Voce s lucia 2012

Page 1

Anno III n. 12 / Dicembre 2012

della comunitÄ Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna

  Da pochi giorni abbiamo iniziato il nuovo anno liturgico, con il tempo di Avvento, dell’Attesa e della Presenza. Il suo inizio non • altisonante, ma piuttosto silenzioso, penitenziale, sobrio. Nella liturgia domina il colore violaceo, che • proprio del tempo dei tempi forti penitenziali. Eppure, dietro tutto questo c’• un forte richiamo alla festa e alla gioia. Il pensiero dominante, infatti, • quello di attendere la venuta del Signore Ges‚ nel suo Natale. A preparare il cuore alla venuta del Signore ci aiuta la solennitƒ dell’Immacolata, la festa che per tradizione dƒ inizio alle festivitƒ natalizie. E chi meglio della Vergine Maria pu„ suggerirci come attendere e accogliere il Signore? Lei • il prototipo dell’attesa, dobbiamo guardare a Lei, per assumere gli atteggiamenti giusti del cuore. A questa festa ne segue un’altra: Santa Lucia, patrona della nostra comunitƒ parrocchiale. Alla vigilia della novena di Natale veniamo illuminati dalla luce della nostra Santa, con il suo candore di vita, con la sua testimonianza d’amore per Cristo sposo, per la sua fede adamantina. Forse possono sembrare appuntamenti consuetudinari, ma portano sempre il segno della novitƒ e della gioia di essere cristiani di oggi, per il mondo di oggi. Non ci fermiamo, infatti, alla commemorazione, ma entriamo nel significato autentico della festa che • l’esperienza attuale della potenza di Dio su di noi, e viene sperimentata nel culto, nella preghiera e nella gioia, cos… come la sperimenta il popolo della pasqua. Questo poi ci ricollega a quel tema dell’alternanza e del giusto rapporto di lavoro-riposo, che • tema creaturale e creazionale fondamentale, che per„ esige, nell’attuale economia storica, di essere redento. La festa • veramente un “uscire” dal ritmo del tempo e un accogliere in sˆ la salvezza di Dio, come cosa nuova e diversa; ed • una salvezza esperimentata insieme, in una dimensione, che • vissuta come esperienza fondamentale di salvezza. Per il cristiano • l’esperienza della fede nella festa di Ges‚, • l’esperienza della rinascita battesimale, • l’esperienza dell’eucaristia vissuta insieme come atmosfera di festa, di gioia e di salvezza ricevuta. Ancora una circostanza • motivo di gioia per la comunitƒ p a r r o c c h i a l e d i S a n t a L u c i a : l’ordinazione diaconale di Alessandro D’Angelo, mandato dal Padre Arcivescovo come collaboratore nella nostra parrocchia. Il diaconato • il primo grado nell’ordine sacro e nella gerarchia ecclesiale; nel caso di Alessandro l’ordinazione diaconale • preludio a quella sacerdotale. Essa avviene mediante l’imposizione delle mani e l’invocazione dello Spirito di Dio. L’origine di questo ministero a Gerusalemme si trova descritta negli Atti degli Apostoli(6,16). Gli Apostoli affidano ad alcuni uomini l’incarico dell’assistenza la”diaconia” appunto. Da Atti 6,8 e 8,2640 risulta che i diaconi erano impegnati anche nel ministero della parola e del battesimo. Tali sono anche oggi i compiti del diacono: assistere, battezzare, predicare. Il Concilio Vaticano II ha anche restituito a questa funzione il suo carattere di vocazione permanente per coloro che lo chiedono, anche uomini sposati. Mentre come comunitƒ parrocchiale esprimiamo l’augurio pi‚ gioioso e pi‚ santo ad Alessandro, riconosciamo che davvero il Signore ha portato la festa nella nostra vita.

Voce… della comunit• via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli, Vito Giannelli,Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com e su http://www.upgo.org/upgov1/

Miei cari, se cambierete il vostro convinto ps ps ps ps in qualcosa che somigli alla preghiera, griderÄ al miracolo!!!



ps ps s p s p Ps

Nelle pagine interne -in seconda: In 3 domande: A tu x tu con Alessandro

-in terza: Quelli che la catechesi Di giorno in giorno Gli otri nuovi

-in quarta: Letto per voi: “Imparare a credere” L’angolo del D.V.: “Il bene dei coniugi” Pagina 1


