Camminata in campagna Daħlet Qorrot

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Camminata in campagna

Daħlet Qorrot

IN-NADUR – IN-NADUR: 10KM 1


Camminata in campagna - Xlendi Camminata in campagna - Ħondoq Ir-Rummien Camminata in campagna - Dwejra Camminata in campagna - Comino

Camminata in campagna Daħlet Qorrot Partenza: In-Nadur Arrivo: In-Nadur Distanza: 10km Difficoltà: moderata, difficoltà con alcune pendenze ripide e aree rocciose Paesaggio: strade e sentieri di città, costa e campagna Segnaletica del percorso Come arrivare e ritornare: Esistono collegamenti regolari tramite traghetto sul Canale di Gozo tra iċ-Ċirkewwa (Malta) e il Porto di L-Imġarr. Sono disponibili collegamenti regolari in autobus tra il porto e In-Nadur. Periodo consigliato per la camminata: Da Ottobre a Maggio

Camminata in campagna - Ramla Camminata in campagna - Saltpans Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan

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Panoramica della camminata in campagna Questo percorso di camminata circolare inizia e termina a In-Nadur. Da In-Nadur, conduce all’altopiano di Il-Qortin Isopo dove, guardando verso il mare, è possibile vedere la Torre di guardia di Ta’ Sopu circondata da una splendida gariga, nota per gli eliantemi e le euforbie maltesi endemiche. Si può apprezzare anche una vista panoramica della costa rocciosa e delle acque azzurre della costa nord-orientale. Successivamente, il percorso conduce alla Baia di Daħlet Qorrot, che costeggia Mistra Rocks, una spiaggia rocciosa. Ammirando i meravigliosi panorami e la ricca varietà di piante selvatiche tra la pietraia a lato della scogliera, si scende verso la piccola Baia di Daħlet Qorrot, dove i pescatori hanno scavato delle rimesse per le barche nelle scogliere di calcare: un luogo ideale per nuotare e pescare. Dopo una breve passeggiata lungo la piattaforma calcarea costiera, si ritorna verso l’entroterra salendo attraverso un’area selvatica incontaminata, con panorami mozzafiato della vallata di Il-Wied ta’ Grejgel. In questa valle si utilizzano sia metodi agricoli moderni che tradizionali al fine di raccogliere i preziosi frutti donati da Madre Natura. La camminata conduce poi al paesino di Il-Qala, il villaggio più orientale di Gozo, che vanta favolosi panorami del mare in direzione di Comino e di Malta. Sulla via di ritorno per In-Nadur, è possible ammirare un mulino a vento risalente al XIX secolo e un’antica colombaia. In-Nadur è un tipico villaggio gozitano, dove le case sono annidate attorno al luogo di culto, che è principalmente in stile barocco o romanico. La mappa riportata nelle pagine centrali del presente libretto, oltre ai frequenti cartelli situati lungo il percorso, aiuterà l’escursionista a seguire più facilmente il tracciato. Si consiglia di attenersi al percorso prestabilito al fine di poter apprezzare a pieno il paesaggio, lo stile di vita rurale e le altre curiosità di Gozo.

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Ulteriori informazioni REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA • Il percorso è adatto per escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta. La maggior parte del percorso è accessibile a veicoli di piccole dimensioni. • Se si raggiunge in autobus il punto di partenza del percorso, occorre controllare gli orari dei bus per assicurarsi che siano compatibili con i propri programmi. • Controllare le previsioni del tempo locali prima di partire, poiché lungo il percorso è assai difficile trovare riparo da condizioni atmosferiche avverse. Può essere utile portare con sé un impermeabile in caso di pioggia. • Poiché la camminata si svolge principalmente in aperta campagna, si consiglia di portare con sé un pranzo al sacco. È comunque possibile acquistare cibo a In-Nadur e Il-Qala. • I servizi igienici pubblici sono disponibili su Triq it-Tramuntana a In-Nadur. • Alcuni campi sono contrassegnati con macchie di vernice bianca e le lettere RTO indicano che la zona è interdetta ai turisti poiché è di proprietà privata. Nelle campagne si praticano l’uccellagione e la caccia agli uccelli. Esistono, tuttavia, norme severe che delimitano le aree in cui tali attività sono consentite e i periodi dell’anno in cui esse non sono permesse. Occorre ricordare anche che la caccia agli uccelli è vietata durante tutto l’anno dalle 10.00 del mattino in poi la domenica e gli altri giorni festivi.

INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA • Si consiglia agli escursionisti di attenersi al percorso prestabilito. Evitare le scorciatoie, poiché molti campi sono di proprietà privata. • Non salire su pareti di macerie al fine di evitare di danneggiarli. • Non raccogliere esemplari di flora e fauna, compresi fiori e piante. Si consiglia di camminare attentamente lungo i sentieri per evitare di calpestare la vegetazione rada. • È severamente vietato lanciare pietre o altri oggetti nelle vallate o in corsi d’acqua dolce. • Evitare di camminare o pedalare vicino ai bordi delle scogliere. • Si consiglia di seguire il percorso in pieno giorno, dedicando il tempo necessario per soste inevitabili, momenti di riposo, scatti di fotografie e osservazione della natura. Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre prestare particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le camminate in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a proprio rischio e pericolo. Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere l’escursionista lungo il percorso.

PUNTI SALIENTI Lungo questo percorso, viene offerto un assaggio della ricca storia dell’isola, delle sue tradizioni, natura e folklore. Sarà possibile scoprire la splendida posizione della Torre di Guardia di Ta’ Sopu, che si erge tra la meravigliosa gariga, e osservare le rimesse per le barche scavate nella roccia alla Baia di Daħlet Qorrot. Si potrà inoltre osservare i metodi agricoli utilizzati nella valle di Grejgel e godersi il sentiero panoramico lungo il magnifico tratto di costa rocciosa dell’isola di Gozo. 4


Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Q

uesto percorso inizia dalla piazza del villaggio di In-Nadur. Il toponimo trae origine dal termine arabo “nadar”, che significa “punto di osservazione”. Ciò riflette la posizione strategica occupata da questo

paese sull’isola. Infatti, i vari punti di osservazione presenti in questo villaggio consentono di ammirare vasti tratti di Gozo, Malta e Comino. Si tratta di uno dei paesi più pittoreschi di Gozo e conta una popolazione di circa 4000 abitanti. In-Nadur è situato su un altopiano a circa 170 metri sul livello del mare. Tutte le attività nella piazza del paese si svolgono 5


Carnavale di In-Nadur

all’ombra della chiesa parrocchiale dedicata agli apostoli Pietro e Paolo (1), che merita sicuramente una visita. La piazza principale del paese ospita anche una stazione di polizia, due banche e una farmacia. Durante l’anno vi si svolgono molte attività, ma le giornate più frenetiche sono quelle del 27, 28 e 29 giugno, quando si celebra la l-Imnarja, la festa tradizionale del paese. In-Nadur è anche famosa per il suo carnevale, che si svolge ogni anno nel mese di febbraio. La camminata procede attraverso Triq It-Tramuntana, la strada che inizia sul lato sinistro della basilica. Triq It-Tramuntana conduce all’incrocio a T dove, a sinistra, è possibile vedere una nicchia votiva che espone una riproduzione di un dipinto della Beata Vergine di Ta’ Pinu. Svoltare a destra su Triq Ta’ Said, che conduce a Triq San Gwann. Gli ultimi metri di Triq San Gwann portano su una delle strade principali di In-Nadur: Triq it-Tigrija o Via dell’Ippodromo. Per procedere, si consiglia di attraversare Triq it-Tigrija. A distanza di pochi metri a ovest è possibile individuare una strada laterale con un cartello di senso unico: Triq Daħlet 6

Qorrot. Questa via laterale conduce a Triq San Blas, costeggiata da abitazioni risalenti al XX secolo. Una di queste è una panetteria che ancora oggi impiega tecniche di panificazione tradizionali. Proseguendo lungo Triq San Blas, la strada si divide in due. Per procedere sul percorso, prendere la via di sinistra. Dopo circa 1 km, sulla sinistra si troverà un piccolo punto panoramico con delle panchine. Da qui è possibile ammirare la valle di Wied San Blas e i campi terrazzati lungo i suoi fianchi.


