La Gazzetta di Marcallo con Casone - Novembre 2009

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Periodico di informazione dell’Amministrazione Comunale

Parola di Sindaco Questo mese parliamo di sicurezza. Recentemente ho partecipato ad un convegno a cui erano invitati tutti i Sindaci della Lega Nord, e tra i relatori c’era il Ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha illustrato le norme contenute nel cosiddetto “Pacchetto sicurezza” che individua cinque aree d’intervento che sono: immigrazione clandestina, criminalità organizzata, criminalità diffusa, sicurezza stradale e decoro urbano. Io voglio soffermarmi in particolar modo sulla parte inerente alla sicurezza urbana. La norma vuole garantire una maggiore sicurezza ai cittadini attraverso il conferimento di nuovi poteri al Sindaco, una maggior cooperazione tra la polizia municipale e le forze dell’ordine e l’utilizzo sempre maggiore di strumenti di presidio del territorio. Voglio porre l’accento sui maggiori poteri ai Sindaci che possono ora intervenire a tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana e gestire le attività di prevenzione e contrasto. Toccherà a noi Sindaci stabilire, secondo le esigenze dei territori che amministriamo, i provvedimenti specifici da adottare. Per quanto riguarda Marcallo con Casone sono state emesse una serie d’ordinanze, alcune già dal Sindaco Massimo Garavaglia, altre pronte da emettere. Provvedimenti emanati e da emanare che miravano ad assicurare il decoro urbano, combattere l’abusivismo commerciale, l’illecita occupazione di suolo pubblico o prevenire e contrastare comportamenti come il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato fino alla prostituzione su strada o l’accattonaggio molesto che possono offendere la pubblica decenza. La cooperazione tra il nostro comando di Polizia Locale e le forze dell’ordine presenti sul nostro territorio è già attiva da tempo, soprattutto contro lo spaccio di droga e l’immigrazione clandestina. A tal riguardo, le Amministrazioni comunali stanno lavorando perché questa cooperazione coinvolga tutti i comandi di Polizia Locale del territorio. Per quanto riguarda gli strumenti di presidio del territorio è stato predisposto un progetto generale per il potenziamento della videosorveglianza con apparecchiature in alta definizione, cominciando dai punti d’accesso del paese. Sarà a breve ampliato il servizio di vigilanza notturna ed attivato uno nuovo di reperibilità, sulle 24 ore. Ho voluto parlare di quanto è stato fatto e quanto si farà, non per propaganda, ma per porre l’accento sul problema della sicurezza nei nostri paesi. Purtroppo è sempre più difficile essere tranquilli e sicuri a casa nostra e sono molto lontani i tempi in cui si poteva uscire da casa senza chiudere la porta a chiave. Ritengo che non bisogna arrendersi ed ognuno, per quanto di competenza può fare qualcosa per garantire una maggior sicurezza e civiltà all’interno della nostra comunità. Lo possono fare le forze dell’ordine, i nostri agenti di Polizia Locale, io come Sindaco, ma anche io e lei come liberi cittadini.

Anno 11 - N. 6 Novembre 2009

Dopo sei anni leader tra i giovani, il saluto di Don Cesare prete dell’oratorio “L’Amministrazione Comunale, anche interpretando i sentimenti del Consiglio Comunale rivolge a Don Cesare un caloroso saluto di benvenuto, auspicando che la sua presenza nel nostro comune possa contribuire ad irrobustire i valori di fede cristiana e di convivenza pacifica tra le parti sociali”. Era settembre 2003 e l’Amministrazione Comunale accoglieva con queste parole il nuovo prete dei due oratori San Marco a Marcallo e San Giovanni Bosco a Casone. Arrivava, dopo i suoi primi 8 anni di sacerdote, dall’oratorio di Vignate, un paese nella prima cintura ad est di Milano. La sua lunga esperienza tra i giovani adesso l’avrebbe utilizzata anche nel paese della “Sgurieta”. Obiettivo mantenuto, quel giovane prete, allora poco più che trentenne, si è destreggiato con la realtà giovanile marcalcasonese per 6 anni. Ha accompagnato i piccoli all’adolescenza e gli adolescenti alla gioventù. Ora, novembre 2009 sono passati 6 anni. Su ordine del vescovo ha rifatto le valige dirigendosi verso nord, per un incarico importante nel varesotto a pochi chilometri dalla casa natale. Dal 1 novembre Promosso Parroco, oppure come dice lui Amministratore Parrocchiale, curerà le anime di Vergiate (5500 persone), Cimbro (110), Cuirone (490). Dal primo marzo entreranno nel suo raggio di capo spirituale anche le comunità di Sesona (800) e Corgeno (1300). In tutto una grande collettività di quasi 9 mila persone. Don Cesare prete dalle mille risorse, il suo entusiasmo aveva contagiato tutti. Distinguendosi per la sua capacità di educatore, il San Marco in poco tempo divenne il ritrovo delle ultime leve dalle innumerevoli iniziative, non solo educative ma anche di carattere strutturale degli oratori. I suoi ragazzi sono stati la sua migliore creatura. Con lui hanno camminato assieme crescendo nei fecondi giorni d’oratorio e di catechesi. La priorità delle sue scelte era sempre rivolta per il bene dei suoi ragazzi. Il primo pensiero era per loro. Tra l’altro, lascia in eredità il suo ultimo progetto: il

campo da calcetto, spogliatoi e servizi, inaugurati a luglio. “Assieme abbiamo fatto tante cose belle. Se adesso sono parroco, devo ringraziare la comunità di Marcallo con Casone. Se me la cavo devo dire che ho imparato qualche cosa anche qua. Tra i miei ragazzi vedo tante facce, dove ci sono stati dei cammini di bene per il Signore portando la gioia nel mio cuore. Assieme abbiamo mangiato la pizza, abbiamo realizzato l’oratorio estivo, abbiamo lavorato e urlato, siamo stati contenti. Tutto questo nel segno di Gesù e con il cuore in mano. L’affetto e il bene sono i sentimenti che resteranno. Se venite a trovarmi io vi aspetto a braccia aperte. Mi racconterete della vostra vita. – Così, dal pulpito don Cesare Zuccato salutò, nell’ultima omelia a Marcallo con Casone, la gioventù che per anni aveva cresciuto-”. Come ricordo ha regalato un paio d’insegnamenti: amore verso i religiosi, “loro, in prima persona partecipano sempre alle gioie e ai dolori di tutti”. E poi la sincerità: “ nel campo di Dio c’è chi semina e chi miete, ma anche chi zappa. Io ad un certo punto mi sono accorto che dovevo un po’ zappare, perché in tante persone avevo bisogno di trovare un po’ di sincerità”. Adesso, ai ragazzi di don Cesare il compito di mettere in pratica i suoi comandamenti. E da parte nostra, auguri Don Cesare e buon lavoro.


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