Sprizz Magazine n. 0

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Mensile a distribuzione gratuita su Roma e dintorni Numero 0 - Febbraio 2011

Prince in concerto

p.4

PATRICK FOLCO

p.14

La ragazza del mese p.25

La notte al 45 giri p.34


sei un’attr i hai bisogn ce? una cantante? o d i F O TO u n che parlin a modella? co n ta t ta c o di T E ? i pe r un B O O K f o to g r a f ic o! E S E M L E D A Z Z A G A R a l e r ? e E s s N I e Z i A G vuo A M Z Z I R ! P i S t i a d d i o u t i e o t o f e n u c l a i c a i v in l a F O TO G R A F I A ti a p passiona? s ti a m o o r g WO R K S H O a n i z z a n d o t a n ti d iversi P f o to g r a f i c i a te m a !

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Mensile a distribuzione gratuita su Roma e dintorni Numero 0 - Febbraio 2011

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Musica

Prince, eterno folletto di Vincenzo Toccaceli Salute e benessere

Estetica dentale di José Ramirez Lazo Bellezza

Questione di... di Laura Bianchi Moda

diFantasia esotica Vincenzo Toccaceli Body and mind

La Medicina Tradizionale Cinese... di Serena Rossi Spettacolo

Patrick Folco di Stefano Simeoni

Motori

Bayerische Motoren Werke di Vincenzo Toccaceli

Social network

Malati di Facebook di Luciana Ognibene Comunicazioni agli associati

Sette anni di solidarietà di Vincenzo Toccaceli Il locale del mese

Red & White di Vincenzo Toccaceli

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Qua la zampa

Norvegese delle foreste di Luciana Ognibene Sport

Ivan Zaytzev di Alfredo Falcone

La ragazza del mese

Yaritza La Rosa

Il personaggio del mese

diPaolo Lauri Vincenzo Toccaceli Fotografia

diMatrimonio: spendere meno... Alfredo Falcone

Abitare

Curare i fiori recisi di Mirela Cristela Sì, viaggiare

Scozia, le Highlands di Luciana Ognibene Ma la notte...

di45Vincenzo giri diToccaceli emozioni

Eventi..

L’affare Bonnard di Francesca Piggianelli

Il cocktail del mese

Lo “Spill” di Tiziano Toccaceli

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M u s iiccaa

Prince, eterno folletto

Testi e fotografie Vincenzo Toccaceli

Il concerto del genio di Minneapolis a Roma dopo 8 anni di silenzio

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alano le luci del Palalottomatica per interminabili minuti, troppi per non pensare “Ma è andata via la corrente?” Poi… la sua voce che intona Let’s Go Crazy ed anche se ancora al buio tutto sembra illuminarsi, un solo fascio di luce alle sue spalle e lui è lì, lì davanti ai suoi fans che da oltre otto anni lo attendevano in Italia e da 20 a Roma, il Genio di Minneapolis Prince Roger Nelson, in arte solo Prince. Piccolo di statura, magrissimo quasi da sembrare fragile, appare poco prima dello spettacolo per fotografare il suo pubblico che a mano a mano riempirà il sottopalco per gli irriducibili, i più scatenati, quelli che in seguito chiamerà con sé sul palco per un bagno di gioia

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con il suo pubblico. Nato a Minneapolis il 7 giugno del 1958, cantautore, chitarrista, attore, regista,produttore popolarissimo negli anni ottanta e novanta, musicista poliedrico, tra i suoi lavori si sentono espliciti riferimenti agli Earth, Wind & Fire a George Clinton, a Stevie Wonder in seguito a James Brown, Jimi Hendrix ai Beatles e Frank Zappa. La sua musica coinvolge diversi stili come funk, rock classico e pop, ma spesso si è confrontato anche con il rap e il rock sinfonico, producendo un crossover musicale molto apprezzato da fans e critici. Difficilmente un suo lavoro contiene un solo stile musicale, e questo gli permette di evitare il rischio di cadere nella ripetitività.


5 Prince è personaggio assai curioso, molto lontano dalla figura angelica ed ambigua di Michael Jackson, decisamente più legato a sentimenti terreni, infinitamente più provocante sul piano sessuale, forse persino più astuto su quello commerciale del suo rivale più diretto. Soprattutto. Ed è questo forse il grande merito di un album come Purple Rain, canzone che già ai suoi primi accordi fa saltare in piedi tutto il pubblico del Palallottomatica: sarebbe bastata solo questa canzone per dire di essere stati soddisfatti del concerto, ma l’alternarsi si brani come Kiss e Cool hanno incendiato gli animi ed i cuori di tutti. La Disco, questo caro ritmo che riprende Prince con brani degli Chic, mescolando Funky, Pop, Jazz e dance, questo il Folletto di Minneapolis che a 52 anni, ripresentandosi dopo i saluti sul palco intonando I’m a Star, sembra voglia dire “Sono ancora qua e ci rimarrò per molto tempo ancora!”



Salute e benessere

Dr. José Ramirez Lazo www.eurolatinodental.com

Estetica dentale

Fotografie: Archivio Studio Euro Latino Dental - Christian De Grandmaison

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enti bianchi, splendenti e regolari, sono attraenti e riconosciuti come un segno di vitalità e di salute del corpo. Inoltre, un sorriso accattivante influenza in modo decisivo la fiducia in se stessi. Chi ha dei denti belli sorride più spesso e più volentieri di chi sa di avere dei denti inguardabili e preferisce nasconderli. La moderna odontoiatria estetica può soddisfare il desiderio di un miglioramento estetico, in modo dolce e duraturo, cambiando colore, forma e posizione dei denti, come pure intervenendo sulle gengive.

Sbiancamento dei denti

Chi non vorrebbe un sorriso smagliante con denti bianchi e luminoso? Nessun problema, i progressi fatti nel campo dell’odontoiatria estetica consentono in tutta sicurezza di raggiungere l’obiettivo, rendendo più giovane e comunicativo il sorriso naturale. Oggi sono disponibili efficace tecniche professionali, con cui si può ottenere il massimo risultato possibile, in tempi brevi e senza nessun effetto collaterale. Lo sbiancamento dentale è un trattamento indolore che consente di rendere il sorriso più vivo e brillante in tempi brevi senza comportare alcun danno alla struttura dei denti ed ai tessuti circostanti. I denti possono macchiarsi per diversi motivi, i quali possono essere causati dall’assunzione di cibi o bevande contenenti coloranti, uso frequente di tabacco, vino rosso, ciliegie, more, ecc. Lo sbiancamento dentale è diventato una delle procedure odontoiatriche più richieste in pazienti di tutte le età. Sono disponibili diverse tecniche per eseguire lo sbiancamento; tutte le procedure richiedono la applicazione di gel sbiancanti contenenti varie concentrazioni di perossido d’idrogeno o perossido di carbammide. L’utilizzo di lampade UV o laser, permettono di ottenere risultati migliori e più rapidi. Lo sbiancamento dentale è il trattamento odontoiatrico più conservativo, perchè consente di restituire la brillantezza ed il colore bianco originario ai denti senza intaccare la loro struttura. È una procedura indolore, sebbene alcuni pazienti possono avere una sensibilità dentale per alcuni giorni. In questi casi si può fare la applicazione di nitrato di potassio che è un agente desensibilizzante. Lo sbiancamento dentale agisce solo sul dente naturale, ma non sbianca le otturazioni e le capsule / i ponti in ceramica; pertanto deve essere eseguito prima d ogni terapia restaurativa riguardante sia le otturazioni sia le capsule su denti naturali o su impianti.

Prima e dopo il trattamento sbiancante

La durata del trattamento sbiancante dipende dalle abitudini alimentari e dalla costituzione salivare di ciascun individuo. Studi sulla durata dello sbiancamento eseguiti negli USA hanno dimostrato la piena soddisfazione dei pazienti per il colore mantenuto a distanza di 8 anni dallo sbiancamento. E comunque possibile eseguire dei ritocchi dello sbiancamento su base annuale.

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B e ll e z z a di Laura Bianchi Centro benessere Sole e coccole

Fotografie: Vincenzo Toccaceli

Questione di... È

con orgoglio e con un pizzico di emozione che inauguro il primo articolo di questa rubrica tutta dedicata all’estetica. O, tper meglio dire, all’estetica come scienza. Uno sguardo all’etimologia del termine non guasta. Dal latino aesthetica, nasce come dottrina filosofica che analizza il concetto di bello sia in natura che nell’arte. Una volta chiesero ad Aristotele perché le persone desideravano la bellezza fisica: il filosofo greco rispose che soltanto un cieco poteva fare una simile domanda! Poemi ispirati a questo tema, profonde riflessioni filosofiche ed immagini che ostentano belle forme maschili e femminili nelle edicole ed attraverso i massmedia, sono le prove più evidenti che la bellezza non è un mito così irraggiungibile e che l’umanità sta sempre più riflettendo sul suo significato, sta cercando di conquistarla e non si stanca di ammirarla. Noi viviamo per dare un valore all’esistenza e la bellezza è uno degli strumenti più importanti perché permette di realizzare l’ordine nel caos, sia interiore che esteriore, di armonizzare i contrari e favorisce il nostro equilibrio nell’universo. Il maestro brasiliano Ivo Pitanguy, padre della chirurgia plastica ed estetica, nel suo libro “Imparando con la vita” così descrive la bellezza: Io non la so definire, ma quando è presente riesco facilmente a definirla […] Non è staticità e, come l’universo, essa è in costante movimento […] L’errore più grande è quello di limitarla in una definizione o in una immagine, poiché la bellezza va vissuta

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e, quando la si possiede, è facilmente percepibile poiché essa viene irradiata […] In realtà non esistono i belli ed i brutti, poiché ciascuno ha in sé una quota di bellezza che deve essere valorizzata, rispetto ad una meno bella che invece deve essere solo migliorata. Oggi essere belli può costituire un lusso necessario, visto che ognuno di noi ha il diritto/piacere di stare bene nel sentirsi bello: giusta considerazione se finalizzata alla cura ed al miglioramento dell’armonia del proprio corpo, segno di rispetto innanzitutto verso se stessi.


