Yell! Industry Fashion Magazine Issue 1

Page 1

the Style Magazine of

Spring Summer 2009

euro 3,00 (Italy) COPIA OMAGGIO

n.1


yellindutry.it


TEMPORARY MUSIC ROMA PORTA LA TUA GENTE NOI PENSIAMO ALLA MUSICA SAB 15 AGOSTO the Style Magazine of YELL INDUSTRY | spring summer 2009 | n. 1 YELL INDUSTRY

ORE 21.00-24.00 YELL INDUSTRY

Via Bruno Pontecorvo n. 13/15 00012 - Guidonia Montecelio Roma - Italy numero verde 800.913338 telefono +39 077435481 fax +39 07743548112

PREVENDITE ABITUALI

www.yellindustry.it info@yellindustry.it

DETTAGLI UNICI, DENIM FORGIATO, MATERIALI RICERCATI, ACCESSORI E BENESSERE. BENVENUTO NEL MONDO DI YELL! © 2009 Yell Industry


the Style Magazine of

09 22 30 48 86

09

48

yellindustry.it

22

30

86


08

09


10

11


12

13


14

15


16

17


BREAD & BUTTER è una fiera internazionale specializzata per lo Street- und Urbanwear e, come tale, presenta una piattaforma di comunicazione e marketing per marchi, etichette e designer nei campi Denim, Sportswear, Street Fashion, Function Wear e Casual Dressed Up nonché per subfornitori dello stadio precedente. Con il suo straordinario portfolio di marche, la BREAD & BUTTER conferma la sua posizione di fiera leader internazionale e trademark – è il punto d’incontro di acquirenti, rivenditori e rappresentanti della stampa del settore tessile. Più di ogni altro evento, il „tradeshow for selected brands“ rispecchia la cultura e la filosofia del marchio dei suoi espositori: i marchi che espongono alla BREAD & BUTTER si presentano in modo conforme all’orientamento del loro marchio, con tutte le relative sfaccettature ed il relativo spettro di emozioni. Due volte all’anno, il „tradeshow for selected brands“ , fedele al principio „Fun & Profit“, combina equamente ispirazione e business. Il primo appuntamento della BREAD & BUTTER è l’evento kick-off del settore.

MIDO

Yell Optical al Mido di Milano

MIDO 2009: terzo anno da espositori per YELL! OPTICAL s.r.l., è senz’altro uno degli eventi più importanti al mondo per il settore dell’occhialeria, dove si danno appuntamento le firme più prestigiose, i designer, i fornitori e i visitatori da ogni parte. Una scommessa per la divisione ottica che si può considerare vinta. Molti visitatori si sono soffermati e congratulati per le collezioni vista e sole, nuovi contatti esteri che ci permetteranno di espandere il nostro business, nuove idee e nuovi progetti, scaturiti dal fermento di quei giorni, faranno si che il brand YELL! OPTICAL diventi noto in altre nazioni, europee ed extra europee.

ORO CAPITAL

Yell Optical a Oro Capital

La Yell! Optical s.r.l. Divisione Orologi ha preso parte per la seconda volta alla Fiera OroCapital Event, in veste di espositore, con la nuova collezione 2009, variegata, colorata, spiritosa, importante. La Mostra dedicata alla Gioielleria, Oreficeria, Argenteria, Orologeria, Bigiotteria che prende vita presso il nuovo quartiere fieristico di Roma, è un evento che rappresenta un importante momento di riconoscimento per tutto il settore e per gli addetti ai lavori. L’originale stand nero e giallo si faceva ben notare in mezzo a quelli delle grandi gioiellerie e, nei quattro giorni di Fiera abbiamo accolto visitatori, negozianti, agenti e addetti al settore, riscuotendo un notevole successo. Abbiamo mostrato, abbiamo allacciato nuovi contatti, ci siamo confrontati, e siamo cresciuti ancora un po’.

Mido, Mostra Internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia che si tiene annualmente alla Fiera di Milano, è la più importante fiera del settore, il punto di riferimento per gli ottici e i buyer stranieri (54%) e per quelli italiani (46%). La fiera si divide in due settori, uno dedicato alle aziende e l’altro ai fornitori. E’ un evento unico, in cui si trova tutto ciò che di nuovo viene progettato, prodotto e presentato in anteprima agli operatori, è una manifestazione ricca di avvenimenti, personalità, informazioni e servizi, è soprattutto un luogo d’incontro per creare contatti e scoprire le tendenze del futuro. Giunta quest’anno alla trentanovesima edizione e concentrata in quattro giornate, dal 6 all’8 marzo, la fiera ha presentato in anteprima assoluta tutte le nuove tendenze moda. Si sono potuti toccare con mano occhiali da sole e da vista, di ogni forma e materiale, osservare da vicino le nuove lenti, protagoniste di spicco dell’esposizione, grazie alla sempre maggiore perfezione. Buono anche l’apprezzamento riscosso dalla seconda edizione di Mido Design Lab, l’area che ospita tutte quelle aziende che si distinguono per ricerca e innovazione, che quest’anno ha sfoggiato un nuovo look avveniristico giocato sull’abbinamento black&white . Mido si conferma un salone all’avanguardia e guarda già al futuro, con un atteggiamento positivo, e dà appuntamento, a Milano, dal 5 al 7 marzo 2010 per la quarantesima edizione della fiera che, a grande richiesta delle aziende espositrici, sarà tutta concentrata in 3 giornate.

