JAPANIMANDO N. 39

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WEBZINE FREE DOWNLOAD by A.C. JAPANIMATION - Anno IV - n. 39

NEWS COSP LAY

MAURIZIO CASILLI - Foto di PAOLO PARROCCHIA

CULTURA MUSIC A

EVENTI


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EDITORIALE

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alve a tutti, carissimi lettori di JAPANIMANDO!!! Tutto bene? Spero proprio di si! ;) Dalle nostre parti non ci si lamenta più di tanto, anche perché ci aspetta un settembre molto intrigante e impegnativo; tanto per iniziare, la nostra associazione ha l’onore di essere stata invitata all’evento “Energie d’Oriente” (dedicato ad ogni forma culturale dell’Est) dove presenzieranno soprattutto standisti orientali... e saremo l’unico stand che presenterà la cultura cosplay al pubblico. Come se non bastasse, è stato ripristinato lo spazio “Wondergate” presso il Porto Turistico di Roma (Ostia Lido) ed a fine settembre sa-

remo quindi nuovamente a disposizione di cosplayers e pubblico. Tutto qui? Non credo proprio: abbiamo da produrre le nuove puntate della nostra rubrica televisiva “Wondergate” ed aspettiamo news da potenziali sponsor e collaboratori. Insomma... per noi non c’è un attimo di sosta. Per quanto riguarda la nostra webzine, questo mese siamo tornati all’antico in fatto di numero di pagine: ovviamente ad agosto è più difficile trovare persone disposte ad inviarci il proprio materiale... ma crediamo che nonostante tutto, anche questo numero sarà di vostro interesse. Inoltre, abbiamo due nuove rubriche! :D

SOMMARIO “Damage Comix”: matite d’assalto! .............. Pag. 4 Tutto il fantasy che volete ............................... “ 7 Giusy Amoruso si racconta............................. “ 8 “Gotham”: cala la notte sulla città................. “ 10 13° Concorso “300 parole per un incubo” “ 13 L’arte cosplay di Sara Stella Grisolia............. “ 14 Ilenia Di Carlo: dannatamente vostra........... “ 16 Vita e misteri di Sergio Bissoli........................ “ 18 Stefano Bessoni e la stop-motion.................. “ 20 Non vergognarsi delle proprie passioni....... “ 24 Monica Ricci: io e il fantasy ............................. “ 27 “Fool of Sofia” by De Paoli & Paolacci......... “ 28 I valori di Giuseppe Spampinato.................... “ 30 Bentornati al “FantaExpo” di Salerno! ......... “ 32 1° Concorso by “Dimensione Fumetto”..... “ 35 Giovanni Russo e il progetto “Outopia” ..... “ 36 I progetti di Marco Giovanni Cerri............... “ 38 Giocare a klin zha come un vero klingon.... “ 40 Alberto Diamanti, scrittore per caso ........... “ 42 Parliamo di “Brad Barron” .............................. “ 44 Il “Batman” italiano ........................................... “ 48 La leggendaria nascita del Giappone............. “ 52 Claudio e “I Guardiani dei Cristalli”............. “ 54 Ecco il nuovo numero di “Sbam! Comics”.. “ 57 “Aflame Inferno” ............................................... “ 58 Enrico Cantino e gli eroi degli anime tv ...... “ 60 Ecco il “Macerata Fumetto 2014”................. “ 63 “Bagliori nel buio”............................................. “ 64 Ecco le “Bakusute Sotokanda Icchome”...... “ 66 “Steampunk Fest”: l’800 londinese a Roma. “ 69 Raccontiamo Walt Disney (Parte 8) ............. “ 70 Intervista a Vincenzo Pilo ................................ “ 72 “Hero High” ....................................................... “ 76 Verso una sociologia del fumetto.................. “ 79

V. D’Amico

- A.C. JAPANIMATION sul WEB - www.japanimation.it - www.youtube.com/japanimando GRUPPI su FACEBOOK: A.C. JAPANIMATION - PARCOSPLAY - Regione Lazio

Tutta la grafica e i testi contenuti all’interno della webzine sono di proprietà di Japanimation; tutto il resto del materiale è Copyright © dei legittimi proprietari. In base al rispetto di tale principio la parziale o totale pubblicazione del materiale non vuole violare nessun Copyright, poiché è esclusivamente a titolo informativo e ludico.


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“DAMAGE COMIX”: MATITE D’ASSALTO!

un mondo privo di fantasia, che hanno deciso di vivere di creatività e di trasportarti al loro seguito in universi di supereroi che mai avresti ipotizzato, assassini immortali e ombrosi, alieni sballinati, troupe televi-

Cover realizzata da Cristian Canfaill.

Cover realizzata da Cristian Canfaill.

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iao a te e ... ottima scelta, pillola rossa: entri con noi nel paese delle meraviglie! Ci presentiamo in due righe: DAMAGE COMIX, un gruppo di giovani amanti del fumetto che non accettano

Cover realizzata da Fabio D’Auria.

http://damagecomix.blogspot.it - Su Facebook: Damage Comix


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sive da scandalo e molto altro... Siamo sette seducenti individui alla plancia di comando, due sceneggiatori (Joe Tondelli e Francesco Zappardino), quattro disegnatori/coloristi (Catia Fantini, Claudio Fontanesi, Mattia Sterzi e Salvatore R.Villi-

Le cover di Black Block sono un’opera di Michel Mammi, la relativa immagine interna è di Salvatore R.Villirillo.

rillo), una grafica/letterista (Chiara Bonacini) e tanti, ottimi, collaboratori esterni a cui dobbiamo moltissimo e ringraziamo in ogni occasione possibile. In realtà poi i ruoli non sono così divisi: ci occupiamo di tutto insieme, autoproduciamo i nostri fumetti, creiamo dall’embrione di storia alla copia stampata, siamo una fucina editoriale selfmade in miniatura ma con lo spirito di voler fare grandi cose e in completa libertà. Il nostro “big bang” è stato il volume Prigioniero 8, un’antologia di storie intrecciate e annodate ad un unico fatto scatenante, la scarcerazione di un ergastolano per efferati omicidi che nonostante i 60 anni di pena non è invecchiato di un giorno. Come può reagire una casa farmaceutica alla notiza di un essere immortale? Come può porsi un uomo di chiesa di fronte ad un paradosso etico di questo tipo? E i media? E tu? Dopo il buon riscontro che abbiamo ottenuto con il volume ci è venuta voglia di lanciarci in nuovi progetti, cercando di fare sempre meglio. I nostri due sceneggiatori borderline

hanno dato fuoco alle polveri e hanno cercato di differenziare il più possibile le nostre serie attuali: in Power Marshall abbiamo una sorta di Power Rangers che devono sgominare un attacco alieno di distruzione di massa pur essendo degli inutili e imbarazzanti attori di film per teenagers. La definizione umoristico/ supereroistico calza a pennello, con anche qualche scena e battuta decisamente demenziale. In Black Block abbiamo un supereroe emergente che deve fare i conti con le difficoltà economiche di tutti i giorni, e nessuno ti paga per fare il supereroe. Una serie di ragioni e il fatto di iniziare a scoprire la vera portata dei suoi poteri, lo spingono a crearsi una nuova identità da super criminale, con cui inizia a rapinare delle banche. Un fumetto supereroistico, ma con una morale dotata di più sfumature rispetto alla normale ricetta granitica buono/cattivo dei supereroi e con una buona dose di denuncia sociale. Poi, di nuovo, Prigioniero 8 (la serie) dove abbiamo usato la figura degli immortali come simbolo

La cover di Power Marshall è di Mattia Sterzi e la pagina interna di Jacopo Vanni.

della lotta di classe, quindi il tutto ha assunto una dimensione abbastanza “politica” (il nostro Joe Tondelli nutre una simpatia poco nascosta verso i rivoluzionari). Ricordati, hai preso la pillola rossa, scegli quale mondo vuoi vivere e vieni con noi! DC Staff


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TUTTO IL FANTASY CHE VOLETE

www.warhammer.forumfree.it - Su Facebook: Warhammeritalia - Internet Cafè

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nternet Cafè nasce nel lontano 2003, quindi ormai più di dieci anni, fa con l’intento di diventare una community virtuale dedicata ai giochi tridimensionali fantasy ma non solo. Infatti col passare degli anni è diventato un vero e proprio portale di riferimento per tutti quelli che amano il mondo fantasy a 360 gradi: le discussioni di maggior interesse riguardano sicuramente i grandi wargames come Warhammer Fantasy e Warhammer 40.000, ma abbiamo anche numerose sezioni dedicate ai giochi di ruolo come Dungeons & Dragons, ai card games come Magic The Gathering e ai giochi in scatola come Agricola o i Coloni di Catan. Ma IC è anche il luogo ideale per quanti amino

dipingere, realizzare o convertire miniature in scala, interpretando quindi l’elemento artistico come l’architrave principale del proprio interesse e della propria passione fantasy. E’ infatti attraverso la nostra community che numerosi pittori su commissione o giovani artisti di talento abbiano trovato anche delle opportunità economiche in grado di gratificare le loro capacità. IC infatti è anche uno dei mercatini ludici più apprezzati e vivaci del web con decine di migliaia di annunci e di offerte di giochi, carte e miniature provenienti da tutta la penisola italiana e con un altissima percentuale di vendita e senza nessun tipo di costo per il venditore! Anzi da poco abbiamo attivato un vero e

proprio sistema di feedback tipo Ebay per tutelare e garantire ancora di più i nostri utenti nelle loro compravendite online. Con più di 4 milioni di visitatori totali, decine di migliaia di visitatori unici al mese e 2.500 iscritti su Facebook IC può considerarsi un vero e proprio fortino fantasy, temprato da mille guerre e battaglie, sempre difeso dal valore della sua compagnia. E allora se anche voi siete appassionati del mondo fantasy e volete raccontarci le vostre esperienze o condividere con noi idee, pensieri e ‘dadi’ venite a trovarci sul nostro forum e partecipate alla vita della nostra community! CNE Staff Le miniature sono di MauganRa.


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GIUSY AMORUSO SI RACCONTA www.flower-ed.it - Su Facebook: Giusy Amoruso

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orrei iniziare col ringraziare JAPANIMANDO per la bella occasione che mi offre di poter parlare di me e del mio fantasy, ma il mio pensiero più grande lo rivolgo alla mia casa editrice FLOWERED nella persona di Michela Alessandroni che ha creduto nel mio lavoro. Sono cresciuta a manga giapponesi e libri fantasy, un’inclinazione della mia vita che non ho abbandonato. Cos’è il fantasy? Ritengo che sia molto di più di un semplice racconto da “focolare”, da dove trae le

sue origini. Il fantasy è un mondo che offre a chi decide di entrarvi, sia da lettore che da scrittore, un’occasione per uscire dalla realtà ed essere protagonista di storie che consentono di sognare, vivere emozioni uniche e riscoprire valori talvolta abbandonati. Il piacere di scrivere trova la sua completa realizzazione nel momento in cui i miei personaggi si sagomano dentro me, prendendo vita concretamente nella storia che costruisco appositamente per loro. Il loro DNA è inciso nella mia testa, li sento vivi e li

rendo tali, parola dopo parola, fino a entrare in simbiosi con la loro realtà fantasy. La fantasia suggerisce delle immagini e non esiste compito più semplice ed emozionante che renderle vive attraverso le parole. Penso che la massima espressione della creatività per un autore giunge a compimento nel momento in cui il suo estro elabora ed esterna tutto ciò che d’innato e di fantasy alberga nel suo essere, concretizzandosi materialmente; la testa e il cuore indicano la via alle mani e la penna inde-

lebilmente incide dando forma a tutto ciò che sino a poco prima era solo nei nostri pensieri. Nel mio primo romanzo fantasy, “Angeli Dannati”, ho volutamente cercato di rendere i dialoghi e le descrizioni ambientali e quelle dei personaggi più dettagliate possibili, pur mantenendo un linguaggio accessibile a una fascia di età adolescenziale, per fare in modo che il lettore, durante la lettura, possa intraprendere lo stesso viaggio dei miei protagonisti e accedere nel mondo parallelo del fantasy. Nonostante tutto, parlare di me mi risulta molto difficile, preferisco che lo facciano gli altri, poiché sono una persona molto timida e riservata: spesso parlano per me le mie creature e i miei romanzi, con i quali riesco con appagante soddisfazione a esternare tutti i miei pensieri e il mio lato fantasioso. Così, mi basta chiudere gli occhi per vedere proiettate alcune immagini in bianco e nero della storia, quelle che desidero scrivere e che da lì a poco prenderanno forma. Come dicevo poc’anzi, ho volutamente utilizzato, per stendere il romanzo, una forma semplice e “adolescenziale”, proprio perché a narrare è la protagonista: una sedicenne alle prese con i


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tipici problemi di una ragazza della sua età, la quale, tuttavia, si ritroverà catapultata in un mondo del quale disconosceva l’esistenza per rendersi conto di farne parte più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Può un angelo custode rivedere la sua natura pur di seguire il ritmo incessante del suo cuore? E come combattere contro l’angelo della morte e piegare il destino? Una sconfinata follia d’amore destinata a ripetersi per l’eternità... Emma è un personaggio al quale mi sono legata particolarmente, la sua fragilità e la

sua insicurezza la rendono tanto speciale da rapire il cuore di due angeli, che faranno di tutto pur di conquistare il suo amore, anche schierarsi contro il Cielo stesso... “Angeli Dannati” è un bel prologo di una grande storia d’amore, che condurrà i suoi personaggi ad affrontare l’epica battaglia tra il Bene e il Male, una rivisitazione in chiave moderna di un’apocalisse fantastica... Ma ora basta con le anticipazioni, non vorrei togliervi il gusto della lettura. Buona fantasia a tutti. Giusy Amoruso

http://wondergateitalia.blogspot.it Il nuovo fantablog realizzato dalla Associazione Culturale

JAPANIMATION

Se volete contribuire a questo progetto contattateci quando volete!


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“GOTHAM”: CALA LA NOTTE SULLA CITTA’ www.moviesbook.it - Su Facebook: MoviesBook

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el corso degli anni ci sono state numerose serie televisive dalla qualità e dal riscontro di pubblico impressionante. Da Lost passando per Breaking Bad,The Walking Dead e il più recente Il Trono di Spade, la televisione nel corso degli anni ha migliorato il suo approccio ai generi e alle modalità di narrazione. Ecco che quindi in rispo-

sta ad un clima in cui il fumetto è fonte primaria per le narrazioni cine-televisive (non solo The Walking Dead ma anche Arrow) la Warner Bros. ha deciso di far scendere in campo il suo prodotto DC Comics numero uno, affidando alla FOX la realizzazione della serie Gotham. Gotham racconta la storia del giovane Jim Gordon (Ben McKenzie), arrivato

a Gotham City per lavorare come detective di polizia in quella che da sempre è considerata la metropoli del crimine. Qui insieme al collega Harvey Bullock (Donald Logue) si ritroverà subito ad indagare su un omicidio spinoso, quello della coppia formata da Thomas e Martha Wayne, facoltosi membri della società gothamita che lasciano così orfano il loro

bambino Bruce (David Mazouz), destinato un giorno ad indossare il mantello e il cappuccio di Batman per vendicare l’assassinio dei genitori e vigilare su Gotham. Nel frattempo ad occuparsi del bambino ci sarà il maggiordomo di famiglia Alfred Pennyworth (Sean Peartwee), futura guida del Cavaliere Oscuro. In Gotham grande spazio verrà dato ai numerosi villains che hanno reso indimenticabili le pagine a fumetto ideate da Bob Kane e Bill Finger nell’ormai lontano 1939. Ruolo chiave avrà il giovane Oswald Cobblepot (Robin Lord Taylor), sociopatico e genio criminale in ascesa, ma ci sarà tanto spazio anche per il personaggio originale di Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), e per altri volti noti tratti dai fumetti DC Comics come Selina Kyle (la futura Catwoman interpretata dalla giovane


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Camren Bicondova), Edward Nygma /L’Enigmista (Cory Michael Smith), Ivy Pepper / Poison Ivy (Clare Foley) e Sal Maroni (David Zayas). E non è tutto: i produttori hanno infatti confermato che Gotham non si fermerà qui, aprendo le porte ad ulteriori personaggi come Hugo Strange, Harvey Dent, Mr. Freeze e l’immancabile Joker. Proprio per il Principe Clown del Crimine i produttori Danny Cannon (C.S.I, Nikita) e Bruno Heller (Roma,The Mentalist) dovrebbero avere in mente dei piani davvero fantasiosi. Sembrerebbe infatti che in diversi episodi compariranno altrettanti personaggi che in futuro potrebbero coprirsi la faccia di cerone

ed iniziare a gettare nel caos la città di Gotham, lasciando così col fiato sospeso gli spettatori per tutta la durata della serie. Heller riguardo il Joker ha dichiarato: “Ci stiamo giocando... Non solo con il Joker. Metà del divertimento con tutti questi personaggi sta nel vederli trasformare in cosa, e quando? Certamente il Joker è un buon esempio. Nel pilot è presente un comico. La gente immediatamente salta alle conclusioni...”. Affidandosi così ad un cast giovane capitanato dal volto noto Ben McKenzie, protagonista di serie importanti come The O.C. e Southland, Gotham si pone l’obiettivo di raccontare le origini dell’universo di Batman e dei suoi iconici compri-

mari. Il cast per intero comprende Ben McKenzie, David Mazouz, Sean Pertwee, Donald Logue, Jada Pinkett Smith, Robin Taylor, Erin Richards, Zabryna Guevara, Camren Bicondova, Cory Michael Smith,Victoria Cartagena, Andrew Stewart Jones, John Doman, David Zayas e Clare Foley. Gotham rientra nel piano di espansione in campo televisivo dei prodotti DC Comics, sebbene questo avvenga su network diversi. Infatti mentre questa serie andrà in onda su FOX, iZombie, il già citato Arrow e il suo spin-off The Flash (dedicato al Velocista Scarlatto) sono di proprietà della The CW, e il nuovo adattamento del fumetto Hellblazer intitolato Constantine è destinato al

network NBC. Vista la grande attesa per quella che è stata già definita come la serie evento del 2014, Gotham andrà in onda in contemporanea con gli Stati Uniti, venendo trasmessa in Cross-Casting dalle reti Mediaset. Le prime due puntate andranno infatti in onda in chiaro su Italia 1, mentre la serie si potrà continuare a seguire dal 20 ottobre su Premium Action, canale a pagamento del digitale terrestre. L’appuntamento con Gotham su Italia 1 è fissato per domenica 12 ottobre alle 21.10, circa tre settimane dopo la premiere americana fissata per lunedì 22 settembre. Giuliano Gambino


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13° CONCORSO “300 PAROLE PER UN INCUBO” www.scheletri.com - Su Facebook: SCHELETRI.com