9 La cura del nostro corpo costituisce la migliore prevenzione contro l’invecchiamento e contro gli inestetismi degenerativi fisici. In quest’ottica, quando entriamo in un Centro Estetico, dobbiamo essere consapevoli che prendersi cura dell’apparenza non è solo vanità ma anche una questione di salute. Avere chiaro questo fondamento è anche grazie all’apporto ed al supporto degli Operatori Estetici, i quali ci mostrano e dimostrano che l’attenuazione delle rughe, la luminosità della pelle e la ricerca di una silhouette più definita sono questioni scientifiche che possono essere determinanti nella costruzione della nostra qualità di vita. Ma prolungare la bellezza del corpo non basta. Avere uno spirito giovane e positivo è essenziale, e tale attitudine, se stimolata, insegnata e trasmessa da chi si occupa del nostro benessere, ha un impatto diretto sul nostro sistema immunologico. Questo potere nasce dalle mani sapienti dei professionisti estetici in quanto il tatto è una forma di comunicazione intensa: l’atto del toccare è istintivo nell’uomo, e può risvegliare sensazioni poderose anche attraverso un lieve contatto. Gli antichi Romani, non a caso, consideravano i massaggi “terapie degli dei”! Concludo questo breve viaggio nel mondo della bellezza ribadendo che, anche se stressati ed alla continua ricerca di una migliore qualità di vita, abbiamo nelle preziose mani dei professionisti dell’estetica, le più svariate forme di comunicazione tattile che, se sapientemente usate, ci renderanno “emozionalmente nutriti”, più felici e... decisamente più belli!

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Moda

fantasia esotica Testi e fotografie Vincenzo Toccaceli

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alano le luci sul palco ed entrano figure surreali avvolte da veli neri, atmosfere esotiche, arabeggianti, poi due folletti dorati si avvicinano alle modelle e cominciano a scoprirle. Cadono lentamente i veli, e loro come uscite da un torpore centenario, sembrano risvegliarsi e prendere vita, ecco, lentamente appaiono in tutto il loro splendore, abiti e modelle eleganti ricercate, magicamente condotte dalle sapienti mani di Regla Barreto coreografa e insegnante di portamento in un’alternanza di sobrietà e colore adatti ad occasioni mondane, serate di gala o per le prossime occasioni di fine anno. Questa la collezione autunno-inverno 2010-2011 dell’atelier Dafne Moda di Dafne Gonzales, che in occasione del suo compleanno (al quale ci uniamo per gli auguri) ha

voluto regalare un emozionante fuori programma alla clientela del Mambooo King’s. Tra melodie salsere ed esibizioni di capoeira, la bellezza delle modelle ha suscitato emozioni indimenticabili.

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Da 30 anni il nostro impegno per farvi tornare il sorriso!

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Body and Mind

Serena Rossi Socio fondatore e vicepresidente AIDOR Operatore e Direttore dei Corsi di Formazione di Medicina Tradizionale Cinese

La medicina tradizionale cinese e la sua modernità

Fotografie: Luciana Ognibene

Cercare in un metodo antichissimo le risposte ai “problemi” del nostro presente

L’

interesse per la Medicina Tradizionale Cinese ha subito nell’ultimo ventennio una crescita particolare e corrisponde ad una nuova necessità, in Occidente, di una medicina “a misura d’uomo” che muove da una particolare concezione dell’individuo e della sua salute. Questo ant ichissimo sistema medico che ha come testo fondamentale il Libro Classico dell’interno del l’Imperatore Giallo r isalente al 206 a. C. appare agli occhi della cultura occidentale come straordinariamente moderno per la concezione dell’individuo come “essere unico”, “persona” e non come “caso clinico”.

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Il paziente è visto come l’espressione delle sue energie fisiche e psichiche, e nell’approccio terapeutico sono tenuti in egual considerazione fattori fisiologici e fattori emozionali. La medicina tradizionale cinese considera la salute come risultato di un “equilibrio dinamico” che è contemporaneamente psicologico, fisico e “spirituale” della persona. L’individuo rappresenta un Microcosmo che riflette ed è influenzato dal Cosmo di cui è par te integrante. Par tendo da questa concezione filosofica il rapporto con la “malattia” è diverso da quello tipico della medicina occidentale. La medicina cinese non è interessata a debellare il singolo fat tore patogeno dopo averlo identificato, ma, più ampiamente, a riprist inare l’equilibrio all’interno dell’organismo e l’equilibr io tra questo organismo e l’ambiente circostante. Recuperata questa armonia è quindi possibile eliminare il fattore patogeno. Rispetto alla medicina occidentale, caratterizzata da un’est rema specializzazione, tanto che ogni “settore” dell’organismo è studiato in maniera autonoma e spesso come elemento a sé stante, la Medicina Cinese considera tutt i gli organi, i tessuti, le funzioni fisiologiche, legate fra loro da uno stretto rapporto di interdipendenza. Ogni sintomo, fisico o psichico che sia, non rappresenta il segno di una patologia localizzata in un punto preciso, ma è spesso la spia di uno squilibrio più ampio e complesso dell’organismo nella sua totalità.


13 Un esempio significativo di questo approccio è dato dalla definizione delle tre pr incipali cause di malattia; le emozioni che se non sono “amministrate” saggiamente causano malattie interne, le condizioni climatiche che provocano le malat tie esterne e le scorrette abitudini alimentari. Possiamo quindi dire che la Medicina Tradizionale Cinese sfrut ta le energie intr inseche dell’uomo per armonizzarne gli squilibri, prevenirne le patologie e “curare” il problema facendolo regredire, quando si manifesta ancora a livello energetico e prima che intacchi le funzionalità organiche. Si tratta quindi di un’azione di prevenzione rispetto al potenziale di intervento della medicina occidentale, quando si ha la “percezione” del disturbo e non quando si ha una patologia manifesta. Nel secondo caso rappresenta un buon metodo coadiuvante delle terapie farmacologiche e favorisce un più rapido processo di guarigione.

Le tecniche La Medicina Cinese dispone di different i tecniche terapeutiche con caratterist iche specifiche, e quindi avremo la Dietetica e la Fitoterapia per problematiche che interessano prevalentemente “Il Corpo”, tecniche di massaggio (Shiatsu, Tuina, Massaggio Taoi sta), Riflessologia Plantare, Agopuntura, Auricoloterapia, per problematiche che interessano prevalentemente la “Sfera energetica” ed il Qi Gong che tratta “La Mente”. Un trattamento completo secondo il sistema della Medicina Cinese molto spesso si avvale non solo di una, ma di più metodiche contemporaneamente, proprio per r ipr ist inare nella maniera più efficace possibile l’armonia nella per sona, regolando tanto il suo corpo, quanto il suo aspetto psico-emotivo e, contemporaneamente, la sua funzionalità energetica. Le tecniche terapeutiche della medicina cinese

“Il Corpo”

Dietetica Fitoterapia

“La Sfera energetica”

Massaggio Shiatsu Massaggio Tuina Massaggio Taoista Agopuntura Riflessologia plantare Auricoloterapia

Qi Gong

“La Mente”

A.I.D.O.R. Associazione Italiana Discipline Orientali e Riflessologia Corsi di Formazione Annuali e Pluriennali, Seminari, Trattamenti Scuola Discipline Orientali “Wing Tsun Kuen” Via Albalonga, 10 - Metro A “Re di Roma” Palestra “Movimento e Salute” Via A. della Pergola, 60 - zona Largo Preneste Casa Internazionale delle Donne Via S. Francesco di Sales 1/B - zona Trastevere Palestra “New Body” Via Genova 14/16 - Ciampino www.aidor.it - serena@aidor.it - tel. +39 339 8984562


