Windseekers Magazine 4

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Numero 4

WiNDSEEKers Magazine PAGINA 4

buon appetito!!! IL CIBO GIUSTO PER LA NOSTRA ANIMA

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LA MIA STORIA

UNA PIOGGIA DI MIRACOLI PAGINA 14

battesimi 2015 DALLA NOSTRA CHIESA

PAGINA 16

TUTTO GIRA INTORNO ALLA BIBBIA www.ADIPortici.it

Chiesa Cristiana Evangelica delle Assemblee di Dio in Italia

Protagonisti

Giovani con Cristo al proprio fianco


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WiNDSEEKers Magazine

04 Buon Appetito

Il cibo giusto per la nostra anima

PUBBLICAZIONE SENZA PERIODICITÀ A CARATTERE RELIGIOSO a cura del Gruppo Giovanile della Chiesa Cristiana Evangelica delle “Assemblee di Dio in Italia” di Portici (Na)

Nessun compromesso

PASTORE Aniello A. Esposito

Triticum Aestivum o Lolium Temulentum?

06 Meditando 07 Editoriale

RESPONSABILE Giovanni B. Franciosa NUMERO 4 Finito di stampare nel mese di dicembre 2015

08 C.C.M.

la mia storia. . B

Christian Contemporary Music Newsboys - That’s how you change the world

HANNO PARTECIPATO A QUESTO NUMERO Jonathan Ascione, Gabriele Ascione, Nunzia Attanasio, Vincenzo Borrelli, Ylenia Capricano, Valentina Ciaravolo, Daniel D’Onofrio, Andrea Esposito, Cristina Esposito, Joshua Franciosa, Mattia Franciosa, Simone Franciosa, Nadia Labriola, Ilaria Maddaluno, Silvana Maddaluno, Sharon Marra, Daniela Morra, Samuele Nocerino, Raffaele Parentato, Daniele Petricciuolo, Ruben Pezzella, Mariacira Quercia, Emanuele Salomone, Grazia Sforza, Carmine Tammaro, Rosanna Viterbo, Giona Zefiro THE WINDSEEKERS MAGAZINE è pubblicato dal Consiglio di Chiesa della Chiesa Cristiana Evangelica delle “Assemblee di Dio in Italia” Via Marittima 32-34, 80055 Portici (Na) Puoi contattarci al seguente indirizzo email: WindSeekers@AdiPortici.it

10 WebZone

ISUU

Perchè leggere fa bene!!!

11 Curiosando... 12 La mia Storia

Una pioggia di Miracoli

14 Dalla nostra chiesa

Battesimi - 20.09.2015

WindSeekers Magazine

BATTESIMI

16 La Nostra Storia

20.09.2015

Tutto gira intorno alla Bibbia

18 Q. & A.

Questions & Answers Dio è sempre online? 2

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IA G G O I UNA P ACOLI DI MIR

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IN QUESTO NUMERO

! ! ! o t i t e p p A Buon

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20 La storia della Bibbia 21 Un Libro alla volta

Fede Audace

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UN FILM ALLA VOLTA

22 Game Time 23 Un Film alla volta One night with the King

24 A Tavola con...

La minestra di Esa첫

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www.ADIPortici.it

Chiesa Cristiana Evangelica delle Assemblee di Dio in Italia

LA NOSTRA STORIA

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LA STORIA DELLA BIBBIA

Protagonisti

Giovani con Cristo al proprio fianco

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! ! ! o t i t e p p A n o Bu

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a Masterchef a La Prova del Cuoco, da Cracco a Bastianich, passando per Cannavacciuolo e la Parodi: oggi tutti vogliono insegnarci a mangiare, ci spiegano come cucinare, come impiattare e presentare le pietanze, come gustarle. Forse mai come negli ultimi anni la cultura del cibo è stata tanto protagonista in televisione e, di conseguenza, nella vita quotidiana. Diciamoci la verità, in ognuno di noi si nasconde un piccolo Gordon Ramsey.

Mangiare è necessario per vivere, mangiare bene aiuta a vivere meglio. Ma siamo sicuri che tutto ciò che passa dal piatto alla nostra pancia ci faccia davvero bene? Possiamo davvero dire che una mela al giorno levi il medico di torno? Beh, dipende da dove quella mela è nata e maturata, in quale terreno affondano le radici dell’albero sul quale è spuntata. Una terra inquinata e malata non potrà mai dare buoni frutti, ma solo veleni travestiti da bocconi saporiti. Una mano malvagia non potrà mai porgerci una buona mela. Se l’avesse saputo, Biancaneve non si sarebbe mai lasciata ingannare. Per non parlare di Eva. Nutrire il pianeta è l’obiettivo dichiarato dell’Expo 2015, cercare soluzioni alla fame patita da metà 4

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della popolazione mondiale la sfida dei prossimi decenni. Ma mentre gli uomini studiano soluzioni per saziare i corpi, appagare la fame spirituale è più semplice di quanto si possa pensare. Il nutrimento è a portata di mano, racchiuso tra le pagine della Bibbia. C’è poco da studiare, basta aprire la bocca dell’anima e lasciarsi saziare dalla mano del Signore. Ma come ogni bravo chef sa, non basta scegliere ottime materie prime per cucinare una buona pietanza. Anche un ottimo tartufo dosato in eccesso può risultare poco gradito al palato. Ci vuole una b u o n a mano per esaltare il gusto. E ci vogliono prodotti genuini. Ecco, la Parola di Dio è il prodotto genuino, il cibo dell’anima, quel buon nutrimento che ci fornisce anticorpi e sostanze vitali, che ci svezza, ci fa crescere nelle Sue vie. Dobbiamo però domandarci: questo buon cibo spirituale come ci viene messo davanti? Come viene cucinato, impiattato, in che modo arriva alle nostre bocche e al nostro stomaco per poi essere metabolizzato per “dare frutto” e contribuire al nostro sostentamento e alla nostra crescita? Assorbire in maniera acritica - apatica - tutto quello che ci viene sottoposto a volte può avvelenarci. L’uso sconsiderato dei social network


