Maria Crocifissa Curcio, Epistolario con p. Lorenzo

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Maria Crocifissa Curcio

Epistolario con p. Lorenzo

fonte: http://www.madrecrocifissa.org/datibase/index_scritti_MC.htm


Maria. Roma, 23 giugno 1924 Reverenda Madre Superiora, Ho ricevuto il suo indirizzo dal Rev.mo P. Grammatico, professore nel nostro Coll. Int. Dove anch’io mi trovo. Da molto tempo che io un desiderio vivissimo di fondare un terz’Ordine Regolare Carmelitano per le missioni. (Per missioni intendo anche quelle nei paesi dei nostri emigranti). Mi sono rivolto presso le nostre Suore Carmelitane di Bologna per vedere se esse suore volessero abbracciare anche questa nuova attività. Mi hanno risposto che in questo momento non possono accondiscese a questo mio desiderio e perciò dietro indicazione del P. Grammatico mi rivolgo a Lei per vedere se fosse possibile incominciare col suo aiuto questa Santa e pia opera. Per andare alla cosa pratica: probabilmente qui a Roma avrò l’aiuto finanziario e morale d’una persona facoltosa, piissima ed ottima organizzatrice: inoltre ho già due o tre vocazioni certe ( e per fortuna non ho timore: più l’appoggio dei superiori e di molti altri sacerdoti romani. Io perciò dalla Rev. V. non desidererei che: 1) che mettesse nelle costituzioni la possibilità di essere mandate nelle missioni 2) che nelle costituzioni non si limitasse l’opera delle Suore ad una data attività, come p.e. la scuola, ma a tutti i lavori a cui devono adattarsi le missionarie. Questi lavori, naturalmente, col tempo e con la pratica prudentemente verrebbero meglio determinate in appresso. 3) che nel caso in Roma fra pochi mesi abbia l’appoggio (già promesso dalla persona suindicata, la R. V. mi potesse inviare una suora prudente saggia istruita, che potesse iniziare le postulanti e novizie alla vita attiva, religiosa, carmelitana. Rev.ma Madre, ho letto la sua lettera che Lei indirizzo un anno fa al P. Grammatico: credo che se Lei unisse i suoi nobili sforzi ai miei, vedrebbe in realtà l’avverarsi dei suoi Santi desideri. Il Suo Terz’Ordine avrebbe nella Chiesa un grande avvenire. Aggiungerei che avendo io molte conoscenze all’estero, facilmente quest’opera diventerebbe internazionale, come internazionale è la Chiesa di Dio. Io spero che la V. R. non mi risponderà di no: se mi sento spinto a questa istituzione nuova, lo è perché S. Teresa e la piccola Teresa hanno avuto un immenso desiderio di servire Iddio nelle missioni, e perché in realtà vi è tanto bisogno nelle missioni di anime sante. È un anno che scrivo e raccomando a Dio quest’opera santa, che deve abbracciare tutto il mondo, tutti i popoli anche gl’indigeni. La prego perciò di volermi rispondere il più presto possibile, perché nel caso che la R. V. non potesse accondiscese a questo mio desiderio avessi tempo per rivolgermi a qualche altra persona o istituto, dovendo fra pochi giorni assentarmi da Roma. Raccomandi vivamente la grande opera al Signore, alla vergine Nostra Madre, ai Santi tutti dell’Ordine, al glorioso Apostolo Missionario S. Francesco Saverio. La saluto Rev.da Madre nel Salvatore che è venuto a salvare tutto il mondo e affido questa lettera alla Vergine Maria. Delle Vostre R. um. mo Confratello in G. C. P. Lorenzo van den Eerenbeemt Segretario delle Missioni Carmelitane


Esaminatore Apostolico del Clero romano Professore nel Coll. S. Alberto.


Maria Reverendissimo Padre, La sua venerata del 23 mi giunse oltremodo gradita, mi sembra ancora di sognare… la leggo e la rileggo, ho trovato finalmente il Padre nel nostro S. Ordine che vuole condividere il mio grande ideale?! Ella, o Rev. Padre, da un anno che scrive e raccomanda a Dio quest’opera santa che deve abbracciare tutto il mondo, ma io sin dall’infanzia, ho sognato questa grande ideale. Ho sofferto ogni sorta di lotte e persecuzioni e molto più dai Superiori Ecclesiastici, perché le mie aspirazioni loro chiamano illusioni e cose che non potranno mai avverarsi. Non mi hanno risparmiato ogni sorta di dure prove per stancarmi assieme alle mie buone Consorelle, ma nella preghiera e nella protezione della Vergine S. del Carmelo ho trovato il segreto di perseverare sinora, e di soffrire ancora il loro abbandono. Ho voluto manifestarLe in breve le mie aspirazioni sempre contrariate, per volerle chiarire la mia condizione, perché temo che Ella crede di rivolgersi a me perché io rappresenti una Comunità di religiose Carmelitane già formate al vero spirito del nostro S. Ordine. Da 15 anni circa trovami riunita (col consenso del Vescovo Blandini di s.m. mio Direttore spirituale) con queste mie buone Consorelle. Il vescovo non solo benediva il mio ideale ma era anche suo, poiché mi diceva che era il granellino di senapa, che doveva divenire un grande albero da stendere i suoi rami in tutto il mondo. Questo buon Pastore visse poco dopo la mia riunione, sicché lasciò tutto incompleto e in balia di tempeste di ogni sorta questa famigliuola di Maria sinora persevera sperando sempre! L’attuale Vescovo di me e Comunità non ha creduto occuparsi perché non vuole creare nella sua Diocesi un’altra Congregazione, perché siamo lontane dai Padri del nostro Ordine, e quindi lasciate in questo penoso abbandono, preghiamo e lavoriamo quasi ogni sorta di lavori domestici. Se Ella quindi vuole servirsi di questo mezzo spregevole per si ardua impresa, verrò io stessa accompagnata da qualcuna delle Consorelle, le mie condizioni di salute però non sono floride come il passato, frutto delle continue lotte, la mia istruzione e abilità assai limitata, i desideri che sinora mi consumavano, perché sempre contrariata, sono immensi, via del resto se Ella si contenta di me, accetto sin da ora, e abbandonandomi nel Cuore S.S. di Gesù e della mia tenera Madre, rispondo “Ecce ancilla Domini ecc., ecc.” Potrei servire per dare il principio alla grande Opera, aiutata dalla S. V. Rev. e dai buoni Padri che ho sempre sognato, ma che non avuto sinora la fortuna di vedere e conoscere per gustare la grandezza del mio S. Ordine, il resto Ella mi scrive che non ha timore, e ripeto lo stesso anch’io, frutterà il granellino. Iddio si serve delle cose inutili per far risplendere la sua grandezza. Mi sono state proposte diverse fondazioni, ma sinora non ho accettato perché lontane dai Padri dell’Ordine sento grande difficoltà diffondere questo terzo Ordine, attendo un suo riscontro per sapermi regolare, volendo preferire il di Lei progetto, se Ella accetta le mie condizioni. In questi giorni, facciamo speciali preghiere alla nostra cara Santina B. Teresa, perché ci ottenga dal Cuore S. S. di Gesù il compimento dei Suoi disegni. Con venerazione bacio il S. Scapolare, lo stesso praticano le mie Consorelle e bimbe tutte imploro la Sua Benedizione figlia indg.ma in G. C. Suor M. Crocifissa Curcio


Sup. del Conservatorio C. Polara Modica 28­6­24 P.S. Bacio il S. Scapolare al venerato P. Grammatico.


Maria Roma, 1 Luglio 1924 Reverenda Madre Superiora, Sia lode al Cuore di Gesù che Le ha suggerito una sì bella risposta; essa mi ha confortato tanto e mi ha riempito il cuore di gioia. Io accetto la sua parola e da parte mia prometto di aiutarla con tutte le mie forze, volendomi dedicare totalmente a quest’opera tanto sublime. Sono molto contento che Lei personalmente vuol venire ad intraprendere questa nuova istituzione, così sarò sicuro del suo validissimo appoggio: se Lei non è più tanto forte in salute cercherò di non farla strapazzare tanto: mi basteranno la sua anima e le sue parole. Le sue intenzioni, i suoi fini saranno i miei e se io ora vi ho aggiunto il mio particolare delle missioni, dal suo modo do scrivere credo che sia stato sempre il suo. Non ho voluto incominciare da me a fare tutto, ma ho creduto opportuno rivolgermi ad una suora che conosca meglio il carattere femminile, e così il Signore ha voluto mettermi nella sua vita. Sia lode sempre a Dio! Come le scrissi la prima volta io non posso aver casa qui a Roma per loro se non fra pochi mesi, perché la buona e santa persona che mi ha promesso il suo aiuto (è una convertita dal giudaismo) si trova presentemente a Napoli. Io devo predicare la novena del Carmine in Roma: il 17 Luglio poi devo partire, perché così vuole il Generale, per Napoli con i chierici, fino a Settembre: così avrò l’occasione di vedere questa persona e d’intavolare le trattative necessarie e le pratiche per questa santa impresa. A Napoli poi i Padri mi promettono delle serie vocazioni. Io terrò R. V. sempre al corrente di tutto ciò che accadrà in questi mesi: senza dubbio, con l’aiuto del Sacro Cuore di Gesù e di Maria Santissima, spero di aver pronta la casa in Roma e allora la V. Rev. verrà con qualche Compagna, e così a Dio piacendo, vedrà il compimento dei suoi e dei miei desideri. Credo però opportuno, giacché la R. V. lo domanda, per il momento di non sperperare le forze che sono a sua disposizione. Reverenda Madre, continui in questo tempo a pregare molto il Signore, e pregare la grande e la piccola Teresa. Lei sa d’esperienza che per le buone imprese non mancano difficoltà e quantunque ora sembra che tutto (…) a vele gonfie, pur tuttavia mi aspetto che il nemico di ogni bene venga a crearci qualche impiccio. Ma speriamo nell’infinito amore del Cuore di Gesù e nella Vergine nostra cara e direttissima Madre, che ci farà trionfare di ogni cosa, del resto è opera Sua, e se così vorrà Iddio, quest’opera sorgerà e fiorirà e si moltiplicherà: noi non faremo per vana gloria, ma per la salvezza delle anime e la gloria sia solamente a Lui che è il Datore di ogni bene e di ogni buon pensiero. Le aggiungo che questa nuova intrapresa è per me un obbligo, perché è un voto fatto per una grazia ricevuta: ancora, che i Padri Confratelli non solo mi sono contrari, ma che fino ad ora abbracciano volentieri i miei disegni. A Lei, alle sue buone consorelle, alle sue bimbe la mia benedizione sacerdotale Della R. V. dev.mo servo in G. C. Lorenzo van den Eerenbeemt Carmelitano N. B. Il P. Grammatico si trova presentemente per qualche tempo a Palermo.


Reverendissimo Padre, Un immenso orizzonte di nuova luce e di celesti consolazioni mi ispirano leggendo e rileggendo i suoi illuminati scritti! Mi sembra di essere ritornata fanciulla, quando piena di celeste ardore e di soavi sogni sbocciava la mia giovane vita, alimentando nel fiorito Carmelo la tenera devozione per la Regina delle Vergini e per la grande Serafina del Carmelo, e per tutte le stelle che fulgide risplendono nel bel cielo del Carmelo. Sogno o son desta? Ma no è realtà, è finalmente lo zelo l’ardore, lo spirito Carmelitano, che io leggo, è il Padre dei miei ideali d’infanzia che così illuminato mi scrive, facendo sue le mie intenzioni, i miei fini. L’autore d’ogni bene, la Celeste ispiratrice della Santa impresa l’avrà certo ispirato di rivolgersi a me… di accettare la mia grande impotenza per un’Istituzione così grande, vuole servirsi della V. P. R. per trapiantare questo povero granello di senapa, per farlo crescere fecondo e grande, trovandosi in terra non fertile e quindi non si è ancora avverata la profezia del mio venerato Vescovo M. Blandini di s. m. Padre, si contenta, mi scrive della mia anima, delle mie povere parole, la Sua bontà mi confonde, e mi fa accrescere la fiducia nel Cuore Eucaristico di Gesù e di Maria in questi sacri incendiari attingerò sempre la vita e la luce onde disimpegnare sin da ora colla mia povera preghiera l’altissima missione. Gradisca, o Padre, l’olocausto di tutta me stessa perché assieme alle sue sante imprese l’offra all’Autore delle nostre ispirazioni. La mia immolazione, la mia povera preghiera unita alla di Lei preghiere e zelo, spero che affretteranno il compimento dei Divini Disegni, questo solo aiuto posso darLe da lontano (speriamo che questa lontananza sarà breve) . Colla mia povera preghiera, col mio spirito le sono sempre vicina, ecco il povero appoggio che posso darLe sin da ora, gli ostacoli che il nemico di ogni bene farà sorgere ci renderanno più forti e ci accresceranno la confidenza in Colui che ciò permette per far risplendere la Sua potenza. Che si compiano presto i santi desideri, il Suo generoso voto e che i nostri buoni Padri col loro validissimo appoggio ci rendano ancora più forti per superare gli ostacoli. Quanto mi conforta quest’ultimo pensiero accennatomi, (cioè del Suo voto) . Nelle mie speciali devozioni, ho consacrato un giorno della settimana per i miei cari fratelli e sorelle Missionari, preghiere, azioni, tutto offro per loro, li visito spiritualmente e mi sembra di confortare miei desideri e di lavorare assieme a queste vittime della carità! Come son desiderosa di sentire le sue belle prediche che fa in questa novena, oh! come sarei felice vedere e sentire parlare delle glorie del Carmelo, di un membro della mia Carmelitana famiglia. Attendo le sue belle notizie, mi tenga presente nel S. Sacrificio della Messa, mentre io spiritualmente assisto sin da ora, mi conceda la Paterna Benedizione assieme alle mie Consorelle e bimbe obb.ma sorella in G. e M Suor M.ria Crocifissa


Pozzallo 8­8­24 P. Lorenzo van den Eerenbeemt S. Giacomo dei Capri 66 Villa Avallone Arenella ­ Napoli Molto Rev. Padre Trovami a villeggiare per prendere i bagni assieme alle mie Consorelle e bimbe in questa ridente spiaggia, Dimorerò a Dio piacendo, tutto questo mese. Pregiamo e speriamo che la nostra Santina e la grande Teresa ci aiutino per il compimento dei Divini disegni. Con religiosa osservanza mi creda devot.ma in G. C. Suor Maria Crocifissa Curcio


Napoli, 14 Agosto 1924 Reverenda e buona Madre, Sono contento che anche Lei è andata a respirare un poco d’aria marina in questi giorni estivi, perché quando Iddio vorrò, e speriamo tra breve, avrò un bel po’ di lavoro. Fino ad ora, lei capirà, che io non mi sono messo le mani alla cintola, ma ho cercato alacremente di lavorare per la realizzazione dell’ideale che Iddio mi ha ispirato. In questi giorni si deciderà per il locale perciò la prego di raccomandare alle sue bambine e alle consorelle di volgere qualche buona preghiera al Cuore di Gesù, alla Vergine ed ai Santi dell’Ordine affinché mi aiutino in questa grande e Santa impresa. Intanto ora a Napoli e all’estero cerco dei benefattori che mi aiutino nel primo anno, perché dopo la Provvidenza farà da sé. Le annunzio che io ho tutti i permessi dall’autorità Ecclesiastica per fondare questa istituzione: il cardinale Pompili Vicario di Roma mi ha lasciato piena libertà, cosicché da questo lato no ho nulla a temere. Qui a Napoli già diverse persone hanno dato il loro nome per questa impresa: anche dalla Sardegna ho ricevuto delle lettere d’informazioni. Se la V. Signoria troverà delle buone vocazioni, non le dimentichi, perché naturalmente le sua opera già fondata e già prospera, deve continuare secondo la mente della fondatrice: sarà per me un obbligo di coscienza Lei non abbia mai nessun dubbio. In questi giorni scriverò in Olanda e nel Belgio per tastare qualche terreno adatto per vocazioni, preghi il Signore anche per questo. Probabilmente avremo in principio anche delle novizie irlandesi, forse (ma forse solamente) anche probande. È un seme che diventerà un grand’albero. Appena io sarò sicuro del locale, Le scriverò ed allora cercheremo di accordarci su tutti i punti bene insieme: se io rimango a Napoli, Lei potrebbe venire qui (s’intende a mie spese), portando le costituzioni e così insieme poter regolare tutto. Mia buona Madre io spero molto nel Signore: ma il Signore vuole che si bussi e si picchi molto alla sua porta: il Signore ha aspettato per Lei 15 anni: forse ora è venuto il tempo dell’adempimento. SalutandoLa e benedicendoLa sempre, La prego di tenermi sempre presente nelle Sue preghiere. Suo dev.mo in G P. Lorenzo van den Eerenbeemt Villa Avallone Via S. Giacomo dei Capri 66 Arenella – Napoli


Pozzallo 21­8­24 Mio rev. Padre, Quante belle e consolanti notizie ho appreso nella sua del 14 cors. m. Come l’aspettavo non è facile manifestarlo ma saprà certo comprendere anche questo bisogno, giacché Ella, ha fatto sue le mie aspirazioni, i suoi Sudori sono miei, l’aiuto colla mia povera preghiera unita alle speciali preghiere delle mie Consorelle e bambine. Quando le sarò vicina lavorerò alacremente assieme a Lei, o Padre buono, e proprio per essere più forte anche fisicamente quest’anno mi son permesso questa villeggiatura in questa sorridente spiaggia, in grazia ad un benefattore che ci offrì generosamente tutto l’occorrente. Comprendo, o Padre, quanto pensa e lavora per questa nascente e grande famiglia Carmelitana, ed io faccio quel poco e procuro di aiutarlo in tutto. In questi giorni ho ricevuto insistenti inviti, anche da un Vescovo nostro Carmelitano che desidera allargare le nostre tende ma ho risposto che abbiano pazienza di attendere ancora un po’ di tempo. Io penso che accettare nuove fondazioni per il momento non sia prudente, malgrado tutte le offerte convenienti, diffonderci dopo la formazione dello spirito religioso Carmelitano che coll’aiuto della S. V­ e dei Padri aquisteremo, dopo si allargheranno le nostre tende, e per il momento ho creduto prudente di accettare l’invito ma senza urgenti impegni, da per tutto mi dicono che ci sono vocazioni ed anche mezzi. Presto, adunque, o Padre, il tempo del compimento dei divini disegni il granellini sepolto da tanti anni, che sembrava condannato ad essere calpestato e a marcire, ora sta per avverarsi l’augurio profetico del mio caro defunto Monsignor Blandini, sta per divenire un grande albero e stenderà i suoi rami in tutto il mondo! Benedette le lagrime amare, le lotte si è vero sono stati tanti e tanti anni, potrei dire anche della mia fanciullezza, non appena ebbi l’uso della ragione e compresi la celeste ispirazione, abbandonai trastulli e tutto e mi dedicai tutta alla preghiera dove attingevo la forza misteriosa per soffrire le contrarietà che anche in quella tenera età i parenti non mi risparmiarono. Ma ora mi sembrano momenti che stanno per fruttarmi il compimento dei divini Disegni! Sono impaziente di immolarmi per il bene della grande famiglia che ho sognato e che fra breve vedrò in realtà. Mi scrive che si rimane a Napoli io potrò venire costà, per accordarci insieme su tutti i punti, ma sarà permanente questa dimora e si farà costà la casa di fondazione? Ella certo se non può precisare il giorno, presso a poco l’epoca sarà verso la fine di quest’anno la mia venuta? Mi interessa saperlo per disporre tante cose, che riguardano moralmente e finanziariamente la Comunità e l’Orfanotrofio, per far riconoscere una delle mie Suore più adatte dal Presidente di questo istituto e tutto ciò richiede un po’ di tempo per evitare che il mio allontanamento possa riuscire funesto alle mie Sorelle e orfane. Non credo però che ciò mi scoraggia magari che la mia lontananza fossa causa della distruzione di questa Casa, ho trovato il Padre dei miei ideali, son sicura che mi ha compreso e mi aiuterà sempre, e quindi son pronta a seguirlo a perdere tutto per trovare tutto nella Volontà di Dio! Mi benedica assieme alle mie Sorelle e bimbe, il 1° Settembre ritorneremo nella nostra residenza a Modica, bacio il S. Scapolare indegn.ma in G. C. Suor M.ria Crocifissa


Maria, Villa Avallone V. S. Giacomo dei Capri 66 Arenella – Napoli 6/IX – 24 Reverenda Madre Superiora, Con piacere di nuovo Le scrivo, perché ora sono più che sicuro che Lei condividendo il mio ideale, mi aiuterà sempre anche lottando contro ogni difficoltà. Le dirò ora come vanno le cose: a Roma per il momento non sembra possibile avere una casa. Qui a Napoli mi si presenta invece un’occasione veramente splendida: lo stesso convento, dove ora risiedo con i chierici del nostro Collegio di Roma verrebbe ceduto molto probabilmente dal Generale per noviziato e postulantato di questo Terz’Ordine Missionario. Il luogo è splendido, arioso, in montagna, non lontano da Napoli e rimarrebbe sempre sotto la Direzione dei Padri Carmelitani. Le vocazioni a Napoli poi sarebbero in abbondanza, perché il Carmine Maggiore è il primo luogo di pellegrinaggio di Napoli. Intanto io preparo per una casa in Roma e cercherò di vincere, a Dio piacendo, ogni difficoltà. Qui verrei spesso spesso da Roma, in modo che Lei non sarebbe mai da me abbandonata; inoltre vi sono dei Padri nostri che s’interessano vivamente di quest’opera e poi che l’aiuterebbero anche per i mezzi finanziari. Lei intanto educherebbe le postulanti e le novizie. Ancora non è tutto deciso, ma è l’affare di qualche giorno (una settimana) . Appena viene il permesso dall’Irlanda dove ora è il generale, noi possiamo subito subito incominciare. Però naturalmente Lei verrebbe qui a passare qualche giorno qui per dare un’occhiata all’ambiente e conoscere i nostri Padri ed accordarsi con me e con il Priore del Carmine che favorisce immensamente quest’opera. E’ vero: non è ancora Roma, ma il passo è in verità molto grande che così si farebbe. A Roma, quando Dio vorrà, Lei sarebbe la prima a benedire con la sua presenza la casa che sarà la Casa Madre. Qui a Napoli, come Lei stessa in appresso vedrà, questa Casa è proprio adattata per le Novizie. Intanto Lei pensi a chi potrebbe sostituirla nella Direzione del Conservatorio a Modica. Ripeto che quella Istituzione deve rimanere e sarà la mia grande cura di farla sempre vivere. Parleremo di tutto questo a viva voce qui a Napoli, così spero se però Dio vorrà, perché anche nelle contrarietà fiat sempre voluntas Dei. Non ci resta che bussare bussare al Cuore di Gesù! Che campo immenso è Napoli e i dintorni: ci vuole assolutamente una casa missionaria carmelitana. Coraggio, mia buona Madre e fiducia nell’Altissimo. Si lavora sotto l’auspicio della Vergine del Carmine. La sua e la mia Piccola Teresa del Bambino Gesù deve permettere che almeno pel 30 Settembre (festa della Piccola Beata) questa o un’altra casa debba definitivamente essere consacrata alla nuova Istituzione. Volentieri con la mia dignità sacerdotale La benedico insieme alle sue consorelle e alle sue bambine Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


N.B. Per le domande e i quesiti che mi fa nella sua lettera del 21 ag. potremo parlare a viva voce.


Modica 12­9­24 Molto Rev. Padre Sono sicure le belle speranze che leggo nella Sua del 6 corr. m. e sento il riflesso della piena gioia che proverà il mio cuore quando fra breve, avrò la fortuna di realizzare i miei sogni d’infanzia. Godo tanto nel leggere che Ella, o Padre, è più che sicuro che il Suo ideale e stato sempre mio, e se non mi scoraggiato la terribile prova dell’abbandono dei Superiori, immagini ora che ho trovato il Padre al quale l’Autore d’ogni bene, le ha affidato questa nascente famiglia Carmelitana! Per rassicurarLa sempre più, Le confido, che la mia offerta di Vittima per questa Istituzione nascente non è semplice desiderio, ma un voto che ho emesso coll’illuminato consenso del mio Santo Direttore. Sia sicurissimo, le difficoltà non solo non mi spaventano ma mi rendono più forte forza che attingo nella Sorgente dell’Amore Eucaristico. Per la Casa di Noviziato si scelgono sempre questi luoghi ariosi e solitari, ma però non posso nasconderLe che la di lei lontananza per i primi tempi specialmente per me sarà affliggente. Vero che verrà spesso ma è sempre lontano, mi affiderà ai buoni Padri, ma certo non saranno mai il Padre che Dio ha prescelto per affidarLe questo immenso bene. Ma intanto essendo la di Lei presenza necessaria a Roma, fiat voluntas Dei! Le mie buone figliuole, avevano preparato una festa di famiglia, in onore della nostra Patrona la Piccola Santina, per il 30 di q. m. ma speriamo festeggiarla con più solennità, come Ella mi scrive consacrandone una nuova Casa. Ho cominciato a disporre tutto per affidare la direzione del Conservatorio, in attesa di sue decisive notizie preghiamo col Cuore sulle labbra il Cuore Divino di Gesù e la Sua Vergine Madre per il compimento dei Suoi Disegni. Imploro per me e per la Comunità la Sua Eterna Benedizione bacio il S. Scapolare obb.ma in G. C. Suor Maria Crocifissa


Maria Napoli, 18 Settembre 1924 Mia buona Madre Superiora, Ancora un po’ di pazienza! Siccome Le scrissi di tenerla al corrente di tutto, affinché condivida con me le gioie e le angustie, così mi sento obbligato di dirle che proprio oggi è stato per me un giorno di vera tribolazione. Mentre credevo poter già cantare vittoria, ecco che il demonio geloso ha fatto nascere qualche incidente e la decisione non si potrà avere prima di Mercoledì. E così? Così aspetteremo la volontà di Dio! Anche nel caso che questa bella occasione fallisca. Iddio non ci abbandonerà: anzi ogni tanto mi fa intravedere nuove vie, più libere da imbrogli e obbligazioni. Del resto, come le ho scritto, ora non sono solo, perché molti dei miei confratelli condividono la mia idea: certo però che io per primo devo battere la strada, come farebbe un avanguardista di arditi. Reverenda Madre, mi consola oltremodo il suo coraggio e la sua fiducia e specialmente la grande offerta che ha fatto: il Signore sa che io non desidero altro che di essere suo instrumento: faccia di me ciò che vuole. In questa settimana avevo già sognato di poter far la sua consegna ma Iddio non ha voluto così e vuole procrastinare alquanto ancora questo momento di gioia. Le sarei grato se potesse inviare a questo mio indirizzo un breve sunto della sua Regola e del suo orario. Alcuni Padri, a cui mi sono rivolto a questo fine, si occupano a compilare una regola adatta a questo nuovo genere di vita; però desidero di sentire i suoi sentimenti, perché tanti anni di esperienza valgono più della scienza dei codici. Per consolarla nel Signore mi piace narrarle che le giovinette di Roma mi hanno scritto in questi ultimi giorni dandomi di nuovo l’assicurazione delle loro volontà di Consacrarsi al Signore nelle missioni. Il Padre assistente Generale d’Irlanda d’America mi ha scritto pochi giorni fa che lui e tutta la sua provincia abbraccia con tutta l’anima ed il cuore questa mia iniziativa e che cercherà di aiutarla, se questo piacerà al P. R.mo Generale (che sta ancora i viaggio) . Dal M. R. Padre Grammatico che è mio grande amico, ho saputo che il nostro Vescovo di Trapani ha accolto con molto piacere quest’idea missionaria. Così da questi pochi cenni vede che questa nuova istituzione verrà accolta con vero giubilo da molti e molti. Mi perdoni, reverenda madre, se io sono stato obbligato a farla attendere ancora: mi erano state date tante assicurazioni che io non avevo alcun dubbio più sulla riuscita ed invece! Ma tanto meglio; è un segno del Signore che ha voluto provarci. La cosa andava troppo bene, e le opere del Signore non nascono se non nel pianto e nelle amarezze. Preghi S. Michele che schianti il demonio che furibondo come è, offusca la mente e inietta la sfiducia anche in coloro che dovrebbero avere in noi la massima fiducia. La piccola Teresa mi deve fare questa grazia: per il 30 la prima nostra casa di missione. Benedico volentieri Lei e la Sua comunità. Dio salvi le sue bambine. Bussiamo, bussiamo al Cuore Eucaristico: ci verrà aperto certamente. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Modica 22­IX­24 Mio Rev. Padre Sorgente di sempre nuove consolazioni sono i Suoi venerati scritti sia che mi confida le sue gioie e le Sue afflizioni. Dacchè il mio ideale è il Suo, malgrado la lontananza sento tutte le sue pene e le sue consolazioni, si o Padre buono, ho sentito anch’io prima di ricevere la Sua ultima che Ella soffriva qualche contrarietà ed ho pregato e preghiamo. Il nemico del bene prevede che questa novella Istituzione gli ruberà moltissime anime e vorrebbe impedirla se ciò gli fosse possibile! La preghiera è onnipotente, preghiamo, e mentre si avanzano le lotte la nostra preghiera è più ardente, la fiducia, l’abbandono nel Cuore di Colui che certo trionferà dalla tempesta che anche per questa mia Casa si è scatenata. Ma non mi spaventa, il nemico è troppo vile, il glorioso S. Michele combatte per noi e con noi e la nostra amabile Santina interceda presso i Cuori di Gesù e di Maria perché si avveri e presto l’augurio profetico del mio venerato Vescovo Blandini di s.m. Ora stesso spedisco la nostra regola e l’orario, potrà modificare come la Sua illuminata prudenza crederà d’accordo con i R. Padri che si occupano a compilare questa regola per il nascente Istituto. Godo tanto nel leggere che già le prime giovanette sentono di consacrarsi al Signore nelle missioni, e speriamo che queste col loro esempio frutteranno un numeroso stuolo di Vergini generose che s’immoleranno per la redenzione delle anime! Una delle mie più care postulanti vorrebbe seguirmi appena Ella mi scriverà che la Casa sarà pronta, s’intende oltre la Suora che è destinata a seguirmi. Così dopo aver tutto stabilito essendo in tre, sarebbe già il principio della Comunità, non vorrei ritornare per evitare le non poche sofferenze che i lunghi viaggi sogliono procurarmi. Non si scoraggi quindi se arriverò costà un po’ abbattuta, ma dopo qualche giorno di riposo riacquisto la mia abituale salute. D’altronde qui ho disposto in modo che io possa stabilire la mia residenza ove la Volontà Divina mi chiama. Però attendo il di Lei parere per sapermi regolare. Ad un avanguardista di arditi non cìè bisogno di far coraggio non è vero Padre?! Lo dico a me stessa e a tutta la schiera immensa delle figliuole che seguiranno il Padre, preghiamo e speriamo! obb.ma in G. C. Suor Maria Crocifissa


Maria Arenella, Napoli 24 Sett. 1924 Molto Reverenda Madre Ho ricevuto proprio ora il suo pacchettino postale e sono molto contento vedendo che le mie idee combinano molto con le sue Costituzioni. Le leggerò ancora più attentamente. Oggi sono stato dove speravo avere una decisione, che, grazie a Dio, è stata negativa. Dico grazie a Dio perché in tutto si deve far la volontà Sua, ed anche perché il Signore mi ha aperto ancora un’altra via. Perciò io l’aspetto in questi giorni a Napoli: le rimborserò il viaggio: venga e mi mandi magari un telegramma per farmi sapere l’ora in cui si troverà a Napoli. L’indirizzo può essere così: Padre Lorenzo – Giacomo dei Capri 66. Arenella Napoli. Non si può più tardare: il posto presentato non è così bello come l’altro, ma… pazienza… deve incominciarsi la vita missionaria in questo modo. Venga Lei stessa a giudicare. In tutti i casi ho il piacere di mostrarle questo telegramma venuto dall’Irlanda, dove il Generale aderisce completamente alla nostra opera. Reverenda Madre, sono contenta che è andata così, perché il Signore non deve fare la volontà mia, ma sempre la Sua. Il suo viaggio qui sarebbe per quattro o cinque giorni, per vedere gli ambienti, per parlare con me e gli altri Padri. Nel caso che non mi vedesse alla Stazione, nella piazza (davanti alla statua di Garibaldi prenda il 54, che è il tram che la conduce al Carmine Maggiore, dove domanderà del P. Priore, oppure se vuole venire direttamente da me, domanda un tram che vadi a Piazza Dante (o al Museo) ; al Museo o a Piazza Dante il tram N° 7 e si fa fermare ad Antignano, dove poi domanda di S. Giacomo dei Capri 66. Ma speriamo che la Beata Teresa metta tutto Lei in ordine. Se ci sto io alla stazione mi fermerò proprio vicino alla porta di uscita. Benedicendo Lei e la sua comunità mi creda sempre Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria Napoli, 25 Sett. 1924 Molto Rev. Madre Superiora, Se questa lettera giunge in tempo e Lei non è ancora partita, la consiglierei per il momento di venire Lei sola, perché per la casa che mi è stata presentata non ho avuto ancora il permesso del Card. Arcivescovo di Napoli. Per Lei il Priore del Carmine ha trovato alloggio presso un convento: intanto Lei visita la casa, e parla con noi delle regole e quando il Card. Ci ha dato il permesso, prende possesso di questo convento dove però si trovano delle vecchie oblate carmelitane (povere suore derelitte! Anche questa è un opera di carità) . Dica allora alla Madre che deve accompagnarla e alla sua postulante che abbiano pazienza per alcuni giorni e che Lei scriverà e che potranno venire. Coraggio, buona Madre che Dio visibilmente ci benedice. Scrivo in fretta perché non perda la posta. Grazie della sua lettera del 22. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria Roma, 3 Ott. 24 Molto Reverenda Madre, Ho già incominciato le mie pratiche e voglio narrarle tutto in breve ma schiettamente. Ho parlato con delle persone bene informate che mi hanno detto essere assolutamente impossibile a cominciare qualche cosa senza il consenso del Vescovo: inoltre sarà estremamente difficile che la Santa Sede conceda ad un Terz’Ordine di mettersi sotto la giurisdizione di un prim’ordine. Così ho pensato di rivolgermi ad un buon e fedele amico della Propaganda Fide che si adopererà per indicarmi una via per appianare gli affari e riuscire all’intanto, sia pure sotto altra forma giuridica, diversa da quella da me proposta. Credo che per il momento bisogna armarsi di santo coraggio e venire ad unica decisione, che, capisco, costerà molto Lei e questa sarebbe: dopo essersi raccomandata a S. Giuseppe, andare dal Vescovo e domandare il permesso (in iscritto) per poter scrivere all’Ordine per aggregarsi: l’aggregazione è la partecipazione dei frutti delle opere buone, delle indulgenze dell’Ordine. Se lo vede ben disposto può mano mano manifestargli come l’Ordine ora s’interessa delle Missioni. Nel caso che la sua volontà rimanesse inflessibile, Iddio ci aprirà un’altra via: si dovrà cercare un vescovo benigno e là incominciare: ora che ho avuto il piacere grande di conoscerLa non temo più. Quantunque scorga molte e molte difficoltà mi è subentrata una grande fiducia: sarà questione di tempo, ma poi si riuscirà. Ho parlato ora con la Signorina Tosti e l’ho pregata a scriverle: l’andare così lontano è un vero ostacolo dalla parte dei parenti. Lei l’incoraggi ad essere perseverante nella vocazione. La pregherei, a suo comodo, di scrivere una lettera al P. Rev.mo Generale, che tornerà domani o (…) domani ed un'altra al Rev.mo P. Procuratore Generale, per manifestare il suo desiderio di servire l’ordine in questo nuovo spirito missionario. Qui dunque io lavorerò molto quantunque il mio tavolino sia pieno di altri lavori che mi aspettino: il resto però tanto io quanto Lei lo lasceremo alla Provvidenza. A Suor Maria Maddalena dei Pazzi i miei saluti e a lei, a tutta la comunità e alle care sue orfanelle i miei più fervidi auguri e la mia benedizione sacerdotale. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo Cristiano


Modica 8­X­24 Molto Rev. Padre, Leggo nella Sua del c. m. nuove difficoltà, credevo di essere già alla realizzazione del mio ideale, ma eccomi ritornata nel mio posto sperando ancora! Sarei pronta recarmi dal Vescovo, ma il nostro spirituale Direttore, essendo a conoscenza di tutto, mi proibisce di far ciò perché mi ha detto, e lo stesso che “svegliare il cane che dorme” otterrei l’effetto contrario, non io dovrei presentarmi al Vescovo, ma il Generale dopo aver accettato la mia domanda. Non è desiderio del Vescovo farci riconoscere dall’Ordine, e quindi è inutile qualunque tentativo da parte mia, se il Generale farebbe sentire al Vescovo il desiderio di prendere interesse di questa Casa di Terziarie per diffonderle nell’Italia, nelle Missioni, allora il Vescovo dovendo esporre ostacoli con il Generale, non sarebbe facile. Trovare un Vescovo benigno e di là cominciare oh! benedetto Padre se fossi uomo, immagini cosa farei, ma sono povera donna e per colmo in questo ambiente così ristretto che vuole che io faccia, dove vado a pescare un Vescovo benigno? Questo lavoro è suo compito giacché Ella si trova nella grande città di Roma, dove conosce molte cose in mezzo a mille relazioni. Giacché Ella scorge molte difficoltà non mi sembra prudente ammettere in Comunità nuove aspiranti dei nostri paesi vicini, che vorrebbero venire e che sperano da tanto tempo. Certo per le aspiranti di Roma è una grande difficoltà venire qui così lontano, se qualcuna mi scriverà risponderò. Scriverò al Generale e al Procuratore, come Ella desidera. Rileggendo la sua lettera mentre scrivo, mi fa impressione quest’altra difficoltà cioè, che è estremamente difficile che la Santa Sede conceda ad un terz’Ordine di mettersi sotto la giurisdizione del primo Ordine. Ma nella riforma di S. Teresa le Terziarie già riconosciute dalla Santa Sede, sono sotto la giurisdizione dello stesso Generale del primo e del secondo Ordine, così è di tutti gli altri Ordini, essendo il terzo Ordine un ramo che appartiene al primo e al Secondo, non trovo altro che difficoltà in difficoltà in questa lettera e tutte insormontabile come mi fa capire. Piuttosto insista presso il generale per ottenerci il convento dell’Arenella e la riconoscenza di questa Casa si farebbe anche dopo, per evitare tante seccature che ci stancano senza conclusione oppure non potendo ottenere il convento di Arenella fare le pratiche per qualche altro locale. Non raccomando a Lei che di ciò s’interessa, dopo aver conosciuto personalmente il Suo fervente zelo per questo ideale. Preghiamo e speriamo sempre, siamo in corso della novena della grande Serafina S. Teresa, che ci dia forza per superare ogni sorta di ostacolo per il compimento dei divini disegni. Assieme a Suor M. Maddalena, Sorelle e bimbe, domando la P. Benedizione devot.ma in G.C. Suor Maria Crocifissa (aggiunta all’inizio della lettera) Mentre ho terminato di scrivere la presente nella corrispondenza leggo una letterina di una buona figliuola una certa Boi Francesca è una delle aspiranti romane, risponderò.


