CHE SUCCEDE CON IL MINI BONUS
Alzi la mano chi è contento di mettersi a dieta proprio quando arriva il Natale. Eppure è proprio quanto è avvenuto. A perdere peso, e parecchio, sono i condomini che hanno programmato di accedere al superbonus e che ora si trovano spiazzati. La legge di Bilancio che conteneva l’incentivo fiscale, votata anche da due partiti che ora sono al governo e anche dall’attuale ministro dell’Economia, prevedeva la concessione del superbonus 110% per tutto il 2023. Non è per polemica politica che è bene ricordare questo aspetto, è un semplice appello alla coerenza. Dunque: dieci mesi fa, non nel secolo scorso, è stata votata a stragrande maggioranza una legge che stabiliva un incentivo fiscale al 110% per il 2023, ben sapendo che avviare questo tipo di opere per un condominio sono necessari mesi, se non anni, tra assemblee, progetti e permessi. A questa difficoltà, diciamo così burocratica, si sono aggiunti il rincaro dei
materiali, favoriti dall’aggressione della Russia all’Ucraina, e la difficoltà nel trovare imprese disponibili a eseguire i lavori. Nonostante tutto questo, come ha raccontato più volte Condominio Sostenibile e Certificato, sono stati molti gli amministratori che sono scesi in campo per non far perdere questa grande occasione di riqualificare edifici obsoleti ed energivori. Il caro-bollette provocato da Valdimir Putin, inoltre, ha reso ancora più necessario trasformare condomini pieni di spifferi in abitazioni salubri e coibentate. Ora tutto è stato cancellato. D’accordo, il superbonus rimane al 90% (e solo per il 2023) ma, come è chiaro, cedere un credito d’imposta ridotto, con la concessione di un aggio al soggetto che acquista il beneficio fiscale, per un condomino significa comunque trovarsi a finanziare come minimo il 20-30% dei lavori. Già è un’impresa individuare la banca o il soggetto abilitato disposto ad acquistare il credito d’imposta, ma ora
diverrà ancora più arduo, anche perché le rate di ammortamento fiscale salgono a dieci. E chi acquista un credito fiscale vedrà quindi spalmato su un periodo molto più lungo dei quattro anni concessi finora, con un conseguente aumento del costo dell’operazione. Insomma, non è proprio la stessa cosa. D’accordo, il costo del superbonus per le casse statali sta diventando insostenibile. Nessuno lo contesta. Ma, ci si potrebbe chiedere: non lo sapevate prima? Chi ha votato l’incentivo dieci mesi prima di tagliare oggi il superbonus non ha utilizzato una semplice calcolatrice? In fondo, i conti non erano così difficili da fare: se in media un condominio si traduce in un certo onere per i conti pubblici, basta moltiplicare la cifra per il numero di condomini presumibilmente interessati (nota: questa rivista lo aveva fatto questo calcolo) per capire quanto sarebbe stata la spesa. Si poteva scoprire prima, insomma, che il conto non era sostenibile. Ma così non è stato. Cambiare le carte in tavola significa però mandare all’aria tutto quello che era stato programmato per il 2023 e a partire già da novembre, cioè dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto taglia-bonus. Aziende che hanno nel cassetto il 110%, che ora sarà ridotto, condomini che faranno marcia indietro bloccando lavori programmati, amministratori che hanno lavorato per nulla: che faranno ora? Non proprio un regalo di Natale per chi vive in condominio.
DANIELA ZEBA
ULTIMO APPELLO PER CHI AMMINISTRA
Per lo Stato e per il mondo istituzionale l’amministratore di condominio esiste solo per essere sfruttato e sistematicamente vessato, in palese contrasto con l’articolo 36 della Costituzione, perché grazie alla legge 220/2012, la sua professionalità è stata ridotta a brandelli, nonché considerata indegna del diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto.
A titolo puramente esemplificativo e non esaustivo, questo è ciò che l’amministratore ha dovuto subire e sta subendo solo da due anni a questa parte:
1. la sua professione non è stata riconosciuta tra quelle indispensabili alla vita della nazione durante il lockdown, malgrado l’amministratore abbia dovuto gestire le piccole o grandi comunità amministrate (questo sono i condomini) con nuove modalità, destreggiandosi tra sanificazioni, problemi di
convivenza, malattie e morti
2. all’amministratore non è stato concesso di poter utilizzare lo strumento dell’assemblea da remoto (vitale per la sua professione) se non dopo innumerevoli difficoltà, con una norma confusa e pasticciata, soggetta ad impugnazioni e foriera di ulteriori problemi
3. l’amministratore è l’unico professionista, ago della bilancia nel complesso progetto di detrazione fiscale 110% in condominio, con il compenso non detraibile ai fini fiscali
4. ai sensi del decreto n. 383 del 6.10.22 del Ministero della Transizione ecologica, l’amministratore deve rendere disponibile ai cittadini amministrati, entro 10 giorni dalla pubblicazione, il vademecum Enea con i consigli per il risparmio energetico, sostituendosi ad un onere che lo Stato dovrebbe assumersi responsabilmente
5. l’amministratore è solo nel dover affrontare la più grande crisi speculativa degli ultimi 50 anni, che vede i bilanci familiari ridotti all’osso da una parte ed i fornitori gas energia che minacciano distacchi dall’altro, ridotto a una sorta di Sceriffo di Nottingham, capro espiatorio su cui fare cadere l’incapacità di trovare soluzioni ad un problema che solo una saggia politica può e deve gestire
6. Dulcis in fundo, il decreto che ha dato il colpo di grazia al superbonus 110%, lasciando 10 giorni di tempo per deliberare e depositare le Cilas il 25 novembre prima del game over, con tutti i programmi del 2023 impietosamente cassati Per non parlare delle indebite competenze attribuitegli dalle istituzioni locali in materia di gestione dei rifiuti (che riguardano i titolari di Tari e non il condominio), o in materia di consu-
mi idrici dei componenti i nuclei familiari (che riguardano i privati cittadini e non il condominio): per comodità e senza alcun fondamento giuridico, si ricorre sempre all’amministratore di condominio per la gestione delle patate bollenti. Il suo ruolo si riduce sostanzialmente in doveri e responsabilità civili e penali senza che però, come contrappeso, vi sia un riconoscimento adeguato della sua figura ed una tutela della sua dignità professionale. È giunto il momento di chiedersi a chi giova questo sistema: non certo all’amministratore di condominio, che non è riconosciuto onorevolmente nel suo ruolo, a parte quando serve come braccio di qualche ministero o dell’Agenzia delle Entrate. È giunto il momento che le istituzioni e chi ci dovrebbe rappresentare si rendano conto che così non può più funzionare e che se non si invertirà la tendenza è possibile che un’intera categoria incroci le braccia. Basterebbero due mesi senza versamenti F24 per fare capire che gettito erariale siamo in grado di controllare. Abbiamo bisogno di una riforma seria che rifondi l’istituto del condominio e riscriva completamente la legge 220/12; abbiamo bisogno di trasformare il rapporto di mandato che oggi ci lega ai nostri clienti con un rapporto contrattuale definito e trasparente nei tempi nei modi e nei contenuti; abbiamo bisogno di confrontarci con le istituzioni con serenità e chiarezza; abbiamo bisogno di essere ascoltati ed essere interpellati quando si tratta di legiferare o regolamentare il condominio o la nostra professione; abbiamo bisogno di un’unica rappresentanza nazionale e di un interlocutore diretto; abbiamo bisogno di un albo che individui i professionisti seri e capaci; abbiamo bisogno di barriere d’accesso all’esercizio della professione, con un percorso di studi universitario e un esame di stato di abilitazione; abbia-
mo bisogno di tutela previdenziale; abbiamo bisogno di rispetto da parte delle istituzioni e dei nostri clienti; abbiamo bisogno di poter tutelare i nostri condomini ed il patrimonio immobiliare con strumenti efficaci.
