamente. Tra le aziende di gestione ci sono bellissime storie di imprenditori che hanno creato da zero aziende solide che danno lavoro a molte persone grazie al proprio impegno, coraggio e lungimiranza. Per quanto riguarda i fabbricanti di distributori automatici si tratta di aziende che producono una tecnologia Made in Italy all’avanguardia venduta in tutto il mondo. In anni in cui si parla solo di delocalizzazione e prodotti asiatici, queste sono produzioni italiane tecnologicamente avanzate: frutto di quella che viene comunemente definita Industria 4.0. Basti pensare che il Politecnico di Milano ha inserito le smart vending machine tra i migliori esempi di Internet of Things, ossia quegli oggetti “intelligenti” che attraverso internet comunicano con le persone. E poi ci sono le aziende alimentari che operano nel vending a partire dai brand del caffè e dalle torrefazioni che hanno contribuito alla grande diffusione del vending in Italia. Non bisogna dimenticare che il mercato italiano è il quarto a livello europeo per fatturato e il primo per numero di macchine installate. Infine le industrie del largo consumo che hanno permesso, con i propri prodotti, di allargare l’offerta dei distributori automatici a bevande fredde, snack, tramezzini e piatti pronti. Credo che siamo ancora all’inizio di questo processo e nei prossimi anni vedremo un allargamento del vending anche ai prodotti non food e al mondo dei servizi.
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Che atmosfera ha trovato al suo ingresso? Preoccupata ma non rassegnata. Erano giorni complessi. Da un lato, l’Antitrust aveva appena comminato a diverse aziende del settore e all’associazione una sanzione per la quale abbiamo fatto ricorso al TAR. E dall’altro, l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato il provvedimento sulla trasmissione telematica dei corrispettivi frutto di una lunga trattativa con l’associazione che creava preoccupazioni soprattutto da parte dei piccoli operatori che si interrogavano sull’impatto che questa riforma avrebbe avuto sulla propria attività. Ho capito però fin da subito che gli imprenditori del vending sono caparbi e hanno superato in passato brillantemente molte problematiche grazie al loro impegno e alla loro capacità di adattamento e di innovazione. Secondo Lei, lungo quali percorsi deve orientarsi CONFIDA per i l futuro? CONFIDA quest’anno compie 38 anni, essendo stata fondata il 13 luglio 1979, ma nonostante i suoi anni è una associazione per certi aspetti molto moderna. La sua modernità a mio avviso è data principalmente dall’essere una “filiera”. Le grandi associazioni industriali hanno infatti scoperto solo da pochi anni l’organizzazione a filiera mentre in CONFIDA esiste dal 1979, quando le varie componenti del mercato (gestori, fabbricanti e produttori alimentari) hanno avvertito l’esigenza di costituire l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica. Stiamo lavorando per rafforzare questo aspetto di filiera
promuovendo la crescita dell’associazione in tutte le sue componenti. Per far questo stiamo ampliando l’offerta dei servizi dell’associazione (ad esempio nell’ambito della formazione e dei servizi in convenzione ma non solo) in modo da offrire a ogni categoria di azienda associata dei servizi su misura. Un altro tema su cui l’associazione punta è la promozione della (buona) reputazione del settore, che non vuol dire fare una campagna di comunicazione esterna autoreferenziale, ma piuttosto valorizzare quegli aspetti positivi della distribuzione automatica (dalla tecnologia alla sostenibilità) che non sono molto conosciuti all’esterno ma che contribuiscono a creare un’immagine positiva del vending presso i nostri diversi interlocutori, siano essi clienti, istituzioni, enti o consumatori finali. Queste sono solo alcune delle novità per il 2017. Tematiche nuove che si aggiungono a tutte le numerose iniziative e i servizi che l’associazione da anni mette a disposizione dei propri associati. Il mio compito è quello di valorizzare quanto di buono è stato fatto in passato e si sta facendo e di introdurre nuovi servizi, nuove attività e nuovi strumenti. In questo ho la fortuna di poter lavorare con un team piccolo e ben consolidato e soprattutto con un Presidente, il Dott. Piero Angelo Lazzari, di grande esperienza e capacità e che ha svolto il ruolo di direttore nei precedenti quindici anni. Questo ha certamente agevolato una rapida ed efficace integrazione. E di questo ringrazio il Consiglio Direttivo di CONFIDA che mi ha messo nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi.
Come si è detto Lei è entrato in questo settore in un momento molto delicato, nel momento clou del confronto tra l’associazione e l’Agenzia delle Entrate sul tema della trasmissione telematica dei corrispettivi. Qual è il suo giudizio rispetto ai passi compiuti? Credo che l’associazione in questi anni abbia svolto e continui a svolgere un ruolo fondamentale per il settore. CONFIDA ha lavorato su questo tema fin dal 2007 quando è riuscita ad intervenire per far abrogare i commi da 363 a 366 della legge finanziaria per il 2008 che contenevano già una prima formulazione dell’obbligo di comunicazione dei
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corrispettivi. Il provvedimento, riemerso con la Delega Fiscale del 2014, ha visto l’associazione protagonista di un intervento presso le Commissioni Parlamentari competenti per la proposta di una specifica formulazione dell'articolo relativo alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. Proposta che è stata poi recepita dal DL 127/2015: ossia il comma 2 art. 2 che ha permesso di ottenere una fase transitoria con un minore impatto sul funzionamento dei distributori automatici, finalizzato a evitarne la sostituzione immediata e consentire un progressivo e graduale adeguamento. La successiva attività dei tavoli tecnici di Confida con l’Agenzia delle Entrate ha permesso poi di differire di 6 anni l’entrata in vigore della cosiddetta “fase a regime”. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un atteggiamento responsabile dell’associazione e dei suoi organi direttivi che hanno dialogato con le istituzioni al fine di far comprendere le complessità del settore. Occorre chiarire che senza questo dialogo avremmo avuto una fase a regime già a partire dal 2017 che avrebbe comportato un esborso finanziario insostenibile per il settore. Come si muoverà l’associazione nelle prossime settimane, antecedenti l’entrata in vigore del nuovo sistema fiscale? E come supporterà gli associati in seguito? Abbiamo creato uno “Sportello Corrispettivi”, coordinato dal responsabile dell’area legale di CONFIDA Michele Evolvi, un servizio per fornire alle imprese associate tutte le informazioni necessarie per adeguarsi alla nuova normativa. Le attività dello “Sportello”, destinate ai soli associati di CONFIDA, comprendono: • una consulenza personalizzata telefonica o via mail • informative e circolari normative e fiscali • un’area riservata del sito www.confida.com contenente una video guida sui corrispettivi le FAQ con le domande più frequenti e le risposte degli esperti oltre a documenti utili per agevolare l’implementazione della nuova normativa. Inoltre, nel mese di febbraio organizzeremo una seconda serie di incontri sul territorio di approfondimento sui corrispettivi (le date e i luoghi sono sul sito di Confida) insieme all’Agenzia delle Entrate. In CONFIDA sono infine attive commissioni tecniche dei produttori di sistemi di pagamento e delle software house, oltre alla commissione fiscale, per approfondire ogni tematica relativa alla riforma dei corrispettivi. Altro tema caldo in questo momento è la sostenibilità. Ci illustra il progetto di CONFIDA? Il Vending Sostenibile è un progetto realizzato da CONFIDA attraverso l’attività di una specifica Commissione composta da aziende associate e coordinata da Anna Reina, con la collaborazione della Fondazione SODALITAS. Lo scorso ottobre abbiamo inviato un sondaggio alle imprese associate per rilevare cosa ne pensassero del tema della sostenibilità e una larga maggioranza costituita dal 70,9% degli intervistati ci ha confermato che il tema della sostenibilità è un tema fondamentale per il futuro del vending. I risultati dell’indagine svolta sui nostri associati mostrano chiaramente come le aziende del vending siano sempre più consapevoli del fatto che l’attenzione a una gestione sostenibile dell’attività della distribuzione automatica porta notevoli benefici in termini di minor impatto
ambientale non solo per l’azienda stessa ma per la comunità in cui essa opera. Il tema della sostenibilità nel vending tocca infatti molti aspetti dell’attività: a partire dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare. Siamo ancora all’inizio di questo processo ma molte aziende del settore hanno già posto in essere progetti interessanti in materia di sostenibilità. Per questo motivo CONFIDA ha messo a disposizione un sito www.vendingsostenibile.com dove le aziende associate possono condividere le loro buone prassi con le altre imprese e con enti e istituzioni con le quali peraltro la sostenibilità rappresenta un’ottima piattaforma di collaborazione. Nel corso del 2017 il progetto Vending Sostenibile crescerà e svilupperà convegni, incontri ed eventi sul territorio come quelli organizzati nel 2016 a Conegliano, Prato, Torino e Milano. Altro tema importante è quello della sana alimentazione. CONFIDA si è molto adoperata per riabilitare l’offerta alimentare del vending. Con quali strumenti? Questo è un tema molto delicato per il settore. Da un lato, l’associazione è impegnata a monitorare ed intervenire per difendere il settore da attacchi esterni di coloro che per ragioni ideologiche o (più frequentemente) per interessi lobbistici vorrebbero dirci, a colpi di legge, cosa mettere o non mettere nel distributore automatico. Su questo punto CONFIDA ha una posizione forte e intransigente: siamo contrari a qualsiasi forma di divieto di distribuzione attraverso il vending di prodotti alimentari che sono regolarmente in commercio e che rispettano tutte le normative vigenti. Al tempo stesso, credo che la crescita del vending passi anche attraverso la differenziazione dell’offerta alimentare che deve essere ampia per andare ad intercettare tutte le esigenze nutrizionali e di gusto dei consumatori che stanno rapidamente cambiando. Su questi argomenti stiamo discutendo all’interno degli organi associativi preposti, ossia il Gruppo Merceologico di Produttori Alimentari, guidato da Stefano Piccinini, e quello dei Gestori, guidato da Alessandra Zamperini, e la Task Force Produttori/Gestori, coordinata da Andrea Cavani.
