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Piazza Angelo Vassallo: “Entra nella storia

Piazze, Trivi e Quadrivi

Carlo Bertucci e Anna Maria Volpe

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Quaderno di

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“Il nostro è dunque un tempo di trasformazioni grandiose e continue. Tutto fluisce veloce e i punti stabili di riferimento sono sempre di meno. Dobbiamo ritrovarli più dentro che fuori di noi. Dobbiamo ritrovarli nella nostra relazione con l’altro, scacciando le paure che ci rinchiudono in noi stessi.”(Premessa al Quaderno di Strade Aperte n. 6 – Entra nella storia).

Una delle “piazze” dell’evento di Salerno si è svolta nell’ambiente suggestivo del complesso monumentale di Santa Sofia. La piazza era intitolata ad Angelo Vassallo, coraggioso sindaco di Pollica nel Cilento, ucciso da mano ignota qualche anno fa, noto come il sindaco pescatore per il suo passato di pescatore e per l’amore per il mare e la terra, che nella sua attività di amministratore lo aveva sempre guidato,

La Piazza ha sviluppato un approfondimento sul tema “Entra nella storia”, già trattato dal Quaderno n. 6 di Strade Aperte (lo trovate sul sito del MASCI) che era stato un contributo sul servizio e sulla cittadinanza responsabile degli adulti.. L’incontro, che è stato coordinato da Bruno Magatti, ha visto la partecipazione numerosa di Adulti Scout che hanno riempito tutti i posti disponibili per ascoltare gli spunti di riflessione proposti dal sindaco di Salerno Vincenzo de Luca, dal parlamentare Giovanni Bachelet e da Grazia Villa, presidente dell’associazione La Rosa Bianca, un’associazione di cattolici per l’educazione alla politica e alla democrazia che ha preso nome e ispirazione dal gruppo di studenti antinazisti che si opposero in modo non violento al regime di Hitler, pagando con la vita questa scelta coraggiosa. L’incontro, moderato dal giornalista di Avvenire Toni Mira, ha offerto testimonianze di partecipazione politica da diverse prospettive.

Accogliendo i partecipanti Bruno Magatti ha affermato che oggi qui non viviamo un inizio, né una fine, “ma solo una tappa, cioè un punto di frontiera, immagine di tutti noi e della nostra storia, un luogo in cui si va attrezzati per diventare uomini e donne che sappiano vivere le problematiche che a loro si presentano. Oggi qui impareremo a vivere la nostra frontiera insieme ai nostri ospiti”.

Toni Mira, inviato di “Avvenire”, figlio del non dimenticato Presidente del MASCI,

Carlo Bertucci

Comunità Roma 20

Anna Maria Volpe Comunità Roma 12

Salerno, ottobre 2013 51

carlo berTucci e anna maria volPe

Giuseppe Mira, ha voluto sottolineare come dopo cinquant’anni dalla sua Promessa si trovava di nuovo fra i suoi fratelli scout nella piazza simbolicamente dedicata ad Angelo Vassallo “che è stato ucciso per la sua buona amministrazione, ma il suo esempio continua anche oggi a dare buoni frutti”, così come il sindaco Vincenzo De Luca, nostro ospite, il quale si dice abbia ricevuto più di 200 atti intimidatori per la buona amministrazione della città di Salerno. “Sta cambiando qualcosa nel nostro Paese ? Questo è senz’altro un momento cruciale di determinazione politica”.

Il sindaco De Luca ha esposto con passione l’impegno di un amministratore locale di una terra non facile, dove erano radicati atteggiamenti clientelari e opportunisti. Cambiare rotta non è stato facile perché il contesto locale è influenzato da famiglie o clan che, anche con comportamenti minacciosi mirano a corrompere la gestione del territorio. I punti più importanti del suo intervento (più volte interrotto dagli applausi degli ascoltatori) sono riassunti qui di seguito.

Oggi è più che mai necessario testimoniare i propri valori e poiché la politica in un paese democratico vive di consensi occorre cominciare dalla scelta dell’individuo che opera con la legge dei diritti e doveri e non con scelte clientelari. Le amministrazioni funzionano bene se si comprendono le necessità dei cittadini, se si è molto rigorosi concedendo fondi in base ai risultati. Salerno è la prima città in Italia per la raccolta differenziata dei rifiuti, la quarta per asili nido e scuole materne, l’unica in Italia che ha stretto un accordo di ricerca in campo medico con le migliori Uiversità del mondo. Occorre premiare gli enti locali che danno risultati eccellenti, non tagliare i fondi allo stesso modo di chi sperpera il denaro pubblico. Il più grosso problema italiano è la crisi della democrazia che ha creato uno scollamento fra istituzioni e cittadini, perciò occorre che il cambiamento operi in profondità, che interroghiamo le nostre coscienze e che trasmettiamo ai nostri figli la libertà, l’autonomia, la dignità e non il ricatto, il servilismo. Non ci ricordiamo più cosa significa decenza siamo diventati una grande casa di tolleranza accettata pubblicamente con perdita di tutti i valori, devastazione pubblica dei nostri principi di correttezza e dignità. Possiamo salvarci solamente facendo nostri gli antichi valori dei padri.

Giovanni Bachelet ha esposto la sua esperienza di parlamentare, non facile per lui che fino a poco tempo fa insegnava all’Università, ma che comunque consente un livello di partecipazione politica attiva,capace anche di influenzare le decisioni fondamentali per la vita dello Stato. “Occorre essere onesti ma occorre anche avere la capacità di fare, infatti per molti la Promessa scaut è stata determinante, per altri no. La politica è per eccellenza il luogo dell’opinabilità, occorre discernere ed avere il giusto equilibrio delle scelte che occorre fare.”

Grazia Villa ha invitato tutti a scelte coraggiose di partecipazione e a una mobilitazione dal basso che possa portare a cambiamenti nella politica e nella società. “Oggi qui viviamo l’emozione di condivisione degli ideali delle persone che sono morte prima di noi per testimoniare quello in cui tutte le persone giuste credono.

Salerno, ottobre 2013

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Occorre analizzare il pre ed il post di questo momento politico, nel pre siamo vissuti di assenza di moralità esisteva solo camorra e mafia. Oggi siamo nel biennio del cambiamento, occorre sporcarsi le mani per cambiare il nostro futuro, riconquistare il diritto al lavoro, alzare la voce e non aver paura di fare da megafono per costruire il futuro insieme ai giovani”.

Non c’è stato tempo per un dibattito ma le testimonianze hanno confermato ai presenti la necessità di una partecipazione responsabile alla vita sociale e politica. Come direbbe Padre Sorge “Uscire dal Tempio” e piantare nella terra arida i semi della speranza di un futuro migliore.

L’interesse partecipato degli AS era testimoniato dalle numerose scritte vergate dai partecipanti, viatico per l’impegno di ognuno: • Una società è tanto più ricca quanto più è capace di raccogliere ogni contributo al bene comune, comprendendo il più piccolo ed il diverso. • La buona politica richiede donne e uomini virtuosi cioè persone senza interessi personali. • Ognuno dovrebbe vedere riconosciuto l’impegno e valorizzata la qualità delle prestazioni per il bene comune. • Tutti gli esseri umani senza eccezione sono uguali in dignità. • La virtù per se stessa è premio “sufficientissimo” ai suoi seguaci. • La frontiera, una terra di nessuno, è il luogo privilegiato per riconoscere realmente l’altro e la sua esperienza. • I diritti riguardano non l’uomo come individuo ma come persona, non solo l’uomo nella sua individualità ma inserito indissolubilmente nella rete delle relazioni che lo coinvolgono.

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