N.24
Spring 2024
Garden stories
Parchi e Giardini
Grandi Mostre
Esplorazioni creative
IT + English Version
A tavola, è primavera!
IES è il cuore di Trieste www.triestelifestyle.com
direttore responsabile
Giovanni Marzini
coordinamento
Paola De Cassan
segreteria di redazione
Fabiana Parenzan redazione@prandicom.it
Via Cesare Battisti 1, 34125 Trieste
hanno collaborato
Micol Brusaferro, Alice Noel Fabi, Isabella Franco, Nicolò Giraldi, Maddalena Giuffrida, Rino Lombardi, Emily Menguzzato, Francesca Pitacco, Alberto Polojac, Ilaria Romanzin, Ottavio Silva, Lucija Slavica
marketing advisor
Stefania Boccabianca
traduzioni
Rita Pecorari Novak, Eugenia Dal Fovo
progetto grafico e impaginazione
Matteo Bartoli, Elisa Dudine – Basiq
stampa
Riccigraf S.a.s.
foto di copertina
Luigi Vitale
fotografie
Giovanni Aiello, Demis Albertacci, Aschoroet, Arthemisia, Camilla Bach, Silvia Ballis, Nicola Brollo, Massimo Crivellari, Gabriele Crozzoli, Anja Cop, Fabiola Faidiga, Guido Grimani, Michele Grimaz, Tiziano Gualtieri, Marco Milani, Max Morelli, Tehri Paavola, Fabio Parenzan, Roberto Pastrovicchio, Marino Sterle, Davide Tonazzi, Comune di Trieste, Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Archivo Gal Carso, PromoTurismoFVG, Archivio Adobe Stock
Sommario IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 Ies Magazine Trieste Lifestyle N°24 – Spring 2024 Autorizzazione del Tribunale di Trieste del 16 marzo 2018, numero periodico 9/2018 V.G. 847/2018. un progetto Città da scoprire Discover the city ALL AROUND 8 di Nicolò Giraldi L’ANIMA GREEN DI TRIESTE 16 di Francesca Pitacco OASI DI VERDE 22 di Isabella Franco A SPASSO CON MAX E CARLOTTA 28 NATURAL BEAUTY 30 TOP 20 32 di Rino Lombardi 5 DECLINAZIONI DEL VERDE 38 di Lucija Slavica PORTFOLIO GARDEN STORIES 44 fotografie di Luigi Vitale
Sommario IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 Città da vivere Live the city LA FELICITÀ È UN GIARDINO 54 di Ottavio Silva CAPITALE DELLE GRANDI MOSTRE 58 TRIESTE MISTICA 62 THE GOOD LIFESTYLE 76 di Stefania Boccabianca Città da gustare Taste the city A TAVOLA, È PRIMAVERA! 66 di Alice Noel Fabi TRIESTE GREEN 72 SPECIALTY COFFEE 74 di Alberto Polojac Fuori porta Outside the city UN BEL GIRO NEL BENESSERE 78 ESPLORAZIONI CREATIVE 82 di Maddalena Giuffrida DUINO. IL CASTELLO ‘ON THE ROCKS’ 88 di Micol Brusaferro JULIUS KUGY ‘IL DOTTORE’ DELLE ALPI GIULIE 92 di Ilaria Romanzin e Emily Menguzzato
TRIESTE VIA FELICE VENEZIAN 7/B
di /by Giovanni Marzini
LA BELLA STAGIONE
Raccontata in più lingue
The beauty of the season expressed in multiple languages
Anche se le stagioni rimbalzano senza regole in un calendario impazzito per i cambiamenti climatici in atto, questo numero di IES si aggrappa alla tradizione e si illude pensando che veramente marzo ed aprile siano i mesi della ritrovata primavera e dedica perciò al verde e agli altri colori di questa stagione la sua storia di copertina.
Perché anche questa città, stretta tra il mare del suo golfo e le ruvide colline del suo Carso, sa regalare angoli di pace e inaspettati profumi, con orti, parchi e giardini capaci di difendere i loro antichi spazi dall’aggressione del cemento urbano. Perché anche il turista nel suo soggiorno più o meno breve, alla fine ricerca –nella stagione del ritorno all’aria aperta– una passeggiata “green”, declinata all’insegna di quel futuro sano, pulito e sostenibile che almeno a parole tutti noi vogliamo inseguire.
I percorsi che i nostri Nicolò e Francesca vi suggeriscono nelle pagine a seguire vogliono così essere un omaggio alla stagione entrante, ma anche e soprattutto una guida alla scoperta di una città che esca dalla routine dei suoi castelli e del centro storico, dei suoi musei e dei suoi caffè. Perché capace di regalare qualcosa in più, come sottolineano le altre firme del nostro magazine: con botteghe artigiane che si ispirano a fiori e piante, piuttosto che ricette vegetariane che anche in una cucina ricca di proteine come quella austro-ungarica, è capace di esaltare un piatto con protagonista l’ortica.
Una Trieste (stavolta green) che dopo una prima esperienza lo scorso anno, da adesso e nei prossimi numeri IES vi offrirà in tre diverse lingue: italiano, inglese e tedesco, quale ulteriore e naturale omaggio ai più affezionati e fedeli turisti di questo territorio.
Although the seasons seem to play by their own rules in a calendar disrupted by on-going climate changes, this issue of IES holds onto tradition, embracing the belief that March and April truly mark the return of spring. As a result, we've dedicated our cover story to the greens and other vibrant colours of this season.
Trieste, nestled between the sea of its gulf and the rugged hills of its Karst, offers pockets of tranquillity and unexpected fragrances amidst its urban landscape. From vegetable gardens to parks and gardens, these green spaces provide a welcome escape from the encroaching urban sprawl. Even the casual tourist, whether here for a brief visit or an extended stay, seeks out a "green" outing as spring beckons–a walk that embodies the ideals of a healthy, clean, and sustainable future we all aspire to. The routes recommended by our Nicolò and Francesca in the following pages are intended as a tribute to the approaching season. More importantly, they serve as a guide to uncovering a city beyond the usual sights of its castles, historic centre, museums, and cafes. Trieste has the knack for offering something extra, as highlighted by other contributors to our magazine: artisanal shops inspired by flowers and plants, and vegetarian recipes that, even within a cuisine as protein-rich as the Austro-Hungarian, can elevate a dish featuring nettles as the star ingredient. Trieste, embracing its green side, is now featured in three languages –Italian, English, and German– in our magazine, building upon last year's successful experiment. This is our way of paying tribute to the loyal visitors who continue to explore and cherish this remarkable corner of the world.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 5 Editoriale
la cultura,
quasi un processo di “geminazione”
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale.
Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni. La Fondazione lo crede da sempre.
il colore del benessere sociale
IES, IL CUORE DI TRIESTE
Uno spazio speciale dedicato alle realtà del volontariato.
IES, the heart of Trieste A space dedicated to those who care about others.
Se oggi Maria Nora Economo potesse vedere come prosegue l'attività dell'ASTAD, Associazione per la Tutela dell’Animale Domestico di Trieste, ne sarebbe certamente felice.
La baronessa, nota benefattrice triestina con una grande passione per gli animali, fece costruire a sue spese il rifugio per cani e gatti abbandonati di Opicina, inaugurato nel 1960 con la benedizione del Vescovo Monsignor Antonio Santin e la partecipazione delle autorità cittadine. Purtroppo, la baronessa morì improvvisamente, pochi anni dopo.
L'ASTAD, oggi diretto da Franca Varridi Antonini, è tra i rifugi più moderni e attrezzati d'Italia: il complesso comprende 8.000 mq di area verde e 740 mq di spazi coperti e riscaldati, e ospita circa 80 cani e 110 gatti, alcuni anziani e malati, che vengono seguiti con tutte le attenzioni necessarie.
IES, "il cuore di Trieste", è da sempre partner di BoraMata, la festa del vento organizzata da Prandicom e dall'Associazione Museo della Bora di Trieste, che ogni anno si muove per la città valorizzando i suoi luoghi unici. Per l'edizione 2024 –che si terrà in Piazza Unità d’Italia dal 21 al 23 giugno– le ormai tradizionali girandole solidali verranno offerte in cambio di una donazione e il ricavato verrà interamente devoluto all'ASTAD.
If today Maria Nora Economo could see how the activity of ASTAD, the Association for the Protection of Domestic Animals of Trieste, is continuing, she would certainly be happy. The baroness, a wellknown Trieste benefactor with a great passion for animals, financed the construction of the shelter for abandoned dogs and cats in Opicina, inaugurated in 1960 with the blessing of Bishop Monsignor Antonio Santin and the participation of city authorities.
Unfortunately, the baroness passed away suddenly a few years later. ASTAD, now directed by Franca Varridi Antonini, is among the most modern and equipped shelters in Italy: the complex includes 8,000 square meters of green area and 740 square meters of covered and heated spaces, hosting around 80 dogs and 110 cats, some elderly and sick, who are cared for with all necessary attention. IES, "the heart of Trieste," has always been a partner of BoraMata, the wind festival organized by Prandicom and the Association of the Bora Museum of Trieste, which every year moves through the city, highlighting its unique places. For the 2024 edition –which will take place in Piazza Unità d'Italia from June 21st to 23rd– the now traditional solidarity pinwheels will be offered in exchange for a donation, and the proceeds will be entirely donated to ASTAD.
di /by Emily Menguzzato *autrice di /author of "Arturo un cane di Trieste" (Bora.la)
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 7 Editoriale
Quattro passi fuori dal centro, alla scoperta di luoghi naturalmente sorprendenti.
Taking a stroll just outside the city center to explore naturally stunning places.
ALL AROUND
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 8 Città da scoprire
di /by Nicolò Giraldi
Uno dei modi migliori per accorgersi di quanto verde circondi la città di Trieste è quello di osservarla dall’alto e individuare le numerose “lingue” boschive che dalla sua periferia precipitano verso l’area urbana. Si tratta per lo più di relitti, ovvero porzioni naturali che si sono salvate dalla cementificazione e dall’inurbamento e che compongono un’immagine a metà strada tra il paesaggio di un tempo e quello contemporaneo. Viverle è un’operazione forse più da geografi, piuttosto che da turisti occasionali. Eppure –se il visitatore inizia finalmente a valicare i confini del centro storico– farsi attrarre da brevi e semplici escursioni a due passi dalla città può regalare alle giornate triestine un sapore decisamente più autentico.
Se guardate la città dall’alto attraverso mappe digitali vedrete che la Natura è incuneata al suo interno con parchi, aree boschive e zone completamente invase dalla vegetazione, a volte spontanea, a volte no. Si tratta di una sorta di cintura (non assume le sembianze di un raccordo anulare del verde, sia chiaro), appendice di un’enorme area che inizia alla prima periferia triestina e si conclude migliaia di chilometri ad est, nell’Europa orientale. Sono, parafrasando uno dei capolavori di Bruce Chatwin, le vie ai boschi.
Dal rione di Borgo San Sergio una lunga traccia conduce a Cattinara, snodandosi tra giovani roveri e un percorso che i residenti conoscono con il nome di “sentiero delle cascatelle”, a causa di affascinanti salti d’acqua in via d’estinzione. Qua e là segni del passaggio
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 9 Discover the city
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 10 Città da scoprire
Chiesa di Santa Maria in Siaris in Val Rosandra
Se guardate la città dall’alto attraverso mappe digitali vedrete che la Natura è incuneata al suo interno.
If you look at the city from above through digital maps, you’ll see that Nature is wedged within it.
umano, qualche costruzione realizzata da adolescenti e, una volta giunti nei pressi di Altura, la visione di una delle ultime greggi di pecore e capre rimaste a questa latitudine. Il ponte sulla ciclabile –che dal rione di San Giacomo punta dritta verso il confine sloveno– porta viandanti, ciclisti ed escursionisti della domenica fino al borgo di Draga. Il tracciato corre lungo la ferrovia, dismessa alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, che collegava Trieste alla località di Hrpelje. Qui, dopo qualche centinaio di metri ci si accorge di come la Natura si affacci alle porte della città, come in attesa, tra calanchi di flysch e pastini oggi abbandonati.
Lo sguardo vola verso la val Rosandra, riserva naturale dove il gufo reale nidifica alternandosi al falco pellegrino. Durante il ventennio fascista nacque la scuola di alpinismo ideata da Emilio Comici, tra gli alpinisti italiani più famosi. Grotte, anfratti, la roccia carsica e le mille diramazioni dei sentieri trasformano l’area in uno dei luoghi più affascinanti della provincia. Si scalano gradi di difficoltà propedeutici alle pareti alpine e alle torri dolomitiche, mentre l’acqua del torrente Rosandra nei millenni ha scavato una sorta di canyon che può essere tante cose: rifugio dalla contemporaneità, refrigerio dalle canicole estive ed elogio della contemplazione. La sensazione generale (forse più un timore della modernità) è che una volta giunti nella prima periferia triestina ci si possa perdere. A dire il vero l’orientamento non può venir meno, visto che l’area urbana è sempre ferma, laggiù, a guisa di bussola. Seguendo le vie dei boschi a nord
della val Rosandra si incontra l’abitato di Basovizza e, poco più a sud ovest, il bosco al Cacciatore, polmone verde della città che si estende da Longera fino al viale XX Settembre. In quest’area boschiva, tra querce e pini neri, il passeggiare è più incline ad un dolce far niente, accompagnati dal gorgoglio delle acque del torrente Farneto o Starebrech . Agrifoglio e mazze da tamburo (funghi tipici dell’autunno), l’asparago selvatico e il giallastro dell’arenaria, compongono un paesaggio tutt’uno con il Carso, eppure ad un tiro di schioppo dal centro abitato.
A due passi dall’ateneo si trova monte Fiascone (detto Metlika in lingua slovena), da dove si può agilmente raggiungere l’enorme parco urbano di villa Giulia. Nelle sue vicinanze sorgono le cosiddette case degli americani (numerosi sono i rioni che possiedono ancora queste costruzioni, derivanti dal periodo del Governo militare alleato, nel secondo dopoguerra) e all’interno del parco venne costruito anche un campo che assomiglia, nella forma, al più classico diamante del baseball. Lì dentro, tra caprioli che si abbeverano in uno stagno naturale, sopravvive una forma antica di relazione con la città. Si è distanti, vero, eppure così vicini che in certe giornate di inizio primavera sembra quasi di poterla toccare, Trieste.
La verde corona prosegue verso nord ovest, con le lingue dei boschi sopra il rione di Gretta (dove i giovani si divertono a costruire rampe di legno e, pedalando con veemenza, ritardano come possono l’ingresso nel mondo degli adulti), gli abitati di Pis’cianzi
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 11 Discover the city
e la meravigliosa biodiversità di bosco Bovedo, area protetta grazie al regime di tutela previsto da Natura2000 e che viene annoverata tra i boschi più affascinanti di tutto il Friuli Venezia Giulia. Tra il bosco Bovedo e la zona della strada Napoleonica, ci sono cippi nascosti (ormai dimenticati) di una ferrovia costruita dagli Asburgo, ma anche pozzi realizzati per riuscire a sopperire all’assenza di risorse idriche. Le cose più importanti abitano spesso le profondità, quasi mai rimangono in superficie.
Ma è nel rione di San Giovanni che si trova uno dei parchi urbani che più d’altri merita un posto nel locale Olimpo: il parco dell’ex ospedale psichiatrico è oggi uno dei gioielli di rigenerazione urbana mai realizzati a Trieste. Lì dentro per decenni l’elettroshock ha raso al suolo coscienze la cui unica colpa era quella di essere diverse, o giudicate pericolose dai normali. Con l’arrivo di Franco Basaglia i “matti” sono stati liberati e le mura del manicomio sono state, non solo simbolicamente, abbattute. Dove un tempo regnavano fibrillazioni e contenzione, oggi vi è un formicaio di studenti dell’università, sedi di cooperative, studenti di istituti di lingua slovena, ma anche un ristorante e uno tra i 600 roseti più belli d’Europa. Migliaia di rose prese d’assalto da sciami d’api, mentre in primavera è facile imbattersi in musica dal vivo, letture contemporanee e degustazioni di vini bianchi del Carso. Quando il sole tramonta, nelle sere di maggio, il profumo del mare si sente fin qui.
In certe giornate di inizio primavera sembra quasi di poterla toccare, Trieste.
On certain early spring days, it almost feels like you could reach out and touch it – Trieste.
One of the best ways to notice the abundance of greenery surrounding Trieste is to view it from above and spot the numerous patches of woodland extending from its outskirts towards the urban area. These are mostly remnants, natural areas that have managed to escape urbanization and development, creating a landscape that’s a mix of the old and the contemporary. While exploring them might seem more like something for geographers than occasional tourists, venturing beyond the historic centre can offer visitors a chance to enjoy short and simple excursions just a stone’s throw from the city, adding a decidedly authentic flavour to their days in Trieste. When you view the city from above using digital maps, you’ll notice that nature intertwines with it, boasting parks, wooded areas, and zones completely immersed in vegetation, sometimes naturally occurring, sometimes not. It’s like a kind of belt (though it’s not exactly a green ring road, let’s be clear), an extension of a vast area that begins at the outskirts of Trieste and stretches thousands of kilometres to the east, into Eastern Europe. These are, to paraphrase one of Bruce Chatwin’s masterpieces, the pathways to the woods.
From the neighbourhood of Borgo San Sergio, a lengthy trail meanders towards Cattinara, weaving through young oak trees and a pathway affectionately known by locals as the “trail of the little waterfalls," owing to its enchanting cascades of water, which are sadly becoming increasingly scarce. Along the way, there are traces of human activity, occasional constructions erected by teenagers, and, upon reaching Altura, one can catch a glimpse of one of the last remaining flocks of sheep and goats at this latitude. The bridge on the cycling path, stretching from the San Giacomo neighbourhood straight towards the Slovenian border, welcomes pedestrians, cyclists, and Sunday hikers to the village of Draga. Following the route alongside the railway, abandoned since the late 1950s, which once linked Trieste
La Strada Napoleonica
Milani IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 12 Città da scoprire
M.
ENGLISH TEXT
Zinelli & Perizzi Via San Sebastiano 1 34121 Trieste zinellieperizzi.it
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to the village of Hrpelje, one soon notices how nature beckons at the city’s edge, seemingly poised amid flysch ravines and now-deserted terraces.