Sp e t t a c o l o

Intervista e fotografie Stefano Simeoni

Patrik Folco

Intervista al presidente della Stuntman School di Roma

È

luogo comune pensare ai migliori stuntman come inarrivabili personaggi facenti parte unicamente della cinematografica holliwoodiana. In realtà nel panorama cinematografico italiano spesso sottovalutato, ci sono tra i migliori stuntman al mondo, ed oggi incontriamo Patrik Folco, 29 anni nato a Venezia il 6 giugno del 1981, presidente della Stuntman School di Roma, controfigura atletica di Raoul Bova e sicuramente uno degli stunt più attivi in italia. Patrik, buonasera, tre generazioni di Stuntman? Buonasera, sì, esatto, la carriera di stuntman della mia famiglia già circensi da quattro generazioni, inizia nel 1953 con “tre cavalli bianchi” e forse per puro caso! In quegli anni in Europa si sparse presto la voce dello strepitoso duo di cavallerizzi formato dal nonno Athos, capostipite della famiglia, e da sua sorella Cipriana, favolosa ballerina a cavallo che eseguiva delle evoluzioni mai al mondo fino ad allora eseguite da donne e in particolare il famoso salto mortale da cavallo a cavallo. Coincideva con il loro spostamento dal Circo Svedese Scott al Cirque D’Hiver di Parigi (che per importanza possiamo paragonare all’attuale Montecarlo). Proprio a Parigi iniziavano le riprese del film per il cinema “Trapezio” e data la somiglianza ai due attori protagonisti Tony Curtis e Gina Lollobrigida il nonno e la zia vennero presi rispettivamente come loro controfigure. Fu così che cominciava casualmente, mi raccontava mio nonno Athos, la sua avventura cinematografica in diversi generi e filoni come film in maschera e spaghetti western e poi come produttore di spettacoli live a tema stuntman. La seguente generazione trova il capostipite nel suo primo figlio Gianluca, ovvero mio papà, che si specializza fin da giovane in attività atletiche di corpo libero e a cavallo e sul finire degli anni settanta, con il boom in Italia dei film polizieschi, fa della sua innata passione per auto e moto il mestiere che lo ha reso uno degli stunt sul reparto auto più completo al mondo. Non v’è mezzo che non abbia messo su due ruote o auto che non abbia cap pottato o demolito.

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Impossibile per voi figli pensare ad un qualsiasi altro mestiere dopo essere nati su due ruote e cresciuti con pane e crash! Infatti. La mia formazione artistica, come per mio fratello minore Darix, comincia come da tradizione con lo studio delle basi delle arti circensi, nella fattispecie con una formazione quinquennale all’Accademia del Circo Italiana per poi continuare e completare il quadro familiare degli stunt direttamente nei live shows in tour in Italia e nel mondo come giovani talenti.. Non potrò mai descrivere l’emozione immensa che mi accompagnò davanti ad un pubblico nel mio primo passaggio su due ruote a quindici anni come quella del primo crash a diciassette. Lo stesso racconta mio fratello del suo debutto a sedici anni in questo pazzo mondo dove il caso ci ha portati e ci fa rimanere. Ma per effettuare crash con autovetture in velocità, mettere su due ruote una automobile o altre cose pericolose come queste ci vuole molto allenamento e perseveranza. Si, ed è proprio grazie alla minuziosa dedizione e all’esperienza data dal provare ed esibirsi che col tempo


15 abbiamo acquisito la qualità per diventare un gruppo leader nel settore circondati di importanti collaborazioni e che vanta un numeroso e preparato team per offrire il massimo in ogni occasione: dal film tv o per il cinema alla realizzazione di live shows per parchi tematici, fiere, conventions, manifestazioni sportive ed ogni altro genere di evento da rendere spettacolare fino ad arrivare alla formazione stessa di nuovi artisti del mestiere con l’apertura nel 2005 della prima scuola di Stuntman in Italia. La nostra speranza? Quella di ritrovare quella sana e allo stesso tempo insana adrenalina dell’esibirsi anche nelle nostre future generazioni. D’altronde rimanendo ben saldi nel rispetto della vita, se pur consapevoli di camminare sulla linea di confine tra essa e la morte, finora abbiamo se mpre vinto.

la prima scuola di stuntman mai fino ad allora ideata a supporto di stuntman professionisti e di come detto poco fa, di coloro che in erba vogliano vivere e realizzare il sogno di intraprendere questo lavoro con la dovuta conoscenza di tecniche e rischi. La scuola, ormai diventata vero e proprio punto di riferimento per professionisti e debuttanti, situata a Roma ed un vero e proprio parco stunt dove si possono sperimentare a 360 gradi tutte le discipline e livelli relativi al mestiere. Il nostro team, insieme con tutti i collaboratori che compongono il corpo degli insegnanti impegnati nei corsi, aiuterà l’allievo nella scelta dell’indirizzo più idoneo al tipo di fisico, attitudine ed estro dello stesso al fine di non essere costretto ad imparare sul campo pagando a caro prezzo errori e inesperienza.

Proprio di questo. La scuola di Stuntman, una vostra creazione unica in italia. In Italia non scrivono molte scene per gli stuntman. Chi vuole intraprendere la professione deve avere le spalle ben coperte ed essere pronto a un lavoro difficile, che non garantisce continuità di retribuzione. Almeno all’inizio, è forse più facile guadagnarsi da vivere guardando al mondo degli spettacoli dal vivo, dove ci sono più opportunità di lavoro, questo è un percorso difficile ma necessario per diventare un professionista delle acrobazie cinematografiche. Poi ci sono anche ragazzi che cominciano subito a lavorare negli studios, ma sono casi rari. In Italia le maggiori occasioni di lavoro vengono da scene di vita quasi comune rappresentate spesso in televisione: fare da controfigura a un amante che si dilegua fuggendo da un balcone, per esempio. Però bisogna comunque saper fare di tutto, dall’equitazione alla lotta corpo a corpo ed è qui che noi con la scuola. Dalla firma del team manager, mio padre Gianluca Folco e di noi due figli Patrik e Darix nasce nel 2005 in Italia

Hai parlato inizialmente delle vostre grandi esperienze, elencaci qualche vostro lavoro. Sì, qualcuno, perchè tutti sarebbero troppi. Tra i parchi a tema abbiamo lavorato a Mirabilandia, Warner Bros Village a Roma, Ancol Park in Indonesia, Miragica in Puglia, nel cinema abbiamo fatto moltissime piccole parti in tante fiction e scene d’azione come per esempio in 007 Quantum of Solace, Intelligence Servizi e Segreti dove controfiguravo Raul Bova, Le Ultime 56 ore, la Squadra, e vari film per la televisione e cortometraggi, in televisione abbiamo partecipato attivamente a Ciao Darwin di Paolo Bonolis, Ciak Si Canta, Il Treno Dei Desideri, Real TV, Ultimo Minuto e molto altro. Ti ringraziamo per il tempo dedicato e aspettiamo di vederti presto in televisione, al cinema o in una delle tue fantastiche ed adrenaliniche esibizioni. Grazie a voi, vi aspetto ed un saluto particolare ai lettori di Sprizz!


Motori

Bayerische Motoren Werke per tutti, semplicemente, di Vincenzo Toccaceli

U

n’auto, un mito, una delle case automobilistiche più ambite e desiderate, un prodotto Tedesco che da sempre ha diviso gli appassionati delle quattro ruote, tra chi si schierava per lei e chi per la Mercedes. Da sempre fatta per un pubblico giovane ed esigente, grintosa ed elegante, ha prodotto modelli caratterizzati da robustezza, affidabilità e grinta. Bmw Mille Miglia Coupé, qualcosa da far girare la testa: un ponte tra passato e futuro, basata sulla Z4M Coupé, è un tributo dalla casa bavarese, alla più importante competizione di auto storiche del mondo. La nuova Bmw reinterpreta le forme della BMW 328MM Coupè, guidata da Fritz Huschke von Hanstein e Valter Baumer, che vinse la Mille Miglia nel 1940.

BMW

Fotografie: Jeff Wilcox, Andreas Jacobb

Un po’ di storia. Il 7 marzo 1916 nasce la Bayerische Flugzeug-Werke (BFW) con l’assorbimento della Otto-Werke. Il terreno della BFW viene poi rilevato nel 1922 da BMW. La Bayerische Motoren Werke considera la data di costituzione della BFW come propria data di nascita. Il 21 luglio 1917 l’ex Rapp-Motorenwerke cambia nome: nasce la Bayerische Motoren Werke GmbH. Grazie alle commesse di guerra, la piccola azienda cresce rapidamente. Ai margini dell’aeroporto militare di Oberwiesenfeld di Monaco, l’azienda costruisce uno spazioso stabilimento, proporzionato alla forte crescita della produzione, dove fino al 1918 si producono motori per aerei

militari. Puntualmente, in occasione dei Giochi Olimpici del 1972, è pronta la nuova centrale del gruppo BMW. Nel 1973, quando viene il trasloco, la crescita travolgente di BMW ne rende ormai insufficienti gli spazi. Dal nuovo edificio amministrativo, accanto al Museo BMW, si vede il tetto del padiglione che sovrasta il parco olimpico di Monaco, simbolo di prosperità, autonomia e perfezione tecnica, con un pizzico di utopia. Nei primi anni ottanta, la BMW acquista un terreno a nord di Monaco, dove sviluppa il Centro di Ricerca e Tecnologia (FIZ) con design, progettazione, laboratori di ricerca, costruzione di prototipi e uno stabilimento pilota completo. Nel 1985 i primi reparti diventano operativi. Il 1990 vede l’apertura ufficiale del FIZ, ampliato costantemente fino ai giorni nostri.

