Zabaione_Giugno’23

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ZABAIONE

sondaggione di fine anno

intervista a luisa bruzzolo, dg di lilt milano

di grazia vs cusati faber sì o faber no?

NUMERO 8 ANNO XVII GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006 GIUGNO MMXXIII

EDITORIALE

RIVERRUN

Di martina lombardo

Non è un editoriale originale, quello di giugno. Sicuramente ogni versione che è stata pubblicata negli anni ha tratti distintivi del direttore che a malincuore sta lasciando Zabaione e guarda con una certa trepidazione al dopo – e, sicuramente, anche con un certo sollievo impertinente.

Ma è ora di liberarsi da quest’ossessione ottocentesca per l’originalità. Non è quella che importa.

Ho sempre visto editoriali più o meno compassati nel momento del saluto finale, stracolmi e forti di un’attraente vis ironica, che senza più tanti peli sulla lingua – difficile averli, giunti qui, in quinta o quasi e sul punto di migrare altrove – ripensavano all’anno passato, ringraziavano e si dileguavano con brillanti frasi a effetto (già vi anticipo che non ho il cuore di chiudere con una frase mia, dovete perdonarmi).

Forse – bisognerebbe ragionarci, qui, in termini di femminismo – ci sto mettendo qualcosa di femminile, e per questo il mio sarà il primo editoriale da che Zabaione ha un direttore in cui mi espongo un po’ di più.

Innanzitutto ringrazio moltissimo voi lettori (studenti, professori e genitori!), che con il vostro entusiasmo e le vostre critiche date al giornale ragione di esistere; un grazie di cuore anche alla scuola e al preside, che ci danno piena libertà di stampa e (cosa affatto trascurabile) ci finanziano, rendendo possibile il nostro lavoro.

Ma voglio che quest’ultimo editoriale sia anche una finestra per voi lettori nel magico mondo di Zaba – le cui porte sono, e saranno, sempre aperte a chiunque voglia entrarvi – perché dopo cinque anni, quel che di più bello mi ha lasciato questo giornale sono le persone meravigliose che mi ha permesso di incontrare, tra redattori, collaboratori, anche intervistati e potenziali tali, oltre a tutti i nostri nuovi amici del CISS.

Credo che il sondaggio possa svolgere il compito di tirar le fila dell’anno scolastico meglio di quanto possa fare io, ed evito di annoiarvi con tre paragrafi di banalità a riguardo: passo quindi direttamente alla parte che mi sta più a cuore.

Ringrazio la redazione, tutta, da chi è passato a salutare un paio di volte a chi strenuamente non si è perso un solo mercoledì. I nostri scrittori, che ho avuto modo di veder crescere con orgoglio, e i nostri disegnatori (Noemi, ovviamente, in particolare) che mi hanno fatto strillare di gioia ogni volta che ricevevo i loro invii. Ringrazio chi in redazione ha portato tante risate, come Max e Caterina, esacerbando i momenti di fancazzismo che sono il sale delle nostre riunioni.

Ringrazio chi non c’è più da un po’ e mi starà leggendo un pochino emozionato, ma non me lo dirà mai: il mio predecessore, che ha lavorato tanto per far risorgere Zaba dopo la prima ondata di covid e ci è riuscito, che mi ha insegnato tanto e che ha anche quasi smesso di fingere di amare Wagner

solo per irritarmi.

Ringrazio infinitamente Mavi, che da quando ci siamo conosciute il nostro primo giorno a Zabaione è stata un’amica speciale, e che quest’anno è stata l’alleata di cui avevo bisogno, che come sempre è stata la roccia di Zaba e non si è tirata indietro dal fare costantemente straordinari, nonostante il tempo stringesse, dovendosi preparare ad un volo verso orizzonti ben più verdi (e più piovosi).

Ringrazio anche Jessica, che quest’anno ha portato moltissime idee nuove a Zaba e che a breve mi succederà; sono certa che farà uno splendido lavoro. Ringrazio Viola, quest’anno un’altra roccia del giornale, che ha lavorato a ritmi e in quantità da sfruttamento minorile e innalzato l’impaginazione di Zaba a un’arte plastica, che con lo stesso impegno avrà cura del nostro amato giornale come vicedirettore l’anno prossimo.

