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Covid-19 e animali: ad oggi solo 4 casi nel mondo

Pare remota la possibilità che gli animali da compagnia contraggano il virus e, anche in questo caso, sarebbe per trasmissione uomo-animale

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I coronavirus sono un gruppo diversificato di virus che colpiscono, oltre che l’uomo, numerose specie animali. Per la sanità di quest’ultimi rappresentano da sempre un importante problema, essendo responsabili di molte patologie d’interesse veterinario.

Questi virus manifestano

uno spiccato tropismo (ovvero la capacità di insediarsi in determinati organi o apparati) per il sistema respiratorio e il tratto intestinale, e possono essere quindi responsabili di malattie

caratterizzate da ma

nifestazioni cliniche di norma riconducibili a sindromi respiratore e gastro

enteriche. Un esempio è la FIP (Peritonite Infettiva Felina), una malattia multiorgano molto grave che colpisce i gatti e si trasmette tramite le feci dei soggetti infetti. E’ causata da un Coronavirus che non ha tuttavia nulla a che vedere con l’ormai tristemente noto Covid-19, e in cui la trasmissione avviene tramite contatto interumano. Gatti, furetti e in misura minore i cani potrebbero essere in realtà suscettibili anche all’infezione da Covid-19, anche se ad oggi non ci sono prove che essi abbiano un ruolo epidemiologico nella sua diffusione. Vi è tuttavia la remota possibilità che gli animali da compagnia possano contrarre l’infezione attraverso il contatto con esseri umani positivi al Covid-19 e sviluppare occasionalmente la malattia. Trattandosi infatti di un virus finora sconosciuto, le incertezze in merito a SARS-CoV-2, sia nell’uomo che negli animali, sono ancora numerose. Le segnalazioni dei casi d’infezione negli animali d’affezione derivano comunque ad oggi da osservazioni occasionali: nel mondo si ha infatti

notizia in tutto di soli quattro animali risultati positivi, due cani e due gatti, e non

in Italia. Ciò rappresenta un elemento d’incertezza che

Nel mondo solo due cani e due gatti hanno contratto il Covid-19, manifestando sindromi respiratore e gastroenteriche Anche se remota, è possibile la trasmissione uomo-animale, dunque adottiamo misure di tutela verso i nostri pet

Dr.ssa Ilaria Castelli

può essere ridotto solo attraverso la predisposizione di specifici studi e la raccolta sistematica di dati nei contesti epidemici, il nostro compreso.

Occorre agire del resto con un principio di precauzione, evitando cioè che si creino le condizioni perché i nostri animali possano contrarre

l’infezione. Raccomando in tal senso il rispetto delle più elementari norme igieniche anche nei loro confronti: lavarsi le mani prima e dopo esserne stati a contatto, aver toccato loro, i loro pasti o le provviste. Evitare inoltre di baciarli, farsi leccare o condividere il cibo. Al ritorno dalla passeggiata, pulire sempre le zampe evitando prodotti aggressivi e/o a base alcolica, che possono indurre fenomeni irritativi. Un simile e attento livello di precauzione dev’essere adottato da parte di chi si occupa del loro accudimento e salute. E laddove la normale presa in carico delle loro necessità e delle attenzioni dovute a questo particolare momento storico non possano essere pienamente garantite da proprietario o suoi conviventi, ricorda

te che è possibile, ricorrere all’aiuto di persone esterne

per accudirli. Il tutto, se possibile, senza toglierli all’abitazione cui sono abituati. L’aiuto da parte di esterni (amici, parenti, dogsitter, volontari) dovrebbe essere comunque limitarsi al minimo indispensabile: il soddisfacimento dei bisogni fisiologici, alimentazione, visite o cure veterinarie. Il ruolo di noi medici veterinari, del resto, è di tutelare come sempre la salute dei pazienti, evitando tuttavia spostamenti non necessari o a carattere non urgente. Di contro non mancate di rivolgervi a lui in caso di bi-sogno: il vostro veterinario di fiducia conosce la storia clinica e anamnestica dell’animale, e dove possibi

le potrete ricorrervi anche a mezzo telemedicina e teleconsulto così da valutare preventivamente l’eventu

ale urgenza d’intervento. Le visite ambulatoriali dovrebbero essere al pari limitate alle urgenze indifferibili, e comunque sempre concordate telefonicamente in anticipo così da evitare assembramenti nella struttura veterinaria e sue sale d’attesa. Le visite devono essere effettuate nello scrupoloso rispetto delle misure di tutela della salute e sicurezza di tutti i soggetti coinvolti. E sia il professionista della salute animale che il proprietario dello stesso dovranno necessariamente indossare i DPI (dispositivi di protezione individuale) previsti per l’ordinario svolgimento della propria attività. Dr.ssa Ilaria Castelli Medico veterinario

