Vending News 28

Page 1





L’editoriale di Fabio Russo

Se ne sono accorti anche i media generalisti: dietro l'inserimento di qualche moneta e l'erogazione di un prodotto al distributore, si nasconde un universo sconosciuto. Ed è come se milioni di consumatori, sollecitati da solerti ed attenti giornalisti, avessero scoperto un nuovo mondo. Un'indagine svolta qualche anno fa, ha riconosciuto nel termine "macchinetta" quell'oggetto di uso comune atto ad erogare il caffè da un distributore automatico. Umiliato, degradato e assimilato a una brodaglia colorata al sapore di caffè, l'espresso estratto dai distributori automatici, vive da almeno 3 lustri una nuova giovinezza. Merito certamente della qualità delle miscele prodotte dai torrefattori, di alcuni lungimiranti gestori che hanno con il passare del tempo scelto il meglio per i propri clienti, delle migliorie tecniche apportate dai costruttori e, dulcis in fundo, dall'attenzione e la professionalità riposta da migliaia di addetti al rifornimento che negli ultimi anni sono sempre più preparati sull'argomento. Oggi, complice anche la visibilità ricevuta per la nuova legge che disciplina la comunicazione dei corrispettivi da parte dei media generalisti, il settore inizia ad avere i dovuti riconoscimenti: un canale di vendita moderno, dinamico, al passo con i tempi e in continua evoluzione, capace di adeguarsi velocemente all’innovazione tecnologica e ai trend di consumo; pronto ad informare, comunicare, interagire; in grado di erogare prodotti di qualsiasi tipologia e dimensione; conveniente e disponibile h24. A quanto pare, dunque, il settore si sta liberando dei tristi luoghi comuni che lo hanno accompagnato fino a poco tempo fa, mostrando la sua professionalità e complessità e tutte le competenze che sono dietro al mondo delle “macchinette”. Credo sia giunto il momento di iniziare a chiamare gli strumenti del nostro settore con il nome giusto e appropriato, cancellando il termine "macchinetta" in quanto riduttivo e squalificante per un mezzo che, di fatto, rappresenta un'intera categoria che brilla e si distingue per laboriosità, competenze, innovazione, professionalità, completezza dell'offerta e servizio al cliente.

VENDING VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Il portale della distribuzione automatica

NEWS.IT


L’EDITORIALE

SOMMARIO

di Fabio Russo pag. 5

GRUPPO ILLIRIA INTERVISTA CON MARIO TONIUTTI Un "Sistema Vending" di successo pag. 9

BAHLSEN - HIT POCKET pag. 16

FABER ITALIA INTERVISTA CON FABIO TETI Faber Italia accelera la crescita pag. 18

LDG SERVICE

Fondi di caffè e liquidi di scarto nei distributori automatici pag. 22

CAFFÈ BORBONE INTERVISTA CON MASSIMO RENDA Strategie e progetti di crescita pag. 34

SELFBLUE INTERVISTA CON SERGIO DE PAYEVSKY Il tuo Vending senza sistema di pagamento pag. 34

VENDING PARIS 2017 - FOTO GALLERY pag. 38

FAS INTERNATIONAL

La sostenibilità del processo produttivo pag. 46

EUROSNACK srl

Le Croccantelle di Forno Damiani tornano "On Air" pag. 48

RICAMBI VAS INTERVISTA CON MARIO PALAZZO Service e consulenza tecnica a 360° pag. 50

BRASILIA ITALIA INTERVISTA CON MASSIMILIANO PIZZORNO Il nuovo percorso di Brasilia Italia pag. 52

BILT srl A CURA DI LUIGI TURE La "Cultura" dell'acqua pag. 58


Periodico bimestrale della distribuzione automatica Anno 2017 - Numero 28 Editore

Sede: Via Benedetto Brin, 69 80142 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Direttore responsabile Francesco Ippolito Direttore editoriale Fabio Russo Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Francesco Ippolito Fabio Russo Flora Seta Serena Adriani Elisa Beretta Carlotta Bortolin Pascale Capelle Yolanda Carabante Silvia Napoletano Nicola Centra Giulia Colombo Flaviana Facchini Roberto Fanelli Luigi Giliberti Claudia Martinelli Giuseppe Renda Gianpaolo Spasiano Milena Veronesi Simone Zavettieri Michele Ferraro

Stampa Tipografia TETI srl - Napoli

VIVA INTERVISTA CON LEOPOLDO CAGNASSO Le zuppe vegan, bio e salutari nel Vending pag. 60

DIABOLIKKAFFÈ - BEST ITALIAN ICONS pag. 64

HOST MILANO 2017

La risposta alle richieste degli operatori pag. 66

90 ANNI DI COCA-COLA IN ITALIA

L'impatto economico e occupazionale nel nostro Paese pag. 70

TUTTO PRONTO PER EXPO VENDING SUD 2017 pag. 74

VENDING MADRID 8 E 9 GIUGNO 2017 INTERVISTA CON RAUL RUBIO pag. 76

Pubblicità: inferiore al 50% Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

www.vendingnews.it facebook.com/VendingNews twitter.com/VendingNewsD instagram.com/vendingnews



Un "Sistema Vending" di successo

C

on 13.000 clienti, 16.000 distributori automatici e 7.000 macchine O.C.S, 392 dipendenti, 270 automezzi, 9 sedi e 3 compartecipate, Gruppo Illiria SpA è una delle più solide realtà del Vending italiano. Un’azienda che ha sviluppato un modello vincente di gestione, fortemente legata al Friuli Venezia Giulia, territorio di appartenenza, e comprovandone la bontà e la validità anche in altre aree d’Italia. Tutto è nato negli anni ‘90 dall’intuizione di due gestori, Josè Maria Cattarinuzzi e Mario Toniutti, che decisero di fare sinergia con grinta ed entusiasmo. Ci facciamo raccontare questo percorso da Mario Toniutti, direttore generale, vicepresidente e amministratore delegato dell’azienda. Gruppo Illiria è il risultato di una crescita graduale. Ci racconta l’evoluzione del Gruppo? Gruppo Illiria è oggi un grande gruppo che, partendo da una dimensione regionale, ha saputo e voluto guardare oltre i confini del Friuli Venezia Giulia riuscendo, in poco più di 15 anni, ad esportare il modello di gestione consolidato nel territorio di appartenenza in altre aree d’Italia. Oggi conta 8 sedi operative che coprono, oltre al Friuli Venezia Giulia, il Piemonte escluso la provincia di Cuneo, la Lombardia, l’Emilia Romagna e parte della Toscana ed il Lazio. A queste otto sedi vanno aggiunte le tre Venete (Treviso - Padova - Verona) per la copertura del territorio Veneto con la partecipata Espresso Time. Dal 2010 si è sviluppato anche un progetto estero in Marocco con sede a Casablanca ancora in fase di espansione. Torniamo in Italia. Com’è nata l’idea di un’espansione dell’azienda su base multi territoriale? Quando negli anni ‘90, insieme a Josè Maria Cattarinuzzi, decidemmo di unire le nostre due gestioni - Illiria e Friul Matic - per dar vita ad una realtà del Vending più solida nel nostro territorio, non potevamo immaginare che questo sarebbe stato il primo step della crescita che poi c’è stata in seguito. Abbiamo via via cominciato ad esplorare

Josè Maria Cattarinuzzi e Mario Toniutti

la possibilità di unire la nostra organizzazione a quella di altre gestioni locali, condividendo con gli imprenditori un progetto più complesso ed ambizioso. Così dal 1996 in poi è iniziato un processo di acquisizioni, a partire dalla Geda Friuli di Pordenone (Coca Cola di Udine e De Clara), all’aggregazione della Bano Snc di Tolmezzo (Famiglie Fratelli Bano), Automatic Service di Trieste (Famiglie Lorber e Crepaldi), Basso Srl (Illiria-Famiglie Bortolin- Famiglie MIcoli e Battiston) di Pordenone e 5D di Gorizia (Illiria, Friul Matic, Automatic Service, De Clara, Gaiotti) che portò nel 2001 alla costituzione di una Holding Gruppo Illiria srl che controllava tre aziende del Vending operanti su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, ognuna autonoma nella sua organizzazione, poi confluite nel 2007 tutte nella nuova SPA (Società per Azioni) Gruppo Illiria. La forza del Gruppo non solo ha saldato il legame col territorio, il primo obiettivo che ci eravamo posti, ma ci ha dato lo slancio per sfidare i confini ed esportare il Sistema Illiria in altre parti d’Italia.


Siete, dunque, partiti all’attacco forti di un sistema di gestione consolidato? Vede, noi non abbiamo mai inteso esercitare un Vending dell' “ostentare“, semmai del lavoro quotidiano, del sacrificio e della comunione di intenti. Per noi la squadra è il sistema vincente. Le sedi esterne alla nostra Regione ci hanno permesso di difendere il nostro territorio con estrema caparbietà e determinazione. Abbiamo risposto alle provocazioni, quando alcune gestioni radicate in altre aree hanno cercato di sottrarci clienti in Friuli, dove con sacrificio eravamo riusciti a costruire il nostro zoccolo duro. In questi frangenti, abbiamo risposto andando a penetrare aree oltre i confini della nostra regione, dimostrando che il sistema Illiria funziona ovunque. Con piccole acquisizioni ed attraverso le partecipate abbiamo raggiunto le attuali proporzioni, a volte dovendo superare non poche difficoltà. È stato molto faticoso dover trasferire personale fuori dalla propria Regione per portare il Sistema Illiria ma oggi le filiali esterne danno moltissime soddisfazioni. Il vostro è un modello di gestione industriale o conserva un carattere di impresa familiare? Direi entrambe le cose, nel senso che il nostro sistema segue procedure consolidate che hanno carattere industriale, ma dietro ci sono delle persone che ragionano per il bene comune come nelle migliori famiglie. Oggi ancor di più, visto che anche i nostri figli hanno un ruolo in azienda, affiancando i soci storici e quei collaboratori che fanno parte ormai della famiglia Illiria.

Ha spesso citato “il Sistema Illiria”. Quali sono le caratteristiche operative che vi contraddistinguono? Potrei riassumerle tutte in un unico concetto: il controllo dettagliato e preciso di tutto ciò che è servizio al cliente. Dentro poi ci sono tante cose, a cominciare dalla formazione degli ARD, che è fondamentale, per finire alla gestione di una sala regia finalizzata a monitorare non tanto quello che è il lavoro quotidiano sul territorio dei nostri operatori, quanto piuttosto alla qualità del loro operato presso i clienti. Operazioni come la pulizia delle macchine o il corretto caricamento dei prodotti sono fondamentali e in questo la base formativa non è sufficiente: è necessario che l’azienda accompagni l’operatore nel suo lavoro, monitorando tutti gli step delle procedure previste. E questo lo si può fare solo attraverso il controllo remoto. Altra cosa importantissima è la sanificazione. Credo che Gruppo Illiria sia una delle pochissime aziende che, invece di far pulire le macchine del caldo sul posto, fa sostituire direttamente alcune parti sensibili con altre igienizzate in azienda secondo procedure prestabilite. Quindi, il nostro caricatore non farà mai pulizie sommarie presso la sede del cliente, ma sostituirà contenitori dei solubili, coppette, gruppi caffè e così via con quelli già sanificati che ha in dotazione. Le parti sporche arrivano in azienda, dove vengono sottoposte alle procedure di sanificazione attraverso uno specifico macchinario, per poi essere riconsegnate ai caricatori per successive sostituzioni. Come vi accorgete che un caricatore non stia bleffando? Intanto, questa è un’operazione prevista da palmare e se il caricatore non la esegue il palmare si blocca. Si potreb-



be giustamente osservare che l’operatore comunichi via palmare che l’operazione è stata eseguita, anche se non è vero. A questo punto interviene il nostro sistema di controllo interno, sia verificando le parti che ogni caricatore riconsegna a fine giornata, sia inviando i nostri ispettori sulle postazioni per un controllo dello stato delle macchine. Qualità del prodotto erogato, pulizia delle macchine, giusta configurazione del misto, sono alcuni dei parametri valutati e reportati dai nostri ispettori. A seconda dei risultati, l’azienda fa partire i correttivi del caso. Nel proporvi ad un nuovo potenziale cliente, su quali elementi puntate? In primo luogo sul “Sistema Illiria” di cui abbiamo parlato finora e poi su una serie di plus che ci distinguono dai competitor. Ad esempio, la possibilità di costruire aree ristoro “tailor made” (attraverso la nostra controllata Italforniture azienda specializzata in allestimenti fieristici) ossia organizzate su misura, in base alle esigenze del cliente che a volte sono molto specifiche. Oppure, fornendo servizi particolari che esulano dal Vending tradizionale, come ad esempio i distributori automatici di dispositivi di protezione individuali, che sono sempre più richiesti. Vede, in Italia si parla moltissimo di sicurezza sui luoghi di lavoro, di morti bianche, ma la dotazione di dispositivi di sicurezza ai propri dipendenti è un problema di non semplice gestione per un’azienda, perché non è facile formalizzare di aver dato ad un dipendente una cuffia, piuttosto che dei tappi per le orecchie o dei guanti. La Trivending, che è la principale rivendita del Nord Est, ha dotato un distributore automatico e soprattutto brevettato un software, che si interfaccia con tutti i software che gestiscono le buste paga, attraverso il quale si riesce a garantire il controllo di tutti i flussi delle consegne di questo tipo di materiale. Alle aziende che ne necessitano, affianchiamo ai nostri

12 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

distributori automatici del food anche una di queste macchine, fornendola in comodato d’uso insieme al relativo software, e lasciando al cliente la gestione dei dispositivi. Ospiteremo il 9 Giugno un evento che presenterà a tutte le realtà industriali della nostra Regione questo progetto e valore aggiunto che la nostra Azienda ha realizzato a favore di tutti i clienti. È un modo per diversificare ed ampliare l’offerta, che a volte si traduce in uno scambio, nel senso che questo tipo di servizio fa da controvalore alla consueta pratica del ristorno. Torniamo al Food. Si parla molto di salutistico e Gruppo Illiria è stata una delle prime aziende del Vending a rispondere a questa esigenza. Ce ne parla? Nel corso degli ultimi anni abbiamo aderito a molti progetti legati al tema della sana alimentazione, soprattutto nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza e quindi nelle scuole, collaborando anche con istituzioni locali sia in Friuli che in altre aree. In occasione di EXPO Milano, abbiamo lanciato il progetto FreeFrom, un distributore automatico rifornito totalmente di alimenti salutari e dotato di uno schermo touch che, prima dell’erogazione ed al momento della selezione, mostra tutte le caratteristiche del prodotto, i suoi ingredienti, eventuali allergeni ecc.. ecc… L’obiettivo è quello di avere davanti al distributore un consumatore consapevole, che viene informato sulle caratteristiche di ciò che sta per prendere dalla macchina, in modo da lasciargli il tempo di riflettere e, quindi, di operare una scelta consapevole. Oggi il problema è maggiormente sentito rispetto a due anni fa e le imposizioni su determinati prodotti sono stabilite nei capitolati di gara. Ma credo che manchi ancora educazione alimentare ed è su questo che bisognerebbe puntare. Il Vending può solo interpretare e rispondere a queste esigenze. Lavorere-


