IES Trieste Lifestyle n 27 ITA/TED

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COM’È BELLO... DA TRIESTE IN GIÙ

Weihnachtszeit

IES Ăš il cuore di Trieste www.triestelifestyle.com

direttore responsabile

Giovanni Marzini

coordinamento editoriale

Emily Menguzzato

coordinamento

Paola De Cassan

segreteria di redazione

Fabiana Parenzan redazione@prandicom.it

Via Cesare Battisti 1, 34125 Trieste

hanno collaborato

Cristina Bonadei, Giovanna Botteri, Micol Brusaferro, Alice Noel Fabi, Cristina Favento, Isabella Franco, NicolĂČ Giraldi, Maddalena Giuffrida, Simonetta Lorigliola, Francesca Pitacco, Alberto Polojac, Lucija Slavica, Ottavio Silva, Ilaria Romanzin

content editor

Rino Lombardi

marketing advisor

Stefania Boccabianca

coordinamento traduzioni

Kurs fĂŒr FachĂŒbersetzung Deutsch 22024/25: Gaia Santarelli, Carmen Di Anna, Daria Vianello, Marzia Cassani, Cristina Gaudio, Tara Doderovic, Elsa Indiano, Rebecca Melis, Mariachiara Pavano, Sara Simoncelli, Elena Serpietri, Irene Lombardini, Angela Maestri, Anna Smaniotto, Karola De Fusco unter der Leitung von Prof. Matthias Probst, UniversitĂ€t Triest

progetto grafico e impaginazione

Matteo Bartoli, Elisa Dudine – Basiq

stampa

Riccigraf S.a.s.

Portfolio fotografico

Maurizio Melozzi

fotografie

Camilla Bach, Marco Covi, Massimo Crivelleri, Gabriele Crozzoli, Nika Furlani, Massimo Gardone, Luciano Guadenzio, MassMedia, Lara Perentin, Mark Turtoo, Marco Valentinuzzo, Archivio fotografico Museo e Parco del Castello di Miramare Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, PromoTurismoFVG, Archivio Adobe Stock

un progetto

Ies Trieste Lifestyle N°27 – Winter 2024

Autorizzazione del Tribunale di Trieste del 16 marzo 2018, numero periodico 9/2018 V.G. 847/2018.

Finito di stampare a dicembre 2024

la cultura,

quasi un processo di “geminazione”

Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se puĂČ apparire strano) preclusi ai piĂč.

La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle piĂč elementari (come il saper leggere) ad altre piĂč sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.

Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre piĂč affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di lĂ  della mera contemplazione).

Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacitĂ  di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrĂ  mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri.

La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicitĂ  individuale.

Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni.

La Fondazione lo crede da sempre.

SBRILLUCCICANTE

—Glitzernd

Il gruppo di lavoro che confeziona questo magazine lo aveva deciso da tempo: il numero che ci accompagnerĂ  verso il nuovo anno dovrĂ  essere “sbrilluccicante”, capace cioĂš di accendersi a tratti, all’improvviso, con rapidi guizzi di luce. Lo abbiamo trovato adeguato, consono a Raffaella CarrĂ , alla sua luce, al suo spirito ed anche ai suoi inconfondibili abiti di scena protagonisti di una mostra a Trieste –al Magazzino 26 del Porto Vecchio sino a febbraio– che porta la firma di IES magazine, Prandicom editore. Con ogni probabilitĂ  Raffaella non conosceva bene la cittĂ , ma quel suo indimenticabile ed ancora attuale “
come Ăš bello far l’amore da Trieste in giĂč
” resta la piĂč potente ed ineguagliabile operazione di marketing mai fatta per questo territorio. Una scelta dettata dal caso e dalla musicalitĂ  di non nome che –dicono gli “storici” delle canzonette– vinse alla fine il ballottaggio con Bolzano. Trieste era piĂč
 sexy, come l’ombelico di Raffa mostrato scandalosamente in TV cinquant’anni fa, proprio grazie a quegli impensabili (per l’epoca) abiti di scena.

Ecco perchĂ© abbiamo scelto come madrina di un numero –una volta di piĂč– votato al “femminile” una donna emiliana per raccontare Trieste, ma chiesto poi ad una triestina doc come Giovanna Botteri di spiegare cosa significhi essere una “mula” triestina. PerchĂ© abbiamo la presunzione di credere fermamente che la storia ed il percorso sociale della nostra cittĂ  sia stato fortemente segnato dalla forza e dal ruolo che hanno avuto le donne negli ultimi due secoli di storia.

Se la canzone di Raffa ha insomma aiutato a capire dove si trova Trieste, il volto e le incorreggibili vocali aperte di Giovanna nelle sue corrispondenze televisive da ogni parte del mondo, hanno testimoniato il coraggio, la forza e la vitalità di una giornalista che meglio di tutti ha saputo rappresentare il carattere di questa città, anche grazie al suo accento. Lasciatevi guidare allora nelle tante storie di donne che le donne vi racconteranno per farvi conoscere meglio Trieste in questo numero di IES, che non potrà che essere
 sbrilluccicante. E leggetelo anche come augurio per il 2025 che ci apprestiamo a vivere!

FĂŒr die Redaktion dieser Zeitschrift stand schon lange fest: die Ausgabe, die die IES-Leser:innen ins neue Jahr begleitet, sollte “glitzernd” sein, mit hie und da aufflackerndem Blitzlicht. Das - so der GedankewĂŒrde perfekt zu Raffaella CarrĂ , ihrer Aura und ihrer charakterstarken Persönlichkeit passen. Und auch zu ihren unverkennbaren Kleidern, die bis Februar im Magazzino 26 im Altem Hafen in Triest prĂ€sentiert werden. Organisiert wird die Ausstellung vom Unternehmen Prandicom, das auch die Zeitschrift IES herausbringt.

Zwar kannte Raffaella Triest wahrscheinlich nicht gut, aber ihr unvergessliches Come Ăš bello far l’amore da Trieste in giĂč (etwa: “Wie schön ist es, von Triest abwĂ€rts Liebe zu machen”) ist und bleibt fĂŒr die Stadt die effektivste Marketing-Kampagne aller Zeiten. Dabei fiel die Wahl nur zufĂ€llig auf Triest und zwar aufgrund der MusikalitĂ€t des Namens. “Schlager-Historiker” behaupten, dass auch Bozen in der Stichwahl war. Doch Triest war
 sexyer, so wie Raffas Bauchnabel, den sie vor 50 Jahren in (damals) skandalösen KostĂŒmen im Fernsehen zur Schau stellte.

Deswegen haben wir als Patin dieser - erneut - Frauen gewidmeten Ausgabe ĂŒber Triest eine Emilianerin ausgewĂ€hlt, aber mit Giovanna Botteri dann eine waschechte Triesterin gefragt, was es bedeutet, eine Mula de Trieste zu sein. Denn wir glauben fest daran, dass die Geschichte und die soziale Entwicklung Triests besonders von der StĂ€rke und der Rolle der Frauen in den letzten zwei Jahrhunderten geprĂ€gt wurden.

Wenn es Raffa zu verdanken ist, dass die Italiener:innen wissen, wo Triest liegt, so sind es Giovannas Gesicht und die unverbesserlichen, dialektgefÀrbten Vokale ihrer Berichte aus aller Welt, ihr Mut, ihre StÀrke und ihre Lebensfreude, die den Charakter von Triest am besten verkörpert habenauch dank ihres Akzents.

Lassen Sie sich also von den Frauen dieser Seiten durch Triest begleiten. Außerdem wĂŒnschen wir Ihnen mit dieser garantiert glitzernden IES-Ausgabe ein funkelndes und brillantes neues Jahr 2025.

di
TRIESTE VIA FELICE VENEZIAN 7/B
di /von Emily Menguzzato

IES, IL CUORE DI TRIESTE

Associazione ASTRO.

Far sorridere i bambini ricoverati Ăš un impegno molto serio.
ASTRO-Verein.
Den Kindern im Krankenhaus ein LĂ€cheln ins Gesicht zu zaubern ist eine sehr ernste Angelegenheit.

Sono piĂč di cento e, a turno, offrono quotidianamente compagnia, supporto emotivo e divertimento nei reparti dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. Sono i volontari di ASTRO, “Associazione triestina ospedaliera per il sorriso dei bambini”, operativa dal 1999 per alleviare l’impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie e per rendere piĂč leggera la loro permanenza in ospedale. Tra le attivitĂ  proposte ci sono il gruppo clown, i raccontastorie, il truccabimbi, il teatro dei burattini e i laboratori di pittura, disegno e uncinetto.

“Grazie soprattutto alle donazioni ricevute –spiega il presidente di Astro, Roberto Cook– che dimostrano il forte coinvolgimento emotivo della cittadinanza alla nostra attivitĂ , Astro ha ideato nel 2019 un “Progetto di sostegno economico alle famiglie di bambini ricoverati o in cura presso l’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste”. I destinatari, segnalati dall’ospedale, sono quelle famiglie che vivono una situazione di importante disagio a causa della malattia del figlio o della figlia, che costringe a ospedalizzazioni molto lunghe. Si tratta di un concreto aiuto economico per spese di viaggio, alloggio e buoni pasto».

Per maggiori informazioni e donazioni www.astrotrieste.it

Mehr als 100 von ihnen bieten den Kindern in der Triester Kinderklinik IRCCS Burlo Garofolo tĂ€glich Gesellschaft, emotionale UnterstĂŒtzung und Spaß. Die Rede ist von den Freiwilligen des Triester Krankenhausvereins fĂŒr das LĂ€cheln der Kinder ASTRO, der seit 1999 tĂ€tig ist. Ziel ist es, den Kinder und ihren Familien den Klinikaufenthalt leichter und ertrĂ€glicher zu machen. Zum Angebot gehören Clowns, GeschichtenerzĂ€hler, Kinderschminken, Puppentheater sowie Mal-, Zeichen- und HĂ€kelworkshops.

“Vor allem dank der eingegangenen Spenden‚ die das starke emotionale Engagement der BĂŒrgerinnen und BĂŒrger fĂŒr unsere AktivitĂ€ten zeigen, konnte ASTRO 2019 ein Projekt zur finanziellen UnterstĂŒtzung der Familien von Kindern im IRCCS Burlo Garofolo entwickeln”, so der ASTROPrĂ€sident Roberto Cook. “Bei den EmpfĂ€nger:innen handelt es sich nach Angaben der Klinik um Familien, die sich in Schwierigkeiten befinden, weil der Krankenhausaufenthalt sehr lang ist. In diesen FĂ€llen bieten wir eine konkrete finanzielle UnterstĂŒtzung fĂŒr Reisekosten, Unterkunft und Verpflegung.”

Weitere Informationen und Spenden unter: www.astrotrieste.it

MULA, COSA SIGNIFICA?

Mula? Was ist denn das?

La verità Ú che non capisci di essere una mula finché non te ne vai da Trieste. Quando hai otto anni, e te zoghi in campagneta a sesa comanda color, non sai di essere una muleta. Come fai a distinguerti quando intorno hai solo braghe e braghette sporche di terra, compiti appena fatti, i minerali del Piccolo chimico e Barbie e Ken con cui tutti, maschi e femmine, vogliono giocare? E come fai a capirlo quando a dodici infili loden e sciarpa sopra la maglietta sudata con cui hai giocato a calcio a Monte Radio e torni a casa scendendo dal clanz dove tua madre ti aspetta preoccupata?

O a tredici, quando il primo fidanzatino ti viene a prendere alla Bianchi dopo l’allenamento di nuoto
 Neanche adolescente il pensiero di essere una mula ti sfiora
 con quella bora che ti si porta via sempre, quando vai in motorino da sola o quando sei in vespa col moroso, perchĂ© il mitico parabriz ripara lui e non te
e con la politica e il naso che ti fanno sentire come Rosa Luxemburg
 No, Ăš solo quando cominci a viaggiare ad andare in giro, quando sentono le tue “a” e le tue “e” aperte come le sdraio ai Topolini, quando si chiedono da dove vieni, e poi ti dicono subito
ah 
una mula di Trieste
 È allora che scopri quella che sei.

Quella del
 xe chi pol e chi no pol che nessuno vedrĂ  piangere, o lamentarsi troppo, ultima di una generazione di donne che andava a scuola negli anni in cui nel resto del paese le altre restavano a casa a ricamare, che dovrĂ  lavorare il doppio perchĂ© per chi arriva da lontano la strada Ăš sempre piĂč lunga, che quando il gioco si fa duro comincia a giocare, perchĂ© a briscola e tresette non la batte nessuno, che pensa ai schei ma l’amore Ăš piĂč importante.

Di una mula triestina non si dice mai che Ăš fragile
 si dice piĂč volentieri che Ăš matta, tanto per far capire subito quanto sia diversa dallo stereotipo, cosĂŹ popolare, della donna italiana.

Perché la mula Ú insieme rassicurante e scomoda, indipendente e generosa, testarda e solidale. Tropa roba!

Tanto che il Sulzberger soldato a Trieste nella Seconda guerra mondiale, nonchĂ© proprietario del New York Times, se fosse vivo oggi non si chiederebbe se l’America Ăš pronta per una donna alla presidenza ma se il mondo Ăš pronto per le mule

In Wahrheit weißt du nicht, dass du eine Mula bist, bis du Triest verlĂ€sst. Wenn du mit 8 Jahren auf den Feldern Feuer-Wasser-Luft spielst, wie nur Kinder es können, hast du keine Ahnung, eine kleine Mula zu sein. Wie solltest du denn auch auffallen unter all den Jungs und MĂ€dels mit schmutzigen Shorts, frisch gemachten Hausaufgaben, ChemiebaukĂ€sten und Barbie- und Ken-Puppen, mit denen alle, Jungs wie MĂ€dels, spielen wollen. Und woher solltest du es auch wissen, wenn du dir mit 12 einen Lodenmantel und einen Schal ĂŒber das verschwitzte T-Shirt wirfst, das du beim Fußballspielen auf dem Sportplatz Monte Radio getragen hast und den Feldweg hinunterlĂ€ufst, wo deine Mutter schon besorgt auf dich wartet?

Oder mit 13, wenn dein erster Freund dich nach dem Schwimmtraining vom Bianchi-Schwimmbad abholt... Selbst als Teenie fĂ€llt dir nicht auf, eine Mula zu sein. Nicht bei dieser Bora, die dich stĂ€ndig wegfegt - egal, ob du allein auf deinem Roller fĂ€hrst oder hinter deinem Freund auf der Vespa sitzt, denn der Windschutz schĂŒtzt nur ihn und nicht dich. Nicht mit der Politik und deinem Riecher, mit denen du dich wie Rosa Luxemburg fĂŒhlst. Nein, erst wenn du anfĂ€ngst zu reisen, wenn die Leute deine offenen A- und E-Laute bemerken - so breit wie die LiegestĂŒhle an den Topolini - , wenn sie fragen, woher du kommst. Und dann schallt es augenblicklich aus ihrem Mund: Ah, eine Mula aus Triest. In dem Moment merkst du, wer du wirklich bist. Die mit dem Motto: “Wer kann, der kann.“

Diejenige, die man nie weinen sieht und die sich nie ĂŒbermĂ€ĂŸig beschwert. Die letzte einer Generation von Frauen, die zur Schule ging, wĂ€hrend andere auf dem Lande zu Hause bleiben mussten, um sticken zu lernen. Diejenige, die doppelt so hart arbeiten muss, weil fĂŒr diejenigen, die von weit her kommen, der Weg immer lĂ€nger ist. Diejenige, die ernst wird, wenn es hart auf hart kommt, weil niemand sie beim Kartenspiel Briscola oder Tresette schlagen darf. Diejenige, die ans Geld denkt, aber die Liebe fĂŒr wichtiger hĂ€lt. Nie wĂŒrde man eine Mula aus Triest als zerbrechlich bezeichnen, eher als verrĂŒckt - das macht deutlich, wie sehr sie sich vom Stereotyp der italienischen Frau unterscheidet. Denn die Mula ist gleichzeitig ermutigend und verstörend, unabhĂ€ngig und großzĂŒgig, stur und hilfsbereit. Sie ist etwas ganz anderes. Sulzberger, der Soldat, der wĂ€hrend des II. Weltkriegs in Triest stationiert war und der die New York Times herausgab, wĂŒrde sich, wenn er noch am Leben wĂ€re, nicht fragen, ob Amerika reif ist fĂŒr eine PrĂ€sidentin. Er wĂŒrde sich fragen, ob die Welt bereit ist fĂŒr eine Mula

di /von
Giovanna Botteri

Dalle piantagioni alla torrefazione, le donne sono protagoniste di questo viaggio.

Von den Kaffeeplantagen bis zur Röstung spielen die Frauen die Hauptrolle.

—Die Bedeutung von Frauen in der Kaffeeproduktion

La strada per arrivare a bere un buon caffĂš Ăš molto piĂč lunga di quanto si pensi e nel suo viaggio si intrecciano storie e aneddoti che restituiscono al visitatore un’immagine diversa dal semplice risultato finale. È un viaggio che inizia nelle piantagioni dell’America latina, dove sono soprattutto le donne a raccogliere i chicchi di caffĂš e a continuare a spezzarsi la schiena in un lavoro fatto di grande sacrificio e troppo spesso ignorato dall’opinione pubblica. Smistare i chicchi, dopo averli raccolti direttamente dalle piante, racconta un lavoro dettagliato, una manualitĂ  rapida e precisa. Non c’ù margine di errore, nella velocitĂ . Quando i chicchi sono pronti a partire alla volta dei mercati europei, ecco che la produzione viene protocollata. Documenti

di viaggio, oltre alle relative bolle di accompagnamento, vengono preparate negli uffici amministrativi delle societĂ  che esportano il caffĂš. Anche qui sono le mani delle impiegate a realizzare ciĂČ che le normative sul commercio impongono, al fine di tracciare la provenienza del prodotto.

Sulle navi Ăš difficile incontrare donne che lavorano come marittime, ma la storia di Trieste nel settore portuale Ăš piena di esperienze al femminile. Fin dagli anni Settanta nello scalo giuliano furono numerose le facchine. Donne che svolgevano le stesse mansioni degli uomini, per caricare e scaricare le merci sistemate nelle stive. Una realtĂ  che sembra impossibile, soprattutto se si pensa alla dimensione del lavoro e dei mestieri esistente in quegli anni. Eppure, quelle

di /von NicolĂČ Giraldi

donne, alla pari delle lavoratrici dall’altra parte dell’oceano hanno contribuito al raggiungimento di uno status sociale per certi versi inimmaginabile, fatto di autonomia e di libertĂ . L’emancipazione di genere –ma in generale un passaggio che si materializza in ogni rivoluzione culturale– passa attraverso la dignitĂ  del lavoro. Anche qui, poi, i documenti vengono vagliati dagli uffici amministrativi, per poi riprendere il loro viaggio assieme al caffĂš. In tutto questo, potrebbero essere passate settimane, in una incredibile dilatazione temporale. Una volta sbarcate le tonnellate di caffĂš in Europa, i chicchi verranno destinati al mercato privato: arrivano nelle aziende dove verranno sottoposti ad una ulteriore lavorazione. Si passa quindi alla polvere di caffĂš, il vero prodotto finale. Il suo utilizzo piĂč comune Ăš quello in moka. Il suo nome proviene dalla cittĂ  di Mokha, nello Yemen, ma in italiano, la lingua che grazie a Bialetti inventĂČ lo strumento tra i piĂč celebri al mondo, diventa “la moka”. Femminile, anche qui.

DLe triestine furono le prime donne in Italia a frequentare i bar da sole e persino a concedersi una sigaretta in pubblico.

The women of Trieste

Die Triesterinnen waren die ersten Frauen in Italien, die allein ins CafĂ© gingen und sich eine Zigarette in der Öffentlichkeit gönnten.

A Trieste mia zia ha gestito per oltre quarant’anni la torrefazione La Triestina, nel rione di Cavana. Ricordo con precisione i salti che assieme a mio fratello facevamo sui sacchi appena arrivati nel retrobottega. Era un modo per passare il tempo, fino a quando poi arrivava nostra zia che, sgridandoci, iniziava a riempire i contenitori da dove poi traslare i chicchi di caffù direttamente nelle vetrine in esposizione, pronti per essere venduti. Anche in tale occasione erano le mani di una donna a lavorare incessantemente, tra il rumore delle tazzine e l’attesa dei clienti al bancone.

Il chicco del caffĂš viene quindi frantumato, sprigionando un aroma inconfondibile. Una volta polvere, ecco che lentamente si compie la magia di una trasformazione iniziata settimane prima, in una piantagione distante migliaia di chilometri e che si materializza nei bar di tutto il mondo. La macchina del caffĂš si mette in moto, inizia a sbuffare neanche fossimo alle prese con una vaporiera del sud-est asiatico. Poi la tecnologica capacitĂ  di estrazione fa sĂŹ che quella polvere regali le sue qualitĂ  all’acqua, dando vita a ciĂČ che tutti attendono. In un attimo la bevanda piĂč consumata al mondo precipita nella tazzina, pronta per essere consumata. Mia zia –sintesi del lavoro di tutte le donne che dall’America latina a Trieste han messo le mani in questo caffù–, afferra la tazzina, la appoggia sul piattino e, con una mossa impercettibile, eppure cosĂŹ essenziale, la fa ruotare fino a concludere la sua corsa nel punto giusto.

er Weg zu einer guten Tasse Kaffee ist lĂ€nger, als man denkt. Er erzĂ€hlt Geschichten, die einem ein ganz anderes Bild vermitteln als das einfache Endprodukt. Die Reise beginnt in den Kaffeeplantagen in Lateinamerika, wo Frauen mĂŒhsam Kaffeebohnen ernten. Dies erfordert nicht nur große Opfer, sondern wird von der Öffentlichkeit auch oft ĂŒbersehen. Denn zuerst mĂŒssen die Bohnen aus den Kaffeekirschen geholt und dann sortiert werden: FĂŒr diese Kleinstarbeit ist prĂ€zise und schnelle Handarbeit erforderlich. Fehler sind trotz des Tempos keine erlaubt. Sobald die Kaffeebohnen fĂŒr den Transport nach Europa bereit stehen, wird der Ertrag verzeichnet. In den VerwaltungsbĂŒros werden die Papiere und Warenbegleitscheine ausgestellt und auch in diesem Fall werden alle vorgeschriebenen Phasen, die die RĂŒckverfolgbarkeit des Produkts garantieren, von Arbeiterinnen ĂŒbernommen.

Die Schiffsbesatzung ist zwar gewöhnlich nicht weiblich, doch auch die Geschichte des Triester Hafens ist von vielen Frauen geprĂ€gt. Ab den 70ern waren hier nĂ€mlich viele LasttrĂ€gerinnen beschĂ€ftigt. Frauen hatten somit denselben Job wie MĂ€nner und waren fĂŒr das Be- und Entladen der Waren verantwortlich. Unmöglich, wenn man vor allem an die körperliche Anstrengung denkt. Doch die Hafenarbeiterinnen haben sich zusammen mit den Plantagenarbeiterinnen auf der anderen Seite des Ozeans einen sozialen Status erarbeitet, der aus SelbststĂ€ndigkeit und Freiheit besteht und frĂŒher undenkbar war. Die Emanzipation von Frauen - eine Phase, die jede Kulturrevolution prĂ€gt - erfolgte ĂŒber die WĂŒrde der Arbeit.

Hier in Triest werden die Papiere erneut ĂŒberprĂŒft, bevor die Reise des Kaffees dann weitergeht. Die nach Europa verschifften Tonnen Kaffee sind sie fĂŒr den privaten Markt bestimmt und werden an Unternehmen geliefert. Hier werden sie zu Kaffeepulver verarbeitet, dem eigentlichen Endprodukt, das in

Italien oft in der Mokkakanne verwendet wird.

Die Bezeichnung “Mokkakanne” stammt vom Namen der Stadt Mokha im Jemen; doch auf Italienisch - der Sprache von Bialetti, dem Erfinder eines der berĂŒhmtesten GerĂ€te der Welt, - heißt die Kanne einfach “la Moka”. Nicht zufĂ€llig ein weibliches Wort.

In Triest leitete meine Tante ĂŒber 40 Jahre lang die Kaffeerösterei La Triestina im Stadtviertel Cavana. Ich erinnere mich noch, wie mein Bruder und ich auf den SĂ€cken im hinteren Teil des Ladens herumsprangen. So vertrieben wir uns die Zeit, bis unsere Tante kam und unter Schimpftiraden die KaffeebehĂ€lter auffĂŒllte, die sie dann fĂŒr den Verkauf in die Vitrinen stellte. Auch in diesem Fall waren es die HĂ€nde einer Frau, die zwischen klappernden Tassen und am Ladentisch wartenden Kunden unablĂ€ssig arbeiteten.

Wenn die Bohnen vor dem Gebrauch gemahlen werden, entsteht das unverwechselbare Aroma. Als Pulver in den Coffeeshops der ganzen Welt geht die zauberhafte Verwandlung der Bohnen, die Wochen zuvor auf einer weit entfernten Plantage begonnen hat, dann langsam zu Ende: Die Mokkakanne wird heiß und beginnt zu zischen und zu blubbern, als hĂ€tte man es mit einem sĂŒdostasiatischen Dampfgarer zu tun. Durch die Extraktion gibt das Kaffeepulver seine QualitĂ€ten an das Wasser ab und so entsteht das, worauf alle sehnsĂŒchtig gewartet haben.

Im Handumdrehen landet das schwarze Elixier in der Tasse. Fertig. Meine Tante - die all die Frauen verkörpert, die von Lateinamerika bis Triest mit ihrer Handarbeit dazu beigetragen haben, diesen Kaffee zum Leben zu erwecken - ergreift die Tasse, stellt sie auf die Untertasse und dreht sie mit einer unmerklichen und doch essentiellen Bewegung, bis sie ihre richtige Stelle - ihr Ziel - erreicht hat.

TIPS

Per un buon caffĂš Zum Kaffeetrinken

CaffĂš San Marco

Nato nel 1914, Ăš uno dei piĂč frequentati caffĂš storici di Trieste, intriso di storia del Novecento.

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Das 1914 gegrĂŒndete CafĂ© gehört zu den beliebtesten in Triest und steht emblematisch fĂŒr die Geschichte des 20. Jahrhunderts.

Via Battisti, 18

CaffĂš degli Specchi

Locale storico con vista mozzafiato e una selezione di caffĂš artigianali.

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Historisches Café mit atemberaubender Aussicht und einer Auswahl an handwerklich hergestellten Kaffeesorten

Piazza Unità d’Italia, 7

CaffĂš Tommaseo

Il piĂč antico di Trieste, risale al 1825.

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Ältestes Kaffeehaus in Triest. Es wurde 1825 eröffnet.

Piazza Tommaseo, 4/c

La Bomboniera

La Bomboniera Ăš una pasticceria tipica austroungarica risalente al 1836, dove il tempo sembra essersi fermato.

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La Bomboniera ist eine typische österreichungarische Konditorei von 1836. Hier schein die Zeit stehengeblieben zu sein.