potete trovare

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anche sul web: www.papyeventi.it


Social network

Malati di Facebook Quando il Social Network crea dipendenza

di Luciana Ognibene

I

l tuo primo pensiero quando rientri in casa è accendere il pc per controllare la posta e aggiornare lo status su Facebook e Twitter; definisci “amici” persone che non hai mai incontrato di persona; vai in paranoia se il video o la foto che hai appena condiviso non riceve commenti; passi molte ore in una fattoria virtuale e ti senti in dovere di ricambiare tutti i “regali” ricevuti dai tuoi amici; ti accorgi che negli ultimi tempi stai uscendo di meno, anzi, ti trovi più a tuo agio a stare in casa davanti alla chat che ad uscire a prendere una birra o andare a ballare con amici in carne ed ossa; vorresti un sistema per sapere chi visita la tua pagina, e se questo servizio esistesse, saresti anche disposto a pagarlo... Se ti sei riconosciuto nella maggior parte di queste situazioni, ho una cattiva notizia per te: sei probabilmente una vittima della Social Network Addiction o “Amicodipendenza”. Anche se il nome italiano fa sorridere, la questione è così seria che il Policlinico Gemelli di Roma ha dedicato un intero reparto alle vittime di questa nuova malattia: 150 casi in un anno, solo nella capitale. I “malati di Facebook” sono per lo più i giovanissimi: adolescenti in quell’età in cui il contatto virtuale fa meno paura del contatto reale, ma la dipendenza da Social Network non risparmia i più grandicelli. Tanto per cambiare, poi, noi italiani siamo sempre in testa alle classifiche meno lusinghiere: siamo i più “presenti” su Facebook al mondo, sia per numero di iscritti che per tempo trascorso online. I sintomi? Solitudine, distacco dalla realtà, ansia e depressione; l’utilizzo patologico dei Social Network porta allo scoperto problemi latenti che in alcuni casi limite possono persino sfociare in tragedia: come la mammina 22enne americana, che “inavvertitamente” percuote a morte il figlioletto di soli 3 mesi perché la disturba mentre

gioca a Farmville (depressione post parto aggravata da “farmvilledipendenza”?), oppure il 40enne maresciallo dei Carabinieri di Subiaco, che apre il fuoco sulle due figlie di 13 e 15 anni perché trascorrono troppo tempo su Facebook (raptus scatenato da “socialnetworkmania”?) Ma è davvero internet l’origine di tutti i mali? La risposta ce la fornisce lo psichiatra Federico Tonioni, coordinatore dell’Ambulatorio del Gemelli dedicato alle psicopatologie da web: “Internet di per sè non è la causa. La dipendenza sopraggiunge perché la persona sul web crede di risolvere dei problemi più o meno gravi di cui già soffre e che però, anziché essere risolti, vengono amplificati”. Si tratta, quindi, di riuscire a sfruttare il mezzo tecnologico con buon senso, senza allarmismi e soprattutto senza perdere il contatto con la realtà: i Social Network sono mezzi di comunicazione potenti e meravigliosi. Impariamo farne uno strumento per avvicinarci realmente ai nostri amici (quelli veri), invece che isolarci sempre di più. E insegnamolo anche ai nostri figli, già che ci siamo.

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il portale della notte romana

eventi • serate • concorsi • book •hostess • location • gallerie fotografiche

W W W. PA PY E V E N T I . I T


Com u n i c a z i o n i a gli A ss o c iati

Associazione Salsa per la Vita

Sette anni di solidarietà Salsa per la Vita: la manifestazione

N

ata 7 anni or sono, la manifestazione è ormai un punto di riferimento per tutti gli amanti della salsa e della solidarietà specialmente a Roma, sette edizioni sempre diverse per diffondere un unico obiettivo, quello di aiutare chi ha bisogno tramite l’allegria che si respira nel mondo del ballo. Non sono mancati in questi anni appuntamenti anche fuori dal territorio romano, basti pensare alle edizioni svoltesi a Brolo (ME), a Savona, a L’Aquila, e a Bologna, riscuotendo sempre tanto successo in particolare per le finalità della stessa, la donazione di Midollo Osseo. Ci siamo impegnati con i nostri tanti collaboratori a reclutare possibili donatori che avrebbero potuto con il loro gesto salvare una vita, e questo lo abbiamo ottenuto, senza far pesare questo appuntamento, ma fermi e presenti a diffondere le informazioni necessarie alla donazione. Che dire di tutti coloro che da sempre hanno sostenuto l’evento, chi come semplice spettatore, chi come ballerino, come insegnante o come collaboratore: sì, perchè questa manifestazione si è rivelata da subito di grande

Salsa per la Vita: l’Associazione

M

olte le attività legate all’associazione che lancia sin da ora la sua campagna di tesseramento: le attività vanno dal mondo del ballo, alla solidarietà, ai concorsi di moda, fino a progetti di cooperazione europea. I vantaggi per gli associati saranno molteplici: oltre alla possibilità di fruire delle varie attività, saranno disponibili agelazioni e sconti in tantissime attività legate ad essa, compresi sconti su rappresentazioni teatrali. Gli associati potranno seguire le attività e tutte le informazioni loro riguardanti sul il sito ufficiale: www.salsaperlavita.it

Sede Legale: Via Caltabellotta, 14 - 00132 Roma tel. 349 5838113 E-mail: info@salsaperlavita.it Web: www.salsaperlavita.it Facebook Fan Page: Salsa per la vita

di Vincenzo Toccaceli, Presidente dell’Associazione Salsa per la Vita Fotografie: Luciana Ognibene

partecipazione, grazie all’aiuto di tanti insegnanti del mondo caraibico delle varie discipline. Ora, alle soglie dell’ottava edizione, Salsa per la Vita sposterà il suo obiettivo verso altre situazioni di solidarietà, sempre verso chiha più bisogno di aiuto, e confidiamo che come al solito il mondo salsero ci sarà vicino. Organizzazione Salsa per la Vita


Comunicazioni ag l i A ssociati

Convenzioni

Manifestazioni collegate

Spettacoli teatrali

Italia Slovacchia, per crescere insieme

Sono disponibili riduzioni sugli spettacoli in programmazione presso il Teatro Sette e il Teatro Roma. La convenzione varia a seconda del periodo dell’anno, per info e prenotazioni contattare l’Associazione: info@salsaperlavita.it

Terminata la prima fase dello scambio culturale a sostegno dell’associazione “Roma sempre nel mondo” con il progetto CRESCE finanziato dalla Provincia di Roma: 25 tra alunni e professori del Conservatorio di danza Eva Jacz di Bratislava ospitati a Roma, tra attività turistiche, enogastronomiche, workshop fotografico e di danza presso Roma Salsa Festival, dove hanno incontrato i 25 ragazzi selezionati dalle associazioni e dalla Provincia di Roma.

Miss Cuba Italia®

Salsa per la Vita

Si è da poco conclusa la quinta edizione di Miss Cuba Italia®, il concorso di bellezza riservato alle ragazze cubane che vivono in Italia. Attivo dal 2005, il concorso di Miss Cuba Italia® è aperto a tutte le ragazze originarie di Cuba (nate a Cuba o con almeno un genitore o un nonno cubano) e residenti su territorio italiano. Vuoi essere la prossima Miss Cuba Italia®? Iscriviti sul sito: www.misscuba.it

Appuntamento al 27 marzo per l’ottava edizione di Salsa per la Vita. Invitiamo tutti gli insegnanti che vorranno collaborare a mettersi in contatto con gli organizzatori, Vincenzo Toccaceli, Alessandro di Donato / Fuera de Liga, Angela Carli / Salsaplanet, Alessandro Picarazzi / Alex y su pandilla, Luciana Ognibene (webmaster).

AssessoratoÊLavoro,ÊPariÊOpportunitˆÊ eÊPoliticheÊGiovanili

ITALIA SLOVACCHIA, PER TALIANSKO CRESCERE A SLOVENSKO, INSIEME ZA SPOLOČNÝ RAST Rím, 15. - 21. novembra 2010 Bratislava, 11. - 17. apríla 2011

Roma, 15-21 novembre 2010 Bratislava, 11-17 aprile 2011

SCAMBIO SOCIO-CULTURALE EUROPEO EURÓPSKEJ KULTÚRNO-SPOLOČENSKEJ VÝMENY

CULTURA BALLO WORKSHOP TURISMO STORIA ENOGASTRONOMIA

KULTÚRA TANEC WORKSHOPY TURISTIKA DEJINY GASTRONÓMIA V RÁMCI

PROGETTO ATTUATIVO DELL’ANNUALITÀ 2008 DEL PIANO LOCALE GIOVANI 2007-2009 DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO N.172 DEL 20 MARZO 2009 E FINANZIATO CON FONDI REGIONALI A VALERE SUL FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE GIOVANILI TRIENNIO 2007-2009 Tento projekt je súčasťou aktivačného projektu roku 2008, ktorý vychádza z lokálneho plánu Giovani 2007 - 2009 Regionálnej komisie Lazia č. 172 z 20. marca 2009, a je financovaný z Regionálneho fondu napojeného na Národný fond pre podporu mládeže trienále 2007 - 2009

INFO: 06.71077050 - 338.4719682 - 320.0392930 - e-mail: rsnm.rsnm@yahoo.it

www.salsaperlavita.it

Sono aperte le iscrizioni all’Associazione

Le richieste possono essere inviate tramite e-mail a: info@salsaperlavita.it oppure per posta all’indirizzo Ass. Salsa per la Vita - via Caltabellotta, 14 - 00132 Roma indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e codice fiscale.