Per poter proteggere, valorizzare, gestire con competenza gli immobili abbiamo bisogno di programmare e pianificare gli interventi nel breve, medio e lungo periodo, e questo è possibile non con un mandato a scadenza annuale, ma con tempi certi e definiti e soprattutto senza revoche senza giusta causa; abbiamo bisogno di essere riconosciuti, di uscire dall’invisibilità e di poter essere fieri di quello che siamo; abbiamo bisogno di un riconoscimento economico proporzionale alla quantità e qualità del lavoro svolto, come prevede la Costituzione.
Mi faccio qui nuovamente portavoce dell’appello che già a fine ottobre gli amministratori avevano inviato alla neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rimasto, come era prevedibile, lettera morta. È un appello corale
affinché le istituzioni intervengano in maniera solerte sulle norme di accesso alla professione di amministratore. Occorre fornire, in maniera compiuta, rigorosa e puntuale, percorsi formativi di qualificazione con garanzie di serietà e qualità, al fine di rendere più stringenti le condizioni attuali di accesso alla professione, confidando nel riconoscimento giuridico concreto dell’operato dell’amministratore, meritevole di tutela e di rispetto. Siamo convinti che sia opportuno e non più procrastinabile aggiustare il tiro delle norme attuali per renderle adeguate ai tempi, alle esigenze della collettività ed alla funzione sociale dell’amministratore.
Siamo consapevoli che il percorso non sarà facile, ma lo dobbiamo affrontare insieme con strumenti nuovi di cooperazione e di condivisione e porre in essere una piccola rivoluzione, necessaria non solo per la nostra categoria, ma anche e soprattutto per una nuova consapevolezza della società civile circa il nostro ruolo.
SOSTENIBILE e CERTIFICATO
Periodico di informazione sul mondo del condominio
Anno 10 - Numero 48 - Ottobre / Novembre 2022
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STORIA DI COPERTINA
DOSSIER ENERGIA
DOSSIER SUPERBONUS
PRIMO PIANO
NEL LABIRINTO DELLA PRIVACY
LA VOSTRA POSTA
L’amministratore di condominio tratta dati sensibili?
È opinione di molti che a essere chiamati in causa quando si parla di trattamento dei dati personali siano i dati che, prima del Gdpr, venivano definiti sensibili e che, quindi, gli amministratori siano sollevati dall’obbligo di adeguarsi, non trattando tale tipologia di dati. Sbagliato, due volte. Innanzitutto, con dato personale si intende ogni informazione che riconduca a una persona fisica individuata o individuabile (art. 4 Gdpr). Esempio: nome e cognome che individuano una persona, i dati contenuti all’interno dell’anagrafica condominiale prevista come obbligatoria ex lege, email, cellulare o Pec. Quelli che prima venivano definiti dati sensibili, ora chiamati dati particolari sono invece, per esempio, origine razziale o etnica, opinioni politiche, convinzioni religiose o filosofiche, o appartenenza sindacale, dati sulla salute. Poi, comunque, bisogna ricordarsi che l’amministratore (per conto del condominio titolare del trattamento dati), può trattare i dati sanitari di un dipendente del condominio (per esempio, portiere per la redazione della busta paga),
oppure di un condòmino stesso (per esempio, pratica abbattimento delle barriere architettoniche o un sinistro con lesioni). Alla luce di questo, risulta evidente come, più o meno consapevolmente, l’amministratore di condominio quotidianamente debba effettuare le obbligatorie valutazioni richieste dalla normativa sulla tutela dei dati personali in quanto, meramente e semplicemente, tratta dati personali.
L'obbligo
dell'adeguamento
Perché il condominio deve utilizzare risorse economiche per adeguare i condomini e, l’amministratore, deve adeguare il suo studio?
Il motivo è semplice: perché è obbligatorio!
Ex dell’art. 24 Gdpr «Il titolare del trattamento mette in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di dimostrare, che il trattamento sia effettuato conformemente al presente regolamento, tenuto conto della natura, dell’ambito di applicazione, del contesto e delle finalità del trattamento, nonché dei rischi aventi probabilità e gravità diverse per i di-
ritti e le libertà delle persone fisiche». Ex art 32 Gdpr: «Tenendo conto dello stato dell’arte e dei costi di attuazione, nonché della natura, dell’oggetto, del contesto e delle finalità del trattamento, come anche del rischio di varia probabilità e gravità per i diritti e le libertà delle persone fisiche, il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento mettono in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio…». A tal proposito si possono anche ricordare i numerosi comunicati di avvertimento sull’elevato importo delle sanzioni previste, sul fatto che i controlli vengono effettuati dalla Guardia di Finanza o che le segnalazioni di violazione della normativa possono essere avanzate da chiunque. Ma l’attività di «terrorismo» non giova a nessuno, al contrario della cultura che, in più, arricchisce tutti. I motivi per adeguarsi devono quindi essere altri: il buon senso, la necessità di stare al passo con i tempi e di distinguerci in senso positivo, la voglia di esercitare la professione con serietà e in legalità. Uno dei principi cardine della normativa poi è quello dell’accountability: il legislatore ha deciso che la protezione dei dati passi per la responsabilizzazione dei soggetti partecipi al trattamento dei dati e, quindi, del condominio e del suo rappresentante legale.
La gestione dei dati In ambito condominiale non si trattano i dati, perché non si diffondono. Quindi perché la normativa sulla Privacy dovrebbe essere seguita?
Partiamo dall’origine. Analizziamo la norma. All’articolo 4 Gdpr, con trattamento si intende qualsiasi operazione effettuata con un possibile dato personale e non solo, come nell’immaginario comune, la sua diffusione. Alcuni esempi? La raccolta dei dati è un trattamento (per esempio, il passaggio delle consegne). L’uso dei dati è un trattamento
(per esempio, la convocazione assembleare), lo stesso dicasi per la conservazione (per esempio, a fine mandato) oppure la comunicazione (per esempio, ai fornitori). Quindi, in ambito condominiale si trattano i dati in maniera continuativa.
Obbligo di aggiornamento Se l’amministratore ha fatto firmare l’informativa, il condominio e lo studio di amministrazione sono adeguati?
Partiamo dal presupposto che l’informativa e, più in generale, la documentazione è molto importante in sede di rendicontazione. Ma se non si conosce il contenuto è come non averla e, soprattutto, si rischia lo stesso di non essere adeguati. Il paragone potrebbe essere: ho comprato la patente di guida... come mai non so guidare la macchina? Molti dicono che «hanno fatto firmare il consenso all’informativa». Dimenticano, però, che il consenso è una delle basi giuridiche affinché un trattamento possa essere definito lecito e, a volte, neanche serve. Si pensi che l’amministratore di condominio, se tratta i dati solamente per le finalità sottese all’esercizio del proprio mandato, non necessita di consenso, perché il trattamento verrà considerato lecito in quanto effettuato in virtù di altra base giuridica, ossia l’adempiere a una obbligazione contrattuale. Le società che millantano come adeguamento il semplice acquisto di modulistica a prezzi scontati creano solo danni, alla categoria e agli amministrati. I soggetti che prendono parte al Trattamento dei dati, come specificato più volte dalla normativa, sono chiamati ad avere competenze specifiche (Considerando 81 Gdpr). D’altronde, come potrebbe un professionista effettuare le obbligatorie valutazioni se non conosce la materia? Inoltre, nell’informativa si vanno a dichiarare determinati adempimenti come compiuti, e se poi ciò non risponde al vero? Si tratta di dichiarazioni mendaci.
BIFIRE L’ARTE DI ISOLARE DOVE È DIFFICILE
Isolare, isolare, isolare, questo è il mantra che accompagna la sfida della decarbonizzazione che ci chiede il Pianeta e l’Europa, e che, alla luce della più recente attualità, si pone come un impegno non più prorogabile. A spingere questa ondata non è infatti solo la crisi energetica innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche il taglio che il nuovo governo Meloni ha annunciato in tema di superbonus. Insomma, bisogna isolare, ed è tempo di farlo ora, con un occhio sempre attento a soluzioni performanti e di qualità, come quelle proposte da Bifire, azienda specializzata nell’isolamento a basso spessore di pareti e solai. Condo-
minio Sostenibile e Certificato ha incontrato il direttore tecnico-commerciale Alfredo Varini.