Via Trenta Ottobre, 3

Antico CaffĂš Torinese Nonostante sia stato ristrutturato nel 2009, conserva ancora gli arredamenti originali, in particolare il bancone Liberty.

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Trotz der Renovierung im Jahr 2009 wurde die ursprĂŒngliche Inneneinrichtung beibehalten, insbesondere die Jugendstil-Theke.

Corso Italia, 2

Per poter dire di conoscere veramente Trieste non basta limitarsi a scoprire il centro, ma Ăš necessario indagarne i margini. Il confine Ăš un “non luogo” grazie al quale la cittĂ  ha cercato di descriversi, soprattutto nella sua storia piĂč recente. “Ma voi triestini come vi sentite?” Ăš una delle domande piĂč ricorrenti che fanno i turisti a conclusione di una visita. PiĂč italiani? PiĂč austriaci? PiĂč slavi? PiĂč europei? Difficile a dirsi. Non a caso Trieste Ăš la cittĂ  della psicanalisi. È la cittĂ  dove le differenze possono non sfociare in contraddizioni, dove effettivamente tre radici linguistiche del tutto diverse hanno trovato casa creando quel luogo inesistente –eppure reale– chiamato Mitteleuropa.

Altrettanto non a caso i due libri che tratteggiano Trieste con maggior accuratezza sono ‘Trieste’ di Angelo Ara e Claudio Magris, che porta come importante sottotitolo Un’identità di frontiera, dove le vicende del secolo breve sono narrate attraverso la lente della produzione letteraria, e Trieste o del nessun luogo di Jan Morris.

James Humphry Morris, nato a Clavedon nel Somerset inglese, il 2 ottobre del 1926 sotto il segno della Bilancia, segno caratterizzato dalla continua ricerca di equilibrio, raggiunse Trieste nel 1945 con il 9° Lancieri britannici, dove prestĂČ servizio nell’intelligence. Morris visse quel tempo sospeso del Territorio Libero di Trieste, quando il governo era nelle mani degli eserciti anglo-americani e l’amministrazione era locale, quando le notizie circa la definizione del confine provocavano entusiasmi irrefrenabili oppure tristi ondate di arrivi di profughi delle

comunità italiane provenienti dai territori rimasti sotto il controllo jugoslavo. È il tempo delle spie e dell’irrequietezza, dove Trieste passa dalle spinte indipendentiste alla strenua volontà di far parte dell’Italia.

In questa cittĂ  che ha un porto per andarsene e luoghi accoglienti per farne un rifugio, Morris trova una patria e ci piace pensare che sia proprio da qui che cominci il suo viaggio piĂč incredibile.

“Per addentrarsi in un luogo bisogna anzitutto scrutare dentro di sĂ©, specialmente con una cittĂ  che ostenta la sua dichiarazione di non appartenenza” scrive Piero Budinich nella presentazione della versione italiana di Trieste and the Meaning of Nowhere, di cui Ăš traduttore.

Nel 1949 Morris sposa Elizabeth Tuckniss, figlia del proprietario di una piantagione di tĂš a Ceylon, dalla quale avrĂ  cinque figli. Nel 1964 perĂČ Morris comincerĂ  la sua transizione femminile, antesignano tra le personalitĂ  di spicco del mondo culturale a intraprendere un cambiamento radicale del proprio sesso. Jane Morris Ăš in anticipo sui tempi, ma insieme a lei c’ù la famiglia, che rimarrĂ  con lei sino alla morte avvenuta nell’amato Galles nel novembre 2020. L’operazione chirurgica –poi avvenuta in Marocco nel 1972– venne inizialmente rifiutata a Morris in Gran Bretagna a meno che non avesse divorziato da Elizabeth, fatto per il quale non era ancora pronta. I due divorziarono solo successivamente, per poi riunirsi di nuovo con un’unione civile nel 2008. Questa lunga transizione venne raccontata in dettaglio nel memoir personale Conundrum, pubblicato nel 1974.

LA TRIESTE DELLA NON APPARTENENZA — Triest und seine Nicht-Zugehörigkeit

Wer Triest wirklich kennenlernen will, sollte sich nicht nur auf die Innenstadt beschrĂ€nken, sondern auch die Gebiete außerhalb der Stadt erkunden.

Die Grenze ist ein Nowhere, durch das Triest versucht hat, sich selbst zu definieren, insbesondere in seiner jĂŒngeren Geschichte. “Aber als was fĂŒhlen sich die Triester:innen?” Das ist eine der hĂ€ufigsten Fragen von Tourist:innen am Ende einer FĂŒhrung. Als Italiener? Als Österreicher? Oder doch eher Slawen?

EuropÀer? Schwer zu sagen!

Triest ist nicht zufĂ€llig die Stadt der Psychoanalyse, in der Unterschiede nicht immer zu WidersprĂŒchen fĂŒhren. Hier fanden drei völlig unterschiedliche Sprachwurzeln ihr Zuhause und schufen das nicht existierende - und doch realeGebiet namens Mitteleuropa.

Ebenso ist es kein Zufall, dass die zwei BĂŒcher, die Triest am besten beschreiben, damit verbundene Titel tragen: Triest: eine literarische Hauptstadt in Mitteleuropa von Angelo Ara und Claudio Magris, das die Ereignisse des kurzen 20. Jahrhunderts durch die Brille der literarischen Produktion erzĂ€hlt, und Trieste and the Meaning of Nowhere von Jan Morris.

James Humphry Morris wurde am 2. Oktober 1926 in Clavedon im englischen Somerset geboren. Als typische Waage war er stĂ€ndig auf der Suche nach einem Gleichgewicht. 1945 kam er mit der Britischen Armee, in der er beim Geheimdienst arbeitet, nach Triest. Morris erlebte die ungewisse Zeit des Freien Territoriums von Triest, als die Stadt vom angloamerikanischen MilitĂ€r regiert und lokal verwaltet wurde. Die Nachricht von der Festlegung der Grenze fĂŒhrte einerseits zu unbĂ€ndiger Begeisterung, andererseits zu traurigen FlĂŒchtlingsströmen von Italiener:innen aus den Gebieten, die nun unter jugoslawische Kontrolle fielen. Es war die Zeit der Spionage und der Unruhen, in der Triest vom Drang nach UnabhĂ€ngigkeit

zum Wunsch nach Zugehörigkeit zu Italien ĂŒberging. In dieser Stadt fand Morris ein Zuhause und hier begann wahrscheinlich auch seine unglaublichste Reise.

Pietro Budinich - Übersetzer von Trieste and the Meaning of Nowhereschreibt im Vorwort: “Um ins Innerste eines Orts vorzudringen, muss man zuerst in sich selbst hineinschauen, vor allem wenn es sich um eine Stadt handelt, die mit ihrem Bekenntnis zur Nicht-Zugehörigkeit prahlt.”

1949 heiratete Morris Elizabeth Tuckniss, die Tochter des Inhabers einer Teeplantage in Ceylon. Sie bekamen fĂŒnf Kinder. 1964 begann Morris schließlich mit seiner Geschlechtsangleichung. Damit war James, der nun den Namen Jane trug, unter den fĂŒhrenden Persönlichkeiten der Kulturbranche ein VorlĂ€ufer. Jane war ihrer Zeit voraus. Bis zu ihrem Tod im November 2020 in ihrem geliebten Wales konnte sie auf die UnterstĂŒtzung von ihrer Familie zĂ€hlen. Im Vereinigten Königreich wurde James die Operation verweigert, wenn er sich nicht von Elizabeth scheiden ließ, wozu diese noch nicht bereit war. Die Operation fand 1972 in Marokko statt. Erst spĂ€ter ließen sich die beiden scheiden, um 2008 ihre Partnerschaft eintragen zu lassen. Diesen langen Weg beschreibt sie detailliert in ihren persönlichen Memoiren Conundrum, die 1974 veröffentlicht wurden.

L’emancipazione di genere passa attraverso la dignità del lavoro.

Die Emanzipation von Frauen erfolgt ĂŒber die WĂŒrde der Arbeit.

Sissi style

C’era una volta una principessa. Era narcisista, egocentrica e infelice. Una favola con tanti castelli ma senza sogni e, purtroppo, senza lieto fine: ù la vera storia dell’imperatrice Sissi, Elisabeth, amatissima moglie di Francesco Giuseppe.

“Ella riteneva che ognuno avesse diritto alla propria libertà”, cosĂŹ scriveva di lei la nuora Stefania, consegnandola a posteri come la prima femminista. CiĂČ che oggi riteniamo scontato, infatti, nei decenni alla fine dell’Ottocento non lo era di certo, soprattutto alla corte imperiale di Vienna. Tra le curiositĂ  che costellano il suo clichĂ© patinato e un po’ kitsch dell’eroina sognante, si narra pure del consenso che Sissi diede al rapporto tra Francesco Giuseppe e Katharina Schratt, attrice del Burgtheater che poteva dare all’imperatore la vicinanza e il trasporto che lei non aveva mai potuto offrirgli.

Molte fonti accreditate la dipingono come ribelle e anticonformista, tutt’altro che vittima. PassĂČ a corte solo sei anni dei quaranta come sovrana, preferendo viaggiare con la scusa della salute.

Il suo spirito era sĂŹ delicato e lucido, ma era anche soggetta a continue crisi,

una donna profondamente inquieta, che in età matura “curava” le sue depressioni con la cocaina che all’epoca veniva considerata una medicina.

Forse comprese di trovarsi di fronte alla fine di un’epoca o, piĂč semplicemente, la sua indole libera e disinibita mal si era conformata alla rigiditĂ  della corte asburgica.

Solo la consapevolezza della sua avvenenza la rese piĂč sicura di sĂ©; per questo cercĂČ di mantenere la sua bellezza il piĂč a lungo possibile, a costo di strampalati capricci. Diete sempre piĂč rigide la portavano a bere “un’orribile mistura di cinque o sei chiare d’uovo con sale”, regime alimentare che forse oggi definiremmo anoressia, e che manteneva invariato durante i suoi numerosi viaggi per conservare un girovita di soli 46 centimetri! Non voleva rinunciare al latte fresco e faceva imbarcare la sua capra e le sue mucche preferite, pretendeva che i vestiti le fossero cuciti direttamente addosso, anche piĂč volte nel corso della stessa giornata. Per mantenere i fianchi snelli dormiva stretta in panni bagnati e faceva immersioni nell’olio d’oliva per conservare la pelle morbida. Aveva una cura maniacale per la sua chioma: il lavaggio veniva effettuato ogni tre settimane e durava una giornata intera, mentre la cura quotidiana esigeva tre ore. E poi la forma fisica, che curava con sessioni di allenamento e lunghe cavalcate.

Oggi si definirebbe una “beauty sickness”, una influencer capace di crearsi uno stile per evadere dalla solitudine e dare un segno di sĂ©.

Ma l’ossessione di Sissi per il suo aspetto, la sua vanità e le sue tendenze eccentriche celavano una profonda infelicità: bella, inquieta e affascinante, difficile da incasellare tanto in un’epoca che in uno stereotipo.

Ribelle, anticonformista, donna libera, mai vista un’imperatrice così!
Rebellisch, unangepasst, frei - so eine Kaiserin gab es noch nie!

TEXT

Es war einmal eine Prinzessin. Sie war narzisstisch, egozentrisch und unglĂŒcklich. Ein MĂ€rchen mit vielen Schlössern aber ohne TrĂ€ume und - leider - ohne Happy End: Das ist die wahre Geschichte der Kaiserin Sisi, der so geliebten Frau von Franz Joseph.

Ihre Schwiegertochter Stephanie schrieb: “Sie war der Ansicht, daß Freiheit jedes Menschen Recht sei”, und dadurch ist Sisi als die erste Feministin in die Geschichte eingegangen. Was heute selbstverstĂ€ndlich ist, war Ende des 19. Jahrhunderts alles andere als normal, vor allem am Kaiserhof in Wien. Zu den KuriositĂ€ten, die ihr glamouröses, aber leicht kitschiges Image als vertrĂ€umte Heldin unterstreichen, gehört auch, dass Sisi Franz Josephs Beziehung zu Katharina Schratt, einer Schauspielerin am Burgtheater, gebilligt haben soll. Diese konnte dem Kaiser die Vertrautheit und die Leidenschaft geben, die Sissi ihm nie bieten konnte.

Viele glaubwĂŒrdige Quellen stellen sie als Rebellin und Nonkonformistin dar, nicht als Opfer. Nur sechs ihrer 40 Jahre als Kaiserin verbrachte sie am Wiener Hof; die restlichen Jahre reiste sie, mit der Ausrede der Gesundheit. Sie war zwar ein Feingeist, aber sie neigte auch stĂ€ndig zu Krisen. Im Alter “behandelte” sie ihre Depression mit Kokain, das zu jener Zeit als Medikament galt.

Vielleicht ahnte sie das Ende einer Ära oder ihr freies und unbefangenes

Wesen passte einfach nicht zum strengen Habsburger Hof.

Nur das Bewusstsein ihrer Anmut machte sie selbstsicher, weshalb sie versuchte, sich ihre Schönheit so lange wie möglich bewahren, auch auf Kosten verrĂŒckter Launen und DiĂ€ten. Schließlich trank sie “ein ekelhaftes Gesöff aus fĂŒnf oder sechs Eiweißen mit Salz”. Heute wĂŒrde man es Magersucht nennen. Diese ErnĂ€hrung behielt sie wĂ€hrend ihrer zahlreichen Reisen unverĂ€ndert bei, um ihren Taillenumfang von nur 46 cm zu halten!

Auf frische Milk wollte sie nicht verzichten, weshalb sie ihre Lieblingsziege und -kĂŒhe einschiffen ließ. Ihre Kleidung musste ihr direkt am Leib genĂ€ht werden, auch mehrmals am Tag. Um ihre HĂŒfte schmal zu halten, schlief sie in nasse TĂŒcher gewickelt und badete in Olivenöl, um ihre Haut zart zu halten. Ihre Haare pflegte sie auf besonders ĂŒbertriebene Weise: Gewaschen wurden sie alle drei Wochen, was den ganzen Tag in Anspruch nahm, wĂ€hrend die tĂ€gliche Pflege drei Stunden erforderte. Auch körperliche Fitness war ihr sehr wichtig. Daher pflegte sie zu trainieren und langen auszureiten.

Heute wĂŒrde sie als “beauty sickness” durchgehen, eine Influencerin, die ihren eigenen Stil kreierte, um der Einsamkeit zu entfliehen und ihr eigenes Zeichen zu hinterlassen.

Und dennoch verbargen Sisis Obsessionen rund um ihr Aussehen, ihre Eitelkeit und ihre exzentrischen Neigungen ein tiefes Leid. Schön war sie, ruhelos und bezaubernd, schwer zu fassen. Unmöglich, sie in eine Epoche zu pressen oder ein Klischee aus ihr zu machen.

CONTEMPORANEA TORNA A MIRAMARE

—Die zeitgenössische Kunst ist zurĂŒck in Miramare

Il Museo storico e Parco del Castello di Miramare a Trieste presenta la grande mostra Naturae. Ambienti di arte contemporanea, un viaggio esplorativo e poetico sul tema della natura e del suo profondo legame con l’essere umano, a cura di Melania Rossi. L’esposizione si tiene dal 6 dicembre 2024 al 9 novembre 2025 nell’ambito della rassegna Miramare contemporanea, organizzata da MondoMostre e CoopCulture in collaborazione con il Museo di Miramare.

Oltre cinquanta opere di diciotto artisti contemporanei sono allestite nelle scuderie e nel parco del castello. Tra installazioni scultoree, disegni, dipinti, video e fotografie, il percorso espositivo farà immergere in sorprendenti e multiformi universi artistici, invitando a guardare alle cose del mondo attraverso il mezzo dell’arte.

Il progetto espositivo affronta tematiche come la presenza umana nel paesaggio, la relazione con il corpo, con il tempo, con la bellezza delle forme naturali e con le leggi fisiche.

Naturae. Ambienti di arte contemporanea invita a una riflessione sulla relazione tra uomo e natura, dove l’arte puĂČ diventare luogo di contemplazione e introspezione, facendosi strumento di riscoperta delle meraviglie del mondo naturale.

In mostra, la natura si manifesta come arte e l’arte diventa elemento naturale, in un costante gioco di sguardi e prospettive.

DEUTSCHER TEXT

Im Historischen Museum und im Park des Schlosses Miramare in Triest findet die große, von Melania Rossi kuratierte Ausstellung Ausstellung Naturae. Ambienti di arte contemporanea statt. Die poetische Endteckungsreise zum Thema Natur und deren tiefe Beziehung zum Menschen lĂ€uft von 6. Dezember 2024 bis 9. November 2025 im Rahmen der Reihe Miramare Contemporanea, die von MondoMostre und CoopCulture in Zusammenarbeit mit dem Museum Miramare organisiert wird.

Über 50 Kunstwerke von 18 zeitgenössischen KĂŒnstler:innen sind im Marstall des Schlossparks ausgestellt. Durch Skulpturen, Zeichnungen, GemĂ€lde, Videos und Fotos tauchen die Besucher:innen in ĂŒberraschende und vielfĂ€ltige kĂŒnstlerische Welten ein, die sie dazu anregen, die Welt durch das Medium der Kunst zu betrachten.

Die Ausstellung behandelt Themen wie die menschliche PrĂ€senz in der Landschaft, die Beziehung zum Körper, zur Zeit, zur Schönheit natĂŒrlicher Formen und zu den physikalischen Gesetzen.

Naturae. Ambienti di arte contemporanea lĂ€dt zur Überlegung ĂŒber die Beziehung zwischen Mensch und Natur ein, in der die Kunst ein Ort der Betrachtung und Introspektion und ein Mittel zur Wiederentdeckung der Wunder der Natur wird. In der Ausstellung verwandelt sich die Natur in Kunst und die Kunst in ein natĂŒrliches Element, in einem stĂ€ndigen Spiel von Blicken und Perspektiven.

Marina Abramović / JosĂ© Angelino / Simone Berti

Bianco-Valente / Liu Bolin / Gianni Caravaggio

Elisabetta Di Maggio / Jan Fabre / Sophie Ko

Christiane Löhr / Macoto Murayama

Hermann Nitsch / Mimmo Paladino / Marta Roberti

Serse Roma / Pietro RuïŹ€o / Luca Trevisani

Omaggio a / Homage to Rebecca Horn (ïŹno al / until 5.3.25)

a cura di / curated by Melania Rossi

Tra storia e leggenda, un itinerario al femminile dal mare al Carso racconta le mille sfaccettature di Trieste.

Zwischen Wahrheit und Legende - Orte vom Meer bis zum Karst, die im Zeichen der Frau von den vielen Facetten Triests erzÀhlen.

Bellezza di mare e monti rocciosi

— Schönheit aus Meer und felsigen Bergen

Ci sono luoghi a Trieste che raccontano una città al femminile dai mille volti. Storie che hanno il sapore di selvaggio, di semplice e genuino, altre avvolte dal mistero e altre ancora che hanno il fascino ammaliante della giovinezza, del vento e del mare in un gioco di contrasti che ù l’essenza stessa di questo nostro meraviglioso e contraddittorio angolo di Adriatico.

Sul lungomare di Barcola si staglia la figura esile e aggraziata di una giovane donna, la Mula de Trieste, scultura bronzea del grande maestro Nino Spagnoli, mirabile interprete dell’anima di Trieste nelle tante opere che in città portano il suo segno.

La nostra Sirenetta locale vuole essere un omaggio a Trieste e alle sue donne, le mule appunto, la parola dialettale con cui vengono definite le ragazze, a indicare l’incrocio di etnie diverse di cui Trieste ù la custode e che ù anche il segreto della famosa bellezza e del carattere delle donne triestine, così libero, disinibito, audace ed emancipato. Decantate da scrittori e poeti come Stuparich, Joyce e Saba per la loro bellezza “fatta di mare e monti rocciosi”, per il loro temperamento “distintivo” e lo “spirito libero”, le mule furono anche le prime donne in Italia a frequentare i bar da sole e persino a concedersi una

sigaretta in pubblico, mentre nel resto d’Italia con fatica cercavano di conquistare un ruolo in società. L’anno scorso si era temuto il peggio per la Mula de Trieste, quando una violenta mareggiata l’aveva staccata dal suo piedistallo. Ad un anno esatto di distanza la scultura ù tornata sugli scogli di Barcola, subito dopo la pineta, pronta per essere lo sfondo di tante foto ricordo di turisti e non solo. E sempre sul mare, a Duino, c’ù una roccia che, per un affascinante gioco della natura, sembra una figura femminile avvolta da un velo, la Dama Bianca, protagonista di numerose leggende. Come tutte le leggende che si rispettino, sono molte le varianti del racconto, che hanno in comune la bellezza della dama e il suo destino sfortunato. A Duino, delizioso borgo marinaro, sembra proprio di vivere in una dimensione quasi da fiaba, con il suo castello e le falesie che si tuffano nel mare. Un luogo incantevole, sospeso tra storia e leggenda, di cui lo scoglio velato sotto i ruderi dell’antico maniero ricorda l’eterna bellezza del femminile. Se dal mare ci incamminiamo per addentrarci sull’altipiano carsico, al confine tra Italia e Slovenia, c’ù un monte, il Lanaro/Volnik, che custodisce la storia di una donna fuori dall’ordinario conosciuta dagli abitanti e camminatori di questi luoghi come Efa. Forte, coraggiosa e indipendente, Efa

alla fine degli anni ‘40 decise di ritirarsi volontariamente sul Lanaro, dove visse in solitudine. A farle compagnia solo i suoi animali, capre, cani, galline e un asino. Una vita selvatica quella di Efa, come il ruvido e aspro Carso che l’ha accolta tra i suoi boschi di pini neri e roverelle per quasi mezzo secolo. A ripercorrere la storia di Efa ci ha pensato alcuni anni fa la scrittrice Susanna Rigutti, che ha restituito la vita straordinaria della signora del Lanaro in un libro. A Efa e al suo monte, Sara Famiani, guida naturalistica e fondatrice di Estplore, ha dedicato numerose passeggiate, ricordando che persino la carta escursionistica della Tabacco 047, quella dedicata al Carso triestino e isontino, lega il nome di Efa al Lanaro, come se la sua “anima” fosse destinata a rimanere per sempre tra quei boschi che tanto ha amato.

In Triest gibt es Orte, die von den unzÀhligen Facetten einer von Frauen geprÀgten Stadt erzÀhlen. Manche Geschichten haben eine wilde, schlichte und authentische Natur, wÀhrend wieder andere den bezaubernden Charme von Jugend, Wind und Meer einfangen: ein Spiel der

Kontraste, das fĂŒr diese wunderbare und widersprĂŒchliche Ecke der AdriakĂŒste so wesentlich ist.

An der Uferpromenade von Barcola erhebt sich schlank und anmutig die Figur einer jungen Frau: die Mula de Trieste, eine Bronze-Skulptur des Großmeisters Nino Spagnoli, der in seinen Werken die Seele von Triest zum Ausdruck brachte.

Die Meerjungfrau von Barcola ist eine Hommage an Triest und seine Frauen, die sog. Mule, was im Triestinischen soviel heißt wie “MĂ€dels”. Die Skulptur steht symbolisch fĂŒr die Mischung der in Triest beherbergten Ethnien, die auch als das Geheimnis der Schönheit und der freien, hemmungslosen, mutigen und emanzipierten Persönlichkeit der Triester Frauen gilt. Von Schriftstellern und Dichtern wie Stuparich, Joyce und Saba wurden sie besungen - wegen ihrer Schönheit “aus Meer und felsigen Bergen”, ihres “ganz anderen” Temperaments und ihres “freien Geistes”. Denn sie waren auch die ersten Frauen in Italien, die sich allein in CafĂ©s aufhielten und sich den Luxus einer Zigarette in der Öffentlichkeit gönnten, wĂ€hrend die Frauen im restlichen Land noch darum kĂ€mpften, ĂŒberhaupt eine Rolle in der Gesellschaft zu spielen. Letztes Jahr war die Sorge um die Mula de Trieste groß, denn eine gewaltige Sturmflut hatte sie vom Sockel gerissen. Doch bereits ein Jahr spĂ€ter stand die Skulptur wieder auf ihrem Felsen, um als Kulisse fĂŒr unzĂ€hlige Erinnerungsfotos zu dienen. Ebenso am Meer, allerdings in Duino, befindet sich ein Felsen, der aufgrund seiner bezaubernden Form an eine verschleierte Frau erinnert: ein

echtes Kunstwerk der Natur! Es handelt sich um die Weiße Dame, die in zahlreichen Sagen verewigt wurde. Wie bei allen großen Legenden existieren mehrere Varianten dazu, die alle die Schönheit der Dame und ihr unglĂŒckliches Schicksal beschreiben. Im malerischen Fischerdorf Duino mit seinem ĂŒber dem Meer thronenden Schloss und seinen Klippen kommt man sich sowieso vor wie im MĂ€rchen. Der bezaubernde Ort liegt auf halbem Weg zwischen wahrer Geschichte und Legende und der Fels unter den Ruinen des alten Schlosses erinnert an die ewige Schönheit des Weiblichen.

Vom Meer Richtung Karst kommt man an der Grenze zu Slowenien zum Berg Lanaro/Volnik. Hier ist hingegen die Geschichte der außergewöhnlichen Efa zu Hause. Die starke und mutige Frau zog sich Ende der 1940er Jahre auf den Lanaroberg zurĂŒck. Dort lebte sie in Einsamkeit; nur Ziegen, Hunde, HĂŒhner und ein Esel leisteten ihr Gesellschaft. Efas Leben war so wild wie der raue und zerklĂŒftete Karst, dessen Schwarzkiefer- und FlaumeichenwĂ€lder ihr fast ein halbes Jahrhundert lang ein Zuhause gaben. Ihre Geschichte wurde von der Schriftstellerin Susanna Rigutti aufgegriffen, die das einzigartige Leben der Frau in einem Buch schilderte. Die NaturfĂŒhrerin und GrĂŒnderin von Estplore Sara Famiani hat Efa und ihrem Berg hingegen zahlreiche Wanderungen gewidmet. Auch die Wanderkarte Nr. 047 zum Triester und Isonzo-Karst (Verlag Tabacco) verbindet den Namen der Frau mit dem Lanaro - als wĂ€re es das Schicksal ihrer Seele, ewig in diesen von ihr so geliebten WĂ€ldern zu verweilen.

A Duino c’ù una roccia che, per un affascinante gioco della natura, sembra una figura femminile avvolta da un velo, la Dama Bianca.

In Duino befindet sich ein Felsen, der aufgrund seiner bezaubernden Form a n eine verschleierte Frau erinnert: die Weiße Dame.

GALLERY, LA FORZA DELLE DONNE

—Gallery - die StĂ€rke der Frauen

Virginia e Giuliana Cuffaro, Caterina De Paolo.

Tre donne che si impegnano ogni giorno a portare sempre piĂč in alto la loro professionalitĂ  contribuendo a far crescere Gallery Real Estate.

Sicuramente non Ăš un caso che ci sia un legame di parentela fra loro.