BBB

Yell al Bread and Butter

Yell! industry espone al Bread and Butter di Barcellona, la piu’ importante fiera internazionale dell’abbigliamento, che vede protagonisti espositori provenienti da tutto il mondo. La fiera ha portato ottimi risultati commerciali e di visibilita’ in Italia ma sopra tutto all’estero. --------------------------------------------------------------BREAD & BUTTER realizza insieme al „tradeshow for selected brands“ il progetto di un evento avanguardistico e contemporaneo per la cultura dell‘abbigliamento.

Orocapital è la mostra-fiera dell’oro, ideata dal Consorzio Oro Italia di Giovanni Perrone nel 1986. L’integrazione di competenze ed esperienze, insieme al grande spessore professionale di ciascuno dei membri, ha permesso al consorzio di affermarsi nel settore, diventando presto un punto di riferimento, riconosciuto per qualità, competenza e serietà. Con oltre 20 anni di esperienza, Orocapital si propone come il punto di riferimento nel settore della gioielleria e argenteria Made in Italy: competenza e passione consentono di accompagnare il proprio pubblico di riferimento con impegno ed entusiasmo verso le nuove evoluzioni del settore. Orocapital vuole anche coniugare le ragioni del business con elementi emotivi, per creare una esperienza multisensoriale, in cui la parte spettacolare e conviviale esalta l’interazione tra gli operatori favorendo la trattativa commerciale. Tutto questo consente alla manifestazione di rappresentare l’effettivo punto di incontro tra domanda ed offerta, in un mercato sempre più competitivo e globalizzato.

---------------------------------------------------------------------------------------------Nazioni di BREAD&BUTTER – unitevi! L’ottava ed ultima edizione di BREAD & BUTTER BARCELONA si è svolta sotto il segno dell’internazionalità, con 800 espositori e quasi 80.000 visitatori da più di 100 Paesi. L’eccellente portfolio di espositori e visitatori ha nuovamente confermato il ruolo di BREAD & BUTTER come fiera leader nei settori street e urbanwear, e come appuntamento imperdibile per gli operatori del settore.

18

19


L’utilizzo di una pelle esterna flessibile rappresenta un’innovazione rivoluzionaria nel settore automobilistico. Questa soluzione apre delle possibilità finora impensabili sia a livello di design che di produzione e di funzioni. Conseguentemente, anche l’interazione del guidatore con la sua automobile viene arricchita di sfaccettature completamente nuove. I singoli elementi che compongono la sottostruttura sono mobili. Attraverso un comando elettroidraulico questi elementi modificano la loro posizione, così da mutare la pelle esterna secondo la situazione e i desideri del guidatore, conferendole una forma nuova e ampliando al contempo la natura e il contenuto delle funzionalità della vettura. L’esempio più affascinante è costituito dai gruppi ottici. Nella posizione normale, cioè quando non è necessario illuminare la strada, essi sono invisibili, nascosti sotto una copertura realizzata in un tessuto speciale. Quando il guidatore accende i proiettori si modifica la sagoma del modulo frontale: a destra e a sinistra del doppio rene BMW si apre la copertura azionata dal movimento della struttura metallica sottostante e appaiono i doppi fari BMW. continua a pg. 26

GINA

BMW Press Release

La chiave per creare la mobilità del futuro è la disponibilità di mettere in dubbio ciò che è affermato e la capacità di sviluppare delle soluzioni nuove. Al fine di soddisfare queste premesse, il BMW Group Design utilizza il principio GINA (Geometry and Functions In “N” Adaptions – geometria e funzioni in un numero N di interpretazioni) che produce dei concetti innovativi lasciando ai designer la massima libertà creativa. Questo porta a soluzioni completamente nuove nella forma e nelle funzionalità di un’automobile del futuro. Il vision model GINA Light in cui sono stati realizzati vari concetti innovativi trasmette un’impressione di questo processo di trasformazione. Il BMW Group Design non cerca solo delle risposte relative all’immagine dell’automobile del futuro ma esamina soprattutto gli spazi di libertà che offrirà. Per entrambi i fattori sono decisivi i criteri che dovrà soddisfare l’automobile del futuro. Per questo motivo, i desideri e le esigenze del cliente a livello di estetica e di funzionalità dell’automobile del futuro e il tentativo di esprimere il proprio individualismo e stile di vita costituiscono la base di tutte le idee rappresentate nel vision model GINA Light. Il vision model GINA Light è caratterizzato da una pelle esterna quasi esente da linee di unione, realizzata in un materiale tessile flessibile teso su una sotto-struttura mobile. Le singole funzioni vengono autorizzate solo al momento in cui sono effettivamente necessarie. Con questa vettura il BMW Group Design fornisce degli impulsi per una discussione fondamentale sulle caratteristiche che influenzeranno lo sviluppo futuro dell’automobile. Questa è anche la differenza principale rispetto a una concept car nella quale si riflette già l’aspettativa di realizzare un numero possibilmente alto di elementi nella futura automobile di serie. Il vision model GINA Light rappresenta invece una visione del futuro dell’automobile ed è un progetto di ricerca. Il BMW Group Design ha concretizzato la sua visione di automobile del futuro in una roadster a due posti. Saltano immediatamente all’occhio le proporzioni dinamiche tipiche del marchio. Le forme modellate, già realizzate in varie vetture di serie, sono state sviluppate nel vision model GINA Light con una coerenza finora mai raggiunta. Il modulo frontale e le fiancate, incluse le porte, rappresentano un’unità unica, fluida, esente da linee di unione, non solo a livello estetico ma anche strutturale. Per potere realizzare una forma del genere, è stato necessario mettere in dubbio tutti i concetti finora noti di progettazione e di realizzazione di una scocca automobilistica e dei relativi materiali. Il vision model GINA Light non è composto dai classici elementi di una carrozzeria, come minigonna anteriore, cofano motore, fiancate, porte, passaruota, tetto, cofano del bagagliaio e coda. Le loro funzioni sono state assunte da una struttura nuova, composta solo da pochi elementi. Una struttura metallica è ricoperta di un tessuto speciale elastico, altamente resistente. Questo materiale nuovo assicura ai designer dei livelli di libertà nettamente superiori nella realizzazione di forme e di funzioni. La carrozzeria è composta da solo quattro elementi. Il componente più grande e il modulo frontale che si allunga fino alla base del parabrezza e lateralmente fino alla conclusione posteriore delle porte. Le ampie fiancate si estendono generosamente dalla base anteriore dei longheroni laterali sottoporta fino ai passaruota posteriori e alla coda. Il quarto componente è l’elemento centrale della coda.