Domanda. Il governo ha deciso di cambiare in corsa le regole del superbonus, che per l’anno prossimo dovrebbe scendere dal 110 al 90%: che cosa cambia per il condominio? Risposta. Il denaro che il condomino dovrà investire per isolare la propria abitazione. La prospettiva è che nel 2024 l’incentivo scenda ancora al 70%, quindi ai condomìni conviene velocizzare le procedure di delibera e sfruttare il prossimo anno per usufruire dell’incentivo al 90%. Ma la questione, al di là dell’opportunità econo -
Con Vacunanex l’azienda può intervenire su facciate complesse e superfici sagomate, come i vani finestra, con soli 15 millimetri di spessore. Inoltre, dispone di pannelli per protezione dagli incendi e inquinamento acusticoVeronica Monaco Alfredo Varini, direttore tecnico commerciale Bifire. A destra, l’isolante a basso spessore Vacunanex
mica, è molto più ampia.
D. Cioè?
R. Abbiamo preso degli impegni di decarbonizzazione per una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Siamo fermi al 24%, ci rimangono otto anni per ridurre le emissioni del restante 31%. È ora di accelerare il passo e sfruttare i bonus per riqualificare i nostri edifici, prima che siano messi in campo sistemi più coercitivi. Se fossi un condomino spingerei fortemente per fare i lavori nel 2023. L’isolamento termico porta un importante beneficio di risparmio energetico che, se combinato con sistemi di riscaldamento efficienti, può arrivare a far risparmiare anche fino al 90% di gas. Oltre al vantaggio economico, se si considerano i costi attuali dell’energia, c’è anche un beneficio molto importante in termini di comfort abitativo.
D. È però indispensabile affidarsi agli operatori giusti. Non sempre i lavori sono realizzati a regola d’arte…
R. Questo è stato un problema che ha
generato la politica e che dura tuttora. Emanare provvedimenti temporanei ha creato una pressione irrazionale sul mercato, spingendo le persone a fare i lavori il prima possibile. Questo ha provocato un incremento delle richieste, un aumento delle materie prime e una generale indisponibilità di manodopera. Così sono emerse tante imprese che hanno iniziato a installare prodotti isolanti senza mai averlo fatto prima, creando diversi problemi.
D. Che cosa deve fare l’amministratore per essere sicuro di rivolgersi a una impresa che possa veramente realizzare un lavoro a regola d’arte?
R. Affidarsi a prodotti certificati con performance garantite da un ente terzo. Per esempio, il superbonus prevede conducibilità termiche certificate, parametri di ecologicità, una certificazione Ce secondo Eta: questi elementi garantiscono la buona qualità ed efficienza dei prodotti. L’altro elemento da tenere in considerazione è quello di affidarsi a posatori certificati.
D. Come deve essere regolato l’aspetto della cessione del credito?
R. La cessione del credito è ancora oggi un grosso punto di domanda. La situazione si è un po’ sbloccata rispetto a qualche mese fa, ma non del tutto e persistono importanti impedimenti burocratici. C’è in ballo una proposta per spalmare su più anni il credito in modo da avere una platea più ampia, che potrebbe aiutare a risolvere un po’ l’impasse attuale.
D. Quali sono le aspettative nei confronti del nuovo governo?
R. Fortissime. Mi aspetto che facciano una legge più strutturale e non congiunturale, in modo che le persone abbiano tutto il tempo per realizzare i lavori portando il nostro Paese a un buon livello di performance energetica. L’Europa non ha energia e attualmente la sta pagando a prezzi molto elevati: purtroppo non è una situazione transitoria e mina alla base la nostra competitività. La Russia già da qualche tempo ha investito nei gasdotti verso la Cina, quindi sostanzialmente ha già cambiato
clienti. Ci illudiamo di poter fare pressioni, ma siamo destinati ad avere un costo dell’energia superiore rispetto al passato. Per mantenerci competitivi dobbiamo dunque accelerare sul risparmio energetico, non solo nelle abitazioni, ma anche nelle fabbriche.
D. Quali sono le proposte Bifire per l’isolamento termico?
R. Bifire propone Vacunanex, un prodotto superisolante che, con bassi spessori, può ottenere le stesse performance dei materiali tradizionali. I nostri 15 millimetri di spessore equivalgono a 150 millimetri di Eps. Questo rappresenta un importante vantaggio per risolvere diverse situazioni. Per esempio, in un condominio, grande parte delle superfici potrà essere isolata con un prodotto tradizionale perché lo spazio lo consente, ma in alcuni punti è necessario optare per soluzioni a basso spessore, come nei balconi o le spallette delle finestre. In questi casi un isolante a basso spessore consente di mantenere la vivibilità e la luminosità degli spazi in casa.
D. Un tempo, a livello di prezzo, gli isolanti a basso spessore erano poco competitivi rispetto ai prodotti tradizionali.
Con l’aumento dei costi delle materie prime, questo gap si è assottigliato?
R. Leggermente, ma esiste comunque ancora un forte gap tra le due soluzioni. Il prodotto a basso spessore non può essere considerato economico, ecco perché si utilizza in applicazioni particolari.
D. Quali sono le specificità della soluzione Bifire rispetto ad altri prodotti simili presenti sul mercato?
R. Produciamo interamente il prodotto in Italia. Per noi è motivo di vanto ed è il nostro punto di forza più importante. Oltretutto possiamo realizzare il prodotto su misura per le specifiche necessità del cantiere. Un’altra caratteristica della nostra soluzione è che, essendo sottovuoto, il pannello non si può tagliare, pena una perdita di performance di isolamento che passerebbe da 4 mW a 19 mW. Per questo va utilizzato su misura, evitando il taglio, in modo da mantenere l’efficienza e rendere l’applicazione molto rapida.
D. Di solito quanto tempo occorre affinché il prodotto venga realizzato in azienda e portato in cantiere?
R. Circa 15 giorni.
D. In quali zone d’Italia operate?
R. Abbiamo più di 50 agenti su tutto il
territorio italiano, quindi siamo in grado di rispondere in maniera molto rapida a qualsiasi richiesta.
D. Quali vantaggi comporta per un condominio rivolgersi a Bifire, anche in termini di servizi?
R. Bifire è una azienda italiana sul mercato da anni. Produciamo Vacunanex da circa 15 anni: non siamo nati con il superbonus, ma questo prodotto supertecnologico per noi è storia e gode di un’ampia documentazione certificativa, quindi abbiamo tutte le carte in regola per garantire un lavoro di qualità. Inoltre, il nostro ufficio tecnico è a disposizione dei termotecnici per supportarli nell’utilizzare al meglio il nostro prodotto, come degli stessi amministratori di condominio che possono dialogare con il nostro ufficio tecnico per capire quali sono le soluzioni migliori e lavorare insieme per un progetto globale. Siamo in grado addirittura di redigere le certificazioni energetiche, quindi siamo attrezzati per offrire un servizio davvero a 360 gradi.
D. Quali sono i criteri per determinare la qualità del sistema a cappotto?
R. Oltre ad assicurarsi di installare prodotti in grado di offrire le giuste perfor-
mance, bisogna stare molto attenti alla posa in opera. Sono i dettagli a fare la differenza, e purtroppo una mancanza di attenzione nell’applicazione dell’isolante determina spesso inefficienze e problematiche di muffa o ponti termici.
D. Gli studi di progettazione con cui avete rapporti sono preparati?
R. Ho trovato molta preparazione e curiosità tra i professionisti. Credo che in Italia si sia raggiunto un buon livello di conoscenza. È anche vero che, avendo un prodotto molto tecnologico, veniamo contattati prevalentemente da tecnici già predisposti all’ascolto.