Veniamo ad un argomento caldo. Siamo entrati nella nuova fiscalità: quanto vi è costato l’adeguamento in termini di risorse? È inquantificabile! Ha tolto tantissimo all’area amministrativa, tantissimo all’area IT ed all’area tecnica, se solo si vuol pensare al tempo occorso per attaccare 14.000 etichette con i QR Code. Abbiamo dovuto rivedere una parte dei nostri sistemi di pagamento, riconfigurarli con tutti gli elementi che l’Agenzia delle Entrate richiedeva e, cosa più onerosa, abbiamo dovuto ripensare tutto il nostro sistema contabile. Prima Gruppo Illiria svolgeva i controlli contabili all’interno di ogni sede, con la conta degli incassi, i controlli e l’elaborazione dei dati, i cui report venivano inviati alla sede centrale ogni fine mese. Con la nuova fiscalità, abbiamo scelto di centralizzare a Udine tutte le attività, affidando la conta ad un partner esterno ed eseguendo il controllo e la gestione delle anomalie nella sede centrale. Questo perché tutto deve essere configurato secondo i parametri che richiede l’Agenzia delle Entrate e, a questo proposito, abbiamo delle persone preposte a verificare che i dati inviati all’AdE effettivamente corrispondano a quelli realmente prelevati. In virtù di tutto questo, abbiamo tolto

i centralini dalle varie sedi ed abbiamo realizzato un call center centrale. Al di là delle incombenze pratiche sui sistemi di pagamento, la riconfigurazione del software gestionale e dei palmari, per noi il nuovo regime ha significato riconfigurare una parte dell’organizzazione aziendale. Secondo lei, alla luce dei nuovi equilibri che si verranno a creare nei prossimi mesi in seguito all'introduzione del nuovo regime fiscale, come cambierà il Vending? La risposta più facile, quella che tutti hanno dato e che non si è assolutamente verificata, è che buona parte dei gestori avrebbe venduto l’attività facendo sì che il settore si concentrasse nei Grandi Gruppi di riferimento. Su questo non sono mai stato molto d’accordo, prima di tutto perché questo è un tipo di lavoro che necessita della presenza delle persone sul territorio. Anche un’azienda piccola, poniamo da 3 milioni di fatturato, potrebbe continuare ad avere un buon business. Devo dire che c’è una parte di mercato, quella definita basso consumante, che non è ben seguita dai Grandi Gruppi, mentre il gestore più piccolo, l’azienda familiare può offrire loro un servizio più accurato. La vera verità la sapremo solo nel 2018, quando tutte le aziende dovranno chiudere i bilanci: solo allora sapremo se il margine finale sarà sufficiente a dare sopravvivenza e business a tutti. Ed è quello che mi auguro, perché non c’è miglior business che un business diversificato e soprattutto concesso a tutti.

Vending News® - Riproduzione riservata

mo nei prossimi mesi anche su questo, per collaborare con le istituzioni ed ospitare presso la nostra sede alunni delle scuole medie e superiori per corsi in materia di educazione alimentare.




Hit Pocket la pausa divertente firmata Bahlsen!

B

ahlsen, leader nel mercato della pasticceria industriale, con un’importante presenza in tutti i canali distributivi, presenta un allargamento di gamma del famoso biscotto farcito: Hit Pocket da 134 grammi. La linea si presenta compatta, per facilitare il caricamento delle spirali, visibile grazie ai suoi colori sgargianti e alla doppia grafica frontale e conveniente, con un giusto rapporto prezzo/quantità, tutto sotto l'egida del brand “Bahlsen” sinonimo di alta qualità. Hit Pocket non delude mai! Si presta per una colazione veloce, un caffè condiviso con i colleghi, una merenda gustosa e perché no, grazie alla sua grammatura, un valido sostitutivo del pasto. Conosciuto, scelto ed apprezzato dai consumatori, Hit Pocket 134 ha un’ottima Size Impression e si presenta oggi con una nuova variante di gusto: il “Caramel & Brownie” che si affianca al gusto “Cacao”. Hit Pocket 134 “Cacao” è adatto a chi ama i sapori semplici ma decisi, due croccanti biscotti farciti con una deliziosa crema al cioccolato. Per i più giovani Hit Pocket 134 “Caramel & Brownie”: due croccanti biscotti al Brownie farciti con una golosa crema al caramello. Un gusto che unisce i sapori USA, sempre più amati dai giovani, e la golosità del caramello per chi vuole concedersi una pausa fuori dall’ordinario. La linea Hit Pocket 134 così non potrà che soddisfare tutte le richieste dei consumatori! Dal punto di vista commerciale il prodotto viene distribuito in esclusiva nel vending dalla società Conserve Italia che conferma risultati di vendita molto soddisfacenti. Hit Pocket oggi è distribuito su un importante parco clienti, i quali stanno riscontrando positivamente la possibilità di inserire un prodotto di elevata grammatura (134 gr per

11 biscotti farciti) con un posizionamento al pubblico di poco superiore all'euro. Le rotazioni di Hit Pocket sono del +38% rispetto ai prodotti similari “unbranded”. Le nuove opportunità nella distribuzione automatica possono essere ricercate quindi anche con un'offerta innovativa di prodotto, che garantisca la soddisfazione del consumatore dal punto di vista del piacere e della qualità e per l'alta percezione di “value for money”. Hit Tubo raggiungerà tutti i consumatori ovunque grazie al nuovo formato Pocket!



Faber Italia accelera la crescita

C

hi cerca un punto di riferimento certo nell’affollato comparto dei produttori di macchine per il caffè porzionato, trova nella Faber Italia un’azienda solida, di lunga esperienza e, soprattutto, espressione di un made in Italy sempre più raro in questo settore. Da sempre l’azienda ha fatto dell’italianità il segno distintivo della propria produzione, una caratteristica che è diventata nel tempo orgoglio e vanto della proprietà e motivo di scelta da parte di gestori e rivenditori che si rivolgono alla Faber Italia, sapendo di operare prima di tutto una scelta di qualità. Da quando si è trasferita nella nuova sede alle porte di Caserta, l’azienda ha puntato ulteriormente sulla specializzazione tecnica e su elevati standard di qualità, differenziando le gamme con nuovi modelli e colori accattivanti. Di questo ulteriore step nel percorso di crescita della Faber Italia, parliamo con Fabio Teti, direttore marketing e, da quest’anno, CEO dell’azienda.

Negli ultimi mesi avete concentrato le vostre energie nel miglioramento dei processi produttivi. Quali cambiamenti avete apportato? Sì, nell’ultimo semestre ci siamo concentrati sul perfezionamento del ciclo produttivo. Nel luglio 2016 abbiamo raggiunto il nostro massimo storico di ordini mensili, che hanno superato le 4.000 unità. Ciò ci ha ovviamente resi orgogliosi del lavoro svolto. Un risultato del tutto inaspettato, poiché durante la stagione estiva, di solito, i ritmi di lavoro calano. Dovendo produrre circa 1.500 macchine in più rispetto al nostro standard, abbiamo avuto non pochi disagi per riuscire ad evadere tutti gli ordini e soddisfare le esigenze immediate di consegna, soprattutto per quanto riguarda gli approvvigionamenti dei componenti. In azienda si operava con turni extra e anche nei giorni festivi con un ritmo altissimo e, devo dire, non è stato facile organizzare da un giorno all’altro un meccanismo di produzione di questa portata. È stata dura e non sempre facile. È stato in quel frangente che ci siamo resi conto che bisognava aumentare e ottimizzare la linea di produzione, riducendo al minimo la possibilità del cosiddetto difetto di fabbrica, restando comunque sempre disponibili ad intervenire immediatamente. Ad oggi riusciamo a produrre circa 200 macchine al giorno, garantendo standard elevati per il controllo qualità e monitorando costantemente le scorte di magazzino, così da poter evadere gli ordini in tempi brevissimi. Sotto il profilo tecnico, invece, siamo intervenuti ridisegnando e re-ingegnerizzando due componenti del gruppo, al fine di facilitare l’assemblaggio della meccanica e perfezionare il processo di erogazione del prodotto finito. Abbiamo posticipato di qualche mese la presentazione di alcune novità per essere certi di poter soddisfare anche la clientela più esigente.


Quale obiettivo vi siete posti nell’investire sui processi industriali? L’obiettivo è quello di mantenere alta la qualità del “Made In Faber”. Abbiamo tanti clienti che sono operatori del settore ma ancora più consumatori finali, per questo abbiamo il dovere di produrre e offrire loro il meglio. Ci sono oltre 100.000 Faber sul mercato, tante di queste non sono macchine nuovissime, ma sono ancora funzionanti; l’obiettivo è sempre stato quello di produrre macchine che possono durare una vita intera se mantenute con cura e revisionate di anno in anno dagli operatori del settore. I nostri clienti ci scelgono perché una Faber è solida, duratura e capace di rendere ottime prestazioni, ed è così che vogliamo continuare a produrre, senza dimenticare la continua evoluzione estetica del modello Slot. Abbiamo sviluppato una solida rete di distribuzione anche per la ricambistica, il nostro portale web stesso è abilitato alla richiesta di pezzi di ricambio. C’è ancora una novità per quanto riguarda il servizio al cliente. Ce ne parla? Sì, per rendere il servizio efficiente e alla portata dei clienti, operatori del settore e consumatori finali, abbiamo in programma di affiliare altri 500 centri assistenza in tutta Italia. Così si eviteranno grossi sprechi di tempo e disagi legati alle spedizioni, poiché avremo la possibilità di intervenire direttamente in ogni città d’Italia. Molte novità riguardano anche la gamma delle vostre macchine, a cominciare dalla Slot che resta un gioiello della vostra produzione. Quali migliorie avete apportato? La Slot è sicuramente il gioiello della nostra produzione e per impreziosirlo ulteriormente lo abbiamo presentato nella versione Lux, ancora più lucente. L’estetica di questa macchina è in continua evoluzione: attualmente, oltre ad aver eliminato viti in vista e galvanizzato le parti in plastica, abbiamo perfezionato le tecniche di sublimazione e verniciatura delle parti in metallo, sia per garantire una migliore resa che per creare, eventualmente, ulteriori effetti particolari o personalizzazioni. Nella meccanica della Slot ci sono stati dei cam-

biamenti, ma il consumatore noterà la differenza meno di un operatore del settore: due dei componenti sono stati ridisegnati in modo da facilitare la manodopera, ridurre i tempi di assemblaggio e allo stesso tempo compattare la fase motoria del gruppo di erogazione. Abbiamo alleggerito la pressione necessaria da esercitare sulla leva di bloccaggio e ridotto il margine di vibrazione della pompa. È inoltre in programma un lancio stagionale con i colori del momento. Non avete solo rivisitato i vostri modelli, ma ne avete lanciato di nuovi. Quali sono? Sì, nel frattempo non abbiamo tralasciato le varie fasi di sviluppo del mercato. Il mio obiettivo personale per il prossimo anno è quello di realizzare macchine professionali per il settore bar. Mi piacerebbe realizzare dei modelli unici, sviluppati in base alle richieste del cliente. Proprio partendo da questo proposito ci siamo dedicati alla realizzazione della Barista, una macchina semiprofessionale che garantisce comunque un risultato egregio in tazza e per ogni performance. Abbiamo scelto questo nome proprio perché questa macchina è capace di coprire tutti i ruoli di un perfetto barista: ha una caldaia di 4 Lt che garantisce sempre il mantenimento di acqua calda e la funzione ottimale del cappuccinatore. L’abbiamo prodotta in 3 versioni, tutte con due gruppi di erogazione che possono essere entrambi a cialde o entrambi per erogare il caffè macinato. In più, se si aggiunge un braccetto adattatore, si possono usare anche tutti i tipi di capsule disponibili sul mercato.

VENDING 19 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS


A proposito di fiere, quanto contano per voi? Le fiere di settore rappresentano per noi sempre un successo, sono un modo di mostrarci in grande stile davanti al pubblico internazionale. Faber punta molto su queste manifestazioni. Oltre che per l’Expo Vending Sud di Catania, ci stiamo già preparando per Host Milano di ottobre, che è per noi la fiera più importante. Siamo sicuri che sarà un evento memorabile: non voglio anticipare niente ma, come si può immaginare, non sarà un’esibizione ridotta o sottotono.

Pensate sia giunto il momento di una pausa per la vostra creatività o avete già nuovi progetti in cantiere? La creatività in casa Faber non si ferma mai, anzi è lo stimolo che ci conduce a perfezionarci di giorno in giorno e produrre modelli sempre più richiesti dal mercato. In questo momento l’istinto ci ha detto di dirigerci verso il settore domestico, poiché ci sono migliaia di famiglie che hanno in cucina una Faber Slot, un modello nato per il settore O.C.S. e che si è trasformato nel tempo in un elettrodomestico comune, ma che forse non ha caratteristiche di design specificamente adatte all’ambiente domestico. Per questo motivo, abbiamo pensato di ridurre le dimensioni della Slot al minimo indispensabile, in modo da farla risultare estremamente accattivante per chi sceglie una macchina per la casa, spesso collocata in cucina dove lo spazio è solitamente ridotto. La nuova Mini Slot avrà le stesse identiche funzionalità del modello madre, ma concentrate in almeno metà dello spazio. È una novità sulla quale puntiamo moltissimo: abbiamo già prodotto una miniserie test ed è stato un successone. Un’altra novità della Mini è che verrà realizzata con due serbatoi, uno di carico ed uno di scarico posto direttamente sul retro della tanica. In questo modo la vaschetta di scarico sul fronte, diventerà semplicemente un drip tray a sua volta asportabile, in modo da poter utilizzare anche bicchieri più lunghi, come ad esempio quelli per tisane. Abbiamo già presentato il prototipo della Mini Slot la scorsa estate in fiera a Milano e raccolto centinaia di feedback positivi. La presenteremo ufficialmente alla prossima fiera di Catania a fine Maggio.

20 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Vending News® - Riproduzione riservata

Inoltre, abbiamo prodotto il modello HYBRID, totalmente innovativo sul mercato, realizzato con un gruppo di erogazione a capsule/macinato e l’altro a cialda, così da poterla utilizzare per qualsiasi sistema di erogazione espresso! Inoltre la Barista, che non ha nulla da invidiare alle macchine professionali, può essere allacciata direttamente alla rete idrica ed è quindi perfetta per piccoli bar, ristoranti, lidi e chioschi e tutto questo con un rapporto qualità-prezzo molto vantaggioso.

Host è anche una vetrina internazionale. Quanto incide l’export nella vostra produzione? La nostra produzione è destinata per l’80% all’Italia, dove siamo molto presenti e lavoriamo bene, mentre il 20% è dedicata all’estero, una quota in crescita, poiché negli ultimi due anni abbiamo sviluppato una rete di distribuzione che sta dando risultati soddisfacenti. Lavoriamo maggiormente con Paesi dell’est Europa: i nostri maggiori distributori esteri sono in Romania, Bulgaria, Grecia e Germania. Da poco abbiamo cominciato ad esportare anche nei Paesi del nord Africa, come Marocco, Tunisia, Algeria e personalmente mi sto dedicando molto al mercato inglese. La cultura del caffè in Inghilterra è diversa dalla nostra ma non per questo di minore importanza, anzi. Vado a Londra almeno due volte al mese e noto sempre di più la presenza di una notevole attenzione verso il prodotto, soprattutto al design e alla perfetta qualità di erogazione. Mi piacerebbe molto lavorare con l’Inghilterra e anche per questo motivo ci stiamo preparando per il prossimo Coffee Shop Innovation, un evento che si terrà a Londra a settembre, dove espongono pochi produttori ma di elevata qualità. Qui l’affluenza di operatori del settore è altissima e sarà quello il nostro punto di partenza per manifestazioni fieristiche all’estero, seguiranno Germania e Francia. Insomma, Faber sta formando un’azienda sempre più giovane, dinamica e al passo con i tempi e sono sempre più orgoglioso di continuare l’egregio lavoro che mio padre ha portato avanti per 15 anni.