e la “creduloneria” alla quale ci condanniamo scegliendo di vivere una vita cristiana fatta di tanti slogan e poca sostanza equivale al nutrirci di merendine piene zeppe di carboidrati e grassi insaturi, che ci gonfiano e ci fanno lievitare, ma che certo non fanno bene al nostro organismo. Così come non fanno certo bene quei prodotti apparentemente buoni ma cresciuti in ambienti malsani, inquinati, contaminati. A volte pescare versetti biblici qua e là, “copincollare” frasi fatte e postarle su questo o quell’altro social, o addirittura venire a contatto con le “scorie” derivate da un ambiente inquinato da un punto di vista spirituale è veramente pericoloso. La soluzione per bonificare l’ambiente, il nostro cuore, il nostro modo di fruire la Parola, meno male, è semplice, è a portata di mano ed è soprattutto efficace: è necessario assaggiare e gustare la Parola di Dio proveniente da un ambiente sano e dalla Fonte per eccellenza, lasciando perdere i “surrogati preconfezionati”. Ma non è tutto. Bisogna sì lasciar perdere i prodotti inquinati, ma conviene pure fare una scelta di campo e tenere lontane le cose troppo complesse, complicate, elaborate. Al corpo umano, è risaputo, risulta più semplice digerire sostanze semplici. Le sostanze semplici sono quelle più nutrienti, meglio tollerate e più facilmente metabolizzare. Così è pure per la Parola di Dio. Più volte nella Bibbia il Signore ci invita alla semplicità, a Sua immagine (2Corinzi 1:12). È proprio la semplicità che ci conduce in questo

meraviglioso viaggio con il Signore, proprio come si legge nel secondo libro di Samuele, quando “con Absalom partirono da Gerusalemme duecento uomini, i quali, essendo stati invitati, partirono in tutta la loro semplicità, senza sapere nulla” (2Samuele 15:11) perché è per i semplici di cuore che è stato preparato il Regno dei Cieli. La tavola è già imbandita, ancora un poco e potremo - potrai – sederti per gustare tutto ciò che è stato preparato e già messo a disposizione dal nostro Padre. L’invito è per tutti, è necessario però accettarlo e, dopo averlo accettato, iniziare a camminare nelle vie del Signore con la semplicità che viene da Lui, perché Gesù ci dice: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come colombe” (Matteo 10:16). Un apostolo, un seguace di Cristo, chi ha conosciuto Gesù e compreso quale compito meraviglioso gli sia stato affidato e concesso non può che essere semplice, proprio come insegna la Scrittura, che ci dimostra come “... ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore” (Atti 2:46). Genuinità e semplicità sono i due ingredienti delle pietanze buonissime che il Signore ha preparato per tutti noi... È quasi pronto: siedi anche tu, vieni a mangiare! Buon appetito!! nadia labriola WindSeekers Magazine

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MEDITANDO... “Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re…” (Daniele 1:8-21)

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on accettare compromessi può salvarti la vita. Rifiutare un vantaggio offerto, evitando di scendere a patti, ci aiuta a camminare per le strade del Signore in maniera degna, e anche stabile. Lo spunto per questa riflessione ce lo dà questo versetto tratto da Daniele: “Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re” (v.15). Guardiamo insieme cosa è accaduto prima, durante e soprattutto dopo Expò: un evento mondiale importante, che ha portato lavoro e progresso, conoscenza e denaro, ma del quale una volta concluso, non se ne sente manco più parlare. Ecco, a volte anche da un punto di vista spirituale, la cosiddetta “apertura” finisce col diventare inquinamento, e le promesse di stabilità e successo finiscono col diventare un pugno di mosche una volta spenti riflettori ed entusiasmo. Con il versetto tratto dal libro di Daniele, il Signore ci dà un grande insegnamento. Daniele e i suoi amici si trovano, a questo punto della storia, in un periodo di transizione. Il Signore vuole preservarli, e per questa ragione mette nel cuore del re Nabucodonosor il desiderio di assumerli al proprio servizio. Per farlo i giovani avrebbero dovuto mangiare e bere quanto offerto dal re. E che male c’è, ci si potrebbe chiedere, ad accettare l’offerta di qualcuno che, dal suo punto di vista, vuole farti del bene? Non era forse nel cuore del re il desiderio di far crescere questi giovani sani e belli affinchè potessero servirlo bene? Oggi, ad esempio, come si potrebbe mai rifiutare un lavoro,

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una buona posizione sociale, qualora qualcuno ce li offrisse? Caro lettore, queste sono le valutazioni che, umanamente, ci ritroviamo a fare considerando gli aspetti materiali della nostra quotidianità. Ma ci chiediamo cosa realmente vuole Dio da noi? La storia biblica continua, narrando che i quattro giovani - che oggi reputeremmo degli sconsiderati - rifiutarono il cibo offerto dal re, e che chiesero di essere nutriti solo e soltanto con gli alimenti che aveva “suggerito” loro il Signore: acqua e legumi. Sì: in un momento così particolare, Daniele si concesse il lusso di rifiutare la “comodità” di quanto proposto da Nabucodonosor, e prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva. Decise di non scendere a compromessi e di restare nella volontà di Dio, fidandosi e affidandosi a Lui. Infatti, la storia si conclude così: “Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re”. Infine, “il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re” (v. 19). L’invito è rivolto a te, caro lettore: non scendere a compromessi , fidati di Dio e apri le tue orecchie e il tuo cuore alla Sua volontà, anche se sembra che sei fuori luogo, o che il tuo vivere secondo il volere di Gesù sia controcorrente. Egli per certo ti aiuterà. ti preserverà e non ti farà mai mancare ciò di cui hai bisogno. samuele nocerino


Triticum Aestivum o Lolium Temulentum? Quelli sono i nomi sistematici di due specie botaniche appartenenti alla stessa famiglia: le Graminaceae. Seppur tra loro molto somiglianti, esse sono profondamente differenti. Stiamo parlando del grano tenero e della zizzania. Il grano tenero è un cereale già noto e coltivato fin dall’antichità da cui si otteneva la farina e i prodotti della panificazione. La zizzania invece è una specie infestante tossica che cresce spontaneamente. Già ai tempi di Gesù il problema della contaminazione da zizzanie dei campi di grano era ben conosciuto. Gesù stesso in una parabola utilizza l’immagine del grano e delle zizzanie che crescono insieme per mostrare come Dio separerà il buono da ciò che cattivo e giudicherà gli uomini: “Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell'età presente” (Matteo 13:40). Le zizzanie nei primi tempi della loro crescita possono essere facilmente confuse con il grano perché le loro cariossidi (i frutti) sono molto simili. Solo a maturazione avvenuta i chicchi della zizzania divengono neri e amari mentre quelli del grano si colorano di un giallo dorato. Così nella Chiesa vivono insieme i veri cristiani, coloro che sono nati da Dio, e i finti cristiani, cioè quelli che non conoscono realmente il Signore ma si celano solamente dietro la religione o una denominazione. Essi sono come la zizzania e per questa ragione bisogna che crescano a maturazione con il grano “... affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano” (v. 29) ed anche “Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio” (v. 30). silvana maddaluno

