CARTA RICICLATA 100%
Vo i ce O ver M agaz i ne : di A s s o ci a z i o n e C u l t u ra l e Vo i c e O ve r, v i a V i l n i u s s n c - L a d i s p ol i (R m ) - CO P I A O M AG G I O
Revive Pure - White Offset
MEDIA PARTNER
www.voiceovernetwork.it
ecomagazine giugno 2012 anno 2 - numero 13
In esclusiva
TERRITORIO
ALESSIO PASCUCCI MUSICA
GIAMPAOLO ASCOLESE CINEMA
DANIELA VIRGILIO
RADIOHEADRETURN
L’estate romana inizia con un evento imperdibile. Il ritorno di Thom Yorke & Co.
SoMmaRio
www.voiceovernetwork.it
ROMA ESTATE ROCK 2012 Speciale: la storia dei
RADIOHEAD
Territorio Intervista a
ALESSIO PASCUCCI
6
Musica Jazz
Intervista a
GIAMPAOLO ASCOLESE
14
12 4
DANIELA VIRGILIO
Eventi
GUIDA DI GIUGNO I principali eventi culturali della Capitale
Rubrica
DAGLI OCCHI DI UN 2.0ENNE Rubrica
LENTO COME UNA LUMACA Attualità
5 6 7 8
Cinema
Intervista a
IL DIRETTORE IRRESPONSABILE
LaBACHECA diALLURE Rubrica
LA FINESTRA DI FRONTE
IL TRIONFO DI PALIOTTA E PASCUCCI
Ambiente/Rifiuti
QUEL FUTURO CHE “PUZZA” DI PASSATO
GIUGNO
COLD CASE VoiceOver consiglia
NEI TEATRI A GIUGNO
Intervista a
TERRAdegli uominiINTEGRI Animo/Starlight
QUANDO GLI ANIMI SI RISVEGLIANO
BUONANOTTE TOPINI, BYE BYE
Rubrica
LeCARTEdiPETERS BOOKS ACROSS BALKANS:
9 13 14
Quarta edizione
PHOTOBUSTERS
Rubrica MusicaINDIE
Musica
USCITE GIUGNO
Rubrica
FRAME Cinema
USCITE GIUGNO
Radio VoiceOver
PALINSESTO
29 30
Rubrica
ANEDDOTI DEL ROCK AccaddeOGGI
Rubrica
PSYCOVER Rubrica
RISVEGLI
SABRINA PARAVICINI
Racconti a puntate
Rubrica
MADE IN SUD
CrossRoads
Teatro
Amministrative 2012
28
Wj Mese
QUANDO TEATRO E SCRITTURA SCONFIGGONO LA GUERRA
26 27
Rubrica
BLOW UP Rubrica
PENSIERI SMARRITI
RubricaPOLAROID Rubrica
PUNK PENSIERO RubricaL'INCIPIT
31 32
Lorenzo Cherubini è sempre stato un personaggio singolare. Divertente, sfacciato, sorridente, soprattutto nella sua ascesa nel mondo della musica. “Sono un ragazzo fortunato” cantava un giovane Jovanotti negli anni novanta. A questa frase ho pensato una sera di martedì. Un giorno non comune agli altri. Una notte in cui le lacrime si sono trasformate in sorrisi, in cui la gioia di vivere ha preso il sopravvento sullo scoramento e la disperazione. Sono un ragazzo fortunato perché ho avuto, ed ho un fratello fantastico, in grado di lasciare nel cuore di tutte le persone che lo conoscevano, molto più di quanto il sottoscritto sia in grado di fare in due vite: Il sorriso, la gioia di vivere, la spontaneità. Valori che puoi trovare in centinaia e centinaia di persone che mettono l’altruismo, la bontà, l’ANIMO, la luce davanti a tutto. Senza tornaconti, secondi fini o quant’altro. Sono loro l’eredità più bella. Sono fortunato perché in una giornata di dolore, i sorrisi, lo sport, la musica, i dolci, i balli ed il ricordo vivo e forte sono stati il filo conduttore. Non c’era spazio per le lacrime, non quella sera. C’era una città intera per due grandi ragazzi da ricordare e onorare. Praticare l’allegria. Questo è il motto dell’Associazione Animo. Sapete, ho sempre apprezzato questo slogan, cercando di coglierne a fondo il suo quid, il suo noumeno. Eppure, solamente martedi 29 aprile ho avvertito il senso più sano e vivo di questa frase. Praticare l’allegria non è più solo uno slogan. È un modo di vivere, una missione, un onore e uno dei motivi per cui vivrò da oggi. È una lezione data da un gruppo di ragazzi che ci ha insegnato come la realtà debba essere vissuta con il sorriso. Quello stesso sorriso che non puoi non avere sapendo che l’allegria sarà in grado di offrire un futuro a dei bambini, sotto forma di scuola, primo strumento secondario per migliorare questo mondo. Un piccolo ma fondamentale e impagabile passo. Si, sono un ragazzo fortunato. Perché ho imparato più in quest’ultimo mese che in ventisette anni. Perché la gioia ed i valori di mio fratello sono più vivi che mai. E allora… Animo gente: da il male più grande può sempre rinascere una piccola luce. A Te, che vivi con me e dentro di me, che mi sei accanto per correre insieme in questa nuova vita, l’avevo promesso: tutti in questo mondo devono conoscere chi sei, e viverti con il tuo sorriso, la tua gioia e la tua forza. La fortuna è che questa promessa - evidentemente non te l’ho fatta solo io…
Rubrica
LA SUP/POSTA Graffi
FISCHIperFIASCHI
Rubrica La NEWYORKESE Rubrica
TRAVELLING WITHOUTMOVING
33 34
London
UNDERGROUND
VOICEOVER ECOMAGAZINE Anno 2 - Numero 13 Direttore responsabile: Flavio Atzori Responsabile editoriale: Emiliano Giacinti Responsabile commerciale: Chiara De Vincenzo Hanno collaborato:
Gianfranco Marcucci, Michela Andreini, Roberto Brini, Paolo Trucchi, Alessia Fiorani, Simone Giacinti, Igor Artibani, Carlo Cuppini, Nancy Gasbarra, Rita Leorato, Shaila Risolo, Arianna Mariani, Marzia Maier, Elena Laurenti, Gyani, Matteo Forte, Italo Gionangeli, Arcangelo Simioli, Francesca Pompili, Antonio Consalvi, Stefano Fiaschi, Roberto Fantini Perullo, Aldo Anchisi, Matteo Orlando, Stefano Frischigneto, Nadia Bellotti, Giuseppe Vitali, Marina Marcucci, Martina Droghei, Manuela Blonna, Francesca Casciuolo, Emilia Rosa.
Redazione
Via La Spezia, 74 int. 2 ladispoli (Rm) Tel. 0699220146 Cel. 392.4269182 - info@voiceovernetwork.it
Progetto grafico: Radici Creative OROSCOPO
di Giugno
VoiceOver
MONDO
Via La Spezia, 74 - 00055 - Ladispoli (Rm) info@radicicreative.it
Art director: Jessica Sergi Editore: Associazione Culturale VoiceOver Presidente: Matteo Forte Via Vilnius snc - 00055 Ladispoli (Rm)
Stampa: Tipografia Agnesotti Viterbo (Vt) Chiuso in redazione sabato 2 giugno 2012
Registrazione del Tribunale civile di Civitavecchia n. 989/2011 Autorizzazione n. 5 del 20/07/2011
La riproduzione totale e parziale d’immagini e articoli è vietata senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Il contenuto degli articoli rispecchia l’opinione dei singoli autori.
Hanno permesso l'uscita di questo numero: il fornaio - il maschile della banda - le pessime battute - i subsonica - gli invidiosi - le grandi feste - le gravi dimenticanze - i cambiamenti, di nuovo - le superstar (una) - i titoli azzeccati - la dislessia - zeta reticoli
Musica
Rubrica
di Flavio Atzori
SONO UN RAGAZZO FORTUNATO
10
17/19 16 20 22 23 24 25
EDITORIALE direttore@voiceovermagazine.it
DAGLI OCCHI DI UN 2.0enne di Matteo Forte
Le opinioni di un nativo digitale. dagliocchidiunventenne.blogspot.com
twitter.com/matteoforte
Illustrazione di Valentino Spadoni
facebook.com/matteoforte
IL RIFIUTO PER I RIFIUTI ZERO
N
Negli ultimi anni si è parlato molto di rifiuti e di smaltimento di rifiuti. La cosa particolare, nel 2012, è che a questi temi non siano associati argomenti come il raggiungimento delle soglie della raccolta differenziata, le strategie rifiuti zero e la riduzione dei consumi, ma solo la costruzione di inceneritori e discariche. In questo momento, in particolare nel nostro territorio (già martoriato dalla Centrale a carbone di Civitavecchia, da Malagrotta e da Cupinoro), si sta decidendo del posizionamento di una nuova discarica per accogliere tutti i nostri rifiuti, ma soprattutto quelli della Capitale. Questo modello di gestione del ciclo dei rifiuti è obsoleto, dannoso e antieconomico. Dobbiamo impegnarci, sensibilizzare le istituzioni affinché questi obiettivi vengano raggiunti. E non regge la scusa che "la raccolta differenziata costa di più", non regge la scusa che "si può fare solo nei piccoli centri, sui territori estesi non funziona", non regge la scusa che "la strategia rifiuti zero è una moda capricciosa". E sapete perché tutte queste scuse non reggono? Perché San Francisco (800.000 abitanti, insieme a New York città con la densità più alta di abitanti di tutti gli USA) nel 2010 ha raggiunto il 78% di riciclo, compostaggio e riutilizzo di tutta la spazzatura. Perché a San Francisco la raccolta differenziata ha creato in breve tempo centinaia di posti di lavoro. E perché la strategia rifiuti zero è una realtà, ormai consolidata (almeno dove si è deciso di sposarla) e personaggi del calibro di Paul Connett, che non è un fricchettone ma un professore emerito di
COS'È LA STRATEGIA
Fonte: www.rifiutizerocapannori.it
RIFIUTI ZERO?
chimica ambientale all'Università St Lawrence di New York se ne fa ambasciatore in tutto il mondo. Pronti con le obiezioni? "Eh, ma grazie, negli Stati Uniti sono attrezzatissimi" "È la mentalità che è diversa, lì è più facile…". Guardate, non c'è bisogno di andare oltreoceano per avere esempi virtuosi: esistono, in Italia, comuni come Capannori (45.855 abitanti) in cui la raccolta differenziata è all'82%. Comuni come Capannori che proprio dai responsabili del progetto Zero Waste di San Francisco sono stati contattati, per essere coinvolti nell'esperienza del Centro Ricerca Rifiuti Zero. Un'eccellenza a livello mondiale, in Italia. C'è bisogno di un progetto, di una svolta, di un cambio di mentalità. Di incentivi per chi ricicla e di una tassa sulla nettezza urbana pagata in base a quanti rifiuti vengono mandati in discarica. Di questi argomenti se ne parlava già nel 2006, sono passati sei anni e siamo rimasti sostanzialmente immobili, e nel frattempo la situazione è peggiorata, e le discariche sono arrivate al culmine. E questo cambiamento deve partire dal basso, dai cittadini (che però già si sono organizzati) e dalle amministrazioni locali, impegnate formalmente nel raggiungimento delle soglie ma drasticamente lontane dal perseguirle. Che a lamentarci siamo tutti capaci, ma se siamo i primi a non fare la raccolta differenziata, a non volere gli impianti di compostaggio e a essere pigri nella quotidianità, non possiamo certo pensare che i nostri rifiuti svaniscano magicamente nel nulla.
VELOCE COME UNA LUMACA
L'appuntamento è il 9 giugno alle ore 10.00 a Torrimpietra. I promotori dell'iniziativa invitano a partecipare tutti i cittadini e gli amministratori del territorio per ribadire il NO all'ipotesi della discarica a Pizzo del Prete.
1. Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. 2. Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata "porta a porta", che appare l'unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro è previsto secondo un calendario settimanale prestabilito. 3. Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. 4. Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva. 5. Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell'acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione delle shoppers in plastica con sporte riutilizzabili. 6. Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di
di Gianfranco Marcucci
materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un'ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia. 7. Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti più consapevoli. 8. Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. 9. Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. 10. Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell' azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal "trampolino" del porta a porta, diviene a sua volta "trampolino" per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.
Di professione grafico nel mezzo del Cammino della sua terza vita. Qui raccolgo idee e sensazioni. Progetti per il futuro? Decrescere.
L’AFRICA E LA CATTIVA COOPERAZIONE La migliore cooperazione possibile per aiutare l’Africa sarebbe il ritiro immediato del Nasara, l’“uomo bianco” nel dialetto Mossì, dal continente. In attesa di questo esodo biblico che porrebbe fine all’oltraggioso sfruttamento economico di cui i popoli africani sono violentemente oggetto da secoli, noi che viviamo da quest’altra parte della luna non possiamo certo voltare lo sguardo fingendo nulla. L’intera Africa sta attualmente vivendo una crisi drammatica. Carestie, epidemie e guerre sono all’ordine del giorno e l’allarme è continuo in molte zone. Per farsi un’idea del disastro attualmente in corso consiglio di visitare il sito web www. emergenzaafrica.it. Bisogna intervenire e in verità tutto l’universo multiforme della cooperazione internazionale lo sta facendo senza riserve seppur indebolito
dalla forte crisi economica che sta interessando tutto l’occidente. Il dubbio che qui si pone riguarda più che altro la strategia d’intervento. L’approccio giusto dovrebbe mirare a una cooperazione riparatrice più che rivelatrice. Si dovrebbe aver cura solamente di risolvere i problemi contingenti e predisporre le fondamenta per una rinascita socioeconomica accogliendo le richieste delle popolazioni locali senza porre limiti o veti di natura tecno-economica a tali richieste. Al contrario buona parte della cooperazione si muove ancora in maniera militante con la speranza, il più delle volte involontaria, di lavorare per favorire/ imporre alle popolazioni africane il nostro modello di sviluppo e i nostri stili di vita. Mi raccontava qualche giorno fa una mia amica appena di ritorno dal
Burkina Faso che la direttrice dell’orfanotrofio in cui era in visita possedeva un computer donatole da qualche organizzazione umanitaria. La signora lo teneva acceso tutto il giorno (anche la notte) anche se ci lavorava pochissimo non conoscendo la maggior parte dei software. Tale spreco contribuisce ad aumentare il costo della bolletta elettrica che ogni mese l’orfanotrofio fatica a saldare. È giusto fornire questo genere di strumenti senza un’adeguata formazione tecnica? Non è una violenza? Non è un atto teso a diffondere il nostro modello di sviluppo a popolazioni che forse per storia e cultura avrebbero maturato un’altra via di progresso? Al di là di questo piccolissimo esempio questo genere di cooperazione perpetra sotto mentite spoglie l’imperialismo che fino ad oggi ha contribuito a distruggere
4
la cultura e l’economia africana. Fortunatamente in Africa sono presenti ancora villaggi che vivono esperienze comunitarie in un rapporto diretto e forte con i cicli della natura, la quale non è rimossa e deturpata come qui in occidente, ma è elemento centrale e irrinunciabile della vita sia quando è benigna sia quando è maligna. Questo mondo non ancora compromesso del tutto con il capitalismo globalizzato deve tornare libero e decidere da solo il suo destino. La buona cooperazione anziché omologare dovrebbe favorire autonomamente questo processo virtuoso di emancipazione sociale, economica e politica. Anche perché, ad esser franchi, i nostri metodi di produzione inquinanti, gli assurdi stili di vita che proponiamo e l’idea di benessere basata sul denaro sono tutto fuorché un esempio di civiltà da esportare.
Attualità
IL DIRETTORE IRRESPONSABILE
Pensieri e parole sul mondo che ci circonda.
Prove tecniche di umanità
Alla scoperta di storie in movimento: couchsurfing e critical mass
L
di A. Volta
La terra trema in Emilia, le Borse cedono un po’ ovunque, l’economia annaspa, i redditi diminuiscono e le tasse aumentano. Ci si prepara in molti a fare la conoscenza della nuova arrivata Miss IMU, mentre si scopre che neanche nelle riservatissime stanze di Sua Santità si può stare tranquilli. Pare che entrino ed escano dalle finestre corvi e cornacchie a portare via carte segrete ed oggetti personali. La primavera è incerta e archiviata l’idea delle mezze stagioni si comincia a dubitare del concetto di stagione in sé. Mentre i media nazionali si impegnano con un certo gusto necrofilo a mettere in fila i suicidi per presunte motivazioni economiche; dimenticando che da che mondo è mondo i veri poveri lottano per sopravvivere invece di immolarsi in memoria di vecchi consumi non più sostenibili. Insomma grande è la confusione sopra e sotto il cielo. Alterata è la sua rappresentazione che mischia elementi di reale sofferenza a speculazioni di ogni sorta. E allora questo mese da queste parti si decide di parlare di storie belle, di persone che si muovono, si fidano e con semplicità costruiscono ponti per il futuro poco costosi e molto solidi. Alcuni raggi di luce, strade aperte che ognuno di noi ha la possibilità di percorrere a costo zero. Sapete cos'è il Couchsurfing? Cominciate da qui www.couch-
surfing.org. Si tratta della più grande comunità mondiale di viaggiatori. Il principio è semplice: è una rete nata per offrire e ricevere ospitalità assolutamente in modo gratuito. Ci si registra e si descrive il tipo di ospitalità che si può offrire, dal divano (couch) in soggiorno alla camera degli ospiti. La domanda ragionevole che sorge è la seguente: si riceve e si chiede ospitalità a perfetti sconosciuti? Ebbene sì, ma il sistema funziona e in poco tempo accrescerà la vostra fiducia nel genere umano. Tutto si basa sulla responsabilizzazione dei partecipanti. Ogni richiesta che vi arriva può essere liberamente valutata andando a vedere il profilo della persona, i suoi interessi, la sua storia di viaggi e soprattutto le referenze che gli hanno lasciato le persone che l’hanno ospitata o sono state ospitate a casa sua. Lo stesso meccanismo vi aiuterà a scegliere in quali case provare a surfare in occasione del vostro prossimo viaggio. Se si vuole andare sul sicuro ci sono sufficienti informazioni per incrociare vostri simili, ammesso che non vogliate invece usare il couchsurfing proprio per cominciare ad aprirvi a storie ed esperienze distanti dal vostro stile di vita. Qualcuno lo vede solo come un sistema per abbattere i costi dei viaggi, i veri couchsurfers sanno che il grado di condivisione che viene spesso a crearsi con gli ospiti
V
Verso un economia sostenibile:stiamo cercando nei limiti del possibile di far viaggiare meno le merci scegliendo dei prodotti locali... Ad esempio per i vini ci riforniamo dalle cantine di zona (al massimo 50 km) tipo Tenuta Tre Cancelli, Cantina La Rasenna, Casale Cento Corvi, Cantina del Castello di Torre in Pietra, mentre per il pesce ci rifornisce Enea Fornari, pescatore di Ladispoli, dal quale prendiamo quello che il mare ci offre a seconda della stagione, inoltre alcune birre sono dei più noti birrifici laziali, tipo ‘Na Biretta, Birrificio Tur-
semplicemente non ha prezzo. Quando ne avrete abbastanza di stare sul divano a conoscere gente nuova ed interessante, potete passare alla Critical Mass, che ogni anno ha in Italia il suo momento culminante a Roma nel mese di maggio www.ciemmona.org. Qui si parla di biciclette, ciclisti e cittadini che ne hanno abbastanza di città paralizzate dal traffico e di una qualità dell’aria ormai irrespirabile. Il meccanismo è semplice si fissa un appuntamento in uno spazio aperto (parco o zona pedonale), si lancia l’appuntamento in rete e le biciclette arrivano numerose e alla spicciolata. Non si chiedono autorizzazioni, né si decide a monte il percorso della biciclettata. Ad un certo punto si parte e facendo massa si va liberamente in giro la città. Il traffico è costretto a fermarsi per far passare le centinaia o migliaia di bici. Alcuni automobilisti si innervosiscono, altri spengono il motore e si godono lo spettacolo, qualcuno si mette a pensare a come tutto andrebbe meglio con una mobilità più sostenibile. Il principio è il seguente: ogni giorno le strade sono invase da macchine che pedoni e ciclisti devono subire volenti o nolenti, cosa c’è di strano se per un giorno sono le macchine a dover aspettare per far passare ciclisti e pedoni? La migliore strategia di fronte alle macerie è non stancarsi di costruire.
bacci, ecc... Inoltre un’attenzione particolare la dedichiamo all’utilizzo di prodotti non solo locali, a km zero e nostrani, ma anche biologici. Diversi sono i piatti inseriti nel nostro nuovo menù dedicati proprio ad una cucina Bio. Ciò nonostante la nostra attenzione va anche verso quei prodotti di ottima qualità non locali, anche se in misura limitata. Nuova è l’introduzione nel nostro menù del famoso Jamon sèrrano Pata Negra. Novita della stagione 2012: offrire prodotti alternativi a quelli esclusivamente commerciali. Lo facciamo con l’introduzione di latte vegetale biologico ed italiano, di soia, mandorla, riso, miglio, avena e farro, con i quali prepareremo frullati fatti rigorosamente con frutta fresca, e bibite e bevande biologiche ed equo-solidali. Siamo convinti che è possibile sviluppare un economia più attenta e di conseguenza proiettata verso il futuro. Abbiamo iniziato anni fa lavorando ed accogliendovi in una struttura eco sostenibile costruita interamente in legno. Stiamo continuando il nostro percorso valorizzando quelli che sono i prodotti del nostro territorio. Crediamo e speriamo di essere i promotori di una nuovo modo di fare turismo sicuri che una attenzione all’ambiente ed alle economie locali sia un beneficio sia per noi che per la collettività. A breve arriverà online il nostro nuovo sito internet www.malibubeach.it, un blog dedicato all’ambiente, alla musica, al buon cibo, al buon bere, al mare e agli amici, al surf e ai viaggi. Speriamo anche quest’anno di regalarvi una splendida estate...con un’attenzione in più!