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edizione del concorso a pagamento di narrativa horror organizzato da SCHELETRI.COM. I primi classificati saranno premiati con dei libri. Scadenza 31 ottobre 2014. REGOLE DEL CONCORSO Per partecipare è necessario: (1) Inviare un racconto di genere horror (deve possedere elementi soprannaturali: mostri, creature, vampiri, zombi, fantasmi, streghe, ecc.) di massimo 300 parole (escluso il titolo) entro il 31 ottobre 2014; (2) Il racconto non deve essere già presente in questo sito; (3) Pagare la quota di iscrizione entro il 31 ottobre 2014. Per i pagamenti con bonifico/bollettino inviare la scansione del pagamento entro il 31 ottobre 2014; (4) Se il racconto non è idoneo la quota di iscrizione non verrà restituita; (5) Non è consentito correggere il racconto inviato.

mente scaricabile da questo sito. Tutte le opere del concorso verranno pubblicate su Scheletri.com. INVIO DEI MATERIALI Dopo aver effettuato il pagamento inviare tutto il materiale a concorso2013@scheletri.co m allegando: • oggetto della mail 300PAROLE • nome, cognome, una breve biografia, una foto (facoltativa) e indirizzo di residenza • titolo e testo del racconto in un file .rtf o .doc GIURIA DEL CONCORSO I racconti che partecipano al concorso saranno valutati in forma anonima dalla giuria di Scheletri.com. Tutti i racconti in gara verranno pubblicati su Scheletri.com. PREMI I primi 3 classificati saranno premiati con libri ed ebook. Premio Zombi Scheletri.com, indipendentemente dalla classi-

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fica finale del “300 Parole Per Un Incubo”, premierà il miglior racconto con la spilla ufficiale. Ebook Scheletri.com, indipendentemente dalla classifica finale del “300 Parole Per Un Incubo”, sceglierà alcuni racconti da inserire in un ebook prossima-

PAROLE PER UN INCUBO

SCADENZA DEL CONCORSO Il termine per l'invio dei racconti è il 31 ottobre 2014. Dopo questa data verranno assegnati i premi e pubblicati i risultati del concorso. Per ulteriori informazioni http://www.scheletri.com /concorso.htm Scheletri Staff


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L’ARTE COSPLAY DI SARA STELLA GRISOLIA

http://worldcosplay.net/member/110282/ - Su Fb: Crazy Anima Cosplay e Photography

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iao! Sono Sara Stella Grisolia detta anche Crazy Anima e sono cosplayer dal 2007/2008; amo molto questo ambiente: è come avere un secondo mondo in cui rifugiarsi dalla vita reale di tutti i giorni. Quando entri nei panni del tuo eroe e eroina ti senti proprio come lui o lei ed è una cosa bellissima, anche perché mi permette di fare nuove amicizie. Quando non facevo ancora cosplay non avevo amici, non riuscivo a trovare persone come me che amassero il mondo dei cartoni e dei fumetti; mi rifugiavo in

casa a leggere manga, nonostante le critiche della gente che mi accusava di essere una “bambina” e mi consigliava di crescere. Ero anche una persona molto timida. Grazie a Facebook, ho potuto crearmi diversi gruppi di persone che condividono le mie stesse passioni, anche per partecipare al Lucca Comics; sono nate così tante nuove amicizie ed oggi faccio parte di uno staff che organizza raduni cosplay, e molto altro ancora. In questo ambiente ho trovato anche il mio fidanzato e sono felice perché così posso condividere le mie passioni con chi amo. Oggi devo dire che sono davvero soddisfatta della mia vita e non rimpiango niente: faccio gare cosplay (di cui un tempo, solo a sentir parlare di palco, andavo in panico), sono cambiata in meglio, ho tanti progetti per il futuro e non vedo l’ora di cominciare nuovi costumi. Il primo costume che ho creato è stato quello di “Super Sailor Moon” ed è davvero divertente ricordarlo ed accorgersi che ora cucio meglio di prima, dopo aver migliorato ogni giorno di piu. Se mi chiedessero qual è il mio personaggio preferito... credo proprio che


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risponderei “Sailor Moon”, anche se non è del tutto vero in quanto ogni personaggio che interpreto ha un qualcosa di “preferito”; mi ritrovo sempre in ogni personaggio che interpreto e non potrei mai interpretarne uno che non mi piace o

che non mi ispira, perché io mi devo sentire come quel personaggio (come nei panni di “Sailor Moon”, che mi somiglia tantissimo, oppure come Kagome di “InuYasha”, Videl e tutti gli altri che ho interpretato). Ora ho in cantiere la rea-

lizzazione del cosplay di Elsa; cè molto lavoro da fare, ma amo troppo questo personaggio e sto davvero mettendo in gioco me stessa per fare un capolavoro... voglio che venga fuori davvero un cosplay bellissimo, al punto da dire “ma l’ho

fatto davvero io?”. Vorrei poterlo portare al Lucca Comics and Games di quest’anno: non so se riuscirò in questo intento, ma... ci proverò senz’altro! Poi ne ho anche moltissimi altri: vorrei riuscire a fare Ariel in versione Sirenetta (che ho già interpretato in versione “vestito blu”), poi vorrei anche riuscire a fare Asuna da “Sword art online”... soltanto che non sono molto brava a lavorare il legno quindi dovrò trovare un’alternativa per creare la spada. Poi ce ne sono molti altri che davvero penso ci vorrà tutta la vita prima di riuscire a finirli; la lista è lunga ma tanto il tempo c’è. Questa passione penso che non morirà mai e se un giorno avrò dei figli spero vivamente di trasmettergliela perché non si è mai troppo grandi per sognare di essere un super eroe! Il mondo del cosplay è davvero bellissimo e vorrei che anche tanta altra gente lo capisse e non lo criticasse (soprattutto quando lo fanno basandosi sulle apparenze). Ognuno di noi ha il diritto di fare cosplay al di la del suo aspetto fisico! Quindi non abbiate timori e non date peso alla critiche. ;) Crazy Anima


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ILENIA DI CARLO: DANNATAMENTE VOSTRA Su Facebook: Dannatamente tua

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l rumore del vento, il colore del cielo d’estate, i raggi del sole che filtrano attraverso i vetri delle mie finestre... Tutto per me rappresenta fonte di ispirazione. Mi chiamo Ilenia e ho tanti sogni nel cassetto, alcuni dei quali così grandi e ingombranti da non riuscire a stare neppure nell’armadio, ma oggi posso finalmente affermare di averne realizzato almeno uno e forse quello tra i più importanti per me: la pubblicazione di un libro. Tutto inizia negli anni ormai lontani della mia infanzia, quando

la mia passione per la lettura diventava ogni giorno più forte e prepotente tanto da spingermi a consumare libri dai generi più svariati, che qualche anno dopo mi divertivo a sfogliare anche a scuola durante le lezioni di inglese o di italiano e che nascondevo sapientemente tra i grossi e pesanti volumi scolastici, per paura di essere scoperta. Me ne stavo lì, completamente rapita dal suono di quelle parole che si rincorrevano veloci sotto i miei occhi dando vita a strani mondi lontani, così diversi da quello


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in cui vivevo e nei quali amavo sempre immergermi. Se è vero che ogni libro ha un’anima che parla i miei hanno iniziato a farlo molto presto, sussurrandomi dalla libreria in noce nella quale erano riposti piccoli segreti che poco alla volta prendevano forma nella mia mente. Ed è

proprio lasciandomi trasportare da questi che un giorno, appena adolescente, presi per la prima volta tra le mani un quaderno completamente bianco che pian piano riempii con il mio primo racconto da ragazzina, quando la vita è tutta un romantico batticuore senza fine. Ben presto

però sviluppai la passione per i romanzi fantasy e le mie storie si popolarono all’improvviso di creature alate, oppure di streghe in perenne lotta con demoni minacciosi e proprio da qui nacque l’idea di “Dannatamente tua”, il libro che ho pubblicato appena lo scorso ottobre per la casa editrice Flo-

wer-ed capitanata dalla bravissima Michela Alessandroni, che ha reso possibile tutto questo e che voglio ringraziare pubblicamente per aver creduto in me, quando forse io stessa avevo quasi smesso di farlo. “Dannatamente tua” si sviluppa in uno dei periodi più bui e difficili della mia vita e più di una volta ho temuto davvero di non essere in grado di portarlo a termine, ma fortunatamente ce l’ho fatta e sono orgogliosa di presentare a tutti voi lettori la storia (che presto avrà un seguito) di Allyson, un’adolescente all’apparenza normale ma che in realtà nasconde un piccolo, grande segreto. Allyson è infatti una strega, l’ultima strega Brandon, e anche se non sa esattamente cosa significhi e ha paura di questi strani poteri che non riesce a controllare sarà comunque costretta a farci presto i conti, specie quando in città arriva un giovane affascinante di nome Aaron che in poco tempo sconvolge completamente la sua vita e... No, non voglio anticipare di più. Cosa mi resta da dire, a questo punto? Forse che la vita è piena di aspettative e di sogni, e che alcuni di questi a volte si avverano. In fondo, basta solo crederci. Ilenia Di Carlo


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VITA E MISTERI DI SERGIO BISSOLI Su Facebook: Sergio Bissoli

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li amici spesso mi chiedono perchè scrivo storie strane del mistero. Alcuni vedono il lato comico della vita e scrivono storie buffe. Altri vedono il lato drammatico e scrivono tragedie. Io vedo il lato strano e misterioso. La vita per me è strana, misteriosa e incomprensibile. La mia biografia la ho pubblicata in “Il Paese Stregato” (Editore Hypnos) e anche in “Storia dei racconti di Dracula” (Editore Profondo Rosso). Qui posso raccontare qualche episodio. Fin da bambino ero attratto dagli edifici vecchi, decrepiti e abbandonati. Avevo circa 7 anni e ammiravo una vecchia torre di mattoni, abbandonata. A circa 8 anni riuscii ad entrare convincendo un amico ad accompagnarmi. Che emozione! Salire le scalette di legno fino al quarto piano e restare lassù in una stanzetta decrepita dove sul pavimento c’era un arcolaio (attrezzo a pedale per filare la lana) e alcuni barattoli di bachelite. 15enne sono ritornato nella vecchia torre e lassù ho fatto il mio regno.Vi nascondevo i libri

proibiti, leggevo e mi sentivo un re. Anche adesso che la torre non c’è più (abbattuta nel 1964) io la rivedo in sogno. Nel sogno a volte riesco a salire fino lassù, altre volte trovo la scala sbarrata da macerie. A 15 anni è arrivato il mio interesse per lo spiritismo, magia, occultismo. Ho letto libri e viaggiato nella pianura veneta alla ricerca di medium, veggenti, cartomanti, maghi; con escursioni a Milano, Roma e Bari. Negli anni ‘80 assieme a mio cugino Renzo Ferrari (1949 - 2010) abbiamo esplorato le case, ville e fattorie abbandonate, facendo foto pubblicate poi nel libro “Case nel tempo” (Editore Lulu). Dopo il 2005 ho fatto video pubblicati su YouTube. Sempre negli anni ‘80 incominciarono le mie interviste ai vecchietti, riguardanti esperienze strane. Da ogni esperienza è nato un racconto per un totale di oltre 60, pubblicati in “Il Paese Stregato” per merito del caro amico dott. Giuseppe Lippi. Ma non mi sono limitato ad ascoltare; ho cercato i testimoni e sopratutto ho visitato i luoghi dove sono accaduti questi fatti, immergendomi nell’atmosfera del posto, finchè mi sentivo anche io coin-


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volto nella vicenda. Non so spiegare questi miei interessi e lo scopo che mi spingeva a dedicare tempo, energie e denaro in queste imprese non retribuite. Provavo e provo piacere nel fare questo. La Natura mi ha voluto così. Ho esplorato anche tutta la letteratura fantastica,

horror e fantascientifica, scoprendo autori grandissimi con i quali ho affinità: Blacwood, Meyrink, Frank Graegorius, ecc. Questa mia passione è stata anche un peso che mi ha impedito di avere una vita normale fatta di lavoro retribuito, casa, moglie, figli. Dopo il 1975 ho combat-

tuto questa mia passione buttando via tutto, libri compresi. Nel 1980 ho dovuto recuperare e ricomprare tutto. Poi nel 1986, altro tentativo di immergermi nella quotidianità e nella normalità. Nel 1992 ho ripreso le cose che avevo buttato e abbandonato. Fra conflitti, sofferenze e

dispendi di energie, sono ancora qui con la penna in mano. Le cose non sono state facili e metto la mia vita davanti agli occhi e al giudizio dei lettori. Sergio Bissoli


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STEFANO BESSONI E LA STOP-MOTION http://www.stefanobessoni.blog.tiscali.it - Su Facebook: Stefano Bessoni

Burbank e si chiamava Tim Burton.” – Stefano Bessoni

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“Dimenticate i colori sgargianti dei cartoni animati per bambini, gli animaletti canterini dei film della Disney e le storie tranquillizzanti per famigliole felici con lieto fine assicurato, perché la stop-motion è la parte nascosta dell’animazione, quella più misteriosa, oscura, perturbante, quella

che le persone ‘normali’ generalmente cercano di evitare e che spesso frettolosamente tendono a etichettare come inquietante. I materiali prediletti degli autori che fanno stopmotion sono le ossa, gli stracci, i vecchi balocchi e gli oggetti dimenticati in soffitte polverose e i temi

affrontati sconfinano spesso nel gotico e nel macabro, ma se si perde quella ritrosia ingiustificata, quel timore iniziale che a volte può infondere sensazioni sbagliate, si potrà scoprire un mondo meraviglioso, forse un po’ sinistro, ma sicuramente affascinante e coinvolgente. Da sempre considerata la sorella più piccola, bruttarella e un po’ birichina dell’animazione tradizionale, la stop-motion si è vista a un certo punto superare con altezzosità anche dall’avvento dell’animazione 3D e proprio come Cenerentola aveva bisogno dell’intervento di una fata che con i suoi incantesimi rimettesse a posto le cose e facesse finalmente giustizia. Un bel giorno questa fata arrivò, aveva i capelli arruffati, forse mai pettinati in vita sua, il volto scavato e il sorriso dell’eterno fanciullo, veniva da

on l’introduzione scritta da Barry JC Purves, ecco che Stefano Bessoni allestisce un manuale illustrato dedicato all’animazione stop-motion. Partendo da Cosa è la stop-motion?, ne analizza la storia e le tecniche, prima di passare alla descrizione passo passo e corredata da dettagliate fotografie della fabbricazione di un burattino per le vostre animazioni, senza trascurare la preparazione del set, l’utilizzo di Dragonframe e le tecniche di montaggio e postproduzione, concludendo con una carrellata su alcuni film in stop-motion che, se non l’avete già fatto, dovete assolutamente vedere, tra cui Něco z Alenky (Qualcosa di Alice) e Lekce Faust (Lezione di Faust) di Jan Švankmajer, Rigoletto di Barry JC Purves, The maker di Christopher Kezelos, La noria di Karla Castañeda e naturalmente il suo Canti della forca. L’autore Stefano Bessoni è nato a Roma nel 1965. La sua formazione in campo artistico è avvenuta sotto la guida dell’incisore napoletano Mario Scarpati e si è conclusa con il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal


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Canti della forca

1989 ha realizzato numerosi film sperimentali, installazioni video teatrali e documentari, suscitando l’attenzione della critica e ricevendo molti riconoscimenti presso festival nazionali e internazionali. Dal 1990 al 1998 ha lavo-

rato per alcune società di produzione televisiva come operatore, direttore della fotografia e montatore. Dal 1998 al 2001 ha collaborato con il regista Pupi Avati, in qualità di assistente, storyboard artist e digital ef-

Occhi (autori vari)

Rigoletto

fect artist. Nel 1994 il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma ha pubblicato un suo saggio sul lavoro intorno alla creazione di un personaggio, dal titolo Attraverso lo specchio. Nella pubblicazione sono inse-

riti la sceneggiatura e i bozzetti dell’opera videoteatrale Grimm e il teatro della crudeltà. Nel 1995 ha ricevuto il premio FEDIC “Claudio Pastori”, dedicato all’insieme di film realizzati, con la seguente motivazione: “Per

Claymation


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la coerenza dell’impegno, l’originalità della ricerca, la cultura e la passione espresse nel complesso delle opere realizzate e nello studio dei rapporti tra cinema, pittura, storia, tradizioni e credenze popolari”. Nel 1998 gli è stata dedicata una personale nell’ambito del VideoFestival di Messina “L’Occhio del Ciclope”, nel 2009 al Reggio Emilia Film Festival e nel 2011 al Fantafestival di Roma. Dal 2000 al 2007 è stato docente di regia cinematografica presso la NUCT, Scuola Internazionale di Cinema e Televisione, di Cinecittà. Dal 2010 al 2013 ha insegnato presso l’Accademia Griffith a Roma, in un corso dedicato al cinema visionario e fantastico, dove ora è titolare di un master di alta specializzazione in animazione stopmotion e illustrazione. Insegna inoltre illustra-

zione e animazione stopmotion presso La Fabbrica delle Favole a Macerata. Con Logos edizioni ha pubblicato: HOMUNCULUS, WUNDERKAMMER, ALICE SOTTOTERRA e CANTI DELLA FORCA. È in fase di realizzazione PINOCCHIO. Film 2013 - Canti della forca – Prod. e distr. Interzone Visions (Italia). 2011 - Krokodyle – Prod. Interzone Visions (Italia) www.krokodyle.com. 2009 - Imago mortis – Prod. Pixstar (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Distr. Medusa (Italia) / Telecinco Cinema (Spagna) – Film riconosciuto di interesse culturale nazionale – Interpreti: Alberto Amarilla, Oona Chaplin, Alex Angulo, Leticia Dolera, Geraldine Chaplin, Francesco Carnelutti, Jun Ichikawa. 2005 - Frammenti di

Positivo in gomma

scienze inesatte – Prod. White Shark Production. Premi e riconoscimenti 2013 - Canti della forca: Riconoscimento dell’interesse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema. 2012 - Krokodyle: Miglior film per ragazzi, fascia 1625 anni, e Menzione speciale della giuria di qualità al Vittorio Veneto Film Festival 2012, Festival internazionale di cinema per ragazzi. 2011 - Krokodyle: Menzione Speciale, Méliès d’Argento al Sitges, Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya, Sitges, Spagna; Miglior film internazionale al Puerto Rico Horror Film Fest, Puerto Rico, USA; Miglior film fantasy al CineFantasy, San Paolo, Brasile; Miglior film, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Mi-

gliori costumi al Festival del Cinema della Ciociaria “Nino Manfredi”, Frosinone, Italia; Menzione d’onore per il miglior contributo artistico al Fantaspoa 2011, Porto Alegre, Brasile. 2006 - Imago mortis: Riconoscimento dell’interesse culturale nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Direzione Cinema. 2006 - Frammenti di scienze inesatte: Primo premio, sezione lungometraggi, al Fano International Film Festival; Premio della Giuria Giovani al Festival Valdarno Cinema Fedic; Miglior lungometraggio al Tenebria Film Festival, Roma; Evento speciale a Filmvideo, Mostra Internazionale del Cortometraggio di Montecatini Terme; Evento speciale (Orrende “prime” visioni) al PesarHorrorFest. SB