20

yellindustry.it


SE NON SAI COSA VUOI ... ALLORASTUPISCILI TUTTI 22

23


24

25


26

27


La realizzazione della superficie della carrozzeria come copertura tessile flessibile, posata su una sottostruttura metallica, richiede un’altissima qualità dei materiali impiegati. Per la pelle esterna è stato scelto un tessuto ibrido prodotto industrialmente e composto da un intreccio di base ad effetto stabilizzante e una pelle superficiale idrorepellente e resistente al caldo e al freddo. Un’altra caratteristica importante è la massima stabilità alla deformazione del materiale. Indipendentemente dalla temperatura e dall’umidità dell’aria, il materiale conserva la propria forma anche dopo un’intensiva e ripetuta estensione. Questo garantisce che la copertura superficiale della carrozzeria non deteriori nel tempo. Inoltre, i movimenti dei singoli elementi della carrozzeria generano delle pieghe riproducibili con la massima precisione. Nella selezione del materiale il BMW Group Design si è lasciato ispirare dall’architettura edilizia e degli interni. Al fine di raggiungere la massima precisione nel taglio delle superfici tessili, nella definizione dei punti di fissaggio e nell’applicazione della pelle esterna, è stato sfruttato anche il know-how dei costruttori di campioni di sedili dell’interior design di BMW Group. Il risultato sono delle superfici e delle linee che si distinguono per un’armonia straordinaria, risultanti dalla tensione costante che si forma tra due punti predefiniti.

GINA

BMW Press Release

da pg. 18 Anche la coda e i longheroni laterali sottoporta del vision model GINA Light offrono delle possibilità di adattare la forma e la funzione alla situazione di guida momentanea. In entrambi i casi la forma della pelle esterna soddisfa la richiesta del guidatore di una guida particolarmente dinamica. Il concetto considera anche una possibile interazione con l’aerodinamica. La forma dell’elemento della coda include la possibilità di far salire automaticamente lo spoiler posteriore della vettura al momento in cui viene raggiunta una determinata velocità, generando così ad elevate velocità una deportanza supplementare. Dato che tutta la coda, incluso lo spoiler, è rivestita fino alla sezione posteriore degli interni con un unico tessuto, la forma omogenea della coda viene conservata in qualsiasi posizione dello spoiler. Il sistema meccanico che aziona i movimenti resta invisibile.

Il tessuto speciale viene fissato su una struttura formata da fili metallici. Il metallo ad alta resistenza viene rinforzato in vari punti da centine di carbonio altamente flessibili. Questi elementi vengono utilizzati soprattutto laddove sono necessarie delle forme circolari mobili o dal raggio particolarmente stretto. Ancora più affascinante è la formazione della piega del tessuto superficiale durante l’apertura delle porte, le quali si spostano verso l’esterno e verso l’alto. Grazie all’elevato numero di punti di fissaggio del tessuto al modulo frontale e ai bordi posteriori delle porte, il materiale esegue un movimento di piega predefinito e perfettamente riproducibile. La piega si forma soprattutto nella zona tra la base anteriore della porta e la fiancata; alla chiusura delle porte essa sparisce completamente e al suo posto appaiono delle superfici perfettamente tese. Attraverso il vision model GINA Light il BMW Group Design esamina numerosi quesiti relativi alla forma della mobilità futura. Lo studio presenta i risultati di una ricerca intensa nei settori di disegno di forme, delle funzionalità, dei materiali e della produzione. Il punto di partenza di tutte le idee concretizzate nel vision model GINA Light era il mettere in dubbio le soluzioni finora perseguite. Nella ricerca di soluzioni alternative sono stati definiti numerosi criteri che queste dovevano soddisfare. Al centro del lavoro vi erano la flessibilità generale e l’orientamento alle esigenze dei clienti. In base al principio GINA ogni ampliamento di una funzionalità deve contribuire a promuovere il legame emotivo di un guidatore alla sua vettura. Tutte le soluzioni nuove comprendono anche il criterio di una produzione rapida, flessibile ed economica. BMW Press Release

28

yellindustry.it


Y M A g ucin

sed

i“

vestirs

30

iv

enza sc

orno” s ogni gi

.