Fondi di caffè e liquidi di scarto nel distributore automatico Procedure di pulizia e sanificazione nel rispetto delle norme HACCP

S

e il cliente al distributore automatico è soddisfatto nel momento in cui consuma un caffè o una bevanda calda, il responsabile dello stesso distributore sa bene che il suo lavoro non si ferma lì. Non basta offrire all'utente un prodotto all'altezza delle aspettative in termini qualitativi e di sicurezza, occorre saper gestire la parte successiva relativa alla pulizia del distributore, alla sanificazione delle componenti e, non da ultimo, allo smaltimento degli scarti. Questi includono i fondi di caffè e i liquidi avanzati al termine della normale preparazione delle bevande. Come rimuoverli senza incorrere nel rischio di contaminazioni? E dove smaltirle in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa ambientale? Per quanto riguarda il primo punto, la rimozione dei fondi e dei liquidi avanzati, vanno seguite le procedure riportate nel piano di autocontrollo che ogni azienda di gestione operante nel settore vending deve avere elaborato. Tali procedure non sono ovviamente frutto di libera interpretazione ma vanno definite in ottemperanza ai contenuti della normativa Hazard-Analysis and Control of Critical Points (HACCP). Rimozione del sacco fondi caffè, svuotamento e sanificazione del bidone raccolta liquidi, pulizia dei piani e delle pareti interne ed esterne con apposito panno, prova di un caffè per la verifica della qualità del prodotto e successivo collaudo e lettura dei dati... sono solo alcuni esempi delle operazioni necessarie per un la-

22 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

voro a regola d'arte. Da notare come le attività previste dal piano di autocontrollo e dal Manuale Aziendale di Corretta Prassi Igienica come da Regolamento CE 852/2004 ex D. Lgs n.° 155/1997 e successive modifiche ed integrazioni, siano suddivise in pulizia ordinaria e pulizia periodica. A queste occorre aggiungere eventuali operazioni straordinarie di sanificazione dei distributori automatici, da effettuarsi ogni tre mesi o secondo la scadenza concordata nel piano, sempre con l'ausilio di accessori e strumentazioni quali sacchetti usa e getta, panni spugna, carta a perdere, borse in materiale lavabile e così via. Nello stesso Manuale Aziendale di Corretta Prassi Igienica andranno riportate le norme per lo smaltimento dei rifiuti, norme che includono ancora una volta le operazioni di pulizia degli attrezzi impiegati e delle parti del corpo che entrano in contatto con gli stessi (mani in primis), ma anche la destinazione dei rifiuti una volta rimossi dal distributore automatico. La gestione dei fondi di caffè e dei liquidi è un punto importantissimo: trattandosi di materiale organico compostabile, bisogna per forza di cose prendere i dovuti accorgimenti e tenere presente, fra gli altri aspetti, fattori secondari come la possibilità di riciclo di una risorsa preziosa come l'organico. Difficile pensare di rimuovere i fondi di caffè e con loro i liquidi di scarto e gettarli nella spazzatura dell'ufficio, dell'o-


spedale o dello spazio di lavoro in cui si trova la macchina. Motivi igienici, pratici e di decoro impongono uno smaltimento adeguato, incombenza questa che spetta all'addetto e ancora prima alla società che gestisce i distributori. È bene quindi organizzare questo aspetto con cognizione di causa e con il dovuto anticipo, in modo da non farsi trovare impreparati durante le operazioni di pulizia, vista anche la necessità di eseguire il lavoro con rapidità ed efficienza, senza inutili perdite di tempo.

Forte di un'esperienza pluridecennale nel settore delle consulenza alle aziende, delle certificazioni e della sicurezza alimentare, LDG Service offre in questo senso aiuto concreto a quanti hanno l'esigenza di controllare, ricaricare e manutenere i distributori automatici. Grazie alla presenza capillare sul territorio italiano, può fornire assistenza completa e su misura in fase di consulenza preliminare così come per i successivi step.

Se vuoi ricevere una consulenza o un preventivo gratuiti o richiedere informazioni

info@ldgservice.it

Vending News® - Riproduzione riservata

Per le ragioni elencate finora, risulta indispensabile affidarsi a un consulente esterno qualificato e competente, l'unico in grado di supportare l'azienda appaltatrice sotto il profilo burocratico e normativo in relazione alla normativa correlata e, di conseguenza, al piano di autocontrollo e al Manuale Aziendale di Corretta Prassi Igienica. Una figura del genere saprà guidare l'azienda nel disbrigo delle pratiche e nella formulazione di una prassi dettagliata da seguire, sia per la pulizia sia per la rimozione di fondi di caffè e liquidi di scarto.


UNICO! INIMITABILE!

UNICO!

ADDOLCITORE ANTIA ADDOLCITORE ANTIALGA BATTEROSTATICO B AT T E R O S TAT I C O » DIS PONIBILE NEI FORMATI » DI S P O N I B I L E 70|90|150|300G.

NEI 70|90|150|300 G.

FO RM AT I

BILT BILT srl | Via Maestri del Lavoro, 2 | 44122 Ferrara | Tel 0532 427851 | Fax 0532 428926 | info@biltsas.com | www.biltsrl.com

srl | Via



Strategie e progetti di crescita Seconda Parte

N

ello scorso numero di questa rivista Massimo Renda, titolare de L'Aromatika srl, ha raccontato la storia del suo esordio nel mondo del caffè e il concatenarsi di eventi che hanno portato alla nascita del fortunato brand Caffè Borbone. Non potevamo immaginare che l'articolo avrebbe riscosso tanto successo! Tutto merito di una storia imprenditoriale appassionante, una case history che può essere di esempio e di spinta per i giovani di oggi, spesso animati di spirito di iniziativa ma timorosi di lanciarsi nel mondo del lavoro con un'attività autonoma. E questo non solo nel mondo del caffè. La nostra intervista con Massimo Renda continua affrontando argomenti legati all'attuale realtà dell'azienda e del settore. Quali sono gli elementi che hanno contribuito alla popolarità del brand Borbone? A mio avviso, sono diversi i fattori che ci hanno aiutato. Innanzitutto la Qualità e il non accontentarsi mai dei risultati raggiunti, cercando di andare “oltre la Qualità”, fissando criteri e sistemi produttivi innovativi, che garantissero la massima stabilità dei prodotti. Anche l'essere innovativi commercialmente, nel packaging e nella comunicazione. Siamo stati i primi con le confezioni in quadricromia, con le palette a disegno esclusivo, con i nostri famosi bicchieri di forma personalizzata per l'O.C.S. e per il Vending. Gli unici ad annoverare un Agente in ogni regione, in collaborazione con una o più rivendite locali. E poi l’essere sempre aperti al dialogo con i clienti. Da sempre, il nostro centralino e il nostro numero verde sono disponibili per tutti, sia che si tratti dei nostri partner commerciali, sia che si tratti dei consumatori finali. Lo prova il fatto che pubblicizziamo il nostro numero verde

dappertutto, affinché chiunque abbia da esporre una lamentela o esprimere un parere possa facilmente raggiungerci, ovunque si trovi. Il personale addetto al centralino è formato per rispondere ad ogni quesito, fornendo spiegazioni dettagliate ed esaustive. Questo servizio puntuale ha un doppio obiettivo: soddisfare le esigenze dei clienti ed avere sempre il polso, la misura, di quello che accade nel mercato intorno al nostro prodotto. Questo perché tutti coloro che lavorano per Caffè Borbone lo fanno con umiltà e per il piacere di rappresentare l’azienda nel migliore dei modi e mi riferisco a tutti e 100 gli addetti, al di là del ruolo svolto, che considero 100 vogatori che remano compatti per raggiungere la meta. E la meta è la Qualità del prodotto e del servizio.


La Qualità del prodotto di cui parli ha lo stesso valore nel canale Vending e nel comparto del monoporzionato? Se sei abituato a "fare qualità" non ne puoi fare a meno. Rimane però che sicuramente la qualità è il primo veicolo pubblicitario della propria azienda. Devo dire che a differenza di un tempo, oggi le gestioni, anche le più grandi, hanno una maggiore sensibilità alla qualità dell'espresso, e si stanno accorgendo sempre più che è l'unico modo per aumentare il prezzo dell'erogazione. Addirittura in macchine a doppia campana, girà di più il prodotto notorio e di qualità, anche se a un prezzo più alto di 10 centesimi. È chiaro che qualità significa scegliere il giusto prodotto e curare tecnicamente e logisticamente il proprio parco macchine in maniera più attenta... e non tutti sono all'altezza. Ho visto vanificare dei buoni caffè (e non solo il nostro) con scellerate policy manutentive o di rotazione del prodotto. A quel punto l'unico argomento di vendita ritorna ad essere il prezzo. Il porzionato è qualitativamente più semplice per il gesto-

re, perchè gran parte del lavoro è fatto in casa dal torrefattore: basterà scegliere una buona torrefazione, affiancare una macchina giusta (una Didiesse ad esempio) ed il gioco è fatto. Resta comunque, in ogni caso, che nel vending il ritorno economico è dato dalla resa di ogni macchina affidata in comodato, e "una macchina che eroga un buon caffè, lavora di più"!

gerisce all’operatore quale velocità macchina impostare, perché è chiaro che se gli si chiede di controllare una cialda ogni 300 prodotte, il macchinario deve andare più lentamente, mentre se deve controllare una cialda ogni 1.000, la velocità può essere più sostenuta e il macchinario può andare a pieno regime. L'essere stati torrefattori ed anche gestori, ci ha portato a sviluppare la conoscenza di ogni aspetto che fa qualità dell'espresso erogato e tutta la nostra produzione si basa su questi elementi. Nello specifico, quali parametri controllate? La macinatura, la tenuta delle saldature, il peso, la forma e la compattezza della pressatura; nel caso del monoporzionato. Se questi controlli non vengono effettuati con la cadenza prevista dal sistema, il macchinario prima lancia un allarme e poi si ferma. Altro elemento sotto controllo è la tostatura. Anche questa fase è gestita dal sistema secondo parametri stabiliti da noi. Ma, non accontentandoci mai, ogni cotta viene controllata manualmente, attraverso il prelievo di un campione che viene sottoposto all’esame del colorimetro per verificare che tutto funzioni, come stabilito secondo i parametri impostati. L’esperienza ci ha insegnato che il “lavoro fine” di controllo lo deve fare l’uomo, al di là dell’affidabilità del sistema e delle apparecchiature. Di solito si tratta di apportare piccoli correttivi, ma se non lo si facesse, si butterebbe all’aria il lavoro di un’intera giornata! Il caffè, che sia grani o monoporzionato, viene conservato sotto azoto, e vengono adottati diversi accorgimenti affinché la resa sia costante, a prescindere dalle stagioni e dai tempi di consumo. Tutto il caffè verde, prima di arrivare in stabilimento, viene stoccato nei magazzini doganali dove preleviamo dei campioni per effettuare dei test di conformità: in caso negativo, la materia prima viene rifiutata e rispedita al mittente. Questo modus operandi sensibilizza moltissimo i caricatori di crudo, che sanno già in partenza che con noi non si possono fare scherzi sulla qualità, non accettiamo compromessi.

Per ottenere e mantenere i vostri standard qualitativi, effettuate controlli costanti? Più che costanti direi capillari e maniacali. Ogni macchinario di quest’azienda è collegato al server centrale. Dall’ufficio che programma gli ordini arriva ad ogni postazione, e quindi ad ogni macchinario, l’input di cosa deve produrre e in quale quantità. In base al tipo di produzione lanciata, automaticamente il server infittisce o dirada determinati controlli qualitativi, perché se ci sono prodotti più critici, come ad esempio il decaffeinato, i controlli devono essere più serrati; se, invece, i prodotti sono meno critici e più stabili, i controlli possono essere anche più diradati. In funzione dei controlli da effettuare, si sug-

VENDING 27 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS


Parliamo di comunicazione e marketing. Siete stati tra i primi nel Vending a credere nella pubblicità a carattere nazionale. Come mai questa scelta? La nostra comunicazione non voleva essere rivolta esclusivamente agli operatori del settore, perché di fatto è il consumatore finale che beve il caffè. Per poterlo raggiungere in maniera immediata abbiamo utilizzato i mass media, in particolare la televisione. Abbiamo cominciato già nel 2009 esplorando le potenzialità del mezzo con qualche spot. Quando poi nel 2012 ci siamo lanciati con una comunicazione più strutturata e con investimenti mirati, abbiamo capito che la pubblicità ha un doppio effetto: innanzitutto certifica l’importanza dell’azienda agli occhi del consumatore finale e poi dà una garanzia al distributore che si vede supportato sia per quanto riguarda il prodotto che per quanto riguarda il servizio che porta al suo cliente finale. In un certo senso, e di fatto è così, è come se Caffè Borbone lo sollevasse dalla responsabilità sul prodotto, facendosene carico al 100%, mettendoci la faccia e la firma. E questo meccanismo rafforza il rapporto tra azienda e distributore. Quanto ha inciso la pubblicità sulla vostra crescita? Ha inciso in maniera importante ma non è stato l’unico elemento. Diciamo che i fattori sono stati molteplici, primo fra tutti - e qui mi ripeto - la qualità, senza la quale l’investimento in pubblicità rischia di diventare un boomerang. La pubblicità serve ad avvicinare il consumatore al prodotto, ma la fidelizzazione la ottieni solo con la qualità del caffè che proponi. C’è poi un ulteriore elemento: fatto salvo i grandi nomi del settore, che per noi ancora oggi non sono concorrenti, quando abbiamo cominciato a fare pubblicità su scala nazionale, dei nostri competitor non c’era nessuno. La nostra presenza sui media è stata notata ancora di più da quegli operatori più sensibili al messaggio.