Le origini familiari spesso giocano un ruolo fondamentale nella formazione di persone particolarmente predisposte al rapporto umano, alla correttezza e all’onestà.

Crescere in contesti in cui i valori del rispetto e della trasparenza vengono trasmessi sin dall’infanzia contribuisce a forgiare personalità attente alle relazioni interpersonali e alla giustizia.

Famiglie che mettono al centro l’importanza del dialogo, dell’ascolto reciproco e dell’integrità morale tendono a crescere individui capaci di costruire legami solidi e autentici.

Questo tipo di educazione incoraggia a sviluppare profonda sensibilitĂ  verso le esigenze degli altri e una naturale propensione a comportamenti equi e onesti.

Se poi aggiungiamo a tutto questo il fatto che siano donne questa base morale diviene ancor piĂč solida.

casa. Ogni compravendita la arricchisce con la conquista di nuovi amici. Giuliana ù amministratore delegato di Gallery. Ha fatto un percorso di studi in ingegneria civile ed ù il prezioso supporto dell’azienda per tutti quegli aspetti urbanistici ormai indispensabili per la corretta conduzione di un’agenzia immobiliare. Un punto di riferimento fondamentale, unico e prezioso, che non trascura l’umanità nonostante sia obbligata al tecnicismo rigoroso.

Caterina Ăš figlia di Virginia.

È agente immobiliare e rappresenta la nuova generazione, quella che si fa avanti con una ventata di entusiasmo e freschezza coinvolgente. Dopo gli studi in turismo culturale ha voluto seguire le orme dei genitori. Forte degli esempi familiari si impegna con caparbietà e perseveranza ma soprattutto con quell’empatia necessaria nei rapporti con il cliente.

Non potrebbero fare tutto questo da sole, anche se ci si potrebbe scommettere.

Lavorano con passione in un bellissimo gruppo, grazie anche al supporto dei soci (uomini) e del validissimo staff (donne) che le circonda.

galleryimmobiliare.it

info@galleryimmobiliare.it +39 040 7600250

Virginia e Giuliana sono sorelle. Virginia Ăš vice presidente di Gallery. Nonostante una laurea umanistica, Ăš agente immobiliare dal 1985. Con la passione per la scrittura, a malincuore ridotto ad un hobby a causa degli impegni professionali, ama del suo lavoro soprattutto il rapporto umano che si instaura in uno dei momenti piĂč importanti della vita, quando si cambia

Un trinomio vincente, legato da un grande amore, che guarda al futuro con ottimismo. Uno sguardo tutto al femminile che un giorno potrebbe estendersi, chissĂ , proprio “da Trieste in giĂč!”

Caterina De Paolo

Virginia und Giuliana Cuffaro, Caterina De Paolo.

Drei Frauen, die jeden Tag nach ProfessionalitÀt streben und zum Erfolg von Gallery Real Estate beitragen.

Es kommt sicherlich nicht von ungefÀhr, dass sie Verwandte sind.

Denn Familie spielt oft eine entscheidende Rolle bei der Herausbildung von Personen, die ein besonderes GespĂŒr fĂŒr menschliche Beziehungen, Korrektheit und Ehrlichkeit haben.

In einem Umfeld aufzuwachen, in dem Werte wie Respekt und Transparenz wichtig sind, trÀgt zur Herausbildung von Persönlichkeiten bei, die auf zwischenmenschliche Beziehungen und Gerechtigkeit achten.

Familien, die großen Wert auf die Wichtigkeit des GesprĂ€chs, gegenseitiges Zuhören und Moral legen, ziehen Personen groß, die solide und authentische Beziehungen aufbauen können.

Und diese Erziehung fördert die Entwicklung einer tiefen SensibilitĂ€t gegenĂŒber den BedĂŒrfnissen anderer und Ehrlichkeit.

Wenn man dann auch noch berĂŒcksichtigt, dass sie Frauen sind, wird diese moralische Basis noch solider.

Virgina und Giuliana sind

Schwestern.

Virginia ist die VizeprĂ€sidentin von Gallery. Obwohl sie Geisteswissenschaften studiert hat, ist sie seit 1985 Immobilienmaklerin. Sie hat eine Leidenschaft fĂŒrs Schreiben, was leider aus beruflichen GrĂŒnden zu einem Zeitvertreib geworden ist. Trotzdem liebt sie ihren Beruf sehr, vor allem die menschlichen Beziehungen, die bei einem Umzug aufgebaut werden.

Virginia fĂŒhlt sich durch jeden Kaufvertrag bereichert, weil sie stets neue Freundschaften schließt. Giuliana ist die GeschĂ€ftsfĂŒhrerin von Gallery. Sie hat Bauingenieurwesen studiert und leistet bei allen stĂ€dtebaulichen Aspekten, die fĂŒr die korrekte FĂŒhrung einer Immobilienagentur unverzichtbar sind, wertvolle UnterstĂŒtzung. Giuliana ist ein einzigartiger und wichtiger Bezugspunkt und, obwohl sie sich strengen Formen verpflichtet fĂŒhlt, stets menschenfreundlich. Caterina ist Virginias Tochter. Sie ist Immobilienmaklerin und verkörpert die neue Generation, die sich mit Begeisterung und frischem Wind durchsetzt. Nach ihrer Ausbildung im Kulturtourismus trat sie in die Fußstapfen ihrer Eltern. Mit Eigensinn, Beharrlichkeit und vor allem EinfĂŒhlungsvermögen managt sie die Beziehungen mit Kund:innen. Alleine wĂŒrden sie es nicht schaffen (wobei wir uns da gar nicht so sicher sind)! Deshalb arbeiten sie leidenschaftlich zusammen, unterstĂŒtzt von ihren Teilhabern (MĂ€nner) und ihrem kompetenten Team (Frauen). Ein erfolgreiches Team, das optimistisch in die Zukunft blickt. Ein weiblicher Blickpunkt, der sich eines Tages vielleicht “von Triest abwĂ€rts” ausbreiten könnte.

Gallery Real Estate
Via S. NicolĂČ, 23d
Virginia Cuffaro

M ACHE MUSICA MAESTRO!

Trieste, una cittĂ  che suona bene nelle canzoni. Was fĂŒr eine Musik!

Triest - der Schlagerstar

Se per caso cadesse il mondo / Io mi sposto un po’ piĂč in lĂ  / Sono un cuore vagabondo / Che di regole non ne ha”.

Inizia cosĂŹ la celebre canzone “Tanti auguri” di Raffaella CarrĂ  che, con il suo ancor piĂč iconico refrain “Com’ù bello far l’amore da Trieste in giĂč” da cantare a squarciagola, ha fatto conoscere quella cittĂ  italiana al tempo certamente meno conosciuta di ora e arrivata all’onore delle cronache musicali nel 1952 attraverso i versi nostalgici di “Vola Colomba” cantata da Nilla Pizzi al Festival di Sanremo: “Che inginocchiata a San Giusto / Prega con l’animo mesto / Fa che il mio amore torni, ma torni presto”.

Sul perchĂ© la CarrĂ  scelse come protagonista la nostra cittĂ  non lo sappiamo con certezza, ma possiamo dirvi che l’intero testo si adatta perfettamente all’indole un po’ scanzonata e libertina che si respira a Trieste e che vede la sublimazione nei versi del suo celebre motto triestĂŹn “Che la vadi ben, che la vadi mal
 / Sempre alegri e mai passion / Viva lĂ  e po bon!”. Il testo nella sua versione degli anni ‘50 Ăš figlia di un tempo piĂč leggero e di una voglia di superare i tragici avvenimenti storici, riassaporando il piacere della musica e dello swing che risuonava

nelle sale da ballo triestine frequentate da “mule” e giovani militari americani. E lo swing influenzĂČ certamente Lelio Luttazzi, el mulo triestĂŹn che a fine anni 40-inizio anni 50 seguendo a Milano un suo concittadino, Teddy Reno, intraprese la carriera di musicista, cantando tra le tante anche “Muleta mia / Domani partirĂČ / Ma so che morirĂČ / De nostalgia!” e diventando poi negli anni uno dei principali volti della RAI. Dal piccolo schermo sono riecheggiate cosĂŹ, non solo le grandi interpretazioni con le star dell’epoca come Mina, Ornella Vanoni, Sylvie Vartan, ma anche le note di canzoni che omaggiavano la sua cittĂ , sia in maniera spensierata e scherzosa che nostalgica. Si pensi a “El can de Trieste” che inizia tristemente “Xe tanti ani ormai / Che son lontan de ti / Vecia Trieste mia” per arrivare alla parte piĂč irriverente del ritornello “Davanti a un fiasco de vin / Quel fiol d’un can fa le feste / PerchĂ© xe un can de Trieste / E ghe piasi il vin!”. Un altro fil rouge lega Luttazzi alla “Raffa”: la sua prima apparizione tv avvenne nella trasmissione “Tempo di danza” nel 1961 proprio a fianco del nostro Lelio con cui condusse tra il ‘62 e il ‘63 Il paroliere questo sconosciuto che vide tra gli ospiti un altro voto della

di /von Paola De Cassan

Il testo si adatta all’indole un po’ scanzonata e libertina che si respira a Trieste.

Der Text passt bestens zum unbeschwerten und zĂŒgellosen Wesen von Triest.

canzone italiana legato a Trieste, Sergio Endrigo, nato a Pola ai tempi in cui l’Istria era italiana. “Mare e cielo senza fondo / Ombelico del mio mondo / Trieste” canta Endrigo in un valzer malinconico in crescendo che fa emergere un sentimento rabbioso per una cittĂ  troppe volte usata e bistrattata “Speranza rifiorita / E subito tradita / Trieste ferita / Romana e repubblicana / Vendi cara la sottana / Se devi essere italiana”. Di certo molti versi di canzoni triestine salite alle cronache nazionali rivelano una visione nostalgica nei confronti di una cittĂ  che ti fa innamorare a tal punto da cantare “Co’ son lontan de ti Trieste mia / me sento un gran dolor, un gran dolor, / e piĂč che zerco de pararlo via, / piĂč me se ingropa’l cuor”.

Ma Trieste come vi abbiamo raccontato ù anche spiritosa e godereccia e incarna lo spirito libero cantato dalla Carrà “Com’ù bello far l’amore da

Trieste in giĂč / L’importante Ăš farlo sempre con chi hai voglia tu / E se ti lascia lo sai che si fa / Trovi un altro piĂč bello / Che problemi non ha”; questo lato si rivela in molte delle canzoni dialettali protagoniste negli anni del “Festival della canzone triestina”. La serata dedicata alla rassegna musicale, giunta quest’anno alla 45a edizione, ha ospitato in novembre il “Premio Lelio Luttazzi”, un importante riconoscimento istituito dal Comune di Trieste e dalla Fondazione Lelio Luttazzi e rivolto ai giovani autori pianisti jazz.

Con questo sguardo rivolto verso il futuro, non ci resta che cantare “Ma che musica, Maestro!”.

Sollte die Welt untergehen /wĂŒrde ich einfach ein StĂŒck weiterziehen / Ich bin ein wanderndes Herz / das keinen Regeln folgt.” So beginnt der berĂŒhmte Song “Tanti auguri” von Raffella CarrĂ . Mit ihrem bekannten Refrain “Com’ù bello far l’amore da Trieste in giĂč”, den man lauthals mitsingen sollte, machte sie Triest bekannt. Damals war die Stadt ja weniger bekannt, auch wenn ihr bereits 1952 durch den nostalgischen Text von “Vola Colomba”, der beim Sanremo-Festival von Nilla Pizzi dargeboten wurde, ein Platz in der Musikgeschichte gesichert war:

“Kniend in San Giusto / Betet sie mit traurigem Herzen / Lass meine Liebe zurĂŒckkehren, bald zurĂŒckkehren.”

Niemand weiß, warum sich CarrĂ  fĂŒr Triest entschied, doch der Text passt bestens zum unbeschwerten und zĂŒgellosen Wesen von Triest. Seinen ultimativen Ausdruck findet dieser Geist im berĂŒhmten Triester Motto: “Ob’s gut lĂ€uft oder schlecht ... / Stets frohen Muts, nie verzagt / Prost, dann passt’s!”

Die Version des Liedes aus den 1950er Jahren spiegelt eine unbeschwertere Zeit wider, den Wunsch, tragische historische Ereignisse hinter

“Mare e cielo senza fondo Ombelico del mio mondo Trieste.”
“Meer und Himmel ohne Ende / Der Nabel meiner Welt / Triest”

sich zu lassen und die Freude an Musik und Swing wiederzuentdecken. Der Swing, der die TanzsĂ€le Triests fĂŒllte und “Mule de Trieste” (Triester MĂ€dels) und amerikanische Soldaten anzog, beeinflusste auch Lelio Luttazzi, den Mulo TriestĂŹn, der am Ende der 40er, Anfang der 50er in Teddy Renos Fußstapfen trat und die Karriere als Musiker einschlug. Unter anderem sang er “Meine kleine Mula / morgen reise ich ab / Aber ich weiß, dass ich sterben werde / Vor Sehnsucht!”

Im Laufe der Jahre wurde er zu einem der wichtigsten Gesichter der RAI.

Auf dem Bildschirm trat er nicht nur mit Stars wie Mina, Ornella Vanoni und Sylvie Vartan auf, sondern sang auch Lieder, die seiner Stadt auf sorglose, scherzhafte oder nostalgische Weise Tribut zollten. Nehmen wir das Lied “Der Hund von Triest” mit seinem traurigen Beginn: “Schon seit vielen Jahren / Bin ich fern von dir / Mein altes Triest” und seinem respektlosen Refrain: “Vor einer Flasche Wein / feiert dieser Hundesohn / Denn er ist ein Hund aus Triest / Und er mag Wein!”

Eine weitere Verbindung besteht zwischen Luttazzi und Raffa: Ihr erster Fernsehauftritt war 1961 in der Sendung “Tempo di danza”, in der sie neben Lelio auftrat. Zwischen 1962 und 1963 moderierten sie gemeinsam “Il paroliere questo sconosciuto”, in dem eine weitere Persönlichkeit der italienischen Musikszene zu Gast war, die mit Triest verbunden ist: Sergio Endrigo, der in Pola/Pula geboren wurde, als Istrien noch zu Italien gehörte.

Endrigo sang einen bewegenden Walzer: “Meer und Himmel ohne Ende

/ Der Nabel meiner Welt / Triest”, wo seine aufsteigende Wut zum Vorschein kommt. Er beklagt eine Stadt, die so oft ausgebeutet wurde: “Die Hoffnung wurde neu entfacht / Und sofort verraten / Verwundetes Triest / Römisch und republikanisch / Kopf hoch / Wenn du italienisch werden musst.”

TatsÀchlich offenbaren viele Texte die Sehnsucht nach einer Stadt, in die man sich so verliebt, dass man singen könnte:

“Wenn ich fern bin von dir, mein liebes Triest, / spĂŒre ich großen Schmerz, / und je mehr ich versuche, ihn zu vertreiben, / desto mehr zieht sich mein Herz zusammen.”

Aber wie bereits gesagt, ist Triest auch witzig und verkörpert den Freigeist von CarrĂ s Refrain: “Wie wunderbar ist es, von Triest abwĂ€rts Liebe zu machen / Das Wichtigste ist, es immer mit dem zu machen, auf den man Lust hat / Und wenn er dich verlĂ€sst, weißt du, was zu tun ist / Such dir einen Schöneren / Der keine Probleme hat.”

Diese spielerische Seite spiegelt sich in vielen der Dialektlieder wider, die im Laufe der Jahre beim Triester Liederfestival im Mittelpunkt standen. Beim 45. Festival, das im November 2024 stattfand, wurde der Lelio-Luttazzi-Preis verliehen. Die wichtige Auszeichnung wurde von der Stadt Triest und der Lelio-Luttazzi-Stiftung ins Leben gerufen, um junge Jazzpianist:innen und -komponist:innen zu ehren.

Mit fest auf die Zukunft gerichtetem Blick bleibt uns da nur zu singen: “Ma che musica, Maestro!”

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TRIESTE BY NIGHT

Sorseggiare un aperitivo nel locale intitolato a una prostituta che ha accompagnato la vita dell’ex quartiere a luci rosse di Trieste e scoprire, passeggiando con una visita guidata, storie, aneddoti e curiositĂ  su tutta la zona. Fermarsi in un bar in cui al posto delle sedie si puĂČ dondolare su alcune altalene vicino al bancone, sfidando l’equilibrio con un drink in mano. Ballare fino a tarda ora, in pieno centro, tra feste e musica contemporanea o revival, in diverse discoteche, piccole ma affascinanti, inserite nel tessuto degli edifici storici. E concludere la serata con un cocktail ispirato allo stabilimento balneare considerato tra i piĂč originali al mondo.

Le notti triestine possono racchiudere tutto questo, in un mix di musica, storia, divertimenti, eventi speciali e un pizzico di trasgressione.

Tra i tanti locali dove poter iniziare la serata c’ù la Muta[1], (Via della Pescheria, 18a), nella zona di Cavana, che negli anni Cinquanta e Sessanta era famosa per i tanti bordelli. Alcune meretrici, tra le piĂč popolari, avevano soprannomi famosi, c’era la Bersagliera, la Zingara o, appunto, La Muta, chiamata cosĂŹ per un reale problema fisico. Una delle piĂč conosciute. Il nome del

bar Ăš stato scelto per ricordare in generale un’epoca vissuta da quella che ora Ăš una delle aree piĂč eleganti della cittĂ . E La Muta Ăš stata una delle protagoniste di quell’epoca, e del passaggio storico dall’esercizio del mestiere all’interno delle case chiuse all’abrogazione della legge Merlin. Per chi vuole scoprire la storia di Cavana nel suo complesso, sempre di sera Ăš possibile partecipare ai tour di “Cavana Stories” un viaggio affascinante, a piedi, tra viuzze, androne e piazze, alla scoperta di piccole e grandi curiositĂ . Cavana Ăš anche uno dei punti in cui piĂč si concentrano le proposte per l’ora dell’aperitivo.

Spostandosi a pochi passi da piazza della Borsa, uno dei bar piĂč particolari Ăš il Mast [2] (Via S. NicolĂČ, 3b) che al posto delle sedie, all’interno, ha una serie di altalene appese al soffitto. Un modo divertente per bere un drink, facendo attenzione a mantenere l’equilibrio.

Per chi vuole scatenarsi a ritmo di musica, sono tre le discoteche centrali, che propongono serate di diverso tipo nel corso dell’anno, feste a tema, party dedicati agli universitari, dj-set con nomi molto conosciuti o ancora musica revival. La piĂč vicina al centro Ăš il Dhome [3] (Via delle Beccherie, 18) incastonata tra gli edifici dietro piazza della Borsa. Bastano poche centinaia di metri per raggiungere il Deus [4] (Piazza Venezia, 1bc), ai piedi di un palazzo che si affaccia sulla piazza. È necessaria un po’ di strada in piĂč, per arrivare al Dodylon [5] (Via S. Francesco D’Assisi, 2), anche in questo caso il locale Ăš inserito in uno degli stabili della zona. Per chi cerca invece una serata piĂč trasgressiva, l’unico a proporre spettacoli e sexy show dal vivo Ăš il Night Club Mexico [6] (Via Trenta Ottobre 4), anche questo in centro cittĂ , a pochi

passi da piazza Sant’Antonio.

Infine per l’ultimo drink, prima di rincasare, le offerte non mancano, e molti dei locali giĂ  operativi all’ora dell’aperitivo, sono aperti fino a tardi. Tra questi l’Antico CaffĂš Torinese [7] Ăš uno dei piĂč apprezzati sul fronte dei cocktail. Quest’anno, alla lunga lista di proposte giĂ  presenti, si Ăš affiancato anche una nuova idea, il Pedocin, ispirato all’omonimo stabilimento balneare di Trieste, l’unico in Europa con una spiaggia divisa tra uomini e donne da un muro. Un pezzo di ghiaccio, sapientemente sistemato nel bicchiere, separa perfettamente a metĂ  due drink, di colore diverso.

A realizzare il singolare cocktail ù Sebastiano Villatora, bartender dell’Antico Caffù Torinese, che quest’anno, con il suo talento e il suo estro, ù stato anche il vincitore della terza edizione della “Trieste Cocktail Week”.

Per l’ultimo drink, le offerte non mancano, molti locali già operativi all’ora dell’aperitivo, sono aperti fino a tardi.

FĂŒr den letzten Absacker gibt es ein reiches Angebot, denn viele der Aperitif-Lokale bleiben bis spĂ€t geöffnet.

Via Torino

Einen Aperitif in einem Lokal genießen, das nach einer bekannten Prostituierten des ehemaligen Rotlichtviertels von Triest benannt ist, und bei einer FĂŒhrung Geschichten, Anekdoten und Besonderheiten des Stadtteils entdecken. Oder vielleicht in eine Bar einkehren, wo man statt auf StĂŒhlen auf Schaukeln sitzt und mit einem Drink in der Hand versucht, die Balance zu halten.

Bis spĂ€t nachts mitten im Zentrum auf Partys mit moderner Musik oder auf Revivals tanzen, in einer der vielen kleinen, aber faszinierenden Diskos in den historischen Palazzi der Stadt. Den Abend mit einem Cocktail beschließen, der von einer der bekanntesten Badeanstalt der Welt inspiriert ist. Triest by night bietet all das – eine perfekte Mischung aus Musik, Geschichte, Spaß, besonderen Events
 und einer Brise Extravaganz.

Zu den zahllosen Lokalen, wo man in den Abend starten kann, gehört La Muta [1] (Via della Pescheria 18a) im Stadtviertel Cavana, das in den 50ern und 60ern fĂŒr seine Bordelle bekannt war. Einige Prostituierte hatten berĂŒhmte Spitznamen wie “la Bersagliera” (die DraufgĂ€ngerin), “la Zingara” (die Zigeunerin) oder eben “la Muta” (die Stumme), die zu den bekanntesten gehörte. Der Name der Bar erinnert an jene Epoche, als in diesem, heute eleganten Viertel ein Großteil der Bordelle lag. La Muta war eine der Protagonistinnen jener Zeit und des historischen Übergangs von der öffentlichen AusĂŒbung des Berufs in Bordellen bis zu deren Abschaffung.

FĂŒr alle, die sich fĂŒr die Geschichte von Cavana interessieren, werden abends Touren - sog. “Cavana Stories” - angeboten. Bei einem faszinierenden Spaziergang durch die Gassen lernt man alle Besonderheiten kennen. Hier konzentrieren sich auch die besten Aperitif-Locations. Nur wenige Schritte von der Piazza della Borsa entfernt befindet sich eine der besonderen Bars der Stadt: Im Mast [2] (Via S. NicolĂČ 3b) sitzt man statt auf StĂŒhlen auf Schaukeln, was das SchlĂŒrfen eines Cocktails zu einer lustigen Herausforderung macht.

FĂŒr alle, die sich im Rhythmus der Musik austoben wollen, gibt es drei zentrale Diskos mit verschiedenen

Musikabenden: Themen-Partys, bekannte DJ-Sets, Partys fĂŒr Studierende oder Revivals. Sehr zentral, hinter der Piazza della Borsa, liegt das Dhome [3] (Via delle Beccherie 18). Ein paar hundert Meter weiter erreicht man das Deus [4] (Piazza Venezia 1/b/c), das am Fuße eines GebĂ€udes mit Blick auf den Platz liegt. Noch etwas weiter befindet sich das Dodylon [5] (Via S.Fran-

cesco D’Assisi 2), das ebenfalls in einem der historischen GebĂ€ude in der Umgebung untergebracht ist. FĂŒr alle, die auf der Suche nach einem etwas heißeren Abend sind, ist der Night Club Mexico [6] (Via Trenta Ottobre 4) nur wenige Schritte von der Piazza Sant’Antonio entfernt zu empfehlen; dieser Club ist der einzige, der Live-Sex-Shows bietet.

FĂŒr den letzten Absacker gibt es ein reiches Angebot, denn viele der Aperitif-Lokale bleiben bis spĂ€t geöffnet. Das Antico CaffĂš Torinese [7] ist eines der beliebtesten Lokale, wenn es um Cocktails geht.

Dieses Jahr kam zu der langen Cocktail-Liste noch ein weiterer hinzu: der Pedocin, der am gleichnamigen Triester Strandbad inspiriert ist. Als einziger Strand in Europa hat das Pedocin eine Mauer, die MĂ€nnlein und Weiblein voneinander trennt.

Daher trennt ein StĂŒck perfekt platziertes Eis die zwei verschiedenfarbigen Drinks in genau in der Mitte.

Die Idee zu diesem einzigartigen Cocktail hatte Sebastiano Villatora, Barkeeper im Antico CaffĂš Torinese, der dieses Jahr mit seinem kreativen Talent auch die dritte Ausgabe der Trieste Cocktail Week gewonnen hat.

Le serata organizzate da Mashup al ‘Dhome’ (ig: @mashup_squad)

Per chi vuole scatenarsi a ritmo di musica, sono tre le discoteche in centro cittĂ .

FĂŒr alle, die sich im Rhythmus der Musik austoben wollen, gibt es drei zentrale Diskos.

CARRÀ!

La sera del 4 marzo 1978 piĂč di 20 milioni di italiani erano davanti alla TV per il grande ritorno di Raffaella CarrĂ  dopo anni di successi all’estero.

“Ma che sera” era lo show, ma quel titolo passa in secondo piano se ricordiamo il ritornello della sigla d’inizio. “Com’ù bello far l’amore da Trieste in giĂč!” Com’ù bello far l’amore, io son pronta e tu Tanti auguri, a chi tanti amanti ha Tanti auguri, in campagna ed in città
” SĂŹ, quel posto era proprio Trieste. Subito dopo, nella stessa sigla, Raffaella, a mo’ di Gulliver, ballava vicino a celebri edifici e monumenti italiani
 in miniatura, e tra questi c’era anche la Cattedrale di San Giusto. I triestini furono fieri di quella citazione. La terra dove far l’amore Ăš piĂč bello comincia da qui. Che onore!

Raffaella, inconsapevolmente, aveva creato quello che oggi possiamo definire il sound branding della cittĂ , ovvero quel suono memorabile che crea una certa idea di qualcosa. In questo caso, Trieste. Un’immagine positiva e spensierata. È la stessa idea in cui crede IES Trieste Lifestyle, che ha curato con entusiasmo il progetto “Com’ù bello da Trieste in giĂč” promosso dall’Assessorato alle politiche della cultura e del turismo del Comune di Trieste.

RAFFAELLA MAESTRA DI LIFESTYLE

— Raffaella: So geht Lifestyle!

Fino al 16 febbraio, nella Sala Sbisà del Magazzino 26 in Porto Vecchio, la città rende omaggio alla regina della TV con l’esposizione di alcuni abiti di scena di una star capace di creare lei stessa uno stile, anzi un lifestyle. Dall’ombelico

IES firma l’esposizione di 37 abiti di scena della grande star della TV italiana amatissima dai triestini.
IES zeigt 37 BĂŒhnenkleider des großen, bei den Triester:innen so beliebten Fernsehstars.
di /von Rino Lombardi

scoperto in poi. Attrice, ballerina, cantante, presentatrice
 Artista completa, libera, spontanea, sempre professionale. Aperta alle nuove idee e alle trasformazioni della società. Spregiudicata, con eleganza. Con un grande senso dello spettacolo, sempre.