Burattino - pasta essiccabile


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NON VERGOGNARSI DELLE PROPRIE PASSIONI Su Facebook: Radio Serpe: La radio dei GdR

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iao a tutti! Nello scorso numero abbiamo voluto iniziare ufficialmente la nostra serie di articoli su JAPANIMANDO aprendovi un piccolo spiraglio della porta del mondo dei giochi di ruolo, per offrirvi una panoramica su cosa sia e come sia possibile entrarci. Speriamo di aver stuzzicato la vostra curiosità se di giochi di ruolo non avevate ancora sentito parlare e di aver catturato il vostro interesse se invece siete già giocatori rodati. Mentre scriviamo questo articolo sentiamo bussare alla finestra la vita di tutti i giorni, che è lì a ricordarci che l’estate è ormai agli sgoccioli e presto ognuno di noi dovrà tornare a studiare, lavorare, gestire la casa e così via, sempre che non sia già tornato a farlo. Siamo sicuri che è una

sensazione che molti dei lettori di Japanimando conoscono, e dunque abbiamo deciso di cogliere questo momento di nostalgia anticipata per parlare di un argomento che a noi sta molto a cuore: la cura e la “salvaguardia” delle proprie passioni, che nel tempo libero estivo hanno molto più tempo a disposizione per esser coltivate. Tra i lettori di questa webzine ci

sono cosplayers, giocatori di ruolo, bloggers, scrittori, amanti del fantastico. Probabilmente alcuni di voi sono stati derisi se non addirittura insultati per gli interessi coltivati, si sono sentiti emarginati o isolati per essere gli unici del gruppetto di amici a desiderare intraprendere una determinata attività, hanno dovuto snocciolare in mille salse diverse la spie-

gazione del perché impiegano il proprio tempo in questo o quel modo o, forse una delle cose peggiori, sono stati etichettati come disadattati, fino al punto di sentirsi in colpa, in difetto, sentirsi veramente “diversi” e vivere le proprie passioni con forte disagio, arrivando poi ad abbandonarle. No, non stiamo esagerando, nella nostra seppur breve esperienza abbiamo assistito a tanti casi di comportamenti spiacevoli come questi che vi abbiamo appena elencato. Noi riteniamo una fortuna avere nel proprio bagaglio di interessi quelli che accomunano i lettori di questa webzine, perché li riteniamo capaci di aprire la mente e predisporla a nuove prospettive, offrire serenità e momenti di puro divertimento, migliorare il tenore di vita


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grazie ad un cervello allenato e dinamico e, se necessario, offrire un temporaneo rifugio dai problemi, spesso anche pesanti, della vita quotidiana, ma come per ogni passione siamo dell’idea che una bella etichetta con scritto “usare con moderazione” sia necessaria. Secondo noi i nostri interessi (“nostri” inteso come gruppo generico di amanti del fantastico) sono un’arma a doppio taglio: possono unire le persone e permettere loro di fare nuove amicizie, ma anche isolarle e allontanarle a causa di differenti scuole di pensiero; possono portare gioia e spensieratezza, ma anche invidie e

rancori a causa di dissapori interni ai propri gruppi; possono offrire la possibilità di avere tanto di cui parlare ad una persona appena conosciuta, ma anche il rischio di risultare monotematici e dunque noiosi; possono permettere di vivere una vita parallela gestita unicamente dalla fantasia, ma anche intrappolare in una dimensione più gradita che fa perdere di vista il mondo reale. Ecco, per via di questi pro e contro che non siamo in grado di approfondire più di un certo tanto (non siamo psicologi) vogliamo fare un appello a tutti i giocatori, cosplayers, scrittori, lettori e chi più ne ha più ne metta: non vergogna-

tevi delle vostre passioni, sono sane e valide come “le altre”; non coltivate i vostri interessi sentendovi dei ladri o degli idioti, se le persone intorno a voi non li condividono è perché semplicemente hanno interessi differenti; sfruttate le vostre attività per conoscere persone che le portano avanti come voi, non isolatevi sentendovi unici o diversi; non chiudete la mente e mantenetela sempre curiosa e pronta a raccogliere nuovi stimoli, con degli hobbies come i nostri si possono aprire mondi interi; non abbiate mai paura di mettervi in gioco e confrontarvi con gli altri, c’è sempre da im-

parare da chi abbiamo intorno, in bene e in male; date il buon esempio, non denigrate le passioni che non sono vostre, non sminuite chi non ha i vostri interessi, non cercate di costringere chi avete intorno a seguire le vostre attività controvoglia. In ultimo la cosa più importante: non dimenticate mai che il gioco, l’interpretazione, lo svago, l’immersione in altre realtà finiscono nel momento in cui, come dicevamo ad inizio articolo, la vita di tutti i giorni inizia a bussare alla finestra, perché possiamo essere il mago più potente della Terra di Mezzo nelle nostre fantasie, ma il partner e il datore di lavoro non la riterranno una giustificazione valida! Alla prossima ragazzi. Rye & Catlyn Radio Serpe


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MONICA RICCI: IO E IL FANTASY Su Facebook: Fiamma

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mmaginare è una cosa che mi piace fare fin da quando ero piccola: aprivo un libro e mi divertivo a modificare le storie dei personaggi oppure a continuarle quando il racconto finiva. Leggo libri da tanto tempo, ho iniziato quando ero una bambina e non ho mai smesso: la sera era uno dei miei momenti preferiti, poco prima di andare a dormire. Il buio crea mistero e ti porta a pensare che magari sotto al letto c’è veramente un mostro o che se apri l’armadio finisci davvero da qualche altra parte, in un mondo nuovo. Era bello poter stare solo con una lucina accesa, mentre sfogliavi quelle pagine che ti portavano a scoprire tante cose nuove. Ci sono vari generi che mi piacciono, ma quello che preferisco è il fantasy: mi piace poter pensare ad altri mondi, credere che sia possibile che esistano e immergermi nelle storie dei protagonisti. Iniziai a scrivere storie sui personaggi dei libri che leggevo, poi decisi che volevo creare qualcosa di veramente mio, che non fosse preso da nessun’altra parte. Tra le tante cose, mi affascina la natura, soprattutto i suoi elementi originari: la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria. Così ho

pensato di scrivere una saga che si basasse sulle incarnazioni di questi elementi. La protagonista rappresenta il fuoco, un elemento che mi ha sem-

pre attirata. Ho deciso di creare un nuovo mondo, per poter lasciare al lettore la possibilità di immaginare e intuire come sia la vita in

quel posto; inoltre, sono narrati anche vari viaggi su altri pianeti, tutti con abitanti diversi e con caratteri che potrebbero anche apparire strani. Mi piace creare delle storie che trasmettono emozioni, farvi sperare e tifare per un personaggio; è bello sapere che con le parole si possa raggiungere il cuore di chi legge: una volta ho letto un romanzo che mi ha permesso di provare molti sentimenti forti ed è questo che vorrei fare anch’io. La saga di Fiamma è nata da questo. Nel primo libro ho presentato solo la prima delle incarnazioni, le altre arriveranno presto e succederà di tutto, ci saranno tanti colpi di scena che spero piaceranno ai lettori. Oltre a Fiamma ci saranno tante altre storie e altri romanzi che sto preparando. Per ora, però, spero vi piacerà ritrovarvi in un mondo fantastico, con valkyrie, draghi, maghi, angeli e persino fenici. Continuerò a scrivere sperando di poter sempre arrivare ai vostri cuori, le emozioni saranno tante. Fiamma vi aspetta, non vede l’ora di poter raccontare a tutti quanti la sua storia. Monica Ricci


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“FOOL OF SOFIA” BY DE PAOLIS E PAOLACCI Su Facebook: Fool of Sofia

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osa possiamo dire di noi? Fondamentalmente siamo due sognatori incalliti che durante la loro vita hanno trovato diversi modi di sfogare la loro creatività.Vivendo in una città di provincia, gli svaghi possibili sono pochi: per questo da un po’ di

tempo a questa parte i giochi di ruolo, anche di stampo fantasy, sono stati i nostri passatempi preferiti. Questo, unito alla lettura di numerosi romanzi e saggi sull’argomento, ha influito sulla nostra creatività. Infine un giorno abbiamo deciso che era giunta l’ora di passare

dalla teoria e alla pratica: così è nato il nostro web comic “Fool of Sofia”. L’idea alla base di questo progetto ha molto a che vedere con il fantasy, visto come evasione dalla realtà, sia in chiave positiva che negativa. Saul, il protagonista, pagherà a caro prezzo la sua tendenza a rifugiarsi nell’immaginazione a discapito del mondo reale. Nella nostra storia, l’immaginazione può conferire numerosi poteri che, senza il giusto controllo, possono inghiottirti in ogni momento. Ma ora è giunto il momento di parlare di noi singolarmente. Pierfrancesco de Paolis. In realtà non sono un

grande amante del fantasy, o almeno non di tutto. Il fantasy che piace a me è quello che ti spinge a riflettere e nel quale puoi rintracciare i grandi archetipi che riguardano l’uomo. Proprio per questo sono stato rapito da quello che il mio autore fantasy preferito, Francesco Dimitri, dice sulla magia: un modo diverso di vivere la vita di tutti i giorni. La magia in realtà è intorno a noi, ed essenzialmente può manifestarsi attraverso un modo partiolare di vedere la normalità. Inoltre sono un grande fan de “Le cronache del ghiaccio e del fuoco” e amo particolarmente anche la fantascienza: infatti


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genere è la modalità con cui l’uomo diventa schiavo di una tecnologia avanzata ma fatiscente, chiaro riflesso della società umana, che finisce inevitabilmente con lo schiacciarlo. Tutte queste

“Battlestar Galactica” è la mia serie Tv preferita. Sono convinto che queste opere hanno il vanto di trattare la materia fantastica con un taglio particolare, lo stesso taglio che mi sforzo di dare alle opere che scrivo e che scriverò. Floriana Paolacci. Sicuramente i mondi fantastici non sono per me qualcosa di sconosciuto. Sin da piccola ho adorato immergermi in storie che

raccontassero qualcosa di profondo e diverso, come nel caso di saghe quali final fantasy, i film dello studio Ghibli e di Satoshi Kon. Un altro genere, ormai tramontato, ma non per questo ai miei occhi meno importante è il genere cyberpunk che mi ha accompagnato nella mia prima esperienza con il mondo dei fumetti grazie al manga “Alita” di Yukito Kishiro. Ciò che mi affascina molto di questo

suggestioni sono alla base del mio essere disegnatrice. Ps: venite a trovarci sulla pagina Facebook di “Fool of Sofia”. FoS


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I VALORI DI GIUSEPPE SPAMPINATO Su Facebook: Peppe Spampinato

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iao a tutti! Inizio col presentarmi. Mi chiamo Peppe, ho 40 anni e l’impulso di scrivere un libro fantasy si è fatto sentire una decina di anni fa, subito dopo aver vissuto l’esperienza che ha cambiato in modo indelebile la mia vita: una missione umanitaria in Africa. I valori riscoperti in quella terra (semplicità, bontà, umiltà...) hanno continuato ad ardere nel mio cuore, tanto da spingermi, quasi senza rendermene conto, a scrivere per trasmetterli ad una società in cui purtroppo stanno svanendo. Nella stesura del libro ho fatto diverse scelte, prima tra tutte lo pseudonimo: Joe Commoner, con la precisa volontà di mettere in risalto non la persona che scrive, ma il contenuto di ciò che si scrive. Infatti, Joe è semplicemente il nomignolo del mio vero nome, mentre Commoner significa appunto uno dei tanti, comparsa in slang cinematografico. Quindi, sono i valori che contano e non chi indica una via per seguirli. Seconda scelta, il genere: fantasy, sia per una passione fin da giovane verso questo genere, sia perchè ho cercato di non trattare i temi morali con un approccio diretto, che spesso viene “mal digerito” dai giovani, ma con

uno stile che metta in risalto la tipica morale delle fiabe antiche (Edipo, Fedro, ecc.), con un’am-

bientazione fantasy, molto attraente per i giovani d’oggi. Terza scelta, il ricavato

della vendita: non poteva andare altro che in beneficenza per i più piccoli di quella terra, come ringraziamento per la gioia immensa che sono riusciti a trasmettermi. In tutta onestà, penso che il contributo che posso dare alla diffusione dei principi che espongo sia come una goccia nell’oceano, ma senza quella goccia, l’oceano non sarebbe lo stesso... Nel libro, dal titolo altisonante “Blue Sky e l’ingannevole mondo dell’apparenza”, ho semplicemente cercato di mettere in evidenza come, contrariamente a quanto i mass-media cercano di inculcarci, è l’essere che conta e non l’avere o l’apparire.Infatti, la protagonista della fiaba, Miriam, è fortemente attratta dai falsi valori che circondano la società in cui vive: la ricchezza, il potere, la bellezza esteriore. Una notte, incantata da una luce misteriosa, decide di seguirla, precipitando nel fantastico mondo dell’apparenza. Qui la sua storia si intreccia con quella di Blue Sky, un saggio e spiritoso drago che la mette in guardia contri i falsi valori, suggerendole di non fermarsi alle apparenze, ma di ascoltare la voce del proprio cuore per intraprendere il sentiero giusto nel cammino della sua vita.


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Visto che me ne è stata data la possibilità, vorrei anche parlarvi del mio secondo libro: “Giochi di ruolo e letteraturafantasy. Nuove frontiere di pastorale giovanile?". Avvevo già accennnato che fin da giovane mi sono accostato ai giochi di ruolo e alla letteratura fantasy, rimanendo notevolmente affascinato da questi magici mondi. Nonostante il mio credo cattolico, non mi ero mai chiesto quale fosse la posizione cattolica in merito. L’occasione per una prima indagine l’ho avuta seguendo il corso di Nuove forme di religiosità, in un istituto teologico. È così che ho iniziato a lavorare per potere approfondire tali interessanti argomenti. La difficoltà principale del lavoro svolto è stata la mancanza di una specifica posizione ufficiale da parte della Chiesa Cattolica. Così, oltre che dai documenti del magistero, ho dovuto attingere anche da posizioni soggettive, non solo difficili da reperire, ma spesso contrastanti tra loro, cercando di essere quanto più obiettivo possibile. Inoltre, con l’utilizzo di alcuni forum di discussione su internet, ho cercato di comprendere meglio le tematiche esposte in questo lavoro. Il libro in questione tende, innanzitutto, ad evidenziare i rischi e i pe-

ricoli che possono incombere sui soggetti interessati al mondo del fantasy, cercando di fare chiarezza sulla posizione cattolica. Inoltre, poiché il problema del “come evangelizzare” resta sempre attuale perché i modi variano secondo le circostanze di tempo, di luogo, di cultura e lanciano pertanto una certa sfida alla nostra capacità di scoperta e di adattamento, tende con originalità di capire se il fantasy potrebbe essere usato come strumento di pastorale giovanile e se si con quali limitazioni e accorgimenti, per non essere in contrasto col magistero della Chiesa. Non vorrei anticipare molto su quanto esposto in questo libro, ma posso solo dirvi che sono riuscito a far cambiare idea su questo genere e sulle sua potenzialità in campo educativo al mio rigido relatore della tesi, tanto che è stato lui stesso a propormi di pubblicarlo, in modo da poterlo usare nel corso delle sue lezioni agli studenti... Detto questo, vi lascio la mia e-mail joe.commoner@gmail.com e non mi resta altro che darvi il mio arrivederci e augurare a ciascuno di voi un sereno e gioioso cammino nel sentiero della vostra esistenza. Giuseppe Spampinato


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BENTORNATI AL“FANTAEXPO” DI SALERNO! www.fantaexpo.it - Su Facebook: FantaExpo

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evento che tutti aspettavate è vicino! Il 5, 6 e 7 settembre 2014 a Salerno presso il Parco dell’Irno (ex Salid) si darà il via alla terza edizione del FantaExpo, una fiera che vi terrà impegnati a 360°.

Quest’anno i diversi temi vi coinvolgeranno sempre di più all’interno del mondo che la manifestazione rappresenta: il mondo della Fantasia!!! Partiamo dall’immancabile Cosplay Contest, una competizione tra cospla-

yer (coloro che si travestono ed impersonano personaggi apparsi in fumetti, serie televisive, ecc.) che quest’anno avrà tanti premi in palio tra cui una console portatile Nintendo 3DS e una console next gen!