The gaze stretches towards the Rosandra Valley, a nature reserve where the golden eagle nests, alternating with the peregrine falcon. During the fascist era, the mountaineering school conceived by Emilio Comici, one of Italy’s most famous mountaineers, was established here. Caves, crevices, karst rock formations, and the myriad branches of trails transform the area into one of the most fascinating places in the province. Climbing routes of various difficulty levels, serving as a precursor to tackling alpine walls and Dolomite towers, are scattered throughout. Meanwhile, over millennia, the waters of the Rosandra stream have carved out a sort of canyon that can be many things: a refuge from modernity, a relief from summer heatwaves, and an ode to contemplation.
The overall feeling (perhaps more a fear of modernity) is that once you reach the first outskirts of Trieste, you might feel a bit lost. But truth be told, getting disoriented isn’t really an issue, as the urban area down there always remains fixed, serving as a sort of compass. Following the roads through the woods north of Val Rosandra, you’ll come across the village of Basovizza, and a little further southwest, Bosco al Cacciatore, the city’s green lung that stretches from Longera to Viale XX Settembre. In this wooded area, among oaks and black pines, taking a leisurely stroll feels more like indulging in idleness, accompanied by the gentle babble of the Farneto or Starebrech streams. Holly and drumsticks (typical autumn mushrooms), wild asparagus, and the yellowish sandstone blend harmoniously with the landscape of the Karst, despite being just a stone’s throw away from the urban centre. Just a stone’s throw from the university lies Monte Fiascone (known as Metlika in Slovenian), offering easy access to the expansive urban park of Villa Giulia. Nearby stand the so-called “American houses” (many districts still boast these buildings, remnants from the post-World War II Allied Military Government era). Within the park, there’s even a field resembling the classic shape of a baseball diamond. Amidst this setting, where deer drink from natural ponds, an ancient connection with the city still thrives. Though we may be physically distant, there are moments, especially on early spring days, when
Trieste feels almost within reach.
Moving northwest, the verdant landscape unfolds above the district of Gretta, where young folks enjoy building wooden ramps, delaying their entry into adulthood with fervent pedaling. Further on lie the settlements of Pis’cianzi and the remarkable biodiversity of Bosco Bovedo, a protected area under the Natura2000 conservation regime, counted among the most enchanting woods in Friuli Venezia Giulia. Between Bosco Bovedo and the Napoleonica road, hidden markers of a railway built by the Habsburgs, along with wells dug to compensate for water scarcity, remind us that significant histories often lie beneath the surface.
Yet, it’s in the district of San Giovanni where one finds a park worthy of a place in local lore: the former psychiatric hospital park is today one of the most impressive urban regeneration projects ever undertaken in Trieste. Once a place of electroshock therapy and confinement for those deemed different or dangerous by societal norms, the arrival of Franco Basaglia heralded liberation. Today, where tremors once reigned, university students mingle with cooperative members and students from Slovenian language institutes. Here you’ll also find a restaurant and one of Europe’s 600 most beautiful rose gardens, where thousands of roses buzz with bees, and spring evenings are filled with live music, contemporary readings, and tastings of Karst’s finest white wines. As the sun sets in May, the sea’s scent wafts through the air, a reminder of the city’s coastal charm.
È nel rione di San Giovanni uno dei parchi urbani che più d’altri merita un posto nel locale Olimpo. In the San Giovanni district, there’s an urban park that stands out above the rest, deserving a place in the local Olympus.
G. Crozzoli G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 14 Città da scoprire
Parco di San Giovanni
Villa Bonomo • info@villabonomo.it • villabonomo.it • +39 338 291 6593
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 16 Città da scoprire
L’anima g reen di Trieste
The Green soul of Trieste
Non solo Carso.
Anche il centro di Trieste ha piccoli e grandi parchi da scoprire.
Not just the Karst. Even the center of Trieste boasts small and large parks waiting to be explored.
La storia urbanistica di Trieste, caratterizzata dalla crescita commerciale ottocentesca, ha portato alla costruzione di ampie zone residenziali che non hanno permesso la nascita di grandi parchi. I giardini in centro tuttavia ci sono e non è necessario fare come James Joyce che nel settembre 1905 scriveva al fratello Stanislaus di essere arrivato fino al Carso per stare tra gli alberi d’alto fusto e sentire tutta la fragranza della terra.
Allora se durante le passeggiate alla scoperta della città si sente il bisogno di una sosta tra gli alberi dove ci si può dirigere?
Uno degli spazi verdi più facilmente raggiungibili è il piccolo Giardino di Via San Michele [1], incastonato tra mete turistiche imperdibili come l’Arco di Riccardo e il colle di S. Giusto. Qui bagolari, platani e thuie possono dare un po’ di ristoro e per i più piccoli i giochi servono a una pausa di divertimento. Il giardino nasce nel 1953, all’indomani di una campagna di scavo che porta alla luce dei resti di case romane.
Si tratta di un’area forse dimenticata, ma dal fascino romantico grazie agli immancabili bagolari, ma anche ai cipressi, i cedri del Libano e qualche quercia.
Il parco urbano per eccellenza è il Giardino pubblico Muzio de’ Tommasini [3], dedicato al podestà di Trieste che a metà Ottocento decise di creare questo polmone verde su quelli che erano dei terreni acquistati dalla municipalità dalle suore benedettine. In soli tre ettari si condensa una bella varietà di piante. Sono infatti ben 368 gli esemplari arborei di grandi dimensioni con i platani a farla da padroni, attorniati da un bel numero di olmi, ippocastani e querce. Non manca una vena esotica portata da cedri, araucaria, gynkgo biloba e koelreuteria.
di /by Francesca Pitacco
Salendo di qualche centinaio di metri verso il colle di San Vito ci si può addentrare nel Giardino Basevi [2], che il cavaliere Giovanni Basevi, deputato al Parlamento di Vienna, donò alla città.
Qui però il patrimonio vegetale non è l’unico motivo di interesse. All’interno del Giardino Pubblico –o meglio “in Giardin Pubblico” se volete essere dei veri triestini– è possibile scoprire una parte della storia recente della città grazie a una passeggiata attraverso i busti dei triestini illustri: poeti, artisti, politici, intellettuali hanno un posto al sole… o certe volte all’ombra! Una piccola pista di pattinaggio, gli affollati tavoli da ping pong e la dama gigante disegnata a terra dove poter partecipare a tornei
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 17 Discover the city
di scacchi sono simpatiche attrattive, mentre d’estate il parco si anima anche la sera con il cinema all’aperto. Per chi non vuole allontanarsi troppo dal centro, ma desidera spazi più ampi, deve puntare sul Parco di Villa Giulia [4], riaperto nel 1984 dopo un lungo periodo di abbandono. Posizionato sulla soleggiata collina di Scorcola il giardino consente di raggiungere le “case degli Americani” al di sopra di Via Cantù, costruite per gli ufficiali statunitensi di stanza a Trieste fino al 1954, nonché il caratteristico Castelletto dell’ingegner Eugenio Geiringer, datato 1896, oggi scuola privata.
Ancora più grande è il Farneto [5], per i triestini il “Boschetto” per antonomasia, quasi 100 ettari dove domina la farnia che dà il nome alla zona. Nel 1858 venne eretto sulla sommità l’edificio del Ferdinandeo ad uso alberghiero, di ristoro e di divertimento, ora sede di una business school. È bello perdersi tra i tanti sentieri che punteggiano il Boschetto osservando i cambiamenti delle stagioni che hanno i colori della pervinca in primavera e del rosso pungitopo in inverno.
Arrivare sulla cima del Farneto significa non poter mancare l’appuntamento con il giardino di Villa Revoltella [6], residenza estiva del barone Pasquale, il cui palazzo cittadino è il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trieste. Anche la villa suburbana venne legata alla città per volontà testamentaria e allora come non ringraziare questo visionario uomo d’affari che fece tanto per la sua città d’adozione se non passando a rendergli omaggio sulla tomba, posizionata sotto la chiesina di S. Pasquale Baylon?
The urban history of Trieste, characterized by nineteenth-century commercial growth, led to the construction of extensive residential areas that didn't allow for the development of large parks. However, there are still gardens in the city center. One doesn’t need to follow in the footsteps of James Joyce, who in September 1905 wrote to his brother Stanislaus about seeking solace among the towering trees and earthy scents of the Karst.
So, if you find yourself craving a moment amid nature during your city strolls, where can you head?
One of the easily accessible green spaces is the small Garden of Via San Michele [1] , nestled between mustsee tourist destinations like the Arch of Riccardo and the San Giusto Hill. Here, hornbeams, plane trees, and thuja offer a bit of refreshment, while the playground provides some fun for the little ones. The garden was established in 1953, following an excavation campaign that unearthed remains of Roman houses.
A few hundred meters up towards the San Vito Hill, you can explore the Basevi Garden [2], donated to the city by Cavalier Giovanni Basevi, a deputy
All’interno del Giardino Pubblico è possibile scoprire una parte della storia recente della città.
You can discover a part of the city’s recent history within the Public Garden.
Parchi e giardini
1 Giardino di Via San Michele
2 Giardino Basevi
3 Giardino pubblico
Muzio de’ Tommasini
4 Parco di Villa Giulia
5 Bosco del Farneto
6 Giardino di Villa Revoltella
7 Parco di San Giovanni
8 Civico Orto Botanico
9 Giardino di Villa Engelmann
10 Giardino di Villa Sartorio
11 Giardino del Capitano
12 Giardino di Villa Cosulich
Chiesa di San Silvestro, sul colle di San Giusto
G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 18 Città da scoprire
ENGLISH TEXT
ViaFlavia
San Giacomo
San Giovanni
Porto Vecchio
Campo Marzio
San Giusto
San Luigi
Roiano
Chiarbola
Valmaura
Cologna Conconello
Altura
Lainari
Montorsino
Bosco Rigoni Parco di Villa Giulia Bosco
Bosco
Faccanoni Bosco Rosani
1 2 12 11 3 4 5 6 10 9 7 8 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 19 Discover the city
Parco Comunale del Farneto
to the Vienna Parliament. It’s perhaps a forgotten area but carries a romantic charm, thanks to the inevitable hornbeams, as well as cypresses, cedar trees of Lebanon, and a few oaks.
The quintessential urban park is the Muzio de’ Tommasini Public Garden [3], dedicated to the mayor of Trieste who, in the mid-19th century, decided to create this green lung on land acquired by the municipality from the Benedictine nuns. In just three hectares, a beautiful variety of plants is condensed. There are indeed 368 large tree specimens, dominated by plane trees, surrounded by a good number of elms, horse chestnuts, and oaks. There’s also an exotic touch brought by cedars, araucarias, ginkgo biloba, and koelreuteria.
Here in the heart of the city, the Public Garden –or as the locals affectionately call it, “Giardin Pubblico”– offers more than just a green escape. It’s a stroll through history, with busts of notable Triestines dotting the paths, from poets to politicians, each with their story to tell, basking in the sunlight or sheltered by the shade of ancient trees.
For recreation, there’s a charming mix of activities: a small skating rink, lively ping pong tables, and a giant checkers board where chess enthusiasts can test their mettle. And when summer evenings roll around, the park comes alive with open-air cinema, drawing crowds for cinematic delights under the stars.
For those who don’t want to venture too far from the city centre but desire more expansive spaces, they should head to Villa Giulia Park [4]. Restored to its former glory in 1984, this hillside oasis invites visitors to explore its sundrenched slopes, offering glimpses of the “American houses” perched above Via Cantù, once home to US officers stationed in Trieste. And don’t miss the picturesque Little Castle of Eugenio Geiringer, a hidden gem amidst the greenery, dating back to 1896, now a private school.
For those craving even larger parks, the Farneto [5] awaits, affectionately known as the “Boschetto” (the grove) by locals. Covering nearly 100 hectares, this sprawling expanse of oak trees offers endless trails to wander, each season painting the landscape with its own unique palette, from the delicate hues of periwinkle in spring to the vibrant red berries of holly in winter. In 1858, the Ferdinandeo building was erected at the top of the hill, initially serving as a hotel, restaurant, and entertainment venue, now business school.
Reaching the top of the Farneto, a true treat awaits: the garden of Villa Revoltella [6], once the summer retreat of Baron Pasquale. Surrounded by the splendor of the baron’s legacy, it's a fitting tribute to a man whose vision helped shape the city. So why not pay your respects at his tomb, nestled beneath the tranquil embrace of St. Pasquale Baylon’s chapel?
È bello perdersi tra i sentieri che punteggiano il Boschetto, pervinca in primavera, rosso pungitopo in inverno.
Wandering along the paths that weave through the Boschetto, with periwinkle in spring and holly in winter, is truly delightful.
Parco di Villa Giulia
M.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 20 Città da scoprire
Morelli
OASI DI VERDE
Green Oasis
Aiello IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 22 Città da scoprire di /by
Franco
G.
Isabella
Qui a Trieste abbiamo una natura esuberante, non bisogna fare chilometri per trovare un bosco.
In Trieste, we’re blessed with lush nature; you don’t need to travel far to find a forest.
Chi la conosce se ne innamora e non vorrebbe lasciarla. Trieste. Luminosa, imperiale, aperta, multiculturale, nascosta. Città di mare e, inaspettatamente, di camminate nel verde. Un aspetto che spesso è trascurato anche da chi la abita e che, invece, andrebbe di molto valorizzato. Perché sono sempre di più i turisti che chiedono percorsi “green”, camminate all’aria aperta, immersi nella natura. Pur non essendo, appunto, la prima caratteristica associabile a Trieste, in città ci sono diversi spazi verdi e davvero molto particolari.
Lo conferma il naturalista Nicola Bressi, uno scienziato diventato star dei social, vero e proprio punto di riferimento quando si parla di ambiente.
“Qui a Trieste abbiamo una natura esuberante, non bisogna fare chilometri per incontrare un bosco. Basta uscire dalla città ed ecco il meraviglioso Carso e perfino specie animali non certo urbanizzate come i caprioli, le salamandre pezzate, i picchi e i balestrucci”.
Si spiega così, forse, con il fatto che è immersa in un ricco contesto naturalistico, che la città non abbia dei grandi parchi urbani. Eppure, ci sono almeno quattro realtà uniche, per varietà, botanica e genesi. Si tratta del bosco del
Farneto, conosciuto come “boschetto”, un rarissimo esempio di area verde “wild” che in un contesto urbano non è mai stata antropizzata, dell’Orto botanico, nato come giardino di sperimentazione arborea, del Giardino botanico Carsiana che porta il visitatore alla scoperta delle specie vegetali più significative del Carso e del “giovane” Parco di San Giovanni, da visitare in maggio per la sua rigogliosa fioritura di magnifiche rose.
“Sono realtà diverse fra loro eppure complementari –spiega Bressi– tutte con un appeal turistico assolutamente da valorizzare. Nell’Orto botanico, ad esempio, si possono ammirare diverse collezioni di piante. Per me è imperdibile quando fioriscono le peonie e, più tardi, le ortensie, ma vanno viste anche le eleganti fioriture delle salvie. Si tratta di essenze in qualche modo utili all’uomo che qui sono suddivise in varie zone: piante officinali, acquatiche e palustri, succulente, varietà orticole locali. È molto curiosa la storia della sua nascita, che avviene per agevolare i traffici portuali, quando gli austro-ungarici si resero conto che la Bora calava del Carso verso il mare agevolata da questi colli nudi. Piantarono alberi, nella fattispecie il Pino nero, per fare una barriera
G. Aiello IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 23 Discover the city
naturale affinché la bora perdesse di intensità, permettendo così di aumentare le giornate di lavoro in porto”.
All’Orto botanico non si va per fare lunghe camminate ma, in compenso, ci si può arrivare percorrendo via Raffaello Sanzio con una piacevole passeggiata tra gli alberi; vi si giunge salendo una scalinata che si incontra sulla destra.
Più impegnativo è arrivare al Giardino Botanico Carsiana da Trieste. Si può comunque fare in circa tre ore di camminata, con molta soddisfazione per gli occhi dato il magnifico panorama, percorrendo il sentiero natura che sale da Miramare a Contovello e Prosecco. Una volta arrivati, qui si possono ammirare ben 600 tipi di specie botaniche nei rispettivi ambienti naturali.
Molto curiosa è anche la storia del Boschetto, che un tempo era la periferia della città meta di gite per i triestini con tappa al Ferdinandeo, palazzo che prese il nome dall'imperatore Ferdinando I che nel 1844 aveva donato alla città di Trieste il bosco. Da questo punto partiva il primo sentiero escursionistico mappato per i turisti. Il bosco, che fu anche riserva di caccia, è rimasto intatto per tutto questo tempo, protetto dal famoso cacciatore ingaggiato dalla corte di Vienna col mandato di sparare a vista a chi osasse portare a pascolare gli animali. Il bosco del Farneto è sopravvissuto pure alle guerre, ridimensionato, impoverito e addirittura arricchito di nuove specie dagli americani ma, racconta Nicola Bressi, così resiliente per il vigoroso sottobosco e perché non vi fu mai permessa l’edificazione. Anzi, fu proprio al centro delle prime battaglie ambientaliste quando passò dall’Austria al Comune di Trieste.
Per chi volesse scoprirlo, sarà bellissimo trovare il sentiero che costeggia il torrente Farneto. Eh sì, a Trieste, città sul mare, è pure possibile passeggiare nel bosco costeggiando un corso d’acqua dolce.
ENGLISH TEXT
Those who get to know Trieste often fall in love with it and find it hard to leave. It’s a city of light, imperial grandeur, openness, multiculturalism, and hidden charms. Surprisingly, it's also a city of verdant walks amidst greenery. This aspect, sometimes overlooked even by locals, truly deserves greater recognition. More and more tourists seek out “green” routes, outdoor strolls immersed in nature, despite this not being the first thing that comes to mind when thinking of Trieste. Yet, the city boasts several uniquely special green spaces.
This is confirmed by Nicola Bressi, a naturalist who has become a sort of celebrity on social media, a trusted authority on environmental matters. “Here in Trieste, we’re blessed with exuberant nature. You don’t have to travel far to encounter a forest. Just beyond the city limits lies the marvellous Karst, home to animal species unaccustomed to urban life, like deer, fire salamanders, woodpeckers, and house martins.”
