Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 3 - N째 1 GENNAIO-FEBBRAIO 2012
IL FASCINO DI BAHIA
E LE MERAVIGLIE DEL SUO CARNEVALE
LA REDAZIONE Registrazione del Tribunale di Bari: n째3199 del 25/11/2010 Tiratura: 6000 copie Numero Chiuso: 29/01/2012 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Advertising Manager: Nunziella Buono Direttore Artistico: Silvio Sisto Caporedattore: Donato Ciccimarra Redazione: Michele Traversa Giulio Patruno Daniele Blasi Domenico Tagliente Enzo Conte Vania Tria Lara Palmisano Ricky Espino Rossana Pellegrino Denny dj Davidino dj Paolo Martano Nico Tursi Omar Gallo Vito Ranieri Stefania Errede Mario De Palo
Enzo Conte
Silvio Sisto
Nunziella Buono
Omar Gallo
Rossana Pellegrino
Giulio Patruno
Mario De Palo
Geppo Dj
Lara Palmisano
Davidino Deejay
Ricky Espino
Michele Traversa
Mariella Strippoli
Nico Tursi
Vito e stefania
Vito & Enzo
Nico Tursi
Vito y stefania
Paolo
Martano
Daniele Blasi
Peppino Disabato
Giuseppe Boezio
Alberto Pianetti
Gabriel dj
Vito & Enzo Denny Deejay
Hanno Collaborato in questo numero:
Marcello Greco Massimo Roger Rocco Royce Di Perna Gianni Cifarelli info e contatti: Tel. 339.3511452 vidalatinamagazine.it info@vidalatinamagazine.it facebook.com/vidalatina1
Yadira Gonzales
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Editoriale di Silvio Sisto
Viva il ballo... l’ammazza crisi E’ cominciato il 2012 e ho notato, nella gente che frequenta le scuole di ballo e le notti latine, che c’è sempre più voglia di mettere da parte i problemi quotidiani dovuti al periodo critico che stiamo vivendo e di divertirsi. Il divertimento, per tanti amici che frequentano le serate è anche quel piccolo break dedicato all’animazione o più semplicemente al ballo collettivo. Vorrei spezzare una lancia a favore del cosiddetto ballo di “gruppo”, ricordando che tutto è cominciato grazie all’entusiasmo provocato dall’impatto che hanno avuto il mix “musica+danza” della Macarena o del Tiburon o di Casamañana nei primi anni 90, quando la salsa, il merengue e la bachata gli facevano da contorno, conquistando terreno giorno dopo giorno anche grazie a chi ha sempre creduto nelle discipline caraibiche spinto dalla passione e, perché no, anche dall’aspetto economico. Don Omar
Grazie a coloro che hanno fatto di tutto questo un “life motive”, oggi è possibile spaziare nelle varie scuole ed accademie di ballo in tantissime discipline. Tra le new entry abbiamo la Kizomba, danza e musica originari dell’Angola. Musicalmente discende dallo Zouk ed è cantata generalmente in porto-
ghese. E’ un genere di musica con un flusso romantico mescolato a ritmi afriMichel Telò cani. Cominciano a farsi sentire anche i corsi e gli stage di Reggaeton, Cubaton e Dembow dove i diversi istruttori (generalmente di “madre danza” cioè cubani, dominicani o per lo più “latini”) insegnano questo stile di danza che si balla solo con movimenti del corpo, fianchi e braccia, un mix di hip-hop con figure di sesso che a tratti potrebbero sembrare volgari, se troppo accentuate. Ritornando al momento dell’ animazione, sempre più richiesto nelle serate caraibiche, il Cubaton ed il Dembow dominano questo spazio con alcuni riempipista di artisti cubani come El Micha “Con Dinero y Pasmao” o i Los Confidenciales “La Guagua” e i Los 4 con “Te Quemas” o anche artisti dominicani come Paramba e la sua “Tu Eres señorita”. Grande ritorno nelle piste anche per un genere che con qualche innovazione nelle sonorità e negli arrangiamenti sta addirittura mettendo in crisi (discograficamente parlando) la salsa, stiamo parlando del Merengue, o meglio del nuovo Merengue Urbano o Merengue Electronico. A Cuba ultimamente artisti come Kola Loca, che attualmente stanno spopolando con “Un Cachito”, si sono convertiti a questo genere, diffusosi in tutto il mondo grazie ad Omega ed il suo “Si te vas”. Ma il vero tormentone di questo inverno 2012 è del giovane brasiliano Michel Telo’ “ Ai Se Eu Te Pego”, lo ascoltiamo ovunque e sicuramente è già l’erede della “Danca Kuduro” di Don Omar e Lucenzo che continua, nonostante tutto, a far ballare chiunque, dai bimbi ai 90 enni. E’ questo il potere della musica e del ballo. A questo punto non mi resta che augurarvi un buon 2012, sperando che la danza di gruppo o di coppia che sia vi trasmetta sempre emozioni positive, gridando sempre più forte: Viva il ballo…alla faccia della crisi!
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di Ricky Espino
IL TORO DELLA MUSICA LATINA
Hector Acosta “El Torito” Hector Acosta classe ‘67, cantante dominicano noto anche come “El Torito”. Inizia la sua carriera artistica negli anni ‘90 con la band “Los Toros Band”, da cui deriva il suo soprannome. Dopo la divisione dalla Band, H.A. continua il suo percorso da solista, affermandosi come uno degli artisti più popolari nella Repubblica Dominicana. Nel percorso di carriera ha cantato con cantanti internazionali come Alejandro Fernandez , Anthony “Romeo” Santos , Don Omar , Jorge Celedon , e tanti altri. Tra i successi di Acosta ricordiamo “me voy“, “perdoname la vida”, “mi nina”, “primavera azul”, “me duele la cabeza” e tanti altri. Il 26 febbraio 2007 è stato premiato dal sindaco di New York Michael Bloomberg . Il 27 marzo ha vinto le Casandra Awards nelle categorie “Orchestra Merengue of the Year”, “Merengue of the Year” e “ Album dell’anno 2007” e tanti altri successi fino ad oggi. In occasione di un suo concerto a Milano, l’abbiamo intervistato.