Se non siete nella condizione accudire e vegliare sulla salute dei vostri animali ricordate che è possibile chiedere aiuto a persone esterne Contattate al bisogno il vostro veterinario di fiducia che, dopo un teleconsulto, valuterà l’eventuale urgenza e si opererà per aiutarvi

Garda che storia

Tra filari di vigna e ulivi carichi di frutti, le morbide colline del Garda sud-occidentale sono costellati di testimonianze storiche

E’ un aspetto poco conosciuto della nostra provincia e soprattutto del medio lago perché distratti dalle spiagge, dalle cantine, dagli oleifici, da ristoranti e trattorie che si incontrano praticamente ad ogni angolo.

Eppure, tra Padenghe del

Garda e San Felice del Benaco sono ben otto le strutture ancora ben visibili e al

cune anche visitabili. Partiamo dal Castello di Drugolo, sulla strada che collega Bedizzole a Padenghe all’altezza della diramazione verso la località Morti della Selva. Si tratta di una roccaforte del

X secolo, forse di origi

ne longobarda, a pianta quadrata, con un ponte levatoio e merlature ghibelline. Attorno alla metà dell’anno 900 fu donato dall’imperatore dell’Impero romano d’Occidente, Ottone I di Germania ad un esponen- te della famiglia Averoldo. E’ tuttora abitato, pertanto non visitabile, ma una passeggiata all’ombra dei suoi merli è di certo consigliata.

Proseguendo verso il lago si viene attratti da un belvedere su cui incombono le massicce mura del

Castello di Pa

denghe. E’ un’antica roccaforte

costruita tra il IX e il X secolo su antichi ruderi di epoca romana

per offrire un rifugio sicuro agli abitanti in caso di invasione (pare già da parte degli ungari) o di scorribande di eserciti vari in varie epoche. Il castello domina dall’alto il paese e il golfo al di qua della Rocca di Manerba e vi si accede liberamente attraverso un portale ad arco (un tempo dotato di ponte levatoio) posto sulla torre a base quadrata. All’interno, su tre file parallele, si trovano le abitazioni che si pensa costruite SOPRA: La torre del castello di Polpenazze del Garda. Foto di Massimo Telò con licenza Creative Commons.

insieme alle mura e tutt’ora abitate. Anche Soiano del Lago ha il suo castello medievale, un edificio a pianta quadrangolare che sorge su un’altura che domina l’intera Valtenesi. E’ di proprietà del Comune che, dopo un attento e approfondito restauro, ne ha fatto un centro per eventi. Il fortilizio difensivo di Puegnago del Garda risale al X secolo. Situato nel cuore del paese, oggi purtroppo mostra solo l’altissima cinta muraria, sopravvissuta quasi intatta nel corso dei secoli e le torri, costruite con pietre e ciottoli di varie misure posati in modo piuttosto irregolare. Anche il castello di Polpenazze del Garda venne eretto a scopo difensivo contro le in

vasioni ungare del X seco

lo. Inglobato nel cuore del paese, per quasi 500 anni, dal X al XV secolo, ne è stato il principale edificio prima di essere distrutto durante le lotte tra il Ducato Visconteo di Milano e la Serenissima Repubblica di Venezia, che lo ricostruì nel 1426. Ciò che si conserva oggi dell’originaria struttura è il mastio, due torri perimetrali e una parte del muro di cinta.

San Felice del Benaco ne ha

addirittura due: uno in paese, l’altro nella

frazione di Portese. Le prime testimonianze sull’esistenza di un castello a San Felice risalgono al 1330 quando gli Scaligeri, nel periodo delle aspre contese tra guelfi e ghibellini, aspiravano al dominio di Brescia (ricordiamo che tuttora la sponda bresciana del Lago di Garda appartiene alla diocesi di Verona). Del castello oggi rimane una torre, adibita ad ossario, mentre le rovine delimitano il vecchio cimitero del paese. A Portese il castello venne eretto nell’alto medioevo. Oggi ne rimane traccia solo con il pezzo di una torre circolare. del X secolo che oggi viene utilizzato come sede di numerosi eventi tra i quali “Italia in Rosa”, la prima e più importante rassegna in Italia dedicata nel mese di giugno ai vini rosati e al chiaretto, produzioni peculiari della Valtenesi. La struttura del castello è molto simile a quella di Padenghe: la popolazione del villaggio circostante si rifugiava al suo interno in caso di pericolo, tant’è che la sua posizione, non estremamente strategica e dominante lo ha mantenuto in buone condizioni in quanto non è mai stato oggetto di assalti e tentate conquiste. SOPRA: Il castello di Drugolo, a Lonato. Foto di Massimo Telò con licenza Creative Commons.