Nell’Area Harry Potter, grazie al gruppo dei “Marauders” verrà riproposta la realtà popolata da maghi e babbani presente nei libri dell’autrice J. K. Rowling. Punta di diamante di questa zona sarà il “Ballo del Ceppo”, che si terrà la sera di venerdì 5 settembre, un evento mondano che gli studenti delle scuole di magia organizzano per consolidare i rapporti e crearne di nuovi. Ci ritroviamo, poi, nell’area dedicata a J.R.R. Tolkien e al suo leggendario mondo antico. I suoi racconti sulle Terre di Mezzo rivivranno nelle attività proposte dalle associazioni Tolkeniane “Eldalie” e “I Raminghi del Sud” e di Giochi di Ruolo dal vivo come “Soliptica ASD”. Un tripudio di attività ludiche, scrittura Elfica, simulazioni di duello con la spada, conferenze, dibattiti e tanto altro. Tutto culminerà con la “Festa a Lungo Attesa”, evento serale di sabato 6 settembre, in cui si celebrerà il compleanno del celebre Bilbo Baggins con un banchetto, danze medioevali, musica a tema suonata dal vivo. Sarà inoltre presente il mercato di Hobbiville ricreato da “Unlimited Blade Workshop”. Passiamo per le aree a cura dell’associazione “Otaku Garden”, prima tra tutte l’Area Japan, che


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ricrea le atmosfere tipiche dei festival giapponesi con scenografie, attività e giochi. La scoperta di una nuova cultura! Anche l’Area Pokémon riserverà delle sorprese! Oltre alla “Lega FantaExpo”, in cui vedremo sfidarsi allenatori per tutta l’area della fiera ai giochi per 3DS Pokémon X e Y,

per aggiudicarsi il premio che prevede una copia del remake di Pokémon Rubino e Zaffiro, saranno anche presenti nella zona dedicata simpatici minigiochi che vi metteranno alla prova. Chiudiamo i nostri temi con League of Legends per cui avremo un torneo grazie anche al supporto di IUDAV (Institute

University Digital Animation e Videogames)! Inoltre, avremo l’Area Ludica in cui l’associazione “il Guiscardo” presenterà diversi giochi da tavolo e darà la possibilità di partecipare ai tornei di Seasons, Risiko e Bang! che vi coinvolgeranno e vi terranno incollati alle sedie turno dopo turno. Altra importante men-

zione va ai tornei di giochi di carte collezionabili Yu-Gi-Oh! e Magic. Per Yu-Gi-Oh! in palio le qualificazioni per il torneo internazionale YCS – Yu-Gi-Oh! Championship Series che quest’anno si terrà a Milano il 6 e 7 dicembre oltre a tanti altri premi. Per Magic numerose rarità e premi che potrebbero arricchire i Grimori dei partecipanti! Per quanto riguarda gli ospiti, si prospetta una edizione interessantissima grazie alla presenza di personaggi come Maurizio Merluzzo e Alfredo Postiglione (autore della locandina insieme alla colorista Ylenia Di Napoli), e agli altri illustri ospiti che troverete a presenziare a workshop, dibattiti e altre attività interattive. Arrivare al FantaExpo sarà davvero semplicissimo grazie alla navetta organizzata da Napoli e a quella che dalla stazione di Salerno partirà ogni 30 minuti. Il biglietto d’entrata avrà il costo di € 5.00 e sarà valido per tutte e tre le giornate della manifestazione! Un’occasione da non perdere per gli appassionati di fumetti, animazione, giochi da tavolo e videogames, una possibilità in più per coloro che sono curiosi di visitare il mondo della Fantasia! Seguite l’evento sulla pagina Facebook e sul sito FantaExpo Staff


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1° CONCORSO BY “DIMENSIONE FUMETTO” www.dimensionefumetto.it - Su Facebook: Dimensione Fumetto

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l 2014 segna il 20° compleanno dell’Associazione Culturale “Dimensione Fumetto”. Per celebrare questa significativa ricorrenza abbiamo organizzato un festeggiamento strettamente legato al mondo del fumetto al quale tutti gli amici, collaboratori e

le personalità del settore che in questi anni ci hanno dimostrato la loro amicizia saranno invitate a partecipare! L’evento sarà svolto all’interno della storica città di Ascoli Piceno, secondo un programma di più giorni... Dal 25 settembre al 4 ot-

tobre, presso lo spazio espositivo della Cartoleria Cartarius saranno mostrate tutte le illustrazioni partecipanti alla 1° edizione del concorso artistico di Dimensione Fumetto dal tema: “Reinterpreta lo Studio Ghibli”. Vuoi partecipare al con-

test? Allora non devi far altro che scaricare il bando e dare via libera a tutto il tuo estro! Nel pomeriggio di sabato 27 settembre, nella Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno si terrà una chiacchierata/conferenza per parlare di disegno e scrittura, per raccontare i retroscena del mondo dell’editoria a fumetti e non solo, da vari punti di vista e attraverso le esperienze di diversi autori di fama nazionale. In seguito, nella sera della stessa giornata di sabato 27, si giungerà al culmine del concorso artistico organizzato dall’Associazione: una giuria di esperti premierà le tre opere migliori! Per concludere degnamente la giornata di festa, tutti potranno ritemprarsi alla cena organizzata nei locali del pub pizzeria Boccaccio, rallegrata da una band dal vivo che eseguirà sigle di famose serie animate e non solo legate al mondo “nerd” e fumettoso! Quindi, vi aspettiamo tutti dal 22 settembre al 4 ottobre per visitare la mostra delle opere in gara e sabato 27 settembre per la conferenza, premiazione del contest e serata musicale! Per qualsiasi tipo d’informazione, contattateci! DF Staff


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GIOVANNI RUSSO E IL PROGETTO “OUTOPIA” www.outopia.it - Su Facebook: Outopia Aps

“L’orgoglio dei piccoli consiste nel parlare sempre di sé, quello dei grandi nel non parlarne mai.” Voltaire

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i me, Giovanni Russo, non ho intenzione di parlarvi, lascerò che le mie passioni lo facciano al mio posto, prima tra tutte il Progetto “Outopia” l’associazione di promozione sociale di cui sono Presidente. Come ogni progetto, Outopia non nasce dal nulla, ma è

frutto di un percorso che ha attraversato una porzione enorme della mia vita e delle mie energie. Era circa il 2001 quando per la prima volta mi sono avvicinato, spinto dalla passione per il fantasy che mi ha accompagnato sin dagli anni della scuola, al mondo del gioco di ruolo dal vivo. Ricordo l’assoluta libertà nell’esprimere le mie passioni, da quella per la recitazione, passando per la storia medievale fino alla vera e propria attività fi-

sica, ricordo eventi che hanno aggregato prima decine e poi centinaia di ragazzi, ragazze, bambini e adulti. Le associazioni che ho frequentato prima di decidere di promuovere il mio progetto si sono susseguite negli anni, dandomi un bagaglio di bellissime esperienze che ritrovo quotidianamente nei “veterani” come me e che, da Presidente, vorrei vivessero le ragazze e i ragazzi che si avvicinano al gioco di ruolo dal vivo

per la prima volta. Infatti il cuore pulsante di Outopia, al di là dei combattimenti, dell’interpretazione, dalle sessioni di gioco e dalle nottate passate a masterizzare gli eventi e scrivere l’ambientazione, potrebbe essere riassunto con una sola parola: aggregazione. E’ questa infatti la sfaccettatura più bella di chi condivide una passione, qualsiasi essa sia. Nel nostro, di progetto, l’aggregazione si esprime attraverso concetti semplici, un’organizzazione composta da persone che si impegnano quotidianamente per la riuscita di Outopia, la predilezione per il realismo che, a mio personale avviso, contri-


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buisce a ridurre la distanza tra l’interazione in gioco e quella nella vita e la riqualificazione di siti di interesse storico-naturalistico di cui il Lazio è ricco, cornice unica dei nostri eventi. Altro tratto di distinzione a cui tengo particolarmente è l’accessibilità alla vita dell’associazione, sia dal punto di vista economico (rivolgendoci anche a giovanissimi credo sia fondamentale), sia dal punto di vista logistico; non siamo individui che si danno appuntamento all’evento ma soci (e alcuni di noi, anche grazie ad Outopia, amici) che vi si recano assieme, superando le inevitabili difficoltà logistiche. Per quanto riguarda la parte, per così dire, anagrafica, Outopia nasce nel 2010, in quattro anni abbiamo svolto decine di live, tra taverne ed eventi all’aperto e conta, ad oggi, circa un centinaio di iscritti, cosa che ci consente di evitare la disper-

sività degli eventi caratterizzati da numeri ben più ingenti e di concentrarci sull’evoluzione e la caratterizzazione di ogni singolo giocatore, per regalare un’esperienza di gioco il più personale possibile ad ognuno e fare in modo che anche i neofiti riescano a trovarsi immediatamente a loro agio. Disponiamo poi di contatti Facebook dal quale interagiamo quotidianamente e di un sito internet che ritengo siano una buona finestra per chi vuole avvicinarsi ad Outopia. A conclusione di questa breve e inevitabilmente incompleta pre-

sentazione vorrei esprimere un’ultima riflessione, che ha poco a che vedere con Outopia in particolare, ma che si riferisce al mondo del gioco di ruolo dal vivo in generale. La fantasia è un bene inestimabile, ma ancor più prezioso è allenare, coltivare e veder crescere questa fantasia, e se esiste un modo per evitare che essa scivoli via con gli anni e l’età adulta, questo è proprio il gioco di ruolo. “L’immaginazione al potere!” direbbe qualcuno. Giovanni Russo


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I PROGETTI DI MARCO GIOVANNI CERRI

www.marchettodisegnatore.blogspot.it - Su Facebook: Marco Giovanni Cerri

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iao a tutti, sono Marco Cerri e mi occupo di fumetti, Ho seguito i corsi di fumetto e sceneggiatura con l’Accademia Disney e da novembre 2013 a fine maggio 2014 ho frequentato il Corso Accademico presso l’Accademia Europea di Manga in Toscana, dove ho conseguito il diploma in “Tecnica Manga”. Dallo scorso anno collaboro come illustratore di E-Book con l’Editore Mnamon (www.mnamon.it) che mi ha pubblicato la mia seconda opera a fumetti “Vita da fumettista-corso base” 1 di 2 in E-book.

Nel fumetto in questione parlo di come si imposta una storia a fumetti, partendo dalle basi di anatomia, passando per le fasi di inchiostrazione e retinatura, oltre che la colorazione e qualche accenno alla scrittura per questo tipo di media. “Vita da fumettista” lo trovate sia in cartaceo presso Cerebro Editore che in versione digitale presso Mnamon e tutte le librerie online, sia per Apple che per Android. Inoltre, da settembre dello scorso anno, sono il Caporedattore di Co MIX un progetto nato fra autori esordienti che vuole diventare una vera


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e propria Rivista digitale. Abbiamo iniziato con la pubblicazione di strips umoristiche sul blog di redazione www.redazionecomix.blogspot.it già

dall’inizio di quest’anno, puntualmente ogni sabato (ora siamo fermi per la pausa estiva ma ricominceremo dal primo sabato di settembre regolar-

mente) e stiamo preparando il primo numero della Rivista effettiva. Siamo in cerca di nuovi autori, quindi se credete di essere all’altezza di proporre qualche vostro elaborato per un’eventuale pubblicazione, scriveteci a redazionecomix@outlook.it con oggetto “Proposta di pubblicazione”. Da settembre dello scorso anno sono docente di sceneggiatura e scrittura creativa, presso il portale IMIM (www.imim.it) sul quale ogni mese viene pubblicata una nuova lezione. Se vi interessa poi approfondire le lezioni ivi pubblicate possiamo parlare di argomenti di approfondimento e coreggere insieme i vostri lavori sul blog www.loscrittorecreativo.blogspot.it . E da ultimo visegnalo il

mio blog personale su cui potrete seguirmi tramite newsletter e iscrivendovi come “Lettore” che è www.marchettodisegnatore.blogspot.it. Qui carico periodicamente nuovi lavori e progetti a cui lavoro... Sperando di aver fatto cosa gradita con questo articolo spero di sentire presto la vostra vicinanza da una parte o dall’altra! Grazie dell’attenzione e buon fumetto a tutti! Marco Giovanni Cerri


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GIOCARE A KLIN ZHA COME UN VERO KLINGON www.klinzha.it - Su Facebook: Italian Klinzha Society - Ass. Culturale

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i siete mai chiesti cosa fa un Klingon nel tempo libero (ammesso che abbia del tempo libero...)? Per esempio può rilassarsi con un’agguerrita partita a Klin Zha! I Klingon sono una razza aliena guerriera dell’universo di Star Trek molto amata dai fans di tutto il

mondo. La cultura e le abitudini Klingon sono state raccontate in oltre 40 anni di storia fantascientifica, in telefilm, film, fumetti e romanzi. Ed è proprio in un romanzo, dal titolo “The Final Reflection” di John M.Ford pubblicato nel 1984, che si parla per la prima volta del gioco del Klinzha. Nel

romanzo si racconta della versione Kinta del gioco, “dal vivo” con guerrieri armati in carne ed ossa che si affrontano in scontri corpo a corpo all’ultimo sangue, su una scacchiera triangolare, guidati da due Master (uno per schieramento). Nella sua versione da tavolo il Klin Zha è un gioco per 2 giocatori in cui si può riconoscere una versione (molto rielaborata) dei tradizionali scacchi terrestri ed è ispirato alla cultura del popolo Klingon. Lo scopo del gioco è quello di conquistare una pedina specifica dell’avversario, il Goal, che rappresenta la bandiera dello schieramento. Ogni giocatore ha

a disposizione una serie di pedine ognuna con un proprio movimento specifico, il campo di gioco è una scacchiera di forma triangolare composta da 9 caselle per lato. Esistono diverse forme di Klin Zha a seconda delle varianti alle regole o alla scacchiera; il gioco standard, quello da noi praticato, viene definito OPEN KLIN ZHA, espressione massima di uno scontro all’ultima mossa tra due schieramenti Klingon svolto su un tavolo da gioco. Il Klin Zha è un gioco con poche e semplici regole, si impara facilmente ed incarna appieno lo spirito tipico del popolo Klingon: combattività, strategia e


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onore. La libertà di schierare in partenza le proprie pedine senza dover seguire uno schema predefinito (come succede per esempio negli scacchi tradizionali) rende ogni partita diversa dalle altre e porta ad affrontare nuove tattiche, rendendo ogni scontro una sfida da affrontare con astuzia. L’onore di un Klingon si misura anche in base a come vince o perde un incontro e il prestigio di un guerriero è dato dalla sua combattività, dal non sottrarsi ad uno scontro leale ma spietato... ovviamente si parla sempre di Klin Zha: pedine e scacchiera! La promozione del gioco è anche comunicare la giusta mentalità nel giocare. E’ vero che si parla di onore e gloria Klingon, perché questo è lo spirito con cui un giocatore si immerge nel mondo ludico del Klin Zha; fa parte del gioco immedesimarsi in un guerriero Klingon, agire come un Comandante a capo di una flotta di navi ma sempre nel rispetto dell’avversario, allenando la mente alla strategia con il solo

scopo di divertirsi e passare del tempo con gli amici. Dal 2002 il Klin Zha è promosso in Italia dall’Associazione Culturale “Italian Klinzha Society”, che si impegna a diffondere il gioco partecipando a fiere ludiche e organizzando tornei. La versione delle regole proposte dall’Associazione (che potete trovare sul sito) è il risultato dello studio di regole americane tradotte e giocate risolvendo gli esistenti problemi di incongruenza. Le prime versioni di gioco, infatti, portavano spesso a situazioni di stallo che rendevano le partite lente e poco coinvolgenti. Due anni di partite-test hanno portato alla stesura del regolamento definitivo, che permette un gioco semplice, veloce e soprattutto divertente. Possiamo quindi con tutta ragione dire che quella proposta da Italian Klinzha Society è la versione italiana del gioco del Klin Zha. Klinzha Staff


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ALBERTO DIAMANTI, SCRITTORE PER CASO Su Facebook: Alberto Diamanti / Il Giocoliere di Parole

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iao a tutti i lettori di JAPANIMANDO! Mi presento: sono Alberto Diamanti, abito ad Arezzo e ho scritto un libro. “E allora?” direte Voi... “Cosa c’é di tanto particolare?” In quello che ho appena detto, proprio nulla... la particolaritá sta nel fatto che io...: - non sono uno scrittore; - ho fatto un libro per bambini in rima, assolutamente per caso; - in soli sei mesi dall’uscita ho avuto 10 riconoscimenti nei premi letterari (tra libro e inediti) assolutamente inaspettati e tantissime bellissime recensioni sul web, che mi hanno anche accostato a grandi personaggi della letteratura per l’infanzia... Tutto vero? Certo, anche se io ancora sono incredulo di fronte al successo di critica e nei premi letterari... ma... ricominciamo dall’inizio con ordine, per capire un pò di più (insieme a Voi) che cosa mi é successo... Tutto inizia nel 2009, quando io e mia moglie Stefania abbiamo deciso di adottare un bambino... e così è arrivato Stefan, un bimbetto vivacissimo (anche troppo...) proveniente dalla Russia. Ebbene, questa meravigliosa esperienza (che comunque, non nascondo,

irta di difficoltá...) mi ha fatto avvertire la necessità di trasmettere a mio figlio dei valori, i veri valori della vita: pace, amicizia, rispetto, uguaglianza E lo strumento con cui, assolutamente per caso, ho concretizzato tutto ciò, é stato la poesia in rima, anche se di poesia e rime... non ne sapevo nulla! Senza nessuna esperienza di scrittura alle spalle, infatti, ma spinto da un’enorme viglia comunicativa, ho scritto nell’estate scorsa (2013) 25 componimenti in rima, con un linguaggio ‘dei’ e ‘per’ i bambini, delle storie dove in ognuna risiede un messaggio da dare al piccolo lettore, che si concretizza in quei valori di cui parlavo prima. Così è nata questa raccolta, che poi alcuni amici, a Dicembre 2013 mi hanno convinto a pubblicare in un libro, che ho intitolato IL GIOCOLIERE DI PAROLE. In realtá ‘il giocoliere’ sono io, un padre che gioca con le parole per trasmettere dei pensieri positivi al proprio bambino, usando metafore e personaggi fantastici per costruire delle storie ‘con dei piccoli insegnamenti di vita. Insegnamenti che poi sono alla base dell’etica civile, ma che troppo spesso dimentichiamo, in


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questa era dominata dai ‘social media’, a vantaggio di tematiche molto, molto più leggere.