Perhaps because of its rich natural context, the city lacks extensive urban parks. Nevertheless, there are at least four distinctive green areas, each boasting unique botanical diversity
All’Orto botanico ci si può arrivare percorrendo una bella passeggiata tra gli alberi. You can reach the Botanical Garden by taking a lovely walk through the trees.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 24 Città da scoprire
G. Aiello
and history. These include the Farneto Wood, affectionately known as the “little wood,” a rare haven of untouched greenery within the urban sprawl. Then there's the Botanical Garden, initially established as an arboreal experimentation site, the Carsiana Botanical Garden, offering a fascinating journey through the Karst most significant plant species, and finally, the “young” San Giovanni Park, a must-visit in May for its stunning display of blooming roses.
“These areas, though diverse, complement each other,” explains Bressi. “Each offers a unique appeal for tourists that truly deserves to be showcased. For instance, the Botanical Garden features an array of plant collections. Personally, I adore the blooming peonies and hydrangeas, as well as the graceful flowering of sage. These plants, in some way useful to humans, are categorized into various zones, including medicinal plants, aquatic species, succulents, and local horticultural varieties. The garden’s history is fascinating, intertwined with the city's port traffic: the AustroHungarians planted trees, like the Black Pine, to mitigate the impact of the Bora wind from the Karst, thereby increasing operational days at the port”.
The Botanical Garden is not the ideal place for long walks. But you can reach it by taking a pleasant stroll along Via Raffaello Sanzio, among the trees, with a staircase on the right leading you there.
Getting to the Carsiana Botanical Garden from Trieste is a bit more challenging. However, it’s doable with about a three-hour walk, offering stunning views along the way as you follow the nature trail from Miramare to Contovello and Prosecco. Once there, you'll be able to marvel at around 600 types of botanical species thriving in their natural habitats.
The history of the Boschetto is quite intriguing. Once on the city’s outskirts, it used to be a popular spot for Trieste locals, with a stop at the Ferdinandeo palace. Named after Emperor Ferdinand I, who generously gifted the forest to Trieste in 1844, it marked the starting point for the city's first mapped hiking
trail for tourists. Despite being a former hunting ground, the forest has stood the test of time, protected by a renowned hunter commissioned by the Vienna court. It survived wars, underwent changes, and even received new species from the Americans. Yet, as Nicola Bressi recounts, its resilience lies in its lush undergrowth and the strict prohibition of development. It played a pivotal role in the early environmental movements when it transitioned from Austrian to Triestine control.
For those eager to explore, discovering the path along the Farneto stream promises a picturesque experience. Yes, in Trieste, a city by the sea, you can also enjoy a walk through the woods while following the path alongside a freshwater stream.
G. Aiello
TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 26 Città da scoprire
G.
Aiello IES,
Si dice che il suo nome derivi dall’espressione “Mira el mar”, ipotesi più che plausibile per un luogo magnifico, amato dai triestini e dai molti turisti che lo visitano. A Miramare, appena fuori Trieste, protagonista del comprensorio è il bianco Castello costruito da Massimiliano d’Asburgo per abitarvi assieme alla consorte Carlotta del Belgio. Ma l’arciduca, fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe, scelse prima di tutto il luogo, quello che all’epoca, a metà dell’Ottocento, era un promontorio carsico, aspro e brullo, caratterizzato da quello sperone roccioso a picco sul mare che pareva fatto apposta per ospitare la casa dell’ammiraglio della marina austriaca, che sognava un castello sul mare circondato da un ampio parco. Per questo fece portare vagoni di terra dalla Stiria e in pochi anni trasformò la landa carsica in un giardino di sperimentazione botanica dove, ancora oggi, convivono specie che provengono dai quattro angoli del globo e che, all’epoca, erano considerate esotiche.
Sopravvivono pochi degli alberi che Massimiliano scelse per il suo Parco a costeggiare i sentieri che si addentrano nelle zone più intime e nascoste del giardino ma, grazie a un lungimirante progetto dell’attuale direzione del Museo storico, queste essenze sono state riprodotte, per talea o per seme, e verranno a breve ripiantate in quelli che un tempo erano gli horti dell’arciduca e che oggi sono diciotto terrazzamenti delimitati da alte alberature sostenuti da muretti a secco. Il progetto prevede di unire questa funzione vivaistica a quella ornamentale ed estetica, ospitando anche piccoli alberi da frutto. Verranno messe a dimora anche una selezione di bulbose, arbusti fioriti perenni e arbusti funzionali alla gestione del parco.
Tra gli alberi monumentali del Parco di Miramare, c’è anche un vero e proprio unicum. Si tratta del romantico boschetto dei Corbezzoli, forse l’unico esempio in Europa. Pianta mediterranea straordinaria, il Corbezzolo ha la caratteristica di produrre assieme frutti e fiori. Questo posto, che si trova nella parte alta del parco di Miramare, non può mancare una visita. Ammirando i rami rossi e contorti e godendo della frescura che procurano le loro fronde sembra di percepire lo sguardo compiacente dell’arciduca, che teneva così tanto al suo giardino da impartire ordini al giardiniere Jelinek sulla configurazione e sulle essenze da piantare anche dal Messico, dove morì fucilato da imperatore.[IF]
F. Parenzan IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 28 Città da scoprire
spasso con
Carlotta Taking a stroll with Max and Charlotte
A
Max e
A Miramare vivono specie provenienti dai quattro angoli del globo.
At Miramare, species from all corners of the globe coexist.
It is said that the name comes from the phrase “Mira el mar” (lit. Look at the sea) a fitting description for such a stunning location, cherished by Triestines and countless tourists. Miramare, just outside Trieste, is best known for its striking white castle, commissioned by Maximilian of Habsburg and his wife, Charlotte of Belgium. But before the castle, Maximilian was captivated by the site itself—a rugged Karst promontory that jutted dramatically into the sea. It seemed tailor-made for an admiral's seaside retreat, and Maximilian spared no effort in transforming the barren landscape into a botanical wonderland. He imported soil from Styria and turned the Karst wasteland into a diverse garden, boasting exotic species from around the world.
While many of the trees Maximilian planted have since disappeared, the current management of the Historical Museum has undertaken a visionary project to reintroduce these species. Soon, the terraces that once belonged to the archduke will be alive with young trees and flowering shrubs, blending practicality with beauty. One notable feature of Miramare Park is its grove of Strawberry Trees, a rarity in Europe. These Mediterranean marvels produce both fruit and flowers simultaneously, creating a truly enchanting atmosphere in the park.
Visitors to Miramare Park can't miss the Strawberry Tree grove, nestled in the park's upper reaches. As you wander through the grove, admiring the twisted branches and basking in the shade of their foliage, you can almost sense Maximilian's satisfaction. He was so devoted to his garden that he personally directed the planting of trees, even sourcing species from as far away as Mexico. It's a testament to his enduring legacy that Miramare remains a botanical treasure to this day. [IF]
Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare
miramare.cultura.gov.it
F. Parenzan
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 29 Discover the city
F. Parenzan
ENGLISH TEXT
Trieste, incastonata tra il blu intenso del mare, il bianco candido delle falesie e il verde smeraldo dell’altopiano carsico, è la meta ideale per gli amanti dell’outdoor.
La nuova brochure pubblicata dal Convention and Visitor Bureau Trieste punta a suggerire un nuovo modo di scoprire la città e i suoi dintorni attraverso una vasta gamma di attività all’aperto: percorsi di trekking panoramici, dai grandi classici come il Sentiero Rilke e la Strada Napoleonica al Sentiero Josef Ressel, cicloturismo
lungo la costa o tra le asperità del Carso, arrampicata su parete rocciose a picco sul mare, passeggiate a cavallo, sport acquatici come kayak, canoa, sup per ammirare la città da altri punti di vista o vela e windsurf per solcare le onde del golfo che ospita la regata più affollata al mondo.
C’è spazio anche per ammirare il mondo “di sotto”: che sia quello sommerso grazie allo snorkeling o che sia quello terrestre attraverso la speleologia. Qui, la natura rivela la sua bellezza intatta e il paesaggio si trasforma in un dipinto vivente tra i colori del tramonto.
NATURAL BEAUTY
OUTDOOR
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 30 Contributors
INFO
Brochure disponibile presso gli Info Point e scaricabile su www.discover-trieste.it
–The brochure is available at Info Points and can be downloaded from www.discover-trieste.it
Trieste, nestled between the deep blue sea, the pristine white cliffs, and the emerald green of the Karst plateau, is the ideal destination for outdoor enthusiasts
The new brochure published by the Convention and Visitor Bureau Trieste aims to suggest a new way to discover the city and its surroundings through a wide range of outdoor activities:
panoramic trekking routes, ranging from classics like the Rilke Trail and the Napoleonica Road to the Josef Ressel Trail, cycling tours along the coast or through the rugged Karst terrain, rock climbing on cliffs overlooking the sea, horseback riding, water sports such as kayaking, canoeing, and stand-up paddleboarding to admire the city from different perspectives, or sailing and windsurfing to ride the waves of the gulf hosting the world’s most crowded regatta..
There is also space to admire the “underworld”: whether it’s the underwater world through snorkelling or the terrestrial world through caving.
Here, nature reveals its untouched beauty, and the landscape transforms into a living painting amidst the colours of the sunset.
M. Sterle IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 31 Contributors
TRIESTE OUTDOOR
ENGLISH TEXT
Venti (idee) di primavera, dalla terra dei venti
Twenty ideas for spring, from the land of the winds
di /by Rino Lombardi
Al giardino pubblico
At the Public Garden
Tanti grandi scrittori sono passati di qua e molti di loro ci sono ancora, in forma di busto scolpito. Sedetevi su una panchina con il libro del vostro autore triestino preferito e godetevi il piacere della lettura nel giardino più letterario della città!
–
Many great writers have passed through here, and many of them are still present, in the form of sculpted busts. Sit on a bench with the book of your favourite Triestine author and enjoy the pleasure of reading in the city’s most literary garden!
Il vento? Che forte!
The wind? How strong! Quando soffia la bora, la natura entra prepotentemente nella città, come un fiume d’aria invisibile, che un po’ disturba e un po’ diverte. Vivere Trieste con la bora è un’esperienza unica, potente, memorabile.
–
When the bora wind blows, nature forcefully enters the city like an invisible river of air, somewhat disrupting and somewhat amusing. Experiencing Trieste with the bora is a unique, powerful, and memorable experience.
www.museobora.org
La ciclabile Cottur
Cottur Cycle Path
Un percorso di media difficoltà che si sviluppa sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Parenzana. Partenza dal quartiere di San Giacomo e arrivo a Hrpelje (Erpelle) in Slovenia, per un totale di 16 km con scorci e panorami belli e vari.
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A moderately challenging route that follows the path of the old Parenzana railway line. Starting from the San Giacomo district and ending in Hrpelje (Erpelle) in Slovenia, covering a total of 16 km with beautiful and diverse views and panoramas.
Rose e fiori
Roses and more
Al Parco di San Giovanni, luogo che interpreta al meglio il senso di rinascita che è proprio della primavera, questa è la stagione del festival culturale “Rose Libri Musica Vino”, nel roseto, che a maggio esplode di bellezza. Imperdibile!
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At the Park of San Giovanni, where the essence of spring blooms most vividly, don’t miss the “Rose Books Music Wine” cultural festival in the rose garden in May. It’s a spectacle of beauty not to be missed!
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Morelli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 32 Città da vivere
TOP 20 SPRING EDITION
M.
Una splendida vista
A breathtaking view
Dalla Rocca di Monrupino, il Tabor, si gode un panorama unico a 360°, senza visori digitali, è tutto naturale!
L'altipiano carsico, il Mare Adriatico, la foce dell'Isonzo, Grado e Barbana, il monte Nanos, l'altipiano di Ternova (Trnovo), e a volte perfino le cime delle Alpi Giulie.
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From the Rocca di Monrupino, known as the Tabor, soak in a breathtaking 360° panorama, unfiltered by digital screens— pure, natural splendour! The Karst plateau, Adriatic Sea, Isonzo River mouth, Grado, Barbana, Mount Nanos, Ternova plateau (Trnovo), and on clear days, even the peaks of the Julian Alps.
Più green di così
Greener than ever Trieste è tra le città più sportive d’Italia e il Carso è uno dei luoghi più speciali per fare sport. A Padriciano, il golf club offre un gran bel green e alla buca 17 concede una meravigliosa vista su un colore in più, un gran bel blu!
–Trieste boasts one of Italy’s most vibrant sports scenes, and Karst stands out as a prime spot for outdoor activities. At Padriciano, the golf club beckons with lush greens, while hole 17 treats golfers to a breathtaking view, adding a splash of azure to the landscape!
www.golfclubtrieste.net
Salita consigliata
Reccommended climb
Se vi trovate dalle parti di piazza Hortis, cercate via Ciamician e cominciate a salire fino ad incontrare con lo sguardo una originale scala a rampa alternata. A questo punto prendetela, arrivate fino in cima, voltatevi e guardate la meraviglia…
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If you find yourself near Piazza Hortis, seek out Via Ciamician and start climbing until you spot an original alternating ramp staircase. At this point, take it, ascend to the top, turn around, and behold the wonder...
La sella della bora
The Bora’s cradle
In val Rosandra, sotto il monte Carso. Ecco il punto della provincia di Trieste dove il vento di est-nord-est soffia più veemente. Così forte che a volte non si riesce a stare in piedi! Lassù anche le brezze si fanno più sensibili. Insomma, lì il vento non manca mai! –
Nestled in Val Rosandra, beneath the Karst ridge, lies the windiest point in Trieste province, where the northeast wind howls its fiercest. So powerful it can knock you off your feet! Up here, even the slightest breezes take on newfound significance. In short, wind is never in short supply!
In bici con BITS Cycling with BITS
Economico e sostenibile, il bikesharing Bits è un bel modo di vivere la città. Per esempio per andare dalle Rive alla scoperta del Porto Vecchio e dei suoi nuovi musei. Ma le possibilità sono tante, il servizio offre una ventina di stazioni e pratici abbonamenti giornalieri. Drinn drinn!
Affordable and eco-friendly, bikesharing with BITS offers a delightful way to explore the city. Whether it’s cruising from Rive to uncover the charms of the Old Port and its new museums or embarking on any other adventure, this service boasts around twenty stations and convenient daily subscriptions. Ring ring!
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D. Albertacci
G. Aiello
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 33 Live the city
S. Ballis
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mobilitasostenibile.online.trieste.it
Siamo a cavallo!
Saddling up!
A Lipica, poco dopo il confine di Basovizza, sorge la più antica scuderia dei bianchi cavalli lipizzani, creata nel 1580. Una tradizione iscritta nella Lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, un’emozione sempre nuova.
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In Lipica, just beyond the Basovizza border, stands the oldest Lipizzaner stud farm, established in 1580. A tradition honoured on UNESCO’s List of Intangible Cultural Heritage, promising a timeless thrill.
www.lipica.org
Il Giardino del Capitano
The Captain’s Garden
Un’oasi di verde tra il Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” e l’Orto Lapidario. Il giardino ospita sculture, lapidi, antichi resti e… un bel momento di quiete prima o dopo la visita alla Basilica e al Castello di San Giusto.
An oasis of greenery between the “J.J. Winckelmann” Museum of Antiquities and the Lapidary Garden. The garden hosts sculptures, tombstones, ancient remains, and... a lovely moment of tranquillity before or after visiting the Basilica and the Castle of San Giusto.
La ginestra stellata
The starry broom
In Carso questa pianta è di casa. Predilige i luoghi più esposti al vento, dove è capace di resistere tranquillamente alle raffiche più impetuose. Fiorisce alla fine di maggio mostrando graziosi fiori gialli che ricoprono un intrico di fusti a zig zag e radici forti.
–This plant is right at home in the Karst. It thrives in the windiest spots, where it effortlessly weathers even the fiercest gusts. Come late May, it bursts into bloom with delicate yellow flowers, adorning a tangle of winding stems and sturdy roots.
l fiume misterioso
The mysterious river
Un fiume che sparisce e poi riappare magicamente 40 km dopo? Succede solo qui.
È il Timavo, che si inabissa presso le grotte di Skocjan (San Canziano) in Slovenia e poi riemerge a San Giovanni di Duino prima di sfociare in mare. Sorprendente!
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A river that disappears and then magically reappears 40 km downstream? It’s a phenomenon unique to this place. Meet the Timavo river, which vanishes near the Skocjan caves (San Canziano) in Slovenia, only to resurface at San Giovanni di Duino before flowing into the sea. Amazing!
In osmiza
lI gran finale di una passeggiata nel verde del Carso può essere una gustosa sosta in osmiza, a base di uova sode, salumi e formaggi e bontà sempre diverse, da accompagnare con vino terrano, vitovska, malvasia… o con la birra (a Ceroglie). Scegliere prima l’itinerario o l’osmiza?
Cap off your stroll through the Karst verdant landscapes with a flavourful stop at an osmiza. Indulge in hard-boiled eggs, savoury cold cuts, an array of cheeses, and everchanging delicacies, perfectly complemented by Terrano wine, Vitovska, Malvasia… or perhaps a cold beer (in Ceroglie). The dilemma: itinerary or osmiza first?
www.osmize.com
14 10 12 11
L.
Vitale
13 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 34 Città da vivere
T. Paavola
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HOME VIALE
via Muratti 1
040 631780
HOME BORSA
via della Cassa
di Risparmio 1
040 767674
Home vuole unire sotto lo stesso tetto l'America, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, e lo fa riunendoli nel cuore della casa: la cucina.
Home - Sapore di Casa nasce dal desiderio di creare un luogo intimo e accogliente dove potersi fermare a gustare caffè, colazioni, brunch, pranzi o aperitivi, sentendosi come a casa. s u d i n o i
home sapore di casa s e g u i c i
Home - Sapore di Casa
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Campi solcati
Furrowed fields
Sembrano montagne in versione mini, si chiamano i campi solcati, e sono una delle più caratteristiche manifestazioni del carsismo. Facili da ammirare nella zona delle grandi doline, tra la Grotta Gigante e il borgo di Prosecco.