ciazioni europee del vending è fondamentale e CONFIDA promuove questi scambi e contaminazioni nell’interesse dei suoi associati. Nel settembre scorso, abbiamo organizzato un convegno bilaterale tra gestori italiani e spagnoli a Firenze, il “Vending Florence”, che è stato un successo e verrà riproposto dall'8 al 10 giugno, questa volta in Spagna a Madrid. Inoltre, quest’anno a novembre ospiteremo in Italia a Roma l’EVEX 2017, l’evento europeo del vending che uniremo eccezionalmente ai nostri “Stati Generali” per dar vita ad un grande evento europeo della distribuzione automatica. Sappiamo che ci sono molti progetti in cantiere per il 2017. Ce li illustra nel dettaglio? Stiamo potenziando i servizi che l’associazione offre ai suoi associati. In particolare in due direzioni: servizi di formazione e convenzioni. Per il 2017 l’attività di formazione di CONFIDA, promossa in collaborazione col Gruppo Giovani guidato da Roberto Pace, raddoppia. Prosegue l’attività di e-learning attraverso la piattaforma che l’associazione mette a disposizione dei suoi associati per erogare video corsi di formazione gratuiti che verrà integrata con una formazione di aula a prezzi agevolati.
Settembre 2016 - Firenze - Vending Florence
Stiamo assistendo ad un’apertura delle associazioni del vending europee, sempre più disponibili al confronto e all’incontro. Qual è la sua opinione? Oramai viviamo in un mercato aperto e globale. Molte nostre aziende associate, in particolare i fabbricanti di distributori automatici e le aziende alimentari ma anche qualche grande gestore, operano su mercati europei e mondiali. Inoltre, all’interno dell’Unione Europea le legislazioni tendono ad amalgamarsi. Pertanto, il confronto con le asso-
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Novembre 2016 - Cannes (FR) - European Vending Experience
Per quanto riguarda i temi quest’anno CONFIDA punterà sull’area commerciale e sulla digitalizzazione delle imprese del vending. In particolare i nuovi corsi commerciali affronteranno i seguenti temi: • La vendita di qualità: spostare il focus dal prodotto al valore • Gestione della trattativa in modo efficace • Conoscere meglio il proprio cliente (chi e cosa vuole) e scoprire i motivi d’acquisto Mentre i nuovi corsi sul digitale affronteranno i seguenti argomenti: • I social media per generare i contatti commerciali e rafforzare la fiducia attorno all’azienda Il mondo digitale e l’importanza di farsi trovare sulla Rete • App e web-app, come rafforzare il rapporto con il consumatore grazie al digitale Tutte le informazioni sui corsi di Confida (date, orari, programmi e costi) sono sul sito www.confida.com
Negli scorsi anni l’associazione ha promosso incontri sul territorio tra produttori e società di gestione molto costruttivi come VendingToGo. Lo scorso anno questo tipo di approccio è stato necessariamente incentrato sul tema dei corrispettivi. Crede sia auspicabile un ritorno al precedente format, meno tecnico e più commerciale? Una cosa non esclude l’altra. Nel 2017 andremo in entrambe le direzioni. Nei primi mesi dell’anno come si è detto organizzeremo un roadshow sul territorio sul tema dei corrispettivi nel vending dato che è un tema ancora cruciale visto che il 1° aprile parte l’obbligo della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica delle vending machine. Tuttavia, vogliamo anche dar vita a nuovi eventi sul territorio e proporremo dei format nazionali, coinvolgendo le Delegazioni Territoriali dell’associazione per ascoltare le singole esigenze dei territori e proporre le iniziative più idonee alle aziende nelle aree in cui operano.
I nuovi corsi dedicati al digitale (un novità per il vending) confermano la sua passione per la tecnologia e i media digitali? Sì, credo che la tecnologia e i media digitali siano molto importarti per le aziende del settore così come per la nostra associazione. Dobbiamo cogliere le opportunità che il digitale ci offre. Vi faccio tre esempi. Con i media digitali innanzitutto le imprese del settore, piccole o grandi che siano, possono promuovere facilmente la propria attività e comunicare con i propri clienti, stakeholder e anche con i consumatori finali. Inoltre, oggi gran parte dei clienti ricerca i servizi di vending su Google e quindi le aziende devo essere reperibili online. Infine, la promozione delle APP di pagamento potrebbe far diminuire il cash dentro le vending machine che è a rischio ogni giorno di furti che comportano spesso anche danneggiamenti alle macchine. Per questo motivo nel Piano di Formazione 2017 abbiamo puntato su dei corsi di digitale. Il processo di digitalizzazione deve però partire dalla stessa associazione. CONFIDA è fortunatamente un’associazione molto partecipata in cui le persone si riuniscono fisicamente, si vedono e si parlano in gruppi, commissioni, iniziative ed eventi e così deve rimanere. Questo non toglie di sfruttare al meglio ad esempio i social media. Abbiamo attivato i canali dell’associazione su Twitter, Linkedin, Facebook (dove siamo presenti col Gruppo Giovani) e Youtube. Sono strumenti utilissimi per restare in contatto tutti i giorni con i nostri associati e con gli altri stakeholder. Inoltre, nel corso del 2017 rinnoveremo anche il sito internet di CONFIDA per renderlo più attuale e fruibile anche su smartphone e tablet. Sarà non solo uno strumento di visibilità per l’associazione, ma anche una piattaforma dove promuovere ed erogare servizi, come ad esempio: l’aggiornamento normativo e fiscale (con news e circolari), la formazione (tramite video tutorial), l’informazione sul mercato di riferimento, strumenti di lavoro (manuali ecc), convenzioni, servizi e sconti per gli associati.
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Se un’azienda non associata volesse entrare in CONFIDA cosa deve fare? È proprio il momento buono per iscriversi all’associazione. Dato che quest’anno ci sono molte novità che interessano il settore della distribuzione automatica, il consiglio direttivo di CONFIDA ha approvato una promozione che permette ai nuovi associati di godere di uno sconto del 30% sulla quota associativa del 2017 purché si inscrivano entro il 31 marzo. È un’opportunità per aziende del settore che non sono associate di conoscere e provare i nostri servizi. Le informazioni per iscriversi sono sul nostro sito www. confida.com o possono contattarci allo 02/33106427. La crescita dell’associazione è molto importante perché più è rappresentativa, più è forte rispetto ai suoi interlocutori e quindi capace di ottenere risultati positivi per l’intero settore. Cosa auspica al settore della distribuzione automatica per il nuovo anno? Posso augurare alle aziende del settore una cosa sola: una ripresa dei consumi. Da lì parte tutto. I consumi alimentari delle famiglie italiane infatti nell’ultimo anno si sono contratti. Quelli del vending sono stati stabili ma siamo molto lontani dai tassi di crescita di qualche anno fa. Una ripresa dei consumi aiuterebbe il vending a superare brillantemente tutte le sfide che ha davanti.
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Per quanto riguarda le convenzioni, stiamo negoziando con aziende di prodotti e servizi utili per le aziende della distribuzione automatica, tariffe agevolate per gli associati CONFIDA che nell’arco del 2107 inseriremo sul sito associativo.
“Prendersi cura dell’ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana. [...] Non si può separare l’uomo dal resto; c’è una relazione che incide in maniera reciproca, sia dell’ambiente sulla persona, sia della persona nel modo in cui tratta l’ambiente" Tratto dal discorso di Papa Francesco al Workshop "Modern Slavery and Climate Change: the Commitment of the Cities” 21/07/2015
Sostenibilità. Sui segnali positivi del 2016, costruire un Vending sempre più sostenibile.
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elle pagine che seguono, abbiamo raccolto e messo in rassegna una serie di News pubblicate nel corso del 2016 sul nostro portale www.vendingnews.it operando una precisa scelta del tema: la Sostenibilità. Avremmo potuto concentrare la nostra attenzione su temi diversi, altrettanto sentiti e importanti, quale quello dei corrispettivi, ma un rapido sguardo alle notizie da noi pubblicate nel 2016 ha messo in evidenza come già lo scorso anno il rispetto per l’ambiente, il risparmio delle risorse energetiche, il riciclo, l’uso di fonti alternative e così via stessero diventando un’esigenza sempre più sentita anche nel vending. Raccogliere i fatti salienti del 2016 relativi a questo tema ci è sembrata una buona base su cui costruire gli approfondimenti che pubblicheremo nei prossimi numeri di questa rivista.
Come anticipato nell’intervista col dott. Michele Adt, direttore di CONFIDA (pag. 26), la Sostenibilità sarà uno dei temi caldi che l’associazione affronterà nel corso del 2017. Il programma è di portare avanti il Progetto Sostenibile messo a punto dall’associazione di categoria, organizzando incontri sul territorio con i player del settore e stabilendo insieme le linee guida da seguire affinché le aziende del vending, siano esse di produzione che di gestione, assumano comportamenti sempre più responsabili nei confronti dell’ambiente e delle risorse. Nei prossimi numeri di questa rivista cercheremo di approfondire i vari aspetti del Vending Sostenibile, confrontandoci con aziende che, avendo già avviato un percorso in questa direzione, possano essere un esempio da seguire per le altre.
