N.24
Frühling 2024
Garden Stories
Parchi e Giardini
Große Ausstellungen
A tavola, è primavera!
Abenteuerliche Wanderungen
IT + Deutsche Version
segreteria
hanno
Rino Lombardi, Emily Menguzzato, Francesca Pitacco, Alberto Polojac, Ilaria Romanzin, Ottavio Silva, Lucija Slavica
marketing advisor
Stefania Boccabianca
traduzioni
Matthias Probst
revisione traduzioni
Raffaele Selicato, Axel Ursi
progetto grafico e impaginazione
Matteo Bartoli, Elisa Dudine – Basiq
stampa
Riccigraf S.a.s.
foto di copertina
Luigi Vitale
fotografie
Giovanni Aiello, Demis Albertacci, Aschoroet, Arthemisia, Camilla Bach, Silvia Ballis, Nicola Brollo, Massimo Crivellari, Gabriele Crozzoli, Anja Cop, Fabiola Faidiga, Guido Grimani, Michele Grimaz, Tiziano Gualtieri, Marco Milani, Max Morelli, Tehri Paavola, Fabio Parenzan, Roberto Pastrovicchio, Marino Sterle, Davide Tonazzi, Comune di Trieste, Fototeca dei Civici Musei
di Storia ed Arte, Archivo Gal Carso, PromoTurismoFVG, Archivio Adobe Stock
Sommario IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 Ies Magazine Trieste Lifestyle N°24 – Frühling 2024 Autorizzazione del Tribunale di Trieste del 16 marzo 2018, numero periodico 9/2018 V.G. 847/2018. un progetto IES è il cuore di Trieste www.triestelifestyle.com Città da scoprire Die Stadt entdecken ALL AROUND 8 di Nicolò Giraldi L’ANIMA GREEN DI TRIESTE 16 di Francesca Pitacco OASI DI VERDE 22 di Isabella Franco A SPASSO CON MAX E CARLOTTA 28 NATURAL BEAUTY 30 TOP 20 32 di Rino Lombardi 5 DECLINAZIONI DEL VERDE 38 di Lucija Slavica PORTFOLIO GARDEN STORIES 44 fotografie di Luigi Vitale
responsabile Giovanni Marzini coordinamento Paola De Cassan
direttore
di redazione Fabiana Parenzan redazione@prandicom.it Via Cesare Battisti 1, 34125 Trieste
collaborato Micol Brusaferro, Alice Noel
Isabella Franco, Nicolò
Maddalena Giuffrida,
Fabi,
Giraldi,
Sommario IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 Città da vivere Die Stadt erleben LA FELICITÀ È UN GIARDINO 54 di Ottavio Silva CAPITALE DELLE GRANDI MOSTRE 58 TRIESTE MISTICA 62 THE GOOD LIFESTYLE 76 di Stefania Boccabianca Città da gustare Die Stadt kulinarisch entdecken A TAVOLA, È PRIMAVERA! 66 di Alice Noel Fabi TRIESTE GREEN 72 SPECIALTY COFFEE 74 di Alberto Polojac Fuori porta Außerhalb der Stadt UN BEL GIRO NEL BENESSERE 78 ESPLORAZIONI CREATIVE 82 di Maddalena Giuffrida DUINO. IL CASTELLO ‘ON THE ROCKS’ 88 di Micol Brusaferro JULIUS KUGY ‘IL DOTTORE’ DELLE ALPI GIULIE 92 di Ilaria Romanzin e Emily Menguzzato
TRIESTE VIA FELICE VENEZIAN 7/B
di /von Giovanni Marzini
LA BELLA STAGIONE
Raccontata in più lingue
Die Schönheit des Frühlings erzählt in mehreren Sprachen
Anche se le stagioni rimbalzano senza regole in un calendario impazzito per i cambiamenti climatici in atto, questo numero di IES si aggrappa alla tradizione e si illude pensando che veramente marzo ed aprile siano i mesi della ritrovata primavera e dedica perciò al verde e agli altri colori di questa stagione la sua storia di copertina.
Perché anche questa città, stretta tra il mare del suo golfo e le ruvide colline del suo Carso, sa regalare angoli di pace e inaspettati profumi, con orti, parchi e giardini capaci di difendere i loro antichi spazi dall’aggressione del cemento urbano. Perché anche il turista nel suo soggiorno più o meno breve, alla fine ricerca –nella stagione del ritorno all’aria aperta– una passeggiata “green”, declinata all’insegna di quel futuro sano, pulito e sostenibile che almeno a parole tutti noi vogliamo inseguire.
I percorsi che i nostri Nicolò e Francesca vi suggeriscono nelle pagine a seguire vogliono così essere un omaggio alla stagione entrante, ma anche e soprattutto una guida alla scoperta di una città che esca dalla routine dei suoi castelli e del centro storico, dei suoi musei e dei suoi caffè. Perché capace di regalare qualcosa in più, come sottolineano le altre firme del nostro magazine: con botteghe artigiane che si ispirano a fiori e piante, piuttosto che ricette vegetariane che anche in una cucina ricca di proteine come quella austro-ungarica, è capace di esaltare un piatto con protagonista l’ortica.
Una Trieste (stavolta green) che dopo una prima esperienza lo scorso anno, da adesso e nei prossimi numeri IES vi offrirà in tre diverse lingue: italiano, inglese e tedesco, quale ulteriore e naturale omaggio ai più affezionati e fedeli turisti di questo territorio.
Auch wenn die Jahreszeiten verrückt spielen und der Kalender aufgrund des Klimawandels nicht mehr so recht zum Wetter passt, hält diese Ausgabe von IES an der Tradition fest und gibt sich der Illusion hin, dass März und April immer noch die Monate des Frühlingsbeginns sind. Daher dreht sich in dieser Ausgabe alles um das Grün und die anderen Farben dieser Jahreszeit. Denn auch diese Stadt zwischen dem Meer ihres Golfs und den rauen Hügeln ihres Karstes kann mit Oasen der Ruhe und unerwarteten Düften aufwarten, mit Parks und Gärten, die sich gegen die Angriffe des Betons behaupten. Auch Tourist:innen suchen bei ihrem Aufenthalt –sobald sie wieder nach draußen können– nach einem “grünen” Spaziergang im Zeichen einer gesunden, sauberen und nachhaltigen Zukunft, die wir uns alle wünschen.
Die Routen, die Nicolò und Francesca auf den folgenden Seiten vorstellen, sind also eine Hommage an die kommende Jahreszeit, aber auch und vor allem eine Anleitung zur Erkundung einer Stadt, die viel mehr ist als ihre Schlösser und ihre Altstadt, ihre Museen und Cafés. So geht es in den anderen Beiträgen unseres Magazins um das lokale Kunsthandwerk rund um Blumen und Pflanzen und um vegetarische Rezepte, in deren Mittelpunkt die Brennnessel steht.
Ein (diesmal grünes) Triest, das IES nach ersten Erfahrungen in den letzten Jahren ab jetzt neben Italienisch und Englisch auch auf Deutsch anbieten wird - als weitere und naheliegende Hommage an die so treuen und vertrauten Tourist: innen dieser Region.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 5 Editoriale
la cultura,
quasi un processo di “geminazione”
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale.
Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni. La Fondazione lo crede da sempre.
il colore del benessere sociale
IES, IL CUORE DI TRIESTE
Uno
spazio speciale dedicato alle realtà del volontariato.
IES, das Herz von Triest Ein besonderer Ort für alle, die sich als Freiwillige betätigen.
Se oggi Maria Nora Economo potesse vedere come prosegue l'attività dell'ASTAD, Associazione per la Tutela dell’Animale Domestico di Trieste, ne sarebbe certamente felice.
La baronessa, nota benefattrice triestina con una grande passione per gli animali, fece costruire a sue spese il rifugio per cani e gatti abbandonati di Opicina, inaugurato nel 1960 con la benedizione del Vescovo Monsignor Antonio Santin e la partecipazione delle autorità cittadine. Purtroppo, la baronessa morì improvvisamente, pochi anni dopo.
L'ASTAD, oggi diretto da Franca Varridi Antonini, è tra i rifugi più moderni e attrezzati d'Italia: il complesso comprende 8.000 mq di area verde e 740 mq di spazi coperti e riscaldati, e ospita circa 80 cani e 110 gatti, alcuni anziani e malati, che vengono seguiti con tutte le attenzioni necessarie.
IES, "il cuore di Trieste", è da sempre partner di BoraMata, la festa del vento organizzata da Prandicom e dall'Associazione Museo della Bora di Trieste, che ogni anno si muove per la città valorizzando i suoi luoghi unici. Per l'edizione 2024 –che si terrà in Piazza Unità d’Italia dal 21 al 23 giugno– le ormai tradizionali girandole solidali verranno offerte in cambio di una donazione e il ricavato verrà interamente devoluto all'ASTAD.
Wenn Maria Nora Economo heute sehen könnte, wie ASTAD, der Triester Verein für den Schutz von Haustieren, seiner Arbeit nachgeht, wäre sie sicher sehr erfreut.
Die Baronin und bekannte Wohltäterin aus Triest hatte ein großes Herz für Tiere und finanzierte ein Tierheim für ausgesetzte Katzen und Hunde in Opicina. 1960 wurde es von Bischof Antonio Santin und unter Beteiligung der Stadtverwaltung feierlich eingeweiht.
Leider verstarb die Baronin ein paar Jahre später völlig unvermittelt.
Der heute von Franca Varridi Antonini geleitete Verein ASTAD ist eines der modernsten und am besten ausgestatteten Tierheime Italiens: Der Komplex umfasst 8.000 m² Grünfläche und 740 m² überdachte und beheizte Räume. Etwa 80 Hunde und 110 Katzen sind hier untergebracht, darunter einige ältere und kranke Tiere, die liebevoll betreut werden.
IES, “das Herz von Triest”, ist seit jeher Partner des von Prandicom und dem Bora-Museum organisierten Windfestivals BoraMata, das jedes Jahr durch die Stadt zieht und besondere Orte in Szene setzt. 2024 findet das Festival vom 21. bis 23. Juni auf der Piazza Unità d’Italia statt. Die mittlerweile traditionellen Solidaritäts-Windräder können gegen eine Spende erworben werden. Der Erlös geht gänzlich an ASTAD.
di /von
Emily Menguzzato
*autrice di /Autor von "Arturo un cane di Trieste" (Bora.la)
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 7 Editoriale
Quattro passi fuori dal centro, alla scoperta di luoghi naturalmente sorprendenti.
Erstaunliche Naturschönheiten bei kurzen Abstechern ins Umland.
ALL AROUND
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 8 Città da scoprire
Uno dei modi migliori per accorgersi di quanto verde circondi la città di Trieste è quello di osservarla dall’alto e individuare le numerose “lingue” boschive che dalla sua periferia precipitano verso l’area urbana. Si tratta per lo più di relitti, ovvero porzioni naturali che si sono salvate dalla cementificazione e dall’inurbamento e che compongono un’immagine a metà strada tra il paesaggio di un tempo e quello contemporaneo. Viverle è un’operazione forse più da geografi, piuttosto che da turisti occasionali. Eppure –se il visitatore inizia finalmente a valicare i confini del centro storico– farsi attrarre da brevi e semplici escursioni a due passi dalla città può regalare alle giornate triestine un sapore decisamente più autentico.
Se guardate la città dall’alto attraverso mappe digitali vedrete che la Natura è incuneata al suo interno con parchi, aree boschive e zone completamente invase dalla vegetazione, a volte spontanea, a volte no. Si tratta di una sorta di cintura (non assume le sembianze di un raccordo anulare del verde, sia chiaro), appendice di un’enorme area che inizia alla prima periferia triestina e si conclude migliaia di chilometri ad est, nell’Europa orientale. Sono, parafrasando uno dei capolavori di Bruce Chatwin, le vie ai boschi.
Dal rione di Borgo San Sergio una lunga traccia conduce a Cattinara, snodandosi tra giovani roveri e un percorso che i residenti conoscono con il nome di “sentiero delle cascatelle”, a causa di affascinanti salti d’acqua in via d’estinzione. Qua e là segni del passaggio
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 9 die Stadt entdecken di /von Nicolò Giraldi
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 10 Città da scoprire
Chiesa di Santa Maria in Siaris in Val Rosandra
Se guardate la città dall’alto attraverso mappe digitali vedrete che la Natura è incuneata al suo interno.
Wer die Stadt auf digitalen Karten von oben betrachtet, wird feststellen, dass die Natur in der Stadt förmlich eingezwängt ist.
umano, qualche costruzione realizzata da adolescenti e, una volta giunti nei pressi di Altura, la visione di una delle ultime greggi di pecore e capre rimaste a questa latitudine. Il ponte sulla ciclabile –che dal rione di San Giacomo punta dritta verso il confine sloveno– porta viandanti, ciclisti ed escursionisti della domenica fino al borgo di Draga. Il tracciato corre lungo la ferrovia, dismessa alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, che collegava Trieste alla località di Hrpelje. Qui, dopo qualche centinaio di metri ci si accorge di come la Natura si affacci alle porte della città, come in attesa, tra calanchi di flysch e pastini oggi abbandonati.
Lo sguardo vola verso la val Rosandra, riserva naturale dove il gufo reale nidifica alternandosi al falco pellegrino. Durante il ventennio fascista nacque la scuola di alpinismo ideata da Emilio Comici, tra gli alpinisti italiani più famosi. Grotte, anfratti, la roccia carsica e le mille diramazioni dei sentieri trasformano l’area in uno dei luoghi più affascinanti della provincia. Si scalano gradi di difficoltà propedeutici alle pareti alpine e alle torri dolomitiche, mentre l’acqua del torrente Rosandra nei millenni ha scavato una sorta di canyon che può essere tante cose: rifugio dalla contemporaneità, refrigerio dalle canicole estive ed elogio della contemplazione.
La sensazione generale (forse più un timore della modernità) è che una volta giunti nella prima periferia triestina ci si possa perdere. A dire il vero l’orientamento non può venir meno, visto che l’area urbana è sempre ferma, laggiù, a guisa di bussola. Seguendo le vie dei boschi a nord
della val Rosandra si incontra l’abitato di Basovizza e, poco più a sud ovest, il bosco al Cacciatore, polmone verde della città che si estende da Longera fino al viale XX Settembre. In quest’area boschiva, tra querce e pini neri, il passeggiare è più incline ad un dolce far niente, accompagnati dal gorgoglio delle acque del torrente Farneto o Starebrech . Agrifoglio e mazze da tamburo (funghi tipici dell’autunno), l’asparago selvatico e il giallastro dell’arenaria, compongono un paesaggio tutt’uno con il Carso, eppure ad un tiro di schioppo dal centro abitato. A due passi dall’ateneo si trova monte Fiascone (detto Metlika in lingua slovena), da dove si può agilmente raggiungere l’enorme parco urbano di villa Giulia. Nelle sue vicinanze sorgono le cosiddette case degli americani (numerosi sono i rioni che possiedono ancora queste costruzioni, derivanti dal periodo del Governo militare alleato, nel secondo dopoguerra) e all’interno del parco venne costruito anche un campo che assomiglia, nella forma, al più classico diamante del baseball. Lì dentro, tra caprioli che si abbeverano in uno stagno naturale, sopravvive una forma antica di relazione con la città. Si è distanti, vero, eppure così vicini che in certe giornate di inizio primavera sembra quasi di poterla toccare, Trieste.
La verde corona prosegue verso nord ovest, con le lingue dei boschi sopra il rione di Gretta (dove i giovani si divertono a costruire rampe di legno e, pedalando con veemenza, ritardano come possono l’ingresso nel mondo degli adulti), gli abitati di Pis’cianzi
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 11 die Stadt entdecken
e la meravigliosa biodiversità di bosco Bovedo, area protetta grazie al regime di tutela previsto da Natura2000 e che viene annoverata tra i boschi più affascinanti di tutto il Friuli Venezia Giulia. Tra il bosco Bovedo e la zona della strada Napoleonica, ci sono cippi nascosti (ormai dimenticati) di una ferrovia costruita dagli Asburgo, ma anche pozzi realizzati per riuscire a sopperire all’assenza di risorse idriche. Le cose più importanti abitano spesso le profondità, quasi mai rimangono in superficie.
Ma è nel rione di San Giovanni che si trova uno dei parchi urbani che più d’altri merita un posto nel locale Olimpo: il parco dell’ex ospedale psichiatrico è oggi uno dei gioielli di rigenerazione urbana mai realizzati a Trieste. Lì dentro per decenni l’elettroshock ha raso al suolo coscienze la cui unica colpa era quella di essere diverse, o giudicate pericolose dai normali. Con l’arrivo di Franco Basaglia i “matti” sono stati liberati e le mura del manicomio sono state, non solo simbolicamente, abbattute. Dove un tempo regnavano fibrillazioni e contenzione, oggi vi è un formicaio di studenti dell’università, sedi di cooperative, studenti di istituti di lingua slovena, ma anche un ristorante e uno tra i 600 roseti più belli d’Europa. Migliaia di rose prese d’assalto da sciami d’api, mentre in primavera è facile imbattersi in musica dal vivo, letture contemporanee e degustazioni di vini bianchi del Carso. Quando il sole tramonta, nelle sere di maggio, il profumo del mare si sente fin qui.
In certe giornate di inizio primavera sembra quasi di poterla toccare, Trieste.
An manchen Frühlingstagen scheint es fast so, als könnte man es berühren: Triest.
Um sich bewusst zu machen, wie viel Grün die Stadt Triest umgibt, ist es am besten, sie von oben zu betrachten. Dabei erkennt man unzählige Waldflächen, die sich vom Stadtrand bis ins Zentrum erstrecken. Meist handelt es sich um Restflächen, die von der Überbauung und Verstädterung verschont geblieben sind und eine Mischung aus der Landschaft von gestern und der von heute darstellen. Das ist vielleicht eher etwas für Geograph:innen als für Gelegenheitstourist:innen. Und doch - wenn man erst mal beginnt, die Altstadt hinter sich zu lassen, können die kurzen Abstecher ins Grün den Tagen in Triest eine sehr authentische Note verleihen. Wer die Stadt auf digitalen Karten von oben betrachtet, wird feststellen, dass die Natur in Form von Parks und Wald- oder Grünflächen in der Stadt förmlich eingezwängt ist. Es handelt sich um eine Art Gürtel (allerdings nicht in Form einer grünen Ringstraße), ein Anhängsel eines riesigen Gebiets, das am Stadtrand von Triest beginnt und Tausende von Kilometern weiter östlich in Osteuropa endet. “Traumpfade” in die Wälder sozusagen, um eines der Meisterwerke von Bruce Chatwin zu bemühen. Vom Stadtteil Borgo San Sergio aus führt ein langer Weg nach Cattinara, der sich zwischen jungen Eichen hindurchschlängelt und bei den Einwohner:innen wegen der faszinierenden, immer selteneren Wasserläufe auch “Weg der kleinen Wasserfälle” heißt. Vereinzelt erkennt man Spuren menschlicher Besiedelung und ein paar Bauten von Jugendlichen. Bei Altura trifft man dann auf eine der letzten verbliebenen Schaf- und Ziegenherden in diesen Breitengraden. Die Brücke über den Radweg - der vom Viertel San Giovanni direkt zur slowenischen Grenze führt - bringt Reisende, Radfahrer:innen und Sonntagswanderer:innen in das Dorf Draga. Die Route verläuft entlang der Eisenbahnlinie, die Ende der 1950er Jahre stillgelegt wurde und Triest mit Hrpelje verband. Hier, nach ein paar hundert Metern, hat man den Eindruck, die Natur würde inmitten von Flyschschluchten und verlassenen Weiden nur darauf warten, in die Stadt vorzudringen.Der Blick schweift dann weiter zum Rosandra-Tal, einem Naturschutzgebiet, in dem Uhus und Wanderfalken zu Hause sind. Während
La Strada Napoleonica
Milani IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 12 Città da scoprire
M.