analità

ella b olare n

31



T O D T DO

35



sliK y k l su

38


CHAIR

Sedie da pranzo
Chair_One di MAGIS

Inconfondibile il segno contemporaneo della Chair One, capofila della ormai classica linea di sedute Family One di Magis. Nata dalla creatività di Konstantin Grcic, è disponibile nella versione a quattro gambe e in altre edizioni che ne ampliano l’uso a 360°. Segno distintivo della Chair One è la composizione simmetrica di triangoli irregolari che costruisce la seduta, capolavoro di dinamismo e leggerezza, appoggiata alle quattro gambe a sezione rettangolare. Frutto della logica compositiva di sottrazione che ispira il designer tedesco, tecnicamente è concepita sfruttando le potenzialità dell’alluminio pressofuso. La gamma cromatica essenziale – bianco, nero, grigio, alluminio lucido e rosso come unico colore - alleggerisce l’aspetto materico della struttura esaltando gli spazi vuoti. Insieme razionale e poetica, grafica e tridimensionale, la Chair One è un arredo dalla spiccata versatilità indoor e outdoor, impilabile e, soprattutto, confortevole. Geometria spigolosa e un particolare effetto ragnatela per Chair One a quattro gambe. Arredo dalla forte identità, è tecnicamente progettata sfruttando le proprietà di leggerezza e resistenza dell’alluminio pressofuso La sedia Chair One è definita dalle stesso Grcic “misto di innocenza e brutalismo”, qui nella versione verniciata nera, adatta anche a spazi esterni Disponibile in più edizioni, Chair One è qui nella prestigiosa e brillante versione a quattro gambe in alluminio lucido. Per rendere la seduta più confortevole sono disponibili anche cuscini a misura Materiali Gambe in profilato di alluminio lucido o anodizzato
Sedile in pressofusione di alluminio lucido o trattamento di fluo- titanizzazione verniciato poliestere Varianti Chair One è disponibile nei colori rosso, bianco, grigio antracite metallizzato, nero, o in alluminio lucido
A scelta sono disponibili cuscini, realizzati in materiale ignifugo
Adatta anche per esterni (versione verniciata) Misure L 55 cm
P 59 cm
H 82 cm
H seduta 45 cm www.altacasa.corriere.it

41


eyewear

HER

yellindustry.it


eyewear

HIM

yellindustry.it


È già ora di cestinare i nostri vecchi/nuovi schermi e buttarsi sull’ultima novità del mercato? Siamo sicuri, ad oggi, di poter percepire in modo chiaro la differenza tra alta, bassa e media risoluzione? In effetti di film in HD ce ne sono pochi e i nuovi giochi (Playstation3, Xbox360) non sono ancora sfruttati al meglio. Inoltre è bene ricordare che per visualizzare l’Alta definizione non basta avere una televisione di nuova generazione, è necessario possedere anche un decoder-lettore che sia in grado di trasmettere un segnale più capiente. La Sony nel 2002 ha lanciato Il Blu-Ray disc (spesso abbreviato in BD). Un supporto ottico, che grazie all’utilizzo di un laser blu riesce a contenere fino a 54 GB di dati rispetto ai 5-7 di un DVD normale. Concorrente attuale del BD è il formato HD DVD che, di contro, ha una capacità di soli 15-30 GB. Meno capiente ma più economico. Chi tra questi uscirà vincitore? Meglio aspettare? LEGENDA HDTV- Alta Definizione In sigla HDTV (acronimo dell’analogo termine inglese High Definition TeleVision), o anche semplicemente alta definizione, è la televisione con video di qualità significativamente superiore a quello degli standard televisivi analogici maggiormente diffusi nel mondo nella seconda metà del XX secolo.È in altre parole un termine che sta a indicare genericamente un livello qualitativo dell’immagine televisiva.

ALTA DEFINIZIONE

Lo schermo domestico supera quello delle sale cinematografiche. Con tecnologie sofisticate che rendono la visione più reale della realtà Per il cinema è un periodo duro. Le famiglie sedotte dalla televisione nascente e da trasmissioni come “Lascia o raddoppia?”, stanno a casa sempre più spesso. Per riconquistare il pubblico perduto le grandi Major cinematografiche puntano sulle innovazioni tecniche che il vecchio tubo catodico non è in grado di offrire: schermi panoramici Cinemascope, suono su più piste e technicolor. Così il cinema riuscì a superare la crisi ma la televisione, col tempo, tenderà ad assimilare tutte quelle novità che il grande schermo fece proprie per sopravvivere. Complice il design che la renderà più sottile e il mercato più appetibile. Dopo il 16:9, il Dolby e il DVD oggi il cinema deve combattere un altro nemico: l’Alta definizione. L’HD, così la chiamano gli addetti ai lavori, è il nuovo dogma, il compimento di quel processo di “Cinema in casa” iniziato negli anni ’90. HD è sinonimo di una qualità dell’immagine che, per ora, le nostre sale non sono in grado di riprodurre. Una nuova tridimensionalità apre le porte a una visione diversa, tattile, troppo perfetta per alcuni, un traguardo per la maggior parte. Ma di HDTV ce ne sono diverse, quale scegliere? Le prime che rispettano i requisiti per l’alta risoluzione fissati a gennaio 2005 dall’EICTA (European Information, Communications and Consumer Electronics Technology Industry Associations) si chiamano HD Ready. La risoluzione è di 1280x720 linee rispetto alle 720x480 del nostro vecchio televisore, circa il doppio della qualità di un DVD. Un ottimo passo in avanti, recentemente superato da una tecnologia che procede alla massima velocità. Un esempio? Oggi viene lanciato sul mercato un nuovo rivoluzionario formato: il Full HD. Full perchè coinvolge tutti i 2.073.600 pixel (ovvero dei puntini elementari che formano l’immagine) dello schermo, per una risoluzione 4 volte superiore (1920x1080 linee) all’ormai obsoleto DVD. E siamo da capo: la televisione supera il cinema per la seconda volta. La qualità riprodotta è pressoché superiore a quella dell’occhio umano: scopriamo dettagli che prima non riuscivamo a cogliere, colori che mai ci erano sembrati così brillanti e anche attori, diciamo, non all’altezza della qualità.