Potendo vorrei ringraziare per nome tantissimi altri, ma – ahimé – in questo come negli editoriali precedenti lo spazio pare scarseggiare, quindi siamo alla fine: voglio lasciarvi con un messaggio, ma non ho le parole per dirlo. Quindi permettetemi di completare la citazione: a way a lone a last a loved a long the

Di Maria Vittoria Massarenti Grazie a Zaba, che mi ha chiesto l’anima – letteralmente – ma, in cambio, mi ha lasciato un mondo. Ogni mercoledì rimarrà per sempre nel mio cuore.

2 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE

FUNDRAISER OF THE YEAR

INTERVISTA A LUISA BRUZZOLO di letizia romeo

Luisa Bruzzolo, direttrice generale di LILT Milano e Monza è stata nominata la fundraiser italiana dell’anno.

Com’è nata questa sua volontà di raccogliere fondi?

Quando mia madre mi chiese cosa volessi fare da grande le risposi che volevo andare in Africa ad aiutare i bambini poveri, e da questo desiderio infantile si è poi sviluppato un percorso prima di studi, perché ho studiato scienze politiche, poi in una professione perché mi sono avvicinata al non-profit. Il primo grande incontro è stato con una fondazione dove sono riuscita a vivere questa esperienza straordinaria che mi ha aperto la mente: ho viaggiato per il mondo in diversi paesi dell’Africa e dell’Asia, e così facendo ho potuto incontrare tantissimi testimoni. Durante questo periodo ho fatto le mie prime esperienze importanti di fundraising, che non mi dimenticherò mai.

E come è arrivata in LILT?

Ad un certo punto ho sentito il bisogno di fare qualcosa di importante per l'Italia. Intanto mi sono ammalata di cancro, mi

è stato diagnosticato un tumore al seno. Questo mi ha fatto capire che non dovevo perdere un secondo del mio tempo, e ho sentito l'urgenza di conoscere chi ero e cosa volevo perché non sapevo se avrei avuto tanto tempo davanti a me.

Lì è cambiata la mia vita, soprattutto quando ad un certo punto mi hanno proposto di lavorare in LILT. Ho capito che dovevo andare, dovevo dire di sì, perché la prevenzione oncologica mi aveva salvato la vita e lavorando lì potevo davvero coniugare la mia competenza con una missione che sentivo fortissima dentro di me perché l'avevo provata sulla mia pelle, ed è così che nel 2019 ho iniziato a lavorare in LILT.

Ricordo il mio primo giorno perché avevo i drenaggi nella borsetta, ero appena stata operata, ma ero felice di poter iniziare questa avventura.

Un consiglio per giovani fundraiser?

Consiglio di studiare, perché oggi c'è l'opportunità di farlo. Quando io ero una ragazza non c'erano le scuole di fundraising, né i corsi, né i master. E quindi nel 1999 andai ad Amsterdam per

partecipare al congresso di fundraising più importante che c'era in Europa. Oggi tutto questo fortunatamente in Italia c'è, e quindi il mio consiglio è studiare, perché essere competenti e professionali oggi è il minimo, si dà per scontato.

Qualche considerazione sulla raccolta fondi in Italia?

La raccolta fondi in Italia sta cambiando e cambiano continuamente i canali di strumenti. È chiaro che la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale e di conseguenza ha cambiato il fundraising. In quest'ultimo cambiano continuamente gli strumenti, ma quello che non cambia sono i motivi per cui le persone donano, ed è su quello che noi dobbiamo concentrarci; dobbiamo assolutamente capire quali sono i bisogni e i desideri dei nostri donatori, perché è solo capendo quello che poi potremo davvero raccogliere fondi.

In Italia la propensione alla donozione è cresciuta negli ultimi anni soprattutto a seguito dei grandi eventi che ci sono stati nel mondo, come la pandemia o la guerra in Ucraina, e con questo gli individui hanno donato molto di più.

