Zabaione_Speciale di narrativa e poesia

Page 1

NUMERO SPECIALE DI

NARRATIVA E POESIA

A CURA DELLA REDAZIONE DI

ZABAIONE


INTRODUZIONE

PERCHÉ LO SPECIALE

P

erché dedicare uno speciale di Zabaione a narrativa e poesia? In primo luogo perché, non dimentichiamolo, studiamo in un liceo classico. Questo ci ha portati a ipotizzare che una parte degli studenti di questa scuola scrivesse, e che tra loro, qualcuno fosse disposto a condividere con il resto della scuola i propri scritti. A nome della Redazione premetto che siamo quasi commossi dal fatto che il bando tanto speranzosamente pubblicato sia stato preso sul serio. Dal profondo del cuore, e senza alcuna retorica, grazie a tutti voi che avete contribuito. L’altra motivazione che ci ha spinti a pubblicare questo speciale è il desiderio di coinvolgere attivamente voi lettrici e lettori di Zabaione. Un giornale può essere fatto benissimo, ma non ha senso se viene letto solo da chi corregge le bozze. Abbiamo pensato quindi che un modo per migliorare fosse mostrarvi che Zabaione, pur rimanendo un giornale, può essere anche altro. Ovviamente riguardo alla qualità del nostro operato avrete modo di esprimervi nel Fa-

2

di FILIPPO SAVIO

SOMMARIO

voloso Sondaggione di Fine Anno. Ultimo ma non ultimo motivo: la narrativa al Parini andava RACCONTI A FINALE APERTO PAG. 3 riscattata. Qui non troverete errori APPARENZA pag. 4 grammaticali, impaginazioni daINCHIOSTRO PAG. 4 daiste o angioletti. CHET pag. 4 SUL MARMO LUCIDO Concludo evidenziando che E PERFETTO PAG. 4 in questo numero speciale, e su InFU COSì CHE CAPII PAG. 5 stagram, potete ammirare gli scatti SENZA TE-CATARSI PAG. 5 vincitori del Concorso Fotografico DILLO ALLA LUNA pag. 5 di quest’anno. Ai vincitori vanno i DENTRO IL TEMPORALE PAG. 6 miei ringraziamenti per la parteciUN RAGGIO FOTONICO pag. 6 pazione, e i complimenti per le foto SI GETTA TRA I FLUTTI INNO ALLA DISPERAZIONE PAG. 6 anche quest’anno bellissime. poesie primaverili pag. 6 Non mi resta che augurarvi una buona lettura, sperando che questo (per ora) unicum della storia di Zabaione possa essere di vostro gradimento. Serie di fotografie seconde classificate, di Giulio Tettamanti.

Il bianco e nero ha un sapore speciale. Tre scatti colgono giochi di luce e ombra, contrasti più o meno evidenti, piccole magie di una Milano mattutina, facendo riflettere su come le antitesi e le differenze, assieme, sappiano creare qualcosa di meraviglioso.

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA ZABAIONE


NARRATIVA

RACCONTI A FINALE APERTO

di giulio spetia

U

n muro. Uno schianto secco. La schiena; puntini bianchi di dolore lampeggiano di fronte agli occhi. Joe sorrise sputando sangue. Si chiese quanto ci avrebbero messo a capire che gli stavano solo facendo un favore. Gli chiesero se si fosse stufato e se volesse dare loro i soldi. Joe balzò in piedi e disse in modo del tutto naturale che si era stancato di giocare e che se non avevano niente di meglio da offrire allora addio. Si asciugò il sangue e si mise a ridere in modo maniacale. I tre idioti si chiesero cosa avesse di sbagliato quel tizio e scapparono. Aspettò che girassero l'angolo e si accasciò sputando sangue. Però continuò a ridere, perché tutto questo aveva un'ironia quasi malata ai suoi occhi.

C

'era un albero. O meglio, sarebbe stato un albero se i suoi occhi fossero stati capaci di comprenderne l'immensità. Vantava radici profonde e radicate quanto lo era la vita sulla terra; vantava rami alti, acuti e stravaganti quanto lo era la melodia sulla quale da sempre danzava l'evoluzione. Gli si parava davanti, un enorme ammasso di vita; pareva anzi l'albero stesso la fonte di tutti quei puntini luminosi, straripanti di vita, che si trovavano su di esso. Ognuno di questi puntini sembrava, tutti nel proprio modo unico, splendere con la stessa forZABAIONE

za degli altri. Vic si svegliò di malumore dopo quel sogno. Si stropicciò i capelli, irritato. Fece colazione, irritato. Dopo essersi sciacquato il volto recuperò appieno la lucidità e si domandò il perché della sua rabbia insensata. Ritornando in camera per cambiarsi fu investito da una pila di appunti pericolante. Si ritrovò accasciato a terra con gli appunti sparsi attorno. Recuperò alcune pagine dal pavimento e le esaminò: riguardavano una domanda piuttosto singolare che gli pose il suo professore di biologia al liceo; quella domanda e la risposta alla quale giunse lo portò, per una catena di eventi molto articolata ad essere assunto da un'azienda molto sofisticata in biochimica. La BioVirus era l'azienda più importante del pianeta, nonché la più evoluta sulla nanochirurgia; si faceva anche carico di sciogliere l'intrico ancestrale nel quale si era ritrovato Victor a causa della domanda. Victor Frankstone, Università degli studi di San Francisco, CA Quesito: “Le radici dell'uomo inteso come specie in continua evoluzione e con una cronologia d'evoluzione: siamo figli della Terra o dello Spazio? Nel caso fossimo figli del secondo, quali implicazioni ci sarebbero?” Risoluzione: Anche seguendo come unica fonte di dati la storia dell'uomo sorgono i primi dubbi esistenziali; la nostra capacità di adattarci ad ogni ambiente, che sia arido, caldo, tropicale o fred-

