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design di interni
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una casa come un’anima
Casa do Valéria P. Cirell _ Lina Bo Bardi _ San Paolo, Brasile 1958 PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
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Politecnico di Milano Facoltà del Design Corso di Laurea in Design degli interni Laboratorio di Elementi visivi del progetto A.A. 2009 . 2010
Una casa come un’anima
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Prospetto BB B B B
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PRODUCED BY PRODUCED AN AUTODESK BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT PRODUCT PRODUCED BYEDUCATIONAL AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
|Sezione AA
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Cultori della materia Chiara De Camilli Lucilla Zanolari Bottelli Davide Bonando Isabella Sassi Giorgio Lorenzi Arianna Vandea
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La casa che Lina Bo Bardi progetta alla fine degli anni Cinquanta per Valeria Piacentini Cirell sorge nel quartiere Morumbi a San Paolo, a due passi dalla favela Paraisopolis. E’ una delle rare architetture civili che Lina Bo Bardi progettò in tutta la sua vita; si dedicò soprattutto ad opere pubbliche e riservava gli sporadici progetti di abitazioni civili solo a gente di cui avesse profonda stima. La casa di Valéria Cirell, attraverso la ruvidità delle superfici murarie, il tetto-giardino e la veranda che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio, raccorda in una dimensione ibrida natura e architettura. Edificata con tecniche tradizionali, e rivestita esteriormente da elementi minerali e vegetali, questa casa comunica un forte sentimento di mimetismo e intimità. L’atmosfera della casa è densa, viva, di libertà. Il suo aspetto primitivo, basilare, povero è pienamente in linea con gli ideali di Lina Bo Bardi, in cui l’etica viene sempre prima dell’estetica. La ricerca architettonica della Bo Bardi, anche e sopratutto nell’abitazione di Valéria Cirell, mira all’autenticità, all’essenzialità.
Docenti Prof.ssa Marta Averna Prof. Marco Introini Prof.ssa Giovanna Vitale
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Il lavoro riguarda lo studio e l’analisi di un’abitazione che l’architetto italobrasiliano Lina Bo Bardi progetta alla fine degli anni ‘50 per Valeria Piacentini Cirell. Analisi architettoniche e strutturali, raccolte in volume di schede A3, sono affiancate da un plastico in scala 1:20 completo di materiali e un prodotto editoriale in cui viene raccontato da un punto di vista meno formale e più emozionale il senso dell’architettura della Bo Bardi.
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C.d.L. Design degli Interni Anno Accademico 2009/2010 LAB DI ELEMENTI VISIVI DEL PROGETTO studio di un’architettura abitativa (Book di analisi + Prodotto editoriale 21x21 + Modello 1:20 + Poster A0)
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| Foto del modello in scala 1:20
Schizzi interpretativi
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Analisi a cura di: Vincenzo Angileri _ Maddalena Bellè _ Sonja Boldrini _ Alice Bozzoni
A sinistra Photoreport sugli elementi caratterizzanti dell’architettura; sopra Poster A0 riassuntivo del progetto.
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Casa do BoBo Bardi Casa do Valeria ValériaP.P.Cirell_Lina Cirell_Lina Bardi Politecnico di Milano Facoltà del Design Corso di Laurea in Design degli interni Laboratorio di Elementi visivi del progetto A.A. 2009 . 2010 Docenti Prof.ssa Marta Averna Prof. Marco Introini Prof.ssa Giovanna Vitale Cultori della materia Chiara De Camilli Lucilla Zanolari Bottelli Davide Bonando Isabella Sassi Giorgio Lorenzi Arianna Vandea
Analisi a cura di: Analisi Vincenzo a cura di: Angileri Vincenzo_An Maddalena gileri_ MaddBellé alena _ Be Sonja llé_SoBoldrini nja Boldri_niAlice _AliceBozzoni Bozzoni
Sopra Alcune pagine del book A3 contenente le analisi architettoniche e strutturali; sotto Booklet materico e lavori concettuali
Vincenzo Angileri Maddalena Bellé Sonja Boldrini Alice Bozzoni
Lina Bo Bardi Casa do Valéria Cirell San Paolo, Brasile 1958
Politecnico di Milano Facoltà del Design Corso di Laurea in Design degli interni Laboratorio di Elementi visivi del progetto A.A. 2009 . 2010
Il giardino verticale I muri esterni della casa, incrostati di ciottoli e cocci di ceramica, sono ricoperti anche da una folta vegetazione. Il tetto della casa è un giardino rigoglioso. La casa risolve così il rapporto tra natura e architettura in modo unico: creando un’ibrido.