Modica 19­X­24 Molto Rev. Padre Perché si lungo silenzio? Di presenza le raccomandai di scrivere spesso e invece si è fatto più raro!... E afflitto per le difficoltà sempre nuove che le si presentano e impediscono l’attuazione del nostro ideale? Ma tenermi al buio priva di sue notizie è peggio, preferisco esserne a conoscenza, anziché farmi tormentare da mille pensieri che mi amareggiano! Il Presidente della Reale Commissione, essendo un intimo amico della mia famiglia, per farmi un gradito favore, mi ha fatto la proposta di voler ingrandire il nostro Orfanotrofio affiliandolo con un altro che è di scopo affine, però sarà preferito il nostro locale e s’ingrandirà, l’orfanotrofio quindi porterà sempre lo stesso nome, però vogliono legarmi, s’intende per affidarlo a me durante vita. Queste offerte non appagano certo le mie aspirazioni, ma intanto aspettano che io dia una risposta per regolare un affare tanto importante, perché l’orfanotrofio che vogliono unire al nostro manca del personale dirigente, ci sono altre Suore che vorrebbero ottenere il suddetto Orfanotrofio, ma il Presidente per i legami di amicizia mi ha preferito e aspetta la mia affermativa risposta. Padre, come posso rispondere a questo Signore, se la P. V. mi ha legato? Lei quindi dovrà suggerirmi la risposta, prontissima si rinunziare qualunque bene, purché Ella mi assicura che il nostro ideale si avvererà certo, che i Superiori s’interessano ad aiutarci, e non ci lasciano soli, come il Superiore del Carmine a Napoli, che a tutto pensava fuorché questa novella istituzione, e quel convento se dipende da lui ottenerlo, aspetteremo il giorno del giudizio universale. Non è ideale di quel Priore e quindi è inutile sperare, piuttosto Ella dovrebbe interessarne il Generale, e certo che l’avrà fatto, perché ebbi la consolazione di conoscere il suo grande zelo per questo santo ideale. Non si dovrebbe portare alle lunghe la realizzazione, perché questo è un gran male per me che non potendo sistemare la mia condizione, stando col corpo qui e coll’anima senza posa, e per mille altri motivi, non dico per le aspiranti che finiranno col stancarsi, e intanto volendo legarle non posso riceverne che qualcuna perché oltre che mi manca il posto, accrescerei confusione non essendo la Casa fatta per questo fine. Ho scritto al Generale e al Procuratore, l’ho indirizzato al Collegio S. Alberto ecc. non ho avuto risposta sinora. A quella buona figliuola, Francesca Boi ho risposto incoraggiandola, alla Sig.na tosti avrei voluto rispondere, ma nella di lei lettera non c’era direzione. Attendo con impazienza una sua lunga e bella lettera per sapermi regolare, non volendo perdere l’una per l’altra se non c’è sicurezza. Desidero l’indirizzo del Priore del Carmine di Napoli, per scrivergli un biglietto di ringraziamento per la gentile accoglienza usatomi, e se crede Lei, vorrei aggiungere qualche parola per interessarlo a premurarsi di ottenerci libero il convento dell’Arenella. Preghiamo perché i divini disegni si compiono su di noi mi benedica assieme alla Comunità e bimbe. Suor Maria Crocifissa


Roma, 24 ott. 1924 Molto Rev.da Madre, Lei ha bene indovinato: la ragione del mio silenzio non poteva essere altro se la grande difficoltà dell’impresa. Anzi non le nascondo che per me questi giorni sono stati di vera angoscia e dolori: l’unica cosa che ho acquistato è una più perfetta conoscenza degli uomini. Non bisogna fidarsi di nessuno, ma riporre sempre in Dio solo la nostra fiducia perché gli uomini e noi stessi, siamo sempre povere creature instabili. Ciò che oggi è si, tutto bene, tutto in ordine, domani è una cosa impossibile, illusoria, fantasia, un peso troppo grande e con un solo colpo si vuole abbattere mesi di fatiche e di dolore. I miei superiori, oppressi da tanti seri affari di dentro e di fuori (e perciò li compatisco) , dopo avermi esortato a continuare, rendono la mia opera una lettera morta, e non vogliono, né forse possono per il momento prendere, il minimo interessarsi di me e della mia opera e molto meno sono disposti a fare il minimo sacrificio ed eccomi fremo solo da capo solo senza aiuti umani. Il Padre Ciampa Andrea, priore del Carmine Maggiore di Napoli (questi è l’indirizzo) doveva essere qui da diverso tempo per avere o per ottenere dalla curia nostra una decisione sull’Arenella, ma ancora non si fa vedere: del resto la poca fiducia nella decisione, perché alcuni della Curia sono decisamente contrari a passarla in mano delle Suore. Qui a Roma è impossibile trovare una casa e degli appoggi: sono tanti frati e tante monache! E allora tutto è perduto? No, non lo dica né lo pensi: finché vi sarà una scintilla d’ideale nel mio cuore, non è svanita ogni speranza. Ci arriveremo, ci arriveremo, lasciamo però, lavorando sempre s’intende, la decisione al Signore. Lo adoreremo solamente nel Cuore nostro e ci sottometteremo solamente ed irrevocabilmente ai suoi divini voleri. È Iddio che deve regnare non noi: è la sua divina volontà che deve apparire non la nostra. Quanto alla proposta che Le è stata fatta, mi sembra che Lei deve accettare: la clausola però è contraria alla Chiesa, perché i canoni del nuovo Codice Ecclesiastico non permette che la superiora locale sia in perpetuo: è scopo perciò far capire che Lei accetta tutta la responsabilità, ma che però ogni tanti anni deve essere libera di poter passare qualche tempo (un anno più o meno) altrove, per dopo riprendere la direzione del suo orfanotrofio. In questo modo si salverebbe tutto e sarebbe tutto conforme allo Spirito del Codice Canonico. Così, quando Iddio ci darà l’occasione, Lei potrebbe aiutarmi, sia anche per un anno: formato il primo gruppo, Iddio puoi penserebbe al resto e Lei potrebbe ritornare a Modica: tutto si accomoderebbe. Sono troppo facile? Non bisogna troppo imbrogliarsi per future contingenze: Iddio aiuta: l’opera sua non rimarrebbe così locale e temporaria, ma universale e duratura. Quanto poi al riconoscimento dell’opera missionaria, perdoni se ritorno a ripetere, è necessario in qualsiasi caso anche di giurisdizione nostra, l’approvazione del Vescovo: giacché il suo Vescovo è molto difficile, quando da qualche altra diocesi le si sarà fatta una domanda per avere le sue suore, accetti a patto di poter avere questo riconoscimento dell’Opera missionaria e così tutto sarebbe fatto. È difficile? No, non tanto. Io ho studiato attentamente le sue costituzioni e ho cercato (non mi è riuscito difficile perché le sue idee sono le mie) d’imbevermi del suo spirito, ma la forma l’ho dovuta interamente cambiare, secondo i regolamenti della Congregazione dei Religiosi e del nuovo Codice Ecclesiastico. In quella forma non può mai ottenere un’approvazione. Con coraggio mi sono messo all’opera ed ora ho pronto tutto il lavoro che però ancora deve essere soggetto ad una minuziosa revisione. Per il momento non posso toccarlo perché ho un lavoro immenso per la scuola, ma quando Dio vorrà, ricomincio da capo a vedere tutto: solamente stia tranquilla che ho conservato tutto lo Spirito Suo. La Congregazione vuole che le regole siano brevissime, ciò che si deve fare e ciò che si deve


omettere: considerazioni morali ed ascetiche devono assolutamente sparire: questa è la regola che noi dobbiamo seguire. Ora è una cosa che mi sta tanto a cuore: non abbandoni le vocazioni sue e mie: faccia ogni sforzo, ogni sforzo: è la nostra speranza. Difficoltà vi saranno di tutte le specie, ma come facciamo se abbandoniamo coloro che vengono a rifugiarsi da noi. Noi saremo i parafulmini ma loro devono stare al sicuro. Cerchi, cerchi tutti i mezzi: io dalla mia parte, (giova il ripeterlo!) farò tutto il possibile sempre, sempre. Vuole che la sua opera rimanga una cosa locale o temporanea, oppure deve essere l’alberetto di senapa che cresce cresce? Ora si avvicina l’inverno: tutto muore ma è una morte che è vita. Ho avuto dei momenti tremendi di abbattimento, ma grazie a Dio è ritornata la calma, e la fiducia in un futuro, forse non tanto lontano. Una cosa ancora di grande necessità. Quale è la sua posizione personale di fronte al suo Vescovo? Ha fatto Lei il voto solo di castità oppure anche quello di obbedienza? Si ricordi internamente di considerare il suo Vescovo come ministro di Dio: l’istituzione vescovile è divina e toccare quella significa la propria morte: perdoni le mie parole, ma capirà che hanno un senso profondo: io voglio su Lei dal cielo una benedizione profonda. Alle sue bimbe, a Suor Maria Maddalena, alla sua comunità sempre e volentieri la mia Benedizione. A Lei in special modo un Fiat voluntas tua sempre e sopra ogni cosa. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Modica 25­X­24 Mio Rev. Padre Il suo prolungato silenzio, i suoi gemiti, si ripercuotono nel mio cuore. È triste il P. Lorenzo, mi scrisse la buona e cara figliuola Francesca Boi, tutti sono contrari al suo ideale. È disegno ordinario della Provvidenza Divina, quando sceglie un’ anima a cose grandi, farla prima passare per le tribolazioni, per renderla più forte e coraggiosa sino all’eroismo. Padre, non è solo nel Getsemani ma soffre, prega e s’immola la Crocifissa, abituarsi a cibarsi d’assenzio, ed ora con gioia divide con il Fratello, il calice sino alla feccia. La risposta che volevo da Lei, nella lettera che le scrissi il 19 del c. m. me l’ha già dati la mia tenera Mamma del Carmelo, no, non l’aspetto più da Lei. Le lotte le contrarietà non mi scoraggiano, anzi mia hanno legato al mio al suo ideale tanto d’aver rinunziato qualunque offerta che legava la mia libertà, abbandonandomi nel seno della dolce Madre per il compimento dei Suoi Divini disegni! Quante contrarietà dacché sono ritornata in Comunità, aspettavano proprio il mio ritorno, il nemico del bene mi vorrebbe ad ogni costo distruggere, anche fisicamente, ma c’è chi mi da forza per vincere e rivivere con nuovo vigore, a dispetto dell’inferno. In questi giorni facciamo speciali preghiere alla nostra Santina che abbiamo prescelto per Protettrice della novella Istituzione, perché illumini i nemici di così immenso bene e spiani tante difficoltà. Coraggio, o mio caro Padre, soffriamo e speriamo che queste lotte per quanto amore, ci fruttano la gioia di rivederci presto e lavorare assieme per la nostra famiglia. Vorrei dirLe mille cose che il cuore mi suggerisce, per animarlo alla fiducia in Colei che tutto può presso il Cuore del Suo divin Figliuolo, ma ricordo ancora ciò che di presenza mi disse, del suo carattere ardimentoso e specialmente nelle contrarietà si sente più forte sono sicura quindi che lavorerà sempre con crescente zelo, quanto bene di tranquillità mi ha fruttato l’aver fatto conoscenza, stia anche tranquilla e sicurissima sul mio riguardo, il mio giuramento di Vittima per la nascente Istituzione la rinnovo spesso in questi giorni, soffro immensamente ma è questo il cibo di cui si alimenta la mia anima, e nell’ Ostia Bianca attingo il vigore la vita la luce. No, o Padre, non è stato un semplice caso la nostra conoscenza, ma così ha disposto l’ Autore d’ogni bene e la divina Madre che ci ha legato! Ed ora mi fa ancora aspettare invano una sua lunga lettera, voglio sapere tutte le sue pene perché sono mie dimenticò tutte le promesse, cioè, doveva spedirmi libri ecc. ecc. Che dice la nostra regola, dorme in un cantuccio del suo tavolo da studio? Mi bisogna e quindi procuri di completarla. Mi scriva spesso, magari un saluto in qualche cartolina illustrata quando non ha che dirmi…..il martirio più penoso è il suo silenzio. Domandi se il Generale e il Procuratore, hanno ricevuto le mie lettere, temo per l’indirizzo se non è stato indovinato. Alla cara Francesca porga affettuosi saluti, le scriverò un’altra volta. A Lei, o Padre, domando per me e Comunità la benedizione. Suor Maria Crocifissa


Modica 18­11­24 Mio Padre Reverendo Oggi riprendo le mie abituali occupazioni, dopo un periodo di riposo sulla croce….. sto benino tanto che rileggo la sua del mese scorso e rispondo prima di tutto alla sua domanda. Desidero sapere qual è la mia posizione personale di fronte al mio Vescovo. I voti di perpetua castità e obbedienza li ho fatto alla s. m. di Monsignor Blandini. Questo attuale Vescovo, mi riconosce Superiora delle terziarie Carmelitane perché accordò la facoltà di istituire il terz’Ordine secolare ad un Religioso Cappuccino, autorizzato anche dal Generale, questo religioso è morto e siccome il Vescovo cominciò ad ostacolare i miei desideri ed io non potendo assecondare le sue proposte di cambiare Ordine sono rimasta nell’abbandono. Questa questione antica, Ella l’ha saputa prima di scrivermi la prima lettera, come va che mi fa questa domanda ora e aggiunge avvertimenti….. Mi fa impressione, e La prego di essermi sincero, perché dubita di me su questo delicatissimo riguardo? Se ha bisogno di qualche informazione di persone autorevoli, che conoscono e diriggono la mia coscienza, non ha che scrivermi e il mio attuale Direttore, e anche un altro che dimorò qui dieci anni e perciò testimone delle mie lotte e persecuzioni di ogni sorta, son pronti se Ella richiede scrivergli e rassicurarla. La mia disubbidienza verso il Vescovo è da tutti conosciuta, perché ripeto non ho potuto cambiare vocazione per altri Ordini, il martirio che mi ha fruttato è incomprensibile ma posso assicurarla, di non aver guardato la creatura in questa contrarietà, ma Colui che tutto dispone per il nostro maggior bene, ho sempre nutrito profondo sentimento di venerazione per tutti coloro che rappresentano i Ministri del Signore, e in modo speciale per l’Angelo il Pastore della Diocesi. Mi scrive nella bella cartolina del 12 corr. M. ove con piacere ho guardato la bella processione con una lente d’ingrandimento, che da Napoli ancora non si sa niente! Non speriamo nulla di quel Padre, scrissi io a P. Ciampa pregandolo con efficacia di volersene interessare almeno per il solo locale, trovandomi in molto disagio perché mi manca il locale per le postulanti che sono già in Comunità, per i mezzi finanziari non doveva preoccuparsi, perché il nostro lavoro frutta il mantenimento. Mi ha risposto che per l’Arenella è inutile sperare se non muore la vecchia, altri locali non ci sono pregate il Signore perché accontenti i nostri desideri. Lo ripeto anche a Lei o Padre buono, se trova il locale, non si preoccupi dei mezzi per il mantenimento delle Suore, i proventi del lavoro, scuola ecc. saranno le nostre sicure rendite come del resto si mantengono tutte le Istituzioni di vita attiva, e come vive la nostra Comunità circondata di ostacoli ma la Divina provvidenza mi è stata sempre generosa. Perché il Rev.mo Generale e il Procuratore, non si sono sinora benignati di una parola di riscontro alle lettere che loro ho scritto, dacché la P. V. me lo consigliò? La prego di inviarmi un manualetto della regola del terz’ Ordine nostro scrissi a Milano e mi mandarono la regola del terz’Ordine Teresiano, pel nuovo anno desidero abbonarmi al periodico mensile del Carmelo. Che dice la nostra regola? non la faccia dormire ancora, la Comunità è più numerosa e quindi mi è di necessità. Avanti sempre, o mio Caro Padre, speriamo e preghiamo, senza stancarci lavoriamo sempre, mi benedica le Suore, le aspiranti, le bimbe. nel Signore, Suor M. Crocifissa Suor M. Maddalena domanda la sua speciale benedizione. E devo farle una osservazione. Visto il nuovo codice, sarebbe impossibile di fare approvare sia dal Vescovo, sia dalla Congregazione queste costituzioni in tal forme. Così ho lavorato molto e ne ho


fatto io delle nuove, da capo a fondo, secondo tutte le regole del Codice Canonico: è stato un gran lavoro, ma grazie a Dio sono arrivato al termine: per il momento non l’ho potuto correggere a causa dell’ immenso lavoro che ho per la scuola, ma dopo spero di rimettermi di nuovo e di completarlo. Il suo Spirito l’ho conservato di modo che niente vada perduto: la Congregazione ha fatto sapere che le regole devono essere brevissime, e che si deve evitare ogni considerazione morale e d’ascetica e che non diam altro se non quel che si deve fare e quel che si deve mettere. L’unica cosa ora che io devo raccomandarle: non respingere per il momento l’idea del probandato e noviziato in Sicilia, di modo che se fosse qualche anima buona di non levarle la vocazione. Capisco è difficile, e non si vede ancora spuntare l’aurora. Ma su, coraggio: Lei desidera che l’opera sua di 19 anni non vada perduta ma sia l’alberetto di senapa? Ora si avvicina l’inverno e tutto muore, ma non morte, ma vita. Ho avuto dei momenti tremendi ma grazie a Dio, è ritornato nel mio cuore la calma e la fiducia. Una cosa ancora di grande necessità. Quale è la sua posizione personale di fronte al Vescovo? Le dico chiaro il motivo. Secondo l’interpretazione del Codice tutte le suore devono obbedire al vescovo, e ogni qualvolta io mi rivolgo a persone di fiducia mi sorprende subito questo. Lei ha fatto il solo voto di castità o tutti i 3 in mano del Vescovo Blandini? Non vi è bisogno di scrivermi subito lo faccia a suo tempo. Intanto (…) a pregare Iddio che c’illumini e che spiani le sue vie. Mi saluti tanto Suor M. Mad. Alle sue Bimbe, alla sua comunità volentieri la mia Ben. Saerd. Coraggio dunque e Fiat voluntas Dei sempre al Signore. Suo dev.


Maria Roma 27 Novembre 1924 Reverenda Madre, Dalla sua lettera mi appare che Lei è stata malata e che il Signore le ha dato di nuovo la salute e ciò i consola. La croce è croce e prenda la croce sempre con sé e la stringa sempre a sé perché è un segno evidente di predestinazione. Le devo però oggi fare un’osservazione che servirà per le future mie lettere. Quando Le scriverò e Le domanderò qualche cosa, non creda mai che io possa sospettare intorno alla sua persona: in contrario, se io vedo un grande ostacolo alla realizzazione del nostro piano, lo vedo unicamente, ed il Signore è testimone della verità, in me stesso ed io non ho che una preghiera al mio Dio ed è che non guardi al Suo Strumento, ma solamente al Gran bene che Egli può fare col suo anche più vile ministro. Le dirò ora i motivi che mi spinsero a quelle domande: il mio primo motivo è stato per consultare (in me stesso) se il suo Vescovo, in nome dell’ubbidienza prestatagli nel voto, potesse impedirle di lasciare la diocesi o di propagare il suo istituto fuori di diocesi. Il secondo motivo è quello, che non solo davanti a Dio, ma anche davanti agli uomini e specialmente all’autorità ecclesiastica, non voglio che si abbia a dire di noi di aver mancato anche nella più minima cosa nel rispetto dovuto all’autorità ecclesiastica. Quest’ultimo motivo, che forse avrà parvenza di scrupolo, non le posso nasconderle, è per me un punto capitale, e perciò mi è bene avere in iscritto la sua risposta; anche per rispondere attorno a delle insinuazioni che su questo punto si possono fare, perciò la mia raccomandazione forse troppo insistente. Personalmente quanto al mio sentimento, di questo le assicuro, Rev. Madre, e questo le scrivo anche davanti al Signore, che conosce l’intimo del mio cuore, che mai ho nutrito dubbio della sua rettitudine ed innocenza, specialmente dopo i nostro colloqui di Napoli. Sono chiaro? Ora nessun Ordinario ha il diritto di reprimere la sua vocazione: si mantenga sempre fedele a Dio ed alla beata Vergine del Carmine e coraggio e perseveri sempre nella venerazione per l’Angelo della diocesi, come bene si esprime. Quanti ai nostri padri di qui, non abbia più fiducia, come non ne ho io più: né aspetti lettere. Dopo, quando Iddio vorrà Le spiegherò a viva voce, perché lo scritto facilmente può passare a mormorazione che almeno, ponderatamente non voglio fare. Io ora non ho altro che una preghiera continua, rivolta al Signore e a tutti i santi del Cielo, affinché ci esaudiscano lassù, perché qui in terra ohimè!! Non creda però che io me ne stia perciò fermo senza far nulla: ho presentato la cosa già a due Cardinali: il primo mi ha detto che non mi poteva aiutare; il secondo non mi ha risposto ancora. Inoltre ho scritto anche ad una delle più insigni dame cattoliche… anche nessuna risposta. Infine mi sono rivolto persino al Ministro dell’ Interno, l’on. Federzoni, come capo di una associazione per la protezione della gioventù e Gli ho fatto un prospetto e gli ho parlato d una casa in Sicilia già esistente senza però dire Modica: questo pochi giorni fa. Vediamo ciò e che il Signore vorrà. Se tutti questi signori e signore non mi ascoltano, cercherò dei cavalieri di Colombo. Mia buona Madre, Lei vede da ciò che ancora questo desiderio arde nel mio povero cuore…e vi è ancora un altro desiderio, più difficile e che (…) sempre… se lo ricorda, quello dei missionari? Ma lasciamo tutto a Dio, perché tutti questi grandi desideri uniti alla mia grande miseria e dappocaggine, qualche volta ed è sul serio che scrivo, mi fanno ridere per il grande contrasto, come Sara, la moglie di Abramo, con questa differenza però che io credo fermamente alla grande potenza di Dio.


Ho tardato molto a rispondere alla sua gentilissima, ma se vedesse la mia tavola: ho un enorme lavoro: corrispondenza, scuola, esami, studi di cose morali, oltre poi a tutto il lavoro e dovere di apostolato e l’Esposizione delle missioni. Quando poi avrò un tantino più di tempo riprenderò lo studio delle Regole dell’Istituto e ne farò delle copie che le manderò; ora non ho altro da fare che riguardare tutto, perché il materiale è tutto pronto. Penso a quei libretti che avevo promesso mandarle, ma spero di aver prima qualche risposta da quei signori di cui ho parlato più sopra, perché aver Lei vicino a Roma e poter insieme combinare tante cose, sarebbe in verità la realizzazione completa dei miei voti. Ma Fiat Voluntas Sua. Quanto all’abbonamento del Monte Carmelo non ci pensi: io glielo spedirò sempre. Il manuale del Terz’Ordine è in 1 stampa: fra pochi giorni speriamo che venga alla luce; glielo manderò subito. Ho ricevuto una lettera da quel suo Padre Cappuccino: aspetto potergli dare qualche buona notizia. Ogni giorno attendo ansioso la posta: mi porterà finalmente quel che aspetto? Quando può incoraggi sempre la buona Francesca che è un’anima ardente e che è contenta di dover aspettare per prepararsi bene. Da Corleone ricevo una domanda: è bene che Lei s’interessa per non perdere una vocazione: se non può ammetterla ora, di non perderla di vista e se ha dei buoni requisiti farla aspettare un poco. Il Signore ha chiamato a sé il P. Maestro dei novizi del Carmine Napoletano che lei conobbe e su cui avevo tanto fondato! Pazienza ci aiuterà dal Cielo. Benedicendo Lei, suor M. Mad. Tutta la comunità e le care sue bambine e raccomandami alle loro preghiere, perché il Signore ha detto domandate e vi sarà dato, Le invio questo ricordo di Pio x ottenuto dalla sua sorella. Son sicuro che Le sarà grato. Salutandola in G. Cristo mi creda sempre suo dev.mo P. Lorenzo.


Maria Modica 14­12­24 Reverendo Padre, La triste notizia della morte dell’unica ma sorella, mi ha non poco amareggiato l’animo, di grande sollievo però mi è la sicurezza della invidiabile morte di anima privileggiata che meritò il suo lungo e inaudito martirio! Ora prega per me con più interesse, la sua Mamma Maria, soleva chiamarla con i più dolci nomi e tenere espressioni. La ricordi, o rev. Padre nel S. Sacrifizio perché presto vada a godere la visione eterna di Dio e della beata Famiglia. Mi ha addolorato tanto la immatura morte di quel buon Religioso, che mi è sempre presente, tale fu cara l’impressione che lasciò scolpita nel mio cuore. Era maturo per il Cielo per quanto giovane ancora, e ci aiuterà colle sue preghiere, ora che vede chiaramente il nostro santo ideale. Ed ora rispondo alla sua sempre cara lettera. Il suo zelo ardente mi è di grande sollievo e speranza, ma l’ostacolo sono io, non avrò forse la consolazione di vedere effettuare i miei sogni li vedrò dal Cielo e là pregherò sempre con maggior interesse per l’ideale che è stato sin dall’infanzia il mio martirio ma che del resto mi frutterà il Cielo, son pronta di accettare questo calice se ciò è Volontà di Dio. Per difendere la verità e per la maggior gloria di Dio, la prego, o Padre, di dirmi chiaramente se ci siano state delle false insinuazioni contro di me, da qualche sua espressione nelle sue lettere mi fa sospettare, e proprio per questo il Rev. generale non si benignò rispondermi, mi è penosa una simile mortificazione datomi chi rappresenta l’Ordine che mi costa tante amarezze per la perseveranza e fedeltà. Il mio P. Direttore compreso della mia condizione vorrebbe aiutarmi e certo s’impressiona non poco per l’indifferenza dei Superiori dell’Ordine mi ha promesso che farà di tutto per ottenere lui stesso qualche protezione del Vescovo, giacché è necessaria per la riconoscenza di questa Casa e per l’avvenire se la S.S. vergine del Carmelo ci farà sormontare gli ostacoli. E’ di grande necessità la protezione dell’Ordine per questa casa, perché così sono soggetta all’amministrazione secolare e in balia di mille e mille afflizioni e perché voglio conservare lo spirito religioso e senza protezione Ecclesiastica ciò è difficile. Il proprietario di questa nostra Casa, ha delle ottime intenzioni, se l’Ordine lo riconoscerà, non solo cede la proprietà della casa, ma si farà di tutto per ottenere dall’attuale presidente, la rendita che serve pel mantenimento delle orfane, e promette di accrescerla. Per fondare una nuova casa i Superiori adducono l’ostacolo della mancanza di mezzi ecc. ecc. ma questa a loro non costerà mai il minimo sacrifizio di mezzi, perché quindi non aiutarci, e proprio in questi momenti primo che facciano altre decisioni essendo urgente e necessaria una protezione. Il rev. P. Direttore, che è a conoscenza di tutto mi ha promesso che gliene scriverà su questo riguardo, e la rassicurerà della mia grande venerazione e rispetto all’Autorità Ecclesiastica. Lo dimostrano chiaramente le bellissime lettere del mio Pastore Mons. Blandini di s. m. che conservo come preziose reliquie, e di questo Ecc. vescovo, perché soffro tanto martirio vederlo verso di me così indifferente, la mia vita è così amara perché non gusto la benevole bontà dell’Autorità Ecclesiastica, dacché rimasi orfana del mio tanto venerato e compianto Padre! Non so che cosa scrivere più su questo riguardo per rassicurarla, mi pare d’averle detto tutto più volte. Ho risposto al Parroco di Corleone il quale mi scrisse per una sua parrocchiana che desidera appartenere alle Terziarie Carmelitane. Qui non posso più ammettere postulanti per non crescere


pesi e confusioni mancando il locale, non appena troveremo una casa l’avvertirò e tratteremo l’ammissione di questa giovane. Ci sono anche qui tante ottime ragazze che hanno fatto domanda per essere ammesse in questa Comunità, ma aspettiamo che la Volontà di Dio ci faccia sormontare gli ostacoli, con questa condizione incerta non mi pare prudenza crescere il personale qui dove siamo legate e abbandonate. Mi ha scritto la buona Francesca che cara anima e che costanza, le scriverò in questi giorni. Voglio augurarmi che il Bambino Gesù le regali in questi giorni qualche cosa bella per il nostro ideale, preghiamo sempre e bussiamo finché ci sarà aperto, il Cuore di Gesù e diverremo ricchi dei suoi tesori. Grazie sentitissime per la gradita reliquia di Pio X che mi ha fatto trovare nella Sua ultima lettera. Per le mie care bimbe, consorelle e specie Suor M. Maddalena che la ricorda sempre, imploro la sacerdotale benedizione e per me una speciale. Sua devot.ma in G.C. Suor Maria Crocifissa


“Maria” Roma, 22 dic. 1924 Molto Rev.da Madre, Le scrivo in fretta, perciò perdonerà se non risponde oggi a tutte le due domande. Prima di tutto le presento le mie più vive condoglianze per la grande perdita che ha subito. Ho pregato per la pace dell’anima di sua sorella nella S. Messa e sono sicuro che Ella si ricorderà di noi nella gioia del Cielo e ci aiuterà col suo patrocinio. Dal ministro Federzoni ho ricevuto il 19 Dicembre la seguente consolante risposta (per mezzo di S. E. Seganti ­popolare cattolico­) . R. Padre. Sua Eccellenza il Ministro mi incarica di significarle che volentieri ­dato il contenuto altamente civile della istituzione alla quale Ella intende dar vita­ farebbe pratiche nel senso desiderato. Ma egli non è in grado di svolgere azione proficua e fattiva non essendo a sua cognizione che vi siano locali adatti e soprattutto disponibili allo scopo indicato. Ella quindi si compiaccia indicare se vi siano in Roma attualmente locali che rispondano ai richiesti requisiti, chè sua Eccellenza dal canto Suo non mancherà di venire incontro al desiderio da Lei manifestato. Colgo volentieri l’occasione, r. P. per inviare i miei distinti saluti. Dev. G. Seganti Mia buona Madre, non è questa una bella notizia? Mi metto subito all’opera e vado in cerca d’una casa. Dio ci aiuti. Preghi e coraggio… e … cerchi da Dio la grazia d’una salute sufficiente per cominciare l’impresa. Coraggio! Vede? Iddio non abbandona. Buon Natale a Lei, a Suor Maddalena e a tutta la comunità. Dev.mo in Xto P. Lorenzo.


Modica 16­1­25 Molto Rev. Padre, Ho letto con piacere la sua del 10 corr. m. e mi affretto a risponderle dato l’urgenza dell’affare. È troppo ardua l’impresa, le mie Suore e postulanti sono giovani e inesperti per sì vasto e difficile ambiente, mi duole dirle che mio malgrado devo anche rinunziare a questa bella occasione. Pensi quindi di trovare altre Suore che accettino si grande e difficile missione, ed io incoraggiata dalle sue speranze e dal suo ardente zelo aspetto che la Provvidenza finalmente per la maggior Sua gloria e il bene delle anime mi faccia trovare un ambiente adatto come sarebbe la casa che speriamo sorgerà a Roma per l’infanzia abbandonata, e nello stesso tempo formare delle anime religiose per allargare le nostre tende sino dove disporrà la Provvidenza! Non le nascondo però che sono dolente, perché non si è benignato di scrivere qualche biglietto almeno di rispetto al P. Direttore e al P. Cappuccino e La prego, di non aspettare la risposta del Governo, chissà quando l’avrà, si sa le cose che dipendono di tali persone si portano alle lunghe, mentre qualche parola di risposta ai sullodati R. R. farebbe del bene anche a me, perché si interessano senza essere Padri Carmelitani, e mi avrebbero aiutata dippiù se non trovassero tanti ostacoli per l’Ordine che ho abbracciato. Considero che veramente è aggravato di mille e mille cose, ma per chi sa scrivere non costa tanto poi qualche parola che alla di Lei prudenza e delicatezza non manca. Ho letto nel Carmelo che Ella ha l’incarico d’essere il Direttore Spirituale del pellegrinaggio a Roma per il Giubileo composto di tutti i Terziari carmelitani, le mie sincere congratulazioni, e se la nostra Casa che ancora sogniamo, non si è ancora realizzata l’attuazione, io, accompagnata da qualche altra, se non avrò ostacoli, desidererei venire e gustare queste grandi spirituali consolazioni. Aspettiamo però nel Carmelo altre più chiare istruzioni per saperci regolare, del resto avremo tempo per poterne parlare. E le povere Monache di Bignano cosa dicono? li penso sempre poverette e tutte quella folla di bambine che brulicavano nelle strade, ma la casa così mal messa, una casa libera e più arieggiata si potrebbe aprire una semplice scuola di religione e lavoro. Attendo sempre Sue care e buone notizie, la benedizione per me e Comunità. Suor Crocifissa.


Reverenda Madre Come vedrà dalla lettera qui inclusa, la mia domanda è stata presa in considerazione dal ministero dell’interno. Bisogna dunque aver un po’ di pazienza, perché la burocrazia va molto lentamente. Cerchi dunque di non perdersi di coraggio, anzi di acquistarne di più presso N. Signore Gesù Cristo. Proprio oggi (10) mi hanno fatto una proposta. Da una persona di governo mi sono state domandate 4 Suore intelligenti e un po’ attempate per la direzione amministrativa (secondaria però perché la primaria è affidata ad un direttore) di una casa di salute (dementi e malati di nervi) di circa 300 persone uomini e donne. Per le donne queste Suore dovrebbero anche avere la vigilanza sul personale, oltre l’aiuto morale alle povere inferme. Per gli uomini solamente la pare amministrativa. La casa è a Napoli. Sarebbe Lei in grado di poter dare 4 suore veramente adatte a questa difficilissima impresa, senza però che abbandoni questa mia domanda al Ministro Federzoni? Io dal ministro Federzoni spero avere una casa in Roma per bambine abbandonate e sussidiate dal governo: la cosa va ben avanti, solamente è questione di tempo. Questa casa di Napoli, non ha che fare col min. Federzoni, ma dipende da un'altra opera Nazionale. Se lei crede poter soddisfare e me e Napoli, allora mi scriva subito subito: però si ricordi che io desidero Lei qui a Roma, e Lei per me è indispensabile. Se Lei in questi ultimi tempi ha molte novizie e può andare avanti a Modica, facendo sacrifizio di 6 persone (4 per Napoli e 2 almeno per me, quando potrò avere la Casa qui a Roma) , allora, se così La consigliano i suoi direttori spirituali, faccia pure: altrimenti aspetti ancora la Provvidenza e abbia fiducia nel Signore che a Lei e a Me il Signore darà una migliore occasione. Mi scusi se scrivo male e in fretta: sono molto aggravato dai lavori e non posso combinare due righe insieme come si deve. Dica al Molto Rev. Padre Salesiano che io per scrivergli, aspetto una risposta dal Governo: così anche al Rev. P. Cappuccino. Ora ho tanti pensieri per la testa che mi tocca a fare uno sforzo per tenerla a posto. Benedicendola di cuore mi creda sempre Suo dev.mo P. Lorenzo. Le avverto che queste Suore per Napoli dovrebbero essere molto intelligenti, perché verrebbe allora a loro affidata una grande Cura amministrativa e morale. Io oggi scrivo al P. Campa per avvertirlo, perché nel caso che Lei non potrebbe servirmi in questo, Egli possa cercarne a Napoli stesso. Le sarei grato se dopo mi fa tornare la lettera inclusa per metterla nel mio archivio.


Molto Rev. Padre, Mi sembra un secolo dacché non ho più il bene di leggere sue care notizie. Perché si è così eclissato? Voglio augurarmi che tale ritardo sia proveniente dalle molte occupazioni che ha in questi tempi, e non da altri motivi che potrebbero maggiormente affligerci, ma fiat Voluntas Dei! Mi scriva qualche cosa sul riguardo delle nostre speranze, se non c’è niente di nuovo qualche sua parola mi farebbe sempre bene, ora che tutte le mie speranze dell’avvenire sono state dalla Provvidenza affidate a Lei. Ho letto nel periodico dell’ Aurora del S.S. Sacramento che la Canonizzazione della nostra B. Teresa sarà verso i primi di Maggio. Ho pensato che assistere a sì solenne funzione per me sarebbe il più grande avvenimento della mia vita, quindi vorrei venire in questa bella occasione, e nello stesso tempo per guadagnare il privilegio dell’anno Santo. Se ciò è sicuro saprà con precisione quando sarà la Canonizzazione della Santina, e crederà opportuna la mia venuta, la prego di avvertirmi con anticipo per sapermi regolare. Qui sono in continua lotta con questa benedetta amministrazione e Presidente, che vorrebbero ad ogni costo vincolarmi, e non potendo accettare le loro condizioni, minacciono di togliermi l’orfanotrofio per fonderlo con altro; e proprio in questi giorni decideranno questo loro disegno. Mi aiuti, o Padre, cola sua preghiera nel S. Sacrifizio perché la Mamma del Carmelo ci copra col suo manto e ci difenda dai nemici del bene che studiano sempre la nostra distruzione. Attendo con impazienza una sua bella e lunga lettera. Preghiamo sempre e battiamo finché ci sarà aperto. Le Suore, le bimbe e Suor Maddalena si uniscono a me e domandano la sua Benedizione. Umil.ma in G. C. Suor Maria Crocifissa Modica 25­2­25


Maria Roma 28. III. 25 Alla Rev.da Madre Suor Maria Croc. Curcio Conservatorio Carm. Polara delle Terziarie Carmelitane Siracusa Modica (Sicilia) Mia buona Madre, Scriverò fra poco una lunga lettera: mi perdoni in questi giorni sono stato occupatissimo, ho avuto 2 ritiri nello stesso tempo, poi ho dovuto scrivere la storia delle nostre missioni che manderò a Lei. Abbia fiducia e coraggio: preghi in specie nel principio di quest’altra settimana: io tento ciò che posso. Iddio la benedica: saluti a Suor M. Mad., alla sua comunità e alle bambine. Suo dev.mo in Xto P. Lorenzo


Maria Napoli lì 30 Marzo 1925 Mia buona Reverenda Madre, Coraggio, coraggio, l’Arenella è nostra. La suora si è decisa: di fronte a testimoni Ella mi ha dichiarato volerla passare al nuovo Terz’Ordine Carmelitano. Solamente desidera col tempo non essere incorporata, ma convivere con le suore, però senza avere nessuna carica e senza diritto di amministrazione che verrà data a Lei, mia buona Reverenda Madre: dunque direzione, amministrazione e piena libertà per Lei: inoltre vi sono dei piccoli beni annessi a questo convento: il frutto sarebbe per la sua comunità. Non è una grazia di Dio? Ringrazio tanto la Madonna del Carmine. Aspetto telegraficamente la sua risposta se accetta l’Arenella: non mi dica di no: dopo io le scriverò pel numero delle suore, perché è meglio incominciare con poco: dopo vedremo per i mezzi etc. Scrivo in fretta perché ho necessità di mandare presto questa lettera per la posta. Una sola difficoltà: che il P. Generale nostro ratifichi tutto: domani mattina riparto per Roma. Il telegramma deve essere così concepito: Padre Lorenzo Cristiano Collalbert Roma Accetto proposta. Curcio Oltre il telegramma mi mandi subito anche una lettera. Che bel posto per fare un poco di bene e per la salute e per tutto. Sa chi mi ha aiutato in questa buon’opera? il Priore dell’Arenella, P. Giuseppe Ricci che è ora Priore di Carmine Maggiore di Napoli. Lei ora conosce l’Arenella, perciò il viaggio di Ottobre scorso non fu inutile! La povera vecchietta dai “piccoli poveri” ha pregato bene S. Giuseppe! Domani mattina la Messa è di ringraziamento all’altare della “Bruna” di Napoli. Mi mandi subito il telegramma e poi vedremo per il resto: però ripeto aspetto prima per la decisione ultimo la ratifica del P. Generale. Dio la benedica sempre. Saluti e benedizioni anche alle suore ed alle bambine. Suo dev.mo in Xto P. Lorenzo.