Resembling miniature mountains, these are the famous so-called ‘ploughed fields’—a hallmark of Karst terrain. Easily admired in the expanse between the Grotta Gigante (Giant Cave) and Prosecco village.
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La Napoleonica
Tra le camminate preferite dai triestini. Dall’Obelisco a Prosecco (o viceversa!), 5 chilometri comodi comodi con una splendida vista sul golfo. Verso la fine del percorso la vegetazione lascia il posto alle pareti di roccia e la Napoleonica diventa una palestra di free-climbing.
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Among the favourite walks of the people of Trieste. From the Obelisk to Prosecco (or vice versa!), a leisurely 5-kilometer stroll with a splendid view of the gulf. Towards the end of the route, the vegetation gives way to rock walls, and the Napoleonica becomes a freeclimbing gym.
Il Sentiero Ressel
Merita di essere ricordato non solo per il suo bel percorso che entra in una pineta secolare e si snoda tra doline e grotte nascoste, ma anche perché è stato il primo tracciato europeo attrezzato con la tecnologia a raggi infrarossi rivolto ad un pubblico di non vedenti. La natura è per tutti!
Noteworthy not just for its scenic route through ancient pine forests, winding among sinkholes and hidden caves, but also as the first European trail equipped with infrared technology for visually impaired visitors. Nature’s wonders are for all to enjoy!
Nostro Carso
Dalla collezione della
Fondazione CRTrieste, un’opera di Guido Grimani (1871-1933) apprezzato pittore di marine, che in questo caso cambia soggetto, con una scena pastorale che rende bene l’idea della luce, dei colori, dell’atmosfera della natura che circonda la città. –
From the CRTrieste Foundation collection comes a piece by Guido Grimani (1871-1933), celebrated for his maritime works. Here, he captures a pastoral scene that beautifully evokes the light, colours, and ambiance of the city’s surrounding nature.
La stagione delle sagre
The season of festivals Un classico di primavera per gustare le bontà del territorio e della tradizione. Un suggerimento? La Festa delle Ciliegie, in sloveno Praznik Češenj, a Caresana, l’ultimo fine settimana di maggio. Con la bella stagione le sagre sono proprio come le ciliegie. Una tira l’altra!
–A springtime classic for savouring the delights of the territory and tradition. A suggestion? The Cherry Festival, in Slovenian Praznik Češenj, in Caresana, the last weekend of May. With the arrival of the nice weather, festivals are just like cherries. One leads to another!
Ginkgo biloba
Nel giardino di piazza Hortis svetta un esemplare di questo albero di origine cinese, al quale i triestini sono molto affezionati. È uno spettacolo vederlo colorato di giallo in autunno con le foglie che danzano e atterrano pian piano, ma vale la pena di ammirarlo in ogni stagione.
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In Piazza Hortis’ garden stands a cherished specimen of this Chinese native, beloved by Trieste locals. Come autumn, its leaves turn a brilliant yellow, gracefully dancing as they gently descend. Truly a sight to behold in every season.
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M. Morelli
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 37 Live the city
G. Grimani
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5 declinazioni del verde
Erbe, ortaggi, muschio e fiori: il verde da mangiare, da toccare e da guardare
Five shades of green. Herbs, vegetables, moss and flowers: green to eat, to touch and admire
KokedamaLove R. Pastrovicchio IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 38 Città da scoprire di /by Lucija Slavica
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Gli artigiani che si ispirano al verde riconnettono l’uomo alla natura.
Artisans who draw inspiration from nature help reconnect people with the natural world.
Riconnettere l’uomo alla natura. Non c’è altra chiave che possa descrivere al meglio l’obiettivo degli artigiani che, per le loro creazioni, si ispirano al verde che ci circonda. Ecco cinque chicche triestine che, tra erbe, muschio e fiori, portano con sé l’essenza del territorio. Iniziamo con “Millefoie”, il verde che si mangia. Nel suo laboratorio, Giulio Cerrano coltiva i microgreen, la nuova frontiera dell’alimentazione sana e dell’agricoltura sostenibile. Questi ortaggi in miniatura, più grandi dei semplici germogli ma più piccoli dei baby green, vengono utilizzati dagli chef per dare un tocco raffinato ai loro piatti. Ma non solo. I microgreen sono anche degli ottimi superfood, dato che sono ricchi di nutrienti preziosi. Inoltre, grazie al vertical farming, Giulio riesce a garantire un prodotto sostenibile e a km 0, che permette di risparmiare l’80 per cento di acqua rispetto alle tecniche tradizionali e ridurre gli sprechi. Tra i vari ristoranti che utilizzano i suoi prodotti, segnaliamo Mood (via del Ponte 6c), La Chimera di Bacco (via del Pane, 2) e l’Antico Caffè San Marco (via Battisti, 18). Sono inoltre acquistabili in via Foscolo 32B (su appuntamento via Instagram @millefoie).
Passiamo ora ad un verde che sa meravigliare, grazie alla flower designer Laura Longo, proprietaria de “La Pitandera”, che combina fiori freschi, secchi e artificiali. Con alle spalle oltre trent’anni di esperienza, Laura ha saputo fondere la sua personalità eclettica e la sua maestria artistica per creare un’offerta variegata che va ben oltre la semplice vendita di fiori. Il suo negozio e laboratorio in via XXX Ottobre 8/B, che prende il nome dagli antichi stampi in terracotta chiamati “pitandere”, è un vero e proprio atelier di bellezza e creatività, dove potrete trovare composizioni floreali, quadri con fiori secchi immersi nella cera e richiedere allestimenti esclusivi per eventi.
Il verde di “KokedamaLove”, invece, si tocca e si modella. Emma, ideatrice del progetto, crea infatti kokedama, piccole piante immerse in una palla di muschio che fluttuano nell’aria appese ad un filo. Rimasta fedele alla tecnica giapponese originale, Emma ha iniziato i suoi studi nel 2014 in Italia, per poi approfondirli in Giappone. I kokedama non solo ti permettono di avere in casa un pezzo di bosco, ma offrono anche, a chi li realizza, un’esperienza sensoriale unica. Emma ha inoltre saputo fondere
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 39 Discover the city
Il Giardino di Erika
la tradizione giapponese con le peculiarità del territorio. La scelta di utilizzare terra proveniente dalle risaie giapponesi, unita ai muschi raccolti nei sottoboschi prealpini, rappresenta una fusione di mondi diversi che arricchisce il valore estetico e simbolico di ogni creazione. Potete crearne uno tutto vostro (per calendario e prenotazioni workshop, consultare Instagram @kokedamelove) o ammirarli da Tea Time (piazza Silvio Benco, 3).
Il verde sa anche prendersi cura di noi. Lo sa bene, Stefania, anima di The Officinal, che crea prodotti cosmetici naturali. Dallo shampoo allo scrub, tutta la linea di The Officinal, oltre a portare benefici a capelli e pelle, è caratterizzata da una profumazione distintiva a base di salvia e lavanda. Ogni creazione, inoltre, include elementi evocativi del territorio carsico, come la salvia e l'ortica. Tra i prodotti più amati c’è il Sapone, adatto a mani, corpo e capelli. Oltre ad essere versatile, è anche ricaricabile, così da ridurre l'impatto ambientale. Il laboratorio, sul Carso triestino (Loc. Trebiciano 268), può essere visitato su appuntamento. The Officinal lo trovate online su www.theofficinal.com o presso la Farmacia al Sant'Andrea, la Farmacia Cermelj, Blu di Prussia e Taramì.
Infine, per coloro che associano il verde ad un rigoglioso prato, il “Giardino di Erika” a San Dorligo della Valle (Località Bagnoli della Rosandra, 28) è una tappa obbligatoria. Qui, Erika alleva api e coltiva erbe officinali, dando vita ad un luogo dove il tempo rallenta e fa spazio alla natura. Dal Giardino di Erika nascono prodotti unici, frutto della terra e del lavoro artigianale, come gli infusi e le tisane, tra cui spicca “Nive” (campagna in sloveno), una miscela di dieci erbe, amata per le sue proprietà e per il legame profondo con la tradizione locale. Erika si dedica anche alla creazione di mix aromatici di erbe e spezie, al miele e ai tessuti tinti naturalmente. La tintura dei tessuti è un processo lento, che parte dalla raccolta delle piante locali, come lo scotano carsico, fino alla realizzazione del colore sul tessuto. Ogni pezzo è unico, un racconto che prende forma in colori che vibrano in armonia con la natura. I suoi prodotti li potete acquistare anche da Còntime (via Roma 24b).
ENGLISH TEXT
Reconnecting humans to nature. There is no other phrase that can better describe the goal of craftsmen who, for their creations, are inspired by the greenery that surrounds us. Here are five Triestine gems that, among herbs, moss and flowers, carry the essence of the territory.
Let’s start with ‘Millefoie’, the greens you can eat. In his laboratory, Giulio Cerrano cultivates microgreens, the new frontier of healthy eating and sustainable agriculture. These miniature vegetables, larger than simple sprouts but smaller than baby greens, are used by chefs to give a refined touch to their dishes. But that’s not all. Microgreens are also great superfoods, as they are rich in valuable nutrients. Moreover, thanks to vertical farming, Giulio is able to guarantee a sustainable, local product, which saves 80 per cent of water compared to traditional techniques and reduces waste. Among the various restaurants that use his products are Mood (via del Ponte 6c), La Chimera di Bacco (via del Pane, 2) and the Antico Caffè San Marco (via Battisti, 18). They can also be purchased at Via Foscolo 32B (by appointment via Instagram @millefoie).
Let’s now move on to greenery that is able to amaze, thanks to flower designer Laura Longo, owner of ‘La Pitandera’,
Il “Giardino di Erika” è un luogo dove il tempo rallenta e fa spazio alla natura.
‘Erika’s Garden’ is a place where time slows down and makes room for nature.
Il Giardino di Erika
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 40 Città da scoprire
Millefoie
which combines fresh, dried and artificial flowers. With over thirty years of professional experience, Laura has been able to combine her eclectic personality and artistic mastery to create a varied offer that goes far beyond the simple sale of flowers. Her shop and workshop at Via XXX Ottobre 8/B, which takes its name from the ancient terracotta moulds called ‘pitandere’, is a true atelier of beauty and creativity, where you can find flower arrangements, paintings with dried flowers dipped in wax, and request exclusive decorations for events.
The green of ‘KokedamaLove’, on the other hand, can be touched and modelled. Emma, the creator of the project, in fact creates kokedama, small plants immersed in a ball of moss that float in the air hanging on a thread. Remaining faithful to the original Japanese technique, Emma began her studies in 2014 in Italy and then further developed them in Japan. Kokedama not only allow you to have a piece of the forest in your home, but also offer a unique sensory experience to those who make them. Emma has also managed to combine Japanese tradition with the distinctive features of the territory. The choice of using earth from Japanese rice paddies, combined with mosses collected in the pre-Alpine woodlands, represents a fusion of different worlds that enriches the aesthetic and symbolic value of each creation. You can create your own (for calendar and workshop bookings, see Instagram @kokedamelove) or admire them at Tea Time (piazza Silvio Benco, 3).
Green can also take care of us. This is something Stefania, the soul of The Officinal, which creates natural cosmetic
products, knows well. From shampoo to scrub, The Officinal’s entire line not only benefits hair and skin, but is characterised by a distinctive sage and lavender scent. Each creation also includes elements evocative of the Karst region, such as sage and nettle. Among the most popular products is the Soap, suitable for hands, body and hair. In addition to being versatile, it is also refillable, thus reducing environmental impact. The workshop, on the Trieste Karst (Loc. Trebiciano 268), can be visited by appointment. You can find The Officinal online at www.theofficinal.com or at the Sant’Andrea Pharmacy, the Cermelj Pharmacy, Blu di Prussia and Taramì.
Finally, for those who associate greenery with a lush meadow, the ‘Giardino di Erika’ in San Dorligo della Valle (Località Bagnoli della Rosandra, 28) is a must. Here, Erika breeds bees and grows medicinal herbs, creating a place where time slows down and makes room for nature. From Erika’s Garden come unique products, the fruit of the earth and craftsmanship, such as infusions and herbal teas, including ‘Njive’ (‘countryside’ in Slovenian), a blend of ten herbs, loved for its properties and deep connection with local tradition. Erika is also dedicated to creating aromatic mixes of herbs and spices, honey and naturally dyed fabrics. The dyeing of the fabrics is a slow process, starting with the harvesting of local plants, such as karst scotanus, and ending with the realisation of the colour on the fabric. Each piece is unique, a story that takes shape in colours that vibrate in harmony with nature. You can also buy her products at Còntime (via Roma 24b).
Laura Longo, con “La Pitandera”, trasforma fiori freschi, secchi e artificiali in vere e proprie opere d’arte floreali.
Laura Longo, with “La Pitandera,” transforms fresh, dried, and artificial flowers into true works of floral art.
The Officinal
La Pintadera
TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 42 Città da scoprire
M. Grimaz
IES,
che rinasca la natura
GARDEN STORIES
Il servizio fotografico, realizzato anticipando la rinascita primaverile, mette in evidenza una particolare estetica di questi luoghi, quando ancora si possono apprezzare le architetture degli alberi e delle strutture che ne fanno da sfondo. Ne risulta una visione originale e romantica.
A Trieste sono presenti più di 36 siti tra parchi storici e giardini urbani, una secolare tradizione cittadina. Per questo servizio fotografico ne sono stati scelti alcuni tra i più significativi: Parco Revoltella, Giardino Pubblico Muzio Tommasini, Giardino di Villa Engelmann, Giardino di Villa Sartorio, Parco di Villa Cosulich, Orto Lapidario di San Giusto e Giardino del Capitano.
The photographic series, captured in anticipation of the springtime rejuvenation, showcases the distinctive beauty of these places, where the architectural charm of trees and surrounding structures is still fully appreciated. The result is a portrayal that’s both original and romantic.
In Trieste there are more than 36 sites including historic parks and urban gardens, representing a centuries-old city tradition. For this photographic series, some of the most significant ones have been selected: Parco Revoltella, Giardino Pubblico Muzio Tommasini, Giardino di Villa Engelmann, Giardino di Villa Sartorio, Parco di Villa Cosulich, Orto Lapidario di San Giusto nd Giardino del Capitano.
Villa Engelmann Via Chiadino, 5
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Foto di /Photo by Luigi Vitale
Prima
Before Nature Awakens
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Giardino Pubblico Muzio de Tommasini Via Giulia, 2
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N°24 — Spring 2024 48 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
Giardino di Villa Revoltella
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Via Carlo De Marchesetti, 37
Giardino di Villa Sartorio
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Strada di Fiume, Via dei Modiano
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Orto Lapidario e Giardino del Capitano
Via Tor S. Lorenzo, 4
N°24 — Spring 2024 52 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
Luigi Vitale
Inizia la carriera come assistente di uno tra i più qualificati studi fotografici di Torino, lavorando per aziende come FIAT e Giugiaro Italdesign. Successivamente passa al foto-giornalismo collaborando per oltre vent'anni con importanti testate nazionali ed internazionali. Per la nostra regione realizza un progetto che si compone di quattro libri, l'ultimo dei quali "Friuli Venezia Giulia -Viaggio nella terra dell'oro" è di imminente uscita.
–His career starts as an assistant at one of the most qualified photography studios in Turin, working for companies such as FIAT and Giugiaro Italdesign. Then, he moves on to photojournalism, collaborating for over twenty years with important national and international publications. For our region, he has completed a project consisting of four books, the latest of which, 'Friuli Venezia GiuliaJourney into the Land of Gold,' is soon to be released.
www.luigivitale.eu
Villa Cosulich
N°24 — Spring 2024 53 IES, TRIESTE LIFESTYLE Portfolio
Strada del Friuli, 36
di /by Ottavio Silva
LA FELICITÀ È UN GIARDINO
Happiness is a garden
Nell’architettura contemporanea il verde chiede e merita sempre più spazio. Viene subito in mente il bosco verticale, ma è facile pensare anche ai boschi più classici, quelli orizzontali, oasi preziose contro il riscaldamento globale, polmoni verdi utili ai nostri. A volte basta stare sotto un albero per sentirsi subito meglio.
Siamo sempre più sensibili al tema. Dopo l’emergenza pandemica, abbiamo assistito a un boom di richieste di case nel verde o con almeno un po’ di verde.
Ognuno cerca il proprio spazio green. Piccolo o grande, luogo del relax, del benessere personale, dell’hobby, della vita all’aria aperta. Il giardino è un mondo. È l’orizzonte della casa e talvolta ne determina anche l’aspetto interno. Basta pensare a quanto è bello avere una portafinestra che invita a un bel prato, a una fontana, al cielo, al piacere di restare fuori.
Ci sono tanti modi di essere giardino. C’è il “giardino conviviale”, cioè quello da vivere insieme tra tavoli, divani, poltrone e una zona cucina progettata per chi ama la compagnia. C’è il “giardino personale”, quello tutto per sè, con divani e zone relax. C’è il “giardino naturale”, fatto di tante piccole zone dove fare cose semplici come sedersi e leggere. Un giardino è un privilegio, ma anche una bella responsabilità. È uno spazio molto
esigente. Piaceri e doveri. Oneri e onori.
Nel giardino l’acqua è alla base di tutto, non soltanto per la salute delle piante ma anche per soddisfare i desideri più o meno sofisticati del padrone di casa, che vanno dalla doccia en plein air alla piscina.
Anche la luce merita di avere voce in capitolo, sia quando si parla di giardini sia quando si pensa ad altri spazi esterni, come la terrazza, il balcone, il tetto. Il light design outdoor ormai è raffinato tanto quanto quello indoor.
L’arredamento al giorno d’oggi non è più rigido e specifico nelle forme e nei materiali come un tempo, ma offre invece una grande varietà di scelta. Anzi, per essere coerenti, un bel bouquet di soluzioni! Non più solo arredi di metallo in ghisa verniciata o “all’inglese”, in legno…
Lo spazio aperto diventa una vera e propria estensione dell’abitazione.
I nordici hanno un’interpretazione del verde molto speciale, vogliono viverlo tutto l’anno compresi l’inverno e le stagioni piovose. I giapponesi sono maestri straordinari nel creare capolavori nel verde. Ma i più romantici sono i danesi che non hanno il giardino: su una finestra mettono una lampada, una pianta, un contenitore con l’acqua. Luce, verde e acqua. Sono i tre elementi fondamentali per creare un giardino. A ciascuno il suo.