ELECTRO GIFT

Ormai è assodato che negli ultimi anni le “chicche” provenienti dal meraviglioso mondo della tecnologie e dell’ High-tech fanno gola a tutti, più o meno giovani. Di seguito, vi presentiamo quattro “chicche” che, dalla più raffinata e sofisticata ricerca tecnologica, possono arrivare tranquillamente nelle vostre case o al vostro seguito. Budjet permettendo “ovviamente. www.altacasa.corriere.it Tv color Brionvega “Doney” da 14”, in finitura cromato e bianco, 1; sui quaderni color antracite di Muji, penna stilografica Pelikan verde e nera “170 Years”, da E.E. Ercolessi.

Diffusore per iPod B&W “Zeppelin”, prodotto da Bowers & Wilkins, con 5 altoparlanti e 3 amplificatori.

EICTA L’Eicta (European Information, Communications and Consumer Electronics Technology Industry Associations) è una associazione che rappresenta 44 partner mondiali e 29 associazioni nazionali di 19 paesi europei. Rappresenta oltre 10.000 aziende in Europa con oltre 1 milione e mezzo di addetti www.eicta.org. HD Ready Con il termine HD ready si indicano televisori che rispettano i requisiti, fissati a gennaio 2005, dall’EICTA per visualizzare il segnale televisivo ad alta definizione. Oltre alla risoluzione minima di 720 linee orizzontali, un televisore per potersi fregiare del logo HD ready deve avere un rapporto di 16:9 tra larghezza e altezza (widescreen), poter ricevere in ingresso di segnali digitali con risoluzione 1280x720 a 50 o 60Hz. Risoluzione Indica il grado di qualità di un’immagine. Generalmente si usa questo termine riguardo immagini digitali, ma anche una qualunque fotografia ha una certa risoluzione. Nelle immagini su computer, la risoluzione indica la densità dei pixel, ovvero dei puntini elementari che formano l’immagine. Lo schermo di un computer non può mostrare linee o disegni, ma soltanto punti; se questi sono sufficientemente piccoli, tali da essere più piccoli della risoluzione percepita dall’occhio umano, l’osservatore ha l’impressione di vedere linee anziché punti allineati, e disegni anziché ammassi di puntini distinti.

Stazione barometrica professionale “WMRS200” di Oregon Scientific: rileva temperatura e umidità interna ed esterna; inoltre, sensori remoti rilevano diverse informazioni e le trasmettono via wireless alla unità Hub USB collegata al computer, provvista anche di orologio sveglia radiocontrollato.

Full HD Il formato 1080p, comunemente chiamato FULL HD, è il più recente formato di Alta Definizione per cui ogni aggiornamento coinvolge tutte le 1080 linee e i 2.073.600 di pixel dello schermo.

Rotaliana propone “Multibook”, lampada, orologio-sveglia, ma anche presa multipla a 3 uscite con spazio per alimentatori all’interno.

Pixel Con il termine pixel (contrazione della locuzione inglese picture element) si indica ciascuno degli elementi puntiformi che compongono la rappresentazione di una immagine nella memoria di un computer. Solitamente i punti sono così piccoli e numerosi da non essere distinguibili ad occhio nudo, apparendo fusi in un’unica immagine quando vengono stampati su carta o visualizzati su un monitor. DVD Il DVD, acronimo di Digital Versatile Disc (in italiano Disco Versatile Digitale, originariamente Digital Video Disc, Disco Video Digitale) è un supporto di memorizzazione di tipo ottico. Blu-Ray disc Spesso abbreviato in BD è il supporto ottico proposto dalla Sony agli inizi del 2002 come evoluzione del DVD per la televisione ad alta definizione. Grazie all’utilizzo di un laser a luce blu, riesce a contenere fino a 54 GB di dati, quasi 12 volte di più rispetto a un DVD. HD DVD HD DVD (acronimo di High Defintion Digital Versatile Disc) è un formato ottico digitale che è stato sviluppato al fine di diventare uno standard per i DVD di nuova generazione adatti ai contenuti ad alta definizione, promosso da Toshiba, NEC, Sanyo, Microsoft e supportato da quattro case di produzione di Hollywood. Un disco HD DVD ha una capacità di 15 GB per ogni singolo layer

Nuovo lettore LG “DVS450H”, compatibile con i più diffusi formati oggi disponibili sul mercato (DVD, CD, DivX, MP3, WMA e JPEG), in grado di convertire lo standard DVD in quello full HD 1080p; portasigari-portapenne Dalvey; penna roller e stilografica Montblanc “Etoile”.

www.altacasa.corriere.it

46

47


Per una stagione che finisce, ce n’è un’altra che comincia ... e allora scrollatevi di dosso il freddo dell’inverno e godetevi un tuffo nelle tendenze per la primavera-estate 2009.

48

49


Jeans & Co.