Docenti Prof.ssa Marta Averna Prof. Marco Introini Prof.ssa Giovanna Vitale
San Paolo: due anime, una città
Cultori della materia Chiara De Camilli Lucilla Zanolari Bottelli Davide Bonando Isabella Sassi Giorgio Lorenzi Arianna Vandea
Lina Bo Bardi: aprirsi all’accadimento propria opposizione alla “livella” della cultura unica, l’onda consumilogazione totalitaria del mondo”. E in questo continuo stupore e totale assenza di pregiudizio, trovava radice un’esperienza a suo modo unica. Casa Valeria Cirell a San Paolo, come Casa do Chame-Chame a Salvanell’architettura moderna brasiliana. La Casa de Vidro, che Lina disegnò per sé, resta un autentico evento: qui Le Corbusier e Wright incontrano il sole dei Tropici. A San Paolo il Centro sociale Sesc-Fabrica da Pompéia mette insieme i misteri della foresta e il rigore funzionalista della Bauhaus. Ancora a San Paolo, il Museo d’arte rappresenta una delle più estrema versatilità creativa, Lina Bo Bardi ha lasciato segno nel design di
“L’architetto è un maestro di vita. Ha il sogno poetico di un’architettura che dia un senso di libertà».
“È la più ricca e la più povera, la più moderna e la più arretrata, la metafora migliore del Paese”
È la più ricca e la più povera, la più moderna e la più arretrata, la metafora migliore del Paese. San Paolo che conta oltre 10 milioni di abitanti, è la più grande del Brasile e una delle metropoli più popolose del mondo. Ad un primo impatto, la città, a causa della sua natura cosmopolita e industriale, non è la classica città brasiliana che uno può immaginare, ma piuttosto una città tecnologica e moderna che più si avvicina dall’aspetto occidentale. Ma il Brasile è anche un paese di forti contrasti che spesso sfuggono all’attenzione dei turisti
Dall’incontro con l’impasto culturale sudamericano nasce l’esperienza di un architetto come Lina Bo, protagonista in Brasile di un itinerario fra i più intensi e originali del ‘900. Nata a Roma nel 1914, donna architetto quando i due termini non coesistevano affatto, dopo la laurea maturata nel 1939 Lina Bo si trasferisce a Milano dove inizia la sua collaborazione professionale con Carlo Pagani e successivamente assume la vicedirezione della zonti nuovi, tant’è che Pier Maria Bardi nel
‘46 riceve l’invito a dirigere il Museo d’arte di San Paolo. Lina segue il marito e oltrepassa l’Atlantico. Un oceano ora divide la sua terra di nascita e il mondo nuovo: Lina Bo Bardi mette insieme l’interesse per l’architettura moderna e quella tradizionale, così come nei suoi progetti teorizza e pratica un approccio che richiama il collage. Davanti ai grandi maestri Wright, Mies, Le Corbusier, Gaudì, Aalto lei assume il rischio di selezionare e incollare. Nelle sue elaborazioni progettuali, come nel-
Dall’alto in basso: Casa do Valéria Cirrell; MASP di San Paolo; Casa de Vidro; Casa do Chame-Chame; Sesc Pompeia.
distratti e dei visitatori poco attenti e San Paolo è il luogo dove queste allucinanti contraddizioni vengono più alla luce. E’ una vera e propria città con due anime, è lo sfrenato consumismo dei suoi centri commerciali multipiano, i suoi grandi alberghi, le sue banche, i suoi locali notturni, i ristoranti timi piani dei suoi grattacieli, gli insediamenti industriali più importanti del Brasile. Ed è, insieme, la violenza e la miseria delle sue baraccopoli. Rispetto all’immagine di moderna
Sopra Foto del modello materico in scala 1:20 con dettagli dei materiali utilizzati
l’arte dell’abitare C.d.L. Design degli Interni Anno Accademico 2009/2010 LAB DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO Progetto per abitazione/atelier/show room di una scultrice tedesca (Tavole)
ELEMENTI CHIAVE
Porte invisibili
Elementi in cartone
L’obiettivo del progetto è il riadattamento di un edificio industriale sito in zona Navigli a Milano ad abitazione per un’artista. La scelta del tema progettuale, quello del “contatto” relativo sia alla sfera sensoriale che a quella relazionale, è il fil-rouge del progetto. Il loft è quindi suddiviso in tre parti, comunicanti tra di loro: zona living privata, atelier e area espositiva.
CON TATTO
La scelta di inserire porte invisibili, riconoscibili al tatto si riallaccia decisamente al tema del contatto e della socialità/intimità.
Letti, poltrone e sedute assecondano la divisione dell’ambiente in spazi pubblici, intimi e privati.
Le scale interne sono state realizzate in legno e cartone, materiali che con il tempo tendono a dare sensazioni diverse.
Le pareti in lattice sono state pensate per accogliere il corpo umano e sono riconoscibili solo al tatto.
Il senso di usura e di stratificazione cui riporta il cartone trova l’ambiente perfetto nell’atelier dell’artista: nelle scale che collegano le zone del laboratorio e nei pannelli che permettono ad Antje di ricavare diverse aree di lavoro.
E’ così possibile distinguere i vari ambienti: queste porte separano zone legate all’intimità di Antje ad altre dove invece il contatto con le persone è maggiore, dove la sfera del pubblico, del privato e dell’intimo si intrecciano.