SOMMARIO
ATTUALITÀ
ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 3 Fundraiser of the year Sondaggione Faber sì o faber no?
Zabarecensioni Zabaenigmistica PAG.3 PAG.4 PAG.10 PAG.12 PAG.13 PAG.14
...E Berta filava

SONDAGGIONE DI FINE ANNO

COMMENTIAMO I VOSTRI VOTI

DELLA REDAZIONE

Anche quest’anno a pochi giorni dalla fine della scuola la redazione di Zabaione si è lanciata in quella che è ormai una tradizione della nostra scuola: il sondaggione di fine anno. Ai pariniani è stato chiesto di rispondere a dodici domande con un punteggio da 1 a 6. I voti 1 e 2 rappresentano valutazioni molto negative, 3 e 4 mediocri o discrete, 5 e 6 molto positive. Trovate segnate come “altro” valutazioni aggiunte da voi che variano da degli 0 calcati a sinistra degli 1 a battute che hanno rallegrato chi si è occupato di registrare i dati. Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato e che ci hanno permesso di ricevere più di 500 risposte.

Il sondaggio è stato compilato anche da alcuni prof, ma avendo ricevuto le risposte di poco meno di una ventina di loro, non abbiamo potuto aggiungere i dati per correttezza statistica. Abbiamo comunque notato come il 70% di loro si è espresso molto negativamente sui faber - 1 e 2 -, proponendo spesso di abolirli. Il restante 30% si è dichiarato, al contrario, molto favorevole - 5 e 6 -, e questo divario ci fa notare una forte polarizzazione tra i pareri dei prof. I voti relativi alla disponibilità del preside sono stati generalmente bassi o discreti - da 1 a 4, con qualche sporadico picco -, come anche quelli relativi ai rappresentanti. Siamo infine riconoscenti dei responsi molto positivi attribuiti a Zaba, in linea generale da 4 a 6.

Come valuti le iniziative di quest’anno?

La proposta è stata certamente ampia e apprezzata: i giudizi dei pariniani sono stati in larga parte positivi, con il 50% degli studenti che ha assegnato un voto tra 4 e 5. Le valutazioni negative sono state poche, meno dell’11%.

Quanto sono state sentite queste iniziative?

A quanto pare più della metà degli studenti si è trovata poco, se non affatto, coinvolta dalle iniziative organizzate dai rappresentanti, solo il 5% ha infatti espresso il suo apprezzamento attribuendogli

il massimo dei voti, ovvero 6: dunque l'idea è buona, ma c'è ancora molto lavoro da fare!

ATTUALITÀ 4 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE

Faber pro o contro?

I faber hanno ancora una volta convinto la maggioranza degli studenti (quasi i ¾), di cui più del 25% considerano i faber eccellenti! Le persone totalmente insoddisfatte (con voti 1-2) sono meno del 15%, mentre quelli che li reputano appena insufficienti non sono che circa un quinto (18,3%): ancora un piccolo sforzo di miglioramento e certamente tutti questi 3 migreranno verso la sufficienza.

Come miglioreresti i faber?

Riguardo alla possibilità di miglioramento dei faber, non si può negare che la maggior parte dei pariniani che hanno votato non apprezza la presenza di verifiche alla fine dei corsi! Un’altra buona fetta di studenti sente l’esigenza della disponibilità di più turni dei corsi più popolari: in effetti, tenere d’occhio come avvoltoi 24/7 la sezione faber del registro per assicurarsi il posto nei corsi preferiti a lungo andare può risultare stancante!

Dal grafico risulta poi che ben il 18% degli studenti non è soddisfatto dell’organizzazione dei faber, di cui spesso non vengono ben specificate le aule, gli orari, i posti disponibili!

Risulta poi che il 15% dei pariniani vorrebbe partecipare a corsi più laboratoriali (anche perché sono fondamentali per restare svegli!) e il 13% preferirebbe più faber alle prime ore piuttosto che dover aggiungere altri impegni ai pomeriggi già normalmente pieni. Infine, il 10% dei pariniani (che probabilmente versano tutte le loro lacrime sui compiti di matematica, fisica e chimica) vorrebbero più faber di potenziamento per evitare il recupero delle materie scientifiche.

Come valuti l’operato del preside?

Le opinioni riguardanti il preside sono molto variegate; tuttavia oscillano verso il basso: per una minima differenza dell’1% il voto 3 – quindi leggermente insufficiente – prevale sul 4 e, riguardo agli altri voti, risalta una buona fetta di 2 (18%), che si batte con il 5, rappresentante invece il 13.2%; e ancora il voto 1 (10%) prevale sul 6 (6,4%).

