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STRATEGIE / 1 RI-COSTRUIRE L’OTTIMISMO

RI-COSTRUIRE L’OTTIMISMO

«L’ ottimismo è il sale della vita», recitava un famoso slogan degli anni Novanta. Ma ai tempi del coronavirus, la Storia riscrive vite, emozioni, vocaboli e bolla l’ottimismo come una sorta di blasfemia, quasi fosse uno stato d’animo irrispettoso per l’immane tragedia. Eppure, mai come in questo momento ce ne sarebbe bisogno. L’ottimismo è il «pronto soccorso» della nostra emotività, che ha l’indubbio vantaggio di canalizzare la nostra energia positiva (o quello che ne resta). L’amministratore di condominio, bloccato nel bel mezzo delle assemblee e impossibilitato a richiedere conguagli, ha attinto molte delle sue riserve di positività e vaga smarrito in un labirinto di incertezze e ripensamenti. Come uscirne fuori? Usando una metafora potremmo dire che il primo passo da fare è la radiografia della realtà che viviamo e l’accuratezza con la quale la esaminiamo è determinante per centrare gli obiettivi prefissati.

Guardare la realtà

Sottoponendo ai raggi X la realtà della professione di amministratore di condominio, il presupposto di base è che non esiste una realtà oggettiva valida per tutti, ma tante diverse che riflettono il vissuto e l’ambiente in cui ciascuno di noi opera. Ciononostante, è possibile individuare dei tratti comuni di questa professione che amo definire «vorrei ma non posso». L’incertezza è l’unica certezza: compenso, quadro legislativo, associazioni di categoria, etica e valori sono variabili sfumate

La filosofia della positività sconfigge gli ostacoli e supera i momenti difficili: in questo momento essere convinti della possibilità di riuscire a migliorare è l’arma vincente degli amministratori

Mirella Stigliano

e impercettibili imprigionate in luoghi comuni difficili da scardinare. Il secondo passo da fare è la caccia all’ostacolo. Che cosa impedisce di realizzare gli obiettivi professionali? Paura? Ansia? Indolenza? Abitudine? L’errore più comune è pensare che tra noi e i nostri desideri ci sia solo il denaro, confondendo in tal modo l’ostacolo con il mezzo. La mancanza di risorse rappresenta l’alibi perfetto per non metterci in discussione e contribuisce, non poco, a confondere le acque. In realtà, gli ostacoli più duri sono dentro

noi stessi e per superarli occorre spingersi oltre il razionale e oltre il cosciente. Solo se si focalizza con esattezza l’ostacolo si può individuare il mezzo per superarlo e solo se si ha chiaro l’obiettivo si può avere la possibilità di centrarlo. Occorre fare incetta di risorse psicologiche per gestire meglio i feedback negativi e a trasformarli in programmi efficaci. Solo chiamando gli ostacoli con il loro nome si può intraprendere quel cammino di consapevolezza indispensabile per fare il cambio di rotta. E se il vero nome è miopia imprenditoriale, superficialità e inadeguatezza dobbiamo trovare il coraggio dentro noi stessi per scoprirci resilienti, eliminare gli ostacoli e ridefinire nuovi obiettivi. Ma per fare ciò dobbiamo valutare le diverse opzioni.

Bisogna aprirsi

Quand’è l’ultima volta che lo abbiamo fatto? O, meglio, l’abbiamo mai fatto? Abbiamo mai valutato di scendere dalla nostra torre d’avorio e aprire una sede con altri colleghi o professionisti per ridurre le spese? Abbiamo mai valutato di affidare a terzi la contabilità che (magari) detestiamo e ci toglie ogni energia? Sarà proprio vero che il costo della contabilità in outsourcing oscilla tra il 15% e il 30% del compenso dell’amministratore? A quando risale l’ultimo investimento pubblicitario del nostro studio? L’incidenza del costo del personale sul totale del fatturato è corretta? E se vedessimo l’innovazione tecnologica come alleato invece che come nemico dichiarato? Lo smart working realizzato al tempo del coronavirus ci ha fatto riflettere sulla produttività dello studio? Domande, dubbi, analisi e risposte. L’auspicio è che prima di tornare a fare i bilanci per i condomini è doveroso fare il bilancio del nostro studio professionale, sì proprio quello, sempre abbozzato e mai completato che, a ben interpretarlo, può rappresentare lo specchio delle nostre scelte sbagliate, ma anche e soprattutto, la bussola per le scelte vincenti. Perché una cosa è certa: sciogliere i dubbi, fuori e dentro di noi, contribuisce a darci nuove certezze, consolidare la nostra autostima, ridefinire gli obiettivi e seminare germogli di positività necessari per ricostruire l’ottimismo. Ora come sempre. Ora come non mai.

Mirella Stigliano

Amministratrice e scrittrice di libri in materia di condominio. Formatrice e docente in corsi base e aggiornamento periodico per amministratori.

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