In soggiorno, una poltrona e uno spazioso divano accolgono amici e ospiti; il letto per gli ospiti, incavato in una parete, è al confine tra intimo e privato; la Living Tower, sempre di Panton, è il luogo ideale per i momenti di riflessione e di intimità.
Si usurano, cambiano aspetto, prendono forma dal passo della scultrice. I rispettivi corrimani riprendono gli stessi materiali: quello in legno è ondulato e sinuoso mentre il corrimano in cartone è morbido e si deforma al tatto.
Si ritrovano in zone della casa in cui è naturale ed istintivo appoggiarsi, donando così una rilassante sensazione di calda intimità, avvolgendo chi vi si appoggia e dando un senso di fusione con l’ambiente stesso.
Pannelli di cartone dell’atelier
Materiale: Legno Collega: soggiorno / atelier Divide: Privato / Intimo
Living Tower di Verner Panton in poliuretano espanso (1969)
Scala: legno Corrimano: sinuoso Zona Living
Parete in lattice dietro il letto di Antje
Scale di cartone con anima in cemento
Materiale: Vetro a specchio Collega: camera ospiti / da letto Divide: Privato / Intimo
S&P Seating di Verner Panton in gommapiuma e legno (1963)
Scala: cartone Corrimano: morbido Atelier
Parete-seduta in lattice in cucina
contatto [con-tàt-to] s.m. comunicazione, rapporto, relazione che si stabilisce tra le persone tatto [tàt-to] s.m. senso specifico che consente di venire a conoscenza del mondo esterno mediante il contatto con la pelle
Scala: pietra Corrimano: pietra-metallo Mostra scultura
Letto Ulisse a scomparsa di Resource forniture
MAPPA SENSORIALE
TEMA Antje Rieck, scultrice e artista eclettica: concepisce la natura come un tutto organico, dove la materia e l’uomo, i vuoti e i pieni, sono espressione del medesimo spirito. Le sculture di Antje Rieck, per quanto percepibili come presenze fisiche, sono completate dall’immaginazione, dall’intuizione, dal sentimento di chi le osserva, le sfiora, entra in relazione con esse: l’osservatore diventa così parte integrante dell’opera.
toccare, sentire, incontrare
Pareti in lattice
La materialità del cartone rimanda fortemente al lavoro manuale, nodo cruciale dell’attività di una scultrice.
Materiale: Legno laccato grigio Collega: Showroom / zona living Divide: Pubblico / privato
ARTISTA
Scale e corrimani
Letti e sedute
Il tema del contatto riguarda il rapporto del singolo con l’ambiente e con gli altri: il tatto è il mediatore tra lo spazio e l’uomo, che si relaziona agli altri attraverso il contatto. L’esperienza tattile è fondamentale per una scultrice che attraverso le mani plasma la materia ed entra in connessione con essa. Il tema agisce su tutto ciò che si tocca, si sfiora, si incontra nello spazio, in cui le relazioni umane passano dalla totale apertura al mondo fino alla più calda intimità.
intimitàcaloresocialitàospitalitàeclettismoprimitivismomanualitàaperturamusicalibertàsensorialitàmondo
METAFORA PROGETTUALE
Percorso libero
CONCEPT Il tema di progetto parte dall’intenzione di far sì che ci si possa muovere in uno spazio che interagisce con chi lo vive attraverso forse il più primitivo dei sensi, il tatto. Il progetto si sviluppa su tutti gli elementi che inevitabilmente entrano in relazione con il corpo umano: scale, corrimani, porte, pareti, sedute. Tutto è ordinario alla vista, soltanto attraverso l’esperienza tattile si scopre il vero ruolo di ogni cosa all’interno del progetto. Morbidezza, benessere, usura, accoglienza e tutte le altre possibili sensazioni che si possono provare attraverso questi elementi, sono date dalla loro fisicità e dalla materia che li compone.
Touch screen
Corrimano
Poltrone
Letto a scomparsa
Pareti in lattice
Porta invisibile
Bagno
Scala di cartone
Pannelli in cartone
Living Tower
Scale e corrimani
Porte invisibili
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A destra, Inserti materici per la resa dei materiali
Elementi in cartone
piano terra
primo piano
1
pubblico
privato
L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 5 | FOCUS proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
PERCORSI
CODICE COMPOSITIVO E DESTINAZIONI D’USO
Pareti in lattice
6
2
intimo
A
secondo piano
AMBIENTE
8
BAGNO Lavandino
CUCINA Seduta in lattice
SOGGIORNO Porta invisibile
ATELIER Pannelli e pareti
ATELIER Living Tower
ATELIER Scale e corrimano
CAMERA DA LETTO Parete in lattice
ANTJE RIECK
9 10
3 7 4
B
B
5
Letti e sedute
ABITARE CREARE
sezione BB
RIFERIMENTI E SUGGESTIONI PROGETTUALI
ESPORRE
1| Cucina 2| Soggiorno 3| Atelier 4| Bagno per visitatori 5| Show Room 6| Bagno privato 7| Mostra video 8| Camera da letto 9| Camera degli ospiti 10| Laboratorio video
SENSAZIONI
SPAZI ABITATIVI
Shigeru Ban
Antoni Gaudì
Verner Panton
Joost van Bleiswijk
Dall’architettura di Shigeru Ban è stata ripresa l’idea di utilizzare il cartone come elemento compositivo, sfruttando la particolare sensazione che questo materiale offre.
