Voce 11 2010

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Anno II n. 2 - 14 NOVEMBRE 2010

della comunità Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna

Editoriale I LAICI CRISTIANI DI DON GIUSEPPE DI CORRADO La Chiesa di Puglia si sta preparando al Terzo Convegno Regionale che si terrà a San Giovanni Rotondo, accanto al santuario di san Pio da Pietrelcina, dal 28 aprile al 1° maggio 2011, e che avrà per tema: "I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi". A seguito di questo, la Conferenza Episcopale Pugliese, sotto la guida del suo presidente, Mons. Francesco Cacucci, ha fatto giungere a tutte le comunità ecclesiali un sussidio a schede per la preparazione personale e comunitaria a questo importante appuntamento, perché, come esordisce Mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta e presidente dell'Istituto di Pastorale Pugliese, è auspicio che "nel solco del Concilio Ecumenico Vaticano II e dell'Esortazione Apostolica Christifideles Laici, vogliamo che nelle nostre Chiese maturi un'ecclesiologia di comunione più compiuta, rinvigorendo la corresponsabilità ecclesiale dei laici e potenziando la loro formazione. Solo così, insieme ai tanti testimoni pugliesi di santità laicale, alimenteremo la speranza (Benedetto XVI) delle nuove generazioni e contribuiremo al rinnovamento della società pugliese". Le tre parti di cui è composto il sussidio: Chi sono i laici? L'identità; Con chi sono i laici? L'identità e la comunione; Per chi sono i laici? L'identità, la comunione e la missione, vogliono mettere a fuoco l'ampio orizzonte nel quale i laici cristiani vivono seriamente la loro vita e la improntano alla fedeltà al Vangelo, al servizio ai fratelli e alla testimonianza nella società, attraverso i gesti dell'impegno politico o dello studio o della famiglia o del lavoro, perché sono proprio questi gesti che rivelano la loro valenza cristiana ed evangelica. Al laico, quindi, è chiesto che si metta in gioco seriamente nella sua esistenza storica e non stia soltanto a guardare e a giudicare. E' interessante, infatti, notare che a quasi cinquanta anni dal Concilio Vaticano II, la Chiesa — nel nostro caso la Chiesa Pugliese — avverta la necessità di interrogarsi e di incontrasi con i laici, convinta che ogni comunità o esprimerà con la vita di essere realmente "ecclesia" oppure continuerà a procedere in ordine sparso con fughe in avanti e retrocessioni pericolose, svigorendo la forza della profezia che il Battesimo ha trasmesso ad ogni membro della Chiesa. Pag. 1

PROPOSTA PARROC CHIALE: CHI SONO I LAICI? L’IDENTITÀ. I LAICI NELLA CHIESA E NEL MONDO

Lettera di indizione del Terzo Convegno Ecclesiale Regionale “I laici nella chiesa e nella società pugliese, oggi” San Giovanni Rotondo, 28 aprile – 1 maggio 2011 Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 AVVISI : SS. MESSE h:7,30- 9- 10- 11,30 - 18,30 CATECHESI

Il mercoledì dopo la Messa vespertina

CATECHISMO

Il sabato dalle 16,00

VESPRI

Il giovedì dalle 19,30

CORSO NUBENDI

Dal 18 novembre h 19,30

INCONTRI AZIONE CATTOLICA

QUINDICINALI, prossimo : venerdì 12 h 20,00

Voce… della comunità via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Angelina Passiatore Giovanni Capotorto per santalucia@upgo.org


