L'arte del primo controllo

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DAVIDE

BERTI L’ARTE DEL PRIMO CONTROLLO

ANALISI E PROPOSTE PRATICHE

PER CONOSCERE E MIGLIORARE

IL CONTROLLO ORIENTATO

TECNICA www.youcoach.it

Mettere la tecnologia al servizio della metodologia. Questa è la mission di YouCoach, un servizio pensato dagli allenatori per gli allenatori. Crediamo nella ricerca, nello studio e nel confronto e lavoriamo per accrescere la cultura calcistica di chi si approccia al mestiere di allenatore.

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L’AUTORE

Allenatore UEFA B

Friulano di nascita (classe 1987), Davide Berti è un allenatore UEFA B. Si è laureato in Scienze motorie a Gemona del Friuli (2010), con una tesi sperimentale sulla metodologia di allenamento del passaggio nel calcio, e successivamente in Attività motorie per la prevenzione e la salute a Urbino (2013). Come allenatore fa parte del settore giovanile dell’Udinese Calcio da otto stagioni. Ha iniziato ad allenare all’età di 21 anni; dopo quattro stagioni nella Polisportiva Codroipo e due nell’Udinese Academy, è passato all’Udinese Calcio nella stagione 2015-2016 come allenatore dei Pulcini U10. Nella stagione 2018-2019 ha guidato l’U13, che si è classificata terza alla prestigiosa “Hornets Cup” di Londra (vinta dal Manchester City) conquistando poi il titolo regionale nella categoria Giovanissimi sperimentali. Dalla stagione 2019-2020 è stato il tecnico della squadra 2008, guidati nelle categorie U12, U13 e U14 e da Agosto 2022 è l’allenatore degli Allievi nazionali dell’Udinese Calcio, categoria U16. Per YouCoach ha pubblicato Lo spazio per il gioco. Progressione per la ricerca dello spazio individuale e collettivo.

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CAPITOLO 1

IL CONTROLLO ORIENTATO: LE PARTI DEL TUTTO

Controllo orientato è un’espressione che fa parte del vocabolario di tutti gli allenatori e spesso viene dato per scontato che anche tutti i giocatori abbiano ben chiaro a cosa questa terminologia si riferisca. Ma ci siamo mai soffermati a darne una vera definizione? Molto spesso quando parliamo del controllo orientato ci troviamo a definirlo come “il gesto tecnico che permette al giocatore di dominare la palla e di indirizzarla verso una zona di campo da lui stabilita”. Ma trattare questa abilità esclusivamente come una gestualità tecnica può risultare riduttivo, poiché essa è composta da due componenti: quella tecnica, il controllo appunto, e quella tattica individuale che permette di aggiungere l’aggettivo orientato.

Questa è la prima grande distinzione da fare per sezionare un gesto tanto complesso quanto importante come quello che andremo ad analizzare in questo scritto. Entrare in controllo di una palla significa mantenere il pallone nelle vicinanze del calciatore e acquisire il dominio della sua traiettoria, in maniera tale che il giocatore possa compiere il gesto tecnico stabilito nello sviluppo della sua azione. Ma perché effettuare un controllo orientato? Quali sono le finalità di questa azione?

• Facilitare

Innanzitutto, il controllo orientato può essere utile per facilitare una palla giudicata non giocabile di prima intenzione: il giocatore ne entra in possesso, la addomestica e, in seguito, effettua la giocata successiva che è stata resa più semplice, appunto, dal controllo.

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• Guadagnare tempo

Il controllo ha il vantaggio di aiutare il calciatore a gestire il tempo di gioco perché può rallentare o accelerare l’azione in base alla decisione presa dal calciatore.

• Direzionare il gioco

Il controllo orientato è un importante segnale di direzione del gioco, che può servire sia al giocatore che lo effettua per indirizzarsi verso una determinata porzione di campo che ai suoi compagni per riconoscere la destinazione del suo gioco. D’altro canto è un segnale utile anche in fase di non possesso, per anticipare le intenzioni di giocata (o almeno la direzione) dell’avversario.