DAL MARTEDÌ AL VENERDÌ 17:00/24:00 - SABATO E DOMENICA 11:00/24:00
LUNGOMARE MARINA DI PALO - LADISPOLI - RM - 06 9948689 - 349 5641126 - 347 0076943 5
Elezioni Amministrative 2012
IL TRIONFO DI PALIOTTA E PASCUCCI
di Flavio Atzori
VINCONO NEI BALLOTTAGGI CON OLTRE IL 60% DEI CONSENSI Nei ballottaggi del 20 e 21 maggio Ladispoli e Cerveteri premiamo ancora la sinistra per il governo delle loro città. Alessio Pascucci è infatti il nuovo Sindaco di Cerveteri. Ha sconfitto Angelo Galli ottenendo 8434 preferenze pari al 61,3 %. Il candidato della coalizione di centro destra si è fermato invece al 38,6% pari a 5312 preferenze. Alla luce di questi risultati il nuovo Consiglio comunale della cittadina etrusca sarà composto, oltre che dal nuovo sindaco Alessio Pascucci, da Matteo Luchetti, Lorenzo Croci, Alessandro Gazzella, Mauro Porro, Anna Maria Costantini, Nello Bartolozzi, Aldo De Angelis, Giuseppe Zito, Stefano Bibbolino e Davide Campolongo che rappresenteranno la maggioranza, mentre tra i banchi dell’opposizione invece siederanno Angelo Galli, Luciano Ridolfi, Salvatore Orsomando, Celeste Gnazi, Carmelo Travaglia e Lamberto Ramazzotti.
A Ladispoli il nuovo sindaco è Crescenzo Paliotta che si è visto confermare l’incarico dopo i cinque anni di amministrazione appena trascorsi. Il medico ladispolano ha ottenuto 9.080 preferenze pari al 60,71% dei voti e ha sconfitto l’Avvocato Agostino Agaro che ha raggiunto soltanto il 39,28 % dei voti pari a 5.875 preferenze. Il nuovo Consiglio comunale sarà composto in maggioranza, oltre che a Paliotta, da Nardino D’Alessio, Federico Ascani, Giuseppe Loddo, Fabio Ciampa, Eugenio Trani, Gabriele Fargnoli, Stefano Fierli, Sergio Cervo e Giorgio Lauria ed anche da Maria Concetta Palermo in virtù dell’apparentamento con il centrosinistra. In minoranza entreranno Agostino Agaro, Piero Ruscito, Franca Asciutto, Stefano Penge, Alessandro Grando e Emanuele Cagiola.
ALESSIO PASCUCCI
in foto Alessio Pascucci
CONTRO LA DISCARICA A PIZZO DEL PRETE SAREMO IRREMOVIBILI
A
A poche settimane dal successo nelle elezioni comunali il nuovo sindaco di Cerveteri ci parla della vittoria, delle priorità da affrontare e delle emergenze sul fronte ambientale. Alessio Pascucci, sei il nuovo Sindaco di Cerveteri, in molti ti chiamano “il Sindaco del Nuovo”. Ti riconosci in questa definizione? «Mi fa sorridere, ma in effetti non è lontana dalla verità. Se guardate il Consiglio comunale e la Giunta della nuova Amministrazione, vi accorgerete che abbiamo veramente segnato un passaggio d’epoca. Credo che un così ampio consenso ricevuto nelle elezioni (oltre il 25% al primo turno e oltre il 60% al ballottaggio) sia una sorta di premio che la gente ci ha dato per aver candidato nelle nostre fila persone nuove, preparate, di indubbia moralità e coerenza politica. Alcuni dei nostri hanno già avuto un’esperienza amministrativa come assessore o come consigliere, tuttavia, col loro modo di lavorare hanno mantenuto le distanze dai sistemi della “vecchia casta” e oggi questo è stato riconfermato dal voto dei cittadini. Abbiamo vinto con il più grande distacco della storia della nostra città ed è per questo che siamo convinti di esprimere un governo forte e stabile». La campagna elettorale è stata molto lunga, ma ora è finita. Che rapporti hai con le altre forze politiche? «È stata una bellissima campagna elettorale che abbiamo fatto con il sorriso nonostante i tanti brutti episodi ai nostri danni. Molto spesso sia io e sia i miei candidati siamo stati al centro di attacchi personali, messaggi diffamatori, lettere anonime, quando non addirittura atti intimidatori e ingiurie. Ho contato almeno otto diversi volantini e due tipi di manifesti “anti-Pascucci”. Poi ci sono state le scritte a vernice sui muri e tanti altri gesti che, a ben guardare, manifestano solo l’incapacità di alcuni avversari di parlare dei temi importanti. Ma questo appartiene al passato. Nel futuro di Cerveteri c’è solamente un’Amministrazione aperta che rappresenterà tutti. Saremo aperti alla collaborazione e, anzi, chiediamo la collaborazione di chiunque voglia affiancarci, anche dalle opposizioni. In
molti hanno detto di candidarsi per il bene della città: ecco, ora è il momento di agire». All’indomani dell’insediamento hai già dovuto affrontare alcune emergenze: la chiusura della discarica di Cupinoro, la realizzazione del mega-centro commerciale in località Beca, il progetto di impianto a biogas a Pian della Carlotta e della discarica a Pizzo de Prete. Conosciamo già la tua posizione su questi argomenti. La domanda è, il nostro territorio uscirà vincitore da queste battaglie? «Dobbiamo vincere tutte le battaglie: è in gioco la sopravvivenza del nostro territorio. Gli eco-mostri che vogliono realizzare distruggono la nostra economia, l’agricoltura, l’ambiente, il turismo e, soprattutto, attentano alla salute e alla vita di tutti noi. Pochi anni fa abbiamo combattuto con forza contro la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia, ma i “poteri forti” sono riusciti a imporsi nonostante le proteste unanimi della popolazione. Abbiamo fatto esperienza. Non gli daremo mai pace. La nostra Amministrazione sarà irremovibile su questi temi perché la salute nostra e dei nostri figli non ha prezzo». VoiceOver magazine dedica molto spazio alle tematiche ambientali. Leggendo il tuo programma ci sono molti riferimenti all’ecologia e alla sostenibilità, da cosa intendi cominciare? «Abbiamo un preciso piano di intervento per il rilancio economico del territorio di Cerveteri. Servono risorse e investimenti. Tre sono i settori su cui lavoreremo senza sosta, tutti collegati tra loro: turismo, cultura e ambiente. Le strategie della green economy, come il risparmio energetico, il ciclo virtuoso dei rifiuti, la produzione energetica fotovoltaica, sono investimenti che frutteranno già a breve o medio termine». Pensando a Cerveteri non si può che immaginare una località a vocazione turistica, e d’altra parte ha tutte
6
le potenzialità per esserlo (storia, archeologia, natura, mare, enogastronomia). Sei d’accordo? «Completamente d’accordo! L’economia di Cerveteri deve ripartire dalle attività legate al turismo: la necropoli e il mare, le strutture ricettive diffuse (agriturismi, bed&breakfast) che devono essere opportunamente sostenute, gli stabilimenti balneari, i borghi medievali di Ceri e Sasso, i grandi eventi che hanno il valore di richiamare migliaia di persone da ogni parte del mondo, le attività artigianali e commerciali che sorgono nei centri. Dobbiamo lavorare per lanciare un piano di marketing territoriale di ampio respiro, aprendo nuovi itinerari e stringendo accordi con gli operatori del settore turistico». Siete un'Amministrazione anagraficamente giovane. Tu hai solo trenta anni e nella giunta e tra i consiglieri di maggioranza ci sono molti ragazzi. Cosa può comportare questa novità in termine politici? «Rispondo in questo modo: non è l’età anagrafica che conta, ma il modo di pensare. E il modo di vedere le cose della mia squadra è completamente fuori dagli schemi tradizionali. Questo farà la differenza.». Molti cittadini di Cerenova sono propensi a distaccarsi dal Comune di Cerveteri, quali sono le ragioni storiche di questo pensiero? Come pensi di affrontarlo? «Non sono solo i cittadini di Cerenova a manifestare giusto malcontento verso un modo di amministrare che ha fatto sentire intere aree del territorio completamente abbandonate. Tutti i cittadini sono arrabbiati i cittadini de I Terzi, di Borgo San Martino, di Valcanneto e anche molti cittadini di Cerveteri stessa. Nelle mie liste erano candidate persone provenienti da ogni angolo del nostro territorio. In Consiglio comunale siederanno rappresentanze di Cerenova, Ceri, Sasso, Valcanneto. Credo che già questo lasci intendere che riteniamo ogni frazione importante tanto quanto il capoluogo».
Ambiente/Rifiuti
QUEL FUTURO CHE “PUZZA” DI PASSATO.
Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, aveva individuato in un documento preliminare sette aree candidate ad ospitare la realizzazione di discariche o impianti di incenerimento. Una per una le "nomination" continuano a venire meno incontrando l’opposizione dei comitati cittadini o altre problematiche. Si ritiene ormai tramontata, per esempio, l’ipotesi del sito di Corcolle nel territorio del VIII Municipio di Roma, non distante dagli scavi archeologici di Villa Adriana, un’area scelta all'ex commissario Giuseppe Pecoraro, e sulla quale è dovuto intervenire il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, provocando un imbarazzo al quale sembra che Pecoraro abbia risposto rassegnando le proprie dimissioni. Il Consiglio dei Ministri ha conferito quindi l'incarico di Commissario delegato al Prefetto Goffredo Sottile che dovrebbe guidare un deciso rafforzamento della raccolta differenziata nella Capitale. Roma è il principale centro di produzione di rifiuti solidi urbani di tutta la Regione Lazio, una priorità assoluta nel programma di riconversione dell’intero sistema. Senza la collaborazione del Comune di Roma, se anche tutti gli altri comuni e le Province mettessero rapidamente in essere cicli virtuosi basati sulla raccolta differenziata “spinta” e investissero sugli impianti di riciclo e compostaggio, l’imponente mole di rifiuti romani basterebbe a mantenere lo stato d’emergenza nel Lazio. Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal canto suo, continua a sostenere l’idea di trasferire i rifiuti romani in impianti di raccolta provvisori dislocati in area provinciale. Questa sarebbe la soluzione indica-
ta per prender tempo sulla chiusura della discarica di Malagrotta: “Credo che dobbiamo puntare tutte le nostre energie per chiudere Malagrotta entro la fine dell'anno”, ha detto il sindaco Alemanno, ma la chiusura di Malagrotta è prevista per il 30 giugno. “Per individuare il nuovo sito della discarica basterà una settimana”. Il Sindaco ha incontrato in Campidoglio il prefetto Sottile e nulla esclude che si possa ancora rivolgere l’attenzione verso siti completamente nuovi.
di Matteo Orlando della spazzatura a Roma, già patron di Malagrotta. Ma la Regione si è detta contraria ad eventuali soluzioni che rafforzino una posizione monopolistica già consolidata. In ultima fascia due siti di fatto ancora poco considerati: Osteriaccia (Fiumicino), troppo vicino a un ospedale, e Castel Romano, periferia sud-est di Roma, nei pressi di un outlet e della Tenuta di Castel Porziano. Altro sito di cui si è parlato, e ampiamente contestato, è quello di Allumiere, nell'entroterra di Civitavecchia, al centro dell’area archeologica etrusca di Tarquinia e Cerveteri, già indicata come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. I costi di trasporto dei rifiuti e i problemi sulla viabilità in tutti i territori, per l’andi-rivieni dei tir, depongono ad ulteriore sfavore della strategia dell’interramento e della combustione dei rifiuti.
Ama, l’azienda che gestisce a Roma praticamente tutti i settori dei servizi ambientali, compresi la raccolta e la gestione dei rifiuti urbani, e il loro incenerimento, ha già fatto sapere che sarà difficile raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2014. Significa che l’emergenza è destinata a permanere. È una situazione molto simile a quella campana. Ormai sono in molti, tra gli osservatori, a denunciarlo: Roma rischia di fare la fine di Napoli.
«
È una situazione molto simile a quella campana. Ormai sono in molti a denunciarlo: Roma rischia di fare la fine di Napoli
«
Sul tema dei rifiuti, il Lazio è una regione in grave emergenza. La Regione, così come il Governo, hanno già suggerito soluzioni che non convincono la popolazione, né ovviamente le reti ecologiste, più o meno organizzate per fare lotta dura contro discariche ed inceneritori. Una serie di battibecchi politici e il commissariamento alla Prefettura della delega all’emergenza rifiuti, palesano l’incapacità amministrativa di intervenire per la riconversione del ciclo dei rifiuti ad un modello fondato sulla riduzione e sul riciclo. Sono concetti, questi, conosciuti in Italia da 20 o 30 anni.
La Regione Lazio e il Piano di Gestione dei Rifiuti. Ma quando cesserà lo stato d’emergenza?
I sette siti idonei alla realizzazione di nuovi impianti, erano stati vagliati dal ministro Clini, con l’aggiunta di Monte Carnevale, una cava molto vicina a Malagrotta, proposta a sua volta bocciata dal Ministero della Difesa per la vicinanza di una base dell'intelligence militare. Accanto a Monte Carnevale, Clini poneva Pizzo del Prete nel comune di Fiumicino ma confinante con quello di Cerveteri, su cui grava già la serranda discarica di Cupinoro, e di altri centri urbani rilevanti. Su questo sito vi è a tutt’oggi alta attenzione perché, nonostante le fondate motivazioni date dai comitati Rifiuti Zero, continua ad apparire una scelta di prima fascia. La seconda fascia indica i siti di Monti dell'Ortaccio e di Pian dell'Olmo, la terza Riano-Quadro Alto. Tutti questi terreni sono di proprietà di Manlio Cerroni, indiscusso 'dominus'
7
È indispensabile investire sui centri di riciclo e sulla raccolta differenziata spinta, temi sui quali giunge l’eco positivo del Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: “Continuo a credere che anche a Roma è tempo di voltare pagina, innanzitutto sul ciclo della gestione dei rifiuti per rendere le discariche o inutili o totalmente marginali”. Nel centro-destra si coltiva l’idea dell'accantonamento dei rifiuti in un qualsiasi sito del territorio regionale che basterebbe a preparare, più o meno in 3 anni, un nuovo sistema basato sulle nuove tecnologie. L’ombra degli inceneritori però non lascia dubbi e l’utilizzo dell’emergenza in tema di rifiuti, si denuncia, consente deroghe alle Leggi nazionali ed europee in materia ambientale. La trasformazione degli impianti in “siti di importanza strategica nazionale” ha inaugurato la militarizzazione dei territori e la repressione dei fronti di protesta (forte quella dei No Inc. di Albano). È un clima che ricorda la Val di Susa e la lotta dei No Tav. Intanto la Commissione europea ha annunciato l'apertura di una procedura d'infrazione per 102 discariche, di cui 3 di rifiuti pericolosi, non conformi alla
direttiva europea del 1999, situate in ben 14 regioni. La gestione dei rifiuti è innegabilmente un grande business per un porzione non marginale dell’imprenditoria italiana (Marcegaglia, Impregilo, Cerroni), grazie agli ampi incentivi statali al recupero di energia ed alle privatizzazioni previste nel settore. Generalmente i Piani “per la gestione dei rifiuti” emanati in ambito regionale ricalcano strategie favorevoli ai gruppi imprenditoriali proprietari di discariche e impianti di combustione per il recupero dell’energia dai rifiuti. L’epoca della cosiddetta green economy, rimane evidentemente lontana, al suo posto si colora di “sostenibilità” un sistema profondamente radicato nella tradizione e nella centralizzazione. Ma è un sistema che non funziona. È finito sotto processo per un crack da 211 milioni di euro del Consorzio Gaia di Colleferro, gruppo che gestisce due inceneritori e una discarica a servizio per buona parte dei rifiuti prodotti nel Lazio meridionale, l’ex amministratore delegato Roberto Scaglione. Prima del commissariamento, nel 2007, la società era riuscita ad accedere con allarmante facilità a mutui per oltre 100 milioni di euro da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Secondo lo stato d’accusa buona parte dei soldi sarebbe stata utilizzata per mantenere in piedi un’azienda forse troppo vicina alla politica locale. Sono scenari che purtroppo non sanno più stupirci. L’alternativa, ormai nota a quasi tutti, è una gestione basata sulla riduzione a monte dei rifiuti, cioè sulla riprogettazione dei materiali per la riduzione degli imballaggi e l’eco-compatibilità dei contenitori; la strategia punta al riciclo e al recupero totale dei materiali nella fase del cosiddetto smaltimento. La Pubblica amministrazione e le aziende dovrebbero investire solo in impianti che favoriscono questa riconversione economica, nel rispetto delle norme europee e italiane, affinché s’imponga la raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni ed in particolare nelle grandi città.
Una fetta di mondo chiamata:
TERRA degli UOMINI INTEGRI
I
Cronache, progetti e pensieri dall'Orfanotrofio Wend Mib Tiri (Burkina Faso)
di Rita Leorato
I disordini nel Mali stanno spingendo la popolazione a fuggire e a varcare i confini per salvare la propria vita e quella dei figli. In molti approdano in Burkina Faso La notizia mi lascia perplessa: come farà un paese tra i più poveri della terra ad accogliere questo mare di disperati? Ma il cuore dell’Africa è grande, e nessuna delle persone burkinabè con cui sono in contatto si è posta il problema. “Un fratello che soffre è un fratello che soffre” mi ha risposto stupito il mio amico Sebastien quando ho espresso i miei dubbi. Ho pensato a noi, al mio paese, alla nostra paura che “altri” vengano a mettere in crisi le nostre certezze e il nostro pur precario benessere e… che devo dire? Mi sono vergognata di vivere in questa parte di mondo. Il mio lato razionale, comunque, si chiede come si potranno dividere le poverissime risorse già insufficienti per tutti. Oltretutto, la storia ci insegna che l’integrazione di diverse etnie è difficile ovunque. Mi rassicuro pensando che il Burkina in fondo è un paese pacifico. Un paese dove “l’altro” è importante. Ogni volta che torno rimango affascinata ad ascoltare la gente quando si incontra e si saluta. Il rituale a cui assisto si svolge generalmente in moré (la lingua dei mossi, principale etnia burkinabè) ma penso sia lo stesso anche negli altri circa sessanta idiomi minori del paese. Ormai ho cominciato a riconoscere la sequenza; comunque la parola che la scandisce è laafi, cioè bene. Più o meno (con qualche variante di personaggio) il dialogo suonerebbe così se tradotto in italiano: “Buongiorno,
come va?” “Bene” (laafi) “La famiglia?” “Bene” “Tuo fratello che era partito?” “Bene” “La figlia di tua sorella che ha appena partorito?” “Bene” e così via per altri 6-7 parenti e situazioni fino a che si invertono i ruoli e si ricomincia. Ogni volta rimango in assoluta contemplazione di questo lunghissimo rituale che mi sembra poesia pura. La gente si parla, si ascolta, si ferma e non ha fretta. È proprio vero, qui ancora l’orologio non esiste, e come dice un proverbio, gli europei hanno inventato l’orologio, ma gli africani hanno inventato il tempo. La cosa che mi sconcerta è che in tutta questa serie di battute non ho mai sentito una risposta diversa da laafi, a meno che qualcuno non sia morto; ma mi domando con quale coraggio si possa dire sempre laafi, quale sia il confine oltre il quale si possa rispondere finalmente “Male, sto male, non c’è lavoro, non c’è da mangiare, i bambini muoiono…”. Ma qui la vita sembra scorrere in un’altra dimensione, dove il solo fatto di stare in piedi è una fortuna da non sottovalutare. Non ci si può lamentare. Durante le ore passate al Centro Medico San Camillo di Ouagadougou, non ho mai sentito un lamento. Le donne sono fuori il centro in attesa dell’apertura dalla mattina presto con il loro bambino malato in braccio, gli altri figli affidati alle vicine o alla figlia più grande, che magari ha solo 6 anni. Quando il centro apre i bambini vengono visitati a due a due distesi sulla scrivania delle suore,
che sono infermiere; di medico ce n’è uno, sempre molto indaffarato, chiamato solo per i casi più gravi. Ma tanto le malattie sono sempre le stesse: malaria, dissenteria, morbillo, raffreddore. Tutte queste, unite alla forte malnutrizione, portano alla morte. Non si sente un rumore: silenziosi i bambini, e silenziose le donne, sedute composte nei loro vestiti colorati, i volti già vecchi a vent’anni eppure bellissimi. La loro dignità è un pugno nello stomaco. Se le guardo negli occhi, loro mi sorridono. Ma sì, questo è un paese dove ci sarà sempre posto per gli altri.
QUANDO GLI ANIMI SI RISVEGLIANO... 1260 volte Grazie!
L
L'associazione STARLIGHT ringrazia: abbiamo donato agli amici di Animo 1.260 euro per il progetto della scuola “Valerio Atzori”! Come un bambino che salta sui jumping, su e giù. Come vuole la legge della fisica “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Così è l'amicizia: tanto più alto sarà il dirupo dal quale cadrai, tanto più stretta e resistente sarà la rete di amici che ti sosterrà, piolo per piolo, nella scalata verso l'alto. Probabilmente è stata proprio l'amicizia, questa relazione affettiva che coinvolge e riunisce solidarietà, empatia, condivisione e forza, a creare quell'alone di magia che ha avvolto i campetti di via Firenze, martedì 29 Maggio, durante la serata della Street Basketball Night dedicata al dolce e gioioso ricordo di Roberto Cerretoni e Valerio Atzori. I ragazzi di Starlight, appena deciso di organizzare l'evento con l'obiettivo di raccogliere fondi da versare all'associazione Animo per sostenere il loro progetto di ristrutturazione di una scuola in Burkina Faso intitolata a Valerio Atzori, sono stati letteralmente travolti dall'affetto e dalla voglia di collaborare di tantissime persone; è doveroso perciò ringraziare l'Autocarrozzeria Fratelli Ciampa, il Basket Ladispoli, la Protezione Civile, i sindaci di Ladispoli e Cerveteri, il Consiglio Comunale dei Giovani, i ballerini di Edy Scotti, i cantanti Ludovica e Joe In-
8
tenso, il dj Stolav, le mamme che hanno passato il pomeriggio tra marmellate e cioccolata, infine tutti i ragazzi che si sono impegnati a curare ogni minimo dettaglio della serata. “C'è stata una partecipazione immensa e calorosa” - affermano Andrea Ancora e Daniele Cancellier, organizzatori e amici di Valerio e Roberto - “tutti hanno aperto i loro cuori - e i loro portafogli - per contribuire alla raccolta fondi per la scuola “Valerio Atzori”, permettendoci di raggiungere la cifra di 1260 euro (il progetto in totale ne vale 9000, ndr). Se l'iniziativa è riuscita è stato per merito di tutti coloro che hanno il coraggio di reagire ogni giorno, affrontando la vita con il sorriso e la voglia di cambiare (e questo contesto storico-politico tende a soffocare questi spiriti), di chi non smette di credere nella forza che i legami affettivi riescono a conferire e di chi non si tira mai indietro quando è richiesto un po' di... Animo. Infine ringraziamo chi, sebbene impercettibile ai sensi terreni, continua a vivere nell'animo di chi ha conosciuto la lealtà, l'onestà e la gioia travolgente che sapevano, e sanno, trasmettere. Non c'è stata gioia più grande, in una serata che ha visto alternarsi sport, musica e danza, che vedere familiari e amici sorridere! 1260 volte grazie: Animo gente!