50

51


color ART Rosso Fluo, Rosa Candy, Blu Denim: una tavolozza ultra-strong contagia lo stile uomo e donna.

52

53


54 55

Office Style


Pass partout

56

57


cocktail DRESS

58

59


sport CHIC

60

61


life is very SHORT

62

63


Night fever

64

65


Swim Slide Show

66

67


Richiami sportivi anni ‘50 per le borse Yell donna P/E 2009: pratiche, resistenti, colorate, pensate per accompagnare in modo divertente le ragazze durante gli impegni della giornata; l’oro e le superfici smaltate esaltano le fibbie delle cinture in pelle che diventano il punto di attrazione per un look sofisticato e seducente. Elemento grafico di stampe all-over è il logo, usato per le capienti borse bauletto, perfette sia per il giorno che per la sera. Per la P/E 2009 il gusto sportivo di Yell Uomo è assicurato dai cappellini dalle visiere impunturate a contrasto e dai ricami a rilievo del logo; le cinture hanno fibbie dalle superfici smaltate nei colori istituzionali del marchio; pelle e metallo si combinano sulle cinture dando vita ad un look decisamente rock; borchie e personalizzazioni in metallo invecchiato rendono gli accessori grintosi, perfetti in abbinamento al denim e ai bermuda di cotone della collezione.

68

69


shoes

yellindustry.it


shoes

yellindustry.it


“Sheva originariamente era molto peggio - spiega Kawata-san -. Serviva per aumentare la tensione. Ti correva davanti e prendeva tutto quel che c’era in giro”. Da attacco apoplettico. “Peggio. Poi però abbiamo, come dire, migliorato il suo carattere e ora solo a volte prende le pallottole”. In genere quando servono a Chris, che vive nella perpetua condizione di non sapere mai se ha colpi a sufficienza per fronteggiare le ondate di infettati. Quelli di Resident Evil 5 in aggiunta si sono evoluti: usano armi da fuoco più che nel precedente capitolo, sono organizzati, vanno perfino in barca, motocicletta, jeep, camion. Anche se continuano a esser caratterizzati dal passo lento, ebete, che alternano a scatti improvvisi estemporanei. Poi ci sono quelli grossi, mutati, pieni di cicatrici e dotati di armi abnormi che vanno dalla sega circolare al martello. Esseri che strada facendo diventano sempre più imponenti e mostruosi. Compaiono all’improvviso, in genere alla fine di un livello, e hanno sempre un solo punto debole. Tutto sta nel capire quale prima che ci facciano a fette.

RESIDENT EVIL 5

di Jaime D’Alessandro

Sheva lo fa di nuovo, come se non fossero bastate le volte precedenti. E allora vien voglia prima di urlarle in faccia di smetterla, poi di spararle un bel colpo in testa e farla finita una volta per tutte. Ma nulla, lei continua imperterrita a soffiarci le munizioni. Anche quando abbiamo addosso quei quattro energumeni, tutti di colore, armati di machete e con appena tre proiettili in canna. Un assaggio degli altri otto che ci aspettano al di là della porta di lamiera in questo villaggio chiamato Kijuju. E pensare che in un tale inferno di polvere e catapecchie, noi dovremmo essere la soluzione al problema e Sheva la nostra guida. Già, perché in Resident Evil 5, vestiamo i panni di Chris Redfield. Uno che avrebbe volentieri fatto a meno di fare l’eroe, ma che suo malgrado viene spedito in un non meglio precisato paese africano a combattere il nuovo focolare di T-Virus. Arma biologica sviluppata modificando un germe scoperto proprio a Kijuju dalla Umbrella Corporation, multinazionale farmaceutica priva di scrupoli, che trasforma le persone in zombie invasati. La Umbrella, nel corso di questa saga horror da 35 milioni cominciata nel 1996, l’hanno finalmente fatta fuori. Ma non il virus che ora è finito nelle mani sbagliate, il solito gruppo di terroristi, e sta trasformando questo pezzo d’Africa in covo di non morti mugugnanti e assetati di sangue. Tutti o quasi di pelle nera, il che ha scatenato un mezzo putiferio.