Hector Acosta
Benvenuto in Italia. Grazie per avermi ospitato, saluto a tutti gli italiani e tutti i latinoamericani in Italia. Hai avuto la possibilità di visitare qualche città Italiana come Milano, cosa pensi del nostro paese? É la terza volta che visito l’Italia, e devo dire che mi piace molto, ho avuto modo di passeggiare per le vie di Milano ed essere attratto dalle prelibatezze della vostra cucina, impeccabile e forse la migliore al mondo. Hector questo è un momento molto importante per te, in Italia e in euro-
pa, il tuo brano “Aprenderè” ha raggiunto un grande apprezzamento da parte del pubblico ed è suonato da molti dj’s nei locali ed in radio. Quale impegno discografico ti impegna in questo periodo? Stiamo lavorando già al prossimo album, nonostante adesso stia promuovendo la mia produzione più recente, infatti da quando produciamo musica, ogni anno esce con un nuovo album, quindi non abbiamo mai tempo per riposarci. Ricordiamo ai lettori un traguardo importante nella tua carriara avvenuto nel 2011: la nomination del latin grammy awards. Si, questo è stato un grande risultato, davvero mi inorgoglisce molto essere stato nominato tra i migliori artisti mondiali di musica latina. Puoi anticiparci qualcosa del tuo nuovo disco? Ci stiamo organizzando per creare un nuovo prodotto che segua la linea già segnata, continuare con quello che piace agli ascoltatori, quindi, la grande bachata, per un album completo, ci saranno dei brani allegri, impegnati, ma soprattutto ballabili. Cosa pensi delle nuove leve della bachata, di quello che stanno trasmettendo le nuove generazioni? Si tratta sempre di qualità, a me piace molto il nuovo e le innovazioni, la musica è fondamentale, ma anche i testi sono importanti, una senza le altre non basta, si affermeranno quelli che avranno questo perfetto connubio. Per i fan della tua inconfondibile musica suggeriscici i recapiti
per essere sempre aggiornati sulle tue uscite discografiche. Potete visitare il mio nuovo sito: hectoracosta.net. Grazie per questa intervista e per la tua ottima musica. Saluto tutti e grazie per questa meravigliosa opportunità
di Enzo Conte
Come dovrebbe essere strutturato l’esame di maestro di ballo
Negli ultimi anni, più volte si è invocato la creazione di una Federazione in grado di fornire una specie di bollino di qualità ai vari insegnanti. E’ da tempo che se ne parla ma ancora non si è mai riusciti a trovare il bandolo della matassa, essenzialmente per due motivi: Il primo problema è stabilire il “chi giudica chi” Tutti chi più e chi meno, ci sentiamo dei grandi maestri e talvolta è davvero difficile accettare di essere giudicati da qualcun altro. Allo stesso tempo come può, un maestro di liscio o un salsero formatosi sul campo giudicare, per esempio, un insegnante latino-americano diplomatosi all’Istituto Superiore dell’Arte del proprio paese? Il secondo problema è che le varie Federazioni troppe volte in passato hanno agito con la logica dei vecchi partiti che prosperavano sul mercato delle tessere. Ogni Federazione sa che più tesserati avrà, più importanza conquisterà agli occhi del CONI, per cui non ha interesse ad avere pochi ma qualificati insegnanti, preferisce, al contrario, averne tanti per avere maggiore peso politico. In realtà, come già sottolineato proprio sulle pa-
gine di questo giornale, quello che manca in Italia è un vero e proprio CENTRO DI FORMAZIONE PER MAESTRI, una specie di UNIVERSITA’ DEL BALLO AFRO-LATINO-CARAIBICO dove non solo studiare la storia e l’evoluzione di questi balli ma dove poter apprendere nozioni musicali e ritmiche, scoprire nuove didattiche, nuove metodologie, riuscendo ad ottimizzare al massimo sia le proprie qualità che le proprie potenzialità. Una volta creata l’Università, una volta scelto il personale docente, bisognerebbe a quel punto stabilire un percorso scolastico e capire le materie da studiare. Un CENTRO DI FORMAZIONE PER MAESTRI dovrebbe, ad esempio, offrire non solo delle lezioni pratiche ma, allo stesso tempo, anche dei libri di testo e del materiale sonoro su cui studiare. A mio parere un maestro di salsa per considerarsi tale dovrebbe: 1° Conoscere la storia e l’evoluzione di tutti i balli afro-latino-caraibici 2° Conoscere la teoria ed avere delle buone nozioni sia per quanto riguarda la teoria che il solfeggio
LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA www.enzoconte.it
3° Saper distinguere alla perfezione un ritmo dall’altro: un son, da un mambo, una bomba da una plena un guaguancò da un yambù e via dicendo 4° Conoscere non solo i diversi balli che hanno dato origine alla salsa ma anche i diversi stili di ballo 5° Riuscire a ballare sui vari tempi musicali 6° Conoscere i fondamenti della psicologia umana in particolare per quanto riguarda la gestione dei gruppi 7° Aver partecipato a seminari dedicati sia al “coachin” che all’arte della comunicazione 8° Conoscere l’anatomia del corpo umano e i più elementari interventi di pronto scorso 9° Conoscere anche un po’ di spagnolo (visto che alle volte è fondamentale spiegare agli allievi il testo di una canzone) 10° Conoscere gli obblighi fiscali e le leggi che regolano le Associazioni culturali (diffusissime in questo ambiente) Alla fine del suo percorso scolastico il candidato dovrebbe sottoporsi ad un esame davanti ad una commissione di indiscussa qualità. Un esame serio dovrebbe, sempre secondo me, prevedere :
UNA PROVA SCRITTA: una piccola tesi scritta su un argomento da concordare con la commissione giudicante (così come succede nelle Università). UNA PROVA ORALE: in cui il candidato-maestro possa dimostrare di possedere tutto il “knowhow” necessario. UNA PROVA PRATICA: dove il candidato possa simulare un’ora di lezione. Un esame del genere dovrebbe però prevedere anche delle eventuali bocciature, perché veramente non si capisce a cosa serve un esame se poi alla fine vengono tutti promossi. Un’altra cosa fondamentale sarebbe creare due figure indipendenti: quella dell’ISTRUTTORE e quella del MAESTRO E’ impensabile, infatti, che si possa diventare maestro senza nemmeno avere fatto dai tre ai cinque anni di gavetta come istruttore o come assistente di qualche famoso maestro. Quanto scritto mi sembra una interessante base di lavoro e mi propongo per il futuro di organizzare, insieme ad altri coraggiosi compagni di viaggio, un Convegno Nazionale dove poter affrontare una volta per tutte gli enormi problemi della nostra indifesa quanto bistrattata categoria...
El Malo
Stefano Amato alias DJ EL Malo é nato a Zurigo nel 1975. Già da bambino, oltre al calcio, é sempre stato appassionato di musica. Grazie alle sue esperienze come DJ di musica House ha sempre avuto l’indispensabile feeling per il ritmo, spaziando nel mondo della musica HipHop e R&B, imparando la tecnica ideale per mixare e sostenere un pubblico in una pista da ballo. Il suo primo viaggio a Cuba ha determinato l’inizio della sua carriera da DJ latino. Con più di dieci anni di esperienza é diventato uno dei migliori e piú importanti DJ di Salsa al mondo. Tutti gli inviti ai congressi internazionali di salsa sono una dimostrazione del suo successo. Inoltre é stato già onorato piú volte per il suo contributo per la divulgazione della cultura e della musica latino americana - come nel 2005 al West Coast Salsa Congress a Los Angeles. Lui rappresenta e “vive” la musica della New York Fania, musica nata nei mitici anni ‘60 nella Grande Mela. Oltre ad essere uno dei dj più affermati nel mondo latino è anche direttore artistico di alcuni congressi europei piu importanti, come il Salsa festival Switzerland (Zurigo), World Salsa Meeting (Milano) dove Vida Latina Magazine l’ha incontrato per intervistarlo.
Origini italiane e precisione svizzera per un deejay e direttore artistico di grande successo. di Denny Foto: Valentin Behringer
Come mai questo nome “El Malo”? Quando ho cominciato, più di dieci anni fa a fare il deejay latino, i latini di Zurigo pensavano che non ci riuscissi perché sono italiano. Quindi “El Malo” nel senso di scarso. Si sbagliavano sicuramente... Hai origini pugliesi? Sono nato a Zurigo da genitori pugliesi, di Melpignano e Muro Leccese. E’ la tipica storia di immigrazione, negli anni ’60: i miei sono emigrati in svizzera per lavorare e comprare casa giù in Puglia, poi sono nati i figli e sono rimasti a Zurigo. Vieni spesso in Puglia? Si, ogni anno dedico una settimana al mio paese d’origine. Cosa ti ha spinto a diventare un deejay latino? Ho lavorato per dieci anni nel settore House Music e HipHop a Zurigo, ma ho smesso quando mi sono accorto che era diventato un mondo marcio. Ho cominciato a ballare salsa cubana iscrivendomi ad
una scuola di ballo. Successivamente ho partecipato ad un viaggio a Cuba, organizzato dal mio istruttore di danze caraibiche e quando ho visto l’Havana ho scoperto un mondo nuovo e interessantissimo. Alberto Arseo, maestro di ballo della scuola da me frequentata mi chiese di collaborare in una delle tante feste latine da lui organizzate. Dopo varie serate ho avuto la fortuna di conscere il proprietario di una discoteca latina in apertura a Zurigo, il quale, ha voluto la mia presenza ogni sabato in questo nuovo club. Così è cominciata la mia carriera da dj latino. In questi dieci anni hai avuto una carriera in crescendo. Ti troviamo nei migliori congressi d’Europa e del mondo come direttore artistico. Tanti giovani artisti cominciano da qui. Qual è il metodo di valutazione di un’artista nei tuoi congressi? Chiunque si ritiene un’artista per quello che mostra sul palco, per la bravura e la tecnica di ballo, ma, per me, il vero artista si riconosce anche per altre
caratteristiche, una delle più importanti è l’umiltà. Tanti giovani, oggi, sono ottimi ballerini ma hanno modi di fare e comportamenti arroganti. Questo non va bene e come direttore artistico escludo la loro presenza a priori. Per dare una mano ai giovani, organizziamo un evento all’interno dei congressi chiamato StarGate. E’ nato a Zurigo durante il Salsa festival Switzerland, ma si è diffuso anche in altri contesti. E’ una competizione per gruppi emergenti e sopratutto un trampolino di lancio per affermarsi nel mondo del ballo. Un esempio lampante: il gruppo di ballo Los Hermanos, cinque anni fa, hanno vinto lo Stargate a Zurigo con la performance Skeleton e così è cominciata la loro carriera artistica in parecchi congressi mondiali. Come valuti gli artisti idonei per i congressi da te organizzati? La qualità dell’artista e non il nome. Durante i congressi da me organizzati esiste una figura di controllore che osserva gli artisti durante gli stage monitorando una serie di competenze: la puntualità, la gentilezza nei confronti del pubblico,
l’organizzazione tecnica della musica, la disponibilità con la gente e il modo in cui un’artista comunica con il pubblico. Ricevo i rapporti relativi ad ogni artista e valuto l’idonieta a partecipare al successivo evento. Quindi non serve solo fare un bello spettacolo sul palco. Questo lo faccio perchè quando realizzi un’evento come quello del Salsa festival Switzerland, dove ci sono 5000 partecipanti, non puoi permetterti di ritardare uno stage altrimenti rischi di compromettere l’evento stesso. Come direttore artistico devo sempre cercare di dare il meglio alla gente che paga per partecipare all’evento. Sei sposato? Si, ho anche due fantastiche bambine. Anche loro ti seguono? Si, a volte quando possono sono con me. Hanno la musica nel sangue come il papà. Progetti per il futuro da svelare a Vida Latina Magazine? Ad ottobre un evento in Sicilia e penso ne faremo altri due in Italia ma non posso dire ancora dove. Sei uno dei portavoce della musica latina in europa, cosa pensi della dinstinzione tra lo stile e la musica cubana e portoricana? Dobbiamo far capire che la salsa è la salsa, la base è quella. Per me la madre della salsa è Cuba, il papà Puertorico, quello che è nato è New York. A volte penso che la gente debba chiudere gli occhi e farsi trasportare dalla musica senza pensare ad altro.