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THAT'S HOW YOU CHANGE THE WORLD 8

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“Signore, il mio cuore non è orgoglioso e i miei occhi non sono altèri; non aspiro a cose troppo grandi e troppo alte per me” (Salmo 131:1) Chi non ha mai avuto in mente di fare cose grandi, clamorose per far Vedere al mondo ciò che Dio ha fatto e fa per noi? Ecco ciò che esprime il cantico “That’s how you change the world” del gruppo Newsboys. Noi siamo la generazione del “fare le cose in grande”. Con Dio, però, non è così, o meglio non soltanto così. Infatti servire Dio è anche “… una parola gentile, un sorriso semplice, più del mostrare, fare un miglio in più… (Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due, Matteo 5:41). È dare tutto, quando non hai niente da lasciare. Mostrare un po’ di speranza con un singolo respiro”.

That’s how you change the world È così che cambi il mondo That’s how you change the world È così che cambi il mondo All my life I had big dreams To do big things and make a change And all the while, I just passed by The simple needs right here next to me

Per tutta la mia vita ho avuto grandi sogni Di fare grandi cose e cambiare delle cose E nel frattempo, io ignoravo Chi soffriva accanto a me

‘Cause there’s a breaking heart That’s fallin’ apart And tear filled eyes lookin’ back at me God, won’t you help me to see

Poiché c’è un cuore rotto Che sta cadendo a pezzi E occhi pieni di lacrime che cercano aiuto Signore, aiutami a vedere!

It’s the prayer in an empty room Little things we do when nobody’s around A hand reaching out to a heart in doubt It’s the smallest spark that can light the dark

A volte pensiamo che per servire Dio sia necessario fare qualcosa di grande e ci blocchiamo su questa idea, fermandoci più su ciò che ci piacerebbe fare e non su quello che siamo chiamati a fare.

That’s how you change the world Oh oh oh oh (Change the world) That’s how you change the world Oh oh oh oh (Change the world)

A volte, infatti, servire Dio è anche guardarsi attorno e vedere chi è in difficoltà, chiedere a Dio aiuto per vedere ciò che ci sta attorno: “Signore, aiutami a vedere!” .

A million little drops of rain Can be enough to cause a tidal wave A flood of Your love That no one can contain

Viviamo in un mondo pieno di dolore, buio e tenebroso, “Poiché c’è un cuore rotto, che sta cadendo a pezzi...” e noi siamo chiamati e dobbiamo essere LUCE, a portare speranza.

‘Cause there’s an empty soul That wants to be known Around me now, that I can lead to You Revealing love that won’t refuse

Dunque, invece di concentrarti sulle “grandi cose”, fermati e ricorda che, quando Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare, disse loro: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (Matteo 6:6). Se è nella Sua volontà Dio TI AIUTERÀ FARE GRANDI COSE! Anche se ai più sembreranno insignificanti, agli occhi Suoi non sarà così! Vuoi cambiare il mondo? Comincia dalle piccole cose! andrea esposito, cristina esposito e ilaria maddaluno

It’s the kind words A simple smile More than showin’ up Going the extra mile It’s giving everything When you’ve got nothin’ left Sharin’ a little hope With a single breath

È la preghiera nella stanza vuota Piccole cose che facciamo quando non c’e nessuno Una mano stesa ad un cuore nel dubbio È una scintilla che può illuminare l’oscurità È così che cambi il mondo Oh oh oh oh (cambi il mondo ) È così che cambi il mondo Oh oh oh oh (cambi il mondo ) Un milione di piccole gocce di pioggia Possono causare un maremoto Un’alluvione del tuo amore Che nessuno può contenere. Perché c’è un’anima vuota Che vuole esser conosciuta Attorno a me, che posso condurre a Te Rivelare l’amore che non può essere rifiutato È una parola gentile Un sorriso semplice Più del mostrare Fare un miglio in più È dare tutto Quando non hai niente da lasciare Mostrare un po’ di speranza Con un singolo respiro

That’s how you change the world È così che cambi il mondo That’s how you change the world È così che cambi il mondo It’s the prayer in an empty room È la preghiera nella stanza vuota A hand reaching out to a heart in doubt Una mano stesa ad un cuore nel dubbio WindSeekers Magazine

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! ! ! e n e b a f e r e g g e L è h c r Pe

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alve gente, benvenuti ad un nuovo appuntamento di web zone!

Oggi vi presenterò una breve guida su come cambiare le pile al telecomando... non fate quelle facce, sto scherzando!

casa editrice delle nostre chiese) e di altre case editrici cristiane (alcuni nomi che ho trovato: BE Edizioni, La Casa della Bibbia, Centro del Libro Cristiano). Per trovarli, basta digitare questi nomi nella casella di ricerca del sito. In questo modo se avete visto un libro che vi interessa, potete leggere i primi capitoli su Issuu e, se vi sta piacendo o se vi interessa l'argomento, potrete valutare se acquistarlo o meno.

Se state sfogliando questo giornalino significa che almeno un pochino vi piace leggere. Ecco perché in questo numero ho deciso di presentarvi un sito che vi darà la possibilità non solo di leggere molto, ma anche di leggere cose che possono aiutarci a capire di più la Parola di Dio. Il sito si chiama ISSUU.COM ed è un sito che consente alle case editrici di pubblicare anteprime di libri e riviste (per "anteprime" si intende i primi capitoli del libro o le prime pagine della rivista). In questo modo, noi utenti possiamo connetterci al sito e possiamo sfogliare e leggere in tutta tranquillità, senza dover pagare nulla. Vi segnalo questo sito perché, oltre ad anteprime di libri appartenenti a case editrici molto famose, vengono caricate anche le anteprime dei libri di Adi-media (la 10

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Se invece non avete intenzione di spendere un euro, avrete comunque la possibilità di leggere gratuitamente decine e decine di anteprime di libri cristiani. Se avete uno smartphone o un tablet, Issuu è disponibile anche come app per dispositivi Apple, Android e Windows, così se volete potrete sfogliare qualche libro anche prima di andare a dormire. Tutto chiaro? Allora al prossimo numero! gabriele ascione


in casa, tranne un vasetto d’olio”, mentre il profeta Eliseo le comandava di raccogliere quanti più vasi poteva e di “non chiederne pochi” (leggi 2Re 4). Ora immaginatevi la scena: la donna con un piccolo vasetto in mano, circondata da molti vasi ben più grandi da riempire con quel poco che aveva. Una situazione avvilente, da un punto di vista umano. Ma la vedova non si perse d’animo e iniziò a versare… e si riempì il primo vaso! Chiese ai figli di passargliene un altro… e anche questo si riempì! E così via, fino a riempirne molti, tutti quelli che le erano stati messi davanti.