DEUTSCHER TEXT
Zinelli & Perizzi Via San Sebastiano 1 34121 Trieste zinellieperizzi.it
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der 20-jährigen Faschismuszeit wurde hier von Emilio Comici, einem der berühmtesten italienischen Bergsteiger, eine Bergsteigerschule gegründet. Höhlen, Schluchten, Karstfelsen und unzählige Pfade machen das Gebiet zu einem der faszinierendsten Orte der Provinz. Die unterschiedlich schwierigen Klettertouren sind die perfekte Vorbereitung auf die Alpen und Dolomiten. Daneben hat das Wasser des Rosandra-Baches im Laufe der Jahrtausende eine Art Canyon geformt, der viel sein kann: Zufluchtsort vor der Moderne, kühle Oase bei der Sommerhitze und ein Lob der Besinnlichkeit. Das allgemeine Gefühl (vielleicht auch eher die Angst der Moderne) ist, dass man sich hier in den ersten Triester Vororten verlaufen kann. Ehrlich gesagt kann man die Orientierung aber gar nicht verlieren, denn das weiter unten gelegene Stadtgebiet dient als Kompass. Wer den Waldwegen nördlich des Rosandra-Tals folgt, gelangt in das Dorf Basovizza und etwas weiter südwestlich in den Cacciatore-Wald, die grüne Lunge der Stadt, die sich von Longera bis zur Viale XX Settembre erstreckt. In diesem Waldgebiet, inmitten von Eichen und Schwarzkiefern, hat der Spaziergang eher den Charakter eines “süßen Nichtstuns”, begleitet vom Plätschern des Farneto oder Starebrech. Europäische Stechpalmen und Parasolpilze, wilder Spargel und gelblicher Sandstein bilden eine Landschaft, die sich mit dem Karst vereint und dabei nur einen Katzensprung vom Zentrum entfernt ist. Unweit der Universität liegt der Berg Monte Fiascone (Slowenisch: Metlika), von dem aus man den riesigen Stadtpark Villa Giulia erreichen kann. Ganz in der Nähe befinden sich die so genannten amerikanischen Häuser (Gebäude aus der Zeit der alliierten Militärregierung nach dem 2. Weltkrieg sind noch in vielen Stadtteilen zu finden). Im Park wurde auch ein Sportplatz angelegt, der in seiner Form eher einem klassischen Baseballfeld ähnelt. Dort, wo Rehe und ein Teich zu finden sind, kann man noch diese alte Verbindung zur Stadt erkennen. Man ist zwar weit weg, aber doch so nah, dass es an manchen Frühlingstagen fast so scheint, als könnte man es berühren: Triest. Der grüne Kranz setzt sich im Nordwesten fort, mit den Waldstücken oberhalb des Stadtteils Gretta (wo junge Leute gern hölzernen Rampen bauen und, heftig in die Pedale tretend, den Eintritt in die Erwachsenenwelt so weit wie
möglich hinauszögern), den Siedlungen von Pis’cianzi und der wunderbaren Artenvielfalt des Bovedo-Waldes, der dank des Natura2000-Systems ein Schutzgebiet und einer der faszinierendsten Wälder in ganz FriaulJulisch Venetien ist. Zwischen dem Bovedo-Wald und dem Gebiet der Strada Napoleonica erinnern (heute vergessene) Meilensteine einer von den Habsburgern gebauten Eisenbahn, aber auch Brunnen, die gebaut wurden, um die Wasserknappheit auszugleichen, dass bedeutende Geschichten oft unter der Oberfläche liegen. In der Nähe des Viertels San Giovanni befindet sich einer der städtischen Parks, der einen Platz im lokalen Olymp verdient: Der Park der ehemaligen psychiatrischen Klinik ist heute eines der schönsten Beispiele für die Stadterneuerung von Triest. Jahrzehntelang wurden dort Menschen mit Elektroschocks gequält, deren einziger Fehler darin bestand, dass sie anders waren oder von den Normalen als gefährlich eingestuft wurden. Mit der Ankunft von Franco Basaglia wurden die “Verrückten” freigelassen und die Mauern der Anstalt nicht nur symbolisch niedergerissen. Wo einst Zucht und Zwang herrschten, tummeln sich heute Student:innen, Mitarbeiter von Genossenschaften und Schüler:innen slowenischsprachiger Schulen. Auch ein Restaurant und einen der 600 schönsten Rosengärten in Europa gibt es hier. Neben tausenden Rosen inmitten summender Bienen stößt man im Frühling oft auf Live-Musik, Lesungen und Verkostungen von Karst-Weißweinen. Und an Maiabenden kann man bei Sonnenuntergang sogar den Duft des Meeres wahrnehmen.
È nel rione di San Giovanni uno dei parchi urbani che più d’altri merita un posto nel locale Olimpo.
In der Nähe des Viertels San Giovanni befindet sich einer der städtischen Parks, der einen Platz im lokalen Olymp verdient.
G. Crozzoli G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 14 Città da scoprire
Parco di San Giovanni
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G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 16 Città da scoprire
L’anima g reen di Trieste
Die grüne Seele von Triest
Non solo Carso. Anche il centro di Trieste ha piccoli e grandi parchi da scoprire.
Nicht nur im Karst, auch im Zentrum von Triest gibt es einige kleine und große Parks zu entdecken.
La storia urbanistica di Trieste, caratterizzata dalla crescita commerciale ottocentesca, ha portato alla costruzione di ampie zone residenziali che non hanno permesso la nascita di grandi parchi. I giardini in centro tuttavia ci sono e non è necessario fare come James Joyce che nel settembre 1905 scriveva al fratello Stanislaus di essere arrivato fino al Carso per stare tra gli alberi d’alto fusto e sentire tutta la fragranza della terra.
Allora se durante le passeggiate alla scoperta della città si sente il bisogno di una sosta tra gli alberi dove ci si può dirigere?
Uno degli spazi verdi più facilmente raggiungibili è il piccolo Giardino di Via San Michele [1], incastonato tra mete turistiche imperdibili come l’Arco di Riccardo e il colle di S. Giusto. Qui bagolari, platani e thuie possono dare un po’ di ristoro e per i più piccoli i giochi servono a una pausa di divertimento. Il giardino nasce nel 1953, all’indomani di una campagna di scavo che porta alla luce dei resti di case romane.
Si tratta di un’area forse dimenticata, ma dal fascino romantico grazie agli immancabili bagolari, ma anche ai cipressi, i cedri del Libano e qualche quercia.
Il parco urbano per eccellenza è il Giardino pubblico Muzio de’ Tommasini [3], dedicato al podestà di Trieste che a metà Ottocento decise di creare questo polmone verde su quelli che erano dei terreni acquistati dalla municipalità dalle suore benedettine. In soli tre ettari si condensa una bella varietà di piante. Sono infatti ben 368 gli esemplari arborei di grandi dimensioni con i platani a farla da padroni, attorniati da un bel numero di olmi, ippocastani e querce. Non manca una vena esotica portata da cedri, araucaria, gynkgo biloba e koelreuteria.
di /von Francesca Pitacco
Salendo di qualche centinaio di metri verso il colle di San Vito ci si può addentrare nel Giardino Basevi [2], che il cavaliere Giovanni Basevi, deputato al Parlamento di Vienna, donò alla città.
Qui però il patrimonio vegetale non è l’unico motivo di interesse. All’interno del Giardino Pubblico –o meglio “in Giardin Pubblico” se volete essere dei veri triestini– è possibile scoprire una parte della storia recente della città grazie a una passeggiata attraverso i busti dei triestini illustri: poeti, artisti, politici, intellettuali hanno un posto al sole… o certe volte all’ombra! Una piccola pista di pattinaggio, gli affollati tavoli da ping pong e la dama gigante disegnata a terra dove poter partecipare a tornei
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 17 die Stadt entdecken
di scacchi sono simpatiche attrattive, mentre d’estate il parco si anima anche la sera con il cinema all’aperto. Per chi non vuole allontanarsi troppo dal centro, ma desidera spazi più ampi, deve puntare sul Parco di Villa Giulia [4], riaperto nel 1984 dopo un lungo periodo di abbandono. Posizionato sulla soleggiata collina di Scorcola il giardino consente di raggiungere le “case degli Americani” al di sopra di Via Cantù, costruite per gli ufficiali statunitensi di stanza a Trieste fino al 1954, nonché il caratteristico Castelletto dell’ingegner Eugenio Geiringer, datato 1896, oggi scuola privata.
Ancora più grande è il Farneto [5], per i triestini il “Boschetto” per antonomasia, quasi 100 ettari dove domina la farnia che dà il nome alla zona. Nel 1858 venne eretto sulla sommità l’edificio del Ferdinandeo ad uso alberghiero, di ristoro e di divertimento, ora sede di una business school. È bello perdersi tra i tanti sentieri che punteggiano il Boschetto osservando i cambiamenti delle stagioni che hanno i colori della pervinca in primavera e del rosso pungitopo in inverno.
Arrivare sulla cima del Farneto significa non poter mancare l’appuntamento con il giardino di Villa Revoltella [6], residenza estiva del barone Pasquale, il cui palazzo cittadino è il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trieste. Anche la villa suburbana venne legata alla città per volontà testamentaria e allora come non ringraziare questo visionario uomo d’affari che fece tanto per la sua città d’adozione se non passando a rendergli omaggio sulla tomba, posizionata sotto la chiesina di S. Pasquale Baylon?
Die städtebauliche Geschichte von Triest ist geprägt vom kommerziellen Wachstum im 19. Jahrhundert, der zum Bau großer Wohngebiete führte. Große Parkanlagen waren daher nicht möglich. Trotzdem gibt es im Stadtzentrum Parks, sodass man nicht - wie James Joyce im September 1905 an seinen Bruder schrieb - bis in den Karst gehen muss, um zwischen hohen Bäumen den Duft der Erde zu vernehmen.
Aber wo kann man hingehen, wenn man bei einer Entdeckungstour durch die Stadt das Bedürfnis nach einer Pause im Grünen verspürt?
Am einfachsten erreicht man den kleinen Park in der Via San Michele [1], ganz in der Nähe vom Arco di Riccardo und dem San Giusto-Hügel. Hier sorgen Europäische Zürgelbäume, Platanen und Thuien für Erfrischung, während sich die Kleinen auf dem Spielplatz die Zeit vertreiben können. Der Park wurde 1953 nach Ausgrabungen angelegt, die die Überreste römischer Häuser ans Licht brachten.
Ein paar hundert Meter weiter oben auf dem San-Vito-Hügel liegt der Basevi-Park [2], den der Abgeordnete des Wiener Parlaments Giovanni Basevi der Stadt gestiftet hat. Der Ort hat zwar
All’interno del Giardino Pubblico è possibile scoprire una parte della storia recente della città.
Im Stadtpark kann man einen Teil der jüngeren Geschichte der Stadt entdecken.
Parchi e giardini
1 Giardino di Via San Michele
2 Giardino Basevi
3 Giardino pubblico
Muzio de’ Tommasini
4 Parco di Villa Giulia
5 Bosco del Farneto
6 Giardino di Villa Revoltella
7 Parco di San Giovanni
8 Civico Orto Botanico
9 Giardino di Villa Engelmann
10 Giardino di Villa Sartorio
11 Giardino del Capitano
12 Giardino di Villa Cosulich
Chiesa di San Silvestro, sul colle di San Giusto
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 18 Città da scoprire
DEUTSCHER TEXT
ViaFlavia
San Giacomo
San Giovanni
Porto Vecchio
Campo Marzio
San Giusto
San Luigi
Roiano Chiarbola
Valmaura Cologna Conconello
Lainari
Montorsino
Comunale
Farneto 1 2 12 11 3 4 5 6 10 9 7 8 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 19 die Stadt entdecken
Altura Bosco Rigoni Parco di Villa Giulia Bosco
Bosco
Faccanoni Bosco Rosani Parco
del
seine besten Jahre schon hinter sich, strahlt aber dank der Zürgelbäume, Zypressen, Libanon-Zedern und Eichen einen romantischen Reiz aus.
Der Stadtpark schlechthin ist der “Giardino pubblico Muzio de’ Tommasini” [3] . Tommasini war Bürgermeister von Triest und beschloss Mitte des 19. Jahrhunderts, diese grüne Lunge auf einem Grundstück von Benediktinerinnen anzulegen. Auf nur drei Hektar ist eine wunderbare Vielfalt an Pflanzen zu finden: 368 große Bäume, darunter vor allem Platanen, Ulmen, Rosskastanien und Eichen, aber auch exotische Exemplare wie Zedern, Araukarien, Gynko-Bäume und Koelreuteria-Arten.
Doch der Stadtpark - oder Triestinisch gesagt, der “Giardin Pubblico” - ist nicht nur eine grüne Oase; zwischen den Bäumen befinden sich nämlich die Büsten berühmter Triestiner:innen, die von der jüngeren Geschichte der Stadt erzählen: Dichter:innen, Künstler:innen, Politiker:innen und Intellektuelle haben hier einen Platz in der Sonne... oder im Schatten der Bäume!
Damit der Spaß nicht zu kurz kommt, sorgen Tischtennisplatten, eine kleine Rollschuhbahn und ein riesiges Schachbrett am Boden sorgen für Abwechslung. Und an Sommerabenden verwandelt sich der Park in ein OpenAir-Kino unter Sternenhimmel.
Wer sich nicht zu weit vom Zentrum entfernen möchte, aber mehr Platz braucht, sollte den Park Villa Giulia [4]
aufsuchen, der 1984 wiedereröffnet wurde. Der auf dem sonnigen Hügel von Scorcola gelegene Park führt zu den “amerikanischen Häusern” oberhalb der Via Cantù, in denen die einst in Triest stationierten US-Offiziere wohnten. Auch das malerische Castelletto sollte man sich nicht engehen lassen. Die schlossähnliche Villa des Ingenieurs Eugenio Geiringer aus dem Jahr 1896 beherbergt heute eine private Schule.
Wer es noch in bisschen größer haben will - der Farneto [5] , liebevoll auch “Boschetto” (kleiner Wald) genannt, ist fast 100 ha groß und besteht hauptsächlich aus Eichen (Ital.: farnie), die ihm seinen Namen geben. Auf den unzähligen Pfaden kann man wunderbar den Wechsel der Jahreszeiten beobachten. Vom Immergrün im Frühling bis zu den roten Beeren des Mäusedorns im Winter ist hier die ganze Farbpalette vertreten. Oben angekommen, stößt man auf das 1858 errichtete Ferdinandeo, das als Hotel, Restaurant und Unterhaltungsort diente. Heute ist hier eine Wirtschaftsschule untergebracht.
Höchst sehenswert ist auch der nahegelegene Park der Villa Revoltella [6] , der Sommerresidenz von Baron Pasquale Revoltella. Diesem visionären Geschäftsmann, der so viel für seine Wahlheimatstadt getan und die Villa und seinen Stadtpalais der Stadt vermacht hat, ist all diese Pracht zu verdanken. Warum erweisen Sie ihm also nicht die letzte Ehre und besuchen sein Grab unter der Kirche San Pasquale Baylon?
È bello perdersi tra i sentieri che punteggiano il Boschetto, pervinca in primavera, rosso pungitopo in inverno.
Auf den Pfaden im “Boschetto”, zwischen dem Immergrün im Frühling und den roten Beeren des Mäusedorns im Winter.
Parco di Villa Giulia
M.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 20 Città da scoprire
Morelli
OASI DI VERDE
Grüne Oasen
G. Aiello IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 22 Città da scoprire di /von Isabella Franco
Qui a Trieste abbiamo una natura esuberante, non bisogna fare chilometri per trovare un bosco.
Hier in Triest sind wir mit einer üppigen Natur gesegnet; man muss nicht kilometerweit fahren, um auf einen Wald zu stoßen.
Chi la conosce se ne innamora e non vorrebbe lasciarla. Trieste. Luminosa, imperiale, aperta, multiculturale, nascosta. Città di mare e, inaspettatamente, di camminate nel verde. Un aspetto che spesso è trascurato anche da chi la abita e che, invece, andrebbe di molto valorizzato. Perché sono sempre di più i turisti che chiedono percorsi “green”, camminate all’aria aperta, immersi nella natura. Pur non essendo, appunto, la prima caratteristica associabile a Trieste, in città ci sono diversi spazi verdi e davvero molto particolari.
Lo conferma il naturalista Nicola Bressi, uno scienziato diventato star dei social, vero e proprio punto di riferimento quando si parla di ambiente.
“Qui a Trieste abbiamo una natura esuberante, non bisogna fare chilometri per incontrare un bosco. Basta uscire dalla città ed ecco il meraviglioso Carso e perfino specie animali non certo urbanizzate come i caprioli, le salamandre pezzate, i picchi e i balestrucci”.
Si spiega così, forse, con il fatto che è immersa in un ricco contesto naturalistico, che la città non abbia dei grandi parchi urbani. Eppure, ci sono almeno quattro realtà uniche, per varietà, botanica e genesi. Si tratta del bosco del
Farneto, conosciuto come “boschetto”, un rarissimo esempio di area verde “wild” che in un contesto urbano non è mai stata antropizzata, dell’Orto botanico, nato come giardino di sperimentazione arborea, del Giardino botanico Carsiana che porta il visitatore alla scoperta delle specie vegetali più significative del Carso e del “giovane” Parco di San Giovanni, da visitare in maggio per la sua rigogliosa fioritura di magnifiche rose.
“Sono realtà diverse fra loro eppure complementari –spiega Bressi– tutte con un appeal turistico assolutamente da valorizzare. Nell’Orto botanico, ad esempio, si possono ammirare diverse collezioni di piante. Per me è imperdibile quando fioriscono le peonie e, più tardi, le ortensie, ma vanno viste anche le eleganti fioriture delle salvie. Si tratta di essenze in qualche modo utili all’uomo che qui sono suddivise in varie zone: piante officinali, acquatiche e palustri, succulente, varietà orticole locali. È molto curiosa la storia della sua nascita, che avviene per agevolare i traffici portuali, quando gli austro-ungarici si resero conto che la Bora calava del Carso verso il mare agevolata da questi colli nudi. Piantarono alberi, nella fattispecie il Pino nero, per fare una barriera
G. Aiello IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 23 die Stadt entdecken
naturale affinché la bora perdesse di intensità, permettendo così di aumentare le giornate di lavoro in porto”.
All’Orto botanico non si va per fare lunghe camminate ma, in compenso, ci si può arrivare percorrendo via Raffaello Sanzio con una piacevole passeggiata tra gli alberi; vi si giunge salendo una scalinata che si incontra sulla destra.
Più impegnativo è arrivare al Giardino Botanico Carsiana da Trieste. Si può comunque fare in circa tre ore di camminata, con molta soddisfazione per gli occhi dato il magnifico panorama, percorrendo il sentiero natura che sale da Miramare a Contovello e Prosecco. Una volta arrivati, qui si possono ammirare ben 600 tipi di specie botaniche nei rispettivi ambienti naturali.
Molto curiosa è anche la storia del Boschetto, che un tempo era la periferia della città meta di gite per i triestini con tappa al Ferdinandeo, palazzo che prese il nome dall’imperatore Ferdinando I che nel 1844 aveva donato alla città di Trieste il bosco. Da questo punto partiva il primo sentiero escursionistico mappato per i turisti. Il bosco, che fu anche riserva di caccia, è rimasto intatto per tutto questo tempo, protetto dal famoso cacciatore ingaggiato dalla corte di Vienna col mandato di sparare a vista a chi osasse portare a pascolare gli animali. Il bosco del Farneto è sopravvissuto pure alle guerre, ridimensionato, impoverito e addirittura arricchito di nuove specie dagli americani ma, racconta Nicola Bressi, così resiliente per il vigoroso sottobosco e perché non vi fu mai permessa l’edificazione. Anzi, fu proprio al centro delle prime battaglie ambientaliste quando passò dall’Austria al Comune di Trieste.
Per chi volesse scoprirlo, sarà bellissimo trovare il sentiero che costeggia il torrente Farneto. Eh sì, a Trieste, città sul mare, è pure possibile passeggiare nel bosco costeggiando un corso d’acqua dolce.
DEUTSCHER TEXT
Wer sie kennenlernt, verfällt ihrem Charme und kann sie nur schwer wieder verlassen: die Stadt Triest. Lichtdurchflutet, herrschaftlich, offen, multikulturell, geheimnisvoll. Eine Stadt des Meeres und überraschenderweise auch der Spaziergänge im Grünen. Ein Aspekt, der selbst von Einheimischen oft übersehen wird und stärker ins Licht gerückt werden sollte. Denn die Nachfrage nach “grünen” Routen steigt. Auch wenn man Triest nicht sofort mit Grünflächen assoziiert, gibt es in der Stadt mehrere davon, und sie sind wirklich etwas Besonderes.
Das bestätigt auch der Forscher Nicola Bressi, der in den sozialen Medien zum Star wurde und sich in Sachen Umwelt auskennt.
“Hier in Triest sind wir mit einer üppigen Natur gesegnet; man muss nicht kilometerweit fahren, um auf einen Wald zu stoßen. Es reicht, wenn man die Stadt verlässt, und schon ist man im Karst mit seinen Rehen, Feuersalamandern, Spechten und Mehlschwalben.”
Vielleicht liegt es an dieser reichen grünen Umgebung, dass die Stadt nicht mit großen Parks punkten kann. Dennoch gibt es
All’Orto botanico ci si può arrivare percorrendo una bella passeggiata tra gli alberi.
