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Consegne a domicilio: ora anche dagli agriturismi
Consegne a domicilio: ora anche dagli agriturismi 20
Dalla Regione l’apertura al “porta a porta” da parte degli agriturismi, per dare ossigeno ad alcune delle attività che più stanno risentendo dei blocchi forzati e promuovere i prodotti locali
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a chilometro zero Ristorazione
Tiziana Porteri:
“Per noi di Coldiretti è una grande opportunità perché consente di riattivare l’attività di ristorazione e di portare i prodotti aziendali a chilometro zero direttamente nelle case dei consumatori"
Il Consiglio regionale della Lombardia, all’interno di un recente provvedimento, ha dedicato un passaggio anche agli agriturismi e alla possibilità di consentire loro la “consegna a domicilio”.
Il documento, approvato all’unanimità, insiste sul differimento dei termini stabiliti da leggi e regolamenti regionali per l’adozione d’atti o adempimenti da parte di pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini. In particolare il testo riferisce dello slittamento delle scadenze previste al 31 marzo facendole slittare a fine luglio, mentre per quelle fino ad oggi a scadere il 31 maggio, pone nuova data a fine settembre.
Scelte necessarie in questi tempi disperati, che fanno tuttavia il paio con un assist al settore ricettivo, uno di quelli maggiormente colpito: un emendamento consente infatti da ora agli agriturismi lombardi, per la durata dello stato di emergenza Covid-19, di svolgere l’attività di ristorazione in modalità “consegna a domicilio” (finora era consentito solo il consumo sul posto).
“Accogliamo positivamente l’iniziativa di Regione Lombardia che risponde alle nostre richieste - ha dichiarato Tiziana Porteri, presidente di Terranostra Brescia, l’associazione per l’agriturismo promossa da Coldiretti -. I lavori agricoli nei campi e nelle stalle continuano ma le attività agrituristiche sono ferme, nel rispetto delle indicazioni per contenere il diffondersi di Covid-19, con inevitabili conseguenze negative per le imprese. L’emendamento approvato - ha aggiunto - rappresenta una grande opportunità per gli agriturismi perché consente di riattivare l’attività di ristorazione e di portare i prodotti aziendali a chilometro zero direttamente nelle case dei consumatori. Con le consegne a domicilio dei pasti ci mettiamo nelle condizioni di assumere manodopera necessaria - ha concluso Porteri - per aiutare i dipendenti che sono sempre stati al nostro fianco per lavorare bene pur rinunciando ad una parte di guadagno dando un futuro e il giusto inizio per rilanciare l’economia una volta finita questa situazione di emergenza”.
Aggiornamento professionale: con VisitBrescia è gratuito
Tempo di Covid-19 e corsi di aggiornamento per gli operatori della filiera turistica
Sono tra i più colpiti dalle chiusure forzate: per i professionisti del turismo VisitBrescia propone corsi on-line pensati per affrontare in chiave digitale e aggiornata la ripresa
Visit Brescia lancia una nuova iniziativa nel solco della campagna di sensibilizzazione collettiva #iorestoacasa. Come?
Supportando gli operatori della filiera turistica con occasioni di formazione professionale gratuita a distanza perché, dopo lo stop forzato delle attività e la chiusura delle strutture in seguito all’emergenza Covid-19, gli attori del turismo saranno chiamati a misurarsi con nuove sfide.
Le dinamiche del turismo figuravano già tra quelle maggiormente mutate in seguito ai fenomeni della globalizzazione e della digitalizzazione ben prima delle conseguenze dettate dall’attuale situazione e dai recenti fatti di cronaca sanitaria che hanno imposto lo stop agli spostamenti e l’isolamento delle persone.
Se già da un decennio il mercato del settore si trovava a fare i conti con i sistemi di booking ed e-commerce che permettono di vendere prodotti e servizi a qualsiasi ora e in tutto il mondo, nei prossimi mesi – cruciali per la ripartenza dell’economia del turismo – agli operatori sarà richiesto di acquisire maggiore consapevolezza del mutamento di abitudini dei consumatori, dei viaggiatori e dei potenziali turisti e di aggiornare le proprie modalità di business per intercettare la domanda e rimanere competitivi in fatto di vendita dei servizi e prenotazioni.
Per supportare gli operatori della filiera in questo processo, manifestando al contempo sostegno umano e professionale, la DMO bresciana Visit Brescia (secondo l’Organizzazione mondiale del turismo il Destination Management Organization è la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione quali attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine, prezzi e via dicendo) ha elaborato un carnet di lezioni gratuite e a distanza (il tutto su www.visitbrescia.it).