Non dimentichiamoci che i bambini nati in questa era dominata da intense e rapidissime innovazioni

INFO PREMI LETTERARI “Il Giocoliere di parole”, si è classificato nel mese di dicembre 2013, al terzo posto del concorso letterario “Il Natale” dell’Archoclub Patti (Messina), ricevendo speciale menzione della giuria, e a fine gennaio 2014, uno dei racconti del libro (“I quattro generali”) si é classificato in semifinale al Trofeo PENNA D’AUTORE, ricevendo Speciale Menzione d’Onore. A fine febbraio 2014, tre inediti dell’Autore vengono selezionati nel concorso Romagna Book Festival. Nei primi gg.di marzo 2014, “Il Giocoliere di Parole” si classifica al terzo posto del Premio culturale nazionale “UnicaMilano”, e un inedito, “La bambina ed il lungo stradone” si classifica in finale al Concorso Letterario “Mamma mia! (“Les Cahiers du Troskij Café”). Sempre nella prima metà dimarzo 2014, “Il Giocoliere di Parole” si aggiudica il “Premio Speciale Letteratura per l’Infanzia” del “Premio Letterario Caterina Martinelli”, ed a metá aprile, un inedito “La bambina e il respiro del mare” si classifica al terzo posto della sezione poesie del concorso “Granelli di parole”. Nel mese di Maggio 2014, “Il Giocoliere di Parole” riceve la “segnalazione” per le poesie per bambini e genitori al Premio Letterario “La Tavolozza” 2014 di Pontedera”, e si classifica al Primo Posto del Concorso Letterario dell’Associazione Culturale Luce dell’Arte di Roma. Nello stesso mese, l’inedito “Il seme della bontà” (“La Via Crucis vista dagli occhi di un bambini ai tempi di Gesù”) viene selezionata per l’antologia del concorso letterario “VERSI IN VOLO”. A fine Giugno 2014 nasce il primo ‘spin-off’ dedicato ad un componimento del libro, “La Formichina Giramondo” (Edizioni EDIGIO’), con le illustrazioni di Luana Piovaccari. Nel mese di Luglio 2014 il testo “La bambina ed il lungo stradone” sì classifica al 1° posto del “Contest letterario Oubliette magazine”.

sul fronte della comunicazione, hanno più che mai bisogno di un dialogo diretto con il mondo degli adulti, che hanno il dovere di trasmettere ai più piccoli i sani principi per una societá più giusta e più civile. I racconti de “Il Giocoliere di parole”, sono componimenti in rima, a metá tra poesia e fiaba, solo in apparenza destinati ad un pubblico di bambini, in quanto offrono anche agli adulti (genitori/educatori) degli spunti di riflessione e di dialogo con il mondo dell’infanzia. Sono “storie con quel finale che tutti vorremmo”, ma che solo la fantasia dei bambini riesce a trasformare magicamente in realtá, anche se fatta solo di parole... E così è nato il mio libro... in soli sei mesi ho avuto tante bellissime cri-

tiche e lusinghiere recensioni sul web, che hanno accostato i miei componimenti alle scritture di personaggi illustrissimi della letteratura per l’infanzia (Andersen, Rodari, Esopo... forse hanno anche un pò esagerato!)... Ma la cosa ancor più straordinaria è che in soli 6 mesi, tra libro ed inediti ho avuto 10 riconoscimenti nei premi letterari, dato che all’uscita del libro, per puro diletto e senza pretese, mi sono iscritto a diversi premi letterari... Ecco... questa è la storia ....Vi aspetto tutti sulla pagina Facebook del libro dove potrete saperne molto di più. Ciao a tutti e grazie per l’attenzione! Alberto Diamanti


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PARLIAMO DI “BRAD BARRON”

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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a Malora! Arrivano i Morb!” Questa frase rappresenta al meglio il protagonista della serie di cui vi parlerò nelle righe successive. Prima però conosciamo meglio il suo autore. Tito Faraci è uno degli sceneggiatori più importanti del fumetto italiano. E’ stato autore di numerose storie pubblicate in Italia come Topolino, Diabolik (con 29 storie dal 2001 al 2013), Martin Mystère, Zagor, PKNA (ovvero le Nuove Avventure di Paperinik, con 18 storie dal 1997 al 2000) Dylan Dog (con 18 storie dal 1999 al 2010), Magico Vento, Lupo Alberto, Nick Raider (con 12 storie dal 2001 al 2004) e Tex (con 8 storie risalenti al 2007, 2009/2010 e 2012). Durante la sua carriera, si è poi occupato di alcune storie per i fumetti americani come L’Uomo Ragno, Devil e Capitan America. Nel maggio del 2005 inizia la pubblicazione di una serie creata da lui per soggetto e sceneggiatura, formata da 18 numeri (più 6 albi speciali) che si intitola “Brad Barron”. La periodicità è mensile e ha avuto fine nel 2006. Questa storia vanta i disegni e le chine di grandi disegnatori italiani di casa Bonelli, come: - Bruno Brindisi (Dylan Dog,Tex, Le Storie, Nick

Raider); - Walter Venturi (John Doe, Detective Dante, Demian, Color Zagor, Il Grande Belzoni); - Alessandro Bignamini (Mister No, Greystorm, Orfani); - Anna Lazzarini (Gregory Hunter, Legs Weaver, Agenzia Alfa); - Alessandro Nespolino (Nick Raider,Volto Nascosto, Magico Vento, Shangai Devil); - Giovanni Bruzzo (Mister No,Tex) e molti altri. Le copertine sono realizzate graficamente da Fabio Celoni (Dampyr, Dylan Dog) come anche il contributo di 12 pagine a fumetti, presente alla fine

dell’ultimo albo della serie. In breve qui di seguito, vi racconterò la trama di questa magnifica serie. Ci troviamo negli Stati Uniti degli anni ‘50. L’America è appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale quando nel 1956, la terra viene invasa in maniera completa e spietata da Alieni di nome Morb; tutti gli umani rimasti in vita vengono catturati e segregati nelle immense navicelle aliene. Ogni uomo e donna fatto prigioniero indossa un numero indicativo e un collare chiamato “il custode” che, nel caso in cui il soggetto

tenti la fuga o la semplice ribellione, provocherà una potente scarica elettrica. Le cavie vengono costrette ad estenuanti e dolorosi esperimenti che prevedono lo studio della mente e del corpo, mentre i soggetti più forti vengono costretti a lottare in un arena contro creature spaventose e assassine, sotto gli sguardi divertiti e incuriositi dei Morb. Ogniqualvolta che, uccidendo il mostro, il soggetto esce vincitore dallo scontro, la volta successiva affronterà un livello sempre più difficile, finché arrivato allo stremo delle forze non resterà ucciso. Il numero 9, Brad Barron, (che scopriremo nei seguenti numeri essere uno scienziato/biologo e un ex militare che ha partecipato alla sbarco in Normandia) è soggetto di particolare interesse per gli Alieni, poiché supera brillantemente ogni prova a cui viene sottoposto dimostrando forza fisica e mentale, determinazione, volontà, grande intelligenza e una grande capacità di incoraggiare e unire i suoi simili di fronte al pericolo. Tutto questo affascina molto i Morb che si chiedono come mai non hanno riscontrato simili comportamenti in altri umani. Questo, oltre ad intensificare sul soggetto la po-


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tenza del controllo mentale, degli esperimenti, dei controlli e delle prove nell’arena sempre più dure e spettacolari per il pubblico alieno, li porterà a cercare di capire le emozioni del numero 9: cosa prova, cosa pensa, cosa rimpiange, cosa desidera. Decidono quindi, di mettere in scena un grande spettacolo per gli scienziati, facendo scendere Brad Barron dalla loro astronave, in una piccola cittadina ridotta ormai in macerie. Controllato da micro telecamere volanti aliene, viene costretto ad affrontare forse l’avversario più temibile di tutti: un altro uomo. Durante il combattimento Brad si ferma appena in tempo per non ucciderlo; i Morb

gli danno una potente scarica elettrica mettendolo in ginocchio, permettendo così all’altro uomo di terminare lo scontro, ma non è quello che accade. L’uomo rompe il custode del numero 9 sacrificando la sua vita per liberarlo. Brad uccide i Morb di guardia, distrugge le telecamere spia e scappa dirigendosi subito a New York, in cerca di sua moglie Gloria e sua figlia Lucy. Non trovandole parte alla loro ricerca, sfruttando la paura di averle perse come forza per affrontare la minaccia aliena. Cito di seguito una frase di Brad che chiude il primo albo della serie: “Avevo un mondo e l’ho perso. Avevo una città e

l’ho persa. Avevo una famiglia e ho perso anche quella. Ma adesso so di avere ancora qualcosa… qualcosa di importante. Ho la mia rabbia che è la mia forza. Ho la mia libertà che non mi lascerò mai più togliere. E ho la speranza di ritrovare mia moglie e mia figlia… la mia famiglia. Nessun uomo, da solo, può salvare il mondo… ma qualcuno dovrà pur cominciare.” Durante i successivi numeri Brad Barron affronterà numerose volte i Morb, che lo cercano insistentemente per renderlo di nuovo schiavo; scoprirà inoltre che l’ecosistema animale e vegetale del pianeta è compromesso geneticamente da quello alieno.

Scoprirà che indisturbate, nascono e si diffondono piante viventi carnivore, e che si evolvono incroci bizzarri e pericolosi di razze animali.Verrà poi a conoscenza del fatto, che gli alieni hanno precedentemente conquistato razze e mondi ben più sviluppati e superiori di quello della terra, e che i Morb hanno un loro Dio che chiamano “L’Unico”, un essere formato da un’unica enorme testa che controlla telepaticamente i suoi sottomessi. Durante la sua estenuante ricerca, Brad incontrerà diversi superstiti non tutti buoni e leali, fino ad incontrare negli ultimi numeri, un vero e proprio esercito di sopravvissuti con armature e armi che utilizzeranno per ribellarsi ai Morb. Ho deciso però di non dirvi come termina questo fumetto. Lascerò che la curiosità vi spinga ad iniziare a leggere questa serie, per sapere come finisce la storia. Questa è una di quelle serie che rileggo sempre molto volentieri, non solo per la bellezza della storia di fantascienza, ma per tutto l’insieme. Partendo dall’idolo, il personaggio principale che ricorda un George Clooney hai tempi di “Dal tramonto

Dal 2009, ogni mese gratuitamente, in Via Mar dei Sargassi n. 68, presso il Parco del Canale dello Stagno di Ostia Lido ed i Parchi della Colombo di Acilia (Roma)


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all’alba”, oltre ai disegni degli scenari post-apocalittici, c’è da ammirare la meticolosità delle ricostruzioni di intere città e cittadine statunitensi degli anni 50, come la cura al dettaglio e l’intera grafica di tutta la serie. A questo c’è da aggiungere che l’intera storia,

pur essendo concentrata sull’arrivo e le relative conseguenze di una razza aliena, non resta sulla classica fantascienza, ma spazia dall’Horror al Thriller, al Western e al Trash, dando vita ad una lettura piacevole e mai noiosa e ad una sceneggiatura coinvolgente, ricca

d’azione, originale pur mantenendo un certo classicismo, piena di effetti speciali e di effetti sorpresa. Il monologo interiore del protagonista riportato nelle didascalie (che saranno meno evidenti rispetto al primo numero) regala alla narrazione un percorso preciso, guidato dalle emozioni passate e presenti di Brad, che danno evoluzione alle vicende di ogni storia. La stessa ossessione della ricerca della propria famiglia, che viene costantemente ricordata in flashback o in didascalie, riesce a causare nel lettore un certo immedesimarsi nel protagonista, che altrimenti da solo risulterebbe a volte un po’ spocchioso e antipatico. I disegni dell’intera serie sono a dir poco fantastici. Ogni disegnatore esprime il proprio stile al meglio, dando vita a vignette e scene così ben curate e dettagliate da sembrare reali, che legano perfetta-

mente alla sceneggiatura e al ritmo incalzante, a volte quasi frenetico. Dalla ricostruzione degli ambienti desolati di un America messa al tappeto dagli invasori alieni, si nota la particolare e accurata ricerca iconografica, usata dai vari disegnatori per rappresentare al meglio i segni della guerra, evidenti sul suolo, sui palazzi e sui monumenti. Le copertine magnificamente realizzate e colorate con cura da Celoni, racchiudono ed esprimono al meglio il contenuto di ogni albo. Ogni costa poi, ha un particolare disegnato a colori, che sommato a tutti e 18 i numeri da vita al volto del protagonista, Brad Barron. Questa è l’unica serie della grande casa editrice italiana, ad avere questa caratteristica ed è anche per questo che questa collana resta eccezionale dopo tanti anni dalla sua uscita. Nel complesso quindi, questa resta una bella serie, molto curata e avvincente, che rimarrà nei ricordi e negli annali del fumetto italiano non solo per il successo che ha avuto, ma anche per il fatto che fu la prima serie della Sergio Bonelli Editore ad essere pensata, scritta e illustrata per concludersi nell’arco di 18 storie mensili. Federica Belloni


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IL “BATMAN” ITALIANO

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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nche il più distratto dei lettori di comics sa che l’anno in corso è un anno particolarmente ricco di celebrazioni. Tra i tanti personaggi festeggiati un posto di rilievo non può non spettare al Cavaliere Oscuro, il Batman di Bill Finger e Bob Kane arrivato a tre quarti di secolo di storie a fumetti. Com’è noto, la genesi del personaggio è rimasta per certi versi sempre in una zona d’ombra ed è basata su un vero e proprio furto di proprietà creativa. Bill Finger infatti ebbe da subito un ruolo fondamentale, aiutando Robert Khan (in arte Bob Kane) a modificare un banalissimo super eroe in tutina rossa stile Flash Gordon (Bird-Man) in un cupo giustiziere dalla maschera con le inquietanti orecchie a punta, con mantello e calzamaglia scuri che lo celavano tra le ombre dei vicoli bui. Come se non bastasse, Finger progettò origini e ambientazioni, decidendo, felicemente, di non confe-

rirgli nessun potere sovraumano e diede un apporto praticamente esclusivo nella invenzione degli elementi che avrebbero fatto la fortuna del “Bat-Man” (come fu battezzato il personaggio) come la mitica Batmobile ed una incredibile e geniale galleria di “Cattivi” come il Pinguino e l’Enigmista. Nonostante questo, Bob Kane riuscì a spingere la National Periodicals, antesignana dell’attuale DC Comics a redigere un contratto che lo nominava per sempre creatore unico. Per questo motivo il povero (in tutti i sensi!) Finger non vide mai un dollaro dei milioni guadagnati col merchandising legato al “Pipistrello” e solo recentemente ha goduto di un piccolo risarcimento morale postumo con la pubblicazione,per ora formale, del suo nome tra i credits di Detective Comics n° 27 Special Edition (numero commemorativo gratuito uscito negli Usa il 23 luglio 2014). Quella che vogliamo raccontare


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brevemente in questo articolo, però è la storia di un ritardo, il ritardo di 7 anni nell’inizio della saga di Batman in Italia a causa del quale mentre nel resto del mondo, l’alter-ego di Bruce Wayne spegne le sue 75 candeline da noi è ancora un arzillo signore di 68 anni. La storia editoriale di Batman è inevitabilmente simile ad un’avventura. Furono le Edizioni Milano (poi Mondiali) a porre per prime gli occhi sui supereroi provenienti dai comic book americani. Si trattava di una confezione editoriale spartana con albi di piccolo formato composti di sole 8 pagine, di cui la prima (stampata a colori) fungeva anche da “cover”. Eppure proprio sul n° 19 della collezione Uomo Mascherato di quella Casa Editrice (con una data incerta ma presumibilmente nel 1946) usciva un albetto intitolato “Il satanico Dr.” Quello raffigurato in copertina era senza ombra di dubbio Batman, il personaggio creato nel 1939 per l’albo Detective Comics n° 27 della National e la storia

interna era tratta dal n° 29 della stessa collana. In realtà, l’Uomo pipistrello e le sue origini erano del tutto sconosciute al pubblico dei lettori italiani e vedere questo tizio sbucare dal nulla senza conoscerne le origini non ne favorì la comprensione. Nella prima serie della Collezione Uomo Mascherato, il misterioso giustiziere faceva altre tre apparizioni, tutte nel 1946, sui numeri 23, 24 e 28, nel quale finalmente verranno rivelate le sue oscure origini. Questi albi hanno l’indubbio merito di rappresentare la prima apparizione assoluta di Batman in Italia, ma purtroppo il nostro eroe ne esce con le ossa rotte. Deve infatti sopportare delle orrende copertine (tranne l’ultima ricalcata da una di Adventure Comics) e la lucidatura dei disegni di Bob Kane, oltretutto rimpiccioliti in formato francobollo. Com’era d’uso all’epoca, persino il nome fu cambiato e si scelse quello di Ala d’Acciaio. Non è chiaro il motivo per cui si optò per questo appellativo: non fu

mai un soprannome dell’uomo pipistrello, né Batman aveva qualcosa a che fare con l’acciaio, non era “infrangibile” come Superman né indossava un costume metallico; probabilmente il termine “ala” fu scelto per l’ampio mantello, mentre l’acciaio voleva richiamare proprio Superman, (in quel periodo chiamato L’Uomo d’Acciaio) ma siamo, ovviamente, nel regno delle ipotesi, tutte più o meno valide. Il problema è che a Batman non fu cambiato solo il nome, ma anche il colore del costume: risale a questi anni, infatti, l’insana idea di colorargli di rosso la tuta che in originale era grigia, idea che resisterà per molti anni (oltre al costume, a volte anche il mantello veniva colorato di rosso, mentre in altre occasioni rimaneva blu) affiancata a quella ancora più ingenua di un Robin (il giovane partner di Wayne) in costumino rosa che di certo non doveva incutere troppo timore nei criminali. Ala d’Acciaio fu presto abbandonato per altri nomi di dubbia presa come Il Fantasma (con Robin che divenne L’Aquilotto) e con questo nuovo nome approdò sulle pagine del settimanale Urrà e sulla seconda serie della Collezione Uomo Mascherato. Come si vede, fino a questo momento non si può certo affermare che la popolarità del personaggio fosse alle stelle ma le cose

erano destinate a cambiare in maniera radicale. Nel 1954, infatti, Arnoldo Mondadori rileva i diritti della National per l’Italia. All’inizio si concentra quasi del tutto su Superman e sulle serie strettamente collegate di Superboy, Jimmy Olsen e Lois Lane accantonando momentaneamente gli altri personaggi della National. Per questo motivo, la ricomparsa di Batman avverrà solo nel n° 33 (del 31 luglio 1955) degli Albi del Falco in cui Il Pipistrello e Robin si esibiscono al fianco dell’eroe di Krypton nella storia “Nembo Kid, il Pipistrello e Robin” (Superman and Robin da World’s Finest Comics n° 75 del marzoaprile 1955). In effetti,fino al numero 105 degli Albi del Falco, Mondadori continuerà a proporre il Pipistrello solo nelle storie in sinergia con Nembo Kid, tratte da World’s Finest. Proprio in questo numero, però, finalmente Batman riconquisterà il suo nome originale Per trovare la prima storia “a solo” di Batman (“Batman City U.S.A.”)sul periodico i lettori dell’epoca dovranno attendere il n° 106 del 27 aprile 1958. Però le circostanze gioveranno alla causa: il grande successo ottenuto dagli Albi del Falco permette ora di passare ad una cadenza settimanale e questo consente di ricavare maggiore spazio anche per


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l’altro grande eroe della National. Con Albi del Falco settimanale, cui si aggiunge dal giugno 1960 il mensile Superalbo Nembo Kid (poi ribattezzato Batman- Nembo Kid) si arriva ad una situazione felicemente imbarazzante. Il materiale originale comincia a scarseggiare, cosicchè Mario Gentilini (direttore responsabile della Arnoldo Mondadori) si accorda

con la National ed inaugura una produzione italiana di Superman, affidata allo sceneggiatore Pier Carpi e ai migliori disegnatori della sua Casa Editrice (Leo Cimpellin, Enzo Magni, Carlo Cossio e Marco Rota, artisti di valore ma non sempre a proprio agio con le dinamiche dei supereroi). Per un certo periodo la svolta non coinvolge le testate di Batman perché le storie americane risultano ancora più che sufficienti. Tuttavia Batman, figurerà come alleato di Nembo Kid in tre "avventure italiane" uscite nel 1964. Su Superalbo Nembo Kid n° 51 del 1964, appare un altro team-up (sempre di Carpi e Rota) “L’Invincibile Orango” nel quale esordirà anche la Bat-Amazzone (Batwoman) che dà una mano ai “maschietti”

contro l’enorme scimmione-automa controllato dal malvagio scienziato Lex Luthor. Sempre di Marco Rota è la parte artistica di quella che può essere considerata a pieno titolo la prima storia italiana di Batman, ovvero “Città di argilla” (che appare su Batman-Nembo Kid n° 83 del 1966). Sul n° 85 che tra l’altro chiude la collana, toccherà a “Circe spietata”, l’unica storia del Pipistrello disegnata da Leo Cimpellin. Alla metà del 1966 Enrico Bagnoli, disegnatore che ha al suo attivo collaborazioni con editori francesi, britannici, tedeschi e americani, viene ingaggiato da Mondadori per assumere la direzione editoriale de Gli Albi del Falco-Nembo Kid. Ben presto Bagnoli inizia la sua opera di rinnovamento. La testata diventa Superman-Nembo Kid e finalmente, dopo un’attesa interminabile, comincia a campeggiare sul petto dell’eroe la mitica “S”. La strada italiana non viene abbandonata e sul n° 571 appare una storia con Superman e Batman intitolata “Il Superfuorilegge” illustrata da Sergio Tarquinio.Verso la fine del 1966, mentre la BatMania si sta diffondendo anche in Italia, soprattutto grazie alla serie TV e al film interpretato da Adam West e Burt Ward, per sfruttare la popolarità del personaggio si decide di dar vita a un mensile

