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INCONTRI ELENA SALVANESCHI IAFIL LA SCIENZA E LA CREATIVITÀ SCIENCE AND CREATIVITY
https://iafil.it writer Pietro Ferrari
LA SCIENZA E LA CREATIVITÀ
Iafil, acronimo di Industria Ambrosiana Filati, è un’azienda milanese fondata nel 1890 la cui esperienza nel settore tessile permette di produrre e commercializzare filati di qualità superiore usando i cotoni più fini al mondo, accanto a fibre pure e pregiate. Vengono prodotti e commercializzati filati pregiati e cotoni a marchio registrato selezionati con cura, trattandoli in impianti di filatura tecnologicamente avanzati e attraverso processi di tintura che impiegano coloranti rispettosi dell'ambiente per esaltare le caratteristiche naturali del filato. In particolare, vengono prodotti cotoni ELS (Extra Long Staple) a marchio registrato in un’ampia selezione di colori. Tra questi il protagonista è il Peruvian Pima cotton, talmente prezioso da essere conosciuto come il “cotone degli dei”. In collezione sono anche presenti filati che uniscono il cotone con altri filati quali lino, seta, cashmere e lana, ottenendo mischie pregiate che danno vita ad articoli no seasons esclusivi e unici, preziosi e naturali. Per quanto riguarda la seta, i lotti utilizzati vengono selezionati, verificandone finezza, lunghezza e pulizia per ottenere un prodotto resistente e pulito, capace di dare risultati tintoriali di grande pregio. Viene prodotto inoltre lino, fibra naturale con duemila anni di storia nota per le proprietà traspiranti e anallergiche. La qualità del lino è garantita Masters of Linen, un marchio registrato che è un punto di riferimento sia per il settore tessile che per il consumatore. Senza dimenticare la produzione di alpaca, da sempre apprezzato per la sua innata morbidezza e calore. Non mancano fra le proposte filati manmade tecnologici che permettono di realizzare tessuti a maglia speciali ed altamente performanti. Per conoscere meglio questa realtà abbiamo fatto visita all'azienda e incontrato, per una conversazione sul suo passato, il suo presente e il suo futuro, Elena Salvaneschi. PIETRO FERRARI – Come è nata e cresciuta
la Iafil?
ELENA SALVANESCHI – Iafil è un’azienda storica, nel senso che è nata alla fine dell’Ottocento nel mondo dei cucirini, perché costitutiva il laboratorio e la produzione di nobilitazione per quanto riguardava esclusivamente la parte color. Dunque la sua origine è relativa alla parte tintoriale che è rimasta la nostra specializzazione. Non si trovava in questa sede a Baggio (Milano) ma nei dintorni di piazza Napoli, sempre a Milano, dove è rimasta fino alla Seconda Guerra Mondiale durante la quale lo stabilimento è stato bombardato e bruciato. A questo punto si è cercata una sede che fosse adatta a ospitare non solo la parte di tintoria ma anche un’area produttiva. Nella sede di via dei Ciclamini, sempre a
MIlano, è nato lo stabilimento produttivo ma nel corso degli anni la parte industriale ha reso problematico l’inserimento nell’area urbana che si è via via sviluppata circondando lo stabilimento e rendendo difficile la logistica esterna e gli spostamenti dei 120 dipendenti dell’azienda. Nel 2008, la parte produttiva dell’azienda è stata trasformata in accordi di collaborazione con la Tintoria Tosi con sede a Busto Arsizio, concretizzatisi con il trasferimento di quelle macchine che, da sempre, erano utilizzate per tingere le partite in vasche piccole. La Tintoria Tosi cercava in quegli anni una specializzazione per i piccoli lotti che richiedeva una tintorialità diversa. Abbiamo spostato le macchine ma abbiamo spostato anche i nostri tecnici che sono stati assunti dal nostro partner per garantire il livello qualitativo della produzione. Operazioni simili sono state messe in atto per la fase della filatura e quella della torcitura. PIETRO FERRARI – Qual è oggi la vostra
mission?
ELENA SALVANESCHI – Continuiamo a realizzare tutte le operazioni che richiedono delle conoscenze del filo molto profonde, perché, al di là delle competenze dei nostri tecnici, quello che ci sembra importante è la capacità di effettuare i test dei fili su macchine elettroniche e non manuali, perché con questi strumenti riusciamo immediatamente a vedere le problematiche connesse. Il reparto di riferimento di questi processi è diventano sempre più importante anche in funzione della nostra specializzazione nel realizzare finezze altissime, specializzazione che va ben oltre un unico standard ma si concretizza in un prodotto complesso con un alto contenuto tecnico. Qui si è realizzato un ottimo rapporto con Shima Seiki, anche perché siamo stati i primi a utilizzare alcune loro tecnologie molto avanzate e a dare loro un prezioso feedback in termini di sviluppo prodotto La nostra visione è stata sempre quella di creare il filo per la capacità della macchina e non il contrario: sono nate così delle cose importanti, si è sviluppato il tramato, si è arrivati con le più recenti tecnologie alla produzione di maglie imbottite. Si è unito il lavoro maglieristico con la tessitura, il che ha portato a uno sviluppo notevole. La tessitura è una cosa bellissima però è complicato preparare il macchinario ed è giustificato solo da chilometri di produzione, mentre con questi accorgimenti si riesce a campionare velocemente, a sprecare poco filo, a proporre cose sempre nuove come è richiesto sempre più da un mercato della moda costantemente in evoluzione. Anche con i filati noi riusciamo ad ogni stagione a creare su determinati fili delle novità che incontrano il mercato.