Mio caro e rev. Padre Al leggere la lettera espressa la inaspettata e consolantissima notizia, s’impadronì di me una forte emozione! L’Arenella è nostra! non vorrei prestar fede agli occhi miei che leggono e rileggono questa frase, mi sembra sognare ancora, ma no è realtà, no è vero o mio buon Padre? Sono i frutti dei Suoi lavori dei Suoi sacrifizi del suo getsemani! Si, era proprio estremo il bisogno, le figliuole del Carmelo hanno trovato finalmente un sicuro asilo dove spiegare la missione affidatole la mamma del Carmelo! Il telegramma glielo ho spedito non appena ebbi la forza di riavermi da sì immensa gioia, come non accettare quel paradisiaco convento, dove lasciai il cuore, dove dovevo ritornare perché nella mia povera preghiera mentre con Gesù Ostia assistevo al Sacrifizio che Ella celebrava, ne fui assicurata, avrei voluto confidarglielo, in quel giorno stesso, ma non ebbi il coraggio. E con questa sicurezza che io non ho voluto accettare offerte di nuove fondazioni, non ho voluto nessun (…) libera nella casa che mi attende che rimase scolpita nella immaginazione come una celeste visione! Padre, mi scriva presto e mi dia la consolazione che il nostro Generale ripeta la Sua Paterna Benedizione per la nascente Famiglia Carmelitana che stenderà i suoi rami in tutto il mondo! Si caro Padre, la famigliola di Maria s’ingrandirà!!!! Non si preoccupi tanto per il mantenimento delle Suore, oh! se sapesse com’è stata sempre grande la divina Provvidenza e specialmente in certi momenti penosi, la divina Bontà ha fatto proprio dei miracoli, coraggio, o Padre le figliuole non sono mai di peso per quante numerose saranno, la Provvidenza non mancherà. A Napoli certo non mancherà lavoro, qui ne spediscono tanto dalle cose di lavoro, e noi sul luogo ne troveremo più del bisogno, ma la scuola renderà pure qualche cosa, insomma si è ottenuta la cosa più difficile la bellissima Casa e ciò basta il resto è cosa di poco conto. Accetto con piacere che la Suora che ci ostacolava, conviverà sempre con noi cosa ottima la piena libertà di direzione ecc. e glielo assicuro, che quella Suora vivrà felice, perché faremo di tutto per tenerla lieta e comprendere i suoi bisogni. Grazie di cuore al nuovo Priore del Carmine, che ci ha aiutato per ottenere quel convento, o meglio il consenso della Suora, e spero ringraziarlo di presenza. Così avrò la fortuna si assistere alla solenne festa di Canonizzazione della nostra Carissima Beatina questa consolazione la desidero tanto o mio buon Padre, e spero che farà di tutto per accontentarmi. Grazie mille della bellissima Regola che leggiamo con grande attenzione, l’ha compilata Lei? mi pare di leggere in certi capitoli il suo spirito zelante, secondo i nostri attuali bisogni, e che dirLe della bellissima rivista Illustrata, con quale interesse ho letto assieme alla Comunità i suoi preziosi scritti, la prima cosa che volli leggere, e quale immenso gaudio sento nell’apprendere cose che riguardano il mio tanto amato Ordine. Ha proprio ragione, e come la considero, o mio buon Padre, per i lavori che per questa illustrazione Missionaria sostiene, e per mille altre cose, come vorrei aiutarla se mi fosse possibile. Ma saremo presto vicini, e così allevierò le sue grandi occupazioni, consolandola con la nuova famiglia che la tenera Mamma le ha già affidato! Come sarà felice la buona Francesca la quale mi scrive sempre con ammirabile costanza e sincero affetto certo glielo avrà fatto sentire. Vorrei dirle mille cose, ma termino per far presto e impostarla vedo che ritardo, il suo espresso l’ho ricevuto proprio verso le dieci, ant. e scrissi subito il telegramma, ora spedisco la presente, espresso per arrivarle un po’ presto. Suor M. Maddalena le Suore, le bambine unite a me baciamo la Sua Destra, ci benedica


Obb.ma f.in G.C. Suor Maria Crocifissa Modica, 2 aprile 1925


Maria Roma, 3 aprile 1925 Mia buona Madre, Ora Le scrivo con un po’ più di calma: Le assicuro che l’emozione di gioia, di letizia m’impediva in questi giorni di esternare i miei sentimenti. Ma Lei mi avrà capito ed io mi posso immaginare quale gioia quella notizia avrà apportata al suo buon cuore. Deo gratias! Io non so come ringraziare il Signore: sentivo nei giorni passati che sulle labbra mi rivenivano le parole del salmista: quoniam bonus, quoniam in saeculum misericordia ejus! Ho ricevuto ieri alle 2 ½ dopo pranzo il suo telegramma e la ringrazio. Ciò che è successo, mia buona Madre, ha del miracolo! Io non c’entro mi creda, sono state delle anime sante che hanno pregato in questi ultimi tempi Iddio e i santi per quest’opera ed il miracolo è successo, grande, strepitoso, perché io non pensavo più all’Arenella e mi sforzavo di lavorare a Roma per il nostro fine imbattendomi dappertutto a gravi difficoltà. Dell’Arenella non sentivo parlare che come di un luogo dove vi erano mille impicci, mille difficoltà, da tutte le parti e per tutti, era perciò inutile pensarci. Il 26 marzo ricevo una raccomandata dalla Madre Carmela (che sarebbe la donatrice del Convento) che m’ invitava a venire a Napoli per parlare con Lei col P. Giuseppe Ricci, l’antico priore dell’ Arenella e con un altro sacerdote allora abbiamo combinato come io le scrissi, cioè: Direzione ed amministrazione totalmente indipendente. Lei potrà dunque agire in pienissima libertà ed incominciare la nostra Santa opera. Inoltre vi sono dei beni non grandi, ma buoni: così avremo una piccola rendita, di modo che possiamo contare su qualche cosa. Non è estremamente incoraggiante? Avremo dopo altre difficoltà. Io e Lei le accolleremo pazientemente sulle nostre spalle, e l’opera non morirà. Noi non ci attaccheremo mai a nessuna casa, ma solamente all’opera. Se la Provvidenza non vorrà che noi rimaniamo in una casa, ne andremo in un’altra senza confonderci né turbarci. L’unico pensiero è di avere delle buone educande e delle buone novizie. Dar loro una vera e religiosa educazione, al resto Iddio provvederà. Le avverto che Suor Carmela, col tempo, per ragioni di salute domanderà dispensa per dimorare da noi per qualche mese: ebbene noi l’accetteremo volentieri e avremo la massima cura per Lei e la tratteremo come Madre e cercheremo di prevenirla in tutte le sue necessità e Dio ci benedirà. Il Padre Rev.mo Generale ha ratificato la proposta e con documento scritto mi ha autorizzato a fondare questa nuova Istituzione sull’Arenella. Ora andiamo alla questione grave delle finanze: naturalmente io confesso che questa notizia inaspettata mi ha prodotto un po’ di sconvolgimento perché non ci pensavo: da piccole questue ho potuto ottenere un 2 mila lire circa, non è molto, ma con gran fervore continuerò a bussare da tutte le parti. Lei può portare con sé tute quelle giovani che possono per i primi tempi almeno pensare al vitto. Quanto alle suore credo che Lei compresa sarebbe bene che non fossero per il primo momento più di tre, tanto per vedere l’andamento delle cose. Le sarei grato se mi volesse dire quanto Lei può disporre. All’Arenella poi vi sono delle persone che mi hanno promesso del lavoro, cosìchè un po’ la rendita, un po’ di lavoro, si potrà per i primi mesi tirare avanti. In tutti i casi io sarei di opinione che in caso estremo si potrebbe fare anche qualche debito per le prime spese: le prime difficoltà sono sempre le più grandi. Ma coraggio! Possiamo temere ora che Iddio ci ha aperto così ammirabilmente la porta? Fino a Lunedì dopo Dom. in Albis io sono a Roma estremamente occupato e fino a quel tempo mi sarà impossibile lasciare la città. Del resto prima di aprire la casa ufficialmente bisogna che parliamo bene insieme a Napoli, non è vero? Avrei l’intenzione di celebrare ufficialmente l’apertura per il giorno del Patrocinio di S. Giuseppe, che noi Carmelitani ancora festeggiamo la terza Domenica post Pascham. In questo frattempo mi dedico ad ottenere i dovuti permessi delle


diverse Curie e Congregazioni: poi ci vuole l’ approvazione delle Costituzioni, etc. ecc. e poi infine parleremo dell’ammissione delle mie giovinette. Per il momento mi fermo qui, se vi fosse qualcosa di nuovo, qualche cambiamento glielo farò sapere subito. Preghiamo il Signore ed i Santi ardentemente che il diavolo non ci metta la coda. Mettiamoci totalmente nelle mani di Dio, perché è Lui che ci deve guidare ed è Lui che con la sua santa grazia ci deve arrivare a far vincere ogni altra difficoltà. BenedicendoLa di cuore e benedicendo S. Mar. Mad. E le altre suore e le care sue bambine, mi creda sempre Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria Modica 7­4­25 Mio buon Padre Anch’io risposi al su espresso con una lettera espressa raccomandata, che avrà certo ricevuta, così commossa da non sapere ciò che il cuore dettava alla penna, ma Ella mi avrà compreso, sono consolazioni che gustiamo a vicenda, tutte (…) pene e gioie, tutto mi è presente, ma fiat Voluntas Dei! Non mi spaventano le difficoltà che di ogni sorta incontreremo, ha detto bene e mi piace ripetere le sue espressioni, io e Lei (…) pazientemente sulle nostre spalle e l’Opera non morirà. Non morirà perché ci abbandoniamo nel cuore immenso di Gesù e della tenera Madre Maria e del nostro speciale Protettore il Taumaturgo S. Giuseppe che ho fatto pregare ed ho pregato nel mese a Lui consacrato, con immenso fervore. Si, o caro Padre stia sicuro non sono le mura e nessuna cosa umana che sinora mi ha legato, ma il solo ideale di fare la Volontà di Dio e di volare ove questa mi chiama per compiere la missione che mi affida, malgrado la mia indegnità e grande inabilità per cose così ardue. Suor Carmela non dubiti Padre, sarà l’oggetto delle nostre affettuose premure. Godo immensamente che il Rev. P. Generale ha ratificato la proposta della fondazione con documento scritto, così si evitano malintesi per l’avvenire. E Suor Carmela dovrebbe ciò fare, in iscritto, con documento la cessione del convento per evitare sempre ciò che è facile cambiare per l’avvenire, ma del resto Ella certo penserà a tutto su questo riguardo. Per i primi tempi sono d’accordo con Lei, cominciare con poche per mille motivi fra le sue giovanette c’è qualcuna che ha la patente di Maestra di scuole elementari? Desidero saperlo per sapermi regolare in quanto alla scelta che dovrò fare io. Va bene le Suore non più di tre compresa io e qualche postulante, dopo si vedrà per le altre, ma per i primi tempi non vorrei caricarmi di tanti pesi. Per i mezzi finanziari per me non ci pensi, per le altre metteremo assieme quel poco che ha raccolto Lei, o buon Padre, e quel po’ che può disporre questa comunità tutto a beneficio della nascente e anelata famiglia, anche i miei piccoli possedimenti son pronta a sacrificare, così eviteremo per quanto mi sarà possibile di far qualche debito, come Ella mi accenna, poiché ciò ho sempre evitato. Ho fatto sempre qualche risparmio per sostenere le difficoltà dei primi tempi per la prima fondazione che avrei accettato, e quindi, coraggio, o mio Padre, allevierò il suo e mio peso per quanto mi è possibile. Desidero sapere in quale condizione è il convento dell’Arenella riguardi i letti, biancheria, cucina ecc, ecc. Anche a me piacerebbe aprire la Casa ufficialmente nel giorno del Patrocinio di S. Giuseppe, però mi consideri, dovendo lasciare qui, desidero la sicurezza al più presto che Le sarà possibile dovendo sistemare mille cose. Il Rev. Direttore mi ha detto qualche cosa della lettera che Ella le ha scritto, desidero sapere se la raccomandazione presso il nostro Ecc.mo Vescovo la desidera ora oppure col tempo cioè, quando ne avrà bisogno, non le ha scritto il Direttore su questo riguardo, perché in questi tempi e proprio carico di lavori, del resto trattandosi di questo può dare a me la risposta per sapersi regolare, il Rev.mo Vescovo qui verrà dopo Pasqua quindi potremmo cogliere questa occasione. Voglio augurarmi che il nemico del bene lascia compiere presto il divini disegni, ha scritto qualche cosa al Padre Cappuccino? Aspetto sue precise decisioni per cominciare a sistemare la casa che dovrò lasciare e la nostra partenza. La sua Paterna e cordiale benedizione per Suor M. Maddalena, per la Comunità e bimbe e per me in modo speciale.


Aff.ma nel Signore Suor Maria Crocifissa


Maria Roma, 8 Aprile 1925 Giovedì Santo Mia buona e reverenda Madre, Oggi ho fatto con molti altri Sacerdoti la mia comunione Pasquale dal S. Padre! Lei potrà immaginare quale siano state le mie preghiere. Che Gesù Salvatore, per questo suo infinito sacramento e per le sue piaghe preziose, benedica la nostra missione sulla terra. Noi due povere anime sperdute nell’universo, ci ha voluto Iddio riunite in un’opera così bella. Cosa intende fare di Modica? Io mi metto su questo punto totalmente al suo prudente giudizio. Se però potesse per il nostro Istituto conservare quella casa, la conservi pure perché, come le spiegherò in appresso a viva voce, potrebbe esserci di grande vantaggio. Se mi sarà possibile vorrei che Lei prendesse possesso (cioè delle chiavi) Martedì e Mercoledì dopo Dom. in Albis, perché così si sarebbe fatto un gran passo: una volta dentro, sotto la protezione della piccola Teresa, chi ci manda più via? L’inaugurazione solenne sarebbe per la III Dom. di Pasqua, festività (presso i Carmelitani) di S. Giuseppe. Questo sarebbe il mio desiderio: però lo metto nelle mani di Dio. Quanto al vedere in Roma la Canonizzazione della Piccola Teresa, potrei io negarle, ed in queste circostanze, un tale favore? Farò quel che posso: ne parleremo a Napoli. AugurandoLe una Buona Pasqua e benedicendo Lei e la Sua Comunità, mi creda sempre Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo N.B. La Regola del T.O. è del P. Grammatico a lui le lodi. Col detto Padre stiamo a compilare le Costituzioni secondo il nuovo diritto Canonico.


Maria Roma, 13 Aprile 1925 Molto Reverenda Madre, Ho ricevuto la sua lettera ed il suo augurio e La ringrazio sempre tanto. Questa mattina ho parlato col Rev.mo P. Generale e gli ho esposto il mio desiderio di andare a Napoli il Martedì 21 Aprile per consegnare le chiavi il mercoledì 22 alla mia buona Madre che aspetto a Napoli per quel giorno in mattinata. Lei mi scuserà tanto se io mi sento obbligato di affrettare quest’apertura, la quale, non avrà un carattere ufficiale. Il motivo di tante frette è questo: è meglio premunirsi contro ogni intrigo, quando le suore avranno le chiavi in mano la cosa è sempre più sicura. Il documento che lei giustamente domanda in iscritto, desidero che sia fatto a Lei, cosicché la Madre Carmela potrà essere sicura che la casa è e sarà sempre di suore Carmelitane. Essendo così lontano e non conoscendo tutte le sue circostanze in Modica, le mie lettere potranno talora contenere delle apparenti contraddizioni ma Lei non ci badi: più vicini potremmo parlare meglio combinare meglio, perché sono sicuro che il vincolo della carità ci unirà in un perfetto accordo nel Cuore SS. di Gesù. Quanto ai mobili, non ci sono che quattro letti, ma manca la biancheria, cosi che nei primi tempi e (…) la biancheria. Il P. Generale mi promise che avrebbe ammobiliato la casa: ma è molto prudente pel momento non domandargli niente essendo molto preoccupato con mille affari. Io dunque l’aspetto a Napoli Mercoledì mattina 22 Aprile con due sue consorelle (se Lei crede) . E se Lei crede opportuno portare con sé altre novizie e postulanti, che possono per i primi tempi pensare al vitto faccia pure, quanto ai letti si potranno subito comprare a Napoli per poco danaro + 180 lire, perciò non sarà una difficoltà. Quanto agli arnesi di cucina, ci aiuterà un po’ il Carmine Maggiore. Mi perdoni di questa fretta cara Madre, ma parlando insieme Lei vedrà che la sola prudenza mi obbliga ad agire così. Io porterò 2000 lire: quanto alle mie giovinette, esse sono molto semplici, ma molto buone: poco istruite, ma bene nella religione e ferventissime. Iddio me le ha mandate ed io le accetto volentieri. Non ho per il momento nessuna diplomata, ma Iddio ce la manderà. Ora scrivo direttamente a Napoli per informarli della mia decisione: caso mai nascesse qualche difficoltà, Le manderò subito un telegramma così conciso: Non venga aspetti lettera. Per il momento non mi sembra che vi siano altre difficoltà: preghiamo la piccola Teresa che ci aiuti sempre. La casa sarà chiamata: Istituto Suor Teresa del Bambino Gesù. Sotto la protezione della Santa non avremo a temere. Ringrazio Iddio sempre per quest’immensa gioia che ha inondato i nostri cuori. Il Signore che ha cura degli uccellini dell’aria e che ci ha aperto la porta dopo che abbiamo bussato, non ci abbandonerà. Ho scritto al P. Cappuccino da diversi giorni. Io starò a Napoli per pochi giorni, tanto per sistemare un poco le cose, poi dovrò ritornare a Roma avendo qui troppi gravi impegni.


Benedicendo Lei, Suor Mad., la Comunità le sue care bambine, mi creda sempre Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo Così ho l’intenzione da fare il nostro stemma: sopra il Carmelo il cuore di Gesù. Con le parole Ignem veni mittere in terra.


Maria Napoli Carmine Maggiore, 22/4­25 Molto Rev.da Madre, Mi trovo in Napoli, perché la Madre Carmela vitali si trova in questi giorni molto male di spirito e di salute: sta in piedi, ma è affannata, agitata… e perciò bisogna aver un poco di pazienza e aspettare qualche tempo che si rimetta per parlarne di affari anche spirituali. Coraggio; è indipendente dalla mia volontà ma dipendentissimo dalla volontà dell’ Altissimo. Io ci soffro molto, ma devo forse andare contro la volontà di Dio? Mai e mai. Fiat voluntas Sua. Io rimarrò qui a Napoli per qualche tempo finché questa povera suora capisca un poco. Coraggio e fiducia e preghiamo Dio. Le ho detto d’aver molta pazienza e sopportare il peso, che ora non è Suo, ma comune. L’unica cosa che domando a Lei è di aver fiducia nella mia cooperazione: in tutti i principi vi sono delle grandi difficoltà: le difficoltà sono il segno evidente dell’opera divina. Continui molto a pregare e far pregare. Si ricordi a pregare molto per Mons. Blandini che la iniziò nella vita di sacrifici. Mi scriva se può anche un sol rigo all’indirizzo del Carmine, ma subito. Sono andato anche dal Card. di Napoli che mi ha ricevuto gentilmente e che non avrà nessuna difficoltà di ammettere il nostro Istituto. Dunque preghiera e spirito di sacrificio. A S. Ignazio, dopo la fondazione dei Gesuiti, fu domandato che cosa pensasse se il Signore gli avesse distrutto il suo Istituto. S. Ignazio, rispose che un quarticello di preghiera era sufficiente a ridargli la pace del cuore. Dunque preghiera. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria Modica 24­4­25 Molto Rev. Padre La sua ultima mi afflisse un poco, non so cosa voleva dirmi, ma io tutto compresi. Il mio telegramma del sabato scorso mi confermò i miei timori, è stata momentanea la nostra gioia non è vero? Il nemico del bene ci ha di nuovo ostacolato mentre tutto sembrava sicuro? Per carità mi scriva con urgenza e mi dica tutto, questo è il tormento più amaro per me il suo silenzio, le ore mi sembrano secoli, mi pare che di un momento all’altro ricevo qualche Sua notizia ed ho trascorso in questa continua aspettativa più di otto giorni non accresca , o buon Padre, il martirio col suo silenzio, meglio sapere gli ostacoli, anziché essere tormentata da mille incertezze! Immagini che mortificazione per la seconda volta!... tutto preparato per la partenza , amici parenti, tutti a conoscenza ed ora non si sa cosa rispondere per questa sospensione, devo dar conto a mille e mille persone e tante conseguenze che ne derivano e non dico lo stato d’animo mio e della comunità tutta! Mi scriva con l’espresso e mi dica tutto per sapermi regolar, mi consideri dovrò dar conto ad ogni sorta di persone per la mia carica. Termino per non affligerLa perché son sicura che il diavolo ha messo la sua coda! Preghiamo, preghiamo ma mi scriva almeno, il Direttore mi ripete perché non ha risposta per ciò che desiderava dal Vescovo già questi ne è a conoscenza per mezzo del Parroco, il quale era consapevole di tutto per affidarmi alcune postulanti sue penitenti e quindi il mio Direttore mi obbligò di andarlo a salutare, sperando da questi una buona parola presso Monsignor vescovo essendo molto intimo suo amico. Attendo con impazienza Sua lettera espressa, mi benedica assieme alla Comunità e alle suore già pronte per la partenza. dev.ma in G. C. Suor Maria Crocifissa


Modica 26­4­25 Reverendo Padre Le inviai una lettera espressa il 24 corr. m. non sapevo che trovasi a Napoli la indirizzai a Roma. Tutto quantunque da lontano ho immaginato ma mi creda accresce il mio martirio il suo silenzio per questo le scrissi per sapere se il mio sogno era vero. Leggo e soffro purtroppo questa volta soffro maggiori conseguenze. Tutto disposto per la partenza sicura qui, lì doveva completare la casa ed ho sospeso lavori e progetti e che dirle di mille altre cose, ma è il colmo delle mie umiliazioni, fiat Voluntas Dei. Ma preferisco soffrire queste delusioni, anziché un guaio maggiore, cioè, non essere ben assodata la nostra residenza a Napoli, e quindi essere costrette a qualche ritorno. Rassicuri quindi la Casa e che questa benedetta Suora si persuadesse di cederla con documenti valevoli per evitare qualche pentimento che può rovinare i frutti di innumerevoli sacrifizi. Ma c’è stata qualche persona che ha dissuasa la benedetta Suora o e frutto del carattere pazzo? Se però otterrà qualche momento di bontà allora non dovrà perdere tempo, subito dovrebbe legarla con farle fare qualche dichiarazione. Preghiamo e immagino come perché ripeto questa volta le conseguenze della mia partenza sono tante, che dovrò assolutamente allontanarmi, e quindi se le cose di questo affare si portano ancora alle lunghe dovrò accettare qualche altra residenza ma voglio prima parlare a Lei di presenza su questo importante affare quando ci rivedremo presto se Ella avrà la pazienza di trovarmi un posto per i giorni della mia venuta a Roma, per la Canonizzazione della Beata Teresa che voglio assistere, sarà l’unica gioia che gusterò in vita mia (se a Dio piace) però sarò in compagnia di due Suore. Con la speranza sicura della nostra residenza a Napoli, non pensavo più di trovare un posto Roma ora non farei più a tempo. Ella che è di residenza veda che cosa può ottenere, anche in caso particolare desidererei sapere la spesa che occorre tanto per sapermi regolare. Così avremo la comodità di parlare, ciò che non è possibile con le lettere. Spero che la presente le arriverà mentre trovasi costà mi scriva spesso e si faccia coraggio. Mi benedica assieme alla Comunità. Suor Crocifissa


Maria Napoli lì 28 Aprile 1925 Mia buona Madre, Grazie a Dio le cose vanno migliorando! Anzi abbiamo passato forse il momento più brutto possibile. Deve dunque sapere che la Madre Carmela Vitali dopo avermi dato la parola, Sabato in Albis si era totalmente ritrattata. Fino a Sabato passato io ho pazientemente aspettato: in questo giorno ha dichiarato di non volerne più sentire del Terz’Ordine. Allora io ho fatto un esposto al Cardinale di Napoli e poi ci sono andato personalmente oggi. Ha preso il nostro istituto molto a cuore ed egli mi ha promesso che ci metterebbe lui stesso le mani in quest’affare insieme al Suo Vicario Generale che mi ha ascoltato, anch’egli, molto con piacere. Così ci siamo levati un gran peso dal cuore perché la mia paura, di cui gli parlavo nelle ultime lettere scritte in Roma, era di alcuni preti che giravano intorno per mettere mano sui beni di questa suora. E questa paura non era infondata! Io ho esposto al Cardinale che questi beni non si possono toccare perché dell’ordine, così nessuno si azzarda di metterci più le mani. Mi perdoni se le scrivo in fretta e in furia: se sapesse le angustie, i dispiaceri, i dolori, l’agonia che ho passato in questi giorni. Ho passato anche nelle mani di Sua Eminenza le Costituzioni di questo nuovo Istituto che insieme al p. Grammatico ho fatto secondo il diritto. Mi perdoni, buona Madre, se lo ho afflitta molto in questi giorni, ma è venuta l’afflizione da lassù ed io non ne ho colpa veruna, ma Iddio ha permesso questo anche forse per agevolare dopo l’opera. Dalla gioia al dolore, dal dolore alla gioia. Si ricordi che sul Calvario dobbiamo morire così io come lei, ma il frutto sarà questa nuova Istituzione. Coraggio, coraggio. Iddio ci aiuta e la piccola Teresina, che temiamo? Lei si tenga sempre pronta alla partenza, quando il Cardinale mi avvertirà che loro possono venire, allora si andrà. Cerchi però di aver un po’ di danari per i primi tempi, poi Iddio provvederà. S. Giuseppe ci proteggerà. Su, su mia buona Suora, mi conservi sempre la fiducia, come io la ho sempre in lei: insieme combattere non è vero? La mia gran paura che mi diceva d’affrettarmi perché quei preti giravano intorno alla Suora. Preghiamo preghiamo che in questa maniera otterremo più di quel che si poteva sperare. Io le scriverò più spesso: a dir la verità in questi ultimi giorni il mio cuore era pieno d’amarezze e ancora ho sul tavolino un’altra lettera che avevo scritto ma che poi non ho spedito al suo indirizzo. A proposito della Suora tutti quelli che hanno saputo qualchecosa sono rimasti profondamente indignati. Mercoledì, 29 Aprile ritorno a Roma. Benedicendola nel Signore insieme alla sua Comunità mi creda Suo dev.mo in Xto P. Lorenzo


Maria Carmine Maggiore, 28 Aprile 1925 Mia buona Madre, Il calvario ancora continua e le pene e gli affanni che mi hanno fatto passare sono stati più forti di quel che la paura può descrivere. Creda mia buona Madre che io ho fatto tutto in coscienza e tutto a patti chiari. La Madre Carmela Vitali sabato ha ritirato ingiustamente e senza motivo alcuno la sua parola! Il Signore giudichi e la perdoni. E’ una atto abominevole ed infame, ma benediciamo sempre Iddio e la Sua santissima volontà. Non è stata inconsideratezza la mia, perché in realtà la parola data rimarrà sempre un peso sulla coscienza della Madre Carmela. Di diritto spetterà a questo terz’Ordine questa casa dall’Arenella. Ma il diritto non può essere ora difeso perché cento occhi sono rivolti a questa casa, e avendo fatto l’esposto al Cardinale di Napoli, mi sono accorto che oihmé, proprio nella curia ci sono quelli che, colla tonaca, cercano d’impadronirsi di tutto ciò che appartiene alle suore!! Il mio esposto al Cardinale varrà sempre come protesta all’indecente e diabolico agire di tali preti, però come capisce, non ho nulla da sperare da tale gente. Se sapesse il mio profondo disgusto per tutto quel che ho inteso! Sono sicuro che questa lettera l’affliggerà sommamente, e che il mio cordoglio, profondo cordoglio verrà da Lei condiviso. È il Calvario che porta alla gloria. Su coraggio e ripeta con me: Fiat voluntas tua. Benedetta la volontà del Signore, che vuole che le sue cose siano partorite nel dolore e nelle pene. Io risono tanto compromesso ed ora mi è sommamente doloroso, dovermi ritirare indietro…. e innocentemente! Il nostro Istituto riuscirà, perché queste prove sono la prova di Dio. Iddio perdoni la Madre Carmela! La benedico di cuore con tutta la sua comunità. Si faccia coraggio: a Roma ho trovato un altro solidissimo appoggio, su coraggio. Domani parto per Roma, oggi ritorno dal Cardinale tanto per visita. Suo dilettissimo in Cristo P. Lorenzo Cristian


Maria Modica 1 Maggio 1925 Mio caro e buon Padre, Avrà certo ricevuto le mie lettere, e quanto mi son pentita di averLe manifestato le mie afflizioni, poiché nell’animo mio sento tutta la stima senza limiti per la S. V. o mio buon Padre, dalla prima lettera che mi inviò e s’accresce sempre sempre malgrado tutte le contrarietà che le sono presentate e si presenteranno! La sorgente donde scaturisce sì grande fiducia è il Cuore di Gesù Eucaristico, e quindi mai dovrà dubitare, le pene, le contrarietà ci legano più intimi nel Cuore di Gesù e di Maria: tutto, tutto ho sentito, e il solo corpo lontano, ho sofferto le sue stesse ore d’agonia e dolori che solo a me è dato di comprenderLo, e come avrei voluto volare e consolarlo e incoraggiarlo, ma non sapevo dove era la sua residenza, e mi astenni solo per questo. Ma venivo spesso spesso come il suo angelo custode e pregavo, e prego e preghiamo sempre! Le ho scritto che desidero venire per la Canonizzazione della mia cara Beata, perché temo che la gita a Napoli si prolungherà ancora e quindi sarei priva di questo unica consolazione, se è così, mi raccomando, o mio buon Padre, ci pensi Lei per avvisarmi a tempo e trovarmi un alloggio, adatto per me e due Suore. Così avremo la consolazione di rivederci e parlare e spero di non ritornare in Sicilia se non dopo avere stabilita la nuova Casa, ma per pochi giorni non mai per residenza la nostra famiglia sarà grande non è vero Padre? e la nostra residenza dove ci saranno i nostri interessi. Le sue lettere per me son sempre care sia che mi portano la gioia e il dolore, ma ciò che mi affligge e il silenzio e che non so sopportare ecco perché scrissi l’espresso perché sentivo le Sue sofferenze e non potendoLa incoraggiare id presenza sentivo il bisogno di leggerla. Mi scriva spesso come mi ha promesso in questa ultima inviatomi da Napoli il 28 dello scorso m. Le sue gioie son mie e quindi ringraziamo il nostro S. Giuseppe e la Beatina che dopo giorni così amari, ci fruttano nuove gioie. Come vorrei presto leggere le belle Costituzioni del nostro Istituto scritte del P. Grammatico, chissà come saranno informati al vero spirito del nostro Ordine e quanti sapienti ammaestramenti ispirati e pieni di luce divina ispireranno alle religiose che apparteniamo già e alle future di sì privileggiata famiglia della Mamma del Carmelo! Mi scrive di tenermi pronta per la partenza, immagini come volerò appena mi chiamerà tutto è pronto da tanti giorni, le mie figliuole che rimangono non vorrebbero sentire questa pena grande della mia partenza, ma son disposte a tutto purché si compiano i divini disegni. Denari per i primi tempi non dubito non ne mancheranno, la nuova Casa e la mia anelata famiglia, il frutto di grandi dolori e gioie e quindi, glielo ripeto tutti i mezzi che può disporre questa comunità saranno a favore della comunità che sarà la Madre di questa attuale e di tutte le altre future. Se le accennai in una delle mie lettere ad una fondazione, se a Napoli si prolungava ancora per qualche anno è stato perché proprio in questi giorni un Parroco di mia antica conoscenza e molto affezionato con la mia Comunità da parecchi anni mi invita di fondare una casa nella sua Parrocchia e così potermi slegare da questa Diocesi (…) che voleva venire per trattare di presenza l’affare. Le ho dato sempre speranza nell’avvenire per evitare di legarmi io, ma ora mi costringeva e dovendo dar conto a tante cose e persone, non sapevo proprio come liberarmene, facendolo sperare ancora per l’avvenire non ora, dovendo io partire e presto per Napoli. Così mi ha lasciato in pace. Non le dico le mille controversie a causa della postergata partenza, i nemici del bene non dormono. Ma sia benedetto Colui che tutto dispone per il nostro maggior bene, questi giorni che trascorro assieme alle mie prime figliuole son tanto necessarie per me e per loro, le amarezze ci rendono sempre più forti e più intimi con lo Sposo Crocifisso, il soffrire è il vero nutrimento della vita soprannaturale. Disposta a morire ai piedi della Croce, per il bene della nuova Istituzione!


Grazie, o mio buon Padre, per la fiducia che mi manifesta, malgrado i miei demeriti corrispondono alla Sua religiosa bontà, con stima sempre crescente. Nessuna colpa Le ho attribuita per questa contrarietà, le confido che ho sentito tanta pace e tranquillità e pieno abbandono in Colui che è il padrone dei cuori, tanto che è stato motivo di grandi spirituali consolazioni! Ed ora termino, né ho tempo di rileggerla perché voglio farla partire oggi, perdoni se ho scritto in fretta ma la penna vola non mi da tempo manco di pensare, del resto scrivo al Padre. Suor M. Maddalena, la Comunità le mie bimbe tutte si uniscono a me e implorano la Sua Paterna Benedizione. Aff.ma in g. C. Suor Maria Crocifissa C’è bisogno di qualche parola del nostro Ecc. Vescovo mentre trovami ancora qui?


Maria Roma, 2 Maggio 1925 Mia buona e reverenda Madre, Leggendo e rileggendo le sue lettere sento più forte il peso che mi aggrava nell’ anima: solamente la prego di considerare che non ho agito con imprudenza o (…) il P. Giuseppe Ricci, Confessore della Madre Carmela è rimasto anche lui così afflitto, perché non poteva mai supporre che quella benedetta donna avesse cambiato così repentinamente: Iddio la perdoni e le dia luce. Fino ad ora non vi è che aspettare la decisione del Cardinale di Napoli: speriamo che tutto vada bene e che tutto venga alla luce. Ripetiamo perciò spesso in noi stessi: Fiat Voluntas tua. Sia fatta la volontà di Dio anche a costo di profonde e dolorose umiliazioni. Preghi lo Spirito Santo che illumini Sua Eminenza, è l’Angelo tutelare della Diocesi di Napoli. Quanto a Mons. Vescovo della Sua Diocesi, il Cardinale non mi ha domandato nessun attestato: non potevo prima di conferire con S. Eminenza scriverle alcuna cosa in proposito. Se Sua Eminenza crederà opportuno favorirei, è bene che Lei si faccia avere una raccomandazione speciale, tento per un documento che ci potrà sempre servire. Se riusciremo all’intento – e, non dispero, perché infinita è la bontà di Dio dovremo dire, tanto lei quanto io che non è opera nostra, ma Sua, tutta Sua. Si faccia coraggio e preghi e faccia pregare. Ho trovato presso una famiglia privata molto buona un occasione per lei e le due suore che vogliono venire a Roma: ho già fissato 3 letti per loro. La casa è molto vicina al convento nostro, così avremo spesso occasione di parlare insieme. Mi scriverà precisamente l’ora ed il giorno che arriva alla stazione. Spero che in quei giorni il tempo burrascoso sia passato e che un sole forte brilli foriero di molti frutti. La piccola Teresa del Bambino Gesù non ha forse nessun fiore per noi da inviarci dal Paradiso? Le invio intanto le costituzioni che insieme al P. Grammatico ho elaborato. Al Cardinale di Napoli che vi ha dato una scorsa son piaciute. Lei le studi bene e ci faccia le annotazioni. Quando l’anno scolastico sarà finito cercherò di fare un direttorio con un libro di preghiera. Preghi o Madre molto per me, che il Signore sostenga le mie forze e perdoni se sono diventato per lei un istrumento di tortura. Così vuole Dio: Fiat Voluntas tua. Dio sempre la benedica con la sua comunità e mi creda sempre Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo Qui a Roma ho sempre un immenso lavoro, perciò perdoni che non ho potuto scrivere subito. Ora cercherò dei biglietti per la Canonizzazione.


Maria Modica 6 Maggio 1925 Mio Rev. e buon Padre, Ho letto la sua del 2 corr. e le belle Costituzioni che ho ricevuto ieri, che dirle? che sono rimasta contentissima per la semplicità e illuminata sapienza e prudenza. Le mie vivissime congratulazioni al Rev. P. Grammatico e sincera gratitudine per tanto lavoro a lei mio buon Padre che già sente il dolce peso della grande Famiglia che dalla Provvidenza le è stata affidata! Studierò ancora le nostre Costituzioni e a voce le dirò qualche osservazione. Molto necessario è il direttorio col libro delle preghiere, così si evitano tanti piccoli inconvenienti che facilmente e inevitabilmente succedono e su questo riguardo ne parlo con esperienza. Quando tutto è stabilito e bene ordinato in una Comunità si ottiene la vera osservanza religiosa, e mi sento lieta che è stata affidata si ardua impresa a Lei mio buon Padre, che attinge la luce e la forza in Colui che è l’Autore d’ogni bene. Le mie lettere, sento tanta pena, l’amareggiano e accrescono il peso che l’aggrava, vorrei sentire io sola tutte le sue e mie amarezze e a Lei cedere tutto il merito, ma se mi permetto in qualche momento di grande sconforto manifestare qualche cosa, è proprio di coloro che soffrono che sentono il bisogno di confidarsi alle persone che sanno intenderle. A chi rivolgermi quindi se non a Lei, non per amareggiarlo ma per essere più forti e coraggiosi e più intimi nel Cuore S. S. di Gesù Crocifisso. Se non avrò ostacoli ho stabilito partire di qui il giorno dodici o tredici del resto Ella sarà avvertito con telegramma, per farsi trovare alla stazione il treno col quale partirò di qui è alle ore otto ant. l’arrivo non son sicura, ma a Lei non mancherà sapere l’ora precisa per non succedere qualche equivoco. Per assistere alla Canonizzazione della Beata mi dicono che si sta sempre all’impiedi tutto il tempo di quattro o cinque ore, ciò per le mie condizioni fisiche non mi sarà possibile, se per ottenere qualche posto per me almeno, meno incomodo, occorre un po’ di dispendio, mi contento soffrire questo anziché esserne priva, o costringermi a qualche guaio. Mi perdoni se sono un po’ noiosa, ma non è meglio conservare le mie povere e poche forze per l’avvenire? Preghiamo sempre sperando nella Bontà divina e in Colei che tutto può presso il Cuore del Suo S. S. Figliuolo. Se avrà occasione avvertirà la buona Francesca, perché desidero conoscerla. La Comunità, le bambine si uniscono a me per domandare la Benedizione, baciandole il S. Scapolare. Sua sempre nel Signore Suor Maria Crocifissa


Molto Reverendo Padre Le sono assai riconoscente per i due Avvisi a stampa, gentilmente inviati. Volentieri, potendo, farò pratiche per ritirare dall’Economo di S. Gennaro al Vomero il Documento originale. La ringrazio per le notizie confidenziali relative al P. Ciampa e le chiavi, come pure per le Costituzioni delle Missionarie Carmelitane. Mi propongo di studiarle con attenzione, come n avrò l’agio, e fin d’ora prometto di appoggiarle, per quanto è in mio potere, trattandosi di un’opera santa e molto salutare anche ai Fedeli, principalmente dell’Arenella. Sarà bene ch’Ella, con fermezza, insista presso l’E.mo, a cui non manchi di dare, al più presto, un esemplare di dette Costituzioni, se non l’avesse di già fatto. Intanto, mi raccomando assai alle sue preghiere, dichiarandomi apparecchiato sempre a servirLa, ed anche ad averLa presente nelle mie umili orazioni a Dio, ed, ossequiandoLa affettuosamente, godo profferirmi. Napoli, 8 Maggio 1925 Di V. S. molto Reverenda Salvatore Can. Meo Vic. G.le Molto Rev.do Signore P. Lorenzo Cristiano dei Carmelitani Roma


Maria Roma, 11 Maggio 1925 Molto Rev.da Madre, Insieme a questa è partita una lettera diretta a S. E il Cardinale Ascalesi, Arciv. di Napoli, per domandare informazioni sull’Arenella, perché fino ad ora non ho inteso più motto. Nonostante tante avversità, conservo una gran fiducia nella Divina Provvidenza. Ho raccomandato la mia causa al Card. Pompio e al Card. Laurenti (quest’ultimo è prefetto della Cong. Dei Religiosi) , a cui ho esposto tutto l’incidente di Napoli. Ora un po’ di pazienza. Se Lei passando per Napoli ardisse presentarsi personalmente al Card. o al Suo Vic. Generale Mons. Meo! ma forse non avrà tempo, essendo il viaggio lungo e la Sua salute non tanto forte a permettersi tanti strapazzi. Per Lei e per le sue suore ho fatto – molto tempo prima della Sua lettera – istanza per biglietti di favore. Speriamo che non ci vengano negati: in quel giorno vi sarà una folla enorme. Le mie buone giovinette sono molto desiderose di vederla. Una benedizione di cuore a Lei e a tutta la sua comunità. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria e Teresa del Bambino Gesù Roma, 30 Maggio 1925 Mia buona e Reverenda Madre, Dopo la sua partenza ho dovuto mettermi di buon animo al lavoro per la scuola, perché a dire la verità, ero molto arretrato: felicemente ora sono al posto. Ho fatto l’esposto al Card. Vico Vescovo di S. Marinella: inutilmente ho domandato qualche rigo dal nostro Padre Reverendissimo (mi ha promesso però che avrebbe parlato a viva voce) e lo feci portare dal Padre Antonino Franco Priore del Collegio, per far vedere che i Superiori erano qui consapevoli del fatto. Vi andò Giovedì, ma il Cardinale che era molto stanco che lo pregò di aver pazienza: io passerò da S. E. Lunedì. Gli fece diverse domande fra le altre il perché erano tanto poche dopo 15 anni di esistenza (l’ho scritto però nell’esposto e poi propose la difficoltà del sacerdote dopo il mese di Ottobre ma su questo parlerò io a viva voce Lunedì. Dica intanto alla Piccola Teresa che spiani questa difficoltà. Quanto al distintivo dell’ordine, che ne pensa lei di un medaglione colla Teresa da una parte e con lo stemma dall’altra e le parole «Ignem veni mittere in terram?» Lei mi scriverà apertamente la sua idea su questo punto. Appena partita lei, al Sig. Sanna fu fatta un’offerta per una casa in un paese molto vicina a Roma con 40 camere 1.700 lire al mese di affitto: ne parleremo al suo ritorno. Intanto abbandoniamoci alla divina Provvidenza. Qui fortunatamente ha lasciato un gran vuoto. Dico fortunatamente perché a noi perciò incombe l’obbligo di riempirlo: tutte quelle che l’hanno avvicinata sentono un bisogno di rivederla. Grazie a Dio, alla Vergine e a Teresina, la sua presenza ha destato un dolce entusiasmo per l’opera. Qualcheduna ha mosso sul suo carattere qualche difficoltà: troppo buona. Fortuna! perché per Superiora io non voglio un carabiniere, ma una madre, non è vero? Non reggere col bastone ma con un’immensa carità di Cristo. Da diverse settimane si è messa sotto la mia direzione una signorina di 38 anni che suona nei cinema di Roma e che conosce le lingue: non ha però nessun diploma e neppure mezzi, ma in contraccambio sente un gran desiderio di diventare missionaria. Non le nascondo che una persona seria di età di molta esperienza non mi dispiacerebbe tantoppiù che col tempo si dovrebbe pensare alle superiore delle future case, che il buon Dio ci degnerà dare. Le ho parlato della nostra Istituzione senza però in nessuna guisa impegnarmi perché toccherà a lei giudicare di essa. Per il momento l’ho consigliata a fare delle economie, preparare un corredo e la dote a forza di risparmio. Raccomandi questa signorina e Maria Odoardi (l’ultima che venne Lunedì) alla piccola Teresa. Preghi per me, perché ho un bisogno intensissimo di volare molto alto per non precipitare molto in basso. Lunedì compio 13 anni di sacerdozio! Salutando Lei, suor Gertrude Nazzarena e M. Maddalena di tutto cuore impartisco a Lei e a tutta la sua comunità la mia Sacerdotale benedizione. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo N.B. Nei ritagli di tempo mi dedico allo studio della Piccola Teresa.