La green economy diventa legge. A fine 2015, la Camera approva il Collegato ambientale che promuove una serie di
misure e provvedimenti che incidono in diversi settori dell’economia verde e ufficializza nel nostro Paese il termine "green economy". Oltre ai fondi stanziati a favore dei Comuni che incentivano il comportamento sostenibile dei cittadini, il Collegato contiene alcune interessanti novità per le imprese. Sono infatti previsti incentivi per: bonifica di amianto; recupero e riciclo fotovoltaico; uso di sottoprodotti da lavorazione di olio e zucchero; introduzione del vuoto a rendere su cauzione, sebbene in via sperimentale, per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale. È inoltre più semplice per la Pubblica Amministrazione fare acquisti verdi: le aziende in possesso di certificazione ambientale EMAS o UNI EN ISO 14.001 godono di una riduzione della garanzie necessarie per accedere agli appalti.
San Benedetto rinnova l’Accordo Volontario col Ministero dell’Ambiente. Il 18 gennaio 2016 Acqua Minerale San Benedetto aggiunge un ulteriore importante tassello all’interno della politica ambientale adottata dall’Azienda, stipulando a Scorzè un nuovo Accordo Volontario con il Il Ministero dell’Ambiente. Il Ministro Gian Luca Galletti e il Presidente di Acqua Minerale San Benedetto, Enrico Zoppas, s’impegnano a collaborare nelle seguenti innovative attività: definire i contenuti da esporre nell’ambito dell’attività pilota promossa dalla Commissione Europea con specifici tavoli tecnici, con l’obiettivo di elaborare le linee guida per la Product Environmental Footprint del settore delle acque minerali imbottigliate “Packed Water”; identificare criteri oggettivi di riferimento per le prestazioni ambientali nel settore acque minerali; comunicare i miglioramenti delle prestazioni ambientali del prodotto acqua minerale e bevande analcoliche.
34 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica
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Firma del protocollo di Udine. Il 14 gennaio 2016, alcune aziende del comparto alimentare
appartenenti a Confindustria Udine e la Croce Rossa Italiana-Comitato di Udine Onlus firmano un protocollo che prevede la vendita a prezzi vantaggiosi alla CRI Udine di prodotti che vengono poi destinati alle famiglie più bisognose della provincia. L'obiettivo è di rendere disponibili a prezzi modici tutti quei prodotti alimentari e non che, o perché prossimi alla scadenza o perché presentano difetti di packaging, non possono essere venduti o vanno ritirati dai punti vendita. Anche il vending fa la sua parte. Tra le aziende firmatarie del protocollo vi è, infatti, Cattelan Distributori Automatici, come sempre in prima linea nelle attività di sostegno sociale, e la Friulbaker, produttrice di prodotti da forno, il cui 25% è stato acquisito dalla CDA alla fine del 2015.
Parte la vendita della capsula sostenibile di Lavazza. A febbraio, ad un anno
dalla presentazione ufficiale, parte la commercializzazione delle capsule compostabili realizzate da Lavazza e Novamont in risposta ad una precisa esigenza di questa fascia di mercato: avere a disposizione per il segmento del caffè porzionato una tipologia di capsula sostenibile, riciclabile al 100% insieme al suo contenuto. La capsula in bio-plastica Mater-Bi è disponibile per il sistema Lavazza A Modo Mio nelle miscele 100% Ricco e Aromatico, e può essere acquistata solo attraverso lo store on-line dell'azienda torinese. E mentre si avvia la vendita di quella che potremmo definire "la prima versione" della bio capsula, le due aziende studiano una nuova capsula che sarà realizzata in Mater-Bi di terza generazione, utilizzando l'acido azelaico, una sostanza naturale che si trova nel grano, nella segale e nell'orzo, già sperimentata nella fito-cosmesi.
San Pellegrino firma Protocollo d'Intesa per l'ambiente. Il Gruppo Sanpellegrino firma un Protocollo d'Intesa
con le organizzazioni sindacali che sostiene e valorizza il comparto delle acque minerali da un punto di vista economico, sociale ed ambientale. Il Protocollo si pone l'obiettivo di promuovere la tutela delle sorgenti e lo sviluppo del comparto e di valorizzare il legame tra sistema economico e tessuto ambientale nelle aree in cui l'azienda opera, fissando 10 obiettivi tra i quali: salvaguardare le fonti e i territori in cui esse sorgono, accrescendo nei consumatori la consapevolezza della qualità dell'acqua minerale; migliorare le condizioni lavorative dei propri addetti in fatto di sicurezza e tutela della salute; conciliare lo sviluppo e la crescita economica con la sostenibilità, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente l'impatto ambientale dei processi produttivi.
KitKat è il primo marchio Nestlè con cacao 100% sostenibile. KitKat diventa il primo marchio internazionale di prodotti dolciari ottenuti al 100% da cacao sostenibile certificato, nell’ambito del Piano Cacao Nestlé, un progetto di lungo periodo avviato da Nestlé nel 2009 con l’obiettivo di sostenere l’intera filiera del cacao. Attraverso il Piano Cacao, Nestlé si impegna a creare valore condiviso con tutti gli attori della filiera del cacao. Lavorando direttamente con gli imprenditori agricoli, il Piano Cacao offre loro la possibilità di guidare aziende agricole più redditizie e allo stesso tempo rispettose dell’ambiente, assicurare loro una migliore qualità della vita e consente a Nestlé nel lungo periodo di avere per le proprie produzioni cacao di qualità. A Conegliano Veneto (TV) il primo protocollo d'intesa Eco-vending. Il 15 febbraio si tiene a Conegliano Ve-
neto (TV) il Convegno sul contributo alla sostenibilità delle aziende della distribuzione automatica, che affronta un tema tra quelli sempre più sentiti dalla popolazione italiana: la sostenibilità. L'incontro è teso a mettere in luce gli ambiti di applicazione in tema di sostenibilità, in cui si stanno impegnando alcune imprese della distribuzione automatica, quali informazione al consumatore, educazione alimentare, tecnologie per la sostenibilità alimentare e ambientale. Al convegno partecipano numerosi operatori della distribuzione automatica, presenti alla firma di un protocollo condiviso tra CONFIDA, Comune di Conegliano Veneto (TV) e ADICONSUM. In quest'occasione, il Presidente di CONFIDA Piero Angelo Lazzari presenta il progetto Vending Sostenibile che testimonia l’impegno dell’intera filiera sui temi della sostenibilità economica e ambientale, sottolineando l’esigenza di prevedere forme incentivanti, come ad esempio la riduzione del contributo locale, a fronte dell’impegno delle imprese. Nel corso del convegno vengono illustrati alcuni casi aziendali come quelli di Ecor Naturasì, Serim, Tritech, Acqua Minerale San Benedetto, CDA Cattelan Distributori Automatici.
VENDING 35 Il bimestrale della distribuzione automatica
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Un batterio potrebbe degradare la plastica. Dopo aver raccolto 250
campioni di detriti in PET presenti nel suolo e nelle acque di scarico, un gruppo di scienziati giapponesi guidati da Shosuke Yoshida identifica un nuovo tipo di batterio, capace di degradare completamente una pellicola sottile dopo 6 settimane ad una temperatura di 30°. Come sappiamo, le bottiglie di plastica per decomporsi completamente impiegano circa 7 secoli se lasciate in terra e 4,5 secoli se buttate in mare. Ciò costituisce una delle maggiori cause di inquinamento e uno dei più controversi oggetti di studio. Secondo gli scienziati giapponesi la soluzione si trova in natura: il batterio Ideonella sakaiensis, in grado di distruggere la plastica producendo alcuni enzimi che convertono il PET in due monomeri eco-compatibili, ovvero l'acido tereftalico e il glicole etilenico.
Lotta allo spreco alimentare. A marzo, viene presentato in Parlamento un testo unificato dal titolo "Proposte di legge
concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi". Obiettivo della nuova norma è favorire l’uso consapevole delle risorse e il recupero di prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato, sburocratizzando le procedure per la raccolta e la donazione non solo di cibo ma anche di farmaci. Nel mondo vengono, infatti, gettati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo per un valore complessivo di 750 miliardi. Secondo i dati forniti dalla BCFN, in Italia si spreca il 35% dei prodotti freschi (latticini, carne, pesce), il 19% del pane e il 16% di frutta e verdura e ciò avviene in tutti i punti della filiera: distribuzione, vendita e consumo, ma anche nella fase di produzione agricola, dopo la raccolta e con la trasformazione degli alimenti. Il dato interessante è che nei Paesi industrializzati più del 40% delle perdite si verifica nelle fasi di vendita al dettaglio e consumo finale e sono soprattutto i consumatori gli autori di questo enorme dispendio: in media tra i 95 e i 115 kg pro capite all’anno in Europa e nel Nord America.
Ferrarelle s'impegna per l'ambiente. In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, Ferrarelle presenta il libro "D'acquà a là, un viaggio nella parte blu del Pianeta" che si rivolge ai bambini per far comprendere loro, attraverso il gioco, quanto sia importante l'acqua per la vita del pianeta e come questa risorsa rischi di esaurirsi. Nel rispetto dell'ambiente, Ferrarelle ha avviato nuove linee di imbottigliamento a ridotto consumo energetico e supportate da un impianto fotovoltaico che fornisce parte dell'energia necessaria a far funzionare lo stabilimento di Riardo (CE). L'azienda, inoltre, riutilizza più volte l'acqua adoperata per il lavaggio delle bottiglie di vetro e ricicla per più del 90% i materiali di scarto. Ferrarelle annuncia inoltre di essere pronta per la produzione di R-Pet, ricavato da bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata, con il quale realizzerà nuove preforme. I consumatori premiano la Bio Bottle di Acqua Sant'Anna. Nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione Konsumer Italia, che si occupa di tutela dei consumatori, si svolge la prima edizione del premio ImpresAmica del Consumatore 2016, che nella categoria Innovazione viene attribuito al Gruppo Sant’Anna, per l’attenzione all’innovazione e all’ambiente dimostrati dall’azienda con la creazione di Sant’Anna Bio Bottle. Si tratta della prima bottiglia di acqua minerale al mondo realizzata interamente con un rivoluzionario biopolimero ricavato dalla fermentazione degli zuccheri delle piante, anziché dal petrolio. Si può smaltire con i rifiuti umidi e in compostaggio si decompone in meno di 80 giorni senza lasciare traccia nell’ambiente.