Al via la QUARTA EDIZIONE di
PHOTOBUSTERS! LaMARATONA
di Manuela Blonna
FOTOGRAFICA
il 9 Giugno a Ladispoli. È un evento che si ripete ogni Primavera da ormai quattro anni. Parliamo di Photobusters, la maratona fotografica che l'Associazione Culturale Oltretorrente organizza dal 2009 nella città di Ladispoli, e che mira a riunire tutti gli appassionati di questa arte per una giornata. L'edizione 2012 si terrà il 9 Giugno. “Una manifestazione della quale andiamo molto orgogliosi - commenta il presidente di Oltretorrente Riccardo Ponzi - che negli anni è cresciuta molto ed è arrivata con la scorsa edizione a più di 90 partecipanti”. Quest'anno inoltre l'Associazione ha potuto contare nuovamente sul patrocinio gratuito del Consiglio Comunale dei giovani di Ladispoli, che ringrazia sentitamente per la collaborazione. In cosa consiste? Possono partecipare tutti gli aspiranti fotografi, basta presentarsi nel luogo fissato per la partenza dell'evento, che sarà anche in questa edizione Piazza Rossellini, armati di macchina fotografica digitale o reflex e come recita la famosa tagline, di 'tanta fantasia'. Al partecipante verrà consegnata una scheda da compilare, una pettorina con il suo numero di gara ed un foglio contenente sei temi. L'obiettivo del concorso è scattare appunto una foto per ogni categoria. Le immagini dovranno essere consegnate a partire dalle ore 18.00 o comunque entro le ore 20.00 del giorno dell'evento. Tutto il materiale pervenuto ver-
rà poi valutato dalla giuria, capeggiata dal fotografo Giuseppe Carella, insieme a membri dell'Associazione e dal vincitore uscente Matteo Maggini. Al fortunato vincitore andrà una reflex digitale o altro materiale fotografico di pari valore. La giuria indicherà dopo circa quindici giorni tre vincitori per ogni tema e chi avrà realizzato il portfolio migliore, unendo in maniera equilibrata fantasia e un po' di tecnica, porterà a casa il premio stabilito. Photobusters è una sorta di esame finale che Oltretorrente organizza ogni anno anche in virtù del percorso dedicato alla fotografia, iniziato anni fa con i corsi base tenuti dal Maestro Carella e che registrano il 'tutto esaurito' con grande facilità. Il prossimo anno a partire da Settembre, l'Associazione proporrà non a caso un nuovo corso base ed uno di livello avanzato, mentre sono in fase di progettazione dei workshop su alcuni aspetti specifici della fotografia.
Ulteriori info sulle attività dell'Associazione, Facebook Oltretorrente Associazione Culturale mail: oltretorrente@hotmail.it
Come PARTECIPARE a PHOTOBUSTERS Per partecipare è sufficiente presentarsi il 9 Giugno a partire dalle ore 10.00 fino alle 15.00 allo stand di Oltretorrente in Piazza Rossellini. L'iscrizione è di 5 euro comprensivi di tessera, grazie alla quale verrà consegnata una pettorina numerica ed un foglio contenente i sei temi sui quali far lavorare la propria fantasia. Le immagini non devono però essere in alcun modo modificate attraverso Photosphop o altri programmi simili. Al partecipante è comunque data la possibilità di non consegnare tutte e sei i temi (diminuendo però ovviamente le possibilità di vittoria). A partire dalle ore 18.00, fino alle 20.00 il materiale fotografico potrà essere consegnato presso lo stand sempre in Piazza Rossellini. La premiazione si terrà il 22 Giugno in data e luogo che verrà comunicato in seguito ai partecipanti.
Edizioni
PRECEDENTI DI PHOTOBUSTERS Photobuster nasce nel 2009 per dare la possibilità ai fotografi amatoriali mettersi alla prova nell'arco di dieci ore. In giuria il presidente ed esperto fotografo Riccardo Ponzi, affiancato da Karin Bedini, Fabio Pagnanelli e Massimiliano Desiderio. A portare a casa la prima reflex digitale è la bravissima Alessia Maggiore prima classificata in ogni categoria. Nel 2010 la vincitrice è chiamata ad indossare la fascia di giurata insieme al Presidente e al Maestro Giuseppe Carella, che nel frattempo ha intrapreso una solida collaborazione con Oltretorrente grazie ai corsi dedicati. Vince Marta Moser, mentre numerosi medaglie di bronzo e d'argento di categoria, vengono assegnate a molti partecipanti ai corsi base. Il 2011 è l'anno di Matteo Maggini, fotografo amatoriale che siederà in giuria il 9 Giugno e che dalla vittoria dello scorso anno in avanti ha intrapreso una collaborazione con l'Associazione, accettando di esserne il fotografo ufficiale durante la seconda edizione del Locura Music Fest!
Edizione
2010
CONTROLUCE Marta Moser IL COLORE ROSSO Flavio Caroselli
Edizione2009 SHADOWS - Alessia Maggiore
Edizione2011
Tema 2 SENZA TITOLO Matteo Maggini Tema 3 SENZA TITOLO Matteo Maggini
9
Musica
ROMA ESTATE ROCK 2012 RINIZIA LA STAGIONE DEI GRANDI CONCERTI La stagione estiva è iniziata e Roma si prepara a vivere come ogni anno un periodo d’intense emozioni. Tra concerti all'aperto, grandi rassegne rock attese da un anno, formidabili sessioni live con grandi artisti del panorama internazionale anche questa EstateRomana sarà ricca di sorprese. Si comincia subito con il botto in questo mese con due megaeventi da non perdere. Parliamo del ritorno a Roma della Signora Ciccona in arte Madonna che si esibirà il 12 giugno allo Stadio olimpico e dei Radiohead in concerto il 30 giugno all’Ippodromo delle Capanelle. Soprattutto questo secondo evento è molto atteso e non a caso è andato sold out già da mesi. La band di Thom Yorke torna in Italia dopo qualche anno. L’ultima loro presenza è stata nel 2008 in cui suonarono a Milano. Ma chi sono veramente i Radiohead? Il nostro Roberto Fantini Perullo ci accompagna alla scoperta di uno dei gruppi più importanti di questi ultimi trenta anni.
RADIOHE 10
IL 30 GIUGNO IN CONCERTO A ROCKINROMA
di Roberto "Wj Fancy" Fantini Perullo
RADIOHEAD
EAD
DAI BANCHI DI SCUOLA AL DIGITAL DOWNLOADING.
IL PERCORSO STORICO DI UNA DELLE ULTIME
BANDDELROCK.
N
Non sono molti gli artisti, nel panorama della musica Rock, che possono vantare ben due “cover” di successo di un loro brano, soprattutto se questo è il brano di esordio. I Radiohead fanno parte di questa ristrettissima schiera di eletti: il brano Creep è stato ripreso sia dai Pretenders di Chrissie Hynde che, recentemente, da Vasco Rossi con il titolo "Ad ogni costo". I Radiohead si formano a Oxford nel 1985: Thom Yorke alla voce e chitarra, i fratelli Colin e Jonny Greenwood, rispettivamente al basso e alle tastiere, Ed O’Brien all’altra chitarra e Phil Selway alle percussioni. I cinque ragazzi sono tutti compagni di scuola e infatti il primo nucleo della band si forma proprio nell’Abingdon School della cittadina inglese: dapprima Thom e Jonny, poi via via tutti gli altri andranno a formare la line-up che tutti conosciamo e che, fortunatamente, è rimasta finora invariata. Visto che il giorno deputato per le prove del gruppo era venerdì, causa anche gli impegni scolastici dei cinque, inizialmente la band si dà il nome On a Friday. Con la fine della scuola spesso finiscono le stagioni dei gruppi rock. Invece gli On a Friday decidono di continuare a riunirsi anche dopo il college seppure sporadicamente. Nel 1991, finiti gli impegni universitari dei cinque ragazzi, il gruppo si ricompatta per registrare un demo (Manic Hedgehog) da proporre alle case discografiche: per l’occasione il nome del gruppo muta in Shindig. Arrivano i primi successi dovuti alle molte serate musicali del gruppo, tanto da meritarsi una citazione in un magazine specializzato, Curfew. La notorietà porta all’interesse dei produttori per cui Chris Huffold e Bryce Edge si proposero ai cinque ragazzi di Oxford: tuttora sono i manager dei Radiohead, nome mutuato dal titolo di un noto brano dei Talking Heads, band inglese nel cuore di tutti e cinque. Il cambio del nome fu un’imposizione della casa discografica EMI, che si accaparrò la band di Oxford anche grazie ad un fortuito incontro tra Colin Greenwood, bassista del gruppo, e Keith Wozencroft, manager della major discografica, in un negozio di dischi. L’esordio dei Radiohead è quantomeno curioso: nel 1992 esce l’EP di debutto, Drill, che non ebbe il successo sperato, per cui si rimisero subito al lavoro per la produzione del loro primo vero album, Pablo Honey. In questo primo lavoro i Radiohead pescano a piene mani dalle sonorità dalle loro band
11
di riferimento, tra le quali Joy Division, Nirvana, Pixies, U2, e trattando tematiche adolescenziali anche un po’negative: il primo risultato di ciò è il singolo Creep, una sorta di anticipazione dell’album. Di questo brano di esordio dei Radiohead le critiche furono controverse: se da un lato si gridò al capolavoro, dall’altro non ebbe da subito un grande gradimento del pubblico e persino la BBC si rifiutò di mandare in onda il brano perché ritenuto troppo deprimente. Nonostante ciò, i Radiohead pubblicano altri tre estratti dell’album (Anyone can play guitar, Pop is dead, Stop Whispering) e partono per un tour negli Stati Uniti: un rischio perché nel Regno Unito avevano tutt’altro che sfondato. Una volta arrivati Oltreoceano, per i Radiohead tirava un’aria nettamente diversa: il video di Creep era trasmesso almeno due volte al giorno da MTV, il singolo e l’album Pablo Honey avevano scalato le vette della Billboard, meritandosi il disco d’oro RIAA nell’aprile del 1993. Ovviamente, di riflesso, anche in patria c’è un cambio di vento per cui Creep improvvisamente è il singolo più venduto e ascoltato, e tuttora è il brano più celebre della band. Tanto celebre che i Radiohead hanno fortemente rischiato di essere segnati come la band di Creep. Quindi, per ovviare a questo, Thom, Colin, Jonny, Ed e Phil si rinchiudono in sala d’incisione per produrre The Bends, che uscirà nel 1995, non senza difficoltà e momenti di tensione nella band. The Bends è stato l’album di consacrazione in patria, e il singolo Street Spirit (Fade out) il brano che è riuscito a salire fino al quinto posto nelle Hit Parade nel Regno Unito, posizione più alta in classifica mai raggiunta da un brano dei Radiohead. Sempre nel 1995, partono in tour come gruppo spalla dei R.E.M. e lo stesso Michael Stipe dice di loro: “sono così bravi da far paura”. Negli anni successivi, con la pubblicazione degli album Ok Computer (1997), Kid A/Amnesiac (2000-2001), Hail to the thief (2003), la band si lancia in diverse sperimentazioni anche sonore che non fanno che accrescere la sua popolarità, e la svolta epocale si ha con la pubblicazione di In Rainbows (2007), primo album distribuito in digital downloading dal loro sito ufficiale, a pagamento libero e senza alcun sistema di protezione delle tracce: un successo planetario. L’ultimo lavoro dei Radiohead, The King of Limbs del 2011, è anch’esso distribuito via Internet.
Musica/Intervista a
GIAMPAOLO ASCOLESE a cura di Francesca Casciuolo Collaboratrice ed amica di Giampaolo Ascolese
UN GRANDE BATTERISTA
JAZZ NEL NOSTRO
TERRITORIO
G
Giampaolo Ascolese racconta perché vive dalle nostre parti e ci anticipa il suo ultimo lavoro “Elle, Singuliere, Pluriele”.
grande e molto più adattabile ad un batterista e ad una pittrice. Siamo quindi andati a vivere a Sasso, ridente paesino nell’entroterra Cerveterano di cui, a parte i cinghiali, i cacciatori di cinghiali ed il vino, non c’è veramente null’altro da raccontare». E allora, come avete fatto? «Ci siamo sacrificati sia io che Marie Reine, io nell’andare avanti e indietro con la macchina e Marie Reine a vivere con la natura e gli animali che mano a mano venivano ad abitare con noi». Animali? E quali animali? «Dunque... Nel 1992 abbiamo iniziato con BlackTaileferre, compositrice francese del ye, un fantastico randagio che hanno abbandonato 1923singulière, ed Amelia Earhart, grande aviatriElle, pluriel. davanti casa nostra i cacciatori perché aveva paura ce del 1932. degli spari e poi mano a mano abbiamo avuto altri CD/DVD Progetto Donne tre cani (abbandonati anche loro...), dodici gatti, due ELLE, rospi e alla fine tutta una famigliola di cinghiali che SINGULIÈRE, ci veniva a trovare (ovviamente per mangiare) e che PLURIEL poi riuscivamo ad avvertire (ovviamente per farli fugIl brano musicale è “Un Poco Loco” di gire), e quindi scappare, quando iniziavano a fare la Prodotto da: Bud Powell, con l'esecuzione di un grande pianista americano, Mike Melillo. Giampaolo Ascolese e famigerata cacciarella…». Marie Reine Levrat La cacciarella? Cos’è? «È una delle cose più aberranti e crudeli a cui abbia mai assistito (e sì… perché la facevano proprio di fronte a casa mia). Circondano un cinghiale e lo chiuIl brano dedicato è “Girls” di Lennon McCartney, agini completamente dono tra almeno venti persone con dei fucili da guerbrano coevo all'invenzione loro, la prima che ra e poi gli sparano tutti assieme. Non contenti poi, si onne come vestivano della minigonna. mi nel 1900 e l'altra dividono il trofeo in piazza smembrandolo davanti a a l'invenzione della di Mary Quant, nel tutti, come se vivessimo nel medioevo, con la carestia e non ci fosse più nulla da mangiare...». Il brano musicale è Una cosa molto crudele. “Un Poco Loco” di Bud Powell, «Certo! Ma la crudeltà sta nel fatto non tanto di uccicon l'esecuzione di un brano dedicato a questo capitolo è grandeIlpianista americano, dere animali per mangiarli, quanto di “come” venga “Girls” di Lennon-McCartney, brano Mike Melillo. Cioè le grandi donne appartenenti a coevo all'invenzione della minigonna. 9. Elle, éternelle fattoculturale e soprattutto dal fatto che tutti gli abitanti del qualsiasi campo scientifico, o solo di semplice lavoro che hanno creaSasso aspettassero solo questo momento per sentirsi to una storia importante. Germaine Le donne rappresentate deisono“veri uomini”. Sono ricordi che per fortuna mi sfioTaileferre, compositrice francese del 1923 ed Amelia Earhart, grande aviatrirano soltanto». ce del 1932. E quindi siete venuti via... «Sì... siamo venuti a Cerenova ma devo lo stesso ringraziare il Sasso perchè mi ha dato la tranquillità necessaria (ovviamente quando non c’era la cacciarella) per comporre e pensare e tutte le mie produzioni». Il brano musicale è “Un Poco Loco” di Finalmente si parla di musica! Bud Powell, con l'esecuzione di un Melillo. grande pianista americano, «Sì,Mikefinalmente. Ti chiedo scusa se ho parlato della cacciarella ma era solo per farti capire quanto io e Marie Reine amiamo gli animali e poi... sempre di 10. Elle, s’habille musica si tratta perché io la famigliola di cinghiali l’avvertivo del pericolo con il tamburo!». Due immagini completamente Ci dici allora quali sono le tue produzioni? diverse tra loro, la prima che mostra le donne come vestivano «Beh.. io e Marie Reine abbiamo iniziato con “Couai primissimi nel 1900 e l'altra che mostra l'invenzione della leur Musique”, progetto multimediale dedicato alla Giampaolo, raccontaci brevemente come e perché hai deciso di venire a vivere a Cerenova. «Sono venuto qui nel 1992 perché, abitando a Roma e precisamente in Circonvallazione Gianicolense 314, in un condominio affollatissimo, ogniqualvolta decidevo di studiare la batteria, avevo stuoli di Carabinieri che suonavano alla mia porta». E perciò? «E perciò io e Marie Reine Levrat, pittrice francese le grandi convivevo donne appartenentiea che poi è divenuta mia mocon laCioèquale qualsiasi campo scientifico, culturale o glie esolocompagna di lavoro, abbiamo di semplice lavoro chefondamentale hanno creato una storia importante. venduto la casa per acquistarne un’altra molto più Le donne rappresentate sono Germaine CD/DVD prodotto da Giampaolo Ascolese e Marie Reine Levrat
Massero - 00,00
C & P 2012
Lake Records Prodotto da Giampaolo Ascolese, M.Reine Levrat e Fabrizio Scarafoni per RealTimeStudios.
Lake0000
lese.com vrat.com agroup.it
Elle, singulière, pluriel.
00
G. ASCOLESE & M.R. LEVRAT
SERA” - G. Simi - 00,00
con gli arrangiamenti e la direzione musicale di Gerardo Iacoucci e la collaborazione della Lake Records. Il cd/dvd festeggia i 40 anni di attività musicale di Giampaolo Ascolese
Elle, singulière, pluriel, flashback di immagini femminili del primo ‘900 a ritmo di musica. Scelta di donne che potrebbe a volte sembrare eclettica nella varietà e nella diversità, ma è uno spettacolo e non una noiosa enciclopedia.. Potremmo dirvi, senza guastare l’effetto “suspence”, ma solo per pizzicare la vostra curiosità, che, attraverso donne celebri e sconosciute, potrete seguire una piccola tappa di una lunga maratona con ostacoli, verso la loro libertà sociale, intellettuale, fisica, sessuale. E magari le donne del presente e del futuro, voltandosi, vedono il loro cammino spianato da queste e da tante altre pioniere… Marie Reine Levrat
Progetto Donne, foto mimosa
minigonna di Mary Quant, nel 1965.
Il brano dedicato a questo capitolo è “Girls” di Lennon-McCartney, brano
12
pittura in cui descriviamo musicalmente grandissime opere dal 1200 ai giorni nostri; poi “Let it Be…atles”, è inutile dirti a chi è dedicato questo progetto multimediale. Poi l’ultimo nato “”Elle, Singuliere, Pluriel” dedicato ad alcune fondamentali figure femminili dal 1900 al 1965. Gli ultimi due progetti sono tutti descritti con tantissimi quadri originali di Marie Reine». Hai avuto difficoltà nel produrre questi progetti? «No, perché uno degli aspetti positivi del periodo di vita al Sasso, è stato l’incontro con Fabrizio Scarafoni della “Lake” Recods, con il quale ho iniziato a collaborare nel 1998 circa e con il quale, oltre a produrre tutti e tre i progetti multimediali, c’è anche un ottimo rapporto di reciproca stima perché lui è produttore discografico, fonico e direttore artistico che ragiona con la mentalità del musicista. Questo non so se per lui sia un bene o un male (i musicisti hanno una mentalità poco adatta agli affari) ma ti assicuro che per noi che facciamo musica è un piacere lavorare con lui e con tutto il suo staff». E quindi state finendo l’ultimo progetto multimediale. «Sì, appunto: “Elle, Singuliere, Pluriele”, che (spero) uscirà a Giugno, descrive le attività di donne dal 1900 al 1965. Il protagonismo di queste figure femminili è sempre in relazione diretta o indiretta con un soggetto maschile. Ci tengo a dire che il progetto è tutto frutto della mente di Marie Reine Levrat e che non è uno di quei progetti rivolti solo alle donne, con cui gli uomini hanno il terrore di confrontarsi. È un progetto dedicato alle donne ma con il fondamentale apporto del maschio, anche perché quasi tutti i musicisti di Isoritmo, il gruppo musicale che ha eseguito tutte le musiche, a parte la cantante Paola Massero, è formato da uomini. Siamo reduci da una bellissima presentazione in prima Nazionale assoluta che abbiamo fatto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con la sala strapiena (hanno dovuto mandar via delle persone) e un grande consenso sia di pubblico che di critica». Speriamo allora di avere la possibilità di ascoltare e di vedere questo progetto, qui da noi. «Spero proprio di poterlo presentare a Cerveteri nell’ambito dell’Estate Cerite, nei giorni in cui ci sarà la manifestazione “Etruria Jazz” organizzata dal Comune». Quindi quando ci vediamo? «A luglio a questo punto». Grazie Giampaolo «Grazie a tutti voi e grazie di cuore a coloro che ci hanno ospitato in questo bellissimo magazine».
Musica
USCITE
Giugno
INDIE
Musica
USHER Verrà pubblicato il 12 giugno prossimo nel Regno Unito (e il giorno dopo negli Stati Uniti) il settimo disco del cantante americano Usher dal titolo Looking 4 Myself. L’album sarà composto da 14 brani (più 4 per la deluxe edition). Usher ha inoltre confermato di aver collaborato con Pharrell Williams per il brano Twisted. Looking 4 Myself mescolerà stili musicali diversi: non a caso Usher ha coinvolto nel progetto produttori appartenenti a generi diversi, da House Mafia a Max Martin passando per Diplo. MANOWAR Il nuovo album dei Manowar, The Lord Of Steel, sarà distribuito in anteprima mondiale il 16 Giugno 2012 esclusivamente su iTunes nel negozio online della band, The Kingdom of Steel. infiammato di pura potenza, indomita energia ed un sound puro e selvaggio come le forze della natura. Titoli come Annihilation e Hail, Kill And Die! creano l'atmosfera per un disco che è pieno di sorprese. In contrasto all'uscita del 2007 di Gods Of War, questo nuovo lavoro non è un concept album, ma ogni canzone racconta una storia differente.
La sua musica? Un mondo interiore tutto particolare.