 1) In un momento di eclissi dei valori religiosi tra i giovani come • nata la tua vocazione e come intendi concretizzare la tua missione religiosa in una societƒ sempre pi‚ secolarizzata? - Quando si parla di eclissi si vuol intendere non la scomparsa del sole, ma il suo essere velato a causa di fattori esterni, che lo coprono. Quindi il sole c’• ma non si vede. E’ questa secondo me l’eclissi dei valori religiosi, che stiamo vivendo in questi ultimi anni, con cui tutti vogliamo “adombrare” la luce di Dio, perch„ scomoda e scomodante, o peggio ancora poco attuale. La societ… • sempre pi† secolarizzata, ma questa secolarizzazione e questa eclissi non impediscono a Dio di agire nella vita dei giovani, che Egli chiama alla vita sacerdotale. Dio che chiama • come quell’ agricoltore, che ha cura della sua terra e vuol vedere fiorire i suoi germogli nonostante tutte le aridit…, del cuore evidentemente, che ci sono. La mia vocazione • nata in un ambiente semplice e “normale” come la mia famiglia, nel mio piccolo paese nat‡o Binetto, che conta poco pi† di duemila abitanti, ed in modo particolare nella comunit… parrocchiale, che ho sempre visto come faro e punto di riferimento per la mia vita di fanciullo in modo particolare attraverso l’esperienza di ministrante, stimolato dall’entusiasmo e dalla testimonianza dei parroci, che si sono avvicendati, tra i quali, “per disegno della bont… Dio” c’• stato anche il nostro don Giuseppe. E’ stato lui che nel periodo della mia adolescenza e del cammino verso la santa Cresima ha potuto verificare i primi “tocchi alla porta della mia vita” da parte del Signore, per poi spingermi ad entrare all’et… di sedici anni nella comunit… del Seminario Arcivescovile di Bari e poi nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Concretizzare la missione religiosa in una societ… sempre pi† secolarizzata non • difficile: basta essere se stessi! Basta annunciare poco con le labbra ma molto con la testimonianza e la vita, perch„ appunto Vangelo • “bella notizia” e ciˆ che • bello e ti riempie la vita di gioia e speranza “si deve vedere” pi† che sentire. “Verba volant, scripta manent, exempla trahunt”: le parole volano al vento, gli scritti rimangono come macchie d’inchiostro su fogli di carta, ma sono gli esempi e la testimonianza, che attraggono, non a se stessi ma al Signore Ges†! Fu Paolo VI a dirlo : “il mondo oggi non ha bisogno di maestri, ma di testimoni”. E, se sei prete di oggi, e non di ieri o di domani, la secolarizzazione non ti spaventa, perch„ • il Vangelo per primo, che cammina nella storia e ha bisogno di gambe, mani, bocche e cuori che lo portino nei luoghi della vita dell’uomo. 2) Qual • il tuo stato d’animo alla vigilia della tua ordinazione diaconale e presto sacerdotale? -Il mio stato d’animo alla vigilia

dell’Ordinazione diaconale e, se Dio vorr…, sacerdotale la prossima estate, • proprio difficile descriverlo. Le mie mani in questo stesso momento stanno tremando. Ogni volta che ci penso, un brivido mi attraversa tutto il corpo e il cuore comincia a battere forte. L’emozione e la trepidazione non • legata soltanto al fatto celebrativo, che quel giorno vivrˆ, ma anche al pensiero del dono grande e della missione, che sar… affidata alla mia povera persona. Credetemi, non • falsa umilt…, ma consapevolezza profonda e vera di quel poco che sono, di quanti giovani ci sono migliori di me. Per questo benedico Dio, ma rimane la meraviglia, legata alla domanda, che non trover… mai risposta qui sulla terra, ma solo quando mi troverˆ faccia a faccia con Lui: “perch„ proprio me?” Quasi ogni giorno nei miei colloqui con Dio, quando le cose vanno bene o quando vanno meno bene e sopratutto quando sbaglio o avverto il peso della croce sulle mie piccole spalle dico: “Signore, se mi hai chiamato, sappi che ti sei preso le tue responsabilit… e sta a te aiutarmi!”. Raramente Lui mi risponde...ma sempre nella mia mente riecheggia questa frase, che prima passa dal mio cuore: “perˆ quanto sono felice!”. Il mistero • che pi† fai felici gli altri, pi† la tua felicit… aumenta. Anche se ti sembra di perdere risorse, tempo. E’ strano, ma • cosi! 3) Come intendi il tuo essere giovane prossimo sacerdote tra i giovani di oggi? Come pensi di proporti, per interpretare una “fede giovane” tra i giovani? -Non credo ci sia un “intendere” circa il modo di essere giovane sacerdote tra i giovani. E, riagganciandomi alla domanda precedente, credo che l’essere giovane prete tra i giovani, se sei giovane dentro e fuori non sia poi cos‡ difficile! Essere giovane prete con i giovani • una grande risorsa, perch„ i giovani sono una grandissima risorsa. Come diacono oggi, e prete domani voglio “perdere” il mio tempo con loro. Perch„ in tempi difficili come questi, lo abbiamo ribadito pi† volte, con i giovani bisogna stare , bisogna ascoltarli, bisogna pregare insieme, bisogna giocare insieme. E sento dal primo giorno che sono qui fortemente questa responsabilit…. E’ inutile dire che gi… voglio loro bene e per cos‡ dire mi sono gi… affezionato a tutti loro. La frase pi† bella, che fin’ora ho sentito pronunciare dalle loro labbra • questa: “ quando passiamo la sera vicino la parrocchia e vediamo la luce accesa nella tua camera, pensiamo che tu sei l‡ e magari possiamo suonare, dire due chiacchiere, fare una passeggiata”! Questo • molto bello! Il desiderio pi† grande in questi anni, in cui il Signore vorr… farmi restare a servizio della vostra comunit…, • quello di comunicare la mia esperienza e “perdere” il mio tempo anche “con quelli che non sono di questo ovile”. Ges†, parlando della pecora smarrita, dice che il pastore deve cercarla, lasciando