D. Parliamo dei lavori chiesti nei condomini: quali sono le principali tipologie?
R. Normalmente l’isolamento dell’abitazione fronte strada, dove non si può andare oltre un certo spessore per evitare ingombri sul marciapiede pubblico. Ci sono poi gli interventi sugli edifici storici, dove l’isolamento con prodotti tradizionali potrebbe rappresentare un problema sotto l’aspetto architettonico. Infine, siamo interpellati molto di frequente per risolvere applicazioni di isolamento in quelle parti del condominio dove uno spessore elevato può creare difficoltà. C’è anche chi ci contatta per realizzare il cappotto interno: in questo caso la questione del minimo ingombro diventa ancora più importante. D. In percentuale quanto pesano i lavori di cappotto esterno e quanti in interno?
R. Il 95% degli interventi è per cappotti esterni. Anche la legge incentiva lavori
non sul singolo appartamento, ma sull’intero condominio.
D. C’è un lavoro realizzato con i vostri sistemi particolarmente interessante?
R. Abbiamo riqualificato a livello energetico un importante edificio storico di Milano con Vacunanex. Al di là della salvaguardia della parte architetturale, è stato molto interessante il lavoro tecnico svolto per realizzare il progetto. Dal progetto al lavoro finito ci sono voluti 15 mesi. Senza il nostro prodotto a basso spessore sarebbe stato praticamente impossibile portare a casa il risultato raggiunto.
D. A occhio nudo un amministratore ha
dei parametri per capire se un cappotto è stato fatto correttamente?
R. Se visita il cantiere finita l’installazione, per esempio con il rasante già applicato, no. Se non con un’analisi termografica.
D. Che cosa bisogna controllare in modo particolare durante il cantiere?
R. La posa dell’isolante senza la rasatura. Lo spazio tra un pannello e l’altro deve essere inesistente o, meglio, a spessori sovrapposti. Molto importante è anche il controllo di quei punti particolari in cui le imprese per far prima riempiono con il rasante invece che con l’isolante.
D. Bifire però non si occupa solo di isolamento: quali sono le vostre altre proposte utili per un condominio?
R. Abbiamo prodotti antincendio che possono risolvere molti problemi nei box condominiali. Si tratta di lastre che proteggono la soletta da eventuali incendi di autovetture. La riqualificazione con le nostre lastre, che hanno solo 12 millimetri di spessore, è molto veloce: basta tassellare la lastra alla soletta e poi rifinire tutto con una stuccatura e una imbiancatura. Questo sistema, molto rapido ed efficiente, porta la soletta fino a una resistenza al fuoco Rei 180.
D. Un altro aspetto riguarda il crescente interesse in condominio per l’isolamento acustico. Che cosa proponete per questo settore?
R. La gamma Supersil Sound, con soluzioni certificate per l’isolamento acustico. Questi prodotti sono certificati anche per la resistenza al fuoco, quindi hanno una funzione multipla.
D. La richiesta per questi prodotti inizia a crescere o il mercato deve ancora svilupparsi?
R. È un mercato che ha grandi possibilità di sviluppo, ma al momento è ancora allo stato embrionale.
D. Tra i vostri prodotti c’è anche una soluzione specifica per ambienti ad alta umidità. Di che cosa si tratta?
R. Parliamo della lastra Aquafire. Va utilizzata negli ambienti umidi esterni come una normale lastra di cartongesso, ma essendo a base cementizia è in grado di resistere all’acqua e all’umidità. Collegato all’umidità c’è il fenomeno della muffa: il nostro prodotto Bilife Sanus consente di risolvere anche questo problema in soli 12 millimetri di spessore. Dopo aver sa-
nificato la parete interessata dalla muffa, basta incollare il pannello Bilife Sanus e rasare con un nostro rasante speciale, per eliminare definitivamente il problema.
D. Quali sono state le tappe della crescita della vostra azienda?
R. Bifire è nata 15 anni fa come azienda di trasformazione. Nel tempo ha concentrato la sua attività sulla produzione. Abbiamo cominciato a investire moltissimo nel laboratorio di ricerca e sviluppo e in strumentazioni per sviluppare in autonomia le nostre idee, e abbiamo cominciato a produrre in autonomia. Prima Micro Bifire, un prodotto isolante applicabile con temperature che vanno dai -10 a 1000 gradi, poi il Vacunanex, prodotto isolante sottovuoto a bassissima conducibilità termica, per proseguire con la lastra Aquafire e Supersil Sound, fino ad arrivare alla nostra ultima novità del sistema a cappotto.
D. Che cosa vi ha spinto a passare da trasformatori a produttori?
R. Era l’unico modo per sopravvivere in un mercato in profonda trasformazione. Molti nostri concorrenti hanno fatto la
scelta contraria, comprando materiale in Cina per aumentare i margini, ma nel medio-lungo termine non si è rivelata la strategia vincente. Il fatto poi di produrre in Italia ci ha consentito di realizzare prodotti più avanzati a livello tecnologico e incidere davvero sul mercato, che in termini di richieste è cresciuto notevolmente. Anche l’ambiente normativo si è notevolmente evoluto, rispetto a 15 anni fa. D. La sostenibilità è diventata un fattore importante nella scelta di un’azienda, soprattutto le nuove generazioni. Qual è la vostra posizione?
R. Crediamo molto nella sostenibilità e siamo impegnati in questo percorso. Abbiamo pubblicato il bilancio di sostenibilità Esg, uno sforzo importante, per l’azienda, e i nostri prodotti sono muniti di certificazione Epd o Remade in Italy per la quantità di contenuto riciclato. In sede abbiamo installato un impianto fotovoltaico e stiamo lavorando per installarlo anche negli altri stabilimenti. Insomma, siamo fortemente orientati su questa strada e siamo convinti che è un mercato in crescita.
DO SSIER ENERGIA
Una stangata ghiacciata: è quella che hanno ricevuto i condomini italiani con le spese per il riscaldamento. La Russia che tiene al freddo l'Ucraina gela anche le nostre bollette. Che fare? Iniziate a leggere il decalogo nelle pagine seguenti
Le regole per risparmiare 20 Ma non rimetteteci la pellet 24
IL DECALOGO PER RISPARMIARE
Le nuove regole stabilite per decreto legge, le norme già in vigore per la contabilizzazione, i suggerimenti per ridurre lo spreco di calore: amministratori e proprietari in campo per affrontare il carissimo inverno
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Zeba Pubblicista sul Sole 24 Ore e Libricondominio, blogger, gestisce uno studio di amministrazioni immobiliari a Ravenna. Formatore e docente in corsi di abilitazione e aggiornamento alla professione, è stata dirigente di associazioni di categoria.
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NON RIMETTETECI LA PELLET
La caldaia che brucia biomassa secondo alcune ricerche non è amica della sostenibilità. Ma, soprattutto, è finita sotto accusa per le emissioni di particolato, una sostanza altamente inquinante. Lo sostiene anche l’Enea
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Barbara Bartoli
È ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabartoli.it – www.facebook.com/barbarabartoli.737- www.barbarabartoli.it )
C'era da aspettarselo: il nuovo governo ha apportato la modifica numero 20 alle regole sul superbonus, che è stato tagliato al 90% (e nei fatti anche meno). Ma non è finita, perché gli stessi partiti di maggioranza pensano a nuovi ritocchi. Insomma, che ne sarà dell'incentivo per i condomini?