DEUTSCHER TEXT

Am Abend des 4. MĂ€rz 1978 saßen ĂŒber 20 Millionen Italiener:innen vor dem Fernseher, um das große Comeback von Raffaella CarrĂ  zu feiern.

La mostra Ăš aperta fino al 16 febbraio 2025 in Porto Vecchio, Magazzino 26, Sala SbisĂ . Ingresso libero.

Die Ausstellung ist bis 16. Februar 2025 im SbisĂ -Saal des Magazzino 26 im Alten Hafen zu sehen. Eintritt frei.

L’esposizione conta 37 abiti indossati da Raffa durante alcuni popolari show TV. Strass, paillettes, chiffon, pietre Swarovski, luccichii, tessuti preziosi, tagli originali, sempre personali, di alta sartoria, di cui 35 provenienti dalla collezione Carrà dell’Archivio Privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola.

Dagli archivi televisivi provengono invece una serie di frammenti di programmi selezionati da Massimiliano Canù, autore RAI che ha donato due abiti della propria collezione privata all’esposizione. I video spaziano dagli anni ‘70 all’inizio di questo secolo. Da “Ma che sera” a “Carramba! Che fortuna”, per chi ha maggiore dimestichezza con i ricordi invece che con le date esatte.

Ci sono tutti gli ingredienti per un’esposizione imperdibile, accompagnata da una serie di appuntamenti collaterali, pacchetti speciali e sorprese ideati da IES per i giorni di San Valentino. “Carramba, che lifestyle!”

Die Show hieß Ma che sera, aber der Titel rĂŒckt im Vergleich zum Titelsong in den Hintergrund: Com’ù bello far l’amore da Trieste in giĂč! wurde hier gesungen. Ein Hoch auf die Liebe, eine Einladung zur Liebe ĂŒberall, auf dem Land und in der Stadt, und vor allem: von Triest abwĂ€rts. Ja, die Rede war wirklich von Triest. WĂ€hrend des Songs tanzte Raffaella dann - wie Gulliver unter den Liliputanern – in einer Miniaturlandschaft aus berĂŒhmten italienischen SehenswĂŒrdigkeiten wie der Kathedrale San Giusto. Die Triester:innen waren stolz auf dieses Zitat: Triest als Startpunkt fĂŒr die weltweite Liebe! Was fĂŒr eine Ehre! Unbewusst hatte Raffaella das erschaffen, was heute als sound branding einer Stadt bezeichnet wird, also ein Klang oder eine Melodie, die bestimmte Assoziationen hervorruft: in diesem Fall ein positives und unbeschwertes Bild von Triest.

Diese Wirkung verfolgt auch IES Trieste Lifestyle mit der Umsetzung des vom Triester Referat fĂŒr Kultur und

Tourismus geförderten Projekts Com’ù bello da Trieste in giĂč.

Bis zum 16. Februar huldigt die Stadt im SbisĂ -Saal des Magazzino 26 im Alten Hafen der TV-Königin. PrĂ€sentiert werden einige BĂŒhnenkleider des Stars, der seinen eigenen Stil oder besser noch Lifestyle hatte - beginnend vom nackten Bauchnabel. Schauspielerin, TĂ€nzerin, SĂ€ngerin, TV-Moderatorin... CarrĂ  war eine VollblutkĂŒnstlerin, frei, spontan und stets professionell; offen fĂŒr neue Ideen und VerĂ€nderungen in der Gesellschaft; mit einer Prise taktvoller Frechheit und immer mit dem richtigen GespĂŒr fĂŒr die Show.

Die Ausstellung umfasst 37 Kleider, die Raffaella in ihren beliebten TVShows trug: Strass, Pailletten, Chiffon, Swarovski-Steine, Glanz und Glamour, kostbare Stoffe sowie originelle und stets ganz persönliche Couture-Schnitte, von denen 35 aus der Carrà-Kollektion des pri - vaten Archivs von Giovanni Gioia und Vincenzo Mola kommen.

Aus den Fernseharchiven stammen hingegen einige Ausschnitte von Sendungen. AusgewÀhlt hat sie der RAIAutor Massimiliano CanÚ, der der Ausstellung zwei Kleider aus seiner privaten Kollektion geschenkt hat. Die Videos reichen von den 70ern bis zum

Anfang dieses Jahrhunderts, bzw. von Ma che sera bis Carramba! Che fortuna fĂŒr alle, die mit Jahreszahlen nicht so viel anfangen können.

BĂŒhne frei fĂŒr eine ganz besondere Ausstellung, die mit vielen von IES gestalteten Nebenveranstaltungen rund um den Valentinstag viele Überraschungen bereithĂ€lt.

Carramba, che lifestyle!

G. Crozzoli

Venti chicche

dalla cittĂ  dei venti

20 Highlights aus der Stadt der Winde

Quanti fagioli?

Wie viele Bohnen?

Negli anni ‘80 “Raffa” premiava chi riusciva a indovinare quanti fagioli erano contenuti in un grande vaso di vetro. E i fagioli della jota triestina? Non vanno contati, vanno gustati insieme a tutto quello che hanno attorno!

–

In den 1980er Jahren belohnte “Raffa” denjenigen, der erriet, wie viele Bohnen in einem großen Glas waren. Und was ist mit den Bohnen in der Triester Jota? Die sollen nicht gezĂ€hlt werden, sondern mit allem drum und dran gegessen werden!

Quella volta a Trieste

Diese Mal in Triest

Raffaella CarrĂ  recitĂČ a Trieste solo una volta, nel 1965, nella piĂšce “Il seduttore” di Diego Fabbri, al Teatro Rossetti, dove oggi sono di casa i musical che a lei piacevano tanto! –

Raffaella CarrĂ  trat nur ein einziges Mal in Triest auf: 1965, in dem StĂŒck “Il seduttore” von Diego Fabbri im Teatro Rossetti. Heute werden Musicals, die sie so sehr liebte, im Rossetti oft gespielt.

www.ilrossetti.it

PreRaffaellita!

PrÀRaffaeliten!

La Cattedrale di San Giusto appare in “formato mini” nella popolare sigla TV resa famosa dalla canzone “Tanti auguri”. Non perdete l’occasione di visitarla nel suo “formato reale”


–In der Fernsehsendung “Ma che sera”, deren Titellied “Tanti auguri” war, ist eine MiniVersion der Kathedrale San Giusto zu sehen. Lassen Sie sich die Gelegenheit nicht entgehen, sie in ihrem “echten Format“ zu sehen.

Per la Stock di Trieste


Das Maskottchen von Stock


Raffa ù stata la testimonial delle cassette natalizie ed ù stata protagonista anche dell’ultima puntata di Carosello, con “Superspettacolo di Capodanno” uno show concentrato in 100 secondi firmato dalla celebre azienda triestina. Facile da trovare su YouTube. –

Raffa war der Star der Weihnachtskörbe von Stock und der letzten Folge von “Carosello”, mit der “Superspettacolo di Capodanno”, einer in 100 Sekunden verpackten Silvester-Show des berĂŒhmten Triester Likörhersteller Stock. Leicht zu finden auf YouTube.

Voglia

di piadina

Lust auf Piadina

Raffaella nacque a Bologna ma visse a lungo a Bellaria, sulla Riviera Adriatica, la terra della piadina, una specialitĂ  romagnola che a Trieste prende sempre piĂč piede. –

Raffaella stammte aus Bologna, lebte aber lange an der AdriakĂŒste, in Bellaria: das Land der Piadina. Diese ist ein typisches Gericht von der Emilia Romagna, das auch im Triest immer beliebter wird.

Auguri di carta

Tanti auguri auf Papier È il momento di augurarsi buone feste! Ma prima di WhatsApp, degli emoticon, delle gif animate e dei meme, c’erano i biglietti d’auguri. E ce ne sono ancora di belli da spedire per esempio da Muran, storica cartoleria triestina.

Höchste Zeit, allen ein frohes Fest zu wĂŒnschen. Doch bevor WhatsApp, Emoticons, animierte Gifs und Memes kamen, gab es Grußkarten. Auch heute kann man noch schöne Karten finden, z.B. bei Muran, einem historischen SchreibwarengeschĂ€ft in Triest.

Come si dice a Trieste? Wie sagt man in Triest? A Trieste ombelico si dice bugnigolo. E il bugnigolo piĂč famoso d’Italia Ăš quello di Raffaella CarrĂ  che all’inizio degli anni 70 destĂČ scandalo in TV. Memorabile tortellino! -

In Triest heißt das Wort fĂŒr Bauchnabel “bugnigolo“. Und der berĂŒhmteste “Bugnigolo” Italiens war der von Raffaella CarrĂ , der Anfang der 70er Jahre einen Skandal im Fernsehen auslöste. So perfekt wie ein tortellino!

Da Trieste in giĂč
 Von Triest abwĂ€rts... Questo grafico segnala la qualitĂ  dell’accoppiamento in Italia secondo Raffaella CarrĂ . Sono tanti i meme come questo ispirati dalla canzone “Tanti auguri” reperibili nel web e nei social. Per chi si ama Ăš bello georeferenziarsi qui!

–

Diese Grafik zeigt die QualitĂ€t der Paare in Italien nach Raffaella CarrĂ . Im Internet und in den sozialen Netzwerken gibt es viele Memes wie dieses, das von dem Lied “Tanti auguri” inspiriert wurde. FĂŒr die Verliebten ist es schön, sich hier zu georeferenzieren!

Non pervenuto /Keine Daten verfĂŒgbar

Soddisfacente /Befriedigend

Da Trieste a Trieste! Von Trieste nach Trieste!

“M’incantĂČ la rima fiore amore, la piĂč antica, difficile del mondo” scrisse Umberto Saba. Com’ù bello ritrovare la sua libreria Antiquaria che sta per riaprire in via San NicolĂČ, 30. –

“Ich war verzaubert von dem Reim Fiore-Amore, dem Ă€ltesten und schwierigsten der Welt”, schrieb Umberto Saba. Wie schön, dass seine Buchhandlung Libreria Antiquaria in Via San NicolĂČ 30 endlich wiedereröffnet wurde.

Luogo del cuore Ort des Herzens

“Va dove ti porta il cuore”, il bestseller di Susanna Tamaro, Ăš tutto ambientato a Trieste. Quando diventĂČ un film non mancarono le riprese davanti alla “Casa dei Mascheroni” in via Tigor, 14.

“Geh, wohin dein Herz dich trĂ€gt“, der Bestseller von Susanna Tamaro, spielt in Triest. Als das Buch verfilmt wurde, fehlte es nicht an Aufnahmen vor der “Casa dei Mascheroni“ in der Via Tigor 14.

Peace and love “Ma girando la mia terra, io mi sono convinta che, non c’ù odio non c’ù guerra, quando a letto l’amore c’ù”. Questo auspicio di Raffaella vale ora piĂč che mai.

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“Aber auf meinen Reisen durch mein Land wurde ich davon ĂŒberzeugt, dass es keinen Hass gibt, dass es keinen Krieg gibt, wenn im Bett Liebe ist.”

Dieser Wunsch von Raffaella, aus ihrem Lied “Tanti Auguri”, gilt heute mehr denn je.

La Rai a Trieste

I piĂč grandi successi di Raffaella CarrĂ  sono andati in onda sui canali RAI. La sede regionale della Radiotelevisione Italiana Ăš in Via Fabio Severo, 7. Esattamente lĂŹ di fronte si trova la Kleine Berlin un rifugio antiaereo della II guerra mondiale divenuto sito culturale.

Lifestyle, Lovestyle

In occasione di San Valentino, IES accompagna l’esposizione dedicata a Raffaella Carrà con letture a tema e appuntamenti speciali dedicati agli innamorati. Scopriteli sulla nostra pagina Instagram @ies.magazine –

AnlĂ€sslich des Valentinstages begleitet IES die Ausstellung ĂŒber Raffaella CarrĂ  mit thematischen Lesungen und speziellen Veranstaltungen, die den Liebenden gewidmet sind. Mehr Infos auf unserer Instagram-Seite: @ies.magazine

Die grĂ¶ĂŸten Hits von Raffaella CarrĂ  wurden auf den RAIKanĂ€len ausgestrahlt. Der regionale Hauptsitz von RAI ist in der Via Fabio Severo 7. Direkt davor befindet sich “die Kleine Berlin”, ein Luftschutzkeller aus dem II. Weltkrieg, der in eine KulturstĂ€tte umgewandelt wurde.

www.cat.ts.it

Da innamorarsi!

Zum Verlieben!

Com’ù buono assaggiare una tartina di Liptauer, il formaggio spalmabile soffice e cremoso a base di ricotta di pecora e paprika, che si gusta nei buffet triestini. Sarà amore a prima vista!

Wie lecker ist es, ein Brötchen mit Liptauer zu probieren, dem weichen, cremigen StreichkÀse aus Schafsmilch-Ricotta und Paprika, den man in den Triester Buffets findet. Sie werden es sehen: Liebe auf den ersten Biss!

Da ‘Rumore’ a ‘Fiesta’ Von ‘Rumore’ bis ‘Fiesta’ Dove trovare le canzoni di Raffaella, in formato CD o addirittura in vinile? Da Feltrinelli, Musical Box, Vinylone o magari in uno dei tanti rigattieri della Città vecchia. Buona caccia al tesoro!

–

Wo kann man die Lieder von Raffaella als CD oder sogar als Vinyl-Schallplatte erwerben? In der Feltrinelli-Buchhandlung, Musical Box, im Vinylone oder vielleicht in einem der vielen AntiquitĂ€tenlĂ€den der Altstadt. Viel Spaß bei der Schatzsuche!

Amore con vista

Liebe mit Aussicht

Sul lungomare di Barcola, a Miramare sulla Napoleonica, in val Rosandra, a Conconello
 In tutta la città ci sono tanti splendidi luoghi dove baciarsi. Compresi meravigliosi tramonti. Il resto ù privacy.

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Auf der Strandpromenade von Barcola, in Miramare, auf der Strada Napoleonica, im Rosandratal, in Conconello... Überall in der Stadt befinden sich viele schöne Orte zum KĂŒssen. Inklusive wunderbarer SonnenuntergĂ€nge. Der Rest ist PrivatsphĂ€re.

Carramba che sorpresa-1

Carramba, was fĂŒr eine Show-1

La bora a Trieste non soffia tutti i giorni, ma quando soffia, dà spettacolo. E ti sorprende con i suoi refoli appena giri l’angolo
 È lei la vera star cittadina!

–Genauso wie Raffaella CarrĂ  hĂ€lt Triest immer eine Überraschung bereit!

Da Carrà a Carà
 Von Carrà zu Carà...

A Muggia gli amanti dell’arte possono scoprire il bel Museo d’arte moderna dedicato alla vita e alle opere dello scultore e designer Ugo Carà, che ospita anche interessanti mostre temporanee. –

In Muggia können Kunstliebhaber:innen das Museum fĂŒr moderne Kunst entdecken, das dem Leben und den Werken des Bildhauers und Designers Ugo CarĂ  gewidmet ist und in dem auch interessante Wechselausstellungen stattfinden.

www.museougocara.eu

In wenigen Minuten lÀsst man das Zentrum hinter sich und befindet sich in der wunderschönen Karstlandschaft mit ihrem langsamen Rhythmus wieder.

Carramba che sorpresa-2

Carramba, was fĂŒr eine Show - 2

Trieste, proprio come Raffaella CarrĂ , sa sempre sorprenderti! In pochi minuti si puĂČ uscire dal centro e ritrovarsi nella meraviglia naturale del paesaggio carsico e del suo ritmo lento. –

Die Bora weht nicht jeden Tag in Triest, aber wenn sie kommt, dann ist sie eine Show. Sie ĂŒberrascht mit gewaltigen Böen, sobald man um die Ecke biegt
 der wahre Star der Stadt!

E in spagnolo?

And in Spanish?

Trieste non c’ù nella traduzione di “Tanti auguri”, che cambia titolo e diventa “Hay Que Venir Al Sur” ovvero “Devi venire al Sud”, per un amore piĂč caliente! Guardala su youtube. –

Trieste is missing from the translation of “Tanti auguri,” which changes title to “Hay Que Venir Al Sur”, meaning “You Must Come South”, for a more passionate love! Watch it on youtube.

E dedicarle un luogo

della cittĂ ?

Sollten wir ihr nicht einen Platz in der Stadt widmen?

A Madrid lo hanno giĂ  fatto. intitolandole una piazza in una delle zone piĂč animate della capitale spagnola. Non sarebbe bello celebrarla in qualche modo anche a Trieste?

Magari con il testo di “Tanti auguri” in forma di luci al neon sospese nel cielo?

–

In Madrid ist bereits ein Platz in einem der lebhaftesten Viertel der spanischen Hauptstadt nach ihr benannt. WÀre es nicht schön, sie auch in Triest irgendwie zu feiern?

Vielleicht mit dem Text von “Tanti auguri“ in Form von Neonlichtern, die am Himmel hĂ€ngen?

BALLO BALLO

Teatro Giuseppe Verdi

La stagione dei balletti con compagnie e star della danza italiane e straniere Ăš un grande classico in cittĂ .

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Die Ballettsaison mit italienischen und auslĂ€ndischen Kompanien und Stars ist ein großer Klassiker in der Stadt.

Foto di /Fotos von Maurizio Melozzi

Il Rossetti

Il “Politeama” -così lo chiamano ancora i triestinidedica uno spazio speciale alla danza classica e a quella contemporanea, oltre naturalmente ai grandi musical internazionali.

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Das Rossetti - oder wie die Triester:innen sagen: das Politeama - rĂ€umt dem klassischen und zeitgenössischen Tanz sowie den großen internationalen Musicals einen Ehrenplatz ein.

Arteffetto Danza

Un centro capace di far incontrare chi danza per professione ma anche chi danza semplicemente per passione. Tutto questo in grande armonia.

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Ein Ort, der sowohl professionelle TĂ€nzer als auch solche, die einfach nur aus Leidenschaft tanzen, zusammenbringt. Und das alles in großer Harmonie.

Scuola di Ballo

Arianna & Friends

Swing ma anche Danze Latino Americane e Caraibiche, Tango Argentino, Salsa, Bachata, Kizomba, Charleston, Lindy Hop, Liscio, Ballo da Sala e via danzando!

–Swing, aber auch lateinamerikanische und karibische TĂ€nze, argentinischer Tango, Salsa, Bachata, Kizomba, Charleston, Lindy Hop, GesellschaftstĂ€nze und vieles mehr.

A destra /rechts House of Aerialist

Pole Dance: un po’ danza, un po’ ginnastica, questa acrobatica disciplina ormai ù di casa anche a Trieste.

–

Pole Dance. Diese akrobatische Disziplin, die teils Tanz, teils Gymnastik ist, ist nun auch in Triest zu Hause.

In alto /Oben Tango Gb Trieste

Milonga che passione! I triestini sono grandi amanti di questo ballo e molti lo praticano anche en plein air con le “milonghe illegali” in luoghi suggestivi della cittĂ . –Milonga, was fĂŒr eine Leidenschaft! Die Triester lieben diesen Tanz. Getanzt wird er auch auch im Freien bei den “illegalen Milongas“ an malerischen Orten in der Stadt.

In basso /Unten Big Ben

La storica discoteca degli anni ‘70/’80 oggi propone una formula contemporanea che mixa ristorazione e disco music evergreen.

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Die historische Diskothek aus den 70er und 80er Jahren bietet eine moderne Mischung aus Gastronomie und Evergreen-Diskomusik.

In alto /Oben Melodia Simple gruppo Flamenco di Elisabetta Romanelli e Agi Zapart

Nel ballo Trieste Ăš piĂč mediterranea che mitteleuropea. C’ù posto anche per il piĂč caratteristico ballo spagnolo.

Chitarra e nacchere! Olù! –

Beim Tanz ist Triest eher mediterran als mitteleuropĂ€isch. Hier ist auch Platz fĂŒr den typischsten spanischen Tanz. Gitarre und Kastagnetten! OlĂ©!

In basso /Unten Dancing Paradiso

L’atmosfera ù assolutamente vintage in questa discoteca d’altri tempi che ormai apre solo per eventi speciali.

Die AtmosphÀre in dieser Oldtimer-Disco, die nur noch zu besonderen AnlÀssen geöffnet ist, ist absolut vintage.

Maurizio Melozzi

Maurizio Melozzi, 60 anni, triestino, pur vivendo nella sua città, opera da sempre nel mondo della moda che gravita sull’asse MilanoFirenze e negli anni ha firmato immagini per importanti campagne pubblicitarie nazionali ed internazionali ed eventi mondani del jet set. Molte sue foto sono state pubblicate da prestigiose pubblicazioni tra le quali segnaliamo GQ, Glamour, Marie Claire, Panorama, Velvet, Cosmopolitan, Elle, Vogue ed Harper’s Baazar. –

Obwohl der Triester Fotograf

Maurizio Melozzi in seiner Heimatstadt lebt, arbeitet er stets in der Modewelt zwischen Mailand und Florenz. Im Laufe der Jahre hat er Fotos fĂŒr wichtige nationale und internationale Werbekampagnen und die großen Events des Jetsets gemacht. Viele seiner Fotos erschienen in renommierten Zeitschriften wie GQ, Glamour, Marie Claire, Panorama, Velvet, Cosmopolitan, Elle, Vogue und Harper’s Baazar.

I 100 anni del Museo Schmidl e i 150 anni di Marconi

Das Theaterund Nautikerbe auf einer Reise durch die Geschichte

Die Museen Schmidl und Marconi feiern ihr 100. bzw. 150-jÀhriges JubilÀum

L’EREDITÀ TEATRALE E NAUTICA IN

UN VIAGGIO TRA

STORIA E MEMORIA

ALFABETO SCHMIDL

Il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” celebra il centenario della sua fondazione con un ‘abecedario’ che arbitrariamente declina la multiforme varietà delle sue collezioni. In un itinerario dalla A alla Z, l’esposizione suggerisce percorsi di lettura nello straordinario patrimonio del Museo, costituito da costumi e gioielli di scena, manifesti, locandine, fotografie, stampe, medaglie, dipinti, strumenti musicali, cimeli, libri, fondi archivistici e manoscritti.

INFO

Alfabeto Schmidl

sala Selva, Palazzo Gopcevich, via Rossini, 4

20.12.2024 – 4.05.2025 da martedì a domenica

/Dienstag bis Sonntag 10.00 – 17.00 ingresso libero /frei

museoschmidl.it

Elettra – Roveska

Memorie dallo yacht di Marconi

sala Fini, Magazzino 26, Porto Vecchio 21.12.2024 – 16.02.2025 da giovedì a domenica

/Donnerstag bis Sonntag 10.00 – 17.00 ingresso libero /frei museodelmaretrieste.it

Alla collezione di costumi teatrali sono dedicate tre lettere di questo alfabeto: la B del mezzosoprano Fedora Barbieri (1920–2003), la K del baritono Giuseppe Kaschmann (1850–1925) e la Q del soprano Ida Quaiatti (1890–1962), che ci riportano a un’epoca in cui i grandi protagonisti del teatro d’opera vestivano i loro personaggi con costumi di loro proprietà.

Voce tra le piĂč applaudite e longeve del Novecento, la triestina Fedora Barbieri, dopo gli studi nella sua cittĂ  natale, ventenne debutta al Comunale di Firenze. È l’inizio di una carriera destinata a svilupparsi nell’arco di un sessantennio, con un centinaio di ruoli in repertorio, sui maggiori palcoscenici del mondo, con direttori del calibro di Arturo Toscanini, Wilhelm FurtwĂ€ngler, Victor de Sabata e Herbert von Karajan. Ha lei stessa donato allo Schmidl la collezione dei suoi costumi.

Grazie alla donazione di Giovanna Stuparich Criscione, anche la voce di Giuseppe Kaschmann continua idealmente a risuonare nelle collezioni dello Schmidl. Nativo di Lussinpiccolo, Kaschmann disegna la parabola

della sua carriera da una sponda all’altra dell’Atlantico: a Genova crea il personaggio di Cristoforo Colombo nell’omonima opera di Alberto Franchetti, a Bayreuth incassa l’incondizionata ammirazione di Cosima Wagner, a New York inaugura il Metropolitan.

Nativa di Spalato, ma cresciuta musicalmente a Trieste, dove debutta nel ruolo di Frasquita in Carmen nel 1907, Ida Quaiatti Ăš stata una grande interprete pucciniana. Puccini, dopo averla sentita in una rappresentazione di BohĂšme, la vuole a Firenze e successivamente, nel 1920, al Covent Garden, quale interprete di Giorgetta in Il Tabarro.

DEUTSCHER TEXT

Das Theatermuseum “Carlo Schmidl” feiert sein 100-jĂ€hriges JubilĂ€um mit einem Alphabet, das Ordnung in die vielfĂ€ltigen Sammlungen bringt. Von A bis Z bietet die Ausstellung eine Reise durch das wunderbare Erbe des Museums, das aus TheaterkostĂŒmen und -schmuck, Plakaten, Programmheften, Druckwerken, Fotos, Medaillen, GemĂ€lden, Musikinstrumenten, ErinnerungsstĂŒcken, BĂŒchern, ArchivbestĂ€nden und Manuskripten besteht.

Drei Buchstaben des Schmidl-Alphabets sind der KostĂŒmsammlung gewidmet: das B der Mezzosopranistin Fedora Barbieri (1920-2003), das K dem Bariton Giuseppe Kaschmann (1850 – 1925) und das Q der Sopranistin Ida Quaiatti (1890-1962). Sie fĂŒhren in eine Zeit zurĂŒck, in der die Hauptdarsteller der Oper eigene KostĂŒme trugen.

Sie gehörte zu den bekanntesten und langlebigsten Stimmen des 20. Jahrhunderts: Die Triesterin Fedora Barbieri studierte in ihrer Heimatstadt und debĂŒtierte bereits mit 20 im Teatro Comunale in Florenz. Es war der Beginn einer ĂŒber 60 Jahre langen Karriere. Ihr Repertoire zĂ€hlte etwa 100 Rollen, die sie

auf den großen BĂŒhnen der Welt sang, unter der Leitung von hochrangigen Dirigenten wie Arturo Toscanini, Wilhelm FurtwĂ€ngler, Victor de Sabata und Herbert von Karajan. Ihre KostĂŒme hat sie dem Museum Schmidl selbst vermacht.

Dank der Schenkung von Giovanna Stuparich Criscione erklingt im Schmidl - metaphorisch gesprochen - immer noch die Stimme von Giuseppe Kaschmann. Die Karriere des aus Mali LoĆĄinj stammenden SĂ€ngers reichte von einer Seite des Atlantiks bis zur anderen: In Genua verkörperte er den Christoph Kolumbus in Alberto Franchettis gleichnamiger Oper, in Bayreuth lag ihm Cosima Wagner zu FĂŒĂŸen und in New York eröffnete er die Saison der Metropolitan Opera.