le novantanove, che sono custodite. Penso che Lui si vedrebbe oggi costretto a cambiare la stesura della parabola e dovrebbe “riscriverla”, dicendoci di lasciare l’unica pecora, che • rimasta custodita, per andare in cerca delle novantanove perdute! A questo aggiungo il desiderio, nei prossimi primi anni di ministero sacerdotale, di poter ottenere l’insegnamento in qualche scuola, soprattutto come forma di inserimento nel contesto adolescenziale e giovanile del territorio e per una presenza di Chiesa “compagna di viaggio”, questo anche alla luce di esperienze passate di testimonianza, che ho vissuto in alcune realt… scolastiche della Puglia grazie ad alcuni progetti realizzati in seminario. Proprio in questo Anno della Fede dobbiamo sentire forte il desiderio di “rimotivare” la nostra adesione a Dio. Non • pi† tempo di spaventarci. L’augurio pi† grande e pi† bello ce lo ha fatto Ges†: “ voi farete cose pi† grandi di me”. Egli • persino risorto dai morti. E, se con la testimonianza della nostra vita cristiana riusciamo a far “re-innamorare” la gente di Ges† e del Vangelo, non pensate che sia pi† cosa grande di far risorgere dai morti? E’ proprio cos‡! “Con me”- dice Ges†“farete cose grandi”, anzi, “farete cose pi† grandi di me”. Buon cammino a tutti!

Ricordiamo che l’ordinazione diaconale di Alessandro avverrƒ venerd… 7 dicembre nella Cattedrale di Bari Pag.2




Dieci anni fa si riuniva nella parrocchia di “S. Lucia’”il gruppo catechistico guidato dalla catechista Giovanna Lozito. Sono passati molti anni, e per alcuni non sar… facile poter credere che in tutto questo periodo, nonostante siano cambiate moltissime cose, la nostra amicizia sia divenuta con il tempo sempre pi† solida, significativa e importante. Ciˆ • accaduto perch„ in tutti questi anni, nonostante la nostra et…, abbiamo comunque imparato a rispettarci, ad aiutarci nel momento del bisogno, ad amarci, a perdonarci ed a volerci bene tutti quanti. E tutto questo lo abbiamo potuto imparare grazie alla nostra catechista Giovanna Lozito, alla quale da subito ci siamo legati e a cui abbiamo voluto e vogliamo un mondo di bene. Tutt'ora la situazione non • cambiata e ne siamo molto felici. Oggi, dopo tutti questi anni, abbiamo deciso di intraprendere una nuova esperienza, ancora una volta “tutti insieme appassionatamente”!. Infatti noi ragazzi (Nicola, Francesco, Donatella, Riccardo, Antonio, Domenico, Ezia, Antonello, Gianni e Marika) abbiamo deciso di prendere assieme ai catechisti Giovanna Lozito ed Alessandro D’Angelo, un gruppo di bambini di 3‰ elementare, svolgendo il ruolo di animatori, per prepararli alla confessione ed ai prossimi sacramenti. Tutti quanti siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto e stiamo ancora oggi continuando a fare, mettendo a disposizione il nostro cuore e le nostre giovani iniziative. Marika Girardi