Infine, nel centro di Moniga del Garda si trova un castello

Giulio Rezzola

Musica e beneficenza

17 artisti bresciani per un video musicale di beneficienza realizzato in video meeting

Diciassette musicisti bre

sciani, dai ventisei ai cinquantanove anni, per un video mu

sicale che vuol essere, in uno, messaggio di speranza e aiuto concreto ad alcuni

nosocomi gardesani. E’ online dallo scorso 4 maggio, non a caso data d’avvio della “Fase 2”, il frutto musicale del progetto “40ena Band”: un video di jam session che, sulle note di “Man in the Mirror” di Michael Jackson, affranca una volta in più la musica come esperanto d’incontro e si

nergia oltre i confini dell’isolamento. Un messaggio di vicinanza e cooperazione che trova concretezza nell’appello a donare, sostenendo gli sforzi dell’ASST del Garda contro il Covid-19.

Da un’idea di Giovanni e Stefano Ferrarini (rispettivamente tastiere e batteria), il progetto si è allargato quasi subito alle voci di Enrico Bertoldi, Piergiorgio Cinelli, Saraluce

e Dolly Parker, ha coinvolto le chitarre di Claudio Danieli, Paolo Bacchetta e Michele “Poncio” Belleri, il violino di Stefano Zeni, il basso di Massimo Saviola. Una seconda batteria ha visto Michele Longhena afferrare subito le bacchette, mentre ai fiati ci hanno pensato Marco Grumi, Matteo Castelli, Nicola Gandellini e Simone Leali dei “Potaporco”. Nicola Vitali, infine, si è prestato al mixaggio audio, rendendo organica e condivisa realtà sonora le personalità musicali di tutti.

Diciassette artisti che spaziano dallo ska al folk, passando per rock, blues, pop, e jazz hanno così condensato in poco più di sei settimane qualcosa di uni

co. Diciassette bresciani in isolamento (dal capoluogo alla Valtenesi fino alla Bassa), si sono

confrontati quasi quotidianamente nel complesso agorà virtuale dei video

meeting. Hanno arrangiato, provato, discusso, sperimentato sinergie inedite e soluzioni inusitate. “Il risultato è un video musicale unico nel suo genere - ha confermato Enrico Bertoldi, voce e anima organizzativa dei 40ena Band -, qualcosa di mai sperimentato ma anche profondamente innovativo. Quando il 20 marzo

scorso i fratelli Ferrarini mi hanno messo a parte dell’idea, mi sono subito attivato per coinvolgere amici e conoscenti musicisti. Tutti hanno accettato all’istante e senza riserve - ha continuato -, tanto che abbiamo dovuto perfino rinunciare a molti altri nomi perché la gestione del progetto sarebbe risultata eccessivamente complessa. Preso forma una sorta di ‘sala prove virtuale’, tele-incontrandoci quasi ogni giorno, abbiamo quindi condiviso obiettivi e strutturato la collaborazione. Si è deciso per il brano ‘Man in the Mirror’ - ha concluso Bertoldi - perché a nostro avviso ben rappresenta l’esperienza umana vissuta in questi mesi: solitudini riflesse e indagini intimistiche, rifrazioni dell’io che, insieme, abbiamo imparato a valorizzare e trasformare grazie allo straordinario linguaggio della musica”. Il video dei 40ena Band

è fruibile a tutti sul canale YouTube di Piergiorgio Cinelli e sui profili Instagram e Facebook del cantautore come di ogni componente e

collaboratore al progetto. in chiusura, la richiesta a donare all’IBAN messo a disposizione da Azienda Socio Sanitaria del Garda (IT82K03111544600000 00020923), specificando nella causale “Donazione emergenza COVID - ASST del Garda”.

I luoghi

Il Vittoriale in digitale

Aspettando il Drive-in e la riapertura del museo

In attesa della riapertura di mostre e musei il 18 maggio, oltre al progetto pilota per la Lombardia di far ripartire il cinema con il sistema del drive-in (la capienza del parcheggio è di 50/60 posti auto), proseguono le iniziative digitali del Vittoriale.