Wied San Blas

Una nicchia votiva che espone una riproduzione di un dipinto della Beata Vergine di Ta’ Pinu

Dando le spalle al panorama, all’incrocio in luogo di prendere la strada a destra che riconduce a In-Nadur, imboccare la strada a sinistra, superare un parco giochi per bambini sulla destra e procedere verso la torre di guardia di Ta’ Sopu (2), svoltando verso destra all’ingresso della base militare. Costruita dai Cavalieri nel 1667, la torre è circondata da una splendida gariga nota per gli eliantemi e l’euforbia endemica e offre una vista panoramica della costa nord-orientale. Questa torre di guardia si trova a circa 130 7


Habitat di gariga

Timo arbustivo (Thymbra capitata)

L’eliantemo

metri sul livello del mare. Essa domina le formidabili Mistra Rocks con la Baia di San Blas a ovest e la Baia di Daħlet Qorrot e le sue insenature a est. La sua posizione strategica indica chiaramente che la torre fu costruita proprio qui allo scopo di tenere sotto controllo la costa nord-orientale di Gozo e l’ingresso del canale di Comino. Questa posizione consentiva anche la comunicazione con segnali visivi tra Ta’ Sopu e le altre torri di Malta e Gozo. Durante la Seconda Guerra Mondiale la torre fu utilizzata come stazione 8

telegrafica senza cavi, collegata direttamente con la controparte nel Regno Unito per trasmettere messaggi da e verso altre stazioni del Medio Oriente. Nella zona circostante la torre si trovano numerosi sentieri attraverso la gariga, un habitat caratteristico delle coste rocciose e delle aree carsiche di Gozo che era diffuso sulle isole in precedenza ma che oggi è minacciato quasi ovunque dalle attività umane. La vegetazione bassa cresce su uno strato sottile di suolo e nelle crepe


Torre di guardia di Ta’ Sopu

della superficie calcarea. È composta principalmente da cespugli aromatici, tra cui il timo arbustivo (Thymbra capitata), l’erica multiflora (Erica multiflora), il finocchio (Foeniculum vulgare), la vulneraria spinosa endemica (Anthyllis hermanniae subsp. Melitensis), l’euforbia maltese (Euphorbia melitensis), l’euforbia arborescente (Euphorbia dendroides), il camedrio femmina (Teucrium fruticans) e l’asparago marino (Asparagus aphyllus), oltre a un’ampia varietà di altre piante e fiori come narcisi e orchidee. In alcune

formazioni si trova anche l’eliantemo (Cistus incanus e Cistus monspeliensis). Esistono numerose specie erbacee, molte delle quali si incontrano altrove sulle isole nelle steppe rocciose e nella macchia. La diversità di piante in queste zone rocciose dipende dalla stagione e può essere realmente sorprendente, specialmente in primavera. Tuttavia, la gariga sta rapidamente diminuendo a causa dell’incursione dell’edilizia, della costruzione di nuove strade e di altre forme di disturbo 9


Le canne essiccate sono utilizzate per creare le famose barriere antivento

Il Carrubo

L’Ulivo

dell’habitat. Di conseguenza, la salvaguardia della gariga tramite misure di conservazione e aumento della consapevolezza assume un’importanza sempre maggiore. Tenendo la sinistra al punto di osservazione che ora è sulla destra, ripercorrere Triq San Blas e, una volta raggiunto l’incrocio, svoltare a sinistra su Triq Ghjn Berta. Davanti, in fondo alla strada, si trova un casale con una statua di Sant’Antonio sulla facciata; girare a sinistra e proseguire per circa 200 metri fino a raggiungere la biforcazione una volta superato l’edificio rurale sulla destra. Ora imboccare il sentiero di cemento a destra che scende e curva lungo il margine della fertile vallata 10

di Wied ir-Rihan procedendo verso la costa. In inverno, lungo la valle scorre un corso d’acqua che facilita la crescita delle canne. Gli abitanti locali utilizzano le canne essiccate per diversi scopi. Ad esempio, legando file di canne si ottengono le famose barriere antivento che in inverno proteggono i raccolti dal vento settentrionale. Le canne, in questo caso tagliate e legate con dello spago, sono utilizzate anche per creare delle tende che coprono le porte e le finestre delle abitazioni gozitane. La route offre des points de vue sIl percorso offre panorami spettacolari. Guardando verso destra, sarà possibile osservare l’elevato altopiano di Qortin