Nei primi tempi delle nostre campagne pubblicitarie, quando uno spot andava in onda prima del telegiornale, a notarlo non erano i consumatori ma gli operatori che rimarcavano la nostra presenza sui media o quei consumatori che già conoscevano Caffè Borbone. Guardando gli spot avevano la conferma di aver scelto l’azienda e il prodotto giusti. Quanto conta per voi il rapporto con i distributori? È un rapporto fondamentale! La quasi totalità del nostro business transita attraverso il Vending e i nostri distributori, i quali bene o male vengono quasi tutti da quel canale: ex gestori, negozi specializzati, operatori del web. Figure professionali nate dalla metamorfosi del gestore tradizionale il quale, seguendo il naturale decorso del tempo, si è adeguato a nuove esigenze del mercato e dei consumatori. A questo proposito, parliamo di e-commerce. Caffè Borbone è tra i brand più proposti, richiesti e discussi per la questione prezzo. Cosa rispondi? Il primo grande problema è che la legge non permette di imporre un prezzo e su questo l’Antitrust è molto rigida. Quindi, Caffè Borbone non può dire ai propri distributori a quale prezzo vendere. D’altro canto, sarebbe penalizzante alzare il prezzo a monte, anche perché chi si accontenta di guadagnare pochi centesimi a cialda, continuerà a farlo. Non è un problema di facile risoluzione, soprattutto perché il web ha barriere d’ingresso molto basse: chiunque può aprire uno shop on-line su una delle piattaforme più diffuse e mettersi a vendere caffè al prezzo che vuole. Tutto questo non è gestibile centralmente, ma monitoriamo continuamente gli operatori sul web ed i negozi specializzati, cercando di instaurare con loro un dialogo costruttivo e di intervenire laddove individuiamo un comportamento troppo aggressivo sul prezzo. Diamo dei prezzi minimi consigliati per cercare di tenere il mercato equilibrato tra i vari canali, abbiamo il nostro e-shop dove vendiamo i nostri prodotti al prezzo più alto che si trova sul mercato anche per lanciare un messaggio, ma non possiamo fare imposizioni.

28 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS



Parliamo di prodotti. Caffè Borbone propone tanti formati ma poche miscele. Da cosa è dettata questa scelta? Noi abbiamo 4 miscele, identificate da 4 colori: • la Oro 70% Arabica; • la Blu 30% Arabica; • la Rossa 100% Robusta di qualità selezionata; • la Nera 100% Robusta di qualità standard. Nella gamma delle miscele copriamo la quasi totalità della domanda di mercato, mentre per scelta non abbiamo voluto spingerci in formulazioni di nicchia che servono come cassa di risonanza ma hanno poco riscontro in termini di mercato. Questo anche perché quando hai produzioni limitate, diventa più difficile gestire la stabilità del prodotto, che è la cosa più importante. Per noi è un plus assoluto perché quando il consumatore apre la nostra confezione deve avere la certezza di bere il caffè che ha scelto, che conosce, senza sorprese. Mentre la scelta di disporre di tanti formati è dettata dal voler avere il prodotto giusto qualunque sia la macchina di cui il consumatore dispone.

30 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Quali sono i vostri competitor? Bisogna fare una certa distinzione. Nell’O.C.S. puro il nostro competitor è Lavazza che, nonostante l’infinito numero di clonazioni del suo FAP, regge il mercato con poche sofferenze. Nel Vending, invece, i nostri competitor sono i torrefattori di un certo carisma, come Covim ad esempio, un raffronto che faccio poiché ritengo che siamo molto simili per strutture, politiche commerciali e presenza costante nel settore. Il caffè porzionato sta facendo molto discutere per la questione ambientale, legata soprattutto al problema capsula. Come si pone Caffè Borbone in questo contesto? Si tratta di una questione delicata, molto sentita ma non di facile soluzione. Il nostro primo passo, per il quale stiamo ultimando i processi industriali, è stato di progettare e realizzare una cialda eco-sostenibile, dove carta filtro e caffè sono nel loro insieme compostabili. Più in là, la bustina che contiene la cialda sarà composta al 100% da materiale plastico in modo da poter essere smal-


ché sta diventando un mercato di massa. Nel Vending credo che sopravviveranno solo quegli operatori che si specializzeranno nel servizio, unica arma per rispondere alla Grande Distribuzione e al Web. Il gestore deve diventare insostituibile per il suo cliente per tutti i valori aggiunti che gli offre attraverso il servizio e al di là del prezzo praticato del prodotto.

Cosa pensi del futuro del caffè porzionato? E del Vending? Quello del caffè porzionato è un futuro florido proprio per-

Quali sono i programmi futuri di Caffè Borbone? L’inserimento nell’organico di nuove figure professionali, come ultimamente abbiamo fatto introducendo un professionista di lunga esperienza al quale abbiamo affidato lo sviluppo della GDO. È con noi solo da settembre scorso, ma in pochi mesi ha svolto un ottimo lavoro, strutturando una divisione organizzata per la Grande Distribuzione che ragiona in maniera coordinata, e senza andare in conflitto, con gli altri canali in cui siamo presenti. Inoltre, a breve tutte le nostre linee di produzione saranno equipaggiate con marcatori laser, affinché ogni singola cialda e capsula vengano tracciate in maniera univoca. In questo modo saremo in grado, attraverso il prodotto, di risalire all’azienda, alla persona a cui lo abbiamo venduto. Il nostro obiettivo commerciale è di riuscire a mantenere un buon equilibrio tra i due macro settori, GDO da un lato e Vending specializzato dall’altro. E ci stiamo riuscendo. Sappiamo di essere un fiume in piena, ma cerchiamo e cercheremo di monitorare e gestire la crescita con l’equilibrio che ci ha contraddistinto fino ad oggi.

VENDING 31 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Vending News® - Riproduzione riservata

tita nella plastica riciclabile. Sarà quindi, una linea ad impatto zero che a breve pubblicizzeremo. Per quanto riguarda la capsula, il problema è molto più complesso e c’è ancora tantissimo da fare. Prendiamo l’esempio della capsula Nespresso: è vero che è di alluminio, ma quanti si prendono la briga di separare i due elementi e smaltirli correttamente o di portare i fondi ai centri di raccolta Nespresso? Il discorso vale per tutte le capsule, anche per quelle in plastica, nonostante qualche recente soluzione sostenibile proposta da big player del comparto. Nella realtà, non esiste ancora una tecnologia che produca un polimero eco-compatibile che, contemporaneamente, faccia da barriera, poiché tutte le plastiche realmente ecologiche, quando sono sottoposte ai 100 gradi necessari per l’estrazione, meccanicamente diventano molto deboli. Alla luce di queste problematiche, credo che al momento l’unica via percorribile sia quella della cialda sostenibile, in attesa che la tecnologia individui una soluzione per la capsula che soddisfi i processi di estrazione rispettando l’ambiente.

Perché un gestore dovrebbe scegliere Caffè Borbone? Perchè malgrado il nostro brand si stia sempre più affermando in canali estranei al vending, rimane in noi la determinazione a difendere quanto fino ad oggi costruito con i gestori. Scegliendo noi si sceglie di stare al passo con i tempi, garantiti da una azienda leader, attenta al rispetto delle giuste marginalità per ogni attore della filiera. Tecnici appassionati, commerciali professionali, comunicazione avvincente, consumatori entusiasti, tantissimi argomenti di qualità e vendita. In sintesi, questo è Caffè Borbone.



Monitor touch antivandalo, sicurezza e affidabilità sorprendenti.

Dispenser minisnack, difficile evitare le tentazioni più golose. Dispenser coperchi, in movimento la pausa è ancora più gustosa.

Prodotti topping e sciroppi, personalizzazione completa di ogni bevanda.

LEI2GO Touch32” Antivandalo La capacità di sorprendere. Massima sicurezza e capacità senza precedenti, LEI2GO nasce dalla ricerca Bianchi Vending per servire al meglio le aree pubbliche più affollate. Monitor touch antivandalo con rinforzo in policarbonato, personalizzazione delle bevande calde e fredde con topping, sciroppi e mini-snack, dispenser di coperchi integrato per chi vuole godersi la pausa in movimento: in LEI2GO c’è tutto il necessario per offrire qualità e sviluppare il proprio business.

bianchivending.com info@bianchiindustry.com


Il TUO Vending senza sistema di pagamento

N

el precedente numero di questa rivista abbiamo fatto un breve accenno a SelfBlue, una nuova soluzione per fare acquisti ai distributori automatici, utilizzando una semplice app per smartphone. Dopo la presentazione ufficiale, avvenuta a marzo in occasione di Vending Paris, e del vivo interesse per il prodotto da parte degli operatori del settore, abbiamo chiesto a Sergio De Payevsky, titolare della MDS Electronics che lo distribuisce, di illustrare in maniera più approfondita tutte le caratteristiche che fanno di SelfBlue un sistema di pagamento versatile, pratico, di facile installazione e ancor più semplice utilizzo. Tout court, che cos’è SelfBlue? SelfBlue è un sistema di pagamento per smartphone, powered by Peachwire, costituito da una parte web, ossia una app gratuita scaricabile da Google Play e da Apple Store, e una parte hardware. Quest’ultima è un piccolo box che trasmette e riceve le informazioni macchina/ utente via Bluetooth e si collega “plug&play” al distributore automatico tramite un connettore MDB. Quindi, nessun collegamento telematico, nessuna SIM da acquistare né canone fisso da pagare. Una volta che il gestore avrà installato la parte hardware e il cliente avrà scaricato la app, si dà avvio ad un filo diretto macchina/utente/gestore che apre mille prospettive per ognuno degli attori coinvolti. La piattaforma di riferimento, infatti, andrà a costituire un data base di informazioni che il gestore potrà utilizzare per tutta una serie di operazioni, mentre l’utente potrà gestire in maniera semplicissima i pagamenti delle sue consumazioni, oltre che colloquiare sia con la macchina che con chi gli fornisce il servizio. Andiamo per gradi ed entriamo nel dettaglio. SelfBlue può essere considerato a tutti gli effetti un sistema di pagamento? Assolutamente sì! SelfBlue consente all’utente di acquista-

34 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

re via smartphone e, se il sistema a monte lo consente, può funzionare anche come secondo indirizzo cashless (lettore di carte di credito o chiave). L’utente può ricaricare il credito tramite cash se a bordo macchina vi è un lettore di banconote, una rendiresto o una gettoniera oppure cashless, direttamente dalla app Selfblue, utilizzando carte prepagate, Paypal, carte di credito o QR Code Credit. Ciò consente al gestore di decidere quale dispositivo far utilizzare ai suoi clienti per la ricarica, a seconda della tipologia di postazione. Avere SelfBlue significa risolvere problemi pratici come quelli legati alla sicurezza perché, eliminando il cash dalle macchine, disincentiva gli atti vandalici; vuol dire anche incrementare i consumi in postazioni come quelle di passaggio, dove chiunque abbia scaricato la app SelfBlue può acquistare al distributore automatico senza avere problemi di contanti o altro. Mi spiego meglio: il gestore può abilitare tutti i suoi clienti ad utilizzare il sistema su tutte le macchine che abbiano a bordo SelfBlue, dovunque si trovino geograficamente parlando. O anche la situazione contraria: uno stesso cliente può avere due borsellini SelfBlue perché semmai – esempio banale – svolge due lavori in due posti diversi, dove ci sono distributori automatici con SelfBlue ma di gestori diversi. Ebbene, quell’utente può usare ogni borsellino all’occorrenza senza che i crediti si mischino o le vendite di uno entrino negli incassi dell’altro gestore. Insomma, tenendo i conti ben separati!


Ha più volte parlato di piattaforma per la raccolta dei dati. Di che tipo di piattaforma si tratta? Può essere una piattaforma generale in cloud, ma anche una piattaforma personalizzata sul server di un’azienda. In tal caso, può essere personalizzata anche la app in modo che il gestore abbia uno strumento unico e univoco per gestire parco macchine e clientela. Ci parla dei costi? I costi sono costituiti dal sistema che il gestore acquista e

da un abbonamento per gestire la parte web, quella della app, per intenderci. Si tratta di un paio di centinaia di euro in cui è compreso anche il primo anno di utilizzo della piattaforma web. Non essendoci bisogno di SIM, card, chiavette e quant’altro, è chiaro che si tratta di un costo nettamente inferiore rispetto ad altri supporti. Avete presentato SelfBlue a Vending Paris. Con quali obiettivi e con quali risultati? Eravamo pronti proprio nei tempi giusti per cominciare a presentare la nostra novità al mercato francese, ben sapendo che in fiera ci sarebbero stati molti italiani e un buon pubblico internazionale. Il nostro obiettivo era quello di suscitare interesse, prendere contatti e cercare distributori in Europa. Tutti centrati, direi! Soprattutto per ciò che concerne l’interesse dei gestori, tra i quali alcuni di primaria importanza e non solo in Francia. Premesse che ci lasciano ottimisticamente prefigurare il futuro successo di SelfBlue! Per maggiori informazioni: MDS ELECTRONICS SRL Tel. 0238002318 www.mdsonline.it - www.appyourdrink.com

VENDING 35 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Vending News® - Riproduzione riservata

Si tratta di un’unica app sia per l’utente che per il gestore? No, si tratta di due app diverse poiché quella utente è un sistema semplice per pagare senza bisogno di contanti e di colloquiare con il gestore, al quale può inviare messaggi per avere informazioni o segnalare anomalie. Il gestore, invece, ha a disposizione una App Gestore che ha molte più funzionalità e che gli serve per monitorare l’intero parco macchine, il loro funzionamento, i carichi e gli scarichi, gli interventi di tecnici e addetti al rifornimento e così via. Tutto questo sia in sede che da remoto. Ma ritengo che la parte più interessante sia un’altra, ossia l’accesso ai dati utente raccolti dalla piattaforma. Nel momento in cui scarica l’app, l’utente deve dare il proprio consenso all’uso e fornire alcuni dati personali quali data di nascita, e-mail personale e del telefono, tutte informazioni che lo profilano e che restano sulla piattaforma del gestore. Questi può utilizzarle per cucire su misura dell’utente, o di una fascia di utenti dalle caratteristiche simili, offerte e promozioni speciali oppure inviare voucher, assegnare punti fedeltà e così via. Addirittura, può gestire in pochi secondi il reso per consumazioni non effettuate: se il cliente ha selezionato il prodotto e la macchina non lo ha erogato, può inviare una segnalazione al gestore il quale, facendo seduta stante un rapido controllo, se ne ha conferma può restituire l’importo direttamente sul borsellino elettronico del cliente. Un modo per legare il consumatore, offrirgli un servizio ineccepibile, fidelizzarlo attraverso SelfBlue, uno strumento semplice ma potente anche dal punto di vista del marketing.