CURIOSANDO...

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elle meraviglie dell’EXPO si è molto parlato in questi mesi. Ma la curiosità delle curiosità forse è racchiusa in un vero e proprio “esperimento sociale” organizzato dai responsabili del padiglione Svizzera. Il padiglione era composto da quattro torri di quattro piani, all’interno dei quali si trovavano degli scatoloni su degli scaffali e dove si potevano prendere, gratis, i quattro prodotti. L’avvertenza rivolta ai visitatori era una sola: “Potete prendere quello che volete, ma sappiate che le scatole, una volta svuotate, non verranno riempite di nuovo”. Non solo: una volta terminati questi prodotti su un determinato piano, il pavimento si abbassava e il livello del padiglione scendeva. In poco più di 20 giorni il padiglione ha rischiato di collassare e sprofondare. Letteralmente. L’esperimento era rivolto, ovviamente, a sensibilizzare i visitatori sulle risorse limitate della Terra e sulla voracità dell’uomo. In campo spirituale succede stranamente il contrario. Mentre le risorse e le benedizioni di Dio sono infinite, la nostra “ fame” è molto poca. Eppure il Signore ci invita a non essere limitati nel chiedere, perché dal nostro poco può far uscire tutto quello che ci necessita e anche di più. La vedova d’uno dei discepoli dei profeti confessava di “non aver nulla

Due erano le cose che si potevano fare in questa situazione: o fermarsi e chiedersi come era possibile o, confidando nella parola dell’uomo di Dio, continuare a versare e a versare e a portare altri vasi, senza farsi domande. Come per la vedova, l’unico limite alle benedizioni di Dio e alle tue piccole capacità è la tua fede. Il Signore ti dice di pensare in grande, di non guardare al tuo “piccolo vasetto”, perché con quel poco che hai potrai fare molto più di quello che immagini. Egli saprà come far fruttare quello che Gli metti a disposizione e altro che vasi d’olio, “fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giovanni 7:38). christine e daniel d’onofrio WindSeekers Magazine

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i l o c a r i una pioggia di M

LA MIA STORIA...

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i chiamo Sharon e sono una bimba di 23 anni! Sin da piccolissima ho sempre amato Gesù. Ricordo perfettamente l’entusiasmo di cui traboccavo il giorno della mia prima comunione: al catechismo mi avevano detto che finalmente avrei incontrato il Mio Signore, e io non potevo essere più felice! Purtroppo a tanta felicità corrispose una ugual delusione: avevo solo mangiato un po’ d’ostia, ma non c’era stato nessun “primo incontro”.

Non sapevo ancora chi fosse il mio Dio, ma il mio cuore desiderava tanto incontrarLo! Passarono gli anni e un giorno il mio adorato papà si ammalò. Tuttavia, non avevo mai visto il mio papà così sereno!

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Nelle sue preghiere non comparivano mai le parole “fammi guarire”, ma solo “sia fatta la tua volontà”, “grazie”. Inizialmente, ve lo confesso, non capivo... Perché papà, che credeva nella potenza della preghiera, non chiedeva la guarigione?

E beh, la risposta è molto semplice: il Signore lo aveva già guarito! E lo aveva fatto proprio attraverso la malattia! Gli aveva salvato l’anima e papà non poteva desiderare altro, a parte che tutta la sua famiglia comprendesse la grazia di Dio. Papà peggiorava, ma, nonostante io fossi una sola cosa con lui, non ho mai chiesto a Dio “Perché proprio a me?”. Notavo che il Signore, proprio in una circostanza tanto terribile, stava do-

nando alla mia famiglia qualcosa di molto prezioso... Eravamo tutti tristi ma sereni... Una strana sensazione.. Una strana forza che non ci apparteneva ci muoveva in ogni cosa e ci faceva affrontare ogni situazione.. NON ERAVAMO SOLI... Con noi c’era l’UNICO in grado di aiutarci! Notai subito che il Signore voleva donarci qualcosa di davvero importante, che aveva un piano meraviglioso per noi... Le ultime parole che papà mi disse furono “Sharon a papà, NUN LASCIÀ MAJE ‘O SIGNORE”. In quel momento non ero molto lucida, ma quelle parole continuarono a suonarmi nella mente per molto tempo, e ancora le sento nei momenti difficili, e solo in seguito ho realizzato appieno cosa volesse dire il mio babbo…


“in fondo al a bas e d e c’è anche un pizzl ia fede co di pazzia”

Non la finirei più di scrivere se volessi raccontare gli innumerevoli miracoli che il Signore ha compiuto nella mia vita... Talmente tanti che non li ricordo nemmeno tutti, ma una cosa è certa, IL SIGNORE NON SI DIMENTICA MAI DI NOI! E infatti è talmente buono che salvò anche me!!!

mandò una sicurezza: una forza e una serenità che mai prima di allora mi erano appartenute. Fui reputata incosciente e persino pazza, ma in fondo alla base della fede c’è anche un pizzico di pazzia.

Quando mi sentii finalmente pronta per fare il battesimo, mi accadde una cosa singolare: ogni volta che pregavo la mi richiesta fissa era “Fammi essere una TUA testimonianza tangibile”. Un giorno, non contenta, chiesi una risposta, la quale arrivò immediatamente, e vi confesso che mi preoccupò abbastanza: il Signore mi disse che avrei dovuto affrontare una prova molto dura, una malattia, ma che questa sarebbe stata solo per la Sua gloria e soprattutto che Lui non mi avrebbe mai abbandonato!