I Artista:
I Quartieri Album: Nebulose
Label: 42 Records Anno: 2010 Genere: Pop, Alternative, Indie-rock
Tracklist
1. Confessioni di un artista di merda 2. La stanza di Mimì 3. Oltre la striscia 4. Nebulose 5. Il primo sole a maggio 6. 2009
di Martina Droghei
Il debutto dei Quartieri risale al 2010, con la pubblicazione dell’EP “Nebulose” per l’etichetta 42 Records. Fabio Grande, Marco Santoro, Roberto Colella, Emanuele Delli Cicchi: quattro ragazzi romani che qualche anno fa hanno dato vita al loro primo lavoro ufficiale. Per chi ancora non avesse ascoltato “Nebulose”, il consiglio è quello di farlo per rimanere piacevolmente stupiti da testi e musiche. Sei tracce cantate quasi a bassa voce, la voce dolce di Fabio Grande, accompagnate dalla chitarra acustica. “Nebulose” ci trascina in un’atmosfera quasi sognante, un mondo in cui le forme diventano rarefatte, un universo in cui
l’amore e l’abbandono si intrecciano. Sei tracce continue, legate tra loro non solo dalle parole, ma anche dai suoni, come se non ci fosse un vero e proprio stacco dall’inizio fino alla fine dell’EP. “Nebulose” si apre con “Confessioni di un artista di merda”: voce pacata e base musicale ipnotica, ripetendosi che “è come se non ci fosse un modo per amare te e conservare me”, per proseguire con “La stanza di Mimì”, ballata malinconica e amara in cui si afferma l’abilità cantautorale . In “Oltre la striscia” la voce è accompagnata da un fischiettio di sottofondo che ci accompagna durante il viaggio intrapreso con I
www.myspace.com/fabiogrande www.facebook.com/pages/I-QUARTIERI/102245623155603 http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=LfjSOFio2Mc
13
Quartieri. Con “Nebulose” e “Il primo sole a maggio”, si continua a confermare la perfetta fusione tra testo e musica: testi maturi, testi di spessore, che hanno sicuramente un messaggio da comunicare. Con “2009” si chiude l’EP dei Quartieri: un lavoro discografico diverso, una bella sorpresa da ascoltare. I Quartieri saranno il 7 luglio a Roma, San Lorenzo, insieme ad altri artisti, in occasione dell’evento durante il quale si esibiranno i nomi di punta dell’etichetta 42 Records e suoneranno i brani del nuovo cd “Zeno” in uscita a novembre 2012. Una giornata da non perdere assolutamente per avere la possibilità di sentirli live!
FRAME
Cinema
Il cinema visto da chi va al cinema.
Cinema
DANIELA VIRGILIO di Shaila Risolo
di Shaila Risolo
In ESCLUSIVA per VoiceOver
CAST WORKERS PRONTI A TUTTO
NON SONO PIÙ LA DONNA DEL DANDY
D
G
Dopo aver recitato nella fortunata serie sulla banda della Magliana approda sul grande schermo con una commedia sui giovani disposti a tutto.
Garrone trionfa a Cannes.
Il 65° festival di Cannes che si è appena concluso, aveva i colori dell’Italia. La giuria composta da Nanni Moretti ha premiato Matteo Garrone, consegnandogli il Gran premio della Giuria. Il suo film Reality che uscirà nella sale il 28 settembre 2012, è la fiaba sulla televisione ‘cattiva maestra TV’ come diceva Karl Popper,
Un film di Lorenzo Vignolo. Con Dario Bandiera, Alessandro Bianchi, Paolo Briguglia, Nino Frassica, Nicole Grimaudo. «continua Francesco Pannofino, Michelangelo Pulci, Alessandro Tiberi,Daniela Virgilio, Luis Molteni, Andrea Bruschi, Gabriella Barros, Elena Radonicich, Valentina Gaia, Luciana Frazzetto, Pietro Casella, Francesco Bianconi. Sandro e Filippo sono i gestori di un'agenzia di lavoro interinale che si trova quotidianamente a maneggiare impieghi di ogni tipo e a rapportarsi con disoccupati di ogni sorta. Fra questi c'è Giacomo, giovane perditempo con mesi di affitto arretrato da pagare, che accetta di fare il badante a un paraplegico arrogante e cocainomane. Poi c'è Italo, addet-
sulla fiera delle vanità dell’apparire e non dell’essere che contagia anche un povero ma esuberante pescivendolo. È lo specchio della mutazione genetica in peggio di un’Italia allo sbando di eticità e di valori, tanto da prendere il “Grande Fratello” come uno show più in linea con la realtà che con la finzione.
USCITE CINEMA Giugno DA MERCOLEDÌ 5 GIUGNO
DA VENERDÌ 8 GIUGNO
PROJECT X UNA FESTA CHE SPACCA
7 DAYS IN HAVANA
Un film di Nima Nourizadeh. Con Thomas Mann, Oliver Cooper, Jonathan Daniel Brown, Dax Flame, Kirby Bliss Blanton. Il film segue le vicende di tre apparentemente anonimi studenti ed il loro tentativo di costruirsi una reputazione. La loro idea è tutto sommato innocente: organizzare una festa indimenticabile... purtroppo però non sono preparati per questo tipo di festa. La voce si sparge in fretta tra sogni spezzati, record abbattuti e leggende che nascono.
L’abbiamo apprezzata nel ruolo di Patrizia in "Romanzo Criminale - La Serie", dove era la donna del Dandy, una prostituta imprenditrice, capace di far innamorare il criminale e il poliziotto. Ora è passata al cinema, con "Workers - Pronti a tutto", un film di Lorenzo Vignolo, regista di videoclip approdato al grande schermo. Insieme alla bella Daniela Virgilio, nel cast di sono anche Nicole Grimaudo, Paolo Briguglia, Dario Bianchi, Francesco Pannofino e Nino Frassica. Workers è una commedia a episodi tutti incentrati sul tema del lavoro. È proprio sull’argomento lavoro che Daniela Virgilio si anima: “La tematica del film è interessante perché è un connubio fra mondo del lavoro e divertimento. Comunque nonostante sia una commedia, il tema centrale del film resta molto importante, perché riguarda tutti. Ho molti amici che vivono in situazioni precarie, che sono messi male e arrancano, alla ricerca di un po’ di stabilità. Io invece, fin dal principio quando ho deciso di fare l’attrice, ho messo in conto anche la possibilità di non avere un lavoro stabile. Credo che ci voglia
anche molta elasticità mentale, bisogna darsi da fare e nello stesso tempo essere elastici. Ciò non significa rinunciare ai propri sogni, non voglio essere fraintesa. Ma nello stesso tempo credo che sia importante
sensibilità, le origini e gli stili cinematografici, il calore e l’intensità che rendono unica questa città. Ogni capitolo racconta un giorno della settimana attraverso le vite quotidiane e straordinarie dei diversi personaggi. Un film che si discosta dai cliché turistici e vuole esprimere l’anima di questa città e della varietà di quartieri, atmosfere, generazioni e culture, con uno stile insieme toccante, appassionante e divertente.
Un film di Laurent Cantet, Benicio Del Toro, Julio Medem, Josh Hutcherson, Daniel Brühl, Emir Kusturica, Ana de Armas, Elia Suleiman. 7 Days in Havana è una fotografia dell’ Havana nel 2011: un ritratto contemporaneo di questa città eclettica, insieme eterna e proiettata nel futuro, realizzato in sette capitoli diretti da sette registi internazionali: Benicio Del Toro, Pablo Trapero, Laurent Cantet, Elia Suleiman, Juan Carlos Tabìo, Gaspar Noé e Julio Medem. I registi sono stati invitati a partecipare a questo progetto con lo scopo comune di cogliere, con le loro diverse
DA LUNEDÌ 11 GIUGNO
HEART OF FIRE
Un film di Luigi Falorni. Con Letekidan Micael, Solomie Micael, Seble Tilahun, Daniel Seyoum, Mekdes We-
14
gene. Tratto dalla biografia di Senait Mehari, giovane cantante tedesca di origine eritrea, abbandonata nelle mani di un gruppo di guerriglieri in giovane età e poi addestrata per uccidere. Presentato in concorso alla 58a edizione del Festival di Berlino.
DA VENERDÌ 15 GIUGNO
IL DITTATORE
Un film di Larry Charles. Con Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Jason Mantzoukas, Anna Faris, Megan Fox. Dopo Borat e Bruno, il regista Larry Charles dirige Sacha Baron Cohen nel film The Dictator. La pellicola racconta due storie parallele, del pastore
to alla raccolta dello sperma presso un allevamento di tori e innamorato di una commessa fissata coi dottori. Infine c'è Alice, una truccatrice costretta a lavorare presso un'agenzia di pompe funebri dove un bel giorno incontra il figlio di un noto boss della mafia che le chiede di fingersi la moglie appena perduta per poterla presentare alla famiglia.
avere sempre un piano B. Io per esempio, ho una casa di proprietà che affitto e che mi permette di avere un’entrata sicura e nello stesso tempo penso, che se non dovrebbe andarmi bene come
attrice, sarei pronta ad investire in un altro lavoro, nel campo della produzione o come ufficio stampa”. Ma secondo l’attrice non si tratta solo di organizzare delle alternative: “Bisogna fare le formichine. Io l’ho sempre fatto. Soprattutto adesso, credo che sia fondamentale avere un approccio orientato al risparmio”. Daniela Virgilio non ha neanche 30 anni, ma ha uno sguardo lucido sulla società, sulle scelte e sulle possibilità dei suoi coetanei. Nonostante sia un’attrice di successo riesce ad intercettare le caratteristiche del mondo del lavoro e magari anche a scovare delle sfumature: “Credo di essere aperta a livello mentale, non solo da un punto di vista pratico, ma anche psicologico. Infatti, questa crisi del lavoro credo che rispecchi proprio una crisi dei giovani, una crisi dell’uomo, che si sente sempre in bilico”. Poi propone: “In questi momenti è importante tirar fuori la creatività, inventando lavori nuovi, su Internet oppure rispolverando i vecchi lavori artigianali che nessuno vuole più
fare. Per esempio quanti giovani donne di oggi hanno voglia di fare le sarte? Eppure il lavoro sartoriale è in via di estinzione”. Nel film che attualmente è nelle sale interpreta Tania, la protagonista femminile del secondo episodio del film, dal titolo Cuore toro. Italo, interpretato da Dario Bandiera è un addetto alla raccolta del seme in un allevamento di tori da monta che pur di conquistare la bella Tania si finge chirurgo. Le cose però ben presto si complicano. "Il mio personaggio non è precario, ma si ritrova ad affrontare i classici cliché, come quello del ‘dottore’ che è un buon lavoro, e allora va bene. Mi sono divertita molto a girare questo film, perché Dario Bandiera è un comico e si divertiva parecchio an-
di un gregge di capre e di un ex dittatore straniero che si perde negli Stati Uniti.
luogo dove avrebbe sepolto il cadavere. Vagano senza risultati, si fermano a mangiare dal sindaco di un paesino, poi riprendono la ricerca. All’alba trovano il corpo, lo caricano in auto e lo trasportano nella cittadina per farlo riconoscere dalla moglie ed eseguire l’autopsia.
poesia. Racconta la storia di un normale supplente (Brody) che viene coinvolto dagli studenti e dagli insegnanti della scuola travagliata dove lavora e si affeziona ad un'adolescente senza tetto che lavora come prostituta.
DA VENERDÌ 22 GIUGNO
DA MARTEDÌ 26 GIUGNO
DA VENERDÌ 15 GIUGNO
C'ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA
Un film di Nuri Bilge Ceylan. Con Yilmaz Erdogan, Taner Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Muhammet Uzuner. Tre auto viaggiano nella notte nella provincia d e l l ’A n a t o lia. Cercano qualcosa nell’oscurità: ogni collina, ogni albero potrebbero essere il luogo giusto. Sono un commissario con i suoi poliziotti, un procuratore e un medico, conducono il sospettato di un crimine alla ricerca del
MARLEY
DETACHMENT IL DISTACCO
Un film di Kevin Macdonald. Con Bob Marley. La vita, le dic h i a ra z i o n i , la musica, le donne, i figli, l’impegno e le contraddizioni del più grande e riconosciuto interprete della musica reggae giamaicana.
Un film di Tony Kaye. Con Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston. Un film che coglie le falle del sistema di istruzione americano con lucido pessimismo e m a l i n co n i ca
15
che sul set". Daniela Virgilio parla del film divertita, perché nonostante la tematica sociale è pur sempre una commedia e come tale riesce a far ridere anche laddove la risata ha un sapore amaro.
DA VENERDÌ 29 GIUGNO
IL CAMMINO PER SANTIAGO
Un film di Emilio Estevez. Con Martin Sheen, Emilio Estevez, Deborah Kara Unger, Yorick van Wageningen, James Nesbitt. Il film racconta il dramma incentrato sulla storia di Tom Avery, oftalmologo californiano che - alla notizia della morte del figlio durante una tempesta sui Pirenei - si reca in Francia per farlo cremare, poi ripone l’urna con le ceneri nello zaino del ragazzo e si mette in viaggio lungo il Cammino di Santiago, portando a termine il pellegrinaggio intrapreso dal figlio.
BACHECAdiALLURE
La
di Allure - labachecadiallure@libero.it
OGGETTO: rubrica di informazione su moda, eventi, new artists, design. OBIETTIVI: praticare la curiosità, generare il gossip, disinformarvi del fashion.
ENERGIA IN MOVIMENTO Ragazzi, usciamo per un attimo dalla giungla quotidiana e soffermiamoci a pensare: non possiamo andare avanti così, c’è bisogno di un sostegno, reciproco, di un impegno concreto da parte di tutti noi in questo mondo. Tutti, nel grande e nel piccolo, dobbiamo fare qualcosa per prenderci cura sia del mondo che delle nostre vite. Tutti insieme… ma anche ognuno singolarmente. Stavolta sono qui a parlarvi di energie. Positive, ovvio. Incontro un gruppo di persone dinamiche e gioviali coinvolte in Energia in Movimento, un progetto che guarda alla sostenibilità energetica sul territorio con una particolare attenzione a quattro aree tematiche: energie rinnovabili, mobilità sostenibile, edifici ecologici, stili di vita sostenibili. L’argomento suscita in me particolare interesse... ho in testa un sacco di domande da rivolgere a Giulio e Licia... In concreto chi siete? «Siamo davvero tanti, dice Giulio, sorridendo. Siamo un gruppo di persone appassionate di energie rinnovabili e sostenibilità che operano tramite una società che organizza eventi, Sahara Team SRL, che collabora per progetti trasversali tra mondo aziendale e mondo della cooperazione internazionale».
Foto lato: es. di forno solare.
Perché proprio Energia in Movimento? «Perché siamo tutti responsabili di quello che accade sulla terra. Perché il rispetto, il risparmio, la valutazione dell’impatto di ogni attività, devono diventare uno stile di vita: dalla spesa, dalla scelta del mezzo di trasporto e tanto altro. Se vogliamo che questo mondo funzioni meglio, bisogna promuovere l’impiego di energie da fonti rinnovabili, informare operatori e cittadini sulle soluzioni pratiche per una migliore efficienza energetica; elaborare nuovi modelli di stili di vita più rispettosi dell’uomo e dell’ambiente e diffonderli; sensibilizzare giovani, famiglie, imprese e istituzioni sul risparmio energetico e sulla cultura della sostenibilità». E riguardo all’evento? «Durante l’evento, che prevede due giorni pieni di energia buona, il cui ingresso sarà completamente gratuito, si discuterà di energie rinnovabili, mobilità sostenibile, miglioramento dell’efficienza del trasporto pubblico, di stili di vita rispettosi dell’ambiente. Le aziende verdi avranno spazio per presentare i loro prodotti; ci saranno test drive con auto e bici elettriche; workshop e dimostrazioni come cuocere i cibi nei forni solari, come installare un impianto fotovoltaico; proiezioni, laboratori per bambini e si imparerà come risparmiare su carburante,
La
FINESTRA diFRONTE Occhio indiscreto sul mondo...
di Nadia Bellotti
Foto sopra: prototipo di lavatrice a pedali.
SE VOLETE SAPERNE DI PIÙ:
www.socialteambuilding.it www.saharateam.it - www.madeinteam.it www.energiainmovimento.net
energia elettrica, riscaldamento e pure sulla spesa. L ’evento che avrà luogo nella Tuscia il 15/16 giugno 2012, si inserisce nella Settimana europea dell’Energia Sostenibile». Come nascono i vostri progetti? «Ogni mese scuole, associazioni no profit, enti e realtà educative ci segnalano bisogni concreti, questi bisogni vengono raccolti in un database a cui attingiamo nel momento in cui un’azienda sceglie di utilizzare il format del Social Team Building®. Disegniamo quindi il progetto unendo i bisogni didattici con quelli sociali». Puoi dirci qualcosa in più sul STB? «Si tratta di un percorso didattico in cui accompagniamo un team aziendale nello sviluppo della performance usando come cornice quella della Responsabilità Sociale. Il Social Team Building® non è solo un evento ma anche un percorso. Siamo convinti che sfruttare al massimo un’occasione sia il modo migliore per ottenere risultati e dar senso all’investimento di tempo e risorse che richiede». Progetti futuri? «Tanti, e vari! Ti parlo di uno in particolare che è il Pedal power, generare energia attraverso la pedalata di una bicicletta». Quale è il vostro motto? «Scegli una vita sostenibile, fai come l’energia: muoviti». Morale per tutti: l’energia è in movimento. E noi pure. Muoviamoci allora: è tempo di alleggerire la nostra impronta ecologica, ovvero il nostro impatto sul pianeta terra. Eccome se ne vale la pena! Move your body allora ragazzi, la prima energia nasce da qui!
16
C
L'ANIMO POGGIATO ALLA LUNA
C’è una brezza pungente stasera il vento ti entra nelle narici quasi con violenza e lascia che l’odore salino del mare risvegli ricordi, sensazioni, immagini. C’è il rumore del mare che accompagna i miei giorni e da questo rumore, l’ho compreso subito, non puoi più fuggire. Vedo il ragazzo africano ripiegare le sue coperte. Il vento complica l’operazione, s'intrufola tra le pieghe di quei tessuti colorati e lui sembra giocare con un aquilone: l’Africa, la terra rossa assetata, ormai è un chiodo fisso. L’Africa che si sente anche se è silenziosa, l’Africa nera e nuda, la terra d’origine, la madre terra la terra che riconsegna, rigenera e riequilibra, la terra che stordisce e fa piegare le ginocchia ma non fa mai abbassare la testa. La terra degli occhi neri, lucidi e umidi del suo popolo, occhi d’ebano che hanno dentro il segreto della sopravvivenza, l’indotto del sacrificio e la forza della speranza. L’Africa che sorride. Mi è entrata dentro l’Africa e alzo gli occhi perché la mia luna è la stessa che può vedere la mia “sorella maggiore” che in questo momento è lì, la ragazzina col ciuffo che ha avuto paura ma è andata avanti comunque e già so che ritornerà con occhi diversi. In quella terra ha sentito il cielo più vicino e ha sentito una mano afferrarla e condurla come può fare... non so, un padre che porta per mano sua figlia. E poi penso alla donna guerriera nella terra nera dove la forza vera sono le donne: quelle che mandano avanti la società, quelle che portano un figlio in grembo e un altro sulla schiena con in testa il raccolto del giorno. Sarà arrivata gridando e avrà alzato un polverone rosso con quel suo passo deciso e poderoso, avrà organizzato i campi, avrà detto mille volte “non la possiamo accettare questa fame, questo disagio”, lei che la vita l’ha presa di petto per necessità, lei che poi alla fine avrà sicuramente pianto e col suo pianto avrà innaffiato una terra arida ma non persa. E immagino il sorriso dolce della ragazza che mi ha promesso che avrebbe registrato tutto col cuore e non con la testa, che i suoi occhi questa cosa te la lasciano intuire subito senza bisogno di specificare. Avrà scattato foto, avrà chiesto a se stessa perché il mondo a volte sembra andare alla rovescia. Avrà sentito odori, visto colori, riconosciuto facce lì dove un sorriso riporta subito il cuore all’equilibrio giusto, avrà dispensato abbracci e guardato la gente fissa negli occhi come a rubare un po’ d’anima. E lui che in Africa non va, ma torna, chissà se avrà ritrovato ciò che aveva depositato su quella terra battuta, se avrà ritrovato i suoi piccoli abbracci, se l’Africa l’avrà riconosciuto e gli sarà stata riconoscente, se l’emozione di un lavoro umanitario portato a termine sia equiparabile alle emozioni occidentali, chissà se poi venendo via abbia confessato a questa terra ormai adottata quanto lei gli sta ridando indietro, quanta emozione, quanta energia. Ecco, stasera la luna crea un ponte tra la mia casa e l’Africa ed improvvisamente nessuno è più solo. Ciò che sento so di non sentirlo solo io, perché in fondo la ricerca dell'Animo non è altro che la ricerca di un obiettivo da condividere e, se trovi questa strada, sarà l'Animo a riportarti sempre a casa, ovunque essa sia!
Gli
EVENTI
STACCA LAGUIDA
da non perdere a cura di Gianfranco Marcucci
e portala con te!
GIUGNO
VUOI SEGNALARCI UN EVENTO? Scrivi a: redazionespettacoli@voiceovernetwork.it
GUIDA COMPLETA agli spettacoli ed eventi della Capitale e del Litorale GIOVEDÌ 7 MUSICA Afterhours + Afghan Whigs Roma - Rock in Roma Ippodromo Delle Capannelle Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 Rock in Roma 2012 inizia con il grande rock - info: www.rockinroma.com
SABATO 16
piantate nei marciapiedi della Capitale info: www.sanlorenzoestate.it
MUSICA 99 Posse Roma - Città Dell'Altra Economia Largo D. Frisullo - ore 21:00 Tappa romana per il "Cattivi Guagliuni Tour" info: www.dinamofest.it
MARTEDÌ 12 MUSICA Madonna Roma - Stadio Olimpico Via del Foro Italico - ore 20:00 Nuova apparizione capitolina per Miss Ciccone.