  Sar… un dicembre denso di avvenimenti importanti, non perch„ secondo il calendario Maya si dovrebbe verificare la fine del mondo, ma perch„ il calendario della nostra Parrocchia prevede molti eventi. Innanzitutto il 7 dicembre il seminarista Alessandro D’Angelo ricever… l’ordinazione diaconale. Quest’anno poi ricorre il 130‰ anniversario della fondazione della Confraternita di Santa Lucia ed in occasione della festa della Santa la Confraternita ha messo in cantiere alcune iniziative dal 10 al 14 dicembre, come da locandina riportata su questo giornalino. Inoltre luned‡ 10 dicembre alle ore 19,30 si terr… un incontro sul tema: Dalle antiche Confraternite a quella di S. Lucia. Mercoled‡ 12 dicembre alle ore 19,30 ci sar… un incontro sul tema: Vita di Santa Lucia e culto della Santa nel mondo e a Gioia. In occasione del 25‰ della riconsacrazione della nostra Chiesa il giorno 26 dicembre alle ore 18,30 concelebrazione con l’Arcivescovo di Bari e il giorno 27, alle ore 19,30 un incontro sul tema: La Chiesa di Santa Lucia a Gioia. E altro ancora.... Francesco Giannini

Per l’ordinazione diaconale del nostro caro Alessandro D’Angelo. Con gli auguri miei e di tutta la comunitƒ parrocchiale.

GLI OTRI NUOVI Signore, tu vuoi amici quelli che ami, Tu chiedi che travasiamo il Tuo vino nuovo negli otri nuovi del nostro impegno. Signore, non ne siamo capaci. Tu solo puoi cambiarci come ci vuoi. I nostri otri sono vecchi, sono pieni del nostro vuoto io; sono crepati pel nostro egoismo. Rischiano di versare il vino buono. Signore, da soli non possiamo. Ancora una volta Ti preghiamo: manda i Tuoi servi, manda i tuoi amici… Che i nostri otri non vadano in frantumi! Rocco Barbalinardo

Pag.3


 L’invito rivoltoci da don Giuseppe, nel corso delle proprie omelie domenicali, ad una maggiore partecipazione alla vita della Chiesa; lo stesso invito del nostro parroco a vigilare affinch• non ci si lasci sedurre da “dei paralleli”; la domanda “quid est veritas?” che Pilato rivolse a Ges„ e che ha caratterizzato il Vangelo dell’ultima domenica di novembre, introducono alla lettura del libro di Papa Bendetto XVI “Imparare a credere” delle Edizioni San Paolo. Punto di partenza della disamina svolta dal Papa • l’ illusione umana che la politica, la scienza, la tecnica, l’economia ed ogni altra risorsa materiale abbiano creato un mondo perfetto, nel quale l’uomo possa sentirsi autosufficiente, fino al punto che “la speranza biblica del regno di Dio • stata rimpiazzata dalla speranza del regno dell’uomo”. La sicumera che ostenta questo assioma • tale, che • invalsa infine l’idea che il razionale • solo ci… che • misurabile, ci… che empiricamente • suscettibile di essere quantificato e determinato: “le altre cose, cio• le materie della religione e della morale, non entrerebbero nella ragione comune perch† non verificabili”. Da qui il passo • breve per affermare che “in questa situazione, dove morale e religione sono quasi espulse dalla ragione, l’unico criterio ultimo della moralit‡ e anche della religione • il soggetto, la coscienza soggettiva che non conosce altre istanze”. E’ evidente il fenomeno distorsivo che crea una ragione che non si accompagna alla fede, ma la soppianta. In altre parole, l’uomo, anzich† anelare alla ricerca del Signore, ripiega, implode in s† stesso. Questo • il sostrato di quello che il Papa ha individuato nel termine