Die aus Split stammende, aber musikalisch in Triest aufgewachsene Ida Quaiatti debĂŒtierte 1907 in der Rolle der Frasquita in Carmen in Triest und war eine große Puccini-Interpretin. Nachdem Puccini sie in einer AuffĂŒhrung von La BohĂšme gehört hatte, holte er sie nach Florenz und 1920 als Giorgetta in Il Tabarro ans Covent Garden.

ELETTRA ROVESKA

MEMORIE DALLO YACHT

DI MARCONI

Nel 150° anniversario di Guglielmo Marconi, si celebra la storia dello yacht Rovenska, costruito nel 1904 per l’arciduchessa Maria Teresa d’Austria e divenuto la nave sperimentale di Marconi, Elettra. Requisito dalla marina tedesca, fu affondato nel 1944 vicino Zara. I reperti del relitto, riportato a Trieste nel 1962, sono stati assegnati a musei e vari luoghi d’Italia. La mostra riunisce idealmente i reperti, valorizzandoli con opere fotografiche di Primoz Bizjak. –AnlĂ€sslich des 150. Geburtstages von Guglielmo Marconi wird die Geschichte der Jacht Rovenska gefeiert, die 1904 fĂŒr Erzherzogin Maria Theresia von Österreich gebaut wurde und spĂ€ter zu Marconis Forschungsschiff Elettra wurde. Von der deutschen Kriegsmarine beschlagnahmt, wurde sie 1944 nahe Zadar versenkt. Die 1962 nach Triest gebrachten Funde des Schiffswracks wurden an Museen und verschiedene Orte Italiens verteilt. Mit den fotografischen Arbeiten von Primoz Bizjak vereint die Ausstellung die verschiedenen Funde.

s u d i n o i

HOME VIALE

via Muratti 1

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HOME BORSA

via della Cassa di Risparmio 1 040 767674

Home vuole unire sotto lo stesso tetto l'America, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, e lo fa riunendoli nel cuore della casa: la cucina.

Home - Sapore di Casa nasce dal desiderio di creare un luogo intimo e accogliente dove potersi fermare a gustare caffĂš, colazioni, brunch, pranzi o aperitivi, sentendosi come a casa.

s e g u i c i

Home - Sapore di Casa home sapore di casa

Un’idea nata per gioco che suscita grande curiosità.

Eine Idee, die aus Spaß entstand und große Neugierde weckt.

The wind tapped like a tired man And like a host: “Come in” (Emily Dickinson) O la ami o la odi. È divisiva, adoperando un lessico della contemporaneità.

“Conosco la bora, chiara e scura la detesto quando scende fuori misura col cielo sereno.

Amo l’altra che ha una buia violenza cattiva.”

Recita una poesia di Umberto Saba. James Joyce, invece, si piantava sotto i refoli, deliziato: “Ho aspirato tutta la fragranza della terra”. E se nel mondo antico era diffusa la credenza secondo cui il soffio, aria, respiro vitale, pneuma per il pensiero greco, avesse il potere di fecondare, beh, il Museo della Bora - Magazzino dei venti, ù un’operazione tutt’altro che filosofica.

Nato vent’anni fa per opera di una Associazione che ha in Rino Lombardi –copywriter di professione, creativo di nome e di fatto–, il suo braccio animato e animistico, dedicato a quella che lui definisce una istituzione invisibile della città, ù “un museo che ha un senso”

Prossimamente a Opicina altri refoli troveranno casa nel Borarium.

DemnÀchst finden weitere Böen im Borarium in Opicina ein Zuhause.

come disse un anziano che ne era rimasto folgorato. Cogliendo cosĂŹ l’essenza di uno spazio concepito per preservare, collezionare, conservare e catalogare il patrimonio culturale di un luogo (la bora, per l’appunto). Dove i visitatori sono parte attiva di un Museo partecipato che offre “esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze” proprio come sancisce la piĂč recente definizione dell’ICOM-International Council of Museums.

Al servizio di qualcosa che qui a Trieste ha a che fare con una presenza familiare, storica, folcloristica, letteraria, affettiva, emotiva, geografica. Identitaria, anche nella sua memoria. A tal punto che il Museo in una stanza di via Belpoggio Ăš finito su testate internazionali prestigiose da The Guardian alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, per citarne alcune. Ben consapevoli che questo Ăš anche un marketing vero e proprio, e l’alfabetizzazione eolica da esportare si traduce in itinerari da scoprire –oltre ad angoli inediti di una Trieste da scandagliare con occhi nuovi–, se non altro perchĂ© questo vento lo si trova solo qui. Un esperimento di grande responsabilitĂ  “nato dal basso ma che vola alto” nel

di /von Cristina Bonadei

lontano 2002, che perĂČ vive d’aria, grazie al volontarismo dei suoi custodi.

Mai domi, perchĂ© a Opicina, prossimamente, altri refoli troveranno casa, nel Borarium, nuova attrazione ludico digitale, e nella sala dell’UniversitĂ  del vento, dove si spazierĂ  dalla meteorologia alla creativitĂ , caratteristica propria e distintiva di un fenomeno che scompagina tutto per sua stessa natura. Insomma se la bora rende rapsodici, esaltati, elettrizzati, anzi, imborezzadi, una categoria antropologica che Musil chiamava “perturbazione euforica”, i 2400 avventori (solo quest’anno), del Museo in una stanza di via Belpoggio e al tempo stesso diffuso nello spazio e nel tempo, hanno colto l’aspetto fattivo del tutto (e chissĂ  se ne sono usciti boriosi).

Il museo approda in Piazza UnitĂ  a giugno con le girandole di Boramata, che diventano una festosa installazione e, come il vento del nord mai addomesticato in Chocolat, continua a soffiare senza sosta, cercando complicitĂ  di spifferi, ricordi, assonanze e alleanze.

Mettere l’aria di Trieste in un barattolo, nel 1999, Ăš stato il battesimo con cui Rino Lombardi, direttore di questa visionaria realtĂ , ha reso prĂȘt-Ă -porter un archetipo di forza e cambiamento che Ăš

MUSEO DELLA BORA

molto di piĂč del frutto di un movimento di masse d’aria fredde. Piuttosto un sapere appetibile per chiunque, come un rabdomante, cerchi un’autentica originalitĂ  quando Ăš alla ricerca di luoghi sconosciuti, fuori dai soliti tracciati ordinari. Il vento catabatico che nasce a Segna-Senj, si sposa a Fiume-Rijeka e muore a Trieste Ăš poliglotta, libero, contenibile solo grazie all’ironia intelligente di chi gli ha dedicato una dimora, ma Ăš anche altro. In un mondo dove i muri non solo stentano a crollare, ma sono in ripresa, rappresenta la metafora di un’umanitĂ  che non smette di credere e sperare in un mondo senza confini. Come il vento.

Il

museo approda in Piazza UnitĂ  a giugno con le festose girandole di Boramata.

Im

Juni zeigt sich das Museum auf der Piazza Unità mit seinen BoramataWindrÀdchen.

Der Wind in Triest ist heilig. Man liebt oder hasst ihn. Er polarisiert, um ein zeitgenössisches Wort zu nutzen. Ich kenne die Bora, die helle und die dunkle. Ich hasse sie, wenn sie maßlos niedersaust bei klarem Himmel.

Ich liebe die andere mit ihrer dunklen, bösen Gewalt, schreibt Umberto Saba in einem Gedicht.

James Joyce hingegen stellte sich begeistert in den heulenden Wind: “Ich habe den ganzen Duft der Erde eingeatmet.” In der Antike glaubte man, dass der Hauch, die Luft, der Lebensatem, das Pneuma, die Kraft hatte, zu befruchten. Das Bora-Museum - Magazzino dei venti ist hingegen alles andere als philosophisch. Es wurde vor 20 Jahren von einem Verein gegrĂŒndet, der wiederum von dem Werbetexter und kreativen Geist Rino Lombardi gegrĂŒndet wurde. Er widmet sich dem, was er als unsichtbare Institution der Stadt bezeichnet, und “das Museum ergibt Sinn”, wie ein Besucher beeindruckt anmerkte. Damit erfasste er das Wesen eines Orts, der das kulturelle Erbe einer Stadt - die Borabewahrt, dokumentiert und katalogisiert. Der Besuch des Museums wird durch “vielfĂ€ltige lehrreiche, vergnĂŒgliche, nachdenkliche und informative Erfahrungen” (so die neue Definition des Internationalen Museumsrats) zu einem interaktiven Erlebnis.

Im Museum dreht sich alles um die Bora, die hier in Triest eine vertraute, historische, folkloristische, literarische, emotionale und geographische Komponente hat. Auch in der Erinnerung ist die Bora so identitÀtsstiftend, dass die internationale Presse, wie z. B. The Guardian oder die FAZ, das kleine Museum in

der Via Belpoggio lĂ€ngst dokumentiert haben. Eine wahre Marketingkampagne fĂŒr Triest: Die exportierten “WindTexte” enthalten Entdeckungsrouten und Infos ĂŒber unbekannte oder neu zu entdeckende Orte, da dieser Wind ja nur hier zu finden ist.

Das Museum ist ein Experiment mit großer Verantwortung. Es entstand 2002 “von unten, schwang sich aber in die Höhe” und lebt heute dank der freiwilligen Helfer wortwörtlich von der Luft.

Die Bora kann zwar nicht gezĂ€hmt werden, aber bald finden weitere Böen im Borarium in Opicina - einer neuen spielerischen digitalen Attraktion - ein Zuhause. Die behandelten Themen im Saal der Wind-UniversitĂ€t reichen von der Meteorologie bis zur KreativitĂ€t, denn Letztere ist es, die von Natur aus alles durcheinander wirbelt. Die Bora macht also rhapsodisch, exaltiert, elektrisiert oder, auf Triestinisch gesagt, imborezzadi, was Musil als “euphorische Störung” bezeichnete. Die (allein in diesem Jahr) 2.400 Besucher:innen des gleichzeitig in Raum und Zeit verbreiteten Museums scheinen den praktischen Aspekt des Ganzen jedenfalls erfasst zu haben (und wer weiß, ob sie nicht auch beschwindt wieder herausgekommen sind).

Im Juni zeigt sich das Museum auf der Piazza UnitĂ : mit den Boramata-WindrĂ€dchen, die zu einer farbenfrohen Installation werden. Wie der unzĂ€hmbare Nordwind im Spielfilm Chocolat, weht die Bora unaufhörlich weiter, weckt Erinnerungen, knĂŒpft Verbindungen und inspiriert zu Allianzen.

Mit der in Dosen eingefangenen Luft von Triest hat Rino Lombardi, der Leiter dieser visionĂ€ren RealitĂ€t, angefangen, die Bora als Symbol fĂŒr Kraft und Wandel fĂŒr alle zugĂ€nglich zu machen. Denn sie ist viel mehr als die Bewegung kalter Luftströme; sie ist auch Faszination fĂŒr alle, die abseits der gewöhnlichen Pfade nach authentischer OriginalitĂ€t suchen. Der Fallwind, der in der kroatischen Stadt Senj entsteht, in Rijeka heiratet und in Triest stirbt, ist polyglott, frei, nur dank der klugen Ironie der Personen aufzuhalten, die ihm ein Zuhause geschaffen haben. Doch damit nicht genug. In einer Welt, in der Mauern nicht nur schwer fallen, sondern sogar wieder aufgebaut werden, ist die Bora die Metapher fĂŒr eine Menschheit mit dem Glauben an eine Welt ohne Grenzen.

Genauso wie der Wind.

10:00

GiovedĂŹ 19 dicembre

Calendario

11 MER sentire agenzia per vendita

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INFO

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Sie den Abschnitt servizi a chiamata auf www.tplfvg.it

MUOVERSI A RITMO DI NOTTURNO

Il

servizio di autobus a chiamata che rende facili e sicuri gli spostamenti di notte a Trieste.

—Der Busservice auf Abruf, der das nĂ€chtliche Reisen in Triest einfach und sicher macht

ATrieste, tornare a casa anche a notte fonda Ăš diventato semplice, sicuro e conveniente grazie a Notturno, il servizio di autobus a chiamata che percorre la cittĂ  durante le ore serali.

Non solo per i giovani diretti a feste o eventi, ma anche per gli adulti che vogliono godersi una cena, una serata a teatro o un film al cinema senza doversi preoccupare del ritorno a casa o del parcheggio.

L’idea del servizio ù nata dalla collaborazione tra Tpl Fvg (attraverso la consorziata Trieste Trasporti), la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’Università degli Studi di Trieste, che ha ascoltato le esigenze di chi si sposta di notte in città.

Il risultato ù un sistema che non solo semplifica gli spostamenti, ma offre anche l’opportunità di socializzare e incontrarsi durante il viaggio, creando nuovi legami tra chi si muove di notte.

Notturno Ăš attivo ogni venerdĂŹ e sabato, e anche il mercoledĂŹ nei mesi invernali, dalle 22:00 alle 4:00.

Le corse si prenotano esclusivamente tramite l’app TSonDemand, disponibile per Android e iOS, e il viaggio costa solo 2 euro.

Il servizio copre una vasta area della cittĂ , da viale Miramare a piazzale Cagni, passando per tutte le zone centrali, offrendo una soluzione comoda e sicura per chi vuole godersi la serata senza pensieri.

In Triest ist es einfach, sicher und gĂŒnstig geworden, auch mitten in der Nacht nach Hause zu kommen.

Der Busservice auf Abruf Notturno steht ab den Abendstunden bereit. Gedacht ist der Service nicht nur junge Leute, die zu Partys oder Veranstaltungen fahren, sondern auch fĂŒr Erwachsene, die ein Abendessen, einen Theaterabend oder einen Kinobesuch genießen wollen, ohne sich um den Heimweg oder um einen Parkplatz

kĂŒmmern zu mĂŒssen. Die Idee dazu entstand aus der Kooperation zwischen Tpl Fvg, der autonomen Region FriaulJulisch Venetien und der UniversitĂ€t Triest.

Das Ergebnis ist ein System, das nicht nur Fahrten erleichtert, sondern auch die Möglichkeit bietet, wĂ€hrend der Reise Kontakte zu knĂŒpfen und sich an Bord eines Busses zu treffen. Neue Beziehungen zwischen “Nachtfahrer:innen”.

Notturno steht freitags, samstags und in den Wintermonaten auch mittwochs von 22.00 bis 4.00 Uhr bereit.

Die Fahrten können ausschließlich ĂŒber die TSonDemand-App gebucht werden, die fĂŒr Android und iOS verfĂŒgbar ist. Die Fahrt kostet nur 2 Euro.

Der Service deckt ein großes Gebiet der Stadt ab (vom Viale Miramare ĂŒber alle zentralen Stadtviertel bis zum Piazzale Cagni) und bietet eine bequeme und sichere Lösung fĂŒr alle, die einen sorglosen Abend genießen wollen.

Com’ù bello osare da Trieste in giĂč

—Triest - Theater der Extravaganz

Copricapi esagerati per le serate piĂč stravaganti, gioielli oversize per osare anche di giorno e una pioggia di lustrini per brillare nelle notti piĂč vivaci. Basta un accessorio o un abito fuori dagli schemi per trasformare un look semplice in qualcosa di unico. Anche Trieste si presta a fare da palcoscenico per look audaci e capi che uniscono glamour e ironia, celebrando la libertĂ  di espressione in ogni dettaglio.

Scopri il lato piĂč sfacciato e colorato della moda e dove trovarlo.

Partiamo con una vera chicca: Katastrofa [1], un negozio-santuario dedicato alla bellezza. Situato in via Diaz 19, ù un luogo unico, un “cortocircuito mediatico” dove arte contemporanea, antiquariato e moda si intrecciano. In questo affascinante labirinto, potreste imbattervi in una pochette thailandese impreziosita da un drago, o da una spilla in radice di rubino firmata Percossi Papi, mentre PJ Harvey, ritratta da Anton Corbijn, vi osserva da una cornice. Ogni angolo di Katastrofa ù pensato per stupire e affascinare, offrendo accessori straordinari e carichi di storia, perfetti per chi ama esprimere la propria personalità con dettagli unici o desidera aggiungere un po’ di carattere alla propria casa.

“ Io stasera vorrei tornare indietro nel tempo”, cantava Raffaella Carrà in Rumore. E se anche voi sognate un viaggio nel passato, Vintage Boogaloo [2] in piazza del Barbacan 4 ù il luogo perfetto per immergervi in decenni di stile e fascino. Questo negozio non ù solo una boutique, ù una finestra su epoche passate: offre una curata selezione di abbigliamento e accessori dagli anni ‘40

agli anni ‘90, con pezzi per la maggior parte provenienti proprio da Trieste. Ogni epoca ha le sue stravaganze, quindi avrete solo l’imbarazzo della scelta. Per chi ama gli anni ‘70, ci sono gli abiti in maglina di lurex, gli anni ‘80 brillano con spalline esagerate, mentre i cappelli anni ‘50, piumati ed elegantissimi, sono piccoli capolavori fatti a mano. Non mancano originali scarpe anni ‘60, borse gioiello e gli imperdibili manicotti. Stravaganza anche nella lingerie e vestaglie anni ‘70.

Direttamente da Budapest, la boutique slow fashion Lollipop [3] ha portato in via Dante 2a una ventata di freschezza, catturando l’attenzione dei triestini con pezzi stravaganti creati da giovani designer dell’Europa Centrale. Lollipop, che ha aperto le porte anche ai creativi triestini, propone abiti e accessori che uniscono estetica, innovazione e rispetto per l’ambiente. Tra gli scaffali troverete magliette con guanti al posto delle tasche e blue jeans che diventano gonne. Se nel vostro guardaroba manca qualcosa di psichedelico, non potete perdervi Extravacat [4] di Marija Milic, un brand che celebra la diversità e l’audacia di chi non teme di uscire dagli schemi. Specializzata nella tecnica del “marbling”, Marija crea capi e accessori che sono vere e proprie opere d’arte da indossare. Questo brand omaggia gli “strambi” di tutto il mondo, quelli che amano esprimersi liberamente e che non hanno paura di essere giudicati. Extravacat ù sinonimo di libertà, sperimentazione e creatività sfrenata. Ogni prodotto ù fatto a mano, dalla creazione del tessuto fino all’assemblaggio finale (showroom e corsi di marbling in via della Madonnina 5b).

Per chi desidera borse che vadano oltre l’accessorio, le creazioni di Vanessa Picelli rappresentano l’essenza di una donna autonoma, ironica e amante della libertà. Vanessa reinterpreta la classica borsa a rete, rendendola un oggetto di design unico: una base intrecciata a mano secondo antiche tecniche artigianali, talvolta lasciata a vista, altre ricoperta di materiali pregiati come piume

Trieste diventa un palcoscenico per look esagerati, accessori oversize, e capi che combinano glamour e ironia, in un mix che celebra la libertà d’espressione.

Triest wird zur BĂŒhne fĂŒr extravagante Looks, ĂŒbergroße Accessoires und KleidungsstĂŒcke, die Glamour mit Ironie verbinden, und feiert so die Selbstdarstellung.

Lollipop Via Dante Alighieri, 2

Prodotti ‘Extravacat’ disponibilli in negozio. Showroom e corsi di marbling in via della Madonnina, 5b

Il lato piĂč audace e colorato della moda si cela tra negozi che custodiscono il passato e menti creative che reinventano il concetto di stile.

Die kĂŒhnste und farbenfrohste Seite der Mode zeigt sich in GeschĂ€ften, die die Vergangenheit bewahren, und kreativen Köpfen, die den Stil neu definieren.

di struzzo sfumate o maxi paillettes. Ogni borsa ù pensata per una donna che gioca con le contraddizioni e ama affermare il proprio stile senza uniformarsi alle tendenze. La collezione incarna infatti il concetto di “Libera di essere io” — un invito a esprimere la propria personalità in modo autentico (@vanessaiocollection).

Plastica riciclata, metallo, corda e persino zucchero: i gioielli di Carla Movia [5] sfidano le convenzioni e invitano chi li indossa a rivalutare materiali alternativi, spesso considerati di scarto. Le sue creazioni sono frutto di una ricerca che punta a trovare un equilibrio tra l’uso di tecniche antiche e forme e concetti del design contemporaneo. Ogni pezzo celebra la tradizione dell’oreficeria classica, ma al contempo la mette in discussione, offrendo una nuova prospettiva su ciĂČ che i gioielli possono rappresentare. Tra le sue creazioni piĂč iconiche spiccano gli orecchini Sugar, realizzati con zucchero, resine e pigmenti e montati su argento sterling. Il risultato Ăš una serie di piccoli capolavori che sembrano caramelle, minerali o coralli. Una vera e propria rinascita dei materiali piĂč comuni che, trasformati, svelano la propria anima e raccontano una storia, diventando ancora piĂč preziosi (Via Conti 2c - su appuntamento).

Non vi resta che farvi ispirare da questi luoghi e queste realtĂ , dove ogni accessorio o capo grida libertĂ . Da Trieste in giĂč, osate, sperimentate e rendete unico il vostro stile: il mondo Ăš il vostro palcoscenico.

Übertriebene Kopfbedeckungen fĂŒr extravagante Abende, ĂŒbergroßer Schmuck fĂŒr gewagte Tage und ein Meer von Pailletten fĂŒr lebhafte NĂ€chte. Ein Accessoire oder eine unkonventionelles KleidungsstĂŒck reicht aus, um einen einfachen Look in etwas Einzigartiges zu verwandeln. Auch Triest bietet sich als BĂŒhne fĂŒr gewagte Looks an, die Glamour und Ironie vereinen.

Entdecken Sie die frechsten und buntesten Seiten der Mode und die GeschÀfte, wo man sie finden kann.

Beginnen wir mit einer echten Kostbarkeit: Katastrofa [1], ein der Schönheit gewidmetes GeschĂ€ft und Heiligtum in der Via Diaz 19. In diesem einzigartigen Laden greifen zeitgenössische Kunst, Antiquariat und Mode ineinander. In dem faszinierenden Labyrinth könnten Sie auf eine thailĂ€ndische Handtasche stoßen, die mit einem Drachen oder mit einer Rubinwurzelbrosche von Percossi Papi verziert ist, wĂ€hrend die von Anton Corbijn portrĂ€tierte PJ Harvey Sie aus einem Rahmen heraus beobachtet. Jede Ecke hĂ€lt faszinierende Überraschungen bereit und bietet einzigartige Accessoires, mit denen Sie Ihre Persönlichkeit perfekt zum Ausdruck bringen

Vintage
Boogaloo
Piazza del Barbacan, 4

oder ihrem Zuhause einen besonderen Charakter verleihen.

“Io stasera vorrei tornare indietro nel tempo” (Heute Abend wĂŒrde ich gern die Zeit zurĂŒckdrehen) sang Raffaella CarrĂ  in Rumore. Wenn Sie auch von einer Reise in die Vergangenheit trĂ€umen, können Sie in Vintage Boogaloo [2] an der Piazza del Barbacan 4 im Stil und Charme der Jahrzehnte schwelgen. Dieses GeschĂ€ft ist nicht nur eine Boutique, sondern ein Schaufenster fĂŒr vergangene Zeiten: Es bietet eine Auswahl an Kleidung und Accessoires von den 1940er bis 90er Jahren. Jede Zeit hat ihre extravaganten Eigenheiten und Sie haben die Qual der Wahl. FĂŒr alle Fans der 70er: Lurex-Trikot-Kleider. Die 80er glĂ€nzen mit ĂŒbermĂ€ĂŸigen Schulterpolstern, wĂ€hrend die eleganten FederhĂŒte der 50er kleine handgefertigte Meisterwerke sind. Ganz zu schweigen von den Schuhen, Schmucktaschen und Muffen der 60er. Extravagant sind auch die UnterwĂ€sche und die Morgenröcke der 70er Jahre.

Direkt aus Budapest hat die Slow-Fashion-Boutique Lollipop [3] in der Via Dante 2/A mit extravaganten StĂŒcken von jungen Designern aus Mitteleuropa frischen Wind nach Triest gebracht. Die Boutique, die auch KĂŒnstler:innen aus Triest offen steht, bietet KleidungsstĂŒcke und Accessoires an, die Ästhetik, Innovation und Umweltbewusstsein verbinden: Zum Sortiment gehören TShirts mit Handschuhen anstelle der Taschen sowie Jeans, die zu Röcken werden.

Piazza Oberdan
San Giusto
Katastrofa Via Diaz, 19/1

Dalla stravaganza degli anni ‘70 e ‘80 ai gioielli fatti di materiali semplici e poveri: Trieste offre molti spunti per rendere ogni look unico.

Die kĂŒhnste und farbenfrohste Seite der Mode zeigt sich in GeschĂ€ften, die die Vergangenheit bewahren, und kreativen Köpfen, die den Stil neu definieren.

Ihrer Garderobe fehlt etwas Psychedelisches? Dann sollten Sie bei Extravacat [4] von Marija Milic vorbeischauen. Die Marke feiert die Vielfalt und den Wagemut derer, die keine Angst vor Unkonventionellem haben. Aufs Marmorieren spezialisiert, kreiert Marija KleidungsstĂŒcke und Accessoires, die echte Kunstwerke sind. Die Marke ist eine Hommage an “Sonderlinge” aus der ganzen Welt, die sich gern frei ausdrĂŒcken und die keine Angst vor dem Urteil anderer haben. Extravacat steht fĂŒr Freiheit, Experimentierfreude und ungezĂŒgelte KreativitĂ€t. Jedes Produkt ist handgefertigt, von der Kreation des Stoffes bis zur Endfertigung (Showroom und Marmorierkurse in der Via della Madonnina 5/B).

Wer Taschen sucht, die mehr als nur ein Accessoire sind, wird bei Vanessa Picelli fĂŒndig. Ihre Kreationen sind Ausdruck einer selbstĂ€ndigen, ironischen und freiheitsliebenden Frau. Vanessa interpretiert die klassische Netztasche neu und macht sie zu einem einzigartigen Designerobjekt: nach alten Techniken handgefertigte Netze, die manchmal mit hochwertigen Materialien wie abgetönten Straußenfedern oder Maxipailletten ĂŒbergezogen sind. Ideal fĂŒr Frauen, die gern mit WidersprĂŒchen spielen und ihren Stil durchzusetzen. Die Kollektion verkörpert

Carla Movia Via Conti, 2c

das Konzept “Frei, ich selbst zu sein” - eine Einladung, die eigene Persönlichkeit authentisch zu leben (@ vanessaiocollection).