Biblioteca Queriniana:
270 anni di “pubblico servizio e utilità”
Il primo di aprile 2020 la Biblioteca Queriniana ha festeggiato il suo 270esimo anniversario. Fu voluta dal vescovo di Brescia, il cardinale Angelo Maria Querini, specificatamente “a pubblico beneficio e utilità”, tanto che la donò alla città con atto liberale e non, quindi, acquisita in seguito a lascito testamentario.
Come tutte le grandi biblioteche storiche, anche la Queriniana conserva degli autentici tesori bibliografici. La memoria corre subito ad alcuni straordinari manoscritti (uno su tutti l’Evangeliario Purpureo o Codex Brixianus); all’unico esemplare noto in Italia di un’edizione cinquecentesca delle opere di Pietro Aretino; Bibbie poliglotte (edizioni antiche rarissime in diverse lingue, dal greco all’arabo, all’aramaico, al copto); libri perlopiù eterodossi d’origine germanica quasi sempre posti all’indice e di cui era espressamente proibita la circolazione in Italia (ragion per cui il trovarne raccolti molti esemplari in un solo luogo, indifferenti alla censura, offre molte piste di ricerca agli studiosi della cultura, civile ed ecclesiastica, del Secolo dei Lumi). Non mancano ovviamente manoscritti miniati (2.250), antiche pergamene (1.620), manoscritti musicali (1.107), incunaboli (1.158) e 8.386 “cinquecentine” (libri stampati nel XVI sec.). Come detto la biblioteca prende il nome dal vescovo Angelo Maria Querini che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del Palazzo Vescovile di Brescia affidandone il progetto all'architetto Giovan Battista Marchetti. Successivamente venne donata all’amministrazione cittadina e, nel 1750 venne aperta al pubblico, diventando in tal modo una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia.
Nel suo complesso comprende 451.000 documenti e, in quanto biblioteca del capoluogo, è depositaria di un esemplare di ogni atto ufficiale pubblicato nella provincia di Brescia.
il meglio del cinema direttamente a casa
Con il mese di aprile è possibile seguire da casa le attività del cinema “Nuovo Eden” (@nuovoeden). Un’iniziativa della Fondazione Brescia Musei che, nell’ambito del progetto #iorestoacasa per contrastare l’emergenza Covid-19, propone film proiettati in sala nelle scorse stagioni che possono essere visti o rivisti gratuitamente, online, su varie piattaforme. “L’Eden in salotto” è accessibile direttamente dal sito del Nuovo Eden e consente la scelta on-demand dei titoli per la visione in streaming al costo standard di 5 euro, ma il pubblico potrà accedere alla visione con varie fasce di prezzo. “L'Eden in salotto” sarà una piattaforma in continuo aggiornamento, su cui verranno caricati vari film creando così un cartellone in continua evoluzione sulla base degli accordi che il cinema riuscirà a chiudere con le varie case di distribuzione. Le prime pellicole in programma saranno “The Parade – La sfilata” di Srdjian Dragojevic, una commedia sull'omofobia; “The connection” di Shirley Clarke, lungometraggio d'esordio di una delle filmmaker più influenti del New American Cinema; “Le Grand Bal” di Laetitia Carton, un inno senza tempo alla magia del ballo e all’armonia di anime e corpi nella diversità.
“A un mese dall’ultima proiezione in sala, il cinema gestito dalla Fondazione Brescia Musei apre una nuova finestra dedicata al cinema indipendente, e non solo, e riprende virtualmente la propria programmazione - ha dichiarato il direttore di Brescia Musei Stefano Karadjov -, in questo mese di chiusura delle attività al pubblico la Fondazione ha ragionato su nuovi modelli di operatività in grado di dare una risposta al nostro pubblico sul presente e sul futuro del cinema, e ci siamo riusciti proprio intercettando una delle anime della nostra programmazione, che certamente troverà ampio seguito nella nostra comunità underground". “Si tratta di un progetto in cui la Fondazione Brescia Musei ha deciso di investire, sostenuta in questa direzione dal Comune di Brescia, proprio in un momento in cui le piattaforme online sono per ovvi motivi molto attive, perché crede fortemente nel valore che la sala cinematografica ha sul territorio nel contribuire all'arricchimento culturale della comunità” ha confermato Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla cultura.
“Abbiamo pensato di essere vicino ai cittadini in modo discreto, ma significativo, per fornire ogni giorno un concreto stimolo al recupero della normalità, rievocando il nostro patrimonio, e dandogli una drammatizzazione digitale”, ha concluso Francesca Bazoli, Presidente di Fondazione Brescia Musei.