Wied ir-Rihan

tal-Lacca. Queste imponenti scogliere sono composte da una delle rocce sedimentarie più dure delle isole maltesi: il calcare corallino superiore. Altri tipi di roccia includono l’altrettanto duro calcare corallino inferiore, oltre all’argilla, la sabbia verde e il calcare a globigerina. Qortin tal-Lacca ospita anche un’elevata concentrazione di erbe, come il timo arbustivo, e cespugli bassi. Mantenendosi su questo sentiero roccioso, sulla sinistra si trova un muretto di pietra e sulla destra la gariga, che sale verso l’alto, ricca di erica multiflora con i suoi splendidi fiori rosa o bianchi in inverno. In caso di pioggia, alcuni punti rocciosi possono essere molto scivolosi, quindi occorre fare attenzione!

Procedendo lungo il sentiero, a sinistra è possibile ammirare i campi fertili lungo la valle; vi sono numerosi frutteti composti da limoni, aranci, melograni, ulivi e fichi. Anche nella valle si osserva la vegetazione della gariga, che è ancora ampiamente diffusa, soprattutto sui lati e sul fondo della secca valle dell’isola di Gozo. Tuttavia, la macchia è interamente di origine secondaria ed è dominata da alberi come il carrubo (Ceratonia siliqua). Altri componenti della macchia sono il lentisco (Pistacia lentiscus), l’alloro (Laurus nobilis) e l’ulivo (Olea 11


CAMMINATA IN CAMPAGNA – DAĦLET QORROT LEGENDA X - X indica la direzione del percorso > indica una distanza di 1 km FERMATA AUTOBUS ZONA PARCHEGGIO SERVIZI IGIENICI PUBBLICI ZONA DI BALNEAZIONE PUNTO PANORAMICO TORRE DI GUARDIA MULINO A VENTO CHIESA FORNAIO

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Mistra Rocks

Vegetazione della macchia nella valle

europaea). A causa della drastica riduzione dei pascoli, si è verificata una rigenerazione della macchia e alcune specie in precedenza meno comuni, come il ranno lanterno (Rhamnus alaternus) e il terebinto (Pistacia 14

terebinthus), stanno ricomparendo. Particolarmente interessante è il ginepro articolato o albero della sandracca (Tetraclinis articulate), una conifera della famiglia del ginepro. Questo albero si trova principalmente in Nord Africa e in Europa solamente a Malta e in una zona della Murcia. Molti secoli fa era probabilmente molto diffuso sulle isole maltesi, ma oggi la sua presenza è molto rara. Sui declivi rocciosi forma della macchia. Ad un certo punto, il percorso svolta allontanandosi dal muretto di pietra. Proseguendo, si incontrerà nuovamente


Scogliere con relativa flora

il muretto. Avvicinandosi alla costa, è possibile ammirare le ripide scogliere con ampie grotte sul lato opposto della valle. Presto si raggiunge un punto in cui si scopre la bellezza nascosta delle Mistra Rocks, di San Filep e di Daħlet Qorrot. Le Mistra Rocks consistono in una tipica pietraia di sassi, mentre San Filep e Daħlet Qorrot sono piccole insenature in cui si recano principalmente gli abitanti locali per nuotare o pescare. Continuando lungo questo spettacolare percorso, si raggiunge una strada che conduce in discesa alla piccola Baia di Daħlet Qorrot. Questa, a sua volta, porta a