Quote associative:

Socio ordinario.................................................................. 5,00 3 Attività sportiva............................................................... 10,00 3 Attività culturale.............................................................. 20,00 3 Tutte le attività dell’Associazione sul sito ufficiale:

www.salsaperlavita.it

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Il l o c a l e d e l m e s e

Testi e fotografie Vincenzo Toccaceli

S

ituato nel quartiere di Cinecittà nella rinnovata piazzetta di Largo Appio Claudio, il Red & White si propone ad una clientela raffinata e giovanile, dove potersi dare appuntamento per aperitivi ricercati nella vasta scelta di vini della sua cantina, dove poter discutere di affari davanti ad una selezione di birre artigianali dal Belgio e non solo. Oppure, dandosi appuntamento a metà pomeriggio, per assaporare una tazza di tè, piccolo ma ricercato nella cura dei particolari che dedica alla pittura gran parte delle sue pareti.

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Red & White La scelta dei vini viene anche riservata per gli amanti del prodotto sfuso, anche qui la selezione dei vitigni non è lasciata al caso ma ad un’accurata e sapiente ricerca per proporre a chiunque voglia gustare durante i pasti delle uve di qualità. Dalla primavera poi il locale si trasforma ampliando e arredando l’esterno con divani e poltroncine che creano un piacevole angolo verde in città, musica di sottofondo ed eventi rendono questo Wine Bar, American Bar, affascinante e pieno di piacevoli momenti da condividere con chi volete.


Qua la zampa

Testi e fotografie Luciana Ognibene

Norvegese delle foreste Il gatto dei Vikinghi

I

nauguriamo questa rubrica dedicata agli animali, parlando di una razza felina che è un vero capolavoro sotto tutti gli aspetti: il norvegese delle foreste. Quello che è importante valutare nella scelta di un gatto o di un qualunque altro animale domestico, è soprattutto la sua personalità: molti tendono a scegliere in base a criteri estetici, e questo può rivelarsi un errore. Il norvegese è in generale una scelta “facile” perché ha quelle caratteristiche che lo rendono un gatto adatto a tutti o quasi. A dispetto della sua apparenza aristocratica e del folto pelo, non è in realtà un gatto particolarmente pregiato, ma è in un certo senso il “soriano” scandinavo: sì, insomma, è il gatto comune dei paesi freddi! Si riconosce facilmente per la caratteristica di essere più grande e massiccio del gatto europeo (il maschio adulto raggiunge mediamente 7-8 kg di peso) e di avere il pelo lungo, soprattutto intorno al collo, di varie colorazioni. Simile strutturalmente al siberiano, ma più piccolo e meno “selvatico”, le sua peculiarità sono la struttura massiccia, i riccioletti di pelo che spuntano dalle orecchie e le zampe “palmate”! Già, perché il norvegese è fra le altre cose un ottimo nuotatore e, a differenza degli altri gatti, ama l’acqua, anche in virtù del folto pelo idrorepellente: fra i suoi passatempi preferiti ci sarà sicuramente la “caccia al rubinetto aperto”, che per un norvegese rappresenta l’equivalente del nostro parco acquatico. Oltre a questo, è un gatto resistente e gran cacciatore: pare che i Vichinghi lo portassero con sé sulle loro navi per difenderle dai topi. Al di là dell’estetica (e bisogna riconoscerlo: il norvegese è proprio bello con il suo mantello setoso, la coda folta e gli occhi grandi ed espressivi), la caratteristica vincente di questo gatto è su tutta la linea la personalità: è buono, socievole giocoso e molto vivace; allo stesso tempo affettuoso, non aggressivo né schivo (non è il genere di gatto che si rintana sotto al letto

o soffia quando si ricevono ospiti), docile all’addestramento e molto intelligente. È un gatto curioso e comunicativo, che si esprime con miagolii sonori e “parlanti”, e il suo carattere docile e paziente lo rende adatto alle famiglie con bambini. Mangia ovviamente un po’ più dei gatti di taglia più piccola e richiede quotidiane sessioni di spazzola in particolar modo nel periodo della muta. Per il resto è un gatto assolutamente indipendente e dalla salute ferrea. In conclusione, fermo restando che ogni esemplare ha la sua personalità (al di là della razza), consiglio il norvegese a chi cerchi un gatto attivo, socievole, facile da educare anche senza grande esperienza. Allo stesso tempo, però, ricordate che non è un pelouche... anche se lo sembra! Ha un buon carattere ma anche una personalità forte: esige rispetto, non dimenticate che è sempre un gatto e il gatto è per sua natura... permaloso!

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Sp o r t

Ivan Zaytzev Giovane promessa Azzurra Intervista e fotografie: Alfredo Falcone fotografo sportivo

I

ncontriamo Ivan Zaytzev, giovanissimo giocatore della M. Roma Volley: nel mio lavoro ho avuto modo di vederlo all’opera anche in occasione dell’ultimo mondiale sia in gioco che a bordo campo, e posso dire che Ivan è, oltre che un ottimo giocatore, un ragazzo a posto, gentile e molto simpatico. Ivan ha accettato di rispondere a qualche domanda per noi:

Ivan, rompiamo il ghiaccio: hai ventidue anni, da quanto tempo giochi a pallavolo? Da una vita: ho cominciato a sei anni, con mio padre, in Russia, e spero di continuare ancora per un bel po’ di tempo! Perché tu in realtà sei “figlio d’arte”: parlaci di tuo padre. Mio padre [Viacheslav Zaytsev, n.d.r.] è stato uno dei più grandi palleggiatori nella storia della pallavolo: ha giocato nella nazionale Russia ai tempi in cui andava forte ed è stato lui a portarmi verso questo sport anche se si è trattato di una scelta abbastanza ponderata. E che rapporto hai con tua madre? Molto buono: mio padre non ha potuto seguirmi nel mio percorso sportivo perché prima giocava e adesso allena, così lei è stata molto presente. Mi segue sempre; mi ha, diciamo, “coccolato” fino a poco tempo fa. Da quanto tempo giochi nella M. Roma? Se escludiamo la parentesi di Latina, con cui ero “in prestito”, questo è il quarto anno: uno da palleggiatore, due in A2 e la stagione attuale in A1. Durante la prima stagione con la M. Roma ti ha allenato Piacentini, ora ti allena Andrea Giani. Che differenze ci sono, e con chi ti sei trovato meglio? Mi sono trovato bene con

entrambi. In realtà il primo allenatore è stato Serniotti, quando ancora palleggiavo. Piacentini è stato quello che mi ha trasformato, in questa fase della mia vita da schiacciatore. L’inizio è stato molto strano come ogni novità, però mi sono divertito; ho cominciato poco a poco ad avvicinarmi al ruolo e da quando c’è “Giangio” sto lavorando più nello specifico su di me. Spero di continuare a lavorare con lui. È un bravo allenatore? Quasi nessuno lo definirebbe solo “allenatore” perché sui si sente ancora parte della squadra, dalla parte dei giocatori: lui si sente giocatore e quindi è bello lavorare con lui anche da questo punto di vista. Come ti trovi con i compagni di squadra? Mi stanno aiutando molto in questo anno per me fondamentale: è un anno di crescita perché è la mia prima stagione in A1, la prima nel ruolo. Con loro mi trovo bene: abbiamo qualche problemino di gioco ma è normale a inizio stagione, stiamo trovando poco a poco l’amalgama giusto. Parliamo di Nazionale: il mondiale di pallavolo, per di più a Roma, la tua città. È stata una sorpresa, ci speravo tanto e sono entrato a far parte del gruppo dei mondiali all’ultimo momento: ho passato tutta l’estate con loro a lavorare sodo e assaggiare finalmente l’ambiente di cui sognavo di fare parte. Com’è Anastasi? Andrea Anastasi mi ha aiutato molto, ho insistito più volte durante l’estate per farmi allenare, anche con allenamenti supplementari e tutto il resto, perché ci tenevo tanto. Lui mi ha ripagato con la convocazione ai mondiali e mi ha reso felice. Cosa si prova a far parte di Nazionale con giocatori che hanno più esperienza di te? È stata una bella sfida: tanti ragazzi li conoscevo già, chi come compagno di squadra, chi come avversario. Eravamo un gruppo