(nel classico formato comic book) specificamente dedicato all’Uomo pipistrello. Il primo numero porta la data del 12 dicembre 1966 e sfoggia una copertina illustrata dallo stesso Bagnoli in collaborazione con Antonio Toldo, e reca con sé un cambiamento epocale: la calzamaglia di Batman appare ora grigio viola come nell’originale, e non più rossa come è stata durante tutti gli anni precedenti della gestione Mondadori. La stragrande maggioranza delle storie pubblicate è di origine USA ma c’è spazio anche per qualche avventura di produzione italiana. La prima è “Lo Spettro” (sul n° 4 del 12 marzo 1967) ed è firmata da Paul e Peter Montague”, pseudonimo dietro al quale si celano i fratelli pisani Paolo e Piero Montecchi. Sono loro i principali ispiratori grafici del Batman tricolore, cui danno un look decisamente più europeo, ispirandosi all’attore francese Alain Delon per tratteggiare il volto di Bruce Wayne. Le sceneggiature vengono affidate ancora a Pier Carpi al quale viene affiancato Roberto Catalano Uno dei pochi punti di forza di queste storie è costituito dai personaggi femminili, sempre molto sensuali. Ne “L’Artiglio della Gatta, pubblicata sul n° 11 del 9 luglio 1967, i Montecchi ritraggono la sinuosa e bruna Gatta (Catwoman), e la bionda


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detective Myrna Morris. Sempre avvalendosi degli stessi sceneggiatori, I Montecchi disegnano diverse altre storie di Batman: “Il Grande colpo della notte di Natale”, “Maleficus elimina Batman” “La bomba esplode!”, “La cassaforte esplosiva”, “La Tela del ragno” e “Governante fidata”. Il sottoscritto ha letto molte di quelle storie e, francamente, non le ha trovate di buon livello qualitativo anche perche lo stile dei fratelli Montecchi non aveva una grandissima varietà. Sergio Tarquinio si incarica, invece dei disegni per “L’Impronta del Fantasma” e “La Sparizione di Robin”. Sempre per cavalcare l’onda “camp” vengono realizzate le mini-biografie a fumetti

del Batman e Robin televisivi: Bagnoli e Toldo tratteggiano “La storia di Adam West” mentre i Montecchi disegnano “La storia di Burt Ward”. Nel 1968 infine, Enrico Bagnoli intesse un rapporto di collaborazione con l’industria petrolifera Total e, sotto l’egida di Mondadori pubblica “Un’Avventura di Superman e Batman – S.O.S. Terra cerca petrolio”. Si tratta di un albo promozionale di 12 pagine (che ovviamente non completai mai!) che poteva ospitare 15 figurine a colori, le quali formavano in sequenza la storia del titolo. I testi sono presumibilmente del solito Carpi e i disegni degli immancabili fratelli pisani. Con il n° 58 del 27 aprile 1969, Enrico Bagnoli la-

scia la direzione di Batman. Il ciclo delle storie italiane con il personaggio creato da Finger e Kane si chiude con una coda postuma, otto mesi dopo quando viene ristampata la storia “Governante fidata” dello staff di Bagnoli. Il Batman di Mondadori sospende le pubblicazioni il 29 marzo 1970. La piccola epopea del Batman “italiano” si consuma quindi abbastanza rapidamente ma la storia del personaggio è ancora lunghissima e ricca di eventi grandiosi e di pericolose cadute. D’altra parte una vita durata 75 anni non può essere immune da pecche e non può essere tutta idilliaca. Per ora, ci fermiamo qui a quel giorno del 1970. Poi vennero la Williams, la Cenisio, la Play

Press, la Planeta/De Agostini che idealmente si passarono la fiaccola fino a consegnarla alla RW Lion per una corsa che noi lettori speriamo non abbia mai fine perché ormai il tenebroso Cavaliere Oscuro occupa un posto intoccabile nel nostro cuore... Pietro Zerella


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LA LEGGENDARIA NASCITA DEL GIAPPONE www.tuttogiappone.eu - Su Facebook:Tuttogiappone

L’

universo fantastico giapponese è molto ben nutrito. Mitologia e folklore sono argomenti molto vasti che impregnano, ancora oggi, la società giapponese. Ad esse si

aggiungono poi numerose leggende urbane che, spesso, a loro volta, hanno radici nella mitologia nipponica. Anche il folklore, con le sue storie popolate di mostri, di personaggio sovrannatu-

rali, di animali fantastici, di eroi, trae le sue origini dal pantheon mitologico nipponico. Due sono le grandi religioni del Giappone, lo shintoismo e il buddismo. Prendendo elementi sia dall’una che dall’altra, la mitologia ci racconta delle vicende remote del Giappone, di un tempo in cui è difficile distinguere il mito dalla Storia. Tutte questi eventi sono raccolti in due libri fondamentali: il Kojiki (“Cronaca di antichi eventi”, scritto nel 712 d.C.) e il Nihonshoki che risale allo stesso periodo, ma che contiene elementi meno remoti, e più storici che mitologici, almeno nella sua seconda parte. L’imperatore del Giappone, a livello mondiale, fu l’ultimo monarca ad essere considerato una divinità. Fino al 1945, in-

fatti, l’imperatore giapponese era considerato il diretto discendente della dea del Sole, Amaterasu, nata da Izanagi e Izanami mandati sulla terra a creare, e popolare, le isole dell’arcipelago giapponese. Ma in tempi ancora più recenti, nella cultura popolare, gli anime, i manga, le letteratura, specie quella per l’infanzia, è ancora piena di riferimenti alla mitologia e al folklore. Per conoscere meglio questo argomenti, ogni mese proporrò una storia mitologia o una racconto folkloristico o una leggenda metropolitana. Iniziamo questo fantastico viaggio raccontando il Mito della Creazione, la Cosmogonia del Giappone. Secondo la tradizione, e contrariamente a quello che ci dice la Storia, il Giappone sarebbe stato creato dagli dei: ve-


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diamo come. Il Mito della Creazione All’inizio di tutto c’erano tre kami (divinità) invisibili: Amanominakanushi Il Signore del Paradiso, Takamimusubi e Kamimusubi. Dopo di loro si aggiunsero due altre divinità minori: Umashiashikabihikoji e Amanotokotachi. Questi cinque kami erano chiamati le “Separate Divinità Celesti”. A loro seguirono sette generazioni di Kami maschili e femminili. A quel tempo la terra era ricoperta da un brodo primordiale. Gli dei scelsero i due kami più giovani, Izanagi e Izanami, fratello e sorella, per creare il mondo e, a questo scopo, donarono loro una lancia ingioiellata. Dal ponte celeste, che collegava la Terra al Paradiso, Izanagi, la divinità maschile, agitò il fango primordiale con la lancia da cui, una volta ritratta, cad-

dero delle gocce di acqua salata. Da quelle gocce nacque l’isola di Onogoro. Le due divinità scesero quindi sulla terra e andarono a vivere sull’isola. Si sposarono ed ebbero otto figli che non erano altro che le otto isole del Giappone: Sado,Yamato (Honshu), Oki, Tsushima, Iki, Tsukushi (Kyushu), Iyo (Shikoku) e Awaji (da notare che non ci sono Hokkaido ed Okinawa che entrarono a far parte del Giappone molto più avanti). Successivamente ebbero altri figli, ma durante il parto del dio del fuoco Kagutsuchi, a causa delle bruciature riportate, Izanami morì e venne sepolta presso il Monte Hiba. Izanagi, folle di rabbia, uccise Kagutsuchi e questo episodio portò alla nascita di dozzine di altre divinità e altre nacquero dalle lacrime di Iza-

nagi stesso il quale decise di intraprendere un viaggio nel regno dell’Oltretomba,Yomi-tsu kuni, per cercare di portare indietro l’amata sposa e sorella. A Yomi regnava l’oscurità, ma riuscì a trovarla e, dopo tante insistenze, a convincerla a tornare nel mondo dei vivi. Izanami acconsentì con la promessa che Izanagi non si voltasse per vedere il volto della moglie; ma il dio, vinto dalla curiosità, si voltò e accese una torcia.Vide il corpo della moglie ormai in putrefazione e coperto di vermi: non esisteva più niente della bellezza di un tempo. In preda al terrore Izanagi fuggì inseguito da demoni che Izanami gli lanciò dietro con il compito di riportarlo da lei. Alla fine Izanagi uscì da Yomi e bloccò l’imboccatura della caverna con una grossa pietra. Dall’interno

la dea, piena di rabbia, gridò che avrebbe ucciso 1000 persone per ogni giorno senza il marito il quale rispose che per ogni giorno di lontananza avrebbe fatto nascere 1500 uomini. Fu così che nacque la Morte fra gli uomini. Izanami divenne il kami del mondo dei morti. Una volta scampato il pericolo, Izanagi sentì il bisogno di purificarsi e di ripulirsi da tutto il sudiciume incontrato a Yomi: si immerse nel fiume e cominciò a lavarsi. Ad ogni suo gesto, ad ogni veste che si toglieva, nascevano nuovi kami, ma tre di loro erano i più importanti e divennero protagonisti di molte successive storie della mitologia nipponica: Amaterasu, che nacque dall’occhio sinistro di Izanagi, Tsuku-yomi, dall’occhio destro, e Susanoo che usci dal naso. Izanagi decise di dividere il mondo tra questi tre fratelli: Amaterasu divenne la dea del Sole e dei Cieli, Tsuku-yumi divenne il dio della Luna e della notte e al fratello Susanoo spettò il regno del mare e delle tempeste. La tradizione vuole che discendente della dea del Sole Amaterasu sia poi il primo imperatore del Giappone, Jimmu, e poi tutti gli imperatori successivi compreso Akihito, l’attuale monarca. Cristiano Suriani


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CLAUDIO E “I GUARDIANI DEI CRISTALLI”

http://iguardianideicristalli.forumcommunity.net - Su Facebook: I Guardiani dei Cristalli

C

iao a tutti i lettori di JAPANIMANDO, mi chiamo Claudio Ciavarella ed ho 26 anni. Studio e lavoro come programmatore e sono qui oggi per parlarvi un

po’ della mia associazione di giochi di ruolo dal vivo: “ASD I Guardiani dei Cristalli”. Ma partiamo dal principio: iniziai a fare gioco di ruolo dal vivo nel 2005 quando decisi di intra-

prendere questa avventura fantastica su suggerimento di alcuni compagni della mia palestra di karate. Inizialmente era solo un passatempo ma poi, man mano che passava il tempo, divenne una vera e propria passione: girai molte associazione e presi parte anche a grandissime giocate di più giorni. Poi arrivò il 2011: in quell’anno, accumulata ormai esperienza in questo mondo, a causa di un periodo un po’ di fiacca del panorama del gioco dal vivo romano decisi, insieme al supporto della

mia ragazza, Claudia, di fondare, per proseguire questa avventura che per me e per lei era diventata una grande passione, l’associazione onlus “ASD I Guardiani dei Cristalli”. Iniziammo con una rimpatriata tra amici dove provammo un abbozzo di regolamento e la storia che sarebbe stata l’inizio di quest’avventura. Piaciuta la prima, fondammo a tutti gli effetti l’associazione e si partì seriamente a Settembre. E come qualcuno avrà potuto intendere, facendosi due conti, l’associazione potrà festeggiare il suo 3° anno proprio a Settembre. Ma che cos’è “I Guardiani dei Cristalli”? È un mondo fantasy-medievale in continua evoluzione dove c’è sempre qualcosa di nuovo e il tutto dipende sì dalla storia pensata dallo staff ma anche e soprattutto dall’interazione del personaggio sulla storia stessa. È possibile giocare qua-


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lunque ruolo che più ci aggrada: dal potente mago, al robusto guerriero, passando per cerusici, alchimisti, fabbri fino al mercante sempre pronto a vendere e comprare per far più soldi possibile. Durante i live, a secondo di come si evolve la trama, si avranno momenti in cui gli intrighi e l’astuzia ne fa da padrone

e momenti dove invece bisognerà combattere per proteggere la propria vita, i propri affari o ciò a cui si tiene. Possiamo suddividere le tipologie di giocate che si hanno prevalentemente nell’associazione in 3: classica di cittadella, taverna e outdoor. In quella più classica si gioca in una cittadella composta da alcuni ga-

zebi dove possiamo trovare la taverna, la scuola dei maghi, dei guerrieri nonché il fabbro. In queste botteghe i personaggi potranno rifocillarsi con dolci e bibite messi a disposizione dall’organizzativo ed imparare al meglio il mestiere che più gli aggrada. Nella tipologia taverna i personaggi troveranno invece del solito locale, dove ci si ritrova a bere e chiacchierare di intrighi e politica, una cittadella dove il fulcro centrale è la taverna per l’appunto, qua verranno serviti veri e propri pasti mentre si potrà continuare a giocare all’aperto come una partita classica. Ci sono invece poi di-

verse partite che potranno essere giocate al di fuori delle mura della sicura cittadella per i più svariati motivi, queste partite saranno probabilmente quelle anche più dure e faticose e metteranno alla prova le doti di sopravvivenza dei personaggi. Le partite si svolgono con cadenza mensile nella pineta di Castel Fusano ad Ostia Lido (Roma). Per ulteriori info potete contattarmi direttamente su FaceBook dove potete trovare anche la pagina dell’associazione ed il gruppo privato. Ciao a tutti! Claudio Ciavarella


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ECCO IL NUOVO NUMERO DI “SBAM! COMICS” www.sbamcomics.it - www.museowow.it

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ra le nostre amate Nuvole Parlanti non mancano mai casi di assoluto godimento artistico: sulle pagine di questo numero ne avrete più di un esempio, a cominciare dalle opere della protagonista della nostra copertina. Abbiamo incontrato infatti Giovanna Casotto, illustratrice, fumettista e fotografa, che ci riempie gli occhi con le sue spettacolari pin-up divenute ormai celeberrime. E poi Francesco Artibani, colonna portante del mitico PK Team che ha appena riportato in edicola Pikappa, il super-Paperinik divenuto un vero e proprio fenomeno di culto. E poi ancora, Massimiliano Clemente, direttore editoriale di Tunué, casa editrice che proprio quest’anno compie i suoi primi 10 anni e che non manca di proporre esempi pregevoli di buon

Maurizio Nichetti

fumetto. Passando poi al Cartoon, arte-sorella del Fumetto, chi meglio di un grandissimo autore/attore/regista come Maurizio Nichetti poteva darci un’idea della situazione

attuale dell’animazione italica? Su questo numero abbiamo due ospiti che, insieme a un’intervista di presentazione, ci hanno concesso anche un saggio

della loro arte: conoscerete (o rivedrete) così la pestifera Federica, degna esponente della nobile schiatta delle ragazzine terribili del fumetto, opera di Umberto Romaniello, e lo squalo Pasqualo, la strip umoristica di Carlo Lux. E per finire (caso mai non vi bastasse), insieme alle tante recensioni, parliamo pure della produzione ManFont – realtà che sta lanciando nuove serie di webcomics in Rete –, e vi proponiamo le strip umoristiche di Vincenzo Spagnol, quelle dell’ottimo Ugo D’Orazio e le tavole autoconclusive di Marco ‘Daeron’ Ventura & Andrea Boscolo; infine Sergio Acampora ci porterà direttamente tra i ghiacci della Groenlandia su una nave vichinga. Redazione Sbam! Comics


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“AFLAME INFERNO” di Andrea De Rosa

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flame Inferno (불

꽃 의 인페르노) È una serie manhwa (fumetto coreano) scritto da Dall-Young Lim e illustrata da KwangHyun Kim, pubblicata anche in Giappone dalla casa editrice Kill Time Comunication! E serializzato da Comic Valkyrie. Il protagonista di questa storia è un liceale di nome Kang Shichan, uno studente modello, intelligente e di bell’aspetto, con un gran successo con le donne. Una sera, dopo uno dei suoi tanti appuntamenti, viene coinvolto


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cantesimo di resurrezione, ovvero raccogliere 1.000 “Invento Hell” uccidendo altri Tedlar. In tutto sono usciti 6 volumi in Italia di questa serie, serializzata dalla Star Comics (il primo volume è uscito il 18 Giugno 2011). Ma secondo alcune notizie online, la serie è stata annullata a causa di copyright. Un gran mix adrenalinico e humor che accompagneranno il lettore, nelle avventure dei due stili di vita del giovane liceale. in una battaglia tra demoni (chiamati Tedlar), e viene ferito a morte. Uno dei demoni, di nome Inferno, che era in possesso del corpo di un cane, per salvare la vita del povero giovane, decide di abbandonare il corpo ospite per potersi fondere con lui. Il ragazzo si riprende ed emana un’aura spaventosa e riuscirà ad avere la meglio con il demone, sconfiggendolo definitivamente. Al termine della battaglia, i due si renderanno conto purtroppo che la loro fusione è indissolubile e non potranno più dividersi. Normalmente l’anima dell’umano posseduto viene soppressa completamente dallo spirito, mentre il protagonista è

riuscito a preservare la sua coscienza (grazie al suo attaccamento alla vita) dando origine ad un essere per metà uomo e

per metà spirito. L’unico modo che hanno per separarsi, e di andare a caccia di altri demoni per poi ottenere il giusto in-

ISCRIZIONI APERTE MASTER IN EDITORIA LIBRARIA “A.VICINANZA” Corsi: REDATTORE WEB - CORRETTORE BOZZE, GRAFICO EDITORIALE DI BASE, REDATTORE EDITORIALE, EDITING, APRIRE UNA CASA EDITRICE. FORMULA ON-LINE A DISTANZA CERTIFICAZIONE EDITORIALE PER TUTTI GLI ISCRITTI Infoline: info@masterineditoria.it - 06.33.61.08.00 (Ore 10-14)

Andrea De Rosa


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ENRICO CANTINO E GLI EROI DEGLI ANIME TV http://imagorecensio.blogspot.it

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uesto è il terzo saggino, nel senso di piccolo saggio, di Enrico Cantino, e ripete pregi e difetti dei precedenti due (leggere JAPANIMANDO n. 26): “Da Kenshiro a Sasuke, gli anime guerrieri e il codice d’onore degli antichi samurai” e “Da Goldrake a Supercar Gattiger, dal semplice al complesso: tipologie di robottoni dell’animazione giapponese”. I pregi sono un testo quasi colloquiale, ergo abbordabile da tutti, ed una serie di considerazioni interessanti. Il difetto è uno: ci si perde in sinossi delle serie analizzate troppo particolareggiate, riducendo lo spazio, visto anche il numero esiguo di pagine, all’approfondimento. L’autore inizia affermando che le problematiche amorose che si notano negli anime sentimentali nascono addirittura dal Hakagure, citando i passi che parlano dell’amore. Non contesto le citazioni portate, ma mi pare di ricordare, avendolo letto qualche anno fa, che dentro ci fosse tutto ed il contrario di tutto. Un testo che secondo me è troppo spesso portato ad esempio. Ovviamente è una mia opinione personale.