un sentiero pedonale che domina le Mistra Rocks, una massa di rocce di diverse dimensioni. La scogliera che si trova al di sopra di Mistra Rocks è formata anche da calcare corallino superiore. Questo strato di pietra si posa su uno strato più morbido di sabbia verde e argilla. L’azione degli agenti atmosferici causa l’erosione di questi strati morbidi e non protetti, fino a un punto in cui viene a mancare il sostegno al pesante calcare corallino superiore; si distaccano quindi dei massi, che cadono verso il mare formando la tipica pietraia. Anche se virtualmente inaccessibili, eccetto per gli escursionisti più avventurosi, queste pietraie ospitano alcune delle più rare specie endemiche di flora e fauna delle isole maltesi. Qui è possibile trovare l’euforbia maltese e l’orchidea piramidale maltese, mentre l’equiseto è abbastanza abbondante nei pressi del ruscello d’acqua dolce che scorre attraverso i massi e fornisce alla flora e alla fauna che crescono in zona una protezione dai venti forti. Tuttavia, alcune piante sono anche riuscite ad adattarsi ad altre zone meno protette. Le scogliere costiere sono una caratteristica importante dell’isola di 15


Rimesse per barche nella Baia di Daħlet Qorrot

Gozo. La flora presente sulla scogliera è particolarmente interessante poiché include numerose specie endemiche assieme a specie più comuni in Nord Africa. Specie caratteristiche delle scogliere sono il fiordaliso crassifoglio (Palaeocyanus crassifolius), la salsola maltese (Darniella melitensis), il limonio maltese (Limonium melitense) e il Cremnophyton lanfrancoi (Cremnophyton (= Atriplex) lanfrancoi), tutte endemiche, assieme al cappero (Capparis orientalis), l’erba di S. Giovanni egiziana (Hypericum aegypticum), la crucianella maltese (Crucianella rupestris) e la carota delle scogliere (Daucus gingidium). I massi fornisco riparo anche a molte specie differenti di uccelli. L’uccello 16

Il Passero Solitario

nazionale maltese, il passero solitario, nidifica nelle scogliere e sugli alti massi. Lasciando alle spalle le Mistra Rocks, il percorso continua in discesa. La Baia di Daħlet Qorrot è ora completamente visibile. Sul lato sinistro della strada, dal mare sale un pendio argilloso non coltivato, che forma l’insenatura nota col nome di Baia di San Filep: una baia ad acqua bassa cosparsa di massi.


Si tratta di un luogo rinomato tra chi ama pescare e nuotare, frequentato sia dagli abitanti locali che dai turisti. Il pendio argilloso può ancora ospitare specie viventi, anche se solamente per un particolare tipo di vegetazione. I muretti di pietra a secco erosi dalle intemperie e la presenza di siepi indicano che quest’area era un tempo terrazzata. San Filep è ricca di flora e fauna. Fichi d’india, fichi e tamarischi africani crescono vicino al bordo del pendio. L’orchidea piramidale maltese, una pianta endemica, offre fiori tra i più colorati che qui crescono rigogliosi durante la primavera. Vi è anche un’abbondante presenza di fauna e qui, si trova la coccinella del cocomero asinino, che solitamente compie diversi cicli della propria vita sui cespugli circostanti. Lasciandosi alle spalle San Filep, procedere fino alla Baia di Daħlet Qorrot, dove è possibile osservare rimesse per le barche ricavate nello strato di calcare a globigerina. Queste rimesse offrono ancora oggi riparo per le barche da pesca durante le tempeste. Per calare le barche in mare viene utilizzato uno scalo. Lungo la spiaggetta si noteranno cumuli di foglie morte di Posidonia oceanica (3); la posidonia oceanica è una pianta acquatica che cresce solamente nel Mar Mediterraneo e detiene un’importanza ecologica notevole: la Posidonia oceanica stabilizza il fondale marino, proteggendolo dall’erosione delle coste, e assicura il corretto funzionamento dell’intero ecosistema.Il percorso attorno alla baia conduce a una scalinata con ringhiere che sale sulla cima di una scogliera di calcare giallo. Mentre si cammina lungo il calcare costiero ammirando la geologia delle scogliere stratificate, fare attenzione ai fossili, che in questa zona sono molto comuni.