N. B. Le dirò che proprio ora ricevo la sua lettera e perciò ho pensato inviarle subito un telegramma per assicurarla. Il Cardinale non aveva letto niente del mio esposto, e così ho dovuto spiegarli tutto di nuovo a viva voce, ma infine ora speriamo che a Santa Marinella non sia la nostra fondazione per un solo anno, ma per molti. Quanto alla mia persona sono contento del mio viaggio mi hanno anche offerto il caffé in quella casa vicino alla Chiesa. Sono stato un momento dalla Sanna che la salutano di tutto cuore. La Cenina ha detto che le scriverà e che se Lei fosse in Roma la potrebbe persuadere a farsi suora. Questa mattina è venuto il padre di Giuseppina che ha detto esser pronto a dare anche le altre figliuole. Il Cardinale mi ha dato a viva voce il permesso, ma domani, quando l’aggregazione al nostro Ordine sarà pronta, porterò il foglio per farlo firmare con la Sua benedizione. Iddio a noi ci dà la grazia poco per volta, perché tutto dispone ammirabilmente. A suor Gertrude, Maddalena e Nazzarena i miei più cari saluti ed a Lei mia buona Madre che ricordo tanto volentieri e a tutta la comunità la mia benedizione sacerdotale. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


Maria Modica 30­5­25 Mio Rev. Padre, Ho parlato al Rev. Direttore Salesiano, oggi stesso scriverà al Cardinale Vico. Il Vescovo trovasi costà e vi dimorerà sino al 15 del mese entrante, il Direttore era prontissimo, avere qualche buona informazione dal suddetto Vescovo ma mi dice che è cosa ottima trovarsi sul luogo, così può ottenere di presenza e sbrigare presto tal pratica. L’Arci Parroco mi ha dato la direzione della residenza del Vescovo, così Ella farà conoscenza e spero che mi sarà benevolo poiché non sento il minimo rimorso per non meritare una coscienziosa informazione. Acchiudo nella presente il biglietto mandatomi l’Arciprete Cavallo con la direzione del Vescovo. Scriverò a Monsignor Pio Bagnoli Vescovo dei Marsi non appena Ella mi scriverà che con questa sola direzione la lettera arriverà a destinazione o se dovrò aggiungere qualche altra cosa mi scriva. Il Direttore si è un po’ impressionato perché richiedono tante informazioni trattandosi di formare una nuova Istituzione, teme che questa pratica andrà alle lunghe mentre non essendo che semplice riunione di Terziarie, non c’era bisogno ne di Vescovo, al più quella del Direttore spirituale e della P. S. ora che ne è in chiara conoscenza. Ma voglio augurarmi che siano semplici informazioni e non c’entri la burograzia. Il mio viaggio discretamente a Napoli ci siamo fermati sette ore e mezza, il treno non prosegui, abbiamo fatto una graditissima improvvisata alla nipote di Suor Gertrude, la quale il giorno avanti da noi avvertita si era recata alla stazione ed era rimasta delusa. A Messina trovai il fratello, a Catania mi fermai un giorno ed ora mi riposo un poco, circondata dalle buone figliuole che mi hanno ritrovato poiché temevano di non rivedermi. E la buona Francesca e Maria, Giulia, Giuseppina come stanno? Mi sono sempre presenti e li saluto cordialmente assieme a tutte le altre che ho presenti nella mia povera preghiera, scriverò all’ottima Signora Sanna per ringraziarla, mi farà la cortesia di salutarla assieme al suo Prof. Mentre scrivo si prepara forse per recarsi a S. Marinella, ed io l’accompagno con lo spirito. Mi scriva tutto a lungo e presto ha presentato l’esposto al Cardinale? Bacio con venerazione la S. Destra mi conceda la Paterna Benedizione per me, Consorelle e bimbe, quanta festa hanno fatto alla Sua Fotografia! Obbedi.ma figlia in G. C. Suor Maria Crocifissa


Maria, S. Teresa del B. G. Roma, 1 Giugno 1925 Mia buona Madre, Questa mattina sono stato dall’Em. Card. Vico, con cui ho parlato della nostra Istituzione ed allora infine mi ha dato il permesso per un anno (è un anno di prova). Mi contento anche di questo. Così noi dovremo meritarci con le fatiche e le difficoltà quel che noi tanto desideriamo: del resto non sarà nostro merito, ma tutta gloria di Colui che dall’alto dirige l’universo. Dio la benedica sempre con tutta la sua comunità. Suo dev.mo in Cristo P. Lorenzo


J. M. T. del B. G. Mio caro e buon Padre Ho letto con piacere la sua del 30 Maggio e stamane l’ultima del 1° corr. dopo il consolante telegramma. Speriamo con l’aiuto divino che questa fondazione sia la più stabile e non per molti anni ma fino alla fine del mondo! Essendo l’affare riguardo il Cardinale quasi conchiuso non c’è bisogno più del Vescovo ne di altro, comunicai il telegramma al Direttore Salesiano, congratulandosi di cuore mi disse di non aver scritto ancora al Cardinale come mi aveva promesso, ma non vede più necessità. Ringraziamo la Divina Bontà che tutto dispone per il compimento dei Suoi ammirabili disegni su di noi povere creature. Godo tanto nel sentire che l’è stato offerto il primo caffé proprio in quella casetta, ma intanto pensano a migliorarla in modo di poter essere abitata da una Persona degna di riguardo qual è Ella? E nel Villino la Signorina, tanto buona e gentile che ricordo sempre, comincia ad ultimarlo? Io sono lontana, o mio buon Padre, vorrei dirle tante cose su questo riguardo, perché son cose proprio che sa pensare e fare la donna che dovrà regolare la disciplina e l’ordine anche domestico, ma pazienza faccia quello che può, il resto toccherà a me. Dopo che otterrà l’aggregazione al nostro Ordine e farà firmare al Cardinale quanto gli ha detto a voce suppongo che farà il contratto del Villino con la Signorina, certo avrà molte cose da sbrigare, faccia solo ciò che è strettamente necessario, avremo tempo e tranquillità, mentre ora è tanto occupato per tante cariche che occupa. Ho scritto alla cara Sig. ra Sanna, dica alla buona Ceccina che di lei parlo spesso al Padrone dei cuori e le sono vicina colla mia povera preghiera. Quanto al distintivo dell’Ordine mi piacerebbe un medaglione, come dice Lei, da una parte colla Teresa e dall’altra col Cuore di Gesù con le parole “Ignem ecc ecc” per lo stemma supplirebbe la nostra veste religiosa, ecco la mia idea contenta sempre di ciò che Ella crederà meglio scegliere. L’offerta fatta al Sig. Sanna della casa sarebbe un po’ più comoda, ma il fitto è troppo un tanto peso, ma da lontano è inutile discutere questo affare, ha trovato altre difficoltà in S. Marinella? Mio buon Padre, non mi meraviglio se la mia povera presenza ha lasciato un vuoto ma buona impressione, è tutta opera della grazia di Colui che sceglie cose vili per compiere i Suoi ammirabili disegni. Il mio carattere troppo buona……… anch’io son contenta di questa difficoltà, il mio carattere senza la grazia se sapessero che cosa era prima di tanta luce soprannaturale, che attingo nella Sorgente Eucaristica. Glielo ripeto non ho trovato in me una persona intellettuale e ciò glielo ho manifestato nella mia prima lettera, ma un cuore di Madre religiosa, si ciò lo sento, perché è una grazia grande che il Cuore Eucaristico mi ha concesso, lietissima d’aver trovato dopo una lunga prova, il Padre religioso che divide le mi aspirazioni e mi ha compreso in tutto. Le nostre spirituali figliuole saranno nutrite della carità che attingeremo nella Sorgente dei Cuori amanti, e così che il nostro stemma che porteremo sul petto visibile a tutti, dovremo saperlo infondere a tutti coloro che convivono e ci avvicinano. Dica alle nostre buone figliuole che li ho sempre presenti, e li considero già mie nel Cuore di Gesù, anch’io sento tanto bisogno di esserle vicina, malgrado lo strazio di lasciare queste figliuole prive della loro madre e tale assenza non sarà per pochi giorni!... li conforto colla speranza che presto mi raggiungeranno, ma è immenso il vuoto! Son pronta a bere questo calice sino alla feccia, per fruttare la grandezza della novella Istituzione. Ed ora le confido una grazia grande che la piccola Teresa mi ha concesso in questi giorni riguardo la mia salute. Ella o mio buon Padre è stato veramente illuminato, quando mi diede l’ubbidienza di pregare per la mia salute, un’improvviso male cominciava e minacciava la mia povera esistenza, costretta farmi visitare a Catania dal dottore di famiglia, afflisse non poco i parenti per la gravità del male, che a me nascondevano, ma io tutto sapevo, il nemico del bene vorrebbe distruggere la


mia povera esistenza, mi odia!... ma la Teresina, la sua reliquia che porto sul petto mi difende, ora sto benino e tanto energica da prepararmi per il Sacrifizio che mi attende. Quanti favori mi ha fruttato l’averle confidato lo stato di mia coscienza tale sforzo mi costò non poco, ma c’era un po’ d’amor proprio e l’essermi vinta è stato molto gradito a Dio. Immagini se non prego per Lei come parlo a Gesù Ostia nei momenti più intimi, come le sono vicina, come il suo angelo custode, non tema Teresina veglia sempre su di Lei e famiglia. Alle figliuole che mi conoscono il mio sincero affetto, come pure all’ottima Sig.ra Sanna e Prof. Le mi bimbe e Suore assieme a me domandano la paterna benedizione, baciando la S. Destra. Rispettosi ossequi alla di Lei famiglia. Obb.ma in G. C. Modica 4 – 6 – 25 Suor Maria Crocifissa


Modica 10 – 6 – 25 Molto Rev. Durante il viaggio ritornando da Roma, fui preavvisata dalla mia tenera Mamma Maria in un sogno del nemico del bene, che vuole ad ogni costo divorarmi, distruggermi, rimasi piena di terrore per (…) forma di tal nemico e per la lotta che dovevo sostenere. Mentre stava per divorarmi, invocando la mia Madre venne subito in mio soccorso e vittoriosa di tal trionfo il nemico scomparve, accrescendosi la mia fiducia in Colei che è stato sempre il mio tenero e ardente trasporto sin dall’infanzia. Il mio sogno si è avverato, il nemico è potente, vuole ad ogni costo la mia distruzione fisica e morale, ma Colei che mi difende, dopo Dio è la più potente di tutto e di tutti, la mia dolcissima Mamma mi ha promesso la sua protezione e ciò mi riempie l’animo di tanta forza da combattere sino all’ultimo respiro della mia vita, ho saputo fare le scelte di Chi sa difendere la mia causa e ciò mi basta ; si scateni l’inferno nulla potrà contro di me sono figlia di Maria! Non le nascondo che bevendo il calice sino alla feccia ebbi (…) penosi e pericoloso, ma era il sabato il giorno più caro della mia vita, e la mia Mamma celeste mi sostenne proprio come sognai, rinnovai il mio voto di Vittima non appena ritornai (…) e pregai per il Vescovo, che il Cuore di Gesù e di Maria lo illuminassero! È vero sono piena di miseria e di ciò ne godo che se (…) anche Lui, o buon Padre, ma il Vescovo, mi (…) di cose piuttosto considerate da coloro che hanno diritto e (…) la mia coscienza mi hanno incoraggiata sempre a perseverare. Io non mi sono piegata mai (…) del suddetto Vescovo, perché non potevo tradire la mia vocazione nata assieme a me, cioè figlia di Maria del Carmelo, questa mia volontà caparbia, ostinata e a conoscenza di tutti e i Confessori d’accordo nessuno di ciò mi hanno fatto osservazione, anzi mi hanno incoraggiata sempre, solo uno che d’accordo con il Vescovo mandato da lui per volermi persuadere di vestire l’abito Domenicano e dopo Benedettino voleva scoraggiarmi dopo le lusinghe con grande (…) , ma tante lotte (…) “sostenute” per tanti anni, mi hanno fruttato il (…) della mia perseveranza e delle buone figliuole che non mi abbandoneranno mai mai la mia (…) ha una provenienza grande da Colei che rappresenta il Carmelo! Quale è stato il motivo della mia ostinazione avrebbe dovuto domandare al Vescovo. Mille volte mi sono umiliata e protestata di volergli essere sottomessa ma lui mi ha cacciato sempre come tiranno. Una volta rinfacciandomi la direzione del mio Santo Vescovo Blandini di s.m. suo predecessore, mi disse: Pasticcio di quel animale!...e taccio tutto il resto… .Non ebbi più il coraggio d’avvicinare una tal Vescovo. Anche i Confessori me lo vietarono. Lascio considerare a Lei, l’impressione orrenda di un tal agire verso un Istituto, per (…) e amato con tenerezza di figlia, così si faceva amare e rispettare quel Santo Estinto! Mi giurò che non volendomi piegare ai suoi voleri, cioè di smettere l’abito Carmelitano mi avrebbe perseguitato sempre sino alla distruzione. Non si è occupato mai di volermi aggregare, solo dopo la mia proposta con le Suore di Campi Bisenzio Tereziane mi promise per un istante mari e monti, voleva distruggere le Domenicane e far sorgere nella sua diocesi il terz’Ordine Carmelitano, ma nulla (…) anzi l’effetto contrario, cioè tutto quello che è avvenuto come ho scritto sopra. L’Orfanotrofio Romano per la grande stima che aveva di me, sdegnato dei progetti del Vescovo, cioè di volermi trasformare Domenicana, pensò salvarmi (…) sotto la protezione del del (…) le rendite dell’Istituto della casa rappresentava lui proprietario, dopo la sua morte sono i suoi eredi che ci rispettano ugualmente. Lui voleva, cioè il Vescovo, ad (…) Canonico, ma per ottenere (…) rettamente il suo (…) , così impadronitosi delle rendite della casa avrebbe vinto e cacciandoci non volendo accettare le sue proposte . dico tutta la mia caparbietà e tutto il mio male e del buon Arcip. Romano di s. m. Dopo tanta conversazione Ella avrebbe potuto convincersi del carattere del Vescovo Mons. Vizzini. Perché far tanti nomi e parlare di cose segrete che non può svelare senza un grave motivo? Io ho compromesso un sacerdote? Ma come svelare così capricciosamente un segreto di Confessione? Farebbe perdere la fiducia in tutti, un agire così imprudente e leggero, un Vescovo che parla in conversazione di un delicatissimo segreto che sa solo qualche Confessore per necessità di cose. Non


ho rimorso alcuno, io ho fatto ciò che il Confessore di quel tempo mi impose per obbedienza e se non avessi fatto ciò mi avrebbe negato l’assoluzione. Parlo più chiaramente e brevemente perché mi si rinnova la crudele ferita dovendo ricordare e parlare ancora. Un sacerdote si permise dire in confessione ad alcune delle ragazze di un Orfanotrofio che io diriggevo da poco tempo, parole di sollecitazione indegne di un si grande Ministero. Le ragazze accusandosi con il Confessore del nostro Conservatorio di tal incidente non ebbero l’assoluzione se non dopo d’aver scritto le parole suggerite di quel disgraziato in un momento di debolezza e do cecità e mi obbligò tali dichiarazioni di inviarli al Vescovo pregandolo di tenere segreta la lettera proprio come confessione. Una delle ragazze ritornata in famiglia più che ragazza demonio, andava da tutti i confessori di Modica per raccontare e sventolare ciò che avrebbe dovuto seppellirsi, non so se qualcuno di questi confessori abbia voluto avanzare l’accusa a quel povero Prete. Quale colpa ho io commesso? Non sento il minimo rimorso, ho fatto ciò che il confessore mi costrinse fare contro mia volontà, perché io volevo perdonarlo e raccomandarlo a Dio, per evitare pubblicità e dolori a quel povero sacerdote. Ecco il segreto si rassereni, o Padre, si tranquilli (il demonio non è poi tanto brutto come si dipinge) . Si sarò la prima ad emettere il mio voto di ubbidienza, castità e povertà innanzi a tutti, e ciò sarà la mia gloria, il mio trionfo: ho anelato tanto un tal momento, sarà il più bello della mia vita e gliene darò prove, come una bambina di pochi anni. Non ho pretenzioni di sorta alcuna, Ella di me ne farà ciò che vuole conformamente alle regole e lo spirito religioso del nuovo nostro Istituto. Non posso tuttavia nasconderle per essere sempre sincera, come mia abitudine, una mia preoccupazione che voglio quasi porre come condizione per decidermi definitivamente e venire a Roma. Sento assai le conseguenze le pene pesantissime, delle lotte sostenute pel passato e coi miei e cogli estranei per conseguire il mio ideale, la mia vocazione; ora vorrei trovare un po’ di pace per l’anima mia nel (…) completamente al servizio del Signore. Sono anche disposta a sacrificare anche i miei ideali i miei sogni, ma di trovare un po’ di pace nella regolare disciplina religiosa, per questo sono disposta a qualunque sacrifizio. Però sento il dovere ed il bisogno di manifestarle che non sono disposta a subire ancora nuove disillusioni dopo che mi decido a venire definitivamente a Roma. Lei ormai dopo un anno di corrispondenza e conoscenza personale ha potuto valutare le mie energie e quanto io valga. Si serva di me per quel che valgo, ma prima di decidermi definitivamente, m’assicuri o Padre che non debba stare nella tormentosa titubanza se possa ancora ritornare indietro questo per me sarebbe impossibile accettare, ne avrei delle dolorosissime conseguenze morali, fisiche ed economiche, che mi farebbero preferire la santa quiete di una vita ritirata presso i miei e quindi abbandonare le mie povere compagne alla stessa sorte. Questo ripeto ho voluto dire per farle tutto presente. Non si preoccupi tanto poi (…) del Vescovo riguardo il nostro trasferimento, la casa rappresenta una cosa particolare; come lui e con quale diritto dice andate… non ci pensi se per poco (…) anche per altre ne ci sono i miei parenti, il buon P. Direttore che sanno difendermi, magari che non ci sarò io, il Vescovo vedo che non si (…) il proprietario della casa è un galantuomo non ci disturberà mai, del resto sarà nostro interesse anche per non restare qui in questa poco gradita posizione. Ed ora termino affidando la presente alla S. S. Vergine perché colmi tanta tempesta mentre chiedendo la s. b.


Maria e S.ta Teresa del Bambino Gesù Roma 13 giugno 1925 Mia buona Rev.da Madre, Lei capirà che il mio pensiero è sempre sull’ultima lettera che io Le scrissi e di cui ancora però non ho ricevuto risposta. Mia buona Madre se io faccio da dottore spietato che non le nasconde niente il suo è il mio dolore, ma il Signore è che lo permette e allora? Inchiniamo sempre la fronte: Fiat voluntas Dei. Ho voluto dirle tutto perché anche Lei sappia misurare gli uomini, e se io le ho domandato di sapere qualcosa di più su quel che Mons. mi disse, non lo è perchè abbia dei dubbi – grazie a Dio, neppure mi passano per la mente – ma solamente per avere la risposta interna e (…) anche esterna a qualsiasi insinuazione che possa venire da una o dall’altra parte. È giusto? Mia buona Madre non si sgomenti: quest’ultima prova, capisco, è tremenda, ma è una prova. Ho scritto ieri a Noto a Mons. in questi termini: per il momento è impossibile prendere tutte le suore: in Novembre si potrà affittare (a S. Mar.) una casa per le altre: per questo tempo le suore rimarrebbero a Modica. Se Mons. desidera che si rimanga tanto meglio: se non vuole, ci dia almeno sei mesi, con la promessa formale che in questo frattempo si prenderebbero tutte le suore. Lei vada con franchezza insieme a quel Parroco amico, però La scongiuro di non far capire niente di ciò che Mons. ha detto riguardo alla sua persona: deve rimanere segreto per lui; per lei stessa è un’umiliazione che le ha inflitta Monsignore: pazienza! Non perdiamo per nostra colpa il frutto di tante fatiche, cerchiamo di avere coraggio pazienza, e soprattutto fiducia in Dio: ripeto che non sarà mai l’opera nostra, ma l’opera di Dio solo. Ieri ho pagato il primo trimestre di affitto. Con quel danaro la Signorina Persichetti ci farà le persiane. Preghi molto affinché il Signore faccia nostra questa Signorina che è tanto buona: io non posso e non voglio mai parlarle di queste cose, perché una volta mi disse che il suo ufficio era di stare presso la Madre sua. Non ho comprato ancora niente, perché, confesso, mi aspetto che Lei venga verso il 25 o 26 Giugno e allora possiamo combinare: intanto però, non abbia timore, perché il servizio automobilistico lavora sabato e lunedì e così si può in un giorno tutto accomodare. Si ricordi che Lei non deve rimanere in nessun caso a Modica, che io non posso cominciare né voglio senza di lei. venga pure con Suor Maddalena e Suor Nazzarena. Maria e Giulia andranno per qualche tempo a casa: l’ho dovuto permettere per non far nascere questioni di famiglia. Vedrà che le vocazioni saranno abbondanti. Coraggio in mezzo alle mie tante preoccupazioni non ho che un pensiero: il nostro Istituto. A causa di Mons. Vesc. di Noto io non ho fatto propaganda per non (…) l’affare: bisogna dalla parte mia molta prudenza. La madre e figlia (…) (una donna grassa e la figlia che veniva a vedere l’abito carmelitano) la salutano di cuore e si ricordano volentieri di lei. Così anche tutte le altre Signore e giovinette. Quanto al corredo, Le confesso, che mi sembra un po’ troppo, perché le ragazze si spaventano subito: io ho detto loro che portassero ciò che possono: per i primi anni sarà sufficiente;… per dopo, dovranno guadagnarseli col sudore della fronte. Io darò la lista come lei me l’ha data, ma nel caso che qualcheduna proprio non potesse, chiuderemo un po’ gli occhi, non è vero? Giustissima è la sua osservazione sulla medaglia: intanto m’informo come posso fare e quali sono i prezzi.


Appena Lei sarà andata dal Vescovo mi scriva immediatamente e mi dirà anche quando vuol venire: io desidererei che venisse dal 25 al 26, come le ho detto. Iddio la benedica sempre e la piccola Teresa abbia cura della sua comunità. La benedizione del povero sacerdote scendi sulle suore e su tutta la comunità. Suo dev.mo in Xto P. Lorenzo N. B. Perdoni se scrivo un po’ in fretta.


Maria e Teresa del B. G. Mio Rev. Padre, Ho letto la sua del 13 corr. m. sento quanto in essa mi scrive riguardo la mia partenza non mi sarà possibile per il 25 del corr. m. dovendo sistemare qualche cosa che mi interesssa. Verso il 27 o il 29 farò di tutto però dopo che riceverò la risposta della lettera che le ho scritto il 10 del corr. m. mi deciderò definitivamente, e dal Cardinale Vico ho ottenuto in iscritto ciò che disse a voce riguardo la nostra residenza in S. Marinella. Per carità, o Padre, preveda tutto prima di farmi partire di qui, perché la mia partenza rovinerà questa Casa. Se vi starei io nessuno si muoverebbe, molto meno il Vescovo, non ha proprio nessun diritto nella nostra Casa, già gliene ho parlato nella lettera, stia quindi tranquillo su questo riguardo le Suore qui rimarranno per quel tempo che ci è necessario. Andare io dal Vescovo il Direttore mi ha detto non lo crede prudente, specialmente che a Noto c’è di residenza un mio fratello che vorrebbe ad ogni costo vendicarsi per qualche cosa minima che lui sa del passato… . Se Ella vuole impormi questo sacrifizio per ubbidienza, son pronta, però consideri ciò che ho scritto sopra riguardo il fratello. Mi scriva pure l’indirizzo per le spedizioni di casse che dovrò indirizzare in S. Marinella, dovrò fermarmi qualche giorno a Roma dovendo comprare mobilio ecc. Riguardo la scelta delle Suore che dovranno venire con me mi lasci libera nella scelta qui sottometto tutto al nostro buon Direttore, il quale ha conoscenza intima, dobbiamo disporre le cose in modo da evitare disordine nella Comunità che lascio. Suor Nazzarena con i suoi non è ancora d’accordo, dovrà definitivamente stabilire la sua condizione finanziaria, se si allontanerebbe i suoi avrebbero motivo di ostinarsi, quindi in questi giorni si recherà in famiglia, se la sua vocazione è vera resisterà a questa prova e allora ritornerà in Comunità e verrà o assieme alle altre o anche prima. Di presenza del resto gliene parlerò più chiaramente, è anche volere del Direttore provare ancora un poco Suor Nazzarena. Io verrò, a Dio piacendo, con Suor Maddalena, la di lei sorella (se non ci saranno ostacoli) e un'altra postulante abile nei lavori donneschi. Attendo sua lettera per sapermi regolare e decidere. Ricambio affettuosi saluti alle buone figliuole che mi ricordano, come pure a quel ottima Signora e figliuolette che mi sono sempre presenti. Va bene per il corredo non c’è da preoccuparsi, i principi son sempre così. Termino perché ho fretta di far partire la presente, voglio augurarmi che la mia lettera dettata dal cuore, l’abbia rasserenato e prego la mia tenera Mamma perché la faccia completamente dimenticare l’impressione penosa, lasciata nel suo animo quel Vescovo! È un gran tormento per me e per il presente e per l’avvenire! Ho bisogno di qualche sua manifestazione per riprendere (…) e coraggio nell’ardua intrapresa! Mi benedica assieme alle figliuole. Sempre sua in G. C. Modica 16­6­25 Suor Maria Crocifissa


Maria e Teresa del B. G. Roma 29 Giugno 1925 Mia buona Rev. da Madre, Ho letto tra le righe e mi sono accorto che la mia buona Madre deve essere molto afflitta e travagliata. A mio gran dispiacere la sua lettera del 10 non mi è arrivata: il demonio se l’ha rubata nel viaggio. L’ultima che ho ricevuto è del 4, ed in questa non vi è nulla a cui debbo rispondere, perché in essa il suo cuore si espanderà in dolci e care speranze. Non le posso nascondere che in questi giorni ero molto triste, non ricevendo nessuna lettera dalla mia buona Madre e quest’ultima del 16 mi arriva oggi che è la Festa del Sacro Cuore: mi scriva subito che cosa lei voleva sapere da me nella lettera del dieci. Ieri Giovedì sono andato, perché chiamato dal Vic. Gen. della diocesi di S. Marinella che mi ha domandato il perché non avessi nessuna lettera del Vescovo di Noto: gli ho risposto che il Vescovo era stato a Roma e che io lo avevo visitato, che non aveva nulla in contrario e che essendo quest’Ordine soltanto una società di pie donne senza voti pubblici – almeno fino a questo tempo in Modica – non vi era necessità di lettera di raccomandazione. E allora tutto andò bene; quanto ora alla posizione giuridica del nostro istituto davanti alla Chiesa non abbia paura né timori, che è mio dovere di sistemare tutto. Andrà tutto bene, vedrà: solamente per prudenza – e giustamente – esigono una prova di un anno. Il Vicario mi conosce bene e ­ devo dirlo – mi rispetta. È una vera grazia di Dio che non abbia insistito sulla lettera del Vescovo, perché, mia buona Madre, e mi dispiace doverle ripetere, il codice nuovo, dà piena potestà a Vescovi sulle suore, perciò Lei capirà i miei timori, le mie paure per il suo Vescovo. Se Lei avesse visto, mia buona madre, come era agitato, quando io gli parlai di quest’affare! Che vuole. Sono rimasto anch’io molto agitato, non perché non perché mi fosse venuto dei dubbi sulla persona della mia buona Madre, no e poi no, ma solo per il timore che lui potesse farle del male, a Modica, perché un Vescovo può fare molto in qualsiasi senso, e tantoppiù il suo Vescovo che ha un buon nome qui a Roma, essendo stato Professore, etc. Io perciò gli scrissi nel senso indicato nella mia ultima lettera, perché è meglio pigliarlo con le buone affinché non metta bastoni tra le ruote. Da parte mia Lei è assolutamente libera di andare da lui o di non andare: io sono troppo lontano dal luogo per poter giudicare di tutte le circostanze: però io scrissi a S. E. che lei personalmente sarebbe venuto ad ossequiarlo per parlare di questo affare: cerchi Lei di scusarsi, ma di far trattare la cosa da una persona di giudizio che sappia salvare anche ciò che ho detto al Vescovo. Veda un poco Lei: perché io credetti opportuno agire così, per il timore ch’egli stesso a Roma si recasse, o, presso la Congregazione dei Religiosi, o, presso il Cardinale Vico, o presso il nostro P. Generale, e allora la partita era perduta! Grazie a Dio, la piccola Teresa ci ha salvato! Quando ieri fui chiamato dal Vicario di S. Mar. credevo che il Vescovo avesse già fatto qualche ricorso, ed il cuore si consolò quando vide che non era successo nulla. Lei mi dirà che sono molto pauroso ed io le confesso francamente perché so troppi di simili fatti e poi perché lasci che glielo dica schiettamente – ho paura che il Signore per colpa mia, per le mie grandi miserie, non compia i suoi desideri, i desideri di lei che ha posto tanta fiducia nella mia povera persona. Non è umiltà, il Signore sa che io dico la verità, dico sempre al Cuore di Gesù, che non guardi a me, ma guardi a loro e a tutte quelle anime buone che verranno o che faranno tanto del bene. Mia madre, Le scrivo in mezzo a mille occupazioni, perciò mi deve scusare se salto di palo in (…) – ma ho un’ urgentissima domanda egoistica – è necessario che Lei moltiplichi le sue preghiere al Cuore di Gesù per la mia persona. Non si stanchi di pregare per me ho necessità estrema, estrema. Preghi anche per lei stessa perché mi deve accompagnare nella vita, perché desidero lavorare insieme a


lei alla salvezza delle anime. Iddio, è vero, (…) mi ha scelto per suo istrumento, ma se Lei sapesse che istrumento sono io! Quanto alle suore è desiderio del Cardinale Vico che siano 3, lei e due altre: piena ed assoluta libertà nella sua scelta . e volentieri la sua prediletta probanda. Quanto alle mie, oggi ho dovuto dare a Giuseppina e a Francesca, (…) dei loro obblighi, una data ed ho fissato il 3 Luglio. Come dovevo fare? Quelle povere ragazze non possono rimanere in mezzo alla strada e devono licenziarsi diversi giorni prima. Maria e Giulia passando col treno hanno sorriso – così mi hanno scritto – vedendo S. Marinella. Io scriverò ora per avere le carte ai rispettivi Vescovi: come vede la sua venuta è indispensabile, venga quando può, il più presto possibile. Quando stiamo vicino sembra che le nuvole si dileguano: più ci allontaniamo e più vengono le burrasche! Madre, lei vuole una manifestazione mia? Io l’assicuro che la desidero per cominciare quest’opera. Sento il mio niente, ma il Cuore di Gesù avrà pietà dei nostri desideri, dei suoi in specie! Perché teme l’avvenire? Non è forse sempre tutto in mano di Dio? Su coraggio, lo dico a lei e a me. Se nella lettera del 10 mi domandava qualche permesso faccia tutto quel che crede con piena libertà: io sarò conforme in tutto: solamente è che alle giovani non posso più negare di entrare (…) Luglio (le 4 di Roma e l’altra (…)) . Venga presto presto più che può: dalla Sanna dopo il 25 vi è posto abbastanza: perciò insieme potremo cambiare. Abbiamo sempre una grande fiducia in Dio, anche in mezzo a tante contrarietà. Certo che a S. Marinella non ne mancheranno, ma come le ho detto altre volte, Lei ed io bisogna che ci accolliamo tutto il peso sulle nostre spalle ed il meno possibile far accorgere le nostre pene a chi abita con noi. Qui il peso del lavoro è aumentato a causa dei numerosi esami che devo ascoltare, sia al Vicariato sia in collegio. Quel mio lavoro sulle missioni non è arrivato al termine, lo lascerò per un’altra occasione. Domandi a Gesù che mi faccia realmente e totalmente suo, che si ricordi d’avermi dato il sacerdozio per la salvezza delle anime e della mia, che mi dia una volontà tutta dedita a lui, ma creda che Lei per me deve pregare ancora molto di più. Non si stanchi mai mai. Ora cerchi di combinare col Vescovo perché io non intendo più scrivergli e cerchi di venire più presto che può anche per le nostre figliuole, che, come capirà, a Roma, passata quella data, rimarrebbero in grande imbarazzo. Quanto all’indirizzo per le casse da spedirsi potrà mettere in questo modo Superiora Missionarie Carmelitane Villino Persichetti S. Marinella (prov. di Roma) ma probabilmente toccherà a noi a prenderle alla stazione: ma non importa perché abbiamo per S. Marinella un ottimo spedizioniere che ci aiuterà a prezzi miti. Mia cara madre, non l’abbandono. Stia tranquilla: non potrei più abbandonare né lei né le mie ragazze. Vivrò con lei le stesse pene e le stesse gioie: dunque coraggio, che anche il suo Mons.


Blandini dall’alto del Cielo ci sostenga tutti e me e che la nostra Madre Maria e la nostra dolce protettrice Teresina ci proteggano dal cielo. A Lei e a tutta la comunità i più fervidi auguri e la mia sacerdotale Benedizione. Suo sempre dev.mo in Cristo P. Lorenzo.


Modica 23­6­25Maria e Teresa del B. G. Mio caro e buon Padre, Ieri ho letto la sua del 19 corr. m. mi ha amareggiato immensamente l’aver appreso che si è smarrita la lettera del 10. Il nemico del bene, in questi tempi ne fa di tutti i generi e di tutti i colori, mi vorrebbe ad ogni costo rovinare, corpo, anima, tutto, tutto. Ma la mia dolce Mamma in questi giorni così amari, nei momenti di grave pericolo viene subito in mio soccorso e mi difende! Oh come s’accresce la tenerezza filiale per si gran Madre. Non ricopio la lettera smarrita perché tremo al solo pensare che di nuovo dovrò affidare alla carta cose così intime, che appena ho manifestato per estrema necessità a qualche confessore, ed ora penso che se tale lettera fosse in mano profane oh Dio! che ferita profonda sento nell’anima, mentre pensavo di spedirla raccomandata, dimenticai nello stesso istante, per la fretta di fargliela arrivare avendo postergato alcuni giorni per le condizioni morali e fisiche, conseguenze di quella lettera. Anche il P. Direttore è amareggiato per questa perdita, aveva scritto anche lui per confermare la verità di ciò che avevo scritto. Ma fiat Voluntas Dei! Però tanta amarezza le sue lettere e specialmente quella di ieri, mi ha commosso sino alle lagrime, perché sono stata sempre sicura della sua religiosa bontà e sincerità e zelo ma da quest’ultima ne sono rimasta tanto ammirata da farmi scomparire completamente qualche timore per l’avvenire che mi aveva cagionato quella lettera in cui parlavo del Vescovo ecc. ecc. Proprio dopo d’averle confidato cose intime nella risposta della suddetta lettera, per tranquillarla e rassicurarla domandavo di essere da Lei, o mio buon Padre, rassicurata riguardo il mio avvenire, non volendo più ritornare in Sicilia perché sarebbe stata la mia rovina morale ecc. ecc…. . Era questa sicurezza che domandavo per lasciare definitivamente questa casa, la mia patria, parenti e tutto, per trovare tutto nella Volontà di Dio. La sua ultima le ripeto ha dileguato ogni ombra e timore, ed ora eccomi, o mio caro e buon Padre, tutta sua nel Signore, sarò una bambina nelle sue mani, e bramo con impazienza di emettere il voto di ubbidienza, castità e povertà, si sarà la mia gloria un tal trionfo, per la prima e innanzi non alle mie sole figliuole, ma innanzi a tutte le creature di questo mondo, questo sarà il momento più felice della mia vita, il trionfo dopo tante lotte! Esclamerò col santo Vecchio Simeone dopo quel felice momento, …… ma no, l’ubbidienza voglio fare, mi costi la privazione, si prolunghi ancora l’esilio che mi priva di godere il Sommo Bene!... Padre mio, è inutile dirle quanto e come prego per Lei che mi è stato assegnato dalla Provvidenza come suo rappresentante, luce, guida e condottiero per il compimento dei Suoi Voleri divini, non si umilii lei, o Padre buono, è una vera confusione per me, l’ostacolo, ne son sicurissima, e ne abbiamo i fatti, è dalla parte mia, dalla mia infedeltà, miseria e grande impotenza per si ardua impresa, ma cor contritum… E’ proprio delle cose grandi che opera la Sapienza Divina, servirsi di cose vili e spregevoli, e ciò lo dico per me, non per lei che rappresenta il suo degno Ministro, lo ha arricchito di doni e tesori per fruttare la sua Santità e delle anime che sta per affidarle. Prego si, Padre, giorno e notte, mi è sempre presente e da lontano, ma che dico i cuori son tanto vicini nel Cuore di Gesù eucaristia, Ho sentito il suo estremo bisogno, l’ho proprio letto nel Cuore S. S. di Gesù, e prego, e spero che la mia povera, ma sincera preghiera le apporti quel frutto che il suo religioso cuore desidera. Son pochi giorni ancora che ci separano pazienza, eppoi sempre sempre lavoreremo assieme, si noi soli, ci addosseremo il dolce peso, le figliuole hanno bisogno di essere educate con tranquillità religiosa. E giacché i suoi desideri sono i miei, mi sento il coraggio di andare a baciare la mano che giustamente mi ha percosso (perché non si muove foglia se Dio non voglia) andrò accompagnata dal fratello il quale in questo giorno trovasi qui per un affare d’ufficio, mi ha promesso che lui stesso mi accompagnerà dal Vescovo, e con calma domanderà qualche buona parola di protezione (il fratello non sa ciò che disse a Lei) è solo a conoscenza del passato che mi ha sempre contrariato, per non farlo inasprire dappiù ho procurato sempre di favorirlo, in moltissime cose che riguardano


il suo ufficio di subeconomo della diocesi di Noto, ma se lui sapesse quest’ultima confidenza fatta a Lei chissà cosa farebbe! Venerdi giorno 26, partirò per Noto, mi fermerò un giorno e all’indomani partirò assieme alle Suore che d’accordo col Padre Direttore ho scelto, l’avviserò con telegramma riguardo il mio arrivo a Roma, i parenti vorrebbero il piacere di farmi fermare qualche giorno a Catania e a Messina, ma procurerò non disgustandoli, se le mie condizioni di salute richiedono riposarmi, di venire da Noto a Roma. Ella aspetti sempre il telegramma. Dica alla buona Francesca, (…) e Giuseppina (…) , che non rispondo in iscritto alle affettuose letterine, cartoline ecc perché sarò tutta di loro fra pochi giorni, ora ho mille cose da sbrigare e perciò termino. Ed ora o mio caro e buon Padre, nel S. Sacrifizio mi tenga presente, perché abbia la forza di bere il calice sino alla feccia, di soffrire la separazione delle figliuole di tanti anni e di tutto! La sorella di suor Maddalena è ammalata con febbre, anche questa è una penosa privazione, lasciarla, soffre molto la figliuola, ma inchiniamo la fronte ai Voleri Divini, verrà assieme alle altre quando ci sarà possibile, senza affannarci. Ed ora mi benedica assieme alle bimbe e Suore. Perdoni la fretta. Sempre sua nel Signore Suor Maria C.