INTERNO 8 Via S. Sebastiano, 1 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 54 Contributors
In today’s architecture, there’s an increasing call for more greenery, and rightly so. While we often think of futuristic vertical forests, let’s not forget the timeless appeal of horizontal woodlands—precious havens against the onslaught of global warming, green lungs vital for our well-being. Sometimes, just standing beneath a tree can work wonders for the soul. Our sensitivity to this matter is growing. Following the pandemic, there’s been a surge in demand for homes surrounded by nature or at least with a touch of greenery.
Everyone seeks their own green space. Whether small or large, it’s a place for relaxation, personal well-being, hobbies, and outdoor living. The garden is a world unto itself. It defines the horizon of the home and sometimes even determines its internal appearance. Just think about how lovely it is to have French doors that lead to a beautiful lawn, a fountain, the sky, the pleasure of staying outside.
There are many ways to be a garden. There’s the “convivial garden,” meant for shared living with tables, sofas, armchairs, and a kitchen area designed for those who love company. There’s the “personal garden,” entirely for oneself, with sofas and relaxation areas. There’s the “natural garden,” made up of many small areas where simple activities like sitting and reading can take place.
A garden is a privilege, but also a beautiful responsibility. It’s a very demanding space. Pleasures and duties. Burdens and honours. In the garden, water is the foundation of everything, not only for the health of the plants but also to satisfy the more or less sophisticated desires of the homeowner, ranging from outdoor showers to swimming pools. Light also deserves a say, both when discussing gardens and when thinking about other outdoor spaces, like terraces, balconies, and rooftops. Outdoor lighting design is now as refined as indoor lighting design.
Furniture today is no longer as rigid and specific in form and material as it
once was, but instead offers a wide variety of choices. In fact, for consistency’s sake, a beautiful bouquet of solutions! No longer just metal furnishings in painted cast iron or “English-style” wooden ones... Open space becomes a true extension of the home.
The Nordic people have a very special interpretation of greenery; they want to experience it year-round, including during winter and rainy seasons. The Japanese are extraordinary masters at creating green masterpieces. But the most romantic are the Danes who don’t have a garden: they put a lamp, a plant, and a container of water on a window. Light, greenery, and water. These are the three fundamental elements for creating a garden. Each to their own.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 55 Contributors ENGLISH TEXT
La mostra racconta il viaggio della scienza, del sapere e della conoscenza dall’Ottocento al futuro.
Il viaggio, inteso come metafora dell’eterno anelito umano a oltrepassare i propri orizzonti di studio e conoscenza, e il cardine attorno al quale ruota il percorso espositivo. Con un omaggio alla spedizione della fregata Novara, si celebra la meravigliosa stagione di esplorazioni scientifiche che ha caratterizzato l’Ottocento e prosegue fino a oggi.
In mostra, oltre 150 tra reperti naturalistici, oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati, utensili scientifici, fotografie e libri antichi, dipinti e acquerelli. Il percorso si avvale anche d’installazioni digitali, modelli in scala, pannelli tattili e diorami che fanno vivere al visitatore l’esperienza della vita a bordo di una nave equipaggiata per un’importante spedizione scientifica.
Lo spettacolare allestimento si apre e si chiude con due esperienze innovative nel panorama della ricerca contemporanea, ispirate dal fil rouge della raccolta e analisi dei dati riguardanti il cosmo che ci circonda. Nella prima sezione della mostra si narrano cinque secoli di scoperte scientifiche in un video onirico creato grazie all’intelligenza artificiale generativa, mentre nella sala della vertigine cosmica il viaggiatore contemporaneo potrà fluttuare tra le galassie.
Die Ausstellung beschäftigt sich mit der Entwicklung von Forschung, Lehre und Wissenschaft vom 19. Jahrhundert bis in die Zukunft.
The exhibition tells the story of the journey of science, knowledge, and understanding from the nineteenth century to the future.
Im Mittelpunkt der Ausstellung steht dabei die Metapher der Reise als Ausdruck des ewigen menschlichen Strebens nach neuen Horizonten des Wissens und der Erkenntnis.
Gleichzeitig ist sie eine Hommage an die Entdeckungsfahrt der Fregatte Novara und die vielen faszinierenden Expeditionen, die das 19. Jahrhundert prägten und bis heute andauern.
The voyage, intended as a metaphor for the eternal human yearning to surpass our boundaries of study and knowledge, is the core theme of the exhibition. With a tribute to the expedition of the frigate Novara, Kosmos celebrates the wonderful season of cientific exploration that marked the nineteenth century and is still ongoing.
On displayyou will find over150 items, including naturalistic specimens, ethnographic objects, historical navigation and data collection instruments, scientific tools, photographs, antique books, paintings, and watercolours. The path also includes digital installations, scale models, tactile panels and dioramas that immerse visitors in the experience of life aboard a ship equipped for a significant scientific expedition.
The spectacular set-up opens and closes with two immersive experiences in the contemporary research landscape, inspired by the common thread of collecting and analysing data about the cosmos surrounding us. The first section of the exhibition narrates five centuries of scientific discoveries in a dreamlike video created through generative artificial intelligence, while in the cosmic vertigo Room the contemporary traveller will be able to float among galaxies.
Die Ausstellung zeigt über 150 naturkundliche Fundstücke, ethnographische Exponate, historische Navigations- und Messgeräte, wissenschaftliche Instrumente, Fotografien, antike Bücher, Gemälde und Aquarelle und wird durch digitale Installationen, maßstabsgetreue Modelle, Tasttafeln und Dioramen ergänzt. Dank ihnen können die Besucher in das Leben an Bord eines Schiffes eintauchen, dass speziell für eine bedeutende wissenschaftliche Expedition ausgestattet wurde. Am Anfang und Ende dieser spektakulären Ausstellung stehen zwei innovative Erlebnisse, die auf der Sammlung und Analyse der Daten unseres Kosmos basieren. Im ersten Teil entführt ein durch künstliche Intelligenz erzeugtes Video die Zuschauer in eine traumhafte Welt aus fünf Jahrhunderten wissenschaftlicher Erkenntnisse, während man sich im Saal des kosmischen Schwindels auf eine spannende Reise durch die Galaxien begeben kann. ewi
CAPITALE DELLE GRANDI MOSTRE
Trieste, capital of Grand Exhibitions
Van Gogh è uno degli artisti più amati di sempre, fortemente voluto dall’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Trieste Giorgio Rossi, che è riuscito a realizzare il sogno di portare in città le opere del pittore olandese grazie alla collaborazione con Arthemisia e il Museo Kröller-Muller di Otterlo e la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. La mostra, che in pochi mesi a Roma ha registrato numeri da record con 600.000 visitatori, si affianca a quella di Antonio Ligabue già presente in città dallo scorso novembre e prorogata per l’occasione fino al 30 giugno 2024. Sede di entrambe le esposizioni il prestigioso Museo Revoltella, dimora storica e galleria d'arte moderna, progettata dall'architetto veneziano Carlo Scarpa.
La città si tinge dei colori dell’arte con uno straordinario trittico di esposizioni: Van Gogh, Ligabue e Salgado.
The city is tinged with the colors of art with an extraordinary triad of exhibitions: Van Gogh, Ligabue, and Salgado.
EXHIBITION Arthemisia N°24 — Spring 2024 58 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
L’ingresso alle mostre consente anche l’accesso al Museo Revoltella per scoprire il patrimonio artistico e storico custodito all’interno del palazzo, un tempo abitazione del barone Pasquale Revoltella, imprenditore e finanziere di origine veneziana, tra i personaggi più autorevoli e rappresentativi della Trieste imperiale.
Van Gogh a Trieste rappresenta il classico che si rinnova: un nome certamente conosciuto, ma che permette ogni volta di essere riscoperto a amato sempre più.
Le oltre 50 opere di Van Gogh trovano spazio al quarto piano del museo, attraverso un percorso in ordine cronologico che ripercorre l’intero ciclo di vita del pittore, raccontando in maniera approfondita i primi cinque anni di attività dell'artista, soffermandosi sugli scuri paesaggi della sua giovinezza e sulle numerose figure dedite al lavoro della terra. Un nutrito numero di disegni è dedicato al tema dei seminatori, dei raccoglitori di patate, dei boscaioli e delle contadine dedite a mansioni domestiche. La grandezza dell’artista si rivela nell’espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come ineluttabile destino. Fiore all’occhiello il quadro de “Il seminatore” che apre la via al viaggio attraverso l’anima dell’artista. La mostra è arricchita dalla presenza speciale dei due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del Café de la Gare di Arles frequentato da Van Gogh).
Un animo tormentato quello di Van Gogh che perfettamente si affianca alla retrospettiva dedicata ad Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più
umani e commoventi del Novecento. Ligabue ebbe una vita travagliata; visse come un escluso dal resto della sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale, lontano dal giudizio altrui. Trovò nella pittura il modo di imprimere il suo genio creativo; un uomo, talmente folle e unico, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi a penetrare nelle anime di chi ammira le sue opere.
L’aspetto umano e sociale è ben presente anche nelle fotografie di Sebastião Salgado esposte al Salone degli Incanti fino al 13 ottobre. L’occhio del fotografo brasiliano vi porterà nella sua Amazônia in un viaggio alla scoperta delle meraviglie della natura e dei volti di chi ancora oggi abita quei luoghi, contribuendo a mantenere vive tradizioni, le cui origini si perdono nella notte nei tempi.
Le musiche di Jean-Michel Jarre fanno rivivere i suoni della foresta pluviale; così tra panorami di foreste primordiali, fiumi volanti, montagne avvolte nella nebbia, l’incontro con le popolazioni indigene raccontate da Salgado si fa ancora più vivo e reale.
La mostra, organizzata da Civita Mostre e Musei e Contrasto, vuole accendere i riflettori sulla necessità di proteggere e preservare questo straordinario ambiente insieme ai suoi abitanti, salvaguardandone il fragile ecosistema.
Le esposizioni sono l’occasione per visitare Trieste, una città con un passato ancora ben presente se si osservano i palazzi austro-ungarici, si vive l’atmosfera dei caffè e si degustano i piatti della tradizione locale, ma che cela tante nuove sorprese da scoprire.
Van Gogh is one of the most beloved artists of all time, strongly desired by the Councillor for Culture and Tourism of the Municipality of Trieste, Giorgio Rossi, who has succeeded in realizing the dream of bringing the works of the Dutch painter to the city thanks to the collaboration with Arthemisia and the Kröller-Müller Museum of Otterlo and the National Gallery of Modern Art in Rome. The exhibition, which saw a record-breaking 600,000 visitors in just a few months in Rome, now stands alongside that of Antonio Ligabue, already captivating Trieste since last November, and extended until June 30, 2024. Both exhibitions are housed in the prestigious Revoltella Museum, a historic residence and modern art gallery designed by the renowned Venetian architect Carlo Scarpa.
Entrance to the exhibitions also includes admission to the Revoltella Museum, where visitors can uncover the artistic and historical treasures housed within the palace, once the home of Baron Pasquale Revoltella, a Venetian entrepreneur and financier, who was one of the most prominent and representative figures of Imperial Trieste.
Van Gogh in Trieste embodies the timeless classic renewed: a name
Arthemisia N°24 — Spring 2024 59 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
ENGLISH TEXT
Trieste ti regala le grandi mostre!
–Discover Trieste’s grand exhibitions!
Soggiornando almeno 2 notti a Trieste, prenotando direttamente presso le strutture ricettive aderenti, in omaggio la FVG card che comprende i biglietti alle Grandi Mostre:
• fino al 30 giugno 2024: biglietto combinato Van Gogh/Ligabue.
• dal 1° luglio: Salgado. Iniziativa sostenuta da PromoTurismoFVG e dal Trieste Convention and Visitors Bureau.
–
By staying at least 2 nights in Trieste and booking directly with participating accommodation facilities, you’ll receive a complimentary FVG card, which includes tickets to the Grand Exhibitions:
• until 30 June 2024: combined ticket for Van Gogh/Ligabue.
• from 1st July: Salgado. This initiative is supported by PromoTurismoFVG and the Trieste Convention and Visitors Bureau.
www.discover-trieste.it
familiar to all, yet each visit offers a chance to rediscover and fall in love with it all over again.
Displayed on the museum’s fourth floor, Van Gogh's collection of over 50 works unfolds chronologically, offering a comprehensive journey through the artist's life. It delves deeply into the first five years of his career, focusing on the sombre landscapes of his youth and the various figures immersed in agricultural work. A significant number of drawings depict themes such as sowers, potato harvesters, woodcutters, and peasant women engaged in domestic chores. The artist’s brilliance shines through in the expressive faces, body language, and the portrayal of toil as an inevitable fate. A particular highlight is “The Sower,” which serves as a window into the artist’s soul. Additionally, the exhibition is enhanced by the inclusion of two special portraits: Monsieur and Madame Ginoux, owners of the Café de la Gare in Arles, frequented by Van Gogh.
Van Gogh’s troubled spirit complements perfectly the retrospective dedicated to Antonio Ligabue, one of Italy’s most humane and poignant artists of the twentieth century. Ligabue lived a tumultuous life, existing as an outsider to society, deeply intertwined with the natural world and animals, far removed from the judgment of others. He found in painting a means to channel his creative genius; a man so uniquely mad that
his expressionist intensity still resonates with admirers today.
The human and social aspect is also evident in Sebastião Salgado’s photographs exhibited at the Salone degli Incanti until October 13th. Through the lens of the Brazilian photographer, visitors are transported into the heart of the Amazon, on a journey to uncover the wonders of nature and the faces of its contemporary inhabitants, contributing to the preservation of traditions that have been passed down through generations. Accompanied by Jean-Michel Jarre's music, the exhibition immerses viewers in the sounds of the rainforest, enhancing the vividness of Salgado’s portrayal of indigenous communities amidst the backdrop of ancient forests, meandering rivers, and mist-shrouded mountains.
Organized by Civita Mostre e Musei and Contrasto, the exhibition aims to raise awareness about the urgent need to protect and preserve this extraordinary environment and its inhabitants, safeguarding its fragile ecosystem.
These exhibitions provide the perfect opportunity to visit Trieste, a city where the echoes of its Austro-Hungarian past can still be felt in its architecture, where one can soak in the ambiance of its historic cafes and indulge in the flavours of its local cuisine, while also uncovering many new surprises waiting to be explored.
D. Albertacci N°24 — Spring 2024 60 IES, TRIESTE LIFESTYLE Contributors
Almeno cinque diverse comunità religiose in una città da sempre crocevia di etnie e culture tra loro anche molto diverse. Questo magazine ne sottolineò la sua unicità già nel suo primo numero, per spiegare al visitatore che la molteplicità di chiese sparpagliate in questo territorio rappresenta un importante valore aggiunto storico e culturale per Trieste. Perché in qualche modo traccia i contorni del suo essere e dello sviluppo che nei secoli l’hanno fatta crescere. Le comunità cattolica, ebraica, serbo-ortodossa, greco orientale e protestante hanno rappresentato e rappresentano quel modello di unità e fratellanza che il nostro mondo –oggi flagellato da una miriade di conflitti– inutilmente tenta di inseguire sperando in un futuro di pace.
Ecco allora che il prezioso tesoro custodito a Trieste ormai da secoli, diventa una volta di più modello da studiare e raccontare, con la forza delle immagini che illustrano luoghi, riti ed usanze sino ai volti di chi oggi ne celebra le tradizioni. L’obiettivo di Gabriele Crozzoli e la penna di Fulvio Longato in quasi 200 pagine di un elegante volume che raccoglie decine e decine di fotografie, raccontano una “Trieste mistica” da conoscere, anche vivere o almeno visitare. Ad aiutare e guidare il lettore, le autonome presentazioni delle singole comunità religiose che aprono le sezioni nelle quali è diviso il volume.
In queste pagine una piccola selezione degli scatti di Crozzoli, scelti cercando di legare le immagini al tema che caratterizza questo numero di IES.
TRIESTE MISTICA
Mystical Trieste
Il fotografo Gabriele Crozzoli racconta la città multireligiosa A photographic book narrates the multi-religious nature of the city
PHOTO G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 62 Città da vivere
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In a city that has long served as a melting pot of ethnicities and cultures, there are at least five distinct religious communities. From its very first issue, this magazine has highlighted the city's uniqueness, explaining to visitors that the array of churches scattered throughout the area represents a significant historical and cultural asset for Trieste. These churches, in a way, define its identity and reflect the centuries of growth and development it has experienced. The Catholic, Jewish, Serbian Orthodox, Greek Eastern, and Protestant communities have historically embodied and continue to embody a model of unity and brotherhood that our world - currently plagued by numerous conflicts - often struggles to attain, all while yearning for a peaceful future.
Thus, the invaluable treasure preserved in Trieste for centuries becomes, once again, a subject worthy of study and narration. Through the compelling images capturing places, rituals, and customs, as well as the faces of those who uphold these traditions today, readers are invited to delve into a “Mystical Trieste” - a city to be explored, experienced, or at the very least, visited. Gabriele Crozzoli's lens and Fulvio Longato's pen, across nearly 200 pages of an elegant volume filled with dozens of photographs, bring this narrative to life. In order to help and guide the reader, each section of the volume begins with an independent introduction to the respective religious communities.
Within these pages, you'll find a curated selection of Crozzoli's photographs, chosen to resonate with the overarching theme of this edition of IES.
Gabriele Crozzoli e Fulvio Longato
Gabriele Crozzoli ha iniziato la sua carriera di fotografo negli anni ’80 e collabora da freelance con le maggiori testate periodiche di viaggio nazionali ed internazionali. Produce fotografie “fine art” per gallerie espositive in tutto il mondo ed ha pubblicato più di una ventina di libri fotografici. Fulvio Longato è professore ordinario di Storia della filosofia all’Università degli Studi di Trieste ed ha promosso il corso di Storia delle religioni incentrato sul dialogo interreligioso svolto da tre rappresentanti delle religioni monoteiste. Ha pubblicato diversi volumi sul dialogo ed i rapporti interculturali.