Brasile...
conosci, vivi, innamorati di Denny dj Tutti i sogni diventano realtà nel paese dell’allegria, dell’ospitalità e della musica… chi lo ha visto pensa sempre di ripetere l’esperienza. E chi no, non riesce a nascondere il desiderio di vederlo. Dopo un lungo viaggio in aereo, ci si lascia alle spalle il gelido inverno italiano, per immergersi in una calda, nonché magica, estate brasiliana. Una volta arrivati in questa terra ci si sente subito a casa, grazie alla meravigliosa ospitalità che la gente ci offre. E’ una terra sensuale. Un aggettivo che va preso nel suo significato più pieno, quello che identifica un paese in grado di accendere i nostri sensi. Per prima la vista, con la natura che crea scenari incantevoli di colori che rapiscono i nostri occhi. Ma non solo la natura! Anche l’uomo ci offre una gran varietà di colori nel modo di vestire o nell’architettura; provate a visitare il centro storico di Salvador de Bahia, capitale dello stato brasiliano più antico, lì dove tutto sembra, comunque, frutto della tradizione e dove le sfumature pastello delle case offrono una scenografia multicolore. Così come la vista, anche l’udito viene catturato dai sogni tipici di quello che è uno dei paesi più musicali al mondo. Sono le origini, gli indiani con i loro flauti in legno, i portoghesi con i cantanti e suonatori di viola e gli africani con i loro eccitanti ritmi che fanno del Brasile un paese spiccatamente musicale. Tante sono le armonie che contraddistinguono l’arte musicale brasiliana,
pelourinho, il centro storico di Salvador de Bahia
questo dovuto alla presenza delle diverse etnie. Nell’ambito della musica popolare regionale brasiliana vanno ricordati: il “forro”, originario del nordest, in cui la fisarmonica ed il flauto si uniscono alla chitarra e alle percussioni per dar vita ad una frenetica danza country; il “frevo”sempre dal nord-est, dallo stile semplice ma energico; il “chorinho”, (letteralmente piccolo pianto) in voga a Rio de Janeiro, combina chitarre di varia forma e che produce un suono tipicamente strumentale e molto malinconico; e la “lambada”, ormai un successo internazionale. Ognuna di queste è interpretata con balli tipici che riescono che riescono a raccontare la storia e le
tradizioni dei popoli. Ma la più famosa e tipica musica del Brasile è senz’altro rappresentata dal seducente ritmo del “samba”. Le origini del “samba” non sono note. Alcuni sostengono che sia nato nelle strade di Rio de Janeiro dall’incontro di tre diverse culture musicali, portoghese, africana e quella indigena. Visitiamo, durante il periodo di carnevale, la città vecchia della grande “Salvador” dove tra i vicoli poveri si riesce ad assaporare il “sabor” della musica folcloristica prodotta da strumenti tradizionali costruiti a mano. E’ qui che si concentrano gruppi di musicisti che danno vita a delle vere e proprie esibizioni di abiti carnevaleschi, di danze e musiche. E’ uno spettacolo unico nel suo genere capace di coinvolgere chiunque. Una vacanza in Brasile è la giusta dose di armonia e felicità che si possa donare a se stessi o agli altri, è un paese meravigliosamente positivo, nonostante i grandi problemi economici e sociali costretto a sopportare. Per finire non mi resta che augurarvi di visitare questo luogo affascinante. Sarà la musica, gli splendidi paesaggi, il mare, le spiagge, Rio de Janeiro, Bahia… resta il fatto che il Brasile non lo dimentichi mai!
Corteo di musica folcloristica durante il carnevale (Salvador de Bahia)
Veduta aerea di Salvador de Bahia
Trio Eletrico durante il carnevale
Il carnevale di Salvador
Tutti conoscono il carnevale di Rio De Janeiro, ma il vero carnevale è nato a Salvador de Bahia. E’ un’esplosione di sfrenata allegria e grande divertimento, in cui si mescolano elementi sacri e profani del cattolicesimo e del candonblè, dove musica e spontaneità sono le uniche regole. A Salvador de Bahia il carnevale ha mantenuto delle caratteristiche popolari. Il carnevale in Brasile fu importato dai portoghesi é, infatti,una festa europea medioevale ampliamente rivista dalla popolazione di colore (discendente degli antichi schiavi africani) che l’ha utilizzata per riproporre le loro antiche tradizioni africane. L´uso della musica, la danza, il corpo, la partecipazione entusiasta ed effervescente è una caratteristica del carnevale. Durante il carnevale la popolazione si organizza in gruppi, chiamati afoxé, suonano musica sacra, o blocos afro che ripropone ritmi musicali più attualizzati, il famoso samba-reggae. La manifestazione ruota attorno ai gruppi musicali cittadini, noti in tutto
il paese, che suonano axé e pagode (la contagiante musica pop di Bahia) in cima agli imponenti e spumeggianti “trio elétrico” (grandi carri trasformati in palcoscenici, equipaggiati con enormi casse acustiche, foto in alto) seguiti da chiunque voglia ballare per le strade di Salvador. Nel giovedì grasso sono consegnate le chiavi della città a Re Momo, il Re del Carnevale, un signore panciuto e bonario che diventerà per 7 giorni il padrone assoluto della città. L’unico imperativo per una setti-
Trio Eletrico durante il carnevale
Abito tipico delle Bahiane
mana é divertirsi. Per molti decenni il Carnevale si svolse nelle forme classiche con la sfilata di gruppi carnevaleschi mascherati con grande tifoseria al seguito. La svolta si verificò negli anni Cinquanta, quando due musicisti ebbero un’idea: suonare su una macchina che circolava a passo d’uomo, invitando gli amici a ballare con loro. Da loro partì il lungo processo che portò alla nascita del “trio elettrico” e al Carnevale di strada dove per più di sei giorni un milione e mezzo, forse due, di persone ballano, bevono e si divertono. Sono decine i “Trio Eletrico” sui quali suonano orchestre dal vivo che sfilano per le strade seguiti dalle migliaia di partecipanti che formano i “Blocos” e dalla folla immensa che affollano il percorso del Carnevale, bevendo, mangiando e soprattutto ballando senza sosta per giorni. E proprio la partecipazione di una immensa moltitudine di gente che fa del Carnevale di Bahia la più grande manifestazione musicale e popolare del mondo. Mentre altrove il carnevale va scomparendo, a Bahia cresce di anno in anno, fino a diventare l’avvenimento centrale della vita della città, oggetto di discussione tra i Bahiani durante tutto l’anno e capace di movimentare centinaia di milioni di dollari.