Il corrimano in legno che scorre sinuoso per tutte le zone della sfera privata è ripreso da quello progettato per casa Battlò di Gaudì a Barcellona, che accompagna dolcemente i movimenti della mano.
Le atmosfere visionarie e le sperimentazioni tattili di Panton in Visiona ha dato l’ispirazione per l’utilizzo del lattice per le pareti per conferire nuove sensazioni sperimentabili solo al tatto.
Joost Van Bleiswijk e il suo lavoro per lo studio di comunicazione Nothing ha permesso di scoprire la possibilità di costruire scale interamente in cartone.
Porta invisibile
Scale e corrimani
Scale e corrimani
Poltrone
Il soggiorno e la cucina, unite in un unico ambiente, costituiscono il centro della vita sociale della casa. In cucina, il lattice conferisce comfort alla seduta del tavolo da
A
Camera da letto e degli ospiti
Porta invisibile
Pareti in lattice
MATERIALI
pianta secondo piano 1:100
pranzo, rendendo morbido anche l’appoggio. Le poltrone del soggiorno accolgono gli ospiti e rendono il soggiorno il fulcro dell’ambiente.
SPAZI LABORATORIALI Atelier
AMBIENTE
Dalla zona giorno si passa alla zona notte salendo su per la scala di legno, guidati dal corrimano sinuoso che segna Letto il passaggio ad un ambiente di a scomparsa maggiore intimità. Ancora il Pareti in lattice
lattice dietro il letto di Antje rende avvolgente l’appoggio mentre il letto a scomparsa permette di ospitare amici nella stanza adiacente alla camera da letto dell’artista.
B
MATERIALI SENSAZIONI
Attraverso la scala in cartone, che collega il piano terra con il secondo piano, si arriva al Laboratorio video. Qui Antje ha a disposizione telecamere, computer, luci e tutto
cora più pratico e luminoso. I pannelli di cartone permettono di ricavare più spazi di lavoro, la Living Tower di Panton accoglie i pensieri e le riflessioni dell’artista.
Lattice RIPARO PROTEZIONE
SHOW ROOM Mostra Sculture
SHOW ROOM Scala
MOSTRA VIDEO Touch screen
MOSTRA VIDEO Porta invisibile
SOGGIORNO Scala e corrimano
SOGGIORNO Poltrone
CAMERA DEGLI OSPITI Letto a scomparsa
Pietra LIBERTA’ PRIMITIVISMO
Pietra-Metallo CURIOSITA’
Legno laccato MISTERO
Legno laccato CURIOSITA’
Legno FLUIDITA’ SINUOSITA’
Gommapiuma IRONIA | GIOCO SOCIALITA’
Legno SORPRESA ACCOGLIENZA
Scala visitatori
B Mostra video
Scala visitatori
sa dall’intimo al pubblico, si apre al mondo. I visitatori della mostra sono guidati solo da loro stessi, in un percorso
libero, e sono cullati dalle note della musica ambient riprodotta dai diffusori. E’ possibile aggirarsi tra le opere, toccarle, usufruendo così dell’arte in modo personale.
La scala esterna, discreta, conduce alla mostra video. Lo spettatore percepisce un luogo del tutto diverso, simbolo di un altro aspetto dello spirito artistico di Antje. Nell’am-
biente buio, illuminato solo dalla luce bianca dei monitor, è istintivo per il visitatore toccare gli schermi che iniziano così a riprodurre i video di Antje Rieck.
L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 2 | SVILUPPO PROGETTO proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
Nelle due pagine Tavole d’esame per la presentazione del progetto per l’abitazione della scultrice Antje Rieck
Laboratorio Video
Pannelli dell’atelier
Touch-screen
Il giardino è il luogo dove
Camera degli ospiti
Atelier
Mostra video
Visita libera
Musica da l’arte plastica di Antje pasaltoparlanti
Camera da letto
INDICAZIONI MATERICHE
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quanto serve ai suoi video e alla realizzazione delle sue opere audiovisive.