Sono stati momenti duri per il mio corpo, ma vi posso assicurare che la mia anima ne è uscita rinvigorita, il Signore mi ha fatto superare anche quella brutta paura che non mi lasciava, ho avuto tante occasioni di benedizione, ed è proprio quando la prova divenne più ardua che compresi appieno il significato di ciò che leggevo nella Sua Parola: versetti come “il Signore è il mio pastore: nulla mi manca” (Salmo 23:1), “La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro” (Proverbi 29:25), “Io benedirò il Signore in ogni tempo…” (Salmo 34:1) acquisirono un sapore diverso e meraviglioso.

Vi dico questo: in seguito alla malattia di papà, ciò che mi faceva più paura in assoluto era la malattia, ma, con la certezza che il Signore avrebbe combattuto con me, decisi di andare avanti! Dopo qualche mese arrivó la Nostra battaglia: fui colpita da una grave malattia.

Se il risultato è una pioggia di miracoli e benedizioni e soprattutto se tutto questo è per la Sua gloria e per la testimonianza del Suo infinito amore, allora ben venga anche la malattia! La fede sconfigge ogni paura, e con il Signore al nostro fianco superiamo ogni ostacolo!

Compresi subito di cosa si trattasse, e come promesso Il Signore mi

sharon marra

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Mi chiamo Andrea, ho 16 anni e sono nato in una famiglia cristiana evangelica. Innanzitutto, ringrazio il Signore perché mi ha salvato, nonostante io sia stato per molto tempo ribelle alla Sua Parola e noncurante del Suo amore per me. Sono grato a Dio anche perché, dal giorno della mia salvezza, Lo sento sempre vicino e perché, nonostante i problemi, so di poter contare su di Lui. L’opera del Signore, però, non si è fermata alla salvezza: Egli mi ha donato una famiglia in Cristo, degli amici che hanno fatto la mia stessa esperienza di fede, che posso chiamare fratelli e sorelle, insieme con i quali, nel mio piccolo, posso servirLo. Do gloria a Dio perché, a distanza di un anno dalla salvezza, mi ha battezzato col Suo Spirito Santo e mi ha dato la possibilità di poter fare il patto in acqua, diventando così un membro ufficiale della Sua chiesa. In conclusione, nella mia testimonianza posso dirvi solo che il Signore è stato buono e paziente con me, così come lo è con chiunque si affida a Lui. andrea esposito Mi chiamo Ylenia, ho 16 anni e vorrei raccontarvi come il Signore ha trasformato la mia vita. Tra culti e lezioni alla scuola domenicale sono cresciuta fra i banchi di questa comunità ma all’età di 14 anni questo iniziò a creare in me un forte disagio. Ero alla continua ricerca della felicità e per trovarla ero disposta a tutto, ma il tempo passava, le mie esperienze nel mondo aumentavano e il vuoto dentro di me cresceva. Credevo nell’esistenza di Dio e che Egli poteva trasformare il mio cuore ma ero troppo orgogliosa per accettare che Lui prendesse in mano la mia vita. Volevo farcela da sola e per questo motivo mi ritrovai a vivere in una profonda solitudine, però, il Signore stava preparando qualcosa di particolare per me. L’anno scorso, al campeggio evangelico di Roccamonfina, fin da subito il Signore iniziò a parlare con determinazione alla mia vita, malgrado le mie paure. In quella settimana Egli mi parlò in un modo così particolare e personale che non potei più fare a meno di riconoscere i miei peccati e chiedere perdono a Lui, con tutta me stessa, per ciò che ero. In un istante Egli ha trasformato la mia vita, il mio cuore, i miei pensieri e mi ha donato la felicità, la vera felicità che mi accompagna ogni giorno nel mio cammino con Lui. ylenia capricano

BATTE

20.09


ESIMI

9.2015

Fin da piccolo mi è stato parlato di Gesù. Della Sua maestà e del fatto che Egli si sarebbe preso cura di me se solo io mi fossi arreso a Lui. Crescendo iniziai ad affacciarmi al mondo e tutto ai miei occhi appariva bello, anzi stupendo. Non mi mancava nulla; avevo tanti amici che mi apprezzavano e, soprattutto, avevo trasformato la mia passione per il Body building in lavoro. Sembrava bellissimo vivere così, ma mancava qualcosa: non ero felice! E più passava il tempo, più qualcosa mi diceva in modo sempre più insistente: “Perché non la fai finita?”. Ero insoddisfatto e triste, ma fu proprio in quei momenti di angoscia che mi ricordai di Dio e di ciò che Egli poteva fare alla mia vita. Decisi di fare una cosa molto difficile per me: decisi di inginocchiarmi e iniziare a pregare. Quella preghiera cambiò la mia vita. Ritornai in chiesa, mi umiliai sinceramente al cospetto di Dio, ed Egli non esitò ad entrare nel mio cuore, donandomi la salvezza e battezzandomi con il suo Santo Spirito. Egli ha cambiato la mia vita donandomi un amore che non avevo mai provato prima, ed è per questo che voglio servirLo fino all’ultimo giorno della mia vita, rimanendo fermo nelle Sue vie, sapendo che il mio Dio non mi abbandonerà mai, perché sulla croce ha dato la Sua vita per me. emanuele tammaro Essendo nata in una famiglia cristiana fin bambina ho sempre ascoltato le storie della Bibbia. Crescendo però un gran senso di tristezza e solitudine cominciò a pervadere la mia vita. Ero orgogliosa, testarda e volevo comandare su tutto e tutti ma non ci riuscivo e questo mi portava a non relazionarmi con gli altri. Non sapevo che fare e così cercavo di appoggiarmi su ciò che mi dava un minimo di felicità: amore e amicizia. Ma anche queste cose crollarono. Questa situazione mi aveva portato ad una sorta di depressione, piangevo tutto il giorno e non mi fidavo più di nessuno, quando mi ricordai di quel Dio che mi veniva sempre presentato e che non avevo mai deciso di accettare. Pensai alle persone che Lo avevano conosciuto e a come ne erano innamorate e decisi che anche io volevo provare la stessa cosa. Chiesi a Dio di farmi innamorare di Lui. E lui lo fece, sussurrando al mio cuore: “…voi valete più di molti passeri…”. C’era riuscito, mi aveva fatto proprio innamorare! Quella notte, sono stata capace solo di dirGli un “grazie” tra le lacrime di gioia e poi mi sono addormentata. È iniziata così… La storia d’amore più bella della mia vita. Spero possa realizzarla anche tu che leggi, Gesù aspetta solo te. christine d’onofrio


. a i r o t S a r t La Nos

A R I G O T T U T

C’

A I B B I B A L L A O N R O T IN

era una volta un uomo.