Il CORIPET chiede l'introduzione del vuoto a rendere per il PET. Il Coripet, un nuovo consorzio volontario i cui fondatori sono produttori di acque minerali come Nestlé Mineral Water, Ferrarelle, Lete, Norda e Mariva, con accanto le aziende di riciclo certificate EFSA quali i gruppi Aliplast, Dentis e Valplastic, presenta ad aprile al Ministero dell’Ambiente la domanda per il riconoscimento di sistema autonomo per la gestione diretta degli imballaggi in PET per liquidi alimentari. Il progetto prevede una filiera chiusa, basata su un servizio privato di selezione e raccolta degli imballaggi e un’organizzazione logistica per consentire il riciclo, con operazioni certificate in ogni fase del processo. La raccolta dei contenitori PET avverrebbe presso i supermercati attraverso una sorta di “vuoto a rendere” incentivante, in cambio del quale il consumatore riceverebbe un buono sconto sulla spesa. Il mezzo per gestire il sistema è il distributore automatico.
38 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica
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Con i fondi di caffè Nespresso aiuta Banco Alimentare Onlus. A maggio 2016 Nespresso dona 268 quintali
di riso alla Fondazione Banco Alimentare Onlus della Lombardia. La donazione è il risultato del progetto The Positive Cup, messo in campo da Nespresso dal 2011 nell'ambito di un programma di riciclo e recupero delle capsule di caffè usate e del riutilizzo dei fondi di caffè. Nei 48 Comuni italiani in cui il programma è attivo vengono raccolte le capsule esauste che i consumatori consegnano alle boutique Nespresso. Il contenitore in alluminio viene separato dal contenuto e riciclato al 100%, mentre i fondi di caffè vengono invece trasformati in compost, utilizzato come fertilizzante da un gruppo di risicoltori del Pavese. Il riso prodotto viene poi donato alla Fondazione Banco Alimentare Onlus che lo distribuisce alle persone più bisognose.
San Benedetto avvia la formazione per la Sostenibilità. A giugno 2016, Acqua Minerale San Benedetto avvia un progetto di formazione e di inserimento di giovani laureati in discipline ambientali, con l'obiettivo di implementare un modello di raccolta dati e di calcolo degli Impatti ambientali. Il progetto, denominato “Specialista nello sviluppo e innovazione sostenibile”, è un'iniziativa di formazione e avvio al lavoro resa possibile, oltre che dalla San Benedetto, anche dal programma Garanzia Giovani della Regione Veneto. Vi collabora inoltre il Cesqa (gruppo di ricerca Centro Studi Qualità Ambiente) dell'Università di Padova diretto dal prof. Scipioni. L'obiettivo è quello di formare i giovani per creare un modello di calcolo dei consumi energetici relativi agli impatti ambientali degli interi processi industriali della San Benedetto, che vanno dall'approvvigionamento alla produzione, dalla distribuzione ai laboratori etc. Coca-Cola HBC inaugura un impianto di cogenerazione. CocaCola HBC Italia, principale imbottigliatore in Italia dei prodotti a marchio Coca-Cola, inaugura nella sede di Marcianise (CE) il nuovo impianto di cogenerazione alla presenza di autorità, tra le quali l'allora premier Matteo Renzi. Lo stabilimento di Marcianise è sinonimo d’eccellenza industriale e ha impatto occupazionale diretto e indiretto di oltre 4.200 posti di lavoro su tutto il territorio. In termini di sostenibilità ambientale, la sede casertana di CocaCola HBC è una realtà all’avanguardia, come, appunto, dimostra l'installazione dell'impianto di cogenerazione in grado di produrre energia, calore e acqua refrigerata che renderà il sito autosufficiente per quasi il 50% del proprio fabbisogno. A Prato il convegno Eco-Vending promosso da CONFIDA. Si svolge a Prato il Convegno "Eco-vending: il contributo delle imprese della distribuzione automatica per un territorio sostenibile" su iniziativa di CONFIDA e Confcommercio Toscana, in collaborazione con Anci Toscana e Adiconsum, al quale partecipano molti imprenditori toscani del settore, portando testimonianza delle loro best pratice aziendali: Roberto Pace – Gedac Vending, Roberto Bianchini - Caffè d’Italia, Flavia De Rossi – Tritech by Fas e Lorando Alunni Ferracci – SIDEA Italia. Il tema dell'incontro è il rapporto tra la distribuzione automatica e il territorio in termini di sostenibilità e di valorizzazione delle risorse locali che possono trovare nel vending un canale distributivo moderno e popolare. Nel corso del Convegno, il presidente di CONFIDA Piero Angelo Lazzari si esprime così: “Se qualità e innovazione restano i nostri punti forti del Vending Made in Italy, adesso la nuova sfida da vincere si gioca sul piano della sostenibilità ambientale e sociale, a partire dalla riduzione dei rifiuti”. Gedac Vending acquisisce EquosolDA per inserire prodotti equosolidali nei D.A. Ad aprile Gedac Vending annuncia ufficialmente l’acquisizione del ramo d’azienda EquosolDA, unica società in Italia impegnata a commercializzare, attraverso i distributori automatici, prodotti provenienti dal mercato equo e solidale. Le due divisioni (Gedac ed EquosolDA) rimangono separate e attraverso il nuovo marchio vengono distribuiti solo prodotti equosolidali. Gedac quindi, per il ramo EquosolDA, acquista la merce esclusivamente dalle cooperative locali iscritte all’AGICES, attente al rispetto della dignità umana, degli stili di vita e dell’ambiente. Nei d.a. viene effettuata la vendita di prodotti le cui materie prime rispettano tutti i principi della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo. L’obiettivo di queste realtà è che chi si trova in condizioni di svantaggio possa veder riconosciuto il proprio lavoro, vivere una vita dignitosa e crescere i propri figli in una società più giusta.
VENDING 39 Il bimestrale della distribuzione automatica
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Oscar Green di Coldiretti al progetto vending Clementime. A fine luglio Coldiretti Giovani Impresa assegna l'Oscar Green per la categoria "Campagna Amica" all'azienda agricola calabra Clementime che ha sviluppato il suo core business intorno ad un prodotto della terra, tipico del territorio in cui l'azienda ha sede: le clementine, agrume di eccellenza della Piana di Corigliano in Calabria. L'innovazione sta nell'aver scelto un frutto stagionale per trasformarlo in un prodotto idoneo alla vendita attraverso distributori automatici con un packaging accattivante e perfettamente macchinabile all'interno delle vending machine.
In vigore nuove norme per gli sprechi alimentari. Nei primi giorni di agosto il Senato approva - ed è quindi legge - il decreto relativo agli sprechi alimentari (e non solo) che cambia la normativa esistente adeguandola a quella europea. Il decreto ha l'obiettivo di ridurre anche in Italia gli sprechi per ciascuna fase di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione dei prodotti alimentari, agroalimentari e farmaceutici, sostenendo il riuso e il riciclo, oltre che un comportamento responsabile nei confronti dei più bisognosi. Il decreto detta anche le regole relative allo stato qualitativo dei prodotti alimentari donati, nuove norme per le etichette alimentari e una riduzione della tassa sui rifiuti a favore delle utenze non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione...) che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, i beni alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della tassa sarà proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto di donazione. La Coop annuncia un progetto di capsula compostabile. Viene presentato al SANA, in occa-
sione del convegno “Buone pratiche della sostenibilità nell’era dell’economia circolare” organizzato da Coop e Novamont, la capsula compostabile a marchio Coop. Le due aziende hanno, infatti, avviato una collaborazione per la produzione di capsule compostabili per il caffè, realizzate da Novamont in Mater-Bi e caricate di caffè a marchio Coop. Per Novamont si tratta della seconda collaborazione per la capsula biodegradabile in Mater-Bi dopo quella con Lavazza.
Nestlé prima per la sostenibilità nel settore Food. Con un punteggio di 92 su 100, il Dow Jones Sustainability Index 2016 ha incoronato Nestlé come l’azienda più sostenibile del settore food a livello mondiale. L’indice indipendente, riconosciuto a livello internazionale, analizza le performance di 2.500 grandi aziende di diversi settori, valutandoli in base a tre criteri: Economico, Ambientale e Sociale. In tutti e tre gli ambiti Nestlé ha ottenuto i risultati migliori fra le aziende del settore alimentare. In particolare, l'indice ha riconosciuto gli ”straordinari passi avanti” compiuti dal Gruppo nell'integrazione dei diritti umani, nelle politiche di gestione dei fornitori, così come la sua leadership nel settore della salute e della nutrizione. La performance migliore è stata ottenuta nella categoria Ambiente, dove Nestlé si è vista assegnare il punteggio massimo di 100 su 100. Il Dow Jones Sustainability Index 2016 ha voluto così premiare l’impegno del Gruppo nel garantire la massima sostenibilità dei propri prodotti, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Convegno CONFIDA sul Vending Sostenibile all'UniTo. Il 7 ottobre 2016 presso l'Università di Torino ha luogo un Convegno sul tema "Responsabilità sociale d'impresa e consumo consapevole: il caso del Vending Sostenibile", organizzato con CONFIDA dal Dipartimento di Management e dalla Scuola di Management ed Economia dell'Università di Torino. Il ricco programma di interventi vede protagonisti numerosi attori della distribuzione automatica: oltre al presidente Piero Angelo Lazzari e ad Alessandra Zamperini, presidente del Gruppo Imprese di Gestione di CONFIDA, sono presenti Anna Reina, coordinatrice della commissione Vending Sostenibile di CONFIDA, Pierantonio Bertero per il progetto Massimo Cento della GDA, Veronica Rossi della Lavazza; Alberto Spinoglio di Sandenvendo Europe e Flavia De Rossi di Tritech by Fas. Ognuno presenta una propria case history sul tema. Meno plastica nel mare con Brita e WDC. BRITA, una delle aziende leader nella filtrazione e nell’ottimizzazione dell’acqua del rubinetto, e l’organizzazione no-profit Whale and Dolphin Conservation (WDC), leader mondiale nella protezione di balene e delfini si sono unite in una collaborazione esclusiva per lanciare la campagna di sensibilizzazione "Less Plastic is More". Obiettivo comune è quello di impiegare più strumenti e azioni per innalzare il livello di consapevolezza sulle devastanti conseguenze della plastica in mare, inducendo le persone a una riflessione e a un cambiamento dei propri comportamenti.