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA

do ci rende una specie capace nel mutare nel tempo per adattarci ad esso. Potremo dunque provenire da un altro pianeta a causa di questa nostra flessibilità che ci avrebbe permesso di colonizzare qualsiasi pianeta avesse avuto requisiti minimi come un'atmosfera e una fonte d'acqua. E qui incontriamo la prima di -temo- tante contraddizioni: potremmo essere alieni per questo motivo ma non lo siamo per lo stesso; la capacità di ambientarci è limitata ai climi presenti sulla terra. Posto che provenissimo da un'altro pianeta non avremo poi motivo per attribuire gli eventi che non sappiamo spiegarci ad entità di origine divina non meglio specificate ne certificate a causa del nostro livello tecnologico. Senza aggiungere che se fossimo arrivati dallo spazio avremo già dovuto superare lo stadio di ingegneria spaziale nel quale ci troviamo al momento nel pianeta d'origine. Di nuovo, in tutto questo il fattore di flessibilità ed adattabilità dell'umano gioca un ruolo centrale. Potremo essere definiti “il virus del pianeta terra” per questo motivo. Come i virus ci adattiamo a tutti i climi, rigidi o tropicali che siano senza difficoltà alcuna e come virus distruggiamo dall'interno l'organismo che abitiamo; l'esempio più palese è il petrolio.

3


POESIA Ci sono cose che sembrano essere immobili spente, senza vita statue, sassi di ANONIMO ma non sono quello che sembrano, Lo sembrano soltanto

APPARENZA

Inchiostro come catene per parole mute in prigioni di carta. di ANONIMO

INCHIOSTRO

Chet, suona per me, fammi viaggiare con la tua musica Chet, suona per me e rendimi sfocato questo mondo sotto terra, rinfresca questi giorni così soffocanti, questa vita di passaggio dove tutto è concesso ma niente è possibile Chet, suona per me e fa’ che le tue stanche note coprano di blu il rumore del prossimo treno e l’assordante chiacchiericcio della gente, fa’ scomparire questa luce così invadente di simone botti che mi fa vedere troppo e che mi fa vedere niente Chet, toglimi questo peso dalle spalle questo zaino, di altrui pensieri e ti prego, Chet, di cantare più forte fammi sentire come dicono le tue parole fammi sentire come qualcuno innamorato Chet, fammi morire per qualche minuto, Chet, prima che venga a riprendermi col prossimo treno la vita e il suo rumore, il rumore e la sua vita

CHET

Sul marmo e lucido e perfetto, si muove il dolce, vivo culetto. È sodo, e piccolo e rotondo lui sì mi rende assai giocondo!

"SUL MARMO E LUCIDO E PERFETTO"

Onestamente è arduo resistere, sicché mi butto, senza persistere... di livio demari Palpo la rosea e bella carne, e poi l'orgasmo, come lei sa farne. 4

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA ZABAIONE


POESIA Fu così che capii Capii che voleva sempre qualcosa di diverso, Qualcosa di più Capii che non gli andavo bene solo io, non si sarebbe accontentato di anonimo Capii che non avrebbe mai rinunciato a tutto il resto per me sola Per il mio affetto Per il mio amore E fu così che capii: io ero fatta per amare e lui per essere amato

"FU COSÌ CHE CAPII"

SENZA TE-CATARSI

DILLO ALLA LUNA

di ester cento

di ester cento

Mi sento ormai lontana dai quei piangenti solstizi, che lacerati dal mio arduo temperamento mi sospingono all’abbandono mio, passione mossa dalle malizie altrui

Madida di banco latte ella si leva rischiarando i boccioli pallidi riversando i lumi nelle umide mura.