Recycelter Kunststoff, Metall, Seile und sogar Zucker: Der Schmuck von Carla Movia [5] stellt die Konventionen auf den Kopf und fordert alle zum Tragen von alternativen Materialien auf, die oft als Abfall betrachtet werden. Ihre Kreationen schaffen ein Gleichgewicht zwischen alten Techniken und den Formen und Konzepten des modernen Designs. Jedes KleidungsstĂŒck feiert die Tradition der klassischen Goldschmiedekunst, stellt sie aber gleichzeitig in Frage und zeigt neue Perspektiven auf das auf, was Schmuck darstellen kann. Zu ihren ikonischsten Kreationen gehören die Ohrringe Sugar, die aus Zucker, Harzen und Pigmenten auf Sterlingsilber bestehen. Das Ergebnis ist eine Reihe von kleinen Meisterwerken, die wie Bonbons, Minerale oder Korallen aussehen. Ein echtes WiederaufblĂŒhen gĂ€ngiger Materialien, die ihre wahre Seele enthĂŒllen und eine Geschichte erzĂ€hlen (Via dei Conti 2/c – nach Vereinbarung).

Lassen Sie sich von diesen Orten inspirieren, wo jedes Accessoire und KleidungsstĂŒck fĂŒr Freiheit steht. Möge es beginnen, das Triester Theater der Extravaganz! Leben Sie Ihren Stil: Die Welt ist Ihre BĂŒhne!

Festeggiamo 60 anni di esperienza e dedizione. La nostra missione Ăš sempre stata aiutarti a muoverti senza dolore e a ritrovare la qualitĂ  di vita.

Vieni a trovarci per una consulenza gratuita e festeggia con noi il nostro anniversario: scopri un percorso su misura per te.

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PASSIONE E CURIOSITÀ SOPRA LE RIGHE

—Leidenschaft und Neugier jenseits der Norm

di /von Ottavio Silva

Nei vocabolari il termine tappezzeria ha di solito due significati e cioù quello di “tessuto impiegato nell’arredamento d’interni” ma anche quello di “tecnica relativa alla preparazione e messa in opera di stoffe per arredamento”.

Ma a Zinelli piace andare oltre le solite definizioni, perchĂ© il tappezziere Ăš molto di piĂč! È prima di tutto un arredatore, capace di avere una visione d’insieme, un certo buon gusto, un grande savoir-faire nell’abbinare i materiali e i colori di una casa.

Lo storico marchio Zinelli & Perizzi nasce negli anni ‘60 come tappezzeria e nel tempo cresce fino a realizzare gli arredamenti. Ovviamente, in una prima fase, il design e il gusto sono influenzati ancora, e fortemente, dal classico.

Zinelli & Perizzi decidono di andare sopra le righe, di uscire dal solito. Vanno lontano, a caccia di nuove idee, per essere piĂč vicini a una clientela in evoluzione.

Si tratta di “emancipare gli arredi” un po’ come Raffaella Carrà fa con i suoi balletti! La curiosità, unita a una grande passione per i viaggi, fa scoprire altrove ai soci di Zinelli & Perizzi nuove idee e un nuovo stile. Sopra le righe, senza confini.

Dalla Scandinavia in giĂč! La scoperta dei mobili dei paesi nordici, dal design essenziale, realizzati con materiali naturali, porta a una nuova visione, a una nuova estetica. Nino Perizzi e Maddalena de Padova, sĂŹ, proprio quella di Edizioni de Padova, la prima signora del design italiano, autentica maestra di stile, creano insieme un nuovo modo di arredare. Un mondo nuovo. Le case vengono vestite con arredamenti piĂč semplici e funzionali rispetto al classico, in un’armonia di colori-non-colori come bianco, grigio, sabbia, in tante varianti diverse, insieme al tocco distintivo dei colori primari che rendono piĂč personali le abitazioni. Un tocco che a volte puĂČ essere spregiudicato nei dettagli, ma sempre con eleganza. Seguendo questa linea il marchio Zinelli & Perizzi, con il suo logo in carattere graziato (e l’inconfondibile “e” commerciale) firma 30 anni di design, proponendo le raffinate produzioni di serie delle aziende italiane piĂč rinomate.

Nel frattempo gli orizzonti si allargano ai mobili di campagna inglesi, francesi e ungheresi, tutti pezzi rigorosamente unici, capaci di caratterizzare con grande nitidezza una casa, insieme ai tessuti e alle opere d’arte, con in piĂč il tocco inconfondibile di Zinelli. Oggi il nome Ăš piĂč breve ma l’esperienza c’ù tutta. Con la passione e la curiositĂ  di sempre.

DEUTSCHER TEXT

Auf italienisch hat der Begriff tappezzeria (Polsterei) zwei Bedeutungen, nĂ€mlich “Stoff, der bei der Einrichtung verwendet wird”, aber auch “Technik der Vorbereitung und der Anwendung von Stoffen fĂŒr die Einrichtung”.

Zinelli geht jedoch gerne ĂŒber die ĂŒblichen Definitionen hinaus, denn ein tappezziere ist viel mehr! Er ist vor allem ein Innenarchitekt, der ein Gesamtbild, guten Geschmack und Geschick bei der Verbindung von Materialien und Farben beweist.

Die historische Marke Zinelli & Perizzi wurde in den 60ern als Polsterei gegrĂŒndet und entwickelte sich mit der Zeit zum Möbelhersteller. NatĂŒrlich waren Design und Geschmack anfĂ€nglich noch stark klassisch geprĂ€gt.

Doch schon bald beschloss Zinelli & Perizzi, mit den Konventionen zu brechen, und begab sich auf die Suche nach neuen Ideen, die bei einer sich wandelnden Kundschaft Anklang fanden. Es ging nicht nur darum, Möbel zu entwerfen, sondern “sie zu befreienâ€Ă€hnlich wie das, was Raffaella CarrĂ  mit ihren TĂ€nzen erreichte! Leidenschaft fĂŒr das Reisen und unstillbare Neugier fĂŒhrte Zinelli & Perizzi dazu, neue Stile und Trends zu entdecken, die weit ĂŒber

ihre italienischen Wurzeln hinausgingen, und sich auf kreatives Neuland zu begeben.

Und zwar: von Skandinavien abwĂ€rts! Das schlichte Design und die Verwendung von Naturmaterialien der NordlĂ€nder schufen eine neue Ästhetik. Nino Perizzi und Maddalena de Padova – die legendĂ€re GrĂŒnderin von Edizioni de Padova und wahre Meisterin des italienischen Stils und Designs – erschufen, eine neue Art der Einrichtung. Eine neue Welt.

Sie setzten auf Einfachheit und FunktionalitĂ€t statt auf traditionelle Opulenz. Das Ergebnis ist ein harmonisches Miteinander neutraler Farben wie Weiß, Grau und Sand in verschiedenen Varianten mit einem Touch krĂ€ftiger PrimĂ€rfarben. Manchmal durchaus gewagt, aber stets elegant, um der Wohnung Persönlichkeit und Flair zu verleihen. Seit 30 Jahren verfolgt Zinelli & Perizzi diese Linie und prĂ€sentiert feinste Kollektionen der renommiertesten Möbelhersteller Italiens. Auch sein Logo in der feinen Schriftart und mit dem berĂŒhmten Et-Zeichen wurde zum Synonym fĂŒr QualitĂ€t und Stil.

In der Zwischenzeit hat sich das Angebot um Möbel im englischen, französischen und ungarischen Landhausstil erweitert. Alle StĂŒcke sind einzigartig und gepaart mit ausgewĂ€hlten Textilien und Kunstwerken verliehen den eigenen vier WĂ€nden einen unverwechselbaren Charme, der nur durch die Handschrift von Zinelli erreicht werden konnte. Auch wenn der Name heute kĂŒrzer ist, die Erfahrung, die Leidenschaft und die Neugier der Firma sind dieselben wie vor 30 Jahren.

Volitiva e autonoma come le sue nonne: e sempre piĂč determinata. È la triestina che oggi, come nel ’78, ascolta e balla, anche da sola, l’inno che ha reso popolare il nome di Trieste. “Com'Ăš bello far l'amore da Trieste in giĂč com’ù bello far l'amore io son pronta e tu...”. Un invito all’emancipazione, alla libertĂ  e all’indipendenza, preso sempre sul serio, che strizza l’occhio al desiderio...

Di profumi golosi e sapori avvolgenti, di una giornata dedicata a fare l’amore in tutte le sue forme. “L’importante ù farlo sempre con chi hai voglia tu”, diceva la Carrà, e anche come hai voglia tu, aggiunge la triestina, che con il suo piglio ribelle, si gode l’autunno per... –

Strong-willed and independent like her grandmothers: and more determined than ever. She is the Triestina who, today just as in ‘78, listens and dances – even on her own –to the anthem that made the name of Trieste famous: “Com’ù bello far l’amore da Trieste in giĂč com'Ăš bello far l'amore io son pronta e tu...”. An invitation to emancipation, freedom, and independence, always taken seriously, with a playful wink to desire... The desire for delicious fragrances and enveloping flavours, for a day dedicated to making love in all its forms.

“L’importante ù farlo sempre con chi hai voglia tu”, said Carrà, and also how you want, adds the Triestina, who, with her rebellious streak, enjoys the autumn for


Avvolgersi

Coperte inglesi di pura lana, anche riciclata, Tweedmill.

Wrapup

PurewoolEnglishblankets, includingrecycled,Tweedmill.

Fattorie del LatteVia Nazionale, 38 (Opicina)

di /by

Coach e consulente, brand-lover, ama scoprire piatti, locali e prodotti sempre nuovi.

/Coach and consultant, brand-lover, loves discovering new dishes, restaurants and products.

Scrivi a: hello@stefaniaboccabianca.com

Scaldarsi

Maglione di cachemire made in Italy, Be you di Geraldine Alasio.

Warmup

CashmeresweatermadeinItaly, BeyoubyGeraldineAlasio.

Speranza. Via Fabio Filzi, 2

Sorseggiare

Complesso, fresco ed elegante. Schioppettino DOC Friuli Colli Orientali, Spolert.

Sipping

Flavoured,freshandelegant. SchioppettinoDOCFriuliColli Orientali,Spolert.

Enoteca Bischoff - Via Mazzini, 21

Sorprendersi

Fiori freschi e naturali di Licia.

Surpriseyourself

Licia's fresh and natural flowers.

Mercato Ex PonterossoPiazza Sant'Antonio Nuovo

Apparecchiare

Pregiato lino belga per la tavola Libeco.

Setting

FineBelgianlinen fortheLibeco’stable. Blu di Prussia - Via Luigi Cadorna, 10

Appisolarsi

Cuscino realizzato con i tessuti di Zinelli & Perizzi.

Napping

PillowmadefromZinelli&Perizzi'sfabrics.

Officina Spaziocavana di Zinelli & PerizziVia S. Sebastiano, 1

Osservare Occhiali Kador in tartaruga, interamente “fatti in casa” in Cadore.

Watching

Kador tortoiseshell glasses, entirely “homemade” in Cadore. Siroki Visual Team - Via Dante Alighieri, 14

TIPS DELLA TRIESTINA:

Raffaella Carrà ù stata un grande esempio di emancipazione e libertà, proprio come le triestine. Ascolta il 6° episodio del podcast di Boramata, " Le donne e la bora", per capire come “Raffa” avrebbe potuto benissimo nascere qui!

STEFANIA VERBICH, IL VOLTO DELL’HOME STAGING A TRIESTE

Stefania Verbich - Home-Staging

in

Triest hat ein Gesicht

Cwww.rehabdesign.it info@rehabdesign.it +39 351 988 4536

Rehab Design

Piazza Silvio Benco, 4

olpo di fulmine o nulla di fatto? La decisione di acquistare un immobile, secondo gli studi, avviene nei primi 90 secondi di una visita. Quei secondi bisogna renderli indimenticabili
. A Trieste, chi ha trasformato questa intuizione in professione ù Stefania Verbich, architetto di formazione e fondatrice di Rehab Design, il primo studio interamente dedicato all’home staging a Trieste. Stefania scopre l’home staging nel 2015: intuendone il potenziale ha deciso di portare a Trieste questa tecnica sconosciuta, scommettendo su un progetto che molti consideravano impossibile. “Era una follia, dicevano. Una moda americana che qui non avrebbe mai funzionato. Ma quei no sono stati la mia benzina,” racconta Stefania. L’home staging nasce negli Stati Uniti già negli anni ‘70 e significa “mettere in scena un immobile”, ovvero metterlo nella luce migliore prima di destinarlo alla vendita o all’affitto. È uno strumento di marketing che unisce il mondo dell’arredamento a quello delle vendite immobiliari, diventando a tutti gli effetti uno strumento imprescindibile per vendere o affittare prima un immobile e fa leva sulle emozioni: fa

scattare il cosiddetto effetto wow! Molto piĂč potente di un render virtuale o di un’animazione 3D, l’home staging Ăš un servizio “fisico” al 100%. Questo perchĂ© le persone comprano quello che vedono, non quello che devono immaginare. Rehab Design offre soluzioni per ogni immobile: dal decluttering e styling per case abitate, alla valorizzazione e allestimento completo di immobili vuoti. Il risultato? Con l’home staging secondo le statistiche, un immobile si vende piĂč velocemente e con meno sconti sul prezzo richiesto.

Niente male, vero? In un mondo prevalentemente maschile come quello dell’immobiliare e delle costruzioni, Stefania Verbich ha scommesso su sĂ© stessa e oggi puĂČ dire fieramente di avercela fatta. Lo dicono i numeri: oltre 110 immobili valorizzati. Lo dicono i fatti: una rete di costruttori, agenzie e venditori che contano su di lei.

Ogni progetto porta il suo marchio: una cura estrema del dettaglio, creatività e l’obiettivo di aiutare le persone a vedere il potenziale di una casa. In un mondo che vive di immagini, Stefania ha saputo conquistare il suo spazio. Una bella soddisfazione (e per una donna vale doppio!).

Stefania Verbich
Fondatrice di Rehab Design

Liebe auf den ersten Blick oder GleichgĂŒltigkeit pur? Studien zufolge wird die Entscheidung ĂŒber den Kauf einer Immobilie in den ersten 90 Sekunden einer Besichtigung getroffen. Daher sollte man sie unvergesslich machen
 In Triest hat sich Stefania Verbich, Architektin und GrĂŒnderin von Rehab Design, diese Ergebnisse zum Beruf gemacht und das erste echte HomeStaging-Studio in Triest eröffnet. Stefania hat 2015 erstmals von Home-Staging gehört und sofort dessen Tragweite erahnt. Sie setzte damit auf ein Projekt, das vielen unmöglich erschien: “Schwachsinn. Eine amerikanische Mode, die hier keinen Erfolg haben wird.” Doch diese Ablehnung war Stefanias Ansporn. Home-Staging wurde in den 70ern in den USA erfunden und steht fĂŒr “das Adaptieren einer Immobilie”, d. h. man prĂ€sentiert die Wohnung zum Verkauf oder zur Vermietung im besten Licht. Ein Marketinginstrument, das Innenarchitektur mit dem Immobilienverkauf verbindet: ein unverzichtbares Instrument, um eine Immobilie schneller zu verkaufen bzw. zu vermieten. Hier werden die Emotionen angesprochen, die den sog. Wow-Effekt auslösen. Home-Staging funktioniert besser als ein 3D-Rendering oder eine 3D-Animation, denn die Menschen sehen das, was sie kaufen wollen, vor sich und mĂŒssen es sich nicht vorstellen. Rehab Design bietet Lösungen fĂŒr jede Immobilie an: vom Decluttering und Syling bewohnter Wohnungen bis hin zur Aufwertung und kompletten Ausstattung leerstehender GebĂ€ude. Laut

Statistik werden Immobilien mit Home-Staging schneller und preislich höher verkauft. Nicht schlecht, oder? Im ĂŒberwiegend mĂ€nnlichen Immobilien- und Bausektor kann Stefania Verbich heute mit Stolz sagen, dass sie es geschafft hat. Zahlen und Fakten sprechen fĂŒr sich: Über 110 Immobilien wurden aufgewertet. Und ein ganzes Netzwerk aus Bauunternehmern, Agenturen und VerkĂ€ufern zĂ€hlt auf sie.

Jedes Projekt trĂ€gt ihre Handschrift: Liebe zum Detail, KreativitĂ€t und UnterstĂŒtzung beim Erkennen des Potenzials der Immobilien. In einer von Bildern geprĂ€gten Welt hat es Stefania geschafft, sich ihren Platz zu erobern. Ein großer Erfolg - der fĂŒr eine Frau doppelt zĂ€hlt!

Spumeggiante

Brilla in ogni festa. Le sue perle danzano nel bicchiere e fanno luce.

Ed Ăš subito gioia condivisa.

It sparkles at every party. Its pearls dance in the glass, lighting up the moment. Eyes meet eyes, and joy is instantly shared.

Il tappo a fungo che salta, un piccolo botto, la corsa verso la bottiglia da cui scende impetuoso il vino brillante. A volte scappa fuori dai bicchieri, ribelle, e allora bisogna prenderne qualche goccia e strofinarla dietro l’orecchio: fortuna! Infine, in alto i calici e i cuori. Il brindisi. À la santĂ©. Tanti auguri! Sguardi che si cercano, sorrisi, tintinnii. Che cantino i bicchieri, e che siano di buon cristallo o il canto risulterĂ  stonato. Ecco qua, Ăš giĂ  la festa.

Lo spumante intesse l’ordito della condivisione. Abbandona i clichĂ© e non chiamarlo ‘bollicina’ e, tantomeno, ‘frizzantino’. Smorzeresti la gioia festosa. Chiamalo col nome di battesimo: “spumante”, participio presente del verbo spumare, il brio che danza nel calice materializzando, semplicemente, la gioia.

Le sue origini si perdono nel tempo. PiĂč volte ci si Ăš battuti per la paternitĂ  dei vini spumeggianti. L’abate PĂ©rignon Ăš il riferimento piĂč illustre. C’est du champagne, mes chĂ©ris!

Di spumanti ne esistono due. Metodo champenois: le uve pigiate fermentano a diventar vino che rifermenta in bottiglia. Si ruota la bottiglia, per mesi: remuage; si stappa e si eliminano i depositi: dĂ©gorgement; si rabbocca con miscele segrete (liqueur d’expedition) d’alcol e zucchero: dosage (se l’aggiunta Ăš col vino di partenza: dosaggio zero o pas dosĂ© o nature). Tempo, maestria, cultura. Ne nascono Champagne, Franciacorta, TrentoDoc e tutti gli illustri “metodo classico”.

Ci sono poi gli spumanti “metodo charmat” (o Martinotti): il vino base rifermenta in grandi autoclavi di acciaio prima di essere imbottigliato e venduto. Meno poesia, piĂč economia. Scegli tu. Liberitutti.

Ora basta teoria, perĂČ! Voglio portarti nel borgo carsico di Medjievas/ Medeazza (TS) da Boris Pernančič, vignaiolo per passione. Fa un altro lavoro ma il suo cuore batte nella vigna di

famiglia, nascosta nel bosco. Ai lati, come da tradizione, ci sono gli alberi di pere, vigili sentinelle ammaliatrici di uccelli: i frutti sono offerti ai volatili in cambio della loro rinuncia a becchettare l’uva. Baratto solidale. Indi, la sua piccola azienda si chiama Fruơke che, nello sloveno carsolino, significa “pera”. Natura e cultura sbocciano nei suoi vini. Specchianti, pulite e tradizionalissime Malvasia e Vitovksa, che vinifica dal 1985. Boris viaggia, per lavoro. Guarda, osserva e rimugina: “Sono innamorato del metodo classico da sempre e quando sono in giro cerco la chicca, assaggio. Una volta mi sono detto: ma io ce l’ho la materia prima! Ho voluto provarci”. Primo millesimo il 2016. Prove, cambi di strategia, pensiero e azione. Oggi gli spumanti sono due, in continua evoluzione nella composizione: a Boris piace sperimentare e vuole costantemente migliorarsi.

Fulminante il blanc de blanc (base Malvasia e Vitovska), millesimo 2022: oro giallo, naso raffinato, perlage (per i francesi son “perle”, mica “bolle”!) decisamente persistente, nota distintiva di uno spumante di classe. Odlično. “Ma Ăš anche un po’ rustico!” mi dice Boris, tuonando la sua risata sonora ed empatica. In fondo, lui, non se la tira proprio. Testa e cuore, simply. PiĂč rustico e campestre Ăš il rosĂ© a base Terrano e Merlot (da vecchia vigna), uno spumante gastronomico che chiama l’eccelso crodeghin (home made FruĆĄke) cotto nel pane che fa Patrizia, sua moglie, anche lei fan assoluta degli champenois. Passione di famiglia e divertissement che ci racconta come un territorio possa esprimersi anche nella sperimentazione. Come diceva Oscar Wilde: “la tradizione Ăš solo un’innovazione ben riuscita”. Sembra di vederlo, lo scrittore dandyssimo, con davanti il suo vino preferito: un calice di Champagne ghiacciato, guardatĂš. Lo spumante di Boris gli sarebbe piaciuto. No doubt.

Che cantino i bicchieri, e che siano di buon cristallo o il canto risulterĂ  stonato.

Lasst die GlÀser erklingen! Dazu sollten sie allerdings aus gutem Kristall sein.

Come diceva Oscar Wilde: “la tradizione ù solo un’innovazione ben riuscita.”
Schon Oscar Wilde sagte: “Tradition ist nur eine erfolgreiche Innovation.”

Er glĂ€nzt auf jeder Party. Seine Perlen tanzen im Glas und leuchten. Augen suchen Augen und es ist sofort geteilte Freude. Der pilzförmige Korken knallt, man lĂ€uft zur Flasche, aus der glĂ€nzender Schaumwein strömt. Manchmal lĂ€uft er ĂŒber, wie ein Rebell, dann sollte man sich ein paar Tropfen hinters Ohr reiben: Das bringt GlĂŒck!

Hoch die Kelche und die Herzen! Es wird angestoßen: Prosit! Aufs Wohl! Suchende Blicke, LĂ€cheln. Die GlĂ€ser erklingen, dazu sollten sie natĂŒrlich aus gutem Kristall sein. Und die Party kann beginnen.

Schaumweine stehen fĂŒr Geselligkeit.

Vergessen Sie die Klischees - nennen Sie ihn nicht “Sekt” oder “Frizzantino”. Sie wĂŒrden die Festfreude dĂ€mpfen. Nennen Sie ihn bei seinem Taufnamen: “Spumante”, also “Schaumwein”, vom Verb schĂ€umen, schĂ€umende Freude, die im Kelch tanzt.

Seine UrsprĂŒnge liegen in grauer Vorzeit. Um die Urheberschaft des Schaumweins wurde oft gekĂ€mpft. Der Benediktiner Dom PĂ©rignon ist wohl sein berĂŒhmtester Vater: C’est du champagne, mes chĂ©ris!

Es gibt zwei Herstellungsmethoden. Bei der Methode champenois gĂ€ren die gekelterten Trauben, bis sie zu Wein werden, der dann in der Flasche erneut reift. Die Flasche wird monatelange gedreht (remuage), dann entkorkt, von BodensĂ€tzen befreit (dĂ©gorgement) und mit geheimen Mischungen aus Alkohol und Zucker (liqueur d’expedition) aufgefĂŒllt (dosage; bei einer dosage nur mit Wein spricht man von pas dosĂ© oder nature).

Zeit, Können, Kultur. So entstehen Champagner, Franciacorta, TrentoDoc

und alle berĂŒhmten Schaumweine nach der “klassischen Methode”.

Dann gibt es noch die Charmat(oder Martinotti-) Methode: Der Grundwein gĂ€rt in großen DruckbehĂ€ltern aus Stahl, bevor er in Flaschen abgefĂŒllt und verkauft wird. Weniger poetisch, dafĂŒr gĂŒnstiger. Sie haben die Wahl.

Doch genug der Theorie! Ich möchte Ihnen Boris Pernančič aus dem Karstdorf Medjievas/Medeazza vorstellen. Der Weinbauer aus Leidenschaft hat zwar einen anderen Beruf, aber sein Herz schlĂ€gt fĂŒr den Weinberg der Familie, der sich im Wald versteckt und traditionell von BirnbĂ€umen voller Vögel gesĂ€umt wird: Ja, die Vögel bekommen die Trauben, aber dafĂŒr dĂŒrfen sie nicht daran rumpicken! Ein solidarischer Tauschhandel.

Die kleine Winzerei heißt Fruơke, was im Slowenischen des Karsts “Birne” bedeutet. Seit 1985 stellt Boris beste traditionelle Malvasia- und Vitoska-Weine her, in denen die Natur und die Kultur zum Ausdruck kommen.

Boris reist oft beruflich. Er schaut, beobachtet, wĂ€gt ab: “Ich war schon immer ein Freund der klassischen Methode. Wenn ich unterwegs bin, suche ich nach etwas Besonderem. Eines Tages wurde mir bewusst, dass ich eigentlich alle Rohstoffe vor der TĂŒr habe! Ich wollte es versuchen.” Den erste Wein hat Boris 2016 produziert. Experimente, Strategiewechsel, Theorie und Praxis. Heute produziert er zwei Arten von Schaumweinen, die Boris stĂ€ndig weiterentwickelt.

Der Blanc de Blancs 2022 (aus Malvasia und Vitovska) ist fulminant: goldgelb und feine Nase, persistente Perlage – ein Erkennungsmerkmal eines Spitzenschaumweines. Odlično ! “Aber er hat auch etwas Rustikales!” sagt Boris und bricht in lautes, sympathisches Lachen aus. DĂŒnkel? Fehlanzeige!

Der RosĂ© aus Terrano und Merlot (aus dem alten Weingarten) ist derber. Er passt sehr gut zum crodeghin, eine Art hausgemachte Schlackwurst im Brotteig. Sie wird von Boris’ Ehefrau Patrizia zubereitet, die ein Fan der champenois-Weine ist. Eine Familienpassion, die zeigt, wie ein Gebiet auch im Experimentieren seine Bestimmung finden kann. Schon Oscar Wilde sagte: “Tradition ist nur eine erfolgreiche Innovation.” Man kann ihn sich lebhaft vorstellen, den Dandy mit einem Glas eisgekĂŒhltem Champagner in der Hand. Der Schaumwein von Boris hĂ€tte ihm zweifellos geschmeckt.

Sogna, Scegli, Vivi.