B
Show Room
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Cartone USURA
A
SPAZI ESPOSITIVI
L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 1 | TEMA E CONCEPT proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
Poliuretano espanso RIFLESSIONE INTROVERSIONE
Porta specchio della camera da letto
pianta primo piano 1:100
doppia altezza lo rende an-
Cemento|Cartone MANUALITA’ PRIMITIVISMO
B
Strumenti audiovisivi
L’atelier è lo spazio in cui prende forma l’arte di Antje ed è caratterizzato da una forte intimità: l’ambiente è
Legno INTIMITA’
OSPITE
Scala di cartone
Scala di cartone
Living Tower tra i più ampi della casa e la
Lattice COMODITA’ AVVOLGENZA
Soggiorno
Laboratorio video
Porta invisibile
Pannelli in cartone
Pietra NATURALEZZA BENESSERE
Cucina
A
Soggiorno e cucina
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Scala visitatori
pianta piano terra 1:100
N
A
| L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI | LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 3 | RAPPR. TECNICHE | proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco | cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
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Cartone Re-board
Legno Rovere
Lattice
Pietra Muir Woods
Cemento
Cartone realizzato da aria e carta. Isolante acustico e termico. Formato da 2 strati esterni con spessore di 15mm e una struttura alveolare. Ha un altissima resistenza.
Il parquet della casa è in listoni in rovere con struttura a 3 strati con leggera bisellatura lungo i lati. Il rovere è un materiale resistente e duraturo negli anni.
La superficie della pietra, il Grès porcellanato e la sua struttura richiamano alla mente i fossili e le sterminate foreste americane.
Il cemento viene colato in casse-forma di legno in modo che, asciugandosi, prenda la forma delle venature e dei nodi del legno. Si ottiene così una texture eterogenea.
Produttori: Montplast Zona d’uso: pannelli e scale della zona laboratoriale
Produttori: Mafi Winterholz Zona d’uso: pareti e pavimentazioni della zona abitativa
Le pareti in lattice accolgono perfettamente ogni parte del corpo rispettandone le curve fisiologiche: il materiale reagisce alle sollecitazioni grazie ad una particolare struttura a micro-alveoli praticamente indeformabile. Produttori : Vari Zona d’uso: pareti della cucina e della camera da letto
Produttori: Granit Fiandre Zona d’uso: pareti e pavimentazioni dei bagni
Produttori: Vari Zona d’uso: pareti e pavimentazioni dell’atelier
L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 6 | FOCUS proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
Show room esterno
Dettaglio della scala esterna in pietra
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Dettaglio della scala in cartone dell’atelier
Dettaglio della scala in legno della zona living
L’ELEGANZA DEL RICCIO | VINCENZO ANGILERI, MADDALENA BELLE’, SONJA BOLDRINI, ALICE BOZZONI LABORATORIO DI TEORIE E PRATICHE DEL PROGETTO | ABIT-ART | TAV. 7 | SCHIZZI PROSPETTICI proff.: raffaella trocchianesi, angela de marco cultori della materia: jacopo bevilacqua, daniela biccari, lara capelletti, alessio cristofoletti
design della comunicazione
AND M casualità sullo schermo
C.d.L. Design deLLA COMUNICAZIONE Anno Accademico 2010/2011 sociologia dei processi culturali e comunicativi progetto di canale satellitare (Book + Tavole)
Random è un canale di programmazione scientifico-culturale casuale pensato per soddisfare la voglia di conoscere e la curiosità presente in ognuno di noi. Il canale non si concentra su un tema specifico ma si sposta da un’area del sapere all’altra comprendendo culture, discipline, eventi, storia o i più svariati temi colpendo il telespettatore per la loro incredibilità o bizzarria.
RANDOM RANDOM RANDOM RANDOM RANDOM RANDOM
In questa pagina: sopra, progetto del logo di base di Random; sotto, tavole che presentano il palinsesto tipo e le fasce di pubblico previste per il canale. Nella pagina accanto: copertina del book di presentazione del canale con declinazione cromatica del logo di Random.
SAL | mensile n°0 | dicembre 2010
il ritorno delle Innocenti C.d.L. Design deLLA COMUNICAZIONE Anno Accademico 2010/2011 LAB DI METAPROGETTO Progetto di rianimazione del brand Innocenti (Brandbook + Magazine + Video + Website + Packaging)
Rianimare un brand: questo l’obiettivo del progetto. Il marchio Innocenti ha cessato completamente di esistere alla fine degli anni Novanta. Dall’analisi della sua storia e dei suoi antichi valori, è stata riproposta una nuova immagine del brand: attraverso un book (che riassume i risultati della ricerca storica e li racchiude in immagini metaforiche e simboliche), un magazine (pensato per il consumatore Innocenti e che prende forma dal gusto e dai valori stessi del brand) e infine un video (che trascina con sé estetica e mood della marca). Book, magazine e video sono poi presentati in un sito e l’intero materiale è corredato da un packaging targato Innocenti.
La fondazione e gli inizi Innocenti venne fondata da Ferdinando Innocenti nel 1947. Il fondatore era un uomo dinamico, che fin da giovane iniziò a realizzare imprese. Le attività di produzione erano concentrate nel grande stabilimento di Lambrate, quartiere della periferia est di Milano.