• Evitare avversari

Tramite questo gesto tecnico si può saltare direttamente un avversario in pressione oppure predisporre il corpo per difendere il possesso della palla.

Sembra incredibile ma esiste un caso in cui il giocatore entra in possesso della palla senza toccarla! Questo è il caso del “controllo invisibile”: si verifica quando il giocatore entra in possesso di una palla che possiede già tutte le caratteristiche necessarie per effettuare la giocata successiva e non necessità di alcun aggiustamento. Pensiamo a un calciatore che ingaggia un duello laterale con l’avversario portatore di palla: se il contendente riuscirà a prendere la posizione e superare o spostare il calciatore in possesso potrà effettuare il successivo gesto tecnico (che sia una guida o una trasmissione) senza compiere alcun tocco per controllarla. Ovviamente si tratta di una situazione particolare e che si verifica raramente nel corso di una partita, ma è un esempio che ci serve a comprendere meglio il concetto di controllo. Dunque, per controllo intendiamo la presa di possesso da parte del giocatore. Qualora il calciatore voglia indirizzare il pallone verso una posizione diversa da quella in cui si trova in quel momento o alla direzione che sta percorrendo, per sviluppare l’azione che aveva in mente, allora dovrà effettuare un tocco (o più) per orientare la sfera e dare vita alla successiva giocata.

Per poter “vedere” l’impatto nel gioco del controllo orientato vi riporto un esempio eclatante alla memoria: il controllo orientato di Pirlo al 118° minuto di Italia-Germania del 4 Luglio 2006. Il nostro playmaker si trova al limite dell’area di rigore, centralmente, e la palla gli giunge sui piedi in seguito a un colpo di testa in mischia da calcio d’angolo. Davanti a lui la porta, ma tra lui e la porta vi è un muro, tra maglie azzurre e bianche. Decide così di orientare il primo tocco lateralmente, danzando lungo la linea dell’area di

/ Davide Berti

Inquadra il QRcode o clicca qui per visualizzare il video dell’azione di Pirlo a partire dal minuto 3:24.

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rigore, lontano dalla porta ma con l’obbiettivo di aggirare quel muro. Orientandosi in quella direzione attira verso di sé il pressing dei tedeschi e libera lo spazio a Grosso per concludere in porta dopo il suo assist. Non possiamo sapere se la sua scelta di orientare in quella direzione fosse stata determinata prima che la palla gli giungesse o se semplicemente avesse orientato verso lo spazio più libero, forse istintivamente, per mantenere il possesso del pallone, ma rimane il fatto che quel controllo orientato ci ha permesso di andare in finale mondiale. Se non avesse orientato il controllo e avesse semplicemente stoppato la palla sul posto, prima di orientarla, come si sarebbe sviluppata quell’azione? In questo esempio possiamo capire come siano state determinanti le eccellenti qualità di Pirlo per portare a uno sviluppo positivo una situazione complicata. Le sue qualità tecniche gli hanno permesso di effettuare il gesto di controllare una palla molto difficile (il pallone era a mezza altezza, aveva subìto una deviazione pochi istanti prima ed era molto veloce) e le sue qualità tattiche gli hanno permesso di riconoscere lo spazio da attaccare per consolidare la sua presa di possesso e sviluppare un’azione pericolosa. Tutto questo dopo due ore di gara in una semifinale mondiale.

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L’arte del primo controllo /
Nelle figure, alcuni momenti dell’azione di Pirlo.

In figura, un momento dell’azione di Pirlo.

Il controllo orientato si articola dunque in queste due grandi componenti, quella tecnica e quella tattica, che andremo ad analizzare più dettagliatamente nei capitoli successivi.