5 Immobili Esclusivi

Per Il Tuo Futuro a Trieste

1) Residence Sunset

Appartamenti primingresso con terrazze e vasche idromassaggio, giardini, consegna a giugno 2025. In villa indipendente progettata dall’Architetto Luciano Celli, con terrazze uniche, 5 alloggi con parcheggio e vista mozzafiato sul mare e su Trieste. Immersi nel verde, in posizione strategica. Stile e comfort in un contesto esclusivo. Roiano, via Sottomonte

2) Palazzo Goldoni

Immobili rinnovati con riscaldamento e raffrescamento ad alta efficienza, impianti elettrici e idrotermosanitari riqualificati per ridurre i consumi. Appartamenti luminosi, rifiniti con eleganza e gusto contemporaneo, progettati per garantire massimo comfort anche in spazi contenuti. Un equilibrio perfetto tra stile e funzionalitĂ . Centro, Piazza Goldoni

3) Villa Wisteria,

Ultimi due appartamenti primingresso nella villa. Situata a Opicina, ù un luogo ricco di storia, come la stessa villa costruita nel 1902 dall’ing. Dimmer, oggi di interesse storico. Restaurata con cura, prende il nome dai glicini che la circondavano. Immersa tra ville liberty e wagneriane, offre natura, pace e un parco condominiale curato. Ottimamente collegata, i servizi sono a pochi passi. Un’eleganza senza tempo. Opicina, via Ermada

4) Proposta Immobiliare Unica

Affacciandosi da ogni angolo della casa, si ammira l’intero Golfo di Trieste. Costruita nel 1914, ù la prima abitazione della Costiera, scelta dalle famiglie Lutz e von Trapp per la posizione privilegiata, a 80 metri sopra al mare. Una scala conduce a una spiaggia di scogli incontaminata. Fermata autobus regionale sotto casa. Un’opportunità rara e affascinante! Strada Costiera

5) Villa di 170 mq in via dell’Erica

In posizione dominante sul Golfo di Trieste, immersa nel verde. Su tre livelli: salone con terrazzo panoramico, cucina abitabile, giardino di 400 mq con alberi da frutto; al primo piano, tre camere (due con terrazza vista golfo), cabina armadio, due bagni; piano terra con living, caminetto e cantina. Garage, tre posti auto e ulteriore parcheggio. Privacy e vista mozzafiato. Commerciale, via dell’Erica

COFFEE BREAK

UN CAFFÈ ALLA MODA

Ein schicker Kaffee

Chi l’ha detto che il caffĂš Ăš solo un prodotto da bere? Oltre ad essere un rito quotidiano, puĂČ diventare il punto di partenza per un movimento che unisce moda e sostenibilitĂ . Grazie alla creativitĂ  del design e all’arte dell’upcycling, le confezioni di caffĂš tostato e i sacchi di juta del caffĂš verde possono trasformarsi in accessori unici e di tendenza, offrendo a questi materiali una seconda vita.

I sacchi di juta, con la loro texture grezza e il fascino vintage, sono perfetti per dare vita a borse, zaini, cinture e pochette. Ogni pezzo racconta una storia e porta con sĂ© il profumo e il carattere del caffĂš. Questi accessori si adattano tanto a un look casual quanto a uno stile piĂč sofisticato, diventando il simbolo di una moda consapevole e senza tempo.

Le confezioni di caffĂš tostato, spesso realizzate con materiali plastici o metallici, trovano nuova vita in creazioni ancora piĂč audaci. Da clutch laminate e portamonete brillanti a gioielli eccentrici, le possibilitĂ  sono infinite. La

superficie lucida e i colori vivaci delle confezioni si prestano a interpretazioni glamour, capaci di trasformare il quotidiano in qualcosa di straordinario.

Oltre al fascino estetico, c’ù un messaggio forte dietro questa trasformazione: il valore del riuso e l’unicitĂ  di un prodotto realizzato artigianalmente. In un mondo in cui la moda si sta riscoprendo sempre piĂč etica, scegliere accessori realizzati con materiali upcycled significa fare un passo verso un futuro sostenibile, senza rinunciare allo stile.

Un “caffù alla moda” non ù solo un modo di indossare la sostenibilità, ma anche una celebrazione dell’artigianato e della creatività. È la dimostrazione che, con un po’ di immaginazione, persino un sacco di juta o una busta di caffù possono diventare protagonisti di un look indimenticabile, proprio come un espresso intenso rimane nel cuore.

La prossima volta che gusti un caffĂš, pensa che potrebbe non fermarsi alla tazzina: potrebbe seguirti, con stile, ovunque tu vada.

DEUTSCHER TEXT

Wer sagt denn, dass Kaffee nur zum Trinken da ist? Neben dem tÀglichen Ritual kann er auch zum Ausgangspunkt einer Bewegung werden, die Mode und Nachhaltigkeit miteinander vereint. Denn dank kreativem Design und der Kunst des Upcyclings werden aus Kaffeeverpackungen und JutesÀcken einzigartige und trendige Accessoires, die diesen Materialien ein zweites Leben schenken.

JutesĂ€cke eignen sich mit ihrer rauen Textur und ihrem Vintage-Charme perfekt fĂŒr (Hand-)Taschen, RucksĂ€cke, und GĂŒrtel. Jedes StĂŒck erzĂ€hlt eine Geschichte und trĂ€gt den Duft und den Charakter des Kaffees in sich. Sie passen zu einem lĂ€ssigen Look wie auch zu einem anspruchsvolleren Stil und werden zum Symbol einer bewussten und zeitlosen Mode.

Kaffeeverpackungen, oft aus Kunststoff oder Metall, finden in noch gewagteren Kreationen ein neues Leben: von laminierten Handtaschen ĂŒber glĂ€nzende Geldbörsen bis hin zu ausgefallenen SchmuckstĂŒcken - die Möglichkeiten sind grenzenlos. Die glĂ€nzenden OberflĂ€chen und leuchtenden Farben der Verpackungen laden zu glamourösen Interpretationen ein, die AlltĂ€gliches in etwas Außergewöhnliches verwandeln.

Neben dem Àsthetischen Charme vermitteln sie auch eine starke Botschaft: den Wert der Wiederverwendung und die Einzigartigkeit eines

handgefertigten Produkts. In einer Welt, in der die Mode ihre ethische Dimension wiederentdeckt, ist die Wahl von recycelten Materialien ein Schritt in eine nachhaltige Zukunft, ohne dabei auf Stil zu verzichten.

Ein “schicker Kaffee” ist also nicht nur eine Art, Nachhaltigkeit zu tragen, sondern auch handwerkliches Können wertzuschĂ€tzen. Ein Beweis, dass auch ein Jutesack oder eine Kaffeepackung mit ein wenig Fantasie zum Protagonisten eines unvergesslichen Looks werden kann, so wie auch ein intensiver Espresso im Herzen bleibt.

Denken Sie also bei der nÀchsten Tasse Kaffee daran, dass es vielleicht nicht nur bei diesem Kaffee bleibt, sondern dass er sie stilvoll begleitet, wohin Sie auch gehen.

Fiesta!

di /von Alice Noel Fabi
Foto di /Fotos von Camilla Bach
Il segreto in cucina Ăš essere golosi.
Das Geheimnis ist, ein Schlemmer zu sein.

Nel suo libro di cucina –e perchĂ© dovremmo stupirci ne abbia fatto uno– Raffaella lo disse chiaramente: “Sono emiliana, amo la buona tavola e un bel pranzo con gli amici Ăš un momento di festa al quale non so e non voglio rinunciare”. L’asse fondamentale qui Ăš proprio la “festa”, quella gioia di una vita da assaporare e condividere dalla quale la CarrĂ  non si Ăš mai tirata indietro, tirando dentro pure noi, sempre. “Festa, che fantastica, fantastica sta festa.”

È proprio da qui che vogliamo partire, dal cibo come piacere e come mezzo di convivialità, celebrando un’icona irripetibile e al tempo stesso guardando alle festività in arrivo. Ricette semplici ma sofisticate nel risultato, con quel tocco di goduriosità che le rendono perfette per la condivisione.

Nutrirsi ù un rituale che intreccia piacere e cultura rendendo la sopravvivenza parte del nostro stile di vita. Mangiare in compagnia –lo dimostrano innumerevoli studi– ù un toccasana per corpo e mente che riduce lo stress, rafforza i legami e migliora il nostro umore. Stiamo giustificando, insomma, l’occasione perfetta per proporvi qualcosa di squisito da mangiare insieme, con le mani e con un buon calice di vino.

Come sempre, si parte dalla stagione e dalla materia prima, permettendoci –festa!– di scegliere qualche chicca sfarzosa ed un gusto un po’ decadente, che non si sbaglia mai. Salmone, bolle e cioccolato.

DEUTSCHER TEXT

In ihrem Kochbuch - ja, sie hat eines gemacht - stellt Raffaella klar:

“Ich bin Emilianerin, ich liebe gutes Essen und ein schönes Mittagessen mit Freunden ist ein Moment des Feierns, auf den ich nicht verzichten kann und will.” Im Mittelpunkt steht eben das Fest, die Freude am Leben, die man genießen und mit anderen teilen muss, die Raffa nie aufgegeben hat und von der auch wir uns mitreißen lassen. “Festa, che fantastica, fantastica sta festa.”

Genau hier wollen wir ansetzen: beim Essen als Genuss und als Zeichen der Geselligkeit. Wir wollen eine Ikone feiern und Ihnen gleichzeitig schmackhafte Ideen fĂŒr die kommenden Festtage geben. Kleine, aber feine Rezepte, mit dem gewissen Etwas.

Essen ist ein Ritual, das Genuss und Kultur miteinander verbindet und unser Überleben zum Lifestyle macht. Gemeinsam essen ist laut zahlreicher Studien ein Allheilmittel fĂŒr Körper und Geist, baut Stress ab, stĂ€rkt Beziehungen und verbessert die Stimmung. Schlemmen Sie in guter Gesellschaftmit den HĂ€nden und mit einem guten Glas Wein!

Geachtet wird wie immer auf saisonale Produkte. Und das Ergebnis sindfesta! - kulinarische Highlights mit einer leicht dekadenten Nuance, die immer passt: Lachs, Schaumwein und Schokolade.

Salmone Gravlax e Bolle

A pochi passi da Trieste, presso le risorgive di Bagnoli della Rosandra, c’ù il produttore di salmone piĂč a sud d’Europa. QualitĂ  altissima grazie ad acque sorgive cristalline, ampie vasche che permettono agli animali di nuotare liberamente e pulizia maniacale. E salmoni che raggiungono almeno i 3 anni (spesso 5) di etĂ , prima di essere pescati.

Per celebrare questa squisitezza artigianale ci siamo spinti un po’ a nord con la ricetta, per proporvi una versione “local” del tipico salmone gravlax svedese. Ha origini antichissime che raccontano della preservazione degli alimenti prima dell’avvento del frigo, in cui cospargere di sale e aromi e sotterrare (“grav” in svedese vuol dire infatti “tomba”) un cibo ne garantiva la conservazione permettendo, senza l’uso del frigo, anche

di sperimentare tecniche di marinatura. Nel caso del salmone questa tecnica dona grande burrositĂ  al pesce, mantenendone intatta la freschezza.

Noi la marinatura la caratterizziamo aggiungendo anche l’HoneyGin, dell’azienda Farma Jakne, uno squisito Gin artigianale creato da un’azienda agricola che si occupa anche e soprattutto della produzione di miele e olio extravergine. Miele usato anche nel gin per una straordinaria aromaticità e complessità organolettica che, su base di ginepro e limone, danno un gusto rotondo, particolarmente amabile ma non dolce.

–

In Bagnoli della Rosandra in der NĂ€he von Triest befindet sich der sĂŒdlichste Lachserzeuger Europas. Dank des kristallklaren Wassers der Karstquellen, der großen Becken, in denen die Fische frei schwimmen können, und der peniblen Sauberkeit ist die QualitĂ€t der Lachse hervorragend. Außerdem

erreichen die Lachse ein Alter von drei bis fĂŒnf Jahren, bevor sie gefangen werden. Unser Rezept hingegen kommt aus dem Norden: der schwedische Graved Lachs. Die UrsprĂŒnge reichen weit zurĂŒck, als man - weit vor dem Aufkommen des KĂŒhlschranks - Lebensmittel noch konservieren musste. Wie wurden gesalzen, gewĂŒrzt bzw. mariniert und dann vergraben (daher die Bezeichnung “graved” Lachs).

Im Fall von Lachs verleiht diese Technik dem Fisch eine einzigartige “Buttrigkeit” und hĂ€lt ihn frisch.

Die Marinade wird durch durch die Zugabe von HoneyGin verfeinert. Der exquisite handwerklich hergestellte

Gin der Firma Farma Jakne stammt von einem Bauernhof, der auch und vor allem Honig und natives Olivenöl extra produziert. Der Honig gibt dem Gin eine außergewöhnliche Aromatik und organoleptische KomplexitĂ€t. Wacholder- und Zitronennoten verleihen ihm einen vollmundigen, lieblichen, aber nicht sĂŒĂŸen Geschmack.

Abbinamento Vino Weinbegleitung

In abbinamento ci va una bolla importante, perchĂ© Ăš di festa che stiamo parlando. E da qualche anno sul Carso c’ù un vino estremamente raffinato e di gran carattere, una glera metodo ancestrale dell’azienda Ć kerk. Una produzione limitata, con uve che provengono da vigne spettacolari posizionate sul ciglione dell’altopiano, sopra il castello di Miramare.

Un vino elegante e complesso che si sposa perfettamente alla raffinatezza e burrositĂ  del salmone.

–Als Begleitung empfiehlt sich ein hochwertiger Wein, der zur festlichen AtmosphĂ€re passt. Seit ein paar Jahren stellt Ć kerk im Karst einen feinen, charaktervollen Wein her: Glera MĂ©thode Ancestrale. FĂŒr diese limitierte Produktion werden Rebsorten von den Weinbergen im Karst oberhalb des Schlosses Miramare verwendet. Elegant und komplex, der perfekte Wein zum zartschmelzenden Lachsfilet!

Ingredienti

Salmone fresco Zobec: 1 baffa di circa 1,5 kg con la pelle

Sale fino: 250 g

Zucchero: 250 g

Barbabietola cruda o cotta grattugiata: 300 g

Rafano grattugiato: 50g

Erbe fresche tritate (prezzemolo, aneto, barbe di finocchio)

Scorza di 1 limone

Gin Farma Jakne: 100 ml

Preparazione

In una ciotola, unire il sale, lo zucchero, la barbabietola ed il rafano grattugiati, le erbe tritate, la scorza di limone e il gin. Mescolare bene fino a ottenere un composto omogeneo. In una teglia capiente, stendere metĂ  della marinatura sul fondo. Adagiare il salmone con la pelle rivolta verso il basso, quindi ricoprirlo attentamente con la restante marinatura. Coprire la teglia con pellicola e lasciare a marinare in frigo per 24-48 ore, a seconda dell’intensitĂ  di sapore desiderata: piĂč dura la marinatura, piĂč il gusto sarĂ  pronunciato e piĂč il salmone si tingerĂ  di viola in superficie, grazie al colore della barbabietola. Estrarre il salmone dalla marinatura, rimuovendo delicatamente l’eccesso. Tagliare a fette sottili e servire su crostini di pane con un velo di burro per esaltare il gusto. –

Zutaten 1 frisches Zobec-Lachsfilet (vorgeschnitten, etwa 1,5 kg)

mit Haut

250 g feines Salz

250 g Zucker

300 g rohe oder gekochte rote RĂŒben (gerieben)

50 g geriebener Meerrettich gehackte frische KrĂ€uter (Petersilie, Dill, FenchelgrĂŒn)

Schale von 1 Zitrone

100 ml Farma Jakne-Gin

Zubereitung

Salz, Zucker, rote RĂŒben und Meerrettich (gerieben), KrĂ€uter, die abgeriebene Zitronenschale und den Gin in einer SchĂŒssel gut vermischen. Die HĂ€lfte der Marinade in eine Form geben. Den Lachs mit der Hautseite nach unten hineinlegen und mit der restlichen Marinade bedecken. Mit Frischhaltefolie abdecken und 24-48 h im KĂŒhlschrank ziehen lassen: Je lĂ€nger der Lachs zieht, desto intensiver werden er und die violette Farbe. Den Fisch aus der Marinade nehmen und von Überresten befreien. In feine Scheiben schneiden und auf geröstetem Brot mit Butter servieren.

Dove trovare gli ingredienti Hier finden Sie die Zutaten

Salmone

Azienda Agricola Zobec Edi Bagnoli della Rosandra, 244 San Dorligo Della Valle, TS

HoneyGin

Farma Jakne San Giovanni del Timavo, 23 Duino TS

Glera Metodo Ancestrale  Azienda Agricola Ơkerk Località Prepotto, 21a Duino Aurisina TS

Tavolo e tagliere in vendita da VUD, via Diaz 15a

Fondente al Cioccolato Schokoladenfondant

“Il segreto in cucina Ăš essere golosi” diceva la CarrĂ  in una vecchia trasmissione di Luca Barbareschi. Ha ragione, ed Ăš infatti quasi impossibile escludere il cioccolato dai momenti golosi di una festa, un passe partout al piacere di una tavolata. PerciĂČ vi proponiamo una dolcezza senza tempo fatta di consistenza cremosa e gusto intenso. In aggiunta, Ăš senza farina quindi perfetto anche per chi non digerisce il glutine. Pochi ingredienti, quindi la loro qualitĂ  Ăš fondamentale. Il cioccolato fondente deve essere tra il 70-80% per dare carattere e profonditĂ  a questa torta che vi conquisterĂ . Da abbinare, perchĂ© no, a frutti rossi o a una crema pasticcera calda.

“Das Geheimnis beim Kochen ist, ein Schlemmer zu sein“, sagte Raffaella CarrĂ  immer. Recht hatte sie; Schokolade ist ja nicht wegzudenken, wenn es um Genuss geht. Daher unsere Kuchenempfehlung: cremig in der Konsistenz und intensiv im Geschmack. Der mehlfreie Kuchen ist ideal fĂŒr alle, die Probleme mit Gluten haben. Die wenigen Zutaten sollten unbedingt von QualitĂ€t sein und der Kakaoanteil der Schokolade muss zwischen 70-80 % betragen. Perfekte Begleitung: rote FrĂŒchte und Vanillecreme.

Ingredienti

Burro: 200 g

Cioccolato fondente: 200 g

Uova: 6

Zucchero di canna: 200 g

Cacao in polvere: 85 g Frutti rossi per decorare

Preparazione

Preriscaldare il forno a 160°C. Sciogliere il burro e il cioccolato in un pentolino a bagnomaria, mescolando fino a ottenere una crema liscia. Separare i tuorli dagli albumi, montare gli albumi a neve e metterli da parte. Sbattere i tuorli con lo zucchero per circa 5 minuti, fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere il cacao in polvere e mescolare delicatamente. Versare il cioccolato e il burro fusi nel composto di tuorli, amalgamando bene. Infine, incorporare delicatamente gli albumi montati, mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infornate per 45 minuti. Lasciare raffreddare, quindi servire con una spolverata di cacao in polvere e frutti rossi freschi.

Zutaten

200 g Butter

200 g dunkle Schokolade 6 Eier

200 g brauner Zucker

85 g Kakaopulver rote FrĂŒchte fĂŒr die Dekoration

Zubereitung

Den Ofen auf 160°C vorheizen. Butter und Schokolade im Wasserbad erhitzen und zu einer glatten Creme verrĂŒhren. Eiweiß vom Eigelb trennen, zu einem steifen Schnee schlagen und beiseite stellen. Eigelb mit Zucker ca. 5 Min. lang in einer SchĂŒssel zu einer hellen, luftigen Masse schlagen. Kakaopulver unterrĂŒhren. Geschmolzene Schokolade und Butter zugeben und gut vermischen. Anschließend Eischnee hinzufĂŒgen und unter die Schokoladencreme heben. Die Mischung in eine gebutterte Backform fĂŒllen und 45 Min. backen. Den Kuchen auskĂŒhlen lassen, mit Kakaopulver bestĂ€uben und mit frischen roten FrĂŒchten servieren.

C. Bach
C. Bach

Famiglia Amato

Dal 1995 nel settore enogastronomico a Trieste.

Has been active in the food and wine sector in Trieste since 1995.

Dal 2017 gestisce “La BarcacciaFish Academy”, pescheria con gastronomia di mare e ristorazione all’interno di Eataly.

Since 2017, they’ve managed La Barcaccia –Fish Academy: a seafood market combined with gourmet dining and a restaurant located inside Eataly.

Dal 2024 gestisce “90% pesce”, gastronomia di mare e vegetariana con ristorazione veloce e servizio catering.

As of 2024, they run “90% Pesce,” a seafood and vegetarian gastronomy with quick-service dining and catering options.

Non solo pranzi e cene: l’aperitivo in casa con gli amici ù sempre un’ottima idea.

Not just lunches and dinners: hosting an aperitif at home with friends is always a great idea.

Volete stupire i vostri ospiti?

Organizzare un aperitivo a casa vostra diventerà un’esperienza divertente e creativa, che vi permetterà di proporre dei piatti tipici della tradizione, ma sfiziosi.

Quando la tradizione incontra l’originalità e quando la scelta delle materie prime e l’abbinamento con il vino giusto possono renderlo elegante e sfizioso.

Il vino da abbinare? Noi vi consigliamo un Prosecco Superiore DOCG, che Ăš lo stesso che consigliamo ogni giorno ai clienti che si affidano a noi.

Santa Margherita, Valdobbiadene Prosecco Superiore, DOCG, Brut Spumante dal profumo pulito, piacevolmente fruttato, che ricorda la mela renetta e i fiori di pesco. Il gusto Ăš morbido e armonico, con una freschezza vibrante che unita alla finezza del perlage prolunga le piacevoli sensazioni aromatiche.

Want to impress your guests?

Organizing an aperitif at home can be a fun and creative experience, allowing you to showcase traditional yet innovative dishes. When tradition meets originality, and highquality ingredients are paired with the perfect wine, the result is both elegant and irresistible. Which wine to pair? We recommend a Prosecco Superiore DOCG, the same one we proudly suggest each day to our trusted customers. Our choice is the Santa Margherita Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut- a sparkling wine with a fresh, delicately fruity aroma, evoking notes of rennet apples and peach blossom. The flavour is smooth and balanced, with a vibrant freshness that, combined with the fine, elegant bubbles, enhances and extends the delightful aromatic notes.

Cosa rende un aperitivo a base di pesce elegante e sfizioso?

Ecco la nostra proposta:

Macarons salati farciti con il baccalĂ  mantecato alla triestina

Macarons a base dolce, con grani di sale, che rendono il macarons irrinunciabile e croccante; farcito con il classico baccalĂ  mantecato alla triestina.

Cosa li rende cosĂŹ irresistibili? Il connubio tra la base dolce, la croccantezza del salato e la cremositĂ  del baccalĂ  mantecato.

Come li rendiamo noi ancora piĂč irresistibili?

Con la granella di pistacchio o la granella di mandorle, che ne arricchiscono il sapore.

What makes a seafood aperitif stylish and irresistible? Here’s our proposal: Savory Macarons with Triestine Creamed Cod

Sweet macarons, accented with a touch of salt, create an irresistible balance of flavors and textures. These unique macarons are filled with classic baccalĂ  mantecato alla triestina (Triestine style creamed cod). What makes them so irresistible?

The contrast between the sweet, delicate base, the crunch of salt crystals, and the creamy filling of the cod.

How do we make them even better? We finish them with a sprinkle of crushed pistachios or almonds for added flavor and a gourmet touch.

INFO

La Barcaccia – Fish Academy Riva Tommaso Gulli 1 (all’interno di Eataly) 0402465712

Instagram: labarcacciats

Email: info@fishacademy.it

90% pesce

Via XXX Ottobre 13/a 0402450255

Instagram: novanta_per_cento_pesce

Al Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo una piccola mostra temporanea espone una originale collezione di scarpets, le tipiche calzature della tradizione friulana che le donne carniche cucivano a mano utilizzando materiali di recupero. Fino al 7 gennaio sono esposti, insieme a quelli antichi conservati dal Museo Carnico, gli scarpets realizzati dai giovani creativi internazionali, finalisti di ITS Contest 2024 - International Talent Support con il supporto delle artigiane del progetto Scarpetti. I Scarpets de Cjargne”.

L’esposizione temporanea sviluppata su due sale del Museo, custode della storia e della memoria del popolo carnico nato dal grandissimo lavoro di conservazione e catalogazione del fondatore Michele Gortani, vede la presenza di una vera e propria bottega artigiana. Ogni mercoledì, giovedì e venerdì mattina, dalle 9:00 alle 12:00, lo spazio prende vita grazie alle dimostrazioni di Flordeliza San Juan, Elisa Mainardis e Anna Rita Belluzzo, le prime tre artigiane licenziatarie del marchio di certificazione “Scarpetti”, che illustrano ai visitatori, passo dopo passo, i segreti della realizzazione a mano delle tradizionali calzature carniche, accogliendo

VIAGGIO CON GLI SCARPETS

Von Tolmezzo bis Triest - unterwegs mit den scarpets

0433 43233

anche eventuali ordini su misura. Tradizione e futuro si incontrano nello spazio espositivo che mette in mostra le incredibili creazioni realizzate da sedici giovani creativi internazionali, finalisti dell’edizione 2023/24 di ITS Contest –una delle piattaforme piĂč importanti a livello mondiale per i talenti creativi emergenti creata da Barbara Franchin, direttrice di ITS Arcademy– e dalle neodiplomate del corso “Tecniche di confezionamento artigianale di calzature” realizzato in collaborazione con ENAIP FVG all’interno del progetto “Scarpetti. I Scarpets de Cjargne”.

Tutto ù nato da un’esperienza durata una giornata intera, un laboratorio artigianale che ha visto lavorare insieme persone che non si erano mai incontrate prima e che non parlavano la stessa lingua. Un momento speciale, che ha visto protagonisti il saper fare di mani operose, aghi, filo di canapa, stampi di carta, pezze di tessuto, pinze, ditali, curiosità e creatività. Un incontro che ha dato vita a creazioni uniche e sorprendenti, perfetto connubio tra passato e futuro, tradizione e innovazione.

Dallo scarpet di Momoka Sato (vincitrice di ITS Contest) che si ispira allo

stile vittoriano alla cake version realizzato da Tal Maslavi, dallo scarpet in jeans di Ivan Delogu allo scarpet gioiello di Richard Farbey, per un viaggio senza fine nella creativitĂ . I dettagli e la raffinatezza di questi prodotti artigianali artistici sono inoltre valorizzati dalle potenti e affascinanti immagini del fotografo Massimo Gardone. Molti di questi scarpets sono ispirati al fascino senza tempo dei toni neutri dei tessuti realizzati dalla Tessitura di Sauris e dalla Carnica Arte Tessile.

“Il tempo della memoria ù il futuro: la tradizione degli scarpets ispira i fashion designer di domani” ù un progetto promosso dal Museo Carnico insieme alla Fondazione ITS, main partner, e a Tessitura di Sauris, Carnia Arte Tessile, Sutrio Ricama e Carnia Industrial Park, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Qui “passato e futuro si compenetrano e convergono in un’unica dimensione, quella del patrimonio materiale e immateriale”, commenta Aurelia Bubisutti, Presidente del Museo Carnico di Tolmezzo.

“Un’occasione da non perdere per scoprire e riscoprire il fascino della memoria delle nostre tradizioni, una storia senza tempo, fonte di ispirazione senza confini”.

Barbara Franchin, Presidente di Fondazione ITS e fondatrice di ITS Contest, nonchĂ© di ITS ArcademyMuseum of Art in Fashion a Trieste, Ăš orgogliosa di questo emozionante scambio poichĂ© “designer e artigiane, insieme, hanno contribuito a far conoscere la storia degli Scarpetti nel mondo”.