MUSICA Anthony B-Roma Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 - ore 21:00 Anthony B incarna tutto ciò di più spirituale e positivo che c'è nella musica reggae. info: www.villaada.org
VENERDÌ 8 CINEMA Cannes a Roma Roma - Eden Film Center, Giulio Cesare, Multisala Adriano Tutti i film presenti a Cannes 2012 in antemprima anche a Roma. Da non perdere! info: www.agislazio.it
ARTE Warhol: Headlines Roma - Galleria Nazionale D'Arte Moderna - Viale Delle Belle Arti, 131 ore 10:30 - 19:30 In mostra fino al 9 settembre i lavori di Warhol che indagano il rapporto tra la sua visione artistica e i media info: www.gnam.beniculturali.it
MERCOLEDÌ 20
VENERDÌ 22
TEATRO Beppe Barra - Napoli - Roma Laghetto di Villa Ada Via Salaria,273 ore 21:00 Ventre napoletano info: www. villaada.org
MUSICA Zombie Garden Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate - Piazzale del Verano ore 21:00 - Selezioni pre e post live con Luzy L, Corry X, Bob Corsi e Silver Boy. Funk, soul, beat e r'n'r info: www.sanlorenzoestate.it
SABATO 9
GIOVEDÌ 21
MUSICA Il Muro del Canto Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate - Piazzale del Verano ore 21:00 - Un gruppo che mostra un universo culturale che ha le radici
MUSICA Banda Bassotti Roma - Città Dell'Altra Economia Largo D. Frisullo - Roma - ore 21:00 Giunti, palanche, ska. Sarà presentato il nuovo album "Siamo Guerriglia" info: www.dinamofest.it
VENERDÌ 15 MUSICA Brunori Sas Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate Piazzale del Verano ore 21:00 Sul palco un vero e proprio canzoniere italiano - info: www. sanlorenzoestate.it
17
MUSICA Davide Van De Sfroos Roma Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 - ore 21:00 Popolare bergamasca info: www. villaada.org
Gli
EVENTI
GIUGNO
da non perdere
SABATO 23
LUNEDÌ 25
MARTEDÌ 26
MUSICA La tempesta Gemella Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate - Piazzale del Verano ore 21:00 - Al via la due giorni con i gruppi della label italiana La Tempesta. In programma oggi: Tre Allegri Ragazzi Morti, The Zen Circus, Il Pan del Diavolo, Uochi Toki, Mellow Mood e Iori's Eyes info: www.sanlorenzoestate.it
MUSICA Incubus Roma - Rock in Roma - Ippodromo Delle Capannelle - Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 Metallo pesante a Rock in Roma info: www.rockinroma.com
MUSICA Cypress Hill + Everlast Roma - Rock in Roma Ippodromo Delle Capannelle Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:30 B-Real + Sen Dog. Spettacolo assicurato info: www.rockinroma.com
MUSICA Club Dogo Roma - Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 - ore 21:00 Hip hop meneghino info: www.villaada.org
GIOVEDÌ 28
DOMENICA 24 MUSICA Officina Zoé Roma- Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 ore 21:00 Musica popolare salentina info: www.villaada.org
MUSICA La tempesta Gemella Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate - Piazzale del Verano ore 21:00 - Seconda serata con: Il Teatro degli Orrori, Aucan, Giorgio Canali e Rossofuoco, Sick Tamburo, A Classic Education, Cosmetic-info: www.sanlorenzoestate.it
MERCOLEDÌ 27
MUSICA Sud Sound System Roma - Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 - ore 21:00 Le tre certezze della vita: la morte, il caffè, i Sud a Villa Ada. info: www.villaada.org
MUSICA Portishead Roma - Rock in Roma Ippodromo Delle Capannelle Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 La quintessenza del trip hop info: www.rockinroma.com
MUSICA Giorgia Roma - Auditorium Parco Della Musica Viale P. De Coubertin, 30 ore 21:00 Tappa romana per il tour “Dietro le apparenze" info: www.auditorium.com
ARTE Re-generation Roma - MACRO Testaccio Piazza O. Giustiniani, 4 ore 16:00 - 22:00 Al via il progetto espositivo che intende fare il punto sull'evoluzione del panorama artistico e culturale della città di Roma negli ultimi dieci anni info: www.museomacro.org
18
MUSICA Die Antewoord Roma - Super Santo's C/O San Lorenzo Estate - Piazzale del Verano Roma - ore 21:00 Uno dei progetti più strani, atipici e perturbanti che abbiano percorso la scena musicale degli ultimi anni arriva in Italia. Direttamente dal Sudafrica info: www.sanlorenzoestate.it
MUSICA Banco del Mutuo Soccorso Roma - Laghetto di Villa Ada Via Salaria, 273 - ore 21:00 Vecchie glorie del prog italiano info: www.villaada.org
Gli
EVENTI
da non perdere MUSICA Francesco Renga Roma - Auditorium Parco Della Musica Viale P. De Coubertin, 30 ore 21:00 Torna a Roma l'ex leader dei Timoria info: www.auditorium.com
SABATO 30 MUSICA RadioHead Roma - Rock in Roma - Ippodromo Delle Capannelle - Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 Thom Yorke e soci tornano a Roma dopo una vita info: www.rockinroma.com
LUNEDÌ 2
MARTEDÌ 3
MUSICA Deadmau5 Roma - Rock in Roma - Ippodromo Delle Capannelle - Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 - Ratto progressive con tanto di mapping ed effetti speciali info: www.rockinroma.com
MUSICA Snoop Dogg Roma - Rock in Roma Ippodromo Delle Capannelle - Via Appia Nuova, 1255 - ore 21:00 Drop it like it's hot info: www.rockinroma.com
19
GIUGNO
S
Sarebbe ingiusto dire che il Crossroads È già andato in vacanza. Perchè non appena l'ultima nota dell'ultimo concerto stagionale, il cantautore Zibba, è risuonata in sala ecco che già tutto il personale si predisponeva per la grande trasformazione. È vero, forse qualche altra data avrebbe arricchito un po' di musica queste serate estive di giugno, ma l'idea di rendere il locale ancora più spazioso ed appetibile era cosi impellente che già il giorno dopo tutto era in moto per trasformare la sala in uno spazio ancora più intrigante e delizioso. Senza naturalmente abbandonare quel criterio di calore e morbidezza che ne fanno uno dei posti più amichevoli dove sentire musica e mangiare bene. Ecco, facendo un bilancio di quello che ci siamo lasciati alle spalle e degli artisti che hanno calcato il nostro palcoscenico direi che non ci si può certo lamentare. Come non ricordare quel memorabile concerto degli Earth, Wind & Fire, professionisti della musica come mai ci è capitato di vedere, capaci di reagire ad una serie di inconvenienti che avrebbero fermato chiunque e regalarci una serata memorabile. Come non pensare a quella
incredibile mistura di emozioni, brividi e sensazioni forti che ci ha assalito a vedere Banco e Orme sullo stesso palco. Una serata indimenticabile, piena zeppa di musica immortale, di volti felici, di artisti incredibili. Ed il mese di marzo, dopo la forzata pausa per neve, con il trittico immenso Alain Caron, Billy Cobham, Mike Stern che uno dopo l'altro hanno regalato una luce particolare al nostro locale, fra musicisti in platea affascinati e semplici fans finalmente a pochi metri dai loro idoli. E l'incredibile produzione di Atom Hearth Mother che attraverso gli Acoustic Floyd e Max Gazzè ed uno spettacolare coro hanno letteralmente travolto e commosso una quantità incredibile di persone che si sono assiepate in tutti i posti disponibili. Non possiamo ovviamente citare qui tutte le bellissime serate trascorse, ma non si può certo dimenticare quello che è stato decisamente l'evento dell'anno, il doppio concerto della giapponesina magica Hiromi Uehara, colei che ha saputo modificare il nostro personale concetto di artista. Lei e le sue magiche dita che abbiamo avuto la fortuna di osservare da vicino, lei, vero e proprio miracolo di arte, di emozioni forti, e lasciatemelo dire, di incredibile modestia, contenuta tutta
nella naturalezza sorridente con la quale ci ha avvolto per tutte e due le serate. Ed altre tanti altri eventi, impossibili da citare e dei quali resta comunque un ricordo importante, quello di una stagione decisiva per il locale. E si sa, un locale che non sa stupire, affascinare, coinvolgere sempre più la propria clientela ha fallito la sua missione, ecco perché nella stagione che si aprirà in autunno la programmazione sarà ancora più ricca di produzioni, di concerti memorabili, di tributi sempre di primissima qualità. Senza scordare le band emergenti alle quali si rivolgerà un nuovo, grandioso contest a livello nazionale che darà la possibilità alle forze fresche della musica italiana l'incredibile possibilità di condividere la propria musica originale in tutta Italia. E con la nuova disposizione della platea sarà ancora più bello e coinvolgente seguire gli spettacoli, senza rinunciare ad un comodo posto dove degustare le pietanze eccellenti che il locale offre. Tutto verrà sottolineato e annunciato con un nuovo sito web completamente rinnovato e ricco di spunti con i quali sarà ancora più immediato seguire l'evoluzione della programmazione.
20
Nel frattempo il Crossroads si gode anche un po' di aria estiva, visto che nel mese di agosto tutto lo staff si sposterà allíinterno dell'Etruria Eco Festival al parco della Legnara di Cerveteri, proprio nel centro storico della cittadina, per ben 10 giorni, con diversi stand di food and beverage dove potrete continuare a gustare tutto ciò che di buono già avete avuto occasione di assaggiare al locale, seguendo la programmazione del festival che mai come quest'anno si annuncia spettacolosa. E per chi invece rimane in zona Braccianese vale la pena di ricordare che il ristorantino del Crossroads rimane comunque aperto tutta l'estate e che accanto al locale c'è un bellissimo centro per bambini con tantissimi gonfiabili dove poter far giocare i bimbi mentre magari vi fate una partita a calcetto nei campi del centro sportivo attiguo che funzionerà in modo continuativo. Cos'altro aggiungere se non che Vi aspettiamo, sia quest'estate a Cerveteri ed ovviamente alla riapertura del locale, rinnovato, ampliato, sempre più grandioso. Per un'altra incredibile stagione di musica, tutta da seguire, tutta da gustare.
i "NOISE FROM NOWHERE" sono i vincitori della 1° edizione del FUTURA CONTEST foto "noise from nowhere"
www.facebook.com/media/set/?set=a.170179439774849.36976.100003483817026&type=3
pagina web http://www.reverbnation.com/noisefromnowhere
BIOGRAFIA
I Noise From Nowhere nascono ufficialmente a Febbraio 2011 su idea di Daniele D’ Ercole (chitarra), Simone Reda (voce/chitarra) e Marco Reda (voce/ batteria). La line-up viene poi completata da Federico Missori (basso). La band ha finora all’ attivo alcuni concerti all’ interno dell’ area dei Castelli Romani e di Roma (con qualche passaggio in radio FM come Radio Radio e Radio Rock), partecipando, tra l’ altro, alla più recente edizione del festival “Monte dei Piaceri” (Parco Gramsci, Monteporzio Catone, RM), organizzato dall’ associazione culturale “Semintesta” (Frascati, RM); inoltre, si è aggiudicata la prima edizione dello “Spring Contest”, concorso online per band emergenti promosso dall’ associazione culturale “Band Magazine”, datato Maggio/Giugno 2011. Il 3 Settembre 2011 la band ha rilasciato il suo primo singolo, “Care For Sadness”, premio per la vittoria dello “Spring Contest”, disponibile per l’ ascolto dai canali Facebook e MySpace dei Noise From Nowhere, oltre che reperibile anche su Youtube. I Noise From Nowhere sono attualmente impegnati nella fase di pre-produzione del loro primo Ep, in uscita tra Maggio e Giugno 2012. Le sonorità dei Noise From Nowhere prendono ispirazione dalla scena Alternative Rock/Post Grunge nordamericana (Alter Bridge, Foo Fighters, Three Days Grace, Theory of a Deadman, Nickelback, Avenged Sevenfold).
Contatti: Marco Reda 3488426387 noisefromnowherenfn@gmail.com
foto a cura di: Roberto Scorta 21
Teatro
VoiceOver consiglia
TEATRO MANZONI
a Giugno
neiTEATRI
fino al 10 giugno
COLD CASE
IL CUORE FREDDO DI UN’INDAGINE.
O
Oltre le atmosfere del classico giallo inglese, sapientemente ricreate dai costumi e da una certa aria un po’ sciatta e marcatamente sospettosa che i personaggi si trascinano dietro per tutta la durata del dramma (incluso Jack Frost, il protagonista), Cold Case - regia di Silvio Giordani - presenta due personaggi particolari in una luce un po’ inconsueta. Sottilmente diverso da come gli appassionati di genere sono abituati a vedere e riconoscere gli ispettori di polizia, Jack Frost (Pietro Longhi) è, o almeno era, un uomo di grande intelligenza, distrutto, molti anni prima, dal caso irrisolto della scomparsa di un bambino di sei mesi, Matthew Fullton, a Waverton, un paesino della campagna inglese. Da direttore delle indagini, Frost non era riuscito a far luce sul caso e torna alla carica anni dopo. Non confessa neppure a se stesso che a ossessionarlo non è solo la scomparsa irrisolta, ma anche il grande amore per Peggy, una donna del posto con cui ha avuto una breve storia e che ora ritrova sposata a un uomo rozzo e proprietaria della locanda in cui lui va ad alloggiare. Circondato da persone apparente-
mente più ciniche di lui, Frost si ritrova a osservare un intreccio di rapporti inspiegabili: il ricco padrone del paese, Sir Charles Cresswell, è l’amante di Pamela Fullton, la madre del bambino scomparso, e sta per far sposare suo nipote con la figlia di lei, Sarah, l’altro personaggio-chiave del dramma. Sarah non ricorda nulla della scomparsa del fratellino, scivola aggraziata come una ballerina sul palcoscenico che tutti gli altri personaggi percorrono invece a fatica. Ci si chiede come, in un ambiente così sospettoso e impaurito, abbia potuto fiorire una ragazza simile. Incantato da lei, Frost l’aveva vezzeggiata e protetta anche durante i lunghi e penosi giorni di indagini di tanti anni prima, mentre allo stesso tempo curava la sua storia clandestina con l’indimenticata Peggy che ora tiene invece le distanza da lui. Il giallo si sviluppa mostrando proprio il tallone d’Achille di un uomo estremamente razionale, che aveva passato, e passa ancora, interi giorni a chiedersi come sia stato possibile, in pieno inverno, con un paese isolato dalla neve, non riuscire a trovare un bimbo di sei mesi scomparso apparentemente nel nulla.
di Alessia Fiorani Perso in se stesso, nei suoi calcoli e in un’analisi prevedibilmente molto parziale dell’accaduto, così la penna di Leslie Sands tratteggia l’ispettore Frost - e il nome non è un caso, e giustifica anche perché il caso sia diventato ‘cold’, freddo: un uomo che ha perso di vista i movimenti e le motivazioni della gente, fino al finale, forse prevedibile, che non lo giustifica affatto, anzi sottolinea la stanchezza e la rigidità con cui l’ispettore ha condotto il suo lavoro e la sua vita. È indicativo che Sarah, la futura giovane sposa, lo commuova fino a fargli perdere la visione delle cose, come è del ltutto credibile che lui riesca a risolvere il caso non per merito personale. La scelta della musica gioca il ruolo di potente indizio per lo spettatore: Adele e Amy Winehouse suggeriscono realtà che vanno ben oltre il semplice racconto dei personaggi, come un’eccessiva tristezza melodrammatica che ha accompagnato le vite di tutti per lunghi anni, e per contrasto fa risaltare la dirompente freschezza di Sarah, entusiasta per un matrimonio che tutti, inspiegabilmente, si sforzano di proteggere il più possibile.
KCAB di Alessia Fiorani FORWARD BACK Il Teatro Salauno ha ospitato Alzir Dea - Soltanto un giorno, due giorni forse, dramma scritto e diretto da Constantin Jopeck e scoperto nel 2011 dal comitato di lettura del Théâtre du Rond-Point di Parigi. Apparente storia di una famiglia - padre, madre e sorella di Alzir, una ragazza che fa la donna delle pulizie - si tratta in realtà di una sperimentazione che coinvolge linguaggio,
recitazione, costumi e spazio scenico. Iperframmentato, il dramma lascia sempre lo spettatore nel dubbio e nella condizione di dover ricostruire la struttura partendo dalle poche parole e dai movimenti dei personaggi. Bravissimi gli attori, fra cui Daniele Amendola - padre e fantasma - che guida lo spettatore attraverso i molti tempi che scandiscono questa ricerca della donna e del senso dell'arte.
Il 15 giugno il Teatro Eliseo presenta la compagnia romana Rainbow’s Performance Company nella prima nazionale de Il Lago Dei Cigni, con la rielaborazione delle scenografie ottocentesche di Ivanov e Petipa da parte della direttrica e coreografa della compagnia, Oxana Malitskaia. La regia ha aggiunto anche elementi ispirati al film The Black Swan, con Natalie Portman, e ha integrato la raffinatezza della tecnica russa con lo stile italiano della ormai celebre compagnia di balletto. Jakob von Gunten, un diario, tratto dal romanzo di Robert Walser, denuncia lo stato lo stato disastrato di esseri umani che si fanno ridurre ai minimi termini da una cultura che li trasforma in servitori, pur presentandosi come altamente istruttiva e sinceri. I personaggi si perdono nei meandri di una falsità che frammenta, illude, distrugge e pervade il mondo di angoscia. Fiabesca e, al tempo stesso, attuale denuncia dello stato dell'istruzione, è in scena al Teatro India dal 12 al 17 giugno. Il 26 giugno Alessandro Siani sarà al Centrale Live del Foro Italico di Roma. Dopo il grande successo ottenuto al Sistina, dove si è esibito dal 13 marzo al 1 aprile scorsi, attraverso monologhi e sketch Siani, che può fregiarsi di essere seguito da un pubblico di tutte le età, continua a criticare e demolire i classici e i nuovi luoghi comuni dell'italianità ormai confusa eppure sempre disposta a lasciarsi attaccare e far ridere.
FORWARD Il Teatro Valle Occupato è diventato palcoscenico per Agorà Transeuropa il 2 e il 3 giugno scorsi. Il dibattito si è svolto sui temi della ricerca di alternative per una nuova idea di Europa, contro le scelte unilaterali imposte dall' "alto" da politici, burocrati e multinazionali. Con più di
quaranta ospiti internazionali, il Teatro prosegue nella sua concreta rappresentazione dei drammi umani e nella ricerca di soluzioni che scaturiscano dal confronto/ scontro su beni comuni ritenuti universali e inalienabili da secoli... e "per far crescere una nuova concezione della vita e dell'arte".
ILI E VERI!
QUELLO CHE C’È... C’È! CON SCONTI INCREDIB
22
Sabrina
PARAVICINI
di Simone Giacinti
KAFKA, gli ADOLESCENTI ed il suo IBRAIS.
A
Attrice, regista, scrittrice e sceneggiatrice. Donna impegnata e seria che ha molto da raccontare e, che nasconde dietro il suo sorriso e la sua simpatia una professionalità difficile da trovare. Le abbiamo fatto qualche domanda in occasione della presentazione del suo quarto romanzo: Diciassette anni, nove mesi e ventisette giorni. Attrice e sceneggiatrice, ora scrittrice, due mondi tanto uguali quanto diversi, non trovi? «Esattamente, scrivere però ti permette di elaborare idee e confezionarle in totale autonomia, gli altri sono lavori di squadra, diversi ma con un comune denominatore: la creatività». Quanto hai lavorato a questo progetto e da cosa è nata l’idea? «Ci ho lavorato per mesi, l’idea è nata rileggendo Kafka, osservando il mondo degli adolescenti, documentandomi, ovviamente mentre scrivevo è scattata l’identificazione con il personaggio, mi sono divertita molto a entrare nei panni di Ibrais, un adolescente cinico e disincantato». Hai conosciuto realmente un “Ibrais”? «No, ma ho un fratello che ha 18 anni meno di me e da sempre sono in grande empatia con lui, percepivo un malessere legato al suo tempo storico, all’essere adolescente nel suo tempo, ovviamente questa non è la sua storia, ma in qualche modo osservarlo mi ha aiutata a definire Ibrais in alcuni lati del suo carattere». Il tema scelto, quello delle problematiche adolescenziali, è molto costruttivo e potrebbe creare dibattiti interessanti. Per-
ché hai deciso di trattare proprio questo argomento? «Ho sempre avuto una grande attenzione per i giovani, mi piace osservarli, dare loro delle opportunità, credo nel valore aggiunto che possono dare al lavoro, alla vita, all’arte, volevo raccontare di un adolescente disincantato, lucido, coerente. Certi autori, certi programmi televisivi ci danno un’idea dei ragazzi di oggi che secondo me non corrisponde a quella reale, volevo raccontare di un’adolescenza diversa. L’altra faccia del Paese». Si nota nel libro il potere che hanno i media sulla crescita dei ragazzi. Tu lo vedi come un potere schiacciante, quindi ti chiedo quanto sono adeguati i vari reality come aspirazione di successo? «Successo non supportato da nulla, breve ed effimero. Credo nel lavoro a lungo termine, più faticoso, ma più gratificante». Cosa ha in programma Sabrina? Abbandona il mondo del teatro e della televisione per approdare in quello letterario? «Scrivo da anni, ho pubblicato con Baldini &Castoldi, con Feltrinelli, con Rizzoli. Alterno le cose che so fare senza un ordine, non programmo, a un certo punto si presenta un’occasione e la colgo. Ora vorrei realizzare la mia seconda opera cinematografica, un film ambizioso, da girare in inglese, però mi serve un attore americano». C’è qualcosa in programma? «Trovare un attore americano disposto a fare un film low budget». Ora una domanda a noi molto cara: tre canzoni che ti fanno stare bene? «Ironic di Alanis Morisette, La donna cannone di De Gregori, Cyrano di Guccini». Consiglia un film ed un libo a chi ci legge. «Libro: Il Gabbiano di Sandor Marai, Il minotauro di B. Tammuz. Film: Jules et Jim di Truffaut, in lingua originale».
ilProfilo Esordisce al cinema nel 1993 con il film Stefano Quantestorie diretta da Maurizio Nichetti e diventa popolare con Un medico in famiglia dove per quattro stagioni interpreta il ruolo di Jessica Bozzi. Partecipa in seguito a due miniserie televisive Amanti e segreti dirette da Gianni Lepre. Nel 2008 interpreta Livia nel film Ho ammazzato Berlusconi. Continua la sua carriera intraprendendo varie strade tra cui quella della regista. Firma le regie di molti cortometraggi tra cui Sottopelle,
del 2003. Comincia a scrivere e pubblica, tra gli altri: Il cerchio del Destino con Feltrinelli e La camera blu con Rizzoli. Per arrivare a Diciassette anni, nove mesi e ventisette giorni, il suo quarto romanzo, edito da Edizioni Clandestine. Un romanzo che vede come protagonista Ibrais, un problematico adolescente italo bosniaco che rinuncia a vivere il suo presente in attesa della maggiore età, per poter attuare un piano: fuggire dalla detestata Milano e rifugiarsi a Londra, dove dimenticare il passato e trovare finalmente se stesso, almeno in teoria. 23
Il noir a puntate - II capitolo
BUONANOTTE TOPINI, BYE BYE di Aldo Anchisi
Corti e la casa del sorriso. “a Maxwell Wallace, indimenticabile Wizard”. Riassunto delle puntate precedenti:
Butterfly conosce Corti come lui non si conosce, e non tacerà alcun reperto che possa servire a capire il perché di quanto è accaduto. La sua foto é stata per mesi sui giornali. In realtà Corti non lo conosce nessuno nonostante sia il Personaggio del Secolo. La devozione di Lorenzo Nakajima, noto Butterfly, non si sa se sia amore o semplice melodramma.