Gabriele Crozzoli began his career as a photographer in the 1980s and has since freelanced for major national and international travel publications. He creates "fine art" photographs for exhibition galleries worldwide and has authored over twenty photography books.
Fulvio Longato is a full professor of History of Philosophy at the University of Trieste. He has spearheaded courses on the History of Religions focused on interreligious dialogue, featuring representatives from the monotheistic religions. Longato has published several books on dialogue and intercultural relations.
Photographs Gabriele Crozzoli Fulvio Longato TRIESTE MISTICA Gabriele Crozzoli Fulvio Longato Un viaggio fotografico attraverso le Comunità religiose storiche di Trieste. Vengono ripercorsi luoghi, riti, le usanze e volti delle storiche “Nazioni” nella confronto interreligioso. A photographic journey through the historical religious communities of Trieste. Retracing the places, rites, customs and faces of the historic “Nations” in today’s Trieste, a city incomparable in its civil decorum of peaceful conversation and interreligious confrontation. 50,00 G. Crozzoli IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 65 Live the city
TRIESTE MISTICA
ENGLISH TEXT
Alice Noel Fabi
Camilla Bach
A TAVOLA, È PRIMAVERA!
CLet’s eat, it’s springtime!
Piccoli tesori, grandi gusti
Little treats, great taste
Guarda il video della ricetta su: triestelifestyle.com
osa vuol dire cucinare green? Significa che c’è un punto di partenza, quasi filosofico, che a cascata risolve da sé tutti i possibili problemi successivi. Perché a monte una cucina sostenibile è una cucina che imita la natura. La segue, ancor prima di nutrirsene.
Va da sé, quindi, che la stagionalità comanda su tutto. Fragole spagnole a gennaio, ma perché? Se per forma mentis scegliamo gli ingredienti stagionali, finiremo per acquistarli da produttori più vicini a noi. E se sceglieremo produttori piccoli, faremo ancora meglio. E se abbiamo il raro lusso di un piccolo orto di proprietà, allora impareremo ancor di più i tempi della natura, i sacrifici che stanno dietro alla produzione del cibo. Lo stesso vale con il pesce, mentre la carne, molto semplicemente, dovremmo mangiarne molto, molto meno. Siate radicali ed estremi perché sarete, semplicemente, giusti. Non seguite la vostra voglia, seguite la qualità certificata e seguite il benessere animale nella vostra scelta.
Pensiamo poi allo spreco alimentare, un altro aspetto fondamentale. Siate curiosi, perché spesso quelli che pensate siano scarti –radici, bucce, fiori, foglie– sono in realtà parti deliziose, vale lo stesso per le parti meno “nobili” di carni e pesci. Ed essere creativi e green in cucina parte anche dal frigo, dall’inventarsi ricette utilizzando gli ingredienti rimasti e non buttarli. Bene, dopo questa filippica crociata iniziale, possiamo iniziare.
L’ispirazione per le ricette di queste pagine deriva da tutto ciò che c’è
attorno a noi, da questa primavera meravigliosa in cui tutto sboccia, abbondano i fiori e le erbe edibili, iniziano le prime fragole e spuntano i primi piselli dolcissimi e gustosi. Cucinare green è prima di tutto capire ciò che accade nel nostro territorio.
La raccolta delle erbe è un esempio fantastico di comprensione del proprio territorio da parte dell’uomo, una co-esistenza tra noi e la natura che ci fa scoprire ingredienti, portandoli nella nostra cucina. È, innanzitutto, una delle scuse più belle per immergersi nei nostri boschi, “andare a lezione” dai cicli stagionali. E chi può insegnarci molto sono gli anziani che custodiscono ancora oggi il sapere tradizionale –spesso non scritto– delle erbe spontanee. Ricordate! Le erbe vanno raccolte soltanto in zone salubri e, se non siete certi di quello che state raccogliendo, lasciate stare, potrebbero essere tossiche. Va sempre raccolto solamente lo stretto necessario, permettendo alla pianta di rigenerarsi.
Rimaniamo in tema, quindi, proponendo una pasta vegetale ripiena, colorata di verde con l’ortica che fa benissimo e che cresce abbondante nelle nostre campagne e nei nostri boschi. Ricordatevi di usare i guanti: smette di urticare solo dopo averla cucinata…
A seguire celebriamo le fragole stagionali locali portandovi lontanissimo da casa in realtà, con una squisita ricetta australiana: il pavlova, a base di meringa, la cui paternità è in realtà contesa con la Nuova Zelanda… In questo caso ci siamo permessi un’aggiunta di melissa locale e fiori eduli.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 66 Città da gustare di /by
di /photo by
Foto
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 67 Taste the city
C. Bach C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 68 Città da gustare
Tavolo e tagliere in vendita da VUD, via Diaz 15a
ENGLISH TEXT
What does it mean to cook green? It means starting from a point that’s almost philosophical, one that naturally resolves all subsequent issues. Because at its heart, sustainable cooking is about mimicking nature. It follows nature’s lead, even before it nourishes from it.
It goes without saying, then, that seasonality reigns supreme. Strawberries from Spain in January, but why? If we choose seasonal ingredients as a mindset, we’ll end up buying them from producers closer to us. And if we choose small producers, we’ll do even better. And if we’re lucky enough to have a small backyard garden, we’ll learn even more about nature’s rhythms and the effort behind food production. The same goes for fish, while with meat, quite simply, we should eat much, much less of it. Be radical and extreme because you’ll be, simply put, right. Don’t follow your cravings, follow certified quality and follow animal welfare in your choices.
Let’s also consider food waste, another crucial aspect. Be curious, because often what we think of as scraps—roots, peels, flowers, leaves—are actually delicious parts. The same goes for the less "noble" parts of meats and fish. Being creative and green in the kitchen also starts with the refrigerator, coming up with recipes that use leftover ingredients instead of tossing them out. Well, after this initial crusade, let’s get started.
The recipes featured on these pages draw inspiration from everything around us, especially from this splendid spring season where everything bursts into bloom, with an abundance of flowers and edible herbs, alongside the emergence of the first strawberries and sweet, flavourful peas. Cooking green is fundamentally about grasping the essence of our local environment.
Ravioli di ortica
Ingredienti pasta: 4 uova grandi 200g semola di grano duro 200g farina “00”
40g ortica sbollentata, strizzata e frullata
Ingredienti ripieno: 100g ortica sbollentata, strizzata e sminuzzata Scorza di 1 limone 200g ricotta di pecora dell’azienda Antonič – Presidio Slow Food
¼ cucchiaino noce moscata grattugiata
30g parmigiano reggiano Sale e pepe qb 100g burro Qualche foglia di salvia
Lavare le ortiche, sbollentare le foglie per 2 min. strizzare l’acqua in eccesso. Frullare quelle per l’impasto, tagliuzzare finemente quelle per il ripieno. Creare un piccolo cratere con la farina, e inserire le uova e l’ortica. Con una forchetta sbattere le uova senza rompere il cratere e senza farle uscire dal centro, inglobando poco a poco la farina. Amalgamati gli ingredienti, lavorare a mano fino ad ottenere una pasta liscia. Formare una palla, avvolgere nella pellicola e lasciare riposare per almeno 30 min. in luogo fresco e asciutto. Nel frattempo preparare il ripieno amalgamando le ortiche restanti, la ricotta, la scorza di limone, la noce moscata, il parmigiano e condire con sale e pepe. A fine riposo, stendere la pasta fino ad ottenere una sfoglia spessa poco meno di un millimetro. Tagliarla in strisce della stessa dimensione, sistemare palline di ripieno ogni 3cm e inumidire i bordi con una spennellata di acqua. Coprire con un’altra striscia di pasta, con le dita premere attorno al ripieno per far uscire l’aria e poi tagliare e sigillare i ravioli con un tagliapasta o una forchetta. In una padella sciogliere del burro con la salvia. Cucinare i ravioli in acqua bollente salata per 3 minuti circa. Servire con burro fuso e pepe.
Nettle Ravioli
Ingredients for the pasta:
4 large eggs
200g durum wheat semolina
200g all-purpose flour
40g blanched nettle, squeezed and blended
Filling Ingredients:
100g blanched nettle, squeezed and finely chopped Zest of 1 lemon
200g sheep ricotta from Antonič Farm - Slow Food Presidium
¼ teaspoon grated nutmeg
30g Parmigiano Reggiano
Salt and pepper to taste
100g butter
A few sage leaves
Wash the nettles, blanch the leaves for 2 minutes, squeeze out excess water. Blend some for the dough, finely chop the rest for the filling. Create a small well with the flour, and add the eggs and nettle. Using a fork, beat the eggs without breaking the well and without letting them spill out from the centre, gradually incorporating the flour. Once the ingredients are combined, knead by hand until you obtain a smooth dough. Form a ball, wrap it in plastic wrap, and let it rest for at least 30 minutes in a cool, dry place. Meanwhile, prepare the filling by mixing the remaining nettles, ricotta, lemon zest, nutmeg, Parmesan, and season with salt and pepper. After resting, roll out the dough with a rolling pin or pasta machine until you get a sheet about one millimetre thick. Cut it into strips of the same size, place filling balls every 3cm, and moisten the edges with a brush of water. Cover with another strip of dough, press around the filling with your fingers to remove any air, and then cut and seal the ravioli with a pastry cutter or fork. In a pan, melt butter and sauté with sage leaves. Cook the ravioli in boiling salted water for about 3 minutes. Serve with melted butter and a sprinkle of pepper.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 69 Taste the city
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 70 Città da gustare
Servizio piatti, posate, bicchieri design: in vendita da Gonnelli, via Mazzini 30
Picking herbs serves as a prime example of understanding our own territory, showcasing the symbiotic relationship between humanity and nature, as we discover ingredients to bring into our kitchens. It’s also an excellent excuse to delve into our forests, learning from the rhythms of the seasons. Elders, who often hold traditional knowledge passed down orally, are invaluable resources in this regard. Remember! Harvest herbs only from healthy areas, and if unsure about a plant’s identity, it’s best to leave it untouched, as it could be toxic. Always collect just what you need, allowing the plant to regenerate.
Staying on the same theme, let’s introduce a vegetable-filled pasta, tinted green with nutritious nettles, which thrive abundantly in our countryside and forests. And don’t forget to wear gloves: their stinging properties disappear only after being cooked…
Continuing on, we pay homage to the local seasonal strawberries by whisking you away to distant lands with an exquisite Australian recipe: Pavlova, a meringue-based dessert whose origin is actually disputed with New Zealand... For this occasion, we’ve added a hint of local lemon balm and edible flowers.
Pavlova alle fragole e melissa
4 albumi
330g di zucchero semolato
1 ½ cucchiaino di aceto bianco
¼ cucchiaino semi di vaniglia in bacca
300ml di panna da montare 500g di fragole mondate e affettate
1 mazzetto melissa Fiori eduli per decorare
Preriscaldare il forno a 180°C. Utilizzando uno sbattitore elettrico, montare gli albumi (temperatura ambiente) e un pizzico di sale. Una volta montati aggiungere gradualmente lo zucchero semolato e sbattere fino a quando non sarà incorporato, quindi aggiungere l'aceto e la vaniglia e sbattere fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare su una teglia rivestita di carta da forno, formando un cerchio del diametro di circa 30 centimetri. Abbassare il forno a 150°C e cuocere per 1 ora e mezza. Spegnere il forno e, lasciando la porta socchiusa, lasciar raffreddare la meringa nel forno per almeno 2 ore (preferibilmente, tutta la notte). In una ciotola capiente, montare la panna, e distribuirla sulla meringa. Mondare ed affettare le fragole, mescolarle con la melissa tritata, e frullare la metà. Passare la coulis con un colino, poi versare sopra la panna e cospargere di fragole. Decorare con fiori eduli. Si possono brinare i petali di rosa per esempio, spennellando con l’albume montato a neve, e intingendoli nello zucchero semolato. Devono asciugare a temperatura ambiente per circa 3-4 ore e seccarsi.
Strawberry and Lemon Balm Pavlova
4 egg whites
330g caster sugar
1 ½ teaspoons white vinegar ¼ teaspoon vanilla bean seeds 300ml whipping cream 500g hulled and sliced strawberries
1 bunch of lemon balm
Edible flowers for decoration
Preheat the oven to 180°C (356°F). Using an electric mixer, beat the egg whites (at room temperature) with a pinch of salt. Once whipped, gradually add the caster sugar and beat until fully incorporated. Then, add the white vinegar and vanilla, and continue beating until the mixture is smooth.
Pour the mixture onto a baking tray lined with parchment paper, forming a circle with a diameter of about 30 centimetres. Reduce the oven temperature to 150°C (302°F) and bake for 1 and a half hours.
Turn off the oven and, leaving the door slightly ajar, let the meringue cool in the oven for at least 2 hours (preferably overnight).
In a large bowl, whip the cream and spread it over the meringue. Hull and slice the strawberries, mix them with chopped lemon balm, and puree half of them. Strain the puree through a sieve, then pour it over the cream and sprinkle with strawberries. Decorate with edible flowers. You can also candy rose petals, for example, by brushing them with beaten egg white and dipping them in caster sugar. Let them dry at room temperature for about 3-4 hours until hardened.
C. Bach IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 71 Taste the city
Trieste.Green dà luce allo spirito sostenibile della nostra comunità, tra Carso e Istria.
trieste.green
Lo shop online che avvicina il Carso a tutta Europa.
The online shop that connects the Karst to
all of
Europe
1
Refoli – Pasticceria Liberty
Rivisitazione deliziosa della classica pinza triestina, pan dolce soffice con delicati sentori di agrumi e vaniglia. Lievito madre, 48 ore di impasto + 48 di lievitazione, prodotto artigianalmente con materie prime di altissima qualità.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 72 Città da gustare
Enogastronomicamente parlando difficile essere più green, se si fa la spesa con Trieste Green. Stagionalità, diversità e sapori unici di piccoli produttori locali. Artigiani da scoprire, e far scoprire: potete spedire, responsabilmente, il Carso e l’Istria in tutta Europa. Consigli? Voilà.
–
When it comes to food and drink, it doesn’t get much greener than shopping with Trieste Green. Offering a range of seasonal, diverse, and uniquely flavoured products sourced from small local producers, it’s a culinary adventure waiting to happen. Discover artisans and their creations, and you can responsibly ship the tastes of the Karst and Istria across Europe. Need some recommendations? Here you go.
Razza autoctona carsolino-istriana (Presidio Slow Food), da gregge che pascola libero assieme al pastore sulla landa carsica.
Farine – Molino Tuzzi
Farine eccelse da varietà autoctone coltivate da centinaia di piccoli agricoltori del FVG, macinate artigianalmente in un molino secolare. 2 3 4 5
Panipa Bread IPA – Cras
Una IPA non pastorizzata né microfiltrata prodotta con metodo artigianale, usando pane raffermo. Aromi complessi di agrumi e lieviti, note erbacee ed un finale salino.
Malvasia – Merlak
Una Malvasia dai perfetti sentori sapidi e minerali, prodotta nel Breg terreno di marne arenarie sotto l’influenza della brezza marina.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 73 Taste the city
di /by Alberto Polojac
SPECIALTY COFFEE
Un caffè più buono per te e per chi ti circonda
A coffee that’s good for you and those around you
Nel cuore del mondo del caffè, pulsa un cuore “green” che va oltre la semplice esperienza del palato. Il concetto di “Specialty Coffee” non solo promette una qualità superiore ma è intrinsecamente legato all’etica, alla tracciabilità e alla sostenibilità ambientale. C’è infatti un legame profondo e imprescindibile tra il caffè di specialità e l’impegno verso un futuro più verde, evidenziando come questa scelta non solo soddisfi i palati più raffinati ma contribuisca anche a un cambiamento positivo per il nostro pianeta.
La tracciabilità, fondamenta della sostenibilità, è un pilastro dello “Specialty Coffee”. Ogni singolo chicco può essere seguito dal suo luogo di origine fino alla tazzina che poggia tra le tue mani. Ovvero non solo garantisce un prodotto di altissima qualità, ma offre anche una finestra sulla provenienza del caffè, consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli e di sostenere produttori che abbracciano pratiche agricole rispettose dell’ambiente.
Ma il legame tra il caffè di specialità e la sostenibilità va oltre la mera tracciabilità. Questo mondo si impegna attivamente a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose per i produttori. I pagamenti equi e le relazioni dirette con i coltivatori non solo contribuiscono a ridurre le disuguaglianze, ma stimolano anche l’adozione di pratiche agricole sostenibili. In questo modo, il caffè di specialità diventa una forza trainante per il cambiamento, non solo nella tazzina, ma anche nelle comunità agricole
di tutto il mondo.
“Scegliere Specialty” significa anche riscoprire il piacere del caffè in grani da macinare sul momento. Un rituale che con il tempo abbiamo trascurato in nome della comodità, ma che ci ha fatto perdere il significato di ciò che significa preparare il caffè con i tempi giusti. Quella prima coccola da dedicarci al mattino appena svegli, che ci riporta indietro di qualche generazione, ma che allo stesso tempo ci fa guardare avanti in modo diverso e più consapevole.
Optare per il caffè in grani significa abbracciare la freschezza e la purezza del processo di macinatura. La pratica di macinare il caffè al momento dell’uso non solo assicura un aroma e un gusto intensi, ma elimina anche la necessità di imballaggi eccessivi associati ai caffè preconfezionati. Questa ritrovata consapevolezza delle tradizioni non solo si traduce in un’esperienza organolettica più appagante per il consumatore, ma anche in un gesto di cura verso l’ambiente. La preferenza per il caffè in grani non è solo un ritorno alle sane vecchie tradizioni, ma una decisione che ha impatti positivi
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 74 Contributors
COFFEE BREAK
—
sia sulla nostra salute che sull’ambiente circostante.