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23 molto unito e giovane, volevamo capire e dimostrare quello che valiamo. È stata una bella esperienza che è durata tutta l’estate, soprattutto durante i mondiali, anche se non sono andati come avremmo voluto. Comunque ci sono state tante cose belle. Entrare in Italia-Usa e fare il punto del sorpasso? Bellissimo, soprattutto per me che non avevo mai vissuto l’esperienza di 12.000 persone in un palazzetto che ti supportano e che ti incoraggiano. È stato un punto importante: dopo Mastrangelo ha chiuso la partita, ma tu hai segnato il punto del sorpasso. Diciamo che anche “Fox” Fei con quella battuta mi ha dato una mano, mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto e sono molto contento di essere stato lì! Cosa vedi nel tuo futuro? M. Roma, Nazionale, o... ? Spero di rimanere a Roma: il mio sogno è quello di diventare il leader di questa squadra. Certo, è un’ambizione grande e ci vorrà del tempo: devo ancora capire se sarà possibile, se sarò in grado. Intanto mi pongo degli obiettivi a breve termine, fare bene quest’anno, trovare un mio livello di gioco adeguato all’A1 e sperare anche in un posto in Nazionale così da poter ulteriormente confermare il mio livello di gioco: per questo, come dicevo prima, questa stagione è così cruciale. Il tuo rapporto con Massimo Mezzaroma, il Presidente? Il Presidente è giovane e ci troviamo tutti bene con lui, ce la sta mettendo tutta e vogliamo ripagare gli sforzi che sta facendo per tenere in piedi una squadra a Roma, che non è una cosa facile. Noi giocatori cerchiamo di fare la nostra parte in campo. La società è seria, è nata da poco e ha avuto qualche problema politico ma si sta riprendendo; a livello

organizzativo, di disponibilità di impianti e tutto il resto, è impeccabile. Parlaci della tua vita privata, se vuoi. L’anno passato è stato fantastico sotto tutti gli aspetti: i successi sportivi sono stati accompagnati da una svolta importante nella mia vita perché ho conosciuto Ashling, la mia attuale fidanzata che spero presto diventi mia moglie! Stiamo bene insieme e anche lei mi ha aiutato tanto. Abbiamo due bei caratteracci ma siamo molto uniti e ci aiutiamo l’un l’altro nella vita di tutti i giorni.

A parte la pallavolo, hai qualche hobby? Cosa ti piace fare? Non ho molto tempo libero, e cerco di trascorrerlo con la mia ragazza. Leggo qualche libro, guardo film, e per colpa tua (ride) mi sto anche piano piano avvicinando alla fotografia: mi piace fotografare ma il tempo da dedicare a questa nuova passione è davvero poco. Concludiamo l’intervista con un ringraziamento di cuore. Forza Ivan e anche quest’anno cercate di fare bei risultati!



La ragazza del mese

Yaritza la “Rosa” di Camaguey Ha 24 anni, è nata a Cuba e vive a Belluno, la nuova “Miss Cuba Italia 2010”

Fotografie: Alfredo Falcone

M

i chiamo Yaritza la Rosa, ho 24 anni, sono nata a Cuba nella provincia di Camaguey, “La tierra de los tinajones”. Vivo in Italia da 5 anni nella provincia di Belluno dove lavoro come operaia in un’azienda di ottica. Ho partecipato a vari concorsi vincendone alcuni fino ad approdare al concorso di Miss Cuba Italia 2010 dove sono arrivata prima e ho conquistato anche la fascia di Miss Eleganza, una bellissima esperienza ricca di emozioni dove per la prima volta ho conosciuto cosa sia un vero concorso a livello nazionale. Diciamo che amo il cibo, mi piace mangiare bene, amo la pasta italiana: è unica al mondo e non riesco farne a meno. Della cucina cubana non rinuncio sicuramente al riso con i fagioli e alla porchetta.

Altezza 172 cm Misure 74/62/88 Luogo di nascita Camaguey Segno zodiacale Cancro Piatto preferito Pizza

Mi piace molto la musica, penso che ascoltare della buona musica porti tanta energia positiva, nella musica italiana mi piacciono due artisti: una è Laura Pausini, non ho un titolo preferito perché le sue canzoni sono tutte bellissime; poi mi piace Andrea Bocelli, titolo della canzone “Vivo per lei”. Nel mio futuro vedo tante cose... Nell’ambito lavorativo mi piacerebbe fare la fotomodella o la presentatrice. Nella vita privata sicuramente diventare mamma...

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Il p e r s o n a g g i o d e l m e s e

di Vincenzo Toccaceli Fotografie: archivio Paolo Lauri Alfredo Falcone Luciana Ognibene

Paolo Lauri Il gioielliere delle Miss

Nasce il 28 agosto del 1977 e risiede a Ferentino, una cittadina della provincia di Frosinone, dove con passione è titolare di due aziende, Mary Gold e Perla Mania. Da sempre la passione per le sfilate, per i concorsi di bellezza, lo ha portato a creare quei gioielli che troviamo ad incoronare le vincitrici di vari concorsi.

Dall’alto, in senso orario: Yaritza La Rosa, Miss Cuba Italia 2010 Paolo con le vincitrici di Miss Ciociaria 2010 Desirée Cacini, Miss Blu Mare Italia 2010 Paolo con le vincitrici di Miss Blu Mare Italia 2010 Nella pagina a fianco, dall’alto: dettaglio dei gioielli disegnati per Miss Blu Mare Italia Paolo con Francesca Calicchia, Miss Ferentino 2010 Foto grande: I gioielli disegnati per Miss Cuba Italia

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27 Ora rivolgiamo alcune domande a Paolo: Sprizz: Da quanti anni lavori in questo settore? Paolo: Da sedici anni: dopo aver frequentato una scuola di settore, ho seguito dei corsi ed aver lavorato a Valenza mi haformato nella tecnica e nella ricerca dei materiali. Sprizz: Come ti è venuta la voglia di realizzare corone? Paolo: Vedevo i concorsi di bellezza e le corone di tante Miss tutte uguali o fatte in serie; da lì mi fu proposto di realizzare la prima corona per Miss Ferentino nove anni fa. Poi due Miss Ciociaria, Miss Fiuggi Terme, Miss Cuba Italia 2009 e 2010, e Miss Blu Mare Italia. Sprizz: L’esperienza di Miss Blu Mare Italia ? Paolo: È al suo primo concorso ed è già una realtà affermata sul territorio nazionale, la finale si è svolta sulla Splendida della SMC Crociere, dove in una settimana abbiamo viaggiato per il Mediterraneo tra sfilate e serate di gala. Una bellissima esperienza che continuerà, oltre che con il concorso, anche con la produzione già presentata di una linea gioielli da me creati a nome Miss Blumare Italia. Sprizz: Dalla nostra redazione i più sentiti in bocca al lupo per la tua attività.

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Fotografia

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Matrimonio:

spendere meno, si può?

F

iori d’arancio in vista a budget ridotto: è la situazione in cui si trovano molte coppie decise a festeggiare il loro giorno più bello in maniera adeguata, ma senza buttare soldi per ciò che è superfluo. Da fotografo, non posso dare consigli su come scegliere i fiori o organizzare il ricevimento, ma penso di potervi dare alcune idee su come “ottimizzare” la voce del budget che conosco meglio e che riguarda il 5%-20% della spesa complessiva, ovvero il servizio fotografico. Lo spunto per questo articolo nasce da un servizio passato tempo fa su un importante TG nazionale, nel quale una sedicente wedding planner suggeriva di risparmiare “rinunciando al fotografo professionista, e distribuendo agli invitati macchinette fotografiche usa e getta”. Ora, al di là di questo discutibile consiglio che fa quasi sorridere per la sua ingenuità, antiquatezza e antieconomicità (non c’è bisogno che vi spieghi perché la pellicola è sempre e comunque meno economica del digitale, vero?), la scelta di rinunciare al fotografo professionista affidando le foto ricordo agli invitati (che, statene pur tranquilli, verranno tutti dotati di macchina fotografica digitale di ultima generazione) non è, di per sé, né giusta né sbagliata: dipende da cosa considerate prioritario nel contesto di quella che è, prima di tutto, la vostra giornata speciale. Quindi, se non vi interessa avere foto professionali, ma quello che vi importa è conservare negli anni un bel ricordo dei vari momenti della giornata e dei suoi partecipanti, chiedete agli invitati di portare la macchina fotografica, di scattare tante foto e di farvi un CD: avrete tante di quelle foto da riempire non uno, ma 3 album,

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Fotografie: Alfredo Falcone, Luciana Ognibene

senza buttare soldi per antiquate e costose macchine monouso a pellicola. Costo: zero (escluse le stampe). Qualità: dipende (ovviamente) dall’abilità dei partecipanti! Sì, ci sarà qualche faccione sbiancato dai flash, ci saranno foto sbagliate, mosse, sfocate, e probabilmente non avrete una foto assolutissimamente perfetta dello scambio delle fedi, ma come ho già detto sopra, è tutta questione di priorità: se il budget è veramente ridotto ma non volete rinunciare ad avere un bel ricordo della giornata, sguinzagliare parenti e amici, macchina digitale alla mano, è certamente una soluzione più che accettabile. Ci sono però altre possibilità. Certamente, tra il reportage “casereccio” fatto dagli invitati a costo zero, e il servizio fotografico da 5.000 euro con 4 fotoreporter professionisti e lussuoso album di “pelle umana”, c’è tutta una vasta gamma di soluzioni intermedie che potrete considerare per ottimizzare i costi e creare un reportage su misura per le vostre esigenze. Ad esempio, posto che i vostri invitati possano e vogliano darvi una mano per realizzare il reportage, potreste rivolgervi ad un professionista solo per i momenti della giornata che considerate più “irripetibili” e importanti, come la cerimonia, lo scambio degli anelli, l’uscita dalla chiesa. Naturalmente, c’è differenza in termini di budget se bloccate un fotografo solo per qualche ora o per l’intera giornata: ad esempio, alcuni scelgono di anticipare un “finto” taglio della torta a inizio ricevimento, per poter così liberare il fotografo molte ore prima. Un’altra possibilità è quella di eliminare le stampe ed i bellissimi e costosi album artigianali: magari non vi interessa un