Un uomo che aveva fatto la guerra, per sette anni: sette anni a bordo del cacciatorpedine Perseo, solcando il mar Egeo. C’erano il fumo ed il caldo. Un caldo asfissiante in quel locale caldaie delle officine di Pietrarsa. Fumo, caldo, rumore. E lavoro, lavoro duro quanto quegli uomini che lo svolgevano. C’era una volta un uomo, tra quegli uomini che lavoravano sodo per rimettere in sesto i treni delle Ferrovie dello Stato. Ore lunghe di fatica spezzate solo da una breve pausa pranzo. L’uomo seduto con in mano il suo panino guardava quei suoi compagni di lavoro che, strappando minuti al meritato riposo, si riunivano in cerchio ognuno con la sua copia della Bibbia tra le mani.

ritrae Una foto che ai tempi no re Se e Salvator sione er nv della sua co

Leggevano. Leggevano e pregavano indifferenti agli occhi dei curiosi. Agli occhi di Salvatore, questo era il nome dell’uomo, quei suoi compagni di lavoro apparivano un po’ strani. Non aveva mai visto nessuno pregare così. Con semplicità e con calore. Erano strani sì, ma non ci riusciva proprio a non guardarli. Ascoltava da lontano, ed ogni parola che gli sfiorava le orecchie accresceva la voglia di essere tra loro. Pregare aveva pregato nella vita, della Bibbia ne sapeva davvero poco, però. Ecco, questa storia inizia così: con un uomo che credette, e che conobbe altri uomini che credettero e che misero la Parola di Dio al centro della propria vita. Quella Parola arrivò fin dentro il locale caldaie delle Officine di Pietrarsa, e durante una pausa pranzo, tra persone semplici, con semplicità, arrivò al cuore di quell’uomo che osservava da lontano i suoi 16

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compagni di lavoro. Questa storia, la storia della Comunità di Portici, inizia con una Bibbia. E forse proprio con una Bibbia inizia la “nuova storia” di ogni credente che da allora ha iniziato a far parte di questa grande famiglia. Persone che si sono convertite all’Evangelo, che hanno risposto alla Grande Chiamata, che hanno portato quel messaggio di speranza nella propria vita, nelle proprie case. Inizia proprio lì, in quel locale caldaie a Pietrarsa, dove alcuni fratelli della chiesa di Napoli parlarono di Cristo ad un collega, Salvatore Sereno, che poi sarebbe diventato il primo pastore della comunità di Portici. Sereno fu il primo “nuovo nato” sotto al Vesuvio, chiamato a nuova vita in Cristo. Dopo di lui si convertirono la moglie Lidia, suo padre, altri familiari. Nacque così la “famiglia di Portici”. Una nuova famiglia nella famiglia di Cristo, registrata in un nuovo “stato di famiglia”. Una ventata di freschezza, di novità, che portò anche alle falde del vulcano un risveglio della fede perché, come si legge in 2 Corinzi 5:17, 18 “se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione”. Tutto girava intorno alla Bibbia. Aperta più volte al giorno per letture e meditazioni quotidiane, era il centro del vivere quotidiano di quei credenti, tanto che era strutturata, anche da un punto di vista grafico, in modo da accogliere le annotazioni della famiglia: date di matrimoni, nascite, battesimi e battesimi di Spirito Santo, venivano affidate alle prime pagine di quel libro così antico ma al contempo così nuovo. E si: era davvero difficile avere una Bibbia a disposizione. Regalarla, poi, era una autentica follia. Spesso, quando veniva data in dono, magari in qualche occasione particolare, capitava che tornasse al mittente: leggerla, consultarla, persino il solo fatto di tenerla in casa, a quel tempo non era considerato normale e addirittura veniva proibito dalla religione convenzionale. Ancora oggi, dalle pagine consumate dei testi dei fratelli che invece, in quegli anni, la Bibbia la leggevano eccome, spuntano fuori foto e appunti che ci raccontano di altri pezzi de “la nostra storia”. Ma questo è un altro capitolo di questo bellissimo racconto. valentina ciaravolo, nadia labriola e grazia sforza WindSeekers Magazine

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Q &A uestions

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DIO

È SEMPRE ONLINE ?

COME FACCIO A PARLARE CON LUI ? COME SO CHE LUI MI ASCOLTA?

S

e ti dicessi “metti un like” o “pubblica un post” quale sarebbe la tua reazione? Se ti parlassi di doppie spunte blu e chat di gruppo a cosa penseresti?

Subito mi hai capito vero ? Non avevo dubbi, sei un esperto su questo settore. Il dramma moderno è causato da un innocuo simbolo che sta a significare che non solo il messaggio è stato consegnato ma è stato anche letto. Ciò implica che nel momento in cui il nostro messaggio non riceve una risposta la nostra mente vaga in cerca di spiegazioni e costruisce sceneggiature degne di una telenovela argentina. Che il destinatario non abbia potuto rispondere perché a scuola oppure studia poco importa, lo sconforto è già in atto e il pensiero “ha letto e mi ha volutamente ignorato” ha già preso il sopravvento sulla speranza più romantica. Ma siamo sempre sicuri che questo sia il modo giusto per comunicare? Cosa cerchiamo ? Bene, è proprio di questo che voglio parlarti: “Comunicazione”. No No tranquillo, non scappare, stai calmo, non starò qui certo a farti un

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trattato di marketing sulla comunicazione, voglio solo aiutarti a riflettere. Ci sono ormai tanti mezzi per comunicare e condividere i nostri stati d’animo, ciò che pensiamo, quello che vorremmo o dove andiamo che tante volte abbiamo l’imbarazzo della scelta su quale usare, ci sono talmente tanti di quegli amici con cui parlare che…. aspetta aspetta, gli amici? Si, ormai si chiamano tutti cosi, basta aver visto una volta quella persona, basta che questa accetti la nostra richiesta et voilà, è nostro amico. Ma chi è un amico? Cosa dice la Bibbia su questo argomento? “L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura. (Proverbi 17:17)” Che bella frase, che bello avere qualcuno che nel momento del bisogno è sempre li a sostenerci, tante volte quando abbiamo bisogno di qualcuno dobbiamo aspettare che sia online o che effettui accesso altrimenti il nostro messaggio è inviato ma non consegnato, intanto il nostro problema è li che ci tormenta e non aspetta che tu sia online, anzi sfrutta proprio il momento dove sei solo, dove sei disconnesso