Barcha alla baia di Daħlet Qorrot

Dopo circa 100 metri, il sentiero devia verso destra e prosegue parallelamente alla costa al di sopra degli strati di calcare. Lungo la costa si noterà un altro habitat, ovvero quello delle comunità costiere, dominate da una varietà di piante alofite (tolleranti al sale). Tra le più caratteristiche si annoverano l’enula marina (Limbarda crithmoides), che si trova anche in paludi salmastre e altre comunità saline, il finocchio marino (Crithmum maritimum), 17


Limbarda crithmoides

Letto di posidonia oceanica

due specie di limonio (Limonium virgatum e l’endemico Limonium zeraphae), la cicoria spinosa (Cichorium spinosum) e la salicornia glauca (Arthrocnemum macrostachyum), anch’essa presente in paludi salmastre e sulle scogliere. Mantenendosi sul sentiero lungo la costa, si supera un piccolo edificio agricolo. Individuare un sentiero di terra 18

battuta che devia rapidamente in salita verso l’entroterra. Dopo un breve tratto, esso si unisce a un tracciato di cemento più largo che intraprende una ripida salita. Mantenersi su questo tracciato ammirando gli splendidi panorami della valle rigogliosa sottostante e le numerose grotte del promontorio di Ta’Tocc sul lato opposto. Una volta raggiunto l’incrocio a T, gettare uno sguardo alla valle di Wied Ta’ Grejgel sulla destra, quindi svoltare a sinistra. Ta’ Grejgel è circondata da una vasta distesa di terra fertile che è utilizzata da tanto tempo per scopi agricoli. I mulini a vento che punteggiano il paesaggio attestano la fornitura regolare di acqua. Il terreno è utilizzato durante tutto l’anno e viene praticata la rotazione delle colture. Vi si coltivano vari tipi di mangime per animali. Le tradizionali tecniche agricole stanno gradualmente lasciando il passo a metodi più moderni. L’irrigazione a goccia sta sostituendo le tecniche convenzionali, così come i paraventi di canne sono stati sostituiti con file di cipressi che offrono protezione dal vento mentre le radici evitano l’erosione del suolo. Anche i fichi d’india vengono rimpiazzati da tende in plastica più moderne che offrono riparo alle piante di pomodori in maturazione. Nel 1695 questa zona divenne riserva di caccia privata del Gran Maestro Alof de Wignacourt, poiché la presenza di lepri e numerosi uccelli lo indusse a salvaguardare l’area. Le pene per coloro che venivano catturati durante battute di caccia di frodo comprendevano tre anni sulle galere se il colpevole era di estrazione sociale comune, una sanzione di 40 ewwieqi se era di estrazione elevata o un periodo di esilio nel caso dei minorenni.


Wied ta’ Grejgel

Dopo una breve sosta, prendere il tracciato a sinistra, Triq ta’ Ġuļju, che conduce in salita verso la periferia del villaggio di Il-Qala. Il-Qala è il paese più orientale di Gozo e vanta fantastici panorami sul mare verso Comino e Malta. Procedendo diritto lungo Triq ilMitħna, quando la strada raggiunge un incrocio a Y e curva a destra su Triq ilWileġ, guardando verso destra si può ammirare un mulino a vento restaurato del diciottesimo secolo utilizzato fino a trent’anni fa per la macina dei cereali e del granoturco. Seguire Triq il-Qala fino a Pjazza Repubblika, una piazza protetta da una statua di San Giuseppe, patrono di IlQala. Triq il-Qala riconduce a In-Nadur. Durante la camminata di ritorno verso In-Nadur, è possibile imbattersi in un

Una statua di San Giuseppe

anziano pastore locale mentre porta al pascolo il suo gregge di pecore e capre. Proseguire la camminata diritto lungo la strada fino a raggiungere nuovamente la nicchia della Beata Vergine di Ta’ Pinu su Triq it-Tigrija. Seguendo a ritroso i propri passi, si raggiunge il centro del villaggio di In-Nadur. 19