“Questo è Resident Evil - puntualizza Masachika Kawata - non è un videogame horror qualunque”. Il che significa che ha i suoi marchi di fabbrica, oggi però quasi degli anacronismi, a renderlo diverso. I mostri sopra citati sono un esempio. Così come l’impossibilità di muoversi quando si mira o l’esigua libertà d’azione. Ogni zona è un sentiero stretto che va percorso dal punto A al punto B senza possibilità di deviazioni e con i suoi ostacoli che devono essere superati nell’ordine stabilito dal team della Capcom. La vera novità sta nella presenza attiva di Sheva, che può essere giocata via Web da un’altra persona, e negli scenari africani battuti dal sole. “Salvo la parte nelle miniere, tutto avviene di giorno -, conferma Kawata -. Credo che sia un altro aspetto che rende il gioco differente dai classici horror”. E che ricorda molto Resident Evil: Extinction, terzo e per ora ultimo capitolo della versione cinematografica che ha Milica Jovović come protagonista. Per il resto Resident Evil 5 è l’erede diretto di Resident Evil 4, che ha venduto oltre sei milioni di copie ed è stato considerato come uno dei migliori videogame del 2005. Compresi alcuni scontri dove il tutto si risolve attraverso i cosiddetti “quick time event”, sequenze di tasti che vanno spinti quando compaiono brevemente sullo schermo, che proprio Resident Evil 4 aveva rilanciato e che poi sono diventati l’asse portante di giochi come God of War. Ma si cadrebbe in errore pensando che l’ultima fatica dei ragazzi della Capcom non appassioni. Perché alla fine è un gioco ben confezionato e fatto da gente che conosce il proprio mestiere, con una storia e personaggi meno banali del solito. Peccato solo che fra Chris e Sheva alla fine non scocchi la scintilla come sarebbe accaduto in qualsiasi romanzo o film. Il motivo? “Troppo impegnati a far fuori zombie”, risponde ridendo Kawata-san. Certo però, commentiamo noi, è davvero strano che nei giochi elettronici baci e sentimenti siano ancora un tabù. “Vero. Ma chissà, magari nel prossimo capitolo qualcosa del genere potrebbe anche accadere”. RESIDENT EVIL, I NUMERI DI UN SUCCESSO: - Oltre 35 milioni di copie vendute - 5 milioni solo di Resident Evil 4 - 20 capitoli apparsi su oltre 15 diverse piattaforme - citazioni in più di 10 videogame - 3 lungometraggi live-action, per un incasso di circa 500 milioni di dollari - 2 film in computer grafica - 16 romanzi scritti da autori americani e giapponesi - una serie a fumetti pubblicata nel 1998 - un manhua (manga cinese) disegnato a Hong Kong - una miniserie in quattro parti - 5 linee di giocattoli differenti - 30 riproduzioni in scala 1:1 delle armi www.xl.repubblica.it

“Davvero non credevo che la cosa avrebbe suscitato una tale quantità di polemiche”, spiega Masachika Kawata, producer del gioco marchiato Capcom. “In Code Veronica, il quarto capitolo, si disse che il virus veniva dall’Africa. Ecco perché Resident Evil 5 lo abbiamo ambientato lì. E’ il punto di origine ed è un luogo pieno di misteri proprio perché lontano, dominato da logiche che non sempre sono facili da capire”. Anche Roma è un posto pieno di misteri, ribattiamo, però un videogame pieno di zombie preti guarda caso non ne avete fatti. “In genere i luoghi esotici, distanti, funzionano meglio. Perché liberano la fantasia”. E così, con la fantasia che dovrebbe correre a briglie sciolte, eccoci a combattere quest’ennesima minaccia nei panni di Chris Redfield, protagonista del primo episodio. Appena arriviamo per indagare, Sheva ci conduce per strade di terra battuta fra edifici scalcinati e baracche verso il negozio di un informatore. La gente ci guarda male, ma a distanza. Poi, d’improvviso, scompaiono tutti. Resta solo il vento a sollevare la polvere. E’ l’inizio dell’incubo, perché di lì a poco ci troveremo circondati da un’orda inferocita che prima giustizia l’informatore e poi si lancia al nostro inseguimento. Con Sheva possiamo scambiate armi, medicinali, bombe. Possiamo anche dirle di attaccare o di ritirarsi e a volte potrà andare in avanscoperta o coprirci le spalle da un tetto o un terrazzo. Se poi siamo messi male e lei ha un po’ di disinfettante, verrà a curarci. Ma in ogni caso tende a fregarsi le munizioni, che non possono essere acquistate a differenza delle armi, lasciate al suolo assieme ai soldi dagli zombie eliminati. Già, ora fra una sezione e l’altra (oppure prima di rientrare nel vivo dell’azione dopo esser morti) si possono comprare medicinali, fucili, pistole, mitra, doppiette, con i soldi raggranellati in giro. E volendo li si può anche modificare. A patto di aver trovato in precedenza nel gioco quel determinato modello di arma. Sistema un po’ artificioso per permettere a Sheva di avere il nostro stesso arsenale. Pallottole escluse.

74

75


eyewear

yellindustry.it


Fino alla Seconda Guerra Mondiale il jeans rimase un abito da lavoro, nel dopoguerra fu il boom del casual e il jeans ne fu protagonista. Dagli anni ‘50, i “red label” cominciarono ad entrare nelle case dei giovani insieme ai primi idoli del cinema e del rock’n’roll: da James Dean ad Elvis Presley. La crescita e la popolarità dell’azienda fu inarrestabile almeno fino agli anni ‘70, periodo in cui le griffe hanno iniziato ad impadronirsi del jeans come parte integrante del loro pret-à-porter. In questo periodo il famoso pantalone entra negli armadi dei giovani di tutto il mondo per non uscirne mai più. Tra slim fit e zampa d’elefante raggiunge il primato di pantalone passepartout, il preferito dai giovani e in assoluto il più portato. Ma l’evoluzione continua e il pubblico sembra preferire il jeans firmato, un po’ per la novità e un po’ perché negli anni ‘80 la tendenza è mostrare soprattutto il marchio, così anche per il jeans. Il numero di persone che ne compra uno o lo porta è cresciuto. Diverse, però, sono le scuole di pensiero: alcuni lo considerano un oggetto di culto e ricercano, nel campo dell’usato, il modello più antico o il tessuto più pregiato; altri, i più giovani, lo considerano un modo di vivere, anche se oggi è stato in parte soppiantato da altri tipi di pantaloni sportivi; altri ancora lo portano sempre all’ultima moda acquistando jeans di questa o di quell’altra ditta. Adesso anche il più famoso dei pantaloni sta diventando vittima della moda. Se prima era concepito come pantalone da lavoro e aveva un taglio e un tessuto di un certo tipo, oggi la moda e le esigenze di un pubblico sempre più critico e competente portano il jeans a cambiare forme e colori, lunghezza e larghezza a seconda dello stile più attuale.