di Yadira Gonzalez
“Il poverello tra i frati... L’oracolo tra gli orishas” All’inizio del cammino si vede appena la chiesa che sorge in lontananza sul Colle del Paradiso, è affascinante il momento del viaggio verso l’incontro con una storia di fede e un santo venerato in tutto il mondo. Questa bella sensazione e solo l’inizio di una esperienza unica, quella di visitare ad Assisi la Basilica di San Francesco, patrono dell’Italia. Dopo aver conosciuto la vita e le opere di San Francesco non si può far altro che amarlo. Un uomo straordinario che trascorse una gioventù mondana, con la passione della cavalleria fino al giorno in cui ha un’apparizione del Signore che gli ordina di tornare nella sua terra. Da quel momento iniziò la sua conversione seguendo i passi dell’imitazione di Cristo. Segue in pieno l’esempio del Vangelo, rinuncia ai tutti beni della sua famiglia che era una delle più importanti d’Assisi. Consacra la su vita alla fede e segue la via della povertà assoluta. Diceva: “Donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova”. Santo e poeta, adorava non solo l’uomo ma anche la natura come mostra il “Cantico delle creature”, la sua opera più famosa. Fu inoltre autore di tre ordini riconosciuti dalla Chiesa cattolica. San Francesco e i suoi frati andarono ovunque a predicare il Vangelo con parole semplici. Per grazia di Dio ebbe il privileggio di ricevere sul proprio corpo i segni delle stigmate di Cristo. Continuò la sua opera di carità fino alla sua morte il 3 ottobre
del 1226. Due anni più tardi fu canonizzato da Papa Gregorio IX e nel 1939 Papa PioXII proclamò San Francesco d’Assisi: “Il più italiano dei santi e il più santo degli italiani”, P a t r o n o dell’Italia. Nel sincretismo religioso San francesco d’Assisi è affiancato a Orula, l’orisha indovino della religione Yoruba. Si dice che quando Olofi fece la cerimonia per dare il soffio della vita, dopo la creazione del mondo, tutti gli orishas s’inginochiarono e inchinarono la testa, solo Orula che fece da assistente a Olofi, vedi il momento sacro per questo motivo Olofi disse che da quel momento quando l’uomo volesse sapere il suo futuro Orula sarebbe responsabile della comunicazione. E il benefattore dell’umanità, il suo principale consigliere, personifica la saggezza e la possibilità di influire sul proprio destino. Solo Orula attraverso uno o vari Babalawos (sacerdoti) può determinare l’angelo della guardia di una persona che vuole iniziare la pratica della Santeria. L’unica forma di fare questo è atraverso la cereminia della mano de Orula, il secondo atto consagratotorio dopo la consegna dei santos guerreros. Durante la consacrazione Orula fa conoscere alla persona che si sta inziando il destino e il santo che lo proteggerà per tutta la sua vita futura. Il Sacerdote di Ifà consegna al praticante La collana (lleke) e il braciale (idè) di Orula che sono di colore verde e giallo e simbolizza il patto che fece Orula con la morte che non deve toccare
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i suoi figli fino a quando lui decide che il destino loro è finito nella terra. Quando si rompe la collana o il braciale è segno di pericolo e si deve consultare immediatamente il padrino di Ifà. Il numero di questo importante orisha è il 16. Egli non ha un ballo specifico, ma si realizano danze nel suo onore. Il 4 ottobre è la sua festa insieme con quella di San Francesco. Probabilmente e stato l’amore per l’uomo la raggione fondamentale dell’associazione di queste due divinità pure perché entrambi subirono inimerabili penalità e fatiche. Nella cultura popolare li unisce il ripetto e l’amirazione di tanti credenti che li venerano e li considerano la guida della loro vita.
Ore 9:00 Dai ritmo alla tua giornata. Latin Pop, Bachata e Hits: “MUSICA PAR LA RAMBLA” scatena il buonumore. Ore 14:00 e Ore 21.00 Metti le lancette sui tropici. Tutte le Hits Latine del momento sono su “TROPICAL HITS”. Ore 16:00 Pomeriggio latino al sapore di Merengue, Salsa e Reggaeton. Ore 12:00 Venerdì-Sabato-Domenica
LATINO MIX
Appuntamento con la musica e la cultura Latino Americana con dj Ricky Espino.
Dj Ricky Espinio
La rumba cubana La cultura e l’arte della danza
di Rossana Pellegrino
La rumba trova le sue radici nella musica portata a Cuba dagli schiavi africani deportati sull’isola dai colonizzatori spagnoli. La rumba si sviluppò nelle provincie de L’ Avana e Matanzas alla fine del XIX secolo. Il nome è spagnolo, ma il suo significato in origine non aveva nulla a che fare con la danza, ma con il nome di rumba è stato attribuito alle donne di “vida poco decente”. Essendo un ballo afrocubano sensuale ed energetico, la rumba fu spesso repressa e bandita poiché era considerata oscena. La caratteristica principale di questo ballo è il movimento accelerato e dondolante dei ballerini. L’origine della rumba si deve all’incrocio di alcuni ritmi spagnoli con altri africani. In particolare Il canto ha forti influenze andaluse mentre le percussioni sono africane. Gli strumenti musicali utilizzati erano prettamente strumenti “recuperati” dalla vita di ogni giorno e, in particolare: maracas (composti con zucche svuotate e sassi), tamburi (qualsiasi tipo di cassone vuoto) e clave (composti di due bastoncini di legno). Agli inizi, i comportamenti maschili furono ritenuti dalla borghesia troppo pericolosi e quelli femminili troppo licenziosi, per questo la rumba ebbe difficoltà nell’emergere, rimanendo confinata per lungo tempo nelle periferie urbane. Qualunque sia la sua forma, la rumba comporta un canto, una danza e delle percussioni. E’ l’espressione più vera e bella del folclore cubano.
La paternità ritmica è da attribuire all’Africa e più precisamente all’etnia bantù. In effetti, la rumba discende dall’Africa dalle etnie congo e nacque come danza per la fertilità e come danza guerriera africana. Nella sua crescita nel corso degli anni, la rumba diede vita a due diversi stili, uno che prediligeva la parte romantica della rumba, lo Yambù, l’altro più aggressivo e basato su Guaguancò e Columbia.
Yambù
Questa rumba conosciuta anche come “mama guela” è uno degli stili più anziani poiché ha origine dalla metà del XIX secolo. Essa la troviamo nelle province di Matanzas. Nello Yambù non esiste contatto fisico tra dama e cavaliere. La dama attira nel gioco amoroso l’uomo tramite figure molto sensuali basate su un ritmo lento. Metaforicamente rappresenta il ballo di uomo anziano che corteggia una dama più giovane, il ritmo è conseguentemente più lento rispetto alle altre tipologie. Non c’è il “vacunao” come nel guaguancò “En el yambu no se vacuna”. Il cantante principale improvvisa molto spesso e le parole raccontano spesso eventi della vita quotidiana o di vecchie storie.
Guaguancó
Il guaguancò è la danza tipica dei quartieri neri della città dell’Avana. Questo stile consiste in una danza imperniata sul corteggiamento e sulla simulazione dell’atto amoroso e basato su ritmi più veloci rispetto al Yambù. In tale fase il cavaliere esegue diverse serie di finte, girando attorno alla donna, cercando di allungare le mani verso le sue parti intime. La dama, a sua volta, si ritrae da tal esplicito corteggiamento e tenta di schivare le mani del cavaliere. Ciò nonostante, per propiziare la fertilità, continua a sedurre il cavaliere con rapidi movimenti ondulatori del bacino. L’improvvisa finta con la quale il danzatore insidia la donna, prende il nome di “Vacunao” che in spagnolo significa “Vaccino”. Il maschio quindi, è come se volesse pungere la donna per ingravidarla mentre lei si para portando la gonna in prossimità delle parti insidiate. In sostituzione della gonna la donna e l’uomo usano un fazzoletto per rendere più appariscenti i movimenti. E’ sicuramente la forma più conosciuta e la più popolare. Si balla ad un tempo medio e rapido. La struttura è composta di tre sezioni. La prima parte è quella che si chiama “Diana”. E’ una parte melodica nella quale il cantante principale improvvisa delle parole “la la la”. Questa sezione serve d’introduzione e dalla tonalità e il tempo al resto del brano. Di seguito il cantante passa al tema. Il testo del guaguancò narra degli eventi della vita quotidiana. Infine l’ultima parte è una gioia
incontenibile che funge da contrappeso alla tristezza del soggetto. Il nero è uno schiavo e ride. In questa sezione, come in tutte le forme di chiamata e risposta, il coro ripete un ritornello, mentre il cantante improvvisa.