MI SI È RISTRETTO
L’INCENTIVO
Il governo ha deciso di ridurre al 90% lo sconto fiscale del 110%. Ma, con la cessione del credito d’imposta, il beneficio rischia di diminuire in modo ancora più consistente. E per i condomini…
Giuseppe RossiSOLOPERABBONATI
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L’ECONOMIA DEL BONUS
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ITALIANI INCERTI DOPO LA RIDUZIONE
L’istituto di ricerche Nomisma fotografa l’umore dei proprietari di immobili dopo il taglio all’incentivo: diminuisce il numero di chi pensa di utilizzare lo sconto al 90%. Ma molti restano interessati
90%
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SE BABBO NATALE
SBLOCCASSE I CREDITI
Lettera di un’amministratrice a Santa Klaus, dopo la doccia scozzese del decreto Aiuti quater, che ha abbassato l’aliquota anche a chi aveva programmato i lavori di riqualificazione al 110% del proprio condominio
Il decreto Antifrode di novembre 2021 non ha bloccato le frodi: quelle, abbiamo sentito ai telegiornali, sono continuate indisturbate, ma ha bloccato i lavori a tutti
Veronica Urso Amministra condomini da 15 anni. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 2004 e tre anni di collaborazione con un collega, inizia a crearsi la sua dimensione, scegliendo di amministrare nella provincia, partendo dalle piccole realtà, in cui è più sentito il rapporto fiduciario. È particolarmente attenta alla formazione, alla qualità dei servizi offerti e a garantire il benessere comune
E ARRIVÒ IL GIORNO DEL VIA LIBERA
Il sofferto diario di condominio sulla realizzazione di radicali lavori di riqualificazione registra una cruciale assemblea, che si trasforma presto in una corrida. Eppure, alla fine, prevale la ragionevolezza
Barbara BartoliSOLOPERABBONATI
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IN CONDOMINIO LA CLASSE È IGNOTA
Un sondaggio rivela una verità sconcertante: il 90% di chi abita in un edificio residenziale non conosce la categoria energetica della propria casa. Ma (quasi) tutti ritengono che gli incentivi fiscali siano utili per la transizione green
CONDOMINI IN TRANSIZIONE SOLOPERABBONATI
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La brusca frenata al superbonus provocherà una marcia indietro per molti progetti di riqualificazione, prevede il Cresme. Secondo il centro studi, nel 2023 i lavori destinati agli edifici residenziali diminuiranno del 9%
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Le intenzioni di intervento di manutenzione straordinaria sono calate. Nel primo trimestre 2022 erano a +15,6%, nel secondo trimestre sono scese al -8,7%, per poi calare ulteriormente al -21% nel terzo trimestre e al -45% nel quarto
SAREMO MOROSI
IL FILM DELL’ORRORE
Aumenta il numero di condòmini che non riescono a fare fronte alle spese condominiali. E gli aiuti del governo per fronteggiare il caro-energia sembrano ancora insufficienti. Risultato: l’amministratore è tra l’incudine e il martello
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Fabrizio Plagenza
Avvocato del Foro di Roma e Mediatore. Autore di articoli in materia condominiale e locatizia. Cura la formazione e l'aggiornamento degli amministratori di condominio con particolare riferimento agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.
NEWS
avvenuto a Quezzi, quartiere collinare della città ligure. In un condominio un cinghiale ha pensato di utilizzare uno zerbino come giaciglio. Il proprietario lo ha scoperto, con una certa sorpresa ma anche allarme, quando ha aperto la porta di casa. Una foto documenta la verdicità del racconto dopo che le guardie zoofile sono intervenute addormentando l’animale, per poi portarlo poi via con un furgone.
un testo informativo (gratuito) che ha l’obiettivo di aiutare i giovani proprietari di casa, offrendo soluzioni e risposte circoscritte e semplici sul mondo del condominio.
Le biblioteche si moltiplicano
Circa il 70% degli infarti avviene in casa. Partendo da questa statistica a Brescia un condominio di via Bollani 8 ha scelto di dotarsi di un defibrillatore, per intervenire tempestivamente nel caso di emergenza. Avere un defibrillatore può evitare le conseguenze più nefaste perché dà la possibilità di intervenire nell’arco di pochi minuti. L’iniziativa è stata adottata dal condominio anche grazie a Paolo Gei, già primario di cardiologia riabilitativa degli Spedali Civili Brescia e che abita nello stabile, che è stato supportato nell’iniziativa da Anaci Brescia. L’associazione e il Comune hanno anche promosso l’affissione nei condomini di una planimetria in cui è indicato il luogo di ritrovo più vicino in caso di calamità naturale.
Se il condòmino è un cinghiale
Se a Roma i cinghiali passeggiano indisturbati per strada, a Genova è peggio: dormono in condominio. È
Una guida per compravendere Arriva un vademecum dedicato alla locazione e alla compravendita immobiliare. È la guida Casa e giovani, frutto dell’iniziativa di Notariato italiano e Confedilizia. Si tratta di
A Milano negli ultimi dieci anni sono nate 24 biblioteche condominiali. In via Solari 40, per esempio, uno storico caseggiato popolare della Società Umanitaria, la biblioteca ha trovato posto in una ex panetteria, curata da volontarie. La biblioteca condominiale mette a disposizione di tutti i cittadini del quartiere 6 mila volumi e un sistema di bookcrossing, cioè di scambio di libri. In via Rembrandt 12, invece, la biblioteca è nata grazie a un tecnico in pensione, che trovando nel cassonetto per la raccolta differenziata della carta libri ancora imballati, destinati al macero, ha ottenuto di utilizzare il locale portineria vuoto come biblioteca. L’ultima nata è la biblioteca condominiale di via Osti, già battezzata come la Ostinata.
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
VENIAMOCI INCONTRO PER PROFESSIONE
Un gioco (serio) aiuta a scoprire la strada per risolvere o, almeno gestire, i conflitti. Un metodo utile non solo durante le infuocate assemblee condominiali, ma per chiunque lavori a contatto con altri
Massimiliano FerrariREGOLAMENTO SOLOPERABBONATI
FASE 1: GIOCHIAMO!
La prima carta Medianos è una Carta Start
In questa fase si stabilisce l’oggetto della Mediazione e quindi l’argomento da cui è scaturito il malcontento tra le parti e per la cui risoluzione si è deciso di ricorrere all’istituto della Mediazione.
Massimiliano Ferrari Commercialista ed esperto in consulenza fiscale e tributaria, revisione legale e contenzioso, ha sviluppato successivamente l’interesse per la risoluzione alternativa dei conflitti. È mediatore civile presso tre Cciaa Lecco, Como e Sondrio dal 20212. Autore di libri sulla mediazione ed esperto di mediazione in azienda in ambito di conflitto tra soci e passaggio generazionale, nonché della mediazione tributaria. Professionista della formazione e formatore teorico-pratico.
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PROVE ESEGUIBILI SU SERBATOI IN ESERCIZIO A QUALSIASI
LIVELLO DI RIEMPIMENTO
I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno evitando rotture o cedimenti preservando l’integrità strutturale delle lamiere.
RISULTATI DOCUMENTABILI CON QUANTIFICAZIONE DEL RATEO DI PERDITA
I dati registrati sono inalterabili e consentono di rilevare minime perdite secondo quanto previsto dalle linee guida ARPA.
PROVE DI TENUTA NON DISTRUTTIVE SU SERBATOI E VASCHE INTERRATE
• Bonifica risanamento dismissione serbatoi Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali TO 01399
• Controllo spessore e taratura serbatoi
TECNICI QUALIFICATI PER OPERARE IN
SICUREZZA
Personale qualificato, formato e informato sui rischi specifici i per operare su serbatoi contenenti prodotti chimici e petrolchimici.
• Indagini ambientali
• Sicurezza sul lavoro
TECNOLOGIE SICURE E COMPUTERIZZATE
Metodi di prova valutati e riconosciuti UNICHIM previsti nel Manuale n.195 Ed. 2000/2003.
AMMINISTRATORE TU SÌ QUE VALES
Poco considerati dai condòmini, assediati da una burocrazia sempre più soffocante, male interpretati dalle leggi dello Stato: per i professionisti è l’ora del cambiamento. Ma devono essere loro a volerlo per primi
Daniela ZebaSOLOPERABBONATI
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VEPA VETRATE LIBERE MA NON TROPPO
Il decreto che concede l’installazione di superfici trasparenti senza necessità di chiedere permessi, agevola chi in condominio vuole ridurre la dispersione di calore e ampliare lo spazio agibile. A patto che...
Pierpaolo VinciPERABBONATI
Avvocato, titolare dello Studio Legale Vinci a Bologna, specializzato in diritto immobiliare e condominiale, diritto dei trasporti e diritto del commercio internazionale. Socio dell’Aija, International Association of Young Lawyers, dell’Icc, Camera di Commercio Internazionale di Parigi. Collabora con il gruppo IlSole24Ore, in cui è anche membro dei Gruppi di lavoro Commercio Internazionale e Trasporti, all’interno del panel Partner24Ore. È stato altresì ricercatore all’Università di Bologna.