BLUE-JEANS STORY di Valentina Accardo

Osannato e maltrattato, stracciato, tinto e arricchito. Il pantalone a cinque tasche di tessuto più famoso della storia ha conquistato il suo posto nell’armadio grazie ad una lunga storia che è iniziata nella seconda metà dell’800. Tutti ne hanno almeno un paio nell’armadio, la resistenza del tessuto è famosa in tutto il mondo, alcuni lo considerano un modo di vivere, altri un oggetto di culto, altri ancora una moda: è il jeans. Osannato e maltrattato, stracciato, tinto e arricchito. Il pantalone a cinque tasche di tessuto più famoso della storia della moda ha conquistato il suo posto nell’armadio grazie ad una lunga e tormentata vita che è iniziata nella seconda metà dell’800.

La fine degli anni ‘90 è stata caratterizzata, dopo un periodo di silenzio e di minimalismo in cui si era quasi persa traccia del benamato pantalone in denim, da un ritorno alla grande della moda jeans. Non è più solo per i giovani e per il tempo libero, ma ora il suo spazio nell’armadio occupa un altro livello. E’ diventato un oggetto di lusso. Per la sera e per il giorno, indifferentemente il jeans regna ancora una volta incontrastato alla faccia dei nuovi tessuti supertecnologici e delle mode che si alternano e vengono dimenticate. Apprezzato arricchito la sua immagine è oggi sfruttata ai limiti dell’inflazione. Nella famosa tela denim oggi si può trovare di tutto dalle borse al costume, agli stivali, pochette, portafogli, bracciali... Il jeans sta morendo o è rinato in altra forma? L’importante è portalo sempre come si vuole e con tanta personalità. Immortale e sempre blue-jeans.

78

79


TIME

yellindustry.it


TIME

yellindustry.it


Per iniziare basta acquistare un bento box, riso e qualche foglio di alghe e visitare uno dei numerosi blog dedicati alla loro preparazione come quello di Anna The Red, giovane studentessa americana che, grazie alle proprie creazioni, è diventata una star della rete in fatto di pranzi al sacco made in Japan. Un po’ come la protagonista (virtuale) del videogame Cooking Mama. www.xl.repubblica.it

COCKTAIL

Completa il tuo look con il cocktail giusto per te

Fashion

Cosmopolitan Ingredienti: Vodka 5/10 Cointreau 3/10 Succo di Cranberry 2/10

MADE IN JAPAN

di Francesco Fondi

Esplode la moda dei bento, i pranzi al sacco alla giapponese oggi personalizzati nei modi più folli. E così gli eroi dei giochi elettronici, dei film d’animazione, dei fumetti, perfino figure politiche del calibro di Barack Obama, finiscono letteralmente nel piatto. Ormai si mangia di tutto: dal Nintendo Ds fatto di riso ai protagonisti del videogame Katamari Damacy o Bioshock, passando per il robottino di Wall-e. Sembra quasi che la creazione di queste piccole opere d’arte abbia sostituito i lavori all’uncinetto come principale attività domestica a Tokyo e dintorni. E pensare che si tratta di uno dei pilastri della cucina tradizionale nipponica. I bento hanno fatto la loro apparizione del periodo Sengoku, dal 1479 al 1605, quando pescatori e contadini portavano con sè i propri pasti a base di riso e verdure. Oggi i tempi sono cambiati e i bento non sono più contenuti in scatole di bamboo intrecciato ma di plastica. E, oltre a riso e verdure, si utilizzano molti altri ingredienti.

Beach

Caipiroska alla fragola Ingredienti: 5 cl di Vodka neutra 1/2 lime a pezzi 2 cl di sciroppo di fragola 1 cl di succo di limone 3 fragole fresche

Denim

Black Russian Ingredienti: 7/10 di vodka bianca 3/10 di kahlua (liquore al caffè)

84

Beach

Rhum fizz Ingredienti: 4 parti di Rum giamaicano scuro 4 parti di Rum chiaro 4 parti di succo di limone 3 parti di succo di cedro Una fettina di ananas una di cedro Acqua tonica ghiacciata

Casual

Manhattan Ingredienti: 2 parti di Bourbon Whisky Una parte di Vermouth Dry Una parte di Vermouth dolce Alcune gocce di Angostura

85


Stile unico ed inconfondibile per la tua ESTATE

86






eyewear

yellindustry.it


franchising ITALY CYBORG srl via Duilio Cambellotti n. 133 00133 - Roma LINK M.V.P. srl via Piave n.7/9/12 00044 - Frascati - Roma EUROFASHION TBM srl via P. F. Quaglia n. 144 00133 - ROMA CYBORG srl via dei Castani n. 26/28 00172 - ROMA ROSSI ARMANDO corso della Repubblica n. 381 04012 - CISTERNA DI LATINA - LATINA VESTALE SALVATORE viale Italia n. 7 83100 - Avellino

CINA centro commerciale Super Brand Mall 168, Lujiazui west road, Pudong Shanghai 200120 China centro commerciale Hangzhou Tower 21, Plaza Wuling Hangzhou 310006 China

MAROCCO 12, Rue Ibnou Hillal Quartier Racine - Casablanca - Maroc

yellindustry.it


the Style Magazine of

numero verde 800.913338 info@yellindustry.it

yellindustry.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.