La Lambretta
Innocenti si affacciò immediatamente sulla scena industriale con un grande successo: la Lambretta, grande concorrente dello scooter di maggior successo dell’epoca, la Vespa.
Oggi la Lambretta è un oggetto da collezionisti. Un’innumerevole quantità di Lambretta Club sparsi in tutto il mondo conserva ed alimenta il mito di questo storico scooter che, assieme alla Vespa, rappresenta inevitabilmente un’icona dell’Italia degli anni ‘50 e anni ‘60.
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Questo scooter raggiunse un successo internazionale e divenne icona del movimento inglese dei Mods, che fece degli scooter italiani il mezzo simbolo della rivoluzione culturale giovanile di quegli anni.
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Si vuole riprendere oggi quella che era una caratteristica già dell’Innocenti di ieri, non limitandosi al mercato nazionale ma elevandosi ad un livello globale. La produzione dislocata in vari paesi del mondo e la collaborazione con le principali aziende estere rendono Innocenti pronta al nuovo mercato industriale. Per trasmettere questo valore anche al consumatore, Innocenti da la possibilità di acquistare modelli customizzati per ogni continente e offre nelle città più cosmopolite del mondo, dei concept-store dove respirare l’atmosfera Innocenti.
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Innocenti è una marca dal sapore italiano ma dal respiro internazionale.
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Innocenti e la pubblicità L’esplosione di Innocenti negli anni 60 valca l’onda cadel boom econ omico, nel qual la pubblicità e assume nuov a importanz diventa fond ae amentale nel panorama commerciale: le affissioni di Innocenti hann un ruolo impo o rtante nel succ esso dei suoi prodotti e anch e nel suo inna lzarsi a icona quegli anni. di
postcards from Praticità Riprendendo il gusto anni 60, rimasto nell’immaginario collettivo di Innocenti, il brand si ripropone al pubblico con una spiccata estetica vintage, rivolta ai giovani di oggi (ma anche di ieri). L’attenzione e la cura del dettaglio, le linee semplici e di culto, regalano al brand un’aura pop, nel senso che solo l’inglese può tradurre.
Qualche pagina del book in cui viene analizzata la storia del brand: proprio riallacciandosi al passato del marchio vengono riscoperti (e racchiusi in un immagine che li comunichi sinteticamente) valori e caratteristiche del nuovo corso Innocenti.
Italy
Sopra la copertina del brandmagazine SAL con il logo di testata; l’argomento principale del numero, che emerge anche dal titolo in copertina, è l’Italia, vista da una nuova e diversa angolazione.
sommario
54.
SAL | mensile n°0 | dicembre 2010
wild & wicked
sempre più zarro e sem pre più bravo, Shaun Wh ite, lo snowboarder rockstar, è ormai diventato una leggenda: lo incontriamo per voi.
12.
lo strillone
il giro del mondo in 80 tweet
notizie serie e fatti semiseri dal mondo
16.
58. l’incredibile storia dell’ inglese Paul Smith: dalla Gra n Bretagna alla Nuova Zelanda, in 30 giorni: e senza spendere nulla
postcards from italy
50.
prima tappa dei viaggi di Sal: storie, ritratti, tips, contrasti e itinerari su e giù per l’italico stivale
64.
new band sucks
fantasmi ribelli
per chi pensa che la mus ica di oggi faccia schifo e rimpiange i bei tempi mai vissuti dei Led Zeppelin a Top of the Pop s
71.
reggae e specials recuperavao il dello ska: l’estetica a quadrettoni ora sono tornati insieme.
eventi
feste, appuntamenti e party che non potete perdervi questo dicembre
8
Sopra, homepage della sezione del sito Innocenti dedicata al rilancio della marca: viene proposto un contest a cui il consumatore può partecipare inviando foto d’epoca e idee per un evento. Sotto, alcuni fotogrammi del brandvideo.
9 SAL | dicembre 2010
SAL | dicembre 2010
NEWCASTLE Inghilterra
Le cinque regole di Paul
Alcune pagina della rivista Sal (che prende il suo nome dall’alter ego di Jack Kerouac in On the Road) pensata per i consumatori Innocenti e che incarna, anche con la sua estetica vintage, i valori stessi del brand: internazionalità, praticità, accessibilità.
Durante il viaggio, Paul ha anche raccolto fondi per un’associazione benefica: «Questa esperienza dimostra quanto di buono ci sia al mondo».