E mi appare quasi confuso quell’ardito filamento mezzo di ingannevole risoluzione Miro un bocciolo dall’esile forma, miro un volo dall’esito divergente, tuttavia quell’invadente turbamento persiste… Come tenue percezione in sogno, mi appari. Devo scordare quell’effigie a me così cara, quei lineamenti arrecanti dolce irrequietezza. Poiché mi hai portato accanto agli angeli, nel firmamento… e poi giù negli abissi del vuoto sospesa una rondine incerta se volare… niente… Torno a mezz’aria, percepisco la presenza di creature celesti che suonano trombe argentine. Le pagliuzze d’oro intravedo, cancelli dorati, cancelli d’olimpo… CATARSI. ZABAIONE

L’aria immobile scurisce adagio, ora già velata dal vespro che par sussurrar quei segreti riserbi, oltremodo macchiati dall’antropico vincolo. Tacciono i grilli e gli ulular dei cani. Solo un uomo sul ciglio di un vano, mirando gli immortali sentieri del cielo, indugia piano in aspri pensieri Un timore più impresso dei suoi lo percuote… E giunge, silenziosa e subdola l’ultima amica, già incisa sulle pagine dei lidi più remoti, a chiudere il sipario di questa terra rapace. O luna, come vuoi ch’io non rida? Il destarsi di questo umano teatro mi pone sui cigli umidi rigoli di torrenziali estati che lungi mi appaiono. Maestosa e abbagliante ella cala rivestita dell’aere, poiché resta nel riverbero della luce perlacea l’ora del trapasso soavemente addolcita. Così amabile dev’essere lasciarsi cullare dalle tenebre laddove la terra giace quieta.

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA

5


POESIA Sospiri svelti serpeggiano dallo stipite di una porta sorge un suono un attimo di nicolò vernaglione e poi il nulla

DENTRO IL TEMPORALE

Un raggio fotonico si getta tra i flutti precipita angelico da duttili nubi rimbalza su squame argentate di pesci che guizzano svelti tra le correnti di nicolò vernaglione attratto dall’eco del blu abisso si accosta al polpo nascosto sul fondo pulsante mutevoli schegge di vita

"UN RAGGIO FOTONICO SI GETTA TRA I FLUTTI"

Disperazione tu sei l’unica vera emozione spingi noi a vivere quando noi non vorremmo sorridere la lucente tua grigia malinconia ci avvolge durante l’esistenza inciti la nostra triste coscienza ad ascendere dalla rapace mania ma a volte non ci rialziamo di nicolò vernaglione dal tuo implacabile abbraccio di un sofferente arido ghiaccio ma se alla luce ci aggrappiamo ritorniamo più vivi che mai affamati di tutto il mondo risbocciamo in un modo giocondo di cui non vorremmo stancarci mai

INNO ALLA DISPERAZIONE

POESIE PRIMAVERILI LACRIMA

6

di pierluigi urbano

Vidi quel riso beato, ora il mio viso bagnato, quella bellezza ambita, quella goccia solenne, quella gioventù rapita, ora si poggia e sfiora il mio mento: quella linfa di vita, quel gran cambiamento, tutto questo: in un solo momento.

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA ZABAIONE


POESIA Il nulla e il tutto, l'insieme e... L'insondabile; inimmaginabile: io con Dio. La purezza, la bellezza: il tutto ed io.

ALLA LUNA

INSONDABILE

Notte, o splendida notte, come lustra da un panno divino, come pinta dal fondale marino, come inondata da un pianto di stelle. O Luna, rischiara quelle ore belle, perchĂŠ la chioma bruna e selvaggia, per la romantica Brera che ora ripenso, per la tenera brezza marina, che il sole caldo riscalda che ti porterĂ domattina l'invito alla prossima sera.

Fotografia prima classificata, di Cesare Donellli ZABAIONE

NUMERO SPECIALE DI NARRATIVA E POESIA

7


CONTATTATECI!

Fotografia terza classificata, di Nicola Cannavale

sito: https://zabaioneparini.ONLINE e-mail: parini.zabaione@gmail.com INSTAGRAM: ZABAIONE.LICEOPARINI facebook: www.facebook.com/zabaioneliceoparini ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini youtube: https://www.youtube.com/channel/UCh5GWanmOgLQO7up4Tkyk4g twitter: @Zparini DIRETTORE: filippo savio (4g) VICEDIRETTORE: davide rossi (4g) CAPOREDATTORI: francesca romano (5a) ATTUALITÀ, cecilia albanese (3n) svago RESPONSABILE WEB: riccardo varini (2l) autori: simone botti, ester cento, livio demari, giulio spetia, pierluigi urbano, nicolò vernaglione REDATTORI E COLLABORATORI: GIULIA BAGGIO (1d), iacopo bellavite (3n), laura capocaccia (1d), GIULIA CAPPATO (3N), MARIA CATTANO (2H), livia crisostomo (1d), alice cultrera (1b), alessia cuzzocrea (2l), ruth demichelis (3b), chiara di plotti (2d), VITTORIA ELLI (1I), noemi fecca (1b), ludovica gallovich (1i), ELENA GALVANI (3N), ginevra giannì (1g), andrea kossuta (1d), martina lombardo (1a), tito longo (2c), martina maestri (2h), greta manera (1d), FEDERICO MANTACI (3N), maria vittoria massarenti (1i), DANIELE MUSATTI (2D), EMMA ORSENIGO (3L), KAREN PAGANI (2i), mattia pellizzari (3b), lorenzo piras (1d), RICCARDO PUZZIFERRI (2B), ludovica sancassani (2d), FEDERICO SAVORANI (1b), alessandro spagnolini (1d), RICCARDO VARINI (2L), valerio vendramini (3f), noemi vismara (1a), karyna vlasova (1a) IMPAGINATore: Federico mantaci (3n) Copertina: chiara di plotti (2D)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.