Columbia
La Columbia si è sviluppata nelle regioni interne di Cuba grazie agli afro-cubani che lavoravano nelle piantagioni di canna da zucchero della regione di Matanzas. E’ cantata in un dialetto composto di parole spagnole e africane. Si considera come un tipo di rumba molto vecchio proveniente da ritmi e rituali “abakua” in cui danzano solo i maschi al fine di dimostrare la loro “potenza” e la loro “virilità” su ritmi velocissimi. Addirittura, in alcuni casi, si arriva alla prova dei coltelli: ogni ballerino si lega alle caviglie dei coltelli molto affilati e danza secondo un ritmo crescente. Sono utilizzate anche bottiglie, fiamme e quant’altro, addirittura bendati, sempre a prova di virilità.
di Geppo dj Foto: Nunziella Buono
Chi è Annia Ballagas Negrete? A mio modo di pensare è una delle ballerine e coreografe più dotate sotto tutti i punti di vista e soprattutto per quanto riguarda la cultura afrocubana... eppure la popolarità non è commisurata alla sua bravura. Conosciamola meglio. Chi è Annia Ballagas Negrete? Nata a Ciudad de La Habana, Cuba, il 10 di Febbraio 1983. Diplomata nel 2001 nella E.N.A. (Escuela Nacional de Arte) con primer expediente (titolo dato ad una sola persona all’anno accademico come miglor alunno con il massimo dei voti) in: Ballerina, professoressa di danza moderna e danza folklorica. Laureata nell’ I.S.A.(Instituto Superior de Arte) Università delle arti sceniche Facoltà di Danza Folklorica Afro-Cubana con “titulo de Oro”. Fino al 2007 ha lavorato come professoressa nella E.N.A. nelle seguenti materie: folklor cubano, técnica di danza yoruba, balli internazionali, repertorio(materia diretta alla creazione di coreografie di danze Afro, Moderno, Contemporáneo e miscela delle tre). Inoltre insegna Historia Del Folklor Cubano, materia data secondo programma ministeriale cubano con il fine di conoscere tutto il panorama teòrico sulla storia delle manifestazioni Afro-Cubane presenti e vigenti a Cuba. Nell’I.S.A. insegna Folklor Cubano
come professoressa isieme ad altri p r o f e s s o r i riconosciuti a Cuba sia nazionalmente che internazionalmente come il maestro O’Farrill. Ha fatto parte come ballerina e coreògrafa delle seguenti compagnie, gruppi, festival e manifestazioni: 1997 Incontro Intrnazionale di Danza Callejera (della strada)
Habana Cuba. 2000 Compagnia di ballo La Girardilla. 2000 Carnavales de Ciudad de La Habana. 2001 Conjunto Folklorico Nacional. 2001 Festival di Scuole di Danza e Teatro Ámsterdam Olanda. 2002 Compagnia di ballo Ebano Compagnia I.S.A. Danza dal 2002 ad oggi. Compagina di ballo Brillante Azul. Compagina di ballo di Alexander Varona. Compagina di danza Corpus Siritus Alma Tangin Fon. Compagina di ballo Proyecto Experimentaciòn de la Danza Santiago Alfonso. Festival di Danza e Teatro città di Cuenca Ecuador 2004 come professoressa e coreografa unica inviata come rappresentante scelta dal Ministero di Cultura dello Stato Cubano. Festival El Sinor
La danza di Oshùn
2001, 2002, 2003, 2004 tenutosi nella facoltà di arte scenica I.S.A., vincendo in questo ultimo anno il primo premio per una sua coreogrefia di Yoruba, Yemayà ballando come Prima Ballerina, spettacolo presentato e ballato poi nei maggiori teatri dell’ habana come il Garcia Lorca, il Mella, Teatro America, Teatro Nacional ed altri. Novembre 2006 Primo Festival Internazionale della Salsa, “Baila en Cuba” Incontro mondiale di bailadores e accademie di ballo organizzato dalla E.N.A. con la collaborazione dell’I.S.A. Ha partecipato come ballerina al film dedicato alla vita della famosa cantante cubana Celia Cruz e, nel DVD didactico di Salsa cubana prodoto da “Timbachà” all’ Habana “Enchufa y Mueve los Pies”. Insegna e divulga insieme ad Alessandro e Massimiliano Miliano la cultura cubana in varie scuole sparse in Italia. Inoltre in tutta la sua carriera artística ha vinto molti altri premi e ha fatto parte di molti altri gruppi e compagnie delle quali per motivi di spazio e a modo di semplificazione non sono stati menzionati.
SORSO LATINO il tuo programma di musica latino americana con Omar e Royce in diretta
Giovedì dalle 18.00 alle 20.00 Sabato dalle 17.00 alle 19.00 su RPC Radio Potenza Centrale!
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TARGET CLUB LA BUONA MUSICA NEL MIRINO Flavio Faggiana, classe ‘77 è il direttore artistico nonché il proprietario del Target Club, un locale nato nel 2005 e che, grazie alla sua costanza e all’impegno del suo staff, si è conquistato una posizione di tutto rispetto nel panorama della movida latina barese. Un locale che ha saputo richiamare oltre ai salseri anche gli appassionati di musica rock e di tango con i suoi appuntamenti fissi.
Quanto tempo fa hai aperto questo locale e da chi è nata l’idea? Nel 2005, da una proposta commerciale di un pomeriggio. Erano quattro soci inizialmente, ne venne meno uno, e fui contattato per entrare in società e prendere in gestione l’ex Blue. Era mezzogiorno. Chiesi almeno due ore per decidere, e la risposta fu affermativa. Così è nato il Target. Il mio compito inizialmente era occuparmi della direzione artistica. Prima del target qual era la tua attività? Ho sempre lavorato nei locali notturni si da quando avevo 18’anni, prima nella sicurezza poi nella direzione artistica. Non sono stato uno sprovveduto prendendo la gestione del Target, non è stata un’attività nuova ma solo un nuovo ruolo assunto all’interno di un’attività a me nota. A fine 2006 sono diventato l’unico gestore del Target. Perché Target? E’ il nome di un locale di Roma, un disco-pub, un locale molto versatile, anche nelle serate. La nostra intenzione era quella di mettere su un locale che potesse fare la serata latina, la serata reggae, la serata rock, il tutto accompagnato da un’ottima cucina. Abbiamo scelto “Target”, inteso anche come obiettivo, era un abbinamento simpatico. Quando hai cominciato a collaborare con le organizzazioni caraibiche della zona? Da subito. Abbiamo aperto a giugno 2005. Da gennaio 2006 è iniziata la collaborazione con loro. Le serate caraibiche erano martedì e domenica, poi ci sono stati vari assestamenti e abbiamo valutato l’andamento e ci siamo orientati sul mercoledì e la domenica. C’è stato un lavoro non
indifferente su queste serate. All’inizio si lavorava con 50-100 persone massimo. Poi sono arrivate le soddisfazioni… Si, ho visto crescere la serata, anche grazie al lavoro di tutte le scuole di ballo. Ora la soddisfazione è essere un locale al centro dell’attenzione per quanto riguarda la movida caraibica. Vuol dire che ha funzionato e funziona tutt’ora. E’ importante vedere persone - direttori artistici o proprietari - che credono in questo mondo. Se si guarda solo alla cassa non si ottiene nulla. Solo i locali che sono costanti nella programmazione delle serate possono conquistare il cliente e raccogliere i frutti del proprio lavoro. Si, diventa un appuntamento fisso che si propaga anche nelle altre città. Abbiamo clienti che vengono dal nord barese ma anche da sud, quando ci sono serate particolare arrivano anche dalla Basilicata. Il target non è solo latino. Nel calendario artistico sono previsti anche gruppi importanti? Si, un po’ tutti i generi. Il giovedì è un appuntamento fisso con il tango argentino. Abbiamo cercato di farci conoscere anche con ospitate importanti, tipo orchestre, gruppi, ballerini provenienti dall’Argentina. Sebastian Arsen, uno dei principali ballerini al mondo di tango è stato quì da noi, questo lo dico con grande orgoglio. Anche il tango argentino è un appuntamento fisso che curi da tanti anni? Si, da quattro anni, sempre il giovedì. Poi c’è la serata rock con le live band. Il venerdì, il 2012 è il quarto anno. E’ una serata dedicata al Rock-metal, con gruppi che fanno musica dal vivo. Per questo c’è una direzione artistica dedicata che si occupa di questa serata, riuscendo a intercettare live band di rilievo. Abbiamo le carte in regola per farlo: palco e strumentazione idonea, con un service già pronto, tecnici mixeristi di professione. Solitamente quando abbiamo il gruppo importante riusciamo ad abbinare due, tre gruppi locali che fanno da spalla. La location a due passi da Bari aiuta. Ma anche la direzione artistica attenta. Non è da tutti i locali, avere serate dal mercoledì alla domenica di grande successo. Progetti per il futuro? Aprire un locale in Brasile. E un progetto che ho da quando avevo 18 anni. Ho vissuto tre anni a Rio da giovane, conosco la lingua, il posto, la gente...chissà un giorno, ci ritroveremo tutti al “Target do Brazil”.