L

a nuova formula con cui si è presentato il Salone francese del Vending, fortemente voluta dall’associazione di categoria NAVSA e dall’organizzazione Reed Expositions, ha convinto anche i più scettici, soddisfatti dei risultati ottenuti da questa edizione 2017. Più di 4.000 visitatori professionali hanno affollato i corridoi sin dal primo giorno e per tutti e tre i giorni della manifestazione, mostrando interesse per quanto proposto dai 100 espositori - molti dei quali italiani - rappresentanti di tutti comparti del settore. Dai produttori di distributori automatici a quelli specializzati in sistemi di pagamento, servizi, prodotti alimentari - particolare enfasi è stata data a referenze dietetiche, vegetariane, vegane, bio - fatta salva qualche eccezione, erano presenti i più importanti brand della Distribuzione Automatica. Finalmente svincolata dal Sandwich & Snack Show, di cui nelle ultime edizioni era diventata un’appendice, l’edizione 2017 di Vending Paris ha restituito al settore la giusta importanza e la corretta ubicazione in un’area espositiva di dimensioni contenute, ma sufficiente affinché tutti gli espositori dessero ampia visibilità alle novità presentate. A questo proposito, segnaliamo un particolare evento, che secondo noi sarebbe interessante replicare nell’edizione 2018 di Venditalia: l’elezione del caricatore dell’anno, un modo per dare giusta gratificazione a chi svolge sul territorio la parte più dura di questo bellissimo mestiere. Perché, come ha detto il presidente della NAVSA Pierre Albrieux, gli addetti al rifornimento “sono gli ambasciatori delle loro aziende presso i clienti e presso i consumatori del vending”. Nel corso di Vending Paris, Erwin Wetzel, direttore dell’Associazione Europea del Vending - EVA - ha illustrato l’ultimo report relativo ai dati del mercato europeo del Vending, pubblicato a settembre 2016 e pertan-

38 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

to riferito all’andamento nel 2015. Poiché esso analizza le performance di 11 Paesi europei, in questa specifica occasione sono stati evidenziati maggiormente i dati relativi alla Francia e all’Europa in generale. Rispetto ai precedenti, Il nuovo report è stato realizzato utilizzando una metodologia più affinata, che ha tenuto in conto un maggior numero di operatori ed una più ampia porzione del mercato con particolare riferimento all’O.C.S. e al segmento del caffè porzionato in forte crescita. Di seguito, alcuni dati generali risultanti dal report: • il numero di distributori automatici in Europa è 3,8 milioni (+ 0,3% rispetto al 2014); • il fatturato globale nel 2015 è 14,6 miliardi di euro; • in Europa c’è un distributore automatico ogni 130 abitanti; • oltre l’80% dei distributori automatici europei è installato in un luogo di lavoro; • ogni giorno in Europa vengono vendute 90 milioni di unità di prodotto attraverso vending machine. I quesiti posti ai 5.500 utenti finali coinvolti nel sondaggio, hanno evidenziato la figura di un consumatore attento alle proprie scelte alimentari e che richiede anche al distributore automatico prodotti sani e di alta qualità. Utilizzati soprattutto perché “pratici” durante tutto l’arco della giornata, la ricerca rivela che 3 consumatori su 4 si servono dei distributori automatici prevalentemente nelle ore pomeridiane, il che dovrebbe suggerire al gestore di operare scelte mirate a soddisfare la voglia di “spuntino” o di pausa “gourmet”. In altri termini: diversificare l’offerta puntando sulla qualità e su quel “tocco particolare” capace di trasformare l’acquisto al distributore automatico in un’esperienza soddisfacente. E qui, oltre al prodotto, conta quella capacità di attrarre che solo le smart vending machine di ultima generazione possono offrire!

Vending News® - Riproduzione riservata

La nuova formula vincente di Vending Paris









La sostenibilità del processo produttivo

L

a sostenibilità dei processi industriali è un traguardo difficile da raggiungere per la complessità degli aspetti che vi entrano in gioco. Più alto è il numero dei processi che portano al prodotto finito, maggiore è il rischio di impattare sull'ambiente. Ancora più difficile gestire la sostenibilità del prodotto finito, una volta uscito dall'industria e utilizzato nella vita quotidiana. Il distributore automatico è un esempio chiaro di questa problematica: frutto di un processo industriale, una volta collocato nei luoghi di installazione, incide tra l'altro sui consumi energetici e sulla produzione dei rifiuti, due fattori a cui si è sempre più sensibili. Abbiamo chiesto a FAS International, uno dei produttori di distributori automatici più attenti a questo tipo di problematiche, di illustrare in che modo vengono affrontate. Di seguito, le risposte dei responsabili delle aree che operano sinergicamente per individuare le giuste soluzioni tecniche al problema della sostenibilità. Siete certificati ISO 14001:2004. Ciò dimostra che la FAS ha adottato un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali della produzione. Nella pratica, in cosa si traduce? FAS tiene monitorata ogni emissione generata nella fase produttiva, sia in atmosfera che nel sottosuolo, attraverso controlli standard ed eventuali piani di emergenza.

46 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Pone inoltre attenzione alla gestione dei rifiuti che avviene tramite raccolta differenziata e smaltimenti con enti autorizzati e specializzati. Da sempre, FAS è attenta ai consumi energetici e per questo motivo controlla i consumi di gas, energia elettrica e acqua impiegati per ogni macchina prodotta, cercando un miglioramento continuo. I vostri distributori automatici sono progettati e realizzati ponendo attenzione a quello che sarà il loro impatto sul'ambiente una volta collocati e messi in funzione. In che modo? Da molti anni FAS International certifica i suoi distributori con una classe energetica A+, partendo dalla costruzione del cassone e dalla circolazione dell’aria (brevetto) che garantiscono una coibentazione ottimale. Questa, abbinata al gruppo frigorifero esclusivo, garantisce alla temperatura specifica di 3°, i migliori consumi del settore. Il Saving energetico aumenta del 50% se si usano i frigoriferi a velocità variabile che garantiscono la classe energetica A++. Tutti i nostri modelli sono dotati di led efficienti e a basso impatto ambientale. Una parte della produzione è targata Tritech by FAS. Di cosa si tratta? FAS International ha acquistato due anni fa il brevetto TRITECH® e ha industrializzato il prodotto, creando la nuova gamma TRITECH® TOUCH, che si divide in due modelli:


Quali partner hanno sposato la causa Tritech? Intendendo sia società di gestione che grandi aziende che ospitano questo tipo di d.a. TRITECH® è diventata una realtà nel mercato del Vending e molti partner hanno sposato la nostra filosofia, analizzando le opportunità di posizionamento dei TRITECH nell’area break. Una delle prime grandi installazioni che ha previsto TRITECH è stata nel 2012 a Milano presso le Torri Unicredit Milano, dove la riduzione dei volumi, la raccolta differenziata e la compattazione erano un elemento base per allestire l’area break. In questo ultimo anno si stanno intensificando le richieste direttamente dai clienti finali, che chiedono l’installazione di questi innovativi sistemi ecologici. In collaborazione con le gestioni vengono finalizzati e personalizzati i vari progetti. Qual è l'ultima novità di casa FAS? La nuova gamma 2017 è la migliore presentazione dei nostri primi 50 anni…..insieme alla nuova organizzazione

commerciale che presenteremo a breve e che garantirà una presenza costante nel mercato italiano e mondiale. Per le

tutte info

Vending News® - Riproduzione riservata

Compattatore per rifiuti riciclabili (bottiglie/lattine) e Trituratore per i bicchieri monouso, palette e rifiuto indifferenziato. Il posizionamento delle macchine TRITECH nelle aree ristoro ha lo scopo di risolvere l’importante problema del volume dei rifiuti che vengono generati ogni giorno nelle zone pausa caffè, stimolando una coscienza ambientale e valorizzando un comportamento ecologico corretto, con la possibilità di restituzione della cauzione “imballo” legata al corretto riciclo del rifiuto.


Le Croccantelle di Forno Damiani tornano "on air"

P

er la prima volta nella storia di Forno Damiani, durante le vacanze natalizie e fino a metà Gennaio 2017, abbiamo visto sulle Reti Mediaset l’originale spot TV delle Croccantelle. Ben 36 passaggi al giorno su Canale 5, Italia 1, Rete 4 si sono alternati nelle fasce orarie con gli ascolti più alti. Abbiamo chiesto al dottor Centra, Direttore Generale dell’azienda romana, le motivazioni di questa sorprendente strategia di comunicazione. Dopo aver superato il 90% della distribuzione numerica nella D.A. e il 35% della Distribuzione Ponderata in GDO con le Croccantelle firmate Forno Damiani, abbiamo deciso di fare il grande passo: cominciare ad investire in comunicazione TV. Nel nostro spot abbiamo evidenziato i “valori” del nostro best seller le Croccantelle. Il film è stato girato in una nota scuola romana, e… quando scatta il momento della pausa dalle lezioni, in tutte le scuole d’Italia e non solo a Roma, lo snack più gettonato in assoluto sono le Croccantelle di Forno Damiani, “quelle originali”. Uniche nel portare delizia al palato e gioia all’umore dopo le fatiche di lezioni impegnative. “Scrocchia! Crocchia Croccantelle, ogni gusto ti sorprende! Da Forno Damiani le Croccantelle che tu ami! le più Croccate in Italia! recita il gradevole Jingle che accompagna lo spot.

48 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Che risultati avete portato a casa dopo questa esperienza televisiva con Le Croccantelle protagoniste? Sarete nuovamente “on air”? Stimolare ulteriormente la domanda ci ha fatto crescere in distribuzione ed in ancora più eccellenti performances di rotazione. E siamo sempre più soddisfatti che i giovani consumatori hanno ormai scolpito a chiare lettere nella pietra che le vere ed originali Croccantelle sono esclusivamente quelle firmate da Forno Damiani. Contiamo di essere nuovamente on air in estate…cavalcando il tema del Back To School!



Service e consulenza tecnica a 360°

M

ario Palazzo della siciliana Ricambi VAS può essere a giusta ragione considerato uno dei primi tecnici specializzati del settore Vending, una specializzazione dovuta ad oltre 30 anni di esperienza sul campo e a un background formativo, che ha fatto da punto di partenza per il suo percorso professionale. Oggi la Ricambi VAS è una delle rivendite più complete nel segmento della ricambistica specializzata per il Vending, oltre che punto di riferimento per consulenze e supporto per tutti i gestori, non solo siciliani. Ce lo spiega Mario Palazzo, titolare della società. Come nasce la Ricambi Vas? Per spiegarlo, devo fare un piccolo passo indietro, un salto di 30 anni per arrivare al 1990 quando entrai nel vending con una piccola società a conduzione familiare, affascinato dalla tecnologia delle macchine, allora molto, molto più elementare di oggi. L’attrazione mi veniva dalla mia formazione, essendomi diplomato in elettronica e telecomunicazioni, una preparazione che mi rendeva molto semplice capire il funzionamento delle macchine da caffè. Non dimentichiamo che in quegli anni si trattava per lo più di semi automatiche con sistemi a moneta, molto semplici nell’elettronica e nella meccanica. Fra il 1995 e il 1996 cominciai ad acquistare i primi distributori automatici veri e propri, macchine che però necessitavano di controlli tecnici frequenti, cosa che per chi vive e lavora in Sicilia può diventare un vero handicap. Nel mio caso ad esempio, che opero ad Enna, una provin-

50 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

cia interna con problemi di collegamenti stradali, anche andare a sbloccare una semplice moneta diventava gravoso e dispendioso in termini economici e di tempo. Cominciai così ad acquistare distributori automatici più affidabili, come quelli Necta, e ad installare sistemi di pagamento più avanzati per quei tempi, come gettoniere rendiresto ,i sistemi a chiave e i lettori di banconote. Nel 2005 decisi di cedere l’attività alla VIBA Vending, dove continuai però a lavorare come responsabile tecnico per altri 5 anni. È stato un periodo di arricchimento professionale importantissimo, perché mi ha permesso di specializzarmi anche in tecnologie nuove per me, come il sistema Lavazza Blue che stava cominciando ad essere applicato anche ai distributori automatici veri e propri. Lo feci mio al punto che nel 2009, quando CONFIDA organizzò un convegno rivolto ai responsabili tecnici di tutte le case costruttrici, venni chiamato come relatore tecnico insieme ad Angelo Secomandi della IVS. Nel 2010 lasciai la VIBA Vending per aprire la VAS, una società di assistenza tecnica al servizio delle imprese di gestione siciliane, alla cui attività affiancavo il lavoro di rappresentanza di ricambistica per conto delle società produttrici di macchine e sistemi. Purtroppo, trovai molta difficoltà come agente, paradossalmente perché i prezzi praticati erano molto più bassi di quelli standard e i gestori credevano che i ricambi non fossero originali. Decisi perciò di acquistarli direttamente e di diventare un centro di rivendita anche per le parti di ricambio. La cosa cominciò a funzionare, prendendo la giusta direzione nel 2013 quando ho aperto il sito internet www.ricambivas.it che è diventato il maggior rivenditore di ricambi sul territorio nazionale, con vendite anche all’estero.


Cosa propone al mercato la Ricambi VAS? Tutto quello che è tecnologia, adeguandosi via via alle esigenze del settore. Per questo motivo, abbiamo voluto dare il nostro supporto ai gestori anche in questa delicata fase della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, ben conoscendo la situazione del parco macchine italiano da un punto di vista tecnico. Purtroppo, non tutti i distributori automatici gestiti hanno le prerogative tecniche idonee a prelevare ed effettuare la trasmissione dei dati, così come richiede l’Agenzia delle Entrate. Per questo motivo, insieme alla Mark abbiamo sviluppato una app in grado di rilevare i dati anche dalle gettoniere senza interfaccia IRDA. Si tratta di un importante numero di distributori automatici funzionanti sul territorio, direi oltre 10.000, che grazie alla nostra App 8816, attraverso un

In 30 anni di attività ha assistito a molti cambiamenti nel Vending. Cosa si augura per la distribuzione automatica del futuro? Spero tanto che le case costruttrici ci forniscano supporti concreti e sistemi affidabili. Oggi il problema sta nel fatto che molti distributori automatici funzionano in MDB, che è un sistema americano, e non tutte le aziende hanno le interfacce in grado di rilevare i dati dalla scheda madre e trasmetterli all’Agenzia delle Entrate. Sono aggiornamenti che andrebbero fatti per agevolare il lavoro dei gestori e dei tecnici. Per fortuna, abbiamo oggi una tecnologia molto avanzata che viene incontro al settore con sistemi di pagamento di nuova generazione e, per questo motivo, credo che in futuro sia indispensabile che le case costruttrici mettano questa tecnologia a disposizione di tutti i gestori, anche i più piccoli.

Vending News® - Riproduzione riservata

semplice cavo possono comunicare i dati di vendita che vengono poi trasmessi all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, sempre insieme a Mark, abbiamo messo in vendita il sistema a chiave Bravo Executive per far sì che tutti i gestori che non hanno una porta diretta sulla gettoniera, possano prendere i dati via IRDA dal sistema a chiave master e dalle gettoniere rendiresto Slave MDB. È un sistema Mifare che consente di gestire 8 protocolli diversi, oltre quelli dei distributori automatici, come ad esempio i buoni pasto per i dipendenti o le entrate e le uscite del personale delle aziende. Tutte queste novità le mostreremo alla fiera Expo Vending Sud di Catania.


Il nuovo percorso di Brasilia Italia

D

allo scorso febbraio, Massimiliano Pizzorno, 25 anni di esperienza nel settore Ho.Re.Ca., è il nuovo amministratore delegato di Brasilia Italia e Business Unit Director di Brasilia, con l’impegnativo compito di gestire lo sviluppo dell’azienda in Italia e nel mondo. La sua nomina e il suo ruolo sono parte del nuovo percorso che Bianchi Industry ha voluto dare all’azienda acquistata nel 2015 con l’obiettivo di ritornare ad essere, oltre che leader nel segmento del Vending, uno dei più importanti costruttori di macchine professionali da caffè espresso, come lo era Brasilia. A questo scopo, a Febbraio 2017 è stata fondata Brasilia Italia srl, concepita come filiale di riferimento di Bianchi Industry per il mondo dell’Ho.Re.Ca. A Massimiliano Pizzorno abbiamo chiesto di illustrare la nuova realtà e i progetti che ne accompagneranno lo sviluppo. Ci spiega nel dettaglio la nascita di Brasilia Italia srl? Sono stato per 25 anni amministratore della Tecnobar, concessionaria di gruppo Cimbali per l’area Liguria, parte del basso Piemonte e con una filiale a Milano; un’azienda che si è sempre distinta per il capillare servizio tecnico sul territorio di competenza, diventando un punto di riferimento per i torrefattori. Lo scorso febbraio, Bianchi Industry ha acquistato il ramo d’azienda della Tecnobar, fondando a Febbraio Brasilia Italia srl, considerata e gestita come una vera e propria filiale di Bianchi Industry e della quale ho ricevuto l’incarico di curare lo sviluppo nel mercato Italiano. In sintesi, Brasilia Italia è l’ottava filiale di Bianchi Industry con l’obiettivo di essere punto di riferimento per la vendita e l’assistenza tecnica delle macchine a marchio Brasilia per il settore Ho.Re.Ca.