- donazioni solo via twitter - vietato pianificare - 48 ore per accettare un'offerta - soldi propri per alimenti - mai piu di due giorni nello stesso posto '
tempo per decidere se accettarla o meno. L’ultima regola, quella forse più temuta: se dovesse rimanere fermo più di Paul dovrà fare ritorno a casa. Si inizia con la prima richiesta di aiuto, 28 giorni ter, però, sembrano non prestargli ancora molta attenzione. Nei primi giorni, così, Paul si scoraggia, perché nessuno si fa avanti. Tutto cambia quando Stephen Fry, comico e attore inglese (e, soprattutto, una Twitter-celebrità), rilancia il messaggio di Paul al suo milione e passa di follower. Da allora la strada è in discesa. Il via arriva in nave da Newcastle ad Amsterdam. «Avevo con me solo due piccole valigie - ha raccontato Paul al Sun - una per il mio computer e un’altra per gli abiti». Le varie tappe vengono raccontate, ovviamente, su Twitter. Dalla capitale olandese, si raggiunge Parigi (merito di due utenti francesi), dove riesce a farsi ospitare in un ostello. E’ poi la volta della Germania: da Saarbrücken l’Atlantico, ovviamente in aereo. caso, arriva da Owen, che gli cede un biglietto aereo di sola andata, da Francoforte a New York, utilizzando le sue miglia premio. Nella Grande Mela riesce a farsi ospitare in una stanza d’hotel dall’inglese Mark, che si trovava in America per
festeggiare i suoi 30 anni. Gli Stati Uniti gli riservano molte sorprese, e gli permetteranno di prender parte ad una esclusiva festa di Hollywood. Da New York, Paul tocca città come Washington, Chicago, Austin e San Francisco, spostandosi in auto, treno e macchina. Prima di arrivare a Los Angeles, viene contattato dal direttore di un’agenzia di spettacolo, che gli mette a disposizione una stanza d’hotel al West Holliwoode lo invita ad una festa. «Era in corso la settimana della moda - ricorda Paul - e questa persona mi fece partecipare ad una festa con attrici come Liv Tyler, Eva Mendes e Jessica Alba. Anche se mi sentivo fuori luogo, mi feci coraggio e salutai la Tyler». Siamo arrivati al 23esimo giorno, e l’Air New Zealand decide di regalargli un volo per Auckland. Il merito è anche delle televisioni e dei giornali che stanno parlando della sua esperienza in giro per il mondo. è vicinissima. spera di trovare qualcuno che lo porti all’Isola Campbell. L’attesa, però, si rivelerà vana: i 30 giorni sono scaduti, e Paul deve fare rientro a casa. In suo aiuto arriva di nuovo l’Air New Zealand, che paga per il volo che lo riporterà «Il mio scopo, in fondo, è stato raggiunto - spiega Paul per non essere arrivato all’Isola Campbell. La gente si è fatta in quattro per me e posso dire di non aver avuto neanche un’esperienza negativa». La raccolta fondi è andata meglio del previsto: 6mila le sterline donate all’associazione “Charity: Water”. «Questa esperienza - conclude il twitchhiker, che oggi cura un sito in cui dispensa consigli di viaggio - dimostra quanto di buono ci sia al mondo”.
STEWART Nuova ZelaISLE nda
60 SAL | dicembre 2010
ISLE CAMPBELL da Nuova Zelan 61 SAL | dicembre 2010
italians are strangers
GIORNO. Per scoprire la Milano che non ti aspetti, quella in cui non ti servono 3 viuzze dei navigli. Tra un atelier di pittura e una vecchia libreria respirate quell’aria della Milano anni ‘70 che sembrava smarrita, circondati dalla gioventù più alternativa.
milano
I
n Italia vivono più di tre milioni di cittadini stranieri. Il decimo rapporto sulle migrazioni della fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità (Ismu) ci dice che l’incremento annuo dei permessi di soggiorno in Italia è del 15%, con un passaggio dai circa 650mila della metà degli anni ‘90 ai quasi 2,3 milioni del 2004/2005.
‘‘A inizio 2005”—dice il rapporto—“gli stranieri presenti sul territorio italiano sono poco più di tre milioni... a breve e a lungo termine ci potrebbero essere nuovi ricongiungimenti familiari, questa volta al maschile”. Inoltre sono anche in forte aumento le coppie miste: sono circa 200mila e nei tre quarti dei casi il componente straniero della coppia è la donna. Nello stesso rapporto dell’Ismu si legge che le percentuali di crimini commessi da immigrati non sono più elevate di quelle commesse dagli italiani, malgrado il luogo comune dell’immigrato “criminale”.
A livello nazionale, gli immigrati hanno un’incidenza del 4,5% sulla popolazione complessiva del Paese. Il 60% vive al nord (1 milione e 500 mila), il 30% al centro (710 mila) e il 10% (357 mila). I due terzi (66,1%) degli immigrati é venuto in Italia per lavoro e circa un quarto (24,3%) per motivi di famiglia. La quota dei soggiorni per lavoro, a seguito della regolarizzazione, è aumentata del 10%: da 834.000 a 1.450.000. Nel corso degli ultimi 5 anni, pur essendo diminuiti in termini assoluti i casi di violenza (spesso rivolta a donne singole, per lo più da parte di sfruttatori, o a minori), sono tuttavia aumentati quelli dichiaratamente razzisti.
gente italiani brava
Dove siamo? Cosa facciamo? Dove andiamo? Sal cerca di rispondere alle tue domande, in Italia!
