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ASSOLEGNO DI FEDERLEGNOARREDO www.federlegnoarredo.it/it/associazioni/assolegno

ASSOLEGNO APPREZZA I NUOVI ACCORDI DI FORESTA

UNA MISURA PER FACILITARE LA GESTIONE RIMODULANDO PROPRIETÀ E BYPASSARE LA POLVERIZZAZIONE FONDIARIA.

«Gli accordi di foresta sono strumenti che vogliono ridefinire la proprietà forestale: primo vero tassello per attivare una gestione attiva del bosco. Infatti, senza le dovute superfici, diviene impossibile definire una pianificazione del territorio, rendendo le aree marginali, come quelle montane, ancor più di difficile ammodernamento. Tale strumento può inoltre essere un volano per un razionale processo di implementazione della viabilità forestale, per facilitare l’ingresso, il taglio e le operazioni di esbosco, nonché strumento per delineare strategie attive di difesa del territorio montano e del suo contesto socioeconomico». Lo dichiarano Angelo Luigi Marchetti, Presidente di Assolegno di FederlegnoArredo, e Marco Vidoni, consigliere Incaricato per il Gruppo Prime Lavorazioni a seguito dell’approvazione del Dl semplificazioni che definisce nell’art.35 gli accordi di foresta, che introducono misure di semplificazione e promozione dell’economia circolare nel settore foresta-legno. «Un risultato importantissimo per la nostra filiera che ha visto la collaborazione trasversale di tutte le forze politiche, del Mipaaf e di UNCEM (Unione Nazionale Comuni Enti Montani). Come Assolegno, – spiega Marchetti –. Abbiamo avviato un dialogo costante con vari soggetti istituzionali, con l’obiettivo di valorizzazione alcune specie autoctone come il faggio al fine di creare un nuovo cluster industriale nazionale legato all’utilizzo della nostra materia prima. È infatti impensabile, e non più sostenibile da tutti i punti di vista, che il 33% della nostra superficie nazionale coperta da boschi sia di fatto utilizzata solo in termini marginali, per lo più per legna da ardere.

Il bosco – conclude Marchetti – con i suoi 11 milioni di ettari deve portare ricchezza e benessere a più livelli, a partire dagli stessi proprietari, ma non si può più prescindere anche da un legittimo interesse economico legato alla sua gestione, fondamentale per riportare l’attenzione del legislatore e della stessa collettività». L’art. 35 bis, prevede fra le altre cose “la realizzazione di interventi e di progetti volti allo sviluppo di filiere forestali e alla valorizzazione ambientale e socio-culturale; promuove sinergie tra coloro che operano nelle aree interne sia in qualità di proprietari o di titolari di altri diritti reali o personali sulle superfici agro-silvopastorali sia in qualità di esercenti attività di gestione forestale e di carattere ambientale, educativo, sportivo, ricreativo, turistico o culturale”.

Angelo Luigi Marchetti Marco Vidoni

MEASURE TO FACILITATE MANAGEMENT BY REMODELING PROPERTIES AND BYPASSING LAND PULVERIZATION

“Forest agreements are tools that want to redefine forest ownership: the first real step to activate active forest management. In fact, without the necessary surfaces, it becomes impossible to define a territorial planning, making marginal areas, such as mountain areas, even more difficult to modernize. This tool can also be a driving force for a rational process of implementing forest roads, to facilitate entry, cutting and logging operations, as well as a tool for outlining active defense strategies for the mountain territory and its socio-economic context”. This was declared by Angelo Luigi Marchetti, President of Assolegno di FederlegnoArredo, and Marco Vidoni, Director in Charge of the Prime Lavorazioni Group following the approval of the Simplification Decree which defines forest agreements in article 35, which introduce simplification and promotion measures for circular economy in the forest-wood sector. “A very important result for our supply chain which has seen the transversal collaboration of all political forces, of Mipaaf and UNCEM (National Union of Municipalities of Mountain Bodies). Like Assolegno, – explains Marchetti –. We have started a constant dialogue with various institutional subjects, with the aim of enhancing some native species such as beech in order to create a new national industrial cluster linked to the use of our raw material. It is in fact unthinkable, and no longer sustainable from all points of view, that 33% of our national area covered by forests is in fact used only in marginal terms, mostly for firewood. The forest – concludes Marchetti – with its 11 million hectares must bring wealth and well-being on several levels, starting with the owners themselves, but it is no longer possible to ignore a legitimate economic interest linked to its management, which is fundamental to restore the attention of the legislator and the community itself”. Art. 35 bis, provides, among other things, “the implementation of interventions and projects aimed at the development of forestry chains and environmental and socio-cultural enhancement; promotes synergies between those who operate in internal areas both as owners or holders of other real or personal rights on agro-forestry-pastoral areas and as operators of forest management and environmental, educational, sports, recreational activities, tourist or cultural”.

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