Im Karnischen Museum fĂŒr Volkskunst “Michele Gortani” in Tolmezzo wird eine originelle Sammlung von scarpets ausgestellt, den typischen friaulischen Schuhen, die aus wieder verwerteten Materialien mit der Hand genĂ€ht wurden. Bis zum 7. Januar werden nicht nur die alten, im Karnischen Museum aufbewahrten Schuhe ausgestellt, sondern auch die scarpets von jungen internationalen Kreativen, die mit Hilfe der Handwerkerinnen des Projekts Scarpetti. I Scarpets de Cjargne Finalist:innen des ITS-Contest 2024 waren.

Ausgestellt werden sie in zwei SĂ€len des Museums, das die Geschichte und die Erinnerung des karnischen Volks bewahrt. Das Museum entstand dank des großen Engagements des GrĂŒnders Michele Gortani und beherbergt eine regelrechte Werkstatt. Jeden Mittwoch, Donnerstag und Freitag kann man von 9:00 bis 12:00 Uhr die VorfĂŒhrungen von Flordeliza San Juan, Elisa Mainardis und Anna Rita Belluzzo bewundern, den ersten drei Handwerkerinnen, die das Warenzeichen “Scarpetti” haben. Besucher:innen können hier Schritt fĂŒr Schritt die Geheimnisse der handgemachten Fertigung der traditionellen karnischen Schuhe entdecken und auch Maßanfertigungen bestellen.

Tradition und Zukunft treffen sich in dem Ausstellungsraum, in dem 16 internationale junge Kreative, Finalist:innen des ITS-Contest 2023/24 ihr Können zeigen. Die Plattform gehört zu den weltweit wichtigsten fĂŒr aufstrebende Talente und wurde von Barbara Franchin, Direktorin der ITS Arcademy, und den Jungabsolvent:innen des Kurses “Handwerkliche Schuhmacherei” gegrĂŒndet, der in Zusammenarbeit mit ENAIP FVG im Rahmen des Projekts “Scarpeti. I Scarpets de Cjargne” durchgefĂŒhrt wurde.

Entstanden ist alles aus einer Erfahrung in einer Werkstatt, wo unbekannte Personen unterschiedlicher Sprachen zusammenarbeiteten. Ein besonderer Moment, in dem das Know-how fleißiger HĂ€nde, Nadeln, HanffĂ€den, Papierformen, Stoffe, Zangen, FingerhĂŒte,

Neugierde und KreativitĂ€t die Hauptrolle spielten. Ein Treffen, das einzigartige und ĂŒberraschende Kreationen hervorbrachte, eine perfekte Mischung aus Vergangenheit und Zukunft, Tradition und Innovation.

Von den scarpets von Momoka Sato (Gewinnerin des ISTS-Contest), die vom viktorianischen Stil inspiriert sind, ĂŒber die Kuchenversion von Tal Maslavi, bis hin zu Ivan Delogus Jeans-scarpets und den mit Juwelen verzierten scarpets von Richard Farbey - der KreativitĂ€t waren keine Grenzen gesetzt. Die Details und die Raffinesse der Kunsthandwerke werden auch durch die eindrucksvollen und faszinierenden Bilder des Fotografen Massimo Gardone unterstrichen. Viele von diesen scarpets lassen sich vom zeitlosen Charme der neutralen Farbtöne der Stoffe inspirieren, die von Tessitura di Sauris und Carnica Arte Tessile hergestellt wurden.

“Die Zeit der Erinnerung ist die Zukunft: Die Tradition der scarpets inspiriert zukĂŒnftige Fashion-Designer” ist ein Projekt, das vom Kanischen Museum, der Stiftung ITS als Hauptpartner, Tessitura di Sauris, Carnia Arte Tessile, Sutrio Ricama und Carnia Industrial Park mit dem Beitrag der Autonomen

Region Friaul-Julisch Venetien gefördert wird. Hier “vereinen sich Vergangenheit und Zukunft und schaffen eine einzige Dimension des materiellen und immateriellen Reichtums”, so Aurelia Bubisutti, PrĂ€sidentin des Kanischen Museums Tolmezzo. “Man sollte die Gelegenheit nutzen, um den Charme der Erinnerung, die zeitlose Geschichte und die grenzenlose Inspiration unserer Traditionen wiederzuentdecken.”

Barbara Franchin, PrĂ€sidentin der Fondazione ITS und BegrĂŒnderin des ITS-Contest sowie des ITS AcademyMuseum of Art in Fashion in Triest, ist stolz auf diesen aufregenden Austausch, denn “Designer:innen und Handwerker:innen haben zusammen beigetragen, die Geschichte der scarpets weltweit bekannt zu machen.”

Esposizione degli abiti di scena indossati da

Esposizione degli abiti di scena indossati da

GO!2025 INCREDIBILE MA WARHOL!

Superare le frontiere, in senso fisico ma anche concettuale: Ăš ciĂČ a cui ambisce lo stimolante cartellone di eventi “GO!2025”, che nei prossimi mesi animerĂ  Gorizia, Capitale europea della Cultura per tutto l’anno prossimo assieme a Nova Gorica.

“ Andy Warhol. Beyond Borders (Oltre i confini) ” ù il titolo di uno dei primi appuntamenti in programma, ovvero una mostra dedicata all’iconico arista statunitense. Inaugurerà prima di Natale negli spazi del Palazzo goriziano Attems Petzenstein.

E chi meglio poteva incarnare il tema del “travalicare” se non uno dei piĂč grandi innovatori del XX secolo? Warhol ha demolito il confine fra arte elitaria e opera commerciale, riproducibile in serie. Anticipando delle macro dinamiche sempre piĂč orientate ai media e al consumo, l’eclettico creativo ha usato come alfieri espressivi i simboli della societĂ  americana. Li ha elevati a nuove forme d’arte, destinate a entrare tanto nella quotidianitĂ  delle masse, quanto fra gli esclusivi spazi delle gallerie.

Fu un esponente straordinario della Pop Art, nata in Inghilterra nel secondo dopoguerra ma esplosa soprattutto negli States. Un movimento artistico di rottura, che puntava a smantellare appunto le barriere di accesso all’arte, fino a quel momento distante dalle persone “qualsiasi”.

Warhol non dipingeva soltanto: Ăš stato anche grafico, illustratore, scultore, sceneggiatore, produttore cinematografico e televisivo, regista, direttore della fotografia e attore. Fra

L’immagine realizzata da Lorenzo Mattotti scelta come manifesto di “GO!2025” /Bild von Lorenzo Matteotti, das als Plakat fĂŒr “GO!2025” ausgewĂ€hlt wurde

le sue opere piĂč note, come dimenticare la celebre banana che campeggia sulla copertina dell’album dei Velvet Underground? Non meno popolari sono anche l’etichetta della Campbell’s Soup e il ritratto di Marilyn Monroe, appartenente a una serie che ha visto protagonisti anche molti altri personaggi celebri dell’epoca da Jackie Kennedy a Mohammed AlĂŹ, a Grace Kelly, sino a Superman e Mickey Mouse.

La mostra celebra l’estro interdisciplinare di Warhol, ne ripercorre la carriera e affronta i temi fondanti della sua estetica. Offre un originale spaccato sulla produzione e sulla vita dell’artista, con 180 opere e sezioni tematiche dedicate a moda, musica, cinema, letteratura, editoria e molto altro. Il percorso, arricchito anche da installazioni multimediali e fotografie d’autore, ù stato concepito come un viaggio immersivo, costruito per regalare al visitatore un’esperienza di grande impatto visivo ed emotivo. Invita a esplorare il mondo con la curiosità e l’apertura che appartenevano all’artista stesso. L’esposizione inaugura il 20 dicembre nell’ambito di GO!2025 e sarà visitabile sino a inizio

maggio del prossimo anno. In parallelo, il Friuli Venezia Giulia integra al programma ufficiale anche “Go!2025&Friends”, una serie di iniziative di respiro internazionale che prenderanno vita in diversi luoghi del territorio regionale. Fra queste, spiccano il concerto del 20 luglio a Villa Manin dove si esibirĂ  la cantautrice canadese Alanis Morissette, impegnata in un tour mondiale per celebrare il 25° anniversario del suo album di successo Jagged Little Pill, e l’imponente retrospettiva “Steve McCurry. Sguardi sul mondo”. GiĂ  inaugurata al Salone degli Incanti di Trieste, la mostra espone sino a maggio 150 scatti del fotoreporter statunitense, considerato uno dei piĂč grandi del suo secolo. Comprende anche alcune opere inedite e accompagnano i visitatori alla scoperta di culture, emozioni e storie da ogni angolo del pianeta.

La mostra celebra l’estro interdisciplinare di Warhol, ne ripercorre la carriera e ne affronta l’estetica.

The exhibition celebrates Warhol’s interdisciplinary genius, traces his career, and explores his aesthetics.

Die Grenzen zu ĂŒberschreiten, nicht nur physisch, sondern auch begrifflich: Das ist das Ziel von “GO!2025”. Der bunte Veranstaltungskalender lĂ€sst Görz, die EuropĂ€ische Kulturhauptstadt 2025, zusammen mit Nova Gorica, in den nĂ€chsten Monaten leuchten.

Kunst fĂŒr alle zugĂ€nglich machen wollte. Warhol war nicht nur Maler, sondern auch Grafiker, Illustrator, Bildhauer, Drehbuchautor, Film- und Fernsehproduzent, Regisseur, Kameramann und Schauspieler. Zu seinen berĂŒhmtesten Werken gehört die Banane auf dem unvergesslichen Cover des Albums Velvet Underground. Ebenso beliebt sind das Etikett der Campbell’s Soup und das PortrĂ€t von Marylin Monroe, das zu einer Serie gehört, in der viele andere BerĂŒhmtheiten dargestellt werden: Jackie Kennedy, Muhammad Ali, Grace Kelly sowie Superman und Mickey Maus.

Un invito a esplorare il mondo con la curiosità e l’apertura che appartenevano all’artista.

Eine Einladung, die Welt mit derselben Neugier und Offenheit des KĂŒnstlers zu entdecken.

“Andy Warhol. Beyond Borders” ist der Titel eines der ersten Programmpunkte. Die Ausstellung ist dem ikonischen US-KĂŒnstler gewidmet und wird noch vor Weihnachten im Palazzo Attems Petzenstein in Görz eröffnet.

Wer könnte das Thema des “Überbordens” besser verkörpern, als einer der berĂŒhmtesten Neuerer des 20. Jahrhunderts? Warhol ĂŒberschritt die Grenze zwischen elitĂ€rer Kunst und kommerziellen Werken, die serienweise hergestellt werden können. Der eklektische KĂŒnstler initiierte eine heute weitverbreitete Tendenz, die sich immer öfter an den Medien und dem Konsum orientiert. Dazu nahm er als Quelle der Inspiration die Symbole der amerikanischen Gesellschaft und erhob sie zu neuen Kunstformen, die sowohl Teil des Alltags der Masse als auch der exklusiven Kunstgalerien sind.

Er war ein herausragender Vertreter der Pop Art, die nach dem Zweiten Weltkrieg in England entstand, aber ihren grĂ¶ĂŸten Erfolg in den USA feierte. Eine wegweisende Kunstrichtung, die

Die Ausstellung ist eine Hommage an Warhols interdisziplinĂ€re KreativitĂ€t, verfolgt seine Karriere zurĂŒck und behandelt die Grundthemen seiner Ästhetik. Dabei wird ein originelle Einblick in seine Produktion und sein Leben geboten: 180 Werke und thematische Bereiche wie Mode, Filmkunst, Literatur, Verlagswesen und vieles mehr. Die Ausstellung umfasst auch Medieninhalte und hochwertige Fotografien und ist als eine Reise konzipiert. Ziel ist es, die Besucher:innen eine visuell und emotional beeindruckende Erfahrung zu bieten und sie einzuladen, die Welt mit derselben Neugier und Offenheit des KĂŒnstlers zu entdecken. Von 20. Dezember bis Anfang Mai 2025.

Parallel dazu rundet Friaul-Julisch Venetien das offizielle Programm mit internationalen Initiativen von “GO!2025&Friends” ab, die an verschiedenen Orten der Region stattfinden. Darunter stechen die beeindruckende Ausstellung “Steve McCurry. Sguardi sul mondo” und das Konzert von Alanis Morissette heraus. Die kanadische Liedermacherin ist tatsĂ€chlich auf Welttournee, um den 25. Jahrestag ihres Albums Jagged Little Pill zu feiern, und tritt am 20. Juli in Villa Manin auf. Die McCurry-Ausstellung wurde schon im Salone degli Incanti in Triest eröffnet und prĂ€sentiert bis Mai 150 Fotos des US-Fotoreporters, der als einen der wichtigsten Fotografen seiner Zeit gilt. In der Ausstellung befinden sich auch unveröffentlichte Werke, die die Besucher:innen bei der Entdeckung von Kulturen, GefĂŒhlen und Geschichten aus der ganzen Welt begleiten.

Tarvisio Monte Lussari 13-12-1993 matrimonio al Santuario del Monte Lussari

LA ‘FATINA’ DELLE ALPI GIULIE

—Die gute Fee der Julischen Alpen

Quattro chiacchiere con Maria Giovanna Elmi, storico volto della Rai, ambasciatrice di Tarvisio.

—

Ein SchwÀtzchen mit Maria Giovanna Elmi, dem historischen Gesicht der RAI, Botschafterin von Tarvis.

Maria Giovanna Elmi e Raffaella Carrà, due icone di un’epoca che sono entrate nelle case e, soprattutto, nei cuori degli italiani. Due professioniste, due figure uniche nel mondo dello spettacolo che hanno creato con il pubblico un legame intimo grazie alla loro autenticità. Entrambe sfaccettature di una femminilità magnetica che ha segnato la storia della televisione: la Carrà con la sua verve ù stata la regina della festa, mentre la dolcezza e la spontaneità della Elmi hanno fatto di lei il volto rassicurante del piccolo schermo. Maria Giovanna, donna eclettica che nella sua lunga carriera ha manifestato vivo interesse per la cultura e le diverse forme di comunicazione, oggi vive a Tarvisio, piccola perla delle Alpi Giulie che ha scelto come rifugio, diventandone una vera “ambasciatrice”.

Maria Giovanna, come ricorda Raffaella CarrĂ ?

La ricordo come una donna molto gentile e cordiale, anche se purtroppo non ho avuto modo di conoscerla da vicino; partecipai ad “Amore”, la trasmissione di beneficenza condotta da lei nel 2006, un format che aveva come obiettivo la sensibilizzazione sul tema delle adozioni a distanza e la raccolta fondi

per aiutare bambini in situazioni di povertĂ  in diversi Paesi del mondo. Me la ricordo affabile, divertente e simpatica. Cosa rappresenta per lei Tarvisio?

Sono passati piĂč di trent’anni da quando mi sono trasferita in questo lembo d’Italia, eppure ogni giorno scopro nuove sfumature, scorci che non avevo notato prima. Tarvisio per me Ăš un rifugio, un luogo ricco di fascino dove si incontrano, senza confondersi le culture latina, tedesca e slava. Tre etnie che costituiscono tutto il mondo occidentale; un tempo teatro di guerre secolari dove perĂČ ora, sotto il nome di “Senza Confini,” si lanciano insieme messaggi di pace, sportivi e culturali. Camminando per le sue strade, ascoltandone le voci, mi accorgo di quanto sia un luogo incomparabile, un crocevia di storie e di sguardi che abbracciano la montagna. Piova o splenda il sole, c’ù sempre qualcosa di incantevole da fare, da perlustrare, da scoprire e da vedere.

Definisce Tarvisio, oltre che il suo rifugio, uno scrigno. Perché?

Tarvisio Ăš davvero come uno scrigno ricco di bellezze uniche e preziose! La natura e ricca, la foresta tra le piĂč suggestive: in autunno si Ăš ammantata dal rosso e l’oro dei faggi, con il verde pallido dei larici che spiccano tra le migliaia di

25 anni dopo, sempre sul Monte Lussari

Nozze d’Argento 13-12-2018 per le nozze d’argento con la stessa tuta da sci di 25 anni prima e lo stesso bouquet!

antichissimi abeti raccolti all’interno di una foresta millenaria. È da questi abeti che si produce il legno di risonanza, forgiato appositamente per la costruzione dei violini Stradivari! E il meraviglioso Lago di Fusine? Ogni volta che mi trovo lĂŹ, di fronte a quelle acque silenziose, circondate dalle maestose vette delle Alpi Giulie, percepisco un’armonia profonda. Immagine caratteristica di Tarvisio Ăš la vetta del monte Lussari, cui lei Ăš particolarmente legata. SĂŹ, Ăš uno dei luoghi a me piĂč cari, con il suo piccolo borgo trecentesco che sorge come un nido tra le montagne. LĂŹ, in una cornice incantata, ho scelto di sposarmi. Ricordo l’emozione di salire al Santuario della Madonnina del Lussari, dove ogni pietra, ogni sentiero, riferisce di devozione e di storia. Quando ci torno (e succede spesso) rivivo quel momento e rammento perchĂ© ho scelto di viverci. Ora perĂČ un’amabile e simpatica rivelazione: anagrammando “Tarvisio” esce fuori il verbo “Rovistai” che significa: “ispezionare minuziosamente un luogo”. Ci credete che dopo tutto questo tempo, ancora non ho smesso di farlo? Tarvisio Ăš un territorio incantevole che consiglio a chiunque cerchi una fuga dalle frenesie e un ritorno alle cose essenziali. Tarvisio Ăš la mia casa, Ăš sede della mia anima, Tarvisio Ăš il cuore d’Europa. Un piccolo mondo, senza confini e messaggero di pace.”

Maria Giovanna Elmi und Raffaella Carrà: zwei ikonische Persönlichkeiten einer Epoche, die nicht nur auf den Bildschirmen zu sehen waren, sondern einen Platz in den Herzen der Italiener:innen gefunden haben. Beide waren vollendete Profis, einzigartig auf ihrem Gebiet. Mit ihrer AuthentizitÀt stellten sie eine tiefe und echte Verbindung zum Publikum her. Jede von ihnen verkörperte eine bestimmte Facette einer magnetischen Weiblichkeit, die Fernsehgeschichte schrieb: Carrà war mit ihrer Verve die Partykönigin; Elmis Herzlichkeit und SpontaneitÀt machten sie zum TV-Trostspender.

Die vielseitige Maria Giovanna mit ihrer Leidenschaft fĂŒr Kultur und Kommunikation ist heute in Tarvis zu Hause. Dieses versteckte Juwel in den Julischen Alpen ist zu ihrem Zufluchtsort geworden. Hier wirkt sie auch als Botschafterin.

Maria Giovanna, welche Erinnerungen haben Sie an Raffaella CarrĂ ?

Friedens zu verbreiten.

Wenn ich durch die Straßen laufe und den Stimmen zuhöre, erkenne ich, wie einzigartig dieser Ort ist - ein Schnittpunkt von Geschichten und Sichtweisen. Ob bei Sonnenschein oder Regen, es gibt immer etwas Magisches zu erkunden oder zu bewundern.

Sie beschreiben Tarvis nicht nur als Zufluchtsort, sondern als Schatztruhe. Warum?

Tarvis ist wirklich wie eine Schatztruhe, voller seltener und wertvoller Wunder! Die Natur ist ĂŒberwĂ€ltigend und beheimatet einen der atemberaubendsten WĂ€lder, die ich je gesehen habe. Im Herbst ist er in die goldenen und karminroten Farbtöne der Buchen gehĂŒllt, die sich mit dem hellen GrĂŒn der LĂ€rchen abwechseln, die zwischen den unzĂ€hligen alten Tannen des jahrtausendealten Waldes stehen.

Aus diesen Tannen wird das Resonanzholz fĂŒr die Herstellung von Stradivari-Geigen gewonnen - ein unglaubliches Natur- und Kunsterbe!

Und wie steht es mit dem herrlichen Fusine-See?

Jedes Mal, wenn ich an seinem ruhigen Wasser stehe, umgeben von den hoch aufragenden Gipfeln der Julischen Alpen, spĂŒre ich ein tiefes GefĂŒhl der Harmonie.

Raffaella CarrĂ  me la ricordo affabile, divertente e simpatica.

Ich erinnere mich an Raffaella CarrĂ  als freundliche und liebenswĂŒrdige Frau.

Ich erinnere mich an sie als eine freundliche und liebenswĂŒrdige Frau, obwohl ich leider nie die Gelegenheit hatte, sie richtig kennenzulernen. Ich habe allerdings an der Benefizsendung Amore teilgenommen, die sie 2006 moderierte. Ziel war es, das Bewusstsein fĂŒr Fernadoptionen zu schĂ€rfen und Gelder zu sammeln, um Kindern in Armut weltweit zu helfen. Ich habe sie als sympathisch, lustig und lebensfroh in Erinnerung.

Welche Bedeutung hat Tarvis fĂŒr Sie?

Es bin schon vor ĂŒber 30 Jahre hierhergezogen, und doch ĂŒberrascht Tarvis mich immer noch. Jeden Tag entdecke ich neue Details, Perspektiven oder versteckte Ecken, die ich vorher nicht bemerkt hatte. FĂŒr mich ist Tarvis ein Heiligtum - ein Ort von außergewöhnlicher Schönheit, an dem lateinische, germanische und slawische Kulturen aufeinandertreffen, ohne ihre IndividualitĂ€t zu verlieren. Diese drei Kulturen, die fĂŒr die westliche Welt stehen, waren einst in jahrhundertelangen Konflikten miteinander verfeindet. Heute jedoch kommen sie unter dem Motto Senza Confini (Ohne Grenzen) zusammen, um durch Sport und Kultur Botschaften des

Der Berg Lussari hat auch einen besonderen Platz in Ihrem Herzen.

Ganz genau. Der Gipfel ist einer meiner Lieblingsorte mit seinem charmanten Weiler aus dem 14. Jahrhundert, der wie ein Vogelnest inmitten der Berge liegt. In dieser zauberhaften Umgebung wollte ich heiraten. Ich erinnere mich noch lebhaft an das GefĂŒhl, als ich zur Wallfahrtskirche der Madonna von Lussari hinaufstieg, wo jeder Stein und jeder Weg Geschichten von Hingabe zu flĂŒstern scheint. Jedes Mal, wenn ich zurĂŒckkehre (und das tue ich oft), erlebe ich diesen Moment noch einmal und werde daran erinnert, warum ich hier mein Zuhause aufgeschlagen habe. Noch eine kleine spielerische Offenbarung: Das Anagramm von Tarvisio ist rovistai, was so viel bedeutet wie “einen Ort grĂŒndlich durchstöbern”. Und genau das tue ich nach all diesen Jahren immer noch!Tarvis ist ein Ort von unvergleichlicher Schönheit, und ich kann ihn jedem empfehlen, der der Hektik des Lebens entfliehen und zur Einfachheit zurĂŒckkehren möchte. Tarvis ist mein Zuhause, der Sitz meiner Seele. Es ist das Herz Europas - eine kleine Welt ohne Grenzen und ein Bote des Friedens.

Il nuovo hotel CX Trieste | Giulia Ăš il punto di partenza ideale per esplorare Trieste: la posizione strategica e la connessione eccellente con i principali punti di interesse permettono di muoversi con facilitĂ  nella cittĂ . L’hotel, ricavato dall’ex palazzo Telecom e completamente riqualiïŹcato, o re molteplici soluzioni per long e short stays in perfetto stile mitteleuropeo, un design mix perfetto tra il brutalismo degli ediïŹci del '900 e

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Vivere l’emozione

dei Campionati

Mondiali Juniores di Sci.

Der Nervenkitzel der Ski-Juniorenweltmeisterschaften

NUOVI CAMPIONI CRESCONO

Il Tarvisiano, gioiello naturale di straordinaria bellezza e simbolo di integrazione culturale, si prepara dal 24 febbraio al 6 marzo 2025, a ospitare la 44ÂȘ edizione dei JWSC, i Campionati Mondiali Junior di Sci Alpino. Questa prestigiosa competizione internazionale, promossa dalla Federazione Internazionale di Sci e Snowboard, vedrĂ  i migliori giovani talenti del mondo sfidarsi sulle piste del Tarvisiano, regalando emozioni e spettacolo in un contesto unico.

Nelle giornate dedicate all’evento, che si aprirà ufficialmente con una suggestiva cerimonia il 26 febbraio in Piazza Unità a Tarvisio, oltre 350 atleti, di età compresa tra i 15 e 20 in rappresentanza di 60 nazioni, assieme ai

loro sostenitori, tecnici e allenatori, animeranno i luoghi della Valcanale. I giovani campioni del circo bianco, alcuni future promesse dello sci mondiale, si contenderanno il titolo in sei discipline dello sci alpino: Discesa libera, Super-G, Slalom gigante e Slalom, e discipline a squadre (come Parallelo e Combinata). La loro passione, grinta e determinazione saranno messe alla prova nelle competizioni disputate lungo le piste “Di Prampero”, dove sono previste le prove veloci, mentre la “Priesnig B” ù il tracciato scelto per quelle tecniche.

Una serie di eventi collaterali contribuiranno ad arricchire il clima di una festa che merita di essere vissuta e partecipata!

di /von
Ilaria Romanzin

www.tarvisio2025.it

Das Tarvis-Gebiet ist nicht nur ein außerordentlich schönes Naturjuwel und Symbol der kulturellen Integration, sondern richtet von 24. Februar bis 6. MĂ€rz 2025 auch die 44. Ski-Juniorenweltmeisterschaft JWSC aus. Bei diesem namhaften internationalen Wettkampf, der vom Internationalen Verband fĂŒr den Ski- und Snowboardsport gefördert wird, treten die besten jungen Talente der Welt gegeneinander an und versprechen Emotionen und Spaß in einem einzigartigen Rahmen.

Die Veranstaltung beginnt am 26. Februar mit einer eindrucksvollen Eröffnungsfeier auf der Piazza UnitĂ  in Tarvis. Danach werden die ĂŒber 350 Athlet:innen zwischen 15 und 20 Jahren

Oltre 350 atleti, tra i 15 e 20 anni di etĂ  in rappresentanza di 60 nazioni, animeranno la Valcanale.

Über 350 Athlet:innen zwischen 15 und 20 Jahren aus 60 LĂ€ndern erfĂŒllen die Orte des Kanaltals mit Leben.

aus 60 LĂ€ndern mit ihren Trainer:innen und Techniker:innen die Orte des Kanaltals beleben.

Die jungen Meister:innen auf dem Schnee, unter denen einige vielversprechende GrĂ¶ĂŸe n des Weltskisports sind, kĂ€mpfen in den sechs Disziplinen des alpinen Skisports um den Titel: Abfahrt, Super-G, Riesenslalom, Slalom und die Teamdisziplinen Parallel-Slalom und Super-Kombination. Ihre Leidenschaft, Entschlossenheit und ihr Kampfgeist werden auf den “Di Prampero”-Pisten auf die Probe gestellt, wo die schnellen Disziplinen stattfinden. Die technischen finden hingegen auf der “Priesnig B”-Piste statt.

Eine Reihe von Nebenveranstaltungen runden das Programm ab, das man sich nicht entgehen lassen sollte!

M. Crivellari
M. Crivellari

A TRIESTE PER LE FESTE

Con il contributo di:

comune di trieste

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