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/ Davide Berti

ESERCITAZIONI

MEZZO OPERATIVO

12 minuti

• Controllo orientato

• Trasmissione

• Guida della palla

• Guida della palla con finte

• Tiro in porta

• 4 cinesini

• 1 porta

• Palloni

ORGANIZZAZIONE

Area di gioco: 25×17 metri

Giocatori: 3 + 1 portiere

Numero di serie: 1 da 12 minuti

Perpendicolare a una porta, a 16 metri da essa, formare coi cinesini una porticina larga 4 metri. Il giocatore A si posiziona a 5 metri dal cinesino della porticina che si trova più distante dalla porta. I due giocatori D si sistemano a 5 metri da entrambi i pali della porta.

DESCRIZIONE

• Al segnale d’avvio dell’allenatore, il giocatore A parte in conduzione palla e, dopo aver fatto una finta sul primo cinesino che incontra, calcia in porta

• Dopo il tiro in porta, il giocatore D che si trova più vicino ad A (quindi dalla parte dove ha calciato) gli gioca palla

OBIETTIVI DURATA
PREPARAZIONE MATERIALE 74 / Davide Berti
Esercizio 11 CONTROLLO E TIRO IN PORTA

• A, ricevuta palla, deve orientare all’interno della porticina, superarla e calciare in porta

• Allo stesso modo l’altro giocatore D deve servire A dopo il secondo tiro in porta, A dovrà nuovamente attraversare la porta orientando il controllo e quindi calciare in porta

REGOLE

• A può calciare il primo tiro solamente dopo aver effettuato una finta

• A può eseguire il tiro, dopo il passaggio di D, solo se oltrepassa la porticina con il controllo

VARIANTI

1. Il giocatore D, dopo aver trasmesso palla, va ad aggredire A o a difendere la porta; in caso di riconquista deve servire palla all’allenatore

TEMI PER L’ALLENATORE

• Stimolare la variabilità di controlli e finte

• Tenere pronto un pallone da trasmettere ad A nel caso D sbagli il passaggio

• Invitare A a ricercare una posizione quanto più possibile aperta per ricevere la seconda e la terza palla

• Limitare i tempi morti tra tiro e passaggio

• Ruotare rapidamente le posizioni al termine dell’esercitazione

• Per il giocatore A:

• Puntare e fintare il cinesino orientando il corpo verso la porta per il tiro

• Preparare la ricezione orientando il corpo appena effettuato il tiro

• Orientare il controllo dentro la porticina per calciare senza effettuare ulteriori tocchi (quindi con orientamento del corpo quanto più possibile direzionato alla porta)

• Per il giocatore D:

• Comprendere il momento e la situazione in cui si deve effettuare il passaggio ad A (quando cioè si trova nello stesso semi-campo del giocatore D e non in quello più lontano)

• Effettuare un passaggio sulla figura ad A, dopo il suo tiro

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controllo / 75
primo

17 L’ARENA DEGLI OTTO CONTROLLI

MEZZO OPERATIVO PREPARAZIONE MATERIALE

• Cinesini

• 2 porte di 2×1 metri

• Palloni

Esercizio psicocinetico

DURATA

15 minuti

• Controllo orientato

• Reazione

• Trasmissione

• Decision making

• Lettura traiettorie

ORGANIZZAZIONE

Area di gioco: 35×25 metri

Giocatori: 5

Numero di serie: 1 da 15 minuti

Creare un campo di 35×25 metri. Al centro di ciascun lato corto posizionare una porta. Le porte sono contrassegnate da colori diversi. I giocatori si dispongono sui quattro angoli, ognuno con due palloni (uno in mano e uno terra) e un altro giocatore si posiziona al centro del campo senza pallone.