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FARAONE GRANDE BELLEZZA MA CON SICUREZZA
Le regole stringenti che assicurano la solidità dei parapetti sono contenute nella normativa Uni 11678. Per questo, accanto al design le aziende devono sottoporre i vetri a dure prove di robustezza
Franco SaroLa grande bellezza deve fare rima con grande sicurezza. Un condominio non può limitarsi a rendere gradevole la facciata dell’edificio, ma è obbligatoriamente tenuto a utilizzare prodotti che rispettano i criteri di solidità. Non è solo un principio di buon senso,
ma anche un requisito di legge. Questo principio vale ancora di più per i parapetti: devono evitare non solo che chi si appoggia possa precipitare, ma anche che siano resistenti nel tempo. Princìpi che un’azienda come Faraone si preoccupa di seguire con scrupolo. Tanto che la
stessa impresa di Tortoreto (Teramo) ha messo a punto il Manuale del Parapetto in Vetro per gli installatori che percorre i parametri specifici che dal 2017 sono contenuti nella norma Uni 11678. «La sicurezza è un elemento imprescindibile di tutti i nostri prodotti, e ogni parapetto ha una capacità di resistere ai carichi a seconda della sua destinazione d’uso», spiega Flavio Faraone, ceo dell’azienda.
AGLI ARCHIPRODUCTS DESIGN AWARDS
A pochi giorni dal riconoscimento dell’Oscar del Serramento per il balcone alla francese Giulietta, gli Archiproducts Design Awards 2022 hanno premiato Ninfa 116, parapetto progettato da Faraone. Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria composta da decine di esperti internazionali. Ninfa 116 è stata premiata per il suo concept abbinato al suo design. Si tratta di un parapetto in vetro per il montaggio a filo esterno unico nel suo genere: è il primo profilo studiato per le soluzioni di parapetti in vetro affogate a pavimento. Grazie al suo design, con il fissaggio decentrato è possibile fissare il profilo perfettamente a filo esterno, per un ambiente dalle linee pulite ed eleganti. «Ricevere l’Archiproducts Design Award per Ninfa 116 è un onore per noi, perché conferma la vocazione di Faraone a creare non solo soluzioni estremamente sicure ma anche a dare la massima attenzione al design di ogni suo prodotto. La giuria ha compreso la filosofia alla base di Ninfa 116, e non possiamo che essere grati a tutto il nostro team di progettazione e sviluppo per questo risultato», ha commentato Flavio Faraone, ceo dell’azienda. «Tra i membri della giuria di quest’anno c’erano importanti personalità di studi di architettura e design internazionali come Studio Achille Castiglioni, Studio Stefano Boeri, AMDL Circle (Architetti Michele De Lucchi), Studio Libeskind, Noa* Networks, Progetto Crm, Stefano Boeri Architetti, MCA – Mario Cucinella Architects, Carlo Ratti Associati e molti altri. Vedere riconosciuto il valore progettuale di Ninfa 116 da professionisti di questo livello ci rende ancora più orgogliosi di questo premio», ha aggiunto Roberto Volpe, marketing manager di Faraone. «Pochi giorni prima un altro nostro prodotto, il balcone alla francese Giulietta, ha vinto l’Oscar del serramento 2022 e si è qualificato anche alle fasi finali degli Archiproducts Design Awards. Siamo felici che, dopo oltre 50 anni di storia aziendale, i nostri progetti siano sempre più in grado d’interpretare lo spirito del tempo che stiamo vivendo», ha concluso il presidente, Sabatino Faraone. Anche il mondo dell’installazione si è espresso in merito, attraverso il commento a caldo di Michele Malisan di Vetreria Artistica Malisan: «Un plauso a Faraone per il profilo che reputo il più interessante della nuova serie, il profilo che mancava: il Ninfa 116. Tra le sue caratteristiche più apprezzate sottolineo il fatto di poter avere il vetro il più possibile allineato verso l’esterno, e la praticità del fissaggio per la versione affogata, che rende praticamente impossibile il rischio del passaggio dell’acqua».
ficato temprato e/o indurito con intercalari diversi a seconda della prestazione richiesta (Uni 7697). Ogni materiale ha caratteristiche di resistenza a flessione diverse e per ogni tipologia sono state determinate norme specifiche. «Anche gli intercalari sono cruciali per determinare la prestazione del parapetto, a parità di spessore vetro e carichi agenti», precisa l’ingegnere strutturista di Faraone, Gabriele Romangoli.
Anti caduta
Le differenze
La norma Uni 11678, intitolata «Vetro per edilizia - Elementi di tamponamento in vetro aventi funzione anticaduta - Resistenza al carico statico lineare ed al carico dinamico - Metodi di Prova», considera i parapetti in vetro a partire dal materiale da costruzione, che non è sempre lo stesso. I parapetti, infatti, possono essere realizzati in vetro strati-
La norma Uni 11678 considera, quindi, gli elementi in vetro con funzione anti caduta, la resistenza al carico statico lineare e al carico dinamico e i relativi metodi di prova. Si applica nel caso sia di elementi realizzati in opera sia per elementi realizzati in luogo diverso, tipo in laboratorio o in ambienti di prova. Inoltre, suddivide i parapetti in vetro in tre gruppi, definiti in base alla loro configurazione funzionale. Il primo considera il caso di assenza del corrimano, con l’eccezione dei profili di
protezione del bordo del vetro che non abbiano funzione di ripartizione del carico. Il secondo gruppo prende in esame un corrimano collaborante, con la funzione di ripartizione del carico lineare. Il terzo, infine, esamina il caso di un corrimano dotato di una propria struttura portante: in questo caso il vetro serve come tamponamento.
I test
I vetri come quelli utilizzati da Faraone, per essere idonei alle strette norme di sicurezza, devono superare severi test, come prove con carico statico lineare per determinare la resistenza a diversi limiti: per esempio, dal normale esercizio fino al collasso dopo una rottura indotta. Ci sono poi le prove di impatto, per determinare la resistenza meccanica a carico dinamico secondo una sequenza che prevede prima lo scontro con un corpo duro e poi uno semi-rigido. Il vetro, anche se rotto, deve mantenere una capacità di resistenza residua.
BILANCI OTTO RIFORME PER LA RIFORMA
La legge che ha modificato le regole nel condominio, contenuta nel Codice Civile compie dieci anni. Ma per alcuni aspetti ne dimostra molti di più. Ecco i punti caldi e le modifiche che dovrebbero essere apportate al testo
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SOLOPER
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Pietro Maria dI Giovanni Avvocato cassazionista, giurista d'impresa, opera da più di 20 anni nei settori del diritto civile, penale e consulenza alle aziende. Fin dagli studi universitari ha coltivato la passione per l'informatica giuridica ed il right to privacy.
SE LA CITTÀ DIVENTA BOSCO
Trova sempre più sostenitori l’idea che piantare alberi tra un edificio e l’altro sia la strada giusta per rendere più vivibili le comunità: rendono migliore l’aria, ma possono frenare anche la calura estiva
Pietro MezziABBONATI
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L’architetto Stefano Boeri, ideatore del progetto Forestami
Stefano Mancuso, scienziato e docente all’università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale e ideatore della Urban Jungle di Prato
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UNA SQUADRA PER RISPARMIARE
Bollette sempre più care, condomini in difficoltà: ma tagliare i costi dell’energia si può. La ricetta migliore? Cercare un equilibrio tra diverse fonti di energia e impianti capaci di ottimizzare i consumi
L’
aumento dei costi dell’energia pone in seria difficoltà imprese e cittadini alle prese con bollette impazzite e conti economicamente insostenibili. A farne le spese anche i condomini, in cui il rischio di insolvenze potrebbe seriamente peggiorare, con un aumento della morosità diffusa che, secondo le stime di alcune associazioni di amministratori, potrebbe passare dal 15 al 40%, se non oltre. Per questo motivo Viessmann, azienda fondata nel 1917 e specializzata in soluzioni di climatizzazione per tutti gli spazi abitativi, invita con decisione a non puntare esclusivamente su un singolo prodotto, ma su un sistema impiantistico completo ed efficiente, in grado di aumentare l’autonomia energetica e tutelare gli utenti dall’andamento altalenante dei costi per i combustibili fossili.