Aderendo alla campagna promossa dal Ministero per i beni Culturali (Mibact) #iorestoacasa e #ioleggodacasa, anche la casa-museo di Gabriele d’Annunzio mantiene aperte virtualmente le sue porte con, tra l’altro,

la visita a 360° del com

plesso e della Prioria che con #superfluonecessario racconta oggetti meno noti, illustrando come ogni dettaglio all’interno della Prioria sia una piccola narrazione.

Proseguono inoltre le rubriche #Fiume100, che permette di ripercorrere le gesta di Gabriele d’Annunzio e dei suoi legionari a Fiume in occasione del centenario dell'Impresa; #disobbedisco, fotografie d'epoca corredate da citazioni dal libro di Gior

dano Bruno

Guerri inerenti all’immagine; #protagonisti, brevi racconti sulle figure che hanno preso parte all’Impresa con una o più foto d’epoca che li ritrae. G.R.

CTB: così il sipario non cala ma si fa “digital"

Sul web le registrazioni complete di 8 spettacoli

Dal 5 maggio al 6 giugno

il CTB (Centro Teatrale Bresciano) offre la possibilità di vedere le registra

zioni complete di 8 spetta

coli che dal 2010 ad oggi hanno segnato la sua storia, collegandosi al sito. L’iniziativa, viste le restrizioni a cui soprattutto i teatri devono attenersi a causa della pandemia di Covid-19, fa parte di una sta-gione virtuale denominata “Il Trucco e l’Anima” pensata non per sostituire il teatro vero e proprio ma per evocarne la for-za, l’unicità, il fascino. La rassegna propone “La locandiera” di Goldoni con la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso; “Il racconto di Chimera” di Vassalli e Giagnoni; “Don Chisciotte” di Cervantes (regia Franco Branciaroli); “Svenimenti, un vaudeville”,

atti unici tratti da racconti e lettere di Anton Cecov (regia Bucci e Sgrosso); “Elena” di Ritsos (regia Andrea Chiodi); “Il secondo figlio di Dio” di Cristicchi e Rutelli con la regia di Antonio Calenda; “Ottocento”, di Bucci e Sgrosso; “Una bestia sulla luna” di Kalinoski (regia Andrea Chiodi).

Ciascun spettacolo è disponibile dalle 10 del mattino a mezzanotte, solamente nei giorni indicati a calendario. G.R.

Due livelli di assistenza telefonica: un primo step con circa a 500 professionisti, al secondo ne partecipano tre volte tanti

Ministerialmente

Solitudine, lutti, incertezze economiche, paure: tutto questo si riversa in attacchi d’ansia, stress, paure e disagio. Da qui la scelta del Ministero della Salute d’istituire il nume

ro verde di supporto psico

logico 800.833.833. Un numero scelto rendendo omaggio alla "Legge 23 dicembre 1978, numero 833”, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Il numero sarà raggiungibile anche dall’estero al 02.20228733 e saranno previste modalità di accesso anche per i non udenti.

Il servizio, attivo tutti i giorni, dalle ore 8 alle 24, vede professionisti specializzati, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti, rispondere alle richieste di aiuto. L’iniziativa punta ad affiancare, in questa fase di isolamento sociale, tutti i servizi di assistenza psicologica garantiti dal SSN: è sicuro, gratuito e organizzato su due livelli di intervento. Il primo livello è di ascolto telefonico

e si propone di rispondere

al disagio derivante dal Covid-19. L’obiettivo è fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare l’ansia davanti ad una quotidianità travolta dall’arrivo dell’epidemia e si risolve in un unico colloquio. Per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello di cui fanno parte, oltre ai servizi

sanitari e sociosanitari del

SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. Obiettivo: ascolto empatico e consultazioni esperte.

Mascherine: il video spot

Un video prodotto dal Ministero spiega come utilizzarle a dovere

Qui il video spot che spiega il corretto uso delle mascheri

ne per poter affrontare in sicurezza la “Fase2”. Lo spot ci accompagnerà sui canali tv della Rai raccomandando co

me maneggiare l’importante

Dpi (Dispositivo di protezione individuale). Così Il Ministero della Salute ricorda a tutti di tenere alta la guardia ed

adottare accortezze dettate

sì da buon senso, ma che magari potrebbero sfuggire. Tre le regole base: lavarsi le mani prima di indossare la mascherina e utilizzare elastici o stringhe senza toccare la parte centrale, coprire bene bocca, naso e mento, e dopo averla tolta (senza toccare la parte centrale), lavati subito le mani.

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