CONFERENZA EPISCOPALE PUGLIESE Lettera di indizione del Terzo Convegno Ecclesiale Regionale “I laici nella chiesa e nella società pugliese, oggi” San Giovanni Rotondo, 28 aprile – 1 maggio 2011 Riportiamo una sintesi della lettera di indizione che i Vescovi pugliesi hanno indirizzato ai ”Carissimi presbiteri, consacrati e laici della nostra amata terra di Puglia ,….. siamo lieti di indire il terzo Convegno Ecclesiale Pugliese, che si celebrerà a San Giovanni Rotondo (Foggia) dal 28 aprile al 1° maggio 2011 …. Vi convochiamo per riflettere insieme su “I laici nella chiesa e nella società pugliese, oggi”. Questa attenzione specifica si è fatta urgente nel nostro tempo in cui – come dice il Papa - “sono necessarie sia la preparazione professionale sia la coerenza morale” in tutti gli ambiti della vita (Caritas in veritate, 71). Abbiamo bisogno di laici “mossi dal desiderio di comunicare il dono dell’incontro con Cristo e la certezza della dignità umana. […] Ad essi spetta di farsi carico della testimonianza della carità specialmente con i più poveri, sofferenti e bisognosi come anche di assumere ogni impegno cristiano volto a costruire condizioni di sempre maggiore giustizia e pace nella convivenza umana, così da aprire nuove frontiere al vangelo!” (Discorso al Pontificio Consiglio per i laici del 15/11/2008). Pertanto è nostro vivo desiderio che i membri del Popolo santo di Dio - presbiteri, consacrati e laici - destinatari e protagonisti di questo importante evento ecclesiale, riscoprano la grandezza della vocazione laicale. Nel solco del Concilio Ecumenico Vaticano II e dell’Esortazione Apostolica Christifideles laici, vogliamo che nelle nostre Chiese maturi un’ecclesiologia di comunione più compiuta, rinvigorendo la corresponsabilità ecclesiale dei laici e potenziando la loro formazione. Solo così, insieme ai tanti testimoni pugliesi di santità laicale, “alimenteremo la speranza” (Benedetto XVI) delle nuove generazioni e contribuiremo al rinnovamento evangelico della società pugliese. Questo terzo Convegno Ecclesiale Regionale si pone in continuità con i precedenti, che hanno scandito il cammino delle nostre Chiese, ribadendo la ferma volontà di discernere e camminare insieme in Regione, accende i riflettori sulla vocazione dei laici di fronte ai doni e alle sfide dell’ora presente…. ..approfondiremo il tema dell’educazione, lasciandoci interpellare dal contesto sociale del nostro territorio pugliese, chiamato a vivere la sua vocazione allo sviluppo e alla solidarietà . Le singole Diocesi, nel rispetto della loro storia, sensibilità e programmazione, promuoveranno itinerari di riflessione in preparazione all’appuntamento di San Giovanni Rotondo …”

LA NOSTRA PROPOSTA PER UN ITINERARIO DI RIFLESSIONE IN PREPARAZIONE ALL’APPUNTAMENTO DI SAN GIOVANNI ROTONDO Seguire un percorso che mira a creare una collaborazione educativa tra i soggetti appartenenti alla comunità ecclesiale. La prima direttrice di formazione si concretizza in incontri comunitari tutti indirizzati a favorire il lavoro diocesano nella preparazione all’importante assise regionale; sensibilizzare al tema specifico in vista del Terzo Convegno regionale; preparare stimoli per la celebrazione del Convegno stesso. Le tematiche da trattare: 1-CHI SONO I LAICI? L’IDENTITÀ •I laici nella chiesa e nel mondo . •La collaborazione tra laici e clero nel Concilio Vaticano II. •Un identikit del laico : NATURA E SPECIFICITÀ DEI LAICI 2-CON CHI SONO I LAICI?

La parrocchia e l’uomo d’oggi Il ruolo del laicato nella Chiesa e nella società- Le motivazioni della fede all’impegno sociale •L’impegno dei laici «La Puglia ha bisogno di laici credenti e credibili». • •

Tali tematiche potranno essere sviluppate in assemblee comunitarie in parrocchia in orario serale secondo le modalità suggerite dal sussidio : testo biblico, testo magisteriale, approfondimento teologico, dibattito e attraverso comunicazioni e articoli preparatori sul nostro bollettino parrocchiale.

VERSO IL CONVEGNO ECCLESIALE REGIONALE SUL LAICATO. DEL PROF. GIUSEPPE MICUNCO DIRETTORE UFFICIO LAICATO Il Convegno Ecclesiale Regionale sarà un’occasione provvidenziale per fare il punto sulla pastorale delle chiese di Puglia, con una attenzione tutta particolare all’impegno dei laici, al loro vivere il Battesimo, al loro essere popolo di Dio, al loro impegno nel mondo, per il bene comune, ad un impegno da vivere nella società pugliese di oggi, con i suoi problemi e le sue contraddizioni, ma anche con le sue positive risorse umane e cristiane. Il Convegno sarà prima di tutto e soprattutto un evento di chiesa: le chiese di Puglia che convengono prima di tutto e soprattutto perché “è bello che i fratelli stiano insieme” (Sal 133, 1). E’ un convegno sul laicato, non un convegno del laicato: tutte le componenti della comunità ecclesiale, clero, religiosi e laici, sono chiamati a riflettere insieme sull’identità, il ruolo e l’impegno dei laici nella chiesa e nella società di oggi, in Puglia; a riflettere non tanto sullo specifico della condizione laicale, quanto sulla comune missione dell’unico popolo di Dio, Pagina 2