Sistema integrato Composto da impianto fotovoltaico e pompa di calore idronica o a espansione diretta, dedicata alla climatizzazione degli edifici, il sistema integrato Viessmann consente di produrre l’energia elettrica e termica necessaria per i fabbisogni dell’edificio in un’ottica di sempre maggiore autonomia energetica. Utilizzando la fonte solare come energia da accumulare termicamente nel serbatoio della pompa di calore ed elettricamente nella batteria di accumulo, è possibile prevedere un
funzionamento di impianto ottimizzato per conseguire un’alta percentuale di indipendenza energetica dell’intero sistema e risparmiare in bolletta. Oltre prodotti di qualità, l’azienda offre anche una gamma di servizi a 360 gradi, in grado di fornire tutto il supporto necessario per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e le migliori prestazioni in termini di rendimento, affidabilità e sostenibilità.
I vantaggi
I vantaggi dati dall’integrazione di diverse soluzioni energetiche sono molteplici. Il primo è un vantaggio economico: oltre ad abbassare i costi delle bollette, è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa. Un secondo vantaggio riguarda l’impatto ambientale dei sistemi, che viene ridotto notevolmente grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili,
BASTANO SEI ANNI PER COPRIRE L’INVESTIMENTO
Per coprire il fabbisogno energetico di una struttura ricettiva inserita in fascia climatica E, con esposizione a sud e un’ampia superficie, Viessmann ha proposto una soluzione integrata che prevede pompa di calore e impianto fotovoltaico. Nel dettaglio, l’azienda ha suggerito l’installazione di una pompa di calore ad alta temperatura Vitocal 100 AT PRO da 60 kW per il riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, e un impianto fotovoltaico da 30 kWp per la produzione di energia elettrica, composto da 70 Vitovolt M485, tre Viessmann Hybrid Inverter 10.0 A-3 e due Viessmann Battery HV1 17.8 (17,75 kWh). Con l’applicazione della soluzione descritta, Viessmann ha stimato il raggiungimento del 70% di copertura del fabbisogno di indipendenza energetica, con un risparmio economico pari a oltre 13 mila euro all’anno e un tempo di ritorno dell’investimento di circa sei anni.
come aria o acqua nel caso delle pompe di calore, e dell’irraggiamento solare per l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico. Inoltre, grazie al funzionamento intelligente del sistema, è possibile determinare le condizioni ottimali della pompa di calore in funzione della produzione elettrica da parte dell’impianto fotovoltaico, aumentando l’efficienza energetica.
Da consumer a prosumer L’integrazione dei sistemi consente anche di creare un potenziale accumulo termico ed elettrico: la pompa di calore, alimentata dall’impianto fotovoltaico, è in grado di accumulare energia termica sotto forma di acqua riscaldata o refrigerata all’interno di un apposito serbatoio durante le ore di sole, cioè quando il sistema fotovoltaico produce energia. Allo stesso modo, la produzione del fotovoltaico, nel momento in cui supera il consumo elettrico, prevede l’impiego di batterie di accumulo collegate all’impianto solare. In questo modo il consumatore, non si limita più a usufruire passivamente dei servizi energetici, ma diventa a sua volta un produttore. Questo modello energetico porta numerosi vantaggi: sfruttando fonti green rinnovabili e tecnologie di ultima generazione, la produzione autonoma si traduce in risparmio in bolletta e contrasto al caro energia, in una parziale indipendenza da fornitori e dalle possibili fluttuazioni di prezzo della materia prima energetica. Un bene per le tasche, ma anche per il Pianeta.
POSTA POWER COMUNICAZIONI FACILI CON UN CLICK
Franco SaroUn nuovo servizio per snellire la comunicazione fra amministratori di condominio e condòmini. È l’idea su cui si basa Posta Power, innovativa piattaforma che permette ai professionisti del settore di avere il pieno controllo di tutte le comunicazioni in corso e, tramite un click, di arrivare velocemente a tutti i condomini. L’integrazione della piattaforma con i principali gestionali di amministrazione condominiale semplifica il processo della corrispondenza I noltre le flotte di postini Posta Power, presenti in tutta Italia, sempre pronti a consegnare direttamente
la posta loro affidata dagli amministratori della zona nella propria città, garantendo, così, maggiore rapidità e un servizio sempre preciso e attento. La piattaforma, insomma, dà la possibilità di sfruttare la tecnologia per risparmiare tempo ed essere sempre presenti sul territorio quando si tratta di trasmettere informazioni fondamentali per la buona gestione del condominio.
Come funziona
Dal gestionale utilizzato per la gestione dei condomini, con un click, gli amministratori condominiali accedono nella propria area riservata trovando la
distinta pronta per la spedizione. Oltre 150 postini di Posta Power sparsi sul territorio nazionale si occupano di consegnare rapidamente le comunicazioni. L’amministratore attraverso la propria area riservata e il servizio di tracking ha il pieno controllo e visibilità della propria corrispondenza. L’integrazione della piattaforma con tutti i principali software di gestione condominiale semplifica il processo della corrispondenza, ma non si limita solo a questo. Permette di inviare anche e-mail, Pec e servizi di messaggistica. In questo modo l’amministratore ha la possibilità di creare distinte ibride cliccando semplicemente «invia». Nel
L’azienda offre un servizio rapido e puntuale per facilitare le operazioni di comunicazione in ambito condominiale, tramite una piattaforma che sfrutta le ultime tecnologie e una flotta di postini in tutta Italia
raro caso in cui il software in uso non fosse fra i molti che supportano l’integrazione, il team specializzato di Posta Power si occuperà di svolgere un servizio di data entry. I servizi di pinzatura e stampa a colori del logo in alta qualità, oltre ad essere gratuiti rifiniscono la cura e l’attenzione per i propri clienti. Il team di Posta Power ha, infine, un servizio di assistenza clienti sempre
presente e pronto nella risoluzione di qualsiasi problematica.
I vantaggi
Tanti i vantaggi del servizio Posta Power:
• Semplicità: con un click si passa dal gestionale condominiale utilizzato a un ufficio postale sulla scrivania.
• Velocità: grazie all’area riservata la corrispondenza è stampata, im-
bustata e consegnata in tempi più brevi.
• Qualità: dalla carta ai colori, alla consegna puntuale, è tutto curato nei minimi dettagli per dare il giusto risalto alla corrispondenza e all’immagine del professionista.
• Risparmio: il team di Posta Power ridona valore al tempo dando così la possibilità di impiegare il personale dello studio ad attività più profittevoli e fa risparmiare denaro. Per esempio, si riducono le spese per carta, toner, noleggi e stampanti.
• Affidabilità: il team di Posta Power è composto da professionisti in tutti i reparti pronti a soddisfare le esigenze dei propri clienti.
I punti
Posta Power, inoltre, offre un ulteriore vantaggio ai propri clienti: ogni volta che un amministratore sceglie Posta Power per la consegna delle proprie comunicazioni, acquisisce punti in numero variabile in base al tipo di spedizione effettuata, in genere un punto per le prioritarie e cinque punti per le raccomandate. Accumulando punti si può scegliere di utilizzarli per ricevere premi a propria scelta dal catalogo recapitato a tutti i clienti. Tutti i premi sono consultabili anche tramite l’apposita sezione del sito ufficiale (www.postapower.com).