Si passa a spiegare le dinamiche relazionali sentimentali in Giappone: il “non detto” della lingua giapponese, la dipendenza affettiva chiamata “Amae”, la difficoltà di trovare un partner al di fuori dei gruppi abituali, ed altri aspetti. In pratica viene svolta una breve introduzione sociologica sui rapporti personali/affettivi nella società giapponese, in particolare riguardante gli

adolescenti. A questo punto si passa dalla teoria alla pratica delle serie analizzate, e qui ritorna il medesimo difetto che avevo riscontrato negli altri due libri di Cantino, cioè le sinossi delle serie sono in alcuni casi troppo approfondite, e su particolari che esulano dal tema del saggio. Sono sei le serie analizzate: Lamù la ragazza dello spazio, Kiss me Licia, Cara dolce Kyoko,

DA LAMU’ A KISS ME LICIA Le dinamiche di coppia secondo l’animazione giapponese di Enrico Cantino, casa ed. Mimesis, pagine 74, costo € 4,90, anno 2014, formato 17 cm x 11 cm Codice ISBN: 9788857522043

E’ quasi magia Johnny, Ranma ½, Piccoli problemi di cuore. Se il sottotitolo del libro è “le dinamiche di coppia secondo l’animazione giapponese” perché si illustrano tutti i personaggi di Lamù? Addirittura il prof di inglese del liceo Tomobiki, il gatto del preside, Sakurambo(...), visto che le pagine sono già poche, perché sprecarle per questi personaggi off topic? Altro esempio: veniamo informati che l’aliena Ran (mai potuta sopportare) da un certo punto della serie la sentiamo nominare come “Lan” o “Lanchan”. Ma che nesso ha col sottotitolo del libro? Di esempi simili ne potrei fare a frotte, ma mi fermo qui, mi limito ad aggiungere che non tutte e sei le sinossi delle serie prese in esame soffrono di questa ridondanza, Lamù e Kiss me Licia sono quelle più prolisse. Faccio notare che, per una volta, nonostante i due precedenti libri delle medesima collana siano del 2013 il prezzo è rimasto immutato, una lode alla Mimesis. Per quanto concerne il quarto titolo di Enrico Cantino riguardante anime e società giapponese, “Da Mimì Ayuhara a


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Oliver Hutton”, posso dire che a differenza degli altri tre saggi di Cantino, che avevano la tendenza a sprecare parte delle poche pagine del libro in sinossi eccessivamente dettagliate, il quarto è quello in cui questo difetto non è presente. Le serie tv presentate nel libro sono: Tommy la stella dei Giants; Mimì e la nazionale di pallavolo; Mila e Shiro; I Superboys; Holly e Benji; Palla al centro per Rudy; Gigi la trottola. Ringrazio l’autore per aver inserito l’unico anime calcistico degno di nota, “I Superboys”, ed aver sottolineato che Holly e Benji, rispetto a Shingo Tamai e soci, sono dei dilettanti allo sbaraglio e, aggiungo io, dei poppanti fighettini... Shingo Tamai è la via! Mi permetto di muovere un appunto sulla scelta del sottotitolo, in quanto tutti gli anime presentati sono di sport di squadra, scrivere “gli anime sportivi e lo spirito di gruppo” è fuorviante, per me andava aggiunto “gli anime sportivi DI SQUADRA e lo spirito di gruppo”. In Giappone hanno fatto anime sportivi praticamente su qualsiasi sport, e lo “spirito di gruppo” è ovviamente presente solo in quelli di squadra, se pensiamo al golf (ammesso lo si possa considerare uno sport...), alla

DA MIMI’ AYUHARA A OLIVER HUTTON Gli anime sportivi e lo spirito di gruppo di Enrico Cantino, casa ed. Mimesis, pagine 64, costo € 4,90, anno 2014, formato 17 cm x 11 cm Codice ISBN: 9788857522050

box, al tennis individuale, all’automobilismo a alle arti marziali(!) lo spirito di squadra conta ben poco. In tre dei suoi quattro libri Cantino parte con il citare bushido o hagakure, evidentemente ne è particolarmente affascinato e lo considera un buono spunto iniziale per introdurre le abitudini della società giapponese. L’autore inizia con l’elencare le situazioni classiche presenti negli anime sportivi (di squadra, aggiungo io), solitamente

serie di ambientazione scolastica, almeno all’inizio, ne propongo alcune: Il/la protagonista è una matricola rispetto agli altri membri della squadra; dotato di intuito; ha la capacità di apprendere nuove tecniche in poco tempo; grande determinazione; ribelle; subisce allenamenti massacranti; si pretende da lui grande disciplina; durante la serie ha una maturazione spirituale; è umile; gli avversari sono inizialmente imbattibili; per lo sport tende a sacrificare anche l’amore;

negli incontri c’è una dilatazione spazio temporale. Cantini continua con lo spiegarci l’ambito storico in cui nascono le motivazioni dei protagonisti di questi anime sportivi (di squadra), iniziando dall’era Meiji fino all’occupazione statunitense del dopoguerra. Questa parte mi ha lasciato un po’ perplesso, specialmente la parte inerente all’era Meiji. Viene ben illustrato il sistema scolastico giapponese, in cui gli anime sono ambientati. Prima di passare all’analisi delle serie sopra elencate viene trattato il tema dell’importanza del gruppo nella società giapponese, e quindi negli sport di squadra. Come ho già scritto le sinossi delle serie è più stringata e più in tema rispetto agli altri tre libri, per il resto la lettura resta scorrevole e piacevole come gli altri tre. Questi quattro titoli sono presenti all’interno della collana “Il caffè dei filosofi”, a cui ne vanno aggiunti altri due titoli (“Filosofia nei manga” e “Generazione Goldrake”), a questo punto forse non sarebbe sbagliato se la Mimesis creasse una collana dedicata ad anime e manga Stefano “Stengo”


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ECCO IL “MACERATA FUMETTO 2014” www.servicepromotion.it - Su Facebook: Macerata Fumetto

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l via i prossimi 11 e 12 ottobre l’edizione 2014 di “Macerata Fumetto” e del “Salone del Libro” presso il Centro Fiere di Macerata. Dopo il successo dell’edizione 2013 il Salone del Libro e del Fumetto si è sdoppiato, dando vita a due ambiti distinti ma affini, che proseguiranno il loro percorso fianco a fianco anche quest’anno all’interno della manifestazione più ampia che è la ormai tradizionale Fiera dedicata al mondo dell’Usato. L’idea di base resta quella di portare il mondo del fumetto, dell’animazione, dei giochi da tavola e di ruolo, dei videogames e del cosplay anche nella nostra regione e provincia, sulla scia delle manifestazioni più famose quali “Lucca Comics & Games”, “Romics”, “Napoli ComiCon”, ecc. Ovviamente, il settore del libro fa da naturale corollario a questi mondi dell’immaginario. Siamo profondamente convinti che questa manifestazione abbia le potenzialità per un’ottima riuscita, crescita e sviluppo in considerazione del fatto che non ci sono molti eventi di riferimento ad est degli Appennini. Anche quest’anno si è

pensato di incorporare l’evento all’interno di una manifestazione di successo, giunta alla 30ma edizione, con l’obiettivo di sviluppare in futuro un evento dedicato. Si confida così su una forte presenza di pubblico generalista che popolerà gli stand anche quest’anno. La “Fiera Campionaria dell’Usato” infatti, conta una presenza media di circa 12.000 visitatori, e vanta una superficie espositiva di circa 15.000 mq. al coperto e al chiuso.

Gli eventi dello scorso anno sono stati molteplici e di interesse un po’ per tutte le fasce di età, dai laboratori di scrittura creativa organizzati in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics di Jesi, ai laboratori di disegno per i più piccolini, CardGames, tornei di vario genere, dimostrazioni di giochi di ruolo anche dal vivo, la presenza di illustratori di alto livello come Davide Cencini e Rita Micozzi, autori della saga fantasy di Darkwing che que-

st’anno ci hanno regalato anche una locandina per l’evento creata appositamente per noi. Per quest’anno molti sono i progetti in lavorazione e speriamo di realizzarli al meglio grazie a collaborazioni d’eccellenza come quelle della scorsa edizione. Riconfermato l’appuntamento con il Cosplay e speriamo sempre con la collaborazione di “Marche Cosplay” e i singoli cosplayers che si presenteranno in Fiera. La partecipazione al contest è stata eccezionale e inaspettata nella scorsa edizione anche da parte degli standisti che non potendo abbandonare le postazioni di vendita si sono comunque mascherati e hanno contribuito ad arricchire l’atmosfera cosplay che ha pervaso tutto il padiglione. Speriamo di replicare quest’anno oltre che nei numeri nella bellissima sintonia che si è creata anche tra gli espositori che sono stati tutti splendidi. Nel prossimo numero della rivista speriamo di potervi dare maggiori dettagli sui singoli eventi che troverete ad aspettarvi a Macerata Fumetto e speriamo che alcuni di voi lettori ci venga anche a fare visita. MF Staff


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“BAGLIORI NEL BUIO” http://nanune13.deviantart.com

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Arriva un momento nella nostra vita in cui, o da soli per pura casualità o grazie al nostro amichetto più curioso di noi, che veniamo a conoscenza dell'esistenza degli alieni. Nella mia personale esperienza ricordo bene un compagno di scuola che aveva iniziato a parlarmi di cerchi nel grano e delle numerose sparizioni che tanto tempo prima (erano gli anni ‘70 quindi per noi bimbi del ‘90 erano “tanti anni prima”) in America erano capitate ad opera di extra terrestri. Una delle più famose era certamente quella di Travis Walton, di cui “Bagliori nel Buio” prova a ricapitolarne la vicenda.

Arizona, 1975. Dopo una giornata di lavoro un gruppo di boscaioli si ritrova in un drive in, appaiono sconvolti e restii a parlare con alcuno se non con la polizia. Accorsi sul posto, le forze dell'ordine iniziano a interrogare i ragazzi venendo così a scoprire come uno di loro, tale Travis Walton (D. B. Sweeney), sia scomparso qualche ora prima in circostanze surreali e misteriose. Tutti i membri della squadra, capitanata da Mike Rogers (Robert Patrick), rivelano alle autorità come, di ritorno dalle montagne, abbiano incrociato uno strano fenomeno per cui il cielo era divenuto color del fuoco; avvicinatisi hanno poi scoperto come la fonte di luce pareva provenire da un oggetto non identificato che noi chiameremo ufo. E' in quel momento che Travis, colto da una poco saggia curiosità, si è slanciato fuori dal furgone per controllare meglio e, “magicamente”, è stato sbalzato via da una luce bianca. Colti dal panico, i ragazzi si sono dileguati per poi tornare a cercarlo poco dopo e scoprire che il corpo era sparito. La vicenda diviene ben presto un boom mediatico mentre il gruppo di boscaioli viene immedia-


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tamente additato come poco credibile e la polizia apre un inchiesta per omicidio. Cinque giorni dopo, in una serata di pioggia, Mike riceve improvvisamente una chiamata proveniente da una stazione di servizio più a nord, da cui Travis gli chiede aiuto. Ritrovato il ragazzo completamente nudo, questi appare sconvolto, febbricitante e sotto evidente shock. E' dunque qui che il film (a meno di venti minuti dai titoli di coda) arriva dove voleva parare sin dall'inizio con lo shockante racconto di Travis sul suo rapimento da

parte degli alieni. Di base la pellicola non è nulla di straordinario. A parte per la scena degli esperimenti extra terrestri che sicuramente merita una menzione per essere stata ben ideata e fornita di una dose di effetti speciali quanto meno realistici per l'epoca, il film è difficilmente giudicabile. Pur se recitato bene e girato con impegno, lo spettatore ha insistentemente la sensazione di star seguendo un documentario piuttosto che un thriller, un drama o una pellicola fantascientifica. Per coloro poi che si fos-

sero presi la briga di cercare fonti storiche dai giornali dell'epoca sui fatti accaduti al vero Travis Walton il film potrebbe apparire come una vera e propria delusione eccessivamente romanzata. A quanto pare infatti le dichiarazioni del vero Travis, sia pure il modo in cui è stato ritrovato, sono stati totalmente riscritti dagli sceneggiatori essendo stati ritenuti, dai produttori, troppo noiosi per avere successo al botteghino. “Bagliori nel buio” è oggi considerato un film cult fantascientifico e io non sono certamente nes-

suno per insinuare se meriti o meno questa etichetta, difatti, come dissi al mio famoso amichetto d'infanzia, sono sempre stata più incline ad essere affascinata dall'esistenza dei folletti piuttosto che a quella degli alieni. Credente o no, comunque, questa pellicola non arriva ad essere niente di più che un documentario ben romanzato, in cui ad un accenno di drama si è tentato di unire un pizzico di thriller su uno sfondo quanto meno opaco di fantascientifico. Francesca Rita Loi


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ECCO LE “BAKUSUTE SOTOKANDA ICCHOME” http://backst.jp - https://www.facebook.com/groups/bspita

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e “Bakusute Sotokanda Icchome” sono un gruppo musicale aidoru (dall’inglese “idol”, idolo) tutto al femminile - nello specifico chika aidoru, espressione che indica una categoria di livello ‘underground’, ancora sconosciuta al grande pubblico - di nuova concezione, frutto dell’ingegno creativo del famoso produttore musicale con un passato da rockstar Mitsuo Terada, che tutti conoscono con il nome d’arte Tsunku, e del suo collega Chiyomaru Shikura, compositore.

Le ragazze che formano il gruppo hanno il loro quartier generale in un locale chiamato “Akihabara Backstage Pass”, situato nel centro della zona culturale di Akihabara, quartiere di Tokyo considerato la mecca per ogni fan incallito - localmente otaku - delle subculture giovanili del Giappone contemporaneo. In questo quartiere, famoso per i negozi di elettronica e la vendita di anime (disegni animati), manga (fumetti) e videogiochi, sorge, nella zona di Sotokanda, l’imponente

edifico di 6 piani “Akihabara Culture Zone”. Ed è qui che nel 2011, esattamente il 23 Dicembre, Tsunku inaugurò l’“Akihabara Backstage Pass”, un locale in cui le ragazze che aspirano a diventare ‘idol’ imparano a cantare e ballare, guadagnandosi al contempo da vivere lavorando come cameriere. Per questo vengono definite anche jikyū aidoru, idol salariate. Queste ragazze ogni giorno ricevono lezioni di canto e ballo, imparano a cucinare, a servire i clienti e a intrattenerli con i loro balletti, nella speranza di

diventare un giorno famose. Ma ciò che distingue il “Backstage Pass” da un qualunque maid cafè è il suo essere un vero e proprio ristorante con menu di pasta, carne, omelette, drink, alcolici, nonché luogo in cui assistere agli spettacoli quotidiani delle idol. Le ragazze che si esibiscono sul palco appaiono anche sulle copertine dei CD e partecipano ai tour promozionali. Le selezioni avvengono in base a una classifica settimanale, una mensile e infine una annuale. A scegliere le ragazze sono i cosiddetti prodyusā (dall’inglese “producer”), finti produttori impersonati dagli stessi clienti che si recano regolarmente al locale per consumare e per acquistare cd e gadget di ogni tipo. Quando un cliente entra nel locale per la prima volta, gli viene chiesto se vuole diventare “produttore”; se accetta, inizia il gioco del “Backstage Pass”, che consiste nello scegliere la ragazza preferita durante la consumazione. Più si consuma, più punti si guadagnano, che poi finiscono nella “carta del produttore”, una specie di carta raccogli punti. Inoltre, collegandosi al sito del “Backstage Pass” (consigliato per chi sa leggere il Giapponese), grazie al codice presente in fondo allo scontrino, si


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possono accumulare ulteriori punti e far salire in classifica la propria idol preferita. Quest’ultima, in base al punteggio ottenuto, avrà eventualmente la possibilità di prendere parte a eventi, giochi, tour e programmi tv. Le “Bakusute Sotokanda Icchome” sono un gruppo formato da un centinaio di membri, giunto ormai alla sua sesta generazione. A ogni generazione appartiene un numero di ragazze che hanno sostenuto il casting per entrare nel “Backstage Pass” e che al termine del loro percorso fanno sotsugyō, ossia si congedano dal gruppo. È di prossima

apertura l’audizione per la settima generazione. Tre idol delle “Bakusute Sotokanda Icchome”, Arisa Hario, Kaori Horiuchi e Azuna Moroboshi, sono state scelte per par-

tecipare al loro primo tour promozionale internazionale e sono volate in Italia. Prima tappa Catania, dove si sono esibite alla fiera “Katagames” e nel corso della trasmis-

sione televisiva ETNA COMICS TV, in cui erano special guest. Nei giorni a seguire si sono esibite al “Napoli Comicon”, evento fieristico che si tiene annualmente presso la Mostra d’Oltremare e che quest’anno ha registrato il tutto esaurito con 180 mila biglietti venduti in 4 giorni. Durante il loro soggiorno napoletano, le tre ragazze sono state intervistate da Radio Kiss Kiss. A seguito del successo ottenuto in Italia, le tre idol sono apparse in qualità di reporter su GAMETIME, noto programma di videogiochi in onda su ANX (canale 122 di SKY), grazie alla collaborazione con John Kaminari (attore, regista, reporter che ormai vive in Giappone da diversi anni), che è stato anche promotore del tour italiano. Il 27 Agosto 2014 è uscito il nuovo singolo delle “Bakusute Sotokanda Icchome”, il loro 4° singolo, intitolato “Seishun Chronicle/Harinezumi to Jellibee”. L’uscita della nuova canzone è stata l’occasione per espandere il mercato anche all’Europa (Italia e Francia) e ad altri 110 paesi nel mondo. Infatti dal 27 Agosto 2014 su iTunes Store Italia è scaricare a pagamento i seguenti singoli: “Seishun Chronicle/Harinezumi to Jelibee”, “Baito Fighter”, “Bishoujo Mokushiroku”, “Oh my destiny”. Kazeru