Der Botanische Garten ist über einen schönen, von Bäumen gesäumten Weg erreichbar.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 24 Città da scoprire
G. Aiello
mindestens vier Grünflächen, die eine beachtliche botanische Vielfalt und Entstehungsgeschichte aufweisen: den Farneto-Wald, der liebevoll als “Wäldchen” (Boschetto) bezeichnet wird und ein äußerst seltenes Beispiel für eine wilde, unberührte Grünfläche darstellt; den Botanischen Garten, der als Versuchsgelände für Bäume angelegt wurde; den Botanischen Garten Carsiana, in dem die wichtigsten Pflanzenarten des Karsts erkundet werden können; und den noch “jungen” Park San Giovanni, der wegen seiner prächtigen Rosenblüte im Mai einen Besuch wert ist.
“Es handelt sich zwar um unterschiedliche, aber komplementäre Welten”, erklärt Bressi. “Jeder Park hat seinen besonderen Charme und verdient es, präsentiert zu werden. Im Botanischen Garten kann man z. B. verschiedene Pflanzensammlungen bewundern. Für mich ist es ein Muss, die Pfingstrosen und später die Hortensien blühen zu sehen, aber auch die eleganten Salbeiblüten sind sehenswert. Die Pflanzen sind hier in verschiedene Bereiche unterteilt: Heil-, Wasser- und Sumpfpflanzen, Sukkulenten, lokale Gemüsepflanzen. Die Entstehungsgeschichte ist kurios: Da der Bora-Wind vom Karst hinab in Richtung Meer bläst und durch die einst kahlen Hügel noch an Fahrt aufnahm, beschloss Österreich-Ungarn, Schwarzkiefern zu pflanzen, um eine natürliche Barriere zu schaffen. So verlor die Bora an Intensität, und im Hafen konnte mehr gearbeitet werden.”
Der Botanische Garten ist kein Ort für lange Spaziergänge, aber der von Bäumen gesäumte Weg dorthin verläuft an der Via Raffaello Sanzio entlang und über eine Treppe auf der rechten Seite und ist sehr schön.
Etwas schwieriger ist es, den Botanischen Garten Carsiana von Triest aus zu erreichen. Man braucht ca. drei Stunden, der Weg ist aber angesichts des herrlichen Panoramas eine wahres Highlight. Man folgt dabei dem Naturpfad von Miramare nach Contovello und Prosecco. Der Garten hält dann bis zu 600 botanische Arten in ihrem natürlichen Habitat bereit.
Interessant ist auch die Geschichte des Boschetto. Der Wald befand sich einst am Rande der Stadt und war ein beliebtes Ausflugsziel. Oft machte man dabei am Ferdinandeo Halt. Der Palazzo ist nach Kaiser Ferdinand I. benannt, der den Wald 1844 der Stadt schenkte. Hier begann auch der erste
kartierte Wanderweg für Tourist:innen. Der Wald, der auch als Jagdrevier diente, wurde einst von einem berühmten Jäger bewacht. Dieser hatte den Auftrag, jede:n zu erschießen, der es wagte, Tiere zum Grasen hierher zu bringen. So blieb er unberührt und überlebte selbst die Kriege, verkleinert zwar, weniger artenreich und von den Amerikanern mit neuen Arten bereichert, doch aufgrund des üppigen Unterholzes sehr widerstandsfähig, so Nicola Bressi. Auch bei den ersten Kämpfen der Umweltschützer:innen, als der Wald von Österreich an Triest überging, spielte er eine zentrale Rolle.
Noch ein Tipp für Neugierige: Ein besonderes Erlebnis ist auch der Weg am Farneto-Bach. Denn diese Stadt am Meer hat eben ganz unterschiedliche Seiten - und auch Süßwasserbäche.
Aiello IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 26 Città da scoprire
G. Aiello G.
Si dice che il suo nome derivi dall’espressione “Mira el mar”, ipotesi più che plausibile per un luogo magnifico, amato dai triestini e dai molti turisti che lo visitano. A Miramare, appena fuori Trieste, protagonista del comprensorio è il bianco Castello costruito da Massimiliano d’Asburgo per abitarvi assieme alla consorte Carlotta del Belgio. Ma l’arciduca, fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe, scelse prima di tutto il luogo, quello che all’epoca, a metà dell’Ottocento, era un promontorio carsico, aspro e brullo, caratterizzato da quello sperone roccioso a picco sul mare che pareva fatto apposta per ospitare la casa dell’ammiraglio della marina austriaca, che sognava un castello sul mare circondato da un ampio parco. Per questo fece portare vagoni di terra dalla Stiria e in pochi anni trasformò la landa carsica in un giardino di sperimentazione botanica dove, ancora oggi, convivono specie che provengono dai quattro angoli del globo e che, all’epoca, erano considerate esotiche.
Sopravvivono pochi degli alberi che Massimiliano scelse per il suo Parco a costeggiare i sentieri che si addentrano nelle zone più intime e nascoste del giardino ma, grazie a un lungimirante progetto dell’attuale direzione del Museo storico, queste essenze sono state riprodotte, per talea o per seme, e verranno a breve ripiantate in quelli che un tempo erano gli horti dell’arciduca e che oggi sono diciotto terrazzamenti delimitati da alte alberature sostenuti da muretti a secco. Il progetto prevede di unire questa funzione vivaistica a quella ornamentale ed estetica, ospitando anche piccoli alberi da frutto. Verranno messe a dimora anche una selezione di bulbose, arbusti fioriti perenni e arbusti funzionali alla gestione del parco.
Tra gli alberi monumentali del Parco di Miramare, c’è anche un vero e proprio unicum. Si tratta del romantico boschetto dei Corbezzoli, forse l’unico esempio in Europa. Pianta mediterranea straordinaria, il Corbezzolo ha la caratteristica di produrre assieme frutti e fiori. Questo posto, che si trova nella parte alta del parco di Miramare, non può mancare una visita. Ammirando i rami rossi e contorti e godendo della frescura che procurano le loro fronde sembra di percepire lo sguardo compiacente dell’arciduca, che teneva così tanto al suo giardino da impartire ordini al giardiniere Jelinek sulla configurazione e sulle essenze da piantare anche dal Messico, dove morì fucilato da imperatore.[IF]
F. Parenzan IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 28 Città da scoprire
spasso con Max
Ein Spaziergang mit Max und Charlotte
A
e Carlotta
A Miramare vivono specie provenienti dai quattro angoli del globo.
In Miramare sind Pflanzen aus der ganzen Welt zu Hause.
Sein Name soll von “Mira el mar” kommen - höchst plausibel für diesen wunderschönen Ort, der bei den Triester:innen und Tourist:innen so beliebt ist. Der Star der Anlage Miramare, die etwas außerhalb von Triest liegt, ist das weiße Schloss, das Erzherzog Maximilian von Habsburg für sich und seine Frau Charlotte von Belgien bauen ließ. Vor dem Bau war der Ort noch ein zerklüftetes und karges Kap, das durch den steil zum Meer abfallenden Karstvorsprung wie geschaffen schien für den Wohnsitz des Admirals der österreichischen Marine. Denn dieser träumte von einem Schloss am Meer mit einem großen Park. Dazu ließ er Unmengen Erde aus der Steiermark herbeischaffen und verwandelte die karge Landschaft innerhalb weniger Jahre in ein botanisches Wunderland mit exotischen Pflanzen aus der ganzen Welt.
Es stehen zwar nur noch wenige der Bäume, die Maximilian einst pflanzen ließ und die Wege säumten, doch dank eines weitsichtigen Projekts der derzeitigen Leitung des historischen Museums wurden diese Pflanzen vermehrt. Sie sollen in den 18 von hohen Bäumen gesäumten und von Trockenmauern gestützten Terrassengärten des Erzherzogs neu zum Einsatz kommen. Das Projekt will das Nützliche mit dem Schönen verbinden und auch kleine Obstbäume, Zwiebelpflanzen und blühende Sträucher anpflanzen.
Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare miramare.cultura.gov.it
Unter den monumentalen Bäumen im Miramare-Park gibt es auch ein echtes Unikat. Es handelt sich um den romantischen Erdbeerbaumwald, das vielleicht einzige Beispiel in Europa. Diese außergewöhnliche mediterrane Pflanze hat die Eigenschaft, sowohl Früchte als auch Blüten zu tragen. Diese Bäume im oberen Teil des MiramareParks sollte man sich also keineswegs entgehen lassen. Beim Anblick der roten, verdrehten Äste und in der Kühle des Schattens wähnt man beinahe den selbstgefälligen Blick des Erzherzogs. Diesem lag sein Garten so sehr am Herzen, dass er dem Gärtner Jelinek sogar Anweisungen über die Gestaltung und die Bepflanzung gab - selbst aus Mexiko, wo er als Kaiser dann erschossen wurde. [IF]
F. Parenzan
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 29 die Stadt entdecken
F. Parenzan
DEUTSCHER TEXT
Trieste, incastonata tra il blu intenso del mare, il bianco candido delle falesie e il verde smeraldo dell’altopiano carsico, è la meta ideale per gli amanti dell’outdoor.
La nuova brochure pubblicata dal Convention and Visitor Bureau Trieste punta a suggerire un nuovo modo di scoprire la città e i suoi dintorni attraverso una vasta gamma di attività all’aperto: percorsi di trekking panoramici, dai grandi classici come il Sentiero Rilke e la Strada Napoleonica al Sentiero Josef Ressel, cicloturismo
lungo la costa o tra le asperità del Carso, arrampicata su parete rocciose a picco sul mare, passeggiate a cavallo, sport acquatici come kayak, canoa, sup per ammirare la città da altri punti di vista o vela e windsurf per solcare le onde del golfo che ospita la regata più affollata al mondo.
C’è spazio anche per ammirare il mondo “di sotto”: che sia quello sommerso grazie allo snorkeling o che sia quello terrestre attraverso la speleologia. Qui, la natura rivela la sua bellezza intatta e il paesaggio si trasforma in un dipinto vivente tra i colori del tramonto.
NATURAL BEAUTY
OUTDOOR
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 30 Contributors
Brochure disponibile presso gli Info Point e scaricabile su www.discover-trieste.it
Die Broschüre ist an den Infopoints erhältlich und kann unter www.discover-trieste.it heruntergeladen werden.
Triest, eingebettet zwischen dem tiefen Blau des Meeres, dem strahlenden Weiß der Klippen und dem Smaragdgrün der Karst-Hochebene, ist das ideale Reiseziel für Outdoor-Fans.
Die neue Broschüre, die vom Convention and Visitor Bureau Trieste herausgegeben wurde, zeigt neue Wege auf, um die Stadt und ihre Umgebung mit Hilfe eines breiten Spektrums an
Outdoor-Aktivitäten zu entdecken: landschaftlich reizvolle Wanderrouten, von den großen Klassikern wie dem RilkeWeg und der Strada Napoleonica bis hin zum Josef-Ressel-Weg, Radtouren entlang der Küste oder inmitten der schroffen Landschaft des Karstes, Klettertouren an steilen Klippen, Reitausflüge, Wassersportarten wie Kajak, Kanu, SUP, um die Stadt von einer anderen Perspektive aus zu erleben, oder Segeln und Windsurfen auf den Wellen des Golfs, in dem die größte Regatta der Welt stattfindet.
Auch die Welt “Unterwelt” kann bewundert werden: sei es unter Wasser beim Schnorcheln oder unter der Erde beim Höhlenwandern. Hier offenbart die Natur ihre unberührte Schönheit und die Landschaft zeigt sich in den Farben des Sonnenuntergangs.
OUTDOOR M. Sterle IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 31 Contributors INFO
TRIESTE
DEUTSCHER TEXT
Venti (idee) di primavera, dalla terra dei venti
20 frische Frühlingsideen
Al giardino pubblico Im Stadtpark
Tanti grandi scrittori sono passati di qua e molti di loro ci sono ancora, in forma di busto scolpito. Sedetevi su una panchina con il libro del vostro autore triestino preferito e godetevi il piacere della lettura nel giardino più letterario della città!
–
Viele große Schriftsteller:innen haben hier verweilt und viele von ihnen sind in Form von Büsten immer noch präsent. Setzen Sie sich mit einem Buch von Ihrer:m Triester Lieblingsautor:in auf eine Bank und genießen Sie die Lektüre im wohl literarischsten Park der Stadt!
Il vento? Che forte!
So ein starker Wind! Quando soffia la bora, la natura entra prepotentemente nella città, come un fiume d’aria invisibile, che un po’ disturba e un po’ diverte. Vivere Trieste con la bora è un’esperienza unica, potente, memorabile. –
Wenn die Bora weht, dringt die Natur mit aller Kraft in die Stadt ein; ein unsichtbarer Luftstrom, teils lästig, teils unterhaltsam. Triest bei Bora zu erleben, ist ein einzigartiges, eindrucksvolles und unvergessliches Erlebnis.
www.museobora.org
La ciclabile Cottur
Der Cottur-Radweg
Un percorso di media difficoltà che si sviluppa sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Parenzana. Partenza dal quartiere di San Giacomo e arrivo a Hrpelje (Erpelle) in Slovenia, per un totale di 16 km con scorci e panorami belli e vari. –
Die Route mit mittlerem Schwierigkeitsgrad folgt der Trasse der alten Parenzana-Bahnlinie. Der Fuß- und Radweg beginnt im Ortsteil San Giacomo und endet in Hrpelje in Slowenien. Die insgesamt 16 Kilometer bieten schöne und abwechslungsreiche Ausblicke.
Rose e fiori
Rundum Rosen
Al Parco di San Giovanni, luogo che interpreta al meglio il senso di rinascita che è proprio della primavera, questa è la stagione del festival culturale “Rose Libri Musica Vino”, nel roseto, che a maggio esplode di bellezza. Imperdibile! –
Der San Giovanni-Park zeigt sich das Wiedererwachen des Frühlings am eindrucksvollsten. Im Mai findet hier das Kulturfestival “Rose Libri Musica Vino“ statt, und zwar im Rosengarten, der dann in seiner ganzen Schönheit erstrahlt. Ein absolutes Muss!
02 01 04 03
Morelli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 32 Città da vivere di /von Rino Lombardi
TOP 20 SPRING EDITION
M.
Una splendida vista
Was
für eine Aussicht!
Dalla Rocca di Monrupino, il Tabor, si gode un panorama unico a 360°, senza visori digitali, è tutto naturale!
L'altipiano carsico, il Mare Adriatico, la foce dell'Isonzo, Grado e Barbana, il monte Nanos, l'altipiano di Ternova (Trnovo), e a volte perfino le cime delle Alpi Giulie. –
Von der Festung von Monrupino, dem Tabor, aus haben Sie einen einzigartigen 360°-Panoramablick, ganz ohne digitale Hilfsmittel! Das Karstplateau, die Adria, die Mündung des Flusses Isonzo, Grado, die Insel Barbana, der Berg Nanos, die TernovaHochebene (Trnovo) undwenn Sie Glück haben - sogar die Gipfel der Julischen Alpen.
Più green di così
Grüner geht’s nicht
Trieste è tra le città più sportive d’Italia e il Carso è uno dei luoghi più speciali per fare sport. A Padriciano, il golf club offre un gran bel green e alla buca 17 concede una meravigliosa vista su un colore in più, un gran bel blu!
–Triest gehört zu den sportlichsten Städten Italiens und der Karst ist ein ganz besonderer Ort für den Sport. In Padriciano befindet sich ein außergewöhnlicher Golfplatz. Denn bei Loch 17 steht man nicht nur mitten auf dem grünen Rasen, sondern leuchtet einem auch das tiefblaue Meer entgegen!
www.golfclubtrieste.net
Salita consigliata
Hier lohnt sich das Treppensteigen Se vi trovate dalle parti di piazza Hortis, cercate via Ciamician e cominciate a salire fino ad incontrare con lo sguardo una originale scala a rampa alternata. A questo punto prendetela, arrivate fino in cima, voltatevi e guardate la meraviglia… –
Wenn Sie in der Nähe der Piazza Hortis sind, sollten Sie in Richtung Via Ciamician gehen, bis Sie auf eine Treppe stoßen. Oben angekommen, brauchen Sie sich einfach nur umzudrehen und schon liegt es vor Ihren Augen… bezaubernd.
La sella della bora
Der Sattel der Bora
In val Rosandra, sotto il monte Carso. Ecco il punto della provincia di Trieste dove il vento di est-nord-est soffia più veemente. Così forte che a volte non si riesce a stare in piedi! Lassù anche le brezze si fanno più sensibili. Insomma, lì il vento non manca mai!
–
Im Rosandra-Tal, unterhalb des Monte Carso befindet sich der Punkt, an dem der OstNordost-Wind am heftigsten bläst. So stark, dass man manchmal nicht einmal gerade stehen kann! Hier oben bekommt man sogar die Meeresbrise ordentlich zu spüren. Kurz gesagt, hier bläst einem der Wind immer um die Ohren!
In bici con BITS Radeln mit BITS
Economico e sostenibile, il bikesharing Bits è un bel modo di vivere la città. Per esempio per andare dalle Rive alla scoperta del Porto Vecchio e dei suoi nuovi musei. Ma le possibilità sono tante, il servizio offre una ventina di stazioni e pratici abbonamenti giornalieri. Drinn drinn!
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Mit dem kostengünstigen und nachhaltigen Bikesharing von BITS können Sie die Stadt auf dem Fahrradsattel erkunden. Warum nicht von der Uferpromenade aus zum Alten Hafen radeln, um die neuen Museen zu entdecken? Der Service verfügt über etwa 20 Stationen und bietet praktische Tageskarten. Klingeling!
05 06 07 09
08
D. Albertacci
G. Aiello
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 33 die Stadt erleben
S. Ballis
mobilitasostenibile.online.trieste.it
Siamo a cavallo!
Hoch zu Pferd!
A Lipica, poco dopo il confine di Basovizza, sorge la più antica scuderia dei bianchi cavalli lipizzani, creata nel 1580. Una tradizione iscritta nella Lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, un’emozione sempre nuova.
–
In Lipica, gleich hinter der Grenze bei Basovizza, befindet sich das älteste Gestüt der Welt: Die weißen Lipizzanerpferde gibt es seit 1580. Eine Tradition, die zur UNESCO-Liste des immateriellen Kulturerbes gehört und immer wieder neue Emotionen weckt.
www.lipica.org
Il Giardino del Capitano
Der Garten des Kapitäns
Un’oasi di verde tra il Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” e l’Orto Lapidario. Il giardino ospita sculture, lapidi, antichi resti e… un bel momento di quiete prima o dopo la visita alla Basilica e al Castello di San Giusto.
Eine grüne Oase zwischen dem J.J. WinckelmannMuseum und dem Lapidarium. Der Park beherbergt Skulpturen, Grabsteine, antike Überreste und ist ideal für einen ruhigen Moment vor oder nach dem Besuch der Basilika und der Burg San Giusto.
La ginestra stellata
Der Kugelginster
In Carso questa pianta è di casa. Predilige i luoghi più esposti al vento, dove è capace di resistere tranquillamente alle raffiche più impetuose. Fiorisce alla fine di maggio mostrando graziosi fiori gialli che ricoprono un intrico di fusti a zig zag e radici forti.
–
Diese Pflanze ist im Karst zu Hause und bevorzugt windexponierte Stellen, an denen sie auch den heftigsten Böen trotzt. Ende Mai öffnen sich die hübschen gelben Blüten und bedecken die unzähligen Stängel und Wurzeln.
l fiume misterioso
Der geheimnisvolle Fluss
Un fiume che sparisce e poi riappare magicamente 40 km dopo? Succede solo qui. È il Timavo, che si inabissa presso le grotte di Skocjan (San Canziano) in Slovenia e poi riemerge a San Giovanni di Duino prima di sfociare in mare. Sorprendente! –
Er verschwindet und taucht dann wie von Zauberhand nach 40 km wieder auf. Das gibt es nur hier. Der TimavoFluss versinkt in der Nähe der Škocjan-Höhlen (San Canziano) in Slowenien und taucht bei San Giovanni di Duino wieder auf, bevor er dann ins Meer mündet. Faszinierend!
In osmiza lI gran finale di una passeggiata nel verde del Carso può essere una gustosa sosta in osmiza, a base di uova sode, salumi e formaggi e bontà sempre diverse, da accompagnare con vino terrano, vitovska, malvasia… o con la birra (a Ceroglie). Scegliere prima l’itinerario o l’osmiza?
Der krönende Abschluss einer Wanderung durch die Karstlandschaft ist die Einkehr in eine Osmiza, mit gekochten Eiern, Wurst und Käse und allerlei Spezialitäten. Dazu gibt es Wein (Teran, Vitovska, Malvasia…) oder Bier (in Ceroglie). Wo geht’s zuerst hin? Zum Wandern oder doch gleich in die Osmiza?
www.osmize.com
14 10 12 11
L.
Vitale
13 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 34 Città da vivere
T. Paavola
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–
HOME VIALE
via Muratti 1
040 631780
HOME BORSA
via della Cassa
di Risparmio 1
040 767674
Home vuole unire sotto lo stesso tetto l'America, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, e lo fa riunendoli nel cuore della casa: la cucina.