Pinceladas LA CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO A IN-NADUR

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Oggi la principale attrazione di In-Nadur è indubbiamente la magnifica Basilica dedicata agli apostoli San Pietro e San Paolo. Questo stupendo tempio monumentale evoca secoli di antichi eventi storici. Più di 300 anni fa, nel 1688, il Vescovo di Malta e Gozo Davide Cocco-Palmieri creò quattro nuove parrocchie per Gozo. Una di queste era quella di In-Nadur. Il luogo di costruzione della chiesa fu determinato da una generosa donazione del terreno da parte del Gran Maestro Gregorio Carafa. Poiché la popolazione di In-Nadur cresceva ininterrottamente, il sacerdote della parrocchia Salvatore Galea ingaggiò l’architetto maltese Giuseppe Bonnici, Capomastro dell’Ordine, per preparare il progetto di una nuova chiesa più grande nello steso luogo. La costruzione della chiesa iniziò il 28 Settembre 1760 e la prima pietra fu posata il 17 Dicembre dello stesso anno. Il capomastro fu Mikielangelo Pisano, il quale sfortunatamente morì quando la chiesa era costruita solo per metà. Questo nuovo edificio, a forma di croce latina con un’unica navata centrale a tre campate, coro e due transetti, era dotata di facciata a due piani. Ai transetti furono unite due torri campanarie. La costruzione si protrasse per quarant’anni. Nel 1882 l’Arciprete 20

John Camilleri portò dalla città francese di Marsiglia una splendida statua in cartapesta realizzata dall’azienda Galard et Fils che illustra i santi patroni di InNadur. L’Arciprete Camillari, con l’aiuto del nipote Martin Camilleri, decise di ampliare la chiesa per ottenere la forma attuale, tramite la costruzione delle navate, della cupola e della facciata, tutte progettate dall’architetto maltese Francesco Saverio Sciortino. Questo lavoro fu realizzato tra il 1906 e il 1914. La croce che incorona la cupola fu posata il 24 settembre 1913. Gli interi lavori di muratura terminarono nel 1914. La chiesa di In-Nadur può essere descritta come un gioiello architettonico in stile rinascimentale italiano all’esterno e in splendido stilo barocco all’interno. I dipinti della volta principale, del coro, dei due transetti, dei quattro pennacchi, della cupola e di entrambe le navate laterali sono opera del pittore maltese Lazzaro Pisani. La volta e i due transetti sono decorati con episodi relativi alla vita di Pietro e Paolo. Si contano quindici vetrate , di cui dodici rappresentano gli apostoli nella navata, nei transetti e nel coro. Queste sono affiancate da dipinti di papi, martiri e dottori della Chiesa. Le decorazioni architettoniche e le sculture elaborate sono opera dello scultore e decoratore romano Pio Cellini. La gamma di colori dell’interno della chiesa è piacevole e armonica. La volta e i pennacchi al di sopra della cornice


Torre di guardia di Ta’ Sopu

principale sono dorati e dipinti in modo tale da coordinarsi con le parti inferiori dell’edificio. Dal pavimento alla cornice principale, gli interni sono rivestiti di splendido marmo. L’altare principale, al centro del presbiterio, è opera dell’artista maltese Emvin Cremona e rappresenta il sacrificio eucaristico. Nel tempo la parrocchia di In-Nadur ha ricevuto numerosi titoli, ad esempio “chiesa madre” quando le parrocchie di Għajnsielem (1855) e Il-Qala (1872) furono smembrate dal territorio. Alla chiesa fu attribuito il titolo di basilica minore il 26 Giugno 1967.

LA TORRE DI GUARDIA DI TA’ SOPU

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L’Università di Gozo finanziò la costruzione di questa torre nel 1667, che restò disarmata

fino al 1670, quando il Gran Maestro Nicholas Cottoner visitò Gozo e mise in evidenza la necessità di attrezzarla con i dovuti armamenti. Un anno dopo era pienamente operativa. Il 10 giugno 1798 le truppe della Rivoluzione Francese guidate da Napoleone Bonaparte invasero l’isola di Gozo, sbarcando a portata di tiro da Torri Daħlet Qorrot, anche nota come Torre di Daħlet Korrot o Torre Nuova (ora rinominata Torri ta’ Sopu). La torre, che era ancora armata, aprì il fuoco sulle truppe in un disperato tentativo di fermare lo sbarco degli ospiti indesiderati. Il Generale Reynier, a comando dell’invasione di Gozo, fece rapporto degli eventi al suo Comandante Supremo. Quanto segue è un estratto di tale relazione. “Fu scelto un punto di sbarco tra la nuova torre e la batteria di Ramla 21