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Tostacafè avvia la produzione della farina di caffè. Sull'esempio di una start up
americana, il gruppo Tostacafè avvia la produzione della farina di caffè, realizzata riciclando i derivati della lavorazione dei chicchi di caffè. Questa novità può apportare grandi vantaggi a consumatori, raccoglitori, agricoltori, creando nuovi posti di lavoro equo solidale e riducendo l'inquinamento derivato dai rifiuti. La farina di caffè rappresenta un nuovo ingrediente da utilizzare in cucina, adatto ai celiaci e dai grandi benefici per la salute: naturalmente priva di glutine, ha più fibra del grano (cinque volte in più) e meno grassi ed è ricca di proteine, ferro, antiossidanti, potassio. I livelli di caffeina sono molto bassi ma il gusto del caffè resta intenso ed aromatico.
Partnership tra Eurven e Ferrarelle. In occasione di Ecomondo 2016, la fiera dedicata alla green economy, Eurven presenta un progetto sviluppato in collaborazione con 2Pay e Ferrarelle, che vede un approccio diverso nei confronti della gestione dei rifiuti, sulla base di un maggior coinvolgimento dei consumatori. Grazie alla partnership "Cash for Trash" con 2Pay, l'app che abbatte i costi delle transazioni effettuate via smartphone, chi conferisce bottiglie e lattine negli ecocompattatori Eurven - una sorta di vending machine alla rovescia - riceve sconti e buoni acquisto da parte degli esercizi commerciali che aderiscono all'iniziativa, oltre ad un credito di 1 centesimo sul proprio borsellino elettronico. Eurven ha inoltre realizzato un compattatore tagliato su misura per la distribuzione automatica, un modello che permette di conferire insieme bicchieri e palette di plastica.
La start-up Tablì System cerca finanziatori. La società Caffemotive srl ha ideato Tablì System, un processo innovativo che sfrutta tecnologie avanzate e permette di compattare pura polvere di caffè senza aggiunta di additivi, per produrre compresse del tutto naturali, pronte all'uso e totalmente biodegradabili. La compressa è totalmente green, prodotta rispettando l'ambiente senza sprechi inquinanti e nessun vuoto da smaltire perché viene eliminato qualsiasi tipo di contenitore. In occasione di TriestEspresso, Caffemotive presenta la compressa per la classica moka da 3 tazze in attesa di realizzare la monoporzione ideale per le macchine da caffè a cialde. Per poter passare alla produzione industriale delle compresse Tablì, la start-up cerca finanziatori attraverso la piattaforma Kickstarter.
Conserve Italia inaugura un impianto di cogenerazione. Conserve Italia, che annovera fra i suoi valori il rispetto
per l'ambiente e l'impegno nel migliorare i processi, le tecnologie di produzione e l'efficienza industriale nel suo complesso, dota il suo stabilimento di Massa Lombarda di un nuovo impianto di cogenerazione elettrica che le consente di ridurre di 1.211 tonnellate all'anno l'anidride carbonica immessa nell'ambiente. L'impianto è stato progettato, realizzato ed installato da Cefla Impianti in soli 5 mesi e ad essa è stato affidato il compito di mantenere l'impianto di Massa Lombarda nelle migliori condizioni di affidabilità e di performance.
Stati Generali del Vending 2016 all'insegna della Sostenibilità. Si svolgono a Roma, presso la sede di Confcommer-
cio - Imprese per l'Italia - gli Stati Generali del Vending, consueto appuntamento annuale per fare il punto del settore e affrontare tematiche sensibili e d'interesse per tutti gli operatori. Anche quest'anno, gli interventi organizzati da CONFIDA sono supportati dai rappresentanti delle istituzioni che affrontano i principali temi messi al centro del convegno: la trasmissione telematica dei corrispettivi e la sostenibilità nella distribuzione automatica. Dopo la prima parte dedicata alla Certificazione dei corrispettivi, nella seconda parte del convegno si affronta il tema “La sostenibilità sociale del vending nell’economia circolare” con la presentazione del progetto CONFIDA “Vending Sostenibile” per portare a conoscenza degli stakeholder i valori dello sviluppo equo, integrato e sostenibile della distribuzione automatica. Vengono illustrati i risultati di un'indagine conoscitiva secondo la quale le imprese del vending sono particolarmente sensibili per una gestione aziendale sostenibile: il 70,9% degli intervistati ritiene la sostenibilità un valore "fondamentale" della gestione, mentre il 27,9% la considera un valore importante. Più della metà delle aziende del vending intervistate ha adottato accorgimenti per il risparmio energetico e quasi il 30% si è dotata di sistemi alternativi per la produzione di energia pulita. Infine, vengono illustrati casi esemplari di sostenibilità di aziende del vending quali FLO, N&W, Nestlé e Serim.
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irio Vending, fondata da un’idea di Federico Bottini sulla scorta di oltre 15 anni di esperienza nella distribuzione automatica, ha lanciato SirioBox, una soluzione nata per supportare i piccoli e medi gestori nell’affrontare il delicato passaggio alla nuova normativa fiscale per quello che concerne la trasmissione telematica dei corrispettivi in vigore dal 1° aprile 2017. Indispensabile nella progettazione e nella realizzazione del progetto è stato l’impegno del team Sirio, una squadra entusiasta e particolarmente votata per le nuove tecnologie. SirioBox è un innovativo dispositivo, compatibile con tutti i sistemi di pagamento attualmente in commercio, in grado di memorizzare elettronicamente e trasmettere in modo autonomo o attraverso app per smartphone i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, garantendo l’inalterabilità e la sicurezza dei dati in conformità all’art. 2, D.Lgs. n. 127/2015. SirioBox è facile da installare, semplice da utilizzare e integrabile con servizi che rendono ancora più efficiente il lavoro dei gestori di vending machine. Il tutto racchiuso in un piccolo Box, una “scatoletta” non invasiva deputata a percorrere tutti gli step relativi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, in maniera gratuita e senza alcun abbonamento mensile. SirioBox raccoglie tutti i dati di vendita inviati da lettori chiavi, banconote, gettoniere e POS e li immagazzina al suo interno criptandoli, lasciandoli pronti per lo scarico alla trasmissione all’Agenzia delle Entrate in modo autonomo o tramite app gratuita installata sullo smartphone che questo sia sistema operativo iOS o Android. È censito come unità master e il gestore non avrà fermi macchina in caso di guasto ai sistemi di pagamento. Funziona in modalità wireless e senza IrDA. I dati di vendita saranno prelevati in formato EVA/DTS decriptati, firmati digitalmente tramite terminale e app e trasmessi in modo sicuro all’Agenzia delle Entrate e al software gestionale SirioGenius (sarà possibile prelevare i dati rendendoli compatibili con altri gestionali). I dati inviati a SirioBox rimarranno memorizzati in formato criptato e non sarà possibile in alcun modo lo
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scarico forzato o la manomissione, saranno decriptati solo in fase di invio, sia autonomo che tramite apposita app. SirioBox è, inoltre, in grado di gestire eventuali casi particolari (prove al distributore, furti, mancati incassi, ecc.); è predisposto per il rilascio dello scontrino fiscale e si integra con altre funzionalità. Innanzitutto con SirioGenius, il software gestionale, realizzato per il sistema iOS, utile per tenere sempre tutto sotto controllo in tempo reale: ordini, prezzi di vendita, rifornimenti, e inventario. In secondo luogo con SirioTelemetry, che consente di controllare da remoto la diagnostica delle vending machine 24/7 in tempo reale; e infine con SirioPay, l’app/sistema di pagamento che permette al consumatore finale di pagare cashless e di offrire caffè, bibite e altri prodotti ai propri amici tramite social network o di giocare alla “coffee roulette”. Lanciato come novità 2017, SirioBox è disponibile a partire da aprile 2017 con formule di pagamento particolarmente convenienti. www.siriovending.it info@siriovending.it
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SirioBox. Tutto il vending in un box
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l via la programmazione della settima edizione di Expo Vending Sud, la manifestazione siciliana dedicata alla distribuzione automatica che avrà luogo dal 26 al 28 maggio prossimi, alternandosi negli anni dispari con la fiera Venditalia di Milano. Ad Asso Fiere Sicilia che l’organizza e al dott. Massimo Pennisi che cura nel dettaglio ogni step della sua programmazione, va riconosciuto il merito di aver fortemente creduto nel progetto e di averlo portato avanti negli anni, contribuendo alla sua progressiva crescita. Merito anche degli operatori del settore che hanno individuato in Expo Vending Sud un canale privilegiato e un’interessante vetrina, attraverso la quale creare business in un’area geografica – quella del Sud Italia – penalizzata per posizione rispetto alle maggiori manifestazioni che si svolgono nel nord della nostra penisola.