Ho vissuto gli ultimi dieci anni senza rendermi conto, nonostante gli indizi, degli eventi che si stavano preparando. Si addensavano come nubi nel cielo cupo di novembre, e quello che narrerò non è altro che il poco che intravedevo in quel cielo. Servirà forse ad assolvermi, una volta che avrete saputo.
M
Corti
Mi chiamo Corti, e probabilmente ha ragione Butterfly nel dire che è un brutto segno; che immaginarla anche durante il giorno sarebbe troppo, anche per qualcuno meno provato dalle intemperie. Eppure io la vedo, sempre. Lei, l’unica parte di me che abbia mai meritato qualcosa. Mi chiamo Corti, i medici dicono che ho un fisico forte, e che ho recuperato bene dal giorno della dimissione. Ma nonostante il cuore sano, e che abbia ancora una testa due braccia e due gambe - dovrebbe essere una consolazione, date le premesse, ma non so vederla come tale - io non riesco ancora a coordinarmi. È come se le varie parti di me andassero ciascuna per conto proprio. Vivo a pezzi, ognuno funziona ma il tutto non convince. Mi sento un’automobile senza conducente, senza altro scopo che questo lentissimo rodaggio: mettere alla prova carrozzeria e motore in attesa di riprendere il viaggio. Verso dove non si sa. Mi chiamo Corti e non accade niente, fuori o dentro di me. Io sto, fermo, a vivermi addosso senza più intenzioni, che so, raggiungere la qualsivoglia sponda di un qualsivoglia lago. Senza neanche più la voglia di nuotare. E dicono sia fiume, questa massa indefinita di acqua, ma a me sembra piuttosto mare e per di più fuori stagione e fuori latitudine. Butterfly dice che è ancora presto perché mi senta guarito, che è normale, il dolore è stato troppo forte. Dice che dovrei seguire i consigli della dottoressa. Ma Butterfly non è uno psicologo. In realtà non so bene cosa sia, Butterfly: un amico, un servo devoto o un amante abbandonato e mai ricambiato. Non la so definire, questa sua teatralità e il suo speciale vivere fuori tempo e fuori misura. Una cosa è certa, però: chiunque lui sia, non è un terapeuta. Perciò i suoi consigli, ora come ora, valgono meno di zero. Anche la psicologa non conta niente, in realtà, nonostante la laurea e i suoi master. Ho il sospetto che i suoi consigli professionalmente quotati valgano poco più di quelli di Butterfly. Perché lei sa solo ciò che io decido di farle conoscere, per il resto si deve affidare come tutti ai resoconti di cronaca e alle considerazioni dei talk show. Poco più che teatro. Lei ultimamente mi consiglia si scrivere, dice “Corti Lei deve tenere un diario”. Ma io non lo terrò mai, un diario - le rispondo cercando in genere di non essere troppo aggressivo - non sono un adolescente e soprattutto non ho segreti da custodire. Lei allora sorride con aria molto junghiana, evidentemente pensa che i segreti ci siano eccome. Qualche mese fa mi ha chiesto: “Con chi vorrebbe parlarne, se potesse scegliere? Chi vorrebbe al mio posto adesso su questa poltrona?” E io ho pensato subito: te, Sara. Ma non gliel’ho detto. Lei ha sorriso in un’accogliente attesa, ha accavallato le gambe con sicurezza senza cedimenti tra il bordo gonna e il filo calza, e mi ha suggerito di scriverti una lettera, anzi una serie di lettere. Ha detto proprio così, si è riferita a te senza che io avessi neanche proferito il tuo nome. Dice che dovrei scriverti ogni qual volta ne senta la necessità. Focalizzazione, la chiama, o qualcosa del genere. Stronzate, le ho risposto io con gli occhi. Però poi ci ho provato, e cazzo se aveva ragione lei. Bastarda. Sono bastati pochi giorni, per crearmi una nuova dipendenza. È vero, figlia mia, mentre scrivo mi sento meglio, e mi pare di riuscire - magari solo per qualche minuto - a mettere in fila i pensieri. Il che non è poco, conoscendomi me e loro. L’altro giorno gliel’ho anche detto, “aveva ragione dottoressa”, e lei era gratificata. Ha sorriso, soddisfatta di aver governato le mie ansie e canalizzato le mie pulsioni. Ha perfino perso il suo controllo junghiano, per un istante. Me ne sono accorto da come accavallava le gambe, sono certo di aver percepito un brivido di eccitazione lungo la scopertura di quel filo calza che tanti spostati aveva finora brillantemente gestito. Anche Butterfly ha sorriso di questo (del risultato raggiunto, non della lingerie della psicologa, che di quella poco poteva importargliene), L’ho visto gonfiarsi come una madre orgogliosa del tema del figlio un po’ scemo e sicuramente incompreso. Contenti tutti, lui e lei; almeno per un po’ mi lasceranno entrambi in pace. Ma sono io che continuo a stare male, Sara, ti scrivo perché ho il dolore, e ho il dolore perché ti scrivo. E, soprattutto, non ti raggiungo mai.
24
LeCARTEdiPETERS
Educarci all’altro: stralci d’autore per raccontare un mondo sempre più uguale e sempre più diverso.
di Marina Marcucci
NOI, POVERA GENTE tratto dal romanzo di: F. Guccini e L. Macchiavelli,
MACARONÌ
[…] Anche quella sera la taverna era piena di italiani, che parlavano o giocavano a carte. C’era vocìo, eccitazione. L’espansione coloniale francese di quel periodo costava soldi e, al solito, erano le classi meno abbienti a farne le spese. I prezzi si erano alzati, soprattutto nei prodotti di prima necessità; si tirava la cinghia e gli immigrati erano visti dai francesi come una causa delle loro ristrettezze. “Portano via lavoro ai nostri” si diceva, anche se gli italiani facevano lavori che quasi nessun francese voleva più fare: la solita storia di sempre. Anche la politica dell’Italia, che stava per rinnovare la Triplice Alleanza, e ai francesi sembrava un tradimento, fomentava questa xenofobia. Alla taverna si discuteva, si commentava, si imprecava e alcuni, simulando indifferenza perché era l’unico modo per sopravvivere, giocavano a carte. Domande che nascono spontanee: 1) Come mai, oggi in Italia, la memoria collettiva del fenomeno dell’immigrazione italiana è quasi del tutto assente? 2) Chi ricorda le cause che nel passato hanno portato milioni di italiani alla ricerca di migliori condizioni di vita e di lavoro, sia nel mondo che all’interno della penisola? […] Seduto al tavolo Ciarèin stava pensando alla carta da giocare. […] “Se busso Re” pensava “può darsi che smonti il
Edizioni: Mondadori
venticinque a cuori, in qualche modo, e dopo dovrebbero essere tutte mie”. Si decise e alzò in aria il Re per bussarlo violentemente sul tavolo. Fu in quel preciso momento che entrarono. Erano in tre, francesi, e già visibilmente ubriachi. Si avvicinarono al banco:”Dacci tre cognac” disse uno, con voce roca. Monsieur Pagnol li sogguardò senza dire niente e servì i tre liquori. Col locale pieno di italiani, sapeva che sarebbe bastato un niente per scatenare qualcosa di grosso. Difatti gli italiani presenti si erano come impietriti, nessuno diceva più niente e Ciarèin, col braccio ancora alzato per la bussata, lo abbassò lentamente e rimisi la carta nel mazzetto che teneva in mano. In quel periodo in Francia si diffondeva un clima di diffidenza nei confronti degli immigrati italiani e sui giornali francesi si leggevano frasi che potremmo, sicuramente, leggere oggi su qualsiasi giornale o blog italiano riferite agli immigrati presenti in Italia. Sguardi, silenzi, posizioni, modi di parlare e di fare ritornano… in luoghi e in forme diverse si rivedono e si rivivono. Tornano… e non modificano, mai, le conseguenze, purtroppo! […] “Lo dicevo, io, è francese, lui. Dunque non è lui che fa la puzza che abbiamo sentito entrando. Cos’è allora che fa
questa puzza?” Gli altri due risero, piegandosi sul banco e dandosi sonore pacche sulle spalle. “Ragazzi” disse monsieur Pagnol “non voglio storie nel mio locale. Se volete bere ancora chiedete, se avete bevuto andate e buona sera”. “Senti senti” fece uno. Caccia via noi, dei buoni francesi, e tiene questa gente qui!” e indicò con disprezzo gli avventori, che se ne stavano fermi e muti, in attesa degli eventi. […] Un compagno di gioco di Ciarèin guardò il francese. “Senti”, gli disse “lasciaci in pace. Noi siamo povera gente, altrimenti non saremo qui, voi siete povera gente come noi. Dovremmo aiutarci invece di scannarci a vicenda”. Non finì la frase. Il francese più vicino spazzò con la mano il tavolo e carte e bicchieri volarono attorno. Poi la stessa mano andò veloce in tasca e tornò fuori mulinando un coltello: “Come ti permetti, sporco italiano, come ti permetti?” urlò. L’appello del compagno di Ciarèin cade nel vuoto, spesso le dinamiche dell'accoglienza e della convivenza tra immigrati seguono percorsi simili e, come per tante “guerre tra poveri”, chi è coinvolto non è cosciente di trovarsi nelle stesse condizione di sfruttamento che vanno al di là delle appartenenze nazionali.
[…] Ciarèin si alzò di scatto, afferrò la bottiglia che era rimasta sul tavolo e rapido la spaccò sulla testa del francese che piombò a terra spargendo sangue. […] “Ritorneremo!” gridò uno dei due. “Vi giuro che ritorneremo e non da soli!” e sparirono. Monsieur Pagnol si chinò sul connazionale caduto. “È ancora vivo” disse all’intorno, alzando lo sguardo. “Vivo o no” fece un compagno di Ciarèin “faresti meglio a squagliartela e non farti vedere in giro per un po’”. “Sono sicuro anch’io” e Ciarèin prese la giacca e sparì dalla porta. Oggi che l’Italia è anche terra di immigrazione non deve dimenticare! Perché è bello credere che, un giorno, la coesistenza di diverse nazionalità possa trasformarsi in un intreccio positivo tra soggetti diversi che interagisco tra loro trovando un sano equilibrio tra la condivisione di valori comuni e le diverse appartenenze socio-culturali.
BOOKS ACROSS BALKANS:
QUANDO TEATRO E SCRITTURA SCONFIGGONO LA GUERRA Vent’anni fa Sarajevo venne martoriata dal lunghissimo assedio di cui è simbolo la Biblioteca Nazionale ed Universitaria (Vijećnica), sventrata dalla follia della guerra. Ora gli Arbe Garbe (gruppo friulano di world music), Aida Talliente (attrice) ed Aleksander Zograf (fumettista) si uniscono per dare vita ad uno spettacolo teatrale che diventa motore per un’iniziativa folgorante. Durante gli spettacoli e nelle librerie che aderiscono al progetto in tutta Italia, si sta svolgendo infatti una raccolta di libri per la Biblioteca Nazionale ed Universitaria di Sarajevo, così come per le biblioteche di Belgrado e Zagabria. Agli spettatori è chiesto per l’ingresso semplicemente un libro in lingua italiana. A fine raccolta, partirà il tour nei Balcani: due furgoni con tutti i libri raccolti e gli artisti coinvolti nel progetto. Il tour sarà ospitato dal Krokodil Festival, il più noto festival letterario dell’ex Jugoslavia; e dal Novo Doba Comics Festival, festival del fumetto di Belgrado. Durante il viaggio attraverso la ex Jugoslavia Books Across Balcans consegnerà i libri a Zagabria e Belgrado. La tappa finale avrà luogo il 16 giugno a Sarajevo, con la consegna dei libri per la Biblioteca Nazionale della città. Su www.booksacrossbalkans.com è possibile trovare l’elenco completo delle librerie che aderiscono all’iniziativa ed il calendario aggiornato degli spettacoli.
IONANO!
NATURA CHE FUNZIONA... REGALI CHE EMOZ
www.erboristeriainsole.it Via Paolo Borsellino, 16 – Cerveteri – Tel/Fax 06.9943281 25
BLOW UP
di Flavia Scalambretti toblowup.blogspot.it
La storia dietro le fotografie
DOROTHEA LANGE
MADRE MIGRANTE
I
Nipomo, California, marzo 1936
Il sogno americano della prosperità del boom economico degli anni '20 è bruscamente interrotto da una delle più gravi crisi della storia americana: sovrapproduzione, crollo del mercato azionario, siccità e raccolti in rovina. È la grande depressione del '29. Nel 1935 il presidente Roosevelt inserisce nel suo programma New Deal un’amministrazione per affrontare i problemi dell’agricoltura (la FSA: Farm Security Administration), la quale definisce un piano di documentazione fotografica della tragica situazione rurale, al fine di avere le basi per un’analisi dei metodi per il superamento della crisi.
Effettivamente il taglio della fotografia è abbastanza stretto da decontestualizzare la situazione, nonostante Dorothea affermerà esplicitamente di prediligere inquadrature che suggeriscano un preciso momento spazio-temporale. Dal provino del rullino è poi evidente come le posizioni dei soggetti cambino in modo calcolato (confermando la teoria della messa in scena, che Dorothea sdegnava tanto). Uno studio abbastanza accurato da raggiungere, però, lo scatto perfetto. L’immagine è coinvolgente: la condizione dei figli pesa sulla schiena di una madre stanca. Lo sguardo è perso lontano, alla ricerca di una soluzione. Con la
Florence Thompson ha 32 anni, è sposata con sette figli, ed è una dei 2.500 braccianti che sono migrati dagli Stati Uniti del sud in cerca di occupazione e che ora vivono ai margini di un campo di piselli a Nipomo, California. È lì che nel marzo del '35 incontra Dorothea Lange, una delle fotografe ingaggiate dal FSA, che è da più di un mese intenta a scattare fotografie agli accampamenti. È da questo incontro che nascerà l’icona della crisi degli anni '30: la Madre Migrante. Dorothea dichiarerà di non esser intervenuta in alcun modo nella messa in scena della situazione fotografata e di aver scattato cinque volte, avvicinandosi progressivamente. La donna le avrebbe inoltre raccontato di essere stata costretta a vendere le ruote della sua macchina per comprare da mangiare. Negli anni '70 però il soggetto di quegli scatti, Florence Thompson, dichiarerà di aver rimpianto di essersi prestata per quella fotografia: non guadagnò nulla e le immagini furono pubblicate nonostante la fotografa le avesse promesso che non erano destinate alla vendita. Smentirà anche di aver venduto i pneumatici per acquistare il cibo.
mano la donna si sfiora il viso sfranto, ma senza perdere quell’espressione viva di chi, con tanta forza e dignità, sopporta la miseria e va avanti. Dorothea ha capito che il dolore umano crea maggiore partecipazione emotiva se condiviso con il grande pubblico nella forma più estetica possibile. Questa ricerca della perfezione è confermata dal fatto che dalla fotografia sarà cancellato il pollice che teneva la tenda aperta. E sarà tale cura dei dettagli a rendere quest’immagine il soggetto più noto della campagna della FSA: è il 6 marzo del '36, quando la fotografia viene pubblicata sul San Francisco News ed il governo interviene inviando generi alimentari all’accampamento. Tutt’oggi è impossibile restare indifferenti alla forza dello sguardo della “Madonna degli anni amari”. Quegli occhi hanno la stessa intensità dei nostri genitori che, ogni mattina, si rimboccano le maniche e non si arrendendo, nonostante la crisi. Quell’espressione è la stessa di tutti quelli che, seppur coscienti del difficile momento storico che stiamo vivendo, seppur stanchi e demoralizzati, cercano ancora un futuro migliore.
Pensieri
V
In ordine dall'alto verso il basso: Dorothea Lange 1936 portrait Florence Owens Thompson cinque scatti di Dorothea Lange Migrant Mother Iconic Dorothea Lange portrait
In ordine dall'alto verso il basso: disco Double Fantasy singolo Two Virgins
SMARRITI di Marzia Maier
Istantanee di una vita in un mondo bizzarro. Un diario leggero, un punto di vista e di fuga.
"SÌÌÌ, VIAGGIAREEE!”
Vivo nella città più turistica d’Italia. Da qualche settimana mi fanno compagnia colorate comitive che dipingono la realtà di suoni e volti nuovi. Tra loro un mare di ragazzi in gita scolastica. E ovviamente il pensiero vola a quando anche io, timida adolescente, curiosissima del mondo, ero in gita con la scuola. Ricordo dettagli nitidi, frasi dette, emozioni forti. Come se in quei giorni che si aspettano per anni, si concentrasse una vita intensa che resta indelebile nelle nostre menti. La prima volta a spasso senza genitori, la prima notte in un albergo lontano da casa, il primo amore, il primo bacio, la prima emozione intima, le promesse con le amiche che mai vorremmo perdere nella nostra vita. Ci sono così tante prime volte in quella manciata di giorni, che ognuno di noi li custodisce in una parte importante del cuore. È come se
fosse un gradino netto, nella crescita, nell’evoluzione del nostro carattere. Guardandoli dall’autobus un po’ li invidio. Vorrei confondermi con loro. Provare ancora una volta quella leggerezza, quella ilarità. Sono sensazioni eterne. Come un pennarello rosso che delinea i contorni di un disegno a matita. Vi capita mai di voler tornare indietro a quei momenti? A quelle sensazioni? Sono certa che molti di noi lo desiderano anche con un po’ di imbarazzo. Il tema del viaggio mi ha sempre affascinata. Sappiamo come si parte e non si sa mai come si torna. Penso che molto di questo dipenda proprio da quella prima gita, prima indipendenza, prima presa di responsabilità. È una sensazione che ti avvolge tutta la vita, parte da lì e te la porti dietro in ogni piccolo o grande viaggio che farai. Penso agli amici in questi giorni in Africa, tanto
lontani e tanto vicini al mio cuore. Cerco di immaginarli scaldati dallo stesso sole che scalda me: e questo già mi sembra un grande miracolo. Perché si viaggia sui propri piedi, ma spesso anche dentro noi stessi. Penso al viaggio a piedi di un amico fraterno mentre io viaggiavo dentro di me in cerca di un motivo. L’importante è muovere il primo passo e avere una meta, tutto il resto conta poco. E al nostro ritorno, confrontandoci a cuore nudo, capimmo che le differenze non erano poi così tante. Il viaggio è un percorso iniziatico, sacro. Proprio per questo forse oggi, dietro il vetro di un bus, vedo romanticamente, nella leggerezza di una gita scolastica, i viaggiatori che questi studenti, domani, diventeranno. E, dato che parliamo di viaggi, vi propongo qualcosa di interessante.
26
FIRENZE DAL 5 AL 9 GIUGNO “Festival del viaggio”, prima edizione italiana multidisciplinare. L’edizione 2012 è incentrata su grandi esploratori: Amerigo Vespucci, Fosco Maraini e Jimi Hendrix. Tra le moltissime iniziative artistiche e conferenze segnalo 17 itinerari diurni e notturni legati alla Via Francigena. Saranno tutti all’insegna dell’andare lenti e sostenibili, sono percorribili a piedi e qualcuno in bici, per tutti è prevista una guida che condurrà i partecipanti. È necessario prenotarsi su www.vieromee. it - tutti i percorsi hanno una tematica storica, artistica, enogastronomica o naturalistica. Vi aspetto sulla strada.
La di Paolo Trucchi paolotrucchi@voiceovermagazine.it
L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità. Pablo Picasso
PUNK
Pensieri Anche i muri parlano, basta saperli ascoltare! di Gianfranco Marcucci
Roma Via della Vasca Navale - Maggio 2012 Ma come fai a non capire che è una fortuna per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati mentre là in centro io respiro il cemento ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l'amico treno che fischia così... ua ua".
C
ADRIANO CELENTANO Il ragazzo della via Gluck
,
L incipit #3 di Igor Artibani
Chiamatemi Jonah. I miei genitori mi chiamavano più o meno così. Mi chiamavano John. Jonah o John... se anche mi fossi chiamato Sam, sarei rimasto un Jonah - e non perché fossi un menagramo, ma perchè c'era sempre qualcosa o qualcuno che mi scaraventava puntualmente in determinati posti, in determinati momenti. Non senza i debiti mezzi e motivi, convenzionali o strambi che fossero. E, nel pieno rispetto del piano, allo scoccare del secondo stabilito, questo Jonah era lì, nel posto stabilito. State a sentire: Quando ero più giovane - due mogli or sono, più 250.000 sigarette e 50.000 cicchetti... Quando ero molto ma molto più giovane, incominciai a raccogliere il materiale per un libro che doveva intitolarsi Il giorno in cui il mondo finì. Doveva essere un libro basato sui fatti. Doveva essere un resoconto di quanto avevano fatto
gli americani di una certa importanza il giorno in cui la prima bomba atomica fu sganciata su Hiroshima, in Giappone. Doveva essere un libro cristiano. Io ero cristiano, all'epoca. Adesso sono bokononista. Sarei stato bokononista anche allora, se solo qualcuno mi avesse insegnato le menzogne agrodolci di Bokonon. Ma il bokononismo era sconosciuto al di là delle spiagge di ciottoli e delle lame coralline che circondano quest'isoletta nel Mar dei Caraibi, la Repubblica di San Lorenzo. Noi bokononisti crediamo che l'umanità sia organizzata in squadre che fanno la Volontà di Dio senza mai scoprire cosa stiano facendo. Una squadra siffatta bokonon la chiama una karass, e lo strumento, il kan-kan, che mi portò nella mia karass particolare fu il libro che non ho mai portato a termine, il libro che doveva intitolarsi Il giorno in cui mondo finì.