Alegria Salsa Congress Ritorna l’appuntamento più allegro che c’è: “Alegria Salsa Congress” 4^ edizione 29/30 Aprile e 1° Maggio, tre giorni entusiasmanti di vacanza, stages e divertimento con i migliori artisti di fama internazionale e le frizzanti nuove proposte. Lasciati coccolare in una struttura ad altissimo livello dotata di ogni confort , il Calanè Hotel Village a Castellaneta Marina (TA) e ricorda ad “Alegria Salsa Congress” anche tu puoi essere protagonista! info: cell. +39.392.1346627 +39.340.0099179 facebook: alegria congress e-mail: alegria.congress@libero.it
IL COCKTAIL DEL MESE
A CURA DI Giuseppe Boezio
TEQUILA SUNRISE CATEGORIA: LONG DRINK INGREDIENTI E QUANTITA: 1 – ½ Oz ( 4,5 cl) Tequila 3 Oz (9 cl) Succo d’arancia ½ Oz (1,5 cl) Sciroppo di granatina MISE EN PLACE: BICCHIERE HIGHBALL, GHIACCIO,TEQUILA, SUCCO D’ARANCIA SCIROPPO DI GRANATINA, FETTA D’ARANCIA,CILIEGINA E CANNUCCE.
PROCEDIMENTO: La tecnica usata è la Build,quindi la miscela viene costruita direttamente nel bicchiere. Per preparare il drink , si riempie innanzitutto un bicchiere highball colmo di ghiaccio; vi si versa
per prima cosa la Tequila, subito dopo il succo d’Arancia e si mescola delicatamente con un bar spoon ed infine versare lo sciroppo di granatina. La granatina andrà a depositarsi sul fondo donando al drink l’effetto ‘’sunrise’’ (alba). Completare con mezza fetta d’arancia ed una ciliegina al maraschino. STORIA: Il Tequila Sunrise nasce in Messico, e viene creato al fine di accogliere e dare il benvenuto ai turisti che arrivavano nelle allora nascenti Cancun e Acapulco. Questo cocktail, nato negli anni ’50, ottenne ovunque un grande successo,contribuendo enormemente alla diffusione della messicana Tequila in Europa e negli Stati Uniti. Originale e affascinante la sua decorazione che prevede la granatina nel fondo del bicchiere che va a sfumare verso l’arancione del succo di arancia,creando cosi un gradevolissimo effetto alba, e di qui il nome ‘’Sunrise’’.
Frankie Martinez
Ore 9:00 Dai ritmo alla tua giornata. Latin Pop, Bachata e Hits: “MUSICA PAR LA RAMBLA” scatena il buonumore. Ore 14:00 e Ore 21.00 Metti le lancette sui tropici. Tutte le Hits Latine del momento sono su “TROPICAL HITS”. Ore 16:00 Pomeriggio latino al sapore di Merengue, Salsa e Reggaeton. Ore 12:00 Venerdì-Sabato-Domenica
LATINO MIX
Appuntamento con la musica e la cultura Latino Americana con dj Ricky Espino.
Dj Ricky Espinio
Ogni anno ormai già da un po’ di tempo, si svolgono dei concorsi online che hanno lo scopo di promuovere il movimento salsero nella nostra regione. Per poter votare è sufficiente collegarsi al sito internet www.salsapuglia.com e selezionare uno dei sondaggi tra: miglior locale, scuola di ballo, dj e gruppo di ballo in Puglia. I risultati parziali fino ad oggi sono i seguenti, mentre vi ricordiamo che sarà possibile votare fino al 31 Marzo 2012:
Sfide del mese: La nueva generacion VS Fusion Grupo Caliente VS Profusion
La magia cubana nel nuovo video targato Havana d’Primera
di Alberto Pianetti
Durante le riprese del videoclip girato a L’Avana, Cuba.
Visualizza il video su YouTube: Alexander Abreu y Havana d’Primera - Al Final de la Vida E’ già online il nuovo video del brano “al final de la vida” cantato, dal nuovo Louis Armstrong della salsa (così lo definiscono a Cuba) Alexander Abreu – del gruppo Havana d’Primera. Per il video di questo brano la casa discografica ha deciso di affidarsi alla famigerata organizzazione Key2Cuba (specialisti di vacanze danzanti e rappresentanti della cultura e della musica cubana nel mondo) con la direzione di Kerry Ribchester. Il regista si è avvalso della collaborazione coreografica del maestro Maykel Fonts, ormai conosciutissimo in tutto il mondo per la sua carriera da ballerino e da protagonista - coreo-
Da sinistra Maykel Fonts, Alexnder Abreu e Osvady
grafo del nuovo film Street Dance2 in uscita in tutti i cinema. Nel video musicale, girato a L’Avana, Cuba, a pochi isolati dove Maykel è cresciuto, si racconta la storia di due ragazzi cubani che crescono nello stesso “barrio” (quartiere), affrontando le difficoltà caratteriali, tra di loro, con poca diplomazia ma seguendo l’istinto ed il vecchio detto: “Occhio per occhio, dente per dente”. Qui interviene il cantante Alexander Abreu che, con la sua filosofia, cerca di voler cambiare queste abitudini, trasmettendo al popolo cubano di elevarsi al di sopra dell’ingiustizia con eleganza. Le coreografie dei ballerini, dirette da Maykel Fonts, fondono le danze cubane: danza Orishas, Rumba, Son, Salsa e hip-hop proprio per creare un moderno stile di ballo. Tra i protagonisti del video riconosciamo: Maykel Fonts, Osvady, Solveig Abreu Martinez, Ebony e tutti i ballerini di Key2Cuba. Questo video è dedicato allo scrittore Simon Gavron.
friends
Appuntamento con la Bachata di Michele Traversa Repubblica Dominicana: al via il Festival della bachata, la vivace manifestazione riunirà migliaia di appassionati di tutto il mondo e si terrà a Santo Domingo, La Romana e San Pedro dal 19 al 25 marzo in un vero tripudio legato alle tradizioni. Nella Repubblica Dominicana, l’isola più vivace dei Caraibi, torna il Festival Internazionale della Bachata. L’evento, alla sua seconda edizione, vuole eguagliare il successo del suo esordio avvenuto nel febbraio scorso ed è sponsorizzato dai maggiori promotori della medesima manifestazione negli Stati Uniti, in Francia e in Spagna. La kermesse si terrà dal 19 al 22 marzo a Santo Domingo, per poi proseguire a ritmo caliente verso La Romana e San Pedro de Marcoris fino al 25 dello stesso mese. Le attività previste per questa divertente
manifestazione (per informazioni: www. domibachata.com), che coinvolge tutti gli appassionati del ritmo latino, comprende sette giorni dedicati ai workshop e party organizzati a bordo piscina accompagnati dalla musica travolgente di band live e dai passi esperti degli istruttori dominicani: Rodolfo Montaño Castro, Helen Valdez, Elizabeth Medina, Wander Rosario, Lary Ramos, Ambiori Mercedes, Lenis Linare Feliz, sulle note della Carlos Suarez band, di Luis Miguel del Amargue, Kiko Rodriguez, Frances e Melani; e da quelli internazionali: Troy&Jorget, Lee El Gringuito, Kat La Gata, Jorge Contreras, Samy El Magico, Alberto Lence e Bachata Ambassador. Santo Domingo si presta ad accogliere migliaia di partecipanti da tutti gli angoli del mondo. Il popolo dominicano, celebre per il suo spirito ricco di entusiasmo e allegria ama la musica tanto che il Festival del Merengue è ormai diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti del genere. In occasione dell’annuale Festival del Merengue, che si tiene a fine luglio, la capitale Santo Domingo si anima con esibizioni folkloristiche in costume, competizioni ufficiali tra barman, mercatini di artigianato, feste ed eventi dedicati alla succulenta gastronomia locale. Il ritmo travolgente del merengue, ballo tipico della Repubblica Dominicana, diventa il protagonista incontrastato per 4 giorni e 4 notti di grande festa, in cui la capitale dominicana Santo Domingo si trasforma in un’autentica pista da ballo a cielo aperto: un’occasione da non perdere per gli appassionati di ballo latino e per chi desidera scoprire una caratteristica, quella della musica e della danza, che ha un aspetto insolito di questo meraviglioso Paese. Particolare e del tutto unico nel suo genere, è anche il “palco” scelto per questa straordinaria kermesse tutta dedicata al merengue: gli eventi principali si svolgono, infatti, davanti al Malecón, lo splendido lungomare della capitale, chiuso al traffico per l’occasione e trasformato in una pista da ballo davvero spettacolare dove si esibiscono giovani emergenti e stelle della musica dominicana e latina, proponendo i loro pezzi, all’insegna soprattutto di merengue e bachata, considerati i “balli nazionali”. Il ballo latino è una tradizione talmente radicata in Repubblica Dominicana che esiste un operatore turistico, Altilis, che organizza appositamente tour basati su questa bellissima realtà. Una vera e propria nuova concezione di viaggio, vivace e accattivante che contagia il viaggiatore con la passione per il ballo. Il ritmo travolgente di salsa, bachata e merengue, nei luoghi dove questa musica ha messo le proprie radici, riunisce i più affezionati del genere e li rende partecipi di un percorso indimenticabile.