I LAICI NELLA CHIESA E NEL MONDO DI DON GIUSEPPE DI CORRADO Uno dei tanti meriti del Concilio Vat. II è stato senza dubbio la riscoperta del ruolo dei laici nell'ambito della Chiesa. Quando si parla di "laici" "si intendono tutti i fedeli (eccetto i consacrati e coloro che hanno ricevuto un ordine sacro) che dopo essere stati incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti popolo di Dio, compiono nella Chiesa e nel mondo la missione specifica del Popolo di Dio. (...) I laici, vivono implicati in tutti i singoli doveri e affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale di cui la loro esistenza è come intessuta. Ivi sono da Dio chiamati a contribuire , quasi all'interno, alla santificazione del mondo “(Lumen Gentium). Secondo quanto afferma il Concilio, la peculiarità del laico è la testimonianza di una vita cristiana fondata sul Vangelo, compito quanto mai impegnativo nella situazione di cambiamento in cui versa l'attuale società. E l'impegno consiste nel mantenere vivi alcuni valori (la vita, l'uomo, la religione, la morale,la giustizia, la famiglia ecc..) in una società che inocula nelle persone non la gioia di vivere,la pace, ma la nausea e il pessimismo, la stanchezza ,la violenza , la depressione. La Chiesa pone molta fiducia nei laici, perché (come afferma Paolo VI) il loro apostolato "assicura una presenza, una testimonianza qualificata ed efficace della Chiesa in seno al mondo contemporaneo. (...) Il campo è immenso: è tutto l'ordine temporale che bisogna contribuire a rinnovare nel senso voluto dal Creatore e dal Salvatore. Le attese del mondo sono molteplici -provatevi a fare l' inventario ! È certamente interessante analizzare i bisogni umani che ciascuno scopre.Ogni laíco.cristiano ha un ruolo difficile, ma anche magnifico da compiere. L'uomo contemporaneo ascolta piú volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni. E' vostro onore essere testimoni di Cristo, nel cuore delle attività secolari. Ma in un mondo sovente lontano dalla fede, questa testimonianza di tutta la vita è esigente. Essa suppone che voi alimentiate senza sosta la vostra convinzione e il vostro zelo alle sorgenti della fede e della grazia: dall'ascolto della Parola di Dio, nella preghiera con i sacramenti, in una costante revisione di vita. Dalla vostra intera fedeltà dipende la qualità del lievito che voi siete chiamati a inserire nella pasta del mondo. Infine, la vostra testimonianza prende posto nella comunione della Chiesa. Nel dialogo sincero, nell'adesione fiduciosa, nella vera collaborazione con i vostri vescovi e i sacerdoti. Vi è diversità di ministeri, ma unità di missione attorno ai pastori, alla Chiesa, alle organizzazioni quale la nostra. Vi è diversità di doni e di necessità, diversità di metodi e di settori da evangelizzare. Ma è lo stesso Spirito che agisce in tutti, per la gloria di Dio e la santificazione degli uomini. L'appello più evidente e sicuro è che Cristo chiama ogni uomo alla cooperazione: lo fa suo discepolo e lo manda come suo apostolo. I laici che hanno scoperto il loro giusto ruolo nella Chiesa vogliono viverlo in pienezza. Di conseguenza, la loro risposta al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa è una rivitalizzazione dei gruppi già esistenti e la nascita di altri. Nell'enciclica, Redemptor Hominis del papa Giovanni Paolo II c'è scritto, parlando di collegialità e apostolato che anche "tra i laici si sta diffondendo uno spirito di collaborazione e di corresponsabilítà, confermando non soltanto le organizzazioni dell'apostolato laicale gia esistenti, ma creandone delle nuove, aventi un profilo diverso e una dinamica eccezionale. I laici continua il papa — consapevoli della loro responsabilità dinanzi alla Chiesa, si sono impegnati volentieri nella collaborazione con i Pastori, con i rappresentanti degli Istituti di vita consacrata, nell'ambito dei Sinodi diocesani o dei Consigli pastorali nelle parrocchie e nelle diocesi" (RH, n° 5).