RENTOKIL VADE RETRO PICCIONE
Molte specie di uccelli tendono ad affollare troppo l’ambiente urbano, spesso con danni per l’igiene e l’estetica di un condominio. Ma ci sono anche soluzioni adatte per allontanarli e proteggere gli edifici
Franco SaroPiccioni, gabbiani e colombi: per motivi diversi sono sempre più presenti nelle nostre città. Troppo. I danni creati dalle infestazioni di questi uccelli sono sempre più evidenti. Un solo colombo può produrre annualmente fino a 2,5 chilogrammi di guano, magari sul davanzale delle finestre. E questo, oltre al problema igienico con le numerose malattie diffuse da questi animali, tra cui salmonella ed escherichia coli, significa anche un danneggia-
mento degli immobili per corrosione. Secondo Rentokil, azienda specializzata nel monitoraggio ed eliminazione degli infestanti del gruppo Rentokil Initial, nel 2022 c’è stato un aumento del 25% di richieste di intervento per infestazioni da volatili e queste richieste sono arrivate principalmente da situazioni residenziali. Le zone colpite sono molteplici, con caratteristiche molto diverse fra loro, poiché i volatili hanno la grande capacità di adeguarsi alle differenti conformazioni degli immobili. Le aree più comuni per la nidificazione sono le parti sporgenti e riparate delle abitazioni, come cornicioni, balconi, davanzali, tetti e impianti fotovoltaici.
Prevenzione
I primi segni di presenza di queste comunità vanno immediatamente segnalati, per poter agire tempestivamente prima che si insedino e si riproducano. Un censimento della popolazione, in collaborazione con gli enti comunali, è un primo passo per passare poi a strategie di contenimento della crescita e allontanamento. In ogni caso, Rentokil può fornire strumenti di prevenzione efficaci per proteggere le abitazioni dai danni che questi infestanti possono provocare. Le soluzioni Bird Control servono per i rischi generati dall’invadenza dei volatili e, grazie a un approccio integrato di più tecnologie, si possono ripristinare le corrette condizioni ambientali mediante fasi
di pulizia, disinfezione e disinfestazione sempre nel rispetto del benessere animale e senza utilizzo di sostanze tossiche.
I dissuasori, per esempio, sono gli strumenti più diffusi per gestire la presenza di volatili e cercare di allontanarli. Ce ne sono di diverso tipo e la loro installazione nell’edificio è sempre studiata su misura dai tecnici Rentokil.
Le reti
Impediscono agli uccelli di accedere e nidificare in aree che i volatili infestano facilmente perché protette e riparate. Realizzate in polietilene, le reti sono certificate non infiammabili a norma di legge (secondo le direttive 9174 classe 1
italiana) e trattate per resistere agli agenti atmosferici e ai raggi Uv. È possibile anche realizzare reti metalliche per la protezione di aree limitate. Un sistema estremamente versatile, adattabile a qualsiasi struttura.
I dissuasori
Soluzione immediata ed efficace, adatta per proteggere superfici non frequentate abitualmente dall’uomo, ma soprattutto funzionali per disinfestazioni a lungo termine con un significativo risparmio sui costi di pulizia e manutenzione.
Fili instabili
L’utilizzo dei cosiddetti bird wire è un si-
stema indicato per proteggere sporgenze orizzontali a basso livello di infestazione e/o raggiungibili dall’uomo. Costituito da cavi in inox messi in tensione da speciali molle che li rendono instabili: se il piccione tenta di posarsi sul filo non trova una superficie adatta. Il sistema ha anche un basso impatto visivo ed è totalmente innocuo per l’uomo.
Barriere anti intrusione
Le barriere antintrusione impediscono l’accesso dei volatili dal riparo degli impianti fotovoltaici. Estremamente adattabili alla tipologia di tetto e facili da installare. Non necessitano di viti, sono realizzate in alluminio, consentendo di tamponare la nicchia presente fra la sommità della falda e i pannelli sovrastanti.
Dissuasori sonori
Agiscono contro gli storni e i gabbiani, volatili che rappresentano per alcune aree urbane un rischio elevato, e che sono particolarmente sensibili a questi metodi di allontanamento. Riproducendo versi di allarme della specie e versi di predatori sono percepiti come presunto pericolo dai volatili che si allontanano, evitando di danneggiare le strutture e disturbare la quiete pubblica.
Impianti elettrificati Si basano sulla distribuzione di impulsi di alta tensione con un basso valore di corrente che non arreca danno ai volatili. È un sistema certificato e approvato dalle associazioni di tutela del benessere animale e soggetto a dichiarazione di conformità (legge 37/08). Ha un basso impatto estetico oltre a non risentire delle esposizioni agli agenti atmosferici. Per risolvere qualsiasi problematica legato a un’infestazione di volatili e limitare il rischio di infezioni ed eventuali danni legati al danneggiamento architettonico, è quindi possibile chiedere un’ispezione a esperti del settore come Rentokil in grado di intervenire con soluzioni su misura, certificate e rispettose degli animali.
PSICONDOMINIO
Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it
L’amministratore stellare Buongiorno, non so se conosce quel vecchio proverbio secondo cui, «non è vero, ma ci credo» e che si riferisce alla superstizione. Bene, si dà il caso che nel nostro condominio l’amministratore o amministratrice, perché si tratta di una donna, sia ossessionata da astrologia e superstizioni in genere. Non se ne parla di indire un’assemblea di venerdì 13, e pazienza, ma il soggetto in questione è arrivata a portare a conoscenza di noi condomini dei piani astrali che, secondo lei, condizionano le decisioni da prendere. Siccome questa mania è diventata ossessiva, quali tipo di cure si possono suggerire per questo genere di evidente nevrosi?
Lettera firmata, via e-mail
L’amministratrice farebbe meglio lasciare l’astrologia alla vita privata, se lo ritiene utile, e non applicare la lettura della posizione delle stelle alla propria professione. Certo, se questa passione per le costellazioni diventa ossessiva, va cioè al di là di una ragionevole passione, ma condiziona non solo le scelte, ma anche la vita lavorativa, si potrebbe prefigurare un problema che attiene alla scienza della psicologia. Ovviamente questa rubrica non è il luogo per indicare eventuali cure. Di solito però, chi soffre di questo tipo di problematica tende a non considerare la necessità di un consulto medico, perché se qualcosa non va è colpa delle stelle, ovvio.
Rompitutto in condominio Egregia dottoressa, una domanda: da che cosa può dipendere l’impulso di rompere più o meno qualsiasi cosa? Accade nel nostro condominio, dove vetri, maniglie, targhe e così via sono puntualmente prese di mira. Pensavamo fosse opera di ragazzini teppisti, invece abbiamo scoperto che il vandalo è un adulto. Che evidentemente non ha
tutte le rotelle a posto. Siamo curiosi di capire perché si comporta in questo modo.
Franco B., via e-mail Sembra trattarsi di una persona che non sa gestire le sue emozioni, in particolare la rabbia, e che nei momenti di frustrazione ha bisogno di rompere e distruggere le cose altrui. Oppure potrebbe essere una persona che soffre di disturbo antisociale di personalità. Le persone che hanno questo disturbo sono incapaci di accettare le norme sociali, incapacità a provare emozioni, assenza di gratitudine e di rimorso, bassa tolleranza alla frustrazione. Le cause del disturbo possono essere dovute da più fattori, come uno stile educativo disorganizzato, trascurante e abusante. Queste purtroppo sono delle ipotesi. Non è possibile fare una diagnosi precisa a distanza.
La vicina cleptomane Gentile Psicondominio, come dobbiamo comportarci con una nostra vicina che è affetta da cleptomania? Oltre a consigliarle di andare a curarsi, ovviamente. Accade, infatti, che questa donna sia sorpresa a sottrarre la posta altrui, anche quella inutile come gli avvisi pubblicitari. Inoltre, è stata individuata da parecchi negozianti come una ladra, ma per così dire per sport, perché non si trova in una condizione di disagio. È arrivata persino a regalare a qualcuno, inconsapevole, la merce che ha rubato in un supermercato. Come si cura questa «manolestite»? S.G. via e-mail
La cleptomania è un disturbo del controllo degli impulsi, caratterizzato dall’incapacità di resistere all’impulso di rubare oggetti inutili per l’uso personale. Sarebbe necessaria una visita psichiatrica per poi procedere con una terapia farmacologica che mira a tenere a freno l’impulso del soggetto. Seguendo in parallelo una terapia cognitivo–comportamentale.
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2000 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.000 imprese. Comprende l’analisi delle aziende di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.