Cuba. Ieri, oggi e domani . Mayito Rivera y Maikel Blanco
Mayito Rivera, leggenda vivente, storica voce dei Los Van Van e Maikel Blanco, cantante e direttore della Orquesta Salsa Mayor....il “nuovo” che si fa strada. Nel parlare di protagonisti così diversi non si può prescindere dalla considerazione che , nonostante la diversificazione e la evoluzione dei generi, le grandi orchestre influenzano, più o meno, le nuove generazioni; come nel caso di Maikel Blanco , 30 anni, da 15 uno dei
Mayito Rivera con Omar Gallo
Da sinistra: Royce, Maikel Blanco e Omar
più importanti punti di riferimento di Timba a Cuba ed in tutto il mondo, capace di sollevare l’interesse del pubblico salsero nelle esibizioni dal vivo e in tutti gli spettacoli e che, come ci ha confermato nell’intervista realizzata lo scorso Dicembre, si rifà proprio alle grandi orchestre per trovare ispirazione alla composizione dei suoi brani. A tal proposito l’impegno a realizzare un nuovo Album ( in lavorazione da Gennaio 2012 ) che sarà di sicuro un grande successo, così come lo è stato “Soy lo que te Hala” del 2010. Grande successo ci aspettiamo anche da Mayito Rivera, lui che da una grande orchestra ( i Los Van Van ) è uscito per intraprendere un percorso solista che potesse incontrare la profonda volontà di cambiamento “professionale e
spirituale, così da sperimentare nuovi stili” come ci ha confermato. E’ questa è davvero una notizia , “costituire una mia orchestra, Mayito Rivera y la sua Orquesta”. Per la serie, l’orchestra motore artistico, ieri.. oggi...domani! E allora , alla domanda “..a quale brano o album sei più legato..” non è stato difficile emozionarsi mentre gli occhi di questo strordinario interprete ci raccontano in pochi minuti gli ultimi 20 anni, dalla vittoria del Grammy latino con l’album VAN VAN IS HERE passando per brani storici quali AY DIOS AMPARAME e LLEVALA A TU VACILO’N. Due artisti...due personalità...un unico grande amore, quello per la musica e per Cuba. La nostra ammirazione e l’orgoglio per avere avuto l’opportunità di intervistarli. Potete ascoltare le interviste integrali sul nostro canale Youtube.. Sorso Latino.
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Febbraio 2012
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Exiter Depeche Mode Tribute
10 Electrim Jam Band Pino Daniele Tribute 17 RePlay ColdPLAY Tribute Band 24 Nothin' to lose Tributo ai Kiss
Marzo 2012 2
Rita Zingariello in acoustic mood
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Funky Monkeys Red Hot Chili Peppers Tribute
Must latino
da 5 anni la domenica più ballata con Salsa Roulette Show ogni serata uno spettacolo differente
Familia Salsitaly
Anche la tredicesima edizione di Salsitaly ha regalato come sempre grandi emozioni, tanta buona musica, lezioni di grandi professionisti, spettacoli di altissimo livello e tanta tanta allegria, buon umore e quel clima inconfondibile che ha portato lo staff e i tanti affezionati che da anni tornano a chiamare questo evento “Familia Salsitaly”. Oramai Salsitaly è un appuntamento fisso immancabile nel calendario dei salseri che si ripresenta puntualmente due volte ogni anno, nella versione estiva a Scanzano Jonico, e nella versione invernale a Pescara. Per chi è scaramantico dobbiamo sottolineare che in questa tredicesima edizione è andaro tutto benissimo e la nota in più è stata data dalla presenza costante particolarmente partecipativa non solo in fatto di numeri e presenze sia giornaliere sia alle serate, ma anche a quel tocco in più che gli stessi artisti hanno messo per rendere questa edizione, quasi unica, forse, proprio perché a Salsitaly ci si sente a casa. Le nostre tante stelle italiane hanno brillato come non mai regalando fiumi di adrenalina e grinta, quintali di bravura e professionalità, sudore sul palco e in pista fino all’alba perché il grande show che è Salsitaly è dovuto proprio all’altissimo livello dei nostri ballerini italiani di cui tanti hanno visto la loro nascita proprio in questo evento. Nella prima serata del giovedi abbiamo avuto modo di assistere e ammirare il contest di coreografie, con oltre 30 gruppi e coppie iscritte, a due di questi sono stati assegnati i 1.000 euro della borsa di studio messe
in palio dalla Clair, nota ditta di abbigliamento e calzature per la danza. La conduzione della manifestazione come sempre è stata di Luca “Kalu”, come sempre impeccabile e precisa, il sabato notte poi affiancato da Alfonso Piscopo. La musica che ha fatto ballare davvero centinaia e centinaia di persone è stata quella dei dj Peppe Apice, Geppo e Ivan el Conde, staff dell’evento. Quest della serata sono stati i dj Pino Valerio, Sandro il Conte e Il Pirata. Tutto è andato bene, tutto è filato liscio e questo lo si deve anche all’organizzazione che per la seconda volta nell’edizione invernale del Salsitaly, vede la fusione con il Salsa Pasion. Il Slovtàaly, evento ormai rappresentato in tutta italia dai volti di Mafalda Ancovelli e Ale Fuera, che riescono sempre, questa volta più che mai, ad unire le energie, le peculiarità e le caratteristiche di ogni singolo personaggio per creare una sinergia che porti sempre più in alto il nome di Salsitaly. Arrivederci all’edizione estiva che si terrà 1, 2 e 3 giugno 2012 a Scanzano Jonico, tutte le info su salsitaly.com.
Le serate latine in Puglia & Basilicata
Aggiornamento febbraio 2012
Martedì:
Mulata, Bari Tropicana Pub, Bari Nedina Cafè, Mesagne (Br) New Magazine, Massafra (Ta) Duemiladieci Caffè, Taranto Kimama Bistrot, S. M. Salentino (Br) Take Away, Potenza
Mercoledì:
Target, Bari Nautilus, Taranto Nuove Dimensioni, Crispiano (Ta) Rouge Cafè, Monteiasi (Ta) Jacana Cafe, Massafra (Ta) Pasteus, San Giovanni Rotondo (Fg) Prime, Castrignano Dei Greci (Le) La Plaza Lounge Bar, Cutrofiano (Le) Deja Vu, Leverano (Le) The Flying Ship, Vaglio Basilicata (Pz)
Giovedì:
Arena Pub, Bari Moai, Conversano (Ba) Rafca Club, Brindisi Pepe Nero Club, Galatina (Le) Prosit Bar, Maglie (Le) Cascina Disco Pub, Taranto Manaus, Martina Franca (Ta) Morrison Disco Pub, San Severo (Fg) Cafe Pigalle, Corato (Bat) Babylis Club, Carosino (Ta)
eventi in Per info su serate ed chiama il: Puglia e Basilicata
7 43 01 7ala5tinam 4 33 .it ine az ag info@vid
Venerdì:
Coco Bongo, Bari Victorian Pub, Monopoli (Ba) Magik Tumbao, Bisceglie (Bat) I 3 Santi, Grottaglie (Ta) Fico Ricco, S.Pietro Vernotico(Br) Art@Cafe, Massafra (Ta) Lucignolo, Bernalda (Mt)
Sabato:
Heineken Disco, Gioia del Colle (Ba) Last Exit, Grumo Appula (Ba) Moonlight, Acquaviva (Ba) Off Street, Barletta (Bat) Timos, Fasano (Br) Bizantino, Massafra (Ta) Maybay Disco Pub, Manduria(Ta) La Clave Discoteque, Porto Cesareo (Le) Oblò, Gandoli (Le) Red Passion, Acquarica del Capo(Le) Domus Area, Foggia La Sfinge, Manfredonia (Fg)
Domenica:
Target, Bari Zero Caffe, Polignano a Mare (Ba) Must, Altamura (Ba) Onis Club, Terlizzi (Ba) Night & Day, Molfetta (Ba) Bloom, Soleto (Le) Sonik di Calimera, Lecce (Zona PIP) Membi, Cellino S. Marco (Br) Neropaco, Monopoli (Ba) Caffe’ Del Mare, Taranto Mabai Disco Live, Manduria (Ta) Notes Of The Night, Martina Franca (Ta) Leon D’Oro, Martina Franca (Ta) Dolium White, Corato (Bat) Memoire, San Severo (Fg) Samanà, Potenza
LA STORIA DEL SIGARO PARTE TERZA