Le opinioni, dunque, sono molto contrastanti: il nostro preside Barrella dovrà dare una dimostrazione decisiva per instradare i prossimi giudizi verso più voti positivi.

ATTUALITÀ ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 5

Quanto pensi che il preside abbia a cuore le esigenze degli studenti?

A questa domanda abbiamo invece ricevuto risposte molto più positive: i voti sufficienti - 4, 5, 6 - prevalgono nettamente su quelli insufficienti - 1, 2, 3.

In generale, la maggior parte dei pariniani ha dato voti tra il 4 e il 5, fette che occupano quasi la metà del grafico (48, 2%).

Come valuti la disponibilità del preside?

Anche su questo punto il nostro preside si può dichiarare soddisfatto: è stato giudicato dagli studenti largamente disponibile. Le fette sufficienti occupano, infatti, ben il 62% del grafico, mentre le insufficienze gravi - 1 e 2 - non rappresentano neanche il 20%: si può dire che su questo argomento i pariniani sono decisamente concordi e soddisfatti.

Come valuti l’operato dei rappresentanti?

Cari rappresentanti, purtroppo il vostro operato non è stato particolarmente apprezzato dai nostri pariniani: infatti, il 60% dei voti pende verso il basso e ci sono arrivati anche alcuni commenti in cui siete considerati quasi “inesistenti”. Parrebbe, quindi, che le promesse fatte ad inizio anno non abbiano raggiunto le aspettative dei pariniani: che dire? Forse si poteva lavorare di più, o fare proposte meno “irrealizzabili” durante le assemblee. Ma niente panico: si potrà fare di meglio la prossima volta, intanto siamo ancora in attesa della settimana napoletana!

Quanto sono stati presenti i rappresentanti?

Che dire dei rappresentanti di istituto? Il 65% degli studenti si è dichiarato insoddisfatto del loro operato, assegnando un voto tra 1 e 3. Sembrerebbe che la loro presenza non sia stata sentita abbastanza dagli studenti, che non hanno percepito un impegno attivo nella vita scolastica dell’istituto. Il 34% degli studenti però ha assegnato valutazioni decisamente positive, quindi la strada per il miglioramento è quella giusta!

6 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE
ATTUALITÀ

Quanto pensi che abbiano rispettato le loro promesse elettorali?

Una buona fetta degli studenti del Parini, tuttavia, è delusa dai rappresentanti di quest’anno, soprattutto perché non hanno effettivamente realizzato le loro proposte elettorali. Forse le aspettative erano troppo alte, ma molte delle iniziative presentate alle assemblee avevano riscosso molto successo! Ben ¾ degli studenti si aspettavano qualcosa di più.

Come valuti Zaba quest’anno?

Ben il 67% degli studenti ha attribuito al nostro Zaba un voto tra il 4 e il 6 e, tralasciando la modestia, direi che ce lo siamo meritati. Detto ciò, noi non siamo di certo gente che si accontenta e, nonostante il grande miglioramento rispetto ai risultati passati, con l'anno successivo speriamo di conquistare anche gli ostinati di quel 33%. Con questo numero ringraziamo tutti quelli che si sono presi la briga di leggerci – sì, anche voi che avete fatto solo il cruciverba durante le ore di greco – e vi salutiamo, buona estate e all'anno prossimo!

Piada o cotolla?

Ultima domanda, anche se non per importanza, con cui appuriamo che la piada regna.

ATTUALITÀ ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 7

PROF DELL'ANNO: I PIÙ VOTATI

1. Galeazzi

2. Landi

3. Crepaldi e Suardi

4. Colombo e Lionetti

5. Di Grazia e Cavallera

6. Pirri

7. Lo Bianco

8. Manzi

9. Di Martino

10. Panariello

HONOURABLE MENTION DELLE CIT. DELL'ANNO DEI PROF

"Se ni' mondo esistesse un po' di bene e ognun si considerasse suo fratello, ci sarebbe meno pensieri e meno pene, e il mondo sarebbe assai più bello"

"È uscito latino scritto, ci ubriachiamo"

"Cancellate "Marry Christmas" [sic] scritto in quella lingua barbarica, scriviamolo in greco"

"Shit happens"