per aggredirti e metterti con le spalle al muro. Intanto tu sei li, aspetti che qualcuno risponda al tuo messaggio ma ti rendi conto che in quel momento nessuno è connesso e cadi nello sconforto più assoluto. Nessun amico online. Aspetta, ho una buona notizia per te, conosco Qualcuno che è sempre connesso, Qualcuno che è sempre pronto a ricevere, un tuo messaggio. Guarda un po qua: “Bene!” dirai “è proprio quello che volevo dirti, ogni volta che provo a parlare con Dio, Lui non mi risponde mai! Ci ho provato tante di quelle volte che ormai ho perso le speranze!”. Ti dirò che hai ragione, anche io tante volte in passato ho provato a parlare con Dio senza ricevere nessuna risposta e tante volte come te mi sono arrabbiato promettendo a me stesso di non parlare più con Lui, di vedermela da solo, tanto Lui non risponde! Ma aspetta fermati! Quello che voglio dirti è: sei proprio sicuro che questo sia il modo giusto per parlare con Dio? Siamo talmente presi dal nostro problema e dalla fretta di risolverlo che ci rivolgiamo a Dio come se Lui dovesse farlo per forza.

“… non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. … non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Giacomo 4: 2-4). Dunque è chiara la situazione, Dio non risponde perché noi chiediamo male! Allora, come fare? “Voglio che Dio mi risponda ma non so da dove iniziare!” dirai. Non ti preoccupare, la Bibbia ti indica anche il metodo per far si che Egli ti risponda: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Nel pregare non usate troppe parole … poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6: 6-8). Ecco fatto! Allora è cosi semplice? Ebbene si, più di quanto tu possa pensare, basta davvero poco affinché Dio ti risponda. Tu sei lontano da Dio lo spazio di una preghiera! Hai un Amico che è sempre online, invia il tuo messaggio! daniele petricciuolo

Perché Dio non risponde? Leggi:

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LA STORIA DELLA BIBBIA

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olti di noi già leggono la Bibbia. Forse, però, a volte ci sfugge quanto importante sia questo libro così speciale per le nostre vite, tanto da essere un vero e proprio nutrimento per le nostre anime. Leggere la Parola non solo fa bene allo spirito, ma addolcisce anche la nostra esistenza. Ecco: il nostro corpo è il risultato di ciò di cui ci nutriamo, della dieta che seguiamo.

Parola senza intermediazioni. Secondo lo storico G.M. Trevelyan “la sua lettura agì profondamente sul carattere degli inglesi, sulla loro intelligenza e sulla loro immaginazione”. Proprio così: la Bibbia fu in grado di influire sulla vita degli inglesi di quel tempo, semplicemente perché essa stava diventando il loro alimento quotidiano! La cosa sorprendente, però, è che la Parola di Dio è ancora oggi il vero nutrimento per gli uomini che in Essa confidano.

Ma c’è, biblicamente, una strettissima connessione tra corpo e spirito. La Bibbia, ad esempio, ci parla di quattro giovani (Daniele, Anania, Misael e Azaria, Qualcuno già starà pensando al fatto che se proprio di cui potete vogliamo associare leggere nei primi la Bibbia al cibo, capitoli del libro allora dobbiamo di Daniele), che paragonarla ad si trovavano uno di quei cibi alla corte del che faranno pure re di Babilonia bene alla salute e che decisero ma non piacciono di nutrirsi di a tutti…ebbene, legumi e di acqua voglio riportarvi anziché dei cibi e le parole che ho delle bevande ascoltato quando della tavola del ero convertito da re. Se leggete poco tempo; “la tutta la storia, Bibbia è come una scoprirete che scatola e i versetti Una copia della Bibbia di Lutero del 1545 dopo soli dieci che troviamo in giorni il loro aspetto era migliore di quello degli altri giovani che si nutrivano dei cibi della mensa del re. Ne possiamo trovare anche degli esempi fuori dalle pagine della Bibbia. Nel ‘500, ad esempio, con la diffusione della stampa, ne aumentò anche il numero di copie in circolazione. Ciò incise profondamente sulla vita pratica e materiale degli uomini del tempo che potevano, finalmente, attingere alla mensa della

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essa sono come tanti cioccolatini, perché se inizi a leggerne uno, poi ti viene voglia di “assaggiarne” un altro”. Per farla breve, la Bibbia non è solo qualcosa che fa bene al nostro spirito, ma è anche qualcosa di gradevole, di gustoso e piacevole. Prova anche tu: assaggia il primo cioccolatino, e vedrai! carmine tammaro


UN LIBRO ALLA VOLTA

Fede Audace

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uali e quanti sono, oggi, i giganti? Che cosa sono capaci di combinare nella nostra vita spirituale e pratica? E soprattutto, quali sono le "fionde" con le quali possiamo armarci per combatterli e per scacciarli dalla nostra quotidianità? È l'intessante tema proposto nel libro intitolato "Fede audace", che sottolinea come in realtà tutti quanti noi abbiamo un unico gigante come nemico, che ha come obiettivo quello di farci allontanare da Dio. Cosa fa l'avversario per farci cadere? Bhé, lui conosce e usa tantissimi trabocchetti: per esempio quando uno di noi si trova in un periodo di prova lui è lì, pronto a scoraggiarci e a tentarci, per esempio insinuando dei pensieri negativi e sbagliati nelle nostre menti. Altre volte, invece, può utilizzare cose materiali come la tecnologia (televisori, social, videogiochi e così via), che se usata in maniera sbagliata, potrebbe anche influenzare e pregiudicare il nostro rapporto con Dio. Ma un modo per proteggerci c'è: possiamo anche noi

avere le nostre armi! Possiamo difenderci attraverso la preghiera, la fede, ovvero rivestendoci della completa armatura di Dio. Difatti, noi sappiamo che Davide sconfisse Goliat perché il Signore era con lui e lui stesso riponeva la sua fiducia e la sua vita in Dio, come leggiamo in 1Samuele 17:37: Davide soggiunse: "Il Signore, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo". Saul disse a Davide: Và, e il Signore sia con te". A volte accade: che ci troviamo in situazioni spiacevoli, proprio perché non riponiamo tutta la nostra fiducia nel Signore. Ma se ci arrendiamo completamente a Dio, non saremo noi a temere il nemico, ma sarà il nemico a temere noi perchè Dio è con noi. Se sei credente, leggilo perché: Davide è l'uomo secondo il cuore di Dio. Un vero credente vive per essere un uomo (o una donna) secondo il cuore di Dio. Questo libro aiuta a capire cosa intende Dio, quando dice che vuole il nostro cuore e cosa si aspetta da noi quando ci troviamo davanti ai "giganti di oggi". Se non sei credente, leggilo perchè: Davide si trova ad affrontare battaglie fisiche che solo a immaginarle metterebbero in fuga chiunque (provate a leggere la storia che si trova nel primo libro di Samuele). Ebbene, leggere questo piccolo ma ricco libro può incoraggiarti a confidare in chi ha sconfitto il gigante più grande che ci sia: la morte. Gesù ha vinto la morte con il Suo sacrificio e la Sua risurrezione. Dio ti benedica! ruben pezzella e nunzia attanasio WindSeekers Magazine