Mio Rev.mo Padre Le acchiudo nella presente una lettera espressa, l’ho aperta, perché volevo comunicarLe al telefono il contenuto per far presto, ma il Rev. Padre mi consiglia di spedirgliela, temendo che in questo telefono non ci sia il numero del Collegio onde chiamarlo. Immaginavo che era qualche urgente chiamata della Principessa Flaminia per i nostri affari, ma del resto non se l’avrà a male, l’ho aperta per sapermi regolare volevo spedirgliela a Roma, ma il Padre volle farmi assicurare di ciò che si trattava nella lettera, essendo urgente gliela spedisco espresso ora stesso così stasera l’avrà. Stiamo tutte bene, pensi ad (…) i necessari riguardi per la Sua, a noi, tanto preziosa salute. Bacio la S. Destra assieme alle figliuole, ci benedica. Sua f. in G. C. Suor Maria Crocifissa S. Marinella 21 – 7 – 26


M. T. Roma Venerdì, (…) Nov 1926 M. R. Madre, Ho trovato tutto in ordine a S. Marinella, perciò per il momento può continuare tranquillamente la sua iniziativa a Nocera. Scriverò dopo più in particolare. Incoraggi per me le buone nostre Suore, tutto andrà bene. Le nostre Suore di S. Mar. la salutano tanto e si sono molto rallegrate della nuova fondazione. Dio la benedica insieme a Suor Mad. ed Annunziata. Suo dev.mo P. Lorenzo


Nocera Umbra 18 Novembre 1926 Molto Rev. Padre, Il nuovo ambiente mi ricolma l’animo di sempre nuove consolazioni. Contemplo le bellezze della natura in questa antica città, i prati ben coltivati circondati di altissimi monti che si perdono nel vasto orizzonte dei Cieli. Per colmo di bellezza in questi giorni si gode aria di primavera, il bel sole illumina i monti e un po’ anche la nostra Casa. Sinora tutto va bene il Vice Presidente, gli altri Componenti ci circondano di delicate premure, non badono a spese, purché ci rendono meno incomoda questa nuova residenza. Il popolo è molto benevole verso di noi, ci rispettano con vero sentimento, proprio desideravano le Suore per affidarci i loro figli piccoli e grandi. L’asilo aumenta sempre, i bambini frequentano con tanto entusiasmo, i parenti sono lieti di affidarli alla Suora. Suor Concezione fa di tutto per cattivarsi l’affetto sia dei bimbi delle famiglie, attualmente c’è la cuoca una giovane molto pratica dell’asilo perché da 15 anni che ha quest’ufficio, sicché è d’aiuto a Suor Concezione non solo nel canto per tante graziose cosette che impara ai bimbi, ma anche per la disciplina aiutandola con i più piccoli che avendo tempo dopo pranzo li tiene in altra stanza, così Suor Concezione spiega qualche cosa più adatta alle più grandette, le quali con piacere apprendono. La Signora di questo Orfanotrofio è molto gentile verso di noi, come pure le orfanelle alle quali non ho ancora la libertà di rivolgere qualche parola perché ancora non siamo liberi. Ho esposto a Marinangeli ciò che è necessario comprare e accomodare mi ha dato la libertà di comprare e scegliere io stessa dai negozianti interessati a fornirci. Veramente ci sono poche cose in questi negozianti e molto cari, compriamo ciò che è veramente necessario per non aggravare di spese l’amministrazione. 19 – Attendo sue notizie che mi fa tanto desiderare, voglio augurarmi che tale ritardo non sia causato da nessun disturbo. Che gioia sarà stata il suo arrivo per le figliuole, mi è sembrato trovarmi presente, ha trovato tutte bene? Per la S. Messa non è possibile andare dalle Cappuccine, è così distante oltre l’orario troppo presto e una salita per me che davvero non avrei forza d’arrivare in chiesa, quindi ho smesso questo progetto e seguitiamo finché possiamo andare nella chiesa dei nostri Padri ma è certo un grave incomodo per l’orario troppo presto e la distanza. A Santa Chiara non c’è Messa nei giorni feriali, solo le domeniche alle nove è un problema un po’ penoso per me e per le Suore, nulla ha ottenuto ancora presso la Propaganda Fide per l’apertura della Chiesa di S. Filippo, la quale sarebbe tanto comoda per noi? Oggi il Vice Presidente mi manderà un operaio per pulire la suddetta Chiesa, e dopo andranno le Suore e bambine per seguitare il lavoro, intanto speriamo che non si farà tanto desiderare questo giorno. Il Vice Presidente mi ha consegnato la dichiarazione delle condizioni di accettazione la direzione di questo Istituto. Suor Maddalena sta poco bene, domani la farò visitare dal dottore. Mi benedica assieme alle Suore, Suor M. Crocifissa


Nocera Umbra 19 Novembre 1926 Reverendissimo Padre, Finalmente leggo la sua cartolina tanto desiderata, questo silenzio mi ha non preoccupato. Godo nel sentire che tutto va bene in Comunità, così sto più tranquilla per poter lavorare in questo nuovo campo. L’Esposizione dei lavori, non è possibile farla in questi giorni durante la mia breve residenza c’è tanto da sistemare e i giorni volano e non si arriva che a far poco perché tante cose sono legate e dipendenti l’una dall’altra e si va alle lunghe malgrado la buona volontà nostra e della Congregazione di carità. Tale esposizione si farà nell’està, così ci sarà il tempo di preparare tutto con più calma e saranno pure lavori del laboratorio di qui. Spedisca quindi il sole baule come era già preparato e aggiungono qualche immagine della nostra cara Santina, mentre la prego se non le rende fastidio di comprare qualche immagine di media grandezza della Madonna del Carmine, di S. Giuseppe e del S. Cuore. Le spese ci saranno rimborsate dall’Amministrazione. Scriverò a Modica al Direttore, non ricordo bene chi è (…) che desidera venire qui, domanderò più chiare informazioni, riguardo Suor Gertrude, non le nascondo che mi ha non poco impressionato l’agire di lei e dei suoi parenti, ma pazienza. Sono stata in chiesa dai Padri, sono rimasta senza Alimento Eucaristico perché il mio solito mal di capo non mi permise alzarmi presto. Ho pregato il Priore se può farmi la cortesia di far celebrare nella chiesetta di S. Chiara almeno per il tempo che starò qui, se ancora dobbiamo pazientare per l’apertura della chiesa di S. Filippo. Il Priore con gentile e religiosa premura non solo è pronto ad accontentarmi nella chiesa di S. Chiara, ma se era possibile nell’Istituto stesso. Domani quindi verrà un religioso (purché non sia quel Padre…) a celebrare alle sette, nella suddetta chiesetta, così le bambine e Suor Concezione avranno il tempo di fare colazione e prepararsi per la scuola. Il Can. Meari tanto gentile ha dato per Suor Concezione dei giornaletti ove apprende ciò che riguarda l’asilo e anche il programma da svolgere, come pure un altro per Suor Maddalena per il laboratorio scolastico. Immagini la confusione di Suor Maddalena, nel vedere le ragazze grandette e istruitine che dovranno frequentare il laboratorio, (le scuole integrali) , crede di aver che fare con ragazze che (…) procuro di incoraggiarla, ma in questi giorni seguita a star male, credo che è (…) , perché ha la faccia gonfia e infiammata forse è causato dal cambiamento di clima. Dimenticavo dirle che il Priore mi ha dato una lettera di un Chierico che dovrà ordinarsi nella prossima Pasqua, è indirizzata ad una sua zia per la commissione di un camice lavorato a filet, ho accettato io l’ordinazione, comincia il filet Suor Rosaria il buco di questa grandezza o il filo mi sembra casa ce ne deve essere cioè (…) , purché sia resistente perché è un lavoro che dovrà durare a lungo, al mio ritorno si penserà a (…) e a cucirlo, ora comincia il filet si regolano lunghezza del filet fino ai fianchi e larghezza del camice come quello che è in sagrestia da noi quello che usiamo per i giorni festivi. Raccomando a Suor Rosaria per il male all’orecchio di usare pulitezza usa il sapone che abbiamo portato dalla Sicilia che è molto igienico e se c’è bisogno si faccia visitare dal medico alla Colonia, ma io son sicura che il male sparirà da se. Il Priore (rileggendo la di Lei lettera) mi ha parlato della moglie del Maresciallo, sinora nessuno si è presentato, tranne il Curato e il Can. Meari non si avvicinano a noi (…) non vediamo, quindi stia tranquillo mentre ci sono io, dopo son sicura che Suo Maddalena saprà regolarsi. Mi duole l’aver letto nella sua cara ciò che riguarda l’Antonietta, che si può fare le nostre Suore ancora non sono abbastanza pratiche e vigilanti, ci vuole molta esperienza. Io raccomandavo sempre a Suor Carmela di aiutarla su questo riguardo, giacché Suor Concezione era completamente assorbita dalle piccolette; e (…) dell’asilo mi assicuravano che ci pensavano, avevo loro destinato il sabato per il bagno personale e ogni giorno a pulire le teste specialmente di Antonietta. Sento che con tutta questa (…) trascurano, stiamo più attente per il presente e l’avvenire. Qui non finisco di raccomandare, malgrado le scomodità per il bagno delle bambine, però hanno tutte le teste ben pulite. Riferirò qualche cosa della sua lettera che tratta questo riguardo per essere più attente. Mi duole non poco la notizia della cara Anna, preghiamo la cara Santina perché possa liberarla di un male che può impedire la sua religiosa


vocazione, del resto Iddio se l’ha chiamata a questo stato, non verranno meno i Suoi Disegni, malgrado la gravità del male che la povera Anna soffre. Parlerò al Can. Meari per ciò che riguarda la pratica di Suor Concezione, lui certo ne avrà conoscenza e dopo se è il caso scriverò io stessa a Pozzallo, dove con sicurezza otterremo il certificato del Sindaco essendo nostri buoni amici. Seguito a stare benino malgrado la fredda temperatura e il fastidio di dover uscire per la S. Messa e Comunione. L’asilo progredisce e Suor Concezione si ritrova benone, le persone ne sono molte entusiaste tutte salutano con molto sentimento di rispetto e tutti sperano dalle Suore tanto bene per il paese e specialmente per la gioventù. Termino perché è tardi e un po’ stanca per impostare la presente, domani scriverò ancora altre notizie. Mille cose alle mie buone e care figliuole, godo che regna la tranquillità, mi benedica assieme alle bimbe e comunità. Suor Crocifissa Dimenticavo dirle d’aver presentato i conti delle spese di viaggio sostenute da S. Marinella fin qui per cinque persone (due io e Lei) comprese anche le spese di ritorno. Io veramente non so la somma precisa e siccome il Vice Presidente mi ha fatto premura di presentare la nota, perché Domenica prossima ci sarà la riunione dei componenti la Congregazione e quindi presenterà le suddette spese che spero ottenere, si deciderà pure la sorte dell’ex Direttrice per la quale il Marinangeli non vuole più interessarsi dopo d’aver ricevuto quel trattamento poco cortese dalla suddetta Signora, mi dispiace non poco se questa non otterrà ciò che ella desidera, ma è colpa sua, poteva essere più prudente, del resto noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Abbiamo stabilito col Can. Meari stamane l’orario del laboratorio scolastico, incarico che avrà Suor Maddalena. Ogni giorno dalle due alle quattro pom. darà lezione di lavori alle ragazze dalle scuole integrali, tranne il giovedì si occuperà tuta la giornata per le classi elementari, dopo pranzo essendo (…) le bambine, l’aiuterà Suor Concezione la quale ha l’asilo sino a mezzogiorno, lunedì prossimo comincerà il laboratorio mi darà il Direttore un libro che tratta i lavori che si devono imparare alle diverse classi. Così mentre sono qui avrò il piacere si assistere anch’io le figliuole nel nuovo che loro viene dalla Provvidenza affidato, procuro di incoraggiare e (…) per rendere più facile l’impresa. La prego mettere nel baule i zoccoli di Suor Annunziata e un po’ di lavori perché desidererei fare un’Esposizione, ne ho parlato al Vice Presidente, il quale ha accolto con piacere la mia proposta, dica a Suor Caterina che mandi i lavori eseguiti con più esattezza, come la coperta di £ 1000. Attendo quindi, con impazienza sue notizie così sto più tranquilla e mi sembra più breve la lontananza. Termino dopo aver ripreso non so quante volte la presente. Mille cose alle figliuole. Suor Crocifissa


M e T Santa Marinella, 21 Nov. 1926 Molto Reverenda Madre, Non posso negare che mi dispiace di non poterla avere qui, ma giacché nel momento non sono difficoltà di sorta, desidero che Lei rimanga fino a tanto che tutto sia ben sistemato. Riguardo alla cassa, farò ciò che lei desidera, ma però Le raccomando di fare dei prezzi (…), perché altrimenti abbiamo la stessa questione di qui. Non vorrei che il popolo si spaventasse tantoppiù che a Nocera non essendovi che poco commercio vi è poco poco da sperare. Mi perdoni se faccio quest’osservazione, però creda: che io non voglio che sia l’amministrazione della Congr. di carità sia il popolo pensi che vogliamo aggrapparci al loro danaro: il popolo si allontanò dal clero perché in esso gli parve di vedere questo difetto ed io desidero di farci vedere generosi (ma giusti) , perciò domandi al Signore che l’aiuti molto anche in questa Esposizione, perché a tutti possa fare buona impressione. Firenze e (…) sono vicini a Nocera, e perciò senza dubbio quella popolazione conoscerà qualcosa di quei benedetti prezzi! Raccomando molta prudenza con le persone di fuori: un Padre mi ha detto in coscienza di avvisarle: per la moglie del maresciallo che ha molto lunga la lingua: che le nostre suore si tengano sempre lontane dai (…) . Riguardo poi ai preti di costì, cerchino di agire con grande prudenza, carità e rispetto, tenendosi alla parola del vescovo che alla nostra presenza ci dichiarò di rivolgersi sempre al canonico Mari: perciò riguardo alle funzioni, benedizioni ecc, domandino sempre il suo consiglio. Per il baule Suor Caterina mi dice che lavori ce ne sono ben pochi: infine vedrò di fare il mio possibile non dimenticando gli zoccoli di Suor Annunziata. Meno male che la Congr. vuol pagare il viaggio: però sappia Lei regolarsi nel caso che Lei vedesse un po’ di contrarietà: faccia capire in tutti i casi che abbiamo avuto anche noi altre spese. Ed ora bisogna infondere coraggio a tutti e carità vicendevole: non trascuri Suor Maddalena di essere madre per quelle a lei affidate, in tutte le necessità. Suor Concezione di cattivarsi gli animi delle bimbe , delle loro famiglie; Suor Annunziata poi si adatti a tutti i lavori non esclusi quelli della Sagrestia. Per la ex Direttrice, oggi Domenica,avranno avuto la discussione nell’adunanza, noi abbiamo fatto ciò che potevamo, perciò non ci resta che raccomandarla al Signore. Ossequi per me questo bravo Vice Pres. che in realtà è stato per noi di grande aiuto. Ho aperto le sue lettere: così ve ne una di Don Li Pira che propone per la nostra casa: (…) Assuntina «la più piccola, la più buona e la più assidua alla nostra chiesa» di 40 anni, senza dote, ma buona maestra di lavori: inoltre è disposta a venire a S. Marinella: vuole per questa pronta risposta. Egli aspetta anche la risposta di Concettina (…) . A me mi scrive che vuol sapere di che specie sono i voti di Suor Gertrude. Mi faccia il favore di rispondere in mio nome dicendo che siccome la nostra Istituzione non è ancora canonicamente riconosciuta dall’Ordinario, ma benignamente tollerata, i suoi voti possono considerarsi secondo il Diritto Canonico come voti privati. (Questo per il Vescovo, ma per la famiglia che non vuol dare la dote la risposta sarebbe questa: Suor Gertrude non è minorenne ed ha diritto alla sua dote noi se questa vuol essere con noi abbiamo anche il diritto naturale di domandarlo) . Veda un po’ Lei che conosce meglio la scaltrezza di tali Messeri. Qui le nostre Suore nella nostra assenza si sono bene comportate: Suor Assunta è in pace con tutti. Suor Tomassina è contenta del suo officio, Suor Nazzarena mi ha dimostrato che non ci ha


messo tanta malizia. Suor Caterina mille scuse. Suor Rosaria ha un po’ di sfogo all’orecchio, le altre suore tutte bene: alle tre oggi abbiamo avuto la benedizione con le bambine che sono venute in un buon numero, malgrado il gran vento che ha soffiato tutta la notte e tutto il giorno cosa davvero insolita per S. Marinella. Il mio Dottore mi ha procurato una bella lampada e un bel l’incensiere per la Chiesa: naturalmente tanto l’uno quanto l’altro rimarranno per qualche tempo nella cassetta. Il Generale dopo qualche discorso mi ha dato il permesso di cominciare la mia opera maschile, però senza alcuna responsabilità per l’Ordine. Dunque…aspettiamo che la Provvidenza mi apra la vaia. Ho dovuto attendere fino ad oggi per scrivere perché Venerdì, a causa del cattivo tempo persi il treno e sono ritornato ieri a mezzogiorno: ho risposto a lettere urgenti e poi ho fatto un disegno della casa di Nocera: speriamo che P. (…) del Monte Carmelo. Raccomando 1° di stare bene (…) di notte e di giorno, 2° di evitare (…) a confessarsi da altri Padri che non siano il P. Lorenzo, 3° di berre di quella buon’acqua di Nocera, 4° di pregare tanto tanto per me per la mia opera maschile. Di Lina (…) non so niente: una famiglia privata mi vogliono consegnare la bambina loro di 10 anni: è ben sana (certificato medico) e buona: darebbero lire centocinquanta al mese. Se Lei non ha niente in contrario l’accetterò, perché l’Opera Nazionale non si fa sentire. Allora benedicendola di tutto cuore insieme alle sue suore e all’ orfanelle, mi ricordi spesso spesso al Divin Cuore perché umanamente parlando non vedo via alcuna per incominciare l’altra opera. Nel Signore sempre Suo dev.mo P. Lorenzo.


M e T S. Marinella, 25 Novembre 1926 Mia buona e Reverenda Madre, Ho ricevuto la sua ultima del 23 corr. e naturalmente ho assaggiato il molto dolce e quel po d’amaro che nasce dalle miserie della nostra povra natura. Mi ritiro all’ultima ora di questo giorno, perché tutto intero l’ho occupato nel scrivere il progetto per il Terz’Ordine maschile che voglio presentare a un Monsignore del Vicariato, Presidente di Comitato per vocazioni tardive ecc. ecc. Provo in quanto posso lasciando poi alla Provvidenza. Mi ha molto interessato quel che mi ha scritto e molto rallegrato. Ah si! Capisco! Se vi fossero un po’ di sacerdoti con un po’ di spirito… ma non voglio biasimare glia altri perché io sono il minimo tra tutti e Dio sa che io dico il vero. Dunque la Chiesa di San Filippo è aperta così sublimamente al Culto e questo indirettamente per opera delle nostre suorine e specialmente di Lei buona Madre. Lei ha capito bene la posizione nostra: ci vogliono donne e energiche profondamente religiose. Ha ragione, ma che fanno? Iddio provvederà. È vero Lei non fa commenti, ma ci capiamo bene. Contentiamoci di quelle persone che Iddio ci dà, poi in appresso cerchiamo di perfezionare sempre più. Per Nocera ho comprato tre oleografie a 23 ognuna (la Madonna del Carmine, S. Giuseppe e il Sacro Cuore) (…) le ho messe nella cassa insieme a due imagini di Santa Teresa una per la casa e l’altra per la Chiesa. Mi raccomando che si tenga anche da loro la Novena a Santa Teresa: come scopo di questa Novena, è di ottenere delle vocazioni con qualche titolo di (…) . Riguardo al Laboratorio se Lei crede di (…) pure, anzi…però…vi è vera necessità di educare seriamente le nostre figliuole ai lavori… . Ho una paura che si facciano le cose troppo superficialmente, senza pacatezza. Quando Lei ritornerà, Lei assumerà l’incarico dei lavori, perché non me ne fido tanto di Suor Caterina, almeno come Direttrice. Di nuovo mi hanno assicurato che non siamo capaci per lavori fini, e perciò… perciò la direzione generale sarà a Lei. Riguardo alla persona di cui parla Don Li Pira, Lei che conosce l’ambiente medicano può giudicare. Le mando il campione del filet perché comprare altro cotone s’intende aprire la borsa: ma se non va lo scriva che cambiamo subito. Domani parte la cassa a piccola velocità, l’indirizzo è a Suor Maddalena: potranno domandare l’aiuto del campagnolo del convento per ritirare la cassa, oppure lo domandi al Sig. Marinangeli. Il pagamento si farà a Nocera. Da Modica null’ancora. Ora termino la lettera per far un po’ di compagnia alle nostre suore: oggi 25 del mese (…) . Il nostro Generale dopo aver promesso tanto per quel giovane olandese, mi ha detto che non può prenderlo in (…) a causa del tifo che regna. È inutile siamo sempre da capo: la Provvidenza mi aiuti. Nel baule non ho messo nulla degli oggetti da lei domandati: fazzoletti ecc, perché non ha l’intenzione di fare l’esposizione. Prego vivamente Suor Maddalena di aver cura di se stessa: mangiare bene bere un po’ di vino, dormire tranquilla, e poi farsi coraggio. Nel laboratorio non vi è bisogno di parlare molto, ma di dare l’esempio.


Prego vivamente Suor Annunziata benedetta che si contenti dei doni da Dio ricevuti perché pretendere ciò che non può fare? Ma vi è tanto da fare per Lei ora a Nocera! Cucina e chiesa e pulizia di tutta la casa. Cerchi di convincerla con le buone, che il suo dovere è quello di ubbidire e che così guadagna il Cielo altrimenti perde tutti i meriti ed affligge i nostri cuori. Qui va tutto bene, però spero che Lei possa aver presto sistemato tutto a Nocera per ritornare qui, perché come Lei capirà, la mia posizione non mi permette (…) sempre e ovunque. Metta Suor Annunziata, se ora non può entrare in cucina, in Chiesa a pulire, spazzare ecc. Si abbia molta cura per la salute e non risparmi di rimproveri Suor Maddalena nel caso che lei si sciupasse troppo col lavoro: infonda coraggio a tutti: a Suor Concezione che sempre sia umile, buona, cortese con tutti, ma che stia attenta. Ed ora termino sul serio, aspettando un’altra occasione per scriverle. La mia Benedizione speciale su Lei, poi sulle suore e poi sulle mie care orfanelle che benché lontano già considero come cosa mia e mia famiglia. Dev.mo in Cristo sempre, P. Lorenzo.


M. T. S. Marinella, 28 Novembre 1926 Buona e Reverenda Madre, Quando Lei ora decide una questione è sempre ben fatta e non aspetti la mia risposta, perché la posta non è tanto svelta quanto il pensiero. Così Lei vedendo le difficoltà e le diverse circostanze, domandando luce al Signore, disponga come meglio crede, perché è di massimo interesse spesso non perdere tempo. Sono contentissimo che il P. Giuseppe abbia preso quest’incarico: io gli scriverò quando potrò, perché ora sono un po’ occupato con quelle cartoline illustrate, che come quelle palle di neve devono segnare qualche (…) d’introito! Oggi che le scrivo sono arrivate 20 lire di palle di neve delle quali 10 lire da Palermo. Pure tutto fa brodo – almeno se c’è una buona cuoca. Io desidero che Lei rimanga lungo tempo a Nocera e nello stesso tempo che venga prestissimo alla sua casa generalizia. Come si fa per combinare questi due desideri? Che vuole! Le cose grazie al Signore non vanno male, che anzi le povere figliuole si sforzano di non angustiarmi. Lavoro non ce n’è qualche paio di calze e così bisogna andare a zappare i campi. La madre di Faustina (la padrona cioè insieme alla Signora Eva del villino (…) in prestito) mi ha presentato per i nostri fini la sua casetta (quella piccola) certo non la regala ma noi possiamo usarla e poi le spese vengono fatte da lei. È una brava e santa donna. Suor Rosaria sta molto meglio e perciò tutto è in ordine. Le bambine l’aspettano tanto volentieri: Iole è proprio una buona bambina, d’un carattere dolcissimo, le altre due sono molto affezionate. Speriamo che anche Suor Maddalena si senta meglio: e per me un grave pensiero nel sentire che (…) è così in salute. Come lo era qui, faccia anche lei una preghiera speciale alla nostra Teresina perché ci risparmi di tali dispiaceri ai principi di questa fondazione. Si ricordi di pensare per la sorella di Suor Maddalena e per quella giovane che voleva venire. Abbiamo bisogno di rifornire il noviziato. Che Iddio ci dia delle vocazioni secondo le esigenze dei tempi. È necessario formare le nostre più giovani a vere maestre di spirito e di lavoro. Ma come è difficile ispirare a loro questi concetti! Vi sono delle debolezze dell’anima ed altre del corpo e perciò bisogna avere pazienza e fiducia in Dio con pieno abbandono nella sua divina volontà. No si stanchi a scrivermi e a descrivermi: non abbia paura di annoiarmi che anzi io e tutti aspettiamo quotidianamente di sue notizie e di quelle della comunità. Le bambine dell’asilo e quelle del laboratorio sono venute il dopo pranzo in Chiesa, ma ci vuole molto (…) di poterle educare bene. Suor Tomassina è ben contenta del suo nuovo stato e si disbriga abbastanza bene. Suor Carmela anche fa il suo dovere ma mi sembra che non abbia molto intelletto. Quando Lei sarà qui la dovrà guidare anche in questo. Cerchi perciò d accomodare presto e così assesteremo altre cosette. Per il momento io la saluto e la benedico insieme alle nostre care suore. Dica da parte mia (che è per me un pensiero continuo) a Suor Annunziata di contentarsi del lavoro imposto dall’obbedienza. Questa è la vera vita di religione. Speriamo che il freddo non la disturbi tanto e raccomando di prendere tutte le preoccupazioni necessarie. Mi creda Sempre suo dev.mo


P. Lorenzo N. B. Saluti ai Signori Marinangeli e Baldoni.


M. T. S. Marinella 4 Dic. 1926 Reverenda e buona Madre, Finalmente abbiamo ricevuto le sue notizie e mi fa piacer di capire che almeno non sta a letto, perché creda che il suo silenzio ci faceva temere della sua salute. Per essere breve cercherò Lunedì mattina di trovarmi a Nocera (oppure Lunedì sera) perché la Prop. Fide mi ha incaricato di fare personalmente l’inventario e di dare un’ occhiata generale., del resto parleremo quando saremo là. Abbia ora la compiacenza di avvertire il P. Priore domandandogli scusa del fastidio. La prego di far preghiere speciali per il P. Adalberto, il Priore di Traspontina che tenne per alcuni giorni il mio posto a S. Marinella e che ora è partito per l’Olanda. Ieri in collegio è arrivato un telegramma che diceva come il detto Padre, colpito d’apoplessia abbia ricevuto gli ultimi sacramenti. SalutandoLa vivamente anche dalla parte delle figliuole, mi aspetti dunque Lunedì, e così potremo poi ritornare insieme. Alle tre Suore di costì la mia Benedizione speciale per la nuova impresa. Suo dev.mo in Xto P. Lorenzo. Mando questa lettera espressa perché ho timore che domani a Nocera non vi viene posta.


M. T. S. Marinella 26 Aprile 1927 Mia buona Madre, Sono ritornato questa mattina a Santa Marinella e prima che parta la posta mi accingo a scriverLe. Riguardo le Suore tutto è in ordine e tutte sono state contente, naturalmente del mio ritorno. Le bambine anche tutte in ottima salute. Sabato passato è venuta quella Russa cattolica e ha lasciato la sua bambina di 9 (nove) anni: sembra che sia un’ottima figliuoletta. Sono in gran pensiero per Capodacqua: non crederebbe Lei opportuno di parlare Lei stessa col parroco per farla decidere spontaneamente di lasciare la Congregazione? In questa maniera ci leverebbe grandi grattacapi. Se crede però prudente rimaniamo come decidemmo, cioè di avvertire Angeli e di mandarla a Roma a tempo opportuno. Preghi un po’ la Madonna in questo difficile e doloroso passo, ma pazienza! Si è fatto quel che si poteva. Sarei contento se potesse fare una visita a quella Signora di Foligno. Il Signore l’aiuti a sistemare Nocera: credo che però bisogna essere duri e duri molto e rimanere sul posto, correggere le situazioni false, ma non perdersi d’animo. Finché l’amministrazione ci tiene, non bisogna lasciare il posto, perché l’avvenire sarà fruttuoso per le anime, se è volontà di Dio che ci si resti. Si ricordi di Mons. Marinelli di Sigillo, nel caso che parlasse con Mons. Vescovo, per indurlo a fare qualche conferenza alle Suore. Mi è dispiaciuto non essere potuto rimanere più a lungo a Nocera, ma sarebbe stata una vergogna per me se non fossi stato presente al (…) che – per dir la verità – mi ha fatto sudare tutto Lunedì. Con gli studi non si scherza e non voglio fare magra figura. Che superbia eh? Il Padre Grammatico è rimasto soddisfatto, però in quei giorni era stanco morto del gran predicare che aveva fatto nella Quaresima. Mi affretto a finire questa lettera, altrimenti viene il postino e ancora non sono pronto e allora quando arriva la lettera? Spero che Lei si mantenga in buona salute senza dolori di testa. A Lei, alle buone figliuole e alle nipotine svogliate la mia benedizione, sperando che queste ultime abbiano capito il loro torto e si riappacifichino con le nostre suore e specialmente con Lei. Dio la benedica sempre. Suo dev.mo P. Lorenzo.


Nocera (…) Padre Rev. Voglio augurarmi che la presente trovi a tutti bene, l’ho sognato che è molto afflitto e non vedo l’ora di sapere la realtà. Qui seguito a sistemare mille cosette, ho proibito alle ragazze di parlare col l’ex direttrice, minacciandole di accusarle al Podestà col pericolo di far perdere il posto alla Signora. Le bambine ho saputo per mezzo di Suor Carmela che le sorveglia sono ubbidienti hanno salutato solo la Signora e non hanno avuto la comodità di scambiare qualche parola mentre la Signora nell’accompagnarle dopo le vacanze nell’orfanotrofio le diede a tutte l’ordine di riferirle sempre come li trattavamo per fare un ricorso contro di noi a Podestà. Così non sa più nulla ed è rimasta mortificata, dice che abbiamo proibito le bambine anche di salutarla, ciò ha detto pure al Can. Mari, il quale le ha risposto che ciò è menzogna, le ha parlato pure di altre cose s’intende e col broncio lungo un metro mi dice Suor Carmela, (…) si è benignata di venire da me come le disse il Can. Mari, ma ciò poco mi interessa, perché le bambine non avendo più motivo di sentire i suoi malefici insegnamenti per farci dispetti, sono più tranquille, ubbidienti e affettuosissime, sono le care figliuole di prima che vorrebbero venire tutte con me o restare con loro. Ieri fui costretta a castigare le quattro piccole volevano fare le solite dimostrazioni di gridare, accusare ecc, ecc, parlai forte minacciandole di fare io prima di loro ricorso a Podestà, castigandoli più rigorosamente. Si calmarono e andarono a scuola tranquille così tutta la giornata, guaio se avrebbero avuto la comodità di riferire alla Signora che ogni mattina le attende ma ora ho già capito che deve finirla. Aspetto di un momento all’altro il Sig. Podestà come ci promise è venuto il dottore dopo mille inviti li ho fatto visitare a tutte, ha prescritto piccole cure, (…) non ha niente di ciò che si temeva, l’ha osservato i polmoni sono sani, è un po’ anemica sicché la ragazza è tutta (…) perché l’ho assicurata che non (…) e così lei dice e se l’accetteremo per suora, certo è la più affettuosa e ubbidiente in questi giorni, speriamo che si mantengono sempre così se il nemico del bene non mette il suo mal seme. Sono stata a far visita a diverse Signore le quali sentono veri sentimenti di stima e rispetto per le Suore e guai dicono loro se le Suore non potrebbero stare nell’orfanotrofio dopo tanto stento per averle. Non le dico la Signora di Podestà, la sorella di questa Signora e una Signora che trovai da loro, moglie del Veterinario Colonnello (…) spesso mi hanno promesso nell’orfanotrofio per difendere le suore e farle rispettare e ricordare alle bambine i loro doveri, frequenteranno il laboratorio per apprendere i lavori siciliani, oggi li attendo, mi colmarono di infinite cortesie e manifestazioni di stima per la simpatia che il Podestà ha manifestato in famiglia parlandone a pranzo di Lei e di me. Speriamo che dopo la mia partenza tutto vada bene come ora e così le Suore possono seguitare tranquille la loro benefica missione. Oggi o domani andrò dal Vescovo per completare l’affare riguardo la (…) stabilità per i viveri ho detto al Segretario che non posso accettare la loro offerta, oggi o domani si deciderà prima della mia partenza. Ricevo una lettera da Capodacqua, la giovane che doveva venire con me si è pentita e quindi io verrò in compagnia di Suor Maddalena, se qui posso essere sicura di affidare le bambine a Suor Carmela e a Suor Annunziata e piglierò il permesso a Podestà, diversamente farò il sacrifizio di venire sola, sicura che troverò a Lei, a Roma. Sabato quindi partirò da Capodacqua col treno che qui parte alle 10, del resto Lei saprà regolarsi. La Sig. Checchina stasera va a Capodacqua e si trattiene sino a Sabato, proprio per il piacere di conoscermi e parlarmi, sicché non ho motivo esigente di andare a Foligno. Termino perché non ho trovato ancora tempo per visitare l’asilo e Suor Carmela è impaziente, come pure il laboratorio. Assieme alle Suore e bambine domando la P. Benedizione. Alle figliuole tutto il mio affetto, non scrivo perché mancanza di tempo del resto fra pochi giorni ci rivedremo.


Sua nel Signore Suor M. Crocifissa


M. T. S. Marinella, 10/10 ‘27 Reverenda Madre, Spero che anche a Nocera vi sarà stato un gran cambiamento di tempo qui godiamo una vera primavera. Del resto tutto è in ordine: Suor Gertrude e Suor Nazzarena sono state ieri, Martedì a Civitavecchia. Nel ritorno Suor Teresa mi ha espresso il desiderio di rivederla purché non fosse contraria la Madre, io l’ho assicurata che lei non aveva niente in contrario, perciò Lei ritornerà nel suo ritorno. Ora Le scrivo un poco in fretta perché altrimenti la mia lettera non Le arriva neppure domani. I miei fratelli stanno tutti bene e la cucina (…) è abbastanza buona. Suor Giuseppina mi perseguita con le uova e il povero Padre è stato costretto ad ingoiarsele per non farla disperare. Le sarei grato per Joseph (del …) se potesse comprare quei fazzoletti di colore (ma grandi) forse nella (…) a Nocera (o al mercato) . Il mio viaggio a Capodacqua fu di gran piacere alle figliuole ma inutile per il resto, perché il curato non avvisò il popolo dell’occasione di confessione. Suor Concezione e suor Teresa ammazzarono per la seconda volta quel povero gallo, che fu squisito. Oggi in Collegio ho molti esami: verranno con me i due nuovi giovani, miei amici. Cerchi di non avere dolori di testa; stia bene riparata dal freddo mi raccomando abbia grande cura della sua salute, perché (…) spirituale ne è tanto tanto. Benedicendola di cuore, i miei più vivi saluti e benedizioni alle buone consorelle e alle care bambine. Presto a rivederci. Dev.mo P. Lorenzo Cristian. A proposito la Signora Zita Astuto ha avuto una bella figliuoletta le mandi gli auguri all’indirizzo della Signora Astuto via Gioacchino Belli 60 (Prati) Roma.


M. T. S. Marinella, 11 Aprile ‘28 Rev.ma Madre, Ricevo ora la sua lettera espressa (ore 11 a. m. del 14) e Le rispondo subito; la proposta è bella, ma… non siamo assolutamente in grado di poter pensare. Mi sembra chiaramente che per il momento non ci dobbiamo toppo esporre. Eppoi! E come facciamo con la nostra casa di S. Marinella? Riguardo al P. Generale vedo chiaramente anche l’importunità di fargli questa proposta: certissimo che non ha disponibile, che non può, che non vuole trattare di acquisti per il momento a causa della costruzione di S. Martino. Per il momento anche non si hanno persone disponibili. No, no francamente, quantunque la proposta sia tanto bella, pure non mi sembra per il momento attuabile. Perciò ringraziando immensamente il Vescovo e dicendogli che io scriverò personalmente su questi affari, faccia capire che non è malavoglia ma che è necessità la causa della (…) . Le suore la salutano tanto ed oggi le scriveranno insieme alle bambine. I miei più cari saluti e benedizioni a tutte. P. Lorenzo Saluti ed ossequi al Lei e alle Suore dev.mo Fra Ludovico, Generale futuro dei Padri Carmelitani O. C. Franz è al lavoro. La lettera spedita ore 2 del 14 Aprile.