"Anche io aspetto che arrivi il liberatore di questa scuola"

"I know my chicken"

"I cristiani sono una setta"

ATTUALITÀ 8 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE

"La fisica è sexy"

"Ci stava quello ciucco tradito"

"Non stuprate i dizionari"

"Ci sono annate con botti con il vino buono e altre con il vino cattivo, voi 2004 siete quello cattivo"

"Gossip parello sembrava un'agenzia matrimoniale"

"Ho messo il telefono sul tetto della macchina me lo sono dimenticata e l'ho visto volare"

"Hai la voce più fastidiosa del Nord Italia"

"L'amore non è altro che uno scambio di ioni NA+ e K+ nei nostri neuroni"

"Madonna con la maiuscola perchè è la cantante"

"Avete fatto le scuole medie con i centauri?"

"La gente è gay perchè c'è poco cibo"

"Non fidatevi di nessuno, le amiche poi vi rubano il fidanzato"

"È bello essere cattivi"

"Scusate ho avuto un attacco di dislessia"

"Ragazzi io in gita vi porto tutti a farvi curare"

ATTUALITÀ ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 9

FABER SÌ O FABER NO?

Della redazione INTERVISTA AL PROF DI GRAZIA

Potrebbe spiegare perché Lei è favorevole ai Faber?

Perché i Faber quisque offrono agli studenti l’opportunità di frequentare dei corsi di approfondimento su discipline e materie che possono risultare difficili da affrontare durante le lezioni a causa del ritmo e del programma da seguire, e perché possono essere utilizzati per l’orientamento, con corsi che aiutino i ragazzi, in base ai propri interessi e alle proprie passioni, a scegliere un futuro corso di studi.

Non pensa che gli studenti potrebbero proseguire autonomamente il loro percorso d’orientamento e che i Faber in qualche modo sottraggano del tempo utile per lo studio?

Gli studenti non hanno ancora tutte le competenze e le capacità di orientarsi autonomamente. Invece, aiutati da un insegnante, il percorso potrebbe essere molto più proficuo. E poi i Faber quisque possono dare l’idea di come più discipline “collaborino” per permetterci d’interpretare la realtà; ciascuna disciplina offre una certa visione, ma un corso Faber quisque permette di integrare più discipline, cosa che un singolo studente non riesce a fare, mentre l’esperienza di un insegnante offre la possibilità di mettere insieme più aspetti. E questo non è sottrar-

re tempo, bensì un modo diverso di investire tempo, sempre meno legato alla conoscenza e più legato alla competenza. In un mondo ideale dovrebbe essere così, anche se ovviamente all’atto pratico alcuni corsi non sono sempre organizzati in questo modo; ma noi dobbiamo pensare a migliorare, non a vedere le cose in negativo.

Anche Lei, quindi, nota delle differenze nei livelli di organizzazione dei Faber; come vede la situazione più nello specifico?

Anche a scuola ci sono lezioni meno organizzate e altre che lo sono di più. E penso che sia giusto che i ragazzi possano, ad esempio, valutare il corso Faber quisque e quindi esprimere un’opinione sul livello di organizzazione di un dato corso.

Cosa suggerirebbe per migliorare i Faber quisque l’anno prossimo?

Oltre alla valutazione da parte degli studenti per migliorare l’offerta e l’organizzazione, i ragazzi dovrebbero scegliere i corsi con consapevolezza; a volte vengono scelti Faber quisque solo perché considerati più facili e divertenti, o perché frequentati da un amico, ma spesso si tratta di una decisione deleteria per lo studente. Al contrario, serve una scelta critica unita a una partecipazione attiva.

Da professore come vedrebbe un numero maggiore di moduli Faber quisque la mattina? Non si potrebbero aggiungere altri moduli Faber quisque la mattina perché significherebbe ridurre troppo le ore curricolari; abbiamo già aumentato il numero di spazi mattutini, e questo è il numero massimo che si possa raggiungere. Mi sembra però che nell’ultimo anno, riducendo il numero di corsi Faber quisque e aumentando la qualità, si sia trovato un giusto equilibrio. Infatti la struttura che abbiamo individuato permette di avere una maggiore possibilità durante la mattina, senza escludere i turni in pomeriggio.