“relativismo”, al quale ha dedicato massima attenzione sin dagli albori del suo pontificato, nella convinzione che “nella nostra epoca purtroppo si • diffusa, soprattutto in Occidente, l’idea che Dio sia estraneo alla vita ed ai problemi dell’uomo e, che, anzi, la sua presenza possa essere una minaccia alla sua autonomia”, quando invece “Dio parla e interviene nella storia a favore dell’uomo e della sua salvezza integrale”. Se dunque l’uomo si sente autosufficiente e la sua vita • perfettamente regolata dagli ingredienti che fanno parte del coacervo relativistico che permea la vita quotidiana, divengono normale conseguenza la indifferenza alla vita parrocchiale, soppiantata com’• dagli “dei paralleli” che l’uomo si prefigura come pienamente funzionali alle proprie esigenze. Si chiede infatti il Papa: “La consapevolezza che l’avidit‡ • idolatria raggiunge anche il nostro cuore e la nostra prassi di vita? Non lasciamo forse in vari modi entrare gli idoli anche nel mondo della nostra fede?”. Epper… nell’uomo stesso vi • un bilanciamento tra sicumera ed incertezze. Il Papa coglie infatti, scandagliando l’uomo d’oggi, una contraddizione che svela l’inanit‡ di una architettura eretta attingendo ad una ragione “fide soluta”, ovvero svincolata dalla fede. Questa contraddizione • insita nell’incertezza che l’uomo avverte del futuro, perch†, nella varie tappe della propria vita, ambisce prima a crescere, poi a realizzarsi, infine aspira al meritato riposo. Ma ci sono modi diversi di attendere, che tuttavia divengono insopportabili e sono sempre connotati da un cuore inquieto. Dunque, l’attesa delle varie tappe del cammino perfetto della vita di ogni uomo “si trasforma in un peso troppo

grave, perch† il futuro rimane del tutto incerto”. Come si coniuga tale evidenza con una realt‡ presente in cui la ragione si assume autosufficiente e svincolata dalla fede? Non si coniuga, eppure spesso l’uomo se ne accorge soltanto quando la perfezione, che appare ammantargli tutti gli atti della propria vita, segna il passo. Ed allora, ecco tornare di splendida attualit‡ la parola del Signore “che ci fa consapevoli che “senza di me non potete far nulla” e c’incoraggia: “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. In conclusione, il Papa ci ammonisce ad abbandonare le nostre sicurezze e ci insegna che la ricerca del senso ultimo del nostro passaggio terreno non pu… che essere Dio. Dio che, come puntualizzato nella Enciclica Spe salvi, “pu… proporci e donarci ci… che da soli non possiamo raggiungere”. In definitiva, il progetto della nostra vita va oltre l’architettura della ragione che per sua comodit‡ l’uomo si crea illusoriamente, “in quanto abbiamo bisogno di Dio, di quel Dio che ci ha mostrato il suo volto e aperto il suo cuore”. Proprio in questo passaggio vi • il riequilibrio tra fede e ragione, che non sono divergenti ma complementari, nella misura in cui, secondo la interpretazione fornitaci da San Tommaso “la fede consolida, integra ed illumina il patrimonio di verit‡ che la ragione umana acquisisce”. Anzi, fede e ragione hanno finanche una matrice comune, perch† “entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verit‡, il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione”.

Vito Sportelli



Il

bene dei coniugi (bonum coniugum)

Nel numero precedente nel descrivere la fattispecie della simulazione del consenso si • accennato al bonum coniugum. Nel can. 1055, infatti, insieme alla apertura alla prole si indica il bene dei coniugi come finalitƒ del matrimonio. Viene cos… recepito l'insegnamento conciliare della GS n. 48 che descrive il matrimonio come una comunione di vita e di amore dei coniugi. Accanto quindi ai tria bona di tradizione agostinianea (la prole, il sacramento, la fedeltƒ), vi • il bene dei coniugi. Si tratta di una novitƒ rispetto al Codice del 1917 legato ancora ad una visione iuscorporalista del matrimonio nella quale la prole aveva importanza primaria. Il bonum coniugum acquista rilevanza in merito alla validitƒ del consenso, sia per quanto attiene la simulazione del consenso sia per l'incapacitƒ ad assumere gli oneri essenziali del matrimonio. Esclude il bene dei coniugi chi intende strumentalizzare la vita matrimoniale per fini estranei al matrimonio sacramento o chi esclude la possibilitƒ che possa nascere una comunione di vita e di amore nel rispetto reciproco e nel mutuo aiuto. Nel caso della esclusione del bonum coniugum la prova verterƒ essenzialmente sulle circostanze della vicenda dando importanza al modo di comportarsi del presunto simulante prima e dopo le nozze. Vale la pena di ricordare che Giovanni Paolo II nelle allocuzioni alla Rota Romana del 1987 e del 1988 sottoline„ con forza che la comunione di vita e di amore si costituisce con il sacrificio quotidiano e con l'esercizio delle virt‚. I coniugi sono chiamati alla santitƒ proprio esercitando le virt‚ nella costituzione della comunione di vita e di amore. Vito Giannelli Visita il blog parrocchiale on line su

http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com

Pag. 4


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.