DESCRIZIONE

• L’allenatore chiama uno dei giocatori situati sugli angoli

• Il giocatore chiamato trasmette la palla al compagno centrale, il quale deve ri-

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OBIETTIVI

cevere il pallone e fare gol nella porta

• Il giocatore chiamato sceglie se passare la palla che tiene in mano o quella che tiene tra i piedi e, prima di trasmetterla, chiama il colore della porta in cui il compagno centrale deve fare gol

• L’esercizio prosegue alla stessa maniera fino al termine degli otto palloni

REGOLE

• L’allenatore chiama il giocatore che deve trasmettere il pallone

• Il giocatore che si trova sull’angolo decide se trasmettere il pallone che tiene in mano o quello tra i piedi

• Il giocatore sull’angolo deve comunicare il colore della porta che il compagno centrale deve attaccare una volta ricevuto il suo passaggio

• Il centrale deve ricevere e tirare in porta

VARIANTI

1. Il centrale deve fare gol nella porta opposta a quella chiamata

TEMI PER L’ALLENATORE

• Chiamare il giocatore successivo appena il centrale ha calciato la palla

• Richiedere la postura aperta al giocatore che riceve

• Cambiare il centrale dopo avere esaurito gli otto palloni

• Per il giocatore centrale:

• Ricevere in posizione aperta tra giocatore che trasmette e porta da attaccare

• Tirare in porta in seguito al controllo

• Riprendere il centro del campo dopo aver calciato

• Per i giocatori sugli angoli:

• Effettuare una trasmissione decisa e precisa

• Servire il pallone alto tramite una rimessa laterale eseguita correttamente (piedi a terra e palla dietro la nuca)

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PARTITA POSSESSO CON PORTE GIRATE

MEZZO OPERATIVO

Partita a tema

DURATA

15 minuti

• Controllo orientato

• Trasmissione

• Smarcamento

• Profondità

• Possesso palla

PREPARAZIONE MATERIALE

• Cinesini

• 5 casacche

• 4 porte di 2×1 metri

• Palloni

ORGANIZZAZIONE

Area di gioco: 30×30 metri

Giocatori: 10

Numero di serie: 1 da 15 minuti

Creare un quadrato di 30×30 metri. Collocare al centro di ogni lato una porta girata verso l’esterno del campo. Suddividere i giocatori in due squadre da cinque componenti.

DESCRIZIONE

• Le due squadre si sfidano in una partita a chi segna più gol, dove per segnare è necessario effettuare almeno quattro passaggi all’interno del quadrato per acquisire il diritto di attaccare una delle porticine

• L’attacco dev’essere eseguito con un attacco della profondità e un passaggio

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OBIETTIVI

(quindi non si può uscire dal campo in conduzione) e per fare gol il giocatore, che riceve palla fuori dal quadrato, ha a disposizione solamente due tocchi (controllo e tiro)

REGOLE

• Prima di attaccare una delle porte bisogna effettuare almeno quattro passaggi all’interno del campo

• Un solo giocatore può uscire dal quadrato per attaccare la porta

• Il giocatore che attacca la porta ha al massimo due tocchi per segnare

• Nessun difendente può uscire dal quadrato

VARIANTI

1. Un difendente può uscire dal quadrato quando la palla è uscita

TEMI PER L’ALLENATORE

• Inserire il pallone in campo quando viene realizzato un gol (o quando esce)

• Controllare che vengano effettuati almeno quattro passaggi prima di attaccare la porta e consigliare di mantenere il possesso della palla fino a che non si trova un attacco della profondità che possa essere semplice servire

• Sottolineare che è consentito anche il passaggio alto al giocatore che attacca la profondità (seppur più complesso da controllare)

• Utilizzare uno o più jolly offensivi per semplificare il mantenimento del possesso (ad esempio suddividere i giocatori in due squadre da quattro più due jolly)

• Per la squadra in possesso:

• Ricercare rapidamente gli spazi liberi per mantenere il possesso efficacemente

• Attaccare la profondità qualora si intuisca uno sviluppo con linea di passaggio libera

• Scegliere il controllo più adeguato alla situazione una volta attaccata la profondità

• È preferibile attaccare la profondità con un movimento a mezzaluna per arrivare al controllo in postura orientata verso la porta

• Per la squadra in non possesso:

• Aggredire per riconquistare, non solo per interrompere

• Occupare le linee di passaggio verso la profondità quando gli avversari hanno raggiunto i quattro passaggi

L’arte
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del primo controllo
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