“Caffè Specialty” significa poi riscoprire gesti manuali dedicati alla preparazione della nostra tazza fumante, molto spesso senza alcun utilizzo di energia elettrica. Un vero rituale che ci riporta ad un risveglio graduale e meditativo. La moka, con il suo gorgogliare caratteristico e i profumi che si disperdono nell’ambiente, diventa un mezzo per risvegliare dolcemente i sensi e iniziare la giornata con una nota di raffinatezza. Riscoprire il piacere di preparare il caffè in modo manuale non solo ci collega alle tradizioni nostrane, ma ci offre anche un’occasione per esplorare altri affascinanti metodi di estrazione a filtro. In questo viaggio sensoriale, possiamo sperimentare la magia di preparare il caffè attraverso diverse tecniche manuali. Oltre alla moka, i metodi di estrazione a filtro ci conducono in un viaggio attraverso terre lontane, facendoci sognare i luoghi di produzione del caffè. Diventa così anche un rituale che ci ricollega alla terra, alle mani laboriose dei produttori di caffè e alle tradizioni che si tramandano da generazioni. Attraverso queste preparazioni, il respiro e il cuore del nostro pianeta sembrano fondersi con il nostro, creando un’armonia che si riflette nel ritmo del nostro mattino.
At the heart of the coffee world lies a “green” ethos that goes beyond just taste. Specialty Coffee isn’t just about promising top-notch quality; it’s deeply tied to ethics, traceability, and eco-friendliness. There’s a profound connection between specialty coffee and striving for a greener future, showing how this choice isn’t just about pleasing refined tastes but also about making a positive impact on our planet.
Traceability, which is crucial for sustainability, is a key aspect of Specialty Coffee. Each bean can be traced back to where it was grown, all the way to the cup in your hands. This not only ensures top-tier quality but also lets consumers know where their coffee comes from, empowering them to make mindful choices and support producers who prioritize environmentally friendly practices.
But Specialty Coffee’s link to sustainability goes beyond traceability. It actively works to ensure fair living and working conditions for producers. Fair payments and direct relationships with growers not only help reduce inequalities but also encourage the adoption of sustainable farming practices. This makes specialty coffee a catalyst for change, not just in your cup but also in coffee-growing communities worldwide.
“Choosing Specialty Coffee” also means rediscovering the joy of grinding fresh beans. It’s a ritual that might have been overlooked for the sake of convenience, but it brings back the essence of preparing coffee just right. Opting for coffee beans embraces the freshness and purity of the grinding process, while also cutting down on the environmental impact of excessive packaging associated with pre-packaged coffees.
“Specialty Coffee” also means rediscovering manual gestures dedicated to preparing our steaming cup, often without the use of electrical energy. It’s a
true ritual that brings us back to a gradual and meditative awakening. The moka pot, with its characteristic bubbling and the aromas that waft through the air, becomes a means to gently awaken our senses and start the day with a touch of refinement. Rediscovering the pleasure of preparing coffee manually not only connects us to our local traditions but also offers us an opportunity to explore other fascinating filter extraction methods. In this sensory journey, we can experience the magic of preparing coffee through various manual techniques. Beyond the moka pot, filter extraction methods take us on a journey through distant lands, allowing us to dream of coffee-producing regions. It becomes a ritual that reconnects us to the earth, to the hardworking hands of coffee producers, and to the traditions passed down through generations. Through these preparations, the breath and heart of our planet seem to merge with our own, creating a harmony that is reflected in the rhythm of our morning.
“Specialty Coffee” is therefore more than just a passing trend; it embodies much more than a gourmet or snobbish choice. It’s a commitment to environmental and social sustainability. Each cup is the culmination of a chain of events that emphasizes traceability, dedication to producers, the use of whole coffee beans, and the adoption of manual extraction systems. With each delicate sip, a silent dialogue with the planet unfolds—a tribute to responsibility and awareness. That’s the word from Bloom!
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 75 Taste the city
ENGLISH TEXT
THE GOOD LIFE –STYLE
Trieste in primavera, 12 ore di qualità e 8 consigli di una triestina che si perde per la città a cercare solo cose belle, buone o che semplicemente migliorano la giornata. Vivere il momento, qui e ora. Cercando un tempo di qualità. Generalmente slow. Oppure di corsa, per scelta, quando si va a fare un po’ di running! È ora di prendersi un po’ di tempo per…”
–
Triesteinspring,12hoursofquality and8tipsfromaTriestinewhogets lostinthecitylookingonlyforthings thatarebeautiful,goodorsimplymake thedaybetter.Livinginthemoment, hereandnow.Lookingforqualitytime. Generallyslow.Orrunning,bychoice, whengoingforarun!It’stimetotake sometimefor...”
Centrarsi
con le lezioni di Yoga dello studio Sati, nel quartiere di San Vito. Dinamiche, sulle amache, al mattino, più rilassanti di Yin Yoga, alla sera.
Centeryourself withyogaclassesatSati studio in the St. Vitus neighborhood.Dynamic, on hammocks in the morning,morerelaxingYin Yogaintheevening.
Studio Sati - Via Franca, 19
Concedersi una composizione di bulbi, non solo tulipani, giacinti e narcisi, ma anche delicati crochi lilla come quelli che ricoprono il Carso assieme alle primule spontanee.
Treatyourselfto anarrangementofbulbs, notonlytulips,hyacinthsand daffodils,butalsodelicatelilac crocuses like those that cover the Karst alongwithwildprimroses.
Fiori e Piante L’annaffiatoioVia Gatteri, 28
di /by Stefania Boccabianca
Coach e consulente, brand-lover, ama scoprire piatti, locali e prodotti sempre nuovi. Non resiste alla cucina etnica e ai piatti della tradizione. Mangia solo cioccolato fondente.
–
Coach and consultant, brand lover, loves discovering new dishes, restaurants, and products. Can’t resist ethnic cuisine and traditional dishes. Only eats dark chocolate.
Cosa ti piacerebbe scoprire a Trieste? Scrivi a: hello@stefaniaboccabianca.com
Assaporare il gusto più avvolgente della primavera, con ricotta fresca, scaglie di cioccolato puro di Modica al pistacchio e scorza di arancio. Preparato espresso da OGGI Gelato con materie prime fresche di altissima qualità.
Enjoy themostenvelopingtasteofspring, withfreshricotta,purechocolate chipsfromModicawithpistachio andorangezest.Preparedexpressby OGGI Gelato with fresh raw materials ofthehighestquality.
Oggi Gelato - Via Battisti, 13a
7 8 6 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 76 Città da vivere
Stupirsi
davanti a un krapfen che ha un ripieno salato invece della marmellata, di maialino da latte, spalletta iberica o porchetta di Mangalica.
Enjoy
akrapfenwithasavouryfilling insteadofjam,ofsucklingpig,Iberian shoulderorMangalicapork.
Viezzoli Pirona - via Cavana, 5
Rinfrescare
il guardaroba con pochi memorabili capi iconici:
• I pantaloni larghi di Neirami, in cotone color verde foglia, per far risaltare la classica maglietta marinière.
• La camicetta multicolor di Isabel Marant, da Rosi Serli, da abbinare ai jeans azzurro chiaro senza tempo, senza aspettare che arrivi l’estate.
Rilassarsi
con un trattamento Kobido da Marina Iaconfcic, una delle sei allieve italiane del Maestro Giapponese Shogo Mochizuki. Più che un semplice massaggio al viso quasi una meditazione per chi lo riceve.
Relax
withaKobidotreatmentfromMarinaIaconfcic, one of six Italian students of JapanesemasterShogoMochizuchi. Morethanjustafacialmassagealmost ameditationfortherecipient.
@marina_iaconfcic
Incantarsi
davanti ai primi tramonti infuocati della stagione dall’insolita vista dell’Hotello, l’unico rooftop della città da cui poter ammirare non solo il mare ma anche i colli di Trieste e i tetti del borgo teresiano.
• Gli orecchini in plexiglass di Silvia Rossi, un grappolo di sfumature rosa e verdi che rendono originale anche la più semplice t-shirt bianca.
Refresh
the wardrobe with a few memorable iconicgarments:
• Neirami’sloose-fittingtrousersinleaf greencottontosetofftheclassic marinière shirt.
• IsabelMarant’smulticolouredblouse, fromRosiSerli,tomatchwithtimeless light-bluejeans,withoutwaitingfor summer to arrive.
•SilviaRossi’splexiglassearrings,acluster ofpinkandgreenshadesthatmakeeven thesimplestwhiteT-shirtlookoriginal.
Neirami - Via F. Venezian, 7b.
Rosi Seri - Corso Italia, 10
Gioielleria Crevatin - Piazza Cavana, 7/a.vv
Enchantyourself
infrontofthefirstfierysunsets of the season from the unusual view oftheHotello,theonlyrooftopinthecity fromwhichyoucanadmirenotonly the sea but also the hills of Trieste andtherooftopsofBorgoTeresiano.
Hotello - Via Valdirivo, 6
Chiacchierare
senza filtri con Lara Guglielmi del Love Lab Shop Aralaralà, mentre si sceglie un insospettabile giocattolo erotico, accolti in un colorato e divertente boudoir.
Chat
withoutfilterswithLaraGuglielmi oftheAralaràLoveLabShop,while choosinganunsuspectedsextoy, welcomed into a colourful and fun boudoir.
Aralaralà - Via della Zonta, 7a
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 77 Live the city
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Percorsi georeferenziati /georeferenced routes federsanita.anci.fvg.it
MOVIMENTO IN FVG M. Crivellari N. Brollo IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 78 Contributors UN BEL GIRO NEL BENESSERE A journey into wellness INFO
Mens sana in corpore sano dicevano i latini e come dar loro torto! È chiaro ormai a tutti che praticare attività fisica faccia bene sia al corpo che allo spirito. Spesso, però, le persone si nascondono dietro a delle scuse: “fa freddo”, “non ho tempo”, “non ho i soldi per iscrivermi in palestra”, e si potrebbe andare avanti all’infinito. Quando basterebbe semplicemente uscire dalla porta di casa e camminare.
Su questo principio si fondano gli 82 percorsi disseminati in 91 comuni proposti da “FVG in Movimento. 10mila passi di salute” progetto promosso e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il coordinamento della Direzione centrale Salute, realizzato da Federsanità Anci FVG, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine e PromoTurismoFVG.
Dal mare alla montagna, dalla campagna alle colline, si possono percorrere i tanti itinerari consigliati all’insegna della sostenibilità, della partecipazione, dell’inclusione e della naturalità. I percorsi puntano, inoltre, a valorizzare il patrimonio culturale, artistico e ambientale. Si pensi, ad esempio, all’anello degli antichi mestieri ad Andreis che
costeggia il torrente Ledròn, attraversa un bosco, incrocia mulini, un battiferro e una vecchia latteria.
Nell’Alto Friuli, nei comuni di Gemona del Friuli e Artegna si può intraprendere il tracciato “vita tra acque e castelli” tra antichi lavatoi, pievi, palazzi. Il percorso di Majano porta a scoprire lo splendido castello di Susans che mantiene intatta ancora oggi la struttura architettonica voluta nel 1636 dal Conte Fabrizio di Colloredo.
Ad Aquileia ci si perde tra natura e laguna, percorrendo l’argine del fiume in un percorso pianeggiante, adatto a tutte le età, runner, gruppi di cammino e al nordic walking.
Tra le varie proposte ce ne sono anche alcune più suggestive, come “il cammino delle case narranti” che tocca i due comuni di Bagnaria Arsa e Cervignano del Friuli: 9 chilometri ad anello ammirando i murales sulle abitazioni. Nella provincia di Trieste, invece, si può camminare lungo il percorso “i mazzuoli del Villaggio del Pescatore”, piccolo centro turistico-residenziale con le sue due isole di fronte al porticciolo e il sentiero adiacente al corso del fiume Timavo, da cui partono altri tracciati che permettono di raggiungere diversi punti di notevole interesse naturalistico, storico ed archeologico.
Questi sono solo alcuni dei tanti percorsi che invitano a scoprire le bellezze celate nei vari angoli del Friuli Venezia Giulia, camminando all’insegna del benessere psicofisico.
E con l’arrivo della primavera non resta che scrollarsi di dosso il torpore invernale, alzarsi dal divano, uscire e camminare. Non basteranno 10mila passi al giorno per scoprire le meraviglie del Friuli Venezia Giulia!
M. Crivellari IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 79 Contributors
Mens sana in corpore sano” (a healthy mind in a healthy body), as the ancient Romans used to say and it’s hard to argue against it. Nowadays, we all recognize the benefits of physical activity for both our bodies and our spirits. Yet, many still find excuses: “it’s too chilly,” “I’m short on time,” “I can’t afford a gym membership.” But really, all it takes is stepping out the front door and taking a walk.
This is the philosophy behind “FVG In Motion: 10,000 Steps to Health,” a project supported by the Friuli Venezia Giulia Region, led by the Central Health Directorate, and executed by Federsanità Anci FVG, in partnership with the Department of Economic and Statistical Sciences at the University of Udine and PromoTurismoFVG
From the coastal shores to the mountain peaks, from rural landscapes to rolling hills, there’s a plethora of recommended routes emphasizing sustainability, community engagement, inclusivity, and the beauty of nature. These routes also aim to celebrate our cultural, artistic, and environmental heritage. Imagine wandering along the “ancient crafts loop” in Andreis, tracing the Ledròn stream, passing through forests, and encountering old mills, a blacksmith’s forge, and a quaint dairy. In Upper Friuli, in the towns of Gemona del Friuli and Artegna, you can explore the “life among waters and castles” trail, winding past historic washhouses, churches, and stately palaces. The Majano path leads you to the magnificent Susans Castle, preserving its architectural grandeur since its construction in 1636 by Count Fabrizio di Colloredo. In Aquileia, lose yourself amidst the natural wonders of the lagoon, strolling along the riverbank on a gentle path suitable for all ages, from runners to Nordic walkers.
Among the array of routes, there are some truly enchanting ones, like the “storytelling house trail,” spanning the towns of Bagnaria Arsa and Cervignano del Friuli: a 9-kilometer loop adorned with captivating murals adorning
local homes. And in the province of Trieste, wander along the “Villaggio del Pescatore trail”, meandering past a quaint tourist-residential enclave with its two islands facing the marina, alongside the picturesque Timavo river, where additional trails beckon, leading to various points of natural, historical, and archaeological interest.
These are just a few of the many routes inviting you to discover the hidden treasures nestled in the diverse landscapes of Friuli Venezia Giulia, while nurturing your physical and mental well-being. With the arrival of spring, let’s cast off the winter lethargy, rise from our sofas, step outside, and take a walk. And remember, 10,000 steps a day might just be the beginning of uncovering the wonders of Friuli Venezia Giulia!
N. Brollo A. Cop IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 80 Contributors ENGLISH TEXT
ESPLORAZIONI CREATIVE
di /by Maddalena Giuffrida
Itinerari inusuali, passeggiate natur-artistiche con le guide di Estplore per una primavera all’aria aperta
—
Explore unique routes, artistic nature walks with Estplore Guides for an open-air spring adventure
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 82 Fuori porta
Focus degli itinerari
è la pietra di Aurisina, che sta vivendo un rinnovato interesse grazie al progetto KAMEN.
The main focus of the itineraries is Aurisina stone, which is experiencing renewed interest thanks to the KAMEN project.
Si può unire il piacere di camminare all’aria aperta sul Carso e dintorni con quello di godere di esperienze creative e artistiche?
In primavera con Carso
Creat(t)tivo le millenarie cave di Aurisina diventano palcoscenico per attori e danzatori, intrecciandosi con la narrazione dei luoghi e dei loro protagonisti, offrendo singolari e avvincenti esperienze natur-artistiche a turisti e curiosi.
Due le sezioni del nuovo progetto, unite nel segno della creatività e della inclusività: una con originalissime passeggiate “creattive” guidate da Estplore, e una con laboratori sperimentali e inclusivi per l’ideazione, progettazione e produzione di souvenir carsici in pietra di Aurisina.
Progettati e condotti dalla guida naturalistica Sara Famiani per Estplore, gli itinerari proposti uniscono la parte scientifica e culturale a momenti di poesia, performance artistiche, mostre e degustazioni, in collaborazione con associazioni culturali e di promozione sociale della nostra regione.
Un occhio di riguardo è riservato anche alla parte inclusiva del progetto, con una passeggiata aperta a tutti, ma pensata ad hoc anche per famiglie e persone
con disabilità, arricchita da coreografie di danza contemporanea in collaborazione con il Dance Project di Trieste.
Focus degli itinerari è la pietra di Aurisina, che sta vivendo un rinnovato interesse grazie al progetto KAMENMuseo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina/Muzej nabrežinskega kamna in kamnolomov e ai numerosi festival e rassegne che ruotano attorno a questo capolavoro naturale, come il convegno “Pietre di paragone” con testimonial del mondo artistico, imprenditoriale, enogastronomico e scientifico - naturalistico per raccontare proprio la rinascita culturale del “marmo” di Aurisina.
Tra gli eventi più suggestivi del calendario primaverile di Carso Creat(t)tivo, la visita nel cuore della Cava Romana, il bacino estrattivo sull’altipiano carsico più esteso e noto da più di due millenni. Le pareti di roccia alte quasi cento metri saranno la suggestiva scenografia per gli attori del teatro triestino La Contrada che proporranno un’emozionante performance in versi dedicata al grande poeta Igo Gruden, in collaborazione con l’omonimo circolo culturale sloveno locale.
Ma non saranno solo Aurisina ed il suo pregiato calcare i protagonisti delle passeggiate ed escursioni guidate. A
Duino scavi
Cava
Romana
Ivere Bacino 1
Ivere Bacino 2
Vedetta Weiss
Marina Aurisina
Cava Ivere Bacino 3
INFO www.estplore.it casacave.eu Fb: Duino&book IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 83 Outside the city
Monrupino, altro paese dell’altopiano legato alla pietra, dopo la visita alle cave e alla Casa Carsica, si potrà assaggiare per la prima volta un piatto in omaggio al lavoro di polvere e fatica dei cavatori, con la custode delle tradizioni enogastronomiche carsoline Vesna Guštin.
A ideare Carso Creat(t)tivo è l’Associazione Casa C.A.V.E., una realtà da anni impegnata in progetti di valorizzazione dei luoghi in un’ottica artistica e di sviluppo territoriale e turistico.
Con il Gruppo Ermada Flavio Vidonis, coordinatore di un ricco programma di escursioni sul territorio regionale intitolato “Duinobook cammina”, sulle vie dell’acqua tra pietre e fiumi, storie del ’900”, “mitreo tra storia e leggenda”, che partito a febbraio proseguirà per tutto l’anno, le guide di Estplore usciranno dalla zona carsica, per avventurarsi con una serie di visite guidate lungo i grandi fiumi del Friuli Venezia Giulia.