Tornando alla formazione degli studenti, pensa che un numero maggiore di Faber laboratoriali migliorerebbe le loro competenze?

Spesso le lezioni mattutine e curricolari sono poco pratiche; non tutte le materie lo permettono, ma un corso laboratoriale migliorerebbe sicuramente non soltanto le competenze disciplinari, ma anche le competenze relazionali e il lavoro di squadra. Un corso che lavori su questo aspetto sarebbe un valore aggiunto, attivando negli studenti delle competenze altrimenti difficili da esercitare.

ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 10
ATTUALITÀ

Potrebbe spiegare brevemente perché Lei è contro i Faber?

Sono contro i Faber perché penso che le ore da sessanta minuti siano più proficue per una spiegazione dettagliata, per creare momenti di scambio maggiori con la classe, e per le interrogazioni, che in cinquanta minuti sono un po’ sacrificate.

FABER SÌ O FABER NO?

INTERVISTA ALLA PROF CUSATI

Della redazione

studia perché non c’è una verifica, non ci sono compiti, non ci sono interrogazioni, e quindi il rischio è che non frutti nulla dall’intero lavoro delle ore di Faber.

Inoltre, spesso non si riesce a proporre tanti bei Faber come si vorrebbe: talvolta può crearne solo uno o magari deve organizzare un corso di rinforzo per i ragazzi che devono recuperare, i quali quindi sono “costretti” a frequentare questi tipi di Faber, anche quando vorrebbero iscriversi ad altro.

Ci sono molti elementi per cui secondo me i Faber non funzionano, e credo che le attività più belle si possano organizzare con dei progetti extracurricolari, mentre i Faber di rinforzo possono essere sostituiti con i semplici corsi di recupero.

Ritengo poi che non sia opportuno recuperare quei dieci minuti di ogni ora svolgendo delle attività che non sono un elemento di lavoro: lo studente, quand’anche riesca ad iscriversi al corso che preferisce - poiché purtroppo spesso i ragazzi si iscrivono a un Faber non voluto perché è l’unico fattibile per orari o posti -, non sempre ascolta, o comunque non si avrebbero mai 60 minuti a disposizione e, maggiormente, con le ore da 50 minuti non c’è tempo neanche per riflettere un attimo e questo, secondo me, è un problema grosso, per cui resto contraria ai Faber.

Secondo Lei, quindi, rimozione in toto a parte, non c’è modo di "salvare" i Faber? Non pensa valga la pena provare a migliorare il progetto con il tempo?

Secondo me il problema maggiore è perdere dieci minuti dell’ora curricolare e per risolvere ciò non si potrebbe far altro che eliminare i Faber. Dei minuti di un’ora, infatti, molti vengono persi con l’appello, le firme, le giustificazioni, poi a volte c’è chi entra per chiedere qualcosa o ci si deve spostare da un’aula ad un'altra, quindi, anche con l’ora piena, non

Dunque senza una verifica in itinere non si può far fruttare il lavoro dei Faber?

Esatto, perché gli studenti non studiano ciò che si spiega ai Faber: già hanno tante materie da studiare per conto loro, quindi ai Faber si limitano ad ascoltare; tuttavia, se a volte dimenticano pure ciò che studiano, figuriamoci se si possono ricordare informazioni ascoltate soltanto!

ATTUALITÀ 11 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE

... E BERTA FILAVA

L'ATTIMO FUGGENTE Di ilaria biagini

Il 2 giugno 1989 usciva negli Stati Uniti Dead Poets Society, a noi noto come

L’attimo fuggente, film di Peter Weir che ha segnato intere generazioni. Giunse in Italia il 14 settembre dello stesso anno e nel 1990 vinse l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, con le nomination per miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista a Robin Williams.

Il film si apre nel 1959 con l’arrivo del professore di letteratura John Keating nel college maschile di Welton. Propone lezioni fuori dagli schemi, che mirano ad insegnare agli studenti ad ascoltare sé stessi e le proprie passioni, anziché ripetere a memoria pagine di un libro. Invita i ragazzi a sviluppare uno sguardo critico sulla vita e a cogliere l’attimo. Keating diventa il loro Capitano: punto di riferimento, ma anche compagno di vita.