M. T. S. Marinella, 14 Aprile 1928 Reverenda e buona Madre, Fra una mezz’ora il nostro buon Vescovo si parte da casa nostra e se ne va in parrocchia a fare il pranzetto di saluto e poi… addio a S. Marinella. Poverino, in questi giorni specialmente ha sofferto fortemente della sua malattia: ieri sera era proprio sfinito. Lunedì andrà a parlare (a Roma) dal nostro P. Generale, perché vorrebbe entrare da noi per le Missioni. Lasciamo fare la Provvidenza che tutto dispone secondo il suo beneplacito. Qui niente di nuovo: le suore godono tutte una (…) salute, come anche le bambine; anche (…) ultima venuta ha già un buon colore e sembra che sia contenta. Da Roma abbiamo avuto notizie riguardo la sua malattia che non ha nulla di contagioso e da questo lato può stare tranquilla; ieri sono andato a Roma per parlare col nostro Generale; primo riguardo al Vescovo, secondo riguardo ai nostri giovani, egli è pronto a riceverli, purché la Sua Curia generalizia non sia contraria: in questi giorni si terrà seduta, che speriamo conduca ad una buona soluzione. Franz e (…) sono bene disposti per entrare in Noviziato. Il Padre Grammatico partirà Giovedì per… Spaccaforno dove andrà per predicare in occasione d’un centenario di un Carmelitano là sepolto (Stradella) e così molto probabilmente avrà l’occasione di parlare con Msg. Vizzini ed insinuare qualche buon pensiero riguardo le Suore. Se il prezzo di fitto non sarà troppo alto, vi è forse una probabilità che i nostri padri prendano il villino di (…) : sarebbe il principio di un grande riavvicinamento. Per il nostro villino, dove noi siamo presentemente ho dovuto contrattare ancora per un mese e con molto stento ho potuto ottenerlo a Lire 400 – pazienza dunque fino alla fine di Maggio: per Giugno poi dovremo aver sistemato i nostri giovani e poi lasciamo tutto alla Provvidenza. come vede i conti più facile cerco di arrangiarli io stesso, meglio che si può, il più difficile lo lascio al Signore. ….. Monsignore è partito dal nostro villino proprio ora: è venuto il carrettino con l’asinello del Parroco, e così ci ha lasciato. Mi ha fatto però compassione: esteriormente non ha dato nulla a vedere ma son sicuro che interiormente ha sofferto molto lasciando la sua cameretta. Credo di aver esaurito il mio repertorio di notizie: ed ora aspetto con ansia le sue. La sua cartolina mi fa sospettare che lei abbia avuto forse qualche paura per qualche incidente, speriamo di no. Suor Rosaria da una parte è contenta che ora Suor Maddalena cucina per lei: perché la poverina era sempre angustiata nel pensiero che la sua cucina era causa dei malesseri che Lei ha sofferto in questi ultimi tempi: non avendo la stessa suora che un solo paio di scarpe, qui incluso la misura del suo piede con la preghiera di ricordarsi di lei. Come è andato con Suor Mercede? Non si è intesa male nel treno? Le piace il paese? Sono sicuro che con suor Maddalena potrà riuscire bene. Spero che avrà trovato tutte le buone figliuole in vero spirito di carità ed in buona salute. Le incoraggi molto a proseguire nel bene a conoscere le necessità della popolazione, a corrispondere ai buoni desideri di essa, a lavorare per l’ingrandimento del regno di Dio nelle anime. Ebbene augurandoLe una buona riuscita nella sua opera in Nocera, La prego di aver cura della sua salute di non strapazzarsi troppo: si ricordi per la saccarina: poi per (…) di fiori, possibilmente delle piante di gerani.


M. T. Roma, 16 Aprile 1928 M. R. Madre, Eccomi a Roma nella mia cameretta pensando che ancora piove e che il sole ancora non si fa vedere. Tutto è oscuro: il villino Susi non può essere affittato, ma solamente venduto. Ora il R.mo P. Generale non ha nessuna intenzione di acquistare, perché ha grandi pesi sulle sue spalle e così anche questo progetto è svanito. Del resto con la fede in Dio dobbiamo concludere che non era la volontà di Lassù: non ci rimane che inchinare il capo e dimostrare in pratica di voler darsi in quel completo abbandono in Dio, secondo lo spirito di S. Teresina. Data l’impossibilità dalla parte del generale di fare nuovi acquisti, che giova di parlargli di Nocera? E riguardo alla proposta: come potrebbe Lei mai sopportare un clima così rigido come quello di Nocera? Quantunque la proposta sia molto bella, non mi sembra di essere noi così forti di abbracciare una tale impresa – e per il momento bisogna abbandonarla. Lo faccia bene capire al Vescovo, a cui scriverò domani; dimostri a S. E. che non è cattiva voglia, ma impossibilità. Alle 11 viene il nostro Vescovo (…) a parlare con il nostro Generale… vediamo che ne vien fuori. Dopo molto entusiasmo il nostro generale cambia tanto facilmente, che mi fa sempre temere. Viviamo dunque ancora in questa incertezza. Sia fatta la volontà di Dio e che Do mi dia forza a sostenere questa Croce, che io so tanto bene predicare agli altri. Avrei ancora qualche altra cosa d’insignificante d’aggiungere, ma desidero che questa lettera parta presto, perché ho paura di dover interrompere per altre cose e allora Dio sa quando riceverebbe la lettera. Faccia pregare molto le orfanelle e le suore. A Lei, alle Suore e alle orfanelle la mia benedizione. Abbi cura molto della sua salute. Preghi per me perché sappia portare la Croce senza mormorare. SalutandoLa di cuore in nomine Domine Suo dev.mo P. Lorenzo.


M. T. S. Marinella, 17 Aprile 1928 M. R. Madre, Mi è arrivata la sua cara lettera del 15 e non so come dirLe. Mi rattrista il pensiero di non poter assolutamente venire: non vi è nulla di nuovo, anzi tutto procede regolarmente; s’immagini che io ho tenuto anche oggi alle 4 un’altra conferenza alle Suore, ma vedo la necessità di non lasciare questo benedetto paese; la mia presenza è necessaria, la domenica è piena ora di giovani che giuocano al football fino ad ora tarda. Non posso avere altri Padri che mi tengono il posto, perché è ricominciata la scuola e nell’ultima sessione tenuta del collegio dei professori si volle insistere sulla necessità di non perdere assolutamente le ore di scuola. L’unico che avrebbe potuto era il P. Grammatico: però egli domani parte a Spaccaforno. Perciò la prudenza mi dice di non lasciare le due comunità; la situazione nostra è alquanto ancora pericolosa: creda, che la presenza dei due nostri buoni giovani – dopo tutti questi fatti lamentevoli – è per me un continuo martirio, non per la loro condotta che sono tanto buoni e più affezionati da quando è partito il Vescovo, ma per le possibili dicerie e malignità che possono sorgere. Faccia questo gran sacrifizio di fare per questa volta tutto sola, con calma, con parole buone e d’affetto. Certo le povere figliuole, sole, senza quella continua guida, naturalmente, mancheranno molto… ma madre mia, dica lei, ora una buona parola. Io cercherò di venire una volta, più tardi, quando un po’ di luce verrà a rompere queste tenebre che ancora avvolgono il mio povero cuore. Riguardo poi ai Bagni, io avevo già scritto la lettera inclusa per S. E. il Vescovo di Nocera, quando mi è venuta in mente una nuova idea che voglio brevemente accennare, ma che prego di non dirlo ad altre Suore, ad eccezione, se crede, per Suor Maddalena, ma è una pura idea, che per realizzare chi sa quanto ci vorrà. Vendere la casa già costruita ai nostri Padri e costruire per le Suore presso la Chiesa un’altra casetta per una decina di bambine e per 3 o 4 suore e fare della casa di S. Marinella, una casa di villeggiatura, ed intanto pensare a trasportare il resto ai Bagni di Nocera. Ma capirà per pensare a questo ci vuole del tempo e così far maturare le cose. In un batter d’occhio non possiamo fare tutto: è umanamente impossibile. Allora io proporrei un'altra cosa (tra la prima pagina e questa seconda vi è passata una notte e queste parole le scrivo nel mio Coll. di S. Alberto) . Quando Lei è ritornata io potrei scappare a Nocera p. e. nei primi del mese di Maggio, in giorni quando posso avere chi mi sostituisce e lei fosse in casa. Così potrei studiare più calmo e tranquillo la questione. Per il momento Lei si dovrebbe far dare tutto un prospetto generale, possibilmente anche a fotografie (o cartoline) di questo posto, condizioni di pagamento etc, etc. Intanto si potrebbe indagare se le Banche fossero favorevoli e poi (allora solo) tentare. Non vedo altra via: dal nostro Generale è proprio inutile incominciare la questione. Lei perciò dia la lettera al Vescovo ma oralmente Gli potrà spiegare questo mio desiderio di vedere le condizioni e potrà dire come io assolutamente in questi giorni sono impedito di andare a Nocera, ma che appena libero farò una scappatina. Il viaggio di ritorno per Roma ne sono sicuro non sarà così difficile, perché a Roma l’aspetto io e verrò io aiutarla alla stazione: una suora potrebbe accompagnarla fino a Foligno p. e. per aiutarla nei primi momenti nel treno e poi nella bambina avrebbe una compagnia grata. Sarebbe imprudenza lasciare la casa ora senza sacerdote, madre mia, con i tempi che corrono. Benedicendo tutti di cuore e Lei specialmente. Mi creda suo


P. Lorenzo N. B. Il P. Generale parte fine del mese di aprile per l’America e chi sa quando ritornerà.


Nocera 18 – 4 – ‘928 Mio Rev. Padre Appena ritornata da Capodacqua verso le otto di mattino dopo due giorni, leggo la sua cara lettera e quelle delle figlie, nella sua vedo la notizia il peso grande che l’opprime… la stanzetta oscura senza sole!... No caro Padre il sole c’è sempre attorno a Lei, lo vedo si ma …. Gesù carico della croce non era sempre Lui il Sole Divino eclissato ma sino al colmo dopo la Sua gloria che comunica anche quaggiù a coloro che lo seguono per la penosa via del Calvario non avrà più limite estenderà fino all’eternità si perderà nell’Immenso!... Coraggio mio Carissimo Padre, non è solo… Gesù era confortato dalla Sua S. S. Madre, dalle pie donne durante il penoso viaggio, non è solo… siamo sempre intimamente uniti al nostro Gesù vivente la preghiera è il dolce (…) che ci ha unito, viviamo abbandonati come pargoli nel seno del più amante dei padri, in Colui che si è fatto morire per dar a noi la Sua Vita Divina e che ripete tutti i giorni questo miracolo prodigioso del suo Immenso amore per noi! Oh Padre ma la mia penna scrive (…) perché non avrei voluto prolungarmi tanto su questo argomento, non ha proprio bisogno di sentire o meglio leggere i miei poveri sentimenti, Ella che tocca ogni giorno il Cielo, Ella che rappresenta sull’altare la Vittima immolata! ma saprà compatirmi, ho il Cuore pieno …dell’immenso, a chi se non a Lei affido i tesori immensi, le gioie infinite che mi regala lo Sposo Divino, non guarda la mia miseria, ma che ha estremo bisogno di Lui che sa e può arricchirla, per dispensarne alle figlie alla grande immensa famiglia che assieme al caro Padre devono sostenerci il grande ma dolce peso? Ma sembra oggi (…) posso liberarmi da questi argomenti perché vorrei (…) altri argomenti più importanti. A Capodacqua ho trascorso due giorni, il primo arrivai con la pioggia, lunedì, e perciò bagnata perché la vettura era aperta e niente avevamo per coprirci perché non si prevedeva tanta pioggia. L’umidità per me è sempre fastidiosa, soffrì tutta la giornata il mio solito violento mal di testa, non sapevo come liberarmene dovendo parlare col Dottore ecc., le ragazze tutte in festa pronte per recitare… ma io faccio finire così le feste. Parlai al Dottore così come ero, esposi le condizioni di salute di Suor Concezione la quale ha sofferto dolori reumatici per parecchi giorni da non potersi muovere, Suor Teresa oltre ai reumi alle mole sino ai piedi tutta sofferente, digerisce male ecc, il dottore non poté negare che l’umidità della casa è causa di tutto il malessere che soffrono le suore, e aggiunsi che non intendiamo più far ritornare le Suore pel prossimo anno, cioè quando si riaprirà l’asilo, se non offrono un alloggio più discreto, e di avvertirne di ciò al Comitato farci sapere al più presto le loro intenzioni dovendo noi disporre il collocamento delle Suore per accettare altre imprese che ci vengono offerte. Immagini le proteste del buon Dottore, di questo giovane ammirabile per lo spirito cristiano che dimostra al popolo superando o meglio supplisce al Parroco…. faranno di tutto, domande al Sindaco per un locale che è in fabbrica e che vogliono vendere (la famiglia Fabrizzi) molto adatto (…) e tutto, o altri progetti che fa il popolo offrendo ciascuno delle offerte generose, cioè lavorando per la costruzione dell’asilo gratis, ciascuno offre £ 1000 di lavoro, chi più chi meno, se acquistando coll’aiuto del Sindaco un pezzo di terreno che è del Governo e che dovrebbero ottenere gratis, questa sarebbe la miglior cosa, ma vediamo cosa faranno. Ieri andai dal Vescovo a Foligno, non le descrivo le accoglienze molto gentili e cordiali, mi presento il Rev.mo Can. Pierantoni, entrando nell’argomento dopo averlo ringraziato anche a nome Suo, manifestai il mio progetto per la salute delle Suore che ho trovato sofferenti specialmente la penseremo piuttosto di aiutare “Non è solo la cosa ma non hanno alimento spirituale, mi domandò con chi si confessano dal Parroco risposi, ma parlerà al Can. Pierantoni, il quale è un degno sacerdote confessa qui una numerosa comunità di suore, non fa mancare conferenze, tutto, sono molto contente, così anche loro possono andare da questo Sacerdote, d’altronde viene ogni tanto nella loro residenza, o penserà diversamente. Non confessarci dal Parroco se l’avrà a male rispose Suor Concezione, ma non pensate a questo se lo dico io ripigliò il Vescovo. Ho sentito da diverse persone che il Parroco al più presto lo cambieranno quindi speriamo che anche questa faccenda si accomodi, che dirle del popolo per rispetto delle Suore non lo mandano (…) non lo possono più


sentire… lui lascia molto a desiderare un popolo d’oro. Stamane li ho salutati, ma ho dovuto promettere che domenica prossima ci sarò la loro festa solenne di S. Domenico, la prima Comunione di diversi bambini il teatrino ecc, ecc di ritornare si contentano anche nel pomeriggio se non è possibile di mattina essendoci qui l’inaugurazione dell’Ospedale, intanto attendo una sua risposta. Se trovando un Padre potrà Ella venire, anche la settimana entrande, se non può Venerdì prossimo, così troverà il Vescovo come le accennai, ed insisto perché venga a vedere la bella proposta. Le sembra ardua, lo comprendo per mille cose….ma di presenza sentirà il Vescovo che le spiana tante difficoltà che io gli ho manifestato, ma lui trova sempre come rimediare di fronte al grande favoloso acquisto, già abbiamo vacche che ci danno latte, anche ai nocerini, e quindi che introiti, il terreno coltivato dalle contadine, vocazioni che troveremmo facilmente lui dice che sanno lavorare bene la terra, perché sono così educate, badano al bestiame a tutti questi lavori, o se occorrono dippiù del personale nostro, se ne trovano tante, e sempre buone donne, non sono gli uomini, lì che fanno tal genere di lavori, anche questa dice il Vescovo è una grande convenienza. Ci sarebbe il grande introito della Sorgente dell’acqua tanto conosciuto, e questo un altro potente mezzo, la Villeggiatura di tanti romani, esteri che pagano molto bene, specialmente inglesi e americani. La coltivazione delle terre produrrebbe non solo il mantenimento della Comunità ma di tutti i forestieri e ce ne sarebbe anche da vendere ai nocerini, galline in gran numero, uova per tutti, capre, agnellini per mangiare ma che dirle Padre, qui c’è una scena che attende proprio da Lei per decidere malgrado l’impossibilità che ho dimostrato, il Vescovo mi ripete il Can. Mari, non vuole, che vengano i frati, questi non sarebbero così utili al paese, come la nostra nella e giovane Istituzione composta di donne e uomini, che sarebbe lui dice un grande onore, un grande acquisto per Nocera sarebbe una cosa proprio sua! Venga presto piuttosto, anche la settimana entrande, così troverà il Vescovo e andremo a vedere il vastissimo e incantevole luogo, mi dice per me come sopporterei il clima, ma non uscirei per la chiesa, essendo in Casa, userei stufe… e coperta bene riscaldata dal loro affetto. Ella certo dovrebbe star con noi?! il noviziato missionario si comincerebbe qui che c’è posto abbastanza per tutte e per tutti, e senza lingue che calunniano e mordono ma con il Vescovo tutto nostro, e il popolo mi dice molto buono, sarebbe felice avere simile Istituzione! Ma parlare da lontano per dire poco vede quanta carta occorre, che letterina, e sono rimasta senza dire ciò che avrei voluto ci vuole proprio la presenza per discutere simile affare. Anche in comunità in questi giorni c’è un'altra vita, Suor Mercede è contentona, aspetto oggi il Commissario per fare il contratto per l’Ospedale, Suor Giuseppina l’ho lasciata a Capodacqua, per non far perdere la retta di questo mese, intanto qui vedremo come si può accomodare, mi sembra tanto male per il Comitato di Capodacqua, era tanto contento il Vescovo di saperle in tre suore, non ho detto niente a nessuno sinora, vedremo. Non dimentichi di portare la Veste Sua, il libro delle litanie cioè quello verde, regina coeli, canti di adorazioni, scritti dal P. (…) della Madonna, quel piccolo libro grigio, ciò che può e sa trovare se non le da fastidio. Margherita mi dice che non vuol più pregare per le sue intenzioni perché ha pregato per la casa maschile e già l’ha fondato, vuol fondare e santificare il mondo, e qui non si vede, così non prega più se non viene (…)


M.T Paris 27. V. 28 Ma révérende Mère, Di ritorno dall’indimenticabile visita fatta questa mattina a Lisieux, eccomi a Parigi stanco, stanchissimo. Non ho trovato né l’amico francese partito sabato, né quella casa des servante de S.te Thèrese. Sembra che più non esiste. Se mi sarà possibile voglio essere a Santa Marinella mercoledì mattina col treno che arriva alle 5.40 e così dico la Messa. Saluti e benedizioni. P. Lorenzo


S. Marinella 25 – 5 – 29 Carissimo Padre, Ieri sera venne il nostro Parroco per riferirmi che il Vescovo di Civitavecchia l’ha assicurato d’aver scritto al Cardinale Pompili un ottima relazione riguardo la nostra Istituzione mi ha riferito le stesse parole di lode e di ammirazione perché tutto trovò ottimo degno di lode, forse Lei saprà tutto dal Vicario . Domani verrà in pellegrinaggio il Curato seguito da non poche persone e il Vescovo, è desiderio del Parroco di trovare a Lei in S. Pietro verso le dieci se le è possibile dove ci sarà il pellegrinaggio così avrà occasione di ringraziare personalmente il Vescovo e si risparmierà una gita a Civitavecchia. Scrivo in fretta perché ieri non mi fu possibile ebbi un giorno di gran sofferenze, ora sono le cinque di mattino e mi affretto per far partire la presente essendo ciò desiderio del Parroco per avvertirla sul riguardo. Come sta la nostra piccola Eliana? come mi afflisse simile improvista relazione del dottore sarà stata per lei… una pazienza Padre tutto è da Dio voluto. Sia fatta la Volontà Sua! Suor Concezione se la presente arriva in tempo potrebbe rimanere ora che tutto si deve sistemare, del resto lei saprà più di me essendo sul luogo saprà il da fare. P. Vassallo appena celebra la S. Messa un po’ più presto degli altri giorni l’attende il Parroco a S. Marinella per aiutarlo per le confessioni. Assieme alle figliuole bacio la S. destra, alla nostra cara Eliana mille cose e alle figliuole. Sua sempre in G. C. Suor M. Crocifissa


S. Marinella 9 – Agosto 1929 Come sta?!.... abbiamo trascorso la prima notte… del Giovedì santo … ieri sera tutte le figlie spontaneamente mi seguirono dopo cena ai piedi del Tabernacolo l’unico conforto che ci è rimasto! Preghiamo… e speriamo che questa durissima prova ci sia apportatrice di nuove e grandi benedizioni Celesti per il maggior incremento di questa istituzione che in questo momento sembra distrutta!... Sono sola… in compagnia dell’Addolorata rimasta priva del suo S. S. Figlio visita i luoghi dove ha sofferto e le sono vivisissimi gli strazi… i dolori… tutto è amaro la vita è spezzata! Oh Vergine Addolorata dateci forza e luce per soffrire come soffristi Tu!... Padre carissimo ma vedo che la penna mi tradisce scrive ciò che vorrei simulare… Ora comprendo chiaramente perché la Vergine S. S. ai piedi della Croce era rimasta impietrita senza lacrime… quando i dolori sono profondi… intimi… si diviene sinanche insensati! Coraggio Padre mio caro e buono, confidiamo sempre, adoriamo, baciamo la Croce bagnata col Sangue di una Vittima S. S. versiamo anche il nostro, trasformiamoci sulla Croce con la Vittima Divina, e con Lui certo saremo gloriosi, la gloria che sarà eterna e che nessuno potrà toglierci. Si caro Padre come le sono state preannunziate le lotte, la passione così la Divina Bontà, le predice la risurrezione, proprio Lei che soffre risorgerà, avrà delle grandi consolazioni!... Ieri volevo dire… tante cose per (…) ma anche questo è stata permissione voluta da Dio per gustare solo dolore, assenzio! Come ha trascorso la notte del Giovedì santo!... Il Sacerdote è venuto alle sei precise, la Comunità aveva già fattola meditazione anticipando così mezz’ ora per non dar fastidio al Sacerdote di aspettare, ho fatto suonare la Messa così son venute le Suore ecc. solo son rimaste diverse volevano confessarsi… Per non privarmi della Messa farà di tutto per la festa dell’Assunta di celebrare da noi ha detto quel Sacerdote, ma vediamo ora chi si interessa per le domeniche, certo verrà il Parroco in questi giorni, intanto noi stiamo togliendo le cose nostre dalla chiesa, faccio dormire nel Suo Villino in una stanzetta due aspiranti e Suor Mercede. Stamattina sono aumentati 48 ragazzi alla Colonia, ringraziamo la Provvidenza, ieri il Can. Corona era disperato avevano perduti due bambini, ma li avranno ritrovati tardi. Ricordi di far spedire al più presto un sacco di zucchero, la pasta diversi quintali, per minestra, minestrone e spaghetti e spaghettini – se è possibile con urgenza un po’ di formaggio per gratuggia e per mangiare se i prezzi sono convenienti, se domandano 12 – 14 – 16 il chilo qui si trova pure con questi prezzi e si evita viaggio e tutto il resto, del resto ora saranno pochi giorni e arriverà quello che abbiamo ordinato. Mentre scrivo parla il Can. Corona per ripeterci il numero dei bambini aumentati, e i due che hanno ritrovato alla stazione perché volevano partire sono già partiti. Dove ha comprato il campanello del nostro cancello desidera sapere il Can. Corrona, sarà roba di Adamo ed Eva ha pensato… glielo dirà se abbiamo 4 soldi per farne qualche altro un più moderno, ci assicura che tutto va bene per il mangiare, io però non mancherò di mandare le Suore per il pranzo specialmente così evitiamo contrasti noiosi. La mia malattia in questi giorni certo è fuori l’ordinario, e quindi non credo farmi visitare il Medico Eucaristico non permetterà certo il colmo da non potersi superare, intanto aspettiamo la risposta di quel Sacerdote. Come stanno le nostre figliuole non scrivo direttamente del resto lei può informarle sul conto nostro. Termino per impostarla, mi scriva spesso così vediamo i suoi scritti almeno!... Mi benedica assieme alle Suore professe, Novizie, Aspiranti, piccole tutte tutte le sono attorno col cuore e le dicono mille cose di stima filiale Sua sempre nel Signore Suor M. Crocifissa


M. T. Roma, 9 Agosto 1929 Rev.da Madre Ho fatto spedire oggi lo zucchero: spero arrivi Lunedì. È di 1° qualità. Qui si fa la vita di (…) : sono molto tranquillo. Ponete tutte le vostre pene in Dio che è più potente di tutte le creature. Chi può sapere i grandi misteri della Provvidenza? Benedicendo tutte e grandi e piccole. Suo sempre P. Lorenzo.


M. T. Roma, 19 Agosto ‘29 Mia buona Madre, In questo giorno tanto caro alla Madre di Dio penso alla cara comunità che ho lasciato nella brama della Divina Provvidenza. veramente da qui si vedrà che la riuscita di quest’Ordine non è né cosa mia né cosa sua, ma della Divina Volontà ­ perché se piacerà a Dio tutto si risolverà – altrimenti di uovo nella lotta. Sono andato ieri mattina dal Cardinale che mi ha accolto affabilmente, ma che giustamente ha messo le cose a posto si tratta di questo: o il Generale accetta il convento, o io mi faccio fare dalla Congr. dei Religiosi un permesso speciale – appena io non ci posso più stare, perché vicino a Roma non si può permettere un domicilio fuori di convento senza un permesso dalla Congr. Del resto devo convenire che i nostri Padri hanno torto e che se volessero potrebbero aiutarmi. Se loro non vogliono formare il convento, sarei obbligato di domandare l’esclaustrazione con tutte le conseguenze specialmente quella di lasciare l’abito religioso: sarebbe duro durissimo per me, ma che dovrei fare? Non rimarrebbe altra via! altra via per non abbandonarvi. Il Cardinale fa indagini sopra la fondazione in Sicilia e esigerà una lista di Documenti, (e scriverà anche a Vizzini? chi sa?) . In tutti i casi è questo il tempo della soluzione siamo proprio in mano di Dio: Dio ci protegga. Ho creduto prudente di non andare a S. Marinella prima di Lunedì per lasciare libero corso e sfogo a tutti gli effetti che vuole il Cardinale: anche loro dovranno avere molta pazienza; è il grande momento della prova. Del resto questa situazione critica deve portare necessariamente ad una conclusione. Pazienza e pazienza! Domani Sabato arriva mia sorella che dovrà suonare per un concerto in S. Marinella: se ha la bontà di darle un lettino, arriverà (nel giorno in cui suona) un po’ tardi la sera, ma abbiamo con Lei anche un po’ di pazienza: potrebbe dormire anche nel villinetto o come meglio crede: poi un boccone di pane e così godrà lei per me. Se il Cardinale esige da Lei una lista di Documenti, me lo faccia sapere subito. Ci potremo raccomandare a suo fratello per avere qualche aiuto dalla parte dell’Arcivescovo di Siracusa! Ma aspettiamo! E prudenza! Oggi avranno avuto la S. Messa un po’ presto, speriamo! Povere Suore mie: ho cercato di parlare col Cardinale su questo punto: mi ha risposto brevemente: a questo ci ho pensato, hanno la S. Messa e questo basta. Ho creduto non insistere. Del resto mi ha trattato gentilmente e mi ha di nuovo assicurato che non ha avuto mai l’intenzione di nuocere né a me né alle suore… solamente il non avere un documento scritto! Ma che devo fare? Io ne ho fatti tanti! Coraggio, Madre mia e ogni tanto faccia la sua scappatina a Roma per la S. Comunione. Benedico Lei e le care buone Suore e tutte le mie piccine di tutto cuore. Suo sempre P. Lorenzo


23 – 11 – 29 Reverendissimo P. Generale L’Eminentissimo Cardinale Boggiani avendoci data la ferma speranza di poter avere il Santissimo nella Casa di S. Marinella la sottoscritta prega umilmente la Paternità Vostra reverendissima di voler loro concedere il Rev. do Padre Lorenzo per la ufficiatura della cappella interna essendo esse molto lontane dal paese. Questo naturalmente con l’approvazione di S. E. il nostro Cardinale. In questo modo V. Paternità Rev. leverebbe un grande peso alle nostre povere anime che hanno bisogno del cibo spirituale. Sperando che V. Paternità non vorrà ricusare a queste povere consorelle del Carmine questo grande favore baciamo umilmente la S. Destra. Devot.ma in Cristo Suor Maria Crocifissa.


Roma, 28. IV. ‘931 Sacro Cuore di Gesù, dateci il vostro Spirito: noi confidiamo in Voi! Rev.ma M. Generale, Alla Sua cartolina di saluto che mi giungeva come un richiamo e mi ripeteva l’invito – non ho risposto subito perché desideravo proprio fare una volata a Santa Marinella: e mi ripromettevo giorno per giorno poter … impennare le ali. Ma vedo che i giorni vanno e vanno, ed io son qui sempre legato, nella impossibilità di muovermi. Ciò non vuol dire ch’io rinunzi alla speranza e al desiderio che sento vivissimo di un giorno di quiete in codesta ameno e tranquilla oasi alla riva incantata del mare! Ma quando sarà quel giorno? Speriamo un pò più in là. Confido che la salute di V. M. Rev.ma si sarà meglio ristabilita a quest’ora: e non so dirle con quanta fede con quanto religioso affetto gliela imploro dal Signore, pensando quanto sia preziosa la sua presenza la sua parola il suo indirizzo all’Istituto che è ricco, si, di belle energie; ma si trova finora ai suoi primi sviluppi. Il suo avvenire – dopo l’intervento della grazia di Dio – dipenderà in gran parte da una buona impostazione, da quello spirito di fervore di zelo di abnegazione – soprattutto di carità e di sacrificio – che non si attinge dai libri e da elaborate (…) – ma dal divino influsso dello Spirito del Signore e dalla voce e dall’esempio vivente dei Superiori Fondatori. A questi – è certo – il Signore comunica il suo Spirito: e le sorregge e li guida in quelle opere che essendo Sue ne affida lo svolgimento al loro zelo e alle loro attività. E che il Signore sia con Lei, mia buona Madre, Ella non può dubitarne pensando al lavoro già compiuto, e soprattutto alle prove e alle lotte che Ella ha dovuto sostenere. Proprio queste anzi sono un contrassegno sicuro del divino intervento e però un fermo appoggio alle sue speranze. Che il Divin Cuore dunque la benedica e la conforti al suo grande lavoro: glielo imploro cordialmente e ogni giorno nel Divin Sacrifizio. Gradirò – a suo comodo – una riga che mi porti sue liete notizie. Mi porga p. cortesia un memore saluto a codeste buone Figliuole e mi raccomandi alle loro orazioni. Reverenti ossequi al venerato Padre Lorenzo. In Corde Jesu Osseq.mo P. Chiesa


Roma 6 – 5 – 31 Carissimo Padre Alla stazione di Termini ho trovato due automobili, uno per me e Suor Maddalena guidato dal Sig. (…) molto amico del P. Iaccarini mi parlò della grandiosa costruzione di S. Martino dei Monti. Ramboldi col suo piccolo automobile andammo a Tor Sapienza, il posto è bellissimo la chiesetta graziosa, il Curato tanto gentile. Desidera da me un biglietto dove io manifesto il piacere di fondare una Casa in quel luogo e le opere che noi assumiamo per il bene del prossimo. Lui tale dichiarazione la presterà al Cardinale della Parrocchia per averne il consenso. Ho risposto che anche noi dipendiamo dal nostro cardinale il quale non approverà questo progetto se la costruzione della casa dovrà essere a carico nostro. Abbiamo concluso che Lei venerdì prossimo se verrà costà verso le 11 l’attende il Fornitore e assieme risolveranno l’affare. Non mi prolungo su questo riguardo lei sentirà e farà ciò che crede prudente. Non occorrono maestre diplomate, purché siano suore abili e sapranno cattivarsi l’affetto del popolo molto buono e desiderosissimo di suore, disposti tutti a pagare la retta mensile che si stabilirà, oltre i regali perché sono molto generosi. Nella chiesa c’è la statua della piccola nostra S. Teresina, l’ho pregata e a Lei ho affidato l’affare. Spero che la presente la trovi bene, mi sembra in questo momento vederla con forte mal di capo e con aumento di catarro al petto, come mi son pentita d’essermi decisa a partire con questo pensiero, spero che le buone figliuole penseranno a metterle qualche borsa calda sul petto e quel cotone le farà bene, si usa tutti i riguardi per carità e non mi faccia pensare cose che mi addolorano. Mentre scrivo piove, più tardi saprò il risultato dell’analisi, sono un po’ stanca, il viaggio è durato 4 ore treno e automobili, dal risultato dell’analisi dipende la mia partenza per la Sicilia. È ritornata Suor Maddalena ora stesso dalla Clinica. Il dottore è rimasto contento del risultato c’è il 20 per mille di zucchero e tracce di acetone, così posso domani intraprendere il lungo viaggio, seguitando le inezioni domani, e a Catania il dottore raccomanda di ripetere l’analisi, se avrò bisogno di lui gli manderemo un aeroplano. Domani prima di partire se avrà tempo Suor Maddalena andrà dal sarto per la sua veste ma io penso che è meglio andare lei stesso e provarla così se ci sono difetti può correggerli sul luogo. Le raccomando di far mettere il (…) nella vita. Nel Santo Sacrifizio e nella cara funzione Mariana mi tenga presente, mi benedica assieme alla mia assistente. Sempre nel Signore Suor M. Crocifissa Stamane è morto il Cardinale Pompili. Requiem Deo gratias! Desidero trovare sue notizie a Catania (…) – Presso il Preside dell’Università.


Roma 7 – 5 – 31 Rev.mo Padre Mi sono riposata abbastanza, sono in condizioni di seguitare il viaggio, partirò alle due p. come avevamo stabilito. Qui c’è la suola che ho comprato. Mi faccia trovare sue notizie, spero che la presente la troverà bene si usi i necessari riguardi per il raffreddore. A tutti il mio affetto, mi benedica la Madre.


Catania 12 – 5 – 31 Rev. Padre Ieri finalmente ho letto la sua lettera ove apprendo diverse notizie della vita di comunità. Stamane come mi scrive sarà a Roma così parlerà a Ramboldi per l’affare di Torre Sapienza che non vorrei ad ogni costo far sfuggire si bella occasione. Ieri sono stata al Carmine ho parlato con un Padre che mi ha subito riconosciuta mentre io di lui non mi ricordavo, sembra che sia interessato per volerci vicino se non è possibile in questa città per la difficoltà della casa, in un paese molto vicino a Cibali, parlerà lui stesso al Curato di la, al ritorno da Modica mi darà la risposta, speriamo che sia veramente interessato con i fatti non a parole! Mio fratello avrebbe tanto piacere di stabilire poi una comunità, in questi giorni lui stesso andrà dal sudetto Padre al Carmine per sentire se veramente s’interessa con i fatti, così al ritorno qui troverò una speranza sicura o viceversa se non è possibile non si ci pensi più. Mio fratello mi ha fatto il progetto per far presto di prendere una Casa in affitto e ottenere bambine dell’O. M. Infanzia, qui lui mi dice è il mio ambiente e posso lavorare sicuro, l’O. M. Im. richiede locali vasti e adatti e a pigione non è facile pagare ma intanto lui lavora, ripeto al ritorno saprò qualche cosa definitiva. In questi giorni dopo l’analisi ieri sera, risulta un po’ d’aumento, di fronte allo strapazzo straordinario non è troppo ma intanto io per evitare altre preoccupazioni, oggi col treno delle 3.50 parto per Noto, e sentirò anche li mi fermerò pochi giorni per andare a Modica. Ecco i miei progetti e risultati di questa prima visita Missionaria! S. Giuseppe, petrolio, insulina e così coraggio con questa forte protezione spero riuscire con l’aiuto divino ad organizzare qualche cosa. Volevo scrivere alle mie buone e care figlie e bimbe affettuose, ma ora sono un po’ stanca, mi preparo per la partenza e quindi mi risparmio le poche forze pel momento accettino queste poche parole, e tutto il mio affetto. Suor Maddalena brontola perché l’avverto improvvisamente per la partenza e tutta affaccendata attorno alla valigia, libretto ferroviario… . Mi benedica e mi ricordi sempre nel S. Sacrifizio assieme a Suor Maddalena, i miei cari ricambiano i saluti, e mia cognata la prega di far presto il suo affare. Scriverò da Noto, dopo aver teneramente baciato… il caro Ven. Vizzini! Suor M. Crocifissa


S. Marinella 5 Giugno 1931 Reverenda Madre, È il primo Venerdì del mese ed ho avuto parecchia gente nella mia Chiesetta, ho tenuto una conferenza alle Suore ed ora mi accingo a scriverle queste poche righe. Spero che finalmente Lei abbia ottenuto il sospirato consenso del Vescovo: e così il mio spirito sarà calmo, perché mi dispiacerebbe sommamente se si dovesse chiudere questa casa. Qui sto in trattative per la Pirgus, che sarebbe proprio adatto per i bambini maschi, così potrei occupare molte Suore in questo officio e lasciare la Casa madre per il Noviziato e nello stesso tempo avrebbero una occupazione santa conforme allo spirito delle Costituzioni. Qui mi sembra che tutto è in ordine e tutte siano contente: la nipote del P. Grammatico è molto buona e riuscirà un’anima eletta: si è visibilmente ingrassata. In questi giorni verranno altre bambine: così il bilancio si accomoda un po’. Del resto sto molto attento all’economia e non faccio altro che pregare che non si sprechi carbone ecc…sono diventato un buon massaio. Mi raccomando di scrivere o di averla presso di lei la maestra (…) : si raccomanda molto a tutti per avere almeno una maestra ed una Suora Giardiniera: mi servirebbero proprio e si potrebbe aprire altre case nella nostra Diocesi ed il nostro Cardinale ne sarebbe contentissimo. Ho scritto a (…) per ottenere da Suor Concezione che faccia un buon esame. Quando andai a Cerveteri per la processione mi parlarono appunto di questa riscossione dai bambini dell’asilo, ­ io dico la verità – non rimasi affatto contento, perché dovendosi chiudere l’asilo ben presto, ci disgustarono anche la popolazione ed ho pregato io stesso di avere molta prudenza per non aizzare la popolazione contro questo nuovo regolamento introdotto a fine d’anno. Il Segretario lascia il suo posto per andare a Monterotondo: mi dispiace immensamente perché non avranno più appoggi nei pezzi grossi: difatti Lei sa come pensa l’Arciprete, il Commissario è molto gentile, perché il Segretario l’informa sempre bene. La popolazione finora è contentissima delle Suore: naturalmente esse devono usare molta prudenza e tatto; io le ho lasciate veramente tranquille. Suor Eliana mi ha detto che che è stata Lei che le ha dato il permesso di scrivere a casa pel danaro ecc.. voleva ora con questo comprare dei libri ed io ho risposto che aspetti la Madre. Ed ora Madre mia, la saluto e la benedico di cuore insieme alle due Suore e a tutte le bambine e alle postulanti. La Sig.ra Sanna la saluta tanto. Suo dev.mo in G. C. P. Lorenzo.


Roma (…) – 9 – 31 Rev.mo Padre, ieri avevo scritto aspettando Adalgisa ieri sera ho ricevuto la sua cartolina, così non l’attendo e spedisco la presente. Per la veste della Pisside non è possibile averla sabato, la faccia fare, se non ci sarà comodo la settimana entrante la spediranno purché sia asciugato bene. Il dottore ieri mi ha fatto l’analisi del sangue, lo zucchero è molto diminuito, però c’è l’otto per mille nell’o…. oggi mi ha aumentato l’insulina per far scomparire tutto il male. Sembra incredibile non sono mai da tanti anni curata con quel sistema …. arrivata a si poco zucchero eppure mi aumenta l’insulina a 50 unità, ma non ho timore alcuno sono ben curata, la sopporto senza disturbi perché il vitto è ben regolato e le medicine che mi prescrive calmano subito i mali. Stamane mi sento proprio bene, il dottore ne è rimasto tanto contento, però non mi dice di uscire dalla Clinica, vuole che stia proprio … senza prima di licenziarmi, mi sentivo sicura di uscire domani, ma pazienza sarà per qualche giorno ancora ma ritornerò proprio guarita!... Mi aiutino a ringraziare l’Immensa Bontà per si grande grazia, per avermi fatto trovare il dottore per curarmi con vera coscienza e questo luogo di pace e di preghiera. L’ avviserò non appena il dottore mi darà il permesso di andar via. Se hanno bisogno di qualche cosa per lavorare o di altro, mi scriva. Unita a Suor Maddalena bacio la S. Destra la Superiora l’ossequia, mi ha fatto tanto ridere raccontandomi qualche incidente della Clinica Morgagni, sono molto gelosi di questa… Indeg.ma S. in G. C. Suor M. Crocifissa


Roma 20 – 9 – 31 Rev.mo Padre, Ieri dopo pranzo sono stata dal Prof. Silvestri, mi ha visitato e sono convinta che mi farà molto bene. Domani mi attende e Martedì nelle ore pom mi darà il resoconto dello studio che fa in questi giorni sul mio riguardo così lui dice che potrò partire se non ci saranno ostacoli. Mercoledì l’avvertirò se sarò in grado di poter andare a Cerveteri perché soffro un po’ d’aumento, speriamo che la nuova cura mi (…). Attendo con impazienza notizie del fratello gli scriverò oggi stesso. Da (…) hanno scritto? e da Lovanio? Voglio augurarmi che stanno tutti bene, raccomando la mia piccola Peppina. A tutte il mio affetto a lei Bacio la S. destra unita a Suor Maddalena. Suor M. Crocifissa


M. T. S. Marinella 21 Sett. 1931 Rev.ma Madre, Di suo fratello nessuna notizia: sarà rimasto a Noto. Dal Cancelliere ricevo notizia che vorrebbe sapere se Suor Concezione ha rimandato la sua professione temporanea. Ci vada Mercoledì e gli spieghi come questa suora l’anno passato si trovava a Carinola e non poté fare i voti, perché non poteva lasciare l’asilo, ha rinnovato privatamente i suoi voti se vi è bisogno nella Cancelleria a piazza S. Agostino scriva un documento si può fare suggerire dallo stesso Cancelliere. Qui inclusa una lettera di Suor Gertrude. Suor Concezione ha scritto che si sono mostrati gentilissimi! e che finora sembra che tutto vada bene. AugurandoLe una buona e radicale cura. Suo dev.mo P. Lorenzo Scrivo in fretta per far partire la lettera questa mattina.