Per scoprire le novità dell’edizione 2017, abbiamo rivolto alcune domande al dott. Massimo Pennisi, responsabile della manifestazione. Expo Vending Sud è ormai accreditata come importante fiera di settore, soprattutto per gli operatori del Sud Italia. A suo parere, quali elementi hanno contribuito alla sua crescita? Expo Vending Sud si è presentata al settore della Distribuzione Automatica nel 2009 con l’obiettivo di poter fornire agli addetti ai lavori di Sicilia, Calabria e Malta un luogo di incontro specializzato in cui potersi confrontare e aggiornare su tutte le ultime novità proposte dalle aziende leader del mercato, nazionali e regionali. Se il circoscritto bacino di interesse su citato poteva inizialmente dare alla manifestazione i connotati di un evento minore, ci si è resi subito conto che, in realtà, l’essersi rivolti agli operatori commerciali di queste poche ma vaste regioni costituiva il principale punto di forza del progetto. Gli espositori che negli anni hanno scelto Expo Vending Sud, hanno sempre avuto chiaro con quale tipologia di visitatori sarebbero entrati in contatto e la loro provenienza geografica. Questo ha così consentito loro di confezionare ad hoc soluzioni e proposte commerciali mirate e in linea con quanto richiesto dal mercato di riferimento. Al contempo, aziende radicate a livello regionale hanno potuto coogliere l’occasione di presentarsi ad un vasto pubblico di operatori commerciali e intraprendere con questi un percorso di fidelizzazione grazie ad un'offerta caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo molto interessante rispetto a quanto il mercato avesse sino a quel momento indicato. Confermata la location del Centro fieristico Etnapolis. Quali vantaggi riserva ad espositori e visitatori? Da diverse edizioni la manifestazione si svolge appunto presso Etnafiere del Centro fieristico Etnapolis, all’interno di un padiglione espositivo di oltre 4.000 mq. Un’attraen-
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te location situata a pochi minuti dalla ospitale ed accogliente città di Catania che si conferma sede ideale per una fiera esclusivamente dedicata al Vending italiano di qualità. Ripristinati da tempo i collegamenti autostradali Palermo/ Catania e Messina/Catania, la sede è quindi facilmente raggiungibile da tutte le arterie stradali e autostradali oltre che dalla stazione centrale, dal porto e dall’aeroporto ed offre migliaia di parcheggi gratuiti coperti tutti adiacenti il padiglione espositivo. Spazi esterni ricchi di verde offrono, inoltre, un’affascinante veduta dell’Etna e del paesaggio caratteristico circostante. Le ampie e moderne aree del Centro Etnapolis propongono innumerevoli vetrine, punti di ristorazione e servizi per ogni eventuale necessità sia dell’espositore che del visitatore. La Sicilia è una terra di antica tradizione per quanto riguarda la torrefazione del caffè. Sarà questo il comparto maggiormente rappresentato? Credo proprio di sì, così come accade anche in altri eventi del Settore Vending. L’Italia e in special modo il Sud è ricca di aziende di torrefazione all’avanguardia, impegnate nel proporre frequentemente nuove miscele di caffè e nuove macchine sempre più affidabili e compatte. Expo Vending Sud ha però sempre rappresentato e continuerà a farlo, tutti i comparti della Distribuzione Automatica: aziende che producono e commercializzano distributori automatici, imprese che si occupano della produzione di prodotti per la D.A., aziende produttrici di componenti e parti di ricambio, o che operano nel settore delle acque minerali quali imbottigliatori e distributori di acqua in “boccioni” e in bottiglia e i fabbricanti di prodotti ed apparecchiature relative a questo particolare segmento. Dietro ad ogni manifestazione fieristica vi è un gran lavoro organizzativo affinché espositori e visitatori ricevano tutta l’assistenza necessaria. In che modo è strutturato il vostro supporto agli espositori? Vogliamo continuare a svolgere un’iniziativa che soddisfi appieno le aspettative del visitatore e conseguentemente dell’espositore. Offriamo sin d’ora la possibilità per tutti gli interessati di entrare in contatto con la segreteria Expo Vending Sud 2017 per pianificare nei giusti tempi e nel
La promozione della fiera è appena iniziata. Avete già ricevuto molte adesioni? Appena lanciate le prime comunicazioni circa le date e la riconferma dello svolgimento per Maggio 2017 abbiamo ricevuto, oltre ogni mia aspettativa, un incoraggiante segnale di interesse sia da parte delle aziende che notoriamente partecipano alla manifestazione che da numerosi marchi nazionali nuovi nel nostro panorama fieristico. Alla data attuale stiamo fornendo, difatti, un riscontro attento alle numerose richieste di spazio espositivo pervenuteci. Abbiamo in passato registrato una leggera crisi commerciale dovuta alla nota contrazione economica che ha interessato tutti i comparti produttivi, non escluso quello della Distribuzione Automatica, ma ero certo che da quest’anno avremmo assistito ad un nuovo impulso imprenditoriale con conseguente ripresa dei consumi. Siamo come sempre convinti che anche nel nostro territorio ci sarà quindi bisogno di fornire risposte adeguate ad una clientela che richiede oggi erogazioni sempre più di qualità attraverso i Distributori Automatici di ultima generazione.
In che modo promuovete l’evento a livello nazionale? Da anni abbiamo creato un importante rapporto di collaborazione con le più note riviste del settore a diffusione nazionale. Già da diversi mesi abbiamo con queste pianificato la consueta programmazione pubblicitaria sia cartacea che a mezzo web. Inoltre, la nostra segreteria invia periodicamente al proprio database una Newsletter specifica sempre ricca di informazioni di interesse sia per l’espositore che per il visitatore. In queste passate sei edizioni abbiamo avuto modo di annotare migliaia di indirizzi, soprattutto elettronici, attraverso la registrazione del visitatore alla reception ma anche grazie a nostre continue ricerche di mercato. La fiera si propone con un proprio sito internet all’indirizzo: www.expovendingsud.it e la pagina Facebook Expo Vending Sud. In che modo convincerebbe chi è ancora indeciso rispetto alla sua partecipazione a Expo Vending Sud? Centinaia di ditte in questi anni hanno scelto Expo Vending Sud quale sede per sviluppare il proprio business entrando in contatto con migliaia di visitatori che difficilmente, per questioni logistiche, avrebbero potuto raggiungere analoghe manifestazioni ed eventi proposti prevalentemente al Nord Italia. Alle aziende che già operano in Sicilia e Calabria la manifestazione offre l’opportunità di poter consolidare i rapporti con i propri clienti, mentre chi intende affacciarsi al mercato che si sviluppa in quest’area, Expo Vending Sud rappresenta un importante momento di incontro e la possibilità di poter dialogare con un numero considerevole di clienti direttamente presso il proprio stand. In ogni caso, saremo come sempre ben lieti di poter offrire la nostra professionalità e la nostra ospitalità.
7° edizione di Expo Vending Sud - Salone Mediterraneo Specializzato Nella Distribuzione Automatica 26, 27 & 28 maggio 2017 Catania/Etnafiere Centro Fieristico Etnapolis S.P. 229/I SNC 95032 Belpasso CT
Informazioni per espositori e visitatori Tel. 320 0437522 - 095 8997723 info@expovendingsud.it - www.expovendingsud.it
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modo più opportuno la propria partecipazione, potendo contare, come sempre, sull'esperienza e la massima disponibilità da parte mia e di tutto lo staff. Rimangono invariati i servizi all inclusive che mirano a snellire e favorire tutte le attività legate ad una partecipazione fieristica: spazi espositivi pre-allestiti; aree delineate in pianta per il montaggio di propri stand in modalità personalizzata; ricevimento gratuito in fiera e successiva vigilanza per il ritiro dei materiali a mezzo corriere incaricato dalla ditta partecipante; convenzioni con hotel, taxi e tanto altro ancora.
Fare Vending con Professionalità da regolamento può arrivare ad un massimo di 11. Il Gruppo, invece, si riunisce annualmente in occasione dell’Assemblea e ogni anno organizza visite aziendali presso le imprese associata a CONFIDA. A quale scopo si è voluto dedicare un ramo dell’associazione agli imprenditori più giovani? Il Gruppo è nato come espressione delle leve più giovani, non certo digiune di distribuzione automatica, ma desiderose di accrescere le loro conoscenze. Lo scopo è proprio quello di dare il nostro contributo in un settore in cui la componente di innovazione è sempre più predominante ed avere un ruolo attivo nelle decisioni che contano e che, soprattutto, incidono sul nostro futuro. Siete tutti attivi nelle imprese di famiglia? Sono ben felice di affermare che molti Giovani del gruppo attuale sono neo-imprenditori: non tutti veniamo da aziende di famiglia ma ci sono anche tanti che hanno intrapreso la propria esperienza imprenditoriale senza una “storia di vending” alle spalle.