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Da “Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020” di Angelina Passiatore Siamo lieti di constatare che i nostri articoli del primo numero del nuovo anno hanno avuto la stessa “tematica” degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 che la CEI ha pubblicato. Gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano , infatti, intendono offrire alcune linee di fondo per una crescita concorde delle Chiese in Italia nell’arte delicata e sublime dell’educazione. “Nel corso dei secoli Dio ha educato il suo popolo,- si legge nell’ introduzione del documento- trasformando l’avvicendarsi delle stagioni dell’uomo in una storia di salvezza …… La guida di Dio, in tutta la sua forza e tenerezza, si è fatta pienamente e definitivamente visibile in Gesù di Nazaret. Clemente Alessandrino, un autore del II secolo, gli attribuì il titolo di “pedagogo”: è Lui il maestro e il redentore dell’umanità, il pastore le cui orme guidano al cielo. Clemente individua nella Chiesa, sposa e madre del maestro, la “scuola” dove Gesù insegna, e conclude con questa esortazione vorremmo poter dire con Sant’Agostino: «Parliamo a voi come a condiscepoli alla stessa scuola del Signore… Sotto questo Maestro, la cui cattedra è il cielo – è per mezzo delle sue Scritture che dobbiamo essere formati – fate dunque attenzione a quelle poche cose che vi dirò» Nei nostri articoli ci chiedevamo. Perché oggi viviamo in una situazione di difficoltà, di “emergenza educativa”, per dirla con le parole di Benedetto XVI? Su cosa deve puntare in particolare l’impegno educativo della famiglia e, quindi, della Comunità parrocchiale? Analizzando il problema indicavamo alcune cause:l ’inadeguatezza del contesto, un tempo luogo di valori condivisi, oggi dominato dal relativismo e dal soggettivismo, che negano ai giovani gli ancoraggi valoriali necessari per costruire gradualmente, sotto la guida di adulti persuasi, le loro certezze, a fondamento dell’autonomia di giudizio e come base delle grandi scelte della vita. Dichiaravamo che è necessario riapprofondire la cultura cattolica da parte dell'intera comunità cristiana” e. citando il cardinale Bagnasco, abbiamo scritto che “Il problema fondamentale dei giovani sono gli adulti, siamo noi ” Nell’introduzione al loro documento ritroviamo le stesse esigenze e riflessioni, i nostri Vescovi affermano, infatti,che intendono dedicare il decennio pastorale 2010-2020 all’educazione, nella consapevolezza che è proprio l’educazione la sfida che ci attende nei prossimi anni: «ci è chiesto un investimento educativo capace di rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone, con una nuova attenzione per gli adulti» Citando come noi il Santo Padre ribadiscono che l’educare, se mai è stato facile, oggi assume caratteristiche più ardue; siamo di fronte a «una grande ‘emergenza educativa’, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita» Non ignoriamo, certo, le difficoltà che l’educazione si trova oggi a fronteggiare. Fra queste, spicca lo scetticismo riguardo la sua stessa possibilità, sicché i progetti educativi diventano programmi a breve termine, mentre una corrente fredda scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Noi stessi ne siamo turbati e sentiamo l’esigenza impellente di ribadire il valore dell’educazione proprio a partire da questi suoi luoghi fondamentali. Cogliamo in tutta la loro gravità le parole del Papa, quando avverte che «oggi la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di ridiventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini ‘senza speranza e senza Dio in questo mondo’, come scriveva l’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2,12). Proprio da qui nasce la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dell’educazione c’è infatti una crisi di fiducia nella vita». Sempre nei nostri articoli abbiamo anche indicato quale deve essere l’obiettivo della comunità parrocchiale educante “ Fornire occasioni per i giovani di approfondire e fare propri i valori cristiani e umani” nel documento ritroviamo conferma e conforto nelle parole dei Vescovi:. “Mentre, dunque, avvertiamo le difficoltà nel processo di trasmissione dei valori alle giovani generazioni e di formazione permanente degli adulti, conserviamo la speranza, sapendo di essere chiamati a sostenere un compito arduo ed entusiasmante: riconoscere nei segni dei tempi le tracce dell’azione dello Spirito, che apre orizzonti impensati, suggerisce e mette a disposizione strumenti nuovi per rilanciare con coraggio il servizio educativo. Ci rivolgiamo anzitutto alle nostre comunità, cui intendiamo offrire le linee pastorali che emergono dalla scelta dell’educazione come attenzione portante di questo decennio e che si intrecciano con tutto l’agire della Chiesa. Confidiamo in tal modo di offrire una proposta significativa per ogni persona a cui sta a cuore il futuro dell’umanità e delle nuove generazioni”. Continueremo, da queste pagine, a proporre alla riflessione brani del documento dei Vescovi perché condividiamo pienamente la loro affermazione: l’educazione è la sfida che ci attende nei prossimi anni. Pagina 4


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