chiamata Irdum il-Kbir. L’intera mattinata del 10 giugno fu dedicata alle disposizioni preliminari. La bonaccia e le brezze contrarie ritardarono ulteriormente le operazioni, ma entro le ore 13.00 la 3ª Compagnia di Granatieri e la 95ª Mezza Brigata avvicinarono la spiaggia. Nel frattempo, i nemici si erano adunati sulle alture, accogliendo i francesi con piogge di proiettili. Il Sergente Maggiore Bertrand dei Granatieri fu ucciso sulla nave dei Generali. Successivamente, aprirono il fuoco le batterie di Ramla e della nuova torre. Le navi di Alceste trasportavano i Generali Reynier e Fugieri, i Capitani Geoffrey e Sabastier e la 3ª Compagnia di Granatieri, che furono i primi a sbarcare. Dopo una rapida ascesa delle alture, nonostante il fuoco pesante, il nemico lasciò finalmente il campo e la batteria di Ramla venne occupata. I bombardieri Etoile e Pluvier offrirono un’importante assistenza grazie al loro efficace attacco contro le batterie nemiche…” (fonte: GRENFELL – Malta, 1798, pag. 19). L’ingresso principale della torre si trova al piano superiore. La porta d’ingresso si raggiunge tramite una scalinata e un piccolo ponte mobile in legno. Quattro scudi araldici oramai rovinati, due su ogni lato della porta, un tempo esponevano gli stemmi dell’Ordine di San Giovanni, del Gran Maestro dell’epoca, Nicholas Cottoner, del Governatore di Gozo e probabilmente dell’Università di Gozo. La torre consiste in un blocco squadrato con spesse mura rovinate. Gli interni sono caratterizzati da un alto soffitto con volta a botte con un piano intermedio posto su volte a crociera. Una scala a chiocciola fornisce accesso ai piani superiori. La torre aveva la propria sorgente con una stretta conduttura sotterranea ricavata nel 22

lato interno della parete meridionale che consentiva agli occupanti di ottenere l’acqua fino al primo piano. Il tetto della torre ha un basso parapetto su tre lati. Nota anche come Torre di San Blas, è stata restaurata nel 2006 congiuntamente dal Comune di InNadur e Din l-Art Ħelwa (Din l-Art Ħelwa è un’organizzazione no-profit non governativa volontaria fondata nel 1965 per salvaguardare il patrimonio storico, artistico e naturale di Malta).

LETTI DI POSIDONIA OCEANICA

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Le piante acquatiche formano distese che rappresentano alcuni degli habitat marini in acque basse più importanti al mondo da un punto di vista ecologico. Le distese di piante acquatiche forniscono a numerose specie di invertebrati e pesci un rifugio contro i predatori. Forniscono cibo e fungono da substrato esteso per piante e animali ad esse collegati e sostengono la pesca commerciale tramite il loro ruolo di vivaio per numerose specie. Esse interagiscono con l’ambiente fisico, ad esempio intrappolando i sedimenti, stabilizzando i fondali morbidi e attenuando l’azione delle onde e delle correnti marine, riducendo così l’erosione costiera. Nel Mediterraneo, la posidonia oceanica forma le sue distese più vaste a una profondità tra 1 m e 40 metri. L’ampia dimensione di questa pianta e la fitta rete di rizomi che forma danno vita a letti di elevata complessità strutturale. Inoltre, la posidonia oceanica forma diversi tipi di letti, che variano in ampiezza passando da piccole macchie ad ampie distese continue.


Informazioni SITI WEB: www.gozo.gov.mt www.visitgozo.com www.ecogozo.com www.gozochannel.com

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Fotografia: THERESE DEBONO GEORGE SCERRI ETIENNE MICALLEF ARON TANTI

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