29 album da sfogliare, ma preferite qualche bella stampa da appendere in casa o distribuire agli invitati. Cercate in questo caso un fotografo disposto a realizzare il solo servizio fotografico e a consegnarvi le foto lavorate su formato digitale (CD o DVD): potreste risparmiare dal 10% al 30%, e scegliere in un secondo momento se e come stamparle e rilegarle. Ricordate, in questo caso, di accertarvi che nel contratto sia prevista la consegna dei file digitali ad alta risoluzione, altrimenti non potrete stampare ingrandimenti senza rivolgervi di nuovo al fotografo. L’altra raccomandazione quasi ovvia, se vi sposate fuori dalla vostra città, è quella di contattare un fotografo in zona per risparmiare le spese di trasferta: l’ideale sarebbe, per quanto possibile, “concentrare” i luoghi del vostro matrimonio per ridurre gli spostamenti. Se vi sposate al centro di Roma sarebbe meglio evitare di fare il ricevimento a Monterotondo, soprattutto se non volete proprio rinunciare a qualche foto a Ostia Antica... Meno tempo perso in spostamenti vuol dire più tempo per le vostre foto... e anche gli invitati ve ne saranno grati! Lo specchietto seguente vi aiuterà a farvi un’idea su come tagliare “fette” di spesa più o meno consistenti: le percentuali sono, ovviamente, solo indicative perché ogni fotografo ha le sue personali tariffe: • niente foto della preparazione sposa.........................risparmio fino al 15% • anticipare il taglio torta............................................. risparmio fino al 20% • solo file digitali (niente stampe e album).................. risparmio fino al 30% • fotografo professionista solo per la cerimonia......... risparmio fino al 50% Come al solito, e lo ripeto una volta di più, dovrete per prima cosa stabilire quali sono le vostre priorità, decidere a cosa potete rinunciare di buon grado e cosa invece non volete assolutamente sacrificare; dopodiché potrete cominciare a cercare il fotografo più adatto a voi, con una richiesta ben precisa del tipo di servizio che volete e, soprattutto, di quello che non volete. Alcune spose non rinuncerebbero per niente al mondo al fotografo in casa durante la preparazione; altre, al contrario non vogliono avere nessuno tra i piedi fino al momento di entrare in chiesa. Alcune coppie ci tengono ad avere qualche bella foto artistica subito dopo la cerimonia, magari in location particolari; altre non sopportano neanche l’idea di mettersi in posa e non vedono l’ora di cominciare la festa. Non lasciatevi influenzare da quello che vogliono/fanno gli altri: analizzate con serenità cosa, per voi, è più importante e quali foto vi piacerebbe rivedere tra 10 o 20 anni. Detto questo, se invece non volete sacrificare proprio nulla, reclutate il vostro fotografo preferito e fatelo senza troppi “sensi di colpa” È il vostro giorno speciale, potete pretendere il meglio, e in fondo siete voi, le star del giorno!

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Curare i fiori recisi

Consigli per le vostre piante e fiori

1. Il vaso in cui sistemerete i fiori dovrà essere perfettamente disinfettato: potete usare della candegina profumata, risciacquando poi la superficie interna. 2. I fiori assorbono una maggiore quantità d’acqua se praticherete un taglio diagonale (45°) sul gambo. 3. L’esposizione diretta al sole, fonti di calore (termosifoni, stufe) ne accelererano il processo di appassimento. 4. Aggiungere delle bustine di nutrimento, oppure qualche goccia di candeggina o dello zucchero. 5. Sostituire giornalmente l’acqua nel vaso. 6. Ricordate di aprire spesso le finestre in modo che i fiori possano respirare. 7. I fiori non sopportano il contatto diretto con i raggi solari, né le correnti d’aria. 8. Di notte i fiori preferiscono un ambiente fresco. 9. Bisogna tenerli lontano della frutta, produttrice di etilene che riduce notevolmente la durata dei fiori. 10. Le foglie non devono venire a contatto con l’acqua.

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Sì, viaggiare

Scozia, le Highlands

Testi e foto Luciana Ognibene

10 consigli utili da ricordare

L

e Highlands sono la regione più selvaggia e pittoresca della Scozia: tanto verde, immensi laghi, paesaggi mozzafiato e castelli diroccati ovunque. Ecco la “top ten” delle cose da ricordare prima di mettersi in viaggio, per godere al meglio il fascino irresistibile della terra degli Highlanders!

1. Meglio in auto. La Scozia ha una rete di trasporto pubblico invidiabile, ma le Highlands hanno molte bellissime zone raggiungibili praticamente solo in auto. Le ottime offerte di autonoleggio sul web segnano un punto a favore delle quattro ruote contro l’ottimo, ma costoso, servizio ferroviario. Possibilmente, procuratevi anche un navigatore satellitare: le indicazioni stradali sono chiare e razionali, ma se sbagliate strada rischiate di vagare fuori rotta per centinaia di miglia! Occhio alle tariffe, il noleggio del GPS può essere particolarmente esoso (5-10 GBP al giorno): meglio portarlo dall’Italia. 2. Keep left! Banale a dirsi, ma ricordatelo: in tutto il Regno Unito si guida alla rovescia! I primi 40 minuti di guida, ma nelle sconfinate pianure delle Highlands è facile imparare, anche perché le rotatorie sono quasi tutte opportunamente transennate e segnalate: in ogni caso ricordate che vanno prese in senso orario. Meno

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facile la guida in città: lasciate i centri urbani agli ultimi giorni di viaggio, quando avrete preso dimestichezza con la guida a sinistra. E attenti quando attaversate la strada: si guarda prima a destra! 3. Lasciate a casa l’ombrello. Non che in Scozia non piova: in Scozia piove quasi sempre. Ma il più delle volte piove a vento, quindi invece dell’ombrello (inutile), procuratevi qualche pratico poncho usa e getta: costano pochi centesimi, non occupano spazio e potete sempre tenerne uno in tasca, per proteggervi dalla pioggerella incessante. In caso di temporale, meglio cercare un museo! Se amate le passeggiate all’aria aperta, non dimenticate un buon paio di scarpe da trecking. 4. Dove dormire? Leggerete ovunque che la Scozia è cara. Qualunque sia l’idea che vi siete fatti, è più cara di quello che pensate! Gli alberghi sono proibitivi, in compenso si può campeggiare praticamente ovunque (se siete tipi da tenda... e se la vostra tenda è a prova di pioggia). I Bed & Breakfast sono la vera gioia delle Highlands: a gestione privata, sarete realmente ospiti dei padroni di casa che vi prepareranno una sostanziosa “Highlander breakfast”: uova, salsicce, fagioli, verdura, e chi più ne, ha più ne metta. Il prezzo non è basso: dalle 25 alle 45 GBP a persona/ notte. Se avete un budget non troppo ridotto, il B&B è il sistema migliore per vivere davvero la Scozia e i suoi ospitali abitanti, e non c’è bisogno di prenotare: ce ne sono ovunque. Al contrario, se siete orientati verso l’ostello vi conviene prendere contatti prima di partire: sono pochi e quasi sempre pieni, estremamente spartani e non economicissimi (orientativamente 15 GBP a persona/notte). Un buon compromesso è prenotare via internet dall’Italia: alcuni siti come LateRooms, eDreams, ecc., propongono ottime offerte che vi daranno accesso a guesthouse, lodges e appartamenti a prezzi molto vantaggiosi. Può essere uno spunto per pianificare il viaggio in base a dove si trova un letto per dormire. 5. Abituatevi a fare a meno di Internet. A differenza di altre zone d’Europa, gli internet point sono rari, soprattutto nelle Highlands. In compenso,