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on tutti sanno che all’interno dell’associazione di categoria CONFIDA vi è un particolare raggruppamento costituito da giovani imprenditori del settore, di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti. Il Gruppo Giovani Imprenditori annovera 60 soci che operano all’interno di aziende della distribuzione automatica associate a CONFIDA. Dotato di un proprio regolamento e impegnato in molteplici attività, nel 2014 il Gruppo ha eletto come suo presidente Roberto Pace della società di gestione toscana GEDAC srl ed è a lui che abbiamo rivolto alcune domande su questa specifica compagine associativa. Ci presenta il Gruppo dei Giovani Imprenditori? Il Gruppo è nato nel 1994 come Commissione Giovani Confida con due obiettivi: stimolare la partecipazione diretta dei giovani imprenditori alla vita associativa e dare un’immagine nuova dell’imprenditore della distribuzione automatica, promuovendo contenuti di ordine etico-sociale. Il Gruppo, pur con alti e bassi, ha mantenuto questi obiettivi. Non è un caso che il Consiglio Direttivo di CONFIDA assegni ogni anno la delega alla formazione al Presidente del Gruppo Giovani. L’iscrizione al Gruppo è gratuita e aperta a tutti i giovani tra i 18 e i 40 anni che operano nelle imprese associate a CONFIDA. Esiste un Comitato Direttivo, che si riunisce con cadenza trimestrale ed è attualmente composto da 9 membri, ma che
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Negli incontri associativi quanto conta l’esperienza sul campo e il confronto con la generazione dei padri? Sicuramente il confronto con la generazione dei padri e l’esperienza sul campo in questo settore fanno molto. Personalmente, sono entrato in azienda molto presto e il bagaglio di conoscenze che ho acquisito in questi anni ritengo sia importantissimo. Parlando invece del confronto con la generazione precedente, noto che spesso per molti giovani non è facile emergere a fianco di padri che si sono fatti da soli e che hanno tantissimo da insegnare, ma che forse oggi, vista la velocità con cui evolvono il mondo e soprattutto le tecnologie, avrebbero quantomeno da ascoltarci.
Siete tutti molto giovani e lei è un giovane presidente. Come riesce a mettere tutti d’accordo quando discutete su progetti e obiettivi, tenendo conto dell’irruenza propria dell'età? Devo dire che siamo tutti abbastanza disciplinati e se ogni tanto la discussione degenera, esiste sempre la campanella. A parte gli scherzi, sono molto felice del gruppo. Siamo allineati su molte idee e l’unità di intenti facilita ogni discussione. Devo anche ammettere di essere il più Giovane (anagraficamente, ma non per servizio) ma questo non mi è mai pesato dato che comunque fra tutti ci conosciamo da anni e l’esperienza che ho accumulato in oltre 10 anni di vending mi aiuta nei rapporti interpersonali. Quali sono le vostre attività specifiche? Considerata la delega ricevuta, nel 2016 abbiamo proposto un piano di formazione esclusivamente online, in modo da rendere i corsi più fruibili agli associati, soprattutto a coloro che difficilmente riescono ad allontanarsi dall’azienda. Gli argomenti trattati sono stati molto trasversali, cercando di offrire spunti per ogni figura aziendale. Infatti, fra i vari corsi, ne sono stati realizzati anche alcuni per Addetti al Rifornimento, Tecnici e per l’Imprenditore stesso. Nel dettaglio è attiva la piattaforma e-learning la cui scheda di adesione è scaricabile al link http://www.confida. com/piano-di-formazione-professionale.
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I corsi attualmente attivi sono: • Comunicazione, nuovi modelli e idee per lo sviluppo aziendale; • La gestione delle lamentele; • Gli addetti al centralino; • La cultura del caffè - La qualità delle miscele di caffè in grani per il vending; • La cultura del caffè – Il percorso per fare un buon caffè; • Nozioni tecniche di base; • Carico e pulizia del distributore automatico, del furgone, delle attrezzature; • I sistemi di pagamento. Inoltre è in programma a breve una riunione del Comitato Direttivo per concretizzare l’ampliamento dell’offerta formativa per il 2017. Le vostre attività sono totalmente autonome rispetto a quelle dell’associazione vera e propria o vi sono momenti di incontro? Naturalmente in qualità di Presidente partecipo al Consiglio Direttivo senior e proprio in queste occasioni rappresento la parola del Gruppo Giovani. Quali sono i progetti per il 2017? A breve faremo una visita presso l’azienda associata BWT Water + More. Nel corso di quest’anno i corsi online saranno ampliati ulteriormente e affiancati ad alcuni corsi in aula, che rappresentano comunque delle importanti occasioni di incontro e confronto, molto utili soprattutto per noi giovani.
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Secondo lei, cosa spinge dei giovani esordienti nel mondo del lavoro, senza un pregresso familiare nel vending, ad investire in questo settore? Molti di essi hanno comunque avuto esperienze a vario titolo nel settore come dipendenti o magari manager, quindi una impronta comunque l’avevano. Sono comunque dell’opinione che è un settore con molte sfaccettature, ad alto tasso tecnologico quindi di alto appeal per un giovane.
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rganizzato dall’EVA – l’Associazione Europea del Vending – in collaborazione con quella francese (NAVSA), EVEX è stato l’evento del vending europeo che il 24 e 25 novembre 2016 ha riunito a Cannes in Francia oltre 280 partecipanti, un numero di operatori in crescita rispetto all’edizione dello scorso anno, venuti da tutt’Europa per scoprire le ultime innovazioni e tendenze. EVEX 2016 si è aperta il 24 novembre con l’Assemblea Generale annuale dell’EVA seguita da conferenze formative tenute da esperti, che invitavano alla riflessione su tre argomenti: il concetto di Micromarket, un’esperienza di vendita non presidiata molto diffusa negli Stati Uniti ma non ancora in Europa; il tema della robotizzazione particolarmente pertinente con la distribuzione automatica, essendo questa un settore incline ad adattarsi tecnologicamente alla società sempre più automatizzata che si profila per il prossimo decennio; il marketing del brand, ossia come migliorare l’immagine della marca e fidelizzare in questo modo i consumatori. Interessanti le attività collaterali, alcune delle quali dedicate a momenti più spiccatamente conviviali, culminate con la Cena di Gala durante la quale è stato consegnato il premio EVEX Image of Vending, assegnato a Revive Vending per il concept “Honest Cafè”, una caffetteria automatica ambientata in una location molto naturale. Il giorno 25, invece, è stato riservato ad un’esposizione di distributori automatici e soluzioni per il vending all’interno dell’elegante InterContinental Carlton Hotel, un luogo davvero inusuale per un’esposizione del genere. Tante le aziende sponsor che hanno contribuito alla perfetta riuscita dell’evento. Soddisfatta l’organizzazione che ha sin da subito annunciato quale sarà la location di EVEX 2017: Roma. Sarà CONFIDA a collaborare con l’EVA nell’organizzazione di questo particolare evento, agganciandolo alla data degli Stati Generali del Vending che si tengono a novembre.
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COFNOL e i nuovi scenari nel mondo del caffè Methodo srl sostiene la ricerca scientifica
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livello mondiale, il caffè occupa il secondo posto, dopo il gas naturale e il petrolio, negli scambi commerciali. Insieme al tè, è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua e il suo consumo sotto forma di bevanda e derivati sfiora il giro d'affari di 200 milioni di dollari al giorno. Ma l’importanza del caffè non è solo economica, essendo legata anche alle sue proprietà dietetiche in quanto rappresenta una delle fonti di antiossidanti naturali più abbondanti del pianeta. Fino a qualche anno fa, le sue proprietà venivano associate prevalentemente all’effetto dei polifenoli contenuti, che sono in grado di combattere efficacemente i radicali liberi e quindi l’invecchiamento, malattie degenerative come diabete di tipo 2 e il Parkinson, e alcuni processi tumorali. Da qualche anno la visione è cambiata, in seguito allo studio approfondito delle melanoidine che, insieme ai polifenoli, sono contenute nel caffè torrefatto. Le melanoidine e i polifenoli sono le due grandi famiglie cui appartengono le molecole organiche presenti nel caffè. Mentre i polifenoli sono stati da tempo e a lungo studiati, le melanoidine costituiscono attualmente un campo di ricerca di base molto attivo (si contano molte decine di pubblicazioni negli ultimi anni) soprattutto a causa di proprietà che delineano possibilità di impiego in campi molto diversificati. COFNOL® - LA RICERCA La società di gestione romana Methodo srl ha finanziato un progetto, durato oltre tre anni, realizzato dai ricercatori dell’Università di Roma La Sapienza, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Chimica Industriale e Ambientale. Ricerca lunga, costosa e complessa, che ha portato al Brevetto di Invenzione Industriale No 1423363, il cui titolo è “Estratti Naturali ricchi in Melanoidine e Polifenoli, ottenuti da caffè torrefatto vergine e procedimento per la loro produzione”. Le proprietà degli estratti li rendono particolarmente adatti all’impiego come principio attivo nella nutraceutica, nella cosmeceutica e nella farmaceutica. Poiché le melanoidine si formano praticamente solo durante la tostatura del caffè, è facile intuire che gli estratti da caffè torrefatto abbiano caratteristiche chimico fisiche molto variabili, in ragione delle temperature, tempi e miscele naturali di caffè utilizzate nel processo di tostatura. Merito principale del brevetto, dal punto di vista industriale, è l’avere messo a punto un unico processo di produzione per gli estratti. Processo che può anche applicarsi alla produzione di estratti da caffè verde, nonché da caffè esausto, cioè usato. Gli estratti naturali da caffè torrefatto vergine hanno un
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marchio commerciale distintivo ottenuto dai titolari a livello europeo. Il marchio è COFNOL®. COFNOL® - NOVITA' E INNOVAZIONE Apparentemente, le proprietà dei polifenoli e quelle delle melanoidine sembrano, in larga parte, sovrapporsi. Uno studio più attento porta a concludere, però, che fra le due famiglie di molecole si istaura una sinergia, che ha come risultato finale quello di amplificarne gli effetti benefici rispetto a quanto si avrebbe se misurati separatamente. Le proprietà degli estratti sono uniche, e costituiscono una indubbia novità e innovazione nel mercato degli estratti naturali. Poichè, per quanto è dato sapere, non esistono sul mercato altri estratti naturali aventi queste particolari caratteristiche, COFNOL® ha ottenuto la concessione del brevetto industriale di proprietà di Methodo srl, EN.DAXI srl e dell'Ing. Mario Giardini. Abbiamo approfondito gli aspetti di questa interessante ricerca proprio con l'Ing. Mario Giardini al quale abbiamo rivolto alcune domande.