Qualsiasi sigaro prima di essere fumato deve essere tagliato all’estremità chiusa (testa) eliminando circa 3mm. Allo scopo si utilizza il tagliasigari (in commercio ne esistono di vari tipi ma il più funzionale è quello a ghigliottina). Non è consigliabile forare la testa del sigaro perché durante la combustione si verrebbe a creare in testa una forte e sgradevole concentrazione di catrame. Allo stesso modo non è indicato il taglio cuneiforme poché si rischia di danneggiare irreparabilmente la fascia. Per accendere il sigaro si usa l’accendino rigorosamente a gas oppure il fiammifero in legno (altri mezzi rischiano di alterarne il gusto). Si tiene il sigaro in posizione orizzontale e si fa ruotare in modo che la fiamma lambisca l’intera circonferenza del piede. Questa pratica fa sì che la combustione del ripieno e della fascia avvenga uniformemente. A questo punto si porta il sigaro alla bocca e si completa l’accensione tenendo la fiamma a circa 1cm dal piede. Il sigaro va fumato lentamente, senza avidità, e al contrario della sigaretta non va assolutamente aspirato il fumo. Per fumare un avana di dimensioni medie si può impiegare una mezz’ora mentre per uno di grandi dimensioni si arriva ad un’ora. Non bisogna comunque
fumarlo per più di due terzi della lunghezza perché, avvicinandoci troppo alla testa, il gusto e l’aroma risulterebbero guastati dall’intenso calore all’interno della bocca. E’ipotesi comune che un ottimo sigaro produca un cilindro di cenere uniforme, ma non è assolutamente necessario mantenerla attaccata al piede finché non cada da sola. Questa pratica, se siete distratti, può rischiare di rovinarvi l’abito e la serata...Perciò, senza picchiettare il sigaro, si può dolcemente scrollare la cenere con un leggero colpetto sulla testa e questa cadrà nel posacenere al momento giusto. Può capitare che il sigaro si spenga: è abbastanza normale se ne abbiamo fumato almeno metà ma non preoccupatevi, si può riaccendere. Si brucia nuovamente l’estremità della fascia, si soffia verso l’esterno per eliminare le impurità della precedente combustione e si riaccende come se fosse nuovo. Certo, non è gradevole come la prima volta ma un ottimo sigaro può essere di nuovo fumato entro la stessa giornata (il giorno dopo il gusto risulterebbe altrimenti stantio...). Non è necessario
Un’altra importante caratteristica del sigaro è il colore della fascia. Sebbene esistano decine di sfumature, i sigari si possono classificare in sette tonalità:
schiacciare il sigaro per spegnerlo come si farebbe con una sigaretta, si lascia invece riposare nel posacenere e si spegnerà da solo. Una volta spento è meglio gettarlo via subito per evitare che nell’ambiente ristagni l’odore del fumo. E’ preferibile fumare restando fermi, seduti, in un ambiente confortevole: il piacere che dà il sigaro non deve essere compromesso da fattori esterni e, forse, in qualche caso è meglio rinunciare piuttosto che non gustarselo a fondo. Allo scopo va detto che il fumo del sigaro può e deve essere accompagnato da un buon drink, ma la scelta dipende assolutamente dal proprio gusto e dal momento. E’ ad ogni modo consigliabile abbinare una bevanda che non copra in assoluto il gusto del sigaro appena fumato, ed in tal senso sono più indicati bouquet affumicati come quelli del Porto, del Cognac, dello Scotch single malt.
I formati
Esistono almeno 60 diversi formati di sigari avana, ma in linea di principio quelli convenzionali si possono ricondurre
ad una dozzina. La lunghezza di un sigaro avana può variare dai 10 ai 23cm ed il suo calibro va da 26 a 52. Per calibro si intende lo spessore del sigaro la cui circonferenza si esprime in termini di 1/64 di pollice (1 pollice equivale a 2,54cm). Quindi, se un Montecristo N.4 ha calibro 42 significa che ha uno spessore pari a 42/64 di pollice. La tabella qui a fianco riporta i formati fondamentali dei sigari. Come curiosità possiamo citare il sigaro avana più piccolo mai prodotto che è un Corona Bolivar di 4cm mentre il più grande in assoluto è lungo 1,70m prodotto per un sultano e conservato nel Museo del Tabacco di Bunde in Germania.
BRINDISI TARANTO
ANGELS DE LA HABANA, Lecce BAILADORA, Lecce SANTIAGO DE CUBA, Lecce SHALL WE DANCE, Lecce TROPICALIA, Lecce ALEX & MAGGHY ACROBATIC NEST, Lecce MOVIMENTO CUBANO, Gagliano del Capo CUBA LIBRE - Tricase TRIBUSALSERA, Cassarano BETTY BOOP A.S.D, Gallipoli DESCARGA LATINA, Galatina NEW AURORA DANCE, Maglie PARRANDA LATINA, Monteroni TROPICAL DANCE, Traviano
BEAUTIFUL DANCE LATINO, Brindisi DANCE MOVEMENT EVOLUTION, Brindisi RUMBANTELA, Brindisi GRUPO RELANPAGO, Ceglie Messapica BAILA OTRA VEZ, Ostuni FARANDULA ESPLOSIVA, Ostuni NATY STYLE, Ostuni ISLA DEL CARIBE, Francavilla BAILA OTRA VES’, Francavilla VIVIANA LATIN GROUP, Francavilla STUDIO 54, Fasano GUAPERIA RUMBERA, Fasano GLAMOUR DANCE, San Vito dei Normanni CAYOS DE CUBA, Taranto FREE TIME 2000, Taranto KRYSTALL DANCE, Taranto FALO’ LATINO, Taranto ALL DANCING E DINTORNI, Taranto LA CLAVE CALIENTE, Taranto LOS SALSERIN, Taranto NATURAL DANCE, Taranto PUERTORICAN STYLE, Taranto RI.CA. DANCE ACADEMY, Taranto RITMO CALIENTE GROUP,Taranto SALSABOR DANCE STUDIO, Taranto SALSERO PARA SIEMPRE, Taranto TIMBA LATINA, Taranto WINNER DANCE, Manduria BARRIO CALIENTE, Martina Franca MARIPOSA DEL CARIBE, Martina Franca TROPICAL STYLE, Martina Franca ISLA CUBANA, Crispiano ISLA DEL ENCANTO, Massafra HOLLYWOOD DANCE, Massafra QUARTIERE LATINO, Massafra NEW ALEX DANCE ACADEMY, Grottaglie PAQUITO DANCE, Talsano PROJECT LATIN DANCE, Sava DANCING MY LIFE, S.Giorgio Ionico
BASILICATA
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Cantante che va, cantante che viene
Los van van
Manolito y su Trabuco
di Gabriel Dj
Molte delle band che producono musica latina in particolar modo la salsa non sono nuove al cambiamento delle proprie formazioni e in particolar modo dei cantanti. Si potrebbero fare molti esempi, vedi Manolito y su trabuco che due anni fa decise di escudere dalla formazione il neo acquisto Noro che proveniva dalla famosa band di Maykel Blanko, dove tra l’altro era il primo cantante. Il biondo ossigenato pare che per il suo carattere un pò estroverso non riuscendo a trovare collocazione, si è accasato alla corte di Pupy los que son son che gli ha offerto la possibilita di lavorare con la sua band. Un’altra formazione è quella di David Calzado y su Charanga Habanera, che negli ultimi anni ha accentuato i suoi cambiamenti all’interno del gruppo. Leonid Torres voce storica della Charanga H. ben dopo 7 anni di successi come: Soy cubano Soy Popular, Apiadate de mi (tra i più recenti), e molti altri, nel 2007 sceglie la carriera da solista separandosi dal gruppo lasciando spazio alla prima voce Juventino. Gli esempi potrebbero essere molteplici ma certamente la notizia che fa più scalpore in questi ultimi mesi è lo scioglimento dal gruppo dei Los van van della grande voce di Mayito Rivera. Gli stessi Van Van dal loro sito ufficiale con un breve comunicato stampa avevano dato la notizia in tutto il mondo non specificando pero le cause della decisione presa. Poche settimane più tardi si apprende dallo stesso cantante dopo un tour europeo fatto in compagnia di Monica Mensa quali sono stati i motivi della sua scelta.Pare che l’artista sia arrivato personalmente a questa decisione in quanto vuole dedicarsi a tempo pieno alla sua attività da solista. Ricordiamo le numerose partecipazioni che Mayito ha fornito in questi 18 anni di attivita mantenendo all’attivo due album come “Pa’ Bachatear Chapotin” e “Negrito Bailador” grandissimo disco ancora attuale in tutte le piste latine. Certo per i più nostalgici questa notizia non è stata presa al meglio ma dobbiamo abituarci a questi cambiamenti che continuano a susseguirsi in parecchi gruppi, sperando che la musica latina continui a viaggiare ancora ad alti livelli.
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