33 se avete un iPhone o un pc portatile, molti locali pubblici offrono la wi-fi gratuita. 6. Voglia di castelli? Fate un abbonamento. Un esempio: la Historic Scotland propone l’Explorer Pass, che dà accesso gratuito a decine di attrazioni turistiche, dai castelli in rovina ai musei, distillerie comprese. Consigliatissimo. 7. Mangiare e bere. La cucina scozzese è ricca, speziata e decisamente non leggera: in più, probabilmente avrete fatto il pieno di energia con l’abbondante colazione! Per il pranzo conviene orientarsi verso le caffetterie che offrono zuppe e pietanze a base di patate e legumi, o i pratici Fish ‘n’ Chips. A cena la scelta è tra varietà di carne e pesce (salmone e baccalà) cucinati di solito in maniera elaborata, come l’ottima Steak & Ale Pie, il pasticcio di carne alla birra. Attenzione: c’è aglio praticamente ovunque! Se vi piace il genere, provate anche i ristoranti indiani: economici e di ottima qualità. Quanto alla birra, ricordate che in Scozia non ce n’è un solo tipo, e se chiedete semplicemente “a beer” vi guarderanno con aria interrogativa o vi porteranno una birra rossa. La nostra birra chiara è la “lager”, una birra piccola è “half-pint”, una birra media è “pint” (si legge “paint”). 8. Per le “provviste”, scegliete il discount. Meglio avere sempre con sé una scorta d’acqua, perché nelle Highlands i bar non sono così frequenti. Se poi volete anche preparare dei panini per le vostre gite, o se avete voglia di frutta e verdura fresca, l’ideale è fare acquisti in un discount. Troverete molti Spar, ma non sono affatto economici (al contrario, più sono piccoli e più sono cari): cercate piuttosto i Lidl. Ce ne sono di meno, ma hanno prezzi onesti e molta più scelta. 9. Non dimenticate la macchina fotografica. Una terra affascinante come le Highlands merita un reportage tutto rispetto, quindi fate scorta di memory card: gli appassionati troveranno spunti fotografici ovunque. Il cielo luminosissimo e gli specchi d’acqua vi faranno apprezzare un buon filtro polarizzante. Bagaglio permettendo, vi tornerà utile un cavalletto. 10. Liberatevi delle sterline scozzesi prima di ripartire. La Scozia emette banconota: la sterlina scozzese ha lo stesso valore della sterlina inglese, ma viene accettata solo in Scozia. Quando pagherete, spesso riceverete il resto in banconote scozzesi (soprattutto quelle di piccolo taglio): cercate di liberarvene prima di partire, perché sarà meno

facile cambiarle rispetto alle sterline inglesi. Oppure, spendete quello che vi resta all’Elvis Bar dell’aeroporto di Prestwick, con uno spuntino e un brindisi di addio a base di cucina tex-mex, e naturalmente ottima birra!

www.fibrediluce.it

fotografia e grafica per il matrimonio


Ma la notte...

di Vincenzo Toccaceli Fotografie: Vincenzo Toccaceli Luciana Ognibene

45 giri di emozioni I

l venerdì, al 45 giri, è la serata del “Capitano”, organizzazione EXTREME: Emanuele Andreoli, Fabio Falasca DJ ed i loro collaboratori (come Veronica che si occupa delle liste e le ragazze dei privé), bella organizzazione giovane e frizzante capace di catturare l’attenzione e allo stesso momento pronta e professionale Bella anche l’atmosfera della serata, un pre serata con musica live anni 70/80 con dj e vocalist, per proseguire con le selezioni di Fabio Falsca DJ. L’ospite d’onore, NEJA, arriva intorno alle 02.00, sale nella parte sovrastante la consolle posta al centro del bar, ed inizia la sua performance. Non lasciatevi ingannare dal nome esotico: Neja è italianissima e vive vicino a Torino, dove è nata sotto il segno del Leone. Sin da bambina si scopre innamorata della musica e inizia a cantare jazz e gospel in tanti gruppi diversi. Il suo sogno però si realizzerà grazie alla dance. Tutto inizia con i singoli Restless e Shock!, due successi indimenticabili ballati nelle discoteche di tutto il mondo. A dimostrare che Neja non è un’illusione, nel 1999 arriva il singolo The game, brano vincitore di Un disco per l’estate. Nello stesso anno partecipa a tutte le

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puntate del Festivalbar e una lunga tournée la porta fino in Giappone. The Game sarà anche il titolo dell’album di esordio. Neja è autrice dei 10 brani contenuti e per la prima volta strizza l’occhio al genere pop con i suoni di Fairytale e Mum’s day. Ma non si tratta di un addio alla dance: anzi, nel gennaio 2000 è proprio una versione remix di Fairytale a fare breccia nei circuiti radiofonici europei. In particolare, in Germania, viene licenziato dalla Universal che produce un video strepitoso! Protagonista dell’estate sarà poi il singolo Singin’ nanana, un brano di matrice latina, presentato al Festivalbar. Nel 2001 è la volta di Time flies e Back 4 the morning. Quest’ultimo subisce l’influsso di una sperimentazione house ed entra nelle classifiche dance degli Stati Uniti. Neja raggiunge così gli USA e si esibisce a New York, Boston ed in Texas. Con il passaggio alla Universal nel 2002, la tendenza verso la musica pop diventa più marcata. Il singolo Looking for something è protagonista in diverse puntate del Festivalbar e a fare da apripista all’album Hot stuff arriva il singolo omonimo e To the music. (tratto dal sito ufficiale)


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Info e prenotazioni: Discoteca 45 GIRI, Via Libetta 19 tel. 06.57288666 - cell. 392.9812611 info@quarantacinquegiri.com www.quarantacinquegiri.com

Servizio fotografico a cura di PAPYREPORTER. Ti piacerebbe avere i nostri fotografi alla TUA serata?

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Eventi

di Francesca Piggianelli Responsabile Comunicazione romarteventi@libero.it

Grande successo di critica e di pubblico alla proiezione del film “L’affare Bonnard” regia di Anna Maria Panzera

N

ell’ambito del Festival del Cinema Capri Hollywood, con il patrocinio del comune di Capri, domenica 2 gennaio 2011 alle ore 18.30 si è svolta la proiezione in anteprima del film “L’affare Bonnard”, regia di Annamaria Panzera anche autrice del libro da cui è stato tratto il film, prodotto dalla Bukita Film. Erano presenti in sala, (gremita all’inverosimile), oltre alla regista e scrittrice Annamaria Panzera, anche gli attori Emanuele Vezzoli, Raffaele Gangale, Mario Battendieri, Matt Patresi e Pino Baldares e l’autore della colonna sonora Eugenio Bennato, il montatore del film Luigi Cristiano Samassa, il direttore di produzione Alessandro Freyberger e il produttore esecutivo Fabio Di Vico. Al termine del film, girato in parte a Capri, un grande applauso con grande emozione della regista, degli attori e del bravissimo Bennato. La serata è continuata con il concerto che si è tenuto nella Chiesa di Santa Teresa (S.S. Salvatore), dove Eugenio Bennato (che il 30 dicembre aveva ricevuto il prestigioso premio “Capri in the world”) ha presentato il suo libro “Brigante se more” ed ha eseguito alcuni brani più significativi del suo repertorio con parte della sua band. A seguire una straordinaria partecipazione della soprano Nicole Renaud, anche lei autrice di un brano presente nel film, ed insieme hanno salutato il numeroso pubblico presente nella Chiesa. La serata si è conclusa con una grande festa in un noto locale di Capri, dove oltre a degustare le specialità del luogo, con la regista emozionata e felice, tutti hanno festeggiato ballando fino tarda notte. Meglio di cosi non si poteva concludere...

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L’affare Bonnard


Il c o c k t a i l d e l m e s e di Tiziano Toccaceli barman F.B.S. Fotografie: Vincenzo Toccaceli

Lo Spill L

o Spill è la variante di un cocktail già esistente e molto famoso, il White Lady, che prevede il triple sec, anziché il blue curaçao, e l’assenza di cointreau.

È un drink semplice sia nella prparazione che negli ingredienti, al gusto si presenta non troppo secco data la presenza del cointreau.

Ingredienti 2/4 oz di Gin 1/4 oz di Cointreau 3/4 oz di Blue Curaçao 1 oz di succo di limone fetta di limone e spicchio di lime

Preparazione Versare gli ingredienti in uno shaker con alcuni cubetti di ghiaccio e shakerare vigorosamente. Servire in un juice guarnendo con fettine di limone, lime e due cannucce. Nota bene: se il gusto risultasse troppo secco, alleggerire con della tonica al limone.

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R e d a z i o n e Sp r i z z M a g a z i n e

Direttore Alfredo Falcone

info@alfredofalcone.it

Editore Vincenzo Toccaceli

vincenzotoccaceli@libero.it

Mensile a distribuzione gratuita su Roma e dintorni Numero 0 - Febbraio 2011 Progetto grafico e impaginazione Luciana Ognibene lulu@viziocreativo.it

Concessionario per la pubblicitĂ Associazione Salsa per la Vita info@salsaperlavita.it

Proprietario Vincenzo Toccaceli Iscrizione al Tribunale di Roma n. 491 del 31 dicembre 2010 Stampato presso Tipografia Artigiana via Acqua Donzella, 19 - 00179 Roma

Hanno collaborato Laura Bianchi Mirela Cristela Alfredo Falcone Luciana Ognibene Francesca Piggianelli JosĂŠ Ramirez Lazo Serena Rossi Stefano Simeoni Tiziano Toccaceli Vincenzo Toccaceli Fotografie Alfredo Falcone

www.skylinephoto.it

Vincenzo Toccaceli

SE v u o i c o ll a b o r r e con la redazione di

www.papyeventi.it

Luciana Ognibene www.viziocreativo.it

Altri contributi fotografici Dreamstime.com Andreas Jacobb

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Jeff Wilcox Ringraziamenti Dj Fabio Falasca ed Emanuele Andreoli Patrik Folco Yaritza La Rosa Paolo Lauri Ivan Zaytzev

contattaci al

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