Alla luce dei risultati della ricerca, come cambia il rapporto tra caffè e salute? L’incremento della conoscenza delle proprietà del caffè non può che migliorare questo rapporto. È importante sapere che quando ci gustiamo una tazzina di caffè, stiamo introducendo nel nostro organismo sostanze che hanno effetti molto positivi sulla salute. Come abbiamo detto in precedenza, melanoidine e polifenoli insieme hanno un benefico effetto anti-ossidante, anti-ipertensivo, anti-aging, ecc. Quindi non si tratta solo di gusto e piacere, ma di qualcosa di più complesso, e di più utile ai fini della salute personale. È una maggiore conoscenza, che potrà migliorare l’uso che facciamo del caffè, in modo da usufruire consapevolmente degli effetti benefici del suo consumo. Quali prospettive apre nel campo delle applicazioni in generale e nel consumo di caffè in particolare? Il brevetto riguarda la messa a punto di un processo industriale per la produzione di estratti naturali ricchi in melanoidine e polifenoli da caffè torrefatto vergine, il cui nome commerciale è COFNOL®. Le proprietà degli estratti li rendono adatti a quattro tipi di impieghi. Nella cosmeceutica, nella nutraceutica e nella farmaceutica, sfruttando le proprietà anti-ossidanti, anti-ipertensive, anti-aging, e antimicrobiche delle melanoidine e dei polifenoli. Noi crediamo, tuttavia, che il COFNOL® possa aprire un quarto, importantissimo segmento: sono le molteplici, importanti e diversificate applicazioni specifiche per il mercato del caffè. Queste applicazioni, secondo noi, possono rivoluzionare il consumo di caffè. E possiamo dimostrare che tali applicazioni produrranno, per chi avrà il coraggio e la lungimiranza di farle, notevoli incrementi di vendite e di margini di profitto. Vediamo perché. Gli estratti di cui parliamo sono estratti naturali da caffè. Il processo industriale non aggiunge sostanze, né modifica in alcun modo la struttura molecolare delle famiglie di molecole presenti nel caffè torrefatto, e
alle quali siamo interessati: melanoidine e polifenoli. Inoltre, il prodotto ottenuto è molto solubile, e dunque può essere aggiunto senza problemi agli attuali caffè da bar e in cialda. Va precisato che una cialda “canonica” o una porzione di caffè, per un espresso da bar, contiene circa 7 grammi di caffè. Supponiamo di aggiungere qualche decina di milligrammi di COFNOL® a questi sette grammi di caffè. Dosando opportunamente la quantità aggiunta, possiamo ottenere dei prodotti interessanti per il mercato del caffè. Per quanto riguarda le cialde, si può realizzare e immettere sul mercato un prodotto nuovo, che nessuno ha: la Cialda Plus (o Extreme, o C2), cioè un espresso che ha un gusto, corpo, sapore e persistenza in bocca molto più intenso di qualsiasi cialda in commercio di qualsiasi marca. O ancora la CialdaX2, cioè una cialda che consenta di ottenere due espressi della medesima qualità di una cialda singola, ma usando una cialda singola addizionata di COFNOL®. I vantaggi sono molteplici. Si possono fare due caffè contemporaneamente con la stessa macchina per cialda singola (basta dotarla dei beccucci adatti), dunque si risparmia denaro, riducendo le tipologie di macchine. E l’utente risparmia tempo. Non ho bisogno di due cialde, ma di una: ecco dunque un risparmio di plastiche e alluminio. Il caffè usato da smaltire si dimezza. Il tutto, è dimostrabile, a un costo inferiore a quello di due cialde. Si può produrre e immettere sul mercato la microcialda da 5gr che però fa un caffè di qualità pari a quello di una cialda da 7 gr. O anche immettere in commercio cialde che, con una dose di soli di 5/7 gr possono produrre un caffè all’americana. E così via. Insomma, come si può vedere, le possibilità sono molteplici e tutte interessantissime per quanto attiene ai ritorni economici. E la cosa importante è che non si sta in alcun modo alterando il prodotto al quale l’utente è abituato, perché aggiungendo l’estratto di caffè al caffè…aggiungo semplicemente caffè al caffè.
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Com’è nata l’idea di questa ricerca e la collaborazione con l’azienda Methodo? L’obbiettivo iniziale cui era interessata la Methodo era la ricerca di una metodologia nuova per lo smaltimento del caffè usato da bar e delle cialde di caffè usate. Due scopi importanti per ovvie ragioni ambientali. Il primo, recuperare i materiali delle cialde, plastica e alluminio soprattutto. L’altro, ancora più importante, era quello di trovare un metodo per recuperare sostanze ad alto valore aggiunto dal caffè usato. La ricerca ha poi dimostrato che ciò era possibile, ed è stata estesa anche allo studio del caffè torrefatto vergine e del caffè verde. Il processo industriale brevettato, dunque, fa riferimento agli estratti che si possono ottenere dal caffè torrefatto vergine, ma può essere applicato anche a quello usato e a quello verde. Variano solo alcuni parametri che sono perfettamente controllabili dall’esterno. In sostanza, lo stesso impianto può trattare tutti i tipi caffè: vergine, usato e verde. Ed è un impianto totalmente sostenibile: zero rifiuti e autosufficienza energetica. Le caratteristiche degli estratti sono ovviamente dissimili. In particolare, partendo dal caffè torrefatto vergine si ottengono percentuali di melanoidine e polifenoli più alte negli estratti. E quindi estratti più pregiati. COFNOL® è il nome commerciale di questi estratti da caffè torrefatto vergine.
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Intervista con Sylvie Gaudy, nuova Direttrice di Vending PARIS.
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adame Gaudy può presentarci Vending Paris? Con oltre 100 espositori e circa 5.000 visitatori professionali (dati dell'edizione 2015), Vending Paris si posiziona come il Salone dedicato all’innovazione in materia di Distribuzione Automatica. Creato 15 anni fa, questo appuntamento ha saputo imporsi come l’evento europeo imperdibile per i professionisti del settore perché anticipa le tendenze del mercato e fa il punto sulle novità. Quali sono le peculiarità di questa edizione ? Per questa data “anniversario”, Vending Paris riafferma il suo posizionamento attraverso un padiglione interamente dedicato, una nuova identità visiva e una giornata supplementare. Altra novità, un'animazione inedita che mette in scena diversi distributori automatici intitolata "La D.A. m’accompagne au quotidien" cioè la Distribuzione Automatica mi accompagna nella quotidianità. Vera e propria colonna vertebrale del Salone, quest'iniziativa realizzata in collaborazione con l’agenzia L’Air de Rien e una selezione di espositori, si presenterà sotto forma di 9 poli che illustreranno come la Distribuzione Automatica influenza la nostra giornata. Allo stesso tempo dinamica, futurista e divertente, illustrerà come la convivialità e le relazioni sociali arrivano a realizzarsi attorno ai distributori automatici. Con un 30% di espositori e visitatori internazionali, Vending Paris proporrà una conferenza in inglese promossa
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e animata dall’EVA - European Vending Association - che farà il punto sulle cifre chiave della Distribuzione Automatica in Europa. In che cosa si distingue Vending Paris? Comunemente assimilato ai distributori automatici nei luoghi pubblici, il mercato del vending è in realtà ben più complesso. Il cuore di questo business è costituito dalla distribuzione automatica di bevande calde in azienda che rappresenta da solo l’80% del mercato. Vending Paris è il riflesso di questa realtà e offre ai cultori delle macchine Vending e ai professionisti del settore una visione esaustiva del mercato che deve far fronte a numerose sfide.
grani, caffè in capsule, caffè gourmands, ecc. … Aldilà del mercato del caffè in azienda, la vendita di prodotti freschi, piatti caldi, prodotti non alimentari di uso quotidiano come kit per l’igiene dentale, costumi da bagno, giornali, ecc… hanno la loro carta da giocare e possono costituire un business aggiuntivo per i punti vendita (GDO, panifici, hotel, …). Ci anticipa qualche nome degli espositori italiani presenti all'edizione 2017? FAS International, Covim, N&W, Flo, Coges, Bianchi Industry, Viva, Prontofoods, Blupura, Zonzini, Caffè Vergnano, GI Plastic, Castles Technology, Lavazza... ai quali si aggiungono Segafredo, Suzohapp, Saeco, Brita, Rheavendors, BWT e tanti altri. Tutti brand di grande appeal internazionale! E all'evento mancano ancora diverse settimane!
15° edizione di Vending Paris - Salone Internazionale della Distribuzione Automatica 15, 16 & 17 marzo 2017, Paris, Porte de Versailles, Hall 5.1 In partnership con NAVSA - Associazione Francese della Distribuzione Automatica Maggiori informazioni su http://www.vendingparis.com/
Informazioni per gli espositori italiani Milena Veronesi - Responsabile commerciale Italia Tel +39 348 9153830 - email: info@milenaveronesi-internationalshows.com
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Quali leve spostano oggi le cifre d’affari del settore? Esistono oggi principalmente 3 fattori di sviluppo che saranno poi le sfide del futuro. Prima di tutto la valorizzazione del servizio offerto dai gestori (installazione, consulenza, assistenza) che permette alla Distribuzione Automatica di riappropriarsi delle quote di mercato rosicchiate dai servizi privati. Ritengo sia poi indispensabile vincere le reticenze dei consumatori rispetto all'uso di sistemi di pagamento innovativi. Occorre inoltre incrementare l’accettazione automatica della carta di credito e dei ticket restaurant che, ancora complicata a livello tecnico, rappresenta comunque una risposta possibile alla complessa problematica legata ai sistemi di pagamento. Infine, è importante la diversificazione dell’offerta di bevande calde con proposte innovative e sofisticate: filtro,
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