I ragazzi vengono colpiti dai discorsi del professore e tra loro Neil, da sempre oppresso dal padre, si mette in gioco e trova la sua vocazione nel teatro, nascondendola però al genitore per paura della sua reazione.

Gli studenti apprendono poi che nella loro scuola esisteva una Setta dei poeti estinti che si riuniva clandestinamente per leggere poesie: avendo scoperto che Keating ne aveva fatto parte, decidono di riportarla in vita,

trovando nella poesia uno sfogo per le loro emozioni, un luogo in cui essere sé stessi.

Per quanto Keating sia amato dagli studenti, non è invece sostenuto da colleghi e genitori che insorgono contro di lui quando, allo spettacolo di teatro di Neil, suo padre lo scopre e, infuriato, gli fa abbandonare il corso e lo ritira da scuola. Neil, disperato all’idea di una vita di rinunce, trova una pistola e pone fine alla propria vita. Il preside Nolan accusa il professor Keating del suicidio di Neil, avvenuto secondo lui per le idee sbagliate inculcatagli dal professore stesso e lo costringe ad andarsene.

Il film si conclude con il saluto tra il professor Keating e i suoi ragazzi che, per dimostrargli che non tutto è perduto e che hanno appreso i suoi insegnamenti facendoli propri, salgono sui banchi e gli recitano la poesia Capitano! Mio capitano! di Whitman, con cui Keating si era presentato.

L’attimo fuggente, toccante e profondo, mette in luce temi importanti, come la conoscenza di sé stessi e lo sviluppo dell’individuo nella sua singolarità, in contrapposizione con un’educazione rigida e schematica che intorpidisce le menti. Le lezioni di Keating risvegliano i ragazzi, permettono loro di sviluppare un pensiero critico e li incorag-

giano a lottare per i loro sogni. Queste tematiche sono adattabili ad ogni epoca: quanti vedono andare in frantumi i loro sogni per le rigidità della società o devono lottare per far sentire la propria voce?

Gli insegnamenti di Keating possono essere riassunti, oltre che dal celebre carpe diem di Orazio, anche dai versi di Thoreau, recitati da Neil, che invitano a vivere pienamente la vita senza omologarsi o abbassarsi al volere altrui: Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità, [...] succhiando tutto il midollo della vita [...] e sbaragliare tutto ciò che non era vita [...] per non scoprire, in punto di morte, che non avevo mai vissuto.

12 giugno 2023 Anno XVII Numero 8 ZABAIONE
SVAGO

La serie vincitrice di 13 Emmy è tornata per una quarta e ultima stagione.

Succession è uscita nel 2018, creata da Jesse Armstrong e prodotta da Adam McKay – celebre per i suoi La grande scommessa e Don’t Look Up – e Will Ferrell. Inizialmente la serie non ebbe il successo che invece vanta oggi, e la critica definì i personaggi troppo semplici e bidimensionali. Tuttavia ora, cinque anni dopo, è considerata una delle migliori mai realizzate, spesso ritenuta shakespeariana per via dei suoi personaggi subdoli e per la recitazione eccelsa di attori come Brian Cox e Nicholas Braun.

La produzione parla della famiglia americana proprietaria della Waystar Royco, una media company mondiale. Dopo l’ottantesimo compleanno del patriarca Logan Roy, i figli Kendall, Roman, Shiv e Connor aspettano che il padre annunci il suo successore. Inizialmente ci viene mostrato Kendall sicuro di prendere il posto del padre, ma l’annuncio di quest’ultimo cambierà ogni cosa.

C’è alla base un’ottima regia, principalmente merito di Mark Mylod – tra le cui opere meglio riuscite troviamo The Menu –, e anche una fantastica sceneggiatura che ci regala dialoghi meravigliosi e

ZABARECENSIONI SUCCESSION Di

spesso molto accesi. A proposito dei dialoghi, bisogna abituarsi ad un linguaggio estremamente inappropriato: la serie di fatto non ha personaggi eticamente corretti, e l’insieme non funzionerebbe così bene se Logan non fosse il più terribile di tutti. Come si intuisce dal titolo, lo show tratta per tutte le quattro stagioni il tema del futuro CEO della Waystar Royco, ma nonostante ciò riesce a tenerci sulle spine per tutto il tempo. Le prime puntate sono le più lente, ma è consigliato arrivare almeno alla sesta puntata, punto di svolta di qualità della serie.