Anche perché abbiamo un atteggiamento da parte dei commerciali che se da una parte è chiaramente impegnato a portare a casa l’ordine dall'altra è completato da un affiancamento di tecnici in grado di creare per il cliente delle personalizzazioni. Uno dei nostri impegni più complessi è quello di realizzare dei fili che in apparenza sono estremamente semplici: per fare un esempio i nostri fili sono caricati sulla banca dati della Shima Seiki da sempre, però da un punto di vista del designer creativo, soprattutto se è un designer di ultima generazione che quindi ha estremamente presenti le tendenze del gusto e la capacità di ricercarle ma non ha una competenza specifica sulla costruzione del filo, costituiscono un ausilio prezioso. Quindi il nostro grande sforzo - che ci premia – è quello di offrire ai clienti un filo che risulta effettivamente molto semplice ma non lo è affatto in termini di costruzione: negli ultimi anni, abbiamo lavorato moltissimo, costruendo fettucce, piattine, catenelle, reti e altre strutture particolari. Siamo sempre partiti dalle nostre basi ma abbiamo portato avanti un’evoluzione sia di filo in sé sia di coloritura, utilizzando e mischiando materie prime diverse come cotone, cashmere e seta, per riuscire a ottenere tonalità e brinature che altrimenti non si possono ottenere. Una cosa su cui abbiamo lavorato tantissimo è l’effetto grosso che la moda richiedeva abbinato a un concetto di leggerezza, perché oggi nessuno ha più voglia di indossare dei capi troppo pesanti. Siamo dunque riusciti a trovare dei fili che sono tecnicamente grossi ma che in realtà sono leggerissimi. Sono fili imbottiti o costruiti per avere la peculiarità di gonfiarsi pur restando molto leggeri in modo di permetterci di costruire una maglia su una finezza grossa ma di trecento o trecentoventi grammi, il che era impensabile anni fa. PIETRO FERRARI – Un prezioso servizio per
i clienti...
ELENA SALVANESCHI – Voi non vedrete
mai in Iafil portare dei capi finiti in stand che trasmettano un concetto di stile, anzi vogliamo che gli uffici stile non siano guidati a pensare che il filo sia finalizzato a un determinato scopo. Accanto allo sviluppo dell’ufficio creativo abbiamo lavorato per strutturare anche quello tecnico: il mercato chiede prodotti in maniera trasparente e garantita; per questo abbiamo assunto nell’ufficio tecnico quattro persone, tutti giovani perché c’è bisogno di mentalità aperte e culturalmente più vicine a questo tipo di discorso. La necessità di ridurre i costi per tutte le aziende è un mantra ed è quindi necessario creare prodotti di primo anello di filiera che consentano alle aziende a valle di essere competitive. L’ultima mossa di Iafil per la collezione SS 2023 è stata di creare Carbon, un filo nato da un filamento di carbonio e nylon in estrusione: abbiamo fatto una ricerca su questo materiale e abbiamo realizzato una costruzione di tessitura da cui è partito il prodotto, effettuando dei test per agganciare il mercato dell’ipertecnico sulla moda. PIETRO FERRARI – Avete sempre fatto però
gioco di squadra...
ELENA SALVANESCHI – Abbiamo trovato dei partner che ci hanno consentito di arrivare a dei risultati eccezionali: come questo filo che è lavorabile su una finezza estrema che è la 18 e ha delle caratteristiche interessanti che sono quelle del carbonio ma essendo antistatico e non conduttivo è portabile a pelle. È scivoloso come la seta e antimicotico e antibatterico e indistruttibile: solo nero al momento ma in prospettiva sarà disponibile in colori diversi. Con finissaggi ad alta temperatura si ottengono delle consistenze incredibili e molti brand dell’automotive di primo piano lo utilizzano per la realizzazione di interni e di sedute. Si possono così sostituire le lavorazioni negli stampi con un tessuto a maglia prodotto in lotti relativamente piccoli, indurendo e modellando il tessuto a maglia grazie al passaggio in pressa a calori differenti. Si ha così una termoformatura e una variazione di pressione in modo che il prodotto diventi gommoso o rigido. Si possono fare caschi, gomiti, parastinchi, o rinforzi per maglia di cashmere. Il supertecnico si concilia con il classico...con un occhio al mondo dell'arredamento e appunto dell’automotive, per cruscotti di ultima generazione.
■ SCIENCE AND CREATIVITY
Iafil, an acronym for Industria Ambrosiana Filati, is a Milanese company founded in 1890 whose experience in the textile sector allows it to produce and market superior quality yarns using the finest cottons in the world, alongside pure and precious fibers. Carefully selected fine yarns and registered trademark cottons are produced and marketed, treated in technologically advanced spinning plants and through dyeing processes that use environmentally friendly dyes to enhance the natural characteristics of the yarn. In particular, registered trademark ELS (Extra Long Staple) cottons are produced in a wide selection of colors. Among these the protagonist is the Peruvian Pima cotton, so precious that it is known as the "cotton of the gods". In the collection there are also yarns that combine cotton with other yarns such as linen, silk, cashmere and wool, obtaining precious blends that give life to exclusive and unique, precious and natural no-seasons items. As far as silk is concerned, the lots used are selected, verifying their fineness, length and cleanliness to obtain a resistant and clean product, capable of giving dyeing results of great value. Linen is also produced, a natural fiber with two thousand years of history known for its breathable and hypoallergenic properties. The quality of linen is guaranteed by Masters of Linen, a registered trademark that is a reference point for both the textile sector and the consumer. Without forgetting the production of alpaca, which has always been appreciated for its innate softness and warmth. There is no shortage of technological man-made yarns that allow the creation of special and highly performing knitted fabrics. To get to know this reality better, we visited the company and met Elena Salvaneschi for a conversation about its past, present and future.