NOTTE. Mescolatevi tra la folla festante in zona Ticinese, allo storico Bar Rattazzo o alle Colonne, per poi proseguire la serata con lo “spirito” giusto, a seconda dei propri gusti, o in uno dei numerosi piccoli club alternativi o nei locali più famosi anche all’estero.
GIORNO. traversano Torino: la magia, il cinema, i sapori... Ci si può perdere nei musei storici della città, tra antichi egizi (Torino ha il secondo museo egizio del mondo dopo il Cairo) e la storia del cinema che pulsa nel cuore della Mole.
torino
NOTTE. Le vinerie negli ultimi anni si sono moltiplicate esponenzialmente e i locali del Lungo Po trasudano gioventù e sudore. La città ha riscoperto le proprie radici investono sui nettari locali e di non transigere sulla qualità. Questa è la notte sotto la Mole. GIORNO. Bologna è una città millenaria, piena di carattere, aperta e tollerante, che ben si esprime attraverso i suoi tradizionali epiteti: Bologna la dotta, la grassa, la rossa. Passeggiando per i portici e per le sue stupende piazze vedete scorrere la vita universitaria di una città sempre viva.
GIORNO. “La dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi | Venezia la vende ai turisti che cercano in mezzo alla gente l’Europa e l’Oriente.” Girando in gondola o a piedi tra ponti e canali, perdendovi nei i labirinti d’acqua, lontano dalle macchine, la magia di Venezia vi stupirà sempre.
venezia
parole e concept TIM SMALL − fotografia FRANCESCO SCARPELLI musica consigliata HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI, Claudio Lolli
43 SAL | dicembre 2010
38 SAL | dicembre 2010
NOTTE. Se volete immergervi nella surreale atmosfera di Venezia senza spendere somme da capogiro, Campo Santa Margherita è quello che fa per voi. Tra i matti locali e i numerosi ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo. Se invece preferite ballare, nella vicina Mestre troverete i club dove è nata e si è consolidata la scena elettronica italiana.
bologna
NOTTE. Bologna è conosciuta in tutta Italia come la mecca del divertimento, una città godereccia, in cui il culto della notte e del divertimento travolge tutte le generazioni. Via Zamboni, Piazza Verdi, fulcro della vita studentesca sono il punto di partenza di ogni serata, che continui in strada o in uno dei club e centri sociali bolognesi.
39 SAL | dicembre 2010
il camioncino dei pompieri C.d.L. Design deLLA COMUNICAZIONE Anno Accademico 2010/2011 LAB di COMPUTER GRAFICA Modellazione 3D, rendering, animazioni e presentazione interattiva in Flash
Il progetto riguarda la modellazione e l’animazione in 3D di un giocattolo in legno, metallo e corda e la presentazione interattiva delle varie animazioni attraverso flash. La presentazione interattiva prevede varie sezioni, da quelle di analisi dell’oggetto (materiali, modellazione, dimensioni, esploso) fino allo studio dei movimenti (con più animazioni interattive), all’allestimento di un set luci e ad una galleria di render fotorealistici.
Nelle due pagine: alcune immagini dalla galleria dei render, degli screenshot dalla presentazione interattiva e, in basso, dei frame di un’animazione del camioncino.
fotografia
unainterra che brucia mezzo al mare
Ballarò, Palermo settembre 2010
“Capire la Sicilia significa per un siciliano capire se stesso, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l’oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l’espatrio o ci lusinghi l’intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario.” (tratto da Le cento sicilie di Gesualdo Bufalino)
Mercato di Ballarò, Palermo settembre 2010
Mercato di Ballarò, Palermo settembre 2010
Mercato di Ballarò, Palermo settembre 2010
Palermo settembre 2010
Marsala settembre 2010
Marsala gennaio 2011
l’assenza è un assedio
“Nella notte la tentazione di sedersi per non più rialzarsi a poi per caso da una sottile fessura si ripropone con due occhi tristi un problema eterno.” (tratto da una canzone di Piero Ciampi)
la notte in cui la terra tremò
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 un violento terremoto devasta la regione del Belice, nella Sicilia occidentale. Da allora, nei paesi di Gibellina, Salaparuta e Poggioreale il tempo si è fermato.
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
Ruderi di Poggioreale settembre 2010
tutto scorre
Milano giugno 2010
Milano giugno 2010
Alcamo luglio 2010
quando il bambino era bambino...
Marsala ottobre 2010
“...se ne andava a braccia appese / voleva che il ruscello fosse un fiume / il fiume un torrente / e questa pozza, il mare.�
Torino ottobre 2010
Palermo settembre 2010
“Quando il bambino era bambino, non sapeva di essere un bambino, per lui tutto aveva un’anima e tutte le anime erano un tutt’uno.”
“Quando il bambino era bambino, su niente aveva un’ opinione, non aveva abitudini, sedeva spesso a gambe incrociate, e di colpo sgusciava via, aveva una vortice tra i capelli e non faceva facce da fotografo.” (tratto da Song of Childhood di Peter Handke)