Un progetto ambizioso! Sicuramente! Diciamo che vogliamo dare un tipo di service alla nostra clientela, costituita per l’80 per cento da torrefattori, che oggi nessuna azienda nel mondo dell’Ho. Re.Ca. riesce a dare. A differenza dei nostri competitor, che hanno strutture poco distribuite sul territorio, noi offriamo ai nostri clienti un interlocutore diretto, ossia la nostra filiale di Milano. Abbiamo un numero verde a cui riferirsi per l’acquisto delle macchine, godendo di prezzi vantaggiosi poiché l’acquisto viene fatto direttamente presso il produttore e senza il sovraprezzo legato al passaggio attraverso il concessionario. Inoltre, come filiale gestiamo l’intero processo: dall’installazione al service, inteso sia come full service che come manutenzione programmata. Quindi, il torrefattore si affida completamente a noi, avendo un unico interlocutore, il che alleggerisce il suo lavoro sia dal punto di vista dell’organizzazione che dal punto di vista contabile/amministrativo. E questo vale per tutto il territorio italiano. Da dove nasce questo nuovo modo di gestire la vendita delle macchine? Nasce dalla mia personale esperienza nel mondo dell’Ho.Re.Ca. che mi porta ad avere oggi 5.000 clienti tramite i quali ho assimilato tutte le problematiche del settore. Vede, i torrefattori hanno il problema della gestione dei cespiti, della gestione dell’assistenza tecnica, del controllo, della manutenzione e, soprattutto, dei costi di tutto questo. Oggi, avendo alle spalle un’a-

52 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS



RITO

nostra ricambistica e l’accesso al nostro portale via app. Quest’ultima è una novità molto importante perché rappresenta un filo diretto tra la filiale Brasilia Italia e i centri di assistenza i quali, attraverso la app sviluppata, ricevono le richieste di installazione e/o di manutenzione. Per quanto riguarda le nuove richieste, la filiale invia i dati al centro di assistenza che, a sua volta, provvede ad effettuare un sopralluogo per verificare che vi siano tutti i presupposti per l’installazione. Ricevuto il report di conferma, la filiale invia la macchina al centro che provvede all’installazione e, da qui, parte il meccanismo della manutenzione programmata, sempre gestita in contatto diretto tra filiale e centro.

Il vostro service prevede solo l’acquisto delle macchine o anche il noleggio operativo? È contemplato anche il noleggio operativo, un sistema che riteniamo possa supportare ancora meglio il nostro sviluppo. Brasilia è un marchio conosciuto in tutto il mondo, ma oggi si deve riaffermare e per farlo deve andare incontro alle esigenze dei suoi clienti. Proporre al torrefattore il noleggio operativo in 60 mesi e in full service significa vendere un numero di macchine importante, stoccandogliele nel nostro magazzino di Milano e andando a fare per suo conto le installazioni in ogni parte d’Italia. Ci spiega meglio com’è strutturata la rete dell’ assistenza tecnica? In una parte d’Italia abbiamo 18 tecnici dipendenti di Brasilia, mentre nelle altre zone per il momento abbiamo fatto un contratto di affiliazione con centri di assistenza tecnica qualificati, che hanno a disposizione tutta la

MODA

54 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Oltre alla formula del noleggio operativo e alla nuova offerta di macchine, cos’altro avete in cantiere? Posso dire che per le macchine top di gamma e medium level stiamo approntando l’implementazione della telemetria, il controllo remoto per la connessione con i clienti. Ciò vuol dire che il nostro torrefattore, da back office, potrà utilizzare direttamente o dare ai propri agenti sul territorio la possibilità di avere macchine acquistate da lui ad un costo molto contenuto. Inoltre, potrà controllare dove sono e come stanno lavorando, quanti caffè in simultanea vengono erogati, gestire direttamente il filtro acqua controllando da remoto i tempi di sostituzione, impostare le manutenzioni programmate e così via. Con la nostra telemetria il torrefattore avrà il controllo totale delle macchine presso i clienti, tutelando così gli investimenti fatti. Inoltre, un altro progetto a cui sta lavorando il nostro team di Ricerca & Sviluppo riguarda una macchina a capsule professionale a due gruppi destinata alla piccola ristorazione, affinché vi sia un'estrazione del prodotto in tazza sempre costante anche in quelle locazioni in cui manca la figura del barista professionista o il numero quotidiano delle erogazioni non è sostenuto. Ma questa è una sorpresa che riserviamo alla prossima edizione di Host! Tanto in soli due mesi! Qual è stata finora la risposta del mercato? Ottima, direi! La bontà del progetto ha dato come risultato, in soli due mesi, di avere in Italia ordini per oltre 200 macchine. Vuol dire che, nonostante non vi sia ancora un responsabile commerciale ufficiale, nonostante non vi sia ancora l’intera gamma rinnovata, l’interlocutore finale crede nel progetto e crede nella nuova Brasilia. Questo riscontro mi lascia prevedere che nel giro di tre, quattro anni Brasilia Italia diventerà un vero competitor nel mercato dell’Ho.Re.Ca. a livello mondiale.

Vending News® - Riproduzione riservata

zienda solida come Bianchi Industry e condividendo idee e progetti con un professionista come Massimo Trapletti, so di poter dare un servizio di assistenza tecnica di qualità e un pacchetto di offerta uguale e valido in tutt’Italia.

Mentre per la rete commerciale vi avvarrete di quella operativa in Bianchi? Il progetto di quest’anno prevede di avere un responsabile vendite diretto per l’Ho.Re.Ca. in Italia ed uno per Francia e Paesi Bassi mentre, parlando di mondo, le sinergie con le filiali Bianchi Industry sono le basi da cui partire. L’obiettivo principale adesso è di rinnovare totalmente l’offerta macchine per proporle completamente nuove. Di conseguenza, le macchine Ho.Re.Ca. prodotte prima da Bianchi usciranno di produzione e ci saranno solo macchine completamente ridisegnate, a partire dall’entry level fino al top di gamma, rappresentato oggi dalla Excelsior.





La “Cultura” dell'acqua a cura di Luigi Ture

I

l mio approccio al mondo del Vending avvenne per caso diciannove anni fa e fu immediato colpo di fulmine. Le relazioni tra acqua e caffè furono da subito oggetto di studio da parte mia e molti esperimenti li condussi, oltre che per risolvere le problematiche tecniche connesse ad un'acqua dura, anche al fine di rendere il prodotto in tazza sempre più godibile. Da allora ad oggi, la Bilt ha fatto molti passi avanti ed io, rapportandomi con moltissimi operatori del settore, ho avuto modo di accrescere la mia “cultura”, di comprendere quali e quante variabili concorrano a fare di un caffè, un prodotto perfetto. Sebbene poi questo sia, in verità, un concetto abbastanza soggettivo per gran parte di noi, me compreso, che beviamo il caffè ogni giorno al distributore automatico o al bar. Partiamo dall'elemento principale: l'acqua. Essa rappresenta il 95% della bevanda in tazza, ragion per cui, sarebbe giusto chiedersi : “ma quanto incide la qualità dell'acqua sul caffè”? Moltissimo. In particolare, quali elementi dell'acqua incidono maggiormente sulla resa in tazza? Senz'altro il calcare e il pH. Non entrerò per adesso nel merito dei vari sistemi utili ad ottenere i valori migliori per l'erogazione del caffè, mi soffermerò invece sulle conseguenze connesse ad un'acqua dura o molto dura e ad un pH acido. La quantità di calcare nell'acqua si rende con l'espressione "durezza". Essa altro non è che la quantità di Calcio e Magnesio sotto forma di carbonati presenti in soluzione nell'acqua (durezza temporanea) o in nano sospensione (durezza permanente). La durezza è detta temporanea perché, sebbene sia presente nell'acqua prima del suo ingresso nella caldaia, risulta quasi assente nella stessa

acqua dopo il suo passaggio/sosta nella suddetta. Questo fenomeno si verifica a causa dello shock termico sostenuto dall'acqua portata a quasi 100°C, temperatura di regime della caldaia. Di conseguenza, i carbonati di calcio e magnesio precipitano, creando l'incrostazione intorno alla resistenza e di fatto sottraendosi all'acqua in cui prima erano presenti in forma disciolta. La durezza permanente, invece, non precipita con lo shock termico, né produce incrostazioni: essa è infatti presente sia prima che dopo la caldaia, come nano particolato invisibile all'occhio umano. Con il termine durezza totale andrò invece ad indicare la somma dei valori di quella permanente e di quella temporanea.


Esistono diverse unità di misura utili a determinare il valore della durezza totale, sebbene i sistemi migliori siano due, entrambi colorimetrici: - le cartine Merck, facili ed accurate - le goccine con i due reagenti, molto precise ma scomode e poco pratiche. Le cartine Merck si compongono di 5 quadratini di colore verde. Ogni quadratino indica una misura di durezza totale. Perché essa indichi questo valore, la dovremo immergere completamente per 1 secondo in un bicchiere dell'acqua da misurare a temperatura ambiente. Il risultato, sarà ottenuto in base ai quadratini che entro 60 secondi cambieranno colore: Per ottenere un risultato che renda soddisfacente l'estrazione del caffè, occorre un'acqua poco dura, che, come vediamo nello schema, è identificabile con un solo quadratino rosa sulla cartina cromatica Merck. 1 quadratino rosa = +9°Fr = acqua dolce (poco dura) 2 quadratini rosa = + 18°Fr = acqua minimamente dura 3 quadratini rosa = +27°Fr = acqua dura 4 quadratini rosa = +36°Fr = acqua molto dura 5 quadratini rosa = +45°Fr = acqua durissima Dai 3 quadratini in poi il caffè risentirà molto di una cosi massiccia presenza di calcare diventando sempre più amaro e scuro. Il pH è l'indice della concentrazione di ioni di idrogeno nell'acqua. La sua valenza può essere letta con le notissime Cartine Tornasole oppure con i diffusi dispositivi di misura elettronici a batteria (che molti chiamano "pHametri"), di più semplice utilizzo e particolarmente precisi.

La legge che disciplina l'acqua potabile o per meglio dire "destinata al consumo umano" (Decreto Legislativo n°31 del 2 Febbraio 2001), fissa nel range tra 6,5 e 9 l'intervallo massimo in cui il pH dell'acqua può assestarsi. A parità di miscela, tostatura, macinatura, pressione e temperatura di esercizio, un pH più basso del valore 6,5 renderà la crema molto chiara, renderà l'estrazione dell'espresso più rapido e con un gusto decisamente più acido. Ma questa è solo una delle ragioni che determinano queste caratteristiche. Questo sarà l'argomento che affronteremo nella prossima puntata.


Le zuppe vegan, bio e salutari nel Vending

V

IVA srl è una società italiana fondata nel 1990 con una solida esperienza nel settore alimentare Dopo l'acquisizione da parte della famiglia Grosso nel 2010, VIVA si lancia nella produzione di zuppe di verdure fresche che trova immediato e positivo riscontro. Il successo è tutto merito di un’attenta selezione delle materie prime e di uno scrupoloso quanto efficace processo produttivo, grazie al quale le zuppe conservano tutte le loro migliori caratteristiche fino al momento del consumo. VIVA è distribuita con il brand Bontaviva in tutte le principali catene della GDO, oltre ad essere fornitore di prodotti a marchio per Carrefour, Pam-Panorama, Tuodì ed altri. Da poco tempo nel canale Vending con la gamma di referenze VIVA TO GO, l’azienda ha trovato posizionamento in una nicchia di consumo particolare ma in grande crescita: quella del salutistico e del mondo vegano. Ne parliamo con il direttore commerciale, Leopoldo Cagnasso, reduce da Vending Paris, l’evento che ha segnato l’esordio dell’azienda nel mercato francese della distribuzione automatica. Dopo l’ultima edizione di Venditalia, vi siete ora presentati al mercato francese. Segno che il Vending sta diventando per voi un interessante canale distributivo. È così? Ci siamo affacciati quasi timidamente al mondo Vending in occasione dell’ultima edizione di Venditalia. Durante la

60 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

fiera i nostri prodotti hanno ricevuto molti consensi, i quali ci hanno convinto a proseguire e a migliorare la nostra offerta per la distribuzione automatica. Con un portafoglio prodotti abbastanza variegato abbiamo voluto testare quest’anno il mercato francese e, devo dire, che anche oltralpe i nostri prodotti hanno riscosso un buon successo. Qual è, secondo lei, il motivo di tanto interesse? Non ve n’è uno di particolare, ma credo che si tratti della somma di una serie di caratteristiche che rendono i nostri prodotti interessanti per il canale. In primo luogo, rispondono ad una sempre più forte richiesta del mercato e dei consumatori di poter disporre anche nel fuori casa di prodotti sani e salutari. Inoltre, i nostri piatti vengono incontro anche a coloro che prediligono prodotti biologici


Quali sono le altre caratteristiche? Prima di tutto l’attenta selezione degli ingredienti, tutti ortaggi freschi italiani scelti secondo la stagionalità. Non utilizziamo conservanti, coloranti, aromi artificiali o sintetici affinché le zuppe restino quanto più naturali possibile nell’aspetto e, soprattutto, nel gusto. Altra caratteristica è l’originalità e la bontà delle ricette, create e realizzate dallo chef Diego Bongiovanni nella cucina professionale del nostro nuovo stabilimento di Rivoli (TO), inaugurato nel 2013, un sito produttivo dotato di macchinari di ultima generazione. Il pack nel Vending è molto importante, ma anche la macchinabilità e la rotazione dei prodotti. Come avete risposto a queste esigenze? Il pack dei prodotti è graficamente attraente con una scelta di elementi che rimandano alla cucina tradizionale, cosa che li rende ben visibili all’interno dei distributori automatici; inoltre, è dotato degli elementi di servizio essenziali per il consumo fuori casa: tovagliolo e posata. Le dimensioni e la forma sono a prova di spirale e, per quanto riguarda i consumi, data la gradevolezza al palato sicuramente i tempi di sosta in macchina saranno brevi. In ogni caso, i nostri piatti sono a lunga conservazione con una shelf life di 12 mesi, nonostante non vi siano all’interno conservanti e additivi. Il segreto sta nel processo di alta

pastorizzazione che è alla base della lavorazione. In ufficio, a scuola, in strada o in qualsiasi altro luogo, grazie ai nostri piatti si può gustare un pasto sano, prelevandolo dal distributore. Parliamo dell’offerta. Quali sono le referenze? Offriamo 12 diversi piatti: tre tipi di couscous, tre piatti a base di farro e due multi cereali. Abbiamo, poi, due varianti di riso venere ed infine un piatto a base di grano e uno a base di orzo. Tutti i nostri prodotti sono rigorosamente vegetali e alcuni di essi contengono anche proteine di origine vegetale come tofu e seitan, validi sostituti della carne. Per riassumere, quali sono i vantaggi e i benefici per consumatore e gestore? Prima di tutto quello di affidarsi ad un’azienda specializzata nella produzione e vendita di primi piatti pronti vegetariani, all’azienda forse considerata punto di riferimento del settore per questa tipologia di referenze. I benefici sono veramente tanti, innanzitutto per i consumatori, che possono acquistare prodotti buoni e allo stesso tempo sani, genuini e biologici ad un prezzo conveniente: 3 euro per un piatto pronto finito. Per i gestori i nostri prodotti sono soprattutto pratici grazie, ad esempio, alla shelf-life di lunga durata e all’assenza di stoccaggio e di trasporto a 4° C. L’ottimo rapporto qualità/prezzo e l’interessante margine di guadagno, uniti a tutte le altre caratteristiche di cui ho detto prima, permettono al gestore di differenziare l’offerta puntando sulla qualità riconosciuta delle nostre zuppe.