27
GHIACCIO-NOVE
di Kurt Vonnegut Feltrinelli, 2003
Kurt Vonnegut
La trasmissione del mese di radiovoiceover.it
WebRadio
MADEinSUD
radiovoiceover.it
CIRO ATTEO in onda il giovedì dalle 18 alle 20 insieme a Alessio De Sclavis.
/PALINSESTO Your
VoiceYour Radio
negli orari non coperti dai programmi... VoiceOver ti fa compagnia con musica h24
/Lun
/Mar
9:00/11:0
9:00/11:00
11:00/13:00
IO, ME E GIACIO (Simone"Giacio"Giacinti)
IO, ME E GIACIO (Simone"Giacio"Giacinti)
WAKE UP VOICEOVER (Giuseppe Fresca)
DI PADRE IN FIGLIO (Alessandro Esposito e Simone Cappelli)
PISTONI ROVENTI (Flavio Atzori)
TUTTILIB(E)RI! (Valerio Valentini)
DI PADRE IN FIGLIO (Alessandro Esposito e Simone Cappelli)
JUVENTUS ON AIR (Giuseppe Vitali e Aldo Polidoro)
COFFEE BREAK (Luca Caroselli)
VIETATO L'ASCOLTO (Giorgia Fiorini)
14:00/15:00
C
Ciro, la tua trasmissione ha un nome ben preciso: Made In Sud. Scontato chiederti come mai, forse meno scontato chiederti perché l'hai dedicata proprio al sud! «Made in sud nasce per sfatare tutti quegli stereotipi che circolano da sempre sul sud Italia. Volevo in qualche modo rendere omaggio a quel territorio che è poi la mia terra d’origine da cui sono dovuto andare via con la mia famiglia anni fa per sperare in un futuro migliore». Come si articola la tua trasmissione? «La mia trasmissione è divisa in due parti. Nella prima parte trasmettiamo musica che è selezionata direttamente da me naturalmente tutta made in sud. Passiamo ogni genere musicale. Andiamo dai Sud Sound System a Franco Battiato. La seconda ora invece io e il mio caro collega Alessio De Sclavis interagiamo con i nostri affezionatissimi ascoltatori. Trattiamo argomenti di ogni genere e li guardiamo da due diverse prospettive, quella del romano e quella del napoletano. E vi lasciò immaginare cosa ne può uscire fuori!». Quando hai iniziato a fare radio? E perché? «Ho iniziato a fare radio proprio qui a VoiceOver. La radio è uno dei più potenti strumenti di comunicazione se non il più potente. La mia passione è sempre stata grande fin da piccolo quando ascoltavo i grandi network italiani». Com'è il rapporto con il tuo co-conduttore Alessio? «Il mio rapporto con Alessio? Controverso, non lo sopporto. È un grande egocentrico e sopratutto non sa fare radio! (ride) Però è un mio grande amico e mi fa morire dalle risate. Per questo non lo baratterei mai con nessun’altro!». Cosa pensi della banda di scalmanati che fanno parte come te di VoiceOver? «Più che scalmanati direi matti da legare partendo da me. Siamo una grande famiglia , ognuno di noi ha la conoscenza e le qualità per far crescere questa bellissima realtà. Io ci sto provando con tutte le mie forze». Progetti per il futuro? «Laurearmi con il mio bell'annetto di ritardo e rimanere tanto tempo a VoiceOver. Intanto come nel calciomercato ho rifiutato una grande offerta da una radio concorrente. Ho risposto - mi dispiace ma VoiceOver è la mia casa!».
/Mer
11:00/12:00 14:00/15:00
18:00/20:00
PERCORSO ALTERNATIVO (Gianluca"Toxic"Onorati e Luca"Verne"Virno)
20:00/21:00
BLACKSTYLE (Felice"Bandito"Sorrentino e Riccardo"Rick"Paoluzzi) 21:00/22:00 BOYSOVER ("Granny"-"Caspermat" e "YoghiNoise") 22:00/23:00 AMORE AL CUBO (Gabriele Abis e Giorgia"Giogio'"Cesarini)
23:00/24:00
ATUTTADANCE ALL NIGHT LONG (Alessandro"Stolav"Valotta)
18:00/20:00 21:00/22:00
IntoNANDO (Simone Biferari)
22:00/23:00
NOI SIAMO FUORI (Simone Romagnoli e Flavio Atzori)
23:00/24:00
VOICEOVER RHUM (Daniele Scotti-Flavio Atzori Marco Filacchioni e Wj-Fancy)
/Ven 11:00/13:00 WAKE UP VOICEOVER (Giuseppe Fresca)
/Gio
14:00/16:00
11:00/13:00 WAKE UP VOICEOVER (Giuseppe Fresca) 15:00/17:00 OGNI MALEDETTA DOMENICA (Valerio Dieni) 18:00/20:00 MADEINSUD (Ciro Atteo e Alessio De Sclavis)
20:00/21:00
TITOLI DI CODA (Shaila Risolo e Gianfranco Marcucci) 21:00/22:00 A NOI PIACE COSI' (Simone Fracasso-Marco Giorgi-Mattia Ubaldi e Valerio Salviani)
22:00/23:00
ALLACCIATE LE CINTURE (Matteo Forte e Simone Cappelli) 23:00/24:00 NORMALE AMMINISTRAZIONE (Roberta Agrestini Marco Filacchioni e Roberta Fantini Perullo)
28
TUTTILIB(E)RI! (Valerio Valentini)
16:00/18:00
LA DIFFERENZA TRA D. E D. (Daniel Coltrinaux e Editori Viktor) 20:00/21:00 ATUTTADANCE (Alessandro"Stolav"Valotta e Francesco"Granny"Granata) 21:00/23:00 LIFE4MUSIC (Giovanni"Joe Intenso"Izzo) 24:00/02:00 THE ROCK SIDE "NIGHT EDITION" (Wj-Fancy e Giovanni Mendiola)
/Dom
14:00/16:00 18:00/20:00
20:00/22:00 23:00/24:00
ELECTROSHOCK (Felice Sorrentino)
/Sab 10:00/11:00 QUEI RAGAZZI DELLA CURVA B (Ciro Atteo)
11:00/13:00
WAKE UP VOICEOVER (Giuseppe Fresca)
15:00/16:00 INTERVISTA CON LA CITTÀ (Stefano Fierli)
16:00/17:00 TUTTA SCENA (Sarah Penge e Eleonora Foglio)
17:00/19:00
FRA L'APERITIVO E IL GIUSE (Francesco De Angelis)
20:00/21:00
VOICEOVER CLUB CHART (Alessandro"Stolav"Valotta e Francesco"Granny"Granata)
21:00/22:00
VOICEOVER TOP ROCK 25 (Wj Fancy)
18:00/20:00 LAZIO GRANDE LAZIO (Felice Sorrentino-Francesco Granata) 20:00/21:00 BLOODYINDIE (Lorenza Blasi-Marta Moser) 21:00/23:00 MASCELLE STRETTE (Matteo Orlando) 23:00/24:00 DELL'AMORE ED ALTRI DEMONI (Andrea Gherardi-Riccardo Rossi-Riccardo Bartolini)
OGGI
Accadde
Aneddoti del ROCK
PORCUPINE TREE
dalla fantasia alla realtà
N
Nell’ambito della musica Rock, ci sono stati artisti che hanno messo in piedi delle oneman-band (praticamente un gruppo musicale costituito da una sola persona), ma spesso sono rimaste allo stadio di progetto senza un seguito. Oppure artisti noti che si riuniscono e mettono su una rock band celandosi sotto degli pseudonimi: è il caso dei Travelling Wilburys, musicisti famosissimi che si celano sotto le mentite spoglie della famiglia Wilbury. I Porcupine Tree sarebbero dovuti essere uno dei tanti progetti musicali senza capo né coda, ma le cose sono andate ben diversamente. Steven Wilson, inglese dell’Hertfordshire, a 8 anni scopre la musica dei Pink Floyd tramite The Dark side of the Moon. Rapito da quell’album e dalla musica progressive-psichedelica in genere, iniziò, una volta al college, a formare dei gruppi musicali, acquisendo esperienza sia sul piano musicale che su quello prettamente strumentale: iniziando dalla chitarra, imparò via via a suonare il basso, la batteria e le tastiere. Nella seconda metà degli anni Ottanta, Wilson è già un acclamato chitarrista oltre che un personaggio molto particolare (sale sul palco a piedi nudi per - a suo dire - manovrare meglio la pedaliera), e in quei periodi nella sua mente nasce il progetto Porcupine Tree: una cosa scherzosa tra lui e un suo collega musicista, Malcolm Stocks. Con la collaborazione di Stocks, Steven Wilson registrò circa un’ottantina di minuti di brani ispirati alla musica dei Pink Floyd, suonando da solo tutti gli strumenti e mixandoli in modo tale da sembrare una “performance” di una vera rock band. Seppure nato da un gioco, il progetto aveva un grosso potenziale
Un viaggio nella storia della musica Rock tra aneddoti, curiosità e protagonisti.
di Roberto "Wj Fancy" Fantini Perullo commerciale per cui Wilson pensò bene di confezionare per benino questi 80 minuti registrati su nastro: dà un nome alla raccolta, Tarquin's Seaweed Farm, attribuendola ad un sedicente gruppo musicale Porcupine Tree. Non basta: Wilson si preoccupa addirittura di inventare una storia della band, fatta di album prodotti e concerti live negli anni ’70, e anche una monografia dei suoi ipotetici componenti, come Sir Tarquin Underspoon, Sebastian Tweetle-Blampton III e Timothy Tadpole-Jones. Il tutto in un booklet della storia della band, inserito nella copertina della cassetta. Quando un lavoro musicale è di qualità, i produttori e le case discografiche non fanno fatica a prenderlo in considerazione, e quando la cassetta dei Porcupine Tree finisce sul tavoli della rivista musicale Freakbeat, che stava promuovendo una sua etichetta discografica indipendente, oltre a farne una ottima recensione, propone al manager del gruppo (cioè a Wilson stesso) di far partecipare i Porcupine Tree alla produzione di una compilation di musica psichedelica. Ottimo, se il gruppo ci fosse: ma non c’è, e allora che si fa? Steven Wilson non si perde d’animo: se il gruppo non esiste, lo faremo esistere sul serio! Visto che la musica dei Porcupine Tree era di altissimo livello, Steven Wilson non poteva certo assumere dei turnisti qualsiasi per mettere su una band finora solo inventata, e quindi recluta i migliori esistenti sulla piazza: Richard Barbieri alle tastiere, Chris Maitland alla batteria e Colin Edwin al basso. E, da un esperimento nato per scherzo, ecco i Porcupine Tree, in carne ed ossa e tuttora acclamati sui palchi di tutto il mondo. Al prossimo giro e… Up the RockSiders!
29
3 giugno 1972 - I Pink Floyd pubblicano l'album Obscured by clouds, colonna sonora del film francese La Vallée. è uno dei dischi meno considerati della discografia della band, un tentativo poco riuscito di ripetere la magica alchimia di More. può essere considerato un album-laboratorio, una sorta di embrione dei Floyd successivi. Burning Bridges, ad esempio, anticipa alcune sonorità di Dark Side of the Moon, mentre Free Four i temi che diverranno cari a Waters in The Wall e in The Final Cut. 4 giugno 1989 - I dimostranti di Piazza Tienanmen, a Pechino, vengono repressi, il tutto viene filmato dalle televisioni. Gli espatriati cinesi che sono sfuggiti dopo le uccisioni dissero che il numero delle vittime fu nell'ordine delle migliaia, contando le centinaia uccise sul posto e le vittime dell'epurazione che seguì. Queste storie sono confermate anche dai rapporti dell'intelligence. C'è da segnalare inoltre che quello del "massacro di piazza Tien'anmen" è uno dei tanti eventi storici aspramente censurati dal governo cinese, in particolar modo per quanto riguarda internet: sono da evidenziare i recenti casi di Google e degli altri motori di ricerca, che hanno accettato di oscurare milioni di pagine web ai cittadini cinesi. 6 giugno 1972 - Viene pubblicato l'album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars" di David Bowie. È stato ed è in assoluto uno dei più grandi successi di Bowie, non solo in fatto di vendite, ma anche per il potere mediatico che ha esercitato e per il segno indelebile che ha lasciato sulla cultura musicale. È una sorta di piccolo concept album che narra di un mondo sull'orlo dell'apocalisse in cui l'ultimo eroe è un ragazzo divenuto rockstar grazie ad un aiuto extraterrestre. 9 giugno 1889 - Si inaugura a Roma, in Campo de' fiori, il monumento a Giordano Bruno, opera di Ettore Ferrari. La genesi di questo monumento fu alquanto travagliata. Il potere ecclesiastico si oppose fermamente a tale iniziativa, e la cosa degenerò quando, nel gennaio 1888, una manifestazione di studenti in favore del monumento fu repressa dalla polizia. La celebrazione del 9 giugno 1889 apparve un evento di portata europea: i sentimenti a favore della libertà scientifica e contro l'oscurantismo religioso vennero espressi in una imponente manifestazione. 30.000 persone marciarono per le strade di Roma per poter ascoltare il discorso dell'oratore ufficiale, Giovanni Bovio. 11 giugno 2002 - Il congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto ufficialmente il fiorentino Antonio Meucci come primo inventore del telefono (e non Alexander Graham Bell). Attorno al 1854 Meucci costruì il "telettrofono", il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie era costretta da una grave malattia. Per questo esperimento, incaricò l'amico artista Nestore Corradi di disegnare uno schizzo che rappresentasse una delle prove principali della paternità dell'invenzione. L'invenzione del telefono prese spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia.
Rubrica
riSVEGLI
PSYCOVER
a cura del Dott. Italo Gionangeli
di Gyani
Neuropsichiatria Infantile - Analista C.I.P.A.
ESTATE LUDICO CULTURALE AL NAUTICO.EAT
D
Da qualche tempo è nata a Ladispoli una proposta culturale che cerca di coniugare la necessità dei giovani di incontrarsi e quella di proporre attività creative, dalla musica al teatro al cinema, che possano anche rappresentare occasioni di formazione professionale e quindi di sbocco lavorativo. L’iniziativa è curata dai giovani dell’associazione “In quel Posto”, che in inverno ha avuto come sede via Vilnius e che in estate si trasferisce presso il “Nautico.eat” in via Fratelli Bandiera 2. In realtà la proposta del Nautico.eat è molto articolata e va dall’organizzazione del Campus Estivo, come illustrato nel numero precedente, alla piscina aperta dalle 9 alle 19 con prosecuzione per l’aperitivo e con il bagno serale accompagnato da buona musica e da consumazioni a base di frutta e gelato. Dopo cena cocktail fantasiosi e creativi. La piscina, completamente rinnovata ed abbellita, sarà sempre controllata da bagnini esperti e da personale specializzato ed è utilizzabile anche per lezioni di nuoto singole o di gruppo con un insegnante di grande espe-
rienza, Sergio Amodeo. Si organizzano feste per bambini ed adulti, basta prenotare. Accanto prosegue l’attività del ristorante-pizzeria con l’offerta di cibi a chilometri zero e ricette estive a prezzi anticrisi (menù pizza a 10 euro). Inoltre menù vari che tengono conto della stagione e che possono essere consumati sia alla carta che con menù preconfezionati a 15 e 20 euro, con un meraviglioso spazio all’aperto e possibilità di usufruire, su prenotazione, di babyparking. Saranno organizzati eventi a tema e giochi acquatici che completano le possibilità di divertimento e di svago rivolte sia alle famiglie che ai giovani. Il Nautico.eat è pertanto una naturale prosecuzione del progetto iniziato circa tre anni fa da una idea dell’associazione culturale Pixi e dell’associazione culturale “In Viaggio” che prevede il coinvolgimento di un gruppo di giovani, molti dei quali sono impiegati nel lavoro in questa impresa estiva, al fine di costruire una proposta imprenditoriale che tenga conto della finalità sociale iniziale e che speriamo tragga forza dal successo della stagione estiva.
DENTRO DI TE IL MONDO E IL BUDDHA
I
In questi giorni difficili ho provato questa meditazione, provala anche tu: per sessanta minuti ogni giorno lascia che il mondo svanisca da te e tu svanisci dal mondo. Siamo sempre impegnati verso un’attitudine orizzontale e in questo movimento rincorriamo cose che si allontanano proprio come l'orizzonte che più ti sembra di arrivarci vicino più si allontana. È proprio la logica della società che crea i bisogni e desideri che non afferrerai mai. Rivolti costantemente all'esterno, spostandoci in orizzontale non saremo mai davvero soddisfatti perché fuori non troviamo la risposta a "chi sono?". Tuttavia la vita ha un'altra dimensione che si muove in una direzione diversa: è l'esperienza interiore che getta lo sguardo alla verticalità del tuo essere. È il rilassamento, un lasciarsi assorbire, una sintonia con la vita, un tornare a casa. Con questa consapevolezza mi sono avvicinato alla meditazione che dicevo all'inizio. Il mondo è svanito ma ha fatto resistenza, ho incontrato la rabbia perché ancora una volta tutto si è fermato nel silenzio rarefatto, brevissimo, tra l'esplosione e le urla di dolore. In quella percezione del silenzio senza tempo, si scopre il pulsare della vita: la voglia di vivere, di essere protetti, d'amare, di bello, aspettative e sogni di un futuro. Ho incontrato le solite frasi
30
sentite e risentite dello stato: vedremo, faremo, condanniamo. Ho scoperto la disperazione di chi perde il lavoro e la vita. Sono ripassati fotogrammi di sfollati e terremoti e sofferenza. Non sono stati i paradisi pacifici del Buddha quelli che andando dentro di me ho percepito, ma angoscia, agonia di chi non crede più nelle capacità di uno stato che spesso appare colluso in onorevoli ignoranze. C'è un gran casino fuori e per secoli abbiamo cercato la pace nel casino, all'esterno, in orizzontale andando dentro, in verticale invece, si scopre che ci sono riverberi di mondo come pezzi di vetro infranto, ma aspettando, pian piano questi riverberi spariscono lasciando il posto ad un cambiamento: il mondo così com'è non cambia, solo noi possiamo cambiare; una rivoluzione interiore, spirituale, che possiamo irradiare poi nel mondo attorno a noi favorendo nuove scelte, nuove gentilezze, nuove possibilità di pace, nuove idee intelligenti, nuove connessioni, una sensazione di accoglienza nel cuore per quanti nell'ignoranza di se stessi soffrono, vittime e carnefici. Ogni giorno una sfida con questa meditazione, poi tutto si assesta e anche il tuo ego svanisce. Allora affiora la Legge della Vita, una vita amica che non ci vuole in competizione, ma ci spinge verso la meraviglia.
La
I
SUP@POSTA del
Dr. Suppinski
Il Dr. Sarlo Suppinski, tuttologo di fama internazionale e professore emerito in sette università sparse nel globo, risponde ogni mese alle domande dei lettori. Scrivete, a vostro rischio, a sup@pin.ski.
Caro Dr. Suppinski,
sono il prossimo Dalai Lama. Devo ancora nascere (non manca tanto, però, stando ai calcoli astrali) ma vorrei mettermi avanti con il lavoro, dato che la mia permanenza sulla terra si annuncia faticosa e incasinata. Tanto per cominciare, parliamo del mio popolo: ho letto sul “Giornale Prenatale” che altri due monaci tibetani si sono dati fuoco per protesta contro le vessazioni del governo cinese. Più di trenta in un anno. Mica poco, perbacco! Girano foto raccapriccianti… Non riesco a immaginare come ci si possa cospargere di benzina e poi accendere un cerino, e aspettare che la propria pelle e carne e occhi e organi e tutto quanto venga divorato dalle fiamme! Eppure, a parte la solita segnalazione sui giornali, non mi sembra che qualcuno prenda iniziative per capire le ragioni di questa protesta e magari per forzare il governo cinese a trattare con il popolo tibetano. Perciò, appena nato, mi toccherà a me fare qualcosa: tipo usare i superpoteri che avrò in dotazione per trasformare l’intera classe dirigente cinese in una massa di insetti stercorari destinati ad uso alimentare, la cui polpa sarà poi servita sui piatti di mediocri ristoranti a Pechino, a Shangai e a Cagnolate di Sotto. Perché basta con questa storia di assurda occupazione. Un’altra cosa su cui intendo intervenire è la faccenda dei terremoti. Navigando in internirvanet ho letto su un sito complottista che ci sarebbe in corso una guerra sismica segreta, con le grandi potenze che si fronteggiano a colpi di terremoti e tsunami e cicloni,
Fischi
perFIASCHI
Stefano Fiaschi
provocati da satelliti artificiali in grado di modificare a piacimento il campo magnetico terrestre. Ovviamente sarebbero gli Americani i principali responsabili di questa roba, tutti presi dal fare esperimenti in giro per il globo per affinare queste nuove armi telluriche. Allora, a me questa storia non mi sconfinfera. Magari è una grande stronzata, però, visti i precedenti, la bomba atomica, la guerra in Vietnam, l’ecatombe in Medio Oriente, per non parlare del genocidio degli indiani – perché, non scordiamocelo, cavolo, tutto parte da lì, e nessuno ancora ha chiesto scusa, mi pare! – non ci sarebbe poi tanto da stupirsi se fosse tutto vero. Allora io, nel dubbio, appena nascerò dovrò distruggere l’America con un terremoto memorabile. Anzi, mi correggo, non distruggerla, visto che noi Dalai Lami non ammazziamo volentieri neanche le zanzare. Ma magari farla sbalzare via dalla Terra, sì: una bella scossettina, una bella botta che stacchi tutta la zolla del continente nord-americano e la proietti nello spazio, come un meteorite impazzito. Con la sua parte di atmosfera, certo, in modo che la gente possa continuare a respirare e a campare… Anche se poi voglio vedere come farebbero a campare, gli Americani, senza poter depredare e devastare il resto del mondo con le multinazionali e il saccheggio delle risorse, le delocalizzazioni, i dittatori amici, l’industria bellica e il passatempo della guerra… Beh, affari loro! Oppure, per non fare torto proprio a nessuno, potrei fare sbalzare via
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Io la parata del 2 giugno, sarò cinico, non la sospenderei per il terremoto. La abolirei solo perché uno non può farsi il giro di Roma per le prove di un'antiestetica sfilata di carnevale fuoristagione.
contemporaneamente, con un opportuno sforzo di meditazione, sia la Cina che gli Stati Uniti (ma anche la Russia e parecchi altri stati, ora che ci penso) dalla crosta terrestre, nello spazio galattico: grazie alla reciproca gravitazione si creerebbe un sistema di pianetini vorticanti uno intorno all’altro come tante lune, e ogni volta che si sfiorassero, gli abitanti, semplicemente saltando con slancio, sarebbero in grado di dare robuste legnate sulle teste degli abitanti dell’altro pianeta, almeno per qualche ora, e viceversa! Sì, questa è la giusta soluzione. Ora mi metto a passare in rassegna i 194 stati del mondo, o giù di lì, (la Palestina l’hanno poi riconosciuta o no? e il Kosovo? Boh, ancora non ci ho capito niente! Ma poi il Vaticano è compreso tra gli stati membri dell’Onu? Ma va là! Sarebbe da pisciarsi addosso dal ridere!). Ma vista la sua approfondita esperienza delle cose del mondo, dr. Suppinski, mi sarebbe gradito un suo suggerimento al riguardo. Varie cordialità dalailamiche, Piero Cacciucchi, il prossimo Dalai Lama *****
L’idea in effetti non è priva di suggestioni romanzesche. La tua lettera però tradisce l’ingenuità che è propria della tua tenera età prenatale, e pertanto perdonabile. Credo che in ognuno di questi pianetini-nazione staccati e vorticanti nello spazio si ricreerebbero gli stessi conflitti, orrori, intrighi, complotti e crimini. E anche il mondo così depurato tornerebbe presto-fatto allo stato precedente. Guarda un po’ cosa risolse quella specie di tuo Collega con il Diluvio Universale: appena scesi dall’Arca i pochi sopravvissuti (ed erano “scelti”…) si rimisero a fare porcate a più non posso, e peggio di prima! Pensa piuttosto a trovare il modo di tenere insieme il mondo e l’umanità cancellando gli stati e le nazioni: fai scomparire le frontiere, i muri, le ossessioni identitarie, le ragioni di stato, i segreti di stato, gli interessi di stato, i liberismi a senso unico che fanno circolare i capitali e le industrie ma non gli esseri umani. E così, anche senza abitare in un mondo perfetto né innocente, vedrai che se la passeranno tutti meglio. E si sprecherà molto meno petrolio per darsi fuoco, là come qua. Con quel che costa al giorno d’oggi la benzina.