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Definizioni:

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1. Per ordine di Dio l’accampamento nel fu ripieno (Num. 11:31)

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2. Rut ne mise da parte gli avanzi (Rut 2:14) 9

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a cura di emanuele salomone

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3. I figli d’Israele la mangiarono per 40 anni (Es. 16:35)

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4. Naomi e Rut giunsero a Betlemme quando lo si cominciava a mietere (Rut 1:22)

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5. Non ne poteva mangiare il Nazireo (Num. 6:3) 6. Le presero le spie inviate a Canaan (Num.

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7. Abramo disse a Sara di farne (Gen. 18:6)

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8. Betlemme ne era la casa 9. Se lo trovi prendine quanto basta (Pr. 25:16)

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10. Chiunque lo usa non ha esperienza della parola di giustizia (Ebr. 5:13)

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11. È schernitore (Pr. 20:1) 17

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12. Mangiò i pani della presentazione (1Sam. 21) 13. Al Signore si offrivano quelli di grano nuovo (Lev. 2:4)

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Un film alla volta

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ne night with the king (una notte con il re) è un film statunitense del 2006, diretto da Michael O. Sajbel. Il film, i cui protagonisti sono Tiffany Dupont, Luke Goss e John Noble, è basato sulla versione romanzata del libro di Ester. La storia narra del re di Persia, Assuero, che un giorno decide di organizzare un banchetto per onorare la grandezza del suo popolo. Durante i festeggiamenti, incitato da Aman, uno dei suoi consiglieri, decide di invitare sua moglie e presentarla al popolo. La regina Vasti rifiuta l’invito e per questo viene ripudiata e cacciata dal palazzo reale. Così, il re inizia la ricerca di una nuova regina. Tutte le vergini del paese vengono radunate e sottoposte a una dura selezione: passare una notte con il re e dargli la possibilità di scegliere una nuova moglie. Tra queste c’è Adassa, stupenda ragazza ebrea, orfana, allevata dallo zio Mardocheo. Vi starete sicuramente chiedendo perché tra tanti film abbiamo deciso di proporvi proprio questo? la riposta è molto semplice... serve a ricordarci che Dio è in grado di aiutare e di servirsi di tutti coloro che decidono di lasciare ogni cosa e dedicare completamente la

propria vita a Lui.

Possiamo tranquillamente affermare che ognuno di noi, così come Ester, ha nel proprio cuore dei desideri, delle aspirazioni delle ambizioni. Tuttavia Ester è proprio la dimostrazione di come il Signore, dall’ultima delle donne, abbia tratto una regina in grado di liberare il popolo. Ma un altro spunto di riflessione è quello rappresentato dal rifiuto. Quella decisione della regina Vasti venne “usata” da Dio come una opportunità per quella ragazza senza speranza... Ester non realizzò quelle che erano le sue aspettative e non diventò la persona che pensava sarebbe diventata. No, lei fu molto di più... Questa storia ci insegna che indipendentemente da chi siamo, da dove proveniamo, dalla nostra storia e dagli errori commessi, Dio ha un piano meraviglioso per la nostra vita. Lasciamolo operare! “Signore, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili” (Isaia 25:1). ylenia capricano e daniela morra

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A TAVOLA CON... Il tema dell'EXPO 2015 è stato “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Che bella parola "Nutrire", avverto già il rumore della pentola che bolle, il profumo delle spezie che invade la stanza, lo stomaco che brontola e la voglia di riscaldarsi con un buon piatto caldo! Così seduta a tavola con la Bibbia penso a Giacobbe! Ve lo ricordate? Ci voleva uno astuto come lui per approfittare della fatica di Esaù e far apparire una semplice minestra di lenticchie come un piatto prelibato. Ma cosa aveva di speciale questa minestra da spingere Esaù a scambiarla per il proprio diritto di primogenitura? A dire il vero le lenticchie rivestivano un ruolo di rilievo nell’alimentazione degli antichi Ebrei tanto che furono portate anche a Davide nel deserto. Lo stesso profeta Ezechiele ne consiglia l’uso per fare il pane (Ezechiele 4:9)! Venite, scopriamo insieme questa ricetta...

Ingredienti

500g di carne di manzo tritata (*) 4 cucchiai di olio 2 carote a dadini per il soffritto 1 gambo di sedano tritato per il soffritto 1 cipolla tritata per il soffritto 250g di passata di pomodoro (*) 5 bicchieri di acqua 300g di lenticchie rosse ben lavate 1 spicchio di aglio schiacciato (*) 1 foglia di alloro prezzemolo, sale e pepe (*) Differenze con la ricetta originale: · La carne non c’era · L’aglio veniva messo a crudo · Di pomodori non ce n’era neppure l’ombra

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Procedimento

Tenete le lenticchie a bagno per circa un’ora; mescolate la carne tritata con un po' di sale e pepe, e formate delle palline molto piccole. In una pentola preparate il soffritto con le verdure, cuocetevi le polpettine rosolandole bene a fiamma viva per una decina di minuti. Versate in pentola il pomodoro e lasciate sobollire il tutto per 5 minuti, poi aggiungete l’acqua, un cucchiaino di sale e continuate la cottura delle polpette nel sugo. Al primo bollore dell’acqua appena aggiunta, unite le lenticchie (tolte dal loro bagno) e l’alloro, lasciate cuocere la minestra a fuoco lento, coperta, per mezz’ora abbondante. Verificare la cottura delle lenticchie e, se necessario, aggiungere acqua. Buona primogenitura a tutti! libera iodice


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