Vending News® - Riproduzione riservata

o a quei consumatori che sono stanchi del solito panino o tramezzino e vogliono prodotti vegetali, buoni, leggeri e dietetici…




BEST ITALIAN ICONS

È

in arrivo sul mercato una novità assoluta per l’ Ho.re. Ca e il Serving, un prodotto esclusivo che unisce due delle più note icone dell’Eccellenza italiana: il KAFFÈ, carica quotidiana e momento di pausa insostituibile, e DIABOLIK, il “Re del Terrore”, personaggio del famoso fumetto nato da un’abile intuizione delle sorelle Giussani e prodotto dalla casa editrice Astorina. Entrambe le icone si fondono, dando vita a DiabolikKaffè, una nuova linea di caffè in cialde realizzata all’insegna del made in Italy e del lifestyle italiano. Con DiabolikKaffè la pausa caffè viene interpretata e vissuta seguendo il ritmo e il gusto delle avventure del Re del brivido. Realizzata esclusivamente con chicchi accuratamente selezionati a partire da crudi di alta qualità, sottoposti ad un attento processo di tostatura e macinatura, la linea DiabolikKaffè è proposta in tre diverse miscele: Miscela Klassica. Gialla come la letteratura del crimine. Intensa e dal gusto morbido e corposo, caratterizzato da note tostate e rotonde, la miscela Klassica delizia il palato con la sua crema dai toni mielati e bruniti e con tutto l’aroma del caffè di casa. Miscela Noir 100% arabica. Rossa come la passione che unisce Diabolik ed Eva Kant. Romantica e misteriosa allo stesso tempo, creata con grani di primissima qualità, la miscela Noir è un bouquet di profumi intensi con un buon corpo equilibrato e un gusto delicato. Ideale in ogni momento della giornata, questa miscela è stata creata per chi predilige un caffè dalle note aromatiche. Miscela Deka. Blu scuro come la notte che spesso accompagna le avventure del Re del Terrore. Un caffè dolcemente aromatico, grazie al suo contenuto di Arabica brasiliana di varietà Santos; inaspettatamente corposo, in quanto corretto da varietà Robusta originarie di India e Africa. Il processo di decaffeinatura è naturale senza l’aggiunta di agenti chimici. Originale ed accattivante il packaging del box da 25 cialde*, tutte diverse tra loro nella grafica, che riprende scene clou di cui sono protagonisti i personaggi più noti del fumetto: Diabolik, la sua donna Eva Kant, l’ispettore Ginko, la mitica Jaguar, fedele compagna di avventure del Re del Terrore… tutti diventano esclusivi protagonisti delle confezioni.

CURIOSITA Sapevate che Diabolik è stato il primo fumetto in formato tascabile per una lettura “espresso” delle appassionanti avventure del Re del Terrore? Sembra che l’autrice Angela Giussani passasse molto tempo ad osservare i pendolari che transitavano per la Stazione di Milano Cadorna, a due passi da casa sua. Da qui l’idea di realizzare un fumetto in formato "tascabile", cioè che si potesse facilmente leggere aspettando il treno e poi in viaggio, per riporlo infine comodamente "in tasca". E poiché, secondo un’indagine di mercato i viaggiatori prediligevano leggere romanzi gialli, realizzò il "formato Diabolik" per una lettura comoda e veloce come... bere un caffè espresso! *Sono disponibili anche le confezioni da 100 e 150 cialde.



Il Vending a Host 2017 La risposta alle richieste degli operatori

P

erché un settore Vending in una manifestazione che abbraccia tutto l’Ho.Re.Ca., quando esistono già le fiere specializzate? Con lo spazio dedicato al Vending Host 2017 risponde a una precisa esigenza segnalata dagli operatori integrando, senza entrare in competizione, l’offerta fieristica dedicata a questo segmento del fuori casa in costante crescita con un importante valore aggiunto: quello delle sinergie di filiera che sono possibili solo qui, a fieramilano dal 20 al 24 ottobre prossimi, grazie a un concept espositivo unico dove il Vending si troverà inserito in un’unica macro-area accanto a Gelato-Pasticceria, Bar-Macchine per Caffè e Caffè-Tea. Un concept unico per top player, specializzati e indipendenti. È grazie alla qualità dei contenuti garantita da questo concetto, completato dalle due altre grandi macro-aree Ristorazione Professionale-Pane-Pizza-Pasta e Arredo-Tavola, che HostMilano continua a consolidarsi come leader mondiale nel food-equipment, food e design con numeri record: a oggi sono più di 1.500 gli espositori già registrati, il 41% dei quali dall’estero. Dall’Italia, forte dei suoi oltre 550 brevetti, N&W Global

Vending porterà tutta la sua esperienza globale nel break, mentre Bianchi Industry punta su modularità, capacità e innovazione e Rhea Vendors Group esporrà la sua vasta gamma per drink caldi e freddi e snack, incluse le macchine combo. Tra i top player provenienti dall’estero ha assicurato la sua presenza Bravilor Bonamat, nota in tutto il mondo per le sue soluzioni instant drink, a cui si aggiungono nomi come Sielaff Automatenbau, con la sua gamma che comprende le diverse tecnologie per caldo e freddo, WMF Group e Schaerer. A Host 2017 sono presenti anche i maggiori torrefattori e produttori leader di sistemi O.C.S., dalle cialde e capsule e ai produttori di impianti per packaging e confezionamento cialde. Non mancheranno poi i piccoli produttori indipendenti e talentuosi, ad assicurare uno sguardo completo sulle tendenze del settore. Opportunità di business, ma anche di knowledge-sharing L’incontro tra domanda e offerta sarà favorito dalla presenza di oltre 1.500 buyer profilati da tutto il mondo, selezionati grazie a una rete internazionale di agenti in loco. La vicinanza con altri settori assicurerà agli espositori tutte


le opportunità di business derivanti dal trend imperante al momento, che è quello della contaminazione tra i settori, con un angolo caffè che sempre più spesso viene proposto nel supermercato come nel negozio d’abbigliamento, e che diventa quasi imprescindibile per ampliare l’offerta di gelaterie, pasticcerie e panetterie. Le opportunità di Host 2017 saranno completate anche da un ricco calendario di eventi. Tra questi risaltano nel mondo Bar-Caffè gli appuntamenti formativi con ALTOGA “Caffè e…”: FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e ALTOGA - Associazione Lombarda Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari daranno vita a un evento dedicato al mondo del caffè in tutte le sue sfaccettature. Sul fronte del benessere saranno spiegati gli innumerevoli benefici per la salute. Un percorso che parte dal chicco verde e passa per le fasi di tostatura e macinatura, terminerà nella degustazione della miscela. È su questi presupposti che a Host 2017 il Vending si è guadagnato un ruolo da protagonista in una tra le sezioni di punta della manifestazione per l’ospitalità anche grazie a SIC, il Salone Internazionale del Caffè da decenni punto di riferimento di tutta la filiera. Un appuntamento immancabile per tutti gli operatori del settore che desiderano crescere esplorando le opportunità di nuovi format, nuovi canali, nuove tecnologie e modelli di business.

Arrivato alla quinta edizione, dopo numerose selezioni di partecipanti da tutta la penisola, il Gran Premio della Caffetteria Italiana promuoverà poi la professionalità e i prodotti made in Italy: almeno un ingrediente dell’enogastronomia italiana, oltre al caffè espresso, deve essere presente nella ricetta proposta ai giudici sensoriali che decreteranno il miglior barista. Tra le specialità proposte ci sono i cappuccini, i caffè espresso e i drink freddi a base di caffè. La tipicità, i prodotti e i professionisti italiani sono il mezzo attraverso il quale il concorso mette in mostra, in una fiera internazionale come Host, la ricchezza delle risorse che produciamo ed esportiamo in tutto il mondo.

Un settore in costante crescita e al quale l’innovazione tecnologica sta aprendo ulteriori prospettive di business. Secondo una ricerca dell’associazione di categoria CONFIDA, in Italia il mercato della distribuzione automatica supera i 3,4 miliardi di euro l’anno e il fatturato cresce a ritmi superiori al 3% grazie a un parco di oltre 800mila macchine che eroga annualmente 10,5 miliardi di consumazioni. Per maggiori informazioni www.host.fieramilano.it @HostMilano - #Host2017

Lo spazio dedicato all’innovazione tecnico-scientifica Hub Coffee Science, emanazione dell'International Hub for Coffee Research and Innovation, sarà un vero centro di ricerca scientifico all’interno di Host dove i visitatori potranno interagire con i ricercatori e utilizzare la strumentazione di laboratorio a disposizione per esplorare i segreti del caffè da una prospettiva inconsueta, a cui si aggiungeranno i momenti di edutainment a cura di Mixer Planet e di World Coffee Events.

VENDING 67 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS




90 anni di Coca-Cola in Italia L'impatto economico e occupazionale sul nostro Paese

C

oca-Cola celebra l’anniversario del suo novantesimo anno di attività in Italia, commissionando alla Bocconi School of Management di Milano uno studio finalizzato ad analizzare il ruolo del marchio all’interno del sistema economico del nostro Paese. In questa occasione si è voluto ripercorrere tutte le tappe della storia italiana del brand e mostrare il contributo dato dall'azienda alla crescita e al benessere del Paese in questi anni. I dati presentati, relativi all’anno 2015, provano come Coca-Cola sia la protagonista indiscussa nel settore delle bibite e in quello delle bevande. • Coca-Cola in Italia è il 1° soggetto nell’Industria delle Bibite (bibite analcoliche delle acque minerali e di altre acque in bottiglia) in termini di risorse generate e distribuite all’interno del sistema economico, che rappresentano il 32,6% (pari a 2.852 milioni di euro) delle risorse totali di un settore che comprende 313 imprese. • Coca-Cola in Italia è il 1° soggetto nell’Industria delle Bevande (bibite analcoliche, delle acque minerali, di altre acque in bottiglia, dei vini da uva, sidro e birra) in termini di risorse generate e distribuite all’interno del sistema economico, che rappresentano il 7,2% (pari a 13.001 milioni di euro) delle risorse totali • Coca-Cola in Italia è il 5° soggetto nell’industria del Food&Beverage in termini di risorse generate e distribuite all’interno del sistema economico, che rappresentano il 0,8% (pari a 112.478 milioni di euro) delle risorse totali. Lo studio ha soprattutto evidenziato l’impatto che le tre aziende presenti nel nostro Paese - Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia e Sigeb - hanno avuto sui tre prin-

cipali soggetti dell’economia: Famiglie, Imprese e Stato. Le tre aziende, nell'insieme delle loro 9 sedi hanno destinato alle famiglie italiane circa 133 milioni di euro sottoforma di stipendi; 275 sono i milioni di euro destinati alle Imprese e 405 quelli destinati allo Stato. Se a questi dati si aggiungono anche le imposte sui prodotti Coca-Cola (IVA), si generano altri 389 milioni di euro destinati allo Stato (che risultano pari allo 0,2% del totale delle imposte sui prodotti versate complessivamente in Italia). Le risorse complessive, diventano, quindi, pari a 813 milioni di euro che corrisponde allo 0,05% del PIL.


Le attività di Coca-Cola in Italia sono condotte da tre società Coca-Cola Italia

È responsabile delle attività di marketing strategico, della gestione e protezione del marchio, dei rischi reputazionali, del packaging, della promozione rivolta ai consumatori, della pubblicità, delle ricerche di mercato, della comunicazione del brand e dei rapporti istituzionali.

74 dipendenti

Coca-Cola HBC Italia

È il maggiore imbottigliatore in Italia dove ha iniziato ad operare nel 1995. Si occupa del merchandising dei prodotti, della relazione con i clienti, dell’implementazione delle promozioni, delle attività inerenti ai temi di Responsabilità Sociale d’Impresa, delle Relazioni pubbliche e istituzionali e della distribuzione dei prodotti in tutta Italia ad esclusione della Sicilia. Nel 2006, insieme a The Coca-Cola Company, entra nel settore delle acque minerali acquisendo Fonti del Vulture.

4 stabilimenti / Oltre 2.000 dipendenti

Sibeg

Dal 1960 produce, imbottiglia e distribuisce in Sicilia tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company.

1 stabilimento / 320 dipendenti

Coca-Cola è il primo datore di lavoro nell’industria delle bibite e in quella delle bevande in Italia. L’impatto occupazionale totale (diretto e indiretto) è pari a 25.610 lavoratori.

Coca-Cola, l’approccio etico al mercato e il marketing responsabile Lo studio si è soffermato anche sul rapporto della multinazionale con il territorio, ritenuto fondamentale. Infatti, il modello di business Coca-Cola fa sì che la produzione e la distribuzione delle bevande avvengano localmente, anche al fine di recepire al meglio i gusti dei consumatori. Inoltre, da sempre, il marchio mette radici nei luoghi in cui opera, svolgendo attività a supporto delle comunità locali. Ne è un esempio quanto accaduto nel 2009, quando Coca-Cola mostrò concretamente il suo sostegno a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell’Abruzzo: con l’aiuto della Croce Rossa Italiana, lo stabilimento di Oricola (AQ) divenne un centro di stoccaggio di beni di prima necessità.