Roma 24 – 9 – 31 Rev.mo Padre Stamane sono stata a visitare la Clinica (…) . Sono rimasta contenta di tutto la Superiora ha chiesto una retta propria (…) , mi permette con la mia Suora, già ha pronta una bella stanza così, domani andrò, qui non era possibile fare la cura necessaria. Il posto è meraviglioso, la Superiora mi ha ricolmato di cortese, così lunedì l’attendo in Clinica. Dica a Suor Rosaria che metta pure due soggoli puliti per me e Suor Assistente, le uova mi fanno proprio bisogno non potendo più pigliare latte in questi giorni li compro… Oggi sto benino, le Suore di Cerveteri sono state in mia Compagnia, sono partite ora col treno delle 1 ½ così sono partite contente. Mille cose a tutte bacio la S. Destra unita a Suor Maddalena. In G. C. Suor M. Crocifissa


Roma 30 – 9 – 31 Rev. Padre. La prego dare a Suor Caterina i due tubetti uno di smalto giallo e uno brillantini che trovansi nel primo cassetto della scrivania a destra, raccomandi che non li sprechi per lavori sciocchi, come suole fare ma soltanto poi quello che le ordinerò io. La Superiora è rimasta entusiasta della nostra pittura ed ho creduto prudente offrirle un nostro ricordo per tutte le generose cortesie che ci usano, glielo raccomandi che faccia, o se crede l’aiuti per il disegno che sia gentile e di gusto, sarebbe un copripisside secondo il modello. Il dottore ieri mi ha detto che domenica ero esente di zucchero lunedì comparve il sette quella notte che stavo un po’ male, nel sangue ancora resiste, e ciò è un po’ più difficile. Seguito sempre la stessa quantità delle iniezioni, vuole del tutto liberarmi prima di lasciare le iniezioni, soffro non pochi sfinimenti perché il cibo è molto limitato, ma meglio soffrire la fame e non aumentare il male, del resto sono in buone mani, lui sa fin dove si può resistere. Ho scritto a tutte in risposta alle lettere che mi portò, da Cerveteri mi hanno scritto che stanno bene e godono come mai, un vero paradiso di pace, sempre così speriamo, le ho risposto perché desiderano ad ogni costo che vada a trascorrere un po’ di giorni con loro. Don Dante è stato chiamato dal Cardinale gli ha offerto una Parrocchia e certo l’accetterà sono dolenti le nostre suore perché soffriranno nell’inverno non poco non avendo quel buon Sacerdote, la Provvidenza li aiuterà sempre. Ho un pensiero per Carinola c’è il tifo e molti scappano dal paese, che posto … le ho scritto raccomandandole di usare tutti i riguardi di disinfezioni, che la nostra Santina li assista. Ieri è venuta la Sig. Sanna, attendeva a lei per il pranzo e rimasta dolente, che ottima amica è proprio della nostra famiglia tanto interessata. Qui sempre si gode la pace mistica delle vere anime belle, questo luogo per me è un vero regalo della Bontà Divina! Voglio augurarmi che la presente trovi a Lei e a tutte di buona salute e tranquilli; bacio la S. Destra unita a Suor Maddalena. Ind. In G.C. Suor M. Crocifissa


Roma 2 – X – 31 Rev.mo Padre, ho scritto ieri, e ritorno a scrivere oggi in risposta della sua di ieri, Suor Maddalena si è recata dal Rev. Cancelliere, fece tutto in fretta per trovarlo in casa, ma era già uscito alle 3 p. ha riferito tutto alla buona Signora e ieri sera alle 8 ½ mi ha parlato al telefono, io le accennai ciò che Lei mi ha scritto ma lui mi rispose che di tutto si è già interessato già le aveva spedito una lettera raccomandata, però in quel momento suonò nella stanza dove io parlavo, un campanello e non fu chiara la voce di Monsignore però mi ripeté che mi avrebbe telefonato stamane per dirmi il risultato di tutto, finora non mi ha chiamato, stasera alle 8 ½ starò certo in casa attendo, lo chiamerò io per sapere qualche cosa di sicuro, la domanda già è nelle sue mani. La presente la spedirò domani mattino per la risposta di Monsignore. – Sono stata dalla Sig. A. Zito, mi ha risposto che la persona alla quale dovrò presentare l’esposto si attende, verrà fra qualche giorno e personalmente andrà lei stessa per non portare l’affare alle lunghe dato l’urgenza, però mi ha fatto conoscere che suo marito essendo caduto, dal fascismo non avrà tanta influenza perché dice non rappresenta più che un tizzone spento…lei malgrado ciò mi ha assicurato che farà di tutto. Mi ha suggerito che potrebbe rivolgersi ad un certo – Filippo Carlotti – Federazione dell’Urbe – questi attualmente è divenuto un pezzo importante se si ricorda è il padre di un ragazzo che lei per diversi anni gli ha fatto scuola nei mesi di vacanza. Dovrebbe avere la pazienza di scriverle una lettera di mille incensi … per dimostrargli il gran contento … da straccione da pochi anni fa, mi dice la Signora ora è divenuto così grande, esporgli di nuovo ciò che ha esposto alla Signora riguardo le rette ecc. e poi scrivere un memoriale a parte nella stessa lettera, per presentarlo lui a Civitavecchia dove lui ha molti amici e può ottenere se vuole. Il memoriale deve scriverlo lei, perché dice la Signora lui non è manco capace di copiare, l’altro giorno scrisse una lettera con mille errori e spropositi tanto poveretto è ignorante, intanto il fascio! …. l’ha fasciato…. La Signora riguardo ai conti trimestrali crede opportuno che lei dovrebbe presentarli come sempre d’altronde la circolare è per tutti, non è diretta a lei soltanto, non ha specificato la retta che vuole assegnare, quindi essendo un semplice avviso, potrà presentare i conti, poi nell’ufficio dove hanno scritto tale circolare non ricevono i conti, sono uffici diversi e distinti. Se lei quindi crede mandare i conti e non far conto della circolare come mi ha suggerito la Signora faccia presto e intanto speriamo. Ha fatto molto bene andare a Civitavecchia è meglio industriarci da noi. il dottore oggi mi ha detto che dovrò stare almeno altri 5 o sei giorni, questo 7 e 8 non mi lascia (…) , faccio le iniezioni di vitamina sono molto debole, speriamo e preghiamo. Le Suore lo rispettono, io e Suor M. baciamo la S. Destra. Suor M. Crocifissa Se avrà l’occasione desidero un po’ d’uova, il copripisside me lo spediscono se non avranno comodo di mandarlo.


Roma 5 – X – 31 Rev. Padre, Miglioro sempre, certo relativo alla malattia, il dottore studia i caratteri del male, e ogni giorno cambia o aggiunge rimedi sempre diversi, ieri c’era il 4 per mille, e intanto seguito 40 unità d’insulina al giorno, mentre prima soffrivo non poco cosa col nuovo regime di nutrimento, (col bicchierotto) sopporto le iniezioni con la metà del mangiare di prima però piglio diversi ricostituenti, anche iniezioni di vitamina. Mi duole non poco l’essermi prolungata star qui… mi ha detto che giovedì potrò andar via, perché vuole che scomparisca sino all’ultimo lo zucchero per adattarmi poi il regime di vitto sempre poco perché digerisco male e aumenta il male mangiando cose dippiù e non conforme alla mia malattia. Veramente è un vero dottore che conosce a fondo la malattia, è molto severo, non accetta consigli ne ascolta lamenti, parla poco e spesso domanda alle Suore se mi danno qualche cosina in più, o dico qualche piccola bugia, ma le Suore hanno risposto, che la Madre non è capace di dire bugie osservano scrupolosamente i suoi ordini. Diverse volte e in diverse ore di mattino a digiuno e dopo pranzo ha ripetuto l’analisi del sangue, ora mi ha detto che questo va bene. Giovedì mattina spero uscire, e dopo andrò a sbrigare qualche affare per le coperte ecc. a pranzo a qualunque costo mi attende P. Chiesa, è venuto a visitarmi e ho dovuto promettergli che sarei andata. Alla Superiora fece una bella impressione questo Padre, e vuole anch’essa invitarlo per fare gli esercizi alle Suore. Suor Maddalena oggi comincia ad apprendere da una Suora diplomata come fare l’analisi, pregai la buona Superiora e subito chiamò la Suora per darle l’incarico, così eviteremo il gran fastidio su questo riguardo. La nostra cara Sig. Sanna viene spesso a trovarmi, oggi se non avrò ostacoli andrò io e così passerò da (…) , dai suoi non ho visto nessuno aspettavo qualche notizia se veniva (…) sua, sarà ritornata? Monsignor Pesce mi ha detto al telefono che farà di tutto per Maria (…) mi darà risposta. Per l’Opera Nazionale ha mandato i conti? La Sig. Sanna mi ha detto che per gl’impiegati hanno levato il 12 per cento, e per gli Istituti l’8 per cento mi ha raccomandato che è meglio accettare, raccomandando di mettere a livello le altre rette e di prendere in considerazione le spese straordinarie di costruzione e di indumenti, faccia presto Padre presenti i conti per evitare qualche dura osservazione, mi sembra che c’è poco da sperare per via di protezione come mi disse la s. Zito. Ora stesso è venuto il Prof a visitarmi mi ha detto che l’analisi è risultata completamente esente di tutto, l’ha comunicato alle suore le quali vennero tutte contente piene di gioia per rallegrarsene l’ottima Superiora la rispetta tanto, stamane mi disse non viene il loro buon Padre? Son sicura perciò d’uscire Giovedì mattino, dopo pranzo mi attende il dottore nel suo studio,


Acireale 15.5.36 Rev.mo Padre. Dopo un discreto viaggio eccomi attorno alle care figliole, felici di vedermi così inaspettatamente. Mi sono riposata ho dormito così tranquillamente da rifarmi dalla stanchezza, ho un po’ di appetito e digerisco un po’ meglio, insomma rivivo perché ho ripreso la vita attiva. Ho trovate le figliuole molto agitate per diversi motivi, hanno bisogno di guida spirituale e materna. Ora cominciano ad essere più tranquille, intanto procuro di sistemare diverse cose, cause della loro agitazione. Già ho stabilito coll’accordo dei Superiori di diminuire una Suora e sostituire una donna, l’ho già trovata sembra un’ottima donna, vedova, ha diversi figli, una di 15 anni tanto carina. Si farà nostra Suora, somiglia molto alla mia nipotina di Pozzallo, proprio sembra lei. Con la madre che verrà domani abbiamo stabilito quasi tutto, anche questa figliola verrà ad aiutare per i piatti ecc. Così spero diminuire il lavoro alle Suore così malandate, la Suora che lascierà questo posto sarebbe Suor Annunziata. Spero però che le Suore e specialmente Suor Teresa, che osservino e praticano le mie raccomandazioni per tenere la calma e il buon esempio con questa donna tanto educata e labboriosa, speriamo bene! Prima di partire da Roma la ditta della rete metallica mandò il conto che è £ 729. Non avevo la somma per saldare, avendo pagato il falegname una nota che non ci aspettavamo, quindi la prima volta che andrà a Roma saldi Lei la nota. Mi auguro che la presente trovi a Lei e alle care figliuole sempre buoni e tranquilli, io sono sempre con loro con la preghiera. Unita a Suor Assistente e alla Comunità bacio la S. Destra. Ci benedica. Aff. nel Signore, Suor Maria Crocifissa.


Acireale 17.5.36 Molto Rev. Padre. Ho letto con piacere le sue notizie e delle figliuole, così sto tranquilla. Qui ho cominciato la mia missione, con l’aiuto Divino, procuro di tranquillizzare le figliuole e di alimentarle spiritualmente per fortificarle nella religiosa vocazione. Procuro di stabilire l’orario e l’osservanza che avevano quasi dimenticato, origine ciò di tutti i mali! Li faccio riposare il dopo pranzo dalle 2 alle 4, alcune un pochino meno perché aiutano alla pulizia dei bicchieri. Ho trovato un’ottima donna, vedova con 5 figli, poverissima, sembra molto pia e seria, già ha cominciato da ieri il servizio in cucina, sembra abile e svelta nel lavoro. Così la Suora ha l’incarico di istruirla nel modo di apparecchiare, dopo insieme alla figlia lavano i piatti, puliscono la cucina, il vecchietto strofina le pentole di rame. Il lavoro delle Suore così è diminuito lavano solo i bicchieri, e altre piccole cose, resta una Suora per sorvegliare e le altre vanno subito a riposare. La sera si fa ugualmente, così le Suore non avendo più il peso di lavare i piatti non si sfiniscono e dormono qualche ora ed anche più del passato. Parlerò all’Amministratore riguardo la retta da stabilire ed altre cose per la villeggiatura. Spero sistemare ogni cosa per la nostra tranquillità e il bene spirituale delle nostre Suore (se mi ascoltano) perché dopo che stabilisco, parlo ecc. le Superiore cambiano secondo le loro teste e capricci. Spero far capire a Suor Teresa la grande responsabilità e di non essere smemorata… e capricciosa… spero spero molto in Dio! Le figliole che dipendono sono umili e facilmente si correggono se la testa che sta alla direzione ha lo spirito religioso, questa è la vera causa dei mali! Mentre scrivo la presente, ho dovuto lasciarla per conoscere Agatina la nostra Aspirante tanto contrastata dalla mamma, e di un’altra buona giovane, sembra di aspetto e di bontà. Ha la dote di £ 5000 oltre il corredo. Però teme che è deboluccia, ma non accusa nessun male, per prudenza vuole farsi visitare da un dottore, così mi porterà il certificato medico. P. Cosentino è Confessore che guida queste anime. È venuta in loro compagnia la signorina anziana di 42 anni, è svelta e sarà di grande abilità, ricama in oro con perfezione, io non la incoraggio, solo l’ho invitata per accompagnare un gruppo di Vocazioni a S. Marinella. Ritorneranno a visitarmi e a parlarmi. Sono venuti i RR. Padri a visitarmi con mille cortesie, vorrebbero che prolungassi la mia visita qui, giacché sto meglio. In questi giorni farò fare un giorno di villeggiatura alle Suore nella villa del Seminario, e qualche visita al fratello. Andrò a Solarino la settimana dopo l’Ascensione. Qui c’è un po’ d’aria fresca, dicono che c’è stato tanto caldo, intanto qui portai le vesti di està 1, speriamo che venga un po’ di caldo. Spero leggere le sue notizie, ed ora bacio la sua Destra unita a Suor Assistente e a tutte le Suore. Aff. nel Signore, Suor M. Crocifissa. (P.S.) Da Cerveteri hanno scritto? Ha fatto scrivere a Lovagno2 e per la Sig.ra di Falciano?

1 Sta per Estate. 2 Lovagno = Lovanio in Belgio.


Acireale 21.5.36. Rev.mo Padre, ho scritto due lettere e una cartolina appena arrivata l’ha scritto Suor Teresa, spero che l’avranno ricevute, come ho ricevuto le sue due lettere. Godo tanto nel saperli tranquilli. Io qui seguito a sistemare l’andamento della Comunità, la donna si servizio sembra ottima, speriamo sempre bene. Io a causa. Io a causa dell’imprudenza d’indossare vesti d’està sono un po’ sofferente, ma ora starò in riguardo. Domani se posso andrò a fare una visitina al fratello a Catania, diversamente mi ha scritto verrà lui, ma veramente riceverlo qui non ho tanto piacere. Mi ha scritto Suor Carmela, mi ha dato diverse notizie. Spero andare a Solarino lunedì della prossima settimana. Se Lei crede prudente far fare la gita alla Madonna del Divino Amore, a Suor Agnese insieme alle figlie di Maria, faccia come crede, la Comunità resterebbe sola, ma ripeto faccia Lei. Forse sabato se mi sentirò bene andremo per un giorno alla Villa degli Ammalati 3, il Seminario offre la macchina, mi ricolmano di cortesie, qui ho trovato diverse riforme per comodità delle Suore. Buona festa oggi l’Ascensione! Mi benedica insieme alla Comunità. Suor Assistente prepara i biscotti. Aff. Suor M. Crocifissa.

3

È la succursale estiva del Seminario di Acireale. Il Vicario insisteva presso la Madre perché concedesse delle Suore per i lavori domestici durante la permanenza sul posto dei seminaristi e sacerdoti. La cosa andrà in porto nell’anno successivo, insieme all’apertura di una Casa, sempre in Santa Maria Ammalati, con annessa Scuola materna.


Acireale 22.5.36 Molto Rev. Padre. Al ritorno da Catania ho trovato una sua lettera, si lagna perché non scrivo, ho scritto venerdì della scorsa settimana, domenica, ieri un biglietto, oggi la presente, non so cosa succede negli Uffici forse portano le nostre lettere ad A. B. nella nuova fondazione. Spero che la presente li trovi tranquilli sul mio riguardo avranno ricevuto le mie lettere. Ho fatto una visitina a Gaetano insieme alle Suore, voleva farmi rimanere un po’ di giorni, ma ho bisogno di stare in Comunità, il tempo vola. Le Aspiranti non sono numerose ma contentiamoci, non si possono accettare tutte quelle che si presentano. Agatina ha vinto la lotta, verrà con me. Lunedì spero andare a Solarino scriverò ancora qualche lettera, ora sono un po’ stanca. Oggi piove. Stiamo tutte benino domandiamo la S. benedizione. Aff. nel Signore, Suor M. Crocifissa.


Acireale 25.5.36 Molto Rev. Padre. Ritornata da Catania le ho scritto una cartolina, dopo aver letto la sua lettera e di Suor Agnese. Voglio augurarmi che avranno ricevuto le mie lettere e così saranno tranquilli sul mio riguardo. Al ritorno di Catania mi sono un po’ strapazzata, il giorno piovigginoso e sono stata un po’ male, ma oggi sto benino e riprendo subito la mia attività. Infatti la mia Assistente è tutta affacendata prepara valiggie, mille impicci per partire oggi alle 3 pom. per Solarino, arriveremo a Siracusa verso le sei, quindi saremo a Solarino verso le sei e mezza. L’Arcivescovo di Siracusa ho saputo che è gravemente ammalato a Milano nel suo paese, quindi non avrò il pensiero di visita ecc. Suor Gertrude verrà a Solarino per parlarmi, glielo ho scritto per evitare a me di viaggiare. Qui come già le ho scritto sembra d’aver sistemato ogni difficoltà, coll’aver trovato un’ottima donna, vedova, di età seria, di costumi intemerati. Aiuta in tutti i lavori e specialmente lava piatti ecc. insieme alla figlia buona come lei; così le Suore non soffrono più la stanchezza di questo lavoro, li faccio riposare dopo pranzo, sicché dormono un po’ più di otto ore. Così non possono più lagnarsi, infatti nell’aspetto sono tranquille e stanno bene. Suor Annunziata ora vedrò a Solarino se potrebbe sistemarsi lì o farla villeggiare un po’ da Suor Gertrude e dai parenti in campagna per farle respirare aria libera e completo riposo, vedrò sul luogo ciò che è più conveniente gliene scriverò, sono noiose le spese di viaggi. Per Falciano cosa si deve fare? Non è possibile fermarmi io dato le mie condizioni di salute. Desidero due fogli per i viaggi me li spedirà, dovendo servire uno per l’Aspirante e un altro per Suor Annunziata. Mi ha scritto Suor Carmela, mi ha comunicato diverse notizie, lei certo avrà pagato la rete metallica. Starò a Solarino tutta le settimana e qualche giorno dell’altra, per Suor Gertrude la quale verrà sabato. Mi auguro che la presente trovi Lei e la Comunità di ottima salute, hanno scritto da Cerveteri hanno mandato l’olio? Scriverò ora stesso per ricordarglielo, le lasciai una buona somma proprio per l’olio e intanto non so cosa fanno. Le scriverò da Solarino, ove spero con l’aiuto divino lasciare un po’ di tranquillità. Vocazioni son poche e difficili, qui sole due sicure, vedremo a Solarino. Termino perché il tempo vola, unita a Suor Maddalena (un po’ ingrassata) e alle altre buone figliuole, bacio la S. Destra. Ci benedica. Aff. nel Signore, Suor M. Crocifissa.


Acireale 25.4.37 M. Rev. Padre. Eccomi fra le care figliuole che attendevano con tanta ansia, però non fecero in tempo di venire alla stazione non essendo in conoscenza del nuovo orario. Il viaggio è stato disastroso, a cominciare da Falciano. La Sig. [...] ci accompagnò colla sua macchina a Sessa Aurunca, la stazione per trovarla l’autista dopo tanto girare finalmente si trovò, ma così nascosta, quel luogo sembrava un mistero. A Napoli si è dovuto scendere per pigliare il treno per Siracusa, che dirle della confusione pieno talmente che non c’era posto manco nei corridoi. Mi toccò all’impiedi un bel po’ ma venivano meno le forze e per pietà un fascista ci fece trovare due posti fra Signori così grossi da riempire loro soli un reparto, intanto ce ne erano otto. Lascio immaginare a Lei, la cattiva aria e il martirio di tutta la notte; mi sembrava di un momento all’altro di sfinire lo stesso Suor Assistente. Dopo un viaggio così penoso non mi fu possibile fare altro che metterci a letto non appena ci siamo salutate. Intanto venne il Vescovo e tanti Sacerdoti, sicché mi trascinavo quasi fuori di me. Però ho riposato tanto tranquilla e stamane dopo aver ascoltato la S. Messa dopo 4 giorni di privazione riprendo gli affari e la corrispondenza. Certo le preghiere delle care figliuole e le Sue, mi hanno ottenuto tanta forza da sembrare impossibile, ma tutto si supera coll’aiuto di Divino! Attendo i RR. di questo Seminario, per parlare, intanto spero che può aiutarmi Lei se è possibile colla sua presenza, perché sono affari un po’ scabrosi… Dal 2 fino all’Assunzione il Vescovo di Noto starà a Modica, sarebbe opportuno trovarci là per evitare di andare a Noto, ma attendo a Lei e quindi non è possibile, penseremo dopo. P. Cosentino è sempre come un aeroplano, starebbe qui dopo l’Ascenzione dovendo accompagnare il Vescovo, fino a sabato perciò due giorni, così avremmo il tempo venendo Lei di poter parlare di tutti i loro grandi ideali! Forse oggi o domani si discuterà la questione del refettorio che vorrebbero affidare alle Suore senza voler aumentare personale, vedremo, preghiamo il solo rimedio per ogni sorta di afflizioni. A Falciano ho trovato un vero manicomio, la Signora, le Suore, che dirle, trascorsi giorni amari, solo in Colui che mi ricolma di forza ho trovato il conforto, perché a stento potei fare la S. Comunione tutti i giorni. Non vorrei amareggiarlo, ma non c’è proprio rimedio, né mi è possibile scrivere tutte le questioni che mi hanno esposto scambievolmente di cambiare la Comunità, la Signora non può più sopportare la Maestra perché non la trova istruita come la desidera e mille altre cose… non sopporta alla Superiora… e anche a Suor Annunziata, insomma non le piace nessuno. La Comunità adatta per lei sarebbe Suor Cecilia e Suor Tomasina… loro saprebbero capirla uso di mondo… smorfie ecc… Che le religiose hanno regole ecc… questo la Signora non vuole sentirne, perché dice pago… Suor Cecilia e l’altra sarebbero adatte… ma parleremo di presenza con più chiarezza. Per lasciare tranquilla la Signora e il Signore che erano molto agitati, ho promesso che tutto sistemeremo. Intanto è andata dal Vescovo per accusare le Suore, il Vescovo non capisce il carattere della Signora che vuole dirigere la Comunità a base di capricci! Certo quella fondazione non durerà, o si deve dare alle Suore che non hanno affetto all’Istituto. Intanto preghiamo. Tutte le Suore si uniscono a me per baciare la S. Destra. aff. Suor Maria Crocifissa.


Acireale 18.5.37 M. R. Padre. Ho letto con piacere la sua cartolina, sono lieta nell’apprendere che si è riposato abbastanza; certo, trascorrere la notte in treno è una vera sofferenza. Per Suor Carmela, se lei crede che è necessario farla visitare e farle fare qualche cura, la faccia andare a Cerveteri come mi ha scritto, invece della Magro giacché credono che per questa non è necessario. Da lontano leggo ciò che scrivono, non vedo e quindi faccia Lei come crede. Se è proprio urgente per Suor Carmela provveda, se è al solito attendano il mio ritorno se crede. Io come le ho scritto attendo una sua risposta per decidere il giorno. Congratulazioni di me e di tutta la Comunità, alla nostra cara Vaccarella e alla Cerusitta che ci ha regalato, così Suor Rosaria sarà contenta. Stamane è venuto a parlarmi il Parroco di S. M. Ammalati, desidera una Suora giardiniera per l’Asilo, darebbe £ 2000 annue, dopo si penserà per il laboratorio non quest’anno. Così sarebbero 4 Suore cioè tre per il Seminario, pollaio, ostie, ecc… e l’ultima come ho accennato. Parleremo di presenza per la scelta del personale, ciò che non è facile… Ma speriano sempre nella Provvidenza e nel Cuore Immacolato di Maria. Mi ha scritto Suor Concezione tutta infuriata e fuori di sé!… le ho risposto col cuore sulle labbra, ma con franchezza e senza timore. Suor Angela mi dice che le chiede sempre perdono ma non ottiene una buona parola. le ho scritto pure per incoraggiarla. Qui le Aspiranti non mi lasciano libera, temo che in casa non c’è posto e si accresce la confusione. Vedremo se è possibile farle venire nei primi di Luglio con Suor Natalina dovendo venire per i Voti. Tutte baciamo la S. Destra, le fotografie alcune sono molto belle. Aff. Madre.


Olanda, 13 ottobre 1937 Reverenda madre, Da dove scrivo? Non glielo posso dire in una frase: con la macchina del Luakie ho lasciato la patria, o meglio, la città del mio padre e siamo andati a Lilburg, un’altra cittadina. Anche lei rimarrebbe meravigliata della grand’evoluzione e civiltà d questi paesi: il tempo è mite. Ieri abbiamo avuto molto sole, oggi è un po’scuro ma un bellissimo verde, alberi altissimi, ville magnifiche, ben come nelle case. Come non possiamo immaginare che civiltà avanzata. Ma cosa sono venuto a fare in Olanda? Ebbene madre mia, io credo che proprio S. Teresa ne abbia voluto, vi sono vocazioni olandesi non certo per S. Marinella, ma possibilmente per Lovanio. Certamente io ora comprendo che non è possibile averle da noi: il contrasto è troppo forte, e giacché il fine dell’Istituto sono le missioni e giacché qui non si hanno le stesse condizioni e istituzioni; formandosi a Lovanio un noviziato, si potrebbero avere buone vocazioni per le missioni olandese: non pensi che si tratti di staccare un ramo dall’albero, anzi, vi si trarrebbe gran profitto. Io sono pieno di fervore per questo fine e così dopo poco tempo si potrebbe avere qui tutte le suore missionarie, anche perché le italiane non sanno parlare il francese e non riescono a mettersi nello spirito di questi paesi. Dunque è S. Teresa che deve lavorare in questi paesi. Ho lasciato Lovanio, mentre sono arrivato alla casa della mia cugina dopo le 2: hanno una bellissima casa, una grande fattoria, con quattro …: ci sta molto guadagno: è interessante il loro modo di guidare una fattoria così grande (20 ettari) : quando ritornerò, darò un po’ di scuola a sr Rosaria su ciò che ho ascoltato: io sono rimasto meravigliato. Ed ora le narrerò il restante del mio viaggio anteriore, fino ad ora non ho avuto nessun fastidio. Sono stato all’esposizione di Parigi: e dopo avere camminato 6 ore nell’ esposizione, sono tornato a casa mezzo morto dalla fatica: ho dormito in una camera dell’ albergo da far scappare e allora mi sono talmente disgustato che sono partito subito per Bruxelles: sono arrivato le 6 a Bruxelles, di sera sono andato dal mio fratello e il giorno dopo sono partito per Lovanio. Ci sono rimasto un giorno e poi subito in Olanda per trovare a Lovanio di nuovo, a Dio piacendo. Sto benissimo in salute, perché dappertutto sono accolto molto bene, con cameretta destinata a me con tutte le comodità possibili, qui certo non potrei fare la vita di insonnia ecc,ecc. . Ho pensato sempre a lei e alle suore di Modica, coraggio, avranno molto a sopportare nei primi tempi, ma coraggio. Sempre avvengono sacrifici. Coraggio. (2 righe incomprensibili) In tutti arrivederci – Se Iddio vorrà ­ tra 2 settimane al nostro paese. I più cari saluti a tutti, in speciale al can. Giardina, all’on. Romano, a sr Rosa, sr Adalberta, sr Giulia e sr Maddalena. Vi benedico di cuore In Cristo P Lorenzo


Acireale 29.8.38 M. Rev. Padre, Comincio la corrispondenza oggi dacché sono arrivata, questa volta il viaggio mi ha causato non poche sofferenze da rendermi impotente. Oggi andrò in S.M. Ammalati per stare insieme alle altre Suore e parlare al Parroco riguardo l’Asilo e laboratorio, P. Cosentino è contrario perché vorrebbe che il Parroco lo affidasse alle Canossiane, ma vedrò sul luogo le difficoltà se si possono appianare, parlerò al Vescovo che sarà lì in questi giorni. Per la maestra il Parroco si contenterebbe di Suor Rosina mentre farebbe la pratica, dovremmo aggiungere solo una Suora abile per il laboratorio e taglio moderno. Riguardo le condizioni vedremo se ci possiamo mettere d’accordo col Parroco e Seminario. Intanto Suor Agnese dovrà preparare Suor Sebastiana e Suor Virginia per apprendere il taglio da Suor Agatina r qualche cosa di ricamo così in questo mese potrebbero apprendere, in Ottobre dovrebbero aprire Asilo e Laboratorio. Ieri ho trovato quella giovane che vorrebbe appartenerci, brevemente le espongo le condizioni: l’età è del 1900, però ha l’aspetto più giovane dell’età, abile nei lavori casalinghi, ha un diplomino di infermiera, l’ha ottenuto dopo un po’ di pratica dai Fr. Confezionisti che conosce bene, possiede £ 12.000 in cartelle, abile nei lavori di ricami seta, oro ecc… da due mesi è uscita da una riunione di francescane non ancora approvate, quindi non si capisce regola, ma confusione fra loro litigi ecc… qui hanno una casetta dove c’è il noviziato, da quel che ho capito , queste novizie osservano qual po’ di preghiere, mormorano contro la Sup. Gen. perché è contraria a questa la maestra delle novizie, scenate se questa li visita insomma… Qui ieri è venuto il Vicario Gen. e il Segretario del Vescovo per raccomandarmi di accettare la giovane, conoscono bene il luogo dove stava, persuasi che tal riunione dovrà scomparire perché rovinano le anime e scadelizzano il popolo. La giovane sembra che si mantiene semplice e devota, questa è la mia impressione da ciò che osservo in questi giorni, bisogna guidarla e farle capire il gran pericolo di qualche fantasia, alla quale dove stava davano tanta importanza, ma mi sembra docile. Del resto se crediamo di accettarla si farà una lunga prova, certo a spese proprie, e si vedrà l’esito. Desidero da Lei una risposta urgente su questo riguardo ciò che ne pensa, non potendo star qui non essendo Casa nostra. Se non crediamo ammetterla farà altre decisioni.


Roma 17. 7. 44 Molto R. Padre. È la seconda lettera che le scrivo, ma ora stesso ho saputo che la persona a chi è stata affidata non è venuta e spero almeno mela riporterà. L’Ufficio postale non sappiamo ancora se funziona, ora spero farle arrivare la presente con una vicina che verrà mercoledì con gli Americani. Quante difficoltà d’ogni genere, non mi è stato possibile andare dal Prof. Silvestri, domani se non ci saranno ostacoli. La festa della nostra Mamma del Carmelo è stata devota e solenne nella Cappellina così bella e devota, diversi Sacerdoti sono intervenuti, il Parroco fece una bella predica, diverse persone si sono ascritti all’abitino. Io sto un po’ meglio, certo la tranquillità di questo posto influisce tanto e anche l’aria campestre, se non ci fossero difficoltà per trovare per me un po’ di carne e qualche altra cosa sarei più tranquilla. Dopo la visita del Dottore avendo il certificato speriamo ottenere qualche cosa se è possibile, ma dicono che la carne manca perché non ammazzano, non le dico dei generi alimentari, hanno diminuito la quantità, e aumentato i prezzi, il riso a £ 25,50 il chilo, legumi a £ 30 il chilo ecc. ecc… le mando un po’ di giornali per leggere. Desidero qualche Suora che Lei crede, anche Suor Grazietta, se trova comodità con gli Americani. Anna qui è fuori luogo ed è di peso perché sta sempre fra le Suore e s’impiccia di tutto, in giardino c’è pochissima acqua e non c’è lavoro, quindi trovare qui un servizio adatto non è facile, eppoi nella stessa città è un guaio, com’è la maligna Paola la quale non si sa come sistemarla, per la seconda volta viene rimandata, ma mi sono rifiutata di riaccettarla, come fare intanto? Qui non è possibile Suore e corrigende, se saremo costrette certo ritornerà a S. Marinella! Queste disgraziate non vogliono lavorare e non trovano mai posto, dica Lei come si deve fare, farla accompagnare con la Questura, ma queste guardie s’interessano? E poi dove si manda? La posta ora stesso ho saputo che funziona, quindi ora possiamo scriverci, ma la presente preferisco mandarla con questa vicina. Mando pure la corrispondenza delle Comunità della Sicilia, a P. Cosentino le scriva, ha accettato la Clinica del Prof. Cascino come leggerà dal suo biglietto. Per le nostre Suore ha fatto più che Padre durante la dura prova che hanno sofferto, merita la nostra gratitudine e stima. Lei avrà scritto alle nostre Comunità, non le privi delle nostre notizie. Gli Americani sono partiti? Non avete più lavoro e generi alimentari? Desidero saperlo, se ora c’è più tranquillità e si può respirare. Spero la presente La trovi insieme a tutte, bene e tranquille, qui c’è tanto lavoro. Hanno ottenuto le tessere? Tutte si uniscono a me per baciarle la S. Destra e la benedizione per me e per ciascuna. F. indegna in G. C., Suor Maria Crocifissa. (P.S.) Qui il SS. Sacramento con la dispensa della Curia per le difficoltà della luce che viene per qualche ora la sola notte, l’olio a migliaia di lire il litro si tiene senza lampada, ed io penso a S. Marinella due lampade, il consumo è tanto, potrebbe Lei dispensare, come del resto fa in Parrocchia il Parroco, quello che c’è lasciatelo per i bisogni presenti e anche avvenire. Io qui ho bisogno, e se c’è comodità lo desidero.


Roma 4. 11. 44 Molto Rev. Padre. Apprendo con piacere le vostre notizie per mezzo di Suor Agata e delle lettere. Manderò al più presto la busta con i denari del Prof. Sanna. Farò telefonare al Vescovo lunedì, oggi è sabato,domenica non si può in Curia. Per quel Signore che ha la macchina, vedremo se si può ottenere, e se i ponti sono accomodati, perché Suor Agata mi ha detto che il camion passava nell’acqua, immagini lo spavento, non vorrei io soffrire queste paure per non aggiungere altri guai. Scriverò a P. Cosentino per la Strano, lasciamo a lui la fiducia di decidere, ma speriamo che Suor Assunta possa migliorare… però il dottore dice che è tubercolosi, e temo, anzi mi sembra che ciò sia un germe della madre, la quale morì con questa malattia, così mi confidò la sorella Suor Luigia, la sera prima di emettere i S. Voti per riparare il rimorso di non averlo detto prima quando le si domandava se in famiglia c’erano malattie contagiose. Se ciò è vero riammetterla mi sembra imprudenza, oppure si dovrebbe chiedere informazioni sicure per mezzo di P. Cosentino, ma non vorrei far sapere la malattia della sorella che ne pensa Lei? Del resto rispondere con urgenza non è necessario, parleremo di presenza giacché Lei verrà qui il 12 di q. m., se sarò costretta ancora di star qui se non potrò viaggiare. In questi giorni siamo in Ritiro Spirituale, dopo aver pregato il Parroco, mi fece sperare ma fu inutile anche dai nostri Padri, i quali sono tanto angustiati per la grave malattia di P. Antonino, il quale è in agonia così prolungata ma certo sarà tubercolosi da quel che ho compreso. Mi sono incoraggiata a far io quel che il Signore sa ispirare, malgrado la mia impotenza e così termino la mia lunga visita lasciando le Suore confortate e sistemate. Suor Rosa Superiora, Suor Agnese non volle accettare, ma è Vicaria, Suor Sarina Consigliera e Suor Grazietta Economa. Ho procurato in base alle regole di metterle di metterle d’accordo, così mi sembra di poter sperare che siano più sistemate, e Suor Rosa ha un freno. Mi pare che siano tutte contente. Per Suor Erminia io sono stata sempre contraria al P. Isaia, e lui ha qualche risentimento per me,perché io difendo Suor Erminia. In questi giorni di preghiera, lei ha pianto tanto, e stamattina è venuta a confidarmi, che lei è pronta a venire con me a S. Marinella, perché qui è malvista da tutti e non è considerata, quindi è in pericolo specialmente per il Confessore, il quale mi ha detto che a qualunque costo deve andar via di qui, e si cercherà un posto (forse lo cercherà lui). Come si supplisce qui, ora che le Suore sono così diminuite e il lavoro è sempre uguale? Le ho promesso che verrà, ma attende prima che parliamo insieme con Lei. Intanto in questi giorni andrà a confessarsi dal Padre Gesuita nella chiesetta per evitare domande che la fanno agitare dal Confessore della Comunità. Questi benedetti Confessori qui sono un guaio! Le due Suore come le ho scritto Suor Assunta è nell’Ospedale di S. Spirito, dove sta tranquilla e ben vista dalla Suora Caposala. Suor Arcangela al Policlinico, mala prossima settimana sarà speriamo al Forlanini, dove starà bene, come in Comunità, nell’appartamento dove ci sono Suore della stessa malattia, hanno un ottimo trattamento e la vita religiosa è anche disciplinata, perché la Superiora ha l’autorità su tutte, ciò è stato stabilito dal Vicariato, permettono anche di portare ciascuna la veste religiosa. Speriamo anche di far trasferire Suor Assunta, così poverine staranno insieme. Dobbiamo molto all’ottimo Dottore D’Anna, che ci protegge con tanto interesse, e a P. Giovanni presso la Superiora delle loro Suore che sono pure al Forlanini. Ora sono stanca, la presente servirà anche per Suor Maria. Dovrò completare il S. Ritiro. Mi benedica la Missione, benedica ciascuna. Baciamo tutte la S. destra, a tutte il mio affetto, e speriamo presto rivederci. Indegna in G. Cristo, Suor M. Crocifissa.