UNA POLTRONA PER DUE
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Io fossi stato Monti vi avrei mandato tutti a cagare da diversi mesi. Ero tornato a firmare richieste per l'Erasmus e ad interrogare ventenni con le tette rifatte. /////////
////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
"Salari fermi, donne e giovani penalizzati..." Ha dichiarato il Presidente dell'ISTAT - Capitan Ovvio.
////////
////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
PUB - BIRRERIA aperto tutti i giorni
pub birreria
CERVETERI (Rm) via Francesco Rosati, 23 Tel. 338.8581181 31
LaNewyorkese
Travellingwithoutmoving
La Grande Mela attraverso lo sguardo di una moderna Alice nel Paese delle Meraviglie
Viaggiare attraverso racconti tra musica e parole
di Giuseppe Vitali
di Shaila Risolo
S
Torino
IL SOLE ACCENDE LA PROTESTA DEL PRIMO MAGGIO
Suona la sveglia. Guardo fuori dalla finestra e sembra una giornata di novembre. Invece è maggio. Anzi il primo maggio. Anche qui è un giorno di festa, ma per me non c’è nessuna prospettiva di festeggiamento. Persino il tempo grigio è lo specchio di quello che mi aspetta nelle prossime ore. Arrivo fuori al Consolato Italiano e c’è già un gruppetto di persone che protesta, munite di cartelloni, tanta rabbia e dignità. Partecipo alla loro causa anche se più che una manifestazione sembra un funerale. In realtà è un addio. La fine di un’era, terminata amaramente. È la rivendicazione di un gruppo di professionisti che da un giorno all’altro si è ritrovato senza lavoro. La loro azienda ha fallito, voltando le spalle ai suoi dipendenti. C’è nell’aria il sapore della disfatta, della protesta senza speranza. Il cielo è ancora grigio. Odore di pioggia e nuvole basse, minacciose. Per loro è tutto finito. Guardo stupita quello che accade: ragazzi, signori, padri di famiglia, donne e madri che chiedono solo un po’ di giustizia, pur conservando una dignità irremovibile. Tutti gli ex-dipendenti aderiscono a questo ‘funerale’ cercando di mantenere in vita qualcosa, forse solo una flebile speranza. Le persone che passeggiano su Park Avenue si uniscono alla loro protesta, fanno domande, chiedono informazioni e spesso dalle facce si legge una certa dose di stupore. Ma presto i newyorchesi riprendono a camminare velocemente sulla loro avenue, falciando i blocchi, sfiorando i semafori e lasciando in quei pochi metri d’asfalto stupore, interesse e solidarietà. Io resto. Aspetto che la manifestazione termini per scendere a vedere cosa fanno gli attivisti di Occupy Wall Street. Per oggi è in programma un corteo, al quale dovrebbero partecipare anche le Unions (i sindacati americani) e centinaia di altre persone. Intanto inizia a piovere. Qui davanti al Consolato qualcuno tira fuori l’ombrello, qualcun altro si ripara sotto la tettoia del palazzo, e c’è chi decide di andar via, di mettere la parola fine a questo lento funerale. Così, anche io decido di muovermi, di scendere verso Union Square. A vedere cosa succede. Chissà che non sia finito anche il progetto di OWS. Da quando sono stati sgombrati da Zuccotti Park, i ragazzi del movimento sembrano dissolti nella città. La loro grinta sopravvive nella Rete, sebbene non abbiano più un corpo. Esco dalla metro e già vedo una strana frenesia. Il sole rompe le nuvole. Smette di piovere. Mi muovo nella folla cercando di schivare le spalle dei passanti. Sento nell’aria una vibrazione che fa tremare il suolo e rimbomba dentro la pancia. Infatti, in un angolo della piazza c’è un gruppo di ragazzi che suona i jumbee, da un’altra parte vedo le stesse facce che erano a Zuccotti qualche mese fa. Ci scambiamo qualche sorriso. Questo fatto mi rassicura: forse niente è cambiato. Fra loro parlano, discutono, forse stanno curando gli ultimi dettagli dell’imminente corteo. Al centro della piazza, sotto gli alberi, noto che un professore universitario sta tenendo una lezione. Nel programma di OWS questo è un modo per dimostrare che un altro sistema educativo è possibile. Lancio uno sguardo veloce. Mi accorgo che non vedo quello spirito che aveva sostenuto le proteste di dicembre. Il 99% contro l’1%. Adesso quello slogan mi sembra svilito. Improvvisamente però qualcosa cambia. Il sole accende definitivamente l’atmosfera e succede l’inaspettato. La piazza si riempie e finalmente si scalda. Alcuni gruppi di persone si preparano per il corteo che attraverserà la città, fino a Zuccotti Park. Una forza incredibile mi spinge ad immergermi insieme a quel flusso animato. Gli elicotteri controllano il percorso dall'alto, i poliziotti controllano seguendoci da lontano. Mi rendo conto che la protesta è ancora in piedi, forse ha un nuovo andamento, ma senza dubbio si è risvegliata dal lungo letargo invernale. Nella mia testa 'il funerale' di questa mattina è un ricordo sbiadito. Adesso qui è una festa. Anche il cielo celebra questo giorno, sfoggiando il suo aspetto migliore. Il sole che sta per tramontare dietro i grattacieli, abbassa lentamente il sipario a questo primo maggio. Una scia di arancione occupa una parte di cielo e le sue sfumature di colore si propagano per uno spazio incalcolabile. Sembra una fiamma sempre accesa. È sempre stata lì. Si muove, vive, arde. Come la forza che tiene viva la protesta.
È
È una giornata dal sapore speciale quella che sto per vivere, un 13 Maggio 2012 che in nessun modo potrò dimenticare né io né i miei compagni di viaggio. Sono le 4.30 a.m (non le 16.30) e il cielo è ancora buio, mio padre Luigi accende la macchina del caffè nespresso, do un’occhiata al giornale sportivo sky sport e comincio a domandarmi ma i giornalisti di Sky andranno anche loro a dormire o vivono dentro lo studio di registrazione del programma? Ogni 5 minuti dal giorno alla notte ci bombardano di news sul calcio e su tutti gli sport. Sulle note di Club Foot dei Kasabian mi appresto a prendere zaino, sciarpe di Juventus-Real Madrid 3-1 del 14 Maggio 2003, bandierone Juventus e siamo catapultati sulla Chrysler Voyager in compagnia di una piccola rappresentanza del Club Doc Ladispoli “Alessandro Del Piero”, insieme a mio padre Luigi, Daniela Cozzi responsabile del club, Gabriele Bosco presidente del Club Doc di Ladispoli, Andrea Carazzi, Alessandro Lauria ed Emiliano De Simone inscritti al club partiamo destinazione Torino al grido di “Juventus Campione D’Italia”. Il viaggio è un susseguirsi di considerazioni, commenti e battute sulle nostre esperienze legate alla Juventus, idee sul calciomercato,opinioni sul presidente Agnelli e il mancato prolungamento del contratto ad un giocatore simbolo che risponde al nome di Alessandro Del Piero e in men che non si dica siamo al casello per entrare in quel di Torino diretti al famigerato Juventus Stadium. A Torino è una giornata uggiosa e canzone più appropriata è senz’altro Lucio Battisti e la sua “Una Giornata Uggiosa”, tra mille bandiere sventolanti e tifosi già in festa alle 10 del mattino ci avviciniamo sempre più allo stadio. Premettendo che né io né mio padre avevamo ancora visto il nuovo stadio della Juventus, l’ultima esperienza forte ed indelebile con la Juventus allo stadio è stata quella famosa JuventusReal Madrid 3-1 dove vedendo segnare da due passi Alex Del Piero, David Trezeguet e Pavel Neved mi ricordo anche il rigore sbagliato da un signore del calcio come Luis Figo ci siamo qualificati per una beffarda finale di Champions League contro il Milan. Sulle note di Human dei Killers comincio a intravedere da lontano in un paesaggio piovigginoso i giganteschi piloni che sostengono lo stadio e sempre più mi avvicino a questa meraviglia di tecnica ed architettura. La prima cosa che penso appena vedo lo stadio davanti a me è una sensazione di stupore rispetto alla bellezza che si mostra nella struttura dello Juventus Stadium. Un capolavoro che sicuramente prenderà spunto dalle opere di Renzo Piano e dalle sue geometrie. Arrivati a destinazione iniziamo a girovagare per lo stadio ammirandone i gate e intravedendo la città nella città che è sorta accanto allo stadio composta dallo Juventus Museum e un Maxi centro commerciale con all’interno i classici negozi compresi gli Juventus Store già invasi da migliaia di tifosi bianconeri che iniziano i festeggiamenti anche se piove a noi non importa perché oggi la festa è qui e come tale nonostante tutti gli imprevisti noi ci saremo! Il tempo di girare per lo stadio e per il centro commerciale mangiare una cosa da poco,giusto due polli arrosto per riscaldarci dalle intemperie condite da una bella bottiglia di pepsi e siamo diretti al nostro ingresso sulle note di Kanye West feat. Dwele e la loro Flashing Lights. Facciamo un po’ di fila, superiamo un paio di controlli, sì giusto un paio perché la sicurezza della Juventus è diventata come
32
la polizia aeroportuale statunitense dopo gli attacchi terroristici. Iniziamo a salire le rampe di scale insieme ad altri tifosi juventini che rallentano per godersi in pieno il momento dell’ingresso nello stadio, comincio a sentire il peso della bandiera come se fosse un macigno, i passi cominciano ad essere brevi, l’emozione sale sempre più, le voci dello stadio si fanno sempre più vicine e cominciano a mescolarsi con le nostre urla d’impazienza prima di entrare allo stadio. Sulle note di Chelsea Dagger dei The fratellis iniziamo ad intravedere lo stadio iniziando con una piccola immagine in lontanza, il bulbo oculare inizia a brillare fino a vedere completata l’immagine tanto attesa e trovarsi di fronte a 40.000 tifosi in festa. In questi casi la mente si annebbia e lascia spazio alle emozioni di esserci, di viverle e di festeggiare assieme ad una persona che sta provando le tue stesse sensazioni. L’impatto con lo Juventus stadium è pari alla sindrome di Stendhal tanto è l’effetto ottico che dono l’impianto. Raggiungiamo i nostri posti e ci ritroviamo a meno di tre metri dal campo di gioco con i giocatori dell’Atalanta presi a riscaldarsi. Da lì a poco entrano i giocatori della Juventus a riscaldarsi ed è un ovazione continua che aumenta ad ogni movimenti del capitano Alex Del Piero, oggi sarà il suo addio ed è uno dei motivi per cui oggi noi ci siamo. Le squadre rientrano e parta l’inno della Juventus “Storia di un grande amore”, 40.000 persone si sentono una cosa sola e prendendo ogni loro simbolo riguardante la Juventus iniziamo a cantare a squarcia gola l’inno quasi con devozione e commozione di fronte a tale attaccamento. Inizia la partita ed è subito dominio bianconero dopo appena dieci minuti Marrone insacca la prima rete a conseguenza di ciò la gioia riesplode ma il momento clou si tocca al 29 minuto del primo tempo perché a segnare è il giocatore che oggi va festeggiato e salutato, risponde al nome di Alessandro Del Piero ed è la storia degli ultimi vent'anni bianconeri, lui fa letteralmente crollare lo stadio per poi farlo commuovere e commuoversi al 14° minuto del secondo tempo dove Alex lascia il posto a Pepe e lo stadio tutto compresi i tifosi atalantini e i giocatori rendono omaggio a questo straordinario campione, è lui che rendendo omaggio ai suoi tifosi accorsi da tutt’europa per assisterlo comincia in un giro di campo interminabile. Per la cronaca il risultato è stato di 3-1 ma sulle note di Avicii e la sua Levels siamo già in festa per vedere la nostra squadra alzare la coppa dei campioni d’italia! Ed è festa grande perché i giocatori, lo staff, e tutto il mondo bianconero comincia la festa all’interno dello stadio per poi spostarsi per le vie di Torino. Il tempo di comprare maglie celebrative e la maglia di Vidal e Vucinic simboli dello scudetto Juventus tra tutti i giocatori e ci catapultiamo verso il centro storico in attesa del carosello. Immerso tra bandiere juventine, clacson impazzite e la città che urla “i campioni siamo noi” arriviamo a vicino piazza castello e neanche il tempo di scendere dall’auto che vediamo arrivare le auto della polizia con dietro il pulman della Juventus, schizziamo fuori dall’auto e vicino Via Po riesco a vedere da un metro tutti i giocatori riuscendo a stringere la mano ai campioni quali Caceres, Pepe, Krasic, Pirlo, Matri, Elia e gioire insieme agli altri. Continuiamo il carosello fino a tardi con ancora la gioia della festa,attendiamo i nostri campioni nelle vie più calde di Torino fino ad essere esausti ma felici diretti infine verso Roma e verso nuovi trionfi.
London
UNDERGROUND
N
The Queen's Diamond Jubilee
di Arianna Mariani
Non può piovere per sempre.
Non può piovere per sempre. Anche se abiti in England, anche se non ci credi più perché dopo nove settimane di pioggia consecutiva di giorno e di notte, le tue ossa sono bagnate come il tuo umore che fatica ad essere lo stesso: non c'è niente da ridere quando i tuoi vestiti non profumano di bucato steso al sole. Non può piovere per sempre anche perché la regina si incazza, proprio ora che siamo arrivati tutti pronti e vestiti a festa alla celebrazione del "The Queen's Diamond Jubilee": 60 anni di regno è la prima volta che si festeggiano. Un evento come le Olimpiadi: così la città si sveste del grigiore e prova i suoi vestiti nuovi. Regents Street, Piccadilly, Oxford Circus, Carnaby Street e Trafalgar Square non hanno bisogno di presentazioni e, tirando fuori dai bauli le loro bandiere migliori, hanno coperto la città di monarchia e nazionalismo. Senza volerlo ho lo smalto rosso alle unghie, la maglietta verde e le scarpe bianche; non voglio competere con questo profumo di British Life ma i 26 gradi di oggi, la gente felice, i turisti e le grattachecche dei chioschetti un po' mi portano con la testa a casa mia, quella vera, quella verde, bianca e rossa con una lacrima al centro della bandiera. Anyway ho solo un obiettivo today: devo
tagliare i miei capelli e siccome il mio parrucchiere di fiducia ha deciso da un giorno all'altro di sposarsi con un australiano ed andare a vivere a Perth felice ed innamorato, io giro tutta nervosa per i saloon del centro, cercando di individuare qualcuno eccentrico a cui affidare la mia testa che talvolta andrebbe tagliata di netto come quella di quella regina francese. Siedo con i piedi ciondoloni sul muretto a Southbank, sotto la ruota di fronte all'orologio, accanto a ballerini, mimi, pittori, cantanti, giapponesi, scolaresche in gita, turisti italiani con accessori Louis Vuitton e il mio amico fotografo. Ho una testa tutta nuova, bevo una limonata alla fragola, gioco con il cellulare, vor-
rei essere la più brava a fare graffiti, suonare tutti gli strumenti, parlare inglese, usare l'alfabeto dei muti, disegnare i miei vestiti, scoprire nuovi talenti musicali, organizzare feste e concerti. Al momento però l'unica cosa che riesco a fare è girare una sigaretta e cantare "Cuccuruccucù Paloma..." a Soren, un mezzo inglese mezzo danese che ride ogni volta apra bocca. Io no. Sono distratta dalle lunghe gambe delle ragazze inglesi, dalla musica brasiliana che arriva dal locale "Los Iguanas", dalle buste dello shopping dei turisti, dalle banalità che vendono i maghrebini, dagli operai che dovrebbero vincerla loro la fiaccola delle olimpiadi, dal rumore dei martelli
33
pneumatici, dall'entrata del Tate Museum, dagli autobus due piani scappottati pieni di tedeschi e da due tossici che chiedono firme e contributi. Scendo dal muretto, con un po’ di paura di perdere una scarpa nel Tamigi; ho voglia di tornare a casa, sono stanca, ho bisogno di starmene in giardino, aprire le finestre, dare l'acqua alle piante in veranda, sistemare il BBQ, parlare al telefono con Fabiana; ho bisogno di non pensarci a questo mattone sul petto che non mi fa quasi respirare. Che sarà mai: ci puoi stare che un giorno all'anno tu non sia felice, no? No. Salgo sul treno e aspetto un'ora e mezza bloccata fra Clapham Juction e Wimbledon, apparently qualcuno è seduto sui binari e non se ne andrà finché non lo ascolteranno. Se non fossi così pigra ci andrei anche io ad urlare su un binario del centro di Londra. Sono a casa, non c'è nessuno, faccio un ghigno soddisfatta, apro la scatola, faccio un sospiro di sollievo, chiamo Fabiana, mi commuovo - non glielo dico - preparo la macchinetta del caffè, richiudo immediatamente il frigorifero vuoto e decido di togliere il mattone dal mio petto. Accendo il pc, prenoto un volo per il primo di luglio: Londra - Fiumicino one way... Basta poco per non essere triste neanche un giorno all'anno... home sweet home.
OROSCOPO Giugno
OROSCOPO
di Emilia Rosa
Ariete
«La prima e la seconda decade saranno assolutamente galvanizzate da una Venere grandiosa, che produrrà incontri interessanti a ripetizione».
Gemelli «I Gemelli nati tra l'11 e il 12 Giugno potranno ancora contare su un Saturno inossidabile, che spingerà molti di loro a impegnarsi seriamente, in alcuni casi sperimentando un vero e proprio passaggio di maturità».
Leone «Siete autorizzati dagli astri a stupire con effetti speciali. Giove, grazie a un gioco di prestigio, passerà dall'orbita di quadratura a quella di sestile. Il che comporterà, in automatico, un sentire meno accigliato e più arioso».
VoiceOver
dalMONDO
Toro
«Le relazioni amorose procederanno in maniera scorrevole, alternando momenti di piacevole continuità ad altri in cui sarete più propensi ad abbandonare le abitudini e ad andare incontro al nuovo».
Cancro «Dal 12 di Giugno, sia Venere che Giove si posizioneranno in un'orbita che potrà predisporvi ad amori idealizzati, ad alto tasso di romanticismo, ma che potrebbero rivelarsi instabili o fuori dai canoni».
LONDON
Vergine
Sagittario
«Giove, in quadratura dal decimo campo, sarà un segnale per tutti voi della Vergine: ovvero, quello di andare nella direzione più consona alle vostre necessità più autentiche. Cosa volete davvero? E cosa siete disposti a sacrificare di voi stessi in una relazione?».
«Se i Sagittario nati tra il 13 e il 16 di Dicembre si stanno godendo immeritati consolidamenti affettivi (grazie a Saturno), quasi tutti gli altri, con Venere, in aspetto ostile di opposizione, stanno invece vivendo un clima di revisione».
Bilancia «Molto bene, anzi benissimo! Premesso che i Bilancia della prima decade sono ancora alle prese con l'opposizione di Urano e la quadratura di Plutone, che li stanno portando a rivoltare come un calzino (anche in maniera drastica, in certi casi) la situazione sentimentale, la splendida notizia del passaggio di Giove in trigono è da viversi assolutamente come una boccata di ossigeno, se non proprio come un terno al lotto».
ARIANNA - LONDRA maggio 2012
Acquario
Scorpione
«Sarà sicuramente un mese da ricordare: Giove, infatti, cesserà di esservi ostile e raggiungerà Venere nel quinto campo, settore della fortuna, ponendosi in spettacolare orbita di trigono, facendo evaporare malumori e possibili rivali, spazzando via in un colpo solo sbadigli e ovvietà».
«L'espansione e l'armonia nei sentimenti dovranno passare da un'analisi attenta e profonda dei vostri bisogni e di quelli del partner. In questo senso, sarete molto determinati nello scegliere ciò che è davvero in sintonia con corpo, mente, anima, o con una sola di queste componenti».
34
Capricorno «Nessun transito di sofferenza, solo un'attenzione più marcata rispetto a progetti e iniziative legate alla socialità. Mettere in disparte progetti in cui hai investito potrebbe essere un errore fatale. Consiglio del mese: A volte saper recitare non significa essere bravi attori».
Pesci «La prima e la seconda decade saranno quelle che dovranno munirsi della "solita", proverbiale capacità di adattamento. Più precisamente, dal giorno 12, Giove non sarà più propiziatore di nuovi e interessanti occasioni di socialità, come nei mesi precedenti».