Giunta al novantesimo anno di attività nel nostro Paese, Coca-Cola inaugura in Italia un nuovo corso che, per rispondere all’esigenza dei consumatori, punta a migliorare i prodotti già esistenti e ad aumentare l’offerta creandone di nuovi e a una comunicazione fatta di informazioni semplici e accessibili. Per rispondere ai cambiamenti nelle esigenze del mercato, Coca-Cola si impegna sempre più per incoraggiare i consumatori a controllare l’assunzione di zuccheri, mettendo in atto azioni concrete per offrire loro formati più piccoli e varianti di prodotto a ridotto, basso o nullo contenuto calorico come il lancio, nel 2017, della nuova Coca-Cola Life con il 50% di calorie in meno e di Coca-Cola Gusto Limone

VENDING 71 Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS


Zero Zuccheri Zero Calorie. Coca-Cola in Italia attua una politica di etichettatura trasparente da tempo e già 10 anni fa, nel 2007, ha introdotto volontariamente nuove informazioni nutrizionali sulle confezioni dei propri prodotti per aiutare il consumatore a valutare l’apporto nutrizionale della bevanda e quindi a compiere scelte consapevoli. L’industria delle bevande è stata la prima industria italiana a promuovere questa iniziativa e Coca-Cola è stata pioniera in questo. Dal 2011 le informazioni caloriche sono presenti sul fronte di tutte le confezioni, posizionate proprio accanto al brand. L’approccio responsabile al mercato di Coca-Cola si esprime anche attraverso la sua decisione, in linea con il codice di Assobibe e secondo le indicazioni di Unesda, di non rivolgere campagne di comunicazione ai bambini al di sotto dei 12 anni di età. Un approccio che si basa sull’idea che siano i genitori ad avere la responsabilità e la libertà

di guidare i propri figli nelle loro decisioni riguardo l’alimentazione. Lo stesso approccio è adottato da Coca-Cola anche a livello commerciale, scegliendo di non vendere i propri prodotti nei distributori automatici e non facendo attività promozionale all’interno delle scuole. Coca-Cola in Italia ha creato negli anni solidi rapporti con onlus e associazioni nazionali come Croce Rossa Italiana e Special Olympics e locali, come Arché che supporta donne e bambini in situazioni di difficoltà sociale o Star Judo Club, che aiuta i ragazzi del quartiere napoletano di Scampia attraverso i valori positivi dello sport. Molte sono le iniziative di cause-related marketing, con un coinvolgimento attivo dei clienti in programmi di beneficenza e raccolta fondi. A Natale 2016 per esempio, Coca-Cola insieme ad Autogrill e Banco Alimentare ha contribuito attraverso l’iniziativa “Menu Perfetto” alla raccolta e distribuzione di più di 300.000 pasti per le famiglie in difficoltà in Italia.

Coca-Cola e l'impatto ambientale del processo industriale Il rispetto dell'ambiente è per Coca-Cola una colonna portante per una crescita sostenibile e per questo lavora costantemente per minimizzare il suo impatto ambientale nel corso dell'intero ciclo di produzione e distribuzione dei suoi prodotti. In quanto materia prima alla base di ognuna delle bevande prodotte, la corretta gestione della risorsa idrica costituisce un tema centrale nelle operazioni di Coca-Cola in Italia. Pienamente cosciente dell’importanza di un utilizzo responsabile della risorsa idrica, limita l'impatto sui bacini idrografici delle comunità in cui opera, prelevando il 94,5% dell'acqua che utilizza da falde sotterranee e solo il 5,5% da acquedotti comunali (e solo per lo stabilimento di Marcianise). L’impegno di Coca‑Cola HBC Italia in una gestione idrica virtuosa è confermato dalla certificazione secondo lo standard europeo EWS (European Water Stewardship), già conseguita nel 2015 per gli stabilimenti di Nogara e Rionero e in fase di ottenimento anche per i siti produttivi di Oricola e Marcianise.

72 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Lo Standard EWS prevede una valutazione di tutti i potenziali impatti ambientali e socio-economici derivanti non solo dai propri processi industriali ma anche da eventuali attività circostanti, che potrebbero influenzare lo stato qualitativo dell’ambiente. Il livello delle prestazioni è risultato pienamente conforme a tutti i principali requisiti e al 90% di quelli considerati minoritari, tale da consentire l'attribuzione della certificazione al Gold Level. La certificazione, i cui standard sono fissati nella Direttiva 2000/60/CE, è conferita sulla base dei risultati di un rigoroso audit di valutazione degli aspetti ambientali nella gestione delle acque sia sul sito sia sul bacino idrografico e idrogeologico. La valutazione è effettuata su tutti i potenziali impatti ambientali e socio-economici derivanti dai processi industriali delle attività Coca-Cola e da tutte le altre attività produttive nel raggio di 25km che potrebbero influenzare l’equilibrio ambientale delle zone interessate, in concomitanza con le attività di Coca‑Cola HBC Italia.


Coca-Cola in Italia dal 1927 al 2017 La storia di Coca-Cola in Italia inizia già nel 1919, ma la prima produzione risale al 1927, anno in cui la Società Romana Acque Gassose apre il primo stabilimento Coca-Cola nel nostro Paese. In questi 90 anni il marchio ha messo radici sul territorio stabilendo con esso un forte legame. Riassumiamo così i momenti salienti: 1927 La Società Romana Acque Gassose apre il primo stabilimento di produzione di Coca-Cola in Italia.

1955 A Napoli, per la prima volta al mondo, è prodotta l’aranciata Fanta, con succo di arance italiane. Unica nella sua “Ring bottle”, con le esclusive zigrinature orizzontali.

1965 La musica è da sempre parte del mondo Coca-Cola. Fin dagli anni ‘60 è forte la presenza a fianco dei grandi eventi musicali, come lo storico e unico concerto milanese dei Beatles del 1965.

1981 Inizia la produzione di “Sprite, la bibita chiara al gusto lime”, accompagnata da una grande campagna pubblicitaria.

1991 L’innovazione parte nel 1986 con “Diet Coke”, la prima Coca-Cola senza zucchero. Coca-Cola rilancia nel 1991 con una ricetta ancora più vicina al gusto degli italiani Arriva così il successo di “Coca-Cola light. Il gusto è tutto light”.

2005 Coca-Cola HBC Italia pubblica il primo Rapporto di Sostenibilità e nasce Fondazione Coca-Cola HBC Italia a supporto dei progetti di responsabilità sociale con lo scopo di promuovere il rispetto dell’ambiente, di supportare l’attività motoria, la formazione, lo studio e la ricerca.

2007 Arriva in Italia Coca-Cola Zero, che mantiene lo straordinario gusto Coca Cola, senza zuccheri e senza calorie. Nel 2017, a dieci anni dal suo debutto in Italia, Coca-Cola Zero Zuccheri Zero Calorie si presenta con una formula migliorata che ottimizza il mix di ingredienti ed edulcoranti, per un gusto unico senza zuccheri e senza calorie.

2015 A EXPO Milano 2015 Coca-Cola realizza un padiglione in linea con il focus dell’esposizione “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il padiglione diventa la cornice in cui Coca-Cola racconta il proprio modello di sostenibilità. Alla fine di Expo Milano 2015 il padiglione Coca-Cola è stato trasformato in un campo da basket, riutilizzando gli stessi materiali con cui è stato costruito per essere poi donato alla città a conferma del ruolo attivo del sistema nella comunità.

2016 C’è una novità in famiglia, si chiama Coca-Cola Life, una nuova bevanda che offre un gusto unico con 50% di calorie in meno con zucchero ed estratto di stevia, grazie al 50% di zuccheri in meno rispetto alla maggior parte delle bevande cole zuccherate in Italia, con edulcorante glicosidi steviolici.

2017 - Inizia una nuova era per Coca-Cola in Italia Per rispondere all’esigenza degli italiani di controllare la quantità di calorie consumate, Coca-Cola punta a ridurre lo zucchero, ampliare la gamma dei prodotti con nuove confezioni in formati ridotti e una comunicazione fatta di informazioni sempre più chiare e accessibili.


Tutto pronto per Expo Vending Sud 2017

M

ancano pochi giorni all'inaugurazione della settima edizione di Expo Vending Sud, il Salone specializzato della Distribuzione Automatica dedicato all’area Mediterranea che si tiene a Catania nei giorni 26 - 27 e 28 Maggio. Tutto è pronto per accogliere espositori e visitatori per i quali l'organizzazione ha approntato una serie di servizi a supporto dell'attività fieristica. Ricordiamo che Expo Vending Sud si svolge presso il rinnovato, tecnologico e accogliente padiglione fieristico di Etnapolis, 4.000 mq. esclusivamente dedicati al Vending italiano di qualità, con un ampio parcheggio adiacente interamente riservato agli espositori. Questa sede assume una collocazione strategica in quanto collegata alle principali arterie stradali ed autostradali; posta appena fuori il centro della città, a soli 25 minuti dalla stazione e dal por-

to di Catania e a 15 minuti dall’aeroporto. Una posizione strategica per far confluire alla manifestazione il maggior numero di visitatori provenienti dal Sud Italia e dal bacino del Mediterraneo. Sono già tante le aziende che hanno confermato la propria presenza ed altri player potrebbero aderire nei prossimi giorni, lasciando prefigurare la buona riuscita della manifestazione. Per tutte le info www.expovendingsud.it info@expovendingsud.it – tel. 320 0437522

Elenco delle aziende e dei brand Alice Live Ristorazione srls

Didiesse srl

Nestlè Italiana SpA

Avellana TD Group srl Nobis Nocciola

Dispensa Zaniboni srl

Nutis srl - Caffè Barbaro

Eurofood srl

Officina Aromatica srl

Faber Italia srl

OX srl

Fas International SpA

Profine srl

Flo SpA

Pronto Food srl - Ristora

Forteam Group srl

Qualità Italia srl

GE.O.S. Sicilia srl

San Pellegrino SpA

Greco Zucchero srl

SGL srl

Kili Caffè srl

Sima Service srl NeroOro Caffè

B.C.S. srl - Break Cafè Baltom Elivend Group Bianchi Industry SpA Bilt srl Caffè Trinca srl Capitani srl Carmelo D'Andrea Agency Coffee For Life srl Caffè Del Sole

K-Matic srl

Sorgenti Blu srl

Coges SpA

L’Aromatika - Caffè Borbone

Covim SpA

Labcaffè srl

Star Food Italia srl Gran Caffè Opera

Crane Payment Inn. - CPI

Luigi Lavazza SpA

Sweet Time sas

D.A. Design Group

Mars Italia srl

Vending Service sas

Daila Zuccheri

Miscela D’Oro SpA

Verzì Caffè srl

DASCA srl - Un Altro Caffè

N&W Global Vending SpA

Zerica srl

74 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

Zito Caffè srl


Iscriviti! Ăˆ facile e gratuito www.vending-people.com


Vending Madrid 8 e 9 Giugno 2017

S

ulla scia del successo della manifestazione Vending Florence, tenutasi a settembre 2016, ANEDA e CONFIDA, le associazioni del Vending spagnola e italiana, ripropongono il format, organizzando un nuovo incontro tra gli operatori dei due Paesi, questa volta nella splendida cornice della capitale iberica. Vending Florence è stato un evento di successo e, per certi aspetti, unico nella sua formula organizzativa, che ha consentito ad operatori spagnoli e italiani di confrontarsi su temi di più stringente attualità per il Settore e condividere esperienze che sono patrimonio di CONFIDA e di ANEDA. Momenti che sono stati vissuti in un clima di grande e reciproca simpatia. Per avere qualche dettaglio in più dell'evento che si terrà a Madrid l'8 e 9 Giugno prossimi, abbiamo rivolto alcune domande a Raúl Rubio, Presidente di ANEDA.

Indipendentemente dai momenti di comune convivialità, quale saranno i temi affrontati nei momenti di incontro di natura professionale? I momenti di incontro professionali saranno quelli che contribuiranno a far conoscere meglio il Vending dei due Paesi. Attraverso CONFIDA avremo la possibilità di conoscere le prime fasi della trasmissione telematica dei dati di vendita, com’è avvenuto l’adattamento della norma, i dettagli del funzionamento e i primi effetti di questa legislazione che interessa tutti gli operatori del Vending a livello europeo. Pertanto, è oggi un tema di grande attualità. Ci sarà, inoltre, una panoramica globale dell’evoluzione del mercato e si parlerà di prodotti “salutari” e di come

76 VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS NEWS

si sviluppa questa problematica nella distribuzione automatica. Un ruolo fondamentale per la realizzazione di questo evento, è quello degli Sponsor: vogliamo ricordare quali sono? Senza il supporto dei brand, per i quali questi eventi costituiscono anche un’occasione per avvicinarsi ai propri clienti, non sarebbe possibile realizzare una manifestazione come Vending Madrid. È chiaro che abbiamo il dovere di menzionare i nostri Sponsor, come il Gold Sponsor Lavazza e i Silver Sponsor come Bianchi Industry, N&W Global Vending, SUZOHAPP, Covim, FLO, Laqtia, Calidad Pascual, Grefusa e FAS, anche se speriamo di annoverarne altri nei prossimi giorni. Ritiene che la buona riuscita di Vending Florence e i presupposti con cui si presenta Vending Madrid, siano un esempio da replicare anche per le altre associazioni europee? Senza dubbio! Per entrambe le associazioni è chiaro che questo evento abbia un carattere spiccatamente europeo, un evento di cui CONFIDA e ANEDA si fanno promotori. Ma questo tipo di iniziativa dovrebbe avere un effetto moltiplicatore e continuare in maniera più ampia in altri Paesi europei. Conoscere altri mercati e condividere le problematiche renderebbero il nostro settore più forte. Ma comprendo che il compito di promuovere questo tipo di iniziative dovrebbe spettare ad EVA, l’Associazione Europea del Vending. Per il momento si tratta del secondo incontro promosso da CONFIDA e ANEDA, poi bisognerà lavorare per coinvolgere anche le altre associazioni di settore.

Vending News® - Riproduzione riservata

Vending Madrid è il naturale seguito di Vending Florence 2016: stesso format e identici obiettivi? Effettivamente, Vending Madrid è la risposta all’evento che si è tenuto a Firenze a settembre 2016 e che consolida ulteriormente i rapporti tra le due associazioni, CONFIDA e ANEDA. Stesso format ma con qualche variazione nel calendario degli appuntamenti, poiché lo faremo coincidere con la nostra Assemblea Generale, il che permetterà di avere un momento di interscambio, sia perché riunirà gli associati di ANEDA, sia perché sarà un momento di condivisione in un’atmosfera rilassata, favorevole al networking. L’obiettivo delle due associazioni è lo stesso: avere l’opportunità di conoscere il settore del Vending di mercati diversi e stabilire contatti con fabbricanti, società di servizi e prodotti, nonché imprese di gestione affinché si creino nuove opportunità di sviluppo per il settore e, allo stesso tempo, di condivisione di esperienze e problematiche, in un contesto tra il ludico e il professionale che ampli la visione di questo entusiasmante settore.




ABBONATI! Effettua un bonifico bancario sul seguente IBAN

IT 82 F 03043 03400 023570108300 Causale: Abbonamento rivista Vending News Manda la contabile a: redazione@vendingnews.it inserendo i tuoi dati societari e l’indirizzo di spedizione della rivista

6 Numer0i € 65,0

i 12 Num0er0 € 120,

Nessun numero perso Prezzo bloccato Spedizione inclusa Pr

Gli inserzionisti di questo numero

Gran Caffè Caffè Molinari srl Opera srl Payment Technologies srl

Sandemetrio srl

Labcaffè srl

Faber Italia srl

N&W SpA

Water Time srl

Dical srl

Ducale snc

D’Avino Zucchero srl

Bolton SpA

Acqua Minerale San Benedetto SpA

Drinkfood srl

Bilt srl

L’Aromatika srl

FAS International SpA

Covim srl

Bianchi Industry SpA

Didiesse srl

Flo SpA

Spinel srl

Essse Caffè SpA

Eurosnack srl

Nutis srl

Kili Caffè srl

Conserve Italia scpa

Campania Vending srl

Commerciale Adriatica srl

Ergo Vending srl Alba Tramezzini srl RLG Italia srl

MDS Electronics srl

DA DESIGN GROUP srl

Zonzini srl

Italiana Plast srl

IDB - Industria Dolciaria Borsari srl

Simfed srl

Vending People Nero Nobile srl

Fiera Milano SpA

Caffè Moreno srl



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.