Roma 11.9.47 Molto Rev. Padre, Vorrei impegnare per il ritiro spirituale, al Rev. P. Grammatico se accetterà, e stabilire il tempo se a lui piace dopo la festa di S. Teresina. Si ci deve pensare ora, per trovarci in tempo. Volevo impegnare, col consenso suo e della Vicaria, il Padre che ci ha predicato tanto bene il triduo di ritiro, ma questi non può, perché deve andare in vacanza e poi è molto occupato. Sarà più facile se accetta P. Grammatico, così mi ha detto il Priore che sta qui per confessarci. Desidererei per un po’ di giorni la sua venuta qui, facendosi supplire da qualche Padre, o Sacerdote, intanto per parlare al Vescovo è necessario che venga, ho capito che è difficile il suo gran desiderio di ritornare nell’Ordine per tante difficoltà che mi ha esposto il Priore, il Generale del resto può più di tutti se crede viene un po’ di giorni qui le farebbe bene per la sua salute, cambiare il clima è di tanta utilità, lo sperimento io. Mi dia la risposta riguardo a P. Grammatico per stabilire se accetterà. Si usi riguardo e venga, anche il buon Dottore desidera rivederlo e visitarlo. Mi benedica insieme alla Comunità. M.

Crocifissa.


Roma, 26.10.47 M. rev. Padre, Ieri ho parlato al telefono al nostro Cancelliere, domandava schiarimenti per la relazione del nostro Istituto, cioè degli anni di fondazione, li ha trovati dopo aver cercato tanto, dal 25 al 41, il resto non sa dove trovarli, forse li avrà il Vescovo Villa nel suo Ufficio, trasportando il suo Ufficio si saranno confusi con altri documenti. Domani chiederò se si interessa lui a chiederli, o a cercarli nell’Ufficio del Vescovo. Il R. Padre ha parlato al Cardinale per queste relazioni, ma non so a che servono, mi disse il Cancelliere. Ho risposto per la pratica dell’Approvazione Pont. Voleva mandare la Suora da Mons. Sposetti per avere un biglietto più esteso per sapersi regolare, perché la relazione degli anni che ha trovato è molto limitata, e per sapere come regolarsi se non riescono a trovare la relazione che manca dal 41 in poi. Il foglio che accenna Mons. Sposetti (Vedi Asta ecc.) dice il Cancelliere che in Curia non se ne trovano se poteva dare lui un indirizzo forse presso le librerie Vaticane. Insomma come vede sono affari complicati che non è possibile per queste Suore. Avrei voluto parlare al P. Grammatico e interessarsene lui, ma non è ancora ritornato, se Lei crede attendere il ritorno di questo Padre, e di far venire Suor Vicaria se è proprio necessaria, intanto se viene il Nulla Osta dal Vescovo di Siracusa me lo mandi al più presto. Il Cancelliere ha consegnato £. 6.000 per mandarli a Lei per le S. Messe, £. 250 della Sig.ra Corradina per una S. Messa. Oggi abbiamo assistito alla prima istruzione del Corso dell’infermiera. Un dottore che sa parlare di Dio e il modo di curare gli ammalati, son cose veramente utili, ogni domenica farà questa istruzione. Suor Eliana armata di occhiali sembrava una dottoressa! Oggi verso le ore 16 verrà P. Melsi il Confessore per la Conferenza mensile, ieri ha confessato, riprende la sua Missione dice lui con piacere perché giova tanto a lui e alla Comunità. Le Suore per il Brasile non si sa la partenza, perché c’è troppo affollamento e hanno chiesto per ogni biglietto (a mano nera) l’aumento di 250.000 se si può fare simile spesa, manco i Sacerdoti sloveni partono per questi motivi, attendiamo tempi migliori, del resto qui le Suore sono necessarie, lasciamo alla Volontà Divina i nostri affari. Per Floridia si deve attendere anche per il trasloco delle Suore, quindi tutto è in relazione ai Voleri Divini. Attendo qualche Suora domani, se ho d’aggiungere qualche cosa alla presente. Seguito la presente, sono molto raffreddata, il freddo è piccante, la casa con tante porte con tante mani che aprono... pazienza spero che non resterò a letto! È inutile sperare la Cappella, si finirà il 48 o il 49. Perché non avete deciso i lavori del falegname di costà che conviene meglio per i prezzi, il falegname di qui è troppo esagerato. Piuttosto d’accordo con Suor Vicaria decidete se si può fare questa spesa. La faccia venire a Suor Vicaria che sia un giorno prima dell’ambulatorio, è necessario farla visitare per evitare complicazioni pericolose e per l’affare di Mons. Sposetti non c’è altra Suora adatta. Mi benedica insieme alla comunità. Um. M. Crocifissa. (P. S.) L’ambulatorio è Lunedì, Mercoledì e venerdì, ciò per sapersi regolare per Suor Vicaria. Però non glielo faccia sapere. Il dottore sta fuori, verrà lunedì.


S. Marinella 22. 8. 49 ­ ore 4 pom. Molto Rev. e caro Padre. Dopo tanto attendere le loro notizie, finalmente oggi leggo le due cartoline una del 18 e l'altra il 20. Siamo lietissime nell'apprendere che hanno fatto un viaggio comodo, e ciò per me nell'avere appreso dalle Suore che scelsero la 1° classe, ne fui tanto lieta e mi calmò l'agitazione, in questi casi non si guardano le spese, la salute è più preziosa d'ogni cosa. Immaginiamo la festa, la gioia di tutte, ora speriamo che frutti a ciascuna la vera pace! Godo nell'apprendere l'inizio degli affari, a quest'ora siete già andate dal Vescovo, a Sampieri, il ritiro sarà a buon punto e tutto procede speriamo con ordine. La sua freschezza giovanile veda quanto bene porta all’Istituto, ora Lei può constare chiaramente tutto e tutti e speriamo che tutto sarà appianato con l’aiuto Divino, qui preghiamo sempre per il buon esito di questa Visita. Le Suore di Roma, sabato mi fecero una gradita improvvisata, e siamo andate tutte con la Corriera del Lazio che accompagnò alle Suore e bambine, a Civitavecchia, insieme al buon Padre Angelo Squamesi, questo è il nome, l'ho chiesto proprio oggi perché tutte erano curiose di saperlo e per rispondere a lei. È un ottimo Religioso, genovese, sarà il Priore di quella Comunità che hanno aperto da poco, molto silenzioso e studioso, sta scrivendo la Storia dell’Ordine per il cinquantenario per l'anno venturo e perciò il silenzio lo gusta tanto, dice che si trova nel paradiso terrestre, nessuno lo disturba, forse troppo solo... non somiglia a quel ruvido che mi turbò tanto, anzi questi mi ha detto proprio oggi che le prime Suore che chiamerà per fondare l'Asilo saranno le nostre, così avremo Vocazioni di quella bella città. Ripartirà subito non appena terminerà il lavoro che qui sta scrivendo. Attenderà a Lei come mi ha scritto verso i primi di settembre, quindi stiano tranquilli, per gli affari che dovete sistemare, perché non si può ritornare presto. Ed ora parliamo d'altro. Il Cardinale ha consegnato al Cancelliere 20 chili di frutta candidi finissimi, zucchero e caffè, oggi leggo una lettera del Cardinale per dirmi che mi offre questi dolci per le nostre bambine, dono che gli hanno offerto i suoi paesani francesi, ne ha regalato a diversi Istituti della Diocesi, una quantità a Fregene per venderli a beneficio dell’Asilo. Non le dico con quale finezza e cortesia mi scrive, benedice l'Istituto con cuore di Padre. Ora stesso rispondiamo per ringraziarlo. Don Tito ha accettato i documenti, malgrado che aveva ricevuto la Sua, ma le Suore l'anno persuaso, così speriamo che la pratica andrà bene. Il caro padre del nostro Ingegnere, è stato qui con tutta la famiglia, che persone distinte nobili! Voleva parlare a Lei per mettere anche lui la firma, feci vedere tutta la nostra Casa, rimasero commossi e lieti, vorrebbero portarmi a Roma qualche giorno, ma non è prudente lasciare. Già qualche nuvola c'è stata, ma è passata pazienza e sempre. Le suore sono tutte liete, son venute suor Canisia e suor Gabriela, sono rimaste due giorni e son volute ripartire dice che l'aria le faceva male a suor Canisia, liete ci siamo salutate, ritorneranno con quelle che ritorneranno dalla Sicilia. Io li ho dispensati, tanto ci siamo viste, ma facciano come credono. Ed ora termino perché già mi stanco, due parole per la Vicaria. Mi benedica insieme alla Comunità, auguri di nuova freschezza per completare la grande Missione. Bacio la S. Destra. Umilmente in G. Cristo, Crocifissa. Suor Vicaria, anche a te due parole, malgrado che avevo fatto il proposito di non scrivervi per il ritardo d'aver ricevuto le vostre notizie, ma la madre compatisce sempre! Sono lieta nell'apprendere che hai fatto un ottimo viaggio e stai bene, per l'obbedienza che hai fatto, meno male impari ad essere obbediente e così godi salute vi aiutate nella missione che la Divina Bontà vi ha affidato per la sua Opera. Non ho nulla da dire, auguri perché tutto procede bene e con tranquillità. La presente vi troverà in pieno lavoro, auguri! Vi fate sentire dai miei. Suor Rosina mi tiene compagnia, ha ripreso il suo colore, sta bene. Vedremo quanto può rimanere era necessario questo riposo! Cominceranno gli esami verso i primi di settembre, così suor Filomena verrà qui dopo gli esami insieme a suor Redenta. La Colonia procede con ordine, suor Leonia ha


avuto delle nuvole provocate della visita della sorella capra... pazienza ora è ripartita ed è tranquilla. Tutte stanno bene, oggi sono andate tutte a farsi il bagno e un bel pranzetto. Auguri d'ogni celeste benedizione nei Cuori SS. M. Crocifissa. (P. S.) Il Cancelliere è tanto calmo, ha accettato i documenti, e stasera farò assaggiare la frutta candidi a tutta la Comunità regalatoci il nostro Cardinale con tanta cordialità e finezza. Tutti si uniscono a me e ti abbracciano nei Cuori SS. Festa del Cuore Immacolato di Maria!


Fregene 9. 6. 50 Molto Rev. Padre. La presente per farLe conoscere ciò che ho stabilito per il ritorno, se non avrò ostacoli. Domani faremo un giorno di ritiro spirituale, lunedì prossimo di mattina spero ritornare, qui le Suore restano senza la S. Messa tutta la settimana, perché Don Cesare andrà dai suoi per una festa in famiglia. Già la Curia né è a conoscenza. Se potrebbe venire Lei per qualche giorno con la macchina che accompagnerà a me, e anche suor Elisabetta per aiutare a suor Redenta e per il Saggio che sarà verso il 15 di q. m. Da Roma ho saputo per telefono che già hanno cinque Pellegrini Francesi di Lisieux. S. Teresina sì è interessata la prima, speriamo bene. Suor Vicaria dove si trova? Di presenza parleremo di tutto. Il clima qui è salute e pace ma io sono sempre uguale, le piccole preoccupazioni non mancano perché ancora sono in questo mondo! Ho tanto desiderio di rivedere tutti, così spero ritornare il giorno 12 di mattina, non facciamo spese perché porterò io ciò che è necessario. Mi benedica unita alla Comunità, baciamo la S. Destra. Umilmente in Gesù Cristo Maria Crocifissa.


Roma 2. 8. 50 Molto Rev. Padre. Stamani ho potuto ascoltare la S. Messa e farmi la S. Comunione, deo gratis! L'analisi è risultata bene, ma è l'arterioscloreosi che mi perseguita... lunedì il Prof. attende a suor Economa per sapere, forse ciò che lui tanto sapiente non può capire come mi comprendo io stessa. Ma lasciamo fare a Colui che tutto può ed ha disposto. Qui il pozzo... seguita il tormento grande di non dare l'acqua, qualche momento viene e poi si ferma.. I Pellegrini oggi sono 100, immagini! Il Russo non se ne occupa solo per chiedere, ma oggi ci penserò io. Spero ritornare non appena il Prof. mi darà una definitiva risposta, cioè lunedì. Suor Redenta le parlerà per l’affare che riguarda suor Domenica. Il Capitano dei Carabinieri che voleva e poteva aiutare, si è disperato per la sciocca dichiarazione che fecero le due Suore oche. Spero la presente la troverà bene, le raccomando di farsi guardare le spalle dalla Vicaria o suor Anna. Bacio la S. Destra e domando per me e per la Comunità la S. Benedizione. In G. Cristo M.

Crocifissa

(seguito della precedente come P.S.) Seguito a sentire le conseguenze penose dell'acqua, i Pellegrini ricolmano d’insulti le povere Suore e faranno certo un ricorso ciò è un vero disastro, si scervellano le Suore per trovare un rimedio, ma ciò è difficile, desideriamo la sua presenza per trovare un rimedio, o se lei non può, venga domani la Vicaria, e Lei pure nel pomeriggio. Russone non se ne interessa manco domanda! Che condizione disastrosa! Vi attendiamo prestissimo! Hanno comprato un rotolo di tubo di gomma e l'hanno attaccato al diretto perché comunicarlo al pozzo. Intanto verrà il padre di suor Geltrude e si vedrà, quindi speriamo qualche risultato. Al mio ritorno porterò le notizie, sospendete di venire se non potete.


S. Marinella, 3.2.1951 N.B. Il 6 febbraio S. Tito: Chiedo qualche dono/biscottino facciamo al nostro cancelliere? (di curia) per il suo onomastico; Reverendissima Madre, Sì dev’essere una cosa nervosa in Elisabetta, perché ha sentito necessità di avere molta aria, e difatti anche d’inverno, possibilmente la finestra aperta, di notte, con grande imbarazzo di chi non può soffrire l’aria fresca. Speriamo che presto si rimetta! Un po’ di cura e d’aria fresca, tutto ritornerà al posto. Qui sto molto meglio con i dolori reumatici: mi sono quasi del tutto passati! Cerchi di stare tranquilla e di aiutare tutti e tutte con le preghiere. Offriamo tutto al Signore in purificazione e in santificazione. Non sa forse il Signore tutto che accade? E intanto… bisogna che noi pensiamo alle Missioni del Brasile, il vescovo di Paracatu, don Eliseo ha scritto d’urgenza anche al card. Tisserant, che per mezzo di mons. Mancini, mi ha fatto sapere di pensarci. Il Signore sa tutto e ci aiuterà per aiutare sr Agnese che giustamente domanda aiuto. Tante benedizioni a tutte le suore e una buona parola d’incoraggiamento a tutte le suore afflitte e sconsolate, a tute la rugiada, o meglio la pioggia di S’Elia di grazie e di aiuto. A lei Madre, coraggio e forza… Vada sempre avanti! Sempre in X.to, P Lorenzo


Roma 20. 4. 51 Venerato e caro Padre. Eccomi oggi ripiglio la penna e ciò che mi è possibile, anche una breve esortazione alle buone figliuole. Suor Filomena è a scuola ieri ha attinto schiarimenti più chiari dal buon P. Carmelo e per via eccezionale le concedono gli scritti del Beato. Speriamo che tutto andrà bene, lei è animata di buona volontà, io cerco di mettere la pace per sapersi comprendere con la Superiora. Mi fece tanto ridere il suo consiglio riguardo il letto, ma ho detto io quale sarebbe piuttosto necessario, così provvederanno. Pazienza e sempre pazienza! Un assalto di acetone e aumento di zucchero certo sono la causa delle mie penose condizioni. Dopo il sabato scorso che fu un giorno felice, la visita alla Madonna del Divino Amore, la notte caddi e mi sembra una grazia grande l'essere rimasta senza alcuna lesione, però oggi è stato il primo giorno che ho lasciato il letto ed ho ascoltato la S. Messa, troppo forte è l'Amore della Madonna. Non le dico le cure di vera generosità del Prof. Silla... e del caro e affettuoso Dott. Maz. Ma certo non possiamo rispondere con un solo grazie, ora qui occorre un po’ di denaro che mi porterà suor Rosina, per spese di medicine ecc. qui non possono li ho trovato proprio senza, oltre qualche urgente spesa che le ho dato io il premesso, perché sono cose vergognose con questo cancello lasciato così senza difesa. Dica alle mie care figliuole che mi sono presenti nella mia povera preghiera quando mi sarà possibile li accontenterò, del resto la di lei preziosa presenza è la mia tranquillità. Ho pensato per suor Anna per le piantine che se ne trovano difficilmente, e per ciò sia docile di custodirle come le dirà a voce suor Rosina. Qui tutto bene, si uniscono a me per baciarle la S. Destra. Aff. in Cristo, S. Crocifissa. (P.S.) Mi tenga presente nel S. Sacrifizio come pure il buon P. Anastasio che ossequio devotamente. Se crede prudente di far celebrare nella Cappellina alle ore 6 e mezzo per avere più tempo libero.


Roma 29. 2. 52 Molto Rev.do e caro Padre. Grazie del suo interesse verso di me, mi farò visitare come lei mi raccomanda, malgrado che il risultato dell'analisi è stato esente di zucchero, ma non mancano altre miserie. L’attendo con piacere lunedì come mi ha scritto, e intanto prego per questa sua visita, perché sia di nuove grazie benedizioni. Qui le Aspiranti stanno bene chiete io procuro di aiutarle, ho dato l'ufficio a suor Filomena per assisterle nella disciplina e nello studio quando sarà opportuno, ha accettato con piacere anzi si è offerta lei stessa spontaneamente. Suor Angelica l'aiuta tanto. Sembrano tutte di buona volontà, qualcuna è più restia, ma sono i primi giorni non si può giudicare, è stata molto mal abituata dalle Suore dove stava, ora lavorerà per capire la vita religiosa. Qui tutte bene tranquille. Lavorano tutte con interesse, io procuro di aiutarle spiritualmente. Parleremo di presenza di tutto il resto, sembra che si respira la primavera, così faccio qualche passeggiatina innanzi il bel Tempio la nostra Cappellina. Unita a tutta la comunità bacio la S. Destra e domando la Paterna benedizione. Umilmente in Gesù Cristo Suor Crocifissa. (P.S.) Ora stesso ricevo i permessi della Curia per la Professione, Vestizione e la secolarizzazione della ... .


S. Marinella 10. 6. 53 Mio R. e caro Padre! Ho letto la sua bella e lunga lettera! Ringraziamo la Bontà Divina, del buon viaggio e dell'alloggio di pace e di tranquillità! Io col cuore amareggiato! Ma offriamo tutto al Cuore Adorabile di Gesù Trafitto, alla sua SS. Madre. Per tutti gli affari risponderà la nostra Vicaria. Io non posso più seguitare a scrivere perché gli occhi sono tanto oscuri! Pazienza e sempre pazienza! Dall’aradio avrà sentito qualche notizia, speriamo bene! Mi benedica sempre o caro mio Padre, a me e a tutta la Comunità. Preghiamo, preghiamo molto! Bacio la S. destra, in G. Cristo, M.

Crocifissa


S. Marinella 15. 6. 53 Padre caro! Si prepara la Vicaria per venire a stare un [po’] di giorni vicino a lei. Mi costa questa lontananza, ma per Lei caro Padre ogni sacrifizio! Con me rimane suor Rosina, un po’ e poi verrà suor Filomena. Qui come sono le nostre condizioni gliene parlerà la cara Vicaria. Ieri ci sentivamo male tutte e due, ma oggi un può più sollevate, tanto che ha il coraggio di poter viaggiare. Non so cosa dire perché la Vicaria dirà tutto e sarà di gioia a Lei caro Padre e anche alle Suore, io qui faccio quel che mi è possibile! Mi tenga presente nella sua preghiera come faccio io come posso ma con grande interesse! Mi benedica sempre, sempre, insieme a suor Maddalena e a tutte le altre, baciamo la S. Destra, aff. in G. Cristo, Madre Crocifissa.


S. Marinella 19. 6. 53 V. e caro Padre e carissima figlia! Scrivo a stento oggi perché sto poco bene. I progetti ecc. ecc. del V. Padre mi hanno tanto tanto amareggiato! Siamo alla storia di Cerveteri diversi anni fa, quando qui si doveva costruire ciò che era necessario, le consigliere Caterina e compagnia hanno persuaso il V. Padre di fare l'asilo a Cerveteri e qui tutto per aria!... con le grandi amarezze che dovetti inghiottire la Crocifissa! Ed ora i progetti per pulire le scale e le porcherie Napolitane!... Ritornate per evitare di perdere la testa, [...] Ma parleremo di presenza e basta non ho forza di scrivere, c'è suor Filomena che scrive, perché suor Rosina è partita stamane. Le amarezze sono il veleno della mia povera vita, e son prontissima a deporre questo peso... perché non ho più forze e coraggio! Mi benedica, bacio la S. Destra insieme alle suore, abbraccio la mia figliuola che spero presto rivedervi! In G. Cristo Crocifissa.


Roma 2. 7. 53 Padre Padre caro! Oggi sto male... pazienza e sempre. Sto qui in questo bel ritiro fra tante figliuole ma la mia impotenza è sempre costante! E lei caro Padre come sta? Ho sentito un po’ meglio speriamo sempre bene e tutte le figliuole? Qui un buonissimo Predicatore Missionario ma io non partecipo... col desiderio! Mi benedica sempre insieme a tutte, quando verrà qui? Nel Signore Indegn. Crocifissa.

Cast.Mare di Stabia, S. Cuore di Gesù, 1953 [4 giugno]


Carissima madre, Sembra ritornare il bel tempo, ieri ottava del Corpus Domini era benino, però sul tardo meriggio, diverse spruzzatine: ed io sono rimasto molto a casa delle suore per vedere, ascoltare, correggere paternamente, incoraggiare: di quest’ultimo c’è più bisogno, perché vedo e comprendo che molte piccole cose non avvengono per malizia ma per la naturale limitatezza umana. Che cosa le dirò di Castellammare? È una missione voluta da Dio e da S. Teresa: Sarà una casa di infinite benedizioni: è una casa dove si è molto pregato S. Teresina, che ha pensato di farla sua. È una vera chiamata da Dio. Capisco! Si tratta di muoversi un po’ di cercare di mandare avanti per la firma del ministro dei lavori pubblici, la nostra domanda, che presentemente si trova al Genio Civile: dovendo madre vicaria andare al G. Civile per S. Marinella, potrà facilissimamente trovare il documento di qui, e fatelo poi operare s Sr Teresa, che allora potrà pregare al Senatore Gava che è stato rieletto, che s’interessi lui, per farli rimanere a Napoli, e così potrà andare avanti sul serio. Come a S. Marinella vi è quella necessità per i terrazzi, così anche qui vi è lo stesso pericolo, ma dieci volte di più ed ecco il motivo che sr Teresa spinge. Qui infatti i soffitti sono tutti di legno, e quelli del piano superiore sono già infraciditi: camere senza finestre: è da mettersi le mani nei capelli, anche quanto ce ne abbia poche, sarebbe bene una buona spintarella dal nostro ingegnere Coltellacci. Vi è anche qui un’altra questione: il terreno confinante: se vuoi non lo compriamo ora, perderemmo quest’occasione per sempre con grande pregiudizio della casa. Bisogna essere qui per computare bene. Ci vorrebbe che venisse qua madre vicaria: mi sembra che sr Teresa non abbia torto d’insistere, perché la realtà è che il proprietario vuol vendere il terreno, dovendo dividere i beni con i figli. Ore 21 – nella villa e nell’appartamento messo a mia disposizione, scrivo nel silenzio tra il verde degli alberi, in un gran camerine, dimenticando tutti i possibili Russi per rispondere all’espresso. 1. è passata la tremarella a sr Agata? Anche qui in basso, nella cittadina la […]eppa voleva far chiasso, ma si è ritirata di fronte alla celere. 2. Riguardo a sr Teresa è giusto che siate pervenuti in questi giorni, ma speriamo che quel milione di voti siano anche la prevalenza desiderata di 50,01. Il p. Priore ha detto a sr Teresa che più ieri fosse nel ministero dov’è impiegato il suo padre, ma […] , e non conosce persone adatte allo scopo. 3. Avevo da fare per S. Marinella, pensate che allo stesso ufficio vi è l’incartamento di Castellammare: cercate di sapere il numero esatto delle posizioni e così vediamo ciò che si potrà fare. 4. Io sono tranquillo, ma certo vorrei sapere se ancora mi possono portare davanti al t. 5. Com’è che la Vicaria in pochi giorni di assenza è diventata “suocera”. Sono misteri che non riesco a decifrare! Sarebbe bene che sr Rosina – passata la bufera – assistesse la madre e che m. Vicaria prendesse la via di Castellammare, prima po’ […] e poi per vedere, tastare, ammirare questo dovuto luogo, che – indirettamente – ricorda la prima fondazione femminile religiosa nella nostra Italia […] le suore. 6. Per sr Giacomina e sr […] ed Emmanuela mi sembra per il momento la migliore soluzione. 7. Per sr Rosa va bene sr Gertrude, ma se si ha l’occasione del pullman del p. Anastasio si avrebbe un risparmio: avverto che (mi sembra) si poco prudente far rimanere sr Rosalia, per i motivi già altre volte espressi.


8. Per i miei documenti va bene: peccato che m. Vicaria non ha tempo di studiare l’inglese tanto necessario per visitare le nostre case in Indonesia. Scrivo con la penna stilografica, che riempita ha il solito difetto, si è voluto levarla in qualche […], non avevo qui carta asciugante ed ecco il risultato. Ecco questo è il mondo dei piccoli nostri affari ed ora parliamo delle cose più intime. Mi dispiace che lei madre soffra per gli occhi: un po’ di pazienza: il signore ci purifica in vita per darci – come speriamo – subito la gloria eterna. È il nostro purgatorio, qui sulla terra. C. Mare è bellissima ma impossibile per lei sotto tutti i punti di vista. Come è per il momento, è una pena anche per le suore: piccole viuzze o rapidi scalini, che bisogna star con gli occhi in terra. Fortuna poiché ha piovuto, perché queste straduzze sono, insieme agli scalini, il cabinetto di tutti i bambini e anche grandi della contrada e mi hanno detto che in state il tanfo è orribile… lo credo. Anche Napoli… scale, scale per arrivare dalle suore e poi tutto il giorni dovrebbe essere tappata: anche per le suore sono troppo tappate e non hanno aria sufficiente: quanto più personale vi potrà essere più scambio: inviando ogni tanto per cambiare aria le suore che più lavorano a Castellammare, andrebbe bene. Per l’avvenire questo paese credo sarà di grande bene per il nostro scopo: i bambini più abbandonati; bisogna che le suore siano convinte che il nostro lavoro principale è di salvare la gioventù più spiritualmente bisognosa. Insieme a questo scopo possiamo attrarne molte altre persone. Riguardo alla mia salute sto molto meglio: dormo come un ghiro: le gambe anche molto meglio. Prendo l’acqua media nel mattino e a tavola l’acqua della Madonna che è ottima per l’artritismo. Adesso attendiamo il risultato delle schede annullate: certo che la maggioranza di esse sono state a favore della D.C., ma speriamo sempre in Dio. Coraggio dunque Madre: non si abbatta, prendiamo qualsiasi croce come croce del Signore, mentre ogni malignità, dal cuore cattivo degli uomini. Questa lettera incominciata il venerdì, l’ho finita sabato mattino: davanti alla finestra ho il Vesuvio, ma pieno di nuvole sul cocuzzolo c’è il sole però spende; tutto il golfo è piatto senza nuvole. Ed ora benedico tutte di cuore e per lei prego, che il Signore le dia tanta salute per poter tirare avanti. In Cristo, sempre P Lorenzo.

Cara m. Vicaria Anche in breve una parolina, basta che io non venga chiamato (in tribunale) : questo è l’essenziale. In tutti i casi informarmi bene di tutto, per non avere delle brutte improvvisate: del resto il Signore, la Madonna, S. Teresa, il padre Pio devono aiutarci. Coraggio, “colonna angularis” noi “vecchierelli” ci ritiriamo in un cantuccio (fino a un certo punto! Non prendere troppo alla lettera le mie parole) .


Sarà possibile una visitina qui? O a Napoli? Capisco anche che sei così legata!...


Castellammare di Stabia, S. Eliseo profeta, 14.6.1953 Carissima madre, Sono ancora a C. Mare e fisicamente mi sento molto meglio: vorrei rimanere ancora 2 o 3 giorni poi ritorno a Napoli, da dove, a Dio piacendo, dopo un soggiorno di qualche giorno, ritornerò a Roma. Questo è il mio programma se non ci sono cose […] . Ieri sono stato dal vescovo che è molto contento delle suore e spera che aumentino di numero per il bene di questa contrada, che ne ha tanto bisogno. Domani Lunedì, farà l’esame sr Matilde: poverina, quando era qui, aveva abbastanza da fare con le bambine e con le giovinette e vedo che queste le sono affezionate. Anche qui la popolazione è rossa, sebbene al senato, e benché per l’intero collegio di C. mare abbia vinto il D.C, il sen. Gava (DC) , non avrà nella votazione della sola città per i deputati, così hanno vinto comunisti e socialisti. Pensi che in tutto sono stati 9 milioni di cattolici hanno votato per il comunismo. Incredibile e pur vero! […] si dicevano amanti della Chiesa (Chiesa, ma disgraziatamente hanno gettato la maschera e sono apparsi come nemici di Dio e della Chiesa. Che rovina per l’Italia!) Ebbene siamo in mano di Dio! Osserviamo noi la fede e se Dio permetterà qualche persecuzione, ebbene allora come Lui vorrà. Dopo pranzo alle 5: Il tempo ancora non si è rimesso: di fronte ho il monte Somma e il Vesuvio, però senza fumi. Ho lasciato le suore con un bel numero di ragazze e bambine. Il Signore ci aiuti a mettere a posto questa casa e così potremo fare immenso bene. Spero che a S. Marinella ora non vi disturbino più: Non c’è altro che aspettare ciò che Iddio vorrà. Si faccia coraggio Lei e il Signore ci ricompenserà! Il pensiero vola a S. Marinella che ho lasciato così misteriosamente. Vi benedico di cuore tutte nel Signore In Cristo P Lorenzo


Roma 19. 5. 54 V. e caro Padre. Comincio a scrivere la prima volta dacché sono arrivata. Qualche po' di miglioramento malgrado i dolori che non mi lasciano tanto, il tempo sempre umido e piovoso, come sarà da voi. E Lei caro Padre come sta? E tutte le care figliuole? Spero bene e liete. La nostra Vicaria ogni giorno al Convegno, tre ore, e pensi che lunghe prediche, molto istruttive! Qui le Suore tutte bene e liete così mi auguro di tutte voi. Manderò non appena sono pronte le calze alla cara suor Anna che ha tanto bisogno. Non vorrei che al signor Luzzi i nostri Padri li caricano la macchina, oltre i nostri sacchi ecc. ecc. Mi benedica insieme alla Comunità, sempre presenti nella preghiera. Bacio la S. Destra ind. f. in Gesù M.

Crocifissa


S. Marinella, senza data Reverendissima Madre, Qui anche per qualche giorno ha fatto freddo, perciò non ci meravigliamo che anche la lei abbia sofferto. Sono per andare dal cardinale per la casa di Falciano per mostrargli il compromesso: del resto noi non abbiamo fretta. Avrei l’occasione di poter aver un chierico (di aiuto) – e poi don Gerardo Tizzoni: vediamo ciò che pensa S. Eminenza. La sua lettera è arrivata domenica, invece di sabato, perciò non abbiamo potuto lasciare suor Agnese andare al pellegrinaggio. Qui nulla di nuovo: si vive con grande calma e lavoro. Perché mi sento infervorato per l’Africa ­ Certo anche voi bisogna pensarci, né ci dobbiamo sgomentare delle difficoltà: se s. Teresina lo vuole, faremo una fondazione di negre. Non si comprometta con le suore promettendo perché tutto dev’essere bene regolato. Saluti a tutte le suore: pensi alla possibilità di vedere il vescovo di Siracusa (se è prudente farlo!) . (questo ci fa capire che la Madre si trova in Sicilia). Spero che questa lettera le trovi in buona salute e che il suo raffreddore sia passato. Benedicendo tutte P Lorenzo


Reverendissima Madre, abbiamo ricevuto le due sue lettere insieme: Sono contento che l’aria natia le faccia bene (la Madre è in Sicilia) , qui nulla di nuovo: vi è stato ieri sera il teatro per l’Opera Balilla è andato benino. Per Falciano ieri ricevei una lettera da S. E. che dovrò andare a Roma per combinare con lui, la lettera da scriversi al vescovo di Sessa Aurunca perché non vuole che le suore s’impegnino con una persona privata. A Roma in questa settimana non è stato possibile andarci, perché vi sono state le litanie dei santi ed oggi, venerdì, la messa è alle 8: dunque non mi resta che andarci Lunedì prossimo, a Dio piacendo. La giovane di Sassari è buonina, ha buon aspetto, ma sotto l’espressione del distacco dalla mamma, si fa dei gravi pianti: se riesce a superare questa tentazione… se non pazienza. Se ha l’occasione di vedere qualcuno di Augusta, non dimentichi la sorella di Maria Sozzo, che mi diceva essere una buona vocazione. Raccogliamo più giovinette che possiamo, perché lasciando gli scherzi – dobbiamo seriamente pensare alle missioni in Etiopia: né dovrò parlare con il Cardinale, perché il momento è propizio, tanto più che si avrebbero fortissimi appoggi. Veda di poter convincere sr Gertrude ad una decisione: del resto non abbiamo dato il pieno contributo per la Congregazione: se in realtà essa ama l’opera, perché non fa il sacrificio che tutte voi avete fatto? Vivere cioè nei santi voti di obbedienza, povertà e castità? Certo però che sarebbe ingiusto da parte sua che la sua dote la desse ad altro e non alla Congregazione. Avrà un po’ da soffrire a Solarino, ma coraggio: faccia tutto con grande carità e fermezza, non si diventa suora per avere i primi posti, anzi bisogna essere umili, nell’umiltà le suore si santificano. Nei posti di comando, molte suore perdono la testa, faccia delle buone prediche, chiare, chiare. Adesso scrivo a sr Cecilia per darle conto di ciò che vuole Nostra Eminenza. Ha lei l’occasione di vedere il vescovo di Siracusa, oppure crede opportuno di… stare alla larga? Questo dipende dalle circostanze… veda un po’ lei. Augurando che possa concludere molte e molte faccende, e possa fare un buon viaggio di ritorno: sarebbe possibile passare per Mont[…]rapone, Fabiano, Carinola? Veda un po’ lei. Benedicendovi a tutti. P Lorenzo


Molto reverendo e caro Padre. Sono dolente per il suo male che l'affligge! Sarebbe prudente farsi le inezioni, e usare i presupposti, questi mali richiedono cura e pazienza, e speriamo che il clima più mite le gioverà molto. Io sto benino, in questi giorni mi farò visitare dall'oculista, e poi quando ritornerà Silvestri da Bologna, la prossima settimana, verrà a fare l'analisi del sangue, mi ha trovato un pochino meglio, quanti dottori e cure!... è per me un grande sacrifizio, ma offro al Signore tutte le mie difficoltà per la mia purificazione. La cara Vicaria insieme a suor Rosina sono andate per assistere alla conferenza, qui tutti i nostri avversari sono sicuri del loro trionfo, speriamo nella Misericordia Divina e nella potente protezione della Mamma Celeste. La prima comunione la farà Don Orlando, non il Cardinale è stato un malinteso. Qui viene in questa settimana a celebrare un novello sacerdote Brasiliano ma così lento... da far venire meno le forze! Tutte liete e contente le buone figliuole armate di buona volontà nel fare ciascuna il proprio dovere non lasciamo d’essere figli d’Eva. Termino per evitare la stanchezza dei poveri occhi. Mi tenga presente nella S. Messa, nelle sue preghiere, così facciamo anche noi con filiale affetto. Brava suor Anna per l'ordine che fa osservare raccomando però di usare attenzione per i cari pulcini. Suor Maddalena e tutta la Comunità baciano la sua destra e chiediamo la paterna benedizione. In Cristo Gesù M.

Crocifissa.


Venerato e caro Padre. Il nostro cuore è vicino vicino a Lei caro Padre, stamani abbiamo pregato col cuore sulle labbra la Mamma Celeste tutti insieme nella Cappellina, anche le ragazzine con tanto fervore, speriamo in Colei che tutto può. Sia calmo, o amato Padre, dove sta la cara Vicaria per Jesi attendete ancora? Se quella suora si ostina mandate a suor Celina che è obbediente e amabile con le bambine. Ieri ho scritto alla Vicaria ora a Lei caro Padre, perché vorrei esserle vicina. Stia calmo Padre, qui l’attendiamo con ansia non appena le sarà possibile. Datemi notizie perché vorrei volare per essere presente, ma con la preghiera; oggi preghiamo con insolito fervore! Mi benedica sempre, insieme alla Comunità bacio la S. Destra. Crocifissa!


Reverendo Padre Per rinnovare il contratto col Ministero, desidero che facciano sentire come gli anni scorsi che vengano loro costà. Quindi faccia scrivere presto a suor Filomena e la lettera la date a suor Sabrina per spedirla di qui. È inutile dire di rinnovarlo altre suore, perché domandano la Procura che non è facile fare. Io non mi sento le forze di andare al Ministero con i mille fastidi di auti eccetera. Mi benedica. Suor M. Crocifissa.


Molto reverendo padre. Per rispondere alla madre di suor Giulia, la prego di suggerire Lei a suor Rosina, io sono così impotente! Sono contenta che è in compagnia di questo Padre, speriamo che sia di aiuto. Per il resto parlerà suor Rosina e suor Canisia. Per la luce mi dice suor Maddalena dire a suor Rosa quando sono 19 chilovatti, dica a suor Anna che metta il filo.


Padre. Avevo dimenticato l'orario nuovo. Ecco, Lei se otterrà il permesso, dovrebbe partire da S. Marinella alle ore 16.16; da Roma arriva 17.45, prende l'85, che parte da Roma 18.45. Arrivo a Napoli 21.50, Reggio Calabria Villa S. Giovanni 5.58, arrivo Acireale 8.50. La corrispondenza sempre la inviano qui dove starò finché Lei mi assicura della sua venuta. Così dopo aver sistemato insieme gli affari di questa Comunità, andremmo a Modica e dopo a Solarino. Quindi attendo per sapermi regolare. Ho letto con piacere il suo biglietto acchiuso nella lettera di suor Concetta, così sono tranquilla d'aver ricevuto le notizie della casa. Ed ora scriverò altro poco a suor Agnese, intanto qui mi attendono Aspiranti per parlarmi, perciò faccio presto. Di nuovo caro Padre, nel Cuore Immacolato di Gesù e Maria. Suor Maria Crocifissa.


Venerato e caro Padre. La sua letterina mi ha tranquillizzato, attendo la definizione degli Avvocatacci, speriamo bene! Ieri abbiamo fatto preghiere alla SS. Vergine del Rosario, ora attendiamo sapere qualche cosa. Mi consola sapere che le suore di Jesi sono liete, speriamo che sappiano apprezzare questo dono della Provvidenza. Suor Rosalia si troverà come un pesciolino, speriamo che suor Rosa la sappia comprendere. Ho letto la lunga lettera di suor Teresa oh! poverella che non perda la testa! Nessun avviso di pagamento è arrivato, solo quello che vi mandai ieri. Speriamo che ritornerà P. Anastasio per la Messa di tutti i nostri Santi e Morti e per la Domenica ci penserà Lei a tutto. Ieri l'ingegniere ha portato le lampade uso colonna per il refettorio, che spesone saranno! Ed ora per metterle a posto farà venire lui l'elettricista, perché vuole che si mettono in questa settimana per fare la pittura, dopo Voltatorni ha risposto che non può venire neanco domenica prossima. Se potesse venire la Vicaria sarebbe meglio. Mando le borse, per riaverle piene, se possibile. Non ho da dire altro, sempre in attesa di vostre notizie. Bacio con affetto la S. Destra insieme alla Comunità. Mi benedica sempre, in Gesù Cristo M.

Crocifissa.


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