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“STEAMPUNK FEST”: L’800 LONDINESE A ROMA www.steamfest.it - Su Facebook: Steamfest Roma

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mmaginate le strade fumose di Londra durante la rivoluzione industriale, le meraviglie delle nuove scoperte, le macchine a Vapore che marciano al ritmo cadenzato e costante degli enormi ingranaggi e la bellezza dello stile vittoriano. Aggiungete Personaggi estrosi e fantasiosi

ed avrete un’idea di quello che offre lo Steamfest Roma, il nuovo evento che arriva nella capitale il 13 e 14 Settembre. Lo steampunk trae le sue origini dalla letteratura fantastica del 1800: H.G. Wells, Jules Verne, Arthur Conan Doyle e Mary Shelley sono i progenitori

di quella che poi si è evoluta nella fantascienza moderna. Oggi stiamo assistendo ad una rinascita del filone Steam che sta sempre più prendendo piede nella moda, nel cinema, negli anime, nei serial tv e nel cosplay. Steampunk Fest Roma (abbreviato in Steamfest

Roma) nasce dalla volontà di un gruppo di appassionati di far conoscere a tutti questo mondo fatto di ingranaggi, vapore e stile vittoriano. Due giorni di festa ricchi di attività, 3 aree in cui si alterneranno concerti live (Il Muro del Canto, Poison Garden, Sick n’ Beautiful), Performances teatrali, Show di Burlesque con Sweety J, Danze Esotiche, Esposizioni Artistiche, Set Fotografici, Conferenze ed incontri con gli autori, Mercato Steam, Zona Horror, Esibizioni di Bartitsu (arte marziale Vittoriana vista nei film di Sherlock Holmes) e tanti Outfit e Cosplay a tema Steampunk e tanto altro! Il cosplay avrà un ruolo importante in quanto legata al festival ci sarà un contest che metterà in palio un week-end a Londra per 2 persone per il miglior outfit originale o cosplay in chiave steampunk-gothic-vittoriano. Special Guest del festival saranno gli Esuli Alcabhiti, testimonial dello steampunk italiano nel mondo. Vi aspettiamo il 13 e 14 Settembre a Roma, presso la C.A.E. - Città dell’Altra Economia dalle ore 15.00, l’ingresso all’evento è Totalmente Gratuito!!! Steamfest Staff


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RACCONTIAMO WALT DISNEY (PARTE 8) Su Facebook: Walt Disney e il suo magico mondo

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ambizione di Disney verso nuove sfide e, soprattutto, la scarsa attenzione verso Mickey Mouse da parte del pubblico negli ultimi tempi, lo indirizzarono a un nuovo progetto ambizioso con protagonista proprio il piccolo topo, ossia L’apprendista stregone che si basava sul poema musicale di Paul Dukas che, a sua volta, si rifaceva sulla ballata di Johann W. Goethe, realizzando una super Silly Simphonies.

Disney conobbe l’ex direttore dell’Orchestra di Filadelfia, Leopold Stokowski, in un ristorante di Los Angeles. Gli propose di musicare il corto ed egli accettò con entusiasmo e a costo zero sotto lo sguardo incredulo di Disney che non si sarebbe aspettato una risposta così generosa. Fu sincero perché, poco tempo dopo, Stokowski confermò di voler lavorare al film gratis e Disney non dovette fare altro che prenderne atto.

Disney aveva acquistato i diritti della musica di Dukas nel 1937 e nel 1938 Stokowski iniziò a registrare la musica con 85 musicisti in un palcoscenico affittato presso gli studi Culver in California in 3 ore circa per poi terminarla nel 1939 a Filadelfia. Il lavoro del corto era iniziato, ma procedeva con lentezza e con alti costi. Disney decise di non farlo uscire come un corto a sé ma unirlo assieme ad altri per poi

creare un film musicale col titolo di Fantasia. Ecco gli altri corti musicali: “Toccata e fuga in Re minore” (di Johann Sebastian Bach), “Lo schiaccianoci” (di Ciajvkovskij), “La sagra della primavera” (di Stravinskij), “Sinfonia n. 6 Pastorale” (di Ludwig Van Beethoven), “Danza delle ore” (di Amilcare Ponchielli), “Una notte sul Monte Calvo” (di Modest Petrovic Musorgskij) e “Ave Maria” (di Franz Schubert).


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“Fantasia” fu il film più ambizioso che Disney avesse realizzato con un costo di circa due milioni e 300 mila dollari. La prima si ebbe al Carthay Circe Theatre con un pubblico del calibro di Shirley Temple, Cecil DeMille, Robert Montgomery, ecc! più critici dell’industria cinematografica. Il responso critico fu significativo e vario. L’esito negativo derivò dai critici musicali che non vedevano di buon occhio la mistura della musica con le immagini perché erano convinti che avrebbero privato i pezzi musicali della loro integrità. Disney decise di portare

il film in tour in più città dato che la proiezione durava due ore e 5 minuti più un intervallo di 15 minuti. Si iniziò al Broadway Theatre di New York il 13 novembre del 1940 con duemila posti a sedere; andò avanti per ben 49 settimane e continuò per un totale di 57 settimane. Il film toccò altre città come Pittsburgh, San Francisco, Cleveland, ecc! Gli incassi all’inizio non furono molto alti. Venne utilizzato il Fantasound (suono stereofonico) che dava modo di diffondere il suono in sala e sembrare che l’orchestra fosse lì col pubblico. Gli ingegneri della Disney si affiancarono alla RCA

Corporation per fare ciò. L’orchestra fu suddivisa in 5 segmenti per aumentare il riverbero del suono. La scrittura fu supervisionata da Joe Grant e Dick Huemer. La scena di Mickey Mouse che si desta dal sonno fu affidata all’animatore Preston Blair, mentre Fred Moore aggiunse le pupille per dare espressione al volto. Anche qui, le scene iniziali vennero girate prima in live action e dopo animate. Furono impiegati molti altri animatori che si occupavano delle altre scene e aiuti esterni quali quelli che provenivano dal direttore

del Museo di Storia Naturale Roy Chapman, dal biologo inglese Huxley, dall’astronomo Hubble, ecc! Si osservavano i ballerini professionisti per le scene della danza; fu appellato anche Bela Lugosi per dare le dritte sulle pose del personaggio Chernabog. Insomma, un bel lavoro con un team alquanto sostanzioso. “Fantasia” vinse vari premi, tra cui un premio speciale a Disney e a Stokowski nel 1940 al New York Film Critics Circe Awards più altri premi importanti. Ermelinda Tomasi


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INTERVISTA A VINCENZO PILO www.sassaricosplay.it - Su Facebook: Sassari Cosplay

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envenuti lettori di JAPANIMANDO e ben tornati sulle nostre pagine. Come alcuni di voi ricorderanno, circa due mesi ci eravamo occupati di un’evento che aveva come location d’eccezione la Sardegna: sto

parlando ovviamente del Giocomix che anche quest’anno, ha decretato il suo successo riconfermandosi come uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati sardi di fumetti e cosplay. A distanza di mesi, la mac-

china organizzativa non si è fermata e questa volta, ci spostiamo decisamente più a nord: il 13 e 14 settembre avrà luogo infatti, nella splendida cornice della città di Sassari, la quarta edizione del “Cosplay Comics and

Games”, ricco d’importanti novità e appuntamenti da non perdere. Protagonista dell’intervista di questo mese è il suo presidente e fondatore,Vincenzo Pilo, che avrà modo di spiegarci in maniera approfondita di cosa si tratta. Da quanto esiste il “Sassari Cosplay Comics and Games” e come è nato? “Il 23 febbraio 2013 ebbe inizio l’avventura dell’Associazione presso il centro commerciale della città in cui si svolse, il primo contest dedicato al cosplay. L’accoglienza del pubblico e la partecipazione da parte degli iscritti alla gara, fu particolarmente buona e questo spinse l’associazione, a realizzare una seconda manifestazione presso la città di Alghero in occasione della fiera del libro. Dopo questi due eventi ci rendemmo conto che il nostro duro lavoro piaceva e riscuoteva molto interesse, e decidemmo dunque di aprire ufficialmente il 14 luglio 2013, l’associazione Sassari Cosplay. Tutto questo rappresentava solo l’inizio e infatti, mettemmo a frutto l’esperienza acquisita negli eventi precedenti, per creare una vera e propria fiera Comics and Games con lo scopo di farla crescere e miglio-


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rarla ogni anno rendendola una delle migliori dieci d’Italia. Il primo settembre del 2013 presso il parco comunale di Sassari, potemmo realizzare il nostro sogno: la prima edizione infatti, andò particolarmente bene (anche grazie alla presenza di numerosi stand) e durante il cosplay contest, vennero decretati i vincitori sardi per le selezioni ICC (ossia l’Italian cosplay contest che si svolge ogni anno a Milano e proclama il miglior cosplayer d’Italia).” Quali sono le novità introdotte nell’edizione di quest’anno? “L’edizione di quest’anno sarà ricca di novità: prima di tutto avremo il patro-

cinio del comune di Sassari e l’evento potrà accogliere un pubblico ancora più numeroso, poiché si svolgerà presso Piazza Italia, location ideale per accogliere grandi manifestazioni. Il Sassari Cosplay si susseguirà nelle giornate del 13 e 14 settembre e durante l’evento, il pubblico avrà modo nell’area games, di provare nuovi giochi (tra cui alcuni per piattaforma playstation e prendere parte a tornei ufficiali di Magic e Herocrix. I cosplayers saranno i veri protagonisti di quest’edizione e potranno mostrare la loro bravura sul palco, in entrambe le giornate: il sabato infatti si svolgeranno le selezioni per l’ICC di Milano e la


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domenica invece, verrà decretato il vincitore del One Piece Warrior, la cui finale si terrà al Lucca Comics di ottobre. Saranno due giornate davvero molto intense arricchite dalla presenza di numerosi stand e ospiti d’eccezione.” Che tipo di iter avete seguito per la realizzazione della manifestazione? Avete riscontrato problemi considerando che si svolge in Sardegna? “Realizzare questo tipo di fiere in Sardegna è una piccola grande impresa e denota tutta una serie di difficoltà legate prima di tutto alla logistica.Viviamo in un’isola che offre mille attrazioni ma purtroppo, non esiste un impegno concreto per farla crescere o per permettere a chi vuole visitarla, di farlo nella

maniera più serena. La nostra associazione è nata da poco più di un anno e reperire i fondi per realizzare un grande evento è veramente difficile; molte persone infatti, non conoscevano l’esistenza di questo tipo di fiere ne tanto meno del cosplay e potete dunque immaginare, quanto possa essere stato difficoltoso far avvicinare anche i più scettici al nostro mondo; abbiamo cercato nel tempo, di concentrare le nostre forze anche per sensibilizzare coloro che sono lontani anni luce da queste iniziative e per fortuna,abbiamo ricevuto un riscontro positivo dal Comune di Sassari che si è dichiarato favorevole nell’aiutarci comprendendo a pieno, quanto possano essere importanti tali attività anche nella nostra città. La burocrazia ha rappre-

sentato a sua volta un problema non da poco e il cambio della giunta avvenuto mesi fa, ha rallentato ulteriormente l’organizzazione. Tuttavia, nonostante le mille incombenze, abbiamo trovato alcune attività interessate a sponsorizzare i nostri eventi e anche grazie ad esse, stiamo riuscendo a concretizzare il nostro progetto.” Chi saranno gli ospiti presenti all’edizione di quest’anno e che ruolo ricopriranno? “Come dicevamo prima saranno presenti molti ospiti: la giuria infatti sarà composta da nomi assai noti nel panorama del cosplay italiano a cominciare da Gabriella Orefice in arte Mogu e Nadia Baiardi in arte Nadia SK vincitrici del secondo posto al WCS di que-

st’anno; Leon Chiro personal trainer e cosplayer conosciuto anche all’estero,Valentino Notari rappresentante italiano ai prossimi Eurocosplay di Londra, Daniela Delle Cave attrice, ballerina cantante e presentatrice e infine, Francesco Sanseverino Props maker, Makeup artist, scenografo e costumista (domenica terrà un workshop per mostrare al pubblico alcuni suoi lavori). I presentatori delle due gare saranno per il sabato Luca Panzieri organizzatore e presentatore di molti eventi in Italia e Maurizio Merluzzo, doppiatore di videogiochi, cartoni e programmi tv (molti di voi lo conosco per la sua web parody “cotto e frullato” in onda su YouTube). La domenica Maurizio entrerà a far parte della giuria e la gara


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sarà presentata da Luca Panzieri e Vincenzo Pilo. La giornata di sabato inoltre, si chiuderà con un grande concerto live che vedrà come protagonisti per la prima volta in Sardegna, il grande Giorgio Vanni e i figli di Goku: grandi e piccoli potranno partecipare a un vento unico cantando le sigle dei cartoni animati che più amano.” Quali sono i progetti futuri dell’associazione? “I progetti futuri sono abbastanza ambiziosi: il nostro sogno sarebbe riuscire a diventare uno degli eventi più grandi d’Italia. Cercheremo di migliorare anche la collaborazione con il Comune di Sassari in maniera da creare una fiera che inte-

ressi un pubblico sempre più ricco. Speriamo di trovare la forza e gli aiuti necessari per poter trasformare questo sogno in realtà.Vi ringrazio tantissimo per l’intervista e la visibilità che ci state dando!” Cosplay On-Air Valentina Podda

Ogni mercoledì dalle ore 20.20 in FM ed in streaming su

Radio Dimensione Musica

www.radiordm.it/live


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“HERO HIGH”

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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uesta volta parliamo di una serie a cartoni animata prodotta dalla Filmation che non vanta sicuramente la popolarità ed il successo di altri serial della stessa casa prodruttrice, ma che ha sicuramente qualche freccia al suo arco. Stiamo parlando di “Hero High”.

La serie fu prodotta nel 1982 e trasmessa dal network NBC a partire dal settembre 1981 per un totale di ventisei episodi e “ospitata” nel programma contenitore “The Kid Super Power Hour with Shazam!”, mentre in Italia fu trasmessa da Telemontecarlo nel 1993. La storia è ambientata in

una demenziale scuola superiore per aspiranti supereroi, dove viene insegnato ai giovani studenti come dovrebbero usare correttamente i propri poteri nella lotta contro la criminalità. I protagonisti principali sono Capitan California e la sua innamorata Glorious Gale (in Italia tradotta con il nome Glory),

affiancati da una serie di personaggi di supporto come Tempestino o Punk, che devono vedersela contro i “cattivi” di turno Rex Ruthless, Dirty Trixie e Misty Magic, perchè Hero High come ogni liceo che si rispetti viene frequentato anche da bulli e elementi poco raccomandabili. Nella serie spesso compare il supereroe Shazam ovvero il Capitan Marvel della DC comics, di cui la scuola fa da supporto (o nella maggior parte dei casi, causa guai) e la sua “famiglia” Mary Marvel e Cap Marvel junior che è il vero protagonista della serie. Originariamente concepito per essere uno show incentrato sul popolare personaggio a fumetti Archie in versione supereroe (ma la Filmation non riuscì ad ottenerne i diritti), il produttore Lou Scheimer pensò semplicemente di creare da sé i personaggi aspiranti supereroi ma il risultato non fu impressionante anche per il fatto che molti personaggi della serie somigliavano a quelli della serie di Archie. Inoltre anche le sceneggiature sono spesso abbastanza semplici. Ogni storia di circa dieci minuti, come detto, hanno le caratteristiche tipiche di quel periodo, con i soliti intrecci, come indagare in una casa infestata, l’elezione a rappresentante della


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scuola, il ballo del liceo, e qualche supercriminale che minaccia la scuola. L’umorismo è così comune come le trame ed è, purtroppo, pensato per pubblico giovanile molto lontano come gusti a quello attuale. Tuttavia si deve considerare che una serie del genere per l’epoca era davvero innovativa, inoltre univa al genere supereroi quello delle serie tipiche con protagonisti dei ragazzi del liceo, con intermezzi musicali e i nostri che cantano e suonano in un gruppo rock. Come in moltissime produzioni della Filmation, ci sono un sacco di ripetizioni usando le stesse sequenze di animazione e in uno show che va tra gli otto e i dodici minuti a puntata queste ripetizioni sono un po’ dure da digerire, a differenza di altre serie che avevano una durata, a puntata, più lunga. Tuttavia disegni e scenografie sono ben curati e abbondantemente nella media degli standard della casa prodruttrice. Penso che l’elemento più


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divertente della serie siano proprio i costumi e i poteri dei protagonisti. Al limite del trash troviamo, per esempio, Capi-

tan California con addosso solo una tuta da surf con un mantello e perennemente senza scarpe o il preside Sam-

son, un vecchietto a torso nudo ma con la cravatta e mantello. Nessuno di loro va in giro con abiti civili, e questo

rende la serie al limite del surreale. Di questa serie fu fatto anche un live action davvero pessimo. Si trattava, in realtĂ di una sorta di musical con le canzoni presenti nella serie a cartoni. Insomma una serie a cartoni animati che forse sarebbe ancora gradito alle piccole generazioni di oggi, e che ha fatto da “apripistaâ€? a serie moderne come i Fanteroi o Avengers Accademy. Alfonso Verdicchio


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VERSO UNA SOCIOLOGIA DEL FUMETTO http://digilander.libero.it/romanzi/ - www.psicologi-italiani.it

E’

del 1964 il noto saggio “Analisi di Steve Canyon” contenuto in “Apocalittici ed integrati” di Umberto Eco. Oggi a mezzo secolo di distanza si intravedono nuovi sbocchi per lo studio del fumetto nell’ambito delle scienze umane. Un’altra data fondamentale è il 1975, quando Antonio Imbasciati e Carlo Castelli scrivono la prima “Psicologia del fumetto” per l’editrice Guaraldi di Firenze. Con il mio “Manuale di psicologia del fumetto” (Ed. Psiconline 2012) le linee di ricerca sono ben identificate almeno dal punto di vista

psicologico, soprattutto per quanto riguarda la correlazione tra il contenuto manifesto delle narrazioni e le fantasie, i

bisogni e le aspettative dei lettori che vi si affezionano. Molta dell’attuale ricerca sta cercando di ampliare il

campo d’indagine verso orizzonti più sociologici, considerando che ormai, con 120 anni di storia, il fumetto è sempre stato uno specchio della società nella quale viene prodotto, sebbene difficile da cogliere immediatamente. Attualmente la nuova serie “Orfani” sta attirando l’attenzione di sociologi e psicologi mentre dall’Università di Psicologia di Cagliari è atteso un nuovo lavoro, redatto dalla Dr.ssa Stefania Carlotti che sarà disponibile a breve. Marco Minelli



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