Home - Sapore di Casa nasce dal desiderio di creare un luogo intimo e accogliente dove potersi fermare a gustare caffè, colazioni, brunch, pranzi o aperitivi, sentendosi come a casa. s u d i n o i
home sapore di casa s e g u i c i
Home - Sapore di Casa
La Napoleonica
Tra le camminate preferite dai triestini. Dall’Obelisco a Prosecco (o viceversa!), 5 chilometri comodi comodi con una splendida vista sul golfo. Verso la fine del percorso la vegetazione lascia il posto alle pareti di roccia e la Napoleonica diventa una palestra di free-climbing. –
Campi solcati
Karren
Sembrano montagne in versione mini, si chiamano i campi solcati, e sono una delle più caratteristiche manifestazioni del carsismo. Facili da ammirare nella zona delle grandi doline, tra la Grotta Gigante e il borgo di Prosecco.
–Sie sehen aus wie Berge in Miniatur, werden Karren genannt und sind eine der charakteristischsten Karstormen. Häufig anzutreffen sind sie in der Gegend der großen Dolinen zwischen der Grotta Gigante und der Ortschaft Prosecco.
Il Sentiero Ressel
Der Resselweg
Einer der beliebtesten Wege der Einheimischen. Vom Obelisken nach Prosecco (oder umgekehrt!), 5 bequeme Kilometer mit herrlichem Blick auf den Golf. Gegen Ende der Route weicht die Vegetation den Felswänden und die Napoleonica wird zu einem Klettergarten.
La stagione delle sagre
Die Volksfeste können beginnen
Un classico di primavera per gustare le bontà del territorio e della tradizione. Un suggerimento? La Festa delle Ciliegie, in sloveno Praznik Češenj, a Caresana, l’ultimo fine settimana di maggio. Con la bella stagione le sagre sono proprio come le ciliegie. Una tira l’altra!
–
Merita di essere ricordato non solo per il suo bel percorso che entra in una pineta secolare e si snoda tra doline e grotte nascoste, ma anche perché è stato il primo tracciato europeo attrezzato con la tecnologia a raggi infrarossi rivolto ad un pubblico di non vedenti. La natura è per tutti!
–
Nicht nur wegen der schönen Strecke durch einen jahrhundertealten Pinienwald und vorbei an Dolinen und verborgenen Höhlen bleibt einem der Weg in Erinnerung. Er war auch der erste europäische Weg, der mit Infrarottechnik für Sehbehinderte ausgestattet wurde. Denn die Natur ist für alle da!
Nostro Carso Unser Karst
Dalla collezione della Fondazione CRTrieste, un’opera di Guido Grimani (1871-1933) apprezzato pittore di marine, che in questo caso cambia soggetto, con una scena pastorale che rende bene l’idea della luce, dei colori, dell’atmosfera della natura che circonda la città.
Aus der Sammlung der Fondazione CRTrieste ein Werk von Guido Grimani (1871-1933). Der renommierte Marinemaler hat in diesem Fall das Sujet gewechselt und eine pastorale Szene gewählt, die einen guten Eindruck vom Licht, den Farben und der Atmosphäre der Natur rund um die Stadt vermittelt.
Bei diesen Frühlingsklassikern können Sie lokale und traditionelle Spezialitäten genießen. Ein Tipp? Das Kirschen-Fest (Festa delle Ciliegie bzw. Praznik Češenj) am letzten Wochenende im Mai in Caresana. Bei schönem Wetter sind Volksfeste wie Kirschen. Sie können süchtig machen!
One leads to another!
Ginkgo biloba
Nel giardino di piazza Hortis svetta un esemplare di questo albero di origine cinese, al quale i triestini sono molto affezionati. È uno spettacolo vederlo colorato di giallo in autunno con le foglie che danzano e atterrano pian piano, ma vale la pena di ammirarlo in ogni stagione.
–
Ein Exemplar dieses aus China stammenden Baumes, den bei den Triester:innen sehr beliebt ist, steht im Park der Piazza Hortis. Im Herbst färben sich seine Blätter gelb und tanzen sanft im Wind. Aber auch in den anderen Jahreszeiten ist der Baum eine Pracht.
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M. Morelli
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 37 die Stadt erleben
G. Grimani
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5 declinazioni del verde
Erbe, ortaggi, muschio e fiori: il verde da mangiare, da toccare e da guardare —
Fünf Nuancen von Grün.
Kräuter, Gemüse, Moos und Blumen:
Grün zum Essen, Anfassen und Anschauen
KokedamaLove R. Pastrovicchio IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 38 Città da scoprire di /von Lucija Slavica
Gli artigiani che si ispirano al verde riconnettono l’uomo alla natura.
Kunsthandwerker:innen, die sich vom Grün inspirieren lassen, vereinen den Menschen wieder mit der Natur..
Riconnettere l’uomo alla natura. Non c’è altra chiave che possa descrivere al meglio l’obiettivo degli artigiani che, per le loro creazioni, si ispirano al verde che ci circonda. Ecco cinque chicche triestine che, tra erbe, muschio e fiori, portano con sé l’essenza del territorio. Iniziamo con “Millefoie”, il verde che si mangia. Nel suo laboratorio, Giulio Cerrano coltiva i microgreen, la nuova frontiera dell’alimentazione sana e dell’agricoltura sostenibile. Questi ortaggi in miniatura, più grandi dei semplici germogli ma più piccoli dei baby green, vengono utilizzati dagli chef per dare un tocco raffinato ai loro piatti. Ma non solo. I microgreen sono anche degli ottimi superfood, dato che sono ricchi di nutrienti preziosi. Inoltre, grazie al vertical farming, Giulio riesce a garantire un prodotto sostenibile e a km 0, che permette di risparmiare l’80 per cento di acqua rispetto alle tecniche tradizionali e ridurre gli sprechi. Tra i vari ristoranti che utilizzano i suoi prodotti, segnaliamo Mood (via del Ponte 6c), La Chimera di Bacco (via del Pane, 2) e l’Antico Caffè San Marco (via Battisti, 18). Sono inoltre acquistabili in via Foscolo 32B (su appuntamento via Instagram @millefoie).
Passiamo ora ad un verde che sa meravigliare, grazie alla flower designer Laura Longo, proprietaria de “La Pitandera”, che combina fiori freschi, secchi e artificiali. Con alle spalle oltre trent’anni di esperienza, Laura ha saputo fondere la sua personalità eclettica e la sua maestria artistica per creare un’offerta variegata che va ben oltre la semplice vendita di fiori. Il suo negozio e laboratorio in via XXX Ottobre 8/B, che prende il nome dagli antichi stampi in terracotta chiamati “pitandere”, è un vero e proprio atelier di bellezza e creatività, dove potrete trovare composizioni floreali, quadri con fiori secchi immersi nella cera e richiedere allestimenti esclusivi per eventi.
Il verde di “KokedamaLove”, invece, si tocca e si modella. Emma, ideatrice del progetto, crea infatti kokedama, piccole piante immerse in una palla di muschio che fluttuano nell’aria appese ad un filo. Rimasta fedele alla tecnica giapponese originale, Emma ha iniziato i suoi studi nel 2014 in Italia, per poi approfondirli in Giappone. I kokedama non solo ti permettono di avere in casa un pezzo di bosco, ma offrono anche, a chi li realizza, un’esperienza sensoriale unica. Emma ha inoltre saputo fondere
TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 39 die Stadt entdecken
Il Giardino di Erika IES,
la tradizione giapponese con le peculiarità del territorio. La scelta di utilizzare terra proveniente dalle risaie giapponesi, unita ai muschi raccolti nei sottoboschi prealpini, rappresenta una fusione di mondi diversi che arricchisce il valore estetico e simbolico di ogni creazione. Potete crearne uno tutto vostro (per calendario e prenotazioni workshop, consultare Instagram @kokedamelove) o ammirarli da Tea Time (piazza Silvio Benco, 3).
Il verde sa anche prendersi cura di noi. Lo sa bene, Stefania, anima di The Officinal, che crea prodotti cosmetici naturali. Dallo shampoo allo scrub, tutta la linea di The Officinal, oltre a portare benefici a capelli e pelle, è caratterizzata da una profumazione distintiva a base di salvia e lavanda. Ogni creazione, inoltre, include elementi evocativi del territorio carsico, come la salvia e l’ortica. Tra i prodotti più amati c’è il Sapone, adatto a mani, corpo e capelli. Oltre ad essere versatile, è anche ricaricabile, così da ridurre l’impatto ambientale. Il laboratorio, sul Carso triestino (Loc. Trebiciano 268), può essere visitato su appuntamento. The Officinal lo trovate online su www.theofficinal.com o presso la Farmacia al Sant’Andrea, la Farmacia Cermelj, Blu di Prussia e Taramì.
Infine, per coloro che associano il verde ad un rigoglioso prato, il “Giardino di Erika” a San Dorligo della Valle (Località Bagnoli della Rosandra, 28) è una tappa obbligatoria. Qui, Erika alleva api e coltiva erbe officinali, dando vita ad un luogo dove il tempo rallenta e fa spazio alla natura. Dal Giardino di Erika nascono prodotti unici, frutto della terra e del lavoro artigianale, come gli infusi e le tisane, tra cui spicca “Nive” (campagna in sloveno), una miscela di dieci erbe, amata per le sue proprietà e per il legame profondo con la tradizione locale. Erika si dedica anche alla creazione di mix aromatici di erbe e spezie, al miele e ai tessuti tinti naturalmente. La tintura dei tessuti è un processo lento, che parte dalla raccolta delle piante locali, come lo scotano carsico, fino alla realizzazione del colore sul tessuto. Ogni pezzo è unico, un racconto che prende forma in colori che vibrano in armonia con la natura. I suoi prodotti li potete acquistare anche da Còntime (via Roma 24b).
DEUTSCHER TEXT
Den Menschen wieder mit der Natur vereinen - das ist das Ziel der Kunsthandwerker:innen, die sich von dem Grün inspirieren lassen. Die folgenden 5 Kreationen aus Triest verkörpern - inmitten von Kräutern, Moos und Blumen - das Wesentliche des Gebiets.
Den Anfang macht “Millefoie” (Triestinisch für Blätterteig), das Grün, das man essen kann. Giulio Cerrano züchtet in seinem Labor sog. Microgreens. Dieses Miniaturgemüse, das größer ist als einfache Sprossen, aber kleiner als Babygreens, verleiht Gerichten eine besondere Note. Aber das ist noch nicht alles. Microgreens gelten wegen ihrer wertvollen Nährstoffe auch als Superfoods. Außerdem können durch den vertikalen Anbau Produkte aus der unmittelbaren Umgebung garantiert werden, die im Vergleich zu herkömmlichen Techniken 80 Prozent Wasser einsparen. Zu den verschiedenen Restaurants, die seine Produkte verwenden, gehören Mood (Via del Ponte 6c), La Chimera di Bacco (Via del Pane 2) und das Antico Caffè San Marco (Via Battisti 18). Erhältlich sind sie auch in der Via Foscolo 32B (nach Vereinbarung über Instagram @millefoie).
Doch nun zu einem Grün, das dank der Blumendesignerin Laura Longo zu bezaubern weiß. Die Inhaberin von “La Pitandera” kombiniert seit über 30 Jahren frische, getrocknete und künstliche Blumen. Mit ihrer eklektischen Art und ihrem künstlerischen Können
Il “Giardino di Erika” è un luogo dove il tempo rallenta e fa spazio alla natura.
Der “Giardino di Erika” ist ein Ort, an dem die Zeit langsamer vergeht und der der Natur Platz macht.
Il Giardino di Erika
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 40 Città da scoprire
Millefoie
schafft sie ein vielfältiges Angebot, das weit über den einfachen Verkauf von Blumen hinausgeht. Ihr Geschäft in der Via XXX Ottobre 8/B ist ein wahres Atelier der Kreativität, in dem man Blumenkompositionen, Bilder mit in Wachs getauchten Trockenblumen und exklusive Arrangements für Veranstaltungen finden kann.
Das Grün von “KokedamaLove” hingegen kann angefasst und modelliert werden. Emma, die Schöpferin des Projekts, kreiert nämlich Kokedama, kleine Pflanzen, die in einen Moosball eingebettet sind und an einem Faden hängend in der Luft schweben. Um der japanischen Technik treu zu bleiben, vertiefte Emma ihre 2014 in Italien aufgenommene Ausbildung in Japan. Kokedama steht für ein Stück Wald zu Hause und für ein einzigartiges sensorisches Erlebnis für alle, die sie herstellen. Zudem verbindet Emma die japanische Tradition mit den Besonderheiten ihrer Gegend. Die Verwendung von Erde aus japanischen Reisfeldern und von Moos aus den Voralpen stellt eine Verschmelzung zweier Welten dar und erhöht den symbolischen Wert jeder Kreation. Erstellen Sie Ihre eigene Kreation (für Termine und WorkshopBuchungen siehe Instagram @kokedamelove) oder lassen Sie sich bei Tea Time (Piazza Silvio Benco 3) inspirieren.
Grün kann auch pflegen. Stefania, die Seele des Unternehmens für Naturkosmetikprodukte “The Officinal”, weiß das sehr gut. Vom Shampoo bis zum Peeling ist die gesamte Linie von The Officinal nicht nur gut für Haut und Haar, sondern duftet auch unverwechselbar nach Salbei und Lavendel. Jede Kreation enthält
zudem Elemente, die an den Karst erinnern, wie Salbei und Brennnessel. Sehr beliebt ist die Seife für Hände, Körper und Haare. Sie ist nicht nur vielseitig, sondern auch nachfüllbar und somit umweltschonend. Die Werkstätte im Triester Karst (Loc. Trebiciano 268) kann nach Vereinbarung besucht werden. The Officinal finden Sie auch online unter www.theofficinal.com oder in der Apotheke Al Sant’Andrea, der Apotheke Cermelj, bei Blu di Prussia und Taramì.
Für alle, die Grün mit einer üppigen Wiese assoziieren, ist der “Giardino di Erika” in San Dorligo della Valle (Località Bagnoli della Rosandra 28) ein Muss. Hier züchtet Erika Bienen, baut Heilkräuter an und schafft so einen Ort, an dem die Zeit langsamer vergeht und der der Natur Platz macht. Aus Erikas Garten kommen einzigartige Produkte wie Aufgüsse und Kräutertees, darunter “Njive” (Slowenisch für Land), eine Mischung aus zehn Kräutern, die für ihre Eigenschaften und ihre Verbundenheit mit der lokalen Tradition geschätzt wird. Erika widmet sich auch der Herstellung von Kräuterund Gewürzmischungen, Honig und gefärbten Stoffen. Das Einfärben von Stoffen ist ein langsamer Prozess, der von der Ernte lokaler Pflanzen, wie z.B. des Perückenstrauches, bis hin zum Auftragen der Farbe reicht. Jedes Stück ist ein Unikat, eine Geschichte in Farben im Einklang mit der Natur. Die Produkte sind auch bei Còntime (Via Roma 24b) erhältlich.
Laura Longo, con “La Pitandera”, trasforma fiori freschi, secchi e artificiali in vere e proprie opere d’arte floreali.
In
“La
Pitandera”
erschafft Laura Longo aus frischen, getrockneten und künstlichen Blumen wahre Kunstwerke.
La Pintadera The Officinal
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 42 Città da scoprire
M. Grimaz
Prima che rinasca la natura
Bevor die Natur erwacht
GARDEN STORIES
Il servizio fotografico, realizzato anticipando la rinascita primaverile, mette in evidenza una particolare estetica di questi luoghi, quando ancora si possono apprezzare le architetture degli alberi e delle strutture che ne fanno da sfondo. Ne risulta una visione originale e romantica.
A Trieste sono presenti più di 36 siti tra parchi storici e giardini urbani, una secolare tradizione cittadina. Per questo servizio fotografico ne sono stati scelti alcuni tra i più significativi: Parco Revoltella, Giardino Pubblico Muzio Tommasini, Giardino di Villa Engelmann, Giardino di Villa Sartorio, Parco di Villa Cosulich, Orto Lapidario di San Giusto e Giardino del Capitano.
Die Fotoserie, die in Erwartung des Frühlingserwachens aufgenommen wurde, zeigt die unverwechselbare Schönheit von Orten, in deren Mittelpunkt der architektonische Charme von Bäumen und umliegenden Gebäuden steht. Das Ergebnis sind ebenso originelle wie romantische Aufnahmen.
In Triest gibt es mehr als 36 historische Parks und städtische Grünanlagen, die eine jahrhundertealte Tradition der Stadt widerspiegeln. Einige der bedeutendsten wurden für diese Fotoserie ausgewählt: Revoltella-Park, Stadtpark Muzio Tommasini, Park der Villa Engelmann, Park der Villa Sartorio, San Giovanni-Park, Park der Villa Cosulich, Lapidarium San Giusto und Garten des Kapitäns.
Villa Engelmann Via Chiadino, 5
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Foto di /Fotos von Luigi Vitale
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Giardino Pubblico Muzio de Tommasini Via Giulia, 2
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Giardino di Villa Revoltella
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Via Carlo De Marchesetti, 37
N°24 — Frühling 2024 50 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
Giardino di Villa Sartorio Strada di Fiume, Via dei Modiano
N°24 — Frühling 2024 51 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
Orto Lapidario e Giardino del Capitano
Via Tor S. Lorenzo, 4
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Villa Cosulich
Strada del Friuli, 36
Luigi Vitale
Inizia la carriera come assistente di uno tra i più qualificati studi fotografici di Torino, lavorando per aziende come FIAT e Giugiaro Italdesign. Successivamente passa al foto-giornalismo collaborando per oltre vent'anni con importanti testate nazionali ed internazionali. Per la nostra regione realizza un progetto che si compone di quattro libri, l'ultimo dei quali "Friuli Venezia Giulia -Viaggio nella terra dell'oro" è di imminente uscita.
–Er begann seine Karriere als Assistent in einem der besten Fotostudios in Turin und arbeitete für Unternehmen wie FIAT und Giugiaro Italdesign. Später wirkte er über 20 Jahre lang als Pressefotograf für wichtige nationale und internationale Zeitungen. Für unsere Region realisierte er einen Band mit vier Büchern, von denen das letzte,”Friuli Venezia Giulia -Viaggio nella terra dell’oro”, demnächst veröffentlicht wird.
www.luigivitale.eu
N°24 — Frühling 2024 53 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
di /von Ottavio Silva
LA FELICITÀ È UN GIARDINO
Glück ist Garten
Nell’architettura contemporanea il verde chiede e merita sempre più spazio. Viene subito in mente il bosco verticale, ma è facile pensare anche ai boschi più classici, quelli orizzontali, oasi preziose contro il riscaldamento globale, polmoni verdi utili ai nostri. A volte basta stare sotto un albero per sentirsi subito meglio.
Siamo sempre più sensibili al tema. Dopo l’emergenza pandemica, abbiamo assistito a un boom di richieste di case nel verde o con almeno un po’ di verde.
Ognuno cerca il proprio spazio green. Piccolo o grande, luogo del relax, del benessere personale, dell’hobby, della vita all’aria aperta. Il giardino è un mondo. È l’orizzonte della casa e talvolta ne determina anche l’aspetto interno. Basta pensare a quanto è bello avere una portafinestra che invita a un bel prato, a una fontana, al cielo, al piacere di restare fuori.
Ci sono tanti modi di essere giardino. C’è il “giardino conviviale”, cioè quello da vivere insieme tra tavoli, divani, poltrone e una zona cucina progettata per chi ama la compagnia. C’è il “giardino personale”, quello tutto per sè, con divani e zone relax. C’è il “giardino naturale”, fatto di tante piccole zone dove fare cose semplici come sedersi e leggere. Un giardino è un privilegio, ma anche una bella responsabilità. È uno spazio molto
esigente. Piaceri e doveri. Oneri e onori.
Nel giardino l’acqua è alla base di tutto, non soltanto per la salute delle piante ma anche per soddisfare i desideri più o meno sofisticati del padrone di casa, che vanno dalla doccia en plein air alla piscina.
Anche la luce merita di avere voce in capitolo, sia quando si parla di giardini sia quando si pensa ad altri spazi esterni, come la terrazza, il balcone, il tetto. Il light design outdoor ormai è raffinato tanto quanto quello indoor.
L’arredamento al giorno d’oggi non è più rigido e specifico nelle forme e nei materiali come un tempo, ma offre invece una grande varietà di scelta. Anzi, per essere coerenti, un bel bouquet di soluzioni! Non più solo arredi di metallo in ghisa verniciata o “all’inglese”, in legno…
Lo spazio aperto diventa una vera e propria estensione dell’abitazione.