Si toccherà la terraferma con gli itinerari nel centro di Trieste, alla ricerca del bianco calcare carsico che caratterizza molti edifici, monumenti, angoli o dettagli curiosi della città, come le colonne e le decorazioni esterne del Palazzo della Borsa o l’Arco di Riccardo. Non potrà mancare un ciclo di visite guidate lungo la Via della Pietra n.1 ad Aurisina e i suoi bacini estrattivi, in concomitanza con l’apertura a metà maggio della grande mostra dedicata proprio alla pietra di Aurisina presso il Magazzino 26 di Trieste, che proseguirà fino a luglio.
Ed ancora visite settimanali alla suggestiva grotta del Mitreo e la tradizionale marcia internazionale enogastronomica, storica e didattica lungo le pendici del Monte Ermada.
Non resta che preparare gli zaini, mettersi in cammino, magari portando con sé un souvenir carsico in pietra di Aurisina.
Can you merge the joy of outdoor walks across the Karst and its surroundings with the delight of creative and artistic experiences? This spring, with Carso Creat(t)tivo, (lit. Crea(c)tive Karst) the ancient quarries of Aurisina transform into a stage for actors and dancers, weaving together narratives of the locales and their inhabitants, offering tourists and the curious alike singular and captivating nature-infused art experiences.
The new project comprises two sections, united by creativity and inclusivity: one featuring original “creactive” guided walks led by Estplore and another offering experimental and inclusive workshops for the design, planning, and crafting of Karst stone souvenirs from Aurisina.
Designed and led by nature guide Sara Famiani for Estplore, the proposed routes blend scientific and cultural elements with moments of poetry, artistic performances, exhibitions, and tastings, in collaboration with cultural associations and social promotion organizations in our region.
Special emphasis is placed on inclusivity within the project, with walks open to all yet specially designed for families
Un occhio di riguardo è riservato alla parte inclusiva del progetto, con una passeggiata aperta a tutti.
The project also pays special attention to inclusivity, with a walk open to all.
F. Faidiga IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 84 Fuori porta
ENGLISH TEXT
VIA SAN NICOLÒ 8B DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE 10 ALLE 24 040 372 0972 WWW.ALBARCOLLO.IT
and individuals with disabilities, enhanced by contemporary dance choreography in collaboration with Trieste’s Dance Project.
The heart of the itineraries lies in Aurisina stone, experiencing a renaissance thanks to projects like KAMENMuseum of Aurisina Stone Quarries and various festivals and events celebrating this natural wonder. Notable among them is the “Stones of Comparison” conference, featuring testimonials from the artistic, entrepreneurial, culinary, and scientific-naturalistic realms, aimed at showcasing the cultural revival of Aurisina “marble.”
Among Carso Creat(t)tivo’s most evocative spring events is the visit to the Roman Quarry, the largest and oldest extraction site on the Karst plateau for over two millennia. Towering rock walls set the stage for actors from Trieste’s La Contrada theater group, delivering a poignant verse performance dedicated to the great poet Igo Gruden, in collaboration with the local Slovenian cultural circle bearing his name.
However, Aurisina and its precious limestone won’t be the only focus of guided walks and excursions. In Monrupino, another Karst village linked to stone, visitors can savour dishes inspired by the toil of quarrymen, courtesy of Vesna Gustin, custodian of Karst culinary traditions
The Casa C.A.V.E. Association is behind the creation of Carso Creat(t)tivo, an organization dedicated to enhancing
places through artistic and territorial development and tourism projects.
With the Ermada Flavio Vidonis Group, coordinator of a rich program of excursions throughout the region titled “Duinobook walks, along the paths of water between stones and rivers, stories of the 20th century, Mithraeum between history and legend,” which started in February and will continue throughout the year, Estplore guides will venture beyond the Karst area, embarking on a series of guided tours along the major rivers of Friuli Venezia Giulia.
The itinerary will touch the mainland with tours in the centre of Trieste, searching for the white Karst limestone that characterizes many buildings, monuments, corners, or curious details of the city, such as the columns and external decorations of the Stock Exchange Palace or the Arch of Richard. There will also be a cycle of guided tours along Stone Road No. 1 in Aurisina and its extraction basins, coinciding with the mid-May opening of the large exhibition dedicated to Aurisina stone at Warehouse 26 in Trieste, which will run until July.
Weekly visits to the enchanting Mithraeum cave and the traditional international enogastronomic, historical, and educational march along Mount Ermada’s slopes are also on the agenda.
All that’s left is to pack your bags, set out on the journey, perhaps taking along a Karst stone souvenir from Aurisina.
Alla Casa Carsica, si potrà assaggiare per la prima volta un piatto in omaggio al lavoro di polvere e fatica dei cavatori.
At Casa Carsica, for the first time you can taste a dish inspired by the hard work and dedication of the quarry workers.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 86 Fuori porta
F. Faidiga
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di /by Micol Brusaferro
Duino. Il castello ‘on the rocks’
Un parco stretto tra Carso e mare, tra boccioli profumati, spettacolari ninfee, sentieri pittoreschi e punti panoramici. Un angolo verde che dalla primavera regala coloratissime fioriture e un verde intenso, che accompagna i visitatori passo dopo passo.
Il parco del castello di Duino consente di effettuare una passeggiata immersi nella natura, a poca distanza dal golfo e con la possibilità di concludere l’itinerario tuffandosi nella storia e degli spazi del maniero, di proprietà della famiglia della Torre e Tasso e curato e gestito attualmente da Dimitri Della Torre e Tasso, primogenito della famiglia nobile, figlio di Carlo Alessandro e Veronique. Una dimora privata quindi ma aperta al pubblico.
Parco Castello di Duino castellodiduino.it
Esplorare il sito a piedi è semplice, con percorsi adatti a tutti e con diversi itinerari da scegliere una volta varcata l’entrata principale e imboccato il viale d’accesso. È proprio in questo punto, dopo aver affrontato quasi tutto il tratto, che si può scegliere di scoprire le bellezze del parco o dirigersi direttamente nel castello. Chi decide di proseguire con la visita delle sale potrà comunque entrare successivamente nel parco, chi invece punta a dedicarsi subito agli spazi verdi, troverà sentieri da affrontare, tra piante e arbusti di diverse tipologie. La camminata passa poi sopra un piccolo ponte, molto suggestivo, per salire fino alla vasca delle ninfee, un punto dove fermarsi per una pausa accanto all’acqua arricchita dalle piante galleggianti e contornata da un prato curatissimo.
Proseguendo attraverso un
LOCAL GUIDES
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 88 Fuori porta
viale, ecco un’altra parte del parco, dove si trovano il belvedere e l’ingresso del bunker, costruito nel 1943 per la Kriegsmarine tedesca, che porta i visitatori fino a una profondità di 18 metri e un affaccio finale mozzafiato sul golfo. Qui le tante scale presenti impongono un’attenzione particolare, per chi opta per la discesa e la successiva salita. Ma la fatica viene sicuramente premiata dalla particolarità del luogo.
Tornando indietro si può scegliere un altro itinerario, che passando sotto il castello porta ai bastioni a picco sul mare da dove poter ammirare i ruderi dell’altro castello. Il castel vecchio, risalente al XI secolo, sorge sui resti di un antico tempio druidico.
Chi ama scattare foto d’effetto, può
optare anche per un altro percorso, quello che tocca i punti più panoramici dell’area. In questo caso i siti sono i bastioni, il belvedere della zona bunker, e poi, entrando nel castello, la torre e il terrazzo del salotto rosso.
Il castello di Duino, costruito nel 1300 sulle rovine di un avamposto romano, ha aperto le porte ai visitatori dal primo luglio 2003, lo scorso anno ha celebrato i vent’anni di fruizione da parte del pubblico.
Da metà marzo fino a fine ottobre è aperto tutti i giorni. Nel corso dell’anno vengono anche promossi appuntamenti culturali ed altri eventi pubblicati sul sito castellodiduino.it. Esiste anche la possibilità di organizzare eventi privati come matrimoni e feste aziendali.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 89 Outside the city
Apark nestled between the Karst and the sea, amidst fragrant blooms, spectacular water lilies, picturesque trails, and scenic viewpoints. This green oasis comes alive in spring, offering vibrant blossoms and lush greenery, guiding visitors through its beauty step by step.
The park of Duino Castle invites nature enthusiasts to explore its grounds, conveniently located just a short distance from the gulf. Visitors can conclude their journey by immersing themselves in the history and spaces of the castle, which is owned by the von Thurn und Taxis family and currently curated and managed by Dimitri von Thurn und Taxis, the eldest son of the noble family, along with his wife, Veronique. It’s a private residence but open to the public.
Walking through the park is a delightful experience, with trails suitable for all levels and a variety of routes to choose from upon entering the main gate. As you near the end of the path, you can opt to explore the park’s natural wonders or head straight to the castle. For those eager to delve into the castle’s history, tours are available, or you can save that for later and immediately immerse yourself in the lush greenery, meandering among diverse plant species and shrubs. A highlight of the walk is crossing a quaint bridge, leading to a pond adorned with water lilies—a perfect spot to pause and take in the peaceful surroundings
Continuing along the path, you’ll discover another section of the park, featuring a viewpoint and the entrance to a historic bunker built in 1943 for the German Kriegsmarine. Descending into the bunker offers a unique perspective, with stairs leading to a depth of 18 meters and a breathtaking view of the gulf. While the descent may require extra caution, the reward of the awe-inspiring scenery is well worth it.
As you return, you can choose a different route, passing beneath the castle and reaching the bastions overlooking the sea, where you can admire the ancient
ruins of another castle dating back to the 11th century, built upon the remains of an ancient Druidic temple.
For photography enthusiasts, there’s a route highlighting the most scenic viewpoints in the area, including the bastions, the bunker viewpoint, and the tower and terrace of the castle’s red salon.
Duino Castle, erected in the 1300s atop the ruins of a Roman outpost, opened its doors to the public on July 1, 2003, and celebrated twenty years of public access last year. From mid-March to late October, the castle welcomes visitors every day. Throughout the year, cultural events and activities are also organized, with details available on the website castellodiduino.it. Additionally, private events such as weddings and corporate gatherings can be arranged upon request.
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 90 Fuori porta ENGLISH TEXT
di /by Ilaria Romanzin e Emily Menguzzato
Ottant’anni fa, a Trieste, si spegneva Julius Kugy. Alpinista, scrittore, appassionato di botanica e musica, figura attivissima nel panorama culturale della città giuliana, si laureò a Vienna in giurisprudenza. In montagna, dalle parti di Valbruna, dove trascorreva lunghi soggiorni seguendo la sua passione per le Alpi Giulie, lo chiamavano “il dottore”. Oggi, la figura di Kugy rimane estremamente attuale grazie al racconto delle sue imprese e al messaggio di pace e fratellanza tra i popoli contenuto nei suoi testi.
Al “cantore delle Alpi Giulie” è dedicato un lungo sentiero che unisce Italia, Austria e Slovenia: il Julius Kugy Alpine Trail è un cammino circolare di 720 chilometri divisi in 30 tappe (con complessivi 45 mila metri di dislivello) che percorre le Giulie italiane, quelle slovene e la catena montuosa delle Caravanche. È un percorso che simboleggia l’unione e la collaborazione fra i club alpini (per l’Italia il Cai FVG) che lo hanno ideato e tracciato.
“Kugy non amava la guerra e preferì non parlarne nei suoi libri, ad eccezione di un capitolo rimasto inedito per molto tempo–spiega Davide Tonazzi,
JULIUS KUGY ‘IL DOTTORE’ DELLE ALPI GIULIE
Julius Kugy the ‘doctor’ of the Julian Alps
TARVISIANO
IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 92 Fuori porta
Aschroet
Festival Risonanze
Al ‘Cantore delle Giulie’ è dedicato un lungo sentiero che unisce Italia, Austria e Slovenia.
A long trail dedicated to the ‘singer of the Julian Alps’ connects Italy, Austria and Slovenia.
esperto di storia locale del primo conflitto mondiale, titolare di Edizioni Saisera e ideatore del Parco Tematico “Abschnitt Saisera”, un museo all’aria aperta dedicato alla Grande Guerra. Quando l’Italia entrò in guerra, Kugy, all’età di cinquantasette anni, si presentò volontariamente al comando della decima Armata dell’esercito austroungarico, mettendo a disposizione tutto il suo sapere e le esperienze che da civile aveva acquisito sulle Alpi. La sua qualifica fu quella di “Referente Alpino”: dava consigli alpinistici, ma non militari”.
Tonazzi sta collaborando anche alla stesura dei testi per la mostra “Storie di montagna a Palazzo Coronini. Julius Kugy e donne in quota” dedicata a Julius Kugy, a cura della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, che si aprirà a giugno 2024 a Gorizia. La mostra diventerà poi itinerante e verrà proposta in altre sedi della regione.
L’alpinista triestino vide la luce nel 1858, proprio in un edificio del Parco Coronini che oggi porta il suo nome, Villa Kugy. [EM]
L’armonia delle note che echeggiano lì dove gli strumenti sono nati: è Risonanze, il festival di musica che dal 1° al 30 giugno porta gli strumenti a suonare lì, al cospetto degli Abeti della Val Saisera con i quali sono stati creati.
Un incontro intimo tra artisti e pubblico, un contatto personale coinvolgente con la natura: i maestosi abeti di risonanza si possono toccare e abbracciare, o addirittura assaporare grazie alla ricetta del pane di corteccia.
Ci si raccoglie attorno agli artisti, in una radura nel bosco o in un anfiteatro naturale ed i panorami cambiano aspetto, le note, quasi per magia, rapiscono lo spettatore per portarlo dove parole, musica e storia si fondono.
Ogni fine settimana il nutrito programma dà la possibilità di coniugare sport arte e cultura con trekking e passeggiate musicali, visite guidate, tante attività outdoor, baby risonanze - il festival dei piccoli, concerti - degustazione, musica, per quella che è davvero una festa da vivere. [IR]
www.risonanzefestival.com
The harmony of notes reverberating where the instruments were born: this is Resonances, the music festival that from June 1st to 30th brings the instruments to play there, in the presence of the Spruces of Val Saisera with which they were created.
An intimate encounter between artists and the audience, an engaging personal connection with nature: the majestic resonance spruces can be touched and embraced, or even savored thanks to the recipe for bark bread. Gathering around the artists, in a clearing in the woods or in a natural amphitheater, the scenery changes, and the notes, almost magically, captivate the spectator to take them where words, music, and history blend. Every weekend, the rich program offers the possibility to combine sports, art, and culture with trekking and musical walks, guided tours, many outdoor activities, baby resonances - the festival for children, concerts - tastings, music, for what is truly a festival to experience. [IR]
www.resonancesfestival.com
T. Gualdieri IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 95 Outside the city
Eighty years ago, in Trieste, Julius Kugy passed away. A mountaineer, writer, passionate about botany and music, he was an extremely active figure in the cultural landscape of the Julian city. He graduated in law in Vienna. In the mountains, around Valbruna, where he spent long periods pursuing his passion for the Julian Alps, he was called “the doctor”. Today, Kugy’s figure remains very relevant thanks to the accounts of his adventures and the message of peace and brotherhood among peoples contained in his writings.
A long trail dedicated to the “singer of the Julian Alps” connects Italy, Austria, and Slovenia: the Julius Kugy Alpine Trail is a circular route of 720 kilometres divided into 30 stages (with a total of 45,000 meters of elevation gain) that crosses the Italian and Slovenian Juliennes and the Karawanks mountain range. It is a path that symbolizes the unity and collaboration among alpine clubs (for Italy, the CAI FVG) that conceived and traced it.
“Kugy did not like war and preferred not to talk about it in his books, except for a chapter that remained unpublished for a long time,” explains Davide
Kugy non amava la guerra e preferì non parlarne nei suoi
libri.
Kugy didn’t like war and preferred not to talk about it in his books.
La ‘Maja’, un simbolo
Tonazzi, an expert in local history of the First World War, owner of Edizioni Saisera and creator of the “Abschnitt Saisera” Thematic Park, an open-air museum dedicated to the Great War. “When Italy entered the war, Kugy, at the age of fifty-seven, voluntarily presented himself to the command of the Austro-Hungarian army’s Tenth Army, making available all his knowledge and experiences he had acquired as a civilian in the Alps. His qualification was that of ’Alpine Consultant’: he provided mountaineering advice, but not military advice.”
Tonazzi is also collaborating on writing the texts for the exhibition “Mountain Stories at Palazzo Coronini. Julius Kugy and Women at Altitude” dedicated to Julius Kugy, curated by the Palazzo Coronini Cronberg Foundation, which will open in June 2024 in Gorizia. The exhibition will then become itinerant and will be proposed in other venues in the region.
Trieste’s mountaineer was born in 1858, precisely in a building of the Coronini Park that today bears his name, Villa Kugy. [EM]
Per chi ama riscoprire le tradizioni locali, imperdibile è il primo fine settimana di giugno a Camporosso in Valcanale, in occasione dell’innalzamento della "Maja" o "albero di maggio", simbolo propiziatore per i giovani e per la natura. Nei giorni vicini al Corpus Domini, i coscritti tagliano un alto abete, lo sramano e lo scortecciano, lo trasportano lungo le vie del paese, dove si festeggia, fino ad arrivare alla chiesa di Sant’Egidio. Il giorno seguente viene eretta la Maja, con pali e funi e, tra canti e brindisi, viene controllata dalle incursioni dei ragazzi più grandi che tentano di danneggiarla. [EM]
–For those who love rediscovering local traditions, the first weekend of June in Camporosso in Valcanale is a must, on the occasion of the raising of the "Maja" or "May tree," a propitiatory symbol for the young and for nature. In the days surrounding Corpus Domini, the conscripts cut down a tall fir tree, strip it of its branches and bark, and transport it along the village streets, where festivities take place, until they reach the church of Sant’Egidio. The following day, the Maja is erected, with poles and ropes, and amid songs and toasts, it is guarded against raids by older boys attempting to damage it. [EM]
D. Tonazzi IES, TRIESTE LIFESTYLE N°24 — Spring 2024 96 Fuori porta
T. Gualdieri
ENGLISH TEXT