Succession per ora non ha avuto grande successo in Italia, ma negli Stati Uniti è diventata una serie cult, tanto che l’anno scorso ha sbancato agli Emmy, battendo persino le amatissime Better Call Saul, Stranger Things, Euphoria e Squid Game. E probabilmente lo rifarà questo settembre, sfidandosi per l’ultima volta con la sopracitata e sfortunatissima Better Call Saul, nominata 46 volte senza mai aggiudicarsi neanche una statuetta.

SVAGO ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 13

ZABAENIGMISTICA CRUCIVERBA

di corrado calissano

ORIZZONTALI:

1. Lo stendiamo al momento di glissare - 10. Keep …. and carry on - 14. Sciccherìe - 15. L’antico flautista scuoiato - 16. Il padre della classificazione - 17. Diradato - 20. Un altro nome per i cachi - 21. Beccare qualcuno che nasconde qualcosa - 23. L’easy del bro - 24. Il gioco enigmistico più accessibile al marmocchio - 27. Good shot in breve - 28. Intrallazzo amoroso - 29. Il finanziare inglese - 31. Macchina per la trazione - 34. Il gelato Nuii senza il primo quarto - 35. Il Claudio della televisione - 36. Sottili occhi a mandorla a stelle e strisce - 39. Iniziali dell’inventore della bobina a lui omonima - 40. Tipo di farina per dolci - 41. La super tennista italiana - 42. Quindi latino - 44. Knock out - 46. Il Magnus del calcio danese - 48. Negazione - 49. La poesia al passato remoto di Saba - 50. Associazione Economisti Neo-Latini - Il dio del sole degli antichi Egizi

VERTICALI:

1. Passata cremosa - 2. La Gertrude Nobel per la scienza - 3. Efelide - 4. Festa dell’aureola - 5. Paella prima della doppia - 6. La vitamina che riduce il colesterolo - 7. Il nucleo del prezzo - 8. Io curo sull’Acropoli - 9. Complicità delittuosa - 10. Il gracidare - 11. La prima metà dell’astice - 12. Contrasto violento - 13. Ex presidente della Repubblica Popolare Cinese - 18. Divertente per anglofoni - 19. L’essenza dell’avariato - 22. Andare in giro poetico - 26. Ordinati all’ablativo in Cesare - 33. Il sodio in chimica - 34. Velocità ordinaria - 37. Il Lord poeta - 36. Articolo neutro plurale ellenico - 37. Frutto del sottobosco - 38. Eroe a testa in giù - 39. Il Nuovo Testamento per gli amici - 42. La C nella musica anglosassone - 43. Targa campana - 45. Interiezione che attrae l’attenzione - 47. Non sono sole nel trattore

SVAGO 14 aprile 2023 Anno XVII Numero 6 ZABAIONE
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SVAGO ZABAIONE Numero 8 Anno xviI giugno 2023 15 TROVA BARRELLA di viola pilo IN QUEST'IMMAGINE COMPARE IL NOSTRO PRESIDE 7 VOLTE, RIESCI A TROVARLO? BATTAGLIA DI COSTANTINO CONTRO MASSENZIO, SCUOLA DI RAFFAELLO SANZIO 4 2 1 6 8 5 9 6 7 9 3 1 1 8 7 5 7 2 9 4 1 7 8 2 5 4 SUDOKU NUMERICO di jessica stefanini 9 8 1 4 7 3 9 6 9 6 8 5 2 7 8 5 6 8 2 7 4 9 6 3 3 5 8 2

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DISEGNATORI: Viola pilo (2c), LUCA SALVINI (1C), LUCIA VERCELLONI (1D), noemi vismara (5A)

impaginATORE: Viola pilo (2c)

COPERTINA: VALERIA MAGNANI (3I)

V E L O P I E T O S O C A L M E L E G A N Z E N T M A R S I A L I N N E O I R A R E F A T T O L O T I S G A M A R E E Z U N I S C I I P U N T I N I E T G S T R E S C A F U N D A R G A N O U I I B I S I O T H I N A L M O N D E Y E S N A N T O O G I O R G I G B E I N R O T R O E S T N O A M A I A E N L R A
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