I nordici hanno un’interpretazione del verde molto speciale, vogliono viverlo tutto l’anno compresi l’inverno e le stagioni piovose. I giapponesi sono maestri straordinari nel creare capolavori nel verde. Ma i più romantici sono i danesi che non hanno il giardino: su una finestra mettono una lampada, una pianta, un contenitore con l’acqua. Luce, verde e acqua. Sono i tre elementi fondamentali per creare un giardino. A ciascuno il suo.
INTERNO 8 Via S. Sebastiano, 1 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 54 Contributors
In der zeitgenössischen Architektur beansprucht und verdient das Grün immer mehr Raum. Da denkt man sofort an den vertikalen Wald in Mailand, aber auch an die klassischen Wälder als wertvolle Oasen gegen die globale Erwärmung, als grüne Lungen. Manchmal reicht es schon, unter einem Baum zu stehen, um sich wieder wohler zu fühlen.
Wir werden zunehmend sensibler für dieses Thema und nach der Pandemie schnellte die Nachfrage nach Häusern im Grünen oder zumindest mit einem kleinen Garten in die Höhe.
Alle suchen nach einem eigenen Reich im Grünen. Ob klein oder groß, ein Ort zum Entspannen, für das persönliche Wohlbefinden, für Hobbys und das Leben im Freien.
Der Garten ist eine Welt. Er bestimmt den Horizont des Hauses und manchmal sogar dessen Innenleben. Man denke nur daran, wie schön es ist, eine Terrassentür zu öffnen, die zu einem schönen Rasen oder Springbrunnen führt und zum Wohlfühlen unter freiem Himmel einlädt. Es gibt viele Arten von Gärten: den “geselligen Garten”, der mit Tischen, Sofas, Sesseln und einer Küche ausgestattet ist und den man mit anderen Menschen teilt; den “persönlichen Garten” für sich selbst, mit Sofas und Ruhezonen; den “natürlichen Garten”, der aus vielen kleinen Bereichen besteht, in denen man einfach nur dasitzt und sich in ein Buch versenkt.
Ein Garten ist ein Privileg, aber auch eine große Verantwortung. Ein sehr anspruchsvoller Ort, verbunden mit Freuden und Pflichten. Bürden und Würden. Im Garten ist Wasser die Grundlage von allem, nicht nur der Gesundheit der Pflanzen wegen, sondern auch um die mehr oder weniger hohen Ansprüche der Eigentümer:innen zu erfüllen - von der Gartendusche bis hin zum Swimmingpool.
Auch das Licht hat ein Wörtchen mitzureden, sowohl wenn es um Gärten als auch um andere Außenbereiche wie die Terrasse, den Balkon oder das Dach geht. Das Lichtdesign für den Außenbereich ist heute ebenso durchdacht wie im Innenbereich.
Gartenmöbel sind heute alles andere als sperrige und einseitige Gegenstände, wie es früher der Fall war, sondern flexible Allrounder in allen Formen und Materialien. Ja, es gibt
einen ganzen “Strauß” von Lösungen! Nicht mehr nur Metallmöbel aus lackiertem Gusseisen im englischen Stil oder aus Holz... Der Außenbereich wird zu einer echten Erweiterung der Wohnung.
Nordeuropäer:innen haben eine ganz besondere Vorstellung vom Grün. Sie wollen es das ganze Jahr über genießen, auch im Winter und in Regenperioden. Japaner:innen sind außerordentliche Virtuosen in der Gestaltung grüner Meisterwerke. Aber am romantischsten sind die Dän:innen, die keinen Garten haben. Sie stellen eine Lampe, eine Pflanze und einen Behälter mit Wasser ans Fenster. Licht, Grün und Wasser - die drei Grundelemente zum Anlegen eines jeden Gartens. Jedem das Seine.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 55 Contributors DEUTSCHER TEXT
La mostra racconta il viaggio della scienza, del sapere e della conoscenza dall’Ottocento al futuro.
Il viaggio, inteso come metafora dell’eterno anelito umano a oltrepassare i propri orizzonti di studio e conoscenza, e il cardine attorno al quale ruota il percorso espositivo. Con un omaggio alla spedizione della fregata Novara, si celebra la meravigliosa stagione di esplorazioni scientifiche che ha caratterizzato l’Ottocento e prosegue fino a oggi.
In mostra, oltre 150 tra reperti naturalistici, oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati, utensili scientifici, fotografie e libri antichi, dipinti e acquerelli. Il percorso si avvale anche d’installazioni digitali, modelli in scala, pannelli tattili e diorami che fanno vivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave equipaggiata per un’importante spedizione scientifica.
Lo spettacolare allestimento si apre e si chiude con due esperienze innovative nel panorama della ricerca contemporanea, ispirate dal fil rouge della raccolta e analisi dei dati riguardanti il cosmo che ci circonda. Nella prima sezione della mostra si narrano cinque secoli di scoperte scientifiche in un video onirico creato grazie all’intelligenza artificiale generativa, mentre nella sala della vertigine cosmica il viaggiatore contemporaneo potrà fluttuare tra le galassie.
Die Ausstellung beschäftigt sich mit der Entwicklung von Forschung, Lehre und Wissenschaft vom 19. Jahrhundert bis in die Zukunft.
Im Mittelpunkt der Ausstellung steht dabei die Metapher der Reise als Ausdruck des ewigen menschlichen Strebens nach neuen Horizonten des Wissens und der Erkenntnis.
Gleichzeitig ist sie eine Hommage an die Entdeckungsfahrt der Fregatte Novara und die vielen faszinierenden Expeditionen, die das 19. Jahrhundert prägten und bis heute andauern.
Die Ausstellung zeigt über 150 naturkundliche Fundstücke, ethnographische Exponate, historische Navigations- und Messgeräte, wissenschaftliche Instrumente, Fotografien, antike Bücher, Gemälde und Aquarelle und wird durch digitale Installationen, maßstabsgetreue Modelle, Tasttafeln und Dioramen ergänzt. Dank ihnen können die Besucher in das Leben an Bord eines Schiffes eintauchen, dass speziell für eine bedeutende wissenschaftliche Expedition ausgestattet wurde. Am Anfang und Ende dieser spektakulären Ausstellung stehen zwei innovative Erlebnisse, die auf der Sammlung und Analyse der Daten unseres Kosmos basieren. Im ersten Teil entführt ein durch künstliche Intelligenz erzeugtes Video die Zuschauer in eine traumhafte Welt aus fünf Jahrhunderten wissenschaftlicher Erkenntnisse, während man sich im Saal des kosmischen Schwindels auf eine spannende Reise durch die Galaxien begeben kann.
ewi
CAPITALE DELLE GRANDI MOSTRE
Triest - Hauptstadt der großen Ausstellungen
Van Gogh è uno degli artisti più amati di sempre, fortemente voluto dall’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Trieste Giorgio Rossi, che è riuscito a realizzare il sogno di portare in città le opere del pittore olandese grazie alla collaborazione con Arthemisia e il Museo Kröller-Muller di Otterlo e la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. La mostra, che in pochi mesi a Roma ha registrato numeri da record con 600.000 visitatori, si affianca a quella di Antonio Ligabue già presente in città dallo scorso novembre e prorogata per l’occasione fino al 30 giugno 2024. Sede di entrambe le esposizioni il prestigioso Museo Revoltella, dimora storica e galleria d’arte moderna, progettata dall’architetto veneziano Carlo Scarpa.
La città si tinge dei colori dell’arte con uno straordinario trittico di esposizioni: Van Gogh, Ligabue e Salgado.
Die Stadt erstrahlt in den Farben der Kunst und präsentiert ein einzigartiges Dreigestirn: Van Gogh, Ligabue und Salgado.
EXHIBITION Arthemisia N°24 — Frühling 2024 58 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
L’ingresso alle mostre consente anche l’accesso al Museo Revoltella per scoprire il patrimonio artistico e storico custodito all’interno del palazzo, un tempo abitazione del barone Pasquale Revoltella, imprenditore e finanziere di origine veneziana, tra i personaggi più autorevoli e rappresentativi della Trieste imperiale.
Van Gogh a Trieste rappresenta il classico che si rinnova: un nome certamente conosciuto, ma che permette ogni volta di essere riscoperto a amato sempre più.
Le oltre 50 opere di Van Gogh trovano spazio al quarto piano del museo, attraverso un percorso in ordine cronologico che ripercorre l’intero ciclo di vita del pittore, raccontando in maniera approfondita i primi cinque anni di attività dell’artista, soffermandosi sugli scuri paesaggi della sua giovinezza e sulle numerose figure dedite al lavoro della terra. Un nutrito numero di disegni è dedicato al tema dei seminatori, dei raccoglitori di patate, dei boscaioli e delle contadine dedite a mansioni domestiche. La grandezza dell’artista si rivela nell’espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come ineluttabile destino. Fiore all’occhiello il quadro de “Il seminatore” che apre la via al viaggio attraverso l’anima dell’artista. La mostra è arricchita dalla presenza speciale dei due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del Café de la Gare di Arles frequentato da Van Gogh).
Van Gogh ist einer der beliebtesten Künstler überhaupt. In die Stadt geholt hat ihn der Stadtrat für Kultur und Tourismus Giorgio Rossi, in Zusammenarbeit mit Arthemisia und dem Kröller-Möller Museum in Otterlo (Niederlande) und der Nationalgalerie für Moderne Kunst in Rom. Die Ausstellung, die in Rom in nur wenigen Monaten einen Rekord von 600.000 Besucher:innen verzeichnete, läuft parallel zu der von Antonio Ligabue, die bereits seit November letzten Jahres in der Stadt zu sehen ist und zu diesem Anlass bis 30. Juni 2024 verlängert wurde. Zu sehen sind die Werke im renommierten Revoltella-Museum, einer historischen Residenz und der Galerie für Moderne Kunst, die vom venezianischen Architekten Carlo Scarpa entworfen wurde.
L’aspetto umano e sociale è ben presente anche nelle fotografie di Sebastião Salgado esposte al Salone degli Incanti fino al 13 ottobre. L’occhio del fotografo brasiliano vi porterà nella sua Amazônia in un viaggio alla scoperta delle meraviglie della natura e dei volti di chi ancora oggi abita quei luoghi, contribuendo a mantenere vive tradizioni, le cui origini si perdono nella notte nei tempi.
Le musiche di Jean-Michel Jarre fanno rivivere i suoni della foresta pluviale; così tra panorami di foreste primordiali, fiumi volanti, montagne avvolte nella nebbia, l’incontro con le popolazioni indigene raccontate da Salgado si fa ancora più vivo e reale.
La mostra, organizzata da Civita Mostre e Musei e Contrasto, vuole accendere i riflettori sulla necessità di proteggere e preservare questo straordinario ambiente insieme ai suoi abitanti, salvaguardandone il fragile ecosistema.
Le esposizioni sono l’occasione per visitare Trieste, una città con un passato ancora ben presente se si osservano i palazzi austro-ungarici, si vive l’atmosfera dei caffè e si degustano i piatti della tradizione locale, ma che cela tante nuove sorprese da scoprire.
Un animo tormentato quello di Van Gogh che perfettamente si affianca alla retrospettiva dedicata ad Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più umani e commoventi del Novecento. Ligabue ebbe una vita travagliata; visse come un escluso dal resto della sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale, lontano dal giudizio altrui. Trovò nella pittura il modo di imprimere il suo genio creativo; un uomo, talmente folle e unico, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi a penetrare nelle anime di chi ammira le sue opere.
Mit der Eintrittskarte zu den Ausstellungen kann auch das Revoltella-Museum mit seinem künstlerischen und historischen Erbe besichtigt werden. In dem Palais lebte einst der Unternehmer und Finanzier venezianischer Herkunft Baron Pasquale Revoltella, eine der einflussreichsten und repräsentativsten Persönlichkeiten im österreichischen Triest.
Van Gogh in Triest - der zeitlose,
Arthemisia N°24 — Frühling 2024 59 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
DEUTSCHER TEXT
Trieste ti regala le grandi mostre!
–Triest und die großen Ausstellungen!
Soggiornando almeno 2 notti a Trieste, prenotando direttamente presso le strutture ricettive aderenti, in omaggio la FVG card che comprende i biglietti alle Grandi Mostre:
• fino al 30 giugno 2024: biglietto combinato Van Gogh/Ligabue.
• dal 1° luglio: Salgado. Iniziativa sostenuta da PromoTurismoFVG e dal Trieste Convention and Visitors Bureau.
–Wenn Sie mindestens 2 Nächte in Triest bleiben und direkt bei den Unterkünften der Initiative buchen, erhalten Sie kostenlos die FVG card, mit der Sie die Großen Ausstellungen besuchen können:
• bis 30. Juni 2024: KombiKarte Van Gogh/Ligabue;
• ab 1. Juli: Salgado. Initiative unterstützt von PromoTurismoFVG und dem Trieste Convention and Visitors Bureau.
www.discover-trieste.it
stets aktuelle Klassiker ist allen ein Begriff, und doch eröffnet einem jeder Besuch die Chance, ihn neu zu entdecken und lieben zu lernen.
Mehr als 50 Werke Van Goghs werden im vierten Stock des Museums ausgestellt. Der chronologisch geordnete Rundgang zeichnet den gesamten Lebenszyklus des Malers nach, wobei seine ersten fünf Jahre, die dunklen Landschaften seiner Jugend und die zahlreichen Figuren, die sich der Landarbeit widmen, im Mittelpunkt stehen. Zahlreiche Zeichnungen zeigen Sämänner, Kartoffelpflücker, Holzfäller und Bäuerinnen bei der Hausarbeit. Die Größe des Künstlers offenbart sich in der Ausdruckskraft der Gesichter, in den Haltungen der Körper, in der als unausweichliches Schicksal verstandenen Arbeit. Das Glanzstück ist das Gemälde “Der Sämann”, das als Reise durch die Seele des Künstlers gilt. Die Ausstellung wird durch zwei Porträts von Monsieur und Madame Ginoux (den Besitzern des Café de la Gare in Arles, in dem Van Gogh häufig zu Gast war) bereichert.
Van Goghs gequälte Seele ist die perfekte Ergänzung zur Retrospektive über Antonio Ligabue, einen der humansten und bewegendsten italienischen Künstler des 20. Jahrhunderts. Ligabue hatte ein schwieriges Leben. In der Malerei fand er einen Weg, seinem schöpferischen Genie Ausdruck zu verleihen; ein Mann, der so verrückt und einzigartig war, dass er es mit seiner expressionistischen Härte immer noch schafft, in die Seelen
derer einzudringen, die seine Werke betrachten.
Der menschliche und soziale Aspekt spielt auch in den Fotografien von Sebastião Salgado eine große Rolle. Die bis zum 13. Oktober im Salone degli Incanti ausgestellten Fotos des brasilianischen Künstlers lädt ein zu einer Reise nach Amazonien, wo die Wunder der Natur und die Gesichter der Einheimischen im Mittelpunkt stehen. Auf diese Weise trägt der Fotograf zum Erhalt von Traditionen bei, deren Ursprung in ferne Zeiten zurückreichen.
Die Musik von Jean-Michel Jarre lässt dabei die Klänge des Regenwaldes lebendig werden. So wird die Begegnung mit den indigenen Völkern, von der Salgado erzählt, inmitten der Bilder von Urwäldern, sich dahinschlängelnden Flüssen und nebelverhangenen Bergen noch anschaulicher und realer.
Die von Civita Mostre e Musei und Contrasto organisierte Ausstellung will auf die Notwendigkeit hinweisen, diese einzigartige Landschaft zusammen mit ihren Bewohner:innen zu schützen und das empfindliche Ökosystem zu erhalten.
Die Ausstellungen bieten die perfekte Gelegenheit, Triest zu besuchen: eine Stadt in der die österreichisch-ungarische Vergangenheit immer noch deutlich zu sehen und zu spüren istin der Architektur, in der Atmosphäre der Cafés und in den traditionellen Gerichten. Triest hält viele neue Überraschungen bereit, die es zu entdecken gilt
D. Albertacci N°24 — Frühling 2024 60 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
Almeno cinque diverse comunità religiose in una città da sempre crocevia di etnie e culture tra loro anche molto diverse. Questo magazine ne sottolineò la sua unicità già nel suo primo numero, per spiegare al visitatore che la molteplicità di chiese sparpagliate in questo territorio rappresenta un importante valore aggiunto storico e culturale per Trieste. Perché in qualche modo traccia i contorni del suo essere e dello sviluppo che nei secoli l’hanno fatta crescere. Le comunità cattolica, ebraica, serbo-ortodossa, greco orientale e protestante hanno rappresentato e rappresentano quel modello di unità e fratellanza che il nostro mondo –oggi flagellato da una miriade di conflitti– inutilmente tenta di inseguire sperando in un futuro di pace.
Ecco allora che il prezioso tesoro custodito a Trieste ormai da secoli, diventa una volta di più modello da studiare e raccontare, con la forza delle immagini che illustrano luoghi, riti ed usanze sino ai volti di chi oggi ne celebra le tradizioni. L’obiettivo di Gabriele Crozzoli e la penna di Fulvio Longato in quasi 200 pagine di un elegante volume che raccoglie decine e decine di fotografie, raccontano una “Trieste mistica” da conoscere, anche vivere o almeno visitare. Ad aiutare e guidare il lettore, le autonome presentazioni delle singole comunità religiose che aprono le sezioni nelle quali è diviso il volume.
In queste pagine una piccola selezione degli scatti di Crozzoli, scelti cercando di legare le immagini al tema che caratterizza questo numero di IES.
TRIESTE MISTICA
Mystisches Triest
Il fotografo Gabriele Crozzoli racconta la città multireligiosa
Ein Fotobuch über die Multireligiosität der Stadt
PHOTO G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 62 Città da vivere
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Mindestens fünf verschiedene Religionsgemeinschaften in einer Stadt, die seit jeher ein Schnittpunkt ganz unterschiedlicher ethnischer Gruppen und Kulturen ist. Bereits in ihrer ersten Ausgabe betonte die Zeitschrift die Einzigartigkeit der Stadt und erklärte den Leser:innen, dass die Vielzahl der ansässigen Gemeinden einen wichtigen historischen und kulturellen Mehrwert für Triest darstellt. Denn sie zeichnen in gewisser Weise die Konturen des Lebens und der Entwicklung der Stadt im Laufe der Jahrhunderte nach. Die katholische, die jüdische, die serbisch-orthodoxe, die griechisch-orthodoxe und die protestantische Gemeinde standen und stehen für das Modell der Einheit und Brüderlichkeit, das unsere von unzähligen Konflikten geplagte Welt in der Hoffnung auf eine friedliche Zukunft vergeblich zu verfolgen versucht.
Und so wird der kostbare Schatz, der seit Jahrhunderten in Triest aufbewahrt wird, wieder zu einem Modell, das es zu studieren und zu erzählen gilt - mit der Kraft von Bildern, die Orte, Riten, Bräuche und auch die Gesichter derjenigen beleuchten, die diese Traditionen heute pflegen.
Gabriele Crozzolis Kamera und Fulvio Longatos Feder erzählen mit Dutzenden Fotografien auf fast 200 Seiten ein „mystisches Triest“, das man kennenlernen, ja sogar erleben ,aber zumindest besuchen sollte. Als Hilfe und Wegweiser dienen die unabhängigen Beschreibungen der einzelnen Religionsgemeinschaften an Anfang der einzelnen Teile des Buches.
Auf den folgenden Seiten finden Sie eine kleine Auswahl von Crozzolis Aufnahmen, die in Hinblick auf das Thema dieser IES-Ausgabe ausgewählt wurden.
Gabriele Crozzoli e Fulvio Longato
Gabriele Crozzoli ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni ’80 e collabora da freelance con le maggiori testate periodiche di viaggio nazionali ed internazionali. Produce fotografie “fine art” per gallerie espositive in tutto il mondo ed ha pubblicato più di una ventina di libri fotografici. Fulvio Longato è professore ordinario di Storia della filosofia all’Università degli Studi di Trieste ed ha promosso il corso di Storia delle religioni incentrato sul dialogo interreligioso svolto da tre rappresentanti delle religioni monoteiste. Ha pubblicato diversi volumi sul dialogo ed i rapporti interculturali.
Gabriele Crozzoli begann seine Karriere als Fotograf in den 1980er Jahren und arbeitet als freier Mitarbeiter für große nationale und internationale Reisemagazine. Er produziert Fine Art Fotografien für Ausstellungsgalerien weltweit und hat mehr als 20 Fotobücher veröffentlicht. Fulvio Longato ist ordentlicher Professor für Geschichte der Philosophie an der Universität Triest und hat den Kurs Geschichte der Religionen mit dem Schwerpunkt interreligiöser Dialog mit drei Vertretern der monotheistischen Religionen ins Leben gerufen. Er hat mehrere Bände über interkulturelle Beziehungen veröffentlicht.
TRIESTE MISTICA Photographs Gabriele Crozzoli Fulvio Longato TRIESTE MISTICA Gabriele Crozzoli Fulvio Longato Un viaggio fotografico attraverso le Comunità religiose storiche di Trieste. Vengono ripercorsi luoghi, riti, le usanze e volti delle storiche “Nazioni” nella confronto interreligioso. A photographic journey through the historical religious communities of Trieste. Retracing the places, rites, customs and faces of the historic “Nations” in today’s Trieste, a city incomparable in its civil decorum of peaceful conversation and interreligious confrontation. 50,00 G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 65 die Stadt erleben DEUTSCHER TEXT
Foto
A TAVOLA, È PRIMAVERA!
CDer Frühling kommt auf den Tisch!
Piccoli tesori, grandi gusti Klein, aber fein
Guarda il video della ricetta su: triestelifestyle.com
osa vuol dire cucinare green? Significa che c’è un punto di partenza, quasi filosofico, che a cascata risolve da sé tutti i possibili problemi successivi. Perché a monte una cucina sostenibile è una cucina che imita la natura. La segue, ancor prima di nutrirsene.
Va da sé, quindi, che la stagionalità comanda su tutto. Fragole spagnole a gennaio, ma perché? Se per forma mentis scegliamo gli ingredienti stagionali, finiremo per acquistarli da produttori più vicini a noi. E se sceglieremo produttori piccoli, faremo ancora meglio. E se abbiamo il raro lusso di un piccolo orto di proprietà, allora impareremo ancor di più i tempi della natura, i sacrifici che stanno dietro alla produzione del cibo. Lo stesso vale con il pesce, mentre la carne, molto semplicemente, dovremmo mangiarne molto, molto meno. Siate radicali ed estremi perché sarete, semplicemente, giusti. Non seguite la vostra voglia, seguite la qualità certificata e seguite il benessere animale nella vostra scelta.
Pensiamo poi allo spreco alimentare, un altro aspetto fondamentale. Siate curiosi, perché spesso quelli che pensate siano scarti –radici, bucce, fiori, foglie– sono in realtà parti deliziose, vale lo stesso per le parti meno “nobili” di carni e pesci. Ed essere creativi e green in cucina parte anche dal frigo, dall’inventarsi ricette utilizzando gli ingredienti rimasti e non buttarli. Bene, dopo questa filippica crociata iniziale, possiamo iniziare.
L’ispirazione per le ricette di queste pagine deriva da tutto ciò che c’è
attorno a noi, da questa primavera meravigliosa in cui tutto sboccia, abbondano i fiori e le erbe edibili, iniziano le prime fragole e spuntano i primi piselli dolcissimi e gustosi. Cucinare green è prima di tutto capire ciò che accade nel nostro territorio.
La raccolta delle erbe è un esempio fantastico di comprensione del proprio territorio da parte dell’uomo, una co-esistenza tra noi e la natura che ci fa scoprire ingredienti, portandoli nella nostra cucina. È, innanzitutto, una delle scuse più belle per immergersi nei nostri boschi, “andare a lezione” dai cicli stagionali. E chi può insegnarci molto sono gli anziani che custodiscono ancora oggi il sapere tradizionale –spesso non scritto– delle erbe spontanee. Ricordate! Le erbe vanno raccolte soltanto in zone salubri e, se non siete certi di quello che state raccogliendo, lasciate stare, potrebbero essere tossiche. Va sempre raccolto solamente lo stretto necessario, permettendo alla pianta di rigenerarsi.
Rimaniamo in tema, quindi, proponendo una pasta vegetale ripiena, colorata di verde con l’ortica che fa benissimo e che cresce abbondante nelle nostre campagne e nei nostri boschi. Ricordatevi di usare i guanti: smette di urticare solo dopo averla cucinata…
A seguire celebriamo le fragole stagionali locali portandovi lontanissimo da casa in realtà, con una squisita ricetta australiana: il pavlova, a base di meringa, la cui paternità è in realtà contesa con la Nuova Zelanda… In questo caso ci siamo permessi un’aggiunta di melissa locale e fiori eduli.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 66 Città da gustare di /von
Fabi
Alice Noel
di /Fotos von Camilla Bach
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 67 die Stadt kulinarisch entdecken
C. Bach C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 68 Città da gustare
Tavolo e tagliere in vendita da VUD, via Diaz 15a
Grün zu kochen, bedeutet, dass es einen nahezu philosophischen Ausgangspunkt gibt, der kaskadenartig alle weiteren Probleme von selbst löst. Denn beim nachhaltigen Kochen geht es darum, die Natur nachzuahmen und ihr zu folgen, noch bevor es sich von ihr ernährt.
Es versteht sich daher von selbst, dass die Saisonalität über allem steht. Spanische Erdbeeren im Januar? Wer sich bewusst für saisonale Zutaten entscheidet, kauft sie bei Erzeuger:innen in unmittelbarer Nähe. Noch besser, wenn es sich um kleine Erzeuger handelt. Und wer den seltenen Luxus eines eigenen Gemüsegartens hat, lernt, welche Zeiten die Natur hat und wie viel Mühe hinter der Lebensmittelproduktion steckt. Ähnliches gilt für Fisch. Und bei Fleisch sollte man einfach viel weniger essen. Seien Sie radikal und extrem, dann sind Sie nämlich gleichzeitig fair. Nicht Ihren Gelüsten sollten Sie folgen, sondern der zertifizierten Qualität und dem Tierschutz.
Außerdem sollten Sie über Lebensmittelverschwendung nachdenken, ein weiteres wichtiges Thema. Oft ist das, was wir für Abfall haltenWurzeln, Schalen, Blüten, Blätter - in Wirklichkeit ganz lecker. Dasselbe gilt für die weniger “edlen” Teile von Fleisch und Fisch. Eine kreative und grüne Küche fängt schon im Kühlschrank an: Denken Sie sich Rezepte mit übrig gebliebenen Zutaten aus, anstatt diese wegzuwerfen. Nun, nach dieser anfänglichen Strafpredigt kann’s losgehen.
Die Inspiration für die Rezepte auf diesen Seiten kommt von allem, was uns umgibt, von dem Frühling, in dem alles blüht, Blumen und essbare Kräuter im Überfluss vorhanden sind, die ersten Erdbeeren sprießen und erste süße Erbsen keimen. Grün zu kochen, bedeutet vor allem zu wissen, was in der Gegend gedeiht.
Die Kräuterernte ist ein fantastisches Beispiel für das Verständnis unserer Region. Sie zeigt die symbiotische Beziehung zwischen Mensch und Natur. In ihr entdecken wir Zutaten, die wir
Ravioli di ortica
Ingredienti pasta:
4 uova grandi 200g semola di grano duro 200g farina “00” 40g ortica sbollentata, strizzata e frullata
Ingredienti ripieno: 100g ortica sbollentata, strizzata e sminuzzata Scorza di 1 limone 200g ricotta di pecora dell’azienda Antonič – Presidio Slow Food
¼ cucchiaino noce moscata grattugiata 30g parmigiano reggiano Sale e pepe qb 100g burro
Qualche foglia di salvia
Lavare le ortiche, sbollentare le foglie per 2 min. strizzare l’acqua in eccesso. Frullare quelle per l’impasto, tagliuzzare finemente quelle per il ripieno. Creare un piccolo cratere con la farina, e inserire le uova e l’ortica. Con una forchetta sbattere le uova senza rompere il cratere e senza farle uscire dal centro, inglobando poco a poco la farina. Amalgamati gli ingredienti, lavorare a mano fino ad ottenere una pasta liscia. Formare una palla, avvolgere nella pellicola e lasciare riposare per almeno 30 min. in luogo fresco e asciutto. Nel frattempo preparare il ripieno amalgamando le ortiche restanti, la ricotta, la scorza di limone, la noce moscata, il parmigiano e condire con sale e pepe. A fine riposo, stendere la pasta fino ad ottenere una sfoglia spessa poco meno di un millimetro. Tagliarla in strisce della stessa dimensione, sistemare palline di ripieno ogni 3cm e inumidire i bordi con una spennellata di acqua. Coprire con un’altra striscia di pasta, con le dita premere attorno al ripieno per far uscire l’aria e poi tagliare e sigillare i ravioli con un tagliapasta o una forchetta. In una padella sciogliere del burro con la salvia. Cucinare i ravioli in acqua bollente salata per 3 minuti circa. Servire con burro fuso e pepe.
Brennnessel-Ravioli
Zutaten für die Pasta: 4 große Eier; 200g Hartweizengrieß; 200g Mehl „tipo 00” (vergleichbar mit Type 405 in D und Type 480 in A); 40 g Brennnesseln, blanchiert, ausgepresst und püriert
Zutaten für die Füllung:
100 g Brennnesseln, blanchiert, ausgepresst und gehackt; Schale von 1 Zitrone; 200 g Schafsmilch-Ricotta von Antonič - Slow Food Präsidium; ¼ Teelöffel geriebene Muskatnuss; 30 g Parmesankäse; Salz und Pfeffer zum Abschmecken; 100g Butter; Ein paar Salbeiblätter
Brennnesseln waschen, 2 min. blanchieren und überschüssiges Wasser auspressen. Die Blätter für den Teig pürieren, die für die Füllung fein hacken. Im Mehl eine Mulde für die Eier und Brennnesseln formen. Eier mit einer Gabel verquirlen und dabei das Mehl einarbeiten. Die Mischung mit der Hand kneten, bis ein glatter Teig entseht. Teig zu einer Kugel formen, in Frischhaltefolie einwickeln und 30 min. lang an einem kühlen, trockenen Ort ruhen lassen. In der Zwischenzeit Füllung zubereiten. Dazu die restlichen Brennnesseln, den Ricotta-Käse, die Zitronenschale, die Muskatnuss und den Parmesankäse vermischen und mit Salz und Pfeffer würzen. Am Ende der Ruhezeit den Teig ausrollen (max. 1 mm dick). In gleich große Streifen schneiden, alle 3 cm etwas von der Füllung darauf verteilen und die Ränder mit einem Pinsel mit Wasser befeuchten. Mit einem weiteren Teigstreifen bedecken, mit den Fingern zudrücken, damit die Luft entweicht, und dann die Ravioli mit einem Teigschneider oder einer Gabel ausschneiden und verschließen. Butter in einer Pfanne schmelzen lassen und die Salbeiblätter darin anbraten. Die Ravioli 3 min. in kochendes Wasser geben. Mit geschmolzener Butter und Pfeffer servieren.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 69 die Stadt kulinarisch entdecken DEUTSCHER TEXT
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 70 Città da gustare
Servizio piatti, posate, bicchieri design: in vendita da Gonnelli, via Mazzini 30
in der Küche verwenden. Es ist auch eine hervorragende Ausrede, um in die Wälder einzutauchen und etwas über die saisonalen Zyklen zu lernen. Die Älteren können uns dabei viel beibringen, denn sie bewahren das traditionelle - oft ungeschriebene - Wissen über Wildkräuter. Denken Sie daran! Kräuter sollten nur in gesunden Gebieten gepflückt werden, und wenn Sie sich nicht sicher sind, was Sie pflücken, lassen Sie es stehen, es könnte giftig sein. Ernten Sie immer nur das Nötigste, damit sich die Pflanze regenerieren kann.
Bleiben wir also beim Thema und kommen zum ersten Rezept: mit Gemüse gefüllte Brennessel-Ravioli. Denn Brenessel ist gesund und auf den Wiesen und in den Wäldern hier reichlich zu finden. Handschuhe nicht vergessen, denn sie macht sie ihrem Namen alle Ehre...
Das zweite Rezept ist eine Hommage an die heimischen Erdbeeren, und zwar mit einem exquisiten australischen Rezept: Pavlova-Torte auf Baiser-Basis. Ob sie wirklich in Australien kreiert wurde oder doch eher aus Neuseeland ist, ist umstritten ... Wir haben uns jedenfalls erlaubt, lokale Zitronenmelisse und essbare Blüten hinzuzufügen.
Pavlova alle fragole e melissa
4 albumi
330g di zucchero semolato
1 ½ cucchiaino di aceto bianco ¼ cucchiaino semi di vaniglia in bacca
300ml di panna da montare 500g di fragole mondate e affettate
1 mazzetto melissa
Fiori eduli per decorare
Preriscaldare il forno a 180°C. Utilizzando uno sbattitore elettrico, montare gli albumi (temperatura ambiente) e un pizzico di sale. Una volta montati aggiungere gradualmente lo zucchero semolato e sbattere fino a quando non sarà incorporato, quindi aggiungere l'aceto e la vaniglia e sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare su una teglia rivestita di carta da forno, formando un cerchio del diametro di circa 30 centimetri. Abbassare il forno a 150°C e cuocere per 1 ora e mezza. Spegnere il forno e, lasciando la porta socchiusa, lasciar raffreddare la meringa nel forno per almeno 2 ore (preferibilmente, tutta la notte). In una ciotola capiente, montare la panna, e distribuirla sulla meringa. Mondare ed affettare le fragole, mescolarle con la melissa tritata, e frullare la metà. Passare la coulis con un colino, poi versare sopra la panna e cospargere di fragole. Decorare con fiori eduli. Si possono brinare i petali di rosa per esempio, spennellando con l’albume montato a neve, e intingendoli nello zucchero semolato. Devono asciugare a temperatura ambiente per circa 3-4 ore e seccarsi.
ErdbeerZitronenmelisse-Pavlova
Zutaten:
4 Eiweiß
330g Streuzucker
1 ½ Teelöffel weißer Essig ¼ Teelöffel
Vanilleschoten-Samen 300ml Schlagsahne
500g Erdbeeren, geputzt und in Scheiben geschnitten 1 Bund Zitronenmelisse Essbare Blüten zur Dekoration
Zubereitung:
Den Ofen auf 180°C vorheizen. Das Eiweiß (Zimmertemperatur) und eine Prise Salz mit einem elektrischen Schneebesen aufschlagen. Nach und nach den Puderzucker hinzufügen und so lange schlagen, bis er eingearbeitet ist. Dann den Essig und die Vanille hinzufügen und zu einer glatten Masse schlagen. Die Masse auf ein mit Backpapier ausgelegtes Backblech geben und einen Kreis mit einem Durchmesser von etwa 30 Zentimetern formen. Den Ofen auf 150°C herunterschalten und für 1½ Stunden backen. Den Ofen dann ausschalten und das Baiser bei leicht geöffneter Tür mindestens 2 Std. lang (am besten über Nacht) im Ofen abkühlen lassen.
Die Sahne in einer großen Schüssel aufschlagen und über dem Baiser verteilen. Die Erdbeeren putzen und in Scheiben schneiden, mit der gehackten Zitronenmelisse vermischen und die Hälfte mixen. Das Coulis durch ein Sieb gießen, dann über die Sahne geben und mit Erdbeeren bestreuen.
Dekorieren Sie das Ganze mit essbaren Blumen. Rosenblätter können beispielsweise mit steif geschlagenem Eiweiß bestrichen und in Puderzucker getaucht werden. Sie sollten etwa 3-4 Std. bei Zimmertemperatur trocknen.
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 71 die Stadt kulinarisch entdecken
Trieste.Green dà luce allo spirito sostenibile della nostra comunità, tra Carso e Istria.
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Der Online-Shop, der den Karst nach ganz Europa bringt.
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Refoli – Pasticceria Liberty
Rivisitazione deliziosa della classica pinza triestina, pan dolce soffice con delicati sentori di agrumi e vaniglia. Lievito madre, 48 ore di impasto + 48 di lievitazione, prodotto artigianalmente con materie prime di altissima qualità.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 72 Città da gustare
Enogastronomicamente parlando difficile essere più green, se si fa la spesa con Trieste Green. Stagionalità, diversità e sapori unici di piccoli produttori locali. Artigiani da scoprire, e far scoprire: potete spedire, responsabilmente, il Carso e l’Istria in tutta Europa. Consigli? Voilà.
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Razza autoctona carsolino-istriana (Presidio Slow Food), da gregge che pascola libero assieme al pastore sulla landa carsica.
Farine – Molino Tuzzi
Farine eccelse da varietà autoctone coltivate da centinaia di piccoli agricoltori del FVG, macinate artigianalmente in un molino secolare. 2 3 4 5
Panipa Bread IPA – Cras
Una IPA non pastorizzata né microfiltrata prodotta con metodo artigianale, usando pane raffermo. Aromi complessi di agrumi e lieviti, note erbacee ed un finale salino.
Malvasia – Merlak
Una Malvasia dai perfetti sentori sapidi e minerali, prodotta nel Breg terreno di marne arenarie sotto l’influenza della brezza marina.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 73 die Stadt kulinarisch entdecken
di /von Alberto Polojac
SPECIALTY COFFEE
Un caffè più buono per te e per chi ti circonda —
Der Kaffee für Sie und Ihre Umwelt
Nel cuore del mondo del caffè, pulsa un cuore “green” che va oltre la semplice esperienza del palato. Il concetto di “Specialty Coffee” non solo promette una qualità superiore ma è intrinsecamente legato all’etica, alla tracciabilità e alla sostenibilità ambientale. C’è infatti un legame profondo e imprescindibile tra il caffè di specialità e l’impegno verso un futuro più verde, evidenziando come questa scelta non solo soddisfi i palati più raffinati ma contribuisca anche a un cambiamento positivo per il nostro pianeta.
La tracciabilità, fondamenta della sostenibilità, è un pilastro dello “Specialty Coffee”. Ogni singolo chicco può essere seguito dal suo luogo di origine fino alla tazzina che poggia tra le tue mani. Ovvero non solo garantisce un prodotto di altissima qualità, ma offre anche una finestra sulla provenienza del caffè, consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli e di sostenere produttori che abbracciano pratiche agricole rispettose dell’ambiente.
Ma il legame tra il caffè di specialità e la sostenibilità va oltre la mera tracciabilità. Questo mondo si impegna attivamente a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose per i produttori. I pagamenti equi e le relazioni dirette con i coltivatori non solo contribuiscono a ridurre le disuguaglianze, ma stimolano anche l’adozione di pratiche agricole sostenibili. In questo modo, il caffè di specialità diventa una forza trainante per il cambiamento, non solo nella tazzina, ma anche nelle comunità agricole
di tutto il mondo.
“Scegliere Specialty” significa anche riscoprire il piacere del caffè in grani da macinare sul momento. Un rituale che con il tempo abbiamo trascurato in nome della comodità, ma che ci ha fatto perdere il significato di ciò che significa preparare il caffè con i tempi giusti. Quella prima coccola da dedicarci al mattino appena svegli, che ci riporta indietro di qualche generazione, ma che allo stesso tempo ci fa guardare avanti in modo diverso e più consapevole.
Optare per il caffè in grani significa abbracciare la freschezza e la purezza del processo di macinatura. La pratica di macinare il caffè al momento dell’uso non solo assicura un aroma e un gusto intensi, ma elimina anche la necessità di imballaggi eccessivi associati ai caffè preconfezionati. Questa ritrovata consapevolezza delle tradizioni non solo si traduce in un’esperienza organolettica più appagante per il consumatore, ma anche in un gesto di cura verso l’ambiente. La preferenza per il caffè in grani non è solo un ritorno alle sane vecchie tradizioni, ma una decisione che ha impatti positivi
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 74 Contributors
COFFEE BREAK
sia sulla nostra salute che sull’ambiente circostante.
“Caffè Specialty” significa poi riscoprire gesti manuali dedicati alla preparazione della nostra tazza fumante, molto spesso senza alcun utilizzo di energia elettrica. Un vero rituale che ci riporta ad un risveglio graduale e meditativo. La moka, con il suo gorgogliare caratteristico e i profumi che si disperdono nell’ambiente, diventa un mezzo per risvegliare dolcemente i sensi e iniziare la giornata con una nota di raffinatezza. Riscoprire il piacere di preparare il caffè in modo manuale non solo ci collega alle tradizioni nostrane, ma ci offre anche un’occasione per esplorare altri affascinanti metodi di estrazione a filtro. In questo viaggio sensoriale, possiamo sperimentare la magia di preparare il caffè attraverso diverse tecniche manuali. Oltre alla moka, i metodi di estrazione a filtro ci conducono in un viaggio attraverso terre lontane, facendoci sognare i luoghi di produzione del caffè. Diventa così anche un rituale che ci ricollega alla terra, alle mani laboriose dei produttori di caffè e alle tradizioni che si tramandano da generazioni. Attraverso queste preparazioni, il respiro e il cuore del nostro pianeta sembrano fondersi con il nostro, creando un’armonia che si riflette nel ritmo del nostro mattino.
Im Herzen der Kaffeewelt schlägt ein “grünes” Herz, das weit mehr ist als ein einfaches Geschmackserlebnis. Das Konzept “Specialty Coffee” verspricht nicht nur höchste Qualität, sondern ist auch eng mit Ethik, Rückverfolgbarkeit und Umweltfreundlichkeit verbunden. Die feste Verbindung zwischen Specialty Coffee und dem Engagement für eine grünere Zukunft zeigt, dass es nicht nur um ein spannendes Geschmackserlebnis geht, sondern auch um das Ziel, zu einem positiven Wandel für unseren Planeten beizutragen.
Die Rückverfolgbarkeit ist für die Nachhaltigkeit von großer Bedeutung und einer der Schlüsselaspekte von Specialty Coffee. Jede einzelne Bohne kann von ihrem Herkunftsort bis zur Tasse zurückverfolgt werden. Das gibt nicht nur Aufschluss darüber, woher der Kaffee kommt, sondern garantiert auch höchste Qualität. Auf diese Weise können Verbraucher:innen eine bewusste Entscheidung treffen und Kaffeebauern dabei unterstützen, umweltfreundliche Anbaumethoden einzusetzen.
Die Verbindung zwischen Specialty Coffee und Nachhaltigkeit geht jedoch über die reine Rückverfolgbarkeit hinaus. Das Unternehmen setzt sich aktiv für menschenwürdige Lebensund Arbeitsbedingungen ein. Faire Zahlungen und direkte Beziehungen zu den Kaffeebauern verringern nicht nur Ungleichheiten, sondern fördern auch die Einführung nachhaltiger landwirtschaftlicher Praktiken. Das macht Specialty Coffee zu einem Motor für Veränderungen, nicht nur in der Tasse, sondern auch bei den Kaffeebauern auf der ganzen Welt.
Die Entscheidung für Specialty Coffee bedeutet auch, die Freude am Mahlen frischer Bohnen wiederzuentdecken. Ein Ritual, das im Laufe der Zeit im Namen der Bequemlichkeit vernachlässigt wurde. Es hilft uns dabei, das Bewusstsein für das Wesentliche zu schärfen. Bohnenkaffee steht für die Frische und Reinheit des Mahlvorgangs und sorgt nicht nur für ein intensives Aroma und einen kräftigen Geschmack, sondern erspart auch überflüssige Verpackungen. Specialty Coffee ist somit ein Synonym für die Wiederentdeckung der Handarbeit bei der Zubereitung des schwarzen Elixirs, sehr oft ohne den Einsatz von Strom. Ein wahres Ritual, das uns zum allmählichen und meditativen Erwachen zurückführt.
Mit der Espressokanne, ihrem charakteristischen Blubbern und dem Aroma, das durch die Wohnung zieht, werden die Sinne sanft geweckt und der Tag beginnt mit einer feinen Note. Wer das Erlebnis der Kaffeezubereitung von Hand wiederentdeckt, knüpft nicht nur an lokale Traditionen an, sondern erfährt auch viel über andere faszinierende Methoden der Filterextraktion. Auf dieser sensorischen Reise kann man die Faszination des Kaffeebrühens durch verschiedene manuelle Techniken erleben. Neben der Moka nehmen uns Filterextraktionsmethoden mit auf eine Reise durch ferne Länder und lassen uns von den Orten träumen, an denen der Kaffee angebaut wird. Es wird zu einem Ritual, das uns wieder mit der Erde, den fleißigen Händen der Kaffeebauern und den überlieferten Traditionen verbindet. Geist und Herz unseres Planeten verschmelzen so mit unseren eigenen und schaffen eine Harmonie, die sich im Rhythmus unseres Morgens widerspiegelt. Der Kaffee von Bloom Specialty Coffee ist daher mehr als nur ein Trend für Gourmets oder Snobs. Er ist ein Bekenntnis zur ökologischen und sozialen Nachhaltigkeit. Jede Tasse ist das Ergebnis einer Kette von Ereignissen, bei denen die Rückverfolgbarkeit, das Engagement für die Erzeuger, die Verwendung von Kaffeebohnen und die Anwendung von manuellen Extraktionssystemen im Vordergrund stehen. Mit jedem Schluck entfaltet sich ein stiller Dialog mit dem Planeten, eine Hommage an die Verantwortung und das Bewusstsein.
Ehrenwort von Bloom!
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 75 die Stadt kulinarisch entdecken
DEUTSCHER TEXT
THE GOOD LIFE –STYLE
Trieste in primavera, 12 ore di qualità e 8 consigli di una triestina che si perde per la città a cercare solo cose belle, buone o che semplicemente migliorano la giornata. Vivere il momento, qui e ora. Cercando un tempo di qualità. Generalmente slow. Oppure di corsa, per scelta, quando si va a fare un po’ di running! È ora di prendersi un po’ di tempo per…”
–
TriestimFrühling,12wertvolleStunden und8TippsvoneinerTriesterin,diesich gerninderStadttreibenlässt,aufder SuchenachSchönem,Gutemodernach Dingen,diedenTageinfachnurschöner machen.DenMomentgenießen,hier undjetzt.AufderSuchenachwertvoller Zeit.Meistlangsam.Oderbewusst schnell,wennmanmallaufengeht! NehmenSiesicheinekleineAuszeit, um...
Centrarsi
con le lezioni di Yoga dello studio
Sati, nel quartiere di San Vito. Dinamiche, sulle amache, al mattino, più rilassanti di Yin Yoga, alla sera.
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Concedersi una composizione di bulbi, non solo tulipani, giacinti e narcisi, ma anche delicati crochi lilla come quelli che ricoprono il Carso assieme alle primule spontanee.
sicheinArrangementaus Zwiebelblumenzugönnen NebenTulpen,Hyazinthenund Narzissen erwarten Sie auch zart lilafarbene Krokusse wie aus dem Karst und Schlüsselblumen.
Fiori e Piante L’annaffiatoioVia Gatteri, 28
di /von Stefania
Boccabianca
Coach e consulente, brand-lover, ama scoprire piatti, locali e prodotti sempre nuovi. Non resiste alla cucina etnica e ai piatti della tradizione. Mangia solo cioccolato fondente.
–
Als Coach, Beraterin und Brand-Lover ist sie stets auf der Suche nach neuen Gerichten, Orten und Produkten, hat ein Faible für ethnische Küche und traditionelle Gerichte, isst aber nur Zartbitterschokolade.
Cosa ti piacerebbe scoprire a Trieste? Scrivi a: /Worauf hätten Sie in Triest Lust? Schreiben Sie an hello@stefaniaboccabianca.com
Assaporare
il gusto più avvolgente della primavera, con ricotta fresca, scaglie di cioccolato puro di Modica al pistacchio e scorza di arancio. Preparato espresso da OGGI Gelato con materie prime fresche di altissima qualità.
zugenießen denGeschmackdesFrühlings zugenießen,mitfrischerRicotta und sizilianischer Schokolade aus Modica mit Pistazien und Orangenschale.Nurmitfrischen ZutatenvonhöchsterQualitätin der Eisdiele.
Oggi Gelato - Via Battisti, 13a
7 8 6 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 76 Città da vivere
Stupirsi
davanti a un krapfen che ha un ripieno salato invece della marmellata, di maialino da latte, spalletta iberica o porchetta di Mangalica.
Sichüberraschenzulassen
KlassischerKrapfenmitMarmelade?
Weitgefehlt!Wiewäreesmalmit Milchferkel,iberischerSchulteroder Mangalica-Spanferkel?
Viezzoli Pirona - via Cavana, 5
Rilassarsi con un trattamento Kobido da Marina Iaconfcic, una delle sei allieve italiane del Maestro Giapponese Shogo Mochizuki. Più che un semplice massaggio al viso quasi una meditazione per chi lo riceve.
sichentspannen
Rinfrescare
il guardaroba con pochi memorabili capi iconici:
• I pantaloni larghi di Neirami, in cotone color verde foglia, per far risaltare la classica maglietta marinière.
• La camicetta multicolor di Isabel Marant, da Rosi Serli, da abbinare ai jeans azzurro chiaro senza tempo, senza aspettare che arrivi l’estate.
• Gli orecchini in plexiglass di Silvia Rossi, un grappolo di sfumature rosa e verdi che rendono originale anche la più semplice t-shirt bianca.
sichbeieinerKobido-Massagezuentspannen. Marina Iaconfcic ist eine der 6 ital. Schüler:innen desjapanischenGurusShogoMochizuki. MehralseineGesichtsmassage,fastschoneine Meditation.
@marina_iaconfcic
Incantarsi
davanti ai primi tramonti infuocati della stagione dall’insolita vista dell’Hotello, l’unico rooftop della città da cui poter ammirare non solo il mare ma anche i colli di Trieste e i tetti del borgo teresiano.
FrischenWind
inIhrenKleiderschrankzubringen,miteinigen wenigenkultigenTeilen:
• derweitenHosevonNeiramiausblattgrüner Baumwolle,passendzumklassischen Matrosenhemd.
• dermehrfarbigenBlusevonIsabelMarantaus demHauseRosiSerli,kombiniertmiteiner zeitlosenhellblauenJeans-dennderSommer lässt nicht auf sich warten!
•Plexiglas-OhrringenvonSilviaRossi.DerMixaus Rosa- und Grüntönen lässt selbst das einfachste weißeT-Shirtoriginellaussehen.
Neirami - Via F. Venezian, 7b
Rosi Seri - Corso Italia, 10
Gioielleria Crevatin - Piazza Cavana, 7/a.vv
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sichvonderaußergewöhnlichenAussichtdes Hotelloverzaubernzulassen.VomeinzigenRooftop der Stadt haben Sie den besten Blick - nicht nur auf dieerstenrotglühendenSonnenuntergängeder Saison,sondernauchaufdieHügelvonTriestund aufdieDächerdesBorgoTeresiano.
Hotello - Via Valdirivo, 6
Chiacchierare
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IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 77 die Stadt erleben
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MOVIMENTO IN FVG M. Crivellari N. Brollo IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 78 Contributors UN BEL GIRO NEL BENESSERE Sich bewegen und wohlfühlen INFO
Mens sana in corpore sano dicevano i latini e come dar loro torto! È chiaro ormai a tutti che praticare attività fisica faccia bene sia al corpo che allo spirito. Spesso, però, le persone si nascondono dietro a delle scuse: “fa freddo”, “non ho tempo”, “non ho i soldi per iscrivermi in palestra”, e si potrebbe andare avanti all’infinito. Quando basterebbe semplicemente uscire dalla porta di casa e camminare.
Su questo principio si fondano gli 82 percorsi disseminati in 91 comuni proposti da “FVG in Movimento. 10mila passi di salute” progetto promosso e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il coordinamento della Direzione centrale Salute, realizzato da Federsanità Anci FVG, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine e PromoTurismoFVG.
Dal mare alla montagna, dalla campagna alle colline, si possono percorrere i tanti itinerari consigliati all’insegna della sostenibilità, della partecipazione, dell’inclusione e della naturalità. I percorsi puntano, inoltre, a valorizzare il patrimonio culturale, artistico e ambientale. Si pensi, ad esempio, all’anello degli antichi mestieri ad Andreis che
costeggia il torrente Ledròn, attraversa un bosco, incrocia mulini, un battiferro e una vecchia latteria.
Nell’Alto Friuli, nei comuni di Gemona del Friuli e Artegna si può intraprendere il tracciato “vita tra acque e castelli” tra antichi lavatoi, pievi, palazzi. Il percorso di Majano porta a scoprire lo splendido castello di Susans che mantiene intatta ancora oggi la struttura architettonica voluta nel 1636 dal Conte Fabrizio di Colloredo.
Ad Aquileia ci si perde tra natura e laguna, percorrendo l’argine del fiume in un percorso pianeggiante, adatto a tutte le età, runner, gruppi di cammino e al nordic walking.
Tra le varie proposte ce ne sono anche alcune più suggestive, come “il cammino delle case narranti” che tocca i due comuni di Bagnaria Arsa e Cervignano del Friuli: 9 chilometri ad anello ammirando i murales sulle abitazioni. Nella provincia di Trieste, invece, si può camminare lungo il percorso “i mazzuoli del Villaggio del Pescatore”, piccolo centro turistico-residenziale con le sue due isole di fronte al porticciolo e il sentiero adiacente al corso del fiume Timavo, da cui partono altri tracciati che permettono di raggiungere diversi punti di notevole interesse naturalistico, storico ed archeologico.
Questi sono solo alcuni dei tanti percorsi che invitano a scoprire le bellezze celate nei vari angoli del Friuli Venezia Giulia, camminando all’insegna del benessere psicofisico.
E con l’arrivo della primavera non resta che scrollarsi di dosso il torpore invernale, alzarsi dal divano, uscire e camminare. Non basteranno 10mila passi al giorno per scoprire le meraviglie del Friuli Venezia Giulia!
M. Crivellari IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 79 Contributors
Mens sana in corpore sano” pflegten die Lateiner zu sagen, und wer könnte etwas anderes behaupten! Heute weiß jeder, dass körperliche Aktivität gut für Körper und Geist ist. Oft verstecken wir uns jedoch hinter Ausreden: “Zu kalt”, “Keine Zeit”, “Kein Geld fürs Fitnessstudio”... Dabei reicht es eigentlich aus, vor die Tür zu gehen und einen Spaziergang zu machen.
Auf diesem Prinzip basieren die 82 Routen von “FVG in Movimento. 10mila passi di salute”. Das Projekt wird von der Region Friaul-Julisch Venetien unter der Koordination der Zentraldirektion für Gesundheit gefördert und von Federsanità Anci FVG in Zusammenarbeit mit der Abteilung für Wirtschafts- und Statistikwissenschaften der Universität Udine und PromoTurismoFVG umgesetzt. Von der Küste bis in die Berge, vom Flachland bis zu den Hügeln kann man auf den zahlreichen empfohlenen Routen im Zeichen von Nachhaltigkeit, Partizipation, Inklusion und Natur wandern. Die Strecken sollen auch das kulturelle, künstlerische und ökologische Erbe aufwerten. Der “Rundweg des alten Handwerks” (anello degli antichi mestieri) in Andreis führt z. B. am Bach Ledròn entlang durch einen Wald, vorbei an Mühlen, einer Schmiede und einer urigen Molkerei. Im Oberen Friaul, in Gemona del Friuli und Artegna, kann man auf dem Weg “Leben zwischen Gewässern und Schlössern“ (vita tra acque e castelli) alte Waschhäuser, Kirchen und Palazzi erkunden. Die Strecke in Majano führt zum prächtigen Schloss Susans, das seit seiner Erbauung im Jahr 1636 durch den Grafen Fabrizio di Colloredo seine architektonische Grandezza bewahrt.
In Aquileia wandert man mitten in der Natur und der Lagune. Die Strecke am flachen Flussufer eignet sich für alle Altersgruppen zum Laufen, Wandern und Walken. Unter den verschiedenen Möglichkeiten gibt es auch einige besonders reizvolle Touren, wie den “Weg der erzählenden Häuser” (cammino delle case narranti) bei Bagnaria Arsa und Cervignano del Friuli. Auf dem 9 km langen Rundweg können die Wandmalereien an den Häusern bewundert werden. Und in der Provinz Triest befindet sich Weg “Das Klopfholz von Villaggio del Pescatore” (i mazzuoli
del Villaggio del Pescatore). In dem kleinen Ort mit seinen zwei Inseln vor dem Yachthafen geht man am Fluss Timavo entlang, von wo aus verschiedene Wege zu landschaftlich malerischen, historischen und archäologischen Sehenswürdigkeiten führen.
Dies sind nur einige der vielen Routen, auf denen man die verborgenen Schönheiten der verschiedenen Landschaften von Friaul-JulischVenetien entdeckt und sich Körper und Geist regenerieren können.
Was bleibt einem mit dem Einzug des Frühlings denn auch anderes übrig, als die Wintermüdigkeit abzuschütteln, sich vom Sofa zu erheben und an die frische Luft zu gehen. Allerdings reichen für all diese Sehenswürdigkeiten in Friaul-Julisch Venetien 10.000 Schritte pro Tag wohl nicht aus!
N. Brollo A. Cop IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 80 Contributors DEUTSCHER TEXT
ESPLORAZIONI CREATIVE
di /by Maddalena Giuffrida
Itinerari inusuali, passeggiate natur-artistiche con le guide di Estplore per una primavera all’aria aperta
Außergewöhnliche, von der Schönheit der Natur und der Kunst geprägte Frühlingstouren mit Estplore-Guides
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 82 Fuori porta
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Focus degli itinerari è la pietra di Aurisina, che sta vivendo un rinnovato interesse grazie al progetto KAMEN.
Im Mittelpunkt der Routen steht der Aurisina-Stein, der durch das Projekt KAMEN wieder an Interesse gewinnt.
Si può unire il piacere di camminare all’aria aperta sul Carso e dintorni con quello di godere di esperienze creative e artistiche?
In primavera con Carso Creat(t)tivo le millenarie cave di Aurisina diventano palcoscenico per attori e danzatori, intrecciandosi con la narrazione dei luoghi e dei loro protagonisti, offrendo singolari e avvincenti esperienze natur-artistiche a turisti e curiosi.
Due le sezioni del nuovo progetto, unite nel segno della creatività e della inclusività: una con originalissime passeggiate “creattive” guidate da Estplore, e una con laboratori sperimentali e inclusivi per l’ideazione, progettazione e produzione di souvenir carsici in pietra di Aurisina.
Progettati e condotti dalla guida naturalistica Sara Famiani per Estplore, gli itinerari proposti uniscono la parte scientifica e culturale a momenti di poesia, performance artistiche, mostre e degustazioni, in collaborazione con associazioni culturali e di promozione sociale della nostra regione.
Un occhio di riguardo è riservato anche alla parte inclusiva del progetto, con una passeggiata aperta a tutti, ma pensata ad hoc anche per famiglie e persone
con disabilità, arricchita da coreografie di danza contemporanea in collaborazione con il Dance Project di Trieste.
Focus degli itinerari è la pietra di Aurisina, che sta vivendo un rinnovato interesse grazie al progetto KAMENMuseo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina/Muzej nabrežinskega kamna in kamnolomov e ai numerosi festival e rassegne che ruotano attorno a questo capolavoro naturale, come il convegno “Pietre di paragone” con testimonial del mondo artistico, imprenditoriale, enogastronomico e scientifico - naturalistico per raccontare proprio la rinascita culturale del “marmo” di Aurisina.
Tra gli eventi più suggestivi del calendario primaverile di Carso Creat(t)tivo, la visita nel cuore della Cava Romana, il bacino estrattivo sull’altipiano carsico più esteso e noto da più di due millenni. Le pareti di roccia alte quasi cento metri saranno la suggestiva scenografia per gli attori del teatro triestino La Contrada che proporranno un’emozionante performance in versi dedicata al grande poeta Igo Gruden, in collaborazione con l’omonimo circolo culturale sloveno locale.
Ma non saranno solo Aurisina ed il suo pregiato calcare i protagonisti delle passeggiate ed escursioni guidate. A
Duino scavi
Cava
Romana
Ivere Bacino 1
Ivere Bacino 2
Cava
Vedetta
Weiss
Marina Aurisina
Ivere Bacino 3
INFO www.estplore.it casacave.eu Fb: Duino&book IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 83 außerhalb der Stadt
Monrupino, altro paese dell’altopiano legato alla pietra, dopo la visita alle cave e alla Casa Carsica, si potrà assaggiare per la prima volta un piatto in omaggio al lavoro di polvere e fatica dei cavatori, con la custode delle tradizioni enogastronomiche carsoline Vesna Guštin.
A ideare Carso Creat(t)tivo è l’Associazione Casa C.A.V.E., una realtà da anni impegnata in progetti di valorizzazione dei luoghi in un’ottica artistica e di sviluppo territoriale e turistico.
Con il Gruppo Ermada Flavio Vidonis, coordinatore di un ricco programma di escursioni sul territorio regionale intitolato “Duinobook cammina”, sulle vie dell’acqua tra pietre e fiumi, storie del ’900”, “mitreo tra storia e leggenda”, che partito a febbraio proseguirà per tutto l’anno, le guide di Estplore usciranno dalla zona carsica, per avventurarsi con una serie di visite guidate lungo i grandi fiumi del Friuli Venezia Giulia.
Si toccherà la terraferma con gli itinerari nel centro di Trieste, alla ricerca del bianco calcare carsico che caratterizza molti edifici, monumenti, angoli o dettagli curiosi della città, come le colonne e le decorazioni esterne del Palazzo della Borsa o l’Arco di Riccardo. Non potrà mancare un ciclo di visite guidate lungo la Via della Pietra n.1 ad Aurisina e i suoi bacini estrattivi, in concomitanza con l’apertura a metà maggio della grande mostra dedicata proprio alla pietra di Aurisina presso il Magazzino 26 di Trieste, che proseguirà fino a luglio.
Ed ancora visite settimanali alla suggestiva grotta del Mitreo e la tradizionale marcia internazionale enogastronomica, storica e didattica lungo le pendici del Monte Ermada.
Non resta che preparare gli zaini, mettersi in cammino, magari portando con sé un souvenir carsico in pietra di Aurisina.
Lassen sich Spaziergänge im Karst mit kreativen und künstlerischen Erfahrungen verbinden?
Die Antwort lautet: ja! Carso Creat(t)tivo macht die jahrtausendealten Steinbrüche von Aurisina im Frühling zur perfekten Kulisse für Schauspieler:innen und Tänzer:innen, die die Geschichte der Orte und ihrer Personen lebendig werden lassen und Tourist:innen und Neugierigen fesselnde Natur- und Kunsterlebnisse bieten.
Das neue Projekt im Zeichen der Kreativität und Inklusion umfasst zwei Teile: zum einen “creattive” Wanderungen mit Estplore und zum anderen experimentelle und inklusive Workshops zur Konzeption, Gestaltung und Herstellung von Karst-Souvenirs aus Aurisina-Stein.
Die von der Naturführerin Sara Famiani für Estplore konzipierten und durchgeführten Touren verbinden wissenschaftliche und kulturelle Aspekte mit dichterischen Elementen, künstlerischen Darbietungen, Ausstellungen und Verkostungen in Zusammenarbeit mit kulturellen und sozialen Vereinen der Region.
Besonderen Wert legt das Projekt auf Inklusion - mit einer Tour, die für alle, speziell für Familien und Behinderte,
Un occhio di riguardo è riservato alla parte inclusiva del progetto, con una passeggiata aperta a tutti.
Besonderen Wert legt das Projekt auf Inklusion - mit einer Tour für alle.
F. Faidiga IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 84 Fuori porta
DEUTSCHER TEXT
VIA SAN NICOLÒ 8B DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE 10 ALLE 24 040 372 0972 WWW.ALBARCOLLO.IT
konzipiert wurde und durch zeitgenössische Tanzchoreographien in Zusammenarbeit mit Dance Project di Trieste bereichert wird.
Im Mittelpunkt der Routen steht der Aurisina-Stein, der durch das Projekt KAMEN - das Ökomuseum des Steinbruchs und Steins von Aurisinawieder an Interesse gewinnt. Von der kulturellen Renaissance des Aurisina”Marmors” erzählen auch zahlreiche Festivals und Veranstaltungen rund um dieses Meisterwerk der Natur, wie die Konferenz “Pietre di paragone” mit Testimonials aus der Kunst, der Wirtschaft, der Önogastronomie und der Wissenschaft.
Eine der eindrucksvollsten Veranstaltungen im Frühjahrskalender von Carso Creat(t)tivo ist ein Besuch im Herzen der “Cava Romana”, dem größten und über 2.000 Jahre alten Steinbruch im Karst. Die fast 100 m Meter hohen Felswände bilden die malerische Kulisse für die Schauspieler:innen des Triester Theaters La Contrada, die in Zusammenarbeit mit dem gleichnamigen slowenischen Kulturverein eine bewegende Performance in Versen präsentieren, die dem großen Dichter Igo Gruden gewidmet ist.
Doch es geht nicht nur um Aurisina und seinen wertvollen Kalkstein. Denn im Karstdorf Monrupino wird Vesna Gustin, Bewahrerin der önogastronomischen Traditionen des Karsts, nach dem Besuch der Steinbrüche und des Karsthauses auch erstmals ein Gericht servieren, das eine Hommage an die staubige und mühsame Arbeit im Steinbruch ist.
Initiator von Carso Creat(t)tivo ist der Verein Casa C.A.V.E., der sich seit Jahren für Projekte zur Aufwertung von Orten in künstlerischer territorialer und touristischer Hinsicht engagiert.
Mit der Organisation Gruppo Ermada Flavio Vidonis, die seit Februar in der Region ein reichhaltiges und ganzjähriges Ausflugsprogramm rund um Duino, Wasser und Stein und den Mithraskult koordiniert, verlassen die Estplore-Guides das Karstgebiet, um entlang der großen Flüsse von Friaul-Julisch Venetien eine Reihe von geführten Entdeckungstouren anzubieten.
Die Routen auf dem Festland führen hingegen ins Zentrum von Triest. Im Mittelpunkt steht dabei der weiße Karstkalkstein, der viele Gebäude, Denkmäler und Ecken der Stadt prägt, wie die Säulen und Fassadenornamente der Börse oder den Riccardo-Bogen. Auf dem Programm stehen außerdem Führungen entlang der Via della Pietra 1 in Aurisina und seinen Steinbrüchen. Parallel findet die große Ausstellung rund um den Aurisina-Stein statt, die von Mitte Mai bis Juli im Magazzino 26 in Triest zu sehen sein wird.
Darüber hinaus finden wöchentlich Besichtigungen der beeindruckenden Mithrashöhle und die traditionelle internationale Wanderung rund um kulinarische Spezialitäten, Wein, Geschichte und Bildung an den Hängen des Monte Ermada statt.
Jetzt müssen Sie nur noch Ihre Rucksäcke packen und los geht’s - vielleicht mit einem Karst-Souvenir aus Aurisina-Stein im Gepäck.
Alla Casa Carsica, si potrà assaggiare per la prima volta un piatto in omaggio al lavoro di polvere e fatica dei cavatori.
Im Karsthaus wird erstmals ein Gericht serviert, das eine Hommage an die staubige und mühsame Arbeit im Steinbruch ist.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 86 Fuori porta
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di /von Micol Brusaferro
Duino. Il castello ‘on the rocks’
Un parco stretto tra Carso e mare, tra boccioli profumati, spettacolari ninfee, sentieri pittoreschi e punti panoramici. Un angolo verde che dalla primavera regala coloratissime fioriture e un verde intenso, che accompagna i visitatori passo dopo passo.
Il parco del castello di Duino consente di effettuare una passeggiata immersi nella natura, a poca distanza dal golfo e con la possibilità di concludere l’itinerario tuffandosi nella storia e degli spazi del maniero, di proprietà della famiglia della Torre e Tasso e curato e gestito attualmente da Dimitri Della Torre e Tasso, primogenito della famiglia nobile, figlio di Carlo Alessandro e Veronique. Una dimora privata quindi ma aperta al pubblico.
Parco Castello di Duino castellodiduino.it
Esplorare il sito a piedi è semplice, con percorsi adatti a tutti e con diversi itinerari da scegliere una volta varcata l’entrata principale e imboccato il viale d’accesso. È proprio in questo punto, dopo aver affrontato quasi tutto il tratto, che si può scegliere di scoprire le bellezze del parco o dirigersi direttamente nel castello. Chi decide di proseguire con la visita delle sale potrà comunque entrare successivamente nel parco, chi invece punta a dedicarsi subito agli spazi verdi, troverà sentieri da affrontare, tra piante e arbusti di diverse tipologie. La camminata passa poi sopra un piccolo ponte, molto suggestivo, per salire fino alla vasca delle ninfee, un punto dove fermarsi per una pausa accanto all’acqua arricchita dalle piante galleggianti e contornata da un prato curatissimo.
Proseguendo attraverso un
LOCAL GUIDES
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 88 Fuori porta
viale, ecco un’altra parte del parco, dove si trovano il belvedere e l’ingresso del bunker, costruito nel 1943 per la Kriegsmarine tedesca, che porta i visitatori fino a una profondità di 18 metri e un affaccio finale mozzafiato sul golfo. Qui le tante scale presenti impongono un’attenzione particolare, per chi opta per la discesa e la successiva salita. Ma la fatica viene sicuramente premiata dalla particolarità del luogo.
Tornando indietro si può scegliere un altro itinerario, che passando sotto il castello porta ai bastioni a picco sul mare da dove poter ammirare i ruderi dell’altro castello. Il castel vecchio, risalente al XI secolo, sorge sui resti di un antico tempio druidico.
Chi ama scattare foto d’effetto, può
optare anche per un altro percorso, quello che tocca i punti più panoramici dell’area. In questo caso i siti sono i bastioni, il belvedere della zona bunker, e poi, entrando nel castello, la torre e il terrazzo del salotto rosso.
Il castello di Duino, costruito nel 1300 sulle rovine di un avamposto romano, ha aperto le porte ai visitatori dal primo luglio 2003, lo scorso anno ha celebrato i vent’anni di fruizione da parte del pubblico.
Da metà marzo fino a fine ottobre è aperto tutti i giorni. Nel corso dell’anno vengono anche promossi appuntamenti culturali ed altri eventi pubblicati sul sito castellodiduino.it. Esiste anche la possibilità di organizzare eventi privati come matrimoni e feste aziendali.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 89 außerhalb der Stadt
Ein Park zwischen Karst und Meer, inmitten duftender Blüten, spektakulärer Seerosen, malerischer Wege und Aussichtspunkte. Eine grüne Oase, die Besucher:innen ab dem Frühling auf Schritt und Tritt mit farbenprächtigen Blüten und intensivem Grün verzaubert.
Der Schlosspark von Duino, nur wenige Schritte vom Golf entfernt, entführt einen in die Natur und hält am Ende die Möglichkeit bereit, in die Geschichte und die Räumlichkeiten des Schlosses einzutauchen. Das Anwesen gehört der Familie Della Torre e Tasso (Dt.: von Thurn und Taxis) und wird derzeit von Dimitri Della Torre e Tasso, dem ältesten Sohn von Carlo Alessandro und Veronique, verwaltet. Eine private Residenz also, die für die Öffentlichkeit zugänglich ist.
Die Erkundung des Geländes zu Fuß und die Routen sind einfach. Gleich nach dem Haupteingang geht man die Zufahrtsstraße hinauf und kann dann entscheiden, ob man den Park oder das Schloss erkunden möchte. Wer sich für die Schlossräume entscheidet, kann den Park auch später noch besichtigen. Wer sich stattdessen sofort den Parkanlagen widmen möchte, kann zwischen verschiedenen Wege vorbei an unterschiedlichen Pflanzen und Sträuchern wählen. Die Route führt über eine kleine eindrucksvolle Brücke bis zum Seerosenteich, der von einem gepflegten Rasen umgeben ist und an dem man eine Pause am Wasser einlegen kann.
Über eine Allee erreicht man den Aussichtspunkt mit einem atemberaubenden Blick auf den Golf. Hier befindet sich auch der Eingang zum 1943 für die deutsche Kriegsmarine errichteten Bunker. Letzterer entführt die Besucher:innen in eine Tiefe von 18 m. Auch wenn die Treppen beschwerlich sind, so wird man am Ende mit der Einzigartigkeit des geschichtsträchtigen Ortes belohnt.
Auf dem Rückweg kann man dann einen anderen Weg wählen, der unter der Burg hindurch zu den Bastionen mit Blick aufs Meer führt. Von hier aus
kann man die Ruinen der ursprünglichen Burg aus dem 11. Jhd. sehen, die auf den Überresten eines alten druidischen Tempels errichtet wurde.
Wer gerne spektakuläre Fotos schießt, sollte der Route zu den schönsten Aussichtspunkten folgen, also zu den Bastionen, dem Aussichtspunkt des Bunkers sowie - im Inneren der Burgdem Turm und der Terrasse des roten Salons.
Die Burg von Duino wurde im 14. Jhd. auf den Ruinen eines römischen Vorpostens erbaut und ist seit 20 Jahren (1. Juli 2003) für Besucher:innen zugänglich.
Von Mitte März bis Ende Oktober ist sie täglich geöffnet. Außerdem werden das ganze Jahr über kulturelle und andere Veranstaltungen angeboten, die auf der Website castellodiduino.it abrufbar sind. Es besteht auch die Möglichkeit, private Veranstaltungen wie Hochzeiten und Firmenfeiern zu organisieren.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 90 Fuori porta DEUTSCHER TEXT
di /von Ilaria Romanzin e Emily Menguzzato
Ottant’anni fa, a Trieste, si spegneva Julius Kugy. Alpinista, scrittore, appassionato di botanica e musica, figura attivissima nel panorama culturale della città giuliana, si laureò a Vienna in giurisprudenza. In montagna, dalle parti di Valbruna, dove trascorreva lunghi soggiorni seguendo la sua passione per le Alpi Giulie, lo chiamavano “il dottore”. Oggi, la figura di Kugy rimane estremamente attuale grazie al racconto delle sue imprese e al messaggio di pace e fratellanza tra i popoli contenuto nei suoi testi.
Al “cantore delle Alpi Giulie” è dedicato un lungo sentiero che unisce Italia, Austria e Slovenia: il Julius Kugy Alpine Trail è un cammino circolare di 720 chilometri divisi in 30 tappe (con complessivi 45 mila metri di dislivello) che percorre le Giulie italiane, quelle slovene e la catena montuosa delle Caravanche. È un percorso che simboleggia l’unione e la collaborazione fra i club alpini (per l’Italia il Cai FVG) che lo hanno ideato e tracciato.
“Kugy non amava la guerra e preferì non parlarne nei suoi libri, ad eccezione di un capitolo rimasto inedito per molto tempo–spiega Davide Tonazzi,
JULIUS KUGY ‘IL DOTTORE’ DELLE ALPI GIULIE
TARVISIANO
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 92 Fuori porta
Aschroet
Julius Kugy ‘Der Doktor’ der Julischen Alpen
Festival Risonanze
Al ‘Cantore delle Giulie’ è dedicato un lungo sentiero che unisce Italia, Austria e Slovenia.
Dem “Poeten der Julischen Alpen” ist ein langer Wanderweg gewidmet, der Italien, Österreich und Slowenien verbindet.
esperto di storia locale del primo conflitto mondiale, titolare di Edizioni Saisera e ideatore del Parco Tematico “Abschnitt Saisera”, un museo all’aria aperta dedicato alla Grande Guerra. Quando l’Italia entrò in guerra, Kugy, all’età di cinquantasette anni, si presentò volontariamente al comando della decima Armata dell’esercito austroungarico, mettendo a disposizione tutto il suo sapere e le esperienze che da civile aveva acquisito sulle Alpi. La sua qualifica fu quella di “Referente Alpino”: dava consigli alpinistici, ma non militari”.
Tonazzi sta collaborando anche alla stesura dei testi per la mostra “Storie di montagna a Palazzo Coronini. Julius Kugy e donne in quota” dedicata a Julius Kugy, a cura della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, che si aprirà a giugno 2024 a Gorizia. La mostra diventerà poi itinerante e verrà proposta in altre sedi della regione.
L’alpinista triestino vide la luce nel 1858, proprio in un edificio del Parco Coronini che oggi porta il suo nome, Villa Kugy. [EM]
L’armonia delle note che echeggiano lì dove gli strumenti sono nati: è Risonanze, il festival di musica che dal 1° al 30 giugno porta gli strumenti a suonare lì, al cospetto degli Abeti della Val Saisera con i quali sono stati creati.
Un incontro intimo tra artisti e pubblico, un contatto personale coinvolgente con la natura: i maestosi abeti di risonanza si possono toccare e abbracciare, o addirittura assaporare grazie alla ricetta del pane di corteccia. Ci si raccoglie attorno agli artisti, in una radura nel bosco o in un anfiteatro naturale ed i panorami cambiano aspetto, le note, quasi per magia, rapiscono lo spettatore per portarlo dove parole, musica e storia si fondono. Ogni fine settimana il nutrito programma dà la possibilità di coniugare sport arte e cultura con trekking e passeggiate musicali, visite guidate, tante attività outdoor, baby risonanze - il festival dei piccoli, concerti - degustazione, musica, per quella che è davvero una festa da vivere. [IR]
www.risonanzefestival.com
Die Harmonie der Töne am Entstehungsort der Instrumente: Risonanzedas Musikfestival, das vom 1. bis 30. Juni die Instrumente dort zum Klingen bringt, wo die Fichten des Saisertals stehen, aus denen sie gefertigt wurden. Eine ganz persönliche Begegnung zwischen Künstler:innen und Publikum im fesselnden Kontakt mit der Natur: Die majestätischen Resonanzfichten angefasst, umarmt oder dank des Rezepts für Rindenbrot sogar gegessen werden. Sobald sich die Künstler:innen und das Publikum auf einer Lichtung im Wald oder in einem natürlichen Amphitheater versammeln, verändert sich die Szenerie: Die Töne ziehen das Publikum in ihren Bann und entführen es dorthin, wo Worte, Musik und Geschichte eins werden.
Jedes Wochenende verbindet das umfangreiche Programm Sport, Kunst und Kultur mit Trekking und musikalischen Wanderungen, geführten Touren, vielen OutdoorAktivitäten, Baby-Resonanzen (Festival für die Kleinen), Konzerten, Verkostungen und Musik zu einem einzigartigen Festival, das man nicht verpassen sollte. [IR]
www.resonancesfestival.com
T. Gualdieri IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 95 außerhalb der Stadt
Vor 80 Jahren verstarb Julius Kugy in Triest. Er war Bergsteiger, Schriftsteller, Botaniker und Musikliebhaber, sehr aktiv in der Triester Kulturszene und hatte in Wien Jura studiert. In den Bergen von Valbruna, wo er sich lange aufhielt, um seiner Leidenschaft für die Julischen Alpen nachzugehen, nannte man ihn “den Doktor”. Heute ist Kugy dank der Schilderung seiner Verdienste und der in seinen Texten enthaltenen Botschaft des Friedens und der Brüderlichkeit zwischen den Völkern immer noch hochaktuell.
Ein langer Wanderweg, der Italien, Österreich und Slowenien verbindet, ist dem “Poeten der Julischen Alpen” gewidmet: Der Julius Kugy Alpine Trail ist ein 720 km langer Rundweg mit 30 Etappen (und insgesamt 45.000 Höhenmetern), der durch die italienischen Julischen Alpen, die slowenischen Alpen und die Karawanken führt. Die Route ist ein Symbol für den Zusammenschluss und die Zusammenarbeit der Alpenvereine, die sie konzipiert haben.
“Kugy mochte den Krieg nicht und zog es vor, in seinen Büchern nicht
Kugy non amava la guerra e preferì non parlarne nei suoi libri.
Kugy mochte den Krieg nicht und zog es vor, in seinen Büchern nicht darüber zu sprechen.
La ‘Maja’, un simbolo
darüber zu sprechen - mit Ausnahme eines Kapitels, das lange Zeit unveröffentlicht blieb”, erklärt Davide Tonazzi, Experte für die lokale Geschichte des Ersten Weltkriegs, Inhaber des Verlags Edizioni Saisera und Schöpfer des Themenparks “Abschnitt Saisera”, einem Freilichtmuseum zum Ersten Weltkrieg. Als Italien in den Krieg eintrat, meldete sich Kugy im Alter von 57 Jahren freiwillig als “Alpinreferent” zum Militärkommando des österreichisch-ungarischen Heeres und stellte sein gesamtes Wissen und seine Erfahrung zur Verfügung, die er als Zivilist in den Alpen erworben hatte. Er gab Ratschläge zum Bergsteigen, aber nicht zum Militär.”
Tonazzi arbeitet auch an den Texten für die Kugy-Ausstellung mit, die von der Stiftung Palazzo Coronini Cronberg kuratiert wird und im Juni 2024 in Görz/Gorizia eröffnet werden soll. Die Ausstellung wird dann zu einer Wanderausstellung und wird auch an anderen Orten in der Region zu sehen sein. Der Bergsteiger aus Triest wurde 1858 in einer Villa im Coronini-Park geboren, die heute seinen Namen trägt. [EM]
Per chi ama riscoprire le tradizioni locali, imperdibile è il primo fine settimana di giugno a Camporosso in Valcanale, in occasione dell’innalzamento della "Maja" o "albero di maggio", simbolo propiziatore per i giovani e per la natura. Nei giorni vicini al Corpus Domini, i coscritti tagliano un alto abete, lo sramano e lo scortecciano, lo trasportano lungo le vie del paese, dove si festeggia, fino ad arrivare alla chiesa di Sant’Egidio. Il giorno seguente viene eretta la Maja, con pali e funi e, tra canti e brindisi, viene controllata dalle incursioni dei ragazzi più grandi che tentano di danneggiarla. [EM]
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Wer sich für lokale Traditionen interessiert, sollte sich das erste Juniwochenende in Camporosso im Kanaltal notieren. Denn dann wird dort die “Maja”, eine Art Maibaum aufgestellt, ein Fruchtbarkeitssymbol für die Jugend und die Natur. In den Tagen um Fronleichnam fällen die jungen Burschen der Ortschaft eine große Tanne, entrinden sie und tragen sie durch die Straßen des Dorfes, wo das Fest gefeiert wird, bis zur Kirche Sant’Egidio. Am Tag darauf wird sie dann mit Pfählen und Seilen aufgerichtet und vor den Übergriffen älterer Burschen geschützt - natürlich in feuchtfröhlicher Runde mit viel Musik und Gesang. [EM]
T. Gualdieri D. Tonazzi IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Frühling